CAPTIVATED BY YOU – Excerpt #1 Disclaimer: Potrebbe essere editato o cancellato prima della pubblicazione. Se non avete ancora letto “Nel profondo di te”, l’estratto seguente contiene spoiler! Lo leggete a vostro rischio.. “Chiedimi di venire con te,” disse Gideon. Era così difficile dirgli di no. Sapevo che odiava il pensiero di stare lontano da me un weekend intero. Lo odiavo anch’io. Ed era anche peggio sapendo che si sarebbe preoccupato e che sarebbe stato infelice tutto il tempo. Il mio sorriso si dissolse. “Non posso. Se devo cominciare a dire alla gente che siamo sposati, devo iniziare da Cary, e non lo posso fare con te intorno. Non voglio che lui si senta come se fosse al di fuori di una vita che sto creando con te.” “Non voglio starne fuori neanche io.” Allacciai le mie dita alle sue, cercando di trasmettere quanto fossimo collegati e quanto lo saremmo sempre stati.. “Trascorrere un po’ di tempo da sola con gli amici non fa di noi meno di una coppia.” “Preferisco trascorrere il tempo con te. Sei la persona più interessante che io conosca.” Le sue parole, dette così, come un dato di fatto, mi fecero girare la testa. Di tutte le cose che poteva dirmi.. tutti i modi in cui poteva dirmi che mi amava.. questo era veramente il massimo della vincita. Sopraffatta, mi sollevai la gonna e mi avvinghiai al suo grembo prima di rendermi conto di quello che facevo. Prendendo il suo viso tra le mani, lo baciai disperatamente, sentendo il bisogno di mostrargli quanto facilmente lui mi facesse a pezzi nel migliore dei modi. Lui gemette quando mi allontanai, le sue dita si piegarono in maniera possessiva sulla curva del mio fondoschiena. “Rifallo.” “Sono così in calore per te adesso,” sussurrai, usando i polpastrelli dei miei pollici per strofinargli via dalle labbra il mio rossetto. “Va bene. Mi fa piacere.” Io risi e mi riempì gioia pura quando lui mi sorrise in risposta. “Mi sento così magnifica adesso.” “Meglio di quanto ti sia sentita nel corridoio.” “È un tipo diverso di “magnifica”.” Le mie dita si muovevano come se danzassero sulle sue spalle. “Quello era il miglio complimento, asso. Specialmente perché veniva da Gideon Cross. Tu incontri persone affascinanti ogni giorno.” “E spero sempre che se ne vadano per poter tornare da te.” I miei occhi pungevano per le lacrime. Mi faceva sentire così.. preziosa. “Oh, Dio, ti amo. Così tanto che fa male.” Lo abbracciai forte e percepii un tremito nella sua stretta che mi diceva quanto anch’io lo colpissi. Volevo che sentisse amore tutto il tempo, tutto intorno a lui. Se lo meritava. Ne aveva bisogno. “Voglio che tu faccia qualcosa per me.” mormorai. “Qualunque cosa. Tutto.” Sorrisi contro la sua guancia. “Facciamo una festa.” “Grande. Monterò l’altalena.” Facendomi indietro lo colpii alla spalla. “Non quel tipo di festa, demonio.”
Lui sospirò. “Peccato.” Il pensiero di venire legata mi rendeva nervosa, ma quello non mi avrebbe fermato dal dare il mio migliore contributo per fare in modo che tutte le fantasie di Gideon diventassero realtà. Gli feci un sorriso malizioso. “cosa ne dici se ti prometto l’altalena in cambio della festa?” “Ah, adesso ragioniamo.” Si sistemò sullo schienale con un sorriso indulgente. “Dimmi che cosa avevi in mente.” “Alcolici e amici, miei e tuoi.” “Va bene.” I suoi occhi assunsero un bagliore calcolatore. “Vedrò te, i tuoi alcolici e i tuoi amici, e alzerò la posta con una sveltina in un angolo buio da qualche parte nel mentre.” Io inghiottii forte. Sapeva come prendermi, sapeva quanto lo volevo quando era rilassato e si stava divertendo, quanto volevo reclamare i miei diritti su di lui nel più immediato e primitivo modo possibile. “Sei un abile negoziatore,” dissi. “Era esattamente la mia intenzione.” “Okay, allora.” Mi leccai le labbra. “vedrò te e la tua sveltina, e alzerò la posta con un lavoretto di mano sotto il tavolo.” Le sue sopracciglia si alzarono. “Vestito.” Replicò. Io mormorai leggermente in disaccordo. “Penso che lei abbia bisogno di rivedere e correggere, Signor Cross.” “Io penso che lei abbia bisogno di lavorare più duramente per convincermi, Signora Cross.”
Uno speciale teaser per il Capodanno 2014 Questo è un piccolo teaser speciale di Captivated by you, postato in onore del nuovo anno. Questa potrebbe essere una scena che ne rispecchia una dal punto di vista di Eva. Potrebbe essere una scena alternativa. Potrebbe essere tutto o niente. Spero vi piaccia per quello che è. Grazie per un magnifico 2013
Sono appena le sette del mattino Ho lasciato l'appartamento che Eva condivide con Cary solo un paio d'ore fa, perché volevo darle tempo per riuscire a fare qualche ora di sonno prima di andare a lavorare. Siamo stati l'uno con l'altra tutta la notte, entrambi troppo bisognosi e avidi. Ma c'era anche qualcos'altro. Una necessità da parte di Eva che mi ha rosicchiato e mi ha lasciato inquieto. Qualcosa stava infastidendo mia moglie.
Il mio sguardo si spostò verso la finestra e la sua vista di Manhattan sotto di essa, poi si soffermò sul muro vuoto dove avrebbe dovuto stare appeso un collage di foto di lei e di noi, uguale a quello che è nel mio ufficio nell'attico che è casa nostra sulla Fifth Avenue. Posso immaginarmi il collage chiaramente, avendo trascorso innumerevoli ore a studiarlo negli ultimi pochi mesi. Guardare fuori verso la città era stato, una volta, il modo in cui io racchiudevo il mio mondo. Ora l'ho sostituito con il guardare Eva. Mi sedetti alla mia scrivania e accesi il computer scuotendo il mouse, facendo un profondo e lento respiro mentre il viso di mia moglie riempiva il monitor. Era senza trucco nella foto che usavo come wallpaper per il desktop, e una spruzzata di leggerissime lentiggini la facevano apparire più giovane dei suoi ventiquattro anni. Il mio sguardo scivolò sui suoi lineamenti - la curva delle sue sopracciglia, il chiarore dei suoi occhi grigi, la pienezza delle sue labbra. Nei momenti quando mi permetto di pensarci, posso quasi sentire quelle labbra sulla mia pelle. I suoi baci sono benedizioni, promesse di un angelo che ha reso la mia vita qualcosa per cui valga la pena vivere. Con un sospiro determinato, presi il telefono e feci una chiamata rapida a Raùl. Nonostante fosse molto presto, lui rispose rapidamente e in allerta. "La Signora Cross e Cary Taylor partiranno per San Diego oggi," dissi, con la mano che si chiudeva in un pugno al pensiero. Non avevo bisogno di dire di più. "Ricevuto." "Voglio una foto recente di Anne Lucas e un dettagliato resoconto di dove fosse ieri sera sul mio tavolo a mezzogiorno." "Al più tardi." Affermò. Riagganciai il telefono e fissai il bellissimo e accattivante viso di Eva. L'avevo colta in un momento felice e spontaneo, uno stato d'animo in cui che ero determinato a mantenerla per il resto della sua vita. Ma la scorsa notte era stata disturbata da un probabile incontro con una donna che una volta avevo usato. Era passato un po' di tempo dall'ultima volta che avevo incrociato il mio sentiero con quello di Anne, ma se lei era responsabile per il malumore di mia moglie, mi avrebbe rivisto di nuovo. Presto. Aprendo la mia casella di posta, cominciai a scorrere le e-mail, digitando risposte veloci quando erano richieste, e lavorando in modo da raggiungere la riga dell'argomento che aveva catturato la mia attenzione nell'attimo in cui avevo aperto il mio e-mail client. Sentii Eva ancora prima di vederla. Sollevando la testa, rallentai la scrittura alla tastiera. Un improvvisa ondata di sollievo calmò l'agitazione che sentivo ogni qual volta non ero con lei. Mi appoggiai allo schienale per apprezzare meglio il panorama. "Ti sei alzata presto, Angelo." Eva stava in piedi sulla soglia, i suoi capelli biondi erano un sexy groviglio intorno alle sue spalle, le sue guance e le labbra arrossate dal sonno, il suo corpo sinuoso racchiuso in una canottiera e in un paio di pantaloncini. Era senza reggiseno, con le sue tette rigogliose che ondeggiavano dolcemente sotto il cotone a coste. Minuta e sensuale, lei spesso rimarcava quanto fosse diversa dalle donne con cui ero stato fotografato in passato prima di conoscerla. "Mi sono svegliata sentendo la tua mancanza" mi rispose, con la voce roca che non mancava mai di farmelo diventare duro. "Da quanto tempo ti sei alzato?" "Non da molto." Spinsi in dentro il cassetto della tastiera per farle posto sulla mia scrivania.
Lei camminò verso di me a piedi nudi, in maniera naturale e con la sua innata sensualità . Dal primo momento che l'ho vista sapevo che mi avrebbe distrutto. La promessa era li, nei suoi occhi e nel modo in cui si muoveva. Ovunque andasse, gli uomini la fissavano. La desideravano. Esattamente come facevo io.