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)33. s n ! â‚Ź n 0 â‚Ź n % â‚Ź n '" "0 n )TALY ONLY â‚Ź n " â‚Ź Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, DCB Milano

HOSPITALITY CONTRACT

HOTEL DESIGN DIFFUSION

45 Barcelona Room Mate Pau

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Vila Nova De Cerveira Minho

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DESIGN REALE A MONZA PARIS/KĂ–LN CARTE BLANCHE/ CARLO MOLLINO

FLOU/RODOLFO DORDONI



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aprile-maggio-giugno/april-may-june 2015

45 Direttore responsabile/Editor in chief Carlo Ludovico Russo Direttore/Editor Franco Mirenzi

Editoriale

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Franco Mirenzi

News

6 Books

Luisa Castiglioni,

8 Hotel

Francesca Russo,

Consulente di redazione Editorial consultant Luisa Castiglioni

20 Project

Progetto grafico e consulenza artistica Graphic layout & art consultant Franco Mirenzi

32 Contract

Realizzazione grafica/Graphic designer Fabio Riccobono Laura Sansotera

38 Fair

Contributi/Contributors Francesca De Ponti Elviro Di Meo Antonietta Radaelli Francesco Russo Francesca Tagliabue DHD Architecture in USA Bradley Wheeler Ufficio traffico/Traffic department Daniela D’Avanzo Ufficio abbonamenti/Subscription office Francesca Casale Traduzioni/Translations Daline Diwald

Francesca Tagliabue

26 Product

34 Exhibition

Kemer

44 Dialogo aperto con la natura/An open dialogue with nature

Francesca Tagliabue

Xiangshawan

50 Un fiore nel deserto/A flower in the desert

Francesca Tagliabue

Hong Kong

56 Riconversione creativa/Creative reconversion

Francesca Tagliabue

Nha Trang

62 Fascino tropicale/Tropical charm

Antonietta Radaelli

Hanoi

68 Tradizione e innovazione/Tradition and innovation

Francesca Tagliabue

Tokyo

72 La rigenerazione del segno/The regeneration of the mark

Elviro Di Meo

Barcelona

80 Accostamenti arditi/Bold combinations

Francesca Tagliabue

Vila Nova De Cerveira 84 Il calore del legno/The warmth of wood

Francesca Tagliabue

Munich

92 Toccare il cielo con un dito/Walking on air

Antonietta Radaelli

Marienstein

96 Il tempio del benessere/A temple of wellness

Francesca Tagliabue

Wroklaw

102 Low cost – high style

Francesca Tagliabue

Moscow

106 Eclettismo contemporaneo/Contemporary eclecticism

Elviro Di Meo

Tallin

110 Su a nord/In the north

Francesca Tagliabue

Helsinki

116 Tutta un’altra storia/That’s a different story

Francesca Tagliabue

Paris

120 Stratificazioni raccontano la storia/Layers tell about the past

Antonietta Radaelli

Fez

126 Guardando a oriente/Looking to the East

Francesca Tagliabue

Copertina/Cover: Room Mate Pau, Barcelona. Project: Teresa Sapey

Venice

132 Come allevare una famiglia/How to raise a family

Bradley Wheeler

Roma

138 Un caffè che fa le fusa/A coffee that purrs

Francesca Tagliabue

Design Diffusion World srl Redazioni/Editorial Offices Direzione, amministrazione, pubblicità Management, Administration, Advertising Via Lucano 3 20135 Milano Tel. 02/5456102 – Fax 02/54121243 www.designdiffusion.com

Ufficio abbonamenti Numero Verde 800/318216 Tel. 02/5516109 – Fax 02/5456803

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Editorial Office, Chicago Judith Jacobs P.O. Box 3342 Merchandise Mart 60654, 0342 Chicago IL – USA Tel. 001/3128361005 – Fax 3128361006

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Amministrazione/Administration Norberto Mellini

Trimestrale/Quarterly magazine Prezzo/Price Euro 10,00

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Design Diffusion World comprende le testate/ includes the heads: DDN Design Diffusion News, OFARCH, Cucine International, DDB Design Diffusion Bagno, D Lux, Avant Garde Design Selection Köln, Italian Design Selection Milano, DDN guide, Casa Di

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EVEN MORE SHADE

Ricerca e design continuano nella collezione SHADE, da oggi disponibile anche con vetrate scorrevoli e porte d'ingresso. Un progetto di stile innovativo ad alto contenuto tecnologico firmato Giuseppe Bavuso. shade.ercoitalia.it


Istituto Marangoni, mostra ‘Bravo portraits’, 2013/‘Bravo portraits’ exhibition 2013, tratto da/taken from Aldo Fallai. Da Giorgio Armani al Rinascimento. Fotografie dal 1975 al 2013/Aldo Fallai. From Giorgio Armani to Renaissance. Photos 19752013. Edizioni Polistampa.

Un continente sorprendente, nel quale molti Paesi conquistano traguardi in quasi tutti i settori che si misurano con il progresso commerciale, tecnologico, industriale. Anche nell’ambito dell’accoglienza si nota un interessantissimo sviluppo di attività alberghiere e di ristorazione, significative per le progettazioni e le realizzazioni architettoniche spesso molto ardite e spettacolari. In altri casi si assiste a intonazioni espressive locali, ma sempre rivolte alla contemporaneità progettuale, attuando le formule migliori per ottenere il massimo risultato in tutti gli ambiti: comfort ambientale, scelte degli arredi e servizi offerti ai clienti. Anche nei Paesi più periferici, gli architetti, per i loro progetti, trovano soluzioni originali utilizzando la formula che coniuga l’architettura con la natura. Dalla Turchia, ai deserti asiatici della Mongolia, fino al Vietnam e al Giappone, si notano in modo molto coerente le scelte legate agli ambienti naturali e al ricordo delle culture locali. Progetti e realizzazioni molto curati nell’insieme e nei dettagli, che nascono da menti che desiderano esprimere, in quel continente smisurato, la loro capacità di far lavorare la fantasia e ricercare la bellezza.

A surprising continent, where a lot of countries are always able to accomplish some big results in almost all the sectors related to the commercial, technological and industrial progress. The hospitality sector is showing an interesting development in hotel and restaurant services, which are quite memorable for their bold and outstanding design and architecture. In other cases we see some local expressions, but they’re still based on a modern design, as they use the best formulas to achieve the best results in all the areas such as environmental comfort, the selections of furnishings and the services offered to the clients. The architects find unusual solutions for their projects even in the most peripheral countries by combining architecture and nature. From Turkey, to the Asian deserts in Mongolia, to Vietnam and Japan, the choices related to the natural environment and the memory of local cultures are quite coherent. These projects and creations pay attention to the smallest detail and are produced by those minds that are willing to express, in that huge country, their ability to work with their own imagination and to search for beauty. Franco Mirenzi

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BOOKS

FUORI DAL MONDO

LA GIOIA DEL REMOTO

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Se viaggiare significa fare esperienze fuori dall’ordinario, lasciandosi dietro le spalle la quotidianità e – perché no – i ritmi frenetici della vita cittadina, la scelta dell’albergo è importante (quasi) quanto quella della meta. Ciò che lo scrittore Pico Iyer definisce come “la gioia del remoto” è quello che Debbia Pappyn e David De Vleeschauer, gli autori del libro Atlante degli alberghi remoti edito da Rizzoli, hanno cercato in giro per il pianeta e hanno trovato nelle 22 destinazioni segnalate all’interno del volume. Si tratta di luoghi silenziosi, calmi e immersi in paesaggi naturali tanto diversi quanto accomunati dall’ampiezza dagli spazi e dalla sensazione di sublime che sanno trasmettere. Sono posti spesso difficili da raggiungere, ma la fatica del tragitto viene sempre ripagata da emozioni uniche che solo l’esperienza diretta di un luogo può dare. Una piccola nota campanilistica: nella selezione compaiono anche tre strutture italiane. Si tratta di alloggi a Santo Stefano di Sessanio in Abruzzo, in Sud Tirolo e nel Salento.

THE JOY OF REMOTE PLACES

If travelling means making new experiences and leaving our daily lives and the hectic pace of the city behind, the hotel you choose is almost as important as your destination. Debbia Pappyn and David De Vleeschauer, authors of the book Atlante degli alberghi remoti (“remote places to stay”), edited by Rizzoli, have been looking for what Pico Iyer calls “the joy of remote places” all over the world and they found it in the 22 destinations that are mentioned in their book. These places are quiet, calm and surrounded by natural landscapes; they’re all different but share some wide spaces and the sublime sensations they’re able to transmit. They are usually hard to reach, but the pain of the travel is always paid off by the unique emotions that only a first-hand experience of a place can provide. A brief note about our country: the authors selected three Italian facilities located in Santo Stefano di Sessanio-Abruzzo, Sud Tirolo and Salento.

C’è chi ama abitare in città e chi, al contrario, vuole passare il suo tempo immerso nella natura. E anche chi non è pronto a lasciare del tutto le facilità della vita urbana ma, all’occorrenza, desidera disporre di un buen retiro lontano dal caos e dal “logorio della vita moderna”. Che sia sulla cima di un monte o in bosco, vicino al mare o in aperta campagna, la seconda casa può essere – non meno dell’abitazione principale – lo specchio dei gusti di chi la possiede. Architetture sperimentali in luoghi isolati, interior che spaziano dal country al moderno sono tutti aspetti da declinare in maniera personale per creare il luogo di relax perfetto. Hide and Seek. The Architecture of Cabins and Hide-Outs di Sofia Borges, Sven Ehmann, Robert Klanten, pubblicato da Gestalten, raccoglie tante idee. Da copiare o anche solo da sognare a occhi aperti.

OUT OF THIS WORLD

Some people love to live in the city, while others would rather spend their time in the nature. Some people aren’t ready to leave the city’s easy life all in once, however they like to escape from the chaos and the “strain of modern life” when they can. Whether it’s on the top of a mountain or in a wood, by the sea or in the country side, a second house can represent the tastes of its owners, just like their main house. Experimental architectures in secluded places, as well as country or modern interiors are all aspects to arrange in a personal way to create the perfect place to relax. Hide and Seek. The Architecture of Cabins and Hide-Outs by Sofia Borges, Sven Ehmann, Robert Klanten, published by Gestalten, collects a lot of ideas that you can copy or dream about.


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BOOKS GRAND TOUR Nel XVII secolo il Gran Tour era un viaggio attraverso l’Europa fatto dai giovani nobili per perfezionare la loro cultura umanistica. I tempi sono cambiati, ma una visita nel Vecchio Continente è ancora un sogno per milioni di persone che vivono negli Stati Uniti o nei paesi asiatici. Non da ultimo, sono gli europei stessi a fare frequenti viaggi nelle maggiori capitale per scoprire usi, tradizioni e storie differenti dalla proprie. “Great Escape Europe” di Angelika Taschen (edito da Taschen) non è una guida turistica e neanche un regesto di indirizzi, ma è un volume ricco di fotografie e informazioni per trovare luoghi unici dove soggiornare, dalla Svezia alla Turchia. Alberghi di charme, boutique hotel e guesthouse sono stati selezionati per il loro stile unico o la particolare location. Indirizzi, contatti e prezzi delle strutture sono accompagnati anche da una lista di libri dedicati ai luoghi descritti, un modo originale per immergersi al 100% nelle atmosfere uniche che si possono scoprire solo viaggiando.

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In the XVII century the Grand Tour was a trip through Europe made by young noble men to improve their humanistic culture. Times have changed, however millions of people living in the USA or in the Asian countries are still dreaming to visit the Old Continent. The Europeans as well are traveling a lot to the main capitals to discover customs, traditions and stories that are different from their own. “Great Escape Europe” by Angelika Taschen (edited by Taschen) is neither a tourist guide nor a summary of addresses; it is actually a book full of pictures and information on how to find unique places where to stay, from Sweden to Turkey. Charming hotels, boutique hotels and guesthouses have been selected for their unique style and their particular location. The facilities’ addresses, contacts and prices are accompanied by a list of books dedicated to them, which is an unusual way to fully immerse in the unique moods that can only be discovered through travelling.

food, when they go out to dinner. Big cities and small town centres are now full of restaurants with unique and emotional atmospheres. Whether the owners choose internationally renowned or young designers, all they’re looking for is to create an outstanding place that can enchant their customers as well as drawing the attention on a global level. Everyone can have their perfect

LET’S GO OUT AGAIN

FUNDAMENTALS

Dopo il successo di “Let’s Go Out”, Gestalten ci porta fuori “again”. Sì, perché è confermata dai fatti la tendenza generale che vede le persone cercare non solo del buon cibo, ma anche un’esperienza totale quando escono cena. Le grandi città e i piccoli centri pullulano di locali dalle atmosfere uniche ed emozionanti. Sia che i proprietari scommettano sui progettisti di fama mondiale, sia che scelgano di affidarsi a giovani designer, quello che cercano di creare è un luogo sensazionale che possa imprimersi nella mente dei clienti. Ma che sia anche in grado di catturare l’attenzione a livello globale. Dalla chiesa sconsacrata di Anversa trasformata in ristorante da Piet Boon, PSLAB e Studio Job (è l’immagine di copertina) a riconversioni di spazi industriali dismessi, dal piccolo bistrot alle sale per decine di coperti, esiste il locale perfetto per ciascuno. Let’s Go Out Again. Interiors for Restaurants, Bars and Unusual Food Places, di Robert Klanten, Sven Ehmann, Michelle Galindo per Gestalten.

After the success of “Let’s Go Out”, Gestalten takes us out “again”. It’s a fact that people have become more interested in living a full experience, other than just looking for some good

Lo spirito dell’ultima edizione della Biennale di Venezia 14. Mostra Internazionale di Architettura è riassunto dal titolo Fundamentals. Un nome che è anche un invito, quello di Rem Koolhaas – il curatore della Biennale – ai suoi colleghi affinché tornino a occuparsi più a fondo dei tratti primari della disciplina. Per la prima volta le 65 nazioni che hanno partecipato all’evento sono state chiamate a guardare al passato raccontando la loro storia architettonica degli ultimi 100 anni, per provare a tracciare una mappa del contemporaneo e capire se ci sono tratti comuni ai vari Paesi e in che direzione si stanno muovendo i progettisti. In sostanza: la modernità viene accettata o rifiutata? Per tutti coloro i quali hanno visitato la Biennale o per chi desidera prenderne visione a distanza, il catalogo ufficiale, edito da Marsilio, costituisce un sunto esaustivo dei lavori esposti nelle sezioni principali.

restaurant, whether it’s a small bistro or a restaurant with some wide dining halls. A couple of examples: the deconsecrated church in Antwerp transformed into a restaurant by Piet Boon, PSLAB and Studio Job (the picture on the cover) or the recovery of some industrial areas. Let’s Go Out Again. Interiors for Restaurants, Bars and Unusual Food Places, by Robert Klanten, Sven Ehmann, Michelle Galindo for Gestalten.

The spirit of the last edition of the Biennale of Venice 14. Architecture’s International Exhibition is summed up by the title Fundamentals. A name that is also an invitation from Rem Koolhaas – curator of the Biennale – for his colleagues to return to focus on the main aspects of their discipline. The 65 countries attending the event were invited for the first time to take a look back and tell the architectural history of the last 100 years of their activity, to try and draw a current map, in order to see if they have any element in common with other countries and what direction the designers are taking. In short: modernity is accepted or rejected? For those who visited the Biennale and for those who want to know more about it now, the official catalogue edited by Marsilio is an exhaustive summary of the works exhibited in the main sections.


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HOTEL EFFETTO STRANIANTE

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Sono tante le trovate geniali e divertenti che rendono allegro il clima al RedDot Hotel di Taiwan. Situato nell’antico quartiere di Taichung, l’albergo è nato al posto di una struttura di 35 anni fa. L’edificio è stato mantenuto, ma la facciata è stata trasformata da Steven Wu e Wang, Pe-Jen in un fronte contemporaneo che alterna mattoni, pietra e metallo scuro. Grazie all’essenzialità delle linee l’architettura si distingue da quelle circostanti, di gusto decisamente più tradizionale. Ma ciò che colpisce maggiormente al RedDot Hotel sono gli interni (firmati dal team Steven Wu; Michael Hsu; Lin Yu-hsuan). La lobby al piano terra sembra uno spazio surreale. I pochi elementi d’arredo (tra i quali la poltrona UP5 di B&B Italia e un’originale sedia da barbiere) lasciano che a catturare lo sguardo sia la grande struttura di acciaio lucido dello scivolo che unisce il secondo piano con il piano terra. Si tratta di un tubo a spirale lungo oltre 27 metri, una trovata divertente per fare in modo che gli ospiti raggiungano la reception in pochi secondi. Lo staff racconta di sentire risate e gridolini di grandi e piccoli per tutto il giorno… Al piano terra si trova anche la grande sala per le colazioni/bar, arredata con pezzi recuperati dal vecchio hotel e riadattati in maniera creativa. Le camere

sono pulite e senza fronzoli. Interessante la scelta di colori chiari e separé semitrasparenti (come le porte scorrevoli dal sapore industriale, realizzate in ferro e vetro smerigliato, installate per separare la zona letto dal bagno nelle superior) per dare respiro agli spazi che – purtroppo – hanno soffitti un po’ bassi. (F. T.; ph: Andrew Chang, Double Hong)


ALIENATING EFFECT A lot of genial and fun ideas make the mood at the RedDot Hotel in Taiwan pretty fun. The hotel is located in the old district of Taichung and it has replaced a 35-years-old structure. The old building was preserved, but the façade was transformed by Steven Wu and Wang Pe-Jen into a contemporary front that combines bricks, stone and dark metal. The architecture stands out from the surrounding buildings, which are definitively more traditional, thanks to its essential lines. What strikes the most at the RedDot Hotel are the interior (signed by Steven Wu team; Michael Hsu; Lin Tu-hsuan). The lobby on the ground level looks like a surreal space. The minimal furnishings (such as UP5 armchair by B&B Italia and an unusual barbershop chair) allow to focus on the great polished steel structure of the slide that connects the second floor to the ground floor. It’s a 27-meters spiral tube, a fun idea to allow the guests to get to the reception within a few seconds. The staff says that they hear both kids and adults laughing and screaming all day long… The hall for breakfast/ bar is also located on the ground level and is furnished with pieces that were recovered from the old hotel and

creatively readjusted. The rooms are clean and sober. The choice of light colours and semi-transparent screens (like the industrial-style sliding doors, which are made of iron and ground

glass and were installed to separate the night area from the bathroom in the superior rooms) is particularly interesting, as it makes the spaces – which unfortunately have slightly low

ceilings – look more spacious. (F.T.; ph: Andrew Chang, Double Hong).

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HOTEL DI TUTTO, UN PO’

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Gli interni dell’Only You Hotel di Madrid mixano in parti uguali kitch, pezzi vintage e citazionismo, con un tocco di vernacolare e tonalità mediterranee quanto basta. Un cocktail davvero esplosivo quello creato dallo studio di Lazaro-Rosa Violán per l’albergo del quartiere Chueca, il barrio trasgressivo e gay-friendly centro della movida nella capitale spagnola. Se il palazzo antico trasformato in struttura ricettiva ha potuto subire poche modifiche per via di un vincolo conservativo, gli ambienti comuni e le stanze sono stati riempiti quasi al collasso di mobili e suppellettili di ogni tipo. Le camere per gli ospiti dell’Only You sono colorate e luminose, ma non catturano l’attenzione come gli spazi del piano terra. Qui saloni diversi per stile e destinazione d’uso si susseguono l’uno dietro l’altro senza soluzione di continuità: la reception tratta il tema del viaggio con valigie degli anni Cinquanta e Sessanta in bella mostra, il serioso bar con boiserie di legno contrasta con la sala lettura dai colori marittimi con trofei animaleschi (rigorosamente fake!) che guardano ironicamente all’Africa. Lascia a bocca aperta il lavoro svolto da Violán nel ristorante Younique. La sala da pranzo dai soffitti altissimi ha vetrine sull’intero perimetro, tutte riempite con centinaia di piatti di ceramica risalenti a epoche diverse recuperati in mercatini delle pulci di tutto il mondo. L’effetto caleidoscopico è aumentato per mezzo di molti specchi, che riflettono e moltiplicano le immagini in ogni direzione. L’essenzialità delle poltroncine rivestite di velluto monocromo e la leggerezza del lampadario a bracci (tutti realizzati su disegno per l’albergo) smorzano l’effetto ‘troppo pieno’ della collezione di zuppiere, fondine e piatti piani. L’Only You è un esempio perfetto di come si possano creare ambienti originali rimanendo in equilibrio tra follia progettuale e regole. (F. T.)

A BIT OF EVERYTHING The interior of the Only You Hotel in Madrid evenly combine kitsch, vintage pieces and appropriation art with a vernacular touch and some Mediterranean shades. This explosive mix was created by Lazaro-Rosa Violán studio for an hotel in the district of Chueca, the unconventional and gay-friendly area that is a nightlife hub in the Spanish capital. The old building that was turned into a tourist accommodation underwent only a few changes due to a conservative constraint, but the common areas and the rooms were completely filled with every kind of furnishings and accessories. The Only You Hotel’s guestrooms are colourful and luminous, but they don’t draw the attention as mush as the rooms on the ground floor. Here, the halls with different styles and uses were arranged one after another without any interruption: the reception is characterized by the theme of travel and it displays some ‘50s and ’60s suitcases, while the serious bar with a wooden boiserie is in contrast with the reading room’s sea colours and animal trophies (which are strictly fake!) that ironically recall Africa. The work carried out by Violán in the Younique restaurant

leaves you speechless. The dining hall with very high ceilings has windows all over the perimeter and they are all filled with hundreds of ceramic plates from different ages, which were recovered in flea markets all around the world. The kaleidoscopic effect is enhanced by a lot of mirrors, which reflect and multiply the images in every direction. The essential monochrome velvet armchairs and the light chandelier (which were all especially made for the hotel) counteract the ‘overfill’ effect created

by the bowls, the holsters and the flat plates. The Only You Hotel is a perfect example of how you can create unusual places while preserving the balance between design follies and rules. (F. T.)



HOTEL TOWNHOUSE DUOMO BY SEVEN STARS

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Un nuovo indirizzo prestigioso a Milano. Al Townhouse Duomo by Seven Stars ognuna delle 14 suite – progettata da architetti e creativi italiani – è diversa dall’altra. Ad accumunarle è la vista sulla Cattedrale, uno dei luoghi più classici di Milano. Jacopo della Fontana ha realizzato la suite JDF, aristocratica, emozionale e passionale. Agostino Danilo Reale si è occupato della progettazione delle suite Pellico e Velasca, sintesi di architettura, design, stile, comfort e tecnologia. Nella camera Pellico si respira uno spirito haute-couture grazie all’uso di materiali pregiati, dei decori e dei rivestimenti, all’armonia delle linee e degli spazi. Il progetto della suite Velasca si sviluppa intorno all’idea che il mondo del contract debba avere una “riqualificazione umanistica” in grado, attraverso un percorso sensoriale, intellettivo ed emotivo, di superare le “forme stilistiche” fini a se stesse e di rendere gli spazi belli, eleganti, confortevoli e funzionali. Il progetto architettonico della suite Leonardo by Driade a cura di Ornella Borsato e Stefania Morici ha voluto creare un dialogo tra l’eclettismo contemporaneo degli arredi e la sobria decorazione suggerita dal contesto storico ricco di riferimenti al passato grazie all’uso della luce, qui elemento di primaria importanza. Un’inedita visione di lusso è protagonista nella suite Maison Mamì progettata da Luigi Ciccarelli, in un gioco di opposti tra la profondità del nero e la luminosità del bianco. La suite è il risultato di una equilibrata progettazione artistico-funzionale curata da Stefania Morici, project leader incaricata dal Seven Stars Galleria Hotel di seguire la realizzazione di queste ambiziose camere – Pellico, Velasca, Leonardo e Maison Mamì. Ognuna delle suite è stata realizzata in collaborazione con i migliori marchi del design e dell’hotellerie come Alcantara, Aqualux, Artemide, Bisazza, Cordivari Design, Driade, Duravit, F.I.L. Ingegneria, Fiorito, Florim, Hansgrohe, La fabbrica del colore, Living Divani, Oikos, Relco Group Illuminazione, Riva 1920, Samsung, Stilla, Teuco, Vetreria Re, Vimar. (L. C.)


TOWNHOUSE DUOMO BY SEVEN STARS There’s a new prestigious place in Milan. At Townhouse Duomo by Seven Stars each of the 14 suites – designed by Italian architects and designers – is different from one another. They all share the view on the Cathedral, which is one of Milan’s most characteristic places. Jacopo della Fontana created the suite JDF, with an aristocratic, emotional and passionate style. Agostino Danilo Reale designed the

suites Pellico and Velasca, which combine architecture, design, style, comfort and technology. The Pellico room has a haute-couture spirit, which was achieved thanks to the precious materials, the decorations and the covering, the harmonious lines and the spaces. The project for the Velasca suite revolves around the idea that the world of contract should have a “humanistic requalification” that can exceed meaningless “stylistic forms” through a sensorial, intellectual and emotional path and to make the spaces beautiful, elegant, comfortable and functional. The architectural project of

the Leonardo suite by Driade is curated by Ornella Borsato and Stefania Morici and it was conceived to combine furniture’s contemporary eclecticism and the sober decoration suggested by the historical contest, which is full of references to the past thanks to the use of light as the main element. An innovative idea of luxury is the protagonist of the Maison Mamì suite designed by Luigi Ciccarelli, in a play of contrasts between the deep black and the bright white colours. The suite is the result of a balanced artistic and functional design curated by Stefania Morici, who was commissioned by

Seven Stars Galleria Hotel to oversee the arrangement of these ambitious rooms – Pellico, Velasca, Leonardo and Maison Mamì. Every suite was created in collaboration with the best design and hotellerie brands such as Alcantara, Aqualux, Artemide, Bisazza, Cordivari Design, Driade, Duravit, F.I.L. Ingegneria, Fiorito, Florim, Hansgrohe, La fabbrica del colore, Living Divani, Oikos, Relco Group Illuminazione, Riva 1920, Samsung, Stilla, Teuco, Vetreria Re, Vimar. (L. C.)

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HOTEL GARIBALDI BLU

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Boutique hotel di grande personalità, Garibaldi Blu, è l’ultimo nato dei 3 stelle del gruppo Wtb Hotels. A Firenze, in Piazza Santa Maria Novella, si trova in un palazzo storico, in cui sostò anche il patriota Giuseppe Garibaldi, come ricorda la targa all’esterno e rievoca il nome della struttura. Garibaldi Blu è un albergo dalla doppia anima: un arredo di design in stile contemporaneo con tutti i comfort tecnologici in una cornice autenticamente storica e artistica, dove permangono affreschi originali dell’Ottocento e soffitti a volta di gusto tipicamente fiorentino. La grande lobby è il cuore pulsante dell’albergo. Uno spazio luminoso dagli alti soffitti a volta con un grande lucernario che accoglie i visitatori in un giardino d’inverno contraddistinto da grandi installazioni di palme realizzate con materiali di recupero e da un pavimento in cemento industriale. Nella reception spiccano grandi credenze di gusto vintage e un soffitto affrescato neorinascimentale. Gli spazi comuni e le sale conferenze sono personalizzate da pezzi originali di modernariato e riproduzioni di supereroi della Marvel e di DC Comics a grandezza reale che si stagliano negli ambienti riscaldati dal pavimento in parquet e dai soffitti a cassettoni. L’area bar si distingue per l’autentico bancone anni Cinquanta a contrasto con il soffitto dall’originale affresco ottocentesco. L’hotel si compone di due edifici separati – eppur uniti fisicamente da un collegamento interno – disposti su tre piani e accoglie 64 camere in totale: le due strutture si differenziano per design, stile, arte e tecnologia. Nel primo stabile le pareti sono tinteggiate in colori tenui, avio, grigio fumé e rosa antico. Tutte le stanze sono caratterizzate dallo stile del modernariato degli anni Cinquanta e Sessanta con lampade di design, mobili in legno Tanganica di ispirazione vintage realizzati artigianalmente e un pavimento rivestito in legno afrormosia. Le più particolari sono rese uniche dal soffitto a cassettone oppure da pareti affrescate originali dell’Ottocento. L’altra struttura

è giocata sui toni del grigio e del rosso, con dettagli curiosi e informali, come l’orologio a cucù in ogni stanza. Alcune sistemazioni deluxe e le junior suite godono di una vista privilegiata sulla piazza di Santa Maria Novella. (L. C.)

Garibaldi Blu is a boutique hotel with a bold personality and is the last born of the group of 3-star Wtb Hotels. It is located in Piazza Santa Maria Novella, Florence, in a historic building where the patriot Giuseppe Garibaldi also stayed, as it is reminded by the plate outside of the building and the name of the facility. Garibaldi Blu is a hotel with a double soul: the design furniture, with a contemporary style and all the technological comforts, is placed in an authentically historic and artistic setting, where they preserved nineteenth century original frescos and vaulted ceilings, which are typical of Florence. The wide lobby is the core of the hotel: a luminous space with high vaulted ceilings and a big skylight that welcomes the visitors to a winter garden, which has big palm trees installations that are made with recovery materials and an industrial concrete floor. Some large vintage sideboards and a neo-renaissance frescoed ceiling stand out in the reception. The common areas and the conference rooms are characterized by some original modern antique pieces and the life-size reproductions of Marvel and DC Comics’s superheroes; the parquet floor and the coffered ceiling warm up the rooms. The bar area is characterized by an authentic ‘50s counter, which is in contrast with the original nineteenth century frescoed ceiling. The hotel includes two separate buildings – which are physically connected by an indoor passage – that are developed on three floors and host a total of 64 rooms: the two structures are different in design, style, art and technology. In the first building, all the walls are painted with soft colours, such as air force blue, smoke grey and antique pink. All the rooms are characterized by the ‘50s and ‘70s modern antique style with design lamps, hand-made Tanganica wood vintage furniture and a floor covered with afrormosia wood. The most unusual rooms are characterized by coffered ceilings or nineteenth century original frescoed walls. The other building is mostly decorated with shades of grey and red and some unusual and informal details; for example, there’s a cuckoo clock in every room. Some deluxe accommodations and the junior suites offer a privileged view on Piazza Santa Maria Novella. (L. C.)


FENIX design by Piet Billekens

Maniglie in ottone 100% Made in Italy


HOTEL LE MILLE LUCI DI MANHATTAN

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Nuova destinazione di classe per chi cerca un alloggio di un certo livello a New York. Inaugurato lo scorso maggio, l’hotel Archer vanta una posizione di prestigio nel cuore del Garment District, a pochi passi dalla lussuosa Fifth Avenue. La struttura si trova in un palazzo di 22 piani, il cui progetto di recupero conservativo e nuova divisione degli spazi è stato firmato da Peter Poon Architects. Responsabile dell’interior design è stato invece Glen Coben. Si deve a lui l’originale idea di creare quattro differenti combinazioni di tessuti, finiture e arredi con le quali arredare le 180 stanze della struttura. Il concetto base è quello di fare in modo che ogni alloggio si differenzi dagli altri per qualche piccolo particolare, come il colore delle tende o quello del copriletto, la testata del letto o il divanetto relax. Le speciali 22 Archer Room infine hanno pavimenti di parquet e mattoni rossi a vista. I clienti non possono sapere esattamente come sarà la loro camera fino al momenti del check-in. Completano l’offerta dell’Archer Hotel il bar del piano terra, il ristorante del primo piano nel quale sono stati mantenuti i soffitti decorati originali del 1770 e il rooftop bar Spyglass. Collocato sul tetto dello stabile, il locale è dotato di lungo bancone di marmo con sgabelli che si affaccia direttamente su Manhattan e, durante la bella stagione, i clienti possono accomodarsi anche sui tavolini della terrazza esterna. Da qui sembra proprio di toccare l’Empire State Building con un dito. (F. T.)

BRIGHT LIGHTS IN MANHATTAN A new classy destination for those who are looking for a “certain kind” of accommodation in New York. Inaugurated last May, Archer Hotel is able to boast of a prestige condition at the heart of Garment District, few steps away from the luxurious Fifth Avenue. The facility is located inside of a 22 floors building, whose design of conservation recovery and new

division of spaces has been signed by Peter Poon Architects. Glen Coben was in charge of the interior design work. It was his idea to create four different combinations of fabric, finishing and furniture which were used to decorate the 180 rooms of the facility. The main concept is to make sure that every accommodation is different from the others in some little detail, such as the colour of curtains or bedcovers, headboards or sofas. The peculiar 22 Archer Room have parquet floor and visible red brick work. Guests are not allowed to know how exactly their room is going to look before it’s time to check-in. To complete Archer Hotel’s offer there are the ground level bar, the first level restaurant in which have been maintained the 1770 originally decorated ceilings and Spyglass rooftop bar. Located upon the roof of the building, the room has a long marble countertop with stools which directly overlooks Manhattan and in warm weather clients can also enjoy the tables on the terrace outside. From here it feels like touching the Empire State Building with your hand. (F. T.)


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Due eccellenze italiane ripensano il minibar. Studio Mussapi firma il design, Indel B la tecnologia brevettata. Flyingbar: intelligente, agile e sospeso è il minibar più sottile al mondo. Rivoluziona lo spazio e arreda con stile. Two leading Italian firms re-define the minibar concept. Studio Mussapi realizes the design, Indel B the patented technology. Smart, agile, suspended. Flyingbar: the thinnest minibar in the world.

HOTELEX - Shanghai

30 March - 02 April 2015

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23 - 27 October 2015

HOFEX - Hong Kong 06 - 09 May 2015

IHMRS - New York

08 - 10 November 2015


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