Nuovo orizzoNte della salute
il triaNGolo della salute sCieNza oPPosta a CredeNza la Crisi della CoPPia a 50 aNNi uNa PassioNe salita alle stelle PerCHÉ la FilosoFia CHiroPratiCa? rivista PuBBliCata a Cura dell’assoCiazioNe Pro CHiroPratiCa italiaNa. sPedizioNe iN aBB. Post. Gr. iii PuBB. iNF. 70% - € 2,50 - settembre 2007 - NuMero 11
Nuovo orizzoNte della salute
eDitore: associazione Pro Chiropratica italiana reDaZioNe: ruelle laurent revel, 2 - 11017 Morgex (ao) tel. 0165.800404 - Fax 0165.801349 www.prochiropratica.com www.chiropratica.com e-mail: info@prochiropratica.com direttore responsabile: enrica Ferri registraZioNe: presso la cancelleria del tribunale civile e penale di aosta il 23-06-1995 Pubblicità: a.P.C.i. comitato Di reDaZioNe: enrica Ferri louise la rue antonio Gil Baiju Khanchandani impagiNaZioNe graFica e stampa: tipografia Marcoz s.n.c. Piazza e. Chanoux, 1 - 11017 Morgex (ao) tel. e fax 0165.809640 l’editore non si assume alcuna responsabilità circa dati, opinioni o conclusioni espressi dai vari collaboratori di questa pubblicazione. di questo numero sono state stampate
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Sommario plus ça change plus c’est la même chose!
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risposta al comunicato FNomceo
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scienza opposta a credenza
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perché la filosofia chiropratica?
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una passione salita alle stelle
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la crisi della coppia a 50 anni
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il triangolo della salute
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L’opinione del Presidente
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Plus ça change plus c’est la même chose! Louise La Rue Presidente Associazione Pro Chiropratica Italiana la cosa è vera: più tutto cambia, più tutto è eguale! anni fa, la professione chiropratica si ritrovò con una spada di damocle sulla testa rappresentata dalla dichiarazione di terni della Federazione degli ordini dei medici e dentisti (FNoMCeo). tale dichiarazione, addolcita negli anni successivi dalle dichiarazioni d’amore dell’allora presidente della FNoMCeo dr. del Barone che proclamava che la chiropratica aveva la dignità delle scienze mediche e che doveva entrare a far parte del novero delle medicine riconosciute, che i chiropratici erano altamente professionali e che lui stesso si sarebbe adoperato al fine di far riconoscere tale professione, opinioni espresse più volte in vari congressi, sono di nuovo state smentite ultimamente. Come potrete leggere più ampiamente nell’articolo del dr. Williams, presidente dell’associazione italiana Chiropratici, la professione chiropratica in italia è di nuovo sotto pressione e attacco da parte della professione medica… dopo 34 anni d’attività e lotta per il riconoscimento della professione, l’aiC si ritrova esattamente nella stessa situazione: niente legge, niente scuola, nessun riconoscimento legale e soprattutto nessuna difesa da parte delle istituzioni della professione del chiropratico. dal ’74, anno di fondazione dell’aiC, leggi sulla chiropratica sono state definitivamente riconosciute in Francia, Portogallo, lichenstein, Germania, Benelux, Gran Bretagna, sono state fondate università in Francia, svizzera, spagna, Norvegia, danimarca, Gran Bretagna. e da noi? Niente, nada, rien, nothing!
a questo punto non ci rimane che prendere la palla al balzo e protestare: scriviamo ai deputati, ai senatori, facciamo presente ai nostri dirigenti dei vantaggi e dell’efficienza della chiropratica ma soprattutto andiamo a firmare sul nostro sito www.chiropratica.com la petizione
per il riconoscimento della professione chiropratica e l’associazione Pro Chiropratica s’impegna a far pervenire tutte le adesioni firmate all’aiC e al governo per provare, per l’ennesima volta, ad ottenere il giusto riconoscimento per questa disciplina scientifica che è la Chiropratica.
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Nuovo orizzonte della salute
La chiropratica
Risposta al comunicato FNOMCeO Dr. John Williams D.C. Presidente Associazione Italiana Chiropratici In riferimento al comunicato della FNOMCeO del 21 aprile 2007 l’Associazione Italiana Chiropratici osserva quanto segue. La chiropratica proprio per la sua evidenza scientifica, per i benefici che ne derivano e per l’elevatissimo numero di persone che, di conseguenza, vi fanno ricorso è stata oggetto di disciplina specifica in molti Paesi Europei ( Belgio, Danimarca, Liechtenstein, Norvegia, Svezia, Svizzera, Gran Bretagna, Francia, Germania, Islanda, Portogallo), negli Stati Uniti d’America (tutti gli Stati), in Africa, in Asia, in America Latina, in Nord America ( Bahamas, Canada, St. Christopher & Nevis), in Australia (tutti gli Stati), in Nuova Zelanda.
In tutti questi Stati si è tenuto conto delle peculiarità e della natura propria della chiropratica quale professione sanitaria primaria che enfatizza la capacità intrinseca dell’organismo di guarire se stesso senza il ricorso a farmaci o alla chirurgia e che si affianca alla medicina ufficiale seguendone un cammino scientifico parallelo pur evitando ogni sovrapposizione. Come riconosciuto dalla stessa Organizzazione Mondiale della Sanità nelle linee guida, emanate nel 2005, in collaborazione con la Regione Lombardia, nei Paesi in cui è entrata in vigore una legislazione in materia “il chiropratico esercita in qualità di operatore sanitario di primo contatto,
in modo indipendente o come membro di équipe di assistenza in seno alla comunità, all’interno di centri di assistenza sanitaria od ospedali”. L’OMS ha emanato le linee guida di cui sopra al fine di soddisfare l’esigenza di definire uno standard omogeneo di formazione per una pratica sicura della chiropratica, che comprenda informazioni sulle controindicazioni di tale forma di assistenza. Tale esigenza è sorta poiché in certi Stati, nei quali la chiropratica non è stata regolamentata, altri operatori sanitari e profani possono utilizzare tecniche di manipolazione vertebrale fregiandosi del titolo di chiropratico, pur non avendo ricevuto una
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formazione ad hoc nell’ambito di un programma accreditato e ciò pone a serio rischio la salute di tutti coloro che si affidano a tali operatori. A questo proposito si pone in evidenza che nelle linee guida richiamate sono previsti corsi di studio supplementari della durata di almeno 2.000/2.200 ore di formazione nei principi e nella prassi della chiropratica per i medici che vogliono operare quali chiropratici. Nelle Linee Guida dell’OMS tra gli obiettivi di formazione di un professionista chiropratico vi è quello di “possedere la capacità di decidere se il paziente possa, vantaggiosamente e in sicurezza, essere sottoposto a trattamento chiropratico, o se non debba piuttosto essere indirizzato a un altro operatore sanitario, o a un’altra struttura assistenziale, per ricevere un’assistenza cogestita o completamente distinta” ed, in particolare, egli “deve operare al livello clinico previsto di operatore sanitario di primo contatto, con le seguenti modalità: • formulare con competenza una diagnosi differenziale dei disturbi lamentati dal paziente; • acquisire una particolare competenza in imaging diagnostico, ortopedia, terapia del dolore e riabilitazione del sistema neuromuscoloscheletrico e/o nella diagnosi e nel trattamento della sublussazione vertebrale; • saper interpretare con competenza i risultati delle analisi di laboratorio; • acquisire la capacità di valutare criticamente conoscenze scientifiche e cliniche; • comprendere e applicare informazioni medico-scientifiche fondamentali ed essere in grado di consultarsi con altri operatori sanitari e/o indirizzare loro i pazienti; • possedere, in generale, le conoscenze e le capacità necessarie a comunicare con il pubblico e a prestare il proprio servizio in modo sicuro ed efficace.” Dalle linee guida dell’OMS e dagli studi internazionali emerge che la limitazione, di
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Cos’è meglio per il tuo occupatissimo orario, fare esercizio un’ora al giorno o essere morto per 24 ore al giorno? fatto esistente in Italia, alla circolazione dei chiropratici in possesso dei requisiti richiesti nei Paesi della U.E, che hanno disciplinato la professione in questione, non corrisponde a nessuna delle quattro condizioni poste dalla Corte Europea perché si possa limitare la libertà di circolazione e stabilimento dei professionisti nell’ambito della stessa U.E. e cioè: applicarsi in modo non discriminatorio, rispondere a motivi imperativi di interesse pubblico, essere idonei a garantire il conseguimento dello scopo perseguito e non andare oltre quanto necessario per il conseguimento di questo. Infatti, la beneficialità e l’economicità dei trattamenti chiropratici posti in essere secondo quanto evidenziato dalla stessa OMS sono ormai acquisite. Al contrario, è fortemente lesivo della tutela della salute pubblica il non disciplinare in modo adeguato la professione chiropratica e lasciare che gli utenti possano affidarsi a persone non appositamente preparate. Infine, è opportuno ricordare che in Italia il Ministero della Sanità nella circolare n° 79 del 21/12/82 ha definito la chiropratica nei seguenti termini: “ La definizione più puntuale della chiropratica non si identifica in
toto con la manipolazione vertebrale, in quanto il trattamento chiroterapico è sempre diretto sui singoli elementi vertebrali anche se prende in considerazione la colonna intera come organo funzionale unico, impiegando tecniche differenziate che possono anche essere variate durante il ciclo di cura” ... “La mobilitazione vertebrale indifferenziata ottiene, in genere, una mobilizzazione vertebrale aspecifica e non giunge, come può avvenire per la chiroterapia a correggere l’alterazione meccanico funzionale. Quest’ultima (chiropratica) impiegando anche mezzi complementari (trazioni e meccanoterapia) tende a rimuovere la causa meccanica responsabile della sintomatologia e non a determinare una mobilizzazione generica di un tratto della colonna, che spesso deve accompagnarsi a trattamenti fisioterapici e farmacologici e che, in genere, ottiene un risultato sintomatico transitorio” ... “ Per chiropratica si intende uno specifico intervento manuale su un determinato distretto articolare soprattutto vertebrale con l’intento di correggere alterazioni funzionali o limitate modificazioni dei rapporti articolari. “ ... “ La chiropratica, sia all’estero che in Italia, dai
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dati statistici potuti assumere, ha dato e dà in concreto risultati positivi”. Pertanto, già nel 1982 il Ministero della sanità italiano ha riconosciuto la chiropratica come attività sanitaria con proprie specifiche caratteristiche di pratica, differente dai trattamenti medici canonici e di accertata efficacia e beneficialità e nella relazione della cosiddetta Commissione aniasi dell’allora ministro altissimo si auspicava l’istituzione di un apposito corso di laurea. alla luce di quanto sopra si ribadisce la necessità che la professione chiropratica venga regolamentata con legge dello stato italiano e venga previsto un percorso formativo in linea con gli standards seguiti negli altri paesi dell’u.e. e con le linee guida dell’oMs emanate in materia.
I seguente articolo, redatto dal Dr. John Williams, Presidente dell’Associazione Italiana Chiropratici, sarà la risposta dell’A.I.C. alle notizie pubblicate di recente riguardanti le medicine non convenzionali. Ho letto con interesse gli articoli sulla “bocciatura” delle medicine non convenzionali (MNC) espressa dall’associazione Galileo 2001. innanzitutto, trovo curioso il nome Galileo, visto che lui stesso è stato criticato dagli scienziati dell’epoca per le sue opinioni considerate non-scientifiche, ma adesso sappiamo tutti che il sole non
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orbita intorno alla terra, ma che la terra, come tutti i pianeti, orbita intorno al sole. Non pretendo di parlare in nome delle medicine non-convenzionali, perchè ognuno ha una sua filosofia o deontologia, ed uno specifico livello di preparazione scientifica e non. l’unico motivo che giustificherebbe il raggruppare assieme tutti gli approcci non-allopatici - totalmente differenti tra loro- sotto la denominazione MNC, sarebbe di annientare la loro identità professionale, evitando così una seria valutazione obbiettiva di ogni singola professione. la chiropratica, per esempio, è professione sanitaria primaria nella maggioranza dei paesi industrializzati e ha una copiosa ricerca scientifica effettuata da diversi governi quali gli stati uniti d’america, Canada, australia, Nuova zelanda e svezia, nonché da università ed istituti di ricerca internazionali, conquistando così il diritto di essere apprezzata per i suoi meriti professionali ampiamente comprovati. Comprendo la preoccupazione degli oncologi che temono che qualche ciarlatano senza scrupoli possa dare false speranze ad un malato, allontanandolo da cure convenzionali, ma bisogna tener conto che un chiropratico ha un curriculum di studi di circa 5000 mila ore che include un’ampia preparazione nell’ambito delle scienze di base e non tratterebbe mai una neoplasia, ma al contrario indicherebbe al malato il professionista più idoneo. lo sperpero di de-
Breve Curriculum vitae si laurea nel 1978 dal Palmer College of Chiropractic e si trasferisce in italia nel 1981. Nel 1990 viene eletto presidente della commissione legislativa dell’associazione italiana Chiropratici e nel 1991 viene presentato il 1° progetto di legge sulla Chiropratica in italia. eletto “Chiropratico dell’anno” nel 1999 dall’aiC. Nel 2000 viene eletto vice presidente e nel 2004 diventa il presidente dell’associazione italiana Chiropratici.
naro pubblico è un problema antico che affligge il ssN da sempre, ed il fatto che il governo abbia deciso di sottolineare il diritto del cittadino di poter scegliere liberamente la metodica curativa, garantito dall’art. 32 della Costituzione, trova un alleato nella chiropratica, in quanto tale principio è stato dimostrato in più occasioni attraverso ricerche effettuate da compagnie assicurative statunitensi, e da governi – ad esempio come quello dell’ontario in Canada, che ha commissionato i due rapporti Manga, illustrando notevoli risparmi per certe condizioni muscolo-scheletriche a confronto di trattamenti farmacologici e chirurgici convenzionali. al momento, anche la chiropratica è al vaglio della Commissione sanità, e giustamente perché in linea con le preoccupazioni espresse dalla società italiana di medicina interna che scrive, “le pratiche diagnostico-terapeutiche in discussione ignorano le conoscenze più consolidate dell’anatomia e della fisiopatologia”. Bisogna tuttavia puntualizzare che invece la professione chiropratica richiede una valutazione e considerazione individuale, non incorporata con i relativi meriti tra le MNC, perché provvede a garantire un’adeguata e valida preparazione nelle suddette discipline. infine, il noto farmacologo, silvio Garattini, esperto in farmacologia, a ragion veduta augura che “il parlamento decida rispettando il diritto alla salute stabilito dalla Costituzione senza cedere alla lobby della medicina alternativa”; anch’io mi auguro che il Ministero decida in via autonoma, al riparo da influenze non competenti in materia, valutando attentamente quanto da esso stesso riconosciuto già negli anni ottanta circa la validità ed efficacia della chiropratica grazie alla Commissione istituita dall’allora Ministro aniasi che auspicava la rapida istituzione di un corso di laurea specifico per la chiropratica e non smentisca se stesso.”
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Chiropratica e filosofia
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Scienza opposta a credenza Dr. Donald M. Petersen Jr., BS, HCD(hc) Editore Dynamic Chiropractic Recentemente, negli Stati Uniti, si sono svolti vari sondaggi a proposito del soggetto della creazione. In due di questi sondaggi, prodotti dalla CBS News e CNN/USA Today/Gallup, ¹ ² veniva chiesto agli intervistati quale delle conclusioni seguenti era la più vicina alla”loro visione sulle origini e sviluppo dell’essere umano”. I risultati di entrambi i sondaggi sono stati molto consistenti: • 51/53% (a seconda dei sondaggi) degli intervistati credevano che l’uomo fosse “creato direttamente da Dio” • 30/31% credevano che gli uomini si fossero “evoluti” ma che “l’evoluzione fosse guidata da Dio” • 12/15% credevano che gli esseri umani si fossero “evoluti e Dio non c’entrasse per nulla” I risultati di questi sondaggi hanno stupito e preoccupato molti dei membri della comunità scientifica. Tali scienziati non riescono a capire come la gente possa credere in qualcosa di differente da ciò che la scienza dice e dimostra. Pur ammettendo che il soggetto della creazione è molto spinoso, ho scelto tale esempio per esaminare una questione che riguarda la chiropratica. Mentre la scienza può cercare di scoprire la verità circa alcuni fatti, non può fornire risposte su alcuni delle più importanti questioni che riguardano la nostra vita. Prendiamo, ad esempio, la seguente domanda: Tuo marito/moglie ti ama? Mentre la maggioranza di noi potrà confermare di si, il numero dei divorzi negli Stati Uniti sembra dire che le nostre credenze siano mal riposte, almeno per alcuni di noi. In questo caso la scienza può fare poco per salvare i matrimoni ma può
solo fare statistiche sul triste stato delle relazioni umane. Nel caso della chiropratica la scienza ha appena sfiorato la superficie della conoscenza che è stata sperimentata da svariati milioni di pazienti. Abbiamo teorie e abbiamo ciò che ci dicono i pazienti nei nostri uffici. Lo scopo della ricerca chiropratica è quello di capire cosa succede quando facciamo un aggiustamento e come possiamo farlo fornendo ai pazienti cure ancora migliori. Nel futuro, la ricerca scientifica scoprirà sicuramente una varietà di verità concernenti la chiropratica che ci permetteranno di capire molto di più su come e perché funziona questa scienza, arte e filosofia. Ma come può il risultato di questa ricerca influenzare il modo di operare nei nostri studi? Discutendo di queste possibilità con altri autori e scrittori, uno di loro ha fatto questa osservazione: “il problema, con la scienza, è che sembra cambiare di opinione continuamente.” Sicuramente il fatto che esistano ricerche che sembrano contraddire totalmente altre ricerche simili non aiuta nell’avere fiducia nei risultati di tali studi. Al contrario, obbliga molti di noi a sposare la causa delle ricerche che sopportano le nostre credenze e a rigettare come sbagliate quelle che non lo fanno. Perciò, perché fare della ricerca chiropratica? La risposta è ovvia: vogliamo saperne di più sulla chiropratica. La parte più difficile circa la conoscenza è sapere quando se ne sa abbastanza; mentre possiamo cercare di apprendere tutto quello che è attualmente conosciuto, non potremo mai sperare di sapere tutto quello che si sarà realmente da sapere. Ciononostante, sapere è meglio che non
sapere, è meglio dell’ignoranza, sia per noi che per i nostri pazienti. Quale paziente della chiropratica da più di 50 anni, posso dirvi che ho molto più rispetto (e fiducia) in quei chiropratici che hanno preso il tempo di imparare in che modo la chiropratica può migliorare la mia salute. Questo è vero anche per coloro che hanno imparato trattamenti complementari che influiscono sul mio stato di benessere e che ne sono diventati degli esperti. Detto tutto questo bisogna ricordarsi che la chiropratica è un’arte e una filosofia, oltre che essere una scienza. La nostra filosofia ci fornisce un modello su cui organizzare la nostra scienza. Nel caso la scienza ci fornisse prove contrastanti con questo nostro modello, siamo chiamati a riformulare ipotesi e modelli che rispettino queste nuove informazioni. A volte lo facciamo, altre aspettiamo ulteriori informazioni che confermino le precedenti. Esiste una ragione per la quale crediamo in ciò che crediamo quando si parla di chiropratica: in parte è dovuto alla nostra cultura, in parte all’esperienza e in parte all’intuizione. Il risultato delle ricerche generalizzabili deve essere tale anche nei nostri uffici se no, non sono generalizzabili. La cosa importante è che ogni chiropratico e studente in chiropratica si accollino l’onere di imparare il più possibile circa la chiropratica e il benessere da lei portato. La nostra forza consiste nell’essere un dottore preparato che conosce la scienza della salute e come applicare le cure chiropratiche al fine di alleviare le sofferenze dell’umanità. Questo è quello che il mondo cerca e di cui ha bisogno.
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(AI MAL DI SCHIENA Nuovo orizzonte della salute
Nuove frontiere della chiropratica
VO L SUI ETE R ISP NO ARM Chie STRI P det RO IARE e al v ostr inform DOT o ch azio T I? ir n opr atic i o
&INALMENTE AVRAI BEN DI SCHIENA "ASTANO POCHI MINUTI AL GIORNOx $EDICA A TE STESSO QUALCHE SACROSANTO MINUTO AL GIORNO DI RILASSA MENTO SU IL "ENDISCHIENA¸ 1UESTO AUTO TRATTAMENTO ATTENUERÌ LA COMPRESSIO NE SUI DISCHI VERTEBRALI SOFFERENTI E LIBERERÌ I MUSCOLI DELLA SCHIENA DALLA TENSIONE %FFETTO SCOMPARSA DEL DOLORE E SENSO DI SCHIENA LIBERA E LEGGERA "ASTA SDRAIARSI POCHI MINUTI SU IL "ENDISCHIENA¸ ECCO CHE I DOLORI SCOMPAIONO DORMIRAI MEGLIO E TI SENTIRAI PIá IN FORMA
5N OGGETTO PREZIOSO NON SOLO PER LA SUA EFFICACIA MA ANCHE PER I MATERIALI CHE LO COMPONGONO PURO LEGNO DI FAGGIO
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Chiropratica e filosofia
Chiropratica - N. 11 - Settembre 2007
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Perché la filosofia chiropratica? Dr. Pellissier Eddy D.C., C.C.S.P. Già Presidente Associazione Italiana Chiropratici La chiropratica non ha una filosofia… la chiropratica è una filosofia! Spesso quando i chiropratici si riuniscono, parlano di filosofia, eppure raramente li sentirete parlare di Platone o Aristotele, o paragonare Nietzsche a Emerson. La filosofia che li interessa di più, quella di cui discutono, è la filosofia chiropratica ovverosia i credo e le basi dell’intera professione chiropratica. Molte persone trovano strano che la chiropratica abbia la sua filosofia. Dopo tutto, le altre professioni non si basano su una filosofia: avete mai sentito parlare di filosofia pediatrica, di filosofia contabile o di filosofia legale? Perché allora la chiropratica ha una sua filosofia? Forse, in qualche modo, dire che la chiropratica ha una filosofia è fuorviante. Secondo il dottor B. J. Palmer, lo sviluppatore della chiropratica (il cui padre, D. D. Palmer, ne è stato lo scopritore nel 1895) la chiropratica è filosofia oltre ad essere scienza ed arte. La chiropratica non è solamente un metodo per aggiustare la colonna vertebrale o correggere problemi di curvature, è una serie di credenze e opinioni che riguardano il corpo umano e il naturale ordine delle cose dell’universo. Questi credo, questa filosofia sono il perché della chiropratica. La scienza e l’arte della chiropratica (ad esempio le specifiche tecniche di aggiustamento) sono state sviluppate e sono usate in accordo a tale filosofia. La chiropratica è unica sotto tale aspetto. Le altre professioni non sono basate su una serie di principi immutabili. La professione legale, ad esempio, si occupa di un sistema di leggi e statuti che vengono modificati molto velocemente, fino a poco tempo
fa non esisteva nel codice della strada un sistema di penalità di punti in caso di infrazioni al codice. Anche le singole azioni possono essere interpretate differentemente dipendendo dal giudice o dalle circostanze: privare una persona della vita può essere considerato omicidio, incidente, delitto passionale o premeditato con pene differenti; non esiste un codice unico ed universale per giudicare tali azioni. Gli avvocati devono lavorare con leggi e regole che cambiano con il tempo, luogo geografico e tabù sociali. Lo stesso dicasi per i contabili: ogni finanziaria cambia le regole a cui bisogna sottostare. Anche la medicina cambia i suoi parametri secondo le ultime scoperte scientifiche: fino a poco tempo fa era routine operare di tonsille o di appendicite mentre oggi tali operazioni sono molto rare. Nella chiropratica le azioni e i principi di base non cambiano e sono immutabili. La comprensione di tali credo può essere approfondita e le tecniche possono essere migliorate ma la dottrina di base rimane costante. L’importanza della filosofia per la professione chiropratica non potrà mai essere sottolineata troppo perché è la base di tutto ciò che un chiropratico con “principi” fa. Secondo uno dei primi filosofi chiropratici, il dottor Ralph Stephenson, D.C ,la filosofia: “è la spiegazione di tutta la chiropratica e la differenza tra un bravo chiropratico e uno mediocre è che quello bravo ha una varietà enorme di principi nel cervello mentre quello mediocre ne ha pochi e un chiropratico mediocre ha la tendenza a sostituire la conoscenza con la strumentazione.” Nonostante esistano tanti principi chiro-
pratici, i fondamentali sono: • Esiste un’intelligenza universale che permea tutta la materia, che le fornisce continuamente e totalmente le sue proprietà ed azioni, mantenendola perciò in esistenza e permettendole nel contempo di esprimersi; • La funzione dell’Intelligenza Innata del corpo è quella di adattare le forze universali e la materia ai bisogni del corpo; • La missione dell’Intelligenza Innata del corpo è quella di mantenere in uno stato di organizzazione attiva il tessuto vivente di un corpo (salute); • L’interferenza nella trasmissione delle Forze Innate causa non coordinamento ovverosia Mal-essere (da non confondere con malessere dove Mal-essere è inteso come non funzionamento perfetto delle attività del corpo che è differente da malessere che significa presenza di sintomi negativi.). La filosofia chiropratica è la ragione d’essere del chiropratico: le tecniche possono essere copiate, le mosse duplicate, la nostra manualità può essere chiamata medicina manuale, osteopatia, manipolazione ma la CHIROPRATICA sarà sempre l’insieme di arte, scienza e filosofia. Esaminiamo con maggiore profondità la filosofia e il modo di pensare dei chiropratici per capire meglio il perché la chiropratica, come giustamente afferma il dr. Peteresen, non può essere solo ridotta al rango di scienza… Ragionamento induttivo Il ragionamento induttivo va dal piccolo al grande, dalla parte all’insieme, da uno a tutti. Se doveste misurare 20 carote e trovaste
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che sono tutte di lunghezza compresa tra i 15 e i 20 centimetri, potreste concludere che tutte le carote rientrano in quell’intervallo dimensionale. Il procedimento logico utilizzato per trarre tale conclusione è detto ragionamento induttivo. Secondo il filosofo John Stuart Mill, suo principale fautore, utilizziamo il ragionamento induttivo quando concludiamo che “ciò che è vero di alcuni individui di una classe, è vero dell’intera classe, o ciò che è vero in un dato momento sarà vero sempre, in circostanze simili”. Questa logica, egli sosteneva, è possibile perché vi è una certa “uniformità” nella natura e ciò consente di trarre tali conclusioni. L’esempio classico usato per illustrare il ragionamento induttivo è il “fatto” che tutti gli uomini sono mortali. Per dimostrare questo “fatto”, tuttavia, tutti gli uomini dovrebbero essere già morti. Ovviamente, alcuni di noi sono ancora in circolazione! Come possiamo allora essere certi che uno di noi non vivrà per sempre? Non possiamo. Eppure, attraverso il ragionamento induttivo, possiamo concludere che vi è una probabilità estremamente alta che tutti gli esseri umani siano mortali. Molte “leggi” scientifiche sono il risultato del ragionamento induttivo – anche se si tratta di una questione di probabilità. L’astronomo Giovanni Keplero, per esempio, annotò la posizione del pianeta Marte in vari punti della sua orbita. Basandosi sul presupposto che le orbite naturali conservano una geometria uniforme, indusse che l’orbita doveva essere di forma ellittica. In effetti, se si dovesse veramente calcolare la posizione del pianeta in TUTTI i punti della sua orbita, risulterebbe che esso descrive un’ellisse quasi perfetta. Nessuno ha mai scoperto un pianeta che non segua questo principio, passato alla storia come “Legge di Keplero” dell’orbita planetaria. O meglio, nessuno ha trovato un’eccezione finora. Con il progredire dello studio dell’universo, non possiamo sapere con
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certezza che cosa scopriremo. Altri fatti “scientifici” stabiliti mediante il ragionamento induttivo sono crollati in seguito alla scoperta di un nuovo dato. Il punto debole del ragionamento induttivo, dunque, è il fatto che esso si affida a una conoscenza parziale per trarre conclusioni circa la “verità”. Nel caso della scienza medica, questo punto debole può avere conseguenze dannose, se non tragiche. Quando i ricercatori medici traggono le loro conclusioni su ciò che va bene per TUTTE le persone sulla base di quello che, secondo le loro osservazioni, va bene per ALCUNE persone, corrono il rischio di causare un danno irreparabile a molti. Prendiamo l’esempio dell’appendicectomia. I medici studiarono a lungo quest’organo curioso, l’appendice, senza riuscire ad attribuirgli alcuno scopo utile. Conclusero, pertanto, che non ne aveva alcuno. Quando si infiammava o comunque dava problemi, si limitavano a tagliarlo via. Ci sono voluti anni alla professione medica per ammettere che il ragionamento era scorretto e cercare altri metodi di trattamento dell’appendicite. Tuttavia, la scienza medica sostiene ancora a spada tratta altre sue conclusioni, malgrado il fatto che anch’esse siano state tratte tramite il ragionamento induttivo. Di più, si attiene alle “regole” con una rigidità che spesso non lascia spazio alle differenze tra gli individui. Gli scienziati hanno scoperto che la temperatura media dell’essere umano è di 37 gradi Celsius. Se il termometro segna 37,3, diranno che “abbiamo la febbre” e ci somministreranno farmaci per riportare la temperatura alla “normalità”. Il problema di questo tipo di ragionamento è evidente. Nessuno corrisponde alla perfezione (per altezza, peso e persino per temperatura corporea) al profilo dell’essere umano “medio”. È errato concludere che la temperatura corretta per tutti i membri della razza umana debba corrispondere per forza alla temperatura “media” di un
campione limitato di membri di questa razza. Per i produttori di abbigliamento è evidente da tanto tempo: ogni persona è diversa. Magari tutti avessero esattamente la stessa taglia! Non dovrebbero prendersi il disturbo di fabbricare i loro capi nelle versioni small, medium e large. E anche così, sembra impossibile, a volte, trovare un abito davvero calzante: l’unica soluzione per una vestibilità perfetta è farsi realizzare artigianalmente un capo su misura. Se andiamo dal sarto e ordiniamo un abito nuovo, qualcuno prenderà esattamente le nostre misure. Ve lo immaginate un sarto che vi dica: “l’uomo medio è un metro e settantacinque di altezza, 80 chili di peso e 86 centimetri di interno gamba. Userò queste misure per rifarle il guardaroba”? Di certo andreste di filato da un altro. E tuttavia, per il totale affidamento al ragionamento induttivo, la scienza – e in particolare la scienza medica – utilizza diagnosi, rimedi e farmaci “preconfezionati”. In altre parole, per realizzare un “guardaroba”, procede d’ufficio usando solo misure “medie”. C’è da meravigliarsi che raramente i loro abiti calzino a pennello? Ragionamento deduttivo Ragionamento deduttivo: la somma delle parti è maggiore delle parti stesse! Come abbiamo visto il ragionamento induttivo va dal piccolo al grande. Ovvero, fa osservazioni su singole parti e, sulla base di tale conoscenza, trae conclusioni in merito all’intero. Il ragionamento deduttivo capovolge questa modalità di pensiero. Parte da una premessa maggiore e, sulla base di quell’idea, deduce la verità relativa a ogni singola parte dell’intero. Supponiamo, per esempio, di accettare come premessa maggiore che “dire una bugia è sbagliato”. Una volta deciso che questa premessa è “vera”, ne seguirà automaticamente, per deduzione, che è sbagliato se mentiamo noi, se mente l’uomo
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giù in strada, se mente il governante di un paese straniero, se mente chiunque. la premessa fondamentale si applica a tutto, in ogni tempo e in ogni luogo, senza eccezioni. Molte delle premesse su cui basiamo il ragionamento deduttivo sono universalmente accettate, in quanto considerate “verità autoevidenti”. sono gli assiomi, che devono semplicemente esser dati per acquisiti perché non possono o non devono essere dimostrati. una delle premesse più comunemente note è che “tutti gli uomini sono creati uguali”, giudizio che costituisce il fondamento della Costituzione degli stati uniti. i fondatori di questo paese hanno riconosciuto la validità di tale precetto in virtù di un innato senso di moralità e umanità. Non è parso loro che avesse bisogno di “dimostrazioni”. ad altre premesse si giunge attraverso uno studio e un’analisi lunghi e rigorosi.
I PRInCIPI CHIROPRATICI Ragionamento deduttivo: la somma delle parti è maggiore delle parti stesse!
Chiropratica - N. 11 - settembre 2007
Per esempio, gli scienziati hanno formulato una teoria sui “buchi neri” sulla base di premesse fondamentali relative a gravità e massa. Per anni e anni non hanno trovato un solo esempio di tale fenomeno, ma ciò non ha diminuito la loro fiducia nella verità della premessa. se i principi fondamentali erano corretti, allora la premessa doveva essere corretta. alla fine, sono riusciti a trovare i dati fisici che confermavano la premessa. la premessa più importante della filosofia chiropratica è questa: vi è un ordine intelligente nell’universo, il quale conferisce alla materia le sue proprietà e azioni, preservandone così l’esistenza. un principio che sta giungendo ad essere ugualmente accettato dalla “nuova” fisica quantistica, astronomia, biologia e da molte altre scienze. Nessuno può più studiare l’universo e continuare a credere che questo, e ogni sua parte, siano casuali. vi è un ordine che lo organizza e gli consente di
smo un’intelligenza intrinseca detta intelligenza innata. • Il compito dell’Intelligenza Innata è mantenere il materiale di cui è fatto l’organismo in
la PreMessa MaGGiore
condizioni di organizzazione attiva.
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sopravvivere e di rimanere tale. una volta accettata questa premessa maggiore – che l’universo nel suo complesso è guidato da un ordine intelligente – possiamo logicamente concludere che anche ogni parte dell’universo è guidata da quell’intelligenza. e ciò vale per ogni cosa, in ogni luogo e in ogni tempo. Proprio come vi sono dei punti deboli nel ragionamento induttivo, anche quello deduttivo può presentare dei vizi. il rischio più evidente si corre nella formulazione e nell’accettazione della premessa maggiore. Gli assunti devono essere auto-evidenti al punto che nessuna persona sensata potrebbe possibilmente obiettare (tutti gli uomini sono creati uguali), o tali da poter essere dimostrati mediante studi clinici od osservazioni fisiche (i buchi neri esistono). Non si può adottare una premessa solo per ragioni di cieca fede, contro ogni evidenza (la terra è piatta, una premessa che un tempo era considerata un “fatto” acquisito).
genza innata operano attraverso il sistema nervoso. • La trasmissione delle Forze Innate può subire delle interferenze. • Le interferenze con la trasmissione delle For-
un’intelligenza universale è presente in tutta
• Vi è il 100% di Intelligenza Innata in ciascun
la materia e le conferisce continuativamente
essere vivente, la quantità necessaria, pro-
• L’interferenza con la trasmissione all’interno
proprietà e azioni, preservandone così l’esi-
porzionale alla sua organizzazione. la quan-
dell’organismo può essere causata, diretta-
stenza.
tità di forza creata dall’intelligenza è sempre
mente o indirettamente da una sublussazio-
del 100%.
ze innate causano “mal-essere”.
ne a carico della colonna vertebrale.
• La funzione dell’Intelligenza Innata è adatta-
la chiropratica annovera molti principi fonda-
• Secondo il modello interpretativo chiroprati-
re materia e forze universali a uso e consumo
mentali su cui si basano la sua filosofia, arte e
co, l’espressione di questa intelligenza attra-
dell’organismo, in modo che tutte le parti di
scienza. Quelli qui elencati sono alcuni dei più
verso la materia è il significato della vita.
quest’ultimo siano capaci di un’azione coor-
importanti, che hanno guidato la professione
dinata a reciproco vantaggio.
fin dagli albori. Molti di essi giungono solo ora
i PriNCiPi derivati
• La vita è una Trinità che si compone di tre fattori necessari congiunti: intelligenza, Forza e Materia. • Perché si abbia Vita al 100%, devono sussistere il 100% dell’intelligenza, il 100% della Forza e il 100% della Materia. • Ogni essere vivente ha nel proprio organi-
• L’Intelligenza Innata adatta le forze e la ma-
a essere accettati da altre scienze… altri sono
teria a uso e consumo dell’organismo, ma è
riconosciuti pressoché universalmente.
limitata dai vincoli della materia.
Questi capisaldi sono il frutto di una semplice
• le forze dell’intelligenza innata non ledono, né
progressione di logica deduttiva. una volta
distruggono mai le strutture in cui operano.
accettata la premessa maggiore, gli altri prin-
• Negli organismi animali, le forze dell’Intelli-
cipi seguono quasi automaticamente.
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Nuovo orizzonte della salute
Chiropratica e filosofia
Trinità della Vita: Intelligenza Innata, Energia Innata e Materia Innata
Per arrivare alla verità, è meglio usare una combinazione di logica deduttiva e logica induttiva. Cominciando con il ragionamento deduttivo, possiamo formulare una premessa fondamentale da cui far seguire tutto il resto. Poi, attraverso studi clinici e ragionamento induttivo, possiamo verificare l’accuratezza della premessa. A differenza di gran parte della medicina moderna, la chiropratica sfrutta questa combinazione ideale. Prende le mosse dalla premessa maggiore che vi è un ordine dell’universo. Procedendo da questo assunto, può presupporre che anche ogni parte dell’universo, compreso l’organismo umano, sia organizzata in modo ordinato, intelligente. La chiropratica è stata concepita sulla base di questa premessa, quale modo per ridurre al minimo le interferenze a questo ordine naturale all’interno dell’organismo umano. Ma la chiropratica non si ferma a questo. Essa utilizza anche il metodo induttivo per studiare gli individui e correlare quei casi specifici al quadro “più grande”. La sua estesa attività di indagine e ricerca ha contribuito a dimostrare, in termini concreti e scientificamente accettabili, l’ef-
ficacia della chiropratica stessa. Ma, per il chiropratico, l’enfasi resta sulla “Grande Idea”, la premessa maggiore in cui sono radicate tutte le conoscenze e le conclusioni. Poiché solo quando vediamo con chiarezza quella grande idea possiamo arrivare a conoscere le verità relative a ognuno di noi ed a ogni essere vivente dell’universo. Intelligenza universale Nulla nell’ordine naturale dell’universo è dovuto al caso… la nostra esistenza non è dovuta solamente alla “fortuna”. Poiché la chiropratica è una scienza deduttiva, prende le mosse da una premessa maggiore su cui si fondano tutte le altre conclusioni. Quel primo assunto è che in tutta la materia vi è una Intelligenza Universale che le conferisce costantemente ogni sua proprietà e azione, mantenendola in essere. Questa premessa non fu adottata per motivi di cieca fede o di fervore religioso. È una conclusione fondata sull’osservazione di dati fisici. Guardatevi intorno. Vi sembra logico pensare che ogni cosa nell’universo sia il risultato di una mera selezione casua-
le o della “fortuna”? È “fortuna” il fatto che l’ala di un uccello sia perfettamente concepita per il volo fino all’ultima penna? È un puro “caso” che le radici di una pianta si sviluppino verso il basso, attraverso il terreno (dove troveranno acqua e minerali), e che le sue foglie crescano invece verso l’alto (dove troveranno luce e aria)? Se l’universo fosse davvero il mero frutto del caso, dovrebbe esserci almeno qualche pianta con le radici per aria e le foglie seppellite sottoterra. Ne avete mai vista una così? Pensare che l’universo sia privo di organizzazione intelligente è come ritenere che le piramidi di Giza siano il risultato di una frana. Le piramidi avrebbero mai potuto derivare da un’azione casuale? E l’Empire State Building? L’ala di un uccello? Le radici e le foglie di una pianta? Proprio come è necessaria l’intelligenza umana per creare e preservare le meraviglie dell’architettura, così ci volle intelligenza per creare le “meraviglie” naturali che ci circondano. Naturalmente l’intelligenza umana non potrebbe essere responsabile del complesso ordine dell’universo: non ha nemmeno cominciato a comprenderne una minuscola parte! E se non si trattava di intelligenza umana, doveva essere qualcosa di più grande. Quel “qualcosa” è ciò che noi chiropratici chiamiamo Intelligenza Universale. Non sappiamo che cosa sia, da dove venga, quale sia il suo fine, né se ne abbia uno. Sappiamo solo che deve esistere, o non esisterebbe nient’altro! Questa Intelligenza Universale è Dio? Nessuno lo sa. Non c’è modo di “dimostrare” l’esistenza di Dio o di descrivere le caratteristiche di Dio. Non c’è modo di “dimostrare” l’esistenza dell’Intelligenza Universale o di descrivere le sue caratteristiche. Come si può dunque stabilire se rappresentino la stessa cosa? Alcuni credono che Dio sia la fonte di quell’Intelligenza Universale. Altri possono accettare il concetto di Intelligenza Univer-
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sale senza nemmeno credere nell’esistenza di un Dio. Comunque sia, grazie all’osservazione e al ragionamento deduttivo, sappiamo che una tale intelligenza deve esistere al fine di evitare che la materia precipiti nel caos. Nell’Era della tecnologia – in cui il metodo scientifico regnava supremo – tali nozioni erano spesso criticate come “non scientifiche”. Ciò che i critici intendevano, in realtà, era che la premessa non poteva essere dimostrata e non ci si poteva arrivare attraverso il ragionamento induttivo. Naturalmente ciò valeva anche per affermazioni come “tutti gli uomini sono creati uguali” o per l’esistenza nello spazio di “aspirapolvere” chiamati buchi neri (teoria anch’essa disprezzata al suo primo apparire). Tuttavia, il primo di questi due assiomi non richiede dimostrazione e il secondo era considerato valido anche prima di essere dimostrato. Lo stesso si può dire della premessa dell’Intelligenza Universale: è una “verità” così basilare che trascende la scienza e a essa si può giungere solo attraverso la logica deduttiva. Oggi, con l’espandersi della scienza nella “nuova fisica” e nella meccanica quantistica, viene accettata una visione più ampia. Si coltivano nuove idee e il ragionamento deduttivo è riconosciuto quale valida forma di logica. Finalmente, si comincia a dare per acquisita la consapevolezza che deve esistere un’Intelligenza Universale. I chiropratici sorridono all’idea che la “scienza” stia “scoprendo” solo oggi questa idea. Dopo tutto, l’intera loro professione è costruita su quella semplice eppur profonda verità. I dottori in chiropratica comprendono che l’intero universo è governato da ordine e intelligenza. Per deduzione, sanno anche che questo ordine e questa intelligenza si applicano a ogni parte dell’universo, compreso l’organismo umano. Questa conclusione porta direttamente a
Chiropratica - N. 11 - Settembre 2007
un’altra premessa essenziale della filosofia chiropratica. Un essere vivente ha nel proprio organismo un’Intelligenza Innata, che viene denominata appunto così. Non si dà, in filosofia chiropratica, altra parola tanto pregna di significato quanto il termine “innato”, poiché esso si riferisce al solo elemento che distingue i viventi dai non viventi, ed è la ragione per cui la chiropratica esiste. Intelligenza innata In tutte le cose c’è un’intelligenza innata che le indirizza verso la strada della salute. La prima cosa che dobbiamo fare, trattando di “Intelligenza Innata”, è chiarire il concetto di intelligenza. È importante comprendere che non stiamo parlando di istruzione o della capacità di apprendimento. Gli esseri umani possono andare a scuola e fare corsi di programmazione al computer oppure, viaggiando, possono assimilare varie lingue straniere, ma non è questo che intendiamo quando diciamo “intelligenza”. L’intelligenza di cui parliamo è la “conoscenza” con cui ogni entità vivente è nata e che le consente di adattarsi all’ambiente al fine di sopravvivere. Se mettiamo una pianta sul davanzale della finestra, nel giro di una giornata la vedremo rivolgere le foglie alla fonte luminosa. Se la giriamo dall’altra parte, volgerà di nuovo e altrettanto rapidamente le foglie verso la luce, che le consente di svolgere le sue normali funzioni. La pianta non fa uso della logica per capire che ha bisogno di luce, né decide di voltare le foglie verso la finestra. Non “pensa” e non è autocosciente. Eppure, l’intelligenza che possiede le consente di passare da un minuscolo seme a un esemplare rigoglioso, di mettere radici nel terreno per trovare acqua e sostanze nutritive, di aspirare alla luce e all’aria e di sfruttarle per trasformare questi elementi in altre foglie, radici, germogli e, infine, in nuovi semi che, traspor-
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tati dal vento, ricominceranno da capo il processo altrove. Non azione casuale, ma intelligenza. Non apprendimento, ma conoscenza innata. Intelligenza Innata. Ma che cos’è questa intelligenza? Da dove viene? Come funziona? Nessuno conosce la risposta a queste domande. Gli esseri viventi non sono aggregati casuali di molecole e atomi. Sono tutti organizzati in entità funzionali che si adattano al loro ambiente. Pertanto, accettiamo come principio fondamentale il fatto che nell’organismo sussista un ordine, ordine che abbiamo deciso di chiamare Intelligenza Innata. Ma, come nel caso dell’Intelligenza Universale, non abbiamo la capacità di comprendere esattamente che cosa sia e come funzioni questa intelligenza. Sappiamo solo che esiste. Nell’essere umano è l’Intelligenza Innata che dice al neonato quante volte il suo cuore deve battere al minuto, come ingerire e digerire i nutrienti ed eliminare le scorie, come produrre e utilizzare globuli bianchi per combattere le infezioni, come comunicare i propri bisogni per richiedere assistenza esterna. Nessuno deve insegnare al bambino queste cose. Tuttavia, l’Intelligenza Innata può solo guidare il funzionamento interno di quel bambino. Non può consentirgli di manipolare il suo ambiente o di fare più di ciò che il suo organismo può permettere. Non potrà, per esempio, se ha fame, camminare fino al frigorifero e prendersi uno spuntino (non più di quanto una pianta possa accendere una lampada se la luce è insufficiente). Quell’azione richiederà apprendimento e pratica più che “Intelligenza Innata.” Da notare che ogni essere vivente possiede il 100% dell’Intelligenza Innata che gli occorre. Non vedrete mai una pianta che “sa” che le sue radici devono svilupparsi nel terreno, ma non “sa” che le foglie devono crescere verso l’alto, in direzione della luce. Potete immaginare una povera pianta che sospinge verso il basso sia le foglie
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Nuovo orizzonte della salute
che le radici perché ha solo il 50% dell’Intelligenza Innata? Se un’entità è viva, possiede il 100% dell’Intelligenza Innata che le serve. In più, per definizione, l’Intelligenza Innata è sempre normale e la sua funzione è sempre normale. Ciò significa che il nostro organismo “sa” esattamente che cosa gli occorre e come adattarsi all’ambiente per funzionare al meglio. Se la nostra salute fisica ed emotiva facesse assegnamento esclusivamente sull’Intelligenza Innata, saremmo tutti “perfettamente” sani. Ma in gioco entrano anche altri fattori. Un carpentiere sarà anche esperto nella costruzione di un tavolo, ma se ha il braccio ingessato e non può applicare una forza al martello, o se gli mancano gli strumenti adatti, il tavolo non gli riuscirà molto bene. L’Intelligenza Innata è un esperto che fa funzionare il nostro organismo, ma se è ostacolata dalla mancanza di forza (Energia Innata) o dalla mancanza degli strumenti adeguati (Materia Innata), il risultato sarà al di sotto del funzionamento normale. Questi tre elementi – Intelligenza Innata, Energia Innata e Materia Innata – costituiscono la “Trinità della Vita”. Poiché l’Intelligenza Innata di una persona ha la “competenza” necessaria a preservare adeguatamente quell’organismo, i chiropratici non si rivolgono a questo ambito. Né si interessano degli “strumenti” di cui ogni persona è provvista: l’organismo stesso e gli organi interni. Oggetto della loro pratica è l’Energia Innata o forza, che rappresenta il collegamento tra l’Intelligenza Innata e la Materia Innata. Forze universali... energia innata. Addomestica un fulmine – e avrai la Forza Innata contenuta nel cervello umano. L’universo è pieno di forme naturali di energia. Di fatto, secondo gli astronomi,
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esso è stato creato da un’esplosione di energia preesistente alla materia. La teoria del “big bang” è tuttora dibattuta, ma non c’è bisogno di teorie per riconoscere l’energia al lavoro intorno a noi: il vento che soffia tra gli alberi, i torrenti che precipitano lungo il fianco di una montagna, il lampo che squarcia il cielo, i raggi del sole che riscaldano la terra. Per lo più, queste forze ambientali coesistono pacificamente con tutte le forme di vita. A volte, però, dimostrano la loro straordinaria potenza e il loro potenziale di distruzione. Il vento aumenta di velocità fino a trasformarsi in uragano e ad abbattere le case; le alluvioni travolgono edifici e sradicano alberi; il fulmine spezza enormi tronchi e scatena indomabili incendi. Una tale distruzione può sembrare “priva di senso” e spesso ci portano a usare espressioni come “la natura è impazzita”, ma scienziati e ambientalisti riconoscono oggi che la devastazione ha il suo scopo nello schema naturale delle cose. Un incendio scatenato da un fulmine, per esempio, è un modo efficace di diradare un gruppo di alberi. Quando una foresta è troppo fitta, la vegetazione lussureggiante impedisce che la luce del sole arrivi a livello del terreno, rendendo impossibile la crescita dei nuovi alberelli. La “distruzione” portata dall’incendio consente alla nuova generazione di alberi di sfruttare la luce e il nutrimento necessari alla sopravvivenza della foresta. Quando la stessa foresta è “gestita” dall’uomo, gli incendi naturali vengono spesso spenti, salvo poi appiccare volontariamente il fuoco in altri momenti per ottenere il risultato che l’incendio naturale avrebbe prodotto. Incendi, uragani e inondazioni non sono privi di una finalità. Vi è un ordine che regola la loro comparsa ed un’intelligenza che governa il modo in cui agiscono. L’Intelligenza Universale “sa” che le foreste devono essere diradate usando la Materia Universale disponibile
allo scopo. Il collegamento che consente all’intelligenza di sfruttare la materia è l’energia naturale o Forza Universale. Per gran parte della storia umana, il meglio che siamo riusciti a fare è stato cercare di stare alla larga da queste forze. In epoca moderna, il nostro intelletto ha messo a punto sistemi per sfruttarle a scopo produttivo. Costruiamo generatori a energia eolica, impianti idroelettrici, canali di irrigazione, dighe e pannelli solari per sfruttare queste fonti di energia. Abbiamo perfino imparato ad adattare ai nostri scopi l’energia immagazzinata in un fulmine. Gli esseri viventi sono come microcosmi dell’universo. Abbiamo visto come ciascuno sia dotato di una porzione dell’Intelligenza Universale, l’Intelligenza Innata. Possiedono anche la versione “specializzata” delle Forze Universali, che i chiropratici chiamano Energia Innata. La nostra Intelligenza Innata prende la Forza Universale dell’elettricità e l’adatta a scopo produttivo, proprio come il nostro intelletto ha adattato le forze naturali. Il fatto che l’organismo umano funzioni a energia elettrica è ben documentato. In effetti, molti strumenti diagnostici non fanno altro che registrare e misurare gli impulsi elettrici generati (o, in qualche modo, convertiti da un’altra fonte) dal nostro cervello per essere utilizzati all’interno dell’organismo. Possono esistere altre forze innate all’opera nel nostro corpo, forze che non abbiamo ancora individuato, ma l’elettricità è quella di cui abbiamo dimostrato l’esistenza. Poiché l’Energia Innata viene adattata nel nostro organismo dall’Intelligenza Innata, non può mai essere distruttiva. Ciò può avvenire solo nel caso delle forze universali “selvagge” che non sono ancora state domate dall’intelligenza innata. Inoltre, poiché l’Energia Innata è creata e guidata dall’Intelligenza Innata, in ogni essere vivente è presente il 100% dell’Energia Inna-
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ta necessaria. essa consente di alimentare il funzionamento delle cellule secondo le direttive dell’intelligenza. in natura, la materia rimane inerte fino all’applicazione di energia. aria e acqua restano stagnanti e la struttura molecolare interna dell’albero si mantiene stabile. solo all’applicazione
mAlATTIA e sInTOmI
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di energia si verificano nella materia cambiamenti che determinano movimento e funzione. lo stesso avviene nell’organismo. l’intelligenza innata non può manipolare la materia in mancanza di energia. i muscoli non possono rilasciarsi o contrarsi secondo le
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istruzioni dell’intelligenza innata a meno che non sia presente l’energia. di fatto, in assenza di energia innata, l’organismo cessa di funzionare, cessa di vivere. l’energia innata, allora, funge da nesso vitale che consente all’intelligenza di esprimersi attraverso la materia. i tre elementi,
la mancanza di un’adeguata nutrizione, di
di terapie e farmaci che costringono l’organi-
esercizio fisico e di sonno costituiscono altret-
smo ad agire – o a smettere di agire – in un
i sintomi non sono i nostri nemici – ascoltia-
tante barriere a un adattamento efficiente.
certo modo.
mo cosa ci dicono.
anche l’inquinamento dell’aria, la presenza di
anche se è difficile crederlo quando si è a let-
l’organismo lavora diligentemente per man-
additivi chimici in cibo e acqua, lo stress emo-
to con 38 e mezzo, in realtà siamo fortunati
tenersi nel migliore stato di salute possibile,
tivo e i fattori psicologici ci rendono difficile
ad avere quei sintomi! a volte, è l’unico modo
adattandosi ai mutamenti ambientali interni
o impossibile adattarci alle esigenze dell’am-
che abbiamo per sapere che qualcosa non va
ed esterni. se la temperatura esterna aumen-
biente. in più, persino un organismo “perfetto”
nell’organismo. Per esempio, se mettendo la
ta, fa in modo di raffreddarsi. se fa freddo, si
non ha capacità infinite. tutta la Materia inna-
mano sul fornello caldo non avvertissimo il
adopera per non disperdere il calore. ogni
ta ha determinate limitazioni intrinseche. Non
dolore, potremmo danneggiare la mano stes-
variazione significativa dell’ambiente esterno
può superare difetti strutturali importanti e
sa in modo irreparabile.
scatena una reazione di adattamento dell’or-
non può adattarsi immediatamente a tutti i
il vero problema, allora, si ha in assenza di sin-
ganismo.
cambiamenti. se, per esempio, sta espanden-
tomi. troppo spesso, le interferenze con il nor-
lo stesso vale per l’ambiente interno. Quan-
do la propria energia per combattere un virus
male funzionamento del nostro organismo
do un virus o un altro corpo estraneo penetra
invasore, potrebbe non riuscire a rispondere
NoN manifestano alcun segnale di emergen-
nel sistema, l’organismo produce le sostanze
prontamente a un aumento della domanda
za. Quando, per esempio, una sublussazione
chimiche o provoca le reazioni necessarie in
di sforzo fisico. Non c’è nulla che noi possia-
altera il normale flusso di energia innata, pos-
quella specifica circostanza. spesso, sapendo
mo fare per oltrepassare tali limiti intrinsechi
sono prodursi variazioni interne così sottili
di doversi sbarazzare di un “invasore”, l’orga-
dell’organismo, ma c’è invece molto che pos-
che non se ne riconosce alcun segno esterno.
nismo aumenterà la propria temperatura in-
siamo fare per eliminare le barriere artificiali
lentamente, silenziosamente, tuttavia, l’orga-
terna o l’eliminazione delle scorie. si tratta di
alla salute.
nismo paga il conto a quell’alterazione.
azioni normali con cui l’organismo si adatta ai
a livello sociale, possiamo intervenire cercan-
spesso, in seguito alla morte improvvisa di
cambiamenti per preservare la salute.
do di migliorare la qualità dell’aria e dell’ac-
una persona, sentiamo dire: “Ma stava così
Purtroppo, queste azioni sono spesso consi-
qua. a livello personale, possiamo migliorare
bene! Non è stato ammalato un giorno in vita
derate dei mali e trattate come tali. Costringia-
la dieta, aumentare l’esercizio fisico, dormire
sua!” ovviamente non era poi così sano e, pro-
mo l’organismo a tornare a una temperatura
a sufficienza, imparare a evitare o ridurre lo
babilmente, era ammalato eccome, solo che
“normale” e consumiamo flaconi di medicinali
stress emotivo, affrontare al loro insorgere
non mostrava alcun sintomo di questo stato
per evitare di evacuare le scorie tossiche di cui
eventuali problemi psicologici. Naturalmen-
di cose. in mancanza di sintomi, presumeva di
dobbiamo liberarci. Così facendo, lavoriamo
te, poiché la correzione della sublussazione
essere sano e permetteva alle interferenze di
contro l’istinto dell’organismo e gli rendiamo
vertebrale richiede una capacità e una prepa-
continuare.
ancora più difficile l’adattamento, che pure
razione di tipo specialistico, dobbiamo inclu-
ecco perché tutti – quelli che soffrono di sinto-
esso deve necessariamente compiere.
dere in questo regime di mantenimento della
mi frequenti o occasionali e quelli che stanno
Ciò non significa, ovviamente, che l’organismo
salute visite regolari al chiropratico.
“sempre bene” – devono badare a correggere
sarà sempre in grado di adattarsi totalmente
dobbiamo inoltre badare a non interferire con
e prevenire qualunque interferenza al norma-
a qualunque cambiamento. le sublussazioni
le azioni adattive dell’organismo trattando i
le flusso dell’energia vitale nell’organismo. se
possono ridurre il flusso dell’energia innata e
“sintomi”, che in realtà sono normali funzioni
aspettiamo il manifestarsi dei sintomi potreb-
ridurre la capacità di adattamento del corpo.
corporee! Ciò significa evitare l’uso superfluo
be essere troppo tardi.
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Nuovo orizzoNte della salute
Caronti Alfio Gil Antonio Misitano Elisabetta Centro Sanrocco Steiner Wayne Zweier Robert
CHiroPratiCi CHe sosteNGoNo l’APCI
Lombardia
Geise Keith Stefano Mario Zweier Robert
Pellissier Eddy Valle d’Aosta
Trentino Alto Adige
Battiston Angelo De Luca Marcus De Luca Patricia Gruen Erik Kragt Michael Mitchell Patricia South Stephen Spadon Renzo Veneto
Almeras Vincent Chiropratica S.C Glain Jerome Migliore Jean Philippe Pellissier Eddy
Attanasio Korinna Baekkel Kristian Falinska Jane Grondona Roberto Longfield Samantha Jolivet Jean Paul Mariani John
Piemonte
Andresini John Meyronet Gilbert Murugan Patrick Pellissier Eddy Zarco Yvon
Emilia Romagna
Aguilar Eduardo Bohene Swen Daugaard Pelle Del Bene Cristine Khanchandani Baiju Weseloh Curtis Williams John Marche
Liguria
Aguilar Eduardo Caravaggio Marco
Fronteddu Sebastiano Pisanu Robert
Abruzzo
Cannillo Giuseppe
Sardegna
Molise
Albarello Joseph Andresini John Attanasio Korinna Belig Ralph Amed Bensen Geary Bergstrom Erik Binazzi Bettina Butler Claudia Butler Paul Estibal Gerard Farnesi Alberto Giuntoli Alessio Von Hofsten Cecilia Toscana
Albarello Joseph Ives Gregory Umbria
Dejean Renaud Ives Gregory Campania
Bernard Frederick Brunstein Florian Dejean Renaud Ives Gregory Liem Kai Neuray Paul Petricone Giovanna Rigel Thomas Rigel Daniel Lazio
De Leo Michele Nicholson Gordon Sicilia
De Leo Michele Oliva Benito
Cannillo Giuseppe Calogiuri Stefano Gaetano John Vinci Davide
Calabria
Puglia
ABRuzzO aGuilar eduardo CaravaGGio MarCo CAlABRIA de leo MiCHele oliva BeNito CAmPAnIA deJeaN reNaud ives GreGorY emIlIA ROmAgnA attaNasio KoriNNa BaeKKel KristiaN FaliNsKa JaNe GroNdoNa roBert loNGField saMaNtHa Jolivet JeaN Paul MariaNi JoHN lAzIO BerNard FrederiCK BruNsteiN FloriaN deJeaN reNaud ives GreGorY lieM Kai NeuraY Paul PetriCoNe GiovaNNa riGel daNiel t. riGel tHoMas lIguRIA aNdresiNi JoHN MeYroNet GilBert MuruGaN PatriCK Pellissier eddY zarCo YvoN lOmBARdIA CaroNti alFio Gil aNtoNio MisitaNo elisaBetta CeNtro saNroCCo steiNer WaYNe zWeier roBert
mARCHe aGuilar eduardo BoHeNe sWeN dauGaard Pelle del BeNe CristiNe KHaNCHaNdaNi BaiJu WeseloH Curtis WilliaMs JoHN mOlIse CaNNillo GiusePPe
PesCara - Pe - via Milano, 51 - tel. 340.8909209 laNCiaNo - CH - via Pollidoro di Mastro r - tel. 0872 .713261 reGGio CalaBria - rC - via vito inf., 39/a - tel. 333.4440160 CoseNza - Cs - Corso Mazzini, 92 (pal. o) - tel. 333.4440160 MessiNa - Me - ss 114 tremestieri, km 5,4 - tel. 333.4440160 sQillaCe lido - Cz - via Nazionale, 26 - tel. 0961.915269 Pellaro - rC - via Fiumarella, 20 - 0965.357334 NaPoli - Na - viale Gramsci, 18 - tel. 081.7614180 salerNo - sa - Corso v. emanuele, 58 - tel. 0744.404129 ParMa - Pr - via traversetolo, 20/d - tel. 0521.483304 traversetolo - Pr - via Borsellino, 1 - tel. 0521.842000 PiaCeNza - PC - viale Malta 4 - tel. 0523.338581 ModeNa - Mo - via Cattaneo 54/12 - tel. 059.343505 ParMa - Pr - via Farini 9 - tel. 0521.236799 BoloGNa - Bo - via a. righi 17 - tel. 051.233970 GaMBettola - Fo - via G. Pascoli - tel. 0547.57188 s. arCaNGelo - rN - v.le valturio 20//a - tel. 0541.625914 roMa - rM - via Cagliari 42 - tel. 06.8417438 roMa - rM - viale dell’arte, 85 - tel. 06.5918455 roMa - rM - via Cagliari 42 - tel. 06.8417438 rieti - ri - via P. Borsellino, 18/20 - tel. 0744.404129 roMa - rM - via appia Nuova, 288 - tel. 06.70614430 roMa - rM - largo a. sarti, 4 - tel. 06.3240278 roMa - rM - viale ippocrate, 92 - tel. 06.44235751 roMa - rM - via Giambattista vico, 22 - tel. 06.36006884 roMa - rM - via Flaminia, 53 - tel. 06.3225847/55 roMa - rM - via Flaminia, 53 - tel. 06.3225847/55 sarzaNa - sP - via variante aurelia, 70 - tel. 0187.603135 GeNova - Ge - via Ceccardi 2/4 - tel. 010.580974 saNreMo - iM - tel. 0184.502098 saNreMo - iM - Corso G. Garibaldi 138 - tel. 0184.507733 GeNova - Ge - viale Brigata Bisagno 14/6 - tel. 010.562589 loaNo - sv - via aurelia 456 - tel. 019.673984 CoMo - Co - via Giulini 20 - tel. 031.242233 BerGaMo - BG - via Maffei 14 a - tel. 035.222959 MilaNo - Mi - via ricasoli, 2 - tel. 02.8690127 Busto arsizio - va - viale Cadorna, 3 - tel. 0331.620911 CoMo - Co - via recchi 7 - tel. 031.574444 saN doNato Mil. - Mi - via triulziana 1 - tel. 02.511046 MilaNo - Mi - via Frua, 22 - tel. 02.4692205 tosCalaNo Mad. - Bs - via Benamati, 26 - tel. 0365.541605 erBusCo - Bs - via iseo, 6/a - tel. 030.7704110 BresCia - Br - via Corsica, 113 - tel. 348.3129310 CivitaNova M. - MC - Corso v. emanuele - tel. 0733.818105 CivitaNova M. - MC - via son - tel. 0733.784094 FerMo - aP - P.zzale azzolino 22 - tel. 0734.224658 MaCerata - MC - via Morelli 20 - tel. 0733.36155 s. BeNedetto - aP - via Mario Curzi, 29 - tel. 0735.593074 FerMo - aP - P.zzale azzolino 22 - tel. 0734.224658 aNCoNa - aN - via Gianelli 22 - tel. 071.202812 iesi - aN - Corso Matteotti, 20 - tel. 0731.215750 seNiGallia - aN - via Gherardi, 70 - tel. 071.7939649 CaMPoBasso - CB - via zurlo, 3 - tel. 0874.698179
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ivrea - to - Corso Nigra, 52 - tel. 0125.49225 Chiropratica - N. 11 - settembre 2007 17 toriNo - to - via vittorio amedeo ii 24 - tel. 011.542841 CuNeo - CN - via silvio Pellico 8 - tel. 0171.696655 CuNeo - CN - P.zza europa, 15 - tel. 0171.66613 verCelli - vC - via dionisotti 18 - tel. 329.7606156 Corato - Ba - via Paulucci, 3 - tel. 080.8981829 FoGGia - FG - via Manfredonia - tel. 0881.568517 saN severo - FG - via taranto, 58a - tel. 0882.225074 leCCe - le - via a de gasperi, 2 - tel. 340.5042489 leCCe - le - via taranto, 58a - tel. 0832.249926 MartiNa FraNCa - ta - via sallustio, 19 - tel. 347.8940276
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MessiNa - Me - ss 114 tremestieri - tel. 090.6255844 PalerMo - Pa - via Briuccia 52 - tel. 091.6702898 sieNa - si - viale sardegna 37/12 - tel. 0577.281049 viareGGio - lu - via don Bosco 193 - tel. 0584.54635 luCCa - lu - viale G. Puccini, 1780 - tel. 0583.511051 Pisa - Pi - via Matteucci 38 sc.G/6 - tel. 050.581312 CeCiNa - li - Corso Matteotti, 22 - tel. 0586.630920 FireNze - Fi - via Passavanti 4 - tel. 055.574972 luCCa - lu - via romana 231 - tel. 0583.490115 Pisa - Pi - via Matteucci 38 sc. G/6 - tel. 050.581312 MoNteCatiNi - Pi - Corso Matteotti, 107 - tel. 0572.911124 FireNze - Fi - via Mameli, 58 - tel. 055.576943 sCaNdiCCi - Fi - via santa Maria Greve, 16 - tel. 055.254975 luCCa - lu - via Macelli, 37 - tel. 0583.4654 FireNze - Fi - v.le Fratelli rosselli, 62 - tel. 055.2381634 FireNze - Fi - viale Gramsci, 12 - tel. 055.289891 viareGGio - lu - via Cesare Battisti, 184 - tel. 0584.943148 MariNa di Pisa - Pi - via Milazzo, 92 - tel. 050.35646 Pisa - Pi - via Manzoni 10 - tel. 050.24124 tirreNia - Pi - vione vannini - tel. 050.39497 Pisa - Pi - via Matteucci, 38 - tel. 050.581312 PesCia - Pt - via del Giocatoio - tel. 0572.477876 PoNtedera - Pi - via valtriani - tel. 380.3035822 MariNa di Pisa - Pi - via Milazzo, 92 - tel. 050.35646
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Nuovo orizzoNte della salute
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presi nel loro insieme, formano la trinità della vita, uno dei concetti più importanti della filosofia chiropratica.
Chiropratica e filosofia
lA TRInITÀ la trinità della vita = intelligenza innata + Forza innata + Materia innata secondo i principi della filosofia chiropratica, ogni essere vivente ha il 100% dell’in-
telligenza innata ed il 100% della Forza innata che gli serve. Ha anche una data forma fisica, che costituisce il terzo elemento della trinità. Per godere di una perfetta salute, è neces-
dOmAnde… RIsPOsTe
di che “dipende dal paziente”, dicono. Ciò
r. No. Nessuno è mai stato “guarito” o “curato”
“i nostri lettori troveranno cibo chiropratico
che intendono è che devono farsi da par-
con la chiropratica. il dottore in chiropratica
per la mente, che richiederà digestione intel-
te e lasciar subentrare l’intelligenza innata
fa una sola cosa: rilevare e correggere le su-
lettuale…” D.D. Palmer
di quella persona. se quella persona può
blussazioni vertebrali. Ciò elimina o riduce
essere guarita, il suo organismo guarirà se
le interferenze al normale flusso di energia
stesso.
innata all’interno dell’organismo. l’intelli-
D. il concetto di “intelligenza innata” suona quasi religioso o metafisico… r. Per alcuni, il concetto stesso di vita ha risvolti religiosi e metafisici. Per altri, può essere
D. che c’è di tanto male nel prendere due
genza innata può allora pervenire in modo
aspirine o un’altra pillola quando non ci
più efficiente ed efficace a tutte le parti
sentiamo bene?
dell’organismo stesso. senza interferenze,
compreso e apprezzato da un punto di vista
r. la domanda non è se c’è qualcosa di “male”
il corpo può lavorare più agevolmente in
strettamente scientifico. lo stesso vale per
nel prendere un paio di aspirine. la doman-
vista dell’auto-guarigione. se usciamo dallo
i concetti di intelligenza universale e di in-
da è: comprendiamo il rischio che corriamo
studio del chiropratico sentendoci meglio,
telligenza innata descritti dalla filosofia chi-
ogni qual volta assumiamo sostanze che
il merito è, in primis, del nostro corpo e poi
ropratica. Non sappiamo con esattezza che
alterano il normale equilibrio biochimico
del chiropratico che ha individuato esatta-
cosa sia o come funzioni l’intelligenza inna-
dell’organismo? il fatto è che non c’è modo
ta. Per la straordinaria abbondanza di fatti
di sapere con certezza come il nostro orga-
che ne dimostrano l’esistenza, ci sentiamo
nismo reagirà dopo che abbiamo mandato
legittimati a fondare una serie di convinzio-
giù quelle pillole. Perfino un farmaco diffu-
r. Nel 1906, d.d. Palmer, l’uomo considerato
ni su questo concetto. anche l’osservatore
so come l’aspirina (e l’aspirina è un farma-
lo “scopritore” della chiropratica, che ne ha
più scientifico, più agnostico, deve ammet-
co!) condiziona ciascuno in modo diverso.
formulato i principi e le procedure fonda-
tere che l’organismo umano (e così l’univer-
uno ne prende un paio e gli passa il mal di
mentali, scrisse un manuale intitolato the
so) presenta un’organizzazione sistematica.
testa. un altro ne assume esattamente la
science, art and Philosophy of Chiropractic.
il nostro sviluppo non è avvenuto in modo
stessa quantità e, mezz’ora dopo, ha ancora
[“la scienza, arte e filosofia della chiropra-
casuale. alcuni percepiscono questa orga-
la sua cefalea e, in più, bruciori di stomaco.
tica]. in seguito, suo figlio, B.J. Palmer, ap-
nizzazione come una prova dell’esistenza
un terzo – che aveva già preso aspirina mol-
profondì ulteriormente gli studi del padre
di un essere supremo… altri come un’indi-
te volte in passato – ha una reazione allergi-
e pubblicò una serie di manuali che, per la
cazione del fatto che siano all’opera forze
ca e viene ricoverato d’urgenza. un quarto
tipica rilegatura verde in voga a quei tempi,
ancora sconosciute. indipendentemente
si sente benissimo perché il mal di testa se
presero il nome di “libretti verdi”, Green Bo-
dal punto di vista, la conclusione è la stessa:
n’è andato e non si rende conto che il mal
oks, per l’appunto.
l’intelligenza innata esiste.
di testa era il segnale di una cosa più grave.
mente la causa (sublussazione)! D. perché questi opuscoli si chiamano “the green Booklets?”
D. se l’esistenza di una “intelligenza inna-
se ci fosse modo di sapere esattaMeNte
se da allora sono state scritte centinaia di libri
ta” è così evidente, perché non ci credo-
che cosa una particolare sostanza chimica
su tutti gli aspetti della chiropratica, queste
no tutti?
fa al tuo organismo oGNi volta, potreb-
prime, importanti opere contengono ancora
r. a un certo livello, la maggior parte della
be essere più sicuro fare uso di farmaci. Per
l’informazione tecnica fondamentale e i ca-
gente, in realtà, ci crede, solo non le dà mai
come stanno le cose, però, è tutto un tirare
pisaldi filosofici dell’intera professione e ven-
un nome. Perfino oggi, illustri scienziati
a indovinare sperando per il meglio.
gono lette e rilette dai chiropratici di tutto il
e medici stanno giungendo ad ammet-
D. molte persone sostengono di essere
mondo. Queste riflessioni di filosofia chiropra-
tere che, per una persona malata o ferita,
state “guarite” da varie affezioni con la
tica si ispirano a quei pionieristici scritti ed a
possono fare fino a un certo punto. dopo
chiropratica. È vero?
essi devono la concezione e il titolo.
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Chiropratica e filosofia
sario possedere il 100% dell’intelligenza, il 100% della forza e il 100% della materia. in altre parole, tutti e tre gli elementi devono essere presenti in quantità e qualità ottimali. abbiamo già visto che questo è sempre vero per i primi due elementi. la struttura della “materia”, invece, – il nostro corpo fisico – è talvolta inferiore al 100%. il nostro organismo o le sue facoltà possono presentare delle anomalie (temporanee o permanenti) che ostacolano l’espressione dell’intelligenza. Nel caso dell’uomo, ciò significa che “perfetta salute” è un’espressione relativa. Ciascuno di noi può essere sano solo quanto lo permettono i limiti della sua materia fisica. le persone nate con difetti cardiaci congeniti, per esempio, possono essere sane quanto lo permette la loro struttura. le persone sottoposte ad amputazione di un braccio non possono farselo ricrescere, pur avendo il 100% dell’intelligenza e il 100% dell’energia. vi sono limitazioni intrinseche nell’organismo umano che non possono essere superate dall’intelligenza innata. Tuttavia, entro i limiti imposti dalla nostra particolare struttura fisica, Intelligenza Innata ed energia Innata lotteranno per mantenere il più alto livello possibile di salute. talvolta questo sforzo è ostacolato da interferenze nella normale trasmissione dell’energia alla materia. Per capire che tipo di interferenza può interessare il nostro organismo, dobbiamo
Chiropratica - N. 11 - settembre 2007
comprendere come l’intelligenza innata ne governa le varie parti attraverso l’energia innata. Come abbiamo osservato, il cervello genera, o converte, impulsi elettrici, che eccitano le singole cellule e dicono loro che cosa fare per adattarsi al fabbisogno dell’organismo in quel momento. tali impulsi sono sospinti lungo un complesso sistema di nervi, che collegano il cervello a organi, tessuti, ghiandole e cellule dell’organismo. Pensiamo al sistema nervoso come a una spessa fune, fatta di numerosi fili uniti insieme. dal cervello, la “fune” si estende lungo la colonna vertebrale, protetta da una struttura ossea flessibile. via via che si procede verso il basso, varie sezioni della fune si discostano da essa per passare attraverso piccole aperture tra le ossa della colonna, le vertebre. in seguito, si separano ulteriormente, finché ogni singolo filo non si collega con il suo obiettivo designato. a volte, tuttavia, le vertebre subiscono una sublussazione (uscendo dal corretto allineamento), e chiudono parte dell’apertura. Ciò può “comprimere” il nervo e ridurre o alterare il normale flusso di energia innata nell’organismo. È come quando si schiaccia un tubo di gomma: l’acqua scorre lo stesso attraverso il tubo, ma non a potenza piena. Ove presenti, le sublussazioni interferiscono con l’espressione al 100% dell’intelligenza attraverso il 100% dell’energia e l’organismo viene a tro-
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varsi in una cosiddetta condizione di “mal-essere”. Questo non va confuso con il termine “malattia”, riferito a specifiche affezioni, diagnosticate, denominate e trattate dal dottore in medicina. il termine chiropratico “mal-essere” si riferisce ad una situazione in cui l’espressione dell’intelligenza innata è inferiore al 100%. Poiché ogni organismo è diverso ed ogni variazione corporea può avere molte differenti ramificazioni, i chiropratici non si dedicano all’esercizio accademico di etichettare un’affezione o di somministrare farmaci o trattamenti per curarne i sintomi. la chiropratica va alla radice del problema e si adopera per ripristinare la capacità dell’organismo di raggiungere un’espressione dell’intelligenza innata pari al 100%. e lo fa individuando ed eliminando eventuali sublussazioni, che potrebbero interferire con il flusso dell’energia innata. una volta ripristinato quel flusso, l’organismo riprenderà la consueta lotta per una salute ottimale. il meccanismo della trinità della vita – intelligenza innata, energia (Forza) innata e Materia innata – è la realizzazione più alta dell’intelligenza universale. Nessuno può essere così arrogante da pensare che tale disegno si possa migliorare. i chiropratici non tentano una simile impresa. invece, concentrano i loro sforzi nel tentativo di permettere a quel disegno di funzionare come dovrebbe: senza interferenze.
Breve Curriculum vitae Chiropratico dal 1983, laurea conseguita presso il Canadian Memorial Chiropractic College, a toronto (Canada), dopo anni di esperienza in quel paese rientra in italia nel 1991 e per otto anni detiene la presidenza dell’associazione italiana Chiropratici. si specializza in chiropratica sportiva (è maestro di sci fin dal 1975) e nel corso degli anni si occupa delle
squadre nazionali italiane di snowboard, sci nautico, ski-arc e skyrunning. Nominato “Chiropratico dell’anno” dall’aiC nel 2000. relatore in vari congressi, da alcuni anni si occupa di scrivere articoli e diffondere la chiropratica attraverso tutti i canali possibili tenendo anche lezioni di filosofia chiropratica nelle scuole di chiropratica europee.
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Nuovo orizzoNte della salute
IARe m R IsPA dOT TI? R e eT RO vOl sTRI Pormazioni ico inf nO suI chiedeteo chiroprat str
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Il Seggiolino Koala nest è raccomandato da osteopati, fisioterapisti e chiropratici. Fabbricato direttamente in Italia questo prodotto è ideale per i bambini da 6 mesi a 3 anni. Il Koala nest è una comoda cintura di sostegno che riduce la tensione a cui si sottopongono la spina dorsale, la schiena e tutti i muscoli coinvolti mentre si sostiene un bimbo in braccio. Il Koala nest è dotato di una comoda tasca dove potrete inserire il vostro cellulare, chiavi, portafoglio o altro. Ovunque voi andrete, questa comoda cintura vi porterà sollievo e vi aiuterà nel duro compito di genitore. Una volta cresciuto il bambino il Koala nest può essere comunque usato quale marsupio per varie attività: alcuni nostri clienti ci hanno scritto che lo usano per la pesca, passeggiate in montagna e uno lo usa per seguire il figlio che fa gare di trial mettendoci dentro chiavi inglesi cacciaviti e candele. Il materiale usato per fabbricare il Koala nest è DuPont Cordura, altamente resistente all’abrasione ed impermeabile. Koala nest utile dai 6 mesi ai 3 anni per i bambini e poi per tutta una vita di comodità per voi. Come usare il Koala nest: Inspirare e allacciare la fascia il più strettamente possibile a livello dell’anca indifferentemente dal lato sinistro o destro. Chiudere la fascia con l’apposito velcro e allacciare la cintura di sicurezza. Posizionare il bimbo sul seggiolino con le gambe divaricate. Il bambino può essere posizionato anche con il corpo rivolto verso l’esterno.
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La Parola ai pazienti
Chiropratica - N. 11 - Settembre 2007
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Una passione salita alle stelle Marco Prisciandaro T.O.A.- Torrazzo Osservatorio Astronomico di Matteo Morino e Marco Prisciandaro A volte capita di fermarsi per un istante ed essere attratti da qualcosa che sta lassù, lucente e allo stesso tempo misterioso. In quei momenti ci si tuffa in un viaggio strabiliante, un viaggio che la mente, l’immaginazione e quel pizzico di fantasia ci regalano. Questo è ciò che noi viviamo ogni volta che alziamo gli occhi per ammirare la magnifica volta celeste, dono di ricchezza inestimabile. La nostra passione è nata qualche anno fa, si parla dell’anno 1995 quando ancora, da buoni novizi, possedevamo il classico e famoso newton 114, classico cavallo da battaglia di chiunque inizi a cimentarsi nell’affascinante mondo dell’astronomia. In quegli anni si passavano le notti con l’occhio incollato all’oculare del telescopio spaziando tra le varie nebulose e galassie che a stento si intravedevano ma, comunque, col cuore colmo di gioia e meraviglia nello stupirsi di quanta bellezza racchiude il nostro universo. Passati i primi tempi di rodaggio, sapendosi orientare ormai nei migliori dei modi tra costellazioni, pianeti e coordinate astronomiche, spinti dall’inarrestabile voglia di vedere concretizzati tanti sforzi, abbiamo iniziato a muovere i primi passi in quel che ora come
ora è la nostra principale passione: l’astrofotografia. Armati di una buona reflex a pellicola e di tanta buona volontà, con amici si passavano notti stupende sotto i cieli da mozzare il fiato a fotografare gli oggetti elusivi del cosmo per poi stamparli e finalmente incorniciarli per rivivere le emozioni vissute ad ogni suo sguardo.
Passati gli anni e seguendo l’inesorabile crescita della tecnologia, siamo passati dalla classica pellicola ai moderni sensori CCD delle camere digitali. Questi ultimi insieme a strumentazioni molto più all’avanguardia coadiuvate da ottimi computer hanno permesso una radicale trasformazione per l’astrofilo nel mondo dell’astrofotografia. Oggi, si riprendono oggetti dell’universo
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Nuovo orizzonte della salute
che una volta era di esclusiva possibilità degli osservatori astronomici più grossi al mondo. Mossi i primi passi e facendo tanta esperienza sui propri sbagli, nell’estate 2006 è nata in noi la voglia (quasi necessità) di realizzare un vero e proprio osservatorio, una postazione fissa ove effettuare tutte le no-
La Parola ai pazienti
stre riprese del profondo cielo. Tale decisione richiedeva di analizzare profondamente alcuni punti i quali richiedevano dei requisiti ben specifici che, altrimenti, avrebbero impedito la buona riuscita dell’opera. Innanzi tutto si è dovuto decidere il luogo ideale, lontano dalle fonti luminose, e ad
una quota sul livello del mare accettabile per avere una buona trasparenza atmosferica. Riconosciuto nel paese di Torrazzo Biellese il luogo più corrispondente a tali requisiti nel nostro circondario, abbiamo iniziato con la fase progettuale dell’osservatorio. Abbozzate le prime idee e, discussa e approvata la soluzione finale con regolare domanda nel comune di attinenza, nell’Agosto 2006 abbiamo finalmente dato il via ai lavori di costruzione. In breve tempo, superando ostacoli strutturali non indifferenti, abbiamo potuto “aprire il tetto” per la prima volta dando luce a ciò che con tanta passione avevamo messo in piedi: l’ Osservatorio Astronomico di Torrazzo – T.o.a. Da quei giorni ad oggi abbiamo avuto tante soddisfazioni superando sempre gli enormi problemi che questa favolosa disciplina presenta ogni volta, abbiamo trascorso notti meravigliose apportando un contributo significativo alla comunità scientifica ma, soprattutto stiamo realizzando, uniti da una sincera amicizia, i sogni di una vita. Concludendo vorremmo invitare tutti, appassionati e non, a salvaguardare ognuno con un suo piccolo ma preziosissimo contributo, questa meraviglia che è la volta celeste. Essa non ci appartiene; è dono per tutti e tutti “avrebbero” il diritto di poterne assaporare le profonde emozioni che è in grado di far nascere in noi, ogni qualvolta che gli occhi si alzano al cielo
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thumper Nuove frontiere della chiropratica
Chiropratica - N. 11 - Settembre 2007
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D I S S O LV E T E N S I O N E M U S C O L A R E E S TA N C H E Z Z A • R I L A S S A E R I N V I G O R I S C E • A I U TA A L E N I R E I L M A L D I S C H I E N A E L E C E FA L E E D OV U T E A I P R O B L E M I C E RV I C A L I • PA R AG O N A B I L E A L L A S E N S A Z I O N E D I BENESSERE DI UN MASSAGGIO PROFESSIONALE
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La crisi della coppia a 50 anni
Roberto Vincenzi Psicologo “Love is the only engine of survival” (“Amare è l’unico modo di sopravvivere”) Leonard Cohen, “The future” 1992 Sony Music) La definizione classica, antropologica, descrive il matrimonio come: •d ue persone di sesso diverso, • c he non sono parenti di sangue (divieto di incesto), • c he vivono assieme, • c he hanno rapporti sessuali tra loro e non fuori della coppia, • c he si dividono i compiti della gestione materiale delle loro vite. Questa definizione è un po’ freddina e non tiene conto dell’amore. Perché proprio io? Perché proprio tu? Perché proprio adesso? Perché due persone si mettono assieme, vivono assieme, formulano programmi comuni per il futuro, decidono di avere dei figli? Per amore, naturalmente. E cos’è l’amore? Grande domanda alla quale non pretendo di rispondere. I manuali di psicologia lo definiscono come un sentimento che nasce tra due persone, che sentono di avere interessi, valori, ideali comuni e che stabiliscono tra loro una relazione intima, fondata sulla comprensione, sulla fiducia e sul rispetto. Sempre secondo i manuali, questa relazione dovrebbe essere caratterizzata da mutualità, il che significa stare con una persona, non per soddisfare i propri bisogni egocentrici, ma per crescere insieme in un ambiente in cui ciascuno dei due favorisce la maturazione psicologica e l’espressione delle potenzialità di vita dell’altro. Tra i moltissimi autori che si sono occupati
dell’argomento ricordo E. H. Erikson, che scriveva: “solo colui che avvicina l’altro, sia consciamente sia inconsciamente, con atteggiamento attivo e donativo, piuttosto che di richiesta e di dipendenza, sarà in grado di fare dell’altro ciò che l’altro può diventare”. Oppure P. Schellenbaum, che descriveva tre livelli di sviluppo nel rapporto sentimentale: 1. una fase iniziale di fusione con l’altro, nella quale si perdono gioiosamente i confini dell’io e del tu; 2. una fase di proiezione nella quale immaginiamo che l’altro sia fatto in un certo modo, che molto spesso non corrisponde alla realtà, e “proiettiamo” sull’altro parti inconscie di noi stessi, delle nostre aspettative, dei nostri sentimenti più antichi; 3. una terza fase in cui “la persona che amo diventa per me un’immagine-guida, che riflette le mie possibilità di vita finora sconosciute, le dinamiche del mio sviluppo” e viceversa. Ma, nella realtà, le cose non vanno sempre così bene. Capita infatti che ci mettiamo assieme ad una persona che forse non conosciamo a fondo, che in quel momento ci sembra simile a noi, ed in effetti magari lo è in quel periodo, ma poi passano gli anni, e le persone si evolvono e si trasformano, ciascuna a modo suo, nell’affrontare le tappe e le varie vicende della vita. Ci sono degli archetipi, dei gradini, degli appuntamenti nella vita, che imprimono alle nostre esistenze una spinta trasformativa, ovvero fanno emergere il nostro vero io, la nostra vera personalità, il nostro carattere. Il termine degli studi, l’inizio della vita
sessuale, l’ingresso nel mondo del lavoro, l’abbandono della casa dei genitori, il matrimonio, la nascita dei figli, la morte dei genitori o di altre persone care, sono alcune di queste tappe importanti nella vita, tappe che ci fanno crescere. E in una coppia, naturalmente, ciascuno dei due cresce in modo individuale, il che non costituisce un problema se: • l a scelta iniziale della persona si rivela abbastanza giusta, perché con lei condivido un certo numero di importanti ideali di vita; • c ’è sempre stata vera comunicazione nella coppia; • c ’è sempre stato rispetto per la libertà e la diversità dell’altro. Se invece il legame di coppia è debole perché, per esempio: •d ue persone si sono messe assieme perché all’uomo piaceva sessualmente la donna, e alla donna • l ’uomo sembrava un tipo solido, magari simile a papà; • s e all’uomo la donna sembrava simile alla mamma e sognava di essere da lei accudito, mentre alla donna questo ruolo andava bene finché non ci son stati i figli veri; • s e matrimonio ripete in maniera inconscia il matrimonio dei propri genitori; • s e si sono conosciuti mentre, da studenti, facevano la contestazione, e poi si ritrovano, dopo l’impatto col mondo del lavoro, ormai trentenni, due persone diverse, una integrata nella società e l’altra ancora contestatrice; • s e il fatto di ricevere una certa quantità di denaro, un’eredità ad esempio, fa emergere l’ avidità di una persona, che prima si dichiarava indifferente ad esso; • s e il matrimonio è stato scelto per paura
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di restare soli; • se il matrimonio è stato scelto “per sistemarsi”; • se la famiglia di origine ha influenzato la scelta; • se il matrimonio è stato affrettato, con una persona conosciuta da poco, unicamente perché siamo stati lasciati da chi aveva una profonda relazione amorosa con noi da anni; • se ci siamo sposati in realtà solo per uscire in modo legittimato dalla casa di genitori soffocanti. Ed ancora: • se non rispettiamo l’altro e non gli lasciamo la libertà di essere diverso da noi; • se non ci concediamo a vicenda la libertà, che non è libertà di tradire, ma di seguire interessi ed amici che non sono in comune col partner; • soprattutto se manca la vera comunicazione nella coppia, che significa accettare le critiche dell’altro, evitare la polemica, cercare di costruire e non di distruggere. Se si verificano queste ipotesi, allora è molto difficile che gli anni non lascino dei segni dolorosi nel vivere insieme e non provochino l’innesco di una crisi che può essere anche molto grave. Si rischia così di arrivare alla soglia dei cinquant’anni, con i figli ormai grandi e spesso indipendenti, e ritrovarsi soli nella coppia, ognuno dei due congelato in un ruolo che non gli piace, molto diversi rispetto ad un tempo, ma quasi sconosciuti l’uno all’altra, senza ancora aver accettato l’invecchiamento del nostro fisico, talvolta nemici uno dell’altra (quasi come nel film “La guerra dei Roses”) e incapaci di affrontare insieme le nuove scelte che la vita ci mette davanti. E cinquant’anni, oggi, sono un’età difficile da vivere. Quella che, una volta, si chiamava la mezza età e forse veniva affrontata, da maschi e femmine, con animo più sereno, perché c’erano i modelli ai quali adeguarsi, oggi è un età abbastanza negata e fa parte della
congiura del silenzio che avvolge poi, più pesantemente, gli anni successivi, quelli della vecchiaia. Siamo immersi in una società, spinta da un progresso tecnologico sempre più veloce, che non risolve comunque i problemi dell’umanità, viste le guerre e le contraddizioni sociali che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni. In questo quadro generale, vengono esaltati la modernità, l’immagine, la bellezza fisica e naturalmente i giovani, visti come gli unici protagonisti della storia a venire. Pubblicità, giornali, televisione, Internet ci bombardano quotidianamente con immagini dinamiche, sessualmente molto esplicite, che indicano uno stile di vita quasi sempre solo “giovanile” e “libero”. Passeggiando per le vie delle città, è impossibile non imbattersi in manifesti che ritraggono corpi di giovani donne nude, o immagini di uomini sexy, di cui la pubblicità usa ed abusa. L’immagine che comunque viene utilizzata è quella giovanile; le foto degli anziani sono destinate alla pub-
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blicità di case di riposo, montascale elettrici, prodotti medicinali, protesi acustiche e dentali. Ma gli anni vanno avanti lo stesso, che noi vogliamo o no, e in questo quadro sociale il traguardo dei cinquant’anni non costituisce più un onorevole raggiungimento di maturità, ma rischia di essere un argomento del quale, se possibile, si evita di parlare o, al massimo, su cui si scherza. La crisi che investe tante coppie sulla cinquantina, quindi, oltre a dipendere da tutti i fattori personali e di scelta del partner, che abbiamo appena delineato, è intrinsecamente legata alla attuale concezione culturale dell’uomo e della donna. Di fronte alla crisi che può nascere quando si compiono cinquant’anni, si fa sentire forte il bisogno di un affetto, che ci possa aiutare ad affrontare gli anni che verranno. Nelle donne, inoltre, questo passaggio viene marcato e sottolineato, anche fisicamente, dalla menopausa, con tutte le implicazioni che la perdita della fertilità e la fine delle mestruazioni comportano.
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se una donna ha impostato la propria sicurezza del vivere soltanto sulla sua bellezza, sul suo aspetto estetico, così come glielo riflettono lo specchio o gli occhi degli uomini, allora l’inevitabile decadimento fisico può diventare un ostacolo formidabile ad impedire l’accettazione di se stessa e del proprio corpo in trasformazione. ed ancora, se una donna ha investito totalmente la propria vita nella devozione ed accudimento di un marito, dimenticandosi di se stessa e annullando, per lui, la propria personalità, allora una crisi del rapporto diventa anche una profonda crisi personale, mentre si pensa che l’altro, il maschio, non risenta del tempo e dei cambiamenti che esso comporta.
Ma anche gli uomini attraversano profonde crisi verso la mezz’età, e magari non ne parlano con le mogli, non affrontano il problema in maniera seria, diventano scorbutici e rigidi con chi li ama, cercano rifugio in un cameratismo tra amici, oppure, piuttosto che affrontare il problema, in un’avventura con una donna più giovane. ed ancora, esistono uomini incapaci di cambiare; uomini che, davanti alla crisi, per debolezza, evitano autoanalisi e presa di coscienza, ma cercano ancora di applicare i vecchi modelli del “marito padrone” e del “padre padrone”. e finché trovano delle donne che ci stanno, il gioco continua. si verificano quindi situazioni nelle quali,
In CAsO dI sePARAzIOne
pubblico la parte. in altri casi la crisi divampa davanti a tutti; anzi, le situazioni di contatto con le famiglie di origine o con gli amici, non fanno che alimentare nuove polemiche, e poi porte sbattute, urla, crisi di pianto improvvise, scappar via all’improvviso, non presentarsi agli appuntamenti “Che ci vada da solo da sua mamma, glielo dovrà spiegare lui perché io non sono venuta”. in tutti i casi, quando infine la notizia della separazione, si diffonde nella cerchia di amici e parenti, provoca una serie di forti reazioni emotive di vario genere: • c’è chi (nonostante che ci sia una legge per farlo, e ci siano circa trentamila separazioni all’anno) si preoccupa ancora delle convenzioni sociali che vorrebbero tutti i matrimoni eterni e felici, ed ha quindi grosse difficoltà ad annunciare ai parenti la separazione del figlio • e allora si cerca di giustificare il fatto difendendo il proprio congiunto ed attaccando l’altro, l’acquisito: “e’ tutta colpa di lei, sai, l’ha tanto trascurato il nostro ragazzo …. “ oppure “Certo che un marito come Giorgio, che usciva con gli amici tre
Certe volte, la vita di una coppia è così compromessa, che non resta abbastanza amore per ricostruire; ci sono dei casi nei quali, l’unica strada possibile, è quella di una dolorosa separazione. l’ultimo periodo, prima della separazione, è quasi sempre il peggiore: tensione, litigi, aggressività. in certi casi si riesce a tenere tutto nascosto fino all’ultimo, forse i vicini di casa se ne accorgono, ma davanti a parenti ed amici si recita faticosamente la farsa della famiglia felice, che provoca negli altri commenti di stupore: “Ma come, vi separate ? Non ci rendiamo conto, eravate una coppia così bella !”, o commenti di negazione: “tranquilli, presto farete pace e tornerete assieme meglio di prima”, “sono crisi passeggere, anche a noi è capitato”, “avete cinquant’anni, non vorrete mica separarvi adesso?”, “Badate che se vi lasciate adesso, da vecchi vi troverete soli” Queste, ed altre considerazioni simili, se vengono fuori, sono la prova di quanto una coppia in crisi abbia ben recitato in
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pur in presenza di una grave crisi del matrimonio, il marito, comunque, pretende che si accudisca la casa, che gli si prepari da mangiare e che gli si lavino e stirino i vestiti. Per non parlare di quelli che pretendono anche rapporti sessuali, come parte del “dovere coniugale”. ed esistono mogli che in queste situazioni continuano a restare nel ruolo. Nel film “Pane e tulipani”, un marito insensibile e prepotente, che tradisce la moglie da anni, viene da lei abbandonato. Nei giorni che seguono, in uno dei suoi incontri con l’amante, egli le chiede se può lavargli e stirargli le camicie, visto che non ha più nessuno in casa che lo accudisca, e l’aman-
sere su quattro …. “, quando non si attacca più o meno esplicitamente la moralità ed il comportamento sessuale dell’altro (e chissà come mai, gli uomini vengono definiti “avventurieri” e le donne “tr…”). • si ricorre anche all’attacco della famiglia di origine dell’altro: “Hai visto? d’altronde anche il padre di lui era un gran bugiardo!”, “Cosa ci potevamo aspettare, era una famiglia di schiene dritte”, “tale madre, tale figlia, povero il nostro Carlo” e così via …. • per questi motivi, in Italia, in particolari contesti socio-culturali, si compiono anche delitti, scorre del sangue, si innescano vere e proprie guerre di famiglie • gli amici spesso non riescono ad essere neutrali e si schierano dalla parte di uno dei due amici separati; spesso proteggendo quello che viene ritenuto maggiormente danneggiato, maggiormente vittima della situazione Comunque sia è un momento molto difficile nella vita, che quasi sempre viene vissuto negativamente, come una sconfitta, molti lo definiscono “il fallimento del mio matrimonio”.
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te risponde di no, appunto perché lei è l’amante, e questi compiti toccano invece alla moglie. tutto questo contrasta con la “modernità” dell’epoca che stiamo vivendo, e ci riporta indietro nel tempo. le parole “matrimonio” (dal latino “mater munius” e cioè il “regno della madre”) e “patrimonio” ( “pater munius” il “regno del padre”) sono parole che hanno più di duemila anni, ma delineano dei ruoli ancora presenti oggigiorno. Per certe donne insomma il femminismo non è mai esistito, e certi uomini non mettono in discussione la propria supremazia di “sesso forte”. a mio giudizio però nulla dipende dal dNa, nulla è genetico o ereditario, e tutto invece è culturale e psicologico, e come tale può essere cambiato. Non va inoltre sottovalutato l’elemento economico, che rende deboli quelle donne, che non hanno né hanno mai avuto, una fonte di reddito personale e conseguentemente l’indipendenza. ignorare questa crisi non fa che peggiorarla. e’ come aver paura della propria ombra e non osare mai illuminarla: l’ombra diventa sempre più scura e minacciosa. Ma i rimedi ci sono, se non si ha paura di mettersi in discussione. riconoscere l’esistenza della crisi ed essere disposti ad affrontarla insieme è ciò che può rendere utile e preziosa la crisi stessa. a livello pratico può servire dedicare del tempo a se stessi come coppia, magari facendo un breve viaggio insieme e da soli, senza i figli. e durante il viaggio, non aver paura di parlare.
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in questo le donne, rispetto agli uomini, sono molto più coraggiose, meno legate al passato, meno rigide e ripetitive, più disposte a cambiare, più consapevoli della necessità di adeguarsi all’età che stanno vivendo e a come viverla meglio col proprio partner. Bisogna anche superare il moralismo di chi vede il concentrarsi sulla propria personalità e il cercare di capire cosa veramente si vuole dalla vita, come una manifestazione di egoismo, e considerare invece il rivolgere l’attenzione a se stessi come una via possibile e percorribile per affrontare la nostra vita e la nostra età che avanza. di fronte alla crisi della coppia a cinquant’anni è quindi necessario impegnarsi su due fronti contemporaneamente: 1. l’analisi e la riflessione sulla propria vita individuale alla svolta dei cinquant’anni; 2. la costruzione, assieme al partner, di un nuovo modo di vivere insieme a quest’età. Ci vorrà certo del tempo, che è diverso da coppia a coppia; ci saranno delle coppie che superano assieme questo traguardo senza bisogno di aiuto, mentre per altre una psicoterapia di coppia potrebbe dare l’innesco ad un nuovo modo di stare assieme e di comunicare. Ci saranno coppie che si separeranno, ed altre che continueranno a vivere insieme, sopportandosi o detestandosi, ma senza mai lasciarsi liberi a vicenda. “la vita è adesso” dice una canzone di Baglioni, e questo vale anche a cinquant’anni; il tempo passa e non c’è tempo da perdere
in inutili guerre di coppia, perché nessuno ci ridarà indietro le giornate sprecate nelle polemiche e nei litigi. e il motore che dà la spinta a questo percorso da fare insieme è l’amore...
Breve Curriculum vitae sono nato a Genova nel 1949, la psicologia mi interessava fin da ragazzo, ed ho percorso una lunga serie di esperienze, che mi hanno portato a diventare Psicologo Psicoterapeuta, iscritto all’ordine degli Psicologi della liguria. dal 2004 sono associato al Cirs (Centro interdisciplinare per ricerca e la Formazione in ses-
suologia) diretto da Jole Baldaro verde; assieme agli altri soci (psicologi, psichiatri, ginecologi, neurologi, medici) abbiamo elaborato uno studio sulla coppia oggi. dall’aprile 2006 sono iscritto all’albo dei Consulenti tecnici (Ctu) del tribunale di Genova. dal maggio 2006 sono docente presso la “scuo-
la di Psicoterapia istituzionale” di Genova, dove svolgo lezioni sulla psicoterapia. attualmente la mia principale attività è costituita dal lavoro in studio privato, rivolto a pazienti adulti affetti da nevrosi; in collaborazione con psichiatri e neurologi, mi occupo anche di pazienti borderline o psicotici.
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Il triangolo della salute Dr. David Brice, D.C. Da secoli, la cultura medica è quella di gestire le malattie, togliere il o i sintomi del paziente ma, per la maggioranza dei casi, la causa non viene mai determinata veramente. Solo un approccio al dolore è la base delle terapie oggi. Eliminare il dolore è ormai l’atto terapeutico per soddisfare il paziente. L’esempio migliore è l’ernia del disco e il suo decorso dopo un intervento chirurgico con riduzione totale del sintomo. Sette casi su dieci, conoscono una recidiva nell’arco dei tre anni che seguono l’intervento. La bravura e la professionalità del chirurgo non vengono giudicate; il motivo della recidiva è di non avere risolto la vera causa dell’ernia. La chiropratica utilizza un sistema di analisi che permette di capire il “perché” del mal funzionamento della schiena che ha portato il paziente a soffrire di ernia o altri problemi di salute. Questo sistema viene chiamato Sistema di Priorità. L’obiettivo principale del sistema di priorità è di identificare l’origine del problema del paziente, quale è stata l’interferenza al movimento naturale o al coordinamento generale del corpo nella deambulazione (camminare) . L’interferenza al movimento è nello squilibrio muscolare, che porterà la o le articolazioni a non lavorare naturalmente ma piuttosto a creare un atteggiamento posturale errato che è l’anticamera del dolore e dell’infiammazione. Lo squilibrio muscolare ha molte origini, le più conosciute sono traumatiche come lo strappo muscolare riscontrato spesso nel mondo dello sport. In Chiropratica esiste la teoria del triangolo della salute che è il simbolo del funziona-
mento del corpo umano. Il triangolo è equilatero, i tre lati sono uguali quando esiste la salute e l’armonia tra le diverse funzioni del corpo. Il lato che corrisponde alla base rappresenta l’aspetto strutturale del corpo cioè scheletro, legamenti, muscoli, occhi, la bocca con i denti etc. Il secondo lato rappresenta la sfera della chimica del corpo, la fisiologia, gli alimenti, vitamine etc. La prima regola è bere un minimo di due litri d’acqua al giorno per idratare il corpo e le sue cellule eliminando cosi i residui contenuti nell’intestino e nei reni. Per la Kinesiologia Applicata, branca della Chiropratica, i reni corrispondono ai muscoli psoas che partono dai corpi vertebrali e dischi lombari e si inseriscono sulla parte anteriore mediana dell’osso femorale. Hanno il compito di mantenere la curva naturale della schiena lombare e ad aiutare nella deambulazione.
La mancanza d’acqua, ad esempio, crea una debolezza di questi muscoli che non sono più in grado di tenere la curva lombare che diventa vulnerabile agli sforzi fisici e agli urti. Il terzo lato del triangolo della salute rappresenta “il mentale” , le emozioni, i pensieri che si possono leggere sul viso di una persona e anche il suo modo di camminare. La persona triste, depressa o infelice non avrà lo stesso atteggiamento posturale di una persona felice. Per avere questa differenza fisica il corpo fa lavorare alcuni muscoli e indebolisce altri creando una postura e una deambulazione che non corrisponde alla norma. La quarta componente è energetica, l’uomo vive in un campo elettromagnetico fatto anche di elementi positivi e negativi. Risponde al cambiamento stagionale dal quale spesso nasce una stanchezza o una difficoltà di adattamento. Tutte queste variazioni rendono speciale
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Nuovo orizzoNte della salute
ogni paziente che ha la sua propria identità di stato di salute. Ciascuno è il frutto di quello che mangia, beve, pensa e fa; nessuno assomiglia ad un altro perché viviamo tutti delle vite diverse. Quindi quando insorge un mal di spalle, o periartrite, il dolore sarà simile per tutti ma si dovrà capire l’origine dello squilibrio; sarà meccanico dovuto ad uno sforzo o urto ? da cervicale ? dovuto ai denti ? o ancora al fegato o allo stomaco perché sotto stress ? o perché si mangia male ? l’ernia del disco che preoccupa tanto le persone può, anche se apparentemente uguale nel dolore, avere multiple origini. Per esempio uno studente di vent’anni con l’ernia del disco e un muratore con la stessa ernia, al medesimo livello della schiena e lo stesso dolore non hanno però lo stesso stile di vita ma presentano lo stesso problema. il sistema di priorità che è utilizzato in Chiropratica permette di identificare l’origine dell’ernia sia per lo studente che per il muratore; le terapie non saranno identiche ma avranno un approccio personalizzato proprio per la necessità del problema specifico. il risultato sarà la guarigione per entrambi
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e la gioia di vivere sciolti e senza dolore! Qualsiasi problema che presenti il paziente l’approccio del sistema di priorità permetterà di capire come procedere per tornare ad uno stato di salute migliore.
Bibliografia • Gaucher-Peslherbe PL, DC, Parny S., DC: La Chiropractie et Vos Vertebres. Ed. Incre, France 1987. • Goodheart, G.J., DC, Applied Kinesiology, Workshop Procedure Manuals, 1972-1990, Privately Published.
• Haldeman S., DC, PhD, MD: Modern Developments in the Principles and Practice of Chiropractic. Appleton-Century-Crifts, Norwalk, Connecticut, 1979. • Janse J., DC, Houser RH, DC, Wells BF, DO, DC: Chiropractic Principles and Technique. College of Chiropractic, 1947 • Rees ML, DC: The Art and Practice of Chiropractic. Privately Published. USA. 1984. • Seru P, DC, PT : Guida alla chiropratica, ed. De Vecchi, Milano 1995 • Walter David S., DC., Applied Kinesiology Synopsis System, D.C. Pueblo, Colorado, 1988, pp. 557
Breve Curriculum vitae
Nato in Francia, laureato doctor of Chiropractic al Palmer College of Chiropractic,
davenport, iowa , usa nel 1978. Ha lavorato privatamente per 8 anni a le vesinet, Francia. dal 1988 lavora al Centro sanrocco Chiropratica di Como dove opera con un’equipe internazionale di chiropratici. Certificato in fisioterapia usa Certificato in Best (Bioenergetic synchronisation technique) Certificato in tecnica di Gonstead e analisi posturale Certificato in sot (sacro occipite tecnique) Certificato in Net (neuro emotional tecnique) Certificato in NHs (natural healing system) Certificato in tBM (total boy modification). Membro dell’ aiKa [associazione italiana di Kinesiologia applicata] dal 1989 al 1999 del-
la quale è stato vicepresidente e presidente. Ha insegnato per 10 anni a gruppi di Medici, dentisti e Chiropratici sia a livello regionale che alle conferenze internazionali. Ha ideato il concetto di sistema di priorità, insieme a Piet seru, permettendo di capire l’origine del problema presentato dal paziente. e’ stato relatore dell’a.i.C. (Associazione Italiana Chiropratici). Ha insegnato alla scuola iFeC di Parigi. Ha partecipato nell’anno 1992/1993 alla trasmissione televisiva di daniela rosati salute e Benessere per 35 puntate. Membro dello staff medico della F.C. Juventus torino nelle stagioni 1999 - 2000, 2000 2001 e 2001 - 2002, 2004 - 2005, 2005 - 2006 nel ruolo di consulente chiropratico.
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CUSCINO LOMBARE Il SUPPORTO LOMBARE CUSCINOLO è disegnato in modo da adattarsi perfettamente al contorno della vostra schiena, specialmente nella zona lombare dove è più importante. Riduce l’affaticamento e porta sollievo ai problemi lombo-sciatalgici. Ideale per le persone che devono svolgere un lavoro sedentario. Adatto per la casa, l’ufficio o l’automobile. Utile per prevenire, in caso di predisposizioni, peggioramenti di problemi di ernie del disco.
ELEVATORE GAMBE Il CUSCINO ELEVATORE CUSCINOLO per gli arti inferiori è disegnato per sostenere in modo naturale ed anatomico le gambe che necessitano di riposo. Riduce l’affaticamento e porta sollievo anche ai problemi lombari. Ideale per le persone che soffrono di disturbi di circolazione, grazie al suo disegno ergonomico permette alla linfa di drenare rapidamente alleviando dolori e gonfiori. Aiuta in caso di vene varicose, flebiti, crampi ai polpacci, sovrappeso, ristagni ed è un coadiuvante indispensabile durante il periodo della gravidanza per evitare problemi alla circolazione.
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Posizione laterale con un guanciale comune. Questa posizione esercita una torsione sulla colonna cervicale. Il guanciale CUSCINOLO mantiene la vostra colonna cervicale in posizione anatomicamente corretta. La colonna cervicale e quella dorsale sono piegate: questa posizione è innaturale e scomoda.
Il guanciale CUSCINOLO sostiene e favorisce il ripristino della curvatura lordotica naturale della vostra colonna cervicale.
COJEDA srl Ruelle Laurent Revel, 2 - 11017 Morgex (Aosta) Tel. 329.7606156 - Fax 0165.801349 acquistate on-line su: www.cuscinolo.com
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