NUMERO 60 ctrlmagazine.it
ANNO VI Vi siamo gratis
Capitale della cultura e trivelle intorno – Reportage dalla Basilicata L’isola bergamasca: uno dei posti più ricchi e inquinati d'Europa I Verdena intervistati dalle band bergamasche Eventi fino al 13 settembre • Enigmistica • Hello Casoncello • 16 pagine in più
Bergamo_6 settembre / 7 ottobre 2015
Gliealtri Saloni Tradizioni Contaminazioni Tutte le domeniche Tour Dimore Storiche
Tutti i mercoledĂŹ sera Incontri con il design Dal 9 settembre al 7 ottobre
Dal 6 al 27 settembre
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60 La gatta càchiti e ammùcciti. La gatta fa la cacca e la nasconde. (Proverbio lucano)
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Muri del disincanto
11 VIAGGIO IN LUCANIA 37 Aria pesante nell'Isola 43 I Verdena intervistati dalle band bergamasche 52 Intervista impossibile: Jean-Baptiste Bernadotte 56 Il culto ortodosso rumeno 58 San Rocco di Montpellier
61 Saffi & Co: Mentine 62 L’angolo dei culi infranti: Paura del Diavolo 65 Cinema: Eisenstein in Messico 66 Urban Sound: Brassato Drum / Caramè 69 Saporismi: Veg! Crud! Gasp! 70 C'è Gente Che Dicono 72 Fart: La CTRL Enigmistica 74 Hello Casoncello 98 Il cancerogeno oroscopo
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Fuori Porta
Muri del disincanto
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A cura di Dario Incandenza
Né muro né porte valgon contro la morte. (Proverbio) Eccole le buone nuove che attendevamo dal fronte occupazionale. Al momento interessano soprattutto i muratori, ma è già qualcosa. A quasi 30 anni dal crollo del muro di Berlino, sembra che stia tornando il trend delle muraglie di Stato con presunti scopi difensivi e “di sicurezza”. Dall'89 a oggi, il numero delle barriere artificiali tra nazioni risulterebbe triplicato, in barba a chi prometteva che, abbattuta la cortina del bipolarismo americano/sovietico, si sarebbe divenuti tutti un'armoniosa “cosa” sola (gioie del globalizzante pensiero unico). Eppure di muri divisori, oggi, si continua a farne sempre di più, e per tutti i gusti. Ci sono quelli costruiti per proteggere l'incolumità delle fedi di Stato, ché non si sa mai quanti e quali puzzoni possono infettarti in casa la vera e unica religione ammissibile, tipo il Muro costruito dal buddhista Myanmar per “proteggersi” dai musulmani del Bangladesh. Ci sono poi i campioni mondiali di muri, tipo la “pacifica” India che, novella Christo concentrazionaria, punta a impacchettare tutto il Bangladesh con 3200 km di cemento e filo spinato; o Israele, che dopo il “muro salva-vita” fatto costruire da Sharon in Palestina (ribattezzato dai più sgamati “muro della vergogna”), ha in programma di cautelarsi pure dalla Giordania con una bella cinta, nel suo unico lato scoperto, così da cavarsi direttamente via dal mondo in rassicurante posizione fetale, e bon. Ma il nuovo grande alibi delle muraglie del terzo millennio è, ovvio, lo spauracchio dell'immigrazione. O, per doparla con salviniane parole d'ordine, dell'invasione. Inarrivabili maestri del genere sono gli USA, con oltre 560 km di sorveglianza armata sul confine col Messico; seguono, a ruota, le barriere emergenti innalzate da Emirati Arabi Uniti e Cina, desiderosa di frenare gli entusiasmi migratori nordcoreani.
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E magari ti dici, con la tua ipocrita spocchia moral-culturale da Vecchio Continente, gli yankee in fondo sono pazzerelli e scemotti, gli arabi arabi e i cinesi cinesi, ma di certo niente a che vedere con l'Europa – quella tutta apollineo senso civico tipo Italia vs. Europa di Bozzetto, l'Europa del volemose bene a conti dispari e monete unificate, quella che può cacciar dietro la lavagna la Grecia finanziariamente irresponsabile e bacchettare per amor di NATO quella cattivona della Russia. Eppure no, nemmeno l'Europa post-89 poteva farsi mancare una manciata di muri nuovi di zecca. Muri di contenimento migratorio (Ceuta e Melilla), specialmente, mentre ne persistono pure di contesa nazionalistica (a Nicosia, Cipro, divisa dal '74) come fideistica, dai Balcani all'Irlanda (i “muri della pace” di Belfast: costruiti sì nel '69, ma moltiplicatisi negli anni '90, da 18 a 48). Freschi arrivi della stagione 2014/2015, gli ultimi due gioiellini di xenofobia 2.0: l'ultimo muro anti-rom in Slovacchia, vicino Kosice, e il colossale sbarramento ungherese anti-Serbia, lungo 175 km. Altamente persuasivi i nomi con cui li si spaccia all'opinione pubblica, al pari di certe altre espressioni orwelliane tipo “guerre umanitarie”: a starli a sentire, i muri salverebbero vite, tutelerebbero la pace, garantirebbero la sicurezza, difenderebbero i diritti dei nativi. La verità, invece, sembra trovarsi più dalle parti di quanto osservava Sciascia: «La sicurezza del potere si fonda sull'insicurezza dei cittadini». Dividi et impera rimane, del resto, un motto che non invecchia mai.
Muri tuttora esistenti in Europa (Elenco non esaustivo) • Muro di Ceuta e Melilla, divide Spagna e Marocco, è lungo 8 km a Ceuta e 12 km a Melilla. Altezza 3 metri. In programma l’innalzamento fino a 6. Contro l’immigrazione e il contrabbando. • Muro di Cipro, divide la parte sud greco-cipriota e parte nord turcocipriota. Nicosia è l’unica capitale divisa al mondo. • Peace Lines, serie di muri di separazione situati in Irlanda del Nord, principalmente nella città di Belfast e di Derry. Divide cattolici e protestanti. • Muro di Padova, recinzione lunga 80 metri e alta 3 metri, innalzata nell’agosto 2006. Contro lo spaccio.
• Muro di Kosice (Slovacchia Orientale). Contro i Rom. Se ne contano altri 13 simili. • Muro tra Ungheria e Serbia, iniziato in questi giorni dal governo ungherese; lunghezza prevista 175 km. Contro i migranti. • Muro tra Bulgaria e Turchia, in realizzazione, lunghezza 160 km, altezza 4 metri. Contro i migranti. • Muro tra Grecia e Turchia, iniziato a costruire nel 2011, in uno spazio non protetto dal fiume Evros, lunghezza 12,5 km, altezza 4 metri. Contro i migranti. • Muro di Baia Mare (Romania), in cemento, altezza 3 metri. Contro i Rom.
LA DIFFERENZA? IL BENPENSANTE PENSA BENE. IL BENEFATTORE DISPENSA BENE.
La Dispensa a Bergamo, via G.d’Alzano, 10 035/0791629 www.ladispensa.eu
Mezzogiorno e sera. Panini, sandwich e insalate con salumi di carne e pesce. Birre artiginali e buon vino
ci siamo conosciuti in un caffè, un giorno preciso ogni anno, quel giorno, ci reincontriamo in quel caffè
André Kertész, 1931
continua...
Ci sono caffè di piazza, dove si incontra chiunque. E ci sono caffè di cortile, dove ci si conosce tutti. l’Art Caffè è nato come caffè di cortile, in piazza. l’Art Caffè è oggi un caffè di piazza, in cortile. l’Art Caffè nuova sede, stessa piazza, stesso angolo, chiostro interno
Bergamo Piazza Pontida 27 35 artcaffe.com
COVER STORY A cura di Gionata Giardina e Nicola Feninno Fotografie di Luca Viganò
LE COSE VISTE DA SUD
Viaggio in Lucania
Gianni: (mentre guida la sua Multipla) «Noi del sud abbiamo coniato un termine: infinocchiare. Sai perché si dice così? Quando il vino non era buono, e iniziava ad andare verso l’aceto, si mettevano i semi di finocchio, che danno un sapore particolare, che copre un po’ tutto. S’infinocchiavano anche gli insaccati, quando la carne non era troppo buona, e si vendevano ai padroni, che non capivano un cazzo. L’abbiamo sempre fatto per pigliarli per il culo. Noi siamo gli inventori dell’insaccato, la famosa lucanica.» Fotografo: «Da noi si chiama luganega.» Gianni: «Voi nordisti ce ne avete fatte tante: ormai non ci badiamo neanche più.»
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Virgilio, nella Commedia dantesca, è una guida pacata e un po’ democristiana (lievi incazzature con qualche diavolo a parte). Gianni, la nostra guida in Lucania, è l’esatto opposto. Ti parla della Val Seriana (ci ha vissuto) o del Burkina Faso (ci ha vissuto), ti versa un bicchiere di Aglianico dopo l’altro, ti parla del Mali del Senegal o del Sudamerica o del basilico nel suo orto, cucina divinamente, poi gli amari, la politica, tanta politica, e stai certo che inizierai a vacillare prima di lui per il vino e gli amari, e che la mattina dopo si sveglierà prima di te, avrà già pronto il caffè – anche per te – e una sigaretta già accesa. È nato nei sassi di Matera una dozzina d’anni dopo il passaggio di Togliatti e di De Gasperi, che nel 1949 portarono all’attenzione pubblica la città “vergogna d’Italia”, dove uomini donne e bambini vivevano nelle grotte insieme alle bestie, spesso senza acqua corrente. A casa di Gianni c’era il water e il bidet e i compagni a scuola dicevano che Gianni c’aveva due cessi. Nel frattempo, al nord, erano gli anni del boom economico. Quei Sassi non esistono più. Nel 1952 una legge nazionale ne decise lo sgombero: 15mila persone furono trasferite in nuovi quartieri residenziali. Poi nel 1986 arrivò un fiume di soldi per finanziare il recupero di quel deserto. Oggi ci sono i bed and breakfast, i ristorantini, le orde di turisti accaldati scaricati a Bari dalla Costa Crociere, la Casa Grotta che riproduce la tipica abitazione-caverna (ingresso: 2 euro). C’è anche Ralf con il suo negozietto di souvenir fatti a mano, capelli lunghi e folta barba teutonica, un forte accento materano. Si è trasferito qui alla fine degli anni ’70, dalla Germania: un hippy dell’ultima ora a cui sembrava di essere sbarcato su una Luna con un fantastico clima mediterraneo e la Murgia di fronte e un cielo con moltissime stelle la notte e la carne alla griglia e il vino bevuto col culo sui sassi e un gruppo di amici che occupava le vecchie case scavate nel
tufo e le botte con la polizia per difendere quei luoghi in cui erano nati loro, i loro genitori e forse anche i poliziotti. Ralf esce dal negozio, ci saluta, guarda Gianni, uno degli amici di quell’epoca, indica un punto in cui un tempo avevano un orticello in comune, ora c’è un pavimento di pietre, non brutto a dire la verità: «Questo non è più il posto che avevo scelto per vivere.» All’alba la bellezza di Matera è destabilizzante: c’è un silenzio di pietra. È destabilizzante al tramonto – se trovate un cantuccio isolato – quando il tufo si colora di giallo e poi di malva. È destabilizzante la notte, illuminata e svuotata. Il turismo di massa inevitabilmente schematizza, tipicizza, storicizza, crea percorsi, valorizza un luogo rendendolo leggibile; normali processi di traduzione per visitatori che in questa città più anormale delle altre si trasformano in altrettanti tradimenti. Qui tutto – gli spazi e il tempo – è irriducibilmente intrecciato, confuso. Matera, nel 2019, sarà capitale della cultura. Oggi, nelle valli qui intorno, c’è il più grande giacimento petrolifero d’Europa. «Questa è la zona dei calanchi» continua Gianni, mentre guida, dopo averci parlato degli insaccati infinocchiati «è tutta argilla erosa dell’acqua e dal vento. Da noi si dice scalancare, significa cedere, franare. L’argilla non si ammassa, non si comprime, smotta, si muove. In alcune zone non costruiscono neanche una baracca per gli attrezzi: tu la costruisci e dopo un anno non la vedi proprio più, sembra che qualcuno dall’alto l’ha levata.» Quando Gianni esce dalla Lucania si porta sempre una cassa di acqua Sveva. È una effervescente naturale, che sgorga tra le rocce vulcaniche del Vulture, è buona, non si trova in giro, gli ricorda casa, lo fa cagare con regolarità. Nel 2006 è stata acquisita dal gruppo The Coca Cola Company.
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“Arrivai a una strada, che da un solo lato era fiancheggiata da vecchie case, e dall’altra costeggiava un precipizio. In quel precipizio è Matera. Ma di lassù non se ne vedeva quasi nulla, per l’eccessiva ripidezza della costa. Di faccia c’era un monte pelato e brullo, senza segno di coltivazione. In fondo scorreva un torrentaccio, la Gravina. La forma di quel burrone era strana; come quella di due mezzi imbuti affiancati, separati da un piccolo sperone e riuniti in basso in un apice comune, dove si vedeva di lassù, una chiesa bianca, Santa Maria de Idris, che pareva ficcata nella terra. Questi coni rovesciati si chiamano Sassi: Sasso Caveoso e Sasso Barisano. Hanno la forma con cui a scuola immaginavamo l’inferno di Dante. E cominciai anch’io a scendere per una specie di mulattiera, di girone in girone, verso il fondo. La stradetta, strettissima, che scendeva serpeggiando, passava sui tetti delle case, se così quelle si possono chiamare. Sono grotte scavate nella parete. [...] Ogni famiglia ha, in genere, una sola di quelle grotte per tutta abitazione e ci dormono tutti insieme, uomini, donne, bambini e bestie. Così vivono ventimila persone. [...] Eravamo intanto arrivati al fondo della buca, a Santa Maria de Idris, che è una bella chiesetta barocca, e alzando gli occhi vidi finalmente apparire, come un muro obliquo, tutta Matera. Le facciate di tutte le grotte, che sembrano case, bianche e allineate, pareva mi guardassero, coi buchi delle porte, come neri occhi. È davvero una città bellissima, pittoresca e impressionante."
[La sorella di Carlo Levi descrive in una lettera al fratello il suo arrivo a Matera, nel 1935; testo tratto da Cristo si è fermato a Eboli, di Carlo Levi]
Guardia Perticara: al bar di una giovane lucana emigrata in Piemonte si presenta un contadino. Ordinato il vino, attacca a raccontare di quando durante la guerra del Golfo lui lavorava in Iran. Poco dopo siamo nella sua cantina
Franco: (Mentre taglia il pane) Io c’ho un nipote che è un coglione. Abita a Londra, è famoso. Lavora per Gucci, è stilista: quello è frocio, tante donne, tante che ne vede… quelli che fanno la moda sono tutti ricchioni. Gianni: Sei stato a Matera? Franco: (Versa il vino, dando di spalle) Mai. (Si gira). Ragazzi, vi voglio bene. Gianni: Non dire strunz… però sei stato in Iran a fare gli impianti di refrigerazione. Franco: Non facevo un cazzo, dalla mattina alla sera. Era durante la guerra del Golfo, c’erano sempre allarmi. Au, au, au! Che cazzo te ne fregava a te se facevi l’impianto o no? Beccavi dodici milioni di vecchie lire ogni mese… e non hanno mai funzionato, mai (gli impianti, ndr). (Finisce di tagliare le cipolle e chiama il cane dentro). Gianni: Mo’ stai in pensione? Franco: Non faccio niente e non voglio fare niente proprio. A me servono 30 - 40 euro al giorno. Vado in banco, bancomàt. E poi c’ho il terreno mio. (Porge della carne). Gianni: Eh, il lavoro… jobs! Il regalo di Renzi, Jobs Act! Franco: Renzi? Macheccazzmenefotteamme di Renzi, che me ne fotte di quella faccia di cazz, quando è venuto Tot… Toti, Toti Giovanni, quello della Lega Nord, quell’altro (Bossi, ndr). Quello sì che piace a me. Azz, e la Madonn, io la prossima volta vado a votare a lui. Perché tutti gli stronzi stanno a Roma. (Porta un piccolo barattolo in cui secondo lui stanno sei chili di funghi essiccati.) Gianni: Tuo padre ha novant’anni e beve vino. Franco: E fuma pure. Ottantanove. Gianni: Buona salute. Franco: Grazie.
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Peppino, proprietario di una macelleria-ristorante a Miglionico, L'evoluzione della brace. Secondo una leggenda, un cittadino miglionichese chiese al re di Napoli che al suo paese fosse attribuito il nome di una capitale; il re glielo concesse. Da allora il paesello è conosciuto anche come Napulicch’.
Processione in onore di San Luigi Gonzaga ad Aliano, paese in cui fu confinato Carlo Levi.
Fra il 1963 e il 1980 Craco venne colpita da una frana, poi da un’alluvione, infine da un terremoto. Cessato di funzionare come luogo dell’esistenza umana, ora è al contempo un fantasma, una cartolina e un silenzioso set cinematografico (per sedici film, fino a oggi).
Dalla fenditura, un tempo una finestra, si vede lontano il camion tutto birre e panini con la salsiccia nostra buona e friarielli del giovane Michele. Lui agita le braccia: vuole una foto da lassù, così l’appende per i turisti (e per i giapponesi che a Craco sono venuti fare gli spot della Pepsi). Nella casa del medico, o dotture primo del paese (pieno di soldi, con una cappella tutta sua che non hai capito), gli affreschi religiosi scrostati sul soffitto levano lo sguardo dai buchi del pavimento, pertugi nascosti sotto al focolare dove i briganti fuggivano il potere. Ma non c’è più traccia né di briganti, né di pavimento: ora tutto è ridotto a un ammasso di polvere e di terra su cui capre clandestine usano passeggiare e lasciarvi le impronte. Enzo, detto Pablo Entroubbar perché non si droga ma gli piace il vino, è la nostra guida non ufficiale. Racconta di come sia stato il serbatoio d’acqua, l’acquedotto, a dare origine alla frana. Le montagne sono fatte di argilla, la terra cade. L’entrata della chiesa in rovina è protetta da quattro ringhiere. Una volta era bellissima, là ci stanno i marmi, vengono dall’Egitto. Qua sotto è pieno delle ossa dei morti. In molti luoghi della Basilicata vi sono tesori nascosti: quello di Craco sta qua dentro, forse sotto l’altare riconquistato dalla terra. All’aperto si sta sempre sotto l’ombra del torrione di Craco, o’ castello, che quando faceva bel tempo vedevi fino a Matera; lì abitava il Duca, uno che quando ti maritavi passava la prima notte di nozze con la sposa, tranne quella volta che uno s’è travestito da sposa, e ha detto ai paesani, se sentivano gridare, di non sentire. Enzo e i suoi otto fratelli sono tutti nel film di Francesco Rosi Cristo s’è fermato a Eboli. Lui è quello che nella scena del sanaporcelle tiene ferme le gambe alla scrofa.
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Francesco, detto Ciccio, davanti alla sua enoteca H20 a Matera. «Entri da Ciccio, e quando esci con un po’ di Aglianico in corpo si capisce se sei un uomo, un mezz’uomo o un quaquaraquà» (Gianni).
«Il portalettere di Grassano, un vecchietto arzillo, un po’ zoppicante, con un bel paio di baffi tirati in su, era celebre e onorato in paese, perché si diceva che avesse, come Priamo, cinquanta figli. [...] Lo chiamavano ‘u Re, non so se per la regalità del suo potere virile, o per i baffi monarchici». (da Cristo si è fermato a Eboli) ‘U Re è il bisnonno di Claudia, nella foto in una villa abbandonata a Craco.
Matera, un condominio degli anni ’60, quattro piani di scale. Verso il terzo, sul corrimano sta scritto “gli Elohim sono i nostri creatori”. Al quarto un anziano in sedia a rotelle e catetere ci apre la porta, e ci punta uno sguardo luminoso.
Domenico Notarangelo, intellettuale, giornalista, fotografo. «La Lucania non è più la Lucania di Levi. Si è evoluta, è diventata moderna. Allora c’era la fame, c’erano i pidocchi, la miseria si tagliava a fette. I Sassi, loro sono una fonte inesauribile di spunti e di ragioni per scrivere, sono l’icona della civiltà contadina. Oggi non ci sono più, perché i Sassi erano la gente che ci abitava, i suoi asini, i suoi sapori, i suoi odori. Non sono per la difesa del mito del buon selvaggio, guai a tornare ai tempi della mia infanzia. La Lucania di oggi ha altri problemi. C’è una società profonda, quella vera, che non conta niente, e c’è una classe dirigente che ne decide le sorti. Vedi la vicenda del petrolio. Questa discrasia fra la Matera reale e chi la rappresenta, è il grande peccato della città.» Доменико Нотаранджело, ex-dirigente del Partito Comunista, politico della strada. «La politica non mi ha dato la ricchezza, non mi ha dato il benessere, anzi, io sono fra i pochi dirigenti politici che abitano in una casa popolare. Ma la politica siamo noi, è la nostra pelle, il nostro sangue, la nostra circolazione, le nostre vene. Senza la politica siamo delle larve, siamo dei girini. Essa ti abitua a una cosa straordinaria, alla scoperta del rapporto umano.» Mimì, amico di Pasolini, padre spirituale di Gianni. «Pier Paolo mi chiamò per fare il centurione, una comparsa parlante. Con le macchine fotografiche in mezzo alle gambe, nascoste sotto la corazza, potetti fare molte foto sul set de Il Vangelo secondo Matteo. Hanno fatto il giro del mondo; ora fanno parte del mio archivio storico, fatto di fotografie, quadri, giornali, tessere di partito, manifesti, documenti che dappertutto si offrono di ospitare, tranne che a Matera.»
Istruzioni per un menu lucano a base di cialledda (piatto estivo dei contadini), spaghetti con pomodorini e telline pescate da voi a Metaponto (città della Magna Grecia) e una bevanda d’accompagnamento utilissima per contrastare il caldo opprimente.
Sul pianale della cucina c’è il pane di 8 o 9 giorni prima. Pane di Matera (solo semola di grano duro, lievito madre, sale e acqua). Mettete una bottiglia di gassosa in freezer. Prendete la macchina e andate al mare. Sulla strada prendete delle focacce e delle birre – qui va forte la Raffo – fatevele mettere in un sacchetto con ghiaccio e infilate tutto in una borsa termica. Guidate fino a Metaponto, da Matera sono una quarantina di minuti sulla SS 380. Qui morì Pitagora, più o meno nel 495 a.C.; oggi è una frazione di Bernalda (MT), il comune dove nacque Carmine Coppola, padre di Francis Ford e zio di Nicolas Cage. Il mare è pulito, soprattutto da quando gli altiforni dell’Ilva di Taranto non sono più in funzione (si scorgono guardando verso nord-est). Siete qui per pescare le telline, vi dovete arrangiare con le mani. Le telline sono dei molluschi bivalvi, delle specie di piccole vongole. Fuori c’è la conchiglia, dentro quello che mangerete. Entrate in acqua. Individuate una tellina che affiora dal fondo: è probabile che smuovendo la sabbia lì intorno ne troviate altre. Procedete così. Infilatele in una bottiglia con acqua marina. Bevete una Raffo. Focaccina. Ritornate al lavoro. Prima di tornare verso Matera riempite d’acqua di mare un’altra bottiglia che, arrivati a casa, verserete in una bacinella; qui tufferete le telline precedentemente risciacquate: l’acqua salata serve a far spurgare la sabbia. Cospargetevi di doposole in bagno. Il pane raffermo è ancora sul pianale: passatelo sotto l’acqua del lavandino fino a farlo ammorbidire. Fatelo a pezzettoni in una terrina. Aggiungete 4 o 5 pomodori tagliati.
Impastate con le mani. Aggiungete origano e anche timo, che cresce profumatissimo sulla Murgia di fronte a Matera. Tagliate mezza cipolla e aggiungete anche quella. Impastate. L’olio per ultimo; dopo che l’avete aggiunto non potete più toccare l’impasto con le mani, è la tradizione: date un’ultima girata con un cucchiaio. La cialledda è pronta: era il cibo estivo che i contadini si portavano quando uscivano per coltivare i campi d’estate. Fate bollire dell’acqua in una pentola. Buttateci i pomodorini, tipo ciliegino, solo per qualche minuto, così la buccia viene via più facilmente. Fate un soffritto in padella con aglio e olio, poi prezzemolo. Aggiungete i pomodorini sbucciati. Un bicchiere di vino bianco per sfumare. Ora dentro anche le telline. Lasciate cuocere alcuni minuti: le conchigliette si apriranno. Aggiungete del peperoncino. Procuratevi degli spaghetti di grano duro Cappelli. Raffaele Cappelli (18481921) fu senatore del Regno d’Italia e presidente della Società degli agricoltori: la varietà di grano che porta il suo nome è coltivata nella zona. Tiene il sugo come nessun’altra pasta. Ora avete cialledda fredda come antipasto e spaghetti alle telline come primo. Da bere: riempite ¾ di una caraffa con dell’Aglianico del Vulture rosso. L’ultimo quarto con una gassosa. Infilateci tre o 4 ciuffi di sedano. Uno spicchio d’aglio. E delle percoche (varietà di pesca a polpa gialla) tagliate a cubetti. La gassosa che avete infilato nel freezer stamattina: tiratela fuori, tagliate la bottiglietta di plastica con un coltello ed estraete la palla di ghiaccio; buttate anche anche quella nella caraffa. Gustatevi la tipica bevanda dei ciddari, cantine ricavate nei sassi di Matera, dove ci si ritrovava, finito il lavoro nei campi, a bere, contrattare la manodopera, giocare a carte. Si portava da casa il cibo e lo si condivideva. I ciddari sono scomparsi tutti nell’ultimo decennio. Sedetevi a tavola con qualcuno: chi magna ra sul s'affoca (chi mangia da solo si strozza).
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“La Madonna nera non è, per i contadini, né buona né cattiva; è molto di più. Essa secca i raccolti e lascia morire, ma anche nutre e protegge; e bisogna adorarla. In tutte le case, a capo del letto, la Madonna di Viggiano assiste, con i grandi occhi senza sguardo nel viso nero, a tutti gli atti della vita.” (da Cristo si è fermato a Eboli)
Viggiano è un paese di 3244 abitanti della val d’Agri (Potenza). A 12 chilometri c’è il santuario con la statua della Madonna Nera, protetta da una teca di vetro. A un paio di chilometri c’è il Centro Oli, il più grande impianto di stoccaggio e trattamento di petrolio d’Europa, di proprietà dell’ENI, protetto da una recinzione. La Val d’Agri è il giacimento petrolifero di terraferma più grande d’Europa; è anche un enorme bacino d’acqua: ci sono il lago artificiale del Pertusillo e un enorme sistema di falde e fiumi sotterranei. Per estrarre petrolio ci vuole acqua, molta acqua, circa 8 litri ogni litro di petrolio; e poi ci sono i reflui, liquidi contaminati che l’ENI trasporta tramite autocisterne da Viggiano al Tecnoparco di Pisticci (una novantina di chilometri su strade statali) o riversa nei pozzi petroliferi ormai esauriti, detti pozzi di reiniezione. Il pozzo Costa Molina 2, aperto nel 1983, esaurito, oggi è adibito a reiniezione. Si trova in zona sismica 1 che «è la zona più pericolosa, possono verificarsi fortissimi terremoti» (dal sito della Protezione Civile). L’ENI assicura che il pozzo è perfettamente impermeabilizzato, per impedire sversamenti di reflui nelle falde che alimentano il Pertusillo, che si trova a poca distanza. La professoressa Colella dell’Università della Basilicata ha effettuato dei rilevamenti nelle acque del lago: la concentrazione di idrocarburi in alcune zone era di circa 6500 mcg/litro; la soglia di precauzione di 10 mcg/litro. Ma la varietà delle acque può variare; così si sono analizzati i sedimenti, un registro chimico di ciò che avviene nel lago: in alcune zone le concentrazioni di idrocarburi
sono risultate di 559 mcg/litro; il limite è di 60 mcg/litro. La questione del petrolio in Basilicata è intricata: ci sono le ricadute occupazionali in una delle zone più povere d’Italia, le royalties pagate dalle aziende petrolifere ai comuni (18 milioni solo a Viggiano), la salute dei cittadini, la tutela dell’ambiente, i 180 euro di bonus benzina che ogni cittadino lucano riceve annualmente, gli odori percepiti dagli abitanti della Val d’Agri, gli agricoltori che non riescono a vendere i loro prodotti, quelli che hanno venduto i loro terreni all’ENI a prezzi molto alti. C’è il decreto "Sblocca Italia", del governo Renzi, che all’art. 38 definisce le attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi «di interesse strategico e di pubblica utilità, urgenti e indifferibili». Tradotto: le compagnie petrolifere non dovranno più confrontarsi con le istituzioni locali, ma direttamente con il Ministero per lo Sviluppo Economico. Fatto che riguarda il 77% del territorio della Basilicata. La "questione petrolio" non si può ridurre nello spazio di due pagine. Ci sono, però, alcuni dati semplici. L’anno scorso, su 7 miliardi di euro di ricavato delle aziende petrolifere, solo 420 milioni sono stati versati alla comunità in termini di royalties e compensazioni. Escludendo regioni e comuni, lo stato ha ottenuto 79 milioni di euro (costa di più Pogba). Inseguire l’indipendenza energetica tramite gli idrocarburi è una chimera: le riserve europee costituiscono lo 0,5% delle riserve mondiali; il consumo, invece, è il 20% su scala globale. Gli scienziati del CNR, leggendo i dati forniti dal sito del Ministero per lo Sviluppo, stimano che estraendo tutto il petrolio dal sottosuolo italiano – riserve certe e riserve probabili – avremmo approvvigionamenti al massimo per 32 mesi. La Germania, nel frattempo, ha stabilito per il 2050 l’obiettivo di coprire l’80% del proprio fabbisogno energetico tramite fonti rinnovabili.
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I primi insediamenti umani a Matera risalgono all’età paleolitica: inizialmente erano abitate le grotte tutt’ora visibili e visitabili (non ci va quasi nessuno) dal lato del canyon opposto a quello dove sorge la città attuale. Matera fu la prima città italiana a liberarsi dai nazifascisti, prima dell’arrivo delle truppe alleate. Matera è l’unico capoluogo di regione non raggiunto dalle ferrovie dello Stato. Tra le province di Matera e Potenza si trova la Val Basento, dove Enrico Mattei fece sorgere un polo industriale rivolto al settore petrolchimico, oggi quasi completamente abbandonato. C’è ancora la pista Mattei, dove atterrava l’aereo personale dell’imprenditore.
Ormai del resto la distruzione del mondo antico, ossia del mondo reale, è in atto dappertutto. Al posto dell'Italia bella e umana, anche se povera, c'è ormai qualcosa di indefinibile, che chiamare brutto è poco. (Pier Paolo Pasolini nel documentario Le mura di Sana’a)
A meno di 20 km da Matera c’è Altamura, che è già in Puglia. Qui, nel 2001, McDonald’s aprì un ristorante di 550 metri quadrati, con tanto di promozione in pompa magna. Luca Digesù, poco dopo, aprì una focacceria proprio lì a fianco: prezzi economici, prodotti buoni e freschi. Dopo un anno e mezzo McDonald’s dichiarò fallimento. Il pane di Altamura è diverso dal pane di Matera, che si presenta a forma di cornetto e in pezzatura da 1kg o 2 kg. Ecco quello che abbiamo mangiato alla “Taberna del Gitano”, di Laterza: olive majatiche e pane disponibili già sulla
tavola; carpaccio di cavallo con rucola e grana; salsicciotti di cavallo; involtini di cavallo in tre tipologie (spezzatino di cavallo; tutta la carne proveniva dallo stesso allevamento, poco distante); tutto accompagnato da vino locale. Tot. = 12,50€ a testa. Pálinka romena (un distillato) offerta dal proprietario, Giuseppe, di origine rom. Carmine Crocco fu un leggendario brigante, capo della banda del Vulture. Fu prima soldato dell’esercito borbonico: si diede alla macchia. Poi si arruolò con le truppe garibaldine. Ma la Lucania non ottenne nessun beneficio dall’appena conquistata unità d’Italia. Così, con la sua banda di ribelli, si unì ai tentativi di restaurazione di Francesco II, ultimo re delle Due Sicilie. Infine decise di combattere solo per se stesso. L’attore Michele Placido è suo discendente da parte paterna. Il monte Vulture (1327 metri di altitudine) è un vulcano inattivo dal pleistocene superiore, ma tecnicamente non ancora “spento”. S’innalza nei dintorni di Melfi (PZ), comune in cui ha sede uno stabilimento della FIAT. Ai lati delle strade, nella Val Basento e nella Val d’Agri, potreste imbattervi nei fiori della papagna. Si tratta di un oppiaceo. Fino a una cinquantina d’anni fa somministrare la papagna ai bambini prima di recarsi nei campi era una pratica abbastanza comune. Si faceva un decotto coi pistilli e l’infante dormiva beato, in alcuni casi per due o tre giorni. Qualcuno, dopo essere stato appapagnato, è morto, per qualche errore nelle dosi.
Quando vedi la Basilicata dal cielo vedi bellissimi campi, vigneti, bellissimi paesaggi. Vedi la terra come doveva essere! (da un’intervista a Francis Ford Coppola)
Qui in Lucania abbiamo il paradiso, ma non sappiamo sfruttarlo
(Michele, gestore del camion tutto birre e panini parcheggiato fuori dalle rovine di Craco, e appassionato di cantanti neo-melodici partenopei) Ne Il Vangelo secondo Matteo, di Pier Paolo Pasolini, la scena della crocifissione di Cristo e dei due ladroni è girata sulla Murgia di fronte a Matera, le cui abitazioni si scorgono sullo sfondo. Anche Mel Gibson (The passion) ha girato la scena della crocifissione sulla Murgia. Se volete fare due chiacchiere con Franco, quello nella foto a pag. 16, vi basta chiedere, una volta giunti a Guardia Perticara, di Franco quello che vive in fondo al paese. Le arance di Tursi (MT) maturano prima dell’estate. Sono ottime se le schiacciate e le mangiate con olio sale e peperoncino. Dalla Basilicata proviene la gran parte dell’acqua che va ad approvvigionare la Puglia, la Campania e la Calabria.
Il nostro benessere è fondato sul petrolio. Non possiamo permetterci che cada in mano ai nostri nemici. Ragazzi, se vi piace andare in motorino, sappiate che dipende dal petrolio. Volete che questo petrolio cada in mano al nostro nemico?
seguito all’invasione turca dell’Albania. Ciao, in arbërësche, si dice falem. Una notte prendete la macchina – o fatevi portare da qualcuno, se siete a piedi – e guidate fino alla Murgia. Da lì godetevi il paesaggio di Matera illuminata, al di là del canyon formato dal torrente Gravina. Ogni anno, in maggio, ad Accettura (MT) si svolge una festa popolare dalle radici arcaiche. La domenica dopo Pasqua viene scelto il cerro più alto nel bosco di Montepiano, il Maggio. La domenica successiva, nella foresta di Gallipoli-Cognato viene scelto un agrifoglio, la Cima. La domenica di Pentecoste i due alberi, portati in processione per chilometri, si incontrano ad Accettura, dove vengono innestati l’uno sull’altro, in matrimonio, sotto lo sguardo della statua di San Giuliano. I giovincelli, poi, si mettono a scalare l’albero (che può arrivare a una quarantina di metri) sotto lo sguardo della folla. Il presidente della regione Basilicata è Maurizio Marcello Claudio Pittella, figlio di Domenico, senatore per il PSI dal 1972 al 1983, e fratello di Giovanni Saverio Furio, detto Gianni, primo capogruppo italiano dei socialisti all’Europarlamento.
Secondo l’ultimo rapporto dell’Istat (15 luglio 2015) la percentuale di famiglie in povertà in Basilicata è del 25,5%; la media nazionale è del 10,3%.
Il sindaco uscente di Matera, Salvatore Adduce (Partito Democratico), nonostante la designazione della città a Capitale della Cultura, è stato battuto alle elezioni dello scorso giugno da Raffaello de Ruggieri (a capo di una coalizione orientata a centro-destra), 80 anni a ottobre.
San Paolo Albanese è il comune più piccolo della Basilicata, ha 229 abitanti. È uno dei 5 comuni lucani abitati dalla comunità arbërësche: coloni albanesi giunti qui a partire dal XVI secolo, in
Se vi presentate all’enoteca di Ciccio, quello della foto a pagina 22, (vini H20, via Collodi 2, Matera) con una copia di questo magazine, crediamo che un bicchiere di Aglianico ve lo offra.
(Alessandro Cecchi Paone, intervista a Corsera Magazine)
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Aria pesante A cura di Davide Gritti Fotografie di Lorenzo Arrigoni
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Nel 1953 lo scrittore Guido Piovene inizia un viaggio di tre anni lungo tutta l’Italia, da Bolzano alla Sicilia. Sul finire del 1954 visita Bergamo e la sua provincia. Davanti ai suoi occhi c’è la crisi delle industrie meccaniche, della seta e della lana, dei bottoni, dell’ILVA di Lovere, ci sono trentamila disoccupati. Ma quella che vede è un’immagine di “potenza e floridezza”. Due grandi imprese eccellenti, la Dalmine e l’Italcementi, comuni con degli “ottimi amministratori”, veri democristiani, che sanno rispondere alle esigenze della produzione e progettare grandi arterie stradali. A ipotecare un futuro prospero è però il lavoratore bergamasco, “quasi sempre contadino e operaio”, con grande voglia di fare, creare e costruire, e poco da chiedere. Le maestranze non si lamentano. Mentre un dirigente della Dalmine gioisce perché i suoi operai sono pacifici e tolleranti, Cesare Pesenti, proprietario di Italcementi e stimato capitano d’industria, propone di eliminare i sindacati, che, a suo parere, hanno creato una casta di “lavoratori privilegiati”, frenando il decollo. Ma c’è la voglia di lavorare, l’America sta arrivando. Il sogno di Cesare Pesenti nel 2015 è realtà. Dalla casa natia di Papa Giovanni XXIII, a Sotto Il Monte, si può ammirare quello spazio tra la Dalmine e l’Italcementi: l’Isola di Bergamo. Una ventina di comuni circondati da due fiumi, il Brembo e l’Adda, con 1000 abitanti per chilometro quadrato ed una densità produttiva enorme. Si possono contare i campanili e le cascine, ma ci vuole un rapporto di Confindustria per stabilire quante sono le imprese sul territorio. Non siamo davanti ad un distretto specializzato del Made in Italy, non quello del mobile della Brianza o dell’occhiale di Belluno, quassù c’è quasi tutto. C’è la meccanica di precisione, c’è la Brembo, la cartotecnica, il polo chimicofarmaceutico di Filago, la Bayer, il cementificio Italcementi di Calusco. Le grandi imprese si distinguono in mezzo a centinaia di sorelle minori in capannoni standard, che lambiscono i centri dei paesi. L’estrema diversificazione ha mitigato l’impatto delle crisi, che si materializza quasi per caso nella ditta che fallisce e lascia che l’edera dal giardino copra tutta la facciata. Come l’edera, dal tempo di Piovene ad oggi, si è diffusa la ricchezza, ben distribuita, non eccessiva. Come l’edera, dal tempo di Cesare Pesenti ad oggi, si è diffuso l’inquinamento: le polveri, i solventi, i gas di scarico. Le tecniche di trattamento dei rifiuti sono migliorate esponenzialmente, ma l’ambiente è un bene non infinito. Le discariche hanno perso il monopolio sulla rumenta, che ora viene o riciclata o termovalorizzata al meglio, nei piccoli forni di qualche azienda o in grandi forni da decine di migliaia di tonnellate di portata annua. Dal rifiuto all’energia elettrica e al teleriscaldamento. Le strade si sono fatte capillari, imprigionando i campi. Il traffico veicolare è congestionato, eccessivo, insostenibile, produce metà degli ossidi di azoto presenti nell’aria (approssimativamente NOX + O = Ozono, proprio lui), la metà di un numero grandissimo.
L’Isola è un territorio che sta in una parola: insalubre. Termine che viene ripetuto da sindaci, associazioni ambientaliste e comitati di cittadini, unico punto di accordo, prima delle scissioni e dei diverbi. La pace, costruita su un interesse comune e su un’attenzione solo parziale alle questioni ambientali, è crollata con gli anni, col crescere dei problemi e dell’attenzione. Un’aria pesante aleggia sulle questioni aperte, su quelle richieste di ampliamento o variazione di attività da parte delle imprese: un tempo quasi automaticamente accettate, giustificate e apprezzate ed ora contestate e discusse.
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L’Isola bergamasca è un territorio che sta in una parola: insalubre. Così accade all’inceneritore di Ecolombardia 4 a Filago un termovalorizzatore di rifiuti industriali speciali, attivo da decenni - che ha fatto delle richieste di variazione della propria attività. L’autorizzazione deve seguire un iter con doppia autorizzazione, regionale e poi provinciale, ed il coinvolgimento dei comuni vicini al termovalorizzatore. Madone, paese confinante con Filago, non ci sta. Chiede delle indagini epidemiologiche, che, secondo il comune, sembrano indicare un valore più alto della media provinciale di ricoveri per tumori nella fascia da 0 a 4 anni. La regione, gli altri comuni e Legambiente interpretano i dati non rilevando un nesso causale. Sul piatto ci sono le richieste dell’impresa, che a fronte di un aumento del materiale si impegna a migliorare le proprie tecnologie, riducendo l’impatto. Ottenuto il parere positivo della Regione, l’autorizzazione effettiva spetta ora alla Provincia. Il comune di Madone continua ad opporsi fermamente e, parallelamente, ha presentato un esposto alla Procura per danno alla salute contro ignoti. Così accade all’Italcementi di Calusco: l’azienda, la cui presenza è da tutti riconosciuta come gravosa sul territorio, chiede di poter aumentare la quota di combustibile derivato da rifiuti in sostituzione del pet coke, un sottoprodotto della lavorazione petrolifera, e di poter utilizzare anche rifiuti. Anche in questo caso le parti in causa si frammentano: l’amministrazione comunale si schiera apertamente e convintamente per l’autorizzazione, forzando sull’interesse di mantenere produttive le imprese locali e valorizzando le possibili compensazioni provenienti da Italcementi; la minoranza in consiglio comunale chiede che si apra, come accaduto con un caso analogo anni prima, un “tavolo politico” che coinvolga anche gli altri comuni e che si cerchi di sfruttare al meglio le possibili aperture dell’impresa, per un
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miglioramento delle tecnologie, una maggiore trasparenza e altre compensazioni ambientali, quali la riattivazione già promessa dello scalo ferroviario di Italcementi, che ridurrebbe sensibilmente l’inquinamento su gomma; alcuni comitati di cittadini, non solo locali e provinciali, si mobilitano con forza, con petizioni e sit-in, ritenendo in atto una trasformazione da cementificio a inceneritore, con gravissimi rischi per la salute di tutta la comunità, al di qui e al di là dell’Adda, spingendo sui progetti Rifiuti Zero. Le due questioni aperte, Filago e Calusco, raccontate dalla stampa locale in modo sporadico, sono solo una parte decimale delle problematiche della zona. Le imprese coinvolte sono solo una parte percentuale delle imprese inquinanti sul territorio. In mancanza di un qualsiasi tipo di ottica anche solo distrettuale vengono affrontati problemi puntuali come se si trattasse di questioni di sistema, con un ovvio divampare di asti e incomprensioni, dannosi ad un imprendibile interesse comune.
Le due questioni aperte, Filago e Calusco, raccontate dalla stampa locale in modo sporadico, sono solo una parte decimale delle problematiche della zona. Su tutto vince la difficoltà di raggiungere un coinvolgimento informato dei cittadini, dato il tecnicismo delle questioni e una forte sensazione di sfiducia. I comuni, quasi tutti oberati dai debiti, devono contare sull’urbanizzazione del territorio e sulle compensazioni economiche delle imprese, non vedono nella tutela dell’ambiente quella enorme opportunità di ottenere finanziamenti e riqualificare le imprese. Gli enti provinciali o regionali sembrano incapaci di coordinarli. L’attivismo ambientale vive una sua piccola guerra interna, tra associazioni storicamente radicate e legalmente riconosciute che cercano di migliorare il migliorabile e nuove realtà di partecipazione spontanea che con intransigenza propongono nuovi approcci radicali. Dalla vetta della torre di San Giovanni, a Sotto il Monte, il panorama non si estende oltre l’Adda, una nebbia candida lascia scoperto qualche campanile e qualche camino. Là sotto qualcuno produce, qualcuno crea e qualcuno distrugge.
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per esempio
(intervista ai Verdena, rockit.it)
In quale posto si mangia meglio a Bergamo? Ce ne sono un po'
(concerto Verdena @ cso Rivolta di Marghera, 28 febbraio 2015)
Alberto mangia il microfono
(intervista ai verdena, lascena.it)
Cosa vi piace trovare in camerino? Cibo
A cura di Giorgio Moratti Fotografie di Alessandra Beltrame
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Le band bergamasche intervistano i Verdena di furgoni rossi, odori e Zucchero Da Verdena Demotape del 1997 sembra che i tre ragazzi della Valle del Lujo ne abbiano fatta di strada. Invece no, sono ancora lì, a suonare nel pollaio di Badèa (Abbazia di Albino) dove tutto è partito venti anni fa. Il 27 gennaio 2015 è uscito Endkadenz Vol. 1, il sesto album in studio della band. «Abbiamo risposto veramente alle stesse domande per due mesi, cinque volte al giorno». Il 28 agosto uscirà Endkadenz Vol. 2 e nel frattempo i tre sono venuti a trovarci in redazione, ma non per la solita intervista: abbiamo chiesto a 15 band bergamasche di scrivere le domande per i Verdena. Alla prima domanda però già si invertono i ruoli «Avete cartine voi?». Giusto il tempo di un caffè per tutti (non per Alberto: «Mi sveglia solo a guardarlo, il caffè») e si parte con la serie di domande fra tecnicismi e ignorantate. Esattamente come ce la immaginavamo. (A) parla Alberto, voce e chitarra – (L) parla Luca, batteria – (R) parla Roberta, basso
PLASTIC MADE SOFA Di cosa si nutrono le vostre canzoni quando non siete sul palco? (L) Alla fine si suona e basta, quindi
penso sia quello, cioè proprio il piacere dello strumento e di suonare. (R) In fin dei conti in saletta siamo noi tre. (R) Siamo sempre alla ricerca di soluzioni nuove, nel senso che non ci va di fossilizzarci. (L) Magari a tanti non piace questa cosa perché sai, il pubblico si affeziona alle cose, ma se ti siedi poi il rischio è quello di diventare impiegati della musica. (A) Paradossalmente, ciò che ci fa rimanere noi stessi è proprio il cambiamento. (L) Se facessimo dischi meno ricercati sarebbe più facile, anche venderli. Invece sperimentare può farti scontrare anche con ore di nulla durante le quali ti viene da pensare “faccio schifo”. (A) Sperimentando si trova anche un entusiasmo maggiore, che alimenta la voglia di continuare con lo stesso spirito. (L) Le nostre canzoni si nutrono di tante cose... (ride, ndr) (A) Ma anche di quello che ascoltiamo, perché, come diceva George Harrison, “quello che mangi finisci per cagarlo”, ed è esattamente quello che succede nel cervello. Anche la musica che senti al ristorante o dal benzinaio ti influenza. Siamo influenzati anche dagli One Direction. Anzi, li sto ascoltando un sacco perché mio figlio è un po’ impazzito, ma poco male: alla fine sono come gli Weezer senza distorsione. Comunque ieri sera guardavo i dischi e basta, li guardavo ma non ho ascoltato niente. A volte li guardo e basta. Ho letto molto. Invece Achtung Baby degli U2 l’ho ascoltato ed è sempre bello quel disco.
ANDREA ARNOLDI E IL PESO DEL CORPO Roberta: nella musica italiana di sempre, qual è secondo te la canzone con il giro di basso per eccellenza? (R) Non ascolto musica italiana, ma mi
ricordo che quando ho sentito per la prima volta gli One Dimensional Man che aprivano al concerto dei Kepone 2 nel '97/'98 ero rimasta colpita dal suono di basso di Pierpaolo Capovilla: bello cattivo, tosto. Ho pensato: “Anche io voglio un suono di basso così”. Suonavo da poco, quindi ero andata a chiedergli che amplificatore usasse, perché non sapevo nulla di ‘ste cose. (A) Il problema è che non ascoltiamo la musica italiana, quindi magari ci stiamo sbagliando di grosso. (R) Forse anche qualcosa degli Scisma. Però, per intenderci, il giro di Elefante 3 è ispirato al suono dei Kepone e tra l’altro è uguale anche a un giro dei Kyuss. Luca: se perdi le bacchette, dove le cerchi? (L) Adesso ho il porta bacchette sul tim-
pano... Ma intendi durante un live o nella vita? (A) Bè, un giorno io diventerò cieco. Lui perde le bacchette, ma nel senso che mentre stiamo suonando gli partono fiuuu e io sono di fronte alla batteria in saletta. Se mi prende in faccia mi uccide. (R) Io invece rischio di essere decapitata perché suono vicino al piatto crash e ogni tanto cade. (L) A volte mi fermo proprio perché sento che le bacchette si stanno rompendo a metà e se vado avanti rischio che mi partano. (A) Hai presente se mi prendi sulle corde vocali? Chissà che versi escono. Poi registriamo tutto quindi magari esce qualcosa tipo “Waaaa!”. L’ultimo verso… Figata.
1) Achtung Baby, settimo album degli U2, viene pubblicato il 18 novembre 1991. 2) Band americana attiva discograficamente dal '94 al '97. 3) Sesta traccia de Il suicidio del samurai, album dei Verdena , 2004.
RIKY E I SUOI AMICKY
Come sta lo zio Fabrizio? Sta bene, è in forma. SPREAD Se stenuate in più non siete più anoidi? 4 (R) Che stronzi. (ride, ndr) (A) Certo, solo
nei mesi bisestili. In realtà è una frase dei Gea, un altro gruppo bergamasco, però l’ha tirata fuori Enrico degli Hogwash, che aveva un quadernino pieno di parole assurde e neologismi inventati da loro. L’ho letto perché avevo bisogno di parole e quindi “stenui”, “bisestile”, “anoide” cioè a forma di ano, “mestile” che sono le mestruazioni ma bisestili. Insomma tutte cose così, invenzioni bergamasche. (L) Strabello registrare Viba EP. (A) Sì, l’abbiamo fatta nello studio degli Hogwash. Pensate che in futuro pubblicherete alcuni brani nella versione originale in inglese? (A) Non è inglese, è maccheronico, que-
sto è il problema per il quale non pubblichiamo mai niente. (L) Abbiamo anche un sacco di jam strabelle, però lui canta in quella lingua lì, che alla fine comunque sembra inglese. (A) Sì, Nik diceva che sentiva delle frasi con un senso, anche se in verità dicevo parole a caso. (L) Abbiamo pensato spesso a pubblicarle. (A) Il Suicidio del Samurai 5 è molto meglio in inglese che in italiano. (L) Anche Muori Delay è una bomba. (L)
Per Endkadenz i primi 7 pezzi li abbiamo fatti anche in inglese, l'italiano non funziona all'estero. (R) L’italiano è una lingua musicale a detta di tutti gli stranieri, ma la questione va al di là del testo, è proprio di credibilità degli italiani, fuori dall’Italia non vengono presi in considerazione. (L) Poi, quando suoniamo all’estero, la gente che ci sente apprezza. (R) Sì, alla gente piaceva ma quando chiedevano che lingua fosse quella dei testi erano molto sorpresi che dall’Italia potesse uscire qualcosa di rock. (A) Ma il problema non è la gente, sono le etichette straniere, e questo problema potrebbe essere anche superato. (L) Magari tra 120 anni. SONARS Cosa ne pensate dell'utilizzo di iPad e smartphone come veri e propri strumenti musicali? (A) Sa tutto di noi, che domande vuo-
le fare? Comunque ci siamo divertiti un sacco a usare iPad e app per fare orchestrazioni, trombe… (L) Suoni strani. (R) Sempre come sovraincisioni, mai come punto di partenza. (A) Mai fatto un pezzo partendo dall’iPad, di sicuro, però si potrebbe fare in futuro. (R) Può essere che ci venga in mente di utilizzare una tromba in un punto della canzone, ma conosciamo un trombettista disponibile in 10 minuti? No. Allora proviamo con l’iPad. (A) Che in realtà ha dei suoni che sembrano proprio delle trombe vere, riescono a fingere anche gli sbagli. In fase di registrazione l’iPad è servito anche per le voci, loop o cori su multitraccia. Anche live abbiamo questi supporti. L’importante è avere strumenti nuovi e poter provare un sacco di cose in più, l’apertura fa parte della sperimentazione.
4) “Se stenui in più non sei più anoide, mestile” è un verso tratto da Stenuo, traccia 2 di Viba EP, 2000. 5) Terzo album dei Verdena, pubblicato nel 2004.
Riguardo alla registrazione so che avete usato dei microfoni a nastro degli anni '40 e '50, che gli stessi Elvis e Johnny Cash utilizzavano. Quali differenze avete notato rispetto ai microfoni moderni da studio? (R) Sono più sporchi. (A) Proprio nel sen-
so che puzzano, sono pieni di polvere. Poi, a parte il discorso relativo al risultato tecnico dei microfoni anni '50 e '60 (che comunque sulla voce tanta roba), gli odori dal vivo fanno la differenza, di brutto. Anche quando stai suonando e senti l’odore di costine, per esempio mamma mia… Gli odori influenzano parecchio, anche l’odore di ascelle, quando stai suonando dal vivo e ti arriva la svampata e dici, cazzo, sto sudando, strabello. Fa un bell’effetto, mi riempie di gioia. Mentre in saletta, l’odore di ascelle meglio di no. Però forse non volevano sapere questo, i Sonars. CORNOLTIS Cosa ne pensate degli abusi edilizi nella Valle del Lujo? 6 (R) Bestemmiamo ogni volta che ci passiamo davanti. (L) C’è stato un brut-
to momento, anni fa, in cui l'hanno proprio devastata. (R) La cosa più triste è che la metà delle cose che hanno costruito son vuote, le fabbriche che erano aperte ora sono quasi tutte chiuse, e già questo mette tristezza; mentre le palazzine, le villette, le case nuove sono invendute e quindi ti girano doppiamente i coglioni. (L) D’altronde dovevano lavorare, sai, così dicevano... Era più o meno nel 2006, il periodo era quello di Requiem e in Caños 7 il tema è sicuramente presente. (A) Sì, anche abbastanza chiaro, ci siamo fatti capire. (L) Poi sono influenze che
passano, purtroppo ci si abitua anche al brutto. (A) Ormai il coso grigio è lì. Siete soliti non tirare l'acqua dopo aver urinato? (R) Io ovviamente no. Cioè sì, tiro l’acqua. (L) A me ogni tanto piace pisciare
nel lavandino. Anche per sperimentare suoni diversi (ride, ndr). Anche nel camino era successo. (A) La cosa migliore è cagare e pisciare nello stesso momento. Cosa ne pensate di Zucchero Fornaciari? (R) Ha scritto delle belle hit (ride, ndr).
Ogni tanto ci divertivamo a cantare le sue canzoni. (A) È uno dei pochi italiani che ci divertono. La musica italiana non è molto divertente. Ascoltando Zucchero non mi sento così infastidito. Di solito sono infastidito dalla musica italiana, ma lui non è così patetico e paranoico. E poi copia tutto, non gliene frega un cazzo, fa straridere tutto questo. SAKEE SED Spesso il pubblico e i giornalisti vi definiscono "alieni", "spaziali" o "supersonici". Credete in altre forme di vita che pilotano dischi volanti nello spazio? Se sì, che musica ascoltano secondo voi? (L) Io ci credo e ascoltano The Piper at
the Gates of Dawn, il primo disco dei Pink Floyd. (A) Anche io ci credo. Sarebbe interessante avere uno scambio musicale con gli alieni per vedere che cosa hanno inventato loro, sarebbe musica completamente diversa. Oppure ascoltano Zucchero, copiano Zucchero. Tutti che si vestono uguali. Tutti uguali, anzi, tutti Zucchero. Il pianeta di Zucchero.
6) La valle dove si trova Abbazia (Badèa), frazione di Albino in cui sono nati i Verdena. 7) Traccia 7 di Requiem, quarto album dei Verdena, 2007.
Ci vendete il furgone rosso? (R) Sì, subito. Anzi no, Luca ci è troppo affezionato, quindi non si può. (A)
Eh sì, colpa sua, non vuole separarsene, ehm ehm… (R) Ci costa un sacco e non possiamo usarlo, perché non ci stanno gli strumenti e per i viaggi lunghi non va bene. (L) È un po’ vecchio lui, però va da dio, va ovunque… Glielo affittiamo a un buon prezzo (trattativa in corso, ndr). (R) 50 al giorno e la chiudiamo lì. Comunque abbiamo forato recentemente, quindi è fuori servizio al momento, ma di venderlo non ce la sentiamo. CAPRE A SONAGLI In Endkadenz secondo noi c'è anche un corno inglese equalizzato sui 1000. Confermate? (L) (ride, ndr). (R) No, francese! (A) Se
equalizzato sui 1000 non ricordo, però il corno francese l’abbiamo usato in Diluvio 8. Comunque è uno di quei suoni resi con l’iPad e ce n’è molto di più in Endkadenz Vol. 2 rispetto al Vol. 1. VERBAL Da venti anni dovete fare i conti con il mercato della musica in Italia, con le case discografiche, con la promozione, con i giornali. Come combattete il conformismo? (A) Non lo combattiamo, direi. Ades-
so sono una macchinetta nel rispondere alle interviste, prima ero più combattente. (L) Durante Requiem non ne rilasciavamo. Avevamo un comunicato stampa quasi completamente vuoto.
Sai quella roba che mandi ai giornali in cui già un po’ te la tiri da solo, “siamo un gran gruppo” eccetera, in cui descrivi anche i pezzi e poi i giornalisti usano le tue frasi nelle recensioni. Ecco, invece per Requiem non avevamo fatto niente, erano state scritte solo le informazioni base. (A) Quest’anno, quando è uscito il disco, ho risposto veramente alle stesse domande per due mesi, cinque volte al giorno. A un certo punto ripetevo le stesse cose ed ero anche contento perché mi ricordavo esattamente le stesse risposte, con le stesse parole. Un tempo invece rispondevo sempre in modo diverso, a ogni giornalista davo versioni differenti, almeno mi divertivo un po’. Siete ricercatissimi per interviste da chiunque si occupi di musica. Qual è domanda che vi sta più sui coglioni? (L) Quella roba di Endkadenz è insop-
portabile. Spiegare il perché del titolo, la storia del tipo che si schianta dentro 9. (A) Ma no, quello è bello da spiegare. Invece le domande sul mondo indie non le sopporto. Ci mettono sempre in questo mondo indie a cui non mi sento di appartenere. Tutti insistono, ma non è vero che siamo indie. Noi siamo stra indie! (R) A me dà più fastidio quando chiedono “a chi vi siete ispirati per scrivere questo disco?”. Andresti mai a chiedere a uno scrittore “A quale scrittore ti sei ispirato per scrivere il tuo ultimo romanzo?”. Cioè, è un po’ offensivo. Al massimo puoi chiedere che musica hai ascoltato in questi anni. (A) Come se fosse automatico ispirarsi a una cosa in particolare. Un’altra domanda è: “Cosa vogliono dire i tuoi testi?”. Ma come i miei testi? Tutti? Devono voler dire una sola cosa, la stessa? Poi è ovvio che i miei testi non vogliono dire un cazzo (ride, ndr).
8) Traccia 7 di Endkadenz Vol. 1. 9) Il titolo Endkadenz è tratto dal finale di una rappresentazione teatrale in cui un uomo si schianta in un timpano dando il colpo, la cadenza finale.
RICH APES Quanto conta per voi il legame con la natura? Ispira la composizione dei vostri brani e vi trovate mai a scrivere nutrendovi dell’energia che offre il bosco?
chio, prima di morire me li riascolterò tutti. Li guardo e basta. Ogni tanto cerco su YouTube i nostri live per ricordarmi i pezzi, come mettere il distorto e come schiacciare i vari pedali, soprattutto delle canzoni vecchie.
(L) Non abbiamo mai scritto nel bosco.
(A)
Al mare alcune robe. E poi la nostra saletta non ha finestre. (A) Quindi natura morta, mortissima, al massimo qualche ragno. Noi siamo cresciuti nel bosco quindi lui c’è nella nostra musica, ma è un’influenza intrinseca. (L) Anche se una bella tendata dà sempre una bella carica. (A) E qui si torna a Caños…
Non riesco ad ascoltare i nostri dischi.
Al di là del nome Verdena, di che colore è la vostra musica?
GOTTO ESPLOSIVO
(R) Dipende dal pezzo: ci sono pezzi neri, pezzi gialli… Pezzi Fuxia!10 (A)
Cerchiamo di assomigliare a un arcobaleno. Però c’è anche il nero. Un arcobaleno con i contorni neri. Cerchiamo di essere colorati ma, ahimè, siamo circondati dall’oscurità. FIRST CLASS PASSENGER Oltre all'aspetto prettamente musicale, in cosa deve impegnarsi una band proveniente da un contesto provinciale per emergere? (L) Suonare tanto, fortuna... (A) La co-
municazione anche. Ma un ufficio stampa funziona bene se funziona bene la band, è un gioco di squadra. Anche se un gruppo ha dei limiti bisogna trovare il bello che sta nel brutto, bisogna essere molto autocritici. Noi lo siamo, ci odiamo. Io non riesco ad ascoltare i nostri dischi. Continuo a volerli ascoltare ma non riesco, li ascolterò da vec-
Quanto vi sentite in dovere di assecondare il vostro pubblico nella scelta della tracklist dal vivo? (L) Qua torniamo in pieno su una di-
scussione aperta settimana scorsa. (A) Cerchiamo sempre di scombinare l’ordine, ma soprattutto per l’ultimo tour lo scheletro rimane sempre fisso e dentro ci si gioca un po’. (L) La questione è che ora, avendo più pedali, tastiere e storie malate, dovremmo cambiare strumenti ed equalizzazioni varie a ogni pezzo, invece cerchiamo di trovare un buon compromesso. C'era in Val Seriana qualche realtà musicale che vi ha spronato a prendere la via della musica? (R) Hogwash. Andavamo a sentirli suo-
nare all’epoca quando eravamo piccoli, e per noi erano un grande riferimento. (L) Andavamo a sentire tutti in verità, ma gli Hogwash sono stati i più avanti. Sono stati i primi a registrarsi da soli, ad avere i pedalini strani, arrangiamen-
10) Fuxia è la prima traccia di Verdena Demotape, 1997.
ti strani. Tailoring, il loro secondo disco era davvero malato. (A) Comunque, anche adesso i gruppi di Bergamo ci danno molto. FLETCHER Da cosa sono state dettate le scelte di suoni in Endkadenz? L'approccio è stato diverso? (L) È stato completamente diverso. (A) A livello sonoro tutto entra in qual-
che cosa di nuovo rispetto ai dischi precedenti. È cominciato dai contrasti fra il distorto generale e il pulito di basso e batteria. (R) Siamo proprio partiti dai suoni, mentre in passato non era così. Componevamo le canzoni e poi in fase di registrazione sperimentavamo amplificatori e strumenti diversi. (A) Il suono di Endkadenz è nato circa cinque anni fa quando ci hanno regalato un pedalino, esattamente dopo le date in Sardegna.
no ripercussioni, chi vuoi che se ne accorga, solo gli appassionati. Può essere che incida un po’ dal punto di vista della comunicazione, mi vengono in mente i Radiohead dell’epoca che avevano chiamato il disco OK, Computer 11. Poi la musica ormai si ascolta su supporti dove non si può capire la differenza fra analogico e digitale, ma la nostra è una scelta esclusivamente artistica. Quanto conta da 0 a 10 ai fini di quel che fate l'essere bergamaschi? (A) 6! (R) Lo siamo, quindi conta! (A)
La musica bergamasca, il rock bergamasco che gira ha un qualcosa in comune, una cosa incredibile. Penso sia per via della città stessa, devi stare davvero attento per sentire tutte le piccolezze. Ascoltavo ieri Le Capre a Sonagli e si capisce che sono bergamaschi. La musica bergamasca ha un’impronta. (R) Se fossimo cresciuti che ne so, a Palermo, non avremmo fatto i dischi che abbiamo fatto, sarebbero stati diversi.
IL BEPI MOOSTROO La scelta dell'analogico è da lodare. Ha anche ripercussioni sul lato commerciale? Non è un po' come combattere l'inquinamento andando in giro col calesse? (L) Il problema dell’analogico è il lato
economico: i tecnici costano, le bobine costano, le macchine le devi sempre riparare. (A) È una spesa apocalittica, il nastro. Poi il risultato è fantastico. Ma, per intenderci, a un gruppo esordiente non ci sentiamo di consigliarlo. (L) Conviene registrare su quattro piste a cassetta. (A) No bè, Luca, conviene il digitale (ridono, ndr). (R) Dal punto di vista commerciale non credo ci sia-
Cosa ne pensate della mostruosa scena bergamasca? (A) Ci sono molti gruppi che ci piaccio-
no e con i quali, quando possibile, cerchiamo di suonare: Spread, Le Capre a Sonagli, Sonars e i Rich Apes, con cui suoneremo al Filagosto il 6, ma ce ne sono tanti, davvero. (L) I Rich Apes hanno fatto un gran disco. Sto ascoltando anche i Midnight Breakfast, un bel blues melodico. C’è tanta roba e in tutti c’è un tocco di psichedelia. (A) In tutti c’è anche un tocco di nuovo, è davvero un bel momento per la scena bergamasca.
11) Il titolo dell’album è sintomo dell’avvicendarsi della tecnologia digitale e di quella analogica, della perfezione informatica e dell’emozione umana.
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Interviste impossibili a cura di Alessandro Monaci Illustrazione di Davide Baroni
Intervista a
Jean-Baptiste Bernadotte O IS P S T
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Nasci incendiario, muori re
La Rivoluzione ha reso la società fluida come non lo era stata mai. Una persona abbastanza intraprendente può scalare molte posizioni sociali e accumulare grosse fortune, a patto di sopravviverle... Bernadotte, un uomo affabile e dai modi gentili, guascone di nascita e carattere, ha compiuto l'ascesa più straordinaria di tutti: da piccolo borghese è arrivato ad essere incoronato re.
La sua carriera è a dir poco favolosa! Come iniziò? Mio padre era un piccolo avvocato di Pau, ma io dopo i primi studi non ebbi intenzione di seguire le sue orme. Incontrai un sergente reclutatore a 17 anni. Lasciò che mi pavoneggiassi con la sua divisa, e ovviamente in seguito riuscì a convincermi ad arruolarmi. Partì da soldato semplice quindi? Sì, solo dopo 5 anni fui promosso caporale. Dopo altri tre sergente maggiore. È da questo periodo che deriva il nomignolo Sergent Belle-jambe. Ma, non essendo nobile, non potevo aspirare a divenire ufficiale. Poi con la Rivoluzione cambiò tutto? Faccia lei i conti: nel 1791 venni promosso tenente, dopo 11 anni dal mio arruolamento. Meno di 3 anni dopo ero generale, e avevo 31 anni. Nel 1804 poi fui fra i primi 18 marescialli (massima istituzione dell'esercito francese ndr) nominati da Napoleone. Il pericolo esisteva anche per i gradi alti dell'esercito? Su 1378 generali, 994 furono sottoposti a misure disciplinari e 55 finirono sul patibolo. La metà dei marescialli riportò ferite in battaglia e 3 ne morirono. Oudinot arrivò a contarne 8, io mi limitai ad essere ferito una volta alla testa e una al collo. Rischi ben ricompensati però! Le racconto un aneddoto: Lefebvre, un altro maresciallo, ad un amico che gli invidiava il suo magnifico palazzo a Pari-
gi disse: «E così tu mi invidi! Ebbene, vieni con me nel cortile. Ti sparerò venti colpi a 30 passi; se ti manco, la casa sarà tua con tutto quello che contiene». L'amico ovviamente rifiutò, al che Lefebvre disse seccamente: «Sono sfuggito a migliaia di pallottole sparate a distanza ben più ravvicinata prima di avere tutto questo». Che personaggi erano i marescialli di Napoleone? Erano tipi che non avrebbero esitato a sbudellarvi se ne avessero avuto un tornaconto. Sul campo di battaglia, però, erano inestimabili. Si dice che Lei, fervente giacobino in gioventù, abbia sul petto un tatuaggio con scritto "Morte al re"! Non mi toglierò di certo la camicia di fronte a lei… I giacobini però l'ammiravano? Incontrai due volte Saint-Just, rappresentate del popolo inviato da Robespierre. Imbaldanziti dalla sua presenza, una delegazione di dodici sergenti si presentò ai generali per chiedere migliori alloggi. Fui chiamato a risolvere la situazione, spiegando loro quale differenza ci fosse tra un accampamento e un club. Io non dissi nulla, estrassi la spada e iniziai a colpire di piattonate i sergenti. In effetti lei ha la fama di generale che sa tenere a bada i suoi uomini anche dopo la battaglia. Sono contrario all'atteggiamento rivoluzionario secondo cui fare la guerra deve fruttare da sè la propria ricompensa, quindi mi opposi sempre ai saccheggi. →
Le sue idee politiche le furono d'ostacolo quando fu inviato a Vienna come ambasciatore, esatto? Gli austriaci erano diffidenti con me. Riuscivo ad affascinarli, ma per la maggior parte di loro ero il rappresentate di un regime sanguinario che aveva assassinato un'arciduchessa austriaca. Io, d'altronde, non feci nulla per nascondere le mie idee repubblicane, anzi, facevo sfoggio di un pennacchio tricolore sul cappello (simbolo repubblicano nda). Immagino non fu apprezzato. La popolazione viennese in tumulto assaltò e saccheggiò l'ambasciata francese. Sua moglie non rientra fra i motivi di screzi con Napoleone? Désirée Clary era stata fidanzata di Giuseppe Bonaparte, poi Napoleone lo aveva convinto a sposare invece la sorella maggiore, salvo iniziare lui stesso una fitta corrispondenza amorosa con Désirée (decisamente più graziosa). Lui però la lasciò per sposare Giuseppina de Beauharnais. Lei ne fu sconvolta, e sospetto che la mia fama di uomo capace di tener testa all'imperatore non ebbe un peso secondario nella sua infatuazione per me. Tra le altre cose, sposandola divenni cognato di Bonaparte. Come mai fu scelto come erede al trono svedese? L'erede di Carlo XIII morì nel 1810.
Lui voleva scegliere un sostituto danese, ma ciò non rendeva felici i patrioti svedesi, da sempre loro antagonisti. Si rivolsero quindi a Napoleone per risolvere il conflitto: io, grazie alla moglie, ero un suo parente e avevo fama di essere un buon amministratore; in più avevo trattato con gentilezza gli ufficiali svedesi in passato. Da monarca esitò a dare battaglia ai francesi. Scrupoli verso i vecchi compagni d'arme? No, infatti battei Oudinot e Ney. Ogni goccia di sangue francese però mi allontanava da una possibile incoronazione a Parigi, mentre una sconfitta avrebbe minato la mia fama di generale, facendomi perdere anche la corona svedese. Napoleone come considerò la sua condotta da principe svedese? Mi accusò di aver causato la sua caduta, comportandomi da svedese e non da francese. Ma io non promisi né palesai mai l'intenzione di mantenermi fedele a lui. Posso quindi essere accusato di ingratitudine, non di tradimento. E lei come considera Napoleone? Era un furfante, un flagello del mondo, e andava ucciso. Che effetto le fa essergli sopravvissuto? Tristezza. E dire che io fui maresciallo di Francia e ora soltanto re di Svezia.
Tutte le risposte trovano conferma in: — Federico Orsi, I marescialli di Napoleone, Corbaccio, Milano 1931. — David G. Chandler, I marescialli di Napoleone, BUR, Milano, 2001.
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CULT – Come credi tu a cura di Ormiro Croncio - Gruppo Cultras
Il culto del mese
Tatăal nostru care eşsti în ceruri, sfinţteascăa-se numele tăau; vie împăarăaţtia ta; facăa-se voia ta, precum în cer aşsa şsi pe păamânt. Pâinea noastrăa, cea de toate zilele, dăa-ne-o nouăa astăazi; şsi ne iartăa nouăa greşselile noastre, precum şsi noi iertăam greşsiţtilor noşstri; şsi nu ne duce pe noi în ispităa, ci ne mântuieşste de cel răau. Amin. [“Padre Nostro” in lingua rumena]
† Culto ortodosso rumeno Parrocchia di Sant’Alessandro in Colonna, Bergamo
LOCATION †††††
VIBE †††††
INTEGRALISMO †††††
Padre Gheorghe Valescu è il responsabile della comunità ortodossa rumena1 a Bergamo. A vederlo mette un po’ d’inquietudine: stritolato da pesantissime vesti, barba lunga e scompigliata come si conviene, sguardo profondo e glaciale stile Rasputin. Celebra la domenica alle 10:30, in un piccolo auditorium al 35 di via Sant’Alessandro, proprio accanto alla basilica: una sorta di sala del mutuo soccorso temporaneamente adibita al culto della “retta opinione” (orthódoxos, dal greco orthós “retto” e dóxa “opinione”). Al momento, infatti, la comunità è costretta al nomadismo: prima celebravano stabilmente a Longuelo, poi la ristrutturazione della chiesa li ha obbligati al trasloco; il ripiego sarebbe dovuto essere la cappella dei Riuniti, ma non se n’è fatto più nulla. Per ora sono ospiti della parrocchia di Sant’Alessandro, che celebra alla stessa ora e a pochi passi di distanza. Arrivando è la prima cosa che si nota: a sinistra la fastosa e fresca abbondanza dell’architettura cattolica, a destra la modestia degli ortodossi, stipati in dieci metri quadrati, umidi e caloriferi, in cui hanno cercato (ahinoi, piuttosto invano) di restituire qualche goccia di quella sacralità che solitamente si riversa a secchiate su chiunque poggi piede in un’autentica chiesa ortodossa. Padre Gheorghe, invece, è costretto ad accontentarsi: un modesto altarino e qualche immagine sacra gettata qua e là sul muro, tra gli infissi in alluminio di finestre senza arte ne parte, purtroppo, devono bastare. Lo spettacolo della liturgia non ne risente, però. Il sacerdote si getta in una due ore di incessante litania mono-nota (in rumeno, ovviamente), regalando emozioni ogni qualvolta la sua voce salmodiante si contrappunta a quelle del coro (quattro elementi, tutti presi benissimo). La partecipazione è alta e il trasporto aumenta quando le preghiere si trovano sovrastate dalla prepotenza delle campane cattoliche che ora rintoccano la fine della messa, ora annunciano il mezzodì. Durante la celebrazione si vedono i fedeli ripetere più volte un insolito segno di croce 2: pollice, indice e medio uniti a simboleggiare la Trinità; anulare e mignolo attaccati al palmo per la doppia natura di Gesù, umana e divina. Fronte, ventre, spalla destra, cuore e poi un inchino: c’è chi tocca terra, chi la gamba, chi piega solo il capo e chi sembra spargere a terra i semi della propria fede. Durante l’Eucarestia ognuno si serve da solo, pescando grossi tozzi di pane da un grande secchio, mentre il vino lo prendono solo i bambini, da un cucchiaino. Dopo due ore e un quarto il culto termina: rinfresco finale con merendine, biscotti e manicaretti hand-made. Ce ne torniamo a casa con un Saccottino tra le mani, teneramente offertoci da un bimbo che certo avrebbe molto da insegnare in termini di accoglienza degli “stranieri”. 1 Quella ortodossa rumena è una Chiesa “autocefala”, cioè con un Patriarca autonomo e sovrano.
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2 Il gesto è ripetuto ogni volta che il sacerdote nomina un membro della Trinità.
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Interessanto del mese a cura di Haarine Glarice – Gruppo Cultras
San Rocco di Montpellier NASCITA Montpellier, Francia, 1345-1350. MORTE Voghera (PV), Italia, 1376 o 1379. PATRONO DI Emarginati, appestati, pellegrini, operatori sanitari, volontari e cani.
“Un tipo curioso, quello. Faceva un po' pena, a dirla tutta. Appena mi ha visto ha iniziato a parlare a raffica, credo più per la fame che per altro. Tornava da un pellegrinaggio a Roma e, stando a lui, dopo aver guarito un cardinale aveva conosciuto Sua Santità Urbano V. Era proprio rinsecchito, quel bipede: magro da far impressione, una sgranocchiatina gliel'avrei data volentieri. Dalla farneticata iniziale ho capito che: a) veniva da una famiglia benestante di Montpellier; b) a vent'anni aveva donato tutto per partire; c) nel suo percorso aveva guarito tantissimi appestati imponendo loro il segno della croce. Come poteva esser ridotto così frusto, vestito di cenci e pieno di bubboni (oltre a quell'orrida piaga purulenta sulla gamba) non ne ho idea: una simile fama taumaturgica avrebbe dovuto indurlo a salvarsi da solo la pellaccia. Nel corso del suo infinito soliloquio, l'apice del delirio l'ha toccato allorchè mi ha mostrato esaltato un angioma a forma di croce sul petto: Amico, seriamente stai considerando il fenotipo di una casualissima combinazione genomica che ti ha dotato di una non-estetica macchia rossa a X maiuscola sul torace come la manifestazione dell'Altissimo nel tuo animo e nel tuo destino? Deh, devi proprio aver fame. Vado a cercarti del pane, perdona la bava eventuale. Sui generis. È rimasto in quello stato semi-cosciente qualche giorno, poi ripartito... Un po' mi è dispiaciuto. So che poi è rimasto invischiato a Voghera in una becera faccenda tipicamente umanottera: l'hanno scambiato per una spia ed è finito in gattabuia per un lustro intero. È morto a trentadue anni, e vociferano che sarfatto santo al Concilio di Costanza. Ah, comunque, io sono il cane che gli portava ogni giorno un tozzo di pane, al poveretto, perchè non crepasse di fame... E ho detto tutto, che io quelle ossicina le bramo ancora.” COMMENTI: DI DIO “Io sono il creatore di tutte le combinazioni genomiche.” DELL'ATEO “Protettore dei cani? A me sembra sia stato il contrario...”
RICORRENZA: 16 agosto
Iconografia: Miss Goffetown
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IERI VOLEVO LA BIONDA OGGI MI PRENDO ROSSELLA DOMANI È UN’ALTRA BIRRA SI VEDRÀ
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Saffi & Co a cura di Jessica Costanzini
MENTINE Luglio in città. Il mese della spossatezza fisica ed esistenziale. È estate ma non è ancora vacanza. Non per tutti, almeno. Per i bambini sì, e loro non smettono mai di ricordartelo con quella loro inesauribile energia vitale che non pretende altro che poter essere espressa. E ora che le fatidiche ore calde sono passate, non ti resta che cercare di riacquisire uno stato solido, giusto quanto basta per infilarti un paio di scarpe, e trascinarti al parco. La ragazza, che in una società civile potrebbe essere tua moglie, ti segue, perché in quella promessa matrimoniale vietata per legge, unitamente all' in salute e malattia, è implicito anche “...e ai giardinetti con 36 gradi all'ombra”. I bimbi devono divertirsi, socializzare ecc... e non c'è genitore degno di questo nome, a prescindere dal proprio orientamento sessuale, che non anteponga istintivamente il benessere dei propri figli al proprio. In ogni luogo preposto al sano sviluppo psicofisico degli infanti, dilaga il mammume. Un esemplare tipo mi si avvicina sorridendo e con un alito alla litière pour chat mi fa: “Guardavo suo figlio... che brava la sorella grande che gioca ancora con lui”. “No, non è la sorella, è la mia compagna. In effetti dimostra la metà dei suoi anni. È l'imperituro fascino delle tomboy”. In circostanze simili, ad ogni coming out, la reazione è quasi sempre la stessa: sorriso di circostanza, espressione smarrita e s'è fatta 'na certa. Ebbene sì, cara signora, noi esistiamo. Non siamo una ipotesi, un tema astratto per il sollazzo degli opinionisti da bar. Non siamo un fenomeno di costume da vivisezionare e nemmeno la futile distrazione a ben altri problemi. Siamo una realtà. Detto questo, ti offro due mentine e davvero, ti prego, almeno una prendila. Mentina azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai. Alla lobby gay che, come una sorta di grande sorello, mira a sovvertire l'ordine naturale delle cose per far esplodere il mondo in una nuvola di lustrini e piume di struzzo. Mentina arcobaleno, resti nel paese delle meraviglie, in cui un bambino può avere due mamme, essere felice e addirittura giocare col tuo, senza attaccargli il virus dell'omosessualità.
Non occorrono compromessi per dare alle persone i loro diritti. Non occorrono soldi per rispettare un individuo. Non occorrono accordi politici per dare alle persone la libertà. Non occorre un'indagine per rimuovere la repressione. (Harvey Milk)
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L’angolo dei culi infranti a cura di Immanuel Casto
PAURA DEL DIAVOLO Si è tanto impegnati a speculare sulla legittimità delle famiglie LGBT che non ci si è accorti che il tempo delle speculazioni è finito. Mentre in Italia si discutono le perplessità della teoria, in altri paesi si constatano da anni i successi della pratica. Bambini che hanno trovato una famiglia amorevole che prima non avevano o bambini a cui è stata data, semplicemente, la possibilità di esistere. Di fronte a questi dati di fatto ogni obiezione perde di significato. Ma ce n’è una che trovo particolarmente odiosa, quella secondo cui un figlio che non cresce con due genitori di sesso diverso sia condannato ad un’infanzia di vessazioni. Voglio raccontare una storia, un confronto che una volta ebbi con mia madre. Lei criticava la scelta di una sua conoscente di non portare una parrucca nonostante fosse affetta da una totale alopecia (ossia non aveva un singolo capello o pelo). La criticava perché non trovava giusto che facesse, in qualche modo, ricadere questa scelta sui suoi figli, dal momento che quando andava a prenderli a scuola era frequente sentire gli altri bambini fare commenti del tipo “Guardate, arriva la mamma pelata”. Mia madre sosteneva che la sua scelta, legittima di per sè, finiva per gravare sui figli, esposti in questo modo a commenti che avrebbero finito per farli sentire diversi. Io le dissi: «Non credi che questa mamma stia dando ai suoi figli un messaggio importantissimo? Non credi che, con una forza che solo le azioni possono avere, stia dimostrando loro che non bisogna vergognarsi di se stessi? Forse questi bambini dovranno patire qualche commento indiscreto, ma probabilmente cresceranno con la consapevolezza che bisogna accettare e amare il proprio modo di essere». Smettiamo di preoccuparci del diavolo, della minaccia esterna. Preoccupiamoci di dare amore e accettazione ai nostri figli, all’interno della famiglia. E questo dipende dall’umanità di un genitore, non dal suo orientamento sessuale.
Appendice: «Chi si proclama omosessuale è uno che agisce indubbiamente dietro suggerimento del demonio.» (Padre Amorth)
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Cinema e altre eresie a cura di Dario Incandenza
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Eisenstein in Messico Non esiste la Storia, esistono solo gli storici. Peter Greenaway
Dopo aver intrecciato le sue ossessioni all'opera e alla vita di Rembrandt e Goltzius, l'ultra-pittorico Peter Greenaway prosegue la sua tarda produzione didattico/isterica con un ultimo paradossale biopic d'artista, stavolta dedicato al regista e teorico Sergej Eisenstein, gigante del '900 e di qualsiasi Storia del cinema. In parte biografia documentata, in parte reinvenzione grottesca, la farsa finemente scatologica ritrae il genio del cinema sovietico nei giorni in cui si trova a Guanajuato per realizzare Que viva Mexico!, rimasto incompiuto dopo interi km di pellicola filmata. È lì che il 33enne Eisenstein scopre per la prima volta l'amore e il sesso, sedotto e sodomizzato dalla sua guida messicana. Se «la creazione nasce solo dalla frustrazione» - si dice nel film - l’amore invece satolla, atrofizza nel godimento; eppure l'Eisenstein di Greenaway vive a Guanajuato un'oasi di liberazione poetica oltre che carnale, equidistante dalle malie di Hollywood come dai tentacoli del realismo Il precedente: La suite: La frase:
socialista staliniano, resistente ai ricatti economici dei committenti americani come ai bavagli politici della sorveglianza sovietica. Forsennato, logorroico, incessante girandola di documento e finzione, Eisenstein in Messico è un dissacrante e insolente film-saggio che fa il verso allo stile dello stesso Eisenstein nel montare convulsamente tempi diversi e carrellate impossibili, baloccandosi con un campionario di citazioni e preziosismi digitali non sempre avvincenti. Sarcastico e iper-nozionistico come sempre, Greenaway conferma con questo pamphlet magniloquente e intriso di morte la sua idea di cinema espanso e istruttivo, a un tempo irriverente e ridondante, da «scienziato dilettante con interessi enciclopedici» (Eisenstein dixit). E, una volta di più, ribadisce come sia tutto gioco d'eros e thanatos, ascissa e ordinata dell'opera del gallese. Sesso e morte, le due ossessioni-base della vita, dell'arte, del cinema: «Per dimostrare che siamo due volte vivi».
oltzius and the Pelican Company (2012) di Peter Greenaway G Romeo e Giulietta (1938) di Sergej Prokofiev «Al cinema, agli attori chiediamo essenzialmente due cose: scopare e morire.»
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Primizie Musicali Locali
Urban Sound BrassatoDrum – Empty Basket A cura di Alessandro Monaci e Piero Giostra
Questa non è una recensione di un concerto e neanche di un EP. Questa non è un’intervista. È un po’ di tutto questo.
D'estate i locali chiudono e le strade si riempiono. Alcuni musicisti fuggono dalla folla, sui grandi palchi dei festival estivi; altri scendono a guadagnarsi lo spazio in mezzo alla ressa. BrassatoDrum ha scelto quest'ultima via per cercare il proprio posto al sole. Sinceramente non siamo più abituati a suonare sul palco, per quanto sentire quella botta non sia mai male. Però sei su un piedistallo: tu sopra e il pubblico sotto. Lo senti molto più lontano. Per strada, invece, le persone si fermano solo se il gruppo piace. Tromba, sax tenore e contralto gestiscono le melodie, tutte prese da brani famosi. Batteria, percussioni, sax baritono e basso tuba, invece, organizzano la ritmica e quelle vibrazioni che magari tu non senti bene bene, ma il tuo corpo sì. È quest’ultima sezione a far risaltare il buon lavoro di arrangiamento, per un effetto frizzante e divertito. L'idea era di non comporre canzoni nostre, ma di farle diventare tali. Per una sorta di ruffianaggine: da busker devi accalappiare il pubblico, quindi è nata questa idea delle doppiette, ovvero due pezzi che non c'entrano nulla, arrangiati e mescolati in modo che a metà uno dica «Ma cos'è 'sta roba?!». Suonando per strada, le dinamiche teatrali e gigionesche sono fondamentali. I Brassato ci si sono buttati a piè pari, intervallando esecuzione musicale a gag esilaranti. Può far storcere il naso, ma la vita di strada ha un suo proprio galateo. Abbiamo iniziato perché eravamo stanchi di suonare musica
triste, perché il rock - per quanto bello sia – diciamolo, è triste! E quindi volevamo qualcosa di goliardico, volevamo vedere la gente ridere. Non vogliamo far passare messaggi giganteschi, ma solo un momento di divertimento. Quindi schiacciamo con un giornale una mosca che si posa su una cacca gigante, e ci piace così.
Caramè – Caramè A cura di Piero Giostra Caramè è un ragazzo che da Città Alta è partito per girare il mondo. Con una chitarra, vestiti colorati e un cappello di paglia ha suonato in hotel, locali e strade dell’Africa centrale, del Sudamerica e di mezza Europa. Poi è tornato a Bergamo per fare il suo disco. Un supporto fisso che potesse contenere lo spostamento senza fine, l’incontro con genti di tutti i colori e di tutte le lingue, l’impatto con i tentacolari agglomerati urbani e suburbani delle metropoli, con l’immobilità dei deserti e la brutale frenesia della jungla. Ma tutto ciò nel disco è presente come una lontana scalfittura, mentre (sorpresa!) è proprio il senso del ritorno a emergere prepotentemente. Beninteso, lo stile musicale ha un respiro internazionale; si canta in tre lingue (inglese, spagnolo, perfino lo swahili di hakuna matata – e karame è una parola kinyarwanda, lingua parlata in Ruanda), gli arrangiamenti scorrono velocemente (forse frettolosamente) dal soul di respiro statunitense al reggae, dal funk all’afrocubano. Questo disco, più che far viaggiare, spalanca una porta sulla personalità di chi canta e ha scritto i pezzi, un’indole necessariamente caparbia e in un certo senso impermeabile, in grado di passare attraverso continenti e modi di stare al mondo come si può attraversare il burro. La liberazione dalle catene della vita moderna, l’importanza di sorridere di più e non preoccuparsi, amare genericamente il prossimo, eccetera, sono ideali importanti e allo stesso tempo non suscettibili di complessità. Ci si sforza di suonare internazionali, di passare facilmente da un'eredità musicale e culturale all’altra senza singhiozzi, e in effetti si può fare, accettandone al contempo i limiti impliciti. Del resto, i musicisti che partecipano al disco - tutti più che validi – vivono stabilmente fra Brescia e Bergamo e, in piena coerenza, è proprio il bravo Caramè che in fondo sembra voler ridimensionare l’universale al provinciale, il mondo intero all’esperienza individuale del proprio vissuto.
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Saporismi a cura di Buzz Cattaneo
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VEG! CRUD! GASP!
Amici vegani, so che in passato fra noi non è corso buon sangue. Ok, io so che è buono perché l'ho assaggiato, voi ovviamente no. Amici vegani, so che in passato fra noi non è corso sangue, ma la mia gastroetica mi porta oggi a dare un’opinione che vi apparirà come una costa di sedano di pace. Sì, oramai i miei pregiudizi in cucina sono lontano ricordo e, nonostante un poco di titubanza, l’altra sera mi sono seduto di mia spontanea volontà ai tavoli, un po’ spogli, di un crudista vegano. Se non sei balzato in piedi dalla sedia leggendo la premessa (con immediato calo di pressione [eddai, amici vegani, lasciatemi scherzare un po’]), potrebbe essere necessaria una piccola premessa: riassumendo, un vegano rifiuta l’idea che l’uomo possa disporre della vita degli altri animali come meglio crede. Un vegano crudista rifiuta anche l’idea che l’uomo possa disporre dei fornelli come meglio crede. A questo si unisce ovviamente una concezione salutistica sull’elaborazione del cibo e, non ultima, la capacità di lasciarmi sorpreso di fronte ad un paio di portate. Sopra tutte hanno spiccato i “calamari di funghi cardoncelli con romanesco di pomodoro e salsa tartara”; davvero squisiti, credo meritino una visita al ristorante, pensiero vegan o meno (non recensisco i
ristoranti direttamente, ma basta googlare “vegano crudista” per trovarlo, non è che ce ne siano moltissimi in giro). Ma il grosso rischio, la giovane e abile chef, se lo è preso con gli “spaghetti di alghe kelp cacio e pepe”. Gli spaghetti di alghe kelp risultano molto freschi in bocca, con una consistenza che ricorda (ricorda) quella degli spaghetti al dente. Il “cacio” vegano è una crema mediamente densa che abbraccia gli spaghetti, anche se tende a rendere il tutto un poco colloso. Il pepe non è abbondantissimo come in una cacio e pepe e una grattuggiata di zenzero dona acidità al piatto. Qualche petalo edibile a guarnizione. Interessanti, non indimenticabili, ma almeno non mi hanno fatto incazzare per l’uso di quel “cacio e pepe” (quello era il grosso rischio). Già, perché ho capito che è giusto, in un paese che quasi non conosce questa filosofia, fare un minimo di marketing utilizzando l’idea di piatti e prodotti già presenti nella mente delle persone. Nella speranza che giovani ristoratori continuino a proporre dei BUONI piatti con cucine alternative, mi ritrovo ad augurare loro di poter un domani non dovere più utilizzare richiami a prodotti, ad esempio, non vegan e che possano presentare con orgoglio le proprie creazioni veganizzate anche nel nome. E comunque trovo ancora il seitan disgustoso!
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Rubrica di filosofia contemporanea
C
G C'è gente
Figa, abbiamo bevuto anche l'acqua dei caloriferi! (Corra mi parla della sua serata) -TINDER +TENDER (Fabio F. mi dice la sua e non posso che dargli ragione) Ricordati che comprare una vittoria è già una sconfitta. (Natalino B. dice una verità che tutti conoscono ma nessuno si ricorda) L'ho portata sul bagnasciuga e abbiamo iniziato a fare...era così bagnata che potevo fare i castelli di sabbia con il sughino... (E.M., un poeta) A forza di risvoltini andrete in giro coi pinocchietti! (Tizio saggio commenta le nuove col lezioni 2016 che effettivamente stanno andando in quella direzione)
Figa che mangiata da mia zia, mi ha riempito di roba e c'ho la polenta che mi formenta nello stomaco. (Al bar di Verdello un tipo ha dei pro blemi di stomaco e li racconta così, in italiano bergamaschizzato) «Va' che belle!» «Ma sono troppo giovani!» «Sopra i 35 kg vanno tutte bene» (Vanni O. ha i suoi standard) Sì ma ci devi anche andare in giro. (Marco raffredda la vena creativa di Stefano di PDF che ha avuto un’idea estrema sulle forcelle di un chopper) L'immigrazione è un gran problema ma l'ignoranza lo è ancora di più. (Diego fa un inventario dei problemi dell'Italia) Un francese ubriaco sembra meno grezzo di uno non francese... (Michela D.)
a cura di GroS
C
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D (& S) che dicono (e scrivono)
Opus gay! (Fabio B. mi racconta dei preti omossessuali che però sono contro i matrimoni gay) Io non sono grasso, è ritenzione idrica. (Franky non accetta i titoli) Devi trombare come si fa in sala operatoria, tieni fuori dal lenzuolo le parti che ti interessano. Tipo ti operano il ginocchio ed è scoperto solo il ginocchio. (Davide S. spiega la tecnica per sco parsi una supercessa) Quando le moto andranno ad acqua non pioverà più! (Franky e la sua saggezza. Mi sa che ha pure ragione) Più gli attrezzi elettrici sono grandi, più fanno male! (Saggezza di Renzo dopo aver rischia to un disastro con un trapano)
Va bè, nous ordinom. (Davide S. parla il suo francese perso nale in pizzeria) Basta omologarle [le moto customizzate]! Ho un amico che ti omologa tutto, ostia! (Renzo, il nostro meccanico da viag gio risolve qualsiasi problema. In un attimo.) L'ha endit ol cul per compras i braghe. (Commento della nonna di Maurizio ad una tipa con poco sedere) Una cosa della politica l'ho capita: l'Italia perde sempre quando alle elezioni vincono tutti. (Il saggio del bar cinese sotto casa) Nella giungla la banana che cade dall’albero è della scimmia che la raccoglie. (Si parla di ius primae noctis)
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FART a cura di *talia
La CTRL Enigmistica Indovina chi <?> quiz da scazzo balneare
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I. lo Turrión (Pode
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) A Chi dei cinque è un asso, il fenomeno dei miracoli? B Chi dei cinque nei matrimoni tramuta l’acqua in vino? C Chi dei cinque moltiplica pani, pesci e quattrini? D Chi dei cinque quieta le tempeste nel lago? E Chi dei cinque cammina sulle acque?
F Chi dei cinque scaccia i ladri dal tempio? G Chi dei cinque maledice e fa appassire il fico? H Chi dei cinque guarisce i ciechi grazie alla saliva sugli occhi? I Chi dei cinque guarisce i paralitici? L Chi dei cinque resuscita i morti? M Chi dei cinque veste meno peggio?
Soluzioni A 1 – 2 – 3 – 4 – 5. Il centauro greco, dimissionario entrato nel mito, scorto fra comparsate a Hollywood, conference call con Harvard University e un pellegrinaggio da santa Rita da Cascia, la santa avvocata dei casi impossibili. B 2 e 3, ma Varoufakis esagera. In un matrimonio a Glyfada si narra abbia tramutato l’acqua in ouzo e metaxa. C Tutti meno il 3. Al reddito di cittadinanza Gesù Cristo, pur chiamandosi Gesù Cristo, non ci aveva pensato. D 3 e 5. Pablo, alla voce con Julio ed Enrique Iglesias in coro, ha assopito una tempesta atlantica. E 1 e 3. Beppe Grillo aggiorna il prodigio: a ogni inverno boreale cammina con nonchalance sulla piscina di Briatore a Malindi. F 3 e 4. Salvini rilancia: spiana con la ruspa vu’ cumprà, questuanti
rom e il tempio (“piccolo” danno collaterale, il tempio). G 2 – 3. Il fico, albero sacro ad Athena, dea di quella saggezza e grandezza che Varoufakis e i greci hanno da lustri gettato nel Taigeto. H Nessuno. Saliva inaridita promettendo paradisi terreni e ultraterreni. La brutta notizia: nessuno può guarire la Isoardi. I 1 – 2 – 3 – 4 – 5. Chiamalo debito pubblico monstre italiano o greco, disoccupazione spagnola o il paralitico di Cafarnao: cinque pranoterapeuti e taumaturghi utili per qualunque mission impossible. L Vedi la precedente. M 3, il Nazareno ha creato perlomeno un outfit originale e riconoscibile. Per gli altri quattro, questo test si avvale della facoltà diplomatica di non rispondere.
Risposte esatte 11 Sovrumano, divino. Fonda una nuova religione, idea una rivelazione e rendila credibile, quindi accreditati come nuovo profeta fra le genti. S’inginocchieranno al tuo cospetto. 10 ~ 8 Astuto, machiavellico. Il mondo è tuo, crea o scala un partito (dall’estrema destra all’estrema sinistra, post-ideologico o cettoqualunquistico), prometti miracoli, anche i più inverosimili: il tuo popolo ti crederà. 73
7 ~ 4 Archetipo del medioman. Indole gregaria con virgulti d’orgoglio. Se rinasci automobile, sarai una berlina due volumi e mezzo. Massima aspirazione: consigliere circoscrizionale o membro di un comitato di quartiere. 3 ~ 0 Nell’iconografia informale un ruminante con la carota nel culo, sogno personificato d’ogni politico. In cabina elettorale riascolti echeggiare le parole del capo e non tracci col lapis una semplice croce sul partito, ma con la spada scolpisci il tuo ossequio sulla roccia.
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Sagre, fiere e trallalà
Hello Casoncello Il mondo ipocrita non vuol dare importanza al mangiare; ma poi non si fa festa, civile o religiosa, che non si distenda la tovaglia e non si cerchi di pappare del meglio. Pellegrino Artusi
sagra (ant. sacra) s.f – dal latino sacer; festa patronale o locale mangereccia, è sacrilegio mancare.
Hello Casoncello vi guida su e giù dai monti a caccia delle leccornie del territorio, tra sardine e cinghiali, paelle e patate, taleggi, vini e polente.
Luglio 13-19 lug Camorone di Brembilla - Festa con cucina tipica 16 luglio Albino - Sagra degli gnocchi ripieni 17-19 lug Tavernola - Sagra della sardina 18 lug Carona - Serata gastronomica a base di patate
18 lug Serina - Sagra di San Giacomo 23 lug Bergamo Campagnola - Sagra alpina, cena di pesce (su prenotazione) 24-25 lug Ponte Nossa - Sagra della paella 26 lug Peghera - Sagra del taleggio
Agosto 1-2 ago Bossico - Sagra del pane di patate 1-2-3 ago Parre - Sagra dei capù 1-10 ago Castro - Sagra di San Lorenzo 6 ago Boltiere - Cena alpina 8-9 ago Sovere - Sagra dei pizzoccheri 8-9 ago Santa Brigida - Sagra della Taragna 8 ago Rovetta - 41° palio degli asini con serata gastronomica 12-16 ago Premolo - Festa dei Burlapòm con piatti tradizionali 13-16 ago Riva di Solto - Sagra di San Rocco, lumini sul lago e cena a base di pesce 13-23 ago Cicola di Carobbio degli Angeli - Festa alpina 14 ago Rovetta - Sagra dei bertù 14-16 ago Leffe - Sagra di San Rocco 14-16 ago Piario - Sagra di San Rocco 15 ago Ornica - Tombolata 15-16 ago Brembilla - Sagra di San Antonio Abbandonato 17-18 ago Lenna - Sagra del pesce 20 ago Piazza Brembana - Gnoccata 21 ago Vilminore - Festa dei capù 21-22-23 ago Parre – 50° Sagra degli scarpinocc 22 ago Bracca - Serata gastronomica e gara di torte 22 ago Predore - Pasta in piazza (a cena) 23 ago Ornica - Polentata (a pranzo) 24 ago Piazza Brembana - Porchetta in piazza 28-29 ago Sovere - Sagra del Baccalà 29 ago - 6 sett Trescore Balneario - Festa dell'uva e dell' agricoltura
Settembre 5-13 sett Val Brembana (vari luoghi) - 10° Fungolandia 1-6 sett Rogno - Sagra Settembrina - specialità: casoncelli con tartufo nero 2-6 sett Scanzorosciate - 10° edizione festa del moscato 5-6 sett Santa Croce di San Pellegrino Terme - Sagra della trippa 11-13, 18-20 sett Stabello - Sagra della polenta taragna 19-20 sett Peia - Sagra del cinghiale 27 sett Bracca - Giornata del tartufo nero
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LUGLIO Venerdì 24 19:00 Palestra/Paladina (BASKET) Ball Don't Lie 3vs3 20:00 Edonè (BERGAMOREGGAE SUNFEST) DubFiles: Paolo Baldini meets Forelock & Andrew I Boccaleone Open Space (SPAZIO/APERTO/ART) "Dentro la Luna", esposizione artistica di Giorgia Valli Borgo Santa Caterina (NESSUNDORMA) I Venerdì del Borgo, senza traffico 20:30 Accademia Carrara (CINE) "La donna del ritratto", di Fritz Lang. Precede conversazione su Giacomo Trécourt, "Ritratto di Beatrice Presti Tasca" Parco del Sole/Scanzorosciate (CINEMALPARCO) "(500) Giorni insieme" di Marc Webb. Niente sedie, porta un telo. Ingresso gratuito Rock Sul Serio/Villa di Serio (INDIE/ROCK) A Toys Orchestra + Il Vuoto Elettrico + La Colpa Libera la Festa/Osio Sopra (BREMBEAT'N'ROLL) Death By Unga Bunga + Ray Daytona & Googoobombos + The Midnight Kings + Los Infierno Riloi River Festival/Palosco (ROCK) Tommi e gli Onesti Cittadini + Labradors Ubiale Power Sound/ Ubiale Clanezzo (ACQUA/ROCK) Rezophonic + Hangover Rock'n'Castel/Castel Rozzone (ROCK) Attribution + Fuzzuf 21:00 Area feste/Orio al Serio ('70/'80) Riki Cellini, omaggio musica anni '70/'80
21:00 MusicalZoo/Castello di Brescia (INDIE/ELECTRO) Live stage w/ Pins + Summer Camp + Ovlov. Club area w/ Powell + Helena Hauff + Mai Mai Mai Extate alla Trucca (DJSET) Radio Numer One 21:30 Santuario di Levate (TEATRO) "La Maria Storta", di Alberto Salvi Esterno Notte/Biblioteca Caversazzi (CINE) "Birdman" di Alejandro González Iñárritu Cocolele Beach/Spalti di S.Giacomo (DJSET) Aperitivo BGY Night & Red Sunset Rocker/Barzana (HC) Blekall Parco Tittoni/Desio (FOLK/ ROCK) Bandabardò Carroponte/Sesto (FLIRT) Ruggero de I Timidi
Sabato 25 10:30 Palestra/Paladina (BASKET) Ball Don't Lie 3vs3 14:00 Boccaleone Open Space (OPEN/CLOSING) Festa finale del progetto che ha riqualificato per 25gg un'area degradata del quartiere. Partecipazione. 16:00 Polaresco (SK8) Skate Contest + best trick + givaway Casa Natale di Gaetano Donizetti/Città Alta (MUSICA DA CAMERA) Rassegna di musica da camera con gli allievi del Conservatorio “Gaetano Donizetti” di Bergamo 18:00 Birrificio Indipendente Elav (INDIPENDENZA) "Sogno Indipendente di Mezza Estate" w/ NemO's live painting. Dalle 21 Malibu + I'm Not a Blonde live →
20:30 Parco del Sole/Scanzorosciate (CINEMALPARCO) "E.T. L'extraterrestre" di Steven Spielberg. Niente sedie, porta un telo. Ingresso gratuito Rock Sul Serio/Villa di Serio (ROCK) Nadàr Solo + Rich Apes + Arcane Of Souls Libera la Festa/Osio Sopra (BERGAMO SOTTOSUOLO) Zeus + Uochi Toki + La Piccola Orchestra Felix Lalù + Durty Geeks Riloi River Festival/Palosco (DANCE/ROCK) Sica + Un giorno di ordinaria follia Ubiale Power Sound/Ubiale Clanezzo (MEDIETAL) Folkstone Rock'n'Castel/Castel Rozzone (REGGAE) Trick Up + Rootical Foundation Boccaleone Open Space (LIVE/OPEN) Natalia Piano + I Camillas 21:00 Extate alla Trucca (TRIBUTE) Giannissime, tributo al femminile Gianna Nannini Python Rock Festival/ Gandosso (ROCK) Rusties Area feste/Orio al Serio (HIT) MTLive w/ Michele Tomatis Villa dei Tasso/Celadina (TEATRO) "Cleofe" di Piccolo Teatro Per… MusicalZoo/Castello di Brescia (INDIE/ELECTRO) Live stage w/ Aucan + Gazelle Twin + A Copy for Collapse. Club area w/ Lucy + Happa + Barks + Senderflos 21:15 Piazza SS Redentore/ Sarnico (CLASSICA) I Musicanti (Musicanti di Parma + allievi Sebino Summer Class) 21:30 Esterno Notte/Biblioteca Caversazzi (CINE) "Birdman" di Alejandro González Iñárritu Carroponte/Sesto (SWING) Jazz Lag Orchestra
21:30 Cocolele Beach/Spalti di S.Giacomo (TRIBUTE) Mille Galassie, tributo a Cesare Cremonini Runway/Ex Daragi (INDIE) D.N.A. Project dj set 22:00 Bergamo Reggae Sunfest/ Edonè (REGGAE) The Skatalites + dancehall by BergamoReggae
Domenica 26 08:30 Piazza Brembana (SPORT) Orobie Bike Festival, e-bike, mtb escursionistico, downhill 10:00 Endine Gaiano (SPORT) Soap Kayak Race, canoe di cartone hand made 14:00 Bergamo Reggae Sunfest/ Edonè (REGGAE) Sunfest Roll Call (Raduno di Djs da tutta Italia) 16:00 Casa Natale di Gaetano Donizetti/Città Alta (MUSICA DA CAMERA) Rassegna di musica da camera con gli allievi del Conservatorio “Gaetano Donizetti” di Bergamo 17:00 Live Club/Trezzo (VEGGY/ BENEFICENZA) Un evento per animali. Con Ira Green 18:00 Birrificio Indipendente Elav (INDIPENDENZA) "Sogno Indipendente di Mezza Estate" w/ NemO's live painting. Dalle 21 Durty Geeks + Rich Apes live 20:30 Parco del Sole/Scanzorosciate (CINEMALPARCO) "Little Miss Sunshine" di Jonathan Dayton e Valerie Faris. Niente sedie, porta un telo. Ingresso gratuito Rock Sul Serio/Villa di Serio (FOLK) Cecco e Cippo + La Piccola Orchestra Karasciò →
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20:30 Libera la Festa/Osio Sopra (TIM BURTON) Spleen Orchestra Riloi River Festival/Palosco (ELECTRO) Stay Calmo w/ Federico Spini + Primo Amore + TDC Palazzi + Badvibe Ubiale Power Sound/Ubiale Clanezzo (GRASSE/RISATE) Teo e le Veline Grasse 21:00 MusicalZoo/Castello di Brescia (REGGAE) Train To Roots + Patois Brothers + Fratelli Quintale Area feste/Orio al Serio (HAPPY MUSIC) Miss Divina Show, spettacolo Drag Queen Villa dei Tasso/Celadina (TEATRO) "Cleofe" di Piccolo Teatro Per… 21:30 Extate alla Trucca (CANTAUTORE) Vincenzo Marabita e band Esterno Notte/Biblioteca Caversazzi (CINE) "Birdman" di Alejandro González Iñárritu Cortile scuole elementari/ Azzano (CINE) "Noi siamo infinito" di Stephen Chbosky Carroponte/Sesto (ROCK) Deus
Lunedì 27 19:00 Edoné (MANGIA COME CAMMINI) Street Food Fighters, l'eccellenza culinaria della strada 21:30 Extate alla Trucca (BIRRA) Serata degustazione birre artigianali Esterno Notte/Biblioteca Caversazzi (CINE) "Selma: la strada per la libertà" di Ava DuVernay
Martedì 28 18:00 Extate alla Trucca (DJSET) Urban Tribe Spritz Party
21:00 Gandino (PERFORMANCE) "Vero su Bianco" di R. Goretti, E. Nardin Edoné (SANGRIA) Allegria Party w/ AEGEE Color Party Magnolia/Segrate (REGGAE/HIP HOP) Shaggy + Dj set Vito War Rock 'n Sport/Seriate (ROCKABILLY NIGHT) The Tozzi sisters & The Favorites + Cris Mantello & the Galaxies 21:30 Esterno Notte/Biblioteca Caversazzi (CINE) "Nessuno si salva da solo" di Sergio Castellitto Carroponte/Sesto (INDIE) Giorgio Canali & Rossofuoco Cocolele Beach/Spalti di S.Giacomo (INDIE) Bergamo AltRa Estate w/ Giuradei Palazzo Frizzoni (ECCENTRICI) La Riscossa del Clown, di Madame Rebinè
Mercoledì 29 21:00 Magnolia/Segrate (ROCK/PUNK/ HARDCORE) Enter Shikari Rock'N'Sport/Seriate (TRIBUTE) Mr Feedback , tributo ai Led Zeppelin 21:30 Esterno Notte/Biblioteca Caversazzi (CINE) "La diabolica invenzione" di Karel Zeman Biblioteca/Osio Sotto (SPETTACOLO) "Acqva" con S. Armati, C. Fabbrini, M. Facheris, A. Salvi Carroponte/Sesto (CANTASTORIE) Bobo Rondelli
Giovedì 30 16:00 Edonè (PUNK/ROCK) Monster Zero Summer Mash Festival →
ogni giovedì: Coffe N Television presenta: "Very Nice" – djset
tutti i giorni: paradiso panoramico + musica live ed eventi spettinati
ogni martedì: #Hashtag presenta: “Bergamo altra estate” – rassegna musicale d’autore
Mura di Bergamo - Spalti di San Giacomo
20:00 Filagosto Festival/Filago (REGGAE) Max Romeo + Sistah Awa & Eazy Skankers Fuori Porta/città alta (FUNKY/ JAZZ) Carminati trio acustico 20:15 Ex Foro Boario/Treviglio (LIBRO) Presentazione di "Grammaphagus" di Valentina Tagliabue 20:30 Ubiale Power Sound/Ubiale Clanezzo (ITA) Omar Pedrini Sarnico (STRADA) Busker Festival, festival internazionale dell'arte di strada 21:00 Festa della musica e della birra/Trezzo (IRISH/FOLK) Paddy's Festa Irlandese w/ The Clan Rock 'n Sport/Seriate (TRIBUTE) Police Academy, tributo ai Police
21:00 Contest (DRINK) Degustazione Gin: una selezione tra 100+ migliori distillati di ginepro Extate alla Trucca (LATIN) Caballo Loco 21:30 Esterno Notte/Biblioteca Caversazzi (CINE) "Il nome del figlio" di Francesca Archibugi Parco del Brembo/Paladina (SPETTACOLO) "Troppe Arie" della Compagnia Trioche Cocolele Beach/Spalti di S.Giacomo (DJSET) Very Nice by Coffee'n'Television Carroponte/Sesto (INDIE) Edda
Venerdì 31 09:00 Valli Seriana/Brembana/Città Alta (RUN) Orobie Ultra Trail
16:00 Edonè (PUNK/ROCK) Monster Zero Summer Mash Festival 20:00 Filagosto Festival/Filago (INDIE/ROCK) Fast Animals and Slow Kids + Capra + Sonars 20:15 Ex Foro Boario/Treviglio (LIBRO) Presentazione di "Amore & Psycho" di Paolo Agrati 20:30 Ubiale Power Sound/Ubiale Clanezzo (GOTIC/ROCK) Lacuna Coil + Movida Sarnico (STRADA) Busker Festival, festival internazionale dell'arte di strada 21:00 Festa della musica e della birra/Trezzo (TRIBUTE) Asilo Republic Rock'n'Sport/Seriate (TRIBUTE) Columbia, tributo agli Oasis Extate alla Trucca (DJSET) Radio Number One 21:30 Esterno Notte/Biblioteca Caversazzi (CINE) "Sarà il mio tipo?" di Lucas Belvaux Vicolo Staletti/Azzano (TEATRO) "Disastri" di Fonderia Performing Arts Cocolele Beach/Spalti di S.Giacomo (LIVE) PDF, serata a tema con musica live Number One/Corte Franca (HIPHOP) Lil Jon from USA. 2 hour dj-set. Carroponte/Sesto (AFROBEAT) Orlando Julius & The Heliocentrics
AGOSTO Sabato 1 09:00 Valli Seriana/Brembana/ Scalve/Città Alta (RUN) Orobie Ultra Trail
15:00 Sarnico (STRADA) Busker Festival, festival internazionale dell'arte di strada 16:00 Edonè (PUNK/ROCK) Monster Zero Summer Mash Festival 20:00 Domus Magna (DONIZETTI ALIVE) Opera diffusa sulla vita e l'arte del compositore bergamasco Filagosto Festival/Filago (INDIE) Dimartino + Lucio Corsi + Pinguini Tattici Nucleari 20:15 Ex Foro Boario/Treviglio (LIBRO) Presentazione di "Bergamo in blue" di Capotorto Carlo 20:30 Ubiale Power Sound/Ubiale Clanezzo (TRIBUTE) Vascombriccola 21:00 Santuario/Lurano (TEATRO) "La Maria Storta", di Alberto Salvi Festa della musica e della birra/Trezzo (GRASSE/RISATE) Teo e le Veline Grasse Rock'n'Sport/Seriate (ROCK) Cornoltis +TAScK + Sonars + Fletcher + Voyeur + James and the Butcher 21:15 Esterno Notte/Biblioteca Caversazzi (CINE) "Adaline: l'eterna giovinezza" di Lee Toland Krieger 21:30 Parco Tittoni/Desio (90'S PARTY) Zarro Night w/ Eiffel 65 Cocolele Beach/Spalti di S.Giacomo (BLUES) Robi Zonca Band Resta in Festa/Palazzolo S/O (ROCK) Thegiornalisti + Managment del dolore post operatorio Carroponte/Sesto (RAP) Ghemon
Domenica 2 09:00 Valli Seriana/Brembana/ Scalve/Città Alta (RUN) Orobie Ultra Trail
→
15:00 Sarnico (STRADA) Busker Festival, festival internazionale dell'arte di strada 16:00 Casa Natale di Gaetano Donizetti/Città Alta (MUSICA DA CAMERA) Rassegna di musica da camera con gli allievi del Conservatorio “Gaetano Donizetti” di Bergamo Edonè (PUNK/ROCK) Monster Zero Summer Mash Festival 20:15 Ex Foro Boario/Treviglio (LIBRO) Presentazione di "Omofilia" di Marco Grezzi 20:30 Ubiale Power Sound/Ubiale Clanezzo (TRIBUTE) Bandaliga Bar Oasi/Corna Imagna (TUTTO) Juke Box Umano in (s) concerto 21:00 Cortile scuole elementari/ Azzano (CINE) "The Imitation Game" di Morten Tyldum Festa della musica e della birra/Trezzo ('50/'60) Lollipop 50s Party 21:15 Esterno Notte/Biblioteca Caversazzi (CINE) "Whiplash" di Damien Chazelle 21:30 Resta in Festa/Palazzolo S/o (/DANCEHALL) Mellow Mood + Mekis + Brown Barcella dj set Carroponte/Sesto (SPETTACOLO) Il Grande Fresco
Lunedì 3 19:00 Edoné (MANGIA COME CAMMINI) Street Food Fighters, l'eccellenza culinaria della strada 21:00 Piazza dell'Orso/Schilpario (SPETTACOLO) "Acqva" con S. Armati, C. Fabbrini, M. Facheris, A. Salvi 21:15 Esterno Notte/Biblioteca Caversazzi (CINE) "Il fascino indiscreto dell'amore" di Stefan Liberski
Martedì 4 18:00 Extate alla Trucca (DJSET) Urban Tribe Spritz Party 19:00 Ex Foro Boario/Treviglio (DJSET/SUDELMONDO) Aperitivo in musica w/ Villa Arzilla 21:00 Cortile Biblioteca/Gandellino (TEATRO) "La Bellezza dell'Asino" di Matè Teatro Edoné (SANGRIA) Allegria Party w/ DJ Pog feat Epo the Thaker 21:15 Esterno Notte/Biblioteca Caversazzi (CINE) "Amore, cucina e curry" di Lasse Hallström 21:30 Cocolele Beach/Spalti di S.Giacomo (FOLK) Bergamo AltRa w/ AbbaZabba Carroponte/Sesto (HYPERPOP) Camilla Sparksss
Mercoledì 5 20:15 Ex Foro Boario/Treviglio (GIOCHIDATAVOLO) Presentazione di Dungeon Tris, Tòncc e Ready To Rock 20:30 Belleville Randezvous/ Paratico (CHILL) Wed Floor Free chilling, good music, chiappette allowed 21:15 Esterno Notte/Biblioteca Caversazzi (CINE) "La macchina ammazza cattivi" di Roberto Rossellini 21:30 Extate alla Trucca (TRIBUTE) Vascombriccola, tributo a Vasco Rossi Carroponte/Sesto (ROMA) Il Muro del Canto
Giovedì 6 20:00 Fuori Porta/città alta (FLAMENCO) Simone Trevisan trio acustico Filagosto Festival/Filago (ALT/ ROCK/SP) Verdena + Rich Apes, ingresso gratuito 20:15 Ex Foro Boario/Treviglio (LIBRO) Presentazione di "Alla nostra età, con la nostra bellezza" di Daria Colombo 21:00 Piazza san Rocco/Parre (SPETTACOLO) "Una solitudine troppo rumorosa" di M. Facheris e M. Betti Extate alla Trucca (LATIN) Caballo Loco 21:15 Esterno Notte/Biblioteca Caversazzi (CINE) "La famiglia Bélier" di Eric Lartigau 21:30 Cocolele Beach/Spalti di S.Giacomo (DJSET) Very Nice by Coffe'n'Television Carroponte/Sesto (ELECTRO/ LIGHT) Amycambe
Venerdì 7 18:00 Extate alla Trucca (DJSET/ PIPISTRELLI) Radio Number One + Bat Night 20:00 Filagosto Festival/Filago (INDIE) L'officina della camomilla + L'orso + La Ragazzina dai Capelli Rossi 20:15 Ex Foro Boario/Treviglio (LIBRO) Presentazione di "La notte della Mediarchia. Il commissario Elio Gamba" di Carlo Vanin 21:00 Piazza Villassio/Gorno (TEATRO) "Dio la benedica Dottor Vonnegut" di Matè Teatro Festa dell'Unità/Gandosso (TRIBUTE) Giannissime, tributo al femminile Gianna Nanna
21:00 Contest (DRINK) Molecolar Night: diversi cocktail creati con innovative tecniche di sferificazione 21:15 Esterno Notte/Biblioteca Caversazzi (CINE) "Forza maggiore" di Ruben Östlund 21:30 Cocolele Beach/Spalti di S.Giacomo (BLUES) Take Hawaii Band Edonè (NEWWAVE) We Are Waves Fosch Fest/Bagnatica (METAL) Open Air Metal Fest. Live: Ade + Wind Rose + Dewfall + Arcana Opera + Ephyra + ODR Carroponte/Sesto (SWING) Fetish Calaveras
Sabato 8 16:00 Casa Natale di Gaetano Donizetti/Città Alta (MUSICA DA CAMERA) Rassegna di musica da camera con gli allievi del Conservatorio “Gaetano Donizetti” di Bergamo 19:00 Ninfea Sotto le Stelle/Spinone al lago (ROCK/ACUSTICO) Rusties (duo acustico) 20:00 Filagosto Festival/Filago (PUNK/B.DE) Porno Riviste + Cornoltis + Via Smoke 20:15 Ex Foro Boario/Treviglio (LIBRO) Presentazione di "Lo sguardo della sciamana" di Claudia Reghenzi 21:00 Piazza del Nasolino/Oltressenda (TEATRO) "Novecento" di Teatro Piroscafo Monastero del Carmine/città alta (CONCERTO) L'Estudiantina 21:15 Esterno Notte/Biblioteca Caversazzi (CINE) "Latin lover" di Cristina Comencini 21:30 Extate alla Trucca (TRIBUTE) Plug, tributo agli Articolo 31
21:30 Cocolele Beach/Spalti di S.Giacomo (JAZZ) Joe La Viola Trio Fosch Fest/Bagnatica (METAL) Open Air Metal Fest. Live: Carcass (UK) + Arkona (RUS) + Kampfar (NORVEGIA) + Heidevolk (NED) + Finsterforst (GER) + Methedras + Veratrum Carroponte/Sesto (FIKIFIKI) Gianni Drudi
Domenica 9 16:00 Casa Natale di Gaetano Donizetti/Città Alta (MUSICA DA CAMERA) Rassegna di musica da camera con gli allievi del Conservatorio
18:00 Piazze di Città Alta (CORO) Not(t)e d'estate con il Coro Popolare Chioggiotto 20:15 Ex Foro Boario/Treviglio (LIBRO) Presentazione di "IoNonEsiste" di Leonardo Omar Onida 21:00 Extate alla Trucca (TRIBUTE) Revolver, tributo ai Beatles 21:15 Esterno Notte/Biblioteca Caversazzi (CINE) "Latin lover" di Cristina Comencini 21:30 Fosch Fest/Bagnatica (METAL) Open Air Metal Fest. Live: Satyricon (NORVEGIA) + Finntroll (FIN) + Månegarm (SVE) + Dalriada (UNG) + Furor Gallico + Fosch Carroponte/Sesto (CANTAUTORE) Flavio Pirini continua a pagina
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CSC ANYMORE Dal 1986 la danza a Bergamo
Dal 17 al 30 settembre
PROVE LIBERE
Fate un salto da noi.. Via D. L. Palazzolo 23/C - BERGAMO 035 224700 - danza@cscanymore.it www.cscanymore.it
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Dal 10 Agosto
Siamo offline: buone vacanze! Da non perdere in questi giorni: • Dal 21 al 30 agosto – La prima sagra del Casoncello all’Edonè • La dignità sul bagnasciuga • Esterno Notte, estivi in Città Alta, eventi al Monastero del Carmine / Teatro vivo • 30 agosto Factory Market @ Spazio Fase Ex Cartiera Pigna , Alzano • Bagni CTRL (il mare nei pressi di Bergamo: buche, pozze d’acqua, spiagge e tanta immaginazione su www.ctrlmagazine.it/bagni-ctrl)
• La voglia di giocare a nascondino: iscrizioni aperte ai Campionati Mondiali 12/13 settembre • Venerdì e sabato: i deliri di “Stasera Succede Che” su fb CTRL magazine • La verginità (per i lettori under 14) • Hello Casoncello (la rubrica dedicata alle sagre di paese della provincia di bergamo – sezione eventi www.ctrlmagazine.it) • L'amore (quando si fa sera) • dal 20 al 23 agosto - Frogland a Levate
al 1 Settembre
Trovi il calendario online www.ctrlmagazine.it/eventi-bergamo
Da non prendere in questi giorni: • Insolazioni • Multe sulle mura • L'aereo sbagliato • L'autostrada contromano • Fregature • La pizza surgelata sul lungomare • Troppe droghe • Troppo sul serio: CTRL magazine • Il sole la sera • Antidolorifici a stomaco vuoto
• Malattie veneree • Troppo sul serio: le promesse d’amore dopo un after • Le meduse con le mani • Pesci, dormire • Abbagli • L’acme (se sei un hare krishna) • Le caramelle dagli sconosciuti • Lucciole per lanterne
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20-23 agosto
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k on n i p diti e giov 20 agosto ven21 agosto
sab 22 agosto
dom 23 agosto
I
2015
TECHNOIR +
I GIULIA SPALLIN0
JAMAS e OTELLO AKA TOWELIE (outta ITREES SOUND) +
SHAME & SKANDAL
I TRIGGER + AMBRA MARIE
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AMANDA BLUES BAND E LA BANDA
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Servizio bar, ristorante, pizzeria, paninoteca, RANE FRITTE Selezione birre artigianali a cura di FRIMID ALE Degustazione vino a cura di CORNALI DIVINO
Il ricavato della festa sarĂ devoluto all'Associazione Italiana Persone Down di Bg
SETTEMBRE Martedì 1 18:00 Extate alla Trucca (DJSET) Urban tribe Spritz Party 21:00 Chiostro del Carmine/ Città Alta (CINE) "Death Metal Angola" di Jeremy Xido Esterno Notte/Biblioteca Caversazzi (CINE) "L'amore bugiardo" di David Fincher Edoné (SANGRIA) Allegria Party w/ DJ Pog feat Epo the Thaker 21:30 Carroponte/Sesto (POETAVIVENTE) Guido Catalano
Mercoledì 2 21:00 Live Club/Trezzo (HARDCORE/ PUNK) Bad Religion Esterno Notte/Biblioteca Caversazzi (CINE) "Un amore splendido" di Leo McCarey Cocolele Beach/Spalti di S.Giacomo (LIVE) PDF, serata a tema con musica live Circolo Magnolia/Segrate (RAP) Club to Club festival e Radar concerti presentano: Run The Jewels, from U.S.A.
Giovedì 3 17:00 Home Festival/Treviso (!) Franz Ferdinand Sparks + Interpol + Lo Stato Sociale + Aucan + tanti altri.. 20:00 Festivalbanda/Alzano Lombardo (RAP) Doppia K + Claudia2K w/ Dj Joe Cagliostro
21:00 Esterno Notte/Biblioteca Caversazzi (CINE) "Child 44, Il bambino n. 44" di Daniel Espinosa Contest (DRINK) Degustazione Gin: una selezione tra 100+ migliori distillati di ginepro Extate alla Trucca (LATIN) Caballo Loco Cocolele Beach/Spalti di S.Giacomo (DJSET) Vey Nice by Coffe'n'Television 21:30 Carroponte/Sesto (SALENTO/WORLD) Canzoniere Grecanico Salentino
Venerdì 4 16:00 Valbondione (BOULDER) Bala Block: boulder 'n music 17:00 Home Festival/Treviso (!) Subsonica + J/Ax + Alpha Blondy + Mellow Mood + Taiwan MC + Rumatera + Groov a Nation 18:00 Extate alla Trucca (DJSET) Radio Number One 20:00 Festivalbanda/Alzano Lombardo (INDIE) Moostroo + Fletcher 21:00 San Giovanni Bianco (TRIBUTE) Giannissime, tributo al femminile Gianna Nanna Chiostro del Carmine/Città Alta (CINE) "Alan Vega: just a million dreams" di Marie Losier + "The punk singer" di Sini Anderson Esterno Notte/Biblioteca Caversazzi (CINE) "Leviathan" di Andrei Zvyagintsev 21:30 Carroponte/Sesto S. Giovanni (CAPARAP) Caparezza Rocker/Barzana (HARDROCK) Hard On
Sabato 5 12:00 Piazza Vecchia/Città Alta (GREEN) Inaugurazione della piazza verde per l'edizione 2015 di "Maestri del paesaggio", fino al 20 settembre. 17:00 Home Festival/Treviso (!) Paul Kalkbrenner + Simple Plan + Marracash + Gemitaiz & Madman + tanti altri.. 20:00 Domus Magna (DONIZETTI ALIVE) Opera diffusa sulla vita e l'arte del compositore bergamasco Festivalbanda/Alzano Lombardo (INDIE) Arcane Of Souls + NoN 21:00 Chiostro del Carmine/ Città Alta (CINE) "People are Strange" di Julien Hallard + "Midsummer night's tango" di Viviane Blumenschein Esterno Notte/Biblioteca Caversazzi (CINE) "Interstellar" di Christopher Nolan Cocolele Beach/Spalti di S.Giacomo (LIVE) Chester e i Non li conosco 21:30 Carroponte/Sesto S. Giovanni (CANTAUTRICE) Carmen Consoli Rocker/Barzana (TRIBUTE) Cink Floyd, tributo ai Pink Floyd Edonè (ROCK) Bergamo Sottosuolo
Domenica 6 09:00 Valbondione (BOULDER) Bala Block: boulder 'n music 10:00 Fiume Adda da Brivio a Villa d'Adda (SPORT) Soap Kayak Race, canoe di cartone hand made 10:30 Bergamo (DIMORE) Tour delle dimore storiche
16:00 Casa Natale di Gaetano Donizetti/Città Alta (MUSICA DA CAMERA) Rassegna di musica da camera con gli allievi del Conservatorio “Gaetano Donizetti” di Bergamo 17:00 Home Festival/Treviso (!) Negrita + Fedez + Punkreas + Modena City Ramblers + tanti altri.. 20:00 Festivalbanda/Alzano Lombardo (GHOST/ROCK) Lume + Attribution Piazza XXV Aprile Montodine/Cremona (ROCK) Rock for emergency w/ Rusties 21:00 Esterno Notte/Biblioteca Caversazzi (CINE) "È arrivata mia figlia" di Anna Muylaert Cocolele Beach/Spalti di S.Giacomo (THE END!) CocolEnd! Cocolele Beach Bar Closing Party
Lunedì 7 19:00 Edoné (MANGIA COME CAMMINI) Street Food Fighters, l'eccellenza culinaria della strada 21:00 Chiostro del Carmine/Città Alta (CINE) "La scuola d'estate" di Jacopo Quadri 21:30 Carroponte/Sesto S. Giovanni (RAP) Gemitaiz & Madman
Martedì 8 21:00 Chiostro del Carmine/ Città Alta (CINE) "Il gesto delle mani" di Francesco Clerici Edoné (SANGRIA) Allegria Party w/ DJ Pog feat Epo the Thaker 21:30 Carroponte/Sesto (ALT/POP) Musica Nuda
Mercoledì 9
Sabato 12
21:00 Palazzo Terzi (DIMOREDESIGN) Incontri con il design: Franco Raggi si racconta 21:30 Carroponte/Sesto (COINQUILINI) Colapesce & Dimartino
14:00 Parco di Loreto (WORLD CHAMPIONSHIP) VI edizione Nascondino World Championship 16:00 Casa Natale di Gaetano Donizetti/Città Alta (MUSICA DA CAMERA) Rassegna di musica da camera con gli allievi del Conservatorio 20:00 Rock in Rili/Chiuduno (ROCK) Renton Chinasky + Crancy Crock + Giuradei 21:00 Chiostro del Carmine/ Città Alta (CINE) "The integrity of Bruno Wizard" Tupaq Felber + "Vinylmania" di Paolo Campana Piscine di Almè (LIVE) Festa Bikers + Juke Box Umano in (s)concerto 21:30 Carroponte/Sesto S. Giovanni (RAP) J-Ax Rocker/Barzana (ROCK) Mr X
Giovedì 10 18:00 Milano/Luoghi Vari (CINE) Inaugurazione della 20a edizione del Milano Film Festival. Fino al 20 settembre: proiezioni, musica e incontri. 21:00 Contest (DRINK) Degustazione Gin: una selezione tra 100+ migliori distillati di ginepro 21:30 Carroponte/Sesto (VOICE) John De Leo
Venerdì 11 18:00 Extate alla Trucca (DJSET) Radio Number One 20:00 Rock in Rili/Chiuduno (INDIE/ CANTAUTORE) Dellera + Marco Levi Centro/Bergamo (NESSUNDORMA) Notte Bianca Borgo Santa Caterina (NESSUNDORMA) I Venerdì del Borgo, senza traffico 21:00 Chiostro del Carmine/Città Alta (CINE) "Bud Spencer Blues Explosion Rimini-Mezzago" di Chiara Chinazzi + "Kidd Life" di Andreas Johnsen 21:30 Carroponte/Sesto (INDIE) Levante
Domenica 13 10:30 Bergamo (DIMORE) Tour delle dimore storiche 14:00 Parco di Loreto (WORLD CHAMPIONSHIP) VI edizione Nascondino World Championship 16:00 Casa Natale di Gaetano Donizetti/Città Alta (MUSICA DA CAMERA) Rassegna di musica da camera con gli allievi del Conservatorio “Gaetano Donizetti” di Bergamo 18:00 Piazza Vecchia/Città Alta (GOSPEL) "Maestri del paesaggio 2015" presenta il concerto di Henry's Friends Choir 20:00 Rock in Rili/Chiuduno (ROCK) Malaavia + Le Madri degli Orfani + Io?Drama
UN’ INIZIATIVA DI
IN COLLABORAZIONE CON
A cura di Gilles Deluso
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Oroscopo Cancerogeno Dritta del mese a cura di Woody Allen
Anche vivere è cancerogeno.
[Meglio un tumore alla pelle, ai polmoni o al cervello? Se vorrai, anche d'estate potrai ustionarti d'ultravioletti, inspirare a pieni polmoni gas di scarico, avere fede nel petrolio, nel tabagismo, nei telefoni cellulari. Scherzare con la morte: che indecenza!] BENZENE 21 Marzo - 20 Aprile
PARTICOLATO 21 Maggio - 21 Giugno
Volevo aprire le valvole di scarico delle petroliere e inondare tutte le spiagge francesi che avrei visto. (dal film Fight Club) Fin troppo infiammabile e incapace di di luirti, sei la rockstar degli idrocarburi, da quasi due secoli il più idolatrato di questo Zodiaco. Tendi a succhiare il midollo osseo e i globuli rossi di chi ti sta più vicino, a ri schio d'anemie e leucemie. Si sa: tira più un pelo di benzene che un carro di celle fo tovoltaiche. Non accenderti. Canzone: Kerosene (Big Black)
Il metodo del successo consiste in larga misura nel sollevamento della polvere. (Luciano Bianciardi) Care polveri sottili, eterne curiosone, sie te le amichette fidate di asma, bronchi ti ed enfisemi. Privilegiate le città, sopra cui v'involate schermando luce e ossige no. Non impallateci. Canzone: Atmosphere (Joy Division)
RADON 21 Aprile - 20 Maggio
Il silenzio / penetra nella roccia / un canto di cicale. (Matsuo Bashō) Minerale farinoso e friabile, ti vietarono trent'anni dopo averti saputo causa di tu mori. Pantofolaio e rassicurante, a rilascio lento e letale, hai abitato canne fumarie, stufe, forni, parchi gioco. La tua lunga lo ve story con il cemento, a nome Eternit, è ancor oggi fonte di bestemmie per chi vi affidò il tetto. Più ti rammollisci, più de vasti gli altri. Non intenerirti. Canzone: Absestos (Foetus Interruptus)
Vivere è perdere terreno. (Emil Cioran) Chi direbbe che questo gas inodore e in colore, succo radioattivo del suolo e a mante della comodità di casa, è la 2a cau sa di tumore ai polmoni (dopo il fumo di sigaretta)? Mieti 50mila morti all'anno, ami le fondamenta e gli interni non area ti. Perché non rimani nella crosta terrestre, che ti vuol tanto bene? Non costiparti. Film: Rodan (1956) di Ishiro Honda
AMIANTO 22 Giugno - 22 Luglio
METALLO PESANTE 23 Luglio - 23 Agosto
OZONO 23 Novembre - 21 Dicembre
Finché ci saranno ragazzi che avranno bisogno di sfogare la loro rabbia, l'heavy metal sopravviverà. (Ozzy Osbourne) E se ti dessi un limite? Perché da una cer ta intossichi e basta, id. per gli acidi e i sol venti con cui giri. Noi ci proviamo a sudarti e a risputarti fuori, ma non basta se poi infesti di piombo o mercurio l'acqua, l'aria, il cibo. Non venirci in bocca. Strumento musicale: Gong
L'amore è come la fascia di ozono, te ne accorgi quando non c'è più. (dal film Una pallottola spuntata 2 e ½) Comodo fare i puri di cuore lassù, a 30 km dal suolo. Non ti dico poi quante foreste uc cidi, con quel tuo buco. SullaTerra sei un ve leno mica male, specie con chi di lavoro sal da, come fai tu con idee implausibili e strati d'atmosfera. Non sbottonarti. Canzone: Ozone (Motorpsycho)
MOZZICONE 24 Agosto - 22 Settembre
NO 22 Dicembre - 20 Gennaio
Guardo le mie dita gialle sono tanto stanco / di sputare i mozziconi di tutta una vita. (Claudio Baglioni) “Biodegradabile” un corno. Impieghi fino a 12 anni per decomporti, e nell'attesa rilasci ovunque contaminanti, intasando e guastan do di tutto. Non avere altro Dio fuori dai cestini. Libro: Mozziconi (L. Malerba)
Il monossido di azoto è un gas incolore. (Wikipedia) N di Azoto! O di Ossigeno! Vieni emesso dalle auto e sei concausa del turgore del pe ne. Ma sei una vera noia, il non plus ultra del grigiore, irritante per occhi e apparato respiratorio. In piccole dosi, anestetizzi; poi, affoghi i polmoni d'edemi. Non dirci di sì. Fumetto: Mister No
FREON 23 Settembre - 22 Ottobre
ELETTROSMOG 21 Gennaio - 19 Febbraio
La nostra indifferenza e freddezza verso gli uomini, imputataci come mancanza di carattere, è sovente solo una stanchezza dello spi rito. (Friedrich Nietzsche) Brevettato dall'azienda chimica Dupont, im pazzavi tra i frigoriferi. Poi ti smascherarono come uno dei primi rosicchiatori d'atmosfe ra. Non prendertela con l'ozono. Canzone: La teoria del frigo vuoto (Brutopop)
La rivoluzione non sarà trasmessa in televisione. (Gil Scott-Heron) Canaglia! Sei il tronista dell'inquinamento d'oggi, razza d'infingardo elettromagneti co. Fottesega che per l'OMS e Veronesi sei innocuo: a casa Deluso non la conti giusta, tu e la tua tecnopaccottiglia. Non ci freghi. Discografia: Bill Callahan a.k.a. Smog
ACQUE REFLUE 23 Ottobre - 22 Novembre L'uomo è la fogna dell'universo. (Charles Bukowski) Con il PVC e il Mozzicone, sei l'agente inqui nante più karmico di questo Zodiaco. Vivi di metamorfosi e rinascite, di sfoghi e di perdi te, di scarichi e di depurazioni. Solo tu sai al contempo galleggiare ed affondare. Non rientrare subito in circolo. Canzone: Seasick (Jesus Lizard)
PVC 20 Febbraio - 20 Marzo La diossina va in mare, lì c'è il plancton, i pesci se lo mangiano, tu vai al ristorante, spendi 40 euro per un branzino, e ti sei mangiato il tuo cazzo di spazzolino. (B. Grillo) Pari un gran bonaccione, eppure basta scal darti un po', e subito figli la tossicissima diossina. Che fa poltiglia di fegato, polmoni, sangue e cervello. Non liquefarti. Bibbia: Scopriamo insieme il PVC (con prefazione di Bruno Vespa)
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Hanno scritto e collaborato
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