d'Arte 19

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v-vii 2018


11 giugno 23 settembre

Morcote 2018

Lo spazio ritrovato Rassegna di arte pubblica

Morcote borgo e Parco Scherrer

Con opere di / With artworks by

Adriana Beretta Alberto Biasi Gianni Colombo Simon Deppierraz Alex Dorici Arthur Duff Sylvie Fleury Beate Frommelt Byron Gago Gysin-Vanetti Karolina Halatek Lang/Baumann Storelli e Engelmann Margherita TurewiczLafranchi Martin Vosswinkel Promotore / Promoter


In di ce 05

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Barry X Ball the end of history

Bernardino Luini

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Christian Tagliavini

L’agenda

in conversazione

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Fra Ticino e Lombardia gli ultimi capolavori

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Mirabilia

Luciano Fasciati l’incontro

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Da non perdere

Samurai. Da guerriero a icona Burri - Fontana - Afro - Capogrossi



Barry X Ball The end of history Testo: Nicholas Costa

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illa Panza ospita Barry X Ball nella prima grande retrospettiva dedicata all’artista americano. Classe 1955, Ball incontra e conquista con i suo lavori il conte Giuseppe Panza di Biumo negli anni Novanta. In questo momento della sua carriera l’artista è vicino ai colleghi minimalisti David Simpson e Phil Sims - una presenza fissa al piano terreno di Villa Panza -, ma il suo lavoro si distingue già per il legame con l’arte del passato. Arrivato nel 1978 a New York, dopo aver frequentato lo stesso Pomona College che aveva istruito James Turrell, - l’autore degli Skycrapers e del Ganzefeld presenti in villa - Ball, nonostante lo stretto rapporto con i minimilasti, procede nella sua formazione da autodidatta sviluppando una propria ricerca estetica e affinando le suo conoscenze in campo tecnico. Nascono così i primi lavori ispirati alle pale di Giotto, di Simone Martini e Duccio di Buoninsegna - Panel 1 e Panel 3 - visibili nelle prime sale della mostra. Lo sviluppo successivo della sua produzione, ci regala lavori realizzati in nuovi materiali

sintetici come il corian, ma è solo a partire dal 1998 che barry x Ball stravolge, a livello formale, la sua produzione, dapprima con i Portraits e, in un secondo momento, con la serie Masterpieces. Teso fra passato e futuro, l’artista è il primo a sperimentare e a mettere a punto nuove tecniche di realizzazione mediante macchinari high-tech, utilizzati per la lavorazione di materiali preziosi come calcite, alabastro, onice, lapislazzuli, marmo. Il rapporto che queste opere hanno con gli spazi di Villa Panza è affascinante: entrando nella stanza che ospita la serie dei Portraits, avrete un momento di vertigine. I ritratti di amici, colleghi, curatori e collezionisti, sono stati manipolati da Ball che allungando e distorcendone le fattezze, provoca un momento di confusione percettiva nel fruitore. Nel 2008 inzia la serie dei Masterpieces, aggiornando i modelli del passato e conferendo agli stessi una nuova espressività. Ball crea le sue versioni dell’Invidia di Giusto Le Court della Dama velata di Antonio Corradini e delle Forme uniche della continuità nello spazio di

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A pagina 4 Barry X Ball, Sleeping Hermaphrodite, 2008-10 Marmo nero del Belgio 174 x 91 x 80,3 cm Fondation Mattioli Rossi, CH Barry X Ball, Scultura, 2007-11 Onice rosa del Pakistan 184,5 x 25,4 x 25,4 cm Collezione privata, NY Barry X Ball, Panel 1, 1982 Legno, cera, gesso, bolo, oro 23k 30,5 x 30,5 cm Collezione privata

Il percorso artistico di Ball non è raccontato cronologicamente, ma da una serie di giustapposizioni che riescono, secondo l’intento delle curatrici a «sottolineare la sostanziale coerenza della ricerca di Barry X Ball». Una ricerca intrinsecamente legata al significato di stile e al concetto di opera d’arte nell’era della sua riproducibilità tecnica.

Umberto Boccioni. Abbandonato il primo piano della Villa, la mostra si conclude con alcuni lavori minimalisti degli anni Novanta, realizzati in corian bianco e nero, accostati al più recente Sleeping Ermaphrodite una copia in marmo nero del Belgio dell’Ermafrodito dormiente conservato al Louvre, che è ironicamente, a sua volta, la copia d’epoca romana di un bronzo greco, successivamente adagiata su un materasso di marmo di Carrara scolpito appositamente da Gian Lorenzo Bernini.

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Barry X Ball The end of history 12.04 – 09.12.2018 Villa e Collezione Panza Piazza Litta 1 21100 Varese +39 0332 283960 www.fondoambiente.it/luoghi/villa-e-collezione-panza

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Christian Tagliavini IN CONVERSAZIONE

La tua opera fotografica è ricca di sfaccettature e rimandi a varie discipline. Come ti poni e da dove proviene l’interesse nei confronti della fotografia? Varie esperienze hanno contribuito a delineare una mia identità artistica e il mio approccio alla fotografia. Mi sono formato come disegnatore del genio civile e in un secondo momento sono passato alla grafica pubblicitaria e nell’ambito dell’editoria. Nel 2000, mi hanno portato a vedere una mostra fotografica di Patrick Demarchelier (ndr Forms, PAC Milano, 2000) dove ho scoperto propriamente la fotografia. Non avevo mai visto stampe alla gelatina d’argento in formati di quelle dimensioni. È stato un incontro rivelatore, mi ha fortemente segnato, e così nell’agosto dello stesso anno ho deciso di acquistare il mio primo apparecchio fotografico medio formato. Ho iniziato a approfondire le conoscenze tecniche, i rudimenti, la meccanica, sperimentavo dalla fotografia di architettura ai paesaggi ai ritratti alla street photography (in questo caso con una 35mm). In sostanza, ho voluto assaggiare tutto quello che la fotografia mi poteva offrire, anche se non sapevo ancora quale strada percorrere. Un ulteriore punto di svolta è stata una campagna pubblicitaria realizzata da Erwin Olaf per la Diesel, in particolare una sua fotografia (ndr Antique Dirty Denim, 1998) mi ha permesso di capire le grandi potenzialità della fotografia inscenata. Tutto questo e altro influenzano ancora oggi il mio lavoro. Puoi raccontarci nel dettaglio come nascono le tue serie e quali sono le tappe nella costruzione di quello che sfocerà poi nel prodotto finale? In genere utilizzo un quaderno personale dove annoto tutte le idee che mi vengono alla mente durante i progetti in corso. È importante sapere che una serie può durare dall’anno e mezzo fino a due anni e mezzo, come è il caso del lavoro Voyages extra-

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a cura di Diego Stephani


ordinaires (2015).Analizzo poi queste idee in base alle possibilità reali che ho di realizzarle, agli spazi che ho a disposizione e le varie problematiche che possono intervenire. Approfondisco in un secondo momento la tematica attraverso un’accurata ricerca storica e iconografica che, per esempio nelle serie 1503 e 1406 (omaggi rispettivamente al Bronzino e Fra Filippo Lippi), mi permette da un lato di conoscere al meglio la moda del tempo, le capigliature, le posture e le modalità di rappresentazione, e dall’altro di non commettere banali e improbabili anacronismi. Disegno i vestiti e realizzo le scenografie, prediligo la cura del dettaglio, l’accortezza e la precisione nell’allestire il set fotografico, piuttosto che il ritocco nella post produzione dell’immagine. La ricerca dei soggetti da ritrarre è altrettanto fondamentale e impegnativa, sono necessarie più sedute con le persone selezionate per poterle conoscere, adattare i vestiti in base alle loro misure e capire se sono veramente disposte a partecipare alla realizzazione delle mie opere. Lo scatto è di per sé la tappa finale che congela e allo stesso tempo contiene in un istante il lavoro svolto in precedenza. Si intuisce che l’utilizzo di Photoshop e programmi simili è inteso come un aspetto negativo del digitale? In fondo le fotografie sono ritoccate da sempre, anche con l’analogico. No, è una mia scelta, mi piace lavorare con le mani. L’unica cosa che non faccio nei miei lavori è cucire i vestiti, mentre tutto quello che concerne la ricerca, la progettazione, la realizzazione degli oggetti che compongono la scenografia le ho sempre realizzate personalmente. A mio avviso tutto dev’essere, dall’inizio alla fine, opera mia. Come viene recepito il risultato finale, che sia in modo positivo o negativo poco mi importa, l’importante è che io mi possa riconoscere nel mio lavoro.

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© CHRISTIAN TAGLIAVINI | Place des Rêves | 2015

In questo senso espongo in mostra, al fianco delle mie fotografie, i vari oggetti e i cappelli utilizzati sulla scena, così da svelare e permettere alle persone di apprezzare anche il lato artigianale di una parte, altrimenti invisibile, del processo creativo che precede lo scatto. Puoi dirci qualcosa riguardo a progetti futuri? L’anno in corso è stato finora molto impegnativo ma pieno di soddisfazioni con la pubblicazione del primo libro fotografico edito da teNeues e la mostra al museo Fotografiska di Stoccolma (ndr attualmente in corso, fino al 10 giugno 2018). Se penso che tutto ha avuto inizio nel 2011 alla Galleria Cons Arc di Chiasso e oggi i miei lavori sono esposti in uno dei migliori musei dedicati alla fotografia in Europa, non posso che ritenermi oltremodo soddisfatto e felice. Oggi, il duro lavoro e i sacrifici stanno dando i loro frutti, ma resto pur sempre consapevole che domani tutto potrebbe bruscamente finire. Per ora però mi godo il viaggio.

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www.christiantagliavini.com


Luciano Fasciati L’incontro

Luciano Fasciati (*1960) realizza dal 1991 progetti ed esposizioni d’arte contemporanea nei Grigioni e non solo a Coira, bensì dal 2010 anche in Val Bregaglia. Nel 1991 hai fondato la Galleria Luciano Fasciati a Coira, attività che svolgi tuttora, e dal 2000 al 2003 eri anche curatore alla Gelbes Haus di Flims. Da ben 27 anni promuovi l’arte contemporanea nei Grigioni, collaborando tra l’altro con istituzioni come il Museo d’arte dei Grigioni di Coira, visarte graubünden e Art Public Chur. Come si presenta la scena artistica grigionese? Il Canton Grigioni dispone di un grande potenziale artistico. Questo grazie al suo ricco e svariato panorama culturale. Alcuni artisti grigionesi acquistano nel tempo importanza nazionale o internazionale e altri – come Not Vital ad esempio – addirittura mondiale. Molti invece scelgono il Grigioni come sede per il proprio atelier e si trasferiscono qui da cantoni esterni. Inoltre trovo interessante come nel tempo si organizzino sempre più anche nei Grigioni attività in spazi Offspace e fori espositivi, quando invece all’inizio della mia attività ero quasi il solo a farlo. E infine devo dire che anche le iniziative da parte degli artisti stessi vanno via a via a moltiplicarsi. La ricchezza culturale e linguistica dei Grigioni ti ha stimolato a esplorare anche il sud del Cantone: la Val Bregaglia. Nel 2010 hai inaugurato con «Arte Hotel Bregaglia» un programma annuale di progetti artistici. Come mai esporre proprio qui? Per la Bregaglia era giunto il momento di stabilire – accanto alle personalità del passato come i Giacometti, Segantini,Varlin,

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a cura di Misia Bernasconi


ecc. – un’arte di oggi e presentarla su un piano professionale.Tutto è iniziato con il percorso espositivo «Arte Bregaglia» nel 2008. La Bregaglia, come luogo slow down, dà la possibilità di osservare l’arte in un altro contesto, più tranquillo, portando così grande vantaggio ai lavori esposti qui. Oltretutto i progetti di mostra degli ultimi anni sono nella loro durevolezza un esempio straordinario per un’arte che è capace di presentarsi e affermarsi anche in luoghi più discosti, lontano dai grandi centri. Dalle location esclusive di «Arte Hotel Bregaglia» (2010– 2013) e «Video Arte Palazzo Castelmur» (2013/2015) sei passato l’anno scorso a progetti d’arte all’aria aperta: «Arte Albigna» (2017) proponeva, infatti, uno spettacolare percorso espositivo tra 1’200 m e 2’565 m. Quest’anno invece sperimenti «Arte Castasegna». Di cosa si tratta e quali novità ci sono? A Castasegna, sul confine svizzero con l’Italia, s’incrociano fin dal passato importanti percorsi scientifici, artistici e storicoculturali. Questi si protraggono nel tempo e continueranno anche in futuro grazie alla dinamicità dei suoi abitanti. Nel caso di «Arte Castasegna» gli stessi paesani sono parte integrante del progetto e collaborano attivamente alla sua realizzazione. Per questa mostra però ci sono anche altre cooperazioni, come quelle con Villa Garbald (la sede esterna del Museo d’arte dei Grigioni e luogo di ritiro e di studio dell’ETH di Zurigo, N.d.A), la Galleria il Salice e la Soglio Produkte, incrementando così il confronto artistico. Per quanto riguarda gli artisti, Michael Günzburger (*1974, Berna) realizza invece un progetto extraterritoriale, con il quale getta un ponte artistico-culturale tra la popolazione dei due luoghi di confine e i visitatori della mostra.

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“La Bregaglia, come luogo slow down, dà la possibilità di osservare l’arte in un altro contesto, più tranquillo, portando così grande vantaggio ai lavori esposti qui.”

Come scegli gli artisti? Si potrebbe pensare siano tutti grigionesi, ma ci sono stati nomi come Roman Signer, Pipilotti Rist, Yves Netzhammer e Manfred Alois Mayr. La scelta degli artisti avviene secondo un modello di principi dati dall’esperienza. Prima di tutto si parte con la scelta della località di esposizione e con l’impostare il compito da svolgere. Dopo una prima scelta delle location possibili, si ragiona sulla fattibilità del progetto, e da qui, considerando le diverse discipline artistiche, s’imbastisce il filo conduttore della mostra con le singole posizioni. Non escludiamo di inglobare anche artisti dalle mostre passate. Un aspetto di qualità di questi progetti sta nel fatto che le opere sono esclusivamente site-specific, pensate e realizzate appositamente per il singolo luogo e non importate da altri progetti. «Arte Castasegna» ingloba le discipline d’arte contemporanea più disparate: dalla pittura, il disegno e la fotografia alla scultura, l’installazione (anche luminosa e video) e la performance. Il Ticino e la Bregaglia sono due regioni italofone nella stessa nazione. Hai in previsione di presentare anche artisti ticinesi nei tuoi prossimi progetti? È una possibilità. Questo l’avevamo già fatto in parte in passato con «Arte Albigna» (2017) quando avevamo invitato Reto Rigassi, un artista che vive in Ticino. Ma c’è di più: per il 2020 l’associazione Progetti d’arte in Val Bregaglia e il team di curatela prevedono di lanciare la «Biennale Bregaglia». Si tratta di un’importante novità che lascia spazio a molte opportunità!

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Arte Castasegna 18.06 – 21.10.2018 7608 Castasegna www.arte-castasegna.ch


Da non perdere

Armatura da samurai con, in particolare, un cimiero raffigurante una testa di demone e piastre a copertura del petto che riproducono un torso emaciato. Giappone. Periodo Azuchi-Momoyama (1568 – 1600) © 2018 MUSEC Lugano, Collezione Morigi

Samurai. Da guerriero a icona Il samurai e la sua filosofia. Il MUSEC, ci accomapgna nell’esplorazione di queste iconiche figure attraverso l’esposizione di dieci armature giapponesi - donate da Paolo Morigi - , stampe xilografiche giapponesi (ukiyo-e) risalenti al XVIII e XIX secolo e fotografie all’albumina dipinte a mano della Scuola di Yokohama, datate tra la fine dell’Ottocento e gli anni Venti del Novecento. Grazie a questo ensemble è possibile un viaggio a ritroso nel tempo che tenta di restituire le numerose sfaccettature di questi impavidi guerrieri.

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04.05.2018 - 26.08.2018 Museo delle culture Lugano Villa Malpensata Via Giuseppe Mazzini 5 6900 Lugano +41 58 866 69 64 www.mcl.lugano.ch


Veduta della mostra con opere di Giuseppe Capogrossi, foto: Massimo Pacciorini © Museo Villa dei Cedri, Bellinzona

Burri - Fontana - Afro - Capogrossi Nuovi orizzonti nell’arte del secondo dopoguerra Villa dei Cedri, dedica una mostra che ha come asse il confronto fra quattro grandi esponenti dell’arte italiana del dopoguerra - Alberto Burri, Lucio Fontana, Giuseppe Capogrossi e Afro Basaldella - focalizzandosi in particolare sulla carta, leitmotiv del museo, mostrando degli inediti artisti e il loro lato di sperimentatori fra gesto, segno, colore, materia e superficie.

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24.03.2018 - 05.08.2018 Museo Civico Villa dei Cedri Piazza San Biagio 9 6500 Bellinzona + 41 58 203 17 31 www.villacedri.ch


Lo sposalizio della Vergine (dettaglio), Saronno, Santuario della Beata Vergine dei Miracoli


Bernardino Luini Fra Ticino e Lombardia, gli ultimi capolavori Testo: Daniele Agostini

L

a fortuna critica del Luini, Bernardino Scapi detto Bernardino Luini, originario di Dumenza, lo porta a essere annoverato, nel corso del Cinquecento, nei celebri trattati di pittura: dapprima nelle Vite del Vasari, in seguito nel Trattato dell’arte della pittura, scoltura et architettura di Gian Paolo Lomazzo, che lo descrivono come un valido pittore. Sarà però Stendhal, nell’Ottocento, a dargli l’endorsment raccomandando di visitare i suoi affreschi di Saronno come momento per concedarsi dalla pittura d’Italia. Il Luini è attivo, dagli inizi del Cinquecento fino alla sua morte, avvenuta nel 1532, a Milano, in un contesto post Leonardo da Vinci, di cui assimila la lezione tanto da essere considerato fra i più importanti leonardeschi. Analizzando l’ultimo decennio e le sue imprese murali ad affresco, compiamo un breve tour fra Lombardia e Ticino, in quello che fu il territorio legato al Ducato di Milano, toccando Meda, Saronno e Lugano.

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Prima di giungere a Saronno, intervento osannato da Stendhal, il Luini realizza alcuni lavori per la chiesa di San Vittore a Meda, piccolo comune della provincia di Monza e Brianza, appartenente, fino al 1798, a un potente monastero benedettino - nel 1194 venne visitato niente di meno che dall’imperatore Enrico VI e la moglie Costanza d’Altavilla, già incinta di Federico II - . A lui ricondotte, sono le figure di Santi a mezzobusto entro tondi posti al livello della trabeazione sopra le cappelle dell’unica navata, i Santi Vermondo e Aimo (i patroni di Meda e fondatori del monastero) sul tramezzo e gli Apostoli in clipeo, così come il Cristo benedicente nella parte claustrale del convento. A Saronno, il Luini viene ingaggiato verso il 1525 per decorare il santuario della Beata Vergine dei Miracoli. Iniziando dall’abside, dove realizza alcuni Santi, il pittore concentra i lavori nel presbiterio partendo dall’alto, toccando i vertici nei due grandi affreschi sulle pareti laterali con


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A pagina 18 e 19 Cristo fra i Dottori (dettaglio), Santuario della Vergine dei Miracoli, Saronno Adoraziona dei Magi (dettaglio), Santuario della Vergine dei Miracoli, Saronno Crocifissione (dettaglio), Chiesa di Santa Maria degli Angeli, Lugano

la Presentazione di Gesù al Tempio a sinistra, momento che si svolge in un luminoso edificio rinascimentale, l’Adorazione dei Magi a destra, che si apre su un arioso paesaggio. Nell’antipresbiterio, supera sé stesso, realizzando due riquadri come fossero scene teatrali munite di un tendaggio annodato sul soffitto raffigurando Lo sposalizio della Vergine e Cristo fra i Dottori, episodi gremiti dipersonaggi colti in pose statiche. Gli ultimi lavori, che datano attorno al 1531, sono quelli per la cappella del Cenacolo e quella del Crocifisso. Parallelamente alle commissioni saronnesi, il Luini inizia a lavorare anche in

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Ticino, dove lascia la sua opera testamento: l’affresco per il tramezzo della Chiesa di Santa Maria degli Angeli a Lugano, l’ultimo capolavoro realizzato dal pittore. Partendo da modelli precedenti, come quello di Varallo, eseguito da Gaudenzio Ferrari qualche anno prima, il Luini rivoluziona l’iconografia che prevedeva la suddivisione in singoli riquadri, fondendo i vari episodi della Crocifissione in un’unica visione. Il risultato è sorprendente: pathos, architettura e paesaggio si intrecciano in un’armonia cromatica e in una narrazione che fluisce fino al primo piano con il Cristo crocifisso.


Santuario della Beata Vergine dei Miracoli 21047 Saronno Chiesa di San Vittore aperta tutte le ultime domeniche del mese fino a ottobre, 20821 Meda Chiesa di Santa Maria degli Angeli 6900 Lugano

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L’agenda

Burri | fontana | Afro | Capogrossi Nuovi orizzonti nell’arte del secondo dopoguerra 24.03.2018 - 05.08.2018 Museo Civico Villa dei Cedri Piazza San Biagio 9 6500 Bellinzona + 41 91 821 85 20 www.villacedri.ch

AMERICAN DREAM mostra corrente visitabile su appuntamento Fondazione Rolla Rolla.info la Stráda Végia (ex via Municipio) 6837 Bruzella +41 77 474 05 49 www.rolla.info

CRISE Fotografie di Jean-Marc Yersin 11.03.2018 - 26.05.2018 Les Rencontres de la Photographie, Arles 02-08.07.2018 CONS ARC / GALLERIA Via Gruetli 1 6830 Chiasso

MARIO BOTTA SPAZIO SACRO 25.03.2018 – 12.08.2018 Pinacoteca comunale Casa Rusca Piazza S. Antonio 6600 Locarno +41 91 756 31 85 www.museocasarusca.ch

+41 91 683 79 49 www.consarc.ch

Achille Castiglioni (1918-2002) visionario L’alfabeto allestitivo di un designer regista 31.05.2018 - 23.09.2018 m.a.x.museo Via Dante Alighieri 6 6830 Chiasso +41 91 695 08 88 www.centroculturalechiasso.ch

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Mostra collaterale 14 artisti Via Crucis - Madonna d’Ongero - Carona 25.05.2018 - metà settembre Buchmann Galerie Via Gamee 6926 Agra (aperto su appuntamento) +41 91 980 08 30 www.buchmanngalerie.com


Per gli orari di apertura si prega di contattare i musei e le gallerie o di consultare il loro sito.

Mostra collaterale 14 artisti Via Crucis - Madonna d’Ongero - Carona 25.05.2018 - metà settembre Buchmann Lugano Via Della Posta 2 6900 Lugano +41 91 980 08 30 www.buchmanngalerie.com

PRISMA Riccardo Lisi Con la collaborazione di Harry Druzd 23.06.2018-08.07.2018 Sonnenstube Via Luigi Canonica 12 6900 Lugano +41 75 407 38 04 www.diesonnenstube.ch

Percorsi d’arte: estetica delle percezioni visive 14.04.2018 - fine maggio per il programma espositivo di giugno e luglio consultare il sito Galleria Allegra Ravizza Via Nassa 3A 6900 Lugano

UNTITLED 19.05.2018 - 30.06.2018 Studio Dabbeni Corso Pestalozzi 1 6900 Lugano +41 91 923 29 80 www.studiodabbeni.ch

+41 91 224 31 87 www.allegraravizza.com

Compassi e Astrolabi nei dipinti di Preti, Van Dalem e Petrini 14.04.2018 - 30.06.2018 Galleria Canesso Lugano Piazza Riforma 2 6900 Lugano +41 91 682 89 80 www.galleriacanesso.ch

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GEOMETRIE_GEOGRAFIE 04.05.2018 - 08.07.2018 Galleria Daniele Agostini Via Cattedrale 11 6900 Lugano +41 76 452 81 87 www.danieleagostini.ch


PICASSO UNO SGUARDO DIFFERENTE

Samurai. Da guerriero a icona

18.03.2018 - 17.06.2018

04.05.2018 - 26.08.2018

MASI Lugano (LAC) Piazza Bernardino Luini 6 6900 Lugano

Museo delle culture Lugano Villa Malpensata Via Giuseppe Mazzini 5 6900 Lugano

+41 58 866 42 00 www.masilugano.ch

Balthasar Burkhard 10.06.2018 - 30.09.2018 MASI Lugano (LAC) Piazza Bernardino Luini 6 6900 Lugano +41 58 866 42 00 www.masilugano.ch

ANTIPODE 05.05.2018 - 16.06.2018 OnArte Via San Gottardo 139 6648 Minusio +41 91 735 89 39 www.onarte.ch

+41 58 866 69 64 www.mcl.lugano.ch

COLLEZIONE BOLZANI 24.03.2018 - 15.07.2018 FRANCA GHITTI 14.04.2018 - 15.07.2018

ADRIANO PITSCHEN 27.05.2018 - 14.10.2018

Museo d’arte Mendrisio Piazzetta dei Serviti 1 6850 Mendrisio

Fondazione d’Arte Erich Lindenberg Museo Villa Pia Via Cantonale 24 6948 Porza

+41 58 688 33 50 www.museo.mendrisio.ch

+41 91 940 18 64 www.fondazionelindenberg.org

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Mirabilia Fiere VOLTA, Basilea

LISTE, Basilea

Art Basel

11-16.06.2018

11-17.06.2018

14-17.06.2018

POST ZANG TUMB TUUUM ART LIFE POLITICS: ITALIA 1918-1943

ALBRECHT DÜRER e il Rinascimento fra la Germania e l’Italia

HIROSHIGE VISIONI DAL GIAPPONE

18.02.2018 - 25.06.2018

21.02.2018 - 24.06.2018

Fondazione Prada, Milano

Palazzo Reale, Milano

FASHION DRIVE EXTREME CLOTHING IN THE VISUAL ARTS

Ferdinand Hodler – Alberto Giacometti Eine Begegnung

20.04.2018 - 15.07.2018

21.04.2018 - 19.08.2018

Kunsthaus Zürich

Kunstmuseum Winterthur

Joan Jonas

LES RENCONTRES D’ARLES

14.03.2018 - 15.08.2018

02.07.2018 - 23.09.2018

Tate Modern, Londra

Arles

Mostre

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01.03.2018 - 29.07.2018 Scuderie del Quirinale, Roma

BACON-GIACOMETTI 29.04.2018 - 02.09.2018 Fondation Beyeler, Basilea


Im pres sum Rivista trimestrale cartacea fondata a Lugano nel 2014, d’Arte è diffusa gratuitamente in una selezione di gallerie d’arte e di musei ticinesi e all’Istituto Svizzero di Milano. è uno strumento di turismo culturale legato alle arti visive. facebook.com/darterivista

Direttore & Editore Daniele Agostini daniele@darte.ch

Pubblicità & Advertorial Stefano Menichini hello@darte.ch

Direzione Artistica & Grafica Muriel Hediger

In copertina Barry X Ball Scultura, 2007-10 Belgian black marble, aluminum 40 x 22,5 x 21,1 cm Collezione privata

Progetto grafico Ennes Bentaïba Contributi Daniele Agostini Misia Bernasconi Nicholas Costa Diego Stephani

Scriveteci! Per contattarci o semplicemente dirci Ciao! hello@darte.ch

© 2014-2018 d’Arte, Tutti i diritti riservati.


14 artisti Via Crucis – Madonna d’Ongero – Carona 26.05 – 16.09.2018 Vernissage sabato 26 maggio ore 17:00 Tony Cragg/Alberto Garutti/Miki Tallone/ Livio Bernasconi/ Gerda Steiner & Jörg Lenzlinger/ Bettina Pousttchi/Tonatiuh Ambrosetti/ Wolfgang Laib/Lawrence Carroll/ Daniela Droz/Marta Margnetti/Fiorenza Bassetti/ Felice Varini/Tatsuo Miyajima Mostra a cura di: Buchmann Galerie, Agra/Lugano Galleria Daniele Agostini, Lugano Dalmazio Ambrosioni

con il patrocinio di: Città di Lugano



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