Spedizione in abbonamento postale - D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, LO/MI Quarterly - no. 7/11 - January/February/March 2011 / Trimestrale - n .7/11 - gennaio/febbraio/marzo 2011
IMPIANTI E TECNOLOGIE PER IL COMFORT AMBIENTALE
ECO E ANCORA ECO
AZIENDE E INNOVAZIONE
IMPIANTI... DI LUSSO DAL FUTURO ALLA REALTÀ
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Fiera leader mondiale Il mondo del bagno, tecnica degli edifici, dell’energia e della climatizzazione, energie rinnovabili
Frankfurt am Main, 15 – 19. 3. 2011
All’insegna del futuro ISH è il punto d’incontro del settore più grande al mondo per il design innovativo del bagno, le soluzioni sanitarie durature, la tecnica degli edifici, dell’energia e della climatizzazione in combinazione con le energie rinnovabili. Non mancate e godetevi lo spettacolo unico nel suo genere dall’High-Tech all’High-End Design. www.ish.messefrankfurt.com info@italy.messefrankfurt.com Tel. +39 02 - 880 77 81
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Design Diffusion World srl Redazioni/Editorial Offices Direzione, amministrazione, Management, Administration, Via Lucano 3, 20135 Milano Tel. +39 02/55.16.109 Fax +39 02/54.56.803 Internet: www.designdiffusion.com www.designdiffusion.tv
Administration Paolo Russo Subscription Office Numero Verde 800/31.82.16 Tel. +39 02/55.16.109- Fax +39 02/54.56.803 Printer Color Art Via Industriale 24/26 25050 Rodengo Saiano (BS) Tel. +39 030/6810155 Photolitography BitGraph Via V. Veneto 8 20060 Cassina De’ Pecchi (MI),Tel. +39 02/92278515/6/7 Registrazione Tribunale di Milano/Milan Court Registration n. 718 - 4/12/08 Spedizione in abbonamento postale D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, LO/MI
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In copertina: Gullwing, un progetto di Giacomo Sanna e Vittorio Minervini che immaginano un grattacielo autosufficiente
ISSN 2037•3848 – A 14,55 – GR 13,50 – P 11,80 – E 12,95 – GB BP.12,50– NL 16,00 – Italy only 7,00 – B 13 – P.Cont. 11,80
IMPIANTI E TECNOLOGIE PER IL COMFORT AMBIENTALE
Spedizione in abbonamento postale - D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, LO/MI Quarterly - no. 7/11 - January/February/March 2011 / Trimestrale - n .7/11 - gennaio/febbraio/marzo 2011
Advertising Office: DDA Design Diffusion Advertising srl Via Lucano 3, 20135 Milano Tel. +39 02/54.53.009 - Fax +39 02/54.56.803
SOMMARIO
ECO E ANCORA ECO
AZIENDE E INNOVAZIONE
IMPIANTI... DI LUSSO DAL FUTURO ALLA REALTÀ ENGLISH TEXT
Editor Carlo Ludovico Russo Managing Director Francesca Russo Art Director Franco Mirenzi
Contributors Elviro Di Meo Claudia Galleri Manini Aurelio Marelli Mario Milani Claudio Moltani
Editorial Claudio Moltani
Traffic Department Daniela D’Avanzo
CODICE ISSN 2037-3848
Editorial Consultant Claudia Galleri Manini
Subscription Office Francesca Casale
Registrazione del Tribunale di Milano Milan Court Registration No. 718 - 4/12/08.
Graphic Designer Elisabetta Maffina
Translations Studio its
Editoriale News Prodotto
SYSTEMS AND TECHNOLOGY FOR MAXIMUM COMFORT
Materiali Aziende Tecnologia Impiantistica
Printed in Italy All rights reserved
Associato all'Unione Italiana Stampa Tecnica
Texts, drawings and photographs will not be returned Design Diffusion World includes also the heads DDN Design Diffusion News, OFARCH International Magazine of Architecture, Cucina International, DDB Design Diffusion Bagno, DLUX, OFX Office Design, Contract Guide, Avant Garde Design Selection Köln, Italian Design Selection Milano, Must, Car and Trasportation Design, Moto Design, Eventi Extra Salone, Casa Di, Decor Living, DHD Hospitality, I_T_S NEWS
Domotica Illuminazione Risparmio energetico Architettura
Progetti Ristrutturazione Ecoimmaginando Ecosostenibilità
Interviste English Text
Progettualità sostenibile: dai sogni alla realtà Comfort assoluto, relax garantito Aria pulita, comfort assicurato Una casa tutta in Hi-Macs
Da Mosca…a Rotterdam… C’era una volta la tecnologia del domani Scenari sul lago Siamo rimasti al palo. Per fortuna... Le case mettono il cappotto. E si risparmia... Il colore cangiante di Renzo Piano Ultima spiaggia…o ultima risorsa? A prova di catastrofe Nei sassi…i fondali marini Un energy park come sede Un esempio di trasformazione moderna e minimalista Un ‘rinnovo’ tutto verde Quando le torri fan da sé Ourscretgarden: un orto sul tetto dello studio Progettualità bioclimatica All’insegna della sostenibilità Anche lo stadio diventa sostenibile L’asilo ‘verde’ e la classe A+ Risparmiare con il sole Un recupero a regola d’arte Sfruttando il sole Dieci in…condotto
5 6 16 20 22 24 40 42 44 48 50 52 54 58 60 66 72 74 80 84 86 92 98 108 112 116 118 124 130 134
Claudio Moltani a cura della redazione Aurelio Marelli a cura della redazione
Mario Milani
Claudio Moltani Claudia Galleri Manini Elviro Di Meo Claudia Galleri Manini Mario Milani Claudia Galleri Manini Aurelio Marelli Claudio Moltani Claudio Moltani C. M. Claudia Galleri Manini C. G. M. C. M. Mario Milani M. M. Claudio Moltani C. M.
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PROGETTUALITÀ SOSTENIBILE: DAI SOGNI ALLA REALTÀ
Un numero, quello che avete per le mani, fortemente dedicato al risparmio energetico, alla sostenibilità ambientale, al ‘buon progetto’, inteso anche come opera d’ingegno sia prettamente progettuale ed architettonico, ma anche come serio tentativo di vivere meglio il proprio ambiente, sia che si tratti dell’intimità della propria abitazione che dei luoghi e degli spazi dedicati al lavoro. In un contesto socio-economico ancora complicato, caratterizzato da brusche accelerate degli indicatori industriali, ma anche da repentine frenate, sembra proprio che l’attenzione a queste tematiche sia finalmente uscita dalle austere aule accademiche, per approdare, con tutte le positività del caso, nei cantieri. Portandosi appresso ricadute positive su aziende e studi, rivenditori e architetti, ma anche (e vogliamo sottolinearlo) sull’utilizzatore finale. Proseguendo nella lettura della rivista, come di consueto, troverete ampi servizi dedicati alle vision, alle tendenze, ai concept che indagano, spesso in modo volutamente provocatorio, quel futuro che sempre più si avvicina. Progetti e/o sogni che hanno un grande merito, quello di anticipare, di svelare, di immaginare nuove soluzioni, tecnologie, tipologie, processi, prodotti. Abbiamo poi evidenziato alcuni progetti realizzati direttamente dalle aziende. Aziende che hanno investito ingenti risorse per il restauro o la creazione ex novo dei loro quartier generali. Tutti, e lo ripetiamo, tutti caratterizzati da soluzioni impiantistiche e progettuali ecosostenibili. Un buon segno anche questo. Come esempio di quanto sopra detto, vi proponiamo un’immagine di Gullwing, un progetto nato per un concorso utopistico sulla visione di una torre a destinazione multipla, realizzato da Arxx Studio, che immagina dei grattacieli autosufficienti. Come ciò sia possibile, lo troverete leggendo l’articolo. Buona lettura
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Claudio Moltani 5
NEWS
L’ALTA EFFICIENZA E IL DESIGN Il nuovo sistema Panasonic Aquarea, è basato su una tecnologia a pompa di calore ad alta efficienza che non solo riscalda l’abitazione e l’acqua sanitaria, ma provvede, anche durante l’estate, al condizionamento dell’aria garantendo comfort e prestazioni incredibili, indipendentemente dalle condizioni climatiche e anche quando le temperature esterne sono estreme. Il sistema a pompa di calore Panasonic Aquarea permette di risparmiare fino al 78% sulla spesa per l’elettricità. Ad esempio, il sistema da 12 kW ha un coefficiente di prestazione COP pari a 4,67: per ogni kW di elettricità consumato genera, quindi, 4,67 kW di energia. Questo corrisponde a 3,67 kW più di un tradizionale sistema di riscaldamento elettrico, che si traduce in un risparmio del 78%. I consumi possono essere ulteriormente ridotti collegando il sistema a pannelli solari Aquarea, un sistema di riscaldamento e condizionamento dell’aria all’avanguardia e indiscutibilmente ‘verde’. Si tratta di una nuova generazione di sistemi di riscaldamento e condizionamento d’aria che, per riscaldare o rinfrescare l’abitazione e produrre acqua calda, si avvale di una risorsa energetica rinnovabile e totalmente gratuita: l’aria. Inoltre, il sistema a pompa di calore Aquarea è in grado di ridurre del 50% le emissioni di CO2 di un’abitazione, (valore calcolato per una abitazione standard, con quattro stanze da letto, edificata nell’anno 2000, nella quale Aquarea sostituisca una caldaia a gas con un’efficienza dell’80%). In caso di edifici di nuova costruzione, non è necessario alcun lavoro di perforazione o scavo per catturare il calore (al contrario delle sonde geotermiche), né è necessario connettere il sistema alla rete di erogazione del gas (non ci sono camini o serbatoi per il combustibile). In caso di edifici esistenti o ristrutturati, è facile connettere Aquarea all’impianto di riscaldamento preesistente con sistemi a radiatori a bassa temperatura o a pavimento. Il modulo idraulico compatto e leggero (solo 644 x 504 x 295 mm per il modello da 7 kW) può essere installato quasi ovunque, o posizionato in uno spazio molto ridotto. Anche la manutenzione è facilitata: il manometro e il pannello di controllo sono posizionati sul modulo idraulico per rendere, in caso di anomalia, la diagnosi semplice e rapida, mentre il pannello frontale può essere smontato per facilitare gli interventi. Da un punto di vista pratico, il sistema Aquarea è composto da:
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• un’unità esterna compatta, disponibile con potenze che spaziano da 7 kW a 16 kW, in grado di funzionare con temperature esterne fino a -20 °C; • un modulo idraulico interno compatto, con un pannello di controllo semplice da utilizzare; • un serbatoio per l’acqua calda con capacità di 200 o 300 litri. Il serbatoio è dotato di uno scambiatore di calore, che provvede al riscaldamento dell’acqua con la massima efficienza. Da notare che: • il pannello di controllo consente, con estrema semplicità, la regolazione della temperatura del riscaldamento e quella del serbatoio dell’acqua calda in base alle condizioni meteorologiche per ottenere massimi livelli di comfort ed efficienza; • le unità interne Aquarea, dotate di due interruttori differenziali Panasonic (tecnologia ELCB esclusiva), garantiscono, in caso di cortocircuito, la massima sicurezza. Tutti questi sistemi a pompa di calore si distinguono anche per la loro lunga durata
operativa. Il serbatoio dell’acqua calda, costruito in acciaio inossidabile d’alta qualità, assicura massima durata e resistenza anche alla corrosione. Prevenendo la corrosione e la formazione di calcare all’interno del serbatoio a circuito chiuso il riscaldamento è stabile, affidabile e in grado di offrire in qualsiasi momento il massimo del comfort.
VILLEROY & BOCH
Villeroy & Boch - Bagno e Wellness è presente, con i suoi prodotti, a Cerignola, all’interno del Centro C.E.R.C.A.T. (Centro per l’Esposizione, la Ricerca e la Consulenza sugli ausili tecnici per persone con autonomia ridotta). Il Centro, un modernissimo progetto espositivo di avanguardia domotica e consulenza professionale, offre un supporto concreto alla progettazione di ambienti per disabili. L’obiettivo è quello di agevolare la mobilità e l’accessibilità tra le mura domestiche e non, compensando la carenza di autonomia del disabile proponendo sia le tecnologie più avanzate e i prodotti più innovativi, sia incentivando il dialogo fra esperti e portatori di handicap motori stessi. Villeroy & Boch - Bagno e Wellness diventa così partner del progetto, essendo da tempo attiva nella produzione di soluzioni per ambienti bagno che permettano di godere del comfort e del relax in tutta sicurezza, senza trascurare la ricercatezza del dettaglio estetico. All’interno delle sale Villeroy & Boch presenta, infatti, due collezioni di punta, Omnia Vita/O.novo e Lifetime, capaci di arredare interamente lo spazio bagno e offrire soluzioni intelligenti per compensare il più possibile le difficoltà motorie, permettendo di sfruttare, ad esempio, tutte le proprietà energizzanti di una doccia (grazie ai pratici seggiolini pieghevoli Omnia Vita/O.novo) o di un bagno rilassante grazie alla comoda vasca Lifetime in Quaryl®, il cui bordo appositamente studiato assicura una seduta in tutta sicurezza prima di immergersi nell’acqua.
Ma le due collezioni non sono solo questo: la gamma Omnia Vita/O.novo propone, infatti, una vasta scelta di WC rialzati, lavabi semovibili e tanti accessori che rendono ancora più confortevole il bagno come l’elevatore lavabo e le maniglie di sostegno ribaltabili laterali per WC. Lifetime, una collezione interamente dedicata al comfort, offre una coppia di sanitari, pratici lavabi salvagoccia con impugnature di sicurezza, una gamma completa di arredo bagno dal design ricercato e accuratamente studiato. Facilmente accessibile sia da seduti che in piedi, la collezione consente di tenere sempre tutto a portata di mano e, grazie alle sue caratteristiche, è stata insignita del riconoscimento tedesco ‘Ohne Barrieren’ per un bagno senza barriere. Lifetime è ergonomica, non solo dedicata a persone diversamente abili, ma anche a tutti coloro che vogliono coniugare caratteristiche di grande sicurezza e comfort con
popolazione contro il 20% di oggi, in un'ottica in cui la prospettiva di vita si allunga dagli 80 ai 90 anni. In questo contesto si inseriscono le collezioni Lifetime e Omnia Vita che insieme garantiscono un assortimento completo per il tema disabilità. In Germania, per il lancio della collezione Lifetime, sono state selezionate attività promozionali mirate a comunicare le potenzialità dei prodotti, inserite in un contesto di consulenza e di servizi tesi a supportare concretamente la clientela con difficoltà motorie. Oltre alle brochures, video e totem informativi presso i punti vendita, sono state strette partnership con portali web dedicati ai disabili (www.myhandicap.de <http://www.myhandicap.de> , www.feierabend.de <http://www.feierabend.de> ) ed è stato istituito anche un servizio di consulenza Villeroy & Boch (numero verde ed e-mail) ad hoc per questa tematica. Inoltre le collezioni Lifetime e Omnia Vita sono state presentate in una fiera
stile e design. E su questo progetto, abbiamo voluto approfondire alcuni aspetti che ci sono stati illustrati da David Millon, Direttore Marketing Sud Europa (Italia, Spagna, Portogallo, Malta), che ci dice… “Nell'assortimento Villeroy & Boch sono da sempre presenti articoli speciali per persone diversamente abili, in particolare nel segmento dedicato all'edilizia pubblica (Omnia Vita). Innovativo invece è l'approccio che Villeroy & Boch ha avuto nel concepire il tema della disabilità, considerando che le esigenze legate all'utilizzo del bagno mutano nel corso del tempo. Secondo ricerche demografiche svolte in Germania, infatti, è sempre in aumento il numero di persone anziane con difficoltà motorie che richiedono articoli da bagno dotati di ausili particolari. Si stima che le persone sopra i 65 anni rappresenteranno, nel 2060, il 34% della
specifica Rehacare www.rehacare.de <http://www.rehacare.de> . Seguendo la stessa impostazione, il C.E.R.C.A.T è la prima iniziativa marketing svolta in Italia su questo tema che presenta un'esposizione di prodotti in un contesto di supporto e consulenza per la progettazione di un bagno per persone diversamente abili.”
In alto a sinistra, David Millon, direttore marketing per il Sud Europa di Villeroy & Boch Bagno e Wellness
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NEWS
FAR FAR presenta il nuovo defangatore (brevettato) per impianti di riscaldamento e raffrescamento. Un dispositivo che, installato in centrale termica, separa dall'acqua le impurità (di diverse dimensioni) presenti nelle tubazioni che potrebbero provocare malfunzionamenti dei componenti presenti nel circuito, in particolar modo della caldaia. All'interno del defangatore è inserita una cartuccia filtrante che, grazie alle sue peculiarità, ferma la corsa delle particelle e ne favorisce la loro caduta verso il basso. I sedimenti si depositano sul fondo per poi essere eliminati tramite l'apertura del rubinetto di scarico posto nella parte inferiore. In caso di necessità, nella parte superiore del defangatore è presente un attacco filettato con un tappo al posto del quale è possibile installare una valvola automatica di sfogo aria per facilitare l'espulsione dei gas. È consigliabile posizionarlo sul circuito di ritorno prima dell'ingresso in caldaia per poter intercettare le impurità che potrebbero danneggiare la caldaia stessa ed il circolatore. Per svolgere la manutenzione in modo corretto, è inoltre consigliabile installare apposite valvole d'intercettazione. Il nuovo defangatore è disponibile nelle versioni F-F e nelle dimensioni da 3/4" fino a 2".
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FAR
RUREDIL
Il gruppo di contabilizzazione FAR per impianti di riscaldamento e impianti sanitari è completo di valvola di zona a due o a tre vie con by-pass dotato di motore gestibile tramite termostato, dime e valvole di intercettazione per l’installazione di calorimetri e contatori. La serie di cassette per la contabilizzazione prevede calorimetri con portate da 1,5 a 2,5 m3/h per impianti di riscaldamento ‘solo caldo’ o impianti di riscaldamento e raffrescamento ‘caldo/freddo’ e contatori per acqua fredda e calda sanitaria con portate di 1,5 e 2,5 m3/h. I calorimetri sono composti di una parte volumetrica per misurare il volume d’acqua circolante nell’impianto e un’elettronica per il calcolo dell’energia, mentre i contatori sono di tipo volumetrico con turbina a getto singolo. La strumentazione è predisposta per la lettura locale dei dati oppure per la lettura a distanza tramite cavo M-Bus collegando tutti i gruppi di contabilizzazione a un concentratore dati. La cassetta di contabilizzazione FAR, installata all’ingresso di ogni appartamento in edifici con più unità abitative, permette di alimentare l’impianto di riscaldamento e sanitario misurando l’effettivo consumo di energia termica e di acqua per ogni utente. Il calcolo avviene tramite gli strumenti sulle linee di adduzione del riscaldamento e dell’acqua calda e fredda sanitaria che rilevano in maniera diretta i parametri necessari. Le letture rilevate dagli strumenti, trattate in base alle normative vigenti, serviranno a ripartire i consumi tra le unità abitative. Gli strumenti di misura per la contabilizzazione rispettano i requisiti richiesti dalla direttiva europea 2004/22/CE (MID) recepita in Italia mediante D.Lgs 2 Febbraio 2007 N°22 entrato in vigore il 18 Marzo 2007. Il gruppo di contabilizzazione può essere personalizzato inserendo in cassetta una valvola di bilanciamento per regolare la portata all’interno del circuito idraulico o un filtro inclinato per proteggere il calorimetro da eventuali impurità presenti nell’acqua.
Naturcalce® è la nuova linea (composta da 18 prodotti) di soluzioni ecosostenibili Ruredil. Una gamma completa di prodotti per le lavorazioni tipiche sia delle nuove costruzioni. che rispondono ai criteri della ‘bioedilizia’, sia dei cantieri del ‘restauro storico’, che garantisce un’elevata ecocompatibilità e una perfetta omogeneità con i materiali dell’edilizia storica, oltre a favorire la salvaguardia dell’ambiente e della salute delle persone. Tutti i prodotti sono a base di materiali inorganici naturali (calce idraulica naturale NHL3.5, sabbia silicea, grassello di calce e silicati) che associano un’intrinseca eco-compatibilità ambientale alla garanzia di eccellenza e affidabilità nelle prestazioni dei prodotti finali. I Naturcalce sono prodotti naturali indicati per la bioarchitettura perché, oltre ad essere eco-
sostenibili nell’intero ciclo di vita del prodotto, contribuiscono al mantenimento di un microclima salutare, assicurato dall’uso di materiali traspiranti e privi di rilascio nell’ambiente di radiazioni o esalazioni tossiche o nocive. L’origine e le proprietà dei materiali a base di calce naturale e di silicato puro assicura ai prodotti Naturcalce® una corretta traspirabilità delle pareti, favorendo l’eliminazione dell’umidità dell’aria in eccesso all’interno dei locali. Si evitano così quei fenomeni di condensazione superficiale o interstiziale che, oltre a diminuire il benessere igrotermico del microclima, consentono la proliferazione di muffe e altri microorganismi dal forte impatto allergenico. I prodotti, inoltre, sono perfettamente idonei per eseguire tutte le lavorazioni tipiche di un intervento di restauro nell’edilizia di pregio storico e artistico, dove è assolutamente necessario garantire la compatibilità con i materiali esistenti e la durabilità nel tempo dei materiali di ripristino. La compatibilità fisicochimica con i materiali della tradizione costruttiva storica e gli eventuali prodotti derivati dai fenomeni di degrado in atto è assicurata dalle proprietà intrinseche del legante impiegato: la calce idraulica naturale (NHL) che assicura, inoltre, un’ottima permeabilità al vapore e un assorbimento capillare omogeneo a quello dei materiali presenti nelle murature storiche, garantendo l’assenza di condensazioni superficiali e interstiziali che favoriscono la formazione di efflorescenze e la crescita di muffe e microorganismi sulle superfici. Anche dal punto di vista meccanico, la resistenza e il modulo elastico dei prodotti Naturcalce® sono comparabili e compatibili con i materiali della tradizione. La qualità delle materie prime assicura, infine, la massima durabilità di questi prodotti, ovvero la conservazione nel tempo dell’efficacia del restauro eseguito.
SOLIDWORKS La società EnergyHub™ con sede a Brooklyn, N.Y., ha progettato un pannello di controllo dell'energia per uso domestico con il software SolidWorks®, che aiuta l'utente a contenere i costi delle bollette elettriche e alle aziende elettriche di soddisfare i propri clienti. Il pannello di controllo EnergyHub, riconosciuto come una delle migliori invenzioni del 2009 dalla rivista Time, combina la funzionalità di display energetico e di termostato programmabile per ambienti domestici. L'utente può così tenere sotto controllo l'utilizzo energetico, dalla caldaia fino all'ultimo caricatore per telefono cellulare, con straordinaria semplicità. Il pannello di controllo funge da interfaccia tra il consumatore e la rete di distribuzione elettrica intelligente, ossia il sistema mondiale in evoluzione di produzione dell'energia e di misurazione, progettato per livellare e ridurre la domanda energetica. La EnergyHub ha utilizzato il software SolidWorks per progettare il dispositivo touch-screen, incorporare le parti standard, integrare la circuitazione elettronica e comunicare con i partner. Gli utenti, ad esempio, possono riassumere decisioni energetiche di varia natura con comandi del tipo a casa, buonanotte e fuori casa. Possono anche accedere ai dati e controllare la propria abitazione tramite Web. Le aziende dei servizi pubblici possono inviare messaggi ai possessori di EnergyHub, aiutandoli a confrontare i loro consumi rispetto a quelli della comunità. EnergyHub fa attualmente parte di programmi pilota con aziende dei servizi pubblici di tutti gli Stati Uniti e sarà venduto attraverso vari canali, tra cui le aziende dei servizi pubblici, partner OEM, grandi magazzini, siti di e-commerce e fornitori di servizio, quali gli elettricisti. EnergyHub si è affidata a Cimquest Inc., rivenditore autorizzato SolidWorks, per la formazione continua sul software, l’installazione e l’assistenza.
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NEWS
INNOWATIO È nato Termogrid, il nuovo modulo radiante caldo/freddo di Winvent, società del Gruppo Innowatio, specializzata nella realizzazione di nuovi prodotti per l’efficienza energetica. Si tratta di un sistema radiante di nuova generazione riscaldante e raffrescante per edifici industriali, commerciali e residenziali. È caratterizzato da moduli di circuito giuntabili a bassissimo spessore (11mm, 22mm in corrispondenza delle giunzioni) ed è realizzato in materiali compositi ad alta densità e resistenza meccanica. Grazie a queste sue caratteristiche esclusive, Termogrid permette un posizionamento rapido, sicuro e poco invasivo, limitando la portata e i tempi dei lavori, il superamento degli ostacoli all’impiego dei sistemi radianti nella riqualificazione energetica. A pavimento, i moduli sono posizionabili con massetti cementizi di spessore inferiore a 30mm e anche su superfici con elevati requisiti di carico, grazie alla loro solidità e compattezza, offrono, infine, una gestione semplificata della logistica e delle modalità di stoccaggio. Costituito da elementi di circuito di circa 1 mq a forma di spirale riquadrata con segmenti di irrigidimento, e realizzato sulla base di studi commissionati a Enti di Ricerca nazionali specializzati, il nuovo modulo arriva ad erogare una potenza superiore a 100 W/mq e garantisce un miglioramento anche in termini di uniformità diffusiva rispetto ai pannelli attualmente in commercio. Inoltre, può essere installato indifferentemente a pavimento, a parete o a soffitto senza mai essere visibile. Pensato per tutti gli ambienti dà ancora di più in tutti i casi in cui, ai fini del risparmio energetico, più incide la possibilità di attivare e spegnere l’impianto o di posizionarlo solo nelle zone dove il comfort termico è necessario, come ad esempio: le superfici commerciali o ad uso ufficio, gli edifici pubblici e le comunità, i fabbricati industriali, i centri congressuali e gli impianti sportivi. E ancora in tutti quei casi, come anche negli edifici residenziali, ove gli interventi di riqualificazione energetica devono limitare al minimo i disagi.
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VIEGA
VIMAR
Con i nuovi pannelli a bugne ottimizzati, Viega garantisce massima flessibilità nelle installazioni e riduce notevolmente i volumi necessari per lo stoccaggio del sistema radiante Fonterra Base. I nuovi pannelli a bugne sono stati studiati per poter alloggiare diverse tipologie e dimensioni di tubi sul medesimo pannello. Il pannello Fonterra Base 12/15 è idoneo per il tubo di polibutilene da 12 e 15 mm; il pannello Fonterra Base 15/17 lo è per il tubo di polibutilene da 15 mm e per il tubo di PE-Xc da 17 mm, anche nella versione smart senza isolamento, grazie alla stabilità del pannello. I sistemi per superfici radianti con i pannelli a bugne costituiscono la soluzione d’installazione più veloce e sicura per assicurare il comfort termico ideale nelle nuove costruzioni e nelle ristrutturazioni. In fase di montaggio, possibile anche con l’impiego di un’unica persona, il tubo viene inserito direttamente nelle sedi predefinite e risulta ben protetto anche prima della stesura del massetto. L’ancoraggio alle bugne garantisce un fissaggio sicuro del tubo senza l’ausilio di graffe anche durante la stesura del massetto, e la struttura dei pannelli assicura che il tubo venga ben avvolto dal massetto stesso durante la colata. Questi pannelli hanno uno stoccaggio estremamente pratico, la loro struttura, infatti, garantisce l’ancoraggio del tubo di polibutilene con barriera antiossigeno di due dimensioni: 12 x 1,3 mm e 15 x 1,5 mm. Nei casi in cui invece è necessaria una maggiore portata, come ad esempio in quelli di raffrescamento passivo, i pannelli a bugne Fonterra Base 15/17 costituiscono la soluzione ideale. Su di essi è infatti possibile ancorare sia il tubo di polibutilene delle dimensioni 15 x 1,5 mm, sia il tubo di PE-Xc 17 x 2,0 mm. Entrambe le tipologie di pannelli sono disponibili con isolamento (30-2 o ND11) e in versione smart per superfici già isolate termicamente in cantiere. A seconda delle necessità, è possibile scegliere il sistema più adatto: qualora l’isolamento acustico sia posto come esigenza principale, il sistema con pannelli 30-2 costituirà la scelta più idonea. Qualora invece sia già presente una superficie isolata in cantiere e sussistano problemi di altezza costruttiva, la versione con pannelli smart rappresenterà la soluzione ottimale. Questi pannelli sono caratterizzati anche da estrema flessibilità di montaggio: lo schema di posa minimo permette, infatti, un passo pari a 5,5 cm e ai suoi multipli. Questi pannelli, infine, consentono la posa in diagonale senza materiale aggiuntivo.
Nasce Well-contact Plus, il nuovo sistema Vimar per la completa gestione degli edifici. Che si tratti di una struttura alberghiera di piccole o grandi dimensioni, di un ufficio, di un centro polivalente o di una semplice palestra, questo sistema è la soluzione che permette un controllo costante dell’immobile. Un sistema unico di automazione che gestisce via computer luci, temperatura, sicurezza, energia e accessi offrendo funzionalità e comfort in ogni singolo ambiente. Sviluppato su tecnologia KNX, Well-contact Plus è flessibile, in grado di crescere nel tempo aggiungendo in qualsiasi momento nuovi dispositivi; interoperabile, potendo integrare prodotti e sistemi
delle aziende aderenti a questo standard internazionale; integrabile perché offre la possibilità di interfacciamento con programmi gestionali, con ‘sistemi monetica’ per accedere a servizi e strutture esterni convenzionati e, attraverso un gateway standard KNX opportunamente configurato, anche con sistemi che lavorano su altri protocolli come quelli di termoregolazione o illuminazione. Completamente coordinato esteticamente con le tre serie civili – Eikon, Idea e Plana – Well-contact Plus affianca, ai già esistenti dispositivi da incasso (termostato, lettore trasponder e tasca porta card), i nuovi dispositivi Konnex appositamente sviluppati per rendere l’interfaccia utente ancora più semplice ed accattivante. Eleganti touch-screen da 8 e 3 moduli consentono un’immediata e intuitiva supervisione del singolo ambiente mentre i nuovi comandi KNX elettronici a due moduli – già dotati di morsetti bus - ospitano fino a 4 tasti indipendenti, intercambiabili, personalizzabili e con
retroilluminazione a led integrata per renderli visibili e verificare lo stato di una funzione. I dispositivi Vimar sono dotati di intelligenza residente che, non necessitando di un controllore di camera o scheda intelligente al quale collegare tutte le apparecchiature remote, permette nelle strutture alberghiere il dialogo diretto con tutti gli altri dispositivi del sistema, garantendo in ogni caso la funzionalità della camera. Il sistema di automazione si completa con Wellcontact Suite: 5 diversi applicativi software per gestire e supervisionare l’intero edificio a seconda delle esigenze della struttura. Facilmente configurabile ed installabile, utilizza il database creato con software ETS che consente il riconoscimento automatico dei dispositivi tramite importazione diretta del progetto. Dotati di un’interfaccia utente intuitiva, graficamente accattivante e completamente personalizzabile, i software Vimar consentono di supervisionare l’intero impianto e, attraverso una planimetria fotografica, il singolo ambiente; gestire le prenotazioni delle camere e le anagrafiche clienti; programmare le tessere di accesso; salvare e visualizzare lo storico degli accessi; interfacciarsi con i più diffusi gestionali; visualizzare allarmi e richieste; programmare e gestire scenari ed eventi. Sette livelli differenziati di accesso garantiscono infine la possibilità di accedere solamente alle funzioni disponibili per quel determinato account o alle zone di competenza di una determinata figura professionale.
HONEYWELL Honeywell Environmental Control (EVC Italia), leader nella progettazione e realizzazione di soluzioni di gestione del comfort e dell’acqua per il mercato residenziale, dispone di una nuova gamma di valvole di bilanciamento con prese di pressione SafeCon™. Le nuove prese (a marchio registrato) saranno adottate per tutte le valvole di bilanciamento Honeywell. Grazie alle nuove prese ad ago per le valvole di bilanciamento Kombi-2plus, non saranno più necessari utensili e strumenti particolari per le misurazioni, che diventeranno più veloci rispetto a quelle eseguite con gli attuali connettori assicurando un notevole risparmio di tempo. Attualmente ne sono equipaggiate tutte le valvole della serie V5032. Le Kombi-2-plus sono dotate anche di un cappuccio di protezione per evitare i depositi di sporcizia all’interno dei
connettori. Inoltre la particolare forma della guarnizione autopulente assicura l’eliminazione di possibili trafilamenti durante la disconnessione in fase di misurazione (a differenza delle normali prese di pressione ad ago dove si può avere trafilamento e quindi possibilità di scottature). Comparando le nuove prese di pressione con quelle presenti sul mercato, il tempo necessario per la connessione risulta notevolmente ridotto. Per la connessione, infatti, bastano solo pochi secondi e nessun utensile. Un vantaggio notevole per gli installatori e le società di servizio che vedranno ridotto il tempo necessario al controllo dell’impianto, soprattutto quando quest’ultimo è di grosse dimensioni. Honeywell informa i clienti che hanno acquistato il BasicMes che per la regolazione delle valvole di bilanciamento Kombi-2 plus con connettore SafeCon™ è necessario munirsi di adattatore.
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PREMI
SML HOUSE La casa solare più votata dal pubblico di Solar Decathlon 2010 protagonista anche alla Biennale di Venezia La sezione Architettura della Biennale di Venezia ha accolto la casa solare SML House, presentata dall’Università CEU Cardenal Herrera di Valencia in occasione del Solar Decathlon Europe 2010, il concorso più prestigioso del mondo sulle abitazioni ad energia solare tenutosi a Madrid. La casa solare SML House impiega una varietà di soluzioni tecnologiche per il miglioramento, diretto o indiretto, della sostenibilità ambientale dell’edificio: la diminuzione dei rifiuti durante la costruzione, l'uso di materiali riciclabili e un elevato isolamento termico. A questo scopo sono state utilizzate la tecno-superficie DuPont™ Corian® e la membrana traspirante DuPont™ Tyvek® Enercor® che, ancora una volta, sono protagoniste di iniziative basate sul rinnovamento tecnologico e sulla sostenibilità ambientale. Progettate da università del mondo intero, le 17 costruzioni, presentate a Madrid a Solar Decathlon Europe, erano alimentate esclusivamente con energia solare. La SML House, opera degli studenti di architettura dell’Università CEU Cardenal Herrera, è stata la più votata dai 190.000 visitatori della mostra di Madrid e ha vinto il premio che riconosce l’industrializzazione e la fattibilità commerciale del progetto (Industrialization and Market Viability Award), classificandosi terza nella categoria ‘Architettura’ e quarta nelle categorie ‘Ingegneria e Costruzione’ e ‘Innovazione’. L’Università CEU Cardenal Herrera è stata la miglior classificata tra le università spagnole che hanno patecipato al concorso.
Premiata per la fattibilità del progetto la SML House
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Materiali innovativi e utilizzo di energie solari per il progetto spagnolo
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EVENTI
GREEN FRAME HOUSE Il tema di questa mostra è estremamente attuale. La sostenibilità ha pervaso a macchia d’olio ogni settore della sfera culturale e, recentemente, anche di quella industriale a livello globale, quasi senza discriminazioni geografiche. Come sempre, quando l’attenzione generale si indirizza in maniera ossessiva su un unico argomento, capita di assistere ad un utilizzo propagandistico e poco critico delle parole e dei concetti che legano il proprio destino alla causa superiore della sostenibilità ambientale. Il progetto per questa mostra - intesa come mostra ‘culturale’ - non vuole in questo senso proporre una soluzione definitiva ed assoluta alla questione della sostenibilità. L’intenzione è fondamentalmente quella di proporre uno spunto alternativo di riflessione, che spinga a ragionare in termini inconsueti rispetto alla corrente generale. Sostenibilità è anche e soprattutto recupero, e in questo senso l’utilizzo di una struttura a container come tassello progettuale va inteso come atto provocatorio, ma di estrema responsabilità. Il progetto insiste proprio sul ciclo di vita di questo prodotto: Green Frame House preserva il fascino industriale del container, restituendo una seconda vita a una struttura altrimenti destinata ad essere dismessa.
Antonia Astori e Nicola De Ponti
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Progetto: Studio AstoriDePontiAssociati arch. Antonia Astori arch. Nicola De Ponti arch. Ester Pirotta Progetto grafico: arch. Stefano Cardini Progetto illuminotecnico: arch. Lorella Primavera
Main Sponsor: Art Container - artcontainer.org Sponsor Tecnici: Biò Fireplace - biofireplace.it BTicino - bticino.it Driade - driade.com DuPont™ Tyvek® e Energain® dupont.com Electrolux - electrolux.it GE General Electrics ge.com/it/ Il Cantiere - ilcantieresrl.it Kronos Ceramiche kronosceramiche.it Listone Giordano listonegiordano.com Metall Concept metallconcept.com Oikos Fragrances oikosfragrances.com Oluce - oluce.com Rapsel - rapsel.it Schiffini - schiffini.it Technogym - technogym.com TTM Rossi Oliviero & C ttmrossi.it Tubes Radiatori tubesradiatori.com Turn Lights - turnlights.com
Alcune immagini della Green Frame House
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PRODOTTO
COMFORT ASSOLUTO RELAX GARANTITO di Aurelio Marelli
Per la realizzazione di questo albergo (il C|Hotel di Cassago Brianza) disposto su tre piani lo studio termotecnico CI.TI. di Como, in collaborazione con gli installatori Proserpio e Conti di Lecco, ha scelto di utilizzare un moderno sistema di climatizzazione degli ambienti all’insegna del comfort e del benessere. Lo studio di architettura e il committente avevano espresso l’esigenza di installare un impianto innovativo che, oltre a garantire un comfort climatico durante tutto l’arco dell’anno, raggiungesse prestazioni particolarmente elevate nel periodo estivo. L’attenzione all’estetica, la libertà di utilizzare tutto lo spazio disponibile senza ingombri ed elementi di disturbo, i ridotti consumi energetici, la garanzia di salubrità ed igiene dei locali hanno contribuito a far ricadere la scelta sull’impianto radiante a soffitto b!klimax di RDZ
Il sistema è stato installato nei seguenti locali: nella hall, nella sala colazioni e nel lounge bistrot del piano terra e nelle 18 suites disposte sul primo e secondo piano, per un totale di 725 m2. Il cuore del sistema sono i pannelli radianti b!klimax, prodotti in polistirene stampato con una densità di 30 kg/m3 e uno spessore di 40 mm, sagomati in modo tale da ospitare al loro interno le tubazioni in PB diam. 6 mm dotate di barriera antiossigeno secondo la DIN 4726.
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Design e ambienti d’alta classe per il progetto alberghiero
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L’impianto radiante a soffitto b!klimax di RDZ
Pannelli e tubazioni sono rivestiti a loro volta da uno speciale strato di massetto a base di gesso fibrorinforzato per incrementarne il rendimento termico. Per ricoprire la superficie richiesta sono stati utilizzati circa 500 pannelli radianti b!klimax di dimensioni 2200x600, 1200x600 e 600x600 mm. A completamento del sistema sono stati poi impiegati i seguenti componenti: 5 collettori principali Maxi da 10 attacchi, 1 per il piano terra, 2 rispettivamente per il primo e il secondo piano, i collettori secondari, chiamati distributori, a 8 e 4 vie passanti e terminali, e infine le tubazioni preisolate in PB rosse e blu di diametro 20x2 mm. Il sistema radiante a soffitto e parete b!klimax è stato dimensionato per ottenere una prestazione termica massima in fase di riscaldamento invernale di circa 120 W/m2 e in fase di climatizzazione estiva di circa 80 W/m2. Tali rese permettono al soffitto radiante di soddisfare il carico sensibile dei vari ambienti. In particolare, la grande versatilità di utilizzo e la bassa inerzia termica del sistema lo rendono specificatamente performante e in grado di rispondere pienamente alle esigenze della clientela nel periodo estivo. Per garantire il massimo delle prestazioni nel funzionamento estivo ed invernale, l’impianto radiante è stato combinato con un sistema di termoregolazione specifico per impianti radianti, progettato e prodotto da RDZ. Per la termoregolazione sono state scelte le nuove regolazioni espandibili Evo multizona, adatte alla gestione del riscaldamento e raffrescamento degli impianti radianti: il limitato numero di componenti, la grande versatilità di utilizzo e la semplicità nella configurazione dell’impianto, corredato da schemi elettrici personalizzati, le rendono infatti estremamente pratiche da utilizzare e da installare. Nel caso specifico di questo impianto, per il piano terra è stata scelta una centralina elettronica RC2-CF
che controlla 1 valvola miscelatrice e 2 sonde ambiente di temperatura e umidità, posizionate nella hall e nel lounge bistrot, mentre per il primo e il secondo piano da una EVO-SA 0209-0 che controlla 2 valvole miscelatrici, 9 sonde ambiente di temperatura e umidità, posizionate una per suite. Poiché la struttura architettonica presenta ampie pareti vetrate e i carichi termici interni sono molto elevati, l’impianto radiante è stato integrato con
un sistema ad aria che fornisce l’integrazione necessaria e allo stesso tempo permette il controllo dell’umidità relativa dell’aria nei vari ambienti.
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Comfort climatico e materiali e prodotti di prima scelta
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PRODOTTO
ARIA PULITA, COMFORT ASSICURATO
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La qualità dell’aria, e di conseguenza la sua temperatura, umidità e purezza sono elementi fondamentali per il comfort climatico all’interno di un edificio. In particolar modo nel periodo invernale, quando l’apertura delle finestre per il ricambio dell’aria comporta una notevole dispersione di calore, un sistema di ventilazione integrato rappresenta la migliore soluzione per conservare sia i livelli di prestazione termica dell’edificio che la qualità dell’aria interna. Le recenti normative sul risparmio energetico nell’edilizia e le nuove conquiste tecnologiche nel campo degli isolanti termici e della tenuta dei serramenti, se da una parte hanno reso le moderne abitazioni più confortevoli dal punto di vista termico ed acustico, dall’altro le hanno tramutate in veri e propri ambienti sigillati, con il rischio di trasformarle in ‘trappole nocive’ per gli inquinanti di produzione interna alle abitazioni. Il principio base è quello di rendere l’involucro edilizio, oltre che ben coibentato, anche molto ermetico all’aria. Per realizzare il ricambio d’aria, comunque sempre necessario per garantire una buona qualità del clima all’interno degli ambienti, si deve fare uso di un impianto di ventilazione meccanica. La ventilazione meccanica controllata con recuperatore di calore Serie Roccheggiani DRU, garantendo un ricambio continuo, è la soluzione ideale per la riduzione del fabbisogno energetico dell’abitazione e per il miglioramento della qualità igienico-ambientale dell’aria interna. Il sistema consente la movimentazione dell’aria tramite una doppia rete di condotti di distribuzione, ripartiti tra aria di rinnovo prelevata dall’esterno (in entrata) e aria di ripresa dai locali umidi e dalla cucina (in uscita). La pressione necessaria allo spostamento dell’aria viene fornita dai ventilatori a basso consumo presenti nell’unità di recupero di calore. I due flussi d’aria vengono prima filtrati e poi inviati ad un recuperatore di calore a flussi incrociati ad altissima efficienza, nel quale l’aria in uscita cede gran parte del suo calore all’aria di rinnovo esterna. L’aria così trattata, dopo essere stata ulteriormente filtrata, viene immessa in ambiente mediante la rete di canalizzazioni ed opportuni diffusori. Notevoli sono i vantaggi che si possono ottenere da questo sistema: dal risparmio energetico sul fabbisogno complessivo di riscaldamento dell’aria di ricambio, ad una migliore qualità dell’aria (dovuta alla continua e graduale immissione di aria fresca, prelevata da un’area con un minimo di inquinanti e filtrata prima di essere immessa negli ambienti); all’aumento del valore dell’immobile; alla possibilità di preservare l’immobile dall’attacco di muffa ed umidità, alla salvaguardia di un elevato comfort acustico, in quanto non è necessario, con la ventilazione meccanica controllata, aprire le finestre per il ricambio dell’aria (particolarmente importante in zone molto rumorose, vicino a strade trafficate o linee ferroviarie) e infine all’abbattimento dell’inquinamento ambientale. L’involucro è costituito da una struttura sandwich con supporto esterno in acciaio zincato preplastificato e supporto interno in acciaio zincato, mentre il coibente è un pannello in resina di poliuretano flessibile a base poliestere di tipo autoestinguente non gocciolante, ricoperto da un film di poliuretano goffrato impermeabile all’acqua, alla polvere e agli oli. Il recupero di calore avviene tramite scambiatori in alluminio a piastre a flussi incrociati in controcorrente ad altissimo rendimento (> 90%), mentre la bacinella per la raccolta della condensa è in acciaio inox AISI 304. Il recuperatore è inoltre equipaggiato da una filtrazione G3 in ripresa e G3 + F7 in mandata e tutti i filtri sono facilmente estraibili dall’apertura anteriore. Gli elettroventilatori sono di tipo centrifugo a singola aspirazione a pale avanti, azionati da motori a rotore esterno in corrente continua con velocità modulata da un segnale 0-10V direttamente accoppiati alla girante che assicurano elevate prestazioni, estrema silenziosità e bassissimi consumi energetici. Il DRU è alimentato con la tensione di rete 230Vac 50Hz e dotato di by-pass per il free cooling, che consente nella stagione estiva, ove ne sussistano le condizioni, di fare free cooling. Il percorso dell’aria viene modificato automaticamente dal regolatore a bordo macchina mediante una serranda che attiva il percorso di by-pass del recuperatore. È inoltre disponibile un modulo di post trattamento per il riscaldamento-raffrescamento e deumidificazione dell’aria di rinnovo. Quattro sono le grandezze del recuperatore, disponibili in esecuzione sia verticale, sia orizzontale. L’unità di recupero calore serie DRU è fornita completa di regolazione montata a bordo macchina ed è composta dal regolatore elettronico tipo Roccheggiani COM C/XA (alimentazione 230V ac/50Hz), dal terminale remoto Roccheggiani SQXD, da 2 sonde di temperatura NTC 10 K? per la misura della temperatura dell’aria esterna e dell’aria di ripresa, da un attuatore per la serranda di bypass. A richiesta possono essere inoltre fornite la sonda di qualità dell’aria o la sonda combinata qualità dell’aria, umidità relativa e temperatura. L’impiego del regolatore Roccheggiani COM C/XA ottimizza le prestazioni del sistema assicurando massimo comfort e un considerevole risparmio energetico.
Consente inoltre il controllo della portata del DRU scegliendo fra 3 velocità tarabili o in maniera continua in funzione della qualità dell’aria in ambiente (qualora si scelga la soluzione opzionale con la sonda di qualità dell’aria). Tramite l’attuatore, il free cooling viene attivato e disattivato automaticamente dal regolatore. Inoltre la programmazione a fasce orarie permette di associare un programma (tra 4 precedentemente configurati) in ogni giorno della settimana. Tutte le funzioni possono essere controllate dal terminale ambiente COM SQXD. L’unità di recupero calore DRU prevede una vasta gamma di componenti di distribuzione aria, quali: tubazioni, sistemi di giunzione a collegamento rapido, cassette di distribuzione afonizzate, presa aria esterna ed espulsione sia a tetto che a parete e un’ampia serie di diffusori ambientali. L’azienda è presente a ISH con la propria gamma di travi fredde in svariati modelli. La gamma si avvale di un sistema brevettato ad ‘alette attive’ che consente di modificare la direzione dell’aria in ambiente senza sbilanciare il funzionamento del prodotto. Per lo sviluppo e la validazione dei prodotti, Roccheggiani Spa vanta laboratori interni, in particolare di una camera climatica secondo EN15116 per la certificazione delle rese in raffrescamento; di un’area mock-up (6 m x 10 m x 5,3 m) per la riproduzione in scala 1:1 di ambienti termici e la misura dei relativi parametri termofluidodinamici; di una camera acustica qualificata per la misurazione della potenza sonora secondo ISO 3740/ISO 3747 e di una camera acustica qualificata per la misurazione della potenza sonora secondo UNI EN ISO 3382. Inoltre, grazie all’impiego di sofisticati strumenti di modellazione termofluidodinamica e ai propri laboratori, l’azienda è in grado di realizzare soluzioni speciali in tempi molto contenuti. A. M.
Recuperatore di calore della Serie Roccheggiani DRU
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MATERIALI
UNA CASA TUTTA IN HI-MACS In Baviera, nelle vicinanze di Ammersee in un villaggio con le tipiche case dalle finestre di legno scuro, spiccano il minimalismo, la simmetria e le forme lineari e pulite di questa affascinante costruzione ispirata al bauhaus. La struttura, a pianta rettangolare in stile moderno, è sormontata da due volumi luminosi e aerei in una perfetta combinazione tra forma, materiali e qualità Pur essendo l’edificio ispirato ad un design estremo e sofisticato, nella sua costruzione grande importanza è stata data ai materiali e al loro uso ispirato, invece, ad un rigido rispetto dell’ecologia e del risparmio energetico. La struttura della casa è realizzata, infatti, con tavole di pino sovrapposte trasversalmente e incollate, rivestite da uno strato di materiale isolante intonacato bianco. Una tecnica che ha reso possibile la costruzione dell’immobile in pochi giorni. Il materiale di completamento e finitura, utilizzato generosamente in tutto l'edificio, è una pietra acrilica di nuova generazione - Hi-Macs® - che si trova in quasi tutti i dettagli della casa, sia all’esterno che negli interni sofisticati ed esclusivii. La scelta è stata determinata dalla possibilità di poter realizzare con questo materiale qualsiasi progetto in quasi ogni edificio, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche che la costruzioe dovrà sopportare dagli alti tassi di umidità ai carichi enormi, grazie alle caratteristiche che gli consentono di superare i limiti di tutti gli altri materiali. Le porte di ingresso di grandi dimensioni, sempre realizzate in Hi-Macs®, sono affiancate da importanti vetrate schermate da lamelle, realizzate nello stesso materiale, che oltre ad una discreta privacy, forniscono un primo highlight ottico e una rassicurante barriera. All’interno della casa l'atmosfera è brillante e luminosa, grazie alla luce naturale che penetra dalle vetrate, al sapiente utilizzo dell’illuminazione artificiale a led e all’altezza generosa delle stanze. Gli interni, moderni, esprimono pulizia ed eleganza in tutti i dettagli. Nella cucina la purezza delle linee si amalgama con una rara luminosità. La parte anteriore e il piano con il lavello integrato sono realizzati in Hi-Macs®, le cui proprietà sono qui pienamente sfruttate: non ci sono giunzioni e il piano unico, elegante ed armonico, diventa un’unità pura, funzionale ed igienica: l’umidità e l’acqua non penetrano nel materiale, batteri e muffe non hanno perciò alcuna chance. Hi-Macs® è perfetto in cucina in quanto, a differenza di marmo, granito e mattonelle, assorbe agli urti ed è più indulgente verso gli ‘incidenti domestici’. Danni causati da vetri caduti, contenitori, bottiglie non sono più un motivo di preoccupazione.
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®
Il progetto Private House, Germany Date of completion: May 2010 Design: Karl Dreer Fabrication: Dreer GmbH – Klöpfer Surfaces, Germany; Project implementation: Felix Bembé & Sebastian Dellinger Material: HI-MACS® Arctic White, Concrete Grey; Photographer: Dirk Wilhelmy
Per le finiture e il completamento della casa è stato utilizzato Hi-Macs, una pietra acrilica di nuova generazione
Il pavimento esterno della casa, è stato realizzato utilizzando Hi-Macs® arctic white che conferisce un’incredibile continuità visiva tra interno ed esterno che risultano così separati solo dalla grande finestra scorrevole. Anche il bordo della piscina è stato realizzato con il medesimo materiale per formare con l’esterno un’unica straordinaria unità. Nella fitness e wellness area la doccia, il lavabo, le mensole e le piccole sedute sono tutte realizzate con il medesimo materiale, mentre nella sauna, sempre realizzata con la pietra acrilica di nuova generazione, solo le panche sono in legno.
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AZIENDE
LA SEDE ECO-SOSTENIBILE DI REFIN di Claudio Moltani
Presentata alla stampa la nuova sede aziendale di Ceramiche Refin, un sito realizzato secondo criteri di eco-sostenibilità. L’incontro è anche stata l’occasione per fare il punto sulla situazione di mercato Paolo Cesana, direttore marketing e Arnod Stabinger, amministratore delegato, introducendo gli architetti Simone Testi e Duccio Grassi (autori rispettivamente della nuova sede e dello showroom interno) hanno dunque fotografato lo stato dell’arte dell’azienda, perfettamente in linea, per quanto riguarda la quota export, con la media del distretto ceramico di Sassuolo (il 70%), una realtà capace di produrre oltre 5.500.000 mq di prodotto l’anno, con un fatturato 2009 chiuso con un lusinghiero +5% (57 milioni di euro) e con una quota di R&S che arriva al 10%. L’investimento per il nuovo sito (che comprenderà a breve anche il nuovo capannone logistico), che arriva ai 3.500.000 di euro, è stato possibile utilizzando solamente le risorse interne dell’azienda, dunque senza indebitamenti ed esposizioni bancarie. Il progetto All’interno della revisione complessiva dell’area industriale Refin è stata inserita anche la nuova sede uffici, che si sviluppa su tre piani, dove gli ambienti operativi di lavoro e le aree espositive e di rappresentanza sono ben integrate tra di loro. Una hall al centro dei tre piani, posta su un livello sfalsato e complanare con l’esterno, diventa fulcro di tale integrazione, individuando relazioni e stimolando rapporti. Il primo piano, parzialmente semi-interrato, si apre verso una porzione
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del giardino scavata alla medesima quota, complementare alle zone dedicate all’accoglienza dei visitatori e ai servizi loro offerti. Nella porzione semiinterrata, illuminata da ampie finestrature a nastro che corrono su entrambi i lati lunghi, trova spazio la sala mostra, al cui progetto di interior ha lavorato l’arch. Duccio Grassi. L’ingresso principale della palazzina è posizionato a livello del marciapiede pedonale, evitando così ogni barriera architettonica. Varcata la ‘bussola’ d’ingresso, si accede alla reception contenuta all’interno del volume mono-
piano sporgente rispetto al filo principale della facciata. Un corpo, visivamente piacevole e proporzionato, che si apre nel doppio volume della hall, dove indicazioni precise sull’intero sistema distributivo dell’edificio, rendono ottimale l’orientamento del visitatore. Gli uffici, siti ai due piani superiori, si sviluppano attorno al corridoio che taglia longitudinalmente il piano per tutta la sua lunghezza, in questo modo su ogni lato si ha sempre una prospettiva aperta verso l’esterno. La posizione disassata del corridoio definisce automaticamente due aree Inizio lavori: luglio 2008 Conclusione dei lavori: settembre 2010 Budget indicativo: 3.500.000 euro Progettisti: arch. Enrico Mussini e Simone Testi Progettista strutturale: Moreno Fornaciari Progettista impianti termo-tecnici: Daniele Ferroni Progettista impianti elettrici: Achille Mucci Progettista impianti illumino-tecnici: Luca Pazzaglia Direzione Lavori: Enrico Mussini Coordinamento di cantiere per la committenza: Gianluca Fedele Progetto sala espositiva: Duccio Grassi Architects Impresa esecutrice: Edilprampolini Tamponamenti e copertura in legno: Vibro-Bloc Facciate ventilate: Aliva Serramenti e facciate continue: Uniform Pareti divisorie e arredi: Faram Impianti termo-idraulici: Sici Impianti Impianti elettrici: R.B. Impianti Climatizzatori interni: Olimpia Splendid Caldaia: Paradigma Domotica: Baas UTA: Aermec
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di profondità e peculiarità diverse. Da una parte, affacciati sul fronte sud-est, gli uffici di piccole dimensioni, divisibili in due o tre unità affiancate, anche comunicanti tra loro. La flessibilità nella divisione di questi spazi ha suggerito la realizzazione di nicchie attrezzate poste tra le finestrature, che funzionino da vere e proprie armadiature a servizio dei singoli uffici. Sull’altro lato del corridoio vi sono uffici open-space di medie dimensioni, divisibili almeno in due settori in caso di necessità future. La parete finestrata è rivolta a nord-ovest. L’illuminazione di questi spazi avviene grazie a lunghe finestre orizzontali, apribili a vasistas, poste ad altezze tali da rendere possibile un controllo naturale dell’illuminazione stessa e dell’areazione. In posizione baricentrica rispetto ai due tratti di corridoio si trovano due grandi pozzi di luce, apribili in copertura, che funzionano da efficaci camini di ventilazione, in quanto eliminano l’aria calda estiva, e che illuminano il corridoio e gli uffici che vi si affacciano. Il solaio è realizzato con travature lignee che formano un cassettonato di grandi dimensioni. In corrispondenza dell’ampio vano d’ingresso le travi sagomate donano un taglio trasversale dell’edificio. La sala mostra I brief per la realizzazione della sala mostra erano molto precisi: presentare, accogliere, comunicare, ospitare la ‘ceramica’. Duccio Grassi lo ha interpretato partendo da una riflessione: le persone e il loro modo di vivere il mondo Refin. Partendo dalla domanda “Cosa pensano le persone?”. Duccio Grassi ha dunque ricostruito un luogo dove poter mostrare il prodotto Refin con ambientazioni ‘inscatolate’ e caratterizzate dalla riproduzione di spazi reali. L’effetto scenico e materico inizia fin dall’ingresso dello showroom, con il materiale grezzo esposto in ampie teche, con una modalità che ricorda le spezie e i loro colori nel contesto di un mercato orientale. Il percorso prosegue poi lineare fra le varie installazioni, modificabili con il work in progress della produzione aziendale.
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Pianta primo e secondo piano
La facciata a sud dellâ&#x20AC;&#x2122;edificio
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Caratteristiche tecniche della sede La struttura portante è in cemento armato con solette a getto pieno in calcestruzzo. Il rivestimento esterno è realizzato con una facciata ventilata in ceramica e garantisce eccellenti prestazioni in termini isolamento termico e di risparmio energetico, minimizzando il dispendio di energia per il riscaldamento e raffreddamento dell’edificio. Le lastre ceramiche utilizzate sono della collezione Eco-leader, colore INK formato 60x120 e sottoformati. Sono prodotte con più del 40% di materiale riciclato pre-consumer nel rispetto degli standard previsti dalla certificazione per edifici eco-compatibili Leed. Il tamponamento è realizzato completamente in legno e isolato con cellulosa insufflata, ottenendo elevate prestazioni termiche, sia nel periodo invernale, sia in quello estivo, raggiungendo un valore di trasmittanza pari a 0,21 W/mqK ed uno sfasamento vicino alle 10 ore. La copertura è realizzata con alluminio naturale riflettente, posato in modo da mantenere un cuscinetto d’aria sottostante. L’isolamento del tetto utilizza pannelli in fibra di legno, ottenendo una trasmittanza pari a 0,21 W/mqK, omogenea a quella raggiunta dai tamponamenti verticali ed uno sfasamento superiore alle 11 ore. Tale involucro garantirà un minimo dispendio energetico durante l’intero anno. L’illuminazione dell’area esterna utilizza esclusivamente apparecchi a led con un dispendio elettrico di appena 2250 W, posti ad illuminare tutte le aree di sosta interne adiacenti all’edificio, i camminamenti pedonali e l’edifico stesso. Il consumo elettrico della nuova sede è completamente soddisfatto da pannelli fotovoltaici posti a copertura del nuovo magazzino coperto, di 15.000 mq, adiacente la palazzina uffici. La superficie complessivamente coperta dai pannelli in silicio amorfo è pari a 2300 mq per una produzione di energia elettrica di circa 130 Kwh.
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Interni, uffici e sala conferenze
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Lo showroom firmato da Duccio Grassi
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AZIENDE
Progetto e direzione lavori: Iotti + Pavarani Architetti; Direz. cantiere per la committenza: Guido Simonazzi; Località: Brescello (RE) Committente: Immergas s.p.a. Superficie edificio: 1200 mq Superficie area: 3000 mq
NUOVI SPAZI PER UN FUTURO ECOSOSTENIBILE di Claudia G. Manini
È stato inaugurato lo scorso ottobre, presso la sede di Immergas S.p.A. a Brescello (Reggio Emilia) dal presidente Romano Amadei, alla presenza delle autorità locali, Domus Technica, il nuovo Centro di Formazione Avanzata Immergas. Un edificio all’avanguardia tra i più innovativi del settore, che ospita sale didattiche e dimostrative per la formazione e l’aggiornamento di tecnici e professionisti sulle tecnologie di impianti e installazioni Un edificio - Domus Technica - che rispecchia l’obiettivo di Immergas nel perseguire, adeguarsi, rinnovarsi e dotarsi di nuovi spazi di ricerca e comunicazione per intuire ed immaginare il futuro. Oltre alla ricerca di tecnologie di nuova generazione (legate allo sfruttamento di risorse rinnovabili) quali il solare termico, il fotovoltaico, Immergas, già leader nella realizzazione e vendita di caldaie a gas, ha voluto, con questa costruzione, configurare un ‘laboratorio aperto’, uno spazio di lavoro e accoglienza, capace di funzionare con tecnologie diverse e consentire letture e ricerche sull’efficienza dei vari sistemi. Obiettivo primario: ospitare, nelle sue sale didattiche e dimostrative eventi e corsi per la formazione e l’aggiornamento di tecnici, professionisti, installatori e progettisti alla ricerca di nuove soluzioni progettuali e operative nell’ambito delle tecnologie rinnovabili. Il progetto, realizzato dallo Studio di Architettura Iotti e Pavarani di Reggio Emilia, si sviluppa su un lotto di 3.000 mq. e ricopre una superficie totale di 1.200 mq. La costruzione rispecchia un’architettura essenziale e sobria che interagendo con i dintorni si integra con gli stessi enfatizzandone l’attualità e la tecnologia. L’edificio si colloca in allineamento con il fronte di ingresso del corpo per uffici esistente, ma si connota come corpo isolato e prismatico, volto ad interpretare e a rendere esplicito il programma funzionale di nuovo centro di ricerca e formazione dell’azienda. La posizione strategica affacciata sulla strada fa, infatti, di questa nuova struttura un’interfaccia comunicativa tra azienda e territorio. La parte in elevazione dello stabile risulta come appoggiata su uno ‘zoccolo’ pesante che radica la costruzione al terreno e si connota in un volume traslucido compatto, ricordando e reinterpretando il territorio ‘industriale’
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e, riscattandolo, trasmette un’immagine ricercata ed evocativa di ‘luogo tecnico’, spazio di lavoro e ricerca. Il volume è ordinato in piani sfalsati e articolato da aperture misurate in relazione all’organizzazione spaziale interna e alle visuali, mentre il rivestimento in lastre di U-glass reagisce in modo sempre diverso alle condizioni atmosferiche e di luce, acquisendo di volta in volta - a seconda delle ore del giorno e dello scorrere delle stagioni - un carattere diafano e inconsistente, ma solido e materico. La sera, un sistema di illuminazione – completamente servito dalla produzione elettrica diurna con pannelli fotovoltaici – trasforma lo stabile in un corpo di luce affascinante. Il rivestimento svolge un importante compito di termoregolazione, agendo come camera d’aria preriscaldata d’inverno e tramite aperture controllate - come controfacciata ventilata d’estate. L’intero edificio, fortemente coibentato per assicurare massima riduzione di consumo energetico, segue i principi di ottimizzazione delle tecnologie impiantistiche, diventando totalmente sostenibile dal punto di vista ambientale, punto cardine del progetto. La distribuzione planimetrica e altimetrica interna cerca di favorire la massima fruibilità ed efficienza degli spazi e dei percorsi, nonché un’alta flessibilità di utilizzo delle sale, anche alla luce di possibili cambiamenti futuri. L’organizzazione interna degli spazi è distribuita su due livelli. Al piano terra un ampio atrio - con aperture vetrate verso l’esterno nelle quattro direzioni – e le quattro sale dimostrative (alta potenza, solare termico, solare fotovoltaico e nuove tecnologie) allestite per ospitare 20/30 persone. Al primo piano un’ulteriore sala, adibita a ristoro e per incontri informali, che si apre su una terrazza, con parti pavimentate, parti a tetto verde e pannelli solari e fotovoltaici integrati, che si integra con l’esterno trasformandosi in un paesaggio quasi artificiale.
Immagini di esterni di Domus Technica, la hall e una sala corsi Qui a lato, l’esterno della sede di Immergas a Brescello
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AZIENDE
QUANDO SI VUOLE RIVOLUZIONARE LA CLIMATIZZAZIONE È stata presentata in anteprima assoluta a Saie 2010 la sinergia tra Messana Air Ray conditioning e Saint Gobain – divisione Gyproc. Una collaborazione nata nel segno dell’innovazione: il prestigioso gruppo industriale, leader mondiale nella progettazione realizzazione e distribuzione di materiali da costruzione, in partnership con la realtà fondata da Roberto Messana intende presentare il meglio dei vantaggi della tecnologia a secco grazie al ruolo che hanno i pannelli radianti a soffitto Da qui la scelta di consigliarli ai propri clienti, nel segno di una qualità che è garanzia non solo di una miglior vivibilità degli ambienti ma anche di risparmio: sia di utilizzo (i pannelli Ray Magic contribuiscono al raggiungimento della classe energetica A spendendo fino al 75% in meno rispetto ad un sistema tradizionale) sia per quanto riguarda l’installazione (questa applicazione è installabile facilmente e velocemente grazie alla dorsale di alimentazione incorporata lungo l’asse maggiore del pannello e all’esclusivo sistema di aggancio che non necessita di linee esterne. Posizionata interamente a secco, Ray Magic è ideale nelle ristrutturazioni. Grazie al suo elevato rendimento permette, inoltre, di utilizzare parte dei suoi spazi per l’inserimento di altri sistemi impiantistici - elettrico, audio, … - evitando così l’esposizione alla vista di inestetici cavi e condutture, sia, infine, di manutenzione (grazie alla lavorabilità del cartongesso si ottiene una facile e rapida riparazione in caso di danneggiamento degli impianti).
AIR MAGIC Le novità Air Magic è una linea completa di unità per il trattamento dell’aria negli ambiti residenziali dotati di sistema di climatizzazione radiante. Caratterizzata dalle ridotte dimensioni, per permetterne l’inserimento negli spazi senza spiacevoli impatti estetici, in abbinamento ai pannelli radianti Ray Magic garantisce il controllo e la regolazione dei parametri dell’aria intervenendo con deumidificazione ad aria neutra o fredda, il rinnovo dell’aria con recupero statico (55%) o attivo (oltre al 100%) e la regolazione della temperatura di mandata dell’aria, la riduzione notturna della portata dell’aria, la modulazione della potenza su tre gradini (modello 2000). Declinabile in cinque differenti modelli base, Air Magic è concepita per garantire massima efficienza e silenziosità ed è collegabile al sistema elettronico di regolazione ambientale Control Magic.
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CONTROL MAGIC
È una centralina elettrica che consente il controllo a distanza dello stato del clima degli ambienti permettendo di modificarne i parametri a seconda delle esigenze. Dotata di una potenza di calcolo pari a quella di un normale pc, contiene un sistema operativo ‘linux embedded’ che le permette di gestire al meglio la rete ethernet: collegata da un lato con gli altri dispositivi di regolazione e controllo del clima interno (sonde ambiente e attuatori remoti di testine elettrotermiche) e dall’altro, grazie alla doppia scheda di rete, alla intranet locale dell’impianto e da quest’ultima ad internet. Grazie a questo sofisticato sistema di controllo, è possibile effettuare - in modo sicuro e facile da una qualsiasi postazione web, senza limiti di tempo e spazio e previo inserimento di una password identificativa ad alta sicurezza - la visualizzazione di tutti i parametri ambientali (con possibilità di agire su di essi in tempo reale); il backup periodico della configurazione dell’impianto e dell’archivio dei dati storicizzati; l’analisi dei dati rilevati (al fine di conoscere in modo automatico stato ed emergenze eventuali relative a tutte le componenti dell’impianto); la richiesta di assistenza remota da parte di personale qualificato; l’interazione con supervisioni di terze parti tramite protocolli Modbus/TCP e XML-RPC. Potente, affidabile, semplice da installare e da utilizzare, estremamente sicura, Control Magic è dotata di un’interfaccia ùdal design raffinato e lineare, per una scelta di benessere che è anche piacere estetico.
RAY MAGIC
È il sistema di pannelli radianti che garantisce un comfort superiore ad ogni altra forma di climatizzazione oggi presente sul mercato, maggior salubrità degli ambienti e una notevole riduzione dei costi di impianto e gestione, grazie ad un sistema di montaggio esclusivo e brevettato. Ideale per installazioni a secco a soffitto, parete o pavimento, Messana Ray Magic contiene direttamente al suo interno la linea di alimentazione e il sistema di connessione tra pannelli senza necessità di superfici di servizio esterne ai pannelli stessi. Grazie alla sua particolare struttura può accogliere al suo interno anche altri eventuali elementi impiantistici. Il cuore dell'innovazione del sistema si basa sul principio dell’irraggiamento del calore dall’alto in basso caratteristico anche del sole. Una forma di diffusione naturale che consiste nella trasmissione di radiazioni infrarosse a onda lunga e morbida che si propagano naturalmente in linea retta in tutte le direzioni, senza essere assorbite dall’aria. Il posizionamento in alto dei
pannelli permette alle onde - sprigionate dalla superficie grazie al contatto con il fluido caldo che scorre nei circuiti interni - di colpire direttamente e senza dispersioni le superfici e i corpi presenti nell’ambiente e di garantire, in estate, un raffrescamento ideale degli ambienti grazie alla circolazione di fluido a 10÷15°C. Il sistema è costituito da pannelli radianti autonomi, comprendenti in ogni lastra tutti gli elementi necessari al loro funzionamento e collegamento idraulico. Semplici da installare, uniscono alle superiori prestazioni in termini di benessere ed efficacia la garanzia di una convenienza assoluta: risparmio energetico medio dal 40 al 50% rispetto alle tradizionali energie ad aria, velocità di messa a regime da 10 a 15 volte superiore a quella dei classici sistemi a pavimento; potenza radiante superiore al 40% (a parità di superficie occupata) rispetto a prodotti analoghi presenti sul mercato, grazie anche ad un rapporto superficiale area radiante netta/lorda pari all’84%.
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La finitura dei pannelli, disponibili nelle versioni cartongesso, con finitura e isolante alla grafite, addittivata con silicone o in fibrogesso, è preincollata e trattata al laser per evidenziare i circuiti idraulici. Tra le declinazioni di modelli possibili anche quelle fonoassorbenti e quelle ignifughe. RayMagic è costituito da un pannello isolante preformato in polistirene espanso prestampato, rivestito in cartongesso al cui interno sono collocati gli scambiatori di calore in alluminio che accolgono i circuiti idraulici, ovvero le serpentine e le due dorsali incorporate nel pannello lungo l’asse mediano maggiore, e tutte le tubazioni sono con barriera ossigeno. Duplici gli elementi chiave del pannello: la sottomodularità: ogni pannello, di dimensioni standard 120 cm per 240 cm, può essere sottomodulato in lastre da 120 x 120, 60 x 240, 60 x 120 cm. Questo è possibile grazie alla particolare conformazione del sistema idraulico, che permette il taglio di serpentine e dorsali lungo gli assi mediani del pannello. La superficie di finitura, in cartongesso e preincollata al pannello, è trattata al laser per evidenziare i circuiti idraulici così da permettere agevolmente al cartongessista la messa in opera della lastra senza il rischio di forature o danni al sistema. Il raccordo a scorrimento: le dorsali interne al pannello sono scorrevoli per permette di congiungere in modo pratico ed estremamente agevole le parti terminali delle dorsali di due differenti pannelli mediante speciali giunti a pulsanti con tripla tipologia di raccordo. Con un semplice click ogni pannello, o suo sottomodulo, può essere liberamente unito a quelli con termini senza alcuna compromissione
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della tenuta del sistema. Il suo circuito idraulico, infatti, libero di scorrere nei circuiti prestampati, una volta conclusa l’operazione di congiungimento, recupera la normale posizione. E grazie agli intagli a mezzaluna presenti su ogni modulo è possibile accedere con facilità ai raccordi agevolando ogni azione di collegamento o collaudo. I fluidi che scorrono nel pannello Messana RayMagic - alimentabili anche da caldaie di condensazione, pompe di calore geotermiche o normali, pannelli solari, acque di pozzo - trasmettono per irraggiamento la loro temperatura agli ambienti, garantendone una diffusione uniforme, di massima fruibilità e salubrità. Nessun rischio di formazione di muffe o focolai di batteri dovuti alla condensazione dell’umidità, come avviene nei sistemi di climatizzazione ad aria, e pertanto nessun rischio di odori sgradevoli. Inoltre, Messana RayMagic è completamente invisibile, infatti, pur garantendo una resa termica elevata, ogni suo elemento è nascosto da una superficie di finitura evitando lo spiacevole impatto con strutture esteticamente poco gradite come avviene ad esempio con gli impianti radianti. Infine, con Messana RayMagic lo scambio termico avviene senza movimentazioni meccaniche ma per radiazione e convezione naturale e diffusa. Silenziosità garantita dunque, con emissione di decibel pari a 0 e, nelle versioni fonoassorbenti, con interessanti coefficienti di assorbimento acustico certificati in laboratorio. C. M.
Alcuni esempi di pannelli radianti Ray Magic
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AZIENDE
BOSCH
I PRIMI 125 ANNI Nel 2011, il Gruppo Bosch festeggia i 125 anni di attività (e il 150° della nascita di Robert Bosch). Un sito (www.125.bosch.com) ripercorre la storia di questa azienda, grazie ad un viaggio interattivo nel tempo, permettendo di scoprire, di volta in volta, non solo le principali tappe e invenzioni del passato, ma anche le innovazioni e le tecnologie dell'oggi. E per il domani, Bosch invita i visitatori e i navigatori del sito a lasciare idee, suggerimenti e progetti A 125 anni di distanza, a tutt'oggi il Gruppo Bosch è una complessa realtà industriale e commerciale che conta 300 filiali e associate distribuite in oltre 60 Paesi, e che si avvale della collaborazione di oltre 275.000 persone, mentre una rete commerciale internazionale, formata da società e partner, assicura in 150 nazioni la presenza di prodotti e servizi Bosch. Fra le tappe principali del lungo viaggio Bosch, vale la pena ricordare l'inizio, negli anni '20 del secolo scorso, della produzione degli elettroutensili, seguiti qualche anno dopo dagli
elettrodomestici e dalla contemporanea acquisizione della Junkers, con la quale Bosch entra nel mercato della termotecnica. Negli anni '70, infine, viene creata la divisione Tecnologie Industriali completata nel 2001 con l'acquisizione di Rexroth. Ed anche negli ultimi anni, con l'obiettivo di diversificare il business, sono state portate avanti politiche di acquisizioni, come, ad esempio, quella della Ersol Solar Energy, azienda produttrice di celle solari, con cui, nel 2008, Bosch è entrata nel mercato del fotovoltaico. Accanto a questa attività, l’azienda produce e sviluppa anche riduttori per sistemi idraulici ad alte prestazioni per turbine eoliche. Bosh, infatti, prevede che nel lungo periodo il mercato eolico avrà un grande potenziale, unitamente a tutto il settore delle rinnovabili. Le vendite Bosch che sfruttano queste energie (e che includono fotovoltaico e pompe di calore), nel 2009 hanno raggiunto il miliardo di euro. E ogni anno, con un investimento di oltre 3,5 miliardi di euro in ricerca & sviluppo, l'azienda crea le premesse per il suo domani. Un domani che sarà sempre più indirizzato verso i settori delle energie alternative, dove l’azienda è presente anche con la produzione di batterie agli ioni di litio per veicoli elettrici con una produzione di tutte queste tecnologie in continuo aumento, tanto che per l'azienda ormai rappresentano più di un terzo delle vendite totali. E l'attenzione di Bosch sulle tematiche dell'efficienza energetica si estende anche ai beni di consumo e alle tecnologie costruttive. L'azienda, infatti, ha recentemente sviluppato un sistema di climatizzazione capace di trasferire il calore in eccesso dal lato soleggiato di un edificio a quello in ombra, un sistema, con pompe di calore, utilizzato per la costruzione di un grattacielo in Florida, USA, ma che si prevede possa essere utilizzato anche per centri commerciali e siti produttivi (e con notevoli risparmi, visto che il sistema riduce non solo le emissioni nocive, ma anche la bolletta energetica di circa il 30%). C. M.
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MilanoArchitettura Design Edilizia Fiera Milano, Rho 05_08 Ottobre 2011
Prodotti, soluzioni e tecnologie per progettare e costruire i nuovi capolavori dell'ed Incontri ed eventi per un'architettura sostenibile e sicura. Un solo grande appunta MADE expo la più importante fiera internazionale dell'edilizia.
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www.madeexpo.it MADE expo è un’iniziativa di: MADE eventi srl Federlegno Arredo srl
Organizzata da: MADE eventi srl tel. +39 051 6646624 s +39 02 80604440 info@madeexpo.it s made@madeexpo.it
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TECNOLOGIA
UNA CASA… TUTTA D’UN PEZZO Una casa di 2.40m x 4m x h 3.50m realizzata con l’uso di DShape Technology, una tecnologia per stampare in 3D la pietra in un pezzo unico che rivoluziona il rapporto tra disegno e messa in opera. L’architetto Marco Ferreri ha trovato in D-Shape la tecnologia ideale per realizzare questa inusuale ma interessante UnaCasaTuttaDiUnPezzo È direttamente l’ingegnere Enrico Dini, Amministratore Delegato di Dinitech Spa e inventore della tecnologia D-Shape, a spiegare come questa stampante sia destinata a competere con le tecniche di costruzione tradizionali e a cambiare profondamente le regole del mondo della progettazione. ”D-Shape - afferma Dini - è un nuovo sistema di costruzione basato sul principio della stereolitografia che consente di realizzare strutture di qualsiasi forma e dimensione usando unicamente sabbia unita a uno speciale reagente inorganico perfettamente ecocompatibile. Il cuore della tecnologia è la testa di stampa che permette di convertire - strato dopo strato un file 3D in strutture di solida roccia. Una vera rivoluzione del rapporto tra disegno architettonico e messa in opera: solo schiacciando i tasti di un computer, grazie all’impiego della robotica applicata alla tecnologia CAD-CAE-CAM, si potrà assistere in diretta alla realizzazione del proprio progetto, senza il rischio di errori di interpretazione o di realizzazione da parte di intermediari. Il prototipo progettato da Ferreri - prosegue Dini - è di straordinaria importanza in quanto esprime ‘in nuce’ le enormi potenzialità di D-Shape nel campo dell’edilizia”. La CasaTuttaDiUnPezzo (presentata alla Triennale di Milano) è stata realizzata - in un’unica stampata - in circa 14 giorni lavorativi ed utilizzando 35 metri cubi di una speciale sabbia miscelata, di cui ben il 90% è stato recuperato per stampe successive. Inoltre, la stampante può essere facilmente smontata e riassemblata direttamente sul cantiere, abbattendo fortemente i costi di trasporto.
UnaCasaTuttaDiUnPezzo è stata realizzata, in un’unica stampata, in 14 giorni lavorativi
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La scheda tecnica D-Shape appare come una grande struttura in alluminio, un telaio rettangolare piano di dimensioni 6x6 m, che può essere sollevato orizzontalmente da dispositivi ascensori che si muovono lungo le quattro colonne portanti allungabili. Il vero nucleo della tecnologia è la testa di stampa, pilotata da un sistema CADCAM (Computer-Aided Design - Computer-Aided Manufacturing). L’architetto crea la progettazione CAD 3D, arrivando a generare un file grafico in uscita (formato STL – stereolitografia) che viene poi importato nel programma D-Shape e in seguito mandato in stampa. La ‘stampa’ D-Shape si realizza dunque attraverso il deposito, strato dopo strato, di un legante (più precisamente un bi-componente inorganico) su un letto di materiale granulare (ad esempio sabbia o ghiaia). Ovviamente non tutto il materiale granulare si lega al collante: quello in eccesso viene rimosso, arrivando così a mostrare la struttura completa. La testa di stampa della struttura è composta da 300 ugelli che rilasciano l’inchiostro strutturale come fosse una traccia, la cui ampiezza è regolata dalla velocità di stampa, dalla pressione e dal diametro degli ugelli stessi. L’inchiostro viene, a questo punto, stirato su uno strato di sabbia, partendo dal basso e creando sezioni di 5-10 mm. Il processo di solidificazione inizia con il contatto tra i layer e dura 24 ore. A dispetto della dimensione, la macchina è molto leggera e può essere facilmente smontata e trasportata. Il materiale Il materiale, generato con il dispositivo di stereolitografia (dal Greco ‘scrittura di roccia’) D-Shape, è una roccia artificiale dotata di interessanti proprietà meccaniche, chimiche e termiche. La roccia artificiale si ottiene per processo di litificazione di una miscela di materiale granulare costituta da sabbie di varia granulometria, fibre vegetali, pigmenti e reagenti chimici per precipitazione di sostanze che vengono portate in soluzione dalla speciale miscela di sali che
circolano negli ugelli della testa di stampa del macchinario D-Shape. Una delle caratteristiche più rivoluzionarie di D-Shape è la possibilità di impiegare materiali locali e riciclare scarti di frantumazione di edifici pre-esistenti. In linea generale, grazie alle potenti proprietà leganti dei reagenti impiegati, la sabbia e la ghiaia provenienti dalla disgregazione di rocce di qualsiasi natura possono essere riaggregate grazie anche alla presenza di fibre vegetali funzionali alla resistenza e alle proprietà isolanti del materiale prodotto. I reagenti chimici sono estratti dal mare, vera e propria miniera cui attinge la tecnologia D-Shape. Carbonati, cloruri e altri precipitati, prodotti secondari del ciclo della produzione del sale marino, vengono prima seccati al sole e quindi trattati ad alta temperatura. I valori energetici di produzione dei reagenti sono attualmente maggiori di quelli del cemento, ma la possibilità di impiego di fonti rinnovabili in località costiere e il possibile futuro utilizzo di tecniche di cottura alternative, rendono possibile l’adozione di questa tecnologia per un futuro uso edilizio anche su scala massiva. Il processo di litificazione D-Shape avviene per stadi successivi con azioni combinate meccaniche (costipamento), termiche e chimiche (cementazione) tese ad ottenere delle reazioni metamorfiche sia omogenee che eterogenee. Durante il metamorfismo avvengono molteplici reazioni legate all'ambiente in cui si trova la roccia, ossia alla pressione, alla temperatura e alla presenza dei fluidi a cui la roccia in formazione è sottoposta. Al termine del processo di stampa la roccia ‘è viva’ e continua il suo processo di stabilizzazione per diversi mesi. La prima roccia artificiale messa a punto dai tecnici D-Shape messa in commercio è D-Stone/1 ed è assimilabile ad un Calcare Magnesiaco contenente il 70% di dolomite ma migliorato con l’aggiunta di fibre vegetali e altri prodotti che ne aumentano di molto le proprietà meccaniche e igrotermiche. D-Stone-1 è resistente meccanicamente a compressione e a flessione, al gelo e allo smog, è altamente coibente, traspirante e tende a non produrre condensa. Ha spiccate proprietà fonoimpedenti per la sua elevata densità oltre a proprietà antibatteriche dovute al suo PH basico. A. M.
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IMPIANTISTICA
DA MOSCA… di Mario Milani
Le soluzioni ITT Lowara applicate in due esempi, fra loro diversi per tipologie costruttive ed architettoniche, ma legati da un unico filo conduttore: l’affidabilità delle pompe che devono poter gestire sia il riscaldamento e la ventilazione che l’approvvigionamento di acqua potabile La biblioteca dell’Università Lomonosov dello stato di Mosca è un vasto complesso distribuito su un’area di 55.000 m2 a cui accedono oltre 36.000 studenti e 7.000 laureati che seguono corsi post-laurea. Questa nuova infrastruttura, costruita nel 2004 per commemorare i 250 anni dell’università, conserva importanti opere letterarie storiche e i più recenti testi di consultazione. È dunque fondamentale che i
rigorosi requisiti riguardanti la temperatura e l’umidità dell’aria all’interno dell’edificio vengano rispettati e che la qualità degli impianti consenta di soddisfare le esigenze di un elevato numero di utenti tra personale e studenti. In questo contesto le pompe realizzate da ITT Lowara forniscono alla biblioteca un sistema HVAC integrale in grado di gestire il riscaldamento, la ventilazione e l’approvvigionamento di acqua potabile. Le pompe della serie FC e SV sono state fornite dal distributore russo di ITT Lowara, la Water Technics Moscow. Si è scelto questo tipo di pompe in quanto in grado di far fronte a tutte le esigenze operative derivanti dalle fluttuazioni della temperatura e di garantire l’affidabilità del sistema nel funzionamento continuo. Come dicono loro, “…le caratteristiche principali di questa serie di pompe sono la comprovata affidabilità, costi di gestione ridotti e prezzi competitivi”. La serie FC è la soluzione ideale per impianti di circolazione ad acqua calda e fredda ed è la forza dietro l’impianto di riscaldamento e l’impianto di ventilazione della biblioteca. L’impianto di riscaldamento è munito di due pompe centrifughe in-line in ghisa serie FCS, mentre l’impianto di ventilazione è azionato da due pompe monoblocco simili, serie FCE. La serie FC vanta una portata massima di 190m3/h e una prevalenza massima di 90 m, con girante in acciaio inox AISI316L. Due pompe serie SV forniscono l’acqua potabile, mentre altre due pompe dello stesso tipo fanno circolare l’acqua dell’impianto di riscaldamento. Questa serie vanta una portata fino a 120 m3/h e una prevalenza fino a 330 m e trova spesso impiego in altre applicazioni quali piscine o il pompaggio di liquidi aggressivi.
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A ROTTERDAM… A Rotterdam, città portuale olandese, è stato di recente costruito un grande impianto per acqua demineralizzata (DWP) da 1.400m3/h per la Evides Industrie Water. Il cuore dell’impianto è rappresentato da pompe Vogel fabbricate da ITT Lowara. La struttura, una delle più grandi nell’Europa occidentale, è stata costruita per il trattamento e la fornitura di acqua demineralizzata a 18 industrie del settore chimico/petrolchimico. La costruzione dell’impianto consiste di due fasi, la prima (completata) è stata la costruzione dell’impianto di demineralizzazione completa, che si occupa del trattamento dell’acqua potabile. La seconda consiste nell’impianto di pre-trattamento per purificare le acque di superficie direttamente dal lago di Brielle. Alla Logisticon Water Treatment sono state affidate progettazione, lavori di ingegneria meccanica ed elettrica, costruzione e messa in funzione di questo impianto d’alta qualità. Assieme al cliente Evides Industrie Water, gli ingegneri di Logisticon hanno richiesto specificamente le pompe centrifughe Vogel della serie LS in grado di eseguire una varietà di funzioni all'interno dell’impianto DWP. Le pompe sono controllate da convertitori di frequenza per regolare la velocità del motore e per ottimizzare l'efficienza delle pompe stesse. Grazie ai test approfonditi sulle pompe, presso l'impianto di produzione ITT in Austria (a cui il cliente ha potuto assistere) prima dell'installazione e messa in funzione, è stato possibile assicurarsi che le pompe rispettassero i rigorosi standard di efficienza, sicurezza e qualità dell'acqua richiesti.
In questa pagina le pompe di ITT Lowara nell’impianto di acqua demineralizzata
Sono state installate 27 pompe Vogel, che fanno parte di un sistema con controllo di frequenza in grado di variare la velocità del motore per ottenere la massima efficienza. Tra queste ci sono tre pompe LS ad aspirazione assiale di grandi dimensioni in acciaio inox (AISI 316) che regolano la distribuzione principale dell’acqua. Le pompe hanno una capacità totale di distribuzione tra 200 e 1.600 m3/h ed una prevalenza di 60 metri. Sono state inoltre utilizzate diverse pompe delle serie LSN e LSB, estremamente compatte, ideali per spazi limitati e che richiedono pochissima manutenzione. Queste pompe sono una scelta estremamente popolare in ambito di alimenti e bevande, acqua calda e riscaldamento, filtrazione e sistemi di trattamento dell'acqua, e possono gestire varie attività all'interno della struttura DWP. Dotate di motori Siemens (tutti certificati con marchio di qualità EFF 1, conformi ai più severi requisiti di prestazioni) offrono la massima efficienza. La collaborazione tra le parti ha permesso di completare la prima fase dell’installazione DWP nel dicembre 2009, prima del previsto, e la seconda fase è iniziata nel gennaio 2010. Le pompe Vogel contribuiranno alla portata dell’impianto 24 ore al giorno, 365 giorni l'anno (con ridondanza e sicurezza incorporate) per fornire acqua demineralizzata senza interruzioni ad un massimo di 18 diverse imprese chimiche e petrolchimiche.
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IMPIANTISTICA
C’ERA UNA VOLTA LA TECNOLOGIA DEL DOMANI
La casa su due piani, ad uso residenziale, è situata in località di campagna, ed è stata costruita negli anni 60. Una vera e propria… ‘casa di una volta’ che, una volta acquistata da un installatore di impianti tecnologici civili, è stata sottoposta ad alcuni interventi di ammodernamento tra cui il più consistente è stato dotare la casa di impianti di riscaldamento e raffreddamento, installando caldaia a condensazione a GPL per il riscaldamento, pompa di calore ad aria WSAN per il raffreddamento e terminali ambiente per la distribuzione del caldo e del freddo. In verifica reale di funzionamento, dimostrandosi nettamente più efficiente della caldaia, alla pompa di calore è stato affidato anche il compito del riscaldamento, usando la caldaia solo come integrazione nei giorni più freddi dell’anno. Nel 2010 l’impianto di climatizzazione è stato rinnovato e semplificato, sostituendo i due generatori con una pompa di calore acqua glicolata-acqua collegata a quattro sonde geotermiche verticali da 80 mt. Fondamentale il ruolo delle apparecchiature fornire da Clivet.
permettono di riscaldare e raffreddare gli ambienti impiegando il ventilatore solo alla minima velocità ed utilizzando acqua a temperature molto basse in inverno (30-35°). È stato mantenuto anche l’originario sistema di controllo, progenitore del sistema di controllo centralizzato ElfoControl, che gestisce i 22 ventilconvettori, garantendo il controllo della temperatura locale per locale e la distribuzione dell’energia termica e frigorifera prodotta da Gaia solo nei locali dove è necessaria e nella quantità richiesta, permettendo di escludere le stanze non utilizzate. Il funzionamento dell’intero impianto è monitorato da un sistema realizzato dall’installatore, che permette di osservare in tempo reale dal sito internet della B.R.T., http://www.brt.it/casa3.swf, le condizioni esterne, il funzionamento ed i consumi.
La casa sorge nella pianura padana, e la sfida principale del rinnovo impianti era diminuire ulteriormente i consumi per riscaldamento e raffreddamento intervenendo sul generatore e non sull’isolamento dell’abitazione, la tipica casa di grandi dimensioni con i ‘muri di una volta’ in mattoni pieni da 30 centimetri, in modo da mantenere la casa in armonia con il paesaggio circostante. Visto che alcune delle 20 stanze dell’abitazione potevano rimanere inutilizzate anche per lunghi periodi dell’anno, era fondamentale poter gestire il riscaldamento e il raffreddamento dei singoli locali in modo indipendente. Il sistema doveva tener conto infine delle esigenze di silenziosità. Nell’ammodernamento degli impianti la pompa di calore ad aria e la caldaia a GPL sono stati sostituiti da una pompa di calore acqua glicolata-acqua con tecnologia inverter DC Gaia Acqua con sonda verticale ad anello chiuso. La nuova pompa di calore, comprensiva dei principali elementi della centrale termica tra cui gruppi di pompaggio e accumulo sanitario da 200 litri, nonché della predisposizione per l’eventuale collegamento con il solare termico, copre da sola le esigenze di riscaldamento, raffreddamento ed acqua calda sanitaria, garantendo la massima efficienza stagionale. L’impianto interno è rimasto invariato. Per la distribuzione sono stati mantenuti i 22 terminali ambiente ElfoRoom installati nel 1999 in quanto soluzione ottimale per coprire le elevate dispersioni, risparmiando energia e garantendo nel contempo massima silenziosità e un’estetica gradevole. Questi ventilconvettori
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I risultati Commenta l’installatore: “Ho messo in funzione la mia Gaia Acqua a mezzanotte del 27 gennaio 2010 con temperatura esterna di 15 gradi sottozero, protrattasi per parecchi giorni. Dopo un rapido start-up, Gaia forniva tutta l’energia necessaria al mio impianto (tra i 15 e i 16 kW) assorbendo dalla rete soltanto 3,5 – 4 kW, con un COP quindi pari a 4 - 4,3 e con temperatura di mandata di 40°C! Davvero niente male…” Comparando i consumi della nuova unità monoblocco rilevati dal sistema di monitoraggio nei primi tre mesi di esercizio (dal 27 gennaio 2010 al 27 aprile 2010) con quelli dello stesso periodo dell’anno precedente si possono facilmente quantificare i risparmi ottenuti. I costi di gestione sono diminuiti del 46% passando da 1.077 euro a 604 euro con un risparmio di 473 euro in soli 3 mesi a cui va sommato l’ulteriore risparmio derivante dall’eliminazione dei costi relativi alle operazioni di manutenzione ordinaria della caldaia. Con Gaia Acqua si sono inoltre eliminate le emissioni locali di CO2 legate alla combustione a tutto beneficio dell’ambiente. La grande compattezza di Gaia Acqua e il fatto che l’unità integra in sé tutti i componenti della centrale termica, ha permesso di semplificare gli impianti e ridurre gli ingombri, destinando i locali della centrale termica a ripostiglio. Il risultato è stato un sistema compatto, pulito, efficiente e silenzioso perfettamente integrato con l’edificio, in cui l’efficienza della nuova pompa di calore geotermica si coniuga con l’efficienza dei terminali ambiente, ElfoRoom, che dotati di un motore in corrente continua comandato da
un’elettronica evoluta, permettono di abbattere i costi di ventilazione dell’80%, generando un ulteriore risparmio annuo di circa 100 euro rispetto ai ventilconvettori di tipo tradizionale. Il sistema garantisce il massimo comfort sia dal punto di vista della temperatura che dell’umidità, nonché una gestione ottimizzata delle zone. Il team del progetto •Progettazione Studio S.I.T., Imola (BO) •Realizzazione impianti: B.R.T. di Berti Francesco, Imola (BO) •Sonde geotermiche verticali Geo-Net s.r.l., Imola (BO) •Fornitura sistema climatizzazione Agenzia Tecnodelta Il sistema •Una pompa di calore per installazioni geotermiche Clivet ElfoEnergy Gaia Acqua 61, con tecnologia Inverter, accumulo integrato da 200 litri e predisposizione per il collegamento al solare termico integrati; •distribuzione: 22 terminali ambiente ElfoRoom Out; •gestione delle diverse zone attraverso sistema di gestione e controllo Clivet; •quattro sonde geotermiche verticali da 80 mt. La protagonista Gaia Acqua è la macchina-impianto che integra in sé i principali elementi di una centrale termica, ovvero i componenti per la produzione di acqua calda sanitaria (incluso accumulo da 200 litri), quelli per il collegamento ai pannelli solari termici e quelli idronici. La tecnologia inverter DC, applicata a compressore, ventilatore, circolatore impianto e circolatore sanitario, ne massimizza l’efficienza stagionale. Gaia Acqua permette di utilizzare l’energia del sole sia in forma diretta tramite i pannelli solari, che in forma indiretta recuperandola dal terreno. Utilizzando anche queste due forme di energia Gaia Acqua garantisce ogni necessità dell’impianto, decidendo autonomamente l’opportunità di attingere a una fonte piuttosto che all’altra, privilegiando sempre il minimo consumo e la massima efficienza. M. M.
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IMPIANTISTICA
GEOTERMIA E RESIDENZIALE, UN ESEMPIO A LONDRA Geothermal International, partner inglese di GI Italia, ha realizzato l’impianto geotermico per il prestigioso complesso residenziale di Embassy Court a Londra. L’impianto geotermico installato è in grado di fornire acqua calda sanitaria, riscaldamento e raffrescamento all’intero edificio Embassy Court è un complesso residenziale di altissimo prestigio, composto da 25 appartamenti e 2 penthouse. Sorge in Wellington Road a pochi passi dalla metropolitana di Jubilee, in una delle zone più prestigiose della capitale. Dagli appartamenti è possibile ammirare il verde di Regent’s Park e lo skyline londinese. L’edificio dispone di garage sotterranei e di concierge 24/h, presenta uno stile architettonico moderno con influenze chiaramente riconducibili all’art decò degli anni ’30. Un complesso residenziale di elevato prestigio, oltre a offrire tutti i migliori comfort abitativi, non poteva tralasciare un aspetto di sempre maggior interesse, il rispetto per l’ambiente. La geotermia in questo contesto ha rappresentato una soluzione ottimale in quanto gli impianti geotermici, rispetto alle altre soluzioni a energia rinnovabile come i pannelli solari/fotovoltaici, non influiscono in alcun modo sull’estetica dell’edificio, poiché tutte le sue componenti sono sotterranee. L’imponenza e l’eleganza delle strutture è stata quindi interamente preservata, così come la tutela dell’ambiente e del territorio. L’impianto geotermico installato provvede alla fornitura di riscaldamento, raffrescamento e acqua calda sanitaria. Trattandosi di un edificio di nuova costruzione è stato possibile impiegare gli Energy Piles, ovvero l’esclusiva soluzione di GI che consente l’inserimento delle sonde geotermiche direttamente nei pali di fondazione dell’edificio. In questo caso si sono ridotte notevolmente le spese di perforazione del terreno. Oltre agli Energy Piles, è stata aggiunta anche una sonda geotermica verticale, della profondità di 40 m, che ha permesso di accrescere ulteriormente il potenziale energetico dell’impianto. Le pompe di calore adottate acqua/acqua sono Water Furnace modello EKW130. Sono impiegate a livello centralizzato per fornire riscaldamento e raffescamento a tutti gli appartamenti, grazie agli appositi radiatori a bassa temperatura posti nel pavimento. Le pompe di calore, inoltre, consentono di preriscaldare l’acqua. L’apposita caldaia centralizzata a condensazione provvederà a portare l’acqua, già tiepida, a temperature più elevate quando richiesto, con una sensibile riduzione dei costi energetici. Durante la stagione estiva, il sistema di raffrescamento geotermico viene integrato con le due unità di raffreddamento e deumidificazione installate, che aiuteranno ad eliminare l’umidità negli ambienti riducendo conseguentemente anche la percezione del calore nelle stanze. Embassy Court impiega sia pompe di calore acqua/acqua geotermiche, sia una caldaia a condensazione. Questa realtà rappresenta un’ottima occasione di analisi e comparazione empirica dei vantaggi, in termini di costi ed emissioni locali di CO2, tra questi due sistemi durante la sola fase di riscaldamento. Nell’arco di un anno solare, infatti, è stato possibile verificare come il consumo di kWh sia nettamente inferiore, da parte della pompa di calore, rispetto alla caldaia tradizionale. A gennaio, ad esempio, la pompa di calore ha registrato un consumo di circa 20.000 kWh, la caldaia di oltre 100.000 kWh. A livello di emissioni locali di CO2, altamente favorevoli sono i risultati ambientali impiegando la pompa di calore geotermica (12.000 kg di emissioni di CO2 nel mese di gennaio con la pompa di calore contro 23.000 kg della caldaia) e nettamente inferiore il costo di esercizio della pompa geotermica (quasi la metà) rispetto alla caldaia tradizionale. M. M.
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Il progetto Progettazione dell’immobile: Architetto Piers Gough; Progettazione impianto geotermico: Geothermal International • n. 100 Energy Piles geotermici • n. 1 sonda geotermica verticale testata e certificata dal costruttore • n. 4 pompe di calore geotermiche acqua/acqua Water Furnace, mod EKW130 • n. 2 unità di raffreddamento e deumidificazione dell’aria Alfa Laval •riscaldamento/raffrescamento a pavimento radiante • potenza energetica di riscaldamento 202kW • potenza energetica di raffrescamento 371 kW
L’ACQUA GOVERNATA. DA PONTOS
Dopo importanti lavori di ristrutturazione, che hanno riqualificato l’edificio sotto il profilo energetico, riapre il Collegio Einaudi di Torino di Via Galliari 30, una delle principali residenze per studenti universitari del capoluogo piemontese, attiva dal lontano 1939 L’edificio, di impronta novecentesca, è stato completamente riammodernato seguendo criteri di sostenibilità ambientale e risparmio energetico con l’installazione di impianti solari per la produzione di energia ‘pulita’ e il sistema Pontos AquaCycle di Hansgrohe per il riciclaggio delle acque grigie dell’intera struttura. Il progetto - uno dei più avanzati in Italia nel settore dell’edilizia universitaria permette al Collegio Einaudi di riutilizzare l’acqua proveniente dagli scarichi delle docce dei 140 bagni dell’edificio, riciclandola mediante un processo brevettato da Hansgrohe e basato su metodi meccanici e biologici senza l’utilizzo di additivi chimici. A quello delle acque grigie si aggiunge, inoltre, il recupero delle acque piovane grazie ad un sistema di raccolta collocato sul tetto del palazzo di Via Galliari 30. In totale, la macchina Pontos AquaCycle installata può recuperare fino a 4.500 litri di acqua al giorno che, dopo il trattamento, risulta igienicamente pulita e perfettamente adatta per essere reimpiegata per le cassette di risciacquo dei servizi igienici e per l’irrigazione delle aree verdi. Hansgrohe, leader mondiale nel settore delle docce e della rubinetteria, è anche tra le prime aziende europee ad utilizzare fonti rinnovabili di energia e a valorizzare ogni momento della filiera produttiva in termini di impatto ambientale, prendendo molto seriamente la propria responsabilità ecologica anche nella ricerca di prodotto, da sempre incentrata sul risparmio idrico. La ricerca di soluzioni tecnologiche che aiutino il consumatore a ottimizzare la risorsa ‘acqua’ è di fatto la mission del marchio dell’azienda, considerata a tutti gli effetti uno specialista del rapporto quotidiano fra uomo e acqua: dall’erogazione, all’utilizzo, al riciclo. M. M.
Il sistema Pontos AquaCycle di Hansgrohe, utilizzato per il riciclaggio delle acque grige
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DOMOTICA
SCENARI SUL LAGO A Menaggio, sulla sponda occidentale del Lago di Como, Vimar completa la realizzazione di una residenza intelligente con un impianto domotico che integra la gestione di molteplici funzioni: illuminazione, temperatura, controllo carichi, videocitofonia, irrigazione, automazione delle tende e controllo da remoto tramite cellulare Al progetto iniziale della residenza, firmato a due mani dall’Architetto Rosanna Mazzola e dal Geometra Paolo Nardi, il padrone di casa si è affiancato decidendo man mano ogni dettaglio: dall’illuminazione con i led ai pavimenti fino alle inconsuete pareti in ardesia nera dei bagni o alle porte in vetro da lui stesso disegnate. Il risparmio energetico è stato una sfida: realizzare un’abitazione con consumi quasi annullati grazie allo sfruttamento dell’energia autoprodotta. Una casa capace di dare benessere a chi la abita anche grazie a materiali biologici come sughero o nitrato di calce (che massimizza la conducibilità termica del pavimento radiante), alle numerose strategie passive adottate per renderla una macchina bioclimatica e agli appositi accorgimenti per sfruttare il clima specifico della zona, la posizione dell’edificio e la sua forma. L’impianto solare termico garantisce la copertura dei consumi energetici, dal riscaldamento dell’acqua al funzionamento dei pannelli radianti del pavimento che assicurano un calore uniformemente diffuso. La regolazione della temperatura climatica, con sonda esterna per avere un consumo ottimizzato ed equilibrato, il piano cottura a induzione magnetica o le grandi vetrate per sfruttare gli apporti solari d’inverno rientrano anch’essi in un consapevole progetto di risparmio energetico, benessere e tutela dell’ambiente. In questo contesto Vimar completa la realizzazione di una residenza intelligente con un impianto domotico che integra la gestione di molteplici funzioni: illuminazione, temperatura, controllo carichi, videocitofonia, irrigazione, automazione delle tende e controllo da remoto tramite cellulare. Per il proprietario la domotica è un gioco, capace però anche di garantire sorprendenti e ormai quasi doverose funzionalità riguardanti l’ottimizzazione dei consumi.
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Tramite la centrale By-me posizionata accanto alla porta d’ingresso, il padrone di casa ha organizzato l’abitazione in base alle esigenze, programmando in particolare gli scenari che consentono di modificare con pochi gesti diverse funzionalità. Lo scenario ‘sveglia’ comanda l’accensione della musica e l’apertura delle tende che prontamente svelano la presenza del lago oltre le vetrate. Lo scenario ‘sera’, invece, dà sfoggio dell’articolata illuminazione a led e in un attimo l’esterno della residenza diventa un palcoscenico di colori ed effetti di luce. Dalla stessa centrale, e localmente anche dai termostati, avviene il controllo della temperatura, mentre ogni comando a disposizione riporta il simbolo della propria funzione, con una grafica ordinata che conferma una spiccata attenzione ai dettagli. In una generale vocazione all’essenzialità, il Touch screen da 4,5 pollici è il primo oggetto che si scorge salendo la scala in vetro che collega la zona giorno alle camere e, per stessa ammissione del proprietario, rappresenta un irrinunciabile complemento d’arredo. Il touch screen di Vimar è l’immagine più innovativa della domotica e consente di comandare il sistema, modificare l’illuminazione piuttosto che la temperatura, comandare le tapparelle e richiamare gli scenari. Con By-me, inoltre, l’energia non si spreca, perché il controllo dei consumi è costante, la sua distribuzione intelligente e il risparmio notevole. Mentre ci racconta la casa e ci mostra com’è facile gestirla tramite il sistema domotico di Vimar, il proprietario sottolinea il ruolo fondamentale dell’opzione di controllo dei carichi: la domotica può essere un divertimento, ma nell’ottica di un’abitazione ad alta efficienza energetica la possibilità di monitorare costantemente i consumi rappresenta un’opportunità fondamentale. Sulla centrale è stato impostato un prelievo massimo di potenza e nel caso questo limite venga accidentalmente superato avviene il distacco automatico dei carichi
non prioritari secondo un ordine impostato dall’utilizzatore. In caso di necessità, ad esempio, è preferibile poter continuare a cucinare e dunque sarà prima interrotta l’alimentazione della lavatrice, della lavastoviglie e dell’irrigatore. In questo modo il sistema evita fastidiosi blackout e gestisce autonomamente e contemporaneamente la successiva riattivazione degli elettrodomestici. Infine, l’integrazione all’interno del sistema domotico dei vari impianti termoidraulici dell’edificio, riduce ulteriormente i consumi ottenendo un significativo risparmio e migliorando la classe energetica della casa. A. M.
Bastano pochi gesti per modificare, con By-me, gli scenari e le diverse funzionalità della casa
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ILLUMINAZIONE
SIAMO RIMASTI AL PALO. PER FORTUNA… Umpi Elettronica viene fondata nel 1982 ed è un’azienda specializzata nella progettazione e realizzazione di sistemi intelligenti, basati sulla trasmissione di dati su una normale linea elettrica (onde convogliate), mirati alla telegestione degli impianti di illuminazione esterna e al controllo degli edifici sia pubblici che privati. Alberto Grossi è il responsabile tecnico di Umpi R&D, la parte dell’azienda che svolge attività di ricerca e sviluppo di prodotti e soluzioni tecnologiche nel campo dell’elettronica, informatica, energia, ambiente, automazione e telecomunicazioni. Lo abbiamo sentito a proposito delle novità e degli obiettivi aziendali. Ad Alberto Grossi abbiamo subito chiesto di spiegarci il concetto di ‘civismatica’, in pratica il filo conduttore della mission aziendale “Il termine – ci dice Grossi – è stato coniato per definire quell’insieme di soluzioni e tecnologie intelligenti che pone l’obiettivo di qualificare la città utilizzando gli strumenti più adatti per valorizzare l’esistente nel rispetto dell’ambiente, dell’identità della città e del suo rapporto con chi vi abita, risparmiando, al contempo, sui costi dell’energia. Da qui muove dunque il progetto aziendale che, in particolar modo dal 2006, ha contribuito a sviluppare anche in Italia il concetto di ‘citymatics’ o, nella versione italiana, di ‘civismatica’, ovvero – ci dice ancora Grossi – la domotica per la città”. Chiediamo ancora a Grossi di scendere nei particolari… “In pratica, noi non stravolgiamo, ma utilizziamo al meglio le tecnologie e le infrastrutture già esistenti, applicando le nuove tecnologie oggi a disposizione per rendere maggiormente fruibile la situazione attuale. Ci siamo resi conto, infatti, che in Italia esiste qualcosa che è chiamata illuminazione pubblica, una rete diffusa capillarmente, con elevati costi di gestione e spesso sottoutilizzata, quando non letteralmente dimenticata a se stessa. Eppure – è il ragionamento di Alberto Grossi – la luce non solo illumina ma contribuisce o dovrebbe contribuire al decoro della città. Basti però pensare che, oggi, l’illuminazione pubblica è come dotata di un interruttore che alla sera accende e al mattino spegne tutto. Senza cioè tenere conto della notte, delle giornate festive, degli orari, delle zone, per non parlare della situazione degradata della manutenzione degli impianti. Bene, qui interveniamo noi, nello specifico, con la nostra tecnologia Minos,
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pubblicitari…anche quando la luce è spenta, perché con la nostra tecnologia la linea è sempre alimentata”. In questo modo, non solo è possibile controllare gli impianti in tempo reale, ma si riduce anche l’inquinamento atmosferico e luminoso, oltre che i costi energetici e di manutenzione… “Esattamente, abbiamo calcolato che grazie a Minos i risparmi siano nell’ordine di almeno il 30%. Vorrei anche sottolineare – conclude Grossi – che Minos è, ùad oggi, il sistema più avanzato al mondo in fatto di telegestione dell’illuminazione, sia pubblica che esterna, anche grazie alla sua grande flessibilità, che permette al tecnico di decidere dove e quando accendere, dove spegnere o solo ridurre l’illuminazione. Inoltre, Minos è compatibile con qualsiasi impianto esistente, e dunque non è necessario eseguire nuovi cablaggi.” A. M.
Minos, il sisema più avanzato di telegestione dell’illuminazione pubblica ed esterna
che ci permette di sfruttare la rete elettrica e le sue strutture presenti sul territorio (in pratica, i pali dell’illuminazione) per aggiungere il nostro valore aggiunto”. Ovvero? “Ovvero, i nostri servizi, che spaziano dalla possibilità di accendere/spegnere l’illuminazione in base alle reali esigenze del territorio, di segnalare guasti e malfunzionamenti direttamente all’ufficio tecnico del Comune, di far funzionare qualsiasi dispositivo quali sensori per il traffico, videocamere, Wi-Fi, pannelli
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RISPARMIO ENERGETICO
LE CASE METTONO IL CAPPOTTO. E SI RISPARMIA… A Udine è stato da poco completato un fabbricato residenziale composto da 12 appartamenti di differente metratura che, per le particolari caratteristiche e un consumo di energia pari a 29 kWh/mq all’anno, rientra nella classe energetica A secondo il sistema di Certificazione Energetica Nazionale. La Stiferite ha fornito circa 900,00 m2 di pannello Classe SK da 10 cm che sono stati utilizzati per il rivestimento a cappotto delle abitazioni Progettare ed edificare avendo come obiettivo il risparmio energetico è una soluzione che risulta lungimirante e vincente. Ridurre i consumi energetici attraverso un utilizzo razionale ed efficiente dell'energia tanto da poter rientrare in classe energetica A, significa rispettare l’ambiente, garantire un elevato comfort per chi vive e offrire un valore aggiunto all’edificio stesso. Il complesso residenziale Vieris, progettato dal geom. Marco Pertoldi e Lavori del geom. Giuliano Cossettini e con la progettazione degli impianti da parte dello Studio Gnesutta & Associati di Udine, è un chiaro esempio di soluzione innovativa, risultato di una condivisione di impegni ed obiettivi tra committenza e ditta realizzatrice. Per ottemperare alle direttive imposte dalla normativa urbanistica, in fase di progettazione si è deciso di seguire e riprodurre le linee architettoniche dei vecchi fabbricati friulani, caratterizzati da corpi di fabbricato di diversa altezza, tetti a due falde con struttura in legno e copertura in coppi, loggiati, parapetti terrazze in legno, uso di mattoni faccia a vista per colonnati, contorni finestre in pietra. L’edificio ha una superficie utile di 850 m2 ed è suddiviso in 12 appartamenti di differenti dimensioni ognuno fornito di garage. La struttura portante antisismica è costituita da muri perimetrali in calcestruzzo e solai di piano in latero cemento, mentre per la copertura si è optato per una struttura in legno. Lo stabile è stato classificato nella categoria energetica A secondo il sistema di Certificazione Energetica Nazionale grazie ad un intelligente mix di soluzioni a forte contenuto ecologico, alle quali si sono aggiunte oculate scelte costruttive. Tutto il progetto, infatti, punta alla sostenibilità energetica, facendo leva sia sul massimo sfruttamento degli apporti solari che sulla drastica riduzione delle perdite energetiche. Le scelte costruttive si sono per questo orientate verso soluzioni che garantissero un corretto orientamento e dimensionamento delle aperture, un uniforme isolamento termico dell’involucro, alte prestazioni dei serramenti ed un’esecuzione accurata dei dettagli, con particolare attenzione all’eliminazione dei ponti termici, causa riconosciuta di un aumento delle dispersioni, e di conseguenza del fabbisogno energetico dell’edificio, e di una crescita dei costi per il riscaldamento. Agendo, inoltre, sui ponti termici si mantengono pressoché inalterate le
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temperature superficiali interne, con conseguenze apprezzabili sul comfort abitativo, e l’eliminazione del fenomeno della condensa causa delle muffe. L’edificio è certificabile con un consumo termico stimato al di sotto dei 30 kWh per m2 all’anno. Tale prestazione è ottenuta in gran parte grazie al rivestimento a cappotto con pannelli Classe SK della Stiferite di Padova. Molta attenzione è stata riservata agli aspetti impiantistici: per il riscaldamento si è optato per un impianto a pavimento a bassa temperatura alimentato da tre caldaie a cascata. La produzione di acqua calda sanitaria avviene tramite l’utilizzo di un bollitore ad accumulo integrato da un sistema con 16 mq di pannelli solari termici posti in copertura. È presente inoltre un sistema di contabilizzazione del calore con cassette ad incasso, che consente l’utilizzo dell’impianto di riscaldamento in modo indipendente e la rilevazione delle calorie consumate con lettura diretta o presso l’amministratore di condominio tramite modem GSM. Il consumo di combustibile utilizzato per il riscaldamento e per la produzione di acqua calda sanitaria verrà
quindi ripartito in base all’effettivo utilizzo di ogni singola utenza. La soluzione è stata selezionata perché in grado di garantire un notevole risparmio sui costi di gestione e di manutenzione pressoché nulli. Senza i tradizionali termosifoni, infatti, oltre ad eliminare i vincoli di natura architettonica dati dagli ingombri sulle pareti, si può arrivare ad un considerevole risparmio energetico e contemporaneamente ad un elevato comfort termico. Gli impianti di riscaldamento tradizionali a radiatori utilizzano acqua calda con temperature variabili da 50°C ad 80°C. Il riscaldamento a pavimento invece permette di riscaldare utilizzando acqua con temperature più basse, attorno a 30-35°C. Il risparmio energetico lo si ottiene quindi nel momento in cui si utilizza acqua calda ad una temperatura più bassa di quella necessaria a riscaldare gli ambienti con i radiatori, alla quale si aggiunge una sensazione di benessere che deriva da una migliore umidità dell’aria e da una più omogenea stratificazione dell’aria riscaldata dal riscaldamento a pavimento.
Proprietà: Gestim Srl - Udine Progettazione: geom. Marco Pertoldi - Udine Progettazione impianto riscaldamento: Studio Gnesutta Associati - Udine Direzione lavori: geom. Giuliano Cossettini - Udine Impresa costruttrice: Ediltomada Srl - Lestizza (Udine) Impianto riscaldamento e idrico: F.Lli Bordon Srl Moimacco (Udine) Serramenti: Ditta Radici Srl - Premariacco (Udine) Cappotto esterno: Ditta Ponte Marzio - Talmassons (Udine) Colorificio per stratigrafia Caparol Certificata Etag 004 Colorificio Udinese Per il rivestimento a cappotto delle abitazioni sono stati utilizzati 900 mq di pennelli Classe SK da 10 cm, forniti da Stiferite
La copertura del tipo ventilato, atta a garantire un adeguato isolamento acustico e termico, ha la seguente composizione partendo dal basso: • tavolato da cm. 2,5 posato sulle travi in legno • elemento di tenuta aria • pannello di lana di vetro dello spessore di cm. 10 ad alta densità • telo geotessile non tessuto • correntini dello spessore di cm. 6 per la realizzazione dello strato di ventilazione • tavolato dello spessore di cm.2,5 • guaina impermeabilizzante • manto di coperture in coppi di laterizio. A completare l’intervento, si è provveduto ad installare serramenti in legno della ditta Radici srl dotati di triplo vetro con interposto gas Kripton. Questi infissi hanno contribuito sia a limitare la dispersione del calore verso l’esterno, che a isolare acusticamente gli appartamenti. C. M.
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ARCHITETTURA
IL COLORE CANGIANTE DI RENZO PIANO di Claudio Moltani
Una delle opere di Renzo Piano è stata protagonista di un workshop nel contesto dell’ultima edizione di Cersaie nell’ambito del ciclo di incontri Costruire, Abitare, Pensare. L’opera è la Central Saint Giles, peraltro oggetto anche di uno spazio espositivo nell’area esterna dedicato dalla rassegna alle mostre, un progetto ambizioso, inaugurato nel maggio scorso che, per la prima volta, è stato presentato ufficialmente in una fiera internazionale Situato a metà strada tra Covent Garden, British Museum e Bloomsbury, il Central Saint Giles è nato dal dialogo progettuale tra idee e materiali contemporanei e la città circostante, densa e vitale. Lo staff di Renzo Piano Building Workshop ha lavorato ad una costruzione architettonica importante, eppure perfettamente integrata nel contesto urbano, forte anche del rapporto con la luce naturale, con ampio utilizzo di vetro, acciaio e soprattutto ceramica, uno degli elementi essenziali del rivestimento. ‘Bella, durevole ed ecologica’: questa la definizione usata per definire la ceramica in quanto materiale da costruzione. Una definizione che ha trovato concreta realizzazione nelle facciate del Central Saint Giles, in cui la ceramica viene utilizzata in tutte le sue potenzialità, colori e sfumature, permettendo di integrare l’edificio in modo mirabile nel tessuto urbano circostante. Così il Central Saint Giles riassume tutte queste caratteristiche, particolarmente apprezzabili anche nella prestigiosa mostra curata da Aldo Colonetti, dallo Studio Franco Origoni e Anna Steiner per onorare il lungo percorso di ricerca estetica, antropologica, sociologica e urbana che ha portato Renzo Piano a completare questo progetto. Il sistema è composto da volumi complessi, finemente cesellati, frammentati e ridotti di scala per armonizzarsi con gli edifici circostanti. Questi volumi cesellati rendono St.Giles una scultura architettonica dal tratto imponente, caratterizzata da una combinazione di facciate cangianti, l’aspetto di ciascuna delle quali è unico, in quanto diverso in altezza, orientamento, colore e rapporto con la luce naturale. Vetro, acciaio e ceramica sono gli elementi fondamentali del rivestimento. In ogni facciata, poi, la ceramica è utilizzata in diverse sfumature e colori armonizzati con gli edifici circostanti, contribuendo ad integrare il progetto nell’ambiente urbano. Sono oltre 37.000 mq di uffici, con 11 unità commerciali e ristoranti, 109 appartamenti (tra privati e di edilizia agevolata) e al centro del sistema vi è un’ampia corte, in cui sono concentrate le attività pubbliche.
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Spiccano nel â&#x20AC;&#x2DC;grigio Londraâ&#x20AC;&#x2122; le facciate cangianti del Central Saint Giles
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Lo staff di Renzo Piano Building Workshop è lâ&#x20AC;&#x2122;autore del progetto
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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (con.in L. 27/02/2004) art. 1, comma 1, DCB Milano. (TASSA RISCOSSA)
Bimestrale di architettura e design
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ULTIMA SPIAGGIA… O ULTIMA RISORSA? di Claudia G. Manini
Come sviluppare e realizzare un concetto di casa convenzionale adottando un’architettura integrata ‘mobile e flottante’? Ovviamente è necessario inventare nuove tipologie di utilizzo, di spazio e di tecnologia anche se i requisiti formali e concettuali dell’essere in movimento sono fortemente contradditori con la voglia di sentirsi allo stesso tempo a casa propria È necessario ponderare ‘il vivere sull’acqua’ e allo scopo ‘l’architettura mobile e galleggiante’ sviluppata dallo studio Rafaa, di Zurigo, (che ha vinto con questo progetto il primo premio in un concorso di design organizzato in Germania da Bauaustellung e il Red Dot Design) si è concentrata e focalizzata sul movimento e sull’autarchia. Come suggerisce il nome, il progetto ‘The Last Resort (l’ultima spiaggia o l’ultima risorsa, come meglio si vuol interpretare, o addirittura ultimo nascondiglio per dirla all’inglese) mette in atto strategie innovative cercando di sfidare concetti noti e familiari, offrendo e illustrando modi alternativi ‘del vivere’. La forme del progetto si ispirano alle linee orizzontali e ondulate dell’orizzonte e del lungomare che unendosi e intersecandosi creano spazi che offrono una vista aperta e ininterrotta di un paesaggio che si trasforma, quasi per incanto, in un prolungamento della zona giorno enfatizzando l’aspetto spaziale del progetto. La casa si sviluppa su due livelli e ha una superficie esterna che si estende per 5 metri di larghezza e 15 di lunghezza. Cuccette, attrezzature meccaniche e boccaporti sono al piano inferiore, mentre al livello superiore sono ubicate la cucina, un bagno e due camere da letto. Una scala porta fino al tetto (realizzato con gli stessi metodi e materiali tradizionali che normalmente si utilizzano per costruire le barche) che funge da ulteriore ponte, da zona relax (dove crogiolarsi al sole e godersi il panorama) e dove sono stati integrati pannelli solari che generano l’energia necessaria per tutta ‘la casa’ e per i due motori elettrici che la sospingono. Il bagno è stato posizionato in modo da creare un divisorio tra le due
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camere da letto e lo spazio comune, e le camere da letto si possono separare anche con pannelli scorrevoli ed essere utilizzate separatamente, in caso di necessità, anche come studio. Ben sei quindi i posti letto, incluse le cuccette inglobate nel pavimento della zona inferiore, estraibili e utilizzabili in caso di necessità. Pavimento e soffitto incorniciano come in un quadro meravigliose immagini della natura, mentre il continuo mutare di altezze e livelli trasforma e varia continuamente prospettive e scorci del paesaggio offrendo, dagli spazi aperti, una vista entsiasmante. In un punto, ad esempio, il pavimento si piega verso il basso e sembra dissolversi nell’acqua. In un altro, il tetto si curva fino a toccare il pavimento e sfiora il mare quasi baciandolo, in altri punti si ‘apre’ per fare spazio alle scale generando, con il vento e le onde che si riflettono nell’acqua, un gioco di ombre e forme che si trasformano in un'intensa esperienza naturale. Le facciate sono caratterizzate da piacevoli tende verticali che servono non solo per ombreggiare, ma fanno da schermano e proteggono dai cocenti raggi solari creando una particolare privacy anche durante gli ormeggi. Un concetto di casa mobile e galleggiante, ma soprattutto sostenibile e rispettosa della natura e dell’ambiente che intende offrire attimi di vita meravigliosamente ‘al naturale’ .
Le forme del progetto si ispirano alle linee orizzontali e ondulate dellâ&#x20AC;&#x2122;orizzonte
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ARCHITETTURA
A PROVA DI CATASTROFE di Elviro Di Meo
Nasce a Gallarate il primo complesso scolastico dove sono state introdotte tutte le caratteristiche appartenenti alla rete del Disaster Management, ovvero, la creazione di un luogo sicuro in caso di calamità naturali, confermando la versatilità del progetto, a cui contribuiscono fattori che rafforzano il legame tra sostenibilità e ambiente, con il relativo risparmio energetico, grazie all’uso di elementi di bioarchitettura e l’applicazione delle nuove tecnologie. Composto da un edificio industriale della fine dell’Ottocento, completamente restaurato, e un nuovo corpo di fabbrica, l’Istituto Superiore Giovanni Falcone coniuga, nello stesso insieme compositivo, l’identità del luogo con l’innovazione di un’impiantistica altamente avanzata Si trova a Gallarate, in provincia di Varese, il primo istituto scolastico che sintetizza l’identità del contesto urbano con una tipologia costruttiva funzionale, tecnologicamente avanzata. L’Istituto Superiore Giovanni Falcone, eseguito su progetto dello Studio di Architettura Amati, si caratterizza per la presenza di tre elementi di innovazione che fanno dell’edificio una case history nella progettazione della nuova edilizia scolastica. L’Istituto costituisce, infatti, il primo esempio di edificio rispondente al mega progetto della ‘Scuola intelligente’ del Cisem - Centro per l’innovazione e la sperimentazione educativa - in cui i requisiti previsti sono costituiti dalla flessibilità, dalla multifunzionalità, dal rapporto con il territorio e, aspetto ancora più importante, dall’incidenza di tutti quei fattori che contribuiscono a rafforzare il legame tra sostenibilità e ambiente, con il relativo risparmio energetico, attraverso l’uso della bioarchitettura e l’introduzione delle nuove tecnologie e del CIB (Computer Integrated Building). Peculiarità, che comportano la riduzione dei costi di gestione, la sicurezza dell’intero edificio e, di conseguenza, l’inserimento di quest’ultimo nella rete del Disaster Management, ovvero, un luogo sicuro in caso di calamità naturali, confermando la versatilità del progetto. A livello internazionale, infatti, si punta da tempo ad un consolidamento e rafforzamento di tutti gli input relativi al riconoscimento sempre più ampio degli edifici per l’educazione e la formazione come presidio territoriale di primo livello, quali servizi al territorio, educazione permanente, spazi per la protezione civile in caso di calamità, rifugio sicuro, disponibilità a destinazioni d’uso variabili nel tempo. Aspetti, questi, che hanno rappresentato una delle caratteristiche principali per la progettazione dell’edificio scolastico. Il concetto di Disaster Management porta con sé una serie di valutazioni altrettanto fondamentali e di più ampio respiro, indirizzate verso una
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Coordinamento Generale: Studio Amati S.r.l. - Roma; Progettazione Architettonica: Studio Amati S.r.l. – Roma, arch. Alfredo Amati, arch. Federica Finanzieri, arch. Mauro Ala, arch. Valentina Lutrario, arch. Giorgio Ponti – Desio (MI), arch. Carlo Guenzi – Milano, arch. Ettore Zambelli – Milano Progettazione Strutture: Consorzio Leonardo Ingegneri Riuniti S.p.a – Modena Ing. Claudio Tavoni Ing. Luca Reggiani Progettazione Impianti: Progettisti Associati Tecnarc S.r.l. – Milano Ing. Cesare Taddia Ing. Roberto Taddia Rendering: ©studioamatiarchitetti Ph.: © Lorenzo De Simone – Fondazione Promozione Acciaio
maggiore attenzione alla totale antisismicità, anche in aree considerate non a rischio; alla resistenza ai venti molto forti; alle piogge acide; ai movimenti di terreno percepibili in estrema profondità; alla totale autonomia energetica, rispetto alla stessa rete elettrica; alla rete impiantistica e di smaltimento delle acque; agli adeguamenti tipologici e di materiali per la presenza delle condizioni climatiche. L’importanza della gestione del fabbricato dal punto di vista strategico ha introdotto vari interventi che hanno guidato la progettazione architettonica. L’utilizzo dell’edificio, per alcuni aspetti legati
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a particolari eventi critici, ha comportato un’attenta distribuzione funzionale di tutti gli ambienti. Sin dall’inizio, il layout degli spazi è stato impostato privilegiando la possibilità di usufruire degli stessi spazi didattici come luogo di ricovero. Ogni due moduli, che costituiscono la griglia compositiva, sono presenti disimpegni (closet) accessibili da qualunque aula e utilizzabili, in caso di necessità, come servizi igienici. Un complesso scolastico, pertanto, studiato nei minimi particolari, a prova di qualsiasi cataclisma, considerate le scelte progettuali attuate, conseguendo, in questo modo, l’obiettivo del benessere della collettività che lo vive. Non solo, l’Istituto di Gallarate si distingue nel panorama nazionale per l’introduzione delle strutture portanti realizzate in acciaio: soluzione innovativa e ambiziosa soprattutto per le difficoltà nel farla conciliare con le prescrizioni di prevenzione incendi e di progettazione sismica. La scuola può contare su due immobili: un edificio industriale della fine dell’Ottocento, completamente restaurato, e un nuovo corpo di fabbrica. Il complesso sorge nel centro urbano, a poca distanza dalla stazione ferroviaria e dalle principali vie d’accesso alla città, nell’area dismessa del cotonificio ‘Cantoni’. In tal modo, la memoria storico-economica del territorio viene recuperata grazie ad un intervento che trasforma una struttura inutilizzata in luogo di educazione e formazione. Il nuovo complesso si sviluppa su circa 13.000 metri quadri di superficie. Organizzato su tre livelli, conta di 54 aule e 8 laboratori, una palestra di 750 mq, con annessi spogliatoi e infermeria, una cucina/ristorante, per un totale di 1000 mq, a cui si aggiungono gli spazi per servizi. Le due parti che costituiscono l’organismo architettonico si configurano, volumetricamente, come elementi con peso e importanza equivalente. L’edificio è riconoscibile da lontano e, nel suo insieme, possiede un carattere unitario e identitario. La progettazione ex-novo è stata pensata per essere in armonia con l’architettura industriale locale. Il volume delle aule ai piani superiori si identifica come una grande struttura metallica appoggiata ai corpi basamentali che ospitano le attività di supporto, quali la palestra e il ristorante. Baricentro dei due fabbricati è l’atrio: il luogo da cui si accede a tutte le attività della scuola, costituendo, sia funzionalmente che formalmente, l’elemento di connessione dell’intera struttura. La distribuzione degli spazi, al fine di assicurare la massima efficienza nell’applicazione dei criteri di Disaster Management, ha richiesto un sistema impiantistico adeguato, realizzato per rispondere, nello stesso tempo, ai criteri di ‘Energy saving’, in previsione dell’attuazione del protocollo post Kyoto. Sulla copertura dell’Edificio B - il manufatto ristrutturato - è stato installato un impianto di produzione di energia elettrica con l’utilizzo della fonte rinnovabile solare, mediante la conversione fotovoltaica. L’intero impianto è composto da 33 moduli fotovoltaici in silicio monocristallino da 150 Wp di picco per una potenza totale di 4,5kW. Gli impianti, interconnessi in corrispondenza del gruppo di conversione continua/alternata per funzionare in parallelo, convergeranno nell’unico punto di connessione con la rete Enel. I moduli sono collegati in serie, pertanto hanno tre stringhe da undici moduli collegate ad un inverter multistringa che permette la gestione indipendente dei tre sottosistemi. L’impianto è dotato di protezioni di linea conformi alla normativa comunitaria. Nella hall del complesso scolastico è stato, inoltre, posizionato un ‘Pubblic-Display’ per il monitoraggio e il riporto delle principali grandezze relative al sistema fotovoltaico. Nell’ambito dell’area tecnologica al piano interrato dell’Edificio A - quello di nuova progettazione - adiacente alla cabina di trasformazione, è stata inserita una stazione di energia di emergenza ad avviamento automatico composta da un gruppo elettrogeno da 400KVA azionato da motore diesel. Considerata la pericolosità dei gruppi elettrogeni e tutti i problemi connessi alla loro installazione (rumore, vibrazioni, scarico dei fumi, collocazione dei serbatoi del carburante), si è predisposta l’installazione degli stessi nei locali attigui alla cabina per allontanare dai fabbricati principali le potenziali fonti di pericolo e di disturbo. I locali realizzati presentano una ventilazione ben adeguata alla potenza del gruppo installato e sono state rispettate tutte le distanze minime delle apparecchiature dalle pareti. “Il gruppo – come si legge nella relazione di progetto - è azionato da un motore a ciclo diesel, che trascina, attraverso un giunto metallico lamellare di accoppiamento, un alternatore sincrono trifase autoeccitato ed autoregolato. Motore ed alternatore sono montati rigidamente su un unico basamento
Alcune fasi della ristrutturazione dell’Istituto Superiore Giovanni Falcone, a Gallarate
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in profilati di acciaio, dotati di appositi supporti antivibranti”. L’accensione del gruppo avviene in maniera autonoma nel momento in cui manca l’energia fornita dall’ente erogatore. In caso di sovraccarico, inoltre, il sistema è in grado di gestire il distacco dei carichi meno importanti, secondo una sequenza stabilita. Il gruppo elettrogeno è completo di serbatoio di servizio con capacità di 120 litri e di serbatoio di stoccaggio esterno con capacità di 2000 litri. Per la produzione di acqua calda sanitaria si è predisposto un sistema di pannelli solari sulla copertura dell’edificio A. Pannelli che producono il calore necessario per soddisfare il 50% del fabbisogno richiesto, scaldando il fluido in un bollitore dotato di integrazione da parte della centrale termica. Il bollitore è in grado di fornire acqua calda sufficiente per cucine e spogliatoi delle palestre nelle ore di utilizzo. La rete di distribuzione dell’acqua sanitaria è completa
Impianto condizionamento primo piano - edificio A
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Schema funzionale centrale termica
Schema funzionale centrale frigorifera
Schema funzionale idrico antincendio
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Impianto fotovoltaico
di circuito di ricircolo in modo da assicurarne sempre alle utenze il rinnovo dell’acqua riscaldata. Le tubazioni di acqua fredda sono state isolate con coppelle di polistirolo in centrale e con guaina in polietilene nelle tubature. Le tubazioni di acqua calda e ricircolo, invece, sono state isolate con coppelle di lana minerale in centrale e nelle distribuzioni principali e con materiale sintetico a cellule chiuse nelle colonne e negli stacchi degli apparecchi. La rete di scarichi delle acque piovane è stata realizzata in PVC pesante. La base delle colonne pluviali è raccordata tramite collettori orizzontali che conducono le acque raccolte fino ai collettori situati esternamente agli edifici. Le acque confluiscono nella vasca di trattamento delle acque stesse ubicata in prossimità dell’edificio B, all’esterno, nell’area verde. L’impianto progettato effettua la depurazione dei reflui di dilavamento delle coperture, garantendo la rimozione di materiale inquinante e consentendo il successivo riutilizzo, che viene subito impiegato.
Immagini di impianti installati nell’edificio scolastico di Gallarate
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PROGETTI
NEI SASSI… I FONDALI MARINI di Claudia G. Manini
Si ispira alla natura e più precisamente ai caratteristici ciottoli che popolano da millenni la spiaggia di Batumi, il nuovo acquario - Batumi appunto - ideato dallo studio danese Henning Larsen Architects che ha vinto il primo premio di un concorso ad inviti per la progettazione del nuovo acquario, grazie al concetto significativo che questo suo progetto esprime. Sorgerà sulle spiagge della Georgia, si estenderà su una superficie di 2000 metri quadri e andrà a sostituire la vecchia struttura esistente, formando un gigantesco e iconico agglomerato di enormi massi dalle forme stondate e liscissime, visibili da terra e dal mare, e potrà ospitare al suo interno oltre alla hall, ad aree relax e zone ristoro, anche seminari e attività culturali. Il progetto intende unire in un’unica struttura 4 aree tematiche dedicate ad altrettanti biotipi marini: il Mar Egeo e il Mar Mediterraneo, l’Oceano Indiano, il Mar Nero e il Mar Rosso ognuno nel proprio ‘sasso privato’. Una struttura moderna dove poter passare il tempo libero percorrendo un itinerario interessante tra i mari esistenti sul nostro pianeta. Questi enormi massi accoglieranno al loro interno le vasche e gli spazi espositivi differenziatI per aree geografiche e per provenienza dei pesci, collegatI tra loro con un percorso educativo ed esplicativo delle realtà marine. Un paesaggio di arcipelaghi marini che circonda l’acquario e diventa luogo di ricerca e di apprendimento. "La costruzione diventerà ‘il paesaggio’ e un punto di riferimento organico per tutti gli elementi che affollano i fondali marini", ha spiegato Louis
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Il progetto Acquario Batumi Committente: Association A.T.U.; Architetto: Henning Larsen Architects; Superficie edificabile: 2,000 m2 Collaboratori: Drei Architekten, azienda tedesca di architettura e le due società americane PJA Architects and Pryor & Morrow Architects; Progettisti: Louis Becker (design director, partner) Anders Park (project manager), Viggo Haremst (responsabile progetto), Michael Sørensen and Jaewoo Chun.
Nelle immagini alcune sezioni dei massi che conterranno le differenti realtà marine
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Becker, direttore del progetto e partner di Henning Larsen Architects. "Si è infatti catturati e coinvolti dalla particolare atmosfera che si crea in riva al mare e dalla forza che il mare stesso sprigiona!" "L'acquario interagisce con l'ambiente circostante e diventa una manifestazione della natura stessa" afferma Anders Park, direttore di svariati progetti realizzati da Hening Larsen Architects in Georgia. Grazie alla sua significativa espressione, che si ispira solo ed unicamente alla natura, sarĂ non solo un punto, ma un polo di riferimento e un contributo allo stato dellâ&#x20AC;&#x2122;arte per esplorare e meglio conoscere i vari aspetti dei fondali marini.
Alcuni rendering del nuovo acquario Batumi
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PROGETTI
BRIXEN PUBLIC LIBRARY International architectural competition
Il progetto dello studio AquiliAlberg per il concorso della nuova Biblioteca Civica di Bressanone si pone l'obiettivo di diventare luogo d'incontro per la popolazione. È in quest'ottica che il progetto è stato pensato per garantire ampi spazi di socializzazione sia interni che esterni, adatti a manifestazioni pubbliche ed incontri culturali. Un luogo destinato a divulgare cultura, dove i cittadini possano sentirsi a proprio agio e spendere costruttivamente del tempo libero. Uno studio approfondito è stato svolto nella progettazione del nuovo volume, partendo da un'accurata analisi dei volumi esistenti attigui e delle loro geometrie. Particolare attenzione è stata prestata all'andamento delle falde delle coperture che compongono gli edifici adiacenti, allo scopo d'inserire nel modo più elegante possibile il progetto nel planivolumetrico della città. Il linguaggio compositivo adottato nella progettazione del nuovo volume parte proprio dalla spinta delle falde dei tetti circostanti verso il lotto d'intervento. Si genera così un vuoto che funge da cerniera nell'accostamento tra il volume esistente ed il nuovo volume di progetto: una nuova volumetria di collegamento tra il volume esistente ed il nuovo edificio di progetto della Biblioteca. Il volumecerniera è pensato in vetro proprio in segno di rispetto nell'identificazione del rapporto tra passato storico dell'esistente e nuovo intervento. M. M.
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Il progetto Location: Brixen - Italy Client: Brixen City Council Type: Public Library Phase: First phase competition Site area: 1.400 sqm Area: 3.000 sqm Programm: public library, offices, cafĂŠ Year: 2010 Architects: AquiliAlberg Design team: Ergian Alberg, Laura Aquili, Matteo Noto, Alexandros Franzolini Consultants: Eliana Issa Castelli (landscape architect), Thomas Ekman (engineer)
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PROGETTI
UN ENERGY PARK COME SEDE di Mario Milani
In seguito alla fusione tra The Stanley Works e The Black & Decker Corporation, la nuova StanleyBlack&Decker riorganizza la propria struttura sul mercato italiano scegliendo l’Energy Park di Vimercate (MI) come unica sede per gli uffici della divisione CDIY al cui interno sono confluiti i brand Black&Decker, Stanley, DeWALT e Bostitch La nuova organizzazione delle risorse unisce così il talento di tutti i brand e costruisce le fondamenta per un’integrazione di successo. L’obiettivo è quello della condivisione delle esperienze con lo scopo di portare al cliente il meglio dell’innovazione e della qualità del servizio per i quali sia Black & Decker che Stanley sono da sempre riconosciuti. La nuova sede, operativa dalla prossima primavera 2011, risponde alle esigenze di una realtà evoluta come quella di StanleyBlack&Decker che ha bisogno di spazi moderni, tecnologici e flessibili. Senza dimenticare l’attenzione per l’ambiente e la qualità della vita delle persone. Accanto ai nuovi uffici StanleyBlack&Decker è previsto anche un centro riparazioni e una sala training per organizzare i corsi di formazione. Situato in posizione strategica rispetto alle grandi arterie di comunicazione nel Nord Italia, l’Energy Park è un parco tecnologico ecosostenible. È stato realizzato secondo principi architettonici e tecnologici all’avanguardia nel settore della sostenibilità ambientale e della razionalizzazione dei consumi energetici. “La scelta dell’Energy Park come sede della nuova StanleyBlack&Decker ha come obiettivo la creazione di un contesto di lavoro che aiuti la condivisione del know-how aziendale e che interpreti appieno i nostri valori” afferma Alberto Casati, General Manager di StanleyBlack&Decker, e prosegue: “StanleyBlack&Decker rispetta la necessità di un equilibrio tra l'industria e un ambiente sano e sostenibile mettendo al centro la qualità del lavoro e il benessere delle persone”.
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Il progetto La nuova sede occupa un’area complessiva di circa 160.000 mq, ospita già il quartier generale di Alcatel Lucent, ed anche SAP, leader mondiale nelle soluzioni software, lo ha scelto quale sede del suo head quartier italiano. Lo sviluppo di questo innovativo polo prevede poi la realizzazione di 5 nuovi immobili. Ognuno di questi si configura con una profondità del corpo di fabbrica di circa 22 metri, con un sistema di facciata a pannelli in c.a. prefabbricati e con un sistema di involucro che prevede un isolamento a cappotto e una facciata ventilata in acciaio. Il dimensionamento delle finestrature serve poi a garantire la buona qualità del fattore di luce naturale mantenendo, al contempo, un’elevata protezione dall’irraggiamento diretto. Le facciate, infatti, hanno un bilanciato rapporto fra le parti opache e quelle trasparenti, con elementi interamente vetrati concentrati in una parte altamente visibile degli edifici che, oltretutto, ne rafforzano l’elemento architettonico. Le strategie sostenibili del progetto vedono una riduzione delle isole di calore (le differenze di gradiente termico fra le aree edificate e quelle non urbanizzate), per minimizzare l’impatto ambientale sui microclimi naturali e sull’habitat umano; la minimizzazione dell’emissione luminosa proveniente dall’edificio e dall’intero sito; l’ottimizzazione delle risorse idriche e la conseguente diminuzione dei consumi di acqua potabile e il riutilizzo dei materiali delle demolizioni. A questo si aggiunge la riduzione dei problemi legati al livello di qualità dell’aria, una particolare flessibilità nella gestione del sistema di controllo termico e l’ottimizzazione della luce naturale tramite schermature solari costituite da frangisole fissi e da tende esterne comandate da sistema BMS, in grado di regolare l’illuminazione degli ambienti.
Spazi flessibili in edifici ecosostenibili e altamente tecnologici
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RISTRUTTURAZIONE
UN ESEMPIO DI TRASFORMAZIONE MODERNA E MINIMALISTA di Claudia G. Manini
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Data di costruzione: 1938 Inizio lavori di ristrutturazione: 2007 Superficie : 450 m2 Piani: 6 Altezza: 30 mt
Su un piccolo appezzamento di terreno (16m di larghezza e 20 di lunghezza) nel centro paesaggistico di Steenokkerzeel in Belgio, un comune che conta circa 12.000 abitanti, si erge una torre d’acqua alta 30 metri. Costruita tra il 1938 e il 1941, è stata utilizzata dai nazisti durante la seconda guerra mondiale come ‘torre di controllo’ ed è rimasta attiva e funzionante, come torre d’acqua, fino agli inizi degli anni Novanta. Nel 2004 per proteggerla e preservarla era stata istituita un’apposita legge. La conservazione degli elementi esistenti, quali la condotta principale dell'acqua, i soffitti e le scale in cemento e soprattutto il bacino di 250,000 litri d’acqua, sempre in cemento, sono stati essenziali per mantenere la spiccata identità dell'edificio. Per distinguere il vecchio dal nuovo, ogni elemento in calcestruzzo visibile all'interno è stato dipinto in grigio scuro. Il bianco e il nero, che mettono in risalto e contrastano chiari e scuri, caratterizzano gli spazi abitativi enfatizzando le linee moderne, i pavimenti in wengè e le pareti che appaiono come una sorta di lavagna colorata. L'esterno della torre è stato completamente rinnovato, restaurato e riportato al suo stato iniziale. Le colonne in cemento danneggiate sono state riparate e dipinte, aggiungendo, rimuovendo e sostituendo i mattoni danneggiati, mentre ai piani superiori le finestre sono state ingrandite. Recuperata e restaurata ‘la torre d’acqua’ è diventata un importante punto di riferimento per la piccola località belga. Una reinterpretazione, ad opera della ditta di interior design Bham, che ha saputo dare alla struttura ‘storica’ un aspetto moderno, pur mantenendo e preservando le caratteristiche e le
particolarità dell’ossatura originale. Per dare vivacità agli ambienti all’interno sono stati inseriti, in modo sparso e quasi giocoso, elementi che si potrebbero definire ‘viventi’. Una ristrutturazione intrigante, stimolante e inaspettata rivelatasi un vero ‘tocco’ artistico di design: sei piani di affascinanti aree abitative e di lavoro. Al piano terreno due garage e l’ingresso, molto aperto, con una piccola scala che caratterizza ed enfatizza gli spazi. Al primo piano un’unica stanza: meccanica e di stoccaggio. Al secondo una camera per gli ospiti e un piccolo bagno. Al terzo il bagno ‘padronale’ caratterizzato da una doccia freestanding a centro stanza (4,5 metri), costituita da una cabina doccia in vetro nero a macchie per aumentarne il senso di intimità, circondata da un’impeccabile vasca, un wc e un lavello doppio. Al quarto piano una scala snella conduce alla camera da letto circolare con soffitto a cupola girevole. Una stanza semplice, caratterizzata da un enorme specchio monolitico che la divide a metà e che riflette l'ambiente circostante che gradualmente scompare. I pavimenti in legno wengè contrastano con la natura fredda delle superfici a specchio. La luce si riflette sul legno e rimbalzando trasferisce i toni caldi del rosso sulle pareti decorandole e vivacizzandole. Accanto allo specchio, una scala a chiocciola conduce alla zona giorno al piano superiore, impressionante per la sua forma circolare e la superficie di grandi dimensioni. La sala, grande, alla quale si accede attraverso un piccolo cilindro a centro stanza, offre una splendida vista sulla campagna circostante. Una cucina piccola, ‘tagliata su misura’, la sala da pranzo e il salotto, che sembrano galleggiare sopra un corridoio che circondandole
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Alcune suggestive immagini degli interni della torre
pare ‘affondare’, concludono la zona giorno. Il blocco ascensore ingloba una sala ‘relax’, una biblioteca, la ‘casa del gatto’ e il guardaroba. Un ponte in acciaio, posizionato sopra gli scultorei mobili da cucina, conduce alla terrazza che offre scorci panoramici stupefacenti del cielo e dintorni e si caratterizza per il pavimento sopraelevato in legno e una comoda doccia. Il programma di ristrutturazione è stato appositamente studiato per soddisfare due tipi ben distinti di utilizzatori: le aziende e il privato, una coppia che vive e abita la torre. Una o due volte al mese, parte degli spazi vengono affittati da aziende di alto profilo che cercano un luogo unico, particolare e vicino all’aeroporto, dove organizzare eventi esclusivi e incontrare il top della clientela. In ogni camera, dotata delle più recenti tecnologie informatiche (IT) e domotiche, è possibile, infatti, installare proiettori e qualsiasi tipo di apparecchiatura tecnica necessaria allo scopo. La torre rappresenta un chiaro esempio di trasformazione e ristrutturazione minimalista e moderna, ideale per soddisfare molteplici esigenze.
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A centro stanza del bagno padronale, la doccia freestanding contornata da vasca, wc e lavello doppio
Sezione verticale
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Nelle immagini, la camera da letto circolare con il soffitto a cupola girevole e la terrazza con la comoda doccia e il pavimento sopraelevato in legno
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RISTRUTTURAZIONE
UN ‘RINNOVO’
TUTTO VERDE di Aurelio Marelli
Nuovo polo ‘green’ per la Samp spa, una delle aziende del gruppo Industriale Maccaferri di Bologna, operante a livello nazionale e internazionale nel settore dell'ingegneria ambientale. Una location completamente rinnovata, situata nella zona produttiva di Bentivoglio, è stata progettata interamente da Tecnopolis, società che si occupa di servizi integrati di ingegneria e architettura Linearità delle forme, semplicità ed essenzialità dell'architettura, colori sobri: queste le caratteristiche principali del nuovo complesso edizilizio firmato Tecnopolis. Lo spazio è ricco di colore grigio nelle sue varie tonalità (con un richiamo esplicito all'acciaio, che è la materia prima di eccellenza nel ciclo produttivo aziendale e colore dal significato sociale). Le differenze dei fabbricati sono sottolineate da diverse tipologie di facciate. La struttura nel suo complesso si sviluppa soprattutto longitudinalmente, con l'asse maggiore orientato secondo la direttrice sud-est, seguendo una disposizione funzionale allo stabilimento di produzione, organizzato nelle tre divisioni, e dalla palazzina uffici, collocata sulla testata dello stabilimento verso l'autostrada e quindi sul fronte del lotto con la massima visibilità. Lo stabilimento di produzione è organizzato su una pianta perfettamente rettangolare in cui sono collocate planimetricamente in successione le tre divisioni in cui è strutturata la produzione (Samp Utensili, Samp Ingranaggi, Samp Sistemi). In posizione baricentrica ai tre reparti sono collocati gli ingressi dall’esterno e i locali a servizio del personale addetto. Tutti gli spazi a servizio del personale (servizi e spogliatoi, mensa, aree di sosta, ecc.) sono stati dimensionati e progettati su un numero di addetti superiore a quello attuale, tenendo conto di un possibile aumento di personale, in quanto la potenzialità edificatoria dell’area non è stata utilizzata in toto e il complesso industriale gode di una ampliabilità pari a circa 1.500 mq. Sulla testata verso l’autostrada è posizionata la palazzina che ospita gli spazi direttivi, amministrativi e gestionali dell’attività produttiva. Organizzata su tre piani fuori terra, è collegata allo stabilimento di produzione attraverso uno showroom integrato nell’atrio di ingresso a doppio volume. Al piano terra è stata realizzata la mensa al servizio di tutta la struttura industriale, in grado di servire 320 pasti organizzati su 3 turni (uno per gli impiegati della palazzina e due per gli operai e gli impiegati di stabilimento). Grande attenzione è stata dedicata, in sede di progettazione e di realizzazione del complesso industriale, al contenimento dei consumi energetici ed alla
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conservazione dell’ambiente. Sia la palazzina uffici che lo stabilimento sono rivestiti da una facciata ventilata con elevati valori di termo coibenza. Gli infissi installati sono del tipo basso-emissivo con profilo a taglio termico e sono protetti da frangisole esterni contro l’irraggiamento diretto. In gran parte dello stabilimento il riscaldamento degli ambienti è ottenuto con un impianto a pannelli radianti a bassa temperatura a pavimento, che garantisce migliori rendimenti a fronte di significativi risparmi in termini di consumo di energia. L’acqua calda per l’uso sanitario è prodotta autonomamente con un impianto a pannelli solari termici. Sul coperto dello stabilimento è stato installato un impianto per la produzione di energia elettrica costituito da pannelli fotovoltaici integrati alla copertura in shed. L’impianto fotovoltaico - costituito da 4.114 moduli fotovoltaici, ognuno dei quali è composto da 54 celle a silicio policristallino - ha una potenza totale pari a 781,660 KWp e funziona in parallelo alla rete utente di distribuzione dell’energia elettrica di media tensione. La struttura di sostegno dei moduli è costituita da un telaio in elementi di alluminio, fissato a sua volta ad elementi solidali al rivestimento della copertura in lamiera grecata. L’impianto, dotato di sistema elettronico di inseguimento di massima potenza,
dispone anche di dispositivi di blocco del sistema in caso di avaria della rete di uscita, di protezione interna da sovraccarichi e cortocircuiti, di avviamentoarresto automatico in caso di carico minimo. Grazie alle numerose attenzioni progettuali di Tecnopolis e le tecnologie adottate, il complesso industriale Samp ha ottenuto la classe A di certificazione energetica.
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I numeri del progetto: • la superficie del lotto è di circa 70.000 mq • il complesso edilizio realizzato è costituito dallo stabilimento di produzione di circa 19.000 mq di superficie e dalla palazzina uffici di 3.500 mq, che si sviluppa su 3 piani fuori terra • la superficie coperta complessiva è di circa 20.000 mq. • a servizio dell’insediamento sono stati realizzati 3.500 mq di parcheggi pubblici e 4.300 mq di parcheggi privati, a fronte di circa 29.000 mq di aree destinate a verde
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INEWS T
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Bimestrale - n. 1/11 - gennaio - febbraio 2011
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ECOIMMAGINANDO Recentemente, a New York, si è tenuta la premiazione dell’Ecomagination Challenge, un concorso a valenza internazionale per nuove idee, visioni, tendenze e progetti sulle energie rinnovabili, promosso e organizzato dalla General Electric. All’iniziativa sono arrivate ben 3.700 proposte, provenienti da tutto il mondo, fra le quali ne sono state scelte una decina, premiate anche concretamente, con una somma di 100.000 dollari ciascuna, con l’intento di produrre e commercializzare queste innovazioni. Di queste, ve ne presentiamo alcune
QUANDO LE TORRI FAN DA SÈ ARXX Studio, guidato dagli architetti Giacomo Sanna e Vittorio Minervini è un Laboratorio di ricerca e design sito a Roma, e dal 2009 si occupa prevalentemente di tematiche di architettura ecosostenibile. Uno dei progetti dello studio è Gullwing, che immagina dei grattacieli ‘autosufficienti’. Come? Lo abbiamo chiesto direttamente agli architetti di ARXX… “Il progetto è nato per un concorso utopistico sulla visione di una torre a destinazione multipla (residenziale/uffici), il nostro studio si era precedentemente cimentato in concorsi per proposte di progetti ecosostenibili utilizzando innovativi sistemi di turbine (e per questo vincendo il Mini Design Award nel 2008 e nel 2009) e il progetto Gullwing è l'evoluzione di questa ricerca. Le torri alte circa 240 metri sono caratterizzate dalla presenza di una pelle esterna che funge da sistema eolico e ne garantisce l'autosufficienza energetica. Caratteristica del sistema Gullwing è garantire la libertà di fruizione dello spazio all'interno della torre. Una turbina tradizionale è caratterizzata da un perno centrale sul quale ruotano le pale, Gullwing, invece, parte dal concetto automobilistico della Osmos Wheel, e tale sistema garantisce la rotazione delle pale su una guida-ghiera esterna senza perno centrale, trasformando l'energia cinetica in elettrica attraverso un sistema di cuscinetti/alternatori, liberando allo stesso tempo l'interno della struttura da qualsiasi componente meccanico.
Le turbine sono caratterizzate da pale eoliche che nel design si ispirano alle ali di gabbiano, da cui il nome Gullwing, che ci riporta anche ad un diretto rapporto con il mondo dell'automotive design. L'andamento a spirale della torre ne accentua l'effetto tornado, sottolineando anche formalmente la matrice ecologica del sistema”.
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UN ASSISTENTE IN CASA Home Assistant, che viene proposto da Experientia, è un sistema di aggregazione, organizzazione e visualizzazione avanzata di dati che si riferiscono ai consumi energetici di un'unità residenziale: non solo consumi energetici in tempo reale, ma anche informazioni sulla bolletta, sui consumi della propria comunità, suggerimenti su come risparmiare energia e altre informazioni utili per l'utente e in grado di attirarne spesso l'attenzione. La funzione ultima dell'Home Assistant è di ridurre il consumo energetico e le emissioni di anidride carbonica, aiutando le persone a controllare (Check), confrontare (Compare) e agire (Act) in tal senso, modificando quindi le proprie abitudini in una direzione di maggiore sostenibilità.
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ECOSOSTENIBILITÀ
OURSECRETGARDEN UN ORTO URBANO SUL TETTO DELLO STUDIO di Claudio Moltani
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L’esempio proposto dallo Studio999 evidenzia l’orto sul tetto
Un gruppo di amici ha acquisito, nel 2004, un edificio ottocentesco nel cuore di Torino, nel quartiere di San Salvario. Studio999 (uno studio di architettura fondato nel 1999, a Torino, da Giorgio Davì, Elena Carmagnani e Gabriele Gatti) si è occupato del progetto di ristrutturazione dell’edificio intrecciando in un unico tema le scelte architettoniche e tecniche con le nuove esigenze dell’abitare, cercando di realizzare una trama su cui tessere nuovi rapporti sociali. Al piano terra, il negozio e il magazzino sono stati trasformati in spazi ad uso ufficio e sono diventati la sede dello Studio999. E queste sono le caratteristiche davvero peculiari di questo splendido esempio di ristrutturazione fortemente ‘sociale’, premiato da Legambiente come uno dei migliori progetti ecosostenibili
La ristrutturazione ha proposto un nuovo modo di abitare che prevede la condivisione, da parte di chi lavora e abita nell’edificio, di spazi comuni: autorimessa, locale di deposito e riparazione bici, falegnameria al piano interrato; lavanderia al primo piano, cortile attrezzato per cene collettive, wi-fi in tutti i locali, contenitori per la raccolta differenziata e compostiere. Nella primavera 2010, come progetto pilota con gli abitanti del condominio, è stato realizzato un orto sul tetto: 10 piccoli appezzamenti coltivati a insalata, pomodori, fagioli, fagiolini e zucchini, ovviamente in modo biologico... Oggi chi vive e lavora in via Goito 14 può coltivare e raccogliere verdure di stagione tutti i giorni! La realizzazione dell’orto ha contribuito, inoltre, ad evitare il surriscaldamento nel periodo estivo migliorando le prestazioni energetiche dei locali sottostanti, annullando (sempre per tutto il periodo estivo) l’utilizzo dei condizionatori, ottimizzando il consumo invernale dato dal riscaldamento ad aria dei locali. Nello specifico, vi è poi stata la realizzazione di un garage sotterreneo per 6-7 auto, moto e biciclette, sufficiente a coprire il fabbisogno del palazzo, liberando
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così spazi in strada (di conseguenza il comune ha ulteriormente messo a disposizione in strada, davanti all'edificio, un'area pari a 2 posti auto e ulteriori posti bici a favore degli abitanti della via). È stato inoltre posizionato un ascensore con porte automatiche utilizzabili in caso di disabilità, senza utilizzare il vano scale ottocentesco che rimane il cuore interno della casa. Un carrello spesa, per trasportare a casa i viveri direttamente dal bagagliaio dell'auto, va dal garage ai piani senza barriere architettoniche, una piccola aggiunta che permette di evitare di portare le cose a mano risparmiando centinaia di sacchetti di plastica all'anno. Naturalmente, tutti gli impianti dell'edificio sono stati riprogettati e realizzati secondo criteri di risparmio energetico e flessibilità gestionali. Ad esempio, la vecchia centrale termica a gasolio è stata interamente sostituita. È stata mantenuta centrale (per due motivi: rendimento enormemente superiore alla somma di eventuali impianti autonomi, e facile manutenzione annuale e quindi sicurezza!) con una nuova caldaia a gas metano, dotata di bruciatore a AR BT ad alto rendimento anche a medie e basse temperature. Tutte le colonne e le tubazioni sono state sostituite con sezioni adeguate, dotate di rivestimento isolante anche all'interno delle murature e degli interpiani. L'impianto di smistamento del calore nelle singole unità immobiliari prevede collettori complanari in grado di gestire in modo autonomo i differenti ambienti
Le fasi della ristrutturazione
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per una regolazione ed un comfort adeguato, adeguabile alle future normative di contabilizzazione del calore. In questo contesto, gli orari e le temperature del riscaldamento vengono gestiti con un’interfaccia remota in rete ethernet, dove ogni abitante ha spazio per richiedere regolazioni adeguate (questo consente di utilizzare basse temperature dell'acqua e brevi intervalli di accensione concentrati nelle ore di utilizzo delle abitazioni). Da evidenziare che l'intero edificio, le abitazioni e gli spazi a ufficio sono interconnessi in rete fra loro e ad internet e la comunicazione avviene sempre mediante l'utilizzo di software gratuiti tipo Skype o simili. Nella parte antica del piano cantine sono stati realizzati alcuni spazi a disposizione degli abitanti della casa: self-storage comune per le cose ingombranti, officina per la riparazione delle bici e laboratorio di falegnameria e piccoli lavori hobbistici, cantina per il vino (fondamentale alla riuscita dell'intera operazione). Al primo piano, in corrispondenza del terrazzo comune, è stata creata una lavanderia, sempre comune, dotata di 2 macchine lavatrici, lavabo, stenditoio, che ha consentito di acquistare assieme, e con minima spesa, le migliori lavatrici ad elevata efficienza energetica AAA.
Anche il tetto principale dell'edificio è stato interamente rifatto. All'esterno l'aspetto è identico all'originale, in coppi e rame, ma al di sotto del manto di copertura sono stati inseriti 15 cm di isolante naturale in fibra di legno ad elevato isolamento e ad alta densità, in grado di superare ampiamente i parametri richiesti dalla normativa attuale e di operare un deciso ritardo al surriscaldamento. Il tetto piano dello studio, a due livelli, originariamente coperto con una guaina di catrame e non utilizzabile, è diventato il luogo principale di incontro degli abitanti. Nella parte inferiore vi è un terrazzo con tavoli da esterno per pranzi e cene, barbecue, sdraio amache ed ombrelloni per l’estate in città, mentre nella parte superiore è stato realizzato l'orto. Oltre a quanto già descritto circa l'opportunità offerta dall'orto in termini di comunità, non è secondario il contributo energetico che tutto questo ha permesso di ottenere. Accoppiando isolante e terra si è realizzata una superficie fortemente passiva dal punto di vista energetico e il confronto di temperatura tra lo scorso luglio e il 2010 ha dato una prova certa dell'ottimo risultato raggiunto.
PRIMA DEI LAVORI
DURANTE LA RISTRUTTURAZIONE
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FINE LAVORI
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Il progetto è concluso, e lo studio pienamente operativo
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ECOSOSTENIBILITÀ
PROGETTUALITÁ
BIOCLIMATICA
Ai Engineering S.r.l. e Iotti + Pavarani Architetti si sono aggiudicati la gara per la progettazione della nuova sede uffici del Centro Servizi Ambiente Impianti S.p.A. a Terranuova Bracciolini (AR), con un progetto che si può ben definire una vera e propria ‘macchina bioclimatica’
IL PROGETTO
La richiesta del concorso - un edificio basato su principi di sostenibilità ambientale e di elevata efficienza energetica - è stata infatti pienamente rispettata dalla proposta progettuale del raggruppamento, dove Iotti + Pavarani Architetti si sono occupati della parte architettonica e Ai Engineering S.r.l. di quella impiantistica e strutturale. Il progetto sviluppa il tema della nuova sede CSAI Spa assumendo l’eccezionale geografia dell’area come condizione irripetibile e ponendo al centro dell’impegno progettuale il rapporto tra Architettura e Paesaggio. L’edificio per uffici e servizi verrà a definire il nuovo bordo dell’impianto di ‘casa Rota’, ponendosi quale interfaccia comunicativa tra azienda e territorio: la nuova architettura mette l’uomo e le sue molteplici relazioni col luogo fisico al centro del processo progettuale. Il concept del progetto nasce dalla ricerca di un punto di equilibrio tra opposti (leggerezza/massività, apertura/chiusura, dinamismo/staticità) capace di un efficace inserimento della nuova architettura nel contesto, mirato a coniugare la necessità di una continuità della collina erbosa al contorno con quella di creare un punto di gravità nel nuovo spazio di lavoro. Volume puro, dunque, essenziale, dato da parallelepipedi distesi sul piano che sanno intessere rimandi e relazioni visive non solo al tema dei terrazzamenti e degli argini, ma anche con la tipologia dei complessi rurali e degli spazi aperti al contorno. La continuità fisica e percettiva tra tali ambiti a verde e la grande galleria centrale, inondata di luce naturale e abitata da presenze arboree e vegetali, costituisce il fulcro del progetto e l’idea fondativa dello stesso. Questo ‘cuore verde’, ideale estensione e fusione del paesaggio naturale esterno con quello più controllato dell’interno, rappresenta la natura, centro di interesse della politica ambientale di CSAI.
Analisi del sito La forma dell’edificio, la creazione di coperture a verde, si integra adattandosi al sito e all’ambiente circostante per ottenere i massimi vantaggi in termini di luminosità, climatizzazione e comfort ‘abitativo’ anche in rapporto agli spazi esterni.
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OTTIMIZZAZIONE BIOCLIMATICA E RIDUZIONE DEI CONSUMI
Controllo del soleggiamento ed utilizzo degli apporti solari gratuiti Lo studio delle forme del progetto ha previsto l’analisi dei percorsi solari, in modo da beneficiare dei guadagni solari passivi nel periodo invernale e minimizzare gli apporti solari in quello estivo sia negli ambienti, attraverso gli schermi integrati nel sistemi di facciata a sud, che nelle aree esterne. La presenza di un atrio coperto da pannelli solari fotovoltaici e termici, con sezione crescente verso nord, e aperture differenziate, consente di utilizzare una climatizzazione di tipo indiretto ad elevato risparmio energetico, grazie al riscaldamento naturale per effetto serra nel periodo invernale e un raffrescamento passivo per effetto camino e ventilazione trasversale in quello estivo. Con queste attenzioni si garantisce nel contempo un elevato risparmio energetico ed alti livelli di comfort ambientale per gli utenti. Copertura verde Le coperture sono a verde. L’utilizzo di questa tecnologia consente di ottenere diversi vantaggi, i principali tra i quali sono riassumibili nella regolazione del microclima all’interno dei locali sottostanti (con conseguente risparmio energetico), nella regolazione del deflusso delle precipitazioni, nella protezione dall’inquinamento acustico e nella riduzione dell’impatto ambientale. Le coperture a verde consentono di ridurre i picchi di corrivazione
Vista della corte d’ingresso (courtesy Iotti+Pavarani Architetti) A fianco: Vista fronte principale sud (courtesy Iotti+Pavarani Architetti)
grazie alla ritenzione idrica e al ritardo dei deflussi e sgravando il carico sulle reti di canalizzazione e raccolta delle acque meteoriche riducono le onde elettromagnetiche e tutelano le biodiversità. In particolare, un tetto tradizionale durante l’arco dell’anno è sottoposto, per il forte irraggiamento, a variazioni di temperatura anche di 70 gradi (dai -10°C invernali ai +60°C estivi), mentre il tetto verde limita fortemente queste temperature proteggendo il microclima dei locali sottostanti. In caso di precipitazioni questo tipo di copertura esercita un ruolo di serbatoio, accumulando parte delle acque meteoriche e restituendole lentamente, esercitando in questo modo un’azione benefica sui sistemi di drenaggio e di scarico dell’edificio. Elevate performance energetiche dell’involucro Le elevate prestazioni dei componenti dell’involucro edilizio concorrono al raggiungimento di bassi consumi energetici. L’involucro di tipo opaco, ad elevato spessore di coibentazione, garantirà valori di trasmittanza termica di gran lunga inferiori ai limiti normativi al 2010: - parete esterna. U(1) = 0,14 W/m2K - pavimento su terreno. U(2)= 0,14 W/m2K - solaio in c.a. U(3)= 0,15 W/m2K Anche i componenti finestrati presentano valori di trasmittanza termica ridotti: le vetrata a vetrocamera basso emissivo con argon in intercapedine ha un valore di trasmittanza termica inferiore a 1 W/m2K. Per l’edificio viene garantita una correzione pressoché totale dei ponti termici: VVVVVVVil rapporto tra la potenza termica dispersa per trasmissione dovuta ai ponti termici e la potenza termica dispersa per trasmissione è inferiore al 6%. Ventilazione naturale L’approccio progettuale ha voluto sfruttare la ventilazione naturale per raffrescare e ventilare, specie nelle mezze stagioni, gli ambienti interni e le aperture dei serramenti vetrati della galleria sono state studiate per usufruire della ventilazione naturale soprattutto nelle mezze stagioni.
Nel periodo invernale, la galleria è chiusa per sfruttare il riscaldamento passivo dovuto all’effetto serra causato dall’irraggiamento diretto. Nelle mezze stagioni e in estate, all’aumentare della temperatura, appositi sensori attiveranno l’apertura di moduli vetrati posti su fronti e a quote diverse in modo da attivare al meglio la ventilazione naturale trasversale e per effetto camino. Illuminazione naturale La configurazione dell’edificio e la scelta dell’involucro sono stati concepiti per ottimizzare l’illuminazione naturale: le schermature solari, infatti, sono state progettate per ridurre gli apporti termici nei periodi caldi, ma consentire, contemporaneamente, il passaggio della radiazione luminosa. L’analisi del Fattore medio di luce diurna, ambiente per ambiente, consente di evidenziare che in ciascun locale il suo valore è sempre superiore al 2%, garantendo alti livelli di luce naturale, con conseguente risparmio energetico e comfort visivo per gli utenti.
STRATEGIE DI EFFICIENZA ENERGETICA E RIDUZIONE DEI CONSUMI Contenimento dei consumi elettrici di illuminazione artificiale e apparecchiature I corpi illuminanti interni, in corrispondenza delle zone ad uffici, saranno in grado di variare l’intensità luminosa emessa al variare delle condizioni ambientali interne ed esterne. Infatti, mediante l’utilizzo di dimmer elettronici (apparecchi in grado di modulare l’intensità luminosa) collegati al sistema di supervisione globale e a sonde, sarà possibile mantenere all’interno degli ambienti condizioni di illuminazione pressoché costanti in tutto l’arco della giornata e nel pieno rispetto delle esigenze legate allo svolgimento del compito visivo. I sistemi di controllo saranno previsti per ogni postazione di lavoro e differenziati per la zona perimetrale e quella interna dell’ambiente. Il sistema intelligente provvederà anche allo spegnimento delle luci in caso di assenza di persone all’interno dei singoli locali con destinazione a sala riunione o in
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tutti i casi in cui l’apporto esterno sia sufficiente. La regolazione dell’intensità luminosa e lo spegnimento automatico permetteranno di ridurre in modo considerevole l’energia consumata per l’illuminazione e parallelamente di aumentare la durata dei corpi illuminanti. Le apparecchiature per gli uffici ed annessi saranno energeticamente efficienti rispettando i parametri Energy Star, mentre, gli ascensori prevederanno una tecnologia all’avanguardia per il risparmio energetico attraverso il sistema di gestione e recupero dell’energia che consentirà di risparmiare sui costi di allacciamento e di esercizio. Building management e cablaggio strutturato Il sistema di Building Automation consentirà il controllo, la supervisione, il comando integrato e la programmazione di tutti gli impianti tecnologici, compresi gli impianti di sicurezza (antincendio, antintrusione, controllo accessi, TVCC), rendendo possibile una gestione globale e ottimizzata dell'intero edificio. L’architettura di principio si svilupperà su tre livelli: dispositivi di campo, controllori periferici e centrale di supervisione costituita da unità di acquisizione dati collegata in rete locale. Le funzioni del sistema prevederanno la supervisione energetica, la gestione centralizzata degli allarmi, la gestione informatizzata della manutenzione, l'integrazione tra impianti tecnologici, safety e security. Il cablaggio strutturato permetterà la trasmissione di dati, voce ed immagini su un unico supporto fisico con riduzione della complessità dei sistemi e la completa apertura verso le reti geografiche esterne. Ventilazione meccanica controllata con recupero di calore Il quantitativo d’aria in ambiente sarà immessa in funzione delle persone presenti e della concentrazione delle persone nei vari ambienti (impianto del tipo a portata variabile). Un consumo energetico molto rilevante per i fabbricati con destinazione ad uffici è dato dalla movimentazione dell'aria, che deve essere sia immessa che estratta dagli ambienti. Risulta, pertanto, importante movimentare meccanicamente l'aria solo se necessario e dove serve. L'impiego di gruppi trattamento aria e di estrattori a portata variabile risulta ottimale. Infatti, invece di movimentare in modo costante l’aria per tutte le zone, diventa possibile graduare, in funzione di sonde che rilevano la qualità dell’aria, la portata d’aria a seconda dell’effettiva necessità. Inoltre, l’impianto di ventilazione meccanica controllata sarà abbinato a recuperatori di calore ad alta efficienza e, oltre a garantire un elevato risparmio energetico, assicurerà salubrità e purezza dell’aria negli ambienti.
TIPOLOGIE IMPIANTISTICHE DI EDIFICIO Sistemi di climatizzazione Il sistema di condizionamento per gli ambienti a destinazione uffici è del tipo ad aria primaria e pannelli radianti statici a soffitto. L’aria viene immessa direttamente negli ambienti per dislocamento, a velocità bassissime, utilizzando come plenum di mandata i pavimenti galleggianti tramite un sistema di griglie perimetrali dove sono alloggiati i filtri terminali, consentendo di migliorare il comfort termico per gli utenti. L’aria primaria immessa in ambiente nella zona perimetrale dell’edificio ‘lava’ infatti, in controcorrente i locali e i corridoi, fino ai punti di estrazione, consentendo di realizzare in questa zona un microclima con aria di recupero. Il sistema con pannelli radianti a soffitto garantisce un elevato livello di benessere ambientale e, nel contempo, una diminuzione dei consumi e dei costi energetici elettrici. Un ulteriore vantaggio dei pannelli radianti deriva dall’essere integrati nel controsoffitto degli ambienti: non si ha, quindi, la necessità di terminali a vista in ambiente, a favore della flessibilità e di un più agevole utilizzo degli spazi, di una manutenzione semplificata e di una maggiore pulizia dei locali. L’impiego di sonde di zona della qualità dell’aria, la possibilità di mandare l’aria a portata variabile nel tempo e nello spazio in funzione della maggiore o minore presenza delle persone, con una riduzione dell’entità dei flussi dell’aria in ambiente e un risparmio dei costi energetici e di movimentazione dell’aria soprattutto in aree non sempre occupate quali sono le sale riunioni. La galleria vetrata vede l’impiego di un sistema di climatizzazione di tipo indiretto, con pannelli radianti a pavimento per soddisfare unicamente i picchi di carico in modo da garantire un comfort (valutato con metodologie di comfort adattativo) per chi vi transita, e una ventilazione alla base della copertura vetrata mediante aria di rinnovo. I valori di aerazione previsti per legge laddove non rispettati naturalmente saranno integrati attraverso sistemi artificiali di ventilazione meccanica e di estrazione adeguati al tipo di attività e secondo le prescrizioni vigenti, come indicato nei dati di ingresso previsti nel Protocollo Itaca.
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Modularità del sistema impiantistico Gli impianti in ambiente saranno modulari permettendo la configurazione degli uffici in maniera semplice senza limiti. Nel caso di modifiche delle ripartizioni sarà sufficiente reindirizzare sul sistema di building management le sonde di competenza dei terminali di un dato ambiente e riposizionarle. In questo modo ogni settore di pannelli radianti a soffitto e ogni lampada risulterà appartenere completamente ad uno specifico spazio e sarà possibile consentire un controllo dei parametri ambientali in modo indipendente da un locale all’altro.
AUTOPRODUZIONE ENERGETICA DA FONTI RINNOVABILI PER UN BILANCIO DI EMISSIONI DI GAS SERRA PARI A ZERO In associazione a strategie che minimizzino i consumi energetici, precedentemente esposti, il soddisfacimento totale dei fabbisogni termici ed elettrici dell’edificio verrà in parte assolto attraverso la produzione locale da installazione di pannelli solari fotovoltaici. Per il dettaglio della valutazione di eco-compatibilità dell’edificio, in termini di contenimento dei consumi energetici e strategie di efficienza energetica per la tutela delle risorse e dell’ambiente, si rimanda all’approfondimento nelle schede di valutazione del Protocollo Itaca. Cogenerazione a biomassa e pompe di calore acqua-acqua Per soddisfare la domanda energetica totale dell’edificio riducendo al minimo le emissioni di gas serra si propone l’utilizzo di energia solare. La produzione dei fluidi termovettori a servizio delle esigenze termiche dell’edificio sarà effettuata mediante l’impiego di pompe di calore di tipo polivalente che utilizzeranno, come fonte primaria di energia, l’acqua di prima falda e come volano termico la vasca di accumulo dell’acqua antincendio. L’acqua sarà prelevata mediante pozzi di prima falda e reintegrata nel terreno mediante pozzi di restituzione, senza consumi idrici. L'acqua di falda, la cui temperatura è pressoché costante durante l'arco dell'anno, costituisce un formidabile volano termico che la natura mette gratuitamente a disposizione. Di fatto, in questo modo si riesce a trasferire il freddo invernale alla stagione estiva e viceversa con evidenti risparmi nei costi di gestione. Gli accumuli, inoltre, consentono di ridurre la portata di prelievo dai pozzi e la potenza delle macchine installate e di differire nell’arco della giornata i consumi. L’impiego di pompe di calore condensate ad acqua assicurano elevate efficienze energetiche, molto maggiori se paragonate con le analoghe macchine che impiegano i più tradizionali sistemi di scambio termico con l’aria. Il tutto si traduce, anche in questo caso, in un consistente risparmio di energia elettrica garantendo la copertura del fabbisogno elettrico, effettuata attraverso l’autoproduzione locale da fonte rinnovabile. Impianto fotovoltaico In corrispondenza della copertura della galleria vetrata sono previsti pannelli fotovoltaici, integrati architettonicamente con l’edificio, per la produzione naturale di energia elettrica. L’adozione della tecnologia in monocristallino ad alta efficienza con sistema back-contact garantisce un’elevata efficienza. La produzione annua elettrica di tipo naturale stimata per l’impianto fotovoltaico di potenza di picco installata pari a 61,6 kWp è pari a 92.100 kWh/anno. Il risparmio dato da tale impianto viene detratto dal consumo di energia elettrica dell’edificio. I sistemi fotovoltaici paragonati con altre forme di produzione dell'energia elettrica, comportano grandi vantaggi ambientali, in quanto non producono emissioni chimiche, termiche o acustiche e, pertanto, concorrono a ridurre il carico inquinante delle città. La produzione di energia elettrica nelle ore di insolazione consente di ‘livellare’ i picchi giornalieri delle curve di domanda alla rete pubblica, ai quali solitamente corrispondono le produzioni energetiche più costose. L’impianto fotovoltaico in esame ha un saldo energetico positivo nella sua vita utile. Un investimento energetico ha senso, infatti, unicamente se l’energia prodotta da un impianto è superiore a quella che è stata necessaria per costruirlo. Per avere questa indicazione è stato considerato il ‘ritorno energetico sull’investimento energetico’ (EROEI) che definisce il rapporto fra l’energia che questo impianto produrrà durante la sua vita attiva e quella utilizzata per costruire e gestire l’impianto stesso.
Sezione trasversale (courtesy Iotti+Pavarani Architetti)
ELEVATO STANDARD DI SALUBRITÀ E COMFORT AMBIENTALE INTERNO Comfort termico Accanto alla realizzazione di efficienti misure contro l’irraggiamento solare ed il controllo dei carichi endogeni, sono proposti sistemi di climatizzazione di tipo radiante a soffitto in grado di riscaldare e di raffrescare a seconda delle esigenze. In questo modo si otterrà una maggiore stabilità delle temperature con implicazioni positive per il risparmio energetico e per il comfort. La presenza di estese superfici leggermente fredde miglioreranno sensibilmente il livello di benessere ambientale, consentendo di riequilibrare le componenti dello scambio termico tra impianti ed occupanti. Infatti, la confortevole temperatura superficiale e l'estensione dei pannelli attivano un valido scambio per irraggiamento che si somma, mitigandone gli effetti, con lo scambio per sola convezione dovuto all'aria. Inoltre, essendo la superficie dei pannelli radianti molto estesa, la temperatura dell’acqua refrigerata richiesta sarà molto meno esasperata rispetto a quella richiesta da altri sistemi di raffrescamento. Pertanto quest’acqua, a parità di energia, viene prodotta con un’efficienza molto maggiore, consentendo una conseguente diminuzione dei costi, soprattutto elettrici. Qualità dell’aria All’interno degli ambienti verrà garantita una ventilazione che consenta di mantenere un elevato grado di salubrità dell’aria, minimizzando, al contempo, i consumi energetici per la climatizzazione. Il quantitativo d’aria immessa in ambiente verrà prefiltrata con filtri a livello delle unità di trattamento aria. Tra le ulteriori soluzioni adottate che concorreranno alla qualità dell’aria indoor vi sono: immissione dell’aria a bassa velocità, che consente di limitare la circolazione delle polveri e l’impiego di pannelli radianti che consentono una pulizia ottimale degli ambienti. Comfort visivo Per l’ottimizzazione dell’illuminazione naturale sono state previste, soluzioni tecniche che utilizzano la luce del sole nel modo più favorevole, in modo da garantire un ottimo illuminamento naturale, l’assenza di abbagliamento ed una illuminazione artificiale di tipo uniforme. Comfort acustico L’isolamento dai rumori e dalle vibrazioni provenienti dall’esterno sarà garantito dalla completa desolidarizzazione delle strutture e dall’interruzione dei ponti acustici verso i componenti edili di delimitazione degli ambienti. Il fenomeno della riverberazione sonora in ambiente sarà controllato con l’idonea selezione dei materiali e dei componenti superficiali degli ambienti soprattutto in relazione alle frequenze caratteristiche del parlato.
CONTENIMENTO DEI COSTI DI GESTIONE L’attività manutentiva e di gestione Si presenta strettamente interconnessa con le tematiche della qualità edilizia che, infatti, ha lo scopo di mantenere a determinati livelli la qualità degli edifici ed è fortemente influenzata dalla qualità del progetto e di esecuzione dei manufatti. Allo scopo sono stati presi in considerazione, già nell’attuale fase progettuale preliminare, gli aspetti manutentivi. Le possibili fasi successive di progettazione dovranno approfondire tali aspetti in modo da identificare
i materiali, le soluzioni adottate, come e quando eseguire gli interventi e programmare i relativi costi di gestione. Tenendo presente che le decisioni che possono influire sulla manutenibilità non sono circoscrivibili ai soli aspetti tecnici del progetto, ma riguardano anche la struttura tipologica dell’edificio, l’assetto distributivo, l’impianto geometrico e morfologico dell’involucro. In fase di esercizio, la pianificazione della manutenzione dovrà prevedere l’esistenza di una struttura con specifiche competenze in grado di recepire un progetto gestionale sviluppato in prima istanza a livello di progettazione e di aggiornarlo successivamente o modificarlo durante l’intenso ciclo di vita dell’edificio. Il progetto gestionale dovrà svilupparsi secondo la manutenzione programmata preventiva e la manutenzione preventiva programmata ‘secondo condizione’. La prima si applica quando sussistono esigenze di sicurezza, ha per obiettivo il mantenimento di una bassa probabilità di guasto e si attua a scadenze prefissate in base alla probabilità di guasto ritenuta accettabile nel tempo previsto di utilizzo. La seconda interviene prima della manifestazione completa del guasto, si attua in seguito ad una politica ispettiva che implica la predisposizione di programma di ispezione e richiede per la sua attuazione che il processo di degradamento sia diagnosticabile, siano definiti intervalli di ispezione rispetto all’affidabilità e che il personale ispettivo abbia una specifica formazione. Tale strategia non si applicherà a sottosistemi con particolari esigenze di sicurezza, consentirà di avviare un sistema di gestione manutentiva basato sull’affinamento delle informazioni e sulla probabilità di guasto degli elementi e sarà economicamente ottimale in quanto non prevede la sostituzione di componenti non difettosi o guasti. La manutenzione preventiva programmata ‘secondo condizione’ è, pertanto, più rispondente alle esigenze manutentive dei subsistemi edilizi. Valutazione preliminare dei costi di esercizio I costi di esercizio sono stati classificati nelle seguenti sottovoci di costo: manutenzione, consumi, pulizia, guardiania, assicurazioni. La valutazione del costo di esercizio tiene conto della durata di vita pari a 30 anni e per gli impianti di 20 anni. Si considera che tale periodo sia quello medio durante il quale non vengono apportate modifiche importanti agli impianti tecnologici o all’impianto distributivo interno del fabbricato. Le stime qui di seguito riportate sono il risultato di elaborazioni condotte sulla base di dati fondati sull’applicazione di indici di costo di tipo parametrico di insediamenti edilizi equiparabili per destinazione e tipologia, dalla letteratura disponibile sull’argomento contenente dati riconducibili a prassi consolidate nella gestione di patrimoni immobiliari, dalla disponibilità di dati di confronto forniti da ditte operanti nel settore della ‘Manutenzione Edilizia’ e, nel caso dei consumi, i costi sono calcolati sulla base di conoscenze sui sistemi applicati. Le componenti tecnologiche energeticamente performanti e le scelte progettuali utilizzate nella progettazione hanno effetti sul controllo dei costi di esercizio. Di seguito sono elencate le stime del risparmio quantificabile per ciascuna di esse in rapporto ad ogni singola classe di costo. I risparmi sul costo di manutenzione sono quantificabili pari all’11,8% e così suddivisi: • componenti edili e strutturali modulari 2,5% • flessibilità e modularità impianti 4,0% • building management 4,0% I risparmi sui consumi sono quantificabili pari al 26,3% e così suddivisi: • rapporto di forma e orientamento 1,5% • schermi solari 2,0%
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• coperture e aree verdi 0,5% • prestazioni elevate involucro 3,0% • recuperatori di calore 2,4% • ventilazione ed illuminazione naturale 3,2% • unità trattamento aria a portata variabile e recupero calore 2,8% • pannelli radianti 2,0% • building management 3,2% • sistema di controllo illuminazione e dimmerizzazione 2,3% • pannelli fotovoltaici 0,5% • recupero acqua piovana 0,3% Il costo di manutenzione che è stato impiegato per le elaborazioni di cui al punto precedente è stato costruito sulla base di dati disponibili, adattando tali dati alle caratteristiche tipologiche e dimensionali dell’edificato, determinando l’andamento reale dei costi di manutenzione (per un periodo di 30 anni e 20 per gli impianti) e ricavandone quindi il risparmio medio annuo. Per valutare il costo di gestione degli impianti tecnologici sono stati stimati i fabbisogni energetici annui relativi alla climatizzazione e all’illuminazione dell’edificato e sono stati presi in considerazione i diversi sistemi energetici innovativi utilizzati per quantificarne gli aspetti economici ed ambientali.
IL RECUPERO DELLE ACQUE Premessa Il progetto sarà impostato in modo da ottimizzare al massimo l’uso della risorsa idrica andando a ricercare le soluzioni migliori al fine di ridurre i consumi di acqua potabile limitandoli il più possibile al solo consumo umano. Questo obiettivo sarà raggiunto tramite i seguenti accorgimenti: • utilizzo di elementi a basso consumo idrico quali sciacquoni a basso flusso o flusso differenziato, rubinetterie a basso consumo, frangi getto e riduttori di pressione; • riciclo delle acque meteoriche per alimentare le cassette di cacciata dei WC, adottando appositi sistemi composti da serbatoi di raccolta, accumulo e trattamento; • recupero a fini irrigui delle acque meteoriche provenienti dalle coperture e dalla zona a parcheggio; • ottimizzazione impiantistica della rete irrigua che sarà dotata di centraline per l’irrigazione programmata collegate ad una stazione pluviometrica in grado di regolare tempi e quantità d’acqua in funzione della piovosità, dell’umidità relativa e della temperatura registrata. Altre soluzioni legate all’impianto di irrigazione che potranno essere adottate sono particolari tipologie di irrigatori. L’utilizzo inoltre di irrigatori adatti alla tipologia di vegetazione permetterà di fornire il giusto apporto di acqua alla vegetazione e agli alberi senza sprechi. Ci si potrà avvalere, ad esempio, di irrigatori goccia a goccia oppure, per le alberature, a irrigatori a sommersione dell’appartato radicale. Questi irrigatori sono appositamente progettati per l’irrigazione di alberi ed arbusti. Questo sistema permette all’acqua, all’aria e alle sostanze nutritive di superare il terreno compatto e raggiungere l’apparato radicale di alberi e arbusti. Pertanto lo smaltimento delle acque meteoriche sarà progettato e realizzato secondo i seguenti obiettivi: • ottimizzare il recupero delle acque meteoriche per fini irrigui e tecnici mediante la realizzazione di un apposito serbatoio di accumulo;
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• migliorare la qualità delle acque (sistema di filtraggio prima di effettuare l’irrigazione) • ridurre le portate nel punto di immissione. Le norme del regolamento urbanistico prevedono che vengano recuperate le acque meteoriche dai suoli pavimentati tramite vasche di raccolta per essere poi riutilizzate. Questo consentirà di ridurre le portate in ingresso alla rete del recettore finale. Si è valutata la possibilità di disperdere nel suolo l’acqua piovana dalla vasca del recupero delle acque meteoriche. Tuttavia, in base alla ‘relazione idrogeologica’ allegata ai documenti di gara, si presuppone che la modellazione dell'areale sia composta da alternanze di sabbie e limi, mentre dalle prove idrogeologiche eseguite, risulta che gli orizzonti siano più impermeabili dell'ordine 10-6; 10-7 (m/s). Pertanto smaltire le acque meteoriche nei terreni sarà difficoltoso. Si prevede quindi, in prima istanza, di realizzare un collettore di scarico collegandosi alla rete di scarico esistente al di fuori della zona in progetto.
VOLUMI RECUPERABILI DALLE ACQUE METEORICHE Le superfici drenate con recapito nel serbatoio di accumulo sono pari a 1260 mq, considerando le superfici impermeabili delle strade e del tetto. I dati pluviometrici forniti a base di gara riguardano soltanto grafici di serie di precipitazioni riguardanti l’anno 2007 e il 2008. Ad un esame qualitativo, il 2007 sembra essere stato più siccitoso rispetto all’anno seguente, il 2008, che presenta un picco di circa 75 mm a giungo e precipitazioni distribuite durante tutto l’anno. Differentemente, nel 2007 nei mesi estivi di giungo e luglio le precipitazioni sono state praticamente nulle. Queste serie sono insufficienti tuttavia per poter fare una stima dell’andamento delle precipitazioni annuali e quindi fornire una valutazione sul recupero delle acque meteoriche. Al fine di effettuare queste stime si è quindi utilizzata la serie storica pluviometrica disponibile per la stazione di Arezzo Molin Bianco collocata a circa 22 km dal sito di intervento.
al giorno (35 operatori + 40 impiegati e dirigenti). Sulla base di questi dati, si può ricavare che il consumo derivante dagli scarichi è pari a 75 persona * 6 l * 3 scarichi/giorno = 1350 l/giorno, consumo massimo ipotizzato per i giorni della settimana lavorativi. Per il periodo da ottobre a marzo si ipotizza di utilizzare per gli scarichi 246 mc. Considerando che il volume accumulato tra ottobre e marzo, in cui non è previsto il riutilizzo irriguo, è di (389-4*6)= 365 mc (4 mc al mese per le aiuole interne), si ottiene che nel periodo ottobre/marzo il consumo per i WC è coperto completamente dal recupero delle acque meteoriche con vasca di accumulo di 10 mc.
Le professionalità che saranno impiegate Nell’ambito del Gruppo di Lavoro opereranno: Ing. Erbetta Paolo: Direttore Tecnico di AI Engineering S.r.l. – Project Manager e Responsabile dell’integrazione • delle varie prestazioni specialistiche Arch. Paolo Iotti – ‘Iotti+Pavarani Architetti’: nel ruolo di Progettista Architettonico Ing. Stefano Cremo: Direttore Tecnico del Settore Impianti di Ai Engineering, esperto in energetica, nel ruolo di ‘ Consulente Energetico’ Ing. Adriano Venturini: Direttore Tecnico del Settore Strutture di Ai Engineering, strutturista Ing. Ottavia Berta: Direttore Tecnico del Settore Ambiente di Ai Engineering, per quanto attiene gli aspetti di inserimento nel paesaggio Arch. Alessio Bernardelli: nel ruolo di Progettista Architettonica iscritto da meno di 5 anni.
L’atrio - galleria (courtesy Iotti+Pavarani Architetti)
SODDISFACIMENTO FABBISOGNO IRRIGUO Il fabbisogno irriguo dipende dalle estensioni delle aree a verde e dalle tipologie di vegetazione prevista. Nel presente progetto si è considerato di irrigare il tetto verde per una superficie di 570 mq e 3 aiuole alberate collocate all’interno dell’edificio di 45 mq. Il totale delle aree a verde risulta quindi essere pari a circa 620 mq. La valutazione del fabbisogno irriguo è stato valutato considerando: 1) i dati pluviometrici provenienti della stazione di Arezzo Molin Bianco (1971-2000); 2) periodo di irrigazione da aprile a settembre; 3) nel periodo di irrigazione si hanno mediamente 49 giorni piovosi, conseguentemente i giorni non piovosi sono 142; 4) nei giorni di pioggia non si irriga; 5) la aree verdi verranno irrigate per 142 giorni all’anno; 6) Il fabbisogno irriguo per i prati e le aiuole è di 5 mm/giorno. Con queste premesse, si calcola che il fabbisogno irriguo annuo risulta essere di 437 mc, dato da Ø
Copertura verde: 5 [mm/giorno mq]*142[giorni]*616 [mq]= 437 mc; Il volume di acqua risparmiata è dato dalla differenza fra il fabbisogno irriguo calcolato pari a 437 mc e il volume che si è in grado di recuperare grazie al serbatoio nei mesi irrigui da aprile a settembre 350 mc e risulta essere pari a circa 90 mc, in percentuale, il risparmio idrico per l’irrigazione è 350 /437=80%. Le aiuole verdi, collocate all’interno dell’edificio, potrebbero essere irrigate ogni giorno dell’anno. Questo comporterebbe un consumo di ulteriori 50 mc, ossia circa 4 mc in più al mese che risultano essere disponibili sempre nei mesi da ottobre a marzo. Per i mesi estivi, invece, questo comporterebbe una diminuzione del risparmio idrico dall’ 80% al 72%.
SODDISFACIMENTO WC Il consumo degli scarichi dei WC è stato stimato considerando una media di 3 scarichi al giorni/persona. Il consumo stimato a scarico è di 6 l se vengono utilizzati gli sciacquoni che regolano le quantità di scarico. La ricettività degli uffici è stimata come 75 persone
Collaboreranno Ingg. Enzio Bestazzi e Gianpaolo Bottan, con esperienza più che ventennale in impiantistica elettrica, meccanica e di impianti speciali, che hanno collaborato ai principali progetti di Ai Engineering con particolare attenzione alle tematiche del risparmio energetico, della sostenibilità ambientale e dell’eco-compatibilità, attraverso lo sviluppo di strategie per l’utilizzo di fonti rinnovabili. Ing. Mirna Terenziani, con esperienza nell’impatto e sostenibilità ambientale, che ha rappresentato Ai Engineering a SB08 (Sustainable Building Congress 2008 a Melbourne – Australia) nella presentazione del Palazzo della Regione Piemonte. Arch. Carlo Micono, Laurea in Architettura presso il Politecnico di Torino nel 2002, dottore, dal 2006, di ricerca in ‘Innovazione Tecnologica’ (Dipartimento di Energetica, Politecnico di Torino), iscritto all’albo dei certificatori energetici della Regione Lombardia dal 2009, che ha sviluppato negli anni competenze specifiche nel campo della progettazione sostenibile ed eco-compatibile, in particolare alla progettazione di sistemi di facciata a doppia pelle trasparente con approccio integrato al sistema involucro-edificioimpianto. La collaborazione con Ai Engineering ha visto, inoltre, il coinvolgimento diretto all’evento Cityscape ad Abu Dhabi quale explainer scientifico. Arch. Viviana Tosco, Laurea in Architettura presso il Politecnico di Torino nel 2005, Master Universitario II Livello - Ridef Energia per Kyoto - Politecnico di Milano nel 2006, Certificatore Energetico per la Regione Lombardia dal 2007, abilitazione Sacert della Provincia di Milano nel 2007. Ha sviluppato negli anni competenze specifiche di consulenza alla progettazione sostenibile ed ecocompatibile e alla definizione di interventi di efficienza energetica con approccio integrato al sistema edificio-impianto.
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ECOSOSTENIBILITÀ
ALL’INSEGNA DELLA SOSTENIBIILITÀ di Claudia G. Manini
Henning Larsen Architects, in collaborazione con la Dahl Entreprise A/S, ha vinto l’appalto per la nuova sede degli uffici Energinet.dk a Ballerup. Un edificio a basso consumo energetico, progettato per essere adibito esclusivamente ad uffici che verrà certificato nella classe di energia più bassa possibile “È necessario controllare la luce e il calore solare se vogliamo ridurre il consumo energetico di un edificio - ha affermato Anders Saelan - pertanto è importante ottimizzarne la progettazione”. La giuria ha ritenuto il progetto molto valido, funzionale e studiato con molta precisione, ma soprattutto particolarmente idoneo per soddisfare, anche da un punto di vista architettonico, i desideri di del cliente. La nuova sede degli uffici Energinet.dk a Ballerup Pederstrupvej ospiterà circa 105 dipendenti, e si estederà su una superficie di 4000 mq. Dahl Entreprise A/S e Henning Larsen Architects hanno vinto il premio ‘chiavi in mano’ per la costruzione di un edificio che verrà classificato nella categoria energetica più bassa possibile, grazie all'ottimizzazione della progettazione e alla costruzione geometrica. "Abbiamo ottimizzato l'efficienza energetica dell'edificio, semplicemente concentrandoci su una riduzione complessiva di energia", spiega l'architetto Anders Sælan della Henning Larsen Architects. "In questo modo, l'edificio soddisfa i requisiti della classe a basso consumo energetico 1 secondo i regolamenti edilizi danesi, senza dover ricorrere all’uso di particolari tecnologie. Introdurre pannelli solari per produrre energia ridurrà ulteriormente il consumo energetico dell'edificio”. La costruzione ha, infatti, un consumo energetico annuo di soli 48,8 kWh/m2, ma l’integrazione nel progetto di pannelli solari, del raffrescamento a pavimento e delle pompe di calore dovrebbe ridurre ulteriormente il consumo annuale di energia e portarlo a soli 35 kWh/m2. Si tratta di un edificio ‘flessibile’ molto aperto e luminoso con ampie vetrate che ne accentuano la modernità, con sale riunioni al piano terra e un ampio atrio che unisce le varie postazioni di lavoro situate al piano superiore. Il piano terra comprende i servizi pubblici del palazzo, mentre al primo piano si trovano tutti gli uffici. La costruzione è situata sul punto più alto di un terreno in pendenza, e questo assicura un’incantevole vista panoramica del paesaggio circostante, mentre il piano strutturale segue i vari livelli del terreno per meglio integrarsi con il paesaggio circostante.
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Per quanto riguarda gli esterni, l’uso di pochi e semplici materiali contribuisce a creare un forte contrasto tra l'edificio, caratterizzato da un design ben definito, luminoso ed elegante, e il paesaggio circostante. Inoltre l'elevato grado di razionalizzazione degli spazi li rende adatti e utilizzabili per vari scopi. La disposizione aperta, le pareti e i pavimenti, nonché i materiali riutilizzabili renderanno più facile e senza alcun problema e spreco gli eventuali adattamenti, i cambiamenti e le modifiche future. Si tratta di un edificio sostenibile che si basa su 3 principali obiettivi ambientali: 1) lo smaltimento in loco di acqua piovana (LAR), con conseguente riduzione del consumo d’acqua e del carico sul sistema fognario; 2) l’uso esclusivo di materiali che garantiscano una buona climatizzazione interna con un minimo impatto ambientale e di manutenzione; 3) bassi consumi di energia e riduzione di emissioni di CO2. Lo stabile soddisfa, pertanto, i requisiti di basso consumo energetico (da 48,8 kWh/m2 all'anno si ridurranno a soli 35 kWh/m2, integrando nel progetto pannelli solari, raffrescamento a pavimento e pompe di calore) ed è classificato, secondo le regolamentazioni danesi, in classe 1 in quanto non utilizza tecnologie energetiche, ma si basa su un concetto di energia integrata che assicura minimi costi anche di manutenzione. Inoltre, per ridurre al massimo il consumo energetico dell'edificio sono stati presi in considerazione 3 principali fattori: forma e orientamento: per poter realizzare un edificio compatto e di grandi dimensioni in grado di ridurre l’utilizzo di materiali e la perdita di calore; posizionamento funzionale: il consumo energetico può essere ridotto in modo significativo con un corretto posizionamento delle varie zone dell'edificio. Postazioni di lavoro fisse a nord-ovest e a nord-est per evitare il surriscaldamento e la luce troppo accecante del sole; ottimizzazione dello sfruttamento della luce durante le fasi della giornata: analizzando le diverse fasi della giornata si ottimizza lo sfruttamento del sole e della luce durante tutto l’arco della giornata distribuendo le postazioni
Cliente: Energinet.dk LocalitĂ : Ballerup, Danimarca Architetto Henning Larsen Architects; Partners: Entreprise Dahl A/S; Paesaggisti: Schul e Hansen, Carlsen e Frolund, Consulting Engineers; Superficie lorda: 4.000 m2; Gruppo di ricerca presso lo studio Henning Larsen Architects: Anders SĂŚlan (manager del progetto), Signe Kongebro, Marie Frederiksen, Erik Holm-Hansson, Peter Krogtofte e Lillienau Greta Foto e disegni per gentile concessione di Henning Larsen Architects
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di lavoro per ridurre l’utilizzo della luce artificiale. Vale a dire una luce ‘su misura’ e possibilmente naturale per ogni specifica esigenza. Durante la fase di progettazione sono state simulate le precise necessità di illuminazione per ottimizzarne la progettazione e ridurre i consumi energetici legati all'illuminazione artificiale e al raffrescamento. L’apporto di illuminazione necessaria è stato infatti assicurato proteggendo le facciate dalla luce troppo diretta e dal surriscaldamento della luce solare, in particolare il lato ovest, (caffetteria e sale conferenza) in estate, zona invece in ombra durante tutto il resto dell’anno. Gli uffici, inoltre, dispongono, in alcune parti, di finestre multistrato che richiedono minor energia assicurando un miglior isolamento.
Prospetto facciata a nord est
Prospetto facciata a sud est
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L’edificio, si avvale, poi, anche di un tetto verde sostenibile che riduce il carico del sistema fognario, mentre l'acqua piovana raccolta viene utilizzata per gli scarichi dei servizi igienici e per innaffiare il giardino, tutti accorgimenti che contribuiscono a ridurre il consumo energetico per il raffrescamento.
Prospetto facciata a nord ovest
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ECOSOSTENIBILITÀ
NASCE IL PRIMO ECOHOTEL IN SLOVENIA Adagiato in una valle glaciale ai margini del Parco nazionale del Triglav, in un'eccellente posizione e in un ambiente naturale incontaminato vicino alle Alpi Giulie e in prossimità del Lago di Bohinj, il Bohinj Park Hotel è caratterizzato da un elevato comfort e da una grande attenzione alle tematiche esosostenibili Primo ‘ECO resort’ sloveno certificato dal Green Globe International Sustainable Tourism Society, ha dovuto rispondere ad oltre 250 criteri di sostenibilità ambientale per fregiarsi di questa targhetta, e rappresenta uno degli hotel più avanzati dal punto di vista energetico nell’Europa centrale. Pompe di calore, cogenerazione e pozzi per l’estrazione dell’acqua sono solo alcuni degli elementi che mostrano lo sforzo progettuale in tema di efficienza energetica. Grande attenzione viene prestata alla vivibilità ambientale delle zone comuni, dall’area wellness alla lobby con caminetto, dal bowling al cinema, alle sale riunioni. In un contesto così armonioso e attento al benessere del cliente, la qualità acustica assume un rilievo tale da giustificare un massiccio intervento di controllo dei parametri acustici. Le aree principalmente interessate sono la lobby e il ristorante, notoriamente gli spazi in cui maggiormente si percepisce il fastidio del riverbero sonoro. Topakustik, by Fantoni, risponde perfettamente alle esigenze di un prodotto altamente tecnologico, con elevati coefficienti di fonoassorbimento, a basso impatto ambientale e con un aspetto gradevole che ben si integra con l’armonia dei materiali naturali utilizzati, dal legno alla pietra. Anche la sala meeting acquisisce qualità acustiche elevate con un intervento a soffitto. Un aspetto più tecnico è conferito alla sala cinema dal rivestimento a parete StillWall, un sistema fonoassorbente a pannelli modulari generalmente utilizzato in quelle situazioni dove non è possibile intervenire a livello di soffitto. C. M.
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Il progetto Progetto hotel: architetto Srecko Kreitmayer; Soluzioni fonoassorbenti: Mr. Matevz Cokl, Unit D.o.o. Slovenia; Investment company: MPM Engineering
Rappresenta uno degli hotel piĂš avanzati energeticamente dellâ&#x20AC;&#x2122;Europa centrale il Bohinj Park Hotel, il primo eco-resort sloveno
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Nellâ&#x20AC;&#x2122;hotel, grande attenzione viene prestata alla vivibilitĂ delle zone comuni
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ECOSOSTENIBILITÀ
BASSO IMPATTO AMBIENTALE, ALTO COMFORT ED EFFICIENZA ENERGETICA Il Gruppo Kerakoll – il più importante produttore mondiale di materiali ecocompatibili per costruire nel rispetto dell’ambiente e del benessere abitativo – si è aggiudicato il Premio all’Innovazione Amica dell’Ambiente per la categoria ‘Abitare sostenibile’, organizzato da Legambiente, con il Kerakoll GreenLab, sito a Sassuolo, il nuovo avveniristico Centro Ricerche che raggruppa 9 laboratori avanzati per lo sviluppo di Green Technology
Gruppo con un focus particolare sulle tecnologie verdi. Già oggi gli investimenti del Gruppo in ‘green research’ rappresentano il 100% degli investimenti totali in R&S, circa il 5,4% del fatturato annuo, e si traducono in un costante miglioramento dei prodotti in linea con i principi dello sviluppo ecosostenibile. Sui prossimi numeri della rivista, ampio spazio sarà dedicato alle specifiche tecniche di questa importante realizzazione. C.M.
La costruzione, realizzata secondo i più avanzati criteri di ecocompatibilità e nel rispetto dell’ambiente, prevede un investimento di circa 14 milioni di euro e rappresenta il primo edificio del terziario in Italia costruito integralmente con soluzioni ecosostenibili. “Questo premio – ha commentato Gian Luca Sghedoni, Amministratore Delegato di Kerakoll – è un riconoscimento importante all’impegno del nostro Gruppo in campo ambientale reso possibile dalla costante ricerca tesa all’innovazione sostenibile. Ogni prodotto è studiato per avere le migliori performance tecniche della sua categoria, il minor impatto ambientale possibile e i maggiori benefici sulla salute degli utenti, per progettare, costruire e vivere nel rispetto dell’ambiente e del benessere abitativo.” La realizzazione del nuovo Centro Ricerche, il cui termine dei lavori è previsto nel secondo semestre 2011, renderà operativa una struttura all’avanguardia che sarà dotata delle più moderne strumentazioni, estesa su una superficie di 7.000 mq e in cui opereranno a regime oltre 100 nuovi ricercatori bioedili che si andranno a sommare ai 70 attuali. I nuovi laboratori accentreranno tutte le attività di ‘Ricerca & Sviluppo’ del
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Materiali e tecniche innovative per vincere il premio di Legambiente nella categoria â&#x20AC;&#x2DC;Abitare sostenibileâ&#x20AC;&#x2122;
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ECOSOSTENIBILITÀ
ANCHE LO STADIO DIVENTA SOSTENIBILE L'espansione e la modernizzazione di uno stadio di calcio stimola l'ambiente sociale e culturale. Questo è ciò che la squadra di calcio tedesca Arminia Bielefeld e Schüco hanno pensato quando hanno preso in considerazione lo spettacolare progetto, impegnativo anche dal punto di vista giuridico, per la costruzione delle nuove tribune dello stadio SchücoArena
Costruito nel 1926 lo stadio, che ora si chiama SchücoArena, ha subito nel corso degli anni svariati ampliamenti e ammodernamenti. Considerando, inoltre, che lo stadio porta il nome di un pioniere del risparmio e della produzione energetica, il progetto ne è diventato un punto di riferimento anche per quanto riguarda la potenzialità del fotovoltaico fatto ‘su misura’ per le necessità della struttura. La costruzione della nuova tribuna est (Arminia Bielefeld) è stata, per questo stadio, il tocco finale degli ampliamenti e delle modernizzazioni. Alla fine ne è risultato un corpo moderno a due piani, con tribune e posti a sedere opportunamente orientati alle esigenze multi-funzionali degli spettatori, che si avvale di un tetto ad alta tecnologia solare che ben si addice ad uno stadio d'avanguardia. Con l’ampliamento delle gradinate superiore e inferiore, la nuova tribuna ha raggiunto una capienza di 6.722 posti a sedere che porta così a 28,008 la capienza totale degli spettatori. Nel caso di SchücoArena, la fusione tra sport, risparmio energetico ed edilizia sostenibile si è rivelato un ‘matrimonio’ di grande successo. È stato, infatti, possibile costruire il più grande tetto fotovoltaico ‘su misura’ fino ad oggi montato in uno stadio. Un progetto che si è rivelato, sotto molti aspetti, l’inizio di una tecnologia fotovoltaica ‘da stadio’. Trattandosi di un tetto ‘a vista’ che avrebbe dovuto soddisfare anche le esigenze energetiche, è stato necessario trovare un compromesso tra design e funzionalità. Per trovare un punto di incontro tra ombreggiatura e illuminazione naturale, ad esempio, si è dovuto pensare a svariate configurazioni di pannelli fotovoltaici. Sopra la zona dei posti a sedere, dove la luce del giorno è più necessaria per gli spettatori, e per facilitare la crescita del tappeto erboso, sono stati installati, ad esempio, panelli fotovoltaici in minor quantità, quantità invece aumentata ai livelli più alti per avere anche la possibilità di ridurre i riflessi della luce. Per ottimizzare la produzione energetica, si sono dovuti eliminare gli effetti di ombreggiatura
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I moduli fotovoltaici posizionati sul tetto dello stadio, oltre ad ombreggiare, garantiscono una sufficiente illuminazione naturale
A lato, la facciata esterna del lato est dello stadio costituita da ampie vetrate che assicurano un elevato livello di illuminazione
collegando i pannelli in diagonale ad una speciale traversa lungo il bordo del tetto della falda (che ha sostituito la struttura normale) che integra anche i proiettori. La vista globale dei pannelli fotovoltaici ha portato alla scomparsa di tutti i moduli di cablaggio, che sono invece stati collegati all’interno dei profilli nei bordi sigillati. Una soluzione particolare, in termini strutturali, per permettere anche il posizionamento degli inverter sopra la corsia degli uffici situati più in alto. Per consentire al tetto solare, costantemente in funzione, di sopportare, senza subire danni nel corso degli anni, temperature che oscillano tre -20° a +60°, sono stati inseriti doppi profili a intervalli di 6 m sopra il supporto in acciaio. Dal punto di vista tecnico, il risultato finale è un tetto solare ad alta efficienza energetica dall’aspetto elegante e leggero che, malgrado la sua leggerezza, è in grado di supportare sull’intelaiatura un carico dieci volte superiore a quello di un normale rivestimento in alluminio. Aggiornato in più fasi e dotato di soluzioni fotovoltaiche standard, lo stadio SchücoArena presenta due concetti per la produzione di energia solare. Entrambe le soluzioni - il tetto fotovoltaico sul lato sud, invisibile dal basso e che si sviluppa con un angolo di 30°, e il tetto semi-trasparente del lato est - generano la medesima quantità di energia. I due impianti abbinati producono elettricità sufficiente per coprire il 20% ca. del consumo annuo di energia necessaria allo stadio. La soluzione standard ha come unico scopo la produzione di energia e ha un ritorno finanziario dei costi di investimento, le soluzioni fotovoltaiche ‘su misura’ del lato est dello stadio soddisfano invece le singole esigenze del progetto. La seconda installazione solare, progettata da Schüco e gestita con il supporto della Stadtwerke a Bielefeld, è integrata nel tetto del nuovo stadio ed è completamente a ‘vista’. La produzione di energia ‘pura’ e l’utilizzo della luce naturale creano vantaggi che facilitano l’ammortamento dei maggiori costi di investimento rendendoli più accettabili. In perfetta armonia con la strategia Schüco, gli effetti a basso consumo energetico e di risparmio sono ulteriormente ottimizzati dall'utilizzo di moderne tecnologie applicate a finestre e facciate. Allo scopo sono state utilizzate facciate Schüco FW 50 +. HI (ad alto isolamento) nella galleria al livello O, nelle logge ai livelli 2 e 4, negli uffici al livello 5 e nelle facciate opposte ai livelli 1 e 4. In queste ultime posizioni, sono state utilizzate facciate con vetri di sicurezza a barriera, mentre per ottimizzare l’isolamento termico sono state montate finestre Schüco AWS 70.HI, nonchè porte tagliafuoco ad alto isolamento Schüco Firestop II, che grazie alla loro trasparenza danno anche un senso di apertura e vastità, mantenendo al contempo un concetto d’alta tecnicità e design. C. G. M.
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ECOSOSTENIBILITÀ
Una fase della costruzione della nuova sede milanese di 3M Italia
L’INNOVAZIONE SOSTENIBILE IN CASA 3M Dopo solo 16 mesi dalla posa della prima pietra, è stata inaugurata la nuova sede di 3M Italia, che va ad inserirsi all’interno del Malaspina Business Park, nel comune di Pioltello alle porte di Milano, riconosciuta dal Kyoto Club come esempio di eccellenza per la riduzione del consumo e dell’impatto ambientale. Il progetto porta la firma dello Studio MCA (Mario Cucinella Architects), impegnato da lungo tempo in una progettazione architettonica sensibile alle tematiche energetiche ed ecologiche Per la realizzazione della sua nuova sede 3M Italia si è affidata a Pirelli RE (Direzione Development Management Italy), tra i principali operatori immobiliari in Italia per qualità ed esperienza nella realizzazione di edifici ad uso ufficio. Nello specifico questa rappresenta un’applicazione di Ecobuilding, il programma di Pirelli RE avviato nel 2008 per costruire nel rispetto dell’ambiente. L’interesse rivolto all’ambiente e alla sostenibilità è infatti radicato nei principi basilari dell’azienda, ed è proprio per l’applicazione dei principi di risparmio energetico ed energie rinnovabili che la nuova sede 3M Italia ha già ottenuto la certificazione energetica in classe ‘A’ della Regione Lombardia. Il nuovo Building, con la sua composizione di geometrie, spazi e logistica costruttiva, incarna a pieno i principi di eco-sostenibilità e innovazione 3M, distinguendosi per la particolare attenzione posta al contenimento dei consumi in tutte le stagioni dell’anno. L’edificio è dotato di una serie di dispositivi che alimentano la sostenibilità come un recuperatore di calore ad alta efficienza, un collettore di recupero acque piovane, vetrate ad alta prestazione termica, un sistema di schermatura esterna a lamelle fisse. Il Building si presenta, pertanto, come una vera e propria macchina bioclimatica, anche grazie ad un impianto geotermico e fotovoltaico all’avanguardia. Nel progetto si evidenzia, inoltre, il grande interesse verso lo spazio interno, inteso come strumento di socialità ed efficienza lavorativa, sia per i clienti che per i dipendenti. Gli spazi, i materiali e le soluzioni architettoniche sono state studiate per divenire icone del brand 3M e della sua incessante ricerca verso l’ecosostenibilità. Così i 105 metri di lunghezza per 21 metri di larghezza presentano un palazzo imponente (cinque piani fuori terra più uno interrato) ma dalla struttura leggera e lineare, con la caratteristica altezza variabile a scalare che si sviluppa per 10.600 mq di SLP.
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Il progetto Il palazzo presenta un involucro esterno studiato per assicurare un controllo efficace della luce solare mediante un sistema di ‘brise soleil’ che permette alla luce di entrare e al tempo stesso di schermare i raggi del sole, attenuando l’apporto di calore nella stagione estiva, così da favorire un minor uso degli impianti per il raffrescamento. Inoltre, la copertura dell’edificio prevede la predisposizione per l’installazione di pannelli fotovoltaici. Il nuovo edificio e l’allestimento degli spazi interni sono realizzati nel rispetto dei più recenti criteri di sostenibilità ambientale. L’attenzione al contenimento dei consumi energetici in tutte le stagioni dell’anno è legato soprattutto alla sua configurazione volumetrica, al suo orientamento rispetto all’irraggiamento solare e ai venti dominanti, ma anche all’utilizzo di materiali edilizi e costruttivi eco-compatibili e alla scelta di tecnologie impiantistiche all’avanguardia per l’impianto geotermico e fotovoltaico. Il risparmio energetico, stimato intorno al 30-35%, è poi valso alla nuova sede di 3M Italia la Certificazione energetica di classe ‘A’ della Regione Lombardia. L’edificio nasce per garantire la massima efficienza dello spazio interno e un ottimo rapporto tra spazio disponibile e spazio utilizzato senza sprechi. I percorsi interni e la distribuzione delle zone operative sono stati pensati nell’ottica della massima razionalità e semplicità. Gli spazi saranno modulari e garantiranno la flessibilità necessaria ad accompagnare 3M attraverso futuri sviluppi organizzativi e aggregazioni diverse, in tempi brevissimi e senza costi aggiuntivi. L’edificio è organizzato in spazi chiusi e in open space che prevedono tutte le possibilità di utilizzo delle aree in relazione alle reali necessità dei dipendenti. L’edificio sarà dotato di due corti interne a cielo libero che favoriranno l’ingresso di luce naturale anche al centro dello stabile. La tipologia dell’edificio associata alla distribuzione interna degli spazi di lavoro garantisce che nessun utente lavorerà a una distanza superiore a 4,00 mt dalla sorgente di luce naturale più vicina. Luminosità e trasparenza saranno accentuate dall’utilizzo di pareti parzialmente vetrate per tutti gli uffici chiusi e le sale riunioni. Gli spazi saranno dotati di tutti gli standard tecnologici, qualitativi ed architettonici, che caratterizzano l’ambiente e la filosofia di lavoro 3M: - il comfort acustico è garantito dall’utilizzo da moquette e da materiali fonoassorbenti; - l’impianto di condizionamento a travi fredde unito all’afflusso di aria primaria nel controsoffitto fornisce un microclima interno controllato e silenzioso; - la Gestione computerizzata (BMS) degli impianti di condizionamento e di illuminazione dell’edificio contribuisce ad un comfort ambientale generalizzato; - la qualità delle aree verdi circostanti è al centro della collaborazione di 3M con il comune di Pioltello. C. M.
Il grande logo 3M in cima al palazzo è ricoperto dall’OLF, che assicura una forte illuminazione senza alcuna dispersione di luce. NASTRI SCOTCH VHB I nastri Scotch Very High Bond sostituiscono viti, rivetti, saldature, colle liquide ed altri metodi tradizionali di fissaggi permanenti. Sono stati utilizzati per fissare le pareti divisorie degli uffici. L’uso di questi nastri consente, oltre alla insonorizzazione degli spazi e un’azione antivibrante, una grande flessibilità strutturale e un dis/assemblaggio facile e veloce. VOLITION È un sistema di cablaggio strutturato in rame e in fibra ottica che da una centrale di fonia e dati si dirama per l’intera rete-computer del palazzo.
LE TECNOLOGIE 3M La nuova sede di 3M Italia si presenta come una delle più efficaci vetrine per i prodotti che l’azienda propone da anni al mercato internazionale. Allo studio sulle energie rinnovabili, che ha guidato la progettazione dell’involucro esterno del palazzo, si unisce la ricerca continua e sistematica di tecnologie ‘eco-sostenibili’ da sempre al centro della filosofia di 3M. Tre sono le diverse declinazioni in cui questi studi si sono affermati con successo: Tecnologie di Decoro; Tecnologie Strutturali; Tecnologie per la Sicurezza e la Protezione. FASARA Una pellicola opacizzante, da applicare sulle superfici vetrate per attenuarne la visibilità e ottenere una maggiore intimità per alcuni spazi prestabiliti, è stata utilizzata, ad esempio, per l’infermeria. L’uso di una pellicola consente una grande flessibilità delle strutture, poiché permette di adattare velocemente una superficie ad ogni cambiamento organizzativo si voglia apportare. Per esempio se si vuole spostare l’infermeria basterà staccare la pellicola e riutilizzarla nel nuovo sito, limitando così i costi e le conseguenze di un cambiamento più invasivo. Energie rinnovabili e tecnologie ecosostenibili caratterizzano la nuova sede milanese di 3M Italia
DI-NOC Una pellicola adesiva per la decorazione di interni ed esterni. Riproduce numerose superfici: il legno, il metallo, il marmo, la pelle, la pietra, lo stucco, etc. È stata utilizzata per le pareti delle toilette, riuscendo, grazie alla comprovata igienicità e facilità di pulizia del prodotto, a ribaltare la legge che obbligherebbe l’uso di piastrelle. OLF L’optical Lighting Film ha solo mezzo millimetro di spessore ed è ricoperto da una serie di microprismi che agiscono come specchi riflettenti o come superfici trasparenti, grazie alla tecnica di micro replicazione.
NOVEC 3M™ Novec™ 1230 Fire Protection Fluid è un fluido per la soppressione del fuoco realizzato per soddisfare le sempre più rigide regole in materia di ambiente e di sicurezza negli esercizi commerciali ed industriali. Il fluido 3M Novec è basato su una tecnologia sostenibile realizzata per bilanciare le esigenze della sicurezza dell’uomo ed un minimo impatto sull’ambiente, senza compromettere le proprietà di estinguitore di fuoco. Il prodotto fornisce un ampio margine di sicurezza negli ambienti di lavoro ed una protezione ottimale delle attrezzature elettriche o di altri materiale di valore. L’agente estinguente, non conducente, non corrosivo e rapidamente evaporante, è disponibile commercialmente a livello globale ed è ideale per impieghi in spazi che contengono o possono contenere delicati macchinari elettrici. Novec 1230 non lascia nessun residuo da pulire, così i sistemi possono restare operativi. Il fluido, che è conservato nella sua forma liquida, diventa un gas quando usato ed è quindi facile da maneggiare e conservare. I sistemi caricati con il fluido Novec 1230 possono inoltre essere usati in applicazioni convenzionali di totale allagamento. La nuova sede di 3M Italia è il primo building dotato di un sistema antincendio così innovativo e poco invasivo. FIRE BARRIER e INTERAM Due sistemi di prodotti che, in caso d’incendio, impediscono il propagarsi del fuoco da un locale all’altro. Sono lastre, pannelli, stucchi sigillanti e rivestimenti che formano una barriera contro le fiamme, i fumi e i gas nocivi. I due sistemi sono stati inseriti a protezione dei luoghi nevralgici e di raccolta dei dati e delle informazioni. NOMAD Tappeti antisporco che ritengono lo sporco e il bagnato, facili da istallare, auto giacenti, batteriostatici, classe 1 al fuoco ed estremamente durevoli. SAFETY-WALK Strisce autoadesive o tappeti che minimizzano i rischi connessi a scivolamenti. Sono state applicate all’interno e all’esterno del building. DYNATEL I sistemi elettronici Dynatel consentono di mappare infrastrutture sotterranee e localizzare con precisione e rapidamente la posizione di eventuali guasti.
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ECOSOSTENIBILITÀ
L’ASILO
‘VERDE’
E LA CLASSE A+ A Cologno Monzese (MI) l’Amministrazione comunale ha avviato dal 2007 la realizzazione di un nuovo asilo nido per sessanta bambini, prevedendo la parziale riconversione dell’edificio situato in Via Cesare Battisti, occupato fino a pochi anni fa dall’omonima scuola media. La particolarità di questa struttura risiede nell’attenzione al risparmio energetico che si traduce nel rispetto dell’ambiente e in una sensibile riduzione dei costi di gestione dell’edificio. Fondamentale il ruolo di Rockwool Italia nella realizzazione del progetto Questa porzione di edificio esistente viene completata da una nuova struttura concepita come spazio di connessione delle due ali, che delimita un ampio cortile interno. La scelta di localizzare proprio in questo edificio il nuovo asilo nido è dovuta alla posizione logistica e strategica dell’area rispetto al bacino di utenza da servire. Il progetto di ristrutturazione e di ampliamento avviato dal comune di Cologno Monzese risponde quindi all’esigenza di dar vita ad un Polo Territoriale per la prima infanzia, in cui l’asilo nido verrà arricchito e integrato da servizi quali un centro per la famiglia/ludoteca e un centro di documentazione e formazione. A livello architettonico-compositivo, l’edificio è stato caratterizzato morfologicamente attraverso la ricerca di una forma particolarmente riconoscibile dalla giovane utenza, al fine di connotarne la funzione specifica. Per questo, la copertura in zinco-rame-titanio a curvatura variabile attribuisce al nuovo edificio una forma sinuosa particolarmente percepibile ed attraente per i bambini.
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Scelte progettuali precise per raggiungere la classe A+ La progettazione impiantistica e dell’involucro edilizio è stata condotta in conformità con le prescrizioni introdotte dai D.Lgs. 192 e 311 apportando, rispetto ai parametri energetici prescritti, ulteriori migliorie per ridurre significativamente l’indice dei consumi. Nello specifico si è predisposto un involucro edilizio particolarmente isolato che limita, rispetto agli standard in uso, le dispersioni termiche. Le soluzioni adottate per la coibentazione dell’involucro sono molteplici. La copertura con struttura in legno lamellare è costituita da 24 cm di lana di roccia in multistrato. L’isolamento del primo solaio è realizzato mediante l’impiego di pannelli ad altissima resistenza a compressione posati in doppio strato, mentre l’isolamento delle chiusure perimetrali è ottenuto adottando un sistema a cappotto di spessore 20 cm per la parte nuova e una controparete interna, anch’essa di spessore 20 cm, per la parte esistente. Inoltre, per favorire l’abbattimento dei consumi delle fonti tradizionali di combustibile, si è fatto ricorso ad una serie di accorgimenti impiantistici, tra cui la realizzazione di un impianto geotermico
a servizio di una serie di pompe di calore alimentate attraverso un impianto fotovoltaico posto in copertura. La soluzione progettuale si basa sulla ricerca del giusto equilibrio tra la miglior funzionalità dell’edificio e il contenimento dell’impatto ambientale e territoriale. Il progetto è finalizzato all’ottenimento di una struttura pubblica connotata da un alto livello qualitativo e prestazionale, che favorisca l'ottimizzazione dei consumi con fonti energetiche tradizionali, la riduzione dell'inquinamento ambientale, il raggiungimento del comfort abitativo per i bambini, i famigliari e gli operatori, nell'ottica di accrescimento della ‘qualità percepita’ degli utenti. Anche nella scelta tipologica dei materiali e delle tecnologie costruttive ed impiantistiche si è deciso di seguire la linea della compatibilità ambientale. L’edificio, valutato secondo la procedura Cened, rientra in una categoria di eccellenza (Classe A+).
L’edificio, valutato secondo la procedura Cened, rientra nella categoria d’eccellenza di Classe A+
Il programma Europeo Greenbuilding Per questo, con l’appoggio di Rockwool Italia il Comune di Cologno Monzese si candida a diventare GreenBuildingPlus Partner, partecipando al processo di accreditamento previsto dal Progetto Europeo GreenBuildingPlus, programma della Commissione Europea che si basa su impegni volontari per migliorare l'efficienza energetica e introdurre fonti di energia rinnovabili negli edifici non residenziali. L’asilo di via Cesare Battisti a Cologno Monzese ha infatti tutti i requisiti necessari per l’iscrizione, rientrando tra i nuovi edifici che consumano oltre il 25% di energia primaria totale in meno rispetto agli standard di costruzione in vigore. C. M.
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Alcune immagini delle fasi di costruzione dellâ&#x20AC;&#x2122;asilo, di Via Cesare Battisti di Cologno Monzese, ritenuto tra i nuovi
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edifici che consumano il 25% in meno di energia primaria rispetto agli standard di costruzione in vigore
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ECOSOSTENIBILITÀ
RISPARMIARE CON IL SOLE di Mario Milani
La nuova sede dell’Abbazia Spa, recentemente inaugurata, è caratterizzata da un forte investimento nelle energie rinnovabili, e la partnership con Solarcentury ha garantito un notevole risparmio energetico
in condizioni di esposizione non favorevole come quella di Abazia S.p.A. I moduli sono stati installati sui lucernai in modo semi integrato, complanari alle falde. In particolare sono stati scelti i moduli Sharp NA-128 (G5), caratterizzati da un’efficienza di circa il 9%, paragonabile a un policristallino ma con le caratteristiche positive di producibilità di un silicio amorfo.
L’azienda Fondata nel 1961, Abazia S.p.A. ha iniziato la propria attività nel settore della componentistica per auto, specializzandosi negli anni nel settore dei cavi per alta tensione e batterie, per i quali ha trovato sbocchi anche nel mercato dei bruciatori e del fotovoltaico. Successivamente l’azienda ha poi diversificato il proprio business, investendo nei settori di progettazione, sviluppo e realizzazione di stampi trancia e per materie plastiche e, come naturale evoluzione, anche in quello dello stampaggio di prodotti metallici e plastici. Settori, questi ultimi, che hanno permesso di entrare in nuovi mercati: ludico, packaging cosmetico e alimentare.
La voce dell’azienda “La nostra società si stava trasferendo nel nuovo capannone e volevamo sfruttare il cambiamento anche per investire nelle fonti rinnovabili, nelle quali crediamo fermamente” – commenta Alberto Roggero, uno dei soci dell’azienda. “Inoltre, per il finanziamento, siamo riusciti ad ottenere, grazie al supporto tecnico di Solarcentury e di Eurocons, una duplice forma di sovvenzione dal Programma Operativo Regionale Piemonte: un finanziamento a fondo perduto per circa il 13% della spesa e un mutuo a tasso zero per il restante 75%. Abbiamo scelto Solarcentury come partner per questa installazione per l’elevata competenza tecnica e la grande professionalità dell’azienda, elementi molto difficili da trovare in un settore così giovane in Italia dove le imprese hanno al massimo un paio d’anni d’esperienza”.
L’intervento Abazia S.p.A. ha trasferito, nel corso del 2010, la propria attività produttiva da Masio a Felizzano (AL) dove ha acquisito uno stabilimento di circa 9.000 mq, precedentemente di proprietà della multinazionale francese Valeo. A fronte della previsione di un considerevole aumento del fabbisogno energetico, l’azienda ha deciso di investire nelle fonti rinnovabili. Il nuovo capannone è caratterizzato da un’esposizione delle coperture est-ovest (100 Est e 80 Ovest) e da un angolo di inclinazione (tilt) molto basso di qualche grado. L’edificio, inoltre, è caratterizzato da 13 lucernai al colmo - lunghi 37 metri e alti circa 1 metro - che generano ombreggiamenti sul resto del tetto. Per massimizzare la produzione dell’impianto fotovoltaico si è optato, quindi, per l’utilizzo di moduli a film sottile che garantiscono una maggiore produzione rispetto ai moduli cristallini, soprattutto
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Qualche numero del nuovo impianto L’impianto di Abazia S.p.A. genererà circa 95.000 kWh/anno, evitando di disperdere in atmosfera 62 t di CO2 l’anno. La tariffa assicurata dal Conto Energia è pari a 0,384 euro/kWh (tariffa per impianti parzialmente integrati prevista dal Conto Energia per il 2010) per un ricavo annuo di 36.600 euro, cui va aggiunto il guadagno per la vendita di energia e il risparmio sulla bolletta elettrica (circa 0,1 euro/kWh/anno) pari a 14.300 euro/anno. Con questi numeri si avrà un rientro dell’investimento in circa 7 anni, senza contare l’effetto del finanziamento ottenuto tramite il POR Piemonte.
L’impianto In totale sono stati installati 720 moduli per 92 kWp, suddivisi in 4 campi, ciascuno collegato ad un inverter trifase centralizzato Solarmax 20C. Gli inverter sono anche collegati al servizio MaxWebControl che, tramite la centrale operativa Solarmax, monitora in remoto le prestazioni del sistema e interviene direttamente sul sito in caso di anomalie, dando anche la garanzia di disponibilità degli inverter del 97% all’anno con parziale rimborso del mancato ricavo in caso di disponibilità inferiore.
Gli impianti installati sulle coperture: 720 moduli per 92 kWp
La soluzione scelta. Dal punto di vista progettuale l’impianto è piuttosto semplice, poiché i moduli sono stati installati in modo semi integrato sulle coperture esistenti. La caratteristica tecnica principale dell’impianto è rappresentata dall’impiego dei moduli in silicio amorfo della Sharp, che garantiranno una produzione specifica irraggiungibile con altre tecnologie.
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ECOSOSTENIBILITÀ
UN RECUPERO A REGOLA D’ARTE La nuova sede del 3ndy Studio, inaugurata a Vigonovo in provincia di Venezia, spicca nel panorama architettonico locale come esempio lodevole di recupero architettonico e riconversione energetica del patrimonio archeologico industriale esistente, tanto da essere stata premiata con il prestigioso premio promosso da Legambiente destinato a progetti e prodotti sostenibili. Abbiamo chiesto ai giovani architetti dello Studio di descriverci nei dettagli questo interessante esempio L’intervento nasce dalla ristrutturazione di un’ex fabbrica di scarpe dismessa. Al momento dell’acquisizione l’edificio si presentava in condizioni strutturali discrete, tuttavia il disuso e il conseguente abbandono degli ultimi 10 anni, avevano contribuito all’insorgere di una situazione di degrado grave. Il sito si presentava come una discarica a cielo aperto, con scarti di lavorazione delle pelli che emanavano cattivo odore e liquami pericolosi ed infiammabili abbandonati. Il progetto di recupero ha voluto sintetizzare, attraverso una lettura contemporanea, l’originaria struttura dell’edificio e 3ndy Studio ha puntato alla riconversione energetica dell’edificio. La nuova sede ha ricevuto, infatti, il prestigioso riconoscimento ‘Classe A’ CasaClima, per aver raggiunto il parametro di risparmio energetico con il consumo medio annuo di soli 26 kWh/mq a fronte dei 180 solitamente consumati da un edificio tradizionale. A lavori ultimati l’edificio è stato sottoposto al ‘Blower door test’ per verificare la tenuta dell’involucro alle perdite d’aria. Il risultato ottenuto, pari a circa n50 0,6/h, compara l’edificio ad una ‘passive house’, ovvero l’edificio non presenta nessuno spiffero d’aria e pertanto non è soggetto a dispersioni di calore. L’edificio integra in sé i valori aggiunti dell’eco-compatibilità, del risparmio energetico e del risparmio economico, bilanciando funzionalità, estetica e rispetto per l’ambiente attraverso l’integrazione architettonica dei 376 pannelli
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fotovoltaici integrati alla copertura e degli impianti tecnologici di climatizzazione e ventilazione meccanica controllata, operazione complessa su una struttura preesistente dalla forma già definita. Il risultato ottenuto è d’eccellenza: un edificio moderno e tecnologico, ad impatto ambientale nullo e autonomo dal punto di vista energetico, che durante il suo utilizzo non produce CO2, né alcun inquinante derivante dalla combustione di idrocarburi. L’impianto fotovoltaico, oltre a soddisfare pienamente la richiesta energetica dell’edificio durante l’intera giornata, grazie ai contributi statali si auto-finanzia nel tempo. Ulteriore punto di forza dell’intervento di recupero è stata l’eliminazione di oltre 250 mq di pavimentazione in calcestruzzo, con il conseguente ripristino della superficie permeabile esterna. Sono stati realizzati parcheggi in greenpark ombreggiati, un’area verde alberata e una siepe di gelsomino profumato lungo tutta la recinzione. Il valore aggiunto che l’arredo verde offre all’intera architettura è innegabile, come anche il grado di benessere che un bel giardino porta con sé. Grazie ad un sistema di raccolta dell’acqua meteorica in un serbatoio interrato carrabile, l’acqua piovana viene riutilizzata dopo essere stata filtrata per l’irrigazione delle aree verdi del giardino. Il dialogo tra design e preesistenze continua anche all’interno dell’edificio dove si è cercato di conservare quanto più possibile, reintegrando all’uso comune, oggetti altrimenti destinati alla discarica: gran parte dell’arredamento è stato realizzato grazie al recupero di materiale di scarto o materiale da imballaggio utilizzati durante le fasi di cantiere. Ad esempio, tutte le scrivanie di lavoro sono costituite da vecchie tavole di legno piallate e riverniciate, sostenute da una struttura in tubi innocenti recuperati da impalcature da cantiere dismesse. Le reti elettrosaldate avanzate durante la fase di getto oggi fungono da struttura aggrappante per le siepi di gelsomino. Gli stessi bancali utilizzati per il trasporto dei materiali da costruzione, sono stati smontati e ricomposti per realizzare dei cubi d’appoggio per i plastici dello studio. Il lavello del bagno è stato realizzato con un tubo in calcestruzzo riverniciato, dissotterrato durante gli scavi per rifare le reti di
IL PROGETTO E LE CARATTERISTCHE DI SOSTENIBILITA’ Risparmio energetico e l’innovazione energetica • Energia primaria utilizzata per il riscaldamento invernale: 26 kWh/mq anno • Energia primaria per il raffrescamento estivo: 37,8 kWh/mq anno • Energia elettrica per l’illuminazione artificiale: 15,06 kWh/mq anno • Copertura percentuale dei fabbisogni energetici sopraindicati con energia da fonti rinnovabili: 100% L’innovazione energetica riguarda l’utilizzo dell’impianto fotovoltaico accoppiato con pompa di calore ad alto rendimento.
scarico, mentre la vecchia lavella recuperata durante la demolizione dei bagni, invece di essere buttata, è stata rimontata all’esterno dell’edificio, per essere utilizzata come lavatoio. Vecchie cassettiere recuperate dallo svuotamento dell’ex fabbrica di scarpe, sono state restaurate e rese di nuovo fruibili. Addirittura i secchi per la vernice utilizzata in cantiere e i sacchi di polipropilene usati dal giardiniere sono stati recuperati: una volta lavati sono diventati rispettivamente colorati cestini per la carta e comodi cuscini per l’arredo esterno! Le cassette della frutta ridipinte sono diventate porta riviste. Infine, anche le opere d’arte dell’artista Enrico Bonetto ospitate all’interno della struttura, sono in linea con la filosofia 3ndy Studio: si tratta di porte dismesse e assemblate con oggetti di uso quotidiano, che trasmettono un messaggio ironico e diventano luogo di prove percettive.
Risparmio idrico È stato previsto un sistema di raccolta dell’acqua meteorica in un serbatoio interrato carrabile che ha la finalità di razionalizzare l’impiego delle risorse idriche abbattendo i consumi di acqua potabile per usi diversi dall’alimentazione e, in particolare, per l’annaffiatura delle aree verdi a parcheggio e delle essenze arboree che perimetrano e creano una barriera verde di recinzione, oltre al lavaggio delle aree pavimentate. L’impianto di annaffiatura eroga l’acqua in parte mediante ugelli rotanti per le aree verdi e mediante ugelli a goccia per la siepe perimetrale. Considerando che il volume di acqua meteorica captabile dal tetto dell’edificio in un anno è pari a circa 230 mc d’acqua, e che per irrigare prato e siepe sono necessari circa 100 mc d’acqua utilizzati soltanto per i 5 mesi caldi in un anno, e vista la capienza della vasca di raccolta pari a 3,25 mc, si può affermare che la copertura percentuale dei consumi idrici dell’edificio con acque piovane raccolte nel sito di progetto è pari all’80%, salvo in casi particolari di perdurata siccità, cosa assai rara vista la posizione geografica e il grado di piovosità anche durante i mesi più caldi. Scelta dei materiali I materiali utilizzati in questo intervento di restauro, sono in parte materiali recuperati dalle demolizioni di cantiere e riutilizzati in sito, come ad esempio le murature e le ceramiche frantumate e stese come sottofondo prima del getto del massetto, oppure sul piazzale del giardino come tout-venant. I criteri per la scelta di questi materiali sono stati fondamentalmente tre: il luogo di
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produzione e la ditta di distribuzione il più vicini possibile al cantiere, la preferenza di materiali con contenuto riciclato o comunque con caratteristiche di eco-compatibilità ed infine la prestazione dei materiali in termini di risparmio energetico, condizione sine qua non per ottenere il certificato Casa Clima Classe A. Il materiale più utilizzato è stato il ferro, proveniente dall’acciaieria Gruppo Riva di Sellero in provincia di Brescia (distanza dal sito di cantiere 240 km). Per i pavimenti è stato scelto il legno, prodotto dalla ditta Monpar di Vicenza (distanza dal sito di cantiere meno di 50 km). Per il cappotto isolante esterno è stato utilizzato quello prodotto dalla ditta Rexpol s.r.l. di Santa Maria di Sala in provincia di Venezia (distanza dal sito di cantiere 15 km). Il materiale è composto da un‘alta percentuale di materiale riciclato. Rexpol è stata scelta perché da sempre si occupa del riciclaggio degli scarti industriali in EPS di propria produzione e non. Tutti i serramenti esterni sono in PVC, prodotti dalla ditta D&V di Verona (distanza dal sito di cantiere 75 km). Sostenibilità economica Costi commerciali di costruzione: 1270 euro/mq (calcolato su 452 mq lordi). I tempi record di cantiere hanno ridotto il costo effettivo di realizzazione, parallelamente la pianificazione economica preventiva ha permesso di ridurre ulteriormente tale valore considerando un recupero sostanziale di questi costi negli anni, attraverso i benefici degli incentivi statali sull’impianto fotovoltaico e la defiscalizzazione sugli interventi di riqualificazione energetica (Legge 244/2007 e D.L. 185/2008), pertanto i costi ‘attualizzati’ di realizzazione si possono stimare a circa 650 ?/mq (calcolato su 452 mq lordi). Costi di gestione e manutenzione: 3,00 euro/mq anno (calcolato su 452 mq lordi) Tali valori sono ipotizzati sulla base di calcoli ipotetici, tenendo in considerazione che l’immobile è alimentato interamente dall’energia elettrica che viene autoprodotta dall’edificio stesso attraverso l’impianto fotovoltaico e che l’utilizzo avviene, essendo un edificio direzionale, nella
maggior parte durante la giornata. Pertanto nel momento in cui viene prodotta l’energia elettrica avviene il cosiddetto ‘scambio sul posto’ che azzera pressochè i costi energetici, costi che per la maggior parte si limitano alla manutenzione degli impianti. L’edificio è strutturato in modo tale da costituire due ambienti utilizzabili contemporaneamente in maniera separata ed autonoma, dotati di servizi, impianti tecnologici ed ingressi indipendenti. Attualmente la porzione più grande è utilizzata dal 3ndy Studio (studio di architettura e design), mentre sull’altra porzione è stata realizzata una sala conferenze con capienza 40 posti a sedere che viene noleggiata su richiesta. L’eventuale futura modifica di utilizzo degli spazi è molto facile da realizzare poiché l’ampia struttura
In alto la nuova reception Qui a lato, la nuova sala riunioni e la particolare porta trapeziodale Nelle foto in basso, il vecchio retro e il vecchio fronte dell’ex fabbrica di scarpe dismessa
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e la distribuzione interna a pianta libera, rende l’edificio estremamente versatile e polivalente, utilizzabile per eventi, mostre, proiezioni, convegni. Consumi energetici e vita utile dell'edificio Uno dei fattori più importanti della sostenibilità dell'edificio è quello relativo ai consumi energetici visti nella prospettiva strategica del tempo di utilizzo dell'edificio stesso. Un edificio efficiente poiché annulla le dispersioni termiche e ottimizza l'uso degli impianti, sfruttando al meglio le risorse naturali (ventilazione, illuminazione, controllo del ciclo dell'acqua) e le fonti rinnovabili. Smantellamento dell'edificio L'edificio è progettato in modo che, al momento in cui si rendesse necessaria la sua demolizione (parziale o totale) il processo comporti la minima possibile immissione in atmosfera di sostanze o polveri dannose per l'ambiente e per l'uomo. Sostenibilità sociale Infine, uno dei punti di forza di questo edificio è quello di essere autonomamente e facilmente utilizzato da chiunque, anche da persone disabili. Il piano terra è infatti dotato di tre punti di accesso privi di gradini e dislivelli rispetto alla quota esterna di pavimento. Tutti i locali di servizio sono arredati per poter essere utilizzati anche da persone con handicap fisici. Grazie ad un sistema di domotica avanzata, la sede è dotata di un cervello che consente ai vari dispositivi di funzionare in maniera ottimale e di interagire tra loro in modo automatizzato ed efficiente. La cura dell’interfaccia utente e l’immediatezza del sistema di gestione rende l’uso delle tecnologie semplice ed intuitivo per tutti. Dal computer di ogni collaboratore dello studio è possibile utilizzare un programma che permette il controllo di tutto il funzionamento della struttura e la gestione del sistema. Sostenibilità locale La nuova sede del 3ndy Studio è situata in una zona strategica della Riviera del Brenta, direttamente accessibile da una strada provinciale ad alta frequentazione. In macchina dista 10 minuti da Padova e 20 minuti da Venezia. È raggiungibile facilmente con un servizio di autobus, la fermata è a circa 250 mt ed è collegata all’edificio tramite una pista ciclabile e pedonabile su ambedue i lati della strada che collegano rispettivamente i centri dei paesi di Vigonovo e Fossò. L’insediamento di uno studio di architettura all’interno di questa struttura ha sicuramente giovato alle infrastrutture esistenti e alla collettività sotto tutti i punti di vista, poiché si tratta di un’attività che, a differenza di quella precedente (fabbrica di scarpe), non produce rumori, odori e scarichi dannosi per l’ambiente. L’insediarsi della nuova attività ha sanato lo stato di degrado, causato dall’abbandono decennale del fabbricato, e la presenza costante di persone durante l’arco della giornata rende più sicuro il quartiere. Trattandosi di una piccola attività, alla quale lavorano circa 15 persone, il carico di traffico non è influente, e sono stati ricavati posti auto in numero più che sufficiente alle esigenze dello studio. Oltre la metà del personale impiegato vive in un raggio di circa 2 km dallo studio e raggiunge giornalmente il luogo di lavoro in bicicletta, allo scopo è stato pertanto organizzato una zona parcheggio per le biciclette. M. M.
Qui a lato un’immagine del vecchio open space della fabbrica dismessa
Dall’alto in basso, pianta del piano terra, la nuova scala e gli ampi spazi del nuovo soppalco
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ECOSOSTENIBILITÀ
Il tetto coibentato con lastre azzurre Dow di Hunderhill House
INVISIBILE E PASSIVA Dow Building Solutions ha isolato la prima Casa Passiva certificata in Inghilterra. Si chiama Underhill House, ed è un progetto pionieristico di eco-sostenibilità, nato dall’idea dell’architetto Helen Seymour-Smith, che ha dato vita ad una casa eco-sostenibile che sorge in collina, sulle rovine di un fienile di 300 anni fa. La Casa Passiva è stata scavata nella collina ed è invisibile al paesaggio circostante così da garantire anche il minimo impatto ambientale e visivo La struttura è realizzata in calcestruzzo lasciato esposto internamente per sfruttare al meglio i vantaggi termici, ha una vetrata rivolta a sud, che aiuta l’accumulo di calore, ed è altamente isolata nel pavimento, nel tetto e nelle pareti grazie a StyrofoamTM, Floormate™ 300-A, Roofmate™ Sl-A E Perimate™ Di-A. L’architetto ha scelto personalmente le lastre azzurre Dow in quanto “…solo l’isolante in polistirene estruso ha il giusto livello di resistenza all’umidità e mantiene le prestazioni termiche per tutta la vita dell’edificio e Styrofoam™ A è l'unico prodotto del suo genere nel Regno Unito con queste caratteristiche, è stata dunque la scelta perfetta”. Grazie alla sua capillarità nulla e alle eccellenti proprietà isolanti, Styrofoam è stato installato in Underhill House all’esterno della copertura impermeabile, riducendo al minimo la perdita di calore. Floormate™ 300-A, per l’elevata resistenza all'umidità e per la sua resistenza alla compressione, è stato installato sotto il pavimento. Il tetto è stato isolato con le lastre RoofmateTM SL-A, offrendo un minimo U-value di 0.097 W/m2K. I muri interrati e le fondamenta, infine, sono stati isolati con Floormate™ e Perimate™ DI-A che presentano scanalature verticali per far defluire l’acqua. Tutti i test per avere la certificazione di Casa Passiva, nonché le prove di tenuta d’aria, sono stati superati. Il livello di isolamento è dunque garantito, e inoltre il design di Underhill House sfrutta al massimo l'energia solare e crea un edificio ben ‘sigillato’ che mantiene un clima interno confortevole. M. M.
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IL LEGNO, IL COMFORT E LA TECNOLOGIA Futuristica, confortevole, a risparmio energetico, progettata e costruita da BLM Domus. è la prima casa passiva in legno certificata edificata in Lombardia Bella, confortevole e a risparmio energetico, la villetta indipendente, sita a Fagnano Olona (VA), rispetta lo standard CasaClima della classe Oro Plus, sfiorando il pareggio del bilancio termico. La struttura, che a breve verrà certificata dall’agenzia Casaclima e dal Passivhaus Institut (PHI) di Darmstadt, è stata progettata e costruita da BLM Domus, divisione del Gruppo Bevilacqua. Perfettamente isolata dal punto di vista termico e acustico, la casa si sviluppa su tre piani (giorno, notte e interrato), occupando una superficie di 600 mq di cui 375 mq abitabili. All’esterno, un ampio giardino con patio in legno e piscina realizzati in sinergia con AB Style, altra divisione del Gruppo Bevilacqua. Sul tetto, niente tegole, ma un giardino pensile adornato con piante grasse. Ad eccezione del cavedio perimetrale e della platea di fondazione in muratura, l’abitazione è completamente costruita in legno, un materiale resistente, versatile, eco-compatibile e dotato di proprietà antisismiche. Il progetto rispetta tutti quei prerequisiti tecnici grazie ai quali il benessere termico è garantito senza l’utilizzo di impianti convenzionali di riscaldamento e condizionamento. La casa sfrutta al massimo le fonti naturali di energia come, ad esempio, il calore passivo derivante dagli elettrodomestici in funzione, dagli occupanti e dai raggi del sole che penetrano attraverso le grandi finestre disposte a sud. A supporto di queste fonti spontanee, un impianto fotovoltaico da 10 kW per la produzione di energia elettrica e pannelli solari per l’acqua calda sanitaria. Un sistema grazie al quale l’abitazione ha addirittura un bilancio negativo nella generazione di anidride carbonica, trattenendo una maggiore quantità di CO2 rispetto a quella prodotta. Un impianto geotermico verticale aiuta la pompa di calore a riscaldare la casa nei mesi invernali, raffrescando l’abitazione a costo zero (freecooling) nel periodo estivo. I solai, appoggiati su dissipatori acustici, evitano la propagazione di rumore da calpestio. Inoltre, tutti gli impianti elettrici e termici convergono in un unico locale tecnico situato nel piano interrato accanto al garage e alla taverna.
Gli interventi di manutenzione diventano così una pratica rapida e agevole. I consumi sono quantificabili in 0,8 - 1 litro di gasolio al mq a fronte dei circa 7 - 10 litri al mq di una casa tradizionale. Un risparmio considerevole che si traduce in un importante vantaggio economico per le famiglie sempre più attente ai consumi, oltre che al benessere e al piacere dell’abitare. Il progetto L’utilizzo delle più evolute metodologie di progettazione e costruzione e l’applicazione di tecnologie all’avanguardia per lo sfruttamento delle fonti rinnovabili di energia danno vita all’abitazione. L’edificio, è dotato di: • Impianto fotovoltaico da 10 kW in silicio policristallino e pannelli solari Suntek IDM. L’impianto FV è installato sul tetto dove è stato ricreato un caratteristico giardino pensile. • Impianto geotermico verticale con due sonde di 80 m, ciascuna utilizzata per il rinfrescamento a pavimento (freecooling) nel periodo estivo e in funzione di supporto alla pompa di calore durante l’inverno. • Struttura portante a telaio (20 cm) con isolante in fibra di canapa. Il telaio è coperto all’esterno da un assito in abete maschiato e all’interno da pannelli di tipo OSB le cui giunte sono sigillate per garantire la tenuta all’aria. • Cappotto in fibra di legno (dai 12 ai 24 cm) con densità di 240 Kg/mq. • Solai di tipo Brettstapel costituiti da tavole (24-20 cm) impilate e giuntate meccanicamente. Sotto ogni tramezza sono stati inseriti dissipatori acustici che evitano la propagazione del rumore da calpestio. • Serramenti in legno con montante da 110 mm Variotec con inserto in Pur per migliorare le prestazioni del telaio e triplo vetro a doppia camera contenente gas argon.
• Sistema di ventilazione meccanica dell’edifico per mezzo di macchina ventilante Zendher con relative bocchette di mandata ed espulsione nei vari locali. • Giardino pensile sul tetto. Un’area verde che assicura condizioni termo climatiche regolari, favorendo anche l’efficienza dei pannelli FV, trattiene le polveri sottili e fornisce un appoggio alla fauna durante le migrazioni. • Locale tecnico situato nel piano interrato dove convergono tutti gli impianti elettrici e termici: accumulo di 1.000 litri per l’acqua calda sanitaria, pompa di calore, sistema di ventilazione meccanica.
Nelle immagini, da sinistra in senso orario, l’impianto fotovoltaico, l’impianto FV2 e quello elettrico
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INTERVISTE
SFRUTTANDO IL SOLE di Claudio Moltani
Sono abitazioni in classe energetica A+ in realizzazione nel comune di Gorla Minore in provincia di Varese. Il progetto è dell’architetto Paolo Aina. Questo complesso di edifici è dotato di tecnologia free-cooling che consente di utilizzare al meglio l’energia solare con conseguente riduzione dei consumi energetici e rispetto per l’ambiente. Il progetto è studiato per ricorrere, in maniera massiccia, agli apporti energetici di origine naturale e non inquinanti, al fine di modulare il consumo energetico adeguandolo ai bisogni reali. Abbiamo trovato questo progetto estremamente interessante e per questo abbiamo approfondito alcuni aspetti con l’architetto Paolo Aina. In primo luogo, quali i partner dei lavori? “Questi edifici saranno costruiti dall’impresa di costruzioni ICT SpA (Impresa di costruzioni Torretta) di Nerviano che ne è anche il committente. Nonostante la novità dell’approccio progettuale l’impresa si è mostrata estremamente ricettiva e convinta che la strada del risparmio energetico e della compatibilità e cura ambientale siano quelle da seguire ora e nel futuro della produzione edilizia. La stessa gestione del cantiere e l’approvvigionamento dei materiali sono improntati all’attenzione per questi temi. Visitando il cantiere si nota un inusuale rispetto per l’area che non viene ingombrata né da materiali di rifiuto né da residuati che possano inquinare la superficie del terreno interessato né tanto meno penetrare nella falda idrica, situazione che è stata rilevata e lodata anche dagli enti pubblici preposti ai controlli”. Avete trovato particolari difficoltà in corso di progettazione e realizzazione? “In corso d’opera non si registrano particolari difficoltà, la progettazione è molto dettagliata e le riunioni che si tengono settimanalmente nel luogo di produzione sono efficaci a garantire uno sviluppo ordinato del lavoro di costruzione. Vorrei sottolineare come sia importante analizzare, prima della cantierizzazione, i problemi che possono sorgere in fase costruttiva, questo può avvenire solo attraverso una progettazione puntuale e lungimirante che prenda in esame il ventaglio delle possibilità e ne analizzi le conseguenze per arrivare a decisioni che vadano nella direzione della cura e del rispetto ambientale. Il progetto è parte importante della produzione, per alcuni versi è addirittura più importante della costruzione stessa perché indirizza e sceglie i modi possibili, così ad esempio una particolare attenzione è stata posta nella scelta dell’esposizione alla radiazione solare.
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L’idea iniziale di salvaguardia dell’ambiente si è così articolata nella strategia impiantistica delle pompe di calore ad alta efficienza, della geotermia, delle serre bioclimatiche e delle murature, degli infissi e dei vetri a bassissima trasmittanza termica oltre all’invenzione dei modi per eliminare i ponti termici solitamente presenti soprattutto nella giunzione tra le parti chiuse e i balconi”. Ci spieghi nel dettaglio il perché delle serre bioclimatiche… “La scelta della serra bioclimatica è stata fatta per svariati motivi: uno è il vantaggio che questo ‘apparato’ può dare dal punto di vista del risparmio energetico, l’esposizione a Sud di tutte queste strutture garantisce nel periodo invernale un notevole apporto in forma di calore. Va da sé che nei periodi estivi le serre possono essere completamente spalancate per non trasformare i vantaggi per il riscaldamento in svantaggi per la climatizzazione estiva. Un’altra ragione è stata quella di poter disporre di uno spazio all’aperto che potesse essere utilizzato dagli abitanti come ‘jardin d’hiver’ a ridosso del soggiorno per favorire un utilizzo delle unità immobiliari non solo come ricoveri adatti solo al sonno, ma per recuperare anche un po’ di quella gioia di vivere che traspare dalle vecchie abitazioni sparse nelle località in cui ci si reca nei periodi di vacanza e di ferie. In fin dei conti per recuperare qualcosa dello stile di vita che caratterizzava le case all’italiana”. Avete utilizzato materiali particolari? “I materiali utilizzati sono una mescolanza di tradizione e avanguardia. La struttura, formata da travi e pilastri in C. A., data la disposizione degli edifici su degli archi di cerchio, ha avuto ovviamente un’impostazione diversa e più complessa di quella che si costruisce per gli edifici disposti in linea. I tamponamenti esterni sono invece costruiti con blocchi di cemento cellulare che garantiscono già da soli un ottimo isolamento termico. Per raggiungere però le prestazioni che classificano questi edifici nella classe energetica ‘A+’, ho dovuto ricorrere anche ad un cappotto esterno formato da pannelli in lana minerale dello spessore di 10 cm., un materiale indicato anche per ottenere l’abbattimento acustico previsto dalle norme. Il sistema a cappotto è stato scelto perché permette di risolvere con facilità il problema spinoso dei ponti termici, naturalmente tutto ciò va di pari passo con la scelta degli infissi in legno ad alto rendimento con vetrocamera e gas argon.
Come sarĂ il complesso di abitazioni in Classe A+, situato a Gorla Minore (Va)
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Le piante del progetto e i lavori
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La sezione impiantistica del complesso edilizio
Schema unifilare
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INTERVISTE
DIECI IN… CONDOTTO È stata inaugurata la nuova sede della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Perugia. Un polo unico appena fuori la città, adiacente all’Ospedale Santa Maria della Misericordia, composto da 8 edifici per una superficie totale di oltre 50.000 mq. La struttura moderna e funzionale, caratterizzata da un’architettura avveniristica, è stata pensata soprattutto per gli studenti, che ne saranno i più assidui frequentatori. Le opere impiantistiche sono state realizzate dalla società Cefla di Imola, tra queste anche l’impianto elettrico, di particolare rilievo, poiché realizzato anche con l’impiego del condotto sbarra Zucchini, prodotto del marchio BTicino Abbiamo parlato del progetto con Marco Masi ed Enzo Frighi, rispettivamente tecnico addetto alla gestione della commessa e capocantiere Cefla. Marco Masi: “Complessivamente l’intervento è stato eseguito in 3 anni di attività. I lavori impiantistici sono iniziati a metà 2007 e si sono completati con l’estate 2010. Il committente è l’Università di Perugia, che ha affidato i lavori in un appalto tradizionale pubblico ad una Associazione Temporanea di Imprese, costituita da C.M.C. di Ravenna e da Intini Angelo di Bari come imprese edili, mentre la realizzazione degli impianti è di competenza Cefla, di Imola. La progettazione esecutiva e costruttiva degli impianti, è stata realizzata da una Associazione Temporanea di Imprese in cui la società capogruppo è Politecnica di Firenze, che si è avvalsa a sua volta di Beta Progetti per la parte impiantistica. La progettazione costruttiva, ove necessaria, degli impianti è stata curata direttamente da Cefla”.
Come è strutturato l’impianto elettrico? Enzo Frighi: “La cabina elettrica fornisce 20 Kv che dalla bassa tensione vengono smistati su 3 rami di trasformazione a 380 V. Dai quadri di smistamento in bassa tensione le linee si diramano ai quadri generali dei diversi edifici di facoltà. Nel primo tratto la distribuzione è in cavo, mentre all’interno dei singoli edifici per le montanti sono stati installati condotti sbarra Zucchini. L’edifico B, che ospita i laboratori didattici e gli uffici, è quello attualmente con la maggiore portata elettrica, qui infatti è presente una diramazione in condotto sbarra da 250 A per la forza motrice, una diramazione da 150 A per la forza luce ed una da 100 A per la continuità assoluta. All’interno dell’edificio l’impianto si dirama sui quadri di piano, dove le utenze vengono ulteriormente smistate per alimentare le diverse zone dello stabile. Per le alimentazioni delle centrali tecnologiche (centrale termica, frigorifera e antincendio), è stato installato un trasformatore dedicato, che converte la potenza di 20 mila Kv a 380 V. Per quanto riguarda invece l’elettrodotto in cabina, Cefla ha optato per la versione ventilata da 3200 A. Abbiamo scelto Zucchini perché è leader nel trasporto di energia di potenza, inoltre conosciamo molto bene il prodotto e abbiamo potuto contare su tempi di consegna molto veloci”. E sono stati realizzati dei pezzi speciali per quest’applicazione? “Tutto l’impianto può essere considerato ‘speciale’. Abbiamo, infatti, installato 3 linee in condotto sbarra HR da 3200 A, realizzate completamente su misura con la quasi totalità di pezzi speciali. Anche le lunghezze non sono standard, poiché per coprire la distanza tra il quadro di bassa e il trasformatore abbiamo dovuto utilizzare pezzi rettilinei molto lunghi”. Come mai la scelta è caduta invece sui condotti sbarra piuttosto che sull’impianto in cavo tradizionale? Abbiamo optato per l’impianto in condotto sbarra, perché considerando il percorso rettilineo dei montanti e la necessità di alimentare con la stessa linea più quadri elettrici conveniva per semplicità di installazione posare l’elettrodotto. Ogni materiale installato è corredato di un piano di controllo qualità, nel quale i prodotti vengono approvati dalla direzioni lavori; quindi questo iter è stato seguito anche per i prodotti
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BTicino a marchio Zucchini. Il prodotto in questo caso è stato realizzato a misura, in riferimento alle esigenze d’installazione dettate dal progettista”.
Qui sopra i due tenici e le immagini della Facoltà Universitaria
Quanti metri di condotto sbarra sono stati installati? “Complessivamente abbiamo installato 32 mt di condotto sbarra della gamma HR (High rating) da 3200 A”.
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Come valutate i condotti sbarra Zucchini impiegati? “ll condotto sbarra Zucchini si caratterizza per l’estrema semplicità d’installazione. A livello di montaggio è il più veloce e versatile poiché impiega giunte a stringere, diversamente da altri modelli che invece impiegano sistemi a staffe preforate che implicano un ulteriore lavoro di imbullonatura. I condotti sbarra Zucchini, invece, sono di una semplicità estrema, si inseriscono le sbarre e si stringono: il montaggio è molto facile e immediato e non richiede attrezzi particolari, è necessaria solo una chiave dinamometrica. Un altro vantaggio che abbiamo particolarmente apprezzato è la possibilità di fornire un’altissima personalizzazione del prodotto in rapporto alla specifica installazione. Per questa applicazione BTicino ha creato un pezzo speciale per la barriera Rei, un passaggio parete e un collegamento dal condotto sbarra al trasformatore e al quadro. Ritengo che la linea Zucchini di BTicino, abbia una produzione flessibile che aiuta l’installatore anche per le esigenze più particolari. L’Ufficio di BTicino dedicato allo sviluppo degli impianti Zucchini è stato sempre molto professionale, ed è stato in grado di fornirci assistenza tecnica direttamente in cantiere”.
I vani tecnici dell’impianto
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ENGLISH TEXT
SUSTAINABLE DESIGN: FROM DREAMS TO REALITY This issue is mainly focused on energy savings, environmental sustainability, ‘good design’, also understood as a work of the intellect, typically design and architecture oriented, and as a serious attempt to better enjoy one’s environment, whether in the privacy of one’s home or in work places and spaces. The socioeconomic background still looks complicated, since it is connected with both abrupt acceleration in industrial indicators and sudden braking; hence it really seems that attention for these themes has finally left austere lecture halls, and reached construction sites, with all the relevant pluses, thereby producing a positive impact on companies and studios, dealers and architects as well as (let us emphasize this) end users. As you go on reading the magazine, you will find, as usual, extensive reports on the visions, trends and concepts that investigate the approaching future, often in a deliberately provocative way. Such projects and/or dreams have considerable merit, in that they anticipate, reveal, envisage new solutions, technologies, types, processes, products. In addition, we have laid stress on a few projects directly carried out by companies, who have invested huge resources in renovating or building their headquarters. All of them – let us repeat it, all of them – rely on environmentally sustainable plant engineering and design solutions. This is also a good sign. As an example, we are offering you a picture of Gullwing, a project drawn up for a utopian competition for the vision of a multipurpose tower, carried out by Arxx Studio, which is committed to designing self-sufficient skyscrapers. Just read the article, and you will find out how this is possible. Enjoy your reading! Claudio Moltani pag. 5
CLEAN AIR, GUARANTEED COMFORT The quality of air, and thus its temperature, humidity and purity are key to climatic comfort in a building. An integrated ventilation system means the best solution to maintain both the thermal performance of the building and the quality of indoor air, especially in winter, when opening windows to change air results in considerable loss of heat. On the one hand, recently introduced provisions concerning energy savings in building and new technological achievements in the insulating material and window and door frame industries have made modern homes more comfortable in thermal and acoustic terms; on the other, they have transformed them into sealed buildings, with the risk of making them ‘harmful traps’ because of the pollutants produced in homes. The basic principle consists in providing well-insulated, airtight building shells. To change air, which is needed to make a good-quality indoor climate possible, a mechanical ventilation system is required. Mechanical ventilation with a Roccheggiani DRU heat recuperator, allows air to be changed non-stop, thereby standing out as an ideal solution for reducing the energy requirements of homes and enhance the hygienic/environmental quality of indoor air. The system allows air to be moved through a double network of distribution ducts, divided between renewal air from the outside (input air) and take-up air from damp rooms and the kitchen (output air). The amount of pressure required to move air is supplied by the low-consumption fans found in the heat recovery unit. The two air flows are first filtered and then sent to a high-efficiency cross-flow heat recuperator, where output air releases most of its heat into outdoor renewal air. Treated air is further filtered and then released through the network of ducts and suitable diffusers. This system can produce remarkable benefits, including the following: energy savings compared to the overall changed air heating requirements; enhanced air quality (as the result of continuous, gradual release of fresh air, taken from an area with a minimal amount of pollutants and filtered before being released); increased value of the property; the possibility to protect the property from mildew and humidity; providing high acoustic comfort, since, with controlled mechanical ventilation, windows do not have to be opened to change air (which is particularly important in very noisy areas, near busy roads or railway lines); finally, reduced environmental pollution. The shell is fitted with a sandwich frame with an outer support made of pre-plasticized galvanized steel and an inner support made of galvanized steel; whereas a self-
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extinguishing, non-dripping panel made of flexible polyester-based polyurethane resin and covered with a water, dust and oil proof embossed polyurethane film functions as heat insulator. Heat is recovered through high-performance (>90%) countercurrent cross-flow aluminium plate exchangers; whereas the condensate tray is made of stainless steel AISI 304. In addition, the recuperator relies on G3 take-up filtration and G3 + F7 delivery filtration, and all the filters can be easily removed through the front opening. The electric centrifugal single-suction fans with forward blades are operated by outer rotor DC motors (speed is modulated ùby a 0-10V signal) directly connected to the rotors; these result in high performance, remarkable noiselessness and very low energy consumption. The DRU heat recuperator has a supply voltage of 230 Vac 50 Hz and is fitted with a by-pass which allows free cooling in summer time, provided that the required conditions are satisfied. Air movement is automatically modified by the built-in regulator through an air lock which activates the by-pass of the recuperator. In addition, a post-treatment module is available for heating/cooling and dehumidifying renewal air. The recuperator can be supplied in four different sizes, both vertically and horizontally: The DRU heat recuperator is supplied complete with built-in regulator and is composed of an electronic Roccheggiani COM C/XA regulator (power supply 230Vac/50Hz), a Roccheggiani SQXD remote terminal, 2 NTC 10 Kfl temperature sensors for measuring the temperature of outdoor air and take-up air, a by-pass air lock actuator. The air quality sensor or the air quality/relative humidity and temperature sensor are available on request. Using the Roccheggiani COM C/XA allows the performance of the system to be optimized, thereby resulting in matchless comfort and remarkable energy savings. Furthermore, it makes it possible to control the DRU capacity choosing from 3 speeds which can be calibrated, or continuously, according to room air quality (if the optional solution with the air quality sensor is chosen). The actuator enables the free cooling system to be automatically activated and deactivated by the regulator. In addition, time programming allows a programme (from 4 previously configured programmes) to be associated every day of the week. All the features can be controlled by the COM SQXD room terminal. The DRU heat recuperator comes complete with a wide range of air distribution components, including the following: pipes, quick couplings, soundproofed distribution boxes, outer air intake and air ejection – roof or wall mounted – and a variety of room diffusers. The company is among the exhibitors at the ISH, with its own range of chilled beams in several different models. The range can boast a patented ‘active fin’ system, which allows the direction of room air to be changed without affecting operation. Roccheggiani Spa relies on in-house laboratories to develop and validate the products, including the following: a climatic chamber according to EN15116 for certifying cooling performance; a mock-up area (6 m x 10 m x 5.3 m) for reproducing thermal rooms in 1:1 scale and measuring the related thermo-fluid-dynamic parameters; an acoustic chamber for measuring sound power according to ISO 3740/ISO 3747 and an acoustic chamber for measuring sound power according to UNI EN ISO 3382. In addition, the company’s sophisticated thermo-fluid-dynamic modelling instruments and laboratories allow special solutions to be quickly developed. pag. 20
LOW ENVIRONMENTAL IMPACT, HIGH COMFORT AND ENERGY EFFICIENCY The Kerakoll Group – the world’s leading manufacturer of eco-friendly building materials that are kind on the environment and healthier to live with – won the Premio all’Innovazione Amica dell’Ambiente (Environmentally Friendly Innovation Award), organized by Legambiente, in the ‘Sustainable Living’ category. The project that the Kerakoll Group chose to submit was the ‘Kerakoll GreenLab’ in Sassuolo, the new, futuristic Research Centre encompassing nine advanced Green Technology development labs The building relies on state-of-the-art environmentally-conscious criteria, and will cost around 14 million Euros to complete. It will be the first service sector building in Italy built using solely sustainable materials and solutions. “This award is an important recognition of how committed our Group is to the environment”, commented Kerakoll CEO, Gian Luca Sghedoni, “made possible by ongoing research into sustainable innovation. Each product is designed to obtain the best technical performance in its field, with the lowest possible impact on the
environment and the greatest possible benefit for users’ health, which together helps us to achieve our goal of designing, building and living in harmony with the environment and in healthy spaces.” The completion of the new Research Centre in the second half of 2011 will mark the launch of a cutting-edge structure covering some 7,000 square metres, fitted out with latest generation equipment and staffed by 70 sustainable building researchers, a number which will rise to over 100 once the centre is fully up and running. The Group will centralize its research and development operations in the new laboratories, focusing on green technology. The Group’s investment in ‘green research’ already accounts for 100% of total R&D investments, approximately 5.4% of the annual turnover, which translates into constantly improved products, in line with the principles of environmentally sustainable development. The technical specifications of this major project will be extensively covered in the next issues of the magazine. pag. 106
MATCHLESS COMFORT, GUARANTEED RELAXATION For this three-storey hotel (C|Hotel, in Cassago Brianza) the Comobased thermotechnical firm, CI.TI., in collaboration with the Leccobased installers, Proserpio and Conti, chose to use a modern, comfort and wellness focused air-conditioning system. Both the architecture studio and the client had expressed the need to install a groundbreaking system designed to provide climatic comfort all year long and achieve particularly high performance in summer time. Attention for the aesthetic, the freedom to make the most of available space, avoiding using cumbersome pieces, reduced energy consumption, guaranteed health and hygiene in the rooms all played a part in choosing the ceiling radiant system, b!klimax by RDZ The system was installed in the hall, the breakfast room and the lounge bistro on the ground floor as well as in the 18 suites on the first and second floors, over an area of 725 square metres. The b!klimax radiant panels mean the heart of the system. Made of moulded polystyrene, with a density of 30 kg/m3, and a thickness of 40 mm, they were so shaped as to accommodate PB pipes (ø 6 mm) with anti-oxygen barriers according to DIN 4726. The panels and pipes are covered, in turn, with a special layer of fibre-reinforced gypsum, for increased thermal efficiency. Approximately 500 b!klimax radiant panels (2200x600, 1200x600 and 600x600 mm) were used to cover the required surface. The following component parts were used to complete the system: 5 10-connection Maxi manifolds, 1 for the ground floor, 2 for the first and second floors respectively, the secondary terminal 8- and 4-way manifolds, called distributors, and, finally, the red and blue pre-insulated PB pipes (ø 20x2 mm). The b!klimax radiant wall/ceiling system was dimensioned to achieve a maximum thermal performance of approximately 120 W/sq. m. in the heating phase in winter and of approximately 80 W/sq. m. in the air-conditioning phase in summer. Such performance allows the radiant ceiling to support the sensible load of the various rooms. In particular, remarkable versatility and low thermal inertia result in specific performance and allow the system to fully satisfy customers’ requirements in summer time. To maximize performance in both summer and winter, the radiant system was combined with a thermoregulation system specifically designed and manufactured by RDZ for radiant systems. For thermoregulation, they chose the new multi-zone EVO controllers, equipped with expandable units and suitable for managing the heating and cooling features in the radiant systems: based on the small number of component parts, remarkable versatility and simple configuration of the system, complete with customized wire diagrams, they are extremely easy to use and install. As for this specific system, for the ground floor they chose an electronic RC20CF control unit, which controls 1 mixing valve and 2 ambient temperature and humidity sensors, installed in the hall and lounge bistro; whereas on the first and second floors you can find one EVO-SA 0209-0 unit, which controls 2 mixing valves, 9 ambient temperature and humidity sensors, installed one per suite. Because the architectural structure features large glass walls and interior thermal loads are very high, the radiant system was supplemented with a system which supplies the required amount of air, while making it possible to control the relative humidity of air in the rooms.
NEW SPACES FOR AN ENVIRONMENTALLY SUSTAINABLE FUTURE In October, Chairman Romano Amadei inaugurated the new Immergas Centre for Advanced Training, Domus Technica, at the headquarters of Immergas S.p.A. in Brescello (Reggio Emilia), in the presence of local authorities. This state-of-the-art building, one of the most innovative in the sector, accommodates educational and demonstration halls for training and refreshing engineers and professionals on systems and installations technologies The Domus Technica building mirrors the mission they at Immergas have in pursuing, adjusting to, modernizing and building new research and communication spaces, with a view to sensing and envisaging the future. Immergas, which is at the forefront of the production and sale of gas-fired boilers, relies on this building to carry out research on new-generation technologies (related to the exploitation of renewable resources), including solar thermal and photovoltaic energy, as well as to shape an ‘open laboratory’, a work and reception space which is based on several technologies and makes reading and research on the efficiency of the different systems possible. The primary goal is to hold, in the educational and demonstration halls, events and courses for training and refreshing engineers, professionals, installers and designers, in search of new design and operating solutions in the renewable technology industry. The project, carried out by the Reggio Emilia based architecture studio, Iotti + Pavarani Architetti, stands on a lot of 3,000 sq. m., covering a total area of 1,200 sq. m. The building mirrors a simple, sober type of architecture which interacts with the surrounding area, blending with it and emphasizing modernity and technology. It is aligned with the entrance front of the existing offices, while standing out as an isolated, prismatic body, aimed at interpreting the functional programme as a new research and training centre, and making it clear. With its strategic location overlooking the street, this new building means a communication interface between the company and the surrounding area. The raised part looks as if it is supported by a heavy base, which roots the building to the ground and develops into a compact, translucent volume, evoking and reinterpreting the ‘industrial’ territory, and freeing it, thereby resulting in a refined image reminiscent of a ‘technical place’, a work and research space. The volume is arranged in staggered planes and fitted with openings designed to cater to interior space organization and views; whereas the exterior is coated in U-glass profiles, which change as weather and light conditions change, thus looking, from time to time – depending on the time of the day and the season –, delicate and insubstantial, yet solid. At night, a lighting system – fully operated by the electricity produced with photovoltaic panels in the daytime – turns the building into a charming lighting body. The covering plays a major role as a thermoregulator, functioning as an air tube preheated in winter and – through controlled openings – as a ventilated counterfaçade in summer. The entire building, which is highly insulated to minimize energy consumption, follows the principles of optimizing systems technologies, thus being fully environmentally sustainable, which is a key point of the project. The planimetric and altimetric features of the interior are meant to make the most of the spaces and ways, while enhancing the flexibility of the halls, with a view to possible changes in the future. Indoor space is arranged on two levels. The ground floor accommodates a large hall – with outward glass openings in the four directions and the four demonstration halls (high power, solar thermal energy, solar photovoltaic energy and new technologies) designed to seat up to 20/30 people. The first floor houses one more hall – used as a refreshment area and for informal meetings – which gives onto a terrace, with floored parts, green roof parts and built-in solar and photovoltaic panels, blending with the exterior and being transformed into a nearly artificial landscape. Credits Project and building management: Iotti + Pavarani Architetti; Supervision of construction site for client: Guido Simonazzi; Location: Brescello (Reggio Emilia) Client: Immergas S.p.A. Area of building: 1200 sq. m. Overall area: 3000 sq. m. pag. 32
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HOSPITALITY CONTRACT HOTEL DESIGN DIFFUSION
ISSN 182413746 – A 22,00 – GR 13,50 – P 17,00 – E 18,00 – GB BP. 17,00 – NL 16,00 – Italy only 10,00 – B 13 – P.Cont. 11,80
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