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Josef Albers

Monte Carasso e Luigi Snozzi

anatomia di “omaggio al quadrato” 09

Nicolas Girotto

in conversazione

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Da non perdere julian charrière cerith wyn evans

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L’agenda 25

Mirabilia



Josef Albers ANATOMIA DI “OMAGGIO AL QUADRATO” Testo: Nicholas Costa

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Bellinzona, o meglio Ravecchia, nell’ottocentesca Villa dei Cedri è attualmente in corso la mostra Josef Albers. Anatomia di “Omaggio al Quadrato”, realizzata in collaborazione con The Josef and Anni Albers Foundation. Classe 1888, l’artista si forma prima alla Königliche Kunstschule di Berlino e in seguito presso l’Accademia a Monaco, vero polo d’attrazione per l’arte tedesca e in particolar modo centro del Secessionismo tedesco che già aveva posto le basi per la riforma delle arti abbracciata dalle avanguardie storiche. Nel 1920 Albers entra al Bauhaus di Weimar, qui realizza una serie di sorprendenti vetrate che gli valgono il ruolo di responsabile del laboratorio del vetro. Allo spostamento della scuola a Dessau, nella nuova sede progettata da Walter Gropius, segue un ulteriore avanzamento di carriera quale Werkmeister del laboratorio del vetro, dove lo affianca Paul Klee quale Formmeister. In questi anni Albers sperimenta in diversi ambiti, trasponendo la visione delle

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arti del Bauhaus nel suo lavoro. È a partire da questo momento che la mostra inizia. Nel susseguirsi di sale, il percorso creativo di questa figura chiave viene dispiegato e, come lascia intuire il titolo dell’esposizione, chirurgicamente dissezionato. Partendo dallo studio dei medesimi testi scientifici che avevano interessato i puntinisti, Albers inizia a indagare il colore e la sua percezione. L’approccio di questo periodo è ben rappresentato dalla linoleografia i (1934), opera in cui l’artista somma le teorie cromatiche con uno studio sui caratteri tipografici. Con l’avanzare del nazionalsocialismo, viene a mancare il fertile terreno su cui il Bauhaus aveva prosperato negli anni Venti. Josef e la moglie Anni - artista di grande talento il cui lavoro è oggi sottoposto a una continua riscoperta - emigrano negli Stati Uniti. Inizia qui l’avventura, quale direttore del Dipartimento d’arte del Black Mountain College, scuola progressista, il cui ruolo sarà decisivo per artisti del cali-


ne del Maestro. Nello stesso periodo Albers si trasferisce in Connecticut per ricoprire la nuova posizione di direttore del Dipartimento di design della Yale University. Omaggio al quadrato non può che essere un lavoro di estrema meticolosità, infatti esistono quattro combinazioni possibili nell’esecuzione di Albers: nella prima sono presenti quattro figure, nelle seguenti se ne contano solo tre, ma in ognuna di queste il quadrato centrale e quello intermedio hanno proporzioni differenti. Preziosi in mostra gli innumerevoli studi - o come

bro di John Cage e Robert Rauschenberg. In questi anni iniziano i viaggi degli Albers in Messico: l’architettura precolombiana suscita su Josef un’ipnotica attrazione, documentata in mostra da diverse fotografie di piramidi, ma soprattuto da una serie di litografie, tra queste Sanctuary (1942), diretto omaggio a uno dei più importanti siti archeologici della nazione. Alla fine degli anni Quaranta, iniziano le sperimentazioni per la serie di dipinti Omaggio al quadrato, che da questo momento, fino al 1973, occuperanno la più consistente produzio-

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politan Museum of Art di New York gli dedica nel 1971. Josef Albers. Anatomia di “Omaggio al Quadrato” si iscrive perfettamente nel programma espositivo del Museo di Villa dei Cedri, che sempre più rivolge la sua attenzione all’essenziale valore non solo dell’opera d’arte, ma anche del materiale che concorre alla sua creazione.

li amava definire “ricette” - dell’artista, abituato a catalogare in modo quasi maniacale ogni singolo tubetto di colore: la casa di produzione, il tipo di colore, il rapporto tra i differenti toni. Nel 1963 è data alle stampe la prima edizione di Interazione al Colore, testo capace di generare un nuovo impulso nella ricerca sulla percezione e che unitamente al ruolo di Albers influisce sul lavoro degli artisti della nuova generazione. A consacrare definitivamente la ricerca e la figura di Josef Albers, è la mostra, la prima dedicata a un artista vivente, che il Metro-

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A pagina 4 Josef Albers, Two color studies for “Homage to the Square” (s.d.) olio e matita su cartone, 27.9 x 12.5 cm, The Josef and Anni Albers Foundation, 1976.2.174 A pagina 6 Josef Albers, Sanctuary (1942), litografia su lastra di zinco, foglio: 48.3 x 61 cm, The Josef and Anni Albers Foundation, 1976.4.104 A pagina 7 Josef Albers, Study for “Homage to the Square”: Unexpected Turn (ca. 1959), olio e matita su carta assorbente, 29.4 x 29.7 cm, The Josef and Anni Albers Foundation, 1976.2.298 Josef Albers, Color Study for a “Homage to the Square” (s.d.), olio e matita su carta assorbente, 33.5 x 30.6 cm, The Josef and Anni Albers Foundation, 1976.2.75

Per tutte le immagini © 2019 The Josef and Anni Albers Foundation/Artists Rights Society (ARS), New York/ ProLitteris, Zurich. Photo: Tim Nighswander/Imaging4Art

JOSEF ALBERS ANATOMIA DI “OMAGGIO AL QUADRATO” 28.09.2019 - 02.02.2020 Museo Civico Villa dei Cedri Piazza San Biagio 9 6500 Bellinzona +41 91 821 85 20 www. villacedri.ch


Nicolas Girotto IN CONVERSAZIONE

Nicolas Girotto, CEO di Bally, è Presidente della Fondazione Bally per la Cultura. Ci racconta brevemente la storia della Fondazione Bally per la Cultura e la sua missione? La Fondazione Bally per la Cultura nasce nel 2006 come organizzazione no profit con l’obiettivo di ricercare e mettere in luce giovani artisti residenti nel Canton Ticino. La Fondazione offre loro l’opportunità di essere supportati a livello internazionale dal nostro brand. Perché unire il marchio Bally con le arti? Il legame con l’arte è fortemente radicato nella storia del brand. Fin dalle sue origini, Bally è stato pioniere nel coniugare le diverse espressioni artistiche con il mondo della moda e del lusso, collaborando non solo con fashion designers e stilisti ma anche con architetti, illustratori e artisti di fama mondiale. Sono un esempio gli oltre 960 poster realizzati dal brand con fotografi come Werner Bischof e grafici del calibro di Bernard Villemot. La Fondazione coniuga questa tradizionale sensibilità al mondo dell’arte con la volontà di sottolineare il nostro heritage svizzero: di qui la decisone di promuovere e sostenere la cultura e i giovani talenti del Canton Ticino. Ci parli dell’annuale Premio Fondazione Bally, in cosa consiste e a chi è indirizzato? Il premio, Artista Bally dell’anno, è rivolto ad artisti nati o residenti nel Canton Ticino, che eccellano nei settori della pittura, scultura, fotografia o grafica. Ogni anno la Fondazione Bally annuncia un tema intorno al quale gli artisti dovranno elaborare le proprie opere e in seguito conferisce il premio Artista Bally, sostenendo la promozione

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a cura di Daniele Agostini


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A pp. 10-11 Ciriaca+Erre, Catharsis, 2010 – 2019 Installazione: cubo nero in tela, alluminio e acciaio di 9 mq, dipinto acrilico e resina su tela 200 x 200 cm, video proiettore, proiezione 200 x 200 cm, tappeto in polipropilene espanso. Rendering dell’installazione, courtesy dell’artista e Fondazione Bally

dell’opera nel circuito internazionale, organizzando esposizioni e supportando l’artista nello svolgimento quotidiano della sua attività. Nel corso degli anni avete premiato fotografi, artisti, designer e architetti. Quali sono i confini artistici che ponete nella vostra selezione? Non poniamo limiti alla selezione che è aperta ad artisti o a gruppi di artisti che possono esprimersi liberamente attraverso qualsiasi forma e linguaggio delle arti figurative. I criteri su cui ci basiamo per premiare i talenti in gara sono ingegno, capacità, attitudine, inclinazione, estro e genialità. La Fondazione premia la creatività: siamo orgogliosi della molteplicità di espressione rappresentata dagli artisti premiati nel corso degli anni. Quest’anno avete stretto un’importante collaborazione con il Museo d’arte della Svizzera italiana di Lugano. Cosa prevede questo nuovo legame? Lo scorso settembre, in occasione della premiazione dell’Artista Bally 2018 e della presentazione del tema del Premio Fondazione Bally per la Cultura 2019, siamo stati orgogliosi di annunciare l’accordo tra la Fondazione Bally e il MASI: il Museo d’Arte della Svizzera italiana collaborerà con la Fondazione nella selezione degli artisti in gara per il Premio Bally e darà la possibilità all’artista vincitore di esporre la propria opera negli spazi di Palazzo Reali a


Lugano. Questa scelta è volta a consolidare l’impegno di Bally a sostegno dell’arte in Ticino, il territorio che ci ospita. Il legame con il MASI ha ancora più senso pensando ai molti partecipanti al concorso e alla qualità delle opere presentate - mai così numerosi come nell’ultima edizione. Il Premio Fondazione Bally 2018, dal tema Il Mondo extrageografico, è stato recentemente conferito a Ciriaca+Erre, con l’installazione “Catharsis”. Ci introduce brevemente l’opera e ci spiega le motivazioni che hanno portato la commissione a premiarla? Per l’anno 2018 La Fondazione, ha premiato Ciriaca+Erre per la sua personale interpretazione del tema “Il mondo extrageografico” attraverso un lavoro incentrato sull’uomo e sulla complessità del suo essere e per la profondità nell’affrontare diverse tematiche di interesse comune quali l’identità, i diritti umani e il ruolo dell’artista nella società odierna. La sua installazione vincitrice, Catharsis, si presenta come un cubo nero di 9 metri quadrati, entro i quali lo spettatore vive un’esperienza immersiva e coinvolgente. Ciriaca+Erre è un’artista trasversale, le cui opere spaziano dalla pittura alla performance: siamo felici di annunciare che realizzerà in esclusiva per Fondazione Bally per la Cultura una nuova opera che sarà esposta prossimamente in selezionati negozi Bally.

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Da non perdere

Julian Charrière, Towards No Earthly Pole, © Julian Charrière; ProLitteris 2019, Zurich

JULIAN CHARRIÈRE TOWARDS NO EARTHLY POLE Nel piano sotterraneo del Museo d’arte della Svizzera italiana, l’artista romando, insieme alla curatrice Francesca Benini, ha ricreato una sorta di diorama da esplorare. L’ipnotico video (che dà il titolo alla mostra), girato fra i ghiacciai svizzeri del Rodano e dell’Aletsch, sul Monte Bianco, in Islanda, Groenlandia e Antartide, è accompagnato da un’installazione ambientale composta da massi erratici carotati. L’insieme concorre a ricreare un paesaggio perturbante, in cui tutti i sensi sono coinvolti.

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27.10.2019 – 15.03.2020 MASI Lugano (LAC) Piazza Bernardino Luini 6 6900 Lugano +41 58 866 42 00 www.masilugano.ch


Cerith Wyn Evans, Neon Forms (After Noh), 2015-2019 Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2019. Courtesy dell’artista; White Cube; Marian Goodman Gallery, New York, Parigi e Londra, e Pirelli HangarBicocca. Foto: Agostino Osio

CERITH WYN EVANS “....THE ILLUMINATING GAS” Ventiquattro lavori di Cerith Wyn Evans invadono lo spazio di HangarBicocca creando, attraverso la combinazione fra luce, energia e suono, un’esperienza sinestetica unica. Un gruppo di colonne luminose pulsanti alte venti metri, aprono la mostra, seguite da eteree e sospese sculture in neon allestite nelle Navate, che si sviluppano nello spazio in una partitura visiva concepita dall’artista inglese. Nel Cubo, unico spazio con illuminazione naturale, viene invece presentato un corpus eterogeneo di elementi: scritte al neon, mobile sospesi e installazioni sonore, disposti in un armonico equilibrio.

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31.10.2019 – 23.02.2020 Pirelli HangarBicocca Via Chiese 2 20126 Milano +39 02 66 11 15 73 www.pirellihangarbicocca.com



Monte Carasso e Luigi Snozzi Testo: Cassandra Cappelletti

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l Ticino è un territorio caratterizzato da pochi centri urbani, intorno a cui orbitano dei piccoli villaggi sparsi. Processi di espansione incontrollata e spesso inconsapevole hanno visto l’emergere di edifici residenziali, uffici, scuole, casette, palestre, capannoni, centri sportivi e commerciali, che nulla o poco hanno a che vedere con un progetto unitario e coerente. Spesso si è di fronte, infatti, a episodi costruttivi che raramente sono correlati tra loro. Eppure, nel 1978, dopo i primi esperimenti di inurbamento dovuti al boom economico dei decenni precedenti e proprio a causa della mancanza di un piano regolatore adeguato, Luigi Snozzi inaugura a Monte Carasso una nuova concezione territoriale che permetta alle persone di riacquisirne il centro e di godere del proprio villaggio. Bisogna ricordare che il sito appartiene al territorio prealpino tra Bellinzona e Locarno ed è circoscritto da limiti fisici, come il fiume Ticino e il torrente che lo divide da Sementina, la montagna e le vecchie mura.

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Inizialmente chiamato per progettare una scuola elementare di cinque classi, la quale, secondo le direttive comunali, si sarebbe dovuta situare alla periferia del villaggio e vicino all’autostrada, Snozzi, sostenuto dalla popolazione, decise di inserirla nel nucleo, vicino alla zona del convento, che costituisce, a partire dall’epoca rinascimentale, l’ultimo importante cambiamento storico del luogo. Fu inoltre incaricato di stabilire il nuovo assetto viario del villaggio, per cui progettò un anello alberato di circonvallazione che riunisce tutti gli edifici circostanti, come il municipio, la chiesa, il cimitero, la palestra e anche alcune abitazioni private. Proprio per la volontà di privilegiare la viabilità pedonale, definì anche un assetto di vicoli, strade e piazze, volte a mantenere il controllo dello spazio pubblico. È interessante a tal proposito sottolineare che tutte le segnalazioni stradali vennero eliminate dal nucleo, senza causare danni al traffico. La riqualifica del centro cittadino fungerà quindi da punto di riferimento


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per la struttura urbanistica conseguente – si ricorda che all’architetto fu affidato l’incarico soltanto per la zona del nucleo monumentale – e costituirà un importante snodo per la viabilità. A Snozzi si deve anche la stesura del nuovo piano regolatore, che ha previsto, invece delle oltre duecento regole vigenti fino a quel momento, soltanto sette principi. Ogni intervento deve confrontarsi con la struttura del luogo; una commissione di tre esperti è chiamata ad esaminare i progetti durante delle sedute aperte al pubblico; il linguaggio architettonico non sottostà ad alcun vincolo formale; per favorire la densificazione ogni distanza dal confine fra case e strade è stato abolito, così come si è aumentato l’indice di sfruttamento; l’altezza massima degli edifici è di tre piani; lungo le strade si devono erigere muri di due metri e mezzo di altezza; il tutto con permesso di deroga nel caso un progetto sia ritenuto comunque idoneo dalla commissione.

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Esemplificativo dell’applicazione delle nuove direttive è il complesso di abitazioni popolari del Morenal (iniziato nel 1989), progetto dello stesso Snozzi situato dopo il torrente di Sementina, inteso come nuovo limite costruttivo verso l’autostrada. Vi è inoltre la casa Grossi (2003), degli architetti Giacomo e Riccarda Guidotti, tramite la quale è possibile osservare come gli elementi in beton e l’altezza dello stabile dialoghino con il sito monumentale. Il pensiero urbano ed architettonico incominciato oltre quarant’anni fa da Luigi Snozzi è insomma in continua evoluzione e lo sviluppo del villaggio è tuttora tutelato. Attraversando Monte Carasso ci si trova infatti in un sito uniforme, dove gli edifici risultano ordinati e frutto di un linguaggio rigoroso, grazie al quale è stato possibile privilegiare il luogo, anziché la singola costruzione.


A pagina 16 Scuola elementare Luigi Snozzi 1979-1987 A pagina 18 Casa Grossi Guidotti Architetti 2000-2004

Residenza Morenal Luigi Snozzi 1989-2001 Palestra e magazzini comunali Luigi Snozzi 1982-1984

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L’agenda

MAESTRI DEL SILENZIO

LAWRENCE CARROLL PHOTOGRAPHS

VALENTI

18.05.2019 – 31.05.2020

26.10 – 29.12.2019 Museo Comunale d’Arte Moderna Ascona Via Borgo 34 6612 Ascona

Fondazione Rolla Rolla.info la Stráda Végia (ex via Municipio) 6837 Bruzella

+41 91 759 81 40 www.museoascona.ch

+41 77 474 05 49 www.rolla.info

JOSEF ALBERS ANATOMIA DI «OMAGGIO AL QUADRATO»

MARCELLO DUDOVICH (1878 – 1962) E LA FOTOGRAFIA

28.09.2019 – 02.02.2020

29.09.2019 – 29.02.2020

Museo Civico Villa dei Cedri Piazza San Biagio 9 6500 Bellinzona

m.a.x.museo Via Dante Alighieri 6 6830 Chiasso

+ 41 91 821 85 20 www.villacedri.ch

+41 58 122 42 52 www.centroculturalechiasso.ch

JEAN ARP, JULIUS BISSIER, BEN NICHOLSON, HANS RICHTER, ITALO

TRENTA COLLETTIVA AUTORI DELLA GALLERIA 20.01 – 29.02.2020 CONS ARC/GALLERIA Via Gruetli 1 6830 Chiasso +41 91 683 79 49 www.consarc.ch

DANIEL BUREN FIBRES OPTIQUES – DIPTYQUE: TRAVAIL SITUÉ 20.09.2019 – 15.01.2020 LIVIO BERNASCONI 25.01 – 07.03.2020 Buchmann Lugano Via Della Posta 2 6900 Lugano +41 91 980 08 30 www.buchmanngalerie.com

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Per gli orari di apertura si prega di contattare i musei e le gallerie o di consultare il loro sito.

CRASH TEST OLIVIERO FIORENZI + YOAN MOUDRY 20.12.2019 – 20.01.2020 Sonnenstube @ Morel Via Antonio Adamini 4 6900 Lugano

SGUARDI SENZA TEMPO 20.11.2019 – 28.02.2020 Galleria Canesso Lugano Piazza Riforma 2 6900 Lugano +41 91 682 89 80 www.galleriacanesso.ch

PIANO SPERIMENTALE 1 MUSICA FUTURISTA PERCORSO SPERIMENTALE N.5 + UNA RIFLESSIONE SU JOHN CAGE

16.10.2019 – 22.01.2020 Galleria Allegra Ravizza Via Nassa 3A 6900 Lugano +41 91 224 31 87 www.allegraravizza.com

13.09 – 21.12.2019 Galleria Daniele Agostini Via Cattedrale 11 6900 Lugano +41 76 452 81 87 www.danieleagostini.ch

+41 75 407 38 04 www.diesonnenstube.ch

L’ARTE DEL SILENZIO E DEI RUMORI

DANIELA DROZ +++ SALVATORE VITALE

UGO LA PIETRA DAL SISTEMA DISEQUILIBRANTE, 1966/1974

WILLIAM WEGMAN BEING HUMAN 08.09.2019 – 06.01.2020

18.10.2019 – 01.02.2020

JULIAN CHARRIÈRE TOWARDS NO EARTHLY POLE 27.10.2019 – 15.03.2020

Studio Dabbeni Corso Pestalozzi 1 6900 Lugano +41 91 923 29 80 www.studiodabbeni.ch

MASI Lugano (LAC) Piazza Bernardino Luini 6 6900 Lugano +41 58 866 42 00 www.masilugano.ch

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LA COLLEZIONE 13.12.2019 – 21.02.2021 MASI Lugano (Palazzo Reali) Via Canova 10 6900 Lugano +41 58 866 42 00 www.masilugano.ch

ANTICA ARTE INDIANA CAPOLAVORI DAL COLLEZIONISMO SVIZZERO 27.10.2019 – 26.01.2020 Museo d’arte Mendrisio Piazzetta dei Serviti 1 6850 Mendrisio +41 58 688 33 50 www.museo.mendrisio.ch

DAYAK L’ARTE DEI CACCIATORI DI TESTE DEL BORNEO

KOEN VANMECHELEN THE WORTH OF LIFE 1982–2019

28.09.2019 – 17.05.2020

04.10.2019 – 02.02.2020

Museo delle Culture Lugano Via Giuseppe Mazzini 5 6900 Lugano

Teatro dell’architettura, USI via Turconi 25 6850 Mendrisio

+41 58 866 69 64 www.mcl.lugano.ch

+41 58 666 58 67 www.arc.usi.ch/tam

MARION TAMPONLAJARRIETTE 27.10.2019 – 05.04.2020 Fondazione d’Arte Erich Lindenberg Museo Villa Pia Via Cantonale 24 6948 Porza +41 91 940 18 64 www.fondazionelindenberg.org

ARTE E ARTI PITTURA, INCISIONE E FOTOGRAFIA NELL’OTTOCENTO 20.10.2019 – 02.02.2020 Pinacoteca cantonale Giovanni Züst Piazza Santo Stefano 6862 Rancate +41 91 816 47 91 www.ti.ch/zuest

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Mirabilia Fiere ARTEFIERA, BOLOGNA

BRAFA ART FAIR, BRUSSELS

ARCO, MADRID

24-26.01.2020

26.01-02.02.2020

26.02-01.03.2020

JOHANNES ITTEN KUNST ALS LEBEN

BACON BOOKS AND PAINTING

DE CHIRICO

30.08.2019 - 02.02.2020

11.09 .2019 - 20.01.2020

25.09.2019 - 19.01.2020

Kunstmuseum Bern

Centre pompidou, Parigi

Palazzo Reale, Milano

NATALIA GONCHAROVA

DE PISIS

NAM JUNE PAIK

28.09.2019 - 12.01.2020

04.10.2019 - 01.03.2020

17.10.2019 - 09.02.2020

Palazzo Strozzi, Firenze

Museo del Novecento, Milano

Tate Modern, Londra

CERITH WYN EVANS “...THE ILLUMINATING GAS”

OLAFUR ELIASSON SYMBIOTIC SEEING

31.10.2019 - 23.02.2020

17.01.2019-22.03.2020

Pirelli HangarBicocca, Milano

Kunsthaus Zürich

Mostre

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Im pres sum Rivista trimestrale cartacea fondata a Lugano nel 2014, d’Arte è diffusa gratuitamente in una selezione di gallerie d’arte e di musei ticinesi e all’Istituto Svizzero di Milano. È uno strumento di turismo culturale legato alle arti visive. facebook.com/darterivista issuu.com/darterivista/docs

DIRETTORE & EDITORE Daniele Agostini daniele@darte.ch DIREZIONE ARTISTICA & GRAFICA Muriel Hediger PROGETTO GRAFICO Ennes Bentaïba CONTRIBUTI Daniele Agostini Cassandra Cappelletti Nicholas Costa

PUBBLICITÀ & ADVERTORIAL hello@darte.ch IN COPERTINA Luigi Snozzi, complesso di abitazioni popolari del Morenal, 19892001, Monte Carasso (dettaglio) SCRIVETECI! Per contattarci o semplicemente dirci Ciao! hello@darte.ch

Stampato con il sostegno di

© 2014-2020 d’Arte, Tutti i diritti riservati.




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