L'ECOtele7

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Anno 54 28 ottobre 2020 Fr. 3.­ numero

44 numero

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Settimanale d'informazione

NIENTE DA DICHIARARE ? LE PERIPEZIE DI UN INCISORE ... NON C'È POSTO ...


SOMMARIO

Editoriale

Care lettrici, cari lettori,

L'INTERVISTA

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La parola ai Comites in Svizzera ­ Oreste Foppiani, Presidente Comites Ginevra

ATTUALITÀ

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Economia Aforismi sul denaro

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Società ... non c'é posto ...

RUBRICHE

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La rubrica di Mauro Trentini La rubrica di Dino Nardi

CULTURA

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Storia Immigrazione italiana 1970­1990 Quale futuro per la seconda generazione?

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Turismo Bovino, piccolo borgo antico

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Arte e Spettacoli Le peripezie di un incisore Giovanni Allevi in concerto Cucina Tacchino con patate e funghi ­ Vellutata tiepida di melanzane "bruciate" con polpo e crostini ­ "Palacinche" e composta di mele

MOTORI E MOBILITÀ 12 Opel Astra berlina e Sports Tourer SPORT 13 103°Giro d'Italia ­ Sci azzurro COMUNICATI STAMPA 44 ­ 45 ­ 47 TEMPO LIBERO 46

Se all’inizio di questo anno ci avessero raccontato cosa avremmo vissuto solo qualche mese più tardi nessuno di noi ci avrebbe creduto. Avremmo pensato ad un racconto di altri tempi, alle narrazioni dei nostri nonni, ad un libro di fantascienza. Invece, col passar del tempo, abbiamo preso atto di essere stati catapultati in una realtà del tutto nuova e inusuale per noi. Ci siamo sentiti frastornati e preoccupati di doverci difendere da un nemico invisibile. Dopo lo scossone iniziale, soprattutto nel momento più critico, quando tutti eravamo rinchiusi nelle nostre case, occupati ad impastare nelle nostre cucine per produrre quantitavi esorbitanti di pasta e chili di pane, abbiamo pensato che, in fondo, un momento così drammatico stava diventando occasione e opportunità per ricercare e trovare, nonostante tutto, bellezza e valori. Il virus farà di noi persone migliori, ci siamo detti, ma, soprattutto, non dimenticheremo mai le tristissime immagini che ci arrivano dai telegiornali. Poi, nonostante gli ammonimenti degli esperti, abbiamo creduto, a volte illudendo noi stessi, che il nemico era stato abbattuto o, quatontomeno, fosse diventato innocuo. Dunque, liberi tutti. Dimenticate improvvisamente quelle semplicissime regole da rispettare, abbiamo ripreso a vivere come se nulla fosse successo. E quanto a diventare persone migliori..... Anche la poltica è responsabile di quanto sta accadendo oggi. Chi ci governa non ha mai trovato la quadra su cosa sia più importante tra il tutelare la salute o l'economia, motivo per cui, nonostante la Svizzera abbia, in percentuale, più infezioni degli Stati Uniti, le misure adottate, risultano essere troppo blande rispetto alla velocità di ascesa della curva del contagio, oltre che tardive. Vediamo cosa emergerà dalla conferenza stampa di oggi. Intanto mia figlia, infermiera, riprenderà, come tutti i suoi colleghi, i turni di lavoro spossanti di almeno 13 ore. ...e li chiamavano angeli, ricordate?

Maria Bernasconi Settimanale d'informazione

Socio fondatore della Federazione Unitaria Stampa italiana all'estero (FUSIE) La testata riceve il contributo per la stampa italiana diffusa all’estero erogati dal Dipartimento editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri

Sede legale: Via Brocaggio 1, 6984 Pura ­ Redazione: Rapperwilerstrasse 1, 8630 Rüti Orari: Martedì ­ Venerdì dalle 10.00 ­12.00 e dalle 14.00 ­17.00 Tel. 056 535 31 30 e­mail: redazione@leconews.ch

www.leconews.ch Editore: Newsitalia sagl 2

/mercoledì 28 ottobre 2020

Redazione e collaboratori: Chiara Bernasconi, Flory Di Biagio, Peter Ferri, Alice Ginger Zagato, Graziano Guerra, Giovanni Longu, Dino Nardi, Andrea Pagnacco, Graziella Putrino, Egidio Todeschini, Mauro Trentini Agenzie Stampa: 9 Colonne, Adnkronos, Aise, Ansa, Inform, Swissinfo. Fotografie: Adnkronos, Ansa, Esther Landolt, Luigi Rizzo. Pubblicità: Tel. 056 353 31 30 e­mail: redazione@leconews.ch Stampa: Nastro&Nastro Srl ­ 21010 Germignaga (VA) Italia Spedizione: Stisa SA ­ Zona Industriale 1 ­ 6593 Cadenazzo Gli articoli e le foto impegnano solo la responsabilità degli autori. Costo abbonamento annuale Fr. 98.­


ATTUALITÀ Economia

a cura di Peter

Aforismi sul denaro Parte seconda

Ferri

Cari lettori, questa settimana con­ tinuiamo la nostra carrellata di afo­ rismi, alcuni molto famosi, altri quasi inediti. Vediamo:

Tra le attività umane a me note, non ve n'è una verso cui la gente abbia un approccio più irrazionale della borsa.

COCO CHANEL Ci sono persone che hanno soldi e persone che sono ricche.

CARLO DE BENEDETTI Amo la forza distruttiva del capita­ lismo, perché significa una maggiore libertà di creare ricchezza.

AGATHA CHRISTIE Quelli che non pensano mai ai soldi ne hanno un gran bisogno.

viene da Harvard o da Sing Sing. Noi assumiamo l’uomo, non la sua storia. Ci sono tre modi per perdere velocemente il proprio denaro: con i cavalli, con le donne e con gli esperti. Con i cavalli è il più rapido, con le donne il più piacevole e con gli esperti il più sicuro. Un'azienda che non sa far altro che soldi è un'azienda povera.

Il denaro ama civettare: va dove si sente desiderato.

PETER DRUCKER Ogni volta che vedete un'azienda di successo, c'è stato qualcuno, una vol­ ta che ha preso una decisione corag­ giosa.

W.CHURCHILL Un uomo non vale i soldi che ha ma il credito di cui gode.

Molto di quello che chiamiamo mana­ gement consiste nel rendere difficile il lavoro alle persone.

Il più alto compito del capitalismo non è di fare più denaro ma di far sì che il denaro migliori la vita.

È un'idea socialista dire che far profit­ ti è un vizio. Io credo invece che in­ cassare perdite sia il vero vizio.

BOB DYLAN Cos'è il denaro? Un uomo è un successo se si alza la mattina e va a letto la sera e nel frattempo fa ciò che vuole.

Chi non fa pubblicità per risparmiare soldi è come se fermasse l'orologio per risparmiare tempo.

Il risparmio è un'ottima cosa. Special­ mente se ci hanno pensato i tuoi ge­ nitori. Il risparmio è un'ottima cosa. Soprat­ tutto se lo hai ereditato. CONFUCIO Chi non fa economie, andrà in agonia. Quando arriva la prosperità, non usar­ la tutta. NICOLAS DARVAS Per avere successo, un servizio di consulenza deve dire alla gente quello che vuole sentire, il che non corrisponde necessariamente alla ve­ rità. Visto con gli occhi di chi la gestisce, l’unico scopo della vasta impresa nota con il nome di “borsa” è sfornare il maggior numero possibile di commissioni. L’avvertimento amichevole che non ho mai ricevuto dal mio amichevole broker è: “Non fare nulla. Esci dal mercato”. Sarebbe stato pretendere troppo.

ALBERT EINSTEIN È un errore frequente misurare le co­ se in base al denaro che costano. La cosa più difficile da comprendere al mondo è la tassa sul reddito. EPICURO La ricchezza non consiste nell'avere grandi beni, ma nell'avere pochi biso­ gni. Bisogna liberarsi dal carcere degli af­ fari. EDWARD A. FILENE Perché gli americani dovrebbero pren­ dersi metà del mio denaro? L'ho sottratto tutto a loro! JOHN FINNERTY Quando avete un prodotto finanziario personalizzato e complesso e del quale il compratore difficilmente comprende il valore, allora avete un'opportunità enorme di fare profitti. HENRY FORD Mi è del tutto indifferente se un uomo

Un affare in cui si guadagna soltanto del denaro non è un affare.

Il denaro è come un braccio o una gamba: o lo usi o lo perdi. Il denaro non cambia gli uomini, li smaschera solamente. Se un uomo è egoista, arrogante o arido per natura, il denaro lo mette in evidenza, ecco tutto. Se il denaro è la vostra unica speran­ za per l'indipendenza, non l'avrete mai. L'unica sicurezza che un uomo può avere sulla terra è data da una riserva di conoscenza, esperienza e abilità. BENJAMIN FRANKLIN Bada alle piccole spese: una piccola falla affonda una grande nave. Si può ragionevolmente ritenere che chi pensa che il denaro possa tutto, sia egli stesso disposto a tutto per il denaro. Se vuoi renderti conto del valore del denaro, prova a chiedere un prestito. Al prossimo numero per la terza ed ultima parte! mercoledì 28 ottobre 2020/

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L'INTERVISTA

a cura della

Redazione

La parola ai Comites in Svizzera Oreste Foppiani Presidente Comites Ginevra

Giunto quasi alla fine del suo mandato, ci può dire quali sono stati gli aspetti positivi e, se ve ne sono state, le criticità ri­ scontrate? Credo che questa domanda debba essere posta al mio predecessore, Andrea Pappalardo, tuttora consiglie­ re del Comites di Ginevra. Infatti, io sono subentrato come consigliere nel luglio 2018 e come presidente nel gennaio di quest’anno. Come ben sottolineato nella lettera di commiato di Pappalardo il 17 gennaio scorso, il “faro dell’interesse pubblico ha guidato il Comites nel dialogo con la comunità”. Inoltre, il Comites di Ginevra ha ascoltato le “sue richieste (della comunità, n.d.r.), ispirando o supportando centinaia di iniziative sociali, informative e sportive”. Ad esempio, “è stato creato il festival internazionale ‘L’Italia oltre l’Italia’ e il portale online ‘Il Calendario italia­ no’; è stato concordato uno spazio di aggregazione presso l’Université Ou­ vrière de Genève (OUG) ed è nata la prassi delle tavole rotonde annuali con le associazioni e delle assemblee cittadine. Non ultimo, in nome delle esigenze della collettività si è reso disponibile uno sportello a chi – giovane o anziano, occupato o meno, residente a Ginevra o altrove, in con­ dizione di maggiore o minore serenità – abbia cercato nel Comites un rife­ rimento”. Indubbiamente, il Comites di Ginevra ha operato “nel segno dell’inclusività (…) e di tale inclusività si è alimentata la fiaccola del sen­ timento di fiducia avvertito in questi anni di esperienza pubblica”. Credo che le parole di Pappalardo mi tro­ vano d’accordo sul fatto che la comunità italiana tutta ha percepito lo spirito dell’inclusività e la grande operosità di questo Comites. Tra le criticità riscontrate, vorrei evi­ denziare il fatto che la stesura dei bilanci del Comites, fino all’anno 4

/mercoledì 28 ottobre 2020

Oreste Foppiani, originario della provincia di Piacenza, Laurea in Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Pavia (1997) — TESI PUBBLICATA e adottata in due corsi universitari dal 1998 al 2005, in seguito Master in Affari Internazionali e Studi Diplomatici dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI), Milano (1999). Risiede a Ginevra dal 2002, grazie ad una borsa di studio dell’IHEID. Molteplici sono state le attività professionali che lo hanno visto impegnato come Ricercatore di Relazioni Internazionali presso il campus ginevrino della Webster University (2009–2013); Ricercatore post­dottorato presso l’Institut de Hautes Études Internationales et du Développement (IHEID) di Ginevra (2008–2009); Corrispondente accreditato all’ONU di Ginevra per il giornale quotidiano Libertà (2008–2016); Tirocinante e delegato della Missione Permanente della Santa Sede presso l’ONU e le altre Organizzazioni Internazionali a Ginevra (2003–2004); Dottorando di ricerca (2002–2008); Funzionario presso l’INPDAP di Piacenza (2000–2002); Impiegato amministrativo in un’impresa edile (1995–2000). Oggi è Professore Associato confermato di Storia e Politica internazionali presso il campus ginevrino della Webster University (2013–) e Direttore del Dipartimento di Relazioni internazionali presso il campus ginevrino della Webster University (2013–). Nonostante gli impegni professionali, è in prima persona impegnato nel mondo associativo ginevrino, e non solo; Croce Rossa Svizzera – Comitato di Ginevra (2009–); Croce Rossa Italiana – Comitato di Piacenza (2011–); Consiglio della Parrocchia cattolica di St.­Clément, Collex­Bossy, Ginevra (2013–2017); Consiglio della Parrocchia cattolica di St. Nicholas­de­Flüe, Ginevra (2019–) Associazione degli Emiliano­Romagnoli di Ginevra (2010– Società Dante Alighieri di Ginevra (2019–) Association Suisse­Japon, Section Suisse Romande (2018–) oltre ad associazioni Accademiche e Professionali. Il 17 Gennaio 2020 è stato eletto Presidente del Comites di Ginevra.


L'INTERVISTA scorso, è stata problematica e per nulla facilitata dal MAECI in generale e dal Consolato in particolare. Ci tengo a sottolineare che il Comites è un organo istituzionale elettivo non subordinato al Consolato e che que­ st’ultimo deve facilitare il più pos­ sibile il lavoro dei consiglieri e del presidente. La procedura – perlomeno fino allo scorso anno – di stesura e presen­ tazione dei bilanci era – per usare un eufemismo – farraginosa. A ciò vanno aggiunti problemi di comunicazione che la pandemia e lo stress organizzativo del “macro­Consola­ to” (il Consolato Generale di Ginevra, da alcuni anni, ha triplicato l’utenza in seguito all’accorpamento delle utenze del Vaud e del Vallese) hanno acuito. Il Comites di Ginevra – vale la pena di ribadirlo – è composto per la maggior parte da professionisti an­ cora in attività lavorativa che dedi­ cano con grande dedizione e sacri­ ficio personale e familiare numerose ore di lavoro pro bono a favore dei concittadini. Tale dedizione andrebbe premiata e non ostacolata. Come valuta il rapporto con la rappresentanza consolare e con le istituzioni locali? Attualmente, il rapporto tra il Comites e il Consolato è più che buono. Credo, inoltre, che gli italiani debbano tenere a mente che il Comites non è un organo alle dipendenze del o meglio subordinato al Consolato. Come spiega dettagliatamente la legge che lo disciplina (v. Articoli 1 e 2 della Legge n. 283 del 23 ottobre 2003), il Comites è “un organo (elettivo, n.d.r.) di rappresentanza degli italiani all’estero nei rapporti con le rappresentanze diplomatico­ consola­ri” e certamente rappresenta “le istanze della collettività italiana residente nella circoscrizione consola­ re alle autorità e alle istituzioni locali”. Infine, tra le altre cose, “con­ tribuisce ad individuare le esigenze di sviluppo sociale, culturale e civile della propria comunità di riferimento e può presentare contributi alla rap­ presentanza diplomatico­consolare utili alla definizione del quadro pro­ grammatico degli interventi nel Paese in cui opera”. Queste attività, va da sé, sono imple­ mentate tramite un’effettiva ed effi­ cace collaborazione con il Consolato; cioè, tramite un reciproco e continuo scambio di informazioni e reazioni. Il binomio Comites­Consolato è indi­ scutibile e – soprattutto – utile alla Comunità italiana.

Riguardo, invece, ai rapporti con le istituzioni locali lo trovo discreto, ma da sviluppare ulteriormente. Ritengo che le autorità cantonali e comunali debbano ancora aprezzare appieno il fatto che è il Comites il punto di riferimento istituzionale degli italiani e degli italo­svizzeri ivi residenti e non le associazioni regionali. Pertanto, il Consolato e l’Ambasciata devono fare la loro parte nel ribadire la centralità dei Comites nella comunità italiana nel “discorso pubblico”. Come è ed è stato percepito il suo ruolo di presidente del Comi­ tes di Ginevra dalla comunità? Francamente, è ancora presto per fare un “bilancio consuntivo” del mio troncone di mandato. Tuttavia, nonostante la crisi sanitaria ancora in corso, la chiusura delle attività tra marzo e maggio di quest’anno e un calendario degli eventi rallentato e ridotto, credo che il mio ruolo di presidente del Comites sia stato per­ cepito bene; cioè, ritengo che il mio lavoro per e tra gli italiani e gli italo­ svizzeri di Ginevra sia iniziato col piede giusto. Il Comites, infatti, ha potuto mantenere uno sportello “sociale” un pomeriggio alla settima­ na, ha proposto corsi di telelavoro per la riqualificazione professionale tramite la piattaforma MS Teams e si è messo a disposizione di quegli italiani indigenti che hanno avuto problemi durante la crisi sanitaria. Visto il costante evolversi della situazione migratoria che coin­ volge maggiormente i giovani, quali sono le sue proposte per un loro maggior coinvolgimento nel­ le rappresentanze istituzionali degli italiani all'estero? Come ben sanno i nostri connazionali, da una decina di anni i numeri dell’emigrazione italiana all’estero – soprattutto giovani – hannno quasi raggiunto quelli dei primi anni del se­ condo dopoguerra. Al fine di coinvolgere questi ventenni e trentenni bisogna investire in comu­ nicazione, marketing digitale, presen­ za nei social media e – soprattutto – nella creazione di un giornale mensile o settimanale di qualità che possa essere un mezzo di coesione sociale e un forum che serva a dare spazio alle associazioni regionali, ma anche a fornire informazioni accurate, analisi dettagliate, reportage interes­ santi e la cronaca dei fatti riguardanti Ginevra, l’Italia e il mondo

lei, le modifiche che si potreb­ bero apportare per rendere più incisivo il ruolo dei Comites? IInnanzitutto, bisogna complimentarsi con la Farnesina, poiché una modifica è già stata fatta; cioè, il MAECI ha recentemente semplificato le moda­ lità di stesura dei bilanci preventivo e consuntivo (per esempio, eliminando i tre tassi di cambio). Oltre a questa miglioria, si auspica un’iniezione maggiore di finanzia­ menti per svolgere appieno e sere­ namente le nostre funzioni. Una “Casa Italiana”, poi, sarebbe un altro strumento di aggregazione so­ ciale con fini identitari e logistici: cioè, tenere insieme la trentina di associazioni regionali attive nel Can­ tone e avere ampi spazi comuni a disposizione di tutti. Infine, se ci fosse la volontà politica, si dovrebbe ripristinare il Ministero degli italiani all’estero. Un tale dica­ stero, rappresenterebbe una vera e propria “inversione a U” di tendenza. Gli italiani si chiedono sempre più spesso cosa vorrà fare il Governo in merito ai propri cittadini residenti all’estero. Non voglio certo darmi delle “AIRE”, ma è noto che all’estero ci sono ottimi italiani e persino delle eccellenze della cultura, dell’impren­ ditoria, dell’arte e del mondo acca­ demico. Ci vorrebe veramente un Ministero degli italiani all’estero 2.0. Inoltre, ci vorrebbero nuove leggi per facilitare – soprattutto in tempo di pandemia – le “vacanze delle radici” e l’eliminazione delle imposte comu­ nali sulla “seconda casa”; cioè, sulle uniche case di proprietà degli emi­ grati italiani. Se si vuole trasformare l’attuale circolo vizioso Comites­Con­ solato­MAECI in un circolo virtuoso bisogna investire massicciamente ne­ gli italiani all’estero, che sono quan­ titativamente e qualitativamente una grande risorsa del Belpaese.

Comites Ginevra Rue de l'Athénée 26 1206 Genève, Svizzera segreteria@comites­ginevra.ch www.comites­ginevra.ch

Nel prossimo numero la parola al Presidente del Comites di Lugano.

Quali possono essere, secondo mercoledì 28 ottobre 2020/

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RUBRICHE

a cura di

Mauro Trentini

avvocato

mail: trentini­legal@bluewin.ch

Termine della locazione Quali sono gli obblighi all'uscita

C

aro avvocato, a breve terminerà la lo­ cazione del mio apparta­ mento. Quali sono i miei obblighi all’uscita? Devo rispondere di tut­ ti i danni che il proprietario ri­ scontrerà? Sono una fumatrice incallita e i muri, devo ammet­ terlo, non sono più come quelli che ho trovato quando sono en­ trata nell’appartamento. Paolo G, Cara Signora Paola, il nostro codice delle obbligazioni (art. 267 cpv. 1 CO) prevede che il coduttore debba restituire la cosa nello stato risultante da un uso conforme al contratto. All’uscita il conduttore deve pertanto: a) Assumersi i costi generati da una pulizia generale della cosa locata (dell’appartamento) e quelli legati a delle piccole riparazioni. Queste piccole riparazioni riguardano quei danni di lieve entità che spesso e volentieri sono stati resi necessari nell’ambito di un utilizzo conforme dei locali. Si pensi ai piccoli buchi nei muri effettuati per appendere i quadri o per far passare dei fili della TV o della radio. b) Assumersi i costi dei danni più importanti che non necessaria­ mente derivano da un utilizzo con­ forme della cosa locata. Entriamo qui nel campo dell’usura. L’usura normale di una cosa locata si apprezza generalmente in funzione della destinazione dei locali. Dei locali commerciali (ad esempio per un’of­ ficina meccanica) si usurano più rapidamente dei locali destinati ad ufficio. Nello stesso modo dei locali affittati ad una famiglia di più persone si usurano molto di più di quelli destinati a poche persone. Sono considerati ad esempio frutto di usura normale l’ingiallimento della tappez­ zeria, le tracce di mobili o quadri sulle pareti, i segni dei buchi rattoppati sulle pareti sempre che non siano in numero eccessivo e non il frutto di rattoppi maldestri o mal eseguiti, la moquette utilizzata, dei piccoli segni sul parquet o un frigo in panne a causa di anni di utilizzo. Eccedono 6

/mercoledì 2 settembre 2020

invece la normale usura delle pareti annerite dal fumo di tabacco, la tappezzeria strappata, delle macchie sulla moquette o sulla tappezzeria, le serrature delle porte rotte. Se come da lei stessa ammesso il tabacco ha contribuito ad ingiallire i muri è molto probabile che questo dettaglio venga menzionato nel rapporto d’uscita e che lei dovrâ risponderne. In tutti i casi questo non significa che lei, cara Signora Paola, debba assumersi la totalità dei costi legati ad un rinfresco delle pareti

stato dei muri quando lei è entrata nell’appartamento. Anche questo po­ trebbe essere un dettaglio da consi­ derare e da fare presente al pro­ prietario quando verrà redatto il rap­ porto d’uscita. In ogni caso, l’inden­ nità che le verrà richiesta non dovrà in nessun caso portare ad un arric­ chimento del proprietario. Di fondamentale importanza in questi casi sono i rapporti d’entrata e di uscita. È, infatti, sulla base di questi documenti che il proprietario sarà in grado di determinare se vi è stato un danno per il quale il conduttore deve

dell’appartamento. Nel calcolo si dovrà tenere conto anche del numero di anni durante i quali lei ha occupato l’appartamento e di un’usura normale della cosa. A questo proposito esisto­ no delle tabelle relative all’invec­ chiamento delle cose. Il danno di cui dovrà rispondere risulterà pertanto da una percentuale dei costi legati ai lavori di pittura dell’appartamento. Non sapendo da quanti anni lei occu­ pa l’appartamento che a breve dovrà restituire, è molto difficile fare una previsione di questa percentuale. Ten­ ga comunque presente che minore è il numero di anni di occupazione e maggiore sarà la percentuale. Non è nemmeno dato sapere quale era lo

rispondere. Le faccio presente che se lei non condivide la valutazione che farà il proprietario all’uscita, non è obbligata a firmare il verbale. In questi casi di conflitto latente, molto difficilmente il proprietario libererà il deposito che abitualmente viene richiesto al mo­ mento della conclusione del contratto (generalmente 2­3 mesi di pigione mensile). Se si sente insicura al mo­ mento della restituzione potrà richie­ dere l’intervento di un perito comuna­ le o di un rappresentante dell’asso­ ciazione degli inquilini che assisterà alla riconsegna dell’appartamento ed il cui rapporto potrà essere utilizzato in seguito in caso di litigio.


RUBRICHE

Niente da dichiarare? Cosa rispondere alla dogana

S

ergio è un emigrato di nuova generazione, arrivato in Svizzera nel Cantone dei Grigioni, dove risiede, da meno di un anno per lavorare in una ditta edile, ed avendo trovato una copia de L’ECO in casa di un suo parente, ha voluto scriverci per avere alcune informazioni sulle regole doganali vigenti nella Confederazione in materia di importazioni. Sergio desidera avere queste informazioni perché spesso si reca con l’auto sia in Austria che in Italia dove vivono alcuni suoi parenti e quando rientra in Svizzera porta sem­ pre con sé merce acquistata oltre­ confine, per uso personale, come capi di abbigliamento o prodotti alimentari (soprattutto salumi, formaggi, carne, vino, olio) che, secondo alcuni amici e conoscenti, devono essere dichiarati in dogana mentre per altri non è invece obbligatorio farlo. Approfittiamo del quesito postoci da Sergio per dare un’informazione più estesa sulle regole che si applicano ai varchi doganali in entrata in Svizzera e che possono interessare anche molti altri lettori di questa rubrica che, spes­ so, si recano pure oltreconfine nei Paesi limitrofi magari proprio per effettuare qualche acquisto di merce più a buon mercato di quanto costi in Svizzera. Come informa l’Ammini­ strazione federale delle dogane, en­ trando in Svizzera, sono esenti da tributi gli oggetti d’uso personale (per esempio abiti, biancheria, articoli da toilette, attrezzi sportivi, apparecchi fotografici, cineprese, videocamere, telefoni cellulari, computer portatili) come pure le provviste da viaggio (per esempio alimenti e bevande analco­ liche pronte per essere consumate per le esigenze giornaliere) e, qualora si passi la dogana con un’auto, il car­

burante contenuto nel serbatoio del proprio veicolo ed eventualmente un bidone di scorta (max. 25 litri). Per le altre merci trasportate, non viene comunque riscossa l’IVA se il loro valore complessivo non supera 300 franchi) e neppure il dazio a secondo della quantità di determinati prodotti

a cura di

Dino Nardi

rubrica di politica e informazione sociale

mail: nardi.dino@bluewin.ch

lettori devono tener bene in conto che possono essere trasportate (importate) in Svizzera ­ una volta al giorno per persona ­ in esenzione da tributi qual­ siasi merce, escluso ovviamente quelle precedentemente menzionate. Tuttavia il limite di franchigia è con­

quali le derrate alimentari, il tabacco, le bevande alcoliche e i carburanti. Si rammenta inoltre che non tutte le merci possono essere importate, infatti è assolutamente vietata l’im­ portazione di prodotti animali prove­ nienti da Paesi diversi da Norvegia o Stati membri dell’UE e di piante (incluse frutta, verdura e sementi) provenienti da Stati non membri dell’UE (attenzione: le Isole Canarie, Ceuta, Melilla e i territori francesi d’oltremare non sono Stati dell'UE*).

dizionato dal valore della merce che non deve superare l’importo di 300 franchi poiché, in caso contrario, l’intera spesa sarà assoggettata all’ Imposta sul valore aggiunto (IVA). Inoltre tra la merce importata, sia pure in franchigia, vi sono questi prodotti che non devono superare una certa quantità: un chilo di carne o preparati di carne; un chilo di burro; cinque litri d’olio; cinque litri di bevande alcoliche fino a 18 gradi; un litro per bevande alcoliche con più di 18 gradi; 250 pz/g. di prodotti di Per concludere ed entrare più nello tabacco altrimenti sulla quantità specifico, sia Sergio che tutti i nostri eccedente verrà applicato il dazio.

mercoledì 28 ottobre 2020/

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CULTURA Storia

Immigrazione italiana 1970­1990

a cura di Giovanni Longu

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28. Quale futuro per la seconda generazione?

egli anni Settanta e Ottanta molti genitori immigrati, ormai quasi tutti pensionati e tutto sommato contenti della scelta fatta di restare, ricorderanno sicura­ mente i conflitti generazionali, i dubbi amletici se fermarsi "ancora un po’" o partire, la sofferenza di una decisione presa spesso solo "per il bene della famiglia", i continui ripensamenti per­ ché i miglioramenti giungevano col contagocce. Furono due decenni molto travagliati e a soffrirne non furono solo i genitori ma anche i figli. L’inserimento scolastico prima e quel­ lo professionale dopo non furono faci­ li. Eppure, chi ripensa serenamente a quegli anni, non può negare che i miglioramenti, sia pure lentamente, arrivavano. La nuova politica federale I risultati sperati negli anni Settanta e Ottanta saranno sostanziosi solo a partire dagli anni Novanta, ma già si delineava la tendenza positiva perché l’orientamento della politica federale nei confronti dei giovani della seconda generazione era chiaro: agevolare l’in­ tegrazione della seconda generazione per accorciare le distanze tra svizzeri e stranieri, ridurre al minimo i conflitti sociali, aspirare a una società multi­ etnica e multiculturale, rafforzare la coesione interna e vedere finalmente svizzeri e stranieri «determinati a vivere la loro molteplicità nell’unità, nella considerazione e nel rispetto re­ ciproci» (come recita il Preambolo del­ la Costituzione federale, anche se non si parla esplicitamente di stranieri). Negli anni Settanta, gli italiani che decisero di restare a tempo indeter­ minato in Svizzera si rendevano conto che la nuova politica verso gli stranieri andava non solo assecondata ma an­ che sostenuta. Diversamente a pagar­ ne le conseguenze sarebbero stati ancora gli stranieri, quelli della secon­ da generazione. Per questo gli italiani furono tra i più attivi nelle associazioni miste che sorgevano in quel periodo nelle grandi agglomerazioni per cerca­ re di superare i pregiudizi e facilitare la reciproca conoscenza tra svizzeri e stranieri. In alcune città vennero istituite anche 8

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Commissioni comunali miste che, a prescindere dai risultati concreti otte­ nuti, spesso modesti, contribuirono a modificare significativamente il punto di vista reciproco tra amministrazioni pubbliche e stranieri. In qualche co­ mune, per esempio a Berna, si riuscì persino a consentire a un rappre­ sentante straniero di partecipare sen­ za diritto di voto a una Commissione scolastica pur non essendo stato elet­ to. Spesso il contributo degli italiani risultava determinante. Fin dagli anni Settanta, per migliorare le prestazioni scolastiche, ai bambini stranieri fu data la possibilità di fre­ quentare per due anni invece di uno solo l’asilo, in modo da cominciare a famigliarizzarsi con la lingua locale e con i piccoli svizzeri. Ne beneficiarono soprattutto gli italiani. Negli anni della scuola si moltiplicarono le misure di

sostegno scolastico che spinsero per­ sino molti genitori a riprendere in mano i libri di scuola, a frequentare corsi, a imparare a orientarsi nel vasto panorama delle professioni. Lo scopo ultimo, per i giovani studenti, doveva essere un buono sbocco professionale per non essere condannati alla mano­ valanza e al costante rischio della disoccupazione. Il sostegno dei genito­ ri era indispensabile.

bene (e non era facile perché l’incer­ tezza tra restare e ritornare rappre­ sentava per molti un freno). La mag­ gioranza dei genitori stranieri aveva però capito quanto fosse stretto il rapporto tra il tipo di scuola frequen­ tata (elementare o secondaria infe­ riore), la professione appresa (dopo studi o apprendistato di due, tre o quattro anni) e la professione eserci­ tata. Da questa sarebbero poi dipesi il reddito, la sicurezza del lavoro, l’inte­ grazione sociale, ecc. Gli italiani ne avrebbero beneficiato anche nel caso che decidessero di rientrare in Italia. La tendenza era comunque chiara, come attestano questi semplici dati riguardanti gli italiani in età dai 25 ai 44 anni. Nel 1970 quasi il 70 % aveva frequentato solo la scuola obbligatoria e meno del 20% aveva conseguito un diploma di maturità o di formazione

professionale. Nel 1980 i progressi non sono ancora molto vistosi con percentuali rispettivamente del 68% e del 20%. Nel 1990, invece, la quota di coloro che si sono fermati alla forma­ zione obbligatoria scenderà sotto il 48%, mentre salirà al 38% quella dei diplomati di scuola di secondo grado superiore. Tutte le cifre e le statistiche risultereb­ bero naturalmente diverse se si faces­ se la distinzione tra prima e seconda Risultati sperati e certi generazione. Tuttavia, non c’è dubbio che il futuro I risultati, come detto, tarderanno ad della seconda generazione passava arrivare, ma allora tutti si rendevano generalmente attraverso la riuscita conto ch’era importante seminare scolastica.


CULTURA Turismo

Bovino, piccolo borgo antico

a cura delai

Redazione

Uno dei gioielli del territorio intorno a Foggia

T

ra i tanti gioielli custoditi in Puglia Bovino, inserito nel circuito dei Borghi più Belli d’Italia, si trova in provincia di Foggia. È arroccato su un’altura dei Monti Dauni circondato da splendidi boschi, immerso in una cornice pae­ saggistica tra le colline che non rimanda al pensiero della Puglia costiera, quello a cui più comune­ mente si associa la regione, ovvero al mare, bensì a scorci bucolici immersi nella natura verde. Già l’origine del nome è particolare, in quanto l’antico Vibinum si rifà ad un termine originato dalla lingua degli Oschi e dei Sanniti che significa “bue”: ed infatti il bue è presente nello stemma comunale. Il Castello domina su tutto il borgo e viene considerato da molti uno dei luoghi più suggestivi della Daunia. Oltre al Castello Bovino offre molto altro tra le sue case che si raccolgono strette nel reticolo di viuzze del centro. Le antiche palaz­ zine nobiliari svelano agli occhi più attenti incantevoli corti, portali in pietra e i resti di quelle che erano le mura romane della città, oltre a mosaici e pavimentazioni antiche. Tra le sette chiese presenti spicca la

Cattedrale, dedicata a Santa Maria Assunta, risa­ lente alla fine del X secolo ma rimaneggiata in stile romanico nel XII per an­ nettervi la limitrofa chiesa di San Marco, quella che oggi è l’attuale cappella a destra dell’abside. Nel seco­ lo successivo venne dotata della facciata con elementi di influsso gotico, tra cui spiccano pregevoli decora­ zioni a tema floreale e zoomorfe. Interessanti an­ che la Chiesa di San Marco che custodisce una serie di tombe monu­ mentali vescovili, la romanica Chiesa di San Pietro del 1099, la splendida Chiesa del Carmi­ ne costruita dai Ge­ suiti nel Seicento. la Chiesa del Rosa­ rio, gotica, costruita nel 1205. Del Quat­ trocento sono invece le chiese dedicate all’Annunziata, a San La Cattedrale Francesco e ai Cap­ puccini. A tutto que­ sto si può aggiun­ gere una tappa al Museo Civico che ha trovato sede nel Palazzo Pisano e al Museo Diocesano ospitato invece tra le mura del Palazzo Ducale. La Biblioteca Diocesana vanta un patrimonio librario di 10 mila volumi ed è uno dei fiori all’occhiello della cittadina. D’estate ogni giorno e come un giorno di festa. Sarà l’aria salubre, il paese è a 647 metri di altezza, sarà l’innata ospita­ lità comune a tutte le genti del Sud, il dato è che una volta che hai visitato Bovino ci torni perché rappresenta e riconosci l’Italia in questa piccola gem­ ma sui Monti Dauni. mercoledì 28 ottobre 2020/

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CULTURA Arte

a cura di Andrea Pagnacco pittore

Le peripezie di un incisore La storia di Bernardo

paradiso (critici e galleristi) che conoscevano il suo lavoro.

E

ra da tem­ po un sa­ crosanto desiderio quello del grafico e più speci­ ficamente incisore di acqueforti Bernardo S., di allestire, dopo uno snervante tiroci­ nio, la sua prima mostra personale nella città dove abitava. I motivi alquanto seri che gli impe­ divano di farlo vi erano tutti: era un tipo schivo e molto scostante e inoltre non aveva, ahimè, nessun angelo in 10

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bile.

Per quanto riguarda l'artista che era in lui, sul finire del millennio Bernardo si prese una cotta soprattutto per le incisioni del grande artista italiano Giorgio Morandi, uno degli degli esponenti più prestigiosi, assie­ me a Giorgio De Chirico, della Pittura metafisica italiana. Una cotta che al contrario di quanto si pensi non lo portò a seguire le orme del maestro bolognese per il semplice fatto che aveva una personalità tutta sua. Nel suo quotidiano inci­ dere sfoggiava un pregnante lirismo e nello stesso tempo una graffiante, acuta maniera di esprimersi tanto che le sue stampe ne erano, nel loro insieme, una prova inconfuta­

Anche nella sfera artistica i soldi facevano sentire il loro olezzo. Ci sarebbero state due gallerie della sua città disposte a fargli una mostra personale ma chiedevano delle cifre molto onerose che Bernardo, offeso, non accettò. Tanti addetti ai lavori nel campo dell'arte lo consideravano a torto un mero dilettante perché campava facendo il magazziniere in una ditta di ricambi per carri agricoli. La nota triste è che Bernardo fece la sua prima mostra personale non in una galleria, che sarebbe stato per me un avvenimento per la sua città, bensì nel salone di una parrucchiera.


CULTURA Società

…non c’è posto…

a cura di Graziella Putrino

Ma, non era la nuora a non volerlo più, era ed è la società, questa nostra disumana società. Domenico Modu­ gno 43 anni fa aveva capito tutto, anche che non ci sarebbe stato posto al cimitero! Vi lascio alla lettura del brano di Mo­ dugno, invitando tutti a… fare posto emotivamente e in modo pratico, per ciascun vecchietto…

Care lettrici, cari lettori, 82.86. No. Non sto giocando a tombola. Non sto dando neanche i numeri, anche se un pizzico di follia è la mia bussola giornaliera. 82 e 86, sono la veneranda età dei miei genitori. Per me ancora due fida­ nzatini, mano nella mano. Evergreen, come i classici. Fu proprio mentre mia madre, ascol­ tando Modugno e cantando una sua memorabile canzone, stuzzicando mio padre, che mi venne un colpo di vecchiaia. Si, a me. Io, abituata al po­ sto d’onore in casa non solo dei propri nonni, ma anche di quelli affettiva­ mente acquisiti che arricchivano lo scambio in modo del tutto naturale tra tre, a volte quattro generazioni, capii che Modugno, il grande Modu­ gno già quando io ero bambina, lasciava a noi di oggi un grande mes­ saggio. Una profezia. Era il 1977 quando Domenico Modu­ gno cantava "Il vecchietto dove lo metto, dove lo metto non si sa". Una musica abbastanza ritmata, in con­ trasto con il testo, che è amaro, anzi non si arriva a digerire. Dove li mettiamo i vecchietti da quan­ do hanno smesso di essere i capi famiglia, gli anziani, i saggi, i con­ duttori delle aziende agricole fami­ gliari, dove lavoravano tutti e sem­ bravano non invecchiare mai, permet­ tendo a noi l’aura dell’eterna spensie­ rata infanzia, anche a 50, a scoccati

60 anni e passa? Ma non era e non è dappertutto un passaggio del testi­ mone di vita con la leggerezza del ci­ clo di generazione. Sempre più fami­ glie, o singoli parenti, sono stati in­ ghiottiti dal "moderno". Dalle propo­ ste di marketing. Di botto, non li pos­ siamo tenere a casa, i nostri nonni. I nostri vecchietti. Sarebbero d’intral­ cio con le loro malattie, con i loro ritmi da una 500 d’epoca: la vita corre veloce e non può aspettare chi va piano e resta indietro, o ha, in pace con sé stesso, degnamente accettato che sta facendo soltanto dei giri d’onore per noi. Per non sen­ tirci soli. Abbandonati al nostro desti­ no. Ma, nella frenesia e noncuranza, li mettiamo negli ospizi, nonostante Modugno sostenesse che non c’erano posti… Li parcheggiamo "in strutture" che noi ancora giovani d’età, ma vec­ chi nel pensiero, crediamo fatte appo­ sta per loro. E invece, in tempo di coronavirus, abbiamo scoperto che non è proprio così. Impegnati come eravamo a chiudere il traffico, a potenziare gli ospedali, a far ripartire l’economia, a reperire mascherine, a sanificare gli ambienti, non c’era posto nel nostro ragionare di pensare ai nostri vecchietti. Che ci si dimentichi dei più fragili tra i fragili la dice lunga su quello che siamo diventati e che già si era visto mezzo secolo fa, tanto da suggerire a Modu­ gno di cantare che la nuora non lo vuole più… il vecchietto.

"Mamma, dov’è il nonno? Nonna, andiamo alla giostra? Nonno, non­ no, dov’è il nonno? Ha fatto la valigia e se ne andato" Perché la nuora non lo vuole più È troppo vecchio, troppo malandato Con i bambini non ce la fa più Allora s’è rivolto ad un ospizio Ma s’è sentito dire solo, «No Ci spiace tanto amico non c’è spazio Già stiamo troppo stretti, non si può» Sto vecchietto dove lo metto Dove lo metto non si sa Mi dispiace, ma non c’è posto Non c’è posto per carità... È andato dritto dritto all’ospedale Chiedendo un posto all’accettazione «Non ce la faccio, più mi sento male Mi manca solo ormai l’estrema un­ zione» Ma il medico di turno si è scusato Guardandolo con un sorriso fesso "Lei non si rende conto in quale stato Abbiamo gente pure dentro al ces­ so Il vecchietto dove lo metto Dove lo metto non si sa... Allora non sapendo cosa fare Ha fatto quello che può fare un pazzo Con una corda al collo in fondo al mare Ha fatto finta d’essere un merluzzo Al cimitero grande del Verano Appena sceso giù dal furgoncino S’è incavolato subito il guardiano Mettendosi a parlare col becchino Sto vecchietto dove lo metto Dove lo metto non si sa Mi dispiace, ma non c’è posto Non c’è posto per carità Il vecchietto dove lo metto Dove lo metto non si sa Va a finire che non c’è posto Forse neppure nell’aldilà Domenico Modugno 1977

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MOTORI E MOBILITÀ

a cura di Graziano Guerra

Opel Astra berlina e Sports Tourer

Entrambe nell’allestimento Ultimate, con motori ultramoderni a tre cilindri garantiscono prestazioni di marcia vivaci e un eccellente comfort di guida.

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ambio automatico continuo per la berlina e un nove rapporti dagli innesti fluidi per la diesel. Tecnologie moderne per la riduzione delle emissioni, come il filtro antiparticolato per quello a benzina, e il catalizzatore SCR per il diesel, garantiscono il rispetto della norma Euro 6d. I motori di alluminio dispongono di serie di funzione Start/ Stop. Delle due versioni, la Sports Tourer diesel è indicata per chi con la macchina lavora, percorre molti chilometri e necessita di tanto spazio. Su questa è molto richiesto il portellone posteriore sensorizzato che si solleva e si chiude non appena si fa un movimento del piede sotto il paraurti posteriore con le chiavi in tasca. L’esuberante turbo a benzina 1.4 della 5 porte ­ 145 CV ­ unisce efficienza e divertimento (consumo di carburante dichiarato 6,2 l/100 km, su percorso misto). Sulla 1.4 Direct Injection Turbo agisce un cambio automatico continuo. L’agilità in risposta è quella tipica di Opel: bastano 1,5 secondi a soli 1.500 giri/ minuto per sprigionare il 90% della coppia massima ­ 236 Nm­. La stessa immagine positiva è espressa dal diesel 1,5 con turbina a geometria 12

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variabile. Il sistema Common Rail sopporta pressioni di iniezione fino a 2‘000 bar. Il 122 CV offre una coppia massima di 300 Nm (consumo di carburante dichiarato 5,6 l/100 km su percorso misto). Il sistema di post­ trattamento dei gas di scarico è

s’impone ai vertici delle compatte fastback. Va­ sta la gamma di carat­ teristiche digitali e tec­ nologie all’avanguardia, tanto per citarne alcune: telecamera anteriore e posteriore; tachimetro digitale; chiamata di emergenza eCall; ricari­ ca senza fili per smart­ phone sulla consolle centrale (su richiesta); luci a matrice IntelliLux LED, adattive e anabba­ glianti; regolatore di ve­ locità adattivo; indica­ tore di distanza; preav­ viso di collisione con frenata di emergenza automatica; riconosci­ mento segnali stradali e assistente di tenuta corsia. La telecamera anteriore è in grado di rilevare veicoli e pedoni, garantendo un importante vantaggio dal punto di vista della sicurezza. La connessione avviene grazie ai sistemi Multimedia Radio, Navi e Navi Pro, compatibili con Apple CarPlay e Android Auto della più recente gener­azione. I sedili ergonomici, certificati dall’Associa­

composto da catalizzatore di ossida­ zione passivo, iniezione di AdBlue, catalizzatore SCR e filtro antipartico­ lato diesel. L’intenso lavoro nella gal­ leria del vento ha portato ottimi risultati: con un valore aerodinamico di 0,26 la Sports Tourer è fra le sta­ tion wagon con il minor coefficiente di resistenza aerodinamica; la cinque porte, che presenta lo stesso valore,

zione indipendente tedesca di esperti posturali AGR (Aktion Gesunder Rücken), sono, a scelta, in tessuto, Alcantara o pelle Premium, dotati di ventilazione e funzione massaggio. Astra Sports Tourer è in listino da 24'850 franchi; vettura in test 40'100. Astra berlina 5 porte parte da 23'850, vettura in test 36'550 franchi.


SPORT

103° Giro d’Italia Vittoria inglese all'ultimo respiro

Gran Premio della montagna, drappello maglia rosa, le cronometro di Filippo Ganna, finale in volata. Vincenzo Nibali ... le parole che più hanno infiammato i pomeriggi televisivi di mamma Rai nelle passate tre settimane. Ha vinto il britannico Tao Geoghegan Hart. Giro d’Italia 2020, dopo aver attraversato l’Italia da sud a nord, si è concluso domenica 25 ottobre, come tradizione a Milano. Rompendo un’altra tradizione, quella che voleva la corsa per la maglia rosa in primavera, e spostandolo a causa della pandemia in autunno. Mai

prima d’ora era successo che un giro si decidesse fra due corridori con lo stesso tempo di percorrenza sino a quel momento, all’ultima tappa in una gara contro il tempo. La corsa sul filo dei secondi è stata vinta dell’inglese Tao Geoghegan Hart sull’australiano Jay Hindley per 39

a cura di Graziano Guerra

secondi. Alba – Sestriere, ultima tappa in linea prima della finale Cernusco – Milano, la chiave di tutto. Avvincenti sfide personali, tattiche e il grande duello negli ultimi chilometri sul Sestriere fra Hindley e Geoghegan Hart. Tappa al britannico maglia rosa a Hindley per pochi centesimi. Rohan Dennis è stato autore di una grandissima prova, come già sullo Stelvio, in favore del compagno di squadra Geoghegan Hart, aiutato anche da Filippo Ganna. Sulle rampe del circuito montano del Sestriere Wilco Keldermann perde la maglia rosa conquistata sullo Stelvio nella terzultima tappa dopo i 15 giorni in rosa di João Almeida. Hindley ha salutato la sua famiglia italiana in Abruzzo dove è cresciuto ciclis­ ticamente. Grande soddisfazione per Matteo Tosatto Direttore Sportivo della squadra del vincitore della Maglia Rosa e di Filippo Ganna, vincitore di tutte le cronometro del Giro con vantaggi record e una in fuga, Ineos Grenadiers. Vincenzo Nibali ha sorretto da protagonista il ciclismo azzurro arrivando primo degli italiani in classifica generale.

Sci azzurro

Ragazze al bacio

Il trionfale gigante femminile che ha aperto la stagione di Coppa del mondo a Sölden in Austria conferma Federica Brignone, seconda, e Marta Bassino, regina

sul ghiacciaio del Rettenbach, ai primi due posti della starting list di specialità davanti a Petra Vlhova, Alice Robinson e all'assente Mikaela Shiffrin. Un'altra buona notizia è il ritorno di Sofia Goggia nel primo gruppo di specialità, al numero 15, grazie al promettente sesto posto di sabato scorso. In campo maschile, Luca De Aliprandini si conferma nel primo gruppo al posto numero 14, così come Giovanni Borsotti nel secondo gruppo.

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CULTURA Cucina

Tacchino con patate e funghi

«Palacinche» e composta di pesche

Ingredienti per 8 persone 700 g Fesa di tacchino 400 g Patate 200 g Funghi porcini 200 g Funghi finferli 60 g Grana grattugiato Alloro Santoreggia Scalogni Olio extravergine d'oliva Sale Pepe Lessate le patate in acqua salata, partendo da freddo, con un cucchiaino di grani di pepe e 2 foglie di alloro per 30­40 minuti. Pulite intanto i porcini e i finferli, tagliateli a tocchetti e saltateli in padella con uno scalogno a lamelle e un filo di olio per 6­7 minuti. Scolate le patate, pelatele e schiacciatele; conditele con il grana, un ciuffo di santoreggia spezzettato, sale e pepe e mescolatele; aggiun­ gete anche i funghi ottenendo il ripieno per la carne.

Ingredienti per 4 persone

Aprite a libro il pezzo di fesa, stendetelo in uno strato uniforme e battetelo con il batticarne, per assottigliarlo in modo omogeneo. Farcitelo con il ripieno, poi arrotolatelo ottenendo una sorta di salame. Legate l’arrosto con lo spago da cucina, in modo che il ripieno non fuoriesca, appoggiatelo su una teglia coperta con carta da forno, ungetelo bene di olio e salatelo. Tagliate a metà 5­6 scalogni, senza sbucciarli, e contornate con essi l’arrosto, aggiungete qualche rametto di santoreggia e infornate a 190 °C per 40 minuti circa.

Vellutata tiepida di melanzane “bruciate” con polpo e crostini Ingredienti per 4 persone 3 melanzane 680 g polpo 200 g pane integrale 12 pomodorini ciliegia gialli aneto limone aceto di mele olio extravergine di oliva sale

saltatelo in padella finché non diventa croccante. Sfornate le melanzane, scolatele dalla loro acqua, tagliatele a metà e scavatele ricavando la polpa. Frullatela con un pizzico di sale, 4 cucchiai di olio e 2 di aceto di mele,

Per la ricetta della vellutata tiepida di melanzane “bruciate” con polpo e crostini, immergete il polpo in acqua già bollente, insieme al succo di un limone. Copritelo e cuocetelo per 45­ 50 minuti. Lasciatelo poi raffreddare completamente nell’acqua di cottura. Spuntate le melanzane e infornatele a 200 °C per circa 1 ora: la pelle deve essere bruciacchiata. Togliete il polpo dalla sua acqua, pulitelo dalle pellicine in eccesso e tagliatelo a pezzetti. Tagliate a dadini il pane, conditelo con un filo di olio e sale e 14

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550 g pesche 400 g latte 160 g farina 2 pz uova burro zucchero limone sale

ottenendo la vellutata. Servitela con il polpo, i dadini di pane croccanti e i pomodorini tagliati a metà. Comple­ tate con aneto tritato.

Per la ricetta delle «palacinche» e composta di pesche, mescolate la farina setacciata con le uova; aggiungete poco per volta il latte, 1 cucchiaio di zucchero e un pizzico di sale, fino a ottenere una pastella piuttosto liquida. Lasciatela riposare per circa 1 ora. Ungete con un pezzettino di burro una padella di 20­22 cm di diametro. Versatevi un mestolino di pastella, formando uno strato sottile; quando la palacinca (crespella) si staccherà dalla padella, voltatela e cuocetela per un altro minuto. Ripetete fino a esaurire la pastella, ottenendo 12 palacinche. PER LA COMPOSTA: Tagliate a pezzetti le pesche senza sbucciarle. Cuocetele in una casseruola con 100 g di zucchero e 40 g di succo di limone, per circa 15 minuti. Spegnete e lasciate raffreddare. Servite le palacinche con la composta.lievito e le fave di cacao tritate.


CULTURA Spettacoli

Giovanni Allevi in concerto 15.11.2020, ore 17.00 KKL Luzern, Luzerner Saal Europaplatz 1 Lucerna

Concerto del famoso pianista, direttore e compositore nella suggestiva cornice del KKL di Lucerna. Tra i maggiori compositori puri e incontaminati dell’attuale panorama internazionale, Giovanni Allevi presenterà il suo repertorio più celebre ma anche brani del nuovo album Hope. L’enfant terrible che ha lasciato annichilito il mondo accademico con il suo straordinario talento e carisma è entrato, da subito, nell’immaginario collettivo delle nuove generazioni e continua a sorprendere con i suoi concerti.

Jeans, T­shirt, scarpe da ginnastica. È così che il M° Giovanni Allevi va incontro al suo pubblico nei teatri più prestigiosi del mondo, dalla Carnegie Hall di New York all’Auditorium della Città Proibita di Pechino. Compositore, direttore d’orchestra e pianista, ha stregato con le sue note milioni di giovani, che affascinati dal suo esempio, si avvicinano alla musica colta e all'arte creativa della composizione. Da vero innovatore, il suo intento estetico è quello di gettare le basi di una nuova Musica Classica

Contemporanea, dove le forme complesse della classicità inglobano contenuti appartenenti alla vita attorno a noi, adesso. Nonostante i suoi diplomi in Pianoforte e Composizione col massimo dei voti e la sua laurea con Lode in Filosofia, presenta una personalità candida assai vicina all’indole infantile, anche se a tratti emerge tutta la sua statura accademica. Timidissimo e schivo sembra perfettamente a suo agio davanti le folle, con cui riesce a stabilire un dialogo profondo ed emozionale, sia alla guida di un’orchestra sinfonica che davanti al suo amato pianoforte. Il pubblico, trasversale, di tutte le età e nazionalità lo segue con instancabile entusiasmo nelle sue numerose tournée, trasformando i teatri in arene degne di una rockstar. Recentemente l’Agenzia Spaziale americana NASA gli ha intitolato un asteroide: giovanniallevi111561.

Nell’ambito della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, la CCIS organizza

Luogo: Zurigo, Berna e Ginevra Data: 23/11/2020 ­ 29/11/2020 Contatto: Nicholas Placidi SitoWeb: http://www.ccis.ch presso i ristoranti del marchio Ospitalità Italiana delle giornate interamente dedicate al savoir­faire enogastronomico italiano con l’obiettivo di creare opportunità di business per le nostre imprese esportatrici. Si tratta di un’occasione imperdibile di far conoscere ad un pubblico di professionisti svizzeri le particolarità del tuo territorio, i prodotti agroalimentari che lo caratterizzano ed i piatti tipici tradizionali.

Domenica dalle 7 alle 12

(FM97,5), DAB+

Le serate a disposizione sono limitate: affrettati a contattarci per verificare con noi il progetto che vorresti sviluppare ed insieme personalizzeremo la migliore opportunità per te ed i tuoi prodotti che vuoi esportare in Svizzera.

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COMUNICATI STAMPA

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COMUNICATI STAMPA

Tracciamento dei contatti Identificare le catene di infezione: se il test del coronavirus indica un’infezione, le autorità cantonali ricostruiscono insieme alla persona interessata con chi ha avuto contatti stretti fino a due giorni prima della comparsa dei sintomi della malattia. Successivamente le autorità informano questi contatti di una possibile infezione e su come procedere. Questo processo è detto tracciamento dei contatti. Se andate al ristorante o partecipate a eventi pubblici, fornite i vostri dati di contatto quando possibile. Così le autorità cantonali possono ricostruire la catena di infezione. Se per esempio la persona che vi ha servito il giorno prima al ristorante si ammala, le autorità cantonali vi informeranno sulla base dell’elenco dei presenti.

Scaricare e attivare l’app SwissCovid

In aggiunta al tracciamento dei contatti classico, è disponibile l’app SwissCovid per smartphone, che vi informa di un eventuale contatto stretto anche con una persona malata che non conoscete personalmente. Informazioni più dettagliate sono disponibili sulla pagina App SwissCovid e tracciamento dei contatti. mercoledì 28 ottobre 2020/

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TEMPO LIBERO

CRUCIVERBA

L'oroscopo della settimana dal 21 al 28 o obre

Pensate sempre al passato o al

ARIETE All’improvviso vi sentite più forti. Sale ARIETE In questi giorni troverete un a po’ di il futuro. Rilassatevi l’adrenalina e il desiderio di portare casa difficoltà nel confrontarvi con gli altri. In amore risultato dopo un anno faticoso, dove i pianeti in siete sinceri sono nel lavoro Giorno Capricorno stati il impegnatevi. posto di blocco per infortunato 13 settembre procedere. Da oggi si gira pagina. Pensate sempre al passato o al futuro.

Venere suggerisce agli sfuggire insoddisfatti di rivedere TORO Non dovete farvi un’occasione Rilassatevi un può meccanismo che l’attimo proietta che cambiarmi sentimentale la vita. A cogliete sull’altro In i propri disagi. Ora tempo e di nuove ripartire fuggente. amore stasi. Nel è lavoro senza paura di mettersi in gioco. Le coppie opportunità. Giorno fortunato 8 settembre. stabili procedono alla grande. GEMELLI voi è la stato faticoso: GEMELLI Agosto Dovete per usare tutta vostra onestà spiragli di luce perché a partire i dal 2 settembre per è intellettuale, ritmi cambiano e ed tutto ottobre. In amore siete pronti al passo arrivato il momento di accelerare il passo verso importante. lavoro collaborate. decisioni Nel professionali urgenti. Giorno Senza fortunato 2 settembre. dimenticarsi di fare chiarezza sui sentimenti.

ORIZZONTALI 2 Centro del Potentino (7) ­9 Sigla di Cosenza (2) ­11 Figlio di Noè (5) ­12 Cagliari (2) ­13 Assessment delle Competenze Aziendali (3) ­15 Prime di girandola (3) ­16 Sigla per grossi camion (3) ­17 Non ancora cotti (5) ­19 Romolo che fu tra i sostenitori del modernismo (5) ­21 Una penisola asiatica (5) ­22 Arbusto per scope (5) ­23 Imposta comunale sugli Immobili (3) ­24 Due volte è bussare (3) ­25 Harold ­ scrittore inglese (5) ­28 Pseudonimo scrittrice Liana Negretti (5) ­30 Compatto (5) ­31 Il Dorati direttore d'orchestra (5) ­32 Accademia Navale Lincei (3) ­33 Nucleo operativo regionale (3) ­35 Agenzia Regionale per il Lavoro (3) ­36 Iniziali dell' attrice Estrada (2) ­37 I giorni dedicati al riposo (5) ­39 Iniziali dello scrittore Albinati (2) ­40 La parte della lama opposta al taglio (7)

VERTICALI 1 Pistola inoffensiva (11) ­3 Fine dei guai (2) ­4 Principe indiano (5) ­5 Associazione Filatelica Italiana (3) ­6 Ci sono quelle di Montecatini (5) ­7 Congiunzione telegrafica (2) ­8 Fu un celebre soprano (11) ­10 Mangia sempre a sbafo (9) ­12 Rotondo (9) ­14 Misura gli ascolti televisivi (7) ­16 Sminuzzata finemente (7) ­18 Particella nobiliare (2) ­20 La Citta' di Abramo (2) ­26 Iniziali del regista Stone (2) ­27 Franco che è stato un noto sciatore italiano (5) ­28 Altro nome del lago di Como (5) ­29 Preposizione semplice (2) ­34 Ortogonale brevemente (3) ­37 Dario Nobel italiano (2) ­38 Articolo spagnolo (2) La soluzione a pag. 22

Questo è un numero doppio. Il prossimo numero arriverà a casa vostra mercoledì 11novembre 46

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CANCRO Siete l’unico grado di di CANCRO Quest’agosto ha segno lasciato in il segno trasformare i ricordi in punto di forza. La vostra un amore, un rimpianto, un amico lontano. energia si trasforma in creatività indispensabile a Presto grandi soddisfazioni. Ricaricate le pile. fare riemergere con il primo quarto di Luna Giorno fortunato 4 settembre. occasioni professionali importanti. LEONE Questo fine mese troverete il modo per Il vero campione non è chi fa qualcosa di riflettere su alcuni progetti. In amore concedetevi eccezionale ma quello che, quando tutti abbas­ un po’ di più. Nel lavoro perdite finanziarie che sano la guardia, si comporta come se giocasse recupererete a ottobre. un’amichevole. Così dovete fare ora che il Sole in Scorpione spadroneggia insieme a Mercurio. VERGINE Umore altalenante, carattere impul­ VERGINE Si cominciano a vedere i primi risultati sivo. Il vostro nervosismo imperversa. Sappiatevi delle vostre fatiche professionali. Anche il cuore regolare. In amore piccoli battibecchi. Nel lavoro si sente più libero dall’andirivieni dell’in­ manca la voglia di impegnarsi. quietudine. Perfetto, procedete così. Rinascerete dopo un anno denso di imprevisti. BILANCIA Le cose di questo fine mese si mettano bene anche a livello riorganizzativo. In BILANCIA Ormai vi è chiaro che l’opposizione di amore. Siete vicini al grande passo. Nel lavoro Marte e il duro aspetto dei pianeti in Capricorno cambiamenti in vista. 15 scintillante settembre è una stanno lavorando per Il una identità. giornata ok per l'amore. Ma quanta fatica in questa ricerca di radici, di una stabilità a prova di uragano. Forza. Siete a SCORPIONE Ci sono momenti in cui vorresti un passo dal traguardo. scomparire e altri in cui vorresti essere prota­ SCORPIONE Sparisce quel In senso gonista. Non si può avere tutto. amore Il di provvisorietà per la far partner chiede che più ghiacciava attenzioni. l’anima, Nel lavoro posto ai tratti caldi dell’appartenenza. Il cuore si differenza fa la qualità. Giorno fortunato 11 sente a casa. Ora siete pronti a tutto. Anche ad settembre. accettare un’occasione professionale da non SAGITTARIO Riprese finanziarie. Preparatevi al perdere. 2021 pieno di impegni e soddisfazioni. In amore SAGITTARIO gira pagina qualcosa dalla vita una conoscenza Si estiva diventerà di precedente e si aprono nuove prospettive. E serio. Giorno fortunato 10 settembre. Nel lavoro nuove conoscenze riaccendono lo stupore e porte aperte. l’interesse per la vita. CAPRICORNO Sempre sulla cresta dell’onda CAPRICORNO Ora positivi siete fuori dalle scosse per via degli aspetti dei pianeti. Nel telluriche dei pianeti. Non fate caso a Marte con lavoro e nell’amore siete quasi al top. Giorno la camicia arrotolata sui polsi, pronto al solito fortunato 7 agosto. braccio di ferro. Andate oltre. Oggi siete a casa dello Scorpione, il medium che vede oltre. ACQUARIO Siete in attesa di sviluppi e situazioni che Settimana cambieranno la vostra vita. ACQUARIO di terapie sentimentali. Puntate tutto sul lavoro. L'amore sta arrivando. L’analista che inforca gli occhiali è il Sole in Giorno fortunato 12 settembre. Scorpione. Il problema che sollevano i pianeti, durante il primo quarto di Luna, è sulla vostra innata tendenza a dileguarvi, proprio quando il PESCI A partire dal 12 settembre riaccendendo partner chiede più complicità e presenza. la vostra voglia di fare. In amore riaprite una relazione perché ci tenete. Nel lavoro c’è voglia PESCI Il vostro cuore, di colpo, spicca il volo di sopra realtà, routine e doveri. È magnfico sentire cambiamento. Periodo fortunato dal 27 al Al 31 settembre. Possibili vincite. addosso il fiato dell’emozione che scivola via dalla prevedibilità, per infilarsi nell’abbraccio di Per consulti e oroscopo personale CHIAMAMI chi vi sta accanto. 0901.610.100 ­ fr. 2.50min/max 60 min


COMUNICATI STAMPA IL DIRETTORE GENERALE PER GLI ITALIANI ALL’ESTERO, LUIGI MARIA VIGNALI, IN MISSIONE AL CONSOLATO D’ITALIA IN BASILEA

Dopo l’ufficio consolare di Berna, è presso il Consolato D’Italia in Basilea che il Direttore Generale per gli Italiani all’Estero, Luigi Maria Vignali, ha compiuto durante la giornata di ieri – 22 ottobre 20202 – la Sua Prima Missione durante la crisi da Covid­19, accompagnato da S.E Ambasciatore d’Italia in Svizzera, Silvio Mignano. Un sincero onore per il Console e per tutti i funzionari consolari, ricevere il DG Vignali e l’Ambasciatore Mignano che, con attenzione e impegno, hanno visitato la nostra sede consolare (nota per l’Ambasciatore già Console Generale a Basilea), incontrando l’organico per parlare della situazione in essere e del miglioramento dei diversi servizi offerti alla nostra comunità, con ammirabile devozione, da tutta i collaboratori consolari. Servizi che il nostro Consolato offre ad una comunità numerosa e importante, qual è quella residente nella nostra grande circoscrizione, che abbiamo saputo aggiornare e adattare tanto alla nuova era della digitalizzazione quanto a quella triste del COVID. Servizi erogati ai Connazionali a cui a breve si aggiungerà la carta d’identità elettronica tanto attesa e tanto utile alla nostra Comunità. L’attenzione e il sincero impegno per la comunità dei Connazionali hanno spinto il DG e l’Ambasciatore a

incontrare, in seconda battuta, anche i rappresentati più autorevoli degli Italiani all’Estero, il Segretario Generale del CGIE, Michele Schiavone e, nella fattispecie della nostra circoscrizione consolare, la Presidente Nella Sempio del Com.It.Es di Basilea e la rappresentante del GIR Marianna Sica. Uno scambio proficuo e concreto sulle ricchezze e le problematicità ma, soprattutto, i passi avanti compiuti dalla nostra numerosa comunità di Connazionali ivi residenti caratterizzata da una migrazione storica, tradizionale e ben integrata e una nuova mobilità vivace e anch’essa molto cospicua. Il DG si è complimentato per l’operato del Com.It.Es di Basilea e ha sottolineato l’importanza dell’assunzione di un impegno collettivo nel promuovere al meglio l’informazione verso le prossime elezioni dei Comitati all’Estero che nonostante il quadro incerto dovuto alla crisi pandemica in atto, saranno senza dubbio e, per impegno tanto del DG quanto della Farnesina tutta, caratterizzati da una semplificazione delle procedure di voti per permettere una più attiva e cospicua partecipazione di tutta la nostra comunità al rinnovo di questi importanti organismi. Con il Segretario Generale, Michele Schiavone, sono state toccate tematiche di dirimente importanza per i Connazionali come gli accordi

bilaterali per i frontalieri, le convezioni con i patronati, il rafforzamento dei funzionari nella rete diplomatica svizzera e dello stesso nostro Consolato i cui numeri danno ragione dell’impegno e del gran lavoro svolto da tutti i collaboratori consolari, anche in una situazione di organico non sufficiente e di crisi pandemica da COVID­19 che sicuramente comporta enormi disagi tanto alla nostra comunità di Connazionali tanto alla possibilità di erogazione dei nostri servizi. Il SG Schiavone ha proposto di far ritornare il consolato di Basilea al rango di Consolato Generale, vuoi per la posizione di cesura internazionale del consolato stesso, uoi per la presenza dell’unico vero aeroporto “internazionale”, vuoi per il cospicuo numero di connazionali (106.000). L’attenzione del DG Vignali e dell’Ambasciatore Mignano si è poi concentrata sulla nuova mobilità di cui hanno incontrato alcuni esponenti: la rete dei giovani GIR, progetto del Com.It.Es di Basilea nato dal Seminario di Palermo organizzato nell’aprile del 2019 dal CGIE. Un ricco e vivace progetto che ha trovato nel nostro Consolato e nell’Ambasciata partner istituzionali interessati e partecipi all’attività del gruppo e che ha attirato l’attenzione di Vignali proprio per la capacità di accogliere, sostenere e mettere in rete i tanti giovani italiani che vivono e lavorano in Svizzera. Tra gli esponenti della nuova mobilità vi erano anche rappresentati di diversi campi d’eccellenza elvetici in cui i nostri giovani Connazionali si distinguono quotidianamente, valorizzando e diffondendo le alte performance del nostro Paese nel mondo: da esponenti della Roche, della Novartis, fino all’Ospedale Universitario di Basilea e alla Banca Internazionale. Una giornata intensa e una visita partecipata e molto apprezzata del DG Luigi Maria Vignali e dell’Ambasciatore d’Italia in Svizzera, Silvio Mignano, che ha sicuramente dato lustro alla Comunità residente nella nostra circoscrizione Consolare e al lavoro e ai servizi offerti con professionalità e estrema diligenza dal Consolato stesso.”

mercoledì 28 ottobre 2020/

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mercoledì 7 ottobre 2020/

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