Martina Grimaldi

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Martina Grimaldi 26 anni, ha scelto il nuoto di fondo nel 2005 dopo la qualifica agli Europei giovanili di Bled. Nel 2006 è arrivata la prima qualificazione in Nazionale assoluta

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NELLA VITA E NELLO SPORT NON SI DEVE PERDERE TEMPO

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hi va piano va sano e va lontano”, recita un proverbio italiano che ben si adatta al nuoto di fondo dove, più che la velocità, conta la resistenza (anche se poi, gli atleti, proprio piano non vanno). E in quanto ad arrivare lontano nuotando, in Italia abbiamo una delle massime esperte. Ci ha abituato bene Martina Grimaldi: da quando ha iniziato a vincere non ha più smesso e grazie a lei i colori azzurri del nuoto di fondo sono saliti sul podio anche alle Olimpiadi a Londra nel 2012, prima non era mai successo. Ultima vittoria in ordine di tempo, l’oro nella 25 Km agli Europei di Berlino il 17 agosto scorso. L’atleta bolognese, classe 1988, appartenente alla Polizia di Stato e al Gruppo Sportivo Fiamme Oro, è tenace, è una che non molla mai, lo ha dimostrato anche questa volta a Berlino, nonostante il deludente decimo posto nella 10 chilometri non si è persa d’animo ed è arrivata la medaglia più bella nella gara più dura, quella più massacrante. Per avere un’idea, la Grimaldi a Berlino ha vinto nuotando per 5 ore, 19 minuti e 14 secondi… a pensarci fa impressione. E viene da chiedersi cosa spinge una ragazzina a scegliere questo tipo di disciplina. «Ho scelto il nuoto - racconta Martina Grimaldi - perché da piccola i miei genitori mi portavano in Sardegna e io stavo più tempo in acqua che sulla spiaggia e non volevo mai uscire. Quindi, una volta tornati in città, mi hanno

Le medaglie già vinte e i prossimi obiettivi. La buona cucina, la moda e Bologna, la sua città. E soprattutto la “magia” del nuoto di fondo. Abbiamo parlato di tutto questo con Martina Grimaldi, fresca di medaglia d’oro ai campionati europei di Cristiana Zappoli

portato in piscina. Al nuoto di fondo ci sono arrivata nel 2005: non avevo una grande velocità di base ma avevo molta resistenza e così ho fatto le mie prime gare in acque libere e ho trovato la mia strada». Cosa ami di più del nuoto di fondo? «Amo il fatto di essere libera. Di poter nuotare, spesso, nelle acque di luoghi bellissimi e comunque sempre in mezzo alla natura». Le gare di fondo sono gare lunghe. Come fai a mantenere la concentrazione tanto a lungo e a cosa pensi durante la gara? «Posso dire che la capacità di concentrarmi così a lungo è una mia dote naturale... mi è andata bene. A cosa penso? Me l’hanno chiesto in tanti e dico sempre che quando sono in gara penso alla gara, a stare attenta alle avversarie, alle mie sensazioni, a capire come sto». Meglio il mare o il lago? «Non ho preferenze, ho imparato a nuotare in tutti e due. Diciamo che in mare è più facile che ci siano delle correnti e quindi chi riesce a capire da che parte tirano le può sfruttare a proprio vantaggio, magari guadagnando sul gruppo se tenta una fuga. Nei bacini artificiali, invece, questo fattore è assente e quindi chi viene dalla piscina, e quindi va più forte in piscina, è avvantaggiato. Comunque cerco sempre di dare battaglia e di migliorare». Qual è stata la tua soddisfazione più grande? «Ce ne sono tante. L'argento di Shanghai che mi ha dato accesso alle Olimpiadi di Londra; Londra che mi ha regalato il bronzo; e poi l’oro ai Mondiali di Barcellona che mi ha insegnato tanto: dopo due gare sfortunate è arrivato un oro sulla 25 km che mi ha fatto capire che non bisogna mai arrendersi». Come ci si sente ad essere la prima nuotatrice italiana ad aver vinto una medaglia alle Olimpiadi nel nuoto di fondo?

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Martina Grimaldi ha ricevuto il Collare d’oro al merito sportivo nel 2012, è la massima onorificenza conferita dal Comitato Olimpico Nazionale

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«Sicuramente sono molto soddisfatta ed è emozionante: è un risultato che rimarrà nella storia». Se a Berlino non avessi vinto l’oro sarebbe stato un Europeo fallimentare per te? «Per come sono fatta, se fossi tornata a casa senza niente sarebbe stato un cosiddetto flop. Pretendo sempre di più da me stessa e non mi accontento mai, volevo tornare a casa con qualcosa». Come inquadreresti la situazione attuale del nuoto italiano? «Direi che agli Europei ci siamo difesi molto bene, sono arrivate molte medaglie in generale. Noi del nuoto di fondo abbiamo preso un po’ di medaglie di legno però sappiamo che possiamo migliorare e quindi siamo pronti a lavorare». Cosa ti ha insegnato lo sport? «Lo sport insegna tanto e fa crescere tanto. Io ho imparato che non bisogna perdere tempo e soprattutto il rispetto per gli altri». Ti senti un punto di riferimento per i ragazzi che si avvicinano al nuoto di fondo? «I miei risultati potrebbero far pensare a questo. Io forse preferisco non esserlo, ho ancora un po’ di esperienza da fare e in Nazionale ci sono persone con molta più esperienza di me e quindi possono insegnare ancora molto di più». Qual è il tuo rapporto con i fan? «Cerco di essere socievole, disponibile con tutti e cerco di rispondere a qualsiasi richiesta: sono molto contenta perché sono tantissimi e li ringrazio davvero molto. Oltre a scrivermi nei momenti belli, quelli dopo una vittoria, molti lo fanno anche dopo una sconfitta... e spesso è proprio in quel momento che sono più importanti». Quale legame hai con la tua città, Bologna? «Bologna è la mia città, mi sostiene sempre. Mi piace viverla, mi piace girare per il centro sia da sola che con gli amici». Quanto ti pesa essere così spesso lontano da casa? «Dire che non mi pesa per nulla sarebbe falso. A volte è difficile perché a Bologna ho tutto. Però quando sono via posso contare sulle mie amiche della Nazionale e sono più stimolata ad allenarmi meglio… quindi va bene così, non mi lamento!». È difficile mantenere rapporti d’amore e d’amicizia quando si conduce una vita come la tua? «Sicuramente non è facile. Siamo sempre in giro per gare e collegiali con la Nazionale, quindi gli amici e la persona che sta con te sicuramente devono capire e accettare questa vita». La buona cucina è una delle tue passioni. È difficile concedersi “strappi alla regola”quando sei uno sportivo? «È vero, io sono una buona forchetta e un po’ devo stare attenta perché tendo a diventare cicciottella. Qualche strappo alla regola però lo faccio anch’io,

Il medagliere

Londra, 2012 - Olimpiadi Bronzo (10km) Campionati Mondiali di Nuoto Oro (25km - 2013), Argento (10km-2011), Bronzo (10km - 2009) Roverbal, 2010 - Mondiali in acque libere Oro (10km) Campionati Europei Oro (10km - 2011, 2012/25km - 2014), Argento (10km - 2008), Bronzo (25km - 2010, 2012) Campionati Italiani Assoluti - Nove Ori

ma comunque cerco di controllarmi sempre». Segui la moda? Ami fare shopping? «Quando devo andare ad allenarmi mi vesto in modo molto semplice: jeans e maglietta. Quando devo uscire in altre occasioni cerco di indossare in genere abiti, gonna, jeans abbinati a qualcosa di elegante. Mi piacciono i tacchi ma dopo un po’ non li sopporto, quindi metto quasi sempre sandali o ballerine. Amo fare shopping: vestiti, scarpe e borse... insomma, praticamente tutto». Come ti vedi fra dieci anni? «Spero con una famiglia, per il nuoto vedrò se c'è ancora la passione: ho visto che molte ragazze che hanno avuto dei figli sono tornate poi a nuotare... c'è tempo e spazio per tutto». Quali sono i tuoi prossimi obiettivi sportivi? «Partecipare a Kazan ai Mondiali del 2015 nella 10 km… e per partecipare mi devo qualificare tra le italiane visto che ci sono solo due posti». ITA EVENTI 83


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