3 minute read
Per un buon bicchiere
by digisoft
Di pari passo da Trevisan il buon vino e l’ottima frutta
Advertisement
Non solo vino, quello buono, ma anche frutta, tante varietà coltivate con amore e passione. Questa è la realtà dei Trevisan, una famiglia di coltivatori il cui cognome coincide con il nome del borgo gradiscano in cui è attiva da generazioni. L’azienda fu fondata agli inizi degli anni ‘40 da nonna Giuseppina e nonno Gaetano, che coltivavano i primi campi di mais, frumento e girasole, e i primi vigneti a Gradisca d’Isonzo, in provincia di Gorizia. Puntavano pure molto sull’allevamento di bovini e suini, al punto che nel borgo gradiscano fior fiore di norcini crearono una vera e propria scuola. Fu quindi il figlio Dario Trevisan con la moglie Patrizia Valent - tra la fine degli anni ‘90 e l’inizio dei 2000 - ad affiancare alla classica “frasca” la frutticoltura con varietà di pesche, albicocche, susine e ciliegie. Gli anni passano e i tempi cambiano al punto che le ambizioni aumentano nel giovane figlio Matteo (classe 1992)
che, sin dalla tenera età dimostra una forte passione per la natura e il territorio. Diplomatosi nel 2011 all’Istituto Tecnico Agrario “Brignoli” di Gradisca, si mette completamente al lavoro in azienda. Da sempre attento all’innovazione e con una forte dedizione al lavoro in campagna e in cantina, decide di imbottigliare l’intera vendemmia del 2012, per fornire il giusto prestigio ai propri vini, sia bianchi sia rossi.
L’azienda punta così sui vitigni autoctoni, che hanno trovato il terroir più adatto ed espressivo all’interno della DOC Isonzo, contraddistinta dalla presenza dell’omonimo fiume, caro alla patria.
La produzione conta circa 20.000 bottiglie annue tra Malvasia,
di Claudio Soranzo
Friulano, Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot, vitigni appartenenti all’area di produzione denominata “Friuli Isonzo”, i cui vigneti si trovano fra i Comuni di Gradisca e Romans d’Isonzo. Il Friulano fino all’annata 2018 veniva nominato “Tre Blanc”, dove “Tre” stava per le prime 3 lettere del cognome “Trevisan” e “Blanc” dal francese “più bianco” (o anche in friulano “bianco”). Lo stile dei vini dell’azienda Trevisan parte da una minuziosa selezione delle uve, portate in super maturazione; mediante la vinificazione classica a temperatura controllata riescono a esprimere il territorio nella bottiglia. I bianchi maturano in acciaio, mentre i rossi vengano affinati in botti di legno, ricercate nel tempo in base alle caratteristiche di ciascuna varietà. Il 2019 è stato un anno di svolta attraverso la nuova etichetta lanciata per l’annata 2018 e la prima partecipazione al Vinitaly, un test obbligatorio per capire il trend dei consumatori e per raccogliere opinioni sui vini prodotti.
Partiti per la fiera di Verona con poche aspettative, la manifestazione ha però concesso di estendere la vendita su altri mercati esteri, oltre all’Austria su cui era già presente, e di ampliare e consolidare l’area italiana. Inoltre nello stesso anno sono state proposte diverse occasioni di degustazione cibo-vino denominate “Sfumature d’Isonzo”, dove ai vini dell’azienda venivano abbinati prodotti locali del territorio, per far conoscere la propria realtà e parimenti i prodotti e le aziende con le quali hanno stretto delle significative collaborazioni. A questo punto quale sarà il futuro dell’azienda Trevisan? Innanzitutto ampliare e differenziare le proposte mirate a estendere la conoscenza dei vitigni autoctoni e del territorio, e poi abbinare maggiormente la viticoltura alla frutticoltura. All’area commerciale si affiancherà quindi necessariamente tutto lo studio continuo e consapevole in vigneto e in cantina, doveroso per poter puntare nel tempo a un miglioramento continuo del prodotto messo sul mercato. E questo non è certamente poco.
Azienda Agricola BOR GO TRE VISAN
Via Borgo Trevisan, 24 34072 Gradisca d’Isonzo (Go)