Teatro
UNO SPETTACOLO DA PREMIO PULITZER Di nuovo a teatro uno dei capolavori di Tennessee Williams, La gatta sul tetto che scotta, diretto da Arturo Cirillo e interpretato da Vittoria Puccini e Vinicio Marchioni. Quest’ultimo nei panni di Brick, un personaggio complesso e dalle molte sfaccettature di Cristiana Zappoli opo aver lavorato insieme sul set di Tutta colpa di Freud, la commedia di Paolo Genovese uscita nelle sale a gennaio dell’anno scorso, Vinicio Marchioni e Vittoria Puccini si ritrovano a teatro dove indossano i panni di Brick e Maggie, i protagonisti de La Gatta sul tetto che scotta, una produzione della compagnia Gli Ipocriti in tournée dalla fine di dicembre. Grazie a quest’opera il drammaturgo statunitense Tennessee Williams vinse, nel 1955, il suo secondo Premio Pulitzer, il primo lo aveva vinto nel 1948 con Un tram che si chiama Desiderio. La storia è quella di una donna, Maggie, che per alleviare la cocente situazione familiare in cui si trova, imbastisce una rete di bugie. Di bassa estrazione sociale, Maggie teme di dover lasciare la casa e il marito, se non riesce a dare alla famiglia di lui un erede. Il marito di lei, Brick, è un ex giocatore di pallone che affoga le sue delusioni nell’alcol. Tra giochi passionali e abili caratterizzazioni, affiorano sensualità cariche di sottintesi e di contenuti inespressi o inesprimibili; all’ideale della purezza dei sentimenti si contrappone la dura realtà di un mondo familiare e sociale pieno di ipocrisie. «La famiglia è ancora il luogo dove Williams fa risuonare le sue parole, - spiega il regista, Arturo Cirillo - il luogo dove, grazie alla sua capacità di narrare i sentimenti dei personaggi, un gruppo di attori possono dare vita a una coralità di conflitti. È difficile trovare in questo autore dei personaggi non risolti, dei personaggi di cui sia difficile trovare una propria emotività, sarà anche perché lui non sembra avere paura del melodrammatico, dell'eccesso, del melò, anzi li usa come parte della nostra vita. Forse proprio perché non ha paura del falso e dell’esagerato riesce, per contrasto o completamento, a trovare il vero». Già nel 2012 Vinicio Marchioni si era cimentato con un testo di Tennessee Williams, interpretando Stanley in Un tram che si chiama De60 ITA EVENTI
siderio diretto da Antonio Latella, ottenendo un ottimo successo di critica e pubblico. Vinicio Marchioni, pensa che il testo di Tennessee Williams La gatta sul tetto che scotta sia ancora attuale? «I testi di Williams possono risultare a una prima lettura datati per via delle ambientazioni e i riferimenti al sud degli Stati Uniti negli anni Cinquanta, ma andando ad approfondire i temi e le dinamiche che muovono i personaggi in questo testo, si capisce che sono temi e dinamiche universali: l’omosessualità, la paura della povertà, l’amore, il rapporto padrefiglio o tra fratelli, il rapporto madre-figlio, o il rapporto della famiglia con una donna che è “estranea” (Maggie) al quel mondo familiare sono temi e dinamiche presenti nelle vite di ogni essere umano, di qualsiasi epoca. La spietatezza, l’ironia e la poesia con cui ha scritto questi temi e queste dinamiche rendono questo autore unico nel suo genere». Il tema dell’omosessualità è un tema importante: come viene affrontato? «Non è il tema principale ma è uno dei temi centrali. Più che l’omosessualità credo che il problema di Brick sia la sua identità, sessuale e generale. Ritrovarsi a essere un alcolizzato quando poteva diventare una stella dello sport, ritrovarsi accanto una donna di cui non sa più se fidarsi o no, se è stata la causa del suo malessere o se può essere l’unico punto fermo per tentare di iniziare nuovamente a vivere, ritrovarsi all’interno di una famiglia di cui piano piano scopre le ipocrisie e le falsità e comprendere pian piano che di tutto questo forse lui è una delle cause principali; tutto questo mina la sua identità alla Vinicio Marchioni, 39 anni, ha raggiunto la notorietà grazie al ruolo de il Freddo nella serie televisiva Romanzo criminale. Nella pagina a fianco, insieme a Vittoria Puccini (tutte le foto Fabio Lovino)