ISSN 1120•9720 - Mensile -TAXE PERCUE (TASSA RISCOSSA). UFFICIO CMP/2 ROSERIO - MILANO. Spedizione in abbonamento postale - 45% - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, DCB Milano DISTRIBUZIONE ME.PE
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CONTENTS DDN Design Diffusion News Direttore editoriale/Managing Editor Carlo Ludovico Russo c.russo@designdiffusion.com Direttore responsabile/Editor Rosa Maria Rinaldi r.rinaldi@designdiffusion.com Progetto grafico e consulenza artistica Graphic layout & art consultant Franco Mirenzi
Editoriale Magazine Report
5 18 42 44 Istituzioni 48 51 Graphics&design 54 In the world 56 58 60 62 64 Mosca 66 73 78 81 Exhibition 96 Fashion 100 Design 108 Exhibition 114 118 Reportage 136 On show 146 Shopping&design 156 ddn prodotto 162
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Realizzazione grafica Graphic designer Antonietta Scuotri a.esse@designdiffusion.com Redazione/Editorial staff Manuela Di Mari manuela@designdiffusion.com Production&fashion/lifestyle Laura Galimberti laura.galimberti@designdiffusion.com Technology&research
Chi cerca trova Le news di DDN Former FIMA Carlo Frattini Previsioni Csil FederlegnoArredo: guardare avanti Progetto creativo per Bonaldo Citymonitor.org Design a teatro Diébédo Kéré/Architettura essenziale Peep Hole Istanbul by Gabriele Basilico Arcobaleno nella metropoli Culture&dining I numeri di Snaidero Modern, classic or design? Tempio d’amore Gentucca Bini Fernando e Humberto Campana IV Biennale di Ceramica Bath design Cosas de España Milano Design Weekend Shanghai: Novo Department Store Tavoli e sedie D E S I G N D I F F U S I O N N E W S INTERNATIONAL MAGAZINE GLOBAL DESIGN AND STRATEGIES
Luciana Cuomo luciana_cuomo@yahoo.it Future strategies&global markets Elisabetta Colombo elisabettacolombo@gmail.com Report Monica Pietrasanta monica@pallavicini.it Report Giulia Bruno giulia.bruno.r@alice.it Ecodesign Bradley Wheeler Architecture and design in the USA
Traduzione/Translation ITS, Monza Olga Barmine Hanno collaborato a questo numero: The following contributed to this issue: Giulia Bruno, Paolo Rinaldi, Elisabetta Colombo, Giovanna Davos, Cristina Fiorentini, Alessandro Beltrami, Michele Weiss
Rosa Maria Rinaldi P. Rinaldi, G. Davos, G. Bruno, A. Beltrami, L. Galimberti, Monica Pietrasanta Elisabetta Colombo Laura Galimberti Luciana Cuomo Elisabetta Colombo Luciana Cuomo Luciana Cuomo Luciana Cuomo Michele Weiss Giulia Bruno Luciana Cuomo Luciana Cuomo Luciana Cuomo Luciana Cuomo Giulia Bruno Manuela Di Mari Giulia Bruno Elisabetta Colombo Laura Galimberti, Elisabetta Colombo Manuela Di Mari Elisabetta Colombo Elviro Di Meo Manuela Di Mari
‘Anticorpi. Antibodies. Fernando e Humberto Campana 1989-2010’ Triennale Design Museum Milano
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Fotolito Bitgraph Via Vittorio Veneto 8 20060 Cassina de’ Pecchi (MI), tel. 02/92278515/6/7 Spedizione in abbonamento postale 45% - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, DCB Milano Reg. Tribunale Milano n./Milan Court Reg.No. 278 del 7 Aprile 1990 Printed in Italy ISSN 1120•9720 Distribuzione all’estero Sole agent for distribution Abroad A.I.E. - Agenzia Italiana di Esportazione spa - via Manzoni 12, 20089 Rozzano (Mi) tel. 02/5753911 fax
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EDITORIAL
CHI CERCA TROVA HE WHO SEEKS WILL FIND Fine e inizio anno segnano il tempo dei bilanci, che per il nostro settore ribadiscono aria di crisi, anche se comunque i numeri confermano un leggero recupero del Pil e riaffermano come mercati esteri in espansione Cina e India. In altre parole, ciò vuol dire che l'Italia può farcela, ma che, per far questo, deve mettere tutta l'energia a disposizione e, se possibile, trovarne anche dell'altra per superare la zona grigia che ci sta attorno. Ricerche di mercato, indagini sociologiche e anche buon senso ci dicono che attenzione e immaginazione si devono spostare sempre più sull'ideazione e realizzazione di quei prodotti che possano soddisfare le richieste di un pubblico italiano e internazionale, sempre desideroso della qualità del nostro prodotto , ma accessibile a prezzi contenuti. Per far sì che il proverbio “chi cerca trova” non si ribalti in “chi non cerca viene trovato”, che comprometterebbe la nostra autonomia creativa, dobbiamo tutti muoverci e inventare nuovi modelli produttivi. Per quanto riguarda il nostro giornale, lo sguardo e il fiuto già vanno, e andranno sempre più, ad illuminare l'area di appartenenza di quei progettisti e produttori che danno segnale di una reale capacità di concentrare i propri sforzi al fine di sfornare prodotti nuovi, dove il design c'è sempre, ma sposta il focus dall'aspetto formale a quello etico, da intendersi come ecosostenibilità e costo. In questo numero l'ampio panorama sulla recente manifestazione a Mosca ha messo l'accento proprio sui particolari più significativi dei prodotti esposti, spiegati per l'occasione dagli stessi produttori. Mentre la parte più scenografica è stata affidata a Moscow Design Week, che ha ribadito con successo la competenza e la creatività dei suoi ideatori. Anche dal mondo del bagno e della ceramica sono arrivate ottime indicazioni di percorso per un progetto che sempre più collega la tecnologia all'industrializzazione del prodotto. Ne completa la lettura la IV Biennale di Ceramica nell’Arte Contemporanea, in cui arte e design integrano un sapere comune. Un salto d'eccezione arriva in questo senso con la bella mostra dei fratelli Campana alla Triennale di Milano, veri ‘maestri’ di trasformazione di segni e linguaggi, dove la materia, anche la più povera, acquista dignità e valore diversi se modificata con destrezza dal pensiero e dall'esecuzione del manufatto. Impariamo. Buona lettura e buon anno! At the start and end of the year, it is time to examine the achieved results; the trend is still unfavourable, even if the figures show that the GDP is slightly recovering and that China and India are the main growing foreign markets. In other words, Italy can make it, provided that it pours all its energies onto that, and finds some new ones, if possible, to deal with stagnation. Market research, sociological surveys and common sense suggest that attention and imagination should be increasingly shifted to designing and manufacturing the products that can satisfy the requirements of Italian and international consumers eager for Italian quality as accessible at reasonable prices. To prevent the saying “He who seeks will find” from being turned into “He who does not seek will be found”, which would affect our creative and manufacturing freedom, we should all take action and devise new manufacturing models. As far as our magazine is concerned, our attention is, and will increasingly be, focused on the area of those designers and manufacturers who are shown to be able to concentrate their efforts on developing new products, where design is still a key ingredient, although the focus is on the ethical aspect – understood as environmental sustainability and cost – rather than on the formal one. In this issue, an extensive review of the exhibition recently held in Moscow places emphasis on the most significant details of the products on display, as explained by the manufacturer for the event. Whereas the most spectacular part is related to Moscow Design Week, which successfully underscored the skills and creativity of those who made them possible. The bathroom and ceramic worlds also provided remarkable guidelines for a type of design where technology is increasingly connected with product industrialization. Finally, at the 4th Biennial of Ceramics in Contemporary Art, art and design blended shared knowledge together. The interesting exhibition of the Campana brothers’ work at the Milan Triennale stood out in this respect. Real “masters” in transforming signs and languages, where materials – including poor ones – acquire dignity and a different meaning, if skilfully changed by thought and the making of products. Let us learn. Enjoy your reading and Happy New Year!
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Una storia
a lieto inizio.
Da semplici materiali, siamo diventati splendidi pezzi di qualità: letti, biancheria, guardaroba. Adesso siamo un progetto unico, pensato da chi aveva già fatto la storia del letto. Una camera bella, comoda e funzionale per i tuoi sogni. Perché pensiamo che i sogni siano fatti di fantasia, è vero. Ma è proprio dietro questi che il più delle volte si nasconde la realtà. Come nella camera da letto Flou.
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e base a doghe regolabili, 2 lampade Angle, 1 comodino Angle, Guardaroba 16.32 larghezza 2.905 mm con ante battente finitura termostrutturata e disegno a rilievo resistente al graffio, attrezzatura standard. A partire da 6.955₏, escluso materasso e accessori. Prodotti in Italia con Garanzia Europea. Flou è certificata in base alle norme ambientali ISO 14001.
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STOCKHOLM 2010 DESIGN E ARCHITETTURA 3 PROJECTS MADE IN USA ABITARE ITALIANO GIAN VITTORIO PLAZZOGNA PER CESAR
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168 SHANGHAI EXPO
LONDON FESTIVAL
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COLICO DESIGN WALTER COLICO KICCO BESTETTI
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PARIGI ON SHOW
ECOPROGETTO
BIENNALE DI ARCHITETTURA
CASE ITALIANE
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NEW YORK ON SHOW ECOPROGETTO INDIAN ARCHITECTURE NEWS DA LONDRA TARCISIO COLZANI PER PORADA
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MILANO IMPRESA E CULTURA 47 RITRATTI D’AUTORE PARIGI DESIGN L’AIR DU TEMPS INTERNI METROPOLITANI CARTA AD ARTE CARLO COLOMBO PER FLOU ARABIC DESIGN & ARCHITECTURE RETHINKING THE FUTURE VIENNA NEWS ZERO BY CATALANO
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ECOLOGIA
LA COSCIENZA DEL PROGETTO
di Giulia Bruno
THE CONSCIENCE OF DESIGN
Il concetto di qualità della vita, associato al tema di città vivibile, è ormai entrato a far parte del pensiero comune. Aziende, punti vendita, istituzioni e amministrazioni pubbliche stanno intraprendendo la via della consapevolezza alla sostenibilità ambientale come sistema fondamentale verso il benessere di tutti.
The concept of quality of life, associated with the theme of the livable city, has now become part of our everyday thinking. Companies, retail stores, institutions and public administrations are working towards the awareness of environmental sustainability as a fundamental system for the general wellbeing.
Importanti ricerche a livello mondiale, come la Philips Index on Health and Well-being presentata a Milano in occasione dell’evento Health & WellBeing, concordano nel sostenere che aria e acqua pulite, gestione di energia e rifiuti, sicurezza e protezione, ospedali, accesso alle strutture sanitarie, disponibilità e vicinanza di spazi verdi siano aspetti prioritari di una città che voglia prosperare in funzione del benessere dei propri cittadini. L’atteggiamento ecosostenibile da parte di ogni membro della comunità urbana non è più procrastinabile. Molte città del mondo già da tempo operano in tal senso, si pensi ad Amsterdam dove il 38% degli spostamenti avviene in bicicletta grazie ad una rete ciclabile di 400 Km di piste, Friburgo (22.000 abitanti) con il 70% di raccolta differenziata e, nel 2008, con l’installazione di 15.000 mq di solare termico e 10MW di fotovoltaico o ancora Copenhagen che, potenziando il teleriscaldamento, ha ridotto negli ultimi 20 anni le emissioni di CO2 del 25% per ogni cittadino. In Italia si sta facendo strada il convincimento che la sostenibilità può essere trasformata in benessere e vantaggio economico. Ne è un esempio il Leaf Meter, progetto con cui la Regione Marche, con il Gruppo Loccioni e l’Università Politecnica delle Marche, misura le emissioni di CO2 in atmosfera, con l’intento di generare consapevolezza e orientare i comportamenti. Leaf Meter rappresenta una sintesi facilmente comprensibile di migliaia di sensori che, applicati ad un edificio, ne valutano l’aspetto ecologico, permettendo agli abitanti di modificarne il rendimento energetico. È frutto della Leaf Community, prima comunità sostenibile in Italia, dotata di appartamenti a zero emissioni di anidride carbonica, e in cui l’energia è prodotta da acqua, suolo, terra. La Leaf Community è stata ideata e realizzata dal Gruppo Loccioni, azienda che, incrociando le competenze, si occupa di soluzioni integrate e su misura, dai prodotti per la casa ai processi di automazione, alle reti di telecomunicazione e di controllo ambientale ed energetico. Impresa assolutamente marchigiana, tra le aziende segnalate per l’efficienza energetica dalla Fondazione Sviluppo Sostenibile in occasione di Ecomondo 2009, Fiera Internazionale del Recupero di Materia e Energia e dello Sviluppo Sostenibile, quest’anno ha ricevuto il premio Sviluppo Sostenibile Menzione Speciale per il settore energia proprio in merito alla Leaf Community. Di cui fa parte anche la Leaf House, casa ‘foglia’ carbon neutral: energia prodotta da fonti rinnovabili, recupero e riutilizzo di acqua piovana, ottimizzazione dei consumi per mezzo di un software per la gestione di impianti ed elettrodomestici, sistema di sensori con misurazioni atte al miglioramento del comfort abitativo, il Leaf Meter. Questo strumento ha dimostrato come abbattendo il consumo ambientale, i costi della vita diminuiscano del 20%. Unico caso italiano studiato dall’International Energy Agency per definire i parametri di un edificio carbon neutral, il Leaf Meter è rappresentato dal designer Giorgio Di Tullio come un grande
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Leaf Meter del gruppo Loccioni, rappresentato dal Vaso Luminoso con l’Albero Tecnologico di Giorgio Di Tullio.
Leaf Meter, Loccioni Group, represented by the Lighted Pot for the Hi-Tech Tree by Giorgio Di Tullio.
vaso luminoso da cui spunta l’albero tecnologico che misura e racconta nelle sue ‘foglie’ come tecnologia, ricerca, innovazione possano essere trasformate in benessere rendendo ciascuno consapevole del proprio grado di sostenibilità. È in esposizione permanente presso la Collezione Farnesina Design e gira il mondo come testimone dell’eccellenza italiana: a Vancouver per le Olimpiadi invernali, Pretoria per i Mondiali di Calcio, Istanbul per l’anno europeo della Cultura. Salute e benessere guidati dalla semplicità, responsabilità sociale, alta efficienza energetica sono obiettivi fondamentali per una grande azienda come Philips, che da anni fa del green development la propria bandiera. Attenta all’intero ciclo di vita del prodotto, Philips si interessa al rapporto ambiente – utilizzo – conclusione di vita utile, garantendo prodotti a basso impatto ambientale attraverso materiali riciclabili e riciclati e riduzione dell’impiego di sostanze nocive. Per fare qualche esempio, tra gli elettrodomestici, il TV LED Econova, a basso consumo energetico e con telecomando ad energia solare, è realizzato in gran parte con materiali riciclati; il sacco s –bag®
A sinistra, Philips illumina il Campo di Marte a Firenze con impianto a LED. Qui sotto, TV LED Econova Ambilight di Philips.
Left, Philips lights Campo di Marte, Florence, with a LED system. Below, Econova Ambilight LED TV by Philips.
GREEN, sacchetto standard per oltre 1000 modelli di aspirapolvere, è stato pensato da Electrolux e Philips in amido di mais al naturale, gomma naturale e cartone riciclato; il ferro da stiro EnergyCare Steam Iron producendo vapore solo in fase d’uso, riduce il consumo energetico del 20%. Sicurezza e protezione, componenti essenziali dello sviluppo urbano, possono essere messe in atto da un’illuminazione ottimale, che oltre a migliorare l’estetica urbana, favorisce la coesione sociale. Ricordiamo, a titolo d’esempio, l’illuminazione con impianto a LED attuata da Philips a Campo di Marte, Firenze, la soluzione illuminotecnica adottata all’interno del Duomo di Monreale (Palermo) per evidenziare gli splendidi mosaici del XII secolo, i riflettori LED alimentati a energia solare, sistema portatile per illuminare fino a otto ore grandi aree senza l’utilizzo dell’elettricità. Per una responsabilità condivisa fra aziende, istituzioni, consumatori è necessario facilitare il dialogo con proposte innovative sempre più ‘ecologiche’. I Giovani Imprenditori Federmobili, riuniti per discutere sull’importanza del punto vendita come cardine sostanziale fra produzione e consumo hanno elaborato un sistema di valutazione e valorizzazione per la distribuzione, che dà risalto al vantaggio economico del rivenditore in termini di risparmio energetico e nuove fasce di clienti. ‘Verso il Negozio Sostenibile’ parla di responsabilità sociale d’impresa, codice etico, gestione aziendale di sicurezza e salute nei confronti di qualità e luoghi di lavoro, progettazione e design più consapevoli dalla nascita del prodotto fino alla sua dismissione o riutilizzo, certificazioni energetiche e di prodotto. Sono alcuni dei parametri presi in esame in collaborazione con Best-Up, Circuito per la Promozione dell’Abitare Sostenibile, nell’ideare l’innovativo negozio che dal Green Oriented diventa nel tempo Full Green Star. Si rivaluta dunque l’importanza della centralità della persona nell’ambiente cittadino e sul modus operandi collettivo per il benessere di tutti. Important research studies on the global level, such as the Philips Index on Health and Wellbeing presented in Milan for the event Health & WellBeing, agree in sustaining that clean air and water, energy and waste management, safety and protection, hospitals, access to health structures, the availability and vicinity of green spaces are priorities for a city that wants to prosper by upholding the wellbeing of its citizens. An eco-sustainable attitude on the part of every member of the urban community can no longer be delayed. Most cities in the world have already been working towards this goal: Amsterdam, for example, where 38% of travel takes place on bicycles
thanks to 400 km of bicycle trails; Freiburg (22,000 inhabitants), with 70% separate waste collection, in 2008 installed 15,000 square meters of thermal solar panels and 10 MW of photovoltaic panels; or Copenhagen, which reinforced its district heating network and reduced CO2 emissions over the past 20 years by 25% per citizen. In Italy there is a growing conviction that sustainability can be turned into wellbeing and economic opportunity. One example is the Leaf Meter, a project with which the Regione Marche, in collaboration with the Loccioni Group and the Università Politecnica delle Marche, measures CO2 emissions into the atmosphere, with the intent of creating awareness in the public and orienting citizen behaviour. Leaf Meter represents an easy-to-understand synthesis of thousands of sensors that, if applied to a building, assess its ecological factors, allowing the inhabitants to adjust its energy efficiency. This is a product of the Leaf Community, the first sustainable community in Italy, with apartments that have achieved zero carbon dioxide emissions, in which energy is produced by water, ground, earth. The Leaf Community was conceived and built by the Loccioni Group, a company that has brought together different competencies to provide integrated custom solutions, from products for the home to processes of automation, to networks for telecommunication, environmental control and energy. The company, founded and based in the Marche region, spotlighted for energy efficiency by the Sustainable Development Foundation at Ecomondo 2009, the International Trade Fair for the Reuse of Materials and Energy and Sustainable Development, won the Honorable Mention for Sustainable Development this year in the energy sector for the Leaf Community. Which also includes the Leaf House, a carbon-neutral home: energy produced from renewable sources, recovery and reuse of rainwater, optimization of energy savings by means of a software that manages the electrical system and home appliances, a system of sensors with gauges to improve the quality of residential life, the Leaf Meter. This tool has shown that by reducing environmental consumption, the cost of life declines by 20%. The only case in Italy studied by the International Energy Agency to define the parameters of a carbon-neutral building, the Leaf Meter is represented by designer Giorgio Di Tullio as a large lit vase with a technological tree rising out of it, with ‘leaves’ that take measure and describe how technology, research and innovation can be transformed into wellbeing, making each of us aware of our personal degree of sustainability. It is on permanent display at the Farnesina Design
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Collection, and tours the world as a demonstration of Italian excellence: in Vancouver for the Winter Olympics, Pretoria for the World Football Championships, Istanbul for the European Year of Culture. Health and wellbeing shaped by simplicity, social responsibility, high energy efficiency are the fundamental objectives for a large company such as Philips, which has worked under the banner of green development for many years. Sensitive to the entire life cycle of a product, Philips focuses on the relationship between environment–use–end of useful life, making products with a reduced environmental impact by using recyclable and recycled materials and reducing toxic substances. To illustrate a few examples, among the home appliances, the TV LED Econova, with low energy consumption, and a solar-powered remote control, is largely made out of recycled materials; the GREEN s-bag®, a standard bag for over 1000 styles of vacuum-cleaner, was conceived by Electrolux and Philips in natural cornstarch, natural rubber and recycled cardboard; the EnergyCare Steam Iron produces vapour only when it is being used, thereby reducing energy consumption by 20%. Safety and protection, essential components of urban development, can only be ensured by optimal lighting, which not only improves urban aesthetics, but also promotes social cohesion. Examples might include the LED lighting by Philips in the Campo di Marte, Florence, the
lighting solution adopted inside the Cathedral of Monreale (Palermo) to highlight the splendid XIIth century mosaics, the LED solar-powered reflectors, a portable system to light large areas for up to eight hours without electricity. To promote the sharing of responsibility between manufacturers, institutions and consumers, it is important to encourage dialogue with increasingly ‘ecological’ innovative proposals. The Young Entrepreneurs of Federmobili, who got together to discuss the importance of retail stores as a significant hinge between producer and consumer, have developed a system to assess and enhance distribution, which highlights the economic advantages for the retailer in terms of energy savings and new client categories. ‘Towards a Sustainable Store’ is about the company’s social responsibility, ethical code, management of safety and health in the approach to quality and work spaces, more sensitive design starting from the very concept of the product until it is discarded or re-used, energy and product certification. These are just some of the parameters examined in collaboration with Best-Up, the Circuit for the Promotion of Sustainable Living, for the concept of an innovative store that will progress from being Green-Oriented to becoming a Full Green Star over time. Hence the reassessment of the importance of man’s centrality within the city environment, and the collective modus operandi for more generalized wellbeing.
In questa pagina, Clara Mantica e Giuliana Zoppis, ideatrici di Best Up (qui sopra) e promotrici del ‘negozio sostenibile’. A sinistra, schema del Life Cicle Design: ‘più design consapevole, meno impatto ambientale’. Foto Rossella Putino.
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This page, Clara Mantica and Giuliana Zoppis, designers of Best Up (above) and promoters of the ‘sustainable store’. Left, Life Cycle Design scheme: ‘more conscious design, less environmental impact’. Photography by Rossella Putino.
MAGAZINE EXHIBITION
FORZA DELLA VULNERABILITÀ All’Hangar Bicocca di Milano, quattro mostre sviluppano nel tempo un progetto innovativo, illustrando gli aspetti più diversi della vulnerabilità. ‘Terre Vulnerabili’, progettato dal nuovo direttore artistico Chiara Bertola e curato con Andrea Lissoni, nasce e cresce sull’idea dell’evoluzione continua dell’opera che attraverso il dialogo e il confronto vive, trasformandosi in qualcosa d’altro. Opera d’arte è anche il progetto espositivo che, articolato in quattro momenti, evolve lungo un arco di tempo di otto mesi. Le quattro mostre, in altrettante fasi come quelle lunari, ospitano i lavori di trenta artisti internazionali in un inedito susseguirsi. La prima mostra, inaugurata ad ottobre 2010, ha visto opere site specific di 13 artisti, presenti anche nel secondo quarto, quando se ne aggiungeranno di nuovi e così via fino all’ultima esposizione, ad aprile 2011. Ogni lavoro crescerà nel tempo attraverso aggiunte o modifiche, frutto anche del confronto con il pubblico. La stessa modalità curiatoriale rispecchia il tema della vulnerabilità nell’invito a collaborazione e ricerca corale senza trascurare l’importanza del singolo. Dice Chiara Bertola che vulnerabilità è capacità di mettersi in gioco, riconoscere e accettare la responsabilità etica verso l’altro, la comunità, l’ambiente. Vulnerabilità è quella dei corpi, luoghi d’incontro e di dialogo, vulnerabile è la terra, intesa anche come luogo d’appartenenza. Gli artisti di Terre Vulnerabili rimandano questo sapere con opere a volte di grande impatto emotivo, a volte più concettuali, in un nuovo linguaggio di evoluzione e libertà. Nell’ambi-
to del primo quarto,‘Le soluzioni vere arrivano dal basso’, accanto al film Terra Madre di Ermanno Olmi, emblematico è il lavoro del belga Hans Op de Beeck. Nel video Staging Silente De Beeck illustra luoghi inesistenti se pur riconoscibili in una metafora della vita umana che gioca con le proprie illusioni: mani anonime spostano oggetti banali nella ricostruzione di scene illusorie. Ottobre 2010, gennaio, marzo, aprile 2011. www.hangarbicocca.it Giulia Bruno
THE STRENGTH OF VULNERABILITY At Hangar Bicocca, Milan, four exhibitions deal with an innovative project in time, illustrating the most diverse aspects of vulnerability. “Terre Vulnerabili” (vulnerable lands), designed by the new art director, Chiara Bertola, and curated with Andrea Lissoni, relies on the idea of the ongoing development of the work, which lives through dialogue and exchanges, turning into something else. The exhibition project also stands out as a work of art: divided into four moments, it evolves over eight months. The four exhibitions – in as many phases as those of the moon – accommodate the works by thirty international artists in a peculiar succession. The first exhibition, opened in October 2010, displayed specific site works by 13 artists, who will be there in the second fourth as well, where they will be joined by some new ones; this will also be the case with
the third and fourth (the latter being scheduled for April 2011). Each work will be growing in time through additions or adjustments, as the result, for example, of exchanges with the audience. The same approach mirrors the theme of vulnerability in encouraging collaboration and team research, without neglecting the importance of the individual. According to Chiara Bertola, vulnerability means the ability to question oneself, acknowledge and accept ethical responsibility towards others, the community, the environment. Vulnerability has to do with bodies, meeting and dialogue places; the land – understood, for example, as a place where you belong – is vulnerable. Artists of vulnerable lands refer to such knowledge with works which sometimes have a major emotional impact, and some other times are more conceptual, in a new language of evolution and freedom. In the first fourth, “Le soluzioni vere arrivano dal basso’ (real solutions come from below), as well as the film Terra Madre by Ermanno Olmi, the work by Hans Op de Beeck of Belgium is also emblematic. In the video Staging Silente, De Beeck shows nonexistent places which can be recognized in a metaphor for human life as playing with its own illusions: anonymous hands move trivial objects in the reconstruction of unreal scenes. October 2010, January, March, April 2011. www.hangarbicocca.it
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a cura di Laura Galimberti
MAGAZINE MARKET
ddn Camera di Commercio di Milano
DALL’IDEA ALLA REALIZZAZIONE Tutto è iniziato a Milano, lo scorso novembre, con la selezione, da parte del Servizio Innovazione e Brevetti della Camera di Commercio e di Material ConneXion, di 15 micro, piccole e medie imprese. Lo scopo era quello di abbinarle a giovani studenti di quattro istituti di design per sviluppare prodotti nuovi: perché studiati secondo logiche low-cost, a basso impatto ambientale e con processi produttivi efficienti. Il 1° luglio, presso La Triennale, i 16 migliori concept, giudicati da un comitato tecnico-scientifico, sono stati messi in mostra. Oggi, alcuni prototipi stanno per essere commercializzati. Tra gli altri, Quanto basta, tre utensili da cucina, ergonomici e facili da utilizzare. Progetto di Naba (Francesca Nigro e William Raffredi) per Olimar Legno. L’iniziativa si chiama Un designer per le imprese ed è nata con l’obiettivo di favorire l’innovazione e lo scambio tra il mondo imprenditoriale e le scuole di alta formazione. www.mi.camcom.it Giovanna Davos
Pigr
DAL VIVO E ONLINE Raggiungere il maggior numero di appassionati e cultori di design. Mostrare la qualità tecnica ed estetica degli oggetti selezionati e diffondere, in Italia, la conoscenza di giovani creativi, italiani e stranieri. Questo l’obiettivo di Pigr: e-shop e spazio online dedicato a piccoli e grandi prodotti, in vendita a prezzi contenuti. Ma anche design-shop e design-gallery, a Milano, nel quartiere di Porta Romana, all’interno dei vecchi locali di un edificio del primo Novecento (progettati e allestiti da Studio C Milano - STC), dove c’è un’esposizione permanente di tutti gli articoli in catalogo e, alternativamente, si organizzano mostre, incontri, eventi. Pigr sviluppa anche idee originali, seguendone la produzione e la commercializzazione, per presentare al pubblico collezioni sempre nuove di oggetti insoliti e inediti, mai commercializzati prima nel circuito italiano del design istituzionale. www.pigr.it G.D.
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LIVE AND ONLINE Targeting the largest possible number of design lovers and experts. Showing the technical and aesthetic quality of the selected objects and spreading – in Italy – the knowledge of young Italian and foreign designers: these are the goals pursued by Pigr, an e-shop and online space focused on small and big products, available at reasonable prices, as well as a design shop and design gallery, in Milan, in the Porta Romana neighbourhood, in the old rooms of a building dating from the early 20th century (designed and set up by Studio C Milano - STC), which accommodate a standing exhibition of all the items available in the catalogue and, alternatively, host shows, meetings and other events. Pigr also develops original ideas, being responsible for both production and marketing, with a view to offering the general public ever-new collections of peculiar objects which had never been brought into the Italian chain of institutional design before. www.pigr.it
FROM THE IDEA TO PRODUCTION It all started in Milan, in November, when the Innovation and Patent Service of the Chamber of Commerce and Material ConneXion selected 15 micro, small and medium size businesses. The goal was to match them with young students from four design institutes, to develop new products – that is, studied according to low-cost logic, with a low environmental impact and based on efficient manufacturing processes. On July 1, the 16 best concepts, as judged by a technical/scientific board, were exhibited at the Triennale. Some prototypes are now about to be marketed, including ‘Quanto basta’, three ergonomic, easy-touse kitchen utensils, designed by Naba (Francesca Nigro and William Raffredi) for Olimar Legno.The project Un designer
per le imprese (a designer for businesses) is meant to foster innovation and encourage exchanges between the business world and first-rate schools. www.mi.camcom.it
ad: Designwork photo: Lavazza Patalano
BROSS ITALIA via Cividale 33040 Moimacco (Ud) Italy www.bross-italy.com T +39 0432 731920 F +39 0432 732922 info@bross-italy.com
HUG design Enzo Berti
MAGAZINE COMPANIES
ddn Hotpoint-Ariston
PROFESSIONISTI DELL’ASCIUTTO Dopo la lavabiancheria, HotpointAriston presenta un nuovo elettrodomestico della serie Aqualtis: l’asciugatrice AAQCF 81 U IT. In classe di efficienza energetica A, consente una riduzione dei consumi del 30%. Prevede 16 differenti programmi, con cinque livelli automatici di asciugatura e una capienza di carico fino a 8 Kg. Ha un oblò più largo ed ergonomico, rispetto ai modelli tradizionali, e un triplo display digitale munito di Delay Timer, per una partenza ritardata da una a 24 ore. Inoltre, la Care Technology e la certificazione Woolmark garantiscono la più attenta asciugatura dei capi delicati. www.hotpoint-ariston.it Giovanna Davos
DRYING PROFESSIONALS After the washing machine, Hotpoint-Ariston presents a new household appliance from the Aqualtis range: the AAQCF 81 U IT tumble dryer. With A rated energy efficiency, it allows a 30% reduction in consumption. It can boast 16 different programmes, with five automatic drying levels and a capacity of up to 8 kg. It is fitted with a large, ergonomic porthole door compared to standard models as well as a triple digital display complete with Delay Timer (1 to 24 hours). In addition, Care Technology and Woolmark
certification guarantee extremely accurate drying of delicate clothes. www.hotpoint-ariston.it
Cucine Lube
IL LIVING IN CUCINA L’ambiente cucina si apre a una nuova idea di accoglienza, con arredamenti curati e confortevoli, e una zona operativa integrata al living, a formare un unico, elegante open space. Nilde di Cucine Lube fa sua questa impostazione e le concretizza con ante di forte spessore (24 mm), che ne sottolineano la robustezza. Il modello è anche eco-sostenibile. Da sempre sensibile al tema ecologico, l’azienda marchigiana ha, infatti, deciso di introdurre, per tutti i componenti delle strutture, solo materiali a bassissima emissione di formaldeide. Conformi allo standard F**** secondo la norma JIS, certificato dal ministero giapponese, il più severo in merito alle normative di salva-
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guardia ambientale. Presentata a Eurocucina 2010, Nilde si può scegliere in differenti finiture, materiche o laccate, che la trasformano in molteplici interpretazioni di gusto. È qui proposta nella versione yellow pine spazzolato fiamma orizzontale, colore bianco assoluto. La composizione ha grandi armadiature centrali con ante a battente, sia frontali sia laterali, ideali come soluzione di contenimento e di arredo. Funzionale la zona operativa a isola, fornita di tavolo snack. I pensili ad apertura complanare e il living sono color ciclamino, sempre laccati finitura lucida spazzolata. www.cucinelube.it G.D.
LIVING IN THE KITCHEN The kitchen opens up to a new idea of reception, with accurate, comfortable furniture, and an operating area built into the living one, thereby translating into one, elegant open-plan area. Nilde by Cucine Lube relies on this approach and turns it into an actual product, with thick doors (24 mm), which emphasizes sturdiness. It is an environmentally sustainable model. The Marches-based company has decided to use only materials with very low emissions of formaldehyde for all the parts of the frames, complying with standard F****, in accordance with the JIS standards, as certified by the Japanese Ministry, the strictest in relation to environmental protection provisions. Launched at the International Biennial Kitchen Furniture Exhibition (Eurocucina) 2010, Nilde can be chosen in different finishes – materials and types of lacquer –, which result in a variety of taste interpretations. Here it is shown in the yellow pine, horizontal flame brushed version, in absolute white colour. The arrangement is based on big central cabinets with leafed doors – both frontal and lateral –, ideal as a containing and furnishing solution. The operating island, complete with snack table, stands out as functional. The wallmounted cabinets with coplanar openings and the living area are cyclamen-coloured, with bright, brushed finish. www.cucinelube.it
romanoassociati.com
LIFE design
www.vismaravetro.it
Cersaie Bologna 28 settembre - 2 ottobre 2010 padiglione 29, stand B93
le cabine doccia 20050 Verano Brianza (MI) Via Furlanelli, 29 telefono 0362/992244 e-mail: info@vismaravetro.it
MAGAZINE COMPANIES
ddn Ahec
PROGETTARE IL LEGNO L’associazione che rappresenta a livello internazionale l’industria statunitense del legno di latifoglia, American Hardwood Export Council (Ahec), e una kermesse di arte e letteratura, Hay Festival. La prima ha collaborato con la seconda, in occasione dei recenti appuntamenti nel Regno Unito, in Spagna e in Sud America. In particolare, nell’ultima edizione di Segovia, Ahec ha presentato i lavori di tre designer affermati: l’architetto Rafael Beneytez, il designer di arredi Alberto Liévore e lo scultore Jorge Palacios. A ciascuno di loro è stato chiesto di realizzare un’opera in legno di latifoglia americano sostenibile, declinando il progetto nelle rispettive discipline. In calendario, anche un incontro dei tre designer con Mike Snow, direttore del’Ahec a Washington, sul tema ‘Il ruolo del legno nel design moderno’. Inoltre, per il secondo anno consecutivo, Ahec ha sponsorizzato una serie di dibattiti con architetti famosi condotti da Martha Thorpe, direttore del Pritzker Architecture Prize. Ospite di quest’anno, il giapponese Shigeru Ban, noto per il sapiente uso di materiali naturali. www.americanhardwood.org Giovanna Davos
DESIGNING WOOD
ne all’innovazione in un disegno di sviluppo condiviso, che ha come obiettivo primario quello di migliorare la qualità dei prodotti offerti. www.salice.com G.D.
share capital. Founded in 1926, Salice is a benchmark manufacturer of concealed hinges and opening systems for the interior design industry. Whereas Bortoluzzi leads the high-end sliding door market segment. The partnership has allowed their respective areas of excellence to be joined together, while directing attention for innovation towards shared development, enhancing product quality as the top priority. www.salice.com
The association that represents the US hardwood industry worldwide, the American Hardwood Export Council (AHEC), and the Hay Festival of Literature and Arts. The former worked with the latter, in conjunction with the events recently held in the United Kingdom, Spain and South America. In particular, at the latest edition of the Hay Festival Segovia, AHEC presented the works by three established designers: architect Rafael Beneytez, furniture designer Alberto Liévore and sculptor Jorge Palacios. Each was asked to make a sustainable American hardwood work, approaching the project in their respective arts. The three designers were joined by Mike Snow, Washington DC based Executive Director of AHEC, to discuss “Woods role in modern design”. In addition, for the second year in a row, AHEC supported a series of discussions with famous architects led by Martha Thorpe, Director of the
Pritzker Architecture Prize. The guest speaker for 2010 was the Japanese architect, Shigeru Ban, who is renowned for his clever use of natural materials. www.americanhardwood.org
Gruppo Salice
AFFINITÀ ELETTIVE Una partnership strategica, mirata a realizzare sinergie in ambito commerciale e produttivo. È quella consolidata fra Gruppo Salice e Bortoluzzi Sistemi, con l’acquisizione, da parte del primo, del 40% del capitale del secondo. Fondata nel 1926, Salice è un’azienda di riferimento nella produzione di cerniere invisibili e sistemi di apertura per il settore dell’arredamento. Mentre Bortoluzzi è leader nel segmento degli scorrevoli alto di gamma. Il sodalizio unisce le rispettive aree di eccellenza e permette di veicolare la forte attenzio-
ELECTIVE AFFINITIES Gruppo Salice and Bortoluzzi Sistemi can boast a strategic, consolidated partnership – aimed at achieving sales and manufacturing synergies –, following the former’s acquisition of 40% of the latter’s
Effeti
A SOSTEGNO DEL PROGETTO Da sempre, Effeti si sforza di percepire i cambiamenti, analizzare le tendenze e studiare i nuovi bisogni del mercato. In questa ottica si colloca il Workshop progettuale ‘Well Living, soluzioni innovative per prodotti d’arredo e accessori della cucina contemporanea’, realizzato in collaborazione con l’Università di Firenze, corso di laurea in Disegno Industriale. Quattro mesi di lavoro, con 75 ore di laboratorio, sotto la direzione di Francesca Tosi (responsabile scientifica) e il coordinamento di Alessandra Rinaldi. Ingegnose e concrete le propo-
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ste premiate dalla giuria. Primo classificato per l’innovazione e l’ergonomia il progetto Anja, di Silvia Bicci, Giulia Caprili e Daniela Busciantella. www.effeti.com G.D.
SUPPORTING DESIGN They at Effeti have always been committed to perceiving changes, analysing trends and studying new market requirements. The design workshop ‘Well Living, innovative solutions for furniture
and accessories in contemporary kitchens’, organized in collaboration with Florence University, Faculty of Industrial Design, is just a case in point. Four months’ work, with 74 hours’ laboratory, under the direction of Francesca Tosi (Scientific Director) and coordination of Alessandra Rinaldi. The designs the jury awarded prizes to stood out as both ingenious and real. Anja, by Silvia Bicci, Giulia Caprili and
Daniela Busciantella, won first prize in the innovation and ergonomic design category. www.effeti.com
MAGAZINE PROJECT
IL CIMITERO? È UN GRANDE GIARDINO Il progetto di Anne e Patrick Poirier per Gorgonzola. Sarà per scaramanzia, sarà perché, salvo rari casi come Aldo Rossi a Modena, negli ultimi cinquant’anni è stato affidato a volenterosi geometri comunali, quello del cimitero nell’architettura contemporanea italiana non è tra i temi più frequentati. Ecco perché il caso di Gorgonzola balza subito all’attenzione. Il Comune, sito alle porte di Milano e che ha percorso il consueto iter espansivo dei centri dell’hinterland, avvia quest’anno i lavori di costruzione di un nuovo cimitero, il cui progetto vede la collaborazione degli artisti Anne e Patrick Poirier e dello studio di architettura AR.CH.IT Luca Cipelletti e Associati. Disegni, rendering e maquette dell’intervento sono stati presentati alla cittadinanza in una mostra nei mesi scorsi, mentre la conclusione dei lavori è prevista entro due anni. Il nuovo cimitero sarà un vero e proprio parco, isolato per 200 metri da altre costruzioni e costituito da piccole colline con alberi e diverse specie vegetali. Il paesaggio è stato studiato per non consentire, a chi vi entrerà, di leggere immediatamente la struttura d’insieme e i dettagli del giardino, mentre le tombe saranno poste sulla zone periferiche. Significativa la forma scelta per la pianta: una foglia di quercia, albero sacro in molte religioni e simbolo di forza, longevità ed eternità. Le nervature disegnano i sentieri del cimitero che portano ai luoghi d’inumazione e prendono il nome delle costellazioni e delle stelle. Giardino della memoria, destinato ai vivi più che ai defunti, e connotato da una spiritualità priva di specifica connotazione confessionale, è forse il primo cimitero post-cristiano del nostro Paese. Alessandro Beltrami
THE CEMETERY? IT IS JUST ONE LARGE GARDEN Project by Anne and Patrick Poirier for Gorgonzola It may be superstition, it may be, except in rare cases such as Aldo Rossi in Modena, that in the past fifty years, they have been entrusted to well-intentioned city draftsmen, but cemeteries are not one of the most popular themes in Italian contemporary architecture. This is perhaps why the case of Gorgonzola is so striking. The City, located on the outskirts of Milan, with the usual history of expansion characteristic of towns in the hinterland, will begin construction on a new cemetery this year, the project of which will
include the collaboration of artists Anne and Patrick Poirier and of the architectural firm AR.CH.IT Luca Cipelletti e Associati. Drawings, renderings and models of the work were presented to the citizens in an exhibition in recent months, and construction is expected to end in two years. The new cemetery will actually be a park, isolated across 200 meters from other constructions and constituted by small hills planted with trees and a variety of plant species. The landscape was studied so that people would be unable upon entering to understand at a glance the overall structure and details of the garden, whereas the graves will be located along the peripheral zones. The form chosen for the plan is significant: an oak leaf, a tree that is considered sacred in many religions and a symbol of power, longevity and eternity. The nerves of the leaf design the trails of the cemetery that lead to the tombs, and take the names of the constellations and the stars. The garden of memory, destined more for the living than the dead, with the connotations of a spirituality devoid of specific denominational connotations, is perhaps the first post-Christian cemetery in Italy.
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MAGAZINE COMPANIES
ddn Black & Decker
BUCHI D’AUTORE
Come immaginate il trapano del futuro? Black & Decker lo ha chiesto agli studenti delle facoltà di architettura, ingegneria e disegno industriale, invitandoli a partecipare al concorso Black & Decker Design Award 2110. Creativi e originali i progetti. A partire dal primo classificato (nell’immagine), una sintesi perfetta di ergonomia, arte
e tecnologia. Autore Walter Morselli, Scuola Italiana di Design, Padova. Fino all’utensile-insetto, fornito di corpo tondeggiante e dispositivo removibile a quattro braccia. Premio speciale Style & Fashion per Pedra Doppio del Politecnico di Milano, per l’interessante contaminazione di colori smaltati e texture fantasiose, che
design. Va infatti detto che la Radchenko, per la realizzazione delle sue opere, utilizza le resine della linea Gobbetto Dega Art, che permettono di enfatizzare al massimo le rappresentazioni cromatiche. www.gobbetto.com G.D.
catalogue (edited by Fortunato D’Amico, published by Skira, series Arte Moderna). A collection of pictures of her best and most representative works where colours, tears and drippings create a poppainted universe with icons from the star system, urban views of New York City or Amsterdam. The company participated in the event as main sponsor, to seal its close connection with the art and design worlds. It should be pointed out that Ludmilla Radchenko uses the resins of the Gobbetto Dega Art range, which
Gobbetto
strizzano l’occhio al mondo della moda. www.blackanddecker.it Giovanna Davos
ART HOLES How do you envisage the drill of the future? Black & Decker posed this question to students at the faculties of architecture, engineering and industrial design, inviting them to enter the competition ‘Black & Decker Design Award 2110’. Creative, original designs were submitted. This was the case, for example, with the first-prize winner (in photo), a perfect synthesis of ergonomic properties, art and technology, designed by Walter Morselli, from the Italian Design School in Padua, as well as with the insect-tool with a round body and a removable four-arm device. The special Style & Fashion Award went to Pedra Doppio from Milan Polytechnic, for the challenging contamination of glazed colours and fancy textures, which wink at the fashion world. www.blackanddecker.it
CREAZIONI POP Un evento: Art&Design. Un’artista, Ludmilla Radchenko. E le resine Gobbetto. Tutti localizzati alla Design Library, lo scorso 9 novembre, in occasione della presentazione del nuovo catalogo della pittrice (a cura di Fortunato D’Amico, edizione Skira, collana Arte Moderna). Una raccolta di immagini delle sue opere più belle e rappresentative, in cui colori, strappi e colature creano un universo a tinte pop fatto di icone dello star system, squarci urbani di New York o di Amsterdam. L’azienda ha partecipato come main sponsor, a suggellare il forte legame con il mondo dell’arte e del
POP CREATIONS An event: Art & Design. An artist, Ludmilla Radchenko. And Gobbetto resins. All of them were to be found at the Design Library on November 9, in conjunction with the presentation of the painter’s new
Electrolux
VOCAZIONE ECOLOGICA Sostenibilità e prestazioni elevate. La nuova gamma di aspirapolveri Green Range di Electrolux (divisione Floor Care) sintetizza queste due qualità, con apparecchi resistenti e affidabili, ai massimi livelli di eco-compatibilità. Sono realizzati in plastica riciclata, dal 55% al 70%, e riducono considerevolmente il consumo di energia, fino al 50% rispetto ai 2.000 Watt di potenza di quelli attualmente sul mercato. Inoltre, sono silenziosi, leggeri e semplici da utilizzare. Merito della maniglia ergonomica, delle ruote soft e della speciale spazzola per la polvere 3 in 1, che può essere riposta sia in verticale sia in orizzontale. Moderno anche il
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design, sottolineato da una scocca morbida e compatta in finitura nera, con dettagli verde acido e silver. Una novità assoluta il sacchetto: il primo interamente biodegradabile. www.electrolux.it G.D.
ECOLOGICAL VOCATION Sustainability and high performance. The new Green Range vacuum cleaners by Electrolux (Floor Care division) sum up these two qualities, with durable, reliable appliances, while being the name for unparalleled
environmental compatibility. Made from 55-70% recycled plastics, they save up to 50% energy compared to the 2,000 W cleaners that are currently available in the market. In addition, they are noiseless, lightweight and easy to use. Credit is due to the ergonomic handle, the soft wheels and the special 3-in-1 dust brush, which can be replaced both vertically and horizontally. The modern design is emphasized by a soft, compact, black-finished frame, with acid green and silver details. What is more, it is fitted with the first fully biodegradable bag. www.electrolux.it
make it possible to emphasize colour representations to the utmost. www.gobbetto.com
IL CAFFÈ CHE PIACE AI GIOVANI Elegante e funzionale, Y1 FrancisFrancis for illy assicura un iperespresso straordinariamente morbido, corposo, aromatico, dalla crema vellutata e persistente. È la nuova macchina per il caffè pensata dall’azienda triestina per i novelli epresso lover, la così detta Y Generation, interessata a credibilità, qualità, estetica, funzionalità del prodotto piuttosto che al suo essere oggetto di lusso o di tendenza. L’idea di illycaffè era di creare qualcosa di originale, che fosse accettata e apprezzata da un pubblico dalle relazioni veloci, immerso nel mondo digitale, capace di condividere sul web esperienze ed emozioni, di sperimentare ed esplorare navigando in rete, di appassionarsi o rifiutare senza appello proposte e prodotti. Future Concept Lab, Istituto di Ricerca e Consulenza Strategica, diretto da Francesco Morace, ha realizzato per illycaffè e la nuova Y1FrancisFrancis un’interessante ricerca dedicata alla Y Generation & la Marca. Giovani dai 20 ai 35 anni, metropolitani, multietnici, dal considerevole potere d’acquisto, seguono oggi logiche diverse: non più attratti dalle marche come faro-guida per le proprie scelte, si rivolgono a prodotti-icone, capaci di comunicare fiducia, attendibilità, stimoli emozionali. Lo studio ha individuato tre gruppi uniti dalla ricerca di vocazione e passione aziendale trasmesse nelle proposte commercializzate. Dialogo costante e qualità reale richieste dai Linker People, sensibilità artistica ed emozionale predilette dalle Sense Girls, desiderio degli Unique Sons nei confronti di distintiva perfezione estetica attraverso oggetti simbolici di Moda e Design, deli-
neano un mondo nuovo, rivolto all’eccellenza accessibile e raggiungibile da tutti in ogni momento della vita. Nasce così Y1 FrancisFrancis, frutto, tra l’altro, di attento ascolto individuale dell’utente, della lunga ricerca progettuale curata da Carlo Bach, direttore artistico di illycaffè con il dipartimento Research & Development illycaffè e di MMDesign. Nuovi ordine, configurazione, architettura, nuovi i materiali e le decorazioni, innovativa la tecnologia. Tutti gli elementi della macchina dalla forma di piccolo grattacielo sono nascosti nella base su cui poggia il piano per le tazzine, in vetro temperato. Termo blocco in acciaio inox, corpo in alluminio, è sufficiente premere un tasto per avere l’iperespresso in 100 secondi. Ricerca & Innovazione di illycaffè ha messo a punto una capsula in cui il caffè subisce superinfusione ed emulsione, favorendone l’estrazione di tutti gli aromi. La capsula usata è espulsa automaticamente e immagazzinata in un apposito cassetto invisibile dall’esterno. Unico ornamento, il piano d’appoggio per le tazzine, rosso, bianco o nero, porta serigrafato il fiore della pianta di caffè. Di facile uso e pulizia, linea semplice e micro requisiti di lusso, design perfetto per la qualità dell’iperespresso, si trova nei migliori bar illy, presso i negozi di design e sull’e-shop del sito www.illy.com. Giulia Bruno
THE COFFEE POPULAR AMONG YOUNG PEOPLE Smart and functional, Y1 Francis Francis for illy is the name for an amazingly smooth, full-bodied, delightfully aromatic iperEspresso with lasting, velvety cream. It is the new coffee machine designed by the Trieste-based company for new espresso lovers, the so-called Y Generation, who is interested in reliability, quality, aesthetic and functionality of the product rather than in its being a luxury or trendy object. It was illycaffè’s idea to create something original, to be accepted and appreciated by people engaging in quick relations, immersed in the digital world, capable of sharing experiences and emotions on the Web, experimenting and exploring while surfing the Net, becoming keen on, or definitely rejecting, proposals and products. The strategic research and consultancy institute, Future Concept Lab, run by Francesco Morace, carried out an interesting survey of the Y Generation & Brand for illycaffè and the new Y1 Francis Francis machine. Young people aged 20 to 35, metropolitan, multiethnic,
with a high purchasing power, now act according to different logics: they are no longer attracted to brands as the key factor in making their choices; they have turned to iconic products, which can communicate trust, reliability and emotional stimuli. The survey picked out three groups sharing the search for company vocation and passion as transmitted in the marketed products. Ongoing interaction and real quality as requested by Linker People, artistic and emotional sensitivity as preferred by Sense Girls, the Unique Sons’ desire for outstanding aesthetic perfection through symbolic fashion and design objects outline a new world, focused on excellence as available to and achievable by everybody in every moment of life. Y1 Francis Francis is the fruit, for example, of personal attention being delivered to the user, the long research project supervised by Carlo Bach, art director of illycaffè, with the illycaffè Research & Development Department and MMDesign. New order, configuration, architecture; new materials and decorations; innovative technology. All the parts of the machine shaped like a mini tower are hidden in the base which supports the tempered glass cup holder. The machine is fitted with a stainless steel heating unit and an aluminium casing. You just have to press a button to get your iperEspresso within 100 seconds. The illycaffè Research & Innovation Department developed a capsule where coffee is subjected to superinfusion and emulsion, making it easier to extract all the aromas. Used capsules are automatically ejected into an externally invisible compartment. The cup drip tray – red, white or black – is decorated with a printed flower of the coffee plant. Easy to use and clean, based on a simple shape, luxury micro-requirements and a perfect design for the quality of iperEspresso, it is available at designer shops as well as at the eshop of the website www.illy.com.
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MAGAZINE CONTEST
ddn
QUATTRO CONCORSI PER ARCHITETTI E DESIGNER Per la prima volta in Italia un Bando Europeo per la formazione di un Repertorio di Progetti per Edifici Residenziali ad alte prestazioni e a basso costo. “Housing contest” è promosso da Assessorato allo Sviluppo del territorio del Comune di Milano, Assimpredil Ance, Federlegno Arredo, IN/ARCH Sezione Lombardia, Ordine degli Architetti della Provincia di Milano. Iscrizioni entro 21 gennaio 2011. Presentazione elaborati entro 31 maggio 2011. www.housingcontest.com Concorso per la progettazione di panchina/seduta per esterno per mezzo del riutilizzo del legno delle briccole di Venezia e altro materiale a completamento del prodotto. “I° Concorso di idee”. Tra le Briccole di Venezia. Re-made. È promosso da RIVA1920 Industria Mobili S.p.A. in collaborazione con Fondazione di Venezia e ExpoVenice. Presentazio-
ne elaborati entro 28 febbraio 2011 www.riva1920.it; www.veneziabriccole.com; www.fondazionedivenezia.org; www.expovenice.it; riva1920@riva1920.it La “V Edizione del Concorso Europeo di Design” di HI – MACS® per il settore dell’arredo urbano, promosso da LG Hausys, è aperta anche ai professionisti del design. Presentazione elaborati entro 30 aprile 2011. www.himacs.eu/design5/concorso-di-design/20115 Seconda edizione del “Quinquennial Tile Award” voluto dal gruppo Fincibec e dedicato ai professionisti degli interventi edilizi, residenziale, pubblico, industriale, commerciale, purché si sia lavorato con materiali ceramici firmati Century, Naxos, Monocibec. Iscrizioni entro 10 marzo 2012. www.tileaward.org Giulia Bruno
FOUR COMPETITIONS FOR ARCHITECTS AND DESIGNERS A European competition for a design directory for highperformance, low-cost residential buildings has been announced in Italy for the first time. “Housingcontest” is sponsored by the Councillorship for Territorial Development of the Municipality of Milan, Assimpredil Ance, FederlegnoArredo, IN/ARCH Lombard section, the Architects’ Association of Milan Province. Entries open until January 21, 2011. Projects to be delivered by May 31, 2011. www.housingcontest.com
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Competition for designing an outdoor bench / seat by reusing wood from Briccole di Venezia and other materials to complete the product. “I° Concorso di idee”. Tra le Briccole di Venezia. Remade. Sponsored by RIVA 1920 Industria Mobili S.p.A. in collaboration with Fondazione di Venezia and ExpoVenice. Projects to be delivered by February 28, 2011. www.riva1920.it; www.veneziabriccole.com; www.fondazionedivenezia.org; www.expovenice.it; riva1920@riva1920.it The “V Edition of the European Design Competition” by HI – MACS® for the urban furnishings sector, sponsored by LG Hausys, is also open to design professionals. Projects to be delivered by April 30, 2011. For further information: Second edition of the “Quinquennial Tile Award”, organized by Fincibec and open to professionals active in the building, residential, public, industrial and commercial sectors, working ceramic materials by Century, Naxos and Monocibec. Entries open until March 10, 2012 www.tileaward.org
MAGAZINE BOOKS
ARTE E AMBIENTE, UN ATLANTE ITALIANO Non solo Niki de Saint-Phalle e il suo Giardino dei Tarocchi. Sebbene con una fioritura tardiva rispetto a Stati Uniti ed Europa, anche in Italia si diffondono sempre più parchi di sculture, giardini di artisti e arte ambientale. Un volume, VerDeSign. Percorsi e riflessioni fra arte e paesaggio (a cura di Marinella Mandelli e Laura Pirovano, FrancoAngeli, euro 39,00), fa il punto della situazione e traccia la mappa di una rete in continua espansione. Tra teoria e pratica progettuale, il percorso proposto nelle pagine spazia dalle sperimentazioni di arte ambientale e public art combinate con l’urbanistica, come l’ambizioso Parco del Portello a Milano, a laboratori d’eccellenza come il Padiglione d’Arte Vivente di Piero Gilardi a Torino, dalle utopie di collezionisti che hanno trasformato le loro tenute in musei a cielo aperto (come Giuliano Gori alla Fattoria Celle, nel pistoiese) a veri e propri casi di land art. Gli approfondimenti e le schede costituiscono una sorta di atlante del fenomeno – e un suggerimento per un turismo colto e alternativo. Accanto alla dimensione più tipicamente paesistica (ad esempio l’ormai storica Arte Sella, con la celebre Cattedrale vegetale di Giuliano Mauri), i diversi giardini d’artista (Daniel Spoerri all’Amiata o il Bosco della Ragnaia, dell’americano Sheppard Craige a San Giovanni d’Asso) e qualche incunabolo del genere come il Parco di Pinocchio, firmato dal trio Pietro Porcinai, Pietro Consagra e Marco Zanuso, a Pescia. Alessandro Beltrami
ART AND ENVIRONMENT, AN ITALIAN ATLAS Not just Niki de Saint-Phalle and her Tarot Garden. Though blossoming later than in the United States and Europe, in Italy there is an increasing number of sculpture
parks, artists’ garden and environmental art. A book entitled VerDeSign. Percorsi e riflessioni fra arte e paesaggio (GreenDeSign. Processes and Reflections between Art and Landscape, edited by Marinella Mandelli and Laura Pirovano, FrancoAngeli, Euro 39,00), surveys the situation and traces the map of a continuously expanding network. Between theory and design practice, the process proposed in this book ranges from experimentations in environmental and public art combined with city planning, such as the ambitious Parco del Portello in Milan, to workshops of excellence such as the Pavilion of Living Art by Piero Gilardi in Turin, to the utopias of collectors who have transformed their land into open-air museums (like Giuliano Gori at the Fattoria Celle, in the country around Pistoia) to actual cases of land art. The explorations and descriptions constitute a sort of atlas of the phenomenon – and a suggestion for alternative cultural tourism. Apart from the more typical dimension of the landscape (for example the now traditional Arte Sella, with the famous Vegetal Cathedral by Giuliano Mauri), there is a variety of artists’ gardens (Daniel Spoerri at the Amiata or the Bosco della Ragnaia, by American artist Sheppard Craige at San Giovanni d’Asso) and others of the kind such as the Parco di Pinocchio, by the trio Pietro Porcinai, Pietro Consagra and Marco Zanuso, at Pescia.
PICCOLE CASE ECOLOGICHE La sensibilità nei confronti di un’architettura ecosostenibile cresce di giorno in giorno. A tutti i livelli si cerca di costruire con sistemi che garantiscano un grande risparmio energetico e che sfruttino al meglio le energie alternative. In questo libro, che si chiama ‘Piccole case ecologiche’, vi sono in rassegna molti progetti validi dal punto di vista tecnico e belli dal punto di vista del design. Nata per ridurre l’impatto sull’ambiente e migliorare la qualità della vita dei suoi abitanti, la casa ecologica è diventata un’importante tendenza dell’architettura contemporanea. E con l’interesse del pubblico è cresciuto anche l’impegno dei progettisti. Questo volume passa in rassegna una serie di abitazioni per le quali sono stati utilizzati materiali locali e accorgimenti naturali per la climatizzazione e lo sfruttamento
delle acque piovane. Senza dimenticare di risolvere e sfruttare al massimo lo spazio disponibile, spesso esiguo. Piccole case ecologiche diventerà uno strumento indispensabile per chiunque voglia essere informato e aggiornato su questo tipo di tematiche. Piccole case ecologiche, di Cristina Paredes Benitez e Alex Sànchez Vidiella, Logos Editore. Paolo Rinaldi
SMALL ECO HOUSES Sensitivity for environmentally sustainable architecture is growing day after day. At all levels, the emphasis is on building with systems which result in remarkable energy savings and make the most of alternative energies. This book, titled Small Eco Houses, deals with many technically effective and beautifully designed projects. Developed to reduce the environmental impact and enhance the quality of life of its occupants, the eco house has translated into a major trend in contemporary architecture. As well as the general public’s interest, designers’ commitment has also grown. This volume examines several houses for which local materials and natural air conditioning rainwater catchment systems were used. Making the most of available space, which is often small, was also a major priority. Small Eco Houses is going to develop into a key instrument for anybody who wants to keep up-to-date about such themes. Small Eco Houses, by Cristina Paredes Benitez & Alex Sànchez Vidiella, published by Logos.
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MAGAZINE COMPANIES
ddn Studioart
PARETI DI PELLE
Ancora una novità per interior designer e architetti. Studioart presenta Leatherwall, rivestimenti in pelle per pareti, strada sicura verso un nuovo modo di arredare gli spazi. La collezione Leatherwall è pensata sotto forma di piastrelle di diverse misure, dai 2,5 x 2,5 cm dei pezzi più piccoli, vere tessere da mosaico, alle proposte 60 x 60 cm; semplici e rigorose o a pattern elaborati, ispirate al mondo della moda, alla terra o al mondo vegetale, piatte o bombate, di gusto classico o decisamente trendy, opache, lucide, cangianti, metallizzate, vellutate, iridescenti, con effetti craquelé, vintage o intrecciate con fili di cotone, idro-oleorepellenti, resistenti alla luce e all’usura, in infinite proposte cromatiche: tutte offrono inediti e ricercati effetti materici. I rivestimenti in pelle pregiata, realizzati con pelli primo fiore selezionate o elementi scamosciati d’alta qualità, sottoposti a soluzioni protettive, sono adatti a progetti di contract, ristoranti, uffici, spa, interni di barche e, naturalmente, ambienti domestici. Garanzia della qualità del pellame usato è la Conceria Montebello, di Montebello Vicentino (Vi), da quarant’anni famosa nel distretto internazionale della concia e di cui Studioart è l’ultima derivazione. Nata dalla felice intuizione di Nadia e Gianfranco Dalle Mese, seconda generazione dei fondatori della Conceria, Studioart coniuga l’esperienza artigianale della tradizione manifatturiera con una spiccata capacità innovativa. Oltrepassando il mondo della moda e dell’accessorio, il giovane team di Studioart porta nel mondo nuovi progetti, mettendo in risalto la capacità tutta italiana di far coesistere sapere
antico e tecnologie all’avanguardia nell’offrire prodotti originali ed eleganti: pareti fatte di tessere di ottima pelle, cucite su misura, diventano soluzioni d’arredo uniche e contemporanee. www.studioart.it Giulia Bruno
LEATHER WALLS One more new project for interior designers and architects. Studioart presents Leatherwall, leather wall coverings, a safe approach to a new way of furnishing spaces. The Leatherwall collection takes the form of differently sized tiles, ranging from 2.5 x 2.5 cm (for the smallest pieces, real mosaic tesserae) to 60 x 60 cm; simple and rigorous or with sophisticated patterns, inspired by fashion, land or the vegetable world, flat or convex, classic or definitely trendy, matt, bright, iridescent, metallic, velvety, with craquelé effects, vintage or woven with cotton threads, water and oil repellent, lightfast and wear resistant, in countless colours: all provide new, refined material effects. The firstrate coverings made of selected
first-grain leather or fine suede, subjected to protective solutions, are suited to contract projects, restaurants, offices, spas, boat interiors and, of course, homes. Conceria Montebello, based in Montebello Vicentino (Vicenza province) guarantees the quality of the hides used. For forty years they have been standing out in the international tanning market, Studioart being its latest branch-off. Based on a successful intuition by Nadia and Gianfranco Dalle Mese, the second generation of the founders of the tannery, Studioart matches craftsmanship as related to manufacturing tradition with remarkable innovation skills. Going beyond the fashion and accessory worlds, Studioart’s young team promotes new projects worldwide, emphasizing the typically Italian ability to make old knowledge harmonize with state-of-the-art technology in providing original, smart products: walls made up of custom-sewn tesserae in fine leather are the name for unique, contemporary interior decoration solutions. www.studioart.it
Manital
APRITE QUELLA PORTA Duecentomila. Sono le maniglie Giava vendute in 15 anni di produzione. Cifra che le ha conferito il titolo di best-seller dell’azienda Manital. Modello per porte e finestre, in ottone forgiato, è stata disegnata da Maurizio Giordano e Roberto Grossi, nel 1995, lavorando sulla linea ondulata e sul perimetro delle ombre, fino quasi a far
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brillare il polistirene. Utilizzata per commesse di qualità - dal Golden Mile di Dubai al Pier One di Sidney - è disponibile in diverse finiture: ottone lucido, ottone satinato, bronzato, cromato, cromato satinato, nikel nero/oro 24 k, nikel satinato, nikel nero. www.manital.com Giovanna Davos
OPEN THAT DOOR Two hundred thousand is the number of Giava handles sold in 15 years’ production. This result has made them into Manital’s best-selling item. A model for both doors and windows, made of forged brass, it was designed in 1995 by Maurizio Giordano and Roberto Grossi, who worked on the corrugated shape and the outer edges of the shadows, thereby almost making polystyrene shine. Used for first-rate orders – from the Golden Mile in Dubai to Pier One in Sydney –, it is available in several different finishes: bright brass, matt brass, bronzed, chromeplated, matt chrome-plated, black/24carat gold nickel, matt nickel, black nickel. www.manital.com
MAGAZINE BOOKS
IDEE PER IL PRODUCT DESIGN Interessante e originale, e ben disegnato. Un volume che raccoglie il meglio della ‘piccola’ produzione di design. Piccola non certo per importanza o qualità, ma per le dimensioni. E infatti, anche come quantità, sono mille gli oggetti raccolti e descritti nel volume che si chiama appunto ‘1000 idee per il product design’, e che porta come sottotitolo ‘Forma, funzione e tecnologia da tutto il pianeta’. Negli ultimi anni, pressoché ogni oggetto – dal computer al forno al microonde, fino al lettore Mp3 – ha subìto radicali trasformazioni, diventando sempre più compatto e potente, riducendo contemporaneamente grandezze e peso. L’adagio “Less is more” suona più vero che mai in un momento in cui tutto diventa portatile e user friendly. I progetti più interessanti degli ultimi anni sono stati raccolti in ogni parte del pianeta e qui illustrati, raggruppati in un decina di voci merceologiche, dall’arredamento all’accessoristica, dall’elettronica all’abbigliamento, nessun settore è stato trascurato. ‘1000 idee per il product design’, di Eric Chan, fondatore di ECCO Design, progetto grafico di Lucille Tenazas di Tenazas Design, Logos Editore. Paolo Rinaldi
Challenging, original and well designed. A volume which deals with the best of “small scale” design production. Small in dimensions, and for sure not in importance or quality. The emphasis is also on quantity: a thousand objects were collected and described in the volume, which is titled ‘1000 Product Designs’, and subtitled ‘Form, Function, and Technology from Around the World’. Over the last few years, nearly all objects – from computers to ovens, microovens and MP3 players – have been subjected to dramatic
changes, thereby becoming increasingly compact and powerful, while reducing dimensions and weights. The phrase ‘Less is more’ sounds real, now more than ever before, in a period where everything is portable and user friendly. The most intriguing objects developed over the last few years have been collected worldwide and illustrated here, grouped into about ten product categories, from furniture to accessories, from electronics to clothing: no sector has been neglected. 1000 Design Products, by Eric Chan, founder of ECCO Design, graphic design by Lucille Tenazas of Tenazas Design, published by Logos.
VILLE IN SVIZZERA Pragmatismo, coerenza e precisione costruttiva, perfezione tecnica, accuratezza del dettaglio, semplicità, sono solo alcuni dei topoi che emergono inevitabilmente nell'affrontare le caratteristiche dell'architettura svizzera e la sua ipotetica elveticità in continuo confronto tra modernismo e tradizione. Il tema della casa, individuale e collettiva, dal tipico châlet svizzero ai più noti esempi di edilizia abitativa progettati dagli architetti d'avanguardia negli anni Venti e Trenta, configura un ambito particolarmente fertile di sperimentazione costruttiva e formale, determinando un'eredità variegata a cui sono indubbiamente debitrici le odierne ricerche progettuali sull'abitazione. Il volume ‘Ville in Svizzera’ offre la possibilità di focalizzare l'attenzione sugli sviluppi recenti del dibattito architettonico elvetico, attraverso una selezione di episodi residenziali rilevanti realizzati in questi ultimi anni, opera di giovani emergenti e di autori ormai consacrati a livello internazionale. Tra le architetture selezionate, opere di Arnaboldi, Burkhalter+Sumi, Eckert+Eckert, Ferrari, Geninasca, Gigon+Guyer, Graber+Steiger, Gut+Gijzen, Kerez, Koenz+Molo, Marques, Radczuweit, Salvi, Snozzi, Wagner, Wespi+deMeuron, Zech. ‘Ville in Svizzera’, con testi di Mercedes Daguerre, Electa Architettura, collana Ad Esempio. P.R.
hallmarks that inevitably surface in dealing with the characteristics of Swiss architecture and its hypothetical Helvetic character as hovering between modernity and tradition. The theme of the home – individual and collective –, from typical Swiss chalets to the best known examples of housing designed by avant-garde architects in the 1920s and 1930s, provided fertile ground for building and formal experimentation, thereby resulting in a varied legacy, which has undoubtedly inspired current design research on houses. The volume Ville in Svizzera offers an opportunity to focus attention on the latest developments of the Swiss architectural debate, through a selection of significant residential projects carried out by both upand-coming and internationally famed architects over the last few years. The selected buildings include works by Arnaboldi, Burkhalter+Sumi, Eckert+Eckert, Ferrari, Geninasca, Gigon+Guyer, Graber+Steiger, Gut+Gijzen, Kerez, Koenz+Molo, Marques, Radczuweit, Salvi, Snozzi, Wagner, Wespi+deMeuron and Zech. Ville in Svizzera, with texts by Mercedes Daguerre, Electa Architettura, series Ad Esempio.
HOUSES IN SWITZERLAND Pragmatism, coherence and building precision, technical perfection, detail accuracy and simplicity are but some of the
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MAGAZIN ON SHOW
ddn Udesign
LA GEOGRAFIA DELLA PRODUTTIVITÀ Si scrive Udesign. Si legge You Design. È “la mappa dell’industria di Design in Friuli”, tracciata da Anna Lombardi e tradotta in una mostra presso la chiesa di San Francesco, a Udine, dal 13 novembre 2010 al 27 febbraio 2011. Duplice il significato: da una parte, il riferimento al territorio del capoluogo friulano, come area privilegiata di una inedita ricerca sulle imprese. Dall’altra, l’utilizzo dell’imperativo inglese suona, contemporaneamente, come affermazione e incoraggiamento. Sorprendente è, infatti, il numero e la trasversalità delle aziende selezionate, che puntano al design come reale strategia di differenziazione nel mercato internazionale. Una ricerca territorialmente limitata che, proprio in virtù di questo limite, diventa emblematica dell’evoluzione della realtà italiana. Non solo arredo, non solo industria: in scena, accanto ai grandi marchi
friulani, molte piccole aziende e una nuova generazione di artigiani. www.facebook.com/designxudine www.designxudine.org Giovanna Davos
THE GEOGRAPHY OF PRODUCTIVITY You spell it Udesign. You read it You Design. It is “the map of the design industry in Friuli”, drawn by Anna Lombardi and translated into an exhibition at San Francesco Church, in Udine, from November 13, 2010, to February 27, 2011. It has a double meaning: on the one hand, it refers to the area of the capital of Friuli, as a preferred area for a new survey of businesses; on the other, the use of the English imperative sounds like both a statement and encouragement. The number and transversality of the selected
companies is amazing; they rely on design as a real strategy for standing out in the international market. A territorially restricted survey which, based on this limitation, is emblematic of Italian growth. Not only furniture; not only industry: on stage are leading brands of Friuli as well as many small-size businesses and a new generation of craftspeople. www.facebook.com/designxudine www.designxudine.org
Poliform/Varenna
INAUGURAZIONI A PARIGI
Poliform/Varenna è oggi una realtà industriale tra le più significative del settore dell’arredamento internazionale. Silvera è un distributore parigino di mobili contemporanei e di design. Assieme lavorano da diverso tempo e per suggellare questa proficua collaborazione, nonché l’affermazione del marchio sul territorio, hanno aperto un nuovo flagship store in rue du Bac. Un loft di 450 metri
quadri, sviluppato su tre piani all’interno dell’antico e scenografico palazzo della dogana, recentemente ristrutturato. Trasversale la proposta d’arredo, sintesi di un’arte di vivere moderna, in cui ciascuno può trovare il suo stile. All’interno, è infatti possibile realizzare soluzioni personalizzate, con l’ausilio di un team di professionisti. www.poliform.it G.D.
OPENINGS IN PARIS Poliform/Varenna is an internationally leading furniture manufacturer. Silvera is a Parisbased distributor of contemporary and designer furniture. They have long been working together and, to set the seal on this fruitful
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partnership and the major role played in the area, they have opened a new flagship store in rue du Bac. A three-storey loft covering an area of 450 square metres, in the old, attractive, recently renovated customs building, it displays a cross collection, as a synthesis of a modern art of living, where everybody can find their own styles. Inside, you can rely on a team of professionals to get tailored solutions. www.poliform.it
MAGAZINE DESIGN
ddn
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NUOVI BAGNI IN TRIENNALE Il tempio dell’architettura e del design milanese rinnova i bagni esistenti da sempre servendosi dell’elegante creatività di Piero Lissoni, l’alta qualità di Boffi, gli innovativi sistemi d’illuminazione di Flos. L’intervento è stato basato sulla luce che diventa architettura di aree necessariamente limitate. Nella trasformazione in chiave contemporanea dei locali originali non si voleva alterarne la dimensione. Lissoni, superando il limite imposto dalla ristrettezza degli spazi disponibili, ha calibrato gli ambienti con sapienti giochi luminosi e i volumi si alleggeriscono, perdono peso. Il Sistema Soft Architecture Collection di Flos offre fonti luminose integrate nelle pareti e nel soffitto, contribuendo a modellare le superfici con gradevole delicatezza. In questa architettura di luce spicca il candore dell’arredo Boffi. Se il marchio è sinonimo di altissima qualità, il design dei lavabi free standing a canale realizzati su misura, appoggiati lungo paraventi in lamiera foderati di specchio, si adatta perfettamente all’idea quasi metafisica di classicità che connota il museo. L’esigenza di efficienza contemporanea indispensabile in luoghi pensati per la condivisione collettiva è sottolineata dai materiali utilizzati. Il Corian bianco opaco, riferisce Roberto Gavazzi (amministratore delegato di Boffi), risponde alle richieste di sostenibilità e resistenza proprie di locali indispensabili in strutture pubbliche. I criteri di sostenibilità e durata, parte integrante dei valori, cultura, creatività, tecnologia e imprenditorialità di Boffi, hanno guidato la scelta di materiali che garantiscono la possibilità di ricondizionamento dei bagni qualora ce ne fosse la necessità. L’eleganza sobria ed essenziale dei progetti di Piero Lissoni si ritrova nel contrasto cromatico tra la trasparenza dell’architettura luminosa, il candore dell’arredo, le tonalità materiche delle superfici in ottone brunito e del grigio opaco del pavimento in resina. La novità del progetto, nato da un’idea di MediaArts e realizzato da Boffi, sta nell’aver creato un bagno a misura di bambino, con sanitari ‘mignon’ e fasciatoio per neonati. Fedeli al principio secondo cui la cultura e in particolare quella contemporanea sia linguaggio universale, non si sono voluti dimenticare i visitatori più giovani del museo, che sempre in maggior numero lo frequentano. Anche così le aziende possono comunicare la propria mission e le caratteristiche dei propri prodotti. È stato utilizzato lo spazio a piano terra, divi-
so in due zone, per disabili e per bambini. Un’alta struttura, volume puro che quasi si perde nella parete di fronte al book shop, distingue l’ingresso ai bagni e porta le icone della segnaletica. Al piano ammezzato i bagni donne, a quello interrato i bagni uomini. Sapienze artigianali e tecnologie ad alto livello hanno contribuito alla realizzazione del restyling. MGM si è occupata delle opere edili, finiture, pavimenti, pareti, soffitti. Ci.ti.effe ha partecipato con elementi free standing, rivestimenti in lamiera, specchio e legno. Dall’8 novembre 2010 il Palazzo di Giovanni Muzio consolida la cultura del design con i bagni progettati da Lissoni per Boffi e Flos. Foto Fabrizio Marchesi. www.triennale.it Giulia Bruno
NEW TOILETS AT THE TRIENNALE The temple of architecture and design in Milan has had its original toilets renovated, relying on Piero Lissoni’s smart creativity, Boffi’s outstanding quality and Flos’s groundbreaking lighting systems. The project is based on light as architecture of necessarily small areas. The original rooms were meant to be modernized, while avoiding changing their dimensions. Piero Lissoni crossed the limit resulting from the small dimensions of the available rooms, adjusting them through light effects, while the volumes were reduced, thereby losing weight. The Soft Architecture Collection System by Flos provides light sources built into the walls and the ceiling, helping to shape the surfaces in a pleasantly delicate way. The whiteness of Boffi’s furniture stands out in this light architecture. While the brand is synonymous with unparalleled quality, the customized freestanding washbasins resting on mirror sheet metal screens perfectly harmonize with the nearly metaphysical classical quality of the museum. The need for contemporary efficiency, which is key in places designed for general sharing, is emphasized by the materials used. According to Roberto Gavazzi, matt white Corian answers the need for sustainability and durability as proper to public facilities. Sustainability and durability criteria, which are part and parcel of Boffi’s values, culture, creativity, technology and entrepreneurship, had an impact on
the choice of the materials, which allow the toilets to be reconditioned as needed. Simple elegance as typical of Piero Lissoni’s designs, is also to be found in the colour contrast between the transparency of the lighted architecture, the whiteness of the furniture, the shades of the burnished brass surfaces and the matt grey of the resin floor. The project, which was drawn up by MediaArts and carried out by Boffi, is new in that a bathroom has been built for kids, being complete with smaller sanitary ware and baby changing unit. Faithful to the principle according to which culture in general and contemporary culture in particular is a universal language, attention was also focused on younger museum visitors, who are increasingly growing in number. This is how companies can, for example, communicate their missions and the characteristics of their products. The ground-floor space was used, as divided into two areas, for disabled people and kids respectively. A high structure, a pure volume which almost gets lost in the wall opposite the bookshop, marks the entrance to the toilets and carries the sign icons. The mezzanine and the basement accommodate the ladies’ room and the men’s toilet respectively. Exquisite craftsmanship and stateof-the-art technology were relied on to restyle the rooms. MGM was in charge of the building jobs, finishes, floors, walls and ceilings. Ci.ti.effe contributed free-standing pieces, sheet metal, mirror and wood coverings. Since November 8, 2010, the building by Giovanni Muzio has been further supporting the culture of design with the toilets designed by Lissoni for Boffi and Flos. Photos by Fabrizio Marchesi. www.triennale.it
MAGAZINE ART
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SCULTURA ITALIANA ANNO ZERO È ambizioso il titolo della mostra in corso fino al 30 gennaio alla milanese Fondazione Pomodoro: ‘Scultura italiana del XXI secolo’. Difficile dire quanto i primi dieci anni possano suggerire dell’andamento di un secolo intero. La critica di quello scorso certo non potè prevedere quanto il concetto di scultura si sarebbe fatto labile e nebuloso nei decenni a seguire (ripercorsi cinque anni fa nella mostra che inaugurò lo spazio espositivo). Marco Meneguzzo, più che disegnare un possibile paesaggio futuro, prova a tracciare un bilancio delle ultime tendenze, a partire dalla domanda se abbia ancora senso parlare di scultura. Sotto il carroponte di via Solari sono ottanta gli artisti, tutti nati nella seconda metà del Novecento, chiamati a rispondere alla domanda se la disciplina plastica sia nuovamente ‘lingua morta’. Si va da artisti storicizzati come Nunzio e Dessì alla generazione di mezzo di Cattelan, Dynys, Esposito, Arienti, Beecroft, fino a quella recentissima di Cecchini, Sissi, Demetz, Tuttofuoco. Costante, al di là delle variazioni anagrafiche, la scomparsa della costante costituita dalla materia: addio, in sostanza, a bronzo e marmo. E con loro viene meno il compito che da sempre si era preposta la scultura, quello della perpetuazione della memoria. Vince la linea di una scultura transitoria, antiretorica, tipica di una dimensione privata e
interiore del tempo. Fagocitata dalla carica spaziale ed esperienziale dell’installazione. Da sempre arte del tatto, si assiste qui a una scultura in fuga da se stessa, in cerca di una dimensione morbida, persino fragile. E, con il sempre più frequente ricorso alla luce, impalpabile. Nelle immagini: in alto, Bertozzi & Casoni, 'Riflessioni al bar'; in basso, Diamante Faraldo, 'A nord del futuro'. www.fondazionearnaldopomodoro.it Alessandro Beltrami
ITALIAN SCULPTURE FOR THE YEAR ZERO The title of the exhibition running through January 30 at the Pomodoro Foundation in Milan, “XXIst-Century Italian Sculpture”, is an ambitious one. It is hard to say what the first ten years might suggest for the development of an entire century. Critics of the past
century certainly proved unable to predict how the concept of sculpture would become tenuous and nebulous in the decades that followed (reviewed five years ago in the exhibition that inaugurated this space). Marco Meneguzzo, rather than delineating a possible future landscape, attempts to trace an overview of the latest trends, starting with the question: does it still make sense to call it sculpture? There in Via Solari eighty artists are featured, all born in the second half of the twentieth century, called upon to answer the question as to whether the plastic discipline has once again become a “dead language”. They range from historicized artists such as Nunzio and Dessi to the middle generation of Cattelan, Dynys, Esposito, Arienti, Beecroft, and the most recent generation of Cecchini, Sissi, Demetz, Tuttofuoco. Constant, apart from the variation in age, is the disappearance of the factor represented by material: goodbye, basically, to bronze and marble. And with them goes the responsibility that sculpture had always taken on itself, that of perpetuating memory. What wins out is a trend towards transitory sculpture, anti-rhetorical, typical of a private and interior dimension of time. Stifled by the spatial and experiential impact of the installation. From its very origins a tactile art, here we see sculpture that is fleeing from itself, searching for a softer, even fragile dimension. And with an ever more frequent reliance on light, intangible. In photos: top, Bertozzi & Casoni, 'Riflessioni al bar'; bottom, Diamante Faraldo, 'A nord del futuro'. www.fondazionearnaldopomodoro.it
MAGAZINE ECO-ARCH
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England can now boast its first certified Passive House. Partially underground, built on the ruins of a 300-year-old barn, Underhill House was designed to minimise visual
impact on the surrounding hillside area of outstanding natural beauty, as shown by the pictures taken by Samuel Ashfield (courtesy of Dow Building Solutions). Architect Helen Seymour Smith insulated the underground part of the environmentally friendly house with FLOORMATE ™ and PERIMATE ™ DI-A, chosen, for example, for the vertical grooves designed to drain off water. Waterproofing and insulation are the result of resistance to moisture and the absence of capillarity as shared by the Dow Building Solutions products, which helped pass the tests to achieve certified Passivhaus status as well as air tightness tests. However, the building has been so designed as to exploit solar energy to the utmost, and a large window facing south helps accumulate heat. Internally, the concrete structure could be left exposed; in addition, the blue Dow sheets maintain the thermal mass properties throughout the lifetime of the building. Underhill House is a model of functional, aesthetically attractive family house which perfectly harmonizes with the surrounding landscape, with – most importantly – contemporary solutions resulting in matchless environmaintal sustainability. www.building.dow.com
interpretations of economic, social and environmental development. The building, which was developed by the Pirelli Re- Industrial Space Fund, is A+ class certified, in line with Casa Clima standards. It uses renewable energy sources; indeed the building is south facing, and has roof shading and photovoltaic panels and ventilated facades that are suitably protected from the elements thereby helping to mitigate the sometimes harsh weather conditions. Outside, the 800 square metres have been covered with attractive plywood pine arches that create a sensation of lightness and large, bright spaces. Inside, elegance and an essential
style are the order of the day: the entrance is sophisticated and welcoming thanks to the furnishings by Marco Acerbis, with offices that are set out in a linear layout to simplify the way the building is used. The conference room plays an emblematic role: it has a capacity of 150 people and has been analysed down to the finest detail to maximise sound absorption. Polins aspires to become the ideal place for analysing new business models, a privileged place in which business, creativity and research all come together under the banner of environmentally compatible evolution. www.marcoacerbis.com
Dow Building Solutions
ISOLATA E INVISIBILE L’Inghilterra ha la sua prima Casa Passiva certificata. Parzialmente interrata, costruita sulle rovine di un fienile di 300 anni fa, Underhill House è stata progettata per essere pressoché invisibile nello splendido paesaggio collinare in cui è immersa, come testimoniano le immagini di Samuel Ashfield (courtesy Dow Building Solutions). L’architetto Helen Seymour Smith ha isolato la parte sotto terra della eco casa con FLOORMATE™ e PERIMATE ™ DI-A, scelto anche per le scanalature verticali atte a far defluire l’acqua. Impermeabilizzazione e isolamento dei locali, sono assicurati dalle caratteristiche di resistenza all’umidità e assenza di capillarità dei prodotti Dow Boulding Solutions, che hanno contribuito a superare i test per la certificazione di Casa Passiva e le prove di tenuta d’aria. D’altra parte il design della costruzione sfrutta al mas-
simo l’energia solare e un’ampia vetrata rivolta a sud contribuisce all’accumulo di calore. Internamente il calcestruzzo è stato lasciato esposto e le lastre azzurre Dow mantengono le prestazioni termiche per tutta la vita dell’edificio. Underhill House è un esempio di casa familiare funzionale, dal design esteticamente molto piacevole, perfettamente inserita nell’ambiente circostante e, cosa assolutamente da non sottovalutare, con soluzioni contemporanee che garantiscono un impatto ambientale decisamente nullo. www.building.dow.com Giulia Bruno
INSULATED AND INVISIBLE
PO.LIN.S, CLASS A+ Polo dell’innovazione strategica, ha partecipato con una installazione alla mostra Culture_Nature presso lo spazio Tethis. Il nuovissimo edificio polifunzionale, progettato da Marco Acerbis, è nato dalla collaborazione di Comune di Portogruaro (Venezia) ed Ente Universitario Portogruaro Campus (Università Ca’ Foscari, Venezia). Realizzato da ZH General Construction Company all’interno dell’Eastgate Park, il più grande parco logistico industriale ed artigianale del nord-est italiano, dà risalto all’importanza della cooperazione tra i mondi d’industria e cultura per declinare al futuro sviluppo economico, sociale ed ambientale. L’edificio, sviluppato da Pirelli Re-Fondo Spazio Industriale, certificato di classe A+ secondo gli standard di Casa Clima, utilizza energie rinnovabili; esposizione a sud, frangisole e pannelli fotovoltaici, facciate ventilate opportunamente protette dalle intemperie, mitigano le non facili condizioni climatiche. All’esterno, gli 800 mq sono coperti da scenografiche arcate in abete lamellare che conferiscono grande leggerezza e ampi spazi luminosi. All’interno, eleganza ed essenzialità: ingresso raffinato ed accogliente grazie agli arredi di Marco Acerbis, uffici articolati in
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modo lineare per semplificare l’utilizzo dell’edificio. Riveste carattere emblematico la sala conferenze: adatta a 150 persone, è stata studiata nei minimi dettagli per massimizzare l’assorbimento acustico. Polins aspira a diventare sede ideale per lo studio di nuovi modelli di business, luogo privilegiato d’incontro fra imprenditoria, creatività, ricerca, nell’ottica dell’evoluzione ecocompatibile. www.marcoacerbis.com G.B. This centre for strategic innovation participated in the Culture_Nature exhibition at the Spazio Tethis premises with an installation. The brand-new multi-purpose building designed by Marco Acerbis is the result of the partnership between the Municipality of Portogruaro (Venice) and the Portogruaro Campus University Entity (of the Ca’ Foscari University of Venice). Built by the ZH General Construction Company on the Eastgate Park, the largest industrial and artisan logistical park in north-eastern Italy, it showcases the importance of cooperation between industry and culture to create future
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MAGAZINE FAIRS
ddn Hotel and Spa Design
LO SPAZIO DEL BENESSERE
La 45a edizione di Exposudhotel (Napoli, 14-18 novembre 2010) ha avuto come protagonista una mostra, Hotel and Spa Design, ideata da Carlo Matthey, titolare di My Exhibition. Tema: una esclusiva interpretazione del design e dei materiali del benessere, attraverso le nuove tecnologie e gli arredi per lo spazio wellness e l’ambiente bagno di hotel e spa. Innovazione nell’ospitalità e nel benessere, quindi, attraverso un’evoluzione del business, implementando potenzialità e valore imprenditoriale, oltre che culturale. All’interno dell’evento, cinque installazioni (per un totale di 600 metri quadrati), realizzate con la collaborazione di architetti e aziende italiane, hanno ricreato gli ambienti di un hotel, due spa, due camere e una lounge, con un unico l’obiettivo: anticipare i trend e stimolare la riflessione e la ricerca su nuove soluzioni progettuali per un reale benessere del corpo e della mente. Tra i nomi coinvolti, Alberto Apostoli, Maurizio Favetta, Marco Vismara e Andrea Viganò, Diego Granese, Davide D’Agostino, autori degli spazi funzionali. A fare da cornice al tutto, un fitto calendario di conferenze, convegni, workshop e approfondimenti. www.spa-design.it Giovanna Davos
Macef
TRA MEMORIA E FUTURO Novantesima edizione per Macef, a rappresentare quasi cinquant’anni di storia industriale italiana. Tutto simboleggiato da un marchio e una speciale identità visiva (a cura di studio Fragile), che intende parlare al pubblico attraverso la voce e l’immagine delle aziende protagoniste. Questa la prima novità dell’appuntamento di primavera, 27-30 gennaio 2011. La seconda saranno due mostre: Storie del quotidiano, dedicata alla produzione dei casalinghi, e Valori plastici, omaggio alla plastica, materiale nato dentro Macef e, poi, diffuso nelle case. Ci sarà anche la premiazione delle aziende ‘storiche’ e il ritorno di marchi prestigiosi come Sia, Richard Ginori, Bialetti, Messulam, Lenox. Grande attenzione puntata sui due Buyers’ Club, i luoghi di approdo e di ritrovo (e anche di business) dei circa duemila buyer internazionali. Tra le conferme, Macef Design Award, riservato ai progettisti sotto i 35 anni e il progetto ‘Creazioni – Artigianato di ricerca’, che dà spazio a pezzi unici o piccole serie. Tipologia di prodotti ripresa anche in ‘Fatto ad arte’, l’area espositiva dedicata alle imprese e ai territori dell’artigianato artistico e tradizionale italiano. Infine, l’apertura sulla città con La Rinascente
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e le vetrine dedicate. In questo contesto, verrà lanciato AbitaMi (che si terrà dall’8 all’11 settembre 2011), salone, laboratorio, motore d’innovazione e promozione, organizzato da Fiera Milano Rassegne, ideato e diretto da Carlo Amadori. Grazie ad AbitaMi, Macef potrà così concorrere a disegnare nuove e più concrete proposte di lifestyle. www.macef.it G.D.
HOVERING BETWEEN THE PAST AND THE FUTURE The International Home Show, Macef, which is being held for the 90th time, represents almost fifty years’ Italian industrial history, as symbolized by a brand and a special visual identity (developed by the Fragile studio), which are meant to interact with the visitors through the voices and images of the exhibiting companies. In addition, the spring
FOCUS ON WELLNESS The 45th edition of Exposudhotel (Naples, November 14-18, 2010) featured the Hotel and Spa Design exhibition, devised by Carlo Matthey, owner of My Exhibition. Theme: a unique interpretation of wellness design and materials through new technologies and furniture for the wellness areas and bathrooms of hotels and spas. Innovation in hospitality and wellness, through an upgrade of the business, implementing potentialities as well as entrepreneurial and cultural value. In the event, five installations (covering an overall area of 600 square metres), designed in
event (January 27-30, 2011) includes two new exhibitions: ‘Everyday Stories’, focused on houseware production; and ‘Plastic Values’, a tribute to plastic, a material which originated at Macef and then spread to homes. In addition, an awards ceremony is being held in recognition of Macef’s ‘historic’ companies, and such prestigious brands as Sia, Richard Ginori, Bialetti, Messulam and Lenox will be back. The emphasis will also be on the two Buyers’ Clubs, namely the arrival/meeting (and business) places for approximately two thousand international buyers. The event will be hosting, again, the Macef Design Award, for designers under 35 years of age, as well as the project ‘Creazioni – Artigianato di ricerca’ (Creations – Reserchoriented craftsmanship), focused on single pieces or small ranges. Such products also stand out in the exhibiting area for businesses and territories related to Italian artistic and traditional crafts, ‘Fatto ad arte’. Finally, the event will be opening onto the city, with La Rinascente and the windows specially fitted out for it. In this context, they are launching AbitaMi (scheduled for September 811, 2011), an exhibition, workshop,
collaboration with architects and Italian-based companies, involved recreating a hotel, two spas, two bedrooms and a lounge, pursuing one goal: anticipating trends and encouraging reflection and research on new design solutions, with a view to achieving real wellness for the body and mind. The people who worked on the project included Alberto Apostoli, Maurizio Favetta, Marco Vismara and Andrea Viganò, Diego Granese, and Davide D’Agostino, as designers of the functional spaces. The event was accompanied by a busy schedule of lectures, conferences, workshops and in-depth analyses. www.spa-design.it
innovation and promotion motor, organized by Fiera Milano Rassegne, designed and managed by Carlo Amadori. Hence AbitaMi will allow Macef to help draw up new, more real lifestyle projects. www.macef.it I-Deco Istanbul
CAMBIO DATE Per motivi organizzativi, la fiera I-Deco Istanbul, il più importante appuntamento fieristico in Turchia dedicato a design e decorazione, si terrà dal 3 al 6 marzo 2011 (non più in ottobre 2011), sempre presso il Cnr Expo di Istanbul. Piattaforma ideale per seguire le ultime tendenze del mercato, sono attesi circa 20.000 visitatori e 600 espositori da tutto il mondo. www.idecoist.com
CHANGE OF DATES For organizational reasons, I-Deco Istanbul, the number one design and decoration exhibition in Turkey, is being held at the CNR Expo centre, Istanbul, from March 3 to March 6, 2011 (no longer in October 2011). An ideal platform to follow the latest market trends, the event is expected to draw approximately 20,000 visitors and 600 exhibitors from all over the world. www.idecoist.com
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ddn Stockholm Furniture Fair/Northern Light Fair
GLI ONORI DI CASA
L’ospite d’onore della prossima edizione di Stockholm Furniture Fair/Northern Light Fair è Arik Levy. Designer, tecnico, fotografo, produttore cinematografico, conosciuto a livello mondiale per i suoi progetti di arredamento e luce, a Stoccolma è invitato a studiare l’interazione tra design e arte, continuando ciò che è stato iniziato l’anno scorso con Paul Smith. Come dichiara Cecilia Nyberg, responsabile eventi della fiera, “Arik
Levy è il designer più promettente e innovativo del nostro tempo e siamo attratti dal suo modo di passare facilmente da una disciplina all’altra, dalla produzione di massa a oggetti unici, con semplicità ed esperimento”. Nello specifico, il designer parigino si occuperà di allestire l’area lounge della hall. In scena dall’8 al 12 febbraio 2011. www.stockholmfurniturefair.com www.northernlightfair.com Giovanna Davos
WELCOMING GUESTS Arik Levy will be special guest at the next edition of the Stockholm Furniture Fair/Northern Light Fair. A designer, technician, photographer and filmmaker who is internationally renowned for his
furniture and lighting designs, in Stockholm he has been asked to investigate the interaction between design and art, thereby carrying on what was started with Paul Smith last year. “Arik Levy is one of the most exciting and innovative designers of our time and we are attracted by his way of moving freely between various disciplines, between mass production and unique objects, simplicity and experiment”, says Cecilia Nyberg, Event Manager, Stockholm Furniture Fair and Northern Light Fair. Specifically, the Paris-born designer will set up the lounge area of the hall.On stage from February 8 to February 12, 2011. www.stockholmfurniturefair.com www.northernlightfair.com
Seatec
IN MARE E SULLA BARCA Con un’area espositiva di 32.000 mq e una previsione di partecipazione, per la prossima edizione, di circa 800 espositori e 10.000 visitatori professionali, Seatec si conferma la più importante manifestazione del settore in Europa. Ricco di eventi anche il nono appuntamento della Rassegna Internazionale di Tecnologie, Subfornitura e Design per Imbarcazioni Yacht e Navi, promossa da CarraraFiere. Tra gli altri, Abitare il Mare, la premiazione del concorso internazionale Myda (Millennium Yacht Design Award), dedicato a designer professionisti ed esordienti. Due i temi: Nuovi Progetti, design come contributo sostanziale allo sviluppo e all’innovazione della concezione di un’imbarcazione da diporto, e Dream Boat, progetto di un one-off in piena libertà espressiva. In programma, anche il concorso Abitare la barca e l’assegnazione della Targa Bonetto, entrambi riservati a studenti di varie facoltà. E il Qualitec Award, aperto alle aziende espositrici di componentistica e arredi, che presentano oggetti di qualità, in termini di contenuti innovativi e tecnologici. Novità assoluta la concomitanza di un altro salone di Carrara-
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Fiere, il Compotec, rassegna internazionale di compositi e tecnologie correlate. Nell’immagine, Seart, installazione di Massimo Marzorati con Grandi Architetture & Partner. Padiglione D. A Marina di Carrara, dal 16 al 18 febbraio 2011. www.sea-tec.it G.D.
AT SEA AND ON THE BOAT Seatec, which relies on an exhibiting area of 32,000 square metres and is expected to draw approximately 800 exhibitors and 10,000 trade visitors, further proves to be the leading exhibition in the boat industry in Europe. The 9th edition of the International Exhibition of Technology, Subcontracting and Design for Boats, Megayachts and Ships, promoted by CarraraFiere, has a busy schedule of events, including Abitare il Mare, the awards ceremony of the international competition, Myda (Millennium Yacht Design Award), for both professionals and beginners. The focus is on two main themes: ‘New Projects’, design as a
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12-15 gennaio 2011
Heimtextil
18-23 gennaio 2011
IMM Cologne
21-25 gennaio 2011
Maison&Objet
27-30 gennaio 2011
Macef
8-12 febbraio 2011
Stockholm Furniture Fair
11-15 febbraio 2011
Ambiente
16-18 febbraio 2011
Seatec
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substantial contribution to the development and innovation of the conception of a yacht, and ‘Dream Boat’, the project for a one-off, in the name of full freedom of expression. The schedule includes the competition ‘Abitare la barca’ and the awarding of the Targa Bonetto, both for students from several different faculties. Stress should also be laid on the Qualitec Award, open to component part and furniture exhibitors displaying first-rate objects, in terms of innovative and technological contents. For the first
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O Francoforte Colonia Parigi Milano Stoccolma Francoforte Carrara
time, the exhibition is held in conjunction with another fair organized by CarraraFiere, namely the International Exhibition of Composites and Related Technologies, Compotec. Photo, Seart, installation by Massimo Marzorati with Grandi Architetture & Partner. Hall D. Marina di Carrara, February 16-18, 2011. www.sea-tec.it ERRATA CORRIGE Si precisa che gli autori del progetto ‘Le corti sostenibili’ nel Comune di Maiolati Spontini (Ancona) sono Battistelli-Roccheggiani Architetti Associati di Ancona e Aplusstudio urbaniastica architettura di Maiolati S. (AN). Let us point out that the project ‘Le corti sostenibili’ in the Municipality of Maiolati Spontini (Ancona) was carried out by Ancona-based Battistelli-Roccheggiani Architetti Associati and Aplusstudio urbanistica architettura di Maiolati S. (Ancona).
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REPORT
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REALTÀ IN EVOLUZIONE
di Monica Pietrasanta
“Rivoluzione nella continuità”. È questo il motto di Stefano Salice, nuovo titolare di Former, impegnato nella ristrutturazione e modernizzazione dell'azienda sia sotto il profilo tecnologico che dell'IT e nel lancio di nuove collezioni d'arredo.
“Revolutionizing in Continuity”: this is the motto of the new owner of Former, Stefano Salice, who is involved in reorganizing and modernizing the company’s manufacturing and information technologies, and launching new furniture collections.
FORMER
Nata nel 1967 a Cantù, Former è oggi un rinomato marchio del settore arredamento, specializzato nella realizzazione di programmi modulari ad elevata componibilità - per la zona giorno e la zona notte - connotati dal sapiente utilizzo del legno, da standard qualitativi elevati e da un design all’avanguardia che ne hanno decretato il successo a livello internazionale. Da circa un anno, ai vertici di Former c'è il nuovo titolare Stefano Salice che, impegnato in un importante lavoro di ristrutturazione aziendale, spiega in questa intervista i nuovi obiettivi del marchio. Quando e perché ha deciso di investire in Former? Mi è stato proposto di entrare a fare parte della compagine societaria nei primi mesi del 2009. Former rappresenta senza dubbio una realtà che ha segnato la storia del design italiano. La tentazione è stata subito forte, dal momento che la mia precedente esperienza lavorativa mi portava ad avere contatti frequenti con fabbricanti di mobili e di cucine in qualità di fornitore di queste realtà. Oggi, da titolare, posso inoltre contare sul confronto quotidiano con i miei soci, che rappresentano la precedente proprietà, e con tutti i collaboratori dell’azienda, interni ed esterni. Il cambio di proprietà ha portato con sé un'evoluzione della filosofia aziendale? Assolutamente si, ma con un occhio ben vigile alle tradizioni di questa azienda. “Rivoluzione nella
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continuità” è stato il motto con cui mi sono presentato ai miei collaboratori. Questo significa mantenere l’identità di questa storica realtà aziendale, le sue competenze distintive, ma anche infondere una decisa spinta verso l’innovazione dei materiali e dei prodotti che offriremo in futuro. Stiamo cercando, inoltre, di introdurre in azienda, guidata fino ad oggi dalla fantasia creativa tipica di questo settore, anche un po’ di quel rigore che contraddistingue l’ambito metalmeccanico da cui provengo. Riteniamo che un sapiente mix di queste due componenti dia origine ad una formula vincente nell’attuale mercato. A quali cambiamenti andranno incontro l’azienda e le collezioni d’arredo nel prossimo futuro? In azienda è in corso una profonda ristrutturazione che parte dalla modernizzazione delle tecnologie, sia produttive che di IT. Un nuovo software gestionale ha il compito di migliorare l’organizzazione e la circolazione delle informazioni, nonché il controllo di gestione fino ad arrivare ad una radicale revisione delle procedure operative aziendali. Sarà inoltre la base per l’integrazione totale tra la parte gestionale, il CAD per il disegno degli ordini e il CAM per il trasferimento delle informazioni tecniche contenute negli ordini direttamente alle macchine a controllo numerico di cui ci stiamo dotando. L’obiettivo finale è quello di rendere Former più ‘industria’ sia nei meccani-
smi che nelle procedure. Per quanto riguarda le collezioni, in accordo con il nostro designer storico, Pinuccio Borgonovo, abbiamo contattato anche nuove ‘matite’. Il primo risultato tangibile è stato il tavolo disegnato dallo studio svedese Claesson, Koivisto e Rune nel 2010. Altri prodotti concepiti da nuovi designer saranno presentati al prossimo appuntamento con il Salone del Mobile 2011. Quanta parte ha la ricerca del design sulle nuove collezioni? La ricerca del design rimane una componente fondamentale dei nuovi prodotti che stiamo progettando. Essi devono sapere creare un’emozione forte, devono stupire il consumatore. Non abbandoneremo mai il segno distintivo di Former, ovvero la lavorazione del legno con una qualità molto alta, ma allo stesso tempo stiamo portando avanti ricerche su nuovi materiali e rivoluzionari sistemi per migliorare la funzionalità dei nostri prodotti. Tavolo Keel, design di Claesson Koivisto Rune. In rovere naturale o tabacco, con gambe arrotondate e rastremate.
Keel table, designed by Claesson Koivisto Rune. Made of natural or tobacco-coloured oak, with rounded, tapered legs.
Obiettivo prioritario dell’azienda è sempre la produzione di programmi ad elevata componibilità per la zona giorno e la zona notte di gusto contemporaneo? Former è un’azienda di sistemi. È nel suo DNA. Lo dimostra il nuovo sistema per la zona giorno Set System, un progetto assolutamente innovativo in quanto privo di limiti dimensionali e di progettazione e che, utilizzando componenti standard, riesce a risolvere problematiche irrisolvibili per i sistemi a spalla tradizionale. Stiamo rivedendo anche lo storico sistema giorno Plinto, per renderlo più attuale e riuscire, attraverso nuove tecnologie, ad allargare la base di clientela che può rivolgersi a tale prodotto. Per la zona notte, sarà presentato in occasione del Salone del Mobile un nuovo sistema di armadi basato ancora una volta sulla ricerca della modularità e della componibilità. Former completerà a breve il nuovo showroom aziendale, realizzato seguendo l’impostazione del nuovo catalogo, in cui è stata completamente cambiata la filosofia di presentazione dei prodotti, basata sulla proposta di tre stili, tre aree di gusto in cui il pubblico potrà riconoscersi. Sul fronte estero l'azienda punta invece su una nuova filiale negli USA, che consentirà di servire meglio questo importantissimo mercato.
AN EVOLVING COMPANY Set up in Cantù in 1967, Former has grown into a well-known furniture brand specializing in modular, sectional systems for the living and sleeping areas, as based on a clever use of wood, high quality standards and state-of-the-art design, which have made it into an internationally successful company. For about a year, Former has been run by the new owner, Stefano Salice, who is involved in reorganizing it. In this interview he explained the new objectives pursued by the brand. When and why did you decide to invest in Former? I was asked to become part of the company in early 2009. No doubt Former is among the companies that have made the history of Italian design. I was immediately tempted by the proposal, since in my previous job I used to be in contact with manufacturers of furniture and kitchens as a supplier. Now, as owner, I can also count on daily exchanges of views with my
partners, namely the previous owners, as well as with all of the company’s employees and consultants. Has changing the owner meant allowing the company philosophy to evolve? Yes, for sure, though with a watchful eye on the company’s traditions. ‘Revolutionizing in continuity’ was the motto I relied on to introduce myself to my staff. This means maintaining the identity of this established company and its distinguishing skills, while boosting innovation in both the materials and the products we are going to make available in the future. In addition, we are committed to introducing some of the rigour that is proper to the engineering industry, which is where I come from, into Former, which has been driven by creative imagination as typical of this sector so far. We believe that a clever blend of these two components results in a key ingredient for success in the current market. What changes are the company and the furniture collections going to be subjected to in the near future? The company is being substantially reorganized; in particular manufacturing and information technologies are being modernized. New management software is expected to improve organization and circulation of information as well as management control, significantly revising the company’s operating procedures. In addition, it will be the foundation for total integration between management, CAD (for designing orders) and CAM (for transferring the technical information contained in the orders directly into the numerically controlled machines we are purchasing). Our ultimate goal is to make Former into a more ‘industrial’ enterprise, in both mechanisms and procedures. As far as the collections are concerned, we agreed with our historic designer, Pinuccio Borgonovo, that we should contact some new designers as well. The first tangible result was the table designed by Swedish-based Claesson Koivisto Rune in 2010. Some more products developed by new designers will be introduced at the 2011 International Furniture Show in Milan. What is the impact of design research on the new collections? Design research is a major ingredient of the new
products we are developing. They should be able to arouse strong emotions; they should surprise consumers. We are not going to give up Former’s hallmark – that is, working wood with a quality standard –. Yet we are carrying out research on new materials and revolutionary systems with a view to improving functionality in our products. What about the company’s top priority? Is it still to manufacture sectional systems for living and sleeping areas in contemporary taste? Former is a manufacturer of systems. This is in its DNA, as testified to by the new system for the living area, Set System, an absolutely innovative project, since it is free from dimensional and design limits; it relies on standard component parts to deal with problems which could not be solved with traditional systems. What is more, we are revising the time-honoured living system, Plinto, to update it and be able, through new technologies, to expand the customer base who may be interested in such product. As for the sleeping area, a new wardrobe system, based, again, on modularity, is being introduced in conjunction with the Salone del Mobile. Former will soon complete the new company showroom, which shares the same layout as the new catalogue, where the products are presented according to a new philosophy, based on three styles, three types of taste, with which the general public can identify. Abroad, the company is concentrating on a new branch in the US, which will allow this crucial market to be better served.
Composizione Set System bifacciale con struttura e schienali laccati opachi color canapa. Letto e comodino Lever, armadio Dossier con ante a battente, laccate opache color grigio. Composizione Set System bifacciale per la zona giorno, realizzata con struttura e schienali laccati opachi color canapa e cristallo laccato, sempre color canapa.
Double-faced Set System with matt hemp lacquered frame and side panels. Lever bed and nightstand, Dossier wardrobe with leafed doors, matt grey lacquered. Double-faced Set System for the living area, with matt hemp lacquered and hemp lacquered glass frame and side panels.
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REPORT
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FIMA Carlo Frattini
DARE FORMA ALL’ACQUA di Giovanna Davos
FIMA Carlo Frattini presenta le divisioni FIMA Aqua Code e FIMA Kitchen. Qualità, innovazione, stile e design Made in Italy per contribuire a migliorare l’offerta e anticipare le tendenze del futuro.
FIMA Carlo Frattini presents the FIMA Aqua Code and FIMA Kitchen divisions. Quality, innovation, style and Italian design, with a view to helping enhance the collection and anticipate future trends.
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Ricerca e capacità di innovazione. Alta qualità progettuale e qualitativa. Produzione interamente italiana. Efficienza, competenza e puntualità. Sono i punti di forza di FIMA Carlo Frattini (Fabbrica Italiana Miscelatori Accessori), storica azienda di rubinetti per l’ambiente bagno, la doccia e la cucina. Collezioni complete, razionali e di design, recentemente ampliate con i programmi di FIMA Aqua Code e FIMA Kitchen. Due nuove divisioni, sviluppate insieme allo Studio Castiglia Associati che segue la direzione artistica del marchio dal 2009, che rappresentano le aree di progetto più dinamiche della casa madre e nascono dalla volontà di introdurre, nel settore, prodotti innovativi per estetica e performance tecnologiche, con particolare attenzione ai temi dell’ecosostenibilità. In seguito all’analisi dei propri ambiti di riferimento in Italia e all’estero, l’azienda ha, infatti, intuito la necessità di proporre una gamma di prodotto che sappia andare oltre il mero requisito funzionale. Quindi proposte all’avanguardia innovative per quanto concerne lo sviluppo creativo e produttivo, capaci di anticipare le esigenze future dei consumatori. Tra gli altri, Nomos di FIMA Aqua Code (design Castiglia Associati) è un miscelatore elettronico di ultima generazione, provvisto di schermo touch screen e disponibile anche nelle versioni cucina. Rientra in questo generale processo di trasformazione, un altro obiettivo, che prevede l’apertura del marchio al comparto dell’arredo bagno e, più in generale, dell’arredo, per affiancare la distribuzione tradizionale del canale idrotermosanitario. www.fimacf.com
SHAPING WATER Research and innovation; fine design and quality; 100% made in Italy; efficiency, expertise and accuracy: these are the main strengths of FIMA Carlo Frattini (Fabbrica Italiana Miscelatori Accessori), a time-honoured manufacturer of bathroom, shower and kitchen taps. Comprehensive, rational and designer collections, recently expanded through the new divisions, FIMA Aqua Code and FIMA Kitchen, developed with Studio Castiglia Associati, which has been involved with the art direction of the brand since 2009. They mean the parent company’s most dynamic design areas and are the result of the desire to introduce products synonymous with innovative aesthetic and state-of-the-art performance, the emphasis being on environmental sustainability issues. Following the analysis of its reference sectors in Italy as abroad, the company became aware of the need to offer a product range which could go beyond mere functionality. Stress is laid on innovative solutions as related to creative and manufacturing development, capable of anticipating consumers’ future requirements. For example, Nomos by FIMA Aqua Code (designed by Castiglia Associati) is a new-generation electronic mixer fitted with a touch screen and also available in kitchen versions. Such general transformation process includes one more objective – that is, opening the brand to bathroom furniture and, more generally speaking, to interior design, to support traditional distribution in the sanitary ware channel. www.fimacf.com
Pagina accanto, collezione FIMA Aquacode. In alto e in basso a sinistra: Eclipse, linea completa di miscelatori monocomando per il bagno, design Giuseppe Bavuso. In basso a destra, Nomos, design Castiglia Associati, miscelatore elettronico, unico sul mercato, di nuova generazione. In questa pagina, divisione FIMA Kitchen: sopra, è dotato di bocca attrezzata con doccetta, Fluid, design Meneghello Paolelli Associati; a sinistra, Nomos, manuale o con display tecnologicamente avanzato che permette di regolare con precisione le varie funzioni, dall’erogazione alla temperatura, design Castiglia Associati.
Opposite, FIMA Aquacode collection. Top and bottom, left: Eclipse, a comprehensive range of single-control bathroom mixers, designed by Giuseppe Bavuso. Bottom right, Nomos, designed by Castiglia Associati, new generation electronic mixer, which has no equal in the market. This page, FIMA Kitchen division: above, Fluid, designed by Meneghello Paolelli Associati, is fitted with a mouth complete with shower head; left, Nomos, manual or with state-of-the-art display, which makes it possible to accurately adjust the various features, from water supply to temperature, designed by Castiglia Associati.
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MAGAZINE BOOKS
ddn appunto il corpo centrale del libro. 29 sono i progetti presi in considerazione e realizzati nei primi nove anni del secolo corrente, dalla Spagna all’Australia, passando per il continente asiatico e americano. Tutti ispirati più o meno a reminiscenze storiche e inevitabilmente trasformati via via, fino al risultato finale, in oggetti contemporanei, pur conservando l’idea originaria. Ogni progetto è illustrato con immagini di esterni e interni nonché dell’arredamento, senza dimenticare le piante, sempre utili se non proprio necessarie per una migliore comprensione. Tra tutti gli studi selezionati e rappresentati nel volume, almeno cinque hanno partecipato con una propria testimonianza: Ricardo Bofill, Oscar Tusquet, Jean Nouvel, César Pelli e Juan Navarro Baldeweg. ‘Seating Together’, di Juli Capella, edizione bilingue in castigliano e inglese. Edito da Figueras International Seating, azienda leader nel settore della produzione di sedute per la collettività. Paolo Rinaldi
SEATING TOGETHER
SEATING TOGETHER Dai primordi dell’umanità, sedersi insieme, l’uno accanto all’altro, per riscaldarsi intorno a un fuoco e più tardi per parlare e poi raccontarsi storie e assistere a spettacoli è stato una costante del comportamento umano. ‘Seating together’, letteralmente sedersi insieme, è un volume che indaga gli spazi architettonici dove condividiamo, insieme e seduti, appunto, diverse esperienze. Il volume si apre con un excursus storico, una specie di ripasso della nostra storia da seduti insieme: nei boschi su tronchi provvisori, negli anfiteatri greci e romani, chiese e cattedrali, teatri, cinema… fino ai più moderni auditorium, che rappresentano
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Since the dawn of mankind, seating together, next to each other, to warm oneself by the fire, and, later to talk and tell each other stories and watch shows, has been part of human behaviour. ‘Seating together’ is a volume which investigates the architectural spaces where we share several experiences, while sitting together. The volume opens with a historical digression, something like a review of our history while sitting together: in the woods on temporary trunks, in Greek and Roman amphitheatres, churches and cathedrals, theatres, cinemas... as well as in state-of-the-art auditoriums, which mean the core of the book. The emphasis is on 29 projects, carried out in the first nine years of this century, from Spain to Australia, trough the Asian and American continents, all inspired by historical reminiscences, inevitably and gradually transformed into contemporary objects, while preserving the original ideas. All the projects are illustrated with pictures of exteriors and interiors as well as of furniture, and also come complete with plans, which are useful or even necessary for better understanding. At least five of the studies selected and represented in the volume brought evidence
through such big names as Ricardo Bofill, Oscar Tusquet, Jean Nouvel, César Pelli and Juan Navarro Baldeweg. Seating Together, by Juli Capella, bilingual edition (Castilian and English). Published by Figueras International Seating, a leading manufacturer of community seats.
DISORDINE ORGANIZZATO È così che Paolo Pejrone definisce il suo incredibile giardino di Revello, ai piedi del Monviso, nel cuore del basso Piemonte. In ‘Cronache da un giardino’ (ed. Mondadori Arte, collana Libri di VilleGiardini), l’architetto torinese, allievo di Russel Page e Roberto Burle Marx, racconta in prima persona, come in un diario, la storia della ‘terra del Bramafan’ che cura e coltiva con amore appassionato da una ventina d’anni. La tenuta di famiglia con casa, vigna, piccoli orti e minuscola stalla, abbandonata da tempo ai rovi e all’incuria, diventa, sotto l’attento, amorevole sguardo del Pejrone giardiniere, Eden privato, luogo di sperimentazione professionale, laboratorio di prove artistiche e soprattutto dimora di ‘piante felici’, forti e generose nelle loro fioriture. Si trasforma, negli anni, in “giardino accogliente, quartiere per un sempre maggior numero di piante, uccelli, rane, rospi, lucertole, ricci, lucciole, api, formiche, polli, cani e… persone”. Tra le pagine di questo ‘diario’ botanico, splendidamente illustrato da 130 fotografie di Dario Fusaro, Paolo Pejrone svela il segreto dell’eccezionale rifugio: la bellezza si basa sul poco e sul rispetto totale della natura, delle piante e della loro ‘dignità’. Il giardino, se protetto con sagge potature e letti di foglie secche, se non troppo ‘assillato’ da cure maniacali, se ricco di piante locali, lasciato il più possibile naturale e assolutamente non avvelenato da pesticidi chimici, si fa ‘arruffato’, meno logico ma robusto, sano, forte.
Diventa un “grande, popoloso condominio di selvatici e benvenuti abitatori”, in cui qualche cura quotidiana e l’equilibrio naturale (supportato da quello artificiale suggerito da scienza ed esperienza) ne fanno il regno del disordine organizzato. Dove “la vita fa parte di una cadenzata e armoniosa vicenda”. Giulia Bruno
ORGANIZED DISORDER This is how Paolo Pejrone defined his amazing garden in Revello, at the foot of Monte Viso, in the heart of lower Piedmont. In “Cronache da un giardino” (published by Mondadori Arte, series Libri di VilleGiardini), the Turin-born architect, a pupil of Russel Page and Roberto Burle Marx, tells – in the first person, like in a diary – the story of the ‘Bramafan’ land, which he has been looking after and cultivating with caring love for about twenty years. The family estate, with a house, a vineyard, small vegetable gardens and a tiny stable, long neglected and caught in the brambles, is turned – under the attentive, loving eyes of gardener Paolo Pejrone – into a private Eden, a place of professional experimentation, a workshop for art tests and, above all, a home for strong, copiously blooming “happy plants”. Over the years it grows into a “pleasant garden accommodating an increasingly large number of plants, birds, frogs, toads, lizards, hedgehogs, fireflies, bees, ants, chickens, dogs and... people”. In the pages of this botanical ‘diary’, beautifully illustrated with 130 pictures by Dario Fusaro, Paolo Pejrone reveals the secret of the outstanding shelter: beauty relies on the little and on total respect for nature, plants and their ‘dignity’. If the garden is protected by sensible pruning and beds of dry leaves, if it is not looked after manically, if it is rich with native plants, if it is left as natural as possible and is not poisoned by chemical pesticides, it gets “tangled”, less logical, though robust, healthy and strong. It becomes a “big building crowded with wild, welcome dwellers”, where some daily care and natural balance (supported by artificial balance as suggested by science and expertise) make it into the realm of organized disorder. Where “life is part of a measured, harmonious occurrence”.
IL DESIGN DELLA CERAMICA IN ITALIA Il periodo preso in considerazione va dal 1850 al 2000, da metà dell’Ottocento, quindi, fino a oggi, lungo un percorso di centocinquant’anni. Il volume ‘Il design della ceramica in Italia, 1850-2000’ si propone quindi di delinearne la storia: una storia molto complessa e articolata, che va dal dibattito sulle arti applicate e la prima industrializzazione alla nascita dei distretti produttivi, e dalla trasformazione industriale fino al panorama contemporaneo tra moda e ricerca. Sono interessanti i capitoli dedicati alla variegata realtà dei distretti produttivi italiani, documentata attraverso un'analisi della loro evoluzione: un’evoluzione partita da lavorazioni tradizionali approdata oggi alla modernità di significative trasformazioni tecniche e di mercato. Il volume, articolato in cinque ampi capitoli, dimostra come la ceramica, mediante le sue caratteristiche di lunga durata, di serialità formale e di profondo e persistente rapporto con la quotidianità, possa divenire uno dei riflessi delle mutazioni di significato del design contemporaneo. ‘Il design della ceramica in Italia’’, di Elena Dellapiana, Electa Libri, collana Design & grafica. Paolo Rinaldi
POTTERY DESIGN IN ITALY The period taken into consideration goes from 1850 to 2000, namely from the mid-19th century to today, thereby comprising one hundred and fifty years. Hence the volume Il design della ceramic in Italia, 1850-2000, deals with the history of pottery: an extremely complex and structured history which ranges from the debate on applied arts and early industrialization to the
development of manufacturing districts and from industrial transformation to the contemporary panorama, which hovers between fashion and research. Stress should be laid on the chapters about the varied situation of Italian manufacturing districts, as documented through an analysis of their evolution: traditional working techniques leading to the modernity of significant technical and market changes. The volume, made up of five extensive chapters, shows that based on durability, formal seriality and a deep, lasting relationship with everyday life, pottery can develop into a reflection of the changes of meaning in contemporary design. Il design della ceramica in Italia, by Elena Dellapiana, Electa Libri, series Design & grafica.
conclusione: più materiali quindi più creatività. Il volume raccoglie esempi di architetture di 5+1AA, Jean Nouvel, Christian Biecher, ECDM, Heatherwick studio, Jean Baptiste Pietri, LAN, Miralles Tagliabue, Renzo Piano e Rudy Ricciotti. Materia e Architettura, di Paul Ardenne, testi in italiano, inglese e francese. P.R.
extremely clear message: no exclusive selection of materials, giving up ostracism as related to materials in architecture. Let materials be, then: “Many contemporary architects are pleased to resume this injunction and whatever implies emancipation”. To sum up: more materials, and then more creativity. The volume contains examples of buildings by 5+1AA, Jean Nouvel, Christian Biecher, ECDM, Heatherwick studio, Jean Baptiste Pietri, LAN, Miralles Tagliabue, Renzo Piano and Rudy Ricciotti. Materia e Architettura, by Paul Ardenne, texts in Italian, English and French.
MATERIA E ARCHITETTURA Nel suo testo, che accompagna il volume Materia e Architettura, presentato da Miodino-Faram Group in occasione della Biennale di Architettura di Venezia, Paul Ardenne esamina il rapporto degli architetti con i materiali da costruzione e ne rileva subito una grande libertà d’uso e un buon accordo generale tra ingegneri, produttori e architetti stessi. In tema di materialità e segnaletica, rileva come il materiale da costruzione possa essere un vettore di spinta simbolica, non trascurabile, a volte decisivo. Il materiale è uno strumento tattico: “L’architettura-segnale, al cui servizio il materiale svolge un ruolo determinante (rivestimento in marmo delle facciate delle chiese italiane, mosaici persiani e così via) è così vecchia come l’architettura stessa”. Sostiene poi che “Essere coerente esteticamente come funzionalmente ormai è un obbligo morale, soprattutto per quanto si vedono ancora pietosamente, legittimamente criticabili, le costruzione low quality troppo spesso mal fatte, ereditate dal secondo periodo del dopoguerra”. È stata invece molto positiva la lezione del postmodernismo, che ha segnato la rinascita dei materiali di ogni genere, con un messaggio molto chiaro: nessuna selezione esclusiva dei materiali, finito l’ostracismo delle materie nell’architettura. Che la materia sia, quindi: “Molti architetti contemporanei riprendono volentieri al loro conto, senza contrizione, quest’ingiunzione e ciò che presuppone di emancipazione”. In
MATERIALS AND ARCHITECTURE In his text, which accompanies the volume Materia e Architettura, launched by Miodino-Faram Group in conjunction with the Venice Architecture Biennale, Paul Ardenne examines the relationship between architecture and building materials, immediately emphasizing remarkable freedom of use and general understanding between engineers, manufacturers and architects. As for materials and signs, he points out that building materials can give a significant, sometimes crucial symbolic boost. Materials mean tactical instruments: “Architecture as a signal, where materials play a key role serving it (marble coverings of the façades of Italian churches, Persian mosaics etc.), is as old as architecture itself”. According to him, “Being aesthetically and functionally consistent is a moral obligation, especially because low-quality buildings, often badly made and inherited from the years after the Second World War, are still pitifully and rightfully criticizable”. Whereas the lesson of post-modernism proved extremely positive, since it marked the revival of materials varying in type, with an
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ECONOMIA
Previsioni Csil
PROSPETTIVE MODESTE, RIPRESA DISOMOGENEA MODEST PERSPECTIVES, INCONSISTENT RECOVERY di Laura Galimberti
La ripresa economica mondiale continua a essere modesta, disomogenea, perché i paesi emergenti crescono molto più rapidamente di quelli sviluppati, ed esposta a notevoli rischi. Anche nel settore del mobile. Sono le parole di Massimo Florio, presidente del comitato scientifico Csil-Centre for Industrial Studies, che riassumono quanto emerso durante la conferenza di presentazione dei rapporti di previsione.
The economic recovery around the world continues to be modest and inconsistent, because emerging countries are growing much faster than developed countries, and is seriously at risk. This is also true for the furniture industry. These words of Massimo Florio, president of the scientific committee Csil-Centre for Industrial Studies, synthesize the data emerging from the conference for the presentation of the outlook reports.
Il consueto appuntamento di fine anno per la presentazione dei rapporti Csil (World Furniture Outlook 2011 e Rapporto di Previsione sul Settore del Mobile in Italia nel 2011) è sempre un’ottima occasione per fare il punto sulla situazione economica, in particolare nel settore arredamento e, per le imprese, un’opportunità per capire cosa aspettarsi dal mercato nel prossimo futuro. Certo è che dall’analisi dei mercati mondiali e italiano emerge chiaramente che i tempi di recupero sono molto lunghi. Ne sono un esempio esplicativo le crisi di Svezia e Finlandia degli anni ’90, che seppur considerati casi di successo, hanno impiegato più di 15 anni per recuperare i livelli pre-crisi nella vita reale, come l’occupazione. IL QUADRO MACROECONOMICO Lo scenario internazionale e italiano in questo rapporto ipotizza, innanzitutto, una crescita dell’economia mondiale a ritmi inferiori rispetto al 2010, che dopo uno slancio iniziale ha subito un rallentamento negli ultimi mesi. Gli effetti della crisi sulle economie avanzate persisteranno per alcuni anni, con conseguente ulteriore calo dell’occupazione. La crescita della domanda interna crescerà ancora, ma a un tasso quasi dimezzato. Il rafforzamento dell’euro sul dollaro continuerà nel 2011 ma, insieme all’elevato debito pubblico, contribuirà a rendere difficile l’uscita dalla crisi per l’Italia, che già nel 2010 registrava tassi di crescita inferiori alla media dell’area euro. Così come sul fronte della domanda estera, per la quale si prevede una decelerazione delle esportazioni italiane di merci. Il PIL, tuttavia, nel suo complesso, si sta espandendo, anche se in Italia, dopo la crescita dell’1,1% preventivata a chiusura del 2010, è previsto in aumento dello 0,8% nel 2011. IL MERCATO MONDIALE DEL MOBILE Per il commercio mondiale di mobili, che rappresenta l’1% del commercio mondiale di manufatti, dopo la forte contrazione del 2009 (calo del 20%)
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e la ripresa del 2010 (aumento circa 8/10%), è prevista una modesta crescita nel 2011, inferiore rispetto a quella dell’anno precedente. I principali paesi importatori di mobili sono Stati Uniti (principale motore della crescita della commercio mondiale fino al 2007, in ripresa nel 2010), Germania, Francia e Regno Unito. L’Italia, che era il primo paese esportatore di mobili nel mondo, è stata superata nel 2005 dalla Cina ed è seguita dalla Germania e dalla Polonia. La previsione dei consumi per aree geografiche nel 2011 stabilisce la crescita maggiore avverrà in Asia e Pacifico (+6%), con in testa Cina, India e Vietnam. Seguiti da Qatar, Arabia Saudita, Marocco e Kuwait, poi Russia e Turchia per l’area del Medio Oriente e Africa. Per il Sud America, interessante la crescita del Cile, seguito da Brasile, Argentina e Colombia.
PREVISIONI SETTORE DEL MOBILE IN ITALIA NEL 2011 Dopo un biennio di decisa contrazione nel settore dell’arredamento, con un picco negativo nel 2009 (produzione -15,7%, export -22,8%, import 17,1%, consumo interno -10,8%), la produzione di mobili nel 2010 registra una timida ripresa (+1,5% rispetto all’anno precedente, calcolata a prezzi costanti), incremento altamente insufficiente a ristabilire i livelli pre-crisi, che di questo passo potrebbero essere raggiunti non prima del 2020. Il consumo interno è cresciuto dell’1,4% a prezzi costanti, mentre l’export ha registrato un aumento del 3,7%. Il quadro del 2010 è completato da un incremento delle importazioni di +11,7% a prezzi costanti. Tuttavia, già nella seconda metà dell’an-
del Pacifico, 12 del Medio Oriente e dell’Africa, 3 del Nord America e 5 del Sud America. Il rapporto di previsione sul settore del mobile in Italia nel 2011 presenta i pre-consuntivi per il 2010 e le previsioni per il 2011-2012 per le variabili chiave del settore del mobile in Italia (produzione, consumo, commercio estero, prezzi, competitività e domanda estera) con focus sui modelli prevalenti di impresa del settore e un confronto con le aziende tedesche. Include, inoltre, un’analisi più dettagliata sulle previsioni per il 2011 relative ai comparti di mobili imbottiti, per la cucina, per la casa e per l’ufficio. www.worldfurnitureonline.com; www.csilmilano.com The traditional year-end appointment for the presentation of the Csil reports (World Furniture Outlook 2011 and the Report on the Outlook for the Italian Furniture Industry in 2011) has always been an excellent opportunity to review the economic situation, in particular in the furniture sector, and for businesses, an opportunity to understand what they can expect from the market in the near future. It is certain that the analysis of the international and Italian markets clearly indicate that recovery will take a long time. A case in point is the crisis in Sweden and Finland in the Nineties, which are now considered success stories though they took more than 15 years to reach pre-crisis levels in real life, for example in employment.
no appena passato la ripresa produttiva ha perso lo slancio rispetto all’inizio dell’anno e le previsioni per il 2011 risentono di questo rallentamento della ripresa. Il consumo è previsto solo in lieve crescita (+0,8% a prezzi costanti), grazie anche alle importazioni, stimate intorno all’8%. Il reddito disponibile delle famiglie, infatti, riprenderà a crescere, ma non significativamente anche a causa degli elevati livelli di disoccupazione. All’estero la domanda di mobili italiani si rafforzerà con una conseguente crescita dell’export del 3% in quantità, in seguito a un adeguamento dei prezzi per mantenere competitivi i prodotti nonostante l’euro forte. Tutto ciò comporterà un aumento della produzione dello 0,9%. In definitiva, il settore, in qualche modo, sta reggendo, ma sono ben lontani i livelli pre-crisi. IL CONFRONTO ITALIA-GERMANIA La reazione alla grave recessione che ha investito tutto il mondo è stata più forte in alcuni paesi piuttosto che in altri. In particolare, è emersa nel 2010 la vivace ripresa, trainata dalle esportazioni, che ha riguardato la Germania, a fronte della generale forte caduta di produzione industriale. Dal confronto con il nostro paese si evince che una strada possibile è quella del contenimento dei
costi complessivi e in particolare di quelli del lavoro, attuato appunto dalla Germania, che allo stesso tempo è riuscita ad aumentare la produttività e anche i salari. La reazione tedesca allo shock della crisi è stata quella di ristrutturare le aziende, incentivando soprattutto ricerca e sviluppo. Sono state penalizzate le grosse industrie, che stanno via via scomparendo, ma sono nate allo stesso tempo molte micro-imprese, più competitive e reattive. Si è quindi assistito ad una ‘italianizzazione di successo’, in quanto le piccole imprese, patrimonio storico italiano, possono essere la soluzione, ma è necessario investire su tecnologia, ricerca, sviluppo e, ovviamente, sul capitale umano. I RAPPORTI DI PREVISIONE I rapporti di previsione Csil sono uno strumento per la costruzione del budget e per le sue revisioni periodiche, nella definizione delle strategie aziendali, nel controllo della politica di prezzo, nel monitoraggio dell’andamento generale dei mercati e nelle decisioni relative alla scelta dei mercati esteri. Il rapporto World Furniture Outlook 2011 contiene dati analitici sull’industria del mobile e previsioni sulla crescita della domanda di mobili nel 2011 in 35 paesi europei, 15 paesi dell’Asia e
THE MACROECONOMIC PICTURE The international and Italian scenario in this report predict, first of all, that the growth of the world economy will be less sustained than in 2010, when after an initial rise, it slowed down in recent months. The effects of the crisis on the advanced economies will persist for several years, with a consequent drop in employment. The growth of demand in Italy will still increase, but at close to half the rate. The Euro will continue to be strong against the dollar in 2011, but this, along with the high public deficit, will continue to make it hard for Italy to emerge from the crisis, given that in 2010 its rate of growth was already below the average rate for the area of the Euro. The same is true for the demand from abroad, and it is predicted that Italian exports will slow. The GNP, as a whole, is expanding, even if in Italy, after the growth of 1.1%, as per forecasts, at the end of 2010, it will increase by 0.8% in 2011. THE GLOBAL FURNITURE MARKET For the global furniture trade, which represents 1% of the global trade in goods, the sharp drop in 2009 (a 20% fall) and the recovery in 2010 (an increase of approximately 8-10%), will be followed by modest growth in 2011, smaller than the previous year’s. The major furnitureimporting countries are the United States (the
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primary engine for the growth in world trade through 2007, and recovering in 2010), Germany, France and the United Kingdom. Italy, which was the leading exporter of furniture in the world, lost the lead to China in 2005, and is followed by Germany and Poland. The consumer buying outlook per geographical area in 2011 says that the greatest growth will take place in Asia and the Pacific (+6%), led by China, India and Vietnam. Followed by Qatar, Saudi Arabia, Morocco and Kuwait, then Russia and Turkey in the Middle East and Africa. In South America, Chile is growing at an interesting rate, followed by Brazil, Argentina and Colombia.
FORECAST FOR THE FURNITURE INDUSTRY IN ITALY IN 2011 After two years of sharp decrease in the furniture industry, with a negative peak in 2009 (production -15.7%, export – 22.8%, import -17.1%, consumer buying in Italy 10.8%), furniture production in 2010 is registering a slight recovery (+1.5% compared to the year before, calculated at constant prices), an increase that is largely insufficient to establish pre-crisis levels, which at this rate will not be recovered until 2020. Consumer buying in Italy has grown by 1.4% at constant prices, whereas exports have increased by 3.7%. The picture for the year 2010 is completed by a +11.7% rise in imports at constant prices. However, starting at the beginning of the second half of last year, the recovery in production lost the initial drive it manifested at the beginning of the year and the outlook for 2011 is affected by this slowdown in the recovery. Consumer buying is predicted to grow only slightly (+0.8% at constant prices), including imports, estimated at 8%. The income available to families will start to grow again, but not significantly because of the high unemployment rate. Abroad, the demand for Italian furniture will become stronger with a consequent 3% rise in exports, following an adjustment in prices to keep our products competitive despite the strength of the Euro. This will lead to a 0.9% increase in production. In conclusion, in some way the industry is holding up, but the pre-crisis levels are still far away.
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THE COMPARISON BETWEEN ITALY AND GERMANY The reaction to the serious recession around the world was stronger in some countries than in others. In particular, in 2010, Germany experienced a vigorous recovery, led by exports, in contrast to the general drop in industrial production. Looking at Italy, a possible direction could be that of containing overall costs and in particular labour costs: this is what Germany did, and it proved able to increase both productivity and salaries at the same time. The German reaction to the shock of the crisis was to restructure their companies, offering incentives for research and development. Large industry, which is progressively disappearing, was penalized, but on the other hand a large number of more competitive and reactive micro-companies was founded. What we saw was therefore a “successful italianization�, in that small businesses, which are a historic legacy in Italy, could be the solution, but it is important to invest in technology, research, development, and obviously on human capital.
THE OUTLOOK REPORTS The Csil outlook reports are a tool for planning budgets, periodically revising them to define company strategy, for verifying price policy, monitoring general market trends and making decisions involving the choice of foreign markets. The World Furniture Outlook 2011 contained analytical data on the furniture industry, and forecasts on the growth of furniture demand in 2011 for 35 European countries, 15 Asian and Pacific countries, 12 Middle-Eastern and African countries, 3 North American countries and 5 South American countries. The outlook report for the furniture industry in 2011 in Italy presents preliminary final figures for 2010 and the forecasts for 2011-2012 for the key variables in the Italian furniture industry (production, consumer buying, foreign trade, prices, competitivity, and foreign demand) with a focus on the prevailing business models in the field and a comparison with German companies. It also includes a more detailed analysis of the outlook for 2011 in the fields of upholstered furniture, the kitchen, home and office. http://www.worldfurnitureonline.com; www.csilmilano.com
FederlegnoArredo e Cosmit
GUARDARE AVANTI LOOKING FORWARD di Luciana Cuomo foto di Oskar Landi
Si tirano le somme per il 2010, si tracciano le linee per il 2011. La Federazione investe decisamente nella promozione del social housing, per l’abitare di qualità a costi contenuti, con progetti che aprono nuove aree di crescita per il settore, di business per le imprese, nell’ottica di un futuro più sostenibile. E il Cosmit festeggia i suoi primi 50 anni, con gli occhi rivolti ai prossimi 50.
Taking stock for the year 2010, sketching strategies for the year 2011. The Federation is definitely investing in the promotion of social housing, for quality living at affordable prices, with projects that are opening new areas of growth for the industry, of business for manufacturers, with a view towards a more sustainable future. And Cosmit is celebrating its first 50 years, looking forward to the next 50. Si tirano le somme di un anno come il 2010, che ha, se non altro, alcuni meriti. A farlo sono Rosario Messina e Carlo Guglielmi, i presidenti FLA e COSMIT, moderati - si fa per dire - da un troppo mite Dario De Vico, chiamato in occasione della tradizionale conferenza stampa di fine anno ad orchestrarne gli interventi relativi ai dati di un sistema, la cui filiera trascorre dal bosco al mobile, e anche oltre. I meriti del 2010 sono presto detti: inversione di segno nei fatturati che connotano produzione ed export, nel 2009 attestati su valori negativi a 2 cifre. Piccole crescite beninteso, +1,8 e +4,9%, che non ci fanno certo gridare al miracolo: andando avanti di questo passo - ma a un certo punto accelereremo! - solo nel 2020 potremmo tornare ai famosi e ormai mitici livelli precrisi del 2007, anno a partire dal quale il presidente Messina è solito fare iniziare quella che, ostinatamente e realisticamente, continua a chiamare “terza guerra mondiale”. Una guerra che ha lasciato morti e feriti sul campo, ma non poi tanto quanto ci si sarebbe potuto aspettare, grazie al senso di tenacia e responsabilità che ha connotato le piccole medie imprese del sistema legno arredo. Le percentuali di caduta parlano di un 2,5% per le imprese, di un 4,9%per gli occupati, rispetto ai numeri del 2008. Per contenere il danno è chiaro che gli imprenditori non hanno esitato ad intaccare i patrimoni personali, per non far ricadere il peso della crisi sulle spalle dei lavoratori. LE IMPRESE SI DANNO DA FARE Ma non solo questo hanno fatto le imprese. Hanno tenuto e hanno rilanciato su molti fronti con virtuose iniziative ed uno spiccato spirito di innovazione. In sintesi, hanno saputo ascoltare la nuova doman-
Un’immagine de iSaloni Milano New York 2010, evento Cosmit e FederlegnoArredo.
View of iSaloni Milano New York 2010, an event organized by Cosmit and FederlegnoArredo.
Accanto, da sinistra, l’étoile Roberto Bolle, uno dei protagonisti dell’evento iSaloni Milano NY, insieme a Carlo Guglielmi, presidente Cosmit.
Left, from left, the star, Roberto Bolle, who stood out at iSaloni Milano NY, with Carlo Guglielmi, Chairman of Cosmit.
da da parte dei consumatori divenuti più poveri. Hanno iniziato e ripensare in modo nuovo i propri prodotti e la propria organizzazione. Hanno cominciato a pensare prodotti diversi con posizionamenti diversi, per attuare politiche commerciali e andare incontro alla domanda. Hanno cominciato a lavorare su una ragionevole riduzione dei prezzi per rendere accessibile il design a nuove fasce di mercato. Senza smettere di esplorare e capire i nuovi mercati nelle aree del mondo più vitali o i nuovi bisogni nei mercati tradizionali. E su questi fronti, la Federazione ha saputo costituirsi a valido punto di riferimento con proposte tese ad allargare le aree di business in Italia e nel mondo. Continuando a svolgere la propria capillare azione di lobby nei confronti delle istituzioni nazionali ed europee, a difesa e a tutela della filiera. Da citare, per tutte, le nuove regole per la trasparenza nei confronti del consumatore finale, soprattutto sui prodotti d’arredo e illuminazione, difesi dalla scheda prodotto, vera carta d’identità segnaletica delle imprese serie. Oppure le nuove leggi per la difesa del patrimonio creativo del design, che consentono di perseguire come contraffazioni tutte le copie realizzate in Italia dopo il 19 aprile 2006 e quelle importate dopo il 19 aprile 2001.
Governo tocca i 140 milioni di euro, mentre il Fondo di Cassa Depositi e Prestiti raggiunge il miliardo. A questo si aggiungono i fondi locali che andranno a finanziare i progetti immobiliari locali. In modo concreto e innovativo la Federazione di settore apre aree di business fortemente strategiche per le imprese associate.
LA SCOMMESSA SOCIAL HOUSING Tra i tanti impegni federativi, uno ci pare meriti speciale spazio e attenzione. Parliamo del progetto Housing Contest, bando europeo di concorso promosso da FederlegnoArredo con il Comune di Milano, l’Ordine degli Architetti, Assimprendil ANCE e IN/ARCH Lombardia, per la creazione di un Repertorio di progetti per edifici residenziali ad altissime prestazioni, costi contenuti e tempi di realizzazione garantiti. “Il Bando rappresenta la vetrina delle eccellenze progettuali e costruttive, il punto di riferimento per una nuova politica industriale del settore verso la soluzione del problema casa che riguarda una grande parte della popolazione italiana, e che, solo a Milano, interesserà circa 30mila famiglie”. I costi di costruzione previsti dal bando per gli edifici, devono stare entro i 1600 euro a metro quadro, e quelli arredativi, per bagno, luce e arredo living, entro i 250 euro al metro quadro. Le imprese associate e i progettisti sono già in fibrillazione nella ricerca e messa a punto di prodotti a costo calmierato in grado di soddisfare i requisiti richiesti. La posta in gioco nel settore dell’housing sociale è altissima perché su di esso si stanno concentrando grandi investimenti pubblici e privati. Le nuove leggi comunali a Milano destinano il 35% del totale all’housing sociale, per lo più in locazione. Anche Parma darà il via alla prima tranche del progetto per la costruzione di 852 appartamenti, in parte in affitto a canone sostenibile, con previsione di riscatto, e la metà circa in vendita a prezzo convenzionato. Tra i principali investitori privati nei fondi immobiliari dedicati all’housing sociale figurano Unicredit, Banca Intesa, Allianz, Generali, Casse previdenziali con lo stanziamento di un fondo pari a 1 miliardo di euro. Il fondo pubblico stanziato dal
I 50 ANNI DEI SALONI DI MILANO FederlegnoArredo e Cosmit, la società controllata che organizza i Saloni milanesi, si accingono a festeggiarne il compleanno. “E lo faremo guardando ai prossimi 50 anni - spiega il presidente Cosmit Carlo Guglielmi -. Noi non vogliamo celebrare questa data epocale, con lo sguardo rivolto soprattutto alle glorie passate, ma con gli occhi bene aperti sul futuro, oltreché sul presente. Ed è per noi motivo di orgoglio preparare questa festa in un contesto segnato dal massimo successo fieristico. Successo rafforzato anche dal processo di internazionalizzazione che ha portato i Saloni di Milano fuori da Milano. Siamo appena tornati da New York dove è ancora in corso un programma che combina la presentazione del prodotto italiano con un’offerta culturale unica, tale da far letteralmente girare la testa agli americani. Basta dire che in una settimana circa 6000 persone hanno preso parte alla rappresentazione al Park Avenue Armory dell’Ultima Cena di Leonardo interpretata da Peter Greenaway. È il nostro schema - continua Guglielmi - quello di investire grandissime risorse, con il supporto di Ice e Ministero dello Sviluppo Economico, in eventi in cui la cultura svolga un ruolo strategico nel promuovere il nostro prodotto nel mondo. Ed è questo il nostro modo di essere fiera”. Più che mai nel 2011, i Saloni andranno ad occupare gli spazi fisici, creativi e colti che da sempre ne disegnano la cifra. Andranno a teatro in febbraio: porteranno noi del settore, e un pubblico assai più allargato, a vedere come i grandi Maestri, Castiglioni, Magistretti, Sottsass Zanuso... con i grandi imprenditori, Cassina, Castelli, Gandini, Sarfatti... hanno fatto ‘grande’ il design a Milano a partire dagli anni ‘60. Ci faranno capire come mantenere un primato che ci compete,
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e faranno sapere meglio a molti la portata di quel fenomeno che da anni riempie le strade della Capitale del Design. I Saloni ci porteranno in Triennale, al Museo del Design, che viene organizzato in una edizione speciale dedicata al Salone del Mobile. A curarla sarà Alberto Alessi. I Saloni andranno, come sempre, nelle piazze milanesi: in piazza della Scala, un piccolo bosco sacro, con la scenografia di Attilio Stocchi, rifletterà l’arte di ricreare alberi, persone e animali. Mentre in piazza Duomo, Denis Santachiara mostrerà i ‘Principia’ che preannunciano il futuro. Taking stock of a year such as 2010, shows that, all told, it had its merits. So say Rosario Messina and Carlo Guglielmi, the presidents of FLA and COSMIT, moderated – so to speak – by a far too timid Dario De Vico who was asked, during the traditional year-end press conference, to orchestrate the data contained in reports on a system that involves a production chain starting in the forest and ending with furniture, and perhaps beyond. The merits for the year 2010 are easily identified: a reversal in the negative trends that affect production and exports, which in 2009 were in the double figures. The growth is small, of course, +1.8% and +4.9%, which is no miracle: if we keep going at this pace – but at a certain point it will pick up! – it will take us up to the year 2020 to return to the famous pre-crisis levels of 2007, the year that president Messina, obstinately and realistically, indicates as year one of “World War III”. A war that has brought casualties, though perhaps not as many as might have been expected, thanks to the sense of tenacity and responsibility that characterizes the small and medium-sized businesses in the wood-furniture system. The figures indicate a drop of 2.5% in the number of businesses, of 4.9% in employment compared to the year 2008. To limit the damage, it is obvious that manufacturers have not hesitated to put a dent
A sinistra, Rosario Messina presidente FederlegnoArredo. In basso, la vetrina di DDC, showroom newyorkese che vende design italiano.
Left, Rosario Messina, Chairman of FederlegnoArredo. Bottom, the window of the DDC showroom, which sells Italian design in New York.
in their personal assets, so that the burden of the crisis is not borne by the workers alone. MANUFACTURERS ARE STEPPING UP THEIR EFFORTS But that’s not all that businesses have done. They have held their ground and upped the ante on many fronts with virtuous initiatives and a distinct spirit of innovation. In synthesis, they have learned to perceive the new demand by consumers that have become poorer. They have begun to conceive their products and their organization in new ways. They have started to work on different products with different targets, to enact marketing policies that can meet the demand. They have begun to work on reducing prices within reason to make design affordable for new market segments. They have not however stopped exploring and trying to understand new markets, in more vital areas of the world, or catering to new needs in traditional markets. And on these fronts, the Federation has set itself up to be a valid point of reference with proposals whose purpose is to widen the areas of business in Italy and throughout the world. It continues in capillary fashion to lobby Italian and European institutions to defend and protect the industry. One of its most important results are the new rules for transparency towards the final consumer, in particular as regards furniture and lighting, defended by the product information tag, a veritable identity card that is indicative of trustworthy manufacturers. Or the new laws to defend the creative legacy of design, which make it possible to prosecute as imitations any copy made in Italy after April 19 2006 or imported after April 19 2001.
THE SOCIAL HOUSING PROJECT Of the many commitments by the Federation, one in particular deserves special attention. It is the Housing Contest project, a European competition promoted by Federlegno Arredo
with the City of Milan, the Ordine degli Architetti (the association of architects), Assimprendil ANCE and IN/ARCH Lombardia, for the creation of a Repertory of projects for residential buildings characterized by high performance, low cost and guaranteed construction time. “The Competition represents the showcase for excellence in design and construction, the reference point for a new industrial policy in this sector for the solution of the housing problem that concerns a large part of the Italian population, and that, in Milan alone, will involve approximately 30,000 families”. Construction costs for the buildings, as stated in the Competition rules, cannot exceed 1600 Euro per square meter, and the furnishing costs, for the bathroom, lighting and living room, can be no greater than 250 Euro per square meter. The associated manufacturers and designers are excitedly searching for and developing products at limited prices that respond to the requirements.The stakes are high in the field of social housing because major public and private investments are being concentrated there. The new city regulations in Milan allocate 35% of the total to social housing, mostly for rental housing. The city of Parma is about to kick off the first part of the project for the construction of 852 apartments, part of which will be rented at sustainable costs, with the possibility of redemption, and half of which will be sold at a guaranteed price. The principal private investors in the real-estate funds dedicated to social housing include Unicredit, Banca Intesa, Allianz, Generali, pension funds that have allocated one billion euro to this fund. The figure allocated by the Government is 140 million Euro whereas the Fondo di Cassa Depositi e Prestiti has put in one billion. There are also local funds to finance local real-estate projects. In a concrete and innovative manner, the Federation opens highly strategic areas of business for its member companies in this field.
cultural program, designed to make American heads spin, is currently underway. Suffice it to say that in one week over 6000 people attended the performance of Leonardo’s Last Supper interpreted by Peter Greenaway at the Armory. Our pattern – continues Guglielmi – is to invest a huge amount of resources, with the support of Ice and the Ministry for Economic Development, in events in which culture plays a strategic role in the promotion of our products around the world. This is our way of interpreting the fair”. In 2011 the Saloni will work harder in this direction, occupying the physical, creative and cultural spaces that have always characterized its actions. They will go to the theatre in February: they will take us, professionals in the field, and a much wider audience to see how the great Masters, Castiglioni, Magistretti, Sottsass, Zanuso … with the great manufacturers, Cassina, Castelli, Gandini, Sarfatti… made design in Milan “great”, starting in the Sixties. They will help us understand how to maintain this leadership, which we deserve, and will teach many people the importance of a phenomenon that has filled the streets of the Design Capital for many years. The Saloni will take us to the Triennale, to the design museum, which will be organized in a special edition dedicated to the Salone del Mobile. It will be curated by Alberto Alessi. The Saloni, as always, will go out into the squares of Milan: in Piazza della Scala, a small sacred forest, with scenography by Attilio Stocchi, will reflect the art of recreating trees, people and animals. And in Piazza Duomo, Denis Santachiara will display the “Principia” that prefigure the future.
FIFTY YEARS OF THE SALONE DI MILANO FederlegnoArredo and Cosmit, the subsidiary company that organizes the Saloni in Milan, are about to celebrate their anniversary. “And we will do so looking to the next 50 years, explains the president of Cosmit, Carlo Guglielmi. We do not want to celebrate this epochal date, looking back towards our past glory, but with our eyes open to future, and to the present. We are very proud to be able to organize this celebration while the success of the fair has reached its highest peaks. This success has been reinforced by the process of internationalization that has taken the Saloni outside Milan. We have just returned from New York where the project to combine the presentation of Italian products with a unique
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GRAPHICS&DESIGN
di Elisabetta Colombo
L’AMICO PEPE FRIEND PEPE
Ci sono politiche di vendita tradizionali, misurate a colpi di metri quadrati (quelli occupati nei negozi), oppure c’è la proposta di romanoassociati.com per Bonaldo, flessibile, dinamica, esterna agli abituali circuiti commerciali. Confezionata per parlare un linguaggio nuovo, finalmente contemporaneo. Una promozione vestita a festa, che diventa reazione anti-crisi, ma anche strumento di distinzione per l’azienda, in una fase di ‘sonnolenza’ generalizzata.
There are conventional sales strategies, measured in square metres (those occupied in shops); alternatively, there is the project carried out by romanoassociati.com for Bonaldo, a flexible, dynamic one, unrelated to habitual sales chains. Designed to speak a new language, a contemporary one, at last. A promotion in its Sunday best, a reaction to the crisis as well as a way for the company to stand out, in a generally ‘drowsy’ period.
In alto, la ‘famiglia Bonaldo’ riunita in soggiorno, sul divano Peanut B di Mauro Lipparini, e in cucina, attorno al tavolo Fli, design Peter Ross. Le sedie Viento sono di Dondoli e Pocci. A destra, un ritratto di Silvia Romanò. Sotto, la campagna MoreWithLess, con la copertina.
Top, the ‘Bonaldo family’ gathering in the living room, on the Peanut B sofa, designed by Mauro Lipparini, and, in the kitchen, around the Fli table, designed by Peter Ross. The Viento chairs are by Dondoli and Pocci. Right, portrait of Silvia Romanò. Below, the MoreWithLess campaign, with the cover.
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romanoassociati.com è uno studio di grafica e comunicazione, sito a Mariano Comense. Recentemente, nella persona di Silvia Romanò, ha firmato un progetto creativo per Bonaldo, che, in periodi di crisi, prende lo slancio di una iniziativa imprenditoriale coraggiosa, accompagnata a una concreta scelta di sviluppo. Parliamo di MoreWithLess, ‘di più a meno’, promozione volta a rinvigorire una selezione di prodotti Bonaldo, quelli ‘storici, acquisiti e collaudati’, allo scopo di renderli ancora più appetibili al consumatore finale, in termini di prezzi scontati, tra il 20% e il 35%. Fermo restando il loro valore estetico e qualitativo. La richiesta, formulata dalla direzione commerciale dell’azienda e filtrata da Sabrina Bonaldo (responsabile marketing e comunicazione), è stata interpretata da romanoassociati.com con linguaggi e strumenti nuovi. A partire dalla veste grafica: un giornale big-size, lontano dall’immagine istituzionale di Bonaldo, per formato, tipo di carta e logo. Ma anche per contenuti: più spazio dedicato ai modelli di vita vissuta e poco ai prodotti, dettagliati da apposite schede a fine numero. Diversa anche la scelta dell’interlocutore, non più solo il punto vendita, ma anche il cliente finale. Per conquistare il quale è stato costruito il concept ‘Casa Bonaldo’, con tanto di famiglia (giovanile, moderna e metropolitana) e arredi total look per zona giorno, notte e ragazzi. Tutto realistico e genuino, eppure circostanziato da un minuzioso lavoro di backstage, curato da Silvia Romanò, ‘sceneggiatrice e regista’, con la collaborazione di Roberta Tosolini (stylist) e Davide Lovatti, fotografo. Proprio il servizio fotografico è servito per veicolare una serie di interventi comunicativi coordinati, che sfruttano appieno le potenzialità del mezzo informatico. E non solo. MoreWithLess è, infatti, su Facebook, Twitter, Flickr e Youtube, oltre che nei punti vendita. Ha un QR code e un sito dedicato, con frame di animazione. Una campagna stampa
e un progetto di personalizzazione per i rivenditori che aderiscono all’iniziativa. Perfino un testimonial animato: un Jack Russell (il Pepe del titolo), che fa da filo condutture all’intera campagna, per renderla subito riconoscibile. Fino al 31 maggio 2011. Online (www.morewithless.bonaldo.it) e dal vivo. romanoassociati.com is a graphic design and communication studio based in Mariano Comense. Recently, in the person of Silvia Romanò, they carried out a creative project for Bonaldo which – despite the critical period – took a bold business initiative, accompanied by a real development-focused choice. The MoreWithLess promotion is aimed at enhancing a selection of “time-honoured, unquestionable, tried and tested” Bonaldo products, with a view to making them even more desirable among end consumers, in terms of prices, as reduced by 20% to 35%, without affecting their aesthetic appeal and quality. The request, formulated by the company’s sales management and filtered by Sabrina Bonaldo (marketing and communication director), was interpreted by romanoassociati.com through new languages and tools. This was the case, for example, with the layout: a big-size magazine, unconnected with Bonaldo’s institutional image, in terms of format, type of paper and logo as well as in terms of contents: the emphasis is on real life models rather than on the products, which are specified in data sheets at the end of the issue. The target is also different, since both sales points and end customers are involved. To approach the latter, they developed the ‘Casa Bonaldo’ concept, complete with family (“young, modern and urban”) and total look furniture for the living, sleeping and kids’ areas. Everything is realistic and genuine, though based on painstaking backstage work, supervised by Silvia Romanò as “scriptwriter and director”, in collaboration with Roberta Tosolini as stylist and Davide Lovatti as photographer. The photographic report allowed several co-ordinated communication projects – which make the most of the potentialities of the IT tool – to be spread. What is more, MoreWithLess is available on Facebook, Twitter, Flickr and Youtube as well as in sales points. It has a QR code and a dedicated site, with an animation frame. A press campaign and a customization project for dealers joining in. Even an animated face: a Jack Russell (the Pepe in the title), as a common thread throughout the campaign, to make it easily recognizable. Until May 31, 2011. Online (www.morewithless.bonaldo.it) and live.
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CITYMONITOR.ORG
di Luciana Cuomo
Il primo portale italiano d’informazione sulle politiche urbane nel mondo. The First Italian Information Portal on the World’s Urban Policies.
Come cambiano le città, le grandi città del mondo? Perchè crescono ed evolvono? Quali sono i modelli di crescita e trasformazione? Non sono certo domande nuove, ma, per la prima volta, sono possibili rispste nuove e documentate. È nato infatti CITYMONITOR.ORG, il primo portale italiano d’informazione sulle politiche urbane nel mondo. A crearlo è un gruppo di giovani professionisti - Maria Corea, Giovanna Hirsch, Marco Lucchini -, provenienti dal settore della consulenza e della ricerca, con esperienza decennale nel supporto strategico ai governi locali in Italia, in connessione con i maggiori studiosi della competitività urbana nel mondo. Attraverso il suo portale, Citymonitor.org guarda alle megacittà, soprattutto dell’Asia, dell’America Latina e dell’Africa, che sono, tra tutte, quelle che sperimentano i cambiamenti più veloci e presentano le maggiori sfide. E le monitorizza, a partire dalle più importanti testate giornalistiche, pubblicate in oltre 50 città, selezionando e valorizzando le notizie ritenute più interessanti. Sviluppando, per ciascuna città, i temi delle trasformazioni urbane, della sicurezza, della salute, dell’economia e del lavoro, della governance, dell’ architettura, dell’ ambiente ed energia, della mobilità, della tecnologia ed innovazione, della vita e degli stili di vita, dell’ istruzione e della conoscenza. Temi - insieme - di economia, politica e società. Monitorare e comprendere queste esperienze è necessario per tutti coloro che si occupano di innovazione delle politiche, dei servizi, dei prodotti e dei processi negli spazi urbani. Per gli addetti ai lavori, il portale è un’opportunità per essere aggiornati in tempo reale su ciò che succede nelle aree urbane del mondo più dinamiche e in rapida trasformazione, con particolare interesse per i paesi emergenti. E costituisce un ambiente dinamico e aperto per produrre nuove idee, sviluppare nuovi progetti. Citymonitor.org si rivolge alle pubbliche amministrazioni locali e centrali, alle università e ai centri di ricerca, alle società di consulenza, ai professionisti del proget-
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to, alle imprese, ai media. E in tal senso risulta essere un necessario servizio di affiancamento informativo e culturale ai processi di internazionalizzazione, di particolare importanza per le imprese del Made in Italy e del design.
LA PROSPETTIVA L’iniziativa viene realizzata nella prospettiva e sullo sfondo dei processi di globalizzazione, che fortemente hanno impattato sulle città, trasforman-
dole. I tratti che più accomunano le città globali sono la forte concentrazione di multinazionali, lo sviluppo di aziende della finanza e, in generale, delle organizzazioni in grado di fornire servizi avanzati alle imprese. Come pure il complementare sviluppo e la diffusione di servizi capaci di soddisfare i sofisticati bisogni di quanti vi lavorano. Oltre a questi tratti comuni, la realtà delle città globalizzate del mondo è assai diversificata. Tutte le città monitorate aspirano ad essere città globali, ma ciascuna lo fa secondo un proprio percorso,
che è importante raccontare. Le città monitorate si possono riunire in tre gruppi distinti: le città benchmark, come Tokyo, Hong Kong, Seoul o Singapore, esempi - sempre in divenire - di eccellenza nelle politiche urbane; le nuove città globali, Shanghai, Casablanca, Abu Dhabi, Shenzen, che stanno perfezionando politiche, strategie ed azioni per essere città pienamente globali; le città emergenti, come Mumbai, Jakarta, Lagos, Città del Messico, che presentano ancora forti contraddizioni e problemi irrisolti. Il portale www.citymonitor.org può essere esplorato sia assumendo come parola chiave la singola città, sia avendo come riferimento uno specifico tema, ad esempio l’ambiente o le grandi trasformazioni urbane; ogni informazione è corredata da mappe interattive, realizzate con tecnologia Google Earth.
To what extent are cities – namely the world’s largest cities – changing? Why are they growing and evolving? What are the growth and transformation models? These are not new questions, for sure; nevertheless, for the first time, new, wellgrounded answers can be provided. CITYMONITOR.ORG, the first Italian information portal on the world’s urban policies, has been launched by a team of young professionals - Maria Corea, Giovanna Hirsch and Marco Lucchini – from the consultancy and research sectors, with tenyear experience in strategic support to local governments in Italy, in collaboration with the main students of worldwide urban competitiveness. Through its portal, Citymonitor.org deals with megacities, especially in Asia, Latin America and Africa, where the quickest changes are being experienced and the main challenges taken up. Citymonitor.org monitors them, through the main newspapers and magazines, published in over 50 cities, selecting and exploiting the most interesting information. For each city, they develop themes related to urban transformations, safety, health, economy and work, governance, architecture, the environment and energy, mobility, technology and innovation, life and lifestyles, education and knowledge. Such themes are economic as political and social in nature. Monitoring and understanding these experiences is a must for everybody who is involved in upgrading policies, services, products and processes in urban spaces. To specifiers, the portal means an opportunity to bring themselves up-to-date – in real time – about what is going on in dynamic, rapidly changing urban areas worldwide, with
particular interest in emerging countries. It also functions as a dynamic, open environment for producing new ideas and developing new projects. Citymonitor.org targets local and central public administrations, universities and research centres, consultancy firms, design professionals, businesses and the media. In this respect, it stands out as an informative and cultural service supporting internationalization processes, which play a key role for Italian-based design companies.
PERSPECTIVE The project has been carried out from the perspective, and against the background, of globalization processes, which have had a major impact on cities, thereby changing them. In particular global cities share a remarkable concentration of multinationals, the development of finance companies and, generally speaking, organizations capable of supplying businesses with state-of-the-art services as well as the complementary development and spread of services designed to satisfy workers’ sophisticated requirements. Apart from such common features, the world’s globalized cities significantly differ from each other. All the monitored cities aim to be global cities, although each is pursuing this goal in its own way, which is important to emphasize. The monitored cities can be divided into three distinct groups: benchmark cities, including Tokyo, Hong Kong, Seoul and Singapore, as ever-growing examples of excellence in urban policies; new global cities, such as Shanghai, Casablanca, Abu Dhabi and Shenzhen, which are implementing policies, strategies and actions with a view to developing into really global cities; emerging cities, like Mumbai, Jakarta, Lagos and Mexico City, which are still faced with major contradictions and unsolved problems. The portal www.citymonitor.org can be explored by both using individual cities as keywords and referring to certain themes – for example, the environment or major urban transformations; all information is supported by interactive maps created in Google Earth.
Nelle immagini, alcune schermate e il logo del nuovo portale Citymonitor.org.
Photos, screens and logo of the new portal, Citymonitor.org.
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CHECK UP MILANESE
DESIGN A TEATRO
di Luciana Cuomo
DESIGN AT THE THEATRE
“Realizzare l’improbabile. Il design a Milano, ascendenze e prospettive”. Un bel progetto utile della Fondazione Giannino Bassetti, insieme a Cosmit, FedelegnoArredo, alle Camere di Commercio Milano e Monza-Brianza, apre i festeggiamenti per il 50° dei Saloni del Mobile. E, per cominciare, porta la gente a teatro, mettendo in scena le radici del design, attraverso sei ‘maestri’ che, con altrettante imprese, fecero il fenomeno nel Dopoguerra. Per capire, riflettere e mettere a fuoco le prospettive del design italiano e milanese.
“Achieving the improbable. Design in Milan, origins and prospects”. A remarkable, useful project carried out by the Giannino Bassetti Foundation in collaboration with Cosmit, FederlegnoArredo and the Chambers of Commerce of Milan and Monza-Brianza opens the celebrations of the 50th edition of the International Furniture Show in Milan. To begin with, it takes people to the theatre, staging the roots of design, through six ‘masters’ who, with as many achievements, made history after World War II. The goal is to understand, think about and outline the prospects of Italian – and Milanese – design.
Perché preoccuparsi tanto per la salute del design italiano, specialmente milanese, se tutto il mondo ci invidia la creatività e incorona Milano ‘Capitale del Design’? E come dobbiamo guardare al design? Come una tradizione che chiede di essere rinnovata o come una realtà consolidata e solida, su cui puntare, senza bisogno di sostanziali innovazioni? Ecco, in breve, la domanda che - sulla premessa di un’acuta analisi - ha fatto scattare operativamente il bellissimo utile progetto annunciato presso la Fondazione Bassetti da Piero Bassetti, Carlo Guglielmi e Laura Curino. Affidato alla cura di Manolo De Giorgi, Andreas Kerbaker e Italo Lupi - coinvolti nella presentazione - il progetto si svilupperà in 4 tempi, nell’arco del 2011. A cominciare da un’azione teatrale, uno spettacolo di Laura Curino, in scena al Teatro Studio milanese, l’11 e il 12 febbraio; seguito dall’assegnazione di 2 borse di studio ‘Italian Design Talents’, per giovani designer stranieri; da un importante convegno in maggio, con gli osservatori istituzionali del design: Triennale, Politecnico, scuole di design e riviste specializzate; per concludersi, infine, con il progetto web, dedicato al Design Thinking e curato da PDMA Southern Europe. Prima tappa, la più intrigante, vede la bravissima autrice-attrice Laura Curino - nel corso della presentazione stessa dà un assaggio della sua talentosa professionalità - cimentarsi sul tema delle radici del design italiano: intorno ai sei progettisti, nati tutti a cavallo degli anni ’20, che ne hanno sostenuto lo spirito, in aperta rottura con il periodo precedente: Achille Castiglioni, Vico Magistretti, Vittoriano Viganò, Roberto Menghi, Ettore Sottsass, Marco Zanuso
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e ai relativi imprenditori altrettanto innovativi del dopoguerra: Cassina, Castelli, Gandini, Barassi, Bitossi, Sarfatti. “Sei personaggi - dice Manolo De Giorgi - con dietro Gio Ponti, come una sorta di vate. Di questi personaggi ci interessano le fitte relazioni professionali e personali, che strutturarono il tessuto della cultura milanese dell’epoca, di cui tutti fecero parte, ad eccezione dell’altoatesino Sottsass, ‘cavallo pazzo’ dello scenario del tempo. Il caso italiano - o milanese - ancora troppo poco studiato dagli storici, ha il merito di avere ‘bypassato’ modelli e strutture organizzative della grande industria, per interpretare liberamente un paese dalla forte domanda di consumi privati. La produzione di nuovi beni sconosciuti al mercato, l’uso di nuovi materiali, nuovi macchinari, nuove formule organizzative leggere - il just in time -, uniti alla altissima qualità del prodotto e ai bassi prezzi della manodopera, hanno sostenuto una particolare propensione all’innovazione come possibile fonte di profitto. Questo particolare processo di innovazione, da alcuni individuato come una sorta di modernizzazione ‘spuria’ alla quale non è corrisposto un equivalente sviluppo di servizi, infrastrutture, modernizzazione degli apparati di stato, abbiamo creduto potesse essere bene esplicitato dalla vicenda teatralizzata di sei designer, ognuno dei quali responsabile, a vario titolo, di avere contribuito a sviluppare questo sistema anomalo”. Narrazione, Coscienza, Paideia: la drammatizzazione teatrale chiede al design italiano, in progressione e in prospettiva, di interpretare non tanto lo ‘status quo’ del mondo globalizzato in cui opera, quanto di vedere oltre, con le armi visionarie di cui è largamente in possesso, dise-
gnando oggi, come allora, uno scenario che - come ogni innovazione - sia una risposta capace di andare oltre il presente. “Il teatro - dichiara Sergio Escobar, direttore del Piccolo di Milano -, è chiamato ancora una volta a svolgere il suo ruolo nell’indirizzare la coscienza civile: lo fa in questa occasione attraverso Laura Curino, una protagonista della scena che vive il suo percorso artistico come testimonianza appassionata dei valori più profondi. Il Piccolo, inoltre, ha sempre intrecciato il suo impegno e il suo lavoro con le espressioni più avanzate della creatività milanese”. “Il tema centrale della Fondazione - ha ricordato Piero Bassetti -, che è lavorare sull’innovazione responsabile, comporta lo sforzo di guardare al design e alla città che, nell’immaginario internazionale, ancora oggi ne rappresenta il cuore, assumendo un preciso punto di vista. Con questo progetto - sottolinea - non intendiamo descrivere lo status quo, bensì intravedere uno scenario che trascenda il contingente, un ‘improbabile’ da realizzare. È arrivato il momento scriveva Laura Antonelli nel volume La fabbirica del design - di rivedere e di aggiornare il modello industriale che ci ha dato tanto successo”. Insieme dicono gli autori del progetto - vogliamo spronare Milano alla ricerca di una responsabilità collettiva. E assumersi la responsabilità dell’innovazione significa porre al tessuto vivo della città una domanda semplice sulle nuove generazioni: quale sarà per loro, tra dieci o quindici anni, l’attrattività della scena milanese del design, delle sue istituzioni formative, della sua architettura funzionale? Ci sapremo attrezzare alla gestione della complessità? Come recepiremo le spinte della design driven innovation e l’estensione
del campo semantico del design a livello internazionale? Il disegno non solo di prodotti, ma anche di servizi, per elevare la qualità della vita di anziani, detenuti, obesi; o ancora il design per i beni culturali? Davanti alla proposta della Fondazione Giannino Bassetti di raccontare i grandi protagonisti milanesi, designer e imprenditori del design, e di interrogarsi sulla continuità delle idee e sull’esperienza industriale, costruita intorno al genio creativo dei ‘maestri’, Cosmit e FederlegnoArredo hanno subito sottoscritto il progetto. “Ambizioso, è vero - concorda Carlo Guglielmi, presidente della società che organizza i Saloni milanesi -, ma assolutamente sintonico alla nostra idea di avviare le celebrazioni dei 50 anni del Salone del Mobile. Il progetto è un modo originale di raccontare la storia e al tempo stesso di guardare al futuro. E proprio il futuro è la parola chiave di questo cinquantesimo. Perché non vogliamo solo guardare alle radici, ma dobbiamo impegnarci, per la nostra natura di imprenditori, a guardare quello che sarà domani, ovvero ai modelli e alle applicazioni che segneranno i prossimi cinquant’ anni”. www.fondazionebassetti.org
Castiglioni, Vico Magistretti, Vittoriano Viganò, Roberto Menghi, Ettore Sottsass and Marco Zanuso, and the related manufacturers, who proved as innovative after World War II: Cassina, Castelli, Gandini, Barassi, Bitossi, Sarfatti. “Six people – said Manolo De Giorgi – who had Gio Ponti behind them, as a sort of bard. We are interested in their intense professional and personal relations, which formed the fabric of Milan’s culture, to which they all belonged, except for Ettore Sottsass of Alto Adige, a “crazy horse” in the scenario of the time. Credit is due to the Italian – or Milanese – case, which has been hardly studied by historians, for bypassing models and organizing structures of the big industry, to freely interpret a country connected with a great demand for private consumption. The production of new goods unknown to the market, the use of new materials, new machinery, new light organizing formulas – so-called just-in-time solutions – combined with the unique quality of the product and low labour costs supported propensity for innovation as a feasible source of
wrote in the volume ‘La fabbrica del design’ – to reconsider and update the industrial model which has allowed us to prove so successful.” The authors of the project aim to join forces to urge Milan to search for collective responsibility; in addition, assuming responsibility for innovation means posing a simple question on new generations to the lively fabric of the city: what is going to be the appeal of the Milanese scene of design, its educational institutions, its functional architecture, in ten or fifteen years’ time? Will we be able to manage complexity? How are we going to acknowledge the boosts from design driven innovation and the extension of the semantic field of design worldwide? The design of products as well as of services, with a view to improving the quality of life of the elderly, prisoners and obese people; or the design for cultural heritage? Cosmit and FederlegnoArredo immediately endorsed the project launched by the Giannino Bassetti Foundation and the idea to tell about major Milanese players, designers and design entrepreneurs, and wonder about the continuity
Why should we be worrying about the health of Italian design in general and Milanese design in particular, if the entire world envies Milan’s creativity and regards the city as the “Capital of Design”? And how should we consider design? As a tradition which needs changing or as something tried and tested and solid to rely on, with no need for substantial changes? This is, briefly, the question that – based on a keen analysis – triggered the remarkable, useful project announced, at the Bassetti Foundation, by Piero Bassetti, Carlo Guglielmi and Laura Curino. Assigned to Manolo De Giorgi, Andreas Kerbaker and Italo Lupi – who were involved in the presentation –, the project is going to be carried out in 4 main stages, during 2011. A theatrical action, a show by Laura Curino, on stage at Teatro Studio in Milan on February 11 and 12, will be the first step, followed by: the awarding of two “Italian Design Talents” grants, for young foreign designers; a major conference in May, with institutional design observers – Triennale, Polytechnic, design schools and design magazines; finally, the Web project, focused on Design Thinking and supervised by PDMA Southern Europe. The first stage – the most intriguing – sees the outstanding author/actress, Laura Curino – during the presentation she gave a foretaste of her talent – approaching the theme of the roots of Italian design, relying on six designers (all were born around the 1920s and supported its spirit, thereby openly breaking with the past), Achille
profit. We believed this particular innovation process, considered as a sort of “false” modernization by some, since it is not accompanied by a matching development of services, facilities, modernized state machinery, could be effectively epitomized by the dramatized story of six designers, each responsible, in his own way, for helping develop this ‘anomalous’ system.” Narration, Conscience, Paideia: theatrical dramatization expects Italian design – in progress and in perspective – to see beyond, through the visionary weapons it has available, rather than interpret the status quo of the globalized world it is active in, drawing a scenario which – like every innovation – should be an answer that can go beyond the present. “The theatre – said Sergio Escobar, director of Piccolo Teatro in Milan, is asked, again, to play a role in guiding civil conscience: here it does so through Laura Curino, who experiences her artistic career as passionate evidence of the deepest values. In addition, Piccolo Teatro has always intertwined its engagement and work with the most advanced expressions of Milanese creativity.” According to Piero Bassetti, the central theme of the Foundation – that is, working on responsible innovation – involves concentrating on design and the city that, in the international imagination, still means its heart, expressing a clear-cut standpoint. “With this project – he said – we do not mean to describe the status quo; indeed, we aim to outline a scenario which transcends the contingent, achieving the ‘improbable’. The time has come – Laura Antonelli
of ideas and industrial experience, as built on the creative talents of the ‘masters’. “This is an ambitious project, it’s true – said Carlo Guglielmi, Chairman of the company that organizes the International Furniture Show in Milan; nevertheless, it perfectly matches our idea of starting the celebrations of the 50th edition of the Salone del Mobile. The project means an original way of telling about history, while looking to the future. Indeed, ‘future’ is the key word of such celebrations. Because we do not just want to look back to the roots; as entrepreneurs, we should look to tomorrow, namely to the models and applications that are going to leave a mark on the next fifty years.” www.fondazionebassetti.org Pagina accanto, da sinistra, ritratti in occasione della conferenza stampa presso la Fondazione Giannino Bassetti: Manolo De Giorgi, curatore del progetto Realizzare l’Improbabile; l’attrice Laura Curino con Piero Bassetti, presidente della Fondazione; Carlo Guglielmi, presidente Cosmit; Italo Lupi, tra i curatori. In questa pagina, riconoscibili da sinistra, Sergio Escobar, direttore del Piccolo, e Andrea Kerbaker (a destra).
Opposite, from left, at the press conference hosted by Giannino Bassetti Foundation: Manolo De Giorgi, supervisor of the project “Achieving the Improbable’; actress Laura Curino with Piero Bassetti, Chairman of the Foundation; Carlo Guglielmi, Chairman of Cosmit; Italo Lupi, one of the supervisors. This page, from left, Sergio Escobar, Director of Piccolo Teatro in Milan, and Andrea Kerbaker (right).
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AWARDS
ARCHITETTURA ESSENZIALE
di Giulia Bruno
ESSENTIAL ARCHITECTURE
Diébédo Francis Kéré con la sua “architettura essenziale, intelligente e senza concessione alcuna a componenti sovrastrutturali” vince la seconda edizione del BSI Swiss Architectural Award, creando un ponte fra culture e realtà diverse.
Diébédo Francis Kéré, with his “essential, intelligent architecture that makes no concession to any superstructural components”, is the winner of the second BSI Swiss Architectural Award, creating a bridge between different cultures and situations. Il primo premio del concorso internazionale di architettura promosso da BSI Architectural Foundation con il patrocinio dell’Ufficio Federale della Cultura a Berna e dell’Accademia di architettura di Mendrisio (Università della Svizzera Italiana), in collaborazione con l’Archivio del Moderno a Mendrisio, è stato assegnato a Diébédo F. Kéré, del Burkina Faso. Nato nel 1965 nel villaggio di Gando, nel 2004 Kéré si laurea in architettura presso la Technische Universität di Berlino. Già nel 1998 inizia la costruzione di una scuola primaria nel villaggio natale seguendo rigorosi principi bioclimatici, tecniche costruttive adeguate alle risorse locali e riuscendo a coinvolgere l’intera popolazione del villaggio. Il grande successo, in due anni gli alunni sono più che raddoppiati, gli frutta L’Aga Khan Award for Architecture (2004), il Zumtobel Award for Sustainable Architecture (2007) e il Global Award for Sustainable Architecture (2009). Progetta in Mali, Yemen, India, Canarie. I suoi lavori sono stati presentati all’Expo di Zaragoza, al DAM di Francoforte e al MoMA di New York. Il BSI Swiss Architectural Award 2010, www.bsibank.com, è stato assegnato a Diébédo F. Kéré per la singolare capacità di creare edifici contemporanei “saldamente radicati nella tradizione culturale e nel tessu-
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to sociale del paese d’origine”, ha commentato Mario Botta, presidente della giuria. Come vuole il regolamento del concorso biennale, proposto ad architetti under 50, tre sono stati i progetti presentati. L’ampliamento della scuola elementare di Gando è stato impostato su principi bioclimatici per favorire la ventilazione naturale delle aule senza nulla togliere alla protezione dalle intemperie: doppia copertura e parti cave, integrate nella volta già provvista di spiracoli per evacuare l’aria calda, limitano il surriscaldamento degli ambienti; la seconda, ampia copertura di lamiera protegge dalla pioggia. Gli abitanti dei villaggi vicini hanno partecipato ai lavori, suscitando l’interesse delle autorità centrali, che cercano di sostenere progetti analoghi. Sempre a Gando, Diébédo Kéré ha realizzato residenze per docenti, progettate come strutture modulari, assemblandole a costruire la casa per l’insegnante e la sua famiglia; il cortile centrale è provvisto di locali per docce e servizi igienici. Disposte a schiera, le case sono una rivisitazione dell’architettura tradizionale rurale. Molto popolari sono diventate le sottili volte in argilla, che stanno sostituendo i tradizionali tetti in paglia in tutto il circondario. Terzo progetto è la costruzione della scuola secondaria
In queste pagine, Diébédo F. Kére, vincitore del BSI Swiss Architectural Award, e alcuni suoi progetti realizzati in Burkina Faso: ampliamento della scuola a Gando (qui sopra); scuola secondaria a Dano (pagina accanto, in alto); residenze per docenti a Gando (pagina accanto, in basso).
These pages, Diébédo F. Kére, winner of the BSI Swiss Architectural Award, and some of his projects carried out in Burkina Faso: extension of the school in Gando (above); secondary school in Dano (opposite, top); teaching staff housing in Gando (opposite, bottom).
a Dano, Burkina Faso. La struttura, tre aule, uffici e aula d’informatica, ha la pianta a L orientata in modo da ridurre l’insolazione delle pareti, protette anche da un’ampia copertura inclinata dal profilo ondulato. Il suo ritmo è ripreso dal soffitto sospeso e convesso delle aule. Alle pareti, finestre con sottili persiane coloratissime distinguono le attività dei diversi ambienti. Una piccola arena ovale, all’aperto ma riparata dal tetto, incoraggia la socializzazione. Con Diébédo F. Kéré, afferma Mario Botta, l’architettura “ritrova i suoi significati più profondi”, dimostrando “come l’etica del costruire conduce ai meravigliosi silenzi del linguaggio poetico”. La Galleria dell’Accademia, Accademia di architettura, Mendrisio, ospita, a cura di Nicola Navone, l’esposizione dei lavori dei 28 candidati (catalogo BSI Swiss Architectural Award 2010, Silvana Editoriale). Fino a febbraio 2011. The first prize of the international architecture award sponsored by the BSI Architectural Foundation under the aegis of the Swiss Federal Office for Culture in Bern and the Academy of Architecture in Mendrisio (Università della Svizzera Italiana), in partnership with the
Archivio del Moderno, Mendrisio, went to Diébédo F. Kéré, of Burkina Faso. Born in Gando in 1965, Kéré graduated in architecture from the Technische Universität Berlin in 2004. By 1998 he had already started to build a primary school in his home village – according to strict bioclimatic principles and building techniques suited to local resources –, succeeding in involving the entire population of the village. The tremendous success achieved – it took no more than two years for the pupils to double – brought him the Aga Khan Award for Architecture (2004), the Zumtobel Award for Sustainable Architecture (2007) and the Global Award for Sustainable Architecture (2009). He carries out projects in Mali, Yemen, India, the Canaries. His works have been on display at the Expo in Zaragoza, the DAM in Frankfurt and the MoMA in New York City. The BSI Swiss Architectural Award 2010, www.bsibank.com, went to Diébédo F. Kéré for his exceptional capacity to create contemporary buildings “deeply rooted in the cultural tradition and social fabric of his country of origin”, said Mario
Botta, Chairman of the jury. Under the regulations of the award, which is held every two years and targets architects under 50, three works were presented. The extension of the primary school in Gando was based on bioclimatic principles to ensure efficient natural ventilation in the rooms, without affecting protection from severe weather conditions: double coverings and hollow parts, built into the vault which is fitted with openings to let out hot air, prevent the rooms from getting overheated; the second, larger corrugated metal roof shelters the building during the rainy season. The inhabitants of the nearby villages took an active part in the construction, arousing the interest of central authorities, who are committed to supporting similar projects. In Gando, Diébédo Kéré also designed teaching staff housing, namely modules assembled to build houses for the teachers and their families; the central courtyard is fitted with showers and bathrooms. The terraced houses were inspired by traditional rural architecture. The thin clay vaults have become very popular, and are replacing conventional straw roofs in the entire neighbourhood. The third project is that for the secondary school in Dano, Burkina Faso. The building consists of three classrooms in addition to a computer room that is attached to an office space, has an L-shaped plan and was set at such an orientation as to reduce direct solar radiation onto the walls, while the walls themselves are additionally shadowed by means of a sharply protruding roof. The suspending, convex ceilings share the same pattern. On the walls, windows with thin, colourful shutters suggest that the rooms accommodate different activities. A small oval amphitheatre sheltered by a roof encourages socialization. According to Mario Botta, in Diébédo F. Kéré’s work, architecture “finds its deepest meaning”, showing “how the ethics of building sometimes lead to the glorious silences of the language of poverty”. The Gallery of the Academy of Architecture in Mendrisio hosts an exhibition – curated by Nicola Navone – of the works of the 28 candidates (catalogue BSI Swiss Architectural Award 2010, published by Silvana Editoriale). Until February 2011.
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NEW SPACES
SGUARDI DIVERSI
di Michele Weiss
A Milano apre Peep-Hole, uno spazio no profit dedicato all’arte contemporanea, che si fonda su paradigmi di fruizione e di consumo alternativi.
Peep-Hole, a non-profit organization dedicated to contemporary art and based on alternative use and consumption paradigms, has opened in Milan.
DIFFERENT LOOKS
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In queste pagine, Peep-Hole, il nuovo spazio espositivo milanese dedicato all’arte. Nella pagina accanto, in alto, installazione di Corrado Levi; in basso, Bruna Roccasalva e Vincenzo De Bellis.
These pages, Peep-Hole, the new art-focused exhibition space in Milan. Opposite, exhibition by Corrado Levi; below, Bruna Roccasalva and Vincenzo De Bellis.
“Non è una galleria come le altre ma uno spazio no profit dedicato all’arte, che si mantiene grazie alle donazioni degli artisti, che vengono messe in vendita una volta all’anno in una sorta di asta il cui ricavato va a finanziare le nostre attività”. A spiegare la particolarità del nuovo spazio espositivo milanese del Peep-Hole (il termine allude al senso di proibito e nascosto che c’è nello sguardo e nel rapporto con l’opera artistica) è Vincenzo de Bellis, uno dei tre curatori a capo dell’impresa. La ‘non-galleria’ si trova a due passi dalla stazione Centrale di Milano, in via Panfilo Castaldi 33, cuore contemporaneo della Milano multietnica e vitale, e si sviluppa su due locali soppalcati (uno funge da stanza da letto dove possono dormire gli artisti che espongono qui, questo anche per incoraggiare un contatto diverso tra chi fa arte e chi viene a vederla) che vengono ogni volta metamorfizzati in base alle esigenze delle diverse mostre. Quando si entra, dopo aver oltrepassato un cortile della vecchia Milano, fanno impressione i pavimenti in marmo nero, eredità del precedente padrone del luogo, l’artista Patrick Tuttofuoco, che nel 2009 ha deciso di trasferirsi a Berlino (ma in passato ci risiedeva Massimo de Carlo, e qui sono state fatte alcune mostre storiche, come la prima personale di Maurizio Cattelan a Milano). Peep-hole organizza e produce cinque mostre all’anno, e parallelamente pubblica quattro numeri annuali di Peep-Hole Sheet, monografie dedicate ogni volta a un singolo artista. Tra i main event dello scorso anno, “Quasi, Autoamori di Johnny e Una Poesia”, expo dedicata a Corrado Levi – poliedrica figura d’intellettuale che si muove tra architettura e arte –, e incentrata sulle relazioni tra la forma e l’erotismo. www.peep-hole.org
“It is not a gallery like all others; it is rather a non-profit organization dedicated to art, supported by artists’ donations, which are put up for sale once a year, in a sort of auction, whose proceeds fund our activities”. The peculiarity of the new exhibition venue in Milan, Peep-Hole (the term refers to the idea of something forbidden and hidden, as found in glances and the relationship with works of art) was explained by Vincenzo de Bellis, one of the three managers of the organization. The “non-gallery” is located near Milan’s central railway station (Stazione Centrale), in via Panfilo Castaldi 33, the contemporary heart of multiethnic, lively Milan, and occupies two mezzanines (one functions as a bedroom where the artists who exhibit their works there can sleep, with a view, for example, to encouraging a different relationship between artists and viewers),
which are metamorphosed every time, as required by the different exhibitions. As you enter Peep-Hole, after crossing a courtyard in old Milan, you are struck by the black marble floors, inherited from the former owner, the artist Patrick Tuttofuoco, who decided to move to Berlin in 2009 (Massimo de Carlo had lived there before, and some historical exhibitions, including Maurizio Cattelan’s first oneman-show in Milan, had been held there). Peep-Hole organizes and produces five exhibitions a year, and also publishes the quarterly Peep-Hole Sheet, each issue dealing with one artist. Last year the main events included “Quasi, Autoamori di Johnny e Una Poesia”, a solo show by Corrado Levi – a versatile intellectual involved with both architecture and art –, focused on the relationship between form and eroticism. www.peep-hole.org
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EXHIBITION
ISTANBUL BY GABRIELE BASILICO Nelle fotografie di Gabriele Basilico, Istanbul, 18 milioni di abitanti, vive una quotidianità stupefacente per l’intreccio che inquieta ed ammalia tra il mormorio del passato e il chiasso del futuro.
In the pictures by Gabriele Basilico, Istanbul, which has a population of 18 million, is the name for an amazing everyday life, based on a disquieting yet bewitching cross between the whispering past and the noisy future.
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di Giulia Bruno
Trenta immagini inedite, realizzate nel 2005 e riprese nel corso 2010, hanno raccontato una delle metropoli più romantiche e popolose del pianeta (Istanbul 05.010, catalogo Corraini Edizioni, Palazzo delle Stelline, Milano). Gabriele Basilico, maestro della fotografia italiana, indaga la città intercettandone gli aspetti più fisici e veri, con lo sguardo attento alla morfologia e alle trasformazioni della megalopoli in espansione: il tessuto urbano che invade i colli circostanti, periferie infinite piatte e polverose, nuove anonime torri abitative dove il cittadino non ama abitare ma dove comunque si insedia, piccoli onnipresenti negozietti supermercatini, empori, splendide vecchie case di legno abbandonate degradate mangiate dai tarli. Il fotografo architetto, artista nel raccontare per immagini i mutamenti del paesaggio post industriale, da ‘Milano ritratti di fabbriche’ degli anni ’70 a ‘Mosca verticale’ o ‘Silicon Valley’ del 2008, indaga da sempre i cambiamenti in atto nei paesaggi urbani, accostando con geniale maestria forma esteriore e forma interiore della città. I suoi edifici portano nell’architettura il loro adattarsi ai capricci del terreno su cui sono costruiti e narrano a gran voce la storia di chi li abita o li ha abitati, svelando i segreti e le vicissitudini della città intera. La Istanbul di Gabriele Basilico non è quella turistica e spettacolare irta di minareti della Moschea Blu o di Hagia Sophia. È la “memoria della contemporaneità”, manifestazione dell’antico, inteso come fonte di conoscenza che diventa apertura verso il futuro. In un’unica cornice convivono erte scalinate e vicoli stretti che si inerpicano sui colli e a far da sfondo una modernissima superstrada; alti palazzoni dei cui piani si perde il conto, colorati a tinte vivaci accanto al terreno smosso dalle ruspe e pronto per nuovi insediamenti; serie di villette a schiera con l’amata terrazza; edifici dagli improbabili angoli acuti ammassati fra ripide stradine protetti dallo sguardo dell’antica Torre Gàlata; l’immensa distesa delle finestre illuminate al tramonto e gli avveniristici ponti che uniscono la parte europea a quella asiatica di Istanbul.
Thirty unpublished pictures, taken in 2005 and taken up again in 2010, told about one of the world’s most romantic and most densely populated metropolises (Istanbul 05.010, catalogue published by Corraini, Palazzo delle Stelline, Milan). Gabriele Basilico, an Italian master photographer, investigates the city by capturing its most physical and most real aspects, placing emphasis on the structure and changes of the growing metropolis: the urban fabric invading the surrounding hills; boundless flat, dusty outskirts; new anonymous residential towers which the citizens do not like, although they settle there; small, omnipresent shops, supermarkets and emporiums; old, beautiful wood houses, deserted, degraded, worm-eaten. The photographer, architect and artist relies on his pictures to tell about the changes in the post-industrial landscape, from ‘Milan – portraits of factories’ (dating from the 1970s) to ‘vertical Moscow’ or ‘Silicon Valley (2008); he has always investigated the changes that are underway in urban landscapes, brilliantly matching the city’s exterior and interior forms. His buildings bring their adapting to the vagaries of the ground they are erected on into architecture, vigorously tell about the history of those who live, or lived, in them, revealing the secrets and vicissitudes of the entire city. Gabriele Basilico’s Istanbul is not the tourist and impressive city of minarets, the Blue Mosque or Hagia Sophia. It is the “memory of contemporaneity”, a display of the old, understood as a source of knowledge which becomes synonymous with opening up to the future. Steep steps and narrow alleys climbing up the hills are to be found in the same setting, providing a background for the state-of-the-art carriageway; high-rise, brightly coloured buildings with countless floors next to the ground turned over by bulldozers and ready to accommodate new settlements; rows of terraced houses with the beloved terraces; buildings with improbable acute angles piling up between steep alleys, protected by the old Gàlata Tower; the huge rows of lighted windows at sunset, and the ultramodern bridges that join the European and Asian parts of Istanbul.
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Moscow Design Week: installazione ‘Thieves rainbow’ di Fabio Novembre, progetto Design Superheroes, a cura di Novembre stesso alla Provision Warehouses.
Moscow Design Week: the installation ‘Thieves rainbow’ by Fabio Novembre, a Design Superheroes project, curated by Novembre himself at the Provision Warehouses.
A MOSCA
di Luciana Cuomo foto Cristina Fiorentini
RAINBOW IN MOSCOW
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Il primo Moscow Design Week, dal 5 al 9 ottobre, apre le porte ai protagonisti del design globale e mobilita la capitale intorno al fenomeno. Negli anni a venire - sostiene il promotore dell’evento, Alexander Fedotov - il design giocherà un ruolo guida sul mercato russo. E la Russia possiede uno straordinario potenziale per lo sviluppo del design.
In questa pagina, la Provision Warehouse, esempio di architettura moscovita della prima metà dell’800, costruita da Fyodor Shestakov e ispirata alle idee del grande Stasov, ospita importanti eventi del primo Design Week nella capitale. Pagina accanto, Provision Warehouses: ‘Flower Lounge’, installazione di Paola Navone: all’esterno, fiori su ‘Halftruck M16 1944 Multiple gun motorcarriage’; all’interno, i grandi pannelli scandiscono lo spazio che ospita i confortevoli e pacifici divani Baxter.
Il primo design week di Mosca è interessante per diversi motivi. Perché dichiara apertamente il convolgimento della capitale sovietica nel fenomeno del design; perché apre luoghi ancora inediti o poco frequentati dal western design people, di questa città bellissima, che ha ancora molto da scoprire e da mostrare. Infine, perché chiama all’appello i paladini del design globale, quei ‘design superheroes’, messi in scena da Fabio Novembre che, presenti ovunque nel mondo, per la prima volta si materializzano nella capitale. Mosca quindi, viene vista non più, o non solo, come succulento mercato per il design, come è stato per lungo tempo, a partire dai lontani anni ’90, ma come soggetto che si fa protagonista e promotore di eventi, mostre, seminari, incontri, colloqui, scambi e molto altro. Come debutto noi lo giudichiamo interessante e promettente. Abbiamo trovato significative le parole del presidente del comitato organizzativo, Alexander Fedotov, autorità indiscussa sul tema, assai noto sull’asse delle relazioni Russia-Italia, per avere per primo creduto nella forza e nell’impatto del design italiano d’arredamento sul mercato sovietico. Fedotov ha avuto infatti un ruolo da pioniere con il suo Art Trading Group, noto per avere trasferito nella capitale, e poi nell’intero territorio, i migliori brand del Made in Italy. Così, coinvolto in prima persona, il presidente Fedotov ha fatto interessanti dichiarazioni. L’idea di organizzare il Moscow Design Week 2010, risalirebbe almeno a un paio d’anni fa. “Quando la crisi ha colpito duro, lo scorso anno, i negozi e le imprese hanno cominciato a chiudere e in molti hanno cominciato a pensare, circa il design, che il ‘cliente fosse più morto che vivo’ dice Fedotov -. È allora che ho deciso di ritornare all’idea del Moscow Design Week, i cui obiettivi sono di aiutare i giovani talenti a trovare i produttori, come pure di insegnare alla gente a vedere e ad amare il design e a creare una piattaforma per i suoi ulteriori sviluppi nel nostro paese. Tutti i tipi di design: industrial, interior, graphic e quello ai confini con l’arte... Noi abbiamo capito che il mondo stava cambiando e che nulla sarebbe stato più come prima. La gente cominciava a pensare al design in termini di ragionevolezza, prezzi e funzionalità. Una rivelazione per noi: il design come libertà e come principio del nostro essere. Così abbiamo continuato a sviluppare il progetto, senza preoccuparci troppo della complessità del momento. Oggi possiamo confermare che esiste un vero interesse allo sviluppo del design russo e che abbiamo ricevuto un supporto serio tanto dai colleghi occidentali che da quelli di casa nostra. Negli anni a venire - sostiene Fedotov - il design giocherà un ruolo guida nel mercato russo, dopo avere riscosso un interesse via via crescente in ogni area e per ciascun aspetto. La Russia ha uno
straordinario potenziale per lo sviluppo del design: può vantare una scuola fondata sull’opera dei Costruttivisti del primo Novecento, una tradizione di educazione artistica e tecnica per i giovani di mente aperta e non condizionata dalle memorie del passato sovietico; infine, può contare su milioni di consumatori di design, costantemente in crescita. Molti di loro - commenta il fondatore del Moscow Design Week - ancora associano il design con qualcosa di distante e di lontano dalla vita quotidiana, benché esso, in realtà, ci circondi,
On this page, the Provision Warehouse, an example of early nineteenth-century Moscow architecture, built by Fyodor Shestakov and inspired by the ideas of the great Stasov, hosts important events for the first Design Week in the capital. Page across, the Provision Warehouses: ‘Flower Lounge’, installation by Paola Navone: on the outside, flowers on the ‘Halftruck M16 1944 Multiple gun motorcarriage’; inside, the large panels divide the space that hosts the comfortable and peaceful Baxter sofas.
permei l’ambiente vitale e dia contorni agli spazi della nostra esistenza. Il Design Week vuole renderlo sempre più vicino a ciascuna persona e ad ogni casa. Noi vogliamo, infine - conclude Fedotov - che tutti i visitatori del Moscow Design Week 2010 possano arrivare a capire meglio cos’è il design e a riceverne una soddisfazione estetica e intellettuale, a livello di interessi personali e sotto il profilo del business”. Exhibitions, presentazioni, progetti di design, discussioni, seminari, master classes, lectures, competitions e incontri di affari sostanziano la settimana moscovita del design, che accoglie con tutti gli onori le scuole di design del mondo. Paola Navone, Fabio Novembre, Ora Ito, Luigi Colani, Jaime Hayon, Maarten Baas, Alexander Ermolaev, Elena Akimova, sono i ‘superheroes’ di questo primo affondo moscovita nel cuore del design globale. I luoghi che si aprono al design sono, tra gli altri, il Provision Warehouses, la Biblioteka del Design, il Concept Store Altagamma, il Garage Center of Contemporary Art, la Nuova Casa degli Artisti, la Krasny Oktyabr Chocolate Factory.
The first Moscow Design Week, from October 5 to 9, opens the doors to the protagonists of global design, and mobilizes the capital around the phenomenon. In coming years – sustains the promoter of the event, Alexander Fedotov – design will play a leading role on the Russian market. And Russia has extraordinary potential for the development of design.
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The first design week in Moscow is interesting for a variety of reasons. Because it openly declares the involvement of the Russian capital in the design phenomenon; because it opens new locations, little known to western design people, within this beautiful city where there is still so much to discover and to display. Finally, because it invokes the champions of global design, the “design
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superheroes” shown by Fabio Novembre, visible all around the world, but materialized in the capital city for the very first time. Moscow therefore no longer appears as just a succulent market for design, as it was for so long since the distant Nineties, but as a subject, that becomes the protagonist and the promoter of events, exhibitions, seminars, meetings, conversations, exchanges of ideas and much more. As a debut, we found it both interesting and promising. A significant statement was made by the president of the organizing committee Alexander Fedotov, the leading authority on the theme, and well known in the sphere of relations between Russia and Italy: he was the first to believe in the power and impact of Italian furniture design on the Russian market. Fedotov in fact was a pioneer, with his Art Trading Group, which is renowned for having brought the best brands of Made in Italy first to the capital, and then to the entire country. And so, being personally involved, president Fedotov had some interesting things to say. The idea of organizing Moscow Design Week 2010 is several years old. “When the crisis hit hard last year, stores and businesses began to close down, and many people started to wonder, as far as design was concerned, whether “the client was more dead than alive”, says Fedotov. So I decided to revive the idea of Moscow Design Week, with the objective of helping young talents find manufacturers; to teach people to see and love design, and to create a platform for the
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development of design in our country. All types of design: industrial, interior, graphics and design bordering on art… We understood that the world is changing and that nothing will ever be the same as it was before. People were starting to think of design in terms of rationalization, price and functionality. A revelation for us: design as freedom and as the principle of our being. So we continued to develop design, without too much concern for the complexity of the moment. Today I can confirm that there is real interest in the growth of Russian design and that we have had significant support
from our western colleagues and from local designers. In coming years – sustains Fedotov – design will play a leading role on the Russian market, having aroused interest in every field and for every aspect. Russia has extraordinary potential for the development of design: it boasts a tradition founded on the work of the Constructivists in the early twentieth century, a tradition of artistic and technical education for open-minded young people who are not conditioned by memories of the Soviet past; finally, it can count on millions of design consumers, a number that is growing steadily. Many of them – comments
the founder of Moscow Design Week – still associate design with something distant and detached from their daily lives though, actually, it surrounds us, it permeates our life spaces and delineates the spaces of our existence. Design Week wants to bring design closer to each person and each home.Finally, concludes Fedotov, we would like all the visitors to Moscow Design Week 2010 to understand what design is and to derive aesthetic and intellectual satisfaction from it, in terms of personal interest and business opportunities.” Exhibitions, presentations, design projects, discussions, seminars, master
Luigi Colani, uno dei Design Superheroes, ‘fondatore del futurismo industriale’, espone alla Casa degli Artisti di Mosca (pagina accanto, foto in alto). Riconoscibili, i modelli di Space Chair e la concept car del 2002 a 4 motori elettrici.
classes, lectures, competitions and business meetings fill the Moscow Design Week, which welcomes the design schools of the world with full honors. Paola Navone, Fabio Novembre, Ora Ito, Luigi Colani, Jaime Hayon, Maarten Baas, Alexander Ermolaev, Elena Akimova, are the “superheroes” of Moscow’s first plunge into the heart of global design. Places opening up to design include, among others, the Provision warehouses, the Design Library, the Concept Store, Altagamma, the Garage Center of Contemporary Art, the New House of the Artists, the Krasny Oktyabr Chocolate Factory.
Luigi Colani, one of the Design Superheroes, ‘founder of industrial Futurism’, exhibits at the House of the Artists in Moscow (page across, photo at top). Recognizable, the models for the Space Chair and the 2002 concept car with 4 electric motors.
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In questa pagina, in alto, la nuova Biblioteca di Design ospita in occasione del Design Week conferenze e seminari. Al centro, alla Provision Warehouses installazione ‘Monotypic 2010 Citroen’ del design superheroes francese Ora-Ito. In basso, exhibition di Jaime Hayon alla Galleria Altagamma. Pagina accanto, il complesso dell’antica fabbrica di cioccolato Krasny Oktyabr, una delle aree trendy della vita sociale moscovita.
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On this page, at top, the new Design library will be the venue for lectures and seminars during Design Week. At centre, at the Provision Warehouses the installation ‘Monotypic 2010 Citroen’ by French Design Superhero Ora-Ito. Below, exhibition by Jaime Hayon at the Galleria Altagamma. Page across, the complex of the ancient Krasny Oktyabr chocolate factory, one of the trendy districts of social life in Moscow.
CULTURE&DINING Due caffè-ristoranti che fanno tendenza e connotano stili di vita più calmi e riflessivi nella Mosca di oggi: il Dome e il Garage Cafè, il primo nella ex Fabbrica di Cioccolato Ottobre Rosso, in riva al fiume, e il secondo all’interno dell’affermato Garage Center for Contemporary Culture. La vita sociale moscovita continua a proporre nuovi luoghi d’incontro e, in qualche misura, stili di vita meno febbrili e più riflessivi. Due caffè-ristoranti esprimono questa tendenza, ciascuno a suo modo: il Dome, all’interno di quel vero e proprio distretto ‘culture&dining’ che si sta costituendo nell’antica fabbrica di cioccolato Krasny Oktyabr; il Garage Cafè, che incontra un consenso crescente, da parte moscovita ed estera, all’interno del gettonatissimo Garage Center for Contemporary Culture in Moscow. Ottobre Rosso, un isolotto in riva alla Moscova, permeato un tempo dall’odore del cioccolato ed ora da quello dei soldi, richiama un po’ il Tribeca di New York o i Docklands londinesi. Nella ex factory di mattoni rossi fioriscono gallerie d’arte e fotografia, studi di design, television e web media, bar e café, e l’importante Strelka Institute for Media, Architecture and Design. In realtà, l’ importante società di Mosca che aveva pianificato un distretto di loft e appartamenti, dopo la crisi finanziaria globale, ha iniziato ad affittare gli spazi. “Stiamo cercando di insegnare alla gente a pensare”, ha detto Ilya Oskolkov-Tsentsiper, presidente dello Strelka Institute e creatore di Afisha, un magazine di cultura e lifestyle che si propone come il manifesto di Ottobre Rosso, con puntuali informazioni su quanto accade nella Factory. Lo Strelka Institute, che in
ottobre ha accolto i suoi primi 35 allievi, costituisce un punto d’orgoglio per la capitale: gli studenti provengono da tutta la Russia e studiano gratuitamente ed in inglese. Rem Koolhas, il noto architetto olandese, incaricato di impostare e supervisiore il curriculum degli studi, è arrivato a Mosca in ottobre per condurre la prima settimana di ricerca degli studenti nel quadro dei problemi di preservation architettonica. Lo Strelka Institute include lo Strelka Bar, il più grande club della città, dotato di interni molto chic, un menu fusion e un grande bar con live piano music. La sua terrazza sulla Moscova è stata il luogo preferito dell’estate moscovita. Alla pari con il vicinissimo Dome, che si autoproclama bar/cafe/cinema lounge, preso di mira per il suo in-house movie theater, con comode sedute, schermi sofisticati e una programmazione estesa dai film dell’era sovietica al Fellini della ‘Dolce vita’ ai film di Hollywood, fino ai cult tipo Rocky Horror Picture Show. In ottobre, al Dome, è arrivato ospite il regista Emir Kusturica, con una proposta di Sunday lunch club ad invito, seguito da tavole rotonde letterarie. “Questo è un luogo per gente che ci è amica - ha affermato una delle proprietarie del locale, Daria Donskaya -. Questo è ciò che ci distingue, e non se le persone sono alla moda oppure no”. Lo
di Luciana Cuomo foto Cristina Fiorentini
chef Andrei Ryvkine, vissuto a Londra 11 anni, ha detto che Ottobre Rosso ha un atmosfera familiare nuova per Mosca. “Mi ricorda molto i Docklands. È la prima volta che a Mosca c’è un intero distretto pieno di proposte ed eventi notturni. A Mosca, che è sempre stata considerata un big village, per la prima volta a Ottobre Rosso, si è formato un vero villaggio. Un villaggio che sembra una piccola città europea, dove la gente abbia vissuto per anni, arrivando a conoscersi gli uni con gli altri e con il risultato di fidarsi e rispettarsi a vicenda”. All’interno del Centro di Cultura Contemporanea, nell’ormai mitica rimessa per autobus, costruita da Melnikov negli anni Venti, il Garage Cafè si è ritagliato nel tempo un suo spazio e una decisa personalità sia ambientale che gastronomica. Lo si ritiene un luogo da sperimentare, il cui livello uguaglia, o supera, quello delle più note caffetterie dei musei globali. All’interno di uno spazio eclettico, ideato dalla designer russa Natalya Goldenberg, che inserisce lunghissimi e dorati divani capitonné, in un melange di stili e classicità neomoderno, molto caro al gusto russo, si colloca la proposta, altrettanto eclettica, di un menu semplice e fresco, progettato dallo chef Denis Kalmish, che crea un mix internazionale di piatti irresistibili, provenienti dalle abitudini quotidiane dei popoli del mondo.
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Two café-restaurants that are setting the trend and envision calmer and more meditative lifestyles in today’s Moscow: the Dome and the Garage Café, the former in the former Red October Chocolate Factory, on the banks of the river, and the latter, inside the renowned Garage Center for Contemporary Culture. Social life in Moscow continues to offer new places to meet, and in some measure, less frenetic and more meditative lifestyles. Two café-restaurants express this trend, each in its own way: the Dome, inside the “culture&dining” district that is growing around the old Krasny Oktyabr Chocolate factory; and the Garage Café, which is growing more and more popular in Moscow and abroad,
inside the Garage Center for Contemporary Culture in Moscow. Red October is an island on the banks of the Moscova river, once permeated by the smell of chocolate, and now of money; it is reminiscent of Tribeca in New York, or the Docklands in London. In the former red brick factory now flourish art and photography galleries, design studios, television and web media, bars and cafés, and the important Strelka Institute for Media, Architecture and Design. It started when an important company in Moscow planned to create a district of lofts and apartments here, but after the global financial crisis, began to rent out the spaces. “We are trying to teach people to think, said Ilya Oskolkov-Tsentsiper, president of the Strelka Institute and creator of Afisha, a culture and lifestyle magazine that appears as a manifesto of Red October, with up-to-date information on what happens in the Factory. The Strelka Institute, which enrolled its first 35 students in October, is a matter of pride for the capital; the students come from all over Russia and study free of charge; the curriculum is taught in English. Rem Koolhaas, the famous Dutch architect, who has been hired to set up and supervise the curriculum, came to Moscow in October to run the first week of research by the students into the issue of architectural preservation. The Strelka Institute includes the Strelka Bar, the largest club in the city, with extremely chic interiors, a fusion menu and a big bar with live piano music. Its terrace along the Moscova was a favourite place to hang
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out last summer in Moscow. Like the nearby Dome, which has proclaimed itself to be a bar/café/cinema lounge, targeted for its inhouse movie theatre, with comfortable seats, sophisticated screens and an extended program from Soviet-era films to Fellini’s “La Dolce Vita” to Hollywood and cult films, such as the “Rocky Horror Picture Show”. In October, director Emir Kusturica came as a guest, with the proposal for an invitation-only Sunday lunch club, followed by literary round table discussions. “This is a place for people that are friends – said one of the owners of the place, Daria Donskaya. This is what distinguishes us, not whether the people here are trendy or not.”
The chef Andrei Ryvkine, who lived in London for 11 years, said that Red October has a familiar atmosphere that is new to Moscow. “It reminds me of the Docklands. This is the first time that Moscow has had an entire district full of proposals and nighttime events. In Moscow, which has always been considered a big village, a true village was formed for the first time at Red October. A village that looks like a small European city, where people have lived for years and gotten to know each so that they now trust and respect each other”. Inside the Center for Contemporary Culture, in the now famous Bus garage, built by Melnikov in the Twenties, the Garage Café has created its own
Pagina accanto e qui in alto, ingresso ed interni di Dome, bar-café-cinema lounge, movie theater che promuove cinema d’essai e tavole rotonde letterarie. Arredo e food fusion. Qui sopra e a sinistra, interni del Garage Café presso il Centro di Cultura Contemporanea, ex garage anni ‘20 by Melnikov: spazio eclettico della designer Natalya Goldenberg e cucina fusion dello chef Denish Kalmish.
Page across and above, entrance and interiors of the Dome, a bar-café-cinema lounge, with a movie theater that promotes cinema d’essai and literary round-table discussions. Fusion furniture and food. Above and left, the interiors of the Garage Café at the Centre of Contemporary Culture, a former garage built in the 1920’s by Melnikov: an eclectic space by designer Natalya Goldenberg and fusion cuisine by chef Denish Kalmish.
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place over time, along with a well-defined personality in terms of atmosphere and cuisine. It is considered a place to experiment, on a level with or superior to the most famous cafeterias of global museums. Inside an eclectic space by Russian designer Natalya Goldenberg, who introduced extra-long gold capitonné sofas, in a mix of styles and neo-modern classicism which the Russians love so dearly, there is an equally eclectic offering on a simple and fresh menu, designed by chef Denis Kalmish, who creates an international mix of irresistible dishes, borrowed from the daily habits of people around the world.
LAVORARE ALL’INGLESE WORKING LIKE THE ENGLISH I nuovi uffici all’’inglese’ della WWTS, la prima società di rappresentanza dell’arredamento italiano in Russia. Erba rasata, palazzine di mattoni, cabine rosse, sfondi londinesi nell’area di Moscow City. Una location più umana per un nuovo modo di operare sull’immenso mercato russo? Ce ne parlano i super esperti Silverio e Andrea Marian, leader della società friulano-russa. The Yard è il nome della residenza che ospita i nuovi uffici della WWTS, la più importante e nota società di rappresentanza dell’arredamento made in Italy in Russia . World Wide Trade Service attraversa tutti i 9 fusi orari che segnano il territorio ex sovietico, raggiunge le più lontane regioni, si spinge in Siberia ed oltre, ha uffici a Mosca, San Pietroburgo, Novosibirsk, Ekaterinburg. Ovunque porta il verbo del design e del classico più raffinato: tra i 50/60 brand in portfolio, accumulati nell’arco dei suoi 15 anni di vita, ci sono nomi di grande prestigio: Snaidero, Rubelli, Selva, Barovier&Toso, Gervasoni, Tecno, Kartell, Astor, Milldue... e tutto quanto serve ad arredare interni ed esterni, sino a pavimenti e mosaici. Poiché ci incuriosisce la nuova location di WWTS in Mosca City: palazzina in mattoni, parterre di erba all’inglese, all’angolo la mitica cabina telefonica rossa, e, come sfondo, trompe l’oeil, il centro di Londra, con la Saint Paul Cathedral, una sede a misura d’uomo, lontana dall’ estetica aggressiva di grattacieli in vetro e cemento, andiamo a trovare il presidente e il vicepresidente della società friulano-russa nelle persone di Silverio e Andrea Marian. Sullo sfondo del prestigioso ufficio, in cui non manca l’ironia propria di Marian, l’italianità trionfa in alcune affiches con i volti più noti del cinema italiano d’annata. Il ritratto all’inglese dei Marian è perfettamente in stile con The Yard. Lavorare, vendere. In questi ultimi anni, in Russia, come è cambiato il vostro lavoro? Te lo dico semplicemente: ho capito che non sei tu che vendi, ma è il consumatore che compra, attraverso le riviste. Per questo abbiamo potenziato, come
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puoi vedere, l’area Pubbliche Relazioni, che adesso è presidiata da 3 responsabili. Allora, parliamo di comunicazione? La comunicazione in Russia è sempre stata importante: i russi leggono più di noi italiani e, in particolar modo, leggono le riviste di arredamento. Leggono molto. E a noi succede spesso che ci telefoni qui il privato per chiederci informazioni su un letto o un armadio, un modello di cucina che ha visto su una rivista, magari americana. La comunicazione, insomma, qui funziona e per questo abbiamo potenziato lo staff, perché dobbiamo dare materiale non solo alle riviste di Mosca, ma anche a quelle delle Regioni che, se non hanno la tiratura e la forza delle prime, tuttavia hanno peso nel territorio in cui operano. Diamo un peso alla comunicazione. Quanto incide sulla vendita? E con quali riviste soprattutto lavorate? La comunicazione pesa anche più del 50 %. Sono 3 le riviste con cui soprattutto lavoriamo: Salon, che è quella che va per la maggiore, Mezzanine e AD. E anche Project. E gli showroom, contano sempre nel vasto territorio russo? Noi come WWTS continuiamo a predicare l’importanza dello showroom e a indirizzare lì gli architetti per gli acquisti. Purtroppo l’anno scorso, specialmente, si è verificato un dilagare di azioni inquinanti da parte di operatori europei, con effetti dumping sul mercato, che hanno reso difficile una pratica corretta. Noi cerchiamo e riusciamo a difendere i nostri rivenditori, soprattutto se abbiamo dietro aziende corrette, con
cui è possibile impostare una seria politica commerciale. Un fattore strategico su cui facciamo leva noi di WWTS, è la formazione. Tre volte l’anno, qui a Mosca, organizziamo stage per i manager dei nostri clienti. Stage di una settimana, per fare aggiornamento sulle aziende. Inoltre, a Mosca abbiamo 8 persone per seguire il mercato locale, abbiamo aperto uffici a San Pietroburgo, a Novosibirsk e, in questi giorni, a Ekaterinburg. Senza contare i nostri 14 area manager che viaggiano di continuo E la vendita ha cambiato natura? Ha perso la sua componente emozionale originaria, a favore di soluzioni tecniche valide. Altre sorprese da Mosca oggi? Tu stessa ti sarai resa conto che va il classico. Ma anche il moderno ha il suo peso. Il vero cambiamento è che la gente non corre più tanto dietro alle tendenze, come un tempo, e comincia a mettere in casa le cose che durano. Hanno meno frenesia e, prima, ti chiedono bene il prezzo.
The new “English-style” offices of WWTS, the first company representing Italian furniture in Russia. Well-trimmed lawns, brick buildings, red telephone cabins, the atmospheres of London in a section of Moscow City. A more human location for a new way of operating in the immense Russian market? We talk about it with super-experts Silverio and Andrea Marian, leaders of the RussianFriulian company.
Let’s set some figures for the publicity. How important is it to sales? And what magazines do you primarily work with? Publicity can be worth over 50%. We work primarily with 3 magazines: Salon, which is the most popular; Mezzanine and AD. And Project. And the showrooms, do they still count in the vast Russian territory? We at WWTS continue to preach the importance of showrooms and to direct architects there for their purchases. Unfortunately, last year, there was an increase in the number of disloyal practices by European operators, with dumping on the market, which made proper operations more difficult. We try and are able to defend our vendors, especially if we have loyal manufacturers behind us, who are willing to establish a serious trading policy. A strategic factor we rely on here at WWTS, is training. Three times a year, here in Moscow, we organize seminars for our clients’ managers. Week-long seminars, to update them on our companies. In addition, we have 8 people in Moscow following
The Yard is the name of the residence that hosts the new offices of WWTS, the most important and renowned company representing Italian furniture in Russia. The World Wide Trade Service works across all 9 time lines across the former Soviet territories; reaching the most distant regions, it extends into Siberia and beyond, with offices in Moscow, Saint Petersburg, Novosibirsk,
Ekaterinburg. It spreads the word of design and the most refined classical style everywhere: the 50/60 brands in its portfolio, collected over its 15year existence, includes highly prestigious names: Snaidero, Rubelli, Selva, Barovier&Toso, Gervasoni, Tecno, Kartell, Astor, Milldue.. and everything needed to furnish indoor and outdoor spaces, including flooring and mosaics. We are curious about the new WWTS location in Moscow city: brick buildings, an English lawn, on the corner the legendary red telephone booth, and in the background, a trompe-l’?il of the center of London, with Saint Paul’s Cathedral; a headquarters made to the measure of man, far from the aggressive aesthetics of glass and cement skyscrapers: we go to visit the president and vicepresident of this Russian-Friulian company, in the persons of Silverio and Andrea Marian. Against the background of the prestigious office, which is rooted in the Marians’ irony, the Italian
essence triumphs in the posters featuring the most famous personalities of vintage Italian cinema. The English-style portrayal of the Marians is in perfect sync with the style of The Yard. Working, selling. How has your work changed in Russia in recent years? I will tell you in simple words: I have understood that it’s not you doing the selling, it’s the consumer doing the buying, through magazines. This is why, as you can see, we have reinforced the Public Relations area, which is now covered by 3 directors. So let’s talk about publicity. Publicity has always been important in Russia: the Russians read far more than the Italians, and in particular, they read furniture magazines. They read a lot. And we often get calls from private citizens asking for information about a bed or a closet, a style of kitchen that they saw in a magazine, maybe an American one. So that publicity works here and this is why we have reinforced our staff, so that we can provide material not only to the magazines in Moscow, but also to the ones in the Regions, that may not sell as many copies, but are influential in the territories they operate in.
the local market, we have opened offices in Saint Petersburg, in Novosibirsk, and these days, in Ekaterinburg. Not counting our 14 area managers, who are always traveling. Has the sales pitch changed? It has lost its original emotional component, in favour of valid technical solutions. Are there any other surprises from Moscow? You yourself realize that the classical style sells best. But modern furniture also counts for something. The real change is that people no longer follow trends like they used to, they are starting to buy things that last for their homes. They are not as frenetic, and they definitely ask about the price. I nuovi uffici della WWTS a Mosca. Interior arredati con tavolo Tecno e sedie Kartell, due delle circa sessanta aziende italiane rappresentate dalla società friulana. Qui sopra: da sinistra, Silverio e Andrea Marian, presidente e vicepresidente WWTS.
The new offices of WWTS in Moscow. Interiors furnished with Tecno tables and Kartell chairs, two of the approximately sixty Italian companies represented by the company from Friuli. Above: from left, Silverio and Andrea Marian, president and vice-president of WWTS.
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EVENTS
di Luciana Cuomo foto Cristina Fiorentini
ITHENUMERI DI SNAIDERO FIGURES FOR SNAIDERO 60, 20, 15 e 10. Rappresentano gli anni di storia del Gruppo; la ventennale collaborazione con Pininfarina; gli anni di presenza sul mercato russo e il decennio di collaborazione con il flagship store che presenta la nuova OLA20. Il discorso inaugurale di Edi Snaidero e Paolo Pininfarina, presidenti delle rispettive società, in presenza di un grande pubblico e dell’ambasciatore italiano a Mosca.
Nel nuovo flagship store Snaidero a Mosca, presentazione della nuova OLA20 Pininfarina design. Nella foto in alto, da sinistra: Paolo Pininfarina, l’ambasciatore italiano a Mosca Vittorio Claudio Surdo, Edi Snaidero, presidente e CEO del Gruppo, il presidente della CC di Udine Gianni Da Pozzo, Sandra Snaidero, relazioni esterne.
In the new Snaidero flagship store in Moscow, presentation of the new OLA20, Pininfarina design. In the photo at top, from left: Paolo Pininfarina, the Italian ambassador to Moscow Vittorio Claudio Surdo, Edi Snaidero, president and CEO of the Group, the president of the CC in Udine Gianni Da Pozzo, Sandra Snaidero, public relations.
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Molto bello l’evento Snaidero che si tiene nel nuovo flagship store di Mosca, nei giorni caldi dei WorldWide e del Design Week. Descrivibile - è vero - con i 4 numeri chiave, declinati dal presidente di un Gruppo che conta molti anni di storia, in Italia, nel mondo e, in particolare, sul mercato russo. Dunque, proviamo a suggerire ai lettori una quaterna. 60 sono, per cominciare, gli anni di storia dell’azienda friulana fondata da Rino, il patriarca che diede l’impronta decisiva a una bella avventura di saper fare, di cultura della cucina, di orientamento all’internazionalità e al design. A quest’ultimo si collega il secondo numero, il 20, poiché tanti - sottolinea Edi Snaidero - sono gli anni di collaborazione dell’azienda con Paolo Pininfarina, e proprio questi sono gli anni che a Mosca si festeggiano, con un nuovo progetto carismatico, il cui nome OLA 20, rimanda istantaneamente al progetto archetipico della prima OLA, storica chiave di accesso per l’azienda all’intatto mercato russo degli anni ’90. Ecco dunque la nuova OLA che, se non si propone con la rivoluzionaria aggressività della capostipite, tuttavia ne rilancia il carattere innovativo in linea con il mercato contemporaneo. “Con un ritorno alle origini, alle radici - come sottolinea il presidente della Pininfarina - un concetto, che non solo amo personalmente, ma che ricorre oggi nella strategia di riposizionamento adottata dalla grande maggioranza delle aziende. Ma la OLA 20, lungi dall’essere un progetto rétro, ripropone, in chiave contemporanea e innovativa, i contenuti di sobrietà, sicurezza, sostenibilità progettuale produttiva e commerciale, propri della primogenita, contenuti che si traducono in valori di essenzialità, sintesi ed eleganza, che in definitiva connotano il buon design. La nuova OLA dunque, rappresenta un vero manifesto dei valori Pininfarina, come si esprimono nell’arco dei suoi 80 anni di storia”. Per finire, sono il 15 e il 10, gli altri numeri della quaterna Snaidero: 15 come gli anni di presenza sul mercato russo di un brand che fu senz’altro il primo ad entrare e ad affermarsi. Grazie a Silverio Marian, oggi presidente di una grande trading come WWTS, che ebbe il merito riconosce pubblicamente Edi Snaidero, con gratitudine - di farci inziare questa avventura, in epoca ancora pionieristica. 10 sono, infine, gli anni di collaborazione con Samir Makhmudov, direttore dello showroom che ospita l’evento, uno dei negozi più belli e che meglio esprime la filosofia del Gruppo. Un concept store degno di accogliere e mostrare al pubblico imprenditori, stampa italiana e russa, designer architetti convenuti a Mosca, creatività e qualità progettuali della nuova OLA.
Momento clou dell’evento, la pasta cucinata all’italiana dal rinomato chef Aleksey Zimin, giornalista gastronomico e fondatore del Ragout restaurant. Qui sopra, la conferenza stampa; da sinistra: Samir Mahmudov, direttore del concept store, Edi Snaidero, Paolo Pininfarina, presidente di Pininfarina SpA, la traduttrice.
The highlight of the event, the Italian-style pasta cooked by the renowned chef Aleksey Zimin, a food critic and founder of the Ragout restaurant. Above, the press conference; from left: Samir Mahmudov, director of the concept store, Edi Snaidero, Paolo Pininfarina, president of Pininfarina SpA, the translator.
60, 20, 15 and 10. They represent milestone years in the Group’s history: the twenty-year collaboration with Pininfarina; the years of presence on the Russian market and the ten years of collaboration with the flagship store that presents the new OLA20. The inauguration speech by Edi Snaidero and Paolo Pininfarina, presidents of their respective companies, in front of a ample public and the Italian ambassador in Moscow.
The event held by Snaidero in the new flagship store in Moscow was very successful, during the most intense days of WorldWide and Design week. It can be described – of course – with these 4 key numbers, listed by the president of a Group that has a long history in Italy, around the world and in particular, on the Russian market. So, let’s suggest 4 numbers for the lottery. 60, to start, is the number of years in the history of the company since it was founded in the Friuli region by Rino, the patriarch who set the critical approach towards this wonderful adventure in know-how, in the culture of the kitchen, in the orientation towards an international dimension and towards design. This is the connection with the second number, 20, because that is the number – underlines Edi Snaidero – of years that the company has collaborated with Paolo Pininfarina, and this is the number of years that is being celebrated in Moscow, with a charismatic new project known as OLA 20, a name that is instantly reminiscent of the archetypal project of the first OLA, the historic key to the company’s access to the Russian market in the Nineties. So here is the new OLA: though it does not replicate the revolutionary and aggressive character of the original, it certainly is as innovative for the contemporary market. “Returning to the origins, to the roots – underlines the president of Pininfarina – this is a concept, which not only do I love personally, but is also part of the repositioning strategy being enacted by most companies today. The OLA 20 is far from being a “retro” project, on the contrary,
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Nel flagship store Snaidero, due composizioni con la nuova cucina OLA20, ultima creazione nata dalla collaborazione del Gruppo italiano con Pininfarina Design.
In the Snaidero flagship store, two compositions for the new OLA20 kitchen, the latest creation in the collaboration between the Italian group and Pininfarina Design.
it reaffirms the principles of sobriety, safety, sustainability, production and market planning that characterized the original, in a contemporary innovative key, expressing the values of essentiality, synthesis and elegance, which are fundamental to good design. The new OLA is therefore a true manifesto of the Pininfarina values, as they have been developed throughout its 80-year history.” The last two numbers in the Snaidero quartet are 15 and 10: 15 like the years that the brand has been on the Russian market, one of the first to be introduced and become established. Thanks to Silverio Marian, who is now the
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president of WWTS, a large trading company responsible – as Edi Snaidero gratefully and publicly recognizes – for the decision to initiate this adventure, at a time when they were still pioneers. Last but not least, 10 is the number of years of collaboration with Samir Makhmudov, director of the showroom hosting the event, one of the finest stores and an excellent expression of the Group’s philosophy. A concept store worthy of hosting the public, the entrepreneurs, the Italian and Russian press, the designers and architects who have come to Moscow, to illustrate the creativity and design quality of the new OLA.
Qui a destra, la giovane designer ucraina Elena Tseluiko, primo premio con il progetto Clea, dispositivo disinfettante per le mani. Sotto, il Salone Satellite Moscow 2010, a cura di Marva Griffin Wilshire, allestimento Ricardo Bello Dias.
At right, young Ukrainian designer Elena Tseluiko, who won first prize with the project for Clea, a device for disinfecting hands. Below, the Moscow 2010 Salone Satellite, organized by Marva Griffin Wilshire, exhibition design by Ricardo Bello Dias.
MODERN, CLASSIC OR DESIGN?
di Luciana Cuomo foto Cristina Fiorentini
Risultati positivi, numeri alla mano e commenti in diretta degli espositori per la sesta edizione dei Saloni WorldWide Moscow. Una fiera valida e un’opportunità da non perdere su un mercato del mobile, come quello russo, stimato intorno ai 14 miliardi di dollari, con un potenziale di crescita che, entro il 2015, riporterà l’export italiano del settore a recuperare e superare il valore precrisi. Quanto al gusto, ai Russi continua a piacere molto il classico: un classico originale, inedito, reinterpretato in veste contemporanea. In qualche modo nuovo e personalizzabile. Non già bello e pronto per l’uso. I Saloni WorldWide 2011 saranno dal 12 al 15 ottobre. 81
I Saloni WorldWide Moscow al Crocus Expo. Lorenza Radrizzani, direttore marketing La Murrina, con Medusa, modello in vetro di Murano e Swarovski, creato da Marcello Albini. Pagina accanto, in alto, il general director Giancarlo Ceotto con la lampada Cherry, in plexiglas e metallo laccato, design Alessandro Crosera per Alt Lucialternative, brand di I Tre, Gruppo FDV. In basso, Riccardo Sironi, area director di Artemide, spiega la struttura in policarbonato a griglia di Cosmic Leaf, design Ross Lovegrove.
The Saloni WorldWide Moscow at the Crocus Expo. Lorenza Radrizzani, marketing director of La Murrina, with Medusa, made of Murano glass and Swarovski crystals, created by Marcello Albini. Page across, at top, the general director Giancarlo Ceotto with the Cherry lamp, made out of plexiglas and painted metal, design Alessandro Crosera for Alt Lucialternative, a brand of I Tre, FDV Group. Below, Riccardo Sironi, area director of Artemide, explains the gridded polycarbonate structure of Cosmic Leaf, design Ross Lovegrove.
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La sesta edizione dei Saloni WorldWide di Mosca, la si può considerare un successo al di là delle previsioni. Per diversi motivi: il primo, e più importante, la soddisfazione dei partecipanti espressa durante lo svolgimento della fiera al Crocus sin dal primo giorno, considerato, per frequenza e qualità dei visitatori, superiore alle aspettative. I numeri del comunicato finale Cosmit, l’ente organizzatore dell’evento, dichiarano un aumento secco del +9% per gli operatori e di +34 per la stampa sull’anno precedente. Al di là di questi, fanno testo i commenti che noi del DDN, in missione a Mosca e ben attenti a monitorare qualità e quantità del mercato, abbiamo raccolto in prima persona da un discreto numero di espositori italiani di moderno/design e di classico. Sono commenti che riguardano l’accoglienza da parte dei clienti, la situazione generale del mercato russo, e le preferenze di gusto che si vanno riconfermando in questo periodo. E sono questi gli indicatori, attraverso cui racconteremo I Saloni. Moderno, design o classico, tanto per cominciare? Non ci sono dubbi sul fatto che il ‘classico’, negli orientamenti moscoviti, russi ed ex-sovietici, sembra avere riguadagnato diverse lunghezze nell’arco dei 6 anni di presenza italiana al Crocus Expo. Ma è poi vero questo o, più semplicemente, l’orientamento al design non è mai stato, sin dagli inizi, all’altezza dei desideri e delle aspettative del nucleo pionieristico di imprese italiane che partecipò alla fondazione dei Saloni WorldWide di Mosca? È vero che, in questa performance italiana 2010,
gli espositori di classico appaiono nettamente prevalenti sul totale dei 297 partecipanti, ma è anche indiscutibile che il trend sia già in atto da diverse edizioni. E probabilmente, come si diceva, sin dagli inizi di questa storia moscovita, che va comunque considerata un successo ed una grande, irrinunciabile opportunità per il made in Italy LegnoArredo Il tasso di ‘classicità’- se così si può dire - risulta elevato nell’offerta stessa presentata dalle aziende di moderno e di design. Dice Lorenza Radrizzani, che guida il marketing La Murrina ed è oggi - credo - una delle maggiori esperte del mercato russo: “Il mio mercato, in realtà, non si è mai evoluto. In questi anni, ho spinto il design e ho venduto il classico. Il mercato russo ha selezionato, ma non è ancora davvero pronto: si dovrà attendere una ‘generazione’, nel senso di cinque anni, circa. Del resto, basta guardare l’evoluzione della fiera stessa, che vede sparire le aziende di design. Questo non toglie che, per me, la fiera sia sempre validissima, prima di tutto per sondare il polso del mercato. Quest’anno - conclude Radrizzani - dopo una caduta del mercato del 35% tra il 2008 e il 2009, mi dichiaro più che soddisfatta che la Murrina abbia recuperato un buon 20% grazie al residenziale”. Come dare torto, del resto, al gusto moscovita per un ‘classico’ come quello di Medusa, la lampada dell’artista Marcello Albini, reinterpretata alla luce di una evidente ricerca materica che conduce ad abbinare il cristallo Swarovski con quello di Murano. Perché nel classico in mostra nei padiglioni del
Crocus, nell’area stessa del moderno, si afferma una forte ricerca interpretativa, mirata a soddisfare a un mercato, come quello russo, che comunque cerca una seria innovazione materica e una spinta personalizzazione. Questi sono elementi irrinunciabili: tant’è che nessuno degli espositori italiani si è presentato a Mosca senza tentare una interpretazione evolutiva del gusto moscovita, e in generale ex sovietico. Buoni risultati e buon flusso di presenze, dichiara Maurizio Santambrogio, contitolare Res, sintetiz-
zando l’edizione Crocus 2009 e anticipando quella in corso. Soddisfatti e molto apprezzati si sono sentiti anche in Movi, sia per quanto riguarda i materiali che le tecnologie. Positivo anche il giudizio di I Tre, brand di Firme di Vetro, gruppo che può vantare quello russo come secondo mercato dopo l’Italia e che sta assistendo ad un forte recupero, soprattutto nelle Regioni. Tutti dichiarano che parteciperanno ai WorldWide di Mosca anche il prossimo anno.
Concorda anche Di Liddo e Perego, un fedelissimo dei WorldWide di Mosca che, con il brand Modà, offre una collezione neobarocca reinterpretata in versione moderna e personalizzata con tessuto sartoriale. Anche Flou - va da sé - fa parte degli iniziatori di questa avventura moscovita. Manuela Messina, responsabile per Ricerca&Sviluppo nell’azienda di famiglia, sottolinea qualità e personalizzabilità di un guardaroba che unisce il materiale bambù, strutturato a caldo, con tessuto metallico e prospetta infinite combinazioni. “Lo scorso anno - fa presente Manuela - il Moscow WorldWide ci ha aiutato a ripartire e adesso la ripresa su questo mercato è trainata dalle regioni in forte crescita”. Con un prodotto di avanguardia come Cosmic Leaf di Ross Lovegrove, Riccardo Sironi di Artemide si dichiara ottimista. “Stiamo cambiando modello di business - spiega - non più trading company, ma presenza diretta sul mercato e forniture. E questo sta davvero contribuendo alla nostra ripresa. Il settore soffre, ma noi chiudiamo con buoni risultati nell’area contract”. Anche Roberto Gramaccioni, export manager Scavolini, dichiara una crescita dell’azienda pari al +10% per l’anno in corso, insieme a una soddisfacente tenuta per lo scorso anno, il malefico 2009, responsabile di una caduta generale del mercato pari al 50%. “Noi crediamo al concetto di italianità, dice, ad un messaggio di italianità come qualità vincente. E siamo convinti che, senza questa fiera di Mosca, soffriremmo una perdita enorme. Il problema - aggiunge - sono quelle aziende piccolissime che hanno fatto l’errore di dipendere solo dal
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mercato russo. Per Scavolini, che sta aprendo in questi giorni a San Pietroburgo, il mercato russo è strategico. Più in generale, interessanti aperture vengono in questo momento dall’Africa, un mercato che sta crescendo, in Marocco, Egitto, Angola, Nigeria”. Grande ricerca materica e tecnologica nella nuova finitura in legno scolpito del modello di porta esposto da TreP& TrePiù. “Perché ai Russi - sottolinea Silvio Santambrogio, CEO dell’azienda piace molto ‘sentire’ il materiale”. Il mercato russo è strategico per il Gruppo brianzolo, che produce porte e sistemi di grande raffinatezza e che si augura di continuare a partecipare ai Saloni di Mosca, nonostante la quasi contemporaneità della prossima edizione WorldWide Moscow - fissata dal 12 al 15 ottobre- con il salone di design, architettura, edilizia Made previsto dal 5 all’8 Ottobre 2011 a Milano. Certo non si può non notare, con rammarico, l’assenza di alcuni noti brand italiani del design dell’arredamento, che, a suo tempo, furono tra gli iniziatori dei Saloni al Crocus Expo. A questo proposito, val la pena riportare il commento del presidente FederlegnoArredo, Rosario Messina: “È stata una grande soddisfazione assistere a tanto interesse verso il nostro settore, in particolare da parte dei rivenditori, soprattutto quelli delle aree limitrofe alla Russia che hanno ricominciato a comprare. Si riconferma, in particolare, l’interesse verso il settore dell’arredo classico, anche da parte dei giovani. Il pubblico ha dimostrato forte attenzione verso i settori meno rappresentati in fiera, quali illuminazione, bagno e complemento. Sono certo quindi che, per il prossimo anno, le richieste di adesione da parte delle aziende torneranno a crescere nella consapevolezza che i Saloni WorldWide di Mosca sono un conclamato punto di riferimento e un’opportunità da non perdere”. “E’ un risultato più che positivo - sottolinea il presidente Cosmit, Carlo Guglielmi - se consideriamo il contesto mondiale in cui ancora ci troviamo. I 297 espositori di questa edizione hanno avuto grandi opportunità di incontrare compratori realmente interessati al prodotto italiano, fin dal primo giorno di fiera particolarmente affollato. Molti anche i giovani, provenienti soprattutto dagli ex Paesi sovietici: una risposta soddisfacente al piano promozionale mirato attivato da Cosmit e FederlegnoArreddo in quelle aree, grazie alla collaborazione con l’ICE, l’Istituto nazionale per il Commercio Estero”. Grande successo anche per i 32 giovani designer del Salone Satellite che, con la regia di Marva Griffin Wilshire, curatrice, e Ricardo Bello Dias, art director, hanno esposto i loro progetti sotto i riflettori nel centro nevralgico dei Saloni WorldWide. Hanno vinto i primi premi, l’ucraina Elena Tseluiko, il Russo Sergey Kudakov e il lituano Martins Vitols. Lo ha decretato una prestigiosa giuria. I vincitori si meritano l’ambito premio di andare ai Saloni di Milano 2011 e tutti i partecipanti meritano un plauso per l’impegno dimostrato nella loro fresca e fruttuosa ricerca progettuale. Saranno certamente loro, ma già le giovani generazioni prima di loro e di sicuro quelle dopo, a tenere alta la fiaccola del design e a influenzare il gusto del paese verso la contemporaneità. Questione di tempo, e forse neanche tanto!
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Positive results, looking at the figures and hearing the comments of the exhibitors, for the sixth edition of the Saloni WorldWide Moscow. A good fair and an opportunity not to be missed on the Russian furniture market, which is estimated at about 14 billion dollars, with a potential for growth that, by 2015, will lead Italian exports in the field to restore and outgrow the pre-crisis figures. As for taste, Russians continue to love the classical style: an original classical, an unusual style reinterpreted in a contemporary key. And somehow new and customizable. Not just as is. The Saloni WorldWide will be held October 12 through 15.
The sixth edition of the Saloni WorldWide in Moscow may be considered a success far beyond the forecasts. For several reasons: the first, and most important, the satisfaction of the participants expressed during the fair at Crocus from the very first day, considered above expectations in terms of the attendance and quality of the visitors. The figures in the final press release by Cosmit, the agency organizing the event, talk about a clean increase +9% in professionals, and +34% of press over the year before. Apart from these categories, what counts are the comments that we as DDN, on a mission to Moscow to closely scrutinize the quality and quantity of the market, have collected firsthand from a significant number of Italian exhibitors of modern/design and classical furniture. The comments concern how they were received by their clients, the overall situation of the Russian market, and the preferences in terms of taste that are being confirmed at this time. These are the indicators we will use to talk about I Saloni.
Modà, fashion brand Di Liddo & Perego, presenta il comò Geo della collezione Tailor Made, personalizzato con tessuto ‘optical’ black&white. In foto, Andrea Di Liddo.
Modà, the fashion brand of Di Liddo & Perego, presents the Geo dresser from the Tailor Made collection, customized with ‘optical’ black & white fabric. In the photo, Andrea Di Liddo.
In alto, Porada: Alessandro Allievi, direttore commerciale estero, con il nuovo porta TV Aaron by Gino Carollo. A sinistra, Res: Maurizio Santambrogio ‘tocca’ il design scultoreo della porta Wave di Massimo Cavana. Sopra, Metal Lux: sospensione in metallo, rame cromato e cristallo trasparente per la collezione Astro.
At top, Porada: Alessandro Allievi, foreign marketing director, with the new Aaron TV stand by Gino Carollo. At left, Res: Maurizio Santambrogio ‘touches’ the sculptural design of the Wave door by Massimo Cavana. Above, Metal Lux: suspension lamp made out of metal, chrome-plated copper and transparent glass from the Astro collection.
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Modern, design or classical, to start with? There is no doubt that the “classical style”, in the orientation of clients from Moscow, Russia and the former Soviet republics, seems to have taken a significant lead over the 6 years since the Italians first came to the Crocus Expo. But is it really true, or more simply has the orientation towards design never actually been, since the very start, up to the desires and expectations of the core of pioneering Italian manufacturers who participated in the foundation of the Saloni WorldWide in Moscow? It is true that, in 2010, the exhibitors of classical furniture are far superior in number with respect to the 297 participants, but it is also incontrovertible that this trend has been consistent for several editions. And probably, as we were saying, since the very beginning of this adventure in Moscow, which may still be considered a success and an important opportunity for Made in Italy LegnoArredo that should not be missed. The degree of “classicism”, if we can use this term, is actually rather high in the products
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research into materials that has led to the combination of Swarovski crystal with Murano glass? Because within the classical style on exhibit in the pavilions of Crocus, in the modern area, there is significant interpretative experimentation, with the objective of satisfying the Russian market, which is looking for serious innovation in terms of material and an advanced degree of customization. These are critical elements: in fact none of the exhibitors from Italy have come to Moscow without attempting to interpret the evolution of taste in Moscow, and in general, in the former Soviet Union. Good results and good attendance is the opinion of Maurizio Santambrogio, co-owner of Res, in describing the 2009 edition of Crocus and the current one. Satisfied and
Pagina accanto. In alto, Record Cucine, gruppo Setten: l’export manager Otar Mikautadze presenta il nuovo modello Miami. In basso, a sinistra, Biba Salotti: il presidente Francesco Miari spiega filosofia, qualità e comfort del modello TAO, design Danilo Bonfanti. Accanto, Sicis Next Art, collezione di pezzi esclusivi in tiratura limitata firmata da Carla Tolomeo. In foto, il direttore commerciale Davide Mariani mostra il modello Milleuna Luna. In questa pagina, Flou: Manuela Messina, responsabile R&S, sottolinea la ricerca materica e tecnologica propria della collezione di guardaroba 16.32, qui con anta in bamboo termostrutturato e tessuto metallico.
Page across. At top, Record Cucine, by the Setten group: export manager Otar Mikautadze presents the new Miami model. Below, left, Biba Salotti: president Francesco Miari explains the philosophy, quality and comfort of the TAO model, design Danilo Bonfanti. Across, Sicis Next Art, a collection of exclusive pieces in a limited edition designed by Carla Tolomeo. In the photo, marketing director Davide Mariani displays the Milleuna Luna model. On this page, Flou: Manuela Messina, responsible for R&D, emphasizes the research into materials and technology that went into the 16.32 wardrobe collection, shown here with the doors in heat-structured bamboo and metal fabric.
presented by the modern and design manufacturers. Lorenza Radrizzani, who heads marketing at La Murrina and is today – I believe – one of the major experts on the Russian market, says: “my market, actually, has never evolved. Over the years, I have been pushing design and selling the classical style. The Russian market has been selective, but it is not really ready yet: we will have to wait one “generation”, meaning five years, perhaps. Just look at the evolution of the fair itself, from which the design companies have disappeared. This does not mean that the fair isn’t extremely valid, first and foremost as a thermometer of the market. This year – concludes Radrizzani – after the market dropped 35% between 2008 and 2009, I am more than satisfied that La Murrina has recovered at least 20%, thanks to the residential market”. How can you blame Moscow’s taste for a “classic” such as Medusa, the lamp by artist Marcello Albini, reinterpreted in the light of an obvious
well-received is the feeling at Movi, as far as materials and technology are concerned. A positive assessment also comes from I-Tre, a brand of Firme di Vetro, a group for which the Russian market comes second only to the Italian one, and which is experiencing strong recovery, especially in the Regions. Everyone says they will participate in WorldWide Moscow next year too. Di Liddo and Perego agree: loyal to WorldWide Moscow, they offer a neo-baroque collection with their Modà brand, reinterpreted in a modern and customized version with tailor-quality fabrics. Even Flou – of course – was one of the founders of this adventure in Moscow. Manuela Messina, director of Research & Technology in the family’s company, underlines the quality and potential for customizing a wardrobe, which combines bamboo heat-coupled with metal fabric, with the possibility of infinite combinations. “Last year, remembered Manuela, Moscow WorldWide helped us start over, and now the recovery on this market is being pulled by the
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Regions which are demonstrating conspicuous growth”. With an avant-garde product such as the Cosmic Leaf by Ross Lovegrove, Riccardo Sironi of Artemide declares optimism. “We are changing our business model – he explains. Rather than a trading company, we are opting for direct management of the market and contract work. This is helping our recovery. The industry is suffering, but we are closing with good results in the contract field”. Roberto Gramaccioni, export manager of Scavolini, says the company has experienced a 10% growth rate for the current year, and a satisfying degree of stability last year, the terrible 2009, in which the market generally fell by 50%. “We believe in the concept of being Italian, he says, in the message carried by Italian-ness as a winning quality. And we are convinced that without this fair in Moscow, we would be suffering a great loss. The problem, he adds, are the very small companies, who made the mistake of depending on the Russian market alone. For Scavolini, which is opening in Saint Petersburg these days, the Russian market is strategic. More in general, there are interesting openings currently in Africa, a growing market, in Morocco, Egypt, Angola, Nigeria.” There is a great deal of research into materials and technology in the new sculpted wood finish of the door displayed by TreP&TrePiù. “Because the Russians, says Silvio Santambrogio, company CEO, like to “feel” the material”. The Russian market is strategic for the Group
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from the Brianza region, which produces highly refined doors and systems, and hopes to continue participating in the Saloni in Moscow, despite the fact that next year WorldWide Moscow, scheduled for October 12 through 15, will overlap with Made, the design, architecture and construction show to be held October 5 through 8 2011 in Milan. It is hard to ignore, unfortunately, the absence of several famous Italian design furniture brands that were once among the founders of the Saloni at the Crocus Expo. It is worth recalling the words of the president of FederlegnoArredo, Rosario Messina: “It gave me great satisfaction to witness such interest towards our field, in particular from the vendors, especially in the more peripheral areas of Russia, who have started buying again. There is, in particular, a strong interest in the manufacturers of classical furniture, even by young buyers. The public has shown attention to the industries with less representation at the fair, such as lighting, bathrooms and accessories. I am therefore certain that next year, the number of applications for participation by manufacturers will start growing again, well aware that the Saloni WorldWide of Moscow are an established point of reference and an opportunity not to be missed”. “This is a more than positive result, underlines the president of Cosmit, Carlo Guglielmi, if we consider the international context around us. The 297 exhibitors in this edition have had great
opportunities to meet buyers who are truly interested in Italian products, starting on the very first day of the fair which was particularly crowded. There were many young people too, coming primarily from the former Soviet republics: a satisfactory response to the specific advertising campaigns launched by Cosmit and Federlegno Arredo in those areas, thanks to the collaboration with ICE, the Italian institute for foreign trade.” Great success for the 32 young designers at the Salone Satellite, too, who under the direction of Marva Griffin Wilshire, curator, and Ricardo Bello Dias, art director, exhibited their projects, under the spotlights at the very center of the Saloni WorldWide. First prize was won by Ukrainian Elena Tseluiko, Russian Sergey Kudakov, and Lithuanian Martins Vitols. Selected by a prestigious jury. The winners deserve the highly-contended prize that will take them to the Salone in Milan in 2011, and a the participants deserve an applause for the commitment they showed in their fresh and fruitful design experimentation. They will be the ones, along with the young generations before them and for sure those after, to hold the torch of design high and lead the taste of their country towards the contemporary! It’s just a matter of time, and maybe not that much!
Pagina accanto, Caccaro: letto Lotus, con doppie stondature e rastrematura laterale, finitura a poro aperto, in essenza opaca o brillante. In questa pagina, in alto, Tre-P&Tre-PiÚ: il CEO del gruppo, Silvio Santambrogio, descrive l’effetto scultura del legno speciale che forma la porta Radarnuova, finitura in noce canaletto. Sotto, Altamoda: collezione Home, poltrona Baboll, rivestita con tessuto Ken Scott. In basso, Dolce Vita Lifestyle by Turri: poltroncine della nuova collezione, in essenze naturali e dettagli ricercati, per spazi residenziali e contract. Design Giannella Ventura.
Page across, Caccaro: the Lotus bed, with double rounded headboard and tapered sides, and an openpore finish, in a matte or glossy essence. On this page, at top, Tre-P&Tre-PiĂš: the CEO of the Group, Silvio Santambrogio, describes the sculptural effect of the special wood that is used to make the Radarnuova door, in an Italian walnut finish. Below, Altamoda: the Home collection, with the Baboll chair, upholstered in a Ken Scott fabric. Below, Dolce Vita Lifestyle by Turri: chairs from the new collection, in natural essences with sophisticated details, for residential and contract spaces. Design Giannella Ventura.
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In alto, Scavolini: l’export manager Roberto Gramaccioni e l’agente su Mosca, Tatiana Duliç, si parlano attraverso la cucina Scenery, disegnata da King&Miranda. Qui sopra, a sinistra, Fendi Casa by Club House: il divano Lara, linee morbide, qui in versione pelle grigio ghiaccio, con effetto ‘galuchat’, esibisce uno stile classico contemporaneo molto gradito al mercato russo. Accanto, Rugiano: l’export manager Luisa Borgonovo mostra la nuova collezione Double You, design Carlo Colombo.
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At top, Scavolini: export manager Roberto Gramaccioni and the representative for Moscow, Tatiana Duliç, talk to each other through the Scenery kitchen, designed by King&Miranda. Above, at left, Fendi Casa by Club House: the Lara sofa, soft lines, shown here in ice grey leather with a ‘galuchat’ effect, displays a contemporary classic style that is very popular on the Russian market. Across, Rugiano: export manager Luisa Borgonovo shows us the Double You collection, design Carlo Colombo.
Sopra, Cesar presenta a Mosca la cucina Yara, qui in versione noce, schienali in vetro acidato, piano in porfido, luci a incasso. Qui a sinistra, Selva: Alberto Zabini, direttore marketing e vendite, ritratto con letto e comodini Solitaire, collezione impreziosita da cristalli Swarovski. Design Axel Enthoven.
Above, Cesar in Moscow presents the Yara kitchen, shown here in walnut, with back panels in acid-finished glass, a porphyry countertop, and recessed lighting. At left, Selva: Alberto Zabini, marketing and sales director, portrayed with the Solitaire bed and bedside tables, a collection encrusted with Swarovski crystals. Design Axel Enthoven.
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Pagina accanto. In alto, Aran Cucina: Volare, in laccato metallizzato e legno lucido, programma a 5 tipologie di ante, 76 varianti di colore e finiture. Isola con top sagomato in marmo. Design Giampiero Gialanella. In basso a sinistra, Veneta Cucine: Anthony Grande con Ecocompatta di Paolo Rizzatto, in materiali riciclabili, laminato antibatterico, volumi contenuti per un mercato anche giovane. Accanto, Movi: il direttore commerciale Maurizio Capponi con una proposta di pannelli scorrevoli e porta, che unisce i programmi Less e Segno in un apprezzato mix di tecnologia, materiali, colori e design. In questa pagina, in alto, Falegnami Italia: collezione Falegnameria 1946, armadio in tamburato con anta Wall, specchio texture bronzato a trame orizzontali. Realizzazione su misura. A destra, Minacciolo: libreria in massello con scaletta, per zona giorno, collezione English Mood in delicati colori pastello.
Page across. At top, Aran Cucina: Volare, in a metallized painted finish with glossy wood, a programme with 5 typologies of cabinet doors, with 76 choices of colour and finish. Island with a freeform top made out of marble. Design Giampiero Gialanella. Below left, Veneta Cucine: Anthony Grande with Ecocompatta by Paolo Rizzatto, in recyclable materials, antibacterial laminate, compact volumes for a younger market as well. Across, Movi: marketing director Maurizio Capponi presents sliding panels and a door, which combine the programmes Less and Segno in a successful mix of technology, materials, colours and design. On this page, at top, Falegnami Italia: the Falegnameria 1946 collection, a wardrobe with a hollow-core construction and the Wall door, with a bronze-textured mirror featuring a horizontal pattern. Custom-manufactured. Right, Minacciolo: a solid-wood bookcase with ladder for the living room area, from the English Mood collection in delicate pastel colours.
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In alto, a sinistra, Natuzzi Editions: Anna Sidorenko, agente del marchio italiano a Mosca, ritratta su un modello di poltrona di grandi prestazioni e comfort. Accanto, Provasi: Chiara Provasi mostra il letto H.E., modello classico con cornice intagliata a mano e lessico contemporaneo per accostamenti materici e cromatici. In basso, Mobilidea by Medea, scrivania Bellissima e poltroncina Chic, design Umberto Asnago in palissandro e cuoio, collezione contemporanea di ispirazione DĂŠco.
At top, left, Natuzzi Editions: Anna Sidorenko, the agent for this Italian brand in Moscow, is portrayed on a style of armchair with excellent performance and comfort. Across, Provasi: Chiara Provasi shows off the H.E. bed, a classical model with a hand-carved frame and contemporary language in the combination of materials and colours. Below, Mobilidea by Medea, the Bellissima desk and Chic chair, design Umberto Asnago in rosewood and leather, a contemporary collection inspired by Art DĂŠco.
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In alto, Vetreria Vistosi: Rina, collezione di lampade in vetro soffiato lucido con murrine bianche e parti metalliche in vetro satinato. Design Barbara Maggiolo. In basso, Annibale Colombo: riconoscibili elementi, libreria componibile e tavolo in ciliegio della collezione Lorenzo, design Bruno Rainaldi. Tra i clienti in visita, Elena e Igor Berezin, art e general director dello showroom SClassic di Irkutsk. In mezzo, di spalle, Tatjana Gabler e Annibale Colombo.
At top, Vetreria Vistosi: Rina, a collection of lamps in shiny blown glass with white murrine and metal satin-finished parts. Design Barbara Maggiolo. Below, Annibale Colombo: recognizable elements, a modular bookcase and cherry-wood table from the Lorenzo collection, design Bruno Rainaldi. Among the visiting clients, Elena and Igor Berezin, art and general director of the SClassic showroom in Irkutsk. In the middle, seen from behind, Tatjana Gabler and Annibale Colombo.
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EXHIBITION
TEMPIO D’AMORE
di Giulia Bruno
TEMPLE OF LOVE
Per la prima volta nella sua carriera di architetto e designer, Fabio Novembre è stato chiamato ad allestire la mostra personale di Franko B, che il Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano ha voluto dedicargli nei mesi scorsi (‘I Still Love’, a cura di Francesca Alfano Miglietti, catalogo 24 Ore Cultura). Affascinato dal lirismo e dalla sacralità dell’‘artista maledetto, Novembre ha lavorato sul corpo dell’architettura come avrebbe fatto Franko B sul proprio, “modificandolo con aperture e chiusure, forzando la percezione attraverso costrizioni spaziali”. Ne è risultato un PAC inedito, stravolto in funzione della mistica di un artista che, assolutamente attento agli altri, immolandosi nelle sue performances come un agnello sacrificale, ci libera da paure ataviche in una forma di amore assoluto. Novembre esalta l’intima religiosità di ogni opera di Franko B, raccogliendo la ‘terza vita’ di animali impagliati, fatti ri-esistere in foreste retro illuminate; costruendo ‘seconde case’ dove possano essere amati di nuovo e, dipinti di nero, vivere ancora; trasformando le stanze in templi scuri in cui, tra Black painting e Sewing, si respira un’atmosfera surreale. Progetto ardito quello di Fabio Novembre che, intendendo l’arte di Franko B come una liturgia, ne ha voluto “favorire i precisi rituali”. Di grande impatto l’impianto architettonico scelto per le prime due sale: si accede alla mostra in uno spazio vuoto e buio e, attratti da un’apertura nel muro di fronte in forma di rossa croce greca, si arriva al cuore espositivo. I richiami alla narrazione artistica di Franko B, delicatissima al di là dell’apparente crudità delle immagini, sono evidenti nella sottile pellicola rossa trasparente con cui è stata rivestita la vetrata. Un tappeto rosso attutisce il rumore dei passi, la luce filtra rossa dal parco retrostante; i colori sono della stessa tonalità del filo rosso usato dall’artista per le nuove opere di ricamo su bianchi cotoni egiziani. Anche l’ultima sala del PAC è stata trasformata da Fabio Novembre in ‘confessionale’ completamente nero, ambiente quasi sacro dove il contatto con angosce, speranze, emozioni profonde è favorito dalla pietas dell’artista, libero in opere metafore di morte, sofferenza, vita e trasudanti di amore totale.
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For the first time in his career as an architect and designer, Fabio Novembre was asked to design a personal exhibition for Franko B, dedicated to the artist in recent months at the Padiglione d’Arte Contemporanea in Milan (I Still Love, curated by Francesca Alfano Miglietti, Catalogue 24 Ore Cultura). Fascinated by the lyrical and sacred quality of this ‘artiste maudit’, Novembre worked on the body of architecture as Franko B would have on his own, “changing it with openings and closings, forcing perception through spatial constriction”. The result is a heretofore unseen PAC, turned asunder to serve the mysticism of an artist who, in his absolute attention to others, sacrificed himself in his performances like a sacrificial lamb, to delivers us of our ancestral fears through a form of absolute love. Novembre highlights the religious intimacy in each work by Franko B, capturing the ‘third life’ of stuffed animals, who have been brought back into existence in backlit forests; building ‘second homes’ where they can be loved again, and painted black, live again; transforming the rooms into dark temples where, between Black painting and Sewing, the atmosphere is surreal. And a daring one it is, this project by Fabio Novembre, who takes the art of Franko B as a liturgy and decides to “favour its precise rituals”. The architectural parti chosen for the first two rooms has a powerful impact: the entrance to the exhibition leads into a dark and empty space and, attracted by an opening in the opposite wall in front in the shape of a red Greek cross, the visitor accedes to the heart of the exhibition. The references to Franko B’s artistic narration, which is highly delicate despite the apparent crudity of the images, are evident in the thin transparent red film used to cover the window. A red carpet stifles the sound of footsteps, the light filters red from the park in the
In apertura e qui sopra, nell’allestimento di Fabio Novembre per la mostra di Franko B, ‘I Still Love’, un’apertura a forma di croce greca consente il passaggio dalla prima alla seconda sala del PAC. In questa immagine, la terza sala, cuneo nello spazio, ospita ‘Forest’.
On the opening page and above, in the exhibition design by Fabio Novembre for the show on Franko B, ‘I Still Love’, an opening in the shape of a Greek cross serves as a passage from the first to the second room of the PAC. In this image, the third room, a wedge in the space, hosts ‘Forest’.
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back; the colours are the same hue as the red thread used by the artists for his new works of embroidery on white Egyptian cotton. The last room of the PAC has been transformed by Fabio Novembre into an allblack ‘confessional’, an almost-sacred space where the contact with one’s anxieties, hopes, and deep emotions is helped by the pietas of the artists, which runs free in works that are a metaphor for death, suffering, life and exude total love.
La luce filtrata dalla pellicola trasparente che riveste la vetrata (sopra) è dello stesso rosso della moquette, delle tele del piano superiore (in basso) e delle opere ospitate nella quarta sala, nera (pagina accanto).
The light that filters through the transparent film covering the window (above) is the same red as the carpet, the canvases on the upper floor (below) and the works shown in the fourth, black, room (page across).
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FASHION
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IL PROGETTO DELLA MEMORIA
di Manuela Di Mari
A PROJECT OF MEMORY
Creativa, ironica, intellettuale, imprenditrice, Gentucca Bini prosegue il progetto degli altri e reinventa la continuità negli abiti con visione poetica, freschezza e un pizzico di nostalgia.
Creative, ironic, intellectual, businesswoman, Gentucca Bini continues other people’s projects and reinvents continuity in garments with a fresh and poetic vision, and a touch of nostalgia.
Comincia dal nome l’animo poetico e stravagante di Gentucca Bini, coniato nientemeno che da Dante per celare il nome dell’amata, moglie di un notabile lucchese, nato dall’unione delle parole ‘gente di Lucca’. Per metà fiorentina per metà milanese, cresce tra moda e architettura – la famiglia di architetti e i nonni titolari di un atelier d’alta moda – e studia, infatti, architettura tra Milano e Parigi, dove finisce la formazione con indirizzo sperimentale. Germoglia proprio in questo spazio temporale quello che sarà il futuro professionale di Gentucca, che si diletta inventando e creando con le proprie mani vezzosi e originali cappellini, che trovano il plauso, prima, delle redazioni di moda per la realizzazione dei servizi di styling, poi, degli stessi stilisti che la cercano per valorizzare, con diversi accessori, le proprie sfilate. A ruota arrivano le collaborazioni con Karl Lagerfeld, Ferré, Blumarine…, uno studio proprio, la partecipazione alla settimana della moda milanese con eventi esterni sempre ironici e strategici, sino alla proclamazione
Gentucca Bini indossa una sua creazione: cappellino e guanto realizzati con la paglietta per pulire le pentole, utilizzati come accessori durante una sfilata. Sopra, prima e dopo di una giacca Balenciaga ‘ritoccata’ e rietichettata ‘By Gentucca Bini’.
Gentucca Bini wears her own creation: a hat and gloves made with the steel pads for washing pots and pans, used as an accessory for a fashion show. Above, before and after vews of a Balenciaga jacket, ‘retouched’ and relabeled ‘By Gentucca Bini’.
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Gentucca al lavoro su un manichino e con il suo team creativo. Nella pagina accanto, il nuovo atelier in un vecchio teatro di via Bordighera 2, a Milano: anche gli scaffali sono progettati dall’architetto/stilista.
ufficiale, nel 2003, con la prima vera sfilata in calendario. Una strada tutta personale con una deviazione di percorso di un paio d’anni, per occuparsi a tempo pieno della direzione artistica del marchio Romeo Gigli, ripresa poi a regime totale nel 2008. Nel suo nuovissimo atelier di due piani un anno e mezzo di vita -, un ex teatro in via Bordighera, a Milano, l’inquadramento datole da istruzione e educazione risultano evidenti. L’articolazione del lavoro è, per sua stessa ammissione, concettualmente impostata come una ‘costruzione architettonica’ composta da più mattoni: la direzione artistica di 3 aziende di moda (2 italiane e una coreana), la linea di prêt-à-porter che porta il suo nome, il progetto ‘By Gentucca Bini’, presto presentato all’interno del più prestigioso concept store di Seoul, Boontheshop. Questo ultimo, svela parecchio del carattere della stilista, particolarmente sensibile al rispetto della storia e all’interazione con il passato. L’idea si accende durante una serata tra amici, a cena a casa di Fabio Novembre, insieme a Patricia Urquiola, Stefano Boeri, il sociologo Francesco Morace, lo chef sperimentale Massimo Bottura… si chiacchera di ‘design thinking’, l’arte del ritocco quale continuazione del progetto precedente. Perché non applicarlo alla moda? “Nell’arte comtemporanea e nel design
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sono diventati gesti naturali e istituzionalizzati spiega -, nell’architettura è normale, la nostra era una casa di Muzio con all’interno interventi di Sironi, una sovrapposizione affascinante”. Con il progetto ‘By Gentucca Bini’, lei studia, smonta, taglia, ricuce, stratifica, rinnova capi giacenti nei magazzini dei negozi e a questi li restituisce con una personalità non nuova ma arricchita. L’etichetta iniziale di fatto non viene eliminata, ma integrata con quella della stilista - il ‘by’ ricucito è una invezione di Giancarlo Iliprandi che ha curato la grafica -. In questo modo il prodotto diventa ancora più personale e unico, ricreando un rapporto tra consumatore e prodotto senza dimenticare gioco e ironia. Comme des Garçons, Jean Paul Gaultier, Balenciaga, Costume National, Alexander McQueen, Stella McCartney, Miu Miu, Marni, Yohji Yamamoto, sono i marchi con cui Gentucca ha forte empatia e usa l’ronia nell’arte del retouche. “Mi sono detta perché non proseguire il progetto degli altri? – racconta -. È un’operazione socialmente ed economicamente sensata. I magazzini dei negozi sono pieni di stock venduti a pochi euro, quando la stagione prima il costo era decuplicato. Partendo da un costo quasi riazzerato, recupero ciò che ha già una vita propria e restituisco valore ad una ‘memoria corta’. Riuscendo a
Gentucca at work on a dummy and with her creative team. Page across, the new atelier in an old theatre on Via Bordighera 2, in Milan: the shelves too were created by the architect/designer.
‘ritagliare’ guadagno per me, il negoziante e mantenere prezzi accettabili”. Visti i consensi, l’operazione si è trasformata da gesto di recupero a vero progetto industriale. “Ora non lo faccio più per i singoli, se a volte accade è per confrontarmi direttamente con il cliente e capire esattamente di cosa ha bisogno per acquistare un capo ri-disegnato e rimesso alla moda”. E i marchi in questione cose ne pensano? “Nel momento in cui un negozio acquista un pezzo di marca, automaticamente decade il copyright e ne fai quello che vuoi. Io non manometto l’etichetta, aggiungo la mia alla loro…. adesso che stanno arrivando ordini più grossi dovremmo appoggiarci a qualche azienda. Sarebbe bello che un marchio di moda decidesse di produrre la mia collezione ‘By Gentucca Bini’ sulle proprie collezioni passate”. “Quello che mi interessa non è tanto riciclare, ma preservare la memoria di chi ha fatto quel gesto prima di me, conservando l’idea e dandole la possibilità di evolvere in maniera, se possibile, divertente. Un modo anche per dare una piccola scossa ad un sistema che andrebbe ristudiato, e che costringe a tempistiche sempre più veloci. Oggi l’industria della moda è capace di fare uscire un prodotto nuovo ogni 15 gg”. A questo punto, come influisce ancora una volta la
formazione in architettura? “La prima cosa ad entrare nel progetto è appunto il progetto. Considero il capo nella sua funzione, che è quello di coprirsi, lo stile arriva dopo. Non mi lascio guidare dalle ricerche di mercato, né guardo troppo cosa c’è in giro, tendenze o colori, le mie scelte sono di pancia e nascono dalla progettualità. Poi, magicamente, alla fine coincidono anche con le tendenze. Se osservi le mie creazioni, capisci che non parto dallo stile nella progettazione. Gli architetti di solito si vestono così, con una ricerca del particolare che è apparentemente inutile ma niente è lì per caso, e le forme che scelgono nascono dalla praticità e da una certa ironia sempre molto sottile”. www.by-project.com
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The poetic and extravagant spirit of Gentucca Bini starts with her name, coined by no less than Dante to conceal the name of his beloved, the wife of an important man in Lucca, and created out of the combination of words ‘gente di Lucca’, people of Lucca. Half Florentine and half Milanese, she grew up amidst fashion and architecture - in a family of architects with grandparents who ran a fashion atelier - and studied in both Milan and Paris, where she finished her education in an experimental program. That is the period in time in which Gentucca matured what would become her professional future: she uses her own hands to invent and create original and quirky hats, which are applauded by fashion editors who use them for their styling reports, and by fashion designers themselves who turn to her to enhance their fashion shows with a variety of accessories. Soon came the collaborations with Karl Lagerfeld, Ferré, Blumarine…, her own studio, participation in the Milan fashion week with fringe events that are always ironic and strategic, before her official debut, in 2003, with her first scheduled fashion show. A personal career path that she only veered away from for a few years, to become the full-time artistic director of the brand Romeo Gigli, and then returned to as a total commitment in 2008. In her brand new two-story atelier – opened a year and a half ago -, in a former theatre in Via
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Bordighera in Milan, the way she was raised and educated appears obvious. The articulation of her work is, by her own admission, conceptually created as an ‘architectural construction’ built of many bricks: the artistic direction of 3 fashion companies (2 in Italy and one in Korea), the prêtà-porter collection that bears her name, the project 'By Gentucca Bini', soon to be presented in one of Seoul's most prestigious concept stores, Boontheshop. The latter to a great extent reveals the character of the designer, who is particularly sensitive to the respect for history and interaction with the past. The idea arose one evening among friends, at a dinner at Fabio Novembre’s house, with Patricia Urquiola, Stefano Boeri, the sociologist Francesco Morace, the experimental chef Massimo Bottura.. The conversation turned to ‘design thinking’, the art of ‘retouching’ as a continuation of an earlier project. Why not apply it to fashion? “In contemporary art and design these have become natural and institutionalized actions, she explains, in architecture it is normal, ours is a house by Muzio with work by Sironi inside, a fascinating layering”. In the project ‘By Gentucca Bini’, she studies, disassembles, cuts, sews, stratifies, renovates unsold clothing from store stockrooms and returns them with an enriched, not renewed, personality. The original label is not removed, but the designer adds her
own next to it – the ‘by’ sewn in is an invention by Giancarlo Illiprandi who designed the graphics. This way the product becomes even more personal and unique, recreating a relationship between the consumer and the product, which can be playful and ironic. Comme des Garçons, Jean Paul Gaultier, Balenciaga, Costume National, Alexander McQueen, Stella McCartney, Miu Miu, Marni, Yohji Yamamoto, are the brands Gentucca feels a strong empathy for, and uses irony in the art of ‘retouche’. “I wondered why not continue someone else’s project?”, she explains. “This is a socially and economically sensible operation. Clothing store stockrooms are full of stock that is sold for just a few euros, when the season before they cost ten times more. Starting with a cost that had been slashed, I salvage something that already has a life of its own and restore value to a ‘short memory’. I can ‘cut out’ profit for myself, the store owner, and still maintain acceptable prices”. Given the positive reception, the operation has progressed from a gesture for reuse to a full-blown industrial project. “Now I no longer work for individuals, though sometimes I still speak directly to the client to understand exactly what she needs to buy a redesigned and updated garment”. And what is the opinion of the brands in question? “As soon as a store buys a brand garment, the copyright automatically ceases to exist and you
Accanto, foto d’antan per la presentazione di un modello Gentucca Bini. Sotto, ‘Un gran bel vestito’, intallazione della stilista con un abito di 100mq, nell’ambito di Altaroma 2001. In basso, disegni per i modelli ‘modificati’ By Gentucca Bini.
Across, a vintage photo for the presentation of a Gentucca Bini style. Below, ‘A fine dress’, an installation by the designer - a 100-square meter garment - for Altaroma 2001. Below, designs for the ‘modified’ styles By Gentucca Bini.
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can do what you want with it. I don’t touch the label, I simply add my own to theirs… now that I am bringing in larger orders we will have to rely on the help of another company. I would love it if a fashion brand decided to produce my collection ‘By Gentucca Bini’ with the older collections”. “What I am interested in is not so much recycling, but preserving the memory of those who made that gesture before I did, keep the idea and give it the opportunity to evolve, possibly in an engaging way. This is also a way to send a little shock into a system that needs to be re-examined, and which is based on very rapid time delays. Today the fashion industry is capable of sending out a new product every two weeks”. At this point, how are you influenced by your training in architecture? “The first thing to come into the design is actually design. I consider the function of the garment, which is to clothe, style comes later. I am not influenced by market research, and I don’t look around too much at trends or colours, my choices are instinctive and are rooted in design. Then, magically, in the end they also coincide with trends. If you look at my creations, you understand that style is not the point of departure for my design. Architects usually dress this way, seeking a detail that is apparently useless, but nothing is there by chance, and the forms they choose are general practical yet display a certain irony which is always very subtle.” www.by-project.com
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Alcune creazioni firmate da Gentucca Bini in sfilata: i cappellini originali, la collezione disegnata per Romeo Gigli (qui a destra, in alto) e la quella del proprio brand.
A number of creations by Gentucca Bini in a fashion show: the original hats, the collection designed for Romeo Gigli (at right, top) and the one for her own brand.
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DESIGN
GLI ‘ANTICORPI’ DEI FRATELLI CAMPANA THE CAMPANA BROTHERS AND THEIR ANTIBODIES di Giulia Bruno
Centosessanta fra le loro opere più significative, intese come errori progettuali o sistemi immunitari, “fusioni di corpi per creare anticorpi”, raccontano il Brasile di due dei designer più acclamati e richiesti dei nostri giorni.
One hundred sixty of their most significant works, understood as design mistakes or immunitary systems, “the fusion of bodies to create antibodies”, illustrate Brazil as seen by two of the most acclaimed and contended designers of our time. Il Vitra Design Museum di Weil am Rhein in Germania porta al Triennale Design Museum di Milano, e per la prima volta in Italia, ‘Anticorpi. Antibodies. Fernando e Humberto Campana 1989-2010’, a cura di Mathias Schwartz-Clauss. Nell’allestimento progettato da Groenlandbasel, prendono corpo le tematiche care da sempre ai Fratelli Campana, riciclaggio, intreccio di materiali naturali e sintetici, integrazione di varie culture, ricerca e mai sopita curiosità per la vita.
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La collaborazione artistica di Humberto, avvocato, e Fernando, architetto, inizia quasi per caso con la realizzazione di specchi che Humberto decorava con centinaia di conchiglie raccolte sulle spiagge brasiliane. Il sodalizio si concretizza definitivamente nel 1989 con le sedie Negativo e Positivo, quasi a sottolineare la complementarietà dei Fratelli. I loro lavori furono subito apprezzati nel mondo artistico di San Paulo per l’inconfondibile, esuberante linguaggio che li ha portati ad essere oggi tra i desi-
gner contemporanei più acclamati. Molti loro lavori, anche se prodotti per un breve periodo, sono diventati opere iconiche del design, come Banquete, poltroncina fatta a mano in serie limitata nell’atelier di San Paulo o il tavolo Plastico Bolha. Molto vasta e articolata la produzione dei Fratelli Campana è raccontata nel percorso espositivo della mostra in tutta la sua complessità. La scelta è caduta su centosessanta pezzi, raggruppati secondo i principi di base tecnici e formali propri dei designer
e rappresentativi per ogni gruppo nel loro iter cronologico. La combinazione di materiali diversi suscita grande interesse nei Fratelli Campana fin dai primi esperimenti: il tappeto Animado (1977), in pelle di mucca ed erba sintetica, o la poltroncina Una famiglia diventano emblematici degli Ibridi. La ricerca sui materiali porta i Fratelli all’assemblaggio di elementi fra loro simili: in Frammenti si ripropone, ad esempio, la riedizione della poltroncina Favela, 1991, o il Waste basket in pelle e materia organica. Gli Objets trouvés sono frutto di riciclaggio, un’usanza molto comune nelle strade brasiliane. Personalissima è però la reinterpretazione degli oggetti di recupero usati come materiali: un esempio per tutti, Vermelha del 1993, metri e metri di corda rossa adagiata su una struttura metallica. La giungla, sia reale o metropolitana, è costante fonte d’ispirazione per Humberto e Fernando, non immuni
cartapesta. Il gruppo Cluster ospita le sedute più chiassose e un po’ oniriche, Harumaki, Stool, Vitória Regia, dove affiora in tutta la sua potenza il coloratissimo spirito del Brasile. Una installazione realizzata appositamente per Antibodies con Corsi Design Factory avvolge il visitatore in una ‘foresta’ di giganteschi vasi in resina flessibile con rami annegati. Se Andrea Corsi sostiene che lavorare con i Fratelli Campana è come essere immersi in un caleidoscopio di forme e colori, Humberto e Fernando sottolineano come l’installazione dove la resina contrasta con elementi naturali, rappresenti le “fusioni di corpi per creare anticorpi”. I centosessanta pezzi di Anticorpi, errori progettuali o sistemi immunitari da cui la creatività dei Fratelli Campana ha tratto la forza per emergere dalla difficile realtà sudamericana, si trasformano in un vivace racconto della vita e dell’arte brasiliana. Realtà contaminata da influssi italiani:
dal fascino della prepotente natura sudamericana. Opere d’eccezionale impatto emotivo, come Aster Papposus, dalla forma di stella marina, o Kaiman Jacaré, ardito intreccio di morbidi caimani, sembrano scaturire sornioni e aggressivi direttamente dalla foresta. Ancora oggetti d’intelligente modernismo alla Niemeyer - il tavolino Inflavel fu prodotto per un certo periodo dal MoMA di New York altri realizzati con materiali d’uso quotidiano, Papel Sofa è di cartone ondulato, la Children Chair è di
Lina Bo Bardi, Andrea Branzi, i fratelli Castiglioni, Alessandro Mendini hanno avuto gran peso nell’evoluzione artistica di Humberto e Fernando. Oggi, contesi da aziende come Alessi, Edra o Vitra, presenti al Museum of Modern Art di New York o al design Museum di Londra, raccontano sorridendo il loro Brasile, fatto di natura rigogliosa e povere capanne, di grandi ricchezze e venditori ambulanti, artigianato, danza e sogni. Fino al 16 gennaio 2011 www.triennale.it
In questa pagina, dall’alto: Aster papposus, modello per Edra (© Estudio Campana, foto Fernando Laszlo); portafrutta, senza titolo, prototipo (© Estudio Campana, foto Andreas Sütterlin); vaso Bora (© Estudio Campana, foto Fernando Laszlo). Nella pagina accanto, Fernando & Humberto Campana (© Estudio Campana, foto Fernando Laszlo).
On this page, from top: Aster papposus, style for Edra (© Estudio Campana, photo Fernando Laszlo); fruit bowl, untitled, prototype (© Estudio Campana, photo Andreas Sütterlin); Bora vase (© Estudio Campana, photo Fernando Laszlo). Page across, Fernando & Humberto Campana (© Estudio Campana, photo Fernando Laszlo).
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In questa pagina, dall’alto: seduta per bambini, senza titolo; Papel sofa; poltroncina Banquete. Tutto © Estudio Campana, foto Fernando Laszlo.
On this page, from top: children’s seating, untitled; Papel sofa; the Banquete chair. All © Estudio Campana, photo Fernando Laszlo.
The Vitra Design Museum in Weil am Rhein in Germany, brings to the Triennale Design Museum in Milan, for the first time in Italy, ‘Anticorpi. Antibodies. Fernando and Humberto Campana 1989 – 2010’, curated by Mathias Schwartz – Clauss. The exhibition designed by Groenlandbasel, addresses the themes that have always been important to the Campana brothers, recycling, mixing natural and synthetic materials, integrating different cultures, research and an unsatiable curiosity towards life. The artistic collaboration between Humberto, a lawyer, and Fernando, an architect, began casually with the creation of the mirrors that Humberto decorated with hundreds of shells he gathered on the beaches in Brazil. The partnership became reality in 1989 with the Negativo and Positivo chairs, in a sense underlying the complementarity of the brothers. Their works were well received from the very start by the art world in Sao Paolo, for the unmistakable, exuberant language that soon led them to become two of the world’s most acclaimed contemporary designers. Though their production only lasted a short time, many of their works have become icons of design, such as Banquete, a handmade chair, produced in a limited edition in their atelier in Sao Paolo, or the Plastico Bolha table. The production of the Campana brothers is quite vast and diversified, and its complexity is well illustrated in the exhibition itinerary. One hundred sixty pieces were chosen, grouped according to the fundamental technical and formal principles that are specific to these designers and representative for each group in their chronological development. The combination of different materials has been a focus of great interest to the Campana brothers since their earliest experiments: the Animado
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carpet (1977) in cowhide and synthetic grass or the Una Famiglia chair become emblematic of the Hybrids. Their research into materials leads the Campana brothers to assemble similar elements: in Fragments, for example, they offer a re-edition of the Favela chair, 1991, or the Waste basket made of leather and organic materials. The Objets trouvés are the product of recycling, a practice that is very common in Brazilian streets. But their reinterpretation of objects reused as materials is highly personal: one example among many, Vermelha, 1993, metres and metres of red rope laced over a metal structure. The jungle, be it real or metropolitan, is a constant source of inspiration for Humberto and Fernando, who are not immune to the lure of the commanding South American nature. These are works with exceptional emotional impact, such as Aster Papposus, in the shape of a starfish, or Kaiman Jacaré, a daring interweaving of soft alligators which seem to spring, sly and aggressive, directly from the forest. There are objects with the intelligent modernism of Niemeyer – the Inflavel table was produced for a time by the MoMA in New York, and others made with everyday materials: Papel Sofa is made of corrugated cardboard, the Children Chair out of papier maché. The Cluster group shows the loudest and perhaps most dream-like chairs, Harumaki, Stool,
Vitòria Regia, in which the colourful spirit of Brazil emerges at its fullest. An installation created specifically for Antibodies with the Corsi Design Factory surrounds the visitor in a ‘forest’ of gigantic vases made of flexible resin with branches incorporated inside. While Andrea Corsi sustains that working with the Campana brothers is like being immersed in a kaleidoscope of shapes and colours, Humberto and Fernando underline that the installation in which the resin contrasts with natural elements, represents the “fusion of bodies with antibodies”. The one hundred sixty pieces in Antibodies, design mistakes or immunitary systems from
In questa pagina, in alto: a sinistra, Studio Campana, produzione Multida ˘o Chair (© Estudio Campana, foto Estudio Campana); a destra, Una Famiglia (© Estudio Campana, foto Fernando Laszlo). In basso, Studio Campana, produzione Diamantina III (© Estudio Campana, foto Estudio Campana).
On this page, at top: at left, Studio Campana, production Multida ˘ o Chair (© Estudio Campana, photo Estudio Campana); at right, Una Famiglia (© Estudio Campana, photo Fernando Laszlo). Below, Studio Campana, production Diamantina III (© Estudio Campana, photo Estudio Campana).
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In questa pagina: in alto, Yellow Corallo (© Estudio Campana, foto Fernando Laszlo); in basso, tavolino Inflavel for MoMA New York (© Estudio Campana, foto Fernando Laszlo). Pagina accanto: in alto, Vermelha per Edra; in basso, a sinistra, ‘tasche’ a parete Drosera Copper & Velvet per Vitra; a destra, specchio, senza titolo (© Estudio Campana, foto Fernando Laszlo).
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On this page: at top, Yellow Corallo (© Estudio Campana, photo Fernando Laszlo); below, the Inflavel table for MoMA New York (© Estudio Campana, photo Fernando Laszlo). Page across: at top, Vermelha for Edra; below, at left, ‘pockets’ on the wall Drosera Copper & Velvet for Vitra; at right, mirror, untitled (© Estudio Campana, photo Fernando Laszlo).
which the creativity of the Campana brothers has drawn its power to emerge from the difficult South American context, is transformed into a lively account of life and art in Brazil. A reality permeated with the influence of Italy: Lina Bo Bardi, Andrea Branzi, the Castiglioni brothers, Alessandro Mendini have all had a substantial influence on the artistic development of Humberto and Fernando. Today, contended by companies such as Alessi, Edra or Vitra, featured at the Museum of Modern Art in New York and the Design Museum in London, they lightly talk about their country Brazil, of its lush nature and austere cabins, great wealth and smalltime peddlers, craft industries, dance and dreams. Through January 16 2011 www.triennale.it
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EXHIBITION
A sinistra, Digital Flowers, vasotelevisore di Lorenzo Damiani. Sotto, rovesciato a testa in giù, Qualc’uno di Denis Santachiara. A destra, Flower, di Corrado Levi, sembra sottrarsi al progetto del vaso.
Left, Digital Flowers, pot/television set by Lorenzo Damiani. Below, turned upside down, Qualc’uno, by Denis Santachiara. Right, Flower by Corrado Levi, looks as if it is avoiding the project for the pot.
OLTRE IL GIARDINO BEYOND THE GARDEN
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di Elisabetta Colombo
Una Biennale dedicata ai vasi da fiori. Ripensati e rinnovati nella loro funzione. Sono creazioni ceramiche contemporanee, che aprono nuovi dialoghi tra contenitore e contenuto. Con qualche provocazione.
A Biennial Exhibition focused on flowerpots. Redesigned and changed in their function. Contemporary ceramic creations that make new interaction possible between container and contents. With some challenges.
Cambiare il mondo con un vaso di fiori. Sembra una sfida, il titolo della IV Biennale di Ceramica nell’Arte Contemporanea. Ma più semplicemente è uno slogan, scrive il direttore, Roberto Costantino, come per ribadire un destino dell’arte e del design fra le piccole cose e le grandi trasformazioni, che si possono provocare anche con il battito d’ali di una farfalla. E se cento anni fa, l’oggetto ‘banale’ entrava nei musei - per occupare il campo simbolico lasciato libero dalla scultura -, oggi è come se, dai musei, ne fosse fuoriuscito nuovamente, per abitare, in quanto scultura, lo spazio domestico di tutti i giorni, fra divani e tappeti. In forma non convenzionale, però, e lontano dalle consuete e anacronistiche distinzioni classificatorie. Le opere della IV Biennale offrono, al riguardo, interpretazioni insolite, spesso tecnicamente ingegnose, che ripensano l’identità del vaso e, per suo tramite, il nostro rapporto col suo utilizzo, con la sua pratica. Come suggerisce Chantal Prod’Hom, direttrice del Mudac di Losanna. Alcune proposte riconsiderano la relazione fisica tra la pianta e il suo ricettacolo, forgiando contenitori bassi, rotondi e poco profondi, di colore iridescente, all’interno dei quali gli steli e i rami si innalzano decentrati e curvati fra pietre e fiori (Moribana di Alessandro Biamonti). Altri disegnano nuove costruzioni o nuove geometrie, che defini-
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scono in modo preciso l’architettura stessa del vaso e il suo rapporto con la superficie d’appoggio. Adrien Rovero, per esempio, compone la base con un morsetto da officina. Una serie di vasi affronta la questione dell’estensione e dello sviluppo della forma, attraverso la moltiplicazione di alcuni elementi, come le bolle di sapone, ingigantite da Alessandro Mendini e realizzate in preziosi materiali: oro, bronzo e lustro nero. Un gruppo di creazioni ci raccontano delle storie sono i piccoli omini in ceramica smaltata di Hugo Meert - e manipolano felicemente i riferimenti storici, quelli greci, per la precisione, con i Cocci di Andrea Branzi. Mentre altri autori hanno scelto d’occultare, oppure trasformare, uno o due attori del dialogo, eliminando i fiori reali (la versione high-tech di Lorenzo Damiani) o persino il vaso. Corrado Levi si ispira ai Flowers di Andy Warhol per ricordarci che “è sottinteso che il vaso è nascosto dal fiore”. Dopo avere varcato, per la prima volta, i confini nazionali (Madrid, sede dell’Istituto Italiano di Cultura), la IV Biennale di Ceramica nell’Arte Contemporanea è diventata un progetto, un laboratorio e un network internazionale, che promuove anche un’ambiziosa esposizione itinerante in partnership con istituzioni culturali e musei della scena europea. Obiettivo: far conoscere e valorizzare la ceramica contemporanea, progettata e prototipata per Albisola (Liguria), il centro di irradiazione. A Camogli, Fondazione Pier Luigi e Natalina Remotti, fino al 9 gennaio 2011. Al Mudac di Losanna, da giugno a settembre 2011.
Sopra. A sinistra, con XLS, Florence Doléac disegna modelli a forma di tubo. A destra, il contenuto sta fuori: è Surfvase by Martí Guixé. Sotto, a forma di navicella spaziale, Planet B di Pekka Harni.
From left, with XLS, Florence Doléac designs tube-shaped models. The contents are outside: this is Surfvase by Martí Guixé. Below, shaped like a spacecraft, Planet B, by Pekka Harni.
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Changing the world with a flowerpot: the title of the 4th Biennial of Ceramics in Contemporary Art sounds like a challenge. Actually, it is just a slogan, wrote the director, Roberto Costantino, as if to confirm the destiny of art and design among small things and major changes, which can be caused, for example, by the fluttering of wings of a butterfly. And while one hundred years ago, ‘ordinary’ objects entered museums – to occupy the symbolic field, left free by sculpture –, now it is as if they have come out of museums again, to live, as sculptures, at home, with sofas and carpets, though in a nonconventional way, far from usual, anachronistic classifying distinctions. In this respect, the works of the 4th Biennial provide peculiar, often technically ingenious interpretations, which rethink the identity of the pot and, through it, our relationship with its use, with its practice, as suggested by Chantal Prod’Hom, director of MUDAC Museum in Lausanne. Some reconsider the physical relationship between the plant and its receptacle, shaping low, round, shallow, iridescent containers, where the decentralized, curved stems and branches rise between stones and flowers (Moribana by Alessandro Biamonti). Others design new buildings or new patterns, which accurately define the architecture of the pot and its relationship with the supporting surface. Adrien Rovero, for example, forms the base with a
workshop clamp. A set of pots deals with the expansion and development of the shape, by multiplying a few elements, like soap bubbles, magnified by Alessandro Mendini and made of precious materials: gold, bronze and black lustre. Several creations tell us some stories – this is the case with the little glazed ceramic men by Hugo Meert – and effectively manipulate historical references, notably Greek references, with Cocci (earthenware) by Andrea Branzi. Whereas others decided to conceal, or transform, one or two players in the dialogue, eliminating real flowers (the high-tech version by Lorenzo Damiani) or even the pot. Corrado Levi was inspired by the Flowers by Andy Warhol, to remind us that “it is understood that the pot is concealed by the flower”. After crossing – for the first time – the national boundaries (Madrid, headquarters of the Italian Cultural Institute), the 4th Biennial of Ceramics in Contemporary Art is now a project, a workshop and an international network, which also promotes an ambitious touring exhibition in partnership with European cultural institutions and museums. The goal is to popularize and enhance contemporary ceramics, designed and prototyped for Albisola (Liguria), as the ‘irradiation’ centre. In Camogli, Fondazione Pier Luigi e Natalina Remotti, until January 9, 2011. In Lausanne, Mudac Museum, from June to September, 2011.
In senso orario: vaso con morsetto, Borderline di Adrien Rovero; beccuccio e coperchio per Duetto by Alexis Georgacopoulos; come una freccia e un cuore, Reset, progetto di Vedovamazzei; in prospettiva, la creazione di Paolo Deganello, 35x35 per un fiore.
Clockwise: pot with clamp, Borderline, by Adrien Rovero; spout and lid for Duetto by Alexis Georgacopoulos; like an arrow and a heart, Reset, by Vedovamazzei; in perspective, the creation by Paolo Deganello, 35x35, for a flower.
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BATH DESIGN
RACCONTI PRIVATI PRIVATE STORIES
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Come nella scrittura di un romanzo ogni singolo elemento assume un ruolo specifico nello sviluppo della narrazione, allo stesso modo la produzione presentata all’ultima edizione di Cersaie a Bologna si svela in questo servizio per raccontare l’evoluzione della stanza da bagno. Così gli elementi più decorativi, perlopiù i rivestimenti, diventano l’ambientazione; i materiali più innovativi, o quelli tradizionali nei loro usi inediti, eseguono l’interpretazione; la tecnologia, esasperata o celata, scandisce la trama; la forma, infine, lineare o fluente, definisce la tecnica e lo stile del ‘nostro’ racconto.
Like writing a novel, every single element plays a specific role in the development of the narration, at the same time the production presented at the most recent edition of Cersaie in Bologna is revealed in this report to illustrate the evolution of the bath room. Hence the most decorative elements, mostly the wall and floor finishes, become settings; the most innovative materials, or the most traditional in new uses, provide the performanc; technology, exasperated or concealed, offers the pattern; the form, linear or fluid, defines the technique and style of ‘our’ story.
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AMBIENTAZIONE DECORATION SCENERY
SICIS Tra le luci di New York, si innalzano i grattacieli pirotecnici della nuova collezione Skyline, realizzati in mosaico con tecnica digitale. Perfetti per ambientazioni a piena parete (sopra e in apertura).
The lights of New York are the backdrop for the pyrotechnic skyscrapers from the new Skyline collection, made out of mosaic made with digital techniques. Perfect for creating ambients across an entire wall (top and opening).
CERAMICHE REFIN La crepa del pavimento diventa carattere distintivo della collezione Terraviva ideata da Massimiliano Adami per DesignTaleStudio, laboratorio creativo dell’azienda.
The crack in the floor becomes the distinctive feature of the Terraviva collection conceived by Massimiliano Adami for DesignTaleStudio, the company’s creative workshop.
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CERAMICA INCONTRO Si ispira al pensiero libero di Constantin Brancusi, il modulo di 30x60 cm formato da due trapezi di ardesia e un listello diagonale. Assicura massima flessibilità progettuale, a cominciare dalle varietà cromatiche. Brancusi’s Dream, design Val-Tile.
Inspired by the freethinking of Constantin Brancusi, the 30x60cm module is composed of two slate trapezoids and a diagonal edge. It ensures maximum design flexibility, starting with the range of available colours. Brancusi’s Dream, design Val-Tile.
TREND Lavorato in modo artigianale per garantire la massima personalizzazione, il mosaico Aureo Traditional è composto dal più pregiato dei materiali: una sottile foglia d’oro bianco o giallo, 24 carati, racchiusa tra due strati di vetro.
Hand-crafted to guarantee maximum customization, the Aureo Traditional is composed of the finest of materials: a thin white or yellow gold leaf, 24 carats enclosed within two layers of glass.
VILLEROY&BOCH Rich History mescola attualità e tradizione, creando decori ornamentali in pasta bianca (parete) e gres porcellanato (pavimento). I temi variano a seconda dell’ispirazione storica: floreali, geometrici oppure astratti, tutti disponibili in una vasta scelta di formati.
Rich History mixes modernity with tradition, creating ornamental decorations in white non-vitreous ceramic (for the wall) or porcelain stoneware (for the floor). The themes vary depending on the historic inspiration: floral, geometric or abstract, all available in a wide selection of formats.
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MOSAICO+ Giocano con la personalizzazione e la componibilità le tessere dei mosaici Dialoghi, design Francesco Lucchese, pensate per un abbinamento eterogeneo di colori, trame e materie: dal legno nobile alle pietre naturali (nella foto), raffinate dalla roccia grezza.
Customization and modularity are the key to the Dialoghi mosaic tesserae, designed by Francesco Lucchese, and conceived to offer a heterogeneous combination of colours, patterns and materials: from fine wood to natural stones (in the photo), refined from rough rock.
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INTERPRETAZIONE MATERIALS INTERPRETATION
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HATRIA Design ultramoderno e grandi dimensioni - fino a 60 cm - per la nuova generazione di piatti doccia LiF.ST showertrays, disponibili sia in Heavycril sia in ceramica. A completamento, la piletta, quadrata, bianca e ispezionabile. Design Nilo Gioacchini.
Ultramodern design and large sizes – up to 60 cm – for the new generation of LiF.ST shower trays, available both in Heavycril and in ceramic. To match, the square drain, white and inspectable. Design Nilo Gioacchini.
GLASS IDROMASSAGGIO Linee organiche per la vasca Concrete Soft in cemento Ductal, materiale di altissima tecnologia utilizzato per la prima volta nel settore del bagno. È disegnata da Gigi Rossi, ideatore de Il Cantiere, realtà produttiva di lavorazione del cemento.
An organic design for the Concrete Soft tub made out of Ductal concrete, a high-tech material used for the first time ever in the bathroom industry. It is designed by Gigi Rossi, the creator of Il Cantiere, a company that works with concrete.
MAPEI Ultratop Living, nuovo sistema cementizio per pavimentazioni in continuo, autolivellante a indurimento ultrarapido, resistente all’abrasione. Spessore da 5 a 15 mm; disponibile nei colori bianco, grigio chiaro, antracite, natural.
Ultratop Living, a new cement system for continuous flooring, selfleveling and quick-drying, abrasionproof. It can be 5 to 15 mm thick; available in white, light grey, anthracite, natural.
FMG FABBRICA MARMI E GRANITI Costruire secondo natura è la filosofia dell’azienda, che propone un programma di Onici, a tutta massa, in un’ampia gamma di formati, varietà cromatiche e finiture, in grado di soddisfare qualsiasi esigenza progettuale. Nel pieno rispetto dell’ambiente.
Building according to nature is the philosophy of this company, which presents a collection of Onyxes – Onici – in the mass, in a wide range of formats, colour varieties and finishes, to satisfy any design need. With total respect for the environment.
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CERDOMUS Si ispira alle moderne resine la serie Hide, in gres fine porcellanato con superficie naturale, che unisce la resistenza alla facile manutenzione del prodotto ceramico.
Inspired by modern resins, the Hide series, in fine porcelain stoneware with a natural surface, combines durability with the easy maintenance of a ceramic product.
TAGINA Wire, design Simone Micheli, è un sistema ceramico studiato per rivestire le superfici degli ambienti domestici, delle aree wellness e delle spa. Prevede anche l’utilizzo di pezzi specifici per il deflusso dell’acqua, la costruzione di pedane per il contenimento del verde e l’implementazione di fioriere.
Wire, designed by Simone Micheli, is a ceramic system developed for the surfaces of domestic spaces, wellness areas and spas. It includes specific pieces for draining water, building platforms, containing green and creating planters.
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ANTONIO LUPI Apprezzato per le sue caratteristiche di compattezza, trasparenza, durezza e tattilità, l’alabastro prende per la prima volta le forme di un lavabo: Pila. In bianco (la versione più pregiata), su progetto di AL Studio.
Appreciated for its qualities of compactness, transparency, hardness and texture, for the first time ever alabaster takes the shape of a washbasin: Pila. In white (the finest quality), designed by AL Studio.
IDEA GROUP Si presenta in combinazione con le nuove specchiere a led, la linea di arredobagno Cubik, priva di maniglie. Le ante, con i bordi inclinati a 45°, sono proposte in tre colorazioni di laminato unicolor hpl effetto pietra, oppure nelle finiture laccato opaco e lucido.
Presented in combination with the new LED-lit mirrors, the Cubik collection for the bathroom has no handles. The cabinet doors, with 45° edges, are available in three different colours of unicolor hpl stone-look laminate, or in matte or glossy painted finishes.
XTRA Pensato da Silvia Stanzani, xtra_plan è un programma trasversale che comprende lavabi, piatti doccia e piani modulari, personalizzabili con lastre in porcellanato di tutte le collezioni Xtra, Fiandre e Porcelaingres.
Conceived by Silvia Stanzani, xtra_plan is a total program that includes sinks, shower trays and modular countertops, that can be custom-finished with stoneware tiles in all the collections Xtra, Fiandre and Porcelaingres.
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/ TECHNOLOGY
TRAMA PATTERN
NOBILI RUNINETTERIE Si chiama Loop la nuova serie di miscelatori monocomando per lavabo, firmata da Piet Billekens. Nelle versioni a cascata o con areatore. Esclusiva la cartuccia interna da 28 mm, che permette di ottenere geometrie pulite e dettagli accuratissimi.
Loop is the name of the new series of single-lever faucets for the sink, designed by Piet Billekens. In the waterfall or aerator versions. It features an exclusive 28-mm inner cartridge, that makes it possible to achieve a clean geometry and meticulous details.
MUTINA Phenomenon Mosaics di Tokujin Yoshioka riproduce texture naturali, creando effetti visivi di ampiezza e profonditĂ . I listelli sono in gres porcellanato pressato a secco e lavorato successivamente a mano. Prodotto eco-compatibile.
The Phenomenon Mosaics by Tokujin Yoshioka reproduce natural textures, creating visual effects of width and depth. The porcelain stoneware tiles are dry-pressed and hand-finished. This is an eco-compatible product.
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HANSGROHE Le docce Croma 100 Multi e Vario consentono di risparmiare fino al 60% di acqua, grazie al limitatore di portata Ecosmart, che riduce il consumo dai normali 13 a 9 litri al minuto. Corta ed ergonomica l’impugnatura, per una sicura maneggevolezza.
The Croma 100 Multi and Vario showers make it possible to use up to 60% less water, thanks to the Ecosmart flowlimiter, which reduces water flow from the usual 13 liters to 9 liters per minute. The handle is short and ergonomic, making it easy to use.
AN-TRAX IT Teso, radiatore disegnato da Dante O. Benini e Luca Gonzo, è costituito da un elemento largo 23 cm e alto 150, 170 o 200 cm, può essere installato singolarmente, a due o a tre elementi, in orizzontale o verticale.
Teso, the radiator designed by Dante O.Benini and Luca Gonzo, consists in an element 23 cm wide and 150, 170 or 200 cm tall, which can be installed individually, in groups of two or three elements, horizontally or vertically.
COOPERATIVA CERAMICA D’IMOLA Clip Tile è un sistema per piastrelle in gres porcellanato che permette la posa in opera con tecnologia di incastro a secco, senza collanti, grazie all’innovativo telaio plastico con aggancio automatico di precisione. Ideale per ristrutturazioni.
DORNBRACHT Performing Shower, la nuova generazione di soffioni rinuncia alla tecnologia: come per la pioggia, l’acqua cade esclusivamente per effetto della forza di gravità, senza pressione. Sono disponibili molte forme e versioni.
Performing Shower, the new generation of showerheads, renounces technology: like rain, the water falls exclusively by gravity, without relying on pressure. It is available in many forms and versions.
Clip Tile is a system of porcelain stoneware tiles that can be installed with a system that holds them together without gluing, thanks to an innovative plastic frame with an automatic precision snap fit. Ideal for renovations.
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NOVABELL Grazie all’innovativa tecnologia digitale HD, Absolute (rivestimento e pavimento, monocottura in pasta bianca e gres porcellanato, rispettivamente) offre l’estetica del marmo e le qualità prestazionali e tecnologiche della ceramica.
Thanks to innovative digital HD technology, Absolute (floor and wall coverings, single-fired non vitreous white ceramic and porcelain stoneware, respectively) offer the aesthetics of marble and the performance and technological quality of ceramics.
JACUZZI Sintesi perfetta di prestazioni ed estetica, Frame è un nuovo concept di box doccia multifunzione. All’esterno, linee pulite e minimali, all’interno, le dotazioni tecnologiche più avanzate, racchiuse in un unico pannello di controllo touch screen. Idea di Mario Ferrarini.
A perfect synthesis of performance and aesthetics, Frame is a new concept in multifunction shower stalls. Outside, a clean minimal design, inside, the most advanced technological equipment, embodied in a single touch-screen control panel. Idea by Mario Ferrarini.
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TEUCO Rivoluzione tecnologica per Hydroline, il primo sistema brevettato che prevede sottili fessure al posto delle classiche bocchette del massaggio. Qui applicato alle vasche Paper in Duralight, dotate di sistema Cromoexperience, in cui fasci di luce retroilluminano le fessure del massaggio.
Technological revolution for Hydroline, the first patented system that features slits instead of the classical massage jets. Applied in this case to the Paper tubs made out of Duralight, with the Cromoexperience system, in which the massage slits are backlit.
VISMARAVETRO Vero spazio comfort, la cabina doccia In-Out ha due novità: profili ancora più essenziali e Pannello Radiante (patent pending/design Ivo Pellegri), che diffonde calore nella zona asciutta. Concept J.P. Touya, design Fulvio De Nitto e Centro Progetti Vismara.
A real comfort space, the In-Out shower stall has two new features: even more essential profiles, and the Radiant Panel (patent pending/design Ivo Pellegri), which diffuses heat into the dry zone. Concept J.P. Touya, design Fulvio De Nitto and Centro Progetti Vismara.
GRANITI FIANDRE Extreme è il risultato di un’elevata ricerca tecnologica, che valorizza i marmi più raffinati con lastre di grande formato (150x75 cm). Materiale a tutta massa, con venature a vista, è proposto nelle finiture levigato, semilucidato e Active Clean Air & Antibacterial Ceramic.
Extreme is the result of advanced technological research, which enhances the finest marbles with large format panels (150 x 75 cm). Used in full mass, with visible veins, the material is available in a polished or semipolished finish, with Active Clean Air & Antibacterial Ceramic finish.
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/ GEOMETRIC
TECNICA TECHNIQUE
CATALANO Superfici leggere, geometrie rigorose, massima riduzione dello spessore ceramico. La famiglia Zero Star, design CDC Catalano, comprende lavabi a sospensione o semincasso, su colonna, oppure in abbinamento a una specifica collezione di mobili.
Light surfaces, austere geometry, strongly reduced ceramic thickness. The Zero Star family, design CDC Catalano, includes washbasins in the suspended, semi-recessed or column versions, or in combination with a specific collection of cabinetry.
PROVEX Progettata in stile minimalista da Studio Design Provex, la Serie 150, di sedili e maniglioni, si adatta a qualsiasi tipologia d’arredo. Le sedute, ergonomiche e antiscivolo, sono soluzioni salvaspazio in versione chiusa. Le maniglie hanno angoli arrotondati ed estetica inox.
Designed in a minimalist style by Studio Design Provex, the Serie 150 collection of seats and handles may be adapted to any type of décor. The seats, ergonomic and non-slip, feature a space-saving solution when closed. The handles have rounded corners and a stainless steel aesthetic.
INDA Quadropoi_2800 è una serie di accessori in ottone cromato, con diversi elementi che rispondono alle singole funzioni.
Quadropoi¬_2800 is a series of accessories in chrome-plated brass, with various elements that correspond to individual functions.
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ABOUTWATER Linee essenziali per AF/21, design Naoto Fukasawa, una delle due linee di rubinetti proposte da questo nuovo marchio, nato dalla sinergia tra le aziende Boffi e Fantini (in alto, a sinistra).
Essential design for AF/21, design Naoto Fukasawa, one of the two collections of faucets presented by this new brand, founded on the synergy between manufacturers Boffi and Fantini (top, left).
KERASAN Tutto in 100 mm. La serie Cento di Marc Sadler propone ambienti su misura, da realizzare con una vasta gamma di componenti, non solo diversi per dimensioni (da 45 a 140 cm di larghezza), ma anche per forme: ovale o quadrangolare (in alto, a destra).
SAMO Per creare un’area doccia personalizzabile e modificabile nel tempo, Open Xclusive, lastra in vetro temperato, è disponibile in tre soluzioni: con spigolo, smussata, senza spigolo. Inoltre può essere arricchita da serigrafie o applicazioni strass (in basso, a sinistra).
All within the space of 100mm. The Cento series by Marc Sadler offers customdesigned spaces, to be created with a vast range of components, in different sizes (from 45 to 140 cm wide) and shapes: oval or rectangular (top. right).
To create a shower area that can be customized and changed over time, Open Xclusive, made out of tempered plate glass, is available in three solutions: corner, rounded corner, or without a corner. In addition it can be decorated with silkscreened patterns or crystal applications (bottom, left).
KALDEWEI Conoflat, piatto doccia a filo pavimento in acciaio smaltato, ha foro di scarico in posizione centrale con copertura smaltata quadrata. Anche in versione colorata. Come optional è disponibile una speciale smaltatura antiscivolo (in basso a destra).
Conoflat, a shower plate flush with the floor in enameled steel, features the drain in a central position with a square enameled cover. Also available in the coloured version. Also available is the optional non-slip enamel finish (bottom right).
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MILLDUE Touch H2O, esclusivo sistema di rubinetteria integrato, ovvero miscelatore monocomando, in ottone cromato, e dispenser elettronico di sapone, si inserisce perfettamente nel portalavabo, garantendo massima funzionalità.
Touch H20, an exclusive system of integrated faucets, i.e. single-lever mixer, in chrome-plated brass, with an electronic soap dispenser, fits perfectly onto the sink, guaranteeing maximum functionality.
COLOMBO DESIGN Nordic, design Efrem Bonacina e Giovanni Moro, è una collezione funzionale di accessori per il bagno, cromati, con elementi in vetro acidato naturale, ceramica bianca opaca, ceramica nera opaca.
Nordic, designed by Efrem Bonacina and Giovanni Moro, is a functional collection of accessories for the bathroom, chromeplated, with elements in natural acidfinished glass, matte white ceramic, matte black ceramic.
GESSI Perfezione formale per il miscelatore della collezione iSpa: una placca di metallo levigato di forma rettangolare con angoli arrotondati ne definisce il disegno. I comandi sono raccolti in un miscelatore soft-touch che consente facile controllo della portata e della temperatura dell’acqua.
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Formal perfection in the mixer from the iSpa collection: a polished rectangular metal plate with rounded corners defines the design. The controls are gathered into a softtouch mixer that makes it easy to adjust the flow and temperature of the water.
TREESSE Bianco, nero e rosso sono i colori di Pack, disponibile nelle versioni a incasso totale o da appoggio. Una microarchitettura personalizzabile, dedicata al benessere e al relax.
IDEAL STANDARD Magnum ha struttura in vetro temperato senza telaio che permette un’installazione flessibile e una grande versatilità. Disponibile nella versione wet room o su piatto doccia.
White, black and red are the colours of Pack, available in a fully-recessed version or a countertop version. A microarchitecture to customize, dedicated to personal wellbeing and relaxation.
Magnum has a tempered glass structure without a frame that makes it possible to create a flexible installation with great versatility. It is also available in the wet room version or for the shower plate.
DISEGNO CERAMICA Una vasca rotonda, con diametro di 140 cm. In ceramica bianca, ma disponibile anche con esterno colorato. Collocabile a centro stanza oppure accostabile alla parete. È Ofuro, della linea Weg, studiata e disegnata da Paolo Schianchi per dialogare con le diverse necessità spaziali.
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STILE FREEFORM STYLE
IL BAGNO ALESSI/LAUFEN Il nuovo lavabo consolle è uno degli elementi che completano la collezione One di Stefano Giovannoni, tra i più completi scenari per la stanza da bagno mai realizzati a livello industriale.
The new console sink is one of the elements that complete the One collection by Stefano Giovannoni, one of the most complete scenarios for the bath ever made at the industrial level.
A round bathtub, with a 140 cm diameter. Made out of white ceramic, but also available with colour on the outside. It may be positioned at the centre of a room or up against a wall. This is Ofuro, from the Weg collection, developed and designed by Paolo Schianchi to dialogue with a variety of spatial necessities.
COGLIATI…COGLIATI Il lavabo Coque in Corian bianco verniciato color arancione è qui abbinato allo specchio tondo Shape. Tutto disegnato da Giuseppe Viganò.
The Coque washbasin in white Corian painted orange is matched in this setting with the Shape round mirror. All designed by Giuseppe Viganò.
CEA DESIGN Camilla è una doccia con supporto in acciaio inossidabile, asta telescopica in alluminio verniciato, soffione in Delrin e tubo in gomma siliconica. Nelle versioni free standing (con base di appoggio in acciaio), garden (con puntale in acciaio per fissare nel terreno) e wall (con supporto a parete in acciaio). Design Giulio Gianturco.
Camilla is a shower with a stainless steel support, an extendable stem in painted aluminium, a showerhead made out of Delrin and a silicone rubber hose. In the free-standing version (with a steel base), garden version (with a sharp steel tip to drive into the ground) and wall version (with a steel wall plate). Design Giulio Gianturco.
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EUROLEGNO Magenta opaco e marrone lucido sono tra le nuove finiture della collezione Segno, disegnata da Marco Poletti, che interpreta la stanza da bagno in modo semplice, funzionale e dinamico. È composta da base portalavabo, pensili, colonne, specchi.
ZUCCHETTI.KOS Isy, il miscelatore monocomando free standing per vasca, con finitura laccata rosso Madras (design Matteo Thun con Antonio Rodriguez) è abbinato alla vasca Morphing, in Cristalplant versione free standing, bianca e rossa (design Ludovica+Roberto Palomba).
Isy, the single-lever freestanding mixer tap for the bath, with the Madras red painted finish (design Matteo Thun with Antonio Rodriguez) is matched to the Morphing bathtub made out of Cristalplant in the freestanding version, white and red (design Ludovica+Roberto Palomba).
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Matte magenta and glossy brown are just two of the new finishes in the Segno collection, designed by Marco Poletti, which interprets the bathroom in a simple, functional and dynamic mode. It is composed of a base cabinet for the sink, wall cabinets, columns and mirrors.
BURGBAD Ella, design Rommel & Schoen, è la soluzione al ‘femminile’ per organizzare la stanza da bagno. Si può comporre in modo flessibile con colonna, elemento medio-alto e due basi di diversa configurazione. Il lavobo è in resina minerale.
Ella, design Rommel & Schoen, is the ‘feminine’ solution for organizing a bathroom. It can be composed in a flexible manner with a column, a medium-to-high element and two bases with diverse configurations. The washbasin is made out of mineral resin.
HIDRA CERAMICA Lavabo centro stanza, elegante e proporzionato, Mister comprende tre elementi caratterizzanti: un quadrante, una colonna svasata e un catino, che sfuma nella piletta. Di Sandro Meneghello e Marco Paolelli, in Livingtec, bianco, nero, bianco&nero, foglia oro o argento.
The sink at the centre of the room, elegant and proportioned, Mister, includes three characteristic elements: a square, a flared column and a basin, which flows into the drain. By Sandro Meneghello and Marco Paolelli, in Livingtec, white, black, black&white, gold or silver leaf.
CERAMICA FLAMINIA L’insolita doccia Albero disegnata da Massimiliano Abati è un oggetto simbolico e divertente, ma anche pratico. La struttura riprende infatti la forma di un tronco e il colore verde dei comandi ricorda le foglie. Il piatto doccia è composto da piastrelle in ceramica; l’’albero’ può essere posizionato agli angoli della composizione.
The unusual Albero shower designed by Massimiliano Abati is an amusing and symbolic object, that is also practical. The structure is reminiscent of the shape of a tree trunk and the green of the controls is reminiscent of the leaves. The shower tray is made of ceramic tile; the tree can also be positioned at the corner of the composition.
ART CERAM Meneghello Paolelli Associati rendono omaggio, con Cup, all’icona italiana per eccellenza e realizzano un lavabo-tazza da caffè, con tanto di manico porta salvietta. Disponibile nella versione centrostanza o da appoggio, nella finitura bianca o bianca e nera, tutto in Livingtec.
Meneghello Paolelli Associati pay tribute, with Cup, to the Italian icon par excellence, creating a sink-coffee cup, with a handle that serves as a towel rack. Available in the freestanding or countertop versions, in a white, or black and white, version, all made out of Livingtec.
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‘Cosas’, la personale di Patricia Urquiola allestita negli spazi di Feria Valencia: una prospettiva a volo d’uccello sui progetti della designer spagnola.
‘Cosas’, Patricia Urquiola’s personal exhibition displayed in the spaces of the Feria Valencia: a bird’s eye view of the Spanish designer’s projects.
COSAS...
DE ESPAÑA di Manuela Di Mari
Dalla suggestiva installazione dell’internazionale Patricia Urquiola allo studio dei sempre più affermati CuldeSac™, ai nuovi elementi di design in mostra al FIM, ai lavori dell’architetto-designer Ramón Esteve: la città di Valencia mette in luce il volto creativo spagnolo nelle sue poliedriche sfaccettature.
From the evocative installation of international designer Patricia Urquiola to the study of the increasingly renowned CuldeSac™, to the new design elements on display at the FIM, to the works of architect-designer Ramòn Esteve: the city of Valencia highlights the creative side of Spain and its multifaceted talent.
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Una visione prismatica quella offerta nei mesi scorsi dalla Generalitat Valenciana, che ha mostrato i diversi aspetti di un unicum fatto di essenza creativa e spirito di iniziativa, una linfa che a dispetto delle difficoltà oggettive contingenti, non si è prosciugata, ma che anzi continua testardamente a scorrere toccando svariati ambiti. Design, architettura, inventiva dei talenti, impegno delle imprese - viatico di rilevanza per la strada della ripresa - si sono schierati in campo, ancora una volta in prima linea, in contemporanea, nella città di vento e sole conosciuta ai più grazie all’America’s Cup. Durante l’exhibition FIM, focalizzata sull’eccellenza spagnola dell’arredo, è emersa con forza la volontà del fare da parte delle imprese produttrici, insieme alla voglia di sperimentazione e di ricerca del bello. A conferma di ciò, la commistione tra risorse ‘glocal’ e straniere, specie italiane. Alcune collaborazioni, come quelle di Kettal con Rodolfo Dordoni e Hella Jongerius, di Vondom con Karim Rashid e Stefano Giovannoni, di Viccarbe con Ludovica e Roberto Palomba, di Sancal con Toyo Ito, hanno dimostrato l’apertura imprenditoriale di una categoria che continua a mettersi in gioco. Senza smettere, peraltro, di dare spazio a chi, pur non avendo raggiunto tali livelli di affermazione, ha qualcosa da dire. RS Barcellona, ad esempio, ha sempre aperto le porte ai giovani talenti, prediligendo un linguaggio fresco e ludico. Con il brand si sono imposti i madrileni Stone Designs, l’eccentrico Rafael Rodríguez e quest’anno il giapponese Shigeki Fujishiro con lo sgabello Eiffel: piegato ultrapiatto nel suo packaging, solido e resistente una volta montato self-made. All’interno della manifestazione, un tributo a chi ha saputo
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tenere alto, specie all’estero, il prestigio dell’estro creativo nazionale: con ‘Cosas’, Patricia Urquiola, sempre corteggiatissima dall'industria del design mondiale, traccia un personale racconto progettuale che va dall’oggetto messo a nudo alla sua realizzazione definitiva. Una narrazione visiva, scandita in 3 sezioni cronologiche, che parte dall’archivio delle idee, dove si mescolano mood e ispirazioni, tocca un nastro trasportatore industriale, sul quale sfilano i prototipi work in progress, e arriva su una piattaforma che espone i prodotti finiti. Il tutto scenograficamente ‘impacchettato’ in pareti di cartone alveolare, montato di costa e tagliato al vivo. È sempre da una costola di FIM, la sezione giovane NUDE, che emerge il gruppo di designer CuldeSac™, fondato nel 2002 da Alberto Martínez e Pepe García, con la collaborazione di Lucia del Portillo, cresciuto negli anni progressivamente. Definire oggi semplicemente ‘studio’ quello di CuldeSac™, con una bella sede non lontana dal mare, non è propriamente corretto, visto che conta un organico di 20 professionisti che lavora in uno spazio luminoso - la città aiuta - e dinamico, in cui i party non sono rari, in un clima particolarmente friendly e di autogestione come fosse una comune si cucina a turno per tutti -. ‘Ricreazione’ a parte, lo studio si occupa di brand identity, design industriale, architettura, interior design, comunicazione e produzione di eventi. A dir loro, è proprio l’unione di individui ‘multi talented’ che contribuisce a rendere CuldeSac™ un laboratorio unico di confronto ed esperienze diverse. Il loro motto “dall’esperienza, cercando esperienza” spazza via i dubbi e colleziona marchi notevoli: Tiffani&Co., Lladró, H&M, Swarovsky, e tra gli ultimi, Aston Martin e la Tokyo
Design Week, per la quale, curatori e designer della mostra sul miglior design spagnolo, hanno inventato e disegnato un vero e proprio fumetto per illustrare i punti in comune tra Spagna e Giappone. In bilico tra architettura e design è invece Ramón Esteve, o meglio, fluidamente fluttuante dall’una all’altro, e viceversa, come descrive la mostra monografica che l’Istituto Valenciano d’Arte Moderna gli ha dedicato. Una carrellata di 20 anni di attività professionale che comprende il centro di Biomedicina Principe Felipe, accanto alla Città delle Arti e delle Scienze, - premiato con il Valencian Architects Institute First Pride -, e la progettazione di uffici, edifici industriali, ospedali, un ostello per giovani e più di venti residenze private. In molti casi, come accadeva in passato, alla ricerca di un dialogo con l’architettura, disegna lui stesso l’arredo dei propri progetti. La sezione design, rende un’idea immediata della produzione scorrendo i nomi delle aziende con cui Esteve ha collaborato: Joquer, Vondom, Gandia Blasco, Vibia, De Castelli, Andreu World, UNO Design, Upoh Dynamobel. Una linea accomuna le due anime, quella di un approccio progettuale che non rinuncia al rigore formale e alla pulizia delle linee, e che va dritto all’essenza e alla funzione del progetto stesso, per un equilibrio tra il tutto e le sue parti. Gli chiediamo se nei suoi lavori è riconoscibile una traccia tipicamente spagnola: “L’ambiente influisce sempre, ma penso che una nostra caratteristica sia l’iniziativa individuale che, applicata all’architettura e al design, stia generando una ricca varietà di proposte anche senza grandi infrastrutture culturali, riuscendo a combinare industria e artigianato. Questo ci dà una grande libertà creativa”.
Prismatic is the word for the vision offered over the past few months by the Generalitat Valenciana, which displayed various aspects of a whole, with its creative essence and spirit of initiative, a vitality that despite the contingent objective difficulties, has not dwindled, and continues stubbornly to energize various realities. Design, architeture, inventive talents, manufacturer commitment – a significant balm for the recovery – have risen to the call, all together on the front lines, in the city of wind and sun best known for having hosted the America’s Cup. The FIM exhibition, focused on the excellence of Spanish furniture, brought to the fore the manufacturers’ determination to be pro-active, along with their desire to experiment and their search for beauty. This may be seen in the blend between the ‘glocal’ and foreign resources, especially from Italy. Several collaborations, such as the work of Rodolfo Dordoni and Hella Jongerius for Kettal, of Karim Rashid and Stefano Giovannoni for Vondom, of Ludovica and Roberto Palomba for Viccarbe, of Toyo Ito for Sancal, demonstrated the open mind of the companies that are willing to take on the challenge. And continue, of course, to give space to those who have something to say, even if they have not yet come this far in their careers. RS Barcellona, for example, has always opened the doors to young talents, preferring a fresh and playful language. The brand has been responsible for the popularity of the Madrid studio Stone Designs, the eccentric
Rafael Rodriguez and this year the Japanese designer Shigeki Fujishiro with the Eiffel stool: folded ultra-flat in its packaging, solid and durable once assembled at home. As part of the event, a tribute to those who have upheld the prestige of Spanish creativity, especially abroad: with ‘Cosas’, Patricia Urquiola, who is always highly sought after by the international design industry, sketches out a personal design narrative which starts with the object laid bare and ends with its final realization. A visual narration divided into 3 chronological sections, that starts with the archive of ideas, blending mood and inspirations, leads to an industrial conveyor belt that carries the prototypes of works in progress, and ends on a platform that exhibits the finished products. All carefully ‘packaged’ in a set design made of honeycomb cardboard walls, stood on end and cut along the raw edges. Also emerging from a by-product of FIM, the young NUDE section, is the group of designers CuldeSac™, founded in 2002 by Alberto Martínez and Pepe García, with the collaboration of Lucia del Portillo, which has progressively grown over the years. To define CuldeSac™ simply as a ‘studio’ nowadays, with its wonderful headquarters not far from the sea, is not exactly correct, since it now consists of 20 professionals working in a brightly lit space – the city is helpful this way – which is very dynamic, where parties are not infrequent, in a particularly friendly climate that is self-managed like a commune – everyone takes turn to cook for
everyone else. Apart from the ‘fun’, the studio works in the field of brand identity, industrial design, architecture, interior design, communication and event management. They say that it is this union of ‘multi talented’ individuals that contributes to making CuldeSac™ a laboratory that is unique in terms of the exchange of ideas and the variety of experiences. Their motto, “from experience, seeking experience”, sweeps away any doubt and manages to collect an impressive series of brands: Tiffany&Co., Lladrò, H&M, Swarovski, and the most recent, Aston Martin and Tokyo Design Week, for which, as the curators and designers of the exhibition on the
In queste pagine, un’istantanea del gruppo di lavoro CuldeSac™ all’interno del loro studio/laboratorio e due progetti che portano la loro firma: il seggiolone Uovo disegnato per Micuna e l’evento organizzato per il lancio di un nuovo modello Aston Martin all’interno del Mercato Centrale di Valencia.
On these pages, a snapshot of the CuldeSac™ team in their studio/workshop and two projects they have designed: the Uovo high-chair for Micuna and the event for the launch of a new Aston Martin model inside the Mercato Centrale in Valencia.
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best design from Spain, they invented and drew a cartoon series to illustrate what Spain and Japan have in common. Balancing between architecture and design is Ramòn Esteve, or should we say, fluidly fluctuating between one and the other, and vice-versa, as described in the monograph exhibition dedicated to his work by the Valencian Institute of Modern Art. An overview of his twentyyear career which includes the Prince Felipe Biomedical Centre, near the City of Arts and Sciences, which won the First Prize of the Valencian Architects’ Institute, and the design of offices, industrial buildings, hospitals, a youth hostel and more than twenty private homes. In many cases, like in the past, searching for a dialogue with architecture, he himself designs the furniture for his projects. The design section gives an immediate idea of the production in the list of companies Esteve has worked with: Joquer, Vondom, Gandia Blasco, Vibia, De Castelli, Andreu World, UNO Design, Upoh Dynamobel. There is a common thread to the two spirits, that of a design approach that does not give up formal austerity and clean lines, and goes straight to the essence and the function of the project, seeking balance between the parts and the whole. We asked him if there is a typically Spanish trait in his works: “The environment always has some influence, but I believe that one of our characteristics is individual initiative which, when applied to architecture and design, generates a wide variety of proposals even in the absence of important cultural infrastructures, successfully combining industry and craft. This allows us great creative freedom”.
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Pagina accanto, l’architetto Ramòn Esteve (in foto) e alcuni dei progetti realizzati in Spagna: dall’alto verso il basso, Myrtus Conference Centre (foto Eugeni Pons); lampada a soffitto Link per Vibia; Residence Paz Y Comedias (foto Christoph Kicherer). Qui a destra, dall’alto: si basa sull’idea del foglio di carta ripiegato il tavolo Pure in alluminio riciclato al 100% disponibile in diverse versioni, design Joan Lao per Andreu World; i tavolini Plat sono dotati di ruote, cassetto pull-out e un leggero incavo quale segno grafico sul top, design Toni Arola per Kendo Mobiliario.
Page across, architect Ramòn Esteve (in the photo) and some of the projects he has built in Spain: from top to bottom, the Myrtus Conference Centre (photo by Eugeni Pons); the Link ceiling lamp for Vibia; Residence Paz Y Comedias (photo by Christoph Kicherer). Here at right, from top: based on the idea of a folded piece of paper, the Pure table is made out of 100% recycled aluminium and is available in various versions, design Joan Lao for Andreu World; the Plat tables are equipped with wheels, pullout drawers and a slight groove as a graphic sign on the top, design Toni Arola for Kendo Mobiliario.
A sinistra, è prodotta da Capdell la nuova collezione di poltrone e divani Urban con gambe a slitta in metallo oppure legno, design Edeestudio. Sotto. È realizzata in vetro bianco opale la lampada da tavolo Nan che si ispira alla figura di uno gnomo, GuimeràiCinca design team, produzione Estiluz. Per esterni, ma anche per interni, la poltroncina Outline di Expormim.
At left, manufactured by Capdell, the new Urban collection of sofas and chairs with a metal sled base or wooden legs, design Edeestudio. Below. Made out of white opal glass, the Nan table lamp is inspired by the figure of a gnome, GuimeràiCinca design team, manufactured by Estiluz. For the outdoors, but also for the indoors, the Outline chair by Expormim.
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Sopra, si trasforma la collezione di tappeti Mangas disegnata da Patricia Urquiola per GAN, e diventa una famiglia di morbidi pouff. A destra, dall’alto: tecnica e geometrica la lampada in Corian, Flux, disegnata da Yonoh Estudio Creativo (Alex Selma e Clara del Portillo) per Almerich; Bitta di Kettal è una collezione outdoor disegnata da Rodolfo Dordoni che comprende set per dining e living room; prodotta da Inban, ka, design Francesc Rifé, è una collezione per l’arredo bagno composta da vari pezzi autonomi l’uno dall’altro inclusi lavabo, rubinetto e specchio -, per composizioni personalizzate.
Above, the Mangas collection of carpets by Patricia Urquiola for GAN is transformed into a family of soft footrests. At right, from top: technical and geometric, the Flux lamp in Corian, designed by Yonoh Estudio Creativo (Alex Selma and Clara del Portillo) for Almerich; Bitta by Kettal is a collection for the outdoors designed by Rodolfo Dordoni which includes a set for the dining and living room; manufactured by Inban, ka, design Francesc Rifé, is a collection for the bathroom composed of various independent pieces – including a sink, faucet and mirror -, for custom compositions.
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A sinistra, appartiene alla Ketty collection, Camelot, la poltrona frutto di un meticoloso studio ergonomico, design Eduardo Climent per Koo International. Al centro, da sinistra: è prodotto da Now Carpets il tappeto Sabbia realizzato a mano in lana 100%, design Josealbors; Sal&Pimienta, programma di divani per la casa, disponibile in due altezze per lo schienale, design Jorge Pensi per Perobell. In basso, da sinistra: è vincitrice del Good Design Award 09 di Chicago e della menzione d’onore del Red Dot Design Award 2010, la serie di lampade Air in lastra di legno disegnata da Ray Power e prodotta da Luzifer; gioca sulla scomposizione dei colori in pixel, la collezione di tappeti Digit di Nanimarquina, design Cristian Zuzunaga.
At left, from the Ketty collection, Camelot is a chair that is the result of a meticulous ergonomic study, design Eduardo Climent for Koo International. At center, from left: manufactured by Now Carpets, the Sabbia carpet is completely handmade in 100% wool, design Josealbors; Sal&Pimienta, a program of sofas for the home, available with the backrest in two different heights, design Jorge Pensi for Perobell. Below, from left: winner of the Good Design Award 09 in Chicago and an honorable mention at the Red Dot Design Awards 2010, the Air series of lamps in timber veneer designed by Ray Power and manufactured by Luzifer; playing on the decomposition of colours into pixels, the Digit collection of carpets by Nanimarquina, design Cristian Zuzunaga.
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Completamente riciclato e riciclabile, lo sgabello Eiffel è realizzato in cartone, facilmente trasportabile nel suo packaging, si monta con facilità e supporta più di 140 kg, design Shigeki Fujishiro per RS Barcelona.
At top, completely recycled and recyclable, the Eiffel stool is made out of cardboard; it is easy to transport in its packaging, easy to assemble and supports over 140 kg, design Shigeki Fujishiro for RS Barcelona.
A sinistra, è possibile regolare l’altezza e l’angolo del parasole Nenúfar, con struttura in alluminio verniciato, di Samoa Design, progetto Yonoh. Sopra, Jesús Gasca firma per Stua La Clasica, la seduta in legno che segue le curve del corpo.
At left, you can adjust the height and the inclination of the Nenúfar parasol, with a painted aluminium structure, by Samoa Design, project by Yonoh. Above, Jesús Gasca designs the La Clasica wood chair for Stua, which follows the curves of the body.
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In alto, le linee biomorfe di Konoha consentono varie configurazioni per una seduta sempre diversa, lana, legno e acciaio i materiali utilizzati da Toyo Ito per Sancal.
At top, the biomorphic lines of Konoha allow various configurations for constantly changing seating, wool, wood and steel are the materials used by Toyo Ito for Sancal.
Al centro, da sinistra, ‘1080 Cadires’ (1080 sedie) è la carta da parati ‘grafica’ di Javier Mariscal disegnata per Tres Tintas; Levitt, design Ludovica+Roberto Palomba, è una collezione di divani modulari per composizioni multiple. A destra, sedia e sgabello - con duplice funzione di tavolino - compongono la collezione per outdoor Pal, design Karim Rashid per Vondom.
At centre, from left, ‘1080 Cadires’ (1080 chairs) is the ‘graphic’ wallpaper which Javier Mariscal designed for Tres Tintas; Levitt, design Ludovica+Roberto Palomba, is a collection of modular sofas for multiple compositions. At right, chair and stool – which doubles as a side table compose the Pal collection for the outdoors, design Karim Rashid for Vondom.
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EXHIBITION
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ANDIAMO A FARE SHOPPING?
di Elisabetta Colombo foto di Cristina Fiorentini
SHALL WE GO SHOPPING?
Milano Design Weekend, ovvero la versione autunnale del Fuori Salone, ispirata ai Designer’s Days parigini. Tema dell’evento: L’arte di vivere, una nuova intimità. Protagonisti: negozi, showroom, gallerie e department store, che per quattro giorni hanno aperto porte e vetrine al popolo del design, in cerca di novità o, più semplicemente, di prodotti a prezzi speciali. Ne abbiamo approfittato per fare un giro, scattare qualche foto e stilare una nostra personale classifica delle installazioni più belle.
Milano Design Weekend, the autumn version of the Fuori Salone fringe events, inspired by Designers’ Days in Paris. The theme of the event: The Art of Living, a New Intimacy. Protagonists: stores, showrooms, galleries and department stores, who for four days opened the doors and store windows to the design crowd in search for something new, or more simply, for products at bargain prices. We took advantage to take a tour, take a few pictures and write up our own ranking of the best installations.
CHI_Meritalia DOVE_via Durini 23 COSA_Bringing it All Back Home è l’interpretazione dell’arte di vivere di Italo Rota. ‘Partire, tornare, ripartire, ritornare’, sempre accompagnati dalle immagini dei luoghi più belli. Il cuore si arrotola e lo si porta in viaggio. La casa diventa mondo e il mondo è casa. PERCHÉ_Interpreta le moderne esigenze dei cosiddetti ‘nomadi metropolitani’: nuova categoria urbana costituita prevalentemente da giovani in continuo movimento.
WHO_Meritalia WHERE_Via Durini 23 WHAT_Bringing it All Back Home is the interpretation of the art of living by Italo Rota: ‘Leave, come back, go away again, return’, accompanied by images of the most beautiful locations. Roll up your heart and take it with you on your travels. The house becomes the world and the world is your home. WHY_ It interprets the modern needs of the so-called ‘metropolitan nomads’: a new urban category that consists primarily of young people in constant motion.
CHI_Lea Ceramiche DOVE_via Durini 3 COSA_Scenario 03_Rebus_Frase: 1,4,2,6. Un interno domestico contemporaneo arredato con divano, lampada, tavolino-caminetto, busti di gesso e lastre di grés. Il tutto fa da set a un rebus in scala reale, che rimanda al titolo della manifestazione. Su progetto di Diego Grandi. PERCHÉ_Scopre i diversi campi di applicazione del rivestimento Lea Slimtech che, in soli 3 mm di spessore, condensa leggerezza, flessibilità, duttilità e resistenza. WHO_Lea Ceramiche WHERE_Via Durini 3 WHAT_Scenario 03_Rebus_Phrase: 1,4,2,6. A contemporary domestic interior furnished with a sofa, a lamp, a table-hearth, plaster busts and grès ceramic tiles. All these elements serve as a set for a full-scale rebus, which refers to the title of the event. Design by Diego Grandi. WHY_A discovery of the various fields of application for the Lea Slimtech floor coverings which, within a section only 3 mm thick, condense lightness, flexibility, elasticity and durability.
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CHI_Calligaris DOVE_via Tivoli ang. Foro Buonaparte 24 COSA_Il soggetto è naturalistico. Per la precisione, panorami francesi della seconda metà dell’Ottocento, reinterpretati su disegno esclusivo di Paolo Ricci, stampati in quadricromia su pannelli e applicati come normale tappezzeria, per ricoprire pareti, soffitti, mobili e lampade. PERCHÉ_Disegna ambienti unici e personalizzati, risvegliando in noi il desiderio di paesaggi incontaminati.
WHO_Calligaris WHERE_Via Tivoli corner of Foro Buonaparte 24 WHAT_The subject is nature. To be more specific, French landscapes from the late nineteenth century, reinterpreted exclusively by Paolo Ricci, and printed in four colours on panels to be applied as normal tapestry, to cover walls, ceilings, furniture and lamps. WHY_To create unique customized spaces, awakening the desire for uncontaminated landscapes.
CHI_Lualdi Porte DOVE_foro Buonaparte 74 COSA_Outline, una porta ‘non allineata’ o più esattamente una porta ‘fuorimuro’. Soluzione arredativa di facile montaggio: si installa direttamente alla parete, senza l’utilizzo del falsotelaio. Qui proposta in finitura laccato lucido blu marina.
WHO_Lualdi Porte WHERE_Foro Buonaparte 74 WHAT_Outline, a ‘non-aligned’ or more precisely ‘off-the-wall’ door. A decorating solution that is easy to install: it may be applied directly to the wall, without using the hidden frame. Shown here in a glossy navy blue finish.
CHI_Flexform DOVE_Il Piccolo-Flexform, corso Garibaldi ang. piazza San Sempliciano COSA_Angolo relax formato da divano componibile Cestone (design Antonio Citterio), pouf Bangkok con rivestimento intrecciato e poltroncina Thomas, in legno nero. Il tavolino rotondo appartiene alla serie Fly.
WHO_Flexform WHERE_Il Piccolo-Flexform, Corso Garibaldi corner of Piazza San Sempliciano WHAT_Corner to relax in, with the Cestone modular sofa (design Antonio Citterio), and Bangkok footrest featuring a woven finish, and the Thomas chair made of black wood. The round table is part of the Fly collection.
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CHI_Poliform DOVE_piazza Cavour 2 COSA_Divano Soho progettato da Paolo Piva e declinato in un’ampia soluzione compositiva. Si accompagna ai tavolini Flute di Roberto Barbieri e al tavolo basso Artone, sempre di Piva. Alla parete, la libreria Skip, design Studio Kairos. Tutto rivelato da un oblò trasparente, su sfondo blu.
WHO_Poliform WHERE_Piazza Cavour 2 WHAT_The Soho sofa designed by Paolo Piva and developed in an ample composition. It is matched to the Flute tables by Roberto Barbieri and the low Artone table, again by Piva. Against the wall, the Skip bookcase, design Studio Kairos. Revealed through a transparent porthole, against a blue background.
CHI_Ceramica Flaminia DOVE_via Solferino 18 COSA_Due tra le novità 2010: Roll, il lavabo di Nendo, a forma di carta arrotolata, qui nell’inedita versione ovale, e Compono System, serie di contenitori e piani d’appoggio disegnati da Giulio Cappellini e Leonardo Talarico. Nella foto, anche Rocchetto e vasca Io.
WHO_Ceramica Flaminia WHERE_Via Solferino 18 WHAT_Two new works for 2010: Roll, the washbasin by Nendo, in the shape of a rolled-up piece of paper, shown here in the new oval version, and the Compono System, a steries of storage units and table tops designed by Giulio Cappellini and Leonardo Talarico. Also in the photo, Rocchetto and the Io bathtub.
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CHI_Byografia DOVE_Sag ’80 Arredamenti, via Giovanni Boccaccio 4 COSA_Elementi di arredo contemporaneo e oggetti d’uso comune, disegnati da un perfetto equilibrio estetico e tecnologico. Tra gli altri, i pouf Jack in a Box: arricciati, destrutturati e rivestiti in tessuto tecnico metallizzato Kvadrat, nelle varianti argento e bronzo.
WHO_Byografia WHERE_Sag ’80 Arredamenti, Via Giovanni Boccaccio 4 WHAT_Contemporary furniture elements and everyday objects, designed with a perfect balance of aesthetics and technology. Among others, the Jack in a Box footrest: ruffled, deconstructed and clad in metallized technical fabric by Kvadrat, in the silver and bronze versions.
CHI_Ernestomeda DOVE_Misura Arredamenti, via Larga 13/15 COSA_Marc Sadler firma Carré, un progetto eclettico, che rende omaggio alla cucina come luogo di condivisione. Tratti distintivi sono la maniglia-incavo, realizzabile in diverse forme e dimensioni, e la cartella cromatica, suddivisa in 46 laccati, tra opachi e lucidi.
WHO_Ernestomeda WHERE_Misura Arredamenti, Via Larga 13/15 WHAT_Marc Sadler is the designer of Carré, an eclectic project, which pays tribute to the kitchen as a place for being together. Its distinctive features are the recessed handle, available in various forms and sizes, and the range of colours, featuring 46 glossy and matte painted finishes.
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CHI_Flou DOVE_Galbiati Arreda, viale Certosa 21 COSA_Letto matrimoniale Guia con effetto cocoon. Ha testata a guscio e rivestimento sfoderabile, qui in pelle
grigia. Disegnato da Carlo Colombo si abbina ai comodini Sailor (ovale) e Prins (quadrato), entrambi laccato lucido, e alla poltroncina Joele di Riccardo Giovanetti.
WHO_Flou WHERE_Galbiati Arreda, viale Certosa 21 WHAT_The Guia queen-size bed with a cocoon effect. It has a shell-like headboard and removable covers, shown
here in grey leather. Designed by Carlo Colombo it has been matched with the Sailor (oval) and Prins (square) bedside tables, both painted in a glossy finish, and the Joele chair by Riccardo Giovanetti.
CHI_Cesar DOVE_via Larga 23 COSA_Yara è un modello minimalista, che rispecchia la tendenza di inglobare in un’unica soluzione le funzioni di cucina e soggiorno. Ha ampi spessori, come quello dell’anta, e linee decise, che esaltano la matericità dei pannelli. Design Gian Vittorio Plazzogna.
WHO_Cesar WHERE_Via Larga 23 WHAT_Yara is a minimalist style, which reflects the tendency to incorporate the kitchen and living room to form a single solution. It features significant thicknesses, in the doors for example, and a strong design, which enhances the material texture of the panels. Design Gian Vittorio Plazzogna.
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CHI_Tre-P&Tre-Più DOVE_via Molino delle Armi ang. via Wittgens COSA_Pavillion Light di Antonio Citterio unisce la leggerezza dell’alluminio anodizzato alla sicurezza del cristallo temperato, in una gamma completa di ante scorrevoli e pannelli fissi. Sullo sfondo, anche le porte Planus battente, sempre di Citterio.
WHO_Tre-P&Tre-Più WHERE_Via Molino delle Armi corner of Via Wittgens WHAT_The Pavillion Light by Antonio Citterio brings together the lightness of anodized aluminum and the safety of tempered glass, in a complete range of sliding doors and fixed panels. In the background, the swinging Planus doors, also by Citterio.
CHI_Boffi DOVE_via Solferino, 11 COSA_Tutto progettato da Piero Lissoni, installazione e cucina. La prima, Still Life, crea un gioco di
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citazioni incrociate tra arte e design. La seconda, Aprile, valorizza l’uso di materiali naturali: dai legni lavorati con trattamenti esclusivi alle pietre per i top, all’acciaio inox.
WHO_Boffi WHERE_Via Solferino, 11 WHAT_The installation and kitchen are designed entirely by Piero Lissoni. The former, Still Life, creates a play of cross-
referenced quotes from art and design. The latter, Aprile, is enhanced by the use of natural materials: from the wood processed with exclusive treatments to stone used for the tops, to stainless steel.
CHI_Artemide DOVE_corso Monforte 19 COSA_Nell’interno domestico, in primo piano, due prodotti di Carlotta de Bevilacqua: Tian Xia, versione sospesa,
con finitura a specchio, e Yang, lampada da terra con forma sferica. Alla parete, Fato con i suoi schermi metallici geometrici e le sue campiture di luce e ombra. Di Gio Ponti.
WHO_Artemide WHERE_Corso Monforte 19 WHAT_In the domestic interior, in the foreground, two products by Carlotta de Bevilacqua: Tian Xia, in the
suspended version, with a mirror finish, and Yang, the round floor lamp. On the wall, Fato with its metal geometrical shades and its fields of light and shadow. By Gio Ponti.
CHI_Gorlini DOVE_via Santa Sofia 27 COSA_Pannelli scultura della linea Atelier di Gorlini, scolpiti su tavole di legno iroko e realizzati in tiratura limitata, numerata e certificata. Design Nerone. A destra, due porte da interni di Silvelox, collezione Domina, rispettivamente nei colori bianco-avorio e nero lucido.
WHO_Gorlini WHERE_Via Santa Sofia 27 WHAT_Sculpture panels from the Atelier collection by Gorlini, sculpted on Iroko wood panels and made in a limited edition, numbered and certified. Design Nerone. At right, two doors for interiors by Silvelox, from the Domina collection, respectively in ivory-white and glossy black.
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CHI_Binova DOVE_via della Moscova 47 COSA_Continua CH, di Paolo Nava e Fabio Casiraghi, si presenta in finitura rovere grigio, con piano in pietra beige orientale e canali orizzontali, che diventano elementi portanti del progetto. A completamento, il mobile contenitore laccato beige Kenya.
WHO_Binova WHERE_Via della Moscova 47 WHAT_CH, by Paolo Nava and Fabio Casiraghi, continues its development and becomes available in a grey oak finish, with a top in beige Oriental stone and horizontal channels that become the new structural elements of the project. As an accessory, the Kenya storage unit, in a grey beige finish.
CHI_La Murrina DOVE_corso Monforte ang. via S. Cecilia COSA_Una colonna luminosa formata da moduli accoppiabili in acciaio e vetro di Murano, colorato o trasparente. Si realizza su disegno e misura, in diverse forme e dimensioni, per adattarsi all’ambiente in cui si colloca. Ăˆ Cross+ di Simone Micheli.
WHO_La Murrina WHERE_Corso Monforte corner of Via S. Cecilia WHAT_A column of light formed by steel and Murano glass modules, coloured and transparent, that may be fastened together. It can be custom-designed, in various shapes and sizes, to adapt to the space where it will be installed. This is Cross+ by Simone Micheli.
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The scintillating, dynamic and frenetic city of Shanghai inaugurates the brand new Novo department store, designed by Studio 63 in Florence. Layers of colour, the colours that constitute the brand, become the theme that ties together the entire design concept. The double white membrane arranged on the outside, made to unify the two floors of the shopping mall, to make them homogeous, reveals the bottom layer of skin where it is opened and peeled away: the throbbing bright red that turns into the vital heart vibrating in the interior spaces, which is easily perceived through the ample store windows. Shanghai: una metropoli dinamica, in continuo movimento, dove tutto scorre velocemente, quasi come se attratta dalla spasmodica ricerca del nuovo, alla pari di un organismo che trae ossigeno da un’irresistibile energia alimentata dal progresso. Una città travolta da luci e colori, in cui il futuro sembra già passato e la necessità di innovare non pare conosce-
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re sosta. Ed è in questo contesto o, per meglio dire, in questo nuovo stile di vita in cui si colloca un importante spazio commerciale; che se da un lato deve stupire, attrarre, divertire e accogliere i potenziali clienti, dall’altro avverte l’esigenza di consolidare la propria immagine e il proprio brand. Dalla completa sinergia tra Studio 63, Atelier di Architettura e
Design, ubicato nel centro storico di Firenze, fondato dagli architetti Piero Angelo Orecchioni e Massimo Dei, e la fiducia della committenza nasce il nuovissimo Department store Novo. Un ambiente rutilante e multiforme, distribuito su una superficie di circa quattromilacinquecento metri quadrati, collocato all’interno del Plaza 899, realizzato con il desi-
derio di creare un’esperienza unica in grado di coinvolgere, nello stesso insieme materico, moda, arte, architettura, grafica, comunicazione e tecnologia. Un concept che rispecchia la filosofia progettuale dell’atelier fiorentino, composto da un gruppo di creativi provenienti da diverse discipline, che trovano nella diversità espressiva un felice scambio cultu-
Il grande involucro esterno, i prospetti a nastro e la scala mobile esterna verniciata di rosso ardente del nuovo progetto del brand Novo a Shanghai.
The large outer enclosure, the ribbon façades and the outdoor escalator painted bright red in the new project for the Novo brand in Shanghai.
rale. “Ogni processo creativo – spiegano gli architetti - è una sorta di viaggio da intraprendere in stretta collaborazione con il cliente. Solo insieme possono essere raggiunte mete inaspettate, mediando la funzionalità con la sfera emotiva”. E il progetto desume la sua ispirazione proprio nello studio costante servendosi della contaminazione di vari linguaggi artistici. Non è la prima volta che Studio 63 si confronta con il noto marchio. Il primo incontro fu per la progettazione del mega store di Hong Kong: uno shopping mall unificato nei colori e nella semantica progettuale – per certi aspetti una versione rinnovata e rivisitata del comune centro commerciale - dove, a differenza del classico retail monomarca, si snodano corner e stand, ognuno contraddistinto dalle specifiche caratteristiche di riconoscibilità del brand di appartenenza, è possibile scegliere abbigliamento rivolto a un target giovanile e griffato, come Diesel, Miss Sixty, Fornarina, Energy. Dal punto di vista strategico, il complesso di Shanghai non cambia, almeno nell’impostazione. A variare è la matrice con cui si è valorizzato, senza stravolgere, i segni caratte-
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rizzanti di Novo. Segni che prendono forma dai due colori predominanti: il rosso e il bianco. Nel lavoro impostato dal team progettuale, sviluppato accanto agli architetti Orecchioni e Dei, da Francesco Tarentini e Federico Gigetti, è palese come si è inteso manifestare, già dall’esterno, uno spazio che denunci la volontà di porsi come luogo giovane e dinamico. “Questa percezione del contenuto interno è subito avvertita – commentano gli architetti –. Del resto avevamo la necessità di far emergere, in tutti i modi, il brand Novo racchiuso in un contenitore già esistente e definito, che è, per l’appunto, un polo commerciale: il secondo più importante di Shanghai, per dimensioni e offerta; peraltro assai frequentato dalla clientela”. Novo è costituito da due livelli, uno sopra
l’altro, anche in questo caso già realizzati, che si affacciano direttamente sulla piazza. Il prospetto e la scala mobile esterna sono rivestiti da una doppia pelle che, come una sorta di membrana elastica, avvolge dando un chiaro segnale di una rivoluzione interna e di una sovrapposizione contrastante di colori. Il bianco e il rosso sono, di fatto, le tinte del logo e, pertanto, il logo stesso è parte del decoro della membrana, come se fosse stato esso stesso a generare le grandi aperture. Allo spazio interno si accede dal piano terra, così come direttamente dalla scala mobile esterna, dal rosso vivo, che è su due livelli collegati internamente. La doppia membrana bianca disposta esternamente – voluta per unificare i due piani, così da renderli omogenei – scopre, laddove viene aperta e scavata, la pelle di fondo: il rosso acceso e pulsante che diventa il cuore vitale che vibra negli ambienti che si intravedono dalle ampie vetrate. Studio 63 si affida ancora una volta ai materiali già sperimentati in precedenza: il cartongesso verniciato di bianco, l’uso di MDF laccato, impiegato per le suppellettili, i banchi per l’esposizione e per la vendita dei prodotti, la lamiera verniciata, il metallo per il soffitto che copre il percorso sinuoso e fluttuante, dal disegno morbido, a cui si contrappone il cemento grigio gettato a terra, che accompagna i visitatori alla scoperta dei numerosi brand presenti. Elegante la soluzione impiegata per la copertura. Rispetto allo store di Hong Kong, caratterizzato da una superficie mossa e ondulata realizzata in cantie-
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re – un unico blocco tutto in legno, successivamente curvato, bucato a mano e montato in loco, per essere stuccato e verniciato – qui il soffitto è completamente rivestito da grandi forme ovoidali in metallo, dalle diverse dimensioni, e nei toni del bianco che, nel riprendere i tagli che squarciano la membrana esterna, assolvono a varie necessità, dal nascondere l’impianto degli elementi illuminanti, oppure a funzionare come vere e proprie luci, o, ancora, come diffusori dell’aria condizionata – che filtra la rete metallica rossa - fino a smaterializzarsi, a ridursi a semplici decori, perdendo ogni funzione, ma contribuendo sempre all’armonia dell’insieme compositivo.
Shanghai: a dynamic metropolis, always in motion, where everything flows rapidly, as if attracted by a spasmodic search for something new, like an organism that draws oxygen from irrestible energy fed by progress. A city overwhelmed by lights and colours, where the future already seems outdated and the need to innovate never stops. This is the context, or better yet, the new lifestyle that defines an important commercial space; if on the one hand it is made to inspire wonder, to attract, entertain and welcome potential customers, on the other, it feels the need to consolidate its image and its brand. The complete synergy
Forme ed elementi che caratterizzano la qualità degli spazi interni, come il bianco del cartongesso e degli arredi verniciati che dialogano con il cemento grigio gettato a terra.
Forms and elements that characterize the quality of the indoor space, such as the white of the gypsum board and the painted furniture, which interact with the grey concrete of the floor.
between Studio 63, Atelier of Architecture and Design, located in the historic city centre of Florence, and founded by architects Piero Angelo Orecchioni and Massimo Dei, and the trust placed in them by the clients, has led to the creation of the brand new Novo Department Store. A scintillating and multiform space, distributed over a surface of approximately four thousand five hundred square meters, located inside the “Plaza 989”, and built with the desire to create a unique experience that would, within a single material whole, involve fashion, art, architecture, graphics, communication and technology. This is a concept that mirrors the design philosophy of the Florentine Atelier, constituted by a group of creative professionals from various fields who appreciate the cultural exchange between different fields of expression. “Every creative process – explain the architects – is a sort of journey that must be undertaken in close collaboration with the client. Only together is it possible to reach unexpected destinations, conciliating functionality with the emotional sphere.” And the project draws its inspiration precisely from their constant research, relying on the cross-pollination between different artistic languages. This is not the first time Studio 63 has worked with this famous brand. The first occasion was the design of the mega-store in Hong-Kong: a shopping mall unified in terms of colour and design semantics – in some ways a renewed and reinterpreted version of the
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common shopping mall – where, unlike the classic single-brand retail store, there is a string of corners and stands, each distinguished by the specific characteristics of recognizability of each individual brand, and one can choose clothing for a young designerloving target, such as Diesel, Miss Sixty, Fornarina, Energy. From a strategic point of view, the Shanghai complex is no different, at least in the layout. What varies is the matrix which develops the distinguishing features of Novo, without revolutionizing them. These features take shape starting from the two dominating colours: red and white. In the work by the design team, developed side by side with the architects Orecchioni and Dei, by Francesco Tarentini and Federico Gigetti, it is obvious that the idea is to display, even from the outside, a space that openly declares that it wants to be a young and dynamic place. “This perception of what’s inside is felt immediately, comment the architects. In fact what we needed was for the Novo brand to emerge in every possible way from an existing and defined container which is, in fact a commercial node: the second largest in Shanghai, in terms of size and selection; and with a large number of customers”. Novo is spread out over two levels, one above the other, both of which have already been built, and overlook the piazza. The front elevation and the outdoor escalator are clad in a double skin which, like a sort of elastic membrane, wraps around giving a clear indication of an interior revolution and
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therefore of a contrasting layering of colours. White and red are the colours in the logo, and so the logo itself is part of the decoration of the membrane, as if it had been responsible for generating the large openings. The interior space is accessed from the ground floor, or directly from the outdoor escalator, painted bright red, which is on two levels connected on the inside. The double white membrane on the outside – created to unify the two floors to
Elegante la soluzione sperimentata per il soffitto: forme ovoidali in metallo, dalle diverse dimensioni, nascondono l’impiantistica, esaltando l’armonia dell’insieme compositivo.
An elegant solution was tried out for the ceiling: oval forms out of metal, in various sizes, conceal the HVAC system, enhancing the harmony of the overall composition.
make them appear homogeneous – reveals the bottom layer of skin where it is peeled and dug away: the bright throbbing red that becomes the vital heart that vibrates in the spaces can be glimpsed through the large windows. Studio 63 once again relies on the materials they have worked with in the past: the gypsum board painted white, painted MDF for the furniture, the sales counters, the painted sheet metal, the metal for the ceiling that covers the softly-designed sinuous and fluctuating shape, which contrasts with the grey concrete floor that leads the visitors to the discovery of the many brands represented there. The solution for the roof is very elegant. Compared to the Hong-Kong store, which featured a wavy and undulating surface built on site, a single wooden block, curved at a later stage, pierced by hand and installed onsite, to be stuccoed and painted – here the ceiling is completely clad in large oval metal shapes, made in different sizes and shades of white; repeating the slashes of the outdoor membrane allows them to serve various purposes: from hiding the system of lighting fixtures, to serving as actual lighting fixtures, or again, as screens for the air conditioning, which is filtered by the red metal mesh, until they become dematerialized, reduced to simple dÊcor, losing all function, but always contributing to the overall complex of the whole.
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SELECTION
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SITTING&THINKING di Manuela Di Mari
“La prima volta che sono venuto a Milano, per uno scambio tra università, ho subito imparato tutto sul design italiano, la sua storia e la sua importanza. I nomi dei grandi designer del passato apparivano nel mio programma scolastico, nomi che conoscevo soltanto dalle didascalie dei miei libri. Così ho imparato che quei nomi continuano a vivere nel tempo. Lentamente, il mondo del design mi si è rivelato: ciò che apprendevo in università apparteneva al mondo reale, con gente reale, studi di design, prodotti che si potevano toccare con mano. Non solo, in qualche modo, anche io ne ero parte integrante, come designer, come osservatore, come fruitore. Ad un certo punto, però, ho capito che c’era una sostanziale differenza nell’approccio al design tra me e i miei compagni di studio: io pensavo che gli oggetti dovessero essere pratici, logici ed estremamente tecnici, loro che il design dovesse avere prima di tutto personalità. Dopo essere tornato in Olanda ed essermi laureato con una tesi su due sedie, ho iniziato a lavorare con l’industria del mobile. Sono tornato più volte a Milano, nel frattempo, amo ancora il pragmatismo nel progetto, ma negli anni ho imparato ad apprezzare sempre più l’aspetto intimista dietro ad ogni singolo prodotto, il fatto che possa raccontare storie personali, e più è forte il progetto più il ‘racconto’ si fa interessante.”(Riflessioni del designer Richard Hutten tratte da ‘The Dots’, Milan Design Week 2010). Nelle prossime pagine, racconti personali di progetti – tavoli e sedie – che portano con sé un carico fatto di passato (influenze storiche), presente (tutte le fasi della progettazione e della sperimentazione), futuro (una nuova anima con la fruizione). “The first time I came to Milan, for a student exchange program, I learned everything about Italian design, its history and its importance. The names of the great designers of the past appeared on my school program, names I knew only from the captions on my books. So I learned that these names remain alive over time… Slowly, the world of design was revealed to me: what I learned at the university was part of the real world, with real people, design studios, products that you could touch. And furthermore, in some way, I myself was an integral part of it, as a designer, as an observer, as a user… At a certain point, however, I understood that there was a substantial difference between my design approach and that of my fellow students: I thought that objects should be practical, logical and extremely technical, they thought that design should above all have a personality. After returning to Holland and graduating with a thesis on two chairs, I began to work with the furniture industry. I came back to Milan several times; in the meantime, I still like pragmatism in a project, but over the years I have learned to appreciate the intimacy behind every single product, the fact that it can tell personal stories, and the stronger the project, the more interesting the ‘story’.” (Considerations by designer Richard Hutten from ‘The Dots’, Milan Design Week 2010). In the next few pages, the personal stories of projects – tables and chairs – that carry with them the past (historical influences), the present (the phases of the design process and experimentation), and the future (a new soul as it is used).
Ritratto di/Portrait of Richard Hutten, ‘The Dots’, published by Tuttobene, commissioned by Agency NL, Ministry of Economic Affairs.
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ALIAS Alternando posizioni attive e passive del corpo, la seduta Dinamica garantisce una giusta postura, permettendo di lavorare al meglio. Caratterizzata da una struttura in tubo d’acciaio verniciato, ha due scocche in poliuretano autopellante che compongono seduta e base. Dinamica, design Riccardo Blumer, Matteo Borghi.
Alternating active and passive positions of the body, the Dinamica chair guarantees the right posture for better performance at work. Characterized by a painted steel tube structure, it has two shells made out of self-skinning polyurethane that serve as the seat and base. Dinamica, design Riccardo Blumer, Matteo Borghi.
DE CASTELLI Raffinatezza e gioco di contrasti tattili e formali nel tavolo ‘L’, che, allungabile, può arrivare ad una estensione massima di 3 metri, mantenendo inalterate le caratteristiche di stabilità e solidità. Realizzato nelle finiture brunito, laccato, acciaio inox satinato. Design Luigi Lanzi.
Sophistication and a play of tactile and formal contrasts characterize the ‘L’ table that can be extended to a maximum of 3 meters, without altering its stability or solidity. Finishes include bronzed, painted, satin-finish stainless steel. Design Luigi Lanzi.
BONALDO Ideale per zona giorno e zona notte, Duffy è un tavolino di servizio che riproduce il movimento di un nastro fluttuante senza soluzione di continuità. Realizzato in poliuretano ad alta densità, è laccato in quattro colori: bianco opaco, carta da zucchero, grigio antracite e grigio polvere. Design Mario Mazzer.
Ideal for the daytime and nighttime area, Duffy is a side-table that reproduces the movement of a fluttering unbroken ribbon. Made out of high-densiy polyurethane, it is painted in four colours: matte white, light blue, anthracite gray and dust gray. Design, Mario Mazzer.
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PARRI La scocca della sedia 3X2 è ottenuta per bi-iniezione in polipropilene bianco semitrasparente satinato e polipropilene in colori coprenti e lucidi. Una unione che conferisce un’immagine gommosa con triplice effetto: un bordo bianco opaco semitrasparente, uno schienale brillante e colorato e nella sua parte più interna, un’anima morbida in colori pastello. Design Marco Maran.
The shell of the 3X2 chair is made with a bi-injection of white satin-finish semitransparent polypropylene and polypropylene in glossy non-transparent colours. This combination produces a rubbery look with a triple effect: a matte semi-transparent white edge, a bright colourful backrest and on the inside, a soft core in pastel colours. Design Marco Maran.
GABER Ha linee nette e decise lo sgabello Freedom disegnato da Stefano Sandonà, realizzato in tecnopolimero ad alte prestazioni, disponibile con seduta in diversi colori e base cromata con l'altezza regolabile o fissa. Uno dei prodotti finalisti selezionati per il concorso FX International Interior Design Awards 2010 di Londra.
The Freedom stool, designed by Stefano Sandonà, has a clean and powerful design. It is made out of high-performance techno-polymers, and is available with the seat in different colours and a fixed or adjustable chrome-plated base. The product was one of the finalists at the FX International Interior Design Awards 2010 in London.
B&B Mix di modernità e classicità rivisitata con la sedia Papilio, design Naoto Fukasawa, con struttura in metallo e rivestimento sfoderabile, grazie ad una cerniera sullo schienale, in tessuto e pelle, e il tavolo Plato (Maxalto) in massello con gambe sovrapposte a X, design Antonio Citterio.
The Papilio chair, designed by Naoto Fukasawa, is a blend of modernity and reinterpreted classicism, with its metal structure and slipcovers that can be removed thanks to a zipper on the back, in fabric or leather, and the Plato table (Maxalto), a solid wood table with legs that form an X, design Antonio Citterio.
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CASPRINI Un best seller dell’azienda, Tiffany Recycled è la prima sedia monoblocco trasparente stampata in gas-moulding, realizzata usando poliammide che proviene dal riciclo ‘chiuso’ degli scarti di produzione interni selezionati e rimacinati. Disponibile unicamente nel colore grigio scuro. Design Marcello Ziliani.
A company best-seller, Tiffany Recycled is the first transparent monoblock chair made with gas-moulding, using polyamide derived from the ‘closed-cycle’ reuse of the waste from factory production, selected and reground. Available in dark grey only. Design Marcello Ziliani. BROSS Costruzione leggera e forma minimal per la sedia Paloma. Impilabile e confortevole, adatta a casa, ufficio, ristorazione, ha sedile in legno, laminato o imbottito, in una vasta gamma di colori, mentre la spalliera non cambia ed è sempre in legno. Design Enzo Berti.
Lightweight construction and minimal form for the Paloma chair. Stackable and comfortable, suitable for home, office, catering facilities, the seat can be made out of wood, laminate or can be upholstered in a wide range of colors, whereas the backrest remains the same and is always made out of wood. Design Enzo Berti.
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ALTEK Le linee della struttura in acciaio cromato creano un gioco elegante di curve nella sedia Lena con scocca in multistrato di legno finitura wengé. Design Leonardo Rossano.
The lines of the chrome-plated steel structure create an elegant combination of curves in the Lena chair with a plywood shell in a wengé finish. Design Leonardo Rossano.
COLICO Tonda e pulita, nelle versioni con ruote, contract, quattro gambe, a sospensione impilabile, la seduta Diva è realizzata in Hirek, materiale che conferisce brillantezza ai colori e grande resistenza.
Round and clean, in the versions with wheels, for contract jobs, with four legs, stackable suspended, the Diva chair is made out of Hirek, a material that makes the colours brilliant and very durable.
DESALTO Resistenza e leggerezza raccontano le avanzate soluzioni tecnico progettuali di Sand Light, una sedia con struttura in alluminio pressofuso e seduta e schienale in fibra di poliestere (PVC free). Design Marco Pocci&Claudio Dondoli.
Durability and lightness are indicative of the advanced technical and design solutions in Sand Light, a chair with a diecast aluminium frame and a backrest and seat made out of PVC-free polyester fibre mesh. Design Marco Pocci&Claudio Dondoli.
BONACINA PIERANTONIO Nella versione quadrata o rettangolare, Rama è una serie di tavoli con struttura smontabile in legno massello e piano in vetro retrolaccato. Ha il design di Tito Agnoli il programma di sedie Chylium a forma di conchiglia, con intreccio a rete e scocca in rattan con legature in midolllino; basamento in tondino di acciaio inox satinato con agganci in policarbonato trasparente.
In the square or rectangular version, Rama is a collection of tables with a solid wood structure that can be disassembled and a glass top painted on the underside. Designed by Tito Agnoli, the Chylium set of chairs is made in the shape of a shell, with a mesh weave and rattan shell with wicker bindings; satin-finish steel rod base with clear polycarbonate fasteners.
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FEG Il rigore del tavolo Singer, design Marelli e Molteni, in metallo verniciato nella finitura laccato opaco nebbia, si abbina alla morbidezza, anche visiva, della sedia imbottita Body, con rivestimento interamente sfoderabile in pelle o tessuto, design Studio Project.
The austerity of the Singer table, design Marelli and Molteni, made of painted metal in a matte mist-coloured painted finish, matches the softness, even at the visual level, of the Body upholstered chair, with entirely removable leather or fabric slipcovers, design Studio Project.
PACINI&CAPPELLINI Ha struttura in frassino tinto noce o wengĂŠ, il tavolo Fashion, nella versione allungabile con meccanismo di apertura in alluminio ed allunghe laterali placcate frassino alloggiate sotto il piano. Disponibile in 3 misure. Design, N.Delfinetti/M.Bernasconi.
The Fashion table has an ash wood structure stained in walnut or wengĂŠ, in the extendable version with an aluminium opening mechanism and extensions to each side in ash veneer, positioned under the table top. It is available in three different sizes. Design, N.Delfinetti/M.Bernasconi
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PEDRALI Forme classiche abbinate a materiali moderni per la poltrona Pasha, interamente realizzata in policarbonato con finitura lucida nei colori bianco nero e trasparente. Per outdoor e indoor, è accessoriabile con cuscino rivestito in tessuto. Design Marco Pocci&Claudio Dondoli.
Classical forms combined with modern materials in the Pasha armchair, made entirely out of polycarbonate with a glossy finish in white, black or clear. For the outdoors and indoors, it can be accessorized with a pillow covered in a fabric slipcover. Design Marco Pocci&Claudio Dondoli.
CASSINA Un’idea per celebrare l’Italia nel suo 150° anniversario dall’Unità: Gaetano Pesce firma il progetto Sessantuna, tavolo composto da resine innovative colate nei tre colori della bandiera italiana con un processo di produzione che permette di ridurre il peso complessivo ottenendo effetti di miscelazione casuali e affascinanti che rendono ogni tavolo un’opera originale. Le gambe sono indipendenti una dall’altra e permettono un ancoraggio nelle sedi del piano e una libertà di orientamento secondo le preferenze.
An idea to celebrate Italy on the 150th anniversary of its unification: Gaetano Pesce designs the Sessantuna project, a table made out of innovative resins cast in the three colours of the Italian flag with a production process that makes it possible to reduce the overall weight and achieve random yet fascinating blended effects that make each table an original work. Each leg is independent and can be anchored into the tabletop orienting it as desired.
INFINITI La scocca in policarbonato della sedia Cookie, ottenuta da stampaggio ad iniezione, è disponibile in 4 varianti di colore (rosso, bianco, nero e trasparente). Mentre la base di supporto, a 4 razze e cono, è in alluminio pressofuso. Design Studio Zetass.
The polycarbonate shell of the Cookie chair, made by injection moulding, is available in 4 different colours (red, white, black and transparent). The supporting base, with 4 spokes and a cone is made out of die-cast aluminium. Design Studio Zetass.
NAOS Nel tavolo Quadrante, l’innovativo meccanismo a doppio snodo dei bracci consente, con un semplice gesto rotatorio, di sollevare o abbassare le due ali laterali, trasformando la superficie del piano rettangolare in quella di tavolo perfettamente quadrato. Base e colonna sono in acciaio verniciato o galvanizzato. Design D.D’Urbino, P. Lomazzi.
In the Quadrante table, the innovative double-jointed mechanism of the arms makes it possible, with a simple rotation, to raise or lower the two side wings, transforming the surface of the rectangular table top into a perfectly square table. The base and column are made of painted or galvanized steel. Design D.D’Urbino, P.Lomazzi.
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VARIER Ergonomia in primo piano per Variér® Penguin, la seduta che permette al corpo di non restare immobile troppo a lungo, sostenendo e distendendo al contempo. I tubi trasversali in acciaio che uniscono il telaio alla seduta non sono fissi, permettendo così alla sedia di inclinarsi leggermente in avanti e indietro, con un movimento supportato dalle gambe angolari flessibili e di ruotare delicatamente sul telaio. Inoltre, i braccioli sono in posizione ideale per sostenere gli avambracci quando si è appoggiati. Design by Peter Opsvik.
Ergonomics are the primary concern of the Variér® Penguin, the chair that helps the body avoid being too still, supporting and relaxing it at the same time. The steel crossbars that connect the frame to the seat are not fixed, allowing the seat to tilt slightly forward and backwards with a movement supported by the flexible angular legs, and to swivel delicately on the frame. Furthermore, the armrests are in an ideal position to sustain the forearms when they rest on them. Design by Peter Opsvik.
DRIADE Philippe Starck firma con Eugeni Quitllet, Ring, la poltroncina con base in polipropilene, disponibile in vari colori, e schienale in policarbonato trasparente incolore. È di Miki Astori, invece, il tavolo con piano in vetro temperato extra chiaro con serigrafia bianca sul lato inferiore ed elemento centrale girevole e posizionabile a due diverse altezze.
Philippe Starck and Eugeni Quitllet are the authors of Ring, the chair with a polypropylene base, available in a variety of colours, and a backrest in clear polycarbonate. Miki Astori designed the table with the extra-clear tempered glass top, featuring a white silk-screened design on the underside and a central swiveling element that can be positioned at two different heights.
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FORMER Si arricchisce di una nuova finitura il tavolo Fix, best seller dell’azienda, ora realizzato in marmo bianco di Carrara per le sole gambe. Formalmente e strutturalmente solido. Design Pinuccio Borgonovo.
A new finish has been presented for the Fix table, the company’s best seller, now available with white Carrara marble legs. Formally and structurally solid. Design Pinuccio Borgonovo.
FAST In alluminio estruso e pressofuso verniciato e spazzolato, Forest avvolge con i suoi ‘rami’ ed è disponibile in vari colori e nella versione con o senza cuscino. Design Robby e Francesca Cantarutti.
Made out of extruded and diecast aluminium, painted and brushed, Forest wraps you in its ‘branches’ and is available in a variety o colours, with or without a pillow. Design Robby and Francesca Cantarutti.
POLIFORM Fanno parte della collezione giorno: il tavolo Clipper, disegnato da Carlo Colombo, con struttura in metallo verniciato bronzato o bianco e piano in rovere spessart, olmo bianco oppure laccato opaco in 28 colori; e la sedia Fold, design Rodrigo Torres, realizzata in materiale plastico con finitura bianca, nera o in versione bicolore bianco/nero, con struttura in metallo verniciato bianco o nero.
Both are part of the daytime collection: the Clipper table, designed by Carlo Colombo, with a structure made out of metal painted bronze or white and a tabletop in spessart oak, white elm or in a painted finish with a choice of 28 colours; and the Fold chair, design Rodrigo Torres, made out of plastic with a white or black finish or in the two-colour black/white version, with a metal frame painted white or black.
GRATTAROLA “Mi piaceva l’idea di un tavolo al contempo massiccio ma che desse anche la sensazione di un oggetto leggero, quasi sospeso”. È il commento di Aldo Cibic che ha disegnato Wild, realizzato in legno massello di frassino con finitura naturale, per un effetto che esalta il disegno e la venatura del legno. Disponibile anche in bianco seta, tortora, tabacco, wengé e grigio piombo.
“I liked the idea of a table that was massive yet gave the impression of being lightweight, almost suspended”. These are the words of Aldo Cibic, the designer of Wild, made out of solid ash wood with a natural finish that highlights the design and wood grain. It is also available in white silk, dove grey, tobacco, wengé and lead gray.
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LEMA 38 i colori Lemacolortrend offerti dalla seduta Cleopatra, design Alberto Basaglia e Natalia Rota Nodari, in compensato curvo laccato; 17 quelli in cui poter scegliere Sign, la famiglia di tavolini con struttura in metallo, finitura bronzo o cromato lucido, top e cassetto con possibilitĂ di laccatura opaca o lucida, design Studio Kairos.
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38 colours of the Lemacolortrend range are available for the Cleopatra chair, design Alberto Basaglia and Natalia Rota Nodari, made out of painted bent plywood; 17 colours can be chosen for Sign, the collection of tables with a metal frame, finished in bronze or polished chrome, with top and drawer that can be painted in a matte or glossy finish, design Studio Kairos.
MATTEOGRASSI Rete di cuoio di altissima qualità e acciaio creano l’eleganza della seduta Zoe, disegnata da Franco Poli, accanto alle linee ortogonali e inclinate del tavolo Dot in legno massello di rovere, con telaio rivestito in pelle o cuoio, design Rodolfo Dordoni.
A leather mesh of the finest quality and steel create the elegance of the Zoe chair, designed by Franco Poli, beside the orthogonal and angled lines of the Dot table made of solid oak, with a frame upholstered in leather or cowhide, design Rodolfo Dordoni.
TONON Forte connotazione grafica in Exagon, con decorazioni esagonali in 3-D sullo schienale. La scocca in schiuma poliuretanica ad alta densità tech autoportante è dotata di certificato ignifugo, ed è disponibile nei colori bianco, nero e, per limitati quantitativi, altre dodici tonalità. Design: Franco Poli.
Exagon has a strong graphic connotation, with 3-D hexagonal decorations on the back. The highdensity self-supporting polyurethane foam shell is certified fire-resistant; it is available in white, black, and in limited quantities, twelve other colours. Design: Franco Poli.
MISURAEMME Ovale o tondo, Riflesso è un tavolo fisso con piano in cristallo extralight trasparente temperato (spesso12 mm) e particolari di fissaggio in acciaio inox, e base in Cristalplant® bianco stampato; design Mauro Lipparini. Imbottita, rivestita in tessuto, ecopelle o pelle, la sedia Premiere ha struttura in massello di rovere, design Enzo Pozzoli.
Oval or round, Riflesso is a fixed table with a clear extralight tempered glass top (12mm thick), fastened with stainless steel hardware onto a base of white moulded cristalplant®; design Mauro Lipparini. Upholstered with fabric, ecoleather or leather slipcovers, the Premiere chair has a solid oak structure, design Enzo Pozzoli.
PORADA Delicatezza e solidità convivono nel tavolo Riga disegnato da Tarcisio Colzani e realizzato con piano tondo in cristallo – in due differenti circonferenze e con spessore 15 mm – e gambe in massello di noce canaletto.
Delicacy and solidity coexist in the Riga table designed by Tarcisio Colzani and made with a round glass top – in two different sizes and 15 mm thick – and solid Italian walnut legs.
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ddn Aboutwater www.aboutwater.it Alias via dei Videtti, 2 24064 Grumello del Monte (Bg) tel. 035 4422511 fax 035 4422590 info@aliasdesign.it www.aliasdesign.it Almerich Ciudad de Liria, 41 Polígono Industrial Fuente del Jarro Parcela 55 46988 Valencia (Spain) P.O BOX 55 www.almerich.com Alt luci Alternative FDV Group via delle Industrie, 16/c 30030 Salzano (Ve) tel. 041 5741111 fax 041 482691 www.fdvgroup.com Altamoda Italia via Valdera C., 183/a 56038 Ponsacco (Pi) tel. 0587 735355 info@altamodaitalia.it www.altamodaitalia.it Altek via M. Pasubio, 140 36010 Zanè (Vi) tel. 0445 316500 fax 0445 316590 info@altek.it www.altek.it Andreu World C/Los Sauces, 7 Urbanización Olimar E-46370 Chiva Valencia (Spain) tel. +34 961805700 fax +34 961805305 www.andreuworld.com Annibale Colombo via delle Betulle, 3 22060 Novedrate (Co) tel 031 790494 fax 031 791607 info@annibalecolombo.com www.annibalecolombo.com Antonio Lupi Design via Mazzini, 73/75 50050 Stabbia Cerreto Guidi (Fi) tel. 0571 586881 fax 0571 586885 lupi@antoniolupi.it www.antoniolupi.it Antrax It via Boscalto, 40 31023 Resana (Tv) tel. 0423 717450 fax 0423 717474 antrax@antrax.it www.antrax.it Aran Cucine Zona Industriale, fraz. Casoli 64032 Atri (Te) tel. 085 87941 info@aran.it www.aranworld.it Art Ceram via Monsignor Tenderini 01033 Civita Castellana (Vt) tel. 0761 599499 fax 0761 514232 info@artceram.it www.artceram.it
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Artemide Group via Bergamo, 18 20010 Pregnana Milanese (Mi) tel. 02 935181 fax 02 93590254 info@artemide.com www.artemide.com Axor/Hansgrohe S.S. 10 , Km. 24,4 14019 Villanova d'Asti (At) tel. 0141 931111 fax 0141 946594 info@hansgrohe.it www.hansgrohe.it B&B Italia Strada Provinciale 32, 15 22060 Novedrate (Co) tel. 031 795111 fax 031 795224 beb@bebitalia.it www.bebitalia.it Binova via Indipendenza, 38 06086 Loc. Petrignano di Assisi (Pg) tel. 075 809701 fax 075 8098092 binova@binova.it www.binova.com Boffi via G. Oberdan, 70 20030 Lentate Sul Seveso (Mi) tel. 0362 5341 fax 0362 565077 boffimarket@boffi.com www.boffi.com Bonacina Pierantonio via Monte Grappa, 66/68 20034 Giussano (Mb) tel. 031 699225 info@bonacinapierantonio.it www.bonacinapierantonio.it Bonaldo via Straelle, 3 35010 Villanova di Camposampiero (Pd) tel. 049 9299011 fax 049 9299000 bonaldo@bonaldo.it www.bonaldo.it Bross Italia via Cividale Z.I. 33040 Moimacco (Ud) www.brossitaly.com Burgbad Grafenberg Morsbacher Straße, 15 91171 Greding (Germany) tel. +49(0)8463 901-0 fax +49(0)8463 901-143 info@burgbad.com www.burgbad.com BYografia Salita S. Michele, 2 22063 Cantù (Co) tel. 031 6870092 fax 031 6870089 info@byografia.com www.byografia.com Caccaro via Corse, 13 35010 Villa del Conte (Pd) tel. 049 9318911 fax 049 9318919 servizio clienti 049 9318988 www.caccaro.com Calligaris viale Trieste, 12 33044 Manzano (Ud) tel. 0432 748211 fax 0432 750104 calligaris@calligaris.it www.calligaris.it
Capdell Sillerías Alacuás S.A. C/ Flora Tristán, 24 46970 Alacuás Valencia (Spain) tel. (+34) 96 1502950 fax (+34) 96 1502251 info@capdell.com www.capdell.com Casprini via G. Carducci, 6 Strada Provinciale delle Miniere 52022 Cavriglia (Ar) tel. 055 913611 fax 055 961690 info@casprini.it www.casprini.it Cassina via Busnelli, 1 20036 Meda (Mi) tel. 0362 3721 fax 0362 342246 info@cassina.it www.cassina.it Ceadesign via Cartigliana, 125/C 36061 Bassano del Grappa (Vi) tel. 0424 566606 fax 0424 1900462 www.ceadesign.it Ceramica Catalano strada provinciale Falerina, Km 7,200 01034 Fabrica di Roma (Vt) tel. 0761 5661 fax 0761 574304 www.catalano.it Ceramica Flaminia s.s. Flaminia Km 54,630 01033 Civita Castellana (Vt) tel. 0761 542 030 fax 0761 540 069 www.ceramicaflaminia.it Ceramica Incontro s.p. 231 km 34, 200 70033 Corato (Ba) tel. 080 8983701 fax 080 8986488 www.incontroardito.it Ceramiche Mutina via Ghiarola Nuova, 16 41042 Fiorano (Mo) tel. 0536 812800 fax 0536 812808 info@mutina.it www.mutina.it Ceramiche Refin via I Maggio, 22 Salvaterra di Casalgrande 42013 Reggio Emilia tel. 0522 990499 fax 0522 849270 info@refin.it www.refin.it Cerdomus Ceramiche via Emilia Ponente 48014 Castel Bolognese (Ra) tel. 0546.652111 fax 0546.50010 info@cerdomus.com www.cerdomus.com Cesar via Cavalieri di Vittorio Veneto, 1/3 30020 Pramaggiore (Ve) tel. 0421 2021 fax 0421 200059 info@cesar.it www.cesar.it
Cogliati…Cogliati viale Repubblica, 85 20035 Lissone (Mi) tel. 039 483951 fax 039 2456472 info@cogliati-cogliati.it www.cogliati-cogliati.it
falegnami.it via Niccoli, 1 50051 Castelfiorentino (Fi) tel. 0571 634747 fax 0571 63471 info@falegnami.it www.falegnami.it
Colico Design via Torino, 22 Varedo (Mi) tel. 0362 582094 www.colico.com
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De Castelli via del commercio, 16/18 31041 Cornuda (Tv) tel. 0423 638218 fax 0423 83467 info@decastelli.com www.decastelli.com Desalto via per Montesolaro 22063 Cantù (Co) tel. 031 7832211 fax 031 7832290 info@desalto.it www.desalto.it Di Liddo & Perego via Trieste, 71 20036 Meda (Mi) tel. 0362 342290 fax 0362 340320 info@diliddoeperego.it www.diliddoeperego.it Disegno Ceramica via del Bocciodromo loc. La Valle 01035 Gallese Scalo (Vt) www.disegnoceramica.com Dornbracht Italia via Morimondo, 2/5 20143 Milano tel. 02 95330512 fax 02 818343215 info@dornbracht.it www.dornbracht.com Driade via Padana Inferiore, 12 29012 Fossadello di Caorso (Pc) tel. 0523 818650 com.it@driade.com www.driade.com Empormim Pol. Ind. Jaime I 46640 Moixent Valencia (Spain) tel. 0034 962295035 www.expormim.es Ernestomeda via dell'Economia, 2/8 61025 Montelabbate (Pu) tel. 0721 48991 fax 0721 4899780 info@ernestomeda.it www.ernestomeda.it Estiluz Crta. Ogassa s/n St. Joan de les Abadesses 17860 Girona (Spain) tel. +34 972720125 fax +34 972720796 estiluz@estiluz.com www.estiluz.com Eurolegno via delle Attività, 3 06061 Castiglione del Lago (Pg) tel. 075 96819 fax 075 9680155 info@eurolegno.it www.eurolegno.it
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Gruppo Feg superstrada Valassina via Pascoli 20034 Giussano (Mi) tel. 0362 28691 fax 0362 869280 info@gruppofeg.it www.gruppofeg.it Hatria via Isidoro e Lepido Facii zona industriale S.Atto 64020 Teramo tel. 0861 2011 fax 0861 201235 www.hatria.com Hidra via Falerina, 31 01033 Civita Castellana (Vt) tel. 0761 518181 fax 0761 517133 info@hidra.it www.hidra.it Idea Group via Marigonda, 3/1 Navolé di Gorgo al Monticano (Tv) www.ideagroup.it Ideal Standard Italia via Domodossola, 19 20145 Milano numero verde 800 652 290 info@idealstandard.it www.idealstandard.it Imola Ceramica via Vittorio Veneto, 13 40026 Imola (Bo) tel. 0542 601601 fax 0542 31749 imola@imolaceramica.it www.imolaceramica.it Inbani P.I. Atalayas, Buzón 20061 C/ Libra 49, esq. Corona C.P. 03114 Alicante (Spain) Inda ind. naz.le degli Accessori via XXV Aprile, 53 21032 Caravate (Va) tel. 0332 608111 fax 0332 619 317 www.inda.net Infiniti www.infiniti.it Kaldewei via Julius Durst, 44 39042 Bressanone (Bz) tel. 0472 200953 fax 0472 208953 info@kaldewei.it www.kaldewei.com Kendo Mobiliario Gibraltar 8 46930 Quart de Poblet Valencia (Spain) tel. 0034 96 153 03 30 fax 0034 96 152 05 10 kendo@kendomobiliario.com www.kendomobiliario.com Kerasan zona ind. loc. Prataroni 01033 Civita Castellana (Vt) tel. 0761 540710 fax 0761 540627 www.kerasan.it Kettal Aragón, 316 08009 Barcelona (Spain) tel. +34 934879090 fax +34 934879066 info@grupokettal.com www.kettal.com
Koo International Avda. Espioca, 128 46460 Silla Valencia (Spain) tel. +34 96 121 65 65 fax +34 96 121 62 82 koointernational.com info@koointernational.com La Murrina via Isonzo, 26 22078 Turate (Co) tel. 02 96975281 fax 02 96975212 design@lamurrina.com www.lamurrina.com Lea Ceramiche Artistiche via Cameazzo, 21 41042 Fiorano Modenese (Mo) tel. 0536 837811 fax 0536 830326 info@ceramichelea.it www.ceramichelea.com Lema S.S. Briantea, 342 22040 Alzate Brianza (Co) tel. 031 630990 fax 031 632492 lema@lemamobili.com www.lemamobili.com Lladrò The City of Porcelain Carretera Alboraya s/n 46016 Tavernes Blanques Valencia (Spain) tel. +34 963187001 fax +34 961857471 n.verde 900 211 010 (toll free, only within Spain) customer-services@es.lladro.com www.lladro.com Lualdi via Piemonte, 13 20010 Mesero (Mi) tel. 02 9789248 fax 02 97289463 info@lualdiporte.com www.lualdiporte.com Lzf Spain Avenida Reina de Valencia, 14 46370 Chiva Valencia (Spagna) tel. +34 96 5254780 fax +34 96 2524795 info@ lzf-lamps.com www.lzf-lamps.com Mapei www.mapei.com
Minacciolo via Postumia Ovest, 61 31048 S.Biagio di Callalta (Tv) tel. 0422 892212 fax 0422 892253 minacciolo@minacciolo.it www.minacciolo.it Misuraemme via IV Novembre, 72 22066 Mariano Comense (Co) tel. 031 754111 fax 031 744437 info@misuraemme.it www.misuraemme.it Mosaico+ via S. Lorenzo, 58/59 42013 Casalgrande (Re) tel. 0522 990011 fax 0522 990099 info@mosaicopiu.it www.mosaicopiu.it Movi via Don Guanella, 2 22060 Arosio (Co) tel. 031 761414 fax 031 762181 info@movi.it www.movi.it Nanimarquina Església 10, 3er D 08024 Barcelona (Spain) tel. + 34 932 376 465 fax + 34 932 175 774 info@nanimarquina.com www.nanimarquina.com Naos via O.Rosai, 1 50063 Figline Valdarno(Fi) tel. 055 913611 fax 055 961 765 naos@naos.net www.naos.net Natuzzi Industrie via Iazzitiello, 47 70029 Santeramo in Colle (Ba) tel. 080 8820111 fax 080 8820511 info@natuzzi.com www.natuzzi.com Nobili Rubinetterie www.grupponobili.it
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NovaBell via Molino, 1 42014 Roteglia (Re) tel. 0536 861111 fax 0536 851205 info@novabell.it www.novabell.it
Meritalia via Como, 76/78 22066 Mariano Comense (Co) tel. 031 743100 fax 031 744460 meritalia@meritalia.it www.meritalia.it
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Pacini & Cappellini via Kennedy, 18 22060 Cabiate (Co) tel. 031 767695 fax 031 767588 info@paciniecappellini.it www.paciniecappellini.it Parri via Tosco Romagnola Est, 801 56020 La Scala S.Miniato (Pi) tel. 0571 419872 info@parridesign.it www.parridesign.it
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Selva via Luigi Negrelli Straße, 4 39100 Bolzano tel. 0471 240111 fax 0471 240211 selva@selva.com www.selva.com
Variér Furniture via C. Battisti, 5 28040 Dormelletto (No) tel. 0322 497549 fax 0322 498054 info@varier.it www.varierfurniture.com
Perobell Avda. Arraona, 23 08205 Sabadell Barcelona (Spain) tel. + 34 937457900 fax + 34 937271500 info@perobell.com www.perobell.com
Sicis via Canala, 75-79 48010 Ravenna tel. 0544/469711 fax 0544/469811 info@sicis.com www.sicis.com
Veneta Cucine via Paris Bordone, 84 31030 Biancade (Tv) tel. 0422 8471 fax 0422 849055 info@venetacucine.com www.venetacucine.it
Snaidero viale Europa Unita, 9 33030 Majano (Ud) tel. 0432 9521 fax 0432 952235 lineaverde@snaidero.it www.snaidero.it
Vetreria Vistosi via Galileo Galilei, 9 31021 Mogliano Veneto (Tv) tel. 041 5903480 fax 041 5900992 vistosi@vistosi.it www.vistosi.it
Stua Polígono 26 Bidebitarte 20115 Astigarraga (Spain) tel. + 34 943330188 fax + 34 943556002 stua@stua.com www.stua.com
Viccarbe Trav. Cami el Racó, 1 P.I. Norte Beniparrell 46469 Valencia Spain tel. 0034 961201010 fax 0034 961211211 info@viccarbe.com www. viccarbe.com
Tagina Ceramiche d'Arte via Flaminia Zona Ind.le Nord 06023 Gualdo Tadino (Pg) tel. 075 91471 fax 075 9141375 num. verde 800 177302 www.tagina.it
Villeroy & Boch loc. Lanciano, 9 62022 Castelraimondo (Mc) tel. 0737 645265 fax 0737 645246 www.villeroy-boch.com
Poliform via Montesanto, 28 22044 Inverigo (Co) tel. 031 6951 fax 031 699444 info.poliform@poliform.it www.poliform.it Porada via P. Buozzi, loc. Porada 22060 Cabiate (Co) tel. 031 766215 fax 031 768386 info@porada.it www.porada.it Provasi www.provasi.com Provex Industrie Industriezone Nord 10 39031 Bruneck (Bz) tel. 0474 571511 info@provex.eu www.provex-industrie.it RS Barcelona C/ Ferrocarril, 16 08840 Viladecans Barcelona (Spain) tel. +34 936589503 fax +34 936374115 info@rs-barcelona.com www.rs-barcelona.com Rugiano via per Cascina Amata, 9 22066 Mariano Comense (Co) www.rugiano.com Samo www.samo.it Samoa Avenida de la Constitución 13° 46136 Museros Valencia (Spagna) tel. 0034 961442477 fax 0034 961440808 info@samoadesign.com www.samoadesign.com Sancal Diseño Polígono Industrial La Herrada C/ Principe de Asturias, 18 30510 Yecla Murcia (Spain) P.O. Box 37 tel. +34 968718074 fax +34 968794062 web@sancal.com Scavolini via Risara, 60/7-74/78 61025 Montelabbate (Pu) tel. 0721 4431 fax 0721 443404 contact@scavolini.com www.scavolini.com
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