Reportage / scenario idrico italiano Anche nel nostro Paese esiste un problema di scarsità di acqua. È bene correre ai ripari. Non solo grandi progetti: bisogna promuovere comportamenti e abitudini più sostenibili. Ne abbiamo parlato con Daniele Meregalli e Costanza Pratesi del Fondo Ambiente Italiano di Cristiana Zappoli
Acqua: criticità e soluzioni ’acqua è una risorsa indispensabile per la vita, non solo dell’uomo ma di tutti gli esseri viventi presenti sulla terra. È un elemento centrale per la sopravvivenza degli ecosistemi e per la regolazione del clima, genera e sostiene l’economia e la società». Così Daniele Meregalli, responsabile dell’Ufficio Ambiente del FAI, il Fondo Ambiente Italiano, parla dell’importanza dell’acqua nella nostra vita. E prosegue focalizzandosi sull’Italia: «L’Italia è un paese particolarmente ricco d’acqua, grazie a un volume di piovosità superiore alla media europea e alla presenza dei ghiacciai. La ricchezza del nostro Paese deve però fare i conti sia con alti volumi di consumo sia con perdite nella rete di distribuzione molto alte, circa il 23% se consideriamo tutti gli usi, agricoli, industriali e civili. A complicare questo quadro i cambiamenti climatici stanno delineando nuovi scenari; la stessa struttura ecologica del nostro pianeta si sta
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modificando e questo incide sia sui fattori climatici primari come la temperatura e l’umidità e sia su quelli secondari come l’evaporazione. L’intero ciclo dell’acqua è coinvolto: anche in Italia assistiamo all’incremento di eventi estremi, tra siccità e
IL PRIMO OBIETTIVO DA RAGGIUNGERE È QUELLO DI DIFFONDERE LA CONSAPEVOLEZZA DEL VALORE DELL’ACQUA precipitazioni intense, con tendenza al progressivo aumento». Se consideriamo gli usi civili, in Italia consumiamo in media 220 litri di acqua potabile al giorno e di questi solo 2 litri per usi ove la potabilità è realmente necessaria. Secondo l’ISTAT poco meno della metà del volume di acqua prelevata alla fonte (47,9%) non raggiunge il
consumatore finale a causa delle dispersioni idriche dalle reti di adduzione e distribuzione. Inoltre tratteniamo solo l’11% dell’acqua piovana e, quindi, non la recuperiamo. L’acqua di cui disponiamo è minacciata dall’inquinamento di attività industriali e agricole non sostenibili, dallo sviluppo urbano, dallo scarico di acque reflue e da altro ancora. E non si deve dimenticare che 6 milioni di italiani non hanno un servizio di depurazione delle acque. «Siamo il primo paese in Europa per prelievo d’acqua (428 litri pro capite) e consumiamo il 25% in più del consumo medio di un cittadino europeo», spiega Costanza Pratesi, responsabile dell’Ufficio Paesaggio e Patrimonio del FAI. «Da un lato certamente le perdite del sistema di distribuzione producono un’ascesi dei numeri, ma probabilmente non è l’unica ragione. Con gli anni del boom economico abbiamo perso quelle attenzioni alla buona gestione delle risorse naturali, tipiche delle società più povere e