5 minute read

La Casaccia di Franceschi

La Casaccia

DI FRANCESCHI

Advertisement

La società agricola La Casaccia di Franceschi nasce nel 2015 dal desiderio di Leopoldo Franceschi di dar vita una propria azienda vitivinicola: produttore di vino di quinta generazione e attuale capostipite della famiglia, Leopoldo vuol fondere la sua esperienza, facendo tesoro dell’antica tradizione dei viticoltori che lo hanno preceduto da fine anni Ottocento, in un modello d’azienda agricola più dinamico, che meglio rispetta le esigenze moderne.

andrea cappelli

A lui, in questo progetto, per una coesa collaborazione intergenerazionale, si affiancano i giovani figli Flavia, che si occupa della parte amministrativa e, affiancata al padre, sta imparando la parte produttiva e Federico, che segue la parte commerciale/marketing. Il progetto si sviluppa su 2 territori: il Podere La Casaccia a Montalcino in provincia di Siena e Le Spinaie a Cinigiano in provincia di Grosseto. Tutto ha inizio con l’acquisto del Podere La Casaccia, collocato nel cuore delle campagne sopra il piccolo borgo medievale di Sant’Angelo in Colle che, sito in una posizione strategica, coi suoi oltre 500 metri di sopraelevazione slm, è coperto a nord-ovest dal Monte Amiata e guarda a sudovest verso la distesa incontaminata della macchia mediterranea che si infrange nel mar Tirreno, a soli circa 30 kilometri in linea d’aria. I terreni, per un totale di circa 16 ettari in una posizione ottimale da circa 500 a 550 metri d’elevazione, grazie al particolare microclima, sono stati rimessi a produzione e oggi ospitano colture diversificate, tra cui uliveti e tartufaie, che fanno da sfondo ai protagonisti principali, i vigneti, dove si esalta l’uva autoctona per eccellenza, il Sangiovese, coltivato su circa 6 ettari, che, unito a un ettaro a Merlot, chiude quell’equilibrio perfetto tra potenza e delicatezza. Il terreno fossile è caratterizzato da suoli che si sviluppano prevalentemente su depositi della Formazione di Sillano, appartenente al Cretacico, formazione geologica molto antica, caratterizzata da argilliti grigio-brune e calcari fini, spesso intercalati tra loro. I suoli in queste formazioni sono i tipici flysch calcareo marnosi con scheletro calcareo, tessitura di medio impasto e ph sub alcalinicalcarei: spesso definiti galestri, sono vocati per la viticoltura perché presentano una buona tessitura e uno scheletro spesso associato a una forma lamellare, che conferisce un buon drenaggio interno al terreno e alle piante un buono sviluppo dell’apparato radicale. Questa caratteristica, unita alla presenza nei suoli di carbonato di calcio, rende questi terreni d’interesse per una viticoltura d’alta qualità. La roccia calcarea sia in pietre che sotto forma di galestro, unita alla componente marnosa, dà ai suoli una discreta presenza di microelementi, che gli conferisce una mine-

Lepoldo Franceschi

ralità interessante. I primi 2 ettari di vigna sono stati impiantati nel 2007, successivamente il parco vigneti è stato ampliato con ulteriori impianti nel 2020 e 2021. Il terroir consente così al vino d’acquisire caratteristiche uniche, riscontrabili nel Brunello di Montalcino Riserva, che viene prodotto solo nelle migliori annate aziendali, selezionando i grappoli più maturi durante la vendemmia e facendo un’ulteriore cernita in cantina grazie all’uso delle più moderne tecnologie. In zona Le Spinaie a Cinigiano si trovano gli altri 13,5 ettari di terreni dell’azienda, tra la Valle dell’Ombrone, il tratto terminale della Val d’Orcia e le pendici occidentali del cono vulcanico del Monte Amiata, montagna sacra e Olimpo del popolo etrusco. In ordine ai terreni, ai depositi caratterizzati da argilliti, qui si stratificano anche depositi dei calcari, marnosi e marne, formazione di M. Gottero, anche questa del Cretacico. I suoli in queste formazioni sono i tipici suoli dei flysch calcareo marnosi con scheletro calcareo, tessitura di medio impasto e ph sub alcalini. A questi si intercalano suoli

su marne argillose, di conseguenza con ph sub alcalino e tessitura più argillosa. Una piccola parte dell’area è interessata da sedimenti più giovani, caratterizzati da conglomerati e sabbie. Questi suoli, completamente diversi dagli altri, sono caratterizzati da alternanze di stratifi cazioni argillose e sabbiose con scheletro in ciottoli di dimensioni variabili. In generale l’area delle Spinaie, presentando queste diff erenze nei suoli, legate a diff erenze geologiche d’origine, si presta all’utilizzo di varietà diverse tra loro, che si adattano al meglio alla geologia dell’area. Circa 5 ettari, a un’altitudine di fra i 345 e i 393 metri slm, sono dedicati alla coltivazione d’uve internazionali, al fi ne di dimostrare la potenzialità del terroir: il Cabernet sauvignon (circa un ettaro) e il Cabernet franc (circa 1,5 ettari) sono stati impiantati nel 2008 e sovrinnestati nel 2020, il vigneto a Merlot (circa 1,5 ettari) è stato impiantato nel 2013, mentre un ettaro di Carmenere è stato sovrinnestato nel 2021. L’azienda, nella sua misura contenuta di 12 ettari di vigneto totali, allevati a doppio capovolto (Guyot modifi cato), è focalizzata alla ricerca dell’eccellenza vinicola grazie a un processo d’attenta selezione che avviene in un primo momento manualmente, sia prima che durante la vendemmia e in un secondo momento in cantina. La fi losofi a produttiva si basa su ambiente - l’azienda si premura all’uso di metodi biologici per le colture, cercando un equilibrio tra ecologia e prestazione a prodotto fi nito - e materia prima, che è omaggiata e valorizzata anche in cantina, dove, grazie all’uso delle più moderne tecnologie per la vinifi cazione, quali il selezionatore ottico di acini, il metodo del cappello sommerso e l’uso di vasche di fermentazione in acciaio inox, unite al tradizionale invecchiamento in rovere, si completa quel processo di cura volto a racchiudere in vetro solo il meglio del prodotto. Le prime bottiglie immesse sul mercato fi rmate La Casaccia di Franceschi sono soltanto l’inizio di un percorso che porterà l’azienda nel mondo come ambasciatrice di un territorio patria di grandissimi vini. Adesso la produzione si sviluppa su 3 etichette, un piccolo mosaico di ottimi rossi: Brunello di Montalcino Riserva, San Leopoldo Merlot e San Leopoldo Cabernet Merlot. “Per noi l’obiettivo è produrre vini d’alta qualità per arrivare a un alto livello d’eccellenza – commenta la famiglia Franceschi - detto questo metteremo in commercio solo prodotti di cui siamo pienamente soddisfatti dal punto di vista qualitativo. In caso non fossimo contenti di un’annata, questa non verrà fatta uscire sul mercato”. L’azienda attualmente sta allargando i propri orizzonti, ampliando i mercati di riferimento e riscuotendo un crescente gradimento a livello internazionale, infatti il mercato estero è in espansione, si sono già avute vendite a Hong Kong e in Germania e a breve inizierà l’esportazione in America. E molti sono i progetti futuri: se il casale sta affi nando i suoi spazi interni per divenire agriturismo con l’ottica d’omaggiare questo non solo col vino ma anche con piatti della tradizione, la cantina è in ristrutturazione - il progetto su 3 piani è stato studiato in modo da far sì che durante tutte le fasi che l’uva intraprende, il prodotto in qualsiasi stato non subisca shock - e un annesso diventerà in parte una casa per il capo operaio e in parte uffi cio. Per assaggiare questi splendidi vini toscani, trovate La Casaccia di Franceschi al Vinitaly presso la Hall 9 – stand A6.

I fratelli Flavia e Federico Franceschi

This article is from: