Tendenze Nautiche - Ottobre 2016 Numero 5

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TENDENZE NAUTICHE Pubblicazione mensile on line gratuita sul sito web www.tendenzenautiche.com e issuu.com

Ottobre 2016 - Numero 5

“La Spina” abbandonata Il mitico yacht nell’oblio

Il Manifesto della nautica

Intervista a Lamberto Tacoli, presidente di Nautica Italiana: più eventi e nove punti da sottoporre al Governo La Sardegna tra terra, mare e arte Il viaggio da non perdere


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L’Editoriale

Sommario

di Gianluigi Basilietti

Italia e il mare delle opportunità (mal sfruttate)

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bbiamo la fortuna di vivere in un Paese bagnato per i suoi trequarti dal mare, ma dal mare ricaviamo una miseria rispetto al suo potenziale. Da sempre si dice che la più grande industria italiana dovrebbe essere il turismo, a cominciare proprio da quello balneare, in virtù che gran parte dello Stivale è appunto affacciato sul Mediterraneo. Lo si dice da decenni, ma al tempo stesso mai si è riusciti in una politica davvero virtuosa al punto da creare una reale ricchezza per il Paese. E se al turismo marittimo si aggiunge quello storico, architettonico, paesaggistico e culturale si capisce facilmente come si sia dilapidata fino ad oggi la più grande opportunità di crescita che l’Italia avrebbe potuto conoscere. Un piano globale per il turismo non è stato mai creato, i Governi che si sono succeduti hanno sempre legiferato senza una vision complessiva e soprattutto senza un piano di investimenti utile per far sì che il settore potesse davvero fare quello scatto necessario per diventare la prima grande industria del Paese. Molto è stato lasciato nelle mani delle Regioni e delle amministrazioni locali e questo ha fatto sì che in alcune zone della Penisola il turismo è diventato volano, in altre è ancora indietro di anni luce. Malgrando la bellezza dei luoghi. Invertire la rotta, è sempre il momento. Oggi più che mai.

8-9 Salone Nautico di Genova Il bilancio della kermesse 13

Ecco il nuovo Columbus Yachts

14-17 Sardegna tra terra e mare Il viaggio di Tendenze Nautiche 21

News di tendenza

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4-5-7 10-11 Direttore responsabile Gianluigi Basilietti Società editrice BC srl Hanno collaborato Tatiana Scarinci, Barbara Ferrari, Alexandra Vincis, Francesca Rizzi

Grafica O.G. Registrazione Tribunale Tempio Pausania 21 marzo 2011 n.1 Residenza società Sottopiazza Porto Cervo 07021 Porto Cervo (OT)

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“Nuovi eventi, così la nautica vive tutto l’anno”

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Intervista a LAMBERTO TACOLI

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Il presidente di Nautica Italiana punta deciso su più Saloni oltre a Genova e al Governo presenta un “Manifesto” in cui evidenzia nove priorità Sull’incontro con Ucina al ministero dice:”E’ stato avviato un percorso” di Gianluigi Basilietti

autica Italiana guarda al futuro che è già presente. Lamberto Tacoli ne è il presidente, ma soprattutto l’interprete di un modo nuovo di guardare e guidare il settore. L’idea è di dare anima alla nautica in tutti i 365 giorni dell’anno. Nuovi eventi, nuove location, nuovo tutto. In questa intervista il presidente, oltre a spiegare cosa è oggi l’associazione che guida, indica in particolar modo la

rotta da seguire. E lo fa anche rivolgendosi al Governo con un “Manifesto” in cui sono racchiusi nove punti. Cosa è oggi Nautica Italiana e perché l’esigenza di creare una nuova associazione? “Il nostro progetto è nato poco più di un anno fa, quando su iniziativa di 25 tra i più importanti produttori nel settore nautico italiano abbiamo fondato l’associazione Nautica Italiana, affiliata a Fondazione Altagamma. L’associazione ha lo scopo di riunire le eccellenze dell’intero comparto - industria, servizi e territori - garantire rappresentatività del made in Italy e disegnare la strategia di sviluppo e crescita del comparto nautico, sia a livello nazionale che internazionale, restituendo al settore l’elevato livello di reputazione che merita. La nostra associazione collabora con altre importanti realtà del settore, come i territori e i distretti regionali, e opera con un criterio selettivo incentrato sulla Carta dei valori nonché sulla condivisione del progetto strategico. Le aziende associate a Nautica Italiana rappresentano circa l’80% della produzione italiana di imbarcazioni, destinata soprattutto all’esportazione (quasi il 95%), voce portante del comparto. Oggi abbiamo raggiunto i 75 associati, a dimostrazione non solo della crescita significativa e costante, ma soprattutto del continuo interesse e della fiducia verso il nostro progetto. Tra i capisaldi fondanti di Nautica Italiana, che desidero citare, vi è la Carta dei valori, che trova riflesso nel codice etico dei singoli associati, secondo i principi di garanzia della legalità; di soddisfacimento delle


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aspettative del cliente, di trasparenza e correttezza delle registrazioni contabili, di corretta scelta di fornitori e business partner, di rispetto della sicurezza e salute sul lavoro, e infine di responsabilità sociale d’impresa e di tutela dell’ambiente. Attraverso l’adozione della Carta dei valori, Nautica Italiana offre alle aziende associate, quasi totalmente orientate all’export, uno strumento che consolida l’immagine del comparto ed è fondamentale per vincere il deficit di reputazione che le imprese italiane incontrano all’estero” L’incontro al ministero dello Sviluppo economico con la presidente di Confindustria nautica, Carla Demaria, come lo giudica e soprattutto crede che ci possano essere i margini per una nuova e futura collaborazione? “La riunione che abbiamo avuto al Ministero dello Sviluppo economico lo scorso 27 settembre è stata sicuramente costruttiva e ha segnato l’avvio di un percorso, che noi speriamo sia l’inizio di una nuova stagione. Nautica Italiana, infatti, ha quale primo obiettivo l’interesse del comparto nautico; credo che sia dovere di tutte le associazioni che rappresentano le aziende cercare di ottimizzare le risorse e le opportunità per far ripartire il mercato, sostenere l’industria, cercare nuovi sviluppi. Siamo tutti convinti che ri-definire e rinnovare il palinsesto degli eventi nautici sia cruciale e strategico e ringraziamo il Ministero per la sua chiarezza, trasparenza e fermezza su questo punto. Nel corso dell’incontro, in modo sereno e aperto abbiamo analizzato tutte le posizioni, evidenziando anche gli argomenti che vedono contrapposti Nautica Italiana e Ucina. Il confronto sta andando avanti, nel rispetto reciproco. Da parte nostra in particolare stiamo lavorando su location e governance: elementi cruciali e delicati. Vi è tuttavia la consapevolezza che l’obiettivo è quello di definire insieme una strategia di più saloni nautici nell’arco dell’anno, che sia vincente e competitiva a livello internazionale, volano di sviluppo per la nautica italiana e utile per il settore”. Su quali basi Nautica Italiana sarebbe disposta a trovare una nuova intesa con UcinaConfindustria nautica? Insomma, quali sono i punti cardini su cui puntate per arrivare alla mission prefissata? “Partendo dall’assunto che l’industria nautica italiana e tutto il comparto hanno la necessità di un palinsesto di eventi rinnovato, in linea con i modelli europei con i quali si deve competere, noi pensiamo che tale palinsesto debba essere articolato attraverso almeno due eventi fieristici che valorizzino i differenti target commerciali: uno per la piccola-media nautica in autunno, secondo la posizione da sempre formulata dagli stessi

Lamberto Tacoli Il presidente di Nautica Italiana

La Costa Smeralda potrebbe essere una delle location per ospitare delle iniziative. La nostra associazione ha come obiettivo di rappresentare l’intero settore e quindi anche società di charter e noleggio

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soci di Ucina, l’altro per la media-grande nautica in primavera. Imprescindibile per noi è che l’organizzazione sia affidata ad un soggetto terzo autonomo e professionale, ciò per garantire il superamento degli interessi di parte e un elevato livello qualitativo, necessario per competere con il format di successo dei principali saloni internazionali”. La stragrande maggioranza dei vostri soci ha disertato il Salone Nautico di Genova. Ritenete che questo appuntamento sia superato oppure credete che dovrebbe essere rimodulato? Eventualmente come? “La posizione dell’associazione Nautica Italiana in merito alla manifestazione genovese non ha nulla a che vedere con la partecipazione dei soci al Salone, che quest’anno ha potuto per fortuna godere della vivacità del settore. Vero è che secondo noi tale format negli ultimi anni ha perso di forza e non è più sufficiente, da solo, a sostenere l’industria nautica italiana, che opera

Porto Cervo Potrebbe essere una delle location degli eventi che Nautica Italiana ha in mente

a livello mondiale. Pensiamo, in modo assolutamente costruttivo, che sia necessario far vivere la nautica 365 giorni l’anno ed è a questo concetto che mira la nostra strategia”. Un evento in Costa Smeralda (uno dei luoghi simbolo del mare mondiale) secondo lei sarebbe auspicabile? “Intanto diciamo che, in sinergia con Fondazione Altagamma, stiamo anche studiando format innovativi di presidio dei principali eventi esteri per la promozione di «Italian Yachting Lifestyle», oltre ad un programma di

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iniziative collaterali ai grandi eventi finalizzati a far vivere, come già detto, la nautica 365 giorni l’anno. In questo quadro la Costa Smeralda potrebbe essere una location”. In Nautica Italiana vi è una forte rappresentanza di produttori di imbarcazioni, ma nella sua associazione c'è spazio anche per le aziende di noleggio e charter di barche? “Nautica Italiana ha come obiettivo quello di rappresentare l’intero comparto, industria, servizi e territori. E quindi sicuramente anche il charter e il noleggio”. Al Governo e alle Istituzioni locali cosa chiedete perché la nautica italiana possa andare verso una completa ripresa? “Consapevoli della necessità assoluta di ridare slancio al comparto chiediamo anzitutto un quadro normativo che, correggendo alcune distorsioni, ristabilisca definitivamente fiducia e chiarezza sia tra gli operatori che tra la clientela nazionale e internazionale. Abbiamo provato a racchiudere nel ‘Manifesto della Nautica Italiana’ nove proposte essenziali che rappresentano un pacchetto di interventi relativi a cinque ambiti strategici: fiscalità e trasparenza; sviluppo della piccola e media nautica; supporto all’industria dei Grandi Yacht e i suoi servizi; sostegno agli operatori di marina e infrastrutture; semplificazione delle procedure. Dal ‘Bollino oro’ che anticipi i controlli a terra invece che in mare, alla moratoria dei controlli a bordo fino all’adozione del Registro telematico. Dalla creazione di strutture ricettive per i natanti, a gestione senza scopo di lucro, alla istituzione di un Registro italiano concorrenziale per grandi yacht commerciali. Siamo convinti che sia necessaria una normativa per i titoli professionali in linea con quella degli altri Paesi europei. Chiediamo l’uniforme applicazione dell’Iva al 6,6% per il noleggio delle navi da diporto, il mantenimento dei patti contrattuali dello Stato per le concessioni ai Marina, finalmente l’emanazione dei principali decreti attuativi del Codice della nautica nel più breve tempo possibile e infine una definitiva semplificazione della burocrazia e delle norme”.


GENOVA, IL SALONE BUONO

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IL BILANCIO DELLA 56ESIMA EDIZIONE

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Si è registrato un più 9,2 per cento di presenze rispetto a un anno fa, soddisfazione della presidente di Ucina Confindustria nautica: “Gli stranieri sono tornati perché è ripartito il mercato interno”

l Salone nautico di Genova si conferma un appuntamento di primo piano nel mondo della nautica italia e internazionale. L'ottimismo della vigilia ha lasciato il posto a riscontri oggettivi: visitatori in aumento rispetto all’edizione 2015, espositori soddisfatti, il ritorno delle vendite di tutti i comparti e la presenza di esponenti del Governo (tra cui il ministro del Turismo Dario Franceschini) a sottolineare la grande attenzione nei confronti dell’associazione di categoria e di un settore, non solo in netta ripresa, ma anche trainante per tutta l’economia del Paese. “Siamo tutti soddisfatti - ha dichiarato la presidente di Ucina Confindustria nautica, Carla Demaria - abbiamo registrato un più 9,2 per cento rispetto allo scorso anno: 33.618 sono stati i visitatori stranieri, segnando un più 26,6 per cento sul totale. Genova si conferma di gran lunga il Salone nautico più visitato del Mediterraneo. Il 17,1% di crescita del fatturato globale, dichiarato a pochi giorni dall’apertura del Salone nautico è stato un forte richiamo. Gli espositori stranieri sono tornati perché finalmente è ripartito il mercato interno. E la ripresa riguarda tutti i comparti, nessuno escluso”. Soddisfazione anche da parte di Alessandro Campagna, direttore commerciale del Salone nautico: “Stiamo già immaginando il Nautico del 2017. Abbiamo idee

e progetti importanti per la prossima edizione”. Sono stati oltre 800 gli espositori presenti a Genova e 1.000 le imbarcazioni esposte su una superficie di 180.000 metri quadrati di cui 100.000 in acqua, che ha dato la possibilità ai clienti di effettuare ben 2.416 prove in mare, in netta crescita rispetto al 2015. “Genova si conferma terreno di confronto a livello mondiale per il comparto della nautica da diporto - ha commentato Marina Stella, direttore generale di Ucina Confindustria nautica -. Un evento protagonista del mercato internazionale e strategico per la promozione del made in Italy”. Grazie al sostegno del ministero dello Sviluppo economico e di Agenzia Ice, i 430 operatori esteri accreditati (uffici tecnici dei cantieri, uffici acquisti, buyer, distributori internazionali e broker) hanno potuto partecipare ad incontri B2B e convegni tecnici organizzati da Agenzia Ice in collaborazione con Ucina: 80 le aziende straniere coinvolte, mentre 70 sono state quelle italiane. Di particolare rilievo la presenza, per la prima volta in Italia, della delegazione dei broker indipendenti della Florida Yacht Broker Association, storica associazione americana che conta oltre 1.200 soci attivi nel settore del commercio di imbarcazioni in uno dei mercati più vivaci in assoluto.

R.T.N.


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Anche sui social è stato un boom

Il ministro e la presidente Dario Franceschini con Carla Demaria. In alto. uno degli eventi al Salone

a natuica non è solo barche e yacht, ma è anche tanto social media. E anche su questo fronte la 56esima edizione del Salone nautico di Genova ha fatto registrare dati fortemente in crescita, ecco i numeri che lo confermano ampiamente: + 900.000 (circa + 30% rispetto al 2015) visualizzazioni di pagina, + 360.000 (circa + 60% rispetto al 2015) di visite totali e +245.000 (circa +40% rispetto al 2015) utenti del sito. Il sito è stato visitato da utenti provenienti da 174 Paesi. Nel 2015 erano stati 159 i paesi di provenienza. Insomma, anche il popolo dei social ha messo il vento in poppa al Salone. Un dato non secondario in un contesto mediatico dove le piattaforme come Facebook o Twitter dettano le regole del gioco.

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LA SPINA, DAL MITO ALL’OBLIO 10

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LA DENUNCIA

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Lo storico yacht è da tempo parcheggiato a Marina di Arbatax ed è nel degrado assoluto: avrebbe bisogno di specifiche manutenzioni che la proprietà, Unicredit Leasing, sembra non voler più affrontare e così la barca rischia la fine

La Spina dimenticata Costruita nel 1929 adesso rischia di finire i suoi giorni ad Arbatax Nella pagina a destra ecco come è ridotta

l mondo della nautica ha una Spina nel fianco. Al di là della battuta facile, lo storico yacht “La Spina” - 12 metri di stazza internazionale - rischia di andare perduto per sempre. Avrebbe bisogno di manutenzioni specifiche, ma non avendo di fatto un vero proprietario (la barca è finita nelle flotta di Unicredit Leasing), oggi è in stato di abbandono, con la banca che non sembra interessata alle sorti di quella che è stata uno dei simboli della Marina italiana. Ma andiamo a vedere cosa è successo negli anni. Partendo dall’inizio. “La Spina” nasce come un grande e prestigioso progetto sportivo che, nel 1929, l’ammiraglio della Regia Marina, marchese Spinola, affidò ai Cantieri Baglietto. Un progetto che divenne realtà e al quale venne assegnato dalla Federazione italiana vela il numero di registro 1. Per intendere, bisognerà attendere oltre 50 anni, con il varo di Azzurra, per vedere assegnato il numero 2. Su questo affascinante yacht,

che divenne ben presto un prestigioso ritrovo mondano, trovarono posto le più alte personalità della società internazionale, tra cui il principe di Piemonte Umberto di Savoia, in quanto le regate 12 metri divennero importanti occasioni di incontro tra i più grandi esponenti delle case reali europee. Dopo vari passaggi di proprietà, verso la fine del secolo scorso “La Spina” fu alata e abbandonata in un cantiere della costa spagnola, subendo un inevitabile degrado. Nel 2005 alcuni appassionati la acquistarono e iniziarono un importante restauro pur mantenendo le caratteristiche originali dell’imbarcazione. Nel 2008, a quasi ottant’anni dalla sua costruzione, “la Spina” tornó al suo antico splendore e venne iscritta all’Associazione italiana vele d’epoca ricevendo il nuovo certificato di stazza internazionale 12 metri. Il restauro, costato più di 3 milioni di euro venne parzialmente finanziato da Unicredit Leasing. Pochi mesi dopo, alcune traversie economiche costrinsero i restauratori ad abbandonare


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nuovamente lo yacht che finì quindi definitivamente nelle mani di Unicredit Leasing. Fu dietro l’impulso dell’ingegner Fabio Di Martina, perito di Unicredit, grande appassionato di vele d’epoca, profondo conoscitore e discendente di un’importante famiglia di maestri d’ascia napoletani, che l’imbarcazione venne nuovamente recuperata dall’abbandono in cui versava e venne, dopo un rapido restyling iscritta alla prestigiosa regata IX Copa del Rey de Barcos de Epoca che si svolse dal 28 agosto al 1 settembre 2012 nelle acque di Mahon. Al suo ritorno, dopo una partecipazione al Salone nautico di Genova, venne infine ormeggiata in Marina di Arba-

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tax in attesa di un nuovo acquirente. Purtroppo, questo grande gioiello di punta del Mediterraneo, che ha fatto la storia della vela italiana e mondiale, è stata, nonostante i richiami di Di Martina, nuovamente abbandonata dalla proprietà senza le necessarie cure e manutenzioni che meriterebbe questa “vecchia e nobile signora”. I motivi per cui la banca non intende procedere al recupero sono al momento ignoti, di certo questa incuria rischia, oltre che di privarci di un pezzo di storia della marineria italiana, anche di creare un serio danno economico agli stessi azionisti di Unicredit.

"LA SCOGLIERA" LA MADDALENA ISOLA DI CAPRERA

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RESTAURANT & BEACH "LA SCOGLIERA" VERA CLASSE SAPORI E SAPERI DELLA SARDEGNA

© Studio Lomax

© Studio Lomax

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PORTO ROTONDO

Situato nella spettacolare cornice di Porto Massimo, di fronte alla mitica Caprera ed a poche miglia di navigazione dalla Corsica e dalla Costa Smeralda, lo si può considerare tra i luoghi d’incontro più esclusivi della Sardegna, frequentato dal Jet set internazionale. Ideale per celbrare venti, incentives, meeting, riunioni d’affari e intimi tète a tète. La nostra cucina raffinata trae ispirazione dalla cultura e dalla storia marinara, sarda e mediterranea. A disposizione dei clienti campo boe e servizio tender.

Nestled into a spectacular frame of Porto Massimo, overlooking mythical Caprera’s island and a few miles away from Corsica and Smeralda Coast, considered amongst one of most exclusive meeting spot in Sardinia and international Jet Set’s hangout. Ideal location for celebration, events, incentives, meeting, business meeting and intimate tète a tète. Our finest cuisine draw inspiration from culture and maritime, Sardinien and Mediterranean’s history. Available for our clients mooring buoy and tender service.

Cucina sempre aperta dalle 12:00 alle 24:00

Kitchen open from 12 to 24.

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Columbus Yachts per navigare i mari del lusso

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E’ stato presentato al MonacoYacht Show

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Yacht da sogno Ecco Columbus, qui in basso i fantastici interni

onaco Yacht Show 2016 segna il debutto del Columbus Yachts 40M Sport Hybrid, scelta ecosostenibile di Columbus Yacht, brand di Palumbo Group Spa. L’innovativo motoryacht “Divine” è vincitore di e numerosi premi, sottolinea le elevate prestazioni del brand Palumbo; è “Hybrid”, perché in grado di offrire un modo di navigare più rispettoso dell’ambiente ed è leggero, grazie allo scafo in alluminio. M/Y Divine è dotato di tre ponti, cinque cabine per 10 persone, una suite armatore con studio sul ponte principale e ospita otto membri d’equipaggio. Per ridurre la massa della struttura dello scafo laterale e offrire una vista indisturbata dal salone principale, le murate sono dotate di vetrate apribili e scorrevoli. Con le porte aperte e le balconate abbassate, il salone di-

viene una terrazza galleggiante. Il design interno è progettato per un massimo comfort e stili minimal di lusso. Dal punto di vista tecnico, Columbus Yachts 40M Sport Hybrid è uno scafo semiplanante a doppio spigolo che consente di effettuare crociere adatto a tutte le condizioni di mare. Questo grazie anche al particolare design dei tunnel per le eliche e l’aggiunta di un Interceptor. Alimentato da un avanzato sistema a propulsione ibrida, le performance dello yacht vanno dai 3 ai 20 nodi . Alla velocità di crociera di 15 nodi il consumo di carburante è di 215 litri/ora per entrambi i motori .Il sistema a propulsione ibrida elettrica/diesel permette la combinazione tra i motori, consentendo così una navigazione alimentata elettricamente a una velocità massima di 8 nodi utilizzando l’energia prodotta dai generatori, oppure di produrre energia quando i motori sono in funzione.


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SARDEGNA www.tendenzenautiche.it

TRA TERRA, MARE E ARTE di Tatiana Scarinci

Viaggio alla scoperta di quelle attrazioni lontane dai classici circuiti turistici come i murales di Orgosolo, le tombe dei Giganti e l’isola di San Pietro


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uando si dice Sardegna si pensa subito all’estate, al mare, alle feste e a mete da sogno frequentate dal jet set. Se proviamo per un attimo ad abbandonare questo ideale possiamo scoprire che l’isola è molto altro ed è tutto da ricercare. Partendo dalla Gallura e in altri 4 tratti della regione, il trenino verde è una ferrovia a scartamento ridotto del secolo scorso, con locomotive che ancora viaggiano a vapore o a carbone. Il paesaggio che si attraversa non è raggiungibile in altro modo ed il treno procede lentamente. Ci si riempie gli occhi con il verde della fitta vegetazione e dei boschi secolari , le montagne di granito, fiumi tra le pieghe delle rocce, e si ammirano le distese infinite di sughero “svestito” della sua corteccia, che verrà portato a Calangianus, dove la sua fabbrica produce semilavorati,

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L’arte dei murales Qui i capolavori di Orgosolo

tappi e addirittura tessuti di nuova generazione con questa materia prima. Ma la Sardegna è anche terra ricca di mistero ed esoterismo, perché ancora non ci si capacita della connessione con antichi popoli quali gli Egizi, e c’è chi ipotizza l’isola come la perduta Atlantide. Pare che tutte le tombe dei Giganti e i luoghi di culto millenari abbiano un particolare allineamento con le stelle, e che siano luoghi dove si concentrano energie telluriche. Sembra che questi posti, avvolti in un silenzio religioso costante, abbiano proprietà curative. E come spiegare l’altissimo grado di tecnologia nella lavorazione dei 38 Giganti di Mont'e Prama? considerati i più antichi del Mediterraneo (XI sec. A.c) trovati nel Sinis di recente, le decorazioni sul viso sembrano essere intagliate a laser per la loro altissima precisione; oppure come non trovare similitudini tra le ziqqurat sumere e la “piramide”


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sassarese di Monte d’Accoddi? Ufficialmente non si dice, ma il dubbio sorge inesorabile al vederli. Il fascino selvaggio però è tutto della Barbagia, regione che già i romani chiamavano Barbaria, perché da sempre zona imprendibile. La gente non si è mai piegata,e non l’ha data vinta a nessuno lungo tutto il corso della storia. Sono tante le storie tramandateci di banditi, fuorilegge e rapimenti a sfondo politico. I Barbaricini non la mandano a dire, lo disegnano direttamente sui muri alla vista di tutti. In ogni paese si possono ammirare murales (termine sardo esportato nel mondo) e Orgosolo ne è la capitale. Ma è anche un luogo dove la natura selvaggia e le montagne impervie rendono unico il perdersi tra i canyon più alti d’Europa (su Gorroppu), fiumi sotterranei (su Golgone) e civiltà nuragiche in cima alle vette più alte della regione (Tiscali e il Gennargentu); un luogo in cui si fa festa per oltre 3 mesi senza interruzione con costumi tipici, corti aperte, maschere, prodotti locali e fiumi di ottimo Cannonau. Ma non finisce qui, all’estremo sud troviamo il fascino malinconico del sulcis, da sempre ambito dagli antichi per la strategicità dei suoi porti, ma soprattutto per le enormi ricchezze minerarie e giacimenti di carbone. Oggi di queste attività non si vede quasi più nulla, ma ci resta in ricordo il parco minerario più grande d’Europa sotto patrocinio

Storia e tradizioni Sotto la tomba dei Giganti, qui una donna con un costume tipico sardo


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Cortes Apertas Una festa infinita

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ortes Apertas è una manifestazione che si svolge nei fine settimana fra settembre e dicembre in 27 comuni della Provincia di Nuoro. Ogni settimana, in un diverso comune, le case storiche del paese aprono i loro cortili e tra questi si svolge un percorso enogastronomico e artistico. Con il tempo la manifestazione è diventata uno degli appuntamenti più importanti del centro Sardegna. All’interno di queste cortes, vengono rappresentati i mestieri tradizionali, mentre nelle piazze del paese vengono allestiti spettacoli folkloristici di balli e canti popolari; il tutto accompagnato con ottime prelibatezze locali, vino e dolci tipici. Vengono aperte ai visitatori le case in pietra per poter mostrare la vita quotidiana rurale, il tutto abbellito dagli addobbi del paese, vestiti tradizionali, balli e … un mondo da scoprire e gustare.

Natura a passo di treno Qui il “trenino verde” che permette un tour nel cuore della Sardegna per una visita dell’isola molto particolare, in alto il monte d’Accoddi

Unesco. E come non parlare dell’isola di San Pietro, dove si parla una lingua unica (tabarquino, un mix di genovese, cagliaritano e tunisino), e dove c’è il tonno più buono del mondo, e dove ancora c’è la tradizione della vecchia tonnara, ormai scomparsa nel resto del nostro Bel Paese. Ce ne sarebbe da raccontare. Ma lasciamo questo racconto come antipasto. La Sardegna va vista, scoperta, gustata, ballata, cantata, lottata, guardata nel profondo, toccata con mano. È difficile coglierne l’essenza. Ma è ancora più difficile staccarsene una volta conosciuta.


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E TU? NATO DALLA MAGICA MATITA DI ROBERT TRENT JONES, IL PEVERO DETIENE UN RECORD ANCORA IMBATTUTO SULL'EUROPEAN TOUR: IL VINCITORE DELL'OPEN D'ITALIA DEL 1978 , IL SUD AFRICANO DALE HAYES, VINSE CON 5 COLPI SOPRA IL PAR DOPO I 4 GIRI REGOLAMENTARI.

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LA SFIDA? Costa Smeralda

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Marinanow, la barca ora si prenota on line

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Team di Marinanow La squadra che lavora al servizio on line

Alessandro Sestini racconta l’avventura imprenditoriale della start up sarda che in pochi anni sta spopolando nel booking e adesso pensa in grande

n un mondo sempre più veloce ed attento alle esigenze di avere risposte certe e immediate, ecco che anche la nautica si sta organizzando per stare al passo con i tempi. Tra le novità assolute, presentiamo una realtà tutta sarda. Parliamo di Marinanow, una start up giovane e dinamica che presenta enormi potenzialità. Si tratta di una piattaforma online capace di trovare in tempo reale posti barca, contatti con le marine di oltre 1.300 porti, e imbarcazioni a noleggio in tutto il Mediterraneo. Una sorta di “booking.com” o “air bnb” nel mondo della nautica. Attraverso un’applicazione scaricabile su smartphone, è possibile prenotare, contattare, scegliere, pagare e confermare una barca o un posto barca con un semplice click. Al resto pensa Marinanow. Ma come funziona? Ce lo spiega

nell'intervista che segue Alessandro Sestini, Ceo della società. Come, quando, dove nasce il progetto e chi sono gli attori? “Marinanow nasce nel 2012 a Cannigione. L’idea parte dai 3 fondatori della società,che hanno trascorso numerosi anni di lavoro nel mondo della nautica sia come skipper sia come operatori portuali, notando enormi difficoltà da parte dei diportisti nel prenotare un posto barca nelle marine. Abbiamo così deciso di sviluppare un booking online che risolvesse il problema. Dagli esordi ad oggi, Marinanow è diventato un hub transazionale che mette in relazione le sinergie di barche e posti barca dando ai propri clienti le soluzioni migliori per vivere splendide esperienze in barca, mentre ai propri partner da uno strumento molto efficace per ottimizzare lavoro e processi operativi”. Quali sono le parole chiave

del vostro successo così repentino? “Innovazione costante, conoscenza del mercato nautico, esperienza nel settore informatico” Il futuro è online? “Sicuramente sì, la chiarezza e trasparenza delle informazioni ormai è diventata fondamentale”. Avete stretto da poco una collaborazione con Marinasarda, in cosa consiste e quali gli obiettivi da perseguire insieme? “Lo scopo del nostro hub è quello di ottimizzare i costi e i processi di lavoro, ma allo stesso tempo far aumentare il bacino clienti ai nostri partner, cosa riuscita molto bene con Marinasarda”. Quali i vostri step futuri? “Diventare hub di riferimento per il mercato nautico del Mediterraneo entro il 2020”.

Tatiana Scarinci


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Costa Smeralda: Homes that inspire beautiful lifestyles

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Crociere, la Tunisia torna destinazione

“La Sicilia in fondo al mare”: arte e cronaca

Cari amanti delle crociere, per voi una buona notizia: il ministro del Turismo e dell'Artigianato tunisino, Salma Elloumi Rekik, ha annunciato al mondo la ripresa dell'arrivo e delle partenze delle navi da crociera in Tunisia a partire da questo mese. Questo perchè tutte le compagnie di navigazione erano state costrette a sospendere la Tunisia come destinazione nel marzo dell'anno scorso, in seguito all'attentato terroristico al museo del Bardo. Il ministro ha anche aggiunto che la stagione turistica 2016 ha fatto registrare un certo miglioramento, in particolare nel secondo semestre dell'anno.

Boom di visualizzazioni per "La Sicilia in fondo al mare" di Domenico Pellegrino: l'opera proposta dall'artista è una Sicilia di luce, tipica dell’iconografica popolare, che si rifà ai carretti ed alle luminarie dei giorni di festa, una Sicilia che dal fondo del mar Mediterraneo illumina le anime di chi lo attraversa. L'opera ha un forte impatto emotivo, che rimanda all'arte ma anche alla cronaca. Infatti, l'idea che qualcosa possa brillare lì dove quotidianamente si consumano tragedie umane non ha solo una valenza artistica ma anche di riflessione.

BARCOLANA, ALFA ROMEO VINCE SU MAXI JENA

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d aggiudicarsi la 48esima edizione della Barcolana, che si è svolta a Triste dal 30 settembre al 9 ottobre, a conclusione della storica regata velica europea, è stata Alfa Romeo, con un tempo di 59 minuti e 59 secondi. La garaè stata caratterizzata, fino al terzo giro di boa, da un’appassionante sfida a due con Maxi Jena di Mitja Kosmina, salito sul secondo gradino del podio per la nona volta. Dopo un continuo inseguirsi tra Alfa Romeo e Maxi Jena tempus fugit, la barca di Kosmina, a causa di un problema alla randa, ha rallentato, facendo sì che Alfa Romeo la superasse. Il distacco è aumentato al terzo giro di boa, con Alfa Romeo in testa e ormai verso il traguardo. Per Maxi Jena, quindi, l'ennesimo secondo posto alla Coppa d’Autunno. Terzo a tagliare il traguardo Pendragon. Quarto posto per Mrs Seven, poi Adriatic Europa, Idrusa e Shining. Sulla linea di partenza c'erano ben 1758 imbarcazioni e a raggiungere il traguardosono state circa un migliaio.

La barca di Soldini può volare

Una Carta per il cittadino del mare

Il salone nautico del Grand Pavois de La Rochelle, che si è tenuto da fine settembre al 3 ottobre, ha avuto grande risonanza quest’anno, non solo per le barche e i nuovi pezzi in esposizione, ma anche per la stesura di una nuova Carta: la Carta del diportista responsabile. Questa Carta contiene raccomandazioni semplici, che nella maggior parte tutti i frequentatori del mare conoscono ma che, spesso, non rispettano. Essa contiene i principi fondamentali dei doveri che ogni amante del mare che utilizza una barca in porto, in navigazione e all’ancoraggio deve rispettare.

Il Maserati Multi70, ormeggiato al porto di Montecarlo, che può superare i 40 nodi (quasi 80 chilometri all’ora), è il trimarano con cui Giovanni Soldini, uomo simbolo della Vela non solo italiana, tenterà la sfida più difficile e affascinante della sua carriera, quella di volare in mare aperto, fuori da acque protette. Questo momento può essere considerato una rivoluzione. Lo stesso Soldini dichiara “Siamo pronti per l’oceano”. La barca, utilizzando un’innovativa combinazione di timone, deriva e foil è in grado letteralmente di volare sulle onde.

Pagina a cura di Francesca Rizzi


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