Deamina Magazine n.3 Giugno

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lusso - moda - lifestyle www.deaminamagazine.it

Speciale

Alberto di monaco Festival di cannes star di hollywood

Speciale benessere

Altamoda

roberto farnesi

valeria marini wedding fashion week gianni tolentino Arte

josÊ dalÏ L’intervista

Rita dalla chiesa massimo boldi

in copertina

maria grazia cucinotta 1


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editoriale

by giulia deamina

In occasione di questo numero, ricco, anzi ricchissimo, di grandi esclusive e novità, abbiamo il piacere di congratularci con il Principe Alberto di Monaco che insieme alla moglie Charlene Wittstock ha annunciato proprio qualche giorno fa la gravidanza. (Il Principe, tra l’altro) è la nostra grande esclusiva di questo numero. Ma le sorprese non mancano, abbiamo anche con orgoglio ricevuto elogi per il lavoro svolto dal Consolato Generale d’Italia a Nizza e dall’Ambasciata Italiana del Principato di Monaco. Come annunciato fin dal primo numero stiamo realizzando grandi cose e questo grazie anche ai numerosi personaggi che hanno voluto condividere con noi e con voi le loro storie. Non perdete dunque di vista il nostro sito sempre aggiornato www.deaminamagazine.it e la rivista. Al prossimo numero

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sommario 03 editoriale 06 Festival di Cannes

54 Centri EVA

12 Speciale Montecarlo

56 Flora Beneduce

14 Principe Alberto di Monaco

58 vincenzo Cuomo

16 in copertina Maria Grazia Cucinotta

60 Adesso Musica italiana

22 Valeria Marini 24 Debora Cruz 26 Gianni Tolentino 28 Speciale miff 30 Giorgio Moroder 34 Giacomo Frassica 36 Milano Art Gallery: Max Laudadio 38 Vittorio Sgarbi 40 Milano Art Gallery: José Dalì 42 Sonya Dziabas 46 Rita Dalla Chiesa 52 Massimo Boldi

61 Marco Meloni 64 Piero Fanizzi 68 Enrico Ricciardi 71 Giax Tower 72 Dino Candelà 73 Dr. Giovanni Giannotti 77 Peter Reichegger 82 Kateryna Tarkova n°3 giugno 2014 bimestrale di lusso, moda, lifestyle

Editore Giulia deamina Direttore responsabile: Michele Laddaga Progetto grafico ML-Design web Up srl Thomas Robuschi hanno collaborato: Marinella Cucciardi, Dino Candelà, Giovanni Mussini, Emanuele Paonessa, Danilo Gioia fotografi: Fabrizio Smisci (Fotografo dei Vip), Devin Del Santo si ringrazia per la collaborazione Salvo Nugnes (Direttore della Milano Art Gallery), Ufficio stampa Agenzia Promoter, Ufficio stampa Valery Busi, Ruggero De Franco, Ufficio stampa Maria Grazia Cucinotta Direzione, redazione e amministrazione: corso Vittorio Emanuele 4, 20122 Milano e-mail: direttore@deaminamagazine.it; redazione@deaminamagazine.it

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speciale Cannes

Festival del Cinema di Cannes Star holliwoodiane, film d’autore e party glamour Il 14 maggio scorso si è aperta la 67esima edizione del Festival Internazionale del Cinema a Cannes. Presidente della giuria la regista neo-zelandese Jane Campion, famosa per il film «Lezioni di piano» a cura di Marinella Cucciardi

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Il manifesto ufficiale del Festival è stato dedicato a Marcello Mastroianni, ritratto in una splendida foto dal film di Federico Fellini «8 e mezzo» che aveva partecipato alla selezione ufficiale nel 1963. Un omaggio all’attore italiano forse più amato a Cannes (Mastroianni è uno dei rari artisti ad aver vinto due volte il premio per l’intrepretazione maschile nel 1970 e 1987) che si è rinnovato alla cerimonia di inizio del Festival la cui apertura è stata annunciata ufficialmente proprio dalla figlia Chiara Mastroianni insieme a Alfonso Cuaron (regista di «Gravity»). Il film di apertura del festival è stato «Grace di Monaco» diretto da Olivier Dahan, con la bellissima Nicole Kidman nel ruolo della principessa e attrice Grace Kelly. Il film, criticato dalla famiglia Grimaldi per essere non veritiero e solo una trovata commerciale, ha ottenuto molte critiche e non ha convinto il pubblico. Come ogni anno in lista per la Palma d’Oro tanti registi noti. Per la Francia Olivier Assayas con «Sils Maria», Bertrand Bonello con «Saint Laurent», Michel Hazanavicius con «The Search» e il maestro Jean-Luc Godard «Adieu au langage». Grandissima attesa anche per «Winter sleep» di Nuri Bilge Ceylan, «Maps to the Stars» di David Cronenberg, «The Homesman» di Tommy Lee Jones,

«Mommy» di Xavier Dolan, «Deux jours, une nuit» dei fratelli Dardenne e «Leviathan» di Andrei Zvyagintsev. In concorso sono ritornati due grandi registi britannici: Mike Leigh con «Mr. Turner» e Ken Loach con «Jimmy’s Hall». L’Italia si è presentata con «Incompresa» di Asia Argento e «Le meraviglie» di Alice Rohrwacher. Anche la sezione Un Certain Regard, inaugurata da «Party Girl» film firmato a sei mani, ha presentato un cartellone altrettanto interessante grazie alla presenza tra gli altri del regista Wim Wenders. Infine il Bluckbuster dell’edizione è stato senz’altro «The Expendables 3» che ha riunito star del calibro di Harrison Ford, Arnold Schwarzenegger, Mel Gibson, Antonio Banderas, Dolf Lundgren, Terry Grews, Wesley Snipes, Jet Li e Sylvester Stallone. Alla conferenza stampa, tenutasi all’Hotel Carlton,è stata un’emozione vederli tutti insieme. Dopo dieci giorni di competizione sabato 24 maggio sono stati attribuiti i famosi premi. La Palma d’oro è andata «Winter sleep», del talentuoso regista turco Nuri Bilge, a cui mancava solo la consacrazione con un premio importante. Il premio della Giuria è stato attribuito ex-equo al più giovane e al più vecchio in gara, a Xavier Dolan con «Mommy», forse un po’ deluso perché mirava alla Palma d’oro, e al grande Jean-Luc Godard con «Adieu au langage». Miglior attore è stato eletto Timothy Spall per la sua bella 7


interpretazione in «Mr. Turner», mentre il premio, meritatissimo, per la miglior attrice è andato a Julianne Moore (che purtroppo non era presente) per «Maps to the Stars». Infine il Gran Premio, considerato un po’ il secondo posto al Festival, è stato attribuito da una commossa Sophia Loren a «Le meraviglie» di Alice Rohrwacher, prima donna regista italiana in assoluto a vincere un premio al Festival. Un Festival quello di quest’anno dal palmarés eterogeneo e interessante, con forse qualche deluso, ma sempre all’altezza delle aspettative.

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Parallelamente al Festival del Cinema si è svolto anche il Marché du Film, un salone dedicato ai professionisti in cui le più importanti case di produzione cinematografiche presentano ogni anno le loro novità ai futuri distributori nelle sale. Con 10 000 participanti provenineti da circa 100 peasi diversi, che scoprono ogni anno circa 4 000 tra film e nuovi progetti, il salone, che approffitta dell’atmosfera speciale del Festival e del suo Palazzo, è un’occasione unica di interscambio in cui si creano i futuri successi della stagione a venire. Ma il Festival del Cinema di Cannes, come si sa, è anche l’evento glamour della stagione, che attira le stelle hollywoodiane più famose e accende le notti della Croisette e della Costa Azzura con esclusive feste da favola in magnifiche ville, prestigiosi hotel e lussuose location. Una serata da non perdere è stata il Trophee Chopard, organizzato dalla famosa Maison di gioielli, per attribuire un premio al miglior attore e alla migliore attrice rivelazione del Festival. La cerimonia, presentata dall’elegante e raffinata Cate Blanchette, ha premiato Adèle Exarchopoulos e Logan Lerman, alla presenza del produttore Harwey Westein e di Caroline Scheufele, presidente della Maison Chopard. Il party esclusivo si è svolto in una prestigiosa suite al 7° piano dell’Hotel Martinez Grand Hyatt dove abitualmente la padrona di casa riceve i suoi ospiti. Un altro luogo simbolo delle notti glamour del Festival è senz’altro Villa Saint-Georges, una favolosa villa a qualche minuto soltanto dal centro di Cannes, che ogni anno è lo sfondo elegante di feste e incontri tra stars, registi, produttori e giornalisti di testate famose. Per questa edizione la villa, che per l’occasione si è arricchita dell’esposizione delle incredibili statue dell’artista Marcos Marin, ha accolto John Travolta, Adriana Lima, Adrien Brody, la modella Alessandra Ambrosio. Gli ospiti prescelti hanno potuto cenare accompagnati dalla staordinaria voce di Andrea Bocelli in un concerto privato.


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speciale Cannes

I party più chic sono sicuramente quelli organizzati all’Hotel du Cap di Cap d’Antibes, quest’anno scelto da Vanity Fair, dalla Maison di gioielli de Grisogono e per il famoso Gala dell’Amfar, presentato come di consueto dall’affascinante Sharon Stone e con sponsor del calibro di Bulgari, Wordwide e Bold Film. Al Gala erano inoltre presenti Din e Dan del marchio Dsquered, Margherita Missoni, Adrien Brody, top model internazionali come Bar Refaeli, Heidi Klum, Irina Shayk e Bianca Balti, un’icona dello stile come Dita Von Teese, attrici di fama mondiale come Marion Cotillard e Jane Fonda, Aida Yespica e l’ex Miss Italia Denny Mendez. Il famoso marchio Schweppes era di ritorno anche quest’anno a Cannes con la “Villa Schweppes”, una serie di party la cui location non era una vera villa ma un nave del Club Med! Musica, giochi di luce, balli a bordo piscina e drink a gogo, in un’atmosfera davvero unica. Come ogni anno c’è stata la caccia all’invito per presenziare al party più esclusivo insieme a una parata di vip e per avere la foto ricordo con il proprio beniamino. Le hall degli hotel e dei bar sembravano essersi trasformati in set cinematografici, perché i maggiori attori interna10


zionali hanno passato parte del loro tempo tra interviste, aperitivi o semplicemente per salire nelle loro suite. Anche Roberto Cavalli è arrivato con il suo yacht che ha la particolarità di cambiare vari colori a seconda dell’esposizione al sole, e lo si poteva incontrare mentre passeggiava tranquillamente al porto con il suo cane. Anche la barca di Armani era ormeggiata al porto. Non poteva certo mancare questo appuntamento Paris Hilton, ospite vip di una delle tante serate, in cui si è esibita alla console della discoteca Vip Room. E dopo il Festival del Cinema di Cannes lo showbusiness continua! Tutti a Monte Carlo per la Formula Uno. Barche, terrazze, hotel, tutti a scegliere il miglior posto per assistere alle performance dei più grandi piloti al mondo, mentre all’Hotel de Paris il noto marchio Dolce & Gabbana esponeva la sua collezione di gioielli proprio in concomitanza del Gran Premio. 11


speciale Monaco

Formula 1, Montecarlo il circuito più famoso del mondo Quest’anno grande notizia dell’annuncio del futuro erede al trono

a cura di Marinella Cucciardi Il Gran Premio di MonteCarlo ha un fascino unico e irresistibile, una bellezza strabiliante perché il percorso si snoda lungo il leggendario circuito cittadino, offrendo una gara mozzafiato che ha per sfondo l’azzuro del cielo e del mare, tantissimi yachts, terrazze con vista panoramica, ristoranti e hotel. Una vista spettacolare si gode dalla terrazza del famoso Hotel De Paris, il lusso made in Costa Azzurra. I proprietari degli appartamenti che si affacciano direttamente sul circuito affittano per alcuni giorni i loro alloggi a società esterne, che a loro volta vendono i singoli posti compresi di buffet sia per le prove che per il giorno della gara. Molti brand affittano terrazze o barche per invitare i migliori clienti e la sera si trasformano con musica e feste per accogliere i party più cool. I ristoranti applicano tariffe a prezzo fisso ma naturalmente a costi elevati, e tutti sono a caccia del posto e dell’angolo più bello e più esclusivo per vedere la corsa. Ogni pilota sogna di vincere almeno una volta nella carriera qui a Monaco: è molto importante conquistare fin dall’inizio la posizione più vicina alla pole position occupata dai concorrenti nello schieramento di partenza di una gara, perché i sorpassi sono veramenti diffici e azzardati. Dopo i 3 giri di prove libere, il Principe Alberto II di Monaco ha dato il via alla corsa con il giro ufficiale, 12

guidando lui stesso la sua vettura con a fianco la moglie Charlène Lynette Wittstock, in Grimaldi. La grande notizia trapelata in questo giorni nel Principato annuncia che la Principessa, dopo 3 anni di matrimonio con il Principe Alberto, è un attesa dell’erede e addirittura si parla di due gemelli... la disputa per il futuro trono sarà una bella battaglia tra i due! Il GP di Monaco si è concluso con la vittoria di Nico Rosberg, pilota tedesco di origini finlandesi, figlio di Keke Rosberg, il famoso pilota finlandese campione del mondo di F1 nel 1982. Il secondo posto è andato al suo compagno di squadra il britannico Lewis Carl Davidson Hamilton, aggiudicando così alla Scuderia tedesca Mercedes il primo e il secondo posto. Sul podio con i due piloti Mercedes, Daniel Ricciardo, l’austaliano della Red Bull. I tre hanno festeggiato insieme ai loro meccanici e al pubblico con le classiche bottiglie di champagne. Quarto Fernando Alonso (Ferrari), quinto Nico Hulkenberg (Williams), sesto Jenson Button (Marussia), settimo Felipe Massa (Williams), ottavo Jules Bianchi (Marussia), nono Romain Grosjean (Lotus), decimo Kevin Magnussen (McLaren). Le rosse della Scuderia Ferrari quest’anno non ha avuto la meglio con lo spagnolo Fernando Alonso e il suo compagno di squadra, il pilota finlandese Kimi Raikkonen. Quest’ultimo, in lista per il terzo posto del podio, ha dovuto rinunciare alle sue ambizioni quando la sua F14T è stata purtroppo tamponata dalla Marussia che ha provocanto una foratura alla gomma posteriore e, inoltre, a pochi giri dalla fine, un contatto con la McLaren di Ma-


gnussen lo ha rallentato e ha definitivamente rovinato la sua gara, facendolo finire solo al dodicesimo posto in classifica. Il compagno Alonso ha così dovuto gestire la gara da solo. Quest’anno in concomitanza del Gran Premio c’è stato l’opening del ristorante il Twiga con la presenza di Flavio Briatore: una vista mozzafiato e, tra un piatto e l’altro, si potevano ammirare performance dal vivo, perfino i camerieri hanno improvvisato un ballo. Inoltre da diversi anni in occasione del Gran Premio di Formula 1 il Billionaire si trasferisce all’interno del Hotel Fairmont per indimenticabili momenti di musica e divertimento e dove i Methusalem di champagne non mancavano. Alla discoteca Vip Room al primo piano del Grimaldi Forum si esibiva alla consolle il rapper Snoop Dogg la domenica dopo la Formula 1. L’Amber Lounge ha offerto invece il divertimento più emozionante che si possa immaginare in un solo week-end, con star e sportivi riuniti in un unico party. Respirare l’aria di Montecarlo nei giorni del Gran Premio è una sensazione incredibile, emozionante. Non si respira solo lusso ma anche divertimento. Per le strade del porto, pieno di ristorantini tipici, la night-life è piena di passione, bella gente, tante bellissime ragazze che ballano e si divertono, invitando tutti a bere una buona birra alla spina al La Rascasse, bar imperdibile, con serate di live music. La serata per molti si è conclusa al 7° piano nell’attico di Rue Princesse dove l’uomo d’affari greco cipriota Stelios Haji-Ioannou, proprietario del pacchetto di maggioran-

za di EasyJet, accoglieva i suoi ospiti offrendo loro una serata esclusiva e una vista mozzafiato. E per gli habitué la discoteca Jimmy’s è sempre un punto di riferimento per un pubblico esigente, mentre gli amanti del rischio e coloro che hanno voluto consolarsi della sconfitta Ferrari la scelta migliore è sempre una puntatina al Casino. Infine il Buddha Bar, mixato da Papa DJ, è il locale giusto per un aperitivo e una cena tra candele e luci soffuse, in un’atmosfera glamour per chi ama tutto ciò che fa tendenza. 13


speciale Monaco

Intervista esclusiva al Principe Alberto Ranieri di Monaco a cura di Danilo Gioia

Secondogenito e unico figlio maschio del Principe Ranieri III e di Grace Kelly, Sua Altezza Serenissima il Principe Albert, Alexandre, Louis, Pierre, Marchese di Baux, nasce il 14 marzo 1958. Sin da giovane, negli anni della prima formazione scolastica e poi di quella accademica, il Principe Alberto pratica varie discipline sportive per le quali ottiene numerosi distinzioni in atletica (cross-country, giavellotto), pallamano, judo (cintura nera), nuoto (campione accademico), tennis, canottaggio, vela, sci, squash e scherma. La vera predilezione però è il calcio. Nel luglio del 1984, per i Giochi Olimpici di Los Angeles, accompagna, a titolo privato, la Delegazione Olimpionica del Principato.Negli anni 1985 e 1986 partecipa alla Parigi-Dakar. 14

Partecipa per ben cinque volte ai giochi olimpici invernali nella specialità del bob (Calgary nel 1988, Albertville nel 1992, Lillehammer nel 1994, Nagano nel 1998 e Salt Lake City nel 2000). Dal 1983 è Presidente della Federazione Monegasca di nuoto, dello Yacht Club di Monaco, dal 1984 della federazione Monegasca di atletica, dal 1987 del comitato d’Organizzazione dei Giochi per Piccoli Stati, dal 1987 della Federazione Monegasca di Bobsleigh, dal 1994 presiede il Comitato Olimpico Monegasco, dal 1999 della Federazione Monegasca di Pentathlon moderno. Infine dal 1985 ricopre ruoli importanti nel Comitato Olimpico Internazionale. Tra i vari titoli e onoreficenze ricordiamo: Gran Croce dell’Ordine de Saint-Charles (1979), Gran Croce dell’Ordine des Grimaldi (1958), Colonel des Carabiniers (1986). Tra le distinzioni straniere: Gran Ufficiale dell’Ordine


della Legione d’Onore (19 gennaio 1984, insignito da François Mitterrand), Cavaliere d’Onore e Devozione dell’Ordine di Malta (1989), Gran Croce dell’Ordine Nazionale al Merito (1997, insignito dal Presidente Jacques Chirac). Membro d’Onore dell’Istituto Internazionale del Diritto Umanitario dal 1986, membro del Comitato di Sostegno del W.W.F. dal 1990, oggi è costantemente impegnato in prima persona nei programmi di aiuti internazionali e negli interventi per le emergenze umanitarie. Alberto è divenuto Principe dopo la morte del padre (6 aprile 2005). L’incoronazione ufficiale è avvenuta il 19 novembre 2005. Il Principe Alberto II di Monaco ha sposato Charlene Wittstock il 1° e il 2 luglio 2011. È diventata così Sua Altezza Serenissima la Principessa Charlene di Monaco. Nel settore culturale S.A.S. il Principe Alberto II assicura: la Vicepresidenza della Fondazione Principessa Grace di Monaco. Quest’istituzione, creata dalla Principessa Grace, nel 1964, ha una vocazione tripla. Sul piano culturale, la Fondazione sostiene l’Accademia di Danza Classica, Principessa Grace, con un’azione diretta, ma anche con borse di studi attribuite a giovani ballerini di talento e ad allievi dell’accademia di musica principe Rainier III. La Fondazione ha creato nel 1984, “Princess grace Irish Library” aperta agli studenti e ricercatori in letteratura ed in storia dell’Irlanda. In secondo luogo, la Fondazione sostiene l’artigianato locale a traverso due negozi situati uno sul Rocher, l’altro a Monte-Carlo. Infine, la Fondazione conduce azioni di beneficenza soprattutto a favore dell’infanzia, tanto sul piano locale che sul piano mondiale. Il suo sforzo principale va alle famiglie dei bambini handicappati dalla malattia, sotto la forma di interventi sul campo (seminario teatro, sistemazione di locali), e con un aiuto alla ricerca medica tramite fondi comuni di investimento speciali. La vicepresidenza della “Fondazione Principessa Grace - USA” dal 1982. La Fondazione fu creata per perpetuare la memoria e l’impegno della Principessa Grace nel settore artistico. Ogni anno, in occasione di un galà a New York, la Fondazione rimette borse di studio ai giovani talenti del mondo delle arti: danza, musica, teatro, cinema…

ciazione di beneficenza voluta dal Principe Alberto e dalla moglie Charlene, “the Princess Charlene Foundation”, che sostiene diversi programmi ed iniziative a favore dei bambini meno fortunati. la nostra intervista: Principe, una giornata speciale a favore dei meno fortunati Mi ha fatto molto piacere partecipare a questa gara, che poi non è una gara ma piuttosto un’uscita tra amici, e diciamo che siamo in tanti quest’anno, 140 partecipanti. Ci sono qui oggi tanti campioni, e anche lei pedala Mi ha fatto molto piacere avere grandi campioni come Mario Cipollini, Eddy Jordan, Buzzen, i miei amici norvegesi e poi anche grandi campioni del Beach Volley come Yan Fallaim, Bjorn Masaide, e tanti altri sportivi. È stata veramente una bella giornata, abbiamo fatto tutto il possibile anche se c’era un po’ di pioggia ma lo spirito e il cuore ci sono sempre. questa meravigliosa giornata È stata organizzata a scopo benefico Certo, assolutamente. È per la fondazione di mia moglie Charlene.

La Presidenza d’Onore dell’Associazione degli Amici dell’Opera di Monte-Carlo, dal novembre 1993. La Presidenza d’Onore del Comitato Nazionale Monegasco dell’Associazione Internazionale delle Arti Plastiche dell’Unesco, dal 31 agosto 1999. “In bicicletta da Saint Tropez a Monaco “L’evento è stato realizzato per raccogliere fondi per l’Asso15


in copertina

maria grazia cucinotta sexy simpatica e una spiccata cordialit

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A cura di Marinella Cucciar di foto di roberto rocchi

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in copertina

Maria Grazia Cucinotta modella, attrice, regista e produttrice cinematografica, è di origine siciliana e ha cominciato la sua carriera come modella in vari programmi televisivi. Il suo debutto di attice è stato nel film “Il Postino” accanto a Massimo Troisi che l’ha resa famosa. Da lì una carriera in ascesa con la sua partecipazione in tantissimi film, anche a livello internazionale, come ad esempio “007 Il mondo non basta” con Pierce Brosnan e Sophie Marceau. Oltre alla brillante carriera di attrice, sta ottenendo un grande successo come produttrice in Italia e all’estero. D: Ti ha portato fortuna Massimo Troisi? e rimarrà per sempre nel tuo cuore? La risposta è si e resterà per sempre nel mio cuore perché senza quel film non ce l’avrei 18

mai e poi mai fatta. Hai lavorato con attori di calibro internazionale come Sharon Stone, Pierce Brosnan, Woody Allen e Raul Bova, chi è il più simpatico, chi il più sexy e affascinante? Simpatico Raul Bova, lo conosco da una vita e quindi siamo proprio amici, con lui c’é un rapporto diverso di amicizia; però anche Pierce Brosnan devo dire è una persona simpatica e un super gentiluomo. Woody Allen non posso dire di lui che è sexy, ma sono stata molto fortunata perché ho sempre lavorato con dei professionisti. Quale è nella tua lunga carriera il ruolo che ti è più piaciuto di più? Guarda il ruolo che mi è piaciuto di più è in un piccolo film che si chiama “Italiani”; più che il ruolo mi è piaciuto il film, in cui interpretavo un’emigrata che prende il treno per partire dal


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in copertina sud per andare al nord. È una storia che parla delle varie classi sociali e di emigrazione e mi è piaciuta forse perché io sono emigrata quindi ho sentivo che questo film mi apparteneva. Da attrice a produttrice, come è nata quest’idea? Sono rientrata in Italia quando sono rimasta incinta e ho lasciato Los Angeles, la città dove il cinema è un’industria, niente a confronto a quello a cui si è abituati da noi... ho voluto sperimentare una nuova strada... sempre lo stesso poi ti annoi, no? E sopratutto volevo anche crescere dal punto di vista professionale e volevo fare un qualcosa che potesse durare anche dopo; ho aperto la mia società di produzione a 25 anni grazie ai consigli degli americani che mi hanno detto che il cinema va fatto anche dal punto di vista produttivo perché così ti da la possiblità di tutelarti, di proteggerti e in più quando fai la produzione hai il controllo su tutto. Gli americani ti hanno dato una visione di professionalità e di apertura mentale? È stata una scuola perfetta. Come si fa a scegliere il film che si vuole produrre? Io l’ho scelgo in un modo che non è molto da produttrice, lo faccio sempre un po’ da attrice e scelgo sempre la cosa che mi fa battere il cuore. A maggio È uscito nelle sale “La moglie del sarto”, un film in cui hai recitato come protagonista, ci dai qualche anticipazione? È un film che mi ha emozionata molto perché ci sono diversi temi: parla di una donna rimasta vedova che lotta per evitare la violenza da parte degli uomini, lotta contro il pregiudizio perché poi per eliminarla mettono in giro la voce che lei è una prostituta, lotta per realizzare il sogno della figlia e per riuscire a rendere felice la figlia farà una cosa molto strana. Come si concilia il lavoro con l’essere mamma? Facendo i salti mortali, sei proprio tipo un acrobata! devi far quadrare tutto quando lavori non soltanto come attrice ma anche come produttrice, sei moglie, sei mamma e poi ho tutte le associazioni di beneficenza a cui mi interesso...cerco di stare ovunque e allo stesso tempo di non togliere tempo a nessuno, di colmare i sensi di colpa perché vivendo fuori casa te ne vengono tanti. È stata una tua scelta di avere un solo figlio? No purtroppo no, è stata una di quelle cose sulle quali non sono stata tanto fortunata, ho fatto tante cure però evidentemente il mio fisico è andato in corto circuito, forse era la cosa che a cui tenevo di più della mia vita. Uno dei sogni più grandi della mia vita era di avere tanti figli. 20

Nella prossima vita spero di ricompensare. Cosa fai per mantenerti così in forma? Mi sono iscritta a tante palestre ma poi non riesco mai ad andarci... quando vedo uno dei miei personal trainer mi vergogno, abbasso la testa e dico “perdonatemi prima o poi ce la farò”! Sei favorevole alla chirurgia estetica? Non sono favorevole alla chirurgia, delle volte fa anche i danni. Sono favorevole per quella chirurgia che aiuta in casi estremi a ridare la felicità, non sono una pro-chirurgia, secondo me va sempre usata con cautela. Hai qualche tatuaggio? Ho paura degli aghi e solo a vederli svengo e questo mi ha tenuto lontana da ogni tentazione. Da poco c’è stato un lutto importante nella tua famiglia, che rapporto avevi con tuo padre? All’inizio molto difficile, sono nata da una madre quarentenne e il mio papà aveva cinquant’anni, c’era una differenza di età notevole e anche di epoca, perché sai fare un figlio a 40 anni oggi è normale però farlo 45 anni fa no; anche perché stiamo parlando di un genitore che è nato quando non c’era neppure l’energia elettrica, non esisteva la televisione, non esisteva tra un po’ nenche il cinema. Noi siamo nati in un epoca dove c’è tutto, poi è arrivato anche internet e tutta questa tecnologia fa parte del nostro essere; sai in cinquant’anni tante cose sono cambiate, c’è stata un’evoluzione rapida del mondo, le generazioni precedenti si sono dovute adeguare a tutti questi enormi cambiamenti. All’inizio c’è stato uno scontro, poi cresci e cerchi di capire tante cose anche le loro paure, è normale, fa parte del ruolo di genitore; lo vedo con mia figlia; io dico una cosa e lei mi ha già detto no prima ancora che io abbia finito di parlare. Sono molto contenta di aver avuto un padre rigido perché questo mi ha stimolata a dare ancora di più. Sei sposata da anni con l’imprenditore Giulio Violati, ci vuoi dire cosa deve avere un uomo per conquistarti? Mi fa molto ridere, noi ridiamo tanto e poi è sempre presente ed è un papà perfetto. Tuo marito è mai venuto a trovarti su un set cinematografico quando lavori? È venuto all’inizio quando giravo il Postino e James Bond, per il resto non è mai venuto. Sei una donna in carriera e sempre in giro per lavoro, come si gestisce la lontananza in un rapporto di coppia? A volte funziona anche bene, non devi mai esagerare altrimenti rischi che torni a casa e trovi qualcun altro al posto tuo. Mai esagerare!


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alta moda

Weeding Week Milano

Valeria Marini

Debutto milanese per Maison Signore, che nel mese di maggio ha presentato al Grand Hotel Principe di Savoia, le collezioni sposa 2015 Signore Excellence e Victoria F., cui va ad aggiungersi la sorprendente Valeria Marini Seduction. La fitta tre giorni, si è conclusa con la presentazione del progetto frutto della collaborazione tra l’azienda campana e la nota attrice e stilista, per il lancio della linea da lei firmata. Rappresenta senza dubbio uno degli eventi dell’anno legato al mondo della moda sposa, il debutto di Maison Signore (www.maisonsignore.it) durante la Wedding Week milanese di fine maggio, abbinato all’atteso annuncio della partnership tra l’azienda campana e Valeria Marini per la produzione e la distribuzione della neonata linea firmata dall’attrice-stilista. Alle collezioni Signore Excellence e Victoria F., che hanno reso celebre e portato al successo la Maison, ora andrà, infatti, ad aggiungersi la nuova linea “Valeria Marini Seduction”. All’evento sono stati presenti i più autorevoli buyer mondiali, la stampa internazionale e il variegato mondo dello Star System, che hanno reso omaggio alla creatività di un’azienda nota per le linee sensuali dei suoi abiti che 22

accarezzano il corpo esaltandone le forme. Non a caso, la stampa ha definito i Wedding Dress della Maison “vere e proprie sculture da indossare nel giorno del matrimonio dai ricami minuziosi, rigorosamente italiani ed Hand-Made”. L’azienda, giunta al quarantennale, è ormai una delle realtà del settore più amate a livello internazionale. Per le future spose, infatti, affidarsi alla Maison Signore vuol dire, non solo indossare un abito unico, ma anche ricevere una consulenza stilistica completa, mirata a rendere il proprio matrimonio un evento indimenticabile. “Realizzare una linea di abiti da sposa è sempre stato il mio sogno - racconta entusiasta Valeria Marini - ma a differenza di altri campi, sapevo che era necessario trovare un partner del settore in grado di tradurre i miei disegni e le mie idee in abiti da sogno. Ed è per questo che ho scelto di farlo con la Maison Signore, una realtà nella quale ancora oggi tutti gli abiti vengono realizzati in Italia ed ogni dettaglio è studiato da uno dei migliori uffici stile del Paese”. “La scelta di presentare le collezioni nell’ambito della wedding week milanese - dichiara l’amministratore delegato di Maison Signore Gino Signore - rientra nel nostro piano di sviluppo che, successivamente al consolidamen-


d’arte uniche, realizzate con sete pregiate, che la ricchezza dei ricami rende quasi invisibili ad occhio nudo. Protagonisti della linea, dunque, abiti destinati alle amanti del lusso e dell’eleganza a tutto tondo che, specie nel giorno del proprio matrimonio, non intendono passare inosservate. Victoria F. Punta tutto su semplicità, dettagli ed eleganza allo stato puro, la nuovissima linea “Victoria F.”, disegnata dalla stilista Vittoria Foraboschi, che vede protagonisti giochi di tessuti leggeri ed impalpabili. Pizzi e sete, abbinati a linee pulite ed essenziali, in cui sono i particolari a fare la differenza. Fiocchi stilizzati e molto glam, fiori, incroci e piccoli ricami, che rendono ogni creazione unica e irripetibile. Gli abiti di questa linea, “vantano” cuore, carattere, stile e una buona dose di versatilità, che li rende fruibili dalle giovanissime come dalle spose un po’ più in là con gli anni, magari, per il loro secondo Sì.

to territoriale dei nostri Atelier a Napoli e Caserta, punta ora a rispondere alla domanda di tante future spose di poter trovare i nostri abiti artigianali anche nei più importanti showroom italiani ed internazionali. L’accordo con Valeria Marini – continua - ci inorgoglisce e sono certo che una linea nata dalle sue intuizioni e dai suoi disegni col supporto del nostro ufficio stile, potrà avere un riscontro più. Le tre linee di Maison Signore Excellence Sono abiti da sposa gioiello quelli della linea “Excellence” della Maison Signore. Vere e proprie sculture da indossare, impreziosite da ricami, rigorosamente italiani ed hand-made, che vanno a ricoprire all over, con raffinati arabeschi di perle e pietre dure, le esclusive mise disegnate dal virtuoso ufficio stile dell’azienda. Opere

Valeria Marini Seduction Vera novità di quest’anno è la linea Valeria Marini Seduction, frutto del sodalizio tra Maison Signore e l’attrice e stilista Valeria Marini. Una collezione luminosa e originale caratterizzata da linee iperfemminili che accompagnano la silhouette, bustini stringati, trasparenze, scollature, drappeggi, effetti tattoo, ricami e ricercati pizzi francesi. Abiti, realizzati rigorosamente a mano in Italia da sarte e ricamatrici esperte, ispirata in parte all’intramontabile Old Hollywood Style. 23


alta moda

Debora Cruz Di Giovanni nuovo volto della moda

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Al debutto milanese per Maison Signore, presentato al Grand Hotel Principe di Savoia, abbiamo incontrato la modella Debora Cruz Di Giovanni nelle passerelle con i favolosi abiti della bellissima stilista Valeria Marini. Debora sei nata a Palermo, 23 anni fa. Studentessa universitaria nonché fotomodella/modella, hai sfilato per Gianluca Mannara, Antonio Giulio Grande e Valeria Marini. In passato hai lavorato come modella in alcune situazioni di prestigio come Sanremo Festival, con la Rai; come modella a “Buongiorno benessere; Valletta per il Gran Galà della moda New Model Today e collaborazioni con Miss Stella del Mare. Sei anche comparsa per lo spot della Tim con Piff. Debora, cosa significa il mondo della moda per te? Ho provato una grande emozione quelle numerose volte che ho sfilato.

Hai sfilato per alcuni stilisti di fama nazionale, come Valeria Marini. raccontaci il tuo momento più emozionante durante la sfilata Ho provato un’emozione grandissima. Valeria Marini è una donna straordinaria oltre a essere un esempio. È una donna dal carattere forte, al suo fianco si può imparare moltissimo. Se dovessi scegliere tra una cariera brillante e l’amore eterno, cosa sceglieresti? Fra l’amore eterno e la carriera scelgo ovviamente il lavoro quindi la carriera ma riuscirò ad avere entrambe le cose perché sono una donna determinata! Come vive Debora fuori dai riflettori? Faccio una vita abbastanza normale, divisa tra gli studi e le mie passioni, come la moda e nel tempo libero faccio tanto sport. Un consiglio per le ragazze che aspirano intraprendere il settore della moda? Crederci, ma non tralasciare mai i propri obbiettivi.

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alta moda

Collezione di classe ispirata al Rococò francese per Gianni Tolentino

Nella prestigiosa cornice del cortile d’onore di Palazzo Isibardi, storica dimora milanese, ora sede della Provincia di Milano, si è svolta lunedì 12 maggio la sfilata Primavera/Estate 2014 firmata Gianni Tolentino. Oltre alla presenza del Presidente Podestà e all’impeccabile presentazione del dott. Cadeo, sono stati numerosi gli ospiti intervenuti alla kermesse. Personaggi noti come l’étolie Oriella Dorella, giornalisti, emittenti televisive, signore e signori rappresentativi dell’alta Borghesia meneghina. Dopo il successo di febbraio alla Fashion Week di New York, la collezione GT Primavera/Estate ha visto sfilare bellissime modelle che hanno esaltato l’estro e la cre26

atività dello stilista, pittore nonché accademico di Brera, che unisce l’arte alla femminilità creando modelli di gran classe. Stampe sia floreali che ispirati ai quadri francesi di Jean-Honoré Fragonard esaltano bluse e pantaloni, trasparenze in tulle e ricami per gli abiti cocktail. Gli abiti da sera hanno il tocco magico di Tolentino che li rende unici. Gli onori di casa e l’attenta cura della direzione artistica per la Maison sono a cura dal Marchese Paolo Maria de Pellegrin da sempre amministratore e socio dello stilista. Una particolare menzione alle calzature della Maison Filippo Gabriele per eleganza, ricercatezza dei materiali, linee e stile. Dopo la sfilata nei giardini del palazzo si è tenuto un fantastico cocktail allestito magistralmente per la gioia visiva e del palato allestito da Eventi Catering.


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fiere

Andrea Galante, ideatore del Miff Film festival Internazionale di Milano a cura di Marinella Cucciardi

“non vi è riconoscimento migliore, prestigioso e rappresentativo dell’eredità storica della nostra città per i maestri dell’arte cinematografica; energia creativa di cui il Cavallo si fa emblema”. Come è nata l’idea di organizzare il Film Festival Internazionale di Milano? All’inizio fu l’idea per promuovere un magazine americano che avevo fondato a Los Angeles, si chiamava “La Dolce Vita Magazine”. Poi lasciai il magazine e continuai con il MIFF perché a Milano non c’era un film festival di livello, ma solo aperitivi ed eventi politicizzati... Eri già un appassionato del mondo del cinema? Intervista You-Young Lee Da sempre. E dell’arte! I due mondi sono simili. Pensa che come tesi di Laurea in Architettura feci Il MIFF Film Festival Internazionale di Milano il progetto di un programma televisivo sull’arte, con tanto è una mostra cinematografica internaziodi scenografie, scalette, argomenti ecc. nale che si svolge ogni anno e che presenta una selezione di film indipendenti usciti Da quanti anni organizzi questo evento? nell’anno e provenienti da tutto il mondo. Dalla sua nascita. 14 anni. Anche quest’anno si è svolto l’evento del cinema indipendente a Milano che dà il massimo sostegno alla cultura Come si svolge la Kermesse? del cinema indipendente. Prodotto dalla Leonardo Da Inizia con le Nomination e gli screening della Film SocieVinci Film Society, organizzazione a statuto non-profit, ty (la nostra giuria aperta a tutti i milanesi, per ora alcune ogni anno il MIFF Awards seleziona una serie di film decine, ma diventeranno presto alcune centinaia e forse straordinari e internazionali, assegnando il Cavallo di Le- anche migliaia), poi le votazioni online dei membri per onardo da Vinci (copia della statua omonima, disegnata decidere i vincitori e chi portare a Milano. Subito dopo il da Leonardo Da Vinci), come premio per i cineasti che film d’apertura e i film cortometraggi avviene la premiahanno conseguito risultati lodevoli ed eccezionali nelle zione, e nei giorni seguenti i film vincitori in cui il pubblico - solo il pubblico - vota la categoria di Miglior Film. loro discipline e sezioni. “Da quasi 15 anni il premio della statuetta milanese che il genio di Leonardo Da Vinci disegno 500 anni fa è dive- Come si fanno a cercare gli sponsor in nuto ormai un simbolo prestigioso e internazionale della un momento così difficile? cultura e dello spettacolo del nostro tempo” sottolinea Ci si tirano su le maniche, si chiama e si inviano info a Andrea Galante, direttore fondatore del MIFF Awards, tappeto, certo se si hanno conoscenze personali è meglio, 28


mondo dello spettacolo e riesci a unire televisione e cinema, tutte conoscenze personali? All’inizio le conoscenze sono importanti, oramai il premio ha una sua identità e il suo prestigio. Concorrono film di diverse nazionalità? Si, da tutto il mondo. La giuria è formata da esperti del settore? Non abbiamo giuria, come dicevo c’è la Film Society, aperta a tutti: FilmMakers, FilmLovers, FilmLeaders! Che cosa premiate il regista, migliore scenografia, musica, migliore attore? C’è la sezione dedicata ai lungometraggi in cui i premi principali sono al miglior film, alla migliore regia, al miglior attore/attrice e miglior attore/attrice non protagonista, alla sceneggiatura e alla miglior musica/canzone. Ci sono poi premi speciali a volte assegnati per il trucco, gli effetti speciali o i costumi. Sono previsti premi per i cortometraggi e anche per la sezione dedicata alla televisione, in cui si premiano per esempio il miglior attore, presentatore, giornalista o comico. Infine è anche previsto un premio alla carriera.

Claudio Zagarini

Hai un’efficiente organizzazione nel contattare tutti i premiati e farli venire a ritirare il premio? Pochi ma buoni. Ci dici qualche nome dei premiati di quest’anno? Helen Hunt, Aaron Paul, Blake Robbins e soprattutto YouYoung Lee, attrice del film “Late Spring”, che ha vinto anche la categoria riservata al pubblico, di Miglior Film. Qual’è il tuo ambizioso progetto per questo evento nel futuro? Sostituire il Telegatto e andare in TV con uno show che unisca l’ambiente della televisione italiana con il cinema internazionale.

claudia cardinale

ma solo per passare primi della fila, ti posso dire che se il prodotto non è buono oggigiorno è impossibile. Quali sono i tempi di preparazione per una manifestazione così importante? Circa un anno/10 mesi. Riesci ad attirare tanti personaggi del

Hai un regista o un attore preferito? No. Molti, ognuno con il suo stile e il suo periodo luminoso, da Woody Allen a Kubrick, da Scorsese a Ridley Scott, troppo diversi da paragonare… Parliamo un po’ della tua vita personale hai figli? Si. 1, il MIFF! Qual è il tuo principale hobby? Il mio lavoro, perché mi piace e quindi ho grande resistenza. Ma il mio vero hobby, nel senso comune della parola, credo sia cucinare. 29


life style

Giorgio Moroder,

musicista innovativo ed eclettico

Noto per le sua musica per sintetizzatore e le celebri colonne sonore, Moroder viene considerato uno dei musicisti più innovativi e influenti nell’ambito della musica elettronica e della disco music. Dal 1967 al 1979 L’etichetta di un 45 giri di Moroder. Nel 1967 si stabilì a Berlino e decise di non intraprendere altri tour con band musicali. Iniziò quindi a scrivere canzoni e demo per se stesso e altri artisti, collaborando inoltre con il suo cugino “Alex”. In quell’occasione, secondo 30

quanto dichiarò, capì che “quella era la sua strada”. Il suo primo brano di successo fu Ich Sprenge Alle Ketten, attribuita a Ricky Shayne. Nel 1968 iniziò l’attività come cantante di musica leggera incidendo vari 45 giri con i nomi d’arte Giorgio e George, dapprima per la Miura e poi per la First; partecipò inoltre al Cantagiro 1970 con Looky Looky. Nel 1971 si spostò a Monaco dove fondò il suo primo studio di registrazione: l’Arabella House (Musicland Studios). Dopo aver goduto un nuovo successo con il brano Son Of My Father, scritto con Chicory Tip, si spostò negli Stati Uniti, nel 1972, per promuovere il brano Gior-


gio, accreditato come Giorgio & Friends, che godette notorietà e ottimi riscontri di vendita a livello internazionale. Nello stesso anno, iniziò una collaborazione con Pete Bellotte che fruttò l’album Son Of My Father, pubblicato in America da ABC/Dunhill Records ed attribuito al solo Moroder. Le registrazioni dei due musicisti, che pubblicarono nella speranza di essere notati da qualche artista, includevano una serie di collaborazioni con Donna Summer destinate a rivelarsi molto influenti. Dopo aver registrato un demo inviato alla Three Dog Night, allora collaboratrice della ABC/Dunhill, i due pubblicarono Hostage la prima collaborazione di successo con la cantante. Nel 1974 pubblicarono l’album Lady Of The Night e, durante l’anno seguente, il singolo di successo Love to Love You Baby. Nel 1977 Moroder ebbe un primo notevole successo per la collaborazione con le Munich Machine per il brano Get on the Funk Train, che divenne popolare nelle discoteche di quegli anni. Il musicista produsse inoltre diversi successi di disco elettronica per musicisti quali The Three Degrees (The Runner), e gli Sparks (l’album No. 1 in Heavene il singolo Beat the Clock). Nello stesso anno pubblicò il singolo From Here to Eternity, fra i più noti del suo repertorio. The Chase, del 1978, è tratto dalla colonna sonora del film Fuga di mezzanotte e gli è valso il suo primo Oscar ricevuto durante l’anno seguente. Collabora altresì alla colonna sonora di Grazie a Dio è Venerdì, che si aggiudicherà l’Oscar per la migliore canzone(Last Dance), scritta da Paul Jabara e cantata nel film da Donna Summer. Brian Eno e David Bowie erano a Berlino nel 1977, nello studio di registrazione Hansa Tonstudio, durante la lavorazione di Heroes. Eno entrò in studio e disse: “Ho sentito il suono del futuro” e gli fece ascoltare “I Feel Love” di Donna Summer (firmata Summer-Moroder-Bellotte, arrangiamento di Giorgio Moroder, produzione Moroder-Bellotte). “Eccolo qui, non cercate oltre. Questo disco cambierà la musica da discoteca per i prossimi 15 anni...” Dal 1980 agli anni novanta Negli anni ottanta lavorò alle musiche di film quali Flashdance, Top Gun (grazie ai quali ottenne due nuovi Oscar), American 31


life style

Gigolò eScarface. La colonna sonora di quest’ultimo tornò alla ribalta dopo essere stata usata in videogiochi quali Grand Theft Auto III e Scarface: The World is Yours. Le sue composizioni datate fra il 1977 e il 1978, sono state inoltre riprese in Grand Theft Auto: Liberty City Stories. Nel 1984 lavorò alla riedizione del filmMetropolis. Riformattata a 24 immagini al secondo e della durata di soli 87 minuti, la versione restaurata dell’omonima pellicola diLang introduceva una nuova e moderna colonna sonora rock. La “versione Moroder” di Metropolis innescò un acceso dibattito tra cinefili e fan, con critiche aperte e apprezzamenti che si divisero equamente in due. Fra i brani presenti nella sua colonna sonora vi è Love Kills, una collaborazione conFreddie Mercury dei Queen. Moroder ha inoltre composto la musica per leOlimpiadi di Los Angeles del 1984 e per i Giochi di Seul del 1988, oltre alla canzoneTo Be Number One per il campionato mondiale di calcio di Italia ’90 (in italiano. Un’estate italiana, interpretata da Edoardo Bennato e Gianna Nannini che ne scrissero il testo italiano). Anni più tardi scriverà anche la canzone Forever Friends per le Olimpiadi di Pechino nel 2008. Tra il 1988 e il 1990 produce per Sabrina Salerno i brani Like a Yo-Yo,Pirate of Love,Love Is Like A Magic eShadows of the Night. Fra il 1989 e il 1990 scrisse le canzoni Strike Like Lightning eShadows, interpretate dai Mr. Big, per il film Navy Seals - Pagati per morire. Dai primi anni del nuovo millennio a oggi Nel 2005 Moroder venne nominatoCommendatore dal Presidente italiano Carlo Azeglio Ciampi. Il 5 settembre 2010 gli è stato conferito il Grande Ordine al Merito della Provincia autonoma di Bolzano. Nel marzo 2012 a un convegno di musica a Ibiza ha annunciato ufficialmente la sua speciale collaborazione con i francesi Daft Punk per il loro nuovo album Random Access Memories. Nel disco, uscito il 21 maggio 2013, partecipa alla 32

terza traccia intitolata Giorgio by Moroder, dove descrive parte della propria carriera. Durante lo stesso mese compose la colonna sonora di Racer, un gioco in fase sperimentale di Google Chrome, con un pezzo omonimo. Nell’aprile del 2014 ha remixato il brano Midnight dei Coldplay, pubblicato come singolo digitale il 21 aprile scorso. Dopo tantissimi anni Giorgio Moroder è tornato in Italia con un concerto che si è tenuto 17 maggio a Milano, tantissimi fan e grandi applausi hanno accolto Giorgio nella cittadina milanese.

Ricordiamo nella sua carriera alcuni premi importanti nel mondo - Oscar alla migliore colonna sonora nel 1979 per il film “Fuga di mezzanotte” - Oscar per la migliore canzone nel 1984 per “Flashdance... What a Feeling” dal film Flashdance - Premio Bambi 1984 - Oscar per la migliore canzone nel 1987 per “Take My Breath Away” dal film “Top Gun” - Premio Bambi 1988 - Grammy Award nel 1998 per “Carry On” con Donna Summer - Grammy Award nel 2014 per Random Access Memories (Album dell’anno) - World Soundtrack Lifetime Achievement Award nel 2011 Tantissimi successi nel settore cinematografico : - 1978 “Fuga di mezzanotte” di Alan Parker con Brad Davis e Randy Quaid “Grazie a Dio è venerdì” con Donna Summer 1980 “A donne con gli amici” di Adrian Lyne con Laura Dern e Jodie Foster - “American Gigolò” di Paul Schrader con Richard Gere e Lauren Hutton - 1982 “Il bacio della pantera” di Paul Schrader con Nastassja Kinski e Malcolm McDowell - 1983 “Flashdance” di Adrian Lyne con Jennifer Beals e Michael Nouri “Scarface” di Brian De Palma con Al Pacino e Michelle Pfeiffer - 1984 “La storia infinita” di Wolfgang Petersencon Barret Oliver e Noah Hathaway “Metropolis” di Fritz Lang (versione colorata, rimontata e messa in musica da Moroder) “Electric dreams” di Steve Barron con Larry Von Dohlen e Virginia Madsen. - 1986 “Top Gun” (la canzone Take My Breath Away) - 1987 “Over the Top” con Sylvester Stallone. - 1990 “La storia infinita 2” - 2008 “Bastardi senza gloria” (la canzone Cat People)


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life style

a c i s s a r F o Giacom gnanti e s in i im r p i Tra erini ll a b e fi a r g o e cor alsa di Mambo e S al Mondo

Giacomo Frassica entra nel mondo della Danza e della musica Latinoamericana nel 1985 grazie al maestro Marlon Giury dal quale apprendono le prime basi della danza latina; ma è in seguito grazie al lavoro e allo studio accanto a grandi maestri internazionali che affinerà sempre più il suo talento naturale. Maestri come Freddy Rios, Mike Ramos e Annibal Vasquez (fenomenali ballerini e coreografi portoricani famosissimi per diversi show in tutto il mondo a cavallo degli anni 50/60) e Papito Jala Jala (Portorico) Angel Ortiz (New York) Carlos Figueroa (New York) Quetcy Olmo (Portorico). Le performance accanto a grandi musicisti portoricani e Cubani come Roberto Roena, El Gran Combo de Puertorico, Nelson Betancurt ecc hanno ampliato enormemente la sua cultura Musicale dei ritmi e delle origini di queste danze. Ideatori di passi, figure e movimenti ormai entrati a far parte dei vari metodi d’insegnamento della danza Salsa in tutto il Mondo. Ha studiato canto e recitazione. Insegna danza di tutti i ritmi latinoamericani e presenta Stages in tutta Europa. 34

Forse l’unico coreografo di Mambo e Salsa al Mondo ad aver portato in Teatro la Salsa in maniera così forte ed importante. Regia e Coreografie di Musical come “I Re del Mambo”, “Mambo y Salsa...la voglia di ballare”, “La Foresta del Ritmo” e l’ultimo “King of Mambo”; spettacoli che hanno fatto parlare i vari ambienti latini di tutto il Mondo e sempre pronti per tornare in scena. Varie tantissime esperienze televisive, con festa di capodanno a “Buona Domenica” canale 5 con Jerry Scotti, nel ’95 spettacolo in una puntata di “Buona Domenica” Canale 5, corpo di ballo in dodici puntate di “Estatissima” su Canale 5, nel 96 spettacolo in “Quei due sopra il varano” con Iacchetti e Arena, e spettacolo in “Planet” per Italia 1, sempre nel 96 spettacolo in “Village” su Italia 1, e spettacolo in ”Ci vediamo in TV” con Paolo Limiti per Rai 2, nel corpo di ballo in una puntata di “Momenti di Gloria” per Rete 4, Corpo di ballo in una puntata di “Fuego” sempresu Italia 1, e ballerini e coreografi con per 40 puntate “Estatissima Sprint” su Canale 5. Le Velone Can 5.

CONCERTI - BALLANDO AL FIANCO DI: TITO PUENTE - EL GRAN COMBO DE PUER-


TORICO -NEW YORK ALL STARS BAND - JIMMY BOSH - ROBERTO ROENA - JOSÈ ALBERTO “EL CANARIO” - GIOVANNI HIDALGO - FRANKYE MORALES - TITO NIEVESBIG BAND PALLADIUM ORCHESTRA - BUENA VISTA SOCIAL CLUB - ORLANDO WATUSSI - RODOLFO GUERRA - JERRY RIVERA - ADOLESCENT’S ORCHESTRA TEATRO REGIA E COREOGRAFIE DEI MUSICALS I Re del Mambo Stagione 2003/2004 - TEATRO S. BABILA Milano Stagione 2004/2005 TEATRO CIAK - MILANO Stagione 2005/6 nuovo spettacolo Mambo y Salsa....la voglia di ballare Stagione 2005/2006 TEATRO NUOVO - MILANO P: Za S. Babila COREOGRAFIE REGIA E INTERPRETI NEL MUSICAL “LA FORESTA DEL RITMO” (Teatro Nuovo Milano Aprile 2010) COREOGRAFI E INTERPRETI DEL MUSICAL KING of MAMBO (Teatro Nuovo Milano Settembre 2012) Coreografie e Regie per tantissimi Saggi di scuole di tutt’Italia.

stival Latino-Americano di Milano, nel 2001. Apertura Festival LatinoAmericando palco c.le con il Musical King of Mambo, anno 2005. CREAZIONE COREOGRAFICA E REGISTICA DI ALCUNI TRA I FLASHMOB PIù BELLI MAI REALIZZATI IN EUROPA. Nel luglio 2001 a Verbania contattati personalmente dal Maestro Tito Puente per la parte coreografo e ballerini dei Mambo-Jazz Dancers di Tito Puente. SANREMO 2012 COREOGRAFIA E PREPARAZIONE BALLERINA PER ADRIANO CELENTANO NELLA CANZONE “CUMBIA CHE TI CAMBIA”.

VARIE: - Direzione Artistica per 10 serate di spettacolo nel “Casinò Show” al Forum di Assago, e Dir.Art. a serata d’inaugurazione del festival latino-americano Acquatica (MI), nel 98; creatore del SALSASHOW del festival Latinoamericano: partecipa agli Spettacoli nel “Congresso Mondiale de la salsa” Rappresentante per l’Italia a Puertorico, nel 98/99 nel “Congresso Mondiale de la salsa” - e a New York, nel ’98 e 1999, Dir. Artistico del “SALSA SHOW” rassegna di spettacoli da tutto il Mondo al Festival latino-americano (MI), nel 1998/99 al CAPODANNO IN P.ZZA DUOMO con SPETTACOLI PER IL COMUNE DI MILANO, nel 99 Spettacolo del “Congresso Mondiale della Salsa” ALCATRAZ-MI, nel 1999/00 al CAPODANNO IN PIAZZA CASTELLO palco latinoamericano (V.Dante - Milano.) con Direzione Artistica e Coreografie del-l’evento. Direzione Artistica e Coreografie di tutti gli spettacoli LatinoAmericani al CAPODANNO IN PIAZZA CASTELLO - Milano. Nel 2000 spettacolo al “SALSASHOW” Fe35


Arte

’ RTE MILANO ART GALLERY: LA INAUGURA CON ANNA MARIA DI ZELIG E ANTONIO RICCI Max Laudadio, noto volto televisivo del tg satirico Striscia la Notizia ha inaugurato con strepitoso successo la sua mostra fotografica dal titolo “Quattr’occhi sul Mondo” curata da Vittorio Sgarbi e organizzata dal manager di personaggi noti Salvo Nugnes, presso la storica Milano Art Gallery, galleria milanese che vanta un quarantennio di vita, sita alla fine di Corso Genova, in via G. Alessi n. 11. L’esposizione È rimasta aperta al pubblico fino al 10 Maggio. All’elegante vernissage inaugurale, svoltosi in data Martedì 22 Aprile, sono intervenute personalità istituzionali e nomi di spicco del panorama attuale, tra cui un nutrito gruppo di comici di Zelig, come la carismatica Anna Maria Barbera, Federico Basso, Davide Paniate, Gianni Cinelli, Alessandro Betti e Andrea Bove, il rinomato fotografo Bob Krieger, il cabarettista Enrico Beruschi, il campione olimpico Igor Cassina, il maestro di canto di Amici di Maria De Filippi Luca Jurman. Non poteva mancare la presenza del patron di Striscia la Notizia, Antonio Ricci, che si è complimentato con il talentuoso Laudadio e si è intrattenuto a visitare la mostra insieme a Sgarbi. Durante il suo discorso introduttivo Sgarbi ha dichiarato: “Laudadio ha voluto vedere il mondo secondo un punto di vista, che la fotografia, più di qualunque altro mezzo consente. Ha voluto vedere il mondo, non solo con gli occhi e l’obiettivo, attraverso una lente non metaforica, ma reale. La lente degli occhiali: colorata, che può ingrandire o allontanare, filtrare e de36


DI MAX LAUDADIO BARBERA, I COMICI

formare. Trasfigurare e rendere più nitido, ciò che lo sguardo vede. Da questa esperienza esce come interprete molto sensibile alle variazioni cromatiche, come furono alcuni impressionisti, in particolare il Monet nelle cattedrali di Rouen”. Molto rilevante la finalità benefico-solidale legata all’iniziativa, poiché dieci tra le più suggestive foto d’autore realizzate da Laudadio sono all’asta online sul sito www.milanoartgallery.it/art_ML_asta. php e il ricavato della vendita sarà devoluto alla Fondazione Exodus di Don Antonio Mazzi e all’Ai.Bi, l’associazione “Amici dei Bambini” con cui l’artista collabora da lungo tempo apportando il suo prezioso contributo.

Si ringrazia per la collaborazione il Manager Salvo Nugnes (direttore della Milano Art Gallery) e Ufficio Stampa Agenzia Promoter. 37


Arte

Vittorio Sgarbi

catalizza l’attenzione e l’ammirazione del grande pubblico Vittorio Sgarbi sarà candidato sindaco alle elezioni amministrative in programma, a maggio, a Salemi

Si rinnova la giunta comunale anche a Salemi, comune in provincia di Trapani famoso per essere stato amministrato da Vittorio Sgarbi. Il sindaco si dimise a pochi giorni dallo scioglimento del comune per infiltrazioni mafiose. Sgarbi si ricandida adesso a Salemi, denunciando “la sospensione della democrazia”. “A distanza di due anni non si è ancora capito perché hanno sciolto il Consiglio comunale, visto che non c’è un solo indagato - ha detto ai cittadini - Io non sono mai stato chiamato, interrogato, ascoltato. Una vicenda inaccettabile”. La tua passione per la pittura, la scultura e tutte le forme d’arte come è cominciata? È cominiciata molti anni fa, 50 anni fa, con delle visite ad artisti fatte con mio padre, il primo era Augusto Murer a Falcade, e il secondo era Luigi Solferini a Livorno, e quindi vidi delle opere di artisti contemporanei; poi quando ero in collegio vidi delle incisioni di Neri Pozza, che era un altro artista molto sofisticato. Sono le prime cose che ho visto poi andando avanti ne ho viste altre insomma.

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a cura di Marinella Cucciardi

Sei il personaggio più amato da tutti i galleristi e durante l’anno vai a tantissime manifestazioni, come fai a scegliere tra i tanti inviti che ricevi? Per quello che riguarda l’arte contemporanea o vado alle Gallerie dove sono il curatore e quindi ho un ruolo attivo, oppure telefono al gallerista e generalmente quando la Galleria è chiusa vado a vedere autori che mi sembrano stimolanti e originali, quindi non ho una visione così obbligatoria. Ultimamente sei stato il curatore della personale a Milano Art Gallery la mostra fotografica dello storico inviato di “Striscia la Notizia” Max Laudadio con l’organizzazione del manager Salvo Nugnez. Come è andata? In realtà Laudadio ovviamente con la sua attività televisiva l’avevo incontrato in diverse occasioni come inviato, o perché lui aveva delle cose da chiedermi o perché bisogna denunciare qualcosa. Poi nel corso degli anni ci siamo sentiti altre volte e quando mi ha telefonato l’ultima perché aveva un problema per una mostra in Spagna perché aveva perduto i curatori, quindi si trovava pronto con una serie di fotografie e non sapeva bene come mostrarle, così mi è venuto in mente che visto la versatilità di Salvo Nugnez ha una visione a cavallo tra il mondo dello spettacolo e quello dell’arte, aveva già collaborato con Amanda Lear e aveva sostenuto l’opera di Romina Power, quindi ho pensato che poteva essere il gallerista giusto per questo incrocio tra spettacolo, mondanità e arte e gli ho proposto di fare la mostra di Laudadio. Qual è l’autore il pittore che ti piace di più in assoluto? Nessuno, me ne piacciono tanti come le donne... però probabilmente il più grande di tutti, aldilà del mio giudizio, per le emozioni che riesce a dare oltre il tempo, e prevedendo e anticipando artisti molto più vicini a noi, è Velazquez c’è dal 600 fino all’arte contemporanea, da questo punto di vista è probabilmente l’artista più grande. Nel tuo libro “A regola d’arte” dai dei consigli come interpretare un quadro, puoi dirmene almeno uno per i nostri


lettori? I quadri antichi vanno visti anche di dietro per vedere che storia hanno, i quadri d’arte contemporanea sono molto più legati a delle variabili che sono il gusto personale, il mercato, la moda, si può dire che l’arte contemporanea più importante sia quella quella meno conosciuta, di artisti che hanno la loro intensa drammaticità, come un grande pittore morto da qualche anno, si chiama Cremonini, che amava l’arte implicata rispetto all’arte applicata. L’arte applicata è quella che crea cose che sembrano formule pubblicitarie, che crea comunicazione, mentre l’arte implicata è quella che ti fa sentire il dolore del mondo o il disagio degli individui, le crisi, ti coinvolge ti prende, è qualche cosa che stabilisce un rapporto di empatia e di comunicazione tra due persone, chi guarda e chi ha dipinto. Hai una collezione di quadri importante ma quanti quadri possiedi? Quadri, sculture, oggetti, dipinti, ne avrò qualche migliaio, quattromila. Cosa significa per te il termine bellezza? Per me non significa niente di più di quello che deve essere, nel senso che la bellezza è un dato oggettivo, un insieme di armonia, equilibrio, questo è quello che si intende per bellezza classica, poi ci sono le espressioni contemporanee che sembrano indicare lacerazioni e poi la bellezza ha dei canoni che cambiano le epoche con i tempi. Amore per te significa libertà di espressione? L’amore è un istinto che è determinato dalla bellezza, dagli affetti da una quantità di altre cose. Tua madre è una donna forte esattamente come te nella tua vita ha rappresentato tanto? Come una compagna di battaglia cioè qualcuno su cui ti puoi confidare se hai un obiettivo da raggiungere, se hai bisogno di sostegno; la funzione della madre generalmente per i figli è questa. Poi in età adulta o sei tu che sostieni lei oppure diventa come un tuo socio, un associato, soprattutto poi essendo disinteressata la sua condizione di rapporto di madre e figlio è ideale per compiere crimini, delitti, grande imprese, conquiste, quindi da una funzione di tutela della madre quando si è piccoli si passa a quella di “associazione a delinquere”. Hai dichiarato sono contrario alla paternità, cosa significa che non sei un padre presente? Sono un padre del caso, per dirla così. Sono un genitore, come mi definisce mio figlio, che non ha avuto intenzione, come mio padre, di fare un figlio in una famiglia, ma non avendo fatto famiglia non ho avuto intenzione di fare figli, quelli che sono nati fuori dalla famiglia sono delle creature che non sono legate alla volontà di costruire qualcosa, a un progetto familiare, quindi è in questo senso che

non ho alcun istinto paterno; poi però se i figli nascono perché c’è un istinto che chiama, allora questo determina una genitorialità. Uno è genitore senza essere padre. Hai un carattere molto forte e dici sempre quello che pensi, qualche volta ti sei pentito di qualcosa che hai detto? No difficilmente... certe volte ho provato pietà per quelli che ho aggredito, ma questo dipende da un fatto così di comprensione umana, la reazione è stata determinata non tanto dalla volontà di fare danno a qualcuno, ma di stabilire dei principi corretti a fronte di principi sbagliati sostenuti da qualcuno che poi diventa la vittima della mia ira; in realtà verso la persona provo veramente sentimenti di comprensione umana, verso le idee provo potenti contrapposizioni che si manifestano in cazziatoni a danni di qualcuno, ma in questo caso quel qualcuno rappresenta valori e principi o contrapposizioni che io contrasto. Hai avuto una brillante carriera televisiva, teatrale e politica qule preferisci di più? Non intento la mia vita divisa, per cui intendo che tutto sia espressione di una stessa necessità e di una stessa condizione umana, questo valeva anche per D’Annunzio. Ci sono delle persone che si esprimono focalizzandosi su una cosa e fanno il poeta, il musicista, ci sono altre che hanno volontà di distribuire la propria creatività e tentare le strade diverse in cui si manifesti il proprio talento o la propria creatività, per cui è un fatto che non si può controllar, nel senso che uno potrebbe tranquillamente fare una cosa sola, ma non è che le altre sono distrazioni come qualcuno pensa che lo portano fuori da quello che sarebbe il suo principale merito, la sua principale capacità, come alcuni dicono potevi fare o potevi non fare; uno è spinto in una direzione o in un altra a secondo della sua natura, ci sono alcune nature piu versatili e più desiderose di sperimentare e altre che invece si focalizzano, nel mio caso sono tutte forme di un’unica natura. Ti ricanditi come sindaco di Salemi, ci dai qualche anticipazione? Non lo so ancora, è una cosa che non avrebbe a che fare con il ruolo di Sindaco ma con la vendetta, nel senso che avendo interrotto ingiustamente senza nessuna ragione né logica accettabile da nessun punto di vista il mio mandato di Sindaco posso completarlo rimanendo 2 anni invece che 5 e verificare tutto il danno che ha fatto lo Stato a Salemi attraverso commissari che hanno preso il mio posto e hanno sospeso l’attività che avevo fatto in favore della città. Il mio progetto è un progetto di vendetta! Vendetta contro lo Stato criminale che si comporta peggio della mafia e che sospende la democrazia e che inventa una falsa mafia per fingere di combatterla. C’è qualcosa di veramente schifoso che qualcuno deve denunciare una volta per tutte, l’ho farò con grande determinazione se penserò di candidarmi non come sindaco, ma commissario dei commissari. 39


Arte

José Dalì alla Milano Art Gallery Il figlio del mitico Salvador Dalì inaugura con successo la sua mostra d’arte

Si è svolto Domenica 11 Maggio 2014, il vernissage della prima mostra milanese di José Dalì, figlio del mentore del surrealismo Salvador Dalì, presso la prestigiosa Milano Art Gallery (via G. Alessi 11) alla presenza di numerosi ospiti e giornalisti. La personale dal titolo “La verità surreale” è stata organizzata dal manager Salvo Nugnes, agente di noti personaggi, e sarà visitabile fino al 26 Maggio, con ingresso libero al pubblico. Per la gioia di tutti i presenti, ospite all’inaugurazione, tra le molte personalità conosciute, un altro “figlio d’arte”: il rinomato cantautore Cristiano De André, accolto con gran visibilio, che ha visitato la mostra, apprezzandone le opere esposte. “Credo che prima di dipingere il surrealismo, bisognerebbe essere surrealisti nella genetica” afferma l’artista e continua “Io amo il surrealismo perché è e può essere infinito. Io sono surrealista nell’animo, anche per imitazione, per giocare ad imitare mio padre”. José Dalì presenta nella storica galleria, sita alla fine di Corso Genova, una suggestiva parte della sua variegata e originale produzione, orientata verso la bellezza estetica della natura. Considerato uno degli artisti di spicco più interessanti del panorama contemporaneo, Dalì ha un percorso esistenziale ad artistico intenso e ha sempre saputo portare con consapevole responsabilità e coerenza il suo famoso cognome, dimostrando doti innate di autentica genialità e sviluppando una propria ricerca stilistica personalizzata e innovativa. Il suo prorompente Dna ispiratore lo ha 40

stimolato a cimentarsi attraverso ogni forma di espressione, dalla pittura alla scultura, dalla poesia alla scrittura narrativa, dall’incisione all’arte orafa. Emerge tutto il suo carismatico eclettismo, nella significativa frase da lui pronunciata, quando parodiando l’affermazione paterna “La differenza tra un pazzo e me, è che io non sono pazzo” dichiara con ironica provocazione, che “l’arte è anche follia. La differenza sostanziale tra gli altri pazzi e me, è che io lo sono davvero e consapevolmente”.

Si ringrazia per la collaborazione il Manager Salvo Nugnes (direttore della Milano Art Gallery) e Ufficio Stampa Agenzia Promoter


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Arte

Cuore occhi e bocca è l’arte ispirata dall’artista Sonya Dziabas

«Ogni arte ha una forma di ispirazione» Sonya Dziabas è una pittrice nata a Nizza sulla Costa Azzurra, madre italiana nata a Città di Castello, immigrata in Francia e papà francese di origine polacca. È una donna solare, espansiva che ama l’arte in tutte le sue sfacettature. Da bambina amava già la musica, la danza, il cinema, il teatro, ma soprattutto eccelle nel disegno e di conseguenza la pittura che è nata come una vera e propria passione. Effettivamente l’artista pittrice ha avuto un percorso artistico inaspettato e anticonformista. È infatti nel mondo del cinema, della pubblicità e della moda che inizia a 14 anni la sua carriera artistica, nonostante i suoi studi. Poi viene eletta Miss Provence Alpes Cote-d’Azur che la por42

a cura di Marinella Cucciardi terà ad essere finalista a Miss Francia. Nel frattempo inizia l’Università di Diritto, ma la chiamata del mondo artistico sarà più forte. Parla perfettamente francese, inglese e italiano. Seguono anni ricchi di esperienza e viaggi, transportata dal successo e dal lavoro di modella, che la porta anche a lavorare per il cinema e il teatro. Ma la passione per la pittura, messa da parte e mai assopita, è un richiamo troppo forte, tanto che nel 2003 decide di dedicarvisi completamente, sviluppando uno dei temi che le saranno più cari, la donna. Le ispirazioni sono però molteplici, prendendo spunto dai suoi sogni, dalla sua infinita immaginazione e dai suoi numerosi viaggi per il mondo, per esprimere le sue emozioni più profonde. Il suo stile è iniziato con la pittura naif per evolvere poco a poco verso un misto di pittura astratta e surrealista che l’ha portata all’arte contemporaneo. Ormai sono più di 20 anni che dipinge. Oggi espone a Parigi, in Costa Azzurra, in Italia (in Toscana), a Londra, New York. L’artista dichiara: “Non potrei stare senza creare, è una reale necessità di sopravvivenza che mi permette di estrarre assolutamente tutto il mio io più profondo. Per me la pittura è veramente l’arte maggiore la più nobile.


La grande difficoltà è soltanto di arrivare a lasciarsi andare alle proprie vibrazioni creative… Il mio istinto parla sempre per me». Ha appena concluso due esposizioni importanti «Gildo Pastor Center» di Monaco, dove ha presentato le sue ultime creazioni ispirandosi a dei multipli di cuori, e «Agora Gallery» nel distretto dinamico e artistico di Chelsea a New York. Allora raccontaci le emozioni e le soddisfazioni per queste due grandi esposizioni? La mostra di Monaco è stata molto bella perché ho avuto la fortuna di essere stata scelta dalla signora Pastor Pallanca e sua figlia Sylvia Pastor. È stato un grande onore esporre da sola al “Gildo Center Pastor”, è una grande soddifazione di vedere tutte queste mie ultime pitture declinate sul tema generoso del “cuore”, di vedere il mio libro d’oro riempirsi giorno dopo giorno di pensieri delicati sul mio lavoro da parte della gente. Poi ci sono stati i giornalisti e i fotografi che hanno finalizzato con un bellissimo articolo sulla mia mostra nel giornale francese Nice-Matin. La mostra di New York è stata la seconda, la prima volta ho esposto nel luglio 2013 e a febbraio 2014. Devo dire che anche se ho fatto tante mostre, NewYork è veramente un’altra dimensione, il ritmo di questa città è cosi intenso, è l’arte in tutte le sue forme così presente... Dunque sapere di essere stata scelta per un ingaggio di due anni è un’enorme soddisfazione per un’artista. Poi quando arriva l’inaugurazione con artisti vari, centinaia di personne, le interviste e i critici d’arte, ti rendi veramente conto del momento eccezionale e indimenticabile che vivi a Chelsea, il cuore dell’arte di New York City!

PerchÈ rappresenti Coco Chanel, Audrey Hepburn e la Callas nei tuoi dipinti? Sono degli anni che declino la donna dipingendola, per fare capire tutte le sue possibili sfacciature, dalla donna più ordinaria alla più famosa. Dunque ho scelto di rendere omaggio a Coco Chanel, Audrey Hepburn e la Callas perché rappresentano tutte e tre tutto ciò che amo: la Moda, il Cinema, l’Opera, il carisma, il dono, l’eleganza, il fascino, la femminilità, l’ambizione, il coraggio, la passione, l’umanità, la generosità d’animo. Dunque una grande personalità che solo una grande donna può avere! Ed è per questo motivo che continuerò a dipingere la donna che possiamo essere tutte noi sia quella eccezionale con un destino particolare che mi emoziona nel suo percorso atipico. In quali altri posti hai esposto ultimamente? Nel febbraio 2012 ho fatto una mostra bellissima chiamata «Omaggio alla Donna» al «Chateau Des Terrasses” a Cap d’Ail (vicino a Monaco) con la collaborazione del sindaco di Cap d’Ail. Nel marzo 2012 ho fatto due mostre a Cannes, alla Barclays Banque e alla Galleria «L’atelier 11». Conservi ancora il tuo primo quadro? Assolutamente, conservo tutti i miei primi quadri che non ho mai voluto vendere. Devo dire che con il passare del tempo, li trovo sempre più interessanti e maturi rispetto alla giovane età che avevo di 12/14 anni. Anche se avevo 43


Arte ricaturale e simbolico di esprimere profondamente la donna con tutto ciò che ha di più intimo, sensuale e raffinato in sè, è stato proprio nel declinare nelle mie opere, l’occhio, la bocca, la mano… Bisogna anche capire che per un’artista ci sono dei simboli ripetuti praticamente sempre perché rappresentano la sua firma e il suo stile. Poi ci sono anche dei periodi a tema come ad esempio questo mio periodo dei «cuori» rappresentati in diverse maniere per esprimere l’amore, il dono di se stessi, la volontà di condividere i sentimenti d’amicizia ma anche d’amore della vita, ciò che porta all’amore universale di noi tutti collegati al mondo. In un tuo quadro sono raffigurati degli slip, sesso e soldi, cosa volevi rappresentare? Effettivamente, il dipinto «Crazy Man» rappresenta l’importanza che il sesso, il denaro e il potere hanno nella vita di un uomo e nel mondo attuale. La donna fà parte integrante di questo quadro sociale di cui ognuno di noi è vittima.

iniziato molto prima a disegnare … Qual è la tua opera che ti emoziona e ti piace di più ancora adesso quando la rivedi? Devo dire che è una domanda molto difficile per me, perché ogni opera fa parte di me e di un periodo della mia vita e di conseguenza di una certa evoluzione artistica e creativa. Ma forse il primo dipinto a olio, un mio autoritratto, realizzato a Parigi, mi riempe di emozioni ancora oggi perchè è stato simbolicamente l’inizio della mia storia come pittrice : attraverso questo ritratto, ho iniziato a spogliarmi l’anima. Il dipinto che ho fatto molto più tardi «La Chrysalide» nel 2006 è stato anche lui predominante, perché ha segnato una nuova fase della mia vita. Ora, mi sono finalmente trovata con le mie opere contemporanee che sono veramente il frutto della mia arte di oggi. Nei tuoi dipinti si ripetono molti occhi, bocche, mani e ultimamente cuori. Cosa vuoi rappresentare? Effettivamente, fin da bambina, sono sempre stata attratta dalla femminilità della donna, prendendo come esempio mia madre che per me ha sempre perfettamente rappresentato tutto questo. Penso che il mio modo ca44

L’arte ha fatto parte di te e della tua crescita interiore, eri già con i pennarelli in mano sin da bambina ? Assolutamente si, l’arte ha contribuito molto alla mia crescita, mi ha permesso di disegnare per essere e anche per proteggermi dal mondo esterno a causa della mia grande sensibilità precoce. Poi nel diventare adulta ho potuto attraversare tutti i momenti belli, tristi, difficili, dolorosi, dipingendo e creando esclusivamente la notte, come per estrarre il profondo di me stessa… Così, nasce un dono che guarisce anche l’anima per diventare l’essenza della sua propria esistenza. Quanto hanno influito le origini dei tuoi genitori, un mix di culture? Penso sia sempre una ricchezza nascere da un mix di culture perché ti rende senz’altro più forte, interessante, aperto e sicuramente più creativo per quanto riguarda l’artista che sono. La passione nasce sempre dagli opposti che creano un fuoco di emozioni, delle più colorate e originali. Cosa significa essere figli di divorziati, lascia qualche traccia malinconica? Per me essere figli di divorziati permette senz’altro di acquistare una precoce maturità, dovuta alla sofferenza della separazione dei genitori che porta anche a essere più tolleranti, sensibili e magari ad avere ancora più valori della vita. Secondo me, è peggio essere nato da un errore, dunque non desiderato nè amato, che essere figlio di divorziati ma comunque figlio dell’amore e amato veramente nonostante la scelta propria dei genitori che può sempre essere gestita con rispetto ed intelligenza. Il dolore patologico può essere cagionato dall’assenza della madre o del padre per diversi motivi: irresponsabilità, immaturità ecc… alla fine il bambino ha bisogno di


amore e di presenza in priorità. Devo dire che nel mio caso, mio padre è stato il grande assente della mia vita e di conseguenza la figura paterna mi è mancata come punto di riferimento nella mia vita di donna. Forse è anche per questo motivo che ho dipinto molto la donna avendo come base l’immagine della madre molto presente per me. Hai fatto un corso di pittura o è tutta farina del tuo sacco? Ho questo amore del disegno e poi il dono della pittura sin da bambina è un fenomeno creativo istintivo per me. Ho veramente sperimentato l’arte da sola, anche se avevo delle predisposizioni per la musica, la danza, il teatro. Però, in questi ultimi anni ho voluto andare alle belle arti, ma devo dire che sono stata delusa perché è troppo limitato per una farfalla abituata da sempre a essere libera nella sua creatività. Forse mi è servito ad evolvere nella mia tecnica. L’amore ti ispira o ti aiuta a iniziare un’opera? Assolutamente, l’amore è il più grande motore, che ti porta un’energia estrema grazie a sentimenti diversi, come passione, odio, dolore che ispirano le più belle parole per un autore, e che fanno nascere la più grande creatività e le più belle opere per un’artista come me. Cosa deve avere un uomo per conquistarti? Secondo me, un uomo deve avere signorilità, eleganza, cultura nel suo modo di essere in generale, ma anche una certa virilità che faccia capire alla donna il suo posto, sempre con rispetto e la sua volontà di proteggerla sotto diversi aspetti della vita. Deve anche essere molto spiritoso e sorprendente per non far nascere la monotonia. Pensiero mio : «L’amore si, ma la possessione no!» Per concludere l’uomo della mia vita dovrà avere, forza, generosità e l’intelligenza del cuore!. Cosa desideri nel tuo futuro? Il mio più grande desiderio è dipingere e dipingere ancora, per trasmettere al mondo intero il massimo di energia creatrice. Ma non solo, anche di essere felice, serena e in armonia nella mia vita di donna, forse con l’uomo della mia vita, chi lo sa! Dal punto di vista artistico, mi piacerebbe riprendere un po’ il cinema e fare un po’ di televisione con una trasmissione sull’arte, Why Not? 45


l’intervista

Rita dalla Chiesa dà il suo volto per solidarietà

a cura di Marinella Cucciardi

Non ti stiamo più vedendo in televisione, è un dispiacere sicuro questo, raccontaci un po’ quello che è avvenuto? È successo che a un certo punto l’anno scorso ho detto non addio ma arrivederci a “Forum”. Dopo tanti anni c’era la volgia di sperimentare qualcosa di diverso, quindi ho cambiato squadra, ma mi sono accorta che volevano tenermi in panchina, quindi li ho salutati e mi sono rimes46

sa in campo. Qualche volta le decisioni che si prendono soprattutto non in modo calmo e pacato ti si ritorcono contro; ammetto il mio errore, non si è rivelata una scelta felice, ora sono nuovamente, come si dice in gergo, sulla piazza, sul mercato; qualche proposta sta arrivando e sto valutando, sto vedendo se vale la pena tornare sul mercato televisivo oppure se invece ho voglia di rimanerne fuori. Qualche volta star fuori fa bene.


Non si piange sul latte versato, un po’ pentita però? Non si piange mai sul latte versato. Pentita probabilmente si, mi dispiace aver lasciato una trasmissione che mi ha dato tanto e alla quale ho dato tanto per tanti anni della mia vita e la ricordo con molta nostalgia, molti rimpianti. Però insomma alla fine se i rapporti sono buoni e sono rimasti dell’affetto e della stima o dell’amicizia magari poi qualche porta si può riaprire. Lontano dalla tv come si sta? si fanno anche altre cose, immagino, altre attività? Io fuori dalla tv inizialmente devo dire sono sono stata male, è stato un periodo difficile per motivi diversi. Quando sei abituata a correre e tiri il freno a mano ovviamente hai un contraccolpo. Però poi alla fine devo dire che mi sono accorta che c’è tutta una vita intorno e che è bello vivere. Sono comunque una privilegiata perché non sono in cassa integrazione e questo è una cosa importante da dire, perché magari chi ascolta può anche pensare: “Io che ho perso il lavoro sto male” e io ci credo e sono assolutamente solidale con tutte queste persone. Io invece sono una privilegiata quindi il fatto di essere fuori in qualche modo mi dà la possibilità di guardarmi intorno. Non si sta male fuori, perché stare in tv tutto il giorno significa stare chiusi nel mondo televisivo e quindi concentrasi solo su determinate persone e determinati argomenti. Invece uscire e ritrovare il mondo a 360 gradi mi ha permesso di incontare tante persone e mi sono resa conto di tante realtà che prima non conoscevo. Quali attività hai già messo in piedi? In questo periodo non sono stata ferma e tra le altre cose ho sentito la voglia di partecipare a una di quelle che io chiamo battaglie sociali. Ho detto sì a uno spot per gli amplificatori acustici, quelli che si vendono in farmacia, perché mi sono trovata una sera a una cena con Fabrizio Bracconeri, mia spalla da sempre in “Forum”, e mi ha raccontato che lui non sente da tantissimi anni e io non me ne rendevo conto, lui è giovane. Ciò mi ha fatto riflettere, ne abbiamo parlato e discusso per tutta la serata perché l’amplificatore acustico è un qualche cosa che le persone devono imparare a usare esattamente come io che devo mettere gli occhiali se non vedo. Non ci si deve vergognare dell’amplificatore, anzi, bisogna far capire alle persone che è proprio tramite questo semplice oggetto che possono riappropriarsi della loro vita e non sentirsi esclusi. Quindi la cosa più importante secondo me è di considerare l’amplificatore acustico come un oggetto di cui non si può fare a meno. A questa cena c’era anche l’impreditore che produce amplificatori acustici che a un certo punto si è sentito dire da Fabrizio Bracconeri e da me “Va bene, te la facciamo noi la campagna pubblicitaria!”. Io l’ho fatto a titolo esclusivamente gratuito, Fabrizio poi non l’ha potuto fare perché si è presentato alle elezioni. Io ci sto mettendo veramente tutto il cuore e tutta la pas-

sione che posso perché ci sono tante persone che non possono sentire, non possono ascoltare e riascoltare la vita come erano abituati a fare, invece andando in farmacia e che con un piccolo prezzo possono riappropriarsi di quelli che erano i loro spazi vitali anche uditivi e secondo me è una cosa molto importante. Ci metto quindi tanta passione e molta voglia di imparare e sto facendo tante cose perché per esempio ho sentito dire che una delle malattie del secolo come l’Alzeihmer può arrivare proprio perché le persone si isolano quando non cominciano a sentire più e non sentendo non hanno memoria di ciò che li circonda, in qualche modo è come se si raggomitolassero in un angolo, io mi faccio questa immagine, come se fossero ranicchiati su se stessi. L’Alzeihmer è una malattia che incalza e può diventare anche molto grave, ecco perché ci vuole un amplificatore acustico e che sia alla portata di tutti. Ci sono tante persone oggi che fanno fatica a vivere con le pensioni minime o che non hanno più il lavoro...pensa che un giorno in farmacia ho sentita una signora chiedere un amplificatore acustico e domandare se poteva pagare l’altrà metà quando ritirava la pensione... Ecco queste cose dovrebbero fare pensare, fare riflettere, non è tutto bello quello che ci circonda. Non possiamo togliere a queste persone il diritto di ascoltare, sentire la loro vita. Quindi lo spot deve diventare anche un po’ come un tormentone, insistendo sull’indirizzo del sito www.chiediloaumberto.it, in modo che le persone si chiedano chi è Umberto e tramite il suo nome si faccia pubblicità alla società che vende gli amplificatori acustici. Abbiamo nominato Umberto Giordani, il titolare di questo noto marchio di amplificatori acustici, allora parliamo un attimo della funzione sociale che può avere l’amplificatore e com’è possibile che costi così poco? Roberto Giordani ha creato una campagna molto importante. Lui vende direttamente in farmacia o presso gli ottici, senza tanti passaggi e strutture intermedie o punti vendita e questo permette di tenere un prezzo più basso. Prima di iniziare ha fatto delle ricerche per capire perché gli altri amplificatori o apparecchi acustici hanno un costo nettamente superiore, in seguito lui è riuscito a produrlo a un costo sotto i 50 euro proprio per dare l’opportunità a tutte le persone di affrontare e superare quest’ostacolo; perché su 8 milioni di persone colpite da questo problema solo un milione e sei può permettersi di spendere qualche migliaia di euro e tutti gli altri cosa devono fare? Lui ha creduto in un prezzo bassissimo, a partire appunto da 49 euro, per dare l’opportunità a tutti di sentire di nuovo i suoni della vita, risolvendo così il problema a coloro che non si possono permettere di spendere cifre molto più importanti. Una bella azione sociale la tua, che hai fatto in modo gratuito, oggi si usa poco la gratuità. Le battaglie sociali non possono essere pagate e siccome 47


la sto vivendo come tale è chiaro lo sto facendo in modo del tutto gratuito, mi sembra ovvio insomma. Voglio dirlo perché è importante che anche i miei colleghi imparino a fare delle battaglie sociali gratuitamente. Se non dovessi tornare in tv, c’è tanto da fare nella vita, cosa vorresti fare d’altro? Ho scoperto che ci sono tante cose belle da fare, non lo so, ci sto pensando. Per adesso, faccio questa poi quando sarà finita questa, ne farò un’altra. Amo moltissimo il mare quindi mi piacerebbe trovare un’attività al mare, in mezzo ai pescatori ma non so che cosa. Comunque mi piacerebbe molto poter vivere una vita normale, più normale di quella che ho vissuto fino a oggi. Parliamo di qualche hobby che ti piace in particolar modo. Io non ho mai avuto un hobby, sono sincera, anche perché ho avuto poco tempo ho sempre lavorato. Quello che amo moltissimo è la musica, quindi ascoltare tanta musica. Mi rilassa, come mi rilassano i libri, le librerie e il mare. Leggere e raccogliere i sassi di mare, che siano rigorosamente di mare. Se uno mi porta un sasso di montagna non so cosa farmene nel senso che il sasso deve essere stato bagnato dall’acqua di mare che per me è vita. Li sceglie di una forma particolare? No, in Grecia facevo incetta di sassi bucati che mettevo sempre contro luce e dovevo vedere il raggio del sole che filtrava dall’altra parte, allora me li portavo a casa. Sono tornata dalla Grecia molte volte con la macchina che davanti quasi si impennava perché dietro era piena di sassi e in più non li lavavo quindi c’era puzza!! Ma io volevo conservare comunque l’odore del mare. E adesso li ho tutti a casa, esposti sui tavolini, in cesti d’argento o di legno, in terrazza... Perché il mare deve fare parte della mia vita, sempre. Sei nata in un posto di mare? No purtroppo no. Sono sempre vissuta a Milano, però le vancanze le ho sempre fatte in luoghi di mare, soprattutto a Palermo. E quindi sono legatissima alla Sicilia, a Palermo e a Mondello che è la spiaggia di Palermo. Tutta la mia vita gira intorno comunque al borgo di pescatori, al mare, alle reti, alle barche colorate. Io ho un mondo interiore che è fatto molto di mare e di queste cose. E la tua vita è colorata? Cerco di colorarmela! Qualche volta mi chiedo come in una canzone di Alessandra Amoroso “Dove sono i colori?” Però alla fine li ho sempre ritrovati: blu, verde e turchese. E l’arancio. Sei favorevole alla chiurghia estetica? Se fa stare bene gli altri sì, io non l’ho mai praticata su di me. Ogni tanto mi verrebbe voglia e poi vedo dei disastri intorno e allora dico se poi divento così per carità, mi dico tengo le mie rughe e vado avanti tranquilla come 48

sono andata fino ad oggi. Una vita in televisione, hai fatto tanti programmi televisivi, sei sempre stata in contatto con tanta gente. Diciamo la televisione che ha impegnato completamente la tua vita. Ho cercato sempre di tenere molto lontana la televisione della mia vita. Nel senso che so che ci sono persone che vivono esclusivamente la loro vita davanti alla telecamera, che si portano la telecamera a casa. Per me quando si spegne la telecamera, abbraccio le persone che hanno lavorato con me, le saluto “ciao ragazzi ci vediamo domani”, la lucetta si è spenta e pure la Rita davanti alla telecamera, a casa ritrovo i miei figli, i mei cani, mio nipote, prima avevo i miei affetti e gli amici, i libri, i dischi, la musica. Insomma tutto quello che mi arricchisce. Comunque sei una persona super-attiva? Sicuramente non sono una che sta molto ferma. Fai anche lo sport? No, ho fatto tanto pattinaggio artistico su rotelle da ragazza e poi tanto nuoto, d’estate nuoto tanto. Però poi non ho mai il tempo. Mi dicono “Vai in piscina!”, ma dove lo trovo il tempo di andare in piscina, di farmi i capelli, asciugarmi? Non c’è proprio tempo. La palestra la odio proprio, io non faccio palestra. Quindi cerco di mantenermi sana e attiva, magari non stramangiando o non bevendo, ma camminando. E non fumo. Che tipo di nonna sei con tuo nipote? Lui ha due nonne. Allora c’è quella tradizionale che cucina, che fa le torte eccetera. Poi c’è la nonna che tenta di fregarlo e che gliele va a comprarle e gliele contrabbanda come se le avesse fatte lei, ecco quella sono io. Io non so fare un dolce, non so fare le torte, però porto Lorenzo con me nelle librerie. Quando era piccolo gli mettevo il pigiamino, le scarpine, il Montgomery e andavamo in libreria, lui si sedeva al reparto bambini e gli facevo scegliere i libri che voleva lui, perché penso che tutto debba cominciare quando si è molto piccoli. Quindi gli ha fatto amare la lettura? Sì gli ho fatto amare la lettura e purtroppo gli ho fatto amare anche le macchine. Quando era piccolo gli ho regalato una piccola jeep su cui portava in giardino gli amici, la cuginetta preferita. Insomma sono una nonna come quella del “Tempo delle mele”, quella che anche a 80 anni si innamorerà e continuerà a guidare la macchina, una vecchia micra rossa che Lorenzo adora... sono la nonna un po’ strana, diciamo. C’è qualcosa di particolare di cui vuoi parlare? Che non ti hanno mai domandato in un’intervista? I miei amici mi dicono che sono matta. Invece tutti mi vedono come una persona seria e affidabile. Però non sono noiosa, non sono scontata.


Sei una stravagante? Molto, sì. E non ho proprio nessuno pregiudizio di alcun genere. La mia mente è libera. Dopo la libertà è la cosa più bella che io abbia ricevuto come insegnamento in famiglia. Malgrado io venga da una famiglia di militari, mi hanno insegnato a essere libera, libera di testa e questa è una cosa per me importantissima. Cosa che pochi però riescono a capire perché mi vedono rigida, perché anche la trasmissione che facevo era rigida. Poi nella vita privata sono tutt’altro. Hai un compagno attualmente? Sei innamorata? Ho avuto un marito che ho molto amato e un compagno per 13 anni, un greco, che mi ha insegnato molto della vita e anche a non fidarmi degli uomini, proprio con il suo comportamento. Pensavo di non riuscire più a credere in quello che un uomo mi dice e invece ho ricreduto in lui, alle cose che poi mi è venuto a dire, alle scuse che mi

ha fatto. Quindi adesso abbiamo ripreso comunque un discorso che per ora si basa molto sui ricordi e sull’affetto. Però anche se magari non ti fidi completamente di un uomo, sicuramente puoi dire di aver passato momenti bellissimi. Io non rinnego mai quello che ho fatto nella vita. Questo nel lavoro, negli affetti, nelle amicizie, nell’amore e negli sbagli. Ne ho fatti tanti. E non rinnego niente. Credo che ci sia un motivo per cui ogni cosa avvenga e quindi anche nell’amore è così. Sono pronta a rinnamorarmi il giorno in cui una persona arriva, ma oggi un uomo deve veramente stupirmi con la tenerezza, la fedeltà e non ce ne sono di uomini che ti stupiscono in questo modo. Diciamo che tu sei una esigente. Adesso sì, non lo ero, ora non permetto più a nessuno di mettermi in un angolo. Quindi o tutto, o niente.

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lusso

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Paolo Ruffini per hooli

Monella Vagabonda www.monellavagabonda.it show Room: Corso Como 6, Milano

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Il Caffé dei Vip

intervista a Massimo

Incontro Massimo al settimo piano del Pirellone di Milano, durante la conferenza stampa del progetto family village, lui esordisce dicendomi che sarà il padrino della manifestazione e che sinceramente avrebbe preferito essere intervistato da una bella donna, ma se non c’è di meglio possiamo procedere. Ho lavorato con le più belle donne della televisione e del cinema italiano esordisce e stare vicino a una bella donna sul set mi riempie di adrenalina, mi fa sentire vivo e mi da la carica necessaria per continuare a fare il mio lavoro di attore. Massimo tralasciamo per un attimo le belle donne e parliamo appunto di cinema, è vero che il cinepanettone è in declino? Sono già tre anni che il cinepanettone o se preferiamo chiamarlo film di Natale ha subito un inflessione, non si riesce più a capire cosa vuole il pubblico, ma se devo dirla tutta dobbiamo lottare oltre che con la crisi anche con il cambio generazionale che ha contribuito ad alimentare 52

Boldi

a cura di Giovanni Mussini

delle grosse lotte interne nella nostra professione e nel nostro ambiente. Al giorno d’oggi diventa molto complicato produrre un film e metterlo sul mercato perché anche la rete ha contribuito ad ammazzare il cinema, in primis la pirateria contro la quale stiamo combattendo una battaglia difficile. Ci sono siti dove è possibile scaricare addirittura il film del momento oppure vederlo on line comodamente da casa e questo fattore non contribuisce di certo ad incrementare gli incassi al botteghino. Diventa sempre più difficile ormai trovare produttori che investono nel cinema italiano, è chiaro che se il ritorno economico è quasi nullo non vale più la pena investire in una pellicola. È un momento difficile anche per me e per la mia carriera di attore, è tutta la vita che faccio questo lavoro, non posso di certo mettermi a fare altro sarebbe come chiedere ad un commercialista di fare il fruttivendolo, io amo il mio pubblico e il mio lavoro e non ho nessuna intenzione di andare in pensione, mi romperei le scatole a non far nulla tutto il giorno. Cercherò di capire cosa vuole il pubblico e mi adatterò di conseguenza è questo il mio obiettivo per il momento. Forse la rassegnazione è l’ultima a morire ma la carriera


davvero in crisi come dice Boldi o se le vecchie formule funzionano. cinematografica di Boldi negli ultimi tempi non è certo delle migliori, l’ultimo film “Matrimonio a Parigi” datato 2012 ha avuto risultati mediocri che lo hanno relegato ai margini del cinema italiano. Sembra che il cipollino abbia recentemente chiesto a Christian De Sica ex compagno di cinepanettoni da 25 anni di tornare a lavorare insieme, quale sarà la risposta? Il fatto è che Christian De Sica dopo lo sgancio da Boldi ha continuato a lavorare con ottimi risultati recitando anche ruoli drammatici come ne il Figlio più piccolo di Avati che gli è valso il David di Donatello e (voci di corridoio) sembra che la Rai lo volesse come conduttore del festival di Sanremo 2014.ù Resto a parte, sembra che questa volta l’appello di Boldi non sia caduto nel vuoto, il produttore De Laurentis pare voglia rimettere insieme la triade (Boldi De Sica e il regista Neri Parenti) offrendogli una nuova possibilità di collaborare insieme, staremo a vedere se il cinema italiano è

Quello che mi lascia perplesso è una cosa sola, perché quando è uscito il film di Zalone (Cado dalle nubi) solo per citarne uno a caso, ho dovuto fare la fila al botteghino per comprare il biglietto e in sala non c’era un posto libero? non eravamo già in tempo di crisi? Solo su una cosa sono d’accordo con lui, mai mollare, vedremo se ha ragione aspettando i prossimi Natali a venire sperando che nel frattempo non avvenga un ulteriore cambio generazionale. Poi andiamo a pranzo insieme e davanti a un succulento piatto di Angus, Boldi ritorna ad essere quello che è sempre stato, un concentrato di battute e ironia che sono gli elementi che lo hanno da sempre contraddistinto nella vita e che lo hanno portato al meritato successo professionale. 53


Beauty & Class

centri eva per la bellezza e il benessere Foto: Fabrizio Smisci fotografo dei Vip

Si è svolta il 4 giugno la festa per celebrare i 25 anni di attività dei centri Eva per la bellezza e il benessere della persona, guidati dalla fondatrice e direttore generale di Eva Group e presidente di Modaestetica Marta Cantatore. Questo evento è coinciso con l’inaugurazione del nuovo centro benessere della catena Eva dal nome Eva Medical Center, situato in via Gallarate 80 a Milano; Eva Medical Center si aggiunge agli altri centri bellezza e benessere Eva che si trovano a Milano e hinterland. Sviluppato su una superficie di circa 500 mq, il centro ha 54

al suo interno sia una parte dedicata ai servizi di bellezza e benessere, sia una zona dedicata alla medicina. Ed è caratterizzata dallo stile che contraddistingue Eva: accoglienza, eleganza e professionalità, per assicurare ad ogni cliente un’esperienza unica, nel massimo del relax e del benessere. A festeggiare insieme a Marta Cantatore, Paolo Urciuoli (responsabile della direzione generale) e tutto lo staff dei centri benessere Eva e della sede di Eva Group, anche volti noti del mondo dello spettacolo: tra tutti Roberto Farnesi, ospite molto atteso dal pubblico femminile presente all’evento, e Valeria Marini, madrina e presidente onorario di Modaestetica, che ha piacevol-


mente sorpreso tutti gli ospiti presenti con la sua partecipazione. Tra i partecipanti anche Pia Mariani, creatrice di gioielli, Marina Graziani, showgirl italiana, Natalia Dolgova, modella e dj che si è occupata del sottofondo musicale dell’evento mettendo i dischi e Simone Ruggeri, famoso modello italiano. Oggi i centri benessere Eva compiono il loro 25° anniversario. Quali sono i prossimi passi per i prossimi anni? Questi 25 anni sono sicuramente un traguardo importante; ho avuto la possibilità di introdurre delle innovative tecniche e modelli di business che mi hanno permesso di collaborare con imprenditori del settore Bellezza e Benessere ed il successo riscontrato dalla clientela mi fa capire che stiamo andando nella giusta direzione. Per quanto riguarda il futuro, il mio scopo è sicuramente quello di aprire altri centri sotto il marchio Eva in tutta Italia, senza mai dimenticare ciò che Eva significa: eleganza, accoglienza e professionalità. Il 17 marzo c’è stata la conferenza stampa del progetto di Modaestetica: ci vuole parlare di questa iniziativa? Il progetto di Modaestetica è sicuramente un’importante iniziativa: la moda e l’estetica sono da sempre collegate profondamente. Io metto a disposizione tutta l’esperienza che ho potuto farmi in questo ventennio all’interno del mondo dell’estetica e della cosmetica: il mio lavoro in qualità di presidente di questa associazione sarà quello di portare un nuovo modello di business all’interno delle spa e dei centri benessere. 55


Intervista a Flora Beneduce, primario degli ospedali riuniti della penisola sorrentina Flora Beneduce, primario degli ospedali riuniti della Penisola sorrentina, già consigliere regionale della Campania, è stata nominata vice coordinatrice di Forza Italia nella provincia di Napoli. Un incarico, questo, che il presidente Silvio Berlusconi ha voluto conferirle per il lavoro capillare svolto sul territorio, per l’impegno civile dimostrato e per la sua capacità di coinvolgere i giovani in un progetto politico saldo nei valori liberali e proiettato al futuro. Moglie di Armando De Rosa, la Beneduce ha vissuto le vicende di quegli anni tormentati al fianco di uno degli uomini più influenti del panorama politico regionale degli anni ’80. Nel 2010, ha raccolto la sfida di essere in prima linea. Le elezioni regionali, con le 14mila preferenze, ne 56

hanno rivelato la forza, il carisma, la determinazione. Nel 2013 è entrata nel parlamentino campano. È stata firmataria di una legge sulla riorganizzazione del commercio, ha avanzato numerose proposte per rilanciare il turismo nella Costiera sorrentina e si è distinta per il suo lavoro instancabile come vicepresidente della Commissione consiliare per la bonifica dei beni sottratti alla Camorra. Dottoressa Beneduce, lei rappresenta un’istituzione all’interno dell’ospedale. Come è cambiata la sanità in questi anni? Un uso sconsiderato e superficiale delle risorse destinate alla Sanità ha impoverito un settore che è decisivo nel welfare e nella qualità della vita di un paese democratico. Ora la Spending Review ha tagliato i fondi e costretto i dirigenti ad ottimizzare le risorse, strumentali e umane. Ma credo che la revisione della spesa non debba essere fatta


che non sa rimanere indifferente alle esigenze degli altri. Sono una cattolica convinta e considero le persone autenticamente come “prossimo”. Amo la mia terra, i suoi panorami, il mare e le melodie che sa esprimere. E che, a suo volta, raccontano la “napoletanità”. La rassegna stampa è la mia preghiera laica. La politica è la mia grande passione.

sulla pelle dell’utente finale. I servizi essenziali devono essere garantiti. Ne va della dignità delle stesse istituzioni. Il cittadino ha diritto alla salute. Ha qualche consiglio per i giovani medici? Non demordete. La strada è in salita. I sacrifici sono richiesti negli anni della formazione, universitaria e post, sia in corsia. Ma la gratificazione nell’aiutare gli altri è una ricompensa che pochi altri lavori concedono. Suo marito Armando De Rosa, già assessore regionale, ha raccontato la sua vita nell’autobiografia “Quarant’anni di vita politica: le mie ragioni”, curata da Ermanno Corsi e Piero Antonio Toma. Ce ne parla? Il testo ripercorre la carriera politica di Armando De Rosa, in un’anamnesi personale che interseca le vicende storiche di cui è stato protagonista. Parte dalla prima elezione nel consiglio comunale del Comune d’origine Villaricca - aveva ventuno anni - all’adesione alla corrente della cosiddetta sinistra di base nell’ambito della Democrazia Cristiana, passando per il fondamentale apprendistato presso uno dei grandi leader del tempo e padre riconosciuto della Repubblica: Giovanni Gronchi, poi nominato alla più alta carica dello Stato. Nel libro si trovano spaccati della storia politica regionale e nazionale: dal sequestro Moro a quello Cirillo, dal sistema di finanziamento della politica al ruolo della Camorra. Frequenti e interessanti i raffronti tra la classe dirigente del tempo e quella odierna, che spesso, sotto il vessillo della trasparenza, è subdolamente connivente con il sistema camorristico.

Un suo sogno nel cassetto. Sogno che la regione Campania possa essere la terra del sole, non quella dei fuochi. Che i nostri giovani non siano costretti a cercare lavoro all’estero. Che la dignità dei cittadini, i loro diritti, la loro storia possano essere rispettati. Basta mortificazioni. E basta con la malavita organizzata che ferisce e uccide uomini e territori. Il mio sogno è che la mia gente possa essere “servita” dallo Stato, che le famiglie non debbano vivere sotto la soglia di povertà, che il futuro non sia solo un miraggio. Il futuro è oggi e le istituzioni devono sentirne la responsabilità. Quanto sono importanti i valori familiari? Sono un patrimonio incommensurabile. Senza famiglia non ci sono radici. E senza radici non c’è futuro. La famiglia va tutelata, sempre. Quale futuro per i giovani? Dottoressa Flora Beneduce, (Risponde): Quello che i giovani imporranno ai governi. Il futuro si nutre di sogni, ma si realizza alzando la voce. Io sono al loro fianco. SI RINGRAZIA PER LA COLLABORAZIONE UFFICIO STAMPA VALERY BUSI

Chi è Flora Beneduce? Sono innanzitutto una mamma, con le preoccupazioni e le emozioni che i figli danno. Sono un primario che non riesce mai del tutto a togliere il camice. Sono una donna 57


Il Senatore

vinceNzo cuomo,

senatore della Repubblica eletto nelle elezioni italiane del 2013, nella circoscrizione Campania per il Partito Democratico

Nasce a Piano di Sorrento, laureato in economia e commercio all’università degli Studi di Napoli, Federico Secondo, assunto come funzioario all’Asl di Napoli. È stato sindaco della città di Portici dal 2004 al 2012. Ha partecipato a livelli, tennis, calcio, e basket ed è stato componente della Nazionale Italiana Sindaci di calcio.

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Ci parla del suo impegno politico Parlamentare? Per me, è un impegno forte; è un po’ la mia seconda pelle! Da questo punto di vista non sono un minimalista, non sono uno che dice che lo fa per hobby! Sicuramente c’è una passione e m’impegno molto, perché fare il sindaco in una città e fare il Parlamentare insomma, non può essere diciamo un hobby. Sono due cose separate? È una cosa che ti assorbe prevalentemente nella tua attività, diciamo quasi come se fosse un impegno forte! Quindi, questo richiede un tipo d’impegno a 360 gradi. Cioè completamente ? È una cosa che ti assorbe totalmente. Ovviamente fare il sindaco è un tipo di esperienza sicuramente più toccante e più significativa. Io penso che prendersi cura della propria città è una responsabilità e un grandissimo onore. È una grande soddisfazione? Dal mio modo di vedere le cose è uno straordinario onore. Devo dire che in quest’anno di Senato, mi ritengo molto soddisfatto perché ho imparato tantissime cose. Quindi credo che ognuno di noi debba imparare che “nella vita gli esami non finiscono mai” come diceva il buon Edoardo De Filippo. ci si mette in gioco ogni volta La vita molte volte ci insegna che se uno ha la voglia di fare cose e ci mette l’impegno necessario per farl e ci riesce. Bisogna avere anche la tenacia a un certo punto per fare le cose Quello fa parte della voglia; volere è anche essere tenacemente impegnato a realizzare le cose che si vogliono. Bella! Mi È piaciuta questa affermazione della vita in generale, perché alla fine questa È la vita! Cioè, volere delle cose ed ottenerle Sono Soddisfazioni Noi abbiamo bisogno proprio di fare questo, abbiamo bisogno di fare in modo che la vita, diciamo di tutti i giorni, quindi del cittadino che guarda le istituzioni sempre di più come qualche cosa di distante, recuperi attraverso l’esempio di chi sta nelle istituzioni. La critica nasce un po’ ovunque, anche tra Parlamentari no? Che cosa insegna ai giovani, quale messaggio vuole portare a questa generazione? Il sistema della conoscenza si è fortemente integrato con le relazioni informative, tra virgolette “di massa”, cioè oggi internet, il web, hanno cambiato il sistema della conoscenza.

Quindi siamo avanzati? Abbiamo un modo diverso di comunicare Alla fine i cittadini hanno anche una mancanza di conoscenza che porta a criticare? C’è una sfiducia di base molto profonda e diciamo fortemente giustificata per la classe politica, magari per mancati incarichi verso di essi. Cosa ne pensa del Governo Renzi? È un Governo con un tratto riformista molto accentuato che punta tutto sulla velocizzazione delle riforme delle istituzioni, e lo sta facendo seguire con i fatti e gli annunci. Io esprimo un giudizio positivo. Non mi scandalizzo del fatto che voglia trasformare il Senato! Anzi! Appoggio questo tipo di impostazioni. Proprio oggi, abbiamo toccato con mano tutta la destagionalizzazione del bicameralismo, noi sul reato politico dello scambio elettorale politico mafioso, ci siamo palleggiati questa norma; tra Camera e Senato due volte. Siamo arrivati a quattro letture e ognuno immaginava di cambiare quello che faceva l’altro. Alla fine, praticamente, si avvicinavano pericolosamente scadenze elettorali, rispetto alle quali era opportuno e necessario fare una norma. Quindi deve piacerti in tutte le sfaccettature per scendere in scena? Esatto! Qualche volta cerchi di fare le cose che in quel momento credi e ritieni opportuna, io per esempio penso che sia giunto il momento che il Paese anche storicamente abbia una svolta, perché il sistema bicamerale viene eletto. È giusto che si da un taglio alla riduzione dei Parlamentari? Dal punto di vista del costo sociale che c’è, insomma, onestamente il lavoro che svolgono 945 Parlamentari, si può fare tranquillamente con una sola Camera e con 600 Parlamentari. Sarei per una riduzione ancora più netta. Nell’esperienza al Senato, 315 Parlamentari lavorano molto meglio di 630. E dal punto di vista personale, Com’è Vincenzo Cuomo come papa? Ho due figli abbastanza grandi. Sono un padre che ha privilegiato la qualità del tempo non potendo contare sulla quantità, sapendo che la presenza non è sempre un qualcosa di unicamente di fisico, mi sono aggrappato a questa idea, ma nei momenti più importanti sono stato sempre presente. SI RINGRAZIA PER LA COLLABORAZIONE UFFICIO STAMPA VALERY BUSI 59


Premio Internazionale dell’italianità Gran Galà Finale: Teatro di Milano 4/5 ottobre 2014 www.adessomusicaitaliana.it Intervista a Salvatore La Placa Da dove nasce la scelta del nome? Si chiama “Adesso Musica Italiana” e questo in pratica è un inno all’italianità, nelle sue varie eccellenze. Nel mondo ci conoscono sopratutto per la musica, noi vogliamo esportare l’italianità attraverso la musica.

di Marinella Cucciardi suono che hai in testa. Perché chi studia musica emette esattamente il suono che ha nella testa quindi chi non sa governare le corde vocali emette suoni a caso.

Com’è nato questo marchio? Il marchio è nato a Napoli nel maggio 2013 perché dovevamo tirar fuori un titolo per la convention che ho tenuto a Napoli sulla musica italiana e poi da lì abbiamo tenuto il nome e successivamente il marchio grafico.

Quindi è bene prendere qualche lezione? Chi vuole cantare deve prendere lezioni, poi c’è chi ha una dote naturale un po’ più spiccata quindi è un po’ più intonato e infine c’è chi non riesce a centrare una nota, ma è una diseducazione vocale, perché non fai uscire dalla tua gola le note che pensi.

Chi può partecipare a questo premio? Per partecipare occorre solo cantare in italiano, puoi essere africano, americano, basta che canti in italiano.

Cosa pensi dell’innamoramento? L’innamoramento è bello, ti fa sentire vivo e pieno di energia, è un’attrazione costante e continua.

Che genere di musica preferisci? Preferisco la musica che si può definire tale. Pippo Baudo ha detto recentemente che le canzoni di adesso si dimenticano dopo due giorni, per un semplice motivo perché non hanno la traccia melodica. Un musicista importante ha dichiarato che la composizione è una successione di note e qualcuno dice che la composizione comincia ad esaurirsi, per cui fare delle grandi composizioni diventa difficile. Si perché poi la musica di oggi anche se l’ascolti e la riascolti è difficile memorizzarla, come mi è già capitato!

La musica è emozione, poi innamorarsi di una cantante è il massimo? Secondo me se ti innamori di una cantante ti innamori due volte, della vocalità e della donna!

Come pensi di esportare la musica italiana all’estero? Attraverso i media! Assolutamente! Io sono pubblicitario, faccio il giornalista, nella mia testa ho la comunicazione. Qual è il tuo mestiere? Io sono un radiofonico di lungo corso, ho fatto la radio, faccio la radio, infatti collaboro con Radio Lattemiele. Io la radio l’ho percorsa in lungo e in largo cioè dalla scopa all’antenna.

C’è qualche cantate che ti prende in particolar modo? Che ti ispira qualcosa? Dal punto di vista tecnico-vocale Mina sicuramente è il massimo. Parliamo del premio Il premio ha lo scopo di ricercare, promuovere e valorizzare artisti di grande talento italiani e stranieri, di ogni età; tutelare, attraverso il linguaggio mondiale della musica, la lingua, la cultura, l’identità e le tradizioni nazionali; diffondere la lingua italiana e l’italianità nel mondo; utilizzare questo veicolo per promuovere l’Italia nelle sue eccellenze.

Di dove sei? Sono siciliano ma ho vissuto a Napoli e a Milano, ho lavorato per diverse radio, tra queste Radio CRC targato Italia.

Votazioni L’evento è iniziato il 1° aprile 2014, data in cui è cominciata la diffusione su Radio Lattemiele e Radio CRC dei brani selezionati. Dalla stessa data si sono aperte le votazioni sul sito www.adessomusicaitaliana.it. Si andrà avanti fino a fine giugno. In luglio, agosto e settembre si alterneranno sulle radio i finalisti fino ad arrivare alla finale.

Si nasce stonati o lo si diventa? Essere stonati secondo me è un vizio, nel senso che nessuno è stonato, per riprendere il maestro Rolando Nicolosi che ha accompagnato la Ricciarelli per anni; è una diseducazione vocale, perché non riesci a produrre il

Progetto e organizzazione Lattemiele s.rl-Radio Lattemiele Franco Mignani, Media& Progetti s.r.l. Milano Progetto e Musica -Salvatore La Placa, Silvius s.a.s. Milano Edizioni Musicali- Silvano Guariso.

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Marco Meloni si racconta Gado e di conseguenza con la produzione del gado rec qualcosa dentro di me è cambiato… poi nel 2012 è uscito love doesn’t exist (10 mila copie vendute ndr) lì ho capito che dovevo continuare a scrivere testi e musica. La tua esperienza in tv, come hai vissuto il momento popolare? Sicuramente la Tv mi ha aiutatato. Fare “il tronista” (2011) e stata una bellissima esperienza della quale conservo un ricordo fantastico e un rapporto speciale con la signora De Filippi. Preferisci una puntata con la De Filippi o una discoteca Piena? Con Maria ho un rapporto meraviglioso, mi ha aiutato sempre in tutto quindi in ogni caso per lei a ogni sua chiamata ci sarei sempre e resta un rapporto prioritario. Quali sono i tuoi progetti futuri? Mi vedo a scrivere e a suonare, magari solo come procer il 3 giugno esce For You, il mio terzo disco, parla di un amore - vi piacerà - ahahhahahah (ride)

Abbiamo incontrato il noto personaggio del programma televisivo della signora della Tv, Maria De Filippi; donne aprite bene gli occhi, stiamo parlando di Marco Meloni.

Dulcis in Fundol’amore: cosa puoi dirci della tua vita sentimentale? Sono single da un paio di mesi ma sono fiducioso…

Ragazzo con valori difficili da trovare oggi nel mondo dello spettacolo, o per esser più corretti, nel mondo della notte. ciao marco, Come ti definisci lontano dalla consolle? Sono un ragazzo normalissimo che adora la sua famiglia e i suoi amici e conduce una vita super serena e felice… un uomo non è mai ciò che fa. Quando hai capito che la musica sarebbe stato il tuo mestiere? Suono da tanti anni, diciamo che dal 2011 quando sono diventato producer, dopo l’incontro con Silvano Del 61


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lusso - moda - lifestyle

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Il personaggio

Intervista esclusiva a Piero Fanizzi

Un evento coinvolgente per gli operatori della moda ed appassionati di fotografia che si è svolto nel cuore della metropoli milanese all’Officina del Buono, un pomeriggio incantevole dove tanti amici hanno risposto positivo all’invito del fotografo Piero Fanizzi. Piero, “Fashion Connection” cosa significa? Ho pensato a questo evento per crearmi l’opportunità di raccontare le mie ultime esperienze fotografiche, e come riesco a passare con estrema naturalezza da un pensiero, 64

da un desiderio alla realizzazione dello stesso. È proprio vero, i nostri pensieri diventano cose, e soprattutto sono interconnessi, agiscono e reagiscono presentandoci la nostra realtà. Così come sono connessi, intrecciati i bracciali L4K3 che ho fotografato sulle rive di un lago. Due giovani, un lago, il loro legame, i bracciali.... e l’emozione che guida la mia mano, la mia creatività”. Un’esperienza suggellata da un notevole successo, pensi di replicare ancora a Milano? Sì, è stata entusiamsmante, coinvolgente, un’esperienza


to spessore nell’ambiente della moda. Quanto è importante la “connessione” tra il fotografo e la modella? È determinante. Prima che le modelle passino alle cure dei make-up artist mi fermo un quarto d’ora a scambiare qualche impressione con loro... è necessario per stabilire rapporto, allineare frequenze e stati d’animo. Spesso, prima che i miei assistenti mi passino la reflex, invito la modella a pochi secondi di riflessione, perchè di lì a qualche minuto le nostre emozioni, percezioni, i nostri campi energetici devono flirtare per creare bellezza, incanto e meraviglia. Sono momenti indescrivibili... io personalmente li vivo adrenalinicamente in una dimensione dove spazio e tempo sono solo percezioni, il click amplifica e scandisce la connessione di cui parli... immagina un dare-avere, uno scambio continuo di info che viaggiano invisibili grazie all’energia dei nostri sensi... in due parole sono felice che la mia grande passione coincida con il mio lavoro.

da ripetere a metà giugno ancora a Milano. Parallelamente il mio management sta già pianificando una tournee europea che partirà a settembre. Devo tutto alle fantastiche e invisibili connessioni che ci legano “e mi piace raccontare” come abbiano positivamente modificato la mia vita, le mie passioni, le mie relazioni. Un meccanismo che prende vita a Rimini cinque anni fa, a giugno parlerò di questa piacevole circostanza che mi ha permesso di scoprire un potenziale artistico inespresso fino a quel giorno. Hai fotografato tantissime modelle, modelli, campagne pubblicitarie di un cer-

Ricordi l’esperienza che ha segnato la tua carriera? Certo.... Tenerife... faceva molto caldo, il mio esordio fotografico fu alquanto burrascoso, ero su un set fotografico ma, simpatico da raccontare, il fotografo non ero io... anzi, ero io che in qualità di direttore creativo avevo affidato il lavoro a un fotografo. Per quel viaggio avevo portato con me una Canon di media qualità acquistata da poco... magari avrei potuto cominciare a smanettare e capirci qualcosa. Col passare delle ore, prima di nascosto, anche per capire a cosa servissero quelle manopole, e poi sempre più sfacciatamente entrai nel “ruolo” al punto da creare grande tensione durante lo shooting. Io e il fotografo finimmo per litigare alla presenza dello staff incredulo, in effetti avevo esagerato, avevo invaso il campo, lo stylist dovette rincorrere il fotografo intenzionato a rientrare in Italia, in quei momenti ero un fiume in piena, inarrestabile. Mi scuso oggi pubblicamente con quel fotografo... ma non fui capace di contenere il mio slancio, sono stato poco professionale ma quell’atteggiamento discutibile mi ha portato a coltivare una grande passione sopita che 65


oggi riempie la mia vita di grandi soddisfazioni. Quel giorno, in Spagna, capii cosa volessi fare da grande. Ci vuoi svelare alcune anticipazioni per i prossimi lavori? Nel mio lavoro sono sempre impegnato su due fronti: completare la postproduzione degli shooting già realizzati, e pianificare la produzione dei nuovi servizi. Per questo sono coadiuvato da una serie di validi collaboratori. A stretto giro un viaggio a Stoccolma, poi nuovamente Milano, e poi Manhattan e poi mi sembra Berlino... in tutto ciò il mio pensiero deve generare idee, nuove emozioni, sono i viaggi a creare nuove suggestioni, ultimamente la mia ricerca stilistica e di comunicazione ruota intorno a questo tema “quantistico” che mi appassiona: “in questo universo siamo tutti connessi, e siamo gocce nel mare della coscienza cosmica, sempre connessi alla fonte, e la fonte risponde alle nostre credenze in maniera imparziale, senza giudicare, materializzandole nella nostra vita. Ovvero, i pensieri diventano cose”. Queste miei recenti studi mi stimolano a raccontare le mie esperienze mescolando arte fotografica e fisica quantistica, marketing e spiritualità. Mi piace pensare che condividere il mio percorso di crescita possa aprire spiragli a chi ama l’arte, la fotografia di moda e magari nutre una sana curiosità su come si possono ottenere cambiamenti importanti nella vita modificando credenze limitanti ed altro. Il recente evento milanese rientra in questa tournée che da settembre toccherà anche capitali europee. Se dovessi dare un consiglio alle ragazze alle prime armi nel settore della moda, cosa consiglieresti? Direi quacosa del genere: “Se sei convinta che questa sia davvero la tua passione, non ci pensare su due volte. Passa all’azione”… 66


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l’intervista

Enrico Ricciardi… oltre lo scatto a cura di Marinella Cucciardi foto: Enrico Ricciardi Secondo te Helmut Newton, considerando che era nato nel 1920, era già all’avanguardia con il suo stile dall’erotismo patinato? Più che all’avangardia direi un genio che ha saputo creare un suo stile personale, vedi una foto e dici ok questo è Newton. Chi è secondo te un fotografo che ti ha segnato con il suo stile e che apprezzi di più professionalmente? Per la fase “artistica” chiamiamola così, quella dei miei paesaggi notturni che hanno avuto molto successo negli anni ’80, sicuramente Ansel Adams, grande paesaggista americano, maestro del bianco e nero, per quella riguardante la fotografia di modelle Avedon e, appunto, Newton. Credi che sia importante sentirsi a proprio agio e creare un feeling con il fotografo per lo scatto perfetto? Credo sia fondamentale, ed è senza dubbio la parte del lavoro nella quale mi viene riconosciuta la maggiore abilità, ben prima dello scatto sapere come interagire con la modella è la chiave di tutto. È un fotografo di origini genovesi, ma si è trasferito a Milano nel 1989 per lavorare nel mondo della moda; dopo aver esposto in più di 60 gallerie fotografiche in tutto il mondo i suoi mitici paesaggi notturni, tratti da un lavoro intitolato “Universi Immaginati”, ha fotografato tantissimi personaggi del mondo della moda e del calcio. È sposato con Francesca e ha una figlia. A che età hai capito che la passione per la fotografia poteva diventare un lavoro? A 26 anni, quando durante una mia mostra di foto artistiche è entrata Monica Bellucci nella galleria dove esponevo e ha voluto che andassi con lei a Milano a conoscere Ricciardo Gay, titolare della mitica agenzia di fotomodelle della Milano anni 80/90. Hai fatto un corso di fotografia o sei un autodidatta? Nessun corso, li odio, ho fatto molta sperimentazione da solo, anche nell’uso del computer. 68

Diamo qualche consiglio, c’è tanta gente che non ama farsi fotografare si irrigidisce e non è fotogenica, c’è qualche astuzia o qualcosa da fare per superare questa difficoltà ? Il soggetto non può fare molto se non aiutato e guidato da chi sta dietro la fotocamera. Se non ti piace il soggetto che devi fotografare ma per esigenze di lavoro sei costretto, come fai a fare uscire qualcosa di bello? Cerco di studiare la personalità di chi fotografo, ognuno ha dentro di sé qualcosa di bello o di affascinante, il gioco sta anche nel saperlo tirare fuori. I nomi di qualche personaggio televisivo e calcistico che hai fotografato? Parecchi, a dire il vero, la mia specializzazione è il ritratto di celebrities, posso citare Martina Colombari, Paola Barale, Alena Seredova, Valeria Marini, Elisabetta Gregoraci, Christian Vieri, Roberto Mancini, Antonio Rossi…


marianne puglia

raffaello balzo

Chi è il più fotogenico? Per le donne Martina Colombari e Vanessa Kelly, la mitica prima Madre Natura di “Ciao Darwin” condotto da Bonolis, Matteo Viviani per gli uomini.

natalia mesa bush

Il più simpatico? Antonio Rossi

calendario a scopo benefico per la società Altitalia Real Estate, raccontaci? Veramente lo sto facendo ancora, ne sto terminando uno ispirato al cinema anni 40/50. In ogni caso da molti anni realizzo questo importante progetto benefico grazie all’aiuto di alcuni sponsor, e Altitalia Real Estate è il primo, vero, storico nome che mi ha accompagnato sin dagli esordi. Ogni anno chiedo a 12 personaggi famosi di posare gratuitamente, scegliendo il tema del calendario (mai nudo) a favore di una Onlus.

Qual è la fotografia che ti ha emozionato di più? Un notturno realizzato sotto la luna sulla passeggiata di Genova Nervi tanti anni fa con la mia fedele Hasselblad.

Hai trasmesso la passione per la foto a tua figlia Beatrice? Come non potrei, a volte mi ruba la macchina dalla mano…

Ricordi ancora la prima foto che hai scattato? Certo!! Una foto sotto una nevicata a Boccadasse, un suggestivo borgo marinaro di Genova. È anche la prima foto che ho venduto !

Hai mai utilizzato il tuo cane Brando per un servizio fotografico? Più che altro sono state sempre le modelle che lo hanno voluto, quando lo hanno visto in studio. Ah, ricordo ai lettori che Brando è un dolcissimo Sharpei, sì, quelli con le pieghe!

Chi è il più sexy? Io, naturalmente (ride)

Sicuramente mettere a proprio agio la persona che fotografi è fondamentale, ma come fai a far uscire e carpire il meglio? Ho studiato psicologia applicata. Adesso con Photoshop siamo tutti belli e senza difetti: sicuramente una bella foto è il piacere degli occhi, ma non credi che un po’ di spontaneità non guasta? Assolutamente, Photoshop è uno strumento straordinario ma va saputo dosare e gestire, altrimenti succede come col computer di bordo HAL 9000 di “2001 Odissea nello Spazio” del grande Kubrick, non so se avete presente...

Come si fa a non cadere in tentazione con tutte queste bellezze? Segreto professionale. Chi ti piacerebbe fotografare? Sharon Stone. Qual è il prossimo progetto che stai preparando? Come dicevo prima, un importante calendario benefico, dal nome” Freedom of Moving” 2014/2015, sponsorizzato dall’azienda Rolfi, leader nella mobilità assistita per i disabili e con la partecipazione di Altitalia Real Estate, fedele partner di questi progetti.

Per circa 10 anni consecutivi hai fatto un 69


maddalena corvaglia

camilla sjo

berg

paola bara le

ia laura barr

les

martina co

lombari

moran atias nina senicar

Il tuo sito www.enricoricciardi.it e il tuo profilo su facebook sono pieni di magnifiche donne affascinanti, i social network aiutano a reclutare modelle o a essere contattati per nuovi lavori? 70

Sinceramente considero Facebook un divertente passatempo che al massimo può aumentare la visibilità ma certo non può portare lavoro a livello professionale. Il sito è di maggior aiuto e certamente comunque un uso oculato dei social network può dare qualche buon riscontro.


UNA SFIDA A MILANO: L’IMPRENDITORE IMMOBILIARE GIOVANNI GELMETTI PRESENTA CON GRANDE SUCCESSO L’INNOVATIVA GIAX TOWER CON SILVANA GIACOBINI Ha ottenuto ottimi riscontri, la conferenza stampa “Giax Tower - Una sfida a Milano” tenuta dall’imprenditore immobiliare Giovanni Gelmetti, lo scorso Mercoledì 4 Giugno 2014, presso il Centro Congressi Fondazione Cariplo, in collaborazione con Intesa San Paolo. Ad affiancarlo la rinomata giornalista e scrittrice Silvana Giacobini, che in qualità di relatrice, ha presentato assieme a l’ideatore Gelmetti l’innovativo progetto dell’elegante grattacielo residenziale Giax Tower, in occasione della fine dei lavori, situato nel contesto del quartiere Dergano-Maciachini, la nuova zona di tendenza milanese, in grande trasformazione. Presenti alla conferenza, tra numerosi giornalisti di settore, molti volti noti, alcuni dei quali hanno già avuto occasione di visitare l’esclusiva residenza verticale. Tra i personaggi ospiti: Paolo Limiti, Don Antonio Mazzi, Francesco Alberoni, Dalila Di Lazzaro, il maestro fotografo Bob Krieger, il cantante statunitense Ronnie Jones, lo stilista Elio Fiorucci, José Dalì, figlio del maestro del surrealismo Salvador Dalì, l’inviato di Striscia la Notizia Patrick Ray Pugliese, nonché influenti industriali ed imprenditori di fama internazionale. Durante il meeting sono stati approfonditi i concetti di rivalutazione, di trasformazione delle zone urbane semicentrali. In periodo così arduo per l’economia, Gelmetti è riuscito a canalizzare le proprie energie nel cercare di introdurre un nuovo modo di vivere, tipico delle grandi capitali internazionali, tramite l’ideazione di una soluzione abitativa eccellente, sintesi di innovazione e funzionalità, nel pieno rispetto della natura. Dopo un momento particolarmente toccante, nel quale è stata proiettata una dichiarazione sulla Giax Tower dell’amatissima e indimenticabile Margherita Hack, l’incontro si è concluso con un ricco buffet curato dal ristorante Da Vittorio.

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Beauty & Class

Come curare i capelli colorati Colorare i capelli è un’abitudine che non viene fatta solo da persone che vogliono coprirsi i capelli bianchi, ma viene fatta ormai anche da tantissime persone per cambiare la propria immagine di Dino Candelà Se anche tu hai colorato i capelli, devi sapere che per non rovinarli dalle tinte (che a volte possono essere aggressive per i capelli, come decoloranti ecc…), devi prendertene cura, con delle semplici cose. In questa guida ti spiego come puoi curare i tuoi capelli colorati, per renderli splendenti, sani e lucenti. Per prenderti cura dei tuoi capelli trattati con il colore è molto importante come prima cosa, “utilizzare prodotti specifici” dopo ogni shampoo devi applicare una crema

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che ti ammorbidisca i capelli possibilmente lasciarla in posa per qualche minuto, se hai la possibilità di stare a casa lasciarla in posa anche per qualche ora, magari con una cuffietta in plastica in modo che la crema penetri in profondità. Dopo aver asciugato i capelli, prendi come abitudine di applicare sempre qualche goccia di olio di Argan, sulle punte dei capelli. Mi raccomando non utilizzare mai uno shampoo neutro (come quello che si usa per i bambini), perché contengono dei componenti, che fanno seccare e scolorire i capelli trattati con il colore. Per asciugare invece i capelli, cerca di tenere sempre il phon lontano, non lo devi mai appoggiare ai capelli, altrimenti li puoi danneggiare. Inoltre anche la piastra, ne devi fare un uso minore, perché rende i capelli aridi, opachi e secchi. Applica anche una buona maschera ristrutturante, che contenga ceramidi e utilizza se è possibile una spazzola di legno.


In perfetta forma per l’estate con Giovanni Giannotti Rivoluzionario. È arrivata la nuova tecnica per glutei, seno, braccia, interno cosce, per rialzare e modellare senza tagli, senza protesi, senza fili, senza filler, senza anestesia Intervista e foto a cura di Marinella Cucciardi

Giovanni Giannotti è nato a Saronno 59 anni fa. Si è laureato in medicina e chirurgia presso l’Università di Milano. Versatile, dalla cordialità innata e grande professionalità, il suo studio è oberato di richieste per mettersi in forma per questa estate. Sono andata personalmente ad assistere agli interventi sui glutei, ginocchia, interno coscia, interno braccia, seno, per cui posso testimoniare che è una tecnica strabiliante con risultati eccellenti e senza rischi. È arrivata questa nuova tecnica per rimodellare il proprio corpo senza tagli e senza anestesia. Come si chiama il macchinario che utilizzi? Il macchinario che utilizzo si chiama Vibrance, creato in Italia dal Professor Giorgio Fippi, il quale ha avuto l’idea

di utilizzare delle correnti particolari e un ago da agopuntura in grado da creare fili virtuali sottocutanei tensori che mantengono l’effetto lifting naturale per almeno due anni. In quali parti del corpo possiamo applicare questa tecnica? Tutte le trazioni che vogliamo: viso, collo, decolleté, braccia, interno cosce, natiche, seno, ginocchia, dove ci sono lassità. Una trazione con fili virtuali. Bisogna fare l’anestesia per liftare natiche e ginocchia? Assolutamente no, si fa in ambulatorio, dura circa 15 minuti, dipende dalle parti da trattare e il paziente può ritornare a casa tranquillamente senza nessun problema. È come andare dall’agopuntore: quando inserisce gli aghi non fa anestesia! 73


Beauty & Class intervenire in ogni momento. Si sente dolore? Dipende dalla soglia di sopportazione del dolore; dipende da paziente a paziente. Ci sono persone che non sopportano nulla e altre che superano questo piccolo fastidio tollerabilissimo. Che tipo di cicatrice rimane? Nessuna cicatrice. Che tipo di segni o ecchimosi si possono avere e in quanti giorni scompaiono? In realtà rimane solo il segno dell’ago. In qualche caso possono comparire delle ecchimosi; dipende dal tipo di pelle e coagulazione del paziente ma di solito scompaiono nell’arco di qualche giorno. Quando si può riprendere il lavoro? Da subito; si può avere un piccolo indolenzimento limitato nel tempo. Questo tipo di intervento può essere fatto sia agli uomini sia alle donne? Assolutamente sì. Il nuovo metodo non chirurgico incoraggia anche i pazienti più timorosi. Ci sono controindicazioni, allergie? Assolutamente no; si consiglia di togliere gli oggetti metallici. Non può sottoporsi a questo trattamento chi è portatore di pacemaker. Per ogni gluteo quanti fili virtuali si fanno con gli aghi d’agopuntura? Non c’è una regola precisa, varia da persona a persona e dipende dalla flaccidità dei tessuti. In media 4/5 fili per ogni gluteo sono sufficienti. Spiegaci che tipo di tecnica usi per i tuoi interventi Si utilizza un ago sterile monouso da agopuntura in cui faccio scorrere una corrente particolare che ci consente di fare dei fili virtuali. Sono fili costruiti con le fibre autologhe del tessuto sottocutaneo. Abbiamo sostituito la tecnica classica dell’inserimento dei fili perché danno sempre fibrosi essendo dei corpi estranei. In questo caso facciamo dei fili con il tessuto del paziente. Se siamo maniaci della perfezione e si vuole fare un ritocco dopo quanto tempo è possibile? Si lascia riposare la parte per 28 giorni. Dopo questo periodo si può fare un ritocco. Tutto è naturale: questo ci consente di costruire i fili virtuali tutte le volte che vogliamo, fino alla perfezione. In caso di nuove lassità o dimagrimenti, possiamo utilizzare altre traiettorie che non abbiamo utilizzato precedentemente. Quando dura questo intervento? 2/3 anni; le labbra 4. Dopo questo periodo di tempo si può 74

Spieghiamo meglio. Tu usi un solo ago? Di quanti cm? L’ago è lungo 12 cm. È un ago sottilissimo da agopuntura; ha una parte più larga e una parte terminale appuntita. Lo posso far ruotare in senso orario e antiorario. Se tocca un ditale metallico l’ago fa scorrere lungo il suo asse maggiore la corrente erogata. Il paziente tiene con una mano un manipolo che chiude il circuito elettrico. Utilizzando questo ditale diamo corrente all’ago che la trasferisce alla punta che ci consente di fare trama e ordito con il tessuto del paziente. Possiamo dire che cuciamo e riduciamo il tessuto? Cuciamo il tessuto e riduciamo, accorciando, il segmento che trattiamo. Il risultato finale è che se avevamo un tessuto di 10 cm, con l’intreccio, diventa 9 cm ottenendo un effetto lifting biologico. Parliamo di costi. Possiamo dire che è un tipo di intervento accessibile a tutti? Assolutamente sì, perché prima di tutto non abbiamo il materiale da innestare (fili, acido ialuronico ecc.), quindi meno costi per il medico e per il paziente. I costi sono veramente bassi paragonati ai tradizionali interventi. Sono apparecchiature medicali che non possono essere utilizzate dalle estetiste. Possiamo parlare anche di lifting? È un mini lifting sostitutivo dei fili, non del lifting chirurgico. Chi ha già una protesi e ha il seno cadente, può fare qualcosa per migliorarlo? Si, si fa prima una ecografia per valutare dove è la protesi, dopodiché se non ci sono controindicazioni si costruiscono i fili virtuali. Per migliorare la tonicità cosa possiamo fare? Dopo il trattamento locale con i fili virtuali, per aumentare la tonicità utilizzo il Vibrance. Si fanno 10 sedute a distanza di una settimana utilizzando un rullo che trasporta la stessa energia che utilizziamo per l’ago. Il tessuto spesso è edematoso ma anche lasso. Prima agiamo sulla lassità, dreniamo le stazioni linfatiche del cavo popliteo e dell’inguine, rimuovendo la stasi. Migliorando il ritorno linfatico e venoso migliora la silhouette dell’arto inferiore. Il rullo trasferendo questa elettricità determina dei risultati veramente apprezzabili. A chi consigliamo di trattare il seno? A tutte le donne comprese quelle che non hanno avuto figli, che vorranno allattare e che non vogliono introdurre protesi mammarie, che hanno un seno piccolo, svuotato dopo aver allattato o dopo essere dimagrite. Per il seno utilizziamo anestesia?


Considerando che il seno ha anatomicamente un tessuto molto sensibile e molto sottile, mettiamo solo una crema anestetica 30 minuti prima del trattamento. Chi ha un seno grande e vuole fare una mastoplastica riduttiva può fare questo tipo di intervento? No, non c’è l’indicazione in questo caso; si deve asportare chirurgicamente parte del tessuto ghiandolare e adiposo per ridurre la dimensione del seno. Il Needle Shaping lo si utilizza per la mastopessi, cioè quando vogliamo far salire il seno verso l’alto. Ovviamente ci deve essere anche in questo caso l’indicazione clinica. Non si può pensare di rialzare un seno molto grosso con i fili virtuali! Come sei venuto a conoscenza del Plexr, la nuova tecnica per la blefaroplastica non ablativa ossia la soft surgery? Ne sono venuto a conoscenza consultando i siti internet specialistici. Cercavo un’alternativa a tutto quello che oggi viene utilizzato, compreso eliminare i fili sintetici e non rimuovere chirurgicamente la cute della palpebra. Ho scoperto il Plexr che utilizza energia al plasma. L’energia che emette viene direzionata da un puntale monouso che attraverso un arco voltaico colpisce i corneociti, le cellule più superficiali dell’epidermide. Si creano con una geometria triangolare delle piccole ustioni; la pelle così trattata si contrae e la palpebra sale immediatamente. È necessario anestetizzare le palpebre? Utilizzo un’anestesia loco-regionale con carbocaina in crema mezz’ora prima dell’intervento. Se facessi un’anestesia con un ago, provocherei una paralisi transitoria dei muscoli della palpebra che mi impedirebbero di osservare le pliche cutanee responsabili della ptosi cutanea palpebrale che devo correggere con il Plexr. Per questa ragione è stata chiamata “blefaroplastica dinamica non ablativa!” Quindi possiamo dire chirurgia senza tagli? Assolutamente; infatti si chiama blefaroplastica non chirurgica o non ablativa. Anche non dover più utilizzare fili, collagene e acido ialuronico tutela il paziente da allergie e reazioni da corpo estraneo che possono creare fibrosi. A chi consiglia questo intervento di blefaroplastica? Molte persone sono affette da questo eccesso di pelle palpebrale che conferisce un aspetto stanco degli occhi. La blefaroplastica dinamica non ablativa viene effettuata senza la classica anestesia, non c’è sanguinamento e non ricorrendo al bisturi non devo rimuovere la pelle in eccesso. Credo che questa tecnica non chirurgica possa essere elettiva soprattutto nei giovani quando la ptosi cutanea palpebrale è all’inizio. Molti uomini, caratterizzati dalla paura del “bisturi”, preferiscono questo approccio non chirurgico. Sicuramente molto meno invasivo e scevro da effetti collaterali invece

descritti nella letteratura medica causati dalla blefaroplastica chirurgica tradizionale. Con il Plexr possiamo occidentalizzare la palpebra asiatica o quella dei pazienti colpiti dalla Sindrome di Down, ma anche correggere i danni fatti da blefaroplastiche mal eseguite. Tratto anche le rughe attorno agli occhi (zampe di gallina), il codice a barre e tutte le rughe del corpo che scompaiono per molti anni. Il risultato è immediato. Le crosticine cadono spontaneamente dopo 8/9 giorni. Per quanto riguarda smagliature e cicatrici? Tratto con il Plexr anche smagliature e cicatrici con risultati sorprendenti. Per i trattamenti anticellulite ci sono controindicazioni? Assolutamente no. Vibrance e Plexr non utilizzando ultrasuoni non creano nessun effetto collaterale. Vibrance attua con un protocollo specifico: push-up seno e glutei, linfodrenaggio “intelligente” e tratta gli inestetismi di adipe e cellulite. Hai scritto un libro, di cosa tratta? L’ultimo libro è intitolato “La medicina degli ibridi omeopatici”, è come un figlio ed è frutto di 10 anni di ricerche. Sono riuscito a completare la metodica del Maestro Samuel Hahnemann, il padre della medicina omeopatica. Purtroppo la sua metodica aveva un grosso limite: non aveva tutte le informazioni terapeutiche di guarigione. Questo significa che se noi ereditiamo due rimedi diversi dalla mamma e due rimedi diversi dal papà, il nostro DNA contiene quattro rimedi differenti. Oggi l’omeopata unicista prescrive un solo rimedio costituzionale in accordo con le Teorie di Hahnemann, ma questo significa che con i vecchi farmaci curiamo il 25% della costituzione, quindi un solo ramo della famiglia di origine. Ben poca cosa se consideriamo che le malattie croniche trasmesse con il DNA sono le responsabili delle malattie di cui soffrono più di 7 miliardi di persone! Quindi possiamo parlare di una innovazione della medicina omeopatica? Più che innovazione parlerei di rivoluzione, nel senso che ho codificato un metodo clinico-diagnostico e terapeutico. Il libro che sto ultimando in questi giorni consentirà agli omeopati di trovare più velocemente i rimedi che fanno parte della costituzione IBRIDA familiare. La Medicina degli IBRIDI non è una terapia standardizzata perché il nuovo metodo considera per la formulazione dei nuovi farmaci omeopatici la ricerca dei rimedi specifici ereditati della famiglia di origine. Si aprirà così un nuovo capitolo della medicina omeopatica: finalmente una medicina “ad personam” che farmacologicamente contiene tutte le informazioni di guarigione. È vero che puoi curare anche la psoriasi 75


Beauty & Class con l’omeopatia? Certamente. La psoriasi e altre malattie costituzionali quali le dermatiti, le allergie, l’asma ecc., ma anche malattie acute. Un lutto ad esempio potrebbe scatenare una psoriasi latente che era codificata nel DNA, ma non si era mai manifestata. Il lutto scatena la psoriasi; il disagio dell’anima sofferente viene trasferita sulla cute. Curando la cute facciamo una terapia sintomatica allopatica, che non serve a curare la causa che ha scatenato il sintomo. Se curiamo l’anima curiamo il resto? In questo caso sì, perché ad esempio nei lutti, e ci tengo a sottolinearlo, non è ammalato il corpo, ma l’anima. Le persone riferiscono di stare sempre male: per questo peso, quest’ansia c’è un rimedio specifico, Natrum Muriaticum ad alta potenza. Quando c’è l’indicazione terapeutica di questo rimedio omeopatico, in una settimana si ridà la vita a queste persone! È un messaggio che vorrei dare a molte persone perché non trovo giusto che oltre alla perdita del familiare, la persona entri nel tunnel del lutto senza più uscirci. In questi casi sono solito prescrivere: assumere una tubodose di Natrum Muriaticum alla 10.000 K sublinguale. Il giorno successivo mettere un’altra tubo-dose in una bottiglia d’acqua minerale naturale da mezzo litro. Fare 3/5 piccoli sorsi al giorno per 5 giorni consecutivi avendo l’accortezza prima di fare i piccoli sorsi di imprimere alla bottiglia delle succussioni dall’alto verso il basso. Vi accorgere dopo poco tempo che quel peso e quell’ansia che provavate al petto scompare e la vita tornerà a sorridervi. Lutti ma anche delusioni di amore? Esistono cure omeopatiche per curare delusioni d’amore e crolli finanziari. C’è gente che si suicida per questo ed è un obbligo deontologico e morale aiutare queste persone. Molti problemi psicosomatici o mentali possono manifestarsi sulla cute? Si certo, assolutamente ci sono dei meccanismi di salvaguardia dell’organismo. È molto meglio che si ammali la cute che non un organo profondo; la cute è l’ultima struttura, l’ultimo organo che possa manifestare un disagio interno. Se ho l’anima malata il mio corpo intelligentemente porta verso l’esterno la malattia. Se non capisco questo meccanismo e utilizzo una sostanza chimica per far guarire la malattia cutanea non faccio altro che riapprofondirla verso l’anima, verso la causa del mio dolore. Quindi dobbiamo curare la causa? Dobbiamo sempre curare la causa e la causa delle malattie dell’uomo sono le malattie croniche che arrivano dal nostro passato, dalla nostra genetica. Fino ad oggi nessuno era riuscito in questa impresa. Per ho ricevuto questo grande regalo e ho scoperto che possiamo guarire dalle malattie croniche geneticamente trasmesse utilizzando i nostri rimedi guida familiari non più singoli ma sintetizzati con anche quattro rimedi diversi. Io ne sono l’esempio vivente: ho sofferto di attacchi di pa76

nico per 35 anni. Quando assunsi il mio ibrido completo, formulato cioè con i miei 4 rimedi familiari, i miei attacchi di panico sono guariti definitivamente; questo significa che ho dato al mio organismo tutte le informazioni necessarie per la guarigione. Le allergie? Le allergie sono malattie croniche! Le malattie acute sono gli incidenti , i traumi… In caso di trauma o frattura del coccige, Hypericum in pochi giorni si risolve il trauma. Non conosco un’altra medicina così efficace per curare i traumi del coccige. Hypericum è un rimedio specifico anche per i traumi dei nervi. Possiamo dire che molte malattie “senza causa” possono essere causate da mali interiori o da disagi mentali? Il disagio mentale molto spesso scatena una problematica che è già presente nel DNA. Possiamo fare un’anamnesi per risalire alle generazioni precedenti, ma spesso non esiste la memoria storica nei parenti delle malattie familiari. La psoriasi, come alte patologie costituzionali, fa sicuramente parte del nostro DNA. Un lutto, una disgrazia, una patologia può dare una sterzata al nostro sistema biologico determinando a livello cutaneo eczemi o psoriasi. Queste sono malattie psicosomatiche. Curando le malattie scritte nel DNA possiamo curare le dipendenze presenti anche nei nostri consanguinei e quindi possiamo curare alcolismo e dipendenze dalle droghe? Le dipendenze possono esistere anche nelle famiglie di origine. Ci sono famiglie di alcolisti e famiglie che fanno uso di droghe; se continuo ad assumere queste sostanze il DNA si impregnerà di queste sostanze e le trasmetterò ai figli. La blenorragia è una malattia venerea che si trasmette a livello sessuale. I condilomi, i papillomi se vengono bruciati cosa succede? Trasmetterò nel DNA di mio figlio la malattia; avendo soppresso un sintomo cutaneo la blenorragia si manifesterà in mio figlio sotto forma di verruche. Questa è la spiegazione del passaggio delle malattie dal padre al figlio. Se un genitore ha la tubercolosi, i figli nascono con ciglia sottili, hanno la schiena pelosa, i peli sulle orecchie e soffrono di allergie al pelo del gatto. La sifilide è quella più destruente: nascono i figli con la tibia a sciabola, con il naso a sella come i pugili, con deformità ossee. Per concludere possiamo dire che se conosci il passato puoi prevedere il presente e curare il futuro? Adesso possiamo considerare il passato come una grande risorsa: la medicina degli Ibridi, riuscendo a curare le malattie contenute nel DNA necessita delle informazioni familiari per poter formulare le terapie “ad personam”.


Nella galassia del mondo imprenditoriale brilla una stella che coniuga capacità e competenza ad altissimo livello. Parliamo di Peter Reichegger un uomo di classe eleganza stile e savoir faire a cura di Marinella Cucciardi foto di Carlos Jones

Nato 51 anni fa in Alto Adige dove vive attualmente a Campo Tures con la sua splendida moglie e due dei suoi tre figli, una figlia vive fuori casa con il proprio compagno e il figlio. Dopo il conseguimento di una laurea in economia aziendale presso la Leopold Franzen università di Innsbruck, inizia a lavorare nell’azienda di famiglia, la Hobag, e nel 1996 diventa membro del consiglio di amministrazione. In famiglia risalta sin da subito la sua capacità imprenditoriale e il senso per gli affari anche all’estero e prestigiosi incarichi non tardano ad arrivare. È amministratore unico della Jesolo Immobiliare, una società controllata al 100% dalla Hobag e annovera tra i suoi prestigiosi incarichi anche quello di presidente del Golf Club di Jesolo. A Jesolo ha realizzato la lussuosa residenza con piscina fronte mare “JLV, Jesolo Lido Village”, per cui si è avvalso della collaborazione del famoso architetto di fama internazionale Richard Meier di New York, mentre a Milano è in fase di ultimazione la residenza V33 in via Volturno, nel nuovo quartire alla moda della città milanese, una splendida costruzione di 14 piani che proprio per la sua posizione e per il panorama che si può gode77


life style re dagli utlimi piani è stato la location ideale per party esclusivi, eventi glamour e shooting fotografici come per esempio la registrazione del film di Lory del Santo “The Lady”, il party per il lancio della rivista online “Deamina Magazine” e il matrimonio tra Ludmilla Radchenko e Matteo Viviani delle Iene.

internazionale, a invece Jesolo un pubblico quasi esclusivamente proveniente dal Veneto e da Milano. Però, in generale, si dovevano fare dei compromessi per i prezzi di vendita. Se l’Italia riprende fiducia - molto difficile - sono sicuro che darà una spinta anche al mercato immobiliare.

Tante realizzazioni ambiziose e collaborazioni di alto livello, quanto incide su un progetto la presenza di un architetto di fama internazionale? Innanzitutto il progetto costa quasi il doppio del normale, ma la competenza e la fama dell’architetto diventano un valore aggiunto, in quanto il prodotto che si offre è unico, trattandosi di vere opere d’arte, ecco perché i costi sono maggiori ma sicuramente giustificati.

Da giovane avevi la passione della musica e ora quali sono le tue passioni? Ho sempre avuto la passione delle vetture sportive, ho fatto anche le corse in macchina. Da qualche anno mancano sia il tempo che i presupposti (sponsor che si sono ritirati) per proseguire questa attività. Ho sempre una grande passione per l’architettura e mi piace viaggiare anche per vedere le opere d’arte architettoniche realizzate nel mondo. Mi interesso anche al design degli hotel. Mi piace molto il mare e tutti gli sport annessi e connessi. Un’altra passione è anche il mangiare e bere bene, che per me è quasi una cultura. Quindi cerco, tempo permettendo, di scegliere con grande cura i posti.

Come mai hai valutato anche dei progetti all’estero? Siamo impegnati con un progetto a Bucarest per la realizzazione vicino Piazza del Popolo di un hotel di 20 piani dal valore di circa 35/40 milioni di euro in partnership con 2 catene internazionali di hotel. In Argentina, precisamente a Mendoza (capitale del vino), stiamo sviluppando un progetto di una torre di 25 piani destinata ad appartamenti e uffici. Mi piace diversificare i miei impegni. Analizzando la diversificazione mirata dei tuoi investimenti quali sono le tue preferenze, si lavora meglio in Italia o all’estero? Nonostante ci si lamenti sempre della nostra nazione noi preferiamo sempre lavorare in Italia. Parlando dei lavori in Italia ci spieghi come per una regione come l’Alto Adige l’ecosostenibilità è diventata parola d’ordine e cosa cambia nella vostra progettualità? Adattarsi ai cambiamenti è fondamentale, il progetto di Milano (V33) è Cat. B, mentre quello di Jesolo è Cat. A, ma più si va avanti più le costruzioni saranno di categoria elevata, ad esempio in Alto Adige costruiamo in categoria Klima House che rappresenta il massimo. Come vedi il mercato immobiliare nei prossimi anni? Al momento il mercato in Italia è in forte crisi già da diversi anni con prezzi in discesa e scarsa richiesta. Il settore immobiliare, purtroppo, è stato bastonato molto anche da provvedimenti fiscali molto sfavorevoli che hanno fatto scappare investitori italiani ed esteri, questi ultimi anche a causa di una sfiducia generale nell’Italia in questo momento, mentre i privati non hanno più il coraggio di investire per la paura generale di rimanere anche senza il posto di lavoro. Nonostante ciò, immobili di pregio, come li offriamo noi, hanno riscontrato un interesse più che discreto. Per esempio sul Lago di Garda c’è specialmente una clientela 78

Sempre elegantissimo e attento a ogni dettaglio, uno stile impeccabile, scegli tutto tu con il tuo sarto personale, tes-


suti, colori o ti lasci consigliare? Avevo, ed ho, grande cura e passione per i vestiti e l’abbigliamento in generale. Direi che sono anche appassionato di uno stile impeccabile, quasi maniacale, senza però esagerare in momenti poco opportuni. La cultura del vestire bene è data a pochi. Lo faccio esclusivamente per me stesso, per sentirmi bene. Negli anni passati mi sono “fornito” abbastanza e ora ho bisogno solo di qualche accessorio che si cambia ogni tanto. La base c’è e la passione è rimasta. Lo stile viene condiviso con mia moglie, che ha un grande gusto oltre a una straordinaria sensibilità per colori e combinazioni di stoffe e tessuti. Non vorrei poi parlare di un “sarto personale”. Alla fine la spesa per un vestito è più o meno quella delle griffe di moda, solo che ci devi investire tempo e grande pazienza. Per fare un abito ci vogliono 3 - 4 mesi. Un abito firmato lo compri in mezz’ora. Quindi, è più una scelta di vita piuttosto che una questione di portafoglio.

Chi della tua famiglia è attirato dal Feng Shui? Mia moglie ed io. Mia moglie ha un’amica che ha studiato per 25 anni questa scienza in Cina dai più grandi maestri e lei ci dà dei consigli e degli input importantissimi.

Si dice la vita è una cosa bella, ma dimmi se ti rispecchi di più nella frase “Mi piace la vita bella”? Penso che sia abbastanza umano che la “vita bella” piaccia. Non solo a me, immagino. Poi c’è qualcuno con più passione e passioni, che magari riesce a godersi i momenti con più attenzione, che non altri che mancano di sensibilità per le belle e buone cose della vita. Non posso negare che a me piacciono. Perché no?

Ossia? Ossia lei dorme con la testa dove io ho i piedi.

Parliamo ora un po’ di te, so che segui il Feng Shui, puoi spiegarci che cos’è? Il Feng Shui è un’antica arte geomantica taoista della Cina, ausiliaria dell’architettura, che però considera anche aspetti della psiche e dell’astrologia. È basata sui due principi generali che guidano lo sviluppo degli eventi naturali, Ying e Yang, che nel Feng Shui sono vento e acqua, in effetti il nome Feng Shui significa proprio “vento e acqua”. È una scienza che si applica alle varie attività nella casa, nella vita, e nei viaggi, per armonizzare l’energia e portare prosperità e serenità. La forma di una casa o l’orientamento del letto, il colore di mobili e degli oggetti, tutto crea assonanze con i 5 elementi e deve essere considerato per ottenere il massimo di energia positiva e propizia. Puoi farci qualche esempio di applicazione ai palazzi? Ad Hong Kong, per esempio, fanno i palazzi con dei buchi perché il drago dal Peak, che sarebbe la montagna di Hong Kong, di notte scende e vuole andare al mare e se trova i palazzi senza buco ci sbatte contro, allora si arrabbia e quindi porta male al palazzo. Sempre a Hong Kong le banche, davanti ai loro palazzi mettono delle statue di leoni per difendere gli edifici da quelli che entrano e vogliono portare via i soldi. A Macao, questo è interessante, ci sono dei palazzi che ospitano i Casinò che hanno le scale mobili solo in salita e non in discesa perché hanno paura che portino via i soldi. Il Feng Shui è la scienza più antica del mondo.

Dimmi un po’ che tipo di input ha dato alla tua famiglia? Per esempio ci siamo fatti fare il profilo di ognuno di noi e questo ci ha fatto capire come dobbiamo interagire fra di noi, quali sono le cose a cui reagiamo positivamente e quelle a cui reagimo negativamente, come dobbiamo dormire, cosa ci fa bene, cosa ci fa male. È una scienza molto importante. Come devi dormire e come deve dormire tua moglie ? Purtroppo io dormo normale e mia moglie a 180 gradi.

Quidi tu baci i piedi di tua moglie! Esatto, perché il flusso dell’energia di notte deve defluire proprio così, come dice il Maestro Feng Shui. Da quanto tempo tu dormi con i piedi di tua moglie in faccia? Da oltre un anno ormai e devo dire che sto anche bene. Ma tu ti senti un graziato dalla vita? No, io devo lottare duro, direi che negli ultimi periodi la lotta è mutata in un combattimento! In certi periodi sono stato anche fortunato, però penso che sono stato fortunato anche perché lavoro tanto, perché ho investito tantissima energia. Ci siamo goduti anche un certo successo, una certa soddisfazione, ma da solo, senza far niente o stando a casa, non sarebbe successo nulla. In questi periodi difficili bisogna rimboccarsi le maniche e non perdere la fiducia, che il successo e la fortuna tornano di sicuro. Sei stato lì lì per morire e ti sei salvato per miracolo, ci racconti qualcosa? Guarda qui c’è di mezzo proprio il destino perché è successo il 17 di Marzo del 2012. Ho scoperto che il giorno 17 di altri mesi mi sono successe altre cose che sono veramente impressionanti. Per esempio mi hanno rubato la macchina con la targa 17 e poi ci sono altri eventi meno importanti ma comunque negativi che sono successi il 17. Ma raccontaci del tuo incidente sulla neve? Quel giorno dovevo andare a Venezia per dar seguito ad un invito alla feste di compleanno di un amico e già la cosa nasceva male perché mia moglie non voleva venire, ma io ero costretto ad andarci e così sono sceso da solo 79


allontanarmi e andare in Germania. Lì hanno fatto un bel lavoro e sono contento. Quando ti sei visto allo specchio? Avevo sognato tutta la notte come potevo essere perché alla fine non sentivo più la metà della faccia, quindi pensavo che avevo perso tutta una parte e invece questa sensazione era perché ero molto gonfio, siccome avevo sbattuto, la faccia era diventata quasi il doppio di quella che ho normalmente. Comunque è stato un periodo bruttissimo che è andato avanti per quasi 2 anni in cui ho sofferto tantissimo, però adesso piano piano sto riprendendo il ritmo normale. Cos’è successo dopo la tua visita a Lourdes? Dopo la visita, non so se è solo una questione di suggestione, di testa, di mente però ho sentito che riprendevo la sensibilità nella faccia dove avevo sbattuto, dove ero stato operato, dove la pelle e tutta la struttura della carne si stava riattaccando all’osso; ho sentito che si risvegliava e adesso la sensibilità è quasi totale. Secondo me ci vorranno ancora 2 o 3 anni ma alla fine ci arriviamo. Quando vedi il 17 hai paura? No, però cerco di non guardarlo, di non tenerne conto, di evitare il 17. È una cosa assurda, però cerco di farlo, cerco di ignorare qualsiasi cosa con il 17.

sulla pista intorno alle due del pomeriggio. Era fine marzo e la neve era già molto moscia, ho perso il controllo degli sci e ho infilato una rete, mi sono trattenuto e ho sbattuto la testa contro un palo. Sono svenuto e caduto insieme alla rete di protezione che non faceva da protezione, purtroppo, perché ha ceduto e sono caduto fuori con la testa in giù e sono rimasto lì per più di mezz’ora. Nella caduta ho perso il casco che è rotolato dall’altro lato del bosco ed è uscito sull’altra pista. E lì c’erano due giovani che hanno trovato il casco e che si sono detti che doveva essere successo qualcosa e quindi sono venuti a cercarmi e mi hanno trovato. Hanno cercato di svegliarmi e alla fine mi sono anche svegliato dalla mia inscoscenza. E poi è successo di tutto: hanno chiamato l’elicottero, mi hanno portato in ospedale, prima a Brunico, poi a Bressanone e poi a Monaco di Baviera. Mi hanno portato a Monaco perché a Bressanone il medico non sapeva cosa fare, non aveva il coraggio di operarmi perché era un intervento che non aveva mai fatto e perché ero molto grave; lui era davvero preoccupato e mi ha messo una grande paura adosso. Quindi ho preferito 80

Raccontaci il 17 dell’auto che ti hanno rubato. Sono riuscito a dare le chiavi della vettura ad un “falso parcheggiatore” davanti ad un noto locale milanese, e quindi, nonostante la macchina fosse assicurata, il danno è stato notevole perché l’assicurazione ha riconosciuto solo metà del danno. Cosa altrettanto grave che la macchina non era neanche mia, bensì di un mio amcio, immaginarsi la figura… Poi c’erano dentro diverse valige griffate che ho “raccolto” durante tutta la vita, con un’infinità di vestiti e scarpe, perché ero in viaggio da tutta la settimana e avevo più impegni. ero invitato a un matrimonio, perciò avevo lo smoking, avevo un invito importante per l’apertura di un negozio di un amico, ero invitato al mare e poi avevo degli appuntamenti di lavoro. Quindi avevo tutto con me. Tutto. Ho perso un’infinità di cose, accessori particolari e questo mi dispiace davvero perché non li recupererò mai più. La macchina la ricompri con il rimborso parziale dell’assicurazione, pazienza, le altre cose no... Come si fa a reagire a tutti questi 17? È molto difficile e ci vuole tempo per riassettare tutto e ripartire, cercando di ignorare e dimenticare queste cose, però non è facile. Ma tu sei un ottimista di natura? Sì molto.


Quindi questo ti aiuta? Assolutamente sì. Sono un ottimista e vedo sempre le cose positive anche nel disastro. Come vedi l’Italia quest’anno? La vedo in difficoltà, perché secondo me non c’è un concetto molto chiaro di come venire fuori da questa crisi quando quasi tutta l’Europa sta ripartendo, sta agendo bene. Il problema è molto psicologico perché i nostri politici mettono paura a tutti quanti per difendere loro stessi, per trovare la scusa di nascondere i loro errori. Stanno cercando di mettere pressione addosso ai cittadini e chiedere sempre più tasse, con le loro manovre distruggono tutto. Hanno distrutto il mondo dell’auto di lusso, delle sportive, della nautica con l’introduzione di nuove imposte e il bilancio globale è risultato molto negativo, pensiamo ai blitz della Guardia di Finanza fatti in posti di villeggiatura come Cortina e la Costa Smeralda. Distruggono anche l’immobiliare.Fanno scappare le persone, costringendole a portare via i soldi perché non li fanno neanche più spendere. In Italia è un disastro! Come pensi del fatto che alcuni vorrebbero che l’Italia uscisse dall’Euro? Per me sarebbe positivo perché stavamo bene e eravamo molto più “ricchi” quando eravamo ancora con la Lira. Il mercato funzionava davvero bene, noi avevamo un’economia autonoma e il mercato interno funzionava e adesso invece ci dobbiamo confrontare con tutta l’Europa dove ci sono economie diverse, che una non c’entra niente con l’altra, con dei tassi di interesse diversi, con la mentalità del lavoro che è diversa, è molto molto difficile. Secondo me è stato un grande errore, copiato forse anche dagli Stati Uniti in America, però è tutto un altro concetto, secondo me qui non funziona.

I “Tedeschi”, a mio avviso, sono molto più grezzi, cattivi, però sono anche molto più produttivi. Forse si divertono meno, però funziona. A me non è che stanno tanto simpatici… Quindi pensano molto di più al lavoro? Secondo me sì. Sono molto più competivi. Invece all’Italiano piacciono le cose belle della vita, come mangiare, fare festa, fare le ferie, eccetera. E vanno in ferie anche senza soldi, mentre il Tedesco sta a casa. Però alla fine bisogna dire, secondo me, che stanno meglio gli italiani piuttosto che i tedeschi, anche se l’economia funziona meglio in Germania. Però come vedi che l’Italia ha venduto tutti i suoi gioielli, tutte le industrie più belle le stiamo vedendo all’estero? Purtroppo è davvero una cosa negativa perché alla fine non ci rimane più niente; non capisco perché l’Italia non riesce a difendersi perché ha una costa meravigliosa, ha dei monumenti culturali fantastici quasi unici al mondo e non riescono lo stesso a stare in piedi. È una cosa pazzesca perché i politici pensano solo e soprattutto alle proprie tasche quindi non funziona niente.

Tu che sei italiano ma parli nella tua città in lingua tedesca, anche con tua moglie parli in tedesco? Sì certo, perché culturamente siamo di madre lingua tedesca perché la nostra provincia era fino al 1918, cioè fino alla fine della prima guerra mondiale, sotto lo stato austriaco e quindi culturamente siamo ancora legati all’Austria. Anche se a livello geografico siamo cittadini italiani, e va bene così, però a livello di cultura, di certe usanze siamo austriaci, nonostante che siamo cittadini italiani, e non è che puoi cancellare questa cultura e tutte le tradizioni da un giorno all’altro. D’altronde però abbiamo “ereditato” anche tantissimo dall’Italia.. la moda, il mangiare….Direi che possiamo essere contenti. Con i tuoi figli in che lingua parli? In tedesco, ma da noi il 90% parla tedesco. E tu che sei a cavallo tra l’Italia, Monaco e la Germania, come vedi l’Italia nel futuro e come vedi la Germania? 81


Arte

Katerynaa l’aTarterkdeollavaseduzione am

a cura di Marinella Cucciardi foto: Devin Del Santo Kateryna Tarkova attrice cantante musicista show girl ama l’arte della seduzione con sensualità e provocazione ama esibirsi e amaliare.

mi con la bandura, quest’idea mi è piaciuta molto e cosi ho intrapreso i miei studi, prima alla scuola di musica, poi nel collegio musicale ed infine all’Università della musica ed arte di Kiev.

Nata in Ucraina, all’età di 6 anni viene iscritta dalla mamma in una scuola di musica. Qui intraprende gli studi di violino e pianoforte, ma suonare soltanto le sembrava un po’ noioso e così le fecero conoscere quello che poi è diventato il suo magnifico strumento (la bandura).

Miss Bikini Ucraina, che soddisfazione! Dove hai imparato a posare e a sfilare? La mia curiosità e la voglia di imparare non si fermavano solo nella musica e così all’età di 14 anni mi sono iscritta alla scuola di modelle imparando a posare davanti alle macchine fotografiche, imparando a camminare come una vera Diva, le buone maniere, il trucco, il modo di comportarsi ecc... così sono entrata anche nel mondo della bellezza e dello spettacolo. Ho partecipato a diversi concorsi di bellezza, nel 2004 ho vinto il concorso “Miss Bikini Ucraina” e l’anno successivo sono stata invitata come presentatrice del concorso “Miss Bikini 2005 di Odessa”. Nel 2006 ho presentato il concorso di bellezza “Miss Zaporozhye” (la mia città natale, che conta circa un milione di abitanti al sud dell’Ucraina)

Come mai ti sei appassionata a questo strumento la bandura? Mi presentarono una bellissima ragazza con i capelli lunghi che suonava e cantava con la bandura e mi sembrava di vedere una sirena, così, con la mia immaginazione da bambina, mi sono innamorata di questo strumento tradizionale ucraino che è nato intorno al XV secolo ed è stato suonato prevalentemente dai cosacchi/cantastorie. Quindi, siccome potevo anche cantare accompagnando82


Com’è il tuo motto, che bisogna essere primi in tutto quello che si fa? Dopo che mi sono diplomata in musica nel 2007, il giorno dopo nella mia città si è presentato nella piazza centrale il set del programma TV popolare “Karaoke sulla piazza” che andava in onda sui canali nazionali. Ho detto a mia sorella: “O io vinco quel programma o non vado per niente...” Infatti, con tanta volontà ho partecipato e ho vinto! Ciò mi ha permesso di entrare nel programma successivo “Shans”, un programma canoro tipo “X Factor”, nel quale in un giorno ti facevano diventare la star! Ti sceglievano la canzone, il look, il corpo di ballo e giravano un videoclip... è stata un esperienza fantastica!!! Cosa ti ha spinto a venire in Italia? Successivamente, studiando al Università di Kiev, per le vacanze estive mi era capitata l’occasione di venire a visitare l’Italia! Questo desiderio lo avevo già da parecchio tempo e così senza pensare tanto ho deciso di accettare e quindi sono partita! Sono arrivata nella provincia di Perugia in Umbria ed è da li che è iniziata la mia avventura in Italia, ho incontrato quasi subito un’uomo italiano di cui mi sono innamorata. Cos’altro ti ha spinto a restare in Italia? Dopo aver goduto i bellissimi posti e le città, la buonissima cucina e tanti altri piaceri che offre il bel paese, mi sono chiesta cosa volevo fare da grande. La musica è la mia passione e il mio impegno da sempre, così ho trovato altri due musicisti con i quali abbiamo formato il trio “Piero della Francesca”, visto che abitavamo nella città del celebre pittore nella cittadina di Sansepolcro (Arezzo), luogo che diede i suoi natali al famoso artista. Ma i gusti musicali di tutti e tre erano molto diversi e la cosa non poteva funzionare a lungo... io ho capito che da sola sarebbe stato molto difficile riuscire a guadagnare con la musica, visto che ancora parlavo poco in italiano e non sapevo come funzionasse. Dopo aver cercato tantissimi lavori come barista, cameriera e non aver trovato nulla, ho cominciato a guardarmi intorno con più attenzione... Chi ti ha ispirato a cominciare la danza della seduzione e del burlesque? Nel 2010, mentre guardavo per la prima volta il festival di Sanremo, ho visto un’esibizione di colei che poi ho appreso essere la regina del burlesque, Dita Von Teese. Mi è piaciuta tantissimo la sua esibizione a tal punto che mi sono messa subito ad informarmi su questo tipo di spettacolo. Il destino ha voluto che conoscessi un ballerino e insegnante di danza, ex campione di Rock&Roll negli anni ’80, un certo Alexander Rouge, al quale ho chiesto con molto tatto di aiutarmi a imparare quella danza di seduzione che avevo visto in televisione. All’inizio si è rifiutato, perché avendo subito un forte dolore per la morte della sua fidanzata e compagna di ballo, mi disse che per una sua promessa, erano oramai più di venticinque anni che aveva chiuso con il mondo della danza e dello spettacolo in generale. Io ho capito il suo dolore, ma ho pensato anche che forse io avrei potuto aiutarlo e così... Abbiamo

impiegatoo un po’ di tempo per costruire le prime coreografie, dato che io non avevo le basi di danza, ma solo un buon orecchio allenato grazie alla musica. Ma tanto impegno, molta pazienza del maestro e la mia volontà mi hanno aiutato a costruire i primi spettacoli, così ho cominciato a girare i locali e le discoteche del’Italia. Raccontaci dell’esperienza a Italia’s Got Talent? Nel 2011 dopo ben due selezioni, sono entrata nel programma di canale 5 “Italia’s Got talent” come concorrente, presentandomi col burlesque. La mia esibizione fu apprezzata dalla giuria composta da Maria de Filippi, Gerry Scotti e Rudy Zerby, dopo di che è iniziata la prima ondata di successo in Italia, nel mondo dello spettacolo e ho cominciato a viaggiare molto più spesso dal sud al nord con gli spettacoli di burlesque. E la partecipazione a Veline? Nel 2012 ho partecipato ai provini di “Veline” ad Acqui Terme, facendo bella figura ma non sono riuscita a entrare in finale. Lory Del Santo ti ha voluta per ben due film come mai? A dicembre del 2012, esibendomi in un locale di Milano, per caso incontro la famosa showgirl Lory Del Santo, che stava cercando una comparsa che sapesse fare uno spettacolo stile burlesque per il suo primo film cortometraggio “The night club- Osare per credere”, così mi scelse. Ho interpretato la guardarobiera depressa ed invidiosa delle ragazze che si esibiscono sul palco. Al punto culminante del film, quando tutti i personaggi 83


Arte iniziano a spogliarsi, anch’io, guardarobiera, finalmente ho il mio momento di gloria e comincio a spogliarmi in maniera sensuale, provocante, ma nello stesso tempo elegante. Questa è stata la mia prima esperienza come attrice. Ho stretto amicizia con Lory, è una persona in gamba, sensibile, intelligente e molto creativa. Per pubblicizzare questo film, Lory Del Santo fu invitata da Barbara D’Urso a “Pomeriggio 5” e così con l’invito di Lory mi sono presentata anch’io, ho raccontato un po’ di me, della mia passione pe la musica e il canto, e del mio personaggio nel film “The night club”. Dopo il successo del primo film, Lory Del Santo ha iniziato a girare il secondo “ The Lady- L’amore sconosciuto” che uscirà a breve. Questa volta ho un ruolo più importante, sarò la segretaria della signora. Il mio personaggio è molto caratteristico, è una donna seria, responsabile, ma nello stesso tempo ironica. Mentre Lory sta montando “ The Lady”, mi è venuto in mente di scrivere una canzone dedicata a questa pellicola , spero le piacerà e che vorrà inserirla in qualche episodio del film! Così con un gruppo dei musicisti di Arezzo “Noi nati male”, stiamo registrando questa canzone, dove io ho scritto il testo e loro la stanno preparando la musica. Dove prendi tutta queste energia positiva e creatività? Vivere nel paese degli artisti, in un momento difficile come questo, ti porta a sviluppare la creatività e la fantasia se vuoi sopravvivere! Per fare gli spettacoli di burlesque e le serate musicali ho bisogno di avere sempre costumi diversi, ma ricomprare o cucire viene a costare una bella cifra e così...nel momento del bisogno...”l’esigenza sviluppa l’ingegno” è diventato il motto del brand che ho creato riferito alle mie creazioni di costumi da scena di CARTA RICICLATA fatti completamente a mano. Il brand porta il nome di “Claw Back01” (Recuperare). Questa è stata una bella soluzione per crearsi dei costumi nuovi, originali e sopratutto ecologici. Perché la carta che la gente butta, io la recupero e creo i vestiti, salvaguardando e proteggendo la natura! Mettendo insieme tutte le mie esperienze artistiche il canto, la musica, lo spettacolo e il cinema nella linea artigianale dei vestiti di carta riciclata “Claw Back01” è nata tutta una storia! Devi proprio ammirare Lory Del Santo, le addirittura hai dedicato il nome della tua prima collezione? Si infatti! Dopo averla conosciuta, e avendo modo di lavorarci insieme, ho potuto apprezzare i suoi lati positivi e creativi. È una donna molto forte e nello stesso momento altrettanto sensibile, è anche tanto disponibile ad insegnarci un lavoro che è molto difficile e impegnativo e non parlo solo di posare davanti a una telecamera, ma anche come affrontare le difficoltà che si trovano nel faticoso percorso del mondo dello spettacolo. Per quanto riguarda la collezione ogni vestito ha il suo nome, ispirato ad un personaggio dei cartoni, con la regina, come personaggio principale, in omaggio a Lory Del Santo. Così il nome del84

la mia prima collezione è “Come d’incanto” con la regina Lory D’incanto! Ispirato al celebre film “Come d’incanto - Kevin Lima 2007” dove i personaggi del cartone si sono trasportati nella realtà. I miei personaggi invece vengono dalla realtà e dagli avvenimenti che succedono nella vita quotidiana e si trasformano nei cartoni. Per presentare queste creazioni ho pensato di rendere pubblico questo “marchio”, così ho organizzato una mostra a Firenze, dal 30 aprile fino al 4 maggio nella galleria d’arte “Abracadabra” di un grande artista e maestro scultore, Agostino Dessi. Nel corso della mostra, ci sono state delle esibizioni musicali, dove ho cantato e suonato accompagnata dalla mia bandura insieme ad altri musicisti per animare la serata. Inoltre durante la mostra ho preparato anche delle magliette un po’ speciali che abbiamo indossato io e i miei collaboratori: tempo fa ho appreso da un twit di Red Ronnie di un carcerato Italiano detenuto ingiustamente a Miami in Florida dal 15 giugno del 2000, dopo ben 24 giorni di processo e senza avere una prova certa oltre al ragionevole dubbio. Questa persona si chiama Enrico Forti, per tutti riconosciuto come CHICO. Mi sono allora documentata ed dopo aver letto tutto della sua storia ho deciso di stampare delle magliette per sostenere la sua causa e di presentarle alla mia mostra. La potrai trovare nella mia pagina www.facebook.com/ clawback01. Hai girato qualche video? Nel 2012 sono stata contattata dalla TV americana trasmessa in tutto il mondo “Travel Channel” per rappresentare l’italia come la ballerina e coach del burlesque per un programma che parla del turismo e le avventure dei diversi personaggi famosi americani; nel mio caso erano due fotomodelle in giro per l’Italia. Dovevo fare l’insegnante del burlesque in lingua inglese ed insegnare le muovenze sensuali, gli sguardi ammalianti, la camminata da Diva e alcune tecniche di spogliarello. Sono anche online sul sito di Travel Channel Tv Usa questo è il link: http://www. travelchannel.com/video/the-art-of-seduction L’arte della seduzione devi assolutamente darci qualche consiglio, cosa è più importante, lo sguardo, le movenze, l’abito o cos’altro? L’arte della seduzione è veramente un’arte! Per prima cosa la donna deve sentirsi sensuale dentro, avere fiducia in se stessa come femmina e così.. come per magia... trasmetterà un’energia seducente! E non è assolutamente neccessario avere la bellezza da copertina o le misure standart! Quante volte abbiamo visto donne semplici a prima vista maalle quali gli uomini giravano intorno come le api sul miele! Erano le vibrazioni dell’energia che trasmette quella donna che li attira come una calamita! Poi certamente, se questa convinzione è accompagnata dal saper camminare sui tacchi come una vera Diva, muoversi liberamente e sensuale, sicuramente aggiunge più gusto al cocktail della seduzione! Secondo me lo sguardo è la cosa principale! Perché essendo lo specchio del’anima trasmette proprio quello che pensate! Quindi dovete


pensare a quello! L’abito secondo me, come anche nel burlesque, deve essere “si vede non si vede”. Lasciamo agli uomini il diritto di immaginare, sognare e perché no, spogliarci nella loro fantasia mentre si sta solamente parlando! Visto che l’uomo è cacciatore nella sua natura lui vorrebbe “cacciare la sua preda, rincorrerla, seguirla”, se noi ci presentiamo davanti con un’abito troppo scoperto ci proponiamo come una preda già pronta a farsi prendere e quindi non c’è più interesse, non c’è il gioco! Si, la seduzione è un gioco! Dobbiamo essere come nelle parole di Nietzsche: “All’uomo piace il gioco, all’uomo piace il pericolo, ma perché allora sceglie la donna? Perché la Donna per lui è il gioco pericoloso!” Allora lasciamoci andare e giochiamo per sedurre!

meglio e non ci faccia morire!

Che tipo di sport pratichi visto che tenere allenato il tuo corpo è importante nel tuo lavoro? Si, infatti! Nei mesi più freddi vado in palestra, ma appena il tempo lo concede sono un’amante della natura e dell’aria spera. Questo è dovuto al fatto di aver vissuto per oltre due anni nel parco nazionale della foreste casentinesi del monte Falterona e di Campigna, in un piccolissimo paese a soli tre chilometri dal monastero dei frati benedettini, luogo di spiritualità Camaldoli (AR). Lì andavo sempre a fare footing, ed essendo in montagna mi sono ossigenata molto. Sono molto legata a questo luogo.

Parli e scrivi italiano benissimo, che corso hai frequentato? Ho studiato da sola, leggendo i libri, ascoltatndo attentamente la gente, chiedendo loro di correggermi se non sapevo come dire. Per imparare una lingua straniera devi avere la passione e la voglia di imparare. E quest’ultima non mi passa mai!

Come riesce a controllare la gelosia dell’uomo che hai al tuo fianco? Quando scelgo un uomo non deve essere assolutamente geloso! Anche perché se non c’è la fiducia fra due persone non puoi costruire niente di buono. Dipende anche dalla saggezza della donna che deve saper dimostrare al proprio uomo che lui è unico, migliore, che possano piacere tanti ma solo uno ti ruba il cuore! Un uomo per conquistarti cosa deve avere? Innanzitutto deve essere un uomo con la U maiuscola! Perché i maschi sono tanti, ma gli uomini veri sono rari! Siccome io mi ritengo una donna vera in conseguenza i simili si attraggono! Poi deve essere intelligente, deve avere il senso dell’umorismo, la personalità e il carattere forte! Sicuro di sè, ecco perché non deve essere geloso! Un uomo che sa proteggermi e sostenermi nel mio lavoro e nelle mie passioni. Lavorare per vivere non per morire, hai utilizzato questa frase nel tuo sito www.katrindamour.com, cosa vuoi intendere esattamente? Questo è stato uno slogan di un cortometraggio scelto tra i migliori 16 di tutta l’Italia, presentati per il concorso proposto dalla Rai per sensibilizzare la sicurezza nell’ambito del lavoro. Il mio personaggio rappresentato nel video fa il paragone fra la sicurezza nel mondo del lavoro del passato e quello più attrezzato di oggi. Perché tutti noi dobbiamo essere attenti alla sicurezza nostra e del vicino mentre lavoriamo affinché il lavoro ci faccia vivere

Dove vivi? Io vivo nella magnifica Toscana, è la regione in cui, un po’ per il destino, un po’ per scelta, ho deciso di vivere! Prima, perché per girare con i miei spettacoli in tutta l’Italia è molto comodo per gli spostamenti, è nel mezzo! e poi perché c’è la bellissima natura, il clima, l’arte e la cultura, come del resto in tutta l’Italia! E poi non avevo detto quanto sono innamorata della cucina italiana!! Non ho mai mangiato così tanto nella mia vita!! Mi piacciono le specialità di tutte le regioni e poi il vino!! Ho imparato anche a cucinare!!! Mi appassiona molto adoperare la fantasia in cucina, ma sopprattutto dopo poter gustarla!

Hai tatuaggi? In un mio viaggio in Giappone un uomo bellissimo alto un metro e cinque mi ha proposto di farmi un tatuaggio e siccome io sono alta 1.75 questi 70 cm di differenza non me l’hanno fatto fare. Hai figli? No. Sei innamorata in questo periodo? Si, sono sempre innamorata della vita e quando sei felice e in armonia con te stessa e hai la fortuna di avere l’uomo giusto accanto allora l’amore fra due persone completa l’esistenza in questo magnifico mondo! Da quanto tempo non vai a casa dalla tua famiglia? Questo è un argomento molto doloroso... sono 2 anni e mezzo che non vado a casa.. sarei andata ora visto che un mese fa è nato mio nipote e mi sarebbe piaciuto tornare nella mia nazione, ma con la situazione politica in cui si ritrova l’Ucraina diventa difficile. Sto vivendo il dolore con il mio popolo anche a distanza e per manifestare la solidarietà e dare il mio contributo ho girato il video con la canzone di Albano “Libertà” tradotta e cantata da me nella lingua ucraina e spedita nei socialnetwork ucraini cercando di essere un po’ più vicina alla mia terra dove sono nata e vissuta fino a 21 anni. La canzone che canto in Ukraino si intitola “Eromaidan Kiev - Libertà”, per ricordare gli scontri violenti dello scorso febbraio nella piazza centrale della capitale Ukraina, che appunto è piazza Maidan - Kiev. Il testo è di Albano Carrisi, che io ho completamente tradotto e rimusicato con il mio strumento. Ho pensato di fare un videoclip, dedicato alla mia Nazione, alla mia terra e per il mio popolo. Questo è il link: https://m.youtube.com/watch?v=Fc4ByhmWi84 85


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