Monet frammenti

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Claude Monet

e gli impressionisti

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Claude Monet

e gli impressionisti

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Introduzione............................. 4 Claude Monet........................... 6 Gli impressionisti..................26 Le parole degli altri.............62 Nota bibliografica................70

A fianco: Claude Monet, Papaveri, dintorni di Argenteuil, particolare, olio su tela, 50x65 cm, 1873, MusÊe d’Orsay, Parigi.


Introduzione Il pittore, il vero pittore, sarà colui che riuscirà a carpire alla vita attuale il suo lato epico, colui che, con i colori o con i disegni, ci farà vedere e comprendere come siamo grandi e poetici con le nostre cravatte e i nostri stivali di vernice. Charles Baudelaire

Monet e gli impressionisti: i pittori della luce, l’arte en plein air liberata dalle incrostazioni della pittura accademica, l’irruzione del colore. Come una reazione pavloviana, l’impressionismo genera emozioni di gioia e di fiducia nei confronti della vita; reazioni più che motivate, si potrebbe aggiungere: chi non vorrebbe trovarsi su una terrazza in faccia al mare inondata dal sole, mentre le bandiere si gonfiano al vento e all’orizzonte sfilano i piroscafi? O poter correre come un bambino su un pendio rosseggiante di papaveri? Chi, infine, non si abbandonerebbe più che volentieri all’estasi del ballo, mentre tutto intorno domina la primavera e lo splendore delle fanciulle in fiore irradia i cuori? Eppure esiste anche un altro impressionismo, dal volto non meno grande di quello forse più celebre: più contemplativo, meno incline a inseguire la meraviglia del paesaggio o a tratteggiare grandiose scenografie urbane, un impressionismo più intimista, propenso alla melanconia. Si pensi alle serie che Monet dedicò al parlamento di Westminster o allo stagno delle ninfee, a La prugna di Manet, a L’assenzio di Degas, al Fumatore di pipa, o a I giocatori di carte di Cézanne. Questo e quell’impressionismo coesistono e non sarebbe affatto semplice distinguere le due tonalità del movimento senza rinunciare a una visione complessiva del fenomeno. Come i due poli di un medesimo magnete, esse non potrebbero esistere separatamente: con la rivoluzione impressionista, il mondo, nella sua interezza e per la prima volta nella storia della pittura

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Introduzione

occidentale, può offrire al pittore i soggetti per i suoi dipinti. Tutti i vecchi pregiudizi delle “composizioni bene equilibrate” e del “disegno esatto” vengono accantonati. Solo di fronte alla propria personale sensibilità l’artista è responsabile di quanto dipinge e di come dipinge. Ecco dunque affacciarsi la modernità nell’arte. Proprio quella modernità, di cui aveva scritto Baudelaire ne Il pittore della vita moderna: il regime del «transitorio, del fugace, del fortuito». Quella modernità dai ritmi incessanti annunciata dall’urbanistica del barone Haussmann, trionfante nei ponti ferroviari, nei mercati all’aperto e nei mercati coperti, nei grandi magazzini e nei teatri, contiene in sé anche il desiderio di fuga dalla città, il potente richiamo della natura, che evoca la gioia come la melanconia. È in fin dei conti esattamente questo l’ordine sociale borghese, nelle sue contraddizioni, nella sua articolata, inafferrabile complessità: La colazione dei canottieri non potrebbe esistere senza I piallatori di parquet, e di tale complessità i pittori dell’impressionismo sono stati i primi e forse i più fedeli interpreti. Sotto questa luce si deve allora intendere la breve raccolta che qui presentiamo: come un repertorio che isoli all’interno del vasto corpus di fonti impressioniste (dirette e indirette) alcuni nuclei testuali, offerti al pubblico nella convinzione che, pure a un lettore non specialista, possano consentire di cogliere il senso della varietà appena richiamata. Raffaele Nencini Redazione Crossmedia

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orrei essere sempre in faccia o sopra a qualche cosa. E quando morrò mi piacerebbe essere sepolto dentro una boa.

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Nelle due pagine precedenti: Claude Monet, Donna con parasole, olio su tela, 131x88 cm, 1886, Musée d’Orsay, Parigi. A fianco: Claude Monet, Stagno con ninfee, armonia in verde, particolare, olio su tela, 89,5x92,5 cm, 1899, Musée D’Orsay, Parigi.

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ui, mio caro, è adorabile, ogni giorno scopro cose sempre più belle. C’è da diventare pazzo, talmente ho voglia di fare tutto, la testa mi scoppia.

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uotavo nella ricchezza – almeno provvisoriamente – e mi lanciai anima e corpo nella pittura en plein air. Era una novità pericolosa. Nessuno ci aveva provato fino ad allora.

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Parigi si è troppo coinvolti in ciò che si vede e si sente, per quanto si possa esser forti, e ciò che farò qui avrà almeno il merito di essere diverso da ciò che fanno tutti gli altri, o almeno lo spero, perché sarà esclusivamente l’espressione di quello che io, e io solo, sento.

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A fianco: Claude Monet, Rue Saint-Denis, festa del 30 Giugno, particolare, olio su tela, 76x52 cm, 1878, Musée des Beaux-Arts et de la Céramique, Rouen.

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Nota bibliografica I testi proposti in questo volume sono tratti da un ampio corpus di fonti impressioniste. Di seguito sono elencate, per ogni brano, le rispettive indicazioni bibliografiche: •  Pag. 9: Claude Monet, in Ross King, Il mistero delle ninfee. Monet e la rivoluzione della pittura moderna, trad. di Chicca Galli, Milano, Rizzoli, 2016, p. 34; •  Pag. 10: Claude Monet. La vita e le opere attraverso i suoi scritti, a cura di Richard Kendall, trad. di Ersilia Lombardini, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1990; •  Pag. 11: Claude Monet, La mia storia, trad. di Doriana Comerlati, Milano , Skira, 2011, p. 21; •  Pag. 13: Claude Monet, Mon histoire. Pensieri e testimonianze, a cura di Lorella Giudici, Milano, Abscondita, 2009, p. 30; •  Pag. 14: Claude Monet, La mia storia, cit., p. 15; •  Pag. 15: Ivi, p. 23; •  Pag. 17: Claude Monet, Mon histoire, cit., p. 32; •  Pag. 18: ivi, p. 34; •  Pag. 19: ivi, p. 38; •  Pag. 21: ivi, p. 41; •  Pag. 22: ivi, p. 46; •  Pag. 23: ibidem; •  Pag. 25: ivi, p. 48; •  Pag. 29: Paul Cézanne, in Micheal Doran, Cézanne. Documenti e interpretazioni, trad. di Ninetta Zandegiacomi, Roma, Donzelli, 2006, p. 39; •  Pag. 30: ivi, p. 31; •  Pag. 31: ibidem; •  Pag. 33: Paul Cézanne, in Maurice Merlau-Ponty, Senso e Non Senso, trad. di Paolo Caruso, Milano, il Saggiatore, 1962, p. 33; •  Pag. 34: Paul Cézanne, in Micheal Doran, Cézanne. Documenti e interpretazioni, cit., p. 40; •  Pag. 35: ivi, p. 126; •  Pag. 37: Edgar Degas, in Degas. L’opera completa, presentazione di Franco Russoli, Milano, Rizzoli, 1970, p. 13; •  Pag. 38: ibidem;

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Nota bibliografica •  Pag. 39: ibidem; •  Pag. 41: Edgar Degas, in Degas. La Famiglia Bellelli, a cura di Mario Ursino, Milano, Mondadori Electa, 2005, p. 48; •  Pag. 42: Edgar Degas, in Degas. L’opera completa, cit., p. 14; •  Pag. 43: ivi, p. 13; •  Pag. 45: Edouard Manet, in Vittorio Pica, Gli impressionisti francesi, Bergamo, Istituto italiano d’arti grafiche, 1908, p. 91; •  Pag. 46: Edouard Manet, in Storia della bellezza, a cura di Umberto Eco, Milano, Bompiani, 2012, p. 356; •  Pag. 47: Pierre-Auguste Renoir, in Renoir e la luce dell’impressionismo, a cura di Maïthé Vallès-Bled e Vincenzo Sanfo, trad. di Gina Abbati, Milano, Mazzotta, 2002, p. 22; •  Pag. 49: ivi, p. 29; •  Pag. 50: Pierre-Auguste Renoir, in Giovanna Rocchi, Giovanna Vitali, Renoir. I Classici dell’Arte, vol. 13, Milano, Rizzoli/Skira, 2011, p. 168; •  Pag. 51: ivi, p. 24; •  Pag 53: Camille Pissarro, in Philippe Cros, Pissarro, l’anima dell’impressionismo, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2014, p. 80; •  Pag. 54: ivi, p. 74; •  Pag. 55: Camille Pissarro, in Cézanne & Pissarro 1865-1885: Pioneering the future, catalogo della mostra (Musée d’Orsay, Paris, 27 febbraio - 28 maggio 2006), Réunion des Musées Nationaux, 2006, p. 16; •  Pag. 57: Paul Gauguin, Chiacchiere di un imbrattatele, a cura di Elio Grazioli, Milano, Abscondita, 2001, p. 16; •  Pag. 58: ivi, p. 22; •  Pag. 59: ivi, p. 33; •  Pag. 60: ivi, p. 40; •  Pag. 61: ibidem; •  Pag. 65: Berthe Morisot, in Da Van Gogh a Bacon. Roberto Tassi e i Pittori. Ottocento e Novecento in Europa, a cura di Marco Goldin, Milano, Mondadori Electa, 1998, p. 22; •  Pag. 66: Joris-Karl Huysmans, in Claude Monet, Mon histoire, cit., p. 60; •  Pag. 67: Edmond de Goncourt, in Degas. L’opera completa, cit., 1970, p. 9; •  Pag. 69: Diego Martelli, in Claude Monet, Mon histoire, cit., p. 59.

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Cura editoriale: Antonio De Sortis Raffaele Nencini Grafica e impaginazione: Giulia Raineri Š2017 C&T Crossmedia Srl Via dello Studio, 5 Firenze www.ctcrossmedia.com info@ctcrossmedia.com



ISBN 978-88-85702-00-4

8,00 euro 9 788885 702004

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orrei essere sempre in faccia o sopra a qualche cosa. E quando morrò mi piacerebbe essere sepolto dentro una boa.


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