CTRL magazine #59 - Errato

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NUMERO 59 ctrlmagazine.it

ANNO VI Vi siamo gratis

ERRATO A PIEDI DA MOSCA A VALENCIA

INTERVISTA A HEMINGWAY

333 EVENTI FINO AL 19 LUGLIO


Città Alta, 20 Giugno dalle 20 alle 24

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CTRL MAGAZINE

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In questa pagina: autoscatto di Carlo Ravasio Fotografia di copertina a cura di Alessandra Beltrame

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Errare è divino Alī Bābā e l'invenzione del numero civico

15 IL CAMMINO DEL RAVASIO 36 38 42 44

Sputa e ti dirò chi sei Intervista a Ernest Hemingway Culto del mese: Corpus Domini La malìa della gerontofilia

46 Go granny go! 48 Marcello 50 Antiqueros 53 Cinema: Il racconto dei racconti 54 Urban Sound: Il vuoto elettrico / Attribution 57 Saporismi: il cibo macrobiotico 59 Fart 61 C'è Gente Che Dicono 80 Oroscopo Semovente


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Errare è divino

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A cura di Dario Incandenza

“Il fallimento, sempre essenziale, ci svela a noi stessi, ci permette di vederci come ci vede Dio, mentre il successo ci allontana da quanto c'è di più intimo in noi e in tutto.” (Emil Cioran, L'inconveniente di essere nati) Errare, termine due volte disdiscevole, ha in sé il primo e letterale significato di “andar vagando, brancolando nel buio, senza sapere dove”, e quello acquisito di “ingannarsi, sbagliare, deviare dal vero”, da cui il temutissimo errore. D'altro sangue lemmatico sono invece i consimili “sbagliare” (variante di abbagliare, “offuscar la vista, far troppo bagliore”; da bagliore, “cosa che fa badare, che attrae l'attenzione”) e “delirare” (da de lira, “[uscire] fuori dal solco, dal seminato”), che pure ne condividono il moto centrifugo e l'idea di distrazione/deviazione, di allontanamento dalla norma. Così il doppio significato di errare, che sempre si riferisce allo sviamento da una strada maestra, sia essa il luogo comune (letterale e figurato), il canone, la grammatica, la patria, la legge, la giustizia, la morale, la bellezza, il buonsenso, e altre regole e/o chimere condivise. Quanto al primo significato, l'errare che più impazza, oggi, è quello con mouse e tastiera alla mano, l'esplorazione del mondo (fisico e non) ridotta a setaccio d'informazioni su Internet, al punto che, come scrive Lee Siegel nel già fondamentale Against The Machine (in Italia addomesticato come Homo interneticus), la celebre massima di Wittgenstein “il mondo è tutto ciò che accade” si direbbe ormai rappresa nel più calzante “il monitor è tutto ciò che accade.” L'idea stessa di ricerca, mentalizzatasi fino allo stremo, è oggi sostanzialmente sinonimo di Google, dove va a ramengo ogni distinzione possibile tra informazione e conoscenza (tra una

pagina di Wikipedia e la comprensione, magari anche per esperienza diretta, di quello stesso argomento), e c'è da scommettere che tutto il potere trasformativo della ricerca stessa, ridotta a quest'errare istantaneo e onnicomprensivo a portata di click, sarà in breve racchiuso solo in tunnel carpali e gomiti del tennista, e i ricercatori e gli esploratori più incalliti si potranno riconoscere dall'uso di polsini e tutori. È anche evidente come l'errare sia sempre meno accettabile in un sistema sempre più dominato dall'economia e dall'omologazione di massa, all'insegna del nuovo idolo della “popolarità”, di ciò che calamita più like, di ciò che permette di piallare, abbellire, capitalizzare e vendere al meglio anche il proprio Io quotidiano, la propria vita interiore, recitando se stessi nei social network, lontani dalle sane tortuosità d'ogni anticonformista e dis-adattato che rifugga dagli squadristi del sociale, e dov'è meglio bandire, con l'imponderabile, anche l'imprevedibile (risparmiando solo quello utile a svendersi con più stile). Il tempo (anzi, lo spaziotempo) è denaro, vagare (e divagare) non è economico, permettersi di sbagliare nemmeno. Eppure errare significa saper riadattare continuamente il proprio cammino, imparare il metodo strada facendo (non si sbaglia mai due volte allo stesso modo, diceva Oppenheimer), accettando e abbracciando l'idea stessa del fallimento - fallire ancora, fallire meglio, invitava Samuel Beckett in Finale di partita. Quella del fallimento è una paura tattica e totalizzante, che


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L'ERRARE È IL PRIMO STATO DELLA CONOSCENZA, PASSAGGIO OBBLIGATO VERSO LA VERITÀ, “MOTORE PERPETUO DELLA SCIENZA”, GENITORE DI TUTTI I MODERNISMI, LETTERARI E NON, E DI TUTTE LE RIVOLUZIONI, DALL'ARTE ALLA VITA.

genera altre dipendenze pestifere e reti di sicurezza emotivo-tecnologiche, e che pervade progressivamente ogni campo, con la necessità - sempre rinnovata - di dare e chiedere un voto per qualunque cosa, di pensare la vita come un solo colossale talent show da vivere in perenne competizione con gli altri, di pensare per tabelline di potenzialità, pagelline di prestazione e giudizi numerici al valore, perfetta matematica dell'(in)umano (lo si vede ovunque, anche nelle recensioni e negli articoli critici, recepite solo nel pollice su o nel pollice verso, e mai nel loro approfondimento testuale a corredo, e con le argomentazioni anche la parola stessa, espropriata d'ogni peso specifico, è svenduta tanto al chilo e data in pasto alla distrattenzione di chi online e offline pretende il “succo”, com'è tipico di chi aspetta il proprio turno di parlare, più che seguire chi lo precede). L'impariamo bene già a scuola, sempre più aziendalizzata anche nel lessico, con l'istituzione di un sistema “a debiti e crediti”, diretta a formare utenti più che studenti. L'errare è il primo stato della conoscenza, passaggio obbligato verso la verità, “motore perpetuo della scienza”, genitore di tutti i modernismi, letterari e non, e di tutte le rivoluzioni, dall'arte alla vita. Nel suo L'energia dell'errore, il padre del formalismo russo Viktor Šklovskij ne esaltava le virtù in letteratura, tanto fondamentali nell'opera di Tolstoj, il quale “bramava che questi errori non finissero” (errori che a suo dire generarono Anna Karenina e Guerra e pace), e trovandoli indispensabili per arrivare a un intreccio che fosse vivo e palpitante, al contrario

della morta immobilità della perfezione, conchiusa e asettica. In L'errore fotografico, una breve storia, Clément Chéroux ripercorreva invece tutte le invenzioni estetiche, dalle avanguardie in qua, procurate dall'intervento fortuito dell'errore tecnico, vero strumento cognitivo a cui anche il cinema deve tutto. E si potrebbe continuare all'infinito, a includere anche gli “errori” deliberati (come rovesciare un'orinatoio e chiamarlo Fontana, alla maniera di un Duchamp). Altro che verbo, dunque, in principio fu l'errore. Certo c'è errore e errore, e correggere (conregere, “dirigere insieme”) è sempre più necessario, dal momento che compiacersene o arrendersi porta a ritenere la realtà inemendabile (da emendare , togliere gli errori – da ex, “fuori” e menda, “menda, errore”). Ma il problema non è l'errore di per sé, bensì l'inclinazione a camuffarlo, nasconderlo, rinnegarlo. Sono molte le nuove categorie estetiche che dell'errore si compiacciono, il cosiddetto trash, il so bad it's good, il guilty pleasure, l'estetica troglomuscolare dell' “ignorante”, tutte strategie per relativizzare urgenza e senso, armi di sincretismo a doppio taglio – modi di addomesticare errori, eversioni e perversioni, così che in luogo di un'ignoranza socraticamente consapevole di non sapere, si passa all'ego me absolvo postmoderno. E così anche la lingua va a puttane, insieme ai significati e ai fondamentali che dovrebbero muoverla, mentre le licenze poetiche e altre armi di liberazione lessicale sono ridotte a orge pubblicitarie. Ma l'errore sì, quello è sempre indispensabile, se non vogliamo ridurci a leccare la frusta.


Chi entra esce, opera concettuale di Vittorio Agnetti, 1970-71.

Errare divinum est: "Per fare una deriva, andate in giro a piedi senza meta od orario. Scegliete man mano il percorso non in base a ciò che sapete, ma in base a ciò che vedete intorno. Dovete essere straniati e guardare ogni cosa come se fosse la prima volta. Un modo per agevolarlo è camminare con passo cadenzato e sguardo leggermente inclinato verso l'alto, in modo da portare al centro del campo visivo l'architettura e lasciare il piano stradale al margine inferiore della vista. Dovete percepire lo spazio come un insieme unitario, e lasciarvi attrarre dai particolari." dall'archivio web di Luther Blissett, erroneamente attribuito a Guy Debord, Théorie de la dérive (1958)


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Alī Bābā e l’invenzione del numero civico

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A cura di Davide Gritti

Personaggi • Giulio Tassis Bergamasco, discendente di Francesco de Tassis, inventore della posta • Abdolkarim Al-Masri Siriano, discendente di Maimum Al-Masri, inventore del numero civico • Nawzaad Al-Masri Nonno di Abdolkarim, mercante di essenze di Shiraz • Maimum Al-Masri Ladrone, componente della banda dei quaranta ladroni, poi mercante • Ali Baba Taglialegna di Daryan • Margiana Fedele serva di Alì Babà • 39 Ladroni La scena si svolge a Locatello, valle Imagna, nel 2015 d.C / 1436 Hijri; a Shiraz, nel Fars, nel 1985 d.C / 1405 Hijri; a Daryan, nel Fars, nell’805 d.C / 189 Hijri.

Una mattina Giulio Tassis, residente in via Locatelli 40 a Locatello, esce di casa e armato di cacciavite si avvicina minaccioso al proprio numero civico, quando alla finestra della casa di fronte appare il suo vicino Abdolkarim. - Quali sono le tue intenzioni? - Strapparlo, così non mi trovano e la smettono con le cartelle esattoriali. - Interessante. Ma lo sai che è stato un mio zio a inventare il numero civico? Giulio Tassis, mettendo da parte per un attimo i suoi istinti segnaletico-omicidi, si avvicina incredulo all’amico e, accomodatosi sul marciapiede, gli chiede di raccontare quella favolosa e incredibile storia.


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Devi sapere che nella Persia del sud, nella regione del Fars ai piedi dei monti Zagros, si trova la millenaria Shiraz, città la cui straordinaria bellezza ispirò poeti, maghi e imperatori. All’ombra dei suoi famosi giardini e delle sue biblioteche prosperò la mia famiglia, dedita al commercio di essenze e al rispetto della religione di Allah. Questo rigoglioso fiore nacque però da un seme cattivo, gettato in un tempo remoto dove i fatti si mescolano a magie e miti. Al tempo in cui Hārūn alRashīd teneva la sua magnifica corte nella superba Baghdad superando in gloria Carlo Magno e chiunque altro, mio zio Maimum conduceva con grande successo la professione di ladrone. Apparteneva infatti ad una banda di temibili cavalieri, che nel corso degli anni, di razzia in razzia, aveva accumulato una ricchezza superiore a quella di qualsiasi uomo nato sulla Terra. La sorte tuttavia smise di sorridere quando Maimum e i suoi quaranta compagni incontrarono Alì Babà. Penso che la fiaba ti sia nota, ma te la racconterò con le stesse parole con cui in un giorno estivo della mia infanzia, in cima al bastione della fortezza di Karim Kahn, me la raccontò il mio bisnonno Nawzaad, con la sintesi di cui era capace. Qualcosa ti sembrerà diverso dalla fiaba originale, è la storia della mia famiglia.

Nell’antica città di Daryan, oggi minuscola rispetto alla nostra Shiraz ma un tempo prospera come poche altre, viveva Alì Babà, misero ma onesto taglialegna. Un giorno, mentre nel fitto della foresta compiva il suo lavoro, Alì vide avvicinarsi uno stuolo di cavalieri. Nascostosi, osservò il capo di quella banda aprire una porta nella montagna usando la formula magica ‘Apriti, Sesamo’ e dopo avervi riposto sacchi pieni di ricchezze, chiuderla con ‘Chiuditi, Sesamo’. Attesa la ripartenza di quelli che ormai chiaramente erano ladri, il taglialegna aprì la montagna e vi trovò un tesoro favoloso. Portò a casa alcune di quelle ricchezze. Il fratello Cassim, già ricco, venne fortuitamente a conoscenza della fortuna di Alì e volle saperne l’origine. Rivelatogli il segreto, Cassim corse nella montagna, ma ne rimase prigioniero, avendo dimenticato la formula per aprire la porta. Giunsero poi i ladroni, che uccisero selvaggiamente l’avido Cassim e lo divisero in più parti, come monito per chiunque altro potesse conoscere il nascondiglio. Alì,

tornato alla montagna, scoprì la triste fine del fratello e gli fece dare una segreta rattoppata e una degna sepoltura, inscenando una morte naturale del poveretto. Quando i ladroni si accorsero della scomparsa del cadavere, ebbero la certezza dell’esistenza di un complice. Il capo della banda chiese un volontario, per entrare in città e identificare la casa del complice, che accettasse di essere giustiziato nel caso di un fallimento. Ecco, mio dolce Abdolkarim, il prode ladrone a farsi avanti per primo si chiamava Maimum. Entrò in città senza destare sospetto e un ciabattino gli raccontò di aver cucito un cadavere qualche giorno innanzi. Una moneta d’oro, frutto di un qualche atto violento, gli permise di conoscere la casa di quel ladro di ladri. Una casa misera in una via lunghissima di case misere, del tutto uguali l’una dall’altra, al punto da rendersi indistinguibile. Maimum ebbe dunque il genio di estrarre un gesso dalla tasca e segnare, o numerare, la dimora di Alì Babà, così da riconoscerla quando sarebbe tornato con tutta la


banda per assalire quel fortunato. Ma la sorte volle ancora una volta mostrarsi malevola, una serva di Alì, tornando a casa, notò il segno e si mise a replicarlo su tutta la via, rendendo vano lo stratagemma del ladrone. Fu così che la spedizione della banda fallì, incapace di trovare la casa giusta. Tornati quindi al rifugio, Maimum fu trafitto a morte. La fiaba di Alì Babà e di come anche gli altri 39 ladroni fallirono non ci riguarda. Maimum infatti non morì, non è noto come ma riuscì a scappare nel folto della foresta. All’alba entrò nella

magnifica Shiraz, depose ogni intento malevolo, si guadagnò col sudore della fronte il suo primo capitale, smise di vagare e si stabilì. Incontrata una donna giusta e onesta come lui, fondò la nostra stirpe. Nel giardino che fu di Alì Babà, trentanove ladroni dormono all’ombra di una palma antica. Per anni il taglialegna, diventato ricchissimo, ha atteso il ritorno del quarantesimo, senza immaginare che l’inventore del numero civico, da ladrone che era, fosse diventato un uomo buono, un tuo avo.

La campana della Chiesa parrocchiale dell’Assunta di Locatello batte l’ora. Abdolkarim sente il muezzin della Moschea Rosa scandire l’adhān della preghiera del mezzodì, “Orsù all’opera migliore”. Giulio Tassis guarda il suo numero civico e sospira, anche questa volta resterà al suo posto.

Uno dei ladroni segna la casa di Alì Baba Illustrazione di Albert Robida, 1909


sestanteinc

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COVER STORY

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Questa è la storia di Carlo Ravasio (che, a 70 anni è andato a piedi da Mosca a Valencia) A cura di: Nicola Feninno

Ritratto di: Alessandra Beltrame

Badante Alighieri Project


Non so più se c’è un giusto e uno sbagliato. Al punto della vita in cui sono arrivato non trovo più niente di giusto e nemmeno di sbagliato, perché è tutto così difficile, complesso, tutti hanno ragione, e però anch’io. Non so cosa farò nel futuro, ma di certo non mi fermo a piangere, devo trovare qualcosa che mi impegna a vivere. Perché ovviamente la vita va vissuta. Che cosa non so, vedremo. Mi spiace che, con l’età, non riesco più a combattere l’emozione, mi si cambia facilmente in lacrime. E va bene, un po’ va bene, ma non più di tanto. [pausa, Carlo ordina un caffè] Una volta sono stato in ospedale, sarà stato un anno fa. Io dal medico non ci vado mai: per aerosol e quelle menate lì non ho tempo. Se ho un problema, cerco di capire se riesco a migliorare da solo in qualche modo. Comunque quella volta mi hanno dovuto operare, per un’ernia, era grossa e mi faceva male. Ho fatto tutte le procedure. Mi sono alzato al mattino, ho messo tutte le mie cose nella borsetta. Ho preso il treno a Calusco. Poi sono andato a piedi dalla stazione di Ponte San Pietro all’ospedale. Mi hanno dato il letto, mi hanno operato alle 4 del pomeriggio. Mi hanno fatto solo una puntura spinale, ero sveglio, ma non sentivo niente: così mi sono divertito ad ascoltare i medici – qualcosina dicevano – mentre mi operavano. Non è una cosa che ti succede sempre! Alla fine mi hanno chiuso, mi hanno portato in camera, mi hanno dato le medicine che dovevano darmi, ho dormito. Il mattino dopo mi sono svegliato, alle 10.30 è passato il dottore che mi ha liberato: tutto a posto, ho messo insieme le mie cose, ho camminato fino alla stazione, da lì in treno fino a Calusco, poi a casa a piedi. Uno potrebbe dire “poverino che non ha nessuno, alla sua età, a 83 anni!”. No, non è vero che sono poverino. Che non ho nessuno può darsi, ma in realtà non è vero nemmeno quello.


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MOSCA 2/06/2002 – VALENCIA 04/12/2002

Michail Gorbačëv è segretario generale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica. Sarà l’ultimo segretario, ma questo non si sa ancora. È il gennaio del 1987 quando pronuncia al congresso del Partito Comunista il discorso che segnerà la fine dell’URSS e del mondo bipolare: glasnost’ (trasparenza) e perestroijka (ristrutturazione). Carlo Ravasio ha 54 anni, è un consulente, un libero professionista, in quel momento è a Lugano, sta lavorando per la Tersel spa, un’azienda che ha buoni contatti in URSS; si sono rivolti a lui per un progetto ambizioso: redigere un layout per la conversione di un piano di una grossa fabbrica della ZIL, nei sobborghi di Mosca. La ZIL era un po’ la FIAT sovietica, ma totalmente statalizzata, naturalmente: prima del 1956 il nome era ZIS (Zavoda Imeni Stalina = la fabbrica di Stalin). L’obiettivo è quello di passare dalla produzione di componenti meccaniche per automobili a quella di componenti elettroniche, per assemblare il primo computer da tavolo dell’Unione Sovietica. Carlo ha avuto esperienze in Olivetti, già a partire dagli anni ’70, si mette al lavoro e in qualche mese ha pronto il layout. I proprietari della Tersel, brianzoli, presentano il piano a Mosca. Viene approvato. Ma sarebbe meglio che chi l’ha progettato fosse presente a Mosca, per seguire i lavori. “Io ho risposto: va bene, nessun problema”. Il virgolettato è di Carlo, che mi racconta la storia in un bar di Borgo Palazzo. Alla fine del 1987 si è trasferito a Mosca.

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(continua)

Il 12 giugno del 1991 si svolgono in Russia le prime elezioni democratiche: vince Boris El’cin, con il 57% dei voti. Lo stesso anno aveva aperto il primo McDonald, nella centralissima Piazza Puškin. Il 21 agosto El’cin sale su un carro armato e arringa l’esercito a difendere la “Casa Bianca”, sede del Parlamento russo, contro un tentativo di golpe perpetrato da vecchi funzionari del KGB e del Partito Comunista. Le immagini fanno il giro del mondo. Il 26 agosto il Partito Comunista viene dichiarato fuori legge e le sue proprietà confiscate. Il 26 dicembre l’Unione Sovietica non esiste più. Nel 2002 al governo c’è Vladimir Putin - delfino di El’cin, ex colonnello del KGB e collaboratore della STASI - e il 2 giugno è il giorno dell’anniversario di matrimonio di Carlo: ha scelto quel giorno per iniziare il suo viaggio a piedi da Mosca fino a Valencia. Fino a Oliva de Valencia, in realtà, un centinaio di chilometri più a sud. Ci arriverà il 4 di dicembre. Attraverserà - in ordine - il confine tra la Russia e la Lettonia, poi la Lituania, la Polonia, la Repubblica Ceca, la Germania, la Francia e la Spagna. Poco più di 4mila chilometri. 187 giorni. Un bagaglio di una quarantina di chili caricato su un carretto a due ruote, che sarà trasformato in triciclo da un ingegnere lituano incontrato sulla strada. Un solo paio di scarpe da trekking beige e blu: dalle foto sembrano comode. Ora quelle scarpe sono esposte da qualche parte a Oliva de Valencia come testimonianza del cammino. Arrivato a Valencia, Carlo prende residenza per qualche mese in un’ampia stanza nell’edificio dell’Apostolato.


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Qui, come un monaco medievale (m’immagino una vita regolare, la sveglia presto, il silenzio, i pasti sani), raccoglie quaderni e fogli che lungo il cammino aveva riempito di appunti di viaggio, contatti, impressioni; trascrive tutto, in una bella scrittura leggibile. Fa sviluppare 126 rullini per un totale di 3200 foto. Le organizza in 8 raccoglitori che dona al monastero di Benaguacil, poco distante da Valencia. Qualche mese dopo è a Bergamo, compie una selezione di 312 foto, le riunisce in un grosso raccoglitore con la copertina nera. Ad ogni foto - numerata e identificata con perizia da consumato contabile - corrisponde una didascalia con data e luogo dello scatto, descrizione della situazione, informazioni puntuali e riflessioni extra-vaganti. Tutte le didascalie sono annotate in un quadernetto. In un raccoglitore blu, invece, riunisce tutti i negativi: ad ogni rullino corrisponde un foto index con le miniature degli scatti, così ci si orienta più facilmente. Dona i due raccoglitori, il quadernetto, dei documenti e altri suoi scritti – su cui tornerò più avanti – alla biblioteca Angelo Mai. Nel raccoglitore nero, dopo una sua foto e una mappa con le tappe del cammino, c’è una nota, scritta con la penna blu, che riporto qui: La disciplina del viaggio era così: – partenza = Mosca – arrivo = Oliva di Valencia, seguendo mappa stradale per pedoni – arbitro per “verde/rosso” = solo il corpo [con “verde/ rosso”, intende “camminare/fermarsi” nda] – senso di marcia: sempre solo avanti! – tempo per giorno: quanto possibile, non meno di 8 ore


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CURRICULUM VITAE

Nome: Carlo Ravasio Nato a: Bottanuco, il 31 marzo 1932

“In via Madonnina, prima che la strada inizi a scendere verso l’Adda, c’è un cortile dei Ravasio. Sono nato lì. Sono il primo di 12 fratelli, 4 sono morti da bambini e siamo rimasti in 8. Nello stesso cortile vivevano anche le mie zie: nessuna di loro si è sposata, erano tutte molto religiose; io ho sempre avuto un grande rispetto per loro, per il loro modo di esprimersi, per la loro fede, per il loro modo di segnalarmi i pericoli, le cose da non fare e da fare. Poi le mie idee me le sono fatte da solo”. Residente a: Calusco d’Adda È divorziato, ha due figli

“Romano, il primo, è ad Abu Dhabi, segue dei clienti danarosi – lì i soldi li hanno; si occupa di acquistare opere d’arte per le loro collezioni private. È un esperto del settore, un broker, praticamente. Mia figlia, la Mari, abita a Bottanuco. Ha lavorato sempre con la mamma, in un negozio di estetista. Ora è suo, ci lavora da sola.” Lingue conosciute: inglese, spagnolo, francese (scolastico), russo Formazione: Scuole medie al Paolo Sarpi, Bergamo Quarta e quinta ginnasio al Sant’Alessandro, Bergamo.

“La guerra era finita da poco e, dopo il ginnasio, andare a scuola era un problema. Abitando a Calusco potevo prendere il treno ed andare a lavorare in giro, non era difficile come adesso, non è mai stato un problema per me andare a lavorare – e ho cominciato a fare il manovale. Poi sono stato assunto alla Sacelit, sempre a Calusco, di fronte all’Italcementi: lavoravamo l’amianto, ma mi sono conservato bene. Dopo il lavoro prendevo il treno e andavo alle scuole serali, a Monza, Istituto Tecnico Professionale Heisenberg: ho imparato a fare l’elettricista, l’idraulico e tutte queste menate: mi è andata bene, per i lavori che ho fatto dopo mi è stato utile sapere un po’ di tutto.” Esperienze lavorative: Assunto dopo il diploma in Pirelli, Milano, sezione articoli industriali

“Ho conosciuto bene quella realtà, poi ho conosciuto anche la Olivetti: queste industrie dei padroni, formidabili! Ti tiravano su come a scuola, ti davano la possibilità di fare corsi di formazione ti offrivano opportunità di cultura, biglietti per il teatro, concerti, avevamo anche cliniche specializzati per i figli che nascevano.”


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Viene poi assunto in un’azienda per la produzione di componenti elettroniche, ad Agrate (oggi STMicroelectronics)

“Sono stato lì per 16 anni; lavoravo viaggiando molto: Scozia, Svezia, Inghilterra, Francia, Germania, in Europa un po’ da tutte le parti. Negli ultimi anni sono stato più a est, a Singapore e in Malesia. Sono capitato nella sezione dei controlli, in entrata e in uscita; era molto bello, perché potevo farmi un’idea globale del business e dell’azienda. Non ci si annoiava.” A partire dal 1980 lavora come libero professionista: consulente per l’avvio di operazioni industriali in paesi europei; consulente di marketing e vendita per aziende medio-grandi. Nel 1987 - come scrivevo sopra - ottiene un incarico a Mosca da parte di un’azienda svizzera. Incarico, originariamente, della durata di 1 anno. Resterà a Mosca per 14 anni. Passione politica: Eletto consigliere nel comune di Calusco d’Adda, poi assessore, in una successiva tornata elettorale, sempre a Calusco.

“Mi piace la lotta politica. E non è vero che la politica è sporca: è sporca perché siamo noi sporchi. Ed è necessaria. Io ho sempre curiosato, all’estero, in questo campo: in Scozia, ad esempio, dove la voglia di indipendenza era forte. Ma anche in Inghilterra. Quando sono arrivato a Mosca c’era un fermento politico incredibile: Gorbačëv mi piaceva, mi piaceva sua moglie; li seguivo, ritagliavo gli articoli e le foto dai giornali. Ho mandato un fax, un telex, a Gorbačëv, con i miei auguri. E anche a El’cin, quando è diventato presidente. Non mi hanno risposto, naturalmente. Sono andato a vedere com’era organizzata la vita politica anche in città russe più piccole - grandi come Treviglio, per intenderci - m’infilavo nei consigli, sbirciavo qua e là. Dal 1987 al 2002 in Russia è cambiato tutto: io ci stavo bene. La gente di Calusco vedeva le immagini di El’cin sul carro armato e quando tornavo a casa mi diceva: “ma non hai paura, è pericoloso!”. Sui nostri giornali si drammatizzava molto, ma da dentro, in realtà la Russia era tutta un’altra cosa: molto interessante. Da Mosca mi sono portato via un’idea di forza. Cambieranno anche loro, forse, ma noi europei non abbiamo più quella forza lì dai tempi delle guerre mondiali. Lì la forza è già nella natura: d’inverno si arriva facilmente a – 20 / – 25 gradi. Mi è capitato anche di scrivere delle piccole poesie, delle cosette, e l’ispirazione l’avevo solo a Mosca. Se andavo a Mosca ero ispirato. Non so perché”. Automunito, patente B, ancora valida, ma non usa molto l’automobile.


a proposito della cittadina di Karsava e dell’ospitalità ricevuta: “Che bello! Facciamo casa qui! Essendo di passaggio si può sempre vivere nel sogno che l’emozione del presente possa essere “per sempre”. 14 giugno 15 2 giugno 2002, anniversario di matrimonio di Carlo. Stazione di Rizhsky, Mosca “Eccoci alla data che segna il momento della partenza da questa grande seducente città di Mosca. Sono le ore 19.00, Questa è la stazione di Rizhsky. Quante volte ci sono passato davanti incantandomi a guardarla. Speriamo che vada tutto bene!” In primo piano il carretto di Carlo. 3 giugno 4 5 6 7 8 9 10 11 12

16 giugno, il carretto di Carlo sulla strada per Rēzekne “Si cammina, la strada è dritta si unisce al cielo sullo sfondo senza fine. Chissà se potrò fare tutto questo cammino senza perdere il coraggio di affrontare tali agghiaccianti profondità, quasi in totale solitudine. Il paesaggio è molto simile alla Russia del Nordovest di Mosca; la natura è bella; le dacie (poche) sono le uniche presenze civili ed umane in questo tratto” 17 giugno

13 giugno, Kārsava, Lettonia È il compleanno di Daria. Carlo è seduto a capotavola, a fianco dell’archimandrita ortodosso padre Mamontov, di cui è ospite. Daria è alla sinistra di Mamontov. Due giorni dopo, Carlo annota,


18 giugno, Malta, Lettonia. “Qui ho inaugurato la tenda” mi sussurra Carlo nel silenzio della biblioteca “era il giorno in cui la Corea ha vinto contro l’Italia ai Mondiali. La partita dell’arbitro famoso”. Sul suo quaderno annota: “Era tempo di fermarsi ed iniziamo a buttare l’occhio qua e là pretendendo di incontrare un posto adeguato alla mia tenda da campeggio: con erbetta morbida, fuori dalla strada, non troppo vicina alle case, però anche non isolata, comoda posizione però che non disturbasse, non davanti alle finestre, con vista di eventuali curiosi e facile via di fuga...”

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6 luglio, dintorni di Kaunas, Lituania Carlo trova ospitalità per la notte nel fienile della famiglia Kalešnikova

20 giugno, Daugavpills, Lettonia. “L’impatto con il dolore. Stop. [sul quaderno appare disegnino dello stop, nda]. Piedi distrutti. Da qualche giorno capivo che mi sarebbe successo; in campagna non vedevo l’opportunità di curarmi e aspettavo che arrivasse...ed è arrivata alle porte di Daugavpils; da solo, ormai, non potevo nulla. Aiutato da una coppia giovane, mi hanno portato a casa loro e trattenuto per una decina di giorni, fino alla completa guarigione. Marito = Dmitrij Volkov = scultore; moglie = Nadjesa = maestra delle elementari.” 21 giugno 22 23

7 luglio, dintorni di Kaunas, Lituania. Il carretto di Carlo con la famiglia Petryliene “mamma = preside istituto + 2 figlie, 1 figlio, 1 amico. Sono arrivato al loro villaggio, vicino alla chiesa cerco come parcheggiarmi, 2 ragazze con 2 ragazzi da dietro un cespuglio mi spiano, io li vedo, li guardo brevemente con dolcezza, non dico nulla ma mi


sposto verso un altro cespuglio, alzo la testa non ci sono più. Cinque minuti riappaiono tutti e mi invitano a casa, la mamma mi accoglie, mi invita a rimanere con loro la notte e per cena!”

8 luglio, Ukmergé, Lituania. “È sera, ho fame, entro in un bar, al banco un giovanotto mi aiuta ad ordinare qualcosa di quello che c’era. Si chiama Saulius, è un ingegnere. Mangiamo insieme, poi io, annusando la possibilità, gli chiedo di convertire il carrello a due ruote in triciclo. Detto fatto, mi fermo un giorno in più e parto felice con un triciclo.” 9 luglio 10 11 12 13

14 luglio, confine polacco “Domenica 14/07: ci siamo! La coda di bisonti pare lunga ma noi, a piedi, la supereremo ed arriveremo al traguardo prima di loro”

15 luglio 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26

27 luglio, Rawa Mazowiecka, Polonia. La foto documenta la procedura della sosta notturna no-stop, come la chiama Carlo. Si trattava di entrare in un bar 24ore, ordinare da bere e da mangiare, ma non tutto insieme. Ordinare qualcosa, farsi una dormitina, ordinare qualcosa, e così via, fino alle 4/5 del mattino, per poi ripartire. “È successo diverse volte, ho avuto un risultato sufficiente di riposo e qualità del servizio” annota Carlo sul quadernino. La foto l’ha scattata la cameriera di servizio. 28 luglio 29 30 31 1 agosto 2 3 4 5 6 7 8


09 agosto, dintorni di Wroclaw, Polonia “Già sto sulla strada in direzione del confine polacco ma, intanto, si è fatta notte e ho dovuto fermarmi al primo riparo accettabile per dormire. L’ho incontrato al km 112, sotto questo accogliente ombrello di verde, adagiato nel mio sacco, su soffice erba, abbastanza protetto e nascosto, accostato al marciapiede da un lato ed alla steccata di un giardino dall’altro. Ho dormito qualche ora (con un solo occhio chiuso) e, presto, ho ripreso a camminare; questa foto è scattata al mattino del venerdì 09/08.”

13 agosto 14 15 16 (vedi a pagina 34) 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 1 settembre 2

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10 agosto 11

12 agosto, dintorni di Bardo, Polonia “Visionario, come fossi in un deserto. Da lontano mi sembra una vera macchina della polizia, giro, era solo un cartone. Un pensiero per Arbore, che la notte prima, una notte impossibile passata male in un bar 24ore, mi è venuto in mente con quella sua canzone Ma la notte.”

3 settembre, dintorni di Praga, Repubblica Ceca “In un salto di marciapiedi la struttura del triciclo ha ceduto; ho camminato come ho potuto: piano, piano fino a quando ho incontrato una officina meccanica che con premurosa gentilezza ha rafforzato la struttura, con tanto di pulizia e verniciatura finale” 4 5 6 7 8 9 10


11 settembre, Bernhardswald, Germania “Ho equivocato un bivio e mi son messo fuori strada, ho camminato per 3 km prima di accorgermi, ho dovuto ripeterli, in salita, per ritornare al bivio giusto. A questo punto il giorno non mi lascia molto tempo per chiudere il cammino di montagna: sempre su e giù, mi ha stancato. Devo trovare il posto per mangiare e dormire. Non incontro nulla per sistemarmi, solo un bar dove, almeno, posso mangiare prima di sistemarmi in qualche angolo per dormire nel sacco. Entro con il mio triciclo creando meraviglia ai clienti del bar. Prendo posto ad un tavolo ed arriva da bere e da mangiare. I simpatici tedeschi, ad un tavolo, m’invitano a sedermi con loro; non me lo faccio dire due volte, e sono lì con loro. Si parla, si scherza, si beve, io mangio anche; si fa tardi, è ora di andare; vogliono sapere dove andrò a dormire; rispondo “nel mio sacco!” si guardano ed uno mi invita a casa sua. È quello a fianco a me, sulla cui spalla pongo la mia mano.” 12 settembre 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22

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10 ottobre, Hérincourt, Francia “Sono in strada per il cammino del giorno, ma tengo il solito problema alle gomme. Inoltre una ruota pare stia cedendo. Trovo un ciclista, è italiano, friulano, ex corridore, mi arrangia il triciclo; sono contento e mi metto in marcia.” 11 ottobre 12 13 14 15 16 17


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18 novembre, Carlo e il suo triciclo in Costa Brava, Spagna 19 novembre 20 21 22 23

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29 novembre, Nules Valencia: “Alla prima luce dell’alba ho lasciato il bar 24h, già conoscevo l’esperienza e mi sono adattato una volta in più. Mi diverto a fare una foto con l’autoscatto. Sono io e si vede bene anche il mio triciclo. Ormai posso rilassarmi, la meta finale è vicina” Oliva de Valencia, la meta finale, dista da Nules 150 chilometri, circa. 30 novembre 1 dicembre 2 3 4 dicembre, La tappa finale del cammino è in una chiesa di Oliva de Valencia. “La chiesa è piena di gente, arrivo percorrendo la navata centrale come gli sposi, accompagnato da Monsignor Vives. Mi fanno cambiare le scarpe, per lasciare a ricordo quelle che ho usato per tutto il percorso. La cerimonia termina con la messa, e quindi al bar per mangiare qualcosa. Essendo l’ultimo giorno di cammino avevo voluto digiunare. Però, di fatto, lungo la strada ho mangiato 4 o 5 mandarini colti da un campo”.


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PERCHÈ?

La domanda che farebbe un bambino è: perché un settantenne ha deciso di andare a piedi da Mosca a Valencia? Sono in un bar di Calusco e lo chiedo direttamente a Carlo. Lui risponde, come farebbe un bambino, velocemente: “per l’ecumenismo!” Vuoi dirmi che hai camminato per più di 4mila chilometri per portare il tuo contributo alla causa dell’unione di chiese cristiane che hanno iniziato a dividersi nel 1054, con papa Leone IX de Roma che ingaggia un catfighting con il patriarca Michele (io-scomunico-te-tu-scomunichi-me), senza contare poi tutti i luterani e i diversamente luterani e strascico di guerre e tirate di capelli per dogmi e merletti a cui non frega più niente a nessuno: davvero? Naturalmente non l’ho detto a Carlo, che continua: “Io credo in Dio da quando sono bambino: ma mi sono fatto le mie idee, ho le mie posizioni anche moltocritiche verso la Chiesa. Non vorrei che tu pensassi che io sia un bigotto!” (Non l’ho pensato) “La mia idea dell’ecumenismo è un’idea anche politica. Mentre camminavo in Germania c’erano le elezioni: Schröder contro Stoiber. Schröder ha detto che non sarebbe intervenuto nella guerra in Iraq, e la gente l’ha votato. Perché fare la guerra? Secondo me se i capi religiosi dialogassero di più tra loro potrebbero influenzare di più la politica europea e quella russa, a favore della pace” “Però è un’utopia” gli dico. “Sì. Ma anche fare la guerra è un’utopia. Quando l’hai fatta cosa hai ottenuto? Comunque il progetto del cammino mi è nato quasi di getto. Solo quando sono arrivato a Valencia, e ho fatto un po’ di ordine tra le mie memorie, ho scoperto una sorta di tracciato precedente fatto di


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incontri casuali”. A questo punto tira fuori dalla borsetta un raccoglitore; ci sono dei ritagli di giornale, ricevute di alcuni biglietti di musei, elenchi di indirizzi, mail, numeri di telefono di persone incontrare nel tragitto, e 3 fogli scritti a mano con questo titolo: Sequenza temporale degli avvenimenti che hanno definito il progetto “cammino pellegrinaggio da Mosca a Valencia, e relativo contenuto simbolico Inizia a leggere. Punto 1: “Il fatto in sè di vivere a Mosca con Tanja Shershneva, mia compagna di vita da 14 anni”. Sì, il punto 1 mi interessa molto. Ma aspetto, andiamo avanti a leggere. Punto 5 o 6, non ricordo (trovate una copia del documento in Angelo Mai): “Ottobre 1998. In viaggio in Spagna, con la mia compagna Tanja, è fatale una sosta per un caffè, a Valencia”. Carlo e Tanja sono in Plaza de Toros e gli rubano la macchina. A Carlo restano solo 2mila pesetas nella tasca dei pantaloni. Entra in un bar. In quegli anni a Mosca frequentava ambienti spagnoli, c’erano diplomatici e religiosi. Si ricorda il numero di uno di questi, padre Vicente, lo chiama. Non preoccuparti Carlo, fermati lì, vedrai che sistemiamo. Dopo un’ora si presenta un certo Santiago che trova per loro un alloggio. Si trovano benissimo e restano a Valencia per qualche mese. Ecco perché Valencia. Poi ci sono gli incontri con due morti: “Agosto 1999, Mosca: è estate, la stagione che normalmente si vive, per me e Tanja, nella nostra bellissima dacia in Malakova; circostanze mi obbligano a restare →


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(continua)

a Mosca. Presso un hotel, incontro il bimestrale l’Espresso, lo prendo. Mi affascina un articolo su un sacerdote ortodosso russo: padre Alexander Men. Mi coinvolge, rileggo, mi innamoro di questo personaggio, ritaglio l’articolo, lo conservo.” Alexander Men era stato ucciso 9 anni prima con un colpo d’ascia. I colpevoli non sono mai stati trovati. Il secondo incontro con un morto russo avviene a Bergamo: “Bergamo, luglio 2001: entro in una libreria, cerco libri sull’arte sacra bizantina, trovo Le porte regali, di Pavel Florenskij, lo compro! Lo leggo, rileggo, mi piace tanto, mi interessa l’autore, mi propongo di approfondirlo.” Pavel Florenskij fu un teologo, un mistico, un matematico, un filosofo. Venne spedito in un gulag nelle isole Solovki e fucilato nel 1937. Carlo, durante il viaggio, porterà con sè - oltre a una Bibbia ortodossa e una cattolica - un libro di Men e uno di Florenskij. Dunque, per ora ci sono: una donna, l’ecumenismo, la città di Valencia, due autori russi e i loro libri. Ma la donna è quella che mi interessa di più, non lo nascondo a Carlo. “Quando sono arrivato a Mosca ero sposato, ma non ero felice. Per la vostra generazione è diverso, ma rompere un matrimonio...non potevo nemmeno credere che sarei stato capace di fare quella cosa lì. A mia moglie voglio bene ancora oggi, ma Mosca mi ha aiutato ad allontanarmi, a capire che ci sono convenzioni derivate dall’educazione che di fronte alla realtà della vita possono sgretolarsi. Tanja era una persona forte, molto intelligente. Aveva lavorato come funzionario del KGB, all’epoca per una bella ragazza era abbastanza normale. Lei era fatta a


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suo modo: le piaceva lo scandalo, se si litigava in casa, tutti il vicinato doveva capirlo; poi d’un tratto cambiava, come se le entrasse un input, ti raccontava una barzelletta e finiva tutto lì. Ci siamo staccati e ripresi tre o quattro volte. Nelle cose di fede e di sentimento sono sempre molto riservato, perché sono il mio tesoro. Ma non nascondo niente, l’ho scritto anche qui.” Carlo riprende il foglio, legge un altro dei punti della Sequenza temporale, che inizia cosi: 1 gennaio 2002, un risveglio inconsueto, colpa dei gatti... “In casa c’erano tre gatti di Tanja e uno di quelli era un diavolo. La sera prima era Capodanno, siamo tornati alle 5 e il gatto ha iniziato a fare un casino tremendo alle 9. Io mi alzo per bere e gli tiro un calcio. Mi giro e Tanja era appoggiata alla porta, a guardare tutta la scena, in silenzio. Ho pensato, adesso parte. Le dico Tanja vado fuori a cercare un bancomat che sono senza soldi. Mi fa passare. Le banche sono chiuse e non trovo sportelli automatici. Torno indietro e lei era più furiosa di prima, mi salta addosso, mi lancia una bottiglia, mi strappa gli occhiali: era difficile non reagire, potevo solo controllarmi per fare il minor danno possibile. Lei chiama la polizia, che arriva subito. Mi portano dentro, riesco a uscire dopo un paio d’ore con l’aiuto di alcuni amici che vengono a prendermi.” Vi eravate lasciati a quel punto? “Bè, si la polizia mi aveva portato fuori! Più di così? Però sulla strada di Valencia, quando trovavo un telefono, la chiamavo: lei stava sulle sue, ogni tanto era più rilassata, alla fine abbiamo anche riso di quell’episodio. Sarebbe stata l’unica persona con cui avrei condiviso la strada. Da solo è stato più facile arrivare alla fine. Sarebbe stato bello insieme, ma è andata bene così”.


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16 agosto, dintorni di Praga “Non chiedetemi ‘che cosa è?’ Ovvero ‘che cosa hai fotografato?’ Non lo so! Non mi ricordo cosa ho inquadrato. Non sono mai riuscito a interpretarla, nemmeno concentrandomi su qualche dettaglio. Comunque mi piace, è bella, forse un giorno la capirò, o ricorderò”

* I raccoglitori con le foto scattate da Carlo durante il cammino, i negativi, il quadernetto con i commenti e le descrizioni, e tutti gli altri documenti sono consultabili presso il fondo manoscritti della Biblioteca Angelo Mai, Bergamo. Questa la segnatura: MMB 1087 (1-5)



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Wunderkammer a cura di Marta Dall'Agnola

Sputa e ti dirò chi sei C'è una artista e ricercatrice newyorkese che passa le sue giornate a raccogliere i vostri rimasugli, per strada o sui bicchieri che lasciate al bar. Ne estrae il DNA e ricostruisce quelli che potrebbero essere i vostri volti. Poi lÏ espone.


Dimenticatevi i ritrattisti di Montmartre a Parigi o le caricature dei turisti davanti al Colosseo a Roma, qui si tratta di Portrait 2.0 ed è, come spesso mi piace riportare, il felice connubio di arte e scienza. Con queste premesse, Heather Dewey-Hagborg, artista newyorkese, ha rotto la barriera tra la dimensione pubblica e quella privata, sconfinando con agilità (quasi inquietante) dal reale al virtuale e viceversa. Viviamo nel mondo e ogni giorno nel mondo lasciamo qualcosa di noi, sia umanamente che più prosaicamente a livello biologico: chewing gum masticati, mozziconi di sigaretta, capelli, educati sputi a bordo strada, eccetera. Bene, ciò che noi seminiamo in forma di rimasugli organici custodi di molte delle informazioni che, almeno all’apparenza, ci rendono riconoscibili agli altri, Heather Dewey-Hagborg raccoglie. La razzia di patrimoni genetici incautamente abbandonati su bicchieri di plastica è iniziata per l’artista newyorkese nello studio del proprio terapista; qui, alla vista di un capello imprigionato nel vetro di una stampa, è scattata l’dea: “A chi appartiene? Come posso risalire al/ la proprietario/a”. Nasce cosi lo sbalorditivo progetto di “Stranger Vision”: un sito, una mostra itinerante, una galleria di ritratti virtuali (nel contenuto ma non nella realizzazione) nati dalla proiezione fisionomica di materiale genetico indirettamente da noi sparpagliato nell’ambiente. Alla raccolta del materiale segue l’esame dello stesso e l’estrazione del Dna, realizzata mediante la tecnica della PCR (polymerase chain reaction), ovvero la possibilità di ricostituire la doppia elica del Dna (un segmento completo quindi) a partire da un filamento a singola elica. L’idea è quella di studiare, comparando i dati con quelli di cui siamo in possesso dal progetto sul genoma umano, i nucleotidi singoli responsabili dei tratti che determinano i caratteri di fisionomia delle persone (colore degli occhi, fattezze del viso, forma del naso...). Nel suo laboratorio di Brooklyn l’artista/ricercatrice universitaria statunitense elabora i dati in un software di bioinformatica che parametrizza i caratteri fisiognomici di una sequenza di Dna per restituire un render in 3D del probabile proprietario di quel mozzicone di sigaretta. È cosi che va popolandosi di volti la galleria di strangervisions.com, volti che, con l’ausilio di una stampante 3D vengono poi stampati e riprodotti in forma di maschere tridimensionali esposte in una mostra itinerante. Ad onor del vero nessuno si è a cora mai riconosciuto nei busti di Heather; questo perché - e in fondo meglio cosi - i caratteri che influenzano anche la sola apparenza di un essere umano sono la risultante di varianti genetiche e fattori ambientali su cui non possiamo ancora costruire una formula matematica. Vero è che prospettive huxleyane sembrano profilarsi con questa ricerca: l’inquietante consapevolezza che esistano milioni di importanti informazioni che noi stessi lasciamo inconsapevolmente alla portata delle intrusioni di chiunque si prenda la briga di analizzare il nostro chewing gum masticato. Tutto questo per dire che non serve a niente blindare a privacy la propria pagina Facebook se poi si sputano le ciunghe a terra. Ecco.


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Interviste impossibili a cura di Alessandro Monaci Illustrazione di Davide Baroni

Intervista a

Ernest Hemingway

O IS P S T

E

H TIC E

10 0% R

AUTEN

Un sincero figlio di puttana

L'uomo che mi osserva sorridente accanto alla finestra è un sincero figlio di puttana. Ha un volto pieno e altrettanto si può dire del suo corpo, gonfio di cibo e vita. In mano tiene una bottiglia di whiskey; alle sue spalle, appesa al muro, c'è invece un ritratto di famiglia. Sono otto persone. Quattro moriranno suicide: il padre, Ursula, Leicester e il più celebre di loro: Ernest.


Il giornalista in fondo è un modo di campare? (cit.) La sola ragione per fare del giornalismo è che si è ben pagati.

Ah, davvero??

La roba che ho scritto per i giornali non ha niente a che fare con i miei altri scritti. Il primo diritto di uno scrittore è quello di scegliere che cosa pubblicare. Se ti sei guadagnato da vivere come giornalista, scrivendo perché le tue parole siano tempestive più che durature, nessuno ha il diritto di esumare questa roba e usarla a detrimento di quella che hai scritto per scrivere al meglio delle tue possibilità. Ama descrivere corride, cacce e bevute. Cosa l'appassiona nella vita? Le cose che mi piacciono sono cose molto semplici. E quasi tutte sembrano avere a che fare con i riflessi istintivi e la coordinazione. Come quel che ti capita all'improvviso nella pesca, quando devi correggere un lancio già cominciato, a mezz'aria e in un centesimo di secondo. L'accusano di non essere ideologicamente schierato. Mi attengo all'unico diritto e dovere dello scrittore: descrivere le cose e persone così come sono, senza forzature ideologiche. Parlando di scrittori: lei conobbe a Parigi James Joyce. Che impressione le fece? Aveva una fottuta paura di certe cose, i fulmini per esempio, ma era un uomo meraviglioso.

Si imponeva una rigida disciplina, a causa della moglie, del lavoro e degli occhi malati. Uscivamo per andare a bere e Joyce si metteva a litigare. Non riusciva neppure a vedere il suo avversario, e allora diceva: "A questo pensaci tu, Hemingway! Pensaci tu!" Con altri "colleghi" fu meno gentile, o sbaglio? Stesi il poeta Wallace Stevens, che osò mettere in dubbio la mia virilità. Battersi con un poeta può sembrare poca cosa, ma Wallace pesava 110 chili.

ome inviato ebbe l'occasione C d'incontrare Mussolini. Sbaglio o non le fece una buona impressione?

Mussolini è stato il più grande bluff d'Europa. Anche se mi avesse fatto arrestare e fucilare, avrei continuato a considerarlo un bluff. Come mai? Provi a prendere una sua buona foto e la esamini. Vedrà nella sua bocca quella debolezza che lo costringe ad accigliarsi nel famoso cipiglio mussoliniano imitato in Italia da ogni fascista diciannovenne. Studi il suo passato. Studi il suo genio nel rivestire idee con paroloni. Studi la sua predilezione per il duello.

Mi sfugge quest'ultimo punto.

Gli uomini veramente coraggiosi non hanno nessun bisogno di battersi a duello, mentre molti vigliacchi duellano in continuazione per farsi credere coraggiosi. E infine guardi la sua camicia nera e le sue ghette bianche: →



c'è qualcosa che non va, anche sul piano istrionico, in un uomo che porta le ghette bianche con una camicia nera! Vedeva una sola opposizione possibile, però. Speravo sorgesse guidata da quel rodomonte vecchio e calvo, forse un po' matto, ma profondamente sincero e divinamente coraggioso, che era Gabriele d'Annunzio. Lei è un grandissimo appassionato di caccia. Non prova rimorso nell'uccidere? Non mi importa uccidere un animale, qualunque sia, purché lo uccida di netto. Tanto doveva morire lo stesso e la mia interferenza non mi lascia nessun senso di colpa. E la lunga agonia del toro nella corrida non è quindi uno spettacolo brutale? Non vado alla ricerca di giustificazioni alla tauromachia. È una sopravvivenza dei giorni del Colosseo a Roma. Ma ha bisogno di una spiegazione. La tauromachia non è uno sport. Non ha mai voluto esserlo. È una tragedia. Una grande tragedia. E la tragedia è la morte del toro, rappresentata in tre atti, ben definiti, e tutto deve essere compiuto con grazia, senza sforzo apparente e con dignità. La critica peggiore che uno spagnolo possa muovere a un torero sta nel dire che la sua prestazione è "goffa".

È la manifestazione pubblica di "grace under pressure"? La morte è certa, ma la vita è virtuosa. Il corteggiamento della morte è un aspetto della vita virtuosa, ma abbracciare la morte non è permesso. Si deve sempre mantenere uno stato di grazia sotto la tensione, non importa quanto pesante essa sia. Non ci trova davvero nulla di negativo? Certamente: se volete conservare in vostra moglie un concetto di voi stesso che significhi uomo duro, perfettamente equilibrato e del tutto competente, non conducetela mai a una vera corrida. Non si può competere coi toreri proprio nel loro campo. Ammesso che lo si possa fare nelle altre cose.

E non ha imparato nulla dai toreri?

Dagli spagnoli ho imparato l'atteggiamento verso il buio senza fine, il nada che segue il raggio breve del sole. Come un cameriere che non voglia chiudere il suo bar pulito e illuminato, per uscire nelle strade ormai scure. A cosa è dovuta questa nota triste che percepisco in sottofondo? Meglio sarebbe morire nel periodo felice di una giovinezza non ancora delusa, svanire in un lampo di luce, piuttosto che assistere all'invecchiamento del proprio corpo e al disgregarsi delle illusioni.

Tutte le risposte trovano conferma in: — Anthony Burgess, L'importanza di chiamarsi Hemingway, minimum fax, 2008 — Eileen Romano, Album Hemingway, Mondadori , Milano, 1988 — Ernest Hemingway, By-Line, Mondadori, Milano, 2011


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CULT – Come credi tu a cura di Ormiro Croncio - Gruppo Cultras

Il culto del mese

«È il tuo pane Gesù, che ci dà forza e rende più sicuro il nostro passo. Se il vigore nel cammino si svilisce, la tua mano dona lieta speranza. È il tuo vino, Gesù, che ci disseta e sveglia in noi l’ardore di seguirti. Se la gioia cede il passo alla stanchezza, la tua voce fa rinascere freschezza. [Canto “Il tuo popolo in cammino”]

† Processione del Corpus Domini Basilica Santa Maria Assunta di Gandino (BG)

LOCATION †††††

VIBE †††††

INTEGRALISMO †††††


Sono da poco le 10, la basilica di Santa Maria Assunta è già gremita. Nonostante sul fondo e ai lati siano state aggiunte delle sedie, non si trova un centimetro su cui poggiare le terga: per il culto più partecipato dell’anno, il paese si è riversato in chiesa. Il colpo d’occhio è notevole, c’è da ammetterlo: i banchi traboccanti, la maestosità di un altare lambito dagli odori e dai grigiori degli incensi, la potenza della corale e degli inni che s’inseguono tra le navate e che salgono su, solenni, a farsi rimbalzare dalla cupola barocca, prosperosa e affrescata meraviglia in cui lo sguardo si perde, inerme e inebetito, con lo stesso abbandono con cui un viso sprofonderebbe beato tra le sinuosità di un seno, morbido, caldo, materno. Durante l’omelia, Mons. Pezzoli - rettore del seminario di Bergamo e officiante incaricato per l’edizione 2015 - lo specifica a chiare lettere: “Non facciamo questa processione per fare del folclore, facciamo questa processione per dire a noi stessi, prima ancora che agli altri, che la sorgente della nostra vita è questa morte che noi mangiamo e beviamo continuamente”. Che le contrade, i paramenti colorati, i drappi alle finestre, gli altarini nei cortili, i fiori sparsi per le vie, le divise variopinte delle confraternite, i preziosi vestiari clericali, il baldacchino e l’ostensorio del 1527 non mistifichino il significato del rito, che la forma non si faccia contenuto: questo è il monito. Nell’apologia della tradizione però – che a quanto pare si conserva da più di cinque secoli – uno slancio progressista: prima della distribuzione dell’Eucarestia (dal greco eucharistía, “rendimento di grazie”) il curato comunica che “alla colonna di destra sarà distribuita la particola senza glutine, per chiunque avesse intolleranze alimentari”. È tutto vero: il Corpus Domini è ufficialmente anche gluten-free. Giunge poi il tempo di marciare: “Lo portiamo in giro per le nostre strade dopo averlo ricevuto dentro di noi” dice il Pezzoli. La processione si snoda per circa tre chilometri, da capo a fondo procedono i gruppi di preghiera, i cresimati, le confraternite con gli stendardi, la corale e la banda, i bimbi-angioletti dalle ali di cartone e i “paggetti” in divisa e berrettino nero, amarcord dal retrogusto Gioventù Balilla. Infine, le autorità e i fedeli, non prima dei sacerdoti e dell’officiante, tra le cui braccia pesa l’ostensorio contenente il Santissimo Sacramento e il cui volto, solcato dal sudore, viene sistematicamente tamponato da un altro sacerdote. I vicoli odorano d’incenso, la banda e le litanie liturgiche segnano l’incedere lento e riverente del serpente umano, ma le ugole sono inibite e i canti si fanno mugolii indistinti: sarà l’arsura del meriggio, sarà la timidezza. Tutto scorre liscio però, non come nella Francia del XVI secolo, dove gli Ugonotti - che proprio non si spiegavano come il corpo di Cristo potesse sapere di pane azzimo – attentavano alla sacralità dell’ostia con ingiurie e profanazioni. Attenderemo l’insurrezione integralista di un esercito di catto-vegani guidati da un calvinismo post-modernopro-tofu a rivendicare la brutalità di un pasto a base di corpo e sangue di Gesù Cristo. E allora sì che sarà davvero solo folclore.

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L’angolo dei culi infranti a cura di Immanuel Casto

LA MALÌA DELLA GERONTOFILIA La differenza d’età tra due partner può essere un problema, inutile girarci intorno. Soprattutto se ci sono progetti per il futuro. Tuttavia rimane una questione sfaccettata ed estremamente relativa. Una differenza di età di 35 anni può essere in qualche modo concepibile tra un ventenne e un cinquantacinquenne, ad esempio. Certo, parliamo di un cross-generation abbastanza shock, ma so per certo che questi incontri, magari della durata di una notte soltanto, non sono infrequenti. Diventa già più difficile per un quarantenne avere una liaison con un settantacinquenne, e sicuramente rischia di venire ostracizzata una coppia dove uno dei membri ha cinquant’anni e l’altro ne ha 15. Insomma, il tempo e la società remano contro i rapporti che abbracciano due o tre generazioni, ma - quando tutto avviene nella legalità - ci sono innegabili vantaggi. E non sto certo parlando di scambio di denaro. Basta con questo cinismo! Mi riferisco all’esperienza e alla generosità che solo un partner molto più grande può offrire. La giovinezza è considerata quasi un merito, al punto che è stato coniato il termine ageismo per indicare la discriminazione nei confronti di persone più adulte. Voi, invece, lasciatevi tentare da un uomo maturo. A letto troverete un amante devoto pronto a soddisfarvi senza alcuna fretta, che sa esattamente come e dove stimolarvi. Chi ha provato un ventenne che scopa come un coniglio sa di cosa parlo.

"Ho scoperta la malìa del reparto geriatria come è dolce questa unione ieri ho preso la pensione"

da Sognando Cracovia di Immanuel Casto


Fotografie: Luca Viganò


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Saffi & Co a cura di Jessica Costanzini

GO GRANNY GO! All'ultimo stadio della scala evolutiva del porno, dopo le gettonatissime MILF, c'è la categoria “ Granny ”. Insospettabili signore in età pensionabile che, nel pensiero comune, stanno al sesso come Joe Vanardi sta alla finezza intellettuale. Eppure eccole lì, coi loro orecchini di perle, orgogliosamente non curanti della forza di gravità, della ricrescita bianca e del rossetto caraibi passion, anche sui denti. Il porno ha lo scopo di rendere reali le fantasie erotiche (quindi, sì, anche la vecchiaia può far sesso). Inclusivo e possibilista quanto dovrebbe esserlo uno stato laico, ne ha per tutte le inclinazioni. Lo ammetto, stavo per scrivere “perversioni”, ma la Queer Nun che è in me mi ha sferzato una bacchettata sulle dita. Il concetto di perversione reca l'aspro retrogusto della morale bigotta e della patologia. Suggerisce qualcosa di sbagliato, se non ripugnante, nella sua anormalità. Ma concretamente, cosa comporta l'accoppiarsi con una vecchia? Sempre che sia capace di intendere e di volere, s'intende. Pro: 1) Quando sei venuta al mondo lei faceva sesso già da vent'anni, ergo hai molto da imparare fra quelle lenzuola inamidate al profumo di lavanda. 2) Puoi allargare i confini del territorio di caccia alle sale d'attesa e agli ingressi dei supermercati (almeno mezz'ora prima dell'orario di apertura). Contro: 1) E' scientificamente provato che inalare a lungo naftalina e lacca Splend'or può provocare allucinazioni. 2) No Algasiv, No party. La luna nera: Se la tua signora è very mature corri il rischio, durante l'amplesso, di passare dalla gerontofilia alla necrofilia. E questo non è ok. Se invece di perversioni parlassimo di opzioni, forse ci sentiremmo più libere, se ci piace, di perderci in dedali di rughe e in una soffice ipotonia tissutale in nome del "vissero tutte felici e consenzienti".

Colonna Sonora: Non ho l'età (G. Cinquetti 1964) Special Thanx to: Mia Kirshner (39) e Beverly Polcyn (87), per aver pubblicamente confutato il “No Algasiv, No party”.


Fotografie: Luca Viganò


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Rubrica di pornopsicologia femminile a cura di Lindalov

MARCELLO In tutti questi anni di apri e chiudi, prendi e spingi, succhia e ingoia, non mi è sfuggito il rapporto col minorenne ma neanche quello platonico con il vecio. Ne ho un ricordo dolcissimo lontano nel tempo, negli anni in cui lavoravo in quel pub vicino Ponte Vecchio, a Firenze. Frequentava il locale per un aperitivo veloce prima di pranzare nel suo ristorante preferito, Trattoria Cammillo. Spesso era accompagnato da una bellissima modella svedese. All’inizio mi stava pure sulle palle, ma non ne ricordo il motivo. Guidava una Fiat 128 blu scuro, che parcheggiava sempre ’ndo cazzo gli pareva, lì, nel vicolo stretto. Un giorno parlammo. Un giorno mi fece sorridere. Un giorno seppi che era un pittore. Un giorno mi consigliò l’inserto sull’arte de Il Sole 24 Ore. Un giorno, boh, mi piacque. Scivolava con lo sguardo sui lineamenti del mio viso indovinando un carattere selvaggio, combattivo e schivo, mi chiamava la sua Dea greca: Atena. Baciava la mano come un signore, senza appoggiare le labbra, e di questo gli ero sempre infinitamente grata. Un giorno mi chiese di seguirlo in Kenya per una vacanza, fu il giorno in cui pensai "Qui non scherziamo mica più". Perciò mi posi il quesito che tutte si pongono quando hanno l’ego soddisfatto e il culo stretto: se vado gliela devo dare oppure no? Pro: sapeva gestirmi, e aveva tutto quello che poteva colpirmi: immensa cultura, fascino e vizio. Contro: aveva 70+ anni. Sì sì, c’era il doppio salto generazionale e probabilmente anche delle palle allungate verso il basso, un cencetto di daino tra le cosce e un culo moscio. Tuttavia tentennai parecchio, la curiosità era tanta e all’epoca avevo ancora molte voglie da soddisfare: già mi vedevo nuda, sfatta di oppiacei, abbracciata al nonno su di una pelliccia di leopardo in un letto a baldacchino, tra sculture di avorio intarsiate e domestici silenziosi e discreti. [rumore di bobina che si riavvolge] Non ci andai poi, in Kenya. E dopo un periodo non lo vidi neanche più. Venni a sapere dalla proprietaria della trattoria che si era ammalato gravemente e che dopo una lunga sofferenza non ce l’aveva fatta. Ci rimasi molto male, gli volevo bene. E allora, quando il suo ricordo affiora come oggi, immagino di sorridergli e di chiamarlo come quella bella signora dentro alla fontana: «Marcello, come here Marcello!» Il film: La dolce vita di Federico Fellini (1960)


Fotografie: Luca Viganò


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Il maschio alfa – Rubrica neo/maschilista a cura di Leone B

ANTIQUEROS Per eccitare e soddisfare una giovane donna in calore può bastare il suo cane, un tubero, o anche una qualsiasi protuberanza domestica. Invece, per far ribollire il sangue a un’attempata signora in menopausa da lustri, serve un vero uomo. L’età non conta. Il sesso, come l’amore, non ha età. Quando il buon Parise sostenne nel suo celebre saggio che il sesso è praticabile solo dai venti ai trent’anni, si riferiva alla ginnastica. Qui parliamo di sesso vero, di orgasmi veri, apocalittici, di persone mortali, mosse da una concezione umanista della vita, non scimmiesca. Le persone, i corpi delle persone, come le moto, o le case, quando sono nuove funzionano bene, ma non significano nient’altro che la propria funzione. Col tempo, con i segni del tempo, con i difetti, acquistano pregnanza, senso, carattere, umanità. Più rughe, più cicatrici, più segni sulla pelle. Il corpo è un testo, una donna che ti guarda negli occhi mentre si sfila le mutande, quello è un libro aperto. Allora l’ansia di possesso diventa desiderio di condivisione. Non so che farmene di una ragazzina acqua e sapone, casa e palestra. L’idea di scambiarci effusioni, kilowattora e umori circolanti non mi eccita. Io cerco la coscienza del corpo, il pudore della decadenza. Voglio stringere decenni, non natiche sode. Voglio carezzare seni cadenti, sudati, non mammelle rifatte, fredde, morte, da museo. Desidero entrare in altri mondi, vivere altre vite, percepire il passato altrui. Preferisco indossare camicie lise, maglie lasche, scarpe sformate, roba usata. Non si tratta di fingere che il tempo si sia fermato, non parlo di ristrutturazioni che riportano all’antico splendore (che bestemmie ignoranti produce il nostro tempo!). Parlo del vero senso della bellezza e dell’eros, che è nel tempo incarnato, nell’edificio in rovina, nei segni profondi, che urlano d’amore, che più hanno vissuto e più bramano vita, brandelli di vita, fotogrammi sbiaditi che valgono più di intere cineteche digitali. In realtà la bellezza carnale, l’erotismo reale, fiorisce sul viso e nel corpo di una persona solo dopo che questa persona è consapevole di tutti i suoi anni. Gli sguardi, le parole: sto parlando del paradiso della conoscenza. L’unica zona erogena che conosco.

Il film: Harold e Maude di Hal Ashby (1971)


Fotografie: Luca Viganò


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Cinema e altre eresie a cura di Dario Incandenza

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Il racconto dei racconti La nascita è sempre macchiata dalla morte. E la morte, a sua volta, è solo un aspetto della nascita, e nemmeno il più drammatico.

[ Ogni lunedì sera, Cinéma Trouvé su www.ctrlmagazine.it ] C'è chi grida all' “americanata” oicofobica. Chi al baroccume cerebraloide. Chi alla kitscheria da WTF d'esportazione – e sono forse gli stessi, risatine incredule e “questa poi!” al seguito, che insistono a pensare il cinema in termini di rendicontazione ragionieristica. A chi scrive, invece, Il racconto dei racconti, tratto da tre fiabe della raccolta più antica d'Europa (scritta in napoletano da Giambattista Basile tra '500 e '600), è parso tra i film più spiazzanti e coraggiosi dell'anno, e già dalla scelta di giocarsi fino in fondo la carta del fantastico. Alcune riserve, è vero, sono lecite: perché un cast internazionale allstars per un film, spacciato da “fantasy” e in realtà qualcosa di più, che trae libera ispirazione da un'opera dialettale del XVII secolo, un vero classico della favolistica italiana? Forse che il Pinocchio tv di Comencini avesse bisogno di abbigliarsi da produzione Disney per

(re)incidersi meglio nella memoria collettiva? No, chiaramente, ma l'essenza di Il racconto dei racconti sta altrove nell'eccedere il genere per intriderlo di sangue e gusto del difforme, nell'accuratezza "al naturale" di location-costumiscenografie, nella plasticità di long take ed effetti speciali che non hanno paura di riscoprirsi analogici, e in definitiva nella poetica visceral-sognante del suo regista, Matteo Garrone, malinteso realista che da L'imbalsamatore a Reality il fantastico più o meno chiaroscurale l'ha sempre coltivato con convinzione (ma più nello spirito che non nei conti tramici). Sono cunti circolari d'inganni e doppi, d'ossessioni divoranti e amori violenti, d'eros e thanatos, di corpi deperibili e in trasformazione (alla fotografia il cronenberghiano Suschitzky), tra l'amore/orrore dei padri e quello delle madri, Mario Bava e la pittura di Goya. Eccolo, il “popolare” che ci serve.

Il libro: Giambattista Basile, Lo cunto de li cunti, ovvero lo trattenemiento de peccerille (1634-36) Il precedente: C'era una volta di Francesco Rosi (1967) La frase: Sono pronta a morire, pur di sentire la vita crescere dentro di me.


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Primizie Musicali Locali

Urban  Sound Il Vuoto Elettrico – Virale A cura di Alessandro Monaci e Piero Giostra

Questa non è una recensione di un concerto e neanche di un EP. Questa non è un’intervista. È un po’ di tutto questo.

Parlare di un tema diffuso, virale appunto, tramite un genere di nicchia? Il Vuoto Elettrico si è spinto su questa strada, esponendo le paure e i tentativi di introspezione del cantante (condivisi dal resto del gruppo) attraverso un grattante postpunk che non si sforza di addolcire la pillola. Tante volte un urlo è più efficace di una parola, ti sbatte le cose in faccia. Probabilmente oggi siamo troppo abituati al dolce. Non è un disco per tutti: ti fa pensare, è un concept album. Dev'essere digerito, capito e devono essere letti bene i testi. Si parla di paura attraverso il disagio personale che essa crea, assurgendola a simbolo di un'epoca (confondendola forse con fobie e disagio). È la paura di non farcela, la paura della sessualità, la paura della comunicazione. Ma tutto viene gridato senza costruire un muro col pubblico e senza assumere tonalità eccessivamente cupe: un viaggio sodomita / per infilare l'occhio / nella tua collezione di paure (da Le Lacrime di Dio). È una negatività che diventa positiva. Forse si arriva quasi a una catarsi. Attraverso il negativo arrivo a sbatterti in faccia certe paure. E tu puoi lavorarci sopra, no? Puoi renderti conto di come questa paura sia un tuo limite. È pensato anche in questo modo. Se il soggetto è la voce, è il ritmo ad essere l'oggetto: i concetti sono ripetuti spasmodicamente, la melodia è sacrificata al dio groove, le chitarre sembrano bestie incatenate all'unica possibilità di poter ruggire più forte. La tempesta, la distorsione, il senso della rottura corrono ad altissima tensione dal principio al termine del concept. Se poi la scintilla elettrica bucherà il vuoto fino a fulminarvi, starà a voi scoprirlo.


È un live poco digeribile come genere, non è quello in cui ti piace un riff. Però ultimamente il pubblico gradisce, in particolare quelli che vengono ad ascoltarci anche solo per la seconda volta. Questo ci fa piacere, c'è un bel feeling. Poi certo, c'è chi dice "a me questo genere non piace": ben vengano anche loro. Non stiamo facendo pop, non stiamo facendo rock.

Attribution – Why Not A cura di Piero Giostra A Bergamo, prima del 2010, si suonava metal. Tutto il mondo faceva le feste a distorsori di merda che si chiamavano metal zone dentro a un Keller pieno di ubriaconi che al Ryan vomitavano; il Circolino non era fighetto e al Pub Sant'Orsola l'autografo di Joey DeMaio dava lustro al bancone più della cera d'api mentre L'Oréal Paris fatturava miliardi. Ah, i perduranti effluvi degli anni '90! Il periodo d'oro e contemporaneamente orrendo dei guitar heroes, quando Steva Vai perdeva il pelo e Satriani – convinto di fare grande musica - si faceva fotografare mentre si leccava la chitarra! E il power-trio degli Attribution dovrà ammetterlo, c'è qualcosa di tutto ciò nel proprio disco. La produzione asciutta, iperdefinita, mediosa (nel senso delle frequenze medie), e il meticciato stilistico (un po' funk, un po' hard rock, un po' jazz/fusion) non possono non tradire quel passato, quella dolce tamarreide chitarristica di due decadi fa. Ma non si fraintenda quella che senz'altro è una nota di merito: se quegli anni infatti affiorano, lo fanno come materia digerita, mescolata, triturata, emancipatasi dal cortiletto del virtuosismo e proiettata verso la costituzione di un'identità musicale davvero personale (lodevole, in questo senso, la scelta di arrangiare anche per ensemble di fiati). È un processo al quale non manca l'autoironia (si veda l'apertura di scofunk, che – forse un po' gratuitamente – ruba la sigla di murder, she wrote), oltre ad una solida competenza musicale. Il dommage del mese, piuttosto, andrebbe assegnato al cantato, qualitativamente troppo lontano dal livello strumentale (che è alto) e alle liriche, nascoste dal paravento dell'inglese (ma, in questo genere, contano poco). Tutto il resto garantisce un piacevole pomeriggio agli amanti del rock 'n roll.

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Saporismi a cura di Buzz Cattaneo

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Una cosa divertente che non farò mai più [cit.]

Arriviamo al ristorante, porta chiusa. Suono un anonimo citofono, sperando di ottenere risposta. Dalle luci soffuse (molto soffuse) di un corridoio affogato nei trompe l’oleil (grazie al cielo le luci erano soffuse) emerge un sorridente ragazzetto, inamidato in un abito di due taglie più grande. “I signori Cattaneo” bisbiglia, “Buonasera” bisbiglissima. Ci precede, guidandoci in un ulteriore corridoio dove le luci si fanno più vive. Raggiungiamo infine la sala, abbagliante, visibile solo grazie a quell’affare che mi son costruito per vedere l’eclissi. Quattro (4) tavoli in totale. Tre dei quali già occupati da altrettante coppie. Il silenzio è tombale, giusto qualche sussurro interrotto dal nostro ingresso. Sembra di entrare in una chiesa dove si sta eseguendo un’operazione a cuore aperto, sull’unico artificiere in grado di disinnescare la bomba ai neutrini che distruggerà il mondo, fra quattro ore. Ti si strizza un po’ il culo, per capirci. Siamo in un ristorante molecolare, e se volete proseguire, fate come ho fatto io e mettete in pausa i pregiudizi. Ci aspetta un percorso in 15 portate, grazie al quale scopriremo che: A– L’azoto è una delle cose più fighe al mondo, soprattutto se usato per

creare una sfera di acqua di ostriche che, sciogliendosi, diventa il condimento delle cruditè di mare. B– La cottura ad ultrasuoni sarà, fra 5/10 anni, quello che è ora la cottura a bassa temperatura. (Capasanta cotta ad ultrasuoni e Salmone cotto a bassa temperatura, indimenticabili). C– L’aggiunta di componenti chimiche nei cibi è pressoché inesistente, se non per creare, ad esempio, delle piccole sfere di concentrato di melone con all’interno prosciutto crudo, incredibilmente sapido (Crudo e melone sferificato). D– Il tentativo della Cucina molecolare (più correttamente, Cucina scientifica) è quello di trasformare gli alimenti cercando di intaccarne il meno possibile le proprietà ed esaltandone i sapori. E (quasi sempre) ci riesce! Gli altri avventori hanno terminato la cena, restiamo solo noi, il clima si rilassa e possiamo spegnere gli apparecchi acustici utilizzati per captare le parole del cameriere. Dolci e piccola pasticceria (deliziosi), due parole con lo chef (simpaticissimo), e piccola mancia per il frugoletto. Porzioni molecolari e prezzo astronomico, pensate? In parte sì, ma il titolo è la risposta.



FART a cura di *talia

Abbiamo spazzato dalla porta di casa il digiuno di Quaresima e la sogliola del venerdì di magro. Abbiamo rimosso la fame che ci attanagliava lo stomaco, mangiando cibo amabile e cibo spazzatura, quando ci pare e piace, a ogni ora del giorno e della sera, in casa o fuori, glorificando l’abbondanza, lo spreco e il beato languore della pancia piena. Ci siamo liberati dallo stucchevole passatismo>contadino>pasoliniano ; emancipati dal canto delle sirene di moralisti, sacerdoti intolleranti e dalla prosopopea dei loro Dei. Abbiamo concepito e sviluppato, con l’ausilio della scienza e dell’industria, agricolture ipertrofiche e sistemi d’allevamento intensivi, moltiplicato le kilocalorie sul piatto, neutralizzato i capricci di madre natura e dei suoi pesanti schiaffi di miseria e carestie. Abbiamo iniziato a provare sensibilità e una briciola di compassione per gli animali di cui ci cibiamo istruendo una legislazione più pietosa sulla macellazione. Malgrado ciò, dalla finestra del trapassato rientra il devoto digiuno del Ramadan islamico e dello Shabbat ebraico; il cibo raccolto e preparato conforme a leggi ecclesiali di testi sacri scritti da

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Matusalemme; le macellazioni Halal e Kosher, vale a dire animali coscienti freddati con recisione di trachea ed esofago per volontà dei precetti di Allah Al-Kabir e Yahweh Shadday. [ Decreto ministeriale 11 giugno 1980, Articolo 1 – "Si autorizza la macellazione senza preventivo stordimento eseguita secondo i riti ebraico ed islamico da parte delle rispettive comunità." ] Il multiculturalismo è come l’auto propria: imprescindibile se non si vuole restare appiedati dentro un monotono, sterile provincialismo. Automobile con un cambio a 6 marce: cinque per ingranare il mutamento, l’evoluzione e poi la retromarcia, utile per correggere la traiettoria, parcheggiare. Chi per forma mentis innesta continuamente quest’ultima ha uno stile di guida inefficace, non riesce a guardare innanzi, sbanda, è un pericolo per sé per gli altri, ha buone probabilità di fondere il motore. Secolarizzazione, istruzioni per l’uso: sostituire regolarmente olio del motore, liquido di raffreddamento e spazzole tergicristalli (pioverà merda). Un risolino sardonico sullo specchietto retrovisore. Sgommare sciolti e veloci, in direzione del prossimo autogrill ® e dell’ignoto.


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Rubrica di filosofia contemporanea a cura di GroS

C

G

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D (& S)

C'è gente che dicono (e scrivono)

Dimmi chi escludi e ti dirò chi sei. (Don Gallo la sapeva lunga) In Liguria sono fortunati che non prendono i telefoni e il Wi-Fi non esiste, sennò Trip Advisor metterebbe il divieto d'accesso alla regione. (L'ennesimo gruppo di turisti che apprezzano la Liguria) Questa è farina del mio scazzo. (Mauro M. confonde le cose) Chiaro, gli immigrati ti rubano il lavoro, ma forse se qualcuno senza contatti, soldi e senza parlare bene la tua lingua ti ruba il lavoro, tu fai cagare. (Louis C.K. commenta le banalità sull'immigrazione) Breaking Bad è bello ma hanno calcato un pó troppo la mano sull'acceleratore. (Joe P. si improvvisa critico cinematografico)

-No basta bere, ho lo stomaco a puttane. -La vita é una questione di stomaco e puttane. (Corra cerca di portarmi sulla cattiva strada fingendosi filosofo) Io non c'ho paura di nessuno, qua si credono tutti dei Dii… (Al bar di Verdello qualcuno é stufo) Le chitarre, come le donne, vanno maltrattate. Solo cosí suoneranno bene. (Un saggio al bar spiega l'analogismo) Minkia che Gheddaferia! (Eleonora R. commenta una puntata di Presa Diretta dove si vedono benissimo i meccanismi politici da terzo mondo che ci sono nel nostro paese) Se tirassegni diventi un bersaglio anche tu. (Quel genio di Bergonzoni)



GIUGNO Venerdì 19 19:30 Pilo/Bergamo (BASKET) King of the Pilo: torneo basket 3vs3 20:00 Extate alla Trucca (ARTI MARZIALI) Brazilian Jiu Jitsu + Aikido 21:00 Edonè (PRIMA SPERIMENTALE) Hashtag Night w/ Musica per Bambini Festa del PD/Torre Boldone (FOLK) Piccola Orchestra Karasciò Lazzaretto (RAP) Kiave + Assalti Frontali & Inoki. Opening: Pesci Solubili Borgo S. Agostino (TRIBUTE) Liga tribute 21:30 Cortile Biblioteca Caversazzi (ESTERNO NOTTE) "Jimmy's Hall Una storia d'amore e libertà" di Ken Loach Rocker/Barzana (TRIBUTE) Lobotomies, tributo ai Ramones

Sabato 20 14:00 Polaresco (SHOW) Re-Show, il Gruppo Risciò si presenta alla città, per due giorni fino a sera 14:30 Pilo/Bergamo (BASKET) King of the Pilo: torneo 3vs3 16:30 Teatro Sociale (TEATRO) Elisir Off: il capolavoro in formato tascabile secondo il Donizetti Opera Ensemble e Francesco Micheli. Replica alle 20 17:30 Libreria Incrocio Quarenghi (MOSTRA) Antonio Mangone inaugura Incroci, sua mostra personale

19:30 Domus Bergamo (READING) Sonetti diShakespearecon musica elisabettiana 20:00 Domus Magna (DONIZETTI ALIVE) Opera diffusa sulla vita e l'arte del compositore bergamasco 17 luoghi/Città Alta (DONIZETTI NIGHT) Concerti, spettacoli e proiezioni fino a notte fonda 20:30 La Proposta/Ponte San Pietro (REGGAE) BergamoReggae Sunfest Launch Party #2: Full Crew 21:00 Joe Koala/Osio Sopra (FOR THE OCEANS) Stormo + Filth in my Garage + Dhole Cocolele Beach Bar/Spalti S. Giacomo (CUBA) Aymé Cabrera Borgo S. Agostino (FOOD) Slow Food, laboratorio del gusto Autodromo di Monza (MANU CHAO) Concerto di Manu Chao 21:30 Cortile Biblioteca Caversazzi (ESTERNO NOTTE) "Magic in the Moonlight" di Woody Allen Rocker/Barzana (TRIBUTE) East End, tributo Iron Maiden e Judas Priest Edonè (HIPHOP) Sabotage Block Party W/ Bassi Maestro + Johnny Marsiglia & Big Joe + Spanish Ed & DJ Beta

Domenica 21 09:00 Extate alla Trucca (ARIA/ CIELO/ALI) Festival degli aquiloni e liberazione di tre allocchi curati dall'Oasi WWF Valpredina 10:00 Ex Cartiera Pigna Spazio FASE/Alzano Lombardo (MARKET) Factory Market, Summer Edition 14:00 Edonè (MANIMARKET) Band Loch Market, festival dell'handmade with love →


14:00 Polaresco (SHOW) Re-Show, il Gruppo Risciò si presenta alla città, fino a sera 15:00 Mura/Città Alta (SIAMO A CAVALLO) Corsa di cavalli invisibili, Monty Python inspired 16:30 Monastero del Carmine/ Città Alta (TEATRO) "Messieur, che figura!" Salti mortali, finti schiaffi e pugni fanno da contorno al dialogo tra due clown. Ingresso 7 euro 18:00 ESCO/Cassano (LIVE/TERRAZZA) UP Sundays: aperitivo in terrazza e live noise w/Frana 20:00 Domus Magna (DONIZETTI ALIVE) Opera diffusa sulla vita e l'arte del compositore bergamasco Belleville/Paratico (FOLK) Folkan 21:00 CB/Spalti S. Michele (CANTATTORE) Gary Dourdan, dalle scene del crimine di CSI:Las Vegas Borgo S. Agostino (MUSICA) Festa Europea della Musica Festa della Banda di Treviglio (BALKAN) Caravan Orkestar 21:30 Cortile Biblioteca Caversazzi (ESTERNO NOTTE) "Magic in the Moonlight" di Woody Allen

Lunedì 22 18:00 Extate alla Trucca (SPORT) Muay Thai + Pilates + Zumba 19:00 Edonè (MANGIA COME CAMMINI) Street Food Fighters, l'eccellenza culinaria della strada 21:30 Cortile Biblioteca Caversazzi (ESTERNO NOTTE) "La scelta" di Michele Placido Contest (DRINK) Molecolar Night: diversi cocktail creati con innovative tecniche di sferificazione

Martedì 23 18:00 Circolino Alto (READING) Letture amene sotto il berceau, con Maurizio De Giovanni Extate alla Trucca (DJSET) Urban Tribe, fino alle 23 21:00 Edonè (SANGRIA) Allegria Party w/ DJ Pog feat Epo the Thaker CB/Spalti S. Michele (LATIN) Caballo Loco + Latin Space Cocolele Beach Bar/Spalti S. Giacomo (BERGAMO ALTRA) Joan Thiele 21:30 Cortile Biblioteca Caversazzi (ESTERNO NOTTE) "Anime Nere" di Francesco Munzi

Mercoledì 24 21:00 Anfiteatro del Filandone di Martinengo (SPETTACOLO) Ares presenta "Il mercante di metamorfosi", storie e racconti da tutto il mondo per bambini e famiglie Borgo S. Agostino (JAZZ) Close Quartet 21:30 Cortile Biblioteca Caversazzi (ESTERNO NOTTE) "Timbuktu" di Abderrahmane Sissako

Giovedì 25 19:00 Monastero del Carmine/ Città Alta (CONTEMPORARY LOCUS) Inaugurazione Contemporary Locus 8, fino al 26 luglio. Tre artisti internazionali (Evgeny Antufiev, Etienne Chambaud, Berlinde De Bruyckere) insieme a una "scultura sociale", l'Atelier dell'Errore


20:00 Al Tagliere di Nese (CARIBEANS) live Orobians, verso gusti caraibici Extate alla Trucca (DANZA) Laboratori di danza e animazione latino-americana 21:00 Foresto Sparso (FOREST SUMMER FEST) In collab. con Suono 1981 & Frisco: Awa & Eazy Skankers + Tonino Carotone + Joao & Mekis dj set Borgo S. Agostino (RADIO) "Facciamo radio", con Teo Mangione Cocolele Beach Bar/Spalti S. Giacomo (DJSET) Very Nice by Coffee N Television Birra'n Banda/San Paolo d'Argon (ROCK) About Wayne + Fake Idols

21:00 Edonè (CON MEDIA) Edo Stand Up Comedy Contest (DRINK) Degustazione Gin: una selezione tra 100+ migliori distillati di ginepro Estivo La Proposta Ponte S. Pietro (TRIBUTE) Ponte Music Fest W/ Ligastory 21:15 Monastero del Carmine/Città Alta (TEATRO) "Rosso angelico. Danza per un viaggiatore leggero". Uno spettacolo di teatro e danza, parole, musiche, tradizioni asiatiche e occidentali, testi del poeta Rilke e del grande comico Totò 21:30 Biblioteca Caversazzi (ESTERNO NOTTE) "Se Dio Vuole" di Edoardo Falcone

26 Giugno 1967

STESSO ANNO

STESSO GIORNO

Alle spiegazioni sui principi base dell'immersione, delle bimbe preferirono guidare motoscafi, e gente osserva l'acqua salire. In sei giorni anche il deserto aumentava a vista d'occhio...

Hai capito poco? Il 26 giugno 2015 clicca su ctrlmagazine.it. Il nome della rubrica è “Stesso anno, stesso giorno”. Capirai di più.


Venerdì 26

Sabato 27

19:30 La Funicolare (REGGAE) BergamoReggae Sunfest Launch Party #3: Full Crew 21:00 Foresto Sparso (FOREST SUMMER FEST) Levante + Rachele Bastrenghi (Baustelle) + Bud Spencer Blues Explosion + Giuradei + Le Capre A Sonagli Edonè (ALL YOU CAN HEAR) DJ Pog feat Epo the Thaker Birra'n Banda/San Paolo d'Argon (LIVE) Dejav˘ Estivo La Proposta/Ponte San Pietro (TRIBUTE) Ponte Music Fest w/ Senza Filtro, tributo a J-Ax CB/Spalti S. Michele (DJ SET) Danilo Carsana, The Box Cocolele Beach Bar/Spalti S. Giacomo (VOLLEY) Volley Party, festa della pallavolo bergamasca Borgo S. Agostino (VOCI IN ARTE) Musica Dinamica 21:30 Cortile Biblioteca Caversazzi (ESTERNO NOTTE) "Macbeth" di Roman Polanski Circolo Fratellanza/Casnigo (LIVE) Visual music show live e proiezioni d'immagini inedite del viaggio Cato & Vale on the Silk Road Royal Wine Bar/Zogno (INDIE) Violaspinto Martinengo (PUNK) Rock in Riot VI edizione w/ L'Invasione degli Omini Verdi + Ashpipe + Le Madri degli Orfani Sottozero Summer Festival/ Cassinone (METAL/FOLK) Folkstone + The Clan Parabiago (CAPA/RAP) Rugby Sound w/ Caparezza. Waikiki Stage: Black Mamba Orchestra

10:00 Monastero del Carmine/ Città Alta (CONTEMPORARY LOCUS) Inaugurazione Contemporary Locus 8, fino al 26 luglio. 16:00 Casa Natale Donizetti (MUSICA DA CAMERA) Rassegna di musica da camera con gli allievi del Conservatorio Oratorio di Cologno al Serio (?) Torneo di Bubble Football 18:00 Edonè (ALT/ROCK) The Exhibition Night w/ Umberto Maria Giardini + Dust + Human Colonies 21:00 Monastero del Carmine/Città Alta (TEATRO) "Rosso angelico. Danza per un viaggiatore leggero". Foresto Sparso (FOREST SUMMER FEST) in collab. con Antenna Music Festival: Lo Stato Sociale feat Magellano + Marta Sui Tubi + Guest + Ghemon + L'Orso Birra'n Banda/San Paolo d'Argon (PUNK) Persiana Jones Estivo La Proposta/Ponte San Pietro (INDIE) Ponte Music Fest w/ Carmen Cangiano + Plastic Made Sofa Cocolele Beach Bar/Spalti S. Giacomo (BLUES) Nadia Agnone & The Wake Up Blues Borgo S. Agostino (RAP) MTV Spit Tour 21:30 Cortile Biblioteca Caversazzi (ESTERNO NOTTE) "Una Promessa" di Patrice Leconte Extate alla Trucca (ROCK) Chester e i Non li conosco Joe Koala/Osio Sopra (ROCK) One Man 100% (Cyborgs) Martinengo (HARDCORE) Rock in Riot VI edizione w/ Zippo + Isaak + Filth In My Garage Sottozero Summer Festival/ Cassinone (RAP/HIPHOP) Ensi



Domenica 28

Lunedì 29

09:00 Extate alla Trucca (VOLLEY) Truccavolley, torneo 10:00 Monastero del Carmine/ Città Alta (CONTEMPORARY LOCUS) Contemporary Locus 8, fino al 26 luglio. 16:00 Casa Natale di Gaetano Donizetti (MUSICA DA CAMERA) Rassegna con gli allievi del Conservatorio Edonè (FOLK/PSYC/ELF) Helsinki + Lilia + Uyuni 18:30 Martinengo (ACOUSTIC/ROCK/ HC) Rock in Riot VI edizione. Aperitivo w/ Pugni Nei Reni. Dalle 21 Labile + Fletcher + Lappeso 19:00 Parabiago (50'S) Rugby sound w/ Holly Riva e The Soul Rockets + Messer Chups. Wikiki Stage: The Goose Bumps 21:00 Monastero del Carmine/Città Alta (TEATRO) "Rosso angelico. Danza per un viaggiatore leggero". Extate alla Trucca (ROCK) The Doppler Foresto Sparso (FOREST SUMMER FEST) in collab. con Woodworm Label: Fast Animals And Slow Kids + Paolo Benvegn˘ + Fratelli Calafuria + Giovanni Truppi + Johnny Mox Birra'n Banda/San Paolo d'Argon (ROCK) Mr. Feedback Festa degli Alpini/Bonate Sopra (TRIBUTE) Giannissime, tributo a Gianna Nannini 21:30 Cortile Biblioteca Caversazzi (ESTERNO NOTTE) "Still Alice" di Richard Glatzer e Wash Westmoreland Sottozero Summer Festival/ Cassinone (METAL) Destrage + Anymore

19:00 Edonè (MANGIA/CAMMINA) Street Food Fighters, l'eccellenza culinaria della strada 21:00 Birra'n Banda/San Paolo d'Argon (LIVE) Time Out 21:30 Cortile Biblioteca Caversazzi (ESTERNO NOTTE) "Mia Madre" di Nanni Moretti Contest (DRINK) Molecolar Night: diversi cocktail creati con innovative tecniche di sferificazione Sottozero Summer Festival/ Cassinone (TRIBUTE) Bandaliga

Martedì 30 18:00 Circolino Alto (READING) Letture amene sotto il berceau, con Fabio Stassi Extate alla Trucca (DJSET) Urban Tribe 21:00 CB/Spalti S. Michele (LATIN) Caballo Loco + Latin Space Edonè (SANGRIA) Allegria Party w/ DJ Pog feat Epo the Thaker Birra'n Banda/San Paolo d'Argon (TRIBUTE) Il Re degli Ignoranti, tributo ad Adriano Celentano Cocolele Beach Bar/Spalti S. Giacomo (BERGAMO ALTRA) Stefano Vergani 21:30 Altagliere di Nese/Alzano Lombardo (ELETTROACUSTICI) Locomotive Band Sottozero Summer Festival/ Cassinone (RAP) Moreno Parabiago (METAL/FOLK) Rugby Sound w/ Folkstone. Carroponte/Sesto S. Giovanni (REGGAE/SONS) Live club presenta: Damian Marley



LUGLIO Mercoledì 1 21:00 Birra'n Banda/San Paolo d'Argon (SPAGHETTI BALKAN) Figli di Madre Ignota 21:30 Cortile Biblioteca Caversazzi (ESTERNO NOTTE) "Il Coltello nell'Acqua" di R. Polanski Grignano (ROCK) Easy Rider Rock w/ Dj Mario Psyco XII Sottozero Summer Festival/Cassinone (SKA/BHO) Vallanzaska + Cornoltis Parabiago (PUNK) Rumatera + L'Invasione degli Omini Verdi + Punkazzisti + Cegna

Giovedì 2 18:30 Boccaleone Open Space (INAUGURAZIONE) Live set di Cioz, fino a sera 21:00 Edonè (CON MEDIA) Circa intornoquasi teatro canzone, di Flavio Pirini Borgo S. Agostino (RADIO) "Facciamo radio" con Teo Mangione Birra'n Banda/San Paolo d'Argon (TRIBUTE) Ligastory, tributo a Ligabue Festa del PD/Levate (BALKAN) Caravan Orkestar Enjoy Arena/Villa d'Almè (CANTAUTORE) Giuradei CB/Spalti S. Michele (TRIBUTE) Zucchero cover band Cocolele Beach Bar/Spalti S. Giacomo (DJSET) Very Nice by Coffee N Television Grignano (EXTREME/METAL) Easy Rider Rock w/ Ephemeral Embrace + Sententia + Helion

21:00 Young 'n Town/Albino John De Leo & Grande Abarasse Orchestra + Nagalia Contest (DRINK) Degustazione Gin: una selezione tra 100+ migliori distillati di ginepro 21:30 Cortile Biblioteca Caversazzi (ESTERNO NOTTE) "Gemma Bovery" di Anne Fontaine Sottozero Summer Festival/ Cassinone (ROCK/ACQUA) Rezophonic Parabiago (PEREPE'PEREPE') The Fratellis + I Monaci del Surf + Back To Orion + Dr. Feelgood (SPERIMENTAL/ORCHESTRA)

Venerdì 3 18:00 Fabbrica del Vapore/ Milano (INDIE) DIZfestival w/ Meg + Dimartino + Io?Drama + Daniele Celona + C+C=Maxigross + Lucio Corsi + Talisco + Mariposa 20:30 Extate alla Trucca (PIPISTRELLI) Bat Night e dj set Boccaleone Open Space (TESTIMONIANZE) Boccaleone, il viadotto e la sua storia Belleville/Paratico (CANTAUTORE) Cesare Basile 21:00 Birra'n Banda/San Paolo d'Argon (FOLK) The Clan Young 'n Town/Albino (ROCK) Edda + Rich Apes Enjoy Arena/Villa d'AlmÈ (BALKAN) Caravan Orkestar CB/Spalti S. Michele (DJSAX) Francesco Zazza dj feat. Sax Cocolele Beach Bar/Spalti S. Giacomo (TRIBUTE) Mamma Mia Party w/ ABBA club, tributo agli ABBA 21:30 Monastero del Carmine/Città Alta (TEATRO) "Rosso angelico. Danza per un viaggiatore leggero".


21:30 Rocker/Barzana (TRIBUTE) Crimson Ghost, tributo ai Misfits Parabiago (PUNK) Punkreas + Vallanzaska + Pay + Heller + Merdonald's + Alteria dj set

Grignano (ROCK) Easy Rider Rock w/ Subliminal Verses, tributo Slipknot + Orion, tributo Metallica Sottozero Summer Festival/ Cassinone (RAP/HIPHOP) Nitro

Ragazzine mangione, lanciatori esultanti e punkettari sovversivi festeggiano l'arrivo dell'estate Hai capito poco?

Sabato 4 09:30 Boccaleone Open Space (ART/ LIVE) Street Art e live set di Cella, fino a sera 10:00 Monastero del Carmine/ Città Alta (CONTEMPORARY LOCUS) Contemporary Locus 8, fino al 26 luglio. Tre artisti internazionali (Evgeny Antufiev, Etienne Chambaud, Berlinde De Bruyckere) insieme a una "scultura sociale", l'Atelier dell'Errore

STESSO GIORNO

STESSO ANNO

4 Luglio 1984

Il 4 luglio 2015 clicca su ctrlmagazine.it. Il nome della rubrica è “Stesso anno, stesso giorno”. Capirai di più.

15:00 Secret (HOUSE) Dtape secret double party. Info dtape.net 18:00 Fabbrica del Vapore/Milano (INDIE) DIZfestival w/ Dargen D'Amico + Giuliano Dottori + Joe Bel + Un'Ora Sola Ti Vorrei + Sica + I'm Not A Blonde + Iosonouncane + Mouse on Mars + Nova Heart + Frank Sent Us + Omosumo Edonè (LIVE/BG) Hashtag night w/ Verbal + Le Capre A Sonagli + Moostroo + Fletcher + Le Gros Ballon + Teich →


20:00 Domus Magna (DONIZETTI ALIVE) Opera diffusa sulla vita e l'arte del compositore bergamasco 21:00 Extate alla trucca (POP/GOSPEL) I Voising Birra'n Banda/S. P. d'Argon (VASCO TRIBUTE) Asilo Republic Young 'n Town/Albino (BALKAN) Babbutzi Orkestar + Caramè Enjoy Arena/Villa d'Almè (ROCK/SKA) Denima + La Famiglia Rossi Festa del PD/Verdello (BIDE') Cornoltis 21:15 Monastero del Carmine/Città Alta (TEATRO) "Rosso angelico. Danza per un viaggiatore leggero". 21:30 Cortile Biblioteca Caversazzi (ESTERNO NOTTE) "La Famiglia Bèliere" di Eric Lartigau Rocker/Barzana (TRIBUTE) Sugar (System of a Down) Grignano (METAL) Easy Rider Rock w/ Extrema + Node Sottozero Summer Festival/ Cassinone (TRIBUTE) War Machine, tributo AC/DC. Parabiago (REGGAE) Mellow Mood + Dub Inc + Vito War + Serious Thing

Domenica 5 09:30 Boccaleone Open Space (ART/ LIVE) Street Art e live set di Cella, fino a sera 10:00 Monastero del Carmine/ Città Alta (CONTEMPORARY LOCUS) Contemporary Locus 8, fino al 26 luglio. 14:00 Extate alla Trucca (CIELO) Esibizione di volo in Mongolfiera 16:00 Basilica di S. M. Maggiore (CONCERTO) I quartetti di Donizetti in sei concerti

16:00 Edonè (ESPO/LIVE) Clochart 18:00 Fabbrica del Vapore/Milano (INDIE) DIZfestival w/ Luca Sapio & The Dark Shadows + Mamavegas + Sycamore Age + Ilaria Graziano & Francesco Forni + La Maison Tellier + Mamud Band + Pagliaccio + Dellera + kuTso + Benjamin Booker + Il Terzo Segreto di Satira + Joe Victor ESCO/Cassano (LIVE/TERRAZZA) UP Sundays: aperitivo in terrazza e live 20:00 Belleville/Paratico (INDIE) Karenina 21:00 Birra'n Banda/San Paolo d'Argon (FUNKY) Asseneutro Young 'n Town/Albino (FOLK/ SKA) The Bluebeaters + Piccola Orchestra Karasciò Enjoy Arena/Villa d'Almè (DJSET/REGGAE) Nelli ai Fornelli & Funzion Frenzy dj set + Shame & Skandal CB/Spalti S. Michele (LIVE) We Love Reporter Borgo S. Agostino (TRIBUTE) Piccola Banda Rebelde, tributo a De Andrè 21:15 Monastero del Carmine/Città Alta (TEATRO) "Rosso angelico. Danza per un viaggiatore leggero". 21:30 Cortile Biblioteca Caversazzi (ESTERNO NOTTE) La Famiglia Bèliere, di Eric Lartigau Grignano (SWING/ROCK) Slick Steve & The Gangster Sottozero Summer Festival/Cassinone (INDIE/ CANTAUTORI) Santa Margaret + La Scapigliatura + Banda del Pozzo + Ongaku Motel. Track Raduno 8 Parabiago (TRASH/LOVE) Ruggero de I Timidi + Manolo Strimpelli Nait Orkestra + Ric Bonello + Boom Boom Sound + Uniposka


Lunedì 6

Giovedì 9

19:00 Edonè (MANGIA/CAMMINA) Street Food Fighters, l'eccellenza culinaria della strada 20:30 Boccaleone Open Space (CINE) In collaborazione con SAS, "In Guerra" 21:30 Cortile Biblioteca Caversazzi (ESTERNO NOTTE) "The Imitation Game" di Morten Tyldum Contest (DRINK) Molecolar Night: cocktail creati con tecniche di sferificazione

21:00 Extate alla Trucca (LATINO) Caballo Loco, animazione latino-americana Edonè (COMEDY) Recital, di Walter Leonardi Cocolele Beach Bar/Spalti S. Giacomo (DJSET) Very Nice by Coffee N Television Borgo S. Agostino (FLAMENCO) Serata flamenca Inzago (STONER/POST) Festa della Magnolia w/ Sandflower + Alms of the Giants Contest (DRINK) Degustazione Gin: una selezione tra 100+ migliori distillati di ginepro 21:15 Monastero del Carmine/Città Alta (CONCERTO) Concerto con le composizioni eseguite per il teatro Lemming 21:30 Cortile Biblioteca Caversazzi (ESTERNO NOTTE) "Il Ragazzo Invisibile" di Gabriele Salvatores

Martedì 7 18:00 Circolino Alto (READING) Letture amene sotto il berceau 20:30 Boccaleone Open Space (INFO) Urbanistica e regolazione 21:00 CB/Spalti S. Michele (LATIN) Caballo Loco + Latin Space Cocolele Beach Bar/Spalti S. G. (BERGAMO ALTRA) Cesare Basile Altagliere di Nese (SWING) Brillantina Inzago (ROCK) Festa della Magnolia w/ The Pools + Downtown Core Edonè (SANGRIA) Allegria Party w/ DJ Pog feat Epo the Thaker

Mercoledì 8 20:30 Boccaleone Open Space (TEATRO) "E se gli angeli fossero ricchioni" della Compagnia Brincadera 21:00 Inzago (BLUES) Festa della Magnolia w/ Midnight Breakfast 21:30 Cortile Biblioteca Caversazzi (ESTERNO NOTTE) "I quattrocento colpi" di FranÁois Truffaut

Venerdì 10 18:00 Galleria Borgo D'Oro (INSTALLAZIONI) Inaugurazione mostra "Testa Menti" di Marco Gubellini Extate alla Trucca (DJSET) Esibizione dei dj di Radio Number One 19:30 Parco Belgiardino/Lodi (ROCK) Creature Fest w/ Red car Burns + Riviera + I Camillas + Raein + Pira 666 + Ilike allie + Oh Lazarus + Roccia DJset 20:30 Boccaleone Open Space (BALKAN) Barabba Gulasch 21:00 Ambria Music Festival/ Ambria di Zogno (REGGAE) Raphael & Eazy Skankers + Vito War →


21:00 Royal Wine Bar/Zogno (ELECTRO) Voga Borgo S. Agostino (FRUTTA) City Kiwi Night live e djset CB/Spalti S. Michele (DJSET) Dj set sugli spalti Edonè (DJSET) Jò Posillipo Inzago (ALT/INDIE) Festa della Magnolia w/ Le Capre A Sonagli + Fletcher 21:15 Monastero del Carmine/ Città Alta (CONCERTO/LEMMING) Concerto con le composizioni eseguite per il teatro Lemming 21:30 La Dolce Vita/Almè (TUTTO) Juke Box Umano in (s) concerto Cortile Biblioteca Caversazzi (ESTERNO NOTTE) "Youth - La Giovinezza" di Paolo Sorrentino Rocker/Barzana (METAL) Mirko Mortis dj set Parco Tittoni/Desio (CSI/ CCCP/LUI) Live club presenta: Giovanni Lindo Ferretti 22:00 Borgo Santa Caterina (SPAZIO) Il Borgo chiuso al traffico: Notte Bianca

Sabato 11 10:00 Monastero del Carmine/ Città Alta (CONTEMPORARY LOCUS) Contemporary Locus 8, fino al 26 luglio. 14:00 Joe Koala/Osio Sopra (ARCO) Olimpiadi dell'arciere 16:00 Casa Natale di Gaetano Donizetti (MUSICA DA CAMERA) Rassegna di musica da camera con gli allievi del Conservatorio 19:30 Parco Belgiardino/Lodi (ROCK) Creature Fest w/ UomoMan + Go Dugong! + Diego Dead Man + Bigshot

20:00 Belleville/Paratico (READING) Festival delle erbe danzanti w/ Dente reading & dj set 21:00 Ambria Music Festival/ Ambria di Zogno (ROCK) The Ringo Jets + Anthony Laszlo + Nesis Anfiteatro del Filandone di Martinengo (SPETTACOLO) "La bici", la cultura rurale negli anni della seconda guerra mondiale Rocker (HARD ROCK) Motortrinken Cocolele Beach Bar/Spalti S. Giacomo (FEELINGS) Morris Albert in concerto, unica data italiana Borgo S. Agostino (TRIBUTE) Merqury Band, tributo ai Queen Inzago (ADAGIO/FURIOSO) Festa della Magnolia w/ Ronin 21:15 Monastero del Carmine/ Città Alta (SPETTACOLO/TEATRO) Giulietta e Romeo, lettere dal mondo liquido 21:30 Cortile Biblioteca Caversazzi (ESTERNO NOTTE) "Youth - La Giovinezza" di P. Sorrentino Edonè (ELECTRO) Viale Rossi Project presenta: paintball, green volley, bubble soccer, shuffle battle, dj contest, gavettoni e ignoranza

Domenica 12 09:30 Boccaleone Open Space (MARKET) Mercatini all'Open Space 10:00 Monastero del Carmine/ Città Alta (CONTEMPORARY LOCUS) Contemporary Locus 8, fino al 26 luglio. 12:30 Extate alla Trucca (USATO/LIVE) The Little Flea Market. Dalle 21 live w/ Caponord


16:00 Edonè (CIBEMA) Proiezioni tra cibo e cinema con Lab80 19:30 Parco Belgiardino/Lodi (ROCK) Creature Fest w/ Le sacerdotesse dell'isola del piacere + Die Abete + Mzky + Ronin 20:00 Belleville/Paratico (INDIE) Festival delle erbe danzanti w/ Dellera & D'Erasmo 21:00 Ambria Music Festival/Ambria di Zogno (ROCK) Giorgio Canali & Rossofuoco + Fletcher + Le Capre A Sonagli Inzago (ALT/BLUES/PUNK) Festa della Magnolia w/ Lou Moon with Hey Me Hey Mamas + Caso in elettrico 21:15 Monastero del Carmine/ Città Alta (SPETTACOLO/TEATRO) Giulietta e Romeo, lettere dal mondo liquido

21:30 Cortile Biblioteca Caversazzi (ESTERNO NOTTE) "Youth - La Giovinezza" di Paolo Sorrentino

Lunedì 13 19:00 Edonè (MANGIA COME CAMMINI) Street Food Fighters, l'eccellenza culinaria della strada 20:30 Boccaleone Open Space (CINE) In collab. con SAS, "Tir" 21:30 Cortile Biblioteca Caversazzi (ESTERNO NOTTE) "Hungry Hearts" di Saverio Costanzo Contest (DRINK) Molecolar Night: diversi cocktail creati con innovative tecniche di sferificazione

11 EDIZIONE | FESTIVAL DI MUSICA E SOLIDARIETA’

2015

CENATE SOTTO BG 15.19 LUGLIO MERCOLEDI

15

VENERDI

17

DOMENICA

19

PUNKREAS IRON SAVIOR

GIOVEDI GIOVEDI

16

+ cornoltis

DOMINE LIONSOUL

SABATO

18

CASA DEL VENTO

GAMMA RAY

Bergamo Reggae

ANCILLOTTI IN.SI.DIA

NANOWAR of steel ANEWRAGE

+ letifica

WWW.MUSICFOREMERGENCY.IT

C/O CENTRO SPORTIVO COMUNALE | RISTORO IN STRUTTURA COPERTA | IL RICAVATO SARA’ DEVOLUTO A EMERGENCY E PROGETTI LOCALI


Martedì 14

Giovedì 16

18:00 Extate alla Trucca (DJSET/APERITIVO) Spritz party w/ Urban Tribe 20:30 Boccaleone Open Space (INFO) Dove vanno a dormire i senza tetto? 21:00 CB/Spalti S. Michele (LATIN) Caballo Loco + Latin Space Cocolele Beach Bar/Spalti S. Giacomo (BERGAMO ALTRA) #Hashtag presenta: Marco Cocci Altagliere di Nese (ROCK/BLUES) Brubos Band Edonè (SANGRIA) Allegria Party w/ DJ Pog feat Epo the Thaker 21:30 Cortile Biblioteca Caversazzi (ESTERNO NOTTE) Cinema Lab80 "Viviane" di Ronit e Shlomi Elkabetz

20:00 Music For Emergency/Cenate Sotto (ROOTS/REGGAE) Horace Andy, unica data italiana + Bergamoreggae Campino/Cologno al Serio (FESTA) "C'entra la solidarietà" presenta la Festa al Campino 20:30 Boccaleone Open Space (ART) Esposizioni all'Open Space 21:00 Extate alla Trucca (LATINO) Caballo Loco, animazione latino-americana Edonè (TEATRO) "Dous Habet" della compagnia Envol Distratto Cocolele Beach Bar/Spalti S. Giacomo (DJSET) Very Nice by Coffee N Television Borgo S. Agostino (EVERYBODY) Blues Brother Night Contest (DRINK) Degustazione Gin: una selezione tra 100+ migliori distillati di ginepro 21:30 Cortile Biblioteca Caversazzi (ESTERNO NOTTE) "Pride" di Matthew Warchus Magnolia/Segrate (RAP) Live club presenta: Public Enemy

Mercoledì 15 19:00 Extate alla Trucca (SALUTE) Show Cooking, cucina salutare 20:00 Music For Emergency/Cenate Sotto (PUNK/BOH) Punkreas + Cornoltis Campino/Cologno al Serio (FESTA) Festa al Campino, organizzata da "C'entra la solidarietà" 20:30 Boccaleone Open Space (TEATRO) "Eroi" della Compagnia Brincadera 21:30 Cortile Biblioteca Caversazzi (ESTERNO NOTTE) "Il mistero del cadavere scomparso" di Carl Reiner Fara Gera d'Adda (REGGAE) Fara Rock w/ Raphael & The Eazy Skankers

Venerdì 17 18:00 Edonè (SERIGRAFIA/LIVE) Corpoc Fest w/ Zona mc + H!U + Caso + Mai Mai Mai Extate alla Trucca (RUN) Italian Runners Fluo Run w/ dj set Radio Number One 20:00 Music For Emergency/ Cenate Sotto (METAL) Metal for Emergency day 1 w/ Iron Savior + Domine + LionSoul Campino/Cologno al Serio (FESTA) Festa al Campino, organizzata da "C'entra la solidarietà" →



21:00 Ambria Music Festival/ Ambria di Zogno (REGGAE) Jah Cure + Shanty Sound + Rising Hope Pedrengo Music Festival (POP/ ROCK) Medicina Crow CB/Spalti S. Michele (DJSET) Dj set sugli spalti 21:15 Monastero del Carmine/ Città Alta (TEATRO) I musicanti di Brema alla ricerca di Via dell'ospitalità 21:30 Cortile Biblioteca Caversazzi (ESTERNO NOTTE) "Pride" di Matthew Warchus Rocker/Barzana (PANTERA TRIBUTE) Domination Carroponte/S. S. Giovanni (ROCK) Live club pres: Litfiba

Sabato 18 10:00 Monastero del Carmine/ Città Alta (CONTEMPORARY LOCUS) Contemporary Locus 8, fino al 26 luglio. Campino/Cologno al Serio (FESTA) Beach Volley 4vs4 e Festa al Campino, organizzata da "C'entra la solidarietà" 12:30 Boccaleone Open Space (SPORT) Street Soccer + Bergamo Skateboarding 18:00 Edonè (HIPHOP) Sabotage Block Party w/ Mecna live + Sabotage soundsystem 20:00 Calusco d'Adda (OPEN) Notte bianca a Calusco d'Adda Music For Emergency/ Cenate Sotto (METAL) Metal for Emergency day 2 w/ Gamma Ray + Ancillotti + In.si.dia + Nanowar of Steel + Anewrage 21:00 Museo Donizettiano/Città Alta (UNA SERA AL MUSEO) Visite musicate con la Fondazione Bergamo nella storia

21:00 Cortile Biblioteca Caversazzi (ESTERNO NOTTE) "Il sale della terra" di Wim Wenders. Prima della proiezione Biogroove Duo, Antonino Errera e Vito Amato Fara Gera d'Adda (ROCK/HAPPY) Fara Rock w/ kuTso Ambria Music Festival/ Ambria di Zogno (TRIBUTE) The Doors Experience + The Rose, tributo a Janis Joplin Pedrengo Music Festival (POP/ ROCK) Ambra Marie + Tenlegs Borgo S. Agostino (CANTAUTRICE) Nada in concerto, ingresso gratuito 21:15 Monastero del Carmine/ Città Alta (TEATRO) I musicanti di Brema alla ricerca di Via dell'ospitalità, con Teatro Due Mondi Cocolele Beach Bar/Spalti S. Giacomo (BACI/CESVI) Baci che fioccano per il Cesvi w/ Omar Fantini e i campioni di danza su ghiaccio Anna Cappellini e Luca Lanotte 21:30 Rocker/Barzana (TRIBUTE) Afterbirth, tributo ai Pantera Joe Koala/Osio Sopra (HARDCORE) Progetto Cervo night Carroponte/Sesto S. Giovanni (CANTAUTORE) Live club presenta: Francesco de Gregori

Domenica 19 09:30 Boccaleone Open Space (MARKET) Mercatini all'Open Space 10:00 Monastero del Carmine/ Città Alta (CONTEMPORARY LOCUS) Inaugurazione Contemporary Locus 8, fino al 26 luglio.


10:00 Campino/Cologno al Serio (FESTA) Beach Volley 4vs4 e Festa al Campino, "C'entra la solidarietà" 13:00 Joe Koala/Osio Sopra (PSYC/ BBQ) Radio Bam Show w/ Barbeque + Cosmonauts 14:00 Edonè (MARKET) Deja Vu Market 16:00 Casa Natale di Gaetano Donizetti (MUSICA DA CAMERA) Rassegna con gli allievi del Conservatorio Gaetano Donizetti di Bergamo, ingresso gratuito 20:00 Music For Emergency/Cenate Sotto (FOLK) Casa del Vento + Letifica Sagra dello gnocco ripieno/ Albino (ALBALKAN) Caravan Orkestar

20:00 Belleville/Paratico (ELECTRO/ REGGAE) Kingston club w/ Mekis dj set 21:00 Altagliere di Nese (JAZZ) CMC trio Ambria Music Festival/ Ambria di Zogno (PUNK/BOH) Rumatera + Cornoltis Fara Gera d'Adda (REGGAE) Hollie Cook & General Roots Band Pedrengo Music Festival (ROCK) Alteria + Insideout CB/Spalti S. Michele (ALT/ITA) Morgan + Megahertz Boccaleone Open Space (ELECTRO/SOUL) Giulia Spallino 21:30 Cortile Biblioteca Caversazzi (ESTERNO NOTTE) "Il racconto dei racconti" di Matteo Garrone Leggi la recensione a pag. 53


A cura di Gilles Deluso

80

Oroscopo Semovente Dritta del mese a cura di Jean Baudrillard

Il viaggio è nella testa.

[Quest'estate vorreste viaggiare ma non ve lo potete permettere? Bene: per frustrarvi ancora di più, l'astro-concept del mese vi ricorda alcuni mezzi di locomozione di cui sarebbe meglio non usufruire. Vice-dritta del mese, per confondervi meglio: “La cosa più pericolosa da fare è rimanere immobili.” (W. S. Burroughs)]

MONOPATTINO 21 Marzo - 20 Aprile

MICRO MACHINE 21 Maggio - 21 Giugno

Avete presente la gag dei cartoni animati dove uno pesta un rastrello e gli va il manico in faccia? A me é successo col monopattino: il manubrio mi ha sfondato un testicolo. (Anonimo, via web) Mono, prima o poi l'adolescenza finisce e tocca diventare se stessi. 'Sto mese illuminati di scompenso, tipo il velopattino antigravità di Ritorno al futuro II. Info: La guerra dei chukudu: un monopattino di legno è al centro dell'ultima disputa congolese (da “Africa”)

Quando un bambino gioca, il suo gioco riempie l'universo intero. (Taisen Deshimaru) Non rimanerci male, ma le greche del tappeto del salotto e le giunture delle piastrelle non sono veramente piste da rally e viadotti autostradali. 'Sto mese cambia carrozzeria, e potrebbero diventarlo. Micro Canzone: Toy (Melvins)

TRATTORE 21 Aprile - 20 Maggio

Vorrei che ci fossimo conosciuti a 5 anni, ti avrei rapito dal tuo triciclo. (dal film Always - Per sempre di Steven Spielberg) Dolcezza, la vita non ci tornerà più indietro intatta, ma almeno monitoriamone il presente. 'Sto mese controlla i frutti di quanto seminato a maggio, ed evita di rivedere Shining. Canzone: Wasted Life (Daniel Johnston & His Hyperjinx Tricycle)

Ditelo ai miei buoi che l'è finita, che il loro lavoro non ci serve più, che oggi si fa prima col trattore. (Tonino Guerra) Che dici, ci decidiamo ad accostare e a lasciar passare chi va più spedito di noi? 'Sto mese lascia riposare, è tempo di raccogliere. Film: Una storia vera (David Lynch)

TRICICLO 22 Giugno - 22 Luglio


CAMION 23 Luglio - 23 Agosto

RAZZO 23 Novembre - 21 Dicembre

Più conosco le donne, più amo il mio camion. (Adesivo da paraurti) Sei l'incontrastato re di casellanti e inservienti d'autogrill, ma le strade non le hanno inventate solo per te. 'Sto mese sei uno schianto, non per forza ci devono rimettere bici e utilitarie. Canzone: Moi et mon camion (H. Aufray)

Cos'è l'orgoglio? Un razzo che imita le stelle. (William Wordsworth) Cos'è, credi che la spinta propulsiva duri per sempre? 'Sto mese sbrigati a raggiungere le tue stelle preferite, prima che qualche asteroide t'incasini la traiettoria. Libro: Il progresso è un razzo (R. Bacchelli)

MULETTO 24 Agosto - 22 Settembre

FUNICOLARE 22 Dicembre - 20 Gennaio

Certi giorni mi chiedo: cosa ci faccio nei film? Voglio tornare in Irlanda e guidare un muletto. (Liam Neeson) Come hai potuto dimenticare che il tuo segno, oltre al carrello elevatore, indica anche una tecnica di masturbazione femminile? 'Sto mese, in attesa dei redditizi stock da movimentare in autunno, impégnati a riscoprire quest'altra tua abilità. Poesia: Il muletto (Giovanni Pascoli)

Ho bisogno della tensione tra desiderio e solitudine. D'una funicolare tutta mia, in equilibrio tra le due esigenze, il cui fine ultimo, probabilmente, è la mia distruzione. (Jeanette Winterson) Vette e abissi sono il tuo alfabeto preferito, ma non sarebbe male se provassi a livellare tutto ad una sola altezza. 'Sto mese, studia come ottimizzare il tuo yo yo esistenziale. Disco: Holy Mountain (Sleep)

TANDEM 23 Settembre - 22 Ottobre

MONGOLFIERA 21 Gennaio - 19 Febbraio

Ci siamo denudati fino all’osso e insieme, nuotando, risaliamo l’identico fiume chiamato Possesso, e si profonda. Nessuno è solo. (Anne Sexton) Due cuori e una catena, voi Tandem difficilmente riuscite a stare senza l'Altro, fuor di società o fuor di coppia. 'Sto mese fate pace con il vostro co-pilota, e procuratevi una BMX di riserva. Quousque: tandem abutere..?

Chissà se la luna è un pallone, che da una città splendente sale in cielo / dove è sempre primavera e tutti si amano e i fiori si colgono da soli. (E.E.Cummings) Ricordi il barone di Münchhausen, che viaggiò su una mongolfiera fatta di sottane? 'Sto mese datti a nuovi patchwork di vecchi sogni, ed escogita altri imprevedibili modi di volar via. Racconto: Il pallone (Donald Barthelme)

BARA DA TRASPORTO 23 Ottobre - 22 Novembre

AMBULANZA 20 Febbraio - 20 Marzo

È giusto dover disboscare tante abetaie per sotterrarle riempite di marcia e di stinchi? (Giovanni Papini) Con il pensiero ancora fermo ai cadaveri che ti lasci dietro, l'estate ti vede un po' malconcia e fuori asse. 'Sto mese datti una riverniciata, e disinfestati dai vermi maturati nell'ultimo anno. Film: Preparati la bara! (Ferdinando Baldi)

Il pessimista prudente si suicida gettandosi davanti all'ambulanza. (Gabriel Laub) Ascolta L'ambulanza di Renato Zero o Ambulance Blues di Neil Young, e prova a trarne qualche insegnamento. 'Sto mese, riduci masochismo e crocerossinismo, dando una controllatina a tutte le tue barelle. Canzone: Ambulance Song (Cop Shoot Cop)


A.A.A. Affittasi spazio di lavoro in co-working 2 stanze indipendenti e/o comunicanti nel nostro edificio/redazione/laboratorio in via Bono 43 zona Borgo Palazzo redazione@ctrlmagazine.it 349.1680619

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Editore

Redazione

Leone Belotti, Dario Cattaneo, Chiara Generali, Gionata Giardina, Davide Gritti, Dario Incandenza, Alessandro Monaci, Giorgio Moratti, Filippo Peci, Mirco Roncoroni.

Hanno scritto e collaborato

Paolo Arnoldi, Davide Baroni, Alessandra Beltrame, Immanuel Casto, Jessica Costanzini, Marta Dall’Agnola, Gros Grossetti, Lindalov, Chiara Migliori, Fulvia Monguzzi, Diego Nava, Oro, *talia, JohnTerrible, Luca Viganò.

Nicola Feninno nicola@ctrlmagazine.it

Direttore

Studio temp

Progetto Grafico

Registrazione del Tribunale di Bergamo N° 2/08 in Data 24/01/08



ogni giovedì: Coffe N Television presenta: "Very Nice" – djset

tutti i giorni: paradiso panoramico + musica live ed eventi spettinati

ogni martedì: #Hashtag presenta: “Bergamo altra estate” – rassegna musicale d’autore

Mura di Bergamo - Spalti di San Giacomo


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