Ddb 68 plus

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design diffusion Bagno e Benessere

progetto CoVer ArBLU, BeLLI e poSSIBILI IL pUNto perSoNAggI A CoNFroNto

colori, texture e materiali speciale luce DDB Design Diffusion Bagno Rivista bimestrale anno VII n.67 maggio- giugno 2013 Italian/English edition Taxe percue (tassa riscossa) uff. CMP/2 Roserio_MI Sped. a. p. 45% Decreto legge 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, DCB Milano e 5,00 (Italy only) - A e 17,60 - F e 9,80 D e 10,50 - GR e 9,00 - P e 8,40 E e 8,00 - GB BP. e 5,70 - N NKr. 100,00 S SKr. 108,00 - CH SFr. 14,50

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In uscIta Il prossImo settembre Il nuovo numero dI ddn free specIale cersaIe! The new issue of ddn free special cersaie is coming ouT in sepTember!

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Xsommario

ddbB 68 maggio/giugno 08 Progetto coverXArblu

visioni 10 Studi di architetturaXPiotr Pyrtek 12 Roberto GiacomucciXEco-Lighting Design

il punto 16 Intervista multiplaXA tutto colore

interiors 30 Andy Martin ArchitectsXLondon Color 34 Carola Vannini ArchitectureXIntensi ma discreti cromatismi

progetto 38 Allievo e maestroXIl ‘Maestro’ gentiluomo 46 Paolo ZanettiXEcovisioni per il bagno 50 Matias ContiXNuove soluzioni a vecchi problemi 52 Lexus Design AwardXInnovazione in movimento 56 Gulseren CanXContenitori di carattere

profili 58 SamoXFra praticità e gioco 60 Zucchetti.KosXIl passato, nel presente 62 ArbluXDa angolo nasce spazio

Welness 68 Resort BufiXCromo-benessere

speciale 76 speciale luciXreport

Magazine 92 NewsXDal mondo



Xcolophon

Direttore Responsabile / Editor In ChiefXCarlo Ludovico Russo Redazione / Editorial StaffXMargherita Pincioni - m.pincioni@ddworld.it Progetto e Realizzazione Grafica / Graphic Design and LayoutXFabio Riccobono - f.riccobono@ddworld.it Collaboratori / ContributorsX Ester Pirotta, Francesca De Ponti, Barbara Delmiglio, Chiara Naldini, Daniela Bonaretti Benedetta Bagni, Nico Velvet, Elviro Di Meo, Veronica Buratti, Patrick Fael Alessandra Sala, Luisa Ferraro, Claudio Moltani Casa Editrice / PublisherXDDW S.r.l. Design Diffusion World via Lucano 3 - 20135 Milano T 02 55 16 109 F 02 54 56 803 www.designdiffusion.com - www.designdiffusion.tv Pubblicità / AdvertisingXDDA S.r.l. Design Diffusion Advertising via Lucano 3 20135 Milano T. 02 54 530 09 F. 02 54 568 03 dda@ddadvertising.it Amministrazione / AdministrationXNorberto Mellini Ufficio Traffico / Traffic DepartmentXDaniela D’Avanzo - Barbara Tommasini d.davanzo@ddadvertising.it Ufficio abbonamenti / SubscriptionX Office Numero Verde 800 318216 Poste Italiane spa Spedizione in abbonamento postale 45% decreto legge 353/2003 (conv in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1, LO/MI Registrazione Tribunale di Milano n. 140 del 16 marzo 2001 Fotolito / PhotolithografyXBitgraph Cassina de Pecchi (Mi) - commerciale@bitgraph.org Stampa / PrintingXColor Art S.r.l. Rodengo Saiano (Bs) - colorart@colorart.it Distribuzione all’estero / Sole agent for distribution abroadX A.I.E. Agenzia Italiana di Esportazione S.p.A. via Manzoni 12 - 20089 Rozzano (Mi) T 02 57 539 11 F 02 57 512 CODICE ISSNX1592-3452


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Xeditoriale

Vasche idromassaggio, saune, apparecchi per aromaterapia, sedute, radio, televisioni… la permanenza prolungata rispetto al passato nella stanza bagno comporta l’utilizzo di tutti questi arredi e accessori arricchendone le funzioni. Rimanendo comunque un luogo di passaggio, permette di osare con i colori e le decorazioni grafiche o di pattern materici senza ‘stancare’. I primi hanno proprietà diverse: possono essere ad esempio rilassanti, distensivi, energetici; le seconde permettono una personalizzazione variegata; entrambe possono coinvolgere le pareti e i pavimenti, gli arredi (dal lavabo al termoarredo), i tessuti (asciugamani, tappeti, tende). Nelle pagine di questo numero un’indagine sul tema attraverso interviste ad imprenditori e progettisti e approfondimenti su realizzazioni sia italiane che straniere. Il colore in particolare ha un’intima connessione con la luce, che a sua volta può giocare anche con i disegni materici determinando effetti chiaroscuri che qualificano i volumi e gli spazi. Euroluce 2013 ha proposto le nuove offerte del settore, dalle sofisticate soluzioni led attente al risparmio energetico alle raffinate lampade pensate come sculture luminose, progetti illuminotecnici per l’area bagno e antibagno. Buona lettura, Francesca Russo


ARMANDO TESTA

ne ia -li er on iett o l gi ig ag t/b om e.i tto sai ie gl er Bi .c w w w Luigi Capraro per Cersaie 2013 ISIA Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Faenza

23-27 SETTEMBRE 2013 www.cersaie.it

Organizzato da EDI.CER. spa

Promosso da CONFINDUSTRIA CERAMICA

In collaborazione con

Segreteria Operativa: PROMOS srl - P.O. Box 37 - 40050 CENTERGROSS BOLOGNA - Tel. 051.6646000 - Fax 051.862514 Ufficio Stampa: EDI.CER. spa - Viale Monte Santo 40 - 41049 SASSUOLO (Modena) - Tel. 0536.804585 - Fax 0536.806510


progetto coverXarblu A cura di Claudio Moltani

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UN MATERIALE BELLO DA VEDERE E DA TOCCARE, MA CHE AL CONTEMPO NON SI LASCIA… DISTRARRE DA NIENTE; MACCHIE, SBALZI TERMICI O RAGGI UV, INFATTI, NON SONO UN PROBLEMA PER PIETRABLU, CHE GRAZIE ALLA SUA COMPOSIZIONE DI MINERALI E RESINE SI DIMOSTRA PARTICOLARMENTE ADATTO PER LA REALIZZAZIONE DI PRODOTTI DI ARREDO BAGNO. ARBLU LO RENDE PROTAGONISTA DELLA LINEA DI PIATTI DOCCIA TRENDY. E I MOTIVI DI QUESTA SCELTA SI VEDONO, E SI TOCCANO CON MANO

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NELLE IMMAGINI,

IL PIATTO TRENDY È PROPOSTO IN ABBINA-

MENTO A SEPARET OTTO E A OTTO STANDARD. LE COLONNE

DOCCIA SONO ONDA, ONDA INTEGRATA E OASI, E SONO PARTE

INTEGRANTE DELLE COLLEZIONI ARBLU

Proposti da Arblu, i piatti doccia della collezione Trendy si distinguono in primo luogo per le svariate soluzioni di posizionamento con cui possono essere applicati in ogni stanza da bagno, anche la più complessa; una precisa scelta progettuale, oltre che stilistica, compiuta dall’azienda per poter soddisfare al meglio ogni esigenza. I piatti doccia sono realizzati in Pietrablu, la cui particolare composizione fatta da minerali e resine lo rende un materiale inalterabile, estremamente resistente e allo stesso tempo piacevole e quasi “setoso” al tatto, davvero una scelta ideale per chi ama la sensorialità tattile combinata alla resistenza . Inoltre, Pietrablu, per le sue caratteristiche, risulta essere un materiale antibatterico, antisdrucciolo, che resiste alle macchie, agli sbalzi termici e ai raggi UV. Infine, ultima ma non ultima caratteristica, Pietrablu è un materiale easy anche per quanto riguarda la sua (poca) manutenzione. Scendendo nei dettagli della linea, va subito evidenziato che il piatto doccia Trendy si adatta a qualsiasi tipo di spazio e, ove necessario, un bordo contenitivo realizzato nello stesso materiale lo completa. Angoli particolari o scansi difficili non risultano più un ostacolo; il piatto doccia Trendy può infatti essere tagliato su tutti i lati e si adatta a qualsiasi forma che non sia curva. In sintesi, Trendy può essere installato in appoggio oppure a filo pavimento, per

dare continuità alla bellezza delle superfici circostanti ed è disponibile in una gamma cromatica di sei colorazioni, attentamente studiate dal punto di vista delle tendenze contemporanee: bianco, ghiaia, cappuccino, cacao, cemento e antracite. I piatti doccia Trendy hanno un’altezza di 3 cm, una profondità disponibile in tre misure (che partono dai 70 e dagli 80 cm fino ad un massimo di 90 cm), mentre la lunghezza può variare da un minimo di 90 cm a un massimo di 180 cm. Ma non è tutto, in quanto il sistema Trendy permette di completare la zona relax anche in verticale, con l’utilizzo di pannelli (sempre realizzati in Pietrablu) che sono poi facilmente applicabili alle pareti: anche questa, vuole essere la soluzione ideale per creare un vero angolo dedicato al benessere, anche in sostituzione della vecchia vasca da bagno. Questi rivestimenti hanno uno spessore di 1,2 cm, dimensioni massime in altezza di 54 cm e di 290 cm in lunghezza, e possono essere tagliati a misura per ogni tipo di personalizzazione. Una linea che, per le sue specificità, ha già ottenuto un grande riscontro sul mercato, e che Arblu propone unitamente alla vasta gamma di complementi, box e pedane doccia, seggiolini pieghevoli, mensole. Una serie di collezioni esaustive sia dal punto di vista delle performance che dal plus estetico.

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visioniXpiotr pyrtek Testo di Benedetta Bagni

L’ARCHITETTO POLACCO PIOTR PYRTEK HA REALIZZATO UN PROGETTO CHE COMBINA PERFETTAMENTE INSIEME UNA VASCA DA BAGNO E UNA DOCCIA PER ASSECONDARE ESIGENZE FUNZIONALI E DI SPAZIO. LA SUA ISPIRAZIONE PARTE DALLA NATURA

Un’idea che aveva in mente da tantissimo tempo era trovare la perfetta soluzione per creare una vasca da bagno con doccia integrata. CosĂŹ l’architetto Piotr Pyrtek, polacco di origine, ma con studi di architettura in Germania ed esperienze lavorative in Italia e a Londra presso lo studio Foster and Partners, ha continuato a sviluppare il progetto nella sua mente ďŹ no a disegnare la vasca Tulip, ora in cerca di un produttore. Come è nato il progetto Tulip Bathtube? L’ideale fusione tra una vasca e una doccia mi piaceva come idea da diverso tempo e ho visualizzato la soluzione perfetta che è ispirata ai boccioli di tulipano. Serve come vasca da bagno quando è aperta e come doccia quando è chiusa. Bisogna solo avvicinarsi alla capsula e la parte frontale scende per potersi immergersi sotto la schiuma. Ăˆ stato un progetto che ho presentato a una competizione, ma non aveva suscitato molto interesse, solo recentemente quando ne è uscita una pubblicazione sul blog Yanko Design mi hanno contattato numerose persone per collaborare a questo lavoro e a sviluppare altre idee. In questo momento sto ďŹ nendo i disegni e poi realizzerò un prototipo. Quali sono le principali caratteristiche del progetto? La vasca Tulip non solo dona al bagno un tocco diverso, ma aiuta anche a ridurre l’emissione di anidride carbonica, permette di salvare spazio e anche di limitare il consumo di acqua a seconda che sia chiusa o aperta. Ha uno schermo touch screen che permette di regolare l’intensitĂ dei ussi dell’idromassaggio. Per quale tipologia di persone è stata pensata? I vorrei realizzare una vasca Tulip per tutti. E credo che possa adattarsi alle esigenze di ciascuno di noi. Ma devo chiedere a un produttore di realizzarla per poter

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confermare il mio assunto. Secondo qualcuno (vedi il numero di marzo del National Geographic Kids) è la soluzione migliore per rilassarsi. Quanto è importante la sostenibilitĂ nella vita moderna? Ăˆ uno dei concetti piĂš importanti oggi, è devo dire molto di tendenza, ma non sempre vero perchĂŠ non è facile essere davvero “ecoâ€?, bisogna anche vivere in armonia con la natura che ci circonda. Per questo ho fondato lo studio Ekotektura, per progettare ediďŹ ci e architetture sostenibili, l’ecologia e il rispetto della natura muove il mio lavoro. Come deve essere il bagno del futuro? DovrĂ essere piĂš piccolo possibile. Secondo me dovrĂ essere come un bozzolo che servirĂ per gestire i bisogni sanitari e ďŹ sici dell’uomo. Ăˆ dovrĂ essere il piĂš sostenibile possibile. Quale è secondo te un oggetto che in una casa avrebbe bisogno di essere ridisegnato? La domanda può stimolare una discussione. Dobbiamo considerare la casa come un’entitĂ composta da molti elementi collegati. Possiamo avere una parte della casa disegnata bene, ma il miglior progetto si raggiunge quando la casa è disegnata bene in maniera olistica dove gli elementi che la compongono lavorano insieme. La casa deve riettere le speciďŹ che esigenze di chi la abita. Se parliamo di casa mia, invece, una cosa manca sicuramente un luogo dove potersi rilassare ma è uno dei traguardi che voglio presto raggiungere. Puoi raccontarmi qualcosa dei tuoi progetti futuri? Al momento mi sto concentrando sulle lampade, l’idea è una soluzione innovativa di illuminazione: una lampada per ogni angolo di una stanza. Poi mi piacerebbe molto poter realizzare un’intera linea di mobili per il salotto: è un traguardo che voglio raggiungere nel prossimo futuro.


UNA VASCA CHE È, CONTEMPORANEAMENTE, ANCHE DOCCIA. LA PROPONE PIOTR PYRTEK E, NEL FUNZIONAMENTO, RICORDA PROPRIO L’APERTURA DEI PETALI DI UN TULIPANO.

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visioniXgiacomucci Testo di Ester Pirotta

a:a a TRA LE NOVITÀ PRESENTATE A EUROLUCE 2013 SCOPRIAMO GLI INTERESSANTI PROGETTI FIRMATI DA ROBERTO GIACOMUCCI: LAMPADE D’AMBIENTE E LUCI TECNICHE CHE CONTEMPLANO TECNOLOGIE, MATERIALI E MOOD MOLTO DIVERSI TRA LORO, CON UN ELEMENTO IN COMUNE: L’ECOSOSTENIBILITÀ. CE NE PARLA IL DESIGNER

Con Puppet, per Marchetti Illuminazione, hai giocato con volumi in un equilibrio apparentemente precario. Ci parli di questo progetto? Puppet identiďŹ ca una giocosa famiglia di applique con illuminazione a LED che disegnano sulle pareti inaspettate combinazioni di luce: dondolano, oscillano, sďŹ dano le leggi della gravitĂ , con l’eleganza che da sempre contraddistingue il brand. Il materiale policomposito impiegato è particolarmente interessante, ha l’allure dell’acciaio patinato ed è in grado di autoproteggersi e di prestarsi a effetti ricercatamente vintage. Per Emporium i tuoi progetti sono sculture luminose in policarbonato e metacrilato; quali le potenzialitĂ di questi materiali e le differenze rispetto a materiali tradizionali come il vetro? Per Emporium ho pensato a una collezione di luci leggiadre, dal sapore velatamente nipponico. Del Giappone suggeriscono la leggerezza, ma lo fanno in chiave moderna, con piglio deciso, con il loro effetto di paralumi sovrapposti, creando un’abile sovrapposizione di striature colorate o un gioco a incastro di texture graďŹ che in bianco e nero. La differenza principale rispetto al vetro sta nel fatto che, attraverso il policarbonato, la luce si diffonde sfaccettata, ammorbidita, donando atmosfera al living contemporaneo.

LA BASE Ăˆ LA CARTA RICICLATA. E’ DA QUI CHE NASCONO I PROGETTI DI GIACOMUCCI.

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Le lampade per Ultraluce sono oggetti decisamente più tecnici che utilizzano la tecnologia LED… Quando si disegnano lampade a LED, la tecnologia diventa un aspetto pregnante del progetto; sta al designer non lasciarsi vincolare troppo dal tecnicismo e far prevalere il design e l’eleganza. La nuova collezione per Ultraluce risponde a questi requisiti; sono prodotti funzionali, dalle linee pulite, estremamente eleganti e “naturalmente” ecosostenibili. Con Kubedesign il linguaggio e il processo sono completamente diversi perché utilizzi un materiale inconsueto per un prodotto di lighting design, il cartone. Come è nato questo progetto? In passato avevo già usato il cartone applicato all’illuminazione in progetti come Cartoon e Cartacanta. Ma il cartone usato per Kubedesign è molto versatile, riciclabile, idrorepellente, isolante e disponibile anche con trattamento ignifugo: si ottengono lampade leggere, ma con una grandissima resistenza. Si tratta di sospensioni, lampade da terra o da tavolo… poi c’è Ted, un vero Art Toy, un perfetto melting pot di manga giapponesi, cultura di strada, fumetti, fantasy, design, grafica e illustrazione. Ho sviluppato un personaggio dalle sembianze che richiamano i più famosi Toys in vinile ed è nata così una serie che abbiamo definito Heroes. Cosa accomuna questi progetti che vedono l’impiego di tecnologie e materiali così diversi? L’illuminazione è un ambito progettuale in cui mi applico da anni, lavorando con aziende che sposano la causa del risparmio energetico, investendo risorse sia nella ricerca di nuove tecnologie mirate a un consumo attento, sia nella riduzione di sprechi e di emissioni di sostanze nocive. Il file rouge che lega i miei progetti presentati a Euroluce è proprio la progettazione ecosostenibile: sia che si tratti di un materiale per sua stessa natura green, come il cartone, che una tecnologia virtuosa come quella a LED. Questo concetto è stato poi declinato in varie forme, tenendo conto delle diverse valenze materiche nonché delle peculiarità dei relativi brand.

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IL FIL ROUGE È UNA PROGETTAZIONE ECOSOSTENIBILE, CON L’UTILIZZO DI LED E PAPERSTONE©.

Euroluce è stato forse il settore più interessante di tutti i Saloni 2013, parlando in termini di qualità di proposte progettuali. E’ merito delle nuove tecnologie che offrono ai progettisti un campo d’azione più ampio? Il “successo” di Euroluce è dovuto senz’altro alla messa a punto di nuove tecnologie (e all’imprescindibile requisito di risparmio energetico), ma credo abbia anche radici profonde in quello che stiamo vivendo in Italia e nel mondo: si ha voglia di leggerezza, oserei dire di “bellezza”, e al Salone quest’anno abbiamo visto come il lighting design possa essere sia imponenti impianti scultorei che ironici giochi di luce. Nel settore dell’illuminazione riguardante l’ambiente casa, si sta riscontrando una sempre più forte accentuazione dell’uso del colore; si tratta di colori solari,

positivi come il giallo, il rosa, le sfumature fluo. Disegnando i nuovi prodotti ho pensato anch’io a una tavolozza di colori accesi, primaverili, ma anche a versioni con paralumi in bianco e nero dotati di decori a texture molto particolari. La semplicità delle linee ha trovato quindi il suo alter ego nella briosa decorazione e nella grafica. Come vede i prossimi passi in questo settore? Le innovazioni tecnologiche legate al mondo LED quali altri traguardi consentiranno di raggiungere? Per i non addetti ai lavori il mondo LED è ancora tutto da scoprire. Attualmente queste tecnologie sono ancora molto costose e in continuo sviluppo ed è pertanto difficile fare una previsione, ma penso che ciò che abbiamo visto a d Euroluce rappresenti davvero solo la punta dell’icerbeg e il LED ci riserverà in futuro piacevolissime “sorprese”.

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il puntoXintervista multipla Testo di Ester Pirotta

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SI STA DIFFONDENDO UN SEMPRE PIÙ EVIDENTE DESIDERIO DI COLORE E DECORAZIONE, DI PATTERN GRAFICI E MATERICI, CHE ARRICCHISCONO GLI OGGETTI E CARATTERIZZANO GLI AMBIENTI, CONSENTENDO ALL’UTENTE FINALE UN ALTO GRADO DI PERSONALIZZAZIONE DELLO SPAZIO DOMESTICO

Se è vero che il minimalismo puro è tramontato da tempo e, forse, tranne in rari casi, non è mai veramente esistito in ambito domestico, è anche vero che il periodo che stiamo vivendo non è propriamente rappresentato da una tendenza estetica opposta a esso. Se isoliamo alcuni specifici mercati emergenti, amanti di un design sovraccarico di segni e di stimoli, la realtà a noi più vicina è caratterizzata da una pacifica convivenza di tendenze parallele, accomunate dal desiderio di trasmettere “calore emotivo”, senso di accoglienza e benessere. In questo contesto nonostante esistano superstiti amanti del total white - le textures e il colore hanno un ruolo fondamentale, essendo elementi in grado di interagire con la sfera emotiva dell’utente e conferire carattere a un oggetto o a un ambiente, personalizzandoli. Vediamo così l’incrementarsi di aziende che propongono colori e pattern decorativi, che si tratti di elementi sanitari, rivestimenti o accessori. Abbiamo chiesto a sei esponenti del settore bagno, imprenditori e progettisti, di esporci il loro punto di vista in merito a questo vivace argomento. MARCO PIVA, PROGETTISTA www.studiomarcopiva.com Qual è oggi il ruolo del colore nelle nostre abitazioni e nell’ambiente bagno in particolare? Durante l’ultima edizione del Salone del Mobile, ho notato che sicuramente è finito quel minimalismo spinto che aveva caratterizzato lo scorso decennio. C’è voglia di colore, legata probabilmente a un desiderio di “leggerezza”. L’inserimento del colore che ho riscontrato fa riferimento a colori naturali o legati ai temi del floreale o vegetale, con un richiamo quindi sempre forte alla natura. Questo è abbastanza tipico dei momenti di crisi, cercare di riavere un

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avvicinamento, un ritorno alla terra e alla natura. Nell’ambiente bagno in particolare, l’inserimento dei colori è forte, perché è l’ambiente dell’abitare più esposto alla ricerca del benessere, per cui i temi di riferimento sono quelli che richiamano a terme/mare/ spa e tutto il territorio di utilizzo del benessere. Nell’uso del colore in questi spazi privati è evidente la voglia di contatto con l’aperto. Se è vero che il desiderio di colore è legato al suo beneficio psicologico, possiamo associare la “tendenza al colore” a un tentativo di far fronte a un periodo così buio della nostra storia? O è solo un caso che le aziende stiano facendo proposte cromaticamente più dinamiche? Sì, sicuramente per quanto detto sopra, c’è una voglia di leggerezza, sia da parte delle aziende che dell’acquirente finale, e il colore è quindi usato e veicolato in questo senso. Non è, infatti, un colore violento quello che abbiamo visto nelle proposte al Salone del Mobile appena conclusosi: è un colore legato ai toni pastello, che esprime sensazioni di serenità e tranquillità. Oltre al colore, c’è un emergere evidente di decorazione applicata su vari fronti, dal rivestimento all’elemento sanitario. Ciò costituisce una maggior possibilità espressiva per il progettista e/o azienda? Sicuramente. Parlare di texture, materiali e finiture all’interno di un processo progettuale significa, per noi progettisti, focalizzare l’attenzione da una macrovisione a una visione più particolareggiata, passaggio che rappresenta un procedimento indispensabile per la concezione complessiva e finale di un progetto, e che ci permette infinite possibilità creative. Non si tratta di realizzare solo un involucro o “decorazione”, ma di definire miratamente i rapporti con lo spazio circostante, per dare sempre una nuova vita, o diverse possibilità espressive, sia ai materiali che

alle aziende che li rappresentano. Quale ruolo hanno colore, texture e decorazione nel suo lavoro di progettista? Fondamentale. Ho sperimentato, proprio in occasione di questo Salone, come materiali quali cemento, vetro, legno e acciaio possono essere reinterpretati attraverso l’uso delle textures, e come quindi siano in grado di animarsi in modo diverso e di interagire con l’utente. Reinventare la materia, una sfida che mi vede impegnato da anni. Una piccola divagazione dal tema… il Salone del Mobile si è appena concluso, come lo ha vissuto? Direi benissimo, è stato molto intenso ma estremamente concreto. Il Salone rimane un ponte per il futuro, una volontà positiva che apre prospettive economiche interessanti. Le iniziative legate al Salone vanno infatti al di là della pura esposizione, perché fanno il punto sulla situazione, sia dal punto di vista creativo che della distribuzione dei prodotti. La luce è un elemento determinante al fine di creare atmosfera in un ambiente e può essere importante per la valorizzazione e la percezione dei colori. L’Euroluce si è appena concluso, cosa ha apprezzato maggiormente? Mi è piaciuta la ricerca che molte aziende stanno facendo nella direzione di produrre un’illuminazione che crei stupore ed emozione rendendo protagonista proprio la luce e non solo il corpo luminoso, creando l’illusione di elementi sospesi, leggeri e riflettenti. Per l’azienda De Majo, ad esempio, ho progettato la serie di lampade Clivia, esposta per la prima volta a Euroluce, che nasce dall’incontro tra materia e luce, unendo all’aspetto formale, definito da un design attento e innovativo che rimanda allo stelo e petali di un fiore, un’attenzione scrupolosa nella scelta dei materiali e nella ricerca di soluzioni tecniche adeguate ad ambienti sia domestici e collettivi.


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1 MARCO PIIVA 2 GIACOMO GIARDINI 3 SANDRO MENEGHELLO E MARCO PAAOLELLI 4 ANDREA MENSIETIERI 5 DIEGO GRANDI 6 ANTONIO PAASCALE

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CEMENTO, VETRO, E POI LEGNO, O ACCIAIO… MATERIALI REINTERPRETATI GRAZIE ALLE DIVERSE TEXTURE.

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GIACOMO GIARDINI/ TITOLARE DI GIARDINI WALLCOVERINGS www.giardiniwallcoverings.it Qual è oggi il ruolo del colore nelle nostre abitazioni e nell’ambiente bagno in particolare? Gli utenti prestano sempre maggior attenzione alla scelta dei colori per gli oggetti e gli ambienti, soprattutto se parliamo di luoghi intimi della casa. Il colore investe la nostra sfera emotiva e influenza la nostra quotidianità. Le abitazioni assomigliano a come siamo e le nostre scelte cromatiche influenzano di conseguenza il nostro modo d’essere. Una consapevolezza questa che ha portato a un’esplosione di colori, al fine di permettere a ognuno di creare ambienti unici e personalizzati, che possano essere espressione della personalità individuale. Tutto ciò crea un ambiente confortevole in cui il colore diventa il mezzo di dialogo fra gli uomini e le cose. Se poi si tratta dell’ambiente che è per vocazione dedicato alla ricerca del benessere, dove si compie un dialogo interiore con noi stessi, l’attenzione diventa altissima, in termini di colori, materiali e scenografie. Se è vero che il desiderio di colore è legato al suo beneficio psicologico, possiamo associare la “tendenza al colore” a un tentativo di far fronte a un periodo così buio della nostra storia? O è solo un caso che le aziende stiano facendo proposte cromaticamente più dinamiche? Certamente l’attenzione all’utente è aumentata in maniera esponenziale, di conseguenza il suo benessere è diventato l’obiettivo principale della progettazione. Proprio perché l’attualità tende a creare un clima poco appagante per le persone, gli oggetti e gli ambienti si caricano maggiormente di significato nell’ottica di un benessere quotidiano Il colore è diventato parte integrante del progetto di ideazione. I colori creano il movimento della nostra giornata, permettono di apprezzare la varietà, ci fanno cogliere le sfumature di un’esistenza ricca di dettagli. Oltre al colore, c’è un emergere evidente di

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“decorazione” applicata su vari fronti, dal rivestimento all’elemento sanitario. Ciò costituisce una maggior possibilità espressiva per il progettista e/o azienda? È vero che la decorazione sta tornando in auge, ma rispetto alle epoche passate, si veste di caratteri nuovi: mai troppo invasiva, si estende a superfici e oggetti, ricalcando stilemi del passato, si contamina spesso di ironia e delicata leziosità. La ricerca e la sperimentazione di nuovi elementi decorativi, diventano una palestra continua per la creatività: l’infinita possibilità del decoro unita alle qualità materiche ed espressioni cromatiche, permettono una serie di combinazioni possibili come mai prima. In questo modo si da più spazio ai progettisti di disegnare la quotidianità, creando uno stile adatto a ognuno. Proprio gli utenti richiedono una forma di attenzione al dettaglio e al decoro al fine di avere degli oggetti che, portatori di simboli e di significati, arricchiscano la propria quotidianità. Quale ruolo hanno colore, texture e decorazione nella sua azienda? I nostri rivestimenti murali e tessuti d’arredo, sono la combinazione di una ricerca avanzata nei materiali e nelle tendenze. Un’equipe specializzata si occupa di cercare nuovi materiali e nuove lavorazioni, e di metterli al servizio della creatività, la quale elabora le migliori proposte creative avvalendosi delle infinte possibilità dello stile, al fine di creare prodotti unici e di altissimo pregio. C’è una grandissima attenzione al dettaglio, alle varianti cromatiche, agli effetti di luce, alle sensazioni tattili della materia. I decori vengono realizzati con particolare cura, creando e realizzando pattern e disegni idonei ai supporti e alle suggestioni delle tecniche con le quali vengono prodotti. È così che i muri si vestono di effetti materici, di combinazioni cromatiche e di decori raffinati. Una piccola divagazione dal tema… il Salone del Mobile si è appena concluso, come lo ha vissuto? Il Salone è uno degli appuntamenti più importanti del settore, non solo dal punto di vista commerciale, ma per tutta la carica creativa che riversa sulle aziende. È una settimana dove oltre a stringere accordi LA DECORAZIONE: NON INVASIVA, SPESSO PERSONALIZZATA, COMUNQUE PRESENTE IN TUTTI GLI AMBIENTI DELLA CASA.

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commerciali, si gettano le basi del futuro: si analizzano le tendenze e ne nascono spunti. Per questo motivo vivo questo avvenimento più che come un punto d’arrivo nel quale mostrare i nostri prodotti, come una linea di partenza per l’anno a seguire. La luce è un elemento determinante al fine di creare atmosfera in un ambiente e può essere importante per la valorizzazione e la percezione dei colori. L’Euroluce si è appena concluso, cosa ha apprezzato maggiormente? Ho assistito a un grande interesse per la sperimentazione di struttura: materiali innovativi, elementi naturali e materiali di riuso, creavano degli effetti di illuminazione molto suggestivi, “sporcando” la materia della luce con i colori e gli effetti che il minuto strutturale riusciva a costituire. La luce viene rifratta e schermata creando una matericità e una corposità che crea giochi di effetto tali da essere essa stessa arredo. SANDRO MENEGHELLO E MARCO PAOLELLI/ MENEGHELLO PAOLELLI ASSOCIATI, DESIGNER www.meneghellopaolelli.com Qual è oggi il ruolo del colore nelle nostre abitazioni e nell’ambiente bagno in particolare? Il colore scalda e trasmette vivacità, la decorazione consente di dare un tono di personalizzazione a dei manufatti industriali che, in quanto tali, possono risultare ripetitivi e anche noiosi. Nell’ambiente bagno il colore è presente ma si integra sempre più al colore naturale di legni e pietre e la ceramica sanitaria elemento fondamentale in questo ambiente - è per la maggior parte dei casi bianca. Il colore, proprio per la sua forte connotazione visiva, è un elemento a “tempo determinato” ed è per questo che spesso viene relegato agli accessori più facilmente rinnovabili come tappeti, asciugamani e piccoli complementi. Un ruolo sempre più importante del colore nell’ambiente bagno è quello trasmesso dalla luce di soffioni e sistemi doccia che, proprio per la loro caratteristica di temporaneità, non rischiano di stancare. Se è vero che il desiderio di colore è legato al suo beneficio psicologico, possiamo associare la “tendenza al colore” a un tentativo di far fronte a un periodo così buio della nostra storia? O è solo un caso che le aziende stiano facendo proposte cromaticamente più dinamiche? Probabilmente entrambe, ma non crediamo abbiamo un ruolo determinante. Legare la tendenza al colore alla crisi economica mi sembra un po’ azzardato. Di certo decorazione e colore sono argomenti di discussione, un modo semplice che hanno le aziende per non rimanere ferme e far parlare di sé, anche se spesso si fermano nei cataloghi e nelle pubblicità dell’azienda senza necessariamente entrare nelle case dell’utilizzatore finale. Oltre al colore, c’è un emergere evidente di “decorazione” applicata su vari fronti, dal rivestimento all’elemento sanitario. Ciò costituisce una maggior possibilità espressiva per il progettista e/o azienda? La decorazione e la texture lavorano su un binario parallelo a quello della forma e sono assolutamente un argomento in più a disposizione di aziende e progettisti. Possono essere silenziose e aggiungere carattere senza farsi notare e disturbare troppo, o possono stravolgere un prodotto dandogli un’immagine completamente nuova. Quale ruolo hanno colore, texture e decorazione nel vostro lavoro di progettisti? Nel nostro lavoro colore e texture sono molto presenti, anche se mai

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protagonisti. Ma se ci fermiamo a riflettere qualche istante ci rendiamo conto che sono un elemento importante del progetto, un dettaglio sottile che spesso fa la differenza. Non facciamo della decorazione il nostro focus, il nostro “marchio di fabbrica”, ma ci rendiamo conto che la usiamo sempre più frequentemente. Con un po’ di presunzione pensiamo di essere stati dei precursori nella

laterali incassate avevano un colore diverso. Da lì abbiamo trasferito il bicolore su tutte le altre nostre collezioni e oggi ogni nuovo progetto nasce con un pensiero di decorazione ad hoc che può trasmettere eleganza, ironia o semplicemente un’alternativa al prodotto base! Una piccola divagazione dal tema… il Salone del Mobile si è appena concluso, come lo

di un’importante collaborazione. Inoltre, abbiamo presentato Les Arcs, la collezione di punta 2013 di Unopiù e abbiamo avuto il piacere di dare forma al Loft Horm, nell’allestimento fieristico dell’azienda. Infine, ci siamo dilettati al Food Experience Mondadori nel preparare la nostra ricetta “L’uovo di Colombo”, che vi invitiamo a scoprire nel nostro sito! La luce è un elemento determinante al fine di

avete vissuto? Il Salone del Mobile è sempre un appuntamento molto importate e ricco di novità, che quest’anno si è sovrapposto a una fiera per noi altrettanto importante come l’ISH. Di ritorno da Francoforte, per quanto concerne il bagno, ci siamo precipitati a ultimare due nuovi progetti di sauna finlandese per Glass Idromassaggio, presentati nel nuovo showroom di Milano, che segnano l’inizio

creare atmosfera in un ambiente e può essere importante per la valorizzazione e la percezione dei colori. L’Euroluce si è appena concluso, cosa ha apprezzato maggiormente? Sicuramente l’elemento Led si è rafforzato e diffuso in maniera interessante. Tra le varie cose c’è piaciuto molto il nuovo progetto di Arik Levy per l’azienda spagnola Vibia e l’applique di Francisco Gomez Paz per Luceplan.

IL BAGNO, PUBBLICO O PRIVATO, È SEMPRE PIÙ UN LUOGO DI CONDIVISIONE DI ESPERIENZE E PIACERI.

reinterpretazione del colore sui prodotti sanitari. Mentre altre aziende e altri designer iniziavano a inserire sulla ceramica immagini stilizzate, come stencil, noi ci siamo focalizzati nel rapporto formacolore. Il primo esperimento è stato fatto nel 2005 con la collezione Dial dell’Hidra in cui venivano decorate tutte le superfici orizzontali, per poi continuare con i sanitari La Fontana di Artceram, in cui le placche

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ANDREA MENSIETIERI, DIRETTORE MARKETING COOPERATIVA CERAMICA D’IMOLA www.ccimola.it

Se è vero che il desiderio di colore è legato al suo beneficio psicologico, possiamo associare la “tendenza al colore” a un tentativo di far fronte a un periodo così buio della nostra storia? O è solo Qual è oggi il ruolo del colore nelle nostre abitazioni un caso che le aziende stiano facendo proposte e nell’ambiente bagno in particolare? Per progettare cromaticamente più dinamiche? Il “supercolore” è al meglio qualsiasi tipo d’interno, che sia di natura tra le parole chiave del momento. Toni forti e giochi pubblica o privata, è necessario modulare tra loro gli a contrasto: la tendenza è studiare palette vivaci, elementi che hanno il ruolo di partecipare attivamente con cromie che fanno la differenza. L’intensa ricerca alla qualità della relazione che si crea tra lo spazio stesso di colore, tangibile nei cartelloni pubblicitari, nel e le persone che lo vivono, o vi entrano anche solo mondo della moda, del make up e dell’hair style, temporaneamente in contatto. Per tali ragioni, il colore, evidenziano la necessità di comunicare messaggi forti, con un sapiente uso degli arredi e delle luci, garantisce energizzanti, capaci di infondere positività e un pizzico la progettazione di uno spazio funzionale, armonioso, di divertimento. Il colore da sempre è portavoce di stati accogliente. Il colore gioca un ruolo interessante psicologici e di emozioni; diretto riscontro lo abbiamo e curioso, poiché miscela e dosa tra loro una serie anche con l’affermarsi negli ultimi anni di strutture complessa di componenti: dalle texture alle finiture ai dedicate al wellness e relax, dove intere aree sono componenti d’arredo, diventando di forte efficacia nella progettate con sistemi sofisticati di cromoterapia. Il sua capacità di “accendere i riflettori” su un determinato colore oggi sta fronteggiando la precarietà di questo particolare, che può essere una parete, la trama di un momento storico: tante aziende credono in esso, tessuto, un piccolo complemento. Il design d’interni si costruendo sulle cromie più disparate abiti e accessori serve quindi anche del linguaggio cromatico per creare di tendenza. atmosfere, suggestioni, emozioni e dar così vita ad Oltre al colore, c’è un emergere evidente di ambienti tradizionali o di tendenza. Qualità materica, “decorazione” applicata su vari fronti, dal freschezza dei colori e originalità nelle decorazioni rivestimento all’elemento sanitario. Ciò sono i punti fermi del modus operandi dell’azienda, costituisce una maggior possibilità espressiva soprattutto per quanto concerne l’ambiente per il progettista e/o azienda? Abbiamo negli ultimi bagno, attraverso un lavoro quotidiano fatto di anni lavorato al fine di ideare collezioni fortemente sperimentazione e fiducia nelle idee. texturizzate; ecco allora che il rivestimento ceramico

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può assumere i connotati estetici di una carta da parati, di un taffetà o di una superficie squamata, conservando sempre e a ogni modo le peculiarità di una manutenzione facile e veloce, e un grado d’inalterabilità nel tempo che solo la ceramica può avere. Quale ruolo hanno colore, texture e decorazione nella sua azienda? Per stare al passo con i trend ricerchiamo nelle lastre ceramiche sempre più cromatismi interessanti e con uno sguardo proiettato al futuro, adatti a collocarsi in ambienti che godono di una media/lunga durata, come la zona soggiorno o il bagno. Proponiamo al mercato pavimenti e rivestimenti dai colori neutri, che ben si inseriscono nel nostro quotidiano e con i restanti componenti d’arredo. Le basi di partenza sono il grigio e il fango, con l’obiettivo di ottenere cromie calde, dal gusto autentico e naturale. Nella maggior parte dei casi, poi, ai fondi dai colori più neutri, si abbinano i colori più intensi e carichi, preferiti per elementi ceramici di dimensioni più ridotte, come i decori e i mosaici 3D, dalle nuance di tendenza come gli aranci, i rossi, gli stessi che abbiamo visionato all’ultima edizione del Salone del Mobile. Proponiamo al mercato, inoltre, sofisticate soluzioni Mix and Match nelle quali le superfici ceramiche sono modulari tra loro nei colori, nelle finiture e nei formati. Il colore espresso sulle superfici è frutto di tecniche innovative di stampa digitale come il Colour Definition System per ottenere effetti sempre più materici e di profondità. In generale oggi, soprattutto per quanto concerne lo spazio bagno, sono scomparse decorazioni pesanti a favore di linee geometriche più sottili ed eleganti che garantiscono risultati piacevoli per la loro sobrietà e regolarità. Questa nuova attitudine oggi inizia a essere riscontrabile anche nel gusto di quei Paesi tipicamente “barocchi”, come il mercato russo, in favore di un avvicinamento a un’eleganza più ricercata, contraddistinta da un decorativismo più sobrio. Una piccola divagazione dal tema… il Salone del Mobile si è appena concluso, come lo ha vissuto? Abbiamo partecipato al Salone di Milano con un approfondimento tematico dedicato al maestro Carlo Zauli, “Ceramica. La materia inaspettata”, nello Showroom di Redilcomat e Cooperativa Ceramica d’Imola. Un’occasione per ripercorrere le tracce ceramiche del celebre scultore e ceramista faentino di fama mondiale, ma anche un momento privilegiato per capire cosa si muove sul fronte architettonico, quali sono i progetti più curiosi e interessanti, quali le novità e i trend che interessano il design e l’arredamento d’interni. Benché non sia facile selezionare i progetti più interessanti e i prodotti più curiosi, alcune tendenze si sono delineate in modo piuttosto concreto. In primis va segnalato il consolidamento di un’inclinazione evidente anche nell’edizioni trascorse della Design Week: il recycling design, un linguaggio creativo che si propone di arredare con uno scarso impatto ambientale. A fare da padrone al Salone del Mobile 2013 è il legno, protagonista assoluto e declinato in tutte le sue forme e vesti. Anche noi di Cooperativa Ceramica d’Imola negli ultimi anni abbiamo dedicato parte della nostra ricerca a riproporre superfici ceramiche provenienti dal mondo naturale, in particolare a effetto legno, reinterpretandole con nuance innovative con colori che vanno dalle tonalità morbide del verde, al grigio, al marrone. Inoltre, numerose aziende nel FuoriSalone hanno proposto soluzioni minimal ed ecosostenibili, ma anche oggetti dotati di seconda e inedita vita, secondo la logica del riciclo. Riteniamo che oggi sia sempre più importante proporre al mercato “ceramica green”, attenta al recupero e al risparmio

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energetico, oltre a realizzare collezioni di lunga vita dal punto di vista tecnico ed estetico. La luce è un elemento determinante al fine di creare atmosfera in un ambiente e può essere importante per la valorizzazione e la percezione dei colori. L’Euroluce si è appena concluso, cosa ha apprezzato maggiormente? Euroluce si è contraddistinto quale esclusivo punto di riferimento per il settore Illuminazione. A Milano è andata in scena l’alta qualità, sia a livello tecnologico che formale. Una manifestazione a conferma dell’interesse verso il decorativo, apertosi poi verso settori quali l’illuminazione stradale, l’illuminotecnico, le sorgenti luminose e i loro sistemi di controllo. Luce e colore costituiscono un’importante sinergia nel panorama dell’arredo design, indoor e outdoor, affermandosi sempre più come protagonisti degli spazi contemporanei. DIEGO GRANDI, PROGETTISTA www.diegograndi.it Qual è oggi il ruolo del colore nelle nostre abitazioni e nell’ambiente bagno in particolare?

L’approccio al colore varia in relazione al progetto che sto seguendo, in generale viene sviluppata una proposta cromatica specifica per ogni intervento progettuale. Questa attenzione è presente soprattutto nell’ambito residenziale dove il contesto di riferimento diventa fondamentale in tutti gli spazi della casa. Se è vero che il desiderio di colore è legato al suo beneficio psicologico, possiamo associare la “tendenza al colore” un tentativo di far fronte a un periodo così buio della nostra storia? O è solo un caso che le aziende stiano facendo proposte cromaticamente più dinamiche? E’ difficile tracciare un parallelismo diretto tra la situazione attuale e la percepibile volontà di colori dinamici, sono molti infatti i fattori che contribuiscono alla creazione di una tendenza cromatica. Oltre al colore, c’è un emergere evidente di “decorazione” applicata su vari fronti, dal rivestimento all’elemento sanitario. Ciò costituisce una maggior possibilità espressiva per il progettista e/o azienda? Si’, è un’ottima opportunità per entrambi i soggetti. Ovviamente da declinare assecondando il dna dell’azienda e in relazione alla


COLORE, TEXTURE E DECORAZIONE… I TRE CARDINI DEL SURFACE DESIGN.

sensibilità del singolo progettista. Quale ruolo hanno colore, texture e decorazione nel suo lavoro di progettista? L’ambito da cui è partito il mio percorso progettuale è quello del surface design, ho quindi sempre prestato molta attenzione a questi tre elementi per definire un codice decorativo personale, confrontandomi con discipline differenti. Una piccola divagazione dal tema… il Salone del Mobile si è appena concluso, come lo ha vissuto? Ho cercato il giusto equilibrio tra lavoro, ricerca e incontri meno formali con colleghi e amici. La luce è un elemento determinante al fine di creare atmosfera in un ambiente e può essere importante per la valorizzazione e la percezione dei colori. L’Euroluce si è appena concluso, cosa ha apprezzato maggiormente? Ho trovato interessante lo stand e i prodotti presentati dal marchio spagnolo Vibia.

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ANTONIO PASCALE, PROGETTISTA www.archiviodesign.it Qual è oggi il ruolo del colore nelle nostre abitazioni e nell’ambiente bagno in particolare? Il modo di vivere il colore nello spazio domestico è legato principalmente a fattori emotivi ormai immagazzinati nell’immaginario collettivo e, se l’aspetto fondamentale del progetto è rendere il prodotto più facilmente leggibile e percepibile, è altrettanto vero che aggiungere “calore emotivo” può essere una componente altrettanto importante del progetto dell’ambiente bagno, proprio perché il colore ha la capacità di suscitare emozioni, attrarre e incuriosire. Se è vero che il desiderio di colore è legato al suo beneficio psicologico, possiamo associare la “tendenza al colore” a un tentativo di far fronte a un periodo così buio della nostra storia? O è solo un caso che le aziende stiano facendo proposte cromaticamente più dinamiche? Il colore e la luce influenzano e provocano reazioni in tutti gli esseri viventi e quindi hanno un effetto anche sulla socialità di un individuo, per esempio se pensiamo all’abbigliamento, il beneficio psicologico del colore non è legato alla casualità di quello che indossiamo ma alla nostra volontà di voler esprimere con quel colore uno stato d’animo. Il colore assume un valore anche per la piacevolezza estetica di un oggetto o di un ambiente. Quindi credo sia sensato ritenere che in un momento di crisi economica e di inflazione di prodotti in commercio (oramai siamo inflazionati dalle proposte di prodotti che si ripetono simili tra loro o con piccole varianti) ci sia più attenzione a un linguaggio cromatico (colore, texture e materiali) capace di sedurre e influenzare psicologicamente il nostro modo di pensare e il nostro atteggiamento verso un determinato prodotto piuttosto che un altro. Oltre al colore, c’è un emergere evidente di “decorazione” applicata su vari fronti, dal rivestimento all’elemento sanitario. Ciò costituisce una maggior possibilità espressiva per il progettista e/o azienda? In un mondo sempre più globalizzato il bisogno di distinguersi è diventato una diffusa priorità. Forse anche per questa esigenza cerchiamo la distinzione e il nuovo nelle nostre origini e nel nostro passato con un design più attento alle tradizioni storiche e alla ricerca di una manifattura artigianale che possa evidenziare anche lavorazioni manuali. Quale ruolo hanno colore, texture e decorazione nel suo lavoro di progettista? Colore, texture e decorazione – e ancor più precisamente il linguaggio cromatico dato, non solo dal colore ma, anche dalle superfici dei materiali utilizzati – sono una componente importante del progetto e se ben utilizzati influenzeranno in maniera importante anche la piacevolezza estetica di un oggetto e/o di un ambiente. Una piccola divagazione dal tema… il Salone del Mobile si è appena concluso, come lo ha vissuto? Le difficoltà degli ultimi anni hanno cambiato inevitabilmente le abitudini di tutti e il Salone del Mobile è stato la conferma di una visione da condividere: quest’anno si poteva percepire la ricerca di un ritorno all’essenzialità delle cose, non più esibizione del lusso, tranne in poche eccezioni, ma piuttosto essenzialità e sobrietà che rifiuta l’eccesso considerato quasi come un elemento di disturbo. La luce è un elemento determinante al fine di creare atmosfera in un ambiente e può essere importante per la valorizzazione e la percezione

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dei colori. L’Euroluce si è appena concluso, cosa ha apprezzato maggiormente? L’introduzione della tecnologia Led ha stravolto radicalmente il concetto di diffusore; abbinata poi all’utilizzo di materiali a volte anche poveri, come per esempio la carta, ha permesso di realizzare lampade che diventano vere e proprie sculture luminose.

IL DESIGN, OGGI, È SEMPRE PIÙ ATTENTO NELLA RICERCA DI UNA MANIFATTURA ARTIGIANALE E DI PEZZI UNICI.

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interiorsXlondra Testo di Barbara Delmiglio e Chiara Naldini - Progetto Andy Martin Architects - Foto Nick Rochowski

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IN UN’ABITAZIONE LONDINESE DALL’ATMOSFERA ENERGICA E CREATIVA, ANCHE I BAGNI SPALANCANO LE LORO PORTE A UN FORTE DESIDERIO DI COLORE West London, uno dei quartieri piĂš creativi e animati di Londra, vanta un mix di esuberante multiculturalismo nonchĂŠ magniďŹ ci parchi e palazzi d’epoca. Qui, all’interno di una tipica architettura edoardiana, l’architetto Andy Martin ha ridisegnato gli spazi di un intero appartamento disposto su 3 livelli. Rompendo i canoni strutturali, il progettista ha cercato di mantenere una rigorosa ripartizione dei locali: ha eliminato quasi completamente le pareti interne dando vita a una serie di grandi open space sovrapposti,

uno a ogni livello. Il proprietario, Oliver Peyton, un collezionista di arte contemporanea britannica, nonchĂŠ famoso critico gastronomico e ristoratore, voleva soprattutto un uso deciso del colore, per evitare che il progetto diventasse troppo austero. Andy Martin ha giocato, senza esagerare, con una discreta palette di colori uo, riproponendo, anche con alcuni pezzi vintage, una spumeggiante atmosfera anni Sessanta. Il piano terra, lo spazio piĂš pubblico della casa, è stato trasformato cosĂŹ in un unico ambiente, che, grazie

al nuovo corpo, estende cucina e soggiorno sino al giardino. Ăˆ suddiviso solamente mediante piccoli dislivelli e caratterizzato da un uso audace dei colori. La richiesta dei committenti di fare ampio uso del colore è stata declinata in modo che le superďŹ ci orizzontali (pavimenti e sofďŹ tti) siano dipinte con tonalitĂ chiare, in forte contrasto con i toni accesi utilizzati negli elementi d’arredo o nei nuovi interventi, in modo da accentuare al massimo il senso della prospettiva e mantenendo un’atmosfera leggera.

L’UTILIZZO DEL COLORE, E DELL’ILLUMINAZIONE, Ăˆ IL TRAIT D’UNION DI QUESTO PROGETTO.

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Ai piani superiori, più privati, le 5 camere da letto e i bagni si fondono in ambientazioni piuttosto eterogenee. Anche qui il tema del colore diventa il trait d’union dell’intero progetto. Nelle grandi stanze da bagno, si è dato sfogo alla cromaticità in quattro differenti tonalità: il giallo, il verde, il bianco/azzurro e il nero. Quattro soluzioni differenti per quattro spazi dalle dimensioni amplificate, semplici nel design ma originali nell’uso dei materiali. Il bagno padronale è caratterizzato da un accostamento di colori molto divertenti: bianco per le pareti, per il mobile che contiene i lavabi su disegno dello studio AMA e per la grande vasca cilindrica free standing, azzurro intenso per il rivestimento in mosaico di un’intera parete, di parte del pavimento e del setto che accoglie le due grandi docce a filo pavimento, completamente aperte. La pavimentazione, effetto optical, opta sempre per piastrelle in mosaico che alternano il bianco, il rosso e l’azzurro. L’atmosfera minimale e decisamente rigorosa è smorzata dall’impiego di una rubinetteria e da alcuni accessori dalle linee morbide e arrotondate, come gli insoliti e numerosi soffioni che scendono inaspettatamente dal soffitto. Sempre al primo piano una seconda camera è servita da un altro bagno, dalle dimensioni più contenute ma decisamente più audace nell’uso del colore: piccole piastrelle rettangolari in una tonalità verde brillante rivestono pareti, pavimento e il grande setto che cela la zona doccia. Su di esse sono stati accostati sanitari bianchi dalle forme morbide e sinose ed uno specchio retroilluminato che riprende il motivo decorativo delle piastrelle.

Un accostamento più vivace per il bagno al secondo piano che gioca sulle tonalità del giallo fluo e del verde acido. Il pavimento e parte del rivestimento di una parete è interamente in piccole piastrelle di mosaico. Appoggiato a questa parete, incorniciata con un mega specchio che segue l’originale forma del muro stesso, un grande lavabo giallo sospeso, dalle forme squadrate sempre disegnato dello studio AMA e realizzato in Durat, un materiale altamente ecologico che contiene plastica post industriale reciclata. Tonalità verdi per la scelta dei sanitari dalle forme organiche e sinuose

e per la grande vasca ovale in acrilico rivestita con un’originale motivo stampato. A illuminare questo spazio un sistema di faretti a incasso nel soffitto della Kreon. A piano terra il piccolo bagno degli ospiti ripropone le stesse caratteristiche del bagno al primo piano, declinato in tonalità differenti: nero per i rivestimenti in piccole piastrelle rettangolari e un vivace ed energico arancione per i sanitari.

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interiorsXroma Testo di Barbara Delmiglio e Chiara Naldini - Foto Stefano Pedretti - Progetto Carola Vannini Architecture www.carolavannini.com

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NEL CENTRO DELLA GRANDE CAPITALE ROMANA L’ARCHITETTO VANNINI REINTERPRETA GLI SPAZI IN UN SUSSEGUIRSI DI FUGHE PROSPETTICHE Alle spalle del Colosseo, in una storica via di Roma, Carola Vannini ha curato un importante intervento di interior design, trasformando un appartamento di circa 250 mq, in una nuova abitazione dai tratti marcatamente contemporanei, giocata sul tema delle molteplici prospettive architettoniche. I proprietari, in primis, avevano da subito dichiarato l’esigenza di aprire gli spazi fra di loro e verso l’esterno attraverso le ampie ďŹ nestre, rendendo cosĂŹ

gli ambienti, precedentemente bui e appesantiti da obsoleti elementi decorativi, ariosi e generosamente illuminati dalla luce naturale. Questo ha comportato la riapertura di alcune ďŹ nestre precedentemente murate e la demolizione di alcune partizioni interne, a favore di una zona giorno e una zona notte piĂš uide e dominate da un susseguirsi di urgenze prospettiche. In fase progettuale l’architetto Vannini ha pensato alla cucina come a “un elemento cerniera della zona

giorno, che, pur essendo direttamente comunicante con l’ingresso e con l’ampio soggiorno, se ne discosta volumetricamente delineandosi come un corpo galleggiante ed indipendente che non tocca nĂŠ sofďŹ tto nĂŠ pavimentoâ€?. L’intero appartamento è caratterizzato da linee essenziali e da un attento studio dell’impianto illuminotecnico pensato per valorizzare ciascun elemento architettonico e sottolinearne simmetrie e volumi. “Le generose aperture fra soggiorno, ingresso

UN APPARTAMENTO LINEARE, CARATTERIZZATO DA UN ATTENTO STUDIO ILLUMINOTECNICO.

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verde acido fanno da invito ad un piccolo corridoio che porta direttamente al bagno padronale. È un ambiente avulso da ogni tipo di decorazione o eccesso formale che segue cromaticamente i toni della camera da letto, mantenendo linee architettoniche essenziali. Sulle pareti interamente rivestite in resina in una calda tonalità grigia si staglia un geometrico e lineare mobile La zona notte è organizzata attorno ad un lungo corridoio di distribuzione e ospita tre camere differenti, sospeso su cui sono appoggiati 2 grandi lavandini in ceramica bianca. Una fascia a specchio orizzontale una padronale, una della figlia dei proprietari e una corre lungo tutta la parete, a riprendere modularmente degli ospiti. Qui un lungo e capiente armadio a muro la sagoma del mobile contenitore sottostante. Unico si integra perfettamente con l’architettura e le linee geometriche dell’appartamento, rinunciando ai classici elemento cromatico volutamente discordante sono i sportelli, per rivestirsi di pannelli in plexiglass stampato cubi contenitori in legno laccato verde che, riprendendo il cromatismo della camera da letto, creano un gioco e retroilluminato. La camera padronale ospita al suo di vuoti e pieni che ben si articola con le nicchie della interno una pedana rialzata rivestita in resina grigia doccia. spatolata, che fa da continuum visivo e materico con il pavimento in parquet di rovere tinto in una La camera della figlia è servita da un bagno privato, calda tonalità grigia. All’interno di essa è alloggiata dalle dimensioni più contenute e dai connotati una geometrica ed essenziale vasca idromassaggio decisamente fiabeschi, che richiamano al gioco e dal installata a filo pavimento. L’idea è stata quella di ricreare all’interno della camera stessa un intimo angolo punto di vista cromatico alle tonalità della camera stessa. Qui domina il viola, in una tonalità calda e relax per i momenti più privati, un’oasi di tranquillità avvolgente, grazie anche all’effetto della resina e di piacere per il corpo e per la mente. Qui due pareti spatolata che ne ricopre interamente le pareti. La scelta simmetriche completamente intonacate di un brillante e cucina - spiega l’architetto -, oltre ad assicurare una totale flessibilità di utilizzo, creano un gioco di molteplici prospettive architettoniche, evidenziate dalla presenza di fughe luminose realizzate con fasce di led multicolore”.

dei sanitari, una grande vasca rettangolare e un lavabo squadrato appoggiato su un piccolo mobile sospeso, ripropone il tema della ceramica rigorosamente bianca in contrasto con le pareti e la lucentezza della rubinetteria in acciaio cromato. Sopra il lavabo uno specchio dalla forma irregolare e completamente retroilluminato crea un effetto luminoso molto scenografico. Anche il bagno degli ospiti rispecchia interamente lo stile e la caratterizzazione minimalista dell’intera abitazione. Questa volta Carola Vannini sceglie il rosso come intenso cromatismo da contrapporre al candore del rivestimento in resina delle pareti: due piccole nicchie quadrate a lato del lavabo e due lastre di vetro che separano il bagno dalla zona dedicata all’hammam, da utilizzarsi all’occorrenza anche solo come cabina doccia. Unica nota cromatica che si discosta dal doppio cromatismo rosso-bianco dei rivestimenti e degli accessori il suggestivo lavabo caratterizzato dall’irregolare disegno del catino, di forma organica, che contrasta con il sottile piano rettangolare su cui si innesta. In questa versione colorata le intense sfumature cromatiche blu cobalto ricordano il naturale invaso di una esotica laguna, staccandosi nettamente dalla sua sottile base bianca.

SONO MOLTEPLICI LE PROSPETTIVE ARCHITETTONICHE, ANCHE EVIDENZIATE DA FUGHE LUMINOSE REALIZZATE CON FASCE DI

LED MULTICOLORE.

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progettoXallievo maestro Testo di Ester Pirotta - www.sebastianbergne.com - www.giopatocoombes.com

Q R IL RAPPORTO CHE SI INSTAURA TRA UN GIOVANE PROGETTISTA ASPIRANTE DESIGNER E IL PROFESSIONISTA CHE GLI OFFRE LA POSSIBILITĂ€ DI ‘APPRENDERE IL MESTIERE’ AFFIANCANDOLO NEL PROPRIO STUDIO, Ăˆ REGOLATO DA DINAMICHE SPESSO DIFFICILMENTE DECIFRABILI ANCHE DAI DIRETTI INTERESSATI E NON Ăˆ NECESSARIAMENTE UN RAPPORTO DI APPRENDIMENTO A SENSO UNICO

All’interno delle dinamiche lavorative che animano uno studio professionale, lo scambio di conoscenze e l’arricchimento può, anche se in termini diversi, avvenire nelle due direzioni, come nel caso di Sebastian Bergne e Christopher Coombes. I due designer inglesi hanno collaborato nello studio di Bergne a Bologna all’inizio degli anni 2000, accomunati da riferimenti culturali che hanno agevolato anche l’intesa progettuale. Dopo circa tre anni di esperienze condivise nei quali Christopher ha avuto modo di entrare nel vivo delle problematiche che ruotano attorno a un progetto di design, Sebastian Bergne - come raramente accade perchĂŠ non è facile privarsi di un collaboratore capace

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- ha incoraggiato il giovane designer a intraprende il proprio percorso personale. Nella vita di un giovane progettista questo può essere un passaggio delicato, che richiede una piccola spinta e una buona dose di ambizione e coraggio. Sebastian e Christopher ci raccontano l’esperienza lavorativa che hanno condiviso. SEBASTIAN BERGNE Christopher ha collaborato con lei per oltre tre anni, cosa pensa di avergli trasmesso? Christopher ha lavorato nel mio studio nei primi anni 2000. Senz’altro avrĂ imparato qualcosa da me durante quel

periodo, ma è piĂš facile per me dire cosa io ho imparato da lui. E’ stato il primo giovane designer con cui ho lavorato che aveva il pieno controllo del CAD come tool di design. Fino a quel momento avevo sempre avuto l’impressione che fosse il computer a inuenzare il risultato formale di un design. Lavorando con lui ho capito che non è cosĂŹ. Questo fatto ha cambiato in modo fondamentale la cultura del mio studio e il CAD è stato integrato completamente nel processo creativo e di sviluppo come uno strumento neutrale. Si ricorda uno dei progetti ai quali avete lavorato insieme? Ho un particolare ricordo di quando abbiamo lavorato insieme a una serie di pentole di Tefal,


OCCORRE AVERE UNO SGUARDO ANCHE CRITICO SUI ‘BISOGNI’ DEL QUOTIDIANO.

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chiamata Natura. Erano fatte interamente in alluminio riciclato e sono diventate un prodotto di successo di Tefal e del mio studio. Oggi Christopher è un progettista che si sta affermando, che consiglio si sente di dargli per il suo futuro professionale? Al giorno d’oggi se sei un designer emergente subisci una grande pressione sia per cosa fai che per come lo fai. Potrebbe sembrare un cliché, ma io vorrei consigliargli (così come a tutti gli altri) di restare il più possibile fedele a se stesso in questo lavoro. Alla fine la cosa più importante è l’originalità, alcune volte è difficile ricordarlo quando tutto ci spinge verso l’uniformità. Voi siete entrambi inglesi e avete collaborato nel periodo in cui lei aveva il suo studio a Bologna: pensa ci siano state tra di voi delle affinità legate alle radici comuni? Penso che il fatto di essere entrambi di madrelingua inglese e di avere riferimenti culturali comuni abbia fatto sì che potessimo comunicare in modo chiaro e veloce. Questo è fondamentale per una collaborazione creativa efficace. Ricorda il suo tirocinio come giovane progettista? Ho studiato design industriale alla Central School of Art and Royal College of Art a Londra e la mia prima esperienza in Italia è stata agli inizi degli anni Ottanta. Ho lavorato per alcune settimane nello studio di Andries van Onck a Milano ed è stata un’esperienza che mi ha trasformato. Quando ho lasciato Milano ero una persona completamente diversa. Cosa è cambiato rispetto ad oggi? Da un lato, il design è cambiato poco negli ultimi 20 anni, rimane un processo nel quale si decide come realizzare qualcosa basandosi su criteri funzionali, produttivi e culturali. Dall’altro lato, un designer oggi ha più elementi da considerare e da gestire: sostenibilità, ecologia, maggior competitività, comunicazione più veloce, moda e un pubblico più preparato. Quindi possiamo dire che il processo è lo stesso, sono i parametri che cambiano. A sua volta, chi considera un suo maestro? In linea generale non mi piace l’idea di maestro e allievo. Suona in qualche modo troppo controllato e rigido per una relazione. Sono stati molti i momenti e le persone che hanno avuto grande influenza su di me in tempi diversi, quindi potrei dire che l’esperienza è stata la mia maestra. CHRISTOPHER COOMBES Come ha conosciuto Sebastian Bergne? Cosa ricorda del tempo trascorso nel suo studio? L’ho conosciuto tramite un amico che lavorava da Konstantin Grcic, amico di Sebastian. Come designer mi ricordo la sua capacità di dare segni di leggerezza e simpatia ai suoi progetti, ma come assistente mi ricordo di aver


GLI OGGETTI DEVONO ESSERE LEGGERI, SEMPLICI MA, AL CONTEMPO, PIENI DI CARATTERE.

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lavorato per un gentiluomo, una persona molto distinta e corretta. Cosa ha significato per la sua crescita professionale poter lavorare con lui? Mi vengono in mente più pensieri; ho potuto vedere la sua progettazione rendere oggetti molto leggeri, molto semplici, ma pieni di carattere. Inoltre ho visto una gestione di grande signorilità di uno studio creativo. Ma più che altro Sebastian mi ha dato il coraggio di progettare per conto mio. Tutte e tre le cose mi hanno sicuramente segnato. Qual è il più grande insegnamento che le ha trasmesso? Ho potuto vedere da vicino la sua capacita di giocare con le nostre percezioni di un oggetto, tramite associazioni e somiglianze. Questo dona un carattere all’oggetto che cambia il nostro rapporto con lo stesso. Non avrò mai la sua sensibilità ma almeno so che il meccanismo esiste. Quale progetto di Sebastian preferisce e perché? Le mie scelte sono legate al nostro rapporto! Mi piace tantissimo Canteloup perché me l’ha regalato. Il progetto per le pentole Natura per Tefal invece mi piace perché è stato sviluppato dopo qualche anno che lavoravo per lui e c’era quindi maggiore sintonia durante il progetto (mi ha regalato anche quella!). Il suo ultimo progetto di spazzole mi piace moltissimo perché mi ha fatto venire un sorriso e credo che lui sia molto divertito a progettarle. Mi piace molto il rapporto che si crea con un oggetto durante la progettazione, è come quando inizi a conoscere una persona. Ci sono le analogie tra la sua ‘cifra progettuale’ e quella di Sebastian? Come ex-assistente cerco di non avere analogie con il suo lavoro. Ho la fortuna di lavorare con un’altra persona che automaticamente mi porta fuori strada. Una cosa forse: dobbiamo stare molto attenti alle associazioni che le persone fanno quando interagiscono con i nostri oggetti. Ha mai pensato a quali differenti prospettive professionali avrebbe potuto avere se fosse tornato in Inghilterra, come fece Sebastian dopo il periodo passato a Bologna che avete condiviso? Non avendo mai lavorato da laureato in Inghilterra è difficile per me immaginare come sarebbe stato. Ogni tanto mi viene voglia di tornare a vivere a Londra, ma è un desiderio legato soprattutto al fatto di sentire la mancanza di amici e famiglia. È stato duro creare la mia rete lavorativa e di amicizie in Italia e all’epoca ho pensato che fosse quasi impossibile costruire il tutto di nuovo in Inghilterra. Da come mi raccontano è molto difficile essere un product designer a Londra perché non c’è la rete di produttori e artigiani che è presente in Italia, quindi la maggior parte del lavoro si svolge all’estero. Come aspetto positivo avrei avuto molto più contatto con il design anglosassone che mi appartiene, ma a me piace essere un pesce fuor d’acqua, mi rende più creativo! Un maestro può essere anche una figura professionale con la quale non si ha interagito, ma di cui si condivide la filosofia di progetto. Intesa in questi termini, chi altri sono i suoi maestri? Richard Buckminster Fuller mi affascina molto. Ha inventato sistemi completi che sono tutt’ora incredibili, spesso tramite la conoscenza di matematica e fisica di altissimo livello. E sempre con uno sguardo molto critico della sua vita quotidiana.

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IL DESIGNER DEVE SAPER GIOCARE CON L’IDEA DI PERCEZIONE CHE SI HA RISPETTO A QUALSIASI OGGETTO.


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DISEGNI E SCHIZZI PER RENDERE VISIBILE IL RAPPORTO

CHE SI CREA, FRA IL DESIGNER E L’OGGETTO, DURANTE LA

PROGETTAZIONE.

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progettoXaltamarea Testo di Daniela Bonaretti - Project Paolo Zanetti (imagodesign) - www.altamareabath.it

: PROGETTI UNICI REALIZZATI IN PAPERSTONEÂŽ, A BASE DI CARTA RICICLATA, SONO STATI I PROTAGONISTI DELLO SPAZIO STAY GREEN! ALLESTITO IN VIA PONTACCIO PER IL FUORISALONE: A INTERPRETARE L’ARREDO BAGNO Ăˆ LA COLLEZIONE VOLO GREEN DI ALTAMAREA

E non poteva essere altrimenti, perchĂŠ Volo Green, lanciato al Cersaie 2012 e oggi ampliato nella gamma, è il primo prodotto italiano che sta proponendo questo innovativo materiale per il bagno. L’architetto Paolo Zanetti, che ne ha ďŹ rmato il design per Altamarea, ci spiega: “Il PaperstoneÂŽ è stato inventato una decina d’anni fa negli Stati Uniti e da allora è stato molto usato per il top delle cucine. Per l’azienda e per il mio team di progettazione, Volo Green ha costituito una sďŹ da e il risultato ci ha dato molte soddisfazioni: sono realizzati in PaperstoneÂŽ non solo i mobiletti, i pensili, le panchette o gli sgabelli da bagno che compongono la serie, ma anche le basi portalavabo, i lavabi e le stesse vasche integrate. Una novitĂ esclusivaâ€?. Con l’architetto Zanetti abbiamo voluto approfondire alcuni aspetti del progetto.

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Volo Green è un prodotto dalla forte impronta ecologica. Quali sono state le prerogative del progetto e come si è concretizzato? L’ecologia e la sostenibilitĂ sono tematiche attuali e molto studiate sia in architettura che nella vita di tutti i giorni. Con l’azienda se ne è discusso a lungo. Volevamo che il contenuto ‘green’ non fosse solo accessorio, come capita spesso, o una frivolezza sull’onda della moda. La ricerca sui materiali ci ha portato a scegliere il PaperstoneÂŽ, costituito al 100% da carta e cartone riciclati e da resine estratte dall’anacardo, certiďŹ cate PetrolFree, esenti da fenoli e da emissioni di formaldeide. E’ un materiale ecocompatibile: quindi lo è anche, in maniera radicale, Volo Green, perchĂŠ completamente in PaperstoneÂŽ a eccezione delle sole cerniere che sono in metallo. La collezione è stata pensata


UNA COLLEZIONE TUTTA IN PAPERSTONE©, DAI MOBILETTI AL LAVABO, PER UNA SCELTA PIENAMENTE ECOSOSTENIBILE.

per soddisfare il gusto di chi cerca il prodotto decisamente green da armonizzare con la casa, però anche chi non ha questo interesse ma ama il design, potrà apprezzare il rigore della lavorazione, la natura che diventa performante da un punto di vista tecnologico. Abbiamo voluto creare un prodotto che al di là delle mode, potesse vivere di vita propria e restare nel tempo, forte di questi argomenti. L’impiego del Paperstone® anche per i lavabi quali problematiche ha comportato sul piano tecnico? Il Paperstone® è resistente all’acqua, praticamente impermeabile, è ignifugo (resiste a temperature fino a 175°), antigraffio, antimacchia, resistente all’usura, agli urti,

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non è poroso e non si sfalda, quindi inattaccabile alle muffe e ai batteri, molto igienico. L’azienda ha fatto tutti i test necessari a garantire prestazioni tecniche idonee all’utilizzo preposto e i risultati hanno sorpreso tutti. Quali possibilità ha offerto il materiale dal punto di vista del design e della lavorabilità? Quando mi è stato presentato, l’ho guardato storto. Alla fine ne ho colto le sfumature: un materiale denso e compatto ma con la superficie non omogenea, le venature chiaro scure, sensazioni tattili e percettive nuove,

PAPERSTONE©, UN MATERIALE CHE SEMBRA DIRE: IO SONO FATTO DI CARTA! NON CONFONDIBILE CON NESSUN ALTRO MATERIALE.

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che richiamano la carta. Necessita di una posizione di ascolto: questo materiale dice con orgoglio “Io sono fatto di Carta”. Si lavora come un pannello di legno, si taglia, si vernicia, si incolla, si possono costruire angoli arrotondati e smussare spigoli, ma sostanzialmente e sul piano estetico non è confondibile con nessun altro materiale. E’ una novità. Come si può spaziare con il colore? Noi usiamo il Paperstone® nelle colorazioni che fornisce il produttore, ottenute esclusivamente con pigmenti naturali: il nero, l’antracite, il grigio chiaro che è nuovo, i marroni, che vanno dal testa di moro, al cioccolato, al più caldo color cartone e a una tonalità che arriva al rosso. Due parole sul design di Volo Green. La collezione ha sicuramente un suo rigore minimal che contraddistingue sia le forme degli elementi che la cura dei dettagli, dalle ante alla chiusura dei cassetti. Altra cosa è la libertà compositiva: la serie consente di costruire il bagno secondo le proprie esigenze, può essere molto contenitivo per chi ha poco spazio, oppure dinamico e articolato, si può giocare con i cubi, gli elementi sospesi, gli incassi, le combinazioni.

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progettoXmatias conti Testo di Benedetta Bagni

IL DESIGNER ARGENTINO MATIAS CONTI PENSA A COME RENDERE IL MOMENTO DELLA DOCCIA DAVVERO RILASSANTE CON COMODE SEDUTE AL SUO INTERNO E SISTEMI DI RICICLO E DEPURAZIONE DELL’ACQUA PER NON PENSARE ALLO SPRECO Nelle grandi cittĂ metropolitane di oggi gli spazi per vivere e l’abitare si riducono sempre di piĂš e nasce l’esigenza di prodotti facilmente adattabili e senza ingombro. Una necessitĂ che il designer Matias Conti sente di dover perseguire oltre al bisogno di una vita piĂš rispettosa dell’ambiente e delle risorse naturali. Nato in Argentina da una mia famiglia metĂ italiana metĂ irlandese, Matias ha vissuto parte della sua vita girando il mondo dal Sud Africa, all’Europa ďŹ no all’Asia dove ha scelto Beijing come cittĂ per vivere e lavorare e questo suo viaggiare, racconta, lo ha aiutato a guardare oltre e poter mettere a confronto i differenti stili di vita per scoprire le esigenze comuni. Secondo lui la missione del designer è ricreare, reinventare e ripensare il nostro ambiente per dare a ciascuno oggetto un anima creando scintille e un maggior legame tra i prodotti e le persone in un modo piĂš organico e naturale. Da questi presupposti nascono due soluzioni di docce: il progetto Hide & Seat e il progetto Rewater. Come sono nati e come si sono sviluppati? Entrambi nascono da una ricerca che ho realizzato per il Roca Innovation Lab, abbiamo cercato in oltre sei mesi di studio di trovare nuove soluzioni a vecchi problemi. Per questo abbiamo intervistato diverse persone provenienti da differenti ambienti e ceti sociali per capire quali sono le loro frustrazioni e le preoccupazioni nell’abitare. Dopo questa ricerca abbiamo evidenziato quale doveva essere il nostro traguardo e ci siamo messi al lavoro disegnando e costruendo dei modellini a dimensione naturale parlando con l’azienda per capire come trasformare questa idea in realtĂ e risolvere i problemi evidenziati

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nella ricerca. Hide & Seat è composto da due sezioni separate di contenitori, il coperchio della seduta all’interno della doccia si apre e rivela uno spazio che può contenere spugne, bagnoschiuma, shampoo e tutto l’essenziale per fare la doccia a portata di mano. Mentre, invece, nella parte esterna si trova un contenitore estraibile, grazie alle rotelle, che è il luogo ideale per contenere all’asciutto tutti gli asciugamani. Questo modello di doccia è provvisto di un regolatore termostatico che permette all’acqua di uire in maniera diversa a seconda che l’utente sia seduto o in piedi. Con Rewater ci siamo concentrati maggiormente sulla riduzione del consumo di acqua ed è nato questo prodotto totalmente ecocompatibile che ricicla e ďŹ ltra l’acqua utilizzata mentre si fa la doccia. Riducendo in questo modo la quantitĂ di acqua che si spreca normalmente. Utilizzando Rewater puoi tranquillamente rilassarti sotto la doccia senza sentirti in colpa per il tuo consumo. In piĂš è progettata per sembrare un albero sotto cui sedersi. Alla base di entrambi i progetti c’è la mia convinzione che i prodotti che lanciamo sul mercato debbano essere davvero utili alla vita di tutti i giorni altrimenti stiamo solo creando altro spreco. Come dovrĂ essere secondo te il bagno del futuro? Il bagno deve diventare organico, non solo in apparenza ma un intero sistema in grado di interagire naturalmente e comunicare con gli umani. Io credo che i prodotti futuri dovranno essere concettualmente organici e nel loro funzionamento dovranno in qualche modo imitare un essere vivente e quindi diventare sufďŹ cientemente intelligente per controllare e amministrare se stessi in maniera efďŹ cace e autonoma.


CON REWATER, MENTRE CI SI FA LA DOCCIA, SI RICICLA E SI FILTRA L’ACQUA UTILIZZATA, SENZA SPRECHI.

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progettoXlexus Testo di Francesca De Ponti

IN OCCASIONE DEL SALONE DEL MOBILE 2013 SONO STATI ANNUNCIATI I VINCITORI DEL PRIMO LEXUS DESIGN AWARD, RISULTATO DI UN CONCORSO INTERNAZIONALE VOLUTO DALLA NOTA CASA AUTOMOBILISTICA NIPPONICA PER SUPPORTARE UNA NUOVA GENERAZIONE DI PROGETTISTI

LO SCOOTER ELETTRICO, CHE SI PIEGA CON UN COLTELLINO SVIZZERO.

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QUANDO L’ILLUMINAZIONE D’INTERNI È INTERATTIVA, COSÌ COME LA IMMAGINANO HIDEKI YOSHIMOTO E YOSHINAKA ONO.

La premiazione è avvenuta al Museo della Permanente di Milano, sede della scenografica installazione d’ispirazione naturale “Amazing Flow”, ideata dall’architetto Akihisa Hirata e rimasta in scena per tutti i giorni della design week. 1.243 il numero dei progetti pervenuti. E dodici i finalisti di cui abbiamo potuto ammirare i lavori grazie all’impegno di una giuria d’eccezione, composta da Paola Antonelli, Aric Chen, Jaime Hayon, Toyo Ito, Birgit Lohmann, Kiyotaka Ise, che si è concentrata sulla capacità dei designer di rispondere al tema del bando - il movimento -, interpretare lo stile Lexus, e

soprattutto cercare di arricchire la società con soluzioni innovative. I due elaborati vincitori – che sono diventati prototipi grazie alla disponibilità di due mentori, rispettivamente Sam Hecht, product designer, e Junya Ishigami, architetto – sono un progetto d’illuminazione d’interni interattivo realizzato da Hideki Yoshimoto e Yoshinaka Ono, e dei vasi realizzati in porcellana sottilissima partendo da dei modelli di origami in carta, ideati da Hitomi Igarashi. Tra i progetti più interessanti segnaliamo però anche Bscooter, piccolo scooter

elettrico che si ripiega come un coltellino dell’Esercito Svizzero, disegnato da Álvaro Goula e Pablo Figuera, e Tumbleweed Desert, dell’israeliano Shlomi Mir: una struttura che utilizza l’energia del vento per spostarsi ed esplorare i terreni e che diffonde in giro sementi per prevenire la desertificazione.

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SOPRA, MAKING PORCELAIN PER GLI PER I MODULI “ORIGA-

MI”; A DESTRA, LA ‘RUOTA SOLARE’ TUMBLEWEED DESERT.

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SOPRA, LO SILDES BRIDGE; A SINISTRA, LA CALM KAYAK. SOTTO, IL MOVIMENTO DELLA TUMBLEWEED DESERT SEMINA E RENDE FERTILE IL DESERTO.

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progettoXgulseren can Testo di Benedetta Bagni

SOGNA UN BAGNO CHE SIA IN GRADO DI ADEGUARSI ALLE ESIGENZE DI CHI LO ABITA NON SOLO A SECONDA DELLE NECESSITĂ€ PRATICHE E FUNZIONALI, MA ANCHE SEGUENDO IL BISOGNO PSICOFISICO DI OGNI INDIVIDUO E NEL FRATTEMPO GULSEREN CAN REALIZZA COLLEZIONI DI ARREDO BAGNO CHE RENDANO LA VITA PIĂ™ SEMPLICE Quando disegna non può far altro che pensare alla funzionalitĂ degli oggetti che realizza e alle soluzione piĂš individuali perchĂŠ secondo la giovane designer turca Gulseren Can: “I clienti non vogliono comprare un oggetto che non ha nessun utilitĂ solo perchĂŠ gli piace la bellezza di quel oggetto. Desiderano nella maggior parte dei casi comprare qualcosa di cui hanno bisogno e che possono effettivamente utilizzareâ€?. Un altro importante criterio di studio e di analisi della designer è la capacitĂ contenitiva dei mobili: “Cerco di disegnare mobili e oggetti che possano essere riempiti dei bisogni del cliente e non occupino troppo spazio in bagno – e aggiunge –, un progetto deve secondo me offrire soluzioni differenti e pensate su ogni individuoâ€?. Come è nata l’idea della Functional Bathroom Furniture? Ho creato questo progetto per una competizione. Ho fatto un’indagine e ho chiesto a diverse persone quali sono le loro abitudini in bagno e quale tipologia di bagno avrebbero voluto avere. Qui a Istanbul siamo abituati a bagni abbastanza piccoli tra i 5 e i 7 metri

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quadrati e ho cosĂŹ dovuto ripensare a dare maggiore funzionalitĂ all’arredo bagno utilizzando unitĂ e moduli piĂš piccoli e piĂš facilmente adattabili a spazi ridotti. La risposta alla mia indagine è scaturita in questa collezione. Quali creazioni interpretano maggiormente la tua ďŹ losoďŹ a progettuale? Le linee di arredo bagno Week & Bloom sono i miei disegni di punta. Non sono ancora stati prodotti ma la loro principale caratteristica è quella di avere dimensioni diverse e colori differenti a seconda delle esigenze e delle preferenze dell’utente ďŹ nale. Bloom è piĂš elegante mentre Weeny è piĂš giovanile. Nella creazione di queste collezioni ho usato differenti combinazioni di materiali. Le gambe sono di metallo mentre il top è in vetro, piĂš igienico e di gusto. Tra i componenti ho pensato a una unitĂ dedicata alla donna e alla sua zona trucco. Gli sportelli sono rafďŹ nati hanno incisi dei ďŹ ori e l’illuminazione proviene proprio dai ďŹ ori che cosĂŹ sembrano brillare in uno spazio scuro. Come deve essere secondo te il bagno del futuro? Penso spesso a questa domanda e ho molte idee in testa. Una di queste è, ad esempio, un bagno che possa cambiare a seconda dell’umore del proprietario. Diciamo che si ha avuto


una giornata molto difficile e allora il tuo bagno si può trasformare in una Spa dove rilassarsi grazie a un click su un telecomando. Appena apri la porta il bagno ti accoglie con un profumo delicato e poi c’è la possibilità di cambiare colore a tutto per utilizzare i benefici della cromoterapia. L’ambiente si trasforma diventa sul tono del rilassante verde o de blu o del colore preferito e un rumore di uccellini e di acqua che scorre riempie lo spazio. Secondo me, infatti, i bagni sono diventati dei luoghi dove si trascorrere parte della vita molto più che in passato. E d’altra parte ci sono tante cose che dobbiamo fare in multitasking quotidianamente che anche il bagno deve essere una risposta e adeguarsi a queste esigenze. Qual è la parte più difficile del tuo lavoro? Per una giovane designer trovare un’azienda che sia disposta a produrrei suoi progetti. A Istanbul le aziende hanno la loro particolare idee riguardo al design e al marketing e devi essere un nome conosciuto per influenzare i manager di un’azienda e convincerli a dare vita alle tue idee. Vivi a Istanbul: questa città influenza in qualche modo il tuo lavoro? Per me è la città più bella ed è ricca e piena di differenti culture e arti. Devo dire che è abbastanza caotica, ma la creatività fuoriesce da questo caos e dalla bellezza. Io credo che possa essere una città veramente d’ispirazione per molti designer. Quale atteggiamento secondo te devono avere i designer in questo periodo di crisi economica? Credo che siano tre, in questo particolare momento, i criteri che devono muovere la produzione dei designer: la sostenibilità il riciclo e i prodotti facilmente acquistabili e non troppo costosi.

SAREBBE BELLO REALIZZARE UN BAGNO CHE POSSA CAMBIARE E UNIFORMARSI ALL’UMORE DI CHI LO UTILIZZA.

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profiliXsamo Testo di Claudio Moltani

DUE SONO LE ULTIME NOVITÀ DI SAMO, UNITE FRA LORO DALLA SEMPLICITÀ D’INSTALLAZIONE E DA UN DESIGN SEMPLICE E LINEARE: EUROPA E PIXEL, DUE CABINE DOCCIA CARATTERIZZATE DALLA CONSUETA ROBUSTEZZA DELLA GAMMA SAMO, E DA UN INEDITO “GIOCO DI MESSA A FUOCO” CHE LA SECONDA PROPOSTA EVIDENZIA

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FACILI DA INSTALLARE E GARANTITE NELLA LORO FUNZIONALITÀ; SONO LE ULTIME PROPOSTE BY SAMO.

Partiamo proprio da Pixel, e dalla sua peculiarità, ovvero la sfaccettatura dei profili che “gioca” con la luce, creando così l’illusione di nuove geometrie, dove il taglio delle ombre è netto e i profili sono perfettamente uguali, sia in orizzontale che in verticale, e la loro giunzione a 45° determina un ulteriore plus nelle soluzioni progettuali, votate a una continua ricerca estetica. Nell’immagine, il box doccia con porta

scorrevole a quattro ante, con apertura centrale; i profili sono in alluminio brillantato cromo lucido, i pannelli in vetro temperato trasparente grigio. Europa, invece, è un box doccia espressione della massima funzionalità, della robustezza, della praticità di installazione, cui vanno ad aggiungersi gli elementi di uno stile raffinato. Sono state aumentate le dimensioni in altezza e ridotti gli ingombri dei profili verticali e

dei binari, ma quello che caratterizza la serie è la sua “doppia anima”; la gamma, infatti, si sviluppa partendo dai classici modelli intelaiati e si completa con l’entrata in scena di alcune varianti senza il profilo interiore. Nell’immagine, il box doccia con porta scorrevole a due ante, apertura laterale ad anta scorrevole, una fissa e una apribile; i profili sono in alluminio brillantato cromo lucido, i pannelli in vetro temperato satinato acqua.

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proďŹ liXzucchetti.kos Testo di Claudio Moltani

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+ DISEGNATA DA LUDOVICA+ROBERTO PALOMBA PER ZUCCHETTI.KOS LA COLLEZIONE AGORĂ€ COMPRENDE SIA NUOVI MODELLI DI RUBINETTERIA CHE VASCA E LAVABI, IL TUTTO ALL’INSEGNA DI UNA CLASSICITĂ€ BEN ANCORATA NEL GUSTO CONTEMPORANEO Un perfetto equilibrio fra il passato e il presente, cosĂŹ Ludovica+Roberto Palomba hanno interpretato la linea AgorĂ , con uno stile e un design classici che ben si armonizzano nell’utilizzo di materiali di ultima generazione, come il Cristalpant, che con le sue caratteristiche (versatilitĂ , touch vellutato ed effetto matt) è ormai diventato un elemento caratterizzante delle collezioni Kos. Nelle immagini, il lavabo a consolle, rivisitazione in chiave contemporanea del classico lavabo vittoriano; le dimensioni contenute - una peculiaritĂ ulteriormente accentuata dalla realizzazione in Cristalpant -, ne permettono un utilizzo in ogni ambiente. Come il lavabo, anche la vasca ammicca alla classicitĂ , con un’estetica che possiamo deďŹ nire morbida, con piedini in metallo che sono stati resi piĂš contemporanei nel design. Un alto schienale, con bordo superiore rivolto verso l’esterno, è stato progettato per connotare la

vasca sia dal punto di vista estetico che funzionale, cosĂŹ come, in deďŹ nitiva, l’intera vasca, che con le sue morbide linee accoglie e avvolge il corpo per un relax senza tempo. Per quanto riguarda le rubinetterie, sono la reinterpretazione di una delle prime serie a due comandi, prodotte quasi 80 anni fa dalla Zucchetti; Ludovica e Roberto hanno ovviamente rivisitato i prodotti anche dal punto di vista della funzionalitĂ , e li hanno resi ancor piĂš adatti alle esigenze dell’oggi - ad esempio il vitone Zucchetti con dischi in ceramica e materiali resistenti alla corrosione ed alle incrostazioni -, con il tocco estetico dei piccoli dischi in ceramica bianca sulle manopole a croce che va a contrastare le parti metalliche. Obiettivo, riuscito, dei due designer è stato quello di mantenere lo spirito originale della collezione, inserendo nel contesto le attuali tecnologie.

VINTAGE? SĂŒ, MA ATTUALIZZATO CON MODERNE TECNOLOGIE E MATERIALI INNOVATIVI.

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proямБliXarblu Testo di Claudio Moltani

LA PROPONE ARBLU, SI CHIAMA SEPARET OTTO, ├И UNA LINEA DI PARETI IN CRISTALLO TEMPERATO, SENZA TELAIO, CAPACE DI DELIMITARE, CON GRANDE ELEGANZA E PRATICIT├А, UNO O PI├Щ SPAZI. CON IL RISULTATO DI TRASFORMARLI IN VERI E PROPRIO ANGOLI WELLNESS

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TRASFORMARE UNO SPAZIO, ANCHE MINIMO, IN UN VERO E

PROPRIO ANGOLO DI BENESSERE, E CON UN SOLO ACCESSORIO.

Dopo la versione con Onda, dove è la stessa colonna doccia a fare da sostegno, e la versione ad angolo, dove il cristallo è sorretto da un braccio in metallo cromato, Arblu lancia un nuovo braccio della linea Separet Otto, appositamente studiato per il fissaggio a soffitto, che va ad aggiungere un ulteriore plus di funzionalità e di valenza estetica all’intera collezione, in un vero e proprio percorso work in progress che non esclude ulteriori novità in futuro. Il braccio, proposto in metallo cromato lucido, è regolabile in altezza fino a un massimo di 95 cm fra vetro e soffitto, e, per aumentare la sua stabilità, è stato dotato di un doppio ancoraggio sul vetro. Il braccetto è caratterizzato esteticamente da una forma squadrata, che ben si armonizza al Separet, mentre l’ancoraggio con grani consente di evitare una problematica foratura del vetro. Nelle immagini, Separet Otto viene proposto con il cristallo temperato in finitura Grigio Europa, che si aggiunge alle finiture satinata, trasparente e Extra Light, la colonna doccia Onda con struttura in acciaio inox super mirror e Tecnloblu opaco, e con il nuovo piatto doccia Trendy, realizzato in Pietrablu,

finitura antracite. Con questa nuova proposta, la linea Separet Otto si dimostra in grado di trasformare l’angolo doccia in uno spazio facilmente personalizzabile, anche con l’ausilio di tutta la gamma dei prodotti Arblu, che spazia dai piatti e dalle pedane doccia ai seggiolini pieghevoli e alle mensole portaoggetti; il tutto per una modulazione dello spazio davvero easy & chic. Nell’altra immagine, il programma di arredo bagno Icaro Monoblocchi, appositamente studiato per poter utilizzare al meglio gli spazi di dimensioni ridotte, proposto da La Roccia, marchio acquisito da Arblu. Il programma comprende numerose ed esaustive combinazioni di colori, finiture, dimensioni, tipologie di apertura, con forme diritte o curve, e con terminali a zero. La linea, inoltre, è personalizzabile nelle finiture sia all’interno che all’esterno della base porta lavabo, e anche nella scelta delle maniglie. Il risultato è un progetto decisamente completo e versatile, in grado di eliminare ogni problematica ma, soprattutto, capace di inserirsi con raffinata decisione in ogni area del bagno.

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showroomXglass Testo di Claudio Moltani

a +

GLASS HA INAUGURATO A MILANO, IN VIA SAN GREGORIO, IL SUO PRIMO SHOWROOM MONOMARCA IN ITALIA. UN’APERTURA CHE È LA CONFERMA DELLA CRESCITA DI UN BRAND FORTEMENTE ORIENTATO AL BATHROOM DESIGN, E CHE VEDE PRESENTI, SU DUE PIANI, I PRODOTTI DELLA STESSA GLASS, DI VITRA E DI I-RADIUM

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L’allestimento rispecchia la filosofia dell’azienda, volta a valorizzare un contesto dove l’attenzione sia centrata sul prodotto piuttosto che sugli spazi. Seguendo queste specifiche concettuali, Marco Viola ha progettato un’area espositiva informale, ma al tempo stesso molto caratterizzato, che rende le collezioni e i prodotti di design di Glass i veri protagonisti. Lo spazio diventerà anche sede di attività formative, in quanto la scelta di fare cultura del “private wellness” presso i professionisti e l’utilizzatore finale conferma come Glass sia un’azienda sempre più proiettata verso l’innovazione e la sperimentazione. Accanto alle attività formative, lo showroom milanese intende anche proiettarsi in un’ottica di centro propulsore di eventi, anche non strettamente legati all’arredobagno e al design, rivolti al pubblico finale. L’apertura, avvenuta in contemporanea con la settimana del design, è stata anche l’occasione per la presentazione delle ultime novità; fra queste, abbiamo evidenziato il progetto Modula, il nuovo rivestimento versatile per la composizione di spazio vasca, doccia, hammam ed aree funzionali del bagno, disegnata da AnzaloneBistacchi per Glass. Caratteristica del progetto è la perfetta integrazione tra il rivestimento e le funzionalità offerte: miscelatori, soffioni, getti idromassaggio, illuminazione RGB, specchio, mensola portasapone, ed erogatori per vasca, lavabo e bidet. In questo modo, funzionalità e aspetto estetico non sono più separati ma si fondono in morbide superfici di raccordo. Il risultato è un sistema di piastrelle modulare, adatto a soluzioni architetturali di forte impatto, ma anche facilmente applicabile a configurazioni più standard.

NELLE IMMAGINI, LO SPAZIO MILANESE DI GLASS,

RECENTEMENTE APERTO A MILANO, OLTRE 250 MQ SU DUE PIANI DEDICATI SIA A COLLEZIONI DI DESIGN CHE A SOLUZIONI

PROFESSIONALI. MODULA, IL PROGETTO MULTIFUNZIONE PER L’AREA BAGNO, DISEGNATO DA ANZALONEBISTACCHI PER GLASS, UN

ESEMPIO DI PERFETTA INTEGRAZIONE FRA RIVESTIMENTO E FUNZIONALITÀ.

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showroomXcasciaroli Testo di Nico Velvet

: a

I 1500 MQ DI SUPERFICIE ESPOSITIVA OFFRONO UNA SELEZIONE ATTENTA DI QUANTO DI MEGLIO LA CREATIVITÀ ITALIANA HA SAPUTO PROGETTARE NELL’ARREDO BAGNO, NEI RIVESTIMENTI E NELL’ALLESTIMENTO D’INTERNI

Da trent’anni Casciaroli è un punto di riferimento per gli amanti del design Made in Italy. Tanti i progetti residenziali e commerciali realizzati in Italia e in Europa: romantici casali nelle colline marchigiane, residenze da mille e una notte in Russia e nell’Est Europa, boutiques milanesi del lusso, progetti esclusivi a Capri, in Sardegna e sui laghi lombardi. Nel 2013 l’azienda ha deciso di guardare oltre la propria esperienza consolidata, e di allargare la propria offerta proponendo allestimenti esclusivi di porte, stufe e camini. Rimadesio, Oikos, Brix, Lualdi, sono solo alcuni dei marchi racchiusi nel nuovo Show Room. E ovviamente non mancano le nuove collezioni di marchi cari all’azienda marchigiana, come Antonio Lupi, di cui Casciaroli è stata tra i primi

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estimatori e promotori e di cui ora propone, accanto alle vasche, ai sanitari e ai complementi d’arredo, gli esclusivi camini. Tra le novitĂ dello show room spicca la collezione Azulej (Ceramiche Mutina), ďŹ rmata da Patricia Urquiola. Con Azulej, la Urquiola si ispira alla tradizione iberica degli azulejos, sperimenta un’innovativa tecnica di stampa digitale a freddo e crea elementi che seguono linguaggi diversi, lasciando a ciascuno di noi la possibilitĂ di unirli in modo unico e originale. Proprio la volontĂ di mettere al centro le esigenze e i desideri della propria clientela contraddistingue da sempre Casciaroli. Con il nuovo show room l’azienda invita ancora una volta a raccogliere i migliori elementi stilistici per comporre la propria esclusiva, privata Opera d’Arte.


GLI SPAZI DELLO SHOW ROOM CASCIAROLI A FERMO, DEDICATI ALL’ARREDOBAGNO E AI RIVESTIMENTI.

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welnessXresort buямБ Testo diBarbara Delmiglio e Chiara Naldini - Progetto Veneziano+Team - Foto Antonio Rasulo

: UN CONNUBIO TRA STORICO E CONTEMPORANEO TROVA NEL COLORE IL GIUSTO EQUILIBRIO. A MOLFETTA, UN RESORT AFFACCIATO SUL MARE

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DALLA PIETRA AL MOSAICO DIGITALE, DALLA RUBINETTERIA IL PIÙ POSSIBILE SOBRIA AGLI INTENSI E COINVOLGENTI GIOCHI DI LUCE DELLA CROMOTERAPIA… QUESTO, E ALTRO ANCORA, IN

UNA VILLA A PICCO SUL MARE.

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A pareti di pietra tipica del territorio pugliese si alternano pareti bianche e spoglie, per poi lasciare spazio ad altre, colorate, dai disegni stilizzati in mosaico digitale. Il colore impera, nel resort Bufi, senza però mai diventare assillante o eccessivo. Nuance intense ne tingono gli interni: il blu elettrico, gli arancioni carichi, i violetti fluo sono alcuni dei colori che illuminano le camere da letto, il bagno turco, le docce emozionali, la “grotta” scavata a vasca idromassaggio. È il linguaggio di un’architettura contemporanea, multicolor e sensoriale, usata come chiave d’interpretazione da Gianni Veneziano e Luciana Di Virgilio dello studio Veneziano+Team nella ristrutturazione di questa villa storica a Molfetta. È una villa a picco sull’azzurro mare dell’adriatico, dove l’essenza del progetto è proprio questo, il “connubio” tra storico e moderno, una dualità che conduce il visitatore in una sequenza narrativa suggestiva, tra spazi storici e interventi ipermoderni dominati dal colore. A partire dalle camere da letto. Il bianco candido delle camere, così assolato e così etereo nel richiamare la semplice austerità di quella che era la villa

dimensione minima di 2x2cm personalizzate partendo da un’immagine digitale ed elaborata da un esclusivo software ideato dall’azienda Pepe&Con, dando quindi la possibilità di arricchire, modificare e creare qualunque tipo di ambiente. Attraverso un procedimento tecnologico, l’immagine di partenza si scompone e viene stampata sulle tessere che, come in un gigantesco puzzle, vanno a ricomporre l’immagine iniziale.

di un tempo, si interrompe sulla soglia del bagno. Privo di porte ad abolire il ruolo secondario di spazio relegato e di servizio, questo locale è un gioiello prezioso. Le pareti abbandonano il bianco e si vestono di colore, con un infinito mare di tessere di mosaico digitale. Grandi disegni stilizzati ideati dell’architetto Gianni Veneziano segnano le superfici come alberi e rami intrecciati. “I segni sulle pareti si possono leggere come affreschi dell’era digitale – spiega l’autore stesse - il mosaico per me è una sorta di liquido denso, infinito, dove non è possibile capire l’inizio o la fine in una rappresentazione numerica, celebrale, emozionale che progetta un nuovo mondo da definire”. Il mosaico è formato da tessere in film di resina, della

New Depur System è rivestita in mosaico e si illumina secondo il principio della cromoterapia. Le superfici a mosaico colorato sono riprese anche nelle docce emozionali e nel bagno turco. Le prime sono attrezzate con soffione Gessi e alternano pareti in pietra, intonacate e a tessere colorate. Il secondo invece, il bagno turco, è un ampio locale senza aperture e con pareti, pavimento e soffitto interamente rivestito a mosaico. Una volta a botte e la totale mancanza di spigoli sembra accogliere chi entra e avvolgerlo in un’atmosfera evanescente. Alle pareti, è stata scelta una decorazione di esili rami, quasi orientali, valorizzati da una serie di luci incassate che cambiano cromia a piacere.

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In questo contesto, per dare risalto ai mosaici, sono stati scelti arredi dalle linee sobrie ma altrettanto contemporanee, come il lavabo squadrato a totem Wash di Ceramica Flaminia. La rubinetteria è da terra, a base sempre squadrata, con un lungo stelo in acciaio di Gessi, modello Rettangolo. Semplici mensole e uno specchio completano l’angolo lavabo. I sanitari sospesi sono di Ceramica Flaminia, modelli Spin, e la doccia con soffione quadrato fa sempre parte della collezione Rettangolo di Gessi. Cuore nascosto del resort è una vasca a idromassaggio ricavata in un appartato e suggestivo “antro” di pietra, con volta a botte. La spa, dell’azienda


GROTTE, ANGOLI MISTERIOSI, COLORI QUASI MAGICI E

SORPRENDENTI… PER UN RESORT CHE DIVENTA UN LUOGO ESPERIENZIALE.

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UN CONNUBIO FRA ANTICO E MODERNO, QUESTO IL RIUSCITO OBIETTIVO DEL PROGETTO ARCHITETTONICO.

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speciale luciXnews Testo di Ester Pirotta e Mariacatena Caliri

a^gE] LA 27° EDIZIONE DI EUROLUCE SI Ăˆ CONCLUSA POSITIVAMENTE REGISTRANDO OLTRE 320.000 VISITATORI E DIMOSTRANDOSI IL SETTORE PIĂ™ INNOVATIVO E DINAMICO DEI SALONI 2013. L’OFFERTA MERCEOLOGICA Ăˆ STATA AMPIA E DIVERSIFICATA, CON SOFISTICATE SOLUZIONI ILLUMINOTECNICHE LED ATTENTE AL RISPARMIO ENERGETICO, AFFIANCATE A RAFFINATE LAMPADE D’AMBIENTE PENSATE COME VERE E PROPRIE SCULTURE LUMINOSE X1

Ingo Maurer_Flying Flames_design Moritz Waldemeyer/Ingo Maurer e Team Flying Flames è un nuovo soďŹ sticato sistema che unisce le sorprendenti candele a LED, presentate da Moritz Waldemeyer e Ingo Maurer nel 2012, con un semplice e funzionale elemento downlight. Entrambi gli elementi vengono ďŹ ssati al rosone mediante una calamita. Il rosone, nel quale sono integrati gli alimentatori elettronici, è disponibile in due misure. Il sistema Flying Flames ha una essibilitĂ che consente di comporre pressochĂŠ innumerevoli lampadari a candela personalizzati. QuantitĂ e colore degli elementi Flame possono essere scelti a piacere. (Ph. Tom Vack) www.ingo-maurer.com X2

Karlboxx_Ministick_design Moreno De Giorgio MiniStick è un’emanazione concettuale della lampada Stick, ideata per la massima duttilitĂ nel suo utilizzo,

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disponibile con sorgente luminosa a LED o uorescente. La versione da scrivania affascina per la semplice eleganza e la versatilitĂ , permettendo all’utente di orientarla in funzione delle proprie esigenze. Il diffusore microprismatico ad alta efďŹ cienza è ideale per l’uso con i videoterminali. Particolarmente accattivante è il modello da lettura, regolabile in altezza e snodabile in un ampio ventaglio di posizioni. www.karboxx.com

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Zonca_Candy Collection_design Doriana e Massimiliano Fuksas Candy Collection parte da un design geometrico, uno scrigno composto da dodici facce pentagonali che compongono la struttura di ogni lampada. Seguendo un gioco di pieni e di vuoti, si passa da un corpo lampada concepito come un’ossatura a un rivestimento delle facce con un motivo microforato. Che siano da terra, sospese o utilizzate come oggetti d’arredo, ogni lampada è pensata per creare un’ambientazione unica. Si può dare vita a un’installazione o a un percorso luminoso attraverso questa collezione di lampade pensate per essere unite, sovrapposte, incastonate tra loro. Completa la serie una variante per direzionare il fascio di luce, un prisma pentagonale stilizzato che può essere incastonato su ogni


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di due sospensioni, due applique e una lampada da tavolo. Bianco è il colore dominante, una leggera trasparenza permette un’ottima diffusione della luce che illumina gli ambienti e li rende accoglienti. www.lineazero.it X5

Muuto_Up Lamp_design Mattias Ståhlbom (TAF studio) Progettata dal designer svedese Mattias Stahlbom, questa lampada in ghisa d’alluminio ricorda i camini dei transatlantici. La forma è semplice, caratterizzata da un grande cono tagliato a sezione obliqua che consente una buona diffusione della luce. La parte superiore della lampada può ruotare per permettere di indirizzare il fascio di luce a piacimento dell’utente, creando giochi di luci e ombre. Disponibile in tre varianti colore, Up è provvista di un dimmer per regolare l’intensità. www.muuto.com

lampada. (Ph. Luca Casonato) www.zonca.com X4

Linea Zero_Calle Collection_design Manuel Barbieri Manuel Barbieri, neo art director dell’azienda veronese, ha progettato la collezione Calle partendo da schizzi disegnati sulla carta con una Bic nera, schizzi che studiavano la forma della lampada ottenendola da segni sinuosi di forme ondeggianti come le onde del mare, le dune di sabbia o i petali di un fiore. Segni tracciati per cercare la forma perfetta di un oggetto decorativo che doni luce e armonia allo spazio. La collezione si compone

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Melogranoblu_Moonshadow Moonshadow è un oggetto decorativo tecnicamente perfetto ottenuto da una lavorazione artigianale. Una cornice in metallo verniciato di colore bianco irradia una luce a LED tenue e delicata. Il design essenziale della cornice rettangolare fa da contrappunto a una combinazione sinuosa di vetri morbidi e di atmosfere ovattate. La luce si insinua dalla superficie della cornice e da essa si irradia nell’ambiente circostante con un tocco leggero in un gioco cangiante di riflessi. Moonshadow, disponibile nelle versioni tavolo e parete, è la dichiarazione di uno stile e di una filosofia capace di coniugare la tecnica con la poesia del vetro. www.melogranoblu.com

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Serafini Marmo Luce_Spiralitosa_design Raffaello Galiotto Spiralitosa unisce il design alla forza espressiva del marmo sviluppando un senso dello spazio dinamico accentuato dalla matericità delle finiture. L’utilizzo del marmo Travertino e della pietra Lavica enfatizza l’originalità di questa sospensione che si presta a una concezione più sofisticata e articolata dell’abitare contemporaneo. La lampada è un

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insieme di cerchi concentrici che si srotolano su loro stessi, il packaging è piatto, solo una volta appesa i cerchi di diverse misure si dispiegano andando a formare il paralume a campana. Spiralitosa sottende un’inaspettata flessibilità funzionale: grazie a un’aperturachiusura a cannocchiale è possibile, infatti, avvolgerla completamente o parzialmente su un lato in modo da direzionare la luce a piacere. www.serafiniluce.it X8

Oluce_Semplice_design Sam Hecht/Industrial Facility Una lampada da tavolo dal nome indubbiamente programmatico: Sam Hecht procede infatti nel disegno eliminando le componenti più caratteristiche di questa tipologia

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ovvero la base e la tige e facendo appoggiare la struttura in vetro direttamente sul tavolo. Un ulteriore effetto di smaterializzazione viene determinato dalla trasparenza del vetro stesso: “Semplice” appare come una calotta metallica, contenente la luce, sospesa a mezz’aria. La voluta riduzione degli elementi costitutivi porta con sé una grande attenzione ai dettagli e alle finiture. In particolare il dimmer rotativo posizionato all’apice


organizzare queste mini strutture circolari con varie conformazioni, particolarmente indicate per il mercato contract. www.lzf-lamps.com X10

Opinion Ciatti_Con.Tradition_design Sara Bernardi Con.Tradition è il risultato di una ricerca ispirata alla tradizione cinese. Il concept si fonda sull’apparente contraddizione tra l’essenzialità dello stile contemporaneo (CON.temporary) e la ricchezza della tradizione antica cinese (.Tradition). La ruvidità dell’acciaio si impreziosisce con le rifiniture, la ricchezza dell’archetipo è trasformata in essenzialità del design fatto di linee. Materiali da costruzione, linguaggio contemporaneo, forme archetipiche, diventano una sola cosa nel minimalismo delle linee di Con. Tradition. Lanterne luminose, in tre dimensioni e una finitura preziosa – argento – oltre al bianco e al nero. Sono disponibili in versione da appoggio e sospensione. www.opinionciatti.com X11

Fabbian Illuminazione_Stick_design Matali Crasset La collezione Stick nasce dalla ripetizione di un modulo in legno Ayous la cui forma si ispira a quella di una pinza: due elementi piegati e tesi da un supporto centrale. Mentre la texture del legno permette il diffondersi di una luce morbida e calda, la ripetizione del modulo crea un gioco di grafismi e di ombre inattese. Questa linea di prodotti si sviluppa reinterpretando le diverse tipologie di lampada - una da tavolo, un’applique, quattro piantane e cinque lampade a sospensione declinate in quattro diverse forme del diffusore. La diffusione della luce è affidata a un’intelaiatura ornata di listelli in legno Ayous. La struttura delle lampade è in metallo verniciato. www.fabbian.it

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della lampada utile contemporaneamente a rendere tra loro solidali metallo e vetro, così come le raffinate lavorazioni galvaniche della testa o i cavi in treccia metallica. www.oluce.com X9

LZF_Spiro_design Remedios Simòn Disegnata dal designer spagnolo Remedios Simòn, la lampada a sospensione Spiro deve il suo nome al suo particolare design che vede il susseguirsi di delicati e concentrici anelli di legno, attraverso i quali passa la luce. Le decorazioni a forma di spirale ipnotica, con le loro linee curve, danno vita a un pattern grafico tridimensionale molto interessante. Questo nuovo modo di plasmare il materiale Polywood apre nuove possibilità per

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Wästberg_w132_design Nendo Oki Sato progetta per l’azienda svedese Wästberg un sistema che dà la possibilità all’utente di comporre la sua lampada assemblando gli elementi che la costituiscono: il paralume, lo stelo e la base. Tre le forme disponibili: un cono, una sfera e un cilindro. L’altezza e la funzione possono essere facilmente cambiate aggiungendo altri componenti: collegando il filo al diffusore diventa una lampada a sospensione, aggiungendo un palo più lungo da lampada da tavolo si trasforma in piantana. La silhouette rimane la stessa. I colori disponibili sono bianco, blu e nero. www.wastberg.com

Penta Light_Juliette_design Carlo Colombo Le lampade della collezione Juliette hanno una silhouette rigorosa ma morbida, che conferma la perfezione della semplicità. Juliette è una lampada concettuale ma con un’anima forte, che impreziosisce la sua linea pulita di un’eleganza e una luminosità sorprendenti. Le lampade hanno la struttura in metallo nichel nero lucido o laccata nei colori bianco, azzurro polvere o rosso. La base è in marmo di Carrara nei colori bianco o nero. www.pentalight.it X14

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Artemide_Empatia_design Carlotta De Bevilacqua e Paola di Arianello Empatia nasce dal connubio tra la grande tradizione del vetro soffiato e la tecnologia LED di Artemide. Lavorando sull’equilibrio tra superficie e luce, tra sottili densità e trasparenze, ne risultano oggetti che la lavorazione artigianale rende a tutti gli effetti dei pezzi unici. Trasparenza e opacità sono dosati sapientemente in modo da ottenere un vetro che rifletta e diffonda la luce senza abbagliare, senza perdere in efficienza. Ne risulta una macchina ottica che ha il suo cuore in un light engine LED dalle elevate

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prestazioni, che nasce separato dal corpo emissivo in vetro a favore dell’efficienza termica e prestazionale. www.artemide.it

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Luceplan_Illusion_design Francisco Gomez Paz Illusion è un’applique a LED che si fonda su un’innovazione complessa: una nuova tecnologia di stampaggio dello schermo con lente Fresnel. Molto più sottile di una tradizionale applique, Illusion ha l’aspetto di una sfera inscritta all’interno di un quadrato, ma è solo un effetto tridimensionale della lente Fresnel, perché in realtà la lampada è piatta. Illusion è il frutto di una serie di ricerche e sperimentazioni iniziate durante la progettazione della lampada Hope di Francisco Gomez Paz e Paolo Rizzato, progetto premiato con il Compasso d’Oro. www.luceplan.it X16

Vibia_Wireflow_design Arik Levy Esplorando geometrie su due o tre dimensioni, Arik Levy ha progettato la lampada a sospensione Wireflow, un’autentica scultura di luce nello spazio. Wireflow vuole essere una reinterpretazione, in chiave contemporanea e originale, delle lampade a sospensione di tipo classico. Servendosi di configurazioni geometriche adatte a integrarsi con altre composizioni, è ideale per creare istallazioni di illuminazione assolutamente uniche. La

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sua struttura formata da sottili cavi e terminali LED genera una continuità visiva di linee e punti luce, che dota l’immateriale di un marcato carattere oggettuale. Wireflow è allo stesso tempo presenza e assenza, trasparenza e luminosità, luce e fluidità. www.vibia.com X17

Lumen Center Italia_Hinode_design Setsu & Shinobu Ito Hinode è la nuova applique in alluminio pressofuso con sorgente LED o alogena EcoEnergy Saver, disegnata da Setsu&Shinobu Ito per Lumen Center Italia. La lampada, liberamente ispirata alla luce del giorno che sorge e tramonta sulla linea dell’orizzonte, illumina generosamente verso l’alto e diffonde, attraverso una fessura nel corpo lampada, una morbida luce verso il basso. E’ disponibile nelle finiture verniciate bianco opaco, alluminio sabbiato e grigio perla, oppure cromata. www.lumencenteritalia.com

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Vesoi_Ideabarra La lampada a sospensione Idea si rinnova con la versione su base rettangolare a 2, 3 e 6 luci che si affianca alle versioni su base tonda già in produzione. Il nuovo accessorio ”barra” è particolarmente indicato per l’illuminazione di superfici rettangolari ed è regolabile in altezza grazie ai ferma cavo automatici forniti. Il colore dei cavi standard sono il rosso, trasparente, bianco/grigio e multicolore. La lampada Idea è stata ripensata anche in termini di efficienza energetica, nella versione con sorgente luminosa LED. www.vesoi.com X19

Davide Groppi_N-Euro_design Davide Groppi N-Euro è un progetto semplice, quasi la rivisitazione dei vecchi impianti elettrici, che sfrutta le potenzialità grafiche di un cavo nero che si articola su una parete bianca. E’ sostanzialmente costituito da una spina, un cavo, degli isolatori, un portalampada e una lampadina Led. Questi pochi ingredienti elementari danno vita a un progetto di grande effetto, il cavo disegna infatti sulla parete un circuito geometrico che si conclude con il portalampada che diffonde una luce puntuale. N-euro è sinonimo di elegante semplicità. www.davidegroppi.com X20

Bocci_Lighting Sculpture 57_design Omer Arbel Omer Arbel, direttore creativo e designer di Bocci, ha firmato la lampada 57 per il debutto dell’azienda di Vancouver - conosciuta per le sue iconiche lampade sferiche - ad Euroluce 2013. Il progetto nasce dalla creazione di una seconda pelle di vetro, che si sovrappone

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alla prima di forma sferica, andando a creare due livelli all’interno dei quali si formano delle sacche d’aria che danno vita a giochi di ombre sfumate molto particolari e suggestive; 57 è uno chandellier orizzontale, nel quale si mantiene il carattere modulare caratteristico delle precedenti collezioni Bocci, consentendo la personalizzazione dell’oggetto da parte dell’utente. www.bocci.ca

La lampada e il vaso in vetro Patchwork abbinano le raffinate tecniche di taglio del vetro di Boemia e l’antico metodo di produzione delle lastre di vetro. In questo caso, una varietà di oggetti già decorati con motivi di vetro tagliato in modo tradizionale sono stati riscaldati, aperti su un unico piano e riattaccati poi l’uno all’altro a formare un unico grande oggetto. www.lasvit.com

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Lasvit_Patchwork_design Nendo Questo progetto trova la sua ispirazione nel sistema patchwork della stratificazione, con tipi di vetro diversi tagliati in modo da essere complementari l’uno dell’altro.

Martinelli Luce_Clochard_design Orlandini Design Clochard non è solo una lampada, è anche un tavolino, un vuota tasche, un comodino, un oggetto nomade. Esattamente come gli smartphone, anche i complementi di


arredo oggi devono essere multifunzionali. Clochard è un oggetto dinamico e mutante che, con un pizzico di ironia, riesce a dare risposte alle diverse esigenze del vivere contemporaneo. Dal design pulito ed elegante, Clochard può essere posizionato in ambienti diversi senza bisogno di interventi particolari, semplicemente appoggiandolo a muro. Sorgente di luce a LED. www.martinelliluce.it

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Northern Lighting_Bake me a cake_ design Morten & Jonas Bake me a cake è un’accattivante lampada da tavolo realizzata in legno di quercia e vetro fumè. La lampadina è protetta da un coperchio di vetro – per cambiarla si solleva semplicemente il coperchio impugnandolo dall’alto - la cui forma ricorda esplicitamente i porta-torte di una volta. Viene realizzata dai detenuti di una prigione nei pressi di Bergen in Norvegia, in grado di creare una lampada di alta qualità a fronte di comuni pregiudizi. Bake me a cake è un oggetto semplice ed elegante, dove vetro e legno si combinano in una perfetta armonia. www.northernlighting.no

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Foscarini_Flip_design Simon Pengelly Nasce dall’idea di interattività, per cui l’utilizzatore può decidere di variare intensità, direzione, qualità della luce con un semplice gesto. In questo modo è possibile

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rispondere a diverse esigenze funzionali, passando, ad esempio, da una diffusa illuminazione d’atmosfera a un fascio intenso e diretto, da lettura. Il diffusore, realizzato in policarbonato stampato a iniezione, si sviluppa intorno a due perni che consentono di orientarlo verso l’alto o verso il basso. Il colore è bianco e la finitura opaca percorsa da una serie di tagli che, quasi come in una tela di Lucio Fontana, interrompono l’uniformità della superficie per svelare lampi di luce soffusa e movimentare i volumi. Realizzata in policarbonato. www.foscarini.com

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Panzeri_Carmen_design Carmen Ferrara Carmen è una lampada da soffitto a luce indiretta LED costituita da un elemento centrale che funge da perno e che sorregge braccia rotanti asimmetriche che si snodano creando una situazione dinamica e personalizzabile dell’utente. Le semplici forme e le scelte rigorose dei colori - bianco o nero - della lampada Carmen invitano l’utente all’interazione con una luce morbida e diffusa, ispirando un contatto emotivo che rende possibile interpretare il disegno di Carmen secondo il proprio stato d’animo. www.panzeri.it

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Tom Dixon_Web Etch_design Tom Dixon Una lampada scenografica, un grande globo di 60 cm realizzato in acciaio inossidabile con finitura lucida e con una struttura aperta pensata per proiettare ombre angolari quando è accesa. La struttura di questa lampada riflette la luce verso l’esterno rispecchiandola negli ambienti. Un esperimento nato dalla matematica e dalla geometria ripetendo 60 volte la forma del pentagono irregolare fino a creare una sfera. Realizzata attraverso un processo di incisione digitale foto-lucido. Una lampadina alogena è sospesa all’interno per dare come un ciondolo l’ultimo gioco di ombre. www.tomdixon.net X27

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Petite Friture_Moire_design Marc Serrazin Una lampada in tessuto che evoca nella forma i cesti utilizzati dai pescatori. La sua struttura leggera è caratterizzata da forme geometriche che si aggrovigliano, il tessuto a maglia diffonde una luce calda e soffusa. Questa lampada può essere utilizzata come sospensione oppure come lampada portatile, da poggiare o da appendere. È dotata di due cavi, uno utilizzato per appenderla al soffitto - funzione sospensione - ed uno munito di un interruttore per essere utilizzata come lampada portatile; è possibile appoggiarla su di un mobile o per terra, in verticale o in

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orizzontale. Un piccolo anello arancione dietro la lampada permette di appenderla al muro. www.petitefriture.com X28

Flos_Orotund_design Marc Newson Il designer australiano afferma: “Ho sperimentato a lungo questa forma, una sagoma circolare con un pomello centrale: mi ha attratto per vent’anni o forse più. C’è qualcosa di misterioso in questo oggetto, come

se provenisse da un altro mondo”. La lampada da parete Orotund ha, nelle parole di Marc Newson, la fascinazione di una forma arcana e misteriosa, avveniristica e arcaica al tempo stesso. Concettualmente parlando, si definisce come un alone luminoso, un’aureola proiettata sulla superficie del muro, una nuvola di luce. Il corpo della lampada è in ABS stampato a iniezione, la sorgente luminosa è a led ed emana luce dalla parte nascosta del corpo della lampada. Disponibile nei colori bianco, grigio e verde oliva. www.flos.com


Questa lampada a sospensione è una reinterpretazione delle classiche lampade delle fabbriche, dalle forme morbide con una particolarità nella parte superiore trasparente. Quest’ultima, che fa evidente riferimento al ghiaccio solido, si illumina quando la lampada viene accesa. www.lightyears.dk

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Secto Design_Aspiro_design Seppo Koho Una lampada a sospensione in legno di betulla che fa parte di una intera collezione formata da lampade a sospensione, da parete, da terra e da tavolo, tutte realizzate a mano in Finlandia da abili artigiani utilizzando sempre legno di betulla locale. Il paralume di Aspiro è realizzata a mano e disegna una linea a vortice. La lampadina raccomandazione (UE) è a risparmio energetico 20-30 W a forma di tubo, lampadine E27 (max. 60 W). Il cavo usato per le lampade a sospensione è resistente al calore e ha una lunghezza standard di 150 cm, ma è disponibile anche ad altre lunghezze. Per anni questa lampada è rimasta un’idea del designer che oggi, grazie alla tecnologia led, è possibile realizzare. www.sectodesign.fi

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Karman_Moby Dick_design Matteo Ugolini Sembrano fluttuare nello spazio, leggere e poetiche, le lampade della serie Moby Dick disegnate da Matteo Ugolini per Karman. La luce filtra attraverso la vetroresina, lasciata grezza all’interno e liscia all’esterno, sprigionando un caldo tepore. Le linee ondulate mimano i flutti marini e la linea concava fa il verso alla celebre balena dalla gobba candida. Un’immagine

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Danese Milano Light_Eclettica_design Carlotta de Bevilacqua Una famiglia di apparecchi di illuminazione a led capace di sviluppare una luce controllata. Ha la forma di un cerchio, una geometria che permette di distribuire al meglio le emissioni di luce nello spazio. Costituita da un profilo a “C” di sottile alluminio calandrato al cui interno corre un circuito flessibile su cui sono disposte le sorgenti led. Nella versione più grande, a sospensione, le sorgenti non sono distribuite in modo continuo lungo tutta la superficie ma si concentrano in aree contrapposte. Nella versione a parete di diametro inferiore invece l’intero flusso è concentrato in un’unica direzione con un’emissione indiretta che garantisce ottimi flussi evitando l’abbagliamento. Nella versione a parete il profilo a “C” è invece rivolto verso l’interno della circonferenza, lascia a vista un nastro uniforme che svela però al suo interno la tecnologia. www.danesemilano.com

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Light Years_Icefox_design Nicholai Wiig Per questa nuova idea il designer danese è andato indietro nel tempo ripensando al suo passato e alla sua infanzia, essendo cresciuto in una casa colma di opere d’arte create dal padre, il pittore e scultore di fama mondiale Svend Wiig Hansen. Dopo il tramonto, era difficile vedere i numerosi quadri appesi alle pareti, alla luce delle lampade ed è proprio da questo ricordo che prende vita la nuova lampada che, grazie alla sua forma aperta, garantisce un’ampia distribuzione della luce. Icefox ha trovato un ottimo equilibrio tra le curve del paralume, la superficie grezza grigio alluminio e la parte superiore trasparente.

potente e lieve allo stesso tempo che proprio in questo gioco ossimorico di forme e consistenze acquista la sua connotazione principale. Si possono istallare sia in interni che in esterno e sono disponibili in versione a sospensione e a parete. www.karmanitalia.it

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Slamp_Punctum_design Nigel Coates Un riflesso fatto di luce che taglia le pareti e che ha nell’essenzialità e nel rigore innovativo delle forme il suo punto di forza. La lastra di acciaio a specchio riflette e modifica le architetture, regalando a ogni ambiente la possibilità di inaspettati cambi di prospettiva e angolazioni. Pensata appositamente per gli angoli e illuminata a LED, Punctum è disponibile in due modelli: uno da terra e l’altro da parete. Grazie alla sua forma innovativa crea una vera e propria fessura di riflessi e di luce sulla superficie in cui è posizionata. Realizzata con una lastra di acciaio specchiato. www.slamp.it

Catellani&Smith_Lederam Una famiglia di lampade che genera emozione attraverso il connubio perfetto tra la tecnologia led e l’antico e caldo bagliore del rame, metallo spalmato in foglia su dischi in alluminio disposti a piccoli grappoli. Una collezione all’insegna del risparmio energetico, la tecnologia led a tensione di rete infatti non necessita di trasformatore e ha una durata molto lunga. Completano la collezione dei sottili dischi in foglie di rame dal colore caldo e morbido. Questi dischi mobili e sovrapposti danno l’idea di un’eclissi lunare. La collezione comprende tre lampade a parete, due a sospensione e due da terra. www.catellanismith.com

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Pallucco_Arianna_ design Michela e Paolo Baldessari Un incrocio tra design e arte sulla rilettura dell’oggetto quotidiano. I designer danno infatti una lettura ironica del mito greco, riuscendo a illuminare l’interior contemporaneo con uno strumento ormai in disuso: l’arcolaio. Oltre alla rilettura colta dell’oggetto hanno lavorato su questa lampada con un approccio orientato al risparmio di energia e materiali. Per l’illuminotecnica è stato proposto l’uso di led, oltre alla tradizionale alogena. Per il trasporto invece, il lampadario è stato studiato per essere “compresso” fino al diametro minimo di 35cm, e in questo modo ridurre il materiale per l’imballo e lo spazio per lo stoccaggio. Al momento del montaggio è possibile scegliere la dimensione finale del lampadario, da un diametro minimo di 70cm fino a un massimo di 90 cm. Recuperando una flessibilità funzionale, proprio come i vecchi arcolai. www.pallucco.com

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Zero_Loos_design Luca Nichetto Le facciate geometriche, funzionali, ricche di finestre, tipiche degli edifici modernisti, che trovano la loro massima espressione tra gli anni Venti e Trenta, e i tessuti scozzesi, composti da linee verticali e orizzontali di diverso colore che creano pattern geometrici, sono i punti d’ispirazione alla base della famiglia di lampade Loos, formata da una versione a sospensione, una versione da terra e una versione da tavolo. Tutte le tipologie di Loos sono composte da tre calotte in feltro pressato sulle quali vengono riportati tre diversi pattern. Grazie alla loro geometria queste tre calotte creano un gioco tra pieni e vuoti e una volta sovrapposte creano un effetto di luce e di ombre che è possibile variare semplicemente ruotando o alternando la loro sovrapposizione. www.zerolighting.com

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Santa&Cole_HeadHat L’azienda ha pensato a un nuovo sistema di lampade a sospensione per giocare con la luce. Hat, il sistema flessibile con 5 differenti cappelli, permette di scegliere


per rendere pratica e agevole la normale manutenzione. L’indipendenza luminosa di ogni modulo garantisce, inoltre, una retroilluminazione uniforme a tutta la parete per una resa estetica impeccabile. www.lithosdesign.com

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forme e materiali differenti, mentre Head, l’ingegnosa capsula luminosa a led, compatibile a qualsiasi tipo di paralume, garantisce la corretta diffusione della luce. Ceramic Hat Small, Large e Metalic Small, Medium e Large, sono lampade che facilmente si adattano a qualsiasi ambiente. Realizzate in ceramica e alluminio. www.santacole.com

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Axo Light_Spiry_design Giovanni Barbato Il giovane designer padovano esprime nella sua nuova lampada innovazione ed essenzialità. Nasce da qui una lampada a sospensione con forma a spirale da cui prende il nome, caratterizzata da un diffusore in alluminio verniciato bianco, leggero e sottile, che come un tessuto avvolge la luce e la diffonde verso il basso. Il cavo rosso che la sostiene la rende ironica e al tempo stesso moderna. La sorgente luminosa è con attacco a vite (E27): alogena eco 1 x max 100 W oppure fluorescente 1 x max 23W. www.axolight.it

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Kundalini_Peacock_design Noé Duchaufour Lawrance Il nuovo chandelier a 12 braccia si ispira alla mitologia e al mondo naturale e simula l’ordinato grafismo delle eleganti code dei pavoni. La struttura ha corpo e rosone in ottone verniciato a polvere o ottone acidato. Ciascuna delle dodici sorgenti luminose a led è racchiusa in un petalo schermato da un diffusore in vetro incamiciato formato a caldo. Disponibile in due dimensioni e in due varianti di colore (bianco/ottone acidato). www.kundalini.it X40

Lithos Design_Polare, collezione Le Pietre Luminose_design Raffaello Galiotto Polare è un rivestimento lapideo modulare in 3D retroilluminato nato dalla sofisticata

unione fra design, lavorazione di superfici su tre dimensioni e approfonditi studi illuminotecnici applicati alle proprietà traslucenti del marmo. Polare è uno degli 8 modelli di rivestimento della collezione Le Pietre Luminose, caratterizzati da una resa estetica polivalente: sono di forte impatto anche senza retroilluminazione e assumono la loro massima espressione combinando retroilluminazione e luce radente. Ogni modulo (cm 60X60) è dotato di un apparato illuminotecnico con fonte luminosa fluorescente indipendente

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speciale luciXfontanaarte Testo di Ester Pirotta - www.fontanaarte.com

DAL 2012 GIORGIO BISCARO SI OCCUPA DELLA DIREZIONE ARTISTICA DI FONTANAARTE, RUOLO CHE IN PASSATO HA VISTO NOMI CELEBRI COME QUELLO DI GIO PONTI E GAE AULENTI. A EUROLUCE 2013 ABBIAMO POTUTO AMMIRARE UNA COLLEZIONE PREGEVOLE CHE SINTETIZZA UN ANNO DI LAVORO INTENSO. CE NE PARLA GIORGIO BISCARO

IL VETRO Ăˆ, E LO SARĂ€ ANCORA, ASSOLUTAMENTE ATTUALE PER TUTTO IL SETTORE DELL’ILLUMINAZIONE.

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Come ha vissuto quest’anno di lavoro alla direzione artistica di Fontana Arte? Duramente. Ma la sďŹ da era cosĂŹ grande che, se da un lato sďŹ ancava, dall’altro motivava sempre di piĂš. Ho consolidato il mio approccio al sistemaazienda, focalizzandomi su orizzonti lunghissimi, pensando al futuro ma osservando sempre il passato. Come ha approcciato ‘la storia di Fontana Arte’ e come si è relazionato con essa? FontanaArte ha una storia molto articolata e complessa, il mio approccio, di natura critico e “irriverenteâ€? (nel senso che non vuole essere forzosamente o aprioristicamente riverente) è stato quello di cercare nella produzione recente e passata i momenti di contatto con il mio fare progettuale e innestare in quel punto una linea di pensiero coerente, che mi permettesse di iniziare un nuovo viatico senza le cristallizzazioni monomateriche o monotematiche della precedente FontanaArte. Il mio lavoro potrebbe essere letto come un colpo di stato, in realtĂ piĂš leggo quaderni, epistolari, scritti di Gio


è creato. Infine Lunaire di Ferréol Babin una lampada iconica che di primo acchito non aveva incontrato il favore di tutta l’azienda, ma che ho difeso strenuamente e che in fiera ha evocato la magia che ci avevo intravisto sin dal principio. Materiali diversi e diverse tecnologie produttive, è ormai lontana l’era del vetro sovrano? Assolutamente lontana la sovranità, sì. Ma per gli stessi motivi, il vetro è, e sarà, assolutamente attuale. Esiste il materiale giusto per ogni progetto. Yupik, una lampada in

Ponti, più mi rendo conto di quanto egli avesse e proclamasse una visione futurista dell’arte e della vita, una spinta verso il modernismo “a ogni costo” che troppo a lungo è stata ignorata, fermandosi agli esiti formali che il pensiero stesso aveva generato, piuttosto che mettere questo pensiero al centro del prodotto. “FontanaArte rilegge la sua tradizione, puntando sulla contemporaneità”: cosa significa esattamente? La lezione pontiana insegna che il coraggioso modernismo è alla base del progetto

FontanaArte. Testualmente è stata quindi operata una rilettura (ri-sottintende non alternativa, ma ulteriore) che liberasse questo dinamico messaggio dalle catene manieristiche che lo avevano reso greve e statico. Da qui sono partito a immaginare, “sognare”, direbbe Ponti, un prodotto che fosse dinamico, che educasse l’uomo alla qualità della luce e alle sue interazioni con l’habitat domestico: al centro della mia indagine ho posto l’uomo e la realtà che lui stesso crea, nella sua necessaria e ineluttabile transitorietà.

I prodotti presentati a Euroluce sono firmati da un parterre di designer stranieri giovani e talentuosi. Come li ha selezionati? La mia relazione con i designer è diretta e univoca; preferisco accollarmi un piccolo sforzo in più per capire quale potrebbe essere il prodotto giusto per quel momento e per quel catalogo, e poi comunicarne il briefing al designer che credo sia più indicato, per sensibilità, approccio, attitudine e segno. Tre prodotti della collezione 2013 che ha vissuto più intensamente. Inizierei con Blom, quando ricevetti il primo bozzetto di Andreas Engesvik che mostrava una piccola lampada da tavolo, con accanto degli studi su come schermare la luce con delle pale mobili, pensai subito “Eccola qua!!!”. Proseguirei con Cheshire, che per me è stata l’occasione di conoscere due persone splendide come Stine ed Enrico. Con loro c’è stato coinvolgimento ed entusiasmo immediati, e il prodotto è figlio di questo splendido clima di cooperazione che si

polipropilene espanso, non poteva essere altro che in quel materiale, perché le sue caratteristiche principali sono leggerezza, comprimibilità e resistenza agli urti. L’eterea leggerezza di Albedo non poteva essere resa se non con un tessuto, che fosse specifico di una determinata lavorazione. Il contrasto fra funzione innovativa e tradizione manifatturiera di Odeon è invece perfettamente sintetizzato nell’utilizzo del cuoio. Inoltre, tralasciando gli aspetti tecnologici o semantici, se ci si vuole rivolgere a un mercato contract, il vetro è la scelta più rischiosa, al contrario dello sterminato mondo dei polimeri, che consentono maggiore precisione e resistenza e che possono oggi raggiungere alte vette poetiche. In generale credo fermamente nel relativismo, così come penso che l’integralismo rappresenti di contro un forte limite, non solo funzionale ma anche commerciale. L’anno prossimo vedremo una sua lampada tra la produzione FontanaArte? Non escludo di disegnare personalmente un prodotto per FontanaArte, se così sarà dovrà essere audace, innovativo e avere una raison-d’être fortissima, non mi interessano operazioni di maquillage. A ogni modo quest’anno, anche senza aver messo la mia firma su un progetto, mi è stato detto “si legge la tua mano in ogni progetto”. Cose che allargano il cuore.

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speciale luciXeventi Testo di Ester Pirotta

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ATELIER OĂ? HA PROGETTATO PER VENINI ARTLIGHT UNA RAFFINATA SCULTURA LUMINOSA NELLA QUALE LA LUCE SCORRE FLUIDA E, INTERAGENDO CON UN RETICOLO IN CUOIO FINISSIMO, CREA EFFETTI D’INTENSITĂ€ DECRESCENTE CHE FANNO PENSARE A STELLE FILANTI CHE ATTRAVERSANO IL CIELO Il trio svizzero Atelier OĂ?, che da oltre vent’anni opera nell’ambito dell’industrial design, architettura e interiors, ha ďŹ rmato uno dei progetti piĂš apprezzati alla recente edizione di Euroluce. Stelle Filanti è una sospensione costituita da un sistema di maglie in cuoio ďŹ nissimo che avvolge e sorregge un diffusore in vetro sofďŹ ato, elemento che va a deďŹ nire la tridimensionalitĂ di questo oggetto luminoso. Cuoio e vetro sono due materiali emblematici della tradizione artigianale artistica veneziana. I progettisti ci raccontano questo affascinante progetto. Come è nata la collaborazione con Venini? Durante una visita alla fabbrica di Venini abbiamo avuto la possibilitĂ di incontrare il management e l’art director, Roberto Gasparotto. Il loro savoir-faire è impressionante e ci siamo resi conto di avere la stessa ďŹ losoďŹ a sul modo in cui lavorare. Cosa ha ispirato questo progetto? E’ stata proprio la visita alla fabbrica di Venini a darci l’ispirazione da cui partire. Inoltre, la trasformazione è al centro della nostra ispirazione per questo progetto; lo studio del materiale e la sperimentazione ci hanno spinto a ricercare nuove forme, contrasti e un nuovo concetto di estetica. Il nostro viaggio è iniziato con una piccola striscia di cuoio naturale a forma ottagonale. Un’intelligente intelaiatura a traliccio del cuoio, ispirata dall’arte manuale del dĂŠcoupage, che l’ha trasformata in una sorta di ghirlanda che si apre e acquisisce nuovi volumi. Come mai la scelta di un materiale come il cuoio da abbinare al vetro? Venini con la loro lunga storia, il loro savoir-faire e la qualitĂ che li contraddistingue nella produzione del vetro sofďŹ ato ci hanno sostenuto nella ricerca di un altro materiale, per certi versi simile, da combinare. Abbiamo pensato al cuoio, altro materiale con una lunghissima storia, e abbiamo voluto creare un vero e proprio dialogo tra la texture del cuoio e il peso del vetro sofďŹ ato.

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Che ruolo ha il colore in questo progetto? I colori sono una tradizione del vetro di Venini; i colori Violet, Taupe e Milk Glass del diffusore interagiscono con le strisce di cuoio che lo circondano in modo che la luce venga attenuata progressivamente. I colori evidenziano la differenza tra i due materiali, vetro e cuoio, uno all’interno dell’altro. I vostri progetti spesso hanno una forte componente artigianale e in questo momento storico in Italia si discute molto sull’interazione tra artigianato e industrial design. Qual è la vostra opinione in merito a questo argomento? Spesso iniziamo a pensare a un progetto dal fondo, ‘giocando’ con un materiale e trattandolo come se fosse uno schizzo non disegnato che ci porta in campi che non avremmo mai potuto esplorare con il disegno. Quindi spesso arriviamo a tecniche che non possono essere prodotte industrialmente perché troppo complesse. A quel punto generalmente è la componente artigianale a darci la soluzione per la produzione. L’aspetto importantissimo dell’artigianato è il valore aggiunto che dona all’oggetto: se le mani hanno lavorato un oggetto questo acquisisce un valore più profondo ed emozionale che lo avvicina maggiormente alla gente che lo usa.

PROGETTI FORTEMENTE E VOLUTAMENTE ARTIGIANALI,

QUESTA LA CIFRA STILISTICA DEL COLLETTIVO SVIZZERO.

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magazineXnews dal mondo Testi a cura della redazione

Una doccia, mille sensazioni

Gli articoli della nuova collezione Grohe per la doccia, la serie F-digital Deluxe, trasformano l’ambiente bagno in una vera spa domestica. Anche con nuovi moduli luce per un trattamento completo di cromoterapia, o con moduli che erogano un piacevole vapore rilassante o, ancora, con i moduli casse, per ascoltare la musica anche sotto la doccia. Tutto nello stesso momento. Inoltre, la collezione prevede la scelta flessibile di soffioni e bocchette laterali, di luci e di suoni. E ogni modulo può essere installato secondo le proprie esigenze o aggiunto ad un sistema già esistente. Infine, ultimo ma non ultimo, una docking station, con un iPod Touch 4G Apple, permette di gestire con un dito tutte le funzioni dei moduli utilizzando la specifica e gratuita Grohe Spa app.

Un lavabo… d’incontro

DUE PREMI PER MAMOLI

BEAUTY TREND

Proposto da Makro Design è il nuovo lavabo d’appoggio Kappa, realizzato in Polimatt, plasmato su forme rettangolari, che sorprendono per la lunghezza, studiata, che esce dalla base di appoggio quasi per andare incontro all’utilizzatore. E le forme, di conseguenza, risultano dolci e aggraziate, anche in virtù delle stonature degli angoli e dell’interno del bacino. Il lavabo può essere posizionato singolarmente o a più moduli, sulle diverse proposte di mobili contenitori e di mensole di Makro, ed è possibile scegliere fra le diverse soluzioni di colori e misure per personalizzare ogni progetto.

Mamoli ha realizzato, in collaborazione con l’associazione no profit H2O-Nuovi Scenari per la Sopravvivenza, con cui condivide intenti ed obiettivi, il progetto Aquatecture*, la mostra itinerante e progetto editoriale dedicati ad un soggetto di grande modernità, il progetto di una serie di stazioni di distribuzione d’acqua pubblica, che ha vinto il prestigioso Green Dot Award 2012 di Los Angeles nella sezione ‘non profit services’. L’azienda, con il proprio sostegno, ha anche permesso la pubblicazione di AcquaDueO, un volume sull’uso e sull’abuso di acqua nel pianeta, edito da H2O Edizioni, curato da Riccardo Dalisi e premiato a sua volta nella sezione ‘media’ del Green Dot Award 2012. La giuria del Green Dot Award 2012 ha valutato positivamente Aquatecture in relazione ai contenuti di innovazione ed eccellenza legati ad un design etico/sociale e ai tanti risvolti ecologici (riduzione dell’uso di bottiglie PET, riduzione di emissioni di CO2 per trasporto acqua), sociali (beneficio per le persone con la creazione di fontane pubbliche, acqua intesa come bene pubblico) ed economici (riduzione spesa per acquisto bottiglie d’acqua, etc).

Smalti rossi, verdi, blu? Da oggi hanno una pochette studiata per contenerli. Un’idea C&G by Cleric. In pizzo macramè con fodera gialla fluo; in ecopelle traforata biscotto, decorata con swarovsky hyacinth, fodera arancio fluo; in ecopelle traforata testa di moro, decorata con swarovski ruby;in pizzo macramè decorato con swarovski crystal, fodera beige, bordatura in tessuto beige.

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Un calibrato mix tra forma, materia e colore per la linea Scavolini Bathrooms

LA SPA CARITA

Il progetto Scavolini Bathrooms, sotto l’art direction dello Studio Castiglia Associati, propone un programma di ambienti completi per l’arredo bagno, estremamente articolato nella sua varietà compositiva, che prevede ben 165 finiture, per un totale di oltre 1.500 articoli. Scavolini Bathrooms presenta 6 collezioni di mobili distinte tra loro per tipologia di anta e sistemi di apertura: una con maniglia (in tre versioni) e disponibile anche con anta curva d’impronta più tradizionale, tre con apertura a gola differenti (orizzontale, verticale, incassata), una con anta a vetro senza telaio ed infine una collezione “top” caratterizzata da elementi esclusivi dai volumi inediti estremamente sofisticati. Tutte le collezioni sono dotate di cassetti, cestoni estraibili, pensili, armadi orizzontali e verticali e vani a giorno in diverse profondità. Comune denominatore è la grande modularità, le numerose finiture e colorazioni e la minuziosa cura del dettaglio. Gli interni dei mobili, ad esempio, presentano la stessa finitura delle ante: una caratteristica che evidenzia l’estrema attenzione progettuale e la grande ricercatezza estetica. Per la massima personalizzazione stilistica e funzionale, la linea è completata da numerosissimi accessori: dai divisori in legno interni per cassetti e cestoni estraibili a quelli da posizionare sui piani o a parete, proposti in diverse versioni, forme e dimensioni. A caratterizzare Font è l’anta in vetro: la lastra in vetro di 4 mm viene applicata sopra ad un pannello laccato nello stesso colore del vetro. L’apertura è resa possibile da sistemi push-pull o da una maniglia con inserto in vetro posizionata al centro dell’anta. Per una proposta ancora più ricercata, è possibile scegliere il fianco del mobile nella finitura in vetro o con un fianco a L, di spessore 5 cm, sempre in vetro, che va a nascondere lo spessore dell’anta. Ad integrare la collezione, 25 lavabi, in appoggio o integrati ai piani dei mobili e disponibili in Cristalplant, mineralmarmo, vetro, pietra o ceramica, sanitari sospesi e a terra, rubinetterie, piatti e box doccia, vasche ma anche specchiere, accessori e una linea di 30 sistemi di illuminazione. Nella magia di Zanzibar nasce un rifugio firmato Carita dove poter ritemprare mente, anima e corpo. Oltre a vivere le esclusive esperienze sensoriali dei trattamenti di bellezza per viso e corpo Carita, gli ospiti potranno beneficiare, presso la Hair Spa Carita, dei trattamenti di alta gamma per capelli della maison parigina come Le Cinetic Cheveu: un massaggio drenante, stimola la microcircolazione e fa vivere un lungo momento di distensione e rilassamento. Vengono poi applicati lo shampoo e la maschera adatti al tipo di capello. Mentre la maschera esercita la sua azione benefica, un massaggio modellante della nuca e dei muscoli del trapezio eseguito con il Fluide de Beauté 14 prolunga ulteriormente il momento di benessere. Dall’8 Aprile al 30 Agosto 2013, acquistando un prodotto della linea PROGRESSIF ANTI-AGE nelle profumerie che aderiscono all’iniziativa il cliente riceverà la cartolina di partecipazione al concorso. La cartolina compilata e pervenuta entro il 9 Settembre 2013 dà diritto a partecipare all’estrazione di un viaggio per 2 persone presso il Resort «The Residence Zanzibar».

BAGNOSCHIUMA PELLI DISIDRATATE Dalla scienza delle piante officinali e la più avanzata ricerca scientifica dell’Istituto Erboristico L’Angelica nasce L’Angelica Latte d’Avena, una linea che si compone di un bagnoschiuma specifico per pelli delicate, uno per pelli disidratate ed una crema corpo nutriente. Ogni referenza ha il proprio punto di forza nel latte d’avena: un ingrediente conosciuto già nella storia per le sue indiscutibili virtù lenitive, addolcenti ed emollienti, capace di compiere un’azione detergente delicata. Il latte d’avena, infatti, conosciuto già nell’antichità dalle popolazioni arabe ed egiziane era utilizzato per donare luce alla carnagione, mentre gli antichi greci e romani utilizzavano i bagni di latte d’avena per curare le affezioni cutanee.

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magazineXnews dal mondo

Un satellite che brilla di luce propria

WAVE PREMIATO

Vero e proprio complemento d’arredo multifunzione, Saturno non è più solo uno scaldasalviette tradizionale, ma si trasforma in un radiatore funzionalmente avanzato e caratterizzato da un elevato tasso di design f(la firma è di Enzo Berti). Deve il nome agli avvolgenti anelli che circondano la struttura, interamente realizzata in legno. Saturno è una soluzione estetica ed economica originale, che impreziosisce l’ambiente più intimo della casa; l’ideale per non rinunciare al piacere di un asciugamano caldo dopo la doccia e riscaldarsi in modo efficiente. Come tutti i prodotti I-Radium, anche Saturno sfrutta l’innovativa tecnologia ad infrarossi, in grado di assicurare - tramite un semplice allacciamento elettrico - un riscaldamento mirato, rapido ed efficace, senza dimenticare il risparmio energetico. Le salviette sono riscaldate velocemente, ad una temperatura dolce e gradevole. Inoltre, il calore prodotto da questa tipologia di riscaldamento non produce movimenti d’aria e limita quelli di polvere, per un’igiene impeccabile. Infine, Saturno lascia i muri puliti e senza umidità.

Il miscelatore Wave, della omonima collezione di rubinetti della IB Rubinetterie, si è aggiudicato la premiazione del Good Design Award 2012, il più prestigioso riconoscimento del Chicago Athenaeum Museum of Architecture and Design. Frutto della creatività del designer Marco Acerbis, Wave propone una serie moderna ed elegante, dai tratti puliti e lineari e, grazie alla sua capacità di essere estremamente versatile, il rubinetto diventa un oggetto adatto ad ogni bagno, un piccolo gioiello che dona ad un ambiente funzionale una nota estetica e di classe. Disponibili in dodici varianti, che spaziano dai colori opachi quali il bianco e il nero fino al nickel spazzolato e alla versione cromo, Wave predilige le forme sinuose e al contempo semplici e delicate. Il miscelatore vuole sia trasmettere la comodità nell’utilizzo del rubinetto, attraverso la leva funzionale che permette di attivare la fuoriuscita dell’acqua e all’aeratore che consente di evitare l’emissione degli schizzi, sia di comunicare emozioni grazie alle percezioni sensoriali sperimentate durante l’uso del prodotto.

“NE PAS OUBLIER DE DANCER…”

Il fatto a mano è anche bello

Dalla collaborazione artistica fra Martino Midali e Patrizia Lazzaretto, famosa firma olfattiva torinese, nasce “Ne pas oublier...” un profumo deciso e avvolgente, con le sue note volatili di muschio, sandalo e cedro. Un profumo che sfida la noia, combatte l’abitudine, all’insegna della totale libertà di espressione. “de dancer...” fruttato e inebriante, si insinua a livello emozionale procurando sensazioni olfattive che stimolano un senso di profondo benessere, un tocco di spensieratezza. Una scia vaporosa di iris, sandalo e lampone per essere in piena armonia tra corpo e mente. Pura essenzialità, pulizia nelle linee nelle forme e nel packaging ideato e curato da Martino Midali. Un flacone verticale trasparente che ricorda vagamente le bottiglie di vetro, usate un tempo in farmacia. Non la solita confezione di cartone ma un abitino di jersey chiuso da un filo di fettuccia, cucito ed annodato artigianalmente uno ad uno. Un packaging non colore, sui toni dei grigi ton sur ton ispirati alla collezione été 2013. Unico accento colorato, la sottolineatura per distinguere le due fragranze, una viola e l’altra verde acido.

Handmade è un progetto lanciato e promosso da Wallpaper*, in occasione del FuoriSalone, che prevede l’abbinamento di studi di design e architettura con aziende per dar vita a nuovi prodotti. Studio MK27 è uno studio di architettura di San Paolo, fondato da Márcio Kogan, uno dei protagonisti del panorama contemporaneo brasiliano e internazionale. Márcio, ispirandosi alla problematica della siccità nel continente africano e quindi all’esigenza di dover bere spesso da fonti con zampillii ridotti, ha voluto creare un rubinetto che nella sua funzione non sprecasse acqua. CEA Design ha concretizzato questo progetto, con Up and Down, dalle forme semplici e minimali, ma altamente funzionale: aprendo l’acqua (una delle due maniglie per acqua calda o fredda) esce un getto verso il basso da tre fori, mentre azionando il deviatore posto sull’estremità della bocca di erogazione, vengono chiusi due fori e il terzo ruota verso l’alto emettendo un getto di acqua verso l’alto, il cui zampillio consente azioni semplici e che richiedono poca acqua, come lavarsi i denti, rasarsi, sciacquarsi velocemente il viso. Risparmio idrico (la portata è di 6 lt/ min.) e funzionalità, dunque, sono i punti chiave del progetto, che non tralascia elementi come la sicurezza e l’aspetto giocoso conferiti dal Technogel, l’innovativo materiale, disponibile in diversi colori, usato per le maniglie e il deviatore. Per la caratteristica di morbidezza,Technogel non solo impedisce di farsi male qualora si avvicini troppo il viso alla bocca di erogazione, ma smussa anche il rigore dell’acciaio inossidabile, il metallo con cui è realizzata l’intera produzione CEA e quindi scelto anche per Up and Down.

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La potenza della geometria

LA DOMOTICA È DI CASA. DA ANDREA… Perfetta sintesi tra design, tecnologia, semplicità delle forme e degli utilizzi: nel progetto Hi Home di Andrea Castrignano l’obiettivo di ottenere un’integrazione di sistemi, e non una normale installazione di singole apparecchiature, è stato raggiunto grazie all’uso intelligente della domotica, che consiste nello studio, nella progettazione, nell’installazione, nella programmazione e collaudo dei sistemi. Nella casa campione di via Adige 11, a Milano, sono stati inseriti e integrati vari componenti, tra cui luci e dimmer per attivare diversi scenari di luce, tende filtranti, tende oscuranti, tende esterne, pannelli radianti a pavimento e condizionatori in modalità invernale ed estiva, audio multiroom, video HD multiroom, home theatre a scomparsa totale, tv da incasso, mirror tv per i bagni con protezione IP65 per gli ambienti umidi, allarmi, TVCC, una doccia computerizzata con diversi scenari – temperatura, potenza del getto d’acqua - preimpostati, fino all’impianto fotovoltaico che ha previsto l’installazione sul tetto di pannelli solari di ultima generazione, per fornire l’energia necessaria al funzionamento di tutta la casa. Sono una quarantina le aziende che, con i loro (vari) prodotti, formano la Hi-Home. Fra le aziende partner Dornbracht, KE, Greenville, Gaggenau, Mapei, Deltacalor, Mitsubishi Electric, Oikos, Philips, Tece, Winvent, Super Solar, Somfty, Trend Ecosostenibilità, risparmio energetico, soluzioni innovative e tecnologicamente avanzate, comfort e facilità d’uso sono le parole d’ordine alla base del progetto di Hi Home: un ambiente ideale ma possibile, una casa del futuro da vedere e toccare con mano, con proposte e risultati concreti.

Prezioso come uno zaffiro MG12 presenta la collezione “I Geometrici”, composta da sei modelli di scaldasalviette, e la serie con motivi infantili “Kids”, design Monica Freitas Geronimi. Tutti i modelli sono elettrici ed eseguiti in alluminio, con verniciatura epossidica bianco opaco ad alta resistenza. Gli scaldasalviette possiedono un forte carattere innovativo e l’elemento sorpresa è una costante in entrambe le collezioni. La ricerca dell’efficienza di ogni articolo, sia nel consumo energetico che nel suo utilizzo come oggetto parte dell’uso quotidiano, crea la combinazione ideale tra bellezza e funzionalità in ambienti come bagni, SPA e hotels. Tutti i modelli funzionano a risparmio elettrico (45 W), sono in alluminio verniciati in bianco ad alta resistenza. Nell’immagine, il modello Shelf, che riscalda fino a tre teli per doccia e possiede tre pratiche vaschette portaoggetti

Laufen lancia lo SaphirKeramik, con due conche da lavabo realizzate appositamente con questo innovativo materiale. Perché innovativo? Grazie alla sua estrema durezza e resistenza alla flessione, il SaphirKeramik (traducibile in Ceramica Zaffiro) consente di creare progetti di design anche su pareti estremamente sottili, o su raggi stretti, senza comprometterne la stabilità e la resistenza alla rottura. E’ infatti sufficiente uno spessore, della parete, di appena 4 mm e bordi definiti con raggi di soli 1 o 2 mm. Le conche lanciate in occasione dell’ultima edizione di ISH sono state disegnate da Andreas Dimitriadis, così come gli accessori Cityplus e Twinplus, ideali accessori di questo materiale.

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Design: Arch. Federico Rossi

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Design VINCENZO CATOIO

progettare il quotidiano tra gestualità e ritualità. collezione

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