Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 20

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NUOVO ORIZZONTE DELLA SALUTE

Pattinaggio a rotelle La bocca ed il corpo Sulla scienza basata sull’evidenza Polha-Varese progetto chiropratico “Pilota” di handbike: io mi racconto Abracadabra. Chi è il chiropratico? Cosa sono le Universiadi e la loro storia Le cure periodiche o trattamenti regolari rIvISta PuBBLICata a Cura DeLL’aSSOCIazIONe PrO CHIrOPratICa ItaLIaNa. SPeDIzIONe IN aBB. POSt. Gr. III PuBB. INF. 70% - € 2,50 - Marzo 2011 - NuMerO 19


NuOvO OrIzzONte DeLLa SaLute

eDItore: associazione Pro Chiropratica Italiana reDaZIone: ruelle Laurent revel, 2 - 11017 Morgex (aO) tel. 0165.800404 - Fax 0165.801349 www.chiropratica.com e-mail: info@chiropratica.com direttore responsabile: enrica FerrI reGIstraZIone: presso la cancelleria del tribunale civile e penale di aosta il 23-06-1995 Pubblicità: a.P.C.I. comItato DI reDaZIone: enrica Ferri Louise La rue antonio Gil Baiju Khanchandani ImpaGInaZIone GraFIca e stampa: tipografia Marcoz s.n.c. Piazza e. Chanoux, 1 - 11017 Morgex (aO) tel. e fax 0165.809640 L’editore non si assume alcuna responsabilità circa dati, opinioni o conclusioni espressi dai vari collaboratori di questa pubblicazione.

Sommario le cure periodiche o trattamenti regolari . . . . . . . . . . . . . . . . . sulla scienza basata sull’evidenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . la chiropratica cos’è... discussione sulla base dell’evidenza abracadabra. chi è il chiropratico? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “pilota” di handbike: io mi racconto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . la bocca ed il corpo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . cIcs, un obbiettivo da raggiungere per il bene dello sport! . polha-varese progetto chiropratico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . non si è mai troppo vecchi! testimonianza del mese . . . . . . . pattinaggio a rotelle . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . posturometria una nuova scienza per misurare la postura . . cosa sono le Universiadi e la loro storia . . . . . . . . . . . . . . . . . . Bologna 2010, un’esperienza di vita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Chiropratica - N. 19 - Marzo 2010 3

L’opinione del Presidente

Le cure periodiche o trattamenti regolari

Louise La Rue Presidente Associazione Pro Chiropratica Italiana La macchina umana (meraviglia della natura), ha bisogno, per realizzarsi di una sana igiene di vita e per il suo buon funzionamento di un costante controllo e di un regolare mantenimento. Per capire il suo buon funzionamento, vediamo prima com’è costruita tale macchina: quando uno spermatozoo ha fertilizzato un ovulo dando inizio alla procreazione, una mappa genetica ha determinato il colore degli occhi e milioni di altri dettagli inerenti la persona. Per controllare ed organizzare la crescita, il sistema nervoso, costituito dal cervello, dal midollo spinale e da tutti i nervi del corpo é stato il primo insieme di tessuti a formarsi per cui il sistema nervoso controlla le funzioni di ogni cellula, tessuto, organo e sistema dell’organismo. Il midollo spinale, percorso vitale della comunicazione, è vulnerabile ed è protetto dalle 24 ossa mobili della spina dorsale. Coppie di radici nervose si ramificano dal midollo spinale attraverso ogni articolazione vertebrale per servire gli organi e i tessuti del corpo. Proprio per il modo in cui è costruita la spina dorsale, un movimento o una posizione sbagliata delle vertebre possono irritare o schiacciare i delicati nervi interferendo con la funzione dei tessuti che controllano: tale alterazione viene definita dai chiropratici “sublussazione”. Sovente la prima causa di disturbi al sistema nervoso della colonna vertebrale è un trauma che può verificarsi durante la nascita. Incidenti d’auto, stress, diete sbilanciate, lunghi periodi sedentari ed altre diverse attività quotidiane, possono causare la

perdita della posizione fisiologica e del normale movimento delle ossa che ricoprono il midollo spinale. Senza un adeguato funzionamento del sistema nervoso, gli organi e i tessuti interessati si possono ammalare più facilmente dando luogo a sintomi quali il dolore e le malattie. Mal di testa e dolori lombari spesso possono essere attribuiti al cattivo funzionamento della spina dorsale ed a disturbi del sistema nervoso. I dottori in chiropratica sono specializzati nel rilevare, ridurre e prevenire le disfunzioni del sistema nervoso. I dottori in chiropratica frequentano in totale più o meno lo stesso numero di ore dei corsi seguiti dai laureati in medicina e, prima di poter iniziare a praticare la professione, devono superare un esame, molto selettivo, il “National Board” e devono essere in regola con i rigidi requisiti necessari ai fini dell’abilitazione. Per determinare la causa del problema di salute, i dottori in chiropratica effettuano un esame della colonna vertebrale al fine di localizzare la zona o le zone responsabili delle disfunzioni al sistema nervoso. Durante la visita verrà indicato al paziente esattamente il punto della disfunzione al sistema nervoso ed inoltre riceverà indicazioni specifiche circa il programma di cura chiropratica da seguire. Il chiropratico eserciterà una pressione mirata e controllata per far ritornare le vertebre, responsabili della disfunzione, alla loro posizione normale, ripristinando così la giusta mobilità e riducendo i disturbi ai nervi. Questa procedura si chiama “aggiustamento chiropratico”.

Ci sono tanti modi per “aggiustare” la spina dorsale e certamente l’aggiustamento porta una piacevole sensazione di benessere. Ogni giorno vengono effettuati in tutta sicurezza milioni di aggiustamenti chiropratici ed è un dato di fatto che tali aggiustamenti sono più sicuri degli interventi chirurgici alla schiena, dei farmaci miorilassanti e persino dell’aspirina: talmente sicuri che anche i neonati possono sottoporsi alle cure chiropratiche. Indipendentemente dal tipo di specialista consultato, non è lo specialista a guarire: solo il proprio corpo può guarire se stesso. L’approccio chiropratico, rivolto ad una salute migliore, mira a rimuovere gli ostacoli che impediscono l’ innata abilità dell’organismo umano di auto-guarirsi. La chiropratica ha una logica precisa: è una scienza, è una filosofia, è un’arte, è praticata da professionisti molto preparati, è sicura, è naturale. Lo scopo della chiropratica è la correzione della causa del problema e, quello che più conta, è che funziona!

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Nuovo orizzonte della salute

È cosi semplice! Il nostro organismo, come qualsiasi apparecchio di lusso, è provvisto di segnali d’allarme. Quali sono i segnali d’allarme del nostro corpo che ci indicano di rivolgerci ad uno specialista? Il mal di testa, la nevralgia, il crampo o rigidità muscolare oppure semplicemente il dolore sono i principali segnali della natura; stordimenti, debolezza inspiegabile, una grande fatica non giustificata, difficoltà a compiere i lavori quotidiani normali sono altri sintomi di squilibrio. Le reazioni anormali dell’organismo quali indigestione, groppo alla gola, intorpidimenti, articolazioni gonfie, insonnia, calore, impotenza sessuale, palpitazione, eccesso di sudorazione, tensioni interiori ecc... sono altri segni che giustificano una visita dallo specialista.

L’opinione del Presidente

La saggezza ci indica di non ignorare questi sintomi a lungo e di consultare al più presto possibile uno specialista. Se è evidente che si deve consultare uno specialista quando si verificano i sintomi della malattia, la verità meno evidente ed altrettanto reale è che la salute può subdolamente deteriorarsi molto prima che si facciano sentire i segni e che solo degli esami specializzati permettono di mettere in evidenza questi deterioramenti; questa è una delle ragioni per le quali si prescrive un esame chiropratico 2 volte all’anno, che normalmente può essere definito visita di controllo. Quello che passa molto spesso inosservato e che frequentemente è all’origine della malattia è la sublussazione vertebrale: lo spostamento o blocco a uno o più segmenti della spina dorsale, irritazione delle fibre nervose che fa scattare lo squilibrio nel funzionamento organico. Solo il chiropratico è abilitato a rintracciare il problema ed effettuare la correzione. E dopo? Avete consultato un chiropratico e siete soddisfatto dei risultati. Vi dite, tutto va’ per il meglio e nel migliore dei modi. Tutto è stato detto e fatto e dovete aspettare che un’altra malattia vi affligga di nuovo prima di rivolgervi nuovamente al vostro chiropratico? No! La stessa logica che prevale per la vostra auto, per esempio, si applica anche su di voi. Quanto è necessario per un buon funzionamento organico, come per la meccanica della vostra macchina, si impone anche per il vostro corpo. La macchina umana può guastarsi a nostra insaputa e i sintomi o il malessere possono arrivare parecchio tempo dopo la causa iniziale (shock, trauma e sublussazione). Perchè aspettare che i danni siano evidenti per reagire, quando un intervento

immediato, un aggiustamento vertebrale a tempo debito potrebbe far evitare il peggio? L’esame chiropratico, fatto tempestivamente, vi permetterà di stare meglio e vi eviterà il malessere precursore di un problema più serio. Perchè consultare periodicamente il vostro chiropratico? 1. Perchè la macchina umana non è statica ed al riparo sotto una bolla di vetro ma, al contrario, è soggetta a tanti shock e traumi inerenti alla sua attività dinamica. 2. Perchè il chiropratico è lo specialista più competente nell’individuazione e nella correzione della sublussazione vertebrale e dei disturbi muscolo scheletrici, che sono l’origine delle anomalie dell’apparato neurologico, sensoriale e funzionale. 3. Perchè un intervento correttivo fatto nelle prime ore porta sovente ad una soluzione del problema. 4. Perchè il tempo, che spesso lavora per noi, può anche diventare il nostro peggiore nemico e trasformare una singola irritazione di un ramo nervoso in una degenerazione articolare cronica irreversibile. Il vostro chiropratico vi invita ad usare la stessa logica, quella che utilizzate ogni giorno nella vostra professione di avvocato, banchiere, meccanico, per il vostro bene più prezioso: la vostra salute. Si consulta il chiropratico dopo un evento traumatico, un periodo difficile della vostra vita, dopo avere partorito o nel momento del dolore. Il vostro chiropratico vi suggerirà le visite da effettuare secondo i vostri bisogni, il vostro ritmo di vita, le vostre esigenze di lavoro, la vostra età, ecc… Consultate periodicamente il vostro chiropratico, vi sentirete molto meglio ed è un’assicurazione per la vostra salute.

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Chiropratica - N. 19 - Marzo 2010 5

Chiropratica e filosofia

Sulla scienza basata sull’evidenza

Dr. Piet Seru, D.C. Tesoriere dell’Associazione Italiana Chiropratici Come termine globale, l’EBHS (EvidenceBased Health Science, scienza della salute basata sull’evidenza) riguarda la pratica clinica basata sulla ricerca scientifica. Alla sua base, l’assioma secondo cui ogni azione eseguita da professionisti della salute dovrebbe essere supportata da evidenza scientifica, che tale azione produrrà i risultati desiderati. Tutto ciò appare logico e corretto e dovrebbe risultare in un aumento dei risultati positivi per i pazienti, fino a che non scopriamo che Archie Cochrane decise che le sole ricerche da considerarsi valide devono essere basate sull’ RCT (Randomized Control Trial, studio controllato randomizzato). Nel 1993 fu fondata la Cochrane collaboration, un ente internazionale di revisione della ricerca, per facilitare l’accesso a valide ricerche ai professionisti sanitari, permettendo loro di aumentare il tempo di interazione con i pazienti. Uno dei requisiti fondamentali per gli studi perché possano far parte del database Cochrane, è che siano basati sul modello dell’ RCT; tutti gli altri studi, ovvero il 98% della letteratura scientifica (e pressoché il 99% di tutta la ricerca chiropratica) , vengono considerati scientificamente inadeguati. Negli ultimi 10 anni il gruppo Cochrane si è gerarchizzato ad ha acquisito un potere notevole, ed è stato appoggiato da numerose istituzioni accademiche, creandosi così un’immagine magnificata che condiziona ricercatori e studenti al punto di essere divenuto il solo “regime di verità scientifica”, che ha escluso molte altre forme di conoscenza etichettate come nonscientifiche. Benché l’RCT sia probabilmente il tipo di ricerca migliore per alcuni tipi di ricerche

scientifiche, è improbabile che contribuisca a promuovere la varietà nei metodi di acquisizione della conoscenza che viene ritenuta importante nella maggioranza delle discipline sanitarie, chiropratica inclusa. Critiche all’ EBHS dal mondo scientifico: 1. N on tutta la conoscenza, specialmente in campo medico, può essere provata o confutata tramite l’RCT, ad esempio rispondere a domande riguardanti diagnosi o prognosi. 2. C’è un grosso gap tra teoria e pratica, il che sta creando una paucità nell’evidenza che la medicina EBHS produca risultati soddisfacenti. È un errore pensare che la pratica clinica della medicina o della chiropratica possano essere ridotte ad un’ applicazione algoritmica dell’ evidenza ottenuta tramite RCT. Tale evidenza non è direttamente applicabile ai singoli pazienti, poiché il sapere ottenuto dagli RCT non dà una risposta diretta

alla domanda clinica: di cosa ha bisogno questo singolo paziente oggi? 3. Difficoltà nell’applicazione dell’ evidenza nella cura dei singoli pazienti, in parte dovuta al fatto che vengono ignorati fattori quali i valori del paziente e la relazione tra paziente e dottore. 4. La capacità di riflettere su se stessa è stata esclusa dall’ EBHS fin dall’ impostazione dell’intero sistema. Ciò sta portando al fatto che i ricercatori medici che usano i principi della medicina evidence-based credano di detenere il monopolio nella genesi e nell’interpretazione dell’evidenza nella valutazione dell’efficacia dei trattamenti. 5. G ran parte (98%) dello scibile ottenuto dalla ricerca è destinato a non essere investigato ulteriormente con altri studi di conferma. Questo perché la fiducia nei principi della medicina evidence-based è in crescendo tra legislatori, sponsor e ricercatori, il che riserverà i fondi solo alle

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Nuovo orizzonte della salute

“cosiddette terapie di provata efficacia”. Basti leggere ciò che Hoffer, un ricercatore di spicco nel movimento EBHS, già nel 2003 scriveva nel Canadian Medical Association Journal: “Quale giovane e capace ricercatore sceglierebbe mai di dedicare una carriera scientifica alla conferma dell’ inefficacia dei trattamenti non plausibili offerti dalle MNC (medicine non convenzionali)?”. Inoltre la medicina classica promulga le seguenti idee: essa è l’unica a potersi considerare “vera” medicina, e tutto ciò di cui un malato può avere bisogno sono le sue procedure basate sulla scienza (newtoniana) e l’enorme assortimento di farmaci a disposizione dei medici di oggi; inoltre, le medicine complementari o altre terapie non mediche sono pericolose e i loro iter formativi di livello inferiore a quello della facoltà di medicina. Questo lavaggio del cervello viene effettuato giornalmente tramite i mass media con l’aiuto compiacente di ricercatori “scientifici”, pubblicitari della medicina, alcuni tra i medici stessi, università di medicina, ecc... e la maggior parte di essi sono o pagati o sponsorizzati direttamente o indirettamente dalle grandi case farmaceutiche. 6. L’assenza di evidenza può essere facilmente confusa come evidenza della mancanza di differenze tra diverse forme di terapia. 7. La produzione delle revisioni collaborative del gruppo Cochrane non sempre sono migliori, meno parziali o meno contaminate da conflitti di interessi di altre, come alcune ricerche recenti hanno dimostrato. Nell’investigare una terapia, alcuni membri del gruppo collaborativo Cochrane sembrano avere, consciamente o no, preconcetti a priori verso alcune terapie poiché usano soltanto prove prestabilite con esiti negativi nel gruppo di controllo; inoltre,

Chiropratica e filosofia

valutati con un metodo standard di valutazione delle revisioni sistematiche, sono stati riscontrate mancanze per quanto riguarda le prove non incluse, nonché omissioni di dati anche nelle analisi dei sottogruppi. Queste erano sempre orientate al supporto della conclusioni negative di ogni studio. 8. E nonostante tutto ciò, nel suo sito web la cooperativa Cochrane si descrive modestamente come “the gold standard (lo standard di riferimento) nell’EBHS” e sta ottenendo l’egemonia in un crescente numero di facoltà di scienze della salute ove il paradigma (ovvero una costellazione di credenze, valori, tecniche, ecc condivisi dai membri di una data comunità) dell’EBHS è divenuto d’obbligo. 9. M olte ricerche utilizzate dal movimento EBHS vengono manipolati dai loro sponsors e dalle grosse case farmaceutiche: 10. Gli studi clinici, per problemi muscoloscheletrici, selezionano per la maggior parte pazienti molto motivati con lievi problemi di salute. Di solito non ammettono gli individui con altri problemi fisici o psicologici, comportamenti negativi, e altri fattori che possono complicare i risultati degli studi. E sfortunatamente questi sono i “tipici” pazienti affetti da mal di schiena che noi vediamo tutti i giorni nella pratica clinica. 11. Un recente studio di Carman, et al. dimostra che la conoscenza, le credenze, i modi di pensare, e le esperienze dei consumatori nel campo della salute, sono spesso incompatibili con l’approccio evidence-based. 12. N umerosi studi, tra cui quello recente di Ezzet, dimostrano quanta influenza può avere lo sponsor: ad esempio, studi sulla trombosi venosa profonda pagati dall’industria farmaceutica hanno dato risultati positivi nel 100% dei casi, mentre studi indipendenti sullo stesso tema hanno riportato risultati positivi

solo nel 19% dei casi. Simili discrepanze si hanno tra studi in cui ci sono diritti e royalties per i ricercatori e quelli dove i ricercatori non hanno nessun vantaggio economico. Se pensate che la ricerca spinale sia più “scientifica”, leggete il primo studio sulla possibile parzialità nella ricerca sulla colonna, pubblicato da Shah RV, et al. A seguito di un’analisi di 527 articoli pubblicati tra il 2002 e il 2003, si è scoperto che solo nel 42% di essi gli autori avevano reso pubblica la fonte del finanziamento per eseguire lo studio. Gli autori hanno notato che tra questi studi “quelli pagati dalle industrie avevano risultati favorevoli 3,3 volte più di quelli sponsorizzati da fonti non-profit”. 13. Ricerche sponsorizzate dalle industrie farmaceutiche hanno generalmente risultati favorevoli agli sponsor 4 volte più di quelle pagate da altre fonti (Lexchin). Ad esempio, ricordate gli inibitori del COX-2 (che sono stati presentati come antiinfiammatori di seconda generazione, cosiddetti senza effetti collaterali), come Vioxx e Celebrex, due dei pochi farmaci ad essere stati esaminati per periodi di tempo molto lunghi con solidi schemi nei trial clinici e in studi effettuati anche molto tempo dopo che questi farmaci erano già in vendita (Dubois). Quando vennero ritirati dal mercato dopo che si scoprì che causavano attacchi cardiaci, avevano purtroppo già mietuto molte vittime. E la gran parte dei medicinali non viene mai sottoposta a tale tipo di scrutinio post-approvazione, e nonostante ciò nessuno dei possibili effetti collaterali in questi due farmaci venne riscontrato negli studi. 14. Sono molto frequenti gli episodi di ghostwriting: le industrie farmaceutiche scrivono le ricerche, le quali vengono però firmate da scienziati pre-

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Chiropratica e filosofia

stanome a prima vista indipendenti. Una corte federale in Arkansas ha incriminato a questo proposito la Wyeth (per la terapia sostituiva ormonale) nel luglio 2009, dopo che simili episodi avevano coinvolto la Merck riguardo a studi sull’efficacia del Vioxx, ritirato dal mercato nel 2004 perché causa di attacchi cardiaci. Tutto ciò fa rabbrividire. Le mie domande sono: A. L a ricerca medica basata sull’RCT, che il gruppo Cochrane ha stabilito essere l’unico tipo di ricerca attendibile escludendo così altre forme di ricerca, è davvero così perfetta e sicura? B. Quanti dei farmaci che sono al momento sul mercato sono davvero sicuri, e potrebbero passare tutti gli scrutini sulla sicurezza cui sono stati sottoposti Vioxx e Celebrex? A proposito di effetti collaterali: si stima che nei soli USA più di 7600 decessi ogni anno siano da ascriversi all’uso di FANS (antiinfiammatori da banco). Dabbs et al. hanno calcolato che in pazienti con simili problemi articolari o muscolari, il rischio di complicazioni o morte è tra le 100 e le 400 volte maggiore con l’uso di FANS rispetto alle manipolazioni del collo. Un altro motivo di preoccupazione è il fatto che molti trattamenti continuino ad essere praticati anche quando è stato dimostrato che non portano alcun beneficio: un esempio viene dalle analisi della letteratura sulla sindrome delle faccette articolari, una diagnosi che spesso viene etichettata ai pazienti affetti da dolori lombari: tra il 1997 e il 2006, le procedure per anestetizzare queste articolazioni sono cresciute del 543%, nonostante ricerche pubblicate in quegli stessi anni non fossero riuscite a provare che queste procedure avessero qualche beneficio. Perciò, la domanda sorge spontanea: perché effettuare tutte queste ricerche, se ven-

gono poi ignorate dai medici praticanti? Molte volte usare il “buon senso” è più che sufficiente senza bisogno di costosi RCT: ad esempio, Smith ha dimostrato nella sua revisione sistematica di studi controllati (randomizzati) che non esiste evidenza a supporto dell’uso del paracadute per prevenire morte o grave trauma a seguito di minaccia gravitazionale. (Invita quindi il personale della cooperativa Cochrane ad eseguire uno studio controllato randomizzato doppio cieco tra di loro per ottenere evidenza del fatto che sia meglio saltare da un aereo in volo con il paracadute piuttosto che senza!!!) Critiche dal punto di vista chiropratico: 1. Il fatto più importante è che questo sistema confina le scienze della salute in una visione del mondo essenzialmente meccanicistica e newtoniana, che è un

paradigma di dimostrata inefficacia da almeno 50 anni. Secondo questo punto di vista la realtà è oggettiva, vale a dire che esiste, “là fuori”, completamente indipendente dall’osservatore umano e dalle intenzioni ed osservazioni dell’osservatore e dunque non considera i concetti di base della moderna fisica quantistica sull’importanza della mente, l’interazione dottore-paziente ecc... Perciò non ci dovrebbe essere alcun dubbio sul fatto che la scienza basata sull’evidenza sia né “progressiva” né un’ evoluzione “naturale” nelle scienze della salute. 2. Non lascia spazio all’arte della cura, alla compassione, o ad un approccio olistico. (B.J. Palmer: “L’ arte e la scienza non hanno nemici al di fuori degli ignoranti”). 3. Sempre più persone, insoddisfatte dall’approccio e soprattutto dai risultati della medicina convenzionale, si rivolgono a terapeuti alternativi, e questo trend è in continua crescita. 4. L’EBHS è poi basata su una non provata concezione “scientifica” (newtoniana = meccanicistica) della chimica, della fisiologia e del corpo umano. Questo implica che considera il corpo umano come una macchina senza considerare che è fatto anche di energia e che noi esseri umani abbiamo anche una mente che può influire sulla fisiologia e la biochimica. Questi due elementi (energia e mente) per noi chiropratici che abbiamo una visione vitalistica possono essere i fattori fondamentali nella guarigione. Perché qualsivoglia forza fisica o prodotto chimico introdotto dall’esterno può al massimo ottimizzarne o aiutarne la funzione, ma la vera guarigione dipende dalla capacità innata o intrinseca del corpo umano di guarire. Facciamo un esempio semplice: una persona si ferisce ad una gamba procurandosi un taglio molto profondo e si reca dal miglior chirurgo esteti-

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Nuovo orizzonte della salute

co che provvede a suturargli la ferita. Quando i punti verranno tolti, la gamba sarà guarita e il taglio ricucito. Pensiamo ora di fare la stessa cosa con una bistecca: un taglio profondo e una simile sutura apposta dallo stesso chirurgo. Cosa sarà successo quando toglieremo i punti? Nulla, avremo sempre il taglio che avevamo praticato. Questo ci fa capire che non è l’atto del chirurgo ad aver guarito la ferita: il suo intervento ha permesso di guarire meglio dal punto di vista estetico. Dunque, pensare di poter guarire una persona con una pastiglia, un intervento chirurgico, o una manipolazione è una pretesa enorme. È il corpo stesso che possiede in sé la capacità di guarire; la bistecca, essendo priva di vita, non ha questa capacità. Questo concetto vitalistico non lascia possibilità alla medicina alternativa di essere basata sull’evidenza. In altre parole, informazioni statistiche ottenute da uno studio controllato randomizzato sono virtualmente non interpretabili e prive di significato una volta che vengono rimosse dalle nostre credenze di base sulla fisiologia e la biochimica: ad esempio, se la medicina ufficiale ritiene che i rimedi omeopatici siano niente più che acqua e non considerano che lavorano a livello energetico, come potrebbero essere efficaci? E perché perdere tempo con tali terapie? Lo stesso si può dire della chiropratica, poiché se si deve giudicare la validità dei nostri metodi alla luce della nostra teoria sulla vita e sulla malattia, sembra uno stupido esercizio senza senso essere valutati per l’evidenza dal gruppo Cochrane, poiché i suoi membri credono soltanto nella loro teoria - o interpretazione della vita, del corpo umano e della realtà newtoniana e pertanto ritengono a priori che la nostra sia errata e falsa. La cosa più ridicola degli studi control-

Chiropratica e filosofia

lati e randomizzati sono i criteri imposti per essere considerati validi perché devono essere uguali per tutte le ricerche indipendentemente dalla terapia che vogliono valutare. Se vogliamo fare una ricerca sulla validità della chiropratica dobbiamo prendere, per esempio, ottanta pazienti con il mal di schiena dove è stato trovato un blocco a livello sacro iliaco. Vanno divisi in due gruppi da quaranta dove i pazienti del primo gruppo sono sottoposti ad un finto aggiustamento e all’altro gruppo invece a uno vero (tutti devono essere aggiustati nella stessa maniera). Se ci pensiamo bene l’idea di fare finta di aggiustare fa solo ridere e non voglio neanche commentarla. La cosa più preoccupante invece è che i pazienti sottoposti ad un vero aggiustamento non sono neanche stati valutati per stabilire il vero motivo di questo blocco. Sappiamo bene, grazie alla pratica e all’esperienza giornaliera, che ci sono minimo quaranta motivi diversi per avere un blocco sacro iliaco e, se non cambiamo il motivo per il quale questo blocco è avvenuto... ritornerà sempre, non terrà la correzione fatta e il paziente non starà mai bene. E non dobbiamo essere sorpresi che la chiropratica non sia una terapia valida secondo il loro criterio. È per questo che questi studi non hanno nessun valore per giudicare l’efficacia della chiropratica. Se lasciamo che questi personaggi continuino sulla loro strada questo ucciderà la vera chiropratica e molta della conoscenza chiropratica basata sull’osservazione e sull’esperienza clinica è destinata a scomparire! Perciò, ricordiamo: La pluralità è la condizione dell’azione umana poiché siamo tutti la stessa cosa, ovvero umani e lo siamo in modo che nes-

Sei più arte o scienza?

suno sia mai uguale ad alcuno altro che sia vissuto, che viva o che vivrà. Perciò nessuna terapia può mai avere un risultato unico o costante, perché ogni paziente è unico. Una constante più una variabile non potrà mai avere come risultato una constante. Non dimentichiamo che siamo nelle arti curative e che in chiropratica, la filosofia e l’arte sono importanti quanto la scienza. Non mi si fraintenda: la scienza è certamente necessaria e lo sforzo di ricerca è essenziale, ma prendiamo queste due cose per quello che sono facendo, in primo luogo, il nostro lavoro: essere dei bravi dottori nella pratica clinica. Bibliografia: • Bekelman JE et al., Scope and impact of financial conflicts of interest in biomedical research: A systematic review, JAMA, 2002; 289:454-65. • Carman KL et al., Evidence that consumers are skeptical about evidence-based healthcare, Health affairs. Pubblicato online, 3/06/2010, healthaffairs.org • Carragee EJ et al., treatment of neck pain: injections and surgical interventions: results of the bone and joint decade, 2000-2010 task force on neck pain and associated disorders,

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Chiropratica e filosofia

Filosofia medica verso filosofia chiropratica Di tedd Koren, D.C.

pruriti e i foruncoli devono essere eliminati - i sintomi sono maligni e devono essere soppressi.” I vitalisti sostengono: ”Il corpo è una macchina intelligente che reagisce all’ambiente. I sintomi sono le sue risposte a stress ambientali, un segno che il corpo combatte una battaglia per tornare allo stato di omeostasi. I sintomi devono potersi espri-

La chiropratica e la medicina sono in disaccordo su che cosa

mere affinché il corpo possa pulirsi, guarirsi e ritornare ad una

sono la salute, la malattia, il significato dei sintomi e la ragione

situazione di equilibrio normale.”

della cura. Queste sono differenze filosofiche che rimontano a

meccanicisti: “La cosa più importante è la diagnosi della malat-

oltre 2.500 anni fa.

tia del paziente e poi combattere la malattia. La resistenza del

Posso sentirvi pensare: “eppure la chiropratica ha solo 116 anni.

paziente alla malattia non è molto importante.”

Come può essere in conflitto con la medicina da 2.500 anni?”

vitalisti: “ Il potere innato - la resistenza - del paziente deve es-

Buona domanda.

sere potenziata al fine di stimolare la guarigione e ciò è più im-

La risposta è che la nostra filosofia, come quella della medicina,

portante della diagnosi e della cura della malattia del paziente.”

risale a tantissimi anni fa. In effetti due contrastanti filosofie di

meccanicisti: “tutti coloro che soffrono di una malattia hanno

guarigione - simili a quelle della chiropratica e della medicina

la stessa malattia di tutti gli altri che soffrono della stessa ma-

- possono essere trovate dai primi trattati di Ippocrate (5° se-

lattia.”

colo a.C.) fino ai nostri giorni. tali filosofie di pensiero venivano

vitalisti: “Le persone sono chimicamente, emozionalmente e

definite empiriciste o vitaliste e razionaliste o Meccanicistiche

strutturalmente unici. Nel trattare una persona ammalata do-

(Materialistiche). I medici sono razionalisti, mentre chiropratici,

vremmo ricordare che tale persona è sofferente nel suo modo

omeopati classici, agupuntori, osteopati e altri sono vitalisti.

che è unico e non dovremmo generalizzare a tutti gli altri. 100

Questa visione della storia medica è stata scoperta da Harris

persone sofferenti di cancro esprimeranno, guardando da vici-

Coulter, PH. D., uno dei maggiori storici della medicina dei no-

no, 100 condizioni uniche sul modo di affrontare la situazione

stri tempi. Nella sua opera magna, Divided Legacy, volumi 1-4,

pur avendo cose in comune ma tante uniche alla loro singola

(scritti in un periodo di oltre trent’anni) Coulter segue la divisio-

condizione. Più la cura sarà adattata ai loro bisogni, più sarà mi-

ne Vitalisti/Meccanicisti nel suo contesto medico.

gliore la possibilità di guarigione.”

vediamo assieme come i vitalisti e i Meccanicisti interpretano

meccanicisti: “alla fine conosceremo esattamente come il cor-

le cose:

po funziona, che cosa ci fa ammalare e come curare queste si-

I meccanicisti o materialisti paragonano il corpo ad una mac-

tuazioni.”

china dove il totale è uguale alla somma delle parti. “Studia il

vitalisti: “essenzialmente non possiamo conoscere il corpo. Pos-

corpo,” dicono “studiane le cellule e la loro composizione chimi-

siede milioni di parti, ognuna che procede al suo passo facendo

ca usando scienze come la fisica, la meccanica e la matematica e

le proprie cose. Il corpo reagisce costantemente all’ambiente e

i processi vitali del corpo vi sarà svelato.”

cambia attimo per attimo. Come possiamo conoscere la risposta

I vitalisti non sono d’accordo: “Le creature viventi sono fonda-

istantanea di ognuna di quelle parti? e il fatto stesso di osservare

mentalmente differenti da quelle non viventi”. Dicono: “le leggi

tali azioni non può causare un’alterazione dei risultati?”

della fisica, chimica, meccanica e matematica non possono for-

I razionalisti o meccanicisti pensano, credono che capiranno

nirci la conoscenza completa o la comprensione totale dei siste-

il corpo e che sapranno in anticipo di che cosa il corpo avrà biso-

mi biologici perché il corpo, nella sua totalità, è maggiore della

gno. I loro metodi sono spesso frutto di invenzioni.

somma delle singole parti.” I vitasisti imparano il funzionamento

Gli empiricisti o vitalisti osservano le funzioni del corpo e af-

del corpo studiando il corpo stesso e non isolando processi sin-

fermano che il solo modo per trovare come il corpo guarisce è

goli in provette chimiche o creando solo teorie. tale differenza

vedere come un corpo vivente reagisce alla situazione. I loro

filosofica è profonda e colora in modo differente il tutto.

metodi derivano da scoperte.

I meccanicisti dicono: ”Il corpo è una macchina stupida; i sintomi sono sempre negativi e devono essere eliminati. La febbre

Teed Koren, D.C. si è laureato nel 1977 dallo Sherman College e può

deve essere abbassata, le infiammazioni devono essere ridotte, i

essere raggiunto presso TKOREN1@aol.com

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NuOvO OrIzzONte DeLLa SaLute

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Chiropratica e filosofia

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CIBO PER GATTI

non testato su animali

Breve curriculum vitae Piet Seru, belga, laureato allo Sherman College of Chiropractic di Spartanburg. Dal 1981 lavora presso la Sanrocco Chiropratica. Dal 1989 al 1994 è stato presidente dell’associazione Italiana di Kinesiologia applicata (aIKa) e vice-presidente e presidente dell’International College of applied Kinesiology europa. Ha scritto il libro “Guida alla chiropratica” pubblicato in italiano, francese e spagnolo. Nominato “Chiropractor of the year” nel 1997

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Chiropratica - N. 19 - Marzo 2010 11

Chiropratica

La Chiropratica Cos’è... discussione sulla base dell’evidenza Dr. Andrea Carlucci, DC

Finalmente! Dopo 6 anni di lavorazione on and off e divisa con lavoro e famiglia, sono riuscito a terminare il mio libro: “La Chiropratica Cos’è... discussione sulla base dell’evidenza”. Un testo che ha l’intento di rappresentare la nostra professione con una voce unica e neutra. Adatta a tutti noi. Per questo motivo adatto, a mio parere, a portare il logo AIC. Il contenuto (di seguito riporto i titoli dell’indice) descrive la chiropratica partendo dalle definizioni, scopo della pratica, metodologie, ricerche, indicazioni e controindicazioni, costi benefici, corsi di studio e storia della professione. Gli argomenti sono descritti in modo chiaro e facilmente accessibile. L’interlocutore principale è il medico NON specialista. Nella sezione: “Cosa Osservare, quando un paziente necessita del Chiropratico” ci sono le ISTRUZIONI PER IL MEDICO DI BASE, affinché egli/ella, possa essere in grado di riferirci i suoi pazienti attraverso l’osservazione. Ovviamente, viste anche le vicissitudini politiche nel Regno Unito, non ho potuto addentrarmi in tutte le implicazioni extraspinali della nostra professione come indicazione al trattamento (le ho inserite più in sordina nel capitolo della ricerca) ma mi sono limitato ai problemi più strettamente legati all’osservazione podalica, spinale, neuro-muscolo-scheletrica, vestibolare, masticatoria ed oculomotoria. Abbastanza per farci comprendere meglio e creare dei nuovi rapporti interprofessionali sui quali poi si potrà costruire fiducia ed in-

fine fornire nuove informazioni. Il libro sarà distribuito GRATUITAMENTE e scaricabile direttamente dal mio sito www. chiropraticaspecializzata.it dalla home page in un paio di settimane.

La riproduzione del testo è permessa per uso personale (se lo consigliate a qualcuno indirizzatelo al sito) senza modifiche, sia per intero che parziale; basta soltanto citare l’autore se lo si utilizza per presen-

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Nuovo orizzonte della salute

tazioni o altro. Se qualcuno, come faccio io, volesse delle copie cartacee da distribuire gratuitamente a politici, medici e pazienti nella propria area di pertinenza posso provvedere alla stampa. I costi di quest’ultima dipenderanno solamente dal numero di richieste pervenute. Ho fatto questa scelta di distribuzione con l’intento di toccare più utenti possibili nel minor tempo possibile e questo ritengo possa essere un beneficio enorme per la nostra professione. Inoltre se qualcuno volesse occuparsi delle traduzioni nelle altre lingue europee, posso pensare a delle modifiche di contenuto adatte agli altri paesi (è già stata richiesta una versione spagnola) Vi ringrazio tutti di cuore e conto su di voi numerosi per promuovere questo progetto di divulgazione per tutti noi. P.S. Ovviamente è un piacere ringraziare chi ha contribuito al lavoro: • Le ragazze dell’AIC ed in particolare Valeria che ha letto e corretto il mio italiano in maniera certosina, GRAZIE Valeria e auguri per tutto. • Il Dr. Baiju A. Khanchandani, per l’estenuante ed entusiasmante lavoro di revisione e gli innumerevoli suggerimenti offerti. • Il Dr. Andrea Clementoni per l’incredibile apporto dato offrendo il materiale da lui revisionato e redatto in merito alla ricerca sulla smt. • Il Dr. T.E. Rigel per mettere a disposizione il materiale della sua pubblicazione per il Copit • I “ragazzi” del comitato direttivo dell’ AIC per il supporto e la revisione del materiale, anche in merito all’accettazione del logo AIC sulla pubblicazione. • Bruno Tominetti, eccelso Art and Graphic designer, fratello spirituale ed autore grafico di tutti i miei lavori, aloha. • Ultimi, ma primi, mia moglie Dr. Dana

Chiropratica

Carlucci, per i consigli sul testo ed i nostri figli Brad, Luc e JoJo che hanno sopportato papi immerso a fare cose al PC per ore ed ore (meno male che ho finito...) Grazie di cuore a tutti INDICE: • Definizione di Chiropratica della World Health Organization (WHO-OMS) • Definizione di Chiropratica della World Federation of Chiropractic (WFC) • Definizione di Chiropratica dell’European Chiropractic Union (ECU) • Definizione di Chiropratica dell’Associazione Chiropratica Americana (ACA) • Il Governo Italiano (Dicembre 2007, Legge Finanziaria 2008) • Comitato Nazionale di Bioetica (Italia) • La chiropratica e la sublussazione vertebrale - La sublussazione vertebrale - Cosa osservare ...quando un paziente necessita del chiropratico - Postura sagittale del rachide e morfologia cranio-faciale - Schemi occlusali nei pazienti con scoliosi idiopatica • Sublussazione, dolori, protrusione ed ernia discale • Indicazioni, limiti e sicurezza - Indicazioni al trattamento Chiropratico - Controindicazioni assolute alla Terapia Manipolativa Spinale (smt) - Controindicazioni assolute alla Terapia Manipolativa Spinale (smt) nelle regioni affette - Controindicazioni relative alla Terapia Manipolativa Spinale (smt) - Controindicazioni relative alla Terapia Manipolativa Spinale (smt) nelle regioni affette Complicazioni post-manipolative - Circolare n.66 - 12 Settembre 1984. Ministero della sanità-Direzione generale degli ospedali -.Div. VI. Oggetto: indicazioni e limiti della chiropratica • L’aggiustamento Chiropratico o manipola-

zione vertebrale, definizione e meccanismo d’azione: l’ ”aggiustamento” - Meccanismo d’azione - La cavitazione articolare e l’aumento dell’escursione - La stimolazione dei recettori - La lisi di aderenze articolari - Il rilascio del tessuto connettivo intrappolato nelle articolazioni - L’alleviamento di compressione e irritazione croniche dei nervi - La stimolazione del sistema nervoso autonomo - Attivazione/ottimizzazione delle afferenze spino-cerebello-talamico-corticali - Studi su rischi e complicanze della manipolazione • Metodi e procedure • Ricerca in specifiche aree di applicazione - Studio della Nuova Zelanda - Cervicalgia - Task force on neck pain and its associated disorders - Indicazioni ed eventuali rischi dell’aggiustamento/manipolazione cervicale - Cefalea - Lombalgia - Cenni di letteratura sull’efficacia del trattamento chiropratico delle lombalgie - Tabella riassuntiva di comparazione delle metodiche conservative per il trattamento della lombalgia acuta, subacuta e cronica allo stato delle più recenti evidenze - Tabella riassuntiva trattamenti per LBP e loro efficacia - Raccomandazioni allo stato delle più recenti evidenze - Tabella riassuntiva trattamenti conservativi dell’ernia del disco/protrusione lombare sintomatica - Riassunto delle principali raccomandazioni - Sintesi dell’evidenza - “Lombalgia di origine meccanica: confronto randomizzato del trattamento chiropratico e del trattamento ospedaliero di pazienti ambulatoriali” “Confronto randomizzato del trattamento chiropratico e del

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Chiropratica - N. 19 - Marzo 2010 13

Chiropratica

trattamento ospedaliero di pazienti non ricoverati nei casi di lombalgia: risultati del follow-up prolungato” - (UK BEAM) Studio randomizzato del Regno Unito sul dolore di schiena, l’esercizio e la manipolazione: costi-efficacia dei trattamenti fisici per il dolore di schiena negli interventi di prim’ordine - In merito alle implicazioni extraspinali della chiropratica • Cenni storici • La Chiropratica in Italia - “2007 Il Governo italiano riconosce la professione chiropratica con….” - Associazione Italiana Chiropratici - Servizio sanitario nazionale (SSN), previdenza privata e Chiropratica • Laurea in Chiropratica - L’educazione Chiropratica - “European Council on Chiropractic Education Accreditation Procedures and Standards in Undergraduate Chiropractic Education and Training” - Curriculum Universitario Chiropratico tipico - Confronto fra le università mediche e quelle chiropratiche (USA e Canada) - World Health Organization (WHO) (OMS: Organizzazione Mondiale della Sanità) L’OMS Sviluppa Linee Guida sui requisiti di educazione e la sicurezza della Chiropratica (“WHO guidelines on basic training and

safety in Chiropractic” WHO Press, World Health Organization, 20 Avenue Appia, 1211 Geneva 27, Switzerland) • La Chiropratica: conviene? Studi sul rapporto costo-beneficio-efficacia della Chiropratica - Studio dell’Università di Oakland, Michigan - Il Rapporto Manga - Il secondo Rapporto Manga (1998) - Studio della Florida - Studio sugli indennizzi per infortuni sul lavoro nello Utah - Confronto delle invalidità dei pazienti - Il Ruolo delle medicine complementari ed alternative nel sistema sanitario nazionale (Regno Unito) - Sudio Smalwood, commisionato dal Principe del Wales e pubblicato nell’Ottobre del 2005 • La Chiropratica... fatti - I chiropratici si occupano….. • Bibliografia • Risorse ON-LINE - Associazioni Chiropratiche - Federazioni Chiropratiche Sportive - Formazione Chiropratica e ricerca - Siti Pro Chiropratica - Editoria • APPENDICI: - Appendice A: Ricerca sul tema dell’efficacia, sicurezza ed appropraiatezza della SMT (Spinal Manual Therapy) - Appendice B: Lombalgia, nota su revisioni

sistematiche, meta-analisi e rating degli studi inclusi - Appendice C: Tabella delle evidenze più recenti (dal 2000)-Back pain in assenza e in presenza di ernia del disco con e senza sciatica - Appendice D: Linee guida e altri documenti di sintesi - Appendice E: Sintesi (sinossi) di linee guida e raccomandazioni cliniche per il trattamento di lombalgia acuta e cronica Nota a margine sulle recenti linee guida italiane - Appendice F: Paesi in cui i Chiropratici sono riconosciuti dalle autorità sanitarie nazionali. Classificati in base alla divisione del mondo in 7 aree adottata dalla World Federation of Chiropractic - Appendice G: Relazione fra colonna ed organismo - Appendice H: Ernia Lombare - Appendice I: Circolari ministeriali riguardanti la Chiropratica in Italia e decreti legge: Circolare n.79 - 21 dicembre 1982-Ministero della Sanità-Direzione generale degli ospedali-Oggetto: Convenzionamento esterno: problema della Chiropratica. Circolare n.66 - 12 settembre 1984-Ministero della Sanità-Direzione generale degli ospedali - Div.VI - Oggetto: indicazioni e limiti della chiropratica. Emendamento 46.9 (legge finanziaria Dicembre 2007).

Breve curriculum vitae Dopo essere stato un atleta a livelli mondiali, disegnatore e produttore di materiali innovativi nell’industria del windsurf, la vita mi ha portato su un’altra strada ed ho deciso di dedicare il mio tempo all’aiuto verso gli altri. Così è cominciata la mia carriera chiropratica. Le mie esperienze precedenti, sia interpersonali che di studio e di lavoro hanno contribuito fortemente allo sviluppo della mia persona odierna. Dopola laurea in chiropratica conseguita al “Life Chiropractic College West” nel 2001, attualmente lavora con la moglie, D.ssa Dana Carlucci, anch’essa Chiropratica, nel loro centro “Chiropratica Specializzata” nella città di Brescia (Italia). Il Dr. e la D.ssa Carlucci hanno tre meravigliosi bambini, Bradly, Luc e Joel, rispettivamente di 15, 10 e 3 anni di età.

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Nuovo orizzonte della salute

Chiropratica e filosofia

Abracadabra Chi è il chiropratico?

Dr. Eddy Pellissier D.C., C.C.S.P. Già Presidente Associazione Italiana Chiropratici Viene considerata la parola universalmente più adottata fra quelle pronunciate senza traduzione nelle singole lingue. Ci sono due ipotesi circa l’origine del termine: una proveniente dall’aramaico “Avrah KaDabra” che significa “Io creerò come parlo”. L’altra proveniente dall’ebraico “Abreq ad habra” con significato di “invia la tua folgore fino alla morte”. Essa è ora comunemente utilizzata dai prestigiatori come parola magica durante i loro spettacoli d’illusionismo. Nell’antichità, comunque, la parola fu considerata molto più seriamente come un incantesimo da utilizzare come maledizione contro febbri ed infiammazioni. La prima testimonianza conosciuta si trova nel “Liber medicinalis di Quintus Serenus Sammonicus” (III secolo a.C. ?), medico presso l’imperatore romano Caracalla, il quale prescrisse che il paziente malato indossasse un amuleto contenente la parola scritta in forma di un triangolo capovolto: A B R A C A D A B R A A B R A C A D A B R A B R A C A D A B A B R A C A D A A B R A C A D A B R A C A A B R A C A B R A A B R A B A Questo, egli spiegava, avrebbe diminuito il potere dello spirito della malattia sul paziente. Altri imperatori, fra cui Geta e Alessandro Severo, furono seguaci degli insegnamenti medici di Serenus Sammonicus ed utilizzarono l’incantesimo. Molto in voga ed utilizzata per tutto il Medioevo a scopo magico-rituale. Alcuni hanno ipotizzato che il termine derivi dall’arabo

“Abra Kadabra”, che significa “fa che le cose siano distrutte”, che in questo caso è riferito alla malattia, oppure dall’aramaico “abhadda kedhabhra”, col significato di “sparisci come questa parola”. Piuttosto che essere utilizzata come maledizione, si crede che la frase in lingua aramaica fosse utilizzata come un mezzo per la cura delle malattie. Estratto di Wikipedia.

Dopo questa lunga introduzione sicuramente il lettore si chiederà dove il dottor Pellissier si lascerà portare, questa volta, dalla sua fantasia per tentare di spiegare la chiropratica a tutti. Avete ragione! A volte me lo chiedo anche io. Nella mia lunga carriera di chiropratico (ormai tra università e pratica sono già passati 33 anni) mi è capitato sovente di imbattermi in frasi di questo genere: Dottore, lei è un mago! Dottore, lei ha le mani d’oro! Se mi guarisce, le faccio un monumento! Si sente che le sue mani hanno un fluido! Lei ha le mani così calde!... Come fa a fare queste magie?

Capisco che io sia bravo a fare il mio mestiere, capisco che per molti la chiropratica sia ancora un mistero e una professione che è tutta da scoprire però... Ci sono limiti a tutto. Va bene, lo ammetto senza ma e senza dunque, è vero sono un MAGO! Ecco, ci siamo, il dottor Pellissier ha cominciato a sbarellare di nuovo, adesso comincerà a parlarci di nuovo di U.F.O, di alieni, di pietra filosofale, ecc. ecc. avranno pensato coloro che hanno letto i miei altri articoli (che per inciso trovate sul sito www.chiropratica.com, sotto riviste pro chiropratica). Ebbene si! In questo mondo dove tutta la medicina, l’arte medica sembra essersi ridotta a pura scienza, al dimostrabile, al ripetibile, al rendere banale la malattia, esiste ancora un vasto mondo di inspiegabile, di ignoto, di imperscrutabile che fa si che l’essere umano sia ancora uno degli organismi più sconosciuti che esistano. Come spiega il dottor Seru nel suo articolo “Sulla scienza basata sull’ evidenza” in questa stessa rivista, abbiamo un bel voler provare a sintetizzare e ridurre il tutto a semplici ricerche ripetibili e riproducibili sempre ma, purtroppo, l’essere umano non funziona così.

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Chiropratica e filosofia

Non funziona così nemmeno la scienza medica ufficiale, anche se però gli stessi medici non sembrano essersene accorti, accecati come sono dal miraggio dei medicinali, della sacra panacea che tutto guarisce e tutto cura. Pensateci un attimo: se fossimo tutti uguali, il Voltaren funzionerebbe per tutti e allora che bisogno ci sarebbe del Muscoril, dell’Oki, dell’Aulin e di tutto il resto? Perché un paziente arriva e ti dice “ il Voltaren mi fa bene ma il Muscoril è come bere acqua fresca” e quello dopo ti dice l’esatto contrario? Dove sta la certezza, la ripetibilità, la scienza assoluta in questo caso? Vi faccio un esempio, chi di voi riconosce di quale medicinale stiamo parlando: “Controindicazioni: l’uso di .................. è controindicato in caso di ulcera gastrica e/o duodenale, gotta, morbo di Hodgkin e altri linfomi, infezione sistemica da germi Gram, gravidanza, nei bambini con infezioni virali o influenza (in questi casi può provocare gravi danni al fegato), durante trattamenti con altri antiaggreganti. Effetti collaterali : in caso di ipersensibilità individuale o di trattamenti troppo prolungati nel tempo, si possono avere danni epatici (al fegato) e renali, asma e broncocostrizione, danni al sistema nervoso centrale come acufeni (ronzii auricolari), diminuzione dell’udito, vertigini, nausea e vomito, cefalea. Fai attenzione : .................. ha un potente effetto gastrolesivo, ossia è dannosa per lo stato di salute della mucosa che riveste internamente lo stomaco. È questo il motivo per cui ...................... va sempre assunta a stomaco pieno e la sua assunzione dovrebbe essere evitata in quelle persone che soffrono di acidità di stomaco, reflusso gastroesofageo, ernia iatale, infenzione da Elicobacter Pylori, ulcera gastrica.” Ma semplice, stiamo parlando del me-

dicinale che probabilmente è il più conosciuto ed usato nel mondo, anche se dopo aver letto le controindicazioni ci sarebbe forse da chiedersi perché: è l’aspirina! E allora, direte voi? Cosa c’entra essere un mago con l’aspirina? Tutto e niente, evidentemente! La scienza medica ufficiale è diventata LA SCIENZA! Eppure pensateci un attimo: i medicinali sono frutto della farmacologia, non della medicina, il medico che prescrive il medicinale deve poi ricorrere al farmacista per la vendita del rimedio che a sua volta è stato frutto di ricerche del chimico e del biologo, che si è basato su ricerche sponsorizzate dai gruppi farmaceutici che hanno spesso falsato o esagerato i risultati per

ottenere dei risultati positivi, per poi decantare le virtù del medicinale al medico stesso che lo prescrive chiudendo di nuovo il cerchio! Ma chi ha curato o guarito il paziente? Il medico, il farmacista, il medicinale? Allora la base della scienza medica dovrebbe essere la chirurgia: in questo caso il chirurgo ha effettivamente fatto qualcosa per cui il corpo può reagire o guarire! E anche qui quante volte abbiamo sentito la frase: “l’operazione è stata un successo, ma il paziente è deceduto comunque!” A chi dare la colpa in questo caso, al chirurgo, al corpo che non ha reagito al meglio, allo stato troppo avanzato della malattia, alla gravità delle ferite? Non possiamo saperlo ma una cosa è certa: il corpo umano è, per adesso, ancora

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NuOvO OrIzzONte DeLLa SaLute

un’entità molto sconosciuta che reagisce a stimoli e trattamenti differenti in modo differente! ed eccoci alla chiropratica, finalmente! Se il corpo reagisce in questo modo, se non esiste un solo modo di curare, se non esiste la scienza assoluta: perché la chiropratica non dovrebbe essere valida, efficace e a volte risolutiva? perché non accettare che la chiropratica possa essere un’insieme di arte, scienza e filosofia? perché volerla ridurre solo ed esclusivamente a scienza quando anche il paradigma medico non funziona? “ogni tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia.” Arthur C. Clarke, da “profili del futuro” La chiropratica risponde esattamente alla frase di Clarke! Siamo più avanzati della medicina, non siamo catalogabili e capiti dagli standard medici e scientifici perché non lavoriamo solo sulla carne ma sull’insieme dell’essere umano, siamo artisti, filosofi, scienziati e maghi! e allora capite finalmente il mio sfogo e del perché sono un mago: sono un chiropratico, credo che l’intelligenza innata che risiede nel corpo possa guarire il corpo, credo che la rimozione delle sublussazioni da parte del chiro-

Chiropratica e filosofia

pratico possa facilitare l’opera dell’intelligenza innata nel recupero della salute e del benessere, credo che il corpo si guarisca da solo e che la mia azione sia solo quella di un onesto “manovale” (nel senso che uso le mani, d’altronde chiropratica viene dal greco e vuol dire “fatto con le mani”) che aiuta il corpo a guarirsi, credo che 116 anni fa, quando D. D. Palmer ha inventato la chiropratica le sue azioni fossero, viste le conoscenze del tempo, una vera magia. Oggi, dopo questo articolo, mi rendo sempre più conto che se sono un mago è dovuto alla vostra ignoranza e alla mia e nostra (di chiropratici) incapacità di spiegare! Non offendetevi, la vostra ignoranza, che non è dispregiativo ma solo dovuto al fatto che ignorate, che non conoscete, è un errore mio, della professione che spesso non prende il tempo di spiegarvi bene cosa è la chiropratica, cosa fa, come agisce, che risultati si possono

ottenere. voi lettori, voi pazienti dovete essere i nostri ambasciatori, i nostri difensori e dovete, se noi abbiamo fatto bene il nostro dovere di maestri e di guaritori, essere coloro che ci difendono e che ci gloriano per il lavoro fatto nel tentativo di restituire all’umanità il benessere e la salute persa. “tutto è relativo, diceva einstein” e io non voglio essere giudicato dal metro della scienza medica perché con i suoi standard la medicina non è in grado di giudicarmi, voglio essere giudicato da voi pazienti che siete in grado di sapere se vi ho portato sollievo e vi ho restituito benessere. vi cito una massima di einstein: “tutto è relativo.. un ultracentenario che rompe uno specchio sarà felicissimo di sapere che ha ancora sette anni di disgrazie.” Per cui sì, sono un chiropratico, sono un mago ma posso garantirvi che non vedo l’ora che tutta la società si evolva sufficientemente per considerarmi solo un bravo chiropratico!

Breve curriculum vitae Chiropratico dal 1983, laurea conseguita presso il Canadian Memorial Chiropractic College, a toronto (Canada), dopo anni di esperienza in quel paese rientra in Italia nel 1991 e per otto anni detiene la presidenza dell’associazione Italiana Chiropratici dal 1995 al 2003. Si specializza in chiropratica sportiva (è maestro di sci fin dal 1975) e nel corso degli anni si occupa delle squadre nazionali italiane di Snowboard, Sci nautico, Ski-arc e Skyrunning. Nominato “Chiropratico dell’anno” dall’aIC nel 2000. relatore in vari congressi, da alcuni anni si occupa di scrivere articoli e diffondere la chiropratica attraverso tutti i canali possibili tenendo anche lezioni di filosofia chiropratica nelle scuole di chiropratica europee.

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Chiropratica - N. 19 - Marzo 2010 17

cintura sacroiliaca La soluzione per dolori di schiena, sindromi del piriforme, dolori pelvici e instabilità delle articolazioni sacro iliache. Grazie all’aumento della stabilità fornito dalla cintura Serola alla base della colonna, la forza aumenta nella colonna, nella schiena, nelle anche e nelle gambe e le possibilità di incidenti e aggravarsi della situazione diminuiscono considerevolmente! Oggi la cintura sacroiliaca Serola viene utilizzata da migliaia di persone in tutto il mondo per ridurre il dolore e per prevenire le lesioni inclusi dolori della maternità. PROBLEMA COMUNE CAUSA: Con l’affermarsi della biomeccanica, si è giunti a comprendere che l’articolazione sacroiliaca rappresenta la causa biomeccanica principale del dolore in zona lombare. EFFETTO: La tensione a carico dei legamenti nella regione sacroiliaca provoca risposte muscolari squilibrate, che danno luogo a modelli di compensazione, a spasmi muscolari, dolore a carico di schiena, anche e gambe. LA DIFFERENZA SEROLA La cintura sacroiliaca Serola è l’unica progettata per normalizzare la funzione dell’articolazione sacroiliaca. - Gli strati non elastici replicano l’azione dei ligamenti - Uno strato elastico aggiuntivo garantisce la compressione e aiuta a mantenere la postura corretta - Senza fibbie né cuscinetti irritanti - Non sostituisce la funzione muscolare - migliora la funzione muscolare - Aumenta la forza in tutto il corpo - Può essere indossata per periodi prolungati, senza provocare debolezza muscolare né atrofia LA CINTURA SEROLA NON SOSTITUISCE LA FUNZIONE MUSCOLARE Tramite la corretta stabilizzazione dell’articolazione sacroiliaca la cintura sacroiliaca Serola normalizza il tono muscolare e consente di assistere l’articolazione in maniera naturale. L’esercizio fisico effettuato indossando la cintura sacroiliaca Serola migliora la funzione muscolare e allieva il dolore, senza sollecitare l’articolazione. L’ASPETTO SALIENTE E’ LA NORMALIZZAZIONE E NON LA SEMPLICE STABILIZZAZIONE Normalizzando i meccanismi dell’articolazione ne normalizziamo la fisiologia compresa la forza muscolare la propriocezione e le dinamiche di scambio dei fluidi. La funzione normale consente la corretta guarigione.

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“Pilota” di handbike: io mi racconto - Parte terza Agostino Lodi

19 settembre 2010 Almè Ore quattordici, più o meno, alla partenza chiedo ad Alberto Zin quanti atleti della cat. D ci siano; 6 mi risponde, e con gli occhi cerco dove sono. Inquadrati tutti; il più pericoloso è Frisinghelli, perché è un missile, specie alle partenze, gli altri, mi dico che posso batterli, che oggi li batterò tutti. Ho 61 anni, credevo di essere una persona seria, posata, equilibrata e oggi sono qui a correre una corsa di handbike, questo sport fantastico che nemmeno conoscevo due anni fa. Al via, il mio avversario (che nel frattempo è diventato un nemico da battere, anzi se fosse possibile da abbattere) parte come al solito mulinando come un matto ed io cerco di non perderlo. Ma la ressa delle partenze mi è nemica, e mi prende un bel 20 metri, abbastanza per disperare di riprenderlo. Ed infatti non lo riprenderò più, ma mi tolgo una infinità di soddisfazioni, perché quando passo altri concorrenti, mi dicono: cos’hai mangiato oggi? hai fretta? Ed è uno spettacolo, girare per le vie del paese, come un missile (od almeno così credevo fino al quarto giro, quando mi passa il gruppo di quelli bravi sul serio, quelli che fanno un’altra corsa) ma la gente mi sorride e mi incita, “uei guarda li el numer desdot, cum el va!” Il dialetto bergamasco non è proprio così ma forse rendo l’idea; e al giro dopo: “tel chi ammò el desdot!” E così giro su giro, fino alla fine, quando mi fermano, anche se cominciavo a divertirmi allora. Tra parentesi, ho anche preso quel sig.

Maloia... un certo Diego Ceriotti, che normalmente mi va via ed anche lui mi dice, cosa c...o hai mangiato oggi, per prendermi così, doppiandomi? Grande gara comunque oggi in quel di Almè, con tutta la squadra che ha fatto faville, con due vittorie di categoria, un secondo posto (il mio) un terzo posto, piazzamenti vari, e per finire, un bel primo posto per la squadra, che ci gratifica tutti. Giornate così sono rare, ma forse da noi, in Polha cominciano ad essere una bella consuetudine, non è certo la prima e probabilmente non sarà l’ultima; la voglia di ripetersi viene vincendo, come con l’appetito... Forza dunque ragazzi, (il più giovane sembra un nonno), la prossima sarà in quel di Viterbo, con una trasferta mica da ridere, che però sapremo far diventare divertente, fruttuosa e appagante.

25/26 settembre 2010 Viterbo Ragazzi, questa volta mi è venuta lunga, ma il ricordo è talmente vivo che le mie mani vanno da sole sulla tastiera, mettendo giù parole, parole, parole, con un “ardore” sempre in crescita. E mi dispiace per quelli che non c’erano e che potranno solo invidiarci. Quando sarò vecchio... (oggi sono nel fiore degli anni) parlando un po’ biascicando, senza la dentiera, con un tono di voce in falsetto, racconterò della mitica trasferta di Viterbo. Mitica si, perché un’avventura così non mi era ancora capitata e di questo devo ringraziare i quattro componenti l’equipe, che con me, hanno composto il magnifico quintetto. Il primo deve essere Andrea; per forza di cose, primo perché è il proprietario del camper, ma soprattutto per la sua innata

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Chiropratica - N. 19 - Marzo 2010 19

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capacità di aggregare, di far compagnia, con quella sua faccia di... tolla, in grado di coinvolgere tutto il mondo, che ti fa passare ogni tipo di malumore. Piero, il gigante buono (veramente l’espressione che usano per lui è un’altra, ma non è riferibile...) che sembra serio serio e che invece è capace di lasciarsi andare a ridere e a divertirsi come un quindicenne con l’acne giovanile. Marco, lo conoscete tutti, un po’ cortino, ma sempre con il suo impegno, la sua rettitudine, la sua voglia di stare in compagnia a dispetto del suo carattere solitario. Ivan, altro bell’elemento, parlare poco, ma in compagnia è allegro e compagnone come gli altri, con un condimento di... vaffa... a ripetizione, che però conoscendo il tipo, suscitano ilarità. Per il sottoscritto non scriverò nulla, primo perché ormai mi conoscete, secondo perché non avendo io difetti, ne imperfezioni, e quando scrivo non ho quel leggero difetto lessicale, che è il mio “ strabismo di Venere “ che mi rende così interessante, non trovo nulla da ridire sulla mia persona che non sia positivo, ma io non amo gli autoincensamenti. Partenza un po’ confusa: prima dalla sede, poi da Gallarate a casa di Andrea. Il camper è già tutto carico, sono state caricate le bike, dietro sul portapacchi, coperte con un telo per proteggerle dall’acqua, ma salta all’occhio subito che non sarà possibile rimetterlo al ritorno, dato che le bici arrivano fino al tetto, e non avendo una scala, ma soprattutto il modo di usarla, non lo metteremo, sperando che non piova. Ivan alla guida, Marco navigatore, Piero, Andrea e Ago, dietro, comodamente seduti a far niente, cazzeggiando, scherzando, parlando di discorsi da uomini... giocando anche a carte come tre pensionati al bar.

E il tempo passa, ma i chilometri sono tanti, e poco a poco viene fame un po’ a tutti, allora Andrea comincia ad aprire gli armadietti e a tirar fuori: patatine, grissini, crodini, vino, spumanti vari (quelli che non ha pagato Piero la sera prima: che stemegna!) una torta, banane, mele, anche due verze... da fare in insalata, pasta, passata di pomodoro, scatole di tonno come piovesse, biscotti a chili, caramelle cioccolatini e probabilmente mi dimentico qualcosa. Decisione: ci facciamo una pasta con sugo di tonno e d’incanto ci troviamo come nella cucina di un amico caro, ad aspettare che l’acqua bolla, che il sugo cuocia a puntino, bevendo gli aperitivi, con le patatine (un sacco grosso intero) proprio come se fossimo rilassati a casa di amici. Nulla poteva disturbare l’ilarità di quei cinque ragazzi, che ridevano per nulla, perché ormai il riso era diventato contagioso e che ogni tanto chiamavano altri amici, per far sapere loro quanto si stessero divertendo, ricevendone altre risate, con il rammarico di non poter essere li con noi. Fa niente, se nel gavone c’erano cinque carrozzine, il senso di libertà e di onnipotenza ormai aveva avuto il sopravvento, e saremmo potuti partire per il giro del mondo, lasciando tutto alle spalle, e francamente non c’è mancato molto. Metti insieme cinque uomini, e automaticamente si parla di donne... ed ognuno parla delle sue esperienze, delle sue speranze, dei suoi sogni; così cresce ancora piano piano l’ardore, del racconto, ed alla fine ci si ritrova tutti d’accordo su tutto, in una gigantesca, cameratesca indigestione di parole, di risate, di pacche sulle spalle, di pura e spensierata felicità. La pasta comunque era mooolto buona, poca se vogliamo (mezzo chilo) ma buona, e Ivan che oltre ad autista è un ottimo cuoco, era tutto felice del risultato e degli applausi ricevuti.

Ovviamente finiamo con il caffè e il dolce, quello avanzato dal compleanno di Piero, accompagnato dallo spumante, (sempre quello che non ha pagato Piero.) Ripartenza e alla fine Viterbo: qui ci sarebbe da scrivere un elenco di deludenti vicende, dovute all’organizzazione, ma lascerò questo compito ad altri, ricordando solo, per chi legge, che scopriamo durissime salite, la mancanza assoluta di docce, la quasi impossibilità di parcheggiare comodamente (eravamo in pieno centro). Quello che però non ci manca è l’inventiva, per cui dopo una rapida ricognizione della zona e l’acquisto di tre filoni di pane fresco da mangiare con il prosciutto vinto la settimana prima da Andrea, risaliamo tutti in camper/casa, cercando di trovare una sistemazione più appropriata. Ma siamo in terra straniera... e quello che sembra facile da noi, qui non lo è per niente: prima si trova un campeggio, dopo una telefonata a casa per l’uso del computer, poi lo stesso campeggio non è raggiungibile, perché c’è un tunnel sotto il quale non si passa; ma è già notte siamo su una strada stretta, in mezzo alla

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campagna, senza un lampione e con la assoluta necessità di fare inversione. Ivan però tira fuori la sua perizia e dopo un bel tratto di retro, durante il quale tutti aspettavano il botto, riesce a girarsi, (sette metri e passa di camper) e si ritorna alla ricerca di un benedetto campeggio. Andate a Montefiascone, dice un tizio, che non sembrava troppo sveglio, che lì c’è sicuro un bellissimo camping, sul lago di Bolsena, che vi accoglierà a braccia aperte... Noi ci crediamo, e abbiamo girato per quasi un’ora, ma di camping aperti nemmeno l’ombra, solo strade fuorimano salite curve strette e madonne... tante madonne, che scendevano a fiotti e a catinelle: dedicate all’organizzazione, al povero passante che si era spiegato male e al fatto che siccome eravamo in viaggio da un po’, era diffusa la impellente necessità di espletare alcune necessità, che se per qualcuno sono di semplice soluzione, per altri... Soluzione? Ritornare nella piazza di partenza, che nel frattempo si era svuotata, e parcheggiare in fondo, sotto gli alberi, sperando di essere lontani dal passaggio e dal vociare della gente. Scopriamo un baretto accessibile per tutto, quindi... risolto anche il problema diffuso di cui sopra. Cena veloce, a base di prosciutto e poi a letto.

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Ma non pensiate che sia così facile mettere a letto sti cinque elementi... Allora: Marco in mansarda, ma la fatica di farcelo andare?... spingendolo su, tra risate e altre madonne, che si perdevano le forze, alla fine si rotola in cima in mezzo a tutte le borse che gli fanno da sponda per non cadere, che quando si affaccia da lassù, sembra la bavosa di Laurenti alla tv. Ghiro (Ivan) si accomoderà sui divanetti, un po’ corti, credo sia il posto per due bambini, ma bisogna accontentarsi, Io e Andrea nel letto matrimoniale, ed anche qui un bel trambusto per arrivarci; però mancava Piero, ed allora uno dei materassi finisce per terra e lui si sdraia nel corridoio, ed a quel punto tutti sono fermi e nessuno ha più la possibilità di spostarsi. Ovviamente, come da copione, prima di riuscire a prendere sonno, compaiono gli immancabili scherzi, lazzi, facezie varie, con condimento di risate e rumori assortiti, da uomini veri, che la mattina dopo ci dicono che facevamo un bel casino. Non parliamo poi del russare, tutti, un gran concerto di motoseghe con intermezzi di disboscamenti vari. Morale? Due ore di sonno, si e no, che, aggiunte alle poche ore della sera prima, (quando qualcuno mi telefonava alle tre e mezzo per chiedermi se dormivo...) non sono l’ideale preparazione alla gara del mattino.

Il mattino appunto, che inevitabilmente arriva, ma a quel punto bisogna districare un complesso agglomerato di uomini, di borse, di ausili vari, di tutori, che ci si mette le mani fra i capelli. Non so come, ma riusciamo a scendere, a sciogliere i legacci delle bike, a smontarle dal portapacchi, a prepararle, riusciamo anche a vestirci da gara, e finalmente ad andare alla partenza, per fare la cosa per la quale abbiamo intrapreso questa avventura: correre. Della gara non c’è molto da dire, salvo il fatto che: c’erano durissime salite, da spaccare le braccia, poi c’erano ovviamente anche delle discese, una facile, sulla tangenziale, da fare a circa 60 all’ora e una in centro, sul pavé e con una curva nel mezzo, che si derapava di quasi due metri, da quanto si scivolava, arrivando poi al traguardo tra la folla che ti applaudiva se facevi la curva, tutto fuori dal sedile, con la spalla quasi a terra, esagerando un po’ come faccio io, da quando mi sono accorto che la gente vuole “il colosseo” e si diverte, e applaude. (ma la cosa più importante è che mi diverta io, come un matto, come un ragazzino incosciente). Poi Andrea che buca al primo giro e invece di fermarsi fa tutta la gara sul cerchio, vincendo anche.

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Poi c’è Marco, che spinge talmente poco, che una volta spacca il pedale, un’altra dissalda lo schienale, questa volta ha letteralmente tranciato di netto il telaio della sua bike, riuscendo comunque a vincere, dichiarando poi di non essersene neppure accorto... Poi c’è Piero che sbaglia strada e va a broccoli, come dirà andrea, si fa cinque o sei chilometri in più fuori dal percorso, inseguendo non so quale ciclista, maschio o femmina non l’ha detto, costretto poi a rientrare sul percorso, cercando di recuperare. Pensate che sull’ultima salita, prima del traguardo, addirittura mi ha spinto su, aiutandomi a completare l’ultima fatica... che uomo... Per me e per Ivan corsa quasi normale invece, e tutte due sul podio. Bella come sempre la festa del podio, emozionante ogni volta, con gli atleti felici che mostrano le coppe vinte, (a proposito di “coppe”... Piero ha vinto un prosciutto alla lotteria...) Per cui ottimo come sempre il bottino della Polha, felicità, stanchezza, e puzza di sudore che ci porteremo fino a Milano, perché scopriamo che ci sono solo quattro stanze d’albergo fermate per 45 atleti tutti un po’ scassati, per fare le docce, a ben cinque chilometri di distanza. Però ci pagano bene e questo mitiga un po’ la delusione, facendoci sopportare una

convivenza forzata non proprio agevole per il viaggio di ritorno. Come sempre quando si parte, la valigia la fai con calma e ci sta tutto, ma al ritorno...non ci sta più niente, se poi ci mettiamo in più: 5 pacchi gara, 5 confezioni alimentari, 4 coppe, 3 confezioni di vino, 4 bouquet di fiori, allora diventa difficile caricare tutto e far posto anche per 5 bike, 5 carrozzine, 5 atleti stanchissimi, tutti con borse, sacchi di ferri, borse delle ruote, compressore e quant’altro occorreva alla spedizione, capirete perché attorno al camper/casa era disseminata una serie di cianfrusaglie inimmaginabile, che sembrava il dopo mercato, quando, via le bancarelle rimane tutto il ciarpame possibile. Comunque c’è stato tutto, e saltando il pranzo offerto dall’organizzazione, perché c’erano 6 ore di viaggio da fare, si riprende il cammino per rincasare. Fermata per il pranzo, a base di ciò che restava del pane e del prosciutto, in un autogrill, sotto le piante; di mia volontà, senza alcuna spinta da parte degli altri, che anzi mi pregavano di non farlo, scendo dal camper/casa, monto la mia carrozzina, vado al bar a pregare l’addetta di portarci quattro birre alla spina e una coca (per l’autista) più cinque gelati, più cinque caffè e riusciamo anche a far diventare matta la barista, sconvolta dalla

strana comitiva. Il ritorno corre via più o meno velocemente, tra discorsi seri, meno seri, per niente seri, tra incidenti a roncobilaccio, code a Barberino e traffico vario, fino all’arrivo, ormai alle 10.30 in quel di Gallarate, nell’amica casa di andrea. Divisione dei pani e dei pesci, ognuno a caricarsi la propria auto e partenza per casa. e questo è stato l’unico momento brutto, perché segnava la fine di questa magnifica avventura, al punto tale che i saluti sono stati veloci, stringati, quasi di corsa siamo partiti tutti per le case, quelle vere, con nel cuore questo viaggio, che sono certo sia stato per tutti una fantastica esperienza. accompagnatore o no, cari miei, a noi non ci ferma nessuno; non ci siamo mai fermati, per nessun motivo, e quest’avventura dimostra ancora una volta che quando si vuole, si può fare di tutto, come e meglio di chiunque altro. rinnovo le mie scuse per le troppe righe scritte, che forse vi hanno annoiato, ma spero che traspaia la felicità di questi cinque protagonisti, che mi hanno delegato a metterla per scritto, e che avranno domani un bel ricordo da raccontare, parlando un po’ biascicando, senza la dentiera, con un tono di voce in falsetto, racconteranno della mitica trasferta di viterbo.

Breve curriculum vitae Milanese, nato il 16/07/1949, professione artigiano orologiaio, in pensione, ma ancora operativo. nel 2008 scopro lo sport, con un fisico appesantito da tanto ufficio... Mi innamoro subito dell’handbike, disciplina in decisa ascesa, che dopo circa vent’anni di nascita trova in questi anni, notevoli riconoscimenti. Sono portatore di postumi di poliomelite, contratta all’età di 10 mesi, nel lontano 1950. In questo anno e mezzo di attività assidua a questo sport, ho fatto molte gare specifiche, molte maratone e molte crono, sia in Italia che all’estero, proprio come fanno gli sportivi veri... con risultati per me ottimi. Ovviamente però le mie articolazioni, oltre ai miei muscoli e a tutto il resto... risentono di una vita sedentaria, con posture sbagliate; e questa espolsione di attività, non fa altro che evidenziare i miei limiti. Per questi problemi ho conosciuto la chiropratica, con massima soddisfazione, sia mia che del mio fisico.

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La bocca ed il corpo Parte quinta

Dr. Daniele Chiesa medico chirurgo specializzato in odontostomatologia Nei precedenti articoli abbiamo affrontato diversi argomenti inerenti la bocca concentrando l’attenzione specialmente sui denti, ma nella cavità orale è presente un altro organo molto importante : la lingua. L’apparato stomatognatico, cioè masticatorio, è un insieme di strutture dotate di grande sensibilità neurologica che devono agire in maniera perfettamente coordinate fra loro. L’attenzione è generalmente focalizzata sui denti, da qualche hanno anche la componente muscolare ha avuto il riconoscimento della sua importanza, mentre la lingua rimane ancora un organo del quale la maggior parte degli operatori sanitari ignora l’importanza nell’economia funzionale dell’organismo. La funzione universalmente conosciuta della lingua è quella di recettore gustativo. Sulla sua superficie sono distribuite con una ben precisa disposizione le papille gustative che raccolgono le informazioni sui sapori salato, dolce, amaro, acido dei cibi. Ogni gusto viene percepito in ben precise zone Dolce: sulla punta Salato: nella parte laterale anteriore (su entrambi i lati) Acido: nella parte laterale posteriore (su entrambi i lati) Amaro: a livello del terzo posteriore Oltre alla funzione di recettore gustativo la lingua ha funzioni di organo conformatore e stimolatore del Sistema Nervoso Centrale. La funzione della lingua e la sua programmazione neurologica inizia già nella vita fetale. A tutti noi è capitato di vedere quelle entusiasmanti e tenere fotografie intrauterine dove il feto si ciuccia il dito, in realtà si sta allenando alla prima funzione vitale che dovrà espletare dopo aver iniziato a respirare: ciucciare e deglutire.

Nell’allattamento naturale cioè al seno, la lingua schiaccia e stira il capezzolo contro il palato, nella zona delle rughe palatine, stimolando l’uscita delle gocce di latte di cui inizia la digestione da parte della saliva. L’allattamento naturale sviluppa, quindi, il corretto schema motorio della deglutizione dove la lingua spinge contro il palato stimolandone l’allargamento necessario ad una corretta disposizione dei denti permanenti. Nell’allattamento artificiale, per l’interposizione della tettarella, la lingua non può compiere il movimento di elevazione verso il palato ne spremere la tettarella perché troppo dura, ne consegue che a livello cerebrale si costituirà uno schema motorio nel quale la lingua avrà una postura bassa senza alcuna azione di stimolo sul palato. Per poter far uscire il latte il bambino è costretto ad eseguire un’ azione di aspirazione utilizzando i muscoli delle guance, Con l’ esercizio continuo dell’allattamento questi muscoli si rinforzano creando una sorta di muro ai lati della faccia che impedisce lo sviluppo verso l’esterno dell’osso mascellare. Il mascellare è l’osso che costituisce la vol-

ta palatina la quale separa la cavità orale dalle cavità nasale e dai seni mascellari. Lo sviluppo in larghezza di questo osso è stimolata dalla pressione esercitata dall’aria inspirata e dalla pressione esercitata dalla lingua ad ogni deglutizione. Venendo a mancare queste forze e trovandosi chiuso fra i muscoli ipertrofici l’osso mascellare non può svilupparsi altrimenti che in avanti e verso l’alto. Il quadro anatomico ed estetico che si viene a formare è caratterizzato da palato stretto, dentatura affollata e prominente in avanti a tipico “musino di topo”. Il bambino con la funzione linguale non corretta, sovente respira con la bocca e non con il naso, motivo per cui manca la spinta della pressione continua dell’aria inspirata sull’osso palatino. L’aria inspirata attraverso la bocca passando direttamente in trachea, salta il filtro nasale dove viene purificata e riscaldata. Questo comporta l’arrivo diretto, nell’albero bronchiale, di tutte le sostanze inquinanti e irritanti che purtroppo sono presenti nell’aria delle nostre città. L’aria fredda a sua volta irrita le pareti bronchiali rendendole ancora più deboli nei confronti di questo attacco chimico. Il risultato è una maggiore facilità all’insorgenza di patologie infiammatorie ed allergiche. Un altra patologia molto comune spesso legata ad una non corretta dinamica deglutitoria, sono le otiti croniche e recidivanti. Durante la deglutizione le tube di Eustacchio, condotti che mettono in comunicazione l’orecchio interno con la gola, si aprono e attraverso una pressione negativa che si forma in gola, viene aspirato in gola, il muco che eventualmente si trovi al loro interno. Questo drenaggio continuo evita il ristagno di muco e batteri all’interno dell’orec-


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Chiropratica e odontoiatria

chio medio, origine di processi infiammatori ed infettivi. Se la dinamica linguale e quindi la deglutizione non sono corretti, le tube di eustacchio si aprono ugualmente ma in gola si forma una pressione positiva che spinge su per le tube la saliva ed i batteri facilitando l’insorgenza di infezioni croniche. Nel bambino questa situazione è amplificata dalla orizzontalità delle tube che diminuisce con la crescita. anche nell’adulto la lingua può essere concausa di quadri dolorosi riferiti a distretti quali, ad esempio la cervicale. Quando si deglutisce la lingua si eleva verso il palato per spingere il cibo o la saliva in esofago, il sigillo che attua per non far sfuggire i liquidi o il cibo triturato è a tenuta stagna per garantire la massima efficacia dell’ atto deglutitorio. Quando vengono a mancare dei denti, specialmente inferiori, si vengono a formare delle brecce dalle quali il cibo o la saliva, possono sfuggire facilmente ricadendo nel vestibolo, lo spazio fra guance e denti, rendendo l’assunzione di cibo più lenta e difficoltosa. Per ovviare a questo il cervello modifica la dinamica linguale in modo che essa vada a chiudere la breccia (fig 2). Ok, problema risolto! e invece no.

Per poter compiere questo lavoro di compenso la lingua va incontro a movimenti di torsione e stiramento. anatomicamente e funzionalmente la lingua è connessa muscolarmente alle prime vertebre cervicali, ne risulta che una asimmetrica funzione linguale può portare ad anomale trazioni vertebrali. La lingua svolge l’azione di organo di compenso anche in altre condizioni: protesi mobili e fisse incogrue specialmente in altezza. In questo caso presenta sui bordi zone di depressione dovute all’impronta dei denti (fig 3).

Infine esiste una pare delle lingua che anche in condizioni di normale allattamento naturale può condizionare la dinamica linguale negli anni della crescita e anche in età adulta : il frenulo linguale (fig.4) un frenulo linguale corto è un limite alla

corretta dinamica linguale in quanto frena o impedisce la salita di questa verso il palato venendo a mancare, quindi, una corretta stimolazione del trigemino a livello palatino. terapie: obiettivo della terapia deve essere la ricostituzione di una normale funzione linguale. Se la lingua funge da compenso a protesi incongrue bisogna prevedere un rifacimento delle stesse con le giuste altezze. Se si tratta di un frenulo corto in presenza di allattamento naturale potrebbe essere sufficiente praticare una frenulectomia cioè il taglio del frenulo. Questo intervento, se praticato con le normali tecniche chirurgiche, può comportare qualche disagio per il paziente sia adolescente che adulto, mentre utilizzando le moderne tecniche laser, non dovendo applicare punti di sutura, i disagi sono praticamente nulli. anche per l’anestesia è sufficiente applicare una cremina anestetica senza ricorrere ad aghi e siringhe. La terapia si complica nel caso di un pregresso allattamento artificiale e uso del ciuccio. In questo caso ci troviamo di fronte ad una situazione in cui bisogna modificare lo schema motorio della lingua. Bisogna quindi ricorrere a una serie di esercizi, terapia mio funzionale, che permettano alla lingua di muoversi in maniera corretta ed esercitare le giuste pressioni sul palato. Questa terapia, di per sé lunga e pesante, può essere integrata da appositi apparecchi, oggidì privi di punte e griglie, che guidano la lingua nella corretta posizione di deglutizione.

Breve Curriculum vitae Nato a Genova nel 1955, Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1982 università degli Studi di Genova Specializzazione in Odontostomatologia nel 1985. Dal 1987 membro dell’accademia italiana di Kinesiografia ed elettromiografia Cranio-Mandibolare (aIKeCM - www. aIKeCM.it). Ideatore della tecnica di “Corono-

plastica in Deglutizione” nel 1988, pubblicata nel testo: Bazzotti - Boschiero “Principi di occlusione neuromuscolare” Cea Milano. Dal 1989 docente aIKeCM ed attuale Segretario Culturale. Fellowship (I.C.M.O.) International College of Cranio Mandibular Orthopedic (uSa), in Ortopedia Cranio Mandibolare nel

1997. Diploma triennale aIKa (accademia Italiana Kinesiologia applicata). Dal 2003 insegnante (rapporti occlusione postura) al corso di laurea in Podologia università di Genova. relatore a corsi e congressi nazionali ed internazionali. Libero professionista odontoiatra in Genova.


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aLMeraS vINCeNt BeLLONI MarCO . BrONNer DaNIeL . CaSteLLaNI CeLIa.

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PIEMONTE

. . . . . . . . Ivrea - tO - Corso Nigra, 52 - tel. 0125.49225 . . . . . . . . . aStI - at - via G. verdi, 16 - tel. 0141.593508 . tOrINO - tO - via vittorio amedeo II, 21 - tel. 011.542841 . tOrINO - tO - via vittorio amedeo II, 21 - tel. 011.542841

SaN GILLIO - tO - viale Balbo, 6 - tel. 011.9840846 tOrINO - tO - via vittorio amedeo II, 21 - tel. 011.542841 BOrGOMaNerO - NO - via Piave, 2 - tel. 0322.846754 CaSteLLaNI tatIaNa . . tOrINO - tO - via vittorio amedeo II, 21 - tel. 011.542841 CaveDONI eLIO . . . . . tOrINO - tO - via vittorio amedeo II, 21 - tel. 011.542841 CHIvaSSO - tO - via Collegio, 2 - tel. 011.9101573 CINICOLO DaNIeLa . . . tOrINO - tO - via vittorio amedeo II, 21 - tel. 011.542841 eLLIOtt LeIGH . . . . . . tOrINO - tO - via vittorio amedeo II, 21 - tel. 011.542841 aStI - at - via Pietro Micca, 28 - tel. 0141.531554 GarrIGueS JuStIN . . . tOrINO - tO - via vittorio amedeo II, 21 - tel. 011.542841 GeSSat MurIeL . . . . . tOrINO - tO - via vittorio amedeo II, 21 - tel. 011.542841 GLaIN JerOMe . . . . . . . . . . CuNeO - CN - via Silvio Pellico, 8 - tel. 0171.696655 KurzeNBerGer PauLINe tOrINO - tO - via vittorio amedeo II, 21 - tel. 011.542841 Parra aNNe . . . . . . . tOrINO - tO - via vittorio amedeo II, 21 - tel. 011.542841 PeLLISSIer eDDY. . . . . . . . verCeLLI - vC - via Dionisotti, 18 - tel. 329.7606156 CaSteLLaNI rICHarD

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LIGURIA aNDreSINI JOHN . . . . SarzaNa - SP - via variante aurelia, 70 - tel. 0187.603135 BertaMINI DaNIeLe . . GEnOVA - GE - Via Brigata liguria, 3/15A - Tel. 010.562018 CaSteLLaNI PaSCaL . SavONa - Sv - Corso tardy e Benecu, 7a - tel. 0198.401276 eLLIOtt LeIGH . . . . . . . . . . veNtIMIGLIa - IM - via roma, 17 - tel. 0184.351290 MuruGaN PatrICK . . SaNreMO - IM - Corso G. Garibaldi, 131 - tel. 0184.507733 PeLLISSIer COraLIe. . . . . GEnOVA - GE - Via Maragliano, 6/5 - Tel. 010.5702516 PeLLISSIer eDDY. . . . . . . GEnOVA - GE - Via Maragliano, 6/5 - Tel. 010.5702516 zarCO YvON. . . . . . . . . . . . . LOaNO - Sv - via aurelia, 456 - tel. 019.673984 TOSCANA CaMuCIa - ar - Via dell’Esse, 30/a - Tel. 0575.630572 vIareGGIO - Lu - via Don Bosco, 193 - tel. 0584.54635 LuCCa - Lu - viale G. Puccini, 1780 - tel. 0583.511051 BeLIG aHMet-raLPH. . . . . . . FIreNze - FI - via Passavanti, 4 - tel. 055.574972 BeNSeN GearY . . . . . . . . . . LuCCa - Lu - via romana, 231 - tel. 0583.490115 BerGStrOM erIK . . . . . . . PiSA - Pi - Via Matteucci, 38 sc. G/6 - Tel. 050.581312 MONteCatINI - PI - Corso Matteotti, 107 - tel. 0572.911124 CaSteLLaNI ISaBeLLe . . . . . . LuCCa - Lu - via Filungo, 153 - tel. 0583.4921272 eStIBaL GerarD . . . . . . . . . . FIreNze - FI - via F. Grifeo, 6 - tel. 055.4378703 vIareGGIO - Lu - via Mazzini, 225 - tel. 0584.943148 FarNeSI aLBertO . . . . . . MarINa DI PISa - PI - via Milazzo, 92 - tel. 050.35646 PISa - PI - via Manzoni, 10 - tel. 050.24124 tIrreNIa - PI - vione vannini, - tel. 050.39497 GIuNtOLI aLeSSIO . . . . . . . . . . PISa - PI - via Matteucci, 38 - tel. 050.581312 SaNtaCrOCe SuLL’arNO - Pt - via F.lli Cervi - tel. 380.3035822 PONteDera - PI - via valtriani - tel. 380.3035822 LuSter JOSHua rYaN . . . . SIeNa - SI - Viale Sardegna, 37/12 - Tel. 0577.281049 vOLterra - PI - via Porta Diana, 24 - tel. 0577.281049 aMOrINI GIaN DaNIeLe . aNDreSINI JOHN . . . . .

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SARDEGNA FrONteDDu SeBaStIaNO . NuOrO - Nu - viale del Lavoro, 13 - tel. 0784.257036 CaGLIarI - Ca - via alziator, 15 - tel. 070.389119 OLIva BeNItO . . . . . . . . . . . CaGLIarI - Ca - via alziator, 15 - tel. 070.389119 PISaNu rOBert . . . . . . . . . SaSSarI - SS - via M. Coppino, 26 - tel. 079.275555


CHIROPRATICI CHE SOSTENGONO L’APCI Chiropratica - N. 19 - Marzo 2010 25

CANTON TICINO (SVIZZERA) aNDreOLI GIaNLuCa . . . . . . BetGe GIOrGIO . . . . . . . . . .

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TRENTINO ALTO ADIGE CHIrOPratICa NaturaLMeNte. GIeSe KeItH . . . . . . . . . . . .

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LuGaNO - tI - via Cantonale, 11 - tel. +41.91.9226956 LuGaNO - tI - via tesserete, 51 - tel. +41.91.9703232 BeLLINzONa - tI - Piazza del Sole, 7 - tel. +41.91.8800220 BIaNCHI MatILDe. . . . . . . . . . . . . . LuGaNO - tI - via Dufour, 4 - tel. +41.91.9214927 FraNCONI GLOrIa . . . . . . . . . . . COMaNO - tI - via tavernola, 33 - tel. +41.91.9604545 HOrt DOMINIQue . . . . . . . . . . . COMaNO - tI - via tavernola, 33 - tel. +41.91.9604545 JarDINe WILLIaM . . . . . . . . . . aSCONa - tI - via Buonamano, 1 - tel. +41.91.7921836 JarDINe-BISCHOFBerGer CHrISta aSCONa - tI - via Buonamano, 1 - tel. +41.91.7921836 NODarI LuISa . . . . . . . . . . . . . . COMaNO - tI - via tavernola, 33 - tel. +41.91.9604545 veNDraMe CHrIStIaN . . . . BeLLINzONa - tI - via Henri Guisan, 6 - tel. +41.91.8255550 WuLLSCHLeGer GIOvaNNI . . . . . . . . LuGaNO - tI - via Dufour, 4 - tel. +41.91.9214927

FRIULI VENEZIA GIULIA CHIrOPratICa eaCH DWIGHt . VENETO FOSter FreDrICK . . . GrueN DaNIeLa Mae . GrueN erIC . . . . . KraGt MICKaeL . . . MItCHeLL PatrICIa . SOutH StePHeN. . . SPaDON reNzO . . .

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EMILIA ROMAGNA BaeKKeL KrIStIaN. . . . . DavID BrICe . . . . . . . . DIQuIGIOvaNNI MatteO FaLINSKa JaNe . . . . . . Gauvreau eMILIe . . . . HarDY LeONarD . . . . LaMBrICHtS DrIeS . . . MaLINverNO GaBrIeLe . MarIaNI JOHN . . . . . . .

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CALABRIA De LeO MICHeLe .

OLIva BeNItO

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PeruGIa - PG - via Costa di Prepo, 3a - tel. 075.5005363 PeruGIa - PG - via S. Siepi, 11 - tel. 075.5731212 . . terNI - tr - via tre Monumenti, 4 - tel. 0744.404129

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Nuovo orizzonte della salute

Chiropratica e sport

CICS, un obbiettivo da raggiungere per il bene dello sport! Dr. Coralie Pellissier Ms.C., I.C.S.S.D.

Il Comitato Italiano di Chiropratica dello Sport (CICS) è stato creato nel lontano 1994. Nei primi anni di attività, questo comitato ha organizzato diversi seminari in collaborazione con la Federazione Internazionale di Chiropratica Sportiva (FICS) oltre ad aiutare numerosi chiropratici ad entrare in Associazioni Sportive di livello Internazionale. A fine 2010 il CICS ha eletto un nuovo comitato esecutivo. L’obbiettivo primario della CICS è, e resterà sempre, quello di promuovere e divulgare la chiropratica sportiva al fine di fornire agli atleti il miglior standard di assistenza chiropratica. Inoltre la CICS provvede ad inviare chiropratici qualificati alle manifestazioni sportive nazionali ed internazionali su richiesta delle federazioni e/o associazioni sportive. A questo proposito il Consiglio Direttivo CICS sta cercando di impegnarsi al massimo per vedere la loro bellissima professione estesa ad un numero sempre maggiore di atleti anche in Italia. Per raggiungere l’obbiettivo finale però c’è ancora molto da fare e in quanto CICS abbiamo bisogno dell’aiuto di

più membri possibili per raggiungere i vari obbiettivi. Ricordiamoci che l’unione fa la forza e che tutti noi vogliamo solamente il bene di questa fantastica professione e il suo pieno riconoscimento a livello Internazionale. Tutti gli atleti dovrebbero avere la possibilità di accedere alle cure chiropratiche e per questo motivo la CICS ha deciso di riattivarsi seriamente. Come CICS ora come ora stiamo lavorando al fine di mandare il maggior numero di chiropratici agli European Master Games che si svolgeranno a Lignano Sabbiadoro nel settembre del 2011, stiamo cercando di entrare ufficialmente come professione medico sanitaria nel Comitato Italiano Paralimpico (siamo già riusciti a fare entrare nello staff medico il Dott. Bertamini ai giochi Paralimpici di Vancouver e la Dott. Pellissier in una Coppa del mondo di sci per diversamente abili), stiamo cercando di entrare nei centri sportivi per diversamente abili a livello nazionale (abbiamo già introdotto il Dott. Luraschi nel centro polisportivo per diversamente abili di Varese), la Dott. Pellissier parteciperà allo staff medico rappresentando la chiropratica ai giochi Universitari 2011 in Turchia e aspettiamo conferma per i World Master Games che si dovrebbero svolgere a Torino nel 2013. Insomma come vedete stiamo provando a muoverci su vari fronti cercando di introdurre la chiropratica in più associazioni sportive possibili. Per riuscire nel nostro intento abbiamo bisogno della collaborazione di più membri possibili. Chiederei pertanto a tutti i chiroprati-

ci coinvolti in Associazioni Sportive di qualunque livello di segnalarlo alla CICS tramite e-mail a drcora@hotmail.it in modo da creare una possibile collaborazione. Come? I modi sono vari... nulla ci impedisce per esempio se io Coralie Pellissier tratto atleti Liguri i quali vanno in trasferta in Calabria e per motivi personali non posso seguire, di riferire un mio collega e via dicendo. Insomma cari colleghi l’unione fa la forza... bisogna solamente avere il coraggio di unirsi. Basta pensare egoisticamente solo a IO IO IO. Instauriamo un sistema che funziona dove possiamo guadagnarci tutti: chiropratici, professione e atleti!! Cari pazienti, se volete vedere la chiropratica rappresentata nelle varie Associazioni Sportive, non vi dovete sentire esclusi dall’aiutarci. Se conoscete qualche dirigente o se voi stessi fate parte di qualche gruppo sportivo e vi piacerebbe essere seguiti da un chiropratico, contattateci sempre a drcora@hotmail. it e proveremo ad attivarci e concludere una collaborazione con il chiropratico più vicino e disponibile. Signori... provare non costa nulla! Il segreto del successo è CREDERCI... ...noi ci crediamo! Tu ci credi?

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Nuovo orizzonte della salute

Chiropratica e sport

Polha-Varese progetto chiropratico

Agostino Lodi, Dr Joseph Luraschi, Daniela Colonna-Preti Il giorno 6 dicembre 2010 nella sede della POLHA-VARESE è partito il progetto chiropratico. La POLHA è una associazione sportiva per disabili che comprende più di 160 persone tra accompagnatori, volontari, soci ed atleti con varie difficoltà, vero nucleo vitale e scopo della società, che comunque svolgono attività sportiva anche agonistica, sia in Italia che all’estero, conseguendo in questi anni risultati di tutto rispetto, con medaglie olimpiche, premi internazionali, partecipando a campionati europei e mondiali. Tanta e tale attività procura spesso ai protagonisti infortuni, distorsioni, stiramenti, ecc, tutti quei sintomi che l’attività sportiva svolta in modo agonistico, bene o male, procura. Mesi fa, circa all’inizio dell’anno agonistico 2010, mi venne l’idea di fornire un aiuto concreto agli atleti dello sport che pratico, l’handbike, e che ad ogni allenamento o gara, dove l’impegno era massimo, si lamentavano dei dolori alle spalle, ai muscoli, alle articolazioni. In quei mesi avevo conosciuto il Dott. Pellissier tramite amicizie comuni. Dopo averlo frequentato e dopo aver avuto da lui un trattamento terapeutico, mi sentivo veramente bene; mi venne così la voglia di estendere a tutti gli atleti la possibilità di usufruire di tale beneficio. Il Dott. Pellissier è uno dei più conosciuti e affermati dottori in chiropratica, che è una disciplina atta ad ottenere l’equilibrio neuro-muscolo-scheletrico con apposite manipolazioni ossee e tecniche di lavoro neuro-muscolare. Dopo contatti e incontri, e dopo aver

fatto sondaggi e indagini tra i soci della società, si è arrivati alla conoscenza del Dott. Joseph Luraschi, giovane dottore, già affermato nella professione, e desideroso di iniziare una collaborazione

nuova, con un gruppo di “pazienti” decisamente fuori dal normale. Siamo finalmente arrivati alla giornata del 6 dicembre, nella quale è partito il progetto chiropratico, che ha incontra-

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Chiropratica - N. 19 - Marzo 2010 29

Chiropratica e sport

to successo e suscitato entusiasmo, ripagando di tanti mesi di lavoro. Siccome però le cose facili non fanno per noi, quella mattina nevicava mica da ridere e la neve ovviamente ostacola i movimenti di tanti di noi... Ma niente paura, oggi si parte a costo di andare a prendere uno per uno tutti gli iscritti. Invece tutto bene! arrivati tutti con soddisfacente puntualità, e tutti si sono trovati a loro agio con il Dott. Joseph e dopo il trattamento hanno dichiarato la loro capacità di fare movimenti che fino a poco prima davano dolori e fastidi. Qualcuno ha detto che alzando la testa per guardare il cielo, facendo il consueto sforzo, per poco non si ribaltava all’indietro, tanto si sentiva il collo libero e tanto facile gli veniva il movimento. Non crediamo però che tutto questo sia miracoloso, ma indubbiamente i vantaggi sono davvero considerevoli e pensando che siamo riusciti a contenere, in modo addirittura miracoloso, i costi, credo che un’ opportunità come questa non si possa perdere. Dunque il progetto chiropratico con il Dott. Joseph Luraschi è partito nel mi-

gliore dei modi, e continuerà, crediamo, ancora meglio; lui stesso di seguito fornirà le sue impressioni e le sue speranze, per una fattiva e duratura collaborazione. Agostino Lodi Disabile, atleta agonista della POLHA-VARESE specialità handbike

Il 6 dicembre nevicava forte a Como e l’idea di guidare fino a Varese con le strade bianche non era allettante, però l’idea di cominciare una nuova avventura lavorativa diversa da tutte le altre svolte mi spinse a prepararmi e ad avventurarmi verso Varese con il mio fedele Tom Tom. Arrivato al centro Polha con una ventina di minuti di anticipo aspettai l’arrivo di qualcuno che mi aprisse per preparare la saletta dove avrei poi speso i miei prossimi lunedì ad aiutare atleti disabili, volontari, amici e colleghi. In passato avevo già lavorato con persone disabili ma mai come chiropratico quindi non posso negare di essere stato un pochino nervoso a lavorare su persone con problemi “strutturali” e di conseguenza con abitudini funzionali ben diverse da una persona non disabile, ma tutto andò liscio come l’olio e la prima parte della giornata volò via senza neanche accorgermene. Dopo una pizza in compagnia di Agostino e Daniela in un ristorantino locale non male, ripresi a visitare nel

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Nuovo orizzonte della salute

pomeriggio. Considerando una quarantina di minuti per ogni nuova visita, per conoscere meglio queste persone con le quali sarei stato molto a contatto per i prossimi mesi, e una ventina di minuti per le visite di controllo successive, quel giorno visitai 12 persone, che per un “neolaureato” che lavora da poco piu di 12 mesi e per una disponibilità di tempo limitata era già un buon livello di lavoro. È dal 6 dicembre che ogni lunedì sto visitando queste persone al centro della Polha e alcune hanno avuto dei grandi miglioramenti, altri un po’ meno, e altri ancora stanno facendo un po’ più fatica, ma questa cosa è normale, specialmente se non si è mai stati tra le mani della chiropratica. La cosa che finora mi è rimasta più impressa di questa esperienza è che queste persone, nonostante siano in sedie a rotelle o facciano fatica a camminare appoggiate ad una stampella o addirittura con entrambe le gambe amputate, sono persone tali e quali a me con un grande cuore e una gran voglia di fare del bene, e l’ultima cosa di cui hanno

Chiropratica e sport

bisogno è la compassione degli altri o di sentirsi chiedere ogni 3 secondi se hanno bisogno di aiuto, perché riescono a fare tutto quello che facciamo noi senza alcun problema, che sia muoversi da un lettino ad una sedia, fino addirittura al guidare una macchina. La chiropratica può aiutare chiunque, non solo a recuperare più velocemente da piccoli problemi neuro-muscoloscheletrici, ma a migliorare le performance sportive di atleti, di qualsiasi disciplina sportiva. Quando il corpo è in equilibrio e il sistema nervoso non ha “interferenze” c’è una migliore trasmissione di informazioni tra cervello e resto del corpo, migliorando quindi le performance muscolari e neurologiche vincendo cosi le competizioni. “È L’ABILITA’ CHE CONTA NON LA DISABILITA’” Dr Joseph Luraschi Dottore in Chiropratica (Anglo European College of Chiropractic UK) Offrire ai soci POLHA l’opportunità di sperimentare le “magie” della chiropratica… Perché no?

Ho avuto la possibilità di sperimentare personalmente l’efficacia delle pratiche di chiropratica in occasione delle Paralimpiadi Invernali di Vancouver nello scorso mese di marzo 2010, prima ne avevo sentito parlare ma non avevo mai approfondito la materia. Nella mia veste di Team Leader della Nazionale Italiana Paralimpica di Ice Sledge-Hockey, nell’ambito di uno specifico progetto di collaborazione tra Comitato Italiano Paralimpico e Associazione Chiropratici Sportivi Italiani, mi era stato proposto di provare a inserire un chiropratico nell’organico del mio team che si stava preparando per l’appuntamento paralimpico. Ho avuto così l’opportunità di conoscere, osservare e sperimentare personalmente il Dott. Daniele Bertamini al lavoro, nei raduni di preparazione e poi a Vancouver. Riservatezza, professionalità e una grande sensibilità sono le doti che maggiormente mi hanno colpito in Daniele, che ha saputo inserirsi con discrezione nel nostro Team affiatato e rendersi utile con le sue pratiche, che se inizialmente hanno stupito chi ancora - come me non conosceva le modalità e le grandi potenzialità della chiropratica, successivamente sono state richieste e utilizzate con continuità, a beneficio della squadra. Essendo anche presidente della POLHA Polisportiva Dilettantistica per Disabili Varese, una volta tornata a casa ho quindi accolto con entusiasmo l’idea della Dott.ssa Coralie Pellissier e del nostro atleta Agostino Lodi di proporre ai nostri soci un “progetto chiropratica”, che inizialmente doveva essere portato avanti personalmente da Coralie, ma che purtroppo per motivi di distanza da Varese ha dovuto rinunciare. Ci è stato quindi fatto il

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Chiropratica - N. 19 - Marzo 2010 31

Chiropratica e sport

nome di un possibile sostituto, il Dott. Joseph Luraschi, proveniente dalla zona di Como. Lo abbiamo incontrato e siamo rimasti favorevolmente impressionati dalla sua semplicità e dalla sua condivisione dei nostri obiettivi e di quei valori che quotidianamente portano noi volontari a spendere molto del nostro tempo per promuovere le molte iniziative per disabili che costituiscono l’ossatura della POLHA. Tant’è vero che Joseph ha già sposato il nostro motto dell’anno 2010, ovvero “È l’abilità che conta, non la disabilità”. Abbiamo concordato con lui che, almeno inizialmente, avremmo fissato una giornata alla settimana, il lunedì, in cui Joseph sarebbe venuto nella nostra sede a Varese, a disposizione di coloro che, tra i nostri soci, volevano sperimentare questa terapia. Dopo 29 anni dalla suo fondazione, infatti, la POLHA nello scorso mese di novembre ha inaugurato la sua prima Sede Operativa, dei vasti locali da noi completamente ristrutturati, che ci sono stati dati in comodato d’uso dal

Comune di Varese. Abbiamo quindi potuto dedicare la nostra “saletta medica” al progetto “chiropratica”. In attesa della prima giornata di lavoro di Joseph abbiamo cercato di rendere il più “professionale” possibile la saletta medica, prima completamente vuota. Seguendo i suoi suggerimenti abbiamo recuperato una scrivania, delle sedie e un paravento dietro al quale abbiamo improvvisato uno spogliatoio, attaccando al muro dei ganci a varia altezza (accessibili quindi ai “carrozzati”) per gli abiti. Ma solo Joseph poteva trasformare la nostra scarna saletta medica nello “studio del chiropratico”! Il primo lunedì di dicembre - nonostante la fitta neve e le notevoli difficoltà che ha a camminare - il nostro Agostino, incaricato dal consiglio direttivo della POLHA di coordinare questo progetto, era pronto ad accogliere il Dott. Luraschi, che è arrivato carico di di attrezzature: lettino da chiropratico, una colonna vertebrale in 3D da scrivania, dei poster da attaccare alle pareti, degli strani cunei e una pila di cartelle mediche in bianco…. Ha sistemato tutti i

suoi strumenti di lavoro, poi ha indossato il camice, e la trasformazione è stata completa. Eravamo pronti ad accogliere i primi pazienti! Devo dire che ringrazio tutti coloro che, pur non conoscendo questo tipo di terapia, si sono fidati della POLHA e hanno affidato alle mani del Dott. Luraschi i loro dolori, le posture errate e vari tipi di sofferenza. Lunedì dopo lunedì si stanno presentando in sede per le terapie sia i nostri atleti disabili, sia i volontari e i dirigenti della POLHA. Ma le belle sensazioni riportate e il benessere ottenuto fanno sì che ciascuno torni a casa e ne parli, con i famigliari e gli amici. Ecco quindi arrivare le richieste di poter partecipare al progetto anche da parte dei genitori dei ragazzi, degli amici e di altri... Il giro si sta allargando e noi ne siamo felici. Innanzitutto perché offriamo davvero un’opportunità di stare meglio a tante persone, un po’ perché questo è un modo per rendere viva la nostra sede associativa, e convergere in essa tante energie positive. Il prossimo obiettivo sarà quello di organizzare, naturalmente in Sede, una serata informativa riservata non solo ai soci ma anche ad altri interessati, per far capire che la chiropratica non solo è cura, ma anche prevenzione, e può essere di valido supporto alle attività sportive. Per questo aspettiamo la bella stagione perché Joseph si liberi da un po’ dei suoi impegni e possa seguire anche in gara i nostri atleti, per supportarli con la sua manualità e i suoi consigli anche nell’attività agonistica. Daniela Colonna-Preti Presidente POLHA-VARESE Team Leader Nazionale Italiana Paralimpica di Ice Sledge-Hockey

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Nuovo orizzonte della salute

Chiropratica e sport

Non si è mai troppo vecchi! Testimonianza del mese Dr. Mario Stefano D.C.

Lo scorso inverno il dr Mario Stefano ha esordito nel mondo competitivo del kiteboard durante i Campionati Nazionali Australiani conquistando il secondo posto sul podio alla sua prima uscita! “…Vi racconto la mia storia!...” Dopo 10 anni di kiteboard a livello amatoriale, mia moglie Maria (ex campionessa di sport aerobics e ora mia guida personale) mi ha spinto a mettermi alla prova in una gara, nonostante io avessi sempre esitato un po’, perché pensavo di essere troppo vecchio (38) e perché non credevo di esserne all’altezza (in verità era tutta paura), ma grazie all’amore così forte per questa disciplina, nonostante la mancanza di allenamento, ho colto la sfida e mi sono buttato! Il kiteboard acrobatico è roba da “ragazzini”! Il pluri-campione mondiale aveva già raggiunto il podio per cinque volte alla tenera età di 21 anni e io mi sono sempre domandato perché. I motivi sono principalmente due: il primo è che gli adolescenti sono neuro plastici e imparano nuove cose in maniera più veloce rispetto agli adulti, il secondo è che generalmente non hanno un gran senso del pericolo. Quando ci si fa male la qualità della vita ne risente e quindi un adulto cerca di evitare che simili episodi accadano in futuro. Negli sport di freestyle acrobatico o impari velocemente o ti fai male. Piombare nell’acqua quando ci si trova sospesi in aria ad alcuni metri di altezza può non essere un’esperienza piacevole, tanto che o si impara velocemente o si cambia sport. Da bambino avevo un mucchio di problemi di salute. A parte l’asma, che mi limitava nell’esercizio, soffrivo di male alle anche e

alla schiena. Andavo in ospedale tre volte all’anno per disturbi fisici e al sistema immunitario. Anche durante l’adolescenza avevo sempre qualcosa che non andava: avevo il collo spesso “incriccato”, la schiena bloccata ed ero ormai abituato ad avere la tendinite alle braccia. A 16 anni qualcosa ha cambiato la mia vita: LA CHIROPRATICA! E questo è il motivo per cui ancora oggi ottengo dei buoni risultati nello sport. Mi sono fatto aggiustare regolarmente finché ho risolto il problema dell’asma e della tendinite, il tutto mentre le mie condizioni fisiche miglioravano. Rimettendo la colonna in assetto e liberando il sistema nervoso dalle interferenze riusci-

vo a recuperare molto più velocemente, a farmi meno male, ad avere un sistema immunitario più forte. Il tutto mi permetteva di dare sempre il meglio di me nello sport. Ora riesco a riprendermi più rapidamente e meglio di quando ero un adolescente. Sembra inverosimile, ma è così! Grazie alla chiropratica sono in grado di distruggere la mia attrezzatura, ma non me stesso! La chiropratica mi mantiene in ottima forma e mi permette di spingermi al massimo. La gara è stata dura, ma il risultato finale è stato ottimo. Sono davvero felice del risultato e non vedo l’ora che venga l’anno prossimo - e so che potrò fare ancora meglio.

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Chiropratica - N. 19 - Marzo 2010 33

Chiropratica e sport

Il kitesurfing, kitesurf, kiteboarding è uno sport relativamente recente, nato all’incirca nel 1999 nelle calde e ventose acque delle isole Hawaii. È lo sport d’acqua che si sta diffondendo più velocemente in assoluto. Si pratica con un’apposita tavola e un aquilone (kite o ala) manovrato mediante una barra di controllo collegata ad esso da due, quattro, o più line (cavi) lunghi e sottili in dyneema o spectra. Le condizioni di vento ideali per i principianti del kitesurf sono comprese tra i 12 e i 24 Kts (nodi). L’esperto riuscirà, con l’opportuna attrezzatura, ad usare venti compresi tra gli 8 ed oltre i 40 Kts. a differenza, per esempio, del windsurf, il kitesurf si può praticare con venti ritenuti “deboli” permettendo trick, velocità ed accelerazioni di tutto rilievo. Il Kitesurf è da ottobre 2008, ufficializzato da ISaF, il natante mosso dal vento più veloce del pianeta,il kitesurf è stato anche il mezzo più veloce in ogni andatura dal lasco alla bolina. e questo, nonostante la sua giovane età. È parere di tanti che c’è ancora molto da evolvere in ambito tecnico e che questo porterà ad ulteriormente allargare la forbice di performances tra le attività concorrenti. In condizioni di vento debole si usano aquiloni di dimensioni più grandi di quelli usati con vento forte. Con le condizioni ideali è possibile praticare lo sport in maniera sicura, planando semplicemente (freeriding), compiendo svariate evoluzioni o tricks (freestyle). È possibile usare il kite sia sulle onde (wavestyle) che su acqua piatta (wakestyle). una caratteristica, oltre all’indiscussa praticità dell’attrezzatura, è la velocità con cui si può imparare a planare e in seguito a compiere evoluzioni. Un buon corso di mediamente 15/16 ore fornisce le basi per un inizio della pratica sicura ed autonoma. Seguire un corso non è obbligatorio ma assolutamente consigliato. Il kitesurf infatti è uno sport definito estremo e benché i moderni materiali abbiano esteso la sicurezza, le insidie sono numerose, anche e soprattutto per gli altri.

Breve curriculum vitae Mario Stefano, Dottore in Chiropratica, si è laureato nel 1996 presso la Macquarie university , Sydney (australia). Dopo sei anni di studi a tempo pieno, ha conseguito la Laurea in Scienze con un Master di specializzazione in Chiropratica. Nel 2003, durante una visita presso i parenti italiani, si rende conto di quanto la Chiropratica possa essere d’aiuto anche nel nostro Paese (dove rimane ancora poco praticata) e decide di trasferirsi sul Lago di Garda, iniziando a far conoscere questa straordinaria disciplina. attualmente Mario Stefano è uno dei maggiori sostenitori della Chiropratica in Italia: dal 2003 ad è diventato Presidente regionale dell’ associazione Italiana Chiropratici nonché rappresentante dell’ International Chiropractors association per l’Italia. Insieme al Suo Staff ha visitato ed aiutato migliaia di persone, con passione e dedizione per il lavoro e per i problemi dei suoi pazienti.

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Nuovo orizzonte della salute

I nostri lettori

Pattinaggio a rotelle Paola Fraschini

Ieri ho aperto a caso una rivista e c’era scritto: ”la mancanza più grande che un uomo possa fare è non esprimere la propria vera identità, dite quello che siete”. Questa frase mi ha colpita... DITE QUELLO CHE SIETE... in effetti ben in pochi sanno quello che sono, un po’ perché caratterialmente sono abbastanza riservata e un po’ perché il mio sport non mi aiuta, così come la mia professione, sono un’anonima fisioterapista, ma soprattutto un’anonima Campionessa del mondo di pattinaggio artistico... Pratico pattinaggio da quando sono piccola, mia mamma Laura Bonamico è l’allenatrice della mia società A.S.D. Sturla Pattinaggio Genova e devo a lei un grazie per avermi trasmesso questa passione. Sono atleta della Nazionale dal 1996 ho vinto cinque titoli Italiani, due titoli europei, nel 2001 sono stata vice campionessa del Mondo junior in coppia con Marco Noli, nel 2009 campionessa del Mondo specialità solo dance categoria senior e da quest’anno faccio coppia con un atleta romano, Marco Brogi, con il quale ho recentemente ho conquistato il titolo europeo. Adoro pattinare, ho sacrificato tanto per questo sport e credo sia uno sport davvero completo e incredibilmente spettacolare, è uno sport silenzioso non olimpico, quasi sconosciuto perché tra l’altro non è neppure su ghiaccio ma su rotelle, è uno sport che vanta di avere una Nazionale italiana campione del Mondo da tantissimi anni, con atleti e allenatori di massime competenze

che ci invidiano a livello internazionale! Ma per mantenermi il pattinaggio non basta, non ho uno sponsor, non ho procuratori, non ho giornalisti che mi pubblicizzano, non ho neppure una pista adeguata dove potermi allenare... è uno sport sottovalutato, no media, no denaro, no professionismo.

In questo quadretto quasi tragico la domanda che sorge spontanea potrebbe essere: ma chi me lo fa fare? Soddisfazione personale?... sì certo quella non manca, ma non basta! Forse è proprio nelle situazioni difficili che si tende ad andare più in profondità alle cose e a chiedersi davvero qual è

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Chiropratica - N. 19 - Marzo 2010 35

I nostri lettori

il senso di tutto ciò. La risposta è che io pattino semplicemente perché provo delle emozioni impagabili, amo la danza e la filosofia che sta dietro al ballo, amo sentire il mio corpo che si muove a tempo di musica, adoro esprimere me stessa attraverso questo canale e far uscire il mio vero Io, emozionandomi ed emozionando chi mi sta guardando in quel momento. Entrare in pista e avere un momento tutto per me credo che sia una possibilità rara, è una grossa fortuna avere un momento mio dove poter esprimere davvero me stessa e avere la possibilità di far vedere al Mondo intero chi sono, è una fortuna poter creare quella magia di essere un tutt’uno con l’Universo che in quel momento ti guarda con gli occhi dello spettatore e del giudice, è fantastico poter sentire il proprio corpo che in modo armonico segue quello che gli dico di fare ed entrare in quello stato particolare (gli esperti lo chiamano flow), in cui ti sembra di essere avvolto in una bolla di sapone che, leggera, vola sulla pista. È per questo che pattino, non per i soldi o semplicemente perché mi piace ma

per qualcosa di più profondo, per un qualcosa che per me è quasi “sacro”. Ultimamente mi rendo conto che non voglio tenere tutto questo bagaglio sportivo e di vita per me, ma vorrei davvero gridare al mondo intero che è possibile esprimersi, avere la libertà, almeno ogni tanto, di essere se stessi e lo sport è un modo sano per raggiungere

questo pieno stato di consapevolezza. Ci lamentiamo tanto che i giovani d’oggi si ubriacano, si drogano, vanno alla ricerca di piaceri effimeri che lì per lì ti fanno sentire un ganzo ma che poi alla fine distruggono il cervello, o peggio ancora distruggono la loro personalità. Quindi mi chiedo: sono campionessa europea e mondiale in carica, oltre alla soddisfazione personale di esserlo, come posso fare per far partecipare gli altri a questa mia vittoria? Non voglio che i titoli rimangano lì per me e che tra qualche anno vadano nel dimenticatoio, voglio poter dare quello che con sacrificio ho ricevuto. Come fare non lo so ancora, in questo chiedo aiuto a qualcuno più esperto ma per me la possibilità di scrivere quest’articolo o di partecipare a qualche evento o convegno, è già un grosso regalo per poter DIRE QUELLO CHE SONO. Quindi grazie per questa possibilità, e auguro di cuore a tutti di poter trovare il modo di esprimersi!

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Nuovo orizzonte della salute

Chiropratica e postura

Posturometria

una nuova scienza per misurare la postura Isabella Trucco

Lavoro dal 2005 in uno studio di chiropratici a Genova e da subito mi sono appassionata di uno strumento che i dottori del centro utilizzavano con i pazienti per valutarne la postura: la pedana posturo-stabilometrica. Sostanzialmente consiste in un paio di piastre sulle quali viene posizionato il paziente in piedi, collegate ad un computer che effettua la registrazione dei micromovimenti effettuati dal soggetto in determinate condizioni di prova (occhi aperti, occhi chiusi, denti a contatto, ecc) durante un tempo di circa un minuto. I risultati di questi test indicano al chiropratico sia lo stato di forma del soggetto, quale possa essere il trattamento migliore per quel paziente e se possa aver bisogno di una consulenza esterna per esempio di un dentista, un oculista, un ortopedico. Ho frequentato poi il corso di formazione triennale in Tecnico di Posturometria della Facoltà di Medicina dell’Università di Siena, dove ho imparato ad utilizzare anche altri strumenti di misurazione della postura sia statica che dinamica come lo scoliosometro, l’analizzatore posturale, il podoscopio, il kinesiografo. Per la tesi ho campionato dei pazienti misurandoli sulla pedana posturo-stabilometrica prima e dopo il trattamento chiropratico per valutare se l’aggiustamento apportasse miglioramenti posturali. Da questa ricerca risulta che il trattamento chiropratico, a prescindere dalla patologia del paziente sia essa stoma-

Pedana posturo-stabilometrica

Analizzatore posturale

Podoscopio

tognatica, visiva, podalica o vestibolare, dia variazioni migliorative importanti a livello posturale, sono infatti migliorati tutti i valori esaminati del 75% dei sog-

getti sottoposti al test. Per quanto riguarda la stabilità generale del paziente sono migiorati tutti i valori che indicano un minore dispendio di energia musco-

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Chiropratica - N. 19 - Marzo 2010 37

Chiropratica e postura

lare e inferiore disagio a mantenere la stazione eretta. Il restante 25% è stato inviato ad altro specialista per una valutazione globale del sistema posturale (dentista, oculista, ecc.). In conclusione... attraverso questa strumentazione il chiropratico può oggettivare i risultati ottenuti e meglio comprendere se i miglioramenti siano reali o apparenti e quindi adottare la strategia e il trattamento perfetto per ogni singolo paziente. Grafi co posturometrico prima e dopo aggiustamento chiropratico

Breve curriculum vitae Isabella trucco, si è diplomata nel 2010 in tecnico di Posturometria presso l’università di Siena, lavora dal 2005 presso il Centro di Chiropratica del Dr. Daniele Bertamini, dove ha uno studio di misurazioni posturali (Postural Lab). Membro del consiglio dell’associazione Italiana tecnici di Posturometria (www.posturometria.it). Grande appassionata di sport è istruttrice nazionale di scherma alle tre armi, fioretto, spada e sciabola.

Il Seggiolino Koala nest è raccomandato da osteopati, fisioterapisti e chiropratici. Fabbricato direttamente in Italia questo prodotto è ideale per i bambini da 6 mesi a 3 anni. Il Koala nest è una comoda cintura di sostegno che riduce la tensione a cui si sottopongono la spina dorsale, la schiena e tutti i muscoli coinvolti mentre si sostiene un bimbo in braccio. Il Koala nest è dotato di una comoda tasca dove potrete inserire il vostro cellulare, chiavi, portafoglio o altro. Ovunque voi andrete, questa comoda cintura vi porterà sollievo e vi aiuterà nel duro compito di genitore. Una volta cresciuto il bambino il Koala nest può essere comunque usato quale marsupio per varie attività: alcuni nostri clienti ci hanno scritto che lo usano per la pesca, passeggiate in montagna e uno lo usa per seguire il figlio che fa gare di trial mettendoci dentro chiavi inglesi cacciaviti e candele. Il materiale usato per fabbricare il Koala nest è DuPont Cordura, altamente resistente all’abrasione ed impermeabile. Koala nest utile dai 6 mesi ai 3 anni per i bambini e poi per tutta una vita di comodità per voi. POTETE TROVARE IL KOALA NEST PRESSO:

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Nuovo orizzonte della salute

Chiropatica e sport

Cosa sono le Universiadi e la loro storia

Dr. Coralie Pellissier Ms.C., I.C.S.S.D. L’Universiade, o Olimpiade Universitaria, è una manifestazione sportiva multidisciplinare corrispondente ai Giochi olimpici (sia invernali sia estivi); il suo svolgimento è biennale; vi partecipano studenti iscritti a tutte le università del mondo. Il nome “Universiade” racchiude i tre significati di sport, università e universalità. L’Universiade è organizzata dalla Federazione Internazionale Sport Universitari (FISU). Varie edizioni di campionati sportivi universitari furono organizzate fin dal 1923, ma l’Universiade vera e propria fu ideata e organizzata dal dirigente sportivo Primo Nebiolo. La prima edizione si sarebbe dovuta tenere a Roma, sede dell’Olimpiade del 1960, ma gli impianti non erano pronti, e la manifestazione si tenne nel 1959 a Torino, che aveva già costruito gli impianti necessari per festeggiare il centenario dell’Unità d’Italia nel 1961 e vedeva nella manifestazione la possibilità di compiere una “prova generale”. Con l’occasione venne creata la bandiera con la “U” circondata da stelle e venne adottato come inno il “Gaudeamus igitur”. Da quel momento in poi, la FISU organizzò regolarmente i giochi mondiali universitari, con una partecipazione crescente di nazioni e di atleti: all’Universiade estiva del 2005, in Turchia, 7800 atleti. La nazione che ha ospitato più spesso l’Universiade è l’Italia (nove edizioni). Secondo le ultime regole imposte dalla FISU (ottobre 2008), le Universiadi estive constano di competizioni in 12 sport obbligatori: • Atletica leggera • Calcio • Ginnastica artistica e Ginnastica ritmica

• Nuoto • Pallacanestro • Pallanuoto • Pallavolo • Scherma • Taekwondo • Tennis • Tennistavolo • Tuffi

Possono essere proposti fino a tre sport opzionali scelti dal Paese organizzatore. Il record di presenze per numero di atleti è per l’edizione di Bangkok 2007 con 9.006 partecipanti, mentre il numero massimo di nazioni si è registrato a Daegu 2003. Le Universiadi invernali invece organizzano competizioni in 8 sport obbligatori: • Biathlon • Sci nordico - composto da Combinata nordica, Salto con gli sci eSci di fondo • Curling • Hockey su ghiaccio • Pattinaggio di figura

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Chiropratica - N. 19 - Marzo 2010 39

Chiropatica e sport

Universiadi estive Anno 1959 1961 1963 1965 1967 1970 1973 1975 1977 1979 1981 1983 1985 1987 1989 1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005 2007 2009 2011 2013 2015 2017

Universiadi invernali

Evento I Universiade II Universiade III Universiade IV Universiade V Universiade VI Universiade VII Universiade VIII Universiade IX Universiade X Universiade XI Universiade XII Universiade XIII Universiade XIV Universiade XV Universiade XVI Universiade XVII Universiade XVIII Universiade XIX Universiade XX Universiade XXI Universiade XXII Universiade XXIII Universiade XXIV Universiade XXV Universiade XXVI Universiade XXVII Universiade XXVIII Universiade XXIX Universiade

Sede Torino Sofia Porto Alegre Budapest Tokio Torino Mosca Roma Sofia Città del Messico Bucarest Edmonton Kobe Zagabria Duisburg Sheffield Buffalo Fukuoka Sicilia Palma de Mallorca Pechino Daegu Smirne Bangkok Belgrado Shenzhen Kazan Gwangju NA

• Pattinaggio di velocità • Sci alpino • Snowboard

Possono essere proposti fino a tre sport opzionali. Il record di partecipazioni per numero di atleti spetta all’edizione di Torino 2007 (2.511 atleti) e per nazioni a Innsbruck 2005 (50 Paesi). Personalmente ho avuto l’onore di partecipare come atleta di snowboard alle

Anno Italia Bulgaria Brasile Ungheria Giappone Italia URSS Italia Bulgaria Messico Romania Canada Giappone Jugoslavia Germania Regno Unito USA Giappone Italia Spagna Cina Corea del Sud Turchia Thailandia Serbia Cina Russia Corea del Sud

1960 1962 1964 1966 1968 1970 1972 1975 1978 1981 1983 1985 1987 1989 1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005 2007 2009 2011 2013 2015 2017

Evento

Sede

I Universiade II Universiade III Universiade IV Universiade V Universiade VI Universiade VII Universiade VIII Universiade IX Universiade X Universiade XI Universiade XII Universiade XIII Universiade XIV Universiade XV Universiade XVI Universiade XVII Universiade XVIII Universiade XIX Universiade XX Universiade XXI Universiade XXII Universiade XXIII Universiade XXIV Universiade XXV Universiade XXVI Universiade XXVII Universiade XXVIII Universiade

Universiadi svoltesi a Tarvisio nel 2003 e in seguito a Innsbruck nel 2005 mentre mia sorella Jennissa ha partecipato a quelle del 2007 di Torino e a quelle del 2009 a Harbin in Cina sempre nella squadra di snowboard. Le Universiadi ci permettono di continuare a gareggiare e vivere la passione per il nostro sport e, in un senso, chiudere in bellezza una carriera agonistica che ha riempito completamente la nostra gioventù, (studio a parte).

Chamonix Villars Špindlerův Mlýn Sestriere Innsbruck Rovaniemi Lake Placid Livigno Špindlerův Mlýn Jaca Sofia Belluno Štrbské Pleso Sofia Sapporo Zakopane Jaca Muju Poprad-Tatry Zakopane Tarvisio Innsbruck Torino Harbin Erzurum Maribor Granada NA

Francia Svizzera Cecoslovacchia Italia Austria Finlandia USA Italia Cecoslovacchia Spagna Bulgaria Italia Cecoslovacchia Bulgaria Giappone Polonia Spagna Corea del Sud Slovacchia Polonia Italia Austria Italia Cina Turchia Slovenia Spagna

Potete allora immaginare la mia gioia quando sono stata convocata a fare parte della 25esima Universiade di Erzurum in Turchia ma non più come atleta, questa volta, ma come Chiropratico nel team Medico. PARTENZA IL 30 GENNAIO, DESTINAZIONE ERZURUM, TURCHIA. Per il tragitto aereo ho viaggiato assieme alla squadra di pattinaggio artistico su ghiaccio il che mi ha permesso di legare

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Nuovo orizzonte della salute

subito con qualche atleta ed allenatore. Ad Erzurum, alloggiavamo nel “villaggio atleti” composto da dormitori (dove solitamente risiedono i 50.000 studenti di Erzurum), una grossissima sala mensa e vari altri immobili con funzioni tipo ambulatorio medico, negozietti, etc... In Turchia, insieme a me, c’era anche un fisioterapista di nome Carlo, veterano delle universiadi. Una bravissima persona che mi ha subito fatto sentire a mio agio e che mi ha spiegato come dovevamo comportarci, il materiale a nostra disposizione e come muoversi in un ambiente nuovo che conoscevo solo come atleta e non come professionista; tra l’altro questa era la prima volta che un chiropratico partecipava a questo tipo di evento. Immediatamente è nata una grande collaborazione tra fisioterapia e chiropratica che ha saputo soddisfare al meglio le esigenze di tutti gli atleti! Come sospettavo, a nostra disposizione c’era solamente un lettino da fisioterapista decisamente troppo alto per me e la mia statura imponente (1.58 cm) per permettermi di effettuare gli aggiustamenti lombari e così mi sono dovuta adattare creando il mio proprio ambulatorio! Ma anche questo è parte del divertimento di quando si va via per lavoro o anche solo per viaggio... non sai mai quello che incontrerai e lo spirito di adattamento è

Chiropatica e sport

alla base di tutto. L’importante alla fine è il risultato e tutti gli atleti sono rimasti soddisfatti. Infatti il primo giorno ho cominciato a trattare una ragazza del pattinaggio e il giorno dopo ho trattato altri 12 pazienti. Si vede che i commenti sono stati più che positivi... e per tutte le universiadi atleti, tecnici e accompagnatori si sono alternati, con ottimi risultati, sul mio lettino da campo... Prometto che la prossima volta porterò il mio lettino pieghevole! Testimonianza di Mariaelena Rizzieri (Squadra Nazionale B di Sci Alpino): “Ad Erzurum ho conosciuto per la prima volta la chiropratica e devo dire che mi ha veramente colpito. Spesso noi sciatori lavoriamo con massaggiatori e fisioterapisti, raramente con chiropratici. Forse perché

di questa materia si sa poco, non è di certo nota nel nostro mondo come la fisioterapia, o forse è più difficile trovare un esperto in questo campo. Soprattutto in uno sport traumatico come il nostro, penso che potremmo trarre veri giovamenti da questa disciplina, sarebbe davvero utile!!!” Testimonianza di Cristina Mauri (allenatrice di pattinaggio artistico su ghiaccio): “Per me era la prima volta che mi facevo aggiustare da un chiropratico e sono rimasta sorpresa in positivo. È stato molto curioso vedere come con due semplici aggiustamenti riuscivamo (io e le mie atlete) a ritrovare più forza nelle gambe. Ho mandato le mie atlete a farsi trattare anche il giorno della gara perché cadendo durante gli allenamenti potevano essersi bloccate un pochino e quindi di conseguenza aver perso un poco di forza. Con una bella manipolazione si sono sentite a posto fisicamente e quindi pronte ad affrontare la gara con più serenità.” Testimonianza di Lucia Mazzotti (Squadra Nazionale B di Sci Alpino): “Alle Universiadi di Erzurum ho avuto il piacere di essere seguita dalla chiropratica Coralie. Dal 2005 partecipo a gare di Coppa Europa e Coppa del Mondo ma in questi anni non ho mai incontrato, nelle squadre nazionali, una figura professionale di questo tipo. Gli atleti sono spesso seguiti solo da fisioterapisti o dottori. Alle universiadi il lavoro di Coralie è stato molto utile per me: durante i giorni delle competizioni accusavo dolore alle ginocchia, a causa dei 4 interventi chirurgici subiti negli ultimi anni, ma grazie alla chiropratica ho attenuato i dolori e sono riuscita ad arrivare in pista al cento per cento. Credo sia molto importante, per tutti gli atleti, avere questo tipo di possibilità: spesso si sottovalutano i problemi fisici cercando di risolverli con antidolorifici o antinfiammatori. Ma il fisico è troppo importante per un atleta e la chiropratica, al pari della fisioterapia e della medicina,

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Chiropratica - N. 19 - Marzo 2010 41

Chiropatica e sport

D’Elicio che mi hanno dato l’opportunità di essere presente ad Erzurum. Un grazie speciale anche al Dott. Minervini e a Carlo come a tutti gli altri membri dello staff. E ora vi lascio a qualche foto di Erzurum... sperando in autunno di potervi far vedere le foto dell’universiade d’estate che si svolgerà in Cina!

può aiutare gli atleti a dare il massimo nelle prestazioni sportive!” Testimonianza di Francesca Rio (Squadra Nazionale di pattinaggio artistico su ghiaccio): “Ho trovato molto utile il trattamento perché alla fine mi sono sentita come “rimessa in asse”. Nel pattinaggio si assumono spesso posizioni che portano il fisico all’esasperazione in posizioni innaturali. Schiena e bacino sono quelli in cui accumuliamo più tensione proprio perché sono costantemente sottoposti a torsioni asimmetriche. Dopo il trattamento ho provato sollievo, in particolare sentivo le vertebre più distese (se si può dire così!) e meno in tensione! E la sensazione era quella di avere finalmente una schiena più mobile e più predisposta alla prestazione sportiva.” “Per quanto riguarda i risultati dei nostri azzurri il totale delle medaglie è stato di otto!. Un risultato più che dignitoso ma comunque perfettibile in futuro.” Claudio Capanni, giornalista” Medaglia d’Oro: Elena Runggaldier (salto con gli sci) Medaglia Argento: Visintin Omar (Boardercross), Lucia Mazzotti (Gigante femminile), Carratù Chiara (Slalom femminile) Medaglia Bronzo: Lisa Demetz (salto con gli sci), Virginia De Martin Topranin (fondo), Carratù Chiara (super G femminile), Federico Raimo (Boardercross) Ecco a voi i medagliati azzurri!

Per i Chiropratici che vogliono fare esperienze simili: Resoconto dell’esperienza 25th Universiadi Invernali svoltesi a ERZURUM (Turchia) 2011

Complimenti ragazzi, che bella esperienza… Per finire, vorrei cogliere l’occasione per ringraziare di cuore il Dott. Coiana e il Dott.

Esperienza molto positiva sia dal punto personale sia dal punto di vista chiropratico. Infatti in 52 anni di Universiade questa era la prima volta che un chiropratico faceva parte del team medico Italiano. Gli atleti sono rimasti molto soddisfatti ed entusiasti di questo nuovo approccio terapeutico. Una totale e genuina collaborazione si è inoltre instaurata tra chiropratico e fisioterapista. Una fantastica esperienza lavorativa che mi ha dato l’opportunità di trattare atleti della nazionale di pattinaggio artistico su ghiaccio, atleti della nazionale di sci alpino e atleti della nazionale di fondo. Fattore da tenere in considerazione per future collaborazioni ed esperienze simili: ricordate di chiedere come sono i lettini da trattamento! Perché spesso e volentieri i lettini che hanno a disposizione sono quelli da fisioterapisti, decisamente troppo alti per eseguire aggiustamenti lombari e sacrali (specialmente se siete alti come me, 1.58cm) Un altro fattore importantissimo per questo tipo di esperienze: spirito di adattamento! Non abbiate paura di assaggiare di tutto, conoscere altre culture e soprattutto comprendere e rispettare altre opinioni e forme di pensiero.

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NuOvO OrIzzONte DeLLa SaLute

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Chiropatica e sport


Chiropratica - N. 19 - Marzo 2010 43

Chiropatica e sport

Breve curriculum vitae Coralie Pellissier, si è laureata in chiropratica nel 2008, specializzata in chiropratica sportiva nel 2009 ed attualmente si sta specializzando in chiropratica pediatrica. Grande appassionata di sport, Coralie è stata membro della Nazionale Italiana di snowboard, è cintura nera di karate e possiede i diplomi di bagnina e sommozzatrice. Nel 2006 è stata una dei sei studenti selezionati mondialmente a partecipare ad una “missione chiropratica” in Costa rica organizzata dal “North West Chiropractic College” e spera di poter rifare questa esperienza altamente formativa e gratificante (l’articolo sulla missione è apparso sulla rivista “Chiropratica numero 12”). attualmente lavora a Genova.


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Nuovo orizzonte della salute

Chiropatica e maternitĂ

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Chiropratica - N. 19 - Marzo 2010 45

Chiropatica

Bologna 2010 un’esperienza di vita Dr. Manuel Mazzini, D.C., C.C.S.P.

Cari amici, è sempre difficile parlare del passato quando si vive intensamente il presente e si è proiettati verso il futuro ma vale la pena fermarsi un attimo e raccontare gli eventi che hanno avuto il culmine nel meraviglioso week-end di fine Ottobre a Bologna. Sono anni ormai che partecipo ai seminari e alle assemblee dell’AIC ma un week- end così intenso, pieno di energia positiva e costruttiva come quello trascorso a Bologna non lo ricordo. Avendo avuto l’onore e l’onere di organizzare il seminario con il Dr Hoffman, questo mi ha portato a comunicare più volte con lui durante l’anno, da allora sono cresciuto come persona e come chiropratico, questo mi ha permesso di offrire all’associazione un seminario di alto livello ad un costo molto basso che ha ricevuto da tutti i partecipanti molti elogi. È proprio vero che come dice Bob la vita è un “circle to circle” ossia quello che dai prima o poi ricevi, il nostro impegno è stato ripagato dalla vostra felicità. Abbiamo lavorato in un clima di entusiasmo e serenità circondati da eventi piacevoli che si susseguivano accanto a noi. Curioso anche il fatto di aver condiviso con i giocatori della Juventus, la mia squadra del cuore, tutto il week-end e di aver potuto conoscerli e chiacchierare con loro di chiropratica e di altri argomenti. Gli atleti sono stati molto gentili così come i chiropratici che li hanno in cura e sono stati molto disponibili a rilasciare autografi e farsi fotografare da tutti noi parlando in modo lusinghiero della nostra professione. Pensate che

il portiere attuale della Juventus, proveniente dal Milan calcio, si fa trattare regolarmente da un nostro collega tre volte a settimana e mi ha spiegato che ha chiesto alla società di voler continuare questo tipo di cura più preventiva che curativa. Molti altri ricevono regolarmente cure chiropratiche dall’inizio della loro carriera e si rendono conto dell’importanza che la chiropratica ha avuto nella realizzazione dei loro sogni, diventare e rimanere giocatori professionisti di alto livello. Come sempre succede durante le nostre riunioni abbiamo avuto anche molti momenti di festa e di allegria, Bologna non è seconda a nessuno in fatto di buon cibo e buoni vini e offre anche una vita notturna movimentata che abbiamo come al solito dimostrato di apprezzare anche se si è sentita un po’ la mancanza dello sponsor, la “Gaetano’s airways”. Anche la riunione dei soci è stata molto piacevole e costruttiva finalmente siamo riusciti a votare il nuovo statuto e colgo l’occasione per dare il benvenuto ai nuovi soci, molti giovani di cui l’AIC avrà sicuramente bisogno tra i quali ho notato alcuni figli d’arte e... che dire ancora complimenti al mio, al vostro, al nostro infaticabile, rieletto all’unanimità presidente dottor John Williams. Finalmente tutti i soci dell’AIC riceveranno la rivista pro chiropratica ogni volta che sarà pubblicata, per esperienza personale vi posso dire che ai pazienti piace molto ed è per noi un ottimo modo per comunicare con il pubblico e fra di noi. Aiutate la rivista a crescere invian-

Il Presidente dell’AIC Dott. Williams

do all’editore i vostri articoli. A breve ci sarà una parte scientifica della rivista dove poter pubblicare gli ultimi articoli sulla ricerca scientifica chiropratica. Sono felice di aver ricevuto le vostre preferenze riguardo i seminari da organizzare nei prossimi mesi dall’AIC, devo dire che le preferenze della maggior parte dei votanti indicano soprattutto la neurologia e la pediatria chiropratica, lavoreremo per accontentarvi e cercheremo di darvi sempre il massimo dell’istruzione al minor costo possibile. Colgo l’occasione anche per ringraziare il dr Andrea Carlucci che ha finito di comporre il libro “La Chiropratica” e ci permette di scaricarlo gratuitamente, grazie Andrea è un gesto che apprezziamo molto come la tua opera che è molto professionale e comprensibile

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NuOvO OrIzzONte DeLLa SaLute

Chiropratica

Che bella sorpresa per noi chiropratici essere stati tutto il weekend con la squadra di calcio della Juventus! ancora più bello il fato che il chiropratico ufficiale della squadra è proprio un nostro membro, Franco Cento che li ha trattati in albergo e che i giocatori e lo staff già conoscevano diversi altri dei nostri membri. Siamo pronti a portare avanti il discorso della scuola ancora una volta. abbiamo un’ offerta per l’uso dei locali dal Comune di Casale Monferrato e possibili fondi per iniziare una scuola di chiropratica. Stiamo formano un nuovo Comitato Scuola per valutare questa e altre proposte. Presto avremo ulteriori notizie per i nostri membri”. Dottor Tony Gill Dottore in Chiropratica

Il segretario dell’AIC Dott. Mazzini

a tutti nello stesso tempo, può aiutare i colleghi a diffondere meglio la conoscenza della nostra professione. Per finire ho raccolto alcuni commenti dai partecipanti: “Il seminario e stato un grande successo di punto di vista di soddisfazione dei nostri membri. Il Dr. Hoffman ha superato tutte le nostre aspettative! Molto bravo. Ci ha dato tantissimo. L’ albergo Carlton è un lusso, ma lo meritiamo e aiuta a promuovere l’immagine del chiropratico. Grandi complimenti per l’organizzazione di questo evento.

“I have seen many speakers in chiropractic and Dr Bob Hoffman is truly a master. He is lifting our profession. Get in his space! Compliments to the aIC for exposing our italian chiropractors to something great”. Doctor Mario Stefano Master of Chiropractic (Australia) “the energy and spirit of the doctors in attendance was exceptional. as an experienced speaker, it is always a blessing to be with a group like the aIC at-

tendees who were friendly, engaged and eager to learn. audiences and groups around the world vary greatly based on location, size and interest, but it is also the responsibility of the speaker to bring their best material, positive attitude and presentation skills to those in attendance. Speaking in Bologna was fun, rewarding and uplifting because their was a synergy between the speaker and those in attendance. the material was enlightening and inspiring and what brought everything together was the interaction between speaker and group. During the ten hours together, friendships were forged and those in attendance were reminded why they were chosen to be chiropractors as their inner greatness was rekindled. Of course, everyone involved wished that more members of the aIC were in attendance because all of those who missed this important event truly missed something historic and important. the aIC team did a wonderful and detailed job organizing and preparing for the convention and as a speaker, I am very appreciative and most grateful. I hope that this event was just the first invitation to interact with this special group of doctors from all over Italy”. Doctor Bob Hoff man, DC, The Masters Circle President and CEO

Breve curriculum vitae Il Dr. Manuel Marco Mazzini è nato a Milano dove esercita la professione di chiropratico dal 1993, laurea conseguita presso l’aeCC Bournemouth (GB). Si specializza in chiropratica sportiva nel 1996 e in varie tecniche tra le quali aK,SOt,tBM. Da anni è il segretario dell’associazione Italiana Chiropratici (aIC) e si occupa delle relazioni pubbliche della stessa. Nominato chiropratico dell’anno nel 2006 dall’aIC.

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