Skianto

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Teatro

LO SKIANTO DI TIMI È la storia di un bambino che sembra non capire niente e invece capisce tutto. Anche meglio degli altri. L’attore perugino porta in scena un monologo in dialetto umbro per raccontare la disabilità di Clara Dalledonne

S

i è ispirato a sua cugina Daniela, Filippo Timi, per il suo ultimo lavoro teatrale, Skianto, una favola ma di quelle amare, concepita con un linguaggio tra il lirico e il drammatico. Il racconto ha per protagonista un bambino diversamente abile (proprio come la cugina di Timi che oggi ha cinquant’anni) che non corrisponde, certo, alla creatura che i genitori si erano immaginati al momento del concepimento, bensì a un bambino con la scatola cranica “sigillata”, chiuso nel suo spazio con i pattini ai piedi, rappresentato scenicamente nella palestra di una scuola elementare. Un bambino che sembra non comprendere niente del mondo e che invece capisce tutto, forse anche più degli altri. Skianto è un monologo (l’attore e autore torna al monologo dopo dieci anni da La vita bestia) scritto in dialetto umbro - “un po’ edulcorato” come ha spiegato lui stesso - la lingua madre di Filippo Timi, ancora profondamente legato a Perugia e a Ponte San Giovanni, il borgo dove è cresciuto. In Skianto la disabilità diventa oggetto di rappresentazione, perché porta in scena tutti i desideri impossibili del protagonista: fare il ballerino o il

cantante, amare un pattinatore, sognare una vita che non sia una prigione, vivere in maniera normale con gli altri come accade quando si ritrova col nonno che ritiene un eroe, specie quando gli racconta le sue avventure con le mignotte del paese. Come tutti i sognatori egli dovrà scontrarsi con la realtà, ovvero con il suo corpo murato in una cameretta dentro la quale scopre quanto la vita sia truccata. Sorrisi e lacrime, comicità e tragedia, come di consueto Timi porta in scena sentimenti opposti perché porta in scena la vita, quella vera, solo molto più poetica. Uno spettacolo che si allontana molto dai suoi ultimi lavori, caratterizzati da una teatralità decisamente barocca (uno su tutti, Don Giovanni), di cui rimane una qualche traccia solo in alcuni costumi di scena. Solo, sul palcoscenico, Timi è accompagnato dalla voce e dalla chitarra del giovane Andrea Di Donna che si esibisce in due cover e in due brani composti interamente da lui. ◗ 4-5/11 Teatro Gustavo Modena, Genova ◗ dal 20/11 al 7/12 Teatro Franco Parenti, Milano ◗ dal 10 al 14/12 Teatro Morlacchi, Perugia SKIANTO

Filippo Timi, 40 anni, ha iniziato la sua carriera teatrale con la compagnia perugina “Carthago Teatro”


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