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In di ce 05
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Surrealismo Svizzera
Muzeum Susch
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Valeria Frei
L’agenda
in conversazione 14
Da non perdere konkrete gegenwart franco grignani
slow art
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Mirabilia
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Surrealismo Svizzera Testo di Nicholas Costa
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que confrontarci con la mancanza di una sua istituzionalizzazione in Svizzera, dove i gruppi artistici, come il “Gruppo 33” e “Allianz”, sono espressione di una solidarietà comune, un sostegno per ovviare al clima poco favorevole nei confronti di tutte le avanguardie. La maggior parte delle opere esposte, quasi un centinaio, è datata tra il 1920 e il 1940, gli anni storici del movimento guidato da André Breton. Seguendo uno sviluppo magmatico, la mostra accosta i lavori di grandi nomi come Jean Arp, Paul Klee, Alberto Giacometti e Meret Oppenheim, a figure meno note, come Gérard Vuillamy, Kurt Seligmann, Max von Moos. E qui è bene fare una precisazione, perché il surrealismo ha preso infinite direzioni e nella mostra emergono in particolare due approcci: da una parte un surrealismo assoluto, o astratto, dall’altra un surrealismo figurativo, in cui il tema dell’inconscio e del sogno fanno da padroni. Attraversando l’arioso allestimento, è facile comprendere il legami che corrono
opo il Kunsthaus di Aarau, Surrealismo Svizzera arriva anche a Lugano. La mostra, si presenta come una selezione delle opere esposte dal museo argoviese, curata dal direttore del MASI Tobia Bezzola e da Francesca Benini. Nato dopo la prima guerra mondiale, il surrealismo è stato un progetto di liberazione, sia creativa che sociale, con uno spiccato senso anti-borghese, segnato dall’influenza delle teorie freudiane e di quelle marxiste. Parigi è l’epicentro del movimento, la città in cui dopo la guerra si riversano i dadaisti zurighesi le cui provocazioni vengono subito accolte dal gruppo di Breton che nel Dada trova l’iniziale negazione, a cui deve seguire una rigenerazione culturale. Il movimento si può quindi dire intrinsecamente legato alla Svizzera, ma esiste un surrealismo svizzero? Il percorso espositivo inizia proprio con questa domanda, e la risposta non è semplice, perché se possiamo contare numerosi esempi di artisti elvetici che hanno aderito al movimento, dobbiamo comun-
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Alberto Giacometti, Homme (Apollon), 1929, bronzo, 40 x 30.5 x 8.5 cm Kunstmuseum Basel. Deposito Alberto Giacometti- Stiftung Foto: Kunstmuseum Basel (Martin P. Bühler) © Succession Alberto Giacometti / 2019, ProLitteris, Zurich Werner Schaad, Metamorphose im Raum, 1930 olio su tela, 116 x 147 cm Museum zu Allerheiligen. Deposito Kunstverein, Schaffhausen Foto: Museum zu Allerheiligen. Depositum Kunstverein, Schaffhausen A p.4 Walter Kurt Wiemken, Das Leben, 1935 olio su tela, 180.5 x 125 cm Kunstmuseum Basel, acquistato grazie al Schiess-Fond 1941 Foto: Kunstmuseum Basel (Martin P. Bühler)
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tenzione di Breton, con la sua straordinaria Boule suspendue del 1930. Le chiavi di lettura del movimento surrealista sono parecchie, e uno dei pregi maggiori di questa mostra è la possibilità che fornisce al pubblico di scoprire e riscoprire figure secondarie, possiamo dirlo, ingiustamente dimenticate dalla storia dell’arte. È una storia che si ripete, come per Meret Oppenheim, il cui successo raggiunto con Colazione in pelliccia la intrappola in uno stereotipo che lei stessa non condivide, ma è anche il caso di Sonja Sekula, originaria di Lucerna, emigrata in America dove frequenta gli esuli surrealisti,
tra un artista e l’altro, è semplice immaginare quale sia stato il percorso di ognuno, quali le referenze, gli incontri che hanno segnato la produzione. Inziando con i lavori di alcuni precursori come Klee, le cui ricerche si riflettono in Scena al mare di Otto Abt e in Aurore di Serge Brignoni, ci si dirige poi verso gli esisti di magrittiana memoria, come in Menschen und Mächte e Méditations genèvoises, rispettivamente di Werner Schaad e Jean Violler. Da segnalare le quattro sculture di Alberto Giacometti, appartenenti al suo primo periodo parigino, quando, da poco giunto nella ville lumière, calamita l’at-
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Paul Klee, Marionetten (bunt auf Schwarz), 1930, olio su cartone, 32 x 30.5 cm Kunsthaus, Zürich. Donazione Erna e Curt Burgauer © 2019, ProLitteris, Zurich Serge Brignoni, Germinations, 1937 olio su tela, 115 x 92 cm Kunsthaus Zürich Foto: Kunsthaus Zürich
le, riuscendo inoltre a porre le basi per il futuro dell’arte svizzera, come nel caso di Walter Bodmer le cui sculture in fil di ferro, come Drahtbild del 1936, avvranno un grande ruolo, anche in funzione del suo ruolo di insegnate, nell’ispirare i primi lavori di Jean Tinguely. Surrealismo Svizzera una licenza poetica, che a partire dal titolo della mostra, promette senza deludere una vera e propria immersione in uno spaccato del contesto artistico svizzero del primo Novecento.
conosce Peggy Guggenheim, ben inserita nell’ambiente americano, ma eclissata dal prematuro suicidio. A colpire più di tutti sono i lavori della compagine basilese - Otto Abt, Walter Kurt Wiemken, Walter Bodmer - capaci di creare una personale versione del surrealismo, mediando le sue tematiche attraverso realtà locali come il Basler Fasnacht, il carnevale basilese. Sono proprio questi artisti che ci danno una dimensione di quello che è il surrealismo svizzero, capaci di guardare al panorama artistico contemporaneo e rileggerlo in una chiave del tutto persona-
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SURREALISMO SVIZZERA 10.02 – 16.06.2019 MASI Lugano (LAC) Piazza Bernardino Luini 6 6900 Lugano +41 58 866 42 00 www.masilugano.ch
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Valeria Frei IN CONVERSAZIONE
Valeria Frei, storica dell’arte, è responsabile dell’Ufficio Svizzera italiana per la Società di storia dell’arte in Svizzera (SSAS). Raccontaci brevemente la storia di quest’associazione e qual è la sua missione. La SSAS è un’organizzazione senza scopo di lucro con sede a Berna, nata nel 1880, con il fine di studiare, documentare e far conoscere il patrimonio culturale svizzero, in particolare il patrimonio architettonico. Nacque come società legata alla Confederazione per promuovere la consapevolezza di un’identità culturale nazionale. La sua missione principale era l’inventariazione, la conservazione e il restauro delle opere d’arte di interesse nazionale. Tra i suoi primi compiti spicca l’incarico da parte della Confederazione dell’acquisto di opere d’arte e oggetti rappresentativi per la costituzione del Museo nazionale svizzero (Schweizerisches Landesmuseum). Nel 1915 il Dipartimento dell’Interno istituì la Commissione federale dei monumenti storici e di conseguenza la Società di storia dell’arte concentrò la sua attività nell’inventariazione e nella pubblicazione di volumi scientifici, come la serie dei Monumenti d’arte e di storia della Svizzera (MAS), i cosiddetti “libri neri”, conosciuta da tutti gli esperti e che oggi comprende più di 140 volumi. Negli anni la SSAS ha deciso di differenziare le sue pubblicazioni e oltre ai volumi di inventario, propone delle collane rivolte a diversi tipi di pubblico, dagli esperti agli amanti dell’arte, dai turisti ai bambini. Centrale è il progetto di ricerca dei Monumenti d’arte e di storia della Svizzera, ormai confluito in una ricca collana di pubblicazioni, che permette di conoscere il
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a cura di Daniele Agostini
patrimonio per regione. In lingua italiana quante pubblicazioni sono uscite? La serie dei MAS è effettivamente il fulcro scientifico del lavoro della Società di storia dell’arte in Svizzera. Sul Ticino esistono oggi 4 tomi, tutti dedicati alla zona del Locarnese. Ma stiamo lavorando con il Cantone per poter svolgere ricerche anche su altre regioni, per poter far conoscere il territorio anche al resto della Svizzera. Oltre ai volumi MAS puntiamo molto sulla serie delle Guide storico-artistiche della Svizzera. Si tratta di piccole pubblicazioni monografiche, in formato A5 e di facile lettura, dedicate a singoli monumenti o a singoli “temi”. Spesso questi libricini sono l’unico materiale a disposizione del pubblico su piccoli gioielli della storia architettonica e artistica del territorio; sono frutto di una ricerca scientifica da parte di professionisti e specialisti e sono illustrati con una campagna fotografica fatta appositamente e con materiale iconografico storico o rilievi architettonici. Cosa state facendo in campo digitale? Da qualche anno la SSAS sta investendo molto sul digitale. Le nostre pubblicazioni escono tutte anche in versione elettronica (eBook). Nel 2013 è stata creata la App Swiss Art To Go, che contiene la digitalizzazione di 5 libri (4’500 pagine), offrendo più di 35’000 descrizioni di monumenti di tutta la Svizzera. La App esiste in tedesco, francese, italiano, inglese e cinese. Nei prossimi mesi verrà presentata la App sorella di SATG, Europe Art to Go, che comprende la regione dell’Oberrhein, in collaborazione quindi con Alsazia, Baden Württemberg e Rheinland-Pfalz.
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“Siamo in molti a essere convinti che l’arte e la storia veicolino dei valori archetipici e fondamentali che non dovremmo mai dimenticare.”
La SSAS sta inoltre lavorando nell’ambito della realtà virtuale: il 19 aprile un nuovo progetto verrà presentato al Castello di Spiez. Abbiamo poi anche una piattaforma d’edizione, chiamata Péristyle, che segue il principio dell’Open access: quindi ogni articolo pubblicato su Péristyle è consultabile gratuitamente sempre e ovunque, con naturalmente l’obbligo di citazione.
Che tipo di relazioni esistono fra l’associazione e l’esterno, fra istituzioni pubbliche e private? La SSAS è legata alla Confederazione (Ufficio federale della cultura) e agli enti cantonali (Ufficio dei beni culturali) per quanto riguarda alcune pubblicazioni, in particolare la collana dei Monumenti d’arte e di storia della Svizzera di cui vi ho già parlato, e la collana “Maison de papier”, dedicata ai bambini. Alcune delle nostre pubblicazioni elettroniche sono sostenute dal Fondo Nazionale Svizzero per la ricerca scientifica (FNS) e nel caso della serie dei MAS collaboriamo con il Dizionario storico della Svizzera e con l’Istituto svizzero di storia dell’arte (SIK-ISEA). Altre importanti collaborazioni le abbiamo con la SAGW (Accademia svizzera di scienze umane e sociali), con l’Heimatschutz, con la NIKE e con Archéologie Suisse. Ciò che ci interessa particolarmente è creare una rete di relazioni con istituzioni che, come la nostra, siano attive su scala nazionale nell’ambito della valorizzazione e conservazione del patrimonio culturale. Siamo in molti a essere convinti che l’arte e la storia veicolino dei valori archetipici e fondamentali che non dovremmo mai dimenticare. Per quanto riguarda il Ticino dal 2013, grazie al lavoro di Simona Martinoli che fino al 2017 ha diretto l’Ufficio Svizzera italiana, il mio ufficio è ospite del Museo d’arte della Svizzera italiana (MASI), a Lugano. Qual è l’ultimo progetto di cui ti sei occupata e come avvengono le scelte editoriali?
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L’anno scorso ho avuto due progetti molto diversi tra loro: alla fine dell’anno è uscita una piccola guida sulla Casa Rossa di Bellinzona, un edificio storico della seconda metà dell’Ottocento di cui oggi esiste solo la facciata, che ci mostra una particolarissima decorazione in terracotta a stampo. Quest’estate abbiamo invece presentato una guida per ragazzi sul Grigionitaliano, con delle bellissime illustrazioni. Si è trattato di un grosso progetto pilota, promosso e voluto dalla Pro Grigionitaliano (Pgi) per i 100 anni della sua attività. L’idea era di creare un percorso vario e didattico attraverso le tre regioni italofone del Canton Grigioni, per stimolare i giovani a conoscere queste zone, che sono ricchissime di arte, storia e tradizioni e che si trovano proprio tra i ghiacciai delle alpi e i vigneti del sud. In tutti i casi l’aspetto più stimolante è la collaborazione con gli autori - storici dell’arte, architetti, storici o archeologi - che investono moltissima energia e passione nello studio e nella ricerca, e che credono nell’idea di far conoscere a molti il valore del nostro patrimonio, svelandone alcuni segreti, districando iconografie complesse e raccontando storie spesso sorprendenti e appassionanti. Quali progetti per il futuro? Il più importante dei nostri prossimi progetti è la pubblicazione di una nuova guida aggiornata dedicata al Museo Vela di Ligornetto (di cui esistono già tre edizioni). Il Museo Vela è di proprietà della Confederazione e si impegna a promuovere l’opera del grande scultore ticinese Vincenzo Vela, conosciuto a livello internazionale. Questa pubblicazione rientra nell’ambito dei festeggiamenti per il bicentenario della nascita dello scultore e siamo molto fieri di poter contribuire a questo importante giubileo. Infine non ho ancora menzionato la nostra rivista monografica arte+architettura in Svizzera, di cui seguo la parte legata alla Svizzera italiana: quest’anno i quattro numeri tratteranno i temi dei Centri sportivi, dei cinema, dell’alto medioevo in Svizzera e proporrà un numero speciale sulla Cattedrale di Basilea.
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Valeria Frei SSAS/SHAS/GSK c/o Museo d’arte della Svizzera italiana Via Canova 10 Casella postale 6146 6900 Lugano frei@gsk.ch www.gsk.ch
Da non perdere
Veduta della mostra, Museum Haus Konstruktiv, 2019. (Image: Svenja Deininger)
KONKRETE GEGENWART JETZT IST IMMER AUCH EIN BISSCHEN GESTERN UND MORGEN Quali direzioni hanno preso le correnti costruttiviste e concrete del secolo scorso? Il Museum Haus Konstruktiv di Zurigo cerca di dare una risposta a questa domanda con una complessa collettiva che sonda le potenzialità del movimento d’avanguardia. Sono trentaquattro gli artisti - svizzeri e stranieri - che concorrono nell’offrire una visione eterogenea di questa eredità, attraverso differenti media, spesso di grande formato. Una giostra irridescente che dona una nuova linfa alla storia del movimento. Fra gli artisti in mostra:Valentin Carron, Jose Dávila, Philippe Decrauzat, Lara Favaretto, Diango Hernández, Alicja Kwade, Martin Soto Climent, SUPERFLEX.
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07.02 – 05.05.2019 Museum Haus Konstruktiv Selnaustrasse 25 8001 Zürich +41 44 217 70 80 www.hauskonstruktiv.ch
Franco Grignani, Grandangolare, 1965 tecnica mista su cartone Schoeller, 75 x 104 cm Collezione privata, © Matteo Zarbo
FRANCO GRIGNANI (1908-1999) POLISENSORIALITÀ FRA ARTE, GRAFICA E FOTOGRAFIA Una mostra antologica al m.a.x. museo racconta l’operato di Franco Grignani, figura poliedrica che si mosse sul confine che lega arte, design e grafica. Nato nel 1908 in Lombardia, l’artista, designer e fotografo, si lega alle esperienze del secondo futurismo, dell’astrattismo geometrico e dell’arte concreta. Fu precursore dello sviluppo dell’arte ottico-visiva che applicò anche nel campo del graphic design, stimolando la mente dell’osservatore con opere complesse, in cui risuonano sperimentazioni ottiche e studi di psicologia della Gestalt.
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17.02 – 15.09.2019 m.a.x. museo Via Dante Alighieri 6 6830 Chiasso +41 58 122 42 52 www.centroculturalechiasso.ch
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Muzeum Susch SLOW ART Testo di Daniele Agostini
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lla fine di dicembre, l’apertura di un nuovo polo culturale dedicato alle arti visive e alla performance in terra svizzera, ha catalizzato l’attenzione su di un piccolo paese della Bassa Engadina, ai più sconosciuto, Susch, ai piedi del Passo della Flüela e poco distante da St. Moritz. Questa neonata istituzione costituisce la punta di diamante di un territorio sempre più affamato di arte, che vanta la concentrazione di gallerie, piccole fiere, fondazioni e musei di prim’ordine, entro pochi chilometri. Il Muzeum Susch nasce grazie all’illuminismo dell’imprenditrice polacca Grazyna Kulczyk, già fondatrice nel suo paese d’origine di Art Stations Foundation, affidando i lavori di ristruttrazione di due edifici appartenenti a un monastero del 1157 e di alcune case patrizie limitrofe, allo studio di architettura Schmidlin Architekten di Zurigo. Il risultato è un combo fe-
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lice e riuscito, in grado di attirare i visitatori interessati sia all’architettura, che si armonizza con la natura e il paesaggio urbano senza alterarli, sia all’arte, con i suoi oltre millecinquecento metri quadrati di superficie espositiva. Questo progetto si presenta al pubblico sia come contenitore per la collezione privata, con un focus sulla produzione di artiste donne, sia come spazio dedicato a mostre temporanee, con la programmazione di due esposizioni all’anno, accompagnate da convegni e incontri, oltre a ospitare alcune opere site-specific inserite brillantemente in alcuni spazi di circolazione. Nel percorso, si incontra l’enorme cilindro ruotante in acciaio di Miroslaw Balka, Narcissussusch (2018) - i più attenti ricorderanno la spettacolare mostra presso l’HangarBicocca di Milano di due anni fa -, che troneggia in una caverna scavata nella roccia, una stanza nella stanza, Herrenzimmer (1977-79) di
Heidi Bucher, ricreata grazie al suo stesso stampo realizzato con materiale lattice, l’opera monumentale di Monika Sosnowska, una scala decostruita realizzata in metallo, Stairs (2016-2017), che si sviluppa nella tromba delle scale come una pianta lianiforme e, ancora, il rivestimento in materiale sintetico di una nicchia, opera dell’artista Sarah Masüger, rievocante una grotta con stalattiti e stalagmiti. La mostra inaugurale A Woman
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Looking at Men Looking at Women, aperta fino a giugno e curata da Kasia Redzisz, senior curator alla Tate di Liverpool, è uno statement, il cui scopo risulta quello di offrire una panoramica sulla nozione del femminile sotto vari aspetti: sociali, politici e culturali. La rappresentazione del femminile prende forma attraverso tematiche multiple: dall’emancipazione sessuale all’identità di genere fino alla rappresentazione del corpo, centrali all’interno della teoria
femminista, attraverso una fresca prospettiva che pone l’accento sul paradosso del femminile, fra maternità, sensualità e status. La maggior parte delle opere proviene dalla collezione privata, e di conseguenza emerge uno sguardo attento soprattutto sull’arte polacca, ma non mancano le artiste internazionali che l’imprenditrice ha iniziato a collezionare più tardi, come Carla Accardi, Louise Bourgeois, Dadamaino, Marlene Dumas, Maria Lassnig, Sarah Lucas,
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solo per citarne alcune. L’esperienza che si fa visitando il complesso è quella di una sorta di pellegrinaggio contemplativo, avulso dal tempo ed estraneo a quel senso di frenesia che spesso accompagna gli eventi dell’arte, ancor più piacevole se per raggiungere il complesso si sceglie come mezzo di trasporto la mitica ferrovia retica, godendosi dai finestrini la vista sui bucolici paesaggi di montagna.
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A p.16 Una veduta del Muzeum Susch Bieraria e Bieraria Veglia © Stefano Graziani for Muzeum Susch, Art Stations Foundation CH A p.18 Heidi Bucher, Herrenzimmer, 1977-79 © Paweł Kibitlewski for Muzeum Susch, Art Stations Foundation CH A p.19 Mirosław Bałka, NARCISSUSSUSCH, 2018 © Stefano Graziani for Muzeum Susch, Art Stations Foundation CH Dettaglio della Bieraria Muzeum Susch - Grotto © Stefano Graziani for Muzeum Susch, Art Stations Foundation Dettaglio d’archittettura © Stefano Graziani for Muzeum Susch, Art Stations Foundation CH.
MUZEUM SUSCH Surpunt 78 7542 Susch www.muzeumsusch.ch
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L’agenda
CARL WEIDEMEYER 1882-1976 Tra modernismo e Bauhaus 02.03 – 12.05.2019 Museo Castello San Materno via Losone 10 6612 Ascona +41 91 759 81 60 www.museoascona.ch
FACTORY 27.10.2018 – 31.03.2019 LAWRENCE CARROLL PHOTOGRAPHS 18.05 – 01.09.2019 Fondazione Rolla Rolla.info la Stráda Végia (ex via Municipio) 6837 Bruzella +41 77 474 05 49 www.rolla.info
MEMORIA DEL SUBLIME Il paesaggio nel secolo XXI 23.03 – 04.08.2019 Museo Civico Villa dei Cedri Piazza San Biagio 9 6500 Bellinzona + 41 91 821 85 20 www.villacedri.ch
TATSUO MIYAJIMA WORKS ON PAPER 1995 – 2018 02.02 – 06.04.2019 MARTIN DISLER dal 13 aprile 2019 Buchmann Lugano Via Della Posta 2 6900 Lugano +41 91 980 08 30 www.buchmanngalerie.com
FRANCO GRIGNANI (1908-1999) Polisensorialità fra arte, grafica e fotografia
BLIND DATE#5 LUCA VEUILLET + AMBRA VIVIANI 07.04 – 04.05.2019
17.02 – 15.09.2019
COLLETTIVA DI SCULTURA 12.05 – 08.06.2019
m.a.x.museo Via Dante Alighieri 6 6830 Chiasso +41 91 695 08 88 www.centroculturalechiasso.ch
Sonnenstube @ Morel Via Antonio Adamini 4 6900 Lugano +41 75 407 38 04 www.diesonnenstube.ch
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Per gli orari di apertura si prega di contattare i musei e le gallerie o di consultare il loro sito.
KP BREHMER
WUNDERKAMMER
22.03 – 14.06.2019
30.03 – 29.05.2019
Galleria Allegra Ravizza Via Nassa 3A 6900 Lugano
Studio Dabbeni Corso Pestalozzi 1 6900 Lugano
+41 91 224 31 87 www.allegraravizza.com
+41 91 923 29 80 www.studiodabbeni.ch
SURREALISMO SVIZZERA 10.02 – 16.06.2019 HODLER - SEGANTINI GIACOMETTI Capolavori della fondazione Gottfried Keller 24.03 – 28.07.2019 MASI Lugano (LAC) Piazza Bernardino Luini 6 6900 Lugano +41 58 866 42 00 www.masilugano.ch
L’ACQUA E LE SUE FORME 05.04 – 21.09.2019 Galleria Canesso Lugano Piazza Riforma 2 6900 Lugano +41 91 682 89 80 www.galleriacanesso.ch
MARTA MARGNETTI Se Q allora P + MARTA PIEROBON Everydayness + LAURA BOTT Corps Celests 15.03 – 04.05.2019 Galleria Daniele Agostini Via Cattedrale 11 6900 Lugano +41 76 452 81 87 www.danieleagostini.ch
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UN TESORO RITROVATO Nuove opere dalla collezione Brignoni 15.02 – 16.06.2019 JE SUIS L’AUTRE Giacometti, Picasso e gli altri Il Primitivismo nella scultura del Novecento 07.04 – 28.07.2019 Museo delle Culture Lugano Villa Malpensata Via Giuseppe Mazzini 5 6900 Lugano +41 58 866 69 64 www.mcl.lugano.ch
PIERO GUCCIONE LA PITTURA COME IL MARE 07.04 – 30.06.2019 Museo d’arte Mendrisio Piazzetta dei Serviti 1 6850 Mendrisio +41 58 688 33 50 www.museo.mendrisio.ch
TERES WYDLER ACCUMULATION & TRANSMUTATION 25.11.2018 – 28.04.2019 Fondazione d’Arte Erich Lindenberg Museo Villa Pia Via Cantonale 24 6948 Porza +41 91 940 18 64 www.fondazionelindenberg.org
LANDSCAPE AND STRUCTURES Un inventario personale di Jürg Conzett, fotografato da Martin Linsi 12.04 – 07.07.2019 Teatro dell’architettura, USI via Turconi 25 6850 Mendrisio +41 58 666 58 67 www.arc.usi.ch/tam
CARLO STORNI (1738 - 1806) PITTORE E “COLORARO” SVIZZERO A ROMA 14.04 – 25.08.2019 Pinacoteca cantonale Giovanni Züst Piazza Santo Stefano 6862 Rancate +41 91 816 47 91 www.ti.ch/zuest
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Mirabilia Fiere TEFAF MAASTRICHT
ART BASEL HONG KONG
MIART MILANO
16-24.03.2019
29-31.03.2019
05-07.04.2019
ART BRUSSELS
ARCO LISBOA
25-28.04.2019
16-19.05.2019
Mostre DER JUNGE PICASSO BLAUE UND ROSA PERIODE 03.02 – 26.05.2019 Fondation Beyeler, Basilea
GLANZLICHTER DER GOTTFRIED KELLERSTIFTUNG 14.02 – 22.04.2019
ANTONELLO DA MESSINA DENTRO LA PITTURA 21.02 – 02.06.2019 Palazzo Reale, Milano
Landesmuseum Zürich
LEONARDO DA VINCI LA SCIENZA PRIMA DELLA SCIENZA 13.03 – 30.06.2019
FRANZ WEST 20.02 – 02.06.2019 Tate Modern, Londra
HARALD SZEEMANN: MUSEUM OF OBSESSIONS 26.02 – 26.05.2019 Castello di Rivoli, Torino
Scuderie del Quirinale, Roma
ELLSWORTH KELLY
LYGIA PAPE
27.02 – 27.05.2019
28.03 – 21.07.2019
Centre Pompidou, Parigi
Fondazione Carriero, Milano
SHEELA GOWDA REMAINS 04.04 – 15.09.2019 Pirelli HangarBicocca, Milano
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Im pres sum Rivista trimestrale cartacea fondata a Lugano nel 2014, d’Arte è diffusa gratuitamente in una selezione di gallerie d’arte e di musei ticinesi e all’Istituto Svizzero di Milano. È uno strumento di turismo culturale legato alle arti visive. facebook.com/darterivista issuu.com/darterivista/docs
DIRETTORE & EDITORE Daniele Agostini daniele@darte.ch
PUBBLICITÀ & ADVERTORIAL Stefano Menichini hello@darte.ch
DIREZIONE ARTISTICA & GRAFICA Muriel Hediger
IN COPERTINA Veduta dell’interno del Muzeum Susch con un dettaglio dell’opera di Monica Sosnowska intitolata Stairs, 2016-2017 © Conradin Frei
PROGETTO GRAFICO Ennes Bentaïba CONTRIBUTI Daniele Agostini Nicholas Costa
SCRIVETECI! Per contattarci o semplicemente dirci Ciao! hello@darte.ch
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