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POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE D.L. 353/2003 (CON.IN L. 27/02/2004) ART. 1, DCB Milano. (TASSA RISCOSSA) P E 9,25 G BP 8,90 A E 11,00 RIVISTA TRIMESTRALE N° 32 PRIMAVERA 2010 PREZZO/PRICE E 3,00 (ITALY ONLY)

LE RAGIONI DEL CLASSICO english texts

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Per un’imbottitura come me la vita è dura. Non è facile essere morbidi e belli allo stesso tempo. Grazie a Rodolfo Dordoni però il mio sogno si è finalmente avverato. Sono diventato l’imbottitura di Angle. Un letto inimitabile: un’inclinazione naturale per la bellezza.

Letto Angle, design Rodolfo Dordoni. # Angle matrimoniale con rivestimento sfoderabile imbottito e trapuntato in tessuto 1°categoria e base a doghe regolabili: 3.100€, materasso e accessori esclusi. # Disponibile anche nella versione con base contenitore. # Rivestimento imbottito, trapuntato, sfoderabile e lavabile disponibile in oltre 200 varianti, in tessuto o pelle. # Prodotto in Italia con Garanzia Europea. # Flou è certificata in base alle norme ambientali ISO 14001.


UNA STORIA

A LIETO INIZIO.

www.ямВou.it


direttore responsabile Carlo Ludovico Russo progetto e direzione esecutiva Francesca De Ponti (f.deponti@designdiffusion.com) Laura Galimberti (laura.galimberti@designdiffusion.com) direzione creativa e realizzazione grafica Stella Ghimenti (s.ghimenti@designdiffusion.com) ufficio traffico Daniela D’Avanzo traduzioni Motasov Vyacheslav Fiona Johnston collaboratori Giulia Bruno Maria Catena Caliri Elisabetta Colombo Elena Marzorati Francesco Massoni Laura Molteni Monica Pietrasanta Margherita Pincioni Ester Pirotta Gloria Torri Emilio Tremolada Registrazione n. 687 del 03/11/2000 presso il Tribunale di Milano. Design Diffusion Edizioni srl Redazioni/Editorial Offices Via Lucano 3, 20135 Milano Tel. 02/55.16.109 Fax 02/599.024.31 Internet: www.designdiffusion.com E-mail: dde@designdiffusion.com Advertising: DDA Design Diffusion Advertising srl Direzione, amministrazione, pubblicità Management, Administration, Advertising Via Lucano 3, 20135 Milano Tel. 02/5453009 - Fax 02/54.56.803 Amministrazione/Administration Paolo Russo Ufficio abbonamenti Numero Verde 800/31.82.16 Tel. 02/55.16.109 - Fax 02/54.50120 n. 32 primavera 2010 Prezzo/Price 3,00 euro Stampa COLOR ART Via Industriale 24/26 25050 Rodengo Saiano (BS) Tel. 030/6810155 Fotolito BITGRAPH Via Vittorio Veneto 8 20060 Cassina De’ Pecchi (MI) Tel. 02/92278515/6/7 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv.in L 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB MIlano.

Sommario 8 EDITORIALE di Francesca De Ponti e Laura Galimberti

36 A PIÙ VOCI Le ragioni del classico di Laura Molteni

10 IN BREVE

44 IN MOSTRA Dialoghi nel tempo di Laura Galimberti

di Gloria Torri

16 DALLE AZIENDE Ludovica Mascheroni Home Atelier di Laura Galimberti Ceppi Style di Elena Marzorati Paolo Lucchetta di Elena Marzorati Rugiano di Elena Marzorati 24 ARTE Le mostre primaverili di Giulia Bruno 28 TREND Romantico chic di Francesca De Ponti New oriental di Francesca De Ponti Classico contemporaneo di Francesca De Ponti e Maria Catena Caliri 34 MOVIE Alice in Wonderland di Francesco Massoni

Printed in Italy ISSN 1826-9168 Distribuzione all’estero/Sole agent for distribution Abroad A.I.E. - Agenzia Italiana di Esportazione spa. Via Manzini 12, 20089 Rozzano (MI) Distribuzione edicole Italia/Bookstall distribution for Italy SO.DI.P. “Angelo Patuzzi” spa Via Bettola 18, 20092 Cinisello Balsamo (MI) Distribuzione in libreria/Bookshop distribution Joo Distribuzione Via F. Argelati 35, 20143 Milano È vietata la riproduzione anche parziale All rights reserved Testi, disegni e materiale fotografico non si restituiscono Texts, drawings and photographs will not be returned Design Diffusion Edizioni edita le testate /Includes also heads DDN Design Diffusion News, OFARCH International magazine of architecture and design, DHD Hotel Design Diffusion, Activa Design Management, Cucine International, DDB Design Diffusion Bagno, Luce International, OFX Guide, Contract international, Avant Garde Design Selection Köln, Italian Design Selection Milano, Immagini Foto Pratica, Must, Car Design, Moto Design, Casa d, Guide Eventi Extra Salone, Lifestyle Italiano New York, Lifestyle Italiano Mosca, Lifestyle italiano Londra

In copertina, il lampasso Villa Carlotta di Rubelli, con disegno a volute d’acanto del Griante punteggiato di farfalle, e la lampada Lumiere XXL di Foscarini.

54 INTERIOR Déco remix di Laura Molteni Living barocco di Monica Pietrasanta

72 SHOPPING Paesaggi déco di Francesca De Ponti Ton sur ton di Francesca De Ponti e Maria Catena Caliri

84 INCONTRI Marcel Wanders di Ester Pirotta 86 EVASIONI Soggiornare nella storia di Elisabetta Colombo


Rina 路 design Barbara Maggiolo - Photo by Max Zambelli


Editoriale

IN DIALOGO CON LA STORIA Il Salone del Mobile giunge alla 49a edizione e Decor Living si presenta all’appuntamento con un numero speciale, di grande formato, che abbiamo voluto definire ‘glam’. L’intenzione è quella di soffermarsi su una nuova idea di gusto che nasce dove il design incontra la tradizione, costruendo stanze e paesaggi irripetibili in cui tutto deriva da un paziente gioco di rimandi, sovrapposizioni e citazioni. Mescolando ciò che è prodotto in grande serie, e risponde ad un gusto diffuso e internazionale, a ciò che invece è assolutamente su misura, tradizionale, locale e affonda le sue radici in quel sapere artigianale cha ha da sempre costituito il punto di forza dell’industria italiana. Secondo un concetto di ‘glocalità’ – ovvero di coesistenza consapevole tra un’uniformante realtà di rete e delle isole locali portatrici di valori – che, siamo convinti, sarà la vera risposta alla crisi e alle sfide del nuovo millennio. Ecco allora una tavola rotonda sulle ‘ragioni del classico’, in cui alcuni tra i principali protagonisti del mondo della cultura e dell’imprenditoria ci raccontano il loro modo di vedere il presente e il futuro del made in Italy. Ed ecco due proposte d’interni opposte ma, in qualche modo, speculari, in cui lo studio Ricrea di Sarzana si avvale della collaborazione di falegnami, tappezzieri, restauratori e decoratori per creare case eclettiche e senza tempo, dove arredi classici – talvolta rivisitati su misura – si accostano a mobili etnici e ultra-moderni. Dimore personali ma anche, in qualche modo, cinematografiche, perché ricche di oggetti che raccontano (e quindi testimoniano visivamente) la vita, le passioni e i sogni dei loro protagonisti. Per una nuova antropologia dell’abitare che riscatta il mobile e l’oggetto come oggetti d’affezione. In profonda assonanza con quanto sembrano dirci l’allestimento ‘Quali cose siamo’ al museo del design della Triennale, a cura di Alessandro Mendini, e la mostra ‘Ospiti inaspettati. Case di ieri, design di oggi’ di cui vi parliamo a lungo nel cuore di questo numero. Buona lettura!

Francesca De Ponti e Laura Galimberti

Sopra: Paesaggio Deco’ a rilievo, Alchymia.



In breve

A CURA DI GLORIA TORRI

NEW DANISH MODERN: UN FIORE PER TAPPETO Normann Copenhagen presenta Dahlia, una serie di tappeti rotondi con soggetto una dalia. L’esperienza del duo creativo Claydies nel decoro del gres ha introdotto un elemento geometrico e tridimensionale nel disegno del tappeto, che acquista una dimensione dinamica e ipnotica dettata dal gioco di riflessi e colori. Tre le dimensioni e le nuance di colore proposte: da uno a due metri di diametro e dal blu - grigio, all’arancio mais, al rosso-rosa, per riprodurre negli interni un simpatico motivo geometrico floreale. Dahlia fa parte della nuova linea New Danish Modern disegnata dai migliori designer danesi e prodotta in edizione limitata per coniugare l’attenzione alla forma con l’elaborazione artigianale dei prodotti. Una nicchia ‘made in Denmark’ all’interno della storica azienda danese Normann Copenhagen. www.normann-copenhagen.com

10 UNA “MADMOISELLE” PER MAISON MOSCHINO L’intramontabile poltroncina Madmoiselle, disegnata da Philippe Starck per Kartell, si rinnova nella versione ‘à la mode’ customizzata per Maison Moschino. Il nuovo Hotel Moschino, appena inaugurato a Milano in viale Monte Grappa 12b, comprende 16 tipologie di design all’interno delle camere, per deliziare il gusto di ogni ospite. Wallpaper e Il Fiocco sono le due versioni di Madmoiselle realizzate da Kartell in armonia con i rispettivi ambienti, rivestite l’una in broccato oro, con fiocchi colorati l’altra. Le poltroncine sono in vendita, su ordinazione, presso Maison Moschino. Prosegue così la collaborazione di Kartell con il mondo della moda, avviata con Rosita Missoni per la realizzazione delle Madmoiselle rivestite con tessuti Missoni Home. www.kartell.it - www.hotelphilosophy.net


10 CORSO COMO FOR LIBERTY OF LONDON PRIMAVERA BELGA Spring* è una mostra di piccoli oggetti poetici realizzati con nuove tecniche e materiali da 17 giovani talenti emergenti, provenienti da tutto il mondo, dal Belgio al Giappone, dalla Germania all’Italia. Battezzata nel giorno d’inizio primavera a Tielrode Belgio - presso la galleria Sofie Lachaert, Spring* illustra un mondo immaginifico attraverso monili delicati, eterei ed evocativi. Svariati e inediti i materiali utilizzati: carta, alluminio e setole si fondono con coralli, oro e argento, dando vita a originali spille, bracciali, collane e anelli. Pezzi unici e chiaramente riconoscibili, da indossare con disinvoltura e leggerezza. Da vedere. Fino al 9 maggio 2010, su appuntamento. www.lachaert.com

THE TOTAL BLACK In occasione del fuorisalone 2010, il Magna Pars, in via Tortona 15 a Milano, ospiterà The Total Black, una personale dei pezzi disegnati da Ora- Ïto per noti marchi del lusso. L’esposizione inaugura il 15 aprile e raccoglie prodotti di Christofle, Steiner, Guerlain, Gorenj, realizzati rigorosamente in nero. Un inno all’estetica della purezza che da sempre guida il lavoro di Ora-Ïto. Protagonista dell’evento sarà la nuova collezione Arborescence disegnata per Christofle. Candelabri dalle ramificazioni architettoniche e vassoi moderni e senza tempo dettano un nuovo must nel design: la ceramica nera quale materiale principe nel decoro e nell’oggettistica da tavola. Forme alternate e linee spezzate rimandano all’universo formale di Ora-Ïto, in cui rigore e linearità, curva e contro curva tratteggiano i codici di una nuova estetica. www.christofle.com

Dalla collaborazione tra due iconici Store di Milano e Londra, 10 Corso Como e Liberty of London, è nata una capsule collection uomo e donna per la primavera/ estate 2010 disegnata dall’artista Kris Ruhs. Una collezione in edizione limitata in vendita online, che valorizza la storica tradizione dei tessuti Liberty, floreali e decorativi, e la visionaria concezione della moda di 10 Corso Como. Kris Ruhs ha disegnato una stampa floreale nei colori ecru, nero, giallo e rosa, stampata su canvas e seta. Shopping bag, costumi interi e bikini, foulard e cappelli a tesa larga sono alcuni degli articoli destinati a diventare must have. www.10corsocomo.com - www.liberty.co.uk


GIOIELLI TRA ARTE E DESIGN Il volume, edito da Silvana Editoriale, offre una selezione dei gioielli disegnati da Fabio Cammarata. Raccogliendo la tradizione orafa di famiglia, Cammarata – che ha collaborato con alcuni tra i più prestigiosi nomi della moda italiana come Gianfranco Ferrè e Diego Della Valle – si dedica dal 1996 alla ricerca e alla sperimentazione di nuove tecniche orafe e alla realizzazione dei gioielli fatti su misura, collaborando con grandi maison, come Barney’s e Swarovski, per le quali continua tuttora a disegnare gioielli e accessori. (M.P.) www.silvanaeditoriale.it

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ANIMALIER IN ARGENTO Animali d’argento è il tema dell’ultima collezione di Giovanni Raspini per la tavola e l’arredamento. Presentata al Macef di gennaio, la serie Animalier conquista per la sintesi di plasticità e forza, movimento delle forme e durezza del metallo. Un’antinomia che sorprende nella sua sapiente espressione stilistica, nata da quasi quarant’anni di esperienza nella lavorazione dell’argento; artigianale ma con accenti tecnologici. Gli animali si fanno icone di bellezza e armonia, si arrampicano su secchi di champagne, si riposano su fruttiere e si avvinghiano al vetro per disegnare una cornice. Per emozionarsi tutti i giorni di fronte alla bellezza ancestrale della natura. www.raspini.it

NEW BAROQUE Tradizione e contemporaneità perfettamente mescolati nella poltroncina Eva di Creazioni by Silik, raffinata proposta barocca con un caleidoscopio di sfumature che vogliono soddisfare il marcato desiderio di luce e movimento dei nostri occhi dopo l’inverno. Un movimento sapientemente conferito dalla curvatura delle linee dei colori. Nessuna rigida classificazione del gusto! www.stile-creazioni.com



SCATTO GENERAZIONALE È un’immagine generazionale quella che ha vinto il concorso fotografico indetto da Thonet nel 2009 in occasione dei suoi 150 anni. Nonno e nipote seduti l’uno di fronte all’altro sulle sedie da bar Thonet 14 sono i soggetti dello scatto realizzato dai berlinesi Martin e Christa Schönherr, premiati con un viaggio di tre giorni a New York. La giuria, composta da membri della famiglia Thonet e consulenti aziendali, presieduta da James Irvine, ha scelto tra oltre 300 fotografie provenienti da tutto il mondo, realizzate con macchine istantanee, digitali e professionali. Molti i soggetti e le ambientazioni ma una sola la protagonista: la Kaffeehaussthul n. 214, nella versione tradizionale e K, per bambini. www.thonet.eu

PIETRE DI MARE Pietre marmoree che vengono dal ‘mare nostrum’, plasmate dalle onde e decorate dalla fantasia della natura. Già di per sè pezzi unici: non ne esiste infatti una uguale all’altra. A queste pietre marine marmoree, il designer Max Brass ha aggiunto applicazioni di oro bianco, semplici, ma originalissime, capaci di valorizzare ed esaltare le linee e i disegni della natura. Risultato? Pezzi diversi ma unici, posseduti solo da chi li indossa poiché non esistono altre copie. Gioielli adatti a uomini, donne e innamorati: dividendo in due una pietra si ottengono infatti due pezzi identici, ideali per una coppia inseparabile... (E.M.) www.maxbrassjewels.it

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COLOMBOSTILE PER MICHAEL JACKSON Nel corso del 2009 Colombostile ha realizzato una collezione di pezzi unici commissionati da Michael Jackson per la sua Villa nel Kent. Dopo la scomparsa del cantante la collezione entra a far parte dell’universo Colombostile. Pochi pezzi in stile, rivestimenti barocchi e finiture d’eccellenza per la star del pop. Il divano, in velluto rosso e foglia oro con schienale rococò, sembra un trono disegnato su misura per il suo re, e i tavolini bassi in marmo e legno dorato fanno da cornice ad un ambiente in stile Luigi XIV. Per un Re degli anni 2000. www.colombostile.com


Da 25 anni selezioniamo e presentiamo il meglio dell’arredamento classico e contemporaneo in ogni suo aspetto, valorizzando l’eccellenza dell’italian touch, tra artigianato e industria, design e decorazione. Da 25 anni promuoviamo la ricerca e la sperimentazione progettuale,l’innovazione in tutte le sue forme,dalla produzione alla distribuzione, indaghiamo l’evoluzione degli stili e l’emergere di nuove tendenze, approfondiamo temi strategici per il mercato in mostre e convegni di rilevanza internazionale.

DA 25 ANNI IN ANTICIPO VERONA, 16-20 SETTEMBRE 2010

Da 25 anni invitiamo designer e architetti ad esprimere la loro creatività, dalla casa al contract, secondo formule originali che per primi abbiamo ideato e collaudato. Da 25 anni siamo al vostro servizio,garantendovi un’accoglienza cordiale,un’assistenza costante,un’ ospitalità di prim’ordine, una visita confortevole e proficua. Vi invitiamo dunque a Verona, dal 16 al 20 settembre 2010, per celebrare con noi i 25 anni di Abitare il Tempo.

www.abitareiltempo.com SEGRETERIA ORGANIZZATIVA - info@acropoli.com T +39 051 864310 - F +39 051 864313


LUDOVICA MASCHERONI HOME ATELIER

‘Bagnati’ nel tessuto IL LUSSO DI UNA CASA TESSILE CREATA PER SOLLECITARE I SENSI, DEL TATTO E DELLA VISTA. È LA PROPOSTA ORIGINALE DI LUDOVICA MASCHERONI HOME ATELIER, CHE PROPONE PEZZI D’ARREDO COMPLETAMENTE RIVESTITI CON MATERIALI ESCLUSIVI. DI LAURA GALIMBERTI

Sembrano letteralmente ‘bagnati’ nel tessuto, in realtà sono arredi completamente rivestiti con materiali di pregio quali il cashmere, il lino, il bambù, il cuoio, la pelle, il nabuk, il coccodrillo o il galuchat (razza), tutti specifici per l’arredamento, quindi resistenti, antimacchia e idrorepellenti. Un progetto ambizioso e originale, fortemente voluto da una giovane coppia di imprenditori e recentemente sfociato in un elegante showroom nella città di Meda. Lo spazio si chiama Ludovica Mascheroni Home Atelier e i titolari, Roberta Caglio e Fabio Mascheroni, ci raccontano di come le soluzioni che propongono puntino sull’unicità del servizio, la qualità delle lavorazioni e dei materiali, la personalizzazione dell’offerta. Si rivolgono innanzitutto ai produttori di mobili che hanno già in catalogo una collezione di pezzi rivestiti o che prevedono di introdurla, agli architetti e interior decorator alla ricerca di soluzioni esclusive e infine ai privati, ai quali propongono singoli pezzi o con i quali studiano soluzioni personalizzate. Possono essere rivestiti un po’ tutti i complementi della casa, anche di forgia classica e con fregi particolari: tavoli, tavolini, sedie, poltrone, comò, madie, letti, comodini, copricaloriferi, così come casse audio e televisori, boiserie e pavimenti. La cura di ogni singolo dettaglio sta alla base della produzione, eseguita da esperte maestranze con risultati eccezionali, sia per quanto riguarda i rivestimenti, sia per le imbottiture, realizzate ancora con i materiali ‘di una volta’ quali il vegetale, il crine di cavallo, le cinghie di juta. I pezzi che propongono nello showroom sono perlopiù progettati internamente, alcuni anche brevettati, come la boiserie in pelle con motivo ad intreccio, realizzata con moduli che si incastrano senza limiti di dimensioni, o come il motivo grafico di alcuni pavimenti. Ma realizzano anche pezzi su disegno e propongono intere soluzioni destinate al mercato del contract e navale. Per il Salone del Mobile, la sera del 18 aprile apriranno le porte del loro showroom a un famoso maitre chocolatier, che delizierà gli ospiti con specialità di cioccolato, sigari e rum. www.ludovicamascheroni.eu

Sopra, a sinistra, i titolari dello showroom, Roberta Caglio e Fabio Mascheroni. Qui sopra: comò classico rivestito in cashmere, piano rivestito in struzzo vero e interni cuciti a mano; specchiera in cashmere; sedia in lana bianca Loro Piana. Qui a sinistra: poltrona e pouf rivestiti in 100% cashmere Loro Piana con piedini in vero coccodrillo; boiserie classica rivestita in pelle con pannelli superiori in cashmere con imbottitura.


DOMENICA18 APRILE 2010 - COCKTAIL ORE 18,00

LUDOVICA MASCHERONI HOME ATELIER - Via Cadorna, 21 - 20036 Meda (MB) - tel. +39 0362/342885 - vwww.ludovicamascheroni.eu

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CEPPI STYLE

Al di là del tempo e dello spazio UNO STILE CHE VA OLTRE LE MODE E CHE VEICOLA INTENSE SENSAZIONI. DI ELENA MARZORATI

18 Qui sopra, Claudio Ceppi, titolare dell’azienda. Accanto, la solida raffinatezza di uno studio proposto da Ceppi Style.

“Il classico ha una ‘corsia preferenziale’. È un prodotto che, soprattutto su determinati mercati esteri – nel nostro caso Russia, Ucraina, Dubai e Medio Oriente – ottiene sempre un buon riscontro, anche in momenti di crisi”. Questa l’opinione di Claudio Ceppi, titolare dell’omonima azienda di Meda, Ceppi Style, la quale da oltre trent’anni è specializzata nell’arredamento classico di interni e propone complementi di grande pregio e unicità e un’ampia selezione di finiture e materiali. Aggiunge Ceppi: “A qualsiasi crisi si reagisce migliorando le prestazioni, la varietà e l’offerta del prodotto. Spesso è logico: ai prodotti giusti, corrispondono nuovi clienti”. E ammirando dal vivo i prodotti esposti nel grande showroom di 500 metri quadrati, ci si rende conto della qualità di questi arredi, fatti di preziosi intarsi, tessuti i cui accostamenti o la scelta dei colori, in ambito classico, a volte stupiscono, ma che sono indice di una grande propensione verso il nuovo. Apprezzata dai clienti, che

gradiscono anche la coerenza stilistica raggiunta grazie a un’approfondita ricerca storica, Ceppi Style è altresì in grado di sperimentare nuovi brevetti e nuovi materiali ecologici del tutto atossici. I mobili d’arte dell’azienda medese hanno dunque origine da una doppia ricerca estetica e costruttiva, che unisce alle esigenze dell’epoca moderna l’impareggiabile stile del passato. “Il classico è comunque uno stile che consente di spaziare a tutto campo. La varietà delle nostre proposte sarà visibile al prossimo Salone di Milano: siamo in grado di fornire arredi che vanno dallo studio, alla zona giorno e notte, tranne i bagni e le cucine. Progettiamo anche ambienti su misura e boiserie e disponiamo di un magazzino interno che opera in pronta consegna in 30 o 40 giorni dall’ordine”, conclude Ceppi. Il trionfo del made in Italy di un’intramontabile tradizione, fatta di solidità e bellezza, particolarmente apprezzate nell’era digitale. www.ceppistyle.it


H I G H - C L A S S

F U R N I T U R E

SALONE INTERNAZIONALE DEL MOBILE, MILAN | ITALY 14-19 APRIL 2010 | PAVILION 4 路 STAND B18 www.ceppistyle.it


PAOLO LUCCHETTA

La vitalità della forza creativa ARTEFICE E DIVULGATORE DELLE PROPRIE IMPAREGGIABILI REALIZZAZIONI, PAOLO LUCCHETTA CONTINUA SUL CAMMINO DELL’AFFERMAZIONE E DELLE NOVITÀ. DI ELENA MARZORATI

20 Sopra, divano, poltrone e tavolini della serie SUN. A destra, divano della serie MOON. Qui a sinistra, Paolo Lucchetta, titolare e designer dell’omonima azienda.

Uno stile inimitabile e originale, che esula da qualsiasi catalogazione e che porta a esclamare, nel momento in cui si identifica un pezzo: “Questo è un Lucchetta!”. Arredi che esprimono profondamente l’imprenditore-designer che li crea - Paolo Lucchetta - che in essi trasmette tutto l’entusiasmo e la professionalità di un mestiere che pratica da anni, oltre che l’inventiva e la bellezza del made in Italy. “In un momento così difficile sono fermamente convinto che per emergere sia necessario essere diversi da tutti gli altri, sfruttando l’esperienza di un’intera vita. Chi è in grado di fare questo usando il cuore, e non solo il cervello, per fare business, ha senza dubbio una marcia in più”, afferma Lucchetta, accogliendoci nella nuovissima, straordinaria esposizione di oltre 5500 metri quadrati che verrà inaugurata ufficialmente la sera del 14 aprile, in concomitanza con l’inizio del Salone del Mobile.

“Questa struttura riunisce lo showroom, l’unità produttiva, gli uffici, il magazzino. Abbiamo investito per venire incontro a tutte le esigenze della clientela, mostrando in tal modo la forza della nostra azienda. Qui il cliente verrà assistito in tutto: dalla scelta della piastrella o della carta all’interno di un cassetto... all’impianto elettrico: dico questo per far meglio capire la completezza della nostra consulenza - sottolinea Lucchetta -. E il manager trasmette talmente bene questa sua passione per il lavoro e le sue creazioni che è facile immaginare perché riesca anche a venderle così bene, calandosi in un ruolo commerciale che raramente riesce a unirsi con un talento creativo. “Al Salone presenterò un divano facente parte della famiglia Sun: a mio avviso ha un’energia straordinaria, non è classico, ma neppure moderno, e possiede quello charme speciale che lo rende diverso e che senz’altro affascina persone stanche di banalità. In questo periodo, sono pochi coloro che hanno creato nuovi prodotti e tanti quelli che hanno ‘rivisitato’ vecchie proposte. Nel mio caso invece, la mancanza di idee non è affatto un problema” esclama Lucchetta. Nuovo divano e nuovo splendido catalogo al Salone, dunque, ricco di prodotti interessanti. Ma non è tutto, conclude Lucchetta. “Durante l’inaugurazione della nuova esposizione, presenteremo ai clienti, per la prima volta, una cucina e un nuovo gruppo di divani, meno ‘impegnativi’ di quelli solitamente proposti, ossia adatti a case normali, non a ville di lusso o uffici di rappresentanza. Divani accattivanti, ma più semplici e lineari. Come tutti gli arredi Lucchetta che, a differenza di molti pezzi di design, saranno confortevoli e funzionali, insomma: comodi”. www.paololucchetta.com


ph: VARIANTI.IT


RUGIANO

Un mondo speciale LA PROFONDA ESSENZA DEL LUSSO, PROPOSTA SOTTO FORMA DI SOFISTICATE E MODERNE SOLUZIONI DI ARREDO. DI ELENA MARZORATI

“Il nostro è un prodotto di nicchia, di elevata qualità e di fattura pressoché sartoriale, destinato a un target molto elevato, essenzialmente studi di architettura e di progettazione, non tanto negozi o punti vendita: è probabilmente per questo motivo che non abbiamo sofferto la crisi. Anzi, abbiamo incrementato del 7% il fatturato 2009”. Così esordisce Luigi Rugiano, titolare dell’omonima azienda specializzata nella lavorazione artigianale del ferro forgiato per l’arredamento, in grado di fornire complementi di ogni genere, dalla zona giorno alla zona notte, dall’illuminazione ai morbidi divani, dagli specchi alle ‘sculture’. È un mondo particolare, quello di Rugiano. “Un mondo non soltanto dominato dalla bellezza degli arredi realizzati da personale altamente qualificato e composti da materiali preziosi e a volte inusuali, ma caratterizzato altresì da un servizio impeccabile, pre e post vendita. Un’altro punto di forza consiste nell’unicità dei nostri prodotti, spesso personalizzati nelle dimensioni, nei tessuti, nelle forme e nei minimi dettagli. Insomma siamo una sorta di ‘grande artigiano’, artefice di creazioni davvero originali” sottolinea Rugiano. L’azienda vanta artigiani scelti e manodopera specializzata, mentre sui mercati mondiali si avvale di una rete commerciale dinamica e intraprendente, a contatto con una clientela esigente e raffinata, amante dell’arredamento di pregio. Negli ultimi anni Rugiano ha puntato sui negozi monomarca, presto ne verrà inaugurato uno anche a Parigi. Per il prossimo Salone del Mobile l’azienda di Mariano Comense ha investito parecchio nell’inventiva dell’architetto Carlo Colombo con il quale presenterà una nuova collezione completa comprensiva di zona notte, giorno, sedie, tavoli, credenze, luci. “In passato contavamo esclusivamente sul nostro ufficio stile interno, quest’anno abbiamo puntato sull’estro creativo di Colombo. La miglior strategia in questo periodo è stata quella di investire nel nuovo, creando qualcosa di unico e di diverso dai competitor e questa filosofia è stata indubbiamente vincente” puntualizza, concludendo, il titolare. www.rugiano.com

Sopra, Luigi Rugiano, titolare dell’azienda. Accanto, lampade, sedie e tavolo della nuova collezione disegnata da Carlo Colombo, che comprende molti elementi per la zona giorno e notte e si caratterizza per il motivo a losanghe. Qui a sinistra, divano Nirvana.


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salone internazionale del mobile 14/19 april 2010

LIVING GLAM C32

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collection DOUBLE YOU by Carlo Colombo

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LEMOSTRE PRIMAVERILI UNA SELEZIONE DELLE PIÙ INTERESSANTI MOSTRE A MILANO, MANTOVA, ROVIGO, VENEZIA, TORINO, GENOVA, FIRENZE, ROMA, NAPOLI... DALLA PERFEZIONE DELLA BELLEZZA IN CARAVAGGIO ALLA VISIONE DELL’ESSENZIALITÀ DELLE EMOZIONI IN SCHIELE, PASSANDO PER GLI ANTICHI ARAZZI DEI GONZAGA O LE STRABILIANTI GEMME INCISE DI LORENZO IL MAGNIFICO, L’ITALIA SI RACCONTA ATTRAVERSO IL FASCINO DELL’ARTE. DI GIULIA BRUNO


FIORI NATURA E SIMBOLO DAL ’600 A VAN GOGH

CARAVAGGIO

FORLÌ

ROMA

Complesso Monumentale di San Domenico

Scuderie del Quirinale

dal 24 gennaio al 20 giugno

dal 20 febbraio al 13 giugno

Gli appassionati di fiori non possono perdere la mostra che si sviluppa attorno all’intrigante mistero dell’attribuzione della ‘Fiasca Fiorita’ di Forlì. A cura di Daniele Benati, Fernando Mazzocca, Alessandro Morandotti, Antonio Paolucci, si racconta la pittura di elementi floreali dal naturalismo caravaggesco alla modernità di Van Gogh e il simbolismo, attraverso artisti come Van Dyck, Bruegel, Gaugin, Monet, Previati. www.mostrafiori.com

Nel quattrocentesimo anniversario della morte, Roma celebra l’innovazione artistica di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, pittore che ha saputo ‘dare luce al buio’. I due piani espositivi delle Scuderie vedono il confronto diretto fra capolavori indiscutibilmente autografi del maestro, scelti, come voluto dai curatori Rossella Vodret e Francesco Buranelli, fra le troppe opere a lui attribuite nel corso dei secoli. E per i bambini, ‘Luce in scena!’, laboratorio per conoscere il linguaggio del pittore della luce tenebrosa. www.scuderiequirinale.it - www.mondomostre.it

IL ’700 DA TAVOLA IN CASA DEL PALLADIO ROVIGO Villa Badoer, Fratta Polesine

dal 30 gennaio al 13 giugno Nella splendida cornice dei saloni affrescati da Giallo Fiorentino, nella più meridionale delle ville del Palladio, sono imbanditi rari esemplari settecenteschi di vasellame da tavola provenienti dai Musei Civici di Treviso, alcuni del servizio ‘il tulipano verde’ (curatore Stefano De Vecchi). Nella barchessa di destra della villa è allestito il Museo Nazionale Archeologico, con le testimonianze della vicina necropoli risalente a più di tremila anni fa. servizio.cultura@provincia.rovigo.it

TESORI DALLE DIMORE STORICHE DEL VENETO Capolavori dal ‘300 al ‘700

ROVIGO Museo dei Grandi Fiumi

dal 30 gennaio al 13 giugno Il complesso monastico Olivetano di San Bartolomeo accoglie 100 dipinti provenienti da signorili dimore venete. L’Associazione Dimore Storiche Italiane, cedendo alcuni capolavori delle proprie collezioni, consente di ammirare in una eccezionale mostra pubblica (curatore Stefano Bottoni) artisti tra cui Guariento, Tintoretto, Tiziano, Tiepolo, Strozzi, Brueghel. www.comune.rovigo.it

ANGELO MONICO La poesia del silenzio

LODI Bipielle Arte, Spazio espositivo della Banca Popolare di Lodi

dal 20 febbraio al 18 aprile Arte per l’arte, onesta e silenziosa poesia, riflessione interiore, la pittura di ‘Angioletto’, come lo chiamavano gli amici Giovanni Vigorelli e Tino Gipponi, curatore della mostra. La monografica raccoglie disegni, bozzetti e 37 dipinti di semplici virtù domestiche, arricchite dalla calda sensualità del colore. www.bipiellearte.com

SCHIELE E IL SUO TEMPO MILANO Palazzo Reale

dal 25 febbraio al 6 giugno Curata da Rudolf Leopold e Franz Smola, realizzata in collaborazione con il Leopold Museum di Vienna, la grande monografica sul maestro austriaco è rara occasione per ammirare oltre 40 opere dell’artista ‘capace di vedere l’essenzialità delle pulsioni più intime’, e capolavori dell’Espressionismo austriaco a partire dalle spinte innovative della Secessione, fondata da Klimt nel 1897, fino al 1918, anno della morte di Egon Schiele. Nell’immagine (nella pagina accanto), ‘Donna inginocchiata con abito rosso-arancione’, 1910. www.mostraschiele.it

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GLI ARAZZI DEI GONZAGA NEL RINASCIMENTO Da Mantegna a Raffaello e Giulio Romano

L’INDIA DEI RAJPUT Miniature dalla collezione Ducrot

TORINO MAO-Museo d’Arte Orientale

dal 12 marzo al 6 giugno I Rajput, principi indiani e casta guerriera dell’induismo, arrivarono in India dall’Asia centrale nel V – VI secolo. Fieri ed audaci clan invasori, amavano guerra e caccia, ma anche musica, arte, amore idealizzato e devozione religiosa. Le 150 opere in mostra al nuovo MAO rappresentano una panoramica della produzione pittorica su carta del sub continente indiano tra il XVII e il XIX secolo. Nell’immagine (nella pagina accanto), una delle miniature indiane in mostra. www.maotorino.it - www.fondazionetorinomusei.it

MANTOVA Palazzo Te

dal 14 marzo al 27 giugno Sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica e della Casa Reale Belga, dopo 15 anni di silenzio, l’affascinate mostra primaverile, curata da Guy Delmarcel, uno dei massimi esperti mondiali di arte del tessuto, presenta una selezione degli arazzi più belli collezionati dalla famiglia Gonzaga e realizzati fra il 1400 e il 1600, su cartoni di Raffaello, Andrea Mantenga, Giulio Romano. Completa la mostra una eccezionale esposizione di sei arazzi di soggetto religioso, nel chiostro maggiore dell’ex monastero agostiniano di Sant’Agnese, risalente alla fine del 1100. www.centropalazzote.it

GOYA E IL MONDO MODERNO MILANO Palazzo Reale

dal 17 marzo al 27 giugno

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In stretta collaborazione con le istituzioni spagnole, Milano espone 184 fra le opere del pittore aragonese e di altri 45 artisti, tra cui Delacroix, Klee, Kokoschka, Miró, Picasso, Bacon, Guttuso. Curata da Valeriano Bozal e Concepción Lomba, la mostra racconta l’evoluzione del ‘mondo moderno’, dal fallimento della struttura politica dell’Antico Regime, allo sviluppo industriale e la nascita dei nuovi collettivi sociali, fino alla trasformazione della società nei suoi aspetti più cupi. www.mondomostre.it - www.seacex.es

PREGIO E BELLEZZA Cammei e intagli dei Medici

FIRENZE Palazzo Pitti, Museo degli Argenti

dal 24 marzo al 27 giugno Mostra molto particolare di minuscoli capolavori, preziose gemme incise, cammei dalle virtù magiche e misteriose, pietre dure finemente intagliate, gelosamente collezionate e custodite da Piero e Cosimo de’ Medici, e soprattutto da Lorenzo il Magnifico, che arricchì la collezione con il famoso ‘Sigillo di Nerone’. A cura di Ornella Casazza e Riccardo Pennaioli, piccole opere d’arte che ispirarono artisti come Botticelli o Michelangelo. Nell’immagine (qui a sinistra), ‘Ritratto femminile’, Sandro Botticelli. www.polomuseale.firenze.it - www.unannoadarte.it


MARK LEWIS / DAVID TREMLETT Space Change. Site specific in Forte di Bard

AOSTA Forte di Bard

dal 27 marzo al 4 luglio Gli artisti Lewis, filmaker e Tremlett, famoso per i wall drawings, dialogano con il suggestivo luogo alle porte della Valle d’Aosta, interpretandone la storia, l’anima, lo spazio. L’esposizione, curata da Nicoletta Pallini, propone l’incontro di due ‘personali’ di grande impatto. www.fortedibard.it

RUBENS E I FIAMMINGHI COMO Villa Olmo

dal 27 marzo al 25 luglio

CARAVAGGIO E L’ARTE DELLA FUGA La pittura di paesaggio nelle Ville Doria Pamphilj

La settecentesca Villa Olmo ospita 25 opere del maestro del Barocco e oltre 40 capolavori di artisti del ‘600 legati ad Anversa, tra cui Van Dyck, Jordaens, de Crayer, Boel, de Vos, Thulden. La mostra, curata da Sergio Gaddi e Renate Trnek, attraverso dipinti provenienti dalla Gemäldegalerie dell’Accademia di Belle Arti di Vienna, dal Kunsthistorisches Museum di Vienna e dal Liechtenstein Museum, celebra la modernità e la potenza di Pietre Paul Rubens. www.grandimostrecomo.it

GENOVA Villa del Principe Doria Pamphilj

dal 25 marzo al 26 settembre

LA NATURA SECONDO DE CHIRICO ROMA

In occasione della riapertura dei giardini e della Villa del Principe, recentemente restaurati, la Società Doria Pamphilj, presieduta dalla Principessa Gesine Pogson Doria Pamphilj, presenta oltre 80 dipinti provenienti dalle Collezioni delle venti generazioni della dinastia genovese – romana, partendo dalla ‘Fuga in Egitto’ di Caravaggio, per raccontare, attraverso la pittura del paesaggio, aspetti della vita extra urbana. Massimiliano Floridi, curatore della mostra, sceglie come ideale scenografia le stanze magnificamente affrescate della Villa affacciata sul mare di Genova, fatta costruire nel 1521 dall’Ammiraglio Andrea Doria, come luogo di pace e riposo. www.dopart.it/genova

FELICE CARENA

Palazzo delle Esposizioni

dal 9 aprile al 11 luglio L’importante mostra curata da Achille Bonito Oliva si svolge attorno all’iconografia del naturale nell’arte di De Chirico, indagando lo sguardo che, dagli esordi simbolisti fino alle regressioni neometafisiche degli ultimi anni, ha sempre trasceso se stesso, senza mai approdare a soluzioni naturalistiche. Dove l’idea di natura rimane, per l’artista, poetica, misteriosa, surreale, interrogativa. www.palazzoesposizioni.it

LA PITTURA POMPEIANA NAPOLI

VENEZIA

Museo Archeologico Nazionale

Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti. Palazzo Franchetti

dal 30 aprile collezione permanente

dal 27 marzo al 18 luglio Dopo circa vent’anni dall’ultima esposizione, Venezia rivaluta l’artista piemontese, figura di spicco del ‘900. La mostra, curata da Virginia Baradel, ripercorre tutta l’opera di Carena, dall’iniziale crepuscolarismo, alla leggerezza degli anni veneziani, fino alla sintesi compositiva delle magnifiche Nature morte. www.istitutoveneto.it

Il Museo Antropologico partenopeo riapre con un repertorio di circa 400 affreschi provenienti dalle città vesuviane distrutte dall’eruzione del’79 d.C. L’esposizione, a cura di Mariarosaria Boriello e Valeria Sampaolo, illustra eroi, dei, rituali, vita quotidiana, erotismo, nature morte, paesaggi del mondo greco-romano, vissuto attraverso immagini colte e sofisticate della pittura popolare e dei ritratti. www.campaniartecard.it - www.electaweb.com

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Romantico Chic SUGGESTIONI FLOREALI PER UNA CASA DOLCE E ROMANTICA, CHE GUARDA AL PASSATO COME AD UNA FONTE INESAURIBILE DI SUGGESTIONI. DI FRANCESCA DE PONTI

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Uno dei candelabri intitolati alle quattro stagioni e la giardiniera della linea DNA di Richrad Ginori abbinati ai tessuti Ottocento di Sur Canapè (sopra) e Quetzal di Etro (sotto). Nella pagina accanto: le nuove magie oreali di Jab Anstoetz, declinate nei toni del beige, del viola e del lilla.


New Oriental ISPIRAZIONE ORIENTALE PER TRE PEZZI D’ECCEZIONE, CAPACI DI EVOCARE ALTRI MONDI ATTRAVERSO FORME ARROTONDATE E DELICATE TRAME D’ISPIRAZIONE NATURALE CHE REAGISCONO MAGICAMENTE ALLA LUCE. DI FRANCESCA DE PONTI

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Qui sopra: un dettaglio del tessuto Biloba, disegnato da Kristina Isola per Marimekko (Š Marimekko Corporation). A sinistra: il centrotavola in vetro sofďŹ ato Daisy, fortemente caratterizzato dal collo riaperto e sagomato a mano. Produzione IVV. Nella pagina accanto: eleganti suggestioni oreali per il divano della serie Moon di Paolo Lucchetta.


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Classico Contemporaneo DETTAGLI D’ORO E FANTASIE REGALI PER EVOCARE AMBIENTI PIENI DI LUCE, CHE CONSERVANO INTATTO IL FASTO D’ALTRI TEMPI. DI FRANCESCA DE PONTI E MARIA CATENA CALIRI

Qui sopra: un piatto piano con decoro lampone della New King’s collection di Richard Ginori. A sinistra: il nuovo servizio di porcellana Les Rêves Byzantins, chiaro omaggio alle atmosfere mediorientali disegnato da Donatella Versace (Versace meets Rosenthal 2010). Nella pagina accanto: dettaglio di un tavolo della linea Tanya di Lucchetta.


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ALICE inWONDERLAND UN CLASSICO DEL PASSATO RIPROPOSTO DAL TALENTO VISIONARIO DI TIM BURTON: LE AVVENTURE DI ALICE TRADOTTE IN 3D STIMOLANO LA CREATIVITÀ CONTEMPORANEA. DI FRANCESCO MASSONI

Alice è tornata, ma non è più la bambina sbarazzina della favola ottocentesca raccontata dal reverendo Lewis Carroll, né quella del celebre cartoon prodotto da Walt Disney nel 1951. Reinventata dal talento visionario di Tim Burton, con la complicità della sceneggiatrice Linda Woolverton, è cresciuta di qualche anno: ora ne ha 19, ed è ad un passo dalle nozze, ma non ha ancora deciso se diventare adulta. E non è detto che accettare l’offerta di matrimonio significhi per forza diventarlo... A distrarla da questa incombenza non troppo gradita ci pensa un coniglio bianco, con tanto di panciotto e orologio da tasca. Seguendo il

Bianconiglio nella sua tana, la ribelle Alice Kinsleigh fa dunque ritorno nel magico e imprevedibile Paese delle meraviglie, scoprendo che in effetti si chiama Sottomondo, sul quale regna la tirannica Regina Rossa. Qui ritrova gli strampalati amici di un tempo, il Cappellaio Matto, il Brucaliffo, i gemelli Pinco Panco e Panco Pinco, lo Stregatto. E qui ritrova se stessa, assieme al coraggio di affrontare la realtà, per quanto aggrovigliata ed enigmatica possa sembrare. Per questa sua rivisitazione dell’Alice di Carroll, Tim Burton ha attinto spunti e caratteri dalla fantasmagorica trilogia dello scrittore-matematico vittoriano, traendo ispirazione dalle


Ph: Leah Gallo ©Disney Enterprises, Inc.

35 «UN FILM GOTICO-ONIRICO, CHE DISEGNA SCENARI FIABESCHI E CHE DEFORMA LE SEMBIANZE DEI PROTAGONISTI» illustrazioni originali di John Tenniel ed elaborando un film ‘gotico-onirico’ proiettato nell’avvolgente dimensione del 3D, con abbondanza di effetti digitali che disegnano i fiabeschi scenari del Sottomondo e deformano le sembianze dei protagonisti: la giovane Mia Wasikowska nei panni di Alice, un’iraconda e bisbetica Helena Bonham Carter nel ruolo della Regina Rossa e l’immancabile Johnny Depp in quello dello stralunato Cappellaio Matto. L’autore di ‘Edward mani di forbice’, ‘Nightmare before Christmas’, ‘Big Fish’ e del recente ‘La sposa cadavere’, che presenta più di un’affinità con l’architettura narrativa di questa ‘Ali-

ce’ in formato sequel, non sembra tuttavia in grado di esprimere al meglio la sua proverbiale e anarchica creatività, forse intimorito dal confronto con l’estroso ed effervescente scompaginatore dell’ordine del discorso e delle cose ai tempi della regina Vittoria, o, più semplicemente, inquadrato in una logica che trasferisce e sublima la meraviglia della fiaba nell’appeal della ‘magia’ tridimensionale. Un incantesimo tecnologico che ha permesso, tuttavia, al fenomeno ‘Alice’ di tornare a esercitare il suo fascino, ‘bucando’ letteralmente lo schermo e invadendo, ad esempio, le vetrine della moda. Come è accaduto a Parigi, dove i grandi magazzini Printemps hanno affidato a stilisti quali Martin Margiela, Christopher Kane, Bernhard Wilhelm, Ann Demeulemeester e Chloé il compito di rinnovare il guardaroba dell’avventurosa fanciulla, cui è ispirata anche la collezione primavera-estate 2010 di Donatella Versace, nonché i gioielli di Stella McCartney, Tom Binns e Swarovski, realizzati su licenza della Disney. Tra vintage e gothic-punk, il mondo capovolto di Lewis Carroll, riproposto da Tim Burton, si rivela comunque capace di ispirare la fantasia e la creatività contemporanee, stimolando la trasgressione dei canoni, invitando alla commistione degli stili, ricordandoci che, anche il più classico dei riti, come quello del tè, può essere rivitalizzato grazie ad un pizzico di eccentricità.


LE RAGIONI DEL ARREDI LEGATI ALLA STORIA E ALLA TRADIZIONE, SINONIMI DI ALTA QUALITÀ, RICERCA, CREATIVITÀ E STILE. PRODOTTI UNICI E DAL VALORE INESTIMABILE, CHE INTERPRETANO IL GUSTO CLASSICO E LO DECLINANO AL

PRESENTE. NE PARLIAMO IN QUESTE PAGINE, A PIÙ VOCI. A CURA DI LAURA MOLTENI


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CLASSICO


IL

MOBILE CLASSICO, QUELLO CHE TRAE ISPIRAZIONE DALLA STORIA E DALLA TRADIZIONE, RAPPRESENTA ANCORA OGGI UNA PARTE CONSISTENTE DELLA PRODUZIONE ITALIANA?

GABRIELE PROVASI Architetto, lavora nell’azienda di famiglia Provasi, prestigioso marchio internazionale di arredamento, fascia del lusso.

Gabriele Provasi. Il mobile classico ha ancora un forte riscontro da parte di un pubblico che ama circondarsi di oggetti che hanno valori legati all’artigianalità, alla qualità dei materiali e in un certo senso alla tradizione italiana ed europea di gusto.

Fabio Rotella. La produzione artigiana italiana ha una storia ed una cultura unica al mondo. Non si può però pensare di vivere di rendita e di glorie passate: la qualità e la creatività negli ultimi decenni in Italia si è abbassata e per questo rischiamo di perdere definitivamente peso sui mercati mondiali.

Lorenza Raddrizzani. L’Italia è un paese ricco di storia e di arte; evocando questo passato, un certo tipo di arredi si inseriscono bene anche in contesti urbani e contemporanei. Il prodotto classico è molto amato da un pubblico di gusto raffinato, che ama abbinare al design contemporaneo pezzi decorativi ‘in stile’, creando ambienti e atmosfere particolari in molte abitazioni e spazi destinati alla collettività.

Chuck Chewning. L’Italia è ancora considerata un paese con standard altissimi nella creazione di mobili. Grazie ai suoi impianti di produzione all’avanguardia, è leader nell’arredo contemporaneo e nel suo impegno per la qualità e per il design. Tutto ciò è importantissimo per un settore che ha visto così tanta produzione delocalizzarsi in paesi che non garantiscono la stessa qualità della produzione italiana.

Fabio Rotella. Credo che in un momento storico ricco di contraddizioni e disordine come l’attuale torni il bisogno di centrare l’attenzione verso l’identità intrinseca dell’uomo e del suo essere. Da qui il desiderio di ritrovare valori e punti di riferimento che possano ridare sicurezza e fiducia. Personalmente sono interessato a tutto ciò che abbia un riferimento alla memoria classica. Il mobile classico per me è solo quello originale, quindi datato, d’antiquariato.

Ugo la Pietra. La produzione italiana all’estero porta con sé ancora il valore aggiunto – più o meno reale – di una certa lavorazione artigianale. Le medie aziende, per avere questo tipo di lavorazione, si avvalgono di artigiani esterni all’azienda stessa. Valore che è il frutto della sopravvivenza di molte maestranze che hanno mantenuto – anche grazie alla lavorazione del mobile/oggetto in stile – le capacità fattuali di particolari lavorazioni tradizionali.

Chuck Chewning. Poesia e delicatezza sono le parole chiave che distinguono le nostre collezioni. Questa precisa scelta stilistica attrae quella fascia di mercato che ritiene il design contemporaneo troppo ‘severo’ e lineare. Donghia è rinomata, soprattutto negli Stati Uniti, per il suo design ‘di transizione’: moderno ma influenzato dal classico nelle forme, nelle proporzioni e nei materiali.

LORENZA RADDRIZZANI Export e marketing manager di La Murrina, realtà affermata nel panorama mondiale della produzione del vetro soffiato di Murano.

tiche. Un esempio è proprio quello del vetro di Murano che viene ancora realizzato secondo le tecniche delle origini di questa arte millenaria.

Ugo la Pietra. La conoscenza che possiedo nei riguardi del settore dell’arredo classico mi porta a rimarcare quanto sia ancora notevole la produzione per le forniture alberghiere.

COSA

RENDE IL MADE IN COSÌ RICERCATO?

ITALY

UN VALORE

Gabriele Provasi. Il Made in Italy è un valore aggiunto sempre più richiesto dal mercato perché sinonimo di alta qualità, di ricerca, inventiva e stile. Inoltre, la sua autenticità lo rende sempre più raro nel panorama produttivo mondiale e per rimanere tale deve saper mantenere in vita le proprie diversità e i propri punti di forza. Lorenza Raddrizzani. La produzione Made in Italy è sinonimo di alta qualità, di creatività unica e di uno stile inconfondibile. Il prodotto italiano riporta il consumatore nazionale e straniero a tradizioni autentiche ed an-

QUALE RAPPORTO LEGA LUSSO ED ELEGANZA? Gabriele Provasi. Il rapporto tra eleganza e lusso è davvero molto complesso. Io credo che il lusso sia un concetto molto ampio e sofisticato, legato alla qualità, all’unicità, alla bellezza nel suo senso più pieno. Lorenza Raddrizzani. Eleganza è sinonimo di gusto raffinato e di sobrietà. Il lusso, talvolta, equivale ad ‘ostentazione’ ed è spesso solo sinonimo di ricchezza e potere d’acquisto. Fabio Rotella. L’eleganza è un mix di diversi ingredienti: personalità, forma, materia e colore, cucinati a fuoco lento con storia e cultura, sensibilità e anima. Tutto questo lo considero anche lusso. Chuck Chewning. L’eleganza è strettamente collegata al lusso per la qualità dei materiali e l’esecuzione dei dettagli, che non rendono il design solamente bello, ma giustificano anche il costo del prodotto. Ugo la Pietra. Da sempre l’eleganza non coincide necessariamente con il lusso. L’eleganza nel vestire, nell’arredare uno spazio, sono il risultato di una capacità creativa che porta con sé la maturità culturale fatta anche di semplicità se non addirittura di sobrietà. Il lusso richiede spesso ostentazione e ridondanza nell’uso di oggetti, decori e materiali preziosi.


L’arte del vetro per La Murrina signiďŹ ca mantenere in vita produzioni del tutto artigianali: ogni singolo pezzo viene eseguito e realizzato a mano, divenendo cosĂŹ unico e irripetibile.

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La qualità del prodotto di Provasi è il risultato della grande abilità delle sue maestranze, come questo intagliatore, che plasma con le proprie mani ogni singolo pezzo, lontano dai meccanismi della serialità.


IL SUO PERSONALE ‘MAESTRO DI STILE’? Gabriele Provasi. Maestro di stile per me è chi vive la propria vita in maniera straordinaria, esprimendo il proprio essere al di là delle mode e delle convenzioni. È chi sceglie un dettaglio perché esteticamente bello, non perché approvato da altri. Lorenza Raddrizzani. Per l’arredo classico interpretato con canoni contemporanei e rigore stilistico, Luca Scacchetti. I suoi ambienti e i suoi prodotti sono a mio parere una grande interpretazione del gusto classico declinato nell’attualità e negli stili di vita contemporanei. Fabio Rotella. La grande Coco Chanel, con il suo lavoro ha rivoluzionato il concetto di femminilità. Riguardo al design direi Alessandro Mendini e la sua Poltrona di Proust. È un fantastico esempio di “oggetto più”, come la definiva Pierre Restany. Chuck Chewning. Angelo Donghia, ovviamente. Ha avuto un senso estetico impeccabile e un gusto speciale per il design e il lusso, molto influenzato dagli interior designer francesi degli anni ’20 e ’40, come Jean Michel Frank.

nel suo messaggio e nella manifattura, nella cura dei particolari, nelle finiture, ma soprattutto – vero lusso del mondo moderno – nel suscitare sopite emozioni. Il design della collezione Reluxuring vuole essere una memoria riscoperta di oggetti-feticcio riferiti al passato, rassicuranti, che ricordano un modo di abitare diverso dai tempi moderni. Chuck Chewning. Donghia si ispira al grande design del XX secolo. Traiamo ispirazione dal Novecento (anni ‘20-‘40), ma anche dal nostro archivio storico. Stiamo inoltre sperimentando nuove forme e materiali del XXI secolo. Ugo la Pietra. Le collezioni di oggetti che ho progettato e in parte realizzato sono quasi sempre il risultato di alcuni fattori: la tradizione dell’azienda, la cultura del territorio (genius loci) e la ricerca di un design capace di esprimere le ‘diversità’ in opposizione al design internazionalista (globalizzato).

SI

PUÒ PARLARE DI TENDENZA NEL MOBILE CLASSICO?

Ugo la Pietra. Se devo fare alcuni nomi (nel mondo del design) di ‘maestri di stile’ posso ricordare Vittoriano Viganò, Vico Magistretti, Umberto Riva.

Gabriele Provasi. La vera tendenza del mobile classico oggi è mettere in primo piano il vivere contemporaneo con invenzioni che sono interpretazioni fantasiose degli stili.

A COSA SI ISPIRANO LE VOSTRE COLLEZIONI?

Lorenza Raddrizzani. La tendenza attuale riguarda un ritorno all’eleganza più sobria e a uno stile raffinato, che ben si inserisce in contesti d’arredo anche contemporanei, creando abbinamenti ricercati e particolari.

Gabriele Provasi. Le nostre collezioni di mobili prendono ispirazione, ovviamente, dalla storia e dalla tradizione. Per quanto riguarda invece le scenografie di presentazione, su cui lavoriamo tantissimo, pensiamo a un’idea più moderna di casa. Il continuo confronto tra passato e futuro è fondamentale nel nostro lavoro e ci permette di esprimere concetti contemporanei. Lorenza Raddrizzani. I nostri lampadari e oggetti in vetro di Murano realizzato a mano si ispirano ai modelli più caratteristici del gusto e della tradizione veneziana, a partire dal Rinascimento. Venezia è stata la culla di molti artisti e il centro di convergenza di molti stili per secoli. L’arte della lavorazione del vetro è proprio nata qui, e ancora oggi appartiene a questo distretto. Non mancano però nei nostri modelli ispirazioni e creatività più attuali, che tendono ad interpretare l’arte del vetro in modo più vicino al gusto odierno. Fabio Rotella. L’ultima collezione che ho disegnato per Romanò Collection si chiama Reluxuring e reinterpreta il tema del lusso. Una collezione dedicata a un nuovo concetto dove la preziosità dell’oggetto sta

Fabio Rotella. Credo che alla base di un’oggetto la qualità totale e il suo messaggio possano attraversare il tempo e farlo vivere per sempre senza etichette di classicità o modernità. Chuck Chewning. Si registra sempre più un’inclinazione a ritornare ai valori e ai materiali della tradizione, specialmente in questo periodo di difficoltà economica. Suscitano interesse la longevità e la qualità del progetto, che sono alla base di un buon interior design. Ugo La Pietra. Nel mobile classico posso elencare alcune espressioni di nuove tendenze. Innanzitutto, quella che dà valore all’oggetto del passato attraverso le riedizioni. Ormai si considerano appartenenti al mondo del classico anche i mobili di Ulrich, Ponti, Mollino, Zanuso, ecc. La scoperta di intere aree di produzione in stile (del

FABIO ROTELLA Architetto eclettico, vive e lavora a Milano. Dopo una breve esperienza all’Atelier Mendini, fonda nel 1996 lo Studio Rotella. Si occupa di architettura, design, arti decorative e applicate.

CHUCK CHEWNING Direttore creativo di Donghia-Gruppo Rubelli, produttore di mobili, tessuti, lampade e accessori che riflettono la filosofia del suo fondatore, l’interior designer americano Angelo Donghia.


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Sono realizzati con materiali di pregio i prodotti di DonghiaGruppo Rubelli, che puntano alla qualità e alla ricerca costante del comfort.

passato) che trovano interesse sempre maggiore in un pubblico colto, si veda ad esempio il Novecento, anche quello più monumentale, che io ho sempre chiamato razional-fascismo degli anni ‘40. Infine, in alcuni casi, l’idea di considerare ‘classico’ ciò che aveva già ben espresso Gio Ponti intendendo per classica non la sedia barocca e quella liberty oppure la sedia Luigi XV, ma la sedia-sedia, vale a dire la sedia al di là degli stili, capace di essere sempre attuale e nello stesso tempo antica (vedi per tutte la Superleggera).

ESISTE UN OGGETTO O UN ARREDO DELLA TRADIZIONE CHE CONTINUA AD ESSERE ATTUALE? Gabriele Provasi. Tutti i prodotti classici sono fortemente contemporanei quando non sono un falso storico. Una poltrona Luigi XV, perfetta ed elegante nelle sue proporzioni, riproposta con un tessuto moderno è un esempio di quanto il classico possa essere attuale. Per la bellezza non ci sono vincoli temporali. Lorenza Raddrizzani. Nel campo dell’illuminazione si è assistito ad un grande ritorno del lampadario a braccia, interpretato con colori nuovi e diversi dal passato. L’utilizzo di nuove sorgenti luminose capaci di creare affascinanti giochi di luce sono oggi la più grande scommessa per reinventare il lampadario e consacrarlo come elemento decorativo irrinunciabile per ambienti domestici o destinati alla collettività. Fabio Rotella. La collezione Reluxuring da me ideata ripropone tipologie come la poltrona bergère, il sofa, il divano ad angolo, la dormouse... oggetti pensati per suscitare una reazione emotiva, capaci di regalare sensazioni profonde fatte di memoria e semplicità. Chuck Chewning. Il mercato cerca sempre prodotti e disegni nuovi. Per Donghia gli imbottiti sono molto importanti, ma stiamo ampliando l’offerta con mobili in legno (tavoli, vetrine, scrivanie ecc.) con l’illuminazione e i complementi. Siamo un’azienda di lifestyle, progettiamo e creiamo soluzioni complete per interni.

Ugo La Pietra. Molti sono gli oggetti della tradizione ancora attuali, anche perché nella nostra cultura domestica spesso ci circondiamo di oggetti (addirittura di ambienti) solo per il piacere di poterli usare anche solo una volta ogni tanto (o una volta all’anno per rituali che ci piace ripercorrere). Basterebbe pensare al soggiorno, che è ancora pensato e organizzato in modo radiocentrico (poltrona a tre posti, poltrona a due posti, poltrona, tavolino al centro) per un rituale di conversazione prendendo il tè. Purtroppo da alcuni decenni questo tipo di rituale è scomparso dando il posto ad un rapporto sempre più frequente con la strumentazione telematica.

NUOVE GENERAZIONI E MOBILE CLASSICO: C’È SPAZIO PER IL DIALOGO? Gabriele Provasi. C’è una tendenza crescente di riscoperta delle forme più classiche, nel cinema come nella musica e nell’arte. I giovani sono attratti dalle contaminazioni e in generale rifiutiamo le prese di posizione troppo radicali. Per questo credo ci possa essere ancora molto spazio per il dialogo. Lorenza Raddrizzani., Il prodotto classico può trovare un grande apprezzamento da parte delle nuove generazioni attraverso reinterpretazioni e innovazioni tecniche. Chuck Chewning. Certamente. Angelo Donghia era conosciuto per la sua capacità di accostare oggetti o materiali contrastanti. Il mobile classico appare sempre attuale quando viene proposto insieme al design di nuova generazione. Ugo La Pietra. Così come l’abbigliamento di un giovane con molta disinvoltura è composto da elementi che potremmo definire ‘eclettici’, in quanto contrastanti e di diversa provenienza sia formale sia economica, anche l’arredo delle giovani generazioni si compone di oggetti diversi; dunque possiamo trovare organizzati nello stesso ambiente dal mobile ereditato dai propri genitori o nonni, al mobile Ikea, all’oggetto di design sofisticato, al gadget divertente, al pezzo d’antiquariato.

UGO LA PIETRA Classe 1938, è artista, architetto, designer e ricercatore nella grande area dei sistemi di comunicazione. La sua attività tende alla chiarificazione e definizione del rapporto individuo-ambiente.


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Museo Bagatti Valsecchi, sala da pranzo: in primo piano, poltrona Crinoline di Patricia Urquiola per B&B Italia; sulla tavola, tra gli altri, bicchieri di Massimiliano Adami, brocche di Piet Hein Eek e Gabriele De Vecchi, piatti di Toyo Ito, Stefanie Hering e Xie Dong. Foto di Pasquale Formisano.

DIALOGHI NELTEMPO DESIGN CONTEMPORANEO E ARTI DECORATIVE SI INCONTRANO IN UN SORPRENDENTE GIOCO DI RIMANDI TRA PRESENTE E PASSATO: ‘OSPITI INASPETTATI’ CHE DIALOGANO E SI CONFRONTANO CON LA STORIA DELLE QUATTRO CASE MUSEO DI MILANO. DI LAURA GALIMBERTI

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46 MUSEO BAGATTI VALSECCHI

È una storia relativamente recente. Quella di Milano e dei suoi personaggi, nobili e borghesi, dalla seconda metà dell’Ottocento fino agli anni ’70 del secolo scorso. È la storia delle loro dimore, eccezionali testimonianze in grado di raccontare con efficacia le diverse identità della società, della sua evoluzione e trasformazione. Ma è soprattutto una storia fatta di cose, di arredi, di opere d’arte e di oggetti raccolti e collezionati con cura maniacale dai padroni di casa, che ci svelano i retroscena delle loro vite, gusti, ruoli familiari e classe sociale. Tavole di antichi maestri come Giovanni Bellini o il Giampietrino, arredi rinascimentali e lignei, cofanetti in avorio, maioliche, calici e fiasche in vetro, oreficerie, ma anche forbici, chiavi, cavatappi sono le cifre distintive del collezionismo di Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi che si legano al rigore abitativo del loro palazzo in via Santo Spirito, ristrutturato sotto la supervisione dei due fratelli negli anni Ottanta del XIX secolo, ispirandosi al gusto del Rinascimento lombardo. Caratterizzano invece l’appartamento ottocentesco di Gian Giacomo Poldi Pezzoli in via Manzoni, riuscito esempio di istrionismo, un’eccezionale raccolta di manufatti artistici realizzati in tutte le epoche: arredi, maniglie e rivestimenti di pareti, soffitti e pavimenti, a cui avevano lavorato i migliori architetti, pittori, decoratori e intagliatori milanesi degli anni ’50 di quel secolo.


Museo Bagatti Valsecchi, galleria delle armi: sedie Wavy di Ron Arad per Moroso. Foto di Pasquale Formisano.


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Museo Poldi Pezzoli. Nella pagina accanto, sala d’armi progettata da Arnaldo Pomodoro: lampada da terra Animal Thing di Front per Moooi. Foto di Luca Fregoso. Qui sopra, a sinistra, sala del Perugino e sala dei trecenteschi: panca Ripples di Toyo Ito per Horm e moduli tessili Clouds di Ronan e Erwan Bouroullec per Kvadrat. A destra, sala degli stranieri: tappeto Mondo di Lorenzo Damiani per Cappellini. Foto Pasquale Formisano.

Non solo arti decorative, ma architettura e arredi restituiscono la vita della famiglia di industriali Necchi Campiglio che, quando nel 1935 aprirono le porte della loro casa in via Mozart, svelarono uno straordinario complesso residenziale. Una sorta di villa di campagna nel cuore di Milano, progettata dall’architetto milanese Piero Portaluppi all’insegna dell’avanguardia e dell’innovazione stilistica, dove accanto ad uno schema prettamente ortogonale ben si inseriscono elementi architettonici ricchi di fantasia, di ornato e di ironia. L’interessantissima collezione di oltre duemila opere del Novecento, da Boccioni prefuturista a Piero Manzoni fino agli anni Settanta, si deve infine alla munificenza dei borghesi Antonio Boschi e Marieda Di Stefano, il cui appartamento di via Jan, al secondo piano di un edificio progettato negli anni ’30 sempre da Portaluppi, ne è l’intimo custode. Il ricco patrimonio di dettagli, oggetti e collezioni ha fatto di queste dimore veri e propri musei, una ricchezza dal valore inestimabile, una rete che dal 2008 facilita la comprensione di un racconto complesso della storia della città.

MUSEO POLDI PEZZOLI


50 Villa Necchi Campiglio. Qui sopra, bagno degli ospiti detto ‘del principe’: in verde, armadio Valises di Marteen De Ceulaer per Casamania. Accanto, atrio primo piano: tappeto Geoart di Luca Nichetto per Nodus. Foto Pasquale Formisano.


51 VILLA NECCHI CAMPIGLIO Una storia che non si è fermata, ma continua a vivere nel circuito delle case museo di Milano grazie alla mostra ‘Ospiti inaspettati. Case di ieri, design di oggi’, in programma dall’11 marzo al 2 maggio 2010, organizzata da Case Museo di Milano insieme a Cosmit. Museo Bagatti Valsecchi, museo Poldi Pezzoli, villa Necchi Campiglio e casa Boschi di Stefano ospitano sotto l’attenta regia di Beppe Finessi, curatore della mostra con Cristina Miglio, e di Italo Lupi per l’immagine grafica, oltre duecento pezzi di design degli ultimi dieci anni, che dialogano con l’alto artigianato della tradizione. Lo fanno mettendo in relazione i segni del nostro tempo con quelli delle epoche passate, in un gioco di somiglianze e differenze che ci insegna quanto il passato sia in realtà profondamente vicino a noi.

Villa Necchi Campiglio, salone: tavolini Brasilia di Fernando e Humberto Campana per Edra. Foto di Pasquale Formisano.


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CASA BOSCHI DI STEFANO

Ecco dunque che nel Salone dell’Affresco del museo Bagatti Valsecchi un mobile dell’architetto Steven Holl si sostituisce magistralmente ad un cassone veneto del XV secolo, così come nella casa Boschi Di Stefano un tappeto di Ron Arad a scacchi tono su tono sembra anticipare il pavimento di marmo della sala adiacente. Allo stesso modo, nella grande sala da pranzo di villa Necchi Campiglio otto differenti sedie bianche minano l’equilibrio aristocratico di quello spazio, al contrario al museo Poldi Pezzoli, un tappeto di Lorenzo Damiani raffigurante un planisfero e un vassoio di Fabio Novembre a forma di piazza risultano sorprendentemente vicini ad antichi stipi raffiguranti immagini geografiche. Accompagna la mostra un bel catalogo curato ancora da Beppe Finessi, con la grafica di Italo Lupi, edito da Corraini. All’interno, i contributi di Giampiero Bosoni e Alessandro Mendini presentano gli ‘ospiti inaspettati’ in modo del tutto personale ed esauriente.

Casa Boschi Di Stefano. Nella pagina accanto, anticamera: tappeto Do-lo-rez di Ron Arad per Nanimarquina e seduta Cher di Konstantin Grcic per Magis. Qui sopra, sala da pranzo: da sinistra, Primitive armchair di Nucleo, poltrona Chaos di Konstantin Grcic per ClassiCon e sedia Swivel di Martina Camper per Nilufar. Foto Pasquale Formisano.


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DÉCO REMIX ROMPERE GLI SCHEMI COMBINANDO EPOCHE, STILI E TEXTURE. QUESTA È LA VISIONE DI INTERIOR DESIGN CHE ACCOMUNA IL PROPRIETARIO DI QUESTO LOFT MILANESE, APPASSIONATO D’ARREDAMENTO, E FABRIZIO DEGL’INNOCENTI, IDEATORE DELLO STUDIO RICREA. DI LAURA MOLTENI FOTO DI EMILIO TREMOLADA


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59 57 In apertura, vista della sala da pranzo dal soppalco zona notte. Nella pagina accanto, il salotto. Poltrona bianca in eco-pelle stampa cocco, poltrona rivestita in velluto a righe e coffee table foglia oro, tutto Ricrea; tappeto in cavallino di Parentesi Quadra. Lampada Nur di Artemide. Ai lati del camino (elemento originale dell’abitazione), due credenze tibetane del XIX secolo. Vasi Venini, Barovier & Toso, Vetrerie di Empoli. Specchio fiorentino fine Ottocento in oro zecchino.

Quando si pensa all’archetipo di un loft ci si ritrova ad immaginare uno spazio bianco, con finestre disposte solo su un lato e con gli elementi architettonici lasciati a vista per enfatizzare l’atmosfera postindustriale. I mobili: pochi e sobri, disposti in modo da lasciare correre lo sguardo per tutto lo spazio. Ma cosa succederebbe se questi canoni estetici venissero sovvertiti, dando origine a qualcosa di sorprendentemente inedito e personale? Accade in un appartamento di un giornalista di Milano, arredato in collaborazione con Fabrizio Degl’Innocenti, fondatore dello studio di interior design Ricrea di Sarzana. Avvalendosi della collaborazione di artigiani quali falegnami, tappezzieri, decoratori e restauratori, Fabrizio Degl’Innocenti ha fatto dell’eclettismo il suo segno distintivo: accostando arredi classici – talvolta rivisitati su misura – mobili etnici e pezzi ultra-moderni, crea ambienti avvolgenti e intimi, dove ogni oggetto diventa protagonista della scena; così, anche un coloratissimo abito di Ungaro del ‘69 entra in salotto come un’opera d’arte. Ciò che però contribuisce sicuramente a rendere questi spazi così spettacolari – gli americani userebbero il termine ‘dramatic’ – è il posizionamento delle luci. L’alternanza di elementi da terra, da parete e a sospensione, uni-

«LA LUCE SOFFUSA VALORIZZA GLI OGGETTI RENDENDOLI PROTAGONISTI DELLA SCENA» tamente alla presenza di pareti molto scure e pesanti tendaggi, fa in modo che gli stessi oggetti luminosi diventino indispensabili all’ambiente, catturando l’attenzione dello spettatore. E l’occhio non rimarrà deluso, visto che i pezzi parlano da sé: in salotto troviamo la lampada a soffitto Nur di Artemide nella versione Metamorfosi, che permette di creare diverse ambientazioni cambiando di colore, ma anche elementi rétro come la lampada da terra liberty italiana inizio


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«NERO, ROSSO RUGGINE, ANTRACITE E DETTAGLI METALLIZZATI: QUESTE LE NUANCE DOMINANTI CHE METTONO IN RELAZIONE GLI ELEMENTI DELLA CASA»

Novecento e la lampada “Ballerina” Miami Style degli anni Cinquanta. Nella zona pranzo, invece, la grande applique in resina Mescalina di Cedri Martini si contrappone ai dei classici del design anni Sessanta: dalla lampada Arco di Achille e Pier Giacomo Castiglioni per Flos (1962), alla lampada a sospensione Fun di Verner Panton (1964, oggi prodotta da Verpan), fino alla lampada Pipistrello di Gae Aulenti per Martinelli Luce (1965). Una soluzione adottata per diffondere la luce al meglio è stata quella di posizionare le sospensioni sopra elementi di arredo metallizzati: questo effetto è particolarmente evidente in corrispondenza del tavolo Medusa nella zona pranzo, un pezzo unico in fibra di vetro e resina realizzato da Cedri Martini. Le sedie invece sono state rivestite in foglia d’argento o laccate nere dallo studio Ricrea, in modo da dare omogeneità all’ambiente seppur giocando con le disuguaglianze delle forme. Lungo la parete di questa stanza trovano spazio le ‘passioni’ del proprietario di casa: libri e musica. In posizione centrale, la console da Dj rivestita in eco-pelle rossa stampa cocco fa pensare ad un passato (o a un presente?) dove le notti contavano più del giorno. Dalla parte opposta della libreria si accede all’anticamera – arredata con un imponente armadio in radica anni Trenta e un baule tibetano fine Ottocento – per poi passare alla cabina armadio. Da qui si sale infine al soppalco che ospita la zona notte, aggettante sulla sala da pranzo: uno spazio grande appena per ospitare un futon giapponese e poco altro, ma sufficiente al padrone di casa, che preferisce trascorrere le serate leggendosi un appassionante libro noir nel suo salotto crepuscolare.

Nella pagina accanto, il salotto e, oltre il portale, la sala da pranzo. Sul coffee table, posacenere Murano anni Cinquanta. Sulla parete, in alto, opera ‘Cow girl with Clint Eastwood’ di Costevé, stampa su tela. Tra le due stanze, abito Ungaro haute couture 1969, Franco Jacassi. In fondo, sedia bianca Ypsilon e sedia argento Ghost, entrambe in fibra di vetro laccata, Cedri Martini.


«CLASSICO, ETNICO E CONTEMPORANEO CONVIVONO IN EQUILIBRIO DANDO VITA A INEDITI ACCOSTAMENTI»

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Nella sala da pranzo, tavolo Medusa in ďŹ bra di vetro e resina, Cedri Martini. Attorno, sedie nere laccate e in foglia argento realizzate da Ricrea. Lampada Arco di A. e P. G. Castiglioni per Flos, lampada Pippistrello di Gae Aulenti per Martinelli Luce e applique Mescalina di Cedri Martini. Libreria Marcel Breuer, D’Auria design. A parete: Brigitte Bardot e Jane Birkin, stampa su tela, Costevè.

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dea omnes pra nost L. Voltum publi serest int. Ehendi, es iu quasto conloctelus remneris, viste te nonfin dea omnes pra nost L. Voltum publi serest int. Ehendi, es iu quasto conloctelus remneris, viste te nonfin

Nella pagina accanto, ancora una vista del salotto con, lungo la parete opposta, lampada da terra Liberty italiana inizio Novecento in legno dorato. Qui sopra, la zona notte soppalcata, con futon giapponese e copripiumone Signoria di Firenze con disegno anni Sessanta di Verner Panton. Anche la lampada a sospensione (sopra il tavolo da pranzo, sullo sfondo) in dischi di madreperla è di Verner Panton. Vecchie poltroncine rivestite in lino di Solbiati e in velluto stampa maculata, Ricrea. Tavolino di vetro leopardato, Vetrerie di Empoli per il mercato americano. Lampada da terra Costanzina, Luceplan. Carta da parati Jannelli e Volpi.

«L’ALTERNANZA DI ELEMENTI GRAFICI ETEROGENEI È FONDAMENTALE PER DAR VITA A UNO STILE ECLETTICO E FUORI DAGLI SCHEMI »


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LIVING BAROCCO ARREDATA CON GUSTO ECLETTICO, SELEZIONANDO ACCURATAMENTE OGNI SINGOLO PEZZO D’ARREDO, LA DEPANDANCE DI UNA CASA PADRONALE È DIVENTATA UN RAFFINATO SPAZIO PER CENARE E CONVERSARE CON GLI OSPITI MA ANCHE PER LEGGERE E ASCOLTARE MUSICA IN TOTALE RELAX. DI MONICA PIETRASANTA FOTO DI EMILIO TREMOLADA


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59 67 In apertura, la zona pranzo e la zona living, dominate da un soppalco in ferro che accoglie un’area relax-lettura più intima. A sinistra, in primo piano, il tavolo rivestito in ecopelle bianca. I lampadari in cristallo trasparente con pendagli neri, così come le specchiere alle pareti, sono dello studio di interior design Ricrea di Sarzana di Fabrizio Degl’Innocenti.

Ci sono tutti gli ingredienti giusti per ricevere e rendere piacevoli i momenti conviviali in questa elegante depandance, destinata alle serate con gli amici. Annessa alla casa padronale, è stata fortemente voluta dai proprietari, brillanti professionisti con due figli, molti amici e tanta voglia di dividere i momenti di svago e relax. Il volume, collegato all’abitazione da un locale guardaroba passante e affacciato sul verde, è caratterizzato da una pianta movimentata, dalla doppia altezza e dal tetto con travi di legno a vista. Cuore della depandance è un grande salone articolato in un’area pranzo e un’area living, in comunicazione spaziale e visiva tra loro. Su questo spazio si affaccia un’area relaxlettura più intima, realizzata su un soppalco metallico dipinto di bianco in corrispondenza del sottostante bagno per gli ospiti. Una cucina completamente attrezzata completa il volume rendendolo totalmente autonomo. L’arredamento, volutamente diverso da quello dell’abitazione, è stato progettato da Fabrizio Degl’Innocenti, titolare dello studio di interior design Ricrea di Sarzana (progettazione arredamento/fab-

«UN AMBIENTE ELEGANTE E INSIEME INFORMALE, CALDO E AL CONTEMPO DI GUSTO CONTEMPORANEO» bricazione mobili su misura, decorazioni/fornitura di tende e complementi), che ha abbinato i mobili d’antiquariato più idonei a mobili realizzati su disegno. Lo spirito era quello di creare un ambiente elegante e insieme informale, caldo e al contempo di gusto contemporaneo, così come richiedevano i proprietari. Ne è derivato un interno di gusto eclettico, che mixa in


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«MOBILI D’ANTIQUARIATO SI FONDONO ARMONIOSAMENTE CON PEZZI REALIZZATI SU DISEGNO»

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Nella pagina precedente, in primo piano il living con divano Chesterfield e poltrone déco originali rivestite in pelle. Coffee table americano in mosaico degli anni ’30 e tappeto Parentesi Quadra. A sinistra, il locale guardaroba che unisce il living al resto dell’abitazione con la chaise longue in pelle e l’armadio con decorazione in foglia d’oro. Sopra, lampada da tavolo Miami Stile anni cinquanta e collezione di specchi antichi. L’arredamento è fornito tutto da Ricrea.

71 modo sofisticato originali mobili di varia provenienza. L’area living, attrezzata con uno schermo piatto per la visione di filmati o partite e il pianoforte per il momento della musica, affianca un divano Chesterfield a poltrone déco originali, tutti rivestiti in pelle nera. Al centro fa bella mostra di sé un funzionale coffee table americano in mosaico degli anni ’30, su un caldo tappeto a scacchi Parentesi Quadra. Nella zona pranzo è protagonista il lungo tavolo rettangolare rivestito in ecopelle bianca, circondato da sedie di disegno classico dipinte di bianco con seduta e schienale imbottiti, rivestiti in tessuto nero. Tre scenografici lampadari in cristallo trasparente con pendenti neri illuminano l’intera area creando la giusta atmosfera. Completano l’ambientazione un camino in marmo, una cassettiera Boule rivestita in foglia d’oro e grandi specchiere dorate alle pareti, tutte fornite da Ricrea. Sono invece di antiquariato cinese la cassettiera situata sotto lo schermo Tv e l’armadio posizionato sul soppalco. Nel locale guardaroba che unisce il living al resto dell’abitazione, l’oro costituisce ancora il leit-motiv: su un tappeto Parentesi Quadra è posizionata una chaise longue in pelle naturale con gambe rivestite in foglia d’oro; sempre in foglia d’oro è l’originale decorazione dell’armadio su misura.

«L’ELEGANTE DEPANDANCE CONTIENE TUTTI GLI INGREDIENTI PER RENDERE PIACEVOLI I MOMENTI DI CONVIVIO»


Paesaggi Déco L’INTRAMONTABILE ABBINAMENTO DI NERO E ORO. PER UNA CASA CLASSICA E CONTEMPORANEA, CHE SCEGLIE IL DESIGN COME ELEMENTO CAPACE DI DEFINIRE UNA NUOVA IDEA DI ORNAMENTO. DI FRANCESCA DE PONTI


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Rose a rilievo per il comò Confetto di Alchymia, dichiaratamente ispirato alla tradizione e sviluppato in una morbida forma ovale. Nella pagina accanto: la raffinata grafica del tessuto Bottna di Anna Danielsson per Marimekko (© Marimekko Corporation), due tovagliette in carta riciclata e metallo della serie Tex Balck di Mesa e l‘intramontabile lampada Lumiere di Foscarini, nella nuova versione XXL in nero e oro.


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Qui sopra: la lampada Willy di Panzeri. A sinistra: la famiglia di portacandele Heima disegnata da Francis Cayouette per Normann Copenhagen, di recente insignita dell’IF Product Design Award, edizione 2010. In alto: Kaisla, un altro motivo di ispirazione naturale dal catalogo di Marimekko (Š Marimekko Corporation). Nella pagina accanto: il lampadario-gioiello Agave di Panzeri.


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Ispirazione vegetale per il lampadario Norma di Borek Sipek, con struttura e foglie in metallo dorato ed elementi in vetro soffiato trasparente. Produzione Driade. Black fantasy per lo storico servizio bar Cylinda-Line di Arne Jacobsen per Stelton, trasformato nell’elegantissimo e attuale Statement dall’estro di Paul Smith. Nella pagina accanto: l’elegante velluto di cotone Crocodile di Rubelli, con disegno animalier stampato a cilindro e ricoperto da una pellicola trasparente che garantisce un effetto a rilievo.


Ton Sur Ton TRAME E MOTIVI CHE SI GUARDANO ALLO SPECCHIO, IN UN GIOCO DI RIMANDI CHE PUNTA SU TONALITÀ NEUTRE E CI REGALA L’IDEA DI UNA CHIAREZZA VAPOROSA. DI FRANCESCA DE PONTI E MARIA CATENA CALIRI

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Ispirazione naturale per il tessuto Kotona, disegnato da Pia Holm per la linea Primavera 2010 di Marimekko (Š Marimekko Corporation). Qui a destra: due consolle rivestite con piastrelle decorative in ceramica lucida che nascono dalla collaborazione tra Paola Orsoni e Roberto Semprini. Nella pagina accanto: tavolo e tavolino della collezione Age of Gold di Arte Veneziana. Entrambi hanno struttura in acero con applicazioni di specchi in bronzo con incisioni Botticelli eseguite manualmente e top in marmo di Calacatta.


Sotto: un vaso della collezione Parrot Party di Lladrò Atelier e la poltroncina Lara di Alchymia, in foglia argento con fiore dipinto a mano e finitura brillante. Nella pagina accanto: un dettaglio del tessuto Chain, fiore all’occhiello della Diesel Home collection 2010.


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Tre tazzine ispirate ai mesi proposte da Michielotto. Sotto: una ciotola dal servizio da tavola Magnolia di IVV, in vetro sofďŹ ato e colorato a spruzzo. Nella pagina accanto: un dettaglio del tessuto Anemone, creato da Maggie Levien per Sanderson.


Ph: izarin-vanderlinde.com

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WONDERFUL WANDERS DALLA ‘KNOTTED CHAIR’ ALLA ‘UNITED CRYSTAL WOOD’, IL PERCORSO CREATIVO DI UNO DEI DESIGNER PIÙ ACCLAMATI DEI NOSTRI TEMPI, CARATTERIZZATO DA UN APPROCCIO CURIOSO ED IRONICO. DI ESTER PIROTTA

In Italia abbiamo iniziato a sentir parlare di lui alla metà degli anni ’90, per il successo della poltrona icona ‘Knotted Chair’ progettata per il movimento concettuale olandese Droog Design e prodotta da Cappellini. Da allora, la popolarità del designer olandese Marcel Wanders è cresciuta esponenzialmente grazie alla sua capacità di creare oggetti e ambienti di grande fascino, che stupiscono con ironia. Nel 2000 è stato co-fondatore del marchio Moooi - che in olandese significa ‘bello’ - un innovativo e sofisticato brand di arredi e complementi, di cui Wanders continua ad essere abile art director. L’anno successivo dà vita al Marcel Wanders Studio di Amsterdam, che si occupa di industrial design collaborando con prestigiosi gruppi internazionali - tra cui British Airways, Boffi, Bisazza, Cappellini, Flos, Mandarina Duck, Cassina, Magis - e di progetti d’architettura e interior design, come il nuovo Mondrian Hotel a Miami e il nuovo store Villa Moda Flagship nel Bahrain.


Qui accanto, la raffinata decorazione con serigrafia in oro zecchino della serie Carmen di Ceramica Bardelli e il tappeto Carpet 02 del marchio olandese Moooi. Sotto, un pezzo della collezione di cristalli ‘United Crystal Woods’ prodotta da Baccarat. Tutto disegnato da Marcel Wanders, ritratto nella pagina accanto.

Oggi Wanders è una vera celebrità internazionale e i suoi lavori sono esposti nei musei più importanti del mondo, primo fra tutti il Museo d’Arte Moderna (MoMA) di New York. Edonista ed istrionico, Wanders è un progettista entusiasta, che trasmette nelle sue creazioni una sincera capacità di divertirsi prendendo la vita con ironia. «Il design è uno strumento che mi consente di superare il velo della normalità, contribuendo a rendere la vita magica e meravigliosa. L’uomo resta sempre al centro del mio progetto»; e in quest’ottica egli progetta il suo mondo fantastico, da vero outsider. Il suo decorativismo spiccato e pacato al tempo stesso, caratterizzante ma mai eccessivo, è una costante che ritroviamo tanto negli oggetti ed arredi che crea, quanto negli interni che progetta. I prodotti per Moooi, ad esempio, sembrano far parte di un magico scenario da sogno, sono unici nel loro genere e catturano l’attenzione, rubando un sorriso per gli eclatanti fuori scala o l’audace fantasia che rivelano. I decori in oro zecchino su fondo tinta unita, studiati per Ceramica Bardelli, sono invece misurati e raffinati, e danno vita a superfici che sembrano rivestite da delicati pizzi olandesi. Uno degli ultimi progetti di Wanders, la collezione ‘United Crystal Woods’ prodotta dalla celebre maison del cristallo Baccarat, è la conferma della sua straordinaria capacità di approcciarsi al progetto in modo ironico e giocoso, al limite del provocatorio, di creare oggetti unici, caratterizzati da un decorativismo raffinato. «In questa mia foresta di cristallo – sottolinea il designer – non tutte le cose sono al posto giusto. Non ho perso la mia voglia di giocare». La sofisticata collezione, frutto di tre anni di lavoro, è ispirata alla natura e comprende un mix eterogeneo di accessori per la tavola e per l’home decor, in equilibrio tra rigore formale e un pizzico di umorismo. Tutti i bicchieri sono personalizzati dall’effigie di un viso con un naso da clown, motivo che è diventato la firma dell’eccentrico designer olandese. C’è da chiedersi quanto la sua terra d’origine influenzi il suo lavoro. «Certe volte voglio che dai miei oggetti si capisca che sono olandese. Altre volte no. Lo stesso in questa collezione per Baccarat», afferma Wanders, e continua: «Il mio essere olandese traspare dalle mie creazioni per la loro capacità di stupire con delle polarità, dei contrasti».

«EDONISTA E ISTRIONICO, I SUOI PROGETTI RIVELANO UN MONDO MAGICO E MERAVIGLIOSO»


86 SOGGIORNARE

NELLASTORIA

VILLE GENTILIZIE. CASTELLI MEDIEVALI. CASE DI CAMPAGNA. ARCHITETTURE DEL ’500 E DELL’800. EDIFICI BAROCCHI, NEOCLASSICI, NEOGOTICI. ABBIAMO RACCOLTO UNA SELEZIONE DI DIECI RESIDENZE PRIVATE, PATRIMONIO ARTISTICOCULTURALE DEL TERRITORIO LOMBARDO (PIÙ UN LIMITROFO), TRASFORMATE IN STRUTTURE ALBERGHIERE DI LUSSO. ALCUNE FORNITE DI SPA. ALTRE DI VIGNETI E AZIENDA AGRICOLA. TUTTE AVVOLTE DA UN FASCINO D’ALTRI TEMPI. DI ELISABETTA COLOMBO

La tradizione di ospitalità del Grand Hotel Villa Serbelloni risale a fine ‘800, quando l’edificio, nato come villa gentilizia, è stato trasformato in albergo. Sorge sul promontorio di Bellagio e da tre generazioni appartiene alla famiglia Bucher, che ha voluto preservarne l’atmosfera d’altri tempi: lunghi e ovattati corridoi che conducono alle belle stanze, sale con i soffitti affrescati, salotti, foyer e un salone reale, arredato con lampadari in vetro di Murano e grandi specchi ricchi di dorature. Citato regolarmente come uno dei migliori alberghi del mondo, il Grand Hotel ha una beauty farm del circuito Relais Santé e due ristoranti eccellenti, di cui uno con cucina molecolare.

Sempre affacciato sulle rive del lago di Como, a Laglio, il Relais Villa Regina Teodolinda è una dimora signorile del XIX secolo, il cui impianto è rintracciabile nelle mappe catastali di Maria Teresa d’Austria. Introdotta da un ampio viale d’accesso, pullulante di vegetazione, la casa padronale offre un ampio salone colorato -con grandi camini posti ai quattro lati-, al quale si collega un edificio minore, che forma una corte col corpo principale. Oltre la corte, si trova un’altra sala di rustica eleganza chiamata Sala dei Trofei. Nel giardino, a terrazze degradanti, si aprono romantici scorci vista lago. Proseguendo lunga la sponda sinistra, si arriva a Cernobbio, dove si trova una delle più belle architetture del Cinquecento: Villa d’Este, progetto di Pellegrino Pellegrini. Costruita come residenza estiva per il Cardinale Tolomeo Gallio, è stata trasformata in albergo di lusso nel 1873. Oggi, dispone di 152 camere, una diversa dall’altra, tutte arredate con mobili d’epoca di gusto rinascimentale. Nei suoi saloni si ammirano opere d’arte francesi, altre della scuola del Canova e decorazioni di Andrea Appiani. Tutt’intorno, un parco di 10 ettari con migliaia di piante centenarie. Nel centro di Como, vicinissimo al Duomo, l’hotel Terminus nasce dalla completa ristrutturazione di un edificio dei primi del ‘900, di cui ha saputo conservare lo stile, un liberty composito, e il gusto pacato, tipico di


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La sala Napoleone di Villa d’Este a Cernobbio, sul Lago di Como, così chiamata perché dedicata all’imperatore francese, atteso, ma mai giunto in visita alla residenza.



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1. La hall dell’hotel Majestic di Pallanza, uno spazio a pianta quadra decorato da imponenti colonne in stile neoclassico, illuminate da un lucernaio. 2. L’ampia corte a U di Villa Gallarati Scotti a Oreno (Vimercate), con le ali laterali di servizio più basse, e la facciata d’ingresso ristrutturata con un pronao a tre ordini sovrapposti. 3. Ringhiere, lampade in ghisa, stucchi delicati, porte massicce, targhe ai piani decorate a mano. Ogni dettaglio conserva l’immagine originaria all’interno dei saloni d’epoca dell’Albergo Terminus a Como. 4. Pavimenti in cotto fiorentino e siepe di bosso disposta a giardino all’italiana per il chiostro conventuale del Castello degli Angeli, in provincia di Bergamo. 5. Affacciato sul lago di Como, il salone panoramico di Villa Serbelloni a Bellagio è arredato con mobili antichi e decorato con affreschi e tappezzerie alla francese. 6. Ingresso della Library Lounge, a L’Albereta, in Franciacorta. Nuances calde, dall’ocra al bronzo, dal mattone al magenta, materiali dalle texture vellutate, volumi avvolgenti: l’ambiente è quello rilassato di un salotto privato.


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Dalla rustica eleganza delle guesthouse nel parco, alla più sobria formalità delle suites (nella foto la suite Al Lago), Villa Feltrinelli a Gargnano rivive l’atmosfera di una residenza di famiglia.

una certa aristocrazia lombarda. Il restauro, attento nel valorizzare le caratteristiche architettoniche originali, è stato accompagnato da interventi radicali per quanto riguarda le strutture e i servizi, al fine di adeguarli agli standard di un’esclusiva struttura ricettiva. Vanta una posizione panoramica invidiabile e dispone di 40 camere, arredate in modo differente e curate in ogni dettaglio, dai tessuti alle boiserie, dagli stucchi ai decori. Sulle sponde di un altro lago, il Garda, precisamente a Gargnano, si situa Villa Feltrinelli, una casa di campagna, edificata nel 1892 dalla famiglia Feltrinelli allo scopo di fuggire dalla calura estiva milanese. In stile neogotico, ospita al suo interno intricate boiserie, soffiature in legno intagliato, vetrate policrome e delicati soffitti affrescati. Nel 1997, l’hotelier Bob Burns le diede una nuova vita, trasformandola in Grand Hotel, e lo studio di architettura Babey Moulton & Booth ne ha ricreato l’atmosfera di una residenza privata: sontuose stanze e suites offrono letti su misura, lenzuola di cotone egiziano, bagni lussuosi con pavimenti di marmo riscaldati, spaziose vasche e docce, rubinetteria inglese di ottone nichelato. Immersa nel paesaggio della Franciacorta, L’Albereta è stata l’abitazione privata dell’avvocato Giovanni Cavalleri, che la fece costruire alla fine dell’800 in cima alla collina Bellavista. L’antica villa padronale è ora un Relais con Spa, di proprietà della famiglia Moretti, dell’omonimo gruppo, e, dal 1999, fa parte della catena dei Relais & Chateaux. Nel nucleo architettonico, di impianto neorinascimentale, si collocano alcune chicche, tra cui un ristorante di Gualtiero Marchesi, L’Espace Vitalité Henri Chenot, il Parco delle Sculture di Franciacorta, vero e proprio museo en plein air, e una vigna da un ettaro. Più articolata la storia del castello medievale di S. Stefano degli Angeli, eretto sullo sperone collinare di Carobbio (Bergamo), che nel corso dei secoli ha subito vari passaggi di proprietà: Grumelli, Lanzi, Carmelitani, Sonzogni, la marchesa D’Arcais Valverde e la famiglia Zanchi. L’ultimo restauro, a cura dell’attuale proprietario (Mauro Tajariol), ha recuperato e valorizzato le strutture medioevali in muratura di pietre squadrate, più altri elementi originali come il portale archiacuto

«IN STILE NEOGOTICO, OSPITA AL SUO INTERNO INTRICATE BOISERIE, SOFFIATURE IN LEGNO INTAGLIATO, VETRATE POLICROME E DELICATI SOFFITTI AFFRESCATI»


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Il grande scalone imperiale che scende nella hall, di Villa Serbelloni a Bellagio, scenograficamente realizzato con l’utilizzo di marmi policromi, ceramiche e stucchi.

93 d’ingresso e il chiostro conventuale. Oggi il Castello è un B&B di charme, con tre suite moderne, camere d’epoca e un’azienda agricola con vigneto. Villa Gallarati Scotti, a Oreno (Vimercate), è uno stupendo edificio barocco con un’ampia corte a U, ristrutturato in stile neoclassico dall’architetto Simone Cantoni. Nel 2008, è entrata a far parte del circuito ‘Châteauform’, gruppo francese che cura il rinnovo di antichi castelli e dimore in tutta Europa, trasformandoli in centri convegni con il leitmotiv di far sentire l’ospite a casa propria. Quindi, niente personale alberghiero, ma due padroni di casa, camere arredate in modo diverso, sale riunioni attrezzate con materiale high tech e possibilità di godere di ampi momenti di relax nei saloni, riccamente decorati e ammobiliati, o nel grandioso giardino all’inglese. Circondato da un ombroso parco del Settecento, il Boscolo Hotel Porro Pirelli, a Induno Olona (Varese), ha sede in un’antica dimora patrizia legata alla famiglia Porro, dalla quale ha ereditato una inusuale connotazione esotica. L’hotel è, infatti, popolato di arredi d’antiquariato orientale: mobili cinesi, statue lignee thailandesi, intarsi balinesi che ben figurano nei ricchi ambienti barocchi. La struttura conserva il fascino di un luogo sospeso nel tempo: si passeggia tra le antiche statue e le siepi scolpite del giardino all’italiana, si cammina sotto i soffitti a cassettoni e si sale lo scalone con lo stemma del casato. L’ultima struttura -l’outsider- è il Grand Hotel Majestic, costruito nel 1870 sulle rive piemontesi del Lago Maggiore. Perfetto esempio di architettura della Belle Epoque, è stato un punto di riferimento nell’hôtellerie degli anni ’30, oggi tornato a posizionarsi tra i complessi alberghieri più lussuosi d’Europa grazie all’intervento di ristrutturazione voluto dalla famiglia Zuccari, che ne ha recuperato anche l’antica vocazione per l’arte e la cultura. All’interno, si trova una imponente hall, su cui si affacciano balconate ornate di colonne, un susseguirsi di salotti eleganti, due ampi saloni, camere e suite con arredi classici, tessuti raffinati, stampe e quadri alle pareti, e il Bar Toscanini, in omaggio al grande musicista che vi soggiornò.


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