OF ARCH SPECIALE MADE 2013

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ARCH OF

63(&,$/ MADE EXPO Laboratorio di Architettura Arch Tech

INTERNATIONAL MAGAZINE OF ARCHITECTURE AND DESIGN

BIQ House (Bio Intelligent Quotient), Amburgo


ANTRAX IT SRL VIA BOSCALTO 40 31023 RESANA TV TEL. +39 0423 7174 +39 0423 717474 FAX

WWW.ANTRAX.IT

ANTRAX@ANTRAX.IT

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DANTE O. BENINI & LUCA GONZO

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DESIGN

www.ditre.com


Design Diffusion World srl Redazioni/Editorial Offices Direzione, amministrazione, pubblicità Management, Administration, Advertising Via Lucano 3, 20135 Milano Tel. 02/55.16.109 - Fax 02/54.56.803 Internet: www.designdiffusion.com E-mail: ofarch@designdiffusion.com DDA Design Diffusion Advertising srl Via Lucano 3, 20135 Milano Tel. 02/54.53.009 - Fax 02/54.56.803 Agenti/Agents Paolo Bruni, Teo Casale, Roberto Gallo Amministrazione/Administration Norberto Mellini Ufficio abbonamenti Numero Verde 800/31.82.16 Tel. 02/55.16.109 - Fax 02/54.56.803

SOMMARIO

ARCH

OF

OFARCH News Paola Molteni OFARCH Architettura/Architecture Michele Alberti, Nicola De Ponti, Elviro Di Meo, Maurizio Giordano, Cristina Molteni.

Direttore responsabile/ Editor in chief Carlo Ludovico Russo Direttore/Editor Franco Mirenzi Redazione/Editorial staff Paola Molteni Progetto grafico e consulenza artistica/ Graphic layout & art consultant Franco Mirenzi Realizzazione grafica/Graphic designer Fabio Riccobono

OFARCH Architecture in USA Bradley Wheeler OFARCH Design Francesco Massoni

Contributi/Contributors Alessandra Coppa, Paolo Rinaldi, Mila Sichera. Traduzioni/Translations Fiona Johnston, Studio ITS. Ufficio traffico/Traffic department Daniela D’Avanzo, Barbara Tommasini. Ufficio abbonamenti/ Subscription office Francesca Casale

Editorial Office, Osaka Intermedia TS Bldg. 3-1-2 Tenma Kita-ku Osaka, Japan Tel. 00816/3571525 - Fax 3571529 Stampa/Printer Color Art Via Industriale 24/26 25050 Rodengo Saiano (BS) Tel. 030/6810155 Fotolito BitGraph Via Vittorio Veneto 8 20060 Cassina dè Pecchi (MI) Tel. 02/92278515 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, LO/MI Reg. Tribunale Milano n./Milan Court Reg.No. 712 del 7 Aprile 1990

Printed in Italy )33. s Distribuzione all’estero Sole agent for distribution abroad A.I.E. - Agenzia Italiana di Esportazione spa Via Manzoni, 12 - 20089 Rozzano (Mi) Tel. 02/5753911 Fax 02/57512606 e-mail : info@aie-mag.com www.aie-mag.com Associato all’Uniuone Italiana Stampa Tecnica Distribuzione per l’Italia/Distribution for Italy Sodip Via Bettola, 18 20092 Cinisello Balsamo (MI) Tel. +39 02 66030.1 Fax +39 02 66030.310 Distribuzione in libreria Bookshop distribution Joo Distribuzione È vietata la riproduzione anche parziale All rights reserved Testi, disegni e materiale fotografico non si restituiscono Texts, drawings and photographs will not be returned

Design Diffusion World comprende le testate/includes also the heads DDN Design Diffusion News, OFARCH International Magazine of Architecture, Cucina International, DDB Design Diffusion Bagno, DLUX, OFX Office Design, Hot & Cold, Contract Guide, Avant Garde Design Selection Köln, Italian Design Selection Milano, Eventi Extra Salone, Casa d, Decor Living, DHD Hospitality.

News

Edited by Paola Molteni

6 24 Una contro casa/ The controversial home

Elviro Di Meo

36 Build Solutions

Alessandra Coppa

Arch

50 Meglio il gioco del fuoco/ Playtime is better than fire!

Paolo Rinaldi

Tech

54 Etica del progetto a Km 0/ Zero-km design ethics

Mila Sichera

58 Natura docet

Paola Molteni

Laboratorio di architettura

Cover

Arup, Splitterwerk Architects, B+G Ingenieure Bollinger und Grohmann GmbH, Amburgo


stanlio & ollio


Ever ything else is unnecessar y.

I dettagli ci rendono unici. Il tutto vetro è il nostro: un profilo di alluminio incastonato nella trasparenza. Tutto il resto è stato ridotto ai minimi termini: tutto, tranne la qualità delle prestazioni. Tolto il superfluo, non resta che una finestra ESSENZA.

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Fiera Milano, Rho

02-05 ottobre 2013

Pad. 5 Stand E23 F20


NEWS USM Due le linee che USM ha perfezionato con la collaborazione del designer Ali Tayar: USM Haller Tavolo (nelle duefoto in basso a destra e in quella in centro alla pagina) e USM Kitos (nella foto in alto e nella immagine sotto a sinistra). I componenti tecnici vengono integrati con eleganza: i cavi non sono quasi più percettibili alla vista in quanto sfruttano lo spazio al di sotto del piano del tavolo, i punti di adattamento sul piano del tavolo permettono la facile integrazione degli accessori. USM Haller Tavolo, chiamato purista, ha le quattro gambe del tavolo che collegano le cornici per creare un telaio metallico cromato di massima stabilità. A completare la costruzione lineare vi sono piani di diverse dimensioni e materiali. USM Kitos, il trasformista, si compone di gambe, traverse e tubi portanti collegati da un anello di bloccaggio. I pregiati materiali e la solida tecnica di fissaggio rappresentano degli elementi indispensabili per un movimento di oscillazione minimo. A completare il profilo del prodotto sono le sue caratteristiche, quali l’altezza regolabile, la possibilità d’inclinazione, maggior spazio per le gambe. USM Kitos è ideale per il desk-sharing e l‘hot-desking.

In collaboration with the designer Ali Tayar, the company USM has two product lines: USM Haller Tavolo (in the two shots bottom right and in the middle of the page) and USM Kitos (in the top shot and in the image below on the left). The technical components are integrated with understated elegance: the cables are almost totally invisible thanks to their installation in the space below the table top; the adaptor points on the table top facilitate the integration of accessories. The four legs of the table USM Haller Tavolo, called the purist, are joined to the frame to create an extremely stable chrome-plated metal structure. The linear ensemble is completed with tops available in a range of dimensions and materials. The table USM Kitos, also known as the Transformist, consists of legs, crossbars and load-bearing pipes connected to an anchor ring. The quality materials used and the solid technique for anchoring are indispensable

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to absorb its minimal oscillations. The product has a number of collateral features – it can be height-adjusted, tilted and provides greater leg-room. USM Kitos is the perfect choice for desk-sharing and hot-desking. www.usm.com



NEWS ARESLINE Zero9 è una seduta polifunzionale ad alto comfort, configurabile per gli spazi collettivi e di lavoro. Il design originale e accurato è valorizzato da materiali e finiture di pregio e da una ricca scelta di opzioni. Le sedute possono essere impilate verticalmente e sono sempre accatastabili in orizzontale grazie alla ribaltabilità del sedile e del bracciolo. Impilabilità e accatastabilità sono ottenibili anche con seduta equipaggiata con tavoletta. Design Giovanni Baccolini

The Zero9 is an extremely comfortable multifunctional chair suitable for numerous applications including work environments. The outstanding attention to detail, along with the variety of finishes and the availability of a wide range of models makes this an exciting and must have series. All of the Zero9 models can nest or can be stacked vertically. The stacking and nesting capability is also available when the chair is equipped with a tablet arm. Design Giovanni Baccolini www.aresline.com

BROSS ITALIA Allegro e spiritoso, ma con una solida eleganza di base, lo sgabello TAM TAM è dotato di colonna centrale cromata, regolabile in altezza, e seduta in legno, dalla forma a tamburo, con o senza sedile imbottito. La possibilità di verniciare il legno e di giocare con i colori dell’imbottitura rendono questo sgabello frizzante e versatile. Design Studio Riforma

TAM TAM is an eye-catching stool, with solid elegant foundations. It has a central chrome-plated column that can be height-regulated; the wooden, drum-shaped seat can be supplied plain or upholstered. The wood can be painted to match or contrast with the upholstery, adding an extra splash of fun and versatility to this delightful stool. Design Studio Riforma www.bross-italy.com

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NEWS AKZONOBEL Disegnata per essere una valida alternativa ai rivestimenti anodizzati, la nuova Collection Anodic offre una gamma di finiture simili alle tonalità anodizzate ma dall’impronta green. I rivestimenti in polvere utilizzano una minore quantità di energia e non contengono solventi. La nuova gamma lanciata da AkzoNobel Powder Coatings è arricchita da una particolare formulazione ad alta durabilità, resistenza ai graffi capace di mantenere le proprie caratteristiche estetiche a lungo nel tempo. Le eleganti finiture opache hanno già riscosso grande successo tra gli architetti di tutto il mondo ottenendo larga approvazione sul mercato globale. Infatti, sono tra le tinte più popolari da Sydney a Parigi. La Collection Anodic presenta 6 tinte ad effetto anodizzato, tra quelle più richieste: nero, argento, bronzo e oro.

Designed as a valid alternative to anodized coatings, the new Anodic Collection offers a range of finishes similar to the typical anodized shades but with a greater ‘green’ impact. Production of these powder coatings require a lower quantity of energy and do not contain solvents. The new range launched by AkzoNobel Powder Coatings has been manufactured according to a special formulation that leads to products with excellent durability and scratch-resistance, features that protect the esthetic characteristics for prolonged periods. The elegant opaque finishes are extremely popular with architects all over the world and have received positive acclaim on the global market. The coatings are the most sought-after everywhere between Sydney and Paris. The Anodic Collection includes 6 anodized shades and the most popular are black, silver, bronze and gold. www.akzonobel.com

AL SERVIZIO DELL’IMPRESA Catalogo Edile si occupa di servizi e forniture per le imprese di costruzione e ristrutturazione. La vasta esperienza di cantieristica le ha consentito di avvalersi di fornitori selezionati e qualificati, per dare alle imprese la possibilità di valutare soluzioni ed offerte specifiche, relative ai lavori da svolgere sul proprio cantiere. Catalogo Edile è in grado di proporre fornitori per tutte le fasi del cantiere: dalle opere provvisionali (ponteggi, gru, ecc.), al rustico (carpenteria, murature, intonaci, massetti,

ecc.), agli impianti (elettrici, idrico-sanitari e meccanici) fino alle finiture (opere di pavimentazione e rivestimento, parquet, serramenti, ascensori e montacarichi, ecc). A completamento dei servizi indicati, Catalogo Edile è in grado di approvvigionare ogni cantiere del centro-nord Italia con i materiali offerti da una capillare rete di Rivendite Edili, riducendo notevolmente gli oneri di trasporto.

info@catalogoedile.it www.catalogoedile.it +39 0248000753

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Catalogo Edile (The Building Construction Catalogue) is specialized in a number of service and supply sectors for building construction and restoration companies. The extensive experience on-site has expanded the company’s portfolio of highly-qualified, quality suppliers. This in turn offers the constructors the opportunity to examine specific solutions and proposals, in relation to the job in hand on the building site. Catalogo Edile is in a position to recommend suppliers and contractors for all phases of the construction procedure: from temporary plant (scaffolding, cranes etc.), the first finish (carpentry, masonry, painting, screed surfaces etc.), the plant systems (electrics, plumbing and mechanical) to the final finish (flooring and wall covers, parquet, frames, elevators and lifts, etc.). Catalogo Edile can also supply building sites across central and northern Italy with the materials offered by a capillary network of Building Construction Trade Suppliers, translating into a considerable reduction in the transport costs.


Ampliamento dello spazio Uno spazio aperto è la premessa per una comunicazione libera – I sistemi di arredamento USM ampliano lo spazio in tutte le dimensioni.

Sede principale: USM U. Schärer Söhne AG, 3110 Münsingen Svizzera Showrooms: Berlino, Berna, Düsseldorf, Amburgo, Monaco di Baviera, New York, Parigi, Stoccarda, Tokio info@usm.com, www.usm.com


NEWS MONTEXPORT La nuova gamma di caminetti – chiamata crea7ion - è altamente innovativa in quanto il bioetanolo non è più versato nel bruciatore, ma in un serbatoio separato. Il combustibile è canalizzato verso il bruciatore, dove poi avviene la combustione. Una rivoluzione che trasforma questa tipologia di prodotto in modelli pratici, funzionali e sicuri. Nella versione elettronica, l’accensione e la regolazione della fiamma sono gestibili con telecomando. Nella versione meccanica, l’accensione è manuale e la fiamma è regolabile attraverso apposita manopola. I modelli della linea Apollo, Tango, Mito Small, Lotus e Zen sono disponibili nella nuova linea crea7ion – oltre ai monoblocchi Glammbox adatti a varie personalizzazioni.

The new range – called crea7ion – is highly innovative; the bio-ethanol is no longer poured into the burner but into a separate tank. The fuel flows towards the burner where combustion takes place. This new development transforms this type of product into something more practical, functional and safe. With the electronic version, the ignition and regulation of the flame are monitored with a remote control. In the mechanical version, ignition is manual and knobs are used to regulate the flame. Models of the Apollo, Tango, Mito Small, Lotus and Zen lines are also available in the new ‘crea7ion’ range – in addition to the Glammbox units that are ideal for personalization. www.montexport.it

LUALDI Progettata da Piero Lissoni, L16 è pensata per riduzione. Di spessori, innanzi tutto. Straordinariamente sottile, l’anta battente somiglia a un foglio, una pagina nitida, capace di separare gli ambienti con mano leggera e movimento fluido. Ogni elemento visibile è progettato per scomparire. Quel che si offre allo sguardo è una superficie intatta, ripulita di ogni segno, perfettamente uniforme, vero e proprio elemento architettonico in grado di caratterizzare e definire lo spazio, grazie al risalto di essenze e colori.

Designed by Piero Lissoni, L16 was designed with greatly reduced thickness. The door panel is extremely thin and closely resembles a sheet of white paper that can split the space, smoothly and unobtrusively. Each visible element has been designed to disappear from view. The eyes can feast on an intact surface, void of any additions, perfectly uniform, a pure element of architecture that can characterize and define the space, thanks to the exciting contrasts of wood types and colors. www.lualdiporte.com

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NEWS FAKRO Fakro, tra i maggiori produttori al mondo nel settore delle finestre da tetto, dispone di una vasta gamma di prodotti realizzati con materiali di prima scelta. Fakro offre una gamma di finestre con coefficiente termico da 1,4 W/m2K fino a 0,58 W/m2K, valore ottenuto in abbinamento all’apposito raccordo EHV-AT Thermo che rende, sotto questo aspetto, la finestra FTT U8 attualmente la più performante sul mercato. Nel caso delle finestre super-termoisolanti FTT il doppio o triplo vetrocamera è collocato in un telaio con un’anta di innovativa progettazione con profili in legno di spessore maggiorato per ridurre al minimo i ponti termici ed aumentare l’isolamento della finestra. Il doppio o triplo vetrocamera garantisce un ottimo coefficiente di trasmittanza del vetro (FTT U vetro = 0,5 W/m²K oppure 0,3 W/m²K) e consente di montare queste finestre nelle abitazioni ad elevato risparmio energetico come, ad esempio, negli edifici passivi.

Fakro, a world leading manufacturer of roof windows, can boast a wide range of products made of first-choice materials. Fakro supplies a range of windows with a thermal coefficient of 1.4 W/m2K to 0.58 W/m2K, a value matching the EHV-AT Thermo connection, which makes the FTT U8 the currently best-performing window on the market. In the FTT windows, which provide supreme heat insulation, the double or triple glazing units are set in frames with innovatively designed, wider wooden profiles, to minimize thermal bridging and ensure improved insulation performance of the window.The double or triple chamber glazing units offer an excellent

glass heat-transfer coefficient (FTT U glass = 0.5 W/ m²K or 0.3 W/m²K) and allow these windows to be installed in highly energy-efficient homes, as is the case, for example, with passive buildings. www.fakro.it

ITLAS I pavimenti Itlas sono prodotti ecocompatibili che mirano alla salvaguardia dell’ambiente. La filosofia dell’azienda è infatti tutta incentrata sul concetto più puro di ecocompatibilità, a partire dalla scelta del legno. La provenienza del legname è uno degli argomenti fondamentali: viene importato dalla Francia nel rispetto delle più rigide normative contro la deforestazione. Assi del Cansiglio, Tavole del Piave (foto, in basso a destra: parquet prefinito a 3 strati, Rovere finitura Le Rive) e Legni del Doge (foto, in basso a sinistra: parquet prefinito a 3 strati Rovere finitura Materia) possono considerarsi pavimenti in legno a chilometro zero. Pavimen-

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ti in legno certificato, perchè la materia prima proviene da un foreste certificate e gestite in modo corretto e sostenibile e disponibili in diverse finiture e adatti ad essere posati in presenza di un sistema di riscaldamento a pavimento.

Itlas is the name for environmentally friendly floors. The company philosophy revolves around the purest concept of environmental compatibility, starting with the choice of wood. The place of origin of timber is one of the key issues: it is imported from France in accordance with the most stringent regulations concerning deforestation.

Assi del Cansiglio, Tavole del Piave (bottom right: prefinished three-layer parquet floor, finished in Rovere Le Rive) and Legni del Doge (bottom left: pre-finished three-layer parquet floor, finished in Rovere Materia) can be considered 0 km wood floors. Floors made of certified wood, because the raw material comes from certified, correctly and sustainably managed forests, available in several different finishes suited to be laid with floor heating systems. www.itlas.it


BARAUSSE

BRIANZA PLASTICA

Secret è la proposta Barausse di porta filomuro adatta sia a pareti in muratura che a tramezzi in cartongesso. Il telaio Secret, in alluminio trattabile con pittura per muro, è unico sia per la versione a spingere che per la versione a tirare quindi adattabile ad entrambi i sensi di apertura. Inolte, questo telaio, é stato pensato per essere posato su fori muro standard fino a 240cm in altezza. La serratura magnetica è di serie.

ISOTEC PARETE® è un sistema di isolamento termico per pareti verticali, risultato di un programma di ricerca e sviluppo in collaborazione con il dipartimento BEST del Politecnico di Milano. ISOTEC PARETE® è oggi disponibile in una nuova versione studiata con un correntino

‘Secret’, a product by Barausse, is a flush door for installation in brick and plasterboard walls. The frame for Secret has been manufactured in aluminum and can be coated in wall paint. The frame design for both the push and the pull versions is unique as it can be adapted for both opening directions. Moreover, this frame was designed for installation in standard wall openings, up to 240 cm high. The magnetic locking system is supplied as standard. www.barausse.com

dal piatto di appoggio più ampio, per consentire maggiore flessibilità di applicazione: il piatto più largo permette infatti che si possano fissare più tipologie di rivestimenti esterni (alcuni rivestimenti richiedevano infatti un appoggio più ampio dietro la lastra). Inoltre, grazie al nuovo correntino più alto, è aumentata la ventilazione, che arriva a superare i 200 cmq/ml

ISOTEC PARETE® is a system of heat insulation for vertical walls that resulted from a research and development program in partnership with the BEST department of the Milan Polytechnical College. ISOTEC PARETE® is now available in a version with a wider ridge, to allow greater application versatility: the larger plate means that the plate can also be anchored to a wider range of external coatings (some of the commercially available coatings necessitated a wider support behind the cover). Thanks to the design of this new ridge, ventilation is increased and can exceed 200 cmq/ml. www.brianzaplastica.it

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NEWS BARBERINI ALLESTIMENTI Alla sua sesta edizione, MADEexpo 2013 si colloca come evento di riferimento per il settore dell’edilizia e delle costruzioni. In un contesto dove tecnologia e innovazione sono le parole d’ordine, Barberini occupa una posizione di rilievo, rafforzata dalla sua innata vocazione nell’architetttura & interior design che oggi la colloca fra le aziende leader nel suo settore. I 1500 metri quadrati di allestimento realizzati spaziano dalle strutture minimal alle architetture ricercate offrendo all’occhio del visitatore una progettualità all’insegna di un design ricercato e fornendo ai clienti un valore aggiunto nell’esposizione e nella visibilità dei loro prodotti. Sono otto le aziende che hanno scelto lo stile Barberini per presentare tutte le novità nei rispettivi settori di rifermento: dai serramenti per le aziende Italserramenti e LM dei Flli Monticelli, alle tende da sole per il Gruppo Bat e Tender, alle zanzariere per le aziende Effe e Palagina. Una nota a parte merita la superficie espositiva di Laboratorio di Architettura ideato dalla rivista OFARCH, edita DDWORLD: 600 mq di allestimento per creare occasioni di incontro e per elaborare nuove idee tra architetti, mondo accademico e aziende.

This, the 6th edition of MADEexpo 2013, has been positioned as a reference point for the building and construction sectors. In this department, technology and innovation are the passwords, and thanks to its innate vocation in architecture & interior design, Barberini is now an undeniable marker leader. The articles presented on the 1500 sq.m. of its exhibition stand range from minimal structures and stylish architecture, giving visitors a specialist overview of design that is elegant and stylish; visitors can enjoy added value in the presentation and visibility of the products. Eight companies have opted for the Barberini style to present the latest developments in their respective reference sector: from doors and frames for the companies Italserramenti and LM dei Flli Monticelli, to the sunblinds for Gruppo Bat and Tender, mosquito nets for the company Effe and Palagina. The exhibition space for Laboratorio di Architettura was designed by the journal OFARCH, published by DDWORLD; a total of 600 sq.m. of exhibition space to create opportunities for meeting and brainstorming sessions of new ideas involving new young architects, the academic world and companies. www.barberiniallestimenti.it

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BENCORE Tecnologia ed Ecologia da sempre sono i principi ispiratori della produzione Bencore®. La gamma dei prodotti Bencore è frutto di un’attività di ricerca e sviluppo tutta italiana nel campo delle tecnologie di avanguardia nel settore delle materie plastiche. Trasparenza, prestazioni meccaniche, leggerezza, efficienza energetica, logistica e installazione, riciclabilità dei materiali e risparmio di materia prima fino al 50% rispetto a materiali concorrenti, fanno sì che i prodotti Bencore rappresentino un fondamentale passo in avanti nel mondo dell’architettura d’interni. Le materie prime sono tutte di provenienza europea ed i prodotti sono realizzati interamente in Italia. Sotto, dall’alto al basso: il pannello Starlight, Lightben Kaos, Hexaben. A destra, dall’alto al basso: il progetto per DIOR a Basilea con il prodotto Hexaben Large e il pannello Ecoben wave™.

Technology and Ecology have always been the inspiration of the Bencore® production. The Bencore product range was the result of all-Italian research and development in the field of avant-garde plastics technology. Transparency, mechanical performance, lightness, energy efficiency, logistics and installation, recyclability of the materials and a reduction in the raw materials of up to 50% compared to competitor products – these features demonstrate that the Bencore products are an exciting step forward in the world of interior architecture. The raw materials are all sourced in Europe and the products are fully Made and Manufactured in Italy. Below, from top to bottom: the panel Starlight, Lightben Kaos, Hexaben. Right, from top to bottom, the project for DIOR in Basle with the Hexaben Large and the panel Ecoben wave™. www.bencore.it

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NEWS ESSENZA Sinonimo di altissima qualità, Essenza, brand del Gruppo GSG International SpA, con sede in provincia di Bologna, propone un innovativo programma di serramenti alza e scorri, caratterizzato da ante frameless, sia sul lato interno, sia su quello esterno, creando una superficie continua, completamente vetrata. Le ante presentano una linea pulita dove il profilo di alluminio ossidato a taglio termico, viene incollato tra le due lastre e occultato tramite una doppia fascia di serigrafia realizzata sulla faccia interna dei due vetri, disponibile nei colori bianco, nero e grigio, con possibilità di personalizzazione. I vetri, disponibili nella versione standard o ad abbattimento acustico, possono essere doppi o tripli. La ferramenta che permette la chiusura e la movimentazione dell’anta che scorre all’interno del profilo, è marchiata GSG International, garanzia di eccellenza e affidabilità, riconosciuta in tutto il mondo. Le esclusive finestre sono ora disponibili anche nella versione a battente. Alla massima superficie vetrata e al minimalismo di un profilo completamente nascosto, si aggiunge la complanarità tipica di un’apertura a battente.

Essenza is a brand of the group GSG International SpA, based in the northern Italian province of Bologna. Synonymous with extremely high quality, it offers an innovative program of frames (lift-up and sliding) characterized by frameless doors, on the inside and outside edges, creating a continuous surface in glass. The doors have clean lines and the thermal cut oxidized aluminum trim is anchored between two panes and camouflaged using a double silk-screened layer added to the internal surface of the two panes – available in white, black and gray with custom designs supplied on request. The glass panes are standard or soundproofed, with double or triple glazing options on offer. The hinges and locks are produced by GSG International, a brand that guarantees excellence and reliability, recognized across the world. These exclusive windows are now available in the side-hung versions. The extensive glass surface and the minimalism of the invisible trim are joined by the flush esthetic qualities typical of side-hung doors. www.essenzafinestra.it

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TRASPARENZA E DESIGN A cura di/edited by Monica Pietrasanta Essenza, marchio del Gruppo GSG International, punta a consolidare la sua immagine nel mondo con nuovi prodotti innovativi e di design presentati in anteprima in occasione del Made Essenza, giovane ma già affermato brand nato in seno a GSG, ha rivoluzionato il tradizionale concetto di serramento grazie al profilo completamente nascosto, alla massima superficie vetrata e alla totale complanarità che esaltano la vista verso l’esterno e favoriscono il passaggio di luce. Nata nella versione scorrevole e poi evoluta in quelle a battente e fissa, oggi Essenza si ripropone sul mercato con nuove sfide e nuovi imput aziendali. Ce ne parla Gabriele Cavallina, responsabile commerciale Essenza in Italia e all’estero. Dalla sua nascita ad oggi, come è evoluto il marchio Essenza? Sul mercato da circa tre anni, Essenza ha completamente rivoluzionato i canoni commerciali di GSG, azienda leader mondiale nella produzione di accessori e componenti per serramenti in alluminio, proponendo la prima gamma di prodotti finiti di design, ovvero finestre e portefinestre scorrevoli tutto vetro, ora anche a battente e fisse, destinate ad un target molto alto sia per il settore residenziale sia contract. La particolarità del prodotto Essenza - realizzato con sofisticate tecnologie a favore della perfetta tenuta agli elementi atmosferici, ottimo isolamento termico ed eccellente abbattimento acustico - è nel profilo estremamente sottile, quasi invisibile, a favore di superfici completamente vetrate. Oggi possiamo dire di aver esasperato sempre di più la pulizia del serramento, riducendo al minimo il ‘superfluo’ sulla gamma esistente e lavorando a nuovi concept che consentiranno ai nostri prodotti di essere selezionati per contesti di design sempre più elevati, anche con soluzione customizzate per il building. In occasione della prossima edizione di Made presenterete nuovi prodotti di design? Certamente. Il nostro primo obiettivo è quello di studiare e proporre una finestra non solo come serramento, ma come vero e proprio complemento d’arredo dal design contemporaneo e minimalista. L’evoluzione procede di pari passo sia per il modello scorrevole sia per quello a battente. I nuovi prodotti, risultato di importanti sfide in nome della qualità, dell’innovazione e del design, aggiungeranno nuovi plus alla nostra offerta. Ai tradizionali serramenti Essenza, solitamente complanari, si verranno infatti ad affiancare soluzioni fisse angolari. I materiali rimangono gli stessi. Vetro e alluminio fanno parte del nostro DNA, anche se cambiano le percentuali utilizzate: sempre più vetro e meno alluminio a favore della massima trasparenza raggiungibile da una superficie vetrata.

Quali obiettivi aziendali avete perseguito in particolare nel 2013 e cosa vi proponente per l’immediato futuro? Quest’anno abbiamo fortemente investito sia sullo sviluppo del prodotto sia a livello di comunicazione d’immagine, agendo su tutti i canali di promozione. Obiettivo prioritario è quello di rendere sempre più riconoscibile il marchio Essenza in Italia e all’estero, dove siamo già presenti a livello mondiale. Nel centro di Milano, in via Molino delle Armi 2, in particolare, abbiamo aperto il nostro primo corner espositivo, comunicazione che ospita anche eventi e momenti di formazione. Uno spazio aperto a architetti e progettisti ma anche a rivenditori interessati a scoprire l’unicità dei nostri prodotti.

TRANSPARENCY AND DESIGN Essenza, a brand owned by Gruppo GSG International, is committed to cementing its image worldwide, through new, innovative designer products which can be previewed at Made Essenza, a young yet established brand founded within GSG, has revolutionized the traditional concept of window and door frames thanks to the completely hidden profile, the largest glass surface and total alignment, which enhance exterior views and let in light. Developed first in a sliding version, and then in hinged and fixed ones, Essenza has taken up new challenges in the market and received new company inputs. We interviewed Gabriele Cavallina, Sales Manager of Essenza for Italy and foreign countries. How has the brand Essenza evolved since it was established? Essenza, which has been in the market for approximately three years, has completely revolutionized the sales rules of GSG, a world-leading company in the production of accessories and components for aluminium window and door frames, supplying the first range of finished designer products - that is, windows and all-glass French windows, now also available in hinged and fixed versions -, designed for a very high target, for the home and contract markets. The main peculiarity of Essenza’s products - which are the result of sophisticated technology, for perfect weatherability, outstanding heat insulation and unique soundproofing - lies in the ultrathin, nearly invisible edge and all-glass surfaces. We can now say that we have increasingly focused our attention on elegant window and door frames, reducing what is “superfluous” to a minimum, in the existing range and working on new concepts which will allow our products to be selected for increasingly high-end design backgrounds - for example, through customized solutions for building. Are you going to display any new designer products at the next edition of the Made exhibition? Of course. Our main priority is to study and provide a window which should be understood as both a frame and a real furnishing complement based on contemporary and minimalist design. The sliding and hinged

models are being developed simultaneously. The new products, which are the fruit of major challenges in the name of quality, innovation and design, are going to add new pluses to our range. Indeed, the traditional Essenza frames, which are usually fitted flush with the wall, will be supplemented with fixed corner solutions. The materials have remained the same. Glass and aluminium are part of our DNA, although the percentages have changed: more glass and less aluminium, with a view to achieving the maximum transparency allowed by a glass surface. What company objectives have you been pursuing in particular in 2013, and what about your goals in the immediate future? This year we have been investing massively in both product development and image communication, working on all promotion channels. Our number one priority is to allow the brand Essenza to increasingly stand out in Italy as abroad. Let me point out that we are already active worldwide. In particular, in Milan’s centre, in via Molino delle Armi 2, we have opened our first display/ communication corner, which also hosts events and training moments. A facility open to architects and designers as well as to any dealers who are interested in discovering the uniqueness of our products.

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OMAGGIO A CALDER TRIBUTE TO CALDER Txt: Francesca De Ponti Caimi Brevetti presenta un sistema fonoassorbente di nuova generazione, basato sull’uso della tecnologia brevettata Snowsound® e sull’idea della massima libertà compositiva

Caimi Brevetti presents a new-generation soundproofing system, based on the use of the patented technology, Snowsound®, and the idea of unique compositional freedom

Si tratta di Flap, disegnato da Alberto e Francesco Meda. Ovvero di un sistema di pannelli acustici che possono essere montati a proprio piacimento, dando vita a sculture mobili - aeree, a soffitto o a pavimento – che giocano un ruolo determinante nella definizione dello spazio. Il merito è della tecnologia Snowsound®, nata da un’attenta riflessione sui limiti dei materiali fonoassorbenti tradizionali. E di una certa tendenza dell’azienda e dei progettisti coinvolti ad intendere il design come occasione per ‘andare oltre’, immaginando sempre nuove performance e nuovi gesti. La brillante intuizione alla base della tecnologia di cui parliamo è infatti l’utilizzo di pannelli composti da materiale a densità variabile, che permette di ottenere un assorbimento selettivo delle diverse frequenze e quindi di ottimizzare l’acustica degli ambienti nonostante spessori molto contenuti. Intuizione felicemente abbinata all’idea che un modulo fonoassorbente “non si debba necessariamente camuffare o nascondere”, ma anzi, al contrario, possa avere una precisa valenza estetica. “Approfittando della ‘doppia faccia’ dei pannelli e della tecnologia Snowsound®, ci è venuto spontaneo pensare a una superficie mutevole e leggera, generata da più moduli, che si orienta negli spazi secondo le esigenze della nostra contemporaneità”, spiegano i progettisti. È nato così un prodotto fuori dagli schemi, versatile e componibile. “Non un divisorio, ma una scultura”, che può librarsi nell’aria, concretizzarsi in un totem o allungarsi sui muri, evocando impressioni che di norma appartengono al mondo dell’arte. I pannelli Flap sono infatti dotati di una piastra d’acciaio cromato collegata ad uno snodo sferico, a sua volta articolato ad un braccio, che permette rotazioni a 360° e inclinazioni in tutte le direzioni. Cosa che garantisce la massima personalizzazione estetica e acustica. (Classe di assorbimento A, secondo la normativa UNI EN ISO 11654). Pensati per essere utilizzati all’interno di spazi collettivi, sono rivestiti in tessuto di poliestere Trevira CS®, resistente, difficile da strappare e da perforare, hanno classe 1 Italia di reazione al fuoco e Euroclass B-s2-d0. Leggeri, poco ingombranti e monomaterici, sono riciclabili al 100%, senza necessità di dover separare il tessuto esterno dal materiale fonoassorbente interno.

Flap, designed by Alberto and Francesco Meda, is a system of sound panels which can be mounted as one likes, thereby translating into moving sculptures - overhead, ceiling-mounted, or floor-mounted - which play a key role in defining space. Credit is due to the Snowsound® technology, which is the result of both accurate studies of the limits of traditional soundproofing materials and the company and designers’ attitude towards design, understood as an opportunity to ‘go beyond’, thinking about new performances and new achievements. The brilliant intuition at the root of this technology consists in using panels made of variable density material, which makes it possible to obtain selective absorption of the different frequencies and thus optimize the acoustics of the rooms, despite reduced thickness. This intuition has been successfully matched with the idea that a soundproofing module “should not be necessarily camouflaged or hidden”; on the contrary, it can play a certain aesthetic role. “While taking advantage of the ‘double-faced’ panels and the Snowsound® technology - said the designers -, it was natural for us to think of a changeable, lightweight surface, generated by several modules, orienting itself in space according to the requirements of contemporary life”. This approach has led to an unconventional, versatile, modular product. “A sculpture, rather than a partition”, which can hover in the air, turn into a totem or stretch out on the walls, evoking impressions which usually belong to the art world. The Flap panels are fitted with a chrome-plated steel plate connected to a spherical joint, which is, in turn, fitted onto an arm, allowing for 360 degree rotations and angles in all directions. This is synonymous with unparalleled aesthetic and acoustic customization. (Absorption class A, in accordance with UNI EN ISO 11654). Designed to be used in common spaces, they are covered with hard-wearing, nontear, penetration-proof Trevira CS® polyester fabric and can boast outstanding fire resistance (class 1 Italy / Euroclass B-s2-d0). Lightweight, compact and made from one material, they are 100% recyclable, and the exterior fabric does not have to be separated from the interior soundproofing material.

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In queste pagine: le varie versioni dei pannelli FLAP, a parete, a soffitto o in versione totem. Si tratta di pannelli fonoassorbenti con tecnologia brevettata Snowsound® nata da un’attenta riflessione sui limiti dei materiali tradizionali.

On these pages: the various versions of the FLAP panels - for the wall and the ceilings - and in a totem version. The Snowsound (R) technology in these soundproofing panels are patent-protected; the product was developed following careful reflection on the limits of traditional materials.

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UNACONTROCASA UNA MOSTRA THE CONTROVERSIAL HOME Txt: Elviro Di Meo Project: Franco Purini, Francesco Menegatti, Dina Nencini L’architetto come interprete della società, dei cambiamenti e delle evoluzioni culturali. Una figura complessa, che, seppur nell’articolazione dei diversi percorsi professionali, riesce ancora a coagulare la molteplicità di competenze e la capacità di sintesi che si esprimono nel progetto dell’habitat. È questo il ruolo che gli attribuisce il DiAP: il Dipartimento di Architettura e Progetto della Facoltà di Architettura La Sapienza dell’Università di Roma, attraverso la sua ricca offerta formativa. Costituito nel 2010 sulla base di un progetto identitario, condiviso dai tre precedenti Dipartimenti, il DiAR (Architettura), l’Ar_Cos (Architettura e Costruzione) e il CAVEA (Caratteri dell’Architettura, Valutazione e Ambiente), intende portare avanti le finalità comuni, che riguardano la ricerca, la formazione e la sperimentazione progettuale per l’architettura, la città e il paesaggio. Obiettivi, questi, che il DiAP, diretto dal Professor Piero Ostilio Rossi, ordinario di Progettazione Architettonica e Urbana, persegue non solo nelle aule accademiche, ma, soprattutto, grazie agli input che provengono dall’esterno: da realtà eterogenee in cui il confronto è il protagonista assoluto. È il caso dell’invito estesogli dal Laboratorio di Architettura organizzato e promosso dalla rivista OF ARCH; curato, in particolare, dal direttore Franco Mirenzi e dall’architetto Alessandra Coppa. L’evento, suddiviso in seminari e mostre tematiche, in programma dal 2 al 5 ottobre, durante il MADE expo 2013, metterà in evidenza il legame che s’instaura tra il progetto e la sua realizzazione. La complessità del pensare e fare architettura sarà esplorata attraverso tutto ciò che si trova fra queste due categorie, indagando sui temi della progettazione che procedono per stratificazioni successive. “L’edificio costruito, infatti, come il nastro di un sismografo, registra la storia del progetto, i suoi progressi e le sue contraddizioni. Il concept del progettista – scrive Mirenzi - va spesso mediato nella fase costruttiva, poiché l’esecuzione comporta necessariamente dei ripensamenti e dei compromessi”. A incidere sono il budget, le interferenze della committenza, la normativa e i vincoli di tutela, le integrazioni disciplinari. ‘TRA’ – questo il tema del laboratorio – tenterà di ascoltare più voci, in un terreno comune, dove il mondo universitario è chiamato a portare il suo contributo. Il Professor Franco Purini, ordinario di Composizione Architettonica e Urbana, da sempre un punto di riferimento del DiAP, invitato dalla redazione di OF ARCH, proporrà, innanzitutto, una mostra per ripercorrere alcuni momenti salienti del lavoro svolto con gli studenti alla Facoltà di Architettura di Roma. All’esposizione si aggiunge un laboratorio tematico. Il concept e l’intero progetto sono curati, oltre che da Purini, da Francesco Menegatti e Dina Nencini. I lavori in rassegna rappresentano “un sistema di risposte legate tra loro sul ‘destino’ della città contemporanea, in relazione alle più significative trasformazioni prodotte dall’innovazione tecnologica, alle più avanzate richieste di sostenibilità, alle nuove esigenze sollecitate dalla globalizzazione. Si tratta – spiegano i curatori - di ‘Visioni di realtà future’ determinate da una forte concretezza nella determinazione progettuale e alimentate dal voler raggiungere ciò che ancora non c’è”. “Il nuovo – osserva Purini - è da sempre ciò che consente alle arti di continuare se stesse e di evolvere verso forme che, volta per volta, si ritengono necessarie in quanto capaci non solo di conservare le potenzialità delle stesse arti, ma soprattutto di aumentarle”. Nel workshop, invece, strutturato in forma del laboratorio aperto, lavoreranno i giovani architetti dottorandi della Facoltà di Architettura di Roma. Il tema sarà istruito, in una fase preliminare, producendo un video e altri materiali che illustrano il panorama contemporaneo dell’abitare, a cui seguirà un work in progress, nel quale gli stessi dottorandi sono chiamati a presentare l’idea di una “CONTRO CASA”; ovvero, “una casa che configuri, rispetto alle attuali tendenze, un luogo di osservazione avanzata sulla città”. Partendo dal giudizio di Antonio Sant’Elia, per il quale “ogni generazione costruirà la propria casa”, quest’ultima “andrà intesa all’interno della dimensione dell’estremo, una bolla di frontiera a fronte del caos urbano contemporaneo. Una contro casa – scrivono i curatori - che assuma come dato l’ossimoro della contemporaneità di una società di ‘individualismo collettivo’ come è stata definita da Alain Tourain. La casa sarà anche un luogo di frontiera, da cui inviare nella città virus necessari alla trasformazione e all’avanzamento; un vero e proprio oggetto contaminante”. Il laboratorio sarà intervallato da conferenze, interventi e dibattiti con personalità significative del panorama culturale italiano. Purini ha invitato Gianni Contessi, Marco Biraghi, Federico Bucci, Luca Molinari, Vittorio Gregotti, Piero Ostilio Rossi, alcuni dei giovani progettisti che hanno partecipato alla redazione di VEMA, ma anche un rappresentante dell’Ance e studiosi di scienze sociali.

di fondazione, ma anche, per certi versi, una città ideale, è, per l’appunto, collocata all’interno della macroarea compresa tra Verona e Mantova, in prossimità dell’incrocio dei corridoi ferroviari europei Lisbona - Kiev e Berlino - Palermo. Lo studio, condotto dai giovani architetti invitati dal curatore, ha analizzato tutti quei fattori che vivono e s’interfacciano all’interno dello spazio urbano, tra cui la casa, i luoghi di lavoro, il corpo, l’arte, le infrastrutture, i media, il verde, il tempo libero e l’energia. I progettisti si sono cimentati su uno schema insediativo ideato dal curatore; una sorta di modello direttore molto semplice e flessibile, basato sull’alternanza di bande parallele verdi o costruite, attraversate, in corrispondenza del confine tra le due regioni, da un’ulteriore fascia verde. VEMA, opponendosi alla proliferazione incontrollata e indistinta, tipica della città diffusa, riassume, “in una chiave strutturalmente più complessa, inserita nelle dinamiche europee e globali, il mondo urbano padano; contrassegnato, com’è noto, da una forte omogeneità ambientale e architettonica, seppure contraddetta da sottili differenze e animata da forti presenze monumentali”.

VEMA Tanti i casi di studio presenti durante la settimana milanese. A partire dai progetti per “VEMA. La città nuova. Italia-y-2026”. Il tema, curato da Franco Purini con Nicola Marzot, Margherita Petranzan e Livio Sacchi, per il Padiglione Italiano, in occasione della 10 Mostra Internazionale di Architettura della Biennale Venezia, offrirà lo spunto, a sette anni di distanza dalla rassegna veneziana, di riflettere sulla realtà urbana e sulla sua interrelazione fisica e immateriale con il territorio circostante. VEMA, una città

LING GANG Di grande interesse, proprio per le considerazioni che scaturiranno dall’analisi dei nuovi modelli urbani e dalla loro applicazione in aree emergenti del Pianeta, è il progetto “Ling Gang. L’Architettura italiana per la città cinese”. Il progetto, a cura di Franco Purini con Francesco Menegatti, Daniele Mingarelli, Dina Nencini, Sara Petrolati e Anna Riciputo, nasce come risposta al messaggio “Better City_Better Life”: il filo conduttore dell’Expo di Shanghai 2010. L’Accademia Nazionale di San Luca e il Commissariato

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ENERGY PARK Altri lavori in mostra sono i risultati emersi dal Laboratorio di sintesi finale della Facoltà di Architettura di Roma Valle Giulia, per l’anno accademico 2009/2010. Gli studenti del V anno, Nadia Amici, Pasquale Loiudice, Giulia Poma Murialdo e Rita Varjabedian, guidati da Purini, progettano una grande ‘Fabbrica Verde’; un ‘Energy Park’ – questo il tema individuato - che utilizza solo fonti rinnovabili per alimentare la parte di città in cui è inserito. I modelli di riferimento, anzi i prodromi progettuali, si ritrovano nell’insieme compositivo di Villa Adriana, Villa Borghese, le Saline di Chaux di Claude-Nicolas Ledoux, la Ville industrielle di Tony Garnier, l’Usine Verte di Le Corbusier. L’insediamento se da un lato prevede la sistemazione di una vasta superficie adibita a pannelli fotovoltaici e solari, una piantagione di pale eoliche e un lago artificiale, dall’altro si conclude con una vasta area verde. Un bosco che, stando agli intenti progettuali, è diventato lo strumento per proporre un’interpretazione avanzata del concetto di riforestazione urbana. Energy Park è dotato di percorsi pedonali e ciclabili, una pista per elicotteri e si completa con gli edifici dei servizi e un piccolo quartiere di abitazione per gli addetti al funzionamento dell’insieme. BORGATA ORTINUOVI ‘Ortinuovi’ è, invece, un esperimento di architettura urbana sostenibile, realizzato sempre con gli studenti, che si ricollega alla tradizione storica dei grandi complessi residenziali, nell’ambito della periferia romana. Lo scopo è rileggere l’esperienza costruttiva della borgata, maturata nel tempo, alla luce delle esigenze della città contemporanea, in un’ottica progettuale per la quale la sostenibilità non è soltanto una questione tecnica, ma una nuova dimensione culturale che interessa ogni singolo aspetto dell’abitare. Alla fase progettuale, è preceduto il seminario del 2010, curato da Franco Purini e Dina Nencini, a cui hanno partecipato: Fabiana Alessi, Valentina Antonelli, Michela Argenti, Luca Bertoletti, Luigi Bucciero, Giovanna Buccino, Vincenzo Buongiorno, Marta Burrai, Francesco Cardalisco, Enrica Corvino, Giulia Custodi, Aurora Del Sette, Claudio Galeota, Brunella Iacolino, Giulio Luccioni, Alessandro Mambrin, Luca Marcotullio, Beatrice Mazzei, Alessia Milo, Andrea Pazienza, Cristina Petrachi, Livia Porro, Mariangela Ruocco, Alessandra Tenchini, Rosa Toscano, Paolo Venturella, Pietro Zampetti e Marcella Zeppa. “A distanza di più di trent’anni – osservano i curatori -, le borgate allora abusive, oggi legalizzate ma non ancora accolte pienamente dalla città, si rivelano come i primi insediamenti sostenibili. In quel periodo, denso di contraddizioni e di conflitti, continuavano infatti a sorgere i grandi interventi di edilizia residenziale pubblica come il Corviale, il Laurentino 38 e il Casilino 2. [Tutte] complesse macchine abitative nelle quali si riassumevano le utopie collettiviste e, per più di un verso, massificanti del Novecento”. “In alternativa a queste architetture macrostrutturali nascevano gli insediamenti spontanei, i quali nella illegalità di allora prefiguravano un modo, più raccolto e riconoscibile, di abitare la città”. Progettata come il contributo della Facoltà di Architettura Valle Giulia alla Festa dell’Architettura di Roma nel 2010, Borgata Ortinuovi propone la costruzione di una parte finita dell’organismo urbano composta da case unifamiliari isolate, insistenti su lotti di due formati, 18x12 m. e 18x30 m., favorendo, in questo modo, anche una dimensione ecologica applicata alla scala minuta.


E UN LABORATORIO APERTO

AN EXHIBITION AND AN OPEN WORKSHOP

Qui sotto e a sinistra: i disegni di Franco Purini (portrait in alto, ndr) tratti da “La Città Uguale”. Sopra, “La Città Multipla”, 1997.

Below and left: the project plans by Franco Purini (portrait at the top, The Ed.) taken from “The same city”. Above, “The multiple city”, 1997.

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Franco Purini È professore ordinario di Composizione Architettonica e Urbana alla Facoltà di Architettura Valle Giulia dell’Università La Sapienza di Roma. Nella sua attività professionale e di ricerca ha affrontato sia temi architettonici sia complesse problematiche urbane. Nel 1966 fonda, con Laura Thermes, lo studio di progettazione impegnato in ambito nazionale e internazionale. Tra i vari riconoscimenti, la vincita dei concorsi: la sistemazione della collina di Pentimele a Reggio Calabria (2001), la nuova residenza universitaria dell’Università La Sapienza (2002) e il nuovo Teatro di Siderno. Del 2005 è il progetto urbano del Business Park Europarco Castellaccio, sempre a Roma, in prossimità dell’Eur; più recente, la torre per uffici a Shangai, alta 226 metri. Numerosi i progetti di allestimenti: ultimo, in ordine di tempo, quello del 2006 per il Padiglione Italiano alla 10 Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. All’attività progettuale, Purini ha affiancato un costante impegno nella cosiddetta architettura disegnata. Alcune sue tavole sono conservate presso l’Archivio Progetti dello IUAV, il Museo di Architettura di Francoforte, il Museo di Belle Arti di Buenos Aires, l’Archivio AAM di Roma e in alcune collezioni private; tra queste, la collezione Della CostanzaTurner di Atlanta. Autore di numerose pubblicazioni nel campo della teoria e della critica, tradotte in più lingue, Purini ha presentato le sue idee sull’architettura in cicli di conferenze e seminari in molte università italiane e straniere. Dal 1985 è professore onorario del CAYC (Centro de Arte e Comunicaciòn) di Buenos Aires e dal 1989 è membro dell’Accademia Nazionale di San Luca. Dal 2000 entra a parte dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze. Nel 2004 l’archivio dello Studio Purini-Thermes è stato dichiarato di interesse storico dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.

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Franco Purini is a lecturer in Architectonic and Urban Composition at the Valle Giulia Faculty of Architecture of Rome’s ‘La Sapienza’ University. Throughout his professional life and his research activities, he has tackled architectonic issues and complex urban problems. With Laura Thermes, in 1966 he founded a design studio operating on a national and international level. He has been awarded several prizes and won numerous architecture competitions including the reorganization of the Pentimele hill in Reggio Calabria (2001), the new university accommodation for Rome’s La Sapienza University (2002) and the new Theater in Siderno. Since 2005, he has been developing the urban project for the Business Park Europarco Castellaccio, again in Rome close to the Eur district. More recently, he designed a 226-meter office tower in Shanghai. He has been responsible for a number of exhibition layouts; the most recent was the Italy Pavilion in 2006 at the 10 International Exhibition of Architecture at the Venice Biennial. His design activity has been joined by his ongoing commitment to the so-called discipline of designed architecture. Some of his designs are stored in the Design Archives of IUAV, in the Museum of Architecture in Frankfurt, in the Museum of Fine Arts in Buenos Aires, in the AAM Archives in Rome and in ome private collections; among them the collection Della Costanza-Turner in Atlanta. He has written a number of publications on the theory behind architecture and other articles that have been translated into several languages. Purini presented his views on architecture in cycles of conferences and seminars, and in lectures at numerous Italian and international universities. Since 1985, he has held the position of honorary professor at CAYC (Centro de Arte e Comunicaciòn) Buenos Aires and since 1989, he has been a member of the National Academy of San Luca. He joined the Academy of Design Arts in Florence in 2000. In 2004, the Italian Ministry of Heritage and Culture declared that the archives of Studio Purini-Thermes were of historical and national interest.


Un’ipotesi di Architettura. Classificazione per sezioni di situazioni spaziali. 1966 – 1968 Franco Purini, Laura Thermes An architectural idea. Classification by section of spatial situations. 1966 – 1968 Franco Purini, Laura Thermes

All’attività progettuale, Franco Purini ha affiancato un costante impegno nella cosiddetta architettura disegnata. Numerose le mostre personali, tra cui l’esposizione alla Columbia University di New York (1978), all’Architectural Association di Londra (1984), al Centro de Arquitectura e Urbanismo di Rio de Janeiro (1998), alla Galleria AAM di Roma (2005). Nella pagina a fianco: la tavola “La Macchina Capitolina”, 1999. In alto a destra: “La Città nella Città”. A sinistra: “Gli Elementi”; nella pagina successiva, il masterplan di VEMA.

The design activity of Franco Purini has been joined by the constant commitment of the so-called designed architecture. Numerous personal exhibitions have been organized, including the exhibition at New York’s Columbia University (1978), at London’s rchitectural Association (1984), and the Centro de Arquitectura e Urbanismo inRio de Janeiro (1998), at the AAM Gallery in Rome (2005). Opposite: “La Macchina Capitolina”, 1999. Up, right: “The city within a city”. Left: “The Elements”; on the next page: the masterplan for VEMA.

Francesco Menegatti Formatosi allo IUAV, dove si laurea con Franco Purini, con cui inizia a collaborare alla didattica, nel 2001 si trasferisce a Roma, alla Facoltà di Architettura Valle Giulia dell’Università La Sapienza. Qui frequenta il corso di Dottorato presso il Draco, svolgendo la ricerca “Housing in Europa. 1980-2005. Italia”; i cui esiti proseguono nella pubblicazione “Itinerari italiani della residenza collettiva”, edita da Gangemi nel 2012 e, sempre per lo stesso editore, in “Dieci dialoghi sulla residenza in Italia”. Nel 2006 partecipa alla redazione del Masterplan di VEMA, seguendo il coordinamento degli architetti nella definizione finale della forma urbis della città ideata. Dal 2008 insegna Laboratorio di Progettazione dell’Architettura (terzo anno) al Politecnico di Milano.

Dina Nencini Si laurea allo IUAV di Venezia, con Franco Purini, con cui, dal 2000, collabora attivamente alla didattica e consegue nel 2003, nello stesso ateneo, il dottorato di ricerca in Composizione Architettonica (relatore Antonio Monestiroli). Da marzo 2006 è ricercatrice presso la Facoltà di Architettura Valle Giulia dell’Università La Sapienza di Roma. È stata promotrice e curatrice di “TRADIZIONE/INNOVAZIONE. Italia: architetti, scuole di architettura, ricerche. Osservatorio sulla ricerca in architettura under 50”; un’iniziativa tenutasi all’interno del Dottorato Draco in Composizione Architettonica e Urbana della Sapienza. Nel 2012 pubblica, nella collana “Il pensiero dell’architettura”, Marinotti edizioni di Milano, il testo “La Piazza. Ragioni e significati nell’architettura italiana”. Redattrice di alcune testate nazionali di settore, svolge attività professionale dal 2000 con lo studio Menegatti_Nencini.

Francesco Menegatti studied at IUAV, where he graduated under Franco Purini; he then started lecturing and in 2001 he moved to Rome, the Valle Giulia Faculty of Architecture in the city’s ‘La Sapienza’ University. He studied for his phD with Draco, and researched the topic “Housing in Europa. 1980-2005. Italia” (Housing in Europe. 1980-2005. Italy); the results were reported in the publication “Itinerari italiani della residenza collettiva” (Italian Itineraries of collective housing), published by Gangemi in 2012 and for the same publisher in “Dieci dialoghi sulla residenza in Italia” (Ten conversations about homes in Italy). In 2006 he helped draft the VEMA Masterplan, following the coordination of the architects in the final definition of the forma urbis of the new city. Since 2008, he has been lecturing in the Architectural Design Workshop (Year 3) at the Milan Polytec.

Dina Nencini graduated from IUAV in Venice under the guidance of Franco Purini. She lectured with him from 2000 and in 2003 she was awarded her research doctorate in Architectonic Composition (supervised by Antonio Monestiroli). From March 2006, she has worked as a researcher in the Valle Giulia Faculty of Architecture in Rome’s ‘La Sapienza’ University. She organized and supervised the event “TRADIZIONE/INNOVAZIONE. Italia: architetti, scuole di architettura, ricerche. Osservatorio sulla ricerca in architettura under 50” (Tradition/ Innovation. Italy: architects, schools of architecture, research. An observatory for research in architecture Under-50”) an initiative that was part of the Draco Doctorate program in Architectonic and Urban Composition at Rome’s ‘La Sapienza’ University. In 2012, she published the book “La Piazza. Ragioni e significati nell’architettura italiana”(The Square: reasons and meanings in Italian architecture), a volume in the series “Il pensiero dell’architettura”(The thinking behind architecture), Marinotti edizioni, Milan. She has edited several Italian trade journals and has been professionally active in Studio Menegatti_Nencini since 2000.

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VEMA

italiano, nel recepire, infatti, l’urgenza di un progressivo aumento della popolazione nelle aree abitate, portarono in rassegna un’esposizione di idee-progetto per il piano di espansione della città lineare di Ling Gang, a sud di Tianjin; destinata a diventare, quest’ultima, la terza metropoli più importante della Cina. I quattordici progettisti italiani invitati, tra cui Alessandro Anselmi, Antonio Monestiroli, Luciano Semerani, Uberto Siola e Laura Thermes propongono uno schema simile a una sorta di codice a barre, in grado di governare lo spazio secondo una strutturazione semplice e complessa al tempo stesso. L’intervento è costituito da tre bande costruite, separate da due fasce verdi di diversa ampiezza. “Il modulo – scrive il curatore - conferisce alle tre unità urbane [previste dal piano] – quasi piccole città lineari – una uniformità metrica la quale, riprendendo una celebre prescrizione di Marc Antoine Laugier, consente di ot-

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tenere una città in cui c’è, nello stesso tempo, la regola e la variazione. Il ricorso alla modulazione consente, inoltre, di ottenere nella città la presenza di una percepibile armonia spaziale e di proporzione delle parti”, rifiutando la zonizzazione dei luoghi e la gerarchizzazione di aree distinte. SMART CITY Al laboratorio di architettura ci saranno, infine, gli elaborati della tesi di laurea di Giovanni Scardina e Alessandro Rudellat. “Smart City. Roma 2.0 la città intelligente” – (relatrice Dina Nencini, correlatore Marco Casini, ndr) – prefigura una nuova immagine di un’area della capitale: dai trasporti alla rete di servizi, dagli spazi pubblici a i luoghi della cultura e del sapere, dalle energie rinnovabili alla bioarchitettura.


In questa e nella pagina accanto, alcune vedute di “VEMA. La città nuova. Italia-y-2026”. Scelta come tema per il Padiglione Italiano, curato da Purini, in occasione della 10 Mostra Internazionale di Architettura della Biennale Venezia, VEMA è una città di fondazione, ma anche, per certi versi, una città ideale, collocata all’interno della macroarea compresa tra Verona e Mantova.

On this page and on the opposite page, some views of “VEMA”. The new city. Italia-y-2026”. This was the core theme chosen for the Italy Pavilion, supervised by Purini, during the 10 International Exhibition of Architecture at the Venice Biennial, VEMA is a basic city and is also the ideal city, located in a large area between Verona and Mantua.

ENERGY PARK

“Definizione del modello compositivo” del complesso urbano: tavola a cura di Pasquale Loiudice.

“Definition of the city”: plans by Pasquale Loiudice.

The architect is an interpreter of society, change and cultural evolution. He has a complex personality yet, despite the variability in the different professional pathways, he can still combine and optimize the multiple skills and responsibilities and creative input expressed in the plans for accommodation. This was the role of DiAP: The Department of Architecture and Design of Rome’s La Sapienza University and its comprehensive training programs. Founded in 2010 on the basis of the flagship project, shared by the three previous Departments DiAR (Architecture), Ar_Cos (Architecture and Construction) and CAVEA (Features of Architecture, Evaluation and the Environment), it intends progressing with the common objectives oriented to design research, training and experimentation for architecture, the city and the landscape.. DiAP, directed by Professor Piero Ostilio Rossi, a lecturer in Architectonic and Urban Design targeted these objectives in the university lecture halls, supplements by input from the outside: from heterogeneous realities with comparative appraisal adopted as the absolute protagonist. This was the case of the Architecture Workshop organized and promoted by the design journal OF ARCH, directed by the Editor-in-chief Franco Mirenzi and Alessandra Coppa. The event, organized between October 2 and 5th, during MADE expo 2013, has been split into seminars and theme exhibitions to highlight the bond between project plans and the finished article. The complexity associated with devising and creating architecture will be explored through everything that lies between these two categories; issues of designs that proceed through subsequent stratifications will be examined in depth. ‘The constructed building, in actual fact, like the print-out of a seismograph, records the history of the project, its developments and its contradictions. According to Mirenzi: The concept and the hopes of the designer are often ignored during the construction phases, as the final masterplan often necessitates rethinking strategies and reaching a compromise’. Many factors affect the final outcome – the budget,

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interference from the client, the norms and protection orders, disciplinary integration. The theme of the workshop is ‘TRA/Between’ and the idea was to listen to several voices from a common ground, where the university world is asked to make its contribution. Professor Franco Purini, a lecturer in Architectonic and Urban Planning, has always been a reference figure in DiAP. He was invited to take part by the editorial office of OF ARCH; he will present an exhibition that will illustrate some of the key moments of the work carried out with the students attending the Faculty of Architecture with the University of Rome. The exhibition is joined by a theme workshop. Prof. Purini was responsible for concept and the entire project, assisted by Francesco Menegatti and Dina Nencini. The works on display are representative of ‘a system of interlocking answers to questions regarding the fate of the contemporary city, in relation to the most important transformations introduced by technological innovation, the most advanced demands for sustainability, the new requirements emerging from globalization. The organizers explained: it can actually be described as Visions of future reality determined by a confidence in the design determination and driven by the desire to achieve something new, or to fill a gap. According to Purini: ‘The new and the original have always been the secret ingredients that have allowed the arts to survive and to evolve into shapes that are essential and able to conserve the potential of the arts and even increase them’. This open-format workshop was devised to extract the design potential of the young undergraduate architects enrolled at the Faculty of Architecture in Rome. The theme will be taught in a preliminary phase through the production of a video and other materials that illustrate the contemporary panorama of living; it will be followed by a section of ‘work in progress’ in which the budding creatives will present the ideas of a ‘Controversial Home’, in other words ‘a home that has been devised as an advanced observation post on the city, with respect to the current trends. Starting from the opinion voiced by Antonio Sant’Elia who believes that ‘every generation builds its own homes’, the home ‘must be examined in the dimension of the extreme, a mark impressed on contemporary urban chaos. The organizers explained: ‘The Controversial Home considers ‘collective individualism’ as the lifeblood of society, as defined by Alain Tourain. The home will also create interface that releases necessary factors to bring about change and development in the city, like viruses that contaminate and mutate’. The workshop will also include a series of conferences, talks and

In alto e al centro: due tavole di Pasquale Loiudice: “vista generale” del progetto (sopra) e “confronto dei modelli compositivi”. In basso: i disegni di Nadia Amici. Nella pagina accanto: le due tavole curate da Giulia Poma Murialdo.

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Top and center: two plates by Pasquale Loiudice: “general view” of the project (above) and a “comparison of the models”. Bottom: the drawings by Nadia Amici. On the opposite page: the two project plans supervised by Giulia Poma Murialdo.


debates with important representatives of the Italian cultural panorama. Purini invited Piero Ostilio Rossi, Marco Biraghi, Federico Bucci, Gianni Contessi, some of the young designers who contributed to the production of VEMA, a representative of Ance and experts in Social Sciences. VEMA (Verona-Mantua) A number of pilot cases were presented during the Milanese Design Week. One was the project “VEMA. The new city. Italia-y-2026”. The event was supervised by Franco Purini, assisted by Nicola Marzot, Margherita Petranzan and Livio Sacchi; it was developed for the Italy Pavilion, during the 10 International Architecture Exhibition at the Venice Biennial; seven years after the Venice event, it provides an interesting overview of the urban reality and the physical and immaterial interrelation with the surrounding territory. VEMA, a foundation city and in some ways, the ideal city; it has been created in the macro-area that lies between Verona and Mantua, close to the intersections of the main European railway lines - Lisbon - Kiev and Berlino - Palermo. The study, completed by young architects invited by the curator, analyzed all of the factors that exist and interface inside the urban space – the homes, the workplace, the body, the arts, the infrastructures, the media, the parks and gardens, leisure activities and energy. The designers focused on the idea of the curator’s vision of the city; this type of foundation format was simple and extremely versatile, and based on the alternation of parallel bands of gardens and buildings; it was crossed by additional parks at the boundaries between the two regions VEMA was opposed to the uncontrolled featureless proliferation, typical of the sprawling city and summarizes ‘the urban world of the Padua region in a more complex structural key, included as part of European and global dynamics; it is marked by steadfast environmental and architectonic uniformity, with subtle differences driven by powerful monumental presences’. ENERGY PARK Other projects on display include the results from the Workshop of Final Synthesis from the 2009/2010 academic year, Faculty of Architecture, Rome. The students of Year 5 - Giulia Poma Murialdo, Nadia Amici, Pasquale Loiudice and Rita Varjabedian, guided by Purini - designed a large ‘Green Factory’ or “Energy Park” – this was the core theme; it exploits exclusively renewable energy sources to supply parts of the city around it. The reference models or design templates are the Villa Adriana, Villa Borghese, the Salt Fields in Chaux di Claude-Nicolas Ledoux, the Ville industrielle by Tony Garnier, the Usine Verte by Le Corbusier. The factory was designed with large areas equipped with photovoltaic and solar panels, a forest of wind turbines and an artificial lake on one side with a large woodland park on the other. According to the project brief, the woodland would become a tool for the interpre-

tation of an advanced concept of urban reforestation. The Energy Park is equipped with pedestrian paths and cycle tracks, a helicopter pad, service buildings and a small staff accommodation facility. BORGATA ORTINUOVI “Ortinuovi” (New vegetable garden) is an experiment in sustainable urban architecture, developed once again with the students; it links to the historical traditions of the large residential complexes, in Rome’s suburbs. The idea was to review the construction experience of the towns and villages - techniques that matured over the centuries - and connect them to the diktats of modern living; in this ensemble the idea of sustainability is not just a question of technique but a new cultural dimension that affects every aspect of living. The design phase followed a seminar in 2010, organized by Franco Purini and Dina Nencini, and saw the participation of: Fabiana Alessi, Valentina Antonelli, Michela Argenti, Luca Bertoletti, Luigi Bucciero, Giovanna Buccino, Vincenzo Buongiorno, Marta Burrai, Francesco Cardalisco, Enrica Corvino, Giulia Custodi, Aurora Del Sette, Claudio Galeota, Brunella Iacolino, Giulio Luccioni, Alessandro Mambrin, Luca Marcotullio, Beatrice Mazzei, Alessia Milo, Andrea Pazienza, Cristina Petrachi, Livia Porro, Mariangela Ruocco, Alessandra Tenchini, Rosa Toscano, Paolo Venturella, Pietro Zampetti and Marcella Zeppa. “Thirty years later – according to the organizers – the once illegal settlements have been legalized but have still not been fully absorbed into the city - they show themselves in their true colors as the first sustainable settlements. At that time, heavy with contradictions and conflict, large residential buildings continued to appear – such as Corviale, Laurentino 38 and Casilino 2. [All] complex habitat machines that summarized the collectivist utopia and in more ways than one, led to the concrete jungles of the Twentieth century’. “An alternative to these macrostructural buildings was the appearance of spontaneous settlements, a trend in that specific period of rife illegality; it epitomized a more compact and recognizable way of living in the city’. Designed as the contribution from the Valle Giulia Faculty of Architecture at the Architecture Festival in Rome 2010, Borgata Ortinuovi presented the construction of a finished part of the urban structure consisting of detached homes on sites of two dimensions 18x12 m. and 18x30 m. to exemplify an ecological dimension applied to a minute scale.

theme of the Expo in Shanghai 2010. The Accademia Nazionale di San Luca and the Italian Commissariat perceived the urgent requirements associated with the progressive increase in population density in residential areas of the city and consequently presented a series of idea-projects as expansion plans for the linear city of Ling Gang, to the south of Tianjin, a metropolis destined to become China’s third most important city. Fourteen Italian designers were invited – including Alessandro Anselmi, Antonio Monestiroli, Luciano Semerani, Uberto Siola and Laura Thermes - to present a system similar to the bar code that would govern the space with a simultaneously simple yet complex arrangement. The project presented three rows of buildings, separated by areas of greenery of differing widths. ‘This unit gives the three urban units (shown in the plans) – similar to small linear cities – a degree of uniformity that creates a city based on regular features and variations, in line with the ideas of Marc Antoine Laugier. Using this unit in the city leads to the creation of tangible spatial harmony and balanced proportions of the components’; it defies zoning the locations and refuses to create architectural hierarchy within cities. SMART CITY Finally, the architecture workshop will present the Degree dissertations and project plans by Giovanni Scardina and Alessandro Rudellat. “Smart City. Rome 2.0 the intelligent city” – (supervisor/mentor Dina Nencini, assistant supervisor, Marco Casini, The Ed.); these project a new image for a Italy’s capital city: from transport links to service networks, from the public facilities to the amenities for culture and knowledge, from renewable energy to bio-architecture.

LING GANG The project “Ling Gang. Italian Architecture for a Chinese City’ was extremely interesting, precisely for the results of the analysis of new urban models and their application in developing economies around the world. The project - supervised by Franco Purini assisted byFrancesco Menegatti, Daniele Mingarelli, Dina Nencini, Sara Petrolati and Anna Riciputo - was the solution for the message “Better City_Better Life”: the core

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Masterplan, modelli compositivi e caratteristiche tipologiche del progetto ‘verde’: tavole a cura di Rita Varjabedian. Masterplan, arrangement plans and the features of the ‘green’ project: plans by Rita Varjabedian.

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SMART CITY

L’area di progetto è situata nella zona nord di Roma, racchiusa tra quatto assi principali: la via salaria, la Flaminia, il GRA e la Tangenziale Est ed è attraversata dal corso sinuoso del Tevere. The project site is in the northern districts of Rome, an area defined by four main roads: Via Salaria, Via Flaminia, the GRA (ring road) and the East carriageway, and crossed by the meandering River Tiber.

A sinistra, vista sul “Progetto Torre” (a cura di Giovanni Scardina); a destra, vista sul “Progetto Residenze” (a cura di Alessandro Rudellat).

Left, view of the “Tower Project” (supervised Giovanni Scardina); right, view of the “Residence Project”(supervised by Alessandro Rudellat).

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BORGATA ORTINUOVI

LING GANG

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Nella pagina accanto: due vedute di Ortinuovi in direzione ovest - est. In questa pagina, in alto: un’altra veduta ovest – est. A destra, viste sud – nord. Più in basso, una veduta a volo del planivolumetrico visto da ovest. In queste pagine, in basso: alcune delle immagini tratte dalle quattordici idee – progetto per un comparto urbano all’interno del nuovo insediamento di Ling Gang New City, a Tianjin.

Opposite: two views of Ortinuovi on the East-West axis. On this page, up: another East-West view. Right, North-South view. Further down, an aerial view of the project, viewed from the West. On these pages, below: some of the images extracted from the 14 ideas – the plans for a district in Ling Gang New City, in Tianjin.

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BUILD SOLUTIONS IL PROCESSO NEL PROGETTO TRA IDEA E REALIZZAZIONE THE PROCESS IN THE PROJECT BETWEEN IDEA AND MAKING A cura di/edited by Alessandra Coppa

Laboratorio di Architettura ospita quest’anno la seconda tappa della mostra Build Solutions, arricchita con nuovi progetti rispetto all’inaugurazione, avvenuta in occasione della scorsa Fiera Edile di Bergamo. Build Solutions è un progetto che si pone come uno strumento concreto di lavoro, al fine di ristabilire e valorizzare le competenze nel ciclo di realizzazione del processo edilizio, motivo per cui ha incontrato molte sinergie con il tema di quest’anno di Laboratorio d’Architettura: TRA Idea e Realizzazione. Build Solutions, promosso dal comparto edile bergamasco, è stato ideato e curato da EN SPACE, un network fondato da Sabina Antonini nel 2002. L’intento non è quello di mettere in mostra l’architettura di rivista, ma di indagare ciò che non si vede. Sono stati infatti selezionati progetti, dei quali è stata messa in luce una parte del procedimento di lavorazione/progettazione oppure di un componente/materiale/manufatto. Con l’esposizione di nuovi progetti rispetto all’edizione di Bergamo, e una selezione di quelli già presentati, a cura di Franco Mirenzi e Alessandra Coppa, Build Solutions propone a Made Expo, nell’ambito di Laboratorio d’Architettura, la rilettura e considerazione della fase processuale del progetto considerando quanto avviene TRA progetto e realizzazione. Tra l’ideazione e la messa in opera si verificano infatti imprevedibili complessità per cui l’esecuzione comporta necessariamente dei ripensamenti e dei compromessi dettati dalle variazioni rese necessarie dalle esigenze di riduzione del budget oppure dalle interferenze della committenza, con conseguente sostituzione per esempio dei materiali originari con materiali più economici. Altri fattori che possono modificare il progetto iniziale sono legati all’applicazione della normativa e dei vincoli di tutela. Ulteriori problematiche sono poi portate dall’adattamento del progetto al contesto e alla relazione delle integrazioni disciplinari tra architetto, ingegnere, agronomo, impiantista. Tuttavia, anche l’Ego dell’archistar trasposto nelle sue esigenze espressive formali spesso contrastano con quelle Eco di risparmio energetico delle costruzioni contemporanee.

This year Laboratorio di Architettura hosts the second stage of the Build Solutions exhibition, which was enriched with new projects compared to the opening, which took place in conjunction with the latest Building Exhibition (Fiera Edile) in Bergamo. Build Solutions means a project which is expected to function as a work tool, with a view to re-establishing and enhancing skills in the building process; this is the reason why it synergized with this year’s theme of Laboratorio d’Architettura: TRA Idea e Realizzazione. Build Solutions, promoted by Bergamo’s building compartment, was conceived and curated by EN SPACE, a network founded in 2002 by Sabina Antonini. The goal is not to display architecture, but to investigate what cannot be seen. They selected projects, of which they emphasized part of the working/design procedure or part of a component/material/structure. Having new projects compared to Bergamo’s edition, and a selection of the ones that have already been displayed exhibited by Franco Mirenzi and Alessandra Coppa, at Made Expo Build Solutions involves reinterpreting and approaching the procedural phase of the project, considering what happens BETWEEN design and making. Unexpected complexities occur between design and installation; therefore, making necessarily involves reconsiderations and compromises dictated by the changes that have resulted from the need to cut the budget or customers’ interferences, consequently replacing, for example, original materials with cheaper ones. Other factors which might change the initial project are connected with the implementation of protection rules and obligations. Additional problems arise from the adaptation of the project to the background and the relationship of disciplinary integrations between architects, engineers, agronomists and plant engineers. However, the archistar’s ego transposed into its formal expressive needs often contrasts with the energy saving requirements of contemporary buildings.

M. A. SEGANTINI, C. CAPPAI - STUDIO C+S LCV. Law-Court Offices in Venice, Tribunale di Venezia Venezia – Italia Il progetto, è stato l’occasione per restituire alla città di Venezia un’area inaccessibile: il complesso della Ex-Manifattura Tabacchi nel Piazzale Roma diventerà la sede del nuovo tribunale di Venezia, accorpando tutti gli uffici giudiziari. Si presenta come una lama che si innesta nell’unico vuoto esistente nell’area progetto che si affaccia sul piazzale. La grande hall di ingresso distribuisce i flussi che rigenerano una parte importante della città di Venezia. Questo edificio è tuttavia allo stesso tempo l’infrastruttura che permette di rigenerare il sistema degli edifici esistenti. Un tema importante del progetto ha riguardato il materiale che è stato utilizzato all’esterno: il rame preossidato cha a Venezia caratterizza le coperture degli edifici monumentali. In questo progetto il materiale diventa la metafora che rappresenta l’istituzione, la ‘casa della giustizia’. Inizio Cantiere vincitore di un concorso internazionale nel 2002. Fine Cantiere 2012.

M. A. SEGANTINI, C. CAPPAI - STUDIO C+S LCV. Law-Court Offices in Venice, Court of Venice Venice – Italy

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The project has offered an opportunity to return an inaccessible area to the city of Venice: the complex of the former Tobacco Factory in piazzale Roma will become the headquarters of the new Court of Venice, bringing together all the judicial offices. It looks like a blade which fits into the only existing space in the project area overlooking piazzale Roma. The big hall distributes the flows that regenerate an important part of the city of Venice. However, this building also allows the system of the existing buildings to be regenerated. A major issue of the project concerned the material used outdoors: pre-oxidized copper which, in Venice, enhances the roofs of the monumental buildings. Under this project, the material becomes the metaphor that represents the institution, the ‘home of justice’. Start of construction work: winner of an international competition in 2002. End of construction work 2012


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RICHARD MEIER - RICHARD MEIER & PARTNERS ARCHITECTS i.lab Centro Ricerca e Innovazione di Italcementi Bergamo – Italia i.lab è il nuovo Centro Ricerca e Innovazione di Italcementi, realizzato all’interno del parco scientifico tecnologico del KilometroRosso. L’edificio si sviluppa su uno spazio di 23mila metri quadrati e ospita circa 120 ricercatori, è stato progettato in osservanza dello standard LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) e ha ricevuto la certificazione PLATINUM. L’edificio è caratterizzato da forti aggetti della copertura sui fronti nord ed est con uno sbalzo di 10,60 m sul lato lungo l’autostrada, aggetto che supera i 19 m lungo la bisettrice dell’angolo tra i due lati convergenti, dove si forma il vertice acuto costituente il ‘becco’ che copre la piazza da cui si accede all’edificio. Gli aggetti sono costituiti da elementi prefabbricati (i copponi) di grandi dimensioni – l’elemento tipo tocca gli 80 mq di superficie – la cuspide del becco ha una forma molto particolare, la cui realizzazione è stata caratterizzata da fasi particolarmente delicate per il posizionamento. Inizio Cantiere 2007 - Fine Cantiere 2012.

RICHARD MEIER - RICHARD MEIER & PARTNERS ARCHITECTS i.lab Italcementi’s Research & Innovation Centre Bergamo – Italy i.lab is Italcementi’s new Research & Innovation Centre, built in the science and technology park, KilometroRosso. The building, which covers an area of 23,000 square metres, accommodates approximately 120 researchers. It was designed in compliance with the LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) standard and is PLATINUM-certified. The building is enhanced by roof projections on the north and east fronts, with a 10.60-m-long overhang on the side running along the motorway, exceeding 19 metres in length along the bisector of the corner between the two converging sides, where the acute vertex making up the ‘beak’ that covers the square that gives access to the building is formed. The overhangs are made up of prefabricated large-size pieces (pantiles) - a standard piece reaches an area of 80 sq. m. The spire of the beak has a very peculiar shape, the making having been connected with extremely delicate positioning phases. Start of construction work 2007 - End of construction work 2012


BORIS PODRECCA Valamar Lacroma Hotel Resort - Dubrovnik, Croazia

BORIS PODRECCA Valamar Lacroma Hotel Resort - Dubrovnik, Croatia

Un complesso alberghiero fatiscente (architetti Gropius & Stein, USA), distrutto durante la guerra dei Balcani, è servito da base di costruzione integrata da una struttura originariamente prevista per il Messico e trapiantata nella zona di Dubrovnik negli anni Sessanta. Nel processo di ricostruzione termale e artistica la superficie del tetto rosso è stata rivestita da pietra autentica di colore grigio chiaro. Il nuovo volume dalla forma di tre dita ospita sale congressi, aree gastronomiche e terme; i canyon in cui scorre l’acqua evocano il paesaggio dalmata.

A dilapidated hotel complex (architects Gropius and Stein, USA), destroyed during the Balkan war, served as a building base, completed with a structure originally planned for Mexico and transplanted into the Dubrovnik area in the Sixties. In the process of this thermal and artistic reconstruction the red roof surface was covered by the authentic light grey stone. In the new three-fingered volume there are congress halls, gastronomy and spas; the canyons with water running through them evoke the Dalmatian landscape.

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ARTURO MONTANELLI - ARDEA Villa Bianca - Como – Italia Costruita intorno al 1850, su una delle sponde del lago di Como, Villa Bianca, che nel corso della storia ha avuto differenti ruoli e destinazioni, è oggi una costruzione residenziale. Il progetto di recupero, si è basato su una sostanziale revisione dell’impianto distributivo per accogliere una serie di nove appartamenti con tagli abitativi diversi, tra cui un superattico all’ultimo piano con terrazza esclusiva, e una spa interna al piano interrato per tutti gli appartamenti. Delineata in modo esplicito dagli stessi elementi che la compongono (pietra, legno, vetro e spazi verdi), l’architettura è il divenire armonico di spazi che si conseguono l’uno dopo l’altro senza interruzione. Il progetto di recupero ha applicato tutti i criteri necessari (cappotto esterno, serramenti a taglio termico, sistemi autonomi di riscaldamento e condizionamento, impianti di domotica, ecc) per la realizzazione di un immobile di grande pregio e confort, con il raggiungimento della Classe Energetica A. Inizio Cantiere 2008 - Fine Cantiere 2011

TECHNICAL

LIFT

UNIT 2+ UNIT 3

UNIT 4

ARTURO MONTANELLI - ARDEA Villa Bianca - Como – Italy

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Arturo Montanelliar de a design

GENO 6 - CONCEPT FOR AN EXCLUSIVE PRIVATE RESIDENCE IN COMO

ambiente

1:200 scale

architettura

Built around 1850, on one of the shores of Lake Como, Villa Bianca, which has had different roles and purposes in the course of history, is now a residential building. The redevelopment project was based on a significant revision of the distribution system to accommodate a set of nine flats varying in size, including a penthouse on the top floor with an exclusive terrace, and an interior spa in the basement for all the flats. Explicitly marked by the parts that make it up (stone, wood, glass and green spaces), the building is the harmonious transformation of spaces which follow each other, uninterruptedly. Under the redevelopment project all the required criteria (exterior coat, thermally insulating windows and doors, independent heating and air conditioning systems, domotic systems etc.) for a first-rate, highly comfortable building with A rated energy efficiency. Start of construction work 2008 - End of construction work 2011

www.arturomontanelli.com info@arturomontanelli.com via ugo bassi 11 23900 lecco-it tel +39 0341 363443 fax +39 287118


FILIPPO PAGLIANI, MICHELE ROSSI PARK ASSOCIATI U27 Nestlé Building - Assago (MI) – Italia Il progetto architettonico parte da un approccio analitico all’articolato sistema degli accessi all’area di Milanofiori Nord. La posizione di cerniera con la porzione a bosco dell’area a nord, ha portato allo sviluppo di un complesso che, pur basato su uno schema a corte chiusa, una sorta di giardino segreto, consente di mantenere ampia permeabilità visiva a livello dei percorsi che lambiscono l’edificio. L’edificio si compone di alcune ‘scatole sospese’ di diversa dimensione e altezza, formate da cellule vetrate a volte connesse da una serie di lastre in vetro colorato. A legarle al terreno vi è un basamento ad altezza variabile parzialmente incastonato nel terreno stesso, composto da una muratura con serramenti tradizionali rivestita con elementi in cotto. Il sistema prevede elementi di tre cromie e quattro dimensioni supportati da una sottostruttura in alluminio costituita da correnti continui orizzontali. Collaboratori: Marco Siciliano (project Architect), Marinella Ferrari, Stefano Lanotte, Marco Panzeri, Davide Pojaga, Alessandro Rossi, Elisa Taddei, Paolo Uboldi, Fabio Calciati. Inizio Cantiere 2012 - Fine Cantiere 2013

FILIPPO PAGLIANI, MICHELE ROSSI PARK ASSOCIATI U27 Nestlé Building - Assago (MI) – Italy The architectural project relies on an analytical approach to the structured system of accesses to the Milanofiori Nord area. Functioning as a hinge with the wooded north area has resulted in the development of a complex which - though based on a closed court layout, a sort of secret garden - allows for remarkable visual permeability with regard to the paths that lick the building. The building is made up of a few ‘hanging boxes’ varying in size and height, formed by vaulted glass cells sometimes connected with a series of coloured glass sheets. The vertically adjustable base, partially set in the ground, is made of terracotta-tiled masonry with traditional window and door frames. The system includes parts in three colours and four dimensions supported by an aluminium understructure made up of horizontal continuous battens. Team members: Marco Siciliano (Project Architect), Marinella Ferrari, Stefano Lanotte, Marco Panzeri, Davide Pojaga, Alessandro Rossi, Elisa Taddei, Paolo Uboldi, Fabio Calciati Start of construction work 2012 - End of construction work 2013

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ATTILIO TERRAGNI - STUDIO TERRAGNI REMAC - Cantù (CO) – Italia Si tratta di un progetto per un edificio residenziale nel centro della città di Cantù. La struttura dell’edificio è prefabbricata mentre le testate del fabbricato, che contengono patii esterni, sono realizzate con una struttura tridimensionale in profili metallici. L’edificio s’inserisce nel disegno urbano collegando visivamente l’asse delle architetture moderne e quello della città storica. Si tratta di una nuova e innovativa applicazione della prefabbricazione per rispondere alle necessità della residenza. Il processo costruttivo prevede una struttura prefabbricata in cemento, di rapida esecuzione e con un cantiere asciutto, per la parte degli appartamenti, rigorosa e attenta ai parametri economici, e una struttura in profili di metallo per le parti esterne della residenza, balconi, patii e spazi a verde, aperta all’intorno e ricca di individualità. Collaboratori: Gino D’Andrea, Stefano Zanni Inizio Cantiere 2012 - Fine Cantiere 2013-2014

ATTILIO TERRAGNI - STUDIO TERRAGNI REMAC - Cantù (CO) – Italy It is a project for a residential building in Cantù’s centre. The structure is prefabricated, whereas the heads, which include the exterior patios, are fitted with threedimensional frames with metal profiles. The building is part of the urban fabric, visually connecting it with the axis of the modern buildings and that of the old town. This is a new, innovative application of prefabrication, to answer the requirements of the residence. The building process involves relying on a prefabricated, quick-to-make concrete structure, with a “dry” construction site, for the flats, rigorous and in accordance with cost-effective parameters, and a frame with metal profiles for the exteriors of the residence, balconies, patios and green spaces, open to the neighbourhood and highly individual. Team members: Gino D’Andrea, Stefano Zanni Start of construction work 2012 - End of construction work 2013-2014

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DANIEL LIBESKIND, ATTILIO TERRAGNI CITYEDGE Park Life - Brescia – Italy Park Life è lo sviluppo, ricco d’immaginazione e insieme pragmatico, dei magazzini generali di Brescia. Il masterplan celebra una città giardino sostenibile del 21° secolo sviluppando organicamente il contesto e trasformandolo da suolo pavimentato in spettacolare parco pubblico. Il disegno urbano di Park Life non è un altro intervento che divide sempre di più un centro della città da una periferia. È uno sviluppo su come realizzare un nuovo centro della città, un nuovo ingresso alla città di Brescia con edifici che possano diventare più umani, più individuali, e istituire una relazione più fisiognomica con il loro ambiente diventando maggiormente parte di una comunità. Il masterplan di Park Life comprende lo studio coordinato di edifici privati e edifici pubblici e la creazione di un parco che diventa elemento di connettività come la piazza lo era per la città storica. Collaboratori: Gino D’Andrea, Stefano Zanni Inizio Cantiere 2013 - Fine Cantiere in corso

DANIEL LIBESKIND, ATTILIO TERRAGNI CITYEDGE Park Life - Brescia – Italy Park Life is the development - both imaginative and pragmatic - of Magazzini Generali in Brescia. The master plan celebrates a sustainable 21st century garden city, systematically developing the context and converting it from a paved ground into a scene-stealing public park. The urban design of Park Line is connected with one more project which increasingly divides a city centre from the suburbs. It is a development on how to make a new city centre, a new gate to the city of Brescia with buildings designed to be more human, more individual, and establish a more physiognomic relationship with their environment, increasingly becoming part of a community. The master plan of Park Life includes a coordinated study of private and public buildings,

involving creating a park which plays a connecting role, just as used to be the case with the old town. Team members: Gino D’Andrea, Stefano Zanni Start of construction work 2013 - End of construction work: in progress

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P. FASOLI, L. FERRARIO STUDIO FASOLI + FERRARIO Casa 19, Piano di Recupero - Milano – Italia L’edificio è parte di un piano di recupero e costituisce il completamento dell’isolato triangolare tra le vie Novara, Paravia e Celio. La costruzione è un grande organismo angolare con corte interna inserito nel tessuto urbano che lo circonda creando una sorta di segnale catalizzatore all’interno della disomogeneità del contesto edilizio circostante. Le finestre in legno e le superfici vetrate aprono gli spazi interni al paesaggio urbano circostante; setti in muratura aggettanti perpendicolarmente separano verticalmente le facciate dei differenti corpi di fabbrica. Lunghi terrazzi coronano l’edificio schermati da parapetti in lamiera stirata; strutture curvilinee in ferro simili a pergolati prolungano l’andamento delle coperture in zinco. Le coperture curvilinee si intersecano nell’elemento angolare dei grandi terrazzi, posto sopra al volume trasparente della scala che dall’atrio scende ai piani inferiori. Collaboratori: Andrea Gorelli, Francesco Frisia, Marco Russomando, Patrizia Moretti, Federico Sartorato, Ilira Maliqui, Dario Montesi Inizio Cantiere 2008 - Fine Cantiere 2012

P. FASOLI, L. FERRARIO STUDIO FASOLI + FERRARIO Casa 19, Rehabilitation Plan - Milan – Italy The building is part of a rehabilitation plan and completes the triangular block between via Novara, via Paravia and via Celio. The big angular body with inner court is part and parcel of the urban fabric that surrounds it, thereby creating a sort of catalytic signal in the nonhomogeneous building environment. The wood windows and the glass surfaces open the interior spaces to the surrounding urban landscape; the masonry partitions projecting perpendicularly separate

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the façades of the different bodies. Long terraces complete the building, screened by expanded metal rails; curvilinear iron frames looking like pergolas extend the zinc coverings. The curvilinear covers intersect in the angular element of the large terraces, above the transparent volume of the staircase which from the hall leads to the lower floors. Team members: Andrea Gorelli, Francesco Frisia, Marco Russomando, Patrizia Moretti, Federico Sartorato, Ilira Maliqui, Dario Montesi Start of construction work 2008 - End of construction work 2012


CAMILLO BOTTICINI - ABDARCHITETTI Residenze sperimentali - Selvino (BG) - Italia Selvino è una località montana posta in Alta Val Seriana nella provincia di Bergamo. Il progetto nasce dall’idea non solo di cambiare la scala dell’intervento dell’intorno, accorpando più unità abitative, ma soprattutto dall’idea di evocare un carattere alpino riferibile alle abitazioni che preesistevano l’urbanizzazione massiva degli ultimi decenni. L’intervento si colloca al centro di un lotto di forma trapezoidale (di 1667,43 mq). A esclusione della parte dell’interrato in calcestruzzo armato è stata realizzata una costruzione (struttura e tamponamenti) completamente in legno. In rispetto dei parametri bioclimatici dello standard Casaclima, la struttura è in classe energetica A, in grado di garantire un risparmio energetico pari al 70%, riducendo i costi della climatizzazione. Collaboratori: design team: Paola Martinelli, Nicola Martinoli, Stefano Ferracini, Federica Mometto; structural engineering: Franco Palmieri; landscape design: Amber Architectures, Massimo Bertolano, Sarah de Angelis Inizio Cantiere 2009 - Fine Cantiere 2010

CAMILLO BOTTICINI - ABDARCHITETTI Experimental residences - Selvino (BG) - Italy Selvino is an alpine village in Alta Val Seriana, in the province of Bergamo. The project stems from the idea of changing the scale of the neighbourhood, bringing together several living units and, above all, of evoking an alpine character related to the houses that were there before the massive urbanization of the last few decades. The residences are located in the middle of a trapezoidally shaped lot (1,667.43 sq. m.). Except for the part of the basement made of reinforced concrete, the construction (structure and curtain walls) is made entirely of wood. The structure with A rated energy efficiency complies with the bioclimatic parameters of the Casaclima standard, which results in reduced air conditioning costs. Team members: design team: Paola Martinelli, Nicola Martinoli, Stefano Ferracini, Federica Mometto; structural engineering: Franco Palmieri; landscape design: Amber Architectures, Massimo Bertolano, Sarah de Angelis Start of construction work 2009 End of construction work 2010

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MAURIZIO VARRATTA Ampliamento Hotel S. Chiara – Venezia - Italia L’area oggetto d’intervento si localizza su piazzale Roma all’imbocco di Canal Grande in corrispondenza del nuovo ponte pedonale che collega piazzale Roma alla stazione ferroviaria di Santa Lucia, ed è un’area interessata da forti trasformazioni urbanistiche che si sono succedute nel tempo. Il progetto consiste nell’ampliamento dell’Hotel Santa Chiara, edificio che risale presumibilmente alla fine del sec. XVII-inizio XVIII. L’articolazione volumetrica del nuovo edificio è la naturale conseguenza dell’analisi del sito e dei differenti allineamenti da rispettare e va a completare un lotto che appare orfano dell’originaria unitarietà. Può essere sintetizzata come una composizione di 3 differenti volumi che conferiscono una certa dinamicità all’organismo edilizio, consentendo allo stesso di adattarsi alla complessità del lotto e di assecondare scorci visivi, allineamenti e dislivelli differenti.

MAURIZIO VARRATTA Extension Of The Hotel Santa Chiara – Venice - Italy The area under the project is located in piazzale Roma at the entrance to Canal Grande, next to the new pedestrian bridge which connects piazzale Roma with the Santa Lucia railway station; there town planning changes have been following each other in time. The project consists in extending the Hotel Santa Chiara, a building which is believed to have been erected between the late 17th century and the early 18th century. The volumes of the new building are the natural consequence of the analysis of the site and the different alignments to keep to and completes a lot which looks as if it has been deprived of original unity. It can be summed up as an arrangement of 3 different volumes which provide the building with some dynamism, while allowing it to adjust to the complexity of the lot and support views, alignments and differences in level.

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MARCHINGENIO WORKSHOP MASSIMILIANO MANDARINI Il cementificio Italcementi International Cultural Center Alzano (BG) - Italia ll cementificio di Alzano di Italcementi, primo cementificio in Europa, rappresenta un’icona dell’industrializzazione che ha interessato la valle Seriana e più in generale la provincia bergamasca dopo l’unità nazionale. Nato nel 1878 dal riadattamento di una cartiera, dal 1883 inizia una lunga e progressiva stratificazione strutturale: il complesso è stato poi sottoposto a vincolo di tutela come monumento di archeologica industriale nel 1980. L’obiettivo del progetto è quella di trasformare questo monumento di archeologia industriale da fabbrica abbandonata, in una “fabbrica della cultura del lavoro e del tempo libero” quale forum di funzioni polivalenti, luogo di aggregazione innovativo dove potersi incontrare, riposare, lavorare, fare cultura e formazione. Le finalità dell’intervento si inseriscono nello scenario di tra-

sformazioni del territorio lombardo che avranno come volano iniziale il grande evento di Milano Expo 2015 e al processo di valorizzazione culturale, turistica ed economica che si sta già attuando in Valle Seriana. Inizio cantiere 2011 - Fine cantiere in corso

MARCHINGENIO WORKSHOP MASSIMILIANO MANDARINI Il cementificio Italcementi International Cultural Center Alzano (BG) - Italy ltalcementi’s cement factory in Alzano, the first one built in Europe, means an icon of the industrialization that involved the province of Bergamo in general and Valle Seriana in particular following the achievement of national unity. Opened in 1878 from a readapted paper mill, in 1883 it embarked on a long, progressive structural stratification; in 1980 the complex became protected as an industrial archaeology monument. The project is aimed at converting this industrial archaeology monument from a deserted factory into a “factory of work and free time culture” as a multipurpose forum, an innovative meeting place where you can also rest, work, make culture and training. The goals pursued are part of Lombardy’s scenario of changes, which will kick off with Milan’s great event, Expo 2015, and the cultural, tourist and economic enhancement process that is already underway in Valle Seriana. Start of construction work 2011- End of construction work in progress

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GUIDO CANALI - CANALI ASSOCIATI Headquarters Prada Terranuova Bracciolini (AR) – località Valvigna - Italia Sul fronte del lotto, per 250 metri, uno zoccolo a gradoni di calcestruzzo nell’intento di riproporre il declivio agricolo e boschivo perduto da precedenti edificazioni. Su di esso si allunga a scalare un rigoglioso vigneto, vero prospetto del complesso industriale. In secondo piano, l’alto basamento in prefabbricato pesante accoglie i magazzini per la materia prima. Sopra, padiglioni leggeri in carpenteria metallica ruotati di 45° (shed di 35 metri) completa flessibilità, utilizzabili quali laboratori di ricerca o uffici open space. Nelle geometrie triangolari ritagliate sul sedime del piano terra, preziosi giardini riparati, per pause di lavoro o quali fondali alle lunghe vetrate. Alle travi reticolari degli impianti sono appese anche le passerelle che diramano, accessi o via di fuga, dal profondo dei laboratori verso il parcheggio gradonato ricavato sulla collina. Inizio cantiere 1998 - Fine cantiere in corso

GUIDO CANALI - CANALI ASSOCIATI Headquarters Prada Terranuova Bracciolini (AR) – località Valvigna - Italy On the lot front, over a length of 250 metres, a terraced concrete base designed to revive the agricultural and wooded slope that had gone lost following previous constructions. A luxuriant vineyard, a real front of the industrial complex. In the background, the high heavy prefabricated base accommodates the raw material warehouses. Above, lightweight metal carpentry halls

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rotated by 45 degrees (35-m sheds) synonymous with the utmost flexibility, for use as research laboratories or open plan offices. In the triangular structures cut on the ground floor area, fine, protected gardens, for use during breaks or as backdrops for the long windows. The gangways also hang from the reticular beams of the systems, branching off - whether as entries or as escape routes - from the depths of the laboratories to the terraced car park built on the hill. Start of construction work1998 - End of construction work in progress


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Txt: Paolo Rinaldi Ph: David COUSIN-MARSY

MEGLIO IL GIOCO DEL FUOCO

Project: Prinvault Architectes Director: François PRINVAULT Team leader: Mathieu HONORAT Design Team: Sophie ABOU-HAIDAR, Camille MARCHAND, Denis MILHAUD, Antoine MARRO Consultans: Echos, Cayla, Alpha BET Building Construction Companies: POULINGUE, SMCB

PLAYTIME IS BETTER THAN FIRE

In alto, proiezione assonometrica della scuola. Nella pagina a lato, in alto: un’immagine dell’incendio e la gamma di colori applicati al progetto di ricostruzione; in basso un’aula.

Top, axonometric projection of the school. On the opposite page, top, image of the fire and the range of colors used in the reconstruction project; below, a classroom.

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Mille listelli colorati con i colori del fuoco rivestono la facciata della nuova scuola sorta sulle ceneri della precedente, andata distrutta da un incendio doloso Una scuola, come tante, viene distrutta da un incendio doloso. È successo nel 2009, in Francia, nella regione della Normandia, precisamente a Bernay. L’attuale scuola Jean Moulin, realizzata nel 2012 dallo studio di architettura parigino Prinvault Architectures, nasce come operazione di ricostruzione della scuola preesistente. “Il progetto – raccontano gli architetti – ha rappresentato per la comunità del luogo l’occasione per riorganizzare l’aspetto funzionale della scuola, ridimensionare gli ambienti scolastici secondo le esigenze attuali e rivitalizzare il quartiere attraverso l’inserimento di un edificio dall’immagine contemporanea”. La nuova scuola si sviluppa su un unico livello e si organizza attorno a un corridoio centrale, arricchito spazialmente da nicchie e panchine, spazi informali di cui i bambini possono appropriarsi. Finestre di diversa dimensione incorniciano e moltiplicano le viste verso il cortile, verso il cielo o verso i tetti delle abitazioni adiacenti. L’edificio presenta una struttura intelaiata in legno e una copertura vegetalizzata. La forma non parallelepipeda delle aule e i materiali utilizzati sono stati pensati per limitare gli effetti della riverberazione acustica. “Il nuovo edificio scolastico – sottolineano i progettisti – vuole superare la perdita traumatica subita attraverso l’utilizzo nel rivestimento esterno di una gamma di 1000 listelli colorati, i quali corrispondono alle svariate tonalità del fuoco: partendo da una fotografia digitalizzata si é rilevato uno spettro di colori comprendenti il nero (2,5%), il giallo zinco (2,5%), il giallo oro (2,5%), il rosso marrone (2,5%), l’arancio rossastro (25%), il rosso bordeaux (25%), e il rosso carminio (40%)... In seguito é stata utilizzata una formula casuale Excel per la distribuzione di questi 1000 listelli sulla superficie esterna della scuola “. Game si better than flames! Meglio il gioco del fuoco!


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A thousand colored slats in the shades of fire cover the façade of the new school that has risen from the ashes of the previous building that was destroyed by fire in an arson attack Like many others, this school was destroyed by fire. It happened in 2009 in Bernay, in the French region of Normandy. The ‘Jean Moulin’ primary school was built in 2012 to plans by the Paris-based studio of architecture ‘Prinvault Architectures’ – the idea was to re-construct the existing seat of learning. The architects explained: ‘For the local community, the project was the opportunity to re-organize the functional aspects of the school, re-dimension the scholastic ambiences to suit current needs and revitalize the district with a new building with a contemporary image’. The new school developed over a single floor and is organized around a central corridor, embellished by alcoves

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and benches, informal spaces designed specifically for the children. Windows in varying size frame and multiply the views towards the courtyard, toward the sky and over the rooftops of the adjacent buildings. The building has a wooden frame and a ‘planted’ roof. The unusual shape of the classrooms and the materials used have been devised to limit the effects of acoustic reverberation. The architects pointed out that: ‘the new scholastic building aims to put the traumatic loss behind it through the addition of an external facing consisting of 1000 colored slats in the various shades of fire: using a digital photograph the spectrum of colors were split as follows: black (2.5%), zinc yellow (2.5%), golden yellow (2.5%), red-brown (2.5%), reddish-orange (25%), wine red (25%) and carmine-red (40%). Then a casual Excel formula was used to decipher the distribution of these 1000 slats on the building’s external walls’. Playtime is better than fire!


In alto, l’ingresso a un’aula; a sinistra, il prospetto posteriore; qui sopra, un corridoio. Nella pagina a lato: il prospetto della scuola e un corridoio.

Top, the entrance to a classroom; left, the posterior elevation; above, one of the corridors. On the opposite page: the school and a corridor.

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Txt: Mila Sichera Ph: Andrea Epifani, Roberto Galasso, gruppo foresta

ETICA DEL PROGETTO A KM 0 ZERO-KM DESIGN ETHICS

Project: gruppo foresta | studio di architettura Ester Annunziata, Alfredo Foresta, Michele Martina, Tiziana Panareo

La microstoria delle case a ballatoio del Gruppo Foresta, a Lecce, segna una traccia per un possibile futuro delle periferie indistinte di molte città, incastonando piccoli tasselli di sostenibilità come vessilli di un fare equo del progetto che consente di mantenere saldi coscienza e valori Un intervento di demolizione e ricostruzione nella prima periferia della città barocca, in un’area densamente abitata da giovani coppie e studenti universitari (circa il 30-35% dei 28mila presenti in città), permette di realizzare tra gli interstizi di un tessuto urbano fitto e di bassa qualità, un piccolo saggio di edilizia privata ‘sostenibile’. Un immobile con otto case a ballatoio, da 80mq, su un lotto gotico di 12x44 metri, e un unico fronte di accesso libero su strada. Un prototipo per la terra di Salento, costruito in osservanza ai dettami della Legge 13/08 della Regione Puglia, “Norme per l’abitare sostenibile”, che prevede un bonus del 10% rispetto ai volumi massimi consentiti per le realizzazioni di edilizia privata, osservanti il protocollo Itaca, con almeno un livello 3 nel “Sistema di valutazione di sostenibilità”. Un’opportunità e una sfida ardita, riguardo ai tempi di crisi e alle modificate condizioni economiche e sociali, ecologiche e tecnologiche del progetto, che inducono, i progettisti del gruppo Foresta - Ester Annunziata, Alfredo

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Arch In questa pagina: in alto, scorcio della corte interna e della trama dei brise-soleil. In basso, l’edificio inserito nel contesto urbano. Nella pagina precedente: vista notturna dal fronte strada, con le dimore segnate dalle bucature diseguali. On this page: top, a shot of the internal court yard and the arrangement of the sun-blinds. Below, the building in the context of the city. Pn the previous page: nocturnal view from the street, with the homes marked by punching.

Foresta, Michele Martina, Tiziana Panareo – ad affiancare al ruolo dell’architetto quello dell’imprenditore. Evadendo l’annosa e inutile querelle di un progettista un po’ scienziato e un po’ artista, essere imprenditore e architetto per i giovani professionisti pugliesi vuol dire, nell’accezione di Magnago Lampugnani, assumere l’etica del “progetto come mestiere”, istanza morale sottratta ai velleitarismi estetici per esercitare un lavoro paziente, coscienzioso, preciso e competente. Vuol dire non vanificare un patrimonio familiare sedimentato di regole e saperi (l’impresa Foresta che aveva lavorato con Pierluigi Nervi), impegnandosi nel progetto come attività ‘artigianale’ fondata su un certo numero di conoscenze tecniche e funzionali, e orientata verso un prodotto ben fatto, dignitoso e adeguato allo scopo. Vuol dire soprattutto credere nella funzione educativa del progetto, nella possibilità di trasmettere regole e pratiche, per diffondere conoscenza e formare un consapevole esercizio professionale. Un incentivo volumetrico diventa dunque occasione per partecipare attivamente alla disseminazione della cultura della rigenerazione urbana e del risparmio di suolo realizzando, otto appartamenti in sostituzione di un’abitazione unifamiliare con annesso giardino, otto appartamenti, alcuni dei quali ceduti al proprietario del vecchio immobile in permuta al suolo utilizzato. Le nuove unità abitative, costruite con materiali e tecnologie che mirano a un alto livello di risparmio di risorse e di efficientamento energetico, raggiungono un indice 3,4 di sostenibilità attraverso un sistema di brise-soleil e bucature differenziate rispetto al ricambio d’aria e all’orientamento solare (a nord, superficie vetrata 80x240 cm, con vetro doppio basso emissivo su telaio a taglio termico; a sud, superficie vetrata 240 x 240 cm, con pellicola riflettente a controllo solare), capace di evitare l’uso della domotica spinta, dei pannelli solari e del rivestimento a cappotto, e consente di produrre alloggi senza ricorrere a tecnologie industrializzate e serializzate, adottando solo mattoni in argilla e intonaci naturali a base di calce. Anche il sistema gestionale dell’edificio garantisce il risparmio delle risorse energetiche. La tipologia a ballatoio riduce i costi condominiali (una sola scala elicoidale e un unico ascensore per il sistema di distribuzione verticale), mentre prevede per il risparmio idrico la decantazione e il filtraggio forzato dell’acqua della falda freatica, utilizzabile per lo scarico igienico e l’irrigazione dei piccoli giardini ipogei in dotazione ai due appartamenti del piano terra. L’involucro esterno con il gioco delle bucature sagoma il volume monocromatico costituito da due corpi compatti uniti da un lungo ballatoio poroso, reso filtrante da una serie di brise-soleil che alleggeriscono i fronti della corte interna, avvolgendola in una trina inamidata. Un’eredità, che recupera intrisa del fascino delle forme, dei segni, e degli spazi tipici dell’universo architettonico islamico, evocata per dar voce alle specificità del luogo e alla sua memoria, in opposizione a una cultura architettonica dominante, che produce indistinti edifici seriali per anonime periferie. Il legame visivo tra il luogo e la sua memoria, segnato dalla geometria dei frangisole e dalle tante finestre disuguali, richiede l’adesione alla filosofia del ‘km zero’ della produzione edilizia, attenta al recupero dei saperi e alla valorizzazione delle maestranze e dei sistemi costruttivi locali, espressione della funzione sociale del progetto, che non nega il privilegio degli utili all’imprenditore, se questi investe ancora nella cultura dell’invenzione progettuale, innescando circoli virtuosi di benessere diffuso. È un processo imprenditoriale, afferma Foresta, che consente di fare economia, evitando approvvigionamenti di prodotti provenienti da territori lontani, proponendo produzioni locali artigianali di qualità . È l’etica del ‘progetto come mestiere’, che torna imperante col suo dettato morale. “Se si vuole costruire un futuro, dobbiamo rimodulare aspirazioni e bisogni in maniera da consumare il meno possibile e produrre soltanto ciò che è realmente necessario, arginando così l’erosione delle risorse energetiche e l’accumularsi dei rifiuti. Dobbiamo usare la tecnologia in modo critico e selettivo, per non turbare un equilibrio ecologico già profondamente scosso, contribuendo piuttosto a ristabilirlo. Dobbiamo spartirci il mondo nel quale viviamo il più equamente possibile senza sprecarne le ricchezze, e senza disperderne le peculiarità culturali, per alimentare brevi sogni e piccole utopie”.

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leads to interesting savings, avoiding the need to source products from distant lands and offering quality local craft products. This is design ethics as a craft that focuses on moral conscience. If we wish to build for the future, we need to tweak the expectations and requirements to reduce consumption and produce only what is absolutely essential, blocking the dissipation of the energy resources and the amount of waste production. We have to use technology in a critical and selective manner, to avoid upsetting the already unbalanced ecological harmony, and making an important contribution to redressing the positives. We have to share the world we live in as equally as possible, without wasting the wealth of natural resources or standardizing the delightfully quirky cultural peculiarities”.

Prospetto Sud/South elevation

Prospetto Nord/North elevation

The micro-story of the houses designed by Gruppo Foresta,in Lecce, Southern Italy, illustrates a possible identity for the anonymous suburbs typical of many cities, introducing small examples of sustainability as plan carriers that will preserve conscience and values. The demolition and reconstruction processes that took place in one of the suburban areas of the Baroque-style city, densely-populated by young coupes and university students (approximately 30-35% of the city’s population of 28,000), provided the space for the construction of a small reality of sustainable private real estate, in an interstitial slither of low-grade dense buildings. This building contains eight 80 sq.m. apartments with balconies crammed into this Gothic site that measures just 12 x 44 meters. There is a single street-side facade for this prototype construction in the district of Salento. The building regulations of the Puglia Regional Government - the ‘Regulations for sustainable living’ according to Law 13/08 - allows an extra 10% volume for private buildings according to Itaca (The Italian Institute for Innovation and Transparency of Tenders and Environmental Sustainability), with a score of at least Level 3 on the ‘Sustainability evaluation system’. It was an opportunity and a challenge, due to the crisis and the major changes in the economic conditions and the social, ecological and technological atmosphere. These factors oriented the designers of the Gruppo Foresta - - Ester Annunziata, Alfredo Foresta, Michele Martina, Tiziana Panareo – to combine the skills and creativity of the architect with the driving force of the entrepreneur. Avoiding the laborious and useless definitions of the designer who is part scientist and part artist, the entrepreneur-architectural role for the young ‘Pugliese’ creatives, means – according to Magnago Lampugnini – accepting the ethical constraints of ‘design as a craft’; the design process is removed from the fanciful esthetics to focus on the patient, conscientious, precise and skilful operative proceedings. This does not mean dissipating the familiar deeply-rooted heritage bound by regulations and know-how (from when Gruppo Foresta worked with Pierluigi Nervi); it means being committed to the project as an artisan activity founded on a certain amount of technical and functional knowledge, oriented to the creation of a well-made, dignified product that is fit for purpose. It means believing in the educational functions of the project, the possibility of handing-down rules and practises, spreading the knowledge and educating the trained professional army of creatives. A volumetric incentive is transformed into an opportunity for making a contribution to the culture of urban regeneration and land-saving economy: eight apartments replaced a detached villa and garden. In exchange for the site, the land-owner was offered new apartments constructed using available materials and technological devices for great resource saving and energy efficiency. The homes have a sustainability index of 3.4; their blind and window systems have been differentiated to optimize the air exchange and exploit the solar orientation (on the North elevation, a glass surface measuring 80 x 240 cm, with low emission double glazing on heat-optimizing frames; on the South elevation, there is a glass surface measuring 240 x 240 cm, with a sun-light

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Prospetto-sezione del fronte Est/Prospect-section of the East elevation

reflecting finish treatment). This will avoid the need for hard-driving domotics, the installation of solar panels and special roofing. The architects managed to produce the homes without using industrialized and serialized technology, using clay bricks and natural limestone washes. Even the building’s management system results in energy saving. The design of the apartments reduces the management charges (there is a single spiral staircase and a single elevator for the vertical distribution system. Water consumption is limited thanks to a system of decanting and forced water filtration; the water recirculated in this way is used for the toilets and to irrigate the tiny gardens outside the two ground floor apartments. The external finish interrupted by the windows defines this monochromatic building consisting of two compact blocks joined by a long porous balcony; the design is based on a series of sun-blinds that add a lighter element to the fronts of the internal courtyard, enveloping them in a starched lace-like effect. This legacy reiterates the attractiveness and symmetry of the shapes, signs and the spaces typical of traditional Islamic architecture, evoked to enhance the specificity of the location and its past; it contrasts to the dominant architectonic culture that produces non-descript serial buildings in anonymous suburban districts. The visual bond between the location and its past is exalted by the geometric sun-blinds and the large number of windows in a variety of dimensions. It is clearly based on the zero-km philosophy in building construction, with focus on a recovery of knowledge and the appreciation of the local crafts and construction techniques, an expression of the project’s social function. It will not affect the profits in the event the entrepreneur is still investing in a design culture, and will activate the virtuous circle of widespread wellness. And according to the designers of Foresta: ‘the entrepreneurial process

Pianta del primo piano/Layout plans for the first floor


RAGGIUNTO UN NUOVO LIMITE PER LE SEDUTE MULTIFUNZIONE

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Txt: Paola Molteni Ph: © Colt International, Arup Deutschland, SSC GmbH Project: Arup, Splitterwerk Architects, B+G Ingenieure Bollinger und Grohmann GmbH

NATURA DOCET Carpire i segreti e i meccanismi della natura e applicarli in ogni campo, anche in quello dell’architettura. Ad Amburgo è stato realizzato il primo edificio al mondo con un particolare sistema di facciata ‘vivente’ Si vive all’interno di un’abitazione, ma c’è vita anche tra gli strati di essa. La BIQ House (Bio Intelligent Quotient) è il primo progetto pilota a presentare all’International Building Exhibition (IBA), ad Amburgo, una facciata bioreattiva. Sono 15 le unità residenziali ospitate all’interno della ‘Das Alghenhaus’ (la Casa Alga inaugurata il 25 Aprile scorso), su quattro piani di altezza. L’abitazione fa parte dei 18 progetti all’interno del tema ‘Metrozones’ sviluppato per l’IBA. Obbiettivo di Metrozones è il riuso di spazi periferici o abbandonati per sviluppare città nelle città. Ma vediamo più nel dettaglio il progetto della Casa Alga. Ben 200 mq di foto-bioreattori integrati per fare in modo che questa casa passiva sia in grado di generare biomassa ed energia termica. In questo modo l’abitazione diventa autosufficiente producendo calore ed energia da usare al momento, ma anche da immagazzinare per le necessità future. Allo stesso tempo questo sistema di pannelli funziona come schermatura solare e come isolamento termico e acustico. Istallati sulla facciata Sud-Ovest e Sud-Est, i 129 pannelli bio-reattori (2,5 m x 0,7 m), prodotti in Germania dalla Colt International, sono in vetro e contengono all’interno microalghe. Le microalghe assumono il nutrimento per vivere attraverso liquidi e anidride carbonica tramite un impianto idraulico che attraversa la facciata. Il calore del sole che i pannelli ricevono dà il via al processo di riproduzione delle alghe che aumentano sempre più, facendo crescere in contemporanea la quantità di energia prodotta e creando uno strato isolante naturale tra dentro e fuori. In poche parole si genera energia attraverso il processo di fotosintesi clorofilliana. L’osservazione della natura e l’applicazione dei suoi processi nel mondo dell’architettura potrebbero rappresentare la soluzione per le città future fondate finalmente sull’ecologia e sull’innovazione. Questo progetto è frutto di tre anni di studi e ricerche a cui hanno preso parte Colt International per i pannelli, SSC Ltd per lo sviluppo dei bio-reattori oltre al gruppo di designer e ingegneri Arup. I finanziamenti di parte dell’edificio provengono dal governo tedesco, nell’ambito del progetto di ricerca ‘ZukunftBau’. “Usare processi bio-chimici nella facciata di un edificio per creare ombra ed energia rappresenta un’idea davvero innovativa. Potrebbe anche diventare una soluzione sostenibile per produrre energia nelle città, proprio per questa ragione è importante osservare questa sperimentazione in uno scenario di vita reale” queste le parole di Jan Wurm, Research Leader di Arup Europe.

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Tech

A sinistra: il sistema di pannelli che funziona come schermatura solare e come isolamento termico. I pannelli prodotti dall’azienda Colt International sono in vetro e sono pannelli bio-reattori che consentono alla casa di generare biomassa ed energia termica. Sotto: rendering dell’edificio a quattro piani. Nella pagina a fianco: nell’Aprile 2012, la prima facciata bio-reattore è stato presentata nella BIQ House durante IBA (La Fiera Internazionale di Costruzione) tenuto ad Amburgo. Conteneva 129 elementi ‘Solarleaf’ (foglie solari) che copriva 200 sq.m. Left: the system of panels that acts as a sun-screen and as a device for heat insulation. The panels produced by the company Colt International are glass and bio- reactors meaning that they allow the building to generate biomass and heat energy. Below: rendering of the 4-storey building. On the opposite page:: in April 2013 the first ever bioreactor façade was showcased at the BIQ House during the International Building Exhibition (IBA) in Hamburg, featuring 129 SolarLeaf elements covering 200 m2.

Intercepting the secrets and the mechanisms of nature and applying them to every field, including architecture. The world’s first building with a special ‘living’ facing has been constructed in Hamburg We live inside our homes; however life can also be found in the layers of the building. The BIQ House (Bio Intelligent Quotient), the first pilot project for a bio-reactive facing, was presented at the International Building Exhibition (IBA) in Hamburg. There are 15 residential units housed inside the ‘Das Alghenhaus’ (the Seaweed Building inaugurated on April 25th last). This four-storey residential building is one of the 18 projects of the ‘Metrozones’ iniziative developed by IBA. Metrozones has the objective of revitalizing run-down or abandoned urban zones to develop cities within the cities. But let’s now take a closer look at the project for the Seaweed Building. A total of 200 sq.m. of photobioreactors have been integrated to ensure that this passive construction can generate biomass and thermal energy. In this way, the building will be self-sufficient and will produce heat and energy for immediate use and also store it for later. This system of panels also acts as a sun-blind, and provides heat insulation and sound-proofing. The 129 glass bio-reactor panels (each measuring 2.5 m x 0.7 m) contain microalgae; the panels were manufactured in Germany by the company Colt International and have been installed on the South-west and Southeast facings. The microalgae are nourished by liquids and carbon dioxide through a hydraulic plant that crosses the facade. Solar heat on the panels initiates the exponential algal reproduction process; in parallel, there is an increase in the amount of energy produced and the creation of a layer of natural insulation between the inside and the outside. In other words, energy is generated through the process of chlorophyll-catalyzed photosynthesis. The observation of nature and the application of its processes in the world of urban architecture may be a solution founded on ecology and on innovation. This project is the result of three years of study and research that involved the companies Colt International (for the panels), SSC Ltd (for the development of the bio-reactors) and the Arup Group of designers and engineers. The project was partially financed by the German Government as part of the research study ‘ZukunftBau’. According to Jan Wurm, Research Leader of Arup Europe: “The use of biochemical processes in the facing of a building to create shade and energy is undeniably an innovative idea. This could also be a sustainable solution for producing energy in the city – and for this reason, this type of experimentation must be placed in the context of real life’

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In questa pagina: viste dei pannelli dove le microalghe assumono il nutrimento per vivere attraverso liquidi e anidride carbonica tramite un impianto idraulico che attraversa la facciata. Nella pagina a ďŹ anco, a sinistra: simulazione di una tapparella verticale dove è integrato un PBR (panello bioreattore) come un dispositivo esterno per schermare il sole. Sotto: il retro del panello piatto PBR. Nella foto piccola a destra: vista generale del Solarleaf. A sinistra schema del funzionamento del bioreattore. On this page: view of the panels where the micro-algae source the nutrients they require for survival through liquids and carbon dioxide through a hydraulic plant that cuts across the facing. On the opposite page, left: simulation of a vertical louver incorporating a PBR as an external shading device. Under: backside of the at panel PBR. In the small photo to the right: Solarleaf in overview. Left: drawing showing how the bio-reactor works.

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INTERNATIONAL MAGAZINE OF ARCHITECTURE AND DESIGN

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