Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (con.in L. 27/02/2004) art. 1, comma 1, DCB Milano. (TASSA RISCOSSA)
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MAGAZINE
ER P E C U A L R U T T ITE H C R A L’ E L A B O GL
Rina 路 design Barbara Maggiolo - Photo by Max Zambelli
LIVELLO LUMINOSO PERSONALIZZABILE COMFORT LUMINOSO DESIGN ANTICONVENZIONALE ED ESCLUSIVO
ABBINAMENTO DI LED E LAMPADE FLUORESCENTI
ARCHITETTURA E UFFICIO
IL FUTURO È HYBRID. Una novità mondiale assoluta: con l’apparecchio a sospensione hybrid Waldmann presenta un sistema innovativo per l’illuminazione funzionale sulla postazione di lavoro. Una tecnologia dei LED futuristica combinata con la ben collaudata illuminazione indiretta T5 a risparmio energetico, racchiusa in un corpo illuminante dalle linee pure
e squadrate, in materiali pregiati; il massimo sia dal punto di vista del design che della funzionalità. La luce diretta dei 12 spot a LED, con azione energizzante sull’attività intellettuale, viene concentrata e diretta da riflettori di nuova concezione sull’area di lavoro in modo uniforme, mentre le lampade fluorescenti creano un’atmos-
fera luminosa armoniosa e gradevole. Le due sorgenti luminose possono essere sia accese che dimmerate individualmente, consentendo così di adeguare il livello luminoso alle necessità individuali e alle diverse attività. Non c’è dubbio: il futuro è hybrid.
Waldmann Illuminotecnica S.r.l. · Via della Pace, 18 A · IT-20098 San Giuliano Milanese (MI) · Telefono: +39 02 9824 9024 · Telefax: +39 02 9824 6378 · info-it@waldmann.com · www.waldmann.com
SOMMARIO
7 Progetto editoriale/Editorial project Carlo Ludovico Russo Coordinamento editoriale/ Editorial coordination Luisa Castiglioni l.castiglioni@designdiffusion.com
Aprile/April 2010
Company
5 6, 34, 60, 82 30
Leggerezza estetica/Esthetic lightness
Ester Pirotta
Archilight
42
Effetti materici/Textured Effects
Alba Ferulli
46
Sara de Gouy – professione Space Designer/Profession: Space Designer
Ester Pirotta
Destinazione: luce/Destination: light
Francesca Tagliabue
Ecolights
Arianna Callocchia
Luce & spazi pubblici/Light & public spaces
Alba Ferulli Claudia Barana
Interazioni uomo-arte-nuovi media/Interaction between Man, art and the new media
Francesca Tagliabue
94 100 106
Elastic Plastic Sponge
Chiara Fagone
Museo dell’acqua/Museum of water
Chiara Fagone
Ritorno alla luce/Return to Light
Chiara Fagone
112
Gilberto Zorio: meccanica e memoria della luce/ The mechanics and memories of light
Chiara Fagone
118 124 128 132
Art in progress Esempio da emulare/An example to be followed
Chiara Fagone Daniela Zenone
Bartlett Faculty of the Built Environment
Daria Ricchi
Luci di una nuova città/City Lights
Mila Sichera
144
Leggerezza, esattezza, visibilità/Lightness Precision Visibility
Mila Sichera
150 154 160
Nitide prospettive/Clear views
Marta Bernasconi
Enfatizzare geometrie/Emphasising architectural profiles
Alba Ferulli
Acciaio, vetro e luce/Steel, Glass and Light
Arianna Callocchia
166
La luce nell’arte moderna (1905-1914/18)/Light in modern art (1905-1914/18)
Corrado Gavinelli
172
Nuovi modelli d’accoglienza/New models of hospitality
Luisa Castiglioni
176
Quando l’innovazione incontra la tradizione/ When innovation meets tradition
Elviro Di Meo
Editoriale Info
Progetto grafico e consulenza artistica/ Graphic layout & art consultant Franco Mirenzi Redazione/Editorial staff Annamaria Maffina
Design
Realizzazione grafica/Graphic designer Fabio Riccobono
Tecnology
50 68 72 78
Project
88
Contributi/Contributors Claudia Barana Marta Bernasconi Arianna Callocchia Giovanna Dal Magro Elviro Di Meo Chiara Fagone Stella Ferrari Alba Ferulli Corrado Gavinelli Davide Gomba Ester Pirotta Daria Ricchi Mila Sichera Francesca Tagliabue Daniela Zenone
Design + tecnology
Museum Art
School Architettura
Ufficio traffico/Traffic department Daniela D’Avanzo, Agata Hajecka Ufficio abbonamenti/Subscription office Francesca Casale, Daniela Gallo Numero Verde 800/318216 Tel. 02/5516109 – Fax 02/5456803 Traduzioni/Translations Barbara Ceruti – Studio ITS, Fiona Johnston
Interiors Vision
Urban light
Luisa Castiglioni
Progetto pioniere/Pioneering project
Cover: Sara de Gouy + Victor Copertina/C Vieillard, Superbonux Design Diffusion Edizioni srl Redazioni/Editorial Offices Direzione, amministrazione, pubblicità Management, Administration, Advertising Via Lucano 3, 20135 Milano Tel. 02/5516109 – Fax 02/599024.31 www.designdiffusion.com Semestrale/Six-monthly magazine Supplemento di DDN163/Supplement to DDN 163 Direttore responsabile/editor in chief Rosa Maria Rinaldi Prezzo/Price Euro 13,00 Stampa/Printer Color Art Via Industriale 24/26, 25050 Rodengo Saiano (BS) Tel. 030/6810155 Fotolito Bitgraph Via Vittorio Veneto, 8 20060 Cassina de’ Pecchi (MI) Printed in Italy Reg. Tribunale Milano n./Milan Court Reg.No. 278 del 7 Aprile 1990 Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, DCB Milano ISSN 1720•8017 Distribuzione all’estero Sole agent for distribution Abroad A.I.E. – Agenzia Italiana di Esportazione spa Via Manzoni, 12 – 20089 Rozzano (Mi)
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Editorial Office, Osaka Intermedia TS Bldg. 3-1-2 Tenma Kita-ku Osaka, Japan Tel. 00816/3571525 – Fax 3571529 È vietata la riproduzione anche parziale All rights reserved Testi, disegni e materiale fotografico non si restituiscono/ Texts, drawings and photographs will not be returned
ph artichoke
A BRAND OF TARGETTI POULSEN GROUP
Copper
White
Stainless Steel
www.louispoulsen.com
PH Artichoke Design: Poul Henningsen
D Lux comunica sensazioni accattivanti, pervase da sorprese nuove e piacevoli, anche grazie a contributi di importanti professionisti dell’eterogeneo mondo della luce. Mi piace ricordare le parole di Jonathan Speirs e Mark Major, fondatori dello studio di lighting design (o architect, come preferiscono essere chiamati) Speirs and Major Associates (SaMA). Alla domanda “Cosa significa per voi la parola luce?” ci ricordano perché è così fondamentale continuare ad approfondire temi e analisi su luce e illuminazione. Luce è, infatti, per Jonathan Speirs “L’essenza della vita nel vero senso della parola. Non riesco a immaginare nulla di peggio che non poter vedere il mondo in cui viviamo. Senza la luce siamo ciechi”. A questa dichiarazione fa eco Mark Major, che ha dichiarato come la luce sia per lui fonte di “ricerca continua. La luce è ancora uno dei fenomeni naturali meno compresi dall’uomo. Gli artisti lottano con le sue qualità peculiari, i filosofi dissertano sul suo significato, gli scienziati cercano di determinare la sua natura fisica. Per me la luce è il materiale principale del mio lavoro, che tento di applicare in ogni modo al design e all’architettura”. Chissà se i due lighting architect avranno avuto modo di verificare le loro parole con l’installazione che accompagna questa pagina: Elastic Plastic Sponge creata dagli studenti del Southern California Institute of Architecture (SCI-Arc), guidati dallo Studio Ball-Nogues, una geometria tridimensionale che può essere diversamente sagomata e disegnata dalla luce. Serrato e nello stesso tempo morbido e sfaccettato il suo fluire è nella materia, povera ma fascinosa. Coinvolgente e non convenzionale, come la nostra rivista.
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D Lux expresses presents exciting sensations; thoughts that are spiced with the astonishment of the new wonderful creations, thanks also to the contributions from important professionals operating in heterogeneous world of lighting. I would like to quote the words of Jonathan Speirs and Mark Major, who founded the studio of lighting design (they prefer to be called lighting architects) Speirs and Major Associates (SaMA). When asked “What does the word light mean to you?” they reminded us why it is essential to continue examining light and illumination. Jonathan Speirs defined light as the “essence of life itself, in the true sense of the word. I cannot imagine anything worse that not being able to see the world around us. Without light, we would all be blind”. These words are echoed by Mark Major, who stated how he considers light to be a source of “ongoing research. Light is still one of the natural phenomena that is least understood by man. The artists battle with its peculiar qualities, the philosophers shy away from its meaning, scientists attempt to determine its physical nature. But for me, light is the primary material of my work, and I attempt to apply it to design and architecture in every imaginable way”. Who knows whether the two lighting architects will have the opportunity proving the validity of their words with the installation that accompanies this page: Elastic Plastic Sponge created by students attending the Southern California Institute of Architecture (SCI-Arc), supervised by Studio Ball-Nogues; it is a three-dimensional shape that can be changed and designed by light. It is cutting edge yet soft, it flows through a poor yet fascinating material. It is attractive and totally unconventional, just like our journal. Luisa Castiglioni 5
info
precedente. A ciò si aggiungono i vantaggi forniti dalla gestione della luce Helvar, che si concretizzano nella possibilità di regolare l’intensità luminosa in base alle reali esigenze nei singoli uffici e di controllare in modo centralizzato l’illuminazione dell’intero edificio. La luce in questo progetto viene utilizzata come un vero e proprio materiale da costruzione, in grado di valorizzare il lavoro degli architetti. www.5piu1aa.com www.helvar.com (F. T.; ph: Ernesta Caviola, Giuseppe Maritati / 5+1AA)
GENERALI BLEND BUILDING È dello studio di architettura italiano 5+1AA il progetto di ristrutturazione di uno stabile del 1960 per conto delle Generali Properties. L’edificio, di dodici piani, si trova in piazza IV Novembre a Milano, proprio accanto alla Stazione Centrale. Alfonso Femia e Gianluca Peluffo, fondatori dello studio 5+1AA, hanno creato una facciata specchiante che vuole riflettere l’ambiente circostante per narrare la città in una maniera nuova e inusuale. Grazie alla combinazione di tre diversi tipi di vetro (specchi, vetri float e vetri ultratrasparenti) il fronte dell’edificio risulta mosso e delicatamente colorato di tenui sfumature azzurre; grazie alla sua “doppia pelle” la facciata massimizza l'efficienza energetica e il comfort termico, visivo e acustico degli utenti. Il basamento è stato rinforzato e l’ingresso studiato in modo da collegare armoniosamente l’esterno con lo spazio privato all’interno. Il sistema di gestione della luce è stato affidato a Helvar, mentre gli apparecchi illuminanti sono tutti prodotti da Norlight. Helvar ha pensato a un layout luminoso estremamente flessibile, che può essere facilmente cambiato in caso di modifiche alla distribuzione dei diversi ambienti; all’interno delle travi che costituiscono i corpi illuminanti gli elementi luminosi possono essere alternati con elementi ciechi di varie lunghezze, permettendo di modulare facilmente la quantità di luce In particolare sono state installate lampade Bubble rotonde a sospensione e incasso e i parallelepipedi luminosi Blade. Grazie a un’illuminazione sapientemente studiata, l’edificio si trasforma agli occhi dell’osservatore esterno in un codice a barre, con il suo alternarsi di pieni e di vuoti e di elementi a geometria variabile. La ristrutturazione di un edificio inoltre non può prescindere da considerazioni di risparmio energetico. Per questo i corpi illuminanti sono equipaggiati con lampade T5 e reattori elettronici, che comportano un maggiore risparmio rispetto all’impianto
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The renovation project for a Generali Properties building dating from 1960 was carried out by the Italian-based architectural firm, 5+1AA. The twelvestorey building stands in piazza IV Novembre in Milan, next to the Central Railway Station. Alfonso Femia and Gianluca Peluffo, founders of the 5+1AA studio, created a mirror façade, which is meant to reflect the neighbouring environment to tell about the city in a new, peculiar manner. Based on the combination of three different types of glass (mirrors, float glass and ultra clear glass), the front of the building looks lively and delicately coloured in pale blue shades; the “double skin” façade results in maximized energy efficiency and thermal, visual and acoustic comfort for its users. The base was reinforced and the hall was so developed as to harmoniously connect the exterior with the private interior. The light controlling system was commissioned to Helvar; whereas the lighting devices were produced by Norlight. Helvar thought of an extremely flexible lighting layout, which can be easily changed in case the different room settings need modifying; in the beams forming the lighting bodies, the lighted parts can be alternated with blind pieces varying in length, thereby making it possible to easily modulate the amount of light. In particular round, hanging and fitted Bubble lamps and lighted Blade
parallelepipeds were installed. The accurately studied lighting system allows the building to change – before outside viewers – into a bar code, with alternating full and empty spaces and parts varying in structure. In addition, the renovation of a building is closely connected with energy saving considerations. Hence the lighting bodies are fitted with T5 lamps and electronic ballasts involving increased energy savings compared to the previous system. Stress should also be laid on the benefits produced by the Helvar light control system – that is, the opportunity to adjust luminous intensity according to actual needs in individual offices, and centralize the lighting of the entire building. In this project, light is used as a real building material which can enhance the architects’ work. www.5piu1aa.com www.helvar.com (F. T.; ph: Ernesta Caviola, Giuseppe Maritati / 5+1AA)
LED ACTION FAÇADE Le città crescono per diverse ragioni: da una parte devono tentare di rinnovare le vecchie infrastrutture, dall’altra deve tenere il passo con le altre metropoli del mondo. In entrambi i casi molto ha a che fare con la continua integrazione delle nuove tecnologie negli spazi pubblici. La diffusione degli schermi LED, ad esempio, è cresciuta in maniera esponenziale negli ultimi anni: questi enormi schermi luminosi sono usati per intrattenere o informare la gente, sono diventati enormi insegne pubblicitarie e a volte hanno contribuito a creare l’immagine sedimentata di un luogo. María Langarita e Víctor Navarro, architetti di Madrid, sono stati incaricati direttamente dal consiglio comunale delle loro città di progettare una media-façade per la plaza de las Letras, il vero centro artistico della capitale spagnola, a due passi dal Reina Sofia, dal Caixa Forum e dal museo del Prado. Lo scopo principale era quello di dotare il nascente Medialab-Prado di un sistema che potesse mostrare a tutti i risultati raggiunti dagli artisti che ne faranno parte. La nuova facciata vuole quindi diventare uno spazio virtuale per lo scambio e la comunicazione delle idee, sia alla popolazione locale sia ai turisti in transito. Un’infrastruttura polivalente, utile a trasmettere informazioni ma anche a creare momenti ludici di svago comune. Tecnicamente la facciata del Prado è stata realizzata con migliaia di LED RGB montati su piccoli coni di alluminio, in modo che il metallo rifletta il più possibile la luce e renda i colori vivi e brillanti. La superficie coperta è di ben 144 metri quadrati, per un totale di circa 35.000 conetti di alluminio. (F. T.; ph: Miguel de Guzman)
Cities grow for several different reasons: on the one hand, they have to try and renovate old facilities; on the other, they have to keep up with other metropolises around the world. In both instances, much has to do with the ongoing integration of new technologies into public spaces. LED screens have, for example, been growing exponentially over the last few years: these huge lighted screens are used to entertain or inform people, have developed into enormous advertising signs and have sometimes helped to create the image of a place. Architects María Langarita and Víctor Navarro of Madrid were asked by Madrid’s city council to design a media-façade for plaza de las Letras, the real artistic hub of the Spanish capital, near the Reina Sofia Museum, the Caixa Forum and the Prado Museum. The number one priority was to provide new Medialab-Prado with a system which could show everybody the results achieved by the artists who are going to be part of it. Hence the new façade is meant to become a virtual space for
exchanging and communicating ideas, for both the local population and tourists. A multiuse facility, designed to pass on information and create general play and recreational moments. Technically speaking, the Prado’s façade is made up of thousands of RGB LEDs mounted on small aluminium cones, so that metal can reflect light as much as possible and make colours look vivid and bright. The covered surface is no less than 144 square metres, for a total of approximately 35,000 aluminium cones. (F. T.; ph: Miguel de Guzman)
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info ECO POD La collaborazione tra Höweler + Yoon Architecture e Squared Design Lab ha portato alla progettazione di Eco Pod, un nuovo e innovativo metodo per la produzione di energia derivante da biocombustibile. L’idea è rimasta solo sulla carta, almeno per ora; il sistema è stato pensato come uno stimolo per la città di Boston, una spinta per far progredire l’economia strizzando l’occhio alla natura. Eco Pod è una struttura verticale temporanea, composta da una serie di bioreattori che producono energia pulita attraverso la combustione di micro-alghe. Questa struttura può essere montata sulle facciate cieche dei palazzi o può coprire edifici in disuso, e oltre alla produzione di energia può essere un simpatico metodo per valorizzare brani di città decadenti. Attraverso l’installazione di LED si può controllare e incrementare il ritmo di crescita delle micro-alghe, nonché illuminare l’intera struttura nella notte. Un braccio robotico, alimentato dalla stessa energia prodotta dall’Eco Pod, è stato pensato per girare e cambiare di posto periodicamente i moduli, in modo da massimizzare la crescita delle alghe e la conseguente produzione di energia. www.hyarchitecture.com, www.squareddesignlab.com (S. F.)
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A collaboration between Höweler + Yoon Architecture and Squared Design Lab has translated into Eco Pod, a new, innovative method for producing energy derived from bio-fuel. Unfortunately, the idea has remained on paper, at least for the moment; the system has been conceived as a stimulus to downtown Boston, a boost to the economy, while respecting nature. Eco Pod is a temporary vertical structure made up of a series of bioreactors which produce clean energy through the combustion of micro-algae. It can be mounted on the blind façades of buildings or can cover disused buildings; as well as producing energy, it can also mean a nice way of upgrading areas in
decaying cities. Through the installation of LEDs, you can control and promote the growth of micro-algae, and light the whole structure at night. A robotic arm, powered by the energy produced by Eco Pod, has been developed to periodically turn over and shuffle the modules, in order to maximize algae growth, and thus energy production. www.hyarchitecture.com, www.squareddesignlab.com (S. F.)
info LUCE D’EMERGENZA L’Emergency Terminal di Zagabria vuole simboleggiare sicurezza, efficienza e attenzione ai bisogni della comunità. Progettato da Davor Katu˘sic´ dello studio Produkcija 004 d.o.o., l’Emergency Terminal è stato inaugurato con successo circa un anno fa. L’edificio è un cubo di vetro di otto piani e ospita all’interno servizi di telecomunicazioni, due cliniche, un magazzino di materiale medico, alcune aule studio e un garage che può contenere fino a 170 veicoli di emergenza. Il terminal può supplire ai bisogni di circa due milioni di cittadini. I materiali traslucidi che lo compongono fanno sì che la percezione dell’architettura cambi completamente dal giorno alla notte. Durante le ore diurne l’Emergency Terminal appare bianco; al buio invece sembra una grande lanterna cinese e diviene un landmark luminoso molto forte. www.produkcija004.com (F. T.)
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EMERGENCY LIGHT A synthesis of several different pieces of architecture (hospital, clinic, garage, school), the Emergency Terminal in Zagreb is meant to epitomize safety, efficiency and attention for community needs. Designed by Davor Katu˘si´c of Produkcija 004 d.o.o., the Emergency Terminal was successfully inaugurated about a year ago. The building, composed of an eight-storey glass cube, houses
telecommunications services, two clinics, a warehouse for medical material, a few study halls and a garage which can accommodate up to 170 emergency vehicles. The terminal can answer the requirements of approximately two million citizens. Its translucent materials allow the perception of the building to change from day to night. In the daytime, the Emergency Terminal looks white; whereas in the dark it looks like a big Chinese lantern, thus standing out as a major luminous landmark. www.produkcija004.com (F. T.)
MAISON DU CHAMPAGNE Nascosto in un angolo di Hong Kong, nel quartiere di Wanchai, sorge un nuovo bar progettato dai designer John Lin, Joshua Bolchover e Jason Carlow. Situato al terzo piano di un edificio colmo di insegne al neon, lo Champagne bar ha un’atmosfera molto diversa rispetto ai discutibili locali che lo circondano. L'area principale del locale è stata organizzata con precisione grazie all’uso di mobili pensati e costruiti su misura per poter creare un bar, un salotto, una zona pranzo, un palcoscenico, una pista da ballo e una piattaforma panoramica. Ogni spazio è stato progettato per consentire ai vari tipi di clientela di interagire. Gli arredi, disegnati appositamente dai designer e fabbricati in Cina, sono decorati da una miriade di buchi rotondi di varie dimensioni; i fori sono più piccoli a livello del suolo e si allargano sempre più verso l’alto, così da creare diversi gradi di trasparenza visiva e connessioni tra le diverse zone del locale. Ogni area del bar ha un proprio colore, derivante da differenti fonti luminose multicolore poste all’interno degli stessi elementi d’arredo. La carta da parati che riveste le pareti dell’area VIP è stata disegnata ad hoc dall’artista Camilla Holmgren in diverse tonalità di bianco e nero. (F. T.)
UNA NAVE NEL CENTRO DI LONDRA Oxford Street è una delle vie principali del centro di Londra, il viale dello shopping per eccellenza con i negozi dei più grandi marchi internazionali. Le stradine e i vicoli trasversali però non godono dello stesso splendore, spesso non sono valorizzati, altre volte si trovano in uno stato di incipiente degrado. Solo di recente alcuni dei proprietari degli immobili ai lati di Oxford Street hanno iniziato un processo di valorizzazione delle loro architetture; tra questi ricchi illuminati si annoverano Clarendon Properties che hanno commissionato all’architetto Amanda Levete, ex partner dello studio Future System, il progetto per il civico 10 di Hills Place. Si tratta, in sostanza, della sopraelevazione di un edificio in mattoni a due piani, da destinare a uffici e negozi. La Levete, ispirandosi ai lavori artistici di Lucio Fontana, ha pensato di realizzare una facciata scultorea con grandi superfici vetrate, in modo da massimizzare l’apporto di luce naturale all’interno. La facciata è realizzata con profilati di alluminio curvi spessi 140 millimetri, gli stessi utilizzati nella costruzione di scafi navali di alta qualità, verniciati di un intenso grigio scuro.
of differently sized round holes – smaller on ground level, increasingly large upwards, thereby resulting in different degrees of visual transparency and connections between the different areas of the bar, each in a different colour, derived from different multicoloured sources of light placed in the furniture. The wallpaper covering the walls in the VIP area was purposely designed by artist Camilla Holmgren in different shades of white and black. (F. T.)
Hidden in a corner of Hong Kong, in the Wan Chai District, there rises a new bar designed by John Lin, Joshua Bolchover and Jason Carlow. Located on the third floor of a building full of neon signs, the Champagne Bar has a totally different atmosphere from the neighbouring questionable places. The main area of the bar has been accurately arranged, through the use of customized furniture, to create a bar, a lounge, a dining area, a stage, a dance floor and a panoramic floor. Each space was designed to allow different types of patrons to interact. The furniture, specially developed by the designers and built in China, is decorated with a myriad Il piano terra ha invece una facciata in vetro stratificato, in cui è inserita una maglia in acciaio inox e uno strato intermedio semi-opaco di pellicola bicromatica. Quest’ultima è retro-illuminata con fibre ottiche per generare un pattern di colore che crea un effetto visivo dinamico e una sensazione di profondità maggiore. www.amandalevetearchitects.com (F. T.; ph: Gidon Fuehrer)
A SHIP IN THE HEART OF LONDON Oxford Street is one of the main arteries in London, for shopping par excellence in most important international names of stores and boutiques. The side-streets and alleys that lead off the main thoroughfare do not enjoy the same acclaim. Frequently they are not considered as prestigious, others are located on alleys that are derelict and dingy to say the least. However, in recent times, some of the property owners off Oxford Street have begun to take pride in their architecture; one of the most enlightened is the company Clarendon Properties that commissioned the architect Amanda Levete, a former partner with studio Future System, with plans for 10 Hills Place. Basically, it is the extension of a two-floor brick building, to be used as offices and
shops. Levete took her inspiration from the artistic works of Lucio Fontana and decided to create a sculptural façade with large glass facings, to maximize the amount of natural light that entered the building. The facing has been created with curved aluminum rods of thickness 140 mm, the same used in the construction of high quality ships’ hulls. They have been painted a dark gray. The ground floor has a façade in stratified glass; a stainless steel grid and a semi-opaque bi-chromatic film intermediate layer have been added. This has been back-lit with optic fibers to generate a pattern of colors that will create a dynamic visual effect and the sensation of greater depth. www.amandalevetearchitects.com (F. T.; ph: Gidon Fuehrer)
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info LAKESIDE HOUSE Finlandia, lago Saimaa. Tra gli alti abeti, i verdi muschi, le dolci colline e le acque blu, in un paesaggio da favola, lo studio NOW for Architecture and Urbanism ha progettato la Lakeside House, il posto adatto per rilassarsi e passare del tempo con gli amici più cari o con la famiglia. L’abitazione, di circa 140 metri quadri calpestabili, è stata costruita interamente a mano da un carpentiere della zona, che raggiungeva il cantiere attraversando il lago con la sua piccola barca. I lavori sono durati solamente otto mesi. Tutti gli spazi interni, dipinti di bianco per riflettere al meglio la luce naturale e i cambiamenti di colore nelle diverse stagioni, si articolano attorno al grande soggiorno; i materiali costruttivi sono semplici, economici, e provengono dal territorio. Lo studio NOW sembra aver appreso la lezione direttamente da Frank Lloyd Wright. Nella casa è stata installata anche una sauna, che non può mai mancare in un’abitazione finlandese tradizionale, ed è stato studiato un sistema di isolamento termico ecologico, che utilizza solo cellulosa naturale. Alcune delle pareti portanti sono totalmente vetrate per godere al massimo della meravigliosa foresta che circonda la casa; le grandi aperture si accendono di una calda luce gialla dopo il tramonto, una luce che contrasta con il grigio dell’esterno e col nero più nero della notte nel bosco. www.nowoffice.org (F. T.)
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Finland, Lake Saimaa. The conifers, the green moss, the gentle hills and the blue waters create a fairytale landscape. Against this magical backdrop, Studio NOW for Architecture and Urbanism designed Lakeside House, the ideal location for relaxing and spending time with close friends and family. The building, with its usable floor-space of approximately 140 sq.m., was completely constructed by a local carpenter who traveled across the lake by boat to reach the building-site. The project was completed in just eight months. The interiors have been painted white to reflect the natural light and exalt the colors of the various seasons. All the interiors have been positioned around the large lounge; the building materials are simple, economic and local, suggesting that Studio NOW learned a lesson directly from Frank Lloyd Wright. A traditional Finnish sauna has been installed in the building. The architects also devised an ecological system of heat insulation using cellulose fibers. Some of the weightbearing walls are glass and provide wonderful views on the forest that surrounds the chalet; when the sun sets, the large windows come alive with a warm yellow hue, light that contrasts with the gray of the exteriors and the profound darkness of the nights in the forest. www.nowoffice.org (F. T.)
HIGH-TECH CONCERT HALL
and applied all the latest technological developments for acoustics and illumination; in order to achieve excellent results, they enrolled the expertise of some British, American and German consultants. The team’s approach did not radically change the shape of the building or its interiors. A strong point of the project was the integration of LED panels on the sides of the stage so that the entire theater would be totally involved in the performance. The LED screens are controlled by a computer and give the possibility to the creative directors to present several moving images, giving the general public the possibility of enjoy every instance of the show. A Dolby Sound system guarantees the perfect sound perception; in this way, the concert hall can be used for any type of show,
Costruito negli anni Sessanta, il teatro d’opera Gosudarstveni Kremlovski Dvorec di Mosca venne da subito considerato esempio di modernità e abilità ingegneristica. L’edificio pubblico fatto di calcestruzzo, metallo e vetro, valse al suo progettista il premio Lenin per l’architettura, il maggiore riconoscimento nella Russia dell’epoca. Cinquant’anni dopo l’amministrazione pubblica ha deciso di indire un concorso per ristrutturare la concert hall, in modo da renderla più contemporanea e migliorarne l’acustica. Il progetto migliore è risultato essere quello dello studio Otako, un team di architetti con base in Serbia e Russia. Dejan Otasevic, Ivo Otasevic e Uros Otasevic hanno
creato interni moderni e hanno applicato tutti gli ultimi ritrovati tecnologici in fatto di acustica e illuminazione; al fine di ottenere un risultato eccellente si sono avvalsi delle consulenze di esperti inglesi, americani e tedeschi. Il team ha cercato di non cambiare radicalmente le geometrie dell’edificio e neanche dei suoi interni. Punto forte del progetto è l’integrazione di pannelli LED ai lati del palcoscenico in modo che tutto l’interno del teatro possa essere coinvolto nella performance. Gli schermi LED sono controllati da un computer e danno la possibilità ai direttori creativi di mostrare diverse immagini in movimento, così da coinvolgere il pubblico in un’esperienza teatrale a 360 gradi. Un sistema Dolby Surround garantisce inoltre una perfetta percezione dei suoni; in questo modo la concert hall può essere usata per mettere in scena qualsiasi tipo di spettacolo, concerti rock e pop, opere, balletti e performance folkloristiche. Il teatro è stato inaugurato lo scorso 4 novembre. www.otako.org (F. T.)
Built in the Sixties, the Gosudarstveni Kremlovski Dvorec Opera House in Moscow was immediately considered to be a wonderful example of modern design and engineering ability. This public building was constructed in reinforced concrete, metal and glass, and won its designer, the Lenin prize for architecture, the highest award in Russia at the time.
Fifty years later, the public administration decided to run a competition for plans to restructure the concert hall, to transform it into something more contemporary and to improve the acoustics. Studio Otako submitted the winning project; this team of architects has offices in Serbia and Russia. Dejan Otasevic, Ivo Otasevic and Uros Otasevic designed modern interiors
rock and pop concerts, opera, ballet and folk and traditional events. The theater was inaugurated on November 4th 2009. www.otako.org (F. T.)
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info PERFORMANCE DI LUCE Kit Monkman e Tom Wexler sono meglio conosciuti come KMA: attraverso i loro progetti cercano in ogni modo di incoraggiare e sviluppare l’interazione tra le persone negli spazi pubblici, soprattutto utilizzando luci e proiezioni. I cittadini non devono per forza essere spettatori passivi davanti alle facciate degli edifici storici, nelle piazze o nelle vie, ma possono iniziare a vivere gli spazi in maniera diversa, dialogando con essi e vivendoli in una maniera totalmente nuova e inusuale. Il duo di KMA ha creato giochi di luce pubblici in tutto il mondo, performance che hanno abbattuto ogni divisione sociale grazie alla creazione di un ambiente nuovo e totalmente decontestualizzato dal resto. Lo scorso ottobre i KMA hanno organizzato una sorta di torneo atletico high-tech in tre città del regno unito, Gateshead, Middlesborough e Sunderland; per quattro giorni i cittadini sono stati impegnati nei Great Street Games, giochi a squadre in spazi pubblici, ovviamente a partire dal tramonto. Kit Monkman e Tom Wexler hanno saputo, con i loro lavori, trasformare completamente, grazie all’uso della luce, brani di città come Trafalgar Square a Londra o il cortile rinascimentale di Palazzo Spada a Terni, in Umbria. I KMA hanno collaborato anche a diversi progetti teatrali e film; in particolare sono stati i curatori della cerimonia inaugurale dei Bollywood Oscar del 2007. www.kma.co.uk (F. T.)
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PERFORMANCE OF LIGHT Kit Monkman and Tom Wexler are better known as KMA: through their projects they try to encourage and develop interaction between people in public spaces, exploiting light and projections in particular. The inhabitants of a city should not always be passive spectators in front of the historical buildings, squares or streets, but they can begin to enjoy the spaces in a different way, interfacing with them and experiencing the surroundings in a completely new and unusual manner. The two creatives from KMA have created public lighting effects in many countries around the world, performances that have broken down every social barrier thanks to the creation of a new environment that is totally decontextualized. In November 2009, KMA organized a sort of high-tech
athletic tournament in three cities of GB – Gateshead, Middlesborough and Sunderland; for four days, the inhabitants of the city were involved in Great Street Games, team games held in public spaces, naturally at night when the lighting effects were maximized. Through their work with light, Kit Monkman and Tom Wexler were able to completely transform areas of the cities such as London’s Trafalgar Square or the Renaissance courtyard of Palazzo Spada in Terni, Umbria. The artists of KMA have also worked on a number of theater and cinema projects. Their role as curators for the inaugural ceremony of the Bollywood Oscar 2007 deserves a special mention. www.kma.co.uk (F. T.)
ARDUINO + IKEA = HACKEA Technology for food è stato il tema di quest’anno della Torino Design Week 2009, evento ricco di allestimenti e rassegne aperte al pubblico in tutta la città. Temi come il packaging e il consumo sostenibile sono stati al centro della kermesse sabauda. Il tema legato all’alimentazione e al design intorno ad essa non ha impedito a Paolo Maccarone e agli altri organizzatori della Week di invitare Massimo Banzi a presentare la scheda Arduino, in un inconsueto workshop di tre giorni, ospitato presso l’Istituto Europeo di Design di Torino. Il workshop di Massimo Banzi ospitato dalla Torino Design Week si è sviluppato intorno alle infinite possibilità di illuminazione che Arduino offre. In particolare, il workshop si è focalizzato sul tema dell’interazione con il design Ikea. Il nome Hackea è appunto un gioco di parole tra la parola Hack o Hacking, e Ikea. Il design Ikea è caratterizzato da soluzioni di illuminazione razionali. Forme semplici, prodotti economici. Viste sul comò di casa propria ma anche – e soprattutto – in casa degli altri. Arduino, il microcontrollore italiano è diventato una specie di coltellino svizzero nelle mani del designer. Molti i punti di incontro di questi due brand: l’economia del prodotto e la sua duttilità. Una lampada Ikea e un Arduino, con l’aggiunta di qualche Led RGB e qualche resistenza diventano per i partecipanti del workshop un oggetto finito e (quasi) pronto per la vendita. Sicuramente pronto a distinguere il nostro comò da quello dei nostri amici. Molti gli esempi online da cui prendere ispirazione: basti digitare sul proprio motore di ricerca le parole Ikea, lamp, hack o mod. Aggiungendo il nome Arduino la ricerca ha successo. Decine di esempi di lampade personalizzate: lampade che rispondono al suono, alle vibrazioni, alla quantità di luce. Lampade che si accendono quando si riceve una mail. E poi la Facebook Lamp, la Twitter Lamp. A livello culturale forse questo tipo di lampade rappresentano la Lava Lamp della nostra epoca. Un concetto di illuminazione insolita, esotica, 2.0. I risultati del workshop si possono vedere online in un video (http://bit.ly/HackeaWorkshop). La partecipazione al workshop è stata obliqua. Da designer professionisti – Marco Bombara (bnext.it) e Leonardo Peretti (ProTocuBe.it) hanno realizzato RGBBlender, lampada prototipata in 3D utilizzando Led RGB IKEA (nell’immagine in alto) – a studenti come Fabrizio Alessio e Fabio Bonazzi che si sono cimentati in una Book Lamp da comodino (in basso). I codici delle lampade sono liberi e riproducibili http://bit.ly/HackeaCodes; www.arduino.cc (D. G.)
Technology for food was the core theme of the Turin Design Week 2009, a forum rich with installations and open events organized throughout the city. Topics such as packaging and sustainable consumption were at the center of the interesting program. The links with food and its associated designs did not prevent Paolo Maccarone and the other organizers of the Design Week from inviting Massimo Banzi to present Arduino, an unusual 3day workshop, run in Turin’s European Design Institute. The workshop run by Massimo Banzi during the Turin Design Week developed around the infinite illumination possibilities offered by
successful. There are dozens of personalized lamps: lamps that respond to sound, to vibrations, to the intensity of light. Lamps that light-up when mail arrives in the in-box; then there is the Facebook Lamp and the Twitter Lamp. On a cultural level, this type of lamp could be compared to the Lava Lamp which was in vogue some years ago. An unusual and highly-exotic illumination concept, 2.0. The results of the workshop can be seen in an online video (http://bit.ly/HackeaWorkshop). A cross-section of creatives took part in the workshop. From the professional design – Marco Bombara (bnext.it) and
Arduino and in particulat around the issue of interaction with Ikea design. The name Hackea derived from a corruption of the words Hack or Hacking, and Ikea. Designs by Ikea are characterized by rational illumination solutions. Simple shapes, lowcost products, items that sit in our homes and more importantly, in the homes of others. Arduino, the Italian microontroller, has become a sort of Swiss Army knife in the hands of the designer. There are several common meeting points of these two brands: product convenience and the flexibility. For the participants, an Ikea lamp and an Arduino microcontroller, with the addition of some RGB Leds and a few resistances are transformed into a finished article and (almost) ready for sale. And they are certainly ready to add a special touch to our shelves and to differentiate them from those of our friends. Many examples are available online to enhance the inspiration: just use a research engine and click any of the words Ikea, lamp, hack o mod. By adding the word Arduino the research will be
Leonardo Peretti (ProTocuBe.it) produced RGBBlender, a prototype lamp in 3D using Led RGB IKEA (in high) – to the students like Fabrizio Alessio and Fabio Bonazzi that expressed their inventiveness with a Book Lamp for the night stand (below). The code of the lamps are unrestricted and can be reproduced. http://bit.ly/HackeaCodes; www.arduino.cc (D. G.)
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info LA CASA DELLA MUSICA Il nuovo centro per la musica di Aalborg in Danimarca sarà caratterizzato dall’accurata progettazione e dalle forme architettoniche innovative e funzionali. Concepita dalle brillanti menti degli austriaci di COOP HIMMELB(L)AU, uno studio fondato a Vienna nel 1968 ma cha ha una sede anche a Los Angeles, la visionaria House of Music sarà ultimata nel 2012. Il progetto prevede la realizzazione di spazi pubblici e ambienti per la messa in scena di spettacoli; l’idea di creare uno spazio ibrido deriva dalla volontà di connettere fortemente il pubblico e gli artisti. Il cuore pulsante della House of Music sarà una concert hall con ben 1.300 posti a sedere e un grande e luminoso foyer; ci saranno poi altre tre sale da concerto più piccole sotto la zona del foyer. Al secondo piano dell’edificio troveranno invece sede l’Accademia di musica e il Dipartimento di terapia musicale dell’Università di Aalborg. L’edificio avrà una forma a ‘U’, e in virtù di questo sarà creata una nuova piazza cittadina intitolata alla Cultura. Si tratterà quindi della creazione di un nuovo brano di città. I progettisti hanno prestato particolare attenzione al sistema di ventilazione e climatizzazione interna; l’aria verrà incanalata nelle fenditure verticali dell’edificio e fatta penetrare all’interno in maniera totalmente naturale, senza spreco di energia elettrica. Anche l’uso di energia per l’illuminazione diurna verrà ridotta al minimo, facendo penetrare la luce del sole dalle ampie vetrate e dosando i flussi luminosi artificiali a seconda del momento della giornata. Per l’illuminazione notturna invece saranno installate solo lampade a risparmio energetico. www.coop-himmelblau.at (F. T.; ph: © COOP HIMMELB(L)AU © ISOCHROM.com)
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THE HOME OF MUSIC The new center for music in Aalborg in Denmark will be recognizable by its cutting-edge design and innovative, highly-functional architectonic shapes. Invented by the brilliant minds of the Austrian designers with COOP HIMMELB(L)AU, a studio founded in Vienna in 1968, with headquarters in Los Angeles, the visionary House of Music will be completed in 2012. The project involved the creation of public spaces and ambiences for entertainment shows; the idea to create a hybrid space derived from the desire to forge a strong bond between the public and the artists. The dynamic hub of the House of Music will be a concert hall that will accommodate 1300 people and a large luminous foyer. There will also be three smaller concert
halls on the floor below the foyer. The second floor of the building houses the Academy of Music and the Department of Musical Therapy of the University of Aalborg. The building will have a ‘U’ shape and this will form a new square geared to culture, a new venue for the city. The designers paid special attention to the system of ventilation and internal acclimatization. The air will be channeled into vertical slits and allowed to penetrate the building in a completely natural manner, with no energy consumption. Even the use of energy for the daytime illumination will be reduced to a minimum, allowing sunlight to pass through the large windows and calibrating the artificial luminous flow to suit the time of day.
The installations for the nighttime illumination will be fitted with energysaving bulbs only. www.coophimmelblau.at (F. T.; ph: © COOP HIMMELB(L)AU © ISOCHROM.com)
ATTIMI DI LUCE
30 seconds. The lens shutter must be almost closed and the camera set to iso100. Then the public draws or writes with light; the images are captured by the lens; the automatic shutter release will do the rest. www.lichtfaktor.eu (S. F.)
Le fotografie immortalano attimi di tempo, fissano momenti che altrimenti verrebbero trascinati via nell’inesorabile scorrere del tempo. Il collettivo di artisti di Lichtfaktor cattura con gli scatti veri e propri graffiti di luce, opere d’arte istantanee che altrimenti non sarebbero visibili. I membri di Lichtfaktor usano la luce come principale media artistico, producono foto e video utilizzando diverse sorgenti luminose e appropriandosi delle città durante la notte. Sul loro sito, il team mostra i propri lavori e spiega la tecnica usata per fotografare le opere. Bisogna montare una macchina fotografica su un cavalletto e impostare un tempo di esposizione abbastanza lungo, compreso tra 10 e 30 secondi. Il diaframma dev’essere il più possibile chiuso e la macchina fotografica deve essere settata a iso100. Basta poi disegnare o scrivere ciò che si vuole muovendosi davanti all’obiettivo, l’autoscatto farà il resto. www.lichtfaktor.eu (S. F.)
MOMENTS OF LIGHT Photographs immortalize moments in time; they preserve events that would otherwise disappear anonymously into the past. The collective art exhibition of Lichtfaktor captures creations of light graffiti, instantaneous works of art that would otherwise be invisible. The artists exhibiting in Lichtfaktor use light as the main artistic medium; they produce photographs and videos using a number of different light sources and occupying the cities during the hours of darkness. The team has a website which presents the creations and explains the photographic technique used. A camera is fitted to a tripod and set with a long exposure time of between 10 and
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info GIGANTE DI SPECCHI
in maniera forte, a causa delle guerre che si sono tragicamente succedute negli anni. Nel caos della metropoli moderna è difficile riuscire a individuare i monumenti che sono sopravvissuti: è per questo che una serie di grandi superfici riflettenti, opportunamente orientate, saranno installate sulle facciate della Mina el Hosn tower. Questi specchi over-size restituiranno l’immagine di alcuni importanti monumenti e li renderanno visibili nella zona della marina, dove sorgono moderni e alti palazzi, che poco hanno a che fare con la tradizione del paese e dai quali la Mina el Hosn si vuole distinguere. La torre sarà composta essenzialmente da tre elementi distinti: gli specchi distribuiti sui 142 metri di altezza dell’edificio, la possente base, in cui saranno inseriti negozi e strade pedonali, e cinque blocchi separati destinati a diventare residenze. www.lan-paris.com (F. T.)
Un progetto ambizioso quello di LAN architecture per la 486 Mina el Hosn tower di Beirut: mostrare l’intera città in una maniera totalmente nuova, dandole una nuova e più forte identità. Lo studio LAN, acronimo di Local Architecture Network, è stato fondato nel 2002 da Benoit Jallon e Umberto Napolitano; il team si caratterizza per l’attenzione prestata in ogni singolo progetto alle caratteristiche del luogo e alle tradizioni della gente che lo abita, che in nessun modo devono essere alterate da una nuova emergenza architettonica. È per questo che, nel caso di Beirut, Jallon e Napolitano hanno pensato di realizzare una torre di specchi, in modo da riflettere i simboli della città e renderli visibili nella zona del porto, dove la 486 Mina el Hosn tower verrà costruita accanto alla famosa Murr Tower. La capitale libanese ha purtroppo pochi retaggi storici in grado di connotarla
A GIANT TOWER OF MIRRORS The plans devised by LAN architecture for 486 Mina el Hosn Tower in Beirut were ambitious to say the least: they aimed to present the entire city in a completely innovative manner, giving it a new and more powerful identity. The name LAN is an acronym for Local Architecture Network and the studio was founded in 2002 by Benoit Jallon and Umberto Napolitano; the team’s work stands out for the attention it pays in each individual project to the characteristics of the location and the traditions of its people. The studio avoids changing any of the existing characteristics through the addition of a new architectonic construction. And for this reason, in Beirut, Jallon and Napolitano decided to create a tower of mirrors, a construction that would reflect the symbols of the city around it and make them visible in the dockland area where the 486 Mina el Hosn Tower will be built alongside the famous Murr Tower. The Lebanese capital has very few historical
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features to give it a strong identity, due to the wars that destroyed it. In the chaos of this modern city it is difficult to identify monuments that survived the destruction: for this reason, a series of large mirrors have been installed and appropriately oriented on the facades of the Mina el Hosn Tower. These over-size mirrors reflect the images of some important monuments and make them visible in the dockland area, crowded with tall modern buildings which have little to do with the country’s tradition. The Mina el Hosn Tower wishes to stand-out from these modern additions. The Tower will have three main elements: the mirrors covering the 142-meter tall building, the impressive ground-floor area with shops and pedestrian precincts, and five separate blocks which are destined to residential accommodation. www.lan-paris.com (F. T.)
AIUOLE HI-TECH
HI-TECH LAWNS
Le stagioni e le ore del giorno e della notte si alternano visivamente nelle aiuole fiorite con decorazioni luminose nel giardino del cortile interno nella nuova sede centrale della Landeskreditbank Baden-Wuerttemberg, a Karklsruhe, in Germania. Lo studio di architettura Agence Ter ha ideato aiuole di forme diverse dotate di un perimetro illuminato, un progetto elegante in contrasto con l’aspetto esterno, austero e monumentale, del palazzo. Sono complessivamente nove le aiuole in materiale DuPont(tm) Corian(R) a formano l’intero scenario, che vive del cambiamento naturale e stagionale dei colori delle piante, sottolineato da differenti specie di azalee. In contrasto con le azalee che fioriscono in primavera, sulle aiuole più grandi sono stati piantati aceri giapponesi, che in autunno presentano un accento di colore rosso luminoso, in armonia con il beige chiaro della facciata in travertino.”Per ottenere questo risultato – spiega Dietmar Lorenz dello studio Agence Ter – volevamo un materiale duttile, con cui creare un bordo uniforme dalle linee curve. Ovviamente, era fondamentale che il materiale fosse stato testato per applicazioni in esterno”. Caratteristiche di formabilità, resistenza alle condizioni climatiche e mantenimento del colore che DuPont(tm) Corian(R) possiede. Con i bordi retroilluminati con LED alla sera, il cortile si trasforma in una sorta di lago oscuro con oggetti chiari fluttuanti. www.agenceter.com (P. R.)
The Seasons, the time of day and night, alternate visually in the flowerbeds that have been embellished with luminous decorations.The garden of the interior courtyard in the new central headquarters of Landeskreditbank Baden-Wuerttemberg, in Karklsruhe, Germany are quite spectacular. The architecture studio, Agence Ter, has created a series of
flowerbeds with luminous edging. This elegant project lies contrast with the austere, monumental appearance of the building. The collection consists of a total of nine flowerbeds in DuPont(tm) Corian(R). These create the entire scenario of the natural and seasonal changes in color of flowering plants, emphasized by different species of azaleas. In contrast
with the azaleas that bloom in Spring, in the larger flowerbeds, the architects have planted Japanese maples which have bright red foliage in the Fall, beautifully complementing the pale gray of the Travertine stone facing. “In order to achieve this result – explained Dietmar Lorenz of studio Agence Ter – we required a flexible material which we used to create
smooth curved edges. It stands to reason that the material was tested for outdoor applications”. Moldability, resistance to climatic changes and permanence of the colors are typical characteristics of DuPont(tm) Corian(R). With the edges backlit with LED fittings at night, the courtyard is transformed into a sort of obscure lake complete with pale fluctuating objects. www.agenceter.com (P. R.)
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info IL PUNTO PIÙ ALTO Lo studio di architettura ACME si definisce “una compagnia che fa di tutto”. Il nome riassume in una parola tutte le ambizioni del gruppo: la parola acme deriva dal greco e significa il punto più alto, l’apogeo, il climax. Ed è puntando alla perfezione che il team di ACME affronta dal 2007 progetti di architettura, di interni e masterplan urbani. Le commesse arrivano numerose sia dal Regno Unito sia dall’estero. WEILBURG TERRACES Weilburg è la tipica città di origine medioevale, con castello, colline e possenti mura di difesa a cingerne il territorio. Il centro storico di questa perla della Germania è caratterizzato da vie piccole e tortuose, certamente inadatte allo stile di vita moderno e alle automobili. Per questo motivo i negozi di Weilburg hanno via via attratto sempre meno clienti. Per arginare la crisi delle attività economiche, le autorità cittadine hanno indetto un concorso per la progettazione di un nuovo centro commerciale e una serie di parcheggi negli immediati dintorni del centro storico. Il vecchio parcheggio, costruito negli anni Ottanta, è stato demolito far spazio ai nuovi edifici e lasciare la maggiore libertà progettuale possibile agli architetti. Il masterplan di ACME è risultato essere il migliore tra tutti quelli che sono stati presentati. Gli architetti inglesi hanno pensato di enfatizzare l’armonioso contrasto tra la città fortificata e le verdi colline che la circondano; per questo hanno progettato di sistemare le Rathaus Terraces, un sistema di terrazzamento realizzato in epoca barocca. Su queste terrazze saranno edificati negozi, case, parcheggi, cliniche; l’accesso alla zona sarà garantito da una serie di nuovi tracciati stradali, alcuni dei quali rimarranno pedonali. Gli edifici saranno parzialmente nascosti dalla vegetazione che coprirà gran parte dei tetti e dai nuovi parchi pubblici. La notte le terrazze diventeranno un nuovo landmark luminoso, ben visibile e facilmente riconoscibile nella campagna tedesca.
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THE HIGHEST POINT The studio of architecture ACME defines itself as ‘a company that does everything’. The name condenses all of the group’s ambitions into one word: the word ‘acme’ is of Greek origin and means the highest point, the summit, the climax. And the ACME team, founded in 2007, has always aimed for perfection in its architecture projects, interior design and urban masterplans. The group has a number of contracts from the UK and from abroad. WEILBURG TERRACES Weilburg is a typical medieval city in Germany with a castle, hills and fortified walls to define its territory. The historical center of this gem is a maze of tiny streets, which are totally unsuitable for the modern life-style and for automobiles. For this reason, the shops in the historical center have been attracting fewer and fewer clients. To stem the crisis of these
economic activities, the city council ran a competition for the design of a new shopping center and a series of parking lots close to the historical center. The old car park, built back in the Eighties, was demolished to make way for new buildings and to leave greater design freedom for the architects. The ACME masterplan was judged to be the best of those submitted. The British architects decided to emphasize the harmonious contrast between the fortified city and the surrounding green hills. For this reason, they decided to revamp the system of Rathaus Terraces which was created during the Baroque period. Shops, houses, parking lots and clinics will be constructed on the terraced ground; access to the area will be guaranteed by a series of new roads, and some will remain as pedestrian precincts. The buildings will be partially hidden by the vegetation which will cover a large
part of the roofs and the new public parking lots. At night, the terraces will become a new luminous landmark, and will be clearly visible and easily identifiable in the German countryside.
UN MEMORIAL SPACE Il masterplan per l’UN Peace Park è stato concepito per far crescere il numero di turisti nella città di Chungju, la terra natale dell’attuale segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon, nella Corea del Sud. Il progetto dello studio ACME è stato notato dagli organizzatori del concorso internazionale, ma è rimasto ancora sulla carta. Il team inglese ha pensato che il parco dovrebbe avere un edificio imponente, in grado di imprimersi nella mente delle persone e diventare il simbolo della città. L’architettura progettata è una corta di cubo, la cui copertura ricorda le celle di un alveare; queste celle vogliono essere il simbolo delle diverse nazioni che appartengono all’Organizzazione delle Nazioni Unite, ognuna delle quali pur mantenendo la sua indipendenza e individualità, appartiene a un organismo superiore, al cui buon funzionamento collabora in maniera attiva. I diversi elementi formano un unico organismo, che non potrebbe esistere senza l’unione delle parti. L’edificio si fa portavoce degli ideali di pace diffusi dall’ONU e diviene una sorta di manifesto in cemento e vetro. www.acme.ac (F. T.)
THE UN MEMORIAL SPACE The masterplan for the UN Peace Park was designed to attract a greater number of tourists to the city of Chungju, the homeland of the current Secretary General of the UN, Ban Ki-moon, in South Korea. The project by studio ACME came to the attention of the organizers of the international competition, but at the time of writing is still at the plans-on-paper stage. The British team imagined the park with an impressive building that would make a lasting impression on the visitors and become a symbolic landmark for the city. The plans show a cubic courtyard,
with a roof resembling honeycomb; the cells were designed to symbolize the various member countries that belong to the United Nations, with each one preserving its independence and individuality, but belonging to a higher entity which operates well thanks to the active collaboration of all. The various elements combine to form a single organism which could not exist without the union of the parts. The building expresses the ideals of peace that are advocated by the UN and is transformed into a sort of manifesto in glass and cement. www.acme.ac (F. T.)
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info LA STANZA DEI BOTTONI Recentemente entrata in funzione, la stanza di controllo della compagnia elettrica di Mosca, la MOESK, si caratterizza per l’ampio spazio e la curata illuminazione. Realizzata su progetto degli studi di architettura sovietici Arch-group e ABTB, l’area di controlloi risulta composta da un vasto ambiente vuoto (ben 320 metri quadrati), al cui centro è posta la moderna e sinuosa work-station in corian bianco, con sei posti per gli operatori. Sulla parete opposta sono montati i 36 grandi schermi video per il monitoraggio totale del network elettrico. Il pavimento scuro contrasta col candido e arrotondato tavolo; i muri sono ricoperti di speciali pannelli
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Blindex in alluminio, che garantiscono un ottimo isolamento tecnico e acustico della stanza. Le lampade installate sul soffitto e nascoste parzialmente da un materiale traslucido provvedono all’illuminazione ambientale generale, mentre dei proiettori puntati direttamente sulla work-station permettono ai tecnici di lavorare in condizioni di perfetto comfort visivo. www.arch-group.org www.abtb.ru (S. F.)
CONTROL ROOM The control room of the electricity company in Moscow, MOESK, recently became operational. This large space with
carefully-designed illumination was designed by the Soviet architecture studios Arch-group and ABTB. The control area is a large open space measuring 320 sq.m.; a modern sinuous workstation in white Corian, equipped for six technicians has been positioned at the center. Thirty-six large video screens have been installed on the opposite wall and these allow the technicians to monitor the entire electricity network. The dark flooring contrasts with the round white table; the walls have been covered with special Blindex panels in aluminum, which guarantee excellent technical and acoustic insulation of the room. The lamps installed on the ceiling and partially hidden behind a translucent
material supply the general illumination, while the spotlights directed onto the individual workstations allow the technicians to operate under conditions of perfect visual comfort. www.arch-group.org www.abtb.ru (S. F.)
D E S I G N D I F F U S I O N N E W S INTERNATIONAL MAGAZINE GLOBAL DESIGN AND STRATEGIES
MILANO IMPRESA E CULTURA 47 RITRATTI D’AUTORE PARIGI DESIGN L’AIR DU TEMPS INTERNI METROPOLITANI CARTA AD ARTE CARLO COLOMBO PER FLOU
ISSN 1120•9720 - Mensile -TAXE PERCUE (TASSA RISCOSSA). UFFICIO CMP/2 ROSERIO - MILANO. Spedizione in abbonamento postale - 45% - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, DCB Milano DISTRIBUZIONE ME.PE
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