CTRL magazine #39 - Brembana Jones, from Morla to Mississippi !

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#39 — Free Fun Magazine

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Bergamanent #01 - Un’interpretazione di Leone Belotti / Calepio Press

Beltrami street, via Beltrami, con incipt in Marianna/colle aperto e finish in S.Vigilio/ Castagneta, nei primi anni Ottanta, per noi liceali Bg-Bene aveva un senso ben preciso. Parlo di due tempi Zundapp, Fantic, Ancillotti e Gori, niente casco, niente specchietti, niente etilometri. Beltrami Race era la nostra pista motard: start da Wall Street (viale delle mura) derapage left a colle aperto, ergo gas aperto con impennata plus ante Marianna (niente rotonde), inde su a cannone direzione cannoniera di San Marco, et coetera. Poi una sera venne un tamarro da Mornico col Malanca, quelle batoste che ti fanno crescere, stop alla Beltrami Race. Pochi anni dopo, nel Minnesota, un’affascinante donna manager mi dice “Really you came from Bergamo, Italy, Beltrami?”. Non può credere che io non sappia minimamente chi sia il Beltrami di via Beltrami. The young Beltrami dopo una giovinezza intensa dentro e fuori galera in questa città e in questa Italia - oppressa dalla tirannia, oscurata dall’ignoranza si innamora di una super nobile, Giulia qualcosa 3 cognomi, lo arrestano, rischia di essere impiccato, fugge (Beltrami escaping) si fa Parigi, Londra, America. A 42 anni prende una canoa e da solo risale 4000 km di Missisipi-Missouri fino

a scoprire le sorgenti (Beltrami explorer) scrive un dizionario sioux-inglese, chiama Lago Giulia le sorgenti (“Il lago ha circa tre miglia di circonferenza: è fatto a forma di cuore e parla all’anima”) ma soprattutto detta al ghost writer Fenimoor Cooper quella che sarà l’Eneide degli Americani, “L’ultimo dei mohicani” (Beltrami writer). I monti e la contea del Minnesota prendono il suo nome (Beltrami Mountains, Beltrami County). Lo stesso anno, in California, un ingegnere informatico indiano mi dice: con canoa e ombrello, come software di navigazione e di protezione, Beltrami è l’icona degli internauti. Questo in America, quando da noi ancora il web non esisteva. Poi una sera a Bergamo, bevendo martini con Gigi Lubrina, giocando a titoli inediti, gli propongo un “Bel-Tramì”, eroe romantico, opera lirica tragica: scopre nuovi mondi e antiche civiltà, ma nella sua città natale nessuno sa chi sia, nemmeno i ragazzini che abitano nella via a lui intitolata. Una via del resto secondaria. Tre martini dopo, il mio compagno di bevute dice: “E come vedresti un romanzo di fantascienza dal titolo “2019: Bergamo capitale della cultura”!?


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Marzo

Venerdì 8

20:00 Agorà Polaresco (LIVE & MORE) D-late presenta una serata tra musica, danza, arte e teatro: Giulia Spallino + Back to Amy + Adele H + expo di J. Cagninelli e C. Zenocchini + Performance teatrale “Lucilla la Bionda” 20:30 Creberg Teatro (TEATRO) Angela Finocchiaro e Michele di Mauro in “Open Day” 21:00 Pacialacc Trezzo (TRIBUTO) Giannissime in concerto – Omaggio a Gianna Nannini Sala Piatti Bergamo (MUSICASI) Premio concorso internazionale Axa di Dublino – Nikolay Khozyainov al pianoforte 5€ Bubble BFM - P.zza della Libertà (!) Nena + Dal Lago + Bonfanti

22:00 Bloom Mezzago (!) Tre Allegri Ragazzi Morti in concerto + Davide Facchini Dj Set 10€ Live Keller (FAT ROCK) The Last Fight + The Fire in concerto Edoné (BG REGGAE) Bless the Ladies: I-trees + Capitano + Panda Sound Druso Circus (STONER) Freddocane + Humulus – contr. Ist. 5€ Cielo / Dalmine (DOWNTEMPO) dj resident: Andrea Roberto 22:30 Live (!) Knife Party & Crookers 23:00 Circolo Get Up (RAP ELECTRO TRAP DUBSTEP) Sabotage w/Special Guest Elisa Bee 12/15€ 23:30 Under Music Club Seriate (ELECTRO) Bauhaus Party – Hunter/ Game + Boski Juice (ELECTRO HOUSE) Janina – Club der Visionaere Berlin – Donne gratis tutta la notte C.s.a Pacì Paciana (BENEFIT) Macho Free Zone - Pink Violence Squad in consolle


Sabato 9

17:00 Centro Gritti Ranica (EXPO) Mostra a cura di P.Lavaselli “Oltre I Margini – L’inferno nelle carceri del Malawi” 19:30 Bubble BFM - Piazza della Libertà (BALKAN) Caravan Orchestar – Balkan Opening Party 20:00 Donne Fugate Seriate (PARTY) La Bodeguita del Rum Cooler 20:30 Bloom Mezzago (ROCKABILLY) Monokings + Andre & Lara + Dj Sleepy Gene + Dj Andy Fisher 21:30 Circolo Tamburlano Solza (NEVERLAB) Giancarlo Onorato Cielo / Dalmine (DJ SET) Paolo Fedreghini in consolle 22:00 Druso (ROCK) Lolitas in concerto Bar la Raza Martinengo (PARTY) Bassa Bergamo Hardcore: Colbacc’s Party + Spleen Flipper Menez Music Café Martinengo (LIVE & MORE) Samoan Night Disordine Hc + Le Martire Edoné (PUNK & POST CORE) BergamoSottosuolo presenta Zeus! + The Great Saunites Daragi (VIDEO & SOUND) Pulpnight with Point Break vdj set 22:30 Live Trezzo (90’S) Zarro Night presenta Datura 23:00 Amigdala Theatre (DUB) Dub Club #48 - Dread Lion Hi Fi meets Iration Steppas from Uk C.s.a. Pacì Paciana (BASS) Kind Of Bass ft. Serial Killaz from Uk + Bonnot Koko’s (SUPERPARTY) Vialerossiproject w// Stereoheroes 23:30 Get Up (FEMALE POWER) Pupa e Scintilla – Riding on a Unicorn Daho Club (!) Borderline presenta Apocalypse Dreams – Lady Violet + Sticks&Stones + Frankie&Flo Clash Club (ROCK/HIP HOP) Main room: Reef’n’Roll. Upper room: Urban beats

Domenica 10

10:00 Piani dell’Avaro Cusio (GITE) Ciaspolando con Gusto 2013 – percorso tra baite d’alpeggio 13:00 Azienda Agricola Cantalupo (CIBO E TEATRO) La Scatola delle Idee presenta: “Appetito di Teatro” con i ragazzi del Teatro 19 - 10/20€ C.s.a Pacì Paciana (MARKET) Autoproduzioni bieotiche 14:30 Palazzetto dello Sport Scanzorosciate (!) Festa di Biodanza per Emergency 15:00 Teatro S.Giovanni Bosco Terno D’Isola (TEATRO) “Mé e i Mé Ma” di Les Misensamble 17:30 Auditorium Circoscrizione 2 (TEATRO) Mercanti di Storie presentano “D’Amore e altre rivolte – Scusami cara ma devo salvare il mondo” 18:00 Cielo / Dalmine (HAPPY HOUR) dj resident: Francesco The Lizard 19:00 Loft (HAPPY HOUR DOWN TOWN) Back to back! Aperitivo con bouffet. Dj set a cura di Sabotage, Dtape e Bauhaus Agorà Polaresco (MUSIC EXPO & MORE) Associazione Mano per Mano presenta Plx Souls + Mediocri + The Cobbalestones 19:30 Circolo Arci Fuorirotta Treviglio (!) Wine & Roses + Loris Bono Quartet in concerto 20:00 Daragi (ACOUSTIC) Bond Street 20:30 Bubble BFM - Piazza della Libertà (FOLK FUNK) Fodistràss 21:00 Druso Circus (LIVE) Paso, Nico & Handy on stage! – Contr.Ist. 5€ Live Keller (TRIBUTE) Back To Amy – Omaggio a Amy Whinehouse Amigdala Theatre (BLUES & MORE) Stefano Galli Quartet presenta “Play It Loud” il nuovo album 22.30 Twenty Seven Pub Mozzo (TRIBUTE) Move Over - omaggio a Janis Joplin


Lunedì 11

20:30 Creberg Teatro (!) The Full Monty Upper Lab (-) Corso di fotografia con Renato Liguori. Per info: upperlabbg@gmail.com 21:00 Bubble BFM - Piazza della Libertà (!) Bergamo Sottosuolo presenta Jhonny Mox Auditorium San Sisto (CLASSICA) Alle Radici della Comunità presenta: Dal Clavicembalo ai Fortepiani di Mozart Edoné (CORSI) Adobe – Photoshop – Lightroom 4

Giovedì 14

18:00 Biblioteca Tiraboschi (BOOKS) Premio Nazionale di Narrativa Bergamo - “Falene” di E.Baroncelli 19:30 Beach Bar (SUPERFOOD) Hamburger Night! 150 gr di carne di manzo da degustare in oltre 15 panini differenti. Se ordini lo Stratos a 10 piani e lo mangi tutto in 1 ora, è gratis!

Martedì 12

20:30 Vecchio Tagliere Nese (BLUES) McTwisterUncle Blues & The Marble Cats in concerto Edoné (GAMES) 15° Torneo di Risiko “Le Mura” – 2° turno Teatro Donizetti (PROSA) “Servo di Scena” di R.Harwood 21:00 Bubble BFM - Piazza della Libertà (PADANROM) Gogol Borghezio – Musiche padane mista rom Auditorium Polaresco (TEATRO) “Il Palpito del cuore Nero” di Gruppo i Baloons Bloom Mezzago (WINE) Bloom Wine Party – I vini del sud Italia

Mercoledì 13

18:00 Libreria Ibs (BOOKS) “Io non farò rumore” di L.Cardella 21:30 Bubble BFM - Piazza della Libertà (CANTAUTORI) Ettore Giuradei in concerto 22:00 Druso Circus (SAX CELEBRATION) Tommaso Sturace Quarter – “Celebrating the music of Petrucciani” Contr.Ist. 5€

Bubble BFM - Piazza della Libertà (PIZZICA & MORE) Domo Emigrantes – musiche dal sud Italia 20:00 Velvet (ARTWAY) Concerto country – The American Spirit 20:30 Orange Urban Café (APERITIVI) Aperasmus a cura di Aegee – Dj set & More 21:00 Circolino Malpensata (!) Carmen Cangiano Solo – Il concerto 21:15 Ca del Fasà (ACOUSTIC LIVE) Concertini semi-improvvisati in meno di 30 metri quadrati 21:30 Cielo / Dalmine (MANOUCHE) Gipsy Soul trio 22:00 Druso Circus (JAZZ) Rino De Patre Trio Project – “The Down From My Heart” – Contr.Ist. 5€ Edoné (TEATRO) “Ay Carmela” di The Sunsett Hill & La Cicuta


Venerdì 15

19:30 Bubble BFM - P.zza della Libertà (REBETIKA) Rebeletiko da Atene 21:00 Maivisto / Sedrina (TRIBUTE) Convention cover band Inaugurazione riapertura locale 21:30 Agorà Polaresco (NEW ALBUMS) SandCastle presentano “And Than We Collide” il nuovo disco 22:00 Druso Circus (FUNK) Chester e i non li conosco in concerto Edoné (ROCK’N’ROLL) Mojo Filter + Gambardellas in concerto Bloom Mezzago (!) Il Verso del Cinghiale Festival Cielo / Dalmine (DOWNTEMPO) dj resident: Andrea Roberto 22:30 Live Trezzo (RAP) Gemelli Diversi “Tutto da Capo Club Tour 2013” Spazio Concept (ELECTRO) P-T-W school party con Pigro on Sofà 23:00 Juice Club (HOUSE & MORE) Andrea Acangeli from Cocoricò & Peter Pan + Dani Vescovi C.s.a. Pacì Paciana (DRUM’N’BASS) Delta9 recording Label Night 3€ 23:30 Under Music Club (INDIE) Panic dj-set 5/10€ + promo su drink Clash Club (FUNK/HOUSE) Liquorice night! dj: Winstan, Federico Nisi, Randy Watson

Sabato 16 Foppolo (SNOW & BASS)

Sabotage, Bauhaus e New Scho ol Shop si uniscono per invitarti ad un weekend a ritmo di bassi così potenti da far tremare le montagne innevate.

Snow&Bass è un’intera giornata sulla neve a base di snowboard e attività all’aria aperta in cui godere di panorami mozzafiato a ritmo di musica. info@iwantsabotage.com 16:00 Thomas Brambilla Contemporary Arts (EXPO) Personale di Grayson Revoir Studio Vanna Casati (EXPO FOTOGRAFICA) “Hidden” di R.Piseddu 18:30 Galleria Marelia (EXPO) “Dialogo con lo spazio” di Piergiorgio Zangara 19:30 Bubble BFM - Piazza della Libertà (FLAMENCO JAZZ) Chocolata from Andalusia 20:00 Cuore.tv Grezzago (!) Feci per vestire il declino

20:30 Bloom Mezzago (BLUES) Otis Grand with Guitar Ray & The Gamblers + Enjoy Blues Band Music Bar Ninfea (LIVE) Alex Pievani Trio in concerto Creberg Teatro (SOLO SHOW) Paolo Cevoli in “Il Sosia di Lui” 21:00 Teatro Don Bosco Albano S.Alessandro ( TEATRO) “Teàter de Guèra” di I.Milesi Auditorium Secco Suardo (MUSICASI) Pavel Sporcl + Petr Jirikovsky, violino e piano 5€ Teatro Don Bosco Albano (TEATRO) Gruppo Teatale Albanoarte presenta “Teàter de Guèra” 8€


21:30 Circolo Sociale Tamburlano Solza (NEVERLAB) Paolo Saporiti Cielo / Dalmine (DJ SET) Manuel Balestrucci in consolle Comics bar / Martinengo (DJ SET) Fuck the DJ 22:00 Live Trezzo (ROCKABILLY) Get Rhythm #8 – Festival Iternazionale di rockabilly Barabba Palosco (ELECTRO) Stay Calmo dj set – Pigro on Sofa + Gipsy Guy Druso Circus (INDIE) Fiub + Arcane of Souls – Contr.Ist.5€ D Live (PUNK ROCK) Last Caco’s Slice in concerto Edoné (THE EXHIBITION #14) Hot Gossip + Nobody Cried for Dinosaurs + The Most Adorable Agorà Polaresco (DRUM & BASS) Hrh – Healthy Rave Heads Menez Music Cafè / Martinengo (LIVE) Slang 22:15 Auditorium Piazza della Libertà (BFM) Cerimonia di premiazione della 31a edizione del Bergamo Film Meeting 23:00 Get Up (DEEP/ELECTRO/MINIMAL) re:fresh - Yud Kei, K Ben, Fede M., Golden Boy 23:30 Circolo Gallery (PARTY) Festa di Primavera – Donne e Motori Daho Club Dalmine (ELECTRO DUBSTEP DRUM’N’BASS) Dalmen Calling + Disaster Guys + Black Hole 12€ con drink Clash Club (ROCK/HIP HOP) Main room: Crash the 80s Johnson Righeira. Upper room: Urban beats

Domenica 17

18:00 Cielo / Dalmine (HAPPY HOUR) dj resident: Francesco The Lizard 18:30 Il Bopo Ponteranica (ROCK) Marco Grompi racconta Neil Young + Rusties in concerto Bloom Mezzago (BOOKS) Nero D’Autore con Simone Sarasso 19:00 Loft (HAPPY HOUR DOWN TOWN) Back to back! Aperitivo con bouffet. Dj set a cura di Sabotage, Dtape e Bauhaus Caffè della Funicolare (HAPPY HOUR UPPER TOWN) Apericena! Bouffet di classe + drink = 10€ ! 19:30 Live Keller Curno (TRIBUTE) St.Patrick Day con Disco Labirinto – Omaggio ai Subsonica Bubble BFM - Piazza della Libertà (GARAGE SOUL SKA) Twin Bross dj set – Closing party! 20:00 Agorà Polaresco (GRECO APERITIV) Rebeletiko from Grece + Aperitivo greco 21.00 Ritual Irish Pub (FOLK) St.Patrick night ! Grace O’Malley band 22:00 Druso Circus (POP FOLK) Bruno Monieri Experience Live Trezzo (CANTAUTORI) Vinicio Capossela in Concerto

Lunedì 18

20:30 Libreria Palomar (INCONTRI) Il Crimine scritto da Chandler. Chandler visto dal cinema. Noir e realismo a confronto Locanda del Monaco Felice Suisio (BEER) Presentazione del birrificio Oersop, astro nascente nel panorama delle birre europee 21:00 Auditorium San Sisto (CLASSICA) Alle Radici della Comunità presenta: La grande storia del clavicembalo. Musiche di Heandel e Bach


Martedì 19

20:30 Vecchio Tagliere Nese (ROCK) Unplugged Trio M.Vavassori, N.Tironi, A.Lanave Upper Lab (WEB) Corso di Wordpress con E. Ferrari. Per info: upperlabbg@gmail.com 21:00 Teatro Sociale (ALTRI PERCORSI) “Anima Errante” di R.Cavosi con Maddalena Crippa Auditorium Polaresco (TEATRO) Teatro Caverna presenta “Venere in Scorpione” di Gruppo I Baloons Edoné (GAMES) 15° Torneo di Risiko “Le Mura” 3° turno

Mercoledì 20

12.00 CantiereCucina / Borgo Santa Caterina (FOOD) Ogni giorno, pranzo e cena: quality food’n’cheap price!

18:00 Libreria Ibs (BOOKS) “Credevo fosse un’amica invece era uan stronza” di Irene Vella 20:00 Da qualche parte a .. (SECRET CONCERT) Invisible show in tour! Info: www.invisibleshow. tumblr.com - 349.8830539 20:30 Creberg Teatro (LIVE) Negrita Unplugged 2013 21:00 Teatro Creberg (UNPLUGGED TOU R) Negrita - Dannato Vivere! 22:00 Druso Circus (TRIBUTE) Ottocento – Omaggio a De André

Giovedì 21

Brescia Centro (TEATRO) Torna Luoghi Comuni Festival 2013 di Etre Residenze Teatrali - www. luoghicomunifestival.com 18:00 Biblioteca Tiraboschi (BOOKS) Premio Nazionale di Narrativa Bergamo - “Vanagloria” di H.Tuzzi Libreria Ibs (BOOKS) “La cucina di montagna – 315 ricette di tradizione” con Francesca Negri CDA / Caffè degli artisti ( MERCATINO) Aperitivo con sangria e macedonia e banchetti di autoproduzioni e non per festeggiare l’equinozio. 19:30 Beach Bar (SUPERFOOD) Hamburger Night! 150 gr di carne di manzo da degustare in oltre 15 panini differenti. Se ordini lo Stratos a 10 piani e lo mangi tutto in 1 ora, è gratis! 20:30 Orange Urban Café (APERITIVI) Aperasmus a cura di Aegee – Dj set & More 21:00 Circolino Malpensata (BLUES) Artway presenta Verdugo Edoné (WINE) Degustazioni di vino – Barbera d’Asti DOCG, Dolcetto d’Alba DOC e Langhe DOC Arenis Birrificio Elav / Comun Nuovo (!) Festa di Primavera! Bergamo Sottosuolo presenta: Hillbilly Heroin, Minnie’s, The Leeches 21:15 Ca del Fasà (ACOUSTIC LIVE) Concertini semi-improvvisati in meno di 30 metri quadrati 21:30 Cielo / Dalmine (JAZZ) Simona Russi quartet 22:00 Druso Circus (JAZZ) Germano Zenga New Quartet “Changin’ Balance” – Contr.Ist.5€ Bloom Mezzago (MUSICA & MOVIE) Per Chi Suona La Colonna – Musica da film e immagini in musica – L’Arte dei Titoli


Venerdì 22

17.00 Gamec (JAZZ LIVE) Bergamo Jazz - Marc Ribot in concerto 18:00 Edoné (BDAY) Buon Compleanno Edoné 3 anni – Dj Pog + Dj Caravan + Dj Tax + Dj Sandler 19:20 BG Birra / Piazza S.Anna (!) Partenza del bus, direzione Italian Beer Fest a Milano. Rientro ore 2:00. Spesa 10€. Per info: shop@bgbirra.it 20:00 Beach Bar (WISKEY & R’N’R) Jack Daniel’s Party 21:00 Auditorium Polaresco (TEATRO) “La ballata del vecchio marinaio” di Teatro Caverna Birrificio Elav / Comun Nuovo (!) Bergamo Sottosuolo presenta: Hervé Peroncini , SpeedJackers, Miss Chain & The Broken Heels 22:00 Druso Circus (ROCK) Melosushi in concerto – Contr.Ist. 5€ Agorà Polaresco (NEVERLAB) Blue Wils + Boda in concerto Bloom Mezzago (INDIE) Ulan Bator + Fiub (il ritorno!) + Rock Djset Live Trezzo (FOLK ROCK) Modena City Rumblers in concerto Cielo / Dalmine (DOWNTEMPO) dj resident: Andrea Roberto Skin Fantasis (INK CLUB) L.A. Dose djset 22:30 C.s.a. Pacì Paciana (RAP) Bg’s Team meets Dj’s Team – Dj battle, live set, freestyle 23:00 Circolo Get Up (RAP ELECTRO DEEP HOUSE) Sabotage w/Special Guests 12/15€ Juice Club (ELECTROFACTORY) Dani Vescovi show case – free entry! Under music Club / Seriate (MINIMAL) Bauhaus Party! Dirty Channel + Coloppio. 23.30 Clash Club (REGGAE) Jamaican Dancehall ! I-trees + Shanty Sound

Sabato 23

10:00 Spazio Polaresco (WRITING) Domina Domna - Laboratorio di Scrittura teatrale “Il prurito nelle mani” AereoClub Bergamo (EXPO) Mercatino di auto e moto d’epoca 16:00 Thomas Brambilla Contemporary Arts (EXPO) Personale di Grayson Revoir 19:00 Da qualche parte a .. (SECRET CONCERT) Invisible show in tour! Info: www.invisibleshow. tumblr.com - 349.8830539 Spazio Polaresco (EXPO) Domina Domna – Vernissage di “Organika” di Alice Olimpia Attanasio ed Enrique LaCorbeille 21:00 Audiotrium Teatresco (TEATRO) Domina Domna – “A.R.E.M. Agenzia Recupero Eventi Mancanti” con E.Vanni, E.Dragonetti e N.Parroni 8€ 21:30 Circolo Sociale Tamburlano Solza (NEVERLAB) Matteo Trevisan in concerto 22:00 Palestra di Locatello (INDIE ROCK) Festa Sulla Traccia – Goffredo e Joboaldo + Gotto Esplosivo in concerto Bar La Raza Martinengo (DJ SET & MORE) Samoan Night – A Faster Platter + Famous College Agorà Polaresco (!) Domina Domna - Confusion presenta Plastic Divas – Absolutely Female con Vale_Ts & One Imaginary Girl Edoné (PUNK ACOUSTIC & GARAGE) Bergamo Sottosuolo presenta Caso + Lonewolff Bloom Mezzago (ROCK) Godflesh + Bologna Violenta 20€ Mafalda cafè / Spirano (VIDEO & SOUND) Point Break vdj set Menez Music Cafè / Martinengo (METAL) Res Rei →


VENERDI 22 MARZO

DIRTY CHANNELS + COLOPPIO


22:00 Cielo / Dalmine (DJ SET) Gerardo Frisina in consolle

Dj, produttore, compositore, arrangiatore e grande collezionista di vinili Gerardo Frisina è una figura di fondamentale importanza ed un punto di riferimento per l’intera scena nu-jazz internazionale. Dal 2001, produce diversi album con la Schema Records, tra cui Ad Lib, Hi Note, The Latin Kick e Join The Dance, e molti remixes. Collabora con importanti jazzisti ed in questi ultimi anni intensifica l’attività di Dj in moltissimi club italiani ed europei. Il suo sound riscuote particolare successo in Giappone.

22:30 CPG Melzo (PUNK ROCK) Samoan Night presenta: Dogs + Baraonda + The Butchers C.s.a. Pacì Paciana (REGGAE) BergamoReggae presenta Gamba de Lenk e Catchy ls Big Foot Sounds ls Guallo 5€ Druso Circus (CANTAUTORI) Capofortuna – Omaggio a Rino Gaetano – Contr.Ist. 5€ Live Trezzo (90’S) Zarro Night presenta Marco Ravelli 23:30 Bolgia (ELECTRO HOUSE) Minicoolboys & Mass Proud Clash Club (ROCK/HIP HOP) Main room: Dj myke. Upper room: indie rock electro.

Domenica 24

10:00 AereoClub Bergamo (EXPO) Mercatino auto e moto d’epoca 16:00 Academia di Capoeira via Serassi (DANCEHALL WORKSHOP) Blacka di Danca – Dancehall workshop in Bergamo 17:30 Auditorium della circoscrizione 2 (TEATRO) “Molestia @ Parte – Comicità e musica d’amore” di e con Alberto Patrucco 10€

Cristoforo Colombo scoprì l’America convinto di essere in India. Noi siamo certi di aver imboccato la strada giusta? Siamo convinti che il Medioevo sia soltanto storia? E che la crisi sia solo economica? Alberto Patrucco se lo domanda in “Molestia a parte”, una panoramica al vetriolo priva di retorica e tormentoni, dove i tempi che stiamo vivendo sono riletti attraverso la comicità e la grande canzone d’autore

18:00 Cielo / Dalmine (HAPPY HOUR) dj resident: Francesco The Lizard 19:00 Loft (HAPPY HOUR DOWN TOWN) Back to back! Aperitivo con bouffet. Dj set a cura di Sabotage, Dtape e Bauhaus Caffè della Funicolare (HAPPY HOUR UPPER TOWN) Apericena! Bouffet di classe + drink = 10€ ! 20:00 Agorà Polaresco (READING) Reading erotico in musica – “Estratti di Porpora” 21:30 Spazio Teatresco (TEATRO) Domina Domna - “Monodia” di e con Raffaella D’Angelo 8€ 22:00 Druso Circus (BEAT) Le Muffe


Lunedì 25

20:30 Creberg Teatro (LIVE) Elio e Le Storie Tese in concerto

21:00 Mutuo Soccorso Bergamo (DOMINA DOMNA) Mostra e incontro - Animare il Cinema: Il cinema di animazione al femminile – free!

Martedì 26

20:30 Agorà Polaresco (BOARD GAME) Libealudo presenta: serata di giochi da tavolo – impara, prova, divertiti! Vecchio Tagliere Nese (LIVE) SandCake in concerto Edoné (GAMES) 15° Torneo di Risiko “La Mura” 4° turno

Mercoledì 27

21:00 Teatro Sociale (ALTRI PERCORSI) “Oscar e la Dama in Rosa” di L.Gioielli con Amanda Sandrelli Sala Mutuo Soccorso (CINEMA) Domina Domna “Immaginare le Attese” Cortometraggi di Laura Chiossone – free! 22:00 Druso Circus (BLUES) Stefano Galli Quartet in concerto – Contr.Ist.5€

Giovedì 28

19:30 Beach Bar (SUPERFOOD) Hamburger Night! 150 gr di carne di manzo da degustare in oltre 15 panini differenti. Se ordini lo Stratos a 10 piani e lo mangi tutto in 1 ora, è gratis! 20:00 Work Coffee (ARTWAY) “Silenzio Assenso” reading teatrale di Mine Vaganti 20:30 Orange Urban Café (APERITIVI) Aperasmus a cura di Aegee – Dj set & More

21:00 Circolino Malpensata (ACOUSTIC) Pluie Toujours Spazio Teatresco (TEATRO) “Around 6.00’’ in the Morning” di e con Elena Corna e Linda Bolognini 8€ 21:15 Ca del Fasà (ACOUSTIC LIVE) Concertini semi-improvvisati in meno di 30 metri quadrati 21:30 Cielo / Dalmine (BLUES) Valentina Romano trio 22:00 Druso Circus (JAZZ) Gea 3 New Jazz Trio – Contr.Ist.5€ Edoné (EXPO FOTOGRAFICA) “Immagine dal sottosuolo” di Alessandro Adelio Rossi + Franz Barcella Dj Set Bloom Mezzago (CONTEMPORARY) Vincenzo Vasi & Valeria Sturba in concerto 23.30 Clash Club (FUNK/HOUSE) Liquorice night! dj: Winstan, Federico Nisi, Randy Watson

Venerdì 29

21:00 Degustami Wine Bar (SOUL REGGAE ACUSTIC SESSION) Awa Mirone & Valentia Benaglia ft Valentino Novelli e Nivola Atzori 22:00 Druso Circus (TRIBUTE) Soul Mover – Omaggio a Janis Joplin – Contr.Ist.5€ Agorà Polaresco (ELECTRO FUNK) Acid Frogs – Viola Vetteruti e la sua band →


22:00 Edoné (ROCK METAL CROSSOVER) Moodstock 2013 – Mellow Mood presenta Born As Ghosts + The Jun K + Plutoniio 113 Bloom Mezzago (PSY/TRANCE) Albyman Dj Set + Guests + Art/ Deco Psycho Karma 5€ Live Trezzo (PUNK) Porno Riviste in Funebri Pompe Tour Live Keller (NEW ALBUM) “Blah Blah Blah” presentazione del nuovo disco dei Venua Cielo / Dalmine (DOWNTEMPO) dj resident: Andrea Roberto Skin Fantasis (INK CLUB) Sultan Bathery live + L.A. Dose djset 23:30 Under Music Club (INDIE ROCK) Panic dj-set 5/10€ + promo su drink Circolo Get Up (TECHNO) Vanguard presenta: Psyk

“NON” é l’imperiosa incarnazione della “tool-techno” di fascia alta. Suoni grezzi ed analogici creati per l’underground senza nessun rimorso Psyk, aka Manuel Anós, arriva da Madrid e Non-Series é il suo progetto che con impeto lo sta rendendo uno stimato cittadino del mondo. Forward Looking POV.

Sabato 30

10:00 Spazio Polaresco (LAB) Domina Domna – laboratorio di arte terapia “Regaliamoci del tempo”

15:00 Ars Arte + Libri (EXPO) “Condanne” di Mario Consoli 20:30 Da qualche parte a .. (SECRET CONCERT) Invisible show in tour! Info: www.invisibleshow. tumblr.com - 349.8830539 Bloom Mezzago (BALKAN) Babbutzi Orkestar + Ghiaccioli e Branzini Dj Set 21:30 Circolo Sociale Tamburlano Solza (NEVERLAB) Stefano Vergani in concerto Latte Più Brescia (RAP & MORE) Ensi + Fratelli Quintale in concerto Cielo / Dalmine (ELECTRO JAZ) Jestronick & Airola 22:00 Agorà Polaresco (DOMINA DOMNA FESTA FINALE) Ladies Night – musica & more per la chiusura della rassegna Druso Circus (CANTAUTORI) Police Accademy in concerto – Contr. Ist. 5€ La Proposta Ponte S.Pietro (DJ SET 80’S) People are People night con Confusion – free! Edoné (RAP) Freestyle Rap Battle by Teste Complesse – Dj Erion in consolle Live Trezzo (90’S) Cristina D’Avena & Gemboys Show Agorà Polaresco (VIDEO & SOUND) Point Break vdj set Barabba / Palasco (PARTY) Wed Floor presenta: Castles and Dinosaura. L.A. dose djset + Looney Goons djset. Info: wed. floor@npcrew.it 22:30 C.s.a. Pacì Paciana (ROOTS REGGAE & UK DUB) Prince Healer meets Guests 3€ 23:30 Bolgia (TECHNO MINIMAL) Juno Party: Magda Juice Club (HOUSE & MORE) Easter event: Jamie Jones + Dani Vescovi Clash Club (PARTY IN TOWN) Main room: hip hop. Upper room: Indie electro



Domenica 31

18:00 Cielo / Dalmine (HAPPY HOUR) dj resident: Francesco The Lizard Comics bar / Martinengo (ACOUSTIC LIVE) Aperitivo Musicheggiante 19:00 Loft (HAPPY HOUR DOWN TOWN) Back to back! Aperitivo con bouffet. Dj set a cura di Sabotage, Dtape e Bauhaus Caffè della Funicolare (HAPPY HOUR UPPER TOWN) Apericena! Bouffet di classe + drink = 10€ ! 21:00 Edoné (GARAGE/GRUNGE/ BLUES) Jestrai Night – Electric Superfuzz + The Fletcher 22:00 Druso Circus (ROCK) Henry Padovani - Primo chitarrista dei The Police – Contr.Ist. 10€ Nikita Telgate (HIP HOP/ELECTRO/ DEEP HOUSE/ROCK) Bauhaus, Panic & Sabotage presentano Together 14/16/18€ 23:00 Amigdala Theatre (REGGAE) Reggae Easter 2013 – Irie Crew ls I-Trees, Mad Army, Pipeline & Powaflowa

Aprile

Lunedì 1

15:00 Ospedale Papa Gio XXIII (SWIM) Inaugurazione piscina comunale 18:00 Piazza Vecchia (!) 1° Raduno nazionale Albini - Powered by: Testanera e Omino Bianco 20:30 Cinema Nuovo (!) Proiezione speciale ingresso gratuito. Titanic 2 “L’emersione” 21:00 Auditorium B. Scotto (BALLETTO) Club Dogo “il musical” Diurno di Piazza Dante (UNDERGROUND) Serata Revival 1800 - Dj set: Gustavo Mayr Ingresso: entro la una, 1 £ira

Martedì 2

20:30 Edoné (GAMES) 15° Torneo di Risiko “Le Mura” Finale Agorà Polaresco (CORSI) Corso di incisione e disegno sperimentale Teatro Donizetti (PROSA) “Gin Game” di D.I.Coburn 22:00 Druso Circus (BLUES) Fyona Boyes in concerto – Contr.Ist. 5€

Giovedì 4

18:00 Biblioteca Tiraboschi (BOOKS) Premio Nazionale di Narrativa Bergamo - “Il Peso della Grazia” di C.Raimo 20:30 Orange Urban Café (APERITIVI) Aperasmus a cura di Aegee – Dj set & More 21:00 Auditorium Polaresco (TEATRO) Teatro Caverna presenta “Amanti” di Gruppo Le Mosche Circolino Malpensata (ACOUSTIC) Sam The Band live 21:15 Ca del Fasà (ACOUSTIC LIVE) Concertini semi-improvvisati in meno di 30 metri quadrati 21:30 Cielo (ELECTROJAZZ) Jazztronic un progetto di A.Lombardo con R.Aristorenas, L.Janusaitis, M.Prina e A.Lombardo 22:00 Druso Circus (JAZZ) Fabio Giachino Trio – Contr.Ist.5€ Alcatraz Milano (CANTAUTORI) Marta Sui Tubi in concerto


Venerdì 5

22:00 Edoné (STONER ROCK) Le Capre a Sonagli + Dulco Klo Charm Druso Circus (BLUES) Dr.Faust with Travelling Orchestra Agorà Polaresco (!) Nena & The Superyeahs in concerto 22:00 Ostello dei Tasso / Camerata Cornello (!) Cin Cina Fest. Gotto Esplosivo + Cataratte a rate Cielo / Dalmine (DOWNTEMPO) dj resident: Andrea Roberto 23:00 Live Trezzo (REGGAE) Africa Unite Juice Club (ELECTROFACTORY) Dani Vescovi show case

Sabato 6

15:00 Ostello dei Tasso / Camerata Cornello (!) Cin Cina Fest. Angus&Simù / Poci / Sam Seghetto&Magic Tony / FuzzuF / The Shams GAMeC (EXPO) Pop, Realismi e Politica. Brasile – Argentina, anni Sessanta. A cura di Paulo Herkenhoff e Rodrigo Alonso. Fino al 26 Maggio

20:30 Creberg Teatro (SOLO SHOW) Maurizio Battist in “Oggi Non è Giornata” 21:30 Cielo (DJ NIGHT) Don Carlos da Varese in consolle Circolo Sociale Tamburlano Solza (NEVERLAB) In The Howling Storm in concerto The Gost Pub Gallignano (LIVE & MORE) Samoan Nigth – Left Behind + Merry Widow 22:00 Ostello dei Tasso / Camerata Cornello (!) Cin Cina Fest. Crusher / The Convention / Route 69 + Beer Pong Tournament Mafalda cafè / Spirano (VIDEO & SOUND) Point Break vdj set 22:30 C.s.a. Pacì Paciana (REGGAE) Festa della Semina - BergamoReggae presenta Rodigan ls I-Tal Sound ls Capitan Albi ls Shanty Sound ls I-Trees 7€ Druso Circus (SOUL) Soul Kitchen Night – Contr.Ist.5€ 23:30 Bolgia (ELECTRO HOUSE) Party Warp guest: Cassy Britton Clash Club (PARTY IN TOWN) Main room: hip hop. Upper room: Indie electro

19:30 Agorà Polaresco (HAPPY HOUR) Aperitivo Gluten Free + Progetto Radio X Led Party

Domenica 7

18:00 Agorà Polaresco (DRUMS RADUNO) Omaggio ad Alex Bottoni – Raduno di percussioni Cielo / Dalmine (HAPPY HOUR) dj resident: Francesco The Lizard 19:00 Loft (HAPPY HOUR DOWN TOWN) Back to back! Aperitivo con bouffet. Dj set a cura di Sabotage, Dtape e Bauhaus Caffè della Funicolare (HAPPY HOUR UPPER TOWN) Apericena! Bouffet di classe + drink = 10€ ! 22:00 Druso Circus (CANTAUTORI) Sonny Boy Burt & Friends – Contr.Ist. 5€



MUSICA: Africa Unite. Separate il buon rap dalle produzioni stantìe. Mixxate abbondantemente il tutto. Sfogliate poco più avanti.

22 » Intervista a Bunna (Africa Unite) 26 » Addetti ai lavori: Ti mixxo tutto

30 » Urban Sound 32 » Bass Line: Brooklyn colpisce ancora


In equilibrio coi dreadlocks Bunna (Africa Unite)

22

Intervista a cura di Matteo Postini

“Ho sempre pensato che chi sta su un palco abbia un potere su chi lo ascolta. Per questo ha il dovere di provare a fornire degli spunti di riflessione. Bisogna avere consapevolezza della realtà in cui viviamo in modo da avere un’opinione e poi prendere una posizione. E la musica è un ottimo veicolo per dire le cose in modo non invasivo” Abbiamo parlato al telefono con Bunna, voce e leader storico degli Africa Unite, che ci ha detto questa e altre cose interessanti e inaspettate. Il 5 aprile gli Africa Unite sono al Live di Trezzo sull’Adda a riproporre, dopo 20 anni, il tour di Babilonia e poesia: la stessa formazione, la stessa crew tecnica e perfino gli stessi strumenti di due decenni fa.


Pronto? Bunna? Ciao, cosa ne dici se prima di parlare di Africa Unite, facciamo un giro degli altri continenti? Partiamo dall’America: cosa ne pensi della legalizzazione delle droghe leggere attuata in alcuni stati degli USA? Sono assolutamente favorevole. Certo sarebbe importante fare dell’educazione, affinché la gente sappia cosa vuol dire assumere un certo tipo di sostanza, avere la consapevolezza dei rischi che si corrono; si tende a nascondere la testa sotto la sabbia, come se il problema non esistesse; ma esiste, i consumatori ci sono e continuano a farlo senza regole perché non se ne parla.

queste chitarre spezzate, non dico che siano reggae comunque hanno qualcosa che si può avvicinare a quell’attitudine lì: un suono spezzato che arriva, poi c’è il silenzio e poi il suono che arriva di nuovo.

Europa: visto il dibattito politico delle ultime settimane, vuoi dirci anche la tua? Restare o uscire dall’euro? Non ho grossi parametri economici per rispondere; ti dico, dovremmo trovare il modo per rimanerci. Penso che l’unione faccia la forza: so che è un ragionamento un po’ per massimi sistemi. Bisognerebbe ridefinire i parametri, perché gli scenari cambiano. Ma allo stesso tempo è importante rimanerci dentro.

Da aprile porterete di nuovo in tour Babilonia e poesia, con la stessa formazione di 20 anni fa. Amarcord o sindrome di Peter Pan? Di questa cosa si parlava da tempo. Ci piaceva l’idea di rivivere gli anni ‘90, che sono stati sicuramente un periodo importante per gli Africa. Semplicemente ci piacerebbe rivivere quella che era l’ebbrezza di quel tempo, e farla rivivere al pubblico, anche a quelli che per età non hanno potuto esserci allora.

Ha un senso metaforico? Metaforico e metadentrico

Quando hai capito che la musica si sarebbe potuta trasformare da passione in un lavoro con cui guadagnarsi da vivere? Abbiamo cominciato per gioco nell’81, una passione nata tra i banchi di scuola. Con Madaski (altro membro fondatore degli Africa Unite. N. d. r.) condividevo, oltre che la scuola, il tempo libero. Abitavamo, e continuiamo ad abitare, molto vicini. Madaski arriva da una formazione classica, si è diplomato in conservatorio; io ho sempre avuto un approccio più basilare, ho imparato a suonare la chitarra in modo molto ignorante, semplicemente per accompagnare la mia voce. L’unione di queste →

Asia: ti piace il cinese o preferisci il giapponese? Preferisco il giapponese. I cinesi non mi stanno molto simpatici per la questione del Tibet. I giapponesi sono sempre stati un popolo che ho ritenuto molto consapevole, disciplinato. Io sono un ex praticante di arti marziali giapponesi. Oceania: ti piacciono gli AC/ DC? Non li ascolto solitamente, ma è un gruppo che mi piace! Mi piacciono

E finalmente siamo arrivati in Africa. Come sta la famiglia Africa Unite 30 anni dopo? Sta bene. Stare su un palco, guardarsi in giro ascoltando questi musicisti è una cosa piacevole per me e speriamo che lo sia anche per il pubblico che ci ascolta. Abbiamo anche una nuova maturità, siamo più esigenti musicalmente. Un tempo andavamo un po’ più per tentativi.


due attitudini lontane ha fatto sì che venisse fuori l’anima degli Africa che tutti conoscono. Il momento particolare in cui ci siamo resi conto che questo sarebbe potuto diventare un lavoro coincide appunto con gli anni ’90, quando le major avevano orecchie per ascoltare cose fino ad allora non considerate. Prima dell’interesse delle case discografiche facevamo tutto da noi, andavamo a distribuire i dischi nei negozi, facevamo le spedizioni, incollavamo perfino le copertine. Una roba fatta in casa. Il fatto d’interpretare la musica come lavoro, con scadenze e conti da pagare, come incide sulla creatività? Penso che non abbia mai inciso sulla creatività. L’ispirazione, la voglia di scrivere una canzone, sia per la musica che per i testi, è una cosa che ti viene incontro nei momenti più disparati. Per fortuna l’aspetto creativo e quello economico sono due cose che abbiamo vissuto sempre in modo disgiunto, senza troppi assilli Ci sono dei brani o lavori di cui vi siete pentiti? Non si possono fare 15/16 dischi tutti pieni di capolavori. Ci sono dei pezzi che sono riusciti meno di altri e che abbiamo abbandonato per strada. Cosa pensi della scena reggae italiana attuale? Nella scena attuale c’è molto fermento. Ci sono molti gruppi bravi. Penso ai Mellow Mood, agli Easy Skankers, a Mama Marjas, ai BoomDaBash. Il problema grosso è che mancano gli spazi. I grandi canali di diffusione programmano sempre le solite cose, si tende a far ascoltare quello che la gente vuole sentire. Anche i locali, in un momento di crisi, preferiscono andare sul sicuro: se metti fuori il manifesto stasera cover band di Vasco Rossi, ci sarà gente perché sa cosa va ad ascoltare.

Con i gruppi che fanno musica propria si rischia di più. La crisi del sistema discografico ha capovolto le dinamiche di un tempo: noi abbiamo iniziato non essendo nessuno e l’unico modo di farci conoscere era suonare, fare concerti ovunque, pagati, non pagati, rimettendoci di tasca nostra. Oggi invece i reality ti fanno diventare prima famoso, e dopo fai un disco.

Non capisco perché i reality non possono farli con gruppi indipendenti che fanno musica loro… Quand’è l’ultima volta che sei stato in Giamaica? Nel 2009. E ho notato che la gente che ascolta il reggae che piace a me, il roots, è la gente di 40/50 anni. I giovani sono molto abbagliati dal mito dell’hip hop americano, legato alle macchine belle, alle ragazze e a tutto quell’immaginario machista. Pezzi molto ritmati e poco rispettosi, sia nell’aspetto musicale che per i testi. Ti consideri rastafariano? Assolutamente no. Mi fanno sorridere quelli che si professano rastafariani perché penso che non abbiamo il background, il vissuto, per comprendere cosa voglia dire. Capsico un giamaicano che guarda all’Africa e diventa rastafariano pensando che Hailé Selassié, il re d’Etiopia, sia l’imperatore e il messia. Non lo concepisco da parte di un europeo che ha una cultura diversa e che ha avuto la possibilità di studiare e capire cosa ha fatto Selassié, cose anche del tutto riprovevoli.


Gli Africa Unite nel 1993 (in ordine sparso):

Bunna, Madaski, Papa Nico, Mauro Tavella, Sergio Pollone (Disco Inferno, Fratelli di Soledad, Casino Royale), Max Casacci (Subsonica), Gianluca “Cato” Senatore (The Bluebeaters), Paolo “The Angelo” Parpaglione (The Bluebeaters).

Suonare reggae non vuol dire abbracciare tutto l’immaginario che ci gira intorno; io sono assolutamente anti-proibizionista, ma non faccio uso di nessuna sostanza, non sono rastafariano, non sono vegeteriano.

Da quanto tempo hai i dreadlocks? Da 23 anni, ma li ho tagliati due volte di 50 cm. Calcola che arrivano a terra…se non li avessi mai tagliati adesso avrei un metro di capelli in più. Li hai mai contati? No, ma non ne ho tantissimi, ne avrò 20-25. Come te la cavi sotto la doccia? Il problema è asciugarli perché s‘impregnano d’acqua. E se sono bagnati diventano pesantissimi, diventa anche complicato andare in giro Come fai a tenere la testa dritta? Porto quasi sempre un cappello e, dopo anni che metto i dread nel cappello, so farlo in modo che mi tengano il baricentro più o meno dritto.


Ti mixxo tutto 26

Addetti ai lavori a cura di Alessandro Monaci

La sala è vuota, scarsa di gente e allegria. Le poche persone presenti giocano coi cerchi del bicchiere e guardano ripetutamente l’ora mentre le casse gracchiano e il cantante stona. Come diceva Edipo, è colpa del fonico? Ne parlo con uno di loro: Giorgio “Roccia” Gagliano...


Qual è il lavoro di un fonico? Il lavoro dovrebbe essere questo: ciò che succede sul palco io te lo riporto più in grande. Tutto ciò che va oltre è un di più, un arricchimento. Un concerto dovrebbe essere che una persona entra in un locale, si siede e si chiede come mai l’impianto sia spento. E dopo un po’ realizza che non può esserlo, perché la tromba dista 20 metri e non potrebbe sentirla così nitidamente.

Cioè sentono solo le spie? Esatto. Ecco, quello del fonico da palco è un lavoro molto sottovalutato, e molto più difficile. L’ascolto per il pubblico è unico, su un palco invece si può arrivare ad avere 10 ascolti da 10 posizioni diverse. E questi ascolti, oltre ad essere più numerosi, non devono essere soltanto belli, ma anche funzionali al musicista.

Hai fatto anche teatro. Che differenze ci sono? Teatro e musica richiedono soluzioni diverse. Nel primo c’è una situazione meno complessa, ma necessariamente molto più precisa. Un gruppo reggae ti può portare a gestire 40 diversi canali sul mixer; nel teatro ne hai uno o due, massimo tre. Ma ogni movimento che vai a fare su quelli è chirurgicamente legato a quello che avviene in scena. In ambito musicale, e in particolare per quanto riguarda l’illuminazione (esclusi livelli molto alti), è casuale o quasi.

Spia o monitor

Cambia molto gestire generi diversi? Non necessariamente si lavora meglio coi generi amati. Anzi, m’accorgo di rendere di più col blues e reggae, che sono generi che non ascolterei in auto. Un po’ perché il blues è facile: basta creare un suono naturale. Nel rock e pop invece molto spesso la dinamica del musicista è distrutta e sei tu a dover ricreare delle emozioni, anche solo con delle variazioni dei volumi. Il pezzo che pensi possa colpire di più deve essere percepito di più. Non fisicamente, il pubblico non deve pensare “chi ha alzato il volume?”. Nessuno dovrebbe accorgersi di questo, ma tutti dovrebbero sentire che in quel momento lo stomaco trema. Ma chi è sul palco s’accorge di questo? Dipende molto dal contesto. Più è grosso e meno i musicisti sentono ciò che succede fuori. Il palco è sonorizzato in altro modo, in base alle esigenze di chi suona.

Diffusore collocato sul palco che consente un ascolto preciso al musicista, in modo da avere un ritorno di quello che il pubblico sente: per questo si chiama spia. Immancabilmente lo strumento del musicista in questione non sarà mai abbastanza alto. Com’è il rapporto coi musicisti? Un tecnico, per quanto sia una figura in parte creativa, deve mettersi in testa che non è lui a fare lo show. Tu puoi fare le luci più fighe del mondo, ma non è un gioco di luci: lo spettacolo è il concerto. Puoi avere un’idea di come far rendere alla perfezione quell’esibizione, ma se la band vuole qualcosa di diverso, tu devi darle quel qualcosa. Se poi, con calma, riesci a proporre qualcosa di meglio e lo accettano, bene, ma di base il lavoro non è fare quello che creativamente ti dà soddisfazione. Tutto ruota intorno al musicista. Certo, se si crede una superstar e pensa di potersi comportare come vuole, devi assolutamente fargli capire che sbaglia, e a volte capita di doverlo fare in modi abbastanza rudi. Anche perché spesso chi ha certi atteggiamenti in realtà è tutto fuorché una superstar. I musicisti di alto livello nell’80% dei casi sono persone umilissime che rispettano il tuo lavoro. Anche perchè se le figure che ruotano intorno al concerto hanno modo di lavorare serenamente, il tutto risulta migliore. Chi ha molta esperienza sa adattarsi, sa quali sono le →


richieste veramente necessarie e quali i capricci. Molto spesso invece il cantante della cover band che fa tante date estive e ha seguito, ma che nella vita fa il cuoco, può montarsi la testa. Sono comunque questioni più legate a un livello comportamentale che tecnico. Parlami del lavoro che sta dietro a un evento. Parte del lavoro del tecnico audio può essere anche solo tirare i milioni di cavi che servono, sia elettrici che audio. Può essere studiare la soluzione migliore per montare l’impianto e realizzarla. Può essere seguire il soundcheck (se si fa) e il concerto Soundcheck

.

Regolazione del volume e frequenze delle varie uscite audio, quali strumenti o microfoni, effettuata dal fonico prima di uno spettacolo.

Non tutti lo fanno? C’è chi preferisce non farlo, soprattutto se un fonico segue da molto quella band, ma anche in altre situazioni può non essere necessario. O possibile: a un festival in cui suonano 12 gruppi, anche a livelli molto alti, non si può fare il soundcheck. Il problema è eliminare tutti i fastidiosissimi fischi che si potrebbero creare, tutte le risonanze; l’abbellimento viene dopo. Tutto può succedere nei primi minuti del concerto. Quante volte le prime due canzoni fanno schifo? Spesso. E spesso anche se s’è fatto il soundcheck. Perché lo si fa a locale vuoto: o hai già in testa come suonerà pieno oppure è quasi inutile farlo. Soprattutto se l’impianto è posizionato male, magari all’altezza sbagliata. Tu puoi dedicare tutto il tempo che vuoi per fare dei suoni perfetti, ma se la gente coprirà l’emissione delle casse perché sono troppo in basso, appena le prime tre file saranno in piedi cambierà tutto.

A causa delle persone che filtrano le onde? Tu sei un ostacolo per l’emissione delle onde. Questo è il motivo per cui adesso è molto diffuso l’uso d’impianti appesi. Il concetto è prima di tutto quello di non andare a sonorizzare quello che non vuoi sonorizzare. Un impianto a terra potentissimo spinge verso la profondità. Un impianto appeso verso il basso non ha ostacoli in mezzo, quindi si riesce a dare un ascolto più dignitoso a tutti e delle pressioni sonore interessanti anche a chi è a 30 metri di distanza senza uccidere i primi. Così viene meno la massima che un concerto si senta meglio a metà platea? Le prime file spesso, per vari motivi, possono essere comunque svantaggiate. Così come chiunque a ridosso delle pareti. Vale il detto che a centro sala, e soprattutto avvicinandosi alla postazione del fonico, è facile che si senta meglio. Ma a un giovane che vorrebbe fare il fonico, o che lo fa in un piccolo locale, cosa consiglieresti? I piccoli locali sono la palestra più difficile. Spesso ti trovi a lavorare con materiali inadeguati, in un posto non adatto e in molti casi senza musicisti eccelsi. Due cose sono fondamentali: primo cercare di capire quali sono le priorità nel momento in cui si sta lavorando, mettendo da parte la creatività e concentrandosi sulla risoluzione dei problemi. Poi cercare di far sentire tutto. Poi di far sentire tutto bene. Che è un po’ l’inverso di quanto uno s’aspetta, soprattutto a vent’anni. C’è una parte creativa, ma c’è una parte anche molto pratica. Seconda cosa, molto legata a questa, è continuare a sentirsi studenti. Imparare dagli altri, da se stessi e provare anche cose che non sarebbero strettamente accademiche. Confrontarsi non fa mai male e difficilmente un altro fonico non scambierà due parole con te.



La buona, il brutto e il cattivo 30

Urban sound a cura di Frannie B, Johnny Grey Gomez e Joan Piretz

Ogni mese le band e i djs di città e provincia trovano spazio nella rubrica Urban Sound. Vuoi farti conoscere? Invia il tuo materiale in redazione. Astenersi permalosi!

Stefano Galli Band 10 marzo (at) Amigdala Theatre

Ci sono anche De Bernardi, Più, Merigo, Zaghi, Pozzi e Gibertini a spalleggiare
il gruppo in alcuni brani dell’album. Special guest è Veronica Sbergia, che Stefano definisce così: “sicuramente la più brava cantante blues in Italia. Un talento, uno di quelli internazionali. Se la porti in Lapponia impazziscono anche lì”. Io lo dico: E’ un disco che non corre...chi ha orecchie per intendere intenda. Frannie B - La Buona

Foto di Luca Viganò

“Play it Loud” lo definiamo così: “Folk Rock Vintage Blues”, cantato in inglese con spirito italiano.
Testi originali e cover che sono un tributo ai maestri, una scansione di 20 anni che Galli ha dedicato al Blues. C’è del funk, c’è il rock, fatto con classe e con arrangiamenti anche azzardati (Personal Jesus su tutte) Stefano scrive bene. Lui è chitarrista, qui canta. Canta perché ha esigenza di dire “cose che andavano dette”. Non amo particolarmente il suo timbro vocale, ma mi piace molto il lavoro fatto sul disco nel complesso. E’ un disco di musicisti che si conoscono da sempre e che decidono di riunirsi per un progetto totalmente “loro”. La prima uscita di Galli risale al ‘99 con la Bang Blues Band, e gli altri, Bobo Aiolfi, Francesco Chebat e Marco Sachitella sono, e sono stati, parte di moltissimi progetti musicali diversi.

Venua 29 marzo (at) Keller

Foto di Monelle Chiti

Appartengo a quella generazione che viaggiava nel tempo grazie alle riviste sui dinosauri, con modellino fluorescente del T-Rex; e la notte si illuminava di pura preistorica magia. I Venua di Samuele Ghidotti e Jodi Pedrali lo sanno. Hanno assistito anche loro al tripudio delle collane editoriali che, similmente ai pusher, ogni settimana ti davano un po’ di quello che volevi ad


un piccolo sovrapprezzo. Oggi quei tempi sono finiti e noi siamo tutti cresciuti senza aver completato una serie che sia una, forse perché non avevamo la fibra morale ed il conto in banca necessari. Sarà per colmare questo vuoto che i Venua hanno fatto non uno, ma due dischi; il primo non l’ho sentito, il secondo si, e adesso ve lo racconto. “Pessimismo e fastidio”. Questo uno dei volti del disco, che è un disco bifronte (non sa dove sbattere quale testa). Una vena d’alterigia segna l’espressione d’irriverenza sfiduciata di un volto che ha ceduto per sfiancamento. Blah Blah Blah: la vita ciarla perché noi ciarliamo, ci rigiriamo nel perimetro privo di confini della chiacchiera, del non-pensiero, dell’apevitivo. Il risultato è una faccia che non nasconde le ossa, lascia intuire le forme del cranio, ma si risolve in una furberia civettuola: chi canta ha da ridire sì su molti altri umani (tanti umani femmina), ma sempre sotto la direttrice di un umorismo neanche troppo amaro. E l’umorismo è sempre il risultato di una riflessione che in quanto tale, è in stato di calma. La musica esprime questo modello: l’efficace alternanza, all’interno del disco, di diversificate intenzioni sonore, compone uno stile asciutto ed un abile senso della misura in fase di arrangiamento. Sono i prodotti di un pensiero disteso, libero dall’affannosa esigenza di stupire. I riff, ben congegnati, e le armonie, molto devono alla tradizione dei ‘60 e ‘70, che attraverso il filtro di una sufficiente dose d’inventiva ci portano a spasso con gli Stones, i Calibro 35, i Calexico ed i Raconteurs (il brano 9 settembre non può non richiamare Stady as she goes). Un universo sonoro rigorosamente analogico che viene da lontano, ma colpisce da piuttosto vicino. I suoni caldi esplodono nella seconda delle due personalità di questo disco, quella che vive per imparare a vivere (o a morire?). Sono i momenti del pensiero intimo, che al quietarsi del ciarlare, all’ombra delle luci fosforescenti del T-Rex, può contemplare la sostanza ed abbandonarsi ad un lirismo degno di nota, che emerge vigorosamente in brani come

la catartica Via Petrarca e Nuova Amsterdam, che ci ricorda i racconti caposseliani del sobborgo e dei suoi risolini nascosti. Azzeccato anche l’addio in salsa psichedelica, beatlesiana, dell’ultimo pezzo di questo bel disco, che conferma l’inesauribilità della cadenza V7 - Imin. Bravi. Johnny Grey Gomez - Il Brutto

Sandcastle 15 marzo (at) agorà Polaresco

Foto di Claudine Strummer

Il progressive non ha confini, per questo puoi ascoltare dischi che paiono usciti freschi da qualche studio di registrazione dell’underground londinese e poi accorgerti che sono stati registrati nell’operosa nebbiolina lombarda. I Sandcastle, con l’album “And Then We Collide”, s’infilano in quel tunnel psichedelico aperto dai Pink Floyd e percorso in lungo e in largo da alcune delle band più preziose del panorama inglese. Loro sono bravi, attenti ai suoni, tecnici e freddi in certi momenti, caldi e spumeggianti in alcune tracce. Tanta voce, tante chitarre, una batteria e un basso praticamente perfetti, forse poco sinth, ma il tutto si amalgama perfettamente. Certo un genere difficile, per pochi eletti; ma se ami collassare sul divano mentre la musica ti solleva a mezz’aria, corri al Polaresco... li troverai in pompa magna, con tanto di quartetto d’archi e groupies alla bancarella.. Joan Piretz - Il Cattivo


Brooklyn colpisce ancora 32

Bass Line a cura di Martini & Jopparelli

Se ti metti a cercare con cura nei vicoli di Flatbush, Brooklyn, qualcosa di buono in ambito Rap esce sempre fuori (giusto un classicone al volo, cercate “tried by 12” su youtube). Il quartiere newyorchese difficilmente tradisce e, se il tuo vicino è un attempato Special Ed, non puoi che provarci anche tu ad impugnare il microfono. È quanto accaduto al duo composto da Issa Dash and AK, meglio noti come The Underachievers. Hanno all’attivo solamente una dozzina di pezzi raccolti in un mixtape (cercatelo, è free: Indigoism), ma sono sufficientemente talentuosi per farsi notare sull’altra costa, precisamente a Los Angeles, da uno dei Re Mida dell’elettronica contemporanea: Flying Lotus. “Quest’estate ho sentito parlare di questo duo rap da New York”, scriveva FlyLo a fine 2012 sul blog della sua etichetta, “La prima canzone che ho sentito è stata ‘Gold Soul Theory’ e non ho avuto bisogno di sentirla tutta per capire che volevo assolutamente lavorare con questi ragazzi! Sono semplicemente fantastici”. Mentre i loro coetanei di NY si ostinano a ripetere stancamente il copione del “boom bap” anni 90, inseguendo l’ennesima produzione stantia alla DJ Premier d’annata o, peggio ancora, cercando la

scorciatoia commerciale per strappare la collaborazione con l’artista pop del momento, Issa ed AK firmano per Brainfeeder, la casa di Flying Lotus, Mr.Oizo, Ras_G, e Gaslamp Killer.. Artisti East Coast che firmano per etichette West Coast? Ma siamo impazziti? Beh loro un po’ psycho lo sono, ascoltatevi le loro liriche lisergiche in “Herb Shuttles”, ammirate il loro stile freakettone e contemporaneamente elegante, il loro personalissimo swag fatto di collane etniche, maschere di Tutankhamon, tappeti persiani e un solido flow che scorre su beat in stile Southern, conditi da campionamenti ipnotici. Ricordate il classico “93 ‘Til Infinity”? 20 anni dopo, guardatevi il video di “The Mahdi”. Stesso magico suono, creato da Billy Cobham nel 1974: è ormai ufficiale che vivrà all’infinito.

Ipse Dischi Artista

Album

Darkstar

News from Nowhere Warp

Etichetta

Ipse dixit

Lusine

The waiting room

Ghostly International Der Franke

Vinnie Who

Midnight special

EMI records

Stars On Forty Five

Local Natives

Hummingbird

Infectious

Gio Rockisland

Dadub

You Are Eternity

Stroboscopic Art...

Mas Teeveh

Pigro on Sofà


CULTURE: «Di mamme ce n’è più d’una». «Si ruba solo a poliziotti, governo, banchieri e usurai». Due citazioni per stimolare le attenzioni.

36 » Intervista a Loredana Lipperini 40 » Humus: Musica per le viscere 42 » Uncle & Aunts: Paula Bonet

44 » Velvet Glove: Queen Bee 47 » Cinema: Educazione siberiana 48 » Teatro: Uovo performing arts



ard.it giovanic

2013


Noi non siamo la Svezia Loredana Lipperini

36

Intervista a cura di Mara D’Arcangelo

Giornalista, scrittrice, blogger, conduttrice di “Fahrenheit” su Radio3, moglie e mamma, Loredana Lipperini “got it all” come direbbero oltre oceano. Sempre attenta alle questioni più urgenti, osserva la realtà e la racconta, proponendo il suo punto di vista sul da farsi. Le parole aiutano a dire ma anche a fare; come per i filosofi Austin e Searle, anche per Loredana il linguaggio è sempre performativo, è il punto di partenza per il cambiamento.


Come nasce il suo ultimo libro “Di mamme ce n’è più d’una”? Su quali tematiche vuole invitare a riflettere? Sulla grande icona e sul grande tabù del nostro paese: la madre che è al centro di tutti i ringraziamenti, quella in cui onore le multinazionali comprano intere pagine di quotidiani inneggiando alla sua fatica e al suo sacrificio, quella per cui però si fa pochissimo. Così poco che molte giovani donne cominciano a pensare se non sia meglio restare a casa, alla fine. Cosa vuol dire diventar mamma nel 2013? Vuol dire, intanto, non poterlo scegliere fino in fondo. In Italia la legge 194 sull’interruzione di gravidanza è sgretolata dall’interno, con punte di obiezione di coscienza che toccano quasi il 90% dei medici. La legge 40 non permette alle e agli infertili di avere un figlio se non emigrando. Asili nido, pochissimi. Tempo pieno scolastico, quasi vanificato. E lavoro che, quasi sempre, si perde se si rimane incinte. Quanto è importante la laicità o meno di uno stato quando si affronta la questione femminile? Influenza sul modo tutto italiano di considerare spesso il diritto come una concessione? E’ indispensabile. Nel libro riporto i dati dell’European Value Study del 2008, dai quali risulta che in Italia su circa 1500 persone intervistate il 75% condivide l’affermazione secondo la quale i bambini in età prescolare soffrono se la loro mamma lavora. In altre parole, nei paesi fortemente segnati da una confessione religiosa si è convinti che la presenza della madre sia indispensabile per i bambini fino a tre anni e più. Anzi, che quei bambini siano danneggiati da una madre lavoratrice. Direi che l’esempio parla da solo.

E’ possibile salvaguardare la cultura partendo dal basso, senza l’aiuto di quello Stato per cui la cultura non sembra essere una priorità? E’ indispensabile provarci, almeno. Il problema è che Internet, che permette la massima e straordinaria veicolazione della cultura stessa, sembra star cedendo, in molta parte, a marketing occhiuto o a estrema autoreferenzialità. Per fortuna, nascono anche progetti straordinari come quello di Liberos, la rete che unisce lettori, scrittori, librai, editori, bibliotecari, associazioni culturali in Sardegna. Quello è un modello che salvaguarda la cultura e che andrebbe esportato. Immaginiamo di leggere un testo anonimo: dici che si può in qualche modo “fiutare” se si tratti dell’opera di una penna femminile o maschile? No. Ma è possibile farlo dalle copertine scelte dagli editori, che tendono a “femminilizzare” molti romanzi scritti da donne, anche quando non rientrano in alcun canone di narrativa che si suole definire, forzatamente, “sentimentale”. L’editoria tradizionale, con tutti i suoi limiti, garantisce un filtro minimo di qualità alle opere pubblicate; sulla rete - e con l’avvio dell’editoria on-line tutto questo viene meno: come si ovvia a questo problema? Esiste la democrazia nell’arte? Non si ovvia, per il momento. Da qualche tempo mi sembra di vedere più scrittori che lettori. Anzi, mi sembra che si tenda a sovrapporre sempre più l’io scrivente a quanto si legge. Non so se sia opportuno parlare di democrazia riferendosi all’arte. Credo che l’arte sia tecnica, lavoro e, sì, talento. L’uno vale uno non si può applicare alla letteratura: ma non perché esistano crudeli caste che vogliono conservare il proprio privilegio. →


Semplicemente, tra Philip Roth e uno scrittore mediocre, mi dispiace, ma preferisco Roth. Altra cosa è fornire opportunità per essere letti: questo la rete e il self publishing possono farlo. Altra cosa ancora è la felicità che si prova nello scrivere, e che è sacrosanta e bellissima. Ma a me sembra che si stia scambiando scrittura con pubblicazione, desiderio di narrare storie con desiderio di fama. E qui cominciano i guai: perché il self publishing non porta fama e non porta soldi se non a pochissimi. E, spiacente, più che di filtro parlerei di lavoro: gli editor non sono i mastini dei perfidi editori. Sono persone che aiutano a migliorare la scrittura. Pensare di farne a meno è, per me, un’illusione. Ecco una citazione di Virginia Woolf con cui mi sono confrontata: “Fra cento anni, d’altronde, pensavo giunta sulla soglia di casa, le donne non saranno più il sesso protetto. Logicamente condivideranno tutte le attività e tutti gli sforzi che una volta erano stati loro negati. (...) Può accadere qualunque cosa quando la femminilità cesserà di essere un’occupazione protetta pensavo, aprendo la porta” Io la mia risposta l’ho data ed è la Svezia. Lei cosa ne pensa? La Svezia è senz’altro un modello importante con cui confrontarsi. Ma noi non siamo la Svezia: dobbiamo, prima, lavorare sul peso culturale che ci schiaccia. O non faremo un solo passo. La domanda della lettrice: Una cosa che mi ha colpito tantissimo del Suo ultimo libro è il discorso sulla decrescita e le donne. Già avevo pensato che decrescita felice sembrasse una presa per il culo: se noi facciamo il pane in casa è perché è bello e buono, ma anche per risparmiare perché siamo sempre in rosso!

Felice solo se la scegli liberamente, quindi. La decrescita è pensata da uomini e di questione di genere non parla, ma le autoproduzioni le fanno principalmente le donne e il loro tempo per quello quanto vale? Certo, bisogna uscire dall’ottica solo economica, ma “come se ne esce?” “Come se ne esce?” è una domanda che mi viene rivolta a ogni mio libro. Ecco, l’obiettivo che mi sono prefissa con queste tre narrazioni su tre età delle donne non è indicare una strada: è raccontare quel che ci sta intorno.

Abbiamo già troppe persone (e troppi libri) dedicati all’how to, al come si fa. Penso che soltanto cominciando a prendere atto della realtà, o delle realtà, al plurale, si possa cominciare a ragionare sul che fare. Il mio compito è solo questo: raccontare. Sperando che tante donne, e tanti uomini, trovino insieme la via giusta. Se uno solo dei miei libri ha contribuito a questo, ne sarà davvero valsa la pena.


S t o r e i n B e r g a m o C O F F E . N . T E L E V I S I ¯ N - V i a S a n B e r n a r d i n o , 2 2 b


Musica per le viscere 40

Humus a cura di Mara D’Arcangelo

Un bambino coricato sul dorso di un pianoforte a coda. Il musicista prova a suonare un accordo, poi un altro. La mano destra scorre sulla tastiera alla ricerca di una melodia, della melodia. Il musicista osserva i gesti, la postura, le mani, a volte incrocia lo sguardo, a volte no. Ci vuole tempo. Il bambino è sordo ma può ascoltare. Il musicista legge le emozioni della Partitura Vivente che ha di fronte e prova a giocare con i ritmi e variare gli accordi. Non ci sono parole, ma chi direbbe che non stanno comunicando? Giulia Cremaschi Trovesi è musicoterapeuta e dopo anni di studi e insegnamento ha deciso di dedicarsi interamente alla musica come cura, aprendo uno studio a Rosciano (frazione di Ponteranica). Dice schietta che lei non insegna nulla, il suo lavoro consiste nel capire le potenzialità di chi ha di fronte e aiutarlo a far sgorgare la musica che ha già dentro di sé. Una specie di maieutica musicale, per cui la soluzione sta nell’imparare ad ascoltare il respiro, la voce, il nostro corpo vibrante.

Perché è così incredibile che una ragazza sorda sia anche una brava violoncellista? Perché una bambina sordocieca non può imparare a parlare? Tutto sta nell’abbandonare i pregiudizi per cui si sente solo con l’orecchio e iniziare ad ascoltare. A contatto con la cassa armonica del pianoforte, la persona sorda è investita

e compenetrata dalle onde sonore. Si parla di Risonanza Corporea, che non è un semplice “sentire le vibrazioni”, è la consapevolezza di essere tutt’uno con i suoni e lasciarsi attraversare da essi. La musica è cura e riabilitazione anche per Stefano Taglietti, musicoterapeuta e musicista, che da diversi anni si occupa di ricerca in campo musicale, ponendo attenzione agli effetti del suono sull’uomo, sia in senso fisico che psichico. Una stanza accogliente, pavimento in legno, pochi arredi, tanti strumenti musicali colorati. L’approccio di Stefano, basato sul modello Benenzon, è come un abbraccio lento e rassicurante.

La chiave è il silenzio - mi spiega non c’è musica se prima non ci si riesce a trovare a proprio agio nel silenzio. E questo deve impararlo il musicoterapeuta, non certo il bambino sordo o autistico. Per riuscire a relazionarsi bisogna saper rispettare i tempi e i modi di questo silenzio, bisogna essere in grado di ascoltarne il ritmo per cercare di sintonizzarsi, lasciarsi coinvolgere e trasportare dai gesti, magari imitandoli: solo così si stabilisce la relazione empatica che permette la comunicazione. Poi, riuscire a portare questa confidenza raggiunta fuori dalla stanza magica è un


altro paio di maniche, per questo è fondamentale costruire una rete di relazioni e sostegno. I progetti che Stefano porta avanti sono tanti e diversi, tutti però hanno l’intento di portare fuori dall’isolamento, di schiudere la persona alla vita attraverso la musica. Pitagora credeva che l’universo fosse un immenso Monocorde, uno strumento con una sola corda tirata tra il cielo e la terra. Parlava di “musica delle Sfere” e intendeva i suoni dei pianeti che vibravano nell’universo secondo rapporti armonici. Nella sua scuola solo gli electi potevano apprendere i procedimenti segreti di trasformazione fisica e di guarigione attraverso il suono

e la musica. Si dice che ben poco sia sopravvissuto degli insegnamenti di Pitagora, eppure solo sfiorando il mondo della musicoterapia ti accorgi che la musica non è solo una questione di scale, accordi o bella voce, è più viscerale. C’è già prima di essere gettati nel giorno e fino alla notte rimane: «Il grembo materno è la prima orchestra, il luogo dove non esiste un solo attimo di silenzio, dove il suono è pulsazione, respiro, voce». Possiamo essere pianoforte, viola, trombone o zufolo, non importa, solo ascoltiamo il silenzio del ritmo e impariamo a suonare, per noi con gli altri.


Paula Bonet 42

Uncles e Aunts a cura di Elenia Beretta e Vittoria Drago www.uncleseaunts.com

Milioni di fili intrecciati si snodano sul foglio: capelli, occhi, nasi. Volti che prendono vita sulla carta, macchiati di inchiostro rosso sulle guance: sembra quasi che si muovano, che ondeggino tra le parole e le frasi, tra le poesie e i testi. Dalla punta del pennello il disegno si dirama velocissimo e riempie interi muri; i suoi pensieri volano liberi e poi velocemente si posano come uccelli sulle pareti. Paula è un’artista dal tratto inconfondibile che ha fatto innamorare tantissime persone delle sue illustrazioni, ma è anche una persona intensa e piena di passione. Ogni giorno condivide il suo lavoro sul web, creando un fortissimo interesse intorno alla sua vita d’artista. E’ un ricco vocabolario di emozioni, immagini e parole: trascorrere una giornata con lei può cambiarti la vita. Nome: Paula Bonet Nata: Dicembre 1980

Residente: Barcellona Web: paulabonet.com


Se fossi un pennello, quale saresti? Un pennello d’acquerello, piatto e largo 1 cm . Nelle tue opere c’è una forte relazione tra l’immagine e il testo. Una è più importante che l’altro? Spiegaci perché… Generalmente le mie illustrazioni nascono dai testi, però ci sono casi in cui non è così, ci sono occasioni in cui nascono da esperienze che cerco di tradurre in disegni. Quello che succede, ciò che sempre è presente è la mia passione per la letteratura; partendo da qui mi piace unire immagine e testo sullo stesso formato.

Una mattina apri la finestra e ti trovi in un altro mondo. (descrivimi il tuo mondo fantastico/ideale) Un mondo dove la gente legge e si preoccupa di far le cose giuste. Dove non ci sono bugie e dove i leader sono trasparenti e fanno bene il proprio dovere. Un mondo con persone più critiche.

Qual’è o quali sono i tuoi autori preferiti? John Williams, Siri Hustvedt, Paul Auster, Murakami, Javier Marias, Virginia Woolf, Coetzee Cos’hai provato nel veder stampato il tuo primo album illustrato? Moltissima emozione. Era una delle poche cose che volevo fare nella mia vita. Trovo stupendo poter stabilire un vincolo di finalità didattica con un bambino attraverso i miei disegni. Quando smetti di lavorare dopo ore cosa fai? Dove vai a rilassarti? (consigliaci un posto a Barcellona) Mi piace un posto di vini e formaggi chiamato “La Viblioteca” e il Bar Vinilo. Anche il “Adonis” o il “Bar Morrysom”. La tua impulsività la vivi come una caratteristica positiva o negativa? Perché? In principio come positiva. Perché fa in modo che io non mi fermi , che le mie opere si modifichino continuamente e non stagnino.

Cosa disegni sui vetri appannati della doccia? Non disegno, scrivo!! Una ricetta, una bibita e un dolce (le cose che preferisci) Crema di zucca con foie gras. Vino rosso. Torta di mele Ultimo concerto che hai visto ? Love of Lesbian.


Queen Bee 44

Velvet Glove a cura di Marta Dall’Agnola

Onestamente, a parte le storie sbrilluccicose alla Gossip Girl, ciò che più mi attrae del mondo della moda è senz’ombra di dubbio la potenza della immagini. Nella sua forma più nobile, la moda altro non è che un metodo alternativo di espressione artistica, un diverso canale in cui confluiscono ispirazioni, visioni e punti di vista sul mondo. La moda è la frammentazione caleidoscopica di sguardi sulla Bellezza, e, in quanto tale, si presenta nelle sembianze più disparate.

A margine del mondo necessariamente commerciale che alimenta quest’industria, esiste un’oasi felice di produzioni editoriali in cui l’impatto della comunicazione visiva sottomette il prodotto ad un concetto, ad una suggestione, ad un’estetica. In questa stessa oasi felice i canoni della Bellezza vengono rivisitati e ripercorsi, trovando sempre nuove chiavi interpretative che di volta in volta gettino una luce diversa su ciò che riteniamo quotidiano.


E’ così che questo nuovo articolo mi risulta un inconsapevole manifesto di quello che in questa rubrica vorrei portare avanti, ovvero la consapevolezza dell’esistenza di molteplici orizzonti entro cui comprendere il mondo e ciò che comunemente è ritenuto “bello”. A suggellare questa mia epifania ho scelto “The Swarm”, l’editoriale pubblicato questo gennaio sul magazine tedesco Schön!, nato dalla oltremodo riuscita collaborazione del makeup artist Elias Hove e l’ispirazione dell’artista inglese Tessa Farmer, famosa per estrose composizioni di insetti e piante.

Una storia di beauty, come si chiama in gergo tecnico, che vede la modella Jaz Wasson posare per un maquillage che vive di vita propria, una stupefacente sinergia che, più che vendere, racconta di come l’armonia delle forme nasca dalle combinazioni più inaspettate.

“Le cose dell’universo che vediamo illustrate […] sono quasi sempre riconoscibili, ma è la connessione tra loro ad apparirci sconvolta, con accostamenti e relazioni inaspettati. […] Le immagini dell’esistente contorcono e accavallano i loro nessi, nello scompiglio degli attributi visuali.” (I.Calvino - “Collezione di sabbia”)


Educazione siberiana Cinema e altre eresie a cura di Dario Incandenza www.thingswelostinfire.blogspot.it

“Dio ha donato all’uomo una vita più lunga di quella degli animali, perchè questi vivono seguendo il loro istinto e non fanno sbagli. L’uomo, invece, vive seguendo la ragione, quindi ha bisogno di una parte della vita per fare sbagli, un’altra per poterli capire ed una terza per cercare di vivere senza sbagliare.”

Così scrive Nicolai Lilin in Educazione siberiana, la romanzata (e contestata) cronaca della sua adolescenza criminale in Transnistria, nel Sud della Russia. Cresciuto nel ghetto del clan mafioso dei siberiani, lì deportati ai tempi di Stalin (una coloritura poi smentita da storici e slavisti), Lilin innerva il suo romanzo di (de)formazione e d’educazione al dolore con notazioni folkloristiche e fantaetnografiche sul rigido codice morale che rese i siberiani dei “criminali onesti”: la droga è bandita, donne e disabili vanno accuratamente salvaguardati, il denaro non va tenuto in casa (con Lutero, lo si considera “lo sterco del diavolo”), si ruba solo a poliziotti, governo, banchieri e usurai. A guidare i loro proiettili, poi, pare sia la Madonna stessa, ritratta con

due pistole incrociate sul petto. L’adattamento di Salvatores normalizza il piglio sporco del testo, tagliando le digressioni più fascinose (vedi quella sulla simbologia dei tatuaggi, mappe d’intere esistenze) e puntando al cinema di genere più magniloquente, con l’idea di costruirne un’epica malavitosa nello stile di Scorsese e Leone, di fatto limitandosi a darne una traduzione più levigata e vendibile, con grande enfasi di ralenti, poeticismi e musiche stucchevoli, frollandone infine i resti con una ridondante love story. Così, tra grassi budget male impiegati e partecipazioni di maniera (Malkovich), si rimane al tentativo fin troppo educato di affresco storico-criminale, che di quei luoghi e di quelle tensioni conserva, in realtà, ben poco.

La massima “Un uomo non può possedere più di quanto il suo cuore possa amare.” Il precedente “La promessa dell’assassino” di David Cronenberg L’antidoto “Taiga” di Ulrike Ottinger



Uovo performing arts 48

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Una tazza di té-atro a cura di Claire

Sotto il guscio si trovano: 11 spettacoli 7 prime nazionali 50 artisti

Una cinque giorni all’insegna della contemporaneità coniugata in una miscela di linguaggi e formati. Nato nel 2003 dall’insoddisfazione della scena performativa italiana, il festival sin dall’inizio ha rivolto lo sguardo ai fermenti in sviluppo in tutta Europa, con un interesse maggiore per gli artisti che lavorano sul confine. A quelli che non riconoscendosi in modo rigido nelle discipline tradizionali (teatro, danza, arti visive e plastiche) le attraversano tutte al fine di un’innovativa produzione-sovrapposizione. Tra i lavori presenti in quest’edizione degni di nota sono Disabled Theater del coreografo francese Jérôme Bel e This is not a love story del regista svedese Heilborn. Ma non solo. La vocazione del festival è anche lo scouting - l’essere un luogo di scoperta

Questa è l’undicesima edizione di Uovo performing arts festival. Dal 20 al 24 marzo alla Triennale di Milano.

e di lancio della nuova scena performativa. Non manca pertanto un’analisi delle espressioni della dimensione italiana per trovarne i luoghi e gli ambiti di creazione nella nostra città contemporanea. E lo si fa attraverso il lavoro Barokthegreat della performer-coreografa Sonia Brunelli, la maratona di danza ispirata al ballo tipico tirolese di Alessandro Sciarroni, lo spettacolo N-esimo Progetto Fallimentare di Qualibò, l’inedita lecture-demostration in tandem di Giorgia Nardin e la tappa sitespecific del progetto La sagra di primavera di Cristina Rizzo. Il festival è questo. Un progetto indisciplinato, interdisciplinare e internazionale. Il festival è un sinonimo. Quello di curiosità - già nel nome - e di contaminazione fuori dai luoghi convenzionali.


EXTRA: Prandelli e la cresta di El- Shaarawy. La cucina e il cannibalismo. Le streghe e la Liguria. La Scozia e un tesoro in una nave. Questo e altro ancora.

50 » Intervista a Cesare Prandelli 55 » Scampagnate: Triora 57 » Isola di Rum (2/10) 59 » D elitto e Casöeula: Human Wurstel

60 » Da cosa nasce il pesce d’aprile 61 » C’è gente che dicono (e scrivono) 62 » Oroscopo?: Or’o scopro 64 » L’opposto di Facebook


Dell’arte e del bel calcio Cesare Prandelli

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Intervista a cura di Simone Bertasa

Firenze a febbraio è un luogo diverso dalle foto per turisti e dalle cartoline che qualcuno ancora compra. Volgendo la mia attenzione a gruppetti di visitatori anglofoni sognanti il prossimo bicchiere di vino, mi avvicino ad Otto, luogo d’arte: c’è una mostra. Olivia, la curatrice, mi accoglie con un sorriso, sperando in un buon afflusso di persone per l’inaugurazione. Dopo le 18, numerosi visitatori riempiono le sale spiluccando qua e là stuzzichini assortiti. Tra rettiliani di provincia, artistoidi dal braccino corto, belle donne di plastica, brutte donne simpatiche, presunti nobili compratori, giornalisti del corrierino locale, scorgo una figura nota, un volto da prima pagina, la faccia di chi ha saputo eliminare la Germania dai nostri incubi – calcistici - e renderla il nostro sogno più equo e solidale: il comandante degli azzurri, elegante e sorridente. Lasciamola agli altri la Gazzetta dello Sport, ora divertiamoci davvero. Così, con la mia ricevuta della Snai nel portafoglio, e con il registratore pronto nella mano sinistra, eccomi pronto ad affrontare Cesare Prandelli, il mister della Nazionale di Calcio.


Come ci si sente ad essere il Mister dell’Italia? In buona compagnia, perché ci sono 60 milioni di CT, quindi non ti senti mai solo. E come ci si sente ad avere tutto il mondo che ti guarda quando stai perdendo quella finale per 4-0? Eravamo forse talmente appagati di quello che avevamo fatto, che in quel momento non potevamo fare di più. I giocatori avevano dato il 100% e di fronte avevamo una squadra particolarmente forte. Particolarmente forte e che correva tre volte tanto quello che correvate voi… Il fatto è che da 3 o 4 anni loro hanno il blocco del Barcellona e del Real Madrid che si ritrova in Nazionale. Hanno una filosofia di gioco che, anche in campionato, le squadre applicano. Hanno avuto la forza - negli anni in cui non vincevano, ma giocavano sempre abbastanza bene - di mantenere la loro identità, il loro carattere. E questa è una cosa bella, dovremmo anche noi cercare di mantenere la nostra identità, e uscire da tutti i luoghi comuni per cui il risultato è l’appagamento di tutto. Secondo me conta come arriva il risultato. Quindi dici che bisogna uscire dalla logica del risultato a tutti i costi… Assolutamente sì. Divertirsi di più, più gioco… Aspetta, non vorrei essere frainteso: il risultato è straordinariamente importante. Però se lo rincorri fine a sé stesso non costruisci nulla. Se invece vogliamo costruire, bisogna darci innanzitutto una filosofia, un marchio, e poi sono convinto che si riesca anche ad ottenere il risultato. Quello che ho notato in te, è

che mentre perdevi 4-0 la finale dell’europeo, con tutte quelle telecamere che ti inquadravano ogni 3 secondi, eri sereno. Hai dato una dimostrazione di stile nella sconfitta. In quei momenti devi non solo mantenere la serenità, ma anche trasmettere serenità ai tuoi giocatori, che stanno comunque lottando e sudando, pur sapendo di non potere recuperare nulla. Bisogna sapere accettare il verdetto del campo, rosicando un po’, ma con serenità. Cosa avresti pensato se fossi stato un tifoso, in quel frangente? La squadra è partita con zero aspettative da parte della critica,e siamo arrivati ad essere considerati una delle squadre meglio organizzate, dal calcio anche abbastanza propositivo. Abbiamo sovvertito i pronostici, portando tanta gente in piazza, che si è divertita. Cesare, è stato bello vedere, da parte nostra, da parte dei tuoi tifosi, l’eliminazione di due squadre notoriamente antipatiche, come l’Inghilterra, e la Germania. È stato bello eliminare la Germania? Lì abbiamo fatto un’impresa, perché la Germania è una squadra veramente forte, che da anni sta rivoluzionando la sua mentalità con coraggio. Quando abbiamo vinto, la cosa straordinaria è che in tanti paesi europei hanno festeggiato: non soltanto gli italiani, ma c’era festa anche in Grecia, in Portogallo, c’erano caroselli anche in paesi diversi dal nostro. Io avevo iniziato il mio carosello alla fine del primo tempo, sono andato in giro a festeggiare senza aspettare la fine della partita. Poi ricordo la tua dichiarazione, rilasciata a caldo al termi- →


ne della partita, in cui dicevi: “Bisogna stare attenti, prima di parlare dell’Italia!”: è stata una bomba! Ma assolutamente sì, perché eravamo stati un po’ presi per i fondelli per parecchi mesi… Il calcio è fantastico perché ti fa sognare e ti permette anche di dimenticare certe “offese”. E tu l’hai fatto mettendo a disposizione del nostro piacere gente molto umana, come Cassano e Balotelli. Spiegami come fai a gestire questi personaggi, come anche Mutu ed Adriano, che con te hanno sempre dato il massimo. Con Cassano e Balotelli c’è sempre stata chiarezza, sin dall’inizio ho cercato di responsabilizzarli. Secondo me, quando responsabilizzi una persona, la persona ti dà sempre qualcosa in più. Adriano e Mutu sono stati giocatori per me importanti: ho creduto in loro perché sono giocatori che fanno vincere. Non è che butti via del tempo: ti puoi arricchire, se ti confronti con questi campioni.

Mi piace anche l’arte provocatoria, quando ti fa pensare, ti fa riflettere. E poi ho qualche hobby, la lettura, eccetera. Tu, tra tutti i mister dell’Italia, sei forse il più elegante. Questo non lo so… Qual è il tuo stilista preferito, Cesare? Non ho stilisti preferiti, ma ho trovato un sarto da un po’ di anni, un ottantaduenne fantastico, che ha ancora una manualità incredibile…si chiama Angelo.

a scusa, visto che tu hai queM sta passione per lo stile, nonché per l’arte visiva, spiegami com’è possibile che tu abbia El Sharaawy in squadra? Con quella cresta…. Ti devi confrontare con ragazzi di 20 anni, è questa la sfida bella. Sono tutti messaggi che loro mandano.

Campioni che vengono ognuno da un suo mondo… Adriano veniva dalle favelas. Per l’ambiente in cui è nato, ha fatto anche tanto come persona… Un ragazzo fantastico. Purtroppo, o per fortuna, non aveva un grande obiettivo sportivo. Il suo obiettivo probabilmente era umano, portar fuori quante più famiglie possibile dalle favelas, e lui l’ha fatto. Con i soldi che ha guadagnato col calcio ha fatto questo.

Chi si tatua, chi si fa la cresta, chi ha capelli di un certo colore, un modo di trovare la loro strada. È qualcosa che ti fa capire che son ragazzi ‘cazzuti’.

Ma, a parte il calcio, nella vita cosa fai? Cosa ti piace? Ci siamo trovati ad una mostra, mi piacciono tutte le forme d’arte. In questo momento sto vivendo Firenze, e spesso mi capita di camminare e guardare, quando ho tempo, questa città d’arte.

Ci porti o non ci porti la Coppa del Mondo, Cesare? Prima di tutto ci dobbiamo qualificare, perché non ci siamo ancora qualificati. Però bisogna sognare , e quando si sogna bisogna farlo in grande, e quindi si sogna questo.


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Donne di Dio donne del Diavolo 54

Scampagnate a cura di Nicola Feninno Triora (IM) Distanza da Bergamo: 348km

Una donna incarcerata, legata ad un tavolaccio con la schiena esposta alle frustate del flagellatore e torturata così per giorni, frustate e solitudine e paura fino a credere di essere davvero colpevole, fino a gettarsi dalla finestra cercando una fuga, nella morte: la verità è che questo è accaduto nel 1587 – quattro secoli fa – e quindi ci colpisce di più la storia della vicina di casa derubata l’altra notte. Deve trattarsi di un istinto, una specie di strategia involontaria di difesa: siamo limitati e c’è un limite al dolore che possiamo accogliere dentro.

Il dolore degli altri è dolore a metà. E se gli altri sono vissuti qualche secolo prima, si scende alla metà della metà della metà.


Non c’è nulla di male, in fondo: è sano egoismo, una regola di buon senso. Ma penso che, per rimanere umani, talvolta bisogna spingersi oltre la sanità e il buon senso. Farsi attraversare da dolori lontani fa parte di tutto ciò. Per questo mi ha infastidito la statua di una strega all’entrata del borgo di Triora: è fredda, inespressiva, turistica, non sa raccontare nessuna storia, non sa dare la minima stretta agli stomaci dei visitatori. Quelle strette che invece procura il piccolo museo etnografico e della stregoneria, in una viuzza poco distante (fateci un giro). Vado con ordine: Triora è un borgo di montagna, nel ponente ligure. Mi piacciono i piccoli borghi incastrati tra i pendii di questi monti: sono lontani dal mare e hanno conservato un loro carattere. Alla fine del ‘500 la cittadina si trova a rivestire una posizione strategica, tra la repubblica di Genova e il regno di Francia. Posizione strategica significa ricchezza, ricchezza significa interessi contrastanti. E un modo efficace per risolvere i contrasti è trovare un capro espiatorio. Cammino tra le vie del borgo, seguendo il camminamento in mattoncini d’argilla. Più della metà delle case ha l’aria di essere disabitata. Il cielo è grigio. Penso alle streghe. Nel 1587 la Santa Inquisizione raggiunge questi pendii, trova colpevoli per un’improvvisa carestia. Perché scegliere delle donne come capro espiatorio? Farne una questione di lotta fra sessi è banale.

Il cristianesimo ha spesso tagliato la donna in due: da una parte le madonne – caste, sante e passive – dall’altra

le streghe, che si accoppiano col demonio, attive, ma per operare il male. Di cosa ha avuto paura il cristianesimo? Certo, non tutto il cristianesimo. Cammino e moltiplico le domande. Le risposte avrebbero bisogno almeno di un interlocutore. Prendo le vie più isolate, sbircio gli interni delle abitazioni deserte. Qualche goccia d’acqua piomba a terra sulla neve indurita, senza un ritmo costante. Incrocio un gatto nero, gli scatto una foto: ai tempi c’era chi credeva si trattasse di streghe nascoste in fattezze feline. Il rumore dei miei passi quasi m’inquieta.

Un consiglio per pochi: per infrangere lo schermo della distanza storica e scoprire le storie vive di donne dietro la leggenda delle streghe, un ottimo metodo è l’approfondimento. Certo non è sempre un’attività avvincente; comunque potreste iniziare da Streghe, di G. Merlo (editore il Mulino) Un consiglio per tutti: tornando verso l’autostrada fermatevi a Bussana Vecchia; nel 1887 un violento terremoto distrusse il paese, che fu evacuato e abbandonato per decenni. Negli anni ’50 alcuni artisti ristrutturarono degli edifici trasformandoli in botteghe e atelier. Venite qui al tramonto, a scambiare due chiacchiere con gli artisti indaffarati


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#2:

Isola di Rum

10 posti in cui non andrai mai a cura di Emilio Bertuletti www.emiliowasthere.blogspot.com

Mi chiamo Emilio e sono un incauto, e tu vieni con me in 10 posti in cui non andrai mai.

La Scozia la conosco bene, isole comprese. Una di queste è l’Isola di Rum, fa parte delle Ebridi interne. Gli abitanti sono 22, ma tra quando scrivo e quando tu leggi le cose potrebbero essere cambiate. Vista l’età media, al ribasso. Da lì, se vai dritto in direzione ovest, arrivi in Canada. Piove tanto e l’oceano versa spesso in brutte condizioni, specie in inverno. Facevo un giro in gommone in cerca di foche, un paio d’anni fa, quando ho avvistato questa nave arenata tra le scogliere. Il mio mentore locale, che puzzava intensamente di

whisky, mi ha spiegato tutto. La notte del 31 gennaio 2011 il Jack Abry II, questo peschereccio francese, si trovava a passare da quelle parti. Il comandante, giunto dalla Francia poche ore prima, con del sonno arretrato, e complice il calduccio in timoniera, dormiva beatamente. Ai comandi, nessuno. L’equipaggio, composto di 14 uomini in tutto, è stato messo in salvo dai soccorsi in elicottero nonostante enormi difficoltà dovute al maltempo. Vi consiglio di andarci e di cercare la nave. Si vocifera che ci sia un tesoro all’interno.


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Human Wurstel Delitto e Casöeula a cura di Fabio Spaterna

Volete partecipare alle prossime selezioni di Masterchef ma non sapete come lasciare a bocca aperta quei cattivoni dei giudici? Allora fate come Armin Meiwes, meglio noto come “il cannibale di Rotenburg”, che 2001 cucinò e mangiò circa quindici chili di succulenta carne umana. “Cerco ragazzo ben fatto tra i 18 e i 30 anni per essere macellato”; questo l’annuncio postato sul web da Meiwes, un appello che fu raccolto da più di una persona. Tra queste Bernd Brandes, che chiese all’aspirante chef di evirarlo e di cucinare le sue parti più intime saltandole alla fiamma con aglio e olio in un tegamino: dopo aver banchettato insieme, Meiwes finì la sua preda, macellandola e congelando la sua carne, evitandosi l’incombenza di fare la spesa per un bel po’ di giorni. Una volta arrestato,

questo bravo ragazzo con un evidente disturbo alimentare si difese dicendo di essersi limitato a eseguire il volere della sua vittima, rivendicando peraltro le proprietà organolettiche dei suoi piatti: “La carne umana ha lo stesso sapore di quella di maiale, è solo leggermente più amara, ma più sostanziosa. E’ buona davvero!”. Il cannibale di Rotenburg è diventato una celebrità in Germania, al punto che i Rammstein gli hanno dedicato la canzone “Mein Teil”. Una storia del genere non può non avere ripercussioni in ambito culinario: ho pensato quindi di proporvi questa ricetta, ovviamente al posto della carne di maiale è possibile utilizzare la succulenta variante umana. Consiglio il morbidissimo lombo, a dirla tutta un eufemismo per identificare la chiappa della vostra preda.

Filetto di maiale à la Meiwes

Fare appassire la cipolla con un bel pezzo di burro. Aggiungere poi un bicchiere di vino bianco e lasciare cuocere per circa 10-15 minuti. Unire, mescolando, tre tuorli di uovo, una noce di burro, il succo di mezzo limone, sale e pepe. Mettere il composto a bagno maria e sbattere con una frusta fino a che la salsa non abbia raggiunto una certa densità. Pulire 400 grammi di funghi champignon e tagliarli in modo grossolano, quindi farli cuocere in padella con abbondante burro e un bicchiere di vino bianco. Aggiungere alcune cipolline fresche. Al termine della cottura tenere al caldo. Rosolare brevemente su ogni lato i filetti di maiale, irrorare con la salsa e i funghi.

(per 4 persone) Ricetta 1 cipolla di medie dimensioni Funghi champignon 400 gr. Burro 300 gr. 2 bicchieri di buon vino bianco 3 tuorli d’uovo 1 limone 4 cipolline fresche 4 filetti di maiale Sale e pepe q.b.


Il pesce d’aprile Da cosa nasce cosa a cura di Buzz Cattaneo

No! Gli scherzi del primo di aprile o “pesci” non fanno ridere. Inventati, articolati, escogitati e carroarmati, difficilmente suscitano più di un semplice “ma pensa...” (un po’ come i miei articoli). [“Io li trovo divertentissimi”] (Grazie voce fuori campo) [“Intendevo gli scherzi!”] (Ah...). Ma andiamo per gradi: incerte sono le origini di questa tradizione; arriverà dall’antica e pagana data del primo dell’anno/ equinozio di primavera (tra il 25 marzo ed il primo di aprile)? In questo caso l’origine degli scherzi è da attribuire ai cattolici, che schernivano chi era pagano ed in quella data festeggiava (stronzetti). Oppure deriva dall’inizio della stagione della pesca, nella quale chi restava a secco di pesci veniva preso per il “naso”?. Non si sa. Non ci interessa. Quello che ci interessa è fare un breve excursus sui “migliori” pesci d’aprile dell’ultimo secolo e confermare la mia teoria su quanto poco facciano ridere. 1957 – La BBC manda in onda un servizio sulla raccolta degli spaghetti in Svizzera. Si afferma che gli spaghetti nascano dagli alberi e a quanto pare un paio di spettatori chiamarono per comprarli. (Che matti quelli della BBC). (Anche gli spettatori in

effetti) [“No, quelli solo idioti”] (Grazie voce!) [“Ma ti pare”]. 1977 – Il quotidiano The Guardian pubblica un supplemento riguardante la scoperta di un’isola inesistente. (AAAAAH siamo esterrefatti, sbadigliarono i lettori all’unisono) 1998 – Burger King annuncia la nascita degli hamburger per mancini: stessi identici panini ma con i condimenti ruotati di 180°. In pochi li richiesero, ma effettivamente molti furono i destrorsi che specificarono di volere il “regular”. [“Idioti?”] (Già!). 2007 – Google lancia TiSP (Toilet internet Short Protocol), un sistema di connessione ad internet gratuito che passa dal water di casa. Sottile critica ai contenuti dell’internet o scherzo spassosissimo? [“Sì va beh”]. I pesci d’aprile non fanno ridere, punto. Non voglio però chiudere nessuna porta, quindi vi prego, stimati lettori, se siete a conoscenza di pesci d’aprile esilaranti segnalatemeli a questo indirizzo: buzz. cattaneo@noncrederetedavverocheunacosadelgenerepossainteressarmi.it [ “Tu sei matto, hai scritto un indirizzo inesistente per fare a tua volta un pesce d’aprile! È supersuperspassosissimo”].


C’è gente che dicono Rubrica di filosofia contemporanea a cura di Gros

Chi va con lo zoppo trova parcheggio. (Ilaria, una perla delle sue) Sei così maiala che ogni volta che chatto con te mi si aprono i pop up delle videochat erotiche. (Complimento creativo) Ma te lo paghi il canone della telecinesi? (Fabio mi fa delle domande...) Mi sono sempre piaciuti i fumetti di Batman e Robin Hood! (Appassionato di fumetti confuso)

Sono duro come un corallo! (Kevin F. Commenta il suo stato psicofisico) “Cosa c’è dietro? Dietro c’è la fava dell’arcivescovo Georg Gänswein.” (commento di Vanni sulle dimissioni del Papa) Quella c’ha così tanto charm che le hanno dato il passaporto egiziano. (Perla di M. Ezio)

Questo ha preso più pizze che un forno a legna il sabato sera. (A. Benussi commenta un tipo allo snowpark)

Forse l’importante è che si parli di lei... Si ma stiamo dicendo che è una mongoloide... (Due persone al bar che cercando di spiegarsi il perchè la gente continua a scrivere qualsiasi minchiata su FB)

-Però questa qui è un po’ di legno... (io) 
 -no, è di milano... (Beto Bahia parlando di Amanda Fox)

Non scriverlo! Che poi dai alito a polemiche. (Fabio)

C’è gente che scrivono


Oroscopo? Or’o scopro... 62

A cura di Gilles Deluso e Felix Mata-Hari

Dritta del mese: per far innamorare il tuo vicino, lava le finestre con la Luna in Bilancia e Scorpione con perigeo in Sagittario, 28 - 31 marzo. Luna calante pulito sfavillante. Segno del mese (rinascita post-invernale) — Opposto del mese (ordine pre-autunnale) Ariete Marte post-letargico Che si fumi o no poco importa. Il punto focale restano le “aspirazioni” 2.0. Tutti conoscono la sigaretta elettronica, un dispositivo, almeno ad oggi, in apparenza molto meno dannoso del classico tabacco in pacchetti o bustine. Naturalmente non mancano le critiche: solo il futuro ci darà una risposta. Cerca di non diventare un “venditore di fumo elettronico” (niente di personale) e prepara il tuo arrosto. Toro Saturno narratologico Pare sia dimostrato che nella fisiologia umana esista una propensione spontanea all’interpretazione, alla narratività. Perciò si fa molta più fatica ad evitare di spiegarsi quello che succede, a sospendere il giudizio e limitarsi ad osservare. Se forzare la propria natura ha senso, lo ha soprattutto quando ci aiuta a stare meglio. Prova a guardare i programmi di Barbara D’ Urso con questo spirito, almeno per qualche pomeriggio. Gemelli Giove gastrotonico I concetti dei quali potresti alimentarti per riaccendere la lucentezza del tuo sorriso e del tuo smalto sono

due: la falsificazione e la gastrognomica. È il filosofo Karl Popper che ci aiuta a capire il criterio di inficiabilità: perchè una teoria possa essere controllabile deve essere falsificabile; per cui, se da A si deduce B, e se B è falso, allora A è falso. La gastrognomica, invece, dice che la felicità psichica dipende dalla forma dello stomaco. Buon ragionamento. Cancro Lune interinali Per rispondere alla domanda “che lavoro vuoi fare da grande?” troviamo illuminante l’interpretazione di uno scienziato empirista che si occupa di improbabilità: esistono due soggetti - “la persona idea” che offre il proprio prodotto intellettuale, e “la persona lavoro” che offre il proprio lavoro. L’analisi è seria e interessante perchè spiega le due possibilità: eccellenza imprevedibile alla consegna o mediocrità garantita a ore? Ai posteri(ori) l’ardua sentenza. Leone Saturno innovatore C’è una frase di Novalis che s’attaglia perfettamente al granitico animo leonino: “Si può diventare solo in quanto si è già.”. Ecco, questo mese sforzati di confutare questa discutibile convinzione. Metti da parte orgoglio ed egocentrismo. Annusa tutte le magie e le possibilità del cambiamento.


Vergine L’opposto del mese “Si nasce e si muore soli, che è già un eccesso di compagnia.” (Carmelo Bene, nato il 01/09/1937). O del puntiglio classificatorio, abitudinario e (auto)critico. Il tuo astro-governatore è Mercurio, fulmineo corriere porta-concetti. Il consiglio del mese: “De la guerre” di Bertrand Bonello (nato l’11/09), film in pensosa guerra con se stesso. . Bilancia Marte spossante Da metà marzo il succitato pianeta potrebbe remarti contro. Anziché demotivarti, prova a goderti gli scompensi primaverili. Aforisma del mese: “Sola vera dolcezza è la stanchezza” (Anselmo Bucci). Scorpione Mercurio telematico Una domanda epistemologica: è l’astrologia che parla di internet o il contrario? Notizie (anche) di questi giorni riconfermano l’importanza dello strumento tecnologico per eccellenza (almeno per il momento): la rete informatica. Pare addirittura che Facebook apporterà delle modifiche al criticatissimo diario. La domanda iniziale è quindi solo retorica, quella reale è: stai usando internet nel migliore dei mo(n)di possibile? Sagittario Giove cartografo È noto l’amore del Sagittario per cartine e geografie (reali e immaginarie). Ma non seguire l’esempio descritto da J.L.Borges: ora come ora non c’è bisogno di una Scala 1:1 dell’orbe terracqueo. Piuttosto, prova a disegnare la mappa di un mondo tutto tuo.

Con un po’ d’impegno e fiducia, potrebbe diventare realtà già tra qualche mese. Capricorno Mercurio immaginifico Questo mese l’ammasso di pianeti in Pesci t’invita a cestinare il rigore e a far scorta di psichismo e dolcezza. Evolvi serenamente in un Capricorno compensato: segui l’esempio di Federico Fellini, storico titolare della Capre & Sogni S.p.a. Riscopri il sensibile fantasista che c’è in te. Acquario Era cosmologica in rinnovamento 2013 d.C.: il Papa si dimette, con gran strascico di shock teologici e gemiti secolaristi, e in Italia una forza politica dalla vis uraniana (ovvero: originale, inconsulta e distruttiva) approda in parlamento con l’intenzione di rivoltarlo. Saranno mica segni della fine dell’Era dei Pesci, dai timidi sogni di privacy catto-moralista, e dell’inizio dell’Era dell’Aquario, prevista e desiderata sin dal ‘68 da freakettoni e occultisti di tutto il mondo? Deciditi se essere hippie, hipster o ipnotista, e scegli la tua rivoluzione preferita. Pesci Il segno del mese “Penso a delusioni, a grandi imprese, a una thailandese. Ma l’impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale.” (Lucio Dalla, nato il 04/03/1943). O del mentalismo introspettivo, sensibile e metafisico. Il tuo astro governatore è Nettuno, astro-dispensatore e distillatore dell’inconscio, della psiche, della follia, dell’onirico. Consiglio del mese: “Questa è l’acqua” di D. F. Wallace (nato il 21/02/1962), empatico discorso ai neolaureati del Kenyon College.


L’opposto di Facebook Feedback a cura di Temporary Black Space

“Le mucche non hanno le dita”

Immagine di: Andrea Corti — Testo di: Marianna Norbis

Invia una foto e/o un testo per il tema del prossimo numero: L’OPPOSTO DI FINE (at) redazione@ctrlmagazine.it


#39

Il Team CTRL Magazine Via Bono, 43 - 24100 Bergamo www.ctrlmagazine.it redazione@ctrlmagazine.it 035.0342249 Editore: Matteo Postini matteo@ctrlmagazine.it Direttore: Nicola Feninno nicola@ctrlmagazine.it Coordinatrice: Francesca Bolazzi francesca@ctrlmagazine.it Caporedattore: Scande Redazione: Chiara Brembilla, Francesco Chiaro, Mara D'Arcangelo, Luca Gallo, Alessandro Monaci, Gianluca Piretti, Dario Stefanoni. Hanno scritto e collaborato: Andrea Anghileri, Leone Belotti, Elenia Beretta, Simone Bertasa, Emilio Bertuletti, Marta Dall’Agnola, Pamela Del Curto, Gio Cassavetes, Vittoria Drago, Luca Gibertini, Gionata Giardina, Andrea Gorrini, Gros Grossetti, Alberto Guerrini, Martini & Jopparelli, Simone Montanari, Oro, Emma Panza, Francesco Previtali, Fabio Spaterna. Progetto Grafico: Studio temp Stampa: Artigrafiche Mariani e Monti Via Serena, 6/d - 24010 Ponteranica (Bg) Registrazione del Tribunale di Bergamo N° 2/08 in Data 24/01/08 Informazioni - Pubblicità: T: 349.1680619 / 334.3156193 CTRL magazine

2013

Alcuni indirizzi Agorà Polaresco: Via Polaresco, 15 Amigdala: V.le Lombardia (Trezzo) Beach Bar: Via Palma il Vecchio 18/a Bloom Mezzago: Via Curiel Ca del Fasà: Via Colleoni (Città Alta) C.s.a Pacì Paciana: Via Grumello, 61 CDA Caffè Degli Artisti: Via S.Tomaso, 70 Castello di Solza: Via Camozzi, 9 (Solza) Cinema Conca Verde: Via Mattioli Cielo: Via Provinciale, 58 (Dalmine) Circolino Malpensata: Via Luzzatti, 6 Circolo Get Up: Via Bianzana, 46 Circolo Magnolia: Idroscalo (Segrate) Clash Club (Ex Ego): Via Baschenis Cuore.Tv: Via Venezia, 14 - Grezzago Daho Club: Viale Mariano, 60 (Dalmine) Degustami Wine Bar: Via Merena, 17 Curno Druso Circus: Via Galimberti, 6b Edoné: Via Gemelli Il Bopo: Via Concordia (Ponteranica) Juice Club: Via Gandhi, 34 (Treviolo) Keller: Via Bergamo (Curno) Latte +: Via G.Di Vittorio, 38 (Brescia) Lio Bar: Via Togni, 43 (Brescia) Live Club: Via Mazzini, 58 (Trezzo) Loft: Via E.De Amicis, 4 Maite: Via del Lazzaretto, 2 Menez Music: Via Torino, 4 (Martinengo) Paprika Club: Via Bergamo, 3 (Dalmine) Ryan Pub: Via Sorte, 9 (Barzana) Rocket: Via G.Pezzotti, 52 (Milano) Setai: Via Portico, 21 (Orio al Serio) Skin Fantasies: Via Carducci, 4 Twentyseven: Via del Chioso, 1 (Mozzo) Tunnel: Via G.B. Sammartini, 30 (Milano) Under Music Club (Ex Koko’s): Via Nazionale, 93 (Seriate)



Questo libro potrà piacervi, forse no. Potreste odiarmi oppure mi rispetterete. Forse non capirete, chissà. Ma non rimarrete indifferenti. Maria Teresa Scandella nasce a Castione della Presolana, in una primavera della metà degli anni cinquanta. Nella valle conosce la fame, quella vera. Fa quello che può, cerca di dare il suo contributo alla crescita dei fratelli. Testa bassa e lavorare, in tipico stile lombardo. Solo che il suo è un lavoro diverso, molto comune ma molto meno comunemente accettato. In edicola a soli 10 Euro (oppure scrivi a: redazione@ctrlmagazine.it) Siamo anche su facebook e twitter


Il comitato per la candidatura e CTRL Magazine presentano: Bergamanent 10 bergamaschi che hanno fatto la storia di Bergamo

Giacomo Beltrami Esploratore (1779-1855) Scopritore delle sorgenti del Mississippi, patriota, ideatore di un vocabolario inglese-sioux.

La cultura non ha confini ma vuole una capitale BERGAMO Candidata capitale europea della cultura 2019


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