Anno 54 21 Ottobre 2020 Fr. 3. numero
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Settimanale d'informazione
J E RU S A L E M A I M I S T E R I D I AC E R E N Z A SUPERBONUS ANCHE PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO
Gerusalemme
SOMMARIO
Editoriale
Care lettrici, cari lettori,
RUBRICHE 6 7
La rubrica di Mauro Trentini La rubrica di Dino Nardi
Non è facile saper ascoltare. Viviamo in un mondo, in una cultura, dove la gente preferisce di gran lunga
ATTUALITÀ 4 8 10
parlare che ascoltare. Ciascuno sembra avere delle
L'intervista La parola ai Comites Berna e Neuchâtel Mariachiara Vannetti Società Jerusalema Economia Pensieri e aforismi sul denaro
CULTURA
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prima che l'interlocutore riesca a finire la frase iniziata, di quali consigli o informazioni egli abbia bisogno. Ma la gente non ha bisogno di informazioni o di consigli, cerca semplicemente
qualcuno
che
sappia
ascoltare
e
comprendere. Il mondo è pieno di persone che ascoltano soprattutto se stessi e che non hanno, purtroppo, una
Storia Immigrazione italiana 19701990 27. Il futuro della seconda generazionese Turismo I misteri di Acerenza Arte Gli affreschi di Giacometti Spettacolo Le lingue di Dante Cucina Spiedini di pollo, fagioli e albicocche Risotto con sgombro e zucchine La torta della Principessa Mirtilla
percezione chiara del loro gonfiato ma cunfuso "io". Passano la vita a coltivare un "se" immaginario che cercano di imporre al prossimo. Il problema è che spesso ci riescono perchè nella natura umana c'è il desiderio di essere "seguaci", di accodarsi a qualcun altro. Saper ascoltare è un'arte che si può imparare. Come? Ascoltare vuol dire, prima di tutto, mettersi nei panni degli altri, capire le cose dal loro punto di vista, cercare di capire la vita nella prospettiva di un bambino, di un giovane, di un adulto o di un anziano. Smettere di ascoltare pensando a ciò che si deve rispondere affinchè l'altro possa
MOTORI E MOBILITÀ 18
risposte preconfezionate o sappia addirittura, ancor
apprezzare il nostro modo di esprimerci, le nostre
La sfida a emissioni zero di Renault Come riporre la bici d'inverno
capacità dialettiche. Impariamo ad ascoltare col cuore che è completamente diverso che ascoltare con le
SPORT
orecchie. Ascoltiamo con il cuore gli altri, interessandoci
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di essere aperti e disponibili con la voglia di apprendere
Tutti i numeri della Nazionale di Roberto Mancini Coppa Svizzera a Friborgo con un programma inedito
COMUNICATI STAMPA 36 37 39 TEMPO LIBERO 38
realmente di ciò che ci stanno raccontando. Cerchiamo e di sorprenderci, senza interrompere, senza saltare subito alle conclusioni o dare immediatamente consigli. Ascoltare non è soltanto un afettuoso regalo che facciamo a chi sta ceracando di dirci qualcosa ma è spesso un grande regalo per noi stessi. Per imparare quest'arte bisogna soltanto allenarsi.
Maria Bernasconi
. Settimanale d'informazione
Socio fondatore della Federazione Unitaria Stampa italiana all'estero (FUSIE)
La testata riceve il contributo per la stampa italiana Redazione e collaboratori: Chiara Bernasconi, Flory Di Biagio, Peter Ferri, Graziano diffusa all’estero erogati dal Dipartimento editoria della Guerra, Giovanni Longu, Dino Nardi, Andrea Pagnacco, Graziella Putrino, Egidio Presidenza del Consiglio dei Ministri Todeschini, Mauro Trentini
Sede legale: Via Brocaggio 1, 6984 Pura Redazione: Rapperwilerstrasse 1, 8630 Rüti Orari: Martedì Venerdì dalle 10.00 12.00 e dalle 14.00 17.00 Tel. 056 535 31 30 email: redazione@leconews.ch Editore: Newsitalia sagl
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mercoledì 21 ottobre 2020/
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L'INTERVISTA
a cura della
Redazione
La parola ai Comites in Svizzera Mariachiara Vannetti Presidente Comites Berna e Neuchâtel
Giunta quasi alla fine del suo mandato, ci può dire quali sono stati gli aspetti positivi e, se ve ne sono state, le criticità riscontrate? L’esperienza di presidente del Comi tes di Berna e Neuchâtel è stata sostanzialmente molto interessante e caratterizzata da molteplici aspetti positivi. Sicuramente, il più rilevante è aver saputo costruire ottimi rapporti di collaborazione con la maggior par te delle realtà italiane e con le istitu zioni elvetiche nazionali, cantonali e comunali. Credo che la positività di questi rapporti sia nata dal “modus operan di” praticato in questi anni, che si so stanzia in azioni effettuate all’interno di proposte progettuali ben precise, mirate alla soluzioni di problematiche specifiche o all’individuazione di ini ziative di promozione del nostro pae se in Svizzera. Fra i numerosi progetti realizzati, ne vorrei citare solo tre, che ci hanno da to grande sodisfazione: il progetto Benvenuti a Berna e a Neuchâtel, ri volto ai nuovi arrivati, il progetto legaltà, che ha messo in evidenza l’Italia dell’antimafia e che ci ha per messo di affrontare con le istituzioni svizzere l’argomento della lotta alla criminalità organizzata ed il progetto Welchome, rivolto a quei connazionali che arrivano in Svizzera per cercare un’occupazione e che, purtroppo, in contrano grandi difficoltà, sia a livello economico che di integrazione nel territorio elvetico. L’altro aspetto positivo è che, attual mente, stiamo raccogliendo i frutti del nostro lavoro, che possiamo pro seguire, sapendo di poter contare sulla fiducia ed il riconoscimento di tanti per il nostro impegno. Il Comites non è più un’istituzione quasi sconosciuta ai più, ma ha ri preso appieno il suo ruolo di rappresentante della più importante 4
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Mariachiara Vannetti
Sono nata a Figline Valdarno, cittadina di circa 22.000, a pochi chilometri da Firenze. Dopo aver conseguito la Maturità classica, mi sono iscritta alla Facoltà di Scienze Politiche « Cesare Alfieri » di Firenze. Ho conseguito la Laurea con una tesi sul pensiero politico di Carlo Rosselli, pubblicata qualche mese dopo. Sempre alla Cesare Alfieri, ho ottenuto il diploma di Master in Studi Europei, presentando una tesi sul concetto di mainstreaming nell’Unione europea. Per diversi anni ho lavorato al Dipartimento delle relazioni internazionali della Regione Toscana, dove mi occupavo dei progetti di cooperazione internazionale, principalmente con i paesi dell’est Europa e del Medio oriente. Mi sono sposata nel 2001, in Palazzo Vecchio, a Firenze. Dal 2002 ho deciso di seguire mio marito e mi sono trasferita stabilmente a Neuchâtel dove, nel 2003 è nata mia figlia Yasmine. Ho lavorato all’UNDP a Ginevra e successivamente ho ultimato una forma zione per insegnare la lingua italiana a stranieri. È così iniziata la mia attività di insegnante di italiano a Neuchâtel. La passione per la politica si è affacciata fin da giovanissima : a 21 anni sono stata eletta consigliere comunale a Figline Valdarno e per cinque anni ho svolto la funzione di assessore alla cultura, istruzione e servizi sociali. Ho aderito a diverse associazioni fra cui, in Italia, il Circolo di cultura politica « Fratelli Rosselli » di Firenze e a Neuchâtel l’Associazione toscani a Neuchâtel, con cui abbiamo organizzato diversi eventi. Ho presieduto il circolo PD di Neuchâtel fino alla segreteria Renzi. Poichè non ne condividevo la politica, ho deciso di lasciare il PD. Dal 2015 presiedo il Comites di Berna e Neuchâtel e dal 2017 sono Consigliera generale al Comune di Neuchâtel.
L'INTERVISTA comunita straniera in Svizzera. Certamente, in questi anni, non è stato tutto “rose e fiori”. Dovendo enumerare alcune criticità riscontrate, direi che la più rilevante è la pesante burocrazia legislativa a cui le azioni del Comites devono sottostare, i con tributi per le spese ordinarie che arrivano quasi sempre in ritardo, provocando dei problemi nell’organiz zazione amministrativa del Comitato. Tuttavia, in questi ultimi mesi, le cose stanno migliorando anche su questo fronte. Inoltre, qualche volta, ho dovuto bat termi per far comprendere a qualche “ego” un po’ troppo spropositato, la necessità di voltar pagina e cambiare di passo, se vogliamo che le rap presentanze degli italiani stiano al passo con i tempi. Come valuta il rapporto con la rappresentanza consolare e con le istituzioni locali? Per quanto riguarda il rapporto con la rappresentanza consolare, dò un giudizio sostanzialmente positivo. In questi anni abbiamo dialogato e ci siamo confrontati su molte questioni importanti per la comunità. Mi riferisco ai servizi consolari nel Cantone di Neuchâtel, alla creazione di punti informativi di prima acco glienza e non solo e a tante altre iniziative di promozione economico culturale del nostro Paese in terra elvetica. Il rapporto con le istituzioni è stato ed è molto buono e collaborativo. A Neu châtel, sicuramente, la mia elezione a Consigliere Generale al Comune di Neuchâtel ha contribuito a valorizzare le attività del Comites. A Berna, è stato molto produttivo il rapporto stabilito con la senatrice Marina Carobbio, nel periodo in cui era presidente del parlamento svizzero. Come è ed è stato percepito il suo ruolo di presidente del Comites di Berna e Neuchâtel dalla comunità? Come ho già evidenziato, all’inizio del mandato ho dovuto lavorare molto sulla rivalutazione dell’operato del Comites, sulla sua promozione al l’interno della comunità e la ripresa del dialogo con le realtà associative. Oggi, molti giovani o meno giovani desiderosi di proporre un progetto o un’attività, ci scrivono, ci contattano e si mettono a disposizione. Qualche esempio: con l’aiuto del Comites, giovani mamme appena arrivate a Friburgo hanno lanciato un progetto per i nuovi arrivati, ricevendo anche un finanziamento da quel
Cantone; a Bienne, su iniziativa di una famiglia, stiamo organizzando uno spazio per mamme desiderose di ritrovarsi e comunicare; a Neuchâtel abbiamo collaborato alla creazione ed ai primi passi di una nuova associazione (“Italia in Svizzera Italie en Suisse”), che vede la collaborazione tra italiani e non italiani, amanti del nostro paese. Per me è un grande risultato.
è infatti un elemento, a mio avviso, molto importante per modellare le proprie azioni secondo le caratte ristiche economiche, politiche e socia li del territorio di loro pertinenza.
Visto il costante evolversi della situazione migratoria che coin volge maggiormente i giovani, quali sono le sue proposte per un loro maggior coinvolgimento nelle rappresentanze istituzionali degli italiani all'estero?
Nel prossimo numero la parola al Presidente del Comites di Ginevra.
I giovani migranti di oggi sono inte ressati dalle grandi questioni sociali: la battaglia di Greta per l’ambiente, le dimostrazioni contro il razzismo, i concerti planetari contro il terrorismo. Il loro linguaggio è rapido ed i fenomeni sociali sono rappresentati da video di qualche secondo, condi viso con il mondo intero. Se vogliamo coinvolgerli, dobbiamo proporre pro getti ben precisi, con obiettivi ed azioni chiare e facilmente indivi duabili, nelle quali essi possano esprimersi liberamente. In questo senso, una bella esperienza è stata l’iniziativa “Musica…in migrazione”, che ha avuto luogo qualche settimana prima della conferenza del CGIE sui giovani a Palermo. Un bel gruppo di giovani di Berna ha creato video sulla loro esperienza di nuovi arrivati e, attraverso la musica, hanno espresso le loro difficoltà e speranze per il futuro in Svizzera. Quali possono essere, secondo lei, le modifiche che si potrebbero apportare per rendere più incisivo il ruolo dei Comites? In primo luogo, l’inversione dell’opzio ne di voto per l’elezione del CGIE e dei Comites: vota chi si iscrive in apposite liste elettorali. Il diritto di voto all’estero è una conquista impor tante e va rispettata con senso di responsabilità. In secondo luogo, ritengo necessario rafforzare la sinergia tra rappre sentanze diplomatiche, istituti di cul tura, camera di commercio e Comites, cosi che i sistemi paese siano il risultato di una vera condivisione. In questo quadro, poi, proporre progetti, magari pochi, ma che siano davvero incisivi ed in collegamento con le politiche della Confederazione e dei singoli cantoni. La capacità progettuale dei Comites
Comites Berna e Neuchâtel Bühlstrasse 57 3012 Berna com.it.es.berna@bluewin.ch www.comitesbernaneuchatel.ch
Emissione della carta d'identità elettronica (CIE) A partire dal 16 novembre 2020 gli Uffici Consolari in Svizzera rilasciano la carta d'identità elettronica (CIE) esclusivamente in formato tessera plastificata. A partire dal 16 ottobre 2020 non sarà più possibile richiedere il rilascio delle carte d'identità cartacee (CIC); le domande che pervenissero oltre tale data non saranno prese in considerazione. A partire dal 2 novembre 2020 per il rilascio della CIE si dovrà seguire la procedura di prenotazione descritta alla pagina dedicata alla carta d’identità (attenzione: non è possibile chiedere la CIE diretta mente allo sportello, senza ap puntamento). Ulteriori informazioni verranno pre sto pubblicate nella sezione "Carte di identità" diel sito web. La sezione delle "Domande fre quenti sui servizi consolari" raggiun gibili dalla homepage, riporta già una sezione dedicata alla CIE. Ulteriori informazioni verranno pub blicate nella sezione "Carte di iden tità" del sito web. I video informativi su che cos'è la CIE, come si ottiene e come fun ziona li trovate al seguente link: https://www.youtube.com/ watch?v=xy8JgsrFYI mercoledì 21 ottobre 2020/
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RUBRICHE
a cura di
Mauro Trentini
avvocato
mail: trentinilegal@bluewin.ch
Disdetta contratto di locazione Prolungazione del contratto di affitto
C
aro avvocato,
ho in affitto un piccolo negozio di generi alimentari. Il locatore mi ha appena notificato la disdetta del contratto (termine di disdetta 6 mesi). Io vorrei rimanere nel quartiere dove ho il mio piccolo commercio anche perchè oramai ho una clientela affezionata da anni. Ho qualche possibilità di prolungare il contratto di loca zione? Marco B. Caro Signor Marco, il nostro codice delle obbligazioni (art. 272 e se guenti) prevede effettivamente la possibilità per il conduttore di richie dere la prolungazione del contratto di
affitto. Lo scopo della norma è quello di evitare o per lo meno limitare le conseguenze dolorose che possono ri sultare dalla fine di un contratto di locazione. Il prolungamento, che può essere im posto al locatore (solo il conduttore dispone infatti di questa possibilità), è limitato nel tempo. Nel dettaglio le condizioni che per mettono di ottenere un prolungamen to sono le seguenti: 1) Si deve trattare di un’abitazione (sono escluse le case di vacanza) o di un locale commerciale 2) Il contratto di locazione che s’intende prolungare sta terminando regolarmente. La disdetta deve esse re stata data entro i termini stabiliti dal contratto e soprattutto essere stata regolare per quanto riguarda la forma. 6
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3) Non ci si deve trovare in uno dei casi che non permettono la prolun gazione, ossia: 3.1. il conduttore ha disdetto il contratto di locazione in anticipo o per il termine contrattuale a seguito di mora del locatore nel pagamento della pigione o di violazione grave dei doveri di diligenza che gli incombono 3.2. il contratto di locazione è stato concluso espressamente per un periodo al termine del quale è stata prevista la demolizione o la trasfor mazione dell’immobile. 3.3. Il locatore offre al conduttore un’abitazione o dei locali commerciali equivalenti. Per equivalenti si in tendono dei locali con caratteristiche (superficie, numero di locali, affitto, ubicazione) analoghe.
Se pertanto il contratto di locazione ha preso fine regolarmente e non ci si trova in nessuno dei casi che impe discono la prolungazione, il giudice deciderà per un prolungamento o meno, procedendo ad una ponde razione degli interessi di entrambe le parti al contratto di locazione. Per il conduttore la fine del contratto non deve produrre per lui o per la di lui famiglia, degli effetti gravosi che non si giustificano tenendo conto degli interessi del locatore. Questi effetti gravosi da considerare sono quelli che può provare il conduttore o la sua famiglia. Non sono effetti gravosi le conseguenze dettate dal trasloco o quelle che si ripercuotono su terze persone. Si terrà conto dell’età del conduttore, del suo stato di salute, della sua situazione familiare, della sua profes
sione e delle sue entrate. In materia commerciale la clientela gioca un ruolo importante. Un piccolo commerciante di quartiere con una clientela a lui affezionata può rischia re di subire, a causa di un trasloco, delle ripercussioni importanti sulla sua cifra d’affari. Si pensi anche ad un commerciante ubicato su di una via di passaggio con tanti potenziali clienti obbligato a trasferirsi in un luogo più isolato, ecc La casistica è molto variegata, tanto da impedire di estrapolare dei criteri che possono essere generalizzati. Ogni caso deve essere valutato singo larmente. I bisogni del locatore, anche se ur genti non impediscono per forza il prolungamento del contratto. Se l’equità lo esige, il giudice può pro lungare il contratto anche se il loca tore necessita il bene locato per lui stesso o per dei suoi parenti. I bisogni legittimi del locatore prevalgono ge neralmente su quelli del conduttore. Il giudice, nella ponderazione degli interessi in gioco, terrà conto anche della situazione sul mercato degli appartamenti o dei locali commer ciali. Se il giudice, dopo aver ponderato tutti gli interessi in ballo, decide per la prolungazione del contratto, dispo ne di due possibilità. Egli può stabilire una prima prolun gazione del contratto alla quale potrà poi seguirne una seconda o decidere di una sola ed unica prolungazione. La legge impone però dei termini massimi di prolungamento. Per le abitazioni si tratta di 4 anni e per i locali commerciali di 6 anni. Non sono invece ammesse dei pro lungamenti di durata indeterminata. Riassumendo caro Signor Marco, la possibilità di ottenere una prolun gazione del contratto, nel suo caso specifico, non appare di primo acchito impossibile. La sua clientela affezionata e l’ubicazione del suo negozio (per ovvi motivi non è qui possibile divulgare queste informazioni), fanno ben spe rare per una prolungamento.
RUBRICHE
Superbonus anche per gli italiani all'estero
a cura di
Dino Nardi
rubrica di politica e informazione sociale
mail: nardi.dino@bluewin.ch
Miglioramento efficienza energetica per la casa in Italia
È
noto come gran parte degli emigrati italiani in Svizzera abbiano inve stito i loro primi risparmi nella proprietà della casa nel paese d’origine dove ognuno sperava di poter rientrare al più presto. Poi sappiamo come spesso va la vita in emigrazione: si lavora e si guadagna mentre in Italia continuano a non esserci prospettive di trovare un impiego, così si rimanda il rimpatrio da un anno all’altro poi, magari, si mette su famiglia e nascono i figli che, crescendo, iniziano la scuola e si inseriscono nel mondo del lavoro creando a loro volta – una famiglia e si diventa nonni. Ecco che a quel punto si è invecchiati ed anche al momento del pensionamento quando si potrebbe rimpatriare per godersi la beata casa, frutto di tanti sacrifici, ci si rende conto che, da un lato, tutti gli affetti più cari non li abbiamo più nel paese d’origine bensì qui in Svizzera e, dall’altro, invecchiando cominciano pure i problemi di salute e si dà più fiducia alle strutture per anziani ed alle residenze sanitarie assistite locali rispetto a quelle italiane. Così che, a quel punto, all’Italia ci lega fisicamente solo la casa, spesso una bella casa da poter godere per brevi periodi nel corso dell’anno. Im mobili, peraltro, non sempre dislocati in località appetibili dai figli per tra scorrervi le vacanze.. Dopo questo preambolo ritengo, co munque, utile attirare l’attenzione dei lettori di questa rubrica iscritti all’AIRE e proprietari di un immo bile in Italia – sul recente “Super bonus 110%” (introdotto in Italia con il “Decreto Rilancio”). Un superbonus che eleva addirittura al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute dallo scorso 1° lu glio 2020 fino al 31 dicembre 2021 per determinati interventi atti ad
aumentare l’efficienza energetica di due livelli rispetto alla classe prees istente. Cioè lavori, per esempio, di: isolamento termico; nuovi impianti di climatizzazione invernale; infissi con doppio vetro; interventi antisismici; installazione di impianti fotovoltaici; infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici. Una notizia estremamente interes sante anche per gli iscritti all’AIRE poiché dei tanti bonus sulla casa introdotti in Italia in questi ultimi anni utilizzabili come “crediti d’imposta” e quindi con una detrazione d’impo sta usufruibile solo da parte di quanti versano le tasse in Italia questo “Superbonus 110%” può essere invece fruito pure da chi risiede all’estero attraverso la cessione dell’ammontare della detrazione ad altri soggetti che possono esse re gli istituti di credito oppure altri intermediari finanziari.
Una opportunità questa a costo zero per tutti gli italiani all’estero iscritti all’AIRE proprietari di immobili, spesso più o meno vetusti, essendo stati costruiti in tempi abbastanza lontani in cui certe accortezze per risparmiare energia erano ancora inimmaginabili. Ed è un’opportunità, sia che si abbia l’intenzione di vendere l’immobile sia che si intenda continuare a mante nerne il possesso, poiché, in entrambi i casi, esso aumenterebbe certamen te di valore. Quindi perché non approfittare di questo “Superbonus 110%”? Gli eventuali interessati dovrebbero prendere contatto, al più presto, per informazioni più specifiche, con even tuali tecnici del settore di loro fiducia (geometri, architetti, imprese edili) attivi nella località ove possiedono la loro casa. mercoledì 21 ottobre 2020/
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ATTUALITÀ Società
a cura di Graziella Putrino
Care lettrici, Cari lettori, State imparando i passi? Li sapete ad occhi chiusi? Avete inventato una vostra coreo grafia? La cantate, declamate: "Jerusalema ikhaya lami/ Ngilondoloze/ Uhambe nami/ Zungangishiyi Luna". Possiamo accogliere queste parole come un segno che la globalizzazione, nel suo senso migliore, vadi avanti malgrado i colpi isolazionisti portati dal Coronavirus? Il «tormentone» di questa estate e non solo, è infatti una preghiera sudafri cana. Parla di Gerusalemme. Una città in cui coabitano pacificamente etnie e religioni diverse. Una città in cui ci si sente a casa. Dove l’anima trova 8
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Jerusalema
colore, calore e conforto. A un anno dalla sua composizione è entrata ovunque, grazie a un chal lenge sulla cinese ironia del destino, se pensiamo da dove si espanse il virus TikTok, che decollò a livello mondiale attraverso l’Indonesia. Attualmente viene ascoltata e dan zata in tutta Europa, quasi dapper tutto. Una variante di quell’Hully Gully che venne dagli Stati Uniti a inizio anni ’60 ed è rimasto da noi come ballo di gruppo spontaneo quando ci si trova davanti a un ritmo che non si sa come muoversi… In effetti, il video ufficiale sugge rirebbe piuttosto quel tipo di coreo grafia saltata che è tipica della tradizione sudafricana, e che ai Mondiali di 19 anni fa fu proposta anche dal Waka Waka di Shakira.
Tik Tok, è pure quel social che dopo essere stato denunciato da Ano nymous "come malware nelle mani del governo cinese, intento in una colossale operazione di sorveglianza di massa", si è visto dichiarare guerra da Trump, che ha appena firmato un ordine esecutivo per vietare a qual siasi persona o azienda statunitense di avere rapporti commerciali con ByteDance. Un modo per costringere la società proprietaria a svendere? Il testo, peraltro, è tutt’altro che frivolo. "Ngilondoloze/ Ngilondoloze/ Ngilondoloze/ Zungangishiyi lana/ Ndawo yami ayikho lana/ Mbuso wami awukho lana/ Ngilondoloze/ Zuhambe nami". È stato accostato a un gospel, e in effetti ha un tono da preghiera: "Gerusalemme è la mia casa/ Guidami/ Portami con te/ Non lasciarmi qui/ Il mio posto non è qui/ Il mio regno non è qui/ Guidami/ Portami con te". Il già citato video ufficiale andando e tornando da una maestosa boscaglia alle favelas, suggerisce in effetti un tono da messianica ricerca del regno promesso che è poi alla base della escatologia monoteista, ma nella mu sica africana e afroamericana acqui sisce poi l’ulteriore carico della im medesimazione tra la lotta del popolo ebraico e quella dei neri contro la schiavitù, il colonialismo e l’apart heid. È una canzone che trasmette un messaggio molto profondo a tutta la umanità. Un grido disperato di aiuto a Gesù Cristo, perchè forse solo lui è l’unico che ci può ascoltare in un mondo impazzito. Le guerre assurde in corso, le storie di crudeli omicidi per razzismo, odio e paure al quotidiano. In un momento così difficile per tutto il pianeta per colpa della pandemia questo meraviglioso brano – preghie ra, che si è trasformato in un ballo tribale sembra quasi una sfida della
ATTUALITÀ Società vita con la morte. Trascina, invita a ballare tutti insieme, tutti uniti per dimostrare che anche questa volta vincerà la vita. Forse anche in questo modo del tutto particolare che si sta conoscendo attraverso il mondo dei social, tutte le voci che cantano Jerusalema verran no ascoltate come un’unica preghiera, seguendo inconsciamente il Salmo 46, versetto 7 della Bibbia: cantiamo e balliamo per il Divino. Master KG è un musicista e produt tore, originario del Sud Africa. Compie il suo dubutto nel 2018 con il suo album “Skeleton Move”, che ha rice vuto varie nominations e un premio AFRIMMA come miglior artista Afri can Electro. Nomcebo Zikode, classe 1994, nata e cresciuta nella provincia sudafricana di KwaZuluNatal, in particolare ad Hammarsdale, ma oggi residente a Johannesburg, è una cantante specia lizzata nella musica house. Ha dichia
talent Ukhozi FM, mentre a livello internazionale si è fatta conoscere
sa diventare universale anche quando solo pochi riescono a comprendere le
solo nel 2020 grazie alla hit di Master KG Jerualema, diventata appunto vira
parole dei testi. Non a caso con Master KG è stata scelta come “Ambassadors to the World” del DSAC Cultural Diplamacy Programme dal ministro delle Arti e della Cultura sudafricano Nathi Mthethwa. Per il resto, Nomcebo Zikode ha studiato tecnologia informatica e ha fondato con DJ Ganyani la Ganyani Entertainment, di cui è Chief excutive officer. Kgaogelo Moagi, questo il vero nome di Master KG, è nato il 31 gennaio 1996 a Tzaneen, in Sud Africa. Cre sciuto a Calais Village, nella regione del Limpopo, ha iniziato ad appas sionarsi alla musica già da bambino, creando i suoi primi beat all’età di tredici anni.
Nomcebo Zikode
rato in varie interviste di amare la musica fin da quando era bambina. Nel suo paese è diventata famosa nel 2003 grazie alla partecipazione al
le su TikTok. In Jerusalema Nomcebo Zikode canta in venda, una lingua sudafricana, a dimostrazione di come la musica pos
La musica che unisce le persone, le etnie, la diversità, le idee. La musica che unisce e lo fa grazie a quella grande macchina che il web oramai è diventata e che ci permette di poter conoscere luoghi e culture mai visti. La musica che porta con sé sempre un messaggio e in questo caso spe cifico, rispolvera il concetto di spe ranza: “SPE SALVI facti sumus”, nella speranza siamo stati salvati, diceva san Paolo ai Romani e in quel sorriso a fermo immagine, come una mezzaluna splendente nella notte, questa ‘preghiera’ è un inno alla libertà. Io ringrazio Sergio, una persona spe ciale, che in un momento di lockdown mondiale mi ha mandato Jerusalema ballata in modo molto originale. Balliamo. Cantiamo. Preghiamo. Questo è Jerusalema! mercoledì 21 ottobre 2020/
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ATTUALITÀ Economia
Pensieri e aforismi sul denaro
a cura di Peter
Ferri
C
ari lettori, Il denaro è un tema con il quale tutti noi… facciamo i conti!, e questo vale a maggior ragione per economisti e addetti ai lavori a vario titolo, ma anche per letterati, artisti, filosofi... A loro dobbiamo pensieri e aforismi
sul denaro che sono spesso divertenti, a volte rivelatori più di un intero testo di economia.
celebri che ci siano sfuggite. Ho raggruppato gli aforismi autore per autore.
A questi contributi estemporanei è dedicato l`articolo odierno, che voi potrete arricchire suggerendoci e inviando direttamente a me frasi
Grazie e buona lettura! Alla prossima settimana per altri aforismi!
Honoré de Balzac Rinunziate pure all'istante alla vostra salute eterna, se vi fa comodo dannarvi, ma riflettete bene quando si tratta di rinunciare alle vostre rendite. L'amore a prima vista fa risparmiare molto tempo e tantissimo denaro. Il denaro senza l'onore è una malattia.
Woody Allen I soldi sono meglio della povertà, se non altro per ragioni finanziarie. Non voglio conquistare l'immortalità grazie al mio lavoro. Voglio conquistarla non morendo. Il modo più sicuro per raddoppiare il proprio denaro è piegarlo in due e metterlo in tasca. Se solo Dio mi desse un qualche chiaro segno! Per esempio, come fare un deposito a mio nome in una banca svizzera.
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ATTUALITÀ Società A seguire alcune citazioni di Warren Buffett, il più grande investitore della storia, ora novantenne, il quale da anni ha annunciato di lasciare tutto il suo patrimonio, stimato a oltre 60 miliardi di dollari in beneficenza. Unico Warren, non c`è davvero che dire….
Warren Buffet
Per quel che mi riguarda, la borsa non esiste. Se ne sta lì solo come un’esca per vedere se qualcuno propone di fare qualcosa di sciocco.
Investire in “penny stocks” (le azioni dal prezzo unitario molto basso, inferiore ai 10 dollari), è una strategia troppo rischiosa per un piccolo risparmiatore.
Wall Street è il solo posto dove la gente arriva in Rolls Royce per chiedere consiglio a chi viaggia in metropolitana.
In una certa misura i soldi vi possono introdurre in ambienti più elevati. Ma non possono cambiare il numero di persone che vi ama o il vostro stato di salute.
La maggior parte delle persone si interessa di azioni quando è di moda. Il momento giusto per interessarsi è quando nessuno lo fa. Non si può comprare ciò che è popolare e guadagnarci.
Le grandi opportunità d'investimento si manifestano quando aziende eccellenti si trovano in circostanze inusuali che provocano il deprezzamento momentaneo delle loro azioni.
Non avete bisogno di essere uno scienziato della Nasa. Investire non è un gioco in cui chi ha il quoziente d'intelligenza di 160 batte quello con un quoziente di 130.
Investo in quello che mangio. (Quando comprò 1 miliardo di dollari di azioni cocacola).
Dovreste investire in un'azienda che persino uno sciocco potrebbe gestire, perché è probabile che questo prima o poi accada. È meglio avere quasi ragione che completamente torto. Investire in un mercato in cui le persone credono che sia efficiente è come giocare a bridge con qualcuno a cui hanno spiegato che è inutile guardare le carte. È necessario avere pazienza, e il desiderio di diventare “per sempre” azionista della società di cui si comprano le azioni.
Quando voglio prendere una decisione di gruppo mi guardo allo specchio. Negli affari le cose migliori da fare sono le cose semplici, ma farle è sempre molto difficile.
Regola n° 1: non perdere mai denaro. Regola n°2: non dimenticare mai la regola n°1. Sono sicuro che ci troviamo nel mezzo di una bella recessione, probabilmente relativamente profonda ed estesa, ma ciò fa parte del mondo finanziario ed industriale e noi siamo preparati per affrontarla. Sulla troppo elevata diversificazione: si compra due di tutto, e alla fine si ha uno zoo. Il rischio nasce dal non sapere cosa stai facendo. L'investimento deve essere razionale. Se non lo capite, non lo fate. La diversificazione è una protezione contro l’ignoranza. Non ha molto senso per coloro i quali sanno cosa stanno facendo. Dimmi chi sono i tuoi eroi e ti dirò chi sei. mercoledì 21 ottobre 2020/
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CULTURA Storia
a cura di Giovanni Longu
mail: glongu@sunrise.ch
Immigrazione italiana 19701990 27. Il futuro della seconda generazione
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opo la crisi della metà de gli anni Settanta, la secon da generazione degli italia ni sembrava avviata a ricalcare le orme della prima. Così avrebbero volu to molti svizzeri, altrimenti, chi avreb be svolto i lavori pesanti, pericolosi o anche solo ripetitivi che gli svizzeri non volevano più svolgere? E c’erano persino genitori, per fortuna pochi, disposti a che i loro figli, terminata la scuola dell’obbligo, trovassero subito un lavoro e si rendessero finanziaria mente indipendenti. Gli immigrati, allora, sapevano ben poco di orienta mento professionale, di differenti forme di apprendistato, di perfezio namento professionale, di scuole su periori e della stessa possibilità di accedere a studi universitari. Quasi tutti, però, volevano evitare ai loro figli di dover rifare le loro esperienze negative e per questo dovevano solo «studiare». Il loro futuro doveva essere diverso!
dimenticare il contributo enorme forni to dagli stessi stranieri alla soluzione del problema. Per esempio, si tende a dimenticare che le iniziative antistranieri non sono finite nel 1970 (iniziativa Schwarze nbach), ma sono proseguite anche dopo e tutte, nella sostanza, miravano a bloccare la popolazione straniera nella sua posizione tradizionale di subalternità. Soprattutto nei periodi di crisi, nessuno metteva in dubbio il principio «prima i nostri»… e riguar dava molto spesso anche i giovani della seconda generazione. Tanto è vero che in una iniziativa popolare si chiedeva che il numero delle naturaliz zazioni fosse limitato a 4 mila l’anno.
Tutte le iniziative antistranieri, anche se venivano sistematicamente respin te, facevano aumentare la distanza tra stranieri e svizzeri. La difficoltà dei rapporti e il disagio, soprattutto tra gli immigrati, era evidente. Anche i figli, inevitabilmente, ne risentivano e non poteva essere altrimenti. Nemmeno la Clima difficile scuola riusciva ad avvicinare le distan Quanto fosse diffusa, tra gli svizzeri, la ze ed ancora oggi molte testimo convinzione che la seconda genera nianze parlano di una bassa conside zione fosse come predestinata a razione dei piccoli stranieri nella continuare la prima lo provano una scuola dell’obbligo. serie di elementi sui quali è stato steso ormai il velo dell’oblio, mentre Purtroppo anche il Governo, come bisognerebbe tenerli presente in una intimorito dai movimenti xenofobi, rievocazione oggettiva del periodo in esitava ad intervenire con decisione esame (19701990), anche per non per migliorare le condizioni degli im 12
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migrati e s’illudeva di poter imple mentare una politica d’integrazione quando fosse riuscito, con le sue ordi nanze e l’introduzione di rigidi contin genti, a limitare e stabilizzare la popo lazione straniera. Avrà sicuramente ringraziato la crisi economica della metà degli anni Settanta per il grande contributo dato alla diminuzione degli stranieri senza nemmeno costringere i disoccupati a lasciare la Svizzera. Intanto per gli immigrati i migliora menti tardavano ad arrivare. Quale alternativa? Chi ha avuto l’occasione di parteci pare, negli anni Settanta e Ottanta, a qualcuno dei numerosi dibattiti ri guardanti il futuro professionale dei figli di immigrati in presenza di fun zionari comunali o cantonali ricorderà certamente con quanta insistenza questi suggerivano ai genitori stranieri di prospettare ai loro figli almeno una seconda possibilità e non solo stu diare (o mirare a un solo tipo di ap prendistato). Questo discorso, già di per sé abba stanza complicato, non faceva presa sulla maggioranza degli immigrati, che era sicura di una cosa: i loro figli non dovevano fare i manovali, i lava piatti, gli aiutanti, i «tuttofare». Per evitare tutto ciò dovevano solo studia re. Per alcuni fu certamente un errore, in un’ottica svizzera, non prospettare un’alternativa. D’altra parte, era dif ficile, in quegli anni, far capire a molti genitori immigrati che anche un buon apprendistato era una forma di studio
CULTURA Storia di livello superiore, che numerosi ap prendistati davano buone prospettive di sviluppo e di carriera. Spesso non vi riuscivano nemmeno gli uffici di orientamento professio nale, anche per la loro insufficiente conoscenza della psicologia dei geni tori immigrati. In molti casi liquidavano la questione sulla base del rendimento scolastico: solo chi poteva esibire una buona pagella era indirizzato a un tipo di apprendistato esigente di quattro an ni, mentre per chi presentava voti mediocri o scarsi le prospettive erano un tirocinio breve o comunque non molto esigente o addirittura una for mazione pratica. Le misure adottate dal Consiglio federale per limitare l’immigrazione e soprattutto la crisi economica della metà degli anni Settanta aveva in dotto numerosi datori di lavoro a ristrutturare la loro azienda. «Ristrut
no che chi ha imparato un buon mestiere, lo sa svolgere bene, ne coglie via via gli sviluppi e segue gli aggiornamenti… è anche più protetto contro i rischi della disoccupazione. Percorso a ostacoli I giovani stranieri oggi incontrano incomparabilmente meno difficoltà nel seguire la loro scelta di studio o di apprendimento professionale e sarebbe esagerato negare loro una sostanziale parità di trattamento nei confronti dei coetanei svizzeri e meno ancora parlare di discriminazione. Negli anni Settanta e Ottanta era ben diverso, anche se le differenze erano dovute più che a una volontà discriminatoria a una diffusa disinformazione. Verso la fine della scuola obbligatoria tutti gli allievi sapevano dell’esistenza di stage e di servizi di orientamento
guire gli studi. Com’era difficile capire che un regolare avanzamento nell’ap prendimento scolastico presupponeva una buona conoscenza della lingua locale e un assiduo sostegno dei geni tori. Per non parlare della difficoltà di capire la sostanziale parità di grado tra un buon apprendistato e una scuo la superiore. Dovendo affrontare queste e altre difficoltà, a distanza di anni è possi bile capire quanto sia stato pieno di ostacoli il percorso scolastico e di formazione professionale della secon da generazione. Tuttavia va riconosciuto ai genitori stranieri e ai loro figli il merito di non essersi mai arresi, incoraggiati dai continui miglioramenti e dalla cre scente consapevolezza anche tra gli immigrati che la riuscita scolastica è fondamentale per una parità di oppor tunità nella scelta professionale e nella vita. Risultati garantiti Un primo risultato è stato conseguito, prima ancora dei giovani della se conda generazione, dagli stessi im migrati. Molti, infatti, sono stati di esempio ai loro figli migliorando la loro forma zione scolastica, linguistica e profes sionale. Soprattutto negli anni Set tanta e Ottanta molti adulti hanno conseguito la licenza media, fre quentando corsi di lingua, corsi pro fessionali per adulti, corsi di specia lizzazione, corsi di aggiornamento.
turare», però, significava spesso fare a meno di una parte del personale di cui si disponeva e inevitabilmente a «restare a casa» erano soprattutto coloro che non erano più ritenuti indispensabili alla produzione perché erano solo «aiutanti», non professio nisti. Gli stranieri, tra i quali si contavano le principali vittime delle ristrutturazioni, avevano ben capito la lezione e non erano disposti a consentire che i loro figli corressero simili rischi. Confron tati con una scelta difficile per il futuro dei propri figli, nella loro sem plicità e responsabilità non avevano però scelta: i loro figli dovevano studiare o fare un buon apprendi stato. In effetti, già negli anni Settanta molti immigrati si rendevano conto dell’im portanza dell’apprendistato e capiva
scolastico e professionale, ma non lo sapevano moltissimi genitori stranieri e quelli che lo sapevano guardavano spesso con diffidenza (purtroppo non sempre immotivata!) quei servizi. Non esistevano, però, altri servizi alternativi (salvo in qualche grande città) a cui gli stranieri potevano rivol gersi, nemmeno nei consolati o nelle grandi associazioni. Per molti genitori dev’essere stato un dramma anche solo consigliare i loro figli quale professione scegliere o di proseguire gli studi. D’altra parte, per gente venuta qui principalmente per lavorare, guada gnare e tornarsene quanto prima al proprio paese, era obiettivamente dif ficile capire ad esempio gli stretti legami fra rendimento scolastico (tipo di scuola frequentata) e tipo di apprendistato o possibilità di prose
Negli anni Ottanta, in alcune città, le organizzazioni dei genitori sono riu scite persino ad ottenere una rap presentanza, sia pure senza diritto di voto, nelle Commissioni scolastiche, alle quali si accedeva normalmente su designazione dei partiti politici. Fu un risultato importante perché bastava la presenza di un genitore immigrato per far modificare l’atteg giamento generale della Commis sione nei confronti degli allievi stranieri. Un’altra difficoltà incontrata da molti genitori stranieri, soprattutto italiani, riguardava la relativamente alta per centuale di loro figli nelle «scuole spe ciali». Sono mica più stupidi degli svizzeri, reagivano alcuni, ed era difficile spiegare loro che non si trat tava di stupidità ma di inadeguatezza a seguire un programma scolastico esigente perché, per esempio, scar seggiavano le conoscenze linguistiche necessarie. La verità era che soprattutto alcune formazioni erano molto impegnative. (Segue) mercoledì 21 ottobre 2020/
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CULTURA Turismo
I misteri di Acerenza
a cura della
Redazione
Misteri e leggende circondano il borgo medievale in provincia di Potenza
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n provincia di Potenza, ad una settantina di chilometri da Matera, l’antica cittadina di Acerenza appare quasi come un faro nella pianura, in cima ad una rupe ad 800 metri sul livello del mare, adagiata in una splendida cornice dove a far da padrone sono i vigneti di uva aglianica. Il simbolo indiscusso del paese, attorno al quale si sviluppano tutte le case e le stradine, è la Cattedrale dedicata all’Assunta e a San Canio, che si presenta in stile romanico normanno: ha una struttura cosi imponente che spesso Acerenza viene definita anche come Città Cattedrale. Nella sua semplicità grandiosa e severa è lunga quasi 70 metri e larga 23, con una forma a crociera di ben 39 metri,10 massicci pilastri e tre navate con transetto. Datata intorno al 1000 d.C., sostituisce un’antica chiesa paleocri stiana: la lineare facciata in pietra presenta un portale con due colonnine complete di capitello e sulla parte superiore la luce filtra all’interno attraverso i vetri dipinti del rosone. Ma non sono solo bellezza ed 14
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opere preziose custodite al suo interno che incuriosiscono, ma anche
miracoloso di San Canio che, vescovo in Africa, fu arrestato nel 292 d.C. dal
La Cattedrale
i molti misteri ad essa legata, in primis quello legato al bastone
Prefetto di Cartagine per la sua fede religiosa ma, pronto per essere
CULTURA Turismo
l’attenzione di molti studiosi e appassionati di leggende. Qui, infatti, sarebbe nascosto il Sacro Graal. Da
segreto che sarebbe rimasto ignoto ai posteri. Ma le leggende non finiscono qui: la cattedrale di Acerenza custodirebbe un altro arcano, ovvero i resti della salma della figlia del Conte Vlad III di Valacchia "l'impalatore", meglio conosciuto come Dracula. Alcuni simboli della chiesa, tipici dell’arte architettonica rumena, sarebbero infatti riconducibili alla stirpe del terribile conte. Insomma, se Matera è la capitale della Cultura, Acerenza è la capitale dei misteri. Olre alla Cattedrale, da non perdere, il suggestivo e caratteristio borgo antico. Data la posizione strategica che la cittadina ha sempre avuto nella storia non poteva mancare il Castello Medievale recentemente ristrutturato. Al suo interno si trova l'interessante Museo Diocesano , con reperti archeologici di epoca greca e romana e collezioni di oggetti d'arte sacra. Sempre nel centro storico, il Convento di Sant'Antonio del XV secolo, ospita il Museo dei legni intagliati, una collezione di 3000
queste parti, infatti, si dice che il celebre calice biblico, smarritosi nei secoli bui e diventato un mistero di proporzioni universali, si troverebbe dietro a una finestra murata della Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Canio Vescovo. In effetti, il borgo di Acerenza viene descritto dagli storici come luogo di passaggio per i crociati, che facevano sosta nel cuore della Basilicata dopo il loro lungo viaggio in Terrasanta. C’è chi sostiene che sia stato Ugo dei Pagani, fondatore dell’Ordine dei Templari, a mettere al sicuro il sacro calice: essendo nato a pochi chilometri di distanza da Acerenza, aveva molta confidenza con il posto e non ebbe difficoltà a individuare un luogo
pezzi dell'artigianato contadino e pastorale. L’antica storia di questo borgo medievale è testimoniata dalle architetture che è possibile ammirare percorrendo i vicoli di Acerenza: tra palazzi storici con portali di pietra signorili (tra cui Palazzo Gala e Palazzo Loguercio Polosa), fontane, cortili interni con vegetazione rigogliosa. E da ultimo... approfittare della visita ad Acerenza per assaporare le molte prelibatezze che caratterizzano la tradizione culinaria acheruntina: maccheroni “a desch’t”, la pasta “z’zridd”, ma anche le numerose specialità dolci come i “sasanidd” e le lasagne “chiappute”, condite con noci, mandorle e vino cotto.
Palazzo Curia Vecchia
decapitato, fu lasciato libero a causa di strani fenomeni naturali. Leggenda vuole che sia giunto in Campania grazie all’aiuto degli angeli, ed abbia compiuto una serie di miracoli per poi essere sepolto prima ad Aversa e successivamente ad Acerenza. Qui, il vescovo dell’epoca ne nascose i resti per evitare che fossero profanati, lasciando visibile il Bastone Pastorale in un altare in pietra, che offre ai visitatori un fenomeno ancora inspiegabile: pur essendo sigillato, molti lo vedono muoversi all’interno della custodia. Acerenza sta anche catturando
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CULTURA Arte
a cura della Redazione
Gli affreschi di Giacometti La più bella stazione di polizia del mondo
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Gustav Gull, architetto del la città di Zu rigo fino al 1900 e archi tetto del Museo Nazio nale Svizzero, venne affi data la conversione di un ex orfanotrofio in un edificio ammi nistrativo. Per risparmiare spazio, quella che un tempo era stata la cantina a volte fu trasformata nell’in
gresso. Nel 1922, la città di Zurigo lanciò un bando di concorso per dipingere l’atrio d’ingresso. Lo scopo era quello di rendere più luminoso il locale e di dare lavoro agli artisti locali. Augusto Giacometti (1877–1947) vinse il 16
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bando con un grande vantaggio sui rivali. La sua bozza nelle calde tonalità del rosso e dell’ocra venne eseguita tra il 1922 e il 1926 con le tecniche a fresco e a secco. Nei dipinti del soffitto e delle volte si vedono orna menti floreali e motivi geometrici, mentre sulle pareti sono state raffigu rate persone al lavoro: tagliapietre e carpentieri simboleggiano l’artigia nato, astronomi e maghi rappresentano le scienze. Restaurata nel 2019, l’opera riveste oggi impor tanza nazionale. Per via degli innumerevoli decori floreali, gli abitanti del posto chiamano affettuosamente la sala Giacometti “Blüemlihalle”, svizzero tedesco per “sala dei fio rellini”. La sala Giacometti nell’Amtshaus I è la più bella entrata di una stazione di
polizia in tutto il mondo. L'artista Nel 1933, Augusto Giacometti (1877 – 1947) realizzò le vetrate del coro della Chiesa di Grossmünster e, nel 1945, una vetrata della Chiesa di Fraumünster a Zurigo. Faceva parte della famosa dinastia di artisti Giacometti, alla quale appartenevano anche Giovanni Giacometti e lo scultore Alberto Giacometti. Dietro la severa facciata del posto di polizia del Bahnhofquai, a Zurigo, si “nasconde” un’opera d’arte, accessibile al pubblico. Un vero capolavoro, un tripudio di caldi colori rosso e dorato sulle pareti e sulla volta, creato fra il 1923 e il 1925, da Augusto Giacometti. Per via dei numerosi decori floreali, gli zurighesi chiamano la sala Giacometti “Blüemlihalle”, “sala dei fiorellini”. Lasciando un documento di identità all’ingresso, la sala può essere visitata tutti i giorni dalle 09.00 alle 11.00 e dalle 14.00 alle 16.00.
CULTURA Spettacoli Le lingue di Dante a cura della
Redazione
A Lugano incontro con Luca Serianni, Professore emerito di Storia della lingua italiana all’Università Sapienza di Roma ed è tra i più illustri studiosi italiani di linguistica e storia della lingua. Nel suo dialogo con Giuseppe Antonelli, pubblicato dal Mulino nel 2019 e intitolato Il sentimento della lingua, il grande linguista e filologo Luca Serianni racconta di essere stato attratto verso la letteratura anche dallo studio a memoria dei versi di Dante, esercitato non solo a scuola ma anche spontaneamente per puro diletto. La sua è dunque una lunga passione, che l’ha portato, negli anni, a riflettere sulle novità della lingua dell’Alighieri e su un’eredità che si presenta viva ancora oggi. Dante è il primo teorico del volgare italiano, ma è anche il geniale sperimentatore di stili e registri molteplici, che convivono nella stessa opera insieme con tessere di diversa provenienza. Utilizzando e plasmando in modo originale questa lingua, il Poeta riesce a descrivere i vizi più bassi e le virtù più sublimi, servendosi di immagini filosofiche e di concetti scientifici, inventando parole e riprendendo vecchi termini con significati originali e in contesti nuovi. Molte parole della nostra vita quotidiana risalgono, per via diretta o indiretta, alla Divina Commedia. Per questo consideriamo Dante il “padre della lingua italiana”. Presenteranno Paolo Di Stefano e Stefano Vassere.
Zurigo in italiano Anche quest’anno ritorna “Zurigo in Italiano”, con un’ampia rassegna di eventi, incontri e spettacoli dedicati alla lingua e alla cultura italiana promossi dalle numerose istituzioni e associazioni italiane di Zurigo. Le manifestazioni si svolgeranno da ottobre a dicembre 2020. Link per scaricare il programma completo: www.iiczurigo.esteri.it
Posti limitati, massimo 40 persone. Possibilità di prenotazione scrivendo a bclusegr.sbt@ti.ch entro il 21 ottobre. A capienza raggiunta non sarà più possibile accedere. I posti prenotati sono garantiti fino a 15 minuti prima dell’inizio della conferenza. Evento in occasione della Settimana della Lingua e della Cultura Italiana nel Mondo 2020. Dove e quando: Giovedì 22 ottobre 2020, ore 18.00, Biblioteca cantonale di Lugano (Sala Tami), Viale Carlo Cattaneo 6, Lugano
Domenica dalle 7 alle 12
(FM97,5), DAB+
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MOTORI E MOBILITÀ
a cura di Graziano Guerra
La sfida a emissioni zero di Renault
La lunga esperienza ha permesso l'introduzione di un'intera nuova generazione di modelli elettrici
Renault Mégane eVision
L'
amministratore delegato di Re nault Luca de Meo ha presentato il 15 ottobre la spetta colare nuova tutta elettrica Renault Méga ne eVision. A Parigi svelata anche la Dacia Spring elettrica e de butto per nuove ibride, tra queste la Renault Arkana ETECH Hybrid. “Quasi dieci anni fa, Re nault ha osato passare ai veicoli elettrici. Oggi, questa lunga esperienza ha permesso l'introduzio ne di un'intera nuova ge nerazione di modelli elet trici, di cui Mégane eVision è il fiore all'oc chiello. Lo spettacolare 18
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Dacia Spring Electric
MOTORI E MOBILITÀ studio di Renault Mégane eVision è la prospettiva concreta di un nuovo vei colo elettrico compatto che nel 2021 stabilirà nuovi standard nella tecno logia di guida, batteria e ricarica” ha esordito Luca de Meo. L'espressivo modello crossover è il primo veicolo del marchio basato sul la piattaforma modulare CMFEV di nuova concezione dell'alleanza Re naultNissanMitsubishi e segna l'ini zio di una nuova generazione di mo delli elettrici Renault con una capa cità della batteria da 60 kW per una potenza di 217 CV e la capacità di ricarica rapida con corrente continua. Il design dinamico combina elementi SUV e due volumi, per una presenza sportiva sulla strada. Grazie a una delle batterie più sottili sul mercato e alla trasmissione compatta, Mégane eVision è in grado di offrire uno spa zio molto generoso.
Mobilità elettrica per tutti con la nuova Dacia Spring Electric Combina l'azionamento puramente elettrico con un design chic e una tecnologia affidabile con un rapporto prezzoprestazioni come sempre inte ressante. Il motore elettrico da 33 kW di potenza, la capacità della batteria di 26,8 kWh e la carica in corrente continua e alternata fino a 30 kW consentono al modello a cinque porte di raggiungere le gamme quotidiane nel traffico cittadino e negli ambienti urbani. L'autonomia dichiarata è fino a 225 chilometri e nel ciclo urbano 295 chilometri. Il carattere robusto è sottolineato da elementi SUV: spalle larghe, cofano sagomato, binari sul tetto e un'altezza libera da terra di 150 millimetri. Le strisce di protezione del passaruota e le gonne laterali completano un buon look.
Lunga 373 cm e larga 177, la quattro posti è agile nel traffico cittadino anche grazie al raggio di sterzata di soli 9,6 metri. Tre nuovi modelli Renault ETECH Dopo il lancio dei tre modelli elet trificati ETECH Captur, Mégane Grand tour Plugin Hybrid e Clio Hybrid, la Maison amplia la gamma e il pros simo anno arriveranno il nuovo SUV Coupé Arkana e il Crossover Captur nella versione ibrida completa ETECH 140. Mégane Berline ETECH Plugin 160 completa la gamma ibrida. Altra novità: l'equipaggiamento spor tivo della linea R.S. Line per la Captur. L'introduzione della microibridizza zione a 12 V su Renault Arkana e Captur completa l'offerta offrendo tutti i livelli di elettrificazione.
Brevi
Come riporre la bici d’inverno
La rivista automobilistica tedesca AUTO ZEITUNG ha nuovamente nominato Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio “SUV dell'anno”, che ha avuto la meglio su undici concorrenti tra i più potenti SUV dei principali marchi tedeschi, italiani e inglesi.
Il TCS invita a osservare i suoi consigli quando si decide di sistemare le biciclette tradizionali ed elettriche per la pausa invernale. Tutto ciò per evitare una diminuzione delle prestazioni e della sicurezza con l’arrivo delle belle giornate. Pulirla con acqua, usando una spugna e una spazzola, aggiungendo un prodotto specifico per togliere lo sporco tenace. Non usare getti d’acqua ad alta pressione, può infiltrarsi nei cuscinetti e nella forcella o, peggio, nel motore di una bici elettrica. Asciugare la bici completamente. Verificare freni, catena e pneumatici per pianificare la manutenzione prima di usarla nuovamente. Gli pneumatici si sgonfiano anche senza pedalare, prima di riporre la bici si consiglia di gonfiarli alla pressione massima indicata sul loro fianco. Proteggere dall’umidità e dalla ruggine i contatti di alimentazione del sup porto della batteria di una bici elettrica, per esempio con uno strac cio imbevuto d’olio. Una bicicletta riposta per un lungo periodo richiede un’attenzione partico lare. Di tanto in tanto, si consiglia di azionare le leve dei freni a disco idraulici. Lubrificare la catena con un olio spe cifico e togliere il grasso in eccesso. Operazione da eseguire con atten zione, si dovrà evitare che del grasso finisca sui dischi e sulle guarnizioni dei freni. Infine, si consiglia di prevedere in anticipo il momento di riporre la bici per la pausa invernale, per poter procedere a una manutenzione presso un professionista a fine o a inizio stagione, in particolare per una bici elettrica. Verificare ogni due mesi la carica della batteria della bici elettrica. La batteria è il cuore di una bici elettrica, senza la quale l’assistenza alla pedalata non può funzionare. Occorre prestarle attenzione, proprio per garantirne la longevità. Per evitare brutte sorprese al ritorno della bella stagione, il TCS consiglia di conservare la batteria in modo separato, a temperatura ambiente (1020 gradi), in un luogo aperto, asciutto e lontano da materiali infiammabili. Per tutta la durata della pausa invernale, si consiglia di mantenere il grado di carica della batteria tra il 40% e il 60% e di verificarne il livello ogni due mesi, dato che la batteria tende a scaricarsi leggermente, pur non essendo utilizzata. Dopo ogni ricarica, il caricatore deve essere sempre tolto dalla batteria.
Fiat Nuova 500 ha vinto il “Red Dot Award 2020”. La prima elettrica di FCA ha conquistato uno dei riconoscimenti più ambiti al mondo dedicato al design industriale nella categoria “Design Concept”, assegnato da una giuria internazionale composta da 21 professionisti e docenti di Design. La nuova city car è stata premiata per il suo design eccellente e unico. Nel terzo trimestre il mercato dei veicoli commerciali in Svizzera si è in parte stabilizzato. 28.221 le nuove immatricolazioni di veicoli commer ciali leggeri e pesanti e di trasporto passeggeri nell'anno in corso, con un calo di 5.351 unità rispetto al 2019. La crisi da coronavirus è tutt'altro che finita, come dimostra il calo dei commerciali leggeri e pesanti di circa un quinto. Solo i camper hanno incrementato le vendite, del 12,9%.
(Fonte / foto TCS) mercoledì 21 ottobre 2020/
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CULTURA Sport
a cura di Graziano Guerra
Tutti i numeri della Nazionale di Roberto Mancini Dopo 24 gare è il Ct con più punti degli ultimi 50 anni
Calcio Con i pareggi contro Polonia e Olanda, e il successo sulla Moldova sono 52 i punti conquistati dal Commissario
l’altro – spiega il Ct azzurro i Paesi bassi hanno cambiato, per la prima volta si sono schierati con un
Nazionale di Roberto Mancini si è ripetuta mercoledì 14 conquistando di nuovo il record di ascolti nella prima serata. La sfida con l’Olanda, trasmessa in diretta su Rai 1, è stata infatti seguita da 6 milioni e 414 mila telespettatori, con il 25,02% di share. (Fonte / foto Getty Images)
Basket Coppa Svizzera a Friborgo con un programma inedito
Tecnico, 5 in più di Sacchi e Vicini. La sua Nazionale non perde da oltre due anni ed è imbattuta in casa. I numeri sorridono alla Nazionale di Roberto Mancini, che a suon di vittorie ha riacceso l’entusiasmo nei tifosi continuando a inanellare record su record. Mancini è il miglior Commissario Tecnico negli ultimi 50 anni dopo 24 gare ufficiali (15 successi, 7 pareggi e 2 sconfitte): sono 52 i punti conquistati, 5 in più del tandem formato da Sacchi e Vicini. La sua Nazionale è imbattuta nei 12 incontri disputati in casa (6 vittorie e 6 pareggi, 31 reti realizzate e 6 subite) e il successo sulla Moldova ha fatto allungare a 17 (14 vittorie e 5 pareggi) il numero di risultati utili consecutivi, con l’ultima sconfitta che risale al 10 settembre 2018, l’10 subito in Portogallo nella prima edizione della UEFA Nations League. Italia – Olanda, occasione sprecata Il Commissario tecnico Roberto Mancini guarda avanti: “Vinceremo le prossime due gare e ci qualificheremo”. L’analisi dei novanta minuti è lucida: “Sapevamo che sarebbe stata una partita dura. Tra 20
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difensore in più, ma al di là di questo è una squadra molto forte. Si poteva fare di più come atteggiamento? Ci sono anche gli avversari, ti mettono in difficoltà e può capitare, non ci succedeva da tanto tempo. È stata una partita combattuta da entrambe le parti, noi abbiamo attaccato, loro anche, ma credo che le occasioni più clamorose, più pulite, le abbiamo avute proprio noi. Comunque va bene così, è giusto”. Un pensiero Mancini lo ha rivolto anche alla città di Bergamo, che aspettava la Nazionale da 14 anni e che ha vissuto questi novanta minuti come uno stimolo a guardare avanti con ottimismo dopo un lungo periodo buio: “La prestazione è stata tosta, dura, maschia, è stata un'ottima gara. Siamo felici di essere venuti a giocare qui a Bergamo, ci dispiace non aver vinto, siamo felici per gli spettatori, per i sindaci, è stata comunque una bella serata”. Due pareggi sul campo, due successi negli ascolti. Dopo aver vinto domenica 11 in occasione del match con la Polonia il prime time facendo registrare 6 milioni e 814 mila telespettatori 26,2% di share , la
La Patrick Baumann Swiss Cup si terrà il 17 aprile 2021 Swiss Basketball e la Città di Friborgo hanno annunciato il ritorno, dopo sei anni d’assenza delle finali della Patrick Baumann Swiss Cup a Friborgo. L’edizione 2021 sarà, in un certo senso, un ritorno alle origini in quanto a
Friborgo si disputarono ben 17 edizioni di fila (19992015). Annullata nel 2020 a causa del COVID19, l’evento si terrà nella palestra SaintLéonard di Friborgo il 17 aprile 2021. Inizialmente previsto alla Tissot Arena di Bienne, ma le ultime modifiche del calendario di hockey su ghiaccio impediscono l’uso della pista per finali di Coppa edizione 2021. Tuttavia, gli organizzatori non vedono l’ora di poter tornare in terra bernese nel 2022 per la seconda edizione alla Tissot Arena. (Fonte / foto swissbasketball)
CULTURA Cucina
Spiedini di pollo, fagioli e albicocche
Risotto con sgombro e zucchine
Ingredienti per 4 persone Ingredienti per 6 persone: 2 sgombri 350 g riso Vialone nano 2 zucchine 2 cipollotti menta brodo vegetale aceto olio extravergine d'oliva sale pepe
400 g un petto di pollo 200 g salsiccia di pollo 200 g fagioli borlotti lessati 80 g vino bianco secco 2 albicocche fresche un peperone giallo un peperone rosso olio extravergine di oliva aglio sale
Per la ricetta degli spiedini di pollo, fagioli e albicocche, riducete il petto di pollo e la salsiccia a grossi dadi e tagliate i peperoni a quadrotti. Infilzate in 4 spiedini di legno i dadi di carne di pollo e di salsiccia alternandoli con i quadrotti di peperone gialli e rossi.
per 5 minuti per lato, bagnando con il vino a metà cottura. Liberate la padella e qui insaporite per 10 minuti i fagioli con le albicocche a pezzi bagnandoli con un po’ di acqua.
Scaldate in un’ampia padella un filo di olio e 2 spicchi di aglio con la buccia, e cuocetevi gli spiedini
Salate leggermente gli spiedini e serviteli con i fagioli e le albicoc che.
La torta della Principessa Mirtilla
Ingredienti per 8 persone 10 biscotti ai cereali un vasetto da yogurt di burro morbido due vasetti da yogurt di formaggio spalmabile due vasetti da yogurt di zucchero a velo una confezione di panna fresca da 200 ml una bustina di vanillina succo di mezzo limone marmellata di frutti di bosco frutti di bosco misti
Per la ricetta della torta della Principessa Mirtilla, trita con le mani i biscotti in una ciotolona e unisci il burro. Imburra una tortiera, versaci questo composto e livellalo con un cucchiaio. Fai riposare in frigorifero per 20 minuti. Metti in una ciotolona il formaggio e lo zucchero a velo, mescola ben bene con una frusta, unendo la vanillina e il succo di limone. Versa in un’altra ciotolona la panna e montala con lo sbattitore; uni scila al formaggio mescolando con attenzione dal basso verso l’alto. Distribuisci questo ripieno sulla base di biscotto. Livella bene con il cucchiaio e poni di nuovo in frigo rifero per due ore. Prima di mangiarla, il tocco finale. Toglila dalla tortiera, copri la superficie con qualche cucchiaio di marmellata e decorala con i frutti di bosco.
Per la ricetta del risotto con sgombro e zucchine, tagliate una zucchina a nastri sottili e grattugiate l’altra a fili. Sfilettate gli sgombri senza togliere la pelle e tagliate i filetti a pezzetti. Rosolate i cipollotti sminuzzati in una casseruola, con un filo di olio; tostatevi il riso per 23 minuti, bagnate con il brodo. Aggiungete le zucchine a fili e metà dello sgombro. Salate, unite un cucchiaio di aceto e cuocete aggiungendo il brodo poco per volta (in tutto circa 1 litro), in circa 15 minuti. Arrostite i nastri di zucchina in una padella calda con 34 foglie di menta. Nella stessa padella, spenta, appog giate lo sgombro rimasto, scottandolo per 12 minuti. Emulsionate 2 cucchiai di olio, 2 di aceto, pepe e foglie di menta tagliuzzate. Condite con metà dell’emulsione le zucchine grigliate. Mantecate il riso con l’emulsione rimasta; completate con le zucchine a nastri e lo sgombro scottato.
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COMUNICATI STAMPA
Restituzione beni culturali all'Italia
Tornano all’Italia ventisette beni culturali di inestimabile valore storico ed artistico. Si tratta di un busto di marmo che rappresenta una figura maschile nuda parzialmente coperta da una clamide, verosimilmente databile tra il I secolo a.C. e il primo secolo d.C., restituito dall’Ufficio Federale di Cultura a seguito di confisca, e di 26 reperti di epoca etrusca raccolti tra il 1965 ed il 1968 nell’arcipelago toscano da un citta dino svizzero nel frattempo deceduto. Ad accogliere e in prendere in temporanea consegna i beni presso
Hotel Ristorante I Grappoli Via Grappoli 12 CH6997 Sessa Tel. +41 (0)91 608 11 87 Fax +41 (0)91 608 26 41 Mail: info[at]grappoli.ch www.grappoli.ch
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la Residenzadell’Ambasciata d’Italia a Berna è stato oggi l’Ambasciatore Silvio Mignano che ha colto l’occa sione per sottolineare ancora una volta l’eccellente collaborazione tra le autorità italiane e quelle elvetiche anche nel campo della salvaguardia del patrimonio culturale. L’Ambasciatore ha inoltre espresso i suoi ringraziamenti al Vice Coman dante del Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC), Col. Danilo Ottaviani, che ha presenziato alla restituzione dei beni, elogiando l’operato del Comando TPC
nelle attività finalizzate alla tutela ed al recupero del patrimonio artistico italiano. Il Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale è sta to istituito nel 1969 e da allora opera, in stretto raccordo con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, per la sicurezza e la salva guardia del patrimonio culturale na zionale attraverso la prevenzione e la repressione delle violazioni alla legislazione di tutela dei beni culturali e paesaggistici.
COMUNICATI STAMPA
Le nuove misure del Governo Obbligo della mascherina e vietati gli assembramenti Nella seduta straordinaria di dome nica 19 ottobre, il Consiglio federale ha adottato diversi provvedimenti validi in tutta la Svizzera per contrastare l’impennata dei contagi da coronavirus. «Nell'interesse della salute pubblica, ma anche dell'eco nomia», ha spiegato in conferenza stampa la presidente della Confe derazione Simonetta Sommaruga. «Sono misure severe, ma sono con vinta che la popolazione le capirà perché la situazione è grave», ha aggiunto, non escludendo altri provve dimenti per il futuro «che però limi terebbero l'attività economica e so ciale». Da lunedì 19 ottobre saranno vietati gli assembramenti spontanei di più 15 persone nello spazio pubblico. Nei luoghi al chiuso, ac cessibili al pubblico, dovrà inoltre essere indossata la mascherina. L’obbligo della mascherina vigerà in tutte le stazioni ferroviarie, negli aeroporti e alle fermate degli autobus e dei tram. Disposizioni particolari sono state emanate per le mani festazioni private con più di 15 per sone. Nei ristoranti, bar e locali notturni, le consumazioni saranno possibili soltanto da seduti. Impennata preoccupante «L’impennata dei nuovi contagi da coronavirus registrati negli ultimi giorni è preoccupante poiché inte ressa tutte le fasce di età e tutti i Cantoni. Anche il numero delle ospedalizzazioni è in aumento», mette in guardia il Governo. Che non na sconde: «La seconda ondata di cui parlavamo tempo fa ora è arrivata». L’obiettivo principale dei nuovi provvedimenti decisi da Confederazio ne e Cantoni per tutta la Svizzera è quindi quello di proteggere meglio la salute della popolazione ed evitare un sovraccarico del sistema sanitario nelle prossime settimane e nei pros simi mesi. Un altro obiettivo è frenare l’aumento delle nuove infezioni per consentire ai Cantoni di garantire il tracciamento sistematico di tutti i contatti. «Nonostante le limitazioni, la vita sociale ed economica deve poter continuare», chiarisce il Gover no.
Obbligo della mascherina Dal 6 luglio, chi prende i mezzi pubblici e ha più di 12 anni deve indossare la mascherina. Dal 19 ottobre, quest’obbligo è este so a tutte le persone che si trovano nelle aree di attesa delle ferrovie, nelle stazioni ferroviarie, negli aero porti o in altri settori di accesso dei trasporti pubblici. Come sinora, sono esentate dall’obbligo le persone che per motivi medici non possono indos sare la mascherina.
L’obbligo della mascherina viene inoltre introdotto per tutti i luoghi al chiuso accessibili al pubblico, come negozi, centri commerciali, banche, uffici postali, musei, biblioteche, sale cinemato grafiche, teatri, locali per concerti, locali al chiuso dei giardini zoologici e botanici e dei parchi di animali, risto ranti, bar, discoteche, case da gioco, alberghi (ad eccezione delle stanze), zone di entrata e spogliatoi di piscine, impianti sportivi e palestre, studi me dici, ospedali, chiese e luoghi religiosi, consultori e centri di quartiere. L’ob bligo vige inoltre nei locali della pub blica amministrazione accessibili al pubblico. Negli asili nido, nelle scuole dell’ob bligo, nelle scuole del livello secon dario II e del livello terziario e nelle aree per l’allenamento delle strutture per lo sport e il fitness, invece, l’obbli go della mascherina vige soltanto se è previsto dai pertinenti piani di pro tezione. Manifestazioni private Numerose persone si contagiano con il corona virus nelle manifestazioni private svolte nella cerchia familiare o tra amici. Per il Governo questo tipo di
eventi è da evitare nel limite del possibile. In futuro, alle manifestazioni pri vate con più di 15 persone si potrà consumare soltanto stando seduti. Appena ci si alza dal proprio posto si dovrà indossare la masche rina. Inoltre dovranno essere rispettate le regole generali d’igiene e registrati i dati di contatto. Ana logamente alle manifestazioni pub bliche, le manifestazioni private con oltre 100 persone sot tostanno all’obbligo di elaborare e attuare un piano di protezione e possono avere luogo soltanto in strutture accessibili al pubblico. Vietati gli assembramenti Sempre da lunedì 18 ottobre saranno vietati gli assembramenti spon tanei di più di 15 persone nello spazio pubblico, vale a dire nelle piazze, sui sentieri e nei parchi. Con questo provvedimento s’intende evitare che gli eventi privati vengano trasferiti nello spazio pubblico. Le manifestazioni politiche e della so cietà civile organizzate nello spazio pubblico, così come le competizioni sportive, restano consentite a con dizione che siano rispettate le per tinenti misure di protezione. Consumazioni solo da seduti La consumazione di cibi e bevande in ristoranti e locali notturni come bar o club è possibile sol tanto stando seduti, a prescindere dal fatto che avvenga all’aperto o al chiuso. Raccomandato il telelavoro Il Consiglio federale ha integrato l’ordinanza COVID19 situazione par ticolare con un capoverso sul tele lavoro. I datori di lavoro sono tenuti a seguire le relative raccomandazioni dell’Ufficio fe derale della sanità pubblica. Lavorare da casa contribuisce a ridurre gli assembramenti di persone, in particolare durante le ore di punta, e i contatti ravvicinati sul posto di lavoro. Inoltre, grazie al lavoro da casa si riduce il rischio di dover mettere in quarantena un intero team a seguito di un caso di COVID 19. fonte: tio.ch mercoledì 21 ottobre 2020/
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TEMPO LIBERO
CRUCIVERBA
L'oroscopo della settimana dal 21 al 28 o obre
ARIETE In coppia il diaologo col partner sarà vivace Se avete un rapporto di coppia già felice, il periodo vedrà una grande armonia regnare intorno a voi. Al lavoro non mancheranno piacevoli novità. TORO Venere transita in Vergine. Vi garantisce un pizzico di fortuna nelle faccende pratiche ma anche negli episodi pertinenti alla vostra vita sentimentale. Periodo un po' impegnativo sul fronte professionale. GEMELLI Misurate le vostre forze, evitate gli sport estremi, non fate sempre le ore piccole. In famiglia siete irritabili o sono i parenti che non vi sopportano. Professionalmente è un ottimo momento. CANCRO I giorni che avanzano vi porteranno buonumore, allegria e gioia di vivere, potrete accantonare malintesi domestici e gettarvi nella mischia della vita con cuore leggero e pensieri sempre totalmente positivi. LEONE Scacciate le tensioni, sorridete e date il benvenuto alle novità: il cielo vi promette una settimana di invitanti promesse per amore e professione. Aria di ripresa nel rapporto di coppia.
ORIZZONTALI 1 In modo inconsueto (11) 9 Centro in provincia di Reggio Emilia (4) 11 I Musulmani che dissentirono dai Sunniti (6) 13 Siracusa (2) 14 Parabole di proiettili (11) 17 Gioca in casa a Genova... in breve (4) 18 La citta natale di Baracca (4) 19 Il nome del cattivo Fener di Guerre Stellari (4) 20 Colonia in Germania (4) 21 Spinta prendere slancio (4) 23 Si cerca di vincere il grande nel tennis (4) 25 Stabilimenti in cui si lavorano cartoni (11) 28 Iniziali della scrittrice Agnelli (2) 29 Adatto alla bisogna (6) 31 Il regista Ioseliani (4) 33 Attore... quasi protagonista (11)
VERTICALI 2 Trapani (2) 3 Lo sono certi canonici e certi parroci (9) 4 Grane scocciature (4) 5 Fiati respiri (5) 6 Nevill Francis premio Nobel per la fisica (4 7 La firma dell'anonimo (2) 8 Osserva la legge di Mosè (5) 10 Sistema assoluto di misura (3) 11 Fiume russo (6) 12 Riflette le onde radio (9) 13 Paul celebre pittore (6) 15 Legno per pipe (6) 16 Insistente ritmato suono di tamburi (6) 21 Assicurazioni in breve (5) 22 Schiavi spartani (5) 24 Navicella spaziale russa (3 ) 26 Odore... anglosassone (4 ) 27 Era la sigla di una mutua (4) 30 Forza Motrice (2) 32 In fin dei conti (2)
La soluzione a pag. 28 38
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VERGINE Lavoro e attività girano bene, anche il campo economico vi regala soddisfazioni. Settimana piacevole e allegra anche dal punto di vista sentimentale. Dialogate con la persona amata con la massima franchezza e spontaneità BILANCIA Fidatevi del vostro intuito, se volete compiere passi in avanti nel lavoro e raggiungere uno scalino in più nella gerarchia aziendale. In campo affettivo sentite più acuto del solito la voglia di andare controcorrente. SCORPIONE Senza dubbio vivete un momento eccezionale per il lavoro, l'immagine, la professione e le entrate economiche non si fanno desiderare.Periodo radioso anche in amore. SAGITTARIO Settimana confusa, piena di impegni e di equivoci, anche sentimentali. Se siete in coppia, un confronto anche accesso con il partner vi tocca proprio.Andrà meglio la prossima settimana. CAPRICORNO I malumori dovuti all'azione di Marte si stemperano in tempo per godervi una settimana positiva e serena, come piace a voi. Guardare e amare il partner sarà facile! Buon momento anche al lavoro. ACQUARIO Cercate di capire che siete voi che volete rispettare le regole e non che queste pretendono il rispetto da voi: in questo modo vivrete meglio ed eviterete ogni pericolo. Non mancano gli incontri d'amore per chi vuole mettersi in gioco. PESCI Settimana memorabile per i più giovani: si affaccia il desiderio di progettare un futuro in due. Autostrada a dieci corsie al lavoro.
COMUNICATI STAMPA
Politica in lutto per la morte di Jole Santelli Il messaggio di cordoglio del CGIE La triste notizia della morte prematura della giovane Presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, è giunta agli italiani all’estero residenti nei cinque continenti lasciandoci costernati e increduli. Le nostre Comunità, soprattutto quella dei Calabresi nel mondo, sono addolorate per la cesura che si è prodotta con la dipartita della Presidente Santelli, nella quale avevano riposte le speranze di un reale riscatto di una delle più belle terre italiane. Siamo senza parole nel constatare che il sogno della rinascita calabrese, impersonata dalla forza impavida della Presidente Santelli, sia stato infranto. Ai famigliari della Presidente Santelli, alle sue collaboratrici e ai suoi collaboratori, alle Istituzioni regionali calabresi il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero esprime il più sentito cordoglio. Che la terra le sia lieve. Per il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero Michele Schiavone, Segretario Generale
Pensione di vecchiaia bloccata a 67 anni fino al 2023 (anche per gli italiani all'estero) Il Governo nei prossimi giorni affronterà il tema della Riforma delle Pensioni, che in alcuni aspetti potrà interessare i nostri connazionali residenti all’estero. Le indiscrezioni anticipano che molto probabilmente verrà utilizzato lo strumento legislativo della legge delega ma nel frattempo il Governo incontrerà le parti sociali per affrontare il nodo degli interventi strutturali, tra questi la revisione di Quota 100, dell’Ape sociale e di Opzione donna (pensione anticipata alla quale hanno diritto anche le nostre emigrate che hanno versato contributi in Italia). Ci sembra comunque quasi certa la “riconferma” dell’età pensionabile per la pensione di vecchiaia. Credo infatti che sia opportuno ricordare che nei prossimi tre anni non salirà l’età per la pensione di vecchiaia, anche per gli italiani residenti all’estero i quali hanno lavorato in Italia prima di emigrare e matureranno la pensione tramite il meccanismo della totalizzazione dei contributi versati sia in Italia che all’estero. Si potrà quindi andare in pensione di vecchiaia e richiedere il prorata italiano all’età di 67 anni nel 2020, 2021 e 2022 ed ovviamente si dovranno far valere almeno 20 anni di anzianità contributiva che potrà essere maturata con la totalizzazione dei contributi versati in Italia e all’estero in un Paese con il quale l’Italia ha stipulato una convenzione bilaterale o multilaterale
(Regolamenti comunitari) di sicurezza sociale (ricordo che l’età pensionabile di vecchiaia è stata bloccata da un Decreto del MEF n. 267 ). Come è noto da alcuni anni l’accesso alla pensione di vecchiaia è legato al sistema c.d. “speranza di vita”. Se aumenta la speranza di vita aumenta anche l’età pensionabile di vecchiaia. Per i prossimi tre anni tuttavia l’Istat ha stimato che la vita media degli italiani non aumenterà e quindi il requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia rimarrà bloccato fino al 2023 quando probabilmente saranno richiesti 67 anni e tre mesi di età. Giova ricordare che il requisito anagrafico di 67 anni vale sia per gli uomini che per le donne, in quanto l’età pensionabile per la vecchiaia è stata parificata dal 2018. Non ci sono quindi più differenze in termine di età pensionabile tra donne e uomini. Si ricorda inoltre che il Trattamento minimo pensionistico per il 2020 è pari a 515 euro per un importo annuale di 6695 euro. Consigliamo sempre di rivolgersi al patronato di riferimento sia per fare la domanda di pensione sia per ottenere ogni chiarimento necessario, non dimenticando che in Italia si può andare in pensione anche con la pensione anticipata di anzianità sempre con il meccanismo della totalizzazione. Angela Schirò (deputata) mercoledì 21 ottobre 2020/
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