Tendenze Nautiche - Marzo 2017 Numero 10

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Marzo 2017 - Numero 10

Baglietto a Dubai: i nuovi “gioielli”

L’ASTA

Si vende lo yacht di Lucio Dalla IL VIAGGIO

Mekong, il fiume dei 9 draghi

ESCLUSIVO - ALBERTO SCANU

DESTINAZIONE

SARDEGNA

Nautica, turismo, sviluppo: il numero uno di Confindustria indica la rotta da seguire


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Costa Smeralda, Sardinia The Island of Longevity

Cervo Hotel

destinationcostasmeralda.com / costasmeraldavillas.com

Elegant, warm and inviting, Cervo Hotel is the heart of Costa Smeralda’s most exclusive village, Porto Cervo. The hotels’ restaurants and bars offer the chance to savour the essence of the ‘piazzetta’ life: the legendary marina, the glamorous boutiques and world-famous events. hotelcervocostasmeralda.com

Hotel Cala di Volpe

Hotel Romazzino

Hotel Pitrizza

Stretching out over the bay like a timeless village, seemingly sculpted by the wind, a hotel of essential elegance immersed in the colors and scents of nature and the sea. A world apart, a five-star legend. caladivolpe.com

Between emerald waters and a verdant tropical garden lies Hotel Romazzino, an enchanted Mediterranean paradise on a lengthy beach of the finest sand. The essence of unrivalled indulgent relaxation. romazzinohotel.com

Like a precious gem in a unique setting, luxurious and exclusive, the Pitrizza is a hidden refuge of natural beauty, with breathtaking views of the bay and a swimming pool carved out of rock. pitrizzahotel.com

From crystal-clear tourquoise water, pristine beaches and untouched nature to healthy Mediterranean cuisine, ancient tradition and culture: the Costa Smeralda has it all. Discover the exclusive Sardian destination and take your first steps toward a longer life.

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Sommario 11

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L’ editoriale di Gianluigi Basilietti

Laboratorio Italia

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e in Italia c’è un laboratorio naturale dove sperimentare strade per incrementare la ricettività e lo sviluppo turistico, quello è la Sardegna. Sull’isola lo sanno bene e anche l’intervista che ospitiamo in questo numero al presidente degli Industriali sardi, Alberto Scanu, conferma la voglia della classe imprenditoriale di portare questa terra in cima alle vette di preferenza mondiali. Un obiettivo che è tornato di moda anche nel palazzo della Regione, al punto che il governatore Pigliaru si è di nuovo lanciato, promettendo fuochi d’artifcio per i prossimi due anni di mandato. Se imprenditori e politici sapranno creare un nuovo modello Sardegna vincente lo vedremo, come tutte le cose, con il tempo, ma il segnale è importante e andrebbe colto anche al di fuori dell’isola. Questa voglia di crescere dovrebbe essere accompagnata da una vision nazionale in seno al Governo che dovrebbe farsi carico di un continuo supporto a favore delle terre desiderose di crescere. Qui parliamo della Sardegna, ma il discorso è facilmente applicabile ad ogni altro lembo di quest’Italia bella, ma addormentata.

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21 Direttore responsabile Gianluigi Basilietti Società editrice BC srl Hanno collaborato Tatiana Scarinci, Barbara Ferrari, Alexandra Vincis, Francesca Rizzi

Grafica O.G. Registrazione Tribunale Tempio Pausania 21 Marzo 2011 Residenza società Sottopiazza Porto Cervo 07021 Porto Cervo (OT)

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L’INTERVISTA Il presidente di Confi

Nautica e tu vede la Sard

Per allungare la stagionalità turistica occorre sviluppare un programma multilivello che coinvolga mare, natura, cultura e ambiente. A tutto questo aggiungerei la valorizzazione dell’enogastronomia

di Gianluigi Basilietti

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are, nautica e turismo. Ma anche infrastrutture e collegamenti aerei e marittimi: Alberto Scanu, presidente regionale di Confindustria Sardegna, spiega a Tendenze Nautiche come l’isola può - e deve nei progetti e nelle intenzioni generali - diventare una delle mete più ambite del mondo, un simbolo di rinascita per tutto il Paese chiamato Italia. Il numero uno degli industriali sardi ha, in particolare,


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findustria regionale indica la strada per un nuovo sviluppo

urismo, così Scanu degna top nel mondo Il numero uno degli industriali ritiene essenziale investire in collegamenti viari e infrastrutture e “la rete di imprese in Ogliastra è un esempio virtuoso”

Il presidente e la nautica In alto a sinistra Alberto Scanu, numero uno di Confindustria Sardegna, qui a sinistra la marina di Arbatax

posto l’accento sull’importanza della cantieristica nautica che nella regione sta prendendo piede con delle iniziative imprenditoriale di grande interesse. E l’intervista con Scanu parte proprio da qui. Presidente cosa rappresenta oggi l’industria nautica per la regione Sardegna? “La Sardegna è la seconda regione italiana dopo la Liguria per numero di posti barca. Infatti vanta 31 porti turistici con 17.105 posti barca, offrendo da un lato una densità sensibilmente inferiore alla media nazionale con 9,2 posti barca/km di costa (il dato Italia è di 9,4) e, dall’altro, un numero di punti di attracco notevolmente superiore a quello delle unità da diporto iscritte. Questo dato evidenzia un

assetto infrastrutturale destinato a soddisfare l’elevata domanda di posti barca per le imbarcazioni turistiche provenienti nei mesi estivi dall’estero o da altre regioni. Un altro aspetto da evidenziare riguarda i 334 posti barca oltre i 24 metri che offre la Sardegna e che rappresenta il 10% dell’Italia. Per l’economia nel suo complesso si pensi che ogni euro speso nella nautica da diporto ne attiva 4 nell’economia generale. Ogni occupato attivato ne crea invece altri 6, numeri di tutto rispetto se si pensa che il coefficiente moltiplicativo del settore dei trasporti marittimi è pari a 2,5 circa in termini di valore aggiunto e 4 nell’occupazione”. In Ogliastra, Confindustria, assieme alla rete di


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Traghetto Tirrenia Ogni giorno collega, assieme ad altre compagnie, l’isola al resto d’Italia

imprese Latitudine Arbatax, sta da tempo chiedendo investimenti specifici per dare un nuovo impulso proprio alla cantieristica nautica. Quali sono le prospettive per questo territorio e per le sue aziende? “La nautica è un settore che ha professionalità e realtà imprenditoriali importanti e in Ogliastra ci sono enormi potenzialità ma le imprese devono essere messe nelle condizioni di essere competitive. Le sei aziende ogliastrine che a luglio scorso hanno deciso di unirsi nella rete Latitudine Arbatax hanno dato vita ad una realtà produttiva importante con un fatturato annuo di 7,5 milioni di euro e 109 addetti diretti. Le aziende hanno tutte una grande esperienza nel settore della nautica e collaborano con gruppi leader di mercato in Italia e nel mondo. Dalla progettazione alla cantieristica, dagli allestimenti alle manutenzioni, dall’assistenza al diportista ai charter ai servizi, le aziende della rete sono in grado di coprire i fabbisogni dell’intero sistema produttivo e dei servizi nautici. Questa rete, la prima nel settore in Ogliastra, rappresenta un esempio virtuoso da parte degli imprenditori che con coraggio hanno scelto la strada della collaborazione. Esse rappresentano un patrimonio importante in un comparto del manifatturiero ad alto valore aggiunto e con importanti prospettive, non solo per la possibilità di coinvolgere molteplici attività altamente specializzate, ma anche per la capacità di attivare forti sinergie con altre fette dell’economia locale. Pensiamo al flusso turistico che si potrebbe generare incrementando il numero dei diportisti e alle ricadute sull’indotto (servizi e riparazioni, subforniture, commercio, charter)”. Sardegna è sinonimo di turismo balneare. Il dibattito per allungare la cosiddetta stagione turistica è aperto, secondo lei cosa occorre fare per attrarre visitatori anche al di fuori del periodo

estivo? “Nel contesto competitivo attuale, un fattore decisivo per vincere la sfida è quello di far conoscere la destinazione Sardegna (brand condiviso e disponibilità di un’offerta di prodotti e servizi idonei) al mondo, attraverso strumenti dedicati e coordinati, soprattutto social e digital. L’elemento chiave per programmare la struttura dei prodotti turistici e delle destinazioni per un periodo più lungo rispetto ai quattro mesi standard è quello di conoscere il proprio territorio, la sua ampia e diversificata offerta di destinazioni già esistenti per poter effettivamente creare un Dmo (Destination management organization) efficiente e professionale che possa generare risultati sostenibili e duraturi per il turismo dell’isola. Occorre sviluppare un approccio programmatico multilivello. Mare, cultura, ambiente e natura sono il simbolo e la forza della Sardegna”. Non solo mare e quindi: su quali altri segmenti puntare con decisione secondo Confindustria Sardegna? “Occorre sviluppare e comunicare, parallelamente, una regione da assaporare tutto l’anno, che possa completare l’offerta tradizionale di tipo balneare e sia anche elemento di traino per una destagionalizzazione concreta del turismo sardo. Un consolidamento della destinazione mare attraverso la nascita di prodotti aggiuntivi (enogastronomia, cultura, natura, sport, nautica) potrebbe dare il via ad un’autonoma crescita di un turismo complementare ad alto impatto economico sul territorio per periodi cosiddetti fuori stagione. Turismo nautico, crociere, turismo sportivo e naturalistico possono quindi rappresentare volani di ricchezza per allargare l’offerta di servizi e creare impatto economico positivo sul territorio: pur rappresentando e servendo domanda turistica diversa tra loro, possono garantire forti effetti diretti ed indotti sull’economia del territorio”.


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Latitudine Arbatax per contare di più

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ono sei aziende, con un fatturato complessivo di 7,5 milioni di euro e 109 addetti, a costituire Latitudine Arbatax, la prima rete di imprese del settore nautico in Ogliastra. L’iniziativa è promossa e costituita all’interno di Confindustria Sardegna Centrale. La rete è stata presentata nel porto turistico di Arbatax (foto). Fanno parte del “patto” Turismar (gestione porto turistico), B. Metal (manufatti in vetroresina, carpentieristica), Nautica Cls Design and Construction (costruzione e manutenzione natanti), Arbatax Boat Service (rimessaggio, refitting, allestimento, manutenzione e assistenza), Flamar Vacanze (servizi turistici), BC Marinasarda (noleggio, servizi, assistenza, allestimento e refitting). Fra gli obiettivi - spiegano i promotori - anche la creazione di un marchio della filiera della nautica da diporto ogliastrina attraverso il quale favorire la promozione del comparto, con azioni congiunte di carattere nazionale e internazionale anche in sinergia con altri territori. Molta attenzione anche alla ricerca di nuovi mercati stranieri e a progetto che riguardano l'innovazione, la ricerca e il trasferimento tecnologico. Tutto questo tendendo presenti due fattori: lo sviluppo turistico e il collegamento anche con le realtà locali.

I collegamenti con l’isola sono un altro aspetto cruciale per pensare a un nuovo sviluppo economico e imprenditoriale: secondo lei dove e come serve intervenire? “Asset strategico per lo sviluppo del turismo sono i collegamenti, la logistica e le infrastrutture, considerato che l’attrattività di un territorio si misura non soltanto sull’appetibilità e la dotazione di risorse naturali e culturali, ma anche dalla effettività e percezione della sua accessibilità nel momento della scelta della vacanza. Le dimensioni e l’efficienza dell’offerta delle infrastrutture di trasporto nonché i servizi ad esse connessi sono determinanti per la competitività turistica di un paese e, in particolare di un’isola come la Sardegna, soprattutto alla luce della concorrenza sempre più agguerrita a livello internazionale. Alla nostra regione mancano i grandi bacini di prossimità, ossia un alto numero di persone che ci possano raggiungere rapidamente e a costi coerenti con le altre proposte presenti sul mercato, in treno, auto, o altro ancora. Se avessimo bacini d’utenza prossimi, potremmo alimentare lo sconfinato mercato degli short break, sussidiando e scegliendo le tratte che garantiscono connessione e frequenza di voli coi bacini migliori. Ma così non è. Per sopperire a tale handicap è quindi necessario disporre normativamente che, al di là dei collegamenti essenziali per la continuità territoriale (Roma e Milano), il coordinamento interassessoriale per razionalizzare il confronto con le compagnie aeree, la scelta delle destinazioni, la loro frequenza, i costi e la durata nel tempo, tenendo conto del trend e dei mercati target in relazione al prodotto Sardegna offerto. Una norma che incentivi e consolidi nel tempo


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la spinta all’aggregazione tra le porte di ingresso della Sardegna (aeroporti e porti), che occorre rendere organiche e sistemiche creando sinergie operative al fine di aumentare le ricadute positive sul turismo e del turismo nell’isola. Una volta garantito l’arrivo nell’isola, occorre poi assicurare un’efficace capacità di movimento all’interno con strade e strutture di servizio adeguate e convenienti (trasporti interni, raccordi ferroviari ed autostradali, transfer). Nella graduatoria dell’indice di qualità delle infrastrutture nell’Ue, che considera tre parametri: accessibilità stradale, accessibilità ferroviaria e numero di voli aerei (ultima rilevazione del 2013 su dati della Commissione europea), la Sardegna occupa il 231° posto su 261 regioni europee analizzate ed è l’ultima regione italiana. Anche in questo caso occorre concentrarsi sulla razionalizzazione ed efficientamento degli strumenti, anche legislativi, esistenti o sulla creazione di nuovi, se ciò fosse ritenuto opportuno o necessario. Voli da e per la Sardegna, vie del mare, collegamenti stradali e trasporti interni, pubblici e privati, rappresentano un elemento imprescindibile e propedeutico per rendere la Sardegna realmente una destinazione”. Quali misure adottare da un punto di vista legislativo e normativo per attrarre nuovi investitori in Sardegna? “Nell’attuale scenario, la Sardegna (all’interno del sistema turistico nazionale) ha enormi opportunità di ripresa e di crescita. Per sfruttarle appieno però è necessario che da un lato la governance pubblica si faccia promotrice dell’attuazione dei processi di miglioramento della competitività del sistema e della razionalizzazione e ottimizzazione delle risorse strutturali e normative, e che dall’altro le imprese nel loro piano d’azione diano un sempre maggior valore al fattore relazionale, formativo e culturale. Anche grazie alla situazione geo-politica internazionale, la Sardegna sta emergendo tra le mete più sicure e occupa una posizione alta nel gradimento del turista europeo. Occorre mettere in atto quelle leve di sviluppo turistico capaci di trasformare tali opportunità in effettiva crescita economica. In primo luogo, la cultura turistica per evolvere deve operare in un contesto di regole

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pubbliche chiare e trasparenti, che possa permettere al mercato di essere allineato agli standard internazionali (cioè ad esempio a minimo impatto burocratico) e garantire una qualità del servizio diffusa e ben percepita. In un mondo perennemente connesso il rischio immagine è, infatti, molto alto e va difeso con forza. In un mercato turistico globale che si trasforma con velocità è necessario valutare un quadro organico di azioni flessibili (anche di natura urbanistica) che pur rimanendo nel quadro di regole complessive sia specifico per il turismo e funzionale ad aumentare l’impatto economico e sociale sul territorio. Occorre però che il settore turistico esca dalla marginalità e gli venga riconosciuta l’importanza che merita nel panorama economico regionale. Per concludere, credo che un rilancio molto forte dell’industria della nautica (cantieristica e rimessaggio, ad esempio), promuovendo l’immagine di una Sardegna nella quale è bello, affascinante e conveniente far stazionare la propria barca tutto l’anno possa essere un ottimo spunto per una Sardegna che vive tutto l’anno”. G. B.


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Sardegna, Corsica e Baleari: patto da rilanciare

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Sferzata di Pigliaru che cambia 4 assessori regionali e tra le priorità mette di nuovo l’accordo tra le isole

Il patto Qui in alto La Maddalena, in basso a destra Ibiza e a sinistra la Corsica. Sotto il presidente della Regione Francesco Pigliaru

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ilancio. Coraggio. Opportunità. Francesco Pigliaru, presidente della Regione Sardegna, tenta la sferzata giusta da dare al suo mandato, pigiando il piede sull’acceleratore delle cose da fare. Venti minuti di monologo per illustrare il nuovo corso che la sua squadra di governo intendere portare avanti da qui ai prossimi due anni. Molta la carne al fuoco e non sono mancate autocritiche per le cose che fino a oggi lui e i suoi uomini non sono riusciti a fare. Intanto il futuro si affronterà con una giunta rivoluzionata, fuori 4 assessori e dentro altrettanti. Cambio anche al Turismo, al posto di Francesco Morandi, arriva Barbara Argiolas. Pro-

prio su fronte turistico il governatore della Sardegna, nel corso della conferenza stampa, ha incentrato una parte importante del suo intervento e in particolare si è soffermato sul patto tra le

isole del Mediterraneo, che vede coinvolte Sardegna, Baleari e Corsica. “Un patto che oggi è fermo sulla carta - ha detto Pigliaru - e che noi invece dobbiamo renderlo cosa concreta. Saremo più forti con l’appoggio di altre isole che hanno le nostre caratteristiche”. Aggiungendo inoltre che “questa iniziativa è molto importante, è la strada più efficace per farci sentire dai nostri Governi e dall’Europa. Dentro questa partita c'è anche il tema della fiscalità di vantaggio e questo è u altro aspetto da non sottovalutare: vogliamo risultati entro i prossimi due anni”. Il patto tra le tre isole è una questione vecchia di qualche anno che sulla carta ha delle enormi potenzialità, ma che poi in concreto non ha prodotto alcun risultato.


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Mekong, viaggio sul fiume dei 9 draghi di Tatiana Scarinci

REPORTAGE IN INDOCINA SI ESTENDE PER 6 MILA CHILOMETRI E BAGNA BEN 5 PAESI, PER POI SFOCIARE IN VIETNAM QUI LA GENTE VIVE SULL’ACQUA E SORRIDE AD OGNI VISITATORE


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n viaggio nel viaggio. l’Indocina è questo e molto altro. Un tempo territorio di popolazioni nomadi e soprannominato “terra dal milione di elefanti”, oggi è diviso in Vietnam, Laos e Cambogia. E’ una terra che oggi cerca di sopravvivere al meglio ad una delle guerre più lunghe e terribili della storia, la guerra detta erroneamente del Vietnam, perché ha coinvolto tutti i paesi per 17 anni, subendo lo sgancio di bombe e agenti di distruzione di massa più numeroso della storia. È una terra che convive pacificamente con ogni religione, e che nonostante tutto, ha sempre una parola gentile e sorride a chiunque venga. C’è però un elemento che caratterizza e che è la fonte di vita di questa terra. Il Mekong. Quarto fiume più lungo del mondo, si estende per oltre 6000 km, partendo dalla Cina, attraversa 5 paesi e sfocia in Vietnam. Partendo dalla frizzante Ho chi Minh, in passato detta Saigon, il delta del Mekong è più maestoso che mai, ed è soprannominato “il fiume di nove draghi”. La sua diramazione in 9 delta, fa in modo che il territorio sia costellato di isole e popolazioni che vivono, lavorano e hanno case sull’acqua. Sono i villaggi fluttuanti come Can Tho o My Tho, in cui la gente vive esclusivamente sull’acqua. Hanno scuole e case sostenuti da palafitte o bidoni di latta e taniche di benzina, al cui interno si possono scorgere orti, animali, scuole, laboratori artigianali. Questi villaggi sono una costante nella parte basse del Mekong, perche questo fiume durante la stagione delle piogge si gonfia a tal

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punto da avere un’estensione delle rive fino a 11 km. Il viaggio prosegue risalendo il fiume e attraversa il confine con la Cambogia. Il Paese si sta risollevando con molta fatica non solo dalla guerra del Vietnam, ma soprattutto da un successivo regime di terrore, i Khmer Rossi che, fino al 1991, teneva il Paese al limite della fame e arrestava

Natura e spiritualità In alto un elefante mentre guada il fiume, a destra monaci buddisti

chiunque avesse anche minimamente l’aspetto di un intellettuale. Portare gli occhiali da vista o un libro potevano essere motivo sufficiente per essere arrestati e torturati. Arrivati alla capitale, Phnom Penh, il Mekong si dirama in un affluente che porta nella mitica Angkor Wat, capitale dell’impero Khmer, e nell’immaginario di tutti come i templi


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nella giungla. Considerata una delle meraviglie del mondo e patrimonio Unesco, questo sito ci riporta alla memoria le avventure di Tomb Rider e Indiana Jones. Un tempo capitale e metropoli più grande del mondo, oggi letteralmente fagocitata dalla giungla, con alberi alti decine di metri che si ergono in mezzo alle rovine, spesso danneggiando le costruzioni, ma che proprio per questo racchiude un fascino e una vista unica nel suo genere. Risalendo ulteriormente il Mekong a nord della capitale, si arriva al confine con il Laos. Lo si capisce dal paesaggio che diventa montuoso, e dalle migliaia di isole che questo maestoso fiume crea temporaneamente. Qui il Mekong è al massimo della sua larghezza, formando oltre 4000 isole (Si Phan Don, in laotiano) e cascate durante la stagione secca, e dove con un po’ di fortuna, si possono scorgere i pochissimi e rarissimi esemplari di delfini di acqua dolce, i bianchi Irrawaddi. Entrando in Laos, ci si accorge subito che l’atmosfera cambia. La natura, nonostante sia stato il Paese in assoluto più bombardato dalla guerra del Vietnam, si è ripresa la predominanza e gli elefanti vivono ancora indisturbati nella giungla. Qui vige la calma, il sorriso, il buddhismo e c’è quasi totale assenza di capitalismo. Il nostro viaggio si ferma a Luang Prabang, ex capitale imperiale fino al 1981. C’è un’aura di serenità ed eleganza in ogni angolo della città, vi si respira magia e il tempo si è fermato. Non a caso è stata considerata la città più affascinante dell’Asia. Il turista è benvenuto,ma mai importunato da chi ti invita a destra e a manca a comprare o a spendere soldi. Se ti interessa qualcosa chiedi e ti verrà risposto. Se non vuoi nulla non importa. Sei sempre il benvenuto. Non è possibile descrivere a parole. Andare per credere.

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Fiume di vita Tutto scorre lungo il Mekong e ci sono interi villaggi che vivono sull’acqua


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All’asta lo yacht di L

Lucio Dalla Sopra alcune immagini del suo yacht che ora è stato messo all’asta, qui accanto il ritratto del cantautore bolognose in un dipinto su una ceramica che abbellisce gli interni dell’imbarcazione


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Lucio Dalla

“BRILLA & BILLY” HA OSPITATO NUMEROSI PERSONAGGI DEL MONDO DELLO SPETTACOLO TRA CUI RON, VENDITTI E LA FENECH

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ucio Dalla lo volle a tal punto che scelse scrupolosamente ogni singolo materiale curando ogni particolare affinché fosse esattamente come l’aveva sognato. Ma adesso è finito all’asta sul sito Catawiki: si chiama “Brilla & Billy” ed è lo yacht di 23 metri che dal 2003 ha cullato le note suonate dal cantautore bolognese sino alla sua scomparsa nel 2012. “Brilla & Billy” è valutato tra i 430 mila e i 559 mila euro. A testimonianza di quanto l’imbarcazione fosse importante per Dalla e quanto in essa vedesse un luogo in cui trovare ispirazione e serenità, il cantautore fece predisporre dall’armatore anche una sala di registrazione perfettamente attrezzata: qui compose Tosca Amore Disperato (2003), l’opera ispirata al melodramma Tosca di Giacomo Puccini e al dramma La Tosca di Victorien Sardou e Angoli nel cielo, contenuta nell’omonimo album pubblicato nel 2009. Lo yacht vanta, tra le altre cose, una chiglia longitudinale massiccia in quercia ed è dotato di due motori e cinque cabine che possono ospitare fino a 9 persone. Fu costruito

dal cantiere Azzurro di Marotta. Il “Brilla & Billy” ha rappresentato un pezzo unico non soltanto durante la vita di Dalla, ma anche dopo: in occasione della prima asta organizzata nel 2014 dopo la morte del cantautore bolognese, infatti, l’imbarcazione fu l’unico bene ad andare aggiudicato. A fare l’offerta migliore fu un imprenditore napoletano grande fan dell’artista, che ne divenne proprietario con la ferma volontà di non modificare, per motivi di scaramanzia, il nome dato all’imbarcazione dal cantautore bolognese. Numerosi furono i personaggi dello spettacolo amici del cantautore che trascorsero con lui sul “Brilla & Billy” momenti di spensieratezza e convivialità solcando le acque del Mediterraneo – da Ron a Luca Carboni, da Samuele Bersani ad Antonello Venditti passando per Edwige Fenech e il pittore Mimmo Palladino, così come numerose furono le ore che Dalla trascorse a bordo dell’imbarcazione per raggiungere luoghi di fascino dove tenere concerti, come le Isole Tremiti.


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E TU? NATO DALLA MAGICA MATITA DI ROBERT TRENT JONES, IL PEVERO DETIENE UN RECORD ANCORA IMBATTUTO SULL'EUROPEAN TOUR: IL VINCITORE DELL'OPEN D'ITALIA DEL 1978 , IL SUD AFRICANO DALE HAYES, VINSE CON 5 COLPI SOPRA IL PAR DOPO I 4 GIRI REGOLAMENTARI.

ACCETTI

LA SFIDA? Costa Smeralda

W W W. G O L F C L U B P E V E R O . C O M


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Baglietto a Dubai: un nuovo yacht di 50 metri in alluminio Il cantiere de La Spezia presenta all’International Boat Show un nuovo gioiello Grandi volumi e prua verticale ma senza tradire lo spirito di sempre

Baglietto Sopra, il 50m semi dislocante in alluminio presentato a Dubai. Sotto, uno dei 48m in costruzione e il Dubai international Boat Show

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on l’obiettivo di consolidare i propri contatti in Medio Oriente Baglietto, a poche settimane dall’annuncio della vendita del Baglietto 46m Fast, Lucky Me, si presenta agli Emirati Arabi, in uno dei più prestigiosi eventi velici del Medio Oriente, che si è tenuto dal 28 febbraio al 4 marzo presso il Dubai International Marine Club di Mina Seyahi. Proprio per questo evento Baglietto ha presentato un’estensione della nuova gamma dise-

di Francesca Rizzi gnata dallo studio Hot Lab, che già include due progetti di 41 metri e 44 metri: un nuovo yacht di 50 metri semi dislocante in alluminio che completerà la linea V-Line. L’imbarcazione, sotto le 500 tonnellate di stazza, ha come caratteristica pricipale i grandi volumi, soprattutto nelle aree conviviali interne ed esterne. Ad esempio, lo spazioso sun deck con piscina, bar e zona prendisole o la beach area a poppa destinata a prendisole, ma che può trasformarsi in gym con hammam annesso. La suite armatoriale include ufficio e cabina ar-

madio e offre un terrazzino privato per godere di momenti di relax in assoluta privacy. La prua verticale conferisce al progetto linee moderne e dinamiche, ma non aggressive, che trovano ispirazione nell’architettura senza però tradire lo spirito e gli stilemi tipici di Baglietto. Al momento cinque imbarcazioni sono in fase di costruzione all’interno del cantiere: oltre al prototipo delle linea MV19, infatti, si stanno producendo un nuovo 55 metri dislocante, una unità della linea Fast da 43 e due nuovi 48 metri della linea dislocante.


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Droni sottomarini E così i fondali non hanno più segreti

Nasce ArcheoRov e pesa soltanto sei chili Permette di esplorare mari, laghi e fiumi evitando anche rischi per i sub

ArcheoRov Il modello è stato progettato da Witlab

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fondali marini saranno ormai alla portata di tutti. E dopo il boom dei droni in cielo, ecco che sta arrivando il momento dei droni sott’acqua. Nasce ArcheoRov, il primo drone sottomarino leggero, innovativo, ma soprattutto lowcost. Progettato da Witlab, un laboratorio nei monti del Trentino, e ideato inizialmente per un progetto di ricerca archeologica. Andrea Saiani, uno degli ideatori di ArcheoRov afferma: “Sei mesi fa ci è stato commissionato il progetto dall’archeo team di Cles, il quale ha chiesto di creare un piccolo drone sottomarino per l’esplorazione dei fondali dei laghi alpini. Abbiamo creato così ArcheoRov, che pesa 6 kg contro i 70/80 kg di un sottomarino normale,

di Tatiana Scarinci può essere facilmente trasportato da un archeologo mettendolo in uno zainetto, e costa 2.500 euro contro i 25.000 di quelli in commercio”. Per il momento il drone è filoguidato da una boa, ma è in progettazione un sistema gps che permetta di tracciare in automatico un’area da scansionare da parte del robot, e riportare i dati raccolti al ricercatore. Ma le sue applicazioni sono potenzialmente innumerevoli. Il laboratorio ha già ricevuto richieste dai committenti più disparati: da hotel sul mare che vorrebbero farlo utilizzare ai propri clienti per esplorare i fondali attorno alla località vacanziera, privati, fotografi, videomaker, archeologi e botanici che utilizzando il drone eviterebbero innumerevoli ore sott’acqua, ridurrebbero

visibilmente i costi per le loro spedizioni e renderebbero nullo il rischio di missione. Il primo modello di ArcheoRov è dotato di 2 telecamere, di cui una in 3D, ma è già in progettazione il nuovo modello che potrebbe avere in dotazione, termometro, sonar, test del ph dell’acqua e braccio meccanico. Quest’anno è inoltre previsto un crowdfunding che permetterebbe di poter produrre il sottomarino in serie per il grande pubblico. Siamo a un passo dal rendere accessibile il nostro mare a tutti. E forse, siamo anche a un passo dal comprendere e vedere con i nostri occhi la sua bellezza e la sua fragilità. Un ecosistema debole, oggi malato, ma forse, grazie alla scienza, potrà essere spunto per far tornare il nostro mare forte, pulito e ricco.


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Pagina a cura di FRANCESCA RIZZI

Barcolana Storica regata velica internazionale che si tiene ogni anno nel Golfo di Trieste

Barca, timoniere, club e velista dell'anno A Roma consegnati i premi 2016

Vele d’epoca da vivere da giugno a ottobre

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ele d'epoca da vivere da giugno a ottobre. L’Aive (Associazione italiana Vele d’Epoca) ha presentato il calendario 2017, che si compone di 13 appuntamenti tra il Tirreno e l'Adriatico. Dall’8 all’11 giugno a La Spezia si svolgerà il “VI Trofeo CSSN-AP” e il 9-10 giugno la Regata sociale Aive. A Sistiana (Ts), dal 10 all'11 giugno si gareggerà per la “Porto Piccolo Classics”. A Porto Santo Stefano (Gr), dal 14 al 18 giugno ci sarà l’edizione XVIII dell’“Argentario Sailing Week”, mentre a Gaeta (LT) dal 23 al 25 giugno si disputerà l'edizione XV di "Grandi Vele a Gaeta”. Il 25 e 26 giugno al via la terza edizione di “Vele d’Epoca a Venezia”. Il mese di giugno si concluderà con la “XIV Vele d’Epoca a Napoli”, dal 28 giugno al 2 luglio. Le regate riprenderanno a settembre da Porto Rotondo (Ot), dove dal 6 al 10 ci sarà “Vele d’Epoca a Porto Rotondo”. Il 9-10, invece, l'“International Hannibal Classic” si disputerà a Monfalcone (Go), mentre il 23-24 settembre a Venezia si gareggerà per il “Trofeo Arsenale di Venezia”. Il mese di settembre si concluderà con il “XX Raduno Città di Trieste”, dal 30 settembre al 1 ottobre. Ancora a Trieste il 7 ottobre, dove si disputerà la classica Barcolana e, chiuderà il calendario delle regate dedicate alle imbarcazioni d’epoca e classiche la città di Viareggio (Lu), dove dal 12 al 15 ottobre ci sarà il “XIII Raduno Vele Storiche Viareggio”.

Underwater Photographer of the Year 2017: vince il “Dancing Octopus” di Barathieu

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nche quest’anno l’Underwater Photographer of the Year 2017 ha premiato i migliori scatti eseguiti sott'acqua. Il concorso è nato nel 1965 ed è aperto a foto scattate in una piscina, in un lago o in mezzo all'oceano: basta che sia sott'acqua. Quest’anno si è aggiudicato il primo premio il “Dancing Octopus” di Gabriel Barathieu (nella foto), realiz-

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zato con una Canon 5DS all'interno di una laguna lungo la costa di Mayotte nell’oceano Indiano. Il secondo premio è andato a Nick Blake con “Out of the Blue” e il terzo ad Horacio Martinez con la foto “Oceanic in the Sky”. In tutto ci sono dieci vincitori per le singole categorie. Per vedere tutti gli scatti è possibile collegarsi al sito www.underwaterphotographeroftheyear.com

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cciari Consulting insieme a Federvela e con il supporto di Ucina Confindustria nautica e Salone nautico di Genova hanno assegnato i premi della vela 2016 in quattro categorie: barca, armatoretimoniere, club e velista dell'anno. L'evento si è svolto a Roma. Il premio velista dell'anno è stato assegnato a Mattia Camboni, 21 anni, atleta delle Fiamme Azzurre. Alessandro Rombelli è stato proclamato miglior armatore-timoniere, mentre la barca dell'anno è il Cookson 50 Cippa Lippa. Infine, il Club velico Crotone è stato riconosciuto club dell'anno. Inoltre, la Fiv (Federazione Italiana Vela) ha premiato gli atleti Juniores che hanno conseguito risultati di rilievo internazionale nel 2016.

Riscaldamento globale: il Mediterraneo si innalzerà di un metro entro il 2020

I

l riscaldamento globale provocherà entro il 2100 un innalzamento del mar Mediterraneo di circa un metro. Le zone italiane più a rischio si trovano nella fascia costiera tra Trieste e Ravenna. La ricerca sulle variazioni del livello del Mare Nostrum, coordinata dall'Enea e pubblicata dalla rivista Quaternary International, è stata realizzata da ricercatori dell'Ingv con diverse università. Stando ai dati, il Mediterraneo si è innalzato di appena 30 centimetri negli ultimi mille anni quindi, entro il 2100, salirà il doppio.


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