Connessioni n°21 | dicembre 2009 / gennaio 2010

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N° 21 dicembre 2009/gennaio 2010 - € 7,00

Connessioni n° 21 - dicembre 2009/gennaio 2010

Tecnologia e tendenze nel mondo del Building & Home Automation

Mercato Conference

In caso di mancato recapito inviare al CPO di Pesaro per la restituzione al mittente.

Mai dare per scontato

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Integrated Systems Europe

Auditorium multimediale RDS

NEC

Anticipazioni dell’edizione 2010

L’impossibile fattibile

Installation Series NPx250

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2009 - foto o A.B A.Balea aleani ni AF n FI e G.S G.Sal aaluz lu zi

nei “Borghi più belli d’Italia” Sala Consiliare di Montelupone

Teatro Nicola degli Angeli di Montelupone

Montelupone, “Borgo Ideale”, ha inteso rendere grande il suono sia in ambienti chiusi che tra le vie del paese. Un suono che supera il concetto di diffusione sonora geometrica, ma offre un effetto olografico e tridimensionale attraverso diffusori che non deturpano l’architettura medioevale dei palazzi.

Montelupone, nelle Marche, in provincia di Macerata, è riconosciuto dal: Club “I Borghi più Belli d’Italia” dell’ANCI, “Bandiera Arancione” del Touring Club Italiano, “Targa Blu” ed è appartenente a “Il Paesaggio dell’Eccellenza”

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Direttore Responsabile

Nell’editoriale

Giorgio Ungania

del numero passato avevamo parlato della mancanza, in Italia, di una struttura che potesse rappresentare in maniera trasversale la forza e gli interessi delle aziende del nostro settore. Fermo restando le specifiche attività commerciali e di marketing di ognuna di esse, avevamo già registrato nel tempo la necessità di unire le forze per ottenere obiettivi comuni a tutti, come una maggiore riconoscibilità del mercato presso gli interlocutori, dagli utenti finali ai professionisti alle istituzioni, o la creazione di percorsi di certificazione per aziende e operatori.

Nel frattempo, la consapevolezza di queste necessità da parte di alcuni soggetti ha preso la strada della concretizzazione, fino ad arrivare alla costituzione di una realtà che potrà d’ora in poi esserne l’interprete: il 18 novembre scorso abbiamo potuto festeggiare la nascita di ISEC, Integrated Systems Expertise Community, l’associazione italiana che riunisce le aziende legate al mondo dell’integrazione di sistemi. La solidità del progetto e l’urgenza della necessità di una struttura come ISEC è testimoniata dai nomi e dal profilo stesso delle aziende che hanno già deciso di aderire: Crestron, Epson, LG Electronics, InFocus, Kramer, Mitsubishi e B2B Media, editore di Connessioni. Tra le prime attività decise dal Consiglio, la ricerca di una visibilità presso tutti gli attori della filiera fino all’utente finale, un proficuo dialogo con l’organizzazione di ISE, che avrà luogo a febbraio, e con le altre associazioni di settore, una risoluzione in merito all’offerta fieristica italiana, che ancora lascia in parte insoddisfatte le necessità degli operatori del nostro mercato.

Due mesi fa ci chiedevamo se fosse arrivato il tempo di un nuovo sistema di pensiero, che potesse creare una base comune per la crescita di tutti gli operatori, e sostenere ulteriormente le attività di ognuno nelle rispettive aree di business. Possiamo dire che il primo passo è stato fatto.

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Scenari

Scenari

Il mercato conference

Sale riunioni

Un “classico” della system integration

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>24 Soluzioni

Strumento di lavoro o

Auditorium multimediale RDS

Grani&Braci

biglietto da visita?

Impossibile ma vero

L’audio invisibile

Soluzioni

>1 Editoriale Dal Mondo >48 Digital signage in mostra a Viscom >54 Connessioni onAir alla Settimana della Domotica >58 Content & Technology Strategy >60 Open day

Anno 5 21 Numero 2009/ dicembre 10 0 gennaio2

>64 News dal mondo >66 Appuntamenti >68 Anticipazioni su ISE, intervista con Mike Blackman

>70 News >78 Tecnologia e tendenze nel mondo del Building & Home Automation

Indice degli articoli 2009

>80 inserzionisti/az. citate

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sommario

>30 Vox Technologica

Protocolli audio: Cobranet Caratteristiche, funzionalità , accorgimenti d’uso

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Approfondimenti

Approfondimenti

Pillole

NEC

SGM

E-reader per e-book

Inatallation Series NPx250

Genio mobile

Quale direzione?

La cittadinanza digitale Nuove frontiere della democrazia, a Venezia

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scenari

Il mercato conference Un “classico” della system integration Negli ultimi anni le aziende che si occupano di conference manifestano un importante trend di crescita del mercato per questo tipo di tecnologie, all’interno degli ambiti più diversi, dalle strutture legate all’ospitalità fino all’amministrazione pubblica, passando per l’industria. Produttori e distributori concordano sul fatto che c’è una generale maggiore sensibilità sul tema, e anche se il progresso tecnologico permette installazioni più semplici e funzionali rispetto al passato, questo da solo non rappresenta un elemento sufficiente a spiegare una crescita così importante in un mercato dove la richiesta di base è rimasta sostanzialmente la stessa. Oppure no? Giorgio Ungania

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scenari

P

er capire meglio il perché dell’incremento in valore di questa voce di bilancio, abbiamo chiesto il supporto di RCF che produce e vende prodotti per il conference in tutto il mondo, così da avere un quadro che non

rappresentasse soltanto il mercato italiano ma, al contrario, ponesse l’Italia in uno scenario internazionale. Alla chiacchierata raccolta da Vincenzo Ametrano di Connessioni hanno partecipato Edoardo Viosi, responsabile Vendite Public Address, e Antonio Ferrari, Public Address Market Manager. Tra gli elementi che rendono RCF il giusto interlocutore per questo tipo di analisi, c’è il fatto che si tratta di un’azienda relativamente nuova al mercato conference. Se inizialmente RCF non lo aveva considerato come un settore di primaria importanza, spendendo poche energie in prodotti e soluzioni ad hoc, nel 2004 è apparsa evidente l’opportunità strategica di investire in questo ambito, ed è partito lo sviluppo di apparecchi che potessero essere tecnologicamente competitivi e al passo con i leader del mercato. Una decisione che ha portato il marchio reggiano a presentare nel 2006 una linea di prodotti, con le prime valutazioni sulle potenzialità, su un mercato diventato particolarmente dinamico.

Conference, perché? Che questo mercato stia raggiungendo dimensioni economiche di rilievo è un dato oggettivo, ma le motivazioni che determinano la scelta di installare un sistema di conference sono differenti per ogni singola area che compone l’insieme, rendendo diverso da caso a caso l’approccio al cliente e creando la necessità di identificare i meccanismi che portano alla scelta di un tipo di soluzione piuttosto che un’altra. Un quadro di complessità che spinge a fare un’osservazione preliminare: la nostra chiacchierata ha messo in luce una serie di elementi che devono essere valutati nella loro relazione reciproca, altrimenti non se ne comprende il valore.

La tecnologia La velocità nello sviluppo e affermazione di nuove tecnologie porta spesso a dare per scontato il valore che il produttore di apparecchiature fornisce al cliente e all’installatore. Invece si tratta di un presupposto, soprattutto quando il mercato di riferimento è, come in questo caso, fatto di professionisti. Se il prodotto non ha i requisiti, alcuni mercati sono preclusi. La tecnologia però non si vende da sola, e nemmeno si installa e si “usa” per incanto. Nella catena che va dal laboratorio fino all’utente finale, passando per il marketing, il commerciale, il distributore, l’agente e l’installatore, spesso diventa difficile per le aziende, soprattutto fuori dal proprio paese di origine, comunicare al cliente finale i plus dei propri prodotti, e quindi in sostanza riuscire a venderli e installarli. Per questo diventa cruciale per i produttori la capacità di comunicare direttamente con il cliente finale, sia esso l’installatore, o l’ente pubblico o privato interessato al progetto conference. Ma se è così difficile, come mai invece si vendono sempre più sistemi, e sempre più spesso legati a progetti di videoconferenza?

Comunicare trasparenza Una delle motivazioni che spingono enti pubblici e società private a dotarsi di un sistema di conferenza o videoconferenza all’avanguardia è la crescente esigenza di comunicare. Nel privato, legata alla maggiore complessità delle relazioni aziendali, quindi alla frequenza più elevata con la quale diventa necessario riunirsi e confrontarsi con i colleghi che lavorano nelle sedi estere o semplicemente in altre regioni della stessa nazione. Il fattore tempo ha acquisito molta importanza nel bilancio aziendale: la possibilità di tenere riunioni più brevi, più efficienti e più frequenti, con un notevole risparmio nei costi per le trasferte del personale, per i manager di oggi è un elemento da tenere in considerazione. Nel settore pubblico conta sicuramente l’aspetto dell’efficienza garantita dalle tecnologie, quindi per esempio

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scenari la verbalizzazione immediata, o il voto elettronico. Ma forse l’aspetto più apprezzato è quello della trasparenza, ovvero la possibilità di rendere subito pubblico il risultato di alcune sedute e magari di mandare in streaming le riunioni. Infine appare molto importante anche la motivazione della “rappresentanza”, ovvero il sistema conference come presupposto all’accesso a incontri internazionali oppure occasioni pubbliche di un certo livello. Immaginate se il Governo Italiano ospitasse il G8 in una sala priva dei requisiti tecnici minimi, con il microfono a gelato e il voto per alzata di mano. Se l’utilità e convenienza di questi sistemi è indubbia, perché si vendano è anche necessario banalmente che il cliente finale sia a conoscenza delle possibilità offerte dalla tecnologia. E questo avviene grazie alla ® RCF

pervasività della tecnologia stessa, che rende visibili a tutti, anche ai

Un immagine del Parlamento del Galles, a Cardiff, dove è presente una

meno “tecnologici”, le prospettive di semplificazione; o per lo meno

installazione con apparecchiature RCF

fa sì che anche l’assessore comunale non esperto in materia, magari venendo a conoscenza del sistema di telecamere per la sicurezza installato dal comune confinante, cominci ad avere una attenzione diversa alla tecnologia utile ai suoi scopi, fino a pensare che può esistere un sistema per verbalizzare le sedute in automatico, o conteggiare i voti elettronicamente. Insomma un generale effetto trascinamento provocato dalla fiducia nella tecnologia. Che è poi lo stesso meccanismo che spinge, soprattutto l’amministrazione pubblica, ad ammodernare le obsolete sale conferenza: un investimento obbligato (spesso parliamo di impianti non semplicemente vecchi, ma preistorici) che viene fatto con la coscienza che non si sta semplicemente sostituendo qualcosa di vecchio con qualcosa di nuovo che ha la stessa funzione, ma che il nuovo ® RCF

L’installazione con dotazioni RCF presso il Parlamento della Guinea Equatoriale.

offrirà le stesse certezze e sarà in grado di svolgere molte più funzioni, cambiando completamente la qualità della vita di chi utilizzerà l’impianto.

Utente e tecnico Un altro elemento determinante nella scelta di un prodotto piuttosto che un altro, in ambito conference, e anche nella scelta di fare o meno l’investimento, riguarda ancora una volta la tecnologia, ed è la semplicità di installazione e di utilizzo. Il cliente professionista, installatore o service, preferisce un prodotto flessibile e semplice da gestire; l’utente finale, il comune o il privato, vuole la garanzia che tutto funzionerà bene e facilmente, anche se della gestione si occuperà il segretario (digiuno di tecnologia) di turno. In questa direzione le aziende lavorano su due fronti: quello della ricerca e sviluppo dei prodotti, e quello della formazione al cliente finale su come gestire le apparecchiature. La percezione è che, a differenza del mondo consumer, la clientela

Sala conferenze del Politecnico di Milano

utilizzi effettivamente gran parte delle funzioni degli impianti, insomma sfrutti realmente l’investimento. Il feedback che torna al produttore

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scenari

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scenari infatti è di tipo informato, ovvero

® RCF

fatto di richieste di modifiche o aggiustamenti software su funzioni non banali.

Italia vs Estero Quali sono le differenze principali tra il mercato conference in Italia e fuori dall’Italia? Alcune sono legate a un semplice dato: se l’azienda

l

produttrice è italiana, qualsiasi siano le problematiche del mercato ad avvicinarlo perché dovrà servirsi

i

estero, comunque farà più fatica di un ulteriore intermediario (un

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distributore). La strategia vincente è mantenere quanto più diretto possibile il rapporto tra cliente finale (chi prende la decisione) e azienda commercialmente la filiera), perché questo facilita la percezione da parte del cliente dei plus del produttore (contenuto tecnologico del prodotto, qualità ed efficienza del servizio pre e post vendita...). La particolarità del mercato italiano è identificata da due elementi: la presenza di molte installazioni obsolete che vanno sostituite e, alle volte, l’eccessiva aggressività commerciale delle aziende vincitrici degli appalti. Se il primo elemento può fare da motore alla crescita, il secondo invece rischia di comprimere i margini di guadagno di tutta la filiera. Per questo è molto importante fare formazione anche nell’ambito dell’amministrazione, gestione contatti, gestione progetti e, naturalmente, fare in modo di favorire il comportamento corretto, punendo chi trasgredisce e premiando chi lavora bene.

Prospettive Gli elementi di discussione affiorati nella chiacchierata con RCF portano ad alcune riflessioni. La prima, è che in Italia ci sono aziende in grado di stare al passo con i leader del mercato in ambito conference, e parliamo sia di produttori che di installatori competenti. Non a caso il settore è in crescita, e i marchi italiani si stanno muovendo bene anche all’estero, dall’Europa, alla Cina al Medio Oriente. st La seconda osservazione, è che i professionisti che hanno scelto di intraprendere progetti L all’estero posseggono nella loro cassetta degli attrezzi anche qualche strumento in più per

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analizzare la situazione italiana, o almeno metterla in relazione con quella di altri paesi. Grazie a questa prospettiva più ampia, tendono ad affrontare le sfide della propria professione con uno sguardo a lungo termine, preferendo costruirsi un solido futuro piuttosto che arraffare immediatamente un fragilissimo presente.

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produttrice, (rispettando comunque


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scenari

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scenari

Sale riunioni Strumento di lavoro o biglietto da visita? Lo scambio telematico di documenti al fine di discutere un progetto, riesaminare un disegno, approvare un bilancio e così via, è una pratica oramai divenuta consuetudine; ma c’è ancora molto da dire sulle potenzialità dello “strumento sala riunioni”, sui vantaggi che può apportare a un’azienda e alla sua economia Alberto Pilot

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scenari

L

a tecnologia si evolve, si adegua ai tempi e di conseguenza le nostre abitudini, anche quelle più radicate, stanno cambiando. Ormai siamo abituati a conversare con i nostri amici utilizzando strumenti

informatici di varia natura e complessità, ma anche nell’ambito lavorativo si stanno diffondendo strumenti di comunicazione elettronica che ci permettono di condividere informazioni con collaboratori, partner o clienti in tempo reale, indifferentemente da dove essi si trovino rispetto a noi. Però a volte capita di dover “fare sul serio”, di dover interscambiare professionalmente informazioni sensibili, riesaminare i documenti, approvare dei preventivi o semplicemente discutere con persone che si trovano dall’altra parte del Paese, se non proprio all’estero. Per questo scopo sono nate le sale riunioni dotate di sistemi di videoconferenza professionale. I sistemi di videoconferenza si basano per lo più su hardware proprietari, che devono trovarsi preferibilmente nello stabile di entrambi i partecipanti alla riunione: solo in questo caso viene garantita funzionalità e completa sicurezza nello scambio dei documenti, di qualunque genere (ed estensione informatica). Molti sono gli accorgimenti che rendono questi applicativi adatti a un uso professionale, per esempio è possibile mostrare documenti all’interlocutore su una sorta di lavagna telematica ma, per offrire le massime garanzie al proprietario dei documenti, l’interlocutore non ha la possibilità di recuperare o registrare le informazioni (immaginiamo dei disegni per un progetto edile) neppure “fotografando” il desktop con i metodi tradizionali; oppure, questi possono essere modificati in tempo reale da parte di entrambi i partecipanti alla riunione, ma non venir registrati o scaricati se chi ha indetto la conferenza non ne da il permesso. La presenza di un’apparecchiatura specifica permette queste interazioni nel massimo rispetto del progettista, che non si vede “scippare” in corso d’opera qualche idea o soluzione geniale, e dell’eventuale interlocutore/acquirente, che può invece modificare e interagire con la soluzione proposta in tempo reale. E siamo arrivati a parlare di un punto fondamentale di questi sistemi. Le sale riunioni, infatti, devono essere viste nella duplice funzione di strumento interno all’azienda per l’interscambio di informazioni fra i suoi dipendenti (pensiamo alla classica riunione del lunedì pomeriggio o all’incontro agenti dell’ultimo venerdì del mese), ma anche di presentazione di progetti e preventivi ai clienti esterni, che si devono relazionare con la casa madre per qualche motivo, o per dare la possibilità al progettista o al commerciale coinvolto nelle trattative di essere nel luogo dove risiede la committenza. Proprio per questo è importante cogliere l’importanza di questo strumento di lavoro, che non solo genera un risparmio tangibile in termini di efficienza, spostamenti e logistica, ma che può diventare anche una sorta di biglietto da visita per l’azienda che deve presentare un progetto o un preventivo al proprio cliente. Anche se si tratta di una presentazione in sede. Perché oggi la tecnologia ci permette di ricreare degli ambienti polivalenti che sono in grado anche di estendere una sorta di valore aggiunto a chi li usa, valore che

Alcuni esempi di sale attrezzate con la videoconferenza

viene riconosciuto dall’interlocutore all’intera azienda e al suo modus operandi.

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scenari Il denaro investito in una sala riunioni completa e funzionale, probabilmente rappresenta la migliore dimostrazione tangibile che un’azienda crede molto nella tecnologia, la stessa tecnologia che si ritroverà nei suoi servizi, prodotti e nell’approccio al cliente e al mercato.

La progettazione delle sale riunioni Non bisogna tralasciare nessun aspetto di queste sale riunioni (o board room, per dirla all’anglosassone), neppure il più piccolo, e per questo è sempre altamente consigliabile rivolgersi a dei professionisti del settore, non solo per la scelta dei singoli componenti, ma anche per ottenere la migliore integrazione tra di essi, al fine di sfruttarne al meglio le singole caratteristiche. Prima di tutto bisognerà pensare a insonorizzare l’ambiente verso l’esterno, nel rispetto della privacy delle conversazioni e della delicatezza degli eventuali contenuti, e verso l’interno, per ottenere intelligibilità del parlato

Miglior prodotto di visualizzazione commerciale dell’anno

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e assenza di interferenze, evitando però che gli occupanti abbiano l’impressione di trovarsi in una camera anecoica. Per questo, oltre a scegliere dei materiali specificatamente studiati per il trattamento acustico, bisognerĂ pensare anche a un sistema audio multicanale ben dimensionato: una modalitĂ di gestione della diffusione sonora in grado di ricreare la sensazione di “ambienza spazialeâ€?, in modo che chi si trova all’interno delle due sale abbia la concreta percezione di essere di fronte al suo interlocutore, nello stesso spazio, e con le stesse interazioni fra ambiente e diffusione delle onde sonore. Un aspetto da non prendere sottogamba, se si vuole evitare l’effetto “voce da dentro la scatola di scarpeâ€?, o fastidiosi riverberi e condizioni innaturali di ascolto. Ăˆ dimostrato, infatti, che una corretta resa dell’ambiente acustico che circonda gli interlocutori riesce a mettere questi ultimi a proprio agio nelle trattative, cosa che non succederebbe se si sentissero “intervistatiâ€? da qualcuno percepito come distante.

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Non c’è bisogno di dire che il nuovo proiettore Christie Serie M emette rossi vivaci, gialli nitidi e colori incarnati realistici sin dal primo momento della sua accensione. Sappiamo che agli odierni proiettori viene chiesto di combinare input emessi da diverse fonti o di creare immagini uniformi, ed è per questo motivo che vi abbiamo incorporato la capacitĂ di gestire e combinare i colori in modo minuzioso. In ciò sta la differenza tra un buon risultato e uno eccellente. La tecnologia Comprehensive Colour Adjustment (CCA™ ), di serie in ciascun proiettore della Serie M, consente di regolare i singoli canali RGB dei proiettori su accostamenti cromatici uniformi in modo da ottenere immagini credibili e perfettamente armoniose. Con una semplicitĂ che ha quasi dell’incredibile.

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It all adds up.

when it matters.

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scenari Particolare attenzione dovrà essere data al parlato, che dovrà essere catturato con un sistema di microfoni (omnidirezionali, bidirezionali, unidirezionali a cardioide o supercardioide) che il progettista disporrà nell’ambiente in numero e con caratteristiche che reputerà più opportuni per dare consistenza alla voce, fornirle una posizione definita all’interno dello spazio che circonda i presenti e donarle la massima chiarezza (intelligibilità). In un sistema completo non potranno mancare le immagini, e la soluzione al momento migliore è dotarsi di un doppio display (tipicamente pannello piatto e video proiettore) per avere la massima flessibilità di utilizzo. Quando si parla con l’esterno, solitamente si utilizza il display piatto installato di fronte al tavolo delle riunioni (anche se nessuno vieta di utilizzare il video proiettore); sopra il display si troverà una telecamera per trasmettere le immagini del tavolo stesso all’interlocutore remoto. Una possibile variante in questo senso, è anche rappresentata dalla possibilità di avere più di un display piatto, magari due o tre, in modo da poter rendere fruibile la conferenza ad un numero più elevato di persone (se la I materiali insonorizzanti sono oggi giorno anche molto accattivanti alla vista e appaganti al tatto, a tutto vantaggio dell’interior designer che può coniugare estetica e funzionalità

stanza è particolarmente capiente), o per visualizzare in contemporanea più documenti e chi li sta illustrando il quell’istante. In questo sistema, poi, una telecamera di tipo brandeggiante permetterà di inquadrare di volta in volta la persona che ha la parola, oppure eseguire una carrellata dei presenti o ancora mostrare una panoramica estesa della stanza. Quando invece si devono mostrare delle immagini a un cliente presente nella sala, o durante una riunione, normalmente si usa il videoproiettore, che può essere occultato nel controsoffitto da un lift, e si fa scendere lo schermo di proiezione davanti al display piatto, in modo da ottenere una diagonale più importante per i documenti da visualizzare. Uno scenario luci, opportunamente programmato, oscurerà poi le finestre, creerà un ambiente soffuso dietro gli interlocutori e permetterà al proiettore di esprimere al massimo le sue caratteristiche qualitative a schermo. Ciliegina sulla torta, sarà un sistema di supervisione e controllo che permetta di gestire tutte le elettroniche al meglio, di richiamare i documenti (in precedenza salvati in opportune cartelle di un server ad esso collegato) da inviare e condividere, selezionare gli accessi, le luci, le sorgenti da ascoltare e visualizzare ecc. Ma naturalmente ogni sala riunioni deve rispondere alle esigenze dell’azienda che l’ha voluta, nulla vieta per esempio che diventi anche una sala conferenza con svariati posti a sedere; le variabili sono tali e

Ecco l’esempio di una sala attrezzata, sviluppata in modo organico per poter fungere sia da elemento distintivo per i clienti che la frequentano, e sia da strumento di lavoro efficace e funzionale

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tante che, tornando alle premesse di questo articolo, la scelta migliore è affidarsi a un progettista che sappia consigliare le soluzioni più adatte e naturalmente, poi, metterle in pratica.

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scenari

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soluzioni

Auditorium Multimediale RDS Chiara Benedettini

Impossibile ma vero

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Come possono andare d’accordo pareti metalliche e resa acustica? Illuminazione dinamica e architetturale? Impostazione tecnica per il live e per le conferenze? Tutti i tabù sono stati infranti dal progetto tanto ardito quanto concreto del nuovo Auditorium RDS

ottobre ‘09 / novembre ‘10 •

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soluzioni

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soluzioni

Il parere dell’architetto

R

Andrea Iacovelli è l’architetto che ha dato l’impronta

di Anna Pettinelli, Max Pagani e altri conosciutissimi conduttori, entra

estetica all’auditorium, rendendola possibile attraverso

ogni giorno nelle nostre case. Ma RDS non si limita ai servizi radiofonici,

un complesso progetto strutturale; data la particolarità del

si occupa anche di tournée, produzioni musicali, eventi e, per seguirli

risultato, abbiamo voluto approfondire con lui alcuni aspetti.

al meglio, ha recentemente spostato la sua sede, che ora si trova nel

DS, Radio Dimensione Suono, non ha bisogno di presentazioni, dato che è una delle radio private più ascoltate in Italia e che, con la voce

quartiere Balduina di Roma, in un’area verde ed esclusiva all’interno di AI - L’involucro strutturale ha un’estensione di circa 400

un antico convento ora completamente ricondizionato: solo la struttura è

mq, è formato da circa 360 pannelli in acciaio forati, con

stata preservata, tutto il resto è stato cambiato, dal rivestimento esterno,

funzioni strutturali: attraverso la loro giustapposizione, imbullonatura a tensione controllata e saldatura dei bordi, è stata ottenuta la struttura dell’intero involucro. Questa costituisce staticamente una calotta autoportante che, per la trasmissione dei carichi, è ancorata al solaio esistente preventivamente consolidato tramite profilati metallici, i quali insistono su di un cordolo in cemento

alle disposizioni, agli ambienti interni. Segnaliamo inoltre volentieri anche un tocco ecologico, come le pareti ventilate per il mantenimento della temperatura interna e un impianto di cogenerazione che permette di ottenere energia elettrica dal gas. Il tutto adeguatamente equipaggiato con una importante dose di tecnologia: applicata non solo dove inevitabile, per le produzioni radio, la messa in onda ecc., ma anche per dare una

armato. Ogni pannello presenta una piegatura sulla

veste speciale all’ambiente, come nel caso del grande LEDwall (a marchio

diagonale a formare due superfici piane triangolari con

Tecnovision) che accoglie pubblico e visitatori all’entrata principale e che

senso alternato concavo e convesso, i fori sono stati

può rimandare in tempo reale le immagini di concerti, show case, incontri

eseguiti con un macchinario laser a controllo numerico.

che si tengono nell’attiguo auditorium multimediale. Ed è proprio lui la vera

Le superfici sono state trattate con sabbia silicea ad

“chicca” della nuova sede di RDS.

alta pressione sulla parte esterna (per migliorare la resa dei sistemi di videoproiezione) e nella parte interna

Il progetto

con vernice bianca antirombo, per impedire eccessive

Quando l’ingegner Andrea De Martino, il progettista degli impianti speciali

vibrazioni dovute alla diffusione delle onde sonore, ma

del nuovo auditorium (e delle altre dotazioni multimediali della sede di RDS

anche per amplificare la luminosità dei LED. Le immagini

a Balduina), mi ha spiegato per telefono il lavoro fatto per la sala, confesso

che vi vengono proiettate assumono così una logica

di aver capito solo a metà di cosa mi stesse davvero parlando. In effetti era

“evocativa” e scenografica, più che realistica, dato

difficile immaginarsi, prima di vederla, una sala polivalente allo stesso tempo

che la superficie non è piana ed è discretizzata nella

spazio per il live, incontri, conferenze, show case, con tutte le dotazioni

consistenza materica.

tecniche e tecnologiche a scomparsa, con il palco modulabile e le pareti

Dall’interno della sala le pareti hanno aspetto continuo,

utilizzabili come superfici di proiezione, la sala completamente liberabile

e anche la presenza dello spazio regia si percepisce soltanto nell’asola formata da panelli vetrati disegnati con geometria simile ai pannelli metallici di rivestimento.

dalle sedute e, dulcis in fundo, con pareti e soffitto interamente realizzati con pannelli in acciaio autoportanti. E che avesse pure un’acustica con tempi di riverberazione adatti alla musica e al parlato. L’auditorium RDS è proprio questo: si deve pensare a una specie di igloo metallico con struttura autoportante ancorata alla base della muratura

perimetrale, le pareti sfaccettate costituite da pannelli forati diversi gli uni dagli altri, dietro la cui superficie sono stati nascosti l’impianto di diffusione sonora, quello di illuminazione architetturale e di luce per il live, uno schermo da proiezione motorizzato, l’impianto di condizionamento e termico. Come si è arrivati a rendere realtà questa “follia” perfettamente funzionante, che ha mantenuto tutte le promesse progettuali, ce lo ha spiegato proprio De Martino che, tramite la sua azienda Engineering Solutions, si è aggiudicato la gara di appalto per la progettazione e la realizzazione di quest’opera inedita.

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soluzioni

Acciaio e resa acustica, un binomio possibile La progettazione dell’architettura interna della sala è strettamente connessa con le problematiche acustiche, in relazione sia ai suoni desiderati sia ai suoni indesiderati, ma anche con i sistemi tecnologici che garantiscono gli aspetti visivi e il comfort termoigrometrico e di purezza dell’aria. L’acciaio di cui è costituito il sottosistema architettonico autoportante non è congeniale al trattamento sonoro, ma l’integrazione degli impianti con il controllo acustico ha determinato l’elaborazione di pannelli che, agendo sulla forma, diventano funzionali acusticamente. Si ottiene pertanto, con la foratura del pannello, la triplice funzione di creare una superficie fonoassorbente, di accogliere il sistema illuminotecnico e di alloggiare gli elementi terminali trasparenti a flusso regolabile per l’immissione e la ripresa dell’aria. Il pannello si configura quindi come un calibratore tra energia sonora assorbita ed energia diffusa, sia per diffrazione che per morfologia della superficie. L’ottimizzazione dell’acustica della sala è ottenuta controllando i suoni indesiderati (indotti dalle attività svolte nei locali limitrofi, dal rumore proveniente dall’ambiente esterno e dal funzionamento degli impianti tecnologici) entro il valore di 25 NR, assicurando livelli sonori appropriati a seconda del messaggio e uniformemente distribuiti nell’ambiente. Questo grazie alla flessibilità dell’impianto elettroacustico installato e alla sua relazione con la risposta acustica dell’ambiente. Tramite un programma di calcolo numerico basato sulle tecniche di acustica geometrica, sono stati effettuati studi teorici e simulazioni del comportamento fisico e tecnico dei singoli elementi strutturali e della sala nel suo insieme, realizzata assemblando meccanicamente i pannelli. Nello studio sono stati utilizzati i procedimenti del fascio conico (CBM) e piramidale (TBM), combinando il metodo del ray-tracing (RTM), del beam-tracing e dell’immagine speculare virtuale (MISM). Alla geometria della sala sono state associate le proprietà di assorbimento e diffusione dei vari materiali (coefficienti di Sabine e indici di Lambert), considerando sia la riflessione diretta sia quella diffusa sulle superfici di confine. Sono stati inoltre inseriti gli spigoli di diffrazione (trattati secondo il modello di Kurze-Anderson) e diverse sorgenti sonore (definite da parametri come i livelli di potenza sonora per bande d’ottava, gli angoli di emissione, il diagramma di direttività, ecc.) in funzione della destinazione d’uso da valutare. Sono stati quindi simulati i fenomeni della riverberazione (modelli di Sabine, Eyring e Kuttruff). Prof. Carlo Platone – Arch. Cristina Aureli Roma

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soluzioni Apparecchiature installate auditorium

C – Quali erano le necessità della committenza? ADM – L’auditorium era previsto si collocasse nella antica cappella, uno spazio di 10x12 m e alto nove, che avrebbe dovuto ospitare eventi live, unplugged, presentazioni

Impianto Video 1 LCD 32 sg sala regia 1 PC server Vista sala regia 1 PC server Galaxy video graphic controller 1 PC Comando e controllo con Touch Screen 1 lente di Fresnel 120” DNP Denmark 6 proiettori Christie Digital Roadrunner LX100

e interviste con o senza pubblico, oppure feste e serate a sala libera. Ci si è resi conto quasi subito che le strutture tecniche audio e video avrebbero invaso lo spazio, rendendolo poi inadatto all’uso previsto, e che comunque gli iniziali progetti di una sala conferenze classica non avrebbero potuto rispondere alle necessità. Ho così presentato un progetto con una impostazione del tutto diversa, che prevedeva non il rivestimento

Impianto di comando e controllo 1 touch panel ISYS con LCD 4” 1 sistema controllo Crestron e attuatori PACK 2M 7 dimmer 4 canali Crestron 2 tastierini di controllo Crestron

di pareti con strutture acustiche, ma la costruzione di una scatola nella scatola, una

Impianto audio 2 processori audio digitale Biamp Audiaflex CM 6 moduli per 2 ingressi micro/linea Biamp AudiaEXPI/0- 2 2 unità esterne per gestione 20 connessioni logiche in/out Biamp Logic Box 2 moduli per 2 uscite di linea Biamp AudiaEXPO/0-2 4 amplificatori multicanale Bittner Bitt8x200 1 pannello di controllo volume/selettore 8 vie Bimp Vs8 volume/select 8 70 diffusori Tannoy i5AWW diffusore full range 4 subwoofer attivi da controsoffitto 110W Tannoy cms110b 2 unità di conversione su sistemi di rete CobraNet Biamp AudiaEXPI 2 unità di conversione su sistemi di rete CobraNet Biamp AudiaEXPO

ambiente inedito, sostenuto da una committenza aperta (per fortuna!) a soluzioni fuori dal

vera e propria struttura autoportante in grado di “erogare” tutti i servizi necessari; inoltre una serie di preset per ogni tipo di eventi avrebbe reso semplice la gestione. La scelta della copertura in acciaio è poi un vero unicum, frutto della volontà di creare un consueto; uno studio scrupoloso dal punto di vista riflessivo, rifrattivo e di assorbimento delle onde sonore ha permesso di rendere lo spazio anche acusticamente corretto. C – Vi siete avvalsi di altri professionisti? ADM – Una volta ricevuta la commessa Engineering Solutions, responsabile del progetto e che ha poi curato direttamente la parte multimediale, si è rivolta a un team di specialisti: l’architetto Iacovelli per la veste architettonica della sala e direzione dei lavori, l’ingegner Cocomello per le strutture, il prof. Platone per l’acustica, l’architetto Aureli per la parte illuminotecnica e ingegner Tramontozzi per la parte elettrica. La movimentazione del palco, il pantografo per le luci live, il movimento di discesa dello schermo di proiezione sono di Dari Automazioni, mentre l’enorme lavoro di produzione e installazione in sospensione delle lastre metalliche è di GDM.

Christie LX100 Roadrunner LX100 della serie Roadrunner di Christie è un videoproiettore per venue medio grandi che si basa su tecnologia 3LCD; offre 10.000 ANSI Lumen di luminosità in modalità quad lamp e 5.000 in dual lamp e contrasto 1100:1. Risoluzione nativa XGA (1.024x768) e scalabilità da VGA a UXGA, dispone di una completa connettività: in input una DVI-I con due RCA audio e mini-DIN, cinque BNC per segnali RGB-HV, due BNC per video composito e S-video Y/C, un D-sub-15 per segnali analogici RGB. Comunica con l’esterno tramite RS-232C e tramite ChritieNET, protocollo di connettività per il monitoraggio e il controllo, inoltre è dotato di telecomando IR. Disponibile una serie completa di lenti, sia fisse che zoom, sostituibili e settabili facilmente grazie alla tecnologia Fast Lens Change (FLC®), per una grandezza dell’immagine proiettata da 40” a 600” di diagonale. Monta inoltre due altoparlanti da 3 W per canale. Alloggia quattro lampade ad alta pressione da 250 W, per una durata fino a 1.000 ore alla massima potenza. Peso: 35,5 kg, misure: 581,2x251,5x783 mm (LxAxP). www.christiedigital.com

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Le soluzioni per il Digital Sign-Age

soluzioni

... 1T-C2-750 Scaler Doppio Canale DVI La soluzione ideale con due ingressi e un’uscita DVI per creare e proiettare con doppio Picture in Picture in alta definizione. – Risoluzione PC fino a 2048x2048. – Risuluzione HDTV fino a 1080p. – Chromakey, Lumakey, Genlock, Zoom, Single e Dual PiP. – Dimensioni finestre personalizzabili. – Richiedeteci il catalogo generale completo di tutta la gamma di soluzioni DVI, HDMI, SD/HD-SDI, Scaler, Convertitori Cat-5/6 e Convertitori di formato

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soluzioni C – I pannelli sono prototipali? ADM – Sì, sono stati creati espressamente per questa sala, e hanno un ruolo preciso sia nell’acustica, che nell’illuminazione e nella videoproiezione. Per l’acustica, Platone ha studiato una foratura dell’acciaio in modo da ottenere vere e proprie trappole di Helmholtz inoltre, dietro i pannelli è stato installato del materiale fonoassorbente per controllare le basse frequenze, facendo così il “prodigio” di rendere acusticamente corretta una sala rivestita d’acciaio. Dai fori esce la luce di centinaia di LED, che creano una morbida illuminazione indiretta, inoltre i pannelli sono stati sabbiati più volte per farne superfici adatte alla videoproiezione. Per la valutazione dei risultati, oltre ad aver operato una simulazione matematica, abbiamo anche testato il progetto su un prototipo che riproduceva una parte dell’involucro metallico (nove pannelli, per una superficie di circa 10 m2), utilizzandolo come test per la videoproiezione, la resa acustica, l’effetto illuminotecnico, le tecniche di assemblaggio dei pannelli stessi ecc. I risultati ci hanno confortato sulla fattibilità, e incoraggiato a portare a termine un progetto senza precedenti, per il quale non avevamo nessun caso analogo ad aiutarci.

Il progetto multimediale Al di là della particolarissima veste estetica, l’auditorium è un luogo tecnologicamente avanzato, in grado di rispondere alle necessità più diverse. Una regia chiusa, posizionata specularmente al palco mobile, contiene le elettroniche per il controllo degli impianti. Dal punto di vista elettroacustico, è dotata di un impianto audio distribuito, con settanta punti di diffusione costituiti da casse Tannoy (I5AWW full range e CMS110b sub attivi) controllati a coppie di due; la distribuzione e il processamento sono affidati a due AudiaFlex, che gestiscono gli amplificatori multi canale Bittner a sevizio delle quaranta linee audio. Ogni diffusore, ogni grappolo, e poi ogni settore è settato ad hoc: la disposizione delle casse audio infatti non è omogenea, perché la cupola è curva e la distanza tra sorgente e pubblico non è uniforme, quindi quelle più lontane sono state tarate con varie linee di ritardo, un lavoro che ha richiesto diversi giorni. Le Tannoy sono state poi settate con alcuni preset richiamabili facilmente, a seconda dell’uso della sala, ma è possibile anche gestire l’impianto esternamente con un mixer audio, nel caso di eventi live da seguire in tempo reale e con maggiore impiego di linee microfoniche. La sala è inoltre dotata di alcuni pozzetti con ritorni audio e video, per poter collegare velocemente microfoni, computer, dispaly, videoproiettori… per portare i segnali agli uffici e addirittura per dei collegamenti extra, per esempio per regie esterne, gruppi elettrogeni di supporto, e anche per una diretta satellitare.

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soluzioni

Per quanto concerne il video, sono stati installati sei videoproiettori Christie Digital Roadrunner LX100 da

Il sistema di proiezioni

10.000 ANSI Lumen, che offrono una luminosità sufficiente per contrastare la luce già presente nell’ambiente e

sull’involucro e sulla lente di

ottenere una proiezione a 360° molto coinvolgente, capace di trasfigurare completamente e animare l’ambiente

Fresnel retroproiettata

con loghi, immagini, grafiche. Uno di essi è installato in modo da retroproiettare su una lente di Fresnell di DNP Denmark da 120”, che funge da superficie di proiezione anche per video con immagini complesse e definite, e che viene calata con un meccanismo mobile totalmente a scomparsa. I contributi audio e video sono totalmente gestiti dalla regia che, attraverso il sistema di automazione della sala coordina l’utilizzo delle diverse risorse multimediali, video comunicative ed elettroacustiche. Anche il progetto luci è stato oggetto di una cura particolare: è stata scelta una soluzione di illuminazione indiretta e senza apparecchiature a vista, sempre sfruttando le caratteristiche dei pannelli; così centinaia di LED a temperatura di colore fredda sono stati istallati tra la cupola e il telaio, in modo che la loro luce si diffondesse uniformemente attraverso i fori dei pannelli. Un effetto morbido e surreale che fa risaltare le forme asimmetriche della copertura senza imporsi su di essa o infastidire

www.rds.it ons.it eeringsoluti www.engin .com www.biamp y.com www.tanno t tomazioni.i www.dariau

il pubblico. A questi sono stati poi aggiunti una serie di strip LED d’arredo, alcuni alla base delle pareti e alcuni all’entrata, infine un perimetro luminoso alla base delle pareti completa l’effetto, ottenuto da sorgenti a fluorescenza a luce calda con effetto wall wash in contrasto con la luce fredda dei LED. È possibile usarli da soli, per dare un nuovo scenario luminoso a LED spenti. Una piattaforma Crestron su BUS Cresnet controlla la dimmerazione e gli scenari delle centinaia di LED installati. Capitolo a parte è l’illuminazione per gli eventi, che prevede un controllo basato su bus DMX per le luci da spettacolo. In vista di un uso differenziato della sala, sono stati previsti vari accorgimenti per ottenere configurazioni differenti dello spazio fisico: il palco è stato dotato di una doppia pedana mobile a scomparsa a movimentazione meccanica, in modo da ottenere palchi di piccole dimensioni per conferenze o per un solista, oppure di maggiore metratura per gruppi. Le poltrone sono state prodotte espressamente per l’auditorium da Frau, e possono essere facilmente sganciate, ridotte di numero, inoltre possono essere girate per essere disposte come davanti a una passerella, o addirittura completamente eliminate per un evento di tipo live.

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soluzioni

Grani&Braci L’audio invisibile Grani&Braci è un raffinato ristorante milanese, aperto recentemente vicino alla rinnovata stazione di Porta Garibaldi in una zona trendy molto frequentata. In fase di realizzazione, l’obiettivo primario della proprietà è stato privilegiare l’estetica, costruita intorno all’evocazione di un’ambientazione naturale, quella del bosco, in armonia con la qualità delle dotazioni tecniche Barbara Trigari

G

rani&Braci si trova al piano terra di un palazzo uffici collocato in un’area di Milano in totale trasformazione (nascita del nuovo quartiere Garibaldi, tra il quartiere Isola e Via Ferrari, dorsale del futuro centro

direzionale cittadino). La sala ristorante misura 500 mq e ha la forma di una “L”, l’intero locale ne misura 1.200 (una ulteriore sala bar nel seminterrato è in fase di completamento) con 25 vetrine su via Farini e via Ferrari, strade fortemente trafficate. Se la città fuori impone la propria fisicità con il cavalcavia di via Farini, l’incrocio delle strade, i palazzi, la chiesa, la fontana e il vicino Cimitero Monumentale, Grani&Braci è concepito come un calmo rifugio impostato su una realtà alternativa a quella urbana e percepita come mancante: quella della natura. Nasce così l’idea di un allestimento interno che allude fisicamente e concettualmente all’ambiente del bosco: una sorta di bosco metafisico con i suoi intrecci di rami e fronde (ripresi dalla grafica, che sale fino al soffitto, sulle pareti del locale), i materiali naturali utilizzati per lo sfondo delle pareti (in pietra naturale), i tavoli realizzati con sezioni di tronco di castagno centenario, le bottigliere in legno e gli arredi in rovere sbiancato, le separazioni tra gli ambienti realizzate con tronchi di castagno scortecciati e cataste di legna da ardere ecc. Lo stesso camino della griglieria è visibile dall’esterno, coerentemente con il

Apparecchiature installate

concept, nel quale anche l’elemento fuoco non stona di certo. A sancire il contatto e la separazione con il mondo esterno, le 25 vetrate sul piano stradale realizzate con campate uniche di circa 4 m di vetro camera stratificato, impostate su un parapetto di muratura alto un metro, come schermo dal rumore e dalla vista del traffico. I passanti all’esterno sono in grado di vedere il locale discernendo a colpo d’occhio gli elementi grafici della tappezzeria, il camino e i corpi illuminanti, volutamente fuori scala rispetto al resto dell’arredamento. I progettisti per l’allestimento del ristorante sono gli architetti Nisi Magnoni, Sabrina Gallini e Gianluca Mosca; l’impresa che ha ottenuto l’appalto è CEI (Costruzioni Edili Italiane) di Matteo Invernizzi e Carlo Ravanelli, la quale ha fornito una propria squadra di tecnici per le luci. In particolare dell’audio si è occupata AVS di Tiziano Testoni. Inizialmente la proprietà (Cir Food in società con il Gruppo Ethos, titolare della catena

Audio 24 diffusori planari Amina AIW3 3 amplificatori Inout DA480R completi di modulo trasformatori di linea AT480R 1 preamplificatore multizona Bose AMS-8 4 wall controller per Bose AMS-8 CS-WC 3 Line input Module per Bose AMS-8 CS-LIM 1 Sintonizzatore Onkyo 1 CD player Marantz 1 iPod classic completo di Docking station Corpi illuminanti 80 Sonora 493 di Oluce applique Diamond Oluce

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soluzioni Grani&Braci) aveva addirittura escluso la possibilità di

La parola all’installatore

un impianto audio, ritenendolo difficile da gestire e da

Tiziano Testoni di AVS, progettista e installatore dell’impianto audio,

mantenere in efficienza, decisione poi ribaltata quando

ci ha spiegato l’iter di simulazione della resa dell’impianto in fase

si è resa conto delle possibilità offerte dalle moderne

progettuale.

tecnologie, sostenute dal convincente progetto di AVS.

TT – Orientativamente conoscevo già la resa delle Amina nel cartongesso, grazie a una precedente installazione fatta dalla mia azienda in Francia, e so che la resa acustica è buona. Da Grani&Braci, però, per il rivestimento delle pareti e del soffitto, l’architetto ha adottato un materiale vinilico spesso 1-1,5 mm, e temevo che non “suonasse” come si deve. Le prove, in parte empiriche (non avendo a disposizione una camera anecoica), e in parte strumentali (simulando in laboratorio con un diffusore la situazione finale) hanno dimostrato

La presenza del video è in fase di valutazione, perché l’intenzione è di mantenere la ristorazione e non l’intrattenimento al centro delle attività, ma è già previsto un display nella zona bar del sottosuolo… probabilmente una adeguata offerta di contenuti e un preciso progetto d’uso della zona bar potrebbe dare il via anche all’introduzione più decisa di questa modalità di comunicazione.

che il materiale plastico non alterava in maniera significativa il

L’audio a scomparsa

segnale, e non faceva da filtro. Il suono diventava solo leggermente

La prevalente esigenza estetica e la necessità di

più opaco sulle frequenze fra i 4 e i 12 KHz, ma con un po’ di

realizzare un impianto la cui gestione e manutenzione

equalizzazione, tutto è andato a posto.

fosse il più possibile semplice e poco dispendiosa (soprattutto in termini di tempo dedicato) hanno spinto

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il progettista Tiziano Testoni a consigliare l’installazione

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soluzioni

Amina AIW3 Gli AIX3 sono diffusori planari da incasso (muro o controsoffitto) totalmente invisibili, realizzati con una struttura in alluminio a nido d’ape ad altissima rigidità, brevettata da Amina. Queste caratteristiche li rendono particolarmente adatti alle installazioni nelle quali vi siano esigenze estetiche, o vada rispettato un particolare concept di design, ma sia richiesto contemporaneamente audio di qualità e/o elevate pressioni sonore. Per applicazioni hi-fi è consigliato l’abbinamento di un subwoofer. I diffusori sfruttano il principio della cassa di risonanza, ovvero la vibrazione indotta nel materiale dal quale vengono coperte (nel muro o nel soffitto: cartongesso, intonaco...), trasmessa successivamente al mezzo (l’aria) e quindi alle nostre orecchie. Il risultato acustico di questo modello è uniforme e meno direzionale rispetto ai diffusori tradizionali, con buoni risultati anche in ambienti molto riverberanti; inoltre le vibrazioni prodotte non danneggiano il rivestimento e non sono sensibili alla fase. I diffusori planari AIX3 hanno quindi un ampio angolo di dispersione, omogenea sulla maggior parte della gamma di frequenze, che rende poco rilevante l’orientamento con il quale vengono installati. Poiché a vibrare è un’ampia “cassa di risonanza” (la superficie della parete o del soffitto), rispetto alle sorgenti audio puntiformi il livello di pressione sonora decresce in modo meno sensibile quando ci si allontana dalla sorgente sonora. Nel pannello sono alloggiati due exciter professionali in acciaio inox da 40W RMS a 8 Ohm, sensibilità 84 dB / 1W /1m, massima pressione sonora 101 dB (in superfici spesse tra 1 e 2 mm), risposta in frequenza 100 Hz - 20 kHz. Dispersione di 180°. Filtro passa-alto a 100 Hz e 24 dB/ottava. Ciascun pannello misura 45x34,5x3,8 cm e pesa 1,13 kg. www.aminatechnologies.com

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Serie JVC GM-F GM-F420S, GM-F470S, GM-F520S

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soluzioni di diffusori planari NXT Amina AIW3. Si tratta di diffusori che emettono onde sonore attraverso la vibrazione di uno speciale pannello spesso pochi millimetri, e quindi perfettamente integrabile, anche esteticamente, nella controsoffittatura. L’uso di diffusori tradizionali, in realtà più indicati per questo tipo di installazione, è stato subito escluso per esigenze di immagine, da qui la scelta dei diffusori planari. La prima difficoltà è stata quella di determinare il possibile risultato timbrico dei diffusori, una volta installati come da progetto all’interno dei materiali delle pareti: cartongesso e vinilico. Si è poi posto il problema della simulazione acustica: l’azienda che produce gli Amina infatti non mette ancora a disposizione dei progettisti una libreria delle caratteristiche tecniche integrabile con i software di simulazione acustica, per Il privé al piano interrato del locale, dove la proprietà

cui Testoni si è visto costretto ad effettuare prove in laboratorio, e ad adattare

sta pensando di aprire una saletta bar

alcune delle opzioni presenti nel suo programma Ulysses, modificando i parametri e cercando di avvicinarli alla risposta delle Amina. È stata inoltre utile un’esperienza precedente dell’installatore con questi diffusori, già utilizzati per allestire una importante Show Room a Juan Les Pins in Francia: i dati rilevati in quella occasione, sommati alle prove di laboratorio, sono serviti per la progettazione dell’audio di Grani&Braci, che nella sua versione finale prevede 24 diffusori collocati alla stessa distanza l’uno dall’altro, per mantenere una copertura uniforme. L’ampio angolo di diffusione di questo modello degli Amina mantiene il segnale coerente in tutto lo spazio. Rack e sistema di controllo si trovano al piano inferiore, dove è in fase di realizzazione un lounge bar.

Coordinazione Come nella maggior parte dei cantieri, anche a Grani&Braci tra i problemi più complicati da risolvere ci sono state le tempistiche relative ai vari interventi, e la difficoltà installativa: per esempio la posa del gessista bisognava fosse coordinata con l’inserimento degli altoparlanti planari nella struttura del soffitto, a sua volta in relazione al cablaggio, di difficile realizzazione a causa della conformazione strutturale. I lavori sono stati ripartiti in due tranche successive, predisponendo durante la prima tutto il necessario per la successiva espansione. Attualmente sono in esercizio quattro zone audio: la zona cassa e scala, le due zone della sala ristorante e la zona al piano inferiore. Qui si trovano anche il sistema Bose ControlSpace AMS-8, tre amplificatori InOut DA480R 4x80W, il modello studiato da Prase da abbinare con l’Amina e fornito di filtro passa-alto Due vedute della sala ristorante, si può notare l’uso di materiali

che impedisce alle basse frequenze di arrivare ai trasduttori. Tutte le uscite poi

naturali come legno e pietra

sono dotate di trasformatore per i 100 V, con il modulo InOut AT480R. Proprio per ridurre al minimo gli interventi in caso di anomalie, gli altoparlanti sono stati cablati a coppie; a ogni coppia corrisponde una cassetta di derivazione e un cavo.

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soluzioni

Il processore Bose, che si occupa della distribuzione dei segnali alle varie zone e del loro processamento, è

Lo schema a blocchi

stato scelto per rispondere all’esigenza di affidabilità fortemente sottolineata dalla committenza, con un ottimo

dell’installazione audio

bilanciamento qualità/costo; inoltre, grazie ai controller da muro ControlSpace WC, sempre di Bose, l’impianto è facilmente gestibile anche dal personale del locale. Volendo fisicamente gestire le sorgenti dalla zona Cassa, il segnale audio deve coprire una distanza di circa 45 metri, e quindi essere gestito in modalità bilanciata, a questo scopo sono stati inseriti i moduli ControlSpace LIM, sempre Bose. Come sorgenti sono presenti: un CD Marantz, un Apple iPod da 160 GB con docking station, un sintonizzatore FM/AM di Onkyo; soluzioni semplici per un’ampia scelta di formati musicali per l’utente.

Zone in luce Coerentemente con il concept del locale, l’illuminazione non cerca effetti spettacolari ma punta a creare un’atmosfera positiva per la clientela. La particolarità invece consiste nella sproporzione tra i corpi illuminanti, un’ottantina di calotte Sonora 493 di Oluce disegnate da Vico Magistretti, rispetto all’arredamento: ciascuna lampada ha un

m vssrl.co www.a m luce.co www.o aci.it raniebr www.g

diametro di 133 cm, è quindi ben visibile dalle ampie vetrine. Oltre ai corpi illuminanti sospesi sopra i tavoli della sala, nel locale sono presenti una serie di applique in fusione di vetro, sempre di Oluce, denominati Diamond.

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vox technologica

Protocolli audio, CobraNet Caratteristiche, funzionalità, accorgimenti d’uso

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vox technologica

Le caratteristiche del protocollo di gestione dell’audio digitale CobraNet hanno fatto sì che divenisse uno standard de facto nel mondo della system integration: fra tutte la possibilità di far convivere il delicato trasporto dei segnali audio con infrastrutture di rete pre-esistenti e poi per l’elevato grado di ridondanza che può essere implementato. Con l’aiuto di Yamaha, marchio tradizionalmente aperto ai protocolli più utilizzati per il trasporto audio, abbiamo preparato questo “vademecum” informativo Da un contributo di Sandro Chinellato - Commercial Audio Application Engineer Yamaha A cura della Redazione

L

’evoluzione delle reti informatiche, che permettono di connettere tra di loro un gran numero di device e di condividere risorse e contenuti, ha sempre avuto un grande potere di seduzione anche nel mondo

dell’audio, storicamente alla ricerca della massima flessibilità nella gestione e distribuzione dei delicati segnali audio. CobraNet è un protocollo sviluppato nel 1997 da Peak Audio per il trasporto di segnali audio basato sulle specifiche dello standard Ethernet, nato appositamente per rispondere alle esigenze di liberarsi dai limiti delle infrastrutture analogiche e di introdurre il concetto di network anche nel mondo della distribuzione dei segnali audio digitali. La scelta di sviluppare un sistema basandosi sulle regole dello standard Ethernet ha preso in considerazione principalmente la possibilità di integrare le funzioni di trasporto audio su reti informatiche preesistenti, strizzando inevitabilmente l’occhio al mercato dell’installazione.

Le caratteristiche generali Nei suoi tratti generali, CobraNet prevede la possibilità di trasportare su di un unico cavo CAT5 fino a 64 canali audio con risoluzione a 24 bit e campionamento a 48 kHz. In una comunicazione bidirezionale, i canali salgono a 128. Se poi volessimo usare una frequenza di campionamento doppia, 96 kHz, il numero dei canali

La tecnologia CobraNet coesiste

scenderebbe a 32 per direzione, per un totale di 64.

con il passaggio degli altri dati su

La tipologia tipica di rete supportata da CobraNet è quella a stella, dove i device CobraNet sono collegati tra

cavo Ethernet

di loro tramite un nodo centrale, e quindi attraverso uno switch Ethernet. Un primo parametro fondamentale quando si parla di sistemi digitali, ma ancor più quando parliamo di network, è il concetto di latenza, ossia il tempo impiegato da un segnale per transitare da un ingresso a un’uscita del nostro sistema, o tra i vari nodi della rete. CobraNet, dando preferenza ad altre caratteristiche, ha scelto di garantire una latenza fissa tra due nodi della rete, a prescindere dalla lunghezza di percorso che il segnale deve compiere per andare da una macchina

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vox technologica all’altra, al “prezzo” di una latenza più accentuata (per network grandi, fino a 5,33 ms). (Per inciso, diverso è il caso del live, dove il concetto temporale è fondamentale, e infatti il protocollo Ethersound, più usato

Trasmissione Audio di CobraNet

in quel contesto, offre tempi di latenza inferiori, fino massimo a 0,2 ms). Per queste caratteristiche, CobraNet è più indicato per trasportare pochi canali verso molte direzioni.

Bundle: • Unità di trasmissione audio CobraNet • Contiene dati audio fino ad 8 canali

Come vedremo più avanti, in base alle esigenze di utilizzo della rete e alla tipologia di hardware che abbiamo a disposizione, è anche possibile impostare su diversi valori la latenza del sistema.

1 Bundle

Ma ora, vediamo un po’ più da vicino come funziona il protocollo

Audio Data

Preamble

Destination address

Source address

Frame type

CH 1

CH 2

CH 3

CH 4

CH 5

CH 6

CH 7

CH 8

CobraNet.

FCS

L’unità funzionale più piccola nella quale sono organizzati i dati

Bundle

audio che il protocollo è in grado di trasportare prende il nome di bundle [Figura 1]. Un “bundle” è composto da una serie di blocchi di dati che specificano caratteristiche e tipologia (che vedremo tra

Figura 1

poco) del bundle stesso e, ovviamente, dalle informazioni audio che rappresentano i canali che si desidera includere in questo pacchetto (e che possono essere al massimo otto). Nella tabella riportata a fianco è indicato il numero di canali presenti all’interno della rete in

Latenza / canali per Bundle

base alla risoluzione e alla frequenza di campionamento, e alla latenza selezionata (legata alla tipologia di hardware implementato nei device

Canali per Bundle

Latency

16 bit, 48 kHz 20 bit, 48 kHz 24 bit, 48 kHz 16 bit, 96 kHz 20 bit, 96 kHz 24 bit, 96 kHz 5 ⅓ ms

8

8

7

5

4

3

5 ⅔ ms

8

8

8

8

8

7

5 ½ ms

8

8

8

8

8

8

CobraNet, e nella tipologia di rete) [Figura 2]. Ogni 1,33 ms, viene così trasmesso nel network un burst che include otto bundle, per un massimo possibile di 64 canali. Il primo bundle, che non include dati audio, è quello che si occupa della sincronizzazione di tutte le macchine presenti sulla rete, elemento fondamentale in

Figura 2

qualsiasi sistema digitale [Figura 3]. Il device che si incarica di dare il clock a tutte le altre apparecchiature viene chiamato conductor, mentre le macchine che stanno in

Trasmissione Audio di CobraNet

ascolto e che si sincronizzano su questo segnale di clock vengono chiamate performer (esattamente come in un’orchestra). Per garantire l’affidabilità del sistema, il protocollo CobraNet prevede che in caso di

• Ogni 1.33 ms viene trasmessa nel network CobraNet una serie di dati di questo tipo

guasto o di disconnessione dal network del conductor, una delle altre macchine possa prendere il suo posto, per fornire di nuovo il clock a tutti i dispositivi.

Deat packet

Bundle #1

Bundle #2

Bundle #3

Bundle #4

Bundle #5

Bundle #6

Bundle #7

Bundle #8

Isochronous cycle (1.33 ms)

Async serial data packet

Le diverse tipologie di bundle Per poter gestire in maniera articolata sia l’occupazione delle risorse di rete, sia per consentire all’utilizzatore di stabilire una “policy” per quanto riguarda la distribuzione dei canali audio all’interno di un

Figura 3

network, il protocollo CobraNet prevede, come accennato poco fa, diverse tipologie di bundle, che vedremo ora da vicino.

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vox technologica

Bundle Multicast Questi pacchetti vengono generati da un device presente nel network e quindi indirizzati a tutte le macchine presenti sulla rete, questo significa che gli otto canali presenti in ognuno di questi bundle possono essere utilizzati da qualunque apparecchio CobraNet che faccia parte della stessa rete. E i bundle Multicast sono quelli che di più si avvicinano al concetto di network come viene inteso in ambito informatico. Questa tipologia di bundle è utile nelle situazioni dove non è possibile prevedere, al momento della progettazione del sistema, l’esatta distribuzione che sarà richiesta da coloro che poi se ne serviranno, un aspetto che risulta altrettanto utile negli annunci legati alla sicurezza o alle situazioni di emergenza, che di norma devono essere distribuiti a livello dell’intera struttura dov’è installata la rete. Passando sul piano operativo, i bundle Multicast sono identificati dai numeri che vanno da 1 a 255, quindi, impostando su un apparecchio il valore del bundle compreso nell’intervallo appena indicato, si opterà automaticamente per un bundle di tipologia Multicast. La scelta da parte degli ideatori di CobraNet di utilizzare una numerazione convenzionale per l’identificazione dei bundle evita all’utilizzatore di dover specificare l’indirizzo hardware (MAC Address) della scheda di rete contenuta nel device destinato a ricevere il bundle, semplificando così di molto la gestione del routing. Bundle Unicast All’estremo opposto dei pacchetti Multicast, invece, abbiamo i bundle Unicast. Questi pacchetti, identificati dai numeri che vanno da 256 a 65.279, sono invece destinati solo ed esclusivamente a un solo dispositivo presente nel network, ossia quello impostato per ricevere quel determinato bundle. Questa possibilità permette di gestire in maniera molto precisa la distribuzione dei segnali all’interno della rete, e soprattutto permette di adottare la policy corretta per quanto riguarda l’utilizzo della banda disponibile sulla rete. Se prendiamo in considerazione una rete dove siano presenti diverse unità CobraNet e degli switch Ethernet con porte a 100 Mb (situazione piuttosto frequente, soprattutto quando è necessario integrarsi con infrastrutture

CobraNet VS Ethersound Se CobraNet è il protocollo più utilizzato per le installazioni, Ethersound è quello che viene maggiormente impiegato nel live. Ma ecco le rispettive caratteristiche essenziali, che fanno peferire l’uno e l’altro per specifiche applicazioni CobraNet:

EtherSound:

Latenza fissa ma medio-alta

Latenza molto limitata

Difficoltà nello “splittare” grandi numeri di canali

Facilità di “splittare” molti canali

Meglio sfruttato per mandare pochi canali in molte destinazioni

Meglio sfruttato per mandare molti canali verso poche

Topologia di network flessibile

Ridondanza a bordo di serie, con possibilità di utilizzare

Topologie consentite “Daisy-chain” o “Ring”

“Trunking” e “Spanning-Tree”

Ridondanza non di serie, anche se può essere utilizzato il

destinazioni

Sono necessari più tipi di software per il controllo e la programmazione

“Trunking” •

E’ necessario solo un software per la progarmmazione e il controllo

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vox technologica preesistenti) nel caso dell’utilizzo di un bundle Multicast, una volta che

Produttori di dispositivi CobraNet

questo sia giunto allo switch, verrà inviato a tutte le sue porte; per evitare di saturare la banda disponibile, il numero massimo di bundle utilizzabili

Questi produttori (e molti altri) utilizzano su licenza la tecnologia CobraNet per i propri prodotti che possono essere quindi integrati in un unico network. • • • • • • •

Biamp Bosch BSS Crown JBL Peavey Renkus-Heinz

• • • • • • •

Shure Soundcraft Symetrix Telex Whirlwind Yamaha ...

nella rete CobraNet sarà di otto. Nel caso invece si stiano utilizzando bundle Unicast, questi verranno trasmessi dallo switch solo nel momento in cui un altro device ne faccia richiesta. Anche in questo caso, però, è necessario fare attenzione alla pianificazione della rete, dato che il limite di ogni singola porta dello switch rimane sempre di otto bundle (in qualsiasi combinazione Multicast e Unicast). Bundle Multicast-Unicast A fianco di queste due tipologie di bundle, ve n’è una terza, non supportata da tutte le macchine CobraNet, ma che permette un grado ulteriore di flessibilità nel routing dei bundle all’interno della rete: si tratta di pacchetti con caratteristiche miste Multicast-Unicast. In questo caso

Ridondanza di CobraNet

è possibile trasmettere gli stessi canali audio in due, tre o quattro bundle Unicast a specifici device, invece di utilizzare un bundle Multicast.

Accorgimenti Allo stato attuale, le reti che vengono realizzate sono spesso dotate di hardware a 1 Gigabit, che permette di progettare in maniera più libera la distribuzione dei bundle all’interno della rete senza temere di saturare la banda disponibile. Per una miglior gestione delle risorse di rete, la pratica corrente nella progettazione di reti CobraNet prevede l’impiego delle V-LAN (Virtual LAN), ossia la possibilità offerta da molti “managed switch” di splittare una singola infrastruttura in più reti virtuali. Questa soluzione permette di utilizzare in maniera più libera anche i bundle Multicast, potendo veicolarli alle porte di una delle V-LAN senza

Figura 4

interessare quelle rimanenti nello stesso switch, ma assegnate a un’altra rete virtuale. Una raccomandazione riguarda l’utilizzo “ibrido” di un’infrastruttura di rete: sebbene sia possibile far convivere i dati appartenenti al protocollo Ethernet con i normali dati informatici, è sempre opportuno separare i due mondi tramite l’utilizzo delle funzioni V-LAN, per evitare improvvise saturazioni della banda disponibile, causando drop nell’audio, o perdendo la comunicazione tra i device informatici.

Affidabilità e ridondanza Un ultimo aspetto, estremamente importante per quanto riguarda la sicurezza del funzionamento di una rete CobraNet, riguarda il concetto di ridondanza. Il protocollo prevede una ridondanza nativa, e infatti tutti i device CobraNet presentano due porte Ethernet, una primaria e una secondaria, ed entrambe veicolano lo stesso segnale. Quando una delle due connessioni viene a mancare, automaticamente la comunicazione tra le macchine viene deviata sul percorso rimasto efficiente. In configurazioni più articolate, in cui siano presenti uno o più switch, il protocollo è in grado di trovare autonomamente un percorso che garantisca la comunicazione anche in caso di guasto o di interruzione di uno di essi. La struttura di rete di tipologia “Spannig tree” (codificata nello standard IEEE 802.1d), infatti prevede la possibilità di implementare delle configurazioni con un grado di ridondanza molto alto, rendendo possibile

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vox technologica

CobraNet Overview •

Sviluppato da Peak Audio nel 1997

64 canali per direzione, 18 canali bidirezionali, @ 48 kHz

Numero di canali dimezzato @ 96 kHz

Star Topology

Latenza fissa indiepndentemente dai percorsi

Ridondanza di serie a bordo

I canali devono essere trasmessi in “Bundle”, questo rende CobraNet più indicato a mandare pochi canali verso molte destinazioni

La topologia del Network è molto flessibile (come un computer network)

Network molto grandi richiedono maggiore latenza (5.33ms)

La ridondanza del cavo è già predisposta di serie, si possono progettare delle ridondanze di Network

(tramite un loop creato tra quattro switch che gestiscono lo stesso segnale) un elevato numero di percorsi che il segnale può prendere [Figura 4].

Configurazione Un ultimo aspetto riguarda gli strumenti disponibili per la gestione dei bundle della rete. In questo caso, gran parte dei produttori di dispositivi che supportano questo protocollo ha implementato, nelle interfacce di programmazione e controllo dei propri apparecchi, una sezione che permette di gestire in maniera approfondita i bundle, decidendone tipologia e contenuto. Nel caso si utilizzino dispositivi dello stesso produttore, sarà possibile usare un unico strumento di configurazione; mentre se nella rete saranno presenti macchine di diversa origine, sarà inevitabile dover ricorrere ai software resi disponibili da ogni costruttore. La lista di produttori e macchine che implementano il protocollo CobraNet è a oggi articolata, e vede al suo interno molti nomi noti a chi si muove nel mondo dell’installazione.

24 – 27. 3. 2010 discovering new dimensions prolight-sound.com Supported by VPLT – The Professional Lighting & Sound Association of Germany, and EVVC – European Association of Event Centers

fo branet.in io.com www.co rcialaud e m m o mahac www.ya .com ersound th .e w w w

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approfondimenti

NEC Installation Series NPx250 Alberto Pilot

Tanto (qualità e prestazioni) a poco (prezzo) In occasione dei seminari Connessioni onAir, organizzati dalla nostra redazione durante i giorni del concluso TopAudo&Video Show di Milano, abbiamo avuto l’occasione di mettere le mani sulla nuovissima serie di videoproiettori della Nippon Electric Company, così da poterne apprezzare i diversi aspetti e la loro versatilità

I

l 18 settembre scorso, grazie alla cortesia di NEC, abbiamo avuto un confronto aperto sui nuovi prodotti appena entrati a listino del costruttore giapponese, che sicuramente rappresentano una interessante

alternativa di mercato per la qualità offerta e le prestazioni dichiarate. La gamma dei proiettori si articola in quattro modelli, dotati del suffisso x250, e suddivisi in base alla luminosità che esprimono; si parte dal piccolo NP1250 da 3.700 ANSI Lumen per arrivare all’NP3250 da 5.000 ANSI Lumen (e NP3250W oggetto dei nostri approfondimenti), passando per l’intermedio NP2250 da 4.200 ANSI Lumen. Tutti sono dotati di matrici LCD Seiko-Epson D7 (con C2 fine technology), in diagonale da 0,8” e risoluzione nativa XGA (1.024x768 pixel); la gamma viene completata da un modello wide, NP3250W appunto, che è invece

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approfondimenti

dotato di matrice WXGA da 1.280x800 pixel e garantisce 4.000 ANSI Lumen di luminosità massima, per merito di una unica lampada da 330 W della durata dichiarata di 2.500 ore (in eco-mode), che comunque è montata su tutta la nuova serie. A livello di dotazione generale, il parco connessioni è quanto ci si aspetta da apparecchi di questo lignaggio, e non mancano naturalmente la presa DVI-D, la connessione USB diretta oltre che l’interfaccia di comando LAN tramite connettore RJ-45 (o W-LAN tramite il modulo già compreso nella dotazione) o Seriale RS-232, con la piacevole sorpresa di un I/O per la vaschetta BD15-HD (comunemente detta “VGA”) in modo da permettere un loop di segnale dal primo videoproiettore all’ultimo, naturalmente solo in analogico. La peculiarità della serie NP è, infatti, quella di poter lavorare in stacking (configurazione multi-proiettore) a tutto vantaggio della luminosità a schermo: installando ad esempio quattro proiettori NP3250 (massima configurazione numerica consentita dal software di controllo), si ottengono ben 20.000 ANSI lumen in struttura “modulare”. Lo staking permette così all’installatore di disporre di una elevata potenza luminosa in condizioni di luce ambiente non controllata, o di schermo irraggiato direttamente dal sole, e poi di poter spegnere magari uno o due proiettori quando la luce della stanza non sia più chiaramente antagonista a quella dei proiettori, e non serva quindi ulteriore potenza luminosa per ottenere un’immagine intelligibile e apprezzabile a schermo. Dato il prezzo in offerta che ci è stato segnalato, poi, questa soluzione, oltre che essere particolarmente “intelligente” risulta anche conveniente, ma per questi dettagli squisitamente commerciali vi rimandiamo al vostro rivenditore o agente di zona.

Serie NP x250: Staking, gestione in remoto, digital signage Il software fornito a corredo, e gratuitamente, offre molte possibilità interessanti che è utile conoscere. Il suo uso, ci dicono da NEC, purtroppo non è ancora stato recepito come un plus dal mercato, ma a nostro avviso è un vero peccato: poter espandere liberamente le potenzialità e non avere “solo” un ottimo proiettore per le mani, ci sembra un fatto più che positivo. A puro titolo di esempio, basti ricordare quello chiamato Image Express Utility che permette di trasmettere immagini (statiche, ovviamente) tramite il solo cavo LAN senza utilizzare il collegamento RGBHV, una bella comodità, invece di dover adoperare extender di segnale o quant’altro. Ma vediamo anche alcuni altri applicativi e algoritmi che ci sono parsi interessanti. Gli apparecchi sono equipaggiati con un chip Reon, dotato di algoritmi di deinterlaccio e scaling HQV (Holliwood Quality Video) di Silicon Optix, un componente di primo piano nel panorama internazionale. Questo chip si occupa della gestione video del proiettore, comportandosi come una sorta di GPU (già in passato i prodotti del costruttore giapponese sono stati apprezzati per il loro Geometric Correction Tool, ossia l’algoritmo che permetteva di proiettare in superfici non piane, o non perpendicolari allo schermo). Nella serie x250 questo algoritmo è stato ulteriormente affinato e chiamato Geometric Stacking Tool; come il nome lascia facilmente intuire, è il software che permette di configurare i proiettori in più unità, semplificando notevolmente la vita all’installatore… il procedimento è così semplice che è quasi più “complicato” spiegarlo per iscritto che collegare i cavi e osservarlo funzionare. I quattro (ma anche tre o due) proiettori in stack, cablati con gli I/O di segnale RGBHV via DB15HD, e poi collegati in rete con un PC mediante la connessione LAN o W-LAN, vanno poi messi in relazione con le rilevazioni operate da una webcam (tipo la Quick Can

Caratteristiche tecniche NP3250W Proiettore LCD Risoluzione nativa: 1280x800 (WXGA) Risoluzione massima: 1.600x1.200 (UXGA) con compressione tecnologia Advanced AccuBlend™ Luminosità: 4.000 ANSI Lumen Contrasto: 500:1 Funzione Lens-Shift (verticale ed orizzontale) Diagonale: min 76 cm, max 1.270 cm Distanza di proiezione: 0,89 - 20,8 Funzione Lens-Shift (verticale ed orizzontale) Funzione di spegnimento alimentazione 3D-Reform™ digitale 5 obiettivi di ricambio con chiusura rapida Funzione timer accendere/spegnere Funzione LAN- e W-LAN Triplice sistema di sicurezza 3.000 ore durata lampade (Modalità eco)

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approfondimenti Pro 9000 di Logitech o altra di pari prestazioni) posizionata vicina allo schermo e usata per controllare “la geometria” dell’immagine. Assegnato a uno dei proiettori il compito di master, la messa a punto dello staking avviene mediante l’interscambio di test pattern a schermo che progressivamente “copiano” la posizione dell’immagine anche nei proiettori “slave”, mediante il Geometric Correction Tool. Il tutto è concluso in poco più di un minuto, con lievissimi ritocchi se si è dei veri e propri “puristi” dell’immagine. Per i più nostalgici di noi, o per gli installatori di vecchio corso che hanno vissuto gli anni d’oro dei proiettori CRT (con relative gioie e dolori), quest’operazione ricorda senza dubbio la correzione automatica della convergenza dei prodotti dell’epoca. Un’altra implementazione dei software già esistenti, sicuramente apprezzata anche nei nuovi proiettori, è la possibilità di gestire contenuti multimediali da remoto grazie al proiettore. Una volta collegato un videoproiettore via USB a una rete di computer, e definito uno di questi come Server dove posizionare un “network share” (una cartella, un disco rigido o una partizione dello stesso), è Vista completa del parco connessioni. Si noti il modulo W-LAN di

possibile recuperare da questa posizione un contenuto audio video e riprodurlo

serie e soprattutto il pratico loop di segnali RGBHV tramite connettore

localmente. L’audio è garantito da uno speaker da 7 W che si trova on board.

BD15-HD, oltre che la porta Seriale RS-232

In pratica, pensando al mercato corporate, i contenuti che risiedono in una postazione fisica diversa da dove si trova il proiettore, possono essere visualizzati e ascoltati nelle aule di proiezione grazie al riconoscimento del proiettore nel

network locale (via indirizzo IP o nome della macchina) e poi ripescati mediante il protocollo universale di file sharing chiamato Samba; al momento sono permesse le visualizzazioni di file di tipo WMV, JPG o TIFF, facilmente ottenibili anche da presentazioni multimediali classiche tipo i Power Point per Windows o i Keynote per Mac OS-X. Questi software ci sono piaciuti per le possibilità operative, ma è stato il “PC control utility Pro” a colpirci, una vera e propria suite di utilizzo per il proiettore in ottica digital signage, ma utile anche per aule didattiche e sale di controllo. Si vanno a configurare i proiettori (uno o più di essi) per numero, posizione o “gruppo di appartenenza”, parametri naturalmente assegnabili in base alle proprie esigenze; di questa rete di proiettori (coordinata da un server che deve rimanere necessariamente acceso 24/7/365 per poter sfruttare debitamente la rete) si potranno arbitrariamente cambiare i tempi di accensione e spegnimento, il tipo di ingresso/sorgente/contenuto, la loro appartenenza o meno a un determinato “gruppo” e via via tutte le altre caratteristiche principali. Organizzata opportunamente una sorta di “time line”, le possibilità operative dipendono solo dalla fantasia e abilità dell’installatore. Creare dei video wall (in retroproiezione o proiezione frontale), oppure degli schermi localizzati nella superficie da trattare, che cambiano contenuto o parte di esso secondo un orario e in base alla stagione, o seguendo le necessità della manifestazione, il tutto senza apparecchiature esterne, è qualcosa che andrebbe probabilmente valorizzato maggiormente. ap Infatti alle volte capita che quanto ci viene dato gratuitamente “non ci convince” fino in fondo per una In sorta di recondita diffidenza… lo diciamo in modo provocatorio, ma NEC potrebbe far apprezzare s

c.it

www.ne

maggiormente i suo i software rilasciandoli a pagamento? Molto più che apprezzabile, quindi, la linea di condotta commerciale di NEC che invece rende disponibili questi software (e altri) direttamente tramite il sito aziendale all’indirizzo http://www.nec-display.com/dl/en/pj_soft/lineup.html.

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18>20 Rimini Fiera

a p rile

approfondimenti

2010

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approfondimenti

Carlo Solarino

SGM: la Serie Genio Mobile, per illuminazioni architetturali

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Compatti e dalla robusta costruzione, i diffusori a LED a testa mobile di casa SGM si collocano ovunque con facilità, non richiedono manutenzione e sfidano polveri e pioggia. Disponibili nelle due versioni White ed RGB, sono gestiti in DMX per ogni diversa esigenza scenografica

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approfondimenti

L

e caratteristiche di Genio Mobile rendono adatto questo diffusore a LED ad un ampio spettro di usi, specialmente nel campo dell’illuminazione architetturale. Le dimensioni anzitutto (di 24x24x12 cm circa)

che, determinandone la compattezza, facilitano la collocazione in contesti architettonici diversi, senza risultare invasivi. A ciò va aggiunto il peso di soli 6,5 kg, che ne agevola ulteriormente le installazioni. In secondo luogo, grazie alle teste mobili ad ampia rotazione in orizzontale e verticale e alle diverse aperture dei coni di luce, la fruibilità è estesa ad angoli anche molto acuti. Ed è importante poi la stessa tecnologia a LED, che assicura migliaia di ore di funzionamento, senza dunque interventi di manutenzione sempre problematiche negli edifici pubblici. Da ultimo, ma non ultimo, la robustezza della loro costruzione, con difesa totale contro polveri e pioggia. SGM propone anche una versione (Genio IP65) con movimento non motorizzato solo della parte dove sono montati i LED, ma con caratteristiche analoghe.

I LED che fanno la differenza

Caratteristiche tecniche

Le lampade a LED offrono svariate caratteristiche che le differenziano dalle sorgenti convenzionali: la luce generata è priva di raggi ultravioletti, potenzialmente pericolosi, e di raggi infrarossi dall’elevata componente termica che, oltre alla dispersione energetica, possono riscaldare o danneggiare l’oggetto illuminato. La vita media è di oltre 100.000 ore a regime di piena potenza, eliminando praticamente la necessità della loro sostituzione. La resa luminosa sull’intensità del rosso, con riferimento alle prestazioni di Genio Mobile, è equivalente a quella di una lampada alogena da 750 W, ma con un impiego di potenza inferiore a 100 W. Tutte caratteristiche che portano a scegliere il LED come sorgente luminosa in ambito architetturale, a cui si somma un rapporto molto vantaggioso tra bassi consumi ed efficienza. Gli illuminatori Genio Mobile, che ricorrono appunto alla tecnologia a LED, si presentano in due versioni: RGB e White. I primi, Genio Mobile RGB, sono realizzati con 16 LED Luxeon di cui quattro rossi, otto verdi e quattro blu, per una potenza luminosa complessiva di 1.500 Lumen. La scelta di raddoppiare i LED verdi, rispetto ai rossi e ai blu, dà origine a una composizione cromatica che meglio approssima quella della percezione visiva della luce naturale, caratterizzata appunto dalla dominanza della componente verde. La temperatura colore generata, ottenuta per sintesi additiva sul numero totale dei LED accesi, è di 6.500°K, valore che, grazie alla possibilità di combinazioni cromatiche RGB, dai colori più saturi a quelli più tenui con un efficace controllo della loro tonalità, è possibile variare in maniera lineare, direttamente sul proiettore, da 2.000°K a 10.000°K secondo le necessità. I secondi, Genio Mobile White, presentano anch’essi 16 LED di cui 12 bianchi e quattro di colore ambra, per una potenza totale di 1.800 Lumen. Anche in questo caso è disponibile una totale variazione dei toni di bianco, da quelli più caldi con dominanza degli ambrati a quelli più freddi verso il bianco puro, per temperature colore comprese tra 2.000°K e 6.700°K con passaggio graduale e lineare. Genio, senza testa mobile motorizzata, è prodotto anche nella versione Full Color: monta 16 LED full color da 5 W, offre flusso

Genio Mobile_IP65 Sorgente luminosa - RGB 4 LED K2 blu 4,5 W, 8 LED K2 verdi 4,5 W, 4 LED K2 Rossi 3 W Flusso luminoso 1.500 Lumen Potenza assorbita 70 W Durata dei LED 100.000 ore a piena potenza Sorgente luminosa - White LED 4 LED K2 ambra 3 W, 12 LED P4 bianchi 4,5 W Flusso luminoso 1.800 Lumen Temperatura del colore 2.000 - 6.700°K Potenza assorbita 70 W Durata dei LED 100.000 ore a piena potenza Ottiche: 8° - 25° - 40° Pan 540° - Tilt 270° motorizzati 13 canali DMX Display LCD, tre pulsanti Microcomputer interno per le regolazioni via display o RS-232 Grado di isolamento: IP65 Dimensioni: 24x26x30 cm (AxLxP) Alimentazione: AC 90-270 V, 50-60 Hz Peso: 6,5 kg Genio_IP65 Oltre alle versioni RGB e White LED, versione Full Color: 16 LED P5II full color 5 W Flusso luminoso 1.600 Lumen Temperatura del colore 6.000°K (variabile) Potenza assorbita: 75 W Ottiche: 8° - 25° - 40° Pan e Tilt +/- 135° 8 canali DMX Microcomputer interno Grado di isolamento: IP65 Dimensioni: 24x24x11,8 cm (AxLxP) Alimentazione: AC 90-270 V, 50-60 Hz Peso: 4 kg

luminoso di 1.600 Lumen, temperatura del colore di 6.000°K (variabile).

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approfondimenti caratteristiche e programmazione Dalle sorgenti di luce, passiamo alla struttura dei corpi illuminanti nel loro insieme. Genio si caratterizza anzitutto per la sua funzionalità a testa mobile, con rotazione completa (540° Pan – 270° Tilt) nei due sensi orizzontale e verticale. Le ottiche del proiettore sono poi intercambiabili, per fasci luminosi più o meno allargati con angoli d’apertura di 8°, 25° e 40°. Rientranti tipicamente nella categoria degli illuminatori integrati, dotati cioè di microprocessore e servomeccanismi di gestione e controllo delle luci, i Genio offrono estrema duttilità testimoniata da un completo menu di funzioni che consentono di: • configurare il proiettore secondo le proprie esigenze nelle variabili di orientamento, otturazione, dimmer, saturazione cromatica e temperature colore; • programmare le scene e il calendario, per poterli utilizzare senza connessione a console; La dispersione luminosa di

• testare le parti che lo compongono;

Genio Mobile White LED, da

• ricavare informazioni sul funzionamento.

2 a 15 m

Le sue funzioni vengono gestite su protocollo DMX 512, il ben noto segnale digitale seriale standard Usitt (United States Insitute Theater Technology), oppure tramite RS-232. Con riferimento al DMX, Genio Mobile trasmette e riceve su 13 canali (solo otto per Genio, che definisce indirizzamento e programmazione delle funzioni interne in RDM (Remote Device Management, anch’esso standardizzato Usitt). Genio Mobile permette la programmazione anche da display (è provvisto di un LCD e di tre pulsanti), le impostazioni sono poi richiamabili da telecomando IR, opzione molto comoda in caso di installazioni in negozi, musei, facciate di palazzi, dove può non essere necessaria una console di controllo. Genio invece, non presenta né display né pulsanti, con ogni impostazione proveniente dall’esterno e memorizzata nella propria memoria interna di lavoro.

Qui Nizza: l’hotel che risplende di Genio Al tramonto le sue luci sono calde tendenti al rosso fiamma, verso mezzanotte le tonalità si portano al verde-azzurro come quello del mare lì vicino, e poi, nel pieno delle ore notturne, diventano di un blu cobalto saturo. Una gamma di luci e colori che valorizza i suoi volumi architettonici con ogni particolare decorativo e che, con fasci radenti dal basso all’alto, evidenzia balconate, balaustre e capitelli. Senza poi contare che, per feste e occasioni particolari, gli scenari possono diventare più dinamici con sequenze rapide e veloci, ma sempre dall’aspetto elegante. Parliamo dell’hotel Boscolo Atlantic che, con la sua linea d’edificio storico dallo stile classico, caratterizza la passeggiata di Nizza fin da tempi della belle époque. Una struttura che adesso, sfidando la notte, resta perfettamente visibile anche nelle ore più tarde e il cui tetto, anch’esso illuminato e valorizzato, si ammira in particolare dai circostanti rilievi collinari. Tutto questo è dovuto al progetto dell’architetto e lighting designer Marco Bisenzi Cipriani che prevede un’articolata soluzione con ricorso ai sistemi d’illuminazione SGM della Serie Genio in tecnologia a LED a testa mobile.

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approfondimenti

Genio Mobile può essere programmato e utilizzato successivamente in playback, senza controlli esterni; è possibile

Le classi di protezione industriale IP

definire tempi e modi per le 24 ore, e ripetere automaticamente

L’acronimo IP, Industrial Protection, si riferisce alla robustezza di

il ciclo definito per sette giorni (ogni proiettore può ospitare

costruzione di un’apparecchiatura e alla sua capacità di funzionamento

una programmazione di uno “show” composto da massimo 10

anche in ambienti ostili sia interni (aree inquinate da agenti aggressivi quali polveri, acidi, solventi) che esterni (tipicamente esposte a pioggia

scene). Può essere utilizzato in modalità stand alone, ma anche

e vento).

secondo logica Master-Slave, operando con un protocollo di

Le classi di protezione IP, come stabilito dall’IEC, International Electronic

trasmissione proprietario on board.

Commettee, vengono definite da una coppia di numeri di cui il primo,

In termini di smaltimento del calore, il funzionamento è in tecnologia fanless senza alcuna ventilazione forzata ma ottenuta

variabile da 0 a 6, definisce la capacità di resistenza ai corpi solidi e il secondo, compreso tra 0 e 8, riguarda la resistenza ai liquidi. Ecco il significati di ciascun numero.

per convezione attraverso le aperture posteriori ad alette. A

1° Numero: resistenza ai corpi solidi. Definisce una sorta di capacità di

ciò va aggiunto un termoregolatore integrato che garantisce

schermatura contro invasioni di oggetti fisici esterni secondo i seguenti

il funzionamento ottimale anche in condizioni estreme. Oltre che in esterni per il suo alto grado di protezione industriale,

gradi: 0 – Nessuna protezione (come dire, un’apparecchiatura priva di involucro protettivo);

Genio Mobile dimostra dunque ottima funzionalità anche in

1 – Protezione contro oggetti di dimensioni fino a 50 mm (involucro a

ambienti interni quali pinacoteche o musei, per la sua assoluta

griglia di ampie maglie);

silenziosità di funzionamento e capacità di operare anche su zone

2 – Protezione contro oggetti di dimensioni fino a 12 mm (griglia

scarsamente ventilate.

a maglie più strette, per esempio la copertura di una lampada di illuminazione pubblica contro atti vandalici); 3 – Protezione contro oggetti di dimensioni fino a 2,5 mm;

Design versatile

4 – Protezione contro oggetti di dimensioni fino a 1 mm;

Al di là della sua duttilità e delle prestazioni funzionali, Genio è

5 – Protezione contro la polvere, con ammessa una parziale

stato progettato, in termini di struttura, con un design discreto

penetrazione;

ed elegante che, come anticipato, gli permette di integrarsi

6 – Protezione totale contro la polvere.

con discrezione e di adattarsi agli elementi architettonici. È predisposto per vari tipi di installazione, può essere fissato a terra

2° Numero: resistenza ai liquidi. Definisce la permeabilità all’acqua secondo i seguenti gradi: 0 – Nessuna protezione (apparecchiatura totalmente scoperta);

o a parete tramite i quattro fori posti sotto la base, ma anche

1 – Protezione contro cadute di gocce d’acqua solo in senso verticale;

appoggiato a terra, su superficie piana, assicurando massima

2 – Protezione contro spruzzi d’acqua con angolazione fino a 15°

stabilità qualunque ne sia l’inclinazione della testa. Di particolare rilievo il suo grado di protezione industriale

rispetto alla verticale; 3 – Protezione contro spruzzi d’acqua fino a 60° rispetto alla verticale; 4 – Protezione contro spruzzi provenienti da ogni direzione, con

(Industrial Protection), classificata come IP 65 dall’alto grado di

ammessa una limitata penetrazione d’acqua;

isolamento a polveri e umidità, che lo rende adatto a installazioni

5 – Protezione contro getti d’acqua a bassa pressione provenienti da

in esterni e interni anche in condizioni estreme. Per la precisione

ogni direzione, con ammessa una limitata penetrazione d’acqua;

(come si chiarisce nel box) offre protezione totale contro la

6 – Protezione contro forti getti d’acqua da ogni direzione, con ammessa una limitata penetrazione d’acqua;

polvere e contro getti d’acqua a bassa pressione provenienti da

7 – Protezione contro immersione in acqua con profondità fino a 1 m;

ogni direzione.

8 – Protezione contro immersioni in acqua a profondità maggiori di un metro (alta pressione) e per lunghi periodi. Con riferimento dunque a questi parametri, si può subito classificare la capacità di un dispositivo – nel nostro caso l’illuminatore Genio – di funzionare correttamente in un determinato ambiente. Se l’illuminatore

m.it

www.sg

è caratterizzata da IP65, vorrà dire che è stato costruito con protezione totale contro la polvere (primo numero = 6) e di capacità di resistere contro getti d’acqua (tipicamente la pioggia) provenienti da ogni direzione (secondo numero = 5).

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E-reader per e-book Giuseppe Orlando

Quale direzione? Da tempo si parla di sostituire il libro o il quotidiano con un hardware dedicato alla lettura, in grado di ricevere e/o immagazzinare materiale scaricato da un sito che distribuisce contenuti, con la stessa portabilità e comfort di lettura della pagina di carta. Le soluzioni tecnologiche presentate non mandano ancora in pensione la carta, ma offrono interessanti prospettive per l’informazione in mobilità

S

iamo stati tra i primi ad affrontare il tema e-book, parlando (Connessioni n. zero, aprile/maggio 2006) dell’inchiostro elettronico e-ink. Sono passati tre anni e ancora il buon vecchio libro, insieme al quotidiano

cartaceo, monopolizza la lettura in treno o sui mezzi pubblici, mentre il tempo dedicato alla lettura in movimento diminuisce anche per “colpa” del computer portatile o del cellulare. Almeno qui in Italia, mentre l’ormai famigerato Kindle di Amazon l’anno scorso pare abbia venduto sulle 750.000 unità negli Stati Uniti (secondo una stima, poiché Amazon non rilascia dati di vendita), mentre Sony con PRS-700BC e Fujitsu con FLEPia hanno sviluppato reader concorrenti, Apple ha portato i libri sull’iPhone, e si vocifera lancerà presto un touchscreen (LCD, però) dedicato, mentre un sito canadese (www.shortcovers.com) vende anche singoli capitoli di libri leggibili sull’iPhone, il BlackBerry o i cellulari Android basati su Linux. Proliferano insomma i tentativi di agganciarsi al carrozzone e-book, forse anche nel tentativo di capire quale sarà il trend definitivo: schermo grande (superiore ai 6”) o piccolissimo (cellulari)? Dispositivo dedicato, oppure multifunzione (libro elettronico che fa anche da cellulare, per esempio)? Hardware da solo, o hardware fornito insieme al servizio e ai contenuti?

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Hardware e abitudini di lettura Ci sono due possibili approcci al problema, il primo parte dal presupposto che l’e-book finirà per sostituire il libro convenzionale perché sarà in grado di offrire tutte le possibilità della carta, più alcune nuove legate alla tecnologia specifica, in particolare la possibilità di scaricare ovunque qualsiasi contenuto e di modificarlo con le proprie annotazioni. Pensate alla comodità di scaricarsi al volo il manuale di un apparecchio, proprio nel momento in cui ci serve. Il secondo approccio ipotizza che lo spostamento dell’utenza verso reader digitali non dipenderà dalla somiglianza di questi ai libri o ai giornali, ma da un cambiamento delle abitudini e delle modalità di fruizione dei libri, sempre più schermo-dipendenti (molti leggono il quotidiano on-line) e caratterizzate da letture brevi e frequenti.

I produttori All’inizio di giugno la società di Cambridge in Massachusetts che produce l’inchiostro elettronico e-ink, il miglior surrogato digitale, per ora, della scrittura sulla carta, ha stretto un accordo per l’acquisizione da parte della taiwanese Prime View International (PVI) per creare un’unica società dedicata alla carta

.com

k-info www.e-in

elettronica. Sicuramente sia E-ink che PVI credono fortemente nello sviluppo del libro digitale, infatti si sono mosse, come per altro la concorrenza, per sviluppare anche le prevedibili prossime tendenze del settore, ovvero i display flessibili (arrotolabili) e l’inchiostro colorato (non solo b/n) e capace di incorporare contenuti video (12-15 frame al secondo): come La Gazzetta del Profeta di Harry Potter. L’altro aspetto da non trascurare è il costo. Tra oggetto d’élite e accessorio per tutti, la tendenza più diffusa sembra la seconda, con il nuovo Kindle DX proposto a 489 dollari e fornito di display da 9,7” (Kindle 2 con display 6” costava 359 dollari). Un prezzo relativamente basso e destinato a scendere ulteriormente, e probabilmente Amazon conta di rifarsi con la vendita di contenuti e servizi. E i concorrenti dovranno adattarsi: Plastic Logic, Brother, Sony, iRex Technologies, Fujitsu (che ha da poco rilasciato il nuovo FLEPia a colori), E-ink ecc. Tutti questi prodotti si differenziano ancora molto nelle caratteristiche: qualcuno si collega a Internet in modalità wireless per scaricare contenuti, altri sono semplici lettori, alcuni sono più sottili altri meno, alcuni solo b/n altri con gradazioni di grigio, alcuni hanno molta memoria, altri limitata, alcuni leggono solo formati proprietari, altri anche comuni PDF. Insomma non esiste uno standard di riferimento, anche per questo motivo le aziende presentano nuovi prodotti a cadenze molto strette. Per non parlare di standard dei formati, modalità di acquisto dei testi (condotte dal produttore dell’hardware oppure dal singolo acquirente del lettore digitale) e della loro universale reperibilità. Spesso infatti la possibilità di scaricare materiale da Internet (che attira molto il cliente di questo tipo di prodotti) è legata a specifici accordi tra produttori di lettori e-book e società telefoniche, validi solo a livello nazionale. L’ultima novità che riguarda i libri digitali è l’International Digital Publishing Forum, svoltosi lo scorso 25 giugno a Milano in occasione di Editech 2009 e promosso da AIE (Associazione Italiana Editori) insieme a Siemens, Telecom Italia, Open Text, Promedia Solutions, Rotomail Italia ecc. A quanto pare gli editori si stanno organizzando per fronteggiare il fenomeno della crescita nelle vendite di libri elettronici (+228% in aprile negli USA rispetto allo stesso mese del 2008, dato IDPF, con una crescita del 155% tra primo trimestre 2008 e primo trimestre 2009). Ma crescita delle vendite di e-book, non significa automaticamente crescita delle vendite di e-book reader, soprattutto se i costi rimangono vicini a quelli di un PC e più elevati di quelli di un palmare, i più diretti concorrenti. È ancora presto per capire quale prodotto avrà più successo. In attesa di un novello Gutenberg tecnologico...

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La cittadinanza digitale Nuove frontiere della democrazia, a Venezia

Barbara Trigari

Quello della connessione gratis per tutti è un tabù che si fa molta fatica a superare, forse perché non c’è ancora un modello di business valido in grado di sostenere una rete pubblica gratuita per i cittadini, o forse perché non c’è un diffuso interesse a trovarne uno. Eccezioni a parte, come il Comune di Venezia

L

’eterno dibattito tra fautori del pubblico e sostenitori dell’impresa privata prosegue oggi tra gli impalpabili bit delle reti digitali. Se la Costituzione sancisce come principio inviolabile la libertà (e la segretezza) delle

comunicazioni (art.15) e contemporaneamente affida alla Repubblica (quindi allo Stato) il compito di rimuovere ogni ostacolo che possa limitare la libertà e l’uguaglianza dei cittadini (art.3), tuttavia la concreta applicazione di questi sacrosanti principi si scontra inevitabilmente con antichi privilegi e molto prosaici interessi economici. Il Comune di Venezia ha scelto però di schierarsi dalla parte del “pubblico”, offrendo ai residenti la connessione Wi-Fi gratuita, investendo sulla copertura completa del territorio con la fibra ottica e proponendo l’accesso a Internet anche ai turisti, ma dietro pagamento di una cifra simbolica (8 euro al giorno, 25 euro per sette giorni). Si tratta del primo passo verso la realizzazione di un progetto ben più ampio, che mira a portare (con le parole del Vicesindaco di Venezia Michele Vianello) “tra i 20 e i 100 mega nei prossimi cinque anni in casa di tutti i veneziani e di tutti i mestrini”, ma soprattutto a rendere accessibili servizi per i quali è indispensabile l’infrastruttura di rete: dalla telemedicina alla mappatura turistica on-line della città, dalla teledidattica ai classici servizi di sportello al cittadino, dal video on-demand al decoro urbano (far sparire le antenne dai tetti del centro storico). Naturalmente, con la partecipazione dell’impresa privata.

La rete veneziana Il Comune ha investito dieci milioni di euro nel progetto, circa 34 euro il costo stimato per ciascun cittadino (270.000 residenti), aggiudicandosi così la proprietà di una rete di 10.000 km di fibra ottica e circa ottanta hot spot sparsi per la città (lungo il Canal Grande, a bordo dei vaporetti, nei campi veneziani, nei parchi pubblici e nelle biblioteche civiche). A occuparsi della realizzazione dell’infrastruttura è stata l’azienda Vitrociset, qui in veste di system integrator e gestore (per due anni) della rete veneziana, preoccupandosi di “nascondere” la tecnologia alla vista per non deturpare il paesaggio. A gestire la banda larga in fibra ottica è invece l’azienda informatica di proprietà comunale Venis. Sempre il Comune di Venezia è proprietario anche del primo e-commerce di una amministrazione pubblica, il sito www.veniceconnected.com, dove sono in vendita prodotti legati alla città, dal biglietto del parcheggio all’accesso wireless alla rete, in quattro lingue e con lo slogan “get more pay less”. Insieme al Mit

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(Massachusetts Institute of Technology) di Boston e in collaborazione con la Rai è nato il progetto “Locast Mit Mobile Experience Lab”, una piattaforma per la condivisione e la creazione di contenuti multimediali location-based generati dagli utenti o prelevati dagli archivi Rai. Top-IX e Mikamai con il supporto del Social Application Program di Sun Microsystems hanno poi lanciato il contest Social App Premio Cittadinanza Digitale ‘09, proprio in occasione dell’iniziativa veneziana. È rivolto a imprese, singoli, agenzie italiane e straniere che abbiano sviluppato applicazioni per Facebook, Opensocial e Bebo con tema Venezia, il turismo e la vita negli spazi urbani.

Replicabilità Posto di trovarsi tra i sostenitori del pubblico, si potrebbe comunque obiettare al progetto veneziano il fatto di non essere propriamente replicabile per qualsiasi altra città italiana: non tutte possono vantare la stessa rilevanza turistica di Venezia. La piattaforma del Mit avrebbe sicuramente portata più “casalinga” se realizzata in una città come Cremona, per esempio, senza nulla togliere alle bellezze locali. La questione è se sia effettivamente sostenibile una rete pubblica gratuita, pensata come investimento del pubblico in una prospettiva che va oltre il semplice accesso a Internet per leggere la posta, al fine di riprogettare completamente la struttura dei servizi al cittadino secondo le possibilità offerte dalle nuove tecnologie. L’investimento iniziale infatti, anche se alla fine ricade sui cittadini perché sono loro a pagare le tasse, è tutto sommato irrisorio a fronte delle possibilità di risparmio che può offrire in ambiti quali la telemedicina, il telelavoro, l’erogazione di certificati ecc. Verrebbe da dire: un adeguamento reso necessario dai tempi. È vero, il possesso o non possesso del computer o del cellulare, per esempio, crea una discriminazione fra i cittadini, ma il futuro va verso l’onnipresenza della tecnologia e della connettività, che il pubblico comunque rende disponibili gratuitamente nelle biblioteche e nelle scuole. Posto di trovarsi tra i sostenitori dell’impresa privata, anche se la scelta di Venezia va contro gli interessi degli operatori telefonici e dei gestori di Internet point a pagamento, d’altro canto apre anche molte possibilità di guadagno in altri campi. Notoriamente la facilità di accesso a un determinato servizio, anche a pagamento, fa sì che questo sia richiesto da sempre più utenti. Esempio: un turista a passeggio per le calli veneziane pensa di passare la serata a teatro. Grazie al suo cellulare può scegliere lo spettacolo che più gli interessa, acquistare direttamente il biglietto, magari anche prenotare il ristorante per finire in bellezza, senza fare code e senza dover tornare in hotel. Probabilmente se tutto ciò non fosse immediatamente accessibile, il nostro turista finirebbe a mangiare il gelato in Piazza San Marco. Aggiungiamo che la possibilità di accesso gratuito alla rete non implica di per sé la cancellazione di tutti i contratti di accesso a pagamento: questi infatti, proprio perché onerosi, sono obbligati, per esempio, a garantire una determinata banda. Mettendosi dalla parte del cliente, si può pensare che il risparmio garantito dall’accesso gratuito a Internet spinga gli utenti a indirizzare verso acquisti diversi il budget prima riservato all’accesso alla rete: qui si gioca la capacità di attrarre clientela da parte di chi offre prodotti e servizi in vendita on-line. Insomma, se l’infrastruttura di base è resa disponibile come servizio pubblico, le possibilità di guadagno per l’impresa privata rimangono legate alle reali capacità imprenditoriali e creative delle aziende stesse che, una volta tanto, partirebbero alla pari. Può darsi che la disponibilità gratuita (o quasi: non paghiamo oltre il 40% del nostro reddito in tasse?) dei servizi e delle risorse sulle quali non è possibile porre delle scelte ai cittadini (leggi: le risorse necessarie a garantire i diritti fondamentali del cittadino), favorisca la propensione alla spesa. In altri termini: è meglio spendere soldi per conquistarsi l’indispensabile (senza scegliere e favorendo i pochi monopolisti fornitori del servizio), oppure esercitare le nostre possibilità di scelta su come passare la serata o quale abito acquistare, favorendo le imprese più creative e che lavorano meglio? Venezia ha fatto la sua scelta.

24ore. www.ilsole leOnLine4/ com/art/So %20e%20 Tecnologia -day009/07/wifi Business/2 tml venezia.sh

tale.it www.cittadinanzadigi d.com www.veniceconnecte / www.quirinale.it/qrnw statico/costituzione/ costituzione.htm

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dal mondo

ca

e

Carlo Solarino

Il digital signage in mostra a Viscom Con un’area espositiva e tanti convegni, la 21a edizione di Visual Communication, a Fiera Milano Rho dal 5 al 7 novembre, ha dedicato ampio spazio agli scenari multimediali sui punti vendita. Crescente l’attenzione all’interattività e per i nuovi spazi a multisensorialità e comunicazione di prossimità con soluzioni wireless

V

iscom, acronimo di Visual Communication, è una manifestazione espositiva nata per dare voce al mercato e alla tecnologia della comunicazione visiva: stampa e imaging, comunicazione sul punto vendita,

cartellonistica e insegnistica… e da qui al digital signage il passo è breve. Infatti, già dall’anno scorso Viscom ha aperto un’area dedicata all’advertising dinamico, e in questa edizione erano una ventina gli operatori presenti, alcuni con proposte indirizzate ai punti vendita, altri con soluzioni per luoghi aperti al grande pubblico (soprattutto megaschermi a LED). Contando che in Italia non ci sono manifestazioni specifiche dedicate a questo settore, Viscom rappresenta un’occasione di avvicinarsi al mercato e ai suoi protagonisti. L’area ospitava inoltre uno spazio convegni, dove gli espositori e i loro partner hanno presentato soluzioni e

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dal mondo

realizzazioni, in un’adeguata cornice di trend tecnologici e di settore, e dove hanno avuto luogo le sessioni plenarie del ViscomForum con vari interventi, tra cui Interattività e digital signage: incontro o scontro? di Voome Networks, oppure La rivoluzione dei contenuti di Echo Solution. E la sensazione ricavata dagli eventi, sia pure nelle incertezze di mercato, è che i protagonisti dell’offerta stiano acquisendo competenze, professionalità e capacità di analisi tipiche dei settori ormai maturi. Orientando lo sguardo a espositori e prodotti, abbiamo notato proposte innovative nel marketing di prossimità con tecnologie wireless, nella creazione di ambienti multimediali e multisensoriali, e nelle immagini 3D senza ricorso agli appositi occhiali. Numerose aziende, inoltre, stanno spostando l’offerta da soli fornitori di hardware a complete soluzioni di sistema con sviluppo dei contenuti mirati a questo specifico impiego. Da notare che tutte le aziende citate sono italiane, a dimostrazione anche della consistenza della nostra offerta nel settore. Ma ecco una rapida rassegna. Aurora Computers Il principale prodotto era rappresentato dalla piattaforma integrata HDDSVision per complete soluzioni di digital signage, comprensive anche dell’opzione bluetooth per inoltro di messaggi wireless ai visitatori presenti nei punti vendita (i quali naturalmente saranno dotati di analogo apparecchio ricevente Pda, telefonino, ecc.). Nel suo insieme, si tratta di un sistema dal facile impiego ma con evolute possibilità di configurazione per funzionamento sia in sede locale che da remoto. Le informazioni trattate comprendono testi, immagini, foto e video. Nella versione HDDVision Stand, i contenuti possono inoltre essere aggiornati anche su base oraria, grazie all’apposito software Palinsesto. www.hddsvision.it

C.J.B. Computer Job Con sede a Brescia e 22 anni di esperienza nelle tecnologie meccaniche ed elettroniche per comunicazione e punti vendita, sulle quali vanta know how dalla progettazione alla produzione – dispone anche di una sede produttiva a Taiwan – offre un esteso catalogo cha va dai mega schermi a LED, fino ai carrelli intelligenti per la spesa. In merito al digital signage, la sua soluzione lanciata al Viscom era rappresentata dalla piattaforma modulare CjPlay, un sistema compatto, economico e di facile gestione adatto tanto al singolo negozio che alla catena distributiva. A impostazione interattiva, può funzionare sia su pannello touch screen che su schermo a vetrina e retroproiezione. Il software offre versatilità e capacità di configurazione, per esempio consente la ripartizione dello schermo su più zone con presentazione di scritte, immagini fisse, video e siti web. Nel caso dell’impiego di schermi, il sistema può essere integrato in appositi contenitori per personalizzazioni

Schermo interattivo in “retro-vetro”

nella forma e nei colori su ciascun punto vendita.

per vetrine, di C.J.B. Computer Job

Ancora di C.J.B. Computer Job è il sistema interattivo SensiTvsion costituito, oltre che da un apposito software, da monitor LCD con appositi sensori “retro-vetro” da poter montare nella parte interna delle vetrine, restando così sicuri e protetti da agenti esterni ed eventuali atti vandalici. www.cjb.it

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dal mondo Echo Solutions Divisione di Digilab2000, è specializzata in soluzioni complete e personalizzate hardware e software per digital signage. In termini di architetture di rete offre soluzioni centralizzate convergenti sul proprio Echo Server, e il software Echo Advertising Web Pro, con possibilità di trasformare qualunque catena di negozi o struttura di francising in editore su network privato. In merito ai contenuti, il supporto offerto prevede modelli per costruzione di messaggi dal taglio informativo, come pure di contenitori aperti a spazi pubblicitari. Astuta l’idea del “digital signage elimina code”: si tratta in sostanza, quando si è in fila presso uno sportello, di far comparire a video il numero progressivo di coda, catturando così l’attenzione degli interessati. A tutto vantaggio degli eventuali messaggi pubblicitari proposti. www.echsolution.pro Idea Tv

Mectronic

La proposta di Idea Tv è il sistema

Con circa 20 anni di esperienza nel settore della

IdeaPM, comprensivo dei display di

comunicazione aperta al pubblico con megaschermi a

riproduzione, lineari o interattivi, e

LED, videowall, touch screen, dispositivi embedded e

dall’infrastruttura di comunicazione sia

totem, la società compie adesso un preciso passo verso

in versione locale che con connessione

il digital signage, con l’offerta di soluzioni complete

in rete Web o Gsm. Offre inoltre servizio

comprensive anche dei contenuti.

di creazione e sviluppo dei contenuti,

I sistemi proposti possono avere funzionalità stand

IdeaPM, piattaforma per progetti

in relazione alle diverse esigenze d’impiego. Il

alone o in rete anche geografica, in questo caso con

completi di digital signage

know how dell’azienda copre infatti i due versanti

supervisione da una regia centralizzata di distribuzione

della competenza tecnologica (con realizzazione di

e controllo delle emissioni. La creazione dei messaggi

impianti multimediali anche nella videosicurezza) e

viene assicurata senza ricorso a terzi, con ampia libertà

dell’audiovisivo (filmati, spot multimediali).

dei format e possibilità di ospitare facilmente spazi

www.idea-tv.it/www.ideapm.it

pubblicitari. www.mectronic.it

Gruppo Masserdotti Nome ben noto e affermato nella stampa digitale, dove vanta oltre 40 anni di esperienza, sta entrando a pieno titolo nella comunicazione multimediale e multisensoriale. “Il nostro obiettivo – come ci è stato detto – è quello di creare il punto vendita del terzo millennio, inteso come “emotional space” capace di coinvolgere l’utente attraverso i cinque sensi”. In esposizione dunque, per non citare che le soluzioni più suggestive, il Sensitive Floor, che trasforma per proiezione le normali superfici a pavimento in aree interattive capaci di sfruttare i movimenti del corpo, e i sistemi multisensoriali Dolly e Candy. Dolly, dall’originale ed elegante Il sensitive floor di Masserdotti

design, prevede uno schermo ultrapiatto touch-screen con diffusione audio, emissione di profumi e feed-back di dati; Candy, con analoghe caratteristiche funzionali, offre struttura costruttiva ampiamente modulabile sulle diverse situazioni d’utenza. Entrambi funzionano in base al software dedicato Palinsesto, aggiornabile con pianificazione oraria e capace di gestire gli stimoli multisensoriali. www.masserdotti.it

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dal mondo Enter Con un consistente know how alle spalle, sia tecnologico (fibre ottiche, connessioni wireless, touch screen) che di comunicazione (audiovisivi, filmati, animazioni, spot multimediali), nell’ambito del digital signage vanta un’invidiabile partnership stretta lo scorso anno con l’agenzia di comunicazione esterna IGP Decaux. E la sua proposta, come illustrata a Viscom anche attraverso un convegno di approfondimento, è centrata su soluzioni complete: piattaforme di gestione dei contenuti, infrastrutture di rete per la loro veicolazione e concept di comunicazione per la costruzione e creazione dei messaggi. www.enter.it Media3

Maco Olografica

È l’importatrice esclusiva del marchio Alioscopy,

“La visione in 3D senza occhiali”, potrebbe

proprietario della tecnologia “lenticolare” per visione

essere chiamata la proposta di questa azienda,

su schermi LCD di immagini in 3D, anche qui senza

che da oltre 10 anni si dedica alle tecnologie

impiego di occhiali. In questo caso, l’eliminazione

di comunicazione sui punti vendita. L’offerta

degli occhiali si ottiene

3D è basata su una tecnica di proiezione su

grazie al trattamento Relief

specchio semi argentato, le immagini appaiono

a micro lenti depositate

dunque come modelli tridimensionali ma con

sul display, protetto da

possibilità per il pubblico di “entrare in scena”

ben 14 brevetti. Oltre agli

e interagire con essi. Il tutto, per lo spettatore,

aspetti strettamente tecnici

senza l’ingombrante vincolo dei famosi occhialini,

di installazione e messa

una soluzione dunque ideale per vetrine, negozi,

in funzionamento degli

alberghi, fiere, ma anche presentazioni museali

schermi, Media3 assicura

e creazione di scenografie virtuali. Il principio

il completo servizio di

di funzionamento, come ci è stato spiegato

creazione degli originali,

dal Project Engineer, Enrico Ferro, prevede

siano essi fotografici o

la creazione di un’apposita immagine tramite

video, con supervisione

laser scan e in seguito, in fase di utilizzo, la sola

dell’intera catena creativa,

proiezione. L’immagine di partenza, una volta

dalla produzione, alla

fornita dall’interessato, viene elaborata dalla

postproduzione e al

stessa Maco Olografica.

prodotto finito.

www.macofi.it

www.media3.it Lo spazio Media3 a Viscom

n.it/

municatio

.visualcom ttp://www

h

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A cura della Redazione

Connessioni onAir alla Settimana della Domotica e della Bioarchitettura

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Dal 9 al 16 ottobre si è svolta a Modena l’ottava edizione della Settimana della Domotica e della Bioarchitettura, organizzata da ProMo (l’azienda di promozione dell’economia modenese) e in particolare da due organismi che operano al suo interno: il Laboratorio di Domotica e BioecoLab. Tra le sessioni previste, alcuni interventi di Connessioni, che nella Settimana hanno introdotto per la prima volta i temi dell’audio e del video La Settimana della Domotica e della Bioarchitettura viene organizzata ogni anno a ottobre per dare un’occasione in più, e più intensiva, ai professionisti di tutta la filiera dell’edilizia di fruire di aggiornamenti tecnologici, tavoli di discussione, visite guidate a cantieri, mostre e convegni. Quest’anno sono state 14 le sessioni, principalmente incentrate sui temi del risparmio energetico e della qualificazione degli edifici, ma con alcune importanti novità: tra i temi trattati l’audio e il video, introdotti per la prima volta alla Settimana con i due seminari Trasporto e gestione dei segnali video e Design audio per la smart house, tenuti rispettivamente da Alberto Pilot e Alessandro Bertoni, entrambi collaboratori di Connessioni. In quanto pubblicista specializzato in audio video e in veste di progettista, Pilot ha partecipato alla tavola rotonda Home e Building Automation: costi e risparmi della progettazione impiantistica su misura, alla quale hanno preso parte anche Samuel Ramella di Domotic Italia, l’architetto Massimo Capolla, e rappresentanti di BTicino, Vimar, Innovatech, ABB, Doki. Il risultato è stato un acceso e interessante confronto su argomenti quali il valore della progettazione customizzata, per non deludere o confondere il cliente, sull’assenza di un riconoscimento della figura del system integrator, e sullo standard de facto Konnex, relativo all’omonima associazione; utile, ma non unica, soluzione per rendere possibile l’integrazione tra apparecchiature e marchi diversi (anche con protocolli proprietari) all’interno di un progetto. Una nuova intesa, quella tra Connessioni e il Laboratorio di Domotica, nata per offrire un contributo all’aggiornamento tecnico dei professionisti sulle problematiche dell’audio e del video, all’interno di un progetto di integrazione di sistemi. Già altre volte abbiamo parlato su Connessioni del Laboratorio, ma durante i giorni di manifestazione abbiamo avuto l’occasione di approfondire il progetto Settimana della Domotica e confrontarci sull’evoluzione del settore edilizia con Adriana Zini, Direttore di ProMo.

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C – Come è nato il progetto Laboratorio di Domotica? AZ – L’interesse di ProMo per l’automazione risale al 1996: coinvolgemmo molti soggetti pubblici e privati perché sentivamo l’esigenza di un luogo attrezzato dove informare, formare e sensibilizzare professionisti e utenti sui temi dell’automazione. Il Laboratorio di Domotica è stato inaugurato nel 2001 e, oltre alla creazione di un’area dimostrativa, abbiamo offerto centinaia di ore di formazione accessibile a tutte le categorie della filiera edile. Nel 2004 è stato aperto il Laboratorio di Bioarchitettura, per soddisfare le molte domande degli architetti sui temi dell’architettura sostenibile, le certificazioni ecc. La nostra impostazione è promuovere attività utili alla creazione di una adeguata offerta di competenze, perché riteniamo che non avrebbe senso stimolare la domanda, senza avere professionisti adeguatamente formati per soddisfarla.

nline.it

romo www.p

C - Qual è la relazione tra i due Laboratori? AZ - Siamo partiti dall’idea che automazione residenziale e bioarchitettura possano, e debbano, contribuire sinergicamente a un progetto unitario di architettura sostenibile. Dopo un periodo di studio, oggi i due gruppi lavorano insieme sull’onda della sfida energetica: per esempio la Regione ci ha accordato un finanziamento per uno studio dei margini di risparmio energetico tramite l’automazione; abbiamo coinvolto l’Agenzia per l’energia di Modena e l’ENEA, e preso in esame cinque casi di ristrutturazione di cui si potessero misurare le prestazioni energetiche prima e dopo l’intervento. Risultato: si può risparmiare fino al 50% nell’illuminazione, e fino al 15% nella gestione termica. Questo studio ha inoltre reso evidente alle amministrazioni che non ci stiamo solo occupando di una frontiera tecnologica, ma di un argomento con rilevanza sociale e ambientale. La Regione Emilia Romagna, infatti, è stata la prima a inserire alcune tabelle sui livelli di risparmio energetico tramite l’automazione all’interno della legge regionale per la certificazione energetica degli edifici. C - Un sempre migliore dialogo tra tutti i soggetti coinvolti nella filiera edilizia darebbe grandi risultati... AZ - ProMo è stata chiamata alla Commissione Ambiente della Camera (che sta

Il plastico del museo Enzo Ferrari, in esposizione durante

lavorando sul progetto di legge Sistema Casa per la certificazione qualità) per

la Settimana della Domotica

una consultazione: secondo la nostra esperienza, non è sufficiente prevedere vincoli o incentivi per il rispetto di determinate normative, se il numero e la preparazione dei professionisti è insufficiente. La filiera edile è complicata, l’edificio è il risultato di un lavoro collettivo e sinergico tra progettisti, impiantisti e maestranze, ma sono necessari anche legali, economisti, sociologi ecc. Secondo la mia esperienza in Italia c’è ancora divisione tra “chi sa” e “chi fa”, tra progettisti e coloro che invece hanno tecnica e pratica, e sarebbe utile avere studi che integrano tutte le competenze, per poter appunto offrire un progetto unitario e completo. Inoltre, tutta la filiera si sta evolvendo, sulla scia dell’innovazione tecnologica, e anche “chi fa” dovrà avere competenze sempre più solide, anche teoriche.

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dal mondo C - Che prospettive ci sono secondo lei per la filiera? La ripresa potrà passare attraverso le tecnologie? AZ - In Italia il settore edilizia è rimasto un po’ arretrato anche perché protetto: c’è poca concorrenza dall’estero, e in generale le imprese lavorano sul territorio nel quale hanno sede, salvo qualche raro esempio o le gare a livello europeo. Credo quindi che l’edilizia potrebbe essere nei prossimi anni protagonista di un grande sviluppo, perché ormai le tecnologie e le soluzioni, dai materiali agli impianti, ci sono; andrà però fatto un grosso lavoro per preparare le maestranze e gli imprenditori edili, per creare competenza e una maggiore sensibilità, portandoli inoltre a un migliore dialogo e scambio. Naturalmente l’innovazione e la crescita arriveranno prima dove il terreno, come qui, è stato preparato da percorsi formativi e di sostegno. C - Quali sono le novità della Settimana 2009? AZ - LA Settimana si è riconfermata nelle sue linee guida, ovvero un momento di aggiornamento per tutti i professionisti della filiera, dall’architetto all’installatore all’impresario edile, che dia uguale spazio agli attori, alle soluzioni, alle aziende. Grazie a un lavoro di comunicazione capillare e all’accordo con gli Ordini, Collegi e Associazioni del settore, stimiamo che il programma della Settimana arrivi a circa 20.000 persone. Quest’anno abbiamo proposto alcune attività specifiche per sei classi di studenti provenienti da sei paesi della UE, all’interno del progetto Smart Home in Europe. Saranno un’interessante novità anche i seminari sull’audio video organizzati da voi di Connessioni, temi non più interpretati come un lusso, specialmente dalle nuove generazioni che hanno un alto grado di familiarità con queste tecnologie, ma come servizi. Il Premio

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Sostenibilità, ad anni alterni con il Premio Domotica, ha ancora una volta richiamato l’attenzione sui progetti realizzati come esempio di fattibilità reale; pensando a un sempre maggiore contributo della domotica nel risparmio energetico e qualità degli edifici, credo che riuniremo i due premi in uno solo, annuale. Ha poi suscitato molto interesse la visita al cantiere del Museo Casa Natale Enzo Ferrari a Modena, dove saranno implementate soluzioni multimediali e di integrazione. Chiusi i lavori, quest’anno la Settimana ha registrato oltre 1.200 presenze, provenienti per il 50% dall’area regionale e per il 50% da fuori regione, principalmente dal centro Italia; è stata sostenuta, tra gli altri, dal Ministero dell’Ambiente, Regione Emilia Romagna, Università di Modena e Reggio Emilia, da ANCE, dai Collegi dei Periti e dei Geometri, dalle Federazioni degli Ingegneri, dei Dottori Agronomi e Forestali, dagli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri, e con il contributo di BTicino, Doki, Rofix, Dado Legno, Edilcuoghi, Polis, System Service, Weber, SCE Group e Vimar.

Smart Home in Europe È un progetto che coinvolge le classi quinte di sei istituti tecnici negli indirizzi Termotecnica, Elettronica e Informatica di sei stati della UE: Italia, Belgio, Finlandia, Germania, Repubblica Ceca, Ungheria. I principali obiettivi del progetto, a carattere biennale, sono sia approfondire le tematiche della home e building automation attraverso esperienze studi specifici al fine di creare un modello comune di smart home, sia di conoscere altre persone in Europa e il loro mudus vivendi, stimolare abilità sociali e tecniche nelle giovani generazioni in una dimensione internazionale, costruire un network di scuole tecniche in Europa.

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dal mondo

Content & Technology Strategies Barbara Trigari

Convegno a Milano sui contenuti nel digital signage Connessioni continua a seguire le evoluzioni del digital signage, anche nella forma dell’incontro e scambio di opinioni tra i professionisti. L’ultima di queste occasioni è stato l’evento che ha avuto luogo a Milano lo scorso 30 ottobre, dal titolo Digital Signage - Content & Technology Strategies: la nuova frontiera della comunicazione multimediale pubblicitaria

B

usiness International, società che si occupa di informazione, formazione e consulenza per le aziende, ha organizzato il convengo con la collaborazione di POPAI Italia e di alcuni sostenitori: NEC come main

sponsor, poi Accenture, Cisco, InPlace, Konvergence e Scala. L’anno scorso avevamo già seguito un evento simile, sempre organizzato da POPAI e da alcuni suoi associati ma, se a quel primo evento la maggior parte dei partecipanti apparteneva alla categoria dei fornitori di apparecchiature e servizi legati al digital signage, questo secondo ha visto la presenza di molti rappresentanti di aziende produttrici e distributrici (non solo tra i relatori), ovvero quelli che dovrebbero rappresentare i clienti di questa nuova forma di comunicazione digitale.

Relatori In una giornata di convegno si sono potuti ascoltare gli interventi di relatori appartenenti ad aziende di consulting (Daniel Gasser di Relevance Consulting), fornitori di soluzioni e consulenze per la comunicazione aziendale (Alberto Cohen di InPlace, Maurizio Giorgetti di Interface Global Ecosystem), responsabili IT o comunicazione di noti brand (Alessi, Diesel, Prénatal, Renault Italia, Vodafone, FIAT), rappresentanti di catene retail o servizi (Banco Posta, Carrefour, UniEuro), manager di produttori di tecnologia legata al ds (Antonio Zulianello di NEC Display Solutions, Roger Isaia di NEC Philips, Oscar L. Elizaga di Scala, Andrea Pirrone di Cisco) e anche esperti legati al mondo universitario (Cesare Massarenti dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, uno degli interventi più interessanti della giornata, e Carlo Maria Medaglia, Responsabile Scientifico CATTID dell’Università La Sapienza di Roma). A coordinare gli interventi, diversi esperti provenienti da vari ambiti, sempre legati alla comunicazione e alla tecnologia.

Contenuti L’elemento più interessante del convegno è stata la possibilità di ascoltare tante voci così diverse per punto di vista e ruolo all’interno della filiera del digital signage. Mentre (paradossalmente) i produttori di tecnologie sembrano essere i più consapevoli delle problematiche da affrontare per lo sviluppo del business del ds, sia dal punto di vista economico che organizzativo aziendale o dei contenuti, consapevolezza espressa anche concretamente sponsorizzando l’iniziativa di Business International, sono anche i più “maltrattati” della filiera. Ovvero: posto che il ds è possibile solo grazie alla disponibilità a costi accessibili di tecnologia affidabile, questa

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è come data per scontata, e passa in secondo piano rispetto ad altri e più grossi ostacoli allo sviluppo del ds. Primo tra tutti, il problema dell’integrazione in azienda del personale e delle strutture necessarie alla sua gestione: a evidenziarlo è Gasser, riferendo un esempio di integrazione molto positiva economicamente, ma che non è passata alla fase applicativa per motivi organizzativi. L’altro elemento emerso dagli interventi è la complessità della comunicazione attraverso le nuove tecnologie, e quindi la mancanza di professionisti esperti in grado di coordinare tutti gli aspetti e di declinarla nella maniera più produttiva per il cliente. Si apre qui la disputa tra i fautori del modello advertising, visto come una mediazione meno rischiosa ma anche meno redditizia, e i fautori del ds integrato, ovvero una forma di comunicazione che sfrutta tutte le possibilità e le specificità offerte dal nuovo mezzo (e dalla tecnologia, aggiungiamo noi) per raggiungere con un messaggio coerente uno specifico target, in uno specifico luogo e in uno specifico momento. Appunto, la complessità del mezzo. In definitiva, a spingere il ds saranno le capacità imprenditoriali dei brand e dei distributori, quando passeranno alla fase attuativa con i propri network, e dei fornitori di servizi, contenuti e/o consulenze legate al ds, detentrici delle capacità necessarie ad affrontare le richieste dei clienti. Infine il problema dei costi, sentito soprattutto dalle grosse catene di negozi e/o servizi con molti punti di vendita da

ignage. http://digitals ational.it/ businessintern

allestire, ma sostanzialmente da tutti, quando chi cerca di vendere un progetto di ds non riesce a essere convincente sul tema ritorno degli investimenti. D’altronde, per fare impresa bisogna anche rischiare (con intelligenza), e non si può pretendere che siano solo i produttori di tecnologia

home.action

a sobbarcarsi tutti i costi di un network ds. Tra le citazioni più gettonate, quella di Harry Ford che ha costruito un business rispondendo a un’esigenza che non era deducibile chiedendo direttamente al cliente: ha scelto di investire nella costruzione di automobili, quando le persone si sarebbero accontentate di cavalli più veloci.

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dal mondo

Telecom Italia Future Lab al Festival della Scienza In questi anni su Connessioni abbiamo parlato di molte tecnologie che stanno cambiando le abitudini delle persone anche nel quotidiano: dalla IPTV all’automazione dei servizi della casa, dall’RFID agli e-book, alla

ca

Lorenzo Corsini

telemedicina. Alcune le abbiamo anche sperimentate personalmente… ma vederle tutte riunite nello stesso luogo e tutte accessibili, è stato davvero interessante. Già da qualche anno Telecom è protagonista di uno spazio dedicato alla ricerca tecnologica nell’ambito del Festival della Scienza di Genova, che quest’anno si è tenuto dal 23 ottobre al 1 novembre. Il Festival (200.000 presenze, 90 location, 700 animatori) è un tourbillon lungo dieci giorni di laboratori, mostre, conferenze, spettacoli ed eventi dedicati alla scienza, ma con un taglio accessibile a tutti. Telcom Future Lab era un percorso interattivo dedicato all’evoluzione delle tecnologie digitali, allestito nell’area del Porto Antico, con stazioni che illustravano un futuro fatto di piccole ma importanti rivoluzioni, alcune delle quali già presenti nell’esperienza quotidiana. Ad attirare la nostra attenzione, quella dedicata alla telemedicina, dove era possibile farsi misurare la pressione, il battito cardiaco e il peso (argh!), dati che vengono trasmessi via bluetooth a un cellulare ottimizzato per l’uso, il quale li spedisce a sua volta al medico curante (che ci assiste nella misurazione attraverso una webcam collegata alla TV di casa). Un sistema già attivo all’Ospedale delle Molinette di Torino (MyDoctor@Home), che migliora già la qualità della vita di molti lungodegenti dell’area torinese, e speriamo presto di altri centri. Poco vicino era invece possibile immedesimarsi nei problemi di sicurezza di chi si assenta spesso e per lungo tempo da casa o dall’ufficio: il trasferimento al cellulare di immagini riprese da telecamere permette di monitorare gli spazi, mentre il piccolo robot WowWee può muoversi tra le stanze e il suo occhio diviene quello del padrone di casa per controllare che tutto sia a posto. L’anno scorso avevamo parlato anche di Near Field Comunication, una tecnologia wireless bidirezionale a corto raggio che permette per esempio di riconoscere, e quindi leggere, le targhette sugli scaffali del supermercato ed esaminare le caratteristiche dei prodotti. Se si deciderà di acquistare l’articolo, il costo verrà sommato automaticamente in un conto che verrà poi pagato alla cassa. Tutto avviene avvicinando lo stesso cellulare, equipaggiato di lettore, ai punti di lettura presenti in negozio. Ma non di soli lavoro e incombenze è fatta la nostra vita, per cui ecco i cubi AUX Quartet con i quali era possibile remixare il suono di un quartetto jazz o della Nona di Beethoven. All’interno del cubo un chip RFID attivo permetteva, quando avvicinato a determinati simboli tracciati su un tavolo (sotto i quali erano collocati i ricettori), di

Irrigazione, umidità, concime… tutto da touch screen

cambiare brano musicale, aumentare o diminuire la percentuale delle frequenze nel brano ascoltato. Molto divertente anche la videoconferenza con immagini in 3D, fattibile anche a casa da chiunque sia in possesso di una scheda grafica specifica, due webcam, un display in alta definizione e un paio di occhialini polarizzati. Quindi gli E-reader, che ormai offrono contrasto, comfort di lettura, piacevolezza, per una biblioteca personale sempre rinnovabile di centinaia di volumi in poco più di 200 gr. E per chi ha il pollice verde, ecco l’orto digitale, con parametri di temperatura e umidità modificabili con un touch screen collegato a erogatori d’acqua e sensori di calore. Una tecnologia che si sposa con le tendenze del consumo critico e consapevole.. per ottime insalate bio.

E-reader, le biblioteche digitali portatili

www.telecomitalia.it www.festivalscienza.it

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La nuova lavagna interattiva senza fili PolyVision Carlo Solarino Una lavagna interattiva a tecnologica capacitiva o resistiva, che funziona trasmettendo al sistema computervideoproiettore la posizione della penna a seguito delle pressioni “fisiche” raccolte, richiede un’apposita alimentazione elettrica per il suo funzionamento, nonché l’interfaccia USB e il relativo cavo per l’inoltro dei dati al computer del docente. Totalmente diversa la soluzione di PolyVision, che non richiede alimentazione elettrica e cavo per i dati, realizzando una lavagna interattiva senza fili. PolyVision è una multinazionale con sede centrale negli USA che opera nel settore dal 1954 con alcuni stabilimenti anche in Europa, realizza le sue lavagne su una struttura brevettata a base di acciaio e ceramica, caratterizzata da alto grado di eco-compatibilità. La nuova lavagna prevede invece il ricorso a un’apposita matrice elettro-reattiva, depositata all’interno del piano acciaio-ceramica, e a una penna digitale con funzionalità wireless. Il tracciato della matrice, invisibile a occhio nudo, viene intercettato dalla penna che così rileva e memorizza le varie posizioni assunte; i dati vengono poi trasmessi in modalità Bluetooth dalla penna all’apposita penkey USB inserita nel computer del docente. Il protocollo di comunicazione rispetta il particolare formato proprietario indicato con PGC. Per la

La penna digitale wireless

generazione delle immagini, il sistema può essere connesso a qualsiasi videoproiettore di adeguate caratteristiche e, tramite terminale portatile di tipo tablet, tutta la lezione anziché dalla lavagna, può essere gestita dalla cattedra o dai banchi. Una tecnologia coperta da brevetti, dovuta alla società svedese Anoto specializzata in soluzioni di scrittura digitale, e con cui PolyVision ha stretto un rapporto di partnership. La nuova lavagna interattiva si chiama Eno, a ottobre è stata presentata a Firenze alla presenza di un consistente gruppo di docenti, nel quadro dei corsi specializzati organizzati dall’Università Indire nel quadro del Piano Gelmini. La manifestazione è stata curata da Milano Synergie, importatrice di Polyvision. Alto l’interesse riscontrato, non disgiunto da un certo stupore per la soluzione basata su una lavagna totalmente senza fili. Senza poi contare che, priva di

La lavagna interattiva senza fili Polyvision a matrice

proiettore, la stessa lavagna svolge il suo solito ruolo con i tradizionali pennarelli.

elettrosensibile

www.synergie.it

www.polyvision.com

www.anoto.com

Ecosostenibilità in architettura

Chiara Benedettini

È piuttosto insolito che la richiesta di un’automazione residenziale venga dall’impresario edile che si accinge a investire nella costruzione di un nuovo quartiere… Invece è ciò che è accaduto per le Corti Sostenibili, un nuovo complesso urbano a limitato impatto ambientale che sorgerà nel Comune di Maiolati Spontini (AN) nell’entroterra marchigiano, ad opera di Edilimmobiliare.

Un momento del convegno

Il 23 ottobre sono state presentate alla stampa e a una folla di architetti e progettisti, le linee guida del progetto Le Corti Sostenibili: otto lotti inseriti in un’area ai margini del paese, a distanza della viabilità importante, 50% in più di verde rispetto agli standard pubblici, energia solare e fotovoltaica diffusa, uso di materiali riciclabili e naturali e accorgimenti per il risparmio energetico, dall’illuminazione pubblica all’automazione per il monitoraggio del fabbisogno energetico di ogni appartamento. Un pool di aziende sta affiancando il progetto: per i materiali Mapei, Kalikos (pareti ventilate), Listone Giordano, Brandoni Solare per il fotovoltaico, iGuzzini per l’illuminazione e Innovatech per i sistemi di controllo, sicurezza e automazione. Nel suo intervento Massimo Labbrozzi di Innovatech ha spiegato i vantaggi dell’automazione dei servizi della casa, e di

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dal mondo come questa possa divenire un tassello importante nel monitoraggio del fabbisogno energetico: avere una valutazione costante dei consumi può infatti innescare comportamenti virtuosi di risparmio, senza rinunciare al confort dell’abitare. Inoltre, l’automazione ha un ruolo fondamentale nel controllo dei livelli di CO2, nel controllo parametrizzato dei consumi con la classe di certificazione energetica dell’edificio, nell’adeguato sfruttamento dell’energia proveniente dal fotovoltaico, integrabile così senza sprechi con le altre fonti. La presentazione è avvenuta al convegno Ecosostenibilità in architettura, una scelta consapevole, che ha visto le presentazioni di diversi esperti trai quali Silvia Catalino, che ha spiegato la normativa della Regione Marche per l’edilizia sostenibile (da notare che tra i parametri di valutazione c’è anche il risparmio che si ottiene con soluzioni di automazione), in rapporto con il protocollo ITACA per la valutazione della qualità ambientale degli edifici, e quella di Gianluigi Mondaini, docente all’Università Politecnica delle Marche, con un intervento su rapporto tra la sostenibilità e le nuove forme dell’architettura contemporanea. www.lecortisostenibili.it

www.innovatech.it

Nuove prospettive, per Euromet

A cura della Redazione

Se i momenti di crisi del mercato rappresentano per molte aziende una minaccia, per alcune sono un’occasione di crescita, perché diventa possibile investire quando sono in pochi a farlo. Euromet è tra coloro che hanno avuto l’opportunità (ma soprattutto la capacità) di poterlo fare, come dimostra l’inaugurazione del 14 novembre di un nuovo capannone, accanto alla già esistente sede di Loreto (AN). Un allargamento reso necessario dall’inevitabile progressiva inadeguatezza delle strutture, risalenti ormai a venti anni fa, quando il lavoro era solo il 30% di quello di oggi, e dalle prospettive favorevoli di sviluppo dell’azienda. Euromet realizza tre linee di prodotti (soluzioni): aste e supporti per strumenti musicali, supporti multifunzione per sistemi video, audio e luci, e strutture polivalenti per l’installazione e unità rack. Da poco ha stretto un accordo di co-design in esclusiva con l’americana Peerless Industries, leader mondiale nella progettazione e produzione di supporti per apparati audio e video, anche grazie al successo del supporto Arakno, un progetto di Euromet. Fine dell’alleanza è migliorare la penetrazione dei due marchi nei mercati europeo, nord e sud americano, con lo sviluppo di nuove soluzioni frutto della collaborazione tra le due eccellenze: la creatività e il design italiani, la solidità e l’esperienza di una grande azienda internazionale. A raccontarci degli sviluppi è Cristiano Traferri, Managing Director Euromet: “Il nuovo stabilimento rappresenta il raddoppio della superficie dedicata all’attività aziendale, che stiamo impiegando per nuovi spazi di lavoro ma prevalentemente per necessità di magazzino, e in parte per accogliere alcuni processi produttivi. Il nostro lavoro consiste nella progettazione, assemblaggio e controllo, mentre le altre mansioni vengono affidate ai nostri partner storici. In futuro stiamo pensando a uno show room interno”. L’investimento di Euromet è in controtendenza: significa la scelta di realizzare uno spazio lavorativo all’avanguardia dal punto di vista tecnologico (strutture, bilancio energetico, insonorizzazione), attento all’ambiente e di conseguenza anche al contenimento dei costi. Ma soprattutto è la dimostrazione di una prospettiva aziendale che va ben oltre il breve periodo, in questo momento di incertezza economica del mercato. Tra i progetti anche la partecipazione a ISE con uno spazio doppio rispetto allo scorso anno. www.euromet.com

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dal mondo

Mitsubishi Day

A cura della Redazione

Lo scorso 11 novembre Mitsubishi Electric ha organizzato una giornata di presentazione dei prodotti per installazione business, home cinema, 3D e sistemi di sicurezza, presso la propria sede di Agrate Brianza (MB). È stato possibile assistere a proiezioni tridimensionali e visitare il nuovo Training Center dell’azienda, nel quale Mitsubishi certificherà i propri installatori, nell’ottica di un servizio al cliente avanzato, che abbracci ogni aspetto, dalla produzione all’installazione del prodotto. Tra le novità più interessanti c’era il videoproiettore XD600U per la proiezione 3D, rivolto sia alle applicazioni professionali (show room di aziende che hanno necessità di mostrare ai propri clienti con la realtà virtuale il valore del proprio prodotto) che all’home cinema, all’educational e al gaming. Il suo punto di forza sta nel rapporto prezzo/prestazioni, attualmente ineguagliato, che presumibilmente aprirà una nuova era per il 3D rendendolo accessibile a tutti. Ma 3D non significa solo proiettore, per la sua reale diffusione occorre che siano disponibili una serie di apparecchiature e materiali, dai semplici occhialini (e al Mitsubishi Day abbiamo potuto vederne un modello di Infitec) ai player, fino ai contenuti girati in tre dimensioni. Per mettere insieme tutti gli aspetti che ruotano attorno alla nuova tecnologia, Mitsubishi si è avvalsa del supporto di NVIDIA per l’hardware 3D e del system integrator Sinergy.

Le novità Tornando alle apparecchiature, il proiettore XD600U in tecnologia DLP con chip DMD da 0,7” e una frequenza di aggiornamento di 120 Hz, che per il 3D naturalmente si dimezza, è frutto di un notevole sforzo del reparto R&D Mitsubishi per far sì che fosse commercializzabile a un prezzo molto conveniente. Il proiettore ha una luminosità di 4.500 lumen, contrasto 2.000:1, altoparlante da 10 W, con funzione di miscelazione sonora, lampada a lunga durata alloggiata nella zona superiore, consumo di 1W in stand-by. Gli altri proiettori multimediali presentati al Mitsubishi Day sono lo FD630U con risoluzione full HD e il WD620U per schermi WXGA. Per l’home cinema, punta sul rapporto qualità/prezzo anche il proiettore DLP HC3800 full HD con tecnologia DMD, rapporto di proiezione da 1,4:1 a 2,1:1, contrasto

Il nuovo proiettore DLP Mitsubishi XD600U per il 3D

3.300:1, luminosità 1.300 Lumen, driver a 10 bit, rumorosità 25 dB, 5.000 ore di durata della lampada. La tecnologia 3LCD invece è applicata nel proiettore HC6800, sempre full HD, equipaggiato con processore per la conversione dei DVD ad alta definizione e compatibile con i dischi Blu-ray a 24P. Per quanto riguarda i monitor, Mitsubishi risponde a una richiesta del mercato proponendo due nuovi monitor narrow bezel, MTD42IS e MTD52IS rivolti espressamente a questo tipo di applicazioni e in particolare a quelle nelle quali assume rilievo la qualità dell’immagine. I due LCD infatti (a 42” e 52”) hanno risoluzione full HD e connessione RJ-45 con CAT5 per visualizzare segnali full HD su distanze fino a 150 metri su singolo monitor e fino a 200 metri su cinque monitor collegati in serie, per strutture rete TCP/IP. Il risultato estetico è notevole. Aggiungiamo la presenza di sensori che rilevano la luminosità ambientale (a favore del risparmio energetico), la luminosità di 700 cd/m2 con superficie antiriflesso (per la visione in ambienti molto luminosi), la possibilità di utilizzo in modalità landscape o portrait (il 52” anche “face-up”, come un tavolo), lo chassis in alluminio

Un videowall allestito con i nuovi monitor MTD full HD

satinato e un prezzo competitivo. Presentato anche il sistema display wall per control

per il digital signage

room, le novità per la sicurezza Mitsubishi (telecamere, recorder, video server) e due nuovi accessori per la stampa fotografica. www.mitsubishielectric.it/vis

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dal mondo Cisco punta a Tandberg

L’opportunità telepresenza

A fine settembre Cisco ha annunciato di voler acquisire

Secondo l’analisi della società di consulenza

l’azienda norvegese Tandberg, colosso del settore

internazionale Ovum, i prossimi cinque anni

della videoconferenza. L’obiettivo dell’affare, la cui

vedranno una significativa crescita del giro

formalizzazione è pianificata entro la prima metà del 2010,

d’affari degli operatori telefonici legato alla

sarebbe quello di ampliare il portafoglio dei partner, per

gestione dei servizi di telepresenza per le

disporre di un maggior numero di soluzioni da offrire a

multinazionali. Si tratta di un mercato che

una clientela più ampia. L’accordo tra Cisco e Tandberg

oggi è solo agli inizi, ma la constatazione

prevede una prima fase, già attuata, nella quale Cisco

che siano pochi gli operatori che attualmente

ha offerto 153,5 corone norvegesi per ciascuna azione

sono in grado di offrire una gestione della

Tandberg, per complessivi tre miliardi di dollari, ovvero

telepresenza a livello globale (come AT&T,

l’11% in più rispetto al valore stabilito delle azioni alla

BT e Orange Business Services), fa pensare

data dell’accordo e il 25% in più rispetto al prezzo medio

che questi cresceranno, implementando

fissato in un periodo di tre mesi. Nella fase attuale Cisco ha

questi servizi o espandendo le loro attività se

alzato l’offerta portandola a 170 corone

limitate a un ambito regionale. Se i guadagni

norvegesi per azione, e ha alzato anche

per gli operatori sono stimati in 77,4 milioni

l’interesse sul prezzo offerto, che arriva

di dollari nel 2009, nel periodo 2010-2014

al 3% (era all’1,75%). Nella prima fase il

potrebbero raggiungere la cifra di 1,7 miliardi

cda di Tandberg ha raccomandato agli

di dollari. La predisposizione e l’interesse da

azionisti di accettare l’offerta di Cisco,

parte delle multinazionali verso i sistemi di

ma forse per timore di altri concorrenti

telepresenza fa pensare che la cifra dei servizi

ha già rilanciato con un’offerta più ricca

di gestione supererà quella per l’acquisto delle

(ma è escluso un ulteriore rilancio).

apparecchiature entro il 2012, toccando i 359,5

Attualmente i detentori del 40% delle

milioni di euro (rispetto ai 272,5 milioni di euro

azioni hanno accettato l’offerta. Se l’affare andrà in porto,

per l’hardware), che nel 2014 cresceranno fino

Cisco deterrà il 65% del mercato della telepresenza e il

a 450,3 milioni di dollari, parallelamente allo

40% della videoconferenza a livello mondiale.

spostamento della tecnologia per telepresenza

http://newsroom.cisco.com/dlls/2009/corp_093009.html

basata sull’hardware verso quella basata sul software. www.ovum.com

Yamaha PM1D fuori produzione Yamaha ha annunciato l’uscita dalla produzione della console di mixaggio digitale PM1D a partire dai primi mesi del 2010, quando terminerà la produzione già in corso. La decisione è motivata dalla difficoltà nel reperimento di alcune componenti del banco, e la necessità di garantire all’utenza pro un adeguato livello di assistenza (e di parti di ricambio). La console, molto diffusa nel settore live e teatrale (attualmente nel mondo i modelli in uso sono 800), è stata lanciata nel 1999 ed è stata la prima a portare completamente nel dominio digitale le console live della serie PM. Yamaha è già impegnata nella progettazione di un prodotto sostitutivo con ampie funzionalità di rete. www.yamahacommercialaudio.com

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dal mondo

Wi-Max per pochi I mercati emergenti, secondo l’analista Ovum, si serviranno della tecnologia Wi-Max solo in minima parte, rispetto a quanto gli operatori si aspettano oggi. Il Wi-Max dovrebbe avere un ruolo di nicchia, meno del 5% degli 1,5 miliardi di accessi a banda larga (fissa o in mobilità) nel 2014, e non di massa a causa di una serie di fattori, tra i quali i costi tecnologici, la copertura, il supporto di chi vende e le scelte dei fornitori del servizio. Anche se vi saranno molti network Wi-Max, non saranno utilizzati a pieno: due terzi degli oltre 300 network Wi-Max si trovano in aree emergenti, come Africa, Asia, Europa dell’Est, Medio Oriente e America Latina, ma la clientela si attesterà probabilmente sulle migliaia o decine di migliaia, e non sulle centinaia di migliaia di utenti, come sperato. Inoltre, secondo Ovum, il Wi-Max non è ancora competitivo per le aree urbane densamente popolate dei Paesi emergenti, se paragonato alle alternative a banda larga sia fissa che mobile, sia per copertura che per prezzo, e rimane un’opzione business o rivolta alla clientela benestante: la causa principale è il costo delle apparecchiature. La conseguenza potrebbe essere che gli operatori Wi-Max indipendenti vengano acquisiti dai player larga banda fissa o mobile affermati, oppure semplicemente si ritirino dal mercato. www.ovum.com

Rete europea Fibre-to-the-home

Prevost con Sony per il 4K

Stando agli ultimi dati diffusi dal Consiglio FTTH (relativi alla

Prevost Srl di Settimo Milanese (MI)

diffusione della rete Fibre-to-the-home, ovvero la fibra ottica a

ha siglato un accordo con Sony per la

casa) in occasione del Bradband Forum di Parigi a settembre,

commercializzazione in Italia dei proiettori

l’Europa sarebbe all’avanguardia per l’adozione della connessione

CineAlta 4K per il cinema

FTTH. In testa la Svezia, dove la diffusione FTTH supera il 10%, a

digitale. Il ruolo di Prevost,

seguire Norvegia, Slovenia,

società già attiva nella vendita

Andorra, Danimarca,

e assistenza di prodotti

Islanda, Lituania, Paesi

per sale cinematografiche,

Bassi, Slovacchia e

sarà quello di Specialist

Finlandia. AI primi posti le

Dealer di Sony Professional

realtà economiche minori

e seguirà la promozione,

del continente; tra le nuove

installazione, vendita e

entrate, la Slovenia, che

assistenza dei sistemi di

ha preso il posto dell’Italia,

proiezione digitale Sony.

uscita dalla classifica delle prime dieci. L’intera ricerca verrà

Prevost inoltre promuoverà la

resa pubblica in occasione della Conferenza FTTH di Lisbona, a

soluzione RealD che integra il

febbraio 2010, a dimostrazione della sostenibilità della tecnologia

proiettore CineAlta 4K di Sony

FTTH. Privati, istituzioni e imprese che hanno proposto progetti

con la tecnologia RealD, per il cinema

innovativi nell’ambito della connessione a fibre ottiche verranno

tridimensionale.

premiati dal Consiglio FTTH sempre in occasione della conferenza

www.sony.it

di Lisbona.

www.prevost.it

www.ftthcouncil.eu

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appuntamenti a cura della redazione

ISE - Integrated Systems Europe Amsterdam, 2-4 febbraio 2010

T

orna a febbraio l’appuntamento con la fiera ISE dedicata ai professionisti dell’audio, video e della system integration, organizzata da Integrated Systems Event, joint venture tra CEDIA e InfoComm

International. Lanciata nel 2004 con la prima fiera organizzata a Ginevra, ISE è divenuta ormai un appuntamento imprescindibile per gli operatori europei.

Perché andarci ISE 2009 ha accolto oltre 500 espositori e circa 25.000 visitatori, i quali hanno apprezzato la formula che intende presentare la tecnologia non come fine a sé stessa, ma in stretta relazione alle possibili applicazioni. Oltre all’esposizione di produttori e distributori, ISE ospita una serie di dimostrazioni dei prodotti nell’ISE Theatre e alcune installazioni temporanee, rivolte espressamente ai professionisti. La manifestazione si rivolge quindi a distributori, produttori, venditori, integratori, service audio/ video, architetti, interior designer, installatori, manager nell’ambito dell’educational technology e ai professionisti dei settori rental, hotel, leisure e trasporti. Anche quest’anno verrà proposta un’area dedicata alle tecnologie del digital signage, molto apprezzata già l’anno scorso, e un calendario di seminari e conferenze con diversi temi e durate (dall’intera giornata a 40 minuti), ancora in via di definizione mentre scriviamo questa presentazione: oltre 100 interventi (molti dei quali gratuiti), gestiti

rg ope.o iseur

. www

in collaborazione con InfoComm e CEDIA, oltre che con i produttori presenti in fiera.

DOOH Business Conference Il successo della prima edizione svoltasi nel 2009 ha spinto ISE a replicare la conference dedicata al settore del Digital Out Of Home (1-2 febbraio), che sarà articolata in tre blocchi. Il primo, denominato Status Quo & Evolution, in programma la mattina dell’1 febbraio, analizzerà il mercato del digital signage in Europa, la sua evoluzione ed efficacia con diversi interventi. Il secondo blocco, Past & Present, previsto per il pomeriggio dell’1 febbraio, partirà dagli esempi del passato per trovare le chiavi del successo e analizzare gli attori in gioco. Il terzo, Vision Of The Future, programmato il 2 febbraio, prenderà in esame alcune best practice e le questioni poste al futuro del DOOH.

Informazioni generali ISE si svolge presso il Centro RAI di Amsterdam dal 2 al 4 febbraio, il primo giorno dalle h. 10.00 alle 18.00, il secondo dalle h. 9.30 alle 18.00, l’ultimo giorno dalle 9.30 alle 16.00. La conferenza DOOH ha luogo l’1 e 2 febbraio, nella stessa sede. L’ingresso alla manifestazione costa 40 euro per tutti e tre i giorni; chi si registra per la DOOH Business Conference (750 euro) ha libero accesso alla fiera. Sconti per chi si registra prima e dal sito www.iseurope.org. Per facilitare l’accesso ai visitatori ed espositori da tutta Europa, è nata un’alleanza di compagnie aeree che offrono tariffe scontate, lo Skyteam, con il sito www.skyteam.com/globalmeetings.

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appuntamenti

Show way Bergamo, 28 febbraio – 2 marzo 2010

N

el 2008 APIAS (Associazione Produttori e Importatori Attrezzature per lo Spettacolo) decise di crearsi una propria manifestazione fieristica per dar voce direttamente ai propri associati: il

risultato è Show Way, dedicata prevalentemente alle tecnologie per l’entertainment ma che, come abbiamo sperimentato visitando la fiera due anni fa, hanno diversi punti in comune con il mondo delle installazioni. Almeno per come è strutturato il mercato italiano, dove capita frequentemente che produttori e distributori di apparecchi per lo spettacolo abbiano a catalogo anche le linee per l’installazione. Sono stati annunciate sessioni seminariali e tavole rotonde in parallelo con l’esposizione (alcuni in collaborazione con lo studio statunitense di consulenza per l’audio SIA Acoustics), anche se al momento della pubblicazione non è ancora presente sul sito il calendario dettagliato.

Informazioni generali

m

o way.c show . w w w .it apias www.

Show Way avrà luogo alla Fiera di Bergamo, facilmente raggiungibile dall’Aeroporto di Orio al Serio e a soli 2 km di distanza dl casello dell’Autostrada A4 Milano-Venezia. Orario 10.00-18.00.

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appuntamenti

Aspettando ISE Chiara Benedettini

Anticipazioni sull’edizione 2010 In attesa dell’inaugurazione, abbiamo chiesto qualche anticipazione (e qualche punto di vista) a Mike Blackman, Managing Director di ISE

M

anca ormai poco all’edizione 2010 di ISE, la manifestazione fieristica che meglio rappresenta in Europa il mercato dell’audio video e delle installazioni. Di anno in anno la fiera cresce, così come la partecipazione

italiana e la coscienza che sia un evento da non perdere, per restare al passo con le novità, per cogliere le tendenze tecnologiche e di mercato, per approfittare delle occasioni formative, ma anche dei momenti conviviali, che tanto giovano alla creazione di un network di contatti che spesso si rivelano interessanti, oltre che gradevoli. C - I lettori conoscono già ISE, ma cosa potremmo dire loro per incoraggiarli a tornare a visitare la fiera, o venire a conoscerla? Mike Blackman - Le motivazioni per partecipare a ISE sono convincenti oggi come in passato. L’evento che organizziamo presenterà moltissimi nuovi prodotti, perché le aziende produttrici guardano sempre di più a ISE come alla piattaforma di lancio ideale per far conoscere in Europa i propri prodotti. Quest’anno poi avremo molti nuovi espositori da tutto il mondo. E tutto questo si può toccare con mano in una location accessibile sia dal punto di vista economico che logistico, quale è Amsterdam. Una combinazione imbattibile! C – Quali sono le previsioni in termini di presenze per ISE 2010? MB - Ci aspettiamo che la superficie espositiva rimanga approssimativamente quella dello scorso anno, il che, considerato che la maggior parte delle fiere in settori collegati al nostro ha fatto registrare una significativa diminuzione nel 2009, è un ottimo risultato. Certo non dobbiamo questo risultato solo alle nostre capacità organizzative, ma dobbiamo ringraziare anche la tenuta dell’industria AV. C - Quali sono le novità per la prossima edizione? MB - Vedremo un’espansione nell’ambito digital signage con un’ulteriore area dedicata (la seconda, nel padiglione 10). L’area riservata al ds del padiglione 12, infatti, è andata esaurita molto rapidamente. Gli altri settori tecnologici che hanno fatto registrare una crescita sono l’audio professionale, la conferenza collaborativa e la building automation. C - L’anno scorso la DOOH (Digital Out Of Home) Conference ha avuto molto successo, e quest’anno ripeterete l’esperienza. Nel frattempo però sono cambiate le tematiche legate al digital signage, per esempio hanno assunto importanza la creazione, gestione e distribuzione dei contenuti, mentre la tecnologia è già matura. Sono aspetti che la Conferenza terrà in considerazione? MB - Certamente, infatti stiamo promuovendo la Conferenza del 2010 come il primo evento nel suo genere a prendere seriamente in esame passato, presente e futuro dei network DOOH. Stiamo infatti vivendo ormai la seconda fase di applicazione del ds, e il mercato deve oggi prendere in considerazione i successi e i fallimenti della prima ondata, in modo da poter evolvere.

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appuntamenti

C - Quale sarà il ruolo dell’edizione 2010 di ISE, visto che cade proprio alla conclusione di un anno di crisi, il 2009, ma anche all’inizio del 2010, l’anno che si dice sarà quello della ripresa? MB - Il quadro economico è ancora piuttosto incerto, ma le imprese che investono oggi in nuove tecnologie e nuove relazioni, mieteranno guadagni quando l’economia ricomincerà a crescere. È un fatto vero soprattutto per il mercato AV, nel quale la tecnologia sta ancora avanzando molto velocemente, e ci sono ancora nuove aziende che accedono al mercato con nuove idee e proposte. C - Il sito di ISE elenca già una nutrita lista di seminari programmati per la fiera: che ruolo ha la formazione? MB - Guardando indietro alla storia di ISE, i nostri primi programmi di formazione erano fortemente centrati sulla tecnologia. Questa enfasi è ancora presente, ma entrambe le associazioni che ci

Mike Blackman durante la

supportano, InfoComm International e CEDIA, hanno aggiunto seminari sull’attività commerciale, il business. Questi

press conference di ISE 2009

riguardano tematiche molto varie, che vanno dalle tecniche di vendita al mantenimento della clientela, al project management. Questi aspetti hanno assunto importanza crescente man mano che i progetti affrontati dai visitatori di ISE sono diventati più complessi, coinvolgendo nuove tipologie di partnership commerciali. Crediamo che questa tendenza proseguirà. C - ISE sta già lavorando anche in altri Paesi, come la Russia. Ci sono nuovi progetti che coinvolgono una futura crescita europea ed extra europea? MB - Integrated System Russia è importante perché in Russia ci sono moltissimi integratori di sistemi, e gli stati indipendenti del CIS trovano logisticamente difficile venire ad Amsterdam. Invece per i rimanenti stati europei e anche per la regione EMEA, ci stiamo concentrando su ISE perché è facilmente accessibile, e le aziende del nostro settore sembrano averla adottata come base per costruire la crescita del futuro. Tuttavia non abbiamo abbandonato il nostro concept di Roadshow, e ne faremo nuovamente uso per raggiungere gli imprenditori più piccoli che potrebbero non avere il tempo o le risorse per giustificare un viaggio a ISE. C - Sta aumentando il divario tra fiera locale e fiera internazionale, sembra però che entrambi i concept

pe.org

www.iseuro

rimangano interessanti per il mercato… MB - Ci sarà sempre spazio per le fiere locali ben fatte e ben gestite, perché i distributori locali ne hanno bisogno per sviluppare i propri mercati. I produttori, invece, hanno già fatto una scelta chiara, che è quella di concentrare le proprie risorse su un numero ridotto di fiere internazionali. Sono questi gli eventi nei quali si giustifica uno stand ampio e assistito con personale, perché attraggono un’audience davvero internazionale di acquirenti top, e perché ottengono molta maggior visibilità da parte dei media rispetto alle fiere locali. C - ProLight&Sound di Francoforte è in crescita: pensa che sia in competizione con ISE, quest’anno o il prossimo? MB - La forza di PL&S consiste nella condivisione della location con Musikmesse, questo significa che attrae un certo tipo di visitatori, ovvero quelli che hanno un background attinente al settore degli strumenti musicali. Ma significa anche che la fiera di Francoforte enfatizzerà sempre l’industria dell’intrattenimento. A ISE sarà sempre possibile trovare alcune tecnologie un po’ “rock’n’roll”, ma i nostri visitatori non lo sono di certo! Quindi, per esempio, se un produttore di audio professionale espone solo a Francoforte, sicuramente perderà una fetta ampia e qualificata di potenziale clientela. Ma non fidatevi delle mie parole: venite a ISE e verificate di persona!

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news Sanyo PLC-XF1000 Nuovo proiettore Sanyo a doppia lampada (2x330W) con tecnologia QuaDrive (con quattro pannelli LCD), che si distingue per l’elevata luminosità: 12.000 ANSI Lumen. Grazie al pannello LCD inorganico in più, oltre ai colori primari la macchina controlla anche il giallo, offrendo immagini proiettate dai colori più vividi. Sempre la tecnologia QuaDrive comporta un consumo di energia più basso e una maggiore emissione luminosa. Il rapporto di contrasto è pari a 4.000:1. Il sistema a due lampade con tre specchi e dispositivo che uniforma la luce proveniente dalle due lampade produce la stessa luminosità dei precedenti modelli a quattro lampade, e con maggior verisimiglianza in alta definizione. Sistema Active Maintenance Filter (AMF) con sensore per la sostituzione del filtro che, in automatico, si riavvolge e assicura 11.000 ore di funzionamento senza alcun intervento. È possibile regolare le immagini in orizzontale e in verticale fino a 360° senza spostare il videoproiettore. Connessione alla rete e trasmissione di dati compressi in alta definizione in wireless (sistema MVP). Dieci obiettivi intercambiabili. Possibilità di collegamento a 100 V. Garanzia tre anni. www.sanyo-europa.it

HD V-Panel da Crestron

Trasmettitore e ricevitore Kramer

Crestron ha presentato la nuova linea

Kramer ha reso disponibili il trasmettitore su fibra ottica

V-Panels con tecnologia touch per il controllo

673T e il ricevitore 673R per segnali fino a 3G HD-SDI e

di sistemi di automazione, dotati di un design

Dual-Link HD-SDI. Il trasmettitore può convertire fino a

che permette l’inserimento in qualsiasi

quattro canali di segnale SDI su connettori BNC in impulsi

contesto; spessore inferiore ai 2”, sistema di

luminosi da trasmettere lungo un cavo in fibra ottica,

montaggio VESA. Disponibile in due formati

mentre 673R ri-converte gli impulsi in segnale SDI. Il flusso

(12” e 15” widescreen con risoluzione 1.280x768), esistono due versioni per

dati massimo supportato è di 3 Gbps per ciascun ingresso SDI. Compatibilità con HDTV fino a distanze di 1.000 m.

l’installazione a parete o da tavolo;

Reclocking ed equalizzazione su ciascun canale. Il pannello

tramite la tecnologia DigitalMedia

frontale dispone di indicatore LED per fibra ottica, sorgente

è possibile un cablaggio semplice e comodo fino ad una distanza massima di 65 m. Porta USB per tastiera e mouse, microfono e

e ingresso. Ciascuna unità occupa un terzo di unità rack, con possibilità di montaggio affiancato con apposito adattatore. Pesano circa 0,3 kg ciascuno. www.krameritalia.com

altoparlanti stereo incorporati, è molto silenzioso grazie all’assenza di ventola interna. www.crestron.com Il trasmettitore 673T

Il ricevitore 673R

Certificazione in USA Intertek ha messo a disposizione in download dal proprio sito (http://italy.intertek-etlsemko.com/white-papers) la guida con le indicazioni sugli enti di certificazione accreditati per il mercato Nord Americano, intitolata The Definitive Q&A Guide for North American Product Certification. Sul sito, anche l’offerta di certificazione Intertek relativa al mercato statunitense con il marchio ETL. www.italy.intertek-etlsemko.com

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news

Digital signage per le PMI

Sonos ZonePlayer S5

Sony si rivolge alle piccole e medie imprese

ZonePlayer S5 è un sistema di diffusione audio

interessate alle forme di comunicazione del digital

multiroom wireless gestibile via iPhone, iPod touch

signage con lo schermo full HD FWD-S42E1 e

o Sonos Controller 200, accedendo alla libreria

il riproduttore BKM-FW55. L’idea è offrire una

di iTunes sul computer, dispositivi NAS, podcast

soluzione abbordabile e plug&play (fino a dieci

e radio da Internet. Gli ingressi audio analogici

schermi), operante a bassi costi di esercizio e

permettono il collegamento di una fonte audio

di facile installazione. L’uso dei dispositivi viene

esterna. È costituito da un sistema a cinque vie in

illustrato con la guida operativa Easy Wizard,

architettura totalmente

mentre l’opzione Easy Playlist dello schermo

digitale, con due tweeter,

facilita la creazione dei contenuti (con PowerPoint,

due midrange da 3” e un

interfaccia editing stile Microsoft Outlook) e la

woofer da 3,5”, alimentati

loro messa in

singolarmente da un

onda, con un

amplificatore digitale

software gratuito

dedicato. Il sistema DSP

di gestione. La

supporta una frequenza

funzione Remote

di campionamento nativa

Reboot consente aggiornamenti e reinizializzazioni

di 44,1 kHz e gestisce la regolazione dei filtri, bassi,

in remoto; il sistema è gestibile via network o

acuti, EQ attivo, fase. ZonePlayer o ZoneBridge si

USB. Entrambi gli apparecchi sono mirati al

collegano al router, in modo che i dispositivi S5 o

digital signage, quindi garantiscono l’affidabilità

ZonePlayer posti nelle stanze funzionino senza cavi.

necessaria a questo tipo di applicazioni.

www.sonos.com/S5demo

www.sony.it

Distribuito in Italia da Prase Engineering, www.prase.it

TvOne CORIOview C2-6104 Per visualizzare più sorgenti video su un unico monitor, TvOne propone CORIOview C2-6104, equipaggiato con cinque ingressi DVI di cui quattro visualizzabili su monitor e uno utilizzabile per collegare a cascata altre unità o come background. Risoluzione DVI-D fino a 1.920x1.200 a 60 Hz e 1.080 p, DVI-A (analogico) fino a 2.048x2.048, compatibilità con sorgenti YUV e YpbPr. L’ingresso DVI è puramente fisico, nel senso che la macchina accetta anche segnale Component o Composito, anche se la porta è fisicamente una DVI. La visualizzazione delle immagini sul monitor (una o più delle quattro può essere costituita da grafiche) avviene attraverso alcuni schemi preimpostati ed è possibile applicare effetti di fade; il controllo avviene da pannello o in remoto via RS-232, RS-422, RS-485 o Ethernet. Le impostazioni sono immagazzinate su memoria non volatile e non vengono perse se si stacca la corrente. Funzioni Genlock, Chromakey, Lumakey e Mixing. Occupa una unità rack. http://tvone.com Distribuito in Italia da Panatronics, www.panatronics eu

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news Smart e i contenuti Una partnership sottoscritta da Smart Technologies, Intervideo (il distributore italiano) e Centro Studi Erickson apre agli utenti delle lavagne interattive la possibilità di acquistare congiuntamente anche materiale multimediale didattico in italiano. L’anello debole di questo mercato, infatti, potrebbero essere proprio i contenuti, demandati alle capacità tecnologiche degli insegnanti e spesso disponibili solo in lingua inglese e con principi basati sulla didattica anglosassone. La tecnologia invece, stando allo studio di Futuresource Consulting, è già diffusa in Italia: 6.000 scuole hanno adottato le lavagne interattive. Le lavagne Smart verranno quindi equipaggiate, in Italia, con i software Erikson (130 software nelle diverse materie e test sono già disponibili, inclusi quelli per bambini con difficoltà di apprendimento e BES). www.smarttech.com Distribuito in Italia da Intervideo, www.intervideosrl.com

EV PolarChoice

Distribuzione 3D per il digital signage

PolarChoice è la serie di microfoni Electro

Minicom Digital Signage (operatore specializzato nella

Voice rivolta alle applicazioni congressuali

gestione dell’ultimo miglio nei collegamenti player-

e alle installazioni fisse. I microfoni hanno

schermo per il mercato del digital signage) e Zero

quattro diagrammi polari selezionabili a

Creative (produttore degli schermi auto-stereoscopici

seconda delle situazioni: omnidirezionale,

3D display e del sistema 3DZignage) hanno stretto

cardioide, supercardioide e ipercardioide.

una partnership per offrire la possibilità di trasmettere

Inoltre doppia capsula a condensatore

video in 3D a distanze elevate. Grazie agli schermi

studiata per offrire una risposta naturale

auto-stereoscopici, infatti, il 3D sta diventando

indipendentemente dalla vicinanza

appetibile anche per

del parlante e dal diagramma polare

il digital signage, ma

selezionato, elevato guadagno prima del

permane la difficoltà

feedback, gamma dinamica >102 dB,

della distribuzione

preamplificatore schermato contro rumore

del segnale a più

elettrico e interferenze audio, filtro anti-pop

player collocati a

e anti-vento a tre stadi e due lunghezze del

distanze significative

collo (12” e 18”). I modelli Plus, Desktop (in

dal server, perché

fotografia), Satellite e Boundary sono dotati

la minima perdita

di interruttore programmabile per mute, talk,

di dati annulla l’effetto 3D. La soluzione è l’extender

on/off o sempre on. PolarChoice Destktop

HDMI DS Vision di Minicom, capace di assicurare il

è il modello da tavolo con filtro passa alto, connettore

trasporto del segnale audio e video in alta definizione

XLR e versione Satellite con connettore TA4F per

(1.080p/60 Hz) fino a 200 metri su cavo CAT5.

radiomicrofoni EV. Ha un’impedenza di 200 Ohm,

www.minicomdigitalsignage.com

risposta in frequenza da 50 Hz a 20 kHz, clip >135 dB, rumore equivalente <26 dB SPL pesato A, range

Distribuito in Italia da Videosophia, ds.europe@Minicom.com

dinamico >109 dB. Distribuito in Italia da Texim, www.texim.it

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news

B-Tech heavy duty BT 899B e Ventry Range Assecondando la sempre maggior richiesta del mercato della videoproiezione, B-Tech ha reso disponibile un nuovo supporto heavy duty da soffitto, il modello BT 899B. Consente di installare un proiettore anche su soffitti non orizzontali, come quelli delle mansarde o dei capannoni industriali, sopportando pesi elevati, fino a 25 kg. Per semplificare il compito dell’installatore, BT 899B viene fornito preassemblato e predisposto per il fissaggio

BT 899B

Sostegno per schermi piatti della serie Ventry Range

di proiettori con fori distanti sino a 37 cm (interfaccia “carousel”) e con inserti filettati per viti con passo M2,5, M3, M5 ed M6. Orientabile fino a 360° di rotazione orizzontale, inclinazione avanti/indietro ±13°, destra/sinistra ±6° con possibilità di regolazioni micrometriche. BT 899B può essere fissato anche all’estremità di un tubo di estensione con diametro 50mm per ottenere, in combinazione con gli altri elementi della gamma System2 di B-Tech, supporti personalizzati per soffitti, travi in legno, truss, putrelle in acciaio o pareti. Distanza minima dal soffitto 124 mm. Colore nero. Oltre al nuovo supporto, B-Tech ha introdotto anche una nuova gamma di supporti low budget per schermi piatti LCD e plasma da 16” a 63” con pesi fino a 70 kg, denominata Ventry Range. www.btechpro.it Distribuita in Italia da Nuova Videosuono, www.videosuono.it

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news Touch Vision: interattività per digital signage Presente all’ultimo SMAU, Touch Vision punta soprattutto, come abbiamo osservato presso il suo stand, all’interattività con immagini di grandi dimensioni proiettate su vetrine o altri analoghi supporti, ricorrendo a tre principali tecnologie: capacitiva, a raggi infrarossi e olografica (specialmente quest’ultima ideale per i grandi formati, fino a 120”). Le stazioni proposte sono tutte dotate di funzionalità in automatico per accensione e spegnimento, con possibilità di gestione da remoto per tempestivi interventi, senza dunque coinvolgere più di tanto le sedi d’installazione. Il software di costruzione e gestione dei contenuti fa capo a riconosciuti operatori del settore, tra i quali figura in particolare M-Cube. Touch Vision, come afferma il Responsabile Vetrine interattive Touch Vision

sviluppo Luca Zanotto, nasce dall’incontro di svariate esperienze di marketing, comunicazione e tecnologie;

in debutto allo Smau

gli strumenti rispondono tutti a una precisa filosofia basata su parametri: catturare l’attenzione del pubblico, rispondere in modo preciso e tempestivo alle sue domande, agevolare presentazione ed esposizione dei prodotti/servizi offerti dalle aziende www.touchvision.it

Lo stage box S0808 e l’unità S-40000M per il trasporto audio digitale

Distribuzione audio secondo RSS

Da Epson ottica ultracorta per lavagne interattive

Roland System Group ha presentato la

Il nuovo videoproiettore Epson EB-410W, presentato in

S-4000M Merge Unit con protocollo REAC

Italia in occasione dello scorso SMAU, è stato ideato

(Roland Ethernet Audio Communication),

specificamente per uso didattico e aziendale, integrato a

sviluppato dalla stessa Casa per il trasporto

lavagne interattive multimediali, LIM. Oltre a una distanza di

dell’audio digitale a bassa latenza su cavo

proiezione particolarmente corta, che consente di proiettare

CAT5. Il nuovo dispositivo riconosce come un

immagini chiare e prive di ombre e riflessi su grande schermo,

singolo trasporto REAC le unità stage box (fino

è di semplice installazione, leggero e sicuro. Offre basso

a quattro) a esso collegate,

rumore di ventola (28dB), filtro d’aria laterale e accesso alla

dai modelli S-4000S, S-1608,

lampada dal basso per semplici

S-0816 fino agli ultimi S-0808

manutenzioni, dispositivo antifurto,

con alimentazione embedded

casse audio integrate da 10 W.

(anch’essa quindi transita dalle

La luminosità nativa è di 2000

porte RJ-45), rendendo più

Lumen che, in modalità risparmio

flessibile la configurazione della distribuzione

energetico, viene portata a 1.700

audio. Fino a 40 ingressi (il numero

Lumen, col vantaggio anche di

definito dal protocollo) vengono assegnati

prolungare la vita della lampada (la

automaticamente con la funzione Intelligent

Epson E-TORL a bassa potenza

Auto Map; per i successivi si assegnano

da170W) fino a 4000 ore. La distanza

tramite il software di controllo S-4000RCS o

di proiezione, con schermo da

tramite la patch bay del V-Mixer. Gli output

60” (1,5 m circa), è di 62 cm e, con schermo da 116” (3 m

vengono distribuiti e/o splittati dalla Merge

circa) di 1,22 m. Il formato dello schermo è in versione wide

Unit in automatico, a seconda dei dispositivi

con definizione nativa WXGA (1.280x800 pixel). Presenta

collegati; con gli stage box S-0808 è possibile

due ingressi per PC, è regolabile anche da remoto via

mappare l’assegnazione delle uscite.

Lan, dispone di funzioni Direct Power On/Off senza tempi

www.rolandsystemgroup.net

d’attesa. Costruzione e consumo, come tutti i prodotti Epson, rispondono alle caratteristiche dell’eco-compatibilità www.epson.it

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news

Eco-certificato ai proiettori NEC

Outline i-Mode e Openarray 3D

TCO Development è un istituto svedese di

L’azienda fondata da Guido Noselli prosegue sulla

certificazione che valuta a livello internazionale

strada indicata dal grande progettista con i-Mode, una

la compatibilità ambientale e l’ergonomia dei

piattaforma “intelligente” per i sistemi di altoparlanti

monitor, al fine di spingere l’industria verso le

Outline. Si tratta in pratica di un modulo 30x30x7 cm

soluzioni più ecologiche. Tra i primi proiettori

auto-dissipante da montare su un lato del cabinet dei

a ottenere la

diffusori modello DVS 115 SW, DVS 118 SW e LAB

certificazione “Qualità

15 (questi per ora i diffusori coinvolti). I-Mode rende

e Ambiente” ci

pienamente controllabile il diffusore

sono i NEC NP215

cui è agganciato, comunicando

e NP410, ma non è

informazioni molto dettagliate

l’unica valutazione

sullo stato di funzionamento e

portata avanti da

massimizzandone le prestazioni

TCO. Il parametro

(i-Mode contiene anche un

“Dimensione

amplificatore switching, qualità 24

dell’immagine TCO”,

bit e 192 kHz), grazie a un computer

per esempio, prende

(sistema operativo Linux) che fa

in esame la più ampia

da server Web. Con i-Mode ogni

area proiettata in

diffusore possiede un indirizzo IP e uno switch Ethernet

condizioni di normale utilizzo dell’apparecchio

per il controllo da remoto; la modifica dei parametri

e ne valuta i criteri ergonomici. Altri parametri

del diffusore si può fare da Internet, “navigando”

valutati sono il consumo energetico, i materiali

sull’apposita pagina, senza ricorrere a software

costruttivi impiegati e l’imballo. Entrambi i

specifici, con la massima flessibilità e interoperabilità.

proiettori hanno un basso consumo energetico

Permane la possibilità di controllo via software Outline

(rispettivamente 210W e 195W in modalità Eco,

AudioControl o via pannello di controllo on-board.

0,7W in stand-by, come previsto dalla EuP

Openarray 3D invece è il nuovo software previsionale

2005/32/EC che entrerà in vigore a gennaio

3D per i system engineer in versione Alpha, ovvero con

2010). Infine il certificato TCO prede in esame e

raccolta dei desiderata degli operatori, in previsione di

valuta tutta la catena che va dalla costruzione allo

un perfezionamento del software stesso. Openarray 3D

smaltimento del prodotto.

è utilizzabile anche da chi necessita di fare dimostrazioni

www.nec-display-solutions.it

a scopi commerciali e offre la possibilità di importare file

Outline i-Mode

DFX (CAD). www.outline.it

Freepen USB WiMax L’operatore WiMax toscano Freemax ha introdotto per le zone coperte dal servizio (Toscana ed Emilia Romagna su rete Retelit) e in abbinamento ai servizi WiMax, una chiavetta Usb WiMax, Freepen. In questo modo i clienti potranno navigare (fino a 4 Mps) in mobilità scegliendo una delle opzioni in abbonamento offerte dall’operatore. www.freemax.net

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news Arakno finalista agli InAVation Awards

Distribuzione Minicom in Italia

Euromet è tra i finalisti agli InAVation Award 2010

Minicom, fondata nel 1988, è leader nello sviluppo

con la serie dei sostegni Arakno, candidandosi così a

di sistemi per la distribuzione dei contenuti nel

rappresentare la creatività italiana sull’importante palco

digital signage, specializzata nelle soluzione

alla fiera ISE di Amsterdam, il prossimo 3 febbraio,

“last mile”. A novembre ha annunciato l’accordo

quando verranno consegnati i premi. Arakno è in gara

con Videosophia, agenzia italiana che fornisce

nella categoria “Mounting solution - Commercial or

servizi completi per il digital signage, come suo

Residential” e verrà giudicato da una qualificata giuria

rappresentante per il nostro Paese, accordo

internazionale di professionisti del settore

che permetterà ai

AV commerciale e residenziale.

clienti Videosophia

L’importante riconoscimento significa che

di accedere a

Euromet fa parte delle aziende top nell’area

moderne soluzioni

EMEA (Europa, Europa dell’Est, Africa)

di trasmissione

per innovazione tecnologica. Sosteniamo

dei contenuti

la vittoria di Euromet votando Arakno, a

multimediali da un

partire dal 30 novembre, sul sito www.

player a molti schermi.

innavationawardsonthenet.net.

www.minicomdigitalsignage.com

www.euromet.com

http://vieosophia.it

Multi Window Tv One protagonista all’IBC 2009 IBC, International Broadcasting Conference di Amsterdam, giunta alla sua 42° edizione, sta avvertendo anch’essa l’ormai inevitabile richiamo del video “no-broadcast” nelle sue principali espressioni: Digital Signage, IPTV, videoproiezione e monitoraggi professionali, tutti temi cari a Connessioni fin dalla sua nascita. Ne ha sfruttato l’opportunità Tv One, specializzata in prodotti di conversione e rappresentata in Italia da Panatronics, con la presentazione del suo nuovo dispositivo di monitoraggio Multi Window Processor per visioni multiple su unico schermo. Dotata di cinque ingressi DVI, ma di cui uno utilizzabile in cascata da altro identico sistema, offre il risultato di poter visualizzare, ricorrendo a due unità in coppia, fino a otto sorgenti diverse su un unico schermo; in alternativa all’uso in cascata, il medesimo ingresso può essere utilizzato per sfondo di background. In termini di connessione fisica, gli ingressi sono costituiti da connettori DVI-I (Digital Visual Interface – Integrated) che accettano segnali analogici in ogni configurazione (RGB, Component, S-Video e Composito), segnali digitali in definizione standard e alta definizione paralleli e seriali (YUV, SDI, HD-SDI) e segnali da sorgenti informatiche (VGA e derivati), tipicamente per immagini grafiche, scritte, logo e così via. In sostanza, un riproduttore multiplo e universale per qualsiasi sorgente: dalla telecamerina analogica amatoriale, fino alla più evoluta telecamera broadcast in alta definizione. Le finestre di visione possono essere variamente dimensionate e posizionate sul monitor secondo alcuni schemi preimpostati. Ogni finestra può essere selezionata con effetti di fade in o fade out. L’unità si controlla con alcuni pulsanti sul pannello frontale e un display LCD o, in alternativa, da remoto via RS-232, RS-422, RS-485 o Lan. Sempre esposti all’IBC, tra gli altri prodotti per applicazioni professionali, segnaliamo il video convertitore bidirezionale tra diversi formati, lo scaler C2-2355, con ingressi e uscite nei formati DVI, RGB, YUV, YPbPr, Composito, S-Video o SD-HD/SDI. Come nelle altre apparecchiature Tv One, i pulsanti di comando sono posti sul pannello frontale corredato da display di controllo. www.tvone.com

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Distribuito in Italia da Panatronics: www.panatronics.eu

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N. 15 - Dicembre 2008/Gennaio 2009 Speciale digital signage • Il “quinto potere” della comunicazione

Gli articoli del 2009

Introduzione alle potenzialità di mercato, le strategie tecnologiche, la creazione del messaggio.. . . . . . . . . . . . . . P. 4 • Coin, Piazza Cinque Giornate, Milano Esempi di una nuova strategia di comunicazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . P. 18 • Esperienze, analisi, prospettive Giro di microfono tra gli operatori del settore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 22 • Istruzioni per l’uso Dalla teoria alla pratica, per chi desidera operare nel settore. . . . . . . . . p. 30 • Data Video, Digit Professional, dzine, Sony . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 40 Dal Mondo • SIB Forum 2008, la seconda edizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 50 • Top Audio&Video Show, il reportage . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 58

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N. 16 - Febbraio/Marzo • Integrated Systems Europe Il Reportage . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 4 Scenari • Il budget di “Ciccio” Ovvero la redemption nel digital signage . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 28 Soluzioni • Monitoraggio e prevenzione alla Metropolitana di Torino Soluzioni per una safety a prova di imprevisto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 32 • Video e interattività alla Biennale L’architettura spiegata in video . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 38 • La casa nel cimitero Una installazione da Award . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 44 Approfondimenti • Panasonic TH-65VX100E . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 52 Pillole • Touch screen OLED I diodi organici si evolvono . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 58 Dal Mondo • Tutto il video da Sicurezza & Sicurtech Expo 2008 . . . . . . . . . . . . . . . . p. 62 • Digital signage a Viscom . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 66

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N. 17 - Aprile/Maggio Scenari • Dalla domotica alla custom installation Cambiare prospettiva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p.4 Soluzioni • Autodromo del Mugello I nuovi impianti audio video . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 8 • French Home La tecnologia al servizio dello stile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p.16 • La nuova veste di Luisa Via Roma Declinazioni audio video in boutique . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p.22 • Scenografia virtuale con Data Display Wall I rinnovati studi televsivi di Class . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p.26 Vox tecnologica • Distribuzione del segnale digitale Chiavi, memorie e altri impicci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p.30 • Dall’altoparlante alle orecchie, passando per l’ambiente Valutare segnale, situazione e diffusori per soluzioni ad hoc . . . . . . . . . . p.36 Approfondimenti • Crestron Digital Media . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 44 • Projectiondesign F32. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 52 • Systemline Modular . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 58 Pillole • RFID di seconda e terza generazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 62

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N. 18 - Giugno/Luglio

N. 19 - Agosto/Settembre

N. 20 - Ottobre/Novembre

Scenari • Protocolli dell’audio Ethernet oppure no? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 4 Soluzioni • RedPoint Café Il concept bar secondo Yamaha. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 10 • Tutto sotto controllo Bar Natalini a Terni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 18 Vox Technologica • Il digital signage intearattivo Tutto a portata di touch . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p.24 • Il cinema sta male? Fategli una stereoscopia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 32 Approfondimenti • Kramer SummitView . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 38 • Sennheiser Wicos . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 42 Dal mondo • LivinLuce 2009 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 46 • CEDIAExpo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 52 • Aggiornamenti su antincendio ed evacuazione sonora . . . . . . . . . . . . . p. 58

Scenari • Telemedicina Sanità, comunicazione e IT . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 4 Soluzioni • Bar Rocco, San Rocco, Barrocco Il barocco con tocco tecnologico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 12 • La facciata-immagine del Museion di Bolzano Videoproiezione formato magnum . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 20 • Digital signage per club e bar L’esperienza della rete On nei Paesi Bassi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 26 Vox Technologica • Tutto sulle LIM Lavagne Interattive Multimediali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 32 • La compressione video Dai file più pesanti ai più leggeri, senza perdita d’informazione . . . . . . . . p. 38 Approfondimenti • Epson EB-Z8000WU . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 46 • d&b audiotechnik T-Series e Ti-Series . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 50 • Sennheiser Wicos . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 54 Dal Mondo • Top Audio & Video Show . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 62

Tecnologia e tendenze nel mondo del Building & Home Automation

Speciale digital signage • Dialogo tra contenitore e contenuto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 4 • Comunicare con il digital signage Tavola rotonda con i professionisti del settore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 14 • Nuovi scenari della comunicazione digitale Esperienze dall’estero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 28 • Il salone Mercedes Benz di Milano Digital signage per i brand . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 30 • Tele News Metro di Milano Digital signage nei trasporti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p.34 • Centro Commerciale Vienna Sud Digital signage per la GDO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 38 • La misurazione dell’audience Quando, quanto e cosa valutare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 46 Dal mondo • Reportage dal ProLight&Sound . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 56

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Anno 5° - n°21 dicembre 2009 / gennaio 2010 Direttore responsabile:

Giorgio Ungania

Gli inserzionisti Ambience Via Borgo S. Antonio 5/3 33098 Valvasone (PN) Tel. 0432.3230895 – Fax. 0432.309916 www.ambience.it

p. 53

Messe Frankfurt p. 35 Ludwig-Erhard-Anlage 1 60327 Frankfurt a. M. Tel. +49.6975750 – Fax. +49. 6975756433 www.messefrankfurt.com

Coordinamento:

Vincenzo Ametrano - v.ametrano@b2bmedia.it In redazione:

Chiara Benedettini, Barbara Trigari, Alessandra Voltani redazione@b2bmedia.it Hanno collaborato a questo numero:

Lorenzo Corsini, Giuseppe Orlando, Alberto Pilot, Carlo Solarino Progetto grafico:

Atlante Associati - Pesaro Grafica e impaginazione:

Andrea Gasperoni Ferri Stampa:

Pazzini Stampatore Editore Pubblicità:

traffico@b2bmedia.it - Tel 0721 208696 Fax 0721 1791084

Agmultivision Via Plinio, 43 20129 Milano Tel 02.45471864 – Fax 02.45471865 www.agmultivision,it

p. 9, 51

Christie Digital Systems Canada Inc. p. 12-13 EMEA Head Office View Point, 200 Ashville Way Workingham, Berkshire, RG41 2PL, U.K. Tel +44 (0) 118.9778000 Fax +44 (0) 118.9778100 www. christiedigital.co.uk Crestron Italia S.r.l Via Verona 16 20063 Cernusco sul Naviglio (MI) Tel 02.9214375 – Fax 02.92729770 www.crestron-int.be www.crestron.com Euromet S.r.l Z.i. Brodolini 60025 Loreto (AN) Tel 071.976444 - Fax 071.978988 www.euromet.com FBT Elettronica S.p.A Zona Industriale Squartabue 62019 Recanati (MC) Tel. 071.750591 - Fax 071.7505920 www.fbt.it

p. 73

p. 59

Roland Systems Group C.so Trapani 16 10139 Torino Tel 011.19710332 – Fax 011.19710347 www.rolandsystemsgroup.net

p. 77

III cop

Stark Via Flaminia Nord 134/a 61043 Cagli (PU) Tel. 0721.781467 – Fax. 0721.701007 www.stark1200.com

p. 7

Informativa ai sensi dell’art. 13, d.lgs 196/2003. I dati sono trattati, con modalità anche informatiche, per l’invio della rivista e per svolgere le attività ad essa connesse. Titolare del trattamento è: B2B Media srl – Strada della Romagna 371 – 61100 Colombarone [PU]. Le categorie di soggetti incaricati del trattamento dei dati per le finalità suddette sono gli addetti alla registrazione, modifica, elaborazione dati e loto stampa, al confezionamento e spedizione delle riviste, al call center, alla gestione amministrativa e contabile. Ai sensi dell’art.7, d.lgs 196/2003 è possibile esercitare i relativi diritti tra cui consultare, modificare, aggiornare o cancellare i dati, rivolgendosi al titolare che succitato indirizzo.

JVC Professional Europe Ltd. p. 18-19, 56-57 Filiale italiana Via Cassanese 224, Pal. Tiepolo 20090 Segrate (MI) Tel. 02.269431 – Fax. 02.26929361 www.jvcpro.eu

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Biamp Bittner Bose B-Tech BTicino Carrefour Christie Cisco CJB CobraNet

Crestron Dado legno Diesel DNP Denmark Doki Domotic Italia Echo Solutions Edilcuoghi Edilimmobiliare Enter

Panatronics S.r.l II cop, p. 29 Via Maderna 8 20138 Milano. ITALIA Tel 02.55195561 - Fax 02.55195658 www.panatronics.com p. 39

ISE- Integrated Systems Europe p. 15 Zuidplein 36 1077 XV Amsterdam, NL Tel. +31 (20) 799 7736 - Fax +31 (20) 799 7801 www.iseurope.org

ABB Siemens Accenture Alessi Alitalia Amazon Amina Apple Aurora Computers Avs Banco POsta

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Rimini Fiera Via Emilia 155 47900 Rimini (RN) Tel 0541.744111 – fax 0541.744200

Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o delle foto sono riservati. Manoscritti, foto, disegni, quando non esplicitamente richiesti, non vengono restituiti © B2B Media, Viale della Libertà, 9 - 47039 Savignano sul Rubicone [FC] Per la corrispondenza: casella postale 107, uff.postale Pesaro Centro 61100, Pesaro [PU] Registrazione al Tribunale di Pesaro n.540 del 9/10/2006

Informativa dell’editore al pubblico ai sensi dell’art.13 lgs 196/2003. Ai sensi del decreto legislativo del 30 giugno 2003, n°196 e dell’art.2, comma 2 del Codice deontologico relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica, B2B Media srl – titolare del trattamento – rende noto che presso i propri locali siti in Strada della Romagna 371 – 61100 Colombarone [PU], vengono conservati gli archivi di dati personali e di immagini fotografiche cui i giornalisti, praticanti, pubblicisti e altri soggetti (che occasionalmente redigono articoli o saggi) che collaborano col predetto titolare attingono nello svolgimento della propria attività giornalistica per le finalità di informazioni connesse allo svolgimento della stessa. I soggetti che possono conoscere i predetti dati sono esclusivamente i suddetti professionisti, nonché gli addetti preposti alla stampa ed alla realizzazione editoriale della testata. Ai sensi dell’art.7, d.lgs 196/2003 si possono esercitare i relativi diritti, fra cui consultare, modificare, cancellare i dati od opporsi al loro utilizzo, rivolgendosi al predetto titolare. Si ricorda che, ai sensi dell’art.138, d.lgs 196/2003, non è esercitatile il diritto di conoscere l’origine dei dati personali ai sensi dell’art.7, comma 2, lettera a), d.lgs 196/2003, in virtù delle norme sul segreto professionali, limitatamente alla fonte della notizia.

Nuova Videosuono S.r.l. Via Albertini 36 60131 Ancona (AN) Tel 071.2868418 – 071.2910028

Yamaha Musica Italia IV cop Viale Italia, 88 20020 Lainate (MI) Tel 02.93577241 Fax 02.9370956 www.yamahacommercialaudio.com/commercial_ audio/italy

Le aziende citate Epson Ottica Euromet Faital FIAT Freemax Grani&Braci Idea Tv Innovatech InOut InPlace Interface Global Ecosystem Intertek Konvergence Kramer Maco Marantz Masserdotti Mectronic Media3

Minicom Mitsubishi Nec Nippon Electric Company Oluce Onkyo Outline Philips Polis Polyvision Prenatal Prevost ProMo RCF RDS Relevance Consulting Renaul Italia Rofix Sanyo

Scala SCE Group SGM Smart Technologies Sonos Sony System Service Tannoy Telecom Texim Touch Vision Tv One Videosophia Vimar Vodafone Weber Yamaha

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2009 - foto o A.B A.Balea aleani ni AF n FI e G.S G.Sal aaluz lu zi

nei “Borghi più belli d’Italia” Sala Consiliare di Montelupone

Teatro Nicola degli Angeli di Montelupone

Montelupone, “Borgo Ideale”, ha inteso rendere grande il suono sia in ambienti chiusi che tra le vie del paese. Un suono che supera il concetto di diffusione sonora geometrica, ma offre un effetto olografico e tridimensionale attraverso diffusori che non deturpano l’architettura medioevale dei palazzi.

Montelupone, nelle Marche, in provincia di Macerata, è riconosciuto dal: Club “I Borghi più Belli d’Italia” dell’ANCI, “Bandiera Arancione” del Touring Club Italiano, “Targa Blu” ed è appartenente a “Il Paesaggio dell’Eccellenza”

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N° 21 dicembre 2009/gennaio 2010 - € 7,00

Connessioni n° 21 - dicembre 2009/gennaio 2010

Tecnologia e tendenze nel mondo del Building & Home Automation

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In caso di mancato recapito inviare al CPO di Pesaro per la restituzione al mittente.

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Anticipazioni dell’edizione 2010

L’impossibile fattibile

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