N° 26 novembre/dicembre 2010 - € 7,00
Connessioni n° 26 - novembre/dicembre 2010
MYcards Social networking per l’audio
Tecnologia e tendenze nel mondo del Building & Home Automation
La Casa dell’Integrazione Tecnologica a Expobit Integrazione a tutti i livelli
Compatibili con i mixer Yamaha, i processori DME e gli amplificatori di potenza, le card di espansione MY permettono di dialogare con tutti. Da CobraNet a EtherSound, passando per MADI e Dante, i vostri apparecchi Yamaha si comporteranno sempre da amici con tutti i network audio, garantendovi una comunicazione senza problemi, qualsiasi sia il protocollo utilizzato. Per conoscere la gamma completa di Yamaha e le card MY di terze parti, visitate il sito Internet o chiamateci allo 02/93577234
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Abbonamento annuale (6 numeri): 35 euro Numeri arretrati: prezzo di copertina più le spese di spedizione.
Per informazioni contattare la segreteria: info@b2bmedia.it – 0721.208696
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Direttore editoriale
Gentili lettori e stimati partner
Chiara Benedettini
È con grande entusiasmo che mi accingo a scrivervi questo mio primo editoriale, per aggiornarvi sulle nuove strategie e iniziative che intraprenderemo per voi con l’obiettivo di sviluppare il variegato mondo editoriale e di comunicazione al centro del quale c’è Connessioni, ampliando i servizi e quindi il nostro rapporto di collaborazione, così da rendere la rivista ancora a voi più vicina e utile. Come certo ormai sapete, recentemente ho preso completamente in mano il “timone” della casa editrice per condurla su nuove rotte e ho riconfermato il mio personale impegno di operatore della comunicazione assumendo anche il ruolo di Direttore Editoriale. Abbiamo in cantiere molti progetti a favore del mercato che ora trovano le giuste condizioni per essere tirati “fuori dal cassetto”: daremo nuovo slancio ai prodotti editoriali e alle altre nostre attività su Web e di comunicazione, cosi da rendere ancora più ricco e completo il nostro “sistema” di molteplici proposte, tutte dedicate per scelta precisa e mirata a un solo ambito di riferimento: l’integrazione di sistemi. Nonostante il difficile momento economico che tutti stiamo affrontando, abbiamo voluto credere fortemente che proprio per questo motivo fosse giusto e lungimirante “lanciare il cuore (e le strategie) oltre l’ostacolo” e dare fiducia alle prospettive di crescita sviluppando nuovi strumenti per aiutarvi ad ampliare il mercato e a costruire insieme una rinnovata competitività. In un momento di grande evoluzione come questo stiamo quindi investendo tutte le nostre energie e risorse per dare nuovo impulso agli strumenti che ci permettono di comunicare i valori della cultura, dell’innovazione e dell’integrazione, per meglio esservi di supporto nell’incontrare il mercato con uno sguardo più ampio. L’obiettivo è confermare e sviluppare il mondo di Connessioni non solo per quanto riguarda i prodotti editoriali, ma come sistema di servizi molteplici e a largo raggio: la rivista cartacea e digitale, un sito Web unificato, interattivo e di nuova generazione, ulteriori e mirati strumenti di comunicazione e molti eventi per condividere momenti importanti di aggregazione, durante le fiere e nei road show, per poter comunicare proficuamente con spirito di collaborazione tra tutti i player del settore. Connessioni è, e sarà sempre di più, “una casa”, reale e virtuale, nella quale incontrarsi per creare le giuste “connessioni”, ovvero le occasioni di sinergia e crescita del business e per sostenere gli entusiasmi per i progetti futuri di ognuno di noi. Con il nuovo anno inaugureremo dunque una maggiore e migliore presenza di Connessioni, con un aumento delle uscite e dei contatti che raggiungeremo, e con un rinnovamento dei contenuti, che includeranno nuove rubriche dedicate alla vita e alle attività delle aziende e degli operatori. Non mancheranno gli speciali di approfondimento su temi quali la nautica, le normative per la sicurezza e una nuova riflessione sul mercato del video, e toccheremo mondi a noi vicini quali l’energia,
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la telemedicina, l’ecologia, la ricerca… mondi dove “l’integrazione di sistemi” sta alla base di un mondo più sostenibile e fruibile. Di pari passo, anche la veste grafica verrà attualizzata. Un’operazione che coinvolgerà anche il Web (www.connessionionline.it) e la nostra newsletter Connect, che sempre di più saranno parte del sistema. Il sito avrà presto un’impronta più editoriale, senza dimenticare la sua vocazione di porgere aggiornamenti veloci, e diventerà l’area di incontro tra i lettori e la redazione con opportune aree di discussione. Tra i primari obiettivi abbiamo quello di rafforzare gli eventi dedicati al networking, e le fiere possono essere la giusta occasione per delle sinergie in merito: da qui è nata l’esperienza della Casa dell’Integrazione Tecnologica a Expobit, il cui filo conduttore è stata l’integrazione e il contatto tra le aziende, e che si è tradotta in un luogo fisico per l’incontro tra visitatori, espositori, organizzatori per mettere insieme idee e prospettive per il futuro tramite un uso migliore e più proficuo delle tecnologie. (Troverete il report completo a pagina 46). In questo senso va anche l’accordo che abbiamo avviato con la fiera ISE – Integrated Systems Europe, per realizzare anche ad Amsterdam un luogo di incontro e lavoro per gli italiani in fiera, così da offrire al sempre maggior numero di aziende e visitatori le condizioni adatte per creare una maggiore sinergia con le realtà estere e viceversa. Ancora in relazione a ISE, a gennaio proporremo una preview di prodotti e tecnologie che poi potrete vedere e toccare in fiera, mentre durante la manifestazione produrremo Connect speciale ISE, un daily in formato elettronico di informazione quotidiana su prodotti, tecnologie, eventi e persone del salone. Infine, nel numero successivo troverete un report che farà il punto su strategie e trend in compagnia di aziende e visitatori dell’edizione 2011. La trasferta ad Amsterdam sarà anche l’occasione giusta per rinsaldare i rapporti e le collaborazioni con le riviste estere e con le associazioni di categoria che tanto stanno già facendo per il mercato, nell’ottica di una sempre maggiore internazionalizzazione del progetto Connessioni che, per questo, a breve si presenterà in un nuovo formato in duplice lingua Italiano-Inglese Nei prossimi editoriali sarà mio grande piacere potervi ancora parlare delle nuove strategie e iniziative della “casa” Connessioni, rendendovene sempre più partecipi. Confido che insieme, con la vostra partecipazione e i vostri suggerimenti, riusciremo a navigare ancora di più… con il vento in poppa. Chiara Benedettini Presidente
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Scenari
Soluzioni
Il paradosso dei requisiti di sistema
Dream Village e Pergola Club
Ovvero: viene prima l’uovo o la gallina?
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Soluzioni
Vox technologica
Relax e divertimento nel
Centro Commerciale Tiburtino
lodigiano, con stile
Tutto sotto controllo
I vantaggi della nuvola
Cloud Computing
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Dal Mondo
>46 Connessioni incontra Expobit >54 Viscom 2010 >60 Top Audio 2010
>66 Open Day Anno 5 26 Numero re/ novemb 2010 re b m e dic
>72 News >80 inserzionisti/az. citate
Tecnologia e tendenze nel mondo del Building & Home Automation
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Vox technologica
sommario
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Domotica ed efficienza energetica
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Il paradosso dei requisiti di sistema Ovvero: viene prima l’uovo o la gallina?
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In questo numero di connessioni abbiamo deciso di affrontare uno dei paradossi retorici più antichi e documentati: “è nato prima l’uovo o la gallina?” ovvero... è l’utente finale o il progettista a dover definire i requisiti di sistema? Alberto Forchino
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n realtà per noi e i nostri lettori il paradosso dell’uovo e della gallina si traduce essenzialmente con il seguente quesito: chi deve dare la definizione completa dei requisiti di un sistema? L’utente finale o il professionista,
progettista o installatore che sia? Parafrasando wikipedia, la frase riferita al ciclo riproduttivo di questo utile animale da cortile “...divenuta proverbiale ed entrata nell’immaginario collettivo, viene anche utilizzata, per estensione, come esempio di rompicapo logico o di ragionamento circolare”. È proprio un ragionamento circolare quello che ci vuole per risolvere la questione e, prima di affrontarla nel dettaglio, dichiariamo la nostra risposta: la definizione completa dei requisiti di un sistema deve essere data dall’utente finale e poi dal progettista; e poi dall’utente finale e poi dal progettista, e così via finché il sistema non ha assunto la sua forma più perfetta. Iniziamo dunque a vedere cosa sono questi requisiti che l’utente (o meglio, il cliente) si deve rimpallare con il progettista o l’installatore fino alla completa definizione del sistema.
Requisiti: la forma In primo luogo questi requisiti assumono almeno due forme, a seconda del livello di avanzamento della dialettica circolare tra utente e progettista, che ovviamente vengono chiamate con termini inglesi, seppure sarebbero altrettanto esaustive le rispettive traduzioni in italiano: “Requirements definition” e “Requirements specification”. La prima fase, “Requirements definition”, è la descrizione con il linguaggio naturale di cosa vuole l’utente o cliente che dir si voglia. In realtà c’è una differenza non da poco tra utente e cliente, specialmente nel campo in cui lavorano i nostri lettori: poniamo il caso che si voglia fare un’installazione multimediale in un museo, allora l’utente è il visitatore del museo, mentre il cliente è il direttore del museo; a chi facciamo scrivere gli user requirements? Io proporrei questo ciclo: il direttore scrive una prima bozza, poi con un qualche strumento di marketing la sottopone ai visitatori (ovviamente senza generare troppe false speranze, non deve far credere che il “Museo civico” diventi improvvisamente gli Uffizi grazie alla sua idea), dopodiché la rifinisce con il progettista. Avrete già intuito che quando scrivo “rifinisce” intendo ci debba essere un dialogo serrato e in più passaggi prima di giungere al documento finale. La seconda fase, quella denominata “Requirements specification”, è la descrizione del risultato a cui si era giunti al passo precedente con un linguaggio più strutturato, più tecnico, scritto quasi come un contratto, di cui anzi deve essere parte. Questo documento, per la sua stessa natura, dovrebbe essere scritto da chi più ne sa sull’argomento, tipicamente il professionista, ma sempre in stretta
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Nel grafico, una rappresentazione di tutte o quasi le tipologie di requisiti non funzionali che non vanno dimenticati, né
Non-functional requirements
dall’utente né dal professionista, ma che sovente lo sono.
Product requirements
Efficiency requirements
Reliability requirements
Usability requirements
Performance requirements
Organizational requirements
Portability requirements
Delivery requirements
External requirements
Interoperability requirements
Implementation requirements
Space requirements
Ethical requirements
Standards requirements
Legislative requirements
Privacy requirements
Safety requirements
sinergia con il cliente, poiché gli affari, si sa, si fanno sempre in due: infatti, se il contratto viene ben scritto, è quello che permette al cliente di essere soddisfatto e di chiamare di nuovo il professionista per un altro lavoro, e al professionista permette di fare un buon lavoro, senza che ci siano contestazioni quando ha fatto già il 99% del suo, e qualsiasi interferenza del cliente farebbe solo perdere tempo e aumentare i costi. Adesso che abbiamo guardato la forma, analizziamo un po’ cosa ci deve essere dentro questi “User Requirements”.
Requisiti: Il contenuto Anche qui abbiamo due insiemi fondamentali da considerare: i requisiti funzionali e i requisiti non funzionali. I requisiti funzionali sono essenzialmente i servizi e le funzioni che il nostro impianto deve avere e, soprattutto, la descrizione di come il sistema reagisce agli input. Tornando al nostro esempio del “Museo civico”, in questo insieme dovremo mettere sia la quantità e il tipo di contributi multimediali che il sistema deve essere in grado di fornire ai visitatori, sia come deve comportarsi il sistema quando, attraverso la complessa o meno (meglio meno) interfaccia uomo-macchina, il visitatore vuol vedere per esempio come sia strutturato il museo e cosa contengono le sue sale. Tipicamente, i requisiti funzionali sono quelli di cui si ricordano sempre tutti, anche perché sono quelli che fanno bello l’impianto, ossia fanno diventare il “Museo civico” il fratello minore, ma non tanto, degli Uffizi. Altrettanto importanti però, se non di più, sono i requisiti non funzionali. Li potremmo definire come i vincoli sui servizi offerti dal sistema e sul processo di sviluppo e installazione. Torniamo quindi al nostro ormai famoso “Museo”: se questo è installato nell’aia di una malga sperduta in fondo a una valle di montagna, alcune cose non si potranno fare e spetterà al professionista, nell’ambito della
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definizione degli user requirements, spiegare al cliente che magari quelle fantastiche proiezioni che ha visto in un museo americano non avranno proprio lo stesso impatto se dirette contro una parete inondata di luce solare. Allo stesso modo si dovrà considerare quanto sia poco opportuno utilizzare quell’apparato elettronico delicatissimo che deve essere sottoposto a calibrazione in un laboratorio super-specializzato di un importante Politecnico straniero, soprattutto perché sarebbe necessario trasportarlo su e giù dalla montagna a dorso di mulo. Questi sono solo due esempi di requisiti non funzionali che devono essere esplicitati prima di iniziare a progettare e installare.
Errori di definizione Adesso che sappiamo cosa scrivere siamo a posto? Vorremo mettere ancora l’accento sui problemi che tipicamente insorgono nella definizione dei requisiti, e questa volta le categorie sono tre invece di due. Il più grosso problema è sicuramente la mancanza di chiarezza: che ci si trovi nella prima fase in cui si descrive con linguaggio naturale quello che si vuole, oppure nella seconda in cui si adotta un linguaggio più tecnico, l’importante è essere chiari e non ambigui, se no si è completamente fallito l’obiettivo di definire i requisiti. Il secondo errore consiste invece nel creare confusione tra requisiti funzionali e non funzionali: le due categorie sono interconnesse ma non vanno confuse, altrimenti risulterà impossibile trovare soluzione ai vincoli o soddisfazione delle funzioni richieste. Il terzo errore è l’amalgama: diversi requisiti vengono espressi insieme come se fossero un tutt’uno, in questo modo sarà difficile trovare la soluzione tecnica più adatta per rispondere a ciascuna funzionalità. Anche se ogni sistema in realtà dovrà essere integrato, dovrà anche sempre mantenere la sua specificità. Per concludere vorremmo citare Michael Fagan, l’inventore di un metodo che da lui prende il nome usato per valutare i risultati di un processo, soprattutto nel campo del test del software, che dice una verità che si applica benissimo al nostro campo: “la maggior parte degli errori si manifesta dopo la consegna del sistema, ma ha origine durante l’analisi dei requisiti”.
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Dream Village e Pergola Country Club Relax e divertimento nel lodigiano, con stile Barbara Trigari
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A San Martino in provincia di Lodi è stata da poco inaugurata una struttura per il divertimento e il relax che affianca un club privato ed esclusivo, il Pergola Country Club, accessibile solo ai soci, e un “villaggio da sogno” aperto a tutti, realizzato come la piazza di un paesino sulla quale si aprono bar con i tavolini, ristoranti e una discoteca. Come se non bastasse, tutto è immerso nel verde di un grande e curatissimo parco ricco di essenze nobili deatore e realizzatore dell’ambizioso progetto è Giovanni Samarati, che
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si è affidato per gli aspetti tecnici legati agli impianti audio, video e luci
Apparecchiature installate - LUCI
alla ditta Morix di Brescia. A parlarci del progetto e della realizzazione degli impianti è Davide Mor, titolare dell’azienda nonché artefice dell’installazione.
Club esclusivo in campagna La location del Club La Pergola è la campagna lodigiana, con le sue
Parco - 100 Anolis ArcSource Inground 7 RGBCW - 3 alimentatori Anolis ArcPower 360 - 40 Lampo AS213/45 LED - 20 distributori Amlux DD-4
cascine a corte (proprio in un fienile è stata ricavata la discoteca, e il Club prende il nome da quello della cascina), le stradine tra i fossi e... un centro
Vialetto
commerciale. L’idillio e la pace della campagna però in questo caso non
- 180 Anolis ArcSource Outdoor 7 RGBW - 2 alimentatori Anolis ArcPower 144
sono affatto compromessi dalle moderne e spesso sgraziate architetture della grande distribuzione: il proprietario è riuscito a farcele dimenticare, opportunamente nascondendole alla vista con pareti di bamboo, piante, strutture in legno. L’atmosfera quindi è proprio quella della piazzetta di un paesino, sulla quale si aprono negozietti, servizi e l’immancabile bar con i tavolini. I “servizi”, però, sono tutti orientati al divertimento, quindi camminando nella stradina centrale del “Dream Village” (questo
Chiringuito - 16 Anolis ArcSource Outdoor 7 RGBCW - 2 alimentatori Anolis ArcPower 144 - 1 controller luci Robe DMX Control 24CT Pro - 4 Anolis ArcSource Outdoor 36 RGB - 1 PC con software Anolis Cyber Cue - 1 Robe DMX Control 512
il nome scelto per la struttura aperta a tutti) troviamo ben cinque locali. La discoteca Etoile, il ristorante con cucina di pesce Yohji, la gelateria e cocktail bar Grace, il pub-pizzeria Morgan’s e un esotico ristorante provenzale, Le Paradou.
Spiaggia - 8 Anolis ArcSource Outdoor 7 RGBCW - 1 alimentatore Anolis ArcPower 144
Questa è solo la punta dell’iceberg: varcata la soglia del bar, che con il suo bancone e finestroni fa da limite tra la zona riservata e quella pubblica, si intravede il parco, 40.000 mq oggetto di attenta cura nella scelta e posizionamento della flora. Quindi due campi da tennis, piscina coperta e scoperta, campo da basket, campo da calcetto, palestra, Spa, parrucchiere, un bar con terrazza e chiringuito accanto alla spiaggia artificiale, con tanto di ombrelloni e sdraio. Tutto molto curato dal punto di vista estetico e funzionale, e realizzato, come si suol dire, “senza badare a
Discoteca Etoile - 3 controller luci Robe DMX Control 24CT Pro - 4 teste mobili Robe ArcSpot Recessed 170 - 4 teste mobili Robe ClubSpot 300CT - 12 teste mobili Robe LEDWash 236LT - 7 teste mobili Robe ClubSpot 500CT - 8 teste mobili Robe ClubSpot 250CT - 1 software Robe Cyber Pro
spese” pur di ottenere il risultato voluto.
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soluzioni Libertà di gestione © cortesia Pergola Country Club
La Pergola, quindi, è una struttura di notevoli dimensioni, che richiede, per gli impianti audio, video e luci, un controllo centralizzato ma anche localizzato. Insieme alla possibilità di controllare e gestire tutto da un’unica regia, la committenza ha richiesto la possibilità di scegliere in autonomia scenari luci, diffusione audio e video dei locali a seconda delle occasioni o eventi. Oltre che per l’estensione nello spazio (ben 3.000 mq di plateatico, parco, strutture coperte...), il Club si distingue per la presenza di molti locali con caratterizzazione volutamente differenziata, e non solo dal punto di vista funzionale. Le esigenze della discoteca sono ben diverse da quelle della pizzeria, ma a sua volta questa non avrà la stessa atmosfera del ristorante provenzale o di quello in stile orientale.
L’area del chiringuito pronta per la serata
L’impianto quindi è stato organizzato attorno a una regia centrale,
© cortesia Pergola Country Club
posizionata all’ingresso in un locale deputato, nella quale si trovano gli armadi rack con il controller a matrice Elca MX1616, i player per la diffusione musicale, il sistema di paging Cloud, i controller digitali Bose Panaray System, gli amplificatori multicanale Entero 4200 con i rispettivi trasformatori 100 V. Il sistema distribuito a tensione costante infatti è stato adottato per le zone comuni come le casse per la piscina coperta, gli spogliatoi, il porticato e il centro benessere, la spiaggia artificiale. Ma entriamo nei dettagli delle diverse ambientazioni.
L’audio fuori e dentro Oltre alla piazza del Dream Village dove si affacciano i locali con tavolini e Il pub pizzeria Morgan’s
ombrelloni, la diffusione audio raggiunge anche la spiaggia artificiale del Pergola Club, la piscina all’aperto, il chiringuito in spiaggia e la terrazza al primo piano. Che si tratti di ambienti esterni o interni, l’installatore ha scelto di affidarsi totalmente al marchio Bose perché l’intera struttura mostrasse una identica “impronta” sonora e per la stima verso il marchio, legata all’ambiente esclusivo del Pergola. Nella scelta di diffusori e amplificatori quindi Davide Mor ha spaziato nell’offerta Bose corredando l’impianto con mixer Cloud (distribuiti da Bose), player Maranz e controller Lem. Intorno alla piscina scoperta si trovano la spiaggia con classici ombrelloni e sdraio, e il chiringuito con punto bar, sedie e divanetti strategicamente posizionati sotto grandi ombrelloni di tela color panna. Il tutto è circoscritto da un vialetto alberato. Per la spiaggia si è voluta creare una sonorizzazione uniforme per la musica diffusa, da qui la scelta dei “funghi” da esterno FreeSpace 360P-II con diffusione a 360°, amplificatore Entero 4200 e impianto a tensione costante 100 V. Scelta analoga ma adattata al posizionamento sui singoli ombrelloni per il chiringuito, quindi altoparlanti
Il bar gelateria Grace, contraddistinto da arredi “ghiacciati”
FreeSpace DS100SE, posizionabili sia in orizzontale che in verticale; gli stessi utilizzati per l’audio intorno all’area bar con la tettoia fissa di legno.
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soluzioni
Apparecchiature installate - AUDIO
Centro benessere - 8 satelliti da esterno Bose FreeSpace® 3 II - 12 regolatori volume APart Audio N-Volst - 4 diffusori esterni Bose 302A (coppia) - 1 unità bassi Bose Panaray MB4 - 3a mplificatori Bose Entero® 4200 - 3 trasformatori 100V Bose Trapack 4 - 1 mixer Cloud CX 263 - 1 tuner Marantz ST6000 - 1 player Marantz CC4300/PRO - 2 controller digitali Lem DX 24 Palestra - 16 diffusori Bose FreeSpace® DS100SE - 1a mplificatore multicanale 4x400W Bose Entero® 4200 Saletta corsi - 4 diffusori Bose Panaray 802® Series III - 1a mplificatore multicanale 4x400W Bose Entero® 4200 - 1 controller digitale Bose Panaray System Digital Controller -II (PSDC) - 1 mixer Cloud CX 163 - 1 radiomicrofono diversity Shure Gelateria Grace - 4 satelliti da esterno Bose FreeSpace® 3 II - 2 moduli bassi Bose FreeSpace® 3 II - 1 mixer Cloud CX 263 - 1 tuner Marantz ST6000 - 1 player Marantz CC4300/PRO - 1 controller digitale Lem DX 24 - 1 amplificatore multicanale 4x400W Bose Entero® 4200 Pub Morgan’s - 16 diffusori Bose FreeSpace® DS100SE - 8 moduli bassi Bose FreeSpace® 3 II - 1 mixer Cloud CX 263 - 1 tuner Marantz ST6000 - 2 amplificatori multicanale 4x400W Bose Entero® 4200 - 1 lettore Pioneer CDJ-400 - 1 mixer Pioneer DJM-800 Ristoranti Le Paradou e Yohji - 8 satelliti Bose FreeSpace® 3 II - 4 moduli bassi Bose FreeSpace® 3 II
- 2 mixer Cloud CX 263 - 2 tuner Marantz ST6000 - 2 player Marantz CC4300/PRO - 2 controller digitali Bose Panaray System Digital Controller -II (PSDC) - 2 amplificatori multicanale 4x400W Bose Entero® 4200 Piscina - 12 casse Bose Model 16EU/DS16F (zona vasca: conforme alla normativa EN60849) - 4 diffusori Bose Panaray 802® Series III - 1 amplificatore multicanale 4x400W Bose Entero® 4200 - 1 controller digitale Bose Panaray System Digital Controller -II (PSDC) - 1 mixer Cloud CX 163 - 1 radiomicrofono diversity Shure Spogliatoi - 1 mixer Cloud CX 263 - 1 tuner Marantz ST6000 - 1 player Marantz CC4300/PRO - 2 controller digitali Bose Panaray System Digital Controller -II (PSDC) - 2 amplificatori multicanale 4x400W Bose Entero® 4200 - 2 trasformatori 100V Bose Trapack 4 - 24 diffusori Bose FreeSpace® DS16SE - 16 diffusori Bose Model 16EU/DS16F (porticato) Casse - 12 diffusori Bose FreeSpace® DS16SE - 1 mixer Cloud CX 263 - 1 tuner Marantz ST6000 - 1 player Marantz CC4300/PRO - 2 controller digitali Bose Panaray System Digital Controller -II (PSDC) - 2 amplificatori multicanale 4x400W Bose Entero® 4200 - 2 trasformatori 100V Bose Trapack 4 Zone comuni (interno) - 16 diffusori Bose Model 16EU/DS16F - 1 tuner Marantz ST6000 - 1 player Marantz CC4300/PRO - 2 controller digitali Bose Panaray System Digital Controller -II (PSDC)
- 2 amplificatori multicanale 4x400W Bose Entero® 4200 - 2 trasformatori 100V Bose Trapack 4 - 1 mixer Cloud Zone Z8-II - 1 microfono paging Cloud CDPM-8I - 10 isolatori/convertitori di linea APart Audio BuzzstopIII - 10 set trasmissione audio Monacor VB-202 Zone comuni (esterno) - 1 tuner Marantz ST6000 - 1 processore audio Bose ESP-88 Engineered Sound Processor - 1 centralina di controllo remoto Bose CC64 - 4 moduli controllo zone Bose CC-16 - 10 isolatori/convertitori di linea APart Audio BuzzstopIII - 10 set trasmissione audio Monacor VB-202 - 1 player Marantz CC4300/PRO Discoteca Etoile - 4 unità bassi Bose Panaray LT MB24 - 4 diffusori Bose Panaray LT 9403® Full Range - 5 amplificatori multicanale 4x400W Bose Entero® 4200 - 1 processore audio Bose ESP-88 Engineered Sound Processor - 1 centralina di controllo remoto Bose CC64 - 2 moduli controllo zone Bose CC-16 - 8 altoparlanti Outline Omnia Plus Spiaggia - 16 diffusori per esterni Bose FreeSpace® 360P-II 70/100 V colore verde - 1 amplificatore multicanale 4x400W Bose Entero® 4200 - 1 trasformatore 100V Bose Trapack 4 Zona ombrelloni grandi - 20 diffusori Bose FreeSpace® DS100SE - 2 amplificatori multicanale 4x400W Bose Entero® 4200 Chiringuito - 8 diffusori Bose FreeSpace® DS100SE - 20 diffusori Bose FreeSpace® DS100SE
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soluzioni Si tratta di un bar che arriva ad accogliere punte di 9.000 persone a serata e si estende su circa 4.000 mq all’aperto, inoltre la committenza ha richiesto molta attenzione alla qualità dell’audio. Il controllo in locale dell’audio avviene in maniera semplicissima tramite la centraline Bose C-64 e i pannelli di controllo C-16 con la possibilità di programmare diversi scenari sonori. Il cablaggio utilizza cavi CAT 5 trasmettendo il segnale audio via trasmettitori Monacor VB-202. Per l’audio nei porticati di passaggio sono state usati diffusori Model 16EU/ DS16F conformi alla normativa EN60849 per l’evacuazione in caso di pericolo. Per quanto riguarda gli spazi al chiuso, le situazioni sono molto diverse e quindi hanno richiesto soluzioni differenziate. Per gli impianti sportivi o locali con musica diffusa non particolarmente “presente” per le serate, sono stati La spiaggia artificiale. La musica è diffusa con Bose FreeSpace 360P-II
impiegati prodotti Bose della linea FreeSpace. Laddove c’era bisogno di una maggiore potenza e presenza dell’audio e della musica, si è optato per la serie Panaray 803 Serie III o per il rinforzo con un modulo bassi FreeSpace 3 II (pub con consolle dj, wine bar...). Per la piscina coperta i diffusori sono sempre Model 16EU/DS16F, FreeSpace DS16SE e Panaray 802 Serie III e 302A con pattern 180°, tutti equipaggiati per resistere all’umidità e all’acqua. Nei locali per la ristorazione, in discoteca e nella palestra (450 mq) è presente anche il video con una serie di monitor al plasma LG che accedono a contenuti variabili a seconda delle necessità, dalla programmazione televisiva classica fino alla ripresa diretta di eventi in loco (video composito). Il plasma è stato preferito a causa dei valori di luminosità per un uso diurno. Gli stessi plasma che si possono vedere utilizzati come televisori sono poi affiancati a comporre videowall in discoteca. Tutti i segnali vengono gestiti dalla regia centrale nella quale si trova anche l’altro impianto video importante per La Pergola: quello di videosorveglianza che prevede 32
La palestra del Club, con musica, video e vista sul parco
telecamere solo per il parco.
La discoteca Un discorso a parte merita la discoteca Etoile, 900 mq su due livelli, per la quale la diffusione audio ha una importanza maggiore. L’impianto è progettato per le funzioni tradizionali di diffusione delle serate ma anche per la musica dal vivo. Lo spazio della Etoile infatti è ricavato in un antico fienile del quale è stato forato il piano superiore, per avere il soffitto più alto, ricavare una balconata con vista sulla pista e ulteriori spazi per sedersi e chiacchierare, con vista sulla piazzetta. Per mantenere la struttura ancora più flessibile, è stata dotata di pedane mobili che possono accogliere i divanetti e tavolini oppure comporsi per creare un palco, oppure ancora venire spostati La discoteca Etoile ricavata da un fienile. Il bar con il videowall
per lasciare spazio ai ballerini. La postazione del dj è sopraelevata e centrale; ai due lati corti del rettangolo costituito dalla discoteca ci sono i bar.
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Bose serie FreeSpace La famiglia di prodotti Bose FreeSpace si rivolge al mondo delle installazioni business nelle quali sia necessario riprodurre audio di sottofondo o come ascolto primario, disporre di funzioni di paging, senza dimenticare calore e intelligibilità del suono. Altoparlanti ed elettroniche FreeSpace sono costruite con tecnologie proprietarie brevettate, adatte a un funzionamento 24/7. Gli accessori di montaggio a corredo consentono di installare con più facilità le apparecchiature anche nelle posizioni più difficili. Fanno parte della serie gli speaker FreeSpace 3 System II, disegnati per sparire alla vista con il montaggio in sospensione o a incasso, a seconda delle esigenze estetiche. Il sistema è composto dai satelliti FreeSpace 3 e dal modulo Acoustimass (da 25, 50, 100 o 200 W) per le frequenze basse. Per i primi, la risposta in frequenza va dai 210 Hz ai 16 kHz (±3 dB), la sensibilità è di 84 dB SPL (1W, 1m), la potenza di picco 95 dB SPL con 12 W continui, dispersione conica 170°. Per il modulo bassi la risposta in frequenza va da 50 Hz a 210 Hz, la sensibilità è di 76 dB per canale, SPL max pari a 96 dB per canale, 200 W continui (50 W per canale stereo o 100 W mono a bassa impedenza), dispersione omnidirezionale. Gli speaker FreeSpace DS100SE sono adatti a installazioni medio piccole sia in interni che in esterno. Si tratta di 100 W full range (da 65 Hz a 16 kHz) in grado di offrire audio di qualità con una copertura orizzontale di 180°, grazie ai driver Twiddler (brevettati) e al design Articulated Array (anch’esso brevettato) per il montaggio sia in orizzontale che in verticale (la copertura è 180°x75° oppure 75°x180°). SPL massima pari a 105 dB con 11 dB di picco, il cabinet si può dipingere. Tra i tanti modelli della famiglia FreeSpace, citiamo anche i 360P-II, i “funghi” da esterno, contraddistinti da una copertura a 360° che consente di ridurre il numero degli speaker installati. http://pro.bose.com
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soluzioni Uno a isola, l’altro con un lungo bancone alle spalle del quale si trova un altrettanto lungo videowall composto da due file di sei monitor al plasma. Luci e diffusori sono appesi al soffitto forato del piano superiore, oppure alle assi a vista del soffitto spiovente. L’audio è sempre Bose con diffusori Panaray LT 9403 Full Range abbinati ai subwoofer sempre Panaray LT MB24. Per la zona dell’ingresso sono stati utilizzati diffusori da installazione Outline Omnia Plus. Per i giochi di luce della discoteca l’installatore si è affidato al marchio Robe e alle serie ArcSpot, ClubSpot e LEDWash. La gestione è deputata a tre controller DMX 24CT Pro.
Giochi di luci Uno degli spazi al piano superiore della discoteca, con vista sulla pista e
L’illuminazione del Club e del Village è un altro degli elementi sui quali la
sulla piazza del Club
proprietà ha segnato una linea ben precisa: luci colorate in contrasto con un sobrio bianco per scale e vialetti, e risparmio energetico attraverso l’uso dei LED. Quindi ciascuno dei locali della Pergola dispone di un proprio programma di atmosfere luminose programmate, da selezionare in base all’occasione. Gli scenari vengono scelti dal personale stesso, seguendo una serie di step predisposti dall’installatore per facilitare l’utilizzo delle apparecchiature. Tutta l’illuminazione LED è firmata Anolis e Robe, con posizionamenti a soffitto e intorno al bancone del bar. La gelateria invece è illuminata di bianco per creare un effetto “ghiaccio” con gli arredi e i lampadari a goccia. L’illuminazione delle aree esterne gioca sul contrasto tra la luce bianca fredda scelta per i vialetti nel parco e le scale (dalle quali si accede a terrazza, palestra, Spa e parrucchiere), e i colori degli ombrelloni del chiringuito. Ciascuno di essi infatti è attrezzato con un Anolis ArcSource
Il vialetto nel parco del Country Club
Outdoor 7 RGBCW che proietta luci colorate sull’ombrellone di tela color panna, per un effetto suggestivo e modaiolo. Ancora LED per gli alberi nell’area bar e gli ombrelloni più piccoli. La gestione avviene attraverso un PC con software Cyber Cue più un mixer video DMX Control 512 Robe. Anche la piazza del Village, visibile dalla discoteca, è illuminata con scenari luminosi gestiti dalla regia centrale e corpi luce posizionati a terra o sulle mura del porticato.
rix.it www.mo rg ergola.o www.lap lis.eu www.ano dia.it emultime www.rob La piazzetta sulla quale si affacciano i locali de La Pergola
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Automazione per la grande distribuzione A cura della Redazione
Il Tiburtino shopping center a Roma
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L’integratore di sistemi romano Life Solution ha provveduto all’installazione della tecnologia presente all’interno del centro commerciale Tiburtino inaugurato di recente a Guidonia, alle porte di Roma. La società di gestione della struttura commerciale, IGD, non aveva pensato all’ottimizzazione delle risorse che può offrire l’automazione, fino a quando l’integratore di sistemi non ha proposto una soluzione semplice ed economica, venendo incontro alle esigenze del cliente
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cco in sintesi il progetto di Life Solution, società specializzata in progetti di integrazione di sistemi, nelle parole dell’Amministratore unico Daniele Parutto: “In una visione d’insieme dell’intera struttura, possiamo
considerare il Centro nelle due sezioni del front office a contatto con il pubblico e del back office a servizio del personale interno. Entrambe sono state dotate di soluzioni d’impianto allo stato dell’arte che prevedono un sistema video per i clienti, un sistema luci e clima per gli uffici, una sala conferenze con una novantina di posti nonché, per finire, l’impianto di videosorveglianza e sicurezza”. La struttura è ampia e articolata, e comprende un ipermercato di 4.300 mq e una galleria di 25.000 mq con 124 negozi (tre dei punti di vendita sono al piano seminterrato), tra cui quattro medie superfici e una food court con 14 insegne. Il progetto di Life Solution ha richiesto circa un mese e mezzo di lavoro per una squadra composta da un ingegnere, un operatore Cad, un programmatore senior (per lo sviluppo delle soluzioni custom), un analista, un perito elettrotecnico e un account. L’installazione invece è durata tre mesi e ha impiegato cinque persone, tra cui un supervisore, un programmatore senior e un perito tecnico.
La TV al centro E proprio la food court, insieme alla piazza centrale del Tiburtino Shopping Center segnata architettonicamente da una struttura a cupola, ospita il più importante degli impianti rivolti alla clientela del centro, quello di diffusione video. La clientela dei bar, fast food e ristoranti, e quella che transita nella piazza a cupola, può fruire diversi contenuti video prelevati dalla TV (oppure DVD, VCR o altre sorgenti) a seconda della collocazione dei dispaly stessi. Le aree del sistema di distribuzione sono infatti tre, due per la food court, con quattro display nella zona sinistra e quattro nella zona destra, e una per la piazza, con altri due monitor (formati da 42” e 50” al plasma). A selezionare e smistare i programmi provvede il dispositivo Crestron MC2E, scelto da Life Solution per l’affidabilità e le possibilità di dialogo con prodotti di altri marchi, equipaggiato con un software sviluppato da Life Solution stessa per facilitare il compito al personale del centro commerciale. La “regia” video infatti si trova nel locale della direzione ed è sostanzialmente un PC sul quale, grazie al software custom, si possono visualizzare le anteprime delle trasmissioni che verranno inviate ai diversi display. Seguendo il percorso del segnale, che deve percorrere grandi distanze tra la sorgente video e i punti di visualizzazione, i cablaggi sono stati fatti in fibra ottica per un totale di oltre un chilometro di cavi. I decoder DTT, combinatori e separatori
Il parere del progettista Life Solution è specializzata in progetti e installazioni di sistemi integrati; spesso utilizza apparecchiature Crestron, da sempre suo partner storico per le sue principali realizzazioni, ed ecco le ragioni del sodalizio, dalle parole del suo referente Parutto: - La ragione principale della scelta prevalente di sistemi Crestron è proprio la caratteristica di essere soluzioni aperte, versatili, che consentono l’integrazione e l’interazione con macchine di qualsiasi produttore. Inoltre, i terminali Crestron sono completamente programmabili e si adattano a qualsiasi situazione sia funzionale che estetica; grazie alla possibilità di adottare grafiche a video personalizzate sanno rispondere sia alle esigenze dell’operatore specializzato e professionale, che a quelle di chi è meno preparato tecnicamente per ovvie ragioni legate alle mansioni di ogni figura professionale, come spesso succede nelle applicazioni massive tipiche di un centro commerciale.
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approfondimenti video-audio, trasmettitori e ricevitori per la fibra ottica sono Kramer, mentre il video server a quattro canali è marcato Axis. Un’architettura semplice e funzionale che permette anche un successivo utilizzo per il digital signage, senza bisogno di particolari competenze tecniche da parte del personale addetto.
Sala conferenze e back office Il Tiburtino Shopping Center dispone anche di una sala conferenze con una capienza di circa novanta posti, attrezzata con uno schermo motorizzato ScreenLine per proiezione frontale delle dimensioni di 250x190 cm, videoproiettore Sanyo 3 LCD da 4.500 ANSI Lumen, Un’area della galleria commerciale del Tiburtino Shopping Centre
pannello patch video-audio da incasso a tavolo Kramer WXA-1, basi microfoniche e sistema audio a parete. Cuore del sistema è il processore Crestron MPS-200 (Multimedia Presenation System) che permette la gestione automatizzata di tutti i servizi della sala, completo di processore audio, switcher multimedia per selezionare le diverse sorgenti, e amplificatore. Passando al dietro le quinte del centro Tiburtino, l’automazione dell’impianto luci e clima della zona uffici è organizzata sempre tramite moduli Crestron su quattro aree diverse, i cui parametri si possono gestire in loco oppure in remoto, via PC. L’illuminazione prevede 24 punti luce che fanno capo a tre moduli I/O Crestron CH-HRIO8-D9, con dieci motorizzazioni controllate da cinque moduli CH-HRMOT2-D6 a quattro relé, in modo da raddoppiare ogni
Interno Centro Commerciale Tiburtino Guidonia
comando, e quattro sensori di luminosità (uno per ciascun ambiente).
Apparecchiature impiegate Video Crestron MC2E 3 decoder Kramer per digitale terrestre 3 Video-Audio Combiner, 3 tre Fiber Optic Video Transmitter 3 Fiber Optic Video Receiver 3 Video-Audio Separator 3 convertitori D/A con scaler per video composito e audio stereo 1 video server 4 canali Axis Clima e luci 4 moduli clima Crestron CH-TEMP-WM 5 sensori di temperatura Crestron CHV-THSTAT
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3 moduli Crestron CH-HRIO8-D9 I/O 5 moduli relé Crestron CH-HRMOT2-D6 4 sensori luminosità Crestron CH-LD1 1 sistema di controllo Crestron MC2E Software e grafica custom Life Solution Sala riunioni 1 processore Crestron MPS-200 Multimedia Presenation Systems 1 pannello patch Kramer WXA-1; 1 schermo motorizzato con cassonetto ScreenLine 1 videoproiettore Sanyo PLC-XU105 2 diffusori Electrovoice EVID 4.2 2 basi microfoniche Electrovoice Polarchoice Desktop 18
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Crestron MPS-200 Multimedia Presentation Systems MPS-200 è un sistema di controllo completo che integra le funzioni di switcher multimedia e processore audio, con l’ingombro di 2u rack. È in grado di gestire quattro sorgenti video (Composito, S-Video) e quattro RGB da computer per instradarle su un singolo proiettore o display, con possibilità di controllo via Ethernet, RS-232 o IR, di autoswitching e controllo di status on/off dei dispositivi connessi. Il collegamento di cavi di lunghezze diverse è facilitato dalla possibilità di selezionare l’impedenza del sync sugli ingressi RGB. La nuova modalità RGB pass-thru permette la conversione di segnali RGB, Component, S-Video o compositi per la distribuzione su display HDTV o proiettori, attraverso il sistema Crestron Digital Media, un cavo VGA 15 pin, uno switcher DM-MD6X1, una card DMC-DVI o qualsiasi dispositivo DM con ingresso RGB. Un’ulteriore uscita discreta per un monitor esterno (o touch screen) permette di visualizzare un’anteprima del segnale video, con l’audio, a seconda delle possibilità del monitor. Per quanto riguarda l’audio, MPS-200 dispone di otto ingressi stereo di linea bilanciato/sbilanciato più due ingressi microfono/linea con gate, Phantom 48V, Eq quattro bande per l’ottimizzazione del parlato. La compensazione del livello regolabile consente di mantenere l’uniformità nel passaggio da una sorgente all’altra. I segnali in ingresso si possono mixare su tre uscite, ciascuna con un proprio mix, in più ci sono le uscite Program stereo e Speach mono, ciascuno con EQ grafico a tre bande e due bande parametrico, delay per l’allineamento degli speaker. Questo rende il Multimedia Presentation Systems una soluzione completa che non necessita di altro hardware per lavorare. Infatti, integra anche un amplificatore da 40W, compatibilità plug&play con l’amplificatore a tre canali Crestron QM-Series. Oltre al pannello frontale dotato di display LCD, con i controlli personalizzabili, e alle già citate possibilità di controllo remoto, MPS-200 è gestibile in wireless aggiungendo un gateway RF wireless o un access point Wi-Fi. www.crestron.com
Si desiderava infatti calibrare al meglio il grado di illuminamento. La termoregolazione degli uffici si basa anche qui su soluzioni Crestron: quattro CH-TEMP-WM con schermo LCD, cinque sensori di temperatura CHV-THSTAT, un dispositivo di controllo rack MC2E con processore 32 bit Freescale ColdFire. Anche per il clima Life Solution ha realizzato una applicazione software che permette di controllare il sistema via PC, nella maniera più semplice possibile per operatori non
.it solution www.life stron.it www.cre .com meritalia www.kra nyo.com www.sa
tecnici, con l’obiettivo di monitorare e gestire l’uso dell’energia e ottimizzare i consumi. Fa parte del back office anche il sistema di videosorveglianza e antintrusione, fondamentale per un centro commerciale; è costituito da 16 telecamere (di cui sei in versione dom) e dal controllo di 24 varchi e della totalità dei volumi interni. In questo caso le tecnologie impiegate sono General Electric, integrate con i sistemi Crestron.
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Cloud computing Alberto Forchino
I vantaggi della nuvola Ci risiamo. Di nuovo. È venuta ancora di moda una nuova parola, anzi questa volta sono due, le parole nuove, ed è l’ora di chiedersi: “come faccio a rendere il mio business più attraente avvolgendolo, ammantandolo, lucidandolo con questa nuova parola?”
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i ricordo quando è nata la parola Intranet: per me, ingegnere delle telecomunicazioni permeato dal modello ISO/OSI e dalle classi di indirizzamento, non aveva nessun senso; in ogni caso si trattava di due
o più computer che si parlavano tra loro attraverso una rete di comunicazione di tipo TCP/IP. Tecnologicamente mi era assolutamente indifferente se questi computer si trovassero dentro la stessa azienda o organizzazione, piuttosto che servissero per comunicare tra un laboratorio di ricerca della repubblica popolare cinese e una società ultracapitalista americana. Eppure il concetto manicheo “Intranet vs. Internet” è stato efficace: ha fatto capire che non tutta la rete è ugualmente sicura e non si possono fare le stesse cose indipendentemente da chi ci sta attorno.
Definizioni Vediamo dunque quali sono le due paroline magiche di questi tempi e come si possono applicare al mondo delle installazioni di cui ci occupiamo in questa rivista. Le due paroline magiche sono cloud computing.
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Partiamo con una descrizione di cos’è il cloud computing: innanzitutto dobbiamo notare che, esattamente come intranet, non è una tecnologia definita, che sia hardware, software o standard da implementare, quanto piuttosto un insieme di tecnologie che permettono l’utilizzo di risorse hardware o software distribuite in remoto. Per ora è ancora tutto nebuloso (d’altronde stiamo parlando di cloud!) quindi affidiamoci alla vox populi dei nostr i giorni, wikipedia (ricordandoci di esercitare sempre la nostra personale critica per non farla diventare vox dei). Secondo wikipedia, si possono distinguere tre tipologie fondamentali di Cloud Computing: SaaS (Software as a Service) - Consiste nell’utilizzo di programmi in remoto, spesso attraverso un server web. Questo acronimo condivide in parte la filosofia di un termine oggi in disuso, ASP (Application Service Provider). PaaS (Platform as a Service) - È simile al SaaS, ma invece di utilizzare in remoto un singolo programma, si ha una piattaforma software che può essere costituita da diversi servizi, programmi, librerie, etc. IaaS (Infrastructure as a Service) - Utilizzo di risorse hardware in remoto. Questo tipo di cloud è quasi un sinonimo di grid computing, ma con una caratteristica imprescindibile: le risorse vengono utilizzate su richiesta al momento in cui un cliente ne ha bisogno, non vengono assegnate a prescindere dal loro utilizzo effettivo.
Cloud per l’installazione sì o no? Quando mi è stato chiesto di pensare se il cloud computing si potesse applicare al mondo delle installazioni, ho immediatamente pensato al terzo tipo definito da wikipedia e il mio primo approccio è stato: “no, non c’è proprio margine per un utilizzo del genere. Posso scrivere un articolo demolendo questo abbinamento?”. Ragionando con tutta la libertà necessaria, ci ho riflettuto ancora un po’ sopra e ho leggermente cambiato opinione. L’approccio IaaS, o grid computing like, è una possibilità strepitosa per tutte quelle applicazioni che hanno un’estrema fame di potenza di calcolo. Il primo esempio che mi viene in mente, anche se sviluppato quando non era ancorano in voga né l’espressione cloud computing né il grid computing, è il programma “SETI@home” e anche qui chiediamo aiuto a wikipedia per descriverlo. “SETI@home (“SETI at home”) è un progetto di calcolo distribuito volontario che usa computer connessi a internet, ospitato dalla Space Sciences Laboratory all’Università della California, Berkeley, negli Stati Uniti. SETI è l’acronimo di Search for Extra-Terrestrial Intelligence e il suo scopo è analizzare segnali radio in cerca di segni
Le spese per i servizi Cloud
di intelligenze extraterresti. Questa è una delle molte attività intraprese nel progetto SETI. Il software SETI@
nel mondo, previsione 2012 a
home è stato rilasciato al pubblico il 17 maggio 1999. È il progetto di calcolo distribuito con il maggior numero
confronto con i dati 2008, fonte
di partecipanti ed è stato riconosciuto dal Guinness dei primati come il più grande calcolo nella storia.”
IDC ottobre 2008.
Ora, nessuno di noi ha bisogno di tutta questa potenza di calcolo per le proprie installazioni, per questo la mia prima impressione sull’utilità del cloud computing per i nostri ambiti è stata decisamente negativa. In realtà notiamo che per fare “cose belle” è sempre più necessario avere una buona potenza di calcolo, e questa necessità tende sempre ad aumentare, sovente perché più risorse sono disponibili, più l’uomo trova il modo di esaurirle. Basti pensare che per andare sulla luna la potenza dei computer installati a bordo del Lem era paragonabile a quella di due Commodore 64, e tuttora negli Shuttle sono installati
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vox technologica processori 80386, mentre adesso tale potenza non ci basterebbe neanche per aprire il foglio di calcolo e stilare la lista della spesa... Risulta quindi evidente che se potessimo avere potenza di calcolo virtualmente infinita, sapremmo come sfruttarla per stupire i nostri clienti con effetti speciali. Ma non è solo questa considerazione che mi ha fatto “leggermente” cambiare idea. Il vantaggio principale che vedo nell’utilizzo del cloud computing nel mondo delle installazioni, siano esse progetti destinati a durare un’eternità come progetti temporanei per eventi particolari, è insito proprio nel concetto che nel cloud computing tutto sia in realtà “service”, venendo smaterializzato sia il software che l’hardware. Questo è un cambio di mentalità profondo in un mondo che, invece di trasportare bit, si ostina a trasportare atomi. Ma noi dobbiamo installare cose, pezzi di ferro, amplificatori, proiettori, etc., diranno i miei 22 lettori! È vero, peccato che insieme a questo vengano installate Una schermata di SETI@home
anche una quantità di apparecchiature di controllo, gestione, storage e quant’altro che pongono obiettivamente dei problemi di spazio, ambiente, potenze elettriche in gioco, temperature, potenze di calcolo, logistica, costi aggiuntivi, efficienza globale dei progetti.
I vantaggi della smaterializzazione Entriamo più nel pratico: amplificatori, proiettori e luci sono terminali che necessariamente devono essere installati nel luogo dove andiamo a operare, e da qui non si scappa. Non posso certo installare i miei LED nella nuvola di Google (un nome a caso che sta sfruttando al meglio il concetto di cloud computing) per illuminare un castello rinascimentale o fare le scenografie futuristiche di un museo. Però insieme a quei LED, solitamente, mi porto uno (o più) rack pieni zeppi di computer, memorie, display, monitor e controller. Questi sì che li possiamo smaterializzare: li possiamo tenere nel nostro laboratorio e usarli da remoto. Questo è il cambio di mentalità che ci viene solitamente più difficile, ci piace avere le cose fisiche sottomano così se non funzionano le possiamo “aggiustare” e, sempre influenzati da Battisti che permea la nostra cultura tecnica, pensiamo che ci può essere sempre “Quel gran genio del mio amico, lui saprebbe cosa fare, lui saprebbe come aggiustare, con un cacciavite in mano fa miracoli”. Vedere i pezzi di ferro ingombranti e pieni di lucine ci tranquillizza eppure, se ci pensiamo, per tutte le cose più delicate della nostra vita, dalla salute ai soldi ai messaggini con cui cerchiamo di rinsaldare i nostri sentimenti, ci affidiamo sempre di più a “nuvole” di cui non controlliamo direttamente il funzionamento ma ci fidiamo ciecamente. È ora forse di importare questa mentalità anche nel nostro business, allora. Se tutti i nostri terminali, dopo essere stati installati non sono più collegati a un cuore centrale che si trova fisicamente nel luogo dell’installazione, ma sono connessi con un cavo che si collega alla nuvola, non ne soffrono certo, la nuvola è “trasparente”. Adesso andiamo a vedere quali sono i vantaggi. Il primo vantaggio è meramente logistico: bisogna portare meno pezzi di ferro, quindi si consuma meno tempo,
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meno benzina, si hanno meno rischi di rompere pezzi (regola numero uno: “quello che non c’è, non si può rompere!â€?), sia mentre si sta installando sia quando si deve smobilitare, si è stanchi e si vuole solo andare a riposarsi. C’è però un vantaggio piĂš a lungo termine e piĂš business oriented: se ci si costruisce il proprio pezzo di nuvola o si sfrutta una combinazione dei servizi che giĂ si trovano nella Grande Nuvola, si può fare un lavoro piĂš prezioso, che magari non si potrebbe applicare solo alla singola commessa, ma riutilizzare su piĂš commesse o installazioni. In questo modo si realizza un’economia di scala che, se anche non ci farĂ diventare la nuova Google, ci permetterĂ di presentare ai nostri clienti progetti che, al costo di un’installazione ordinaria, sono in grado di garantirgli quegli “effetti specialiâ€? che ciascuno di noi desidera. Un altro vantaggio della nuvola, non di poco conto, è la possibilitĂ di utilizzare nei front end di tutte le installazioni dei terminali che ognuno di noi ha ormai sempre sottomano, e che aggiungono un’altra componente di fascino: gli smartphone (iPhone per i piĂš modaioli). Se la vera intelligenza è altrove (nella “nuvolaâ€? e non sul cellulare), infatti, è assai facile preparare interfacce spettacolari per controllare tutta la nostra installazione, facendo credere a tutti che lo smartphone sia molto piĂš smart di quanto non sembri, il suo proprietario ancora piĂš smart del suo smartphone, e l’installatore piĂš smart di tutti, perchĂŠ è riuscito a piegare tutta questa “smarteriaâ€? alla realizzazione del proprio miglior progetto, che tra l’altro riutilizzerĂ all’infinito e migliorerĂ ogni giorno, senza dover cambiare pezzi su pezzi studiando come fare a farli lavorare insieme. Ci penserĂ la nuvola!
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Domotica ed efficienza energetica L’automazione è ecologica Barbara Trigari
Da qualche anno a questa parte si sente molto parlare di efficienza energetica degli edifici, con progetti promossi localmente nelle diverse regioni italiane sia per l’edilizia residenziale che per quella scolastica e industriale. Il pensiero va subito al fotovoltaico, alla bioarchitettura, alle ristrutturazioni migliorative... Ma in queste future “città intelligenti” anche la domotica dovrà avere un ruolo, e non da poco 28
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S
arà la crisi economica, con la sua spinta al risparmio, o la nuova direttiva CE 2010/31 pubblicata quest’estate sulla gazzetta ufficiale e in vigore da luglio sulla “prestazione energetica nell’edilizia”, o una
combinazione tra le due cose. Sta di fatto che ormai il tema dell’efficienza energetica delle nuove costruzioni, e del miglioramento di quelle vecchie, è sulla bocca di tutti. Dopo Casa&Clima in Alto Adige, tra le prime regioni a partire subito nel 2002 quando è stata introdotta in Italia la direttiva europea 2002/91/Ce, si sono accodati il Friuli Venezia Giulia (APE, Agenzia Provinciale per l’Energia) e la Provincia di Firenze (AFE, Agenzia Fiorentina per l’Energia). Molti comuni soprattutto del Nord hanno promosso progetti edilizi sostenibili, e la fiera di Bolzano Klimahouse dal 2008 ha anche organizzato una conferenza itinerante con una tappa a Roma e due a Bastia Umbra. L’interesse per il tema è generalizzato perché, oltre all’aspetto di tutela del pianeta, c’è quello del risparmio economico. Vale sia per le abitazioni private che per gli edifici produttivi o per quelli pubblici, soprattutto in un momento difficile come questo, in cui la crisi economica colpisce e i governi tagliano.
L’ultima direttiva CE Gazzetta ufficiale alla mano, vediamo cosa contiene la nuova direttiva europea uscita nel 2010. Le premesse del documento aggiungono un importante tassello alle motivazioni della Comunità rispetto all’efficienza energetica: l’intento di ridurre la dipendenza energetica dell’Unione, promuovere la sicurezza dell’approvvigionamento energetico, creare posti di lavoro. Gli edifici sono responsabili del 40% del consumo globale dell’Unione, una percentuale elevata che ci si propone di dimezzare entro il 2020 sostituendola con fonti di energia rinnovabili. Senza entrare in dettagli importanti ma per i quali non è questa la sede più adatta di aggiornamento, la direttiva spinge verso un approccio complessivo al problema: la formazione degli operatori, l’accordo su criteri uniformi di valutazione, la redazione di piani nazionali, e suggerisce con forza che sia il settore pubblico a dare il buon esempio. Tutti i nuovi edifici costruiti dopo il 2020 (dopo il 2018 per quelli pubblici) dovranno essere passivi, ovvero con consumi energetici vicini allo zero; e dopo giugno 2014 gli stati membri non potranno dare incentivi a ristrutturazioni che non soddisfino almeno i requisiti minimi di efficienza energetica. La Commissione poi si impegna a informare
Vincitori dei CasaClima Awards
attraverso un sito internet dedicato (http://www.buildup.eu/home), e gli stati membri dovranno fare altrettanto
2010. Casa Borghesan-Corti,
con i cittadini. La Direttiva deve essere recepita entro e non oltre il 9 luglio 2012, e le sanzioni, “effettive,
CasaClima B più.
proporzionate e dissuasive”, dovranno essere stabilite da ciascuno stato e comunicate alla Commissione entro
(Foto: Alberto Andrian)
e non oltre il 9 gennaio 2013.
Il ruolo dell’automazione degli edifici A pagina 9 della Direttiva, art.8, punto 2, troviamo la prima timida allusione al tema: “Gli stati membri possono inoltre promuovere, se del caso, l’installazione di sistemi di controllo attivo come sistemi di automazione, controllo e monitoraggio finalizzati al risparmio energetico”. L’art.15 dedicato alle ispezioni per gli impianti di condizionamento aggiunge: “Gli stati membri possono ridurre la frequenza di tali ispezioni o alleggerirle, secondo il caso, in presenza di un sistema di monitoraggio e controllo elettronico”. Si intuiscono i vantaggi, ma il tema è quasi dato per scontato. Fioriscono invece convegni e progetti organizzati da varie associazioni sul nostro territorio, tra i quali spiccano naturalmente le iniziative legate
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vox technologica alla ormai fantomatica ricostruzione post terremoto all’Aquila. A fine
Vincitori dei CasaClima Awards 2010:
settembre si è svolto il Congresso Nazionale AICA (Associazione Italiana per l’Informatica e il Calcolo), titolo La ricostruzione dell’Aquila come laboratorio sperimentale per la comunità scientifica ed industriale nazionale ICT. Anche la Comunità Europea ha approvato a metà novembre un accordo per destinare 146 milioni di euro a progetti per l’efficienza energetica e le energie rinnovabili nei quali è naturalmente previsto l’utilizzo di tecnologie specifiche per migliorare l’efficienza degli edifici e degli impianti in generale. Il denaro sarà disponibile da gennaio 2011 a marzo 2014 sotto forma di prestiti, fondi di garanzia, equities o comunque altri prodotti finanziari. Sempre a metà novembre, Udine ha ospitato l’incontro dal titolo Edifici intelligenti per città del futuro organizzato dall’Area Science Park (sistema che unisce l’Area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste e il Parco scientifico e tecnologico) in collaborazione con Confindustria Udine. In
Legaciò Mountain Residence di S. Cassiano in Alta Badia 8BZ), CasaClima A.
quell’ambito è stata presentata la piattaforma software Building Brain per l’integrazione delle tecnologie domotiche, sviluppata nell’ambito del progetto regionale domotica FVG da Area Science Park. Si tratta di un software che dovrebbe integrare dispositivi e sistemi non compatibili tra loro, e facilitare la realizzazione di interfacce utente, al fine di migliorare la qualità della vita degli utilizzatori finali (per es., negli ospedali) e l’efficienza energetica delle strutture. I progetti per la realizzazione di edifici efficienti riguardano anche altre regioni, l’Umbria, l’Abruzzo, l’Emilia Romagna. Tra le tendenze, segnaliamo anche quella dell’autocostruzione, sostanzialmente la realizzazione in proprio di abitazioni semplici, ecologiche e con budget ridotto. L’idea fa parte di un progetto ben più ampio di città ecologiche per le quali il discorso si allarga ben oltre il singolo edificio, per andare all’ecosistema
Casa Zilio, categoria termica A più.
circostante, alla comunità dei cittadini, e così via. La razionalizzazione dei consumi guidata dall’integrazione dei sistemi attraverso la tecnologia informatica arriva anche alle case autocostruite, proprio per risparmiare risorse.
Mercato potenziale Quello della riqualificazione energetica degli edifici è un mercato interessante, soprattutto in Italia, paese in cui la casa di proprietà è una specie di religione (per chi ha la fortuna di poterla praticare...), e in generale chi la possiede per abitarla se ne prende cura e ha interesse a farne crescere il valore. Aggiungiamo poi il dato di fatto che gli edifici sono spesso “storici” (per usare un eufemismo) e quindi hanno molto bisogno di essere aggiornati; poi è la Comunità Europea a chiedercelo, con la direttiva Casa Giacometti, categoria B più
appena varata, che riguarda i prossimi cinque-dieci anni. Obblighi e ideali a parte, come sottolinea anche la già citata direttiva CEE, il
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cuore della questione è il rapporto tra i costi degli interventi e il valore degli edifici da rinnovare. La domotica, o l’integrazione dei sistemi, viene purtroppo percepita ancora come un lusso riservato a pochi, e si fatica a comprenderne l’importanza, mentre è molto più facile appassionarsi a un sistema home theatre casalingo. L’efficienza energetica si può “comprare”, certo, ma richiede un investimento notevole che ancora il privato cittadino non è in grado di sostenere... e nemmeno la pubblica amministrazione, a parte rari casi; anche se l’esborso iniziale si ammortizza nel corso del tempo.
Una strada Alcune aziende hanno inquadrato l’argomento attraverso due definizioni: efficienza energetica passiva ed efficienza energetica attiva. Nel primo caso, l’efficienza passiva, ci si limita a installare sistemi di misura e apparecchiature a basso impatto (dalle lampadine alle caldaie, dai doppi vetri all’isolamento delle pareti esterne), mentre con un piano di efficienza energetica attiva tutti questi dispositivi vengono gestiti attivamente, appunto, per raggiungere l’obiettivo dell’ottimizzazione del consumo energetico. Ovviamente la garanzia di un
Le percentuali di consumi energetici nelle diverse aree.
risparmio duraturo nel tempo sarebbe garantito solo da questa seconda opzione.
Fonte: Schneider Electric.
Schneider Electric mette a disposizione sul proprio sito interessanti white paper sul tema, e sottolinea come i costi dell’automazione necessaria a realizzare l’efficienza attiva siano controbilanciati, in tempi anche brevi, dalla costante crescita dei prezzi dell’energia. In quest’ottica è evidente che l’automazione ha un ruolo chiave nel raggiungimento degli obiettivi imposti dal Protocollo di Kyoto (riduzione delle emissioni di gas serra del 5,2% tra 2008 e 2012) e soprattutto per rispettare le direttive della Comunità Europea. Emerge anche un tentativo, sempre da parte delle aziende, di cambiare l’immagine di “intervento di lusso” appiccicato all’automazione degli edifici, attraverso l’informazione sulle concrete possibilità di servirsene negli ambiti più vari, dall’edificio nuovo, a quello storico. Ethernet e il wireless insegnano come giovarsi di un sistema di gestione energetica attivo, senza pesanti interventi di ristrutturazione. Alla ricerca del miglior compromesso.
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www.science it/index.
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idnews=3893 www.ecolcity .it www.schneid er-electric.it www.entsoe. eu
Consumi di elettricità in Europa nel 2003 (Gwh). Fonte: ETSO, dati UCTE 2003, report Nordel 2003.
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approfondimenti
Roland V-1600HD Tutto per il video live Un po’ come quei multivitaminici che contengono tutto ciò che serve all’organismo per funzionare, questo Roland V-1600HD è un concentrato di tutte le funzioni indispensabili per gestire brillantemente situazioni video dal vivo. Tecnicamente si tratta di un video switcher multiformato dotato di monitor autonomo, scaler in ingresso e in uscita, con la possibilità di gestire vari tipi di ingresso e uscita. Rolando Alberti
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approfondimenti
P
resentato allo scorso NAB di Las Vegas, V-1600HD, che si va ad aggiungere alla già nota e flessibile linea di mixer video Roland, è lo strumento ideale per qualsiasi evento live o installazione che richieda
l’impiego di un grande numero di sorgenti video con differenti formati, senza che sia necessario impiegare molti dispositivi per gestirli tutti.
Flessibilità in e out Tra le caratteristiche più interessanti vi sono un comodo monitor integrato che permette di visualizzare le anteprime qualora non si disponga di monitor esterni o, più semplicemente, lo spazio a disposizione non lo consenta. Vi sono poi ben 16 ingressi video a cui possibile connettere otto dispositivi HD/SD-SDI, due DVI-D/HDMI, quattro RGB/Component, due S-Video e Composito, oltre alla possibilità di acquisire immagini fisse attraverso una memoria USB. Con i suoi 14 canali di mixaggio che integrano degli scaler e frame sync è possibile eseguire qualsiasi mixaggio tra sorgenti, senza difficoltà riguardo alla risoluzione o al formato. Possiamo affermare che la flessibilità del V-1600HD sia pressoché assoluta e limitata solo dalla fantasia di chi intende utilizzarlo, sia all’interno di un sistema live, che in una installazione fissa. Una caratteristica molto interessante e allo stesso innovativa, è costituita dalle doppie uscite indipendenti multiformato che forniscono una serie di soluzioni di uscita multiscreen tra cui, ad esempio, la possibilità di dividere il segnale in uscita dal mixer su due proiettori, creando un edge-blend della fascia di unione delle due immagini. Le uscite disponibili sono otto e precisamente due HD/SD-SDI, due RGB/Component, due DVI-D/HDMI e due SD. Anche lo split delle immagini su più uscite di diverso formato e con diversi programmi è un’operazione possibile senza difficoltà di sorta, grazie anche a una interfaccia utente semplice ed estremamente intuitiva che dispone, tra l’altro, di ben 64 memorie di preset, oltre ai già citati 14 canali di Program Preset, e della possibilità di gestire manualmente le transizioni tra un canale e l’altro tramite una barra a T come quelle usate nel broadcast. Ancora nella modalità Aux è possibile impostare una diversa risoluzione del segnale in uscita che, ad esempio, può essere inviata a un sistema di registrazione o di trasmissione in un formato diverso da quello del programma. Esiste poi una interessante funzione Multi-Zoom attraverso la quale è possibile creare una sorta di ambiente virtuale multitelecamera, utilizzando in realtà una unica fonte video. Basta collegare il canale prescelto a più ingressi video mediante una connessione thru in modalità Daisy-Chain: lo scaler può realizzare zoom diversi per ciascun nuovo canale, creando in uscita l’impressione di avere a che fare con più videocamere con inquadrature diverse.
Il pannello posteriore del video switcher V-1600HD
Altri effetti disponibili sono il DSK (Downstream keyer), un Composite Keyer, il Picture in Picture e la transizione multipla.
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approfondimenti Caratteristiche tecniche
- HD analogico (Component): Y/Pb/Pr (BNC) x1, D-Sub 15 pin
Processamento:
- 4:2:2 (Y:Pb:Pr), 10 bit
x1 (uso combinato con RGB analogico)
Formati supportati:
RGB analogico: D-Sub 15 pin x1 (uso combinato con HD
- SD: 480/59.94i, 576/50i, 480/59.94p, 576/50p
analogico - Component)
HD: 1.080/59,94p, 1080/50p, 1080/59,94i, 1.080/50i,
- DVI-D: Single Link x2
720/59,94p, 720/50p
- HD/SD-SDI: BNC x2 (conforme SMPTE 259M-C, SMPTE
- RGB: 640x480/60Hz, 800x600/60 Hz, 1.024x768/60 Hz,
292M)
1.280x768/60 Hz, 1.280x1.024/60 Hz, 1.600x1.200/60 Hz,
Altre connessioni:
1.920x1.200/60 Hz (reduced blanking); conforme a VESA DMT
- Tally: D-Sub 15 pin x3 (200 mA, Open Collector)
1.0 revisione 10
- Remote: MIDI (IN, OUT/THRU), RS-422 (D-Sub 9 pin) x1
STILL: BMP
- Reference: BNC (IN, THRU) Black Burst, Bi-Level, Tri-Level
Connessioni in ingresso:
Sync
- (connettori Loop thru equipaggiati per tutti gli ingressi)
- USB (host): tipo A x1 per memoria USB
- SD analogico: S-Video (4 pin mini DIN) x1, Composite (BNC)
Effetti:
x1 (selezione dal menu)
- Transizione: Mix, FAM, NAM, Wipe (9 pattern)
- HD analogico (Component): Y/Pb/Pr (BNC) x2, D-Sub 15 pin x2 (uso combinato con RGB analogico) - RGB analogico: R/G/B/H/V (BNC) x2, D-Sub 15 pin x2 (uso combinato con HD analogico - Component) - DVI-D: Single Link x2
- Composizione: PinP, Chroma Key, Luminance Key, Split, DSK - Altri: Output Fade, Edge Blending, Multi Screen (Video Wall) Alimentazione:
- AC117 V, 220 V, 230 V, 240 V (50/60Hz) Consumo:
- HD/SD-SDI: BNC x8 (conforme a SMPTE 259M-C, SMPTE
- 90 W Dimensioni e peso:
292M)
- 48,2x31,9x20,6 cm (larghezza x profondità x altezza), 8,1 kg
Connessioni in uscita:
- SD analogico: S-Video (4 pin mini DIN) x1, Composite (BNC) x1
Controllo C Il dispositivo può essere controllato anche remotamente attraverso vari protocolli tra cui RS422, Tally, MIDI e V-Link di Roland, che consente il collegamento e la comunicazione tra vari altri
.it w.roland
http://ww
dispositivi RSS o Roland, permettendo di sfruttare tutta la potenzialità delle gestione interattiva audio e video. In particolare, utilizzando i Video Presenter Roland P-10 e PR-100HD, l’operatore può selezionare e visualizzare in anteprima video-clip direttamente dal V-1600HD. Inoltre tramite i V-Mixer Roland Professional Video è possibile assegnare a determinati canali video, fader corrispondenti su mixer audio, in modo da ottenere una perfetta integrazione audio-video.
Il Mixer Video V-1600HD è dunque uno strumento flessibile, versatile e innovativo, che si colloca facilmente in ogni tipo di applicazione dall’evento live corporate o educational, al broadcast, ai luoghi di culto, garantendo risultati ottimi a prescindere dai formati delle sorgenti a esso connesse.
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Sennheiser Tourguide System 2020-D Sennheiser, forte della lunga esperienza maturata nell’ambito dei sistemi audio in radio frequenza, ha realizzato Tourguide System 2020-D per rispondere alle richieste del vasto mercato delle visite guidate, caratterizzato da esigenze ben precise. Ma non solo...
Il radiomicrofono SKM 2020-D con il ricevitore EK 2020-D
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approfondimenti
N
oi tutti abbiamo nella memoria una visita di gruppo a una città o a un museo, dove la (cosiddetta) guida sta per tutto il tempo in punta di piedi, sforzando la voce per
sovrastare il rumore di fondo e farsi sentire da tutti i partecipanti. È proprio in queste situazioni che il sistema Tourguide 2020-D di Sennheiser vede la sua applicazione principale. Una delle specificità di questo settore è la scarsa dimestichezza degli operatori con le tecnologie audio: l’attenzione dei progettisti tedeschi nel semplificare la vita agli utilizzatori risulta evidente analizzando da vicino questo sistema. Ma andiamo per ordine, vedendo quali componenti costituiscono Tourguide System 2020-D.
L’utilizzo in mobilità Come accennato poco fa, la specificità di questo sistema è fornire una soluzione semplice ed efficace a chi conduce e a chi segue una visita guidata; per questo motivo ha nella portabilità uno dei suoi punti forti. Per l’ascoltatore, Sennheiser propone due dispositivi, entrambi caratterizzati da un design originale e garbatamente “friendly”. Il prodotto più interessante è di certo il ricevitore HDE 2020-D. Si tratta di un’unità che integra due auricolari in configurazione simile a uno stetoscopio (l’immagine è di certo più eloquente della descrizione), collegati tramite due lunghe bacchette al modulo che contiene l’elettronica, dove sono presenti i pochi comandi, il display e le batterie integrate che permettono il funzionamento del tutto. Il modello EK 2020-D, sempre pensato per i fruitori delle visite guidate, è un più tradizionale bodypack, ma caratterizzato dallo stesso look del modello stethoset appena descritto, e che dovrebbe attirare e tranquillizzare anche il visitatore più ostile alla tecnologia. Le funzioni e le
Il ricevitore HDE 2020-D
opzioni di funzionamento sono le stesse, ma per l’ascolto è necessario collegare una cuffia. Le funzioni disponibili sono state portate all’essenziale per non disorientare l’utilizzatore, ma senza compromettere la versatilità del sistema. L’elemento più originale di questi dispositivi è la grande manopola grigia presente sul frontale, dedicata essenzialmente al controllo del volume, così da permettere una regolazione veloce in qualsiasi situazione. Al centro della manopola è presente un pulsante a bilanciere per la selezione del canale di ricezione. E il canale è indicato in grande sul display dell’apparecchio, dove è riportato anche il livello del segnale radio oltre al livello di carica della batteria. Entrambe queste unità implementano alcuni accorgimenti per renderne l’utilizzo più agevole; entrambe, inoltre, sono dotate di interessanti funzioni di risparmio energetico, per garantire una durata delle batterie il più elevata possibile. L’unità con gli auricolari incorporati, infatti, si attiva quando questi vengono indossati, e si mette nello stato di stand-by quando le due asticelle tornano una vicina all’altra. Una funzione simile è implementata nel beltpack: in questo caso, l’unità si spegne dopo 5 minuti dal momento in cui viene scollegata la cuffia. Ora, invece, passiamo in rassegna i dispositivi dedicati alla trasmissione dei segnali. Per aprirsi a una vasta gamma di utilizzi, sia mobili che fissi, il sistema Tourguide rende disponibili diverse soluzioni. Un dispositivo indubbiamente interessante è il trasmettitore SKM 2020-D: si tratta di un vero e proprio radio microfono (molto simile ai modelli della nota serie Evolution),
Il radiomicrofono SKM 2020-D
ma del tutto autonomo nell’inviare il segnale ai ricevitori presenti nel sistema.
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approfondimenti Per consentire alla “guida” di lavorare a mani libere, è disponibile il trasmettitore SK 2020-D, anch’esso del tutto simile a un tipico bodypack dei sistemi wireless microphone. Sull’unità, oltre all’ingresso microfonico, è disponibile un ingresso line a cui collegare una sorgente audio esterna. Questo segnale viene automaticamente miscelato a quello del microfono, e il trasmettitore permette, ad esempio, di aggiungere un sottofondo musicale per rendere ancor più ricca l’esperienza del visitatore. E alla regolazione della sensibilità di questi ingressi (e quindi del livello dei relativi segnali) è dedicata una funzione specifica, raggiungibile navigando nel semplice menu visualizzabile sul display. Sempre sul display sono visualizzate le informazioni relative al canale di trasmissione, allo stato di carica della batteria e al livello dei segnali in ingresso. Ad integrare le soluzioni per l’utilizzo in mobilità, Tourguide prevede una unità completa per la ricarica di tutti i dispositivi del sistema, che implementa anche qualche interessante funzione. Nell’unità EZL 2020-20 L sono presenti venti alloggiamenti per i ricevitori (con o senza auricolari incorporati), due slot per i trasmettitori bodypack, e un alloggiamento dove ricoverare il microfono. Una volta collegata l’unità all’alimentazione, tutti i ricevitori e i trasmettitori presenti vengono messi in carica. I tempi di ricarica variano dalle 2 ore e 30 per gli “stetoscopi”, alle 5 ore per i bodypack EK 2020. Gli alloggiamenti per la ricarica dei trasmettitori bodypack Il trasmettitore da tavolo
hanno una nicchia che può ospitare anche i soli accumulatori (per mantenere eventuali batterie di riserva) e sono
SR 2020-D
dotati di LED che ne monitorizzano il funzionamento. Oltre alle funzioni di ricarica, nell’unità è implementata un’utile funzione che permette di impostare tutti i ricevitori su di uno stesso canale, così da sollevare gli utilizzatori anche da questa incombenza.
Installazioni fisse A fianco delle soluzioni per l’utilizzo in mobilità, il sistema Tourguide include anche un trasmettitore da tavolo, che necessita di alimentazione di rete, e destinato principalmente alle installazioni fisse, il modello SR 2020-D. I controlli e le funzioni presenti sull’unità sono molto simili a quelle
Caratteristiche tecniche
disponibili sugli altri trasmettitori; in più, quest’unità è dotata di un ingresso
Ricevitore digitale EK 2020-D
bilanciato, che può accettare segnali microfonici o a livello linea, e di un
Risposta in frequenza 100 Hz - 7 kHz
uscita cuffia posta sul frontale che permette il monitoraggio diretto di ciò
Modulazione 2 FSK
che viene trasmesso.
Gamma di frequenza da 863 MHz - 865 MHz
La vocazione di quest’unità è quella di essere utilizzata appunto in
Distorsione armonica totale THD <1% a 10 mW
installazioni fisse, per presentazioni multimediali e in contesti museali ed
Dimensioni 9,8x6,1x2,4 cm
espositivi. La risposta in frequenza del sistema si estende dai 100Hz ai 7 kHz,
Peso (accumulatore compreso) 74 g
sottolineando come Sennheiser abbia ottimizzato Tourguide prevalentemente
Ricevitore SR 2020-D
per la trasmissione del parlato.
Ingresso BF Micro 1,6 mV - 100 mV; Linea 120 mV - 2 V Uscita cuffia 100 mV a 32 Ohm
L’introduzione di questo modulo, inoltre, permette di sfruttare il sistema di Sennheiser anche in altre situazioni. Come fino ad ora sottolineato,
Dimensioni 21,2x14,4x3,8 cm
infatti, la principale destinazione del sistema sono le visite guidate in una
Peso 1,1 Kg
ampia varietà di contesti. La possibilità di impostare i trasmettitori (sia il
Microfono SKM 2020-D
radiomicrofono che il beltpack) e i ricevitori su sei canali differenti permette
Potenza RF 10 mW
di organizzare visite e tour dove sia previsto l’utilizzo di diverse lingue
Rapporto S/M > 65 dBA Distorsione armonica ≤1%
contemporaneamente; inoltre, dato che i sistemi non interferiscono l’uno
Dimensioni 22,5x5 cm
con l’altro, possono esserne equipaggiati gruppi di visitatori che procedono
Peso (accumulatore compreso) 422 g
a distanza ravvicinata.
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approfondimenti
Ma c’è un altro importante utilizzo che rientra tra le vocazioni di questo sistema, e riguarda l’ambito della traduzione simultanea. L’impiego combinato di uno o più trasmettitori da tavolo SR 2020-D, insieme ai ricevitori previsti da Sennheiser, permette di realizzare un agile sistema di diffusione via radio delle diverse lingue tradotte. Per questo utilizzo, infatti, è presenta una specifica modalità di funzionamento, denominata Conference, che estende da sei a otto il numero di canali disponibili, e che deve essere impostata sia sul trasmettitore da tavolo sia sui ricevitori. Per la trasmissione di contenuti audio (es. traduzioni in diverse lingue) su diversi canali è necessario l’utilizzo di un trasmettitore per ogni canale; e per questo motivo, Sennheiser ha realizzato degli accessori ad hoc che permettono l’utilizzo contemporaneo di due, quattro oppure otto trasmettitori.
com nnheiser. www.se da o in Italia Distribuit hibo.it www.ex Exhibo,
In conclusione, siamo convinti che il sistema di Sennheiser abbia il giusto approccio verso un mercato caratterizzato da utilizzatori prevalentemente non avvezzi alle tecnologie audio; il sistema conferma la sua decisa vocazione per l’utilizzo in mobilità, e promette un’operatività semplice, ma senza rinunciare a una interessante versatilità, che permette di sfruttare l’investimento in contesti anche diversi dalle visite guidate.
INTELLIGENT AUTOMATION EXPERIENCE
: gestisci e controlla ANCHE con il tuo i-Phone o i-Pod IAX è un sistema intelligente di automazione e domotica impiegabile sia in contesti di tipo residenziale come appartamenti, ville, interi edifici e complessi residenziali sia ambienti quali uffici, sale meeting/riunioni, sale conferenze/multimediali, sale direzionali grazie al quale è addirittura possibile arrivare a controllare anche intere strutture abitative o lavorative, anche in impianti preesistenti. Da pochi mesi è possibile gestire e controllare sia localmente che da remoto le appliances elettriche, le apparecchiature elettroniche e gli apparati audio e video anche mediante l’iPhone e/o l’i-Pod come client periferico. Seguendo la filosofia di semplicità che contraddistingue queste periferiche anche l’interfaccia grafica IAX per i-Phone/i-Pod è stata studiata e sviluppata in maniera graficamente intuitiva e molto user-friendly.
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informazione pubblicitaria
Il sommergibile multimediale Nazario Sauro S518 In missione con Exhibo Dallo scorso maggio il Galata - Museo del Mare di Genova vanta un’attrazione esclusiva e molto coinvolgente: il sommergibile Nazario Sauro S518, orgoglio della Marina Militare negli anni ’80 e ’90. Oltre ad essere l’unico sommergibile esposto in acqua in un museo, il Nazario Sauro è stato allestito con una particolare tecnologia multimediale che ricrea per il visitatore la stessa atmosfera della navigazione in missione
L
’allestimento del Nazario Sauro, curato da IBR Sistemi di Genova e da Exhibo di Vedano al Lambro (MB), è il risultato di un meticoloso lavoro di ricostruzione dei suoni, delle voci e dei rumori tipici presenti all’interno
di un sommergibile in missione. Una volta individuati i suoni da riprodurre, occorreva diffonderli in maniera realistica all’interno dello scafo, e per questo è stato scelto un sistema di diffusori acustici Ecler Audeo 106, Il Nazario Sauro all’ormeggio
perfettamente nascosti o mimetizzati nell’angusta struttura del battello.
nello specchio d’acqua
Il “panorama sonoro” del sommergibile prevede la simulazione, per esempio, del rumore del motore elettrico di
antistante il Galata
propulsione a poppa, dei potenti motori termici a prua (reso più realistico e fedele con l’ausilio dei subwoofer
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Ecler SB 110), dei compressori, delle camere di lancio dei siluri e persino il caratteristico “ping” del sonar. Il tutto si attiva automaticamente tramite sensori che rivelano la presenza del visitatore nelle vicinanze delle postazioni allestite. Oltre ai rumori delle macchine, sono riprodotti anche i suoni dei dispositivi di navigazione, e persino le voci degli ufficiali che trasmettono gli ordini e quelle dell’equipaggio. Ancora voci riprodotte, più rilassate in questo caso, provengono dalla sala mensa dove i marinai riposavano tra un turno di servizio e l’altro. Diffusori e subwoofer sono pilotati dagli amplificatori multicanale Ecler MPA 4-150 e MPA 6-150 che, in questa particolare installazione multi-zona, trovano la loro ideale applicazione. Un Audeo 106 Ecler e uno dei subwoofer SB110 installati a bordo
Il sottomarino museo Prima della visita al battello, organizzata a gruppi di 36 persone, ogni ospite riceve alla reception un ricevitore GuidePort di Sennheiser, nel quale sono memorizzati i messaggi che descrivono i diversi ambienti che il visitatore incontrerà nel suo percorso all’interno del sommergibile. Le audioguide Sennheiser GP EK 3202 permettono di selezionare non solo la lingua nella quale ascoltare i contenuti, ma anche il “livello di difficoltà” dei messaggi, scegliendo tra Esperto, Intermedio e Bambino! La prerogativa del sistema GuidePort è quella di attivare automaticamente e individualmente i contenuti di ogni ricevitore all’avvicinarsi del visitatore al punto di interesse. In questo modo ogni ospite potrà ascoltare dall’inizio il racconto e la descrizione della scena visitata. Ulteriori programmi audio preregistrati sono stati inseriti nelle linee dei telefoni magnetofonici: sollevando la cornetta dopo lo squillo, il visitatore
La plancia di comando del Nazario Sauro
può ascoltare una comunicazione o un ordine di servizio. Persino gli schermi radar del sistema di navigazione SACTIS sono stati ripristinati, tramite un sofisticato software che riproduce la simulazione di una navigazione nei dintorni di Portofino! Una visita al Nazario Sauro S518 vi permetterà di rivivere l’atmosfera di una vera missione a bordo di un sommergibile della Marina Militare Italiana, facendovi sentire proprio come uno dei membri dell’equipaggio. Benvenuti a bordo.
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Il ricevitore GuidePort di Sennheiser: quando il visitatore si avvicina al punto di interesse i contenuti audio partiranno in automatico
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Sim2 Mutimedia, Mico 60 La scintilla a LED di Pordenone Top di gamma dei proiettori DLP con illuminazione a LED di SIM 2 Multimedia, orgoglio nazionale per capacità tecnica e produttiva, Mico 60 si presenta agguerrito nel suo specifico segmento di mercato e strizza l’occhio all’integrazione dei sistemi, grazie alle avanzate caratteristiche di connettività cablata o wireless Alberto Pilot
N
egli ultimi anni ha comunicato poco sul mercato italiano, tanto che alcuni l’avevano persa di vista, invece Sim2 Multimedia Spa con sede legale a Pordenone è più viva che mai, e lo dimostrano i diversi
prodotti che recentemente ha sfornato per la gioia dei puristi della visione cinematografica, proiettori dotati di caratteristiche così peculiari che anche un opinion leader “con l’occhio buono” come Francis Ford Coppola ne è addirittura diventato testimonial. Delle diverse gamme in produzione, che si dividono in serie professionale e per Home Theater, oggi approfondiamo la conoscenza di un prodotto che appartiene alla seconda, e più nello specifico al modello maggiore della serie mono chip DLP con illuminazione a LED, il modello denominato Mico 60. Guardandosi attorno nel mercato internazionale è facile verificare che quasi tutti i produttori di videoproiettori
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che hanno a catalogo un modello dotato d’illuminazione a LED si sono basati sul medesimo light engine della Vivitek/Delta, con appunto poche e rare eccezioni, e il Sim2 in prova è una di queste. Costruito attorno a un case che regala un senso di dejà-vu ma al tempo stesso anche rimanda al family feeling per l’estetica di alcuni prodotti della casa, Mico 60 alloggia una tripletta di LED stabilizzati termicamente attraverso un sistema di cooling a liquido, indispensabile perchè il calore non impatti sulle prestazioni colorimetriche dei LED stessi al variarne della temperatura d’esercizio; un sistema di raffreddamento che appunto necessita di determinate dimensioni del cabinet per essere alloggiato in piena funzionalità. Il gruppo LED attinge a piene mani dal knowhow della casa madre, e si basa sui famosissimi (e praticamente unici) LED Luminus Phlatlight PT120 R/G/B. Questi garantiscono la produzione di luce e colore all’interno del percorso ottico, rinunciando al “classico gruppo” lampada + ruota colore, croce e delizia dei DLP a singolo chip. Questo fatto comporta un azzeramento quasi totale del fastidioso effetto rainbow (per chi è così sensibile da percepirlo) e nello stesso tempo una saturazione dei colori primari (e secondari) davvero accurata, potendo comandare i driver dei LED in modo quasi puntiforme; con questo tipo di applicazione l’algoritmo proprietario della Texas Inc. chiamato Brilliant Color trova la sua massima espressione e funzionalità. Sempre parlando della Casa texana, poi, non è possibile non citarla quale fornitrice unica dei propri chip DMD, in questo caso un Dark Chip4 full HD da 1.920x1.080 microspecchi, da 0,95” di diagonale, che garantisce il giusto compromesso fra qualità dell’immagine e minore difficoltà nella progettazione delle ottiche di proiezione rispetto al fratello da 0,65”, che più di qualche grattacapo ha già fornito alla Casa che ha brevettato il DLP. Se volessimo trovare un difetto a scatola chiusa a questo proiettore, che però è comune anche a tutti i prodotti simili dei competitor del mercato, è il fatto che, se da un lato il gruppo LED garantisce una colorimetria eccellente (a dir poco), dall’altro è alquanto parco nell’erogazione di luce. Infatti Mico 60 è in grado di generare 800 ANSI Lumen in condizioni di default, valore che sicuramente è destinato a scendere di qualche punto percentuale una volta tarato e calibrato, essendo così in grado di illuminare in modo superbo schermi non più grandi di 110/120” di diagonale in 16:9 (a discapito dei più che ottimistici 200” dichiarati sul sito del costruttore), che comunque rappresentano una dimensione di tutto rispetto inseriti in un contesto abitativo classico.
Alcune caratteristiche peculiari della macchina Questo proiettore mantiene quasi totalmente inalterate le caratteristiche del modello appena inferiore, Mico 50, ma introduce probabilmente quello che è l’uovo di colombo per gli integratori di sistemi, e che a Pordenone chiamano “scheda TCP/IP”, ossia la possibilità di connettere Mico 60 a una rete Ethernet cablata o WLAN (mediante adattatore USB/Wi-Fi fornito nella confezione del prodotto) oppure, mediante connessione seriale RS232, a un sistema di supervisione e controllo come Crestron o AMX. A dire la verità questo Sim2 potrebbe anche camminare da solo con le sue gambe, visto che intelligentemente la Casa di Pordenone ha introdotto una sorta di controllore “fashion” che non è altro che un’applicazione per iPod Touch/iPhone (ma che funziona anche benissimo su iPad con ovvie differenze grafiche). Si chiama “Mico Connect” e, collegandosi in Wi-Fi al proiettore, simula il telecomando (comunque all’interno della confezione, in modello standard), e anche molte altre funzioni di comando e controllo del proiettore; le più importanti, ma non ovviamente quelle di Service, che rimangono appannaggio di personale specializzato e qualificato. In questo modo l’installatore, e successivamente il padrone di casa, possono ricevere informazioni utili
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vox technologica sulla sorgente in uso, la profilazione colore e le impostazioni generali, oltre a tenere la situazione sotto controllo. Un sistema di gestione ancora più evoluto, ma meno intuitivo e di sicuro a disposizione del solo installatore, è il dialogo tramite la stessa rete Wi-Fi fra Mico 60 e un computer basato su sistema operativo Windows, che dopo la prima accensione e settaggio obbligatorio in modalità punto-punto tramite cavo LAN diretto, permette di utilizzare un vero e proprio “portale web” che il proiettore trasmette al PC. Questo garantisce le esatte funzionalità dell’applicazione per i dispositivi portatili Apple, ma integra nel frattempo anche tutta una serie di diagnostiche e soprattutto di interazioni con il portale ufficiale Sim2 (se inserito in una rete opportunamente configurata anche per parlare con l’esterno in Internet, mediante una porta specifica del firewall). Consente quindi di rintracciare i vari firmware di cui la macchina dispone Mico control per Apple iPhone con la gestione in remoto del gamut
(principale, scheda TCP/IP, etc.) e addirittura installarli da remoto
e del punto del bianco
(operazione che ci garantiscono offra ampi margini di certezza ma che, per questioni di sicurezza legate a qualsiasi download da remoto, chi scrive vi esorta a eseguire con questa modalità solo in caso di necessità), potendo così in pratica avere una vera e propria tele-gestione del prodotto direttamente dal laboratorio dell’installatore qualificato o del system integrator. Una sicura comodità, se ben configurata e sfruttata. Tornando alle caratteristiche squisitamente votate alla riproduzione dell’immagine, troviamo le super collaudate lenti di proiezione specificatamente ingegnerizzate a Pordenone, dotate di shift sui quattro assi, zoom e fuoco motorizzati. Un parco ingressi che permette di collegare due sorgenti digitali HDMI e anche qualche elettronica dotata di uscita analogica, sia essa RGBHV come YCrCb, oppure ancora le anacronistiche prese CVBS (video composito) e S-Video che qualche decoder televisivo
La gestione via Web
o videoregistratore utilizza ancora; completano il pannello posteriore della macchina due trigger a 12V per comandare schermi avvolgibili o a mascheratura variabile, o una lente anamorfica, e una presa per il telecomando a filo. Quest’ultima in realtà è più utile per installazioni multi-proiettore che per set-up domestici, per non influenzare via IR altre macchine se non quella che si intende comandare; a meno di non utilizzarla per un emettitore IR di qualche sistema di integrazione (invece di sistemarlo sul frontale della macchina o sfruttando la porta seriale o LAN...). Insomma, c’è tutto quello che serve a un prodotto di questa fascia di prezzo.
Prova di visione Un prodotto come Mico 60 nasce esclusivamente per garantire un’emozione cinematografica fedele e soddisfacente nel fortunato possessore, su questo non ci sono dubbi. Il fatto di optare poi per una soluzione con DMD DC4, full
Il parco connessioni
HD da 0,95” di diagonale illuminato a LED è poi sinonimo della ricerca delle massime prestazioni oggi disponibili con la tecnologia Texas Instruments da
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parte della Casa costruttrice. Il risultato di questi due fattori è un’immagine
Caratteristiche tecniche
con una “pasta” degna del migliore dei vecchi e gloriosi CRT (proiettori a tubo catodico, i tritubo in voga quasi fino all’inizio del nuovo millennio),
Tecnologia SIM2 PureLED
per alcuni appassionati ancora il riferimento assoluto in questo ambito, ma
DMD DarkChip4 da 0.95” di Texas Instruments
con tutti i vantaggi di un proiettore digitale in termini di fuoco, geometria,
Risoluzione full HD 1.920x1.080
risoluzione e capacità di aggancio dei segnali in standard HDTV.
Sistema di illuminazione a LED Luminus Phlatlight
Il Sim2, al pari degli altri prodotti top di gamma del mercato domestico,
PT120 R/G/B
non nasce come un proiettore da utilizzare “out of the box”, anzi, esprime il meglio di se nelle mani di un installatore qualificato e capace, che sappia
Durata media dei LED di circa 30.000 ore Tecnologia SIM2 Dynamicblack Rapporto di contrasto fino a 100.000:1
tirarne fuori davvero l’anima da fuoriclasse. I settaggi “base” presenti nel
Ampio spazio colore >128% NTSC, >180% REC 709 (HDTV)
menù principale già permettono anche all’utente più evoluto di sbizzarrirsi
Luminosità 800 Ansi Lumen
fra standard colore, temperatura del punto di bianco, misura del gamma e altre caratteristiche dell’immagine, ma è nel menù di Service (coperto da password e procedura specifica per accedervi) che si può davvero spaccare il capello. Curata la geometria installando fisicamente il proiettore nel modo più opportuno rispetto allo schermo di visione, trattata la stanza in gestione dell’illuminazione ambientale diretta e indiretta, scelte le sorgenti di pari lignaggio sul mercato, le uniche in grado di dare in pasto al generoso proiettore un segnale che lui possa tramutare in emozioni in movimento, calibrato il tutto e utilizzato con immagini all’altezza (sia da Blu-ray Disc che da Satellite HD o da altri media in alta risoluzione che non sia compressa, tipica dei filmati “piratati” prelevati dalla rete), riesce ad aprire una finestra sulla realtà. Se a un prodotto di alta fedeltà musicale, infatti, si chiede di “sparire” e lasciar fluire la musica in tutta la sua esuberante dimensione senza colorarla o introdurre elementi non presenti nell’incisione originale, a un video proiettore di alta qualità come questo Sim2 si chiede di creare delle immagini coerenti, concrete e realistiche a schermo. Scordiamoci i colori saturi e sparati
m/
o w.sim2.c
http://ww home/it
di alcuni TV al centro commerciale, scordiamoci il tanto sbandierato “nero profondissimo da cinema” (e se questi guru al cinema ci andassero davvero, avrebbero presente le sciocchezze che dicono), i secondi e terzi piani a fuoco tipici di sistemi di frame interpolation che falsano la realtà, o i colori da cartone animato tipici di altre tecnologie osannate e acclamate. Qui l’immagine è naturale, gli incarnati precisi, i dettagli a fuoco, le microinformazioni contenute nel media da riprodurre mostrate a schermo in tutta la loro veridicità, i gradienti morbidi e la tridimensionalità degli oggetti garantita e ben visibile. Quando tutti vogliono aggiungere, un Sim2 “toglie” e regala solo (se così si può dire) la migliore riproduzione che il regista abbia voluto imprimere nel disco del suo film, e non a caso, lo ripetiamo, anche Francis Ford Coppola ha scelto questi proiettori per il suo studio e soprattutto per casa sua, vero teatro di emozioni da condividere con i propri affetti. Abbiamo provato Mico 60 con diversi materiali, tutti dotati di bit rate importante, per permettere al proiettore di esprimersi per come è capace, e in ogni occasione l’immagine riprodotta è stata naturale, godibile e “sincera”. Non azzardatevi a utilizzare film compressi, scaricati dalla rete a bit rate “infami” o segnali comunque di basso livello, perché il Sim2 impietosamente metterà in evidenza tutti i difetti dell’immagine, sottolineerà in modo quasi sadico i problemi della catena di riproduzione e non perdonerà sorgenti non all’altezza del suo livello. Per questo vi raccomandiamo di rivolgervi solo a personale qualificato per poter davvero rendere giustizia a un prodotto come questo, e saperlo contestualizzare in termini di catena di elettroniche, ambiente e compendi di installazione (staffe, schermi, trattamento stanza, etc) perché riesca a esprimersi al massimo delle sue potenzialità.
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obit.it
www.exp
Connessioni incontra Expobit Matteo Sassano
Catania, 18 - 21 novembre Automazione, risparmio energetico e green-living, innovazione e sanità… questi i filoni di Expobit, con il comune denominatore dell’integrazione tra le tecnologie. Ed è questa l’idea di fondo che ha portato Connessioni in fiera, con un progetto speciale legato alla cultura, all’incontro, al mettere in comune delle idee: la Casa dell’Integrazione Tecnologica
L
’innovazione tecnologica, il fare network tra imprese, ordini professionali e Pubblica Amministrazione, confrontarsi per stimolare nuovi spunti per la ricerca e per il business. Questi i principi ispiratori di Expobit
Evolution, il Salone Euromediterraneo dell’Innovazione Tecnologica, che si è svolto presso il centro fieristico Le Ciminiere di Catania. Una manifestazione radicata nel proprio territorio ma allo stesso tempo con importanti aperture verso l’area mediterranea, trampolino di lancio per tante aziende alla ricerca di nuovi canali in aree geografiche non ancora sature.
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“Il tema dei sistemi integrati è la ragione principale per la quale Connessioni ha deciso di prendere parte attiva ad Expobit: l’innovazione legata al risparmio energetico, all’architettura, alla sanità, all’e-commerce, alla creatività e all’automazione (i filoni all’interno di Expobit) hanno un filo conduttore, che Connessioni ha scelto di ripercorrere attivamente dando vita, insieme a Interproject, organizzatore della manifestazione con il quale è nato un ottimo rapporto, al progetto della Casa dell’Integrazione Tecnologica. La Casa è stata lo spazio per rendere fruibili i valori comuni tra Expobit e Connessioni stessa, e offrire un luogo per l’incontro e la cultura, la comunicazione (tra espositori, visitatori, relatori e ospiti) e per dare vita a nuove idee e strade per la crescita dei mercati". Chiara Benedettini, Presidente di B2B Media, Editore di Connessioni, ha così spiegato le ragioni della partecipazione a Expobit. Riscontro disuguale da parte del pubblico, con punte di presenze nelle mattine di giovedì e venerdì, discreta affluenza il sabato e buona la domenica pomeriggio.
Il tema dei sistemi integrati è la ragione principale per la quale Connessioni ha deciso di prendere parte attiva ad Expobit: l’innovazione legata al risparmio energetico,
La Casa dell’Integrazione Tecnologica
all’architettura, alla sanità, all’e-commerce,
Concretamente, la Casa è stata un grande stand nel quale hanno trovato spazio la
alla creatività e all’automazione, hanno un
redazione di Connessioni, che ha dato vita al daily in formato elettronico sulle novità ed eventi della fiera e spedito ai contatti del nostro database, gli uffici Interproject, la sala stampa, una zona per le interviste, la redazione di 95cento (ufficio stampa della fiera) e naturalmente una welcome area supportata attivamente dall’azienda vinicola siciliana I
filo conduttore, che Connessioni ha scelto di ripercorrere attivamente. È così nata la Casa dell'Integrazione Tecnologica, dove
Gulfi. Un progetto reso possibile grazie al Presidente di Expobit Maurizio Ninfa, che l’ha
rendere fruibili i valori comuni tra Expobit e
portato a battesimo insieme a Connessioni. Questo spazio è stato dedicato allo scambio
Connessioni stessa, e offrire un luogo per
di idee, all’interazione tra aziende di diverso settore, alle interviste e approfondimenti sugli
l’incontro e la cultura, la comunicazione,
eventi della fiera e sui prodotti esposti.
per incontrarsi (tra espositori, visitatori e
Nella Casa si sono potute poi toccare con mano interessanti tecnologie AV, messe
ospiti) e per dare vita a nuove idee e strade
a gentilmente a disposizione da alcune aziende che hanno affiancato il progetto
per la crescita dei mercati.
rendendolo poi possibile praticamente: Epson, Kramer, JVC, Bose, Intensa Group (per le apparecchiature), AVS (allestimento e servizio digital signage), la già citata Gulfi. La
Chiara Benedettini, Editore di Connessioni
Casa è stata inoltre patrocinata da un ospite d’eccezione: ISE – Integrated Systems Europe, la fiera annuale europea di riferimento per il settore audio video. Per aggiornare visitatori ed espositori sulle attività della manifestazione e della Casa, dagli orari dei convegni a informazioni sugli espositori stessi, è stato inoltre installato un network su cartellonistica digitale, con progetto e realizzazione di Tiziano Testoni di AVS, in diversi punti strategici delle Ciminiere. In questo particolare contesto sono stati inoltre assegnati i C.I.T. Awards, i riconoscimenti alle aziende con l’idea più innovativa tra quelle espositrici. Un folto pubblico, espositori visitatori e ospiti, ha preso parte alla cerimonia di sabato 20, facendola diventare un momento di aggregazione importante nel quale conoscersi e stringere
La Casa dell'Integrazione
rapporti. La commissione era formata da Giuseppe Mammana, Presidente dell’Associazione degli Ingegneri
Tecnologica durante la cerimonia
Industriali e dell’Informazione, Marco Romano Presidente del Parco Tecnologico e Scientifico della Sicilia,
di attribuzione dei CIT Awards
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dal mondo Lorenzo Briani Responsabile della Comunicazione RAI Trade, Dan Goldstein PR and Press Manager ISE (che purtroppo non ha potuto partecipare personalmente), Chiara Benedettini Editore di Connessioni e naturalmente dal Presidente Maurizio Ninfa per Expobit. Grande assente nella commissione e della cerimonia la rappresentanza SIEC, la prima associazione italiana che riunisce le aziende e i professionisti del settore system integration, che esponeva in fiera, e che ha preferito non essere presente per una discrepanza di visione con l’organizzazione. Il premio della Casa dell’Integrazione Tecnologica è stato conferito a GGG Elettromeccanica per la concreta applicazione della propulsione a idrogeno per Mimosa, microveicolo "eco-friendly" per il trasporto pubblico in ambienti urbani; le menzioni speciali sono state assegnate con un occhio al futuro e al sociale: a pari merito i ragazzi dell’ITIS Archimede di Catania, autori dei "minirobot danzanti", e l’Ospedale Sofia-Cervello di Palermo per la nuova tecnica di diagnosi prenatale della celiocentesi. Infine un ringraziamento speciale alle due aziende che hanno messo a disposizione alcuni loro prodotti Un momento della cerimonia dei CIT Awards: da sinistra Maurizio
per i premi dei CIT Awards: Franco Stacchiotti, Euromet (www.euromet.it), che
Ninfa, Presidente Expobit, Chiara Benedettini Presidente di
ha gentilmente offerto uno speciale supporto per Ipad, e Media Technologies
Connessioni, Grasso di GGG, vincitrice dei CIT Awards con il progetto
(www.x-voice.it), che ha fornito un centralino telefonico professionale VoIP con
Mimosa, Giuseppe Mammana, Presidente dell’Associazione degli
interfaccia personalizzabile su iPad, con funzioni di fax server, gateway skype,
Ingegneri Industriali e dell’Informazione
e-mail call ma anche videosorveglianza e videocomunicazione.
Il Salone dell’Innovazione Tecnologica 2010 “In un momento in cui l’economia italiana e mondiale stanno affrontando una situazione non facile, sono soprattutto gli imprenditori delle piccole e medie aziende a intuire la necessità di un cambiamento che si basi sulle moderne tecnologie per ridurre i costi interni e migliorare le performance aziendali”. Da questa dichiarazione del Presidente di Expobit Maurizio Ninfa si comprende lo spirito che ha animato l’edizione 2010 del salone, quest’anno rinnovato nei contenuti con una maggiore apertura all’innovazione tecnologica e non solo prevalentemente dedicato all’IT e ITC, come si rintraccia anche nei cinque filoni di interesse: Expo Energy, Home Building e Automation, Expo Salute, Print
L’accoglienza della Casa dell’Integrazione Tecnologica
& Creative, Percorsi innovativi. Un salone con molte presenze dalla sfera della politica, spesso anche relatori stessi dei numerosi convegni previsti: per esempio Gaetano Arnao, Assessore all’Economia della Regione Sicilia, presente per il lancio da parte di RAI Trade (espositore) degli applicativi per l’ascolto della radio con smartphone, il Sindaco di Catania Stancarelli è stato invece relatore al convegno sull’internazionalizzazione delle imprese previsto per domenica. Molti i convegni previsti, tra i quali quelli sulla sanità di venerdì 19 e sull’energia di sabato 20 (vedi paragrafi dedicati); sempre sabato ha avuto luogo anche Il robot degli allievi dell’ ITI Archimede di Catania, menzione speciale
“Software libero e software open source nel pubblico e nel privato”. La
durante i CIT Awards
domenica, infine, è stata dedicata ai rapporti con estero con l’incontro: “ICT: le vie dell’internazionalizzazione. Percorsi per l’export siciliano”, al quale hanno
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dal mondo
preso parte anche alcuni dei rappresentanti delle delegazioni estere presenti in fiera, che hanno illustrato le possibili aree di collaborazione tra i propri paesi d’origine e le realtà produttive italiane: Mongia Khemiri, Hedi Djilani e Ferid Tounsi dalla Tunisia, Jagat Shah dall’India, Emanuel Mazzitell da Malta; un momento, e degli incontri, interessanti per le aziende con intenzione di espandere le proprie attività all’estero. L’apertura particolare all’estero era testimoniata anche dalla presenza in fiera di alcune rappresentanze (alcune più fattive, altre meno partecipi) provenienti da Malta, Giordania, India, Egitto, Tunisia, Libia. Segnaliamo infine la presenza in fiera di SIEC, un segnale tangibile dell’apertura di Expobit alle realtà del
L’apertura del convegno
mercato integrazione di sistemi, e prima “uscita pubblica” di SIEC, alla ricerca di nuovi contatti, aperture di
sulla sanità
business nel territorio siciliano per le aziende associate. Alcune erano presenti in prima linea con i propri stand: Euromet, Epson, Kramer Electronics, Crestron, Bose, ScreenLine, Prase Engineering e Mitsubishi Electric (vedi box).
Sanità digitale e innovazione La seconda giornata ha visto come protagonista la sanità, a partire dal convegno “Uno sguardo al futuro della sanità: la gestione informatizzata del processo clinico”, la cui apertura è stata affidata al Presidente Ninfa e a Stefano Alì, partner Hospital Management Italia. All’incontro sono intervenuti inoltre rappresentanti del mondo accademico, economico e sanitario locale.
Aperture sull’estero La giornata di domenica 20, e il convegno previsto sull'internazionalizzazione delle PMI italiane, ci ha dato l'opportunità di incontrare i rappresentanti delle delegazioni estere presenti in fiera. In particolare, abbiamo raccolto l’intervista di Jagat Shah, che ci ha esposto come il Governo indiano incentivi l'ingresso di aziende italiane facendo scouting nei due paesi e cercando di far incontrare realtà produttive complementari, che possano poi sviluppare un business comune. Queste azioni sono seguite attraverso due agenzie, la pubblica Cluster Pulse (www.clusterpulse.org), con Chiara Benedettini di Connessioni intervista Paolo Di Marco nella Casa dell'Integrazione Tecnologica
missione istituzionale di ricerca e incentivo dei contatti, e la privata Global Network (www.globalnetworkindia.com) che si occupa più nello specifico dello sviluppo del business. Vari gli esempi di operazioni portate a termine con
successo, tra queste la sperimentazione di Nokia in India per nuovi servizi telefonici. Interessante anche l’intervista con Paolo Di Marco, rappresentante di Simest, Società Italiana per le Imprese all'Estero, la S.p.A. (controllata al 76% da Governo Italiano) creata per promuovere il processo di internazionalizzazione delle PMI italiane e assistere gli imprenditori nelle loro attività fuori dal nostro paese. In pratica Simest agevola gli scambi commerciali, crea incontri tra aziende complementari, offre servizi di consulenza e assistenza per gli investimenti all'estero e, da un punto di vista più fattivo, offre anche vari strumenti finanziari per sostenere queste attività; tra questi la partecipazione nel capitale sociale di imprese costituite all'estero, finanziamenti agevolati, agevolazioni di crediti all'esportazione, contributi agli interessi in caso di finanziamenti per l'impresa italiana per partecipazioni di capitale in aziende extra U.E. ecc. www.sismet.it
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dal mondo Un’occasione di approfondimento sui processi sanitari gestiti dal sistema informatico: interoperabilità, fascicolo sanitario elettronico, tracciabilità del medico a tutela sia del paziente che del medico stesso, con l’obiettivo di realizzare prodotti il più possibile universali, declinati per tutte le specialità. Tra i relatori Rosanna Di Minco, Dirigente Innovazione digitale in Sanità – Ministero della Salute, Amedeo Bianco, Presidente nazionale Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, Tarek Amdouni, Segr. Generale Federazione nazionale della Sanità, Utica – Tunisia, e Massimo Russo, Assessore Regionale della Salute Regione Sicilia. Tra le case study, la relazione di ISMETT (Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione), espositore in Expobit. L’istituto è uno dei primi centri ospedalieri italiani ad avvalersi di processi informatizzati, allo scopo di garantire la miglior assistenza e sicurezza al paziente. Il sistema della cartella clinica elettronica era stato introdotto per la prima volta in ISMETT nel 1999, poi aggiornato nel tempo: gestisce in maniera integrata i dati raccolti da tutti i sistemi dipartimentali e consente ai medici e agli infermieri di scambiarsi informazioni in modo sicuro e rapido. Il vantaggio è inoltre dato dalla possibilità di interfacciarsi con altri sistemi ospedalieri: dal monitoraggio dei pazienti all’anestesia, alle macchine per la ventilazione assistita, fino alle attrezzature di laboratorio. Il sistema può anche richiamare qualsiasi dato in tempo reale, da qualunque terminale dell’ospedale o sede amministrativa. I medici possono infine controllare i dati completi del paziente anche da casa: verificare La presentazione dei nuovi
che la terapia prescritta sia adeguata o monitorare i segnali vitali del paziente.
applicativi per smartphone per l’ascolto delle radio della RAI;
Tecnologia e sostenibilità
da sinistra: Lorenzo Briani,
Eolico, fotovoltaico, automazione, auto elettriche, impianti al plasma, questi gli argomenti al centro della terza
Responsabile della comunicazione
giornata di Expobit. Il convegno “Energia in Sicilia: possibilità di sviluppo nell’area del Mediterraneo” ha posto
RAI Trade, Bruno Socillo, Direttore
sul tavolo della discussione alta tecnologia, ricerca e risorse energetiche alternative, ottimizzazione delle
di Radio RAI, Gaetano Armao,
energie rinnovabili attraverso l’automazione, a partire dalle esperienze all’estero. Ospite anche Elaid Ben Alì,
Assessore all’Economia della
responsabile tecnico di Technopole Borj Cedria, l’istituto di ricerca tunisino specializzato in energie rinnovabili.
Regione Sicilia
Messo a punto da un ex ricercatore del CNR, Ennio Italico Novello, un sistema per la valorizzazione dei rifiuti: prevede il riciclo dei solidi – ottenendo energia pulita – e la riduzione della materia a un centesimo: ecco dunque il plasma, duro, sterile, pulito e impiegabile persino nelle costruzioni. Si è discusso inoltre di eolico e dei nuovi generatori presentati dall’Associazione Nazionale Energia del Vento.
La radio “tascabile” della RAI Fin dal primo giorno gli stand della fiera erano pieni di ragazzi, la maggior parte studenti provenienti da tutta la Sicilia, dalla Calabria e da Napoli. Una delle novità presentate durante la prima giornata è targata Rai ovvero “Tutta la radio in tasca”, una nuova e gratuita applicazione per smartphone (Apple e Symbian), che offre agli utenti la possibilità di accedere ai contenuti di Radio1, Radio2, Radio3, Isoradio, Gr Parlamento, Filodiffusione e Programmi per l’estero in completa mobilità. A coordinare la tavola rotonda c’era Lorenzo Briani, responsabile
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dal mondo
comunicazione di RAI Trade, Bruno Socillo, direttore di Radio RAI, Francesco Amore, responsabile business mobile RAI e Andrea Borgnino, Marketing Manager New Media di Radio Rai. In particolare questa applicazione permette all’emittente pubblica di raggiungere un nuovo pubblico, in Italia e all’estero, in mobilità e creando un palinsesto personalizzato. L’evoluzione delle modalità di ascolto attraverso la multimedialità offre vantaggi agli ascoltatori ma anche uno stimolo dal punto di vista editoriale e pubblicitario. Il successo dell’applicazione è confermato dai circa 20 mila download all’estero, e dai 400 al giorno in Italia.
Le aziende a Expobit Erano una sessantina gli espositori a Expobit, a rappresentare i cinque filoni di interesse della manifestazione, un panorama eterogeneo ma sotto il comune denominatore dell’innovazione tecnologica e dell’integrazione. Cospicua l’area delle rinnovabili, con varie proposte di pannelli fotovoltaici e sistemi per ottimizzarne le prestazioni, ma anche quella della salute, che comprendeva espositori impegnati nella proposta di soluzioni per le cartelle cliniche elettroniche; un’area era inoltre dedicata all’Ospedale virtuale, dove si potevano vedere apparecchiature all’avanguardia per le diagnosi e per l’automazione dei servizi. Presenti anche alcuni stand istituzionali, come quello delle Forze Armate (come si sa spesso protagoniste di soluzioni tecnologiche d’eccellenza) o del Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia. Ma ecco una breve selezione tra quelle più vicine agli interessi dei nostri lettori. Sistemi di allarme (e fotovoltaico) per
Non soltanto schermi per la proiezione, l’ultimo modello
Pixel: il suo S.A.V.E. è un sistema di
di "touch table" di JVC Professional è stato esposto
allarme capace di gestire la prevenzione
per i giorni della fiera presso la Casa dell’Integrazione
e l’evacuazione degli stabili tramite
Tecnologica. Come ci illustra Roberto Somaschini
messaggistica sonora e allarmi luminosi
referente per Sicilia e Sardegna: visualizza contenuti
(in conformità alle normative d.l. 626/94);
interattivi e consiste in un monitor LCD da 52” dotato di un
manuale o automatico, per operazioni di
software di lettura degli input provenienti da un reticolato
sfollamento in eventi calamitosi, anche in
di infrarossi lungo la cornice, capace di rilevare il contatto
assenza di alimentazione elettrica.
con lo schermo.
www.pixelautomation.net
www.jvcpr.it
SIEC - System Integration Experience Community a Expobit Nel contesto Expobit quest’anno era presente anche SIEC, associazione di professionisti creata per incentivare l'applicazione delle tencologie nel mercato dell'integrazione di sistemi, far convergere le esigenze degli operatori del settore, aziende e professionisti, e per creare una strategia comune per la crescita del mercato, come ha spiegato la Presidente Onoraria e Business Manager Videoproiettori Epson Carla Conca, ospite di CIT per un'intervista. SIEC ha portato in fiera, in due salette dedicate, un panel di seminari a cura delle aziende associate presenti, con contenuti tecnici (alcuni esempi: EN 54-XX, sistemi confacenti alla nuova norma per l’evacuazione sonora guidata, Prase; soluzioni audio negli ambienti difficili, Bose; trasmissione del segnale video a elevata distanza, Kramer; progettazione e installazione di uno schermo di proiezione, ScreenLine; videoproiezione in azienda, Epson…) o più generali, come “Integrazione VS domotica” e “L’importanza della luce nell’architettura”. www.sieconline.it
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dal mondo Intensa Group, distributore siciliano di soluzioni interattive e legate all’AV per installazioni, digital signage, comunicazione, è stato anche sponsor della Casa con una lente di Fresnel 3x2 che campeggiava al centro dello stand, capace di amplificare la luminosità del videoproiettore utilizzato in retroproiezione per diffondere le informazioni in tempo reale sulla manifestazione. Sempre nella Casa, anche il suo HoloCube, un sistema all-in-one che, con una serie di lenti, è capace di rendere gli oggetti in perfetta dimensione tridimensionale. info@intensagroup.it Su.dea, Catania, è specializzata in soluzioni con sistemi
Azienda unica nel suo genere in Italia, ScreenLine
elettronici per il controllo perimetrale antintrusione sia
(partner Epson per la commercializzazione
per interni, che per pavimenti, interrati e
delle linee pro) produce dal suo headquarter
per recinzioni. Per esempio la serie A3
trentino superfici da proiezione per tutti gli usi,
per antintrusione si basa su un rivelatore
con produzione di livello industriale ma ampie
che invia un segnale ad apposite schede
possibilità di customizzazione. Due in particolare
di elaborazione, capaci di distinguere
le linee di prodotto: professionale fino alle grandi
i disturbi ambientali da vere e proprie
dimensioni, e quella home denominata Othelloline.
effrazioni.
www.screenline.it
www.othelloline.com
www.deasecurity.com Presente anche Kramer, che ha fornito la strumentazione utile per le attività dello stand di Connessioni, ovvero una matrice grafica XGA VP-4x4K per lo smistamento dei segnali per consentire la visualizzazione su un sistema a retroproiezione e su due monitor LCD; un convertitore di formato da video Pal composito a XGA per la visualizzazione sugli stessi monitor delle riprese relative di interviste ed eventi, due extender grafici XGA su CAT per trasmettere il segnale dallo stand di Connessioni al videoproiettore posizionato all’ingresso. www.krameritalia.com
Bilanci di fine salone…
degli espositori, offrendo loro un rapporto continuativo durante
Come è naturale, l’ultimo giorno di fiera è quello nel quale si
tutto l’anno per meglio affermarsi nel territorio siciliano e non solo.
cominciano a fare i bilanci dell’edizione che sta per concludersi;
Interessante il filone dell’internazionalizzazione, con contributi
con questo spirito Maurizio Ninfa, Presidente Expobit, è venuto a
fattivi come la proposta dell’Egitto per risolvere il problema rifiuti e
sedersi nell’area interviste della Casa:
il possibile accordo con Tunisi per la realizzazione di un’ospedale.
MN – È stata un’edizione interessante, con molte novità: il 2010 ha
C – Pensa già alla prossima edizione?
portato nuove tematiche nella fiera, dal risparmio energetico alla
MN – Certo: ci manterremo nel filone dell’innovazione tecnologica,
sanità, tutte all’interno del concetto dell’innovazione tecnologica,
e sogniamo però anche di ottenere una location idonea con
e la Casa, un’attività comune con voi di Connessioni, che spero di
servizi migliori per espositori e visitatori. Rafforzeremo la presenza
sviluppare anche per le prossime edizioni per incentivare sempre
delle delegazioni estere, che le aziende hanno molto gradito,
di più l’aggregazione tra le tante realtà presenti.
sollecitando anche sempre maggiore attenzione dalle Istituzioni.
C – Come sono state accolte le novità tematiche? MN – Per questo è sempre fondamentale il riscontro da parte
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L’altro aspetto da migliorare è quello dei convegni per e con categorie specializzate, per esempio gli ingegneri o i medici.
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dal mondo
Mitsubishi Electric ha portato prodotti soluzioni del settore video
Tra gli altri big c’era anche Epson
pro: DLP cube, videoproiettori professionali, LCD. Per i proiettori
che al centro del proprio stand ha
segnaliamo l'UD8400 con tencnologia DLP Dark chip 2 e Colour
messo in mostra l’ultimo gioiello di
wheel, risoluzione 1.920x1.200, doppia lampada per 6.500 ANSI
casa, l’EB 1775W, un videoproiettore
Lumen e affidabilità per un uso h24/7. Funzioni di Edge blending,
da 3.000 lumen e dal design
Lens shift e Keystone avanzato.
ultrasottile, facile da trasportare
www.mitsubishielectric.it/vis/
(1,7 kg). Interessanti anche i videoproiettori a corto raggio
Degno rappresentante del sofisticato comparto audio è stato
della serie EB, utilizzati in
Bose, che ha messo a disposizione della C.I.T il sistema audio
contesti di formazione o
L1 “all-in-one” cylindrical radiator™ con tecnologia Articulated
congressuali, come aule o sale
Array, studiato per i musicisti e per ambienti di piccole e medie
conferenze.
dimensioni, che permette di avere una copertura uniforme anche a distanze diverse dal diffusore.
www.epson.it/Videoproiettori
www.bose.it TechLab Works si occupa di soluzioni video e IT prevalentemente nella sanità; E.I.S., Endoscopy Information System permette la gestione della cartella clinica e dei processi ambulatoriali e di ricovero tramite postazioni di accettazione, refertazione e di sala operatoria. Il sistema è costituito da moduli software di gestione dei dati clinici e permette la tracciabilità di tutte le procedure compiute all’interno di un’unita operativa, dalla prenotazione di una visita, sino al ricovero con conseguente intervento chirurgico e relazione di dimissione. EndoStation è invece un recorder per acquisizione di video e immagini endoscopiche ed esportazione alla struttura ospedaliera. Con un display touchscreen 12” integrato permette di scegliere tra diverse opzioni e di collegarsi anche a un monitor per la visualizzazione delle immagini. www.techlabworks.com Tecnologia nel
Schermi e apparecchi hanno
campo del benessere
però necessità di essere
in prima linea: se
montati e riordinati: Euromet
ne è parlato nel
con una produzione
seminario tenuto da
su progetti propri, ha
Andrea Tamagnini di
presentato varie soluzioni e
Crestron Italia. Nello
l’ultimo nato, Kalibro, per il
stand anche varie
montaggio di videoproiettori
soluzioni, tra le quali
in stacking, che offre
Isys Touchpanel
possibilità di regolazione
Media Center, i touch di controllo dotati di schermi da 15”
al millimetro. Si tratta di un particolare
o da 17”, che dispongono di applicazioni per la navigazione
sistema di inclinazione, realizzato per
internet, streaming video, videoconferenze e controllo via
l’allineamento di videoproiettori 3D
computer, e il sistema Digital Media, matrice e distributore
che possono così essere posizionati
di segnale per la gestione di contenuti analogici e digitali su
grazie a manopole di regolazione ad alta
fibra o cavo (da 6x1 a 32x32).
precisione.
www.crestron.it
www.euromet.it
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dal mondo
munication.it
www.visualcom
Viscom 2010 Barbara Trigari
Dalla stampa al digital signage Si è svolta a Milano, dal 21 al 23 ottobre scorso presso il polo fieristico di Rho-Pero, la fiera Viscom (Visual Communication), “22esima mostra convegno internazionale di comunicazione visiva e servizi per l’evento”, come viene definita dagli organizzatori. Ecco un beve reportage relativo agli ambiti di interesse per il settore AV
V
iscom è una fiera annuale organizzata da Reed Exhibitions e dedicata ai settori stampa & imaging digitale di grande formato, insegnistica e cartellonistica, textile promotion, serigrafia e tampografia, incisione,
laser, Point Of Purchase, prodotti e servizi per eventi e digital signage… finalmente il tema di nostro interesse. Quest’anno ha portato a Rho 20.600 visitatori, tra professionisti, operatori e i soliti ragazzini a caccia di gadget, il 3% in più dell’anno scorso, mentre sono oltre 500 i fornitori rappresentati negli stand disposti su 40.000 m2 (due padiglioni). Accanto all’area espositiva, il consueto panorama di corsi e seminari molto seguiti dai visitatori.
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dal mondo
Le aziende dell’area Digital Signage by Viscom Art Tech (maxischermi LED)
www.arttechonline.com Bicubo (digital proximity marketing) http://bicubo.it AVNet Embedded (hardware, software e soluzioni ds) www.avnet-embedded.eu
Gruppo Masserdotti (con Samsung, consulente nella comunicazione multimediale) www.masserdotti.it HDDSvision Aurora Computers (software ds) www.aurorashop.it Idea TV by Ideapm (soluzioni di marketing) www.idea-tv.it
Bipiemme Communication (Jumbo Screen) www.jumboscreen.it
Intercomp (hardware e servizi per il ds) www.intercomp.it
Blueh Technology (display ed RFID, nata da uno spin-off di Hyundai Image Quest Italy) www.blueh.eu
m3g (totem ds) www.m3gsrl.it
Digimax (distributore di industrial PC e power supply) www.digimax.it Echo Solution (con Espero e Quividi, distribuzione prodotti e soluzioni ds complete) www.echosolution.it E-Class (creazione, realizzazione e gestione contenuti) www.e-class.it Enter - Y2K (soluzioni ds complete) www.enter.it
Nemes (consulenza informatica per la comunicazione e il marketing) www.gesto.biz Optarget (LED dalla Polonia) www.optarget.net Prismel (impianti pubblicitari dinamici) www.prismel.it Shanghai Pallas (pannelli LCD dall’oriente) - Shenzen Chip (display LED dalla Cina) www.chipshow.com Voome Networks (con 3M Italia, SpinetiX, LG Electronics, distribuzione prodotti e soluzioni ds complete) www.voome.it
Digital Signage by Viscom Le aziende dedite alle tecniche di riproduzione dell’immagine sui supporti più vari colonizzano ancora la percentuale più alta degli spazi di Viscom. Tra questi, però, dal 2009 è presente anche un’area denominata “Digital signage by Viscom” nella quale aziende di varia estrazione e specializzazione espongono e aggiornano i propri clienti attraverso i seminari programmati nel Digital Signage Forum o presso gli spazi delle stesse aziende. Consulente e collaboratore per l’area digital signage in fiera è Euro Sereni di Echo Solution: “Non abbiamo la disponibilità economica dei grandi colossi presenti a Viscom, per questo dobbiamo unirci e partecipare alla fiera per creare un momento d’incontro con la possibile clientela, purtroppo non definibile con un target ben preciso. Perché il digital signage è uno strumento veramente trasversale”. Trasversalità dimostrata dallo stesso panorama di aziende che si occupano di digital signage, che vanno dai provider di software a quelli di hardware, contenuti, connessione, fino ad aziende capaci di offrire servizi a tutto tondo come per esempio Echo Solution, Voome o Enter.
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dal mondo Bicubo Presente a Viscom insieme a Screendoo (www.screendoo.com), il network di schermi collocati in bar e locali, Bicubo esponeva il sistema ds creato per il retailer Decathlon, raccontato anche in uno dei seminari del Forum. Accanto ai display per la comunicazione instore, un totem “digidispenser” con schermo, bluetooth e porta USB per scaricare il catalogo, ottenere informazioni sui finanziamenti e personalizzare la fidelity card con il proprio sport preferito. Decathlon ha utilizzato anche una campagna basata sulla comunicazione bluetooth con i cellulari per creare aspettativa nella clientela rispetto alle nuove aperture. Risultato: la Calabria è diventata la quarta regione italiana per numero di clienti che frequentano i negozi Decathlon, dopo l’apertura nel 2009 dei due punti di vendita della regione.
AVNet Embedded Fornitore di un servizio completo al cliente che desidera sviluppare progetti di ds, con soluzioni custom, anche grazie ai partner europei, AVNet presentava al Viscom le proprie soluzioni e alcuni esempi mirati alla comunicazione instore su prodotti specifici, come un noto whisky o un altrettanto noto caffè.
Echo Solution Fornitore di soluzioni complete per il ds, Echo Solution ha presentato a Viscom il case hostory di Beauty Group, la collaborazione con Èspero concretizzata in una ricca serie di corsi e workshop Adobe e Apple attivi presso lo stand, e la propria soluzione di ds Echo Web Pro. Ancora corsi per far conoscere il sistema di reportistica delle tecnologia di audience measurement (Quividi), e due seminari tenuti dallo stesso Euro Sereni per il Digital Signage Forum. Secondo l’esperienza di Echo Solution, l’impegno più grosso, prima di partire con il progetto, è quello di capire a cosa servirà il ds richiesto dal cliente, di cosa ha veramente bisogno. Al momento i sistemi più gettonati sono quelli di instore video che abbinano l’informazione alla comunicazione sui prodotti, e sono collocati in punti dove il cliente è costretto a stazionare. Gli aspetti cruciali rimangono la qualità dei contenuti e... la connessione, l’aspetto tecnicamente più complesso da gestire (risolto in parte integrando un proxy nell’hardware).
Gruppo Masserdotti Interattività e multisensorialità per il digital signage contraddistinguono l’approccio del Gruppo Masserdotti, che ha presentato (in collaborazione con Samsung Electronics) le proprie proposte in un ampio stand e attraverso i workshop del Forum. Tra i tanti sistemi in mostra, l’assistente virtuale, sistemi touchscreen e touchless abbinati alla diffusione di fragranze (sistema Dolly), e il software ds Palinsesto. Dolly è un sistema integrato audio, video (anche touch) e olfatto pensato per le situazioni ove è necessario ripetere lo stesso messaggio in luoghi diversi (stazioni, aeroporti, concessionarie) o per musei, fiere e luoghi di grande passaggio. È costituito da una armatura in plexiglas che sostiene proiettore 24/7, supporto di proiezione (60”), audio e diffusore frangranze, software di controllo su flash card (Palinsesto), aggiornamento via wireless, Ethernet, UMTS e/o HDSPA da un server remoto.
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Wella e Decathlon: ds di successo Beauty raccoglie 170 saloni di parrucchieri e vanta una partnership in esclusiva con Wella Professional. Il progetto sviluppato insieme a Echo Solution mirava a integrare comunicazione e loyalty sul punto di vendita. Nasce così “Guarda e Vinci”, basato su un network media creato sulla rete dei saloni di bellezza, che unisce contenuti informativi e concorsi giornalieri e periodici per i clienti fedeli. I monitor forniti da LG Electronic e gestiti in remoto via Web con la tecnologia fornita da Echo Solution trasmettono contenuti mirati per ciascun salone, aggiornabile in tempo reale. Il totem Videonbox trasmette contenuti statici e dinamici, migliorando l’immagine del salone di bellezza e aumentando la rotazione dei prodotti (come hanno confermato i dati di vendita); i concorsi instant win e jackpot hanno fidelizzato la clientela e aumentato la frequentazione dei negozi. I proprietari dei saloni di bellezza riescono ad aggiornarsi sui corsi Wella con più facilità, migliorare la propria professionalità e anche conoscere meglio i propri clienti, grazie ai dati delle fidelity card. La forza del progetto consiste proprio nell’abbinamento con la giusta comunicazione e con la fidelity card: il totem ds da solo non sarebbe arrivato a un incremento di frequenza nei saloni del 28%, magari avrebbe ottenuto un +5%. Come illustrato da Antonello Pro, CIO di Decathlon Italia, il progetto di ds presso i negozi di articoli sportivi aveva come obiettivo quello di migliorare la shopping experience e comunicare meglio, eliminando la carta e offrendo una più precisa targettizzazione. Il network italiano di Decathlon è composto da 62 negozi con circa 4.000 dipendenti e 1 miliardo di euro di fatturato. In Italia il 90% della popolazione ha il cellulare, da qui l’idea di partire subito con delle postazioni bluetooth poste nelle aree di maggior affluenza all’interno di negozi selezionati (poi estese a tutta la rete). Con lo stesso sistema Decathlon ha promosso le nuove aperture in Calabria (totem presso stadi, ristoranti, zone di passaggio) con un ottimo successo rispetto alle presenze di clienti in negozio. Sul punto di vendita, poi, sono stati installati monitor da 42” LCD con informazioni sui finanziamenti o sulle ricerche di personale, con la possibilità di inserire il curriculum, e totem interattivi per stampare e personalizzare la fidelity card, o per scaricarsi su chiavetta USB il catalogo Decathlon. Il sistema ha permesso a Decathlon di elaborare conteggi e statistiche sui clienti che hanno interagito con totem e monitor.
Enter (Y2K) Nicola Sciumè, Direttore Generale di Enter Lab, ha tenuto un workshop sul ds riassunto nel modello delle 3C: Contenuto, Contesto e Customer experience. Insomma il ds come media a sé, non assimilabile ai media tradizionali, tanto meno al broadcast. Presente anche con uno stand, dove ha presentato le sue soluzioni chiavi in mano, dalla progettazione, alla creazione dei contenuti, all’installazione.
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dal mondo Idea TV by Ideapm Presente a Viscom con un ampio stand, anche IdeaTV si propone alla clientela come interlocutore unico per i progetti di comunicazione, anche digitale, grazie alle partnership con Nec, Stinova e Screen. In mostra diverse “idee” per il ds, dal pavimento interattivo al 3D autostereoscopico, fino al sistema di misurazione dell’audience.
Voome Distributore (attraverso il marchio AVStore) e fornitore di prodotti e servizi per la videocomunicazione out of home in vari contesti, a Viscom Voome era presente con le piattaforme software Voome 4 retail e 4 Corporate. Tutte le soluzioni Voome sono basate sul player SpinetiX HMP100 e si giovano della collaborazione con LG Electronics, 3M e Vikuiti, i cui prodotti professionali Voome distribuisce in Italia. Emanuele Pollastri, fondatore dell’azienda, ha tenuto poi due workshop al forum. Il valore aggiunto offerto da Voome consiste nell’integrazione software di cloud computing, grazie alla quale, insieme ai player SpinetiX, è possibile creare semplici automatismi che alleggeriscono e facilitano molto il controllo e l’installazione dei sistemi di ds. L’azienda infatti unisce l’esperienza di sviluppo software (Voome Networks) a quella dell’integrazione audio-video (AVStore), completandola con i servizi connessi.
Voome e Echo Solution Passeggiando tra gli stand abbiamo avuto occasione di scambiare alcune opinioni con Emanuele Pollastri, fondatore di Voome ed Euro Sereni, fondatore di Echo Solution. Parliamo di contenuti per il ds. Emanuele Pollastri - C’è sempre il grosso problema di mettere a fuoco il modello di business per la comunicazione, se sarà di tipo informativo o promozionale. Solo da poco le agenzie creative, con l’esperienza dei banner web, hanno cominciato ad allinearsi con quanto richiedono il cliente finale retail e il brand. Anche gli stessi brand stanno cominciando a mediare tra il sistema tradizionale, dell’agenzia che prepara il video curatissimo che però non funziona per il ds, e il linguaggio web. Quindi ci vorrebbe ancora un passaggio evolutivo in più sul promozionale, e invece due o tre in più sulla parte informativa segnaletica. Euro Sereni - Il contenuto fa la differenza. Oggi finalmente si comincia a parlare di ds interattivo non più per la raccolta pubblicitaria ma per l’in-store marketing e communication. Bisogna aiutare il cliente a strutturare un business plan che porti al recupero dell’investimento in tempi brevi. È quello che abbiamo ottenuto con Wella e Beauty (vedi Box): ritorno dell’investimento in cinque mesi senza vendere un euro di pubblicità a nessuno. È importante concentrarsi per realizzare solo ciò che è fattibile in termini di budget e di tecnologia, soprattutto in un periodo di crisi come questo. Dove comunichiamo? Quando? E a chi serve, perché? Alla fine la tecnologia è una commodity per raggiungere un risultato, e i contenuti fanno la differenza. Certo, se la tecnologia poi non funziona, è una rovina, si devasta il mercato.
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Le funzioni di un sistema rack in un singolo prodotto
dal mondo
ES3323 Amplificatore 320W con sorgente CD, Radio, MP3 per diffusione musicale e annunci fino a 3 ZONE con gestione di priorità e regolazione di volume indipendente.
Abbinamento consigliato con BM 3003, base microfonica a 3 zone
^^^ YJM P[ Conn_26.indb 59
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dal mondo
Top Audio 2010 Da qualche anno a questa parte la fiera, organizzata nelle sale e camere dell’AtaHotel Quark a Milano, sta cercando di aprirsi ai mondi della home automation, system integration e custom installation, complementari rispetto all’ambito tradizionalmente presidiato dal Top Audio Barbara Trigari
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dal mondo
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nche quest’anno bilancio positivo per il Top Audio Video Show, la manifestazione organizzata dall’APAF (Associazione per la Promozione dell’Alta Fedeltà) e rivolta tradizionalmente agli appassionati dell’audio
hi-fi e video di qualità. Come però è già evidente da tre edizioni, Top Audio sta compiendo un percorso di avvicinamento al settore dell’automazione (residenziale e non) passando dall’home cinema e settore installazioni. Certo ambiti non vicinissimi per quanto riguarda il pubblico di riferimento (rispettivamente i cultori, anche utenti finali, dell’hi-fi, e i professionisti della custom installation) e le esigenze dei possibili espositori. Mancando tuttavia in Italia una fiera di riferimento della system integration, appunto, alcune aziende hanno preso in considerazione la proposta di APAF portando a Milano alcuni dei loro prodotti professionali. Pensiamo ad Audiogamma, presente con Crestron Prodigy, Prase con Sonos, Epson e ScreenLine, ecc. L’affluenza di pubblico ha premiato come di consueto la manifestazione, con oltre 21.000 visitatori. Praticamente invariato rispetto al 2009 il numero delle aziende espositrici, 141: “un risultato sicuramente sperato, ma niente affatto scontato”, come ha commentato Raffaella Oldani, manager organizzativo della manifestazione (vedi box con tutta l’intervista). Il format che prevede la presenza delle aziende La demo Panasonic per il 3D
nelle stanze dell’albergo, opportunamente liberate dagli arredi, continua a essere vincente per gli espositori che hanno bisogno di salette di ascolto riservate e chiuse (si pensi a coloro che propongono prodotti hi-fi), cosa difficilmente riproducibile nei classici grandi padiglioni fieristici; situazione magari un po’ stretta per gli stand con altre necessità. Per quanto riguarda gli espositori, questo si può dire sia l’anno del 3D che, paradossalmente, solo dopo i mondiali ha avuto un’accelerata notevole nelle uscite di prodotti consumer e anche nella disponibilità di contenuti. Nec (Eurosell) e Panasonic ci si sono buttate alla grande allestendo ampi stand con tanto di proiezioni o display 3D, e non sono le uniche. Tra le iniziative speciali, non a caso, ecco “3D Experience” organizzata in collaborazione con AV Magazine: uno spazio dedicato ai prodotti e soluzioni per il 3D, dal Blu-ray al PC, passando per le fotocamere e videocamere, il tutto firmato Asus, Samsung, Panasonic e Sony.
Roberto Ravaioli di Crestron illustra i prodotti esposti in
Apprezzatissime dai visitatori. Assegnati anche i premi SIA - System Integrator
collaborazione con Audiogamma
Awards, conferiti dalla rivista HC-Home Comfort&Cinema ai migliori progetti presentati da system integrator.
Epson e ScreenLine Nell’ampio stand Epson, condiviso con ScreenLine che ha messo a disposizione i propri schermi da proiezione (le due aziende collaborano anche per la distribuzione dei proiettori professionali), in esposizione i proiettori per home entertainment: dalla visione di un film all’intrattenimento con i videogiochi, per i modelli EH-TW3600 ed EH-TW3200. Presentati poi in anteprima dopo l’IFA due videoproiettori con la nuova tecnologia Epson 3LCD Reflective, i modelli EH-R4000 ed EH-R2000, top della gamma home
Lo stand Audiodelta
cinema full HD. In sostanza, l’elettrodo sul substrato TFT in questi nuovi proiettori
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dal mondo è riflettente, anziché trasparente, aspetto che influisce positivamente sul rapporto di contrasto e sulla qualità delle immagini in generale, anche di quelle dinamiche. I proiettori sono equipaggiati con processore Hollywood Quality Video e raggiungono un valore di contrasto dinamico di 1.000.000:1, anche grazie alla tecnologia C2Fine ottimizzata per la tecnologia 3LCD Reflective. La maggiore linearità ed efficienza nel percorso della luce all’interno della macchina fanno sì che la luminosità sia maggiore e il consumo energetico inferiore. Il design nero e compatto contribuisce a mimetizzare i videoproiettori nella sala. In bella vista, gli schermi ScreenLine a cornice fissa Amleto, con marchio Othello Line: profili arrotondati e ampia scelta di tele. www.epson.it
www.screenline.it
www.othelloline.it
Gammalta/Avielo by projectiondesign
Prase Engineering
Sotto il marchio Avielo, projectiondesign
Presente anche quest’anno,
ha presentato in anteprima al Top Audio il
Prase Engineering presentava
videoproiettore Optix SuperWide235 equipaggiato
diversi marchi dell’area hi-end e
con un chip DLP a elevata capacità sviluppato
produttrici di apparecchiature da
insieme a Texas Instruments, che permette di
studio; in stand, anche l’ultimo
proiettare immagini 2.538x1.080 senza ottiche
nato della famiglia Sonos, S5,
aggiuntive in sistemi casalinghi. Insomma, la
il sistema di riproduzione e
configurazione “wide” (il passaggio da 1,78 a
amplificazione wireless su rete
2,35) viene ottenuta con un incremento reale di
Ethernet con diffusori inclusi.
pixel. Inoltre, due nuove distribuzione per Gammalta: il marchio Lava,
Gestisce fino a 32 zone, include
azienda svedese che propone TV LCD con illuminazione a LED full HD già
cinque amplificatori e può
equipaggiati di digitale terrestre e connessioni RS-232 per interfacciarsi
connettersi fino a 16 sorgenti;
con i sistemi di controllo (Royal Sweden), o lo Scandinavia che a tutto
accetta i formati grafici più
questo aggiunge il processore Android embedded per interfacciarsi
comuni.
con Internet, web mail ecc.; acquisito anche il marchio PMC di speaker
www.prase.it
professionali (presenti in molti studi di registrazione), il quale ha scelto di ampliare la propria gamma rivolgendosi anche al mondo residenziale. www.avielo.com
www.gammalta.it
www.peopleoflava.com
www.pmc-speakers.com
www.sonos.com
Vivitek In mostra il proiettore Vivitek serie D7 modello D/95WT caratterizzato dalla possibilità di visualizzare immagini 3D e dall’essere uno short throw, rivolto al gaming ma soprattutto all’education. È in grado di proiettare un’immagine da 95” da una distanza di 38 mm, ha una risoluzione nativa di 1.280x800 p WXGA, luminosità 3.000 lumen, contrasto 2.500:1, tecnologia DLP e Brilliant Color, integrabile in un network via RJ45. Fornito anche di speaker da 10W. www.vivitekcorp.com Distribuito in Italia da K.C.M., iwww.kcm.it, e Intervideo, www.intervideosrl.com
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Adeo Group Nelle sale allestite al Quark Hotel di Milano Adeo Group ha presentato, tra le altre cose, gli schermi per la videoproiezione Biformat e Multiformat, inseriti in un sistema home theater nel quale, oltre a Sanyo, Lexicon e Control4, era presente anche il marchio JBL Synthesis, recente acquisizione (per quanto riguarda la distribuzione) insieme a Mark Levinson. Sia JBL Synthesis (fascia hiend del marchio JBL) che Mark Levinson (amplificatori, preamplificatori, lettori CD e processori con elettroniche hi-end), come anche Lexicon e Revel che facevano già parte del catalogo Adeo Group, sono marchi Harman International. Si amplia così verso la fascia alta il carnet di prodotti audio reperibili in Italia con Adeo. Nuova acquisizione che tocca anche il mondo professionale è quella che riguarda la distribuzione dei prodotti della giapponese Integra, con i suoi sintoamplificatori, processori audio surround, amplificatori e lettori DVD integrabili con i sistemi di controllo automatizzato via RS-232. www.adeogroup.it
Intervista con Giorgio Boschi, Audiogamma Con Giorgio Boschi, Custom Installation Business Unit Audiogamma, abbiamo parlato del settore installazione al Top Audio. Giorgio Boschi - Da due anni Audiogamma ha scelto di attivare la divisione Custom Installation, da qui la decisione di aprirsi a brand come Crestron, per la quale distribuiamo Prodigy in esclusiva. Il Top Audio rappresenta l’unica occasione per mostrare i nostri prodotti a utenti finali e rivenditori (insieme alle presentazioni che organizziamo nelle principali città italiane), benché e non sia la nostra fiera di riferimento per il settore professionale (mentre lo è l’ISE ad Amsterdam). C - Come era il panorama delle aziende dedite alla Custom Installation, al Top Audio? GB - Non ho visto molti distributori che, come noi, abbiano deciso di entrare in maniera decisa nell’ambito della Custom Installation, con una divisione aziendale e personale dedicato. Molti se ne occupano saltuariamente. È un ambito ancora in maturazione nel mercato italiano. C - Un vostro bilancio della manifestazione? GB – Quest’anno invece di enfatizzare l’area home cinema con un allestimento emozionale, ho deciso di puntare sui brand che riguardano la C.I., quindi Systemline, Stealth Acoustics, Atlona; ho insistito per portare Crestron al Top Audio, e i visitatori mi hanno dato ragione. Quindi bilancio positivo, anche perché c’è stata una ricerca, da parte del rivenditore audio e video tradizionale, di capire come svegliare un po’ il mercato. Alcuni hanno capito che non possono aspettare i clienti, devono cercarseli, ma questo significa cominciare a ragionare per progetti, un atteggiamento tipico della Custom Installation. Tra l’altro, i negozianti sono svantaggiati rispetto agli installatori elettrici, che arrivano per primi nelle case di nuova costruzione. Per quanto riguarda invece il Top Audio, la fiera non è cambiata molto, ma è cambiato il modo di fare marketing della fiera, che ha allargato la base di operatori AV. C’è stata sicuramente la volontà di allargarsi verso l’installazione, anche se questa si scontra con la location, troppo piccola; inoltre APAF non può trascurare i piccoli produttori audio che rappresenta, e che non possono permettersi i costi di una location come Rho Fiera. Per noi l’ideale sarebbe che una fiera come ISE organizzasse incontri non solo per i professionisti del settore, ma anche per altri operatori che sono comunque figure chiave: l’ingegnere edile, l’architetto, l’installatore.
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Il bilancio organizzativo Ecco il bilancio conclusivo del Top Audio nelle parole di Raffaella Oldani, manager organizzativo della fiera. Raffaella Oldani - Il bilancio degli espositori, 141, è sicuramente positivo alla luce di vari fattori, tra cui la situazione economica di inizio anno, che non offriva grandi prospettive. Un risultato sicuramente sperato ma niente affatto scontato, e raggiunto in maniera non semplice. Soddisfatti anche per quanto riguarda l’affluenza di visitatori, perché abbiamo registrato una crescita totale attorno al 6%, con un picco dell’8% nella giornata di sabato, e soprattutto perché abbiamo notato, come anche gli espositori, un aumento delle persone giovani, oltre allo zoccolo duro degli audiofili. Per raggiungere questo risultato abbiamo diversificato la comunicazione utilizzando di più il Web, per esempio con mailing su una fascia d’età di visitatori ben definita, e a latere abbiamo avuto una partnership il MOA di Como, evento musicale che si è tenuto negli stessi giorni della fiera, con uno scambio di inviti.
C - Da qualche anno a questa parte avete manifestato interesse verso l’installazione, come è andata quest’anno? RO - Sicuramente da parte nostra c’è un forte interesse verso questo settore, perché riteniamo che l’integrazione sia il futuro anche dei prodotti hi-fi audio e video. Non è semplice per una manifestazione come la nostra, nata appunto nel segno dell’ “audio” e tradizionalmente legata a questo ambito, aprirsi all’integrazione di sistemi, ma noi insistiamo e almeno parte degli espositori tradizionalmente audio guardano sempre con maggior interesse all’integrazione, distribuendo prodotti professionali o sviluppando partnership con altre aziende. Sicuramente non è la parte preponderante del Top Audio, ma l’obiettivo è tenere accesa questa fiammella in modo che man mano si possa arrivare a darle un peso sempre maggiore. L’interesse c’è, visto che alcune aziende importanti che operano nel settore dell’integrazione, e che per la prima volta quest’anno hanno visitato la manifestazione, ci hanno chiesto informazioni in merito a progetti come la Domus Aurea, la casa integrata che abbiamo realizzato nel 2009. Anche tra gli operatori abbiamo notato una crescita in percentuale di coloro che operano nella custom installation. La presenza del premio SIA può essere una spiegazione. Inoltre quest’anno abbiamo istituito la registrazione online con 4.000 registrazioni, un esordio interessante.
C - Come mai quest’anno non avete ripetuto l’iniziativa della casa domotica Domus Aurea? RO - Prima di tutto per un problema logistico, ovvero non abbiamo avuto la disponibilità degli spazi. Per una serie di difficoltà in fase di organizzazione, non abbiamo poi trovato un partner tecnico per curare un elemento secondo noi (e secondo i visitatori) fondamentale: il coordinamento nella realizzazione e poi nella gestione della casa. Ma stiamo già valutando opzioni per l’anno prossimo, ovviamente subordinate a una serie di variabili che garantiscano un progetto ben fatto.
C - È disponibile un dettaglio in percentuale delle diverse tipologie di visitatore? RO – Abbiamo un dato parziale: le registrazioni online offrono un focus, ma vanno integrate con il grosso dei visitatori registrati in fiera. Per quanto riguarda i dealer stranieri, il comparto in crescita è quello dei paesi dell’Est e Russia, anche per la vicinanza geografica; poi stanno aumentando le testate estere che seguono il Top Audio, alcune addirittura organizzano pullman di audiofili.
C - Si dibatte da anni sul senso delle manifestazioni fieristiche, qual è il punto di vista degli organizzatori del Top Audio? RO - Sono sicura che questo non è il momento delle grandi fiere, a causa dei cambiamenti avvenuti nell’economia e nel modo di gestire il mercato, ma penso anche che una fiera possa comunque avere una ragione d’esistere come momento di incontro del mercato. Però deve essere tutto commisurato al ritorno, anche i costi di partecipazione. Per il Top Audio sicuramente ci sono aree di miglioramento, ma penso che per gli operatori la fiera possa ancora avere un senso, magari con progetti nuovi e nuovi spazi. L’ideale sarebbe trovare una realtà fieristica non troppo grande che avesse al suo interno qualcosa tipo Quark Hotel: si potrebbe così creare un centro di interessante per tutti, grandi e piccoli operatori, come anche per il pubblico. Oggi c’è una maggiore attenzione ai costi, quindi è importante stare con i piedi per terra. Da parte nostra, però, sicuramente c’è anche ottimismo per il futuro.
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Labirinti acustici In mostra tra i concorrenti al Top Award 2010, Labirinti Acustici proponeva un diffusore-assorbitore che integra in un solo oggetto le funzioni di diffusore acustico (da 300 a 7.000 Hz a seconda del posizionamento) e di risuonatore di Helmholtz, ovvero assorbitore per le basse frequenze. Si chiama DiffondimiHel ed è disponibile in due modelli (in attesa di brevetto), sempre con la possibilità di regolare in modo continuo la gamma di frequenze assorbite grazie a un sistema a saracinesca: mod #1 opera in un range che va da 31 a 54 Hz, mentre mod #4 va da 68 a 112 Hz. Distribuito, ma non prodotto da Labirinti Acustici, il materiale fonoassorbente trasparente Microsorber. In pratica, è possibile trattare acusticamente, con particolare cura per l’intelligibilità del parlato, anche superfici che per motivi estetici o architettonici non è possibile coprire. www.labirintiacustici.it
Yamaha Spazio all’home cinema, come sempre nelle sale Yamaha del Top Audio, e quest’anno tra le novità c’era il sintoamplificatore AV 7.2 canali RX-V3067. Possibilità di espansione
io.it/
d w.topau
w http://w
fino a 11.2 canali, potenza massima 200 W per canale (con sette canali), due uscite subwoofer, HDMI versione 1.4 3D, ACR, funzioni di personalizzazione video. www.yamaha.it
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Bose Experience Center
Barbara Trigari
Lo scorso 9 novembre Bose ha inaugurato a Milano il primo Bose Experience Center italiano, un negozio in pieno centro dove chiunque può vedere e provare tutti i prodotti Bose rivolti al mercato consumer. Il negozio è attrezzato con un teatro per le demo dei prodotti top di gamma (aperte a tutti) e tre sale con porta a vetri per ascoltare i sistemi home cinema con maggiore riservatezza. Ai prodotti personal audio, invece, sono dedicate delle isole all’interno del negozio. Si tratta del primo punto di vendita Bose monomarca a proporre in Italia i prodotti a prezzo pieno (Bose ha altri cinque negozi negli outlet italiani, più un piccolo shop presso l’aeroporto di Venezia), simile a quelli già aperti a Londra o in Germania. Proprio nel nuovo negozio Bose ha presentato alla stampa alcune novità, tra le quali il sistema VideoWave per l’home entertainment. Fedele alla filosofia aziendale di proporre apparecchiature il cui uso sia semplice per chiunque, VideoWave punta a eliminare ogni ostacolo tecnologico alla diffusione dell’home cinema: niente cavi, niente telecomandi (o meglio, solo uno e semplice da usare), niente diffusori. Audio e video sono integrati nello schermo LCD, l’unico collegamento da fare è quello con la console per selezionare i diversi formati in ingresso (fino a cinque sorgenti in alta risoluzione collegabili, dock station iPod/iPhone), per il resto la qualità audio è garantita da un sistema che abbina i diffusori alle guide d’onda, per una resa convincente dell’audio, e con una accurata spazializzazione (tecnologia Bose PhaseGuide). La resa audio inoltre viene ottimizzata in base alle caratteristiche della sala con la calibrazione Adaptiq, sempre di Bose. Il telecomando click pad a radiofrequenza permette di controllare tutte le apparecchiature eventualmente connesse al VideoWave con cinque pulsanti base (per le funzioni più comuni e utilizzate) e un pad di navigazione per gestire tutti gli altri aspetti dal video. www.bose.it
Panasonic e il 3D a Milano
A cura della Redazione
Lo scorso 5 ottobre a Milano, presso La Posteria, Panasonic ha presentato le novità in ambito 3D rivolte al mercato consumer. Claudio Lamperti, Amministratore Delegato dell’azienda, ha ripercorso la storia di questa tecnologia in casa Panasonic partendo dal 2008 con il primo display 3D da 103”, fino ad arrivare al primo evento ripreso in 3D: i Roland Garros. A differenza dei suoi concorrenti Panasonic punta decisamente sul plasma, ritenendola la tecnologia vincente anche per la stereoscopia, con i suoi monitor da 42” a 152”. La chiave però per differenziarsi è la capacità di coprire tutta la catena del 3D: ecco quindi il lancio della camcoder consumer 3D HDC SDT-750 (la professionale è la 3D AG-3DA1), soluzioni per authoring ed encoding, lenti 3D per le macchine fotografiche, i televisori 3D Viera, i lettori Blu-ray 3D (DMP-BDT100), sistemi home cinema 3D e anche una soundbar 3D (SC-HTB500). Anche i contenuti stanno arrivando, con Sky che riprende eventi sportivi in 3D e accordi stipulati da Panasonic con le major (per esempio, per la distribuzione di Ice Age e Coraline). Proprio a questo riguardo, Panasonic ha costituito in Europa un 3D Innovation Centre analogo a quello giapponese, per supportare le major nel passaggio al 3D per la TV. Accanto al 3D, Il set di ripresa 3D secondo
l’obiettivo di diventare la “Green Innovation Company” numero uno al mondo entro il 2018.
Panasonic
www.panasonic.it
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Mitsubishi Day
Barbara Trigari
La divisione Visual Information Systems di Mitsubishi è la protagonista della giornata organizzata a novembre presso la sede Mitsubishi di Agrate Brianza (Mi) per presentare alla stampa le novità della stagione. Oltre ai già noti e apprezzati Cubes ed LCD professionali ultra narrow bezel, è stato presentato in anteprima il monitor LCD da 65” MDT651S per public display, indirizzato appunto ad applicazioni professionali 24/7 in grandi spazi: centri commerciali, stazioni e aeroporti, studi televisivi. Naturalmente full HD (1.920x1.080p), contrasto 2.500:1, luminosità 700 cd/m2 per una visione chiara anche in ambienti fortemente illuminati, due sensori luce per il controllo automatico della luminosità, hardware in alluminio satinato con bordo sottile (31 mm) e soprattutto connessione CAT5 per la visualizzazione di segnali in HD fino a 150 m di distanza, con sistema di compensazione della distanza. Disponibile in versione landscape e portrait. Facile da installare e poco dispendioso nei consumi. Per quanto riguarda i videoproiettori, Mitsubishi entra nella fascia delle apparecchiature a doppia lampada grazie al nuovo UD8400 con la funzione edge blending. Il proiettore è disponibile in versione bianca o nera, e si distingue per risoluzione WUXGA (1.920x1.200p), tecnologia DLP Dark Chip 2 con filtro autopulente e ruota colore (opzionale, per il broadcast), possibilità di calibrare l’utilizzo delle due lampade per allungarne la durata o aumentare la luminosità (massimo 6.500 Ansi Lumen o 8.000 ore di utilizzo senza manutenzione). Gli ambiti di utilizzo sono gli studi televisivi, università, musei e parchi divertimento, sale corporate, digital signage e rental. Per tutti questi ambiti molto diversi UD8400 possiede le caratteristiche di collegamento e controllo adeguate (scheda 3G-SDI, gestione da AMX e Crestron), oltre alle ottiche intercambiabili e a una elevata silenziosità.
UD8400
Citiamo anche il videoproiettore HC9000, top di gamma per l’home cinema con capacità full HD 3D, basato su tecnologia 3 chip SXRD ad alta velocità (2 ms). È in grado di raggiungere un rapporto di contrasto pari a 120.000:1, offre una risoluzione di 1.920x1.080p ed è dotato di processore video HQV Silicon Optics a 240 Hz. Si tratta di un 3D ready capace di lavorare con qualsiasi tipologia di immagini in 3D attivo, per facilitare la vita all’utente finale. Concetto adottato anche nei confronti dell’installatore, offrendo un lens shift verticale di ±50% e orizzontale di ±45%. Occhialini e trasmettitore a infrarossi vanno acquistati a parte. www.mitsubishielectric.it/vis
Adeo Group & Sanyo 2K Discovery Tour
Barbara Trigari
L’occasione è la presentazione dei nuovi prodotti Sanyo ai rivenditori e professionisti, ecco quindi il 2K Discovery Tour organizzato lo scorso 10 novembre a Milano, con la possibilità per tutti di fare domande e approfondire gli aspetti tecnici e pratici dell’uso delle macchine, con gli specialisti Adeo Group e Sanyo. Adeo è da oltre 15 anni il partner di Sanyo per la distribuzione in Italia dei prodotti professionali, ovvia quindi la coorganizzazione dell’evento, con in agenda una presentazione dell’azienda tenuta dal Direttore Commerciale Simona Maccari.
I dati di mercato Gianluca Codina, Sales and Marketing Manager di Sanyo Italia, ha aperto i lavori fornendo alcune cifre sul mercato dei videoproiettori (fonte: Futuresource). Nel 2009 c’è stato un calo nei volumi, ma il 2010 ha segnato
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dal mondo una ripresa, anche se non tale da eguagliare i livelli di crescita pre-crisi. Sottraendo dalle cifre i dati relativi ai proiettori SVGA (che il produttore giapponese non ha in catalogo), Sanyo è al terzo posto per volume di vendite nell’area coperta da Sanyo Sales & Marketing Europe, quindi ha ceduto una posizione al competitor Nec. Passando ai risultati in Europa, Sanyo registra una crescita nel terzo quadrimestre del 2010 con un +13% in quote di mercato Italia rispetto allo stesso periodo del 2009 (il market leader Epson ha il 27%, Sanyo il 20%) ed è in terza posizione dopo Epson e Acer in una classifica fatta sul totale del mercato (dove quindi pesano anche gli SVGA e la fascia medio-bassa). Il maggiore incremento si è registrato nella fascia dei proiettori a corto raggio per l’educational, grazie alle commesse del Governo: Sanyo ha fatto il 50,16% del volume totale in Italia. Analizzando solo la fascia dei proiettori >SVGA e >10.000 Ansi Lumen, Sanyo è al primo posto in Italia con il 31,82% del mercato per volume, a seguire Nec, Christie, Barco e Panasonic. IMG_3415.jpg - Quote di mercato in Italia per i proiettori >SVGA e +10.000 Ansi Lumen, nel 2008 e 2009.
Le novità Sono sei i nuovi prodotti presentati e illustrati da Hirotake Horiguchi, Product Il proiettore più grande è il PLC-HF 15000L,
Manager Sanyo, con l’indispensabile supporto linguistico di Codina.
il più piccolo il PLC-HF 10000L
I due colossi sono i proiettori per grandi eventi, simulazioni, sale cinematografiche PLC-HF 10000L e PLC-HF 15000L, due LCD dei quali è facile intuire la luminosità, risoluzione 2K (2.048x1.080), possibilità di realizzare presentazioni con due immagini affiancate (funzione picture-by-picture) e picture-in-picture. Il più potente PLC-HF 15000L con tecnologia QuaDrive 3x1,64” TFT (17:9) monta quattro lampade da 380 W (con 90 giorni di garanzia) con la possibilità di cambiare una lampada a caldo senza interrompere la proiezione e di selezionare il funzionamento con due, quattro o anche tre lampade. Lo chassis è dotato di manopole per il trasporto (47 kg di peso). Ampia l’offerta di lenti opzionali (11, tra cui due nuove) e comoda la compatibilità con le lenti della precedente serie XF. Per le connessioni, presenti D-Sub15 (RGB), DVI-D, HDMI (HDCP), 5 BNC, S-Video, RS-232, RJ-45, USB tipo B, più la possibilità di aggiungere quattro schede di collegamento (5 BNC, HD-SD-SDI, DVI/D-Sub15 e Dual Link SDI). Non è DCI-compliant. Funzioni edge blending e colour matching, correzione trapezoidale ±30 sia in orizzontale che in verticale, contrasto 3.000:1, rumorosità 51 dB (48 dB in modalità risparmio), cambio filtro automatico. In ambito educational (ma anche per il digital signage) Sanyo propone il modello PLC-ZM5000L, LCD con risoluzione WUXGA in formato 16:10, luminosità 5.000 Ansi Lumen e contrasto 2.000:1. Tra le funzioni da segnalare, tilt a 360°, sostituzione meccanica del filtro, otturatore meccanico e altoparlante da 10W integrato. Tipicamente educational il modello ultra-short throw PDG-DWL2500 (presentato insieme al DXL2000), con un rapporto di proiezione di 0,19:1 per immagini da 80”
Il modello PLC-ZM5000L
a una distanza di proiezione di 2,4 cm. La risoluzione è WXGA in 16:10, luminosità 2.500 Ansi Lumen, contrasto 1.750:1, controllo via RJ45 e funzione 3D (da sorgente
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PC con scheda di terze parti, leggi Nvidia). Oltre alla possibilità di installazione in verticale e orizzontale, il proiettore è in grado di proiettare immagini anche sul pavimento. Molto ampio il campo d’impiego del nuovo PDG-DHT8000L, che succede al modello DHT100 del quale può impiegare le ottiche: cinema, eventi, digital signage. Ha una risoluzione Full HD (1.920x1.080p) in 16:9, contrasto 7.500:1, luminosità 8.000 Ansi Lumen, sei obiettivi intercambiabili e tre schede, ruota colore selezionabile, cambio filtro automatico, otturatore meccanico, controllo via RJ45, motore ottico a tenuta stagna. Possibilità di operare il rovesciamento dell’immagine per montaggio a soffitto e per retroproiezione. Concludiamo la rassegna con monitor PID-47NE1 da 47” rivolto alle applicazioni di digital signage con cornice sottile (18 mm), contrasto 1.000:1, luminosità 700 cd/m2 ed equipaggiato con due altoparlanti da 5W. Possibilità di comporre videowall fino a 5x5 monitor e montaggio in modalità landscape o portrait. www.adeogroup.it
www.sanyo-europa.it Il modello PDG-DHT8000L
HP Sound con K-array: 20+5
Chiara Benedettini
Se HP Sound, produttrice di K-array e di altri sistemi di diffusione quali Kobra, Lyzard e Vyper, adatti alle installazioni, è oggi una realtà internazionale, non ha dimenticato la sua storia, raccontata dalle foto di tour e installazioni esposte all’entrata della Villa Corsini Le Mozzete sulle colline del Mugello, dove l’azienda ha voluto festeggiare con una cena di gala e tanta musica dal vivo i suoi 20 anni di attività, e i suoi cinque di produzione del K-array, la cui data di nascita risale appunto al 2005. Per questa occasione importante, segno di passione e professionalità, HP Sound ha coinvolto i partner commerciali esteri, il management di Exhibo (tra cui Graziano Somaschini) oggi distributore per l’Italia e corresponsabile del successo del K-array, la stampa nazionale e internazionale, e molti ospiti, tutti in qualche modo coinvolti nella storia di crescita di HP Sound. L’occasione più giusta per farci raccontare da Massimo Ferrati, uno dei titolari di HP Sound insieme ad Alessandro, i momenti salienti di questi 20 anni di carriera: “L’azienda è molto cresciuta in questi anni, ma non rinneghiamo assolutamente la nostra storia, il service, le installazioni, ed è per questo che ho un po’ modificato il discorso che ho appena fatto al pubblico rispetto all’idea iniziale, per ringraziare tutti i collaboratori, e le nostre famiglie, che ci hanno sostenuto in questo percorso. D’altronde il nostro passato ci è utile anche oggi: in fondo il mondo del service e degli installatori è oggi il nostro mercato, che conosciamo bene, e del quale sappiamo quindi
I ringraziamenti di Alessandro e Massimo agli invitati durante la cela per i 20+5 di HP Sound e K-array
interpretare le necessità e le dinamiche per la produzione dei nostri prodotti.” C – Siete molto cresciuti negli ultimi anni e HP Sound oggi conta 30 collaboratori. MF – La fase di ristrutturazione è tutt’ora in atto, e stiamo cercando di crescere e inserire nuove figure senza alterare gli equilibri esistenti. C – Lo sviluppo lo seguite sempre direttamente… MF - Anche prima del k-array stavamo perseguendo strade simili, e poi siamo arrivati all’idea giusta. Abbiamo inoltre sviluppato altri prodotti, come Vyper, Lyzard ecc., di taglia miniaturizzata, molto innovativi e in campi dove la concorrenza lascia spazio. Queste soluzioni vengono anche dalla mia esperienza personale in teatro, dove il suono deve essere bello ma non si deve vedere.
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dal mondo C – State distribuendo molto anche all’estero, quali sono i paesi più ricettivi? MF – Gli USA stanno rispondendo benissimo non solo dal punto di vista quantità ma anche qualità: la New York Philarmonic sta usando i nostri prodotti, ma anche la Cina, che sta diventando il nostro secondo mercato… siamo appena tornati dal PL&S di Shanghai e prima di riprendere l’aereo abbiamo visitato il padiglione italiano dell’Expo 2010, dove eravamo sponsor per l’audio per conto del Ministero degli Esteri. Incredibili poi per l’effervescenza, che ci hanno davvero sorpreso, i mercati sudamericani. www-k-array.net
Open house Panatronics A Milano, presso gli “Start Studios”, lo scorso ottobre si sono tenute due giornate di incontro per mostrare le tecnologie 3D e le novità provenienti dall’IBC dei marchi del catalogo Panatronics. L’azienda è molto attiva nel settore broadcast, e distribuisce appunto marchi quali datavideo (regie mobili e mixer video), Zeiss (ottiche, nel Roberto Somaschini illustra il
mercato in espansione delle video reflex), Panasonic e JVC (telecamere, anche 3D per Panasonic) e poi Anton
Truck dimostrativo JVC
Bauer e Sennheiser (microfoni), ma anche TVOne (distributori di segnale, convertitori, scaler…) e Sysline, con il suo bellissimo tavolo touch, che hanno attirato la nostra attenzione. Per TvOne segnaliamo in particolare il convertitore che è stato utilizzato per gestire i segnali in entrata al tavolo touch Sysline e il nuovo processore per il 3D con tecnologia Corio. Sysline, azienda partita dall’IT che oggi ha trovato interessanti sviluppi nella multimedialità, era presente con EDIT, Enterprise Digital Interactive Tabletop, una superficie multitouch che permette di manipolare in tempo reale, e simultaneamente, immagini, video, grafiche. Molto intuitivo (si usa un po’ come un iPad, dove si possono selezionare, allargare, spostare file e contenuti diversi), accetta segnali video live HDMI, VGA, PAL o multicanale SD-HD/SDI, con audio embedded. È costruito su piattaforma Window, e la tecnologia è applicabile a schermi di dimensioni fino a 100”. Molteplici i campi di applicazione, e ancora tutti da inventare: presentazioni interattive, marketing e comunicazione, digital signage, progettazione, ma anche regie video e video editing, applicazioni grafiche. Per JVC Professional era visitabile un mezzo per regia mobile dimostrativo, attualmente in tour in Europa, secondo il programma JVC Creation Truck Tour; a bordo molti prodotti tra cui i monitor di controllo DT-R17L4D e DT-R24L4D, il mixer video KM-H3000 a 12 canali (12x12 in HD/SDI) con la nuova funzione multiviewer; recente l’accordo con Telecast per la fibra per le camere da studio, in tre diverse tipologie, a seconda delle distanze da coprire e la necessità o meno di trasportare anche l’alimentazione. In programma anche alcuni seminari di aggiornamento sui temi del video professionale. www.panatronics.eu
www.sysline.it
www.jvcpro.eu
www.tvone.com
www.datavideo.info/it/
www.panasonic.it
Il tavolo touch di Sysline
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Extron in tour
Marino Petrelli
Due tappe, a Milano e a Roma, per osservare in esclusiva i nuovi prodotti Extron e incontrare il team vendite italiano. Un vero e proprio roadshow, il primo in Italia per questo marchio, all’interno di un tour che sta girando l’Europa, con il quale il leader mondiale di interfacce computer-video, distributori ed amplificatori, computer-video, scan converter e cavi ad alta risoluzione, ha voluto presentare le soluzioni di A/V streaming ad alta risoluzione in tempo reale, le soluzioni audio, i prodotti per la fibra ottica, le applicazioni WindoWall. “Un successo sia a Milano che nella capitale, non solo per numero di presenze, ma anche per il feedback che abbiamo avuto dagli utenti e dai clienti finali”, sottolinea Walter Brambilla, account manager Italia Extron.
La formazione L’incontro è stato anche l’occasione per prendere parte a due training gratuiti su video digitale e sistemi audio. Nel primo seminario si è approfondito il rapido sviluppo della tecnologia digitale nell’industria A/V che sta lanciando notevoli opportunità per il settore professionale. Il corso ha offerto nozioni essenziali su DVI, HDMI, Display Port ed altre tecnologie video digitali. Affrontato anche il tema dell’impatto del video digitale sull’attuale system design A/V. “Ottimizzare la prestazione del sistema audio” è invece il titolo del secondo seminario che ha permesso ai partecipanti di approfondire le caratteristiche del ProDSP per ottimizzare la performance del sistema audio personale e verificare la funzionalità del processore audio digitale Extron, con cui impostare adeguatamente il livello e la dinamica del segnale video, la risposta in frequenza del sistema e le funzioni del ritardo temporale rispetto alla sua applicazione. Attraverso le spiegazioni del team Extron si è avuto modo di riscontrare i benefici dell’utilizzo di amplificatori conformi “Energy Star” e come con essi sia possibile semplificare il system design.
Dai seminari ai prodotti Uno dei più importanti presentati è l’Smx System Mutimatix che serve per “switchare” le immagini su più schermi contemporaneamente. “Con un tocco su uno schermo, il sistema regola le immagini in monitor diversi collegando a piacimento il PC, la tv e altri schermi periferici - dice nella sua approfondita spiegazione Rainer Stiehl, Vice presidente marketing Europa di Extron -. Ad esempio, se in casa si hanno due schermi in blu ray, questo sistema permetterà di integrarli tra loro. Così come in un auditorium dove c’è la necessità di proiettare immagini su schermi molto grandi e che spesso rischiano di non avere un collegamento tra loro”. L’Smx è in grado di supportare fino a dieci schede matrice separate con un solo punto di controllo e può selezionare frame 2U, 3U, 4U, 5U. Inoltre, permette di ottimizzare qualsiasi combinazione di schede matrici per segnali digitali, analogici, a elevata banda passante e audio stereo. Da segnalare anche Vn Matrix che offre compressioni del segnale senza perdite e un tempo totale di codifica e/o decodifica di soli 70 ms. Vn Matrix commuta sorgenti Rgb, Dvi o video e audio attraverso LAN e WAN. Extron non dimentica la fibra ottica, “ancora di difficile applicazione in molti paesi, soprattutto in Italia, dove esiste un grande problema di messa in posa dei cavi”, aggiunge Stiehl. Per questo motivo è stato creato il sistema Fox Box, una soluzione che permette la gestione in fibra ottica di due o più monitor. Il prodotto offre l’estensione di segnali video ad alta e a bassa definizione, in audio stereo e controllo RS-232 a lunghe distanze su una sola fibra. Permette una notifica immediata in caso di perdita del collegamento, mentre la tecnologia a compressione zero (tutta digitale) fornisce performance pixel-per-pixel con segnali fino a 1.600x1.200, incluso HDTV 1.080p/60. www.extron.com
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news MimioTeach per l’educational
SpinetiX HMP200 e software Fusion
Distribuiti in Italia da Ligra, sotto il marchio
SpinetiX lancia la versione full HD e “hi-end” del media
Dymo|Mimio si riuniscono diversi prodotti
player HMP100 rivolto ad applicazioni di digital signage.
per portare la tecnologia digitale in classe.
L’Hyper Media Player HMP200 adotta la stessa filosofia
Tra questi, MimioTeach è un dispositivo
del modello precedente, ovvero un piccolo dispositivo da
in forma di barra magnetica, da applicare
applicare dietro il monitor, non a base PC (quindi immune
sulle comuni lavagne bianche, capace di
da virus), senza parti mobili e necessità di manutenzione,
trasformarle (con un computer e un proiettore)
con funzioni mirate e architettura aperta. Il piccolo e robusto
in lavagne interattive. Con una spesa
HMP200 è addirittura garantito a vita. Consuma 7 W,
contenuta e semplici collegamenti è
quindi meno di un computer, ed è in grado di visualizzare
possibile utilizzare la stessa lavagna
contenuti audio, grafici e dinamici su videowall, chioschi
per due funzioni, e soprattutto con la
interattivi e touch screen senza limitazioni nelle dimensioni.
stessa barra MimioTeach si possono
Risoluzione massima 1.920x1.080 p Full HD (da 25 a 60
“trasformare” più lavagne, portandola
Hz), compatibile con i formati 16:9, 16:10, 4:3 (orizzontale e
da una classe all’altra con il cambio
verticale), sistema di controllo dei malfunzionamenti, capacità
dell’ora. MimioTeach si applica
di memoria interna (8 GB a stato solido) oppure varie opzioni
alla lavagna con dei magneti; poi
di estensione via USB, connessione RS-232 I/O, connettività
si collegano il ricevitore MimioHub
3G. Il software del dispositivo si chiama Fusion e consente
(wireless) alla porta USB del computer,
di attivare subito la propria rete di digital signage (dimensioni
e il proiettore sempre al computer.
piccole e medie) senza installare altro software, neanche sul
La lavagna diventa il desktop del
proprio computer: è sufficiente collegarsi in rete al dispositivo
computer, quindi può accedere
HMP200 (o HMP100) e caricare i contenuti desiderati.
a Internet e a tutti i programmi
Compatibile con i sistemi PC, Mac, Linux e iPad, supporto
installati, leggere i documenti ecc. Si alimenta
multilingue, grafica drag&drop.
tramite presa di rete via cavo USB e spina
www.spinetix.com
con adattatore, direttamente dalla USB del computer o a batterie. Nella barra MimioTeach
Distribuito in Italia da Avstore, www.avstore.tv
è incorporato un alloggiamento per lo stilo, strumenti per scrivere, cliccare e svolgere le varie operazioni a video. Pesa 305 g e misura 37,54x6,8x3,8 cm. Distribuito in Italia da Ligra - www.ligra.it
Cavo VGA con audio integrato da TLS L’azienda tedesca TLS ha appena lanciato un cavo VGA con l’audio integrato. Il cavo è in grado di trasmettere sia il segnale VGA che il segnale audio a dispositivi di playback, risparmiando sull’installazione di amplificatori di segnale e quindi anche con risparmio di tempo. Certificato halogen-free e antincendio (DIN EN 50265), bassa attenuazione, impedenza 75 Ohm, raggio di curvatura 73 mm, diametro esterno 7,3 ± 0,4 mm. www.tls-gmbh.com
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n. 26
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news
In pista con Proel e Powersoft Grazie alla partnership di Proel con Quadra Luce & Design, i marchi Proel e Powersoft sono stati scelti per allestire tre locali della zona di San Teodoro, in Sardegna: l’Ambra Night, l’Ambra Day e il Luna Glam Club. Per l’Ambra Light, a pochi metri dal mare e con pista da ballo sotto il gazebo, l’impianto è un Proel da oltre 20.000 W costituito da quattro Sub Edge 218SP, due satelliti Edge C210P96, otto Edge 25PB, quattro Sub Edge 112SP, due amplificatori Powersoft K3 e un amplificatore Powersoft LD3004. L’Ambra Day invece è un bar che si trova in un grande parco che accoglie diversi eventi musicali e live. È equipaggiato con quattro satelliti TFL12 e due amplificatori PRL950. Infine il Luna Glam Club è una discoteca molto curata (Afa Arredamenti) e con vista mare, composta da una zona all’aperto e una coperta. La pista da ballo si trova all’aperto e ha un impianto composto da 14 diffusori Edge C65P di colore bianco (custom), 12 Sub Edge 112SP, otto Sub Edge 218SP, dieci satelliti TFL12, 14 Edge 25PB, 12 Edge 112SP, 14 Edge C65PW, quattro sub TFL15, due amplificatori Powersoft K3, quattro Powersoft LD3004 e sei amplificatori PRL950. www.proelgroup.com
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news Nuovi Christie Mirage 3D DLP Christie ha ampliato la propria serie di proiettori Mirage 3D DLP con sei nuovi modelli, per venire incontro alle esigenze di mercati quali l’home entertainment, il gaming, l’educational, il museale e il rental. Si tratta di macchine a tre chip DLP predisposte per la visualizzazione di contenuti 3D di ogni tipologia, tra cui anche le specifiche obbligatorie per la HDMI v1.4a, le console PS3 e i Bluray 3D. I modelli nuovi sono DS+6K-M e WU7K-M, rispettivamente con risoluzione SXGA+ 1.400x1.050 in 4:3 e WUXGA 1.920x1.200 in 16:9, entrambi fino a 6.300 Ansi Lumen, poi il videoproiettore DS+10K-M da 9.300 Ansi Lumen SXGA+ in 4:3, l’HD6K-M da 6.000 Ansi Lumen full HD 1.920x1.080 in 16:9, l’HD10K-M sempre full HD ma fino a 10.000 Ansi Lumen, infine il modello WU12K-M da 10.500 Ansi Lumen WUXGA in 16:9. Ad accomunarli c’è il rapporto di contrasto full on/off 10.000:1 e un ampio set di connessioni che include HDMI, DVI, RGB, 5BNC e possibilità di aggiungere slot opzionali per schede di controllo extra. Tutti, eccetto il modello WU7K-M, sono disponibili in versione 3D o 2D upgradabile al 3D, ricevitori IR sul fronte e sul retro, sistema Lente Intelligente ILS, che permette di riconoscere automaticamente e calibrare ogni nuova lente installata. Hanno dimensioni compatte, doppia lampada al mercurio e un’ampia disponibilità di lenti alternative. Novità anche per la distribuzione italiana: il partner di riferimento per i proiettori Christie DLP Cinema, eHome, ha recentemente scelto quattro partner per l’installazione e l’assistenza all’industria cinematografica: Veronese Cinematografica, Studio Sound, Microcinema e Digima, i quali diventano gli unici concessionari autorizzati Christie. www.christiedigital.com
MultiTouch al Graffiti Bar di Tokyo La finlandese MultiTouch ha completato a metà novembre una importante installazione di schermi multitouch nel Graffiti Bar di Tokyo, un locale con clientela benestante. Ai tavoli del bar e lounge sono attivi sette schermi da 46” e sette da 32” modello MultiTouch Cell LCD, mentre alle pareti ci sono due grandi schermi con videoproiezioni da 2,3 metri. I display visualizzano i menù (interattivi), effetti visivi (per esempio bolle di champagne), interazione con le carte VIP dei clienti. Come suggerisce il nome del bar, la clientela può lasciare il proprio graffito giovando con le proiezioni sulle pareti, che non ha solo funzione decorativa e di intrattenimento: la clientela può “sfogliare” il menù, interagire con i camerieri, fruire i contenuti media del locale, giocare o semplicemente vedere l’interazione tra il bicchiere posato sullo schermo e i contenuti media decorativi. Posando la VIP card sullo schermo, vengono trasmessi contenuti mirati al cliente specifico. L’interfaccia di controllo, sempre MultiTouch, si trova dietro il bancone del bar. www.multitouch.fi
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news
Nuovi plasma Panasonic full HD serie PF20
Mixer audio/video Roland VR-5
Panasonic integra la gamma di display professionali con
Indirizzato alla ripresa di venti live, questo
tecnologia New Neo PDP con due nuovi plasma full HD
mixer/switcher integrato racchiude in sé tutto
da 58” e da 65” indirizzati all’home cinema, applicazioni
quanto necessario per il mixing di materiali
corporate e digital signage. TH-58PF20ER e TH65PF20ER
audio e video, il playback, la registrazione,
sono già disponibili; il 65” ha un rapporto di contrasto
il preview su monitor e l’istradamento
nativo pari a 40.000:1 (contrasto dinamico 2.000.000:1),
dei contenuti verso lo streaming Web
6.144 passi equivalenti di gradazione per ogni scena,
(collegandolo a un computer fornito di un
gamma colore superiore allo standard HDTV, pannello con
servizio di streaming, via USB). Trattandosi
durata fino a 100.000 ore anche con il montaggio portrait.
di un apparecchio capace di svolgere più
Una copertura con vetro ultra resistente garantisce contro
mansioni, è ideale anche in contesti quali
i danneggiamenti per installazioni di digital signage. Per
eventi aziendali o di altro
il controllo e il monitoring da remoto via LAN, il display è
tipo e luoghi di culto.
compatibile Pjlink classe
Roland VR-5 è dotato
1 e utilizza lo stesso
di due ingressi audio
protocollo dei proiettori
mono e cinque stereo
Panasonic, nell’eventualità
(in totale 12 canali),
di inserimento in un
elaborazione digitale
network più ampio.
(noise gate, strumenti
Nel caso di più display
per il mastering, fade da
collocati vicini, a ciascuno
una sorgente a un’altra
viene assegnato un ID diverso per evitare errori nel controllo
ecc.) più switcher per
remoto. Tra le funzioni, Portrait Zoom suddivide l’immagine
cinque sorgenti video inclusi un PC (con
orizzontale in tre fasce verticali, ciascuna delle quali può
scan converter integrato) e video playback.
essere visualizzata dinamicamente in modalità portrait e,
Oltre ai controlli tradizionali, sono presenti
realizzando un videowall composto da tre plasma da 103”
due monitor LCD touch per una selezione
o da 85” in versione portrait, le figure umane si possono
più agevole e rapida delle sorgenti video,
visualizzare in dimensioni reali. La funzione Multi Display
mentre il monitoring dell’audio si può fare con
ingrandisce l’immagine fino a cinque volte l’originale, sia
delle cuffie. Dispone di effetti di transizione,
in orizzontale che in verticale (per esempio, 2x2, 3x3, 4x4,
picture in picture e split e controllo knob per
5x5 o con rapporti diversi), per coprire tutto lo spazio dello
regolare la trasparenza (per fare apparire
schermo; per lo stesso scopo si può impostare a piacere lo
una persona o un testo su uno sfondo).
zoom. La modalità Dual Picture consente di sovrapporre una
Collegando un computer alla presa RGB si
schermata di computer e un video, sempre per il ds, e Blend
possono realizzare presentazioni, slide show
Dual Picture permette di sovrapporre un testo a un filmato,
o proiettare filmati. È possibile registrare
in maniera semplice (per es. per dei sottotitoli). Un Timer
materiali in formato Mpeg-4 sulla card SD
settimanale consente la programmazione di eventi quali
(massimo SDHC memory card da 32 GB),
accensione e spegnimento, selezione della sorgente video
oppure visionarli con il mixer dalla card.
ecc. senza software scheduler aggiuntivi.
www.roland.com
www.panasonic.net
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news Crestron DigitalMedia 8G Gli switcher a matrice della nuova DM, ovvero Digital Media, di Crestron si pongono come soluzioni complete perché capaci di maneggiare, controllare e distribuire segnali di qualsiasi formato, analogici e non compressi in HD, su cavo twisted pair o fibra ottica. Inoltre, la serie può gestire le diverse forme di dati embedded come HDCP, EDID e CEC. Grazie alla tecnologia di nuova generazione DigitalMedia 8G, ciascun punto di ingresso o di uscita può contare su un canale da 8GB. Quindi dati e controlli si possono trasmettere in standard Ethernet ad altissime velocità e su grandi distanze, senza bisogno di ripetitori o sistemi di compressione, con una copertura fino a 100 m su cavo Cat5 e fino a 300 m su fibra, con risparmio di tempo e denaro sui cablaggi. I segnali audio e video, inoltre, conservano la definizione nativa, senza perdite. www.crestron.eu
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Colonne RCF CS 3041 e CS 3082
Yamaha serie DSR
Da RCF due modelli di diffusori a colonna
Yamaha presenta la serie di altoparlanti attivi compatti DSR,
a due vie, che completano la gamma
composta dai modelli DSR112, 115, 215 e 118W. Tutti sono
Commercial Audio per la diffusione del parlato
equipaggiati con DSP di ultima generazione (solo full range) e
o della musica come sottofondo. Per entrambi
amplificatori in classe D, alimentazione PFC switching-mode,
il design è discreto, con il corpo profilato
elaborazione 48 bit, conversione 24 bit AD e DA, processamento
in alluminio estruso e la griglia metallica,
dinamico D-Contour, trombe ad elevata dispersione 90°x60°,
colore bianco (RAL 9016) spesso infatti
montaggio a stand o sospesi, per il modello DSR112 anche
l’obiettivo è sparire, infatti è consentita anche
a terra come monitor. La qualità audio è curata dai crossover
l’installazione ad angolo con un accessorio ad
digitali con filtri FIR-X
hoc. I due modelli CS 3041 e CS 3082 sono
tuning brevettati
caratterizzati da una diffusione uniforme e
da Yamaha, che
ampia sul piano orizzontale (180°), e invece
ottimizzano la
direttiva sul piano verticale (70°), per adattarsi
risposta in frequenza
agli ambienti dall’acustica difficile, nei quali
e la fase regolando
occorre limitare la dispersione sonora verso
l’allineamento dei
soffitto e pavimento (auditorium, cattedrali).
trasduttori HF e LF.
CS 3041 monta quattro altoparlanti diametro
Inoltre il processore dinamico multimanda D-Contour funziona
50 mm (2”) e un tweeter da 1” (25 mm),
come un compressore intelligente, che ottimizza la resa degli
trasformatore per il collegamento con linee a
altoparlanti in termini di SPL in uscita, agendo in ciascuna
tensione costante 100 V, risposta in frequenza
banda di frequenze, senza gli effetti negativi della compressione.
160 Hz - 20 kHz, SPL massima 105 dB,
Comunque il sistema D-Contour si può escludere, se le
potenza 15 W RMS e 30 W di picco, sensibilità
condizioni esterne lo richiedono. Il modello DSR112, da 12”,
87 dB, impedenza 16 Ohm. Misura 43x7,6x6,5
ha una SPL massima di 134 dB, protezione dei trasduttori,
cm e pesa 1,7 kg. Il modello CS 3082 monta
dimensioni compatte (21 kg di peso). Le DSR115 da 15” hanno
invece otto altoparlanti da 2” e due tweeter
una SPL di picco di 136 dB, peso 28 kg, le DRS215 (sempre
da 1”, ha una potenza massima di 11 dB SPL,
15”) hanno 138 dB di SPL di picco, griglia heavy duty; infine
30W di potenza e 60 W di picco, sensibilità 90
DSR118W con 132 dB SPL di picco, frequenza estesa in basso
dB. Misura 67x7,6x6,5 cm e pesa 2,7 kg.
fino a 40 Hz, design bass-reflex, 42 kg di peso, griglia heavy duty.
www.rcf.it
www.yamahacommercialaudio.com
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news
Videowall LED OVL di Barco Frutto dell’aggiornamento della propria tecnologia di
Touch panel Extron TLP 1000MV e TLP 1000TV
retroproiezione a LED, i videowall OVL di Barco si giovano di
La serie Extron di pannelli di controllo TouchLink si
un sistema di raffreddamento a liquido più efficiente, tale da
arricchisce di due nuovi modelli, uno desktop, TLP
garantire un’operatività di 80.000 continue in modalità eco e
1000TV, e uno da incasso a parete o comunque
oltre il 20% di luminosità in
su superfici piane, TLP 1000MV. I modelli hanno
più rispetto ai concorrenti,
in comune lo spessore
dichiara il produttore.
ridotto, il pannello Full-
Con il sistema Sense6 la
Motion touch da 10” con
calibrazione del colore
risoluzione 1.024x600 a
è continua, in tempo
colori e ampie possibilità
reale, senza necessità di
grafiche, speaker, ricevitore
regolazioni o manutenzioni
incorporato MTP Twisted
manuali. La serie include
Pair in grado di accogliere
sia il formato 4:3 che 16:9
ingressi S-Video o
e schermi da 50” a 80”.
composito tramite cavo Cat-5 standard, infine
Il target sono prima di tutto le sale controllo, con sei modelli,
l’alimentazione PoE. I nuovi modelli rispondono
due da 80”, OVL-815 e OVL-808, due da 70” (OVL-715 e OVL-
alla crescente richiesta di pannelli di dimensioni
708) e due da 50”, OVL-515 e OVL-508, con risoluzioni SXGA
maggiori e più flessibili nell’installazione. Operano
1.400x1.050 per i modelli con 15 nella sigla, e XGA 1.024x768
con qualsiasi processore di controllo IP Link Extron
per i modelli con 08 nella sigla. Il progetto modulare del motore di
e sono completamente configurabili tramite il
proiezione degli OVL permette di utilizzarlo anche per aggiornare
software Gui Configurator che utilizza template
i moduli a retroproiezione Barco della serie Overview D.
pronti oppure modificabili dall’utente.
www.barco.com
www.extron.com
Meyer Sound per il Cirque du Soleil Tra i tanti spettacoli che il Cirque du Soleil ha allestito in giro per il pianeta, uno è dedicato al Re del Rock per eccellenza: Viva Elvis (Presley, naturalmente). Magnifico come il grande Elvis, lo show coinvolge una band dal vivo composta di otto elementi, quattro voci femminili soliste, la voce di... Elvis e varie effetti sonori, senza dimenticare un ricco allestimento e coreografie spettacolari. Sede dello spettacolo è il teatro da 1.800 posti dell’Aria Resort & Casino nel complesso CityCenter di Las Vegas, equipaggiato con 48 altoparlanti della serie Mica di Meyer Sound, otto subwoofer 700-HP e altri otto sub direzionali M3D-Sub per un effetto che stupisce in balconata (senza disturbare sul palco). Per l’effetto surround sono stati utilizzati line array M’elodie e M1D-SM, altoparlanti MSL-4, UPQ-1P, MTS-4A, CQ-1 e UPJunior. Per il palco l’allestimento prevede altri 18 altoparlanti e due SB-2 parabolici ai lati, per evitare che il mix dei monitor rientri in sala. Praticamente identico il setup per i fonici di sala (200 ingressi) e di palco (176 ingressi) sulla Meyer Sound Matrix3, ciascuna postazione con 11 processori LX-300. I collegamenti alla Matrix3 sono via AES digitale, con conversione in uscita in fibra ottica Optocore verso gli speaker con sei processori Galileo 616. L’installazione dei prodotti Meyer Sound è stata curata dalla divisione di Las Vegas della canadese Solotech. www.meyersound.com
Distribuito in Italia da Grisby, www.grisby.it
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Connessioni 21
Gli articoli del 2010
Scenari - Il mercato conference Un “classico della system integration . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 4 - Sale riunioni Strumento di lavoro o biglietto da visita? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . P. 10 Soluzioni - Auditorium Multimediale RDS Impossibile ma vero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 16 - Grani&Braci L’audio invisibile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 25 Vox Technologica Protocolli audio, Cobranet Caratteristiche, funzionalità, accorgimenti d’uso . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 30
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Approfondimenti - NEC Installation Series NPx250 Tanto (qualità e prestazioni) a poco (prezzo). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 36 - SGM: la serie Genio Mobile Per applicazioni architetturali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 40 Pillole - E-reader per e-book Quale direzione? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 44 - La cittadinanza digitale Frontiere della democrazia, a Venezia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 46 Dal Mondo - Digital signage a Viscom . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 48 - Connessioni onAir alla Settimana della Domotica . . . . . . . . . . . . . . . . p. 54 - Content & Technology Strategy . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 58 Appuntamenti Anticipazioni su ISE, intevista con Mike Blackman . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 68
Connessioni 22 Speciale reportage ISE - Integrated Systems Europe Il reportage dalla fiera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 4 Soluzioni - Tutto sotto controllo a Oltremare Nuove automazione per il Pianeta Terra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 32 - Riabilitazione tecnologica La Casa Domotica del Don Gnocchi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 38 - Università di Bolzano Telepoly: la tecnologia insegna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 44 - LIM, la messa a punto Cablaggi, installazione, proiettore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 48 Vox Technologica - Wireless Sensor Network Reti di sensori per applicazioni mobili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 53
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- Alimentazione elettrica Quanto è importante e quanto la trascuriamo? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 58 Pillole - Largo, arriva l’OLED . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 62 - eMagazine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 64 Dal Mondo - La system integration fa comunità Nasce la prima associazione di settore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 66 - Dal JM-1P al futuro. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 68
Connessioni 23 Scenari - Passaggio per osmosi Dal live alle installazioni (e viceversa?) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 4 Soluzioni - Il nuovo modus di BergamoTV Gestione in digitale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 12 - Conferenza e Cobranet Le sale dello Starhotel Rosa a Milano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 20 - Le Olimpiadi (invernali) del video Tutta Vancouver in HD . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 30 Vox-Technologica - High-Definition Multimedia Interface The never ending story? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 36 - L’orario di ufficio, il traffico e l’automobile Ovvero variabili e ritardi nella trasmissione audio e video. . . . . . . . . . . . p. 42 Approfondimenti - InFocus IN5500 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 48 - Omniabit IAX . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 52 - Spatz Proswitch-8 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 56
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Pillole - Laser cinema Facciamo il punto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 58 - WI-Max Ultima puntata? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 60 Dal mondo - Axys day . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 64 - Riorganizzazione Roland . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 65 - Convegno FBT per evacuazione sonora . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 66
Connessioni 24 Scenari - Il mercato del video professionale Valutazioni e prospettive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 4 Scenari - Il “fenomeno” 3D Da Wheatstone ai Mondiali di Calcio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 20
Connessioni 25 Scenari - SIEC e il mercato Le novità per l’associazione della system integration . . . . . . . . . . . . . . . p. 6 Soluzioni - Esperienza d’acquisto secondo FNAC Digital signage per nformare e divertire. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 10 - I Mondiali in 3D La terza dimensione per lo sport . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 14 - Tecnologia per l’entertainment Fusione di architettura ed elettronica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 18 Elica, la nuova sala riunioni Videoproiezione in grande . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 22 Speciale direttività audio - La teoria del line-array . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 22 Niente di nuovo sotto il sole? - La teoria del line array, in pratica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 26 Le “colonne sonore” e i piccoli sistemi da installazione. . . . . . . . . . . . . . p. 34 Speciale direttività audio - prodotti - RCF VSA 2050 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 42 - Bose La serie LT . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 46 - K-array, EAW, Ecler . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 48 - JBL La serie CBT Dal Mondo - La scommessa Epson-ScreenLine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 58 - SIM2 cerca partner eccellenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 62 - Scala Connected Signage Conference . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 62
Tecnologia e tendenze nel mondo del Building & Home Automation
Soluzioni - Tecnologia per il design La videoproiezione al Fuori Salone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 26 - 3D e 4K all’Arcadia di Melzo Sony in Sala Aqua . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 30 Vox Technologica - La visione umana e le tecnologie video La videoproiezione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 32 I display piatti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 40 - Costruire e vedere il 3D Tecnologie di produzione e visualizzazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 44 - Gli schermi da proiezione L’importanza dei dettagli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 50 Approfondimenti - Mitsubishi Electric XD-8x00 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 56 - LG Electronics Supersign . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 62 Samsung - Synch Master 2233RZ Dal Mondo Reportage da Screen expo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 66
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Anno 5° - n°26 novembre / dicembre 2010
Gli inserzionisti
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III cop.
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