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Editoriale di Claudio Soranzo

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uona la prima, per Nico Rosberg, ma purtroppo anche l’ultima! Sì, proprio così, dal momento che ha deciso di ritirarsi dalla Formula 1, dopo aver conseguito il più bel risultato della sua vita agonistica. Una grande sorpresa e anche un grosso dispiacere questa sua decisione, perchè toglie con un netto colpo di spugna la presenza, nella massima formula automobilistica, di un grande campione, leale, combattivo, mai arrogante, coraggioso e molto vicino agli italiani. Soprattutto ai ferraristi che anche quest’anno sono rimasti delusi delle prestazioni del Cavallino Rampante e si sono messi a fare il tifo per lui nella lotta contro l’antipatico Hamilton. Ed è proprio per questo che Sebastian Vettel, negli ultimi giri dell’ultimo gran premio della stagione 2016, non è andato a insidiarlo per la conquista del podio. Nella lotta sarebbe bastato anche un piccolo incidente per rompere le uova nel paniere del pilota tedesco e fargli perdere la vittoria nel campionato mondiale. E a favore di chi? Sempre lui, dell’antipatico Luis. Adesso si volta ancora una volta pagina con la speranza che il cambio del regolamento porti nel 2017 qualche speranza in più alla Ferrari. L’incremento del carico aerodinamico potrebbe rappresentare un’opportunità in più per la Rossa di Maranello, per farsi ancora più sotto, magari - come afferma il nostro esperto Fabio Pauluzzo - riuscendo a sfruttare qualche buco regolamentare, che i campioni del mondo non avessero colto. Però, non si può puntare se defaillance altrui, la Ferrari deve “rifarsi” da sola, come le compete, per ritornare a quei fasti ormai purtroppo dimenticati, dopo tanti anni di buio. Ma ci sarà qualcuno che riaccende la luce? Tutti lo sperano davvero, per abbandonare questa tetra e scura galleria dalla quale non si riesce a emergere. Ora tre mesi di duro lavoro per completare i progetti messi in piedi nei mesi appena trascorsi, in corso d’opera, e poi l’inizio di una nuova avventura per un cavallino in questi ultimi anni è sempre meno rampante. Che stia invecchiando? Vi auguro buona lettura, con la prospettiva e l’obiettivo da perseguire con il nuovo anno: una Ferrari perennemente sul podio! Si può fare? Certo che sì! I target sono fatti per centrarli, mica per fare cilecca!

Ancora una volta Forza Ferrari, e buone feste a tutti!

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sommario

3 Editoriale 7 Scuderia Ferrari Club Monfalcone 8 Opinione tecnica 10 Per un buon bicchiere 11 Tempo libero 14 Forza Ferrari 16 Ombre rosse 20 Mondo auto 22 Autoplanet 25 Naibo motorsport 26 Avanti tutta 28 Mix 29 La prova 30 Star bene

SPOILER Periodico di automobilismo Anno XXXIII Numero 233 Dicembre 2016

I TOP 6 della stagione 2016 DIRETTORE RESPONSABILE Claudio Soranzo

COLLABORATORI: Germano Danielis Valerio De Crignis Fabio Pauluzzo

REDAZIONE: Flavio De Crignis

Pubblicazione registrata Spedizione in abbonamento postale Stampa presso il tribunale di Gorizia PubblicitĂ inferiore al 50% TIPO LITOGRAFIA al n.153 del 22.3.84 Aut. Dir. Prov. P.T. Gorizia SAVORGNAN via Chico Mendes, 6 34074 Monfalcone (Go) Visita il nostro sito internet www.spoileronline.it Tel. 0481 496063

Redazione ed inserzioni: tel. 347 3681600 Corrispondenza/Testi: redazione@spoileronline.it Redazione: Via 1° Maggio, 112 - Monfalcone (GO)


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Sono tempi duri per la nostra rossa. Tre vittorie nelle ultime tre stagioni, è ora di

TORNARE IN ALTO N

on sono anni facili per i tifosi del Cavallino Rampante, anzi, le speranze che si accendono ad ogni inizio di campionato sono continuamente messe a dura prova da risultati che non lasciano spazio a dubbi: la Ferrari deve ancora rincorrere. Non per questo viene meno la passione e la fiducia di poter ritornare, un giorno che confidiamo sempre meno lontano, a quei vertici cui la nostra scuderia storicamente appartiene e caratterizza. Se le notizie che arrivano dai Gran Premi non sono proprio confortanti, quelle di casa Scuderia Ferrari Club Monfalcone sono al contrario estremamente confortanti. Anche quest’anno i soci hanno confermato in massa la loro adesione, fatto questo che ci permette di rimanere tra i top a livello nazionale ed internazionale. Una forza la nostra molto composita che si basa su soci sparsi su tutto il Friuli Venezia Giulia nonchè su tanti altri che arrivano dall’Austria e dalla Slovenia. Sempre bene le iniziative sociali, molto partecipate dai G T Days alle varie gite ai recuperati campionati di kart. Una parola infine su Spoiler che in tempi impossibili riesce ancora ad informare con un particolare successo sulla versione online. Nell’attesa di future ed auspicate vittorie a tutti i migliori auguri di buone feste. Valerio De Crignis Presidente Scuderia Ferrari Club Monfalcone

Aderite a informazioni presso la sede sociale del Club - Pizzeria Al Giardino, via I Maggio 112 a Monfalcone - il martedì sera dalle 20.30 alle 21.30


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L’opinione

tecnica:

a cura di Fabio Pauluzzo

Bilancio di fine anno del Campionato di F1 2016:

Mercedes da record, Ferrari ancora in difficoltà

Nello scintillante scenario dello Yas Marina Park di Abu Dhabi si sono spenti i riflettori sul campionato mondiale di 2016, che ha incoronato per la prima volta Nico Rosberg campione del mondo. Il pilota tedesco ha conquistato 9 delle 19 vittorie ottenute complessivamente dalla straordinaria Mercedes W07 Hybrid che ha polverizzato ogni record. Complice anche l’elevato numero di GP della stagione 2016, con 19 vittorie, 33 podi e 20 pole position la monoposto di Brixworth ha stabilito altrettanti record di campionato, risultando la vettura più vittoriosa della storia della F1 e superando sia le mitiche Ferrari F2002 e F2004 che le sue progenitrici W05 e W06 pure dominatrici dei rispettivi campionati. Alla luce degli importanti cambiamenti al regolamento tecnico del prossimo anno, il campionato 2016 ha anche chiuso il primo capitolo dell’era ‘ibrida’, iniziato nel 2014 con l’avvento delle power unit V6 turbo abbinate ai sistemi di recupero dell’energia. Guardando ai numeri di questo triennio, il dominio Mercedes assume contorni ancor più impressionanti: le frecce d’argento hanno conquistato ben 51 vittorie lasciando agli avversari solo le briciole (5 vittorie a

Oltre al nuovo regolamento tecnico 2017, sono in fase di valutazione modifiche al regolamento sportivo per migliorare lo spettacolo ed evitare situazioni assurde come quelle viste quest’anno nelle gare bagnate. Sulle scelte conservative del direttore di gara pesa il ricordo del tragico incidente di Jules Bianchi, ma le decine di interminabili giri dietro la Safety Car viste in Gran Bretagna e Brasile non sono uno spettacolo degno della classe regina.

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Red Bull e 3 a Ferrari). Aldilà delle statistiche, la W07 è risultata perfetta quasi in ogni situazione, superando i pochi punti di debolezza che erano emersi sulle Mercedes precedenti. Le difficoltà di Singapore 2015 o nei tracciati lenti e tortuosi sono state superate brillantemente consentendo a Rosberg e Hamilton di competere e battere le Red Bull anche nei circuiti da alto carico aerodinamico, tradizionalmente più favorevoli alle vetture di Milton Keynes. Tale risultato è stato il frutto di un costante lavoro di sviluppo in tutte le aree della monoposto anglo-tedesca. La cura dei dettagli e la ricerca di soluzioni estreme traspare anche da elementi poco visibili, come le prese d’aria dei freni contraddistinte da un’aerodinamica molto spinta e dimensioni molto più ridotte di quelle dei team rivali. E proprio questa ricerca spasmodica del limite a volte ha creato qualche grattacapo di affidabilità agli ingegneri Mercedes, che però hanno spesso potuto giovare del margine di vantaggio in termini di performance rispetto alla concorrenza. In almeno un terzo delle gare le monoposto anglo-tedesche non hanno spinto al 100% per tutto l’arco del GP allo scopo di preservare la vettura e, in particolare, le power unit che – come noto – sono solo 5 per l’intera stagione. L’unico inconveniente veramente serio patito dalle Mercedes si è verificato nel caldo torrido della Malesia, quando, nel tentativo di mettere gli inseguitori ad una distanza tale da consentire a Hamilton di effettuare il pit stop mantenendo la testa della gara, hanno forse abusato del ‘pulsante magico’, che consente di spremere ulteriori 30cv dall’unità endotermica, causando il cedimento del propulsore. Restando in tema di power unit, nel 2016 si è visto un certo livellamento verso l’alto delle prestazioni , con la sola eccezione di Honda. Renault e soprattutto Ferrari si sono avvicinate alle performance delle unità di Brixworth, che rimangono il riferimento per

Un’immagine emblematica dei valori espressi in pista nel mondiale 2016: Ferrari in lotta con Red Bull, tutti gli altri staccatissimi. Mercedes non compare nell’inquadratura… perché ha disputato un campionato a parte. potenza di picco (quasi 1000cv in qualifica!), guidabilità e gestione dei sistemi di recupero dell’energia. Il progresso maggiore rispetto al 2015 l’ha fatto però segnare Renault che, grazie ad un sensibile miglioramento in termini di potenza, erogazione e affidabilità rispetto alle stagioni passate, ha consentito alla Red Bull di sopravanzare la Ferrari nella lotta per il secondo posto nel campionato costruttori. La Ferrari esce dal 2016 con le ossa rotte, soprattutto considerando le aspettative precampionato : la SF16-H è risultata una monoposto deludente, capace di esprimere qualche raro acuto solo in condizioni molto particolari. La rossa 2016 ha sofferto tantissimo le condizioni di alta temperatura quando non riusciva a portare gli pneumatici nella giusta finestra di funzionamento. Sebbene a Maranello questo problema sia stato compreso fin dal GP di Spagna, è

parso quasi irrimediabile poiché nel resto della stagione non si sono visti miglioramenti significativi, con Vettel e Raikkonen in condizione di competere con le Red Bull per il terzo gradino del podio solo in poche occasioni, quando il mix di condizioni atmosferiche e caratteristiche del tracciato risultava adatto alle rosse. Meno gravi, invece, le problematiche di affidabilità patite quest’anno dalla Ferrari, ad eccezione di quelle relative alla scatola del cambio, per effetto di alcune scelte estreme in termini di miniaturizzazione e attacchi della sospensione posteriore. Ovviamente queste difficoltà del team di Maranello nel realizzare una vettura capace di adattarsi alle diverse condizioni e, soprattutto, la scarsa reattività mostrata nel risolvere le problematiche della vettura nel corso della stagione preoccupano anche in prospettiva futura. Ogni cambio di regolamento tecnico significativo, come sarà quello 2017 che porterà ad un cospicuo incremento del carico aerodinamico, rappresenta un’opportunità per gli inseguitori di sovvertire le gerarchie, magari sfruttando qualche buco regolamentare che i rivali non hanno colto. Qui si concentrano le speranze di riscatto dei tifosi del cavallino rampante, mai domi. Nel 2016 la Williams FW38 di Bottas ha fatto registrare il nuovo record di velocità massima in gara per una F1: 372,5 km/h! Tale prestazione non è stata ottenuta nei templi della velocità di Monza o Spa, ma sul rettifilo di Città del Messico, grazie all’aria rarefatta derivante dalla quota elevata.


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Per un buon bicchiere Colli Orientali da bere: appuntamento con il Conte D’Attimis-Maniago

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ltre 400 anni di storia, quattro secoli d’amore per la vite e il vino: questo è il biglietto da visita dell’azienda agricola Conti d’Attimis Maniago, situata a Buttrio (Udine), 100 km a est di Venezia e 90 a sud dal confine con l’Austria. Esattamente nel comprensorio DOC “Friuli Colli Orientali”, in un ambiente collinare a spiccata vocazione viticola nel quale da sempre il vigneto è l’elemento principale del paesaggio. La Tenuta di famiglia si estende su 110 ettari quasi interamente a vigneto, in un unico corpo aziendale: era il 15 febbraio 1585 quando, complice un matrimonio, alla famiglia dei conti d’Attimis-Maniago giunse in dote l’azienda di Buttrio. L’origine degli Attimis risale al Patriarcato di Aquileia e una significativa produzione di vino si ebbe già a partire dal 1700, sebbene non poche testimonianze riferiscono di importanti spedizioni di vino in Italia e all’estero in epoche anche antecedenti. Le prime bottiglie Conte d’Attimis-Maniago nascono intorno al 1930 in modo del tutto pionieristico per il Friuli. “Siamo fieri del nostro passato

- afferma il Conte Alberto - è un patrimonio di tradizione ed esperienza dal quale trarre forza e insegnamento. La storia della mia famiglia e la tradizione della mia terra sono un fondamentale tassello dell’attuale filosofia aziendale, perché mi impegnano al rispetto di ciò che ho ricevuto da chi mi ha preceduto e di ciò che lascerò a chi verrà dopo di me. Soprattutto perché - conclude il nobile

friulano - alimentano costantemente il nostro spirito innovatore e la continua voglia di migliorare”. Nell’azienda di Buri (il nome friulano di Buttrio) i vitigni della tradizione – Friulano, Ribolla Gialla, Malvasia, Picolit, Verduzzo friulano, Pignolo, Schioppettino, Refosco dal Peduncolo Rosso, Tazzelenghe – rappresentano un valore aggiunto per originalità e biodiversità. Il principio ispiratore per la cantina friulana è quello per il quale che sia fatto da Cabernet o da Tazzelenghe, il vino deve essere innanzitutto buono, ben pensato e ben fatto, e poi deve lasciare qualcosa, un ricordo, un’emozione: perché il vero senso di appartenenza alla denominazione di origine Friuli Colli Orientali è dare riconoscibilità territoriale ai propri vini. L’ambiente dove il Conte Alberto coltiva la vite è tra i “migliori al mondo”, come lo usa definire: si tratta di rilievi di 200 m di altitudine, originatisi geologicamente 40 milioni di anni fa, con la pianura friulana invasa dal mare e le coste quasi a ridosso delle attuali Prealpi Giulie. Sul fondo di questa arcaica laguna, nel corso dei millenni, si realizzò un lento processo di sedimentazione che diede origine a imponenti formazioni emerse dalle acque. Questi depositi di origine eocenica


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TEMPO LIBERO

in Friuli Venezia Giulia

MONFALCONE 13 gennaio: al Teatro Comunale alle 20.45 MANUEL TOMADIN clavicembalo 7-8 febbraio: al Teatro Comunale alle 20.45 CALENDAR GIRLS prosa

TAMAI DI BRUGNERA 1 2 3 4 5 9 10 11 12 marzo FESTA DELLA RENGA si presentano oggi come un’alternanza di strati di marne (argille calcaree) e arenarie (sabbie calcificate) dall’aspetto tipico, chiamate “Ponca”. Su questi splendidi pendii terrazzati, incorniciati da ampie zone boscose, crescono le viti coltivate secondo tradizione, ma rispettando i più moderni dettami dell’agricoltura integrata, all’insegna di una corretta gestione delle risorse economiche e ambientali. In un clima mite e ventilato beneficiano circa 2000 ettari vitati dei Colli Orientali, ribattezzati “Parco della vite e del vino”. C’è poi la Tenuta Casali Maniago, che si estende su 110 ettari quasi interamente a vigneto, pure della famiglia da oltre 500 anni. Una meta quindi da segnare in agenda e da visitare alla prima occasione, per assaporare la tradizione sorseggiando un calice di prelibatezza. Oltre ai vini autoctoni già accennati si sono integrati alla grande, ancora dalla metà del 1800, i vini francesi Sauvignon, Chardonney, Pinot grigio, Merlot e Cabernet. Ci sono

poi i vini Selezione come il Ronco Broilo 2011, il Vignaricco 2010, il Picolit 2011, il Ribula 1585, per citarne alcuni, e infine la Grappa Friulana. Una gita con la vostra automobile preferita nei Colli Orientali e una puntata dal Conte Alberto sarà sicuramente un toccasana sensoriale di grande soddisfazione. C.S. Azienda Agricola Conte d’Attimis-Maniago Via Sottomonte , 21 33042 BUTTRIO Tel. 0432.674027

GEMONA 6 gennaio: Epifania del Tallero

CIVIDALE 6 gennaio: Messa dello Spadone


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BCC Staranzano e Villesse Banca di persone. La famiglia Le imprese I giovani I Soci

Nella nostra banca non siete mai un numero: non misuriamo il vostro benessere in base alla crescita del PIL. Al centro del nostro operare non c’è il profitto, bensì l’ascolto delle vostre richieste, la risposta alle vostre necessità, il sostegno alla comunità, alle famiglie, ai giovani, alle imprese, ai nostri soci. Siamo una banca di valori autentici, che conserva i sani principi sui quali si fonda la solidarietà e il mutualismo. È grazie a questo se, anche in un momento difficile come quello che stiamo vivendo, continuiamo a operare con impegno e fiducia, per esservi ancora più vicini.

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TEMPO LIBERO

in Friuli Venezia Giulia

ARTA TERME 11, 25 gennaio, 1 febbraio: a palazzo Savoia alle 18.30 Cuciniamo con TRIESTE 13 febbraio: al Politeama Rossetti Art Garfunkel in Close Up MONTE LUSSARI 1 gennaio: Tradizionale Fiaccolata

8, 9 febbraio: Billy Eliot Il Musical

GORIZIA 30 dicembre: al teatro Verdi alle 20.45 Orchestra Sinfonica Bulgaria Classics di Plovdiv

UDINE 31 dicembre: al Teatro Nuovo Giovanni da Udine alle 18.00 Budapest Operetta Theatre Orchestra

15 gennaio: al teatro Verdi alle 20.45 Beethoven e Schubert a Vienna

9 febbraio: al Teatro Nuovo Giovanni da Udine Rick Wakeman

CORMONS 17 febbraio: Revelacion, danza, teatro danza alle 21 PORDENONE 17 febbraio: presso l’Auditorium della Regione di via Roma 2 alle 20.30 DAVIDE: fedeltà ed errori. Seminario, convegno SAN VITO AL TAGLIAMENTO 9 febbraio: all’auditorium comunale alle 20.45 Missa Dalmatica di Franz von Suppè


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Anche se non c’erano vittorie da festeggiare alla nostra festa sono arrivati in tanti per far sentire forte una voce

FORZA FERRARI

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2 1. Ospiti dall’Austria e dalla Slovenia. A sinistra il pilota sloveno di Formula 3000 Smrdelj che due anni fa in occasione di Incontro Rampante fece affluire migliaia di persone a fronte della sua esibizione con la Ferrari Formula 1 di Michael Schumacher sul tracciato che da Cesta porta a Kriz. A destra il nostro riferimento base per i tanti soci austriaci, il signor Pessl. 2. Panoramica. 3. Coppa per il campione sociale di kart 2016 Riccardo Gressani. 4. Claudio Soranzo con il dottor Pisa. 5. Il presidente Valerio De Crignis con Claudio Spagnul, nostro referente per i soci della Bassa Friulana. 6. Carlo Valle con Valerio De Crignis. Il signor Valle ha formato in Carnia un numeroso gruppo di appassionati Ferrari. 7. Riccardo Gressani, Marco Ceschia ed Ervin Doljak rispettivamente primo, secondo e terzo classificati ai campionati sociali di kart 2016 con Martina Pontello, che ha consegnato loro il Brut del podio, offerto dall’azienda agricola Lorenzon di Pieris. 8. Flavio De Crignis e Claudio Soranzo con Roberto Ceccotti della Pieris Gomme.

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A inizio stagione le aspettative erano molto diverse. La Mercedes si è dimostrata ancora più forte e agli altri (leggi Red Bull) sono rimaste solo le briciole. Alla Ferrari poi neppure quelle, è stato un campionato con

a cura di Flavio De Crignis

Ombre

A inizio stagione le aspettative erano molto diverse da quella che poi si è dimostrata la realtà dei fatti. C’erano parecchie ambizioni e qualcuno aveva azzardato addirittura la possibilità di competere per il titolo iridato. A dir

ROSSE

il vero la gara in Australia qualche piccola illusione l’aveva pure alimentata, ma poi i fatti hanno riportato tutti con i piedi per terra. Anche quest’anno la stagione è stata di un grigio argento metallizzato timbrato

Mercedes con leggerissime striature di casa Red Bull e totale assenza di italico rosso corsa. In sostanza il 2016 si è dimostrato ben peggiore che il 2015. Infatti la Ferrari non ha marcato alcuna vittoria (da quando

Rosberg ed Hamilton hanno disputato un campionato a parte. Il tedesco complessivamente è stato più regolare ed ha approfittato delle tante sbagliate partenze (e ritiri) del compagno di squadra, il quale per altro nella prima parte di stagione è apparso piuttosto in difficoltà. A tal proposito basti pensare l’assurda collisione provocata a Barcellona alla partenza. La Mercedes già ad un terzo di calendario aveva fatto capire che per le altre scuderie sarebbe stata dura ed infatti le vittorie di Barcellona e Sepang ad opera della Red Bull sono state la conseguenza di altrettanti ritiri. C’è da sperare che i cambiamenti in arrivo riportino in Formula 1 una maggior competitività in generale.


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esiste il campionato mondiale questo è accaduto nel 1950, 1957, 1962, 1965, 1967, 1969,1973, 1980, 1986, 1992, 1993,2014), e poi ha anche perso la seconda posizione nel mondiale costruttori a favore della Red Bull, segnalando, nella seconda parte del campionato un trend di prestazioni alterne per altro al ribasso. In sostanza la politica tentata a Maranello di un ulteriore avvicinamento alle prestazioni delle frecce d’argento non ha colto nel segno e quindo la stagione si archivia con un rosso corsa veramente sbiadito. I piloti in sostanza si sono equivalsi. Vettel non ha ripetuto la brillante stagione del 2015. E’ incorso in qualche incidente di troppo e non è mai sembrato significativamente competitivo per piazzamenti che non fossero quelli di basso podio. Raikkonen è stato molto più proficuo dello scorso anno: non ci è parso di

A Sebastian è andato se non tutto, ma tanto storto. Stiamo certi che il tedesco si rifarà.

individuare quella grinta degli scorsi anni, ma comunque la sua è stata indubbiamente una stagione positiva,però. se a Barcellona avesse osato qualcosa di più........... Per la Mercedes invece è stato un anno trionfale. La superiorità della monoposto tedesca non è mai stata in discussione e il terzo titolo consecutivo ne è risultato una logica conseguenza. Rosberg ha fatto meglio Per Kimi non è stata una stagione negativa, ma a Barcellona doveva osare di più...


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La sorpresa dell’anno si chiama sicuramente Max Verstappen. Il giovane olandese, figlio d’arte (suo padre Jos ha corso con Schumacher alla Benetton) è sicuramente veloce ed aggressivo. Resta da vedere cosa succederà quando troverà un pilota con le sue caratteristiche...

di Hamilton è stato più regolare ed ha vinto in piste dove non aveva mai primeggiato, il britannico è andato a corrente alternata e si è lasciato andare a pubbliche considerazioni non certo brillanti verso gli episodi che gli sono capitati, dimentico del fatto che due anni fa quando il suo collega collezio-

nava problemi su problemi è sempre stato elegantemente riservato. La Red Bull è tornata alla vittoria con ambedue i piloti. Su certi tracciati la monoposto è sembrata estremamente competitivi ed ambedue i drivers sono apparsi al’altezza. Di Ricciardo si sapeva, mentre la vera sorpresa è

Una gara vinta, diversi podi e un terzo posto in classifica. Un 2016 piuttosto positivo per Daniel Ricciardo

stata Verstappen, primo olandese a vincere una gara iridata, nonchè figlio d’arte: non è sembrato molto “diplomatico” nelle sue condotte di gara quasi a dimenticare che anche gli altri piloti competono per una posizione migliore. Delle altre Scuderie le più performanti sono risultate le Force India e la


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I due alfieri della McLaren hanno portato a casa un discreto bottino di punti iridati per la scuderia, ma forse le attese erano diverse...

Williams dove c’è da registrare l’annunciato addio di Felipe Massa. La Mc Laren è riapparsa più sovente in zona punti, discreta l’annata della Toro Rosso ed anche quella della Haas (soprattutto nella prima parte del campionato). A punti anche la Renault.la Sauber e la Manor. E si archivia un’altra stagione senza piloti italiani al via. Sembra impossibile

che in campionato dove corrono tedeschi, francesi, inglesi, brasiliani, messicani, spagnoli, olandesi, finlandesi, indonesiani non ci sia un pilota italiano all’altezza della situazione. Mancata competitività o politica? Comunque sia questa è una situazione che va sanata quanto prima nell’interesse stesso dello sport motoristico nazionale. Anche quest’anno non si è visto un pilota italiano al via. Una mancanza incomprensibile perché da noi i piloti in gamba ci sono eccome. Il 2017 cambierà questo trend?

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a cura di Germano Danielis

Intermeccanica Indra

La Costruzione Automobili Intermeccanica venne fondata a Torino nel 1959, sulle basi di una società che svolgeva un’attività di preparazione di kit per auto.

Nel 1971 al Salone dell’Automobile di Ginevra presentò la Indra, questa vettura ebbe subito un gran successo e ne furono create tre versioni, coupé, spider e fastback. L’auto era alimentata da un

La Qvale Automotive Group è stata una casa automobilistica fondata nel 1999 e chiusa subito dopo nel 2001 a causa della crisi delle vendite. La sede centrale era a San Francisco negli USA, ma lo stabilimento produttivo aveva sede a Modena presso una sua società controllata. L’unica vettura commercializzata fu la Mangusta. Il nome del modello si ispirava alla Mangusta della De Tomaso, con la quale il gruppo americano aveva degli accordi commerciali. La Mangusta costruita a Modena era disegnata da Marcello Gandini e montava un motore Ford V8 da 4,6 litri. Quando le prime automobili stavano per essere immesse sul mercato, il rapporto con la De Tomaso si interruppe bruscamente e le vetture vennero commercializzate con il marchio Qvale. Vennero prodotti circa 270 esemplari per la maggior parte destinati al mercato statunitense.

motore Chevrolet 3500 a sei cilindri, e per la meccanica erano state adoperate parti Opel. Ma nel 1974, poco dopo aver avviato l’effettiva produzione in serie, improvvisamente la General Motors cambiò le sue politiche facendo mancare di colpo alla casa torinese sia le meccaniche Opel che i motori Chevrolet, osteggiandone inoltre le vendite in Germania: per l’Intermeccanica fu un vero disastro. Si cercò di correre ai ripari con delle alternative e venne testato un motore Ford V8, ma il colpo fu talmente duro che il tracollo societario arrivò da lì a poco. Attualmente il valore all’asta di una Indra un perfetto stato si aggira intorno ai 120.000 euro.

Qvale Mangusta


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IL PROGETTISTA FRANCO SCAGLIONE

Franco Scaglione è forse il designer italiano che è stato meno conosciuto nonostante la sua bravura. Di famiglia nobile e laureato in ingegneria aeronautica, dopo le vicissitudini della seconda guerra mondiale durante la quale venne fatto prigioniero in Libia e internato in un campo di detenzione in India dove vi rimase ben oltre la fine del conflitto, approda alla Bertone nei primissimi anni Cinquanta rimanendovi per quasi un decennio, firmando auto legate in prevalenza al marchio Alfa Romeo. Una volta lasciata l’azienda, collaborerà con Porsche e Lamborghini per alcuni modelli speciali, carrozzando anche la rara ATS 2500 GT. Continua però anche la col-

Alfa Romeo 33 Stradale

laborazione con l’Alfa, per la quale nel 1967 disegna l’Alfa Romeo 33 Stradale, considerata da molti esperti del settore una delle più belle auto sportive mai progettate. Nei primi anni 70 si butta nel progetto Intermeccanica, vicenda nella quale perde buona parte dei suoi risparmi, e a seguito della delusione patita si ritirerà dal lavoro.

AC Propulsion Tzero

La Tzero è una sportiva elettrica progettata e costruita nel 2002 in sole tre unità dalla società statunitense AC Propulsion. Il nome deriva dal “t 0” ovvero il simbolo matematico per un punto di partenza nel tempo. Telaio e carrozzeria sono in fibra di vetro con rinforzi in acciaio, e per la costruzione sono state utilizzate parti create dalla Piontek Sportech azienda leader nel settore di kit per auto negli States. La Tzero raggiunge una velocità di 100 km/h per un’autonomia di circa 160 km, è dotata di un dispositivo per il recupero dell’energia in fase di decelerazione, e per la ricarica delle batterie si può usare la presa di corrente di casa. Le tre unità prodotte sono ancora funzionanti e marcianti, ma a causa degli alti costi di produzione il piano commerciale si bloccò già nel corso del 2003 per non più ripartire.


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autoplanet nuova BMW SERIE 5

dall’album di casa BMW

BMW serie 5 1976

NISSAN

Il suo arrivo sul mercato è previsto per il febbraio del prossimo anno. Si presenta più snella e filante del modello precedente e vanta un cx di 0.22. Molto ricca la dotazione di dispositivi di aiuto elettronico come il cruise control con funzione di fermata e ripartenza in coda, la vettura è inoltre in grado di entrare ed uscire da box stretti e parcheggi a pettine. Il sistema ibrido di propulsione conta su di un motore 2000cc a benzina abbinato ad un elettrico per in totale di 252cv. dall’album di casa NISSAN

MICRA MICRA 1993

Netto stacco stilistico con i modelli precedenti per questo modello atteso per il prossimo anno. La nuova Micra è cresciuta nelle dimensioni e sarà prodotta in Francia e condividerà la meccanica con la Renault Clio (forte dell’alleanza tra le due case) I motori saranno a benzina tre cilindri 1000cc da 73cv e 0.9 turbo da 90 mentre per il gasolio troveremo un 1500cc dCi da 90cv.


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autoplanet HONDA

CIVIC

E’ piu’ lunga di tredici centimetri rispetto al modello precedente e può contare sull’offerta di due nuovi propulsori: un

tre cilindri di 1000cc da 129 cv ed un quattro cilindri 1500cc da 182. Rinnovate anche le sospensioni, adesso con uno schema a bracci multipli; da segnalare anche, offerti di serie una serie di aiuti alla guida come la frenata automatica di emergenza. dall’album di casa HONDA

CIVIC 1995

FORD

KA dall’album di casa FORD

Ford KA 1996

La piccola di casa Ford ha ricevuto diversi aggiornamenti per succedere al modello presentato nel 2008. La linea è completamente cambiata ed ora è più in family feeling rispetto a diversi modelli della casa. La sua arma migliore sta nella maneggevolezza per la guida urbana, ha una buona abitabilità e dispone di un valido bagagliaio (270-849 litri). Per il motore troviamo un 1200cc benzina da 69 e 86cv.

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autoplanet MINI

COUNTRYMAN

Il modello precedente ha avuto un buon successo di mercato che la casa conta di bissare con gli aggiornamenti introdotti. La nuova Countryman è più larga di tre centimetri e più lunga di venti fatto questo che contribuisce a dare una linea più filante e gradevole. Tra le motorizzazioni da ricordare il benzina 1500cc da 136cv ed il 2000cc da 192 ed il 2000cc a gasolio con 150 o 190 cv disponibili. dall’album di casa Mini

Mini CLUBMAN 1969

dall’album di casa Citroen

Citroen 2CV 1960

Cambio piuttosto radicale nella linea di questo modello che ora si presenta con un prodotto dal frontale alto, luci su tre livelli e ampie protezioni in plastica lungo la parte bassa dela carrozzeria. Se in Citroen volevano realizzare un auto con sue specificità ci sono sicuramente riusciti. Tra gli aiuti alla guida troviamo

CITROEN C3 l’allarme per l’uscita di corsia, la telecamara posteriore ed i sensori dell’angolo cieco dei retrovisori, mentre per i motori

JEEP COMPASS Un modello che si inserisce nella fascia media della gamma di questo marchio che fa parte del gruppo FCA. La Compass sarà prodotta in Brasile nello stabilimento di Goiana e potrà contare su diverse motorizzazioni, 1400cc MultiAir a Benzina 1600 e 2000cc Multijet a gasolio per cominciare. Sarà disponibile con la doppia trazione, anteriore ed integrale e verrà messa in vendita in un centinaio di stati.

abbiamo un 1200cc tre cilindri a benzina da 68 e 110cv (GPL da 82) ed un 1600 gasolio da 75 o 99cv.


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La stagione 2016 per la Naibo Motorsport

Per la NAIBO MOTORSPORT il 2016 è stato sicuramente un anno di transizione. Poche gare (ma buone) a causa di problemi familiari e tanto lavoro da fare sulle vetture da gara, rispolverate dopo lunghe soste. L’idea iniziale di Marco Naibo, titolare dell’omonimo team, era di sviluppare la Renault 5 Gt Turbo di gr. N, ricomperata un anno fa dopo 8 anni dalla vendita, al fine di partecipare alle gare in salita per autostoriche. Ciò motivato che dall’anno prima alcune vetture un po’ piu recenti (omologate entro il 31-12-1990) erano state inserite dalla F.I.A. nel 4° raggruppamento autostoriche. “La Renault 5 ci entra a pieno diritto - ci racconta Marco - per cui avevo intenzione di affrontare una stagione di sviluppo di questa macchina in maniera da poter affrontare il campionato autostoriche una volta rimessa al top”. E in maggio, dopo aver effettuato qualche controllo sull’auto assieme a suo padre, Naibo decide di partecipare alla classica cronoscalata friulana Verzegnis-Sella Chianzutan, valida per il Civm (campionato italiano velocità in montagna) e il Tivm , il campionato autostoriche, quello austriaco e sloveno, e così via. “Mi ero iscritto - prosegue il racconto Marco Naibo - in gr. E1N (categoria di transizione per le vetture che dovrebbero essere storiche, ma che non hanno ancora tutte le documentazioni pronte per il 4° raggruppamento), in realta la mia gara è durata poco: alla prima prova del sabato, verso l’arrivo il cambio della mia R5 si blocca in 3^ marcia; arrivato al parco chiuso (con un tempo tuttaltro che brutto, anche se avevo avuto problemi) ho deciso di ritirarmi in quanto il problema non era risolvibile sul campo di gara”. In officina

il cambio manifestava un guasto da pochi euro, purtoppo poi il tutto venne sospeso per i seri problemi di salute di papà Aldo e le corse naturalmente sono passate in secondo piano, con anche l’officina da portare avanti. Una volta ristabilito, Aldo e Marco rispolverano la BMW M3 gr. N ferma da 2 anni con la quale disputa la solita gara di fine anno in pista a Fiume, il “Meeting Auto Rijeka”, quest’anno con un elenco iscritti farcito con piloti e vetture molto importanti. “Il mio obiettivo - ricorda il valente driver ronchese - era di togliermi un poco di “ruggine” nella guida e riprendere un po’ in mano la M3, che da troppo tempo non usavo e che è una macchina tutt’altro che facile da pilotare, ma sicuramente più competitiva da portare in autodromo, al posto della R5 Gt Turbo più adatta alle cronoscalate e ai rally”. “Le prove libere sono state piuttosto tranquille, ricominciando a prendere le giuste misure con la potente Coupé bavarese, che onestamente mi ha fatto sudare, non essendo piu abituato ai suoi oltre 350 cavalli di razza.

La domenica le qualifiche sono state piuttosto movimentate causa i ritardi dovuti ad una brutta uscita di pista di un concorrente della mia stessa classe, con un’altra Bmw. Pista chiusa e, non essendo riuscito a fare le qualifiche, sono partito in gara 1 con il miglior tempo del sabato, quindi un po’ indietro nello schieramento; ma già in gara 2 sono riuscito a partire più avanti e in gara 3 sono riuscito a qualificarmi per la finale 2, dove sono partito al quarto posto in griglia. La gara si é decisa i primi 2 giri con una bagarre dalla quale sono uscito al secondo posto assoluto, e che ho mantenuto fino al termine, classificandomi quindi secondo assoluto di finale 2 e secondo di classe oltre 3000. Una grande soddisfazione per me e la mia famiglia, in particolar modo per mio papà, tornato sui campi di gara a farmi assistenza”. Naibo ha fatto pure debuttare in qualità di pilota la sua fidanzata Antonella Bertoz, su una Fiat 500 Trofeo a noleggio, con la quale si é cimentata con Marco al fianco come istruttore.


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La pioggia non ha fermato la Cividale Castelmonte che anche quest’anno non ha fatto mancare lo spettacolo agli sportivi accorsi sui sette chilometri del tracciato. Una competizione bella e combattuta,

AVANTI TUTTA Christian Merli da Trento ha piazzato il bis alla trentanovesima edizione della Cividale Castelmonte precedendo al traguardo il favorito della vigilia, Federico Liber, secondo sotto lo striscione del traguardo e Reinhold Thaus terzo. Merli che qui aveva già vinto nel 2004 è stato autore di una gara senza sbavature e nonostante la pioggia prima, l’asfalto bagnato ed umido poi non ha mai visto in discussione la sua leadership vincendo meritatamente il Trofeo della Banca Popolare di Cividale. Da segnalare anche le buone cose del Made in Friuli. Nelle auto moderne molto buono il quarto posto del fagagnese Gianni Di Fant con

Roberto Ragazzi

una Lamborghini Huaracan che con questa ottima prestazione ha confermato il suo buon feeling con il difficile tracciato della cronoscalata che da Carraria porta al piazzale del Santuario. Nelle storiche grande la prestazione del pilota civiGianni Di Fant


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Graziano Fantini

Marco Sbrollini

Comune di Cividale del Friuli

Comune di Prepotto

Rino Muradore

Muradore ha preceduto sul traguardo l’austriaco Glinzner con la Porsche Carrera RS e De Giacinto con la R5 GT Turbo. Nonostante l’iniziale pioggia che ha disturbato la corsa nella mattinata, la gara si è svolta senza intoppi. L’accurata organizzazione della Red White ha vinto la sfida anche con il maltempo per la soddisfazione dei tanti volontari che hanno lavorato per la riuscita della manifestazione e del buon pubblico accorso nonostante gli eventi atmosferici avversi di prima mattina. L’appuntamento è adesso per la quarantesima edizione, un traguardo non da poco nel panorama delle gare di velocità in montagna di tutta italia, un traguardo che ci aspettiamo del livello e della qualità che la Scuderia Red White ha saputo dimostrare in tutti questi anni con l’unanime consenso di piloti ed appassionati.

Karl Heinz Stanner

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Franco Manzoni

a

Corsa internazionale di velocità in salita Cividale-Castelmonte dalese Rino Muradore con la sua inseparabile Ford Escort RS che ha corso e vinto con i colori della scuderia organizza- Banca di Cividale Trofeo trice, la Red White di Cividale. 30 | 01 | 02 ottobre 2016

Austria Slovenia CEZ European Trophy TIVM

Assessorato Regionale allo Sport

Società Cooperativa per Azioni

compagnia costruzioni immobiliari


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Mazzoni Racing Per il team Mazzoni Racing, nel Campionato Formula Drive quelle che sembrano le premesse di buoni risultati si sono concretizzate in splendide realtà. Paolo Milotti con una stagione strepitosa ha vinto il Trofeo Italiano UISP Unicef unitamente a quello Triveneto ed a quello del Friuli Venezia Giulia il tutto grazie ad otto vittorie sui dieci appuntamenti che erano in calendario. Bene anche la debuttante Veronica Bisconcin terza nell’I sia nell’Italiano che nel Triveneto mentre Marco Mazzoni si è aggiudicato taliano e Triveneto e vin-

Veronica Bisconcin Triveneto, mentre Marco Mazzoni con la sua Ford Sierra Cosworth integrale ha vinto il Trofeo Terra Friuli Venezia Giulia categoria 4x4. Una bella annata, tanti allori per un team che continua a recitare una parte di primo piano nelle specialità dove compete.

Marco Mazzoni citrice del Trofeo Ladies per il Friuli Venezia Giulia. Ivan Ghermi può vantare le seconde piazze nella categoria D2 sia nel Campionato Italiano che in quello

Ivan Ghermi

Paolo Milotti


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LA PROVA

LA PROVA LA PROVA LA PROVA

LA PROVA

di Claudio Soranzo

Una Baleno che non t’aspetti Tre le versioni della compatta Suzuki

N

ormale, ibrida ed “S” sono le tre versioni del segmento B della Suzuki, la Baleno, diventata quest’anno una delle priorità nella lista della spesa di migliaia di automobilisti italiani. Notevolmente rinnovata rispetto alla versione precedente, sfodera due tipi di propulsori a benzina, il 1.242cc, 4 cilindri, anche in versione ibrida SHVS - Smart Hybrid Vihicle by Suzuki (nell’ultima offerta commerciale a soli 1.000 euro in più, rispetto a quella tradizionale a livello Top) e il 998cc a 3 cilindri, ma con il turbocompressore. Non una grande gamma, ma sufficiente a soddisfare le esigenze degli automobilisti attenti sia alle prestazioni che al risparmio. Abbiamo avuto il piacere di testare la versione 1.2 Vvt Dualjet B-Top 5P per oltre 3.400 km, su tutti i tipi di strade del nord e centro Italia, traendono delle ottime sensazioni. Un mese a disposizione durante il quale la Baleno si è comportata al meglio della sua categoria, soddisfando in pieno ogni nostra esigenza. Un’auto che ha tutte le caratteristiche ideali per viaggiare comodi e consumare poco, avendo riscontrato dal computer di bordo un consumo medio totale di 4,8 litri per 100 km. In più il cambio automatico VVT (Variable Valve Timing) ti solleva in modo molto appropriato da una moltitudine di cambiate, che sono stressanti soprattutto in città

e in coda in autostrada. Insomma, una berlina compatta alla portata di tutti, che fa la concorrenza leale alle altre vetture del segmento B con un piacevole look esterno e un interno pratico e sobrio, all’altezza dei dettami stilistici alla moda. La Baleno è prodotta in India da Maruti Suzuki ed è venduta in più di 100 Paesi nel mondo. Il programma industriale Next100 della Casa giapponese prevede di introdurre 20 novità a livello mondiale entro il 2020, tra le quali due forti restyling nel segmento C, il nuovo Ignis (un Suv di segmento A), modelli Passenger e altri Suv più grandi. Una storia di successi, quella della Suzuki, iniziata ben 107 anni fa e consolidata nel tempo anche attraverso le moto e i motori marini. In campo automobilistico notevoli le vendite di Vitara, Swift, S-Cross e ora Baleno. Molto importante è stata la nascita del Centro stile Suzuki a Torino, con designer giapponesi, europei e italiani, che hanno avuto un peso rilevante nelle linee della Baleno, una vettura più alla portata

dei gusti europei. Il suo stile è contraddistinto da linee arrotondate che definiscono superfici fortemente espressive, dai tratti sportivi, determinati dalla ridotta altezza da terra e dalle spalle larghe. La vista frontale colpisce per il profilo basso e ampio, che fornisce un aspetto aggressivo e ricercato. L’immagine è slanciata, grazie ai montanti e all’ampia griglia frontale dal design innovativo e i fari a Led. All’interno il cruscotto è caratterizzato da linee curve e sinuose, che sottolineano l’eleganza complessiva dell’abitacolo, molto spazioso anche per i passeggeri posteriori. A disposizione 2 cambi: meccanico a 5 rapporti e automatico a 6. In poco meno di 4 metri di lunghezza, la Baleno propone così un’abitabilità per cinque passeggeri al vertice della sua classe e un vano di carico da categoria superiore, record per il segmento B (355 litri). Leggerezza e robustezza si combinano grazie alla piattaforma di nuova generazione, sviluppata per raggiungere il massimo del dinamismo, del piacere di guida e della sicurezza. C.S.


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Massaggio Hawaiano Lomi Lomi Il massaggio Lomi Lomi affonda le sue radici nei rituali hawaiani che avevano una valenza iniziatica o segnavano il passaggio a una nuova fase della vita. Le tecniche di massaggio si tramandavano di famiglia in famiglia, studiate e modificate, e venivano considerate delle vere e proprie panacee per qualsiasi tipo di disturbo. Il trattamento viene svolto in un’atmosfera rilassante e calda, dove regna la fluidità e le mani del massaggiatore riproducono il ritmico movimento dell’oceano. Anticamente nelle isole del Pacifico questo massaggio veniva eseguito dal kahuna (sciamano), che spingeva l’anima verso nuove progettualità e mirava a unire cuore e corpo; in questo senso il massaggio Lomi Lomi viene anche detto “massaggio del cambiamento”, perché a fine seduta ci si dovrebbe sentire spinti verso la novità, diversi da prima, con rinnovata energia. Nel massaggio Lomi Lomi l’operatore fa largo uso di unguenti e alterna movi-

menti dolci a manovre energetiche. La stessa alternanza vige tra azione leggera e intensa, rilassante o tonificante. Solitamente è una persona sola che esegue la tecnica, ma possono essere

anche due. Un tempo i massaggiatori erano soliti accompagnare con canti e musica hawaiani le loro sedute. Questi movimenti partono dalla schiena, per poi scendere verso gli arti, braccia, mani, gambe e piedi, per poi riprendere sulla parte anteriore del corpo. Le aree che traggono beneficio da questa cura naturale sono il sistema linfatico, il sistema circolatorio e l’apparato muscolare; il massaggio lomi lomi risulta quindi tonificante, rilassante ed è un toccasana naturale per la circolazione. Inoltre riequilibra la respirazione e l’umore. Il massaggio Hawaiano Lomi Lomi ha un grande effetto drenante e rilassante. Allevia le tensioni fisiche, muscolari ed emotive. Non ci sono particolari controindicazioni ma si deve pur tener presente che, a fine seduta, ci si ritrova piuttosto unti, cosa che a seconda del carattere di una persona può essere più o meno piacevole.


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Località Cero’, 8 34070 Dolegna del Collio GO Tel. 0481 61264 - www.venica.it

nuova

SUZUKI Baleno hybrid Dean Auto snc Via Deledda, 1 - Staranzano (GO) - Italy Tel. 0481 483300



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