Mobirama 02/2011 (it)

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Mobirama Edizione 2/2011

La rivista per le clienti e i clienti della Mobiliare

Cambiamenti climatici A caccia di fenomeni estremi La Prof.ssa Olivia Romppainen-Martius si dedica alla ricerca grazie alla Mobiliare

Furto con scasso I tormenti delle vittime


Indice

In controluce

Ricerca sul clima

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Nuova assicurazione Pagina 14

In controluce Vittime di furti con scasso

Ricerca sul clima Eventi atmosferici estremi sotto esame

Impegno Ritratto di Marianne Chapuis

Peter Braun oggi può sorridere di nuovo – anche grazie alla rapida liquidazione del sinistro.

La Mobiliare ha finanziato una cattedra dell‘Università di Berna. La Prof.ssa Olivia Romppainen-Martius illustra gli aspetti centrali della ricerca.

L’unica agente generale donna della Mobiliare su stile di management, orologeria ed equitazione.

Pagina 4

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Prix Mobilière Athene Galiciadis

Nuova assicurazione Quando la bici elettrica ci pianta in asso

L‘artista di origine greco-ungherese ha vinto il Prix Mobilière 2011.

Colofone Editore Mobiliare Svizzera Società d’assicurazioni SA, 3001 Berna, Comunicazione aziendale, Peter Marthaler Redazione Kurt Messerli (km, caporedattore), Patricia Däpp Blättler (da), Claudia Freire (cf), Claudia Puppato (puc), Jürg Thalmann (jt), Tanja Roth (tr), Manuel Inderbitzin (mi), Susanne Maurer (sum), Comunicazione aziendale, Bundesgasse 35, 3001 Berna, tel. 031 389 65 43, fax 031 389 68 57, e-mail mobirama@mobi.ch, Internet www.mobi.ch. I collaboratori di questo numero: Evelyne Koller Foto Iris Stutz, Glenn Michel, istockphoto.com, gettyimages.com Traduzioni Servizio di traduzione della Mobiliare Ordinazioni Servizio Marketing Support, tel. 031 389 70 15, fax 031 389 68 77 Ideazione e concezione grafica wave-advertising ag, Lucerna, www.wave.ch Stampa Kyburz AG, Dielsdorf Tiratura 1,3 milioni di copie, esce due volte all’anno in tedesco, francese e italiano © Mobiliare Svizzera Società d’assicurazioni SA Foto di copertina la ricercatrice Olivia Romppainen-Martius. Foto: Iris Stutz

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La nuova Assistenza biciclette ci aiuta in caso di panne.

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Miscellanea e concorso Viaggiare. Risparmiare. Vincere. Viaggiare in sicurezza e pagare meno; premiato il MobiFonds 3a; concorso.

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Editoriale

Rischio e opportunità Gentile cliente, il termine «rischio» per alcuni è sinonimo di opportunità, per altri invece di pericolo. Sicuramente i due aspetti sono legati fra loro, non esiste un’opportunità senza rischi e ogni rischio è anche un’opportunità. L’importante è ponderare bene; soltanto il futuro può rivelarci il risultato.

«Un’assicurazione le permette di affrontare dei rischi che altrimenti non potrebbe sostenere.»

Noi della Mobiliare abbiamo una grande esperienza in fatto di rischi. Conosciamo i pericoli che deve affrontare nella sua vita quotidiana: durante lo sport, in auto, quando acquista una casa o conclude un affare. E siamo qui per lei quando deve superare un evento non programmato. Un’assicurazione le permette quindi di affrontare dei rischi che altrimenti non potrebbe sostenere. In compenso, paga un premio adeguato e non ha bisogno di accantonamenti finanziari né di capitali di rischio. Perché siamo noi a metterli a disposizione. Come assicurazione organizzata in forma cooperativa possiamo addirittura permetterci le riserve più importanti del settore. Queste disponibilità finanziarie ci permettono di assumere i rischi dei danni dei nostri clienti. Inoltre, grazie ai capitali propri siamo in grado di attutire le fluttuazioni dei mercati finanziari e di offrire ai nostri clienti la sicurezza che desiderano, anche in tempi molto incerti.

Dal maggio di quest’anno sono il nuovo CEO della Mobiliare. Spesso mi hanno chiesto se questo non rappresenta un rischio per la mia persona. È vero, i rischi ci sono, ma penso che sia un’enorme opportunità poter dirigere un’impresa florida, nota e apprezzata in tutta la Svizzera come la Mobiliare. Il mio compito consiste nel comprendere i rischi, valutarli correttamente e sfruttare le relative opportunità. Al mio fianco ho 4000 collaboratori competenti e altamente motivati. Sappiamo tutti che la sfortuna può colpire ognuno di noi, ogni giorno. In questi casi non si tratta più di opportunità o di rischio, ma soltanto di aiuto e sostegno. E questa è la grande forza della Mobiliare. In caso di sinistro sosteniamo i nostri clienti in tutta la Svizzera in modo rapido e senza complicazioni. Le auguro tanta salute e fortuna nell’affrontare i rischi e una piacevole lettura.

Cordialmente,

Markus Hongler, CEO markus.hongler@mobi.ch

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Fokus

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In controluce Claudia Puppato gettyimages.com | Iris Stutz

Furto con scasso «Perché proprio noi?» Orme sulla neve, niente luce, stanze sottosopra: lo scorso dicembre i ladri hanno fatto visita alla casa dei Braun a Meilen.

Rientrando a casa dal lavoro, a Peter Braun sembrava ancora tutto a posto. Già sulla porta di casa, però, si era chiesto come mai le luci automatiche non funzionassero. Una volta entrato in casa, ha subito provato una strana sensazione. E non si sbagliava: tutti i cassetti del mobile in corridoio erano aperti. «Volevo accendere la luce, ma non c’era corrente», racconta l’uomo di 59 anni. Con un po’ di incertezza si è recato nel piano inferiore, ma anche lì niente luce. L’interruttore principale era all’esterno, probabilmente si trattava di un cortocircuito. Ma quando è tornata la luce, ha capito cosa era successo. Tutti i mobili erano aperti; diversi oggetti sparsi sul pavimento. «Ho subito capito che c’erano stati i ladri in casa.» L’ansia però è continuata nel soggiorno. «Sulla moquette c’era una cassetta rotta proveniente dalla cantina, nelle restanti stanze regnava un caos enorme.» In Svizzera ogni otto minuti viene commesso un furto con scasso e più di un terzo dei furti avviene durante il giorno. Con l’accorciarsi delle giornate aumentano i furti al crepuscolo. Particolarmente critico è considerato l’orario compreso fra le ore 16 e le 21. Proprie in queste ore i ladri hanno visitato la casa a terrazza di Evelyn e Peter Braun a Meilen. Hanno sfruttato l’oscurità e l’assenza dei coniugi.

Un grande bottino I ladri hanno sottratto gioielli e orologi, contante, cappotti, profumi nuovi e un PC portatile, per un valore complessivo di oltre 100 000 franchi. «I gioielli e gli orologi provenivano in parte da eredità e da regali di valore affettivo.» Questo valore non può essere risarcito, il valore materiale è invece coperto parzialmente dall’assicurazione. Perché nell’assicurazione economia domestica i gioielli sono coperti fino ad una somma di 30 000 franchi. I Braun non avevano sottoscritto un’assicurazione per oggetti di valore che prevede un elen-

«Siamo stati sempre prudenti.» co dei singoli preziosi. «Per diversi anni in occasioni speciali come gli anniversari ci siamo regalati gioielli e orologi.» In quei momenti non hanno pensato di stilare un elenco regolare con ricevuta e di assicurare gli oggetti. Particolarmente spiacevole è stata la sottrazione del computer poiché solo i documenti più importanti erano salvati su un supporto separato. Un problema di software rendeva impossibile salvare tutti i file su un disco esterno. Peter Braun aveva già preso un appuntamento

con uno specialista. «Sono un lavoratore indipendente e ho bisogno che i dati e i programmi siano completi e funzionanti», afferma. I professionisti del furto I ladri sono saliti sulla terrazza dal giardino. I fusibili dei rilevatori di movimento sono stati semplicemente staccati. Ecco perché si è verificato un cortocircuito in tutta la casa. Con una spranga di ferro i ladri hanno rotto una finestra, l’unica che non aveva la tapparella completamente abbassata. Stando alle orme trovate sulla neve, è certo che i ladri avevano provato ad accedere all’abitazione anche dalle altre finestre. All’interno dell’abitazione, invece, non hanno lasciato tracce. I vicini non hanno notato nulla Dopo il furto, Peter Braun ha chiamato la moglie che era ancora per strada. Almeno poteva prepararsi psicologicamente. «Quello che mi ha fatto arrabbiare è che proprio noi siamo stati le vittime di un furto con scasso», afferma. «Siamo sempre stati attenti e abbiamo sempre chiuso tutto con cura.» I Braun avevano installato addirittura dei timer per illuminare la casa nelle ore di oscurità. Tuttavia anche questa illuminazione non ha funzionato a cauMobirama 2/2011 5


In controluce

sa del cortocircuito. Durante il furto i vicini erano a casa. Il rumore causato dalla rottura della finestra li ha messi in allerta e hanno controllato alla finestra. Tuttavia, non vedendo e non sentendo più nulla, hanno pensato che tutto fosse a posto. Nello stesso momento abbaiava forte anche un cane del vicinato. Probabilmente perché uno della banda sorvegliava la via di fuga.

La fiducia per il futuro: dopo il furto Peter Braun ha fatto installare un impianto d‘allarme.

Di notte sono tornati... In un cespuglio accanto a casa, i Braun e gli investigatori hanno trovato un telefono cellulare. I coniugi hanno pensato che i ladri l’avessero perso e che sarebbero tornati a riprenderlo. Infatti, nella notte hanno udito rumori e voci in giardino. «Abbiamo cercato di capire che cosa succedeva, ma era molto buio», afferma Peter Braun. Sentendo nuovamente i rumori, i Braun hanno chiamato la polizia. Quando è arrivata, i ladri erano però già spariti. I colpevoli non sono mai stati arrestati. Via le tracce L’idea che persone estranee siano entrate nella propria abitazione toccando tutto può lasciare ferite profonde (vedere pagina 7). Peter Braun dice di essere stato veramente arrabbiato per giorni. «È una grave intromissione nella sfera privata», afferma. Per superare l’evento ha trovato un metodo del tutto personale: «Per quattro ore ho pulito tutto l’appartamento e ho lavato tutti gli abiti toccati dai ladri, è stato come voler rimuovere le tracce psicologiche.» Rapida liquidazione del sinistro Su suggerimento del proprio consulente assicurativo, i Braun avevano aumentato la somma relativa alla mobilia domestica proprio poche settimane prima. Quando ha notificato il sinistro, Braun ha pensato di doversi giustificare. «Avevo anche in mente questa famosa assicurazione sugli oggetti di valore, che avevo sempre rimandato al giorno dopo», dichiara. Peter Braun è cliente della Mobiliare da circa 30 anni poiché all’epoca era l’unica società disposta ad assicurare la sua economia dome-

stica essendosi recato in Messico per lavoro. «Fin dall’inizio hanno preso molto sul serio il mio caso e grazie alla liquidazione rapida e senza complicazioni hanno confermato la mia idea positiva della Mobiliare», afferma Braun. I coniugi Braun non temono il ritorno dei ladri. Da quando hanno subito il furto, hanno installato un impianto d’allarme.

Maggiori informazioni sul tema Consigli utili per la prevenzione su www.mobi.ch/mobirama-it

Tipici errori «A casa mia non c’è niente da rubare.»

«I ladri arrivano sempre di notte.»

Può essere, ma i ladri non lo sanno. Inoltre, molti sottovaluta-

Le ore a metà giornata sono spesso quelle preferite dai ladri. La

no il valore della mobilia domestica. Verificate perciò se la vostra

maggior parte dei furti con scasso avviene da ottobre a febbraio

copertura assicurativa è sufficiente.

fra le ore 16 e le 21 – il crepuscolo avvantaggia i ladri.

«Chi vuole entrare, ci riesce comunque nonostante le misure di

«Sono ben assicurato – tutto può essere sostituito.»

sicurezza.»

Nessuna assicurazione può risarcire il valore affettivo. Inoltre,

I furti devono avvenire rapidamente – fra l’intrusione e la fuga

non è possibile assicurarsi contro le conseguenze psicologiche

dei ladri spesso trascorrono solo pochi minuti. Più sono gli osta-

di un furto con scasso (vedere intervista). Un motivo in più per

coli che i ladri incontrano, maggiori sono le possibilità di rinun-

adottare misure di sicurezza.

cia.

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In controluce Manuel Inderbitzin

Prof. Andreas Maercker

Iris Stutz

Psicologia La paura dopo un’intrusione

Il professor Andreas Maercker dell’Università di Zurigo, esperto di traumi, analizza le conseguenze psicologiche dei furti con effrazione.

oppure sono più timorosi di prima. Alcuni cercano un conforto nell’alcol, altri perdono il sonno e si cimentano in lunghi controlli notturni.

Perché le vittime sono psicologicamente provate? Maercker: I rapinatori entrano prepotentemente nella sfera privata delle loro vittime. Le sensazioni che affliggono le persone colpite vanno da un’insicurezza generale a stati di ansia o a timori concreti. Ad esempio che i rapinatori possano tornare.

«Un trasloco raramente risolve il problema.»

Le vittime come descrivono i loro sentimenti? Provano dolore. Qualcosa è andato perso; ad esempio la certezza di sentirsi sicuri fra le proprie quattro mura. Il dolore psichico si colloca nelle stesse regioni del cervello del dolore fisico ed è esattamente reale e serio come il dolore fisico. Quali sono i sintomi concreti? Molti soffrono di incubi o si svegliano impauriti durante la notte. Immaginano che cosa sarebbe accaduto se avessero sorpreso i ladri. In casi estremi le vittime vogliono addirittura cambiare abitazione. Il trasloco potrebbe essere una soluzione? No. Normalmente le paure seguono le vittime anche nella nuova casa. Consigliamo pertanto di impostare una terapia con la quale le vittime si confrontano con le loro paure e visitano il luogo dell’accaduto.

«Il dolore psichico è reale esattamente come il dolore fisico.» Conosce anche dei casi estremi? In particolare le persone anziane con problemi di udito o di vista sono così impaurite da soffrire di errate percezioni. Pensano di sentire o vedere gli autori del reato. Credono che i ladri siano entrati nuovamente nella loro abitazione e che abbiano spostato qualcosa, anche se ciò non è avvenuto. A volte temono di poter subire un ricatto a causa degli oggetti personali che sono stati loro sottratti.

Come è possibile aiutarli? La terapia mira a ricercare gli effetti del logorio psicologico. La vittima non riesce più ad entrare nell’abitazione o in una determinata stanza? Oppure mette improvvisamente in discussione tutti i suoi precedenti interessi? E in questi casi? Le cause principali vengono trattate in modo terapeutico. L’importante è che le persone colpite riescano ad accettare che questi episodi possono accadere. La terapia aiuta le vittime a ridurre le loro paure e ad affrontare la realtà. Come devono reagire le vittime di furti con scasso? La cosa peggiore è tenere tutto dentro di sé, volere dimenticare in modo forzato e non volerne parlare. È importante invece parlare liberamente dell’effrazione, con i componenti della famiglia, con i colleghi, gli amici o con il medico, oppure rivolgendosi ad un centro di consulenza per vittime.

Prof. Andreas Maercker Il Prof. Andreas Maercker (51) ha studiato medicina e psicologia. Dal 2005 è titolare di cattedra e direttore di orientamento all’Università di Zurigo. È impegnato in diversi organi internazionali ed è coordinatore del gruppo di lavoro «Disturbi da stress» dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Andreas Maercker dirige inoltre il Laboratorio per il trattamento dei traumi, un’istituzione accessibile a tutti. Il team del laboratorio aiuta a scegliere la terapia adatta ed esegue perizie e trattamenti psicoterapici.

Ne soffrono maggiormente gli uomini o le donne? Entrambi allo stesso modo. Ma le donne cercano maggiormente un supporto rispetto agli uomini. Io la chiamo «sindrome dell’uomo Marlboro»: gli uomini pensano «Ce la farò da solo. Non mi farà andare fuori di testa!». Tuttavia anche loro hanno incubi Blindtext

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Qui sono visibili le conseguenze del cambiamento climatico: come tutti i ghiacciai svizzeri, anche quello dell’Aletsch si ritira lentamente.

Jürg Thalmann istockphoto.com | Iris Stutz

Ricerca sulle conseguenze climatiche «La Svizzera è una scatola nera» La Mobiliare ha consentito all’Università di Berna di istituire una cattedra per la ricerca sulle conseguenze climatiche nell’area alpina. La Prof.ssa Olivia Romppainen-Martius parla di eventi meteorologici estremi, di possibili conseguenze climatiche e della Svizzera come una «scatola nera».

Che cosa l’ha spinta a candidarsi per la cattedra Mobiliare? Olivia Romppainen-Martius: In Svizzera non esistono molti posti simili nel campo della ricerca sul clima, è stata un’opportunità unica. Quello che mi interessa particolarmente è l’interfaccia fra la ricerca e le applicazioni pratiche; ad esempio nella prevenzione o nella pianificazione del territorio. Che cosa la affascina della ricerca sul clima? Per tutti i ricercatori è entusiasmante riuscire improvvisamente a capire determinate relazioni o scoprire qualcosa di nuovo. Nella meteorologia è particolarmente importante fare delle previsioni precise e con largo anticipo. È interessante sondare i limiti. Quali eventi è possibile prevedere con tre giorni, una settimana o addirittura un anno di anticipo? Che tempo farà a Berna il 29 ottobre 2012? (sorride) È possibile fare previsioni stagionali con un anno di anticipo. Ovviamente non sono così precise come quelle a tre giorni. Si delineano principalmente delle tendenze: ci sarà un autunno umido o un inverno freddo? Queste domande sono ad esempio molto importanti per il settore energetico. 8 Mobirama 2/2011

Torniamo al suo lavoro. Quali questioni affronta principalmente? La questione principale riguarda la probabilità di accadimento di eventi estremi nel contesto del cambiamento climatico. Inoltre, assieme al team costruiremo una banca dati sulle tempeste in Svizzera e in Europa e analizzeremo la comparsa contemporanea di eventi estremi.

«Non è possibile lavorare da soli per dare risposte ai grandi quesiti.» Quali sono le sfide maggiori? Poiché gli eventi estremi sono rari, disponiamo anche di pochi dati. Di conseguenza è difficile descriverli statisticamente e rappresentarli correttamente in modelli. Quando pensa di disporre dei primi risultati? La ricerca procede a piccoli passi. Non è possibile capire tutto


Ricerca sul clima

subito. Spero di poter comprendere meglio i processi che portano ai fenomeni estremi. Penso che fra un anno saranno disponibili i primi risultati. Quando si parla di ricerca, molti pensano ad un lavoro noioso in una stanzetta angusta. E non hanno tutti i torti (ride). Non è possibile lavorare da soli per dare risposte ai grandi quesiti. Questo è il grande vantaggio dell’Università di Berna dove la ricerca climatica viene condotta da molti anni e impiega molte persone.

La cattedra Mobiliare La Mobiliare ha consentito all’Università di Berna di istituire una cattedra straordinaria per la ricerca sulle conseguenze climatiche nell’area alpina. Il lavoro di ricerca ha per obiettivo di raccogliere nuove conoscenze sulla formazione concomitante di eventi estremi. La cattedra che la Mobiliare finanzia per ora fino al 2018 con 5 milioni di franchi è aggregata al Centro Oeschger per le ricerche sul clima e sulle conseguenze climatiche. Il centro gode di una fama internazionale. Dai lavori di ricerca la Mobiliare si aspetta contributi di tipo pratico che

«È entusiasmante riuscire improvvisamente a capire determinate relazioni.» Fra il 1880 e il 1980 nell’area alpina non ci sono state catastrofi ambientali; negli ultimi 30 anni invece i fenomeni si sono moltiplicati: è un caso? È uno degli aspetti principali della mia ricerca. Il quesito fondamentale è: quali eventi possono essere considerati soltanto oscillazioni naturali e quali sono invece attribuibili al cambiamento del clima? La nostra atmosfera è sempre stata in grado di creare situazioni meteo estreme. Alcuni critici sostengono che il cambiamento climatico serve solo a diffondere il panico. Fra gli esperti è indubbio che il cambiamento climatico è provocato dall’uomo. Esistono moltissimi indizi e risultati inequivocabili.

possano essere utilizzati in ambito tecnico-assicurativo. Tutti dovrebbero trarre vantaggio dai risultati: lo Stato, le assicurazioni e i cittadini. L’indipendenza della ricerca universitaria è assicurata; i risultati possono essere pubblicati liberamente, sono di proprietà dell’Università di Berna e accessibili al pubblico.

Anche lei ritiene che il cambiamento climatico può essere solo rallentato ma non fermato? Sì. Tranne che non si inventi un metodo per togliere dall’atmosfera molto CO2. Quali sono le conseguenze climatiche che personalmente teme di più? Essendo un Paese interno, la Svizzera non sarà fra le prime regioni che avranno difficoltà negli insediamenti abitati. Temo abbastanza la penuria di generi alimentari e i cosiddetti profughi del clima. Persone ad esempio che a causa di siccità o inondazioni perdono le loro basi vitali. Le tempeste Xynthia 2010 e Kyrill 2007 sono eventi estremi che si sono verificati negli USA. Anche gli europei in futuro devono temere dei fenomeni simili? Per alcuni eventi estremi i modelli sono relativamente chiari. È ad esempio evidente che il Nordeuropa dovrà adattarsi sempre di più a questo tipo di fenomeni molto intensi. Nell’area del Mediterraneo invece tenderanno a diminuire. E da noi? Per quanto riguarda la Svizzera i modelli non sono concordi. Sia per quanto riguarda le tempeste, sia per le forti precipitazioni. La Svizzera per il momento è ancora una sorta di scatola nera. Il 50 per cento dei modelli prevede un aumento delle precipitazioni intense, l’altro 50 per cento una diminuzione. C’è più chiarezza soltanto per quanto riguarda la riduzione di lunghi periodi freddi e l’aumento di lunghi periodi di caldo.

Olivia Romppainen-Martius La trentatreenne svizzera ha studiato scienze della terra presso il Politecnico federale di Zurigo, dove ha anche conseguito il dottorato. Prima di passare all’Università di Berna, ha lavorato presso l’Istituto per l’atmosfera e il clima dello stesso politecnico.

Da cosa dipende? La Svizzera si colloca fra il Nordeuropa e il Mediterraneo e quindi all’intersezione fra due zone climatiche e questo fatto rende particolarmente difficili le previsioni. L’interazione con l’area molto complessa delle Alpi aggrava ulteriormente il quadro. Sembra frustrante... In effetti i modelli devono migliorare. Per questo c’è bisogno anche di computer più potenti. Quelli attuali raggiungono spesso i loro limiti a causa delle immense quantità di dati quando si tratta di effettuare simulazioni per i prossimi 30 anni. Mobirama 2/2011 9


Marianne Chapuis è membro del Comitato del Centro equestre di Chevenez da sette anni. Qui con il suo cavallo Ivaro, della stirpe IdÊal du Pichoux.

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Impegno Claudia Freire Christian Brun

Marianne Chapuis, agente generale «Tutto è possibile, basta metterci il tempo.» Si impegna a fondo nei progetti che le stanno a cuore perché sa che ogni minuto è prezioso. Ritratto moderno dell’unica donna agente generale della Mobiliare.

Arriva perfettamente puntuale all’appuntamento, tutta sorridente. Quando le chiediamo del luogo per la foto, decide rapidamente, prende il telefono e organizza l’appuntamento. In poco tempo ci troviamo nel magnifico Centro equestre di Chevenez. Marianne Chapuis è esattamente così: rapida, efficiente e dinamica. Il tempo per parlare con gli altri Agente generale di Porrentruy dal 1° gennaio 2000, Marianne Chapuis gestisce la sua agenzia efficientemente con l’appoggio di 22 collaboratori. «Amo questa libertà d’azione e il lato conviviale della direzione di un’agenzia. Lavoro molto perché mi piace, ma non ho mai l’impressione di lavorare veramente», afferma sorridendo. Incontra delle difficoltà in questo mondo piuttosto maschile? Il suo sorriso si fa più grande: «direi che si potrà parlare di vera uguaglianza fra uomini e donne quando queste ultime potranno fare gli stessi errori degli uomini senza essere immediatamente riprese.» Per quanto riguarda lo stile della sua direzione, preferisce definirlo «femminile». «Nella nostra agenzia siamo come una piccola famiglia. Do importanza alle relazioni personali e al fatto che i miei collaboratori si trovino a loro agio. Parlo molto con loro e sono attenta quando so che qualcuno ha delle preoccupazioni.» Le cifre parlano chiaro, nell’a-

genzia ci sono soltanto pochissimi cambiamenti a livello di personale. Il tempo per impegnarsi Marianne Chapuis pensa anche alla sua terra. Originaria della regione di Ajoie, di cui parla con fierezza e passione, è molto impegnata anche a livello locale: è membro del Consiglio d’amministrazione dell’Ospedale del Giura e formatrice all’Università popolare, inoltre partecipa al mercato di San Martino, una festa tipica della regione che celebra la fine dei lavori nei campi e durante la quale si preparano numerosi piatti a base di maiale. Alcuni impegni le stanno particolarmente a cuore. «Ho tre passioni oltre al mondo dell’assicurazione: l’orologeria, l’equitazione e la cucina.» Si occupa in particolare delle sponsorizzazioni per il Centro equestre di Chevenez che organizza concorsi di livello internazionale. Trova anche il tempo, è il caso di dirlo, di lavorare per la Fondazione dell’orologeria, essendo membro del Consiglio di fondazione. «Abbiamo per obiettivo la promozione del patrimonio orologiero del Giura e organizziamo diverse esposizioni. La nostra mostra attuale dal titolo Homo temporis è dedicata al tema del tempo e della natura e si tiene dal 29 aprile 2011 al 30 ottobre 2012 presso il Centre Nature Les Cerlatez.»

Il tempo per vedere oltre «Sono positiva di natura, ma accetto che a volte sia necessario attraversare delle tappe più difficili.» La vita non sempre le ha regalato dei bei momenti. «Mio padre è deceduto quest’estate dopo una lunga malattia, e ho perso un fratello. Ho quindi imparato a relativizzare.» Per questo dà molta importanza alla sua vita privata. «Riesco a staccare bene durante il weekend e questo mi permette di recuperare.» Come vede la sua futura carriera? «Mi piacerebbe rimanere nel settore assicurativo, perché amo il contatto con la clientela. In particolare alla Mobiliare dove noi agenti generali siamo anche imprenditori indipendenti. Non mi pongo dei limiti per il futuro e credo che tutto sia possibile, basta investirci del tempo.»

Per maggiori informazioni Centro equestre di Chevenez: www.oeuvray-smits.ch Fondazione dell’orologeria di Porrentruy: www.fondationhorlogere.ch Esposizione Homo temporis: www.centre-cerlatez.ch

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Prix Mobilière Claudia Puppato Iris Stutz

Athene Galiciadis

Athene Galiciadis vince il Prix Mobilière 2011 con la sua installazione intitolata «Il sogno ascetico». Le forme geometriche sono il suo tema preferito.

Quando coperte e materassi diventano opere d’arte Le forme geometriche sono il leitmotiv che attraversa tutta l’opera di Athene Galiciadis. Questa artista trentatreenne ha vinto il Prix Mobilière 2011 con l’opera «Il sogno ascetico»: un semplice letto con una coperta di lino dipinta con colori vivaci a forma di mosaico. «Mi interessa tutto quello che riguarda l’arredamento interno e attualmente mi sono fissata con la pittura delle stoffe», afferma l’artista. La sua prossima opera sarà una tenda in lino. Per la sua ultima esposizione nella galleria Marie-Laure Fleisch di Roma, che ha rea-

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lizzato assieme alle artiste Claudia Comte e Melodie Mousset, la Galiciadis ha esposto un’opera composta da coprimaterassi dipinti con forme geometriche. Ispirazione notturna Spesso i nomi delle opere le vengono in mente durante il sonno. Non devono trasmettere un messaggio, ma piuttosto riprodurre le interazioni che rappresentano le opere. Ad esempio il contrasto fra la coperta spessa e colorata e il letto spoglio.

«Mi capita ad esempio di sognare tutta l’esecuzione di una scultura, senza averci pensato prima», afferma. L’artista trova ispirazione un po’ ovunque: libri, film, viaggi all’estero o anche durante una passeggiata. È particolarmente affascinata dai rilievi architettonici e dagli ornamenti di cemento sugli edifici. Ma anche dalle rappresentazioni su stoffa dell’artista viennese Egon Schiele. «La mia arte è una forma di pensiero», spiega la giovane artista.

Il sogno ascetico: Athene Galiciadis vince il premio con la sua installazione.


Prix Mobilière

Athene Galiciadis nel suo atelier: «la mia arte è una forma di pensiero.»

Un atelier di epoca industriale La Galiciadis ha origini ungheresi e greche e ha già esposto in diverse località in Svizzera e all’estero. Quando è possibile, lavora nel suo atelier a Schlieren. «L’atelier è praticamente una seconda casa.» Il luminoso locale che si trova in un ex quartiere di minatori ricorda i tempi passati dell’epoca industriale. «Nell’atelier mi rigenero. Mi vengono sempre tante idee.» A volte perde l’ispirazione e si mette a piantare semi o noccioli di frutta oppure prepara una cena per gli amici nella piccola cucina. Soltanto il computer portatile non ha il diritto di entrare nell’atelier. Il fascino delle scienze naturali Athene Galiciadis ha studiato alla scuola universitaria d’arte a Zurigo e Losanna. Fin da bambina amava disegnare e dipingere e voleva assolutamente frequentare il liceo. Ai tempi della scuola, assieme a delle amiche, ha fondato il suo primo collettivo d’arte. Dopo la maturità ha iniziato gli studi universitari in diverse materie: informatica aziendale, pubblicistica e storia dell’arte. «L’arte era una parte di me, ma in realtà volevo fare qualcosa di diverso.» Non esclude perciò di riprendere prima o poi gli studi universitari. «Mi piacerebbe scegliere una materia che non conosco affatto, come fisica o neurologia.» Il motivo è presto detto: «mi affascina poter esprimere con le parole ciò che avviene nella mia testa!» Athene Galiciadis oggi vive della sua arte, ma se potesse scegliere, non vorrebbe metterla in vendita. «Le mie opere sono come dei tesori che ho creato.» Con la somma del Prix Mobilière Athene Galiciadis ha acquistato colori ad olio e attrezzi, avvicinandosi maggiormente alla realizzazione del suo sogno: «mi piacerebbe avere tutti i materiali, i colori e gli attrezzi, in modo da non uscire più dall’atelier!»

L‘impegno della Mobiliare La Mobiliare Svizzera Società Coopera-

volontari la pro pallium offre un’assisten-

tiva assegna ogni anno il Prix Mobilière

za domiciliare gratuita alle famiglie con

di 10 000 franchi ad un giovane artista ed

bambini gravemente malati o in fin di

elargisce 100 000 franchi ad un’istituzione

vita. La maggior parte dei bambini e dei

di pubblica utilità.

giovani affetti da gravi patologie preferisce infatti vivere nel proprio ambiente

100 000 franchi per la Fondazione

familiare assieme ai genitori e ai fratelli.

pro pallium

In Svizzera circa 2000 famiglie vivono in

Quest’anno la Mobiliare Società Coope-

questa situazione. I servizi di pro pallium

rativa sostiene la Fondazione pro pallium

sono accessibili a tutti.

con 100 000 franchi. Nel 2009 la Fondazione ha lanciato il progetto Assistenza famiglie nella regione

www.mobi.ch/mobirama-it

di Zurigo e ora intende estenderlo anche ad altre regioni. Grazie al lavoro dei

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Nuova assicurazione Susanne Maurer Iris Stutz

Assistenza biciclette Quando la bici elettrica ci pianta in asso

Panne, batteria scarica o furto – la nuova Assistenza biciclette della Mobiliare vi dà una mano.

Reto Müller e la sua amica stanno percorrendo una pista ciclabile sull’argine di un fiume: Reto non vede una buca e scivola giù dall’argine nell’erba alta. Per fortuna non si è ferito, ma di proseguire non se ne parla: i pedali sono bloccati e la ruota anteriore si è deformata. Anche la batteria non serve più a nulla. Per arrivare alla stazione più vicina deve percorrere ancora 20 minuti lungo una rapida salita, ma non c’è verso di spingere la pesante bicicletta elettrica fin lassù. La ruota anteriore non gira più e Reto dovrebbe portare la bicicletta in spalla. Che fare? Assistenza anche all’estero Per questi e altri casi simili, la Mobiliare offre di recente l’Assistenza biciclette, che può essere stipulata come complemento di un’assicurazione oggetti di valore per la bicicletta. Perciò è particolarmente utile per i proprietari di biciclette costose o elettriche. In caso di sinistro è sufficiente chiamare il Call-Service-Center Mobi24 che provvede ad organizzare un servizio di riparazione immediato o un trasporto fino all’officina più vicina. Ventiquattro ore su

La vignetta per biciclette va in pensione Dal 1° gennaio 2012 la vignetta per biciclette sarà fuori uso: i clienti con

Grazie all‘Assistenza biciclette, l‘allegra escursione in campagna non si trasforma in un incubo, nemmeno in caso di panne.

un’assicurazione di responsabilità civile privata della Mobiliare continuano però ad essere automaticamente assicurati anche senza vignetta, indipendentemente dal numero di biciclette dell’economia domestica. Chi nel 2011 ha ancora una vignetta sulla bicicletta rimane assicurato fino al 31 maggio 2012, successivamente interviene automaticamente la responsabilità civile privata – non è necessario chiamare né far includere la copertura. Non sussiste una doppia copertura. Queste disposizioni valgono anche per le bici elettriche, a

ventiquattro, in tutta Europa. Il presupposto è che il cliente si trovi su una strada accessibile ai veicoli di soccorso stradale. Se è necessario trasportare la bicicletta, l’Assistenza biciclette copre anche le spese supplementari per il rientro del conducente, una bicicletta a noleggio per proseguire il viaggio nonché eventuali spese di vitto e alloggio. Se la bicicletta viene rubata e trovata successivamente, la Mobiliare copre il suo trasporto fino all’abitazione del proprietario.

condizione che siano immatricolate come biciclette e non come ciclomotori

Bici e ciclista assicurati

con targa gialla.

L’Assistenza biciclette non copre solo le spese relative alla bici: la Mobiliare in caso

14 Mobirama 2/2011

di necessità paga anche un anticipo sulle spese, ad esempio quando un ciclista deve essere curato all’estero in seguito ad un infortunio. Se il ciclista subisce un incidente, l’assicurazione di protezione giuridica Protekta lo aiuta a fare valere i suoi diritti. Reto Müller e la sua amica sono rientrati sani e salvi a casa anche senza l’Assistenza biciclette. Il servizio di soccorso e il viaggio di ritorno sono però costati cari e soprattutto hanno dovuto affrontare enormi seccature.


Miscellanea

La sicurezza paga sempre

Foto: Centro di perfezionamento alla guida ADAC Hansa/Lüneburg

I clienti che frequentano un corso facoltativo di perfezionamento alla guida da ottobre 2011 ricevono un rimborso sul premio di 100 franchi. Inoltre usufruiscono di una riduzione permanente del premio: 10% per le moto e 5% per le autovetture. Per i corsi di perfezionamento obbligatori WAB 1 e 2 la Mobiliare rimborsa 50 franchi per ogni corso. Mettetevi in contatto con il vostro consulente assicurativo entro sei mesi dalla fine del corso per approfittare dell’offerta. tr www.vsr.ch

Premiato il MobiFonds 3a

Foto: Glenn Michel

Il MobiFonds 3a è stato nominato miglior fondo della sua categoria dai Lipper Fund Awards. Ha ottenuto questo riconoscimento nella categoria «fondi misti svizzeri conservatori su un periodo di 3 anni» fra 63 altri fondi. Specializzata nell’analisi dei fondi, la società Lipper redige ogni hanno una classifica in questo settore a livello nazionale. Stabilità, eccellente rendimento e ridotta volatilità: i Lipper Fund Awards premiano i fondi che hanno ottenuto i migliori risultanti secondo questi tre criteri. Questo premio dimostra che il MobiFonds 3a ha saputo affrontare bene un periodo finanziario difficile grazie ad investimenti sicuri, stabili e diversificati. cf www.mobi.ch/mobirama-it

CONCORSO

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Rispondete alla domanda del concorso sul tagliando risposta del-

Premio: Estraiamo a sorte tre premi che comprendono ciascuno com d i

la lettera d’accompagnamento o su www.mobi.ch/mobirama-it.

due pernottamenti con prima colazione presso l’Hotel Lido Seegarten di Lugano per due persone e una visita guidata esclusiva

Per partecipare mediante SMS (20 cts./SMS), inviare

nel Museo Cantonale d’Arte. Dal 25 maggio al 19 agosto 2012 vi

«mobirama» e la parola della soluzione al numero 363

verranno esposte le opere della collezione d’arte della Mobiliare.

(esempio: mobirama ricerca).

Mobirama 2/2011 15


Potete contare sul nostro rapido aiuto senza formalitĂ . www.mobi.ch


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