Giuseppe Roddi
La normativa antiriciclaggio
Giuseppe Roddi
La normativa antiriciclaggio
Impaginazione Marco Cordiani Š2009 Iiriti Editore Via Del Torrione, 31 89125 Reggio Calabria Tel. 0965.811278 Fax 0965.757604 info@iiritieditore.com www.iiritieditore.com ISBN 978-88-6494-007-6
PREFAZIONE Avv. Santo Alfonso Martorano Presidente della Federazione nazionale delle società finanziarie Lo scopo di questo volume è dare un punto di riferimento in materia di antiriciclaggio alla luce delle novità normative e del mutato contesto politico- economico degli ultimi anni, che ha visto appunto come un pericolo emergente il riciclaggio di risorse provenienti da attività illegali nei più svariati ambiti. L’incriminazione del riciclaggio costituisce uno strumento fondamentale nella lotta alla criminalità organizzata, la quale ha la sua forza principale nel far apparire lecita un’attività che in realtà non lo è. Attraverso l’acquisizione di ricchezze mediante atti delittuosi e attraverso la successiva «pulitura» delle stesse, le associazioni criminose diventano inattaccabili. L’immissione in un ciclo economico ordinario di un ricavo di provenienza illecita ha solitamente il preciso scopo di non far più risalire al crimine originario quelle ricchezze, mediante numerosi scambi economici atti a generare confusione o depistaggio. Il merito di quest’opera è quello di fornire un quadro chiaro degli strumenti attuali per far sì che ci sia una linea di confine netta tra le attività economiche lecite e quelle illecite: l’attività di riciclaggio genera inaccettabili distorsioni nel ciclo economico, alterando i normali meccanismi di accumulo della ricchezza e di approvvigionamento delle fonti di finanziamento. La Fenafi da me presieduta ha portato avanti fin dalla sua fondazione una concezione etica del credito, inteso come volano di sviluppo della società civile, in piena condivisione delle idee espresse in questo libro. La Federazione nazionale delle società finanziarie ha come finalità istituzionali quelle di assistere le società finanziarie nell’applicazione, nell’analisi e nell’interpretazione delle norme di diritto bancario, fiscale e societario, non ha fini di lucro e ha lo scopo di tutelare gli interessi generali degli associati assumendone la rappresentanza. Mira a facilitare, nei riguardi degli associati, i rapporti con i Ministeri, con gli enti locali, con gli organi di vigilanza, collaborando alla soluzione dei problemi che interessano il settore finanziario; mira infine anche a cooperare con le autorità e con le associazioni dei settori creditizio e imprenditoriale. Piace ricordare che la data di nascita della Federazione (avvenuta nel 2006) è concisa con quella del conferimento a livello mondiale del premio Nobel per la pace a Muhammad Yunus, cittadino del Bangladesh, pioniere del mi5
crocredito, la cui Grameen Bank ha creato un grande sviluppo nelle zone più povere del mondo. Garantire l’accesso al credito vuol dire garantire possibilità di sviluppo e di crescita ad una società: ma è fondamentale che tale attività sia sempre portata avanti in modo assolutamente trasparente, in modo tale che il confine tra ciò che è illecito e ciò che non lo è sia sempre netto e definito.
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PREMESSA A due anni dalla recezione in Italia della III direttiva UE, l’apparato legislativo antiriciclaggio e antifinanziamento del terrorismo si presenta ormai definito nella sua portata complessiva. Nel 2008 le norme valutarie, appena entrate in vigore, sono state modificate in via d’urgenza, con l’effetto di ricondurle in sostanza al regime previgente. Si attende ancora l’emanazione delle disposizioni di attuazione sull’adeguata verifica della clientela, la registrazione e la conservazione dei dati, gli indici di anomalia delle operazioni sospette, ecc.. L’odierno ordinamento è caratterizzato da alcuni nuovi principi ispiratori e peculiarità tecniche che lo differenziano e qualificano marcatamente rispetto al precedente. Fra le numerose, significative innovazioni emergono istituti destinati ad assumere con il tempo crescente rilevanza, quali l’approccio al rischio, da tenere d’ora in poi in estrema considerazione ai fini di compliance e, soprattutto, per l’adeguata verifica della clientela, la riduzione del novero dei soggetti abilitati, l’estensione ad ampie frange di destinatari dell’obbligo di contribuire i dati aggregati, la maggior responsabilizzazione degli organi interni di controllo, l’ingresso della normativa antiriciclaggio nel sempre più ampio ambito della c.d. responsabilità amministrativa degli enti, senza tralasciare il composito apparato sanzionatorio. Questo lavoro si propone di esporre il vigente ordinamento antiriciclaggio e antifinanziamento del terrorismo in una maniera scientificamente puntuale e completa, con un taglio espositivo rivolto ai pratici (capi azienda, amministratori, sindaci, giuristi di impresa, compliance officers, internal auditors, liberi professionisti, ecc.), in modo da costituire per questi un documento operativo e concreto, teso a chiarire e risolvere (nei limiti del possibile) le principali questioni giuridiche e pragmatiche che emergono nella quotidianità. L’esposizione della materia avviene in 5 Parti, rispettivamente dedicate ai capisaldi dell’antiriciclaggio, ai soggetti, agli adempimenti, ai controlli interni ed all’apparato sanzionatorio. Conclude il tutto un’appendice normativa. 7
Indice
Prefazione
Avv. S. A. Martorano, Presidente FENAFI........................................................ pag. 5
Premessa.......................................................................................................» 7
PARTE I - I capisaldi dell’antiriciclaggio 1. Introduzione...........................................................................................» 9 1.1 Il riciclaggio...................................................................................... » 12 1.2 “Raccolta” ed “Impiego” di beni di provenienza illecita...................... » 13 2. I precedenti normativi.......................................................................... » 14 2.1 La L. 197/91: genesi e modifiche......................................................... » 16 3. L’attuale situazione delle fonti.............................................................. » 21 4. I principi generali dell’antiriciclaggio................................................. » 24 5. La lotta contro il terrorismo.................................................................. » 25 6. La definizione del riciclaggio nel codice penale e nel D. Lgs. 231/07........ » 27 6.1 La costruzione legislativa delle figure penalistiche del riciclaggio................................................................. » 28 6.2 Somiglianze fra le due norme penali................................................... » 29 6.3 Le definizioni di riciclaggio nel D. Lgs. 231/07.................................... » 31 6.4 Il rapporto fra le figure di reato e l’art. 2 del D. Lgs. 231/07................. » 32 7. I limiti di importo nella movimentazione del numerario e le altre disposizioni valutarie (rinvio).............................................. » 33 8. Il rischio riciclaggio ed il rischio finanziamento del terrorismo (rinvio)................................................. » 34 9. L’antiriciclaggio e la responsabilità amministrativa degli enti e delle società............................................. » 35 9.1 I rapporti fra il D. Lgs. 231/01 ed il D. Lgs. 231/07............................... » 37 9.2 Come i soggetti devono comportarsi.................................................... » 38 9.3 Come ottemperare alle disposizioni antiriciclaggio............................... » 41 9.4 La relazione fra il D. Lgs. 231/01 ed il D. Lgs. 231/07: La ricerca dei principi guida.............................................................. » 43 9.5 Aspetti pragmatici............................................................................. » 45 9.6 I compiti dell’organismo di vigilanza.................................................. » 45 10. L’antiriciclaggio e la privacy............................................................... » 46 287
PARTE II - I SOGGETTI 1. Introduzione......................................................................................... » 49 2. Le autorità di vigilanza......................................................................... » 49 2.1 Il ministero dell’economia e delle finanze........................................... » 50 2.2 Il comitato di sicurezza finanziaria...................................................... » 50 2.3 L’unità di informazione finanziaria..................................................... » 51 2.4 Le autorità di vigilanza di settore....................................................... » 53 2.5 Le amministrazioni interessate........................................................... » 55 2.6 Gli ordini professionali...................................................................... » 56 2.7 Le forze di polizia.............................................................................. » 56 3. Lo scambio di informazioni e la collaborazione fra autorità e forze di polizia............................................................... » 57 4. I soggetti tenuti..................................................................................... » 59 4.1 I soggetti nel corso del tempo: 1991 - 1999 - 2004................................ » 59 4.2 La situazione odierna......................................................................... » 63 4.2.1 Gruppo I - I soggetti esercenti l’attività finanziaria....................... » 65 4.2.2 Gruppo II - I liberi professionisti................................................. » 68 4.2.3 Gruppo III - I revisori contabili................................................... » 70 4.2.4 Gruppo IV - “Altri soggetti”....................................................... » 71 4.2.5 Gruppo V - Tipologie residuali..................................................... » 74
PARTE III - GLI ADEMPIMENTI 1. Introduzione......................................................................................... » 77 2. Le limitazioni all’uso del contante e dei titoli al portatore................. » 77 2.1 Trasferimento di denaro contante....................................................... » 78 2.2 Circolazione di assegni bancari e postali: liberi e “non trasferibili”............ » 80 2.3 Assegni bancari e postali “all’ordine” del traente................................ » 82 2.4 Assegni circolari, vaglia postali e cambiari.......................................... » 82 2.5 Libretti di deposito bancari e postali al portatore................................ » 82 2.6 “Money transfer”.............................................................................. » 83 2.7 Informativa al mef di infrazioni alla normativa.................................. » 84 3. L’adeguata verifica della clientela. La valutazione del rischio............. » 85 3.1 Il rischio riciclaggio ed il rischio finanziamento del terrorismo............. » 85 3.2 La valutazione dei rischi quale componente dell’adeguata verifica della clientela................................................... » 88 3.3 Il disposto normativo. Gli strumenti................................................... » 89 3.4 La graduazione della clientela in base ai rischi.................................... » 92 3.5 Cenni sulla costruzione di un modello per la prevenzione dei due rischi............................................................... » 93 288
3.6 Gli altri adempimenti......................................................................... » 95 3.6.1 Obblighi ordinari....................................................................... » 96 3.6.2 Obblighi semplificati.................................................................. » 99 3.6.3 Obblighi rafforzati................................................................... » 101 3.6.3.1 Cliente non fisicamente presente (art. 28 C. 2).................. » 102 3.6.3.2 Conti di corrispondenza con enti corrispondenti di stati extracomunitari (art. 28 C. 4).............................. » 104 3.6.3.3 Operazioni, rapporti continuativi o prestazioni professionali con ppe residenti in un altro stato comunitario o in un paese terzo (art. 28 C. 5)................... » 105 4. La registrazione e la conservazione dei dati....................................... » 107 4.1 Differenti discipline......................................................................... » 109 4.1.1 Intermediari finanziari ex art. 11 Cc. 1-2 Lett. a), società di revisione iscritte nell’albo speciale previsto dall’art. 161 Tuf e gli altri soggetti di cui all’art. 14 C. 1 Lett. e)........................... » 109 4.1.2 Professionisti e soggetti iscritti nel registro dei revisori contabili........ » 111 4.1.3 Soggetti dell’art. 14 C. 1 Lett. a), b), c), d), e.bis) ed f)................ » 113 5. La segnalazione delle operazioni sospette.......................................... » 113 5.1 Modalità di segnalazione.................................................................. » 118 5.1.1 Intermediari finanziari e società di gestione ex art. 10 C. 2........... » 118 5.1.2 Professionisti........................................................................... » 118 5.1.3 Società di revisione iscritte nell’albo speciale ex art. 161 Tuf........ » 118 5.2 Tutela della riservatezza................................................................... » 119 5.3 L’analisi della segnalazione............................................................... » 122 5.4 Il flusso di ritorno delle informazioni................................................ » 123 6. Gli adempimenti contro il finanziamento del terrorismo.................. » 123 6.1 Congelamento di fondi e di risorse economiche................................. » 124 6.2 Comunicazioni alla Banca d’Italia...................................................... » 124 6.3 Segnalazione di operazioni sospette.................................................. » 126 7. La formazione..................................................................................... » 126 7.1 Il contesto bancario-finanziario........................................................ » 126
PARTE IV - I controlli interni 1. Introduzione....................................................................................... » 131 2. Aspetti organizzativi ed operativi...................................................... » 134 3. La comunicazione............................................................................... » 138 4. Il futuro provvedimento di Banca d’Italia per gli intermediari finanziari e gli altri soggetti che svolgono attività finanziaria.......... » 139 4.1 I principi informatori....................................................................... » 141 289
4.1.1 Gli organi societari................................................................... » 141 4.1.2 I presidi antiriciclaggio............................................................... » 143 4.1.2a) La funzione antiriciclaggio............................................. » 144 4.1.2b) Il delegato antiriciclaggio............................................... » 144 4.1.2c) La funzione di revisione interna....................................... » 145 4.1.2d) Rete distributiva e mediatori.......................................... » 145 4.1.2e) Esecuzione da parte di terzi............................................ » 145 4.1.2f) La formazione del personale............................................ » 145 4.1.3 I gruppi e le succursali italiane di banche con sede all’estero......... » 146 4.1.3a) Specifiche attività: Il money transfer............................... » 146 4.1.3b) Specifiche attività: Le società fiduciarie”.......................... » 146
PARTE V - l’apparato sanzionatorio 1. Introduzione....................................................................................... » 149 2. I reati di riciclaggio (artt. 648 bis e 648 ter C.P.)................................. » 149 3. Le sanzioni antiriciclaggio e contro il finanziamento del terrorismo..... » 150 3.1 Le sanzioni penali del D. Lgs. 231/07................................................ » 150 3.1.1 Le sanzioni amministrative pecuniarie del D. Lgs. 231/07............ » 151 3.2 Le sanzioni del D. Lgs. 107/09.......................................................... » 155 4. Le procedure sanzionatorie amministrative....................................... » 156 4.1 Antiriciclaggio................................................................................ » 156 4.2 Finanziamento del terrorismo........................................................... » 160
APPENDICE NORMATIVA Le norme interne....................................................................................... » 161 Le norme internazionali............................................................................. » 162 Le norme comunitarie................................................................................ » 163 Direttiva 2005/60/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio...................... » 165 Decreto Legislativo 22 giugno 2007, n. 109................................................. » 203 Decreto Legislativo 21 novembre 2007, n. 231............................................. » 219
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Giuseppe Roddi opera nel settore finanziario-bancario da circa 6 lustri, ha scritto 12 libri e numerosi articoli scientifici. è Presidente del Comitato Tecnico Scientifico di Fenafi (Federazione Nazionale delle Finanziarie), membro di Assofin (Associazione Nazionale del Credito al Consumo ed Immobiliare) e di Assilea (Associazione Nazionale del Leasing), iscritto all'Albo dei Grandfather di recupero credito presso Fita Confindustria. è il responsabile della Compliance del gruppo FGA Capital s.p.a. e giornalista pubblicista.
ISBN 978-88-6494-007-6
€ 18,00