Chiropratica RIVISTA PUBBLICATA A CURA DELL’ASSOCIAZIONE PRO CHIROPRATICA ITALIANA. SPEDIZIONE IN ABB. POST. GR. III PUBB. INF. 70% - € 2,50 - Gennaio 2005 - NUMERO 7
NUOVO ORIZZONTE DELLA SALUTE
Come prevenire il mal di schiena Le intolleranze alimentari I nostri studenti scrivono Zainetto si, zainetto no Palestra post vacanza La bocca ed il corpo Il catch? Uccide
Chiropratica NUOVO ORIZZONTE DELLA SALUTE EDITORE: Associazione Pro Chiropratica Italiana REDAZIONE: Ruelle Laurent Revel, 2 - 11017 MORGEX (AO) Tel. 0165.800404 - Fax 0165.801349 www.prochiropratica.com www.chiropratica.com E-mail: apci@chiropratica.com DIRETTORE RESPONSABILE: Enrica FERRI REGISTRAZIONE: presso la cancelleria del tribunale civile e penale di Aosta il 23-06-1995 PUBBLICITÀ: A.P.C.I. COMITATO DI REDAZIONE: Enrica Ferri Louise La Rue Antonio Gil Baiju Khanchandani IMPAGINAZIONE GRAFICA E STAMPA: Tipografia MARCOZ s.n.c. Piazza E. Chanoux, 1 - 11017 MORGEX (AO) Tel. e fax 0165.809640
Sommario: Anno 2005
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Per la Chiropratica sarà la volta buona?
Bournemouth
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Esperienze dai nostri studenti all’estero: Inghilterra
Parigi
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Esperienze dai nostri studenti all’estero: Francia
Hayward, California
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Esperienze dai nostri studenti all’estero: USA
La bocca ed il corpo
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Come chiropratica e odontoiatria collaborano
Palestra post vacanza
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Per continuare a star bene
Come prevenire il mal di schiena e vivere felici e contenti...
Le intolleranze alimentari
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Che cosa sono e come si manifestano
Zainetto sì, zainetto no?
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Zainetti scolastici: i consigli dei chiropratici
Il catch? Uccide
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L’altra faccia del wrestling
L’Editore non si assume alcuna responsabilità circa dati, opinioni o conclusioni espressi dai vari collaboratori di questa pubblicazione.
Di questo numero sono state stampate
11.000 COPIE
MAURIZIO MAGNONI vive e lavora a Cusano Milanino. “Vede, non posso pensare mille volte a quella tela, a quelle linee che per me rappresentano luce e forme vissute, senza essere felice nel sentire che sono mie, senza essere orgoglioso di averle create.” Così si esprime Maurizio Magnoni riflettendo sulla propria arte. Artista eclettico, ultimamente ha messo la sua arte al servizio della scultura modellando miniature automobilistiche di squisita fattura e pregio. Mani... mani dolci ed amorevoli che proteggono Mani... mani forti che curano Mani... mani sapienti che ridanno slancio. Maurizio Magnoni
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Le mani che curano - Pastello su Cartoncino 50x70
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nno 2005 Per la Chiropratica sarà la volta buona?
Louise La Rue Presidente Associazione Pro Chiropratica Italiana
Un altro anno e ancora, anche per il 2005, siamo qui ad aspettare che qualche parlamentare volenteroso e coraggioso si dedichi finalmente a fare riconoscere la Chiropratica come professione sanitaria primaria ed autonoma. In tutti questi anni di governo del centro destra c’eravamo illusi che finalmente la situazione sarebbe cambiata, che questo governo, avendo a cuore il cittadino, essendo forse più liberale di altri, ci avrebbe ascoltato e avrebbe concesso alla Chiropratica il posto che le spetta di diritto nel panorama delle arti mediche italiane. Non è successo… e non sappiamo perché. Dopo anni d’incontri e convegni, riunioni e promesse, la situazione sembra essersi arenata per tutte le medicine e pratiche non convenzionali, alternative, emergenti o in qualsiasi altro modo vogliamo chiamarle. Gli incontri e i contatti portati avanti per anni dai Dottori Bertamini, Pellissier e adesso Williams, quali presidenti dell’Associazione Italiana Chiropratici, sembrano non sfociare in nulla di concreto, sembrano essere svaniti nell'oblio! Onestamente, non riusciamo a capire perché l’Italia debba essere il fanalino di coda europeo dove solo Italia, Grecia e Spagna non hanno un riconoscimento legale per la Chiropratica. Onestamente, non riusciamo a capire perché l’Italia debba essere dilaniata da questioni etiche e morali sul se accettare o no le discipline complementari, la bioetica, la fecondazione assistita, ecc. ecc. Onestamente, non riusciamo a capire perché in Italia tutto debba essere sempre una mera questione d’interesse politico. Evidentemente, i Chiropratici politicamente non contano nulla, sono troppo pochi e non controllano abbastanza voti per influire sulle decisioni del governo. Nonostante noi pazienti siamo contenti
di essere trattati dai Chiropratici, otteniamo risultati ottimi dai loro trattamenti, riusciamo a guarire di più con la Chiropratica che con altre discipline, evidentemente la nostra voce non riesce a raggiungere le orecchie dei potenti e di coloro che stanno nelle stanze a premere i bottoni… E allora facciamoci sentire, scriviamo al nostro deputato, al nostro rappresentante alla Camera, al nostro deputato europeo e diciamo chiaramente che siamo stanchi di aspettare che i nostri Chiropratici siano riconosciuti, che la Chiropratica sia legalizzata. A questo fine inciterei tutti ad entrare nel sito della Chiropratica e a dare il vostro appoggio firmando l’appello che provvederemo ad inoltrare ai politici che devono decidere sulla legalizzazione della professione. Come noi abbiamo bisogno della chiropratica per i nostri problemi di salute così, per una volta, i Chiropratici hanno bisogno di noi per i loro problemi di "salute legale"; AIUTIAMOLI.
Navighiamo tutti su www.chiropratica.com oppure www.prochiropratica.com e diamo il nostro appoggio alla professione perché, forse, tutti assieme riusciremo in questo faticoso compito.
www.chiropratica.com www.prochiropratica.com Chiropratica
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B Coralie Pellissier Studentessa.
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ournemouth Esperienze dai nostri studenti all’estero: Inghilterra Apparentemente la Rimini d’Inghilterra, località turistica conosciuta da tutti, ma per me, fino a due anni fa, nulla più che una città sconosciuta. Eppure eccomi qua all’AECC (Anglo European Chiropractic College) al secondo anno di Chiropratica. L’AECC è uno dei cinque collegi di Chiropratica presenti in Europa. Il più vecchio tra l’altro, fondato nel 1960 offre un’ottima qualità d’insegnamento per gli studenti che non vogliono oltrepassare l’oceano Atlantico. All’AECC il 60% degli studenti non risiede in Inghilterra. Siamo un piccolo college di approssimativamente 600 persone dove regna la più totale multi etnia. Canadesi, italiani, belgi, spagnoli,
cinesi, australiani… insomma quasi tutti i paesi sono presenti all’appello. Questo offre un’opportunità irripetibile per conoscere culture e persone del mondo intero senza doversi spostare fisicamente oltre i confini della scuola, anche perché già di per se’ il fatto di essersi trasferiti in Inghilterra per studiare genera, all’inizio, una certa apprensione. Uno dei problemi più difficili da risolvere in Italia, per ciò che concerne gli studenti che vogliono frequentare l’università, è rappresentato dal trovare casa per trasferirsi nella città dove ha sede l’università. A Bournemouth questo non è un problema in quanto case e appartamenti, la cui tipologia in Italia nessuno stu-
dente potrebbe permettersi, sono alla portata di tutti e per di più facilissimi da ottenere poiché l’offerta supera la domanda. Quindi il primo problema di ogni studente straniero viene risolto senza alcuna difficoltà. Inoltre Bournemouth è situata a solamente un’ora e mezza da Londra, dunque le opportunità di visitare una delle più belle città del mondo non mancano. Ciò offre anche la possibilità agli studenti stranieri di tornare a casa durante le numerose vacanze con voli super abbordabili come offre in questo momento Ryan-Air. Con poco meno di 30 euro si può fare un’andata e ritorno Inghilterra-Italia! Nella mia prima settimana di permanenza in Inghilterra avevo trovato diverse sistemazioni ed alla fine avevo optato per una casa singola che ho diviso con altri quattro studenti: un olandese che frequenta il secondo anno, una norvegese, un’inglese e una belga che erano in classe al primo anno con me. Per quanto riguarda i corsi, al primo anno sono relativamente facili da seguire e offrono agli studenti un ottimo approccio alla lingua e permettono di integrarsi progressivamente al ritmo dello studio senza rimanere indietro nelle lezioni. Il primo anno, chiamato “extended year” costituisce un anno pre-universitario. Anatomia, micro-anato-
mia, fisiologia, chimica, fisica e tecniche di aggiustamento sono impostate per dare allo studente un’idea generale di ciò che lo aspetta nel proseguire i suoi studi di Chiropratica. Nel primo anno, infatti, la relazione vera e propria con la
Chiropratica è difficile da notare. Eppure, se non si hanno altre lauree o specializzazioni in campo medico, l’extended year è un passaggio obbligatorio da farsi! Ad essere sinceri, non è neanche male iniziare in modo più “soft” in quanto lo studente ha l’opportunità di adattarsi al sistema, alla lingua, al posto e… soprattutto ha l’opportunità di partecipare alle numerose feste senza doversi preoccupare troppo se non studia il sabato a causa del mal di testa per le eccessive diete liquide della sera prima! I professori sono sempre disponibili nell’aiutare e risolvere i quesiti dei loro studenti, infatti, ad ogni studente viene assegnato un Tutor personale al quale rivolgersi per ogni problema, di studio e non, e la S.U. (Unione degli studenti) s’impegna a far partecipare gli studenti nel migliore dei modi, anche al di fuori dell’ambiente scolastico, a tutto ciò che può essere una vita comunitaria
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passata fuori di casa. La struttura scolastica offre una palestra, una sala computer dotata delle più avanzate tecnologie, una libreria, una mensa, un bar aperto tutte le sere e un negozio dove lo studente può acquistare ogni sorta di materiale scolastico, dai libri ai modelli anatomici, dai camici ai poster, ecc. Sono altresì disponibili corsi ed attività sportive di ogni sorta gestite da studenti e docenti: rugby, calcio, karatè, aerobica, basket…. Insomma cosa desiderare maggiormente? Un piccolo college americano disponibile in versione europea adatto a chi ha sempre sognato l’università americana tanto vista nei film… …Ma non confondiamo tutto ciò con dolce voglia di fare niente, poco studio e tante feste! Feste…effettivamente tante ma studio anche! Se il primo anno non impegna lo studente al 100% gli anni a seguire (4 per la precisione) lo richiedono. Al 2° anno il programma di anatomia, micro-anatomia e fisiologia quintuplica letteralmente e le ore di tecniche di aggiustamento passano da tre a settimana a sette. La presenza obbligatoria ai corsi duplica ed anche le fasce orarie dei corsi. Infatti nell’extended year lo studente non inizia quasi mai i corsi prima delle 11 di mattina e non finisce quasi mai alle 18. La situazione cambia radicalmente nel 2° anno: essere 6
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presenti in classe alle nove di mattina con uscita alle 18 è quasi una routine. Ovviamente ci sono parecchie ore libere nel frattempo ma le dolci abitudini dell’iniziare tardi e finire presto finiscono, purtroppo! In effetti il vero corso di Chiropratica inizia a prendere forma al secondo anno e, credetemi, lo studente se ne rende perfettamente conto apprezzando
(anche se sudando) finalmente la scelta fatta. Cinquanta esami l’anno di media senza nessuna possibilità di rimandarne e fallirne alcuno, con il rischio di ripetere l’intero anno sono argomenti che danno credibilità e merito a chi riuscirà a laurearsi dopo un percorso di cinque anni molto sofferto. L’A.E.C.C., è un’università Chiropratica riconosciuta mondialmente che probabilmente dall’anno prossimo (2004/2005) diventerà molto più accessibile in termine di costi: infatti il governo inglese s’impegna con la nuova legge ad assorbire una buona parte della rata scolastica. L’A.E.C.C. saprà soddisfare coloro che hanno trovato nella Chiropratica una ragione di vita e potrà prepararli adeguatamente per la loro futura vita professionale.
Per maggiori informazioni visitate il sito www.aecc.co.uk o contattatemi all’indirizzo e-mail:
cosmarama@hotmail.com
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arigi Esperienze dai nostri studenti all’estero: Francia
Elio Cavedoni Studente.
Ho iniziato il mio cursus scolastico in questa disciplina nel settembre del 2002 dopo un passato poco entusiasmante nei meandri dell'università di medicina di Torino e nel mentre di una lunga pausa di riflessione su quello che avrebbe dovuto essere il mio futuro. Ho avuto la fortuna di conoscere la chiropratica attraverso gente dotata di un carisma e di una filosofia di vita che fino allora avrei considerato un’utopia ai nostri tempi, roba da romanzo o da cineteca. Mi sono dunque lanciato in quest’avventura che rimpiango non avere mai avuto occasione di considerare prima, nei miei 30 anni di vita. Appassionato di scienza medica e desideroso di mettermi al servizio della salute della gente, soltanto questa professione avrebbe potuto realizzare i miei ideali e così finalmente mi sono iscritto all'Istituto Franco Europeo di Chiropratica a Parigi. Grazie al mio passato di studente di medicina ho avuto la possibilità di accedere direttamente al 2°anno di corso dopo un incontro selettivo con i responsabili della scuola. L’IFEC apre le sue porte nel dicembre 1983. Fin dall'inizio il programma di studio si adegua ai canoni dei colleges americani e ottiene la sua prima accreditazione internazionale nel giugno 1996, rinnovata nel 1998 e nel 2002. In costante evoluzione la sede si trasferisce a Ivry Sur Seine dove acquisisce un'area di maggiori dimensioni per ovvi motivi di spazio: aule studio più grandi, un elaboratissimo laboratorio di radiologia, aule conferenza, area svago, sala computer, biblioteca e soprattutto una moderna clinica. La vecchia sede parigina é ultimamente stata ristrutturata e adibita a sede clinica distaccata. Il corso di studi consiste in più di 6000 ore di frequenza (teoria e pratica) distribuiti in sei anni accademici alla fine dei quali, dopo sostenimento di tesi di laurea, é rilasciato il titolo di Doctor of Chiropratic dell' European Chiropractors' Union. In aggiunta al normale corso di
studi é inoltre previsto uno stage di dissezione del corpo umano nel periodo che precede l'apertura dei 2°, 3° e 4°anni accademici, durante settembre: lo stage si svolge in collaborazione con l'università di medicina di Parigi sotto la direzione del direttore del dipartimento d’anatomia nonché della clinica dell'istituto. Il corpo insegnanti é costituito da dottori in chiropratica, medicina, scienze varie tra i quali spiccano alcuni nomi illustri dell'ambito universitario e della ricerca scientifica francese ma anche internazionale; inutile affermare che é richiesta la massima partecipazione e serietà per riuscire gli studi. Degni di nota particolare sono i corsi offerti in radiologia (organizzati tutte le settimane, per tutto l'anno, per tutti i sei anni di corso), in anatomia umana (il cui livello eguaglia quello richiesto agli specializzandi in chirurgia), e, ovviamente in tecnica. L'istituto ospita ogni anno diversi congressi per offrire allo studente, ma anche ai già dottori, la possibilità di migliorarsi e di tenersi aggiornati. La sensazione che si ha all'interno della scuola é quella d’essere tutti una grande famiglia (ciò che dovrebbe accomunare i chiropratici di tutto il mondo) e la vita al suo interno si svolge in un’atmosfera gradevole e di totale reciproca complicità, con corpo insegnanti e amministrativo sempre disponibili alla risoluzione di qualsiasi problematica personale. Per due volte all'anno sono istituite due giornate porte aperte (che per l'anno 2005 avverranno il 9 e il 23 aprile) che danno l'opportunità al pubblico e ai futuri studenti di visitare la totalità dei locali dell'istituto (clinica compresa). Mi auguro di incontrare al più presto, nel tempo che mi rimane fino al dottorato, altri nuovi compagni italiani oltre ai sei che già frequentano questa scuola. Per ulteriori informazioni mettere in contatto il sito internet www.ifec.net.
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ayward, California
Esperienze dai nostri studenti all’estero: USA
Daniel Rigel Studente.
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Sono nato nel mondo della Chiropratica, perché mio padre è un Chiropratico e nel percorso della mia vita ho riscontrato molte testimonianze di persone che sono state curate attraverso questa disciplina. Dopo aver conseguito un diploma di scuola superiore ho avuto un’esperienza diretta in uno studio di Chiropratica, dove ho lavorato come assistente. Lì mi sono reso conto di come la Chiropratica risana i pazienti malridotti e di come lo fa puntualmente. Un caso in particolare mi è rimasto nel cuore: quello di una signora distinta che è entrata nello studio con le stampelle e aveva bisogno di essere sorretta da più braccia. Questa povera signora era in precedenza stata da altri professionisti che, però, non erano riusciti a risolvere il suo problema. Quello che mi ha colpito di più era che aveva gli occhi pieni di tristezza perché ormai aveva perso la speranza di poter tornare a condurre una vita normale. Il Chiropratico ha fatto la sua valutazione e ha iniziato ad aggiustare i problemi che ha riscontrato sulla signora. Visita dopo visita, la signora dimostrava miglioramenti, le stampelle sono sparite, ha cominciato a camminare normalmente ed alla fine è tornata alla sua tanto desiderata vita normale. Questa esperienza mi ha davvero colpito e ho capito realmente cosa vuol dire “aiutare il prossimo”. A dispetto di questa profonda riflessione ho deciso di esaudire un mio desiderio pre-
cedente, e di approfondire i miei studi in economia e politica per laurearmi in affari internazionali. Avendo maturato l’idea che la Chiropratica poteva diventare una mia vocazione, ho poi deciso di affrontare i corsi di scienza base, dei quali ho sempre avuto il timore, però indispensabili per poter accedere ad una facoltà di Chiropratica. Ho trovato un corso intensivo di sei mesi in un’Università ad Atlanta, Giorgia, che mi ha fornito i crediti necessari per entrare in una facoltà Chiropratica. A questo punto sono diventato più esigente, quindi prima di decidere a quale università avrei fatto domanda mi sono informato. Ho esaminato i curriculum di varie università e ho consultato alcuni Chiropratici in Italia e negli Stati Uniti. Alla fine ho trovato esattamente quello che cercavo: una facoltà preparata e molto professionale che fornisce un incentivo e una preparazione adatta ad entrare nel mondo del lavoro a tutti gli studenti. Il “Life Chiropractic College West” è molto forte in tutti e tre gli aspetti della Chiropratica: Scienza, Arte e Filosofia, che secondo me è molto importante per costruire una base solida per poi diventare un Chiropratico di successo. I professori sono molto competenti e ci forniscono una magnifica educazione ma più che altro danno consigli precisi importanti nelle cliniche, quando siamo a stretto contatto con i pazienti. Un aspetto stupendo dell’università è che ci sono studenti da tutto il mondo. Avere amici e compagni di studio da diversi paesi è in se’ un’esperienza fantastica, che contribuisce anche a farmi crescere come persona e Chiropratico. Ora sto terminando i miei studi, e tra circa un anno mi dovrei laureare. È stata un’esperienza a dir poco avvincente e non vedo l’ora di iniziare a lavorare perché penso che aiutare il prossimo con la propria professione sia una delle cose che porti più gioia e soddisfazione a se’ stessi.
Sentirete il massaggio del Mini Pro 2 in profondità nei muscoli, non Ultimo nato in casa Thumper, il Versapro vi offre un modo
solo in superficie sulla pelle. Due
completamente nuovo di scaricare la tensione muscolare e
sfere disegnate anatomicamente
rinnovare il vostro corpo stanco e dolorante. Il Versapro fa
vibrano verticalmente con una
tutto il lavoro per voi: sedetevi e rilassatevi! Appoggiate i piedi,
escursione di 6,35 mm. Tre poten-
i polpacci, le cosce o la parte lombare della schiena al
ze, da 20 a 40 percussioni al
Versapro e lasciatevi andare: una nuova dimensione del
secondo, producono penetranti
benessere è appena cominciata.Scegliete una delle 13 inten-
onde di benessere per alleviare
sità di massaggio e le sospensioni di acciaio auto stabilizzan-
tensioni muscolari e contrazioni.
ti del Versapro si adatteranno alle differenti parti del corpo per
Un massaggio che penetra in
il un massaggio e sollievo ideale. il Versapro è un massaggia-
profondità nei tessuti… senza sfor-
tore “muscoloso”. I suoi 184 punti di digitopressione sono
zo: il Mini Pro 2 lavora per voi.
azionati in modo diretto e regolabile da 16 a 30 impulsi al
Non c’è bisogno di esercitare alcu-
secondo. Vi accorgerete del benessere creato dal Versapro in
na pressione, il solo peso dell’at-
profondità nel corpo, non solo in superficie sulla pelle. Un
trezzo è sufficiente: appoggiate il
massaggio profondo senza sforzo.
Mini Pro 2 sulle spalle per alleviare
MINI PRO 2: AZIONE PERCUSSORIA PROFONDA
GLI ALTRI: AZIONE ORBITALE SUPERFICIALE
le tensioni causate dagli stress quotidiani e per i vostri piedi stanchi sistemate semplicemente il Mini Pro 2 su un cuscino sul pavimento e appoggiatevi sopra le piante dei piedi. In pochi secondi sarete stupiti e sorpresi dalla sensazione di sollievo che proverete: vi sembrerà di camminare sulle nuvole. CAVO D’ALIMENTAZIONE EXTRA LUNGO (3,7 M)
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L Dr. Daniele Chiesa medico chirurgo specializzato in odontostomatologia.
Il presente articolo è il primo di una serie avente lo scopo di far conoscere il funzionamento e l’importanza dell'apparato stomatognatico nell’economia generale del corpo umano contribuendo all’affermazione del lavoro di equipe fra il chiropratico e specialisti di altre branche mediche, per una sempre maggiore efficacia delle terapie proposte ai nostri pazienti.
Ippocrate da Coo 10
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a bocca ed il corpo Come chiropratica e odontoiatria collaborano "Tutte la parti del corpo formano un cerchio, ogni parte è sia l'inizio sia la fine". Così affermava Ippocrate da Coo (460 a.C377 a.C). La nostra Ars Medica ha dimenticato questo e nella sua evoluzione ha continuato a suddividere il corpo in apparati, perdendo la visione di insieme della struttura dell'organismo e delle sue funzioni. La suddivisione della colonna vertebrale in quattro segmenti, ad esempio, è puramente arbitraria essendo dal punto di vista funzionale una struttura unica ed indivisibile e l'occhio non è solo sede della acuità visiva ma, anche, componente essenziale nel mantenimento dell’equilibrio. La parte del corpo che è sempre stata considerata avulsa dal contesto generale del corpo è la bocca. Essa è sempre stata, in generale, appannaggio di categorie estranee all’arte medica, i ”cavadenti”, i barbieri nel Far West, con risvolti sempre truci, immagini di dolore e sofferenza legati alla immancabile estrazione del dente. In realtà sono sempre esistiti tentativi di sostituzione dei denti andati perduti. In epoca etrusca o ai tempi degli egizi, venivano sostituiti i denti perduti nei settori anteriori, con denti prelevati dai defunti o estratti agli schiavi e fissati a quelli vicini con fili o striscette d’oro. Nelle corti europee esisteva la figura del medico di corte che si dedicava anche alle terapie odontoiatriche. Questi eventi riguardavano un’elite. A livello di volgo, la terapia più diffusa era l’estrazione. Nella cultura popolare, ancora oggi se ne sentono gli effetti; al dente, al dentista e alle terapie odontoiatriche è legata l’immagine del dolore e l’estrazione viene ancora richiesta come soluzione rapida ed economica: “via il dente,via il dolore”. Da circa un decennio la situazione è in via di cambiamento, i mass-media sempre più spesso si occupano della salute della bocca. Il concetto di prevenzione si sta affermando e sempre più spesso, il paziente ricorre
al dentista per una visita di controllo e non solo per eliminare il dolore. Per quanto riguarda le correlazioni fra la bocca, o meglio, fra l’occlusione dentale e gli altri apparati e sistemi corporei esiste una “non conoscenza” o accettazione da parte della classe medica, del ruolo che una malocclusione può avere in quadri dolorosi cervicali, dorsali, lombari ecc... Spetta proprio alla Chiropratica ed alla kinesiologia in particolare, l’onore di aver studiato ed approfondito le correlazioni fra l’apparato masticatorio e ad esempio, l’apparato locomotore. La perdita di elementi dentali e la loro mancata sostituzione, protesizzazioni, terapie ortodontiche anche tecnicamente ed esteticamente perfette ma non armonizzate con l’individuo possono, in taluni soggetti, scatenare quadri dolorosi in zone corporee apparentemente non collegate alla bocca. Esempio tipico sono i quadri di cervicalgia alta, la cosiddetta “cervicale”, a livello delle prime vertebre cervicali con tipica irradiazione alle tempie ad insorgenza notturna o mattutina. In questo caso senza intervenire correttamente sull’occlusione dentale, il lavoro del Chiropratico potrebbe essere annullato o di ridotta efficacia. La branca dell’odontoiatria che si occupa in maniera approfondita di queste problematiche si chiama “GNATOLOGIA” anche se la sua conoscenza ed applicazione dovrebbe far parte del bagaglio culturale
Divaricatore
Caravaggio: Il cavadenti
di ogni dentista. Il termine deriva dal greco “gnatos- logos”cioè discorso sulle mascelle. Il suo grande sviluppo avvenne nel 1864 quando Bonwill creò il primo articolatore, l’apparecchio che permette di assemblare insieme i modelli di gesso delle arcate dentarie come sono nella realtà del paziente. Da allora vi fu un vero e proprio fiorire di interesse, invenzioni per migliorare gli strumenti nel tentativo di riprodurre il più fedelmente possibile i movimenti della bocca. Per la tecnologia del tempo, prevalse una visione molto meccanica del funzionamento della bocca e nonostante alcune voci contrarie si continuò a considerare il sistema masticatorio come un insieme di ingranaggi, i denti, connessi attraverso l’osso mandibolare alla articolazione temporo mandibolare in un rapporto dinamico nettamente meccanicistico che escludeva qualsiasi ruolo del sistema nervoso centrale e del sistema muscolare. Questa visione che isolava il “pianeta bocca” dal resto del corpo, durò circa un secolo. Nel 1934, però, Costen un otorinolaringoiatra statunitense pùbblico un
lavoro in cui poneva le basi delle connessioni fra malocclusione e sintomi extraorali. Egli, infatti, osservò che quadri di cervicalgia e/o disturbi uditivi erano collegati alla mancanza dei molari. Da circa un decennio la situazione va cambiando e, con sempre maggiore risonanza, si sente sempre più diffusamente parlare, sia in ambito scientifico che dai mass-media, di “patologie occluso posturali”. Con questo termine, si indicano quadri patologici, generalmente a carico del
sistema muscolo-articolare, coinvolgenti regioni al di fuori dell’apparato masticatorio, la cui patogenesi risiederebbe in parte o in toto in una malfunzione dell’apparato stomatognatico. Per comprendere come ciò possa avvenire è necessaria una visione globale del corpo umano e di tutte le correlazioni anatomiche, fisiologiche e funzionali fra i vari distretti. Nei prossimi articoli inizieremo questo viaggio all’interno della bocca e nei rapporti di questa con il resto del corpo.
BREVE CURRICULUM VITAE Nato a Genova nel 1955, Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1982 Università degli Studi di Genova Specializzazione in Odontostomatologia nel 1985. Dal 1987 membro dell'Accademia italiana di Kinesiografia ed Elettromiografia Cranio-Mandibolare (AIKECM) ( www. AIKECM.it). Ideatore della Tecnica di "Coronoplastica in Deglutizione" nel 1988, pubblicata nel testo: Bazzotti - Boschiero "Principi di occlusione neuromuscolare" CEA Milano. Dal 1989 docente AIKECM ed attuale Segretario Culturale. Fellowship (I.C.M.O.) International College of Cranio Mandibular Orthopedic (USA), in Ortopedia Cranio Mandibolare nel 1997. Diploma triennale AIKA (Accademia Italiana Kinesiologia Applicata). Dal 2003 insegnante (Rapporti occlusione postura) al corso di laurea in Podologia Università di Genova. Relatore a corsi e congressi nazionali ed internazionali. Libero professionista odontoiatra in Genova
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P Dr. Wayne Steiner D.C.
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alestra post vacanza Per continuare a star bene
Succede ogni anno. Puntuale come Natale, Pasqua e l’onomastico della mamma. Tra settembre e ottobre le palestre si riempiono. Forte di tutte le buone intenzioni accumulate durante le partite di tennis, l’aerobica nei villaggi, le escursioni in montagna e le nuotate in mare aperto, la gente vuole rimettersi in forma. E’ quasi un rito. I gestori del fitness lo sanno bene e ci offrono tutte le possibilità immaginabili per realizzare i nostri sogni di salute. Questo fenomeno è da ritenersi senza dubbio positivo, però l’esuberanza con cui ci si tuffa nel mare dello sport va moderata con scelte ponderate e razionali. Per decidere quali attività fare, e in quale modo eseguirle, ci vuole un po’ di tempo e un pizzico di buon senso. Prima ti devi chiedere che cosa vuoi ottenere. Un po’ di fiato in più, perdere qualche chilo di troppo, ridistribuire la cellulite, sgranchire un po’ i muscoli diventati troppo sedentari, rinforzare il sistema immunitario? Ogni scusa è buona quando si tratta di migliorare lo stato di salute. Occorre valutare innanzi tutto le condizioni fisiche attuali, sia per quanto riguarda le indicazioni sia per le contro indicazioni. Per i giovani che hanno sempre praticato qualche tipo di sport si può esercitare una scelta più ampia, essendo le controindicazioni
pressoché minime. Invece chi si avvicina per la prima volta alla palestra in età non più giovanissima, dovrebbe decidere e pianificare l’attività insieme con uno specialista. Purtroppo, spesso le visite d’idoneità sono solo un proforma ed i problemi specifici dell’individuo non sono affrontati. Ogni sport ha la sua base d’utenti e non bisogna sconfinare e superare i propri limiti. Scegliere l’attività sbagliata non è soltanto demotivante, (la frequenza ne soffrirebbe) ma può anche essere pericoloso. Vediamo insieme chi può trarre maggior beneficio dalle attività più comunemente eseguite in palestra. NUOTO. Sport universale. Può essere praticato da chiunque abbia bisogno di muoversi in maniera simmetrica senza stressare le articolazioni del corpo. INDICAZIONI PRIMARIE: scoliosi / artrosi degenerativa della colonna vertebrale, le anche, le ginocchia e le spalle, disturbi psichici di lieve entità. CONTROINDICAZIONI: le artriti acute. GINNASTICA IN ACQUA. Attività principalmente riabilitativa. Ultimamente utilizzata come alternativa all’aerobica con la stessa risposta cardiaca senza l’effetto di compressione alle grandi articolazioni. INDICAZIONI PRIMARIE: vedi sopra, inoltre indicata per l’allenamento aerobico e ginnastica geriatrica CONTROINDICAZIONI: disturbi cardiaci gravi. STRETCHING. Allungamento muscolare. Dolce e non traumatico pre-allenamento utile per sviluppare maggior competenza muscolo-scheletrica. INDICAZIONI PRIMARIE: ginnastica geriatrica, primo approccio a qualsiasi attività fisica dopo un lungo periodo d’inattività, problemi alla colonna vertebrale dovuti alla vita sedentaria e lavorativa. CONTROINDICAZIONI: fasi acute di stiramento o strappo muscolare, nevrite tipo sciatalgico. GINNASTICA CON VARIANTI. Corpo libero, medica, correttiva, per la terza età.
Termine piuttosto vago che comprende praticamente tutti i tipi di ginnastica a terra. La scelta dei movimenti, per quanto riguarda la terza età ed il corpo libero, è lasciata all’insegnante e spesso non sono prese in considerazione le problematiche individuali. Le ginnastiche mediche e correttive sono eseguite su espressa richiesta medica con criteri specifici. INDICAZIONI PRIMARIE: bonificazione muscolare generale, rinforzo muscolare sia isometrico sia isotonico. CONTROINDICAZIONI: per il corpo libero e quella della terza età, problemi specifici individuali. Per la medica e correttiva, nessuna. YOGA. Disciplina indiana che consiste in movimenti e posizioni eseguiti con concentrazione e dolcezza tipo stretching. INDICAZIONI PRIMARIE: rigidità muscolare della colonna vertebrale e degli arti. CONTROINDICAZIONI: instabilità legamentosa e obesità. AEROBICA CON VARIANTI: jazzercise, Step. Ginnastica ritmica caratterizzata da elevata frequenza cardio polmonare. Utile per aumentare la capacità ed efficienza cardiaca e respiratoria. Tonificante per tutta la muscolatura del corpo. INDICAZIONI PRIMARIE: cardio fitness, perdita di peso, base d’allenamento per altri sport, sia individuali sia di gruppo. CONTROINDICAZIONI: cardiopatia grave, insufficienza angiologica (veno-
sa e arteriosa), obesità pronunciata, malattie dei dischi intervertebrali (ernia, protrusione, degenerazione avanzata), coxartrosi, problemi osteoarticolari del ginocchio, l’età geriatrica. DANZA E VARIANTI: classica, moderna, latino americana. Attività fisica più o meno vigorosa, armoniosa e divertente. INDICAZIONI PRIMARIE: cardio fitness, bonificazione muscolare generale, coordinamento neuromuscolare, lombalgia d’origine muscolare, scoliosi nell’adolescente. CONTROINDICAZIONI: coxartrosi, malattie degenerative avanzate della colonna vertebrale. PESISTICA. Attività classica della palestra. Scopo è di aumentare la massa o la definizione muscolare.
INDICAZIONI PRIMARIE: culturismo, training per altri sport che necessitano d’elevata massa corporea tipo rugby, football americano oppure pallacanestro. Work-out settoriale per sviluppare gruppi specifici di muscoli, utile per determinati sport, tonificazione muscolare. CONTRO INDICAZIONI: l’età dello sviluppo associato all’immaturità ossea, tutti i tipi di tendinite e artrite. ARTI MARZIALI. Disciplina orientale mirata a migliorare la funzionalità neuromuscoloscheletrica e la concentrazione mentale. Ottimo sport per l’età dello sviluppo. Alcuni tipi sono più dolci degli altri, ad esempio: Tai Chi Chuan, Aikido, Karatè che possono anche esseri adatti alla terza età. INDICAZIONI PRIMARIE: coordinamento neuromuscolare giovanile, ripristino dello stesso nella terza età, scoliosi, artrosi, base solida per qualsiasi tipo di sport futuro. CONTROINDICAZIONI: osteoporosi, artrosi avanzata. La decisione di intraprendere un’attività in palestra richiede un’attenta analisi di tanti fattori, sia fisici sia logistici. Per sfruttare al meglio l’esperienza devi scegliere con criterio. Consulta uno specialista, vai con gli amici, organizza bene gli orari ma, soprattutto, scegli quello che ti piace. Se è anche divertente, seguire il programma con assiduità e piacere diventa un gioco da ragazzi ad ogni età.
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C Dr. Pellissier Eddy D.C., C.C.S.P.
Gambe tese, schiena dritta e oggetto lontano dal baricentro: questo è il modo più sbagliato di sollevare un oggetto e quello che sicuramente ci spedirà più rapidamente dal chiropratico….
E' necessario imparare a flettere le ginocchia mentre ci si appresta a sollevare un peso ed evitare i movimenti combinati di flessione-rotazione ed estensionerotazione mentre si spostano o si collocano oggetti.
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ome prevenire il mal di schiena e vivere felici e contenti... LE POSIZIONI CORRETTE Il mal di schiena è diventato un problema mondiale che affligge, prima o poi, circa il 90% della popolazione. Dal momento che, purtroppo, capiterà anche a noi dovremmo tutti imparare a riconoscere e a mantenere delle posizioni che non producano
contratture muscolari e dolore e a compiere in modo corretto le azioni della vita quotidiana, evitando le posizioni articolari estreme, le posizioni fisse protratte e i movimenti rapidi che possono concorrere ad aumentare la probabilità di insorgenza o di ricomparsa degli episodi dolorosi.
GLI ESERCIZI INTELLIGENTI E adesso che abbiamo imparato cosa non dovremmo fare e come dovremmo vivere, perchĂŠ non fare un piccolo passo in piĂš e attivarci per aiutare il nostro chiropratico a rimetterci in forma perfetta? Gli esercizi illustrati di seguito sono utili per alleviare il disagio e impedire al dolore lombare di peggiorare, per eliminare le contrazioni dei muscoli della regione lombare e toracica, rafforzare e tonificare i muscoli dorsali e addominali, consentendo una efficace protezione della colonna vertebrale, riducendo cosĂŹ le probabilitĂ di insorgenza e ricomparsa degli episodi dolorosi. Ogni esercizio va effettuato 5-10 volte, due tre volte al giorno, con movimenti lenti e regolari.
Con la schiena ben dritta e le gambe leggermente allargate, abbandona le braccia fra le gambe lasciandoti cadere in avanti lentamente fino a toccare terra con le mani. Non sforzare e quando appare la tensione compiere 4/5 grandi respirazioni per poi tornare in posizione di partenza.
Con la schiena ben dritta e le gambe leggermente allargate, porta le mani sopra la testa e stirati verso l'alto. Non sforzare, compiere 4/5 grandi respirazioni per poi tornare in posizione di partenza.
Con la schiena ben dritta e con le mani conserte leggermente in avanti porta lievemente il tronco indietro fino ad avvertire la contrazione dei muscoli addominali. Non sforzare, mantenere per circa 30 secondi e per poi tornare in posizione di partenza.
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Con la schiena ben dritta e le gambe leggermente allargate, porta le mani tese in avanti stirando bene la colonna toracica. Compi un paio di profonde respirazione, poi porta le braccia tese di fianco al corpo spingendo bene il petto in fuori. Non sforzare, compiere 4/5 grandi respirazioni per poi tornare in posizione di partenza.
Con la schiena ben dritta e le gambe leggermente allargate, indice e pollice della mano appoggiati sul mento. Spingete il mento all’indietro. Guardate diritto davanti a voi e tenete il busto in posizione stabile. Restate così per un istante e compiere 4/5 grandi respirazioni. Ripetete l’esercizio da 5 a 10 volte. Questo esercizio è parti-
colarmente indicato per distendere i muscoli della nuca e alleviare i dolori cefalici dovuti alle cefalee muscolo tensive.
Con la schiena ben dritta mantenere le braccia stese lungo il corpo. Piegare la testa sul lato, restate così per un istante e compiere 4/5 grandi respirazioni. Ripetete l’esercizio dall’altro lato, 5 a 10 volte per lato. Per aumentare l’effetto dello stiramento è possibile mettere le mani sotto il sedere al fine di stabilizzare le spalle e non lasciarle muovere.
Con la schiena ben dritta e ben rilassate prendere in entrambe le mani una bottiglia d’acqua, di vino o un libro e alzare le spalle fino a fare spallucce. Rimanere in questa posizione per un istante e compiere 4/5 grandi respirazioni. Tornare in posizione di partenza permettendo alle spalle di cadere il più possibile. Questo esercizio è 16
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molto utile per combattere la tensione che si accumula durante le lunghe ore passate davanti al computer o a lavorare seduti.
Sempre con lo stesso peso alzare le braccia all’altezza delle spalle e girare lentamente la testa sul lato. All’apparire della tensione contare fino a 5 e poi tornare in posizione di partenza, ripetere dall’altra parte per un totale di 4/5 esercizi per lato.
Dal momento che tutti questi esercizi possono essere compiuti comodamente seduti in ufficio o a casa, perché non approfittarne e fare qualcosa di più?
Alziamoci e lentamente pieghiamoci sul lato facendo scorrere la mano lungo la gamba, prima da una parte mantenendo, una volta apparsa la tensione, la posizione per 5 secondi. Torniamo in stazione eretta e ripetiamo dall’altra parte, 4/5 volte per lato.
Adesso che siamo caldi giriamoci sul lato senza sforzare, prima da una parte mantenendo, una volta apparsa la tensione, la posizione per 5 secondi. Torniamo al centro e ripetiamo dall’altra parte, 4/5 volte per lato senza dare dei colpi o rimbalzare.
Tutti questi esercizi sono estremamente semplici da fare e portano via pochissimo del nostro prezioso tempo e potremmo farli subito prima o durante la pausa caffè trasformando così quei pochi minuti di riposo in una pausa salute che ci permetterebbe di ritornare al lavoro freschi, rilassate e soprattutto meno doloranti! E adesso? Continuiamo...
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Ecco una piccola serie di esercizi che possono, se fatti regolarmente tutte le mattine, darvi molto sollievo e permettervi di ritrovare quell’elasticità perduta di cui vi ricordate ma che sembra un obbiettivo molto lontano da raggiungere…
Inginocchiarsi sul pavimento e lentamente piegarsi in avanti fino a far toccare le mani davanti a se. Eseguire alcune respirazioni profonde provando ad inarcare e stendere la schiena al massimo. Tornare in posizione di partenza e ripetete l’esercizio da 5 a 10 volte.
Inginocchiarsi sul pavimento e sostenere il busto con le mani. Tendete contemporaneamente il braccio sinistro e la gamba destra fino a raggiungere la posizione orizzontale. Alternate in seguito il braccio destro e la gamba sinistra. Ripetete l’esercizio da 5 a 10 volte.
Porsi supino con le ginocchia flesse e i piedi ben aderenti al pavimento e con le braccia ben distese lungo il corpo. A questo punto sollevare le ginocchia una alla volta, portandole al petto e trattenendole con le mani per qualche istante. Inspirare, sollevare la nuca espirando. Ripetere con l’altra gamba e poi con tutte e due. Successivamente ritornare nella posizione iniziale, riportando le gambe sul pavimento una alla volta.
Sdraiarsi a terra, flettere le ginocchia e appoggiare saldamente i piedi per terra. Sollevate il bacino fino a quando la schiena e le cosce formano una linea retta. Ripetete l’esercizio da 10 a 15 volte. 18
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La professione chiropratica
O PREZZ
€ 60
La professione chiropratica David Chapman-Smith • • • • •
280 pagine 94 fotografie 20 disegni 19 tabelle 12 grafici
Scopo del presente libro è fornire una panoramica generale della professione chiropratica con modalità e linguaggio accessibili non solo agli operatori sanitari, ma anche al lettore profano: pazienti, rappresentanti dei consumatori, giornalisti e chiunque altro possa essere interessato. Gli argomenti trattati sono i seguenti: • Storia. Le ragioni che hanno determinato il rapporto conflittuale tra chiropratici e medici, con responsabilità da entrambe le parti, e i motivi per cui le controversie sono state ormai sostituite da un’ampia cooperazione e comprensione reciproche. • Formazione. Molti lettori si sorprenderanno nell’apprendere che, negli Stati Uniti, occorrono almeno sei anni di formazione universitaria a tempo pieno, seguiti dagli esami di abilitazione, per ricevere la qualifica di chiropratico autorizzato all’esercizio della professione. E gli stessi requisiti vigono in numerosi altri paesi in cui la professione chiropratica è oggi regolamentata per legge. • Ambito di pertinenza della prassi chiropratica. Che cosa curano i chiropratici, come e perché. • Ricerca e letteratura chiropratiche.
• Quanto sono attendibili e accurate le fonti informative a nostra disposizione?
La salute è una questione prettamente personale. Ma i servizi sanitari, come le automobili, sono anche beni di consumo in un mercato estremamente competitivo. Dorsalgia e cefalea, le due affezioni che più spesso inducono gli utenti adulti a ricorrere alle prestazioni sanitarie, rappresentano ciascuna, ogni anno, un mercato multimiliardario. Chiropratici, medici, case farmaceutiche e molti altri soggetti sanitari sono concorrenti in un mercato che, fino a poco tempo fa, era completamente ed esclusivamente dominato dalla professione medica.
• Come conciliare le storie positive e negative che ancora si sentono?
La scoperta principale e il maggior contributo della professione chiropratica sono rappresentati dall’efficacia di un’esperta manipolazione di pazienti con disturbi lombari e cervicali.
• Che cosa sappiamo realmente della professione chiropratica?
David Chapman-Smith è segretario generale della World Federation of Chiropractic e consulente generale della Ontario Chiropractic Association. Autore di numerosi articoli di argomento medicolegale e chiropratico, figura anche tra gli estensori delle linee guida nazionali per la Chiropratica sia statunitensi sia canadesi e da 15 anni è direttore della newsletter The Chiropractic Report.
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e intolleranze alimentari Che cosa sono e come si manifestano
Dr.ssa Michela Trevisan
"Che l'alimento sia la tua medicina e la tua medicina sia il tuo alimento, ma gli alimenti possono diventare anche veleno" (Ippocrate)
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Le Intolleranze o Ipersensibilità Alimentari si differenziano dalle Allergie Alimentari vere e proprie perché non producono Shock Anafilattico e di solito non sono diagnosticabili dai tradizionali Test Allergici Cutanei. Non provocano quasi mai delle reazioni violente ed immediate nell'organismo e quindi, spesso, non sono direttamente collegabili all'assunzione del cibo che le determina. Esse derivano dall'impossibilità dell'organismo di digerire un dato alimento, a causa di difetti metabolici che possono essere causati dallo stile di vita (scarsa masticazione, errate combinazioni alimentari, ecc.), o da stati emotivi alterati, oppure possono essere scatenate dall'assunzione di antibiotici. Originano a livello intestinale, avendo come presupposto un'irritazione della
mucosa di tale distretto, ma non provocano produzione di anticorpi e raramente hanno come effetto la produzione d’Istamina. Possono però innescare manifestazioni allergiche quali le allergie ai pollini, agli acari od al contatto di tessuti, metalli, ecc. Molto spesso nella pratica clinica, infatti, si riscontrano delle situazioni allergiche di modesta entità che però, a causa della concomitante presenza di intolleranze alimentari, producono manifestazioni importanti, soprattutto respiratorie. Le intolleranze alimentari si manifestano quasi sempre con una sintomatologia generale più o meno sfumata (stanchezza, cefalea, gonfiori addominali postprandiali, infezioni ricorrenti, dolori articolari, ecc.) o con modificazioni cutanee (pelle secca, eczemi, orticaria, ecc.); spesso sono correlate a disordini del peso corporeo, sia in eccesso che in difetto. Esse sono riconducibili all'accumulo nel tempo delle sostanze responsabili di ipersensibilità, fino ad un livello che ad un certo punto supera la "dose soglia". A causa di questo periodo di latenza, spesso risulta difficile accettare e comprendere come si possa "improvvisamente" diventare Intolleranti ad un cibo comunemente introdotto quotidianamente (frumento, olio di oliva, latticini, ecc.). Queste reazioni inoltre non sono sempre immediate, ma si presentano da uno a 36 ore dopo l'assunzione del cibo in questione. Per ottenere un miglioramento del quadro sintomatologico, è necessario astenersi rigorosamente per almeno 2-3 mesi dall'assunzione del cibo incriminato - anche nelle sue forme nascoste (es. siero di latte nel prosciutto cotto) - ed anche dall'assunzione di cibi che possono generare reazioni crociate (es. latticini - carne di manzo). Va rimarcato inoltre che, come accade per le allergie respiratorie e l'inquinamento atmosferico, le sostanze chimiche addizionate nel corso di qualsiasi
momento della lavorazione di un cibo possono: a) renderlo allergizzante, b) produrre un'intolleranza alle sostanze aggiunte oppure, ancor peggio, c) diventare veicolanti delle molecole contenute nell'alimento (soprattutto proteine) e renderle fonte di Intolleranza. Basti pensare agli oli vegetali, che sono il capolista delle intolleranze alimentari, al contrario degli oli spremuti a freddo. Pertanto, il primo intervento nei confronti di cibi sospetti, è quello di utilizzare solo prodotti sicuramente "puliti". Le intolleranze, viste come una rottura dell'equilibrio cibo - ospite, si insediano comunque in un organismo predisposto geneticamente o con uno sbilanciamento della barriera intestinale. Un peso importante rivestono la carica antigenica dell'alimento, l'età dell'individuo, gli insulti al sistema immunitario. Gli starter più frequenti di un'intolleranza alimentare sono: introduzione precoce nel lattante di latte vaccino e derivati, uso di antibiotici, infezioni virali o batteriche a carico dell'intestino, infestazioni parassitarie intestinali, stress emotivi.
Tra gli alimenti, quelli che più frequentemente danno reazioni sono: 1 RICCHI DI ISTAMINA: pomodoro, birra, formaggio stagionato e fermentato, spinaci, funghi, cioccolato, tonno in scatola, ecc. 2 ISTAMINO LIBERATORI: fragole, ecc. 3 TENDENZIALMENTE ALLERGIZZANTI: pesce, arance, uova, soia, latte vaccino, pesche, kiwi, crostacei, ecc. 4 CIBI CHE PIÙ FREQUENTEMENTE CAUSANO INTOLLERANZA: latte e latticini, lieviti, frumento, oli vegetali, olio di oliva, ecc.
Come si testano le intolleranze alimentari? Per rilevare la presenza di un'intolleranza alimentare, sono a disposizione diversi tipi di test, nessuno attualmente riconosciuto dalla medicina ufficiale. Alcuni test vengono effettuati su un campione di sangue. Questo metodo prevede che il plasma sanguigno venga posto a contatto con numerosi estratti di alimenti (cereali, verdure, frutta, ecc.) e, dopo un certo tempo di incubazione, venga valutato al microscopio da un tecnico per vedere se i neutrofili (una categoria di globuli bianchi) hanno subito delle modificazioni in seguito al contatto con alcuni degli alimenti esaminati. Il limite del test, oltre all'esperienza del tecnico, risiede nella parzialità della risposta. Infatti, per quanto appartenenti all'organismo preso in esame, le cellule neutrofile non sono l'organismo e non sono più al suo interno. Un'altra categoria di metodiche di valutazione si avvale della misurazione della tensione muscolare. Quando assumiamo, ma anche solo quando teniamo in mano, un alimento od una sostanza che ci disturba, la nostra forza muscolare diminuisce, talvolta in modo così importante che le persone provano un senso di spossatezza dopo l’assunzione. Il metodo kinesiologico testa la diminuzione della forza in modo manua-
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le, prendendo in esame la muscolatura della mano (O Ring) oppure delle braccia e/o delle gambe, mentre il test DRIA utilizza lo stesso principio, ma le rilevazioni sono fatte tramite un sistema computerizzato. Questi test sono validi perché prendono in considerazione tutto l'organismo. Il loro limite risiede nella manualità dell'operatore per quanto riguarda il Test Kinesiologico, e nell'estrema noiosità del test DRIA (devono essere messe in bocca fialette con diversi alimenti e sostanze chimiche per un totale di circa due ore di test). Di altra impostazione concettuale sono i test elettrici come l'EAV (Elettro Agopuntura di Voll) ed il Vega Test. Con appositi apparecchi può essere misurata, lungo i meridiani classici dell'agopuntura cinese od altri canali studiati successivamente, una microcorrente elettrica che attraversa la persona, ed all'uscita permette di derivare informazione su incidenti trovati lungo il percorso oppure sull'impatto che producono piccole quantità di alimenti interposti tra la persona e l'apparecchio. Quando deve essere sospettata un'intolleranza Alimentare? Come abbiamo visto i sintomi causati dalle Intolleranze ai diversi tipi di 22
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cibo sono molteplici. I più frequenti sono cefalee, disturbi intestinali (gonfiori, stipsi o diarrea, colite, meteorismi, ecc.), dolori premestruali, disturbi dell'umore (depressione, irritabilità), dolori articolari, mal di gola o bronchiti ricorrenti e molti altri. Il sospetto va posto quando un disturbo, anziché comparire in modo passeggero o saltuario, inizia a presentarsi sempre più frequentemente fino ad interferire con la vita "normale" della persona. Come sempre in biologia le variabili possono essere molteplici, e quindi la ricerca di eventuali intolleranze alimentari può essere una delle strade da percorrere per affrontare una problematica. Possibili intolleranze alimentari vanno quindi prese in consi-
derazione quando, dopo aver corretto la dieta, i problemi persistono, e prima di intraprendere terapie farmacologiche, che presentano sempre effetti collaterali a breve o lungo temine. Dalle intolleranze si guarisce? Dalle intolleranze alimentari si guarisce, seguendo diete ad eliminazione associate eventualmente ad un sostegno fitoterapeutico. I programmi alimentari devono essere concordati e seguiti da un esperto per poter valutare le modalità più corrette e quelle che meglio si adeguano anche alle problematiche individuali. Eliminazioni parziali o per tempi troppo brevi di un alimento non portano risultati soddisfacenti, solo tanta inutile fatica e scoraggiamento!
BREVE CURRICULUM VITAE Laureata in scienze biologiche, specializzanda (a dicembre) in scienza dell'alimentazione presso l'università di Padova, consulente nutrizionista anche presso l'Istituto Palatini terme di Salzano, esperta in intolleranze alimentari, nell'alimentazione del bambino, docente di alimentazione naturale presso la scuola di naturopatia P. Carton e presso la scuola di formazione di istruttori yoga ISFY di Padova, collabora con AIAB Veneto. Tiene corsi di svezzamento e conferenze.
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Z Dr. Baiju Khanchandani D.C., C.C.S.P.
Lo zainetto fa male alla schiena? Come riempirlo. Come indossarlo. Quali movimenti evitare per non danneggiare la schiena.
ainetto sì, zainetto no? ZAINETTI SCOLASTICI: i consigli dei chiropratici. Quando il peso della cultura rischia di compromettere la salute fisica, i genitori devono risolvere un dilemma non facile. Meglio sarebbe affrontare la situazione con il giusto equilibrio di pesi e misure, sapendo cioè qual’è effettivamente il carico negativo dei libri scolastici e quanto, invece, è il "carico emotivo" generato dall'apprensione dei genitori. IL PESO Zaini o cartelle sono molto pesanti, lo spiegava già uno studio austriaco effettuato nel 1990. Durante gli anni scolastici, bambini ed adolescenti devono portare carichi pari al 10-30% del loro peso corporeo. Un adulto che lavora si sposta al massimo con una borsa, che pesa dall' 1 al 10% del suo peso. Una situazione sicuramente paradossale in termini di chilogrammi, specie se si considera che la muscolatura di un giovane è ancora in crescita. Colpa di libri di testo troppo voluminosi e pesanti, colpa della distribuzione delle
lezioni che condensa più materie (quindi più libri) nella medesima giornata, colpa delle strutture scolastiche prive d’armadietti (ma sarebbero a prova di furto?) dove depositare libri e quaderni, invece di portarli avanti e indietro ogni giorno, colpa di…e la lista potrebbe continuare. Si aggiunga solamente che, oggi più di ieri, i ragazzi portano a scuola molti oggetti personali e superflui, dal cellulare ai giochi elettronici, che magari si potrebbero lasciare a casa. GLI EFFETTI NEGATIVI Per quanto eccessivo, il peso della cultura non provoca danni irreversibili: è stato dimostrato da molte ricerche anche recen-
COME DEVE ESSERE LO ZAINETTO? …LA BRETELLA: larga, imbottita e uniformemente regolata per una distribuzione omogenea del carico su entrambe le spalle. …LA CINTURA: ad altezza vita, con aggancio anteriore per ottenere un carico centrato e per fare aderire lo zaino alla colonna vertebrale in modo che non "balli" durante la camminata. …LO SCHIENALE: imbottito per evitare che i libri premano sulla schiena. …LA DISPOSIZIONE DEI PESI: in modo equilibrato, in altezza. Si parte con i libri più pesanti sul fondo dello schienale, quindi via via quelli più leggeri. …IL CONTENUTO: ben compattato all'interno, in modo tale che non possa spostarsi.
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VERO & FALSO È VERO CHE ANCHE I BAMBINI SOFFRONO DI MAL DI SCHIENA? Vero. I bambini possono cominciare ad accusare dolori alla schiena già a 6/7 anni. Nella gran parte dei casi ciò è dovuto ad una posizione scorretta, la cosiddetta "statica passiva", cioè afflosciata sullo scheletro. È VERO CHE LO ZAINETTO È UNA DELLE CAUSE DEL MAL DI SCHIENA? Vero. Può aggravare una situazione di dolore. La posizione in avanti del collo, tipica di chi sostiene un peso sulla schiena, favorisce le contratture muscolari. Uno zaino troppo pesante, portato a lungo da chi non ha ancora un buono sviluppo muscolare, può essere un fattore di rischio. Lo zainetto, però, non può favorire la scoliosi. È VERO CHE IL CARICO ECCESSIVO DELLO ZAINETTO PUÒ AVERE CONSEGUENZE ANCHE SULLA RESPIRAZIONE? Vero. Come ogni sforzo anche portare lo zaino richiede una maggiore quantità d’ossigeno e quindi può aumentare la frequenza del respiro.
ti. Lo ribadiscono gli esperti della Fondazione Pro Juventute Don Gnocchi, spiegando che in un bambino sano un peso applicato verticalmente, per brevi periodi, non può in alcun modo deformare la colonna vertebrale. In definitiva la scoliosi non viene per colpa dello zainetto o della cartella. Un peso eccessivo e mal bilanciato, tuttavia, può indurre posture scorrette che, nel tempo, portano al mal di schiena. Attenzione però: gli studi scientifici, effettuati proprio per scoprire le cause del mal di schiena nei bambini e negli adolescenti, hanno fornito dati contraddittori. In Olanda, per esempio, i dolori al collo, alla schiena o alle spalle di quasi la metà degli adolescenti risultano collegati a fattori psicosomatici, non al tipo di cartella o al suo peso. Stessa scoperta in Gran Bretagna nei bambini dagli 11 ai 14 anni: vanno incontro al mal di schiena quelli che soffrono di difficoltà psicosociali, soprattutto quelli che hanno problemi di comportamento. Gli adolescenti francesi, invece, soffrono meno di mal di schiena, vanno a scuola a piedi e portano la cartella a mano e non sulle spalle. Quest'ultimo particolare contraddice uno studio belga, in cui l'unico dato significativo legava il mal di schiena a quei bambini (9-12 anni) che non camminavano per andare a scuola. Sempre in Belgio, qualche anno prima, il mal di schiena tra i bambini di nove
anni colpiva quelli che passavano almeno due ore ogni giorno con i videogiochi, ma non quelli che guardavano la televisione. I sintomi più indubbiamente e comunemente collegati con lo zaino derivano dalla pressione sulla spalla. In questa zona sono interessati vasi e nervi che passano agli arti superiori, causando parestesie e dolore, debolezza o atrofia dei muscoli.
PRIMA E DOPO LA CURA
GLI EFFETTI POSITIVI Da un punto di vista puramente meccanico, portare un peso non fa altro che stimolare la muscolatura. Questo, infatti, è il concetto base sfruttato nel body building e in altre discipline sportive. Che i ragazzi siano ben allenati oppure no, andare a scuola con la cartella in spalla, a mano o lo zainetto sulla schiena si può tranquillamente considerare parte di un salutare esercizio fisico. Meglio ancora se i ragazzi raggiungono la scuola a piedi, purché il tragitto sia ragionevolmente breve. L'importante è che siano liberi di gestire il carico e che non eseguano movimenti bruschi. Portando i libri su una spalla oppure a mano istintivamente si cambierà lato ogni tanto, si appoggeranno momentaneamente a terra quando occorre una pausa. In questo modo la postura si modifica continuamente, favorendo l'elasticità del rachide, infatti, il cambio di postura è la prima risposta fisiologica
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all'affaticamento, segno che il corpo sa come regolarsi. Assolutamente da evitare, invece, le corse con lo zaino o la cartella in spalla che causano impatti violenti con il carico trasportato; lo stesso discorso vale per gli strappi impartiti quando si tira un compagno per lo zaino. Proprio gli zaini, poi, escono un po' svalutati dall'ultimo studio in tema di mal di schiena. Per correttezza, però, va segnalato che la ricerca si è svolta negli Stati Uniti dove i ragazzi colpiti dai dolori si spostavano anche durante la giornata: da una classe all'altra, da un edificio all'altro, su e giù per le scale sempre con un pesante zaino appresso, sommato spesso al loro stesso sovrappeso. ZAINETTI IMPUTATI ASSOLTI Il recente accento posto sulla componente genetico-ereditaria ha parzial-
mente assolto gli zainetti scolastici dall'accusa d’essere la principale causa della scoliosi, anche alla luce di alcune considerazioni: il breve tempo per il quale lo s’indossa non può provocare danni così gravi alla schiena, ciò può accadere, in termini d’aggravamento, in situazioni già compromesse, ma non può essere considerato un fattore scatenante. Ciò non esclude che bisogna prestare attenzione al peso del carico che non deve superare il 10-20% del peso corporeo (eliminando tutto ciò che è inutile!), deve essere indossato correttamente su entrambe le spalle con le cinghie regolate in modo simmetrico. Magari è il caso di rispolverare mode superate utilizzando la vecchia cartella che può essere spostata da una mano all'altra, o meglio ancora utilizzare un carrellino per trasportare lo zaino stesso.
COSE DA FARE Per indossare lo zaino, piegare le ginocchia, sollevarlo e portarlo sul banco o sul tavolo e infilare le braccia nelle bretelle. Allacciare la cintura alla vita.
COSE DA EVITARE Non portarlo mai su una sola spalla. Evitare di tenerlo sulle spalle per più di 15 minuti, toglierlo appena è possibile (per esempio, in autobus). Durante i tragitti molto lunghi a piedi, toglierlo dalle spalle e tenerlo con una mano, a mo' di cartella e, di tanto in tanto, passarlo all'altra mano. Per altre informazioni:
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ZAINETTI SCOLASTICI: VADEMECUM PER UN CORRETTO USO COME SCEGLIERLO Lo zainetto scolastico è come un vestito: la taglia non deve essere troppo grande. Uno zainetto con apertura a soffietto offre un volume maggiore, ma dà anche uno sbilanciamento posteriore maggiore. Lo zainetto senza schienale provoca un accumulo del peso verso il basso (effetto a "sacco di patate"). Le bretelle devono essere ampie e imbottite. È sempre meglio che ci sia una cintura addominale con fibbia e una solida e confortevole maniglia. Zainetti con le ruote, tipo le valigie 24 ore da aereo sono un’altra possibilità, solo che la maniglia e ruote contribuiscono ad aumentare il peso quando portato sulle spalle, e quando trascinato su una lunga distanza provocano una torsione vertebrale. COME USARLO Riempire lo zainetto in altezza e non in larghezza. Riempirlo partendo dallo schienale, introducendo per primi i dizionari e i libri più pesanti, quindi quelli più leggeri e a seguire i quaderni. Chiudere sempre bene lo zainetto in modo da compattare il più possibile il materiale all'interno. Per indossare lo zainetto scolastico, metterlo su un ripiano, girarsi di schiena, flettere le ginocchia e le anche, anziché la schiena, indossarlo e sollevarlo mantenendolo contro la schiena. Oppure farsi aiutare da un amico. Regolare sempre le bretelle in modo che una spalla non pesi più dell'altra. Regolare sempre la lunghezza delle bretelle in modo che la parte inferiore dello zainetto indossato non oltrepassi la linea delle anche. Saltuariamente usare lo zainetto come cartella, se il peso non è eccessivo, utilizzando l'apposita maniglia. Non sovraccaricare mai lo zainetto. Non correre con lo zainetto in spalla. Non portare mai lo zainetto su una spalla sola.
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SEPARATORE GINOCCHIA Il SEPARATORE per le GINOCCHIA CUSCINOLO è disegnato in modo da separare le gambe durante il sonno e tenere le ginocchia, le anche e la colonna vertebrale in una posizione anatomicamente corretta. Ideale per alleviare i dolori sciatalgici. Perfetto per alleviare i sintomi pre e post maternità ed i problemi da decubito negli anziani.
CUSCINO LOMBARE Il SUPPORTO LOMBARE CUSCINOLO è disegnato in modo da adattarsi perfettamente al contorno della vostra schiena, specialmente nella zona lombare dove è più importante. Riduce l’affaticamento e porta sollievo ai problemi lombo-sciatalgici. Ideale per le persone che devono svolgere un lavoro sedentario. Adatto per la casa, l’ufficio o l’automobile. Utile per prevenire, in caso di predisposizioni, peggioramenti di problemi di ernie del disco.
ELEVATORE GAMBE Il CUSCINO ELEVATORE CUSCINOLO per gli arti inferiori è disegnato per sostenere in modo naturale ed anatomico le gambe che necessitano di riposo. Riduce l’affaticamento e porta sollievo anche ai problemi lombari. Ideale per le persone che soffrono di disturbi di circolazione, grazie al suo disegno ergonomico permette alla linfa di drenare rapidamente alleviando dolori e gonfiori. Aiuta in caso di vene varicose, flebiti, crampi ai polpacci, sovrappeso, ristagni ed è un coadiuvante indispensabile durante il periodo della gravidanza per evitare problemi alla circolazione.
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CUSCINO LOMBARE AUTO Il SUPPORTO LOMBARE per AUTO CUSCINOLO è disegnato in modo da adattarsi perfettamente al contorno della vostra schiena, specialmente nella zona lombare dove è più importante. Riduce l’affaticamento e porta sollievo ai problemi lombosciatalgici. Specifico per l’automobile e per i lunghi viaggi in aereo o treno. Ideale per le persone che devono guidare a lungo o che devono ricominciare a guidare dopo operazioni di ernia del disco.
RULLO CERVICALE Il RULLO CERVICALE CUSCINOLO è disegnato in modo da riposare il vostro collo e la vostra testa, riducendo nel contempo lo stress. Ideale per la lettura, per guardare la televisione o per rilassarsi. In viaggio, in auto potrete finalmente appoggiarvi e dormire senza avere la testa che ciondola. In poco tempo sarete stupiti dalla sensazione di sollievo e dal relax che offre ai vostri muscoli stanchi e tesi. Indispensabile per chi soffre di riduzione della lordosi cervicale. L’uso del rullo cervicale è indicato in caso di cefalee, torcicolli, dolori alle spalle e al collo.
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I Roberto Pastore
Verità e luoghi comuni sulla lotta libera “all’americana”
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l catch? Uccide L’altra faccia del wrestling Grazie alle telecronache delle reti private, il professional wrestling, la spettacolare lotta libera professionistica tanto popolare negli Stati Uniti, in Messico e in Giappone (da non confondersi con l’amateur wrestling, ossia con la lotta agonistica che vediamo anche alle Olimpiadi nelle sue due varianti, stile-libero e greco-romana), sembra essersi conquistato un fedele seguito pure in Italia. Pur essendo esploso negli anni ’80, il pro wrestling, un tempo noto in molti Paesi come catch (dalla massima catch-ascatch-can, ovvero “prendi come puoi prendere”), lungi dall’essere un’invenzione dell’America reaganiana, nacque alla fine dell’Ottocento come sport-spettacolo per poi involversi gradualmente in disciplina di puro intrattenimento. All’inizio degli anni ’40 la trasformazione si era già completata e l’avvento della televisione fece il resto. Il wrestling, sebbene scimmiotti il mondo della boxe (il ring, le cinture simboliche dei campioni, gli show organizzati come le riunioni
pugilistiche), è oggi un fenomeno similcircense dalla violenza tanto plateale quanto artatamente coreografata. Il canovaccio è sempre quello del favolistico scontro tra “buoni” e “cattivi”, con le variazioni caratteristiche delle trame da soap opera, le sfide tipiche del genere western e i siparietti comici degni di una situation comedy. Quel che ne deriva è un ibrido connubio tra un film di Rocky e una pellicola con Bud Spencer e Terence Hill, un cartone animato giapponese e un fumetto dei supereroi Marvel, un videogame e una parodia delle antiche lotte fra gladiatori. Anche se tra servizi giornalistici “taroccati”, pseudo reality show e opinionisti alla Platinette, il wrestling non è di certo la cosa meno seria e più trash che la TV proponga, lo spettacolo, per quanto avvincente ed esilarante, degenera sovente in una grottesca pantomima e nella farsa di dubbio gusto. Il pubblico, però, ne è ormai consapevole e, da componente fondamentale dello
show, sta anzi al gioco delle parti. Il successo del catch è stato nobilitato persino da riferimenti colti: basti pensare che l’intellettuale francese Roland Barthes non disdegnò di dedicare un saggio ai suoi significati simbolici. Il fatto che il wrestling venga comunemente considerato alla stregua di una puerile carnevalata da baraccone e che i lottatori enfatizzino l’effetto dei colpi cercando allo stesso tempo di attutirli il più possibile, ha contribuito a trasmettere l’immagine di un mondo costituito da giganti buoni (fra loro amici fraterni) che “non si fanno nulla”. La realtà del dietro le quinte, invece, è alquanto diversa, ben più complessa, e bisogna dare al catch quel che è del catch nonché rendere finalmente giustizia ai suoi protagonisti. Innanzitutto, i wrestler professionisti non sono semplici cascatori “palestrati”: gran parte di essi provengono infatti da discipline sportive in cui hanno non di rado primeggiato, come lo stesso Primo Carnera, già campione mondiale dei pesi massimi di pugilato. L’elenco degli ex olimpionici che si sono poi dati al catch sarebbe lungo: Kurt Angle, “The Iron Sheik” Hossein Khosrow Vaziri, Chris Taylor (tutti e tre nella lotta), Naoya Ogawa, “Bad News Brown” Allen Coage, Wilhelm Ruska e Shota Chochoshivili (judo), “Tosh Togo” Harold Sakata (sollevamento pesi), ecc.. Veri atleti dall’indiscutibile preparazione tecnica, dunque, i quali, malgrado l’allenamento, sono frequentemente soggetti agli infortuni, dovuti soprattutto alle prestazioni sempre più elevate che vengono loro richieste dagli organizzatori e dalle aspettative dei tifosi. Poiché molti si esibiscono sino a circa 200 serate all’anno in giro per il mondo (in passato qualcuno è arrivato addirittura a 340!), la mancanza di tempo per il recupero e la scarsa tutela assicurativo-sindacale di cui godono, unite all’esigenza di sfoggiare una possente muscolatura, li spinge ad abusare di sostanze “dopanti”, in testa steroidi anaboliz-
zanti e farmaci antidolorifici, agevolati in tal senso dall’assenza di controlli reali. Un po’ come le stelle del rock, parecchi lottatori (che in più sono esposti a rischi e sforzi fisici non indifferenti) finiscono inoltre nel tunnel della dipendenza dall’alcol e dalle droghe vere e proprie, schiacciati dalla solitudine e dall’ingeneroso stereotipo di personaggio clownesco di cui rimangono prigionieri. La drammatica conseguenza di questo logorante stile di vita è rappresentata dall’alto tasso di mortalità dei pro wrestler statunitensi, di gran lunga superiore a quello della popolazione americana della stessa fascia d’età: patologie cardiovascolari (favorite anche dalla loro stazza imponente), neoplasie, overdosi, sui-
cidi, morti violente maturate in episodi di cronaca nera nonché incidenti stradali e aerei durante i continui spostamenti da un’arena all’altra sono le cause più frequenti del loro prematuro decesso. Tuttavia, i mass media dimenticano spesso di menzionare le morti dei wrestler sul ring o per le conseguenze dirette di un incontro: dal 1911 a oggi se ne contano almeno 64, di cui 3 donne. A un’analisi non superficiale, viene quindi fuori il ritratto di un ambiente esasperatamente competitivo, se non cinico e a tratti crudele, dominato da un business in cui rappresentazione scenica e verità si confondono in continuazione e lo spettacolo deve andare avanti comunque. Altro che innocuo gioco da ragazzi.
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ASSOCIAZIONE PRO CHIROPRATICA ITALIANA Ruelle Laurent Revel, 2 - 11017 MORGEX (Aosta) - Tel. 0165.800404 - Fax 0165.801349 www.prochiropratica.com - apci@chiropratica.com I sottoscritti, pazienti, amici e sostenitori della Chiropratica, convinti che la Chiropratica sia una valida alternativa per il mantenimento della nostra salute, convinti che la Chiropratica abbia bisogno di una legge chiara e precisa che tuteli la salute e la sicurezza dei cittadini dagli abusi dei ciarlatani, convinti che solo i Chiropratici in possesso di regolare laurea di Dottore in Chiropratica debbano avere il diritto di esercitare la Chiropratica, convinti del fondamentale diritto di poter liberamente scegliere il metodo di cura della salute, CHIEDONO al Parlamento Italiano di legiferare in questa direzione portando chiarezza sulla figura del Dottore in Chiropratica recependo il disegno di legge 1131 proposto dall’Onorevole Zacchera e appoggiato dall’Associazione Italiana Chiropratici. Cognome
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Guanciale cervicale Il GUANCIALE CERVICALE CUSCINOLO è disegnato in modo da riposare il collo e la testa, riducendo nel contempo lo stress sulla vostra colonna cervicale. Ideale per la lettura, per guardare la televisione o per rilassarsi. In poco tempo sarete stupiti dalla sensazione di sollievo e dal relax che offre ai vostri muscoli stanchi e tesi. Indispensabile per chi soffre di riduzione della lordosi cervicale. L’uso del guanciale cervicale è indicato in caso di cefalee, torcicolli, dolori alle spalle e al collo, periartriti e sindromi vertiginose. Se vi svegliate sempre stanchi e con il collo rigido questo è il cuscino che fa per voi. Grazie al suo disegno rivoluzionario ed alle estremità con quattro curvature anatomiche differenti, permette un riposo ed un confort senza uguali. Disponibile anche nella versione da viaggio: ridotte le dimensioni ma uguali i risultati.
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Posizione laterale con un guanciale comune. Questa posizione esercita una torsione sulla colonna cervicale. Il guanciale CUSCINOLO mantiene la vostra colonna cervicale in posizione anatomicamente corretta.
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Il guanciale CUSCINOLO sostiene e favorisce il ripristino della curvatura lordotica naturale della vostra colonna cervicale.
ER Dis G ponib ile -t O el C : .0 10 A .5 S 76 A 1
La colonna cervicale e quella dorsale sono piegate: questa posizione è innaturale e scomoda.