Pierfrancesco Favino

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Teatro

UNO SPETTACOLO FUORI DAGLI SCHEMI Una nuova tournĂŠe per Pierfrancesco Favino e la commedia Servo per due. Una Rimini anni Trenta fa da sfondo alle vicissitudini di Pippo, un moderno Arlecchino di ispirazione goldoniana di Cristiana Zappoli 60 ITA EVENTI


n classico… ma diverso. Servo per due si ispira chiaramente alla commedia di Goldoni Il servitore di due padroni ma la cambia. Partendo dalla rivisitazione inglese di Richard Bean (One Man Two Guvnors), più moderna, accolta con grande successo in Inghilterra al debutto nel 2011 al National Theatre di Londra e che ha esordito a Broadway l’anno successivo. Ma cambia anche questa. Italianizzando i personaggi e le situazioni, portando sul palcoscenico i tipici comportamenti dell’italiano davanti alle vicende della vita. A portare a teatro questo classico poco classico è Pierfrancesco Favino che, oltre a impersonare il servitore protagonista, è anche regista insieme a Paolo Sassanelli. Il progetto nasce proprio dall’incontro dei due registi: desiderio comune era quello di realizzare un classico rivisitato in chiave moderna a cui partecipassero gli attori del Gruppo Danny Rose. Le sinergie aumentarono perché nel progetto fu coinvolta anche la Compagnia Gli Ipocriti. In tutto più di venti attori divisi in due cast che si alternano nella tournée: una cosa possibile solo perché tutti gli attori percepiscono lo stesso compenso, senza distinzione. Sono inoltre accompagnati sul palco dall’esecuzione dal vivo di celebri brani d’epoca suonati dall’orchestra Musica da Ripostiglio. Pierfrancesco Favino, sullo sfondo di una Rimini anni Trenta decisamente molto felliniana, è un moderno Arlecchino, Pippo, che ha appena perso il lavoro e si ritrova senza soldi. Pur disperato riesce a ingegnarsi e offre servigi e fedeltà a due diversi padroni per ottenere due salari: dovrà però evitare che i suoi due padroni si incontrino, al fine di scongiurare che ognuno di loro capisca che sta lavorando anche per qualcun altro. La commedia è già stata nei teatri durante la scorsa stagione e il successo è stato tale da convincere la compagnia a partire per una seconda tournée iniziata a novembre. Pierfrancesco Favino, qual è il segreto del successo di Servo per due?

«Servo per due rompe gli schemi, è quasi un varietà, il pubblico si diverte e si sente parte dello spettacolo». Che tipo di comicità deve aspettarsi il pubblico? «Innanzitutto non ha un tipo di comicità volgare, l’abbiamo pensato perché possa essere visto anche dai bambini. C’è improvvisazione, musica, ballo, comicità da vecchio varietà. Servo per due non rientra in una precisa categoria, è davvero fuori dagli schemi». Che differenza c’è fra il testo di Goldoni e quello di Richard Bean? E tra quello di Bean e la versione italiana? «Innanzitutto il testo inglese è ambientato negli anni Sessanta ai tempi dei Beatles, ha un linguaggio più forte, talvolta scurrile, che noi abbiamo alleggerito. La nostra ambientazione sono gli anni Trenta a Rimini. E poi una nuova scrittura che dà al nostro testo identità e originalità». Avete scelto una colonna sonora suonata dal vivo, perché? «La musica dal vivo è una parte importante dello spettacolo, gradita e amatissima dal pubblico. Il quartetto toscano Musica da Ripostiglio interpreta le canzoni degli anni Trenta sin dall’ingresso del pubblico. La loro presenza è stata accolta con entusiasmo anche dalla critica». Cosa c’è di attuale in Servo per due? «Il testo a cui si ispira è l’Arlecchino di Goldoni che è sempre di grande attualità e proprio per questo riproposto in versioni sia classiche che rivisitate. Credo che il tema principale, quello delle relazioni tra esseri umani, che non ha tempo, è sempre attuale». Tra teatro, cinema e televisione l’impressione è che Pierfrancesco Favino sceglierebbe sempre il teatro. È un’impressione giusta? «Ho la fortuna di fare nella vita

In apertura, gli attori della commedia Servo per due. Sotto, Pierfrancesco Favino, 45 anni, diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, è tra i fondatori dell’Actor’s Center di Roma (foto di Daniele Barraco)


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Sopra, alcune scene di Servo per due. Gli attori hanno dovuto seguire seminari di acrobatica, clown e maschera. Successivamente a ogni attore è stato affidato il compito di studiare un animale per poi inserirlo nel movimento e nel linguaggio del proprio personaggio

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ciò che desideravo e per cui mi sono preparato, in cui ho creduto. E la fortuna di poterlo fare ad alti livelli di qualità in televisione, al cinema e in teatro. Contano le storie più che i diversi palcoscenici». La crisi del teatro è solo conseguenza della crisi economica o dipende anche da qualcosa d’altro? «Servo per due sta facendo sold out anche in questa seconda tournée e le persone stanno andando a teatro, è bene che questo si dica, è un segnale molto positivo. Quindi non parlerei di crisi da questo punto di vista. Semmai ci muoviamo in un contesto dove i costi

sono alti e per fare impresa bisogna metterci del proprio e lavorare su progetti condivisi. Noi abbiamo stravolto i canoni di finanziamento delle compagnie italiane. Abbiamo tutti la stessa paga, ognuno di noi è coproduttore dello spettacolo. Un modo di fare impresa, a parte un intervento della Fondazione Pergola, lo spettacolo è finanziato tutto con contributi privati grazie a cui vengono retribuiti 23 attori che si suddividono in due cast, accadimento raro in Italia ma prassi altrove, come nel West End, e 4 musicisti. Non esiste solo l'assistenza pubblica». La definiscono un attore “impegnato”. Le piace? «Se inteso come “impegnato” a fare con passione il proprio lavoro, certamente!». ◗ dal 2 al 4/12/’14 Teatro Nuovo Giovanni da Udine, Udine ◗ dal 5 al 7/12/2014 Teatro Comunale G.Verdi, Pordenone ◗ dal 9 al 31/12 Teatro Manzoni, Milano ◗ 5-6/01/’15 Teatro Mancinelli, Orvieto (Tr) ◗ 8-9/01 Teatro del Popolo, Colle Val d’Elsa ◗ 10-11/01 Teatro Civico, La Spezia ◗ 13-14/01 Teatro Valli, Reggio Emilia ◗ dal 15 al 18/01 Teatro Comunale, Ferrara ◗ 19-20/01 Teatro Zandonai, Rovereto (Tn) ◗ 22-23/01 Teatro Sociale G.Busca, Alba (Cn) ◗ 24-25/01 Teatro Coccia, Novara ◗ dal 27 al 29/01 Teatro Chiabrera, Savona ◗ dal 30/01 all’1/02 Teatro Fraschini, Pavia SERVO PER DUE


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