Marco Zingaro

Page 1

Storie

POSSO ARRIVARE OVUNQUE SULLA MIA MOTO

Foto Alex Fine

Lo abbiamo visto da poco su Rai 1 nella serie Il capitano Maria nelle vesti di Beppe Patriarca. Marco Zingaro vive in Inghilterra, dove ha fatto parte di grandi produzioni come 007 Spectre. Prossima fermata Hollywood? di Cristiana Zappoli

78 ITA EVENTI


M

arco Zingaro ha 36 anni e a una prima occhiata potrebbe sembrare un talento in fuga. In realtà, anche se si è trasferito a Londra da un po’ e in Inghilterra lavora parecchio, ha tenuto un piede anche nel nostro Bel Paese e anche qui il lavoro non gli manca. Attore e regista, è nato ad Andria, in Puglia, e si è trasferito a Roma dove ha cominciato a frequentare l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. Dopo alcune esperienze teatrali, nel 2008 partecipa al primo progetto cinematografico: Un’estate al mare di Carlo Vanzina. Quattro anni dopo si trasferisce nella capitale britannica ampliando così il suo successo anche al pubblico londinese interpretando Angelo, co-protagonista nella pièce teatrale Housed diretta da Alex Ferries per l’Old Vic Theatre e a livello cinematografico recita in 007 Spectre di Sam Mendes, nel ruolo di Captain Salim in Tyrant, prodotta da 20th Century Fox, per poi in-

carnare Osama Bin Laden nel documentario televisivo Evolution of Evil per History Channel. Ha interpretato anche il ruolo di papà supereroe in una nota pubblicità Sky/Fastweb, lo abbiamo visto nei panni di Rocco in Belli di Papà prodotto da Medusa Film, di Matteo in Medici, the Masters of Florence e più di recente nella serie televisiva Il capitano Maria diretta da Andrea Porporati in onda su Rai 1, nelle vesti di Beppe Patriarca. «La Gran Bretagna resta la scelta migliore che abbia mai potuto fare racconta l’attore - e sicuramente la più giusta anche per la mia carriera lavorativa. Le sfide mi stimolano molto. Sono grato all’Inghilterra perché qui continuo a imparare sempre qualcosa di nuovo, tutto ciò poi confluisce anche nel mio lavoro in Italia creando così un ponte immaginario che mi permette di crescere costantemente». Recitare in una lingua che non è la propria lingua madre è difficile? ITA EVENTI 79

Foto Alex Fine

Marco Zingaro, 36 anni, ha lavorato nella ristorazione fin da quando aveva 16 anni, anche mentre studiava per diventare attore. Da poco ha intrapreso anche la strada dell’importatore di prodotti pugliesi per alcuni ristoranti di Londra


Recitare in una lingua diversa dalla propria ha di sicuro un sapore diverso ma anche unico nel suo genere. Dopo le difficoltà dei primi due anni è diventata parte integrante di me e non nascondo che oggi in diverse occasioni sento la necessità di studiare scripts o testi italiani “masticandoli” subito in inglese. Mi sento più libero di osare senza costrizioni vocali che magari appartengono alla nostra cultura. Comunque resta la lingua più usata al mondo ed essendo noi italiani un po’ pigri nel confrontarci con altre lingue credo sia giusto forzarsi un po’ per poi essere liberi di comunicare ovunque e con chiunque. Inghilterra e Italia: che differenze ci sono dal punto di vista lavorativo? Le differenze sono tante proprio perché differenti sono le culture, anche se la Gran Bretagna nel corso degli anni diviene sempre più un luogo multiculturale. È forse questa la differenza più grande nel mio mestiere che riconosco tra i due paesi. Sul set come a teatro hai sempre la sensazione di ampliare la tua conoscenza proprio perché diversi artisti provenienti da luoghi differenti nel mondo apportano costantemente qualcosa di nuovo. C’è sì un’alta competizione ma di contro un alto livello qualitativo nel processo di creazione e messa in opera di qualsiasi progetto. Non mi sorprende più il fatto che qui scrittori di ogni età abbiano la possibilità reale di mettere in opera le loro storie, che lo facciano passando per i numerosi festival, teatri off o grandi strutture come il National Theatre o Barbican. E lo stesso vale per cinema o tv, ovviamente chi merita va avanti, concetto forse un po’ dimenticato altrove. Un altro elemento che ritengo fondamentale per far sì che ci sia reale piacere nel fare il proprio mestiere è il rispetto che si ha nei confronti dell’altro. In UK è molto forte il sindacato degli attori e il rapporto che spesso si crea con agente o casting director è “reale”, ho sempre la sensazione di essere ascoltato con piacere e il confronto reciproco apporta sempre qualcosa di utile a entrambe le parti, a prescindere che il risultato finale sia positivo o meno. Quale luogo considera casa sua? Andria è il luogo dove sono cresciuto, in Puglia conservo i miei ricordi di bambino e di adolescente in costante ribellione con ciò che mi circondava. I miei genitori vivono lì anche se pure loro hanno spesso il piacere di seguirmi nel mio girovagare. Appartengo a quei colori e profumi, quindi quei luoghi sono la mia casa, il mio vero Sud, ma nel corso degli anni ho imparato a essere un cittadino di luoghi differenti, ognuno con un significato importante nella mia crescita umana e professionale. Ho la fortuna di avere una compagna che proviene da una regione bellissima come la Toscana, un altro rifugio meraviglioso che negli anni ho imparato a considerare casa. 80 ITA EVENTI

Foto Fabrizio Di Giulio

Storie

Marco Zingaro sul set de Il capitano Maria, una serie tv andata in onda su Rai 1 a maggio: sopra con Saverio Falcone, nella pagina a fianco insieme a Livio Beshir

A proposito della sua compagna, è una delle attrici e cantanti che formano il trio Ladyvette. Sembra confermare la teoria che chi fa il suo lavoro si fidanza più facilmente con chi viene dallo stesso mondo: è più facile capirsi? Può sembrare retorica ma di certo condividere con la persona che ami anche le stesse passioni, aiuta e non poco! Ovviamente non può bastare solo questo per costruire un progetto di vita comune, ho la fortuna di avere al mio fianco una persona disposta ad ascoltarmi, supportarmi e talvolta sopportarmi. Entrambi abbiamo la maturità e la sensibilità di saper comprendere l’altro, creando così una vera e propria squadra capace di affrontare qualsiasi ostacolo. Come è stata l’esperienza di attore all’Old Vic Theatre allora diretto da Kevin Spacey? L’esperienza all’Old Vic Theatre è stata quella che realmente mi ha aperto le porte del mercato in Inghilterra. Da quel momento in poi è scattato in me qualcosa che mi ha dato la forza di affrontare ogni ostacolo in maniera differente. Ho ottenuto la parte dopo varie sessioni di audizioni di cui l’ultima per la quale ho studiato un lungo monologo in soli 15


relativi spostamenti di certo non aiutano, ma appena ho del tempo da ritagliarmi mi piace fuggire. Un viaggio in moto sa riconciliarti con gli elementi esterni e le persone che durante il tuo cammino incontrerai. Non vedo l’ora di poter organizzare il mio Long Way Round in giro per il mondo. Mi serve solo il “tempo” per trovare un anno di “tempo” da dedicarci! Visto che ha dimestichezza con i supereroi (vedi pubblicità Sky/Fastweb): quale supereroe le piacerebbe interpretare? La vita del supereroe formato family mi piace un sacco! Torno bambino quando vesto quegli abiti, questo anche grazie al fatto che dietro il tutto c’è un bel team giovane che scrive cose molto interessanti. Il mio superhero era e resterà sempre l’uomo della notte, Batman. Lo so, non ha super poteri e proprio per questo mi piace, sotto quella corazza scura che si perde nella notte c’è un uomo in continuo conflitto con se stesso che senza super poteri eccezionali riporta l’ordine in un mondo oramai marcio. È la sua tenebrosa umanità che mi attrae, in fondo abbiamo qualcosa in comune... Prossima fermata Hollywood? Mi piace sognare in grande con i piedi per terra e non pongo mai limiti al mio futuro. Hollywood resta un sogno che sono sicuro diverrà realtà... devo solo organizzare bene il viaggio in sella alla mia moto!

Foto Fabrizio Di Giulio

minuti. Il tutto scatenando l’ovazione dello stesso Spacey e di tutto il suo staff. Anche dall’Old Vic Theatre sono arrivate segnalazioni per “comportamento inappropriato”, fra cui molestie sessuali, contro Spacey. Cosa pensa di tutta questa situazione? Ciò che sta accadendo nel nostro mondo lavorativo è qualcosa di straordinario, il fatto che si denuncino vicende del genere e che finalmente, grazie ancora una volta a movimenti nati all’estero come quello di Time’s Up, le attrici abbiano il coraggio e la forza di far valere i propri diritti, mi rende fiero di far parte di questa categoria, anche se in Italia c’è tanto ancora da fare e non bisogna perdersi in inutili qualunquismi. Tra le sue più grandi passioni la moto ha un posto particolare… La moto è una passione ereditata inconsapevolmente dal mio nonno paterno che durante la seconda guerra mondiale guidava fiero nell’esercito una grande Harley Davidson. In Inghilterra mi accompagna ovunque anche in occasione di impegni lavorativi, come successo con 007 Spectre, o addirittura fino in Puglia per Belli di Papà. Mio fratello e io coltiviamo la stessa passione, anche se devo ammettere che lui ha girato e visto molto più di me. Per lui è una sana ossessione, per me una piacevole avventura da affrontare con i miei tempi. Gli impegni lavorativi poi e i

ITA EVENTI 81


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.