Nuova Scena tagliata da “Non cercarmi mai più” di Emma Chase
Traduzione a cura del Team CrazyforRomance senza scopo di lucro a fini non commerciali, vietata la riproduzione anche parziale.
“Bello”? Sta scherzando. Lei deve aver notato la mia faccia, perché si ferma a metà della frase e alza un sopracciglio. "Mi dispiace, è l'aggettivo sbagliato? Ho insultato Il tuo fragile ego maschile?" Io balbetto indignato, "beh.. Si." "Che parola preferisci?" "Stupendo? Trascendente? Insuperabile?" Accompagno ogni parola con un passo da predatore nella sua direzione. Lei risponde al mio movimento in avanti con passi nervosi all’indietro, finché il suo sedere sbatte contro il mio comò. Io faccio un sorrisetto verso di lei. “Ti sei laureata in una delle più prestigiose facoltà di economia del paese, Kate. Il mio onore richiede che tu te ne esca con qualcosa, qualsiasi cosa, migliore di ‘Bello’”Lei fissa il mio torace per un minuto. Poi alza lo sguardo verso i miei occhi. “Devo andare.” Prova ad oltrepassarmi, ma le afferro il braccio e la riporto indietro. “Non voglio che te ne vada.” No – non chiedetemi perché. Non vi risponderei. Non adesso. Sono concentrato solo su questo momento- e su di lei. Il resto non conta. Lei guarda la mia mano sul suo braccio e poi verso di me. “Drew..” “Non andartene.” La prendo su, la metto a sedere sul comò, e mi accomodo tra le sue gambe. “Rimani.” La bacio sul collo e le stuzzico un orecchio. Lei trema. Io sussurro, “Stai con me, Kate.” Guardo nei suoi occhi “Ti prego.” Lei si morde un labbro. Poi sorride lentamente. “Okay.” Io sorrido in risposta. E poi la mia bocca è sulla sua. Il bacio è lungo, lento e profondo. Io alzo la sua gonna, accarezzandole la pelle delle cosce con le mie dita. Lei è ancora senza biancheria intima. Devo dire che amo l’accesso facile. Mi inginocchio di fronte a lei. “Drew..?” è per metà una domanda e per metà un gemito. “Shh. Se devo superare “bello” mi devo concentrare.” Scena Tagliata Spingo le sue cosce sul bordo del comò e faccio scivolare la sua gonna verso l’alto. Con una spinta gentile le faccio allargare di più le ginocchia, permettendo alle mie spalle di sistemarsi tra di esse. Senza preamboli, mi chino verso di lei e avvolgo la sua fica con un umido bacio a labbra aperte. La assaggio con la lingua, esplorandola all’interno dove è morbida e calda da impazzire. La reazione di Kate è intensa e immediata. La testa le cade all’indietro, i suoi fianchi si alzano e una basso e potente gemito romba dalla sua gola. Premo le mie labbra più saldamente intorno a lei, succhiando, e languidamente continuo il mio percorso sensuale con la lingua. Sento la sua mano nei miei capelli, prima che mi accarezza, poi che si aggrappa e poi che mi guida – domandandomi senza parole di andare dove lei più disperatamente vuole il mio tocco. In un altro momento, l’avrei stuzzicata – l’avrei portata al limite – e poi l’avrei fatta aspettare. Magari implorare. Implorare sarebbe stato particolarmente dolce. Ma non ora.
Perché in questo momento, il mio unico obiettivo è far perdere la testa a Kate – non dal desiderio – ma per la vivida e pura estasi. Una soddisfazione carnale che lei non ha mai conosciuto e che non dimenticherà mai. Muovo la lingua in cerchi intorno al suo clitoride prima di danzare su di esso, sfregando, con una ferma pressione ritmica. I suoi gemiti si fanno più alti, più veloci. La presa di Kate si stringe nei miei capelli, tirando forte, facendomi male allo scalpo nel più fottutamente gratificante dei modi. Senza smettere di prendermi cura di lei con la bocca, le faccio scivolare un dito dentro e si contrae gloriosamente intorno ad esso. Lo piego ad uncino con grande abilità contro i suoi stretti muscoli interni – sfregando e massaggiando – cercando quel punto del piacere che i bastardi più idioti non potrebbero trovare anche se la loro vita dipendesse da quello. Ma io sono così finemente in sintonia con le risposte di Kate – i suoi rapidi respiri, i suoi sospiri e gemiti – riconosco l’esatto momento in cui lo trovo. Con le labbra aperte, lei rantola aspramente. La sua voce è alta per l’eccitazione e con un pizzico di nervosismo per la sensazione poco familiare. “Drew.. aspetta…Io..” Sollevo la mia bocca dalla sua carne solo per un secondo. “Va tutto bene piccola, lascia solo che accada, sono con te.” Torno ansiosamente al mio lavoro e sono premiato dalla sensazione di lei che diventa sempre più bollente e così superbamente bagnata da scoparsela, mentre io continuo a stimolare quel fascio di nervi dentro di lei. E siccome lei è convinta che mi prenderò cura di lei, Kate si sistema indietro, permettendo a se stessa di soccombere alle sensazioni che corrono dentro di lei. Qualche momento dopo, l’urlo pieno di gioia di Kate si riverbera attraverso la stanza. Lei si irrigidisce e le sue gambe stringono la mia testa – praticamente occludendo le mie vie respiratorie. Ma non me ne può fregare di meno. Perché lei è proprio maledettamente squisita mentre viene. Sconsideratamente, selvaggiamente magnifica. Mentre il suo piacere declina, io rallento i movimenti della mia bocca e della mia mano fino ad un tenero petting. Poi mi alzo e faccio accoccolare la sua esausta parte superiore del corpo contro il mio torace. La sua guancia è appoggiata contro il mio bicipite e respira con rapidi, piccoli piagnucolii sexy. Mentre si riprende, io sbottono la sua camicetta rovinata e gliela tolgo dalle braccia. Con la voce ansimante dice dolcemente, “Questo.. è stato molto più che “bello”.” Buono a sapersi. Ma non sono neanche vicino ad aver finito. Una volta che lei è totalmente, magnificamente nuda, avvolgo le mie braccia intorno a lei – quasi sollevandola dal comò – premendo i nostri corpi insieme. Mi porto le sue gambe stanche intorno alla vita, tenendole saldamente. Poi, diabolicamente, le sussurro all’orecchio. “E sta per diventare anche meglio.” E poi ho trascorso il resto della nottata a cancellare la parola “bello” dal vocabolario di Kate.