Emma

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Musica


ASCOLTATE LA MIA MUSICA SONO QUI E SO FARE IL MIO MESTIERE

Emma Marrone, 34 anni a maggio. A gennaio è uscito il suo ultimo disco, Essere qui. Ha partecipato al Festival di Sanremo due volte come concorrente e nel 2015 ha affiancato Carlo Conti alla conduzione insieme ad Arisa

Foto Kat Irlin

Il nuovo disco di Emma, pubblicato a gennaio, è un album che ha molte cose da dire su di lei e sulla sua musica. Racconta di una cantante cresciuta, che sa il fatto suo. E che a maggio sarà in tour nei palasport di Cristiana Zappoli


Musica

Foto Kat Irlin

Il video del brano L’isola, il primo singolo estratto dall’ultimo album di Emma, è stato girato a New York. La cover del singolo ritrae la cantante fotografata da Kat Irlin con un look rock e anni ’80 a Madison Square Park


È

un album ricco di contenuti. Un album che gli addetti ai lavori definiscono maturo, anche dal punto di vista musicale. Emma mette la musica al centro, senza paura, confrontandosi con suoni dal sapore internazionale e con un nuovo linguaggio vocale che la rispecchia totalmente. Se Essere qui invece che un disco fosse un succo da bere e si trovasse sugli scaffali del supermercato invece che nei negozi di musica avrebbe un’etichetta con scritto: “Concentrato di Emma al 100%”. È riconoscibile come non lo era mai stata fino a oggi. «Non ho fatto questo disco - racconta - per dimostrare ma per mostrare. Le cose vanno fatte nel tempo giusto e con i tempi giusti. Posso dire che durante questi anni ho accumulato la giusta esperienza per realizzarlo. Ogni traccia mi rappresenta, in ognuna di esse c’è tanto di me anche se racconto storie di altre persone». È un album che ha il sapore dell’affrancamento; l’affrancamento da una serie di pregiudizi che nell’ambiente della musica, e dello spettacolo in genere, spesso sono duri a morire. La venticinquenne che aveva vinto la nona edizione di Amici di Maria de Filippi è cresciuta, e si sente. «L’immagine che voglio che emerga da questo lavoro è quella di una donna che ha lottato per arrivare fin qui, di una donna che ha fatto pace con il suo lato femminile e non ha paura di mostrarlo. Per anni sono stata vittima di pregiudizi e ho dovuto lottare per dimostrare il contrario. Questo album è il mio modo per dire a tutti che non sono la classica ragazza bionda carina e basta ma sono una donna, una rocker forte che scrive brani e sa fare il suo mestiere. Il linguaggio è molto più curato e c’è una ricerca più minuziosa nei testi. Essere qui è un titolo che è arrivato tardi mentre leggevo un libro. Io sono qui, esisto e sto facendo quello che mi piace. È un inno alla vita».

Il disco racconta quindi un’artista più matura rispetto ai dischi precedenti? Lo spero! La crescita e l’evoluzione sono alla base di tutto per me. Ogni album rappresenta una svolta umana e personale, come ho sempre detto non riesco a scindere la persona dall’artista, quindi sicuramente ogni album rappresenta il mio cambiamento interiore, umano, personale e artistico. Senza il precedente non ci sarebbe mai stato il successivo. Se così non fosse ti mancherebbe una casella. Mi piace pensare che in ogni progetto io possa esprimere al meglio le mie emozioni e raccontare delle bellissime storie, essere qui significa tutto per me, essere vivi, prendere a morsi la vita, avere il privilegio di essere felici e di fare il mestiere che ho sempre sognato. In cosa si sente cambiata? Mi sento una persona più serena ed equilibrata ma le mie caratteristiche principali sono rimaste intatte. Credo di aver messo nel disco la parte migliore di me, una parte che non conoscevo neanche io. Ho perdonato la parte più fragile di me, la parte più insicura e ho accettato questa personalità che viene fuori. Questo lavoro mi ha guidato lungo un viaggio introspettivo e ho imparato a conoscere meglio me stessa. Il fatto di fermarmi mi ha dato modo di ascoltarmi, anche perché sono sempre stata una persona predisposta ad ascoltare prima gli altri che me stessa. Nell’album c’è una canzone, Malelingue, in cui parla, per esempio, di come ha imparato ad affrontare i suoi detrattori. E inizia con una risata… Questo mestiere mi ha messo difronte a delle cose inaspettate e ingiuste, a volte troppo forti, ma fa parte anche della crescita, e crescendo ho imparato a dare meno peso a delle cose che non necessitano di tutta questa importanza.

◗ 16/05 PalaLottomatica, Roma ◗ 18 /05 Mediolanum Forum, Assago (Mi) ◗ 19 /05 Pala Alpitour, Torino ◗ 21 /05 Kioene Arena, Padova ◗ 23/05 Nelson Mandela Forum, Firenze ◗ 26 /05 Pal’Art Hotel, Acireale (Ct) ◗ 28 /05 Pala Partenope, Napoli CONCERTI

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Foto Luisa Carcavale

Musica

LA TRACKLIST DELL’ALBUM 1. L’isola 2. Le ragazze come me 3. Sottovoce 4. Mi parli piano 5. Effetto domino 6. Le cose che penso 7. Portami via da te 8. Luna e l’altra 9. Malelingue 10. Sorrido lo stesso 11. Coraggio

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Emma è “definitivamente” diventata grande? Spero di no… spero di poter crescere sempre e di poter imparare ancora tante cose. Qual è il sentimento che caratterizza maggiormente quest’ultimo disco? La giusta misura tra la forza e la dolcezza e un forte senso di gioia e libertà. L’isola è stato il primo singolo estratto dall’album. Sì, ed è stato il motore che mi ha spinta a lavorare su questo disco. Non ho voluto tradire questa emozione. Per quanto la scelta dei singoli sia difficile, questa volta mi è sembrata quasi una scelta obbligata. Per me è stata la massima rivelazione di tutto il disco. Il disco vanta anche collaborazioni importanti. Ne sono molto orgogliosa, hanno col-

laborato autori di notevole personalità e musicisti del calibro di Paul Turner, Enrico “Ninja” Matta, Lorenzo Poli, Luca Mattioni, Adriano Viterbini e Andrea Rigonat. Cosa sta preparando per il tour di maggio? Uno spettacolo a 360 gradi super emozionale. La preparazione di un tour è il momento più delicato e incredibile perché vedo crescere lo spettacolo giorno per giorno e non vedo l’ora di svelarlo a tutti. Prima di salire sul palco mi manca il fiato e mi tremano le gambe, poi però si accendono le luci, sento le urla di chi mi ama da sempre e passa la paura. Ci saranno novità rispetto agli ultimi tour che ha fatto? Ci sono sempre delle novità! Il bello della musica dal vivo è che puoi davvero creare di continuo cose nuove.


Irlin Kat

cui c’è grande attenzione riguardo alla condizione delle donne sul luogo di lavoro, si parla di molestie e se ne parla tanto soprattutto in correlazione al mondo dello spettacolo. Cosa ne pensa? Fortunatamente non ho mai avuto esperienze negative, ma rispetto tutte le donne che hanno il coraggio di denunciare. Rispetto un po’ meno chi le giudica senza sapere. Ci vuole tanto coraggio a tirar fuori un dolore così grande. È esigente con se stessa? Molto, anzi a volte troppo. Ma è l’unico modo per trovare una strada. Cosa fa durante il tempo libero? Provino, scrivo, canto, leggo molti libri, e viaggio, per aprire sempre tante finestre sul mondo, per non rimanere chiusa nel mio mondo. È bello avere la capacità di distaccarsi da se stessi, di guardare anche gli altri, la capacità di guardare a quello che succede intorno a noi con un occhio molto più sensibile. Cosa c’è nell’mp3 di Emma? Di tutto. Ascoltare fa bene. È felice? Sono serena. Ciò significa svegliarmi la mattina e ringraziare la vita di tutto, guardarmi allo specchio ed essere orgogliosa della persona che vedo riflessa. E la felicità cos’è invece? La felicità è un momento sicuramente effimero, io ho smesso di cercare la felicità e ho imparato a cercare la serenità, che invece offre un equilibrio diverso. Ci sono dei momenti in cui sono felicissima anch’ io, ma crescendo ho imparato a dare più valore alla serenità che alla felicità. Fortunatamente vivo tante giornate felici, per me essere felice è anche prendere il carrello e andare a fare la spesa, trovare il frigo pieno quando torno a casa. O regalarmi un tramonto.

Foto

Sorprese? Ci stiamo lavorando… Parliamo di uno dei suoi singoli più recenti: Pedonami in coppia con Alessandro Cattelan, che avete cantato nella sua trasmissione E poi c’è Cattelan. La canterà durante il tour? Non lo escludo (ride)! Mi diverte tantissimo, credo di avere un lato comico molto spiccato e poi Cattelan è davvero un genio! Come è stato per lei l’impatto con il successo? Morbido... ho sempre voluto fare la musicista, non diventare famosa. Le hanno mai imposto pezzi che non le piacevano? No, non è mai successo. Come sceglie i suoi autori? Sulla scelta degli autori io ho una tecnica: quando mi arrivano i brani da ascoltare non voglio mai sapere il nome dell’autore, perché non voglio essere condizionata. Scelgo le canzoni per quello che riescono a trasmettermi e soprattutto già in predisposizione del live. Secondo lei gli artisti, in considerazione della loro posizione privilegiata, hanno il dovere morale di farsi portavoce di battaglie sociali? Ognuno deve sentirsi libero di fare ciò che meglio crede. Non dovrebbero esserci imposizioni. Chi si fa portavoce di una causa deve crederci veramente. Si sente un esempio per chi la segue? Molto spesso mi sento dire che sono un esempio. È una parola che pesa perché essere un esempio è una grande responsabilità. Il mio esempio è sempre stata mia madre, una donna forte con un gran coraggio. Le donne oggi hanno più coraggio rispetto a una volta. Mi piace quando fanno gruppo e si aiutano e non mi piace quando non sono solidali fra loro. Per quanto riguarda i ragazzi, credo che non ci sia cosa migliore di parlare agli uomini delle donne. Serve per dar loro una chiave di lettura in più. A tal proposito, è un momento in


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