)33. s n ! n 0 n % n '" "0 n )TALY ONLY n " Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, DCB Milano
HOSPITALITY CONTRACT
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HOTEL DESIGN DIFFUSION
Amsterdam Andaz Paris Fouquet’s Barrière Stockholm Victoria Tower Zadar Resort Punta Skala Dessau Bahaus
INTERNATIONAL MAGAZINE OF ARCHITECTURE AND DESIGN
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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (con.in L. 27/02/2004) art. 1, comma 1, DCB Milano. (TASSA RISCOSSA)
Trimestrale di architettura e design GR € 0 € % € ! € & € " € )TALY ONLY €
OF
ARCH
DISCOVER THE NEW ISSUE OF OFARCH DESIGN & ARCHITECTURE
"ERNARD "àHLER s -!$ ARKITEKTER s 4!-ASSOCIATI s $ESIGN BAND 9/!0 s 4AKANOBU +ISHIMOTO #ONTAINER $ESIGN s 0IERO #ASTIGLIONI s !LATAS !RCHITECTURE AND #ONSULTING s /&8 s
DDW srl | Via Lucano, 3 | 20135 Milano | Italy Tel. +39 02 5517257 - Fax +39 02 5456803 - e-mail: info@designdiffusion.com internet: www.designdiffusion.com - web tv: www.designdiffusion.tv
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CONSONNI L’ECCELLENZA È UNA QUESTIONE DI DETTAGLI
MILANO from 8th to 13th April 2014 SALONE INTERNAZIONALE DEL MOBILE HALL 8 STAND E47 Consonni International Contract via Rienti, 27 22063 Cantù Asnago (Como) Italy ph. +39 031 706393 fax +39 031 705665 www.consonni.it - info@consonni.it Branch offices in: Consonni Company W.L.L. (UAE) Consonni Contract CH SA (Switzerland) Consonni Contract India PVT LTD (India)
INTERNATIONAL CONTRACT
Marzo/Aprile/Maggio - March/April/May 2014
41 Direttore responsabile/Editor in chief Carlo Ludovico Russo Direttore/Editor Franco Mirenzi Consulente di redazione Editorial consultant Luisa Castiglioni
Editoriale
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News
8 Exhibition 12 Product
Progetto grafico e consulenza artistica Graphic layout & art consultant Franco Mirenzi
14 Project 34 Contract
Realizzazione grafica/Graphic designer Fabio Riccobono Contributi/Contributors Marta Bernasconi Valentina Dalla Costa Francesca De Ponti Elviro Di Meo Ester Pirotta Antonietta Radaelli Francesca Tagliabue DHD Architecture in USA Bradley Wheeler Ufficio traffico/Traffic department Daniela D’Avanzo Ufficio abbonamenti/Subscription office Francesca Casale Traduzioni/Translations Giovanna Castrovinci Fiona Johnston
Copertina/Cover: Andaz Amsterdam, project: Marcel Wanders
Design Diffusion World srl Redazioni/Editorial Offices Direzione, amministrazione, pubblicità Management, Administration, Advertising Via Lucano 3 20135 Milano Tel. 02/55199035 – Fax 02/5517257 www.designdiffusion.com
Franco Mirenzi
42 Hotel 44 Report Paris
52 Copia-Incolla/Copy-Paste
Francesca Tagliabue
Stockholm
58 Il potere della geometria/The power of geometry
Francesca Tagliabue
Zadar
64 Hotel Resort Punta Skala, Boris Podrecca
Elviro Di Meo
Taiwan
76 Il nuovo eco-hotel/The new eco-hotel
Marta Bernasconi
Amsterdam
84 Past&Present
Valentina Dalla Costa
Lyon
90 Nel mondo della fantasia/In the world of fantasy
Luisa Castiglioni
Rio De Janeiro
96 Relax a colori/Relaxation in color
Francesca Tagliabue
Mexico City
102 Costruzione di un mito/Inventing a legend
Antonietta Radaelli
Copenhagen
106 Puro stile nordico/Pure nordic style
Francesca Tagliabue
Bonn
110 Camping indoor
Francesca Tagliabue
Poland
114 Fatto ad arte/A work of art
Antonietta Radaelli
Dessau
118 Viaggio nel tempo/An opportunity to travel back in time
Francesca Tagliabue
Mountain
122 Dalla capanna alla navicella spaziale/From a lodge to a spaceship
Ester Pirotta
Ufficio abbonamenti Numero Verde 800/318216 Tel. 02/5516109 – Fax 02/5456803
Stampa/Printer Color Art Via Industriale 24/26 25050 Rodengo Saiano (BS) Tel. 030/6810155
Editorial Office, Chicago Judith Jacobs P.O. Box 3342 Merchandise Mart 60654, 0342 Chicago IL – USA Tel. 001/3128361005 – Fax 3128361006
Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, DCB Milano Reg. Tribunale Milano n./Milan Court Reg.No. 245 del 13 Aprile 2004
Agenti/Agents Paolo Bruni, Teo Casale, Roberto Gallo
Editorial Office, Osaka Intermedia TS Bldg. 3-1-2 Tenma Kita-ku Osaka, Japan Tel. 00816/3571525 Fax 3571529
Amministrazione/Administration Norberto Mellini
Trimestrale/Quarterly magazine Prezzo/Price Euro 10,00
Printed in Italy )33. s Distribuzione all’estero Sole agent for distribution Abroad A.I.E. – Agenzia Italiana di Esportazione spa Via Manzoni, 12 – 20089 Rozzano (Mi) Tel. 02/5753911 Fax 02/57512606 e-mail: info@aie-mag.com www.aie-mag.com
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Una nuova generazione
A new generation
Una nuova generazione di strutture alberghiere potrebbe nascere dalla ristrutturazione o rottamazione delle vecchie, rinnovando o trasformando in tal modo edifici e arredamenti in qualcosa di inedito, che offra anche nuove opportunità agli ospiti. Esistono grandi e piccoli alberghi che potrebbero adeguare o trasformare le loro potenzialità di lavoro con incentivi e pianificazioni mirati soprattutto in vista della manifestazione più attesa per il 2015 a Milano. Expo 2015 non sarà solo milanese, coinvolgerà molti territori italiani ricchi di storia, arte e tradizione alimentare; ne saranno partecipi ristoranti, alberghi, centri per convegni e mostre, bar e altre attività connesse. Si sente la necessità che le strutture per l’ospitalità siano protagoniste di questo e di altri eventi, presentando il meglio dell’offerta ad un pubblico intercontinentale, che viene a scoprire le nostre capacità creative e organizzative, alla ricerca della bellezza delle architetture e del comfort dei nostri alberghi. In questo momento economicamente difficile incalza la necessità di trasformazione e di investimenti.
A new generation of hospitality structures could arise from the renovation or demolition of the old ones, innovating or changing buildings and furniture into something fresh which could also offer new opportunities to guests. There exists big and small hotels which could adequate or transform their potentialities of working through focused incentives and planning in view of the most awaited show for 2015 in Milan. Expo 2015 won’t be just Milanese, it will involve different Italian territories which are rich in history, art and food tradition; restaurants, hotels, conference centers and exhibits, cafés and other linked activities will all be involved. Hospitality structures need to be protagonists of this and other events, offering the best of their proposals to an intercontinental clientele, who comes to discover our creative and organizational skills, looking for the beauty of architectures and for the comfort of our hotels. In this economically difficult moment the necessity of transformation and investment is essential. Franco Mirenzi
Workshop curato da Franco Purini, Francesco Menegatti e Dina Nencini, nell’ambito di Laboratorio di Architettura organizzato dalla rivista OFArch per Made Expo 2013, Milano.
Workshop curated by da Franco Purini, Francesco Menegatti and Dina Nencini, during ‘Laboratorio di Architettura’ organized by OFArch magazine, Made Expo 2013, Milano.
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DISCOVER THE NEW ISSUE OF DDN PRODUCT DESIGN & MARKETING STRATEGIES
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EXHIBITION
queste opere il visitatore percepirà che le sculture di Giacometti creano attorno a sé l’alone volumetrico di una drammatica cornice immateriale, invisibile ma sensibile.” Un’esposizione che offre un punto di vista inedito sulla produzione di Giacometti. (F. T.)
Modern against old, discomfort against perfection. Contrasting emotions chasing hall after hall. As Anna Coliva, director of the Galleria Borghese, tells us: “Looking at the generous and white shapes of the Femme couchée qui rêve through
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La storia può essere raccontata per immagini. Lo dimostra il lavoro di Gianni Berengo Gardin, da una vita dietro l’obiettivo per immortalare paesaggi, architetture e momenti della vita quotidiana. Nato nel 1930 a Santa Margherita Ligure, Berengo Gardin scopre la passione per la fotografia in giovane età e, dopo un periodo da dilettante, decide di dedicarsi seriamente a quest’arte cominciando a farsi narratore di luoghi, fatti ed eventi particolari. Vincitore del prestigioso World Press Photo nel 1963, attraverso le sue serie di scatti ha saputo lasciare testimonianza di luoghi e persone che altrimenti sarebbero stati dimenticati. I suoi lavori sono sempre in bianco e nero per una precisa scelta autoriale: “Il colore distrae il fotografo e chi guarda le fotografie”. La mostra di Genova è l’occasione per ammirare fino all’8 giugno 2014 centinaia di scatti appartenenti ai suoi cicli più celebri: Milano, Venezia e la Biennale, i manicomi e i viaggi a New York e Londra, solo per citarne alcuni. Per rendere omaggio al capoluogo ligure che ospita l’esposizione, un’intera sezione è dedicata alle fotografie del suo porto, un reportage tra gesti quotidiani e grandi opere che narra il prima, il dopo e il durante del progetto di Renzo Piano. (F. T.)
SNAP-SHOT IN B/W
UMANITÀ A CONFRONTO La Galleria Borghese di Roma si fa contenitore e contenuto in occasione della retrospettiva dedicata ad Alberto Giacometti (1901-1966). Il museo capitolino è infatti il tempio della scultura: tra le sue mura sono raccolte straordinarie opere e capolavori di ogni epoca. Fino al 25 maggio, il percorso museale si arricchisce con 40 opere di Giacometti in prestito da ogni parte del mondo. I lavori esili e tragici dello scultore svizzero dialogano silenziosamente con il voluttuoso corpo della Paolina Borghese di Canova o con l’agile David del Bernini. Contemporaneo contro antico, disagio contro perfezione. Emozioni contrastanti si inseguono sala dopo sala. Come racconta bene la direttrice della Galleria Borghese Anna Coliva: “Incontrando le forme sinuose e bianche della Femme couchée qui rêve attraverso le quali si scorgono quelle della Paolina di Canova, il cui volto è riflesso, sull’altro lato, nella Tête qui regarde; nel passo pesante dell’Homme qui marche, in cui risuona l’eco di quello affaticato di Enea sotto il peso di Anchise; nella Femme qui marche, nera e misteriosa come le sfingi di basalto della Sala egizia; nell’equilibrio instabile dell’Homme qui chavire, fuori asse e pronto a perdere l’equilibrio come il David di Bernini; ecco, di fronte a tutte
ISTANTANEE IN B/N
HUMANKIND FACING The Galleria Borghese in Rome becomes container and content on the occasion of the retrospective dedicated to Alberto Giacometti (1901-1966). The Capitoline museum is indeed a temple of sculpture: it contains extraordinary works of every age. Till May 25th the museum course will be embellished with 40 works by Giacometti borrowed from all over the world. The slight and tragic works by the Swiss sculptor silently communicate with the voluptuous body of the Paolina Borghese by Canova or with the agile body of the David by Bernini.
which it is possible to glimpse the Paolina by Canova, whose face is mirrored on the other side in the Tête qui regarde; in the heavy step of the Homme qui marche, in which echoes the tired stride of Enea under the mass of Anchise; in the Femme qui marche, black and mysterious as the basalt sphinxes in the Egyptian Hall; in the unstable dimension of the Homme qui chavire, off-balance and ready to lose his equilibrium like the David by Bernini; here, in front of these works, the visitor will perceive how the sculptures of the artist create the volumetric shadow of a dramatic immaterial frame, invisible but perceivable.” An exposition offering an innovative point of view on the production by Giacometti. (F. T.)
History can be told through images. The work of Gianni Berengo Gardin demonstrates this, he has always been behind the lens to eternalize landscapes, architectures and moments of daily life. Born in 1930 in Santa Margherita Ligure, Berengo Gardin discovers his passion for photography when he was very young and, after a non-professional phase, he decides to seriously dedicate to this art becoming narrator of places, facts and particular events. Winner of the prestigious World Press Photo in 1963, through two series of shots he succeeded in witnessing people and places which otherwise would have been forgotten. His works are always in black and white following a precise author choice: “color distracts the photographer and the observer”. The exhibit in Genoa is the occasion to admire until 2014 June 8th hundreds of works belonging to his most famous cycles: Milan, Venice and the Biennale, mental hospitals and travels in New York and London, just to mention a few. To pay homage to the center hosting the exhibit, a whole section is dedicated to some shots of the port, a reportage which spaces from daily life to great events, which narrates past, present and future of the project by Renzo Piano. (F. T.)
POETICHE CONTRADDIZIONI
POETIC CONTRADICTIONS
Dopo il trionfo agli Oscar de La grande bellezza di Paolo Sorrentino come miglior film straniero, il tema del “racconto di una città” è tornato alla ribalta. La Roma narrata dal regista partenopeo è un luogo meraviglioso e seducente, patinato scenario della vita dei dissoluti e cinici personaggi alla ricerca del vero senso della vita senza riuscire a trovarlo. Visioni opposte quelle lasciate da Pier Paolo Pasolini (1922-1975). Impietoso osservatore della società del secondo dopoguerra e polemico nei confronti del consumismo sfrenato della nascente borghesia, Pasolini ha saputo dare la sua personale interpretazione di Roma attraverso parole e immagini. La mostra al Palazzo delle Esposizioni di Roma è l’occasione per (ri)scoprire l’analisi pasolininana della Città Eterna. Materiali diversi – molti dei quali mai esposti prima al pubblico – ci mostrano i luoghi in cui ha vissuto e nei quali ha ambientato le sue storie (per esempio il romanzo Ragazzi di vita i o film Uccellacci e Uccelini e Mamma Roma). Le borgate soprattutto, ma anche scorci di in luogo continuamente in bilico tra il suo glorioso passato e il suo precario presente. L’odio-amore d Pasolini verso la capitale traspare non solo dalle sue parole ma anche dai suoi disegni e autoritratti, dati in pasto al pubblico tra riconoscimenti e vere e proprie persecuzioni negli anni a cavallo tra il 1950 e il 1975. La mostra, organizzata in maniera cronologica, traccia il percorso dell’attività speculativa di uno dei maggiori e controversi intellettuali del XX secolo. Dopo il Palazzo delle Esposizioni, la rassegna sarà allestita al Martin-GropiusBau di Berlino dall’11 settembre 2014 al 15 gennaio 2015. (F. T.)
After the triumph of ‘The great beauty’ by Paolo Sorrentino as best foreign movie at the Oscars, the topic of the “story of a town” comes back at the forefront. The Rome narrated by the Neapolitan director is a wonderful and charming place, outwardly beautiful scene where the degenerated and cynical characters are looking for the real sense of life without being able to find it. Opposite visions are the ones given by Pier Paolo Pasolini (19221975). Unforgiving observer of the postwar society and polemic about the uncontrolled consumerism of the arising middle class, Pasolini gave us his personal idea of Rome through words and images. The exhibit at the Palazzo delle Esposizioni in Rome is the occasion to (re)discover the analysis of Rome given by the author. Different materials – many of them never exposed to public – show us the places where he lived and set his stories (for instance the novel ‘Ragazzi di vita’ or the movies ‘Uccellacci e Uccellini’ and ‘Mamma Roma’). Mainly the hamlets, but also instants of a place hanging between its glorious past and its uncertain present. The love-hate relationship with the capital is also clear in his drawings and portraits, offered to the audience shifting from rewards and real persecutions during the years between 1950-1975. The exhibit, organized in chronological disposition, traces the course of the notional activity of one of the most controversial and important intellectuals of the XX Century. After the Palazzo delle Esposizioni, the exposition will be set at the MartinGropius-Bau in Berlin from September 11th 2014 to January 15th 2015. (F. T.)
EXHIBITION PIERO MANZONI 1933-1963
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Dal 26 marzo al 2 giugno 2014 Palazzo Reale ospita una grande mostra dedicata a Piero Manzoni, uno degli artisti più geniali, innovatori e controversi del XX secolo, nato a Soncino nel cremonese e morto a Milano nemmeno trentenne, nel 1963. Promossa e prodotta dal Comune di Milano – Cultura, Palazzo Reale e Skira editore, la mostra è curata da Flaminio Gualdoni e Rosalia Pasqualino di Marineo in collaborazione con la Fondazione Piero Manzoni. Milano è stata la sua città, dove ha operato da protagonista della stagione di maggior fervore del secondo dopoguerra, ponendosi a fianco di un maestro come Lucio Fontana e agendo da referente primario della neoavanguardia europea, tra la Francia di Yves Klein e la Germania del gruppo Zero, l’Olanda del gruppo Nul e la dimensione cosmopolita di Nouvelle Tendance. Mezzo secolo è trascorso dalla sua scomparsa precoce, e il riconoscimento internazionale di Manzoni è un fatto compiuto. Per questo Milano ha deciso di dedicargli un mostra, la più importante mai realizzata in città dalla sua morte, che ne documenti il percorso in tutta la sua ampiezza e ricchezza problematica attraverso la presentazione di circa 100 opere che rendono conto della sua intera parabola artistica. Genialmente radicale, Manzoni viene raccontato dagli esordi in area postinformale alla concezione degli Achromes, dalle Linee alle Impronte, dal Fiato alla Merda d’artista, dal coinvolgimento del corpo fisico vivente nell’opera alla dimensione totalizzante dell’esperienza estetica di progetti come il Placentarium. Un ampio apparato di materiali documentari originali, manifesti, fotografie, cataloghi, lettere integrerà il percorso espositivo, restituendo il clima fervido della Milano a cavallo tra anni Cinquanta e Sessanta, quando la città è già una delle autentiche capitali culturali europee. Catalogo Skira editore con testi di Flaminio Gualdoni, Giorgio Zanchetti, Francesca Pola, Gaspare Luigi Marcone. (L. C.)
From 2014 March 26th to June 2nd Palazzo Reale hosts a great exhibit dedicated to Piero Manzoni, one of the most brilliant, innovative and controversial artists of the XX century, born in Soncino near Cremona and died in Milan not even thirty-year-old in 1963. Promoted and produced by the Commune of Milan – Culture, Palazzo Reale and Skira editor, the exhibit is managed by Flaminio Gualdoni and Rosalia Pasqualino di Marineo in cooperation with Fondazione Piero Manzoni. Milan was his city, where he was protagonist of one of the most fervent seasons of the second post war, positioning himself next to a master such as Lucio Fontana and acting as primary representative of the European New Vanguard, from Yves Klein in France to the Zero group in Germany, Nul group in Netherlands and again the cosmopolitan dimension of Nouvelle Tendance. 50 years passed since his premature passing, and the international acknowledgement of Manzoni is now an established fact. For this reason Milan decided to dedicate an exhibit to him, the most important ever realized in town since his death, able to demonstrate his course in all its greatness and expression through the introduction of about 100 works which show the whole artistic curve of Manzoni. Brilliantly radical, works by Manzoni include his beginning arriving to the Achromes conception, from Lines to Impronte, from Breath to
Artist’s Shit, from the involvement of body living in the art to all-absorbing dimension of aesthetic experience of projects such as Placentarium. A wide mechanism of original documents, manifests, photographs, catalogues, letters will enrich the exhibition course, giving
the passionate atmosphere of the Milan between ‘50s and ‘60s, when the city is already one of the authentic cultural capitals of Europe. Catalogue edited by Skira with texts by Flaminio Gualdoni, Giorgio Zanchetti, Francesca Pola, Gaspare Luigi Marcone. (L. C.)
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Nata come piccola azienda artigianale, POL 74 si è ben presto evoluta diventando una realtà industriale tesa all’innovazione sia tecnologica che estetica. La filosofia aziendale si basa sulla duplice scelta di mantenere da un lato una lavorazione artigianale nella cura dei dettagli e delle finiture e dall’altro di sperimentare soluzioni innovative altamente tecnologiche e qualitative che possano soddisfare le crescenti necessità del vivere attuale. Sperimentazione ed innovazione, combinate a un’esperienza maturata in 50 anni di storia, sono dunque alla base di ogni singolo modello. L’evoluzione stilistico-formale della produzione è stata curata internamente all’azienda con la collaborazione esterna di architetti e designer italiani. Un team variegato, ma unito di collaboratori con lunga esperienza e idee innovative studiano il progetto, seguono la realizzazione e infine toccano con mano il risultato delle loro ricerche che vengono concretizzate direttamente nel reparto di ricerca e sviluppo della nostra società. Bedsofa è una novità assoluta dal punto di vista tecnico con un design cubico ed essenziale: la nuova rete con doghe di legno permette l’inserimento di un materasso a molle insacchettate con spessore cm. 15/17. Nelle immagini anche Everyday e Stresa, progetto del 2010 di Paolo Salvadé, disponibile come divano in quattro dimensioni e come poltrona con e senza letto. (L. C.)
Arose as small artisan enterprise, POL 74 soon evolves into an industrial reality oriented towards technological and aesthetic innovation. The philosophy of the company is based on the dual choice of maintaining on one hand the artisanal dimension in the care for details and finishes, and on the other hand of experimenting innovative solutions with high-technology and quality standards which can satisfy the rising needs of living. Experimentation and innovation, combined with a 50 year experience, are the main topics of every single model. The stylistic and formal evolution of production has been completely managed by the company with the external cooperation of Italian architects and designers. A diversified team made of collaborators with experience and innovative ideas follow the production stages and in the end straight
experience the result of their researches which are actualized directly in the research & development department of our company. Bedsofa carries with it innovative technology with cubical and essential design: the new slat frame allows the insertion of a pocket springs mattress, 15/17 cm
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PROJECT PORCHETTA
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Meta imprescindibile per gli amanti del cibo di strada, i furgoncini che servono specialità da gustare in piedi sono considerati alla stregua di luoghi sacri. Il panorama mondiale vede protagonisti incontrastati i cosiddetti food box, ristoranti on the road dove fare uno spuntino o un pasto veloce. Il Porchetta Box di Montreal, aperto tutti i giorni da maggio a settembre, è un progetto valido sotto ogni punto di vista. La struttura, che comprende cucina a vista, bancone e qualche tavolino per gli avventori, è stata progettata da Guillame Noiseaux insieme a Guillame Sasseville ed è stata realizzata da Muvbox. L’azienda, specializzata nel recupero di container commerciali, ha reso possibile la creazione del chiosco che serve panini alla porchetta nella zona portuale della città canadese attrezzando il container e studiando un meccanismo che ne permette la totale apertura o chiusura dei due lati lunghi. Porchetta Box non è fissato al terreno, per questo per la sua inaugurazione non sono stati necessari permessi costruttivi di nessun tipo. Si tratta inoltre di un progetto 100% eco friendly: non solo la struttura è stata ricavata da un container in disuso, ma l’energia necessaria a far funzionare piastre e griglie viene prodotta da una serie di pannelli solari installati sul tetto. Inoltre, l’intero ristorante può essere facilmente trasferito in altri luoghi e trasportato via mare o su rotaia. (F. T.)
A not-to-be-missed destination for people who love to eat food from street vendors; the vans that serve specialties to purchase and savor ‘to go’ are considered to be on par with places of worship for the serious foodies. The world panorama considers the ‘food boxes’ to be the unchallenged stars of fast food, on-the-road restaurants where people can grab a snack or a quick meal. One such venue is the Porchetta Box in Montreal, Canada, open every day from May to September.
It is a valid and interesting project from every point of view. The facility contains an on-view kitchen, a counter and a couple of tables for the visitors. It was designed by Guillame Noiseaux and Guillame Sasseville and was produced by Muvbox. This company is specialized in the recovery of commercial containers and its know-how has led to the creation of the kiosk that serves porchetta-filled rolls in the docklands of the Canadian city. (Porchetta is an Italian specialty of spit-roast pork meat). The container has been equipped with everything necessary for the catering and the designers studied a method that would allow the total aperture or closure of the two long sides. The Porchetta Box is not anchored to the ground and for this reason, no special planning authorization was required. Moreover, the project is 100% eco-friendly: the structure is a discarded container, and the energy necessary to operate the hotplates and the grills is produced by a series of solar panels installed on the roof. Moreover, the entire restaurant can be moved to other locations, transported by rail or sea. (F. T.)
I vostri progetti di domani sono le nostre sfide di oggi. Pensilina in vetro stratificato contenente cellule fotovoltaiche (P.zza Gae Aulenti, Milano) Dal 1947 supportiamo architetti e professionisti di edilizia e arredamento d’interni nella modellazione del vetro piano. info@makingglass.it - makingglass.it
PROJECT PAPABUBBLE Nonostante Yokohama sia la città più grande e popolosa del Giappone non mancano i piccoli negozi e le botteghe artigianali che propongono prodotti di alta qualità. Un esempio goloso? Papabubble, lo shop di caramelle interamente realizzate a mano. Lo spazio di soli 70 metri quadrati era stato aperto qualche tempo fa con interni firmati dall’architetto Yusuke Seki insieme al designer Jaime Hayon. La proprietà però ha deciso di rinnovare il negozio la scorsa estate; lo scopo dei lavori è stato essenzialmente quello di separare nettamente la cucina dalla zona espositiva, mantenendo visibile il personale che impasta, colora e taglia la pasta di zucchero per creare i bon-bon. Autori del progetto gli architetti Jo Nagasaka + Ryosuke Yamamoto di Schemata Architects, che hanno saputo conferire un aspetto industriale a Papabubble scegliendo colori che fanno risaltare le sgargianti tonalità dei dolciumi presentati. I professionisti riassumono in questo modo il loro lavoro: “Abbiamo progettato uno spazio che
bubble, utilizzato per rivestire pavimenti, bancone e parte delle pareti. Le piastrelle bianche e nere fanno da fondale per i pacchetti di caramelle, mentre pochi essenziali tavoli sono gli unici complementi d’arredo di questo essenziale spazio. I ‘cuochi’ invece sono stati messi in vetrina, ben visibili dalla strada e protetti da un alto vetro. (F. T.; ph: Takumi Ota)
Even though Yokohama is the largest and most densely-populated city in Japan, it still boasts a large number of boutiques and craft shops that offer the public a range of high quality products. One delicious example is Papabubble, a shop selling handmade candy. The shop was inaugurated recently and covers a limited floorspace of just 70 sq.m. The interiors were designed by Architect Yusuke Seki and Designer Jaime Hayon. The owners decided to overhaul the décor of the store last summer and the idea was to separate the kitchen from the exhibition area, keeping the staff in full view of the public as they mix, color and cut the sugar paste to create the pieces of candy. The interior project was created by Architects Jo Nagasaka +
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amplifica i movimenti dei preparatori di caramelle e fa risaltare i dolciumi stessi. Il nostro progetto si concentra sulle relazioni tra il cemento e le casseforme in varie fasi. Affiancando cemento grezzo e piastrelle in maniera apparentemente casuale abbiamo dato vita a uno spazio ideale per accogliere e ricevere i visitatori, il personale ed esporre i prodotti.” Infatti è il calcestruzzo grezzo il protagonista indiscusso di Papa-
Ryosuke Yamamoto of studio Schemata Architects, who were able to introduce an industrial appearance to Papabubble and selected colors to exalt the bright colors of the candy. The professionals summarize their work as follows: “We intend to design a space that resonates with movements of candy makers during the making process, and also movements of their products.
Our design focuses on relationships between concrete and formwork at various stages. By making various configuration of concrete and formwork and inserting glass and tiles randomly, we create spaces to welcome and receive visitors, staff and products.” In actual fact, rough concrete undeniably takes center stage in
Papabubble and has been used to coat the floors, the counter and part of the walls. The black and white tiles contrast sharply with the candy, while simple tables are the only furniture accessories in this streamlined space. The ‘cooks’ are in full view behind a tall window and can be observed from the street. (F. T.; ph: Takumi Ota)
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PROJECT THE MAGAZINE
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La Serpentine Gallery, la galleria d’arte contemporanea più celebre di Londra, ha finalmente una sede fissa. A poche decine di metri dalla tradizionale struttura temporanea che ogni anno viene progettata da un architetto di fama internazionale all’interno del Kensington Garden, si trova ora la Serpentine Sackler Gallery. La nuova struttura museale permanente, progettata da Zaha Hadid, si trova all’interno dell’edificio in mattoni detto The Magazine, un arsenale costruito nel 1805 dall’esercito napoleonico all’interno del parco. Ha dichiarato Julia Peyton-Jones, direttrice della Serpentine Gallery: “Abbiamo scelto di lavorare nuovamente con la Hadid (autrice della Serpentine nell’anno 2000 n.d.r.) per più di una ragione, in primo luogo perché non ha ancora realizzato edifici permanenti a Londra e poi perché riteniamo sia uno dei progettisti più meritevoli, in grado di sposare il nuovo al vecchio in maniera straordinaria.” La struttura del magazzino bellico è stata interamente recuperata e, anche grazie alla chiusura delle corti interne, offre oggi 9000 metri quadrati per mostre ed esposizioni. Sul lato ovest all’ex polveriera è stato anche costruito un nuovo padiglione che ospita gli spazi per le conferenze e il lussuoso ristorante The Magazine. Caratterizzata da curve morbide tipiche dello stile della Hadid, la struttura è stata realizzata con metallo verniciato, vetro e coperta con PTFE (un materiale plastico liscio e resistente alle alte temperature, meglio conosciuto col nome commerciale di Teflon). Zaha Hadid ha spiegato: “Volevamo utilizzare un materiale fuori dal comune, per questo abbiamo optato per la copertura di PTFE e le fibre di vetro per la copertura esterna. Sembra una struttura temporanea, anche perché si aggancia in maniera leggera ed eterea all’edificio pre-esistente, ma in realtà è destinata a durare a lungo nel tempo.” All’interno lo spazio del ristorante è molto luminoso e mosso, scandito dalla presenza delle sinuose colonne e del bancone centrale dalla forma organica. I tavoli e le sedie sono bianchi come il resto della struttura; unica concessione al colore il grigio e il verde scelti per l’imbottitura di alcune delle poltroncine o per il piano di alcuni dei tavoli. (F. T.)
The Serpentine Gallery, London’s most famous contemporary art gallery, now has a permanent headquarters. Just a few yards from the traditional temporary structure found in Kensington Gardens and designed each year by an internationally-renowned architect, we now have the Serpentine Sackler Gallery. The new permanent museum structure, designed by Zaha Hadid, is contained inside a brick building known as The Magazine, an ammunition
warehouse that Napoleon’s army built inside the park in 1805. Julia PeytonJones, who manages the Serpentine Gallery, explained: “We decided to work with Hadid again (who designed the Serpentine in 2000 – The Ed.) for several reasons. Firstly, she has never designed a permanent building in London and secondly, because we feel that she is a wonderful designer who can combine the old and the new to produce something truly extraordinary.” The structure of the ammunition warehouse was completely reclaimed and, because she closed the internal courtyards, it now provides 9000 sq.m. for exhibitions and events. On the West elevation of the former ammunition storage facility, the architect designed a new pavilion to house the conference facilities and the top-end luxury restaurant, The Magazine. With the characteristic curved lines typical of Hadid’s work, the structure was constructed using painted metal, glass and coated in PTFE (a smooth plastic that resists high temperatures and is better known by its brand name Teflon ®). Zaha Hadid explained: “We wanted to use an uncommon material and for this reason we opted for a roof in PTFE and glass fiber for the external coating, It looks like a temporary structure because it links
easily and unobtrusively to the existing construction. However, it is destined to last for many years.” The interiors of the restaurant are bright and dynamic, interrupted by sinuous columns and a central, organically-shaped counter. The tables and chairs, like the rest of the structure, are white; the only concessions to color are the grays and greens in the upholstery of the armchairs or some of the table tops. (F. T.)
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PROJECT SHUMIS
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Anche se la pizza è nata in Italia, nell’immaginario comune – e soprattutto all’estero – viene spesso affiancata all’idea di fast food all’americana. Ed è proprio agli Stati Uniti che hanno pensato gli architetti di Studio OPA quando hanno studiato gli interni della pizzeria Shumis. Il ristorante di Rishon LeZion in Israele, infatti, strizza l’occhio alla cultura Pop americana. Nella sala da pranzo, divisa in zone per permettere ai gruppi di avere uno spazio privato dove chiacchierare, si incrociano rimandi alla Pop Art di Andy Warhol (la carta da parati con le Campbell’s Soup parla da sé) e scelte stilistiche di tipo industriale, come i pannelli di legno truciolare utilizzati per realizzare un’originale boiserie e gli arredi. “Affrontiamo ogni progetto – raccontano gli architetti – cercando di divertirci, ma in questo caso abbiamo provato particolare piacere perché ci siamo dovuti mettere nei panni di potenziali consumatori di pizza. Così abbiamo capito che la psicologia dei consumatori contemporanei di pizza è semplice. Le persone che escono a mangiarne una sono di solito famiglie o gruppi di amici che vogliono passare del tempo assieme. Da un lato, sanno che la pizza non è certo il cibo più salutare del mondo. Dall’altro, se mangiano qualcosa che non ha tutti i principi nutritivi necessari devono almeno gustarsela e spassarsela in compagnia!” Per questo motivo la pizzeria Shumis è uno spazio allegro, economico, accessibile e colorato, dove passare qualche ora in totale spensieratezza. (F. T.; ph: Yoav Gurin)
Even though the pizza was invented in Italy, the urban myth – particularly abroad – is that it is a staple ingredient of American fast-food. And for this reason, the architects of Studio OPA have designed the interiors of the pizza parlor, Shumis, to reflect the American style. The restaurant is located in Rishon LeZion in Israel, and clearly reflects the vintage style of American Pop culture. The dining room has been split into areas to provide the dining facility for groups who can interact in privacy. There are clear signs of the Pop Art culture, a movement spearheaded by Andy Warhol (the wall-paper with his stylized tin of Campbell’s Soup
tin speaks for itself); the style choices are oriented to the industrial, with chipboard panels used to produce original boiseries and furnishings. “We approach each of our projects with the intention of having fun, but this project we especially enjoyed, since we had to walk in the shoes of potential pizza consumers. The basic psychology of contemporary pizza consumers is simple. People who come in for pizza are usually families or groups of friends who want to eat something and spend time together. On the one hand, they are fully aware that pizza is not the healthiest food in the world. On the other, if they are eating something that doesn’t provide them with all the nutritients, they at least want to enjoy it, big time!!” For this reason, the pizza parlor, Shumis, is fun, low-cost, accessible and brightly-colored, for carefree relaxation with friends and family.(F. T.; ph: Yoav Gurin)
M A D E I N I TA LY
PROJECT 30 POLENTA 30 Polenta è una nuova formula di catering non convenzionale ideata da Marco Rossi e progettata da Costa Group. Il primo esempio, a Paladina, nel bergamasco, rende evidente il punto di forza del format: la capacità di proporre un’offerta adatta a tutte le età e ai diversi bisogni di consumo della giornata. Con almeno 12 specialità del giorno, preparate con 5 basi di polenta e ingredienti di alta qualità italiani. L’ambiente è connotato da materiali naturali e semplici, legni non trattati e ceramiche. Al centro della scena, in vetrina le macchine, dove seguire in diretta lo spettacolo della polenta e la sua manipolazione. Marco Rossi spiega che Costa Group ha lavorato per “rendere contemporanea, facilmente comprensibile e adatta al pubblico internazionale l’offerta di polenta, trasferendo i contenuti di genuinità, salubrità e originalità legati alle nostre antiche tradizioni locali”. (L. C.)
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30 Polenta is a new unconventional catering solution created by Marco Rossi and designed by Costa Group. The firs example, in Paladina, near to Bergamo, highlights the strength point of the format: the faculty to offer a solution suitable for all ages and day needs. With at least 12 specialties of the day, cooked with 5 polenta bases and high-quality Italian ingredients. The environment is characterized by natural and simple materials, non treated woods and ceramics. The core of the scene has displayed machinery where it is possible to find
the handling of the dish. Marco Rossi explains that Costa Group worked to “make the offer of the polenta a modern dish, easy to understand and suitable for an international audience, transferring the content of authenticity, healthiness and originality connected to our local heritage”. (L. C.)
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