design diffusion bagno e benessere
progetto CoVer antraX, Che intrigante proFiLo Le interViSte perSone a ConFronto
metropolitan tile trend bed & show
DDB Design Diffusion Bagno Rivista bimestrale anno VII n.69 luglio-settembre 2013 Italian/English edition Taxe percue (tassa riscossa) uff. CMP/2 Roserio_MI Sped. a. p. 45% Decreto legge 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, DCB Milano e 5,00 (Italy only) - A e 17,60 - F e 9,80 D e 10,50 - GR e 9,00 - P e 8,40 E e 8,00 - GB BP. e 5,70 - N NKr. 100,00 S SKr. 108,00 - CH SFr. 14,50
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Xsommario
ddbB 69 luglio/agosto/settembre 08 Progetto coverXAntrax
I profili 12 IrsapXUn incontro di saperi 30 IdeagroupXL’impatto di un’idea 32 LasferzaXOltre i confini del bagno
Le interviste 14 ZucchettiXQuando tutto è su misura 16 GianturcoXLo Zen e l’arte della fluodinamica 18 FerrariniXFra visioni e numeri 20 Cielo CeramicheXL’ottimismo di chi innova 22 Forrest DesignXLa musica del designer 26 Newform XCogliere la forma 28 Ceramica FlaminiaXLa sintesi è nell’oggetto. Quello giusto… 29 Studio 4eXSiamo esploratori di forme
I progetti 34 Studio ApostoliXDue fratelli, due stili 38 Leonardo MachedaXLa tradizione che rivive 42 BulthaupXGli spazi ripensati 44 Manor HouseXStable House 48 Capri HotelXCapri Suite 52 Contract worldXPublic Toilet Tour
Le visioni 60 Marike AndewegXArabesque di colori 62 PiuarchXDolce è la luce
Le tendenze 70 casa dolce casaXHome sweet home 72 CeramicaXMetropolitan tile trend 82 Design Daily WaterXNews dal mondo 97 NewsXLibri 98 MagazineXAziende
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Direttore ResponsabileXCarlo Ludovico Russo RedazioneXClaudio Moltani c.moltani@ddworld.it Progetto e Realizzazione GraficaXFabio Riccobono - f.riccobono@ddworld.it CollaboratoriX Francesca Russo, Francesca De Ponti, Barbara Delmiglio, Chiara Naldini, Elviro Di Meo, Mary Marchesano, Daniela Bonaretti Casa EditriceXDDW S.r.l. Design Diffusion World via Lucano 3 - 20135 Milano T 02 55 16 109 F 02 54 56 803 www.designdiffusion.com - www.designdiffusion.tv PubblicitàXDDA S.r.l. Design Diffusion Advertising via Lucano 3 20135 Milano T. 02 54 530 09 F. 02 54 568 03 dda@ddadvertising.it AmministrazioneXNorberto Mellini Ufficio TrafficoXDaniela D’Avanzo - Barbara Tommasini d.davanzo@ddadvertising.it Ufficio abbonamentiX Office Numero Verde 800 318216 Poste Italiane spa Spedizione in abbonamento postale 45% decreto legge 353/2003 (conv in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1, LO/MI Registrazione Tribunale di Milano n. 140 del 16 marzo 2001 Fotolito e StampaXColor Art S.r.l. Rodengo Saiano (Bs) - colorart@colorart.it CODICE ISSNX1592-3452 Design Diffusion World comprende le testateX DDN Design Diffusion News, OFARCH, Cucine International, DHD Hospitality, DDB Design Diffusion Bagno, D Lux, Avant Garde Design Selection Köln, Italian Design Selection Milano, DDN guide, Casa Di
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Xeditoriale
Una fusione non fa primavera, ma è un bel segnale. Arrivata ufficialmente agli inizi di agosto, la notizia relativa all’unione fra Samo e Inda sembra proprio smuovere, in senso positivo, non solo il settore dell’arredobagno. Da questa unione, nascerà un gruppo integrato con un fatturato atteso di circa 100 milioni di euro, che intende proporsi (mantenendo le rispettive identità aziendali e distributive) fin da subito in una posizione di leadership europea. A questa interessante novità, fa subito seguito, e il contesto non è certo casuale, il Cersaie, manifestazione che la nostra casa editrice seguirà nella piena interezza delle sue pubblicazioni. E dalla quale ci si aspetta una precisa indicazione di come sarà l’andamento del mercato a breve/medio termine. Qualche segnale, captato qua e là prima delle chiusure estive, ha messo di buon umore molte persone. Seguiranno le rassegne dell’edilizia, da Bologna e Milano, senza omettere Parigi. E queste saranno sicuramente le cartine di tornasole per verificare se quei segnali si potranno trasformare in un vero e proprio trend. Insomma, la fiducia sembra aver trovato qualche sponda. Da parte nostra, saremo presenti e puntuali nell’informazione. Come sempre. Buona lettura Claudio Moltani
progetto coverXantrax A cura di Claudio Moltani
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JJJ FLUIDO, LEGGERO, SOTTILE‌MA Ăˆ UN VERO E PROPRIO ELEMENTO ARCHITETTONICO. E’ HITI, IL NUOVO ELEMENTO RADIANTE DI ANTRAX IT Hiti è il nuovo radiatore disegnato da Simone Micheli per Antrax IT. E’ costituito da una piastra ovale in alluminio di 3 mm di spessore e può essere installato in verticale in orizzontale o collocato ad angolo. In quest’ultima conformazione il radiatore si trasforma in elemento architettonico in grado di cambiare l’aspetto del volume in cui viene collocato nascondendo gli angoli e conferendo un aspetto uido e futuribile allo spazio. Per il suo design contemporaneo Hiti è ideale all’interno di moderne abitazioni e soďŹ sticati hotel. La piastra in acciaio che lo caratterizza è collegata all’impianto grazie ad un sistema ad incasso e, grazie a questo accorgimento progettato da Antrax IT, il radiatore sporge dalla parete solo 4,5 cm. Le sue dimensioni sono di 200x48 cm. A Simone Micheli abbiamo chiesto quale percorso ha seguito, concettualmente e progettualmente, per arrivare questo prodotto molto uido e leggero, un elemento radiante che sporge dalla parete di solo 4,5‌ “Il primo pensiero è stato quello di avvicinare la dimensione visiva e funzionale di Hiti al mondo della semplicitĂ ! Ho immaginato di creare un nuovo compagno domestico e non solo, con caratteristiche tecnologiche ed estetiche altre, capace di divenire una vera e propria delicata, visibile/ invisibile icona dai uidi proďŹ li. Le caratteristiche tecniche, congiuntamente alle inďŹ nite possibilitĂ di composizione rendono questo elemento radiante, dall’intrigante proďŹ lo, incredibilmente essibile e performanteâ€?.
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VICTOR VASILEV È IL DESIGNER CHE PER ANTRAX HA FIRMATO
IL PROGETTO DEL RADIATORE FLAPS, REALIZZATO IN ALLUMINIO
RICICLABILE E AD ALTA EFFICIENZA TERMICA
UN DETTAGLIO DI 4 MILLIMETRI Flaps è il nuovo radiatore di Antrax disegnato da Victor Vasilev. L’idea di questo progetto nasce dall’osservazione delle forme e del funzionamento del calorifero a piastra. La ‘pulizia’ formale del calorifero scompare nel momento in cui viene aggiunto l’accessorio necessario per agganciare una salvietta o l’accappatoio. Flaps, realizzato interamente in alluminio riciclabile ad alta efficienza termica, è caratterizzato da una piastra dallo spessore di 4 mm, interrotta da flaps (‘pieghe’) da cui il radiatore prende il nome e che servono da portasalviette. Disponibile nelle misure 171 x 35 e 201 x 35 e nella versione elettrica, può essere realizzato in oltre 200 varianti cromatiche. Incuriositi dalle sue caratteristiche, abbiamo rivolto alcuine domande all’azienda. Flaps, molto semplice (e bello) nel concept, ma quelle pieghe sono state una difficoltà tecnica? E come è stata affrontata? La bellezza di questo radiatore sta nella sua semplicità e pulizia del design, era quindi importante lavorare sui dettagli. Il radiatore è costituito da una piastra in alluminio, dallo spessore di 4 mm, unita ad
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un corpo in profilato estruso, anche questo di alluminio, che ne costituisce il circuito d’acqua collegato all’impianto di riscaldamento. Dovevamo rendere praticamente invisibile l’unione delle due componenti esaltando lo spessore e la pulizia della parte frontale. La cura del dettaglio, come gli spigoli raggiati e la determinazione delle sporgenze delle alette (Flaps) e il corretto dimensionamento, è stato oggetto di studi e di prove che hanno portato al risultato finale. Duecento varianti di colore… in pratica un “su misura cromatico”: anche qui, come viene affrontato, in produzione/verniciatura, un servizio così esaustivo? Grazie alla tecnologia utilizzata, all’ottimizzazione organizzativa e alle maestranze capaci e costantemente aggiornate, la variabilità cromatica, rappresenta uno dei nostri punti di forza.
Grazie alla nostra impostazione dei cicli di produzione, siamo in grado di far fronte a picchi di variabile cromatica che vanno dal 30% al 70% rispetto allo standard Bianco senza ripercussioni sui tempi di consegna. Quale il mercato di riferimento per Flaps, residenziale o contract? Flaps è uno scaldasalviette ideato per essere una valida alternativa al classico scaldasalviette tubolare, con il vantaggio di avere una larghezza molto contenuta assicurando, così, la sua collocazione in qualsiasi ambiente bagno. Nato per un ambiente bagno domestico, grazie alle originali alette, trova una valida collocazione anche nel mondo contract, sia nelle strutture alberghiere, dove le alette fungono da ottimo sistema di stoccaggio per gli asciugamani, sia nelle SPA, dove funzionalità, minimalismo ed estetica si fondono in un unico pezzo.
proямБliXirsap Testo di Claudio Moltani
QUANDO UNA REALT├А ORGOGLIOSAMENTE INDUSTRIALE E ITALIANA COME IRSAP INCONTRA LA SINTESI STILISTICA DI UN MAESTRO DEL DESIGN QUALE ├И ANTONIO CITTERIO, IL RISULTATO NON PU├Т CHE ESSERE UN PRODOTTO DEL TUTTO IMPECCABILE, DAL PUNTO DI VISTA ESTETICO E FUNZIONALE.
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In occasione del Cersaie, si concretizza dunque il rapporto fra Irsap e Antonio Citterio. Un incontro che ha dato come primo risultato una linea di corpi scaldanti rigorosamente di vero design. Elementi dove è facile, quasi intuitivo, riconoscere tutta la sapienza di questo industrial design, universalmente riconosciuto fra i maggiori protagonisti del Made in Italy. D’altronde, l’accuratezza dei dettagli, lo studio attento delle forme (e delle loro destinazioni d’uso), le linee sempre semplici e pulite, sono alcune delle peculiarità riconosciute nelle opere di Antonio Citterio. Il punto di partenza di questo progetto è l’importanza che l’ambiente riveste nella cultura dell’abitare, ed è così che nasce la linea Step, interpretata in tre diversi modelli nelle finiture cromo lucido, cromo brunito, cromo opaco e bianco perla. Si tratta di radiatori verticali, integrabili perfettamente in ogni ambiente, grazie alla gamma di 9 modelli; di radiatori orizzontali, ideali nell’istallazione sopravasca, disponibili in 4 modelli, e di un’ampia gamma di radiatori da bagno, disponibili in 9 modelli sia nella versione idraulica che in quella elettrica. La configurazione formale di tutti i modelli si integra perfettamente nello spazio abitativo, trasmettendo un’istintiva sensazione di comfort in ogni ambiente nel quale vengono inseriti grazie al design con cui sono stati concepiti.
DALL’INCONTRO FRA ANTONIO CITTERIO E IRSAP NASCE
LA COLLEZIONE DI CORPI SCALDANTI STEP, DISPONIBILE IN TRE DIVERSI MODELLI
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intervisteXzucchetti Testo di Claudio Moltani
IL GRUPPO ZUCCHETTI.KOS, LEADER NEL PANORAMA DEL BATHROOM DESIGN, DA MOLTI ANNI Ăˆ PROTAGONISTA DI NUMEROSE REALIZZAZIONI ARCHITETTONICHE IN TUTTO IL MONDO, ED Ăˆ IN GRADO DI OFFRIRE UNA PROPOSTA BAGNO COMPLETA E UNICA, CHE UNISCE LA CURA SARTORIALE DEI DETTAGLI AD UNA PRODUZIONE INDUSTRIALE. OLTRE A RUBINETTERIA, LAVABI, VASCHE, BOX DOCCIA DI ULTIMA GENERAZIONE, ACCESSORI E COMPLEMENTI, LA COLLEZIONE Ăˆ STATA AMPLIATA ANCHE CON PRODOTTI PER L’OUTDOOR. Da quasi 10 anni esiste all’interno dell’azienda una divisione dedicata al Contract, guidata da Marco Zucchetti, che segue da vicino tutti i progetti, dall’ hotellerie, al residenziale, alle spa, al settore nautico, ecc. Si tratta di un servizio essibile, attento ed aggiornato, che va ben oltre la semplice fornitura di prodotto. La necessitĂ di misurarsi con esigenze estetiche e funzionali diverse da quelle del mercato della produzione in serie, è un’opportunitĂ per migliorare e aggiornare di continuo il know-how tecnologico dell’azienda. Zucchetti.Kos afďŹ anca soluzioni custom-made, in conformitĂ con le piĂš aggiornate normative nazionali ed internazionali ad un servizio completo di assistenza e consulenza tecnica pre e post vendita rivolto a progettisti, designer e committenti. Il Gruppo Zucchetti.Kos è inoltre presente in moltissimi hotel in Italia e all’estero come il design hotel ME di Londra, progettato dallo studio Foster+Partners, una realizzazione che evidenziamo nelle immagini di queste pagine. Al responsabile della Divisione Contract, Marco Zucchetti, abbiamo posto alcune domande, per capire la situazione del momento.
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Quando e perchè è nata la divisione contract? Dopo moltissimi anni in cui la nostra societĂ ha lavorato nel settore contract attraverso l’organizzazione commerciale, nel 2004 si è sentita la necessitĂ di organizzare una vera e propria divisione che fornisse prestazioni coordinate di consulenza e servizi pre e post vendita, per afďŹ ancare i molti player che gravitano attorno alla costruzione di hotel, complessi residenziali o progetti nel mondo nautico. Mettendo a frutto la grande esperienza di oltre 80 anni sui mercati internazionali, oggi siamo in grado di rispondere a qualsiasi richiesta di prodotto, sia dal punto di vista tecnico che di design. Possiamo anche essere parte attiva nella scelta dei prodotti, suggerendo soluzioni, proponendo abbinamenti tra le proposte dei nostri due marchi Zucchetti e Kos. Quanto “pesaâ€? la divisione contract all’interno del fatturato/gruppo? Il fatturato derivato dal settore contract è in costante crescita e nell’ultimo anno ha rappresentato circa il 30% del fatturato globale del gruppo. Quali sinergie si sviluppano con l’azienda? Sono
molte le sinergie che possiamo sviluppare con il cliente contract: proporre una tipologia di prodotto ma anche sviluppare personalizzazioni estetiche o tecniche: dalle vasche “su misuraâ€?, alla rubinetteria con il logo dell’hotel, dalla trasformazione di accessori per esigenze speciďŹ che, alla realizzazione di prodotti su richiesta. Molti prodotti che sono nati da richieste contract sono poi entrati nei cataloghi Zucchetti e Kos. Il rapporto con i designer... che differenze fra progetti dedicati al contract e quelli residenziali? Possiamo dire che nei progetti contract si arriva ad un dettaglio molto spinto, si tratta di contratti quasi ‘chiavi in mano’ dove si giunge a deďŹ nire ďŹ no al porta spazzolino. In ambito residenziale come divisione contract entriamo nei progetti di condo building o similari che vengono realizzati all’estero, dove comunque bagni e cucine vengono fornite come strutture ďŹ sse, quindi in questo caso la scelta degli ultimi dettagli viene lasciata poi agli acquirenti ďŹ nali. Diversa invece la situazione in Italia dove in grandi interventi di real estate (City Life e Porta Nuova a
Milano tanto per citare i più importanti) siamo presenti tra le proposte di capitolato, dove comunque la scelta ultima viene sempre lasciata al cliente finale, che può optare per varie linee. Possiamo immaginare/parlare di tendenze anche nel contract? Assolutamente sì, a seconda delle tipologie di hotel si inseriscono ben determinate tipologie di prodotto, in un hotel tradizionale difficilmente viene scelta una rubinetteria in stile minimal e viceversa. In alcuni zone, come i paesi dell’Est Europa o gli stati centrali degli USA, lo stile classico è ancora imperante, mentre ad esempio in Italia, UK, Francia gli hotel di design sono decisamente più in voga. Il segreto per noi è avere sempre il prodotto/abbinamento giusto da offrire. Con i marchi Zucchetti e Kos possiamo proporre un bagno completo ed oggi abbiamo aggiunto anche prodotti specifici per l’outdoor wellness. E infine, quale designer/architetto l’azienda vorrebbe avere “assolutamente” per un suo progetto, e perchè? Lavoriamo con i migliori studi di progettazione, specializzati nel contract, in tutto il mondo. La cosa è estremamente stimolante, perchè sono realtà molto dinamiche e all’avanguardia. Abbiamo partecipato a progetti di Norman Foster, Jean Wilmotte, Matteo Thun, Jacque Garcia, Zaha Hadid, Adam Tihany, Daniel Libeskind, Richard Mayer e lavoriamo con i grandi studi specializzati in contract come HBA, Richmond, Make e Wilson Associates… e me ne sono sicuramente dimenticati molti! Ogni nuovo contatto ci permette di arricchire la nostra esperienza ed il nostro know how, di comprendere nuovi punti di vista, nuove esigenze legate magari a culture differenti, di pensare allo sviluppo di nuovi prodotti. Se proprio devo fare un nome… mi sarebbe piaciuto moltissimo lavorare per un progetto di Frank Lloyd Wright, le sue architetture sono state estremamente all’avanguardia, ma sempre in armonia con la natura e l’ambiente circostante!
MARCO ZUCCHETTI, RESPONSABILE DIVISIONE CONTRACT DEL GRUPPO; E GLI AMBIENTI BAGNO DEL DESIGN HOTEL ME DI LONDRA
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intervisteXgianturco Testo di Claudio Moltani
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NON CE NE VOGLIA IL BUON ROBERT M. PIRSIG, SCRITTORE AMERICANO CHE NEL 1974 PUBBLICĂ’ CON ENORME SUCCESSO LO ZEN E L’ARTE DELLA MANUTENZIONE DELLA MOTOCICLETTA, SE ABBIAMO RIADATTATO IL TITOLO DEL SUO LIBRO PER QUESTA INTERVISTA AL DESIGNER GIULIO GIANTURCO. LO ABBIAMO FATTO PERCHÉ NELLA BIOGRAFIA, E NEL CONTESTO DELLA CHIACCHIERATA AVUTA CON LUI, SIA LO ZEN CHE LA DINAMICA DEI LIQUIDI ASSUMO UN’IMPORTANZA DAVVERO NOTEVOLE. IL PERCHÉ NELLE RIGHE CHE SEGUONO Ventisette anni di professione medica (“specializzazioni in clinica termale e ebologia, dunque – ci dice Gianturco – acqua e tubi, in buona sostanza‌â€?), interrotti da qualche mese sabbatico negli USA e subito seguiti, nel 2007 (“e proprio con le prime avvisaglie della crisi globaleâ€?) dalla decisione di abbandonare la professione medica per abbracciare totalmente quella di designer. Occupazione che, nella realtĂ , Giulio aveva iniziato nel 1995, con BofďŹ , per la quale disegna la collezione Minimal, una linea di rubinetterie totalmente in acciaio inox “che si vende tranquillamente ancora oggiâ€?. Ma il percorso personale e professionale di Giulio riserva ancora delle sorprese, perchĂŠ al suo attivo ci sono una numerosa serie di regate (“e qualche soddisfazioneâ€?), una passione che si lega subito con quella “insopprimibile voglia di assemblare qualsiasi cosa, specialmente le moto, che ho sempre avutoâ€?, e in che modo ce lo ha spiegato proprio Giulio: “con le regate, si entra, anche, in un mondo altamente tecnico, pieno di professionalitĂ , manualitĂ , scelta, ricerca e sperimentazione di materiali‌ un mondo fatto da decine di piccoli laboratori e ofďŹ cine che, letteralmente, assemblano le barche. Logico, quindi, che ne rimanessi affascinato e, soprattutto, coinvolto, al punto di sperimentare in prima persona soluzioni e prodotti in base alle mie esigenze del momentoâ€?. A un certo punto, però, anche le regate ďŹ niscono‌ “SĂŹ, a un certo punto l’etĂ inizia a dettare l’agenda, e mi ritrovo con tanti bei contatti con quelle ofďŹ cine e con gli artigiani. Pur continuando a svolgere la mia professione medica, grazie a quei contatti inizio a realizzare qualche oggetto, solo per me, inizialmente; poi gli amici, incuriositi, iniziano a commissionarmi qualche lavoro, ed ecco che questo hobby, o meglio questa passione per l’assemblaggio, piano piano viene ad assumere un ruolo sempre
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più importante, e impegnativo”. E a quel punto, immaginiamo, sorge una fatidica domande: e allora che fare? “E’ esattamente quello che mi sono chiesto nel 2007. Per… favorire una risposta, mi sono preso un periodo sabbatico negli USA e, al ritorno, e proprio con l’inizio della crisi finanziaria, la decisione era presa. Designer a tempo pieno. Ma, e mi piace sottolinearlo, designer alle… mie condizioni”. Che sarebbero? “Che potessi continuare a stare con le mie idee, con i miei progetti, con le mie esigenze. E questo è un punto che vorrei chiarire. Tutto, ma proprio tutto, nasce proprio dai miei bisogni, e forse uno degli esempi più esemplificativi è l’estintore (Fire, lo vediamo nell’immagine, n.d.r.) che avrei sempre voluto avere a portata di mano, e non nascosto dietro una pila di oggetti tanto da renderlo poi introvabile! Ecco dunque un estintore che io chiamo… da caminetto, da mettere in bella vista e a portata di mano. Lo stesso potrei dire di Two (il ventilatore disegnato nel 2010 per Cea), che mi è costato tre anni di lavoro ma che ha dato delle bellissime soddisfazioni. Vede, io non disegno, io schizzo e prototipo, e devo dire che in questo mi ha aiutato tantissimo la professione medica e le due specializzazioni, e questo approccio ‘assembleare’, sperimentale, materico è davvero la mia cifra, in ogni progetto per qualsiasi azienda. Solo con le mie idee vuole anche dire che non voglio essere appesantito da una struttura, e dai suoi costi, e questo mi permette di poter selezionare le (tantissime, davvero) offerte che mi arrivano dalle aziende”. Sempre nell’ambito del bagno? “Diciamo che ad oggi il bagno mi riserva grandi soddisfazioni, e sicuramente presenterò qualche novità nel settore”. Rimaniamo nel bagno, allora, e parliamo di Rexa Design e di Ergo_nomic… “Il rapporto con Rexa è nato perché l’azienda voleva farmi studiare e proporre un… qualcosa per la vasca da bagno; ci siamo prima, come dire… fiutati, e l’intesa è nata subito, con reciproca soddisfazione, tanto che siamo subito passati all’immaginare una linea completa per il bagno, con l’utilizzo del Corian come materiale principe. Fedele a quel tipo di approccio che ho prima descritto, quelle delle ‘esigenze personali’, ho fin da subito lavorato attorno al concetto di una vasca autosufficiente, dove le manopole di comando si integrassero perfettamente, ed elegantemente, all’interno di appositi spazi, e fossero comodamente raggiungibili da una posizione sdraiata”. Ecco perché il nome di Ergo_nomic… “Certo… la mensola porta oggetti nella doccia, tutti gli accessori per il bagno, anche lo specchio attrezzato sono stati pensati in questa ottica! Devo dire che la duttilità del Corian e l’acciaio inox si sono prestati perfettamente nella realizzazione della collezione”. Ecco, questo il riassunto di una lunga chiacchierata con Giulio Gianturco, che ha toccato anche altre tematiche (il futuro dell’arredobagno, il ruolo del designer e quello del mercato, la necessità di realizzare oggetti che durino nel tempo…), che saranno riprese sicuramente dalla rivista. Tanto, non c’è fretta, non c’è ansia nell’atteggiamento di Giulio. Di questi tempi, è quanto di più vicino possibile ad un’ottica Zen…
L’ESTINTORE FIRE, IL VENTILATORE TWO E, NELLE ALTRE FOTO, LA COLLEZIONE ERGO_NOMIC DI REXA DESIGN. NELL’ALTRA PAGINA, GIULIO GIANTURCO
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intervisteXmario ferrarini Testo di Claudio Moltani
COMPETENZE, ARTIGIANALITÀ, E IL DESIDERIO DI INNOVARE SENZA BADARE AL CONTESTO ED AI COMPETITORS. ECCO LA MIA AZIENDA IDEALE‌ Una lunga chiacchierata con l’industrial design Mario Ferrarini, nella quale si affrontano, bene, tematiche quali il valore dell’artigianalità , del design, ma anche logiche di mercato e analisi della concorrenza. E dove si scopre che l’ambiente bagno è anche‌ divertente
è fondamentale conoscere quali sono le leve competitive di cui dispongono per supportare attraverso le proprie interpretazioni o consigliare soluzioni non consuete. Vedo il termine designer mal interpretato, non disegniamo e arrivederci e grazie, ma siamo dei consulenti a tutti gli effetti che Ti deďŹ nisci “visionarioâ€? e “pragmaticoâ€?... è una valutano con gli imprenditori il o i prodotti da inserire contraddizione o sei riuscito a trovare dei punti in a catalogo e le strategie per il futuro attraverso comune? Sono contento tu voglia approfondire uno considerazioni logiche di posizionamento o nuove dei punti salienti del mio progettare. Analizzando richieste di mercato, analisi della concorrenza e deďŹ cit esiste sempre questa ambivalenza contrastante dove di prodotto da costruire o rivedere. Risulta comunque il ďŹ ne è domare la creativitĂ ragionando su soluzioni delicato e non semplice entrare in tali meccanismi, che nascono svincolate da preconcetti per poi essere spesso succede rientrino a far parte dei processi ďŹ nalizzate in prodotti industriali. Sottolineo sia personali per ideare e supportare un prodotto da fondamentale la soddisfazione del cliente ancor prima presentare ad un nuovo cliente. della mia per cui un prodotto deve parlare di numeri Nei tuoi lavori emerge una certa attenzione e il cliente deve essere soddisfatto di questi numeri. all’artigianalitĂ , alla cura del dettaglio, all’utilizzo Per questo motivo la ďŹ era non è ancora un vero e di “vecchieâ€? tecniche costruttive... abbiamo visto proprio successo (sottolineo tale aspetto in quanto giusto? L’Italia è un territorio proliďŹ co di distretti spesso mi si chiede come mai manifesti un limitato artigiani ricchi di grande fascino e tradizione. entusiasmo per i nuovi prodotti). Il tutto nasce quindi L’aspetto oggi interessante è recuperare sicuramente nella totale libertĂ ma la stessa non vive in quanto non tali altissime competenze per canalizzarle verso realtĂ stiamo compiendo arte ma applichiamo, attraverso piĂš industriali, cogliere quindi i processi e ottimizzarli metodi e processi, la concretizzazione dell’esistenza per una produzione seriale. Per citare un’esperienza del prodotto cercando di far coesistere l’equilibrio di passata abbiamo, insieme a Dorelan, realizzato entrambe le parti. un letto interamente in cuoio dove la testata è Sei un industrial design, dunque il rapporto con ragionata recuperando il metodo classico di posatura la produzione dovrebbe essere molto “strettoâ€?... portando in tensione il cuoio stesso e ďŹ ssandolo anche nella tua esperienza? Nonostante la successivamente ad una struttura in metallo. difďŹ coltĂ nell’entrare nei meccanismi delle aziende Soluzione totalmente privo di imbottitura, dove il
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notorietà di questi brand viaggia di pari passo con le altissime competenze di cui dispongono e il desiderio percepibile di innovare senza badare al contesto e agli eventuali competitors. Questo aspetto forse scontato è un valore molto importante per creare una vera identità distinguibile e duratura. Le strutture sono comunque molto differenti per cui in alcune situazioni mi rapporto ad un’unica persona, in altre il confronto necessità di meeting differenziati che inizialmente possono crearti in parte confusione ma sono necessari per far coesistere in un unico prodotto tecnologie, di conseguenza ruoli, molto diversi. Se dovessi descrivere sinteticamente queste tre realtà direi: Jacuzzi sinonimo di competenza, di concreto realismo e grande umanità; Antonio Lupi precursore formidabile dotato di grande capacità innovativa e
comfort viene garantito dall’elasticità minima del materiale che crea al tocco il tipico “effetto tamburo”. Hai descritto l’ambiente bagno come “divertente”... ci puoi spiegare? La maggior parte della mia produzione nei primi anni di attività è legata sicuramente a questo ambito dove ho realizzato per Antonio Lupi diversi progetti sul tema bagno inclusi camini a legna ed etanolo. Contemporaneamente si è consolidato il rapporto con Jacuzzi grazie al successo del box Frame ora declinato in una versione maggiorata con un occhio più orientato alle spa e alle wellness area o al residenziale di lusso. Credo ognuno di noi abbia poi delle predisposizioni verso certe tematiche, già all’università proposi una tesi che indagava questo spazio attraverso un progetto innovativo che dimostrava, attraverso l’analisi del passato e una riorganizzazione delle funzioni, il paradosso di poter vivere in un bagno. Ad oggi credo
ancora sia un progetto molto interessante in termini di ricerca ed indagini del comportamento e relazioni con gli oggetti. Da Jacuzzi a Poltrona Frau fino a Antonio Lupi... tre diversissime realtà, che spaziano dalla compartimentazione della multinazionale alla “creatività spinta”... dove si sei trovato più a tuo agio? O, invece, passi tranquillamente da uno “stile di lavoro” all’altro? In linea generale per formazione credo sia riduttivo limitare il proprio campo di applicazione al furniture ma spaziare stimolandosi in settori molto diversi dove il concetto di design spesso è meno inflazionato e a questo scopo sto programmando per il prossimo futuro nuovi rapporti professionali. Riguardo alle collaborazioni citate posso dire che per tutte percepisco una profonda conoscenza del saper fare. Seppur in maniera molto distinta l’indubbia
Poltrona Frau dove l’alchimia solidale ed il rispetto coesistono in un luogo dal fascino unico. Ogni esperienza ha una propria anima, metodo, gusto, carattere, che riscontro nella maggior parte delle mie esperienze come ancora in Bitossi Ceramiche, Dorelan, Living Divani e Crassevig recentemente conosciuti e dove apprezzo molto la pacatezza ma incisività del suo giovanissimo imprenditore.
A SINISTRA, MARIO FERRARINI E IL CAMINO SKEMA DI ANTONIO LUPI; IN QUESTA PAGINA, SOPRA IL LETTO GISELLE DI POLTRONA FRAU, FRAME DI JACUZZI E LA SEDIA MIXIS DI CRESSEVING
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intervisteXcielo ceramiche Testo di Claudio Moltani
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SIAMO OTTIMISTI, L’AZIENDA CRESCE, RIBADIAMO UN FORTE LEGAME TERRITORIALE, I NOSTRI PRODOTTI SONO PREMIATI, AL CERSAIE PRESENTIAMO DELLE IMPORTANTI NOVITÀ E STIAMO LAVORANDO, E DUNQUE INVESTENDO, SU QUALCOSA DI DAVVERO INUSUALE CHE RIGUARDA UNO DEI CINQUE SENSI‌
Fino a qualche anno fa, risposte come queste erano all’ordine del giorno. Oggi, sono da evidenziare! E lo facciamo, con questa intervista all’A.D. di Cielo, Alessio Coramusi
nel rapporto profondo con il territorio di Civita Castellana. E’ un distretto, ricco di tradizione e di capacitĂ manifatturiera, luogo dal quale abbiamo tratto il nostro know-how e che oggi costituisce il terreno fertile nel quale coltivare e raccogliere Al quale abbiamo subito chiesto un fermo immagine i frutti di un percorso che ha da sempre puntato sulla situazione del mercato pre-Cersaie per sull’eccezionalitĂ e l’innovazione. l’azienda. “Stiamo vivendo un momento di grande La fortissima attitudine verso prodotti di design, soddisfazione e registriamo trend di crescita positivi. industriali ma ben lontani dall’omologazione, Ci troviamo nel pieno di quella che possiamo deďŹ nire improntati ad un concetto evoluto di hand made una vera “rivoluzioneâ€? in atto, estesa a tutti i livelli italiano, è testimoniata anche dai numerosi produttivi e di immagine, che si è giĂ concretizzata riconoscimenti che abbiamo conseguito: dalla grazie agli ingenti investimenti che abbiamo sostenuto pubblicazione nell’ADI Design Index 2012 al Good soprattutto negli ultimi anni in ambito tecnologico, dei Design Award 2012, dalla nomina per il German Design materiali, nel rinnovamento della struttura produttiva, Award 2013 al Red Dot Award: Product Design 2012â€?. nella realizzazione di nuove linee e nella scelta di Un accenno alle novitĂ di prodotto. “Fra le ultime lavorare con alcuni tra i piĂš affermati architetti e novitĂ non posso non citare il progetto L’Invenzione designer su scala internazionale. Tra questi Marco Piva del Colore, nato dall’idea di reintrodurre il colore – la piĂš recente delle nostre collaborazioni - Claudio nell’ambiente bagno. Non il colore forte e sgargiante Silvestrin, i 5.5 designers e Karim Rashid. La mission degli anni Settanta, non l’immagine Pop di uno spazio che portiamo avanti ogni giorno è quella di farci sempre iper-decorato, ma i colori pastello, capaci di dare piĂš portavoci di quei valori che contraddistinguono all’ambiente quell’idea di naturalitĂ , di sostenibilitĂ e l’eccellenza del “fareâ€? italiano: la qualitĂ del design, la di eco-compatibilitĂ che caratterizza oggi molti degli selezione dei materiali migliori, la cura di ogni dettaglio, spazi della casa. Abbiamo avviato pertanto un’attenta la conoscenza e il sapiente utilizzo dell’artigianalitĂ ricerca sui colori e le tattilitĂ della terra e degli elementi insieme alla ricerca costante tra forma e funzione. vegetali che ha portato alla nascita di 12 inedite A questi si aggiunge la forte volontĂ di ribadire e tonalitĂ , frutto di un’attenta e laboriosa ricerca alla difendere la nostra identitĂ territoriale che si alimenta quale il nostro dipartimento R&S ha dedicato oltre 12
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mesi di lavoro per riprodurre fedelmente le tonalità delle pietre, dei cementi, delle rocce, degli alberi e delle foglie. Finiture uniche per una suggestione di autentica naturalità, un ritorno al colore che vuol dire sobrietà, ma soprattutto armonia con le immagini e l’abitare nella natura. Altra importante novità, che presenteremo in anteprima al prossimo Cersaie, è Fluid, la nuova collezione firmata da Marco Piva. Una linea completa di lavabi e sanitari, freestanding, da appoggio, a terra e sospesi. Un progetto, come ben evoca il nome, “fluido” e dinamico che attraverso la sua plasticità regala alla ceramica una valenza scultorea, a testimoniare ancora una volta la superlativa capacità di CIELO nella lavorazione di questo materiale. Dalla rinnovata collaborazione con i 5.5 ed il loro grande estro creativo sono nati invece Slot, Ball e Mini Ball, una “nuova generazione” di orinatoi fortemente connotata, all’insegna dell’ironia. Il design versatile insieme alla massima possibilità di customizzazione rende queste collezioni, come del resto tutta la nostra produzione, ideali sia per ambienti residenziali sia contract”. Uno sguardo sul futuro… “Guardiamo al futuro con ottimismo. La progettazione di nuove linee procederà sempre di pari passo con lo studio e la ricerca sui materiali, sulla sperimentazione di compositi e nuove tattilità. Stiamo anche sperimentando, e questa è
la grande novità, un’esperienza olfattiva. Possiamo parlare, quindi, di progetti olistici che lavorano sulle percezioni e sulle sensazioni. Continueremo con grande impegno e passione, puntando su una gamma che sempre più si faccia interprete del mondo del progetto con soluzioni custom. Ne è perfetto esempio l’inedito smalto, ispirato ai colori delle terre del Chianti Classico, che abbiamo realizzato ad hoc per la prestigiosa Cantina Antinori e che è stato applicato ai due lavabi freestanding Le Giare posizionati all’interno delle salette degustazione. Anche per lo Starhotels E.c.ho. di Milano abbiamo mostrato la nostra capacità di rispondere perfettamente alle esigenze della committenza fornendo per le stanze da bagno delle camere e delle suite i piatti doccia delle Collezioni Sessanta in Antracite e Venticinque in Marmogres Nero. Entrambe le finiture rievocano nelle cromie e nei materiali un linguaggio eco-friendly in perfetta armonia con la filosofia moderna e green-oriented di questo nuovo 4 stelle, perfetto esempio di ospitalità ecosostenibile”.
IN APERTURA, NELLA FOTO, A SINISTRA ORINATOIO SOSPESO MINI BALL DI CIELO NELLA FINITURA BIANCA E NELLE DIMENSIONI CM 47 X 24 X 50H E A DESTRA ORINATOIO SOSPESO BALL NELLA FINITURA BIANCA E NELLE DIMENSIONI CM 54 X 32 X 59H. ENTRAMBI FIRMATI DAI 5.5 DESIGNERS. SOPRA, IMMAGINE D’INSIEME DELLA COLLEZIONE FLUID DI CIELO FIRMATA DAL NOTO ARCHITETTO E DESIGNER MARCO PIVA. A PARTIRE DA DESTRA, COPPIA DI LAVABI 45 DA APPOGGIO (CM 45 X 45 X H14,5), BIDET SOSPESO (CM 37 X 53 X H37) E VASO SOSPESO (CM 37 X 53 X H37). TUTTI GLI ELEMENTI SONO REALIZZATI NELLA MIGLIORE CERAMICA ITALIANA, QUI NELLA FINITURA BIANCO LUCIDO
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intervisteXforrest design Testo di Mary Marchesano
CHE COS’HANNO IN COMUNE UN PRODUTTORE DISCOGRAFICO E UN PROGETTISTA? DA PRODUTTORE DISCOGRAFICO INDIPENDENTE A GENERAL MANAGER DI FOREST: UN DESIGN TEAM AUTORE DI PROGETTI D’INTERIOR “TAILOR MADEâ€?. Mauro Orlandelli comincia la sua carriera come produttore discograďŹ co negli anni ’90 e diventa famoso in Italia per aver aperto a Milano il ProďŹ le Studio, il primo studio di audio mastering, e per essere precursore delle piĂš avanzate tecniche di audio professionale al servizio degli Artisti musicali italiani e della discograďŹ a. Negli anni successi Mauro amplia la sua professione nell’area del marketing aprendo la prima agenzia di interactive marketing, che attualmente verrebbe chiamata agenzia di digital pr. La Teamworld si occupava della gestione di social network e di azioni di guerrglia marketing per gli Artisti. E’ solo nel 2003 che Mauro comincia a interessarsi di interior design e decide di aprire Costi Design, uno show room a Gallarate che si pone da subito come punto di riferimento per i professionisti e gli Architetti interessati a materiali inusuali e ricercati. Nel 2013 la nuova avventura, Forest, un aggregatore di eccellenze del design e di artigiani, che si pongono al servizio di un modello di real estate sartoriale e di alto profilo. Forest propone una selezione di materiali ricercati ed esclusivi, lavorati e messi in opera da sapienti artigiani, occupandosi di tutte le fasi della progettazione: dal brief iniziale con il cliente alla deďŹ nizione del budget, dalla creativitĂ legata alla fase progettuale, alla consulenza legale e ďŹ scale. L’esperienza nel gestire tutte le fasi di crescita del progetto ha permesso al design team di Forest di coltivare nel tempo rapporti diretti e duraturi con le migliori aziende e i migliori professionisti nonchĂŠ i piĂš esperti artigiani come ad esempio marmisti, ebanisti, decoratori... ďŹ gure sempre piĂš rare ma la cui esperienza si traduce in bellezza. L’approccio al progetto del design team nasce nel modo piĂš eterogeneo possibile quindi non solo ascoltando le esigenze speciďŹ che del
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vivere quotidiano dei clienti ma anche e soprattutto interpretando i loro gusti e le loro passioni: viaggi, musica, cucina, divertimento diventano cosĂŹ per Forest informazioni preziose per meglio conoscere e per poter cosĂŹ soddisfare il committente entrando nel suo micro cosmo. Una volta comprese le necessitĂ , i gusti e ‘l’atmosfera’, ha inizio la fase progettuale vera e propria che il cliente stesso può seguire attraverso layout graďŹ ci. La realizzazione del progetto viene seguita da un design team e da un direttore di produzione. Quest’ultima ďŹ gura e’ di basilare importanza. Il suo compito consiste nel coordinare e monitorare tutte le fasi del progetto: dal rispetto delle tempistiche al rispetto del budget. Come ti ha portato a passare dalla musica all’interior design? Il mercato della musica professionale ha subito stravolgimenti radicali negli ultimi anni. La contrazione del mercato, l’arrivo del digitale, e i cambiamenti sociali hanno sempre di piĂš tolto alla musica l’aspetto di creativitĂ che era alla base del processo artistico musicale. La musica è diventata un mezzo di consumo come gli altri e chi ha vissuto come me il periodo di crescita di questo mercato si è trovato spiazzato. Produrre musica oggi è come produrre traďŹ lati in alluminio..... Ho trovato piĂš creativitĂ che nel design e ho sentito che li ancora convivono le spinte creative di chi disegna con le logiche di mercato di chi produce. Attraverso Forest punti a riqualiďŹ care la ďŹ gura dell’artigiano. Trovi sia complicato far coincidere i tempi della progettazione sartoriale con quelli di un mercato sempre piĂš industrializzato? Il mondo ha subito una rivoluzione apocalittica negli ultimi anni: solo che non si è accorto che le logiche sono cambiate, continua a rincorrere i volumi a scapito della qualitĂ .
HIDDEN BATHROOM E LA CELEBRAZIONE DELL’AMBIENTE BAGNO. Forest ha portato il bagno in una dimensione metafisica e sacrale, sospesa tra rigore ancestrale e deviazioni metropolitane, combinando lusso minimale e progetto, tecnologia e percezione sensoriale. Durante il Fuorisalone di quest’anno, Forest ha chiamato il suo art director Samuele Savio e l’architetto David Lopez Quincoces a reinterpretare l’ambiente bagno attraverso un’installazione minimale ma lussuosa, caratterizzata dalla presenza di 2 teche di vetro che come scrigni custodiscono al loro interno un ‘prezioso’. L’installazione, grazie ad un concept sofisticato e carico di pathos, ha mescolato sapientemente i sensi, contrapponendo al rigore visivo delle teche la trasparenza del vetro, al silenzio museale l’inaspettata vibrazione delle teche stesse che magicamente sono diventate musica. Un disco di metallo ed una membrana. Due semplici ingredienti che trasformano una teca di vetro in un simulacro sonoro.
IN QUESTA PAGINA, L’INSTALLAZIONE HIDDEN BATHROOM,
PRESENTATA AL FUORISALONE. NELLA PAGINA ACCANTO, IN
ALTO SAMUELE SAVIO, ART DIRECTOR; SOTTO, DAVID LOPEZ
QUINCOCES, ARCHITETTO E DESIGNER
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E’ arrivato il momento di prendersi il giusto tempo per fare le cose. Il ruolo dell’artigiano è stato fagocitato dalla velocità con cui la domanda chiedeva prodotti, e l’artigiano stesso si è illuso che questa fosse la norma. La crisi sta portando ad una maggiore consapevolezza di tutti e ad una maggiore attenzione ai dettagli, alle collaborazioni, e il processo creativo ne trae beneficio.
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Quali sono i progetti futuri di Forest? Abbiamo in cantiere la progettazione e la realizzazione degli interni di un complesso di 15 ville all’interno del parco di un hotel in Svizzera. Inoltre,la realizzazione di una linea di arredi per il bagno per un nuovo building a Miami ed è allo studio una linea di rubinetteria per il mercato russo.
GLI SPLENDIDI INTERNI DELLA VILLA A PORTOFINO, PROTA-
GONISTI L’ARCHITETTO MARCO TORRIGIANI, HOME STYLIST
CONSULTANT KARIN SIGNORINI TORRIGIANI
SANTA MARGHERITA Circondata da classici ulivi, dotata di un’esposizione solare perfetta ed una vista sul golfo di Portofino, la ristrutturazione ed il recupero architettonico di questa tipica abitazione ligure posizionata in collina, e’ stata curata nei minimi particolari senza trascurare alcun dettaglio, riorganizzando la distribuzione degli spazi interni ed esterni per una nuova situazione abitativa. Distribuita su due piani, nel recupero architettonico della stessa, si sono riqualificati spazi non utilizzati creandone di nuovi e dotandola di una spettacolare piscina con annessi servizi di fitness e relax. L’utilizzo di materiali idonei hanno permesso l’integrazione con l’ambiente circostante senza creare disequilibri al paesaggio esistente: pietra e legno si sono integrati perfettamente con l’ambiente armonizzandosi con esso. Oltre alla ristrutturazione dell’abitazione, si e’ dedicata una particolare cura ed attenzione al recupero del verde esistente creando nuove situazioni esterne adibite a zone pranzo e relax.
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intervisteXnewform Testo di Claudio Moltani
COME DISTRICARSI FRA TENDENZE E ESIGENZE COMMERCIALI?
Tendenze, ricerca e sviluppo, designer e commerciale, e poi ancora: ďŹ ere e show room, strategie e costi‌ La vita di un’azienda deve trovare un trait d’union fra tutti questi aspetti. Che, a loro volta, sono trasversali e riguardano tuta l’organizzazione interna. Ad esempio, l’UfďŹ cio Stile, interfacciato con la ProprietĂ e la Direzione Commerciale, ma anche pronto a dialogare con i designer e i tecnici. Come “districarsiâ€?, agire e intervenire? Ne parliamo con Riccardo Bertotti, responsabile dell’UfďŹ cio Stile di Newform.
fonte di ispirazione. Il fatto che la mia azienda sia una rubinetteria non è vincolante per il modo in cui svolgo il mio lavoro: certamente presto particolare attenzione al mondo dell’arredobagno e della cucina, anche se di frequente l’estro creativo può nascere dalle situazioni piĂš eterogenee: arte, hi-tech, Natura‌ a volte le forme sono giĂ state inventate, ma bisogna essere in grado di saperle cogliere. Come funziona un ufďŹ cio stile? con chi si rapporta, quali convergenze/divergenze con i designer/il Cosa vuole dire, oggi, essere responsabile di un ufďŹ cio commerciale? L’UfďŹ cio Stile è dove nascono i nuovi stile? e di un ufďŹ cio stile di un’azienda di rubinetteria progetti, collaborando a stretto contatto con la in particolare? Io penso che sia un ruolo che debba vivere ProprietĂ e seguendo le indicazioni e le opportunitĂ di di continui stimoli, emozioni, percezioni. mercato indicate dalla Direzione Commerciale. A differenza degli altri reparti che creano la catena Vi è una forte sinergia con gli UfďŹ ci che fungono da produttiva, l’UfďŹ cio Stile deve uscire dal contesto legante con la produzione, in primis Ricerca & Sviluppo aziendale e relazionarsi ad altri campi, sia per cogliere e Progettazione, grazie ai quali si sviluppa il prodotto le ispirazioni provenienti da altri settori sia per carpire ďŹ no alla fase di prototipazione. quelle che possono essere le future tendenze e L’UfďŹ cio segue anche tutti gli eventi o le manifestazioni introdurle nel proprio ambito. Di conseguenza la mia ďŹ eristiche, show room o esposizioni aziendali; in ďŹ gura è sempre in movimento, pronta a cogliere ogni questo caso le collaborazioni interne piĂš proďŹ cue
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sono con la sezione Marketing & Comunicazione, oltre che direttamente con il reparto dedicato che si occupa fisicamente delle operazioni di montaggio e installazione. Per quel che riguarda il rapporto con designer e professionisti esterni, nel momento in cui la Proprietà commissiona un loro lavoro, l’Ufficio offre piena disponibilità per un eventuale affiancamento allo sviluppo del prodotto. Più in generale: dove si “trovano” le “tendenze”? O, forse, esistono le tendenze? O si creano? Io credo le tendenze esistano, e siano date dall’incrocio di una cultura predominante con un preciso momento temporale. L’Italia ha fatto storia in questo senso, da sempre patria della moda e del design rigorosamente made in Italy. Oggi le tendenze si
ricercano nell’evoluzione del mondo che ci circonda, nel quotidiano. I settori più stressati dalla concorrenza, dove devono essere presentate novità a ripetizione, subiscono una costante mutazione formale che dovrebbe rispecchiare la corrente stilistica più attuale. Non si dovrebbe parlare di “giusto equilibrio” fra valenze estetiche e funzionalità? Assolutamente si, il compromesso tra forma e funzione deve essere l’obiettivo di ogni Industrial Designer. Inevitabilmente con il tempo e l’esperienza si cresce professionalmente dal punto di vista tecnico, cercando di non tralasciare la vena creativa. Newform ha compiuto, da un paio di anni, una scelta “coraggiosa”, basata (anche) sullo show room milanese... è possibile un bilancio? Strategicamente è stata una scelta azzeccata. L’azienda
necessitava di uno spazio multifunzione nel cuore di Milano, come vetrina e come base d’appoggio per incontri con professionisti. Viene utilizzato saltuariamente anche per ospitare mostre, eventi di Newform-Lab in collaborazione con il Politecnico di Milano, allestimenti per il FuoriSalone… Parliamo dei prodotti! Cosa c’è di nuovo? Il catalogo prodotti è in costante crescita per tutte le nostre sezioni merceologiche, tentando di offrire gli ultimi ritrovati di stile e tecnologia, con la consueta qualità Newform. Ricollegandoci alla domanda sulle tendenze, abbiamo in cantiere un paio di progetti importanti che abbandonano il filone minimalista e rigoroso, marchio di fabbrica dell’azienda negli ultimi anni, per abbracciare un design più organico e ricercato. IN QUESTE PAGINE, IL RESPONSABILE DELL’UFFICIO STILE DI NEWFORM, RICCARDO BERTOTTI E LA COLLEZIONE LINFA DI NEWFORM, CARATTERIZZATA DALL’ESCLUSIVO POSIZIONAMENTO DELLA CARTUCCIA CHE, AL MOMENTO DELL’APERTURA DELLA LEVA, CONSENTE LA FUORUSCITA DI ACQUA ESCLUSIVAMENTE FREDDA, ANZICHÉ MISCELATA. LINFA, INOLTRE, È DOTATO DI AERATORE A RIDUZIONE DI PORTATA CHE LIMITA L’EROGAZIONE A 5 LITRI/MINUTO PER UN RISPARMIO IDRICO IDEALE. MA L’ASPETTO PIÙ ECOLOGICO DI LINFA PARTE DA LONTANO E PRECISAMENTE DAL MOMENTO IN CUI VEDE LA LUCE NELLE
PRIME FASI DI PRODUZIONE: GRAZIE AL TRATTAMENTO PWP
(PURE WATER PROCESS) EFFETTUATO SUL METALLO, VIENE
INIBITO IL RILASCIO NELLE ACQUE POTABILI DI METALLI TOSSICI QUALI PIOMBO E NICHEL
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intervisteXceramica aminia Testo di Aurelio Marelli
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JJJ CERAMICA FLAMINIA E PATRICK NORGUET SI RINCONTRANO CON UNA LINEA DI SANITARI ASSOLUTAMENTE PULITA, ESSENZIALE, ESTETICAMENTE ACCATTIVANTE. Ultimamente, il lavoro di Patrick Norguet ha spaziato molto nel settore dell’arredamento d’interni (abbiamo apprezzato linee di tavoli, sedie e divani, disegnati per marchi molti noti nell’interior). Ora, Norguet ritorna ad un antico amore, Ceramica Flaminia, con una linea di sanitari che verrĂ presentata al Cersaie‌ “Esatto, non è la prima volta che collaboro con aziende del settore bagno e, in particolare, con Ceramica Flaminia, con la quale ho un ďŹ lo conduttore che ci lega ďŹ n dal 2007, e che ha prodotto linee come Mono & Noke e Plate System. D’altronde, una proďŹ cua collaborazione fra il designer e l’azienda la si può costruire solo passo dopo passo, progetto dopo progetto. E la mia relazione con Ceramica Flaminia è particolarmente importante perchĂŠ è caratterizzata dalla ricerca comune di un ‘oggetto giusto’. Vede, Flaminia è una realtĂ produttiva, e dunque, ovviamente, costruisce dei prodotti; questo, per me, è fondamentale, perchĂŠ si può partire da questo ‘costruire’ per cercare di realizzare un design ‘giusto’, caratterizzato da famiglie di oggetti funzionali, essenziali ed eleganti.
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Vedendo le immagini della nuova collezione, non si può non notare una grande soliditĂ e pulizia formale del prodotto‌ ‌ sono prodotti pensati per quale tipo di casa? Lei pensa, prima di mettersi a disegnare, a chi utilizzerĂ i suoi prodotti? “Questi nuovi prodotti, in effetti, sono stati da me immaginati, e poi concretizzati da Ceramica Flaminia, proprio avendo ben chiaro in mente ogni aspetto del loro utilizzo. Voglio chiarire un aspetto che ritengo molto importante: io non considero i miei progetti unicamente dal punto di vista stilistico. Il settore dell’arredobagno, a mio parere, è in questi ultimi anni diventato invece un puro esercizio stilistico; ecco perchĂŠ lavorare con Ceramica Flaminia è per me importantissimo. Con loro, riesco a concretizzare quell’oggetto ‘giusto’ di cui aprlavo prima, e credo di poter affermare che il consumatore avverta e apprezzi questo lavoro di sintesi, che avviene fra il designer e l’azienda, soprattutto se rifugge da una logica di puro consumo. PATRICK NORGUET FIRMA PER CERAMICA FLAMINIA UNA NUOVA COLLEZIONE DI SANITARI
intervisteXstudio 4e Testo di Francesca Russo
FABIO COSTANZO E MARIA ROSARIA PIAZZA SONO UNA COPPIA, SIA NELLA VITA CHE NEL LAVORO, CON LO STUDIO DI ARCHITETTURA STUDIO4E, DA LORO FONDATO A PALERMO NEL 1996. LA LORO RICERCA PROGETTUALE CONSIDERA L’ARCHITETTURA COME UN’ARTE CHE GENERA EMOZIONE (“CI SENTIAMO ESPLORATORI DI FORMEâ€? Ăˆ STATA L’IMMEDIATA RISPOSTA AL CLASSICO “VI PRESENTATE?â€?), IN CUI LA SAPIENZA DELLA TECNICA NON VA DISGIUNTA DALLA POESIA E DAL RAPPORTO UMANO. I DUE ARCHITETTI HANNO RECENTEMENTE REALIZZATO UN PROTOTIPO DI LAVABO, E ORA CERCANO UN’AZIENDA CHE PASSI DALL’INTERESSE ALLA PRODUZIONE La cura del dettaglio è dunque la caratteristica del loro lavoro, uno studio del design attento ai particolari e alla tradizione costruttiva, una ricerca volta all’uso sapiente dei materiali e all’innovazione tecnologica nel campo della sostenibilitĂ ambientale (“Proponiamo una valenza industriale, un design su misura, dove l’oggetto-design risolve una speciďŹ ca esigenza e vive di vita propriaâ€?). Il loro lavoro spazia dalla progettazione architettonica pubblica e privata, al design d’interni sia nel campo residenziale che commerciale, comprendendo allestimenti espositivi e progetti di design industriale. Sono anche impegnati nella creazione di concept per hotel e garden design. Insieme hanno partecipato a mostre e concorsi di architettura, approfondendo le tematiche legate al progetto dell’interior design, conseguendo Master nel campo del restauro dei monumenti, delle tecnologie costruttive tradizionali e di bioarchitettura. Fra i loro progetti e lavori, ci ha incuriositi il lavabo Twist, realizzato in Corian, una forma sinuosa, perfettamente uniforme, senza giunture visibili, costituito da un unico nastro che, avvolgendosi, si ripiega su se stesso, integrando valenza estetica e funzionalitĂ , da loro presentato nel contesto di una importante ďŹ era dedicata all’ospitalitĂ ; “un progetto-prototipo – ci dicono all’unisono – dove abbiamo potuto indagare e veriďŹ care le potenzialitĂ del materiale (Corian), una scommessa anche per l’azienda che ha ďŹ sicamente eseguito il lavabo. Il lavabo è stato realizzato in una settimana di lavoro con un costo decisamente contenuto (poche migliaia di euro). Un prototipo – è il loro messaggio - che ora vorremmo proporre all’industria, perchĂŠ questa è la vera sďŹ da, il passaggio di un oggetto ad una scala industrialeâ€?. Vi sentite penalizzati nel vostro lavoro, considerando che avete lo studio a Palermo? “No, non ci sentiamo penalizzati nel vivere e lavorare in una situazione apparentemente ‘marginale’ (rispetto ai consueti luoghi del design) come Palermo; è vero che in Sicilia non c’è l’industria ma una grande tradizione artigianale sicuramente sĂŹ; e comunque viaggiamo molto, visitiamo le Fiere, dialoghiamo con le riviste e, inďŹ ne, c’è internet, che ci permette un interscambio continuo attraverso il nostro sitoâ€?.
FABIO E MARIA ROSARIA, DELLO STUDIO 4E. SOPRA, IL LORO PROGETTO DI UN LAVABO
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proďŹ liXideagroup Testo di Claudio Moltani
R R IL BAGNO, FRA TENDENZE ED ESIGENZE, NUOVI PRODOTTI E SPAZI. COME AFFRONTANO LE AZIENDE PIĂ™ STRUTTURATE A LIVELLO INDUSTRIALE QUESTE ED ALTRE TEMATICHE. LO CHIEDIAMO A RICCARDO GAVA, DESIGNER E ART DIRECTOR IDEAGROUP Come e perchĂŠ siete arrivati alla deďŹ nizione della collezione NYU’? Il progetto NyĂš nasce dall’esigenza di creare e proporre un prodotto ricco di contenuti estetici e prestazionali; un prodotto versatile e che fa della dinamicitĂ compositiva la chiave di volta per essere un vero e proprio concept. La ricerca dei materiali, ha permesso di determinare come la qualitĂ e la resistenza fossero prerogative imprescindibili per un prodotto dall’alto contenuto stilistico. La scelta di alcuni laminati unicolor HPL è stata la base di partenza intorno alla quale far ruotare tutte le altre fasi di progetto, per permettere di esaltarne i contenuti. Il disegno personalizzato si è spinto ďŹ no ai minimi particolari, determinando un
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prodotto unico, dal forte impatto visivo e dalle innumerevoli risorse legate agli abbinamenti cromatici e alle dinamiche compositive. Se è ormai dato per scontato che il bagno, in situazioni contract, ha “conquistatoâ€? il resto della stanza, possiamo supporre/credere/sperare che questo avvenga anche nel residenziale? O qui il bagno tenderà – salvo casi limitati a metrature e realizzazioni “importantiâ€? – ad essere ciò che è sempre stato, vale a dire un locale a sĂŠ stante? Il progetto NyĂš e non solo, rappresenta e dimostra il fatto che con la creativitĂ e l’attenzione per lo sviluppo degli elementi, si possono esplorare contesti, stanze, spazi molteplici, evidentemente anche al di fuori di quelle che sono le
RICCARDO GAVA, DESIGNER ED ART DIRECTOR DI IDEAGROUP
consuetudinarie stanze da bagno. Lo sforzo è semplice e allo stesso tempo decisamente stimolante; legare l’ambiente bagno allo spazio camera da letto, piuttosto che allo spazio lavanderia o allo spazio living, con i nostri prodotti diventa un semplice esercizio creativo, con la possibilità di creare situazioni uniche, equilibrate, e armoniche. Con Cubik, Smart e NYU’ il gruppo ha realizzato uno sforzo davvero encomiabile e, immagino, “forte” dal punto di vista economico; ciò nonostante, la situazione impone di non fermarsi e allora come IdeaGroup intende affrontare il futuro prossimo? Per vocazione e filosofia imprenditoriale, IdeaGroup ha sempre manifestato la propria indole creativa e propositiva nel mercato; propositiva non solo dal punto di vista dei prodotti, ma anche dal punto di vista strategico, gestionale, commerciale e produttivo. Scelte imprescindibili per il nostro gruppo, che anche in tempi maggiormente positivi sotto il profilo economico, sono sempre state fondamentali e primarie, e lo sono ancor più oggigiorno dove possono davvero rappresentare in un’ottica internazionale la vera risorsa per emergere e continuare ad operare in un mercato globalizzato.
IN APERTURA: CUBIK, UN BEST SELLER DI IDEA, INTRODUCE DUE IMPORTANTI NOVITÀ NELLE FINITURE NATURALI: L’ECOMALTA E LE ESSENZE DI LEGNO CON VENATURA CONTINUA “IN BIGLIA”, ENTRAMBE A TESTIMONIANZA DI UN ATTENTO E MINUZIOSO
LAVORO ARTIGIANALE. SUL PIANO DELLE COMPOSIZIONI, CUBIK AFFRONTA L’AMBIENTE BAGNO FORNENDO DELLE SOLUZIONI
FUNZIONALI E DI DESIGN, PERSONALIZZABILI NEI PIÙ PICCOLI
ELEMENTI, PER VIVERE LA STANZA DA BAGNO COME PERSONALE
RIFUGIO E ANGOLO DI RELAX. IN QUESTA PAGINA: NYÙ È LA NUOVA COLLEZIONE DI ARREDOBAGNO FIRMATA AQUA BY IDEAGROUP, CARATTERIZZATA DA ELEMENTI MODULARI DI DESIGN SENZA TEMPO, ELEGANTI E DISCRETI, RICONOSCIBILI PER LA PULIZIA DEI DETTAGLI, PER LA BELLEZZA INTRINSECA DEI MATERIALI E PER LA CAPACITÀ ARTIGIANALE
CON CUI SONO STATI REALIZZATI, CHE GARANTISCE UN PIACERE SENSORIALE INIMITABILE
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proďŹ liXlasferza Testo di Claudio Moltani
RACCONTI D’ACQUA Ăˆ UNA COLLEZIONE DI ARREDO BAGNO CHE ESCE DAL SUO NATURALE CONFINE E SI ALLARGA AGLI ALTRI AMBIENTI DELLA CASA, UNA LINEA CHE NASCE DALLA PLURIENNALE ESPERIENZA NELLE OPERE EDILI E DI INTERNI DI ALESSANDRO LASFERZA E CHE CONSACRA LA SUA PASSIONE CON UNA SERIE DI PRODOTTI CHE RAPPRESENTANO AL MEGLIO LA SUA FILOSOFIA DELLA CASA, INTESA COME ‘PAESAGGIO DOMESTICO’, A CONFINE TRA MODERNITĂ€ E TRADIZIONE La collaborazione con il designer Vincenzo Catoio dona all’intera linea un delicato equilibrio tra il “saper fareâ€? dei maestri artigiani e il design piĂš contemporaneo. NaturalitĂ dei materiali, intelligenza manuale, stile autentico, cura dei minimi dettagli sono i protagonisti di un sapere molto lontano dalla cultura seriale di produzione. Un design (volutamente) semplice la rende inconfondibile e offre un’idea di sala da bagno contemporanea dotata di grande autenticitĂ . I materiali utilizzati, tadelakt, legno e ferro, materiali naturali al 100%, sono stati calibrati per dare un’anima naturale all’intera linea e per essere adatti alle esigenze stilistiche moderne. Ogni elemento è modellato a mano e presenta dunque quelle lievi differenze che lo rendono irripetibile e unico. La tavolozza dei colori e diversi tipi di ďŹ niture del legno permettono poi di personalizzazione l’intera collezione, dando cosĂŹ l’opportunitĂ al cliente di adattare i prodotti alle proprie esigenze, con consolle, lavabi, specchi e altri complementi d’arredo della collezione realizzati su misura. Alessandro Lasferza sarĂ presente al Cersaie, sempre con la collezione Racconti D’Acqua, presentando una nuova serie di lavabi in cemento (Bagnera, Lipis e Madia) con diversi colori e forme.
IN ALTO, IL LAVABO CRISTALLO, DESIGN VINCENZO CATOIO, Ăˆ
REALIZZATO IN TADELAKT CON FINITURA SUPERFICIALE IN CERA.
LA STRUTTURA DEL LAVABO Ăˆ A SEZIONE ESAGONALE NON REGOLARE E OGNI FACCIA PRESENTA ULTERIORI SFACCETTATURE. IL SUO DESIGN SI ISPIRA, CHIARAMENTE, ALLA CONFORMAZIONE DEL CRISTALLO IN NATURA. QUI SOPRA, LARGE Ăˆ UN LAVABO RETTANGOLARE DA APPOGGIO IN TADELAKT, IDEALE SIA PER ABITAZIONI CHE PER IL CONTRACT. LE DIMENSIONI DI LARGE SONO L 73 CM X
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P 49 CM X H 16,5 CM. COME MOLTI ALTRI PRODOTTI RACCONTI D’ACQUA QUALCHE LARGE Ăˆ COMPLETAMENTE PERSONALIZZABILE SIA PER FINITURA CHE PER DIMENSIONE. DESIGN DI VINCENZO CATOIO. NELLA PAGINA OPPOSTA, FARO, CONSOLLE DALLE LINEE SEMPLICI E DECISE, REALIZZATA CON LAVABO FREESTANDING IN TADELAKT, STRUTTURA IN METALLO CERATO E RIPIANI IN ESSENZA DI ZEBRANO FINITI AD OLIO. MISURE: L116 CM X H 90 CM X P 52 CM. DESIGN DI VINCENZO CATOIO
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progettoXapostoli Testo di Studio Apostoli & Associati - Foto di Luca Morandini
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+ UNO STUDIO POLIEDRICO, CHE ARRIVA FINO AI SERVIZI DI PROGETTAZIONE INTEGRATA E PROJECT MANAGEMENT, E CHE COMPRENDE UNA CULTURA DI MARKETING CHE CONFERISCE AL PROGETTO UNA FORTE CARICA INNOVATIVA. E’ LO STUDIO APOSTOLI & ASSOCIATI, DI CUI PRESENTIAMO IL PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE DI DUE APPARTAMENTI; COMMITTENTI, DUE FRATELLI, E GLI STILI SONO DECISAMENTE OPPOSTI Il progetto è stato commissionato da due fratelli, accomunati dal piacere di soluzioni e prodotti raffinati, ma “divisi”, diversi per gusti e inclinazioni estetiche personali. Un progetto dualistico, quindi, in cui si fronteggiano e si evidenziano due modi di concepire la casa: uno più classico, quasi “francese” nella ricerca del dettaglio decorativo, l’altro decisamente tecnologico, multisensoriale. Gli appartamenti, e questa è un’altra curiosa caratteristica, sono sullo stesso pianerottolo, ma, una volta aperta la porta, si scoprono due mondi alternativi. Si parte dal primo, uno spazio internamente pensato per comunicare gli aspetti tecnologici ma anche l’amore per materiali tradizionali utilizzati in modo alternativo alla resina epossidica, alle pereti bianche opache o all’acciaio. La distribuzione interna è studiata per assecondare l’effetto scenografico ed open space, ed evidenzia il contrasto tra forme, luci e colori, in abbinamento con finiture e materiali nobili, fra i quali il Marmo di Carrara Calacatta Oro, usato per la pavimentazione della zona giorno o il Louise Blu per il bagno principale; da segnalare anche le finiture superficiali delle pareti e dei soffitti quasi interamente realizzati ad encausto tradizionale. Il soggiorno è dominato da una parete in legno, con porte e illuminazione integrata rivestite ad encausto color grigio/azzurro. Il controsoffitto include tre corpi illuminanti, realizzati su disegno, e una veletta RGB coordinata da un sistema parziale, gestito da placche induttive in vetro. Una parete a specchio nasconde il mobile armadio, la cui superficie vetrata è interrotta da un termo arredo in acciaio inox. Un piccolo corridoio distribuisce la zona notte, formata da due stanze da letto e altrettanti bagni. Quello principale è in teak e marmo blu, e al suo interno due piccole apertura vetrate verticali si protendono verso la camera da letto, mentre il bagno secondario vede una doccia ad incasso, con piatto in marmo realizzato con una lastra unica, un mobile lavabo laccato e una specchiera appositamente disegnata. A SINISTRA, L’APPARTAMENTO PIÙ CLASSICO,
IN QUESTA PAGINA, È LA TECNOLOGIA LA VERA PROTAGONISTA
DEGLI SPAZI
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Il secondo appartamento, più grande e spazioso, risente delle tradizione residenziale francese e, in particolare, parigina, città nella quale il proprietario è risieduto negli ultimi anni. L’ingresso è costituito da una piccola galleria, internamente rivestita con una boiserie in rovere massello, un soffitto a cassettoni e un pavimento sempre in legno massello in tre diverse essenze. Ad un termo arredo con una cornice in foglia d’oro il ruolo di impreziosire l’ambiente. Dall’ingresso all’ampio soggiorno, le cui pareti sono state parzialmente rivestite con la stessa boiserie di rovere, intervallata da specchiature bianche ad encausto, con l’interessante particolare delle griglie di areazione realizzate in paglia di Vienna. Soggiorno e zona notte sono uniti da un disimpegno dominato da una colonna circolare, utilizzata parzialmente come vetrina e dipinta con una tecnica decorativa a simulazione del marmo (utilizzata ormai solo di rado, nel restauro di edifici o ville di pregio). Il bagno padronale è rivestito in marmo, mentre il piano del mobile principale e lo specchio sono in onice retro illuminato, mentre per il bagno secondario si è scelto il marmo Calacatta, per poi arredarlo con mobili su misura laccati bianchi. Anche qui, il piatto doccia è realizzato con un’unica lastra di marmo. In entrambi gli appartamenti, sono stati scelti prodotti realizzati dalle migliori aziende: Nova Serenissima per le boiserie, Brummel per le cucine, Fabbian per l’illuminazione, Caleidos per i termo arredi, Neve e Frisone per le rubinetterie, Jacuzzi per lavabi e vasche.
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IN ENTRAMBI GLI APPARTAMENTI, RIFINITURE DI PREGIO E MOBILI REALIZZATI SU MISURA
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progettoXmacheda Testo di Francesca Russo - Foto di Adriano Pecchio
NON LONTANO DAL SANTUARIO DI PLOUT, IN VALLE D’AOSTA, LA PICCOLA FRAZIONE DI JAYER HA VISTO LA REALIZZAZIONE DI QUESTA PARTICOLARE E CARATTERISTICA CHAMBRES D’HOTES, IL CUI COMPLESSO LAVORO DI RESTAURO HA VISTO RISPETTARE IN PIENO I CARATTERI STORICI E TIPOLOGICI DELL’EDIFICIO
Il progetto, lungo e complesso, è stato realizzato dall’architetto Macheda Leonardo, al quale è stato chiesto di rispettare precisi vincoli storici e architettonici. Partendo da uno stato di degrado e abbandono dell’ediďŹ cio (datato 1779 e situato nel centro della frazione di Jayer), l’architetto e la societĂ proprietaria sono intervenuti recuperandolo totalmente e trasformandolo in parte a residenza e in parte ad uso di afďŹ ttacamere. Sono state dunque realizzate sei camere da afďŹ ttare, un’unitĂ abitativa ad uso esclusivo dei committenti (al ďŹ ne di rendere agevole la gestione dell’attivitĂ ), un locale adibito a sala colazione, uno spazio relax per i clienti, il tutto rispettando i caratteri storici e tipologici dell’ediďŹ cio. Parte delle scelte operate sono state dunque determinate dall’integrazione della domanda con la tipologia del fabbricato esistente, con l’intervento nel suo complesso e
DA UN EDIFICIO IN ROVINA DEL 1779, NASCE QUESTA NUOVISSIMA CHAMBRES D’HOTES
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con il contesto ambientale. Si è partiti dal consolidamento delle strutture portanti esistenti e, contestualmente, con la ricostruzione di una parte dell’edificio, crollata nel tempo, e con il rifacimento del tetto (con la sostituzione del manto di copertura in lose). Tutte le scelte tipologiche hanno contribuito a differenziare le fasi storiche dell’edificio, con l’utilizzo di materiali contemporanei (acciaio e vetro). Per le parti più storiche, si è provveduto alla pulizia delle volte in pietra, al consolidamento con stesura di malte resinose aggrappanti e per le volte crollate, si è intervenuto ricostruendole con materiali recuperati in loco e secondo la pezzatura esistente. Tutta l’orditura principale (travi di colmo, terzere e dormienti) è stata mantenuta nella sua interezza, e i puntoni sostituiti sono stati realizzati in larici. Per evitare troppe contaminazioni con l’esistente, gli spazi comuni, per quanto possibile, sono
stati realizzati nel livello seminterrato, cercando di mantenere ai diversi piani la stessa distribuzione dei servizi igienici e degli angoli cottura (in modo da limitare gli scassi per il passaggio della rete di distribuzione idrica). L’impianto di riscaldamento è alimentato a gas dalla centrale termica esistente nell’edificio attiguo e i radiatori utilizzati solo nelle stanze con altezza ridotta, mentre negli ambienti con sottotetti abitabili si è scelto di installare tubi radianti a pavimento. Il tutto è stato poi integrato con stufe e camini con convettori. Per quanto riguarda le aziende e i prodotti utilizzati, per i pavimenti si è optato per il Topcem della Mapei, i serramenti sono di Internorm, i sanitari di Vitra, Kos e Ceramica Flaminia, i corpi illuminanti a cura di Viabizzuno, Artemide e Antonangeli; per gli arredi di serie, Ligne Roset Italia, Sedus, Meritalia, Euromobil, Gervasoni e Kartell.
TUTTE LE OPERE, INTERNE ED ESTERNE, HANNO RISPETTATO LA TIPOLOGIA DEL FABBRICATO PRE ESISTENTE
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progettoXbulthaup Testo di Claudio Moltani
BARBARA MANGANARO, SPOSATA CON FIGLIE, Ăˆ LA COUNTRY MANAGER DI BULTHAUP ITALIA. QUELLO CHE PRESENTIAMO IN QUESTE PAGINE Ăˆ IL SUO APPARTAMENTO MILANESE, REALIZZATO A PARTIRE DALLE SUE ESIGENZE, CHE PREVEDEVANO UNA SALA E CUCINA DI RAPPRESENTANZA, CON CAMERA E BAGNO PADRONALE CONTIGUI ED UN PICCOLO STUDIO L’appartamento, con una superďŹ cie di 115 mq, realizzato su progetto dell’architetto Claudio Calabrese, si trova al quinto piano in un ediďŹ cio di nuova costruzione, nel verde e a ridosso della passante ferroviario di Porta Vittoria, a Milano. Il disegno planimetrico ha imposto un ripensamento degli spazi per renderli piĂš affascinanti e allo stesso tempo piĂš eleganti, mutando la naturale impostazione da lay- out residenziale considerato un po’ datato. La riprogettazione ha previsto la demolizione di alcuni tavolati, opera necessaria per allargare lo spazio, come ad esempio nella zona tra cucina e sala, e l’utilizzo di materiali trasparenti o semitrasparenti, come le vetrate del disimpegno in vetro laccato. Allo stesso tempo una accurata scelta dei materiali di ďŹ nitura pregiati, dai mobili (tutti su disegno), ai rivestimenti, ha permesso di dare quel tono di eleganza sopra accennato. Anche gli arredi sono stati pensati, scegliendo pezzi di design, per lo stesso scopo. La cucina, prima chiusa, è diventata quindi parte integrante della sala, e, per la sua forma ad L ha dato la possibilitĂ di inserire una cucina bulthaup sistema b3 con piano snack in noce massello e sgabelli di Carl Hansen. La cucina ha una pannellatura in vetro laccato. La sala è caratterizzata da un mobile-armadio in noce, che nel disimpegno diventa una boiserie, e riveste anche il controsofďŹ tto, inglobando la porta della camera padronale. Mentre sull’altro lato le porte scorrevoli dello studio-camera ospiti e del secondo bagno sono rivestite con vetrate retro-laccate in RAL 7044 grigio seta cosĂŹ come le pareti. Il bagno di servizio ha la vasca in opera rivestita in onice bianco, come la parete di fondo. Il lavabo in Corian è di Antonio Lupi cosĂŹ come i sanitari, la rubinetteria è di Dornbracht. Una vetrata scorrevole in vetro acidato separa la zona lavatrice e asciugatrice. Il mobile del lavabo (su disegno) è in rovere rigatino con ďŹ nitura poliuretanica. La camera padronale e il bagno sono stati pensati come un unico ambiente, separato solamente da una vetrata trasparente che si appoggia su di
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un mobile laccato bianco. Per unire maggiormente i due ambienti, la parete di fondo è stata rivestita interamente con una boiserie in rovere rigatino. Nel bagno una parete in alabastro retroilluminata nasconde la doccia in opera rivestita in marmo sahara noir. Piano dei lavabi in Corian e sanitari di Antonio Lupi. Mobile in legno laccato bianco. Rubinetteria di Dornbracht compreso il sofďŹ one della doccia con cromoterapia di 50x70 cm. In camera: letto Flau e comodini su disegno. L’interno della libreria a muro rivestito in boiserie di rovere rigatino. Il pavimento dell’intero appartamento è in rovere di Listone Giordano.
Gli arredi di serie comprendono il divano Mister (Cassina), le sedute Hola (Cassina) e il tavolo La Rotonda (Cassina); i corpi illuminanti sono Hi-Lite (Roberto Demaria), Milano (Viabizzuno), Glo Ball (Flos) e Cut Table Lamp (Anta), mentre i marmi sono di Antolini. Abbiamo sentito Barbara Manganaro, che vive in questa casa con il marito e due ďŹ glie, e le abbiamo chiesto‌ come ci si trova: “Per il nostro lavoro, pieno di impegni, siamo poco presenti ma, quando ci siamo, ci piace vivere la nostra abitazione a 360°! E il living è uno degli spazi fondamentali, anche dal punto di vista
estetico. Ecco perché abbiamo subito modificato il capitolato iniziale, che prevedeva la cucina molto più chiusa della soluzione poi prescelta. Abbiamo scelto bulthaup certamente per il mio lavoro, ma non solo; mio marito ha avuto un ruolo importante in questa scelta, e il suo esempio conferma ciò che ho avvertito nel mio lavoro di country manager bulthaup, vale a dire che le cucine della mia azienda sono spesso fortemente volute proprio dagli uomini”.
NEL CAPITOLATO INIZIALE IL VANO CUCINA ERA CHIUSO E LA PRIMA SCELTA DEGLI ATTUALI PROPRIETARI È STATA QUELLA DI APRIRLA SULLA ZONA LIVING, INSERENDO UNA CUCINA
BULTHAUP SISTEMA B3, CON PIANO SNACK IN NOCE MASSELLO
E SGABELLI DI CARL HANSEN. NEL BAGNO, LAVABI E SANITARI DI ANTONIO LUPI, RUBINETTERIE DORNBRACHT
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progettoXmanor house Testo di Barbara Delmiglio e Chiara Naldini - Progetto AR Design Studio (www.ardesignstudio.co.uk) - Foto Martin Gardner (ww. spacialimages.com)
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UNA VECCHIA STALLA, DOVE RIAFFIORANO ANTICHI RICORDI, RIVIVE TRA PASSATO E CONTEMPORANEITĂ€, TRASFORMANDOSI IN UN’ELEGANTE E RAFFINATA ABITAZIONE. Un attento e originale progetto ďŹ rmato da Andy Ramus del AR Design Studio Architects ha trasformato quella che negli anni ‘40 fu la “dimoraâ€? di un famoso cavallo campione nazionale di corse, in una moderna abitazione inglese immersa nella pittoresca campagna dell’ Hampshire. Parola d’ordine, preservare l’esistente rendendolo attuale e dinamicamente contemporaneo ma senza stravolgerne l’originaria struttura e il suo carattere cosĂŹ fortemente narrativo. “L’idea era quella di mantenere l’esistente, - spiegano gli stessi architetti - creando eventuali aggiunte molto semplici ed essenziali, per lasciare quasi inalterato lo splendore originale della strutturaâ€?. L’intento di precuperare la maggior parte delle pareti interne
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esistenti in legno a vista ha portato ad una distribuzione degli spazi particolarmente innovativa. Per mantenere le partizioni di legno originali, gli architetti hanno dovuto apportare alcune modiďŹ che al progetto, come ad esempio la creazione della zona notte in quella area dell’ediďŹ cio che ospitava le vecchie stalle e la realizzazione di un lungo corridoio che la collega alla zona centrale destinata alla cucina e alla zona pranzo. L’abitazione si snoda su un solo ed unico piano e ospita dunque un’ampia zona giorno centrale in cui in una sorta di grande open space sono state organizzati gli ambienti della cucina e della sala da pranzo, con un bagno attiguo e una zona living affacciata sul giardino grazie ad una grande vetrata.
Un lungo corridoio conduce alle camere, tre ambienti spaziosi separati, di cui 2 sono serviti da un bagno privato interno. Tutto rigorosamente bianco, dalla pavimentazione in cemento lucidato, alle pareti e ai sofďŹ tti. Unica eccezione le originali pareti interne in legno che dopo essere state ripulite, messe a nudo e ristrutturate, rivelando dettagli e abilitĂ artigianale, sono state impiegate come veri e propri fondali in questo straordinario scenario contemporaneo. Per esaltare la struttura originaria ampia e suggestiva Andy Ramus ha scelto una palette sobria e arredi essenziali. I volumi dalle geometrie pulite sembrano dilatarsi sotto l’effetto della luce naturale che entra copiosa dalle grandi aperture realizzate ex novo lungo il
DA RICOVERO PER UN CAVALLO (CAMPIONE NAZIONALE DI
CORSE) A PITTORESCA ABITAZIONE IMMERSA NELLA CAMPAGNA
INGLESE; AL SUO INTERNO, SONO STATI RIUTILIZZATI ALCUNI ELEMENTI IN USO NELLA STALLA
corridoio e nella camera padronale. La stessa atmosfera sobria e raffinata è riproposta all’interno dei bagni che servono le camere da letto. In quella padronale, il bagno è semi nascosto dietro ad un armadio/contenitore ricavato nello spessore di una parete realizzata in fase di progetto. L’originaria parete in legno che divide le due camere prosegue sino all’interno del bagno, delimitato esclusivamente da una pavimentazione differente ma privo di alcuna chiusura visiva. Anche qui passato e presente ritrovano il loro perfetto equilibrio in un accostamento di materiali e arredi apparentemente così differenti. Come rivestimento per la pavimentazione e le pareti grandi piastrelle in pietra lavica in una decisa tonalità grigio scura.
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I sanitari sono rigorosamente bianchi e dalle linee fortemente contemporanee. Ma la caratteristica più originale è quella di aver riproposto alcuni oggetti, con funzioni già esistenti, per un uso attuale e domestico all’interno dell’abitazione: nei bagni al posto dei classico lavabi sospesi sono stati riutilizzati i vecchi abbeveratoi, dopo essere stati opportunamente ripuliti e riadattati per la loro nuova funzione. Nello stesso modo gli anelli a cui venivano legati i cavalli sono stati riutilizzati come semplici porta-asciugamani. Sono oggetti che richiamano ad una memoria trascorsa intrisa di ricordi e che narrano la loro storia passata con grande naturalezza e splendore. Il bagno della seconda camera mantiene le medesime caratteristiche formali e materiche, strutturato in modo tale da avere a differenza di quello padronale che ospita una grande vasca, una zona doccia completamente aperta e a filo pavimento. Un terzo bagno è quello che è stato previsto tra la zona pranzo e il living. Ha un aspetto decisamente
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più contemporaneo non avendo alcuna parete in legno che ne delimita il volume e essendo attrezzato esclusivamente con sanitari e accessori moderni e non
di recupero. Ad illuminare lo spazio una luce zenitale proveniente da un ampio lucernario sul soffitto già esistente e completamente ristrutturato.
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progettoXcapri hotel Testo di Barbara Delmiglio e Chiara Naldini - Foto Gianni Franchellucci - Progetto Giuliano Andrea dell’Uva di ZetaStudio (www.zstudioarchitetti.it)
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a NELL’ISOLA ICONA DEL MEDITERRANEO, UN HOTEL DALL’ANIMA ANTICA
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Quando la semplicità si fa preziosa: ad Anacapri due suite sono state ricavate tra le mura di un monastero seicentesco, mura quasi intaccate e diventate involucro scabro ed evocativo per bagni fuori dal comune. Il progetto è dell’architetto napoletano Giuliano Andrea dell’Uva, fondatore di ZetaStudio insieme a Francesca Faraone. La struttura originale faceva parte del monastero del 1600 della chiesa di San Michele, nel centro del piccolo borgo di Capri, e ancora si legge nelle pareti a calce, la stratificazione della struttura nel corso dei secoli. Questa maison de charme, chiamata appunto Capri Suite, ha spazi intimi che si affacciano su un cortile interno ed è arredata in armonioso contrasto con pezzi di design moderno e recuperato. Le camere sono due, il colore blu intenso del mare di Capri e il giallo brillante dei limoni di Sorrento ne hanno ispirato i nomi. I rispettivi bagni, diversi in pianta per adattarsi agli spazi originali, mantengono la stessa impronta creativa, sperimentando accostamenti audaci tra l’involucro antico, materiali contemporanei e arredi eclettici. La Camera Blu era originariamente la sala da pranzo del monastero. Ora ha un letto a baldacchino dalle linee minimali, con un copriletto a fantasia anni’70 dello stilista Livio de Simone. A sorpresa, lo spessore della muratura ha permesso di ricavare, proprio davanti alla finestra, una vasca da bagno in resina disegnata su misura dall’architetto e con rubinetteria Zazzeri. Per interpretare al meglio lo spirito mediterraneo dell’isola, la camera è arredata quasi esclusivamente con pezzi made in Italy, come la poltroncina bianca di Gervasoni “Ghost” disegnata da Paola Navone e la lampada da tavolo “Snoopy” di Achille Castiglioni per Flos.
La stanza da bagno è ricavata invece nell’ex portico ed è ampia e luminosa. A terra è stato recuperato un pavimento in marmette esagonali, mentre una parte, a gradoni, è in resina scura di Rezina. Affreschi neo-pompeiani emergono dalle pareti, in contrasto con il blocco doccia ultramoderno formato solo dal piatto doccia scavato nella “pedana” in resina. Le ampie misure della stanza hanno concesso una doppia doccia, priva di schermatura e attrezzata con soffioni a parete “Modo” di Zazzeri dal design essenziale. I sanitari a sospensione sono i modelli “Pixel” di Nic Design. I lavabi invece sono stati disegnati direttamente dall’architetto dell’Uva e sono due monolitici parallelepipedi in marmo schierati di fronte al muro. Per non intaccare la parete, anziché appendere due semplici specchi, sono state “appoggiate” a terra due lastre a specchi retroilluminate, in cui è stata inserita la rubinetteria, sempre di Zazzeri in nichel satinato. Qua e là, sparsi come nel resto dell’hotel, ci sono arredi di recupero e pezzi di design storico, come il tavolo celeste recuperato sull’isola e la sedia bianca “Livia” di L’abbate disegnata da Giò Ponti nel 1937. Appoggiata sul tavolo, un altro pezzo di memorabile design, la lampada “May day” di Flos. La seconda camera, la Camera Gialla, ha un letto a baldacchino in metallo del 1800 e pavimenti in resina grigi. Anche qui sono stati scelti arredi storici italiani, tra cui la lampada Tolomeo di Artemide applicata al muro e la poltroncina “Ghost”. Il bagno, più piccolo, sfrutta gli spazi esistenti con una doccia ricavata in una nicchia del muro. Anche qui, le irregolarità delle pareti e della pianta sono stati trasformati in risorsa importante, da valorizzare. A differenza dell’altro bagno, in questa stanza non è
stato possibile recuperare i pavimenti originali e al loro posto è stato posato un pavimento in resina di Rezina, lo stesso della camera da letto. Le pareti sono state lasciate grezze ma intonacate per amplificare la luminosità, mentre una parete è stata rivestita con un pannello realizzato da Livio de Simone: è in vetro e tessuto a
righe orizzontali blu e nere per creare una sensazione di maggiore spazio. I sanitari sono i “Minilink” di Ceramica Flaminia a sospensione e il lavabo, appoggiato su un mobile disegnato dall’architetto, è firmato Scarabeo. Anche qui, come nell’altro bagno, la rubinetteria è “Modo” di Zazzeri nella finitura nichel satinato.
FRA AFFRESCHI POMPEIANI E PARETI IN RESINA LE SUGGESTIVE SUITE DELL’EX MONASTERO
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progettoXcontract world Testo di Aurelio Marelli
E’ UN COMPARTO, QUELLO DEI BAGNI PUBBLICI, CHE NON FINISCE SPESSO SOTTO I RIFLETTORI DELLE PATINATE RIVISTE DI INTERIOR. EPPURE, COINVOLGE LA TOTALITÀ DEGLI UTENTI, E MUOVE CONSIDEREVOLI SOMME DI DENARO. PER NON PARLARE DELL’APPORTO DI STUDI DI ARCHITETTURA, DI SINGOLI DESIGNER, O DI ISTITUZIONI ED ENTI DI RICERCA. CHE, SPESSO, PROPONGONO AMBIENTI DAVVERO INTERESSANTI
Partiamo, allora, per una sorta di grand tour, alla ricerca di progetti che, a nostro parere, meritano un piccolo approfondimento, o quanto meno una segnalazione, vuoi per la valenza estetica vuoi per gli aspetti funzionali. Abbiamo deciso di iniziare dalla vicina Svizzera, e dall’ancor piĂš vicino Canton Zurigo, al cui centro sorge Uster, una cittadina di poco piĂš di 23.000 abitanti. Qui, nel parco municipale, lo studio di architettura formato da Sarah Schneider, Christian Schwarzwimmer e Katrhin Hiebler ha posizionato delle toilet pubbliche che intendono essere un po’ il prototipo di una nuova tipologia di infrastrutture urbane, installate, oltre che nel parco, anche in diversi luoghi della cittadina; sono caratterizzate da una struttura di lame d’alluminio, che colpite dalla luce creano effetti cangianti e mutevoli a seconda del punto di vista dell’osservatore. Se volete, un po’ lo stesso principio che ha animato il progetto dell’artista designer olandese Roeland Otten che ha deciso di lavorare proprio sul city camouage, utilizzando piastrelle colorate, tessere di mosaico, stampe fotograďŹ che e pitture acriliche. L’idea nasce nel 2009 quando Otten decide di trasformare una vecchia e abbandonata stazione elettrica situata nella cittĂ di Rotterdam. Completamente rivestita da foto delle vie attigue, stampate in alta risoluzione su fogli di alluminio, la stazione è stata nascosta tra le case e gli alberi rendendola pressochĂŠ invisibile agli occhi dei passanti. In seguito, ad Amsterdam, il designer olandese è riuscito, grazie a delle tessere di mosaico, a mimetizzare una centralina di controllo della qualitĂ dell’aria, e il city camouage ha iniziato ad espandersi , tanto che nel 2012, il Rotterdam City Development ha commissionato all’artista il compito di mimetizzare anche dei bagni pubblici nel parco Boompjeskade/
IN ALTO, IL PROGETTO DELLA CITTĂ€ SVIZZERA DI USTER E, QUI A FIANCO, SIAMO IN OLANDA CON IL CITY CAMOUFLAGE
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Leuvenhoofd recentemente ristrutturato. Ancora un opera mimetica, che questa volta ritroviamo, in più esemplari, nel parco de la tete d’or a Lione. Il progetto di qualificazione del bagno pubblico viene proposto dallo studio di architettura di Jacky Suchail, e segna un po’ tutto il percorso pedonale e “salutistico” del parco; a intervalli regolari, ecco dunque le toilettes realizzate con base in cemento e struttura in legno lamellare, costruite una diversa dall’altra ma tutte
legate dal filo conduttore del mimetizzarsi il più possibile nell’ambiente boschivo. Dalla Francia passiamo alla Germania, a Monaco ed al suo museo, dove, fra un quadro ed un’esposizione, una visita nei bagni a un certo punto d’impone. Qui, la realizzazione è una partnership francogermanica, a firma Duravit, con i lavabi Architec, disegnati da Frank Huster, in ceramica bianca, senza troppopieno, 575x520 mm, i vasi sospesi Starck 3,
IN ALTO, LE TOILETS DEL PARCO DI LIONE, IN FRANCIA; QUI
SOPRA, L’INTERVENTO DI DURAVIT NEL MUSEO DI MONACO, IN GERMANIA
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design by Philippe Starck, 360x540 mm (Ci sono anche vasi per disabili sempre della serie Starck 3) e gli orinatoi Fizz, ad aspirazione, entrata posteriore nascosta. Altra azienda tedesca, e questa volta la partnership è con un designer italiano, Massimiliano Cicconi; propongono una linea per Spa, hotel e bagni pubblici, Aquatech. Il lavabo sospeso è resistente e dalle forme arrotondate. Il vaso dispone di un sistema a risparmio idrico conforme ai requisiti richiesti per la classe 2 dalla norma EN 997 (nuovo standard europeo per i wc): sono sufficienti 3 litri per lo scarico parziale e soli 4,5 per quello totale, contro i normali 9. La collezione include, oltre ai sanitari, anche gli orinatoi nelle versioni a terra o sospesa. Tutti gli elementi sono realizzati in pregiata ceramica e completamente made in Italy. Attraversiamo il confine a siamo in Polonia, a Gdansk, e al bel progetto firmato Milczanowski Architekci , che ha proposto per la committenza cittadina un prototipo replicabile, se l’idea avrà successo, per tutta la città, una toilet pubblica di forme non aggressive, con struttura di
A DESTRA, GLI ORINATOI DI KERASAN; SOTTO, IL CONCEPT
DI UN BAGNO PUBBLICO IN POLONIA; IN FONDO A DESTRA,
LE TOILETS FLOREALI IN AUSTRALIA; NELL’ALTRA PAGINA, LE
PROPOSTE ISPIRATE ALLA VITA MARINA IN NUOVA ZELANDA
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acciaio inox, retroilluminate, alle cui lamelle possono venire legate le biciclette. Decisamente più aggressive, e sicuramente inusuali le forme delle Kumutoto toilets che troveremo a Wellington, in Nuova Zelanda. Lo Studio Pacific Architecture, per la loro realizzazione (sono sul lungomare della città) hanno utilizzato cemento e acciaio, e si sono ispirati alle forme organiche dei crostacei; e, come le loro resistenti corazze, gli architetti hanno pensato a strutture capaci di resistere non solo alla salsedine ed al sole, ma anche ad atti vandalici. Restiamo ancora nell’area, anche se un volo fino a Sidney, in Australia, si rende necessario. Siamo nel Ruschcutter Bay Park , e il progetto si inserisce in un ampio contesto di riqualificazione della zona; qui sono stati posati dei bagni pubblici non invasivi, molto discreti, caratterizzati da facciate in legno traforato con disegni floreali (le toilettes sono infatti state chiamate Flower Power), una soluzione che ha anche un aspetto funzionale, visto che permette sia l’illuminazione che la ventilazione naturale di questi tre piccoli edifici.
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progettoXistituto italiano del rame Testo di Claudio Moltani
ediďŹ ci italiani, caratterizzati entrambi da una copertura in rame preossidato: la residenza “Dolomitenblikâ€? a Sesten/ Sesto, in provincia di Bolzano, progettata da Plasma Studio, in cui il rame ricopre con continuitĂ balaustre, facciate e tetti e la nuova sede del Tribunale di Sorveglianza a Venezia, progettata da C+S Architects, che si propone come “lamaâ€? semplice e compatta, che si affaccia su piazzale Roma. I dieci progetti saranno presentati nel corso di un evento che si terrĂ al Batimat di Parigi, lunedĂŹ 4 novembre 2013, al termine del quale sarĂ comunicato il vincitore.
A SINISTRA LA NUOVA SEDE DEL TRIBUNALE DI VENEZIA; SOTTO, LA RESIDENZA IN PROVINCIA DI BOLZANO
SONO STATI RESI NOTI I PROGETTI FINALISTI DEL CONCORSO COPPER IN ARCHITECTURE: 10 EDIFICI EUROPEI CARATTERIZZATI DA UNA RIVESTIMENTO REALIZZATO CON RAME E SUE LEGHE. IL VINCITORE VERRĂ€ PROCLAMATO IL PROSSIMO NOVEMBRE A PARIGI, NEL CONTESTO DI BATIMAT
Il concorso Copper in Architecture, giunto alla 16esima edizione, premia le eccellenze architettoniche e celebra l’utilizzo del rame per coperture, rivestimenti, facciate o altri elementi, senza limiti di forma e dimensione: da normali case ďŹ no a grandi strutture. Quest’anno la giuria era composta dagli architetti Einar Jarmund (Jarmund/VigsnĂŚs, Norvegia), Craig Casci (Grid Architects, UK), Davide Macullo (Davide Macullo Architects, Svizzera) e Anu Puustinen (Avanto Architects, Finlandia), che avevano ricevuto premi e menzioni in precedenti edizioni del concorso. Gli 82 progetti in lizza hanno dimostrato la versatilitĂ dell’uso del rame nell’architettura moderna, di cui solo 10 sono stati selezionati come ďŹ nalisti. Tra questi, due
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PROGETTI P RO R OGETTI POETICI POETICI PER PER LРђЎOSPITALIT├ђ LРђЎO OSPITALI TA A T├ђ ├ђ D E RE/MARCO RE/MA AR RCO B RCO OR RTOLIN DE BORTOLIN
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dal contractXprogetti alberghieri Testo di Aurelio Marelli
R IL BAGNO NEGLI ALBERGHI, E POI LE SPA, LE ZONE WELLNESS, LE PISCINE‌ GLI ULTIMI PROGETTI LI INTERPRETANO COSĂŒ
MOON SPA ROMA Una Moon Spa di oltre 100 mq, all’interno del Trilussa Palace hotel di Roma, ha utilizzato Dataton Watchout, di Engineering Solution, per creare uno spazio trasformabile. La chiave per realizzare questo fantastico mondo multimediale privato sono una serie di proiettori LED in edge-blending i quali offrono tre fondali su opposte pareti. Al tocco di un pulsante, i clienti della Moon Spa possono scegliere da una libreria di scenari pre-programmati che includono spiagge Caraibiche, viste aeree di foreste pluviali tropicali, le pendici di un vulcano attivo e immagini straordinarie del Pianeta Terra vista dallo spazio. Atmosfere di terme romane, bagni turchi, saune ďŹ nlandesi e una varietĂ di docce vengono offerti assieme ai lettini, nello spazio dove poter scegliere ambientazioni audio e luci sincronizzate col video.
MOTEL ONE DI STOCCARDA Motel One è l’espressione di un concetto all’avanguardia nel segmento alberghiero “low budgetâ€?, attualmente in forte espansione: nei suoi hotel il concetto di low budget si coniuga sapientemente a quello dei design hotel, con eleganti location nel centro delle principali cittĂ . Con Kaldewei, Motel One ha trovato il partner perfetto per completare i bagni delle proprie strutture: il rapporto qualitĂ /prezzo, il valore e la durata inalterati nel tempo, il design rafďŹ nato ed essenziale dei suoi prodotti in acciaio smaltato 3,5 mm hanno conquistato i responsabili del gruppo alberghiero. Nelle camere degli hotel di Motel One, come ad esempio a Stoccarda e Salisburgo, i piatti doccia smaltati di Kaldewei contribuiscono ad assicurare un piacevole soggiorno: i piatti doccia Conoat di Kaldewei, nell’elegante tonalitĂ Nero Opaco e nel formato XXL (140x80 cm), si integrano perfettamente con il granito delle zone bagno.
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HOTEL ST.REGIS ROMA Il St. Regis Roma, situato nel cuore di Roma a pochi passi da Piazza di Spagna e da Via Veneto, ha scelto i sistemi doccia Raindance Hansgrohe per la ristrutturazione delle sale da bagno di 161 fra camere e suites non solo per l’estetica e il grande confort della doccia, ma anche per i bassi consumi energetici e la facilità di manutenzione. Perfettamente integrati negli arredi in stile e nelle ambientazioni di sapore retrò, i soffioni dei pratici kit ShowerPipe, nascondono il massimo della tecnologia Hansgrohe in un prodotto elegante e semplice da utilizzare. Il miscelatore termostatico - in grado di selezionare e stabilizzare la temperatura della doccia - funge di fatto da mensola con ripiano di cristallo ai cui due estremi si trovano due semplici manopole con indicazioni l’una per la temperatura (dotata di pulsante di sicurezza, per evitare scottature involontarie); l’altra per il flusso che funge anche da deviatore per scegliere fra soffione e doccetta manuale.
HOTEL MEDITERRANEO JESOLO Ampliamento e ristrutturazione di un hotel esistente con adduzione e progettazione della piscina e delle aree annesse. Il nuovo corpo, proiettato verso la pineta e il mare, ospita alcune suite in cui le funzioni del riposo e della cura di sé sono perfettamente integrate in uno spazio minimale e rigoroso, aperto totalmente verso il verde e la spiaggia. Atmosfera romantica dove l’attenzione per il particolare trasmette una profonda sensazione di assoluto relax. In questa armonia degli spazi, la sala da bagno si integra con raffinatezza nella suite dove il rigore minimalista dell’arredamento si riflette nella scelta della rubinetteria CEA, con le collezioni Neutra, Gradi e Milo360
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visioniXnot only white A cura di Elviro di Meo - Project: Marike Andeweg - Ph.: Moni Van Bruggen
“MI PIACE SORPRENDERE LE PERSONE CON LA SEMPLICITĂ€ DEL MIO DISEGNO; PROPORRE OGGETTI CHE SIANO ESTETICAMENTE ACCATTIVANTI, CAPACI DI DISTINGUERSI DAGLI ALTRI, PUR RESTANDO SEMPLICI.â€? E’ LA CARATTERISTICA PROGETTUALE DI MARIKE ANDEWEG, CHE PER NOT ONLY WHITE - IL GIOVANE BRAND OLANDESE – HA DISEGNATO EDIT: UNA LINEA RAFFINATA DI MENSOLE E PICCOLI MOBILI DA PARETE. Colorato ma non eccessivo; essenziale ma non scaro, non privo di quella naturale eleganza che gli deriva dalla ricerca della forma; geometrico ma non rigido. E’ questo il segno caratterizzante di Marike Andeweg, designer olandese di Not Only White: il giovane brand nato nel 2010, con un target eterogeneo, che spazia dal contract alle abitazioni private. Andeweg ha disegnato la nuova collezione di lavabi, trovando nella pietra acrilica il punto di forza del suo studio. Gli oggetti, tutti realizzati in HI-MACSÂŽ, sono pensati per adattarsi a qualsiasi tipo di ambiente e soluzione progettuale. CosĂŹ come la vasta collezione di accessori: piccole mensole utilizzate per riporre con ordine e cura i prodotti che fanno parte della nostra vita quotidianitĂ , che si consuma tra le mura del bagno. Tra questi c’è Edit, il mobile dalla silhouette esile e leggera, ideato per completare la serie dei lavabi salva spazio. Edit include, inoltre, una linea di coloratissimi mobiletti da parete, proposti in quattro misure e due profonditĂ , caratterizzati dal taglio di linee orizzontali che s’interrompono inaspettatamente; all’improvviso. Un design assolutamente funzionale che consente di personalizzare lo spazio, creando composizioni alternative e disposizioni sempre diverse, in cui la
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paletta cromatica diventa lo strumento essenziale per esprimere il proprio gusto, anche il piĂš eccentrico. Marike Andeweg riprende il segno originale delle tipiche cassette delle lettere olandesi per la versione letterbox. Nella riscoperta della tradizione, sceglie il paradigma – la cifra essenziale – per giungere a un manufatto della contemporaneitĂ . Idea, forma e materiali reinventano un oggetto del passato senza perderne la sua caratteristica intrinseca. Con Not Only White, la progettista di Edit sperimenta la sua visione e, soprattutto, la sua idea di design. Ciò che ispira i suoi lavori è la sďŹ da; il desiderio di ideare un prodotto utile e bello. L’intento sta proprio nel cercare i conďŹ ni tra estetica, funzionalitĂ e materiali, senza compromettere nessuna componente. Le collezioni realizzate per il marchio olandese sono il riesso dell’esperienza diretta con la realtĂ e del personale sviluppo creativo. Qual è la caratteristica fondamentale dei suoi progetti? Mi piace sorprendere le persone con la semplicitĂ del mio disegno. Mi piace proporre oggetti che siano esteticamente accattivanti, oltre che di facile utilizzo.
Qual è l’idea che è alla base delle collezioni di Not Only White?Fornire soluzioni per l’ambiente bagno capaci di distinguersi dalle altre, pur restando semplici, e, al tempo stesso, flessibili. Com’è nata la collaborazione con HI-MACS®? E’ nata quando l’azienda ha scelto di usare solo prodotti di alta qualità. E’ per questo e, in particolare, per la professionalità di LG Hi-MACS – (il gruppo che produce la pietra acrilica di nuova generazione, ndr) - che abbiamo deciso di lavorare con questo materiale. Qual è il ruolo delle nuove tecnologie nel design e che beneficio possono dare nella progettazione di alcuni spazi della casa, come la stanza da bagno? Dipende. Bisogna capire il contesto in cui sono applicate. Per quanto mi riguarda, il mio rapporto con la tecnologia lo vivo attraverso lo sviluppo di nuovi materiali e nuovi metodi di produzione. In questo senso, ci sono dei vantaggi che permettono la realizzazione di nuove forme che prima sarebbero rimaste soltanto sulla carta. Ma è necessario stare attenti. Il bagno resta, comunque, un luogo dove non si può sperimentare più di tanto, dal momento che è uno spazio in cui bisogna stare comodi e godere del comfort dell’ambiente. Che cosa deve avere un prodotto per essere definito bello e funzionale? “Non sono qualità in contrasto. Possono convivere benissimo. Io immagino un progetto che interagisca con l’utente finale; in grado di sorprendermi per molti aspetti; ad esempio, per la combinazione naturale dei materiali, o per la sua capacità di andare al di là degli standard. Funzionale per me significa tenere fuori il superfluo, tutto ciò che è inutile, lasciando che sia il prodotto a parlare. Quali altre esperienze ha avuto con il mondo del design? Ho avuto il privilegio di progettare due divani per il marchio Designonstock.com: Heelz e Aikon. E sempre per la stessa azienda ho disegnato il cuscino Blosh.
A SINISTRA, LA DESIGNER MARIKE ANDEWEG; IN QUESTA
PAGINA, LE SUE COLORATISSIME MENSOLE E IL MOBILE BAGNO
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visioniXpiuarch A cura di Francesca De Ponti
UN BREVE ITINERARIO TRA LE ARCHITETTURE DEI PIUARCH: MANUFATTI CAPACI DI CONIUGARE UN TRATTO SOBRIO E UNA GRANDE FORZA ESPRESSIVA. GRAZIE ALL’ANALISI DEL CONTESTO, AL SAPIENTE USO DEI MATERIALI NATURALI E, SOPRATTUTTO, DELLA LUCE.
Fondere esperienze diverse in un comune progetto di architettura incentrato sui temi della qualitĂ e del dettaglio. Questo il punto da cui sono partiti Francesco Fresa, GermĂĄn Fuenmayor, Gino Garbellini e Monica Tricario quando, nel 1996, hanno fondato lo studio Piuarch. Primo banco di prova: un ediďŹ cio di edilizia popolare a Sesto San Giovanni, manifesto di una pratica che lavora a 360° su segno, contesto e funzione. Da quel primo intervento agli attuali successi, che hanno portato lo studio milanese a lavorare in tutto il mondo e ad aprire un proprio ufďŹ cio operativo anche in Russia, il passo è stato relativamente breve. Anche perchĂŠ ai soci fondatori si sono aggiunti, nel tempo, oltre 30 tra architetti e ingegneri provenienti da ogni parte del globo nonchĂŠ sei nuovi partner (Cristina Castelli, Luca Lazzerotti, AndrĂŠs Mahdjoubian, Mauro Mandelli, Gianni Mollo e Miguel PallarĂŠs, associati dal 2008). Ha preso forma cosĂŹ, nel giro di pochi anni, un grande laboratorio permanente, con sede principale in un un’ex tipograďŹ a della zona di Brera, attivo a livello internazionale nella realizzazione di residenze, ufďŹ ci, spazi commerciali, boutiques‌ Laboratorio che collabora da oltre dieci anni con Dolce & Gabbana, di cui contribuisce a deďŹ nire l’immagine con il progetto delle sedi e dei punti vendita, e che vanta tra i suoi lavori piĂš recenti l’ediďŹ cio Quattro Corti a San Pietroburgo, quartier generale della societĂ Gazprom Neft, la sede della societĂ Bentini a Faenza, il complesso residenziale Segrate Village a Segrate e un nuovo ediďŹ cio per ufďŹ ci nell’area di Porta Nuova a Milano.
A SINISTRA: I SOCI FONDATORI DELLO STUDIO PIUARCH. SOPRA E NELLA PAGINA ACCANTO: LA NUOVA SEDE DI DOLCE & GABBANA A MILANO (FOTO: TEIXEIRA; MARTIRADONNA)
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D&G HEADQUARTERS, MILANO anno: 2005 - 2006 progetto architettonico: Piuarch. Francesco Fresa, Germán Fuenmayor, Gino Garbellini, Monica Tricario progetto arredi reception: Ron Arad progetto strutturale: FV Progetti S.n.c. progetto impiantistico: GTEC S.a.s. - Andrea Zanotti Piuarch team: Luca Lazzerotti e Miguel Pallarès, Magali Roig Liverato, Fortuna Parente Occupa una superficie di 5000 metri quadrati e rappresenta il risultato di un attento processo di recupero di due edifici adiacenti collegati tra loro, uno dei quali risalente agli ani ’20, l’altro agli anni ’60. E’ una delle sedi di Dolce & Gabbana a Milano,
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architettura gioiello che gioca sul contrasto tra l’anima classica della preesistenza e il volto, tutto contemporaneo, dato al volume più recente, oggi fortemente caratterizzato da una facciata in vetro ritmata da elementi frangisole. Articolato su sette piani (di cui cinque fuori terra e due interrati), ospita gli uffici e gli spazi di rappresentanza nella parte storica e le aree adibite alla vendita nel corpo di fabbrica maggiormente rivisitato, concepito come una vetrina fuori scala da cui occhieggiano i coloratissimi abiti. Un ruolo chiave spetta alla corte interna, trasformata in giardino, che agevola i percorsi e contribuisce all’unitarietà dell’insieme. Come sempre nel caso dei Piuarch, il progetto riflette un attento studio dei materiali, che in particolare in questo caso dovevano essere eclettici e sofisticati, nel perfetto stile dei committenti. Da qui la scelta di finiture naturali, come la pietra di Namibia, e di superfici riflettenti, come il vetro e la lamiera d’acciaio lucida. Elementi capaci di giocare con la luce e di cambiare aspetto a seconda dei momenti della giornata, come accade a tutto il manufatto. Completato nel 2006, è subito diventato un landmark urbano.
I NUOVI UFFICI DI DOLCE & GABBANA A MILANO, DEFINITI DAL RIGORE COMPOSITIVO E DAL SERRATO DIALOGO TRA
MATERIALI NATURALI, TRASPARENTI, RIFLETTENTI
(FOTO: MARTIRADONNA; PIOVANO; TEIXEIRA)
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QUATTRO CORTI, SAN PIETROBURGO anno: 2006/2010 Concorso a inviti, 1° premio progetto architettonico: Piuarch. Francesco Fresa, Germán Fuenmayor, Gino Garbellini, Monica Tricario progetto strutturale: Tekne S.p.a./ZAO TAVR progetto impiantistico: Tekne S.p.a./ZAO ALMENDA – Sosnilo Mikhail progetto illuminotecnico: Rossi Bianchi Lighting Design Piuarch team: Miguel Pallares, Yusuke Aizawa, Momoko Asano, Ilan Balouka, Filippo Carcano, Cristina Castelli, Erica Cazzaniga, Maiko Chiriki, Giuseppe Crocco, Tania Giorgi, Enzo Greco, Olga Labetskaya, Alessandro Laner, Alessandro Mauri, Luca Mazzeo, Elena Migliorati, Hirotaka Oishi, Andrea Palaia, Nicola Pelucchi, Elena Petko, Laura Ines Quatela, Daniele Reimondo, Daniela Scarpa, Marta Sesana, Roberto Songini, Olga Strikha, Sarah Trianni, Enrico Venturini In collaborazione con Andrea Fabbri Realizzare un edificio moderno mantenendo le facciate storiche dei due volumi che occupavano in precedenza il sito, confrontandosi con i lotti tipici di questa zona della città (profondi circa 60 metri e con un unico lato affacciato sulla strada). Questo il tema con cui si sono misurati i Piuarch nel momento in cui hanno ricevuto l’incarico di realizzare un complesso per uffici per Galaxy.LLC. Ne è derivata un’architettura composita, che si sviluppa su una superficie di 23.500 metri quadrati, in cui la preesistenza è unita alla nuova edificazione grazie ad una copertura in metallo che, con inclinazioni diverse, riconnette le diverse pendenze dei tetti. Elemento chiave del progetto sono le quattro corti che illuminano gli spazi interni, racchiuse da caleidoscopiche facciate composte da pannelli in vetro specchiante installati con diverse inclinazioni. I colori scelti – oro, verde, bianco, azzurro – s’ispirano alle tonalità dei manufatti storici di San Pietroburgo.
DIVERSI SCORCI DELLE QUATTRO CORTI DI SAN PIETROBURGO, FORTEMENTE CARATTERIZZATE DALL’USO DI MATERIALI PREZIOSI E DI SUPERFICI SPECCHIANTI
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BENTINI HEADQUARTERS, FAENZA anno: 2009 - 2011 progetto architettonico: Piuarch. Francesco Fresa, Germán Fuenmayor, Gino Garbellini, Monica Tricario progetto strutturale: Euro Engineering S.r.l.
Piuarch team: Salvatore Seggio Yusuke Aizawa, Momoko Asano, Ilan Balouka, Filippo Carcano, Erica Cazzaniga, Viola Corbari, Marco Dragoni, Davide Fascione, Niccolò Genesio, Luca Mazzeo, Michele Megna, Elena Migliorati, Nicola Pelucchi, Jenny Spagnolatti, Giorgio Terraneo
progetto impiantistico: Euro Engineering S.r.l. progetto illuminotecnico: Rossi Bianchi Lighting Design progetto del verde: MMASS Studio Associato specifiche tecniche e computi: Studio Tre Architetti Associati
È il nuovo polo amministrativo e operativo della Bentini spa e si trova a Faenza, dove occupa una superficie di 6.500 metri quadrati in un contesto a bassa densità abitativa, fortemente caratterizzato dalla presenza della campagna agricola circostante. Destinato ad
accogliere uffici e ad ospitare eventi, è costituito da un volume unitario e lineare arretrato rispetto al fronte stradale ed è stato progettato con standard qualitativi elevati, che uniscono alla grande flessibilità degli spazi interni un disegno di pianta semplice e ben organizzato sui vari livelli. Il fronte principale, di grande impatto visivo, risulta ‘mosso’ grazie ad una griglia modulare di filtri solari che ripartisce la facciata in vani rettangolari di varie dimensioni. Quello posteriore, più neutro e bidimensionale, è stato pensato per garantire la continuità visiva con il paesaggio attraverso una facciata totalmente vetrata.
TRASPARENZA E LUCE PER LANUOVA SEDE DELLA BENTINI A FAENZA, CONCEPITA COME UN’ARCHITETTURA APERTA E IN DIALOGO CON IL PAESAGGIO
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casadolcecasaXresidenziali Testo di Claudio Moltani
+ MOBILI, SPECCHI, RIFINITURE, SANITARI‌ DALL’ITALIA E DALL’ESTERO ALCUNI SIGNIFICATIVI PROGETTI CHE HANNO COME PROTAGONISTA INDISCUSSO L’AMBIENTE BAGNO ARCUGNANO Si è voluto conservare una tipicitĂ della casa contadina di ďŹ ne ottocento pur adattando l’immobile al vivere contemporaneo: è stata quindi inserita la zona cucina e pranzo al piano terra, un piccolo salotto e un bagno al piano primo e la camera al piano secondo. Elemento di comunicazione del progetto diviene una nuova scala e il muro in
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ceramica che nĂŠ costituisce il parapetto che, attraversando tutti gli ambienti li connette e diviene protagonista di ognuno di essi: al piano terra ospita nello spazio sottoscala degli ampi cassettoni a scomparsa, al piano primo diviene sfondo per il divano, mentre al piano secondo muta in testiera per il letto matrimoniale. La ceramica, con il suo modulo geometrico, viene utilizzata come pavimentazione ma soprattutto come rivestimento creando cosĂŹ contrasto tra la naturalitĂ dei materiali storici presenti nell’ediďŹ cio e la industrializzazione seriale del materiale contemporaneo. La pavimentazione è di ReďŹ n serie Arketipo Nero formato 22x44,5, serie Arketipo Beige formato 44,5x44,5 e serie Velvet Ground formato 30x60.
TRENTO Nell’abitazione, di proprietà di un collezionista d’arte, era previsto il posizionamento di molte opere di autori contemporanei (Hsiao Chin, Ugo Nespolo, Enrico Baj, Bruno Chersicla,Giulio Turcato e Milena Milani) e arredi d’antiquariato, oltre ai più funzionali e necessari pezzi d’arredo. A partire da questa esigenza, gli architetti Michela e Paolo Baldessari hanno sviluppato un elegante ed ironico concept “francescano”. L’uso di un solo materiale, ascetico ma esteticamente molto importante come il legno è diventato il filo conduttore del progetto. Anche la suddivisione degli spazi è stata perciò sviluppata su un doppio canone estetico: un’apertura solare e priva di simmetrie per l’area living e pranzo, in contrapposizione all’austera suddivisione dell’area notte e studio. Il grande living,
cromaticamente luminoso, trova da un lato un’ampia apertura, quasi un’estensione, nel terrazzo di circa 100 mq e, sulla parete opposta il passaggio diretto alla cucina. L’accesso all’area notte ha invece un carattere discreto e meditativo, con un corridoio la cui boiserie azzera ogni “segno” integrando armadi, porte e anche le maniglie fresate nello spessore del battente. Dal corridoio così “francescanamente” definito si accede alle stanze dei tre figli e alla stanza dei genitori, con ampio bagno padronale. Per gli arredi, le poltroncine Strip di Poliform, cucina Varenna, divani De Padova, letti Orizzonti, sedute flo di Driade e tavolo Four di Kartell; in bagno, Ceramica Flaminia e rubinetteria Rapsel. photo credits interni e terrazza: Matteo Piazza photo credits chiostro esterno: Carlo Baroni
LONDRA Un bagno dai toni eleganti e lussuosi, note cromatiche del nero illuminate dall’oro intenso dei motivi dei rivestimenti e degli oggetti di servizio. Il rivestimento in marmo che copre le pareti e crea la base di appoggio del lavabo, Luxury 2 di Lithos Design, mostra un ritmo decorativo caratterizzato da incisioni di diversi diametri rifiniti in foglia d’oro che creano un ordito dorato e prezioso che fa da contrasto al mood scuro della pietra Pierre Bleue. Il risultato è una stanza da bagno che sembra brillare di luce propria diventando sinonimo di ricercata raffinatezza. I bagliori dorati dei rivestimenti donano un sottile effetto optical capace di esaltare tutti gli arredi e di creare uno stile molto personale ma allo stesso tempo misurato ed elegante.
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tendenzeXceramica Testo di Claudio Moltani
IL PORTALE Ăˆ WWW.LACERAMICAITALIANA.IT/PRODOTTI, UNO SPAZIO CHE, ARRICCHENDOSI DI ANNO IN ANNO, OFFRE A TUTT’OGGI OLTRE 1.800 IMMAGINI, IN ALTA RISOLUZIONE, DI PRODOTTI CERAMICI, CON RELATIVA SCHEDA TECNICA E LINK; IN QUESTO MODO, IL PORTALE Ăˆ DIVENTATO IL PIĂ™ AMPIO CONTENITORE AL MONDO PER I PRODOTTI DELL’INDUSTRIAL DESIGN DI SETTORE. OGNI SEI MESI, Ăˆ POSSIBILE CONOSCERE, E VALUTARE, LE COLLEZIONI DI PIASTRELLE DI CERAMICA, CERAMICA SANITARIA E, DA QUEST’ANNO, ANCHE DI STOVIGLIERIA. PESCANDO FRA LE NEW ENTRY, RELATIVE ALLA PRIMAVERA/ ESTATE 2013, ABBIAMO INDIVIDUATO, E VI PROPONIAMO, QUESTA TENDENZA... ALL METROPOLITAN
LEA CERAMICHE Studies in Gouache, proposta da Lea Ceramiche, in soli 3 mm di spessore una serie di astratte geometrie e tonalitĂ cromatiche
IMOLA CERAMICA 21 colori, in tinte unite, in formati modulari fra loro, in gres porcellanato smaltato, rendono la linea Tint, di Imola Ceramica, una collezione particolarmente essibile. COTTOVENETO Ideata da Cottoveneto, Skyline è una serie di tre piastrelle in ceramica smaltata caratterizzata dallo skyline di New York, Parigi e Venezia.
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REX La collezione Ardoise di Rex, in gres porcellanato, è disponibile in 6 colori e 2 superfici.
CIR Proposta da CIR, Underground è una collezione in fine gres porcellanato smaltato, disponibile in10 colori e 3 formati.
MOMO DESIGN MdLoft, di Momo Design, è una linea ispirata al cemento industriale, declinata in 4 formati, altrettanti colori neutri con decori e pezzi speciali.
TREND Il mosaico Metropolis, di Trend, caratterizzato da tessere di vetro Karma tagliate a mano, in un’alternanza di tasselli lisci e ondulati.
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disabilitĂ & designXgoman Testo di Claudio Moltani
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PROGETTARE ELEMENTI PER L’IGIENE PERSONALE ADATTI A TUTTI, ELIMINANDO LE BARRIERE FRA ESTETICA E FUNZIONALITÀ, FRA DESIGN DI SERIE A E SERIE B. QUESTO L’OBIETTIVO DI GOMAN. NE PARLIAMO CON DIEGO AMOROSO, RESPONSABILE COMMERCIALE/MARKETING ITALIA
Il 30% della vostra produzione è esportata all’estero. Quali sono i principali mercati di riferimento della Goman? Avete in previsione di aprirvi anche a nuovi territori? In questi momenti di incertezza crediamo che un “salvagenteâ€? sia proprio il proporsi a nuovi mercati, diversiďŹ care il piĂš possibile al ďŹ ne di ridurre rischi. Questo lo si ottiene non solo partecipando a ďŹ ere ed eventi internazionali ma anche continuando a investire in ricerca e proponendo sempre nuovi e diversi prodotti. Oggi non è piĂš possibile vivere sugli allori: pensare di sopravvivere nel tempo con mono prodotti in mono mercati (anche se fortunati) è pura utopia. Il nostro 30% di export è diversiďŹ cato in tanti paesi europei, tutti in misura analoga, ma se dovessi citare i primi 3, sono straordinariamente proprio i paesi che i mass media citano in difďŹ coltĂ , Spagna, Grecia e Tunisia! Quale percentuale del vostro fatturato riveste l’investimento in ricerca e sviluppo e come è organizzato questo reparto all’interno dell’azienda? A seconda degli anni abbiamo investito direttamente o indirettamente dal 10 al 15% . Il reparto R&S, pur avendo un responsabile e personale dedicato, tiene in considerazione le proposte e le idee di tutti; bisogna ricordare che siamo un’azienda a carattere familiare, per cui i rapporti tra il personale, addetti e la direzione è informale e amichevole, si cerca di far gruppo e di ascoltare qualsiasi suggerimento. In particolare ci sono innovazioni che avete recentemente adottato? In cosa consistono? L’azienda è giovane ma abbiamo giĂ in essere diversi brevetti e innovazioni nel settore, la nostra mission è quella di creare prodotti universali, destinati a diversamente abili, ma che siano di ugual design dei prodotti “per normodotatiâ€? al ďŹ ne di avere un unico prodotto sia per bambini, anziani ecc. L’esempio piĂš rappresentativo è il lavabo universale Flight, che ha ricevuto innumerevoli premi e riconoscimenti internazionali e che proprio quest’anno concorrerĂ anche al “Compasso d’Oroâ€? . Altri esempi sono: l’ultimo brevetto, presentato al Cersaie: una specchiera che ingloba meccanismo elettrico e lavabo, il tutto si adatta a qualsiasi altezza con comando remoto, sempre per la possibilitĂ di un utilizzo universale o le nuove serie Leonardo come ausili o Flat come lavabi in metalacrilico. Quali materiali utilizzate principalmente per la realizzazione dei vostri manufatti? Come riuscite a garantire una qualitĂ eccellente di ogni vostro articolo? Metalli inossidabili e ceramica i principali ma la qualità è garantita da una rigorosa politica aziendale; la maggior possibile produzione interna, tutto esclusivamente made in Italy e/o produzione Europea,con il riďŹ uto totale di qualsiasi manufatto cinese o simile, i nostri fornitori, tutti, devono “parlare “ italiano, questa è per noi l’eccellenza, chi ha dimenticato questo (e vale anche per il consumatore) è oggi probabilmente in difďŹ coltĂ . Noi puntiamo alla qualitĂ , acquistare qualitĂ , nel tempo fa anche risparmiare. Per il nostro core business, produzione di barre e maniglie, possiamo dichiarare 100% made in Italy e 100% made in Goman.
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Quali sono i prodotti sui quali puntate maggiormente in questo momento? Anche se i sanitari e gli accessori di sicurezza in generale rappresentano per noi articoli di punta, non ce ne sono di particolari..... diversiďŹ cazione, ampie proposte, al ďŹ ne di soddisfare qualsiasi richiesta, servizio, è a ciò che puntiamo da sempre. Il vostro lavabo Flight vanta 3 award all’innovazione e al design, quali le particolari caratteristiche di questo prodotto? Flight è il frutto del lavoro di un team: gli architetti Massimo e Francesco Rodighiero, hanno tradotto le esigenze e gli stimoli del reparto Ricerca & Sviluppo di Goman diretto da Rossano Zambelli, in un processo di sintesi che ha portato alla realizzazione di un lavabo dalle forme organiche e sinuose. Le esigenze di ergonomia, sicurezza, funzionalitĂ , accessibilitĂ sono state quindi le linee guida che ci hanno accompagnato durante l’intero processo di progettazione, dimostrando che seguirle può essere un valore aggiunto, non una limitazione. Di qui l’eliminazione del tipico, costoso, ingombrante e inestetico
ERGONOMIA, SICUREZZA, FUNZIONALITÀ E ACCESSIBILITÀ SONO LE LINEE GUIDA DI QUESTE COLLEZIONI
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FLIGHT (DESIGN MASSIMO & FRANCESCO RODIGHIERO) È UN LAVABO DALLA STRAORDINARIA PORTATA INNOVATIVA
NEL MONDO DEL BATHROOM DESIGN: GRAZIE A UN DESIGN ACCESSIBILE E CONTEMPORANEO È IN GRADO DI RISPONDERE ALLE ESIGENZE DI TUTTI ED IDEALE PER AMBIENTI FRUIBILI
ANCHE DA PERSONE CON DISABILITÀ MOTORIE. REALIZZATO
CON UN UNICO FOGLIO DI CORIAN TRASLUCIDO CHE ESPRIME
LEGGEREZZA E TRASPARENZA, SAGOMATO E LAVORATO ARTI-
GIANALMENTE, FLIGHT RAPPRESENTA UNA VERA INNOVAZIONE
IN UN SETTORE, QUELLO DELL’AMBIENTE BAGNO PER DISABILI,
SPESSO CARATTERIZZATO DALL’ASPETTO FREDDO, TECNICO E
ORTOPEDICO. FLIGHT, AL CONTRARIO, GRAZIE ALLE SUE LINEE MORBIDE E SINUOSE SUPERA LE BARRIERE ESTETICHE DEL DESIGN CLASSICO
meccanismo pneumatico, attraverso l’idea nuova di un lavabo dotato di inclinazione fissa, adatto a un appoggio comodo dei gomiti e a una libera movimentazione su sedia a rotelle. Per ultimo, è stato inserito nell’ ADI design index 2011, il volume che raccoglie l’eccellenza del design, di riferimento mondiale. Flight quindi concorrerà al prossimo Compasso d’Oro ADI, (fine 2013), e per tutti noi, è motivo di grande orgoglio e soddisfazione, anche perchè credo che siamo la prima e unica azienda del settore a raggiungere questi traguardi internazionali così prestigiosi nel mondo del design! E la vostra nuova serie Leonardo? La serie Leonardo, dopo la presentazione a ISH, sta ottenendo numerosi riscontri sia in Italia che estero, siamo orgogliosi di puntare a prodotti interamente progettati e costruiti internamente in Goman, i corrimani non sono una novità assoluta come design, mentre la barra ribaltabile lo è, è la prima barra esteticamente gradevole, che in posizione verticale è un elemento d’arredo, tutta la serie ha inoltre una caratteristica bicolore, supporti bianchi o effetto cromo del inox lucido, questo facilita l’utente finale o il progettista all’abbinamento con qualsiasi accessorio bagno di qualsiasi produttore A cosa vi siete ispirati con Leonardo? E’ una nuova serie dal concept semplice ma elegante, ci siamo ispirati al concept dei termo arredi, in cui elementi necessari come caloriferi (che venivano nascosti sotto finestre e dietro a tende) con i termo arredi vengono mostrati, messi in evidenza e progettati con disegni , colori e forme variegate. Nel settore mancava proprio una barra ribaltabile per wc, che avesse un design d’arredo, quindi lo studio del reparto Ricerca & Sviluppo, la realizzazione in bicolore e un offerta innumerevole di gamma colori. Da qui il lancio di un nuovo slogan e definizione degli ausili: AIUTI D’ARREDO Quali le più attuali tendenze di design nel vostro settore? I nostri prodotti sono molto tecnici e particolari, spesso si è prediletto la sostanza dimenticando il design e la piacevolezza, oggi però l’attenzione di quasi tutti gli addetti del settore è finalmente rivolta anche al bello, ma non fine a se stesso; Goman ha la soddisfazione di lavorare per l’integrazione di chi vive nel disagio, staccandosi dall’immaginario del design classico segnato da infiniti modelli di tavoli, sedute, divani, lampade, ecc. Progettare elementi per l’igiene personale adatti a tutti è segno di progresso nella società odierna. Goman, in questo momento, è portavoce di questo valore.
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Come si coniugano design, prestazioni e funzionalità nei vostri prodotti? Rendere irriconoscibili le caratteristiche proprie dei prodotti tecnici in oggetti semplici, ma al tempo stesso eleganti e universali nell’uso come nella localizzazione. Un prodotto che si definisca contemporaneo non può non tener presente del graduale invecchiamento della popolazione (e delle relative conseguenze) e delle varie difficoltà di utilizzo. Per Goman l’accessibilità è un requisito fondamentale. E’ per noi fondamentale consentire la realizzazione di un bagno elegante, aperto a tutti e che quindi elimini la necessità di realizzare ambienti appositi. Questo è il percorso che secondo noi deve intraprendere il “design.”
LA SERIE LEONARDO, OGGETTI INDISPENSABILI PER LA TUTELA
DELLE PERSONE ALL’INTERNO DELL’ABITAZIONE, FORMATA DA ELEMENTI DA MOSTRARE, DA DISPORRE, IN PIENA ARMONIA,
COME SOSTEGNI NELL’AMBIENTE BAGNO. CON QUESTI “AIUTI D’ARREDO”, GOMAN PERMETTE LA REALIZZAZIONE, NELLE STRUTTURE PUBBLICHE, DI BAGNI USUFRUIBILI DA TUTTI E
COMPLETAMENTE A NORMA. LA LINEA È COMPOSTA DA
MOLTEPLICI SOLUZIONI (BARRE, MANIGLIONI, DOCCE, SEDILI,
SANITARI, ACCESSORI), IN 12 FINITURE DIVERSE E, A RICHIESTA,
IN TUTTA LA GAMMA DELLE TINTE RAL
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disabilitĂ & designXwell-tech Testo di Claudio Moltani
WELL-TECH, UN PREMIO CHE ABBIAMO IMPARATO, IN QUESTI ULTIMI ANNI, A CONOSCERE ED APPREZZARE PER LA SUA FORTE CONNOTAZIONE NELLE TEMATICHE DELLA SOSTENIBILITĂ€ AMBIENTALE E DELLA FRUIBILITĂ€ DEI PROGETTI. MA ANCHE UN VERO E PROPRIO INCUBATORE DI PROGETTI, DI PRODOTTI, DI IDEE E SOLUZIONI. VE NE PROPONIAMO TRE, LEGATE, OGNUNA A SUO MODO, AL TEMA DELLA DISABILITĂ€
QUI A SINISTRA, LA FRACTAL MACHINE, ADATTABILE A TUTTE
LE SEDIE A ROTELLE; SOTTO A SINISTRA, L’ORINATOIO MOBILE E, SOTTO A DESTRA, LA PIATTAFORMA PER PISCINE
FRACTAL MACHINE DI WILMER MONTIEL Dispositivo standard che può adattarsi a tutte le sedie a rotelle esistenti. Offre un allenamento di resistenza, soprattutto per i muscoli degli arti inferiori, per poter sviluppare una muscolatura adatta a compiere le attivitĂ giornaliere, essendo le parti piĂš sollecitate del corpo. Il dispositivo è composto principalmente da plastica, ďŹ bra di carbonio, metallo, gomma e pelle. E’ dotato inoltre di un pannello touch sul quale si possono visualizzare alcune informazioni come il numero di ripetizioni effettuate, la variazione di carico dei bracci della macchina, il posizionamento esatto di questi bracci e il conseguente blocco del macchinario. I bracci si muovono grazie a degli ingranaggi che permettono il libero scorrimento e il movimento continuo: il fruitore può eseguire differenti esercizi di base che hanno lo scopo di allenare braccia, spalle e torace. ORINATOIO MOBILE DI SHENZHEN LIYUAN CULTURE INDUSTRY DEVELOPMENT CO.,LTD Orinatoio maschile mobile destinato ad essere utilizzato da persone disabili in sedia a rotelle, dotato di un elemento che si stacca e può essere portato ďŹ no alla posizione seduta del fruitore. Una volta terminato, basta riposizionarlo nell’elemento principale per il risciacquo e la pulizia. In questo modo viene garantita al fruitore un’esperienza
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meno frustrante, piĂš comoda e veloce rispetto all’utilizzo di un tradizionale bagno per disabili, non sempre previsto in tutti i locali o strutture, che richiede uno sforzo notevole al disabile e che spesso non garantisce igiene e pulizia nell’utilizzo. E’ facile da usare in modo da mettere a proprio agio le persone con disabilitĂ ; è piccolo per poter essere impugnato senza fatica e in questo modo ha un costo esiguo per risparmio di materiale ed è in piena conformitĂ con il concetto di tutela ambientale. POOLPOD DI POOLPOD PRODUCTS LTD - JOSH REID Piattaforma elevatrice sommergibile progettata intorno ai bisogni delle persone disabili, nonchĂŠ per la riabilitazione e per la terapia in acqua. L’utente può utilizzare l’ascensore senza l’aiuto di un’altra persona. In primo luogo l’utente viene trasferito su una sedia a rotelle appositamente realizzata per la Poolpod, cosa che può avvenire nella privacy di uno spogliatoio. L’utente indossa poi un braccialetto che può comunicare con il Poolpod. La piattaforma di sollevamento è posta sul bordo della piscina: quando l’utente avvicina il braccialetto alla torretta di servizio, viene trasportato ďŹ no ad ad essa. Una volta inserita la sedia a rotelle nel Poolpod, l’ascensore trasporta l’utente verso il basso e apre un cancelletto per permettergli di entrare in acqua.
extrasettoreXporte & ďŹ nestre Testo di Claudio Moltani
R FINESTRE CHE “NASCONDONOâ€? IL TELAIO, PORTE “ORIENTALEGGIANTIâ€? NATE DALL’INCONTRO FRA LA TRADIZIONE MEDIORIENTALE E LA CREATIVITĂ€ ITALIANA‌ DUE SOLUZIONI CHE PROMETTONO DI SOVVERTIRE ALCUNI CONCETTI FORTEMENTE SEDIMENTATI NELL’IMMAGINARIO COLLETTIVO LA PORTA ORIENTALE La spinta verso I nuovi mercati emergenti che ha contraddistinto gli ultimi anni nel settore design e architettura ha portato al confronto con le realtĂ locali, con le loro tradizioni ma anche con il bisogno di design contemporaneo. L’esplorazione dei mercati Medio – Orientali ha favorito l’incontro tra il gruppo Peirano Porte - Unity e l’arch. Giuseppe Chiodin, uniti dai medesimi obiettivi, che comprende anche la ricerca sul territorio delle correnti stilistiche e dei materiali. E’ proprio l’architetto Chiodin a svelare alcuni aspetti di questo progetto: “La tradizione ci ha portato a rivalutare ed interpretare l’elemento architettonico della MASHRABIYA, ovvero lo schermo intagliato in legno con funzione di frangisole, privacy e decorazione tipico della cultura araba, che si ritrovano numerosi nell’Est del mondo arabo e nel Maghreb (detto adesso “Modern Mashrabiyaâ€?). L’innovazione ci ha fatto scoprire in Oman durante vari incontri ed eventi del settore, il materiale solid surface, elemento composito omogeneo, resinoso acrilico, utilizzato a pannelli di diverso spessore per i rivestimenti dell’architettura di interni. Dalla sintesi di questi elementi è nato il progetto SOLID SURFACE MASHRABIYA DOORS , ovvero l’utilizzo di un materiale della produzione locale (il Solid Surface in Oman), con l’elemento tecnologico della porta made in Italy, ďŹ nalizzati dall’â€?Italian designâ€?. Una sintesi di made in Oman – made in Italy che sicuramente – conclude l’architetto - potrĂ trovare i favori del mercato Medio-Orintale per la sua peculiaritĂ â€?.
IN ALTO, UN ESEMPIO DELLA PORTA MASHRABYA; SOPRA E A FIANCO, LA FINESTRA ESSENZA
LA FINESTRA TUTTO VETRO Con Essenza, il classico concetto di ďŹ nestra viene decisamente superato. Come? Con una sorta di “rivoluzione copernicanaâ€?, che ribalta e sovverte il tradizionale modo di vedere e concepire questo prodotto. I proďŹ li di alluminio, infatti, vengono incollati strutturalmente al vetrocamera su entrambi i lati dell’anta; il telaio si trova ad essere incastonato nel vetro e, in pratica, nascosto alla vista, anche grazie ad una fascia di serigraďŹ a perimetrale. I vetri sono sempre a doppia camera e con valori prestazionali capaci di fornire un alto tasso di comfort abitativo, in linea con le normative per il risparmio energetico. Con questo prodotto, Essenza propone una soluzione (mutuata dalle facciate continue utilizzate in architettura) che non ha precedenti al mondo, dove la totale mancanza dei proďŹ li a vista rende aperto ogni ambiente e, particolare non di poco conto, rende la ďŹ nestra non piĂš un elemento di separazione ma parte integrante dell’interior design.
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extrasettoreXcnr Testo di Claudio Moltani
JJJ SI CHIAMA TERMOVUOTOÂŽ ED Ăˆ UN PROCESSO INNOVATIVO CREATO DALL’ISTITUTO PER LA VALORIZZAZIONE DEL LEGNO E DELLE SPECIE ARBOREE DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE (CNR-IVALSA) DI SAN MICHELE ALL’ADIGE (TRENTO) PER PRODURRE UNA NUOVA GENERAZIONE DI LEGNO TERMICAMENTE MODIFICATO CON ALTO VALORE AGGIUNTO ED ECCEZIONALI PROPRIETĂ€ DI RESISTENZA E DURABILITĂ€ CHE ESCLUDE L’UTILIZZO DI QUALSIASI SOSTANZA CHIMICA. IL MARCHIO Ăˆ STATO DEPOSITATO, IL METODO Ăˆ COPERTO DA TRE BREVETTI, I RISULTATI SONO STATI PUBBLICATI SU ‘BIO RESOURCES’ E LA COMMISSIONE EUROPEA HA FINANZIATO IL PROGETTO CON UN IMPORTO RECORD
“Il Termovuoto combina un processo di essiccazione sottovuoto ad alta efďŹ cienza energetica e un trattamento termico, con l’obiettivo di offrire un prodotto ecologico, a basso impatto ambientale, conveniente e di alta qualitĂ â€?, spiega Ottaviano Allegretti, responsabile del laboratorio Labess di Cnr-Ivalsa e della parte scientiďŹ ca del progetto. “Grazie a questa tecnologia è possibile fornire a specie legnose come l’abete rosso, dominante in Trentino e nell’arco alpino, caratteristiche tipiche dei legni tropicali che vengono anche per questo importati, quali una spiccata piacevolezza estetica e particolari doti di durabilitĂ non presenti nel legno naturale, che lo rendono particolarmente idoneo all’utilizzo in esterno, per esempio in inďŹ ssi, facciate, arredi esterni e guardrail. Il legno garantisce cosĂŹ una forte competitivitĂ non solo rispetto a quello non trattato ma anche ad altri materiali, plastica fra tuttiâ€?. Il metodo sviluppato da Ivalsa è attualmente coperto da tre brevetti e “grazie anche alla riduzione dell’impatto ambientale ed economico del trasporto su lunghe distanze e allo sfruttamento eccessivo delle foreste tropicali, permette di ottenere effetti positivi sul piano ambientale ed energeticoâ€?, prosegue il ricercatore, “come confermano i risultati pubblicati recentemente sulla rivista internazionale ‘Bio Resources’â€?. Il nuovo processo è frutto di cinque anni di attivitĂ di ricerca del Cnr-Ivalsa di San Michele all’Adige, ďŹ nanziato da alcune imprese private, dalla Provincia autonoma di Trento e dallo stesso Cnr. Il progetto è stato presentato nell’ambito della chiamata europea Eco-Innovation da un pool di aziende italiane e francesi insieme
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col Consorzio servizi legno sughero e la Uppsala University svedese ed è stato valutato dalla Commissione Europea cosĂŹ favorevolmente da ricevere un importo totale di 1,8 milioni di euro, il piĂš alto ďŹ nanziamento mai approvato per questo tipo di progetto, proprio perchĂŠ considerato “strategico per l’alto contributo che esso può rendere all’ambiente e al sistema economico e occupazionale in Italia e Europaâ€?, conclude Allegretti. “La ricerca ora si concentra sulla certiďŹ cazione del materiale rispetto al suo ciclo di vita, dal bosco ďŹ no allo smaltimento, e sulle analisi delle sostanze organiche volatili (Voc) necessarie per l’applicazione nel settore dell’arredamento di interni.
TRATTATO CON QUESTA TECNOLOGIA, IL LEGNO GARANTISCE UNA FORTE COMPETITIVITĂ€ ANCHE NEI CONFRONTI DELLA PLASTICA
extrasettoreXprotek Testo di Claudio Moltani
E’ UNA “VERA NOVITĂ€â€?, ADATTA A TUTTI GLI AMBIENTI DELLA CASA, DALLA CUCINA AL BAGNO FINO ALLA CAMERA DA LETTO. LA PRESENTA PROTEK CHE, DOPO DUE ANNI DI LAVORO E DI INGEGNERIZZAZIONE E CON BEN QUATTRO BREVETTI DIETRO IL PRODOTTO, HA RECENTEMENTE LANCIATO (E PRESENTERĂ€ ANCHE AL CERSAIE) UN “CONTROTELAIO CON CONTENITOREâ€? CHE (FRA LE ALTRE COSE) CREA SPAZIO, INTESO COME SPAZIO UTILIZZABILE, DOVE PRIMA C’ERA SOLO UNO “SPAZIO MORTOâ€?
Protek, una realtĂ tutta italiana attiva nel settore dei controtelai, è la protagonista di questa innovazione. Vediamo come: aumentando di poco lo spessore del controtelaio, l’azienda ha inserito al suo interno un contenitore, motorizzato, che è possibile riempire in base alla tipologia dell’ambiente della casa dove si metterĂ questa parete divisoria. Questo è possibile perchĂŠ la parete ha giĂ predisposto la parte impiantistica (sia per le condutture elettriche che per quelle idrotermosanitarie) e dunque, se posta fra la cucina e il living, il contenitore potrĂ alloggiare bottiglie d’olio o pacchi di pasta, mentre se il controtelaio separa il bagno da un altro locale, ecco la facilitĂ di poter disporre dei classici elementi da bagno (prodotti per la bellezza, rotoli di carta igienica, ecc). Il tutto, poi, scompare dentro il controtelaio e la parete funziona da porta, con un pannello, di misure standard, che si apre e chiude manualmente. Quattro i brevetti: Linear, per il controtelaio che elimina completamente l’uso di stipite e copriďŹ lo; Lifty system, il sistema che permette il montaggio e la regolazione della porta (senza dover salire su una scala con la chiave inglese, basta un avvitatore), Magic Box, l’insieme del controtelaio giĂ predisposto per la parte impiantistica idrotermosanitaria e domotica, e inďŹ ne Bigfoot, ovvero il contenitore stesso FACILISSIMA DA INSTALLARE, E PREDISPOSTA PER GLI ALLACCIAMENTI ELETTRICI E PER L’ACQUA
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newsXdalmondo
DESIGNDAILY WATER
A cura di Claudio Moltani
LE VIE DELL’ACQUA
Dal 30 giugno al 26 settembre, al Castello Scaligero di Sirmione, Brescia, 30 sculture dell’artista Franca Ghitti concretizzeranno la mostra Le vie dell’acqua. Artista progettuale e concettuale, Franca Ghitti ha messo a punto, a partire dagli anni Sessanta, delle sculture ecologiche che vedono l’acqua come protagonista, non tanto come elemento in sé ma in stretta relazione con il territorio. La rassegna di Sirmione vuole approfondire questa linea espressiva, con una serie di lavori e sculture e installazioni in ferro, come Cascata, Acqua, Pioggia, Onde e Il Segno dell’acqua. Nel 2014, da Umberto Allemandi Editore, verrà pubblicata una monografia completa dei suoi lavori.
CENTOUNDICI Per festeggiare i suoi primi...111 anni Hansgrohe, ha scelto di indire un concorso internazionale dedicato all’acqua. E’ nata così la spettacolare pubblicazione “Magical: 111 luoghi d’acqua più belli al mondo” edita da Merian/Travel House Media. 111 le immagini pubblicate fra cui 100 menzionate, 11 selezionate in modo particolare e un primo premio andato al tedesco André Becker per uno scatto realizzato sulla spiaggia di Cape Town in Sudafrica
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ACQUA ALTA A VENEZIA
Un progetto di Giorgia Zanellato e Daniele Bortotto Acqua Alta è un progetto che nasce dall’idea di valorizzare un patrimonio storico e culturale che ci appartiene: la città di Venezia. Forti tradizioni contraddistinguono questa città, per molto tempo centro di scambi e commerci con il resto del mondo. Tra questi, la manifattura dei tessuti spicca senz’altro con una vasta gamma di prodotti creati nel territorio. A questa si affiancano la lavorazione del vetro di Murano e il commercio di spezie ed essenze, preziose chiavi per il commercio nel Mediterraneo. Acqua Alta come mezzo quindi per legare tutte queste tecniche partendo da un fenomeno unico. Acqua come mezzo di trasporto, acqua come energia, acqua come problematica che influenza le vite di cittadini lasciando profondamente il segno in questa città. Da questi presupposti nasce la prima collezione “Acqua Alta”, che comprende una serie di tessuti, un tappeto, una serie di fragranze con diffusore correlato, ed infine
ULISSE DAVANTI A ISCHIA Il Mezzatorre Resort&Spa di Forio d’Ischia inaugura la mostra Ulysses Syndrome di Gabriele Giugni: fotografie subacquee che evocano visioni magnetiche di moderne sirene. Sono donne che nuotano, si muovono come sospese nell’abisso blu, corpi femminili, intrecci di gambe che rimandano agli incantevoli esseri metà pesce e metà donna. Con questa mostra, il Mezzatorre Resort&Spa continua il proprio progetto di art-hotel inaugurato due anni fa: ogni stagione un artista invade gli spazi interni ed esterni dell’albergo offrendo agli ospiti nuove prospettive e un approccio diretto con l’arte. La mostra di Giugni già presentata al Madre di Napoli e ai Musei in Trastevere a Roma, sembra trovare negli ambienti del Mezzatorre, tra la roccia e il mare di Forio d’Ischia, la sua naturale collocazione.
PER VIVERE L’ACQUA Rever con i suoi prodotti, fa suo il connubio di eleganza, relax e qualità. L’azienda arreda hotel e Spa di charme proponendo prodotti brevettati ed esclusivi disegnati da architetti e messi a punto dall’azienda stessa al fine di esaudire, al meglio, le esigenze di ogni cliente. Ne è un esempio l’Hotel Olivi di Sirmione, hotel inserito in una suggestiva cornice di ulivi che ha saputo rinnovarsi nella zona Spa e piscine con prodotti di alta qualità e comfort. Rever In & Out Solution è specializzata nella produzione di arredi di alta gamma e dal comfort unico completamente Made in Italy. Il design, il comfort e la facilità di manutenzione dei prodotti sono le caratteristiche che rendono uniche le sedute Rever destinandole tanto al privato quanto ad Hotel di Lusso e Spa, riservando al cliente un servizio di progettazione “Tailor Made”. Per quanto concerne l’arredo della zona Spa dell’Hotel Olivi si è deciso di puntare su due prodotti della nuova collezione Rever disegnate dai designers Andrea Manfredi e Maria Damiano: Sambed e Fold. S[AM]BED coniuga le funzioni di un lettino prendisole a quelle di una chaise-longue imbottita con schienale reclinabile e possibilità di accatastare il prodotto per semplificarne la gestione. La linea è volutamente semplice ed essenziale: un piano in poliuretano a densità differenziata, rivestito da ricercati tessuti da esterni. Sia il rivestimento che l’imbottitura, sono idrorepellenti, antimuffa e antimacchia. La struttura portante interna in alluminio, materiale adatto agli esterni e in generali agli ambienti umidi come piscine e Spa, caratterizza il prodotto con due grandi ruote in legno o in Nylon, in base ai gusti personali. FOLD invece è una sdraio avvolgente e pieghevole che riprende le linee classiche della “greppina” di settecentesca memoria attualizzandola con l’acciaio inox e l’imbottitura in memory foam che le consente un alto livello di comfort. Per le zone piscina, altra novità prodotta da Rever, sempre disegnata dai due architetti: Poseidon, poltrona galleggiante che grazie all’innovativo materiale Tecnorev® permette alla seduta di ottenere un perfetto mix di design e comfort. Rever, al fine di soddisfare la propria clientela completa la propria produzione con sommier, materassi in poliuretano, visco memoria di forma o a molle oltre ad un pillow menù comprendente una vasta gamma di guanciali, topper e piumini tanto in fibra quanto in piuma.
una lampada da tavolo. Il punto di partenza comune si declina ogni volta esplorando e sottolineando un diverso effetto provocato da questo speciale fenomeno. Seguendo la tradizione centenaria della città veneziana nella produzione e commercio di stoffe pregiate, si sviluppano una serie di tessuti. Idea principale è quella di ricreare, attraverso le trame del tessuto, i colori le texture che con il tempo si sono andate a creare sugli intonaci e i marmi che si ritrovano sui muri veneziani, a seguito dell’azione erosiva delle correnti e della salsedine. Dopo una lunga ricerca lungo le calli della città lagunare, cercando di catturare le combinazioni più diverse di gradazioni di colori e texture, abbiamo sviluppato una serie di tessuti declinabili in diversi usi, da tendaggi, a tappezzerie a rivestimenti di elementi d’arredo. L’azienda di riferimento per tutta la ricerca e lo sviluppo di questi tessuti è stata Rubelli, fortemente radicata nel territorio veneziano, con un bagaglio culturale ineguagliabile e aperta a nuove sfide come quella proposta.
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LE CUPOLE MAGICHE Si chiama Splash & SPA Tamaro, si trova a Rivera, pochi chilometri da Lugano, ed è un parco acquatico realizzato in un’ottica completamente ecosostenibile. In primis perché le cupole sotto le quali si trovano alcune delle strutture (vasche con onde, poolbar, piscina panoramica riscaldata, ecc), che coprono una superficie complessiva di oltre 10.000 mq, sono delle sorte di “thermos” (o più tecnicamente parlando, dei “tamponi climatici dinamici”). Che vuole dire? Che grazie alla loro realizzazione (una membrana siliconica in Teflon, da meno di un kilo per mq), sono in grado di recuperare l’umidità interna, riscaldando l’aria d’inverno e rinfrescandola d’estate, oltre che deumidificandola. Le cupole sono spesse da 1 a 2,50 metri, e dispongono di un coefficiente di isolamento termico superiore a quello di un triplo vetro. Inoltre, cambiano colore (sono tre quelli “di gamma”) a seconda delle condizioni atmosferiche, e la luce artificiale interna, ovviamente LED, “rimbalza” nelle intercapedini, creando, si può ben immaginare, dei giochi illuminotecnici interessanti). Per quanto riguarda l’aspetto green, è stato affermato che “ogni cliente consumerà un equivalente di mezza vasca da bagno”. L’acqua verrà poi riciclata per le pulizia, i servizi sanitari e la cura del verde esterno. Nel dettaglio, la cupola dello svago, dispone di una vasca di 30 metri animata da onde alte fino a 1 metro, ma il fiore all’occhiello è la piscina panoramica esterna che offre innumerevoli attrazioni tra cui getti d’acqua, geyser
e idromassaggi. La temperatura riscaldata a 34° la rende accessibile tutto l’anno. La cupola del divertimento è stata progettata per chi cerca soprattutto emozioni forti: cinque tipologie di scivoli ultra moderni con imbuti, centrifughe, sensazioni antigravità, giochi di luce e suoni. La terza cupola infine, come preannunciato dal nome stesso del centro, è dedicata al benessere, con i suoi 3000 mq di puro relax.
La moderna SPA prevede una ricca offerta di trattamenti e sale: sette differenti tipologie di saune (di cui una esterna adiacente alla vasca salina riscaldata) e di bagni di vapore tematizzati, un percorso Hamam, una vasca relax e un percorso kneipp.
LEGNI… DA VASCA CLEAR
WATER
Franke presenta CLEAR WATER, il sistema di filtrazione dell’acqua concepito per i miscelatori a tre vie della propria collezione, messo a punto grazie all’utilizzo di tecnologie esclusive e all’avanguardia di laboratori svizzeri. Si tratta di un kit composto da cartuccia, testata filtro e timer contatempo da installare sotto il vano del lavello per migliorare la qualità dell’acqua, rendendola più leggera e gradevole, grazie alla microfiltrazione: un processo in grado di ridurre sensibilmente cloro e microparticelle di metalli pesanti, inibendo il passaggio di gran parte dei batteri.
A bordo vasca, intorno al piatto doccia o addirittura come rivestimento a parete per rendere più caldo e accogliente l’ambiente bagno: Bauwerk Unopark Sucupira è il pavimento in legno che non teme l’umidità e si adatta a tutti gli ambienti della casa, anche a quelli tradizionalmente ritenuti più difficili per il parquet. Il Sucupira -noto anche come castagno del Brasile- è infatti un legno particolarmente duro e resistente che per queste sue caratteristiche viene utilizzato per costruzioni all’aperto o pavimentazioni esterne. Bauwerk abbina la lavorazione delle tavole (470 X 70 X 11 mm) con finitura a olio ad una posa a colla eseguita da artigiani specializzati. Il sistema prefinito di parquet a due strati Bauwerk ha fra le caratteristiche principali: stabilità e silenziosità (la speciale realizzazione di parti pre-assemblate riduce il rumore da calpestio del 50% rispetto al parquet flottante); isolamento termico (standard MINERGIE) ma anche trasmissione termica ideale per riscaldamento a pavimento e facilità di posa, senza giunti né guide di passaggio.
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L’ACQUA CONTENUTA Per vivere appieno la bella stagione, HD home design ha studiato un nuovo materiale di rivestimento d’esterni che trasforma l’ambiente pool in uno spazio di design, comfort e bellezza. Si chiama GEOpool®, ed è un materiale innovativo, un cemento elastomerico (una malta flessibile a base cementizia) calpestabile e carrabile che riveste come una pelle compatta la superficie di piscine, vasche, terrazzi e camminamenti esterni. Il risultato è quello di uno strato millimetrico compatto e assolutamente impermeabile, resistente agli agenti atmosferici e ai residui chimici dei trattamenti dell’acqua.
SEMBRA QUEL L CHE NON È
Disegnato da Enzo Berti, Merletto è un rivestimento a parete in marmo che per disegno e precisione sembra uscito dalle abili mani delle merlettaie dell’isola di Burano. Un sapiente susseguirsi di motivi circolari abilmente tessuti nel marmo, un pizzo lapideo in bassorilievo che risplende per la perfezione dei particolari che sembrano veri e propri intrecci di filo. Disponibile in numerose essenze di marmo, questo rivestimento è consigliato nei colori più chiari proprio per la delicata geometria del disegno che si esalta nelle nuance di marmo tendenti al bianco. Merletto, è indicato per rivestimenti murali da solo o studiato in composizioni particolari con altre collezioni di rivestimenti del catalogo Kreoo by Decormarmi.
PIACEVOLMENTE LONGEVO Accoya®, il legno modificato leader nel mondo, è stato scelto per il decking d’alta qualità di una piscina, all’interno di un sito Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO in Puglia. Viste le complessità legate alla conduzione di attività edilizie all’interno di un’area protetta dall’UNESCO e le particolarità climatiche della regione, era fondamentale individuare un prodotto esteticamente piacevole ma assai longevo per il decking. Accoya, prodotto da Accsys Technologies, è stato selezionato per questo progetto proprio perché è uno dei prodotti in legno di qualità superiore disponibili sul mercato. Realizzato tramite un’avanzata tecnologia di modifica non tossica, il legno Accoya offre livelli di prestazioni fuori dal
comune, che includono stabilità, sostenibilità e durabilità. Prodotto al 100% con legname certificato da FSC, Accoya è un legno elegante, in grado di eguagliare o superare le proprietà dei legni duri tropicali. È perfetto per numerosi usi, da finestre e porte a rivestimenti esterni, progetti strutturali e decking. Relativamente alle specifiche del decking, il legno Accoya, dello spessore di 52 mm, prima di essere verniciato e posato intorno alla piscina – che fa parte della proprietà di una guest house locale – è stato spazzolato per ottenere una finitura testurizzata e dall’aspetto anticato. La durabilità di Accoya garantisce che, nonostante l’umidità, il decking non andrà soggetto a fenomeni di restringimento e rigonfiamento.
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PREMIATA LEA CERAMICHE
Lea Ceramiche ha ricevuto l’ambito premio ICFF Editors Award 2013 nella sezione “Materials”. L’importante riconoscimento rappresenta un forte incentivo per l’azienda a proseguire nel percorso intrapreso di continua ricerca, innovazione e sperimentazione su un materiale tradizionalmente impiegato come semplice rivestimento di pareti e pavimenti come il gres porcellanato. Anche grazie all’introduzione sul mercato del rivoluzionario grès laminato Lea Slimtech, dallo spessore di 3 mm e dalle dimensioni extra di 1 metro x 3 metri, la piastrella rappresenta oggi non solo un elemento decorativo centrale nell’arredamento di qualsiasi spazio, ma diventa parte integrante di qualsiasi progetto architettonico.
IL RISTORANTE CHE È ANCHE SHOW ROOM
Bonomi Contemporaneo Italiano, storico marchio bresciano di rubinetteria, ha recentemente rinnovato la sede di Sarezzo (BS) introducendo un’idea particolarmente innovativa nella gestione degli spazi dedicati alla presentazione dei prodotti: l’area showroom è a tutti gli effetti anche un ristorante aperto al pubblico. Nasce così il Decimo Meridiano, primo ristorante-showroom aperto al pubblico e allo stesso tempo operativo per le colazioni di lavoro Bonomi, sala riunioni e area espositiva per le novità di design. Naturalmente il ristorante permette di esporre in modo operativo tutte le collezioni dell’azienda. Il ristorante dispone di un’area caffetteria/bar per la pausa caffé delle riunioni, fra proiezioni su schermo di ultima generazione e tavoli apparecchiati. La gestione è affidata a un ristoratore locale mentre Bonomi dispone liberamente del locale nelle ore lavorative, con una convenzione per le colazioni di lavoro. Il ristorante è aperto su prenotazione con un menu che varia dai 25 euro per il pranzo (tre antipasti, un primo, un secondo, contorno, dolce, caffè e bevande incluse) al menu alla carta per la cena con una vasta scelta tra piatti tipici della zona e non solo. Fra gli obbiettivi del locale anche la presentazione a un pubblico internazionale -quale quello della clientela delle aziende di Sarezzo - dei prodotti del territorio: formaggi come il Bagoss, la Polenta Taragna, salumi, carni e distillati provenienti dalla Val Trompia. Nella carta dei vini cantine di tutta Italia, dal Piemonte al Trentino, dalle Marche alla Sardegna, dalla Lombardia alla Sicilia.
LA CINA È VICINA PER NEWFORM
Progettato dall’Arch. Alfio Di Bella, lo showroom di Newform, aperto a Shanghai, occupa circa 120 mq organizzati per ospitare un ufficio di rappresentanza e per dare il massimo risalto alle collezioni Bath, Kitchen, Wellness e per presentare le possibilità offerte al Contract. “Vogliamo consolidare la nostra internazionalizzazione, ma anche essere pronti e vicini ai nostri clienti per soddisfare le richieste di un mercato in forte sviluppo. Proprio in Cina, nei prossimi anni, sorgeranno centinaia di complessi residenziali e luxury hotel”, afferma Massimo Giroldi, AD di Newform. “Ecco l’importanza, per Newform, di essere presente, in modo diretto anche in questa area del mondo”.
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MARMOMACC IMPEGNA VERONA E IL MONDO
Promuovere l’eccellenza del prodotto manifatturiero made in Italy all’estero, in attesa della ripresa del mercato interno (che è estremamente importante, ha sottolineato il presidente di Fiera Verona, Ettore Riello), e far conoscere all’estero il design, la cultura e l’innovazione legati alla filiera nazionale del marmo e dei graniti. Con questi obiettivi prioritari è stata presentata alla Triennale di Milano, la 48a edizione di Marmomacc, il più importante salone internazionale dedicato alla pietra naturale. Damercoledì25asabato28settembre,dunque, ritorna alla Fiera di Verona la manifestazione di riferimento per tutti gli operatori del comparto lapideo che, proprio in Marmomacc, trova la sua massima espressione. Dall’estrazione alla finitura delle superfici, dalle tecnologie di lavorazione fino ai molteplici utilizzi nel campo delle costruzioni, dell’architettura e del contract, senza dimenticare didattica e formazione degli specialisti: ogni settore è rappresentato a Marmomacc, con la pietra sempre protagonista assoluta. Fiera leader mondiale, con oltre 1.400 espositori da 57 nazioni presenti all’edizione 2012 e quasi 57mila visitatori, dei quali la metà stranieri, giunti da 137 Paesi, Marmomacc è l’ideale vetrina di promozione e piazza di incontro tra espositori e buyer che non si esauriscono nei quattro giorni della manifestazione. La mission di Marmomacc, infatti, prosegue nel corso dell’anno e oltreconfine, presidiando con Marmomacc in the World le aree di maggior interesse per la crescita dei comparti che utilizzano la pietra naturale e i macchinari di lavorazione Per questo Marmomacc ha deciso di puntare su questo vantaggio competitivo, unico e non riproducibile, anche nel sistemamarmo. Alla cultura viene dedicato un intero padiglione, Inside Marmomacc e il ricco programma di convegni, laboratori, mostre e installazioni di Marmomacc & Design per approfondire gli utilizzi creativi della pietra
naturale, con un focus particolare sui progetti di giovani architetti e designer emergenti. Tra le numerose iniziative in programma, La XIII edizione dell’International Award Architecture in Stone, il Forum del Marmo, il Best Communicator Award, Marmomacc Lab e Marmomacc & the City. Di particolare interesse l’iniziativa “Pietra Fluida”, dove giovani designer under 30 raccontaneranno utilizzi innovativi della pietra attraverso contaminazioni grafiche e nuove tecnologie multimediali.
UN MENAGE A TROI Habitat, Ideo Bain e Interclima + Elec (riscaldamento e aria condizionata), si terranno, insieme, a Paris Nord Villepinte, dal 4 all’8 novembre. Le tre manifestazioni saranno 100% professionali, ognuna con un proprio lay out, così come per eventi e premi, ma saranno riuniti (“per sempre”, hanno assicurato i rappresentanti delle Fiere Francesi) sotto lo stesso tetto espositivo. Nasce così un mega salone dell’edilizia composto da 3.000 espositori. La fiera che si fa in tre è organizzata da Reed Expositions e vedrà questa disposizione degli spazi: Interclima + Elec ai padiglioni 1, 2 e 3, mentre al 4 ci sarà Ideo Bain e tutti gli altri settori, 5A e B, 6 e 7 e 8, andranno ad Habitat, che riconferma la sua tradizionale platea espositiva (elementi strutturali, finiture d’interni, falegnameria, chiusure, attrezzature per cantieri, ecc).
SILENZIO, PREGO
Rehau completa il proprio sistema per impianti di scarico con RAUPIANO LIGHT, la nuova versione che soddisfa gli standard d’insonorizzazione previsti dalle normative vigenti, a costi contenuti. L’azienda, con questo prodotto, offre soluzioni per impianti di scarico ancor più complete, che vanno dai sistemi rinforzati a quelli di scarico insonorizzato, accomunate da performance elevate e massima flessibilità di installazione. Disponibile nei diametri 40, 50, 75, 90, 110, 125 e 160 mm, è un sistema di tubi multistrato e raccordi ad innesto rapido in polipropilene rinforzato, caratterizzato da un’elevata resistenza agli urti, anche alle basse temperature, e da ottime caratteristiche fonoassorbenti.
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DIRETTIVA ECODESIGN E ECOCOMPATIBILITÀ: I BINARI DEI RUBINETTI PER I PROSSIMI ANNI La rubinetteria sanitaria italiana, rappresentata da Avr, Associazione italiana valvole e rubinetti, scende ancora in campo per l’efficienza energetica ponendo l’accento sull’etichetta CEIR e sulla preparazione del Regolamento europeo per l’applicazione della Direttiva Ecodesign. Per iniziativa del CEIR, che riunisce l’intera industria europea della rubinetteria sanitaria, al quale AVR aderisce in rappresentanza dell’industria italiana, è nato il nuovo marchio CEIR “European Water Efficiency Label”, che offre informazioni
sulle prestazioni in termini di consumo di acqua dei prodotti. Alla base delle etichette CEIR ci sono le dichiarazioni delle aziende che, su base volontaria, decidono di aderire a questa iniziativa, offrendo informazioni supportate da prove e test effettuati presso laboratori accreditati. Sono inoltre previsti controlli a campione sulla veridicità di tali prove, a salvaguardia della credibilità delle informazioni riportate sui prodotti. Lo schema CEIR, pur essendo attivo da poche settimane, ha già visto l’adesione
di alcune importanti aziende europee. Tale sistema di classificazione si applica alla gamma dei prodotti della rubinetteria sanitaria e ai relativi accessori: rubinetti singoli e miscelatori, rubinetti a chiusura automatica, rubinetti ad apertura e chiusura elettronica, dispositivi doccia, flessibili doccia estraibili ecc. La documentazione completa che descrive le modalità per accedere allo schema di classificazione è scaricabile dal sito ufficiale creato dal CEIR per promuovere questa iniziativa: www.europeanwaterlabel.eu.
NO STATIC
PER PORTARE SOTTO L’OMBRELLONE SMARTPHONE E TABLET
Un sistema di elementi modulari attrezzati e scorrevoli capaci di arredare tutte le stanze della casa, per questo ciascun elemento contiene e nasconde una zona e una funzione: dagli armadi al letto, dal soggiorno alla cucina, dall’home office alla palestra e stanza da bagno. Si chiama, non a caso, Elastic Living, lo propone Clei, che ha immaginato gli appartamenti contemporanei come sistemi modulari e in movimento, dove le pareti si spostano su binari per aprire, in base all’esigenza, le diverse stanze. L’Elastic Living offre tutte le comodità di Le custodie impermeabili per smartphone e tablet di Puro sono utili accessori per le un’unità abitativa statica, contemporaneamente o una alla volta, soggiorno, cucina, camera vacanze al mare. Grazie alla chiusura con sistema di blocco/sblocco, assicurano la massima da letto e bagno. protezione contro agenti esterni come acqua, sabbia, polvere, creme, oli, macchie, graffi ecc. Ideali per portarsi in spiaggia o in piscina il proprio device tecnologico preferito, le custodie waterproof non ne ostacolano l’utilizzo, garantendo in ogni momento la funzione display touch screen. Le Waterproof sono resistenti sott’acqua fino ad una profondità di 20 m per la durata di 10 ore (certificato IPx8). Sono inoltre dotate di comoda fascia sul retro per trasportare il device in tutta sicurezza.
COME È BUONA L’ACQUA…
Le caraffe filtranti Imetec Acqua migliorano il gusto dell’acqua del rubinetto, rendendola buona e leggera, riducendo il cloro e rispettando il PH e i sali minerali, grazie alla cartuccia filtrante H2O Flux Technology. La cartuccia filtrante è sicura, affidabile e sterilizzata e garantisce un’efficace protezione batteriostatica grazie al trattamento con argento. Le caraffe filtranti sono disponibili in 5 colori: Artic White, Sunset Orange, Lime Green, Sunny Yellow, Ocean Blue.
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FRA ARTE E MATERIA
VITTORIO BORELLI V È IL NUOVO PRESIDENTE DI
CONFINDUSTRIA CERAMICA PER IL BIENNIO 2013 - 2015
Vittorio Borelli, 42 anni, si è laureato nel 1995 in Scienze Politiche con indirizzo storico – politico presso l’Università degli Studi di Bologna e, dopo uno stage a Chicago (USA) presso l’American International, azienda attiva nella commercializzazione di prodotti ceramici, è entrato nell’aprile del 1996 in Fincibec spa con il ruolo di area manager per i mercati d’oltremare. Dal 2000 ha ricoperto l’incarico di Direttore Generale del marchio Century e dal 2008 è Amministratore Delegato di Fincibec spa. Vittorio Borelli vanta anche un lungo curriculum associativo che lo vede membro della Commissione Attività Promozionali e Fiere dal 1999, di cui ne diventa Presidente nel 2007. Dal giugno 2005 fino a maggio 2011 è membro del Consiglio Direttivo di Confindustria Ceramica.
Arte e Materia di Valentina Fogliato, propone diverse collezioni pensate per completare la casa con un tocco personale e poetico. Dopo 20 anni di professione come architetto, appassionata di fotografia e viaggi, Valentina un anno fa ha deciso di dedicarsi interamente alle sue creazioni trovando nella Bretagna il suo “luogo dell’anima” e dando così inizio alla produzione di opere che racchiudono le emozioni trovate in questi luoghi. Valentina ama definire le sue opere “still life”: sono quadri, certo, ma non solo e non esattamente, si tratta di creazioni nate da una commistione di tecnica pittorica, fotografia, elementi naturali, oro e argento magistralmente uniti per divenire, all’interno della cornice, qualcosa di nuovo. Tutti pezzi unici, raccontano ognuno una storia differente. Legni consumati dal vento e dal mare, conchiglie e sassi, ritrovano così una nuova vita nelle opere di Valentina e in particolare nella linea Maree.
DALL’HAMMAM AL BAGNO DI CASA
ONDA SU ONDA
Realizzato da un unico foglio di plexiglass è disponibile in diverse dimensioni nelle varianti rosso, verde, trasparente e blu, e fa parte della collezione Onda di Sheraton.
Addio asciugamani di spugna. Arrivano le foute Scents & Nature, teli di cotone lavorati a mano che attingono dall’antica tradizione dell’hammam per incontrare il gusto e lo stile made in Italy. Proposte nelle più svariate versioni e lavorazioni, mille righe o tinta unita, cambiano volto al vecchio asciugamano e sono perfette da portare in spiaggia abbinandosi a ogni look estivo, in versione pareo o telo mare. Non solo. Versatili e raffinate grazie al cotone di prima qualità e alle attente rifiniture artigianali le foute Scents & Nature, proposte in vari formati fino a 2 e 3 metri per lato, sono l’accessorio passe-par-tout ideale per arredare casa, a partire dal bagno, dove entrano con eleganza e praticità al posto dei classici asciugamani. L’idea nasce da una giovane imprenditrice biellese, Antonella Bonino, che ha saputo coniugare con sapienza il know-how locale con la centenaria tradizione tessile maghrebina per dare vita a una nuova generazione di articoli sia moda mare che biancheria per la casa eleganti, comodi, rigorosamente prodotte con fibre tessili naturali, e soprattutto a prezzi accessibili.
SI SONO BEVUTE L’ARCOBALENO
Colorate e divertenti, le sei borracce della collezione New Active Top Rainbow proposte dall’azienda svizzera SIGG sono disponibili nei colori dell’arcobaleno, e sono le compagne perfette per pic-nic nel parco cittadino, per escursioni in quota e, perché no, anche in macchina nel traffico cittadino. E grazie al pratico tappo New Active bere durante l’attività fisica è facile e comodo.
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showroomXgessi Testo di Daniela Bonaretti - www.gessi.com
IL CONCEPT STORE GESSI DI VIA MANZONI A MILANO Ăˆ STATO INAUGURATO A MARZO 2013 E IN OCCASIONE DEL FUORISALONE HA PRESENTATO SETTE INSTALLAZIONI PER INTERPRETARE LE DIVERSE ATMOSFERE E CULTURE DE “I BAGNI DEL MONDOâ€?, REGISTRANDO UN AFFLUSSO DI CIRCA 10.000 VISITATORI UNICI Il Mediterraneo, New York, la Scandinavia, Bali, la Russia, il Giappone, il Marocco sono le diverse ambientazioni di bagno che la creativitĂ Gessi ha realizzato per la mostra I Bagni del Mondo, afďŹ ancando le sue rubinetterie e i suoi prodotti icona ad arredi non di serie, a oggetti preziosi e a materiali rari o lavorati in modo nuovo, raccolti in tutto il mondo. I sipari materici delle installazioni si sono succeduti in un percorso aperto e mutevole, giocato su piĂš livelli, seguendo la stupefacente architettura del nuovo Concept Store di Milano: un loft di 1500 mq con cascate e piscine sotterranee, intrecci arborei e giardini verticali, che riette la volontĂ dell’azienda di Serravalle Sesia di creare reale innovazione, ospitando al suo interno anche uno spazio polifunzionale a disposizione della cittĂ per iniziative culturali o vernissage. Gessi Milano è stato concepito
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SETTE DIVERSE AMBIENTAZIONI GEOGRAFICHE (DA BALI AL MAROCCO PASSANDO PER NEW YORK) HANNO CARATTERIZZATO IL DEBUTTO DELLO SHOW ROOM
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dal team creativo dell’azienda, guidato dai designer Sara Ferrari e Luca Bresciani. Abbiamo incontrato Sara Ferrari per una breve intervista. Le creazioni Gessi spaziano dall’originario settore della rubinetteria a quello dell’arredobagno, ai sanitari, alle ceramiche, fino al Gessi Private Wellness®. Quale filosofia muove il suo percorso progettuale? L’idea del prodotto Gessi è la concretizzazione di un esperienza di benessere che diventa momento privato nella propria stanza da bagno, ciò che si va cercando nelle SPA portato in ambiente domestico dove lo si può vivere con una maggiore libertà. Il Concept Lab milanese, con il suo studio di progettazione, approccia ancora di più e rafforza l’espressione di questo valore che non è più solo il nostro prodotto ma la progettazione di spazi totalmente personalizzati che i nostri prodotti rendono godibili. Allargare la realizzazione di un mondo di benessere a casa propria è un lavoro fatto in prospettiva con le persone affinché queste creazioni le rispecchino, come un abito sartoriale che rispecchia il tuo modo di essere. Per far ciò Gessi ha raccolto attorno a sé un panorama di piccole realtà artigiane che possono lavorare il legno, i metalli, le resine, le stoffe, eseguire ad esempio piastrelle decorate a mano, mobili o intarsi particolari, esattamente come li abbiamo pensati noi, dando vita a realizzazioni uniche. Che cosa rende Gessi Milano interessante e diverso dagli altri store dell’azienda? Ma anche se c’è un fil rouge che li lega. Gessi Milano si discosta nettamente dal tipico showroom di prodotto, come può essere Parco Gessi di Serravalle Sesia che è un contesto più commerciale, il cui intento è di esporre il panorama dei proprie collezioni per farle conoscere. Milano è stato concepito e progettato come spazio creativo, uno spazio di idee, ed è l’unico di questo genere. Ci sono tutte le nostre serie di punta, non presentate però in una veste che vuole concentrare l’attenzione sul prodotto, ma piuttosto sugli ambienti. C’è il concetto di ambiente da cui si parte per creare spazi personalissimi. Per questo abbiamo inserito anche tanti oggetti unici e insoliti che portiamo dai nostri viaggi, tutti legati in qualche modo al mondo del bagno, possono essere accessori, ma anche tessuti, oppure tappeti come quello intrecciato a mano con le pietre per il massaggio plantare che abbiamo ambientato ne I bagni del mondo. Li mettiamo a disposizione del cliente: ciò che gli piace può andare a completare il suo progetto di ambiente. Il legame con Gessi SpA resta comunque forte. L’ideale rapporto tra interno ed esterno che abbiamo ricreato, l’inserimento del verde, ci sono tanti elementi che riconducono alla filosofia dell’azienda e alla sua storia. Un altro esempio è la reception, resa importante da un grandioso bancone fatto di barre d’ottone, proprio quelle da cui si parte per ottenere i rubinetti, che rappresenta l’inizio del progetto Gessi ed insieme la continuità di una vocazione all’accoglienza propria dell’azienda. Ci parli del progetto da un punto di vista architettonico. La grande sfida è stata partire da uno spazio (un ex cinema) pieno di vincoli strutturali e riuscire a reinventarlo radicalmente, creando un ambiente aperto, senza confini e limiti d’altezze, così come l’avevamo pensato. Volevamo che trasmettesse la sensazione di bellezza e di benessere: un posto dove si vuole restare. Perciò abbiamo lavorato con la luce, con l’acqua e con il verde, in questo caso immaginando una continuità non solo con Parco Gessi ma anche con quello che avevamo attorno. Il palazzo infatti si affaccia sul Giardino Trivulzio. Abbiamo giocato sull’idea che esso sconfinasse nello spazio Gessi, come giardino segreto e inaspettato.
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Come è nata l’idea dell’allestimento I Bagni del Mondo per il Fuorisalone? E’ stato un appassionante pretesto per raccontare le nostre potenzialità, la voglia di creare e anche di spingersi oltre l’utilizzo classico degli oggetti e dei materiali: su questi in particolare abbiamo fatto un lavoro importante, trasformandone in molti casi l’impiego e l’aspetto. Il marmo ad esempio, che siamo abituati a vedere in lastre o quadrotti, è stato intagliato con sorprendenti sfaccettature a più dimensioni
per reinterpretare le partizioni a griglia marocchine, tradizionalmente in legno. Abbiamo anche ricreato il piacevole effetto del capitonnè in pelle russo, lavorando con la pietra e portandolo all’interno dell’ambiente bagno e della doccia, quando normalmente questa lavorazione viene usata per i rivestimenti dei divani e dei letti: ci è piaciuto pensare che i materiali, come gli oggetti, si possano modulare e adattare alle esigenze e al piacere delle persone.
UN EX-CINEMA MILANESE IN DISUSO È STATO
COMPLETAMENTE E RADICALMENTE REINVENTATO, FINO A DIVENTARE OGGI UNO DEGLI SPAZI COMMERCIALI PIÙ BELLI PRESENTI NEL CAPOLUOGO LOMBARDO
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eventiXbed & show Testo di Claudio Moltani
E’ STATO INAUGURATO A MILANO, IN VIA VOGHERA (PER I NON MILANESI: IN PIENA ZONA TORTONA), IL PRIMO BED&SHOW ITALIANO (E, CON QUESTE CARATTERISTICHE PROBABILMENTE UNO DEI POCHI ESEMPI AL MONDO). DOVE SI POTRANNO ACQUISTARE IL LETTO DAL QUALE CI SI Ăˆ APPENA ALZATI, LA CABINA DOCCIA ANCORA FRESCA DI SCHIUMA, LA CUCINA SULLA QUALE CI SI Ăˆ CIMENTATI Parliamo di un appartamento di recentissima costruzione, di 110 mq, composto da due camere da letto, due bagni, un living, una cucina e due giardinetti, che chiunque può afďŹ ttare con un costo che varia dai 250 ai 350 euro al giorno, a seconda della stagione (aprile e il Salone sono ovviamente considerati Alta Stagione) per poi vivere in tutta calma un week end, un evento ďŹ eristico, una mostra alla Triennale, magari invitando gente (è possibile prenotare anche uno chef dedicato); la novità è che si potranno comprare gli arredi presenti nell’abitazione, che Cristina Oriani, la proprietaria, con un passato ancora‌ non passato nel settore della comunicazione, in partnership tecnica con le aziende coinvolte, venderĂ di persona. Cristina, infatti, anche se abita proprio di fronte, utilizzerĂ l’appartamento (quando non afďŹ ttato) come un vero e proprio ufďŹ cio vendite. Nube, Fabrika, KitchenAid, Zeroombra, Fabricatore, Ozzio, Stocco, New Line e Serralunga sono le aziende coinvolte in questo esperimento, marchi che hanno come unico “obbligoâ€? quello di variare nel tempo i loro stessi prodotti, per rendere la casa sempre aperta al mondo del design. Sul sito (www.experiencedesignmilano.com.), è possibile non solo prenotare, ma anche scegliere una certa personalizzazione (un cuscino morbidissimo, un materasso da una parte piĂš duro rispetto all’altra, una particolare fragranza‌ ma anche una guida per un tour in cittĂ ). Anche le aziende potranno avere un ruolo attivo, proponendo prodotti e soluzioni come all’interno di uno show room.
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TUTTO, MA PROPRIO TUTTO QUELLO CHE VEDETE NELLE
IMMAGINI, È IN VENDITA. PRIMA, PERÒ, POTRETE ANCHE UTILIZZARLO…
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eventiXcity water Testo di Aurelio Marelli
GLI INTERNI DEL NUOVO SITO DI BOLOGNA WATER DESIGN
a SI RICONFERMA L’EDIZIONE DI SETTEMBRE, A BOLOGNA, CON UN NUOVO SITO (L’EX OSPEDALE DELLA MATERNITÀ) CHE VA AD AGGIUNGERSI ALL’AREA DEI BASTARDINI. LA SINERGIA CON IL CERSAIE DIVENTA UFFICIALE E IL FILO CONDUTTORE RIGUARDERÀ CINQUE AREE TEMATICHE, TUTTE COLLEGATE ALL’ACQUA
L’acqua nella casa, l’outdoor, la relazione dell’acqua con il corpo, il rapporto fra acqua e cibo e, inďŹ ne, il consumare meno e meglio. Queste le cinque aree tematiche che saranno protagonista della prossima edizione di Bologna Water Design, in programma a Bologna dal 23 al 28 settembre. Oltre al consueto sito dei Bastardini, si aggiungerĂ quest’anno anche l’ex ospedale della MaternitĂ (vediamo nelle immagini il cortile e lo splendido pozzo cinquecentesco). In questi luoghi, gli studi di design e di architettura posizioneranno le loro installazioni; ad oggi, dovrebbero essere presenti gli Alhambretto, lo studio B+O, Casadei Weber, Aldo Cibic, Mario Cucinella, Philippe Daverio (chiamato ad immaginare “il suo bagno idealeâ€?), Michele De Lucchi, Massimo Iosa Ghini, Claudio La Viola, Daniel Libeskind, Lorenzo Longo e Alessio Romano, Openproject, Lorenzo Palmeri, Carlo Ratti Associati, Setsu e Shinobu Ito e Victor Vasilev. Fra le altre novitĂ , l’ufďŹ cializzazione della partnership istituzionale con il Cersaie, che proprio nell’area dei Bastardini, il 23 settembre, terrĂ la sua conferenza stampa di presentazione, con la consueta cena per espositori e stampa. Numerosi saranno anche gli eventi organizzati nel contesto del circuito Bologna Water Design, con conferenze per promuovere e sensibilizzare il pubblico ad usare “meno e meglioâ€? l’acqua, incontri sul rapporto fra il design e il cinema in cui l’acqua è protagonista, cosĂŹ come fra design e musica e design e food (con showcooking dove degli chef realizzeranno piatti tematici‌ acquatici). Dalla Fiera di Bologna e dai Bastardini, per tutta la cittĂ , il partner automobilistico Volvo metterĂ a disposizione delle courtesy car ibride, mentre sabato 28 settembre, con l’intervento di artisti che a loro modo interpreteranno il tema dell’acqua, sarĂ dedicato alla festa di chiusura.
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newsXlibri Testi di Daniela Bonaretti
VERDE
NOMAD
BAGNI
ILLUMINAZIONE
Sibella Court è una stilista di interni australiana, nonché grande collezionista di oggetti unici ed eccentrici che trova in giro per il mondo. In Nomad ci spiega come portare i nostri viaggi dentro casa. La regola? “Cogliete la bellezza e il significato di ogni oggetto, e gli troverete un contesto adatto…in questo modo persino il più umile e quotidiano degli elementi può subire una metamorfosi”. Il suo stile di interior design trae stimoli da qualsiasi cosa, dai cartelli stradali fino alle scope di casa. In questo libro articola cinque proposte, ispirate da altrettanti viaggi: Giappone, Italia (costiera amalfitana), Siria, India e Messico. L’Ippocampo Edizioni, pag. 256, testi: Italiano, www.ippocampoedizioni.it
Due novità della collana Essential Tips di Logos: sono libri fotografici che vogliono essere una fonte di ispirazione, presentando i prodotti più innovativi degli ultimi anni per ciascuno dei settori trattati. Bagni coglie la fase di cambiamento sostanziale che ha interessato la stanza da bagno in tempi recenti, combinando concetti architettonici, di design, di eleganza e funzionalità. La cultura del corpo, della salute, del benessere psicofisico sono principi trasferiti nell’ambito del bagno domestico, che oltrepassa un confine e smette di essere un semplice spazio per l’igiene quotidiana. L’estetica dei suoi componenti è stata riconsiderata con grande interesse e oggi siamo di fronte ad una varietà infinita di stili, materiali e prodotti con caratteristiche molto diverse tra loro. Le aree tematiche sono: rubinetti, lavabo, vasche da bagno, spa, water e bidet, arredamento, docce, accessori. Ediz. Logos, pag. 540, testi: ItalianoTedesco-Inglese-Spagnolo-Portoghese, www.logosedizioni.it
Illuminazione - con i molti esempi nelle tipologie lampade da soffitto, da terra, da parete, da tavolo e idee - offre uno sguardo ampio su un settore i cui prodotti sono elementi sempre più integrati nel progetto d’arredamento e possiedono un carattere chiaramente estetico e decorativo, oltre che funzionale fine a se stesso. Si tratta di un ambito molto studiato: dalla combinazioni dei fattori intensità, distribuzione e caratteristiche della luce, si producono effetti che influenzano la percezione dello spazio che ci circonda. Insieme alle immagini dei prodotti ci sono le riproduzioni degli schizzi e dei disegni realizzati in fase di progetto o produzione. Ediz. Logos, pag. 540, testi: ItalianoTedesco-Inglese-Spagnolo-Portoghese, www.logosedizioni.it
Storie di un colore Il verde è un colore e un modo di vedere, un indizio anzi tanti indizi. Si dice “essere al verde”, ad esempio, per spiegare “una condizione, non ineluttabile, ma necessaria per rinverdire e rinascere, con o senza biglietti verdi”. Così come “il verde, chiaro segnale di via libera, è diventato l’orizzonte sterminato di una speranza senza confini”. Il verde può essere caldo o freddo: “La sua doppia natura fonde insieme i due colori che lo compongono: il giallo della luce del sole, il blu dell’ombra notturna”. Eppure non esiste colore più originario: “Il colore più presente sopra la terra a partire da quello stagno di rane dove si è coltivata la vita molto umana, la vita di ogni essere che ha camminato, dal paradiso terrestre alla conquista della terra promessa, anch’essa sempre molto verde”. Il verde è colore di un immaginario buono ma è anche quello del pappagallo, del ramarro e dello scarabeo che secondo l’autore “sarebbero i tre animali verdi per tradizione, di cui non sarà difficile scoprire le virtù troppo umane”. Il percorso nel verde che ci propone Manlio Brusatin è inaspettato e buffo, spaziando fra fate e cavalieri, vicende e modi di dire, in territori verdi più o meno sostenibili. Sono tutte le storie di un colore. di Manlio Brusatin Marsilio Editori, 144 pag., testi: italiano, www.marsilioeditori.it
GUIDA DELLA STILISTA A NYC In Guida della Stilista a NYC svela invece i luoghi più entusiasmanti che ha scovato girovagando per New York, durante il suo soggiorno decennale in questa città. La guida è suddivisa in gustosi itinerari tematici come “Gioielli e Ferramenta”, “Mercerie e prodotti fatti a mano” o “Arredamento e Interni”. E’ un percorso tra negozi, botteghe tradizionali, gallerie, mercati, deliziosi angoli appartati, dove trovare il bello, il curioso, il raro, l’inaspettato. Il tutto corredato da consigli utili su come affrontare un soggiorno nella metropoli, pratiche mappe e un dettagliato elenco di indirizzi. L’Ippocampo Edizioni, pag. 288, testi: Italiano, www.ippocampoedizioni.it
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magazineXaziende Testi a cura della redazione
L’ACQUA COME MICROARCHITETTURA Nelle nuove soluzioni di cabine doccia acqua 5000 new e acqua R 5000 new di duka il gesto quotidiano di una doccia si trasforma in esperienza sensoriale in cui corpo e mente si abbandonano a una totale sensazione di relax e benessere. La cabina doccia diventa, quindi, uno spazio intimo e personale, una vera e propria microarchitettura costruita intorno al fluire dell’acqua. Acqua 5000 new e acqua R 5000 new, già apprezzate dalla clientela duka, vengono ora rivisitate minuziosamente nei dettagli per soddisfare le esigenze più ambiziose, aggiungendo una serie di innovazioni tecniche che ne aumentano, quindi, il benessere. Tra le novità proposte da duka, il sistema di chiusura Automatic Close & Stop che permette alle porte di chiudersi con facilità e con delicatezza negli ultimi centimetri, ma anche una maggiore stabilità, una idedita maniglia, un nuovo profilo di battuta, un nuovo disegno delle lastre di vetro, un nuovo profilo di guida e un nuovo meccanismo per lo sganciamento delle antine. La porta scorrevole senza telaio, le forme rigorose e contemporanee, e l’unione perfetta tra lucidità dell’alluminio e le trasparenze leggere del vetro, fanno di acqua 5000 new, una cabina doccia in grado di creare un’atmosfera unica. Di par suo, Acqua R 5000, con le sue linee pulite e minimali, prevede, come per gli altri modelli, l’eliminazione della sovrapposizione dei cristalli, lo sganciamento delle ante scorrevoli e il perfezionamento del sistema di chiusura.
Una questione di pelle… La pelle in bagno? Certo, se la propone Studio Art, naturalmente. Ad esempio, Waternatural, trattata idrorepellente, undici (bellissime) proposte cromatiche che spaziano dalle tinte classiche al testa di moro, e tutte, ma proprio tutte, declinate in diverse gradazioni; i formati vanno dai mini (2,5x2,5 cm) alle tessere più grandi, in 60x60 cm, anche qui con diversi disegni e quattro finiture. Oppure, Watersuede, con gli effetti tipici dello scamosciato, 42 colori, trattamento idro e oleorepellente, negli stessi formati e finiture.
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Il design in un soffio Leggero, quasi inesistente, nascosto ‘nella’ parete… eppure così presente, una silhouette per un lavabo che non mancherà di incontrare i favori del pubblico. Il lavabo Soffio, design di Domenico de Palo, realizzato da Antonio Lupi in Corian, dopo il posizionamento a parete viene stuccato e intonacato, quindi rifinito con la verniciatura. Un lavabo leggerissimo nelle sue forme, che sembra quasi voler uscire dal muro, ma che al tempo stesso gli dà vita e forma, in questo coerente con il concept che l’azienda sta portando avanti da qualche anno, e che prevede la parete non solo come un elemento divisorio ma come contenitore di elementi funzionanti. L’illuminazione a LED, che ne accresce il plus estetico, è integrata nella struttura interna.
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magazineXaziende
COME SCULTURE PER MODERNE VISIONI 25 anni di esperienza nella lavorazione del Solid Surface, personale altamente qualificato ed elevata flessibilità produttiva permettono a Brera di soddisfare le richieste di un mercato sempre più orientato alla scelta di soluzioni personalizzate. Nell’opificio Brera si respira l’aria di un antico laboratorio di scultura italiano, dove la passione per il dettaglio e l’accuratezza esecutiva permettono di curare ad arte ogni singolo pezzo. Un ambizioso risultato ottenuto coniugando abilità artigiana ed innovazione industriale. Il design essenziale degli arredi, anche in una sala da bagno, esalta le ritualità quotidiane per la cura del corpo. Le serie di lavabi e bacini Brera caratterizzano fortemente la progettualità di oggetti e ambienti. Ogni singolo elemento è modellato in Solid surface per conferire caratterea tutto l’insieme. Pietra Acrilica, ceramica e legno… questi sono i tre materiali scelti per offrire piani versatili e funzionali. La Pietra Acrilica - il Solid Surface - che permette la perfetta integrazione dei bacini Brera nello stesso materiale, la ceramica che fa rivivere il fascino di antiche tradizioni e il legno massello, un materiale che è sostanza per natura e significato. I monoliti sono pezzi unici, solidi, ed imponenti. Immaginati singolarmente come protagonisti dell’ambiente scenografico dei più moderni ambienti bagno o affiancati ad altri elementi della medesima collezione. Caratterizzati da linee minimaliste conferiscono un’immagine di solidità e leggerezza al tempo stesso. Le vasche da bagno Brera, presentate in un vasta gamma di modelli e misure per installazioni ad isola, ad angolo, ad incasso o in nicchia, trovano facilmente collocazione negli ambienti più diversi, risparmiando spazio, senza nulla togliere all’estetica, al benessere e al piacere di immergersi in una nuova dimensione: l’acqua. 4 modelli diversi in più di 100 misure: la gamma di piatti doccia Brera non ha limiti. A filo pavimento o ad incasso, con scarico tradizionale o a scomparsa, con o senza doghe di copertura, ogni piatto doccia Brera può essere realizzato su misura a richiesta del cliente. A completamento dell’offerta Brera, nasce la volontà di proporre sistemi integrati di arredo per la stanza da bagno, con prodotti di design e di qualità, in linea con le trasformazioni di costume, di moda, di gusto e di stile. Una vasta gamma di prodotti che può essere estesa ed integrata realizzando articoli su misura a richiesta del cliente. Forme morbide, aggraziate ed avvolgenti caratterizzano l’eleganza della nuova serie Melt Light, la prima delle tre proposte della nuova collezione 2013. Il risultato, ottenuto con processi industriali molto complessi che hanno permesso la realizzazione di un sottosquadra mai ottenuto in precedenza, si può considerare un vero e proprio manifesto espressivo della tecnica di stampaggio del Solid Surface Acrilico. I volumi sono essenziali, morbidi, quasi fossero ottenuti plasmando il materiale a mano. La nuova serie Melt sintetizza l’arte del coniugare l’aspetto estetico ed ergonomico alla perfezione di esecuzione al fine di ottenere un concetto di ambiente bagno con un nuovo orizzonte formale e contenutistico. Ed infine Fuorisquadra, la terza serie della nuova collezione 2013, una serie capace di anticipare le tendenze dell’abitare il bagno e capace di dialogare virtuosamente con il mondo dell’architettura contemporanea. Straordinari elementi volumetrici appartenenti ad un rigore di linee “disordinato”.
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L’IGIENE AL PRIMO POSTO Pozzi-Ginori lancia una piccola, grande rivoluzione nel mondo dei sanitari: il vaso realizzato per la prima volta senza brida, grazie all’esclusiva tecnologia Rimfree®. Anni di ricerca e sviluppo hanno permesso di eliminare il classico bordo interno del wc con un fondamentale vantaggio: l’altissimo livello d’igiene. Si evita infatti l’inevitabile accumularsi delle colonie di batteri e di depositi di sporcizia sotto la brida. Il nuovo vaso, espressamente studiato per il contract, risulta ideale per spazi e strutture dove i parametri di igiene richiesti sono particolarmente severi, rispondendo appieno alle ultime linee guida sulla salute a livello europeo. In questo modo, anche le operazioni di manutenzione e di pulizia quotidiana risultano molto più semplici e rapide: la superficie interna del vaso è completamente visibile e comodamente raggiungibile. Basta un colpo di spugna per ottenere un risultato brillante. Inoltre, si riduce la quantità di detergenti necessaria, con una significativa ottimizzazione di tempi e costi e con un maggiore rispetto dell’ambiente. Il design intelligente dei nuovi vasi Pozzi-Ginori si basa su uno speciale sistema di erogazione e distribuzione dell’acqua di scarico. Nei wc tradizionali era necessario un elevato numero di fori per l’emissione dell’acqua, tutti nascosti sotto il bordo che aveva la funzione di guidarne il flusso e di evitare schizzi e fuoriuscite all’esterno. La tecnologia Rimfree® (un marchio registrato in esclusiva europea da Sanitec, gruppo multinazionale leader d’Europa nell’arredobagno, di cui Pozzi-Ginori fa parte) si avvale invece di due unici fori di emissione e di un sistema di erogazione che dirige i getti d’acqua con una potenza molto maggiore sia in senso circolare e sia verso il basso. Lo scarico viene forzato ed eliminato con la massima efficacia, e la potenza del getto assicura una distribuzione del flusso molto più omogenea.
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Una pietra che sa scaldare
Il marmo BS Beige è una pietra naturale capace di partecipare alla massima resa luminosa di un ambiente solare, come il soggiorno di questo loft. La pavimentazione è stata progettata, realizzata e lucidata in opera da Ghirardi stone contractors che, in pieno accordo con la committenza, ha selezionato un materiale dalle tonalità molto chiare - come le finiture dell’appartamento - che ben si adattano alle cromie della terra che si trovano invece in arredi e complementi della casa. Lo stesso materiale è stato utilizzato per la realizzazione del massiccio top cucina, in finitura lucidata. BS Beige è un marmo molto resistente, spesso utilizzato per rivestimenti interni ed esterni di grande valore. Tale pietra è trattata in esclusiva da Ghirardi che estrae e produce direttamente il materiale dalle cave per offrire al mercato un prodotto di eccellente qualità, attentamente selezionato e lavorato. Unico tocco di colore scuro nei rivestimenti del soggiorno lo troviamo nella cornice al camino in pietra Emperador Dark, materiale naturale dal fondo bruno attraversato da venature beige.
Total Spa Le pareti doccia ridisegnano l’ambiente bagno e offrono svariate combinazioni compositive. Fra i protagonisti, Inda, che presenta due delle nuove proposte. Sim by Inda, ovvero un nuovo concetto di spazio, grazie alle porte pieghevoli che si posizionano sia all’interno che all’esterno dell’area doccia, una… piccola, grande innovazione che permette la fruibilità totale dello spazio. Sim è poi adatta per soluzioni ad angolo, in nicchia, di grandi dimensioni o come parete sopravasca. Realizzata con profili tipo cromato anodizzati naturale lucido e con vetri trasparenti o a righe. Come integrazione della serie si segnala la porta battente sinistra/destra, con apertura interna/esterna grazie al profilo a muro con cerniere ad apertura a 170°. Le figure disponibili sono ad angolo con altra porta, a parete fissa o in nicchia. L’altra novità Inda è la parete doccia Claire Design, una proposta progettata all’insegna della massima funzionalità e adattabilità. Una serie in grado di offrire numerosissime combinazioni compositive, tutte con porta battente, per garantire il massimo livello di comfort. I profili in finitura tipo titanio anodizzato naturale lucido si sposano con la brillantezza del vetro con spessore 6 mm. in finitura trasparente o righe.
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TEUCO E AUTOGRILL, UNA PARTNERSHIP ON THE ROAD Sono sei i progetti che vedono operativa la partnership fra Teuco e Autogrill, comprendenti cinque aree di servizio (Villoresi Est, Metauro Est, Cantagallo, Lambro Sud e Ponte Sebino) e il Motta Caffè Bar alla Stazione Centrale di Milano. In particolare, l’area Villoresi Est, sulla Milano Laghi, non è soltanto uno dei primi Autogrill aperti in Italia (nel 1958), ma è un esempio interessante di quello che si può definire “il nuovo modello di Autogrill”; Gianmario Tondato, A.D. del colosso della ristorazione, in una recente dichiarazione ha infatti evidenziato che si tratta “di un investimento di più di dieci milioni di Euro, che contiene alcuni principi che sono parte integrante dell’idea di Autogrill del futuro”. Fra i quali una struttura architetturalmente innovativa e un’alta efficienza energetica. E’ dunque in questo contesto che si inserisce la partnership con Teuco, che ha fornito gli arredi di tutti gli ambienti bagno, per i quali sono stati ideati prodotti e soluzioni interamente custom, 100% made in Italy. E in particolare, per le toilet, Teuco ha fornito i piani lavabo continui in Duralight con bacini integrati e specchio, il lavabo a doppia altezza con specchio e doppio vaso per la zona bagno-bay e, per i bagni con doccia, il box, il lavabo in Duralight e il vaso sospeso.
Tre per 5.5 Dalla collaborazione fra Cielo e i 5.5 Designers nascono i due (+1) nuovi orinatoi, Slot, Ball e mini Ball. Il primo, in versione da terra, è un blocco monolitico da 30x23x147 cm; il secondo è in versione sospesa, cm 54x32x59h (47x24x50h nella versione mini). Tutti realizzati con la
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migliore ceramica italiana e caratterizzati dalla consueta cifra stilistica dei 5.5, un linguaggio ironico ed estroverso, ma anche capace, di concerto con l’azienda, di proporre delle soluzioni attentamente calibrate dal punto di vista della pulizia e del risparmio idrico.
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Due linee per il bagno contemporaneo
Pochi elementi, tante soluzioni
Nel proprio flagship store milanese di Corso Garibaldi 99, Modulnova ha presentato due nuovi programmi pensati per delineare l’ambiente bagno; la sala da bagno diventa così un tutt’uno con gli altri ambienti domestici, anche grazie a forme essenziali, minimalismo nelle composizioni e armadiature sospese. L’esplorazione di nuovi materiali si affianca alla rivisitazione delle proposte più conosciute, come la kerlite: una conferma della capacità dell’azienda friulana di guardare al futuro con rigore creativo. La linea Moon interpreta con nuove soluzioni le esigenze funzionali dello spazio bagno e trasforma un ambiente chiuso in un luogo aperto e ben integrabile con l’arredo di tutta la casa. Raffinati dettagli impreziosiscono le linee semplici e lineari di questa collezione, come la nuova maniglia fresata sull’anta. Lo specchio si arricchisce dell’illuminazione a led, nascosta per creare un effetto soffuso di raffinata eleganza. Il nuovo piatto doccia dello spessore di 2,5 cm. garantisce un maggiore comfort. Disponibile in tutte le finiture a catalogo (legno raw, laccati lucidi e satinati, resina di cemento), il programma Moon crea ambienti ricchi di emozioni e sensazioni dove vivere la propria intimità. Già declinato per l’ambiente cucina, Light abbina alla grande componibilità perfetta funzionalità e organizzazione degli spazi. Una serie di dettagli progettuali, come l’innovativa maniglia con profilo sull’anta, e il design raffinato fanno di Light una collezione unica nel panorama dei bagni. Un gioco di sovrapposizioni a sbalzo fra il piano lavabo e gli spazi di contenimento, ampie superfici, architetture che paiono sospese nello spazio grazie all’effetto a giorno dei contenitori.
Proposti da Neve Rubinetterie, i rubinetti della serie Canali sono, semplicemente, degli oggetti di design interpretabili in svariate combinazioni. Si tratta di una linea brevettata e viene proposta sia con erogatore che scende dal soffitto, sia con una soluzione che sale dal pavimento, o ancora in una versione che integra il porta salviette, o in un’altra che sale dal pavimento, con terminali caratterizzati da erogazione fluida e compatta o con getto d’acqua a cascata. I moduli che compongono la serie sono tubolari di 26 mm di diametro, in ottone cromato. Il tutto, giova sottolinearlo, è interamente prodotto in Italia. Nell’ immagine, lavabo “La Pietra” di Andrea Bonfiglioli
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L’eleganza ha i toni del grigio
IL DESIGN FRUIBILE
Presentata da La Roccia la nuova palette di colori da applicare ai top in Tecnoblu, con nuances eleganti e fashion. I toni sono naturali, morbidi, come la tonalità cemento, il cappuccino, l’avorio e un raffinato grigio fumo, e vanno ad aggiungersi al bianco lucido e opaco. Sono le nuove proposte cromatiche che La Roccia propone per i suoi top in Tecnoblu; i nuovi lavabi, colorati in pasta, sono poi realizzati in finitura opaca e possono essere da appoggio, scatolati o top integrati, da 12 mm di spessore, che proseguono per tutta la lunghezza della base porta lavabo. Sono prodotti facili da pulire, grazie ad una delle tante performance del Tecnoblu, materiale non poroso, omogeneo, antibatterico e non trattato con vernici. Inoltre, i top realizzati con questo materiale resistono a macchie e shock termici
Rexa Design cerca di condividere con architetti ed interior designer il proprio know-how, per metterlo a disposizione di chi ha le idee e le sviluppa. In questo modo nascono soluzioni personalizzate, che permettono di interpretare con flessibilità lo spazio. La componente artigianale delle lavorazioni Rexa Design e l’approccio flessibile al progetto permettono anche di concepire delle realizzazioni ex-novo finalizzate a rispondere ai particolari bisogni del committente. Fa parte di questo approccio la vasca studiata appositamente per l’accesso facilitato ai disabili. L’ufficio di progettazione Rexa ha realizzato una vasca da bagno su misura in Korakril™, per rendere semplice l’accesso e la fruibilità ad una bambina diversamente abile: partendo dal modello base della collezione Giano, sono stati disegnati degli angoli interni molto morbidi e una a seduta con scivolo, adatta a facilitare l’ingresso nella vasca. Nell’immagine allegata una sezione e vista prospettica della vasca costruita ad hoc.
PROPORZIONI PERFETTE
Disegnata da Angeletti & Ruzza per Fantini, Mint è una collezione connotata da un segno ispirato a forme primarie ed essenziali, giocate con una grande attenzione alle proporzioni. Ne risulta una proposta gradevole ed equilibrato, rassicurante e molto versatile per tutti gli ambienti di un bagno contemporaneo. L’ acciaio cromato ne esalta poi ogni aspetto formale.
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Per un nuovo standard igienico
BIANCO O NERO SI RISPARMIA COMUNQUE Nascono dalla R&S Gattoni le nuove linee di rubinetteria dell’azienda novarese. Fra queste, in evidenza i miscelatori monocomando H2omix 1000. Fra le caratteristiche tecniche, la cartuccia con dischi di ceramica sinterizzata che offre una miscelazione molto morbida ma duratura. E a richiesta, può essere dotata di un modello che porta a 6 litri al minuto l’erogazione dell’acqua (contro i 12 di norma). La serie è composta da miscelatore per lavabo, bidet, incasso vasca e vasca doccia, esterno vasca e vasca doccia ed è abbinabile alle proposte cromoterapiche dell’azienda.
Il colore della sicurezza Villeroy & Boch introduce sui mercati una interessante collezione, che si caratterizza fin dal nome, Architectura. Lavabi (rotondi, ovali e rettangolari) e sanitari e orinatoi (nelle forme squadrata e rotonda) concretizzano la linea. Le soluzioni tecniche da sottolineare sono presenti nel secondo gruppo di prodotti, caratterizzato dal WC con brida aperta DirectFlush, che stabilisce un nuovo standard igienico nel settore. Questo perchè il bordo interno del Wc è aperto e totalmente smaltato, dunque più facile da pulire. Inoltre, il WC è Aquareduct: la speciale conformazione interna della ceramica, permette di consumare solo 4,5 litri d’acqua ad ogni sciacquo (di solito sono 6), senza ovviamente risentirne dal punto di vista dell’efficacia.
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Una serie di articoli che possono contribuire a rendere la quotidianità molto più semplice e easy vengono proposti da Ponte Giulio sotto il marchio Bagnosicuro®. Si tratta di sostegni, sanitari, accessori e complementi d’’arredo. In ogni caso, si tratta di prodotti personalizzabili, realizzati in diversi materiali (dall’acciaio lucido a quello satinato, fino all’acciaio rivestito in nylon con carica antibatterica e finiture in 18 colori), in grado di garantire le più svariate (e sicure) combinazioni. I prodotti comprendono seggiolini per doccia e vasca, sostegni d’ogni genere, portasalviette e portasaponi, mensole e specchi. Tutte soluzioni che, anche grazie al sapiente utilizzo dei colori, sono perfettamente coordinabili. Inoltre, metalli tossici e dannosi (piombo, mercurio, cadmio) sono assolutamente assenti sia nel vinile che nei tubi in acciaio utilizzati dall’azienda.
OPEN THE BATHROOM Design, comfort e libertà sono le linee guida che hanno ispirato la serie Open di Samo, che si arricchisce di un nuovo protagonista grazie ad Open Shot. Open Shot è una soluzione caratterizzata da una superficie di dimensioni generose (oltre due metri di altezza), e da un’area di accesso dedicata e totalmente libera, che contribuisce a creare un senso di libertà e di continuum con la sala da bagno. La disponibilità d’installazione con o senza piatto doccia, grazie ad una guarnizione inferiore che consente di isolare la parete in vetro, e la possibilità di scelta fra un idromassaggio verticale o un doccione centrale contribuiscono alla personalizzazione dell’area doccia secondo il proprio “tasso di bisogno” emozionale e di benessere. Il trattamento anticalcare StarClean di serie, che facilita la pulizia e la manutenzione, garantisce il brillante mantenimento di luce e trasparenze. La cabina doccia è spaziosa e caratterizzata da un’area di accesso dedicata e anta fissa. Il vano di accesso alla doccia è totalmente libero con aperture di 78cm. E’ possibile il montaggio anche senza piatto doccia: una guarnizione inferiore consente di isolare la parete in vetro dal piano di appoggio.
L’armonia in divenire Valdama rinnova la sua partecipazione all’edizione 2013 del Cersaie, sotto la direzione artistica di Prospero Rasulo. L’allestimento, progettato dallo stesso art director, accoglierà i visitatori che avranno occasione di conoscere, tra le novità che verranno presentate, anche le collezioni Seed e Trace. La collezione Seed disegnata da Prospero Rasulo nasce dall’idea di un seme che nutrito genera una forma. Seed è anche un segno generatore di armonia. Seed come culla di vita, di bellezza, di ornamento. Seme che si nutre di acqua e per dare origine ad una nuova specie. Un involucro che al tempo stesso racchiude una vita e garantisce la sua crescita.
Contaminazioni Nasce Materia, la nuova soluzione doccia separè frutto del saper fare italiano di Megius, che intraprende inediti percorsi stilistico-materici nel panorama della cabina doccia. Leit motiv di questo progetto è l’abbinamento dell’alluminio dei profili con altri materiali che già si trovano nelle sale da bagno, come ad esempio il legno o il pRaL®, per creare un tutt’uno armonico, un autentico mobile doccia. Con una lastra di vetro 6mm e proposta nelle versioni a parete, ad angolo e in nicchia, Materia è una cabina che sorprende per l’impatto estetico. A Cersaie, verranno presentati i primi due connubi materici: legno - alluminio e pRaL® - alluminio, ma altre sorprendenti contaminazioni sono allo studio per il prossimo anno.
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LA SIMBIOSI FRA DESIGN E FUNZIONE L’incontro tra due professionalità, Provex e lo studio Talocci Design, affinate da precedenti esperienze, ha prodotto un risultato come FLAT, un box doccia proiettato nel futuro. FLAT riassume tutto quanto è richiesto in un prodotto innovativo, di grande valenza estetica, adatto ad un pubblico esigente e sofisticato che ricerca il connubio tra semplicità e raffinatezza. Vediamo perché, partendo dalle caratteristiche di linearità e rigorosità stilistica, sapientemente mixate a funzionalità e ergonomia: queste, infatti, sono le caratteristiche fondamentali del sistema FLAT. Un sistema da apprezzare subito al tocco: nessun spessore e una superficie completamente liscia rendono la
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serie FLAT unica, facendone una novità assoluta nel settore delle cabine doccia. Le cerniere e la maniglia si integrano perfettamente nel vetro temprato da 8 mm, una vera e propria novità mondiale. La ricerca di innovazioni vincenti ha poi permesso di sviluppare una cerniera interna ed esterna senza spessori, il che rende la pulizia facilissima. Grazie alla combinazione di un elegante vetro trasparente con una tecnica d’incollaggio di alta qualità, anche i profili verticali silicon-free sono completamente piatti. Il braccetto orizzontale superiore, fissato in parallelo al vetro e integrato nel profilo e nella cerniera, é un’ulteriore punto di forza tecnico e di semplicità di montaggio.
IL BAGNO È MOBILE a quelli da posizionare sui piani o a parete, proposti in diverse versioni, forme e dimensioni. Nelle immagini di questa pagina, la collezione Aquo, la cui particolarità risiede nelle ante dotate di maniglie, posizionate ai lati delle basi o in posizione centrale. La collezione è disponibile nelle finiture: laccato lucido e opaco, decorativo, decorativo laccato, impiallacciato legno. Ad Aquo è possibile abbinare 25 lavabi, in appoggio o integrati ai piani dei mobili e disponibili in Cristalplant, mineralmarmo, vetro, pietra o ceramica, sanitari sospesi e a terra, rubinetterie, piatti e box doccia, vasche ma anche specchiere, accessori e una linea di 30 sistemi di illuminazione.
Sotto l’art direction dello Studio Castiglia Associati Scavolini Bathrooms presenta 6 collezioni di mobili (Habi, Rivo, Lagu, Idro, Aquo e Font) distinte tra loro per tipologia di anta e sistemi di apertura. Una collezione con maniglia (in tre versioni) e disponibile anche con anta curva d’impronta più tradizionale, tre con apertura
a gola differenti (orizzontale, verticale, incassata), una con anta a vetro senza telaio ed infine una collezione “top” caratterizzata da elementi esclusivi dai volumi inediti estremamente sofisticati. Tutte le collezioni sono dotate di cassetti, cestoni estraibili, pensili, armadi orizzontali e verticali e vani a giorno in diverse profondità. Comune
denominatore è la modularità delle linee, le numerose finiture e colorazioni e la cura di ogni dettaglio (gli interni dei mobili, ad esempio, presentano la stessa finitura delle ante). Per una ulteriore personalizzazione stilistica e funzionale, la linea è completata da numerosissimi accessori: dai divisori in legno interni per cassetti e cestoni estraibili
È Junior, ma è Senior nelle prestazioni Proposto da Vismaravetro, Junior è un programma di cabine doccia ad anta battente reversibile e ad anta pieghevole con sganciamento di sicurezza La cabina doccia Junior è adattabile ad un’ampia gamma di misure per soluzioni in nicchia, ad angolo e a parete (100x100x 195 cm in altezza le dimensioni). La parte fissa in cristallo trasparente temperato da 6 mm è inserita nei profili in allumino anodizzato mediante speciali guarnizioni autobloccanti. Questa soluzione garantisce un’assoluta stabilità dell’insieme e un’ottima tenuta all’acqua, il tutto senza uso di silicone per l’incollaggio e la sigillatura dei componenti.
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Apre a Manhattan il primo appartamento-show room di Design-Apart, una iniziativa di Diego Paccagnella che vedrà coinvolte, fra le altre aziende, realtà quali Milldue, TM Italia, Marrone, Elica, Techlab Italia e B-Stone La tenuta Pezzapane, nelle Terre del Volturno, un progetto dell’architetto Alfredo Galdi ispirato ai vecchi poderi di campagna E poi tanto altro ancora, a partire dalle tendenze e dalle novità del Cersaie, approfondite con interviste ad aziende e designer
ArchitecturAl bAthrooms & showers Cersaie 2013 Pad. 21 Stand A29 B30
BECAUSE IDEAS CAN BE BLACK AND WHITE.
stainless steel design Mario Tessarollo / Daniela Lorato Made in Italy ARCHITECT@WORK 2013 Paris, 10/11 october
product selected for ADI DESIGN INDEX 2013