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Editoriale di Claudio Soranzo

S

i riprende, appena risvegliati dal torpore che ha accompagnato i tifosi del Cavallino nel periodo invernale, in questi 4 mesi di sosta, dopo le delusioni patite nell’ultima parte dello scorso campionato. Delusioni aumentate ancor di più dopo i primi test liberi di Barcellona a metà febbraio, dove la Ferrari non si è affatto dimostrata in condizioni di poter competere - almeno per ora - con le avversarie di sempre. Mercedes in testa. Le frecce d’argento sono troppo forti? O la “rossa” di Maranello è troppo debole? Per ora è difficile stabilire dove sta la verità, probabilmente nel mezzo (50/50) e quindi non ci resta che illuderci che queste prime prove cronometrate non siano altro che un allenamento, una ricerca della perfezione e dell’affidabilità, senza dover per forza dover trovare il crono da qualifica. Potrebbe pure essere un ottimo paravento per nasconderci, e non aumentare quella delusione che purtroppo continua da troppi anni. Ci rimane la consolazione che, dopo l’esordio l’anno scorso, Charles Leclerc possa quest’anno sbocciare alla grande, dopo la proficua esperienza del primo campionato con la tuta rossa, e che Sebastian Vettel possa dare un deciso e quanto mai aspettato colpo di coda, per portare entrambi la Ferrari sempre e dovunque sui podi più alti. Sì, dobbiamo illuderci, dobbiamo pensare positivo, anche se la realtà a volte - tante volte - ci gira le spalle e ci dice che il bicchiere è costantemente mezzo vuoto. Ma tant’è, i piloti buoni li abbiamo, la monoposto anche: mettiamo le due cose assieme e speriamo che la Casa di Stoccarda non vada proprio tanto avanti, anche con quella genialata del DAS che si sono inventati per questo campionato 2020, ultimo della serie, visto che dal prossimo anno si sterza e vengono cambiate molte cose. Ma il Cavallino non deve aspettare il 2021 per rampare di nuovo, perchè i milioni di fan sparsi in tutto il mondo non hanno alcuna intenzione di beccarsi altre delusioni, in questo campionato che sta per iniziare. Bisogna assolutamente partire bene, per poi finire meglio. Solo così torneranno alte e imponenti a garrire le grandi e gloriose bandiere gialle e rosse della Ferrari, e quell’immenso cuore che brucia ogni anno di passione per una scuderia eroica e leggendaria, che ultimamente non riesce più - se non sporadicamente - a farsi onore. Quell’onore che le spetta di diritto e che nessuno può o deve togliere. A livello logistico sportivo poi i tifosi del Cavallino auspicano che il Gran Premio della Cina, annullato per il Coronavirus, possa venir recuperato con un altro nome e fatto disputare sulla gloriosa pista di Imola, così da poter sostenere ancora una volta da vicino i propri beniamini e l’intera scuderia, che ne hanno proprio bisogno. Un’opportunità remota, ma che si potrebbe proprio concretizzare, per ritornare ai due gran premi che l’Italia aveva fino a qualche anno fa e che sicuramente si merita. Forza Ferrari, dunque! Un grande imboccallupo, per ritornare vittoriosa con costanza e superiorità. L’Inno di Mameli deve riecheggiare sempre, in tutti i circuiti del mondiale di Formula 1. Solo così i ferraristi saranno giustamente e finalmente soddisfatti.

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sommario Scuderia Ferrari Club Monfalcone 13 Appuntamenti 2020

Formula 1 6 Mondiale 2020 8 Al via

SPOILER Periodico di automobilismo Anno XXXVII Numero 246 Marzo 2020

10 Opinione tecnica 12 Il recupero 14 Esordio

FVG 23 FVG Racing 2020 26 Mazzoni Racing Team

19 Orange 22 Appuntamento di primavera 24 Rivincita

DIRETTORE RESPONSABILE Claudio Soranzo REDAZIONE: Flavio De Crignis

Rubriche

Pubblicazione registrata presso il tribunale di Gorizia al n.153 del 22.3.84

COLLABORATORI: Germano Danielis Valerio De Crignis Fabio Pauluzzo

15 Tempo libero 16 Per un buon bicchiere

Produzione 27 Autoplanet

18 Mix 20 Mondo auto 28 La Prova 30 Star bene

Stampa LA TIPOGRAFIA di Manià Roberta via Arrigo Boito, 26 34074 Monfalcone (Go) Tel. 0481 285390

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IL CALENDARIO DEL

MONDIALE 2020 15 marzo

ore 6.10

22 marzo

ore 17.10

GRAN PREMIO D’AUSTRALIA - MELBOURNE ALBERT PARK

GRAN PREMIO DEL BAHREIN - SHAKIR INTERNATIONAL

5 aprile

GRAN PREMIO DEL VIETNAM – HANOI

RINVIATO

GRAN PREMIO DELLA CINA – SHANGAI INTERNATIONAL

3 maggio

ore 15.10

10 maggio

ore 15.10

GRAN PREMIO D’OLANDA – ZANDVOORT

GRAN PREMIO DI SPAGNA – CATALUNYA MONTMELO’

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24 maggio

ore 15.10

7 giugno

ore 14.10

14 giugno

ore 20.10

28 giugno

ore 15.10

5 luglio

ore 15.10

19 luglio

ore 15.10

2 agosto

ore 15.10

30 agosto

ore 15.10

6 settembre

ore 15.10

20 settembre

ore 14.10

27 settembre

ore 13.10

11 ottobre

ore 7.10

25 ottobre

ore 20.10

GRAN PREMIO DI MONACO – MONTECARLO

GRAN PREMIO DELL’AZERBAIJAN – BAKU INTERNATIONAL

GRAN PREMIO DEL CANADA – MONTREAL GILLES VILLENEUVE

GRAN PREMIO DI FRANCIA - LE CASTELLET

GRAN PREMIO D’AUSTRIA – SPIELBERG

GRAN PREMIO DI GRAN BRETAGNA – SILVERSTONE

GRAN PREMIO D’UNGHERIA – HUNGARORING

GRAN PREMIO DEL BELGIO – SPA FRANCORCHAMPS

GRAN PREMIO D’ITALIA – MONZA

GRAN PREMIO DI SINGAPORE – MARINA BAY

GRAN PREMIO DI RUSSIA – SOCHI INTERNATIONAL

GRAN PREMIO DEL GIAPPONE – SUZUKA

GRAN PREMIO DEGLI STATI UNITI –AUSTIN

1 novembre

GRAN PREMIO DEL MESSICO –PEDRO E RICARDO RODRIGUEZ

15 novembre

GRAN PREMIO DEL BRASILE – INTERLAGOS CARLOS PACE

29 novembre

GRAN PREMIO DI ABU DHABI – YAS MARINA

ore 20.10

ore 18.10

ore 14.10


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Dopo quattro mesi si parte per una nuova contesa. Melbourne in Australia dà il via alla settantunesima edizione del mondiale. Siamo:

a cura di Flavio De Crignis Il Campionato del Mondo di Formula 1 del 2020 prende il via anche quest’anno in Australia sul tracciato di 5303 metri dell’Albert Park di Melbourne ( ed è la ventitreesima volta dal 1996) in una gara articolata su 57 giri . Saranno dieci i team al via con una configurazione di piloti molto simile a quella del 2019. Nel dettaglio i tre top team: Ferrari, Mercedes e Red Bull saranno al via con Vettel-Leclerc, Hamilton-Bottas, Verstappen-Albon quindi con una conferma dei rispettivi drivers. Anche la Mc Laren con Sainz-Norris, la Haas con Grosjean-Magnussen, la Racing Point con Perez-Stroll saranno allo start con i medesimi conduttori della passata stagione. La Renault ha invece confermato Ricciardo ed ha sostituito il tedesco Hulkenberg con il francese Ocon, così come la Williams che confermato Russel ha scelto al posto di Kubica il canadese Lafiti, che, salvo sorprese dell’ultimo momento dovrebbe essere l’unico debuttante di questa stagione al via a Melbourne. Troviamo conferme anche in casa Toro Rosso con Kvyat-Gasli e l’Alfa Romeo con Raikkonen (che in Austria potrebbe

al VIA

Capitale dello stato di Victoria, Melbourne è la seconda città dell’Australia (dopo Sydney) con i suoi 4.900.000 abitanti; ospita il Gran Premio Nazionale ininterrottamente dal 1996 diventare il pilota con il maggior numero di Gran Premi disputati sorpassando Barrichello) e Giovinazzi (che ribadisce la presenza di un italiano al via del

Campionato del Mondo di Formula 1 per il secondo anno di fila). Nel ricordare che le monoposto vincenti all’Albert Park si sono sempre dimo-

Jacques Villeneuve ha segnato la prima pole a Melbourne, Damon Hill la prima vittoria e Bottas l’ultima affermazione


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Anche quest’anno con ogni probabilità i gradini più alti del podio vedranno frequentazioni di piloti Ferrari, Mercedes e Red Bull

Mercedes W11

Red Bull RB16

VERNICIATURA A FORNO BANCO DI RISCONTRO

Ferrari SF1000 strate competitive nel prosieguo della stagione (e in molte occasioni hanno primeggiato nella classifica finale) facciamo presente che la configurazione del tracciato, dotato di molte curve e pochi lunghi rettilinei impone ai team di schierare monoposto con alto carico aerodinamico. Il punto più veloce dell’Albert Park (310 kmh circa) è rappresentato dal rettilineo partenza/arrivo, mentre quello più lento (attorno ai 120 kmh) lo troviamo in corrispondenza della curva Clark. Quattro sono i piloti in attività ad aver vinto il Gran Premio di Australia a Melbourne. Rispettivamente: Vettel con tre affermazioni (2011 con la Red Bull, 2017-2018 con la Ferrari), Raikkonen con due (2007 con la Ferrari, 2013 con la Lotus), Hamilton anche lui con due (2008 con la Mc Laren, 2015 con la Mercedes) e Bottas che ha primeg giato nella passata edizione con la Mercedes.

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L’opinione

tecnica:

a cura di Fabio Pauluzzo

Nelle monoposto 2020 appena presentate abbiamo visto

Non solo affinamenti

Nel 2021 cambierà tutto e dopo diversi decenni rivedremo vetture a effetto suolo, completamente diverse da quelle attuali. Per quest’anno, invece, ci si attendeva una semplice evoluzione delle monoposto 2019, ma in F1 non si può mai dare nulla per scontato. Il regolamento tecnico, rimasto sostanzialmente invariato rispetto allo scorso

anno, non ha frenato l’inventiva degli ingegneri che per migliorare l’aerodinamica delle vetture hanno sviluppato soluzioni a volte estreme in diverse aree. Osservando le monoposto presentate a Febbraio, che hanno debuttato in pista nei test a Barcellona, si colgono alcuni concetti comuni tra le diverse vetture.

Iniziando dalla parte frontale, la maggior parte delle vetture (fanno eccezione quelle motorizzate Ferrari) si contraddistingue per un muso particolarmente stretto, adottando un concetto aerodinamico introdotto lo scorso anno da Mercedes. Quest’ultima ha anche estremizzato più di altri anche le sospensioni anteriori, che quasi tutti team hanno rialzato per garantire un migliore passaggio dei flussi d’aria verso il fondo della vettura e la zona inferiore delle pance. Venendo alla parte centrale delle monoposto, le bocche di raffreddamento rialzate di scuola Ferrari sono oramai state adottate da tutti, mentre a Maranello hanno preso spunto da Red Bull nella realizzazione delle fiancate discendenti. Per ottenere questo risultato gli ingegneri della rossa hanno dovuto lavorare molto sulla disposizione dei componenti

La trovata del DAS (sterzo a doppio asse) – Mercedes aveva preannunciato l’introduzione di 2-3 innovazioni radicali. Quella più sorprendente riguarda la possibilità per il pilota di variare meccanicamente la convergenza delle ruote anteriori (per scopi aerodinamici e/o di gestione della temperatura degli pneumatici) facendo avanzare o arretrare il volante di qualche centimetro lungo l’asse del piantone. La complessità realizzativa e di messa a punto di questo geniale sistema, non renderà possibile ai team rivali replicarlo prima di qualche mese.


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Ferrari alla ricerca del carico – La SF1000 rappresenta un’evoluzione della SF90 rispetto alla quale a Maranello hanno sacrificato qualcosa in termini di resistenza aerodinamica per aumentare il carico. Eccellente il lavoro di ‘snellimento’ della zona posteriore grazie anche alla miniaturizzazione del cambio, completamente riprogettato.

La guerra dei “cloni” – Reciproci scambi di accuse per Racing Point e Alpha Tauri (ex ToroRosso). L’evidente somiglianza della RP20 e della AT01, rispettivamente con le vetture Mercedes e Red Bull della passata stagione, indica che la collaborazione con i due top team costruttori va ben oltre la semplice fornitura di Power Unit, cambi e sospensioni.

della power unit e sulla compattazione dei radiatori. A proposito di questi ultimi, stupiscono le dimensioni estremamente contenute delle prese d’aria di raffreddamento dei team motorizzati Mercedes, segno evidente che i motoristi della stella a tre punte sono riusciti innalzare la temperatura di funzionamento della power unit senza comprometterne l’affidabilità. Nella zona posteriore spicca la Ferrari che ha realizzato un cofano motore molto rastremato al pari della zona inferiore aumentando notevolmente la quantità d’aria che investe il diffusore, mentre i rivali di Red Bull e Mercedes hanno puntato sul rialzo delle sospensioni anche in quest’area. Al secondo giorno di test a Barcellona c’è stata però la sorpresa Dual-AxisSteering (DAS) di Mercedes, che secondo la FIA è conforme al regolamento e che potrebbe rappresentare un vantaggio significativo. Non basta sicuramente un singolo espediente per vincere un mondiale, anche se ricordiamo ancora tutti il doppio diffusore della Brawn GP, ma è evidente come la W11 del team anglotedesco sia curata e innovativa in tutte le aree tecniche (aerodinamica, sospensioni e motore) riproponendosi come la vettura da battere anche nel 2020.


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Lo scorso anno solo un inconveniente tecnico privò Leclerc da una meritata vittoria. Nel 2020 a Shakir è d’obbligo

a cura di Valerio De Crignis

il recupero

Capostipite delle gare di Formula 1 nell’area del Golfo Persico il Gran Premio del Bahrein si disputa sulla distanza di 57 giri del tracciato di Shakir che misura 5412 metri e conta di ventiquattri curve complessive. La prima edizione del Gran Premio del Bahrein si disputò il 4 aprile 2004 e da allora il pilota con il maggior numero di vittorie è Sebastian Vettel con quattro affermazioni (due con la Ferrari ed altrettante con la Red Bull) mentre la Scuderie che ha siglato più vittorie è la Ferrari con sei. Lo scorso anno la vittoria andò ad Hamilton, ma la dinamica portò alla ribalta le capacità velocistice del giovane pilota della Scuderia di Maranello, Charles Leclerc. Le prove avevano decretato una prima fila tutta rossa con Leclerc in pole position (la prima in carriera) e con il compagno di scuderia Vettel a suo fianco. Allo start Leclerc si fa sorprendere sia

dal tedesco che da Bottas e dopo la prima curva si ritrova in terza posizione davanti ad Hamilton. Il monegasco però reagisce subito ed al termine del primo giro sorpassa Bottas

A Shakir nel 2019 Leclerc piazzò la sua prima pole position, il primo giro più veloce e il primo podio in carriera

e si installa autorevolmente in seconda piazza. Il cronometro a quel punto evidenzia che Leclerc recupera pure su Vettel che viene sorpassato al sesto giro. Lecler impone un ritmo di gara elevato e via via guadagna in distacco nei confronti degli altri piloti. Tutto a posto? Proprio no, infatti la power unit del monegasco perde potenza e impone al giovane pilota un rallentamento che permette ad Hamilton di raggiungerlo e superarlo al quarantottesimo giro, seguito in questa manovra da Bottas al cinquantaquattresimo giro. Anche Verstappen si avvicina minacciosamente a Leclerc, però l’ingresso della safety car congela le posizioni fino al termine e permette al monegasco di salire per la prima volta in carriera sul podio. E’ il gradino più basso, ma come vedremo più avanti arriveranno anche gli altri a testimoniare le capacità di questo giovane talento.


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Programmando gli

appuntamenti 2020

Siamo al lavoro per definire nel dettaglio gli appuntamenti sociali per questo 2020. In linea di massima possiamo anticipare che saranno due (e chissà forse qualcosa in più) i ritrovi per gli owner’s: uno in Austria nella zona di Graz ad inizio giugno ed il ritorno di Pesca Rossa l’ultima domenica di luglio.

Dalla Ferrari stiamo attendendo la data per la visita agli stabilimenti di produzione di Maranello, mentre prevediamo pure la disputa delle gare di kart e la ricerca di altre destinazioni per ulteriori gite. Al termine del tutto è prevista come sempre la cena sociale di fine anno l’ultimo sabato del mese di novembre.


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Una delle novità della stagione, il Gran Premio del Vietnam è al suo:

a cura di Flavio De Crignis

ESORDIO La baia di Halong si trova a soli 165 km da Hanoi

Una delle novità del Calendario Iridato del 2020 è rappresentato dal Gran Premio del Vietnam, repubblica socialista di oltre ottanta milioni di abitanti

che si estende nella penisola indocinese con una superfice di poco superiore a quella dell’Italia ed è caratterizzato da tre aree geografiche: il Tonchino a

Anche quest’anno l’Alfa Romeo punta su Raikkonen e Giovinazzi

nord, l’Annan al centro e la Cocincina al sud. Il paese uscito da una lunga guerra per l’indipendenza e per la riunificazione che è durata fino al 1975, sta attualmente attraversando una fase di forte sviluppo economico e l’ingresso nel Circus sarà un’occasione per presentare un biglietto da visita di tutto rispetto per sottolineare la nuova dimensione raggiunta dal Paese del sud-est asiatico. La gara si terrà sul tracciato di Hanoi, città di oltre quattro milioni di abitanti. Il circuito, realizzato anche questo con la consulenza di Hermann Tilke avrà uno sviluppo complessivo di 5607 metri. Il tracciato cittadino di Hanoi (la cui forma richiama vagamente quella di una stella a tre punte) conterà complessivamente ventitrè curve (di cui quattro estremamente impegnative) e tre significativi rettilinei dove saranno sicuramente possibili dei sorpassi.


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TEMPO LIBERO

in Friuli Venezia Giulia

TARVISIO-FUSINE LAGHI 21 marzo: TARVISIO WINTER TRAIL 2020 PORDENONE 28 marzo: in Fiera “Subsonica MICROCHIP TEMPORALE” SACILE 3 aprile: Mostra primaverile degli uccelli CASARSA DELLA DELIZIA dal 24 aprile al 6 maggio: FESTA DEL VINO

ERTO 12 aprile: SACRA RAPPRESENTAZIONE DEL VENERDÌ SANTO PALMANOVA-AQUILEIA-CIVIDALE 29 marzo: 8° UNESCO CITY MARATHON VAL RESIA 25 aprile: AGLIO E CAPRETTO BINOMIO PERFETTO PALMANOVA 28 marzo: alle 15.00 presso l’ASD Palmascacchi in via Marcello 5° SLAM DEI PICCOLI RE BORDANO 5 aprile: TRAIL DELLE FARFALLE

SAN VITO AL TAGLIAMENTO 24 marzo: alle 20.45 all’Auditorium Comunale SAN VITO MUSICA FRIULIARGENTINA

TRIESTE 29 aprile: alle 21 al Politeama Rossetti JOHN BUTLER

PRATA DI PORDENONE 18 aprile: alle 20.00 CARNEVALE NOTTURNO

SAN DORLIGO DELLA VALLE Dal 6 aprile al 10 maggio: MOSTRA DEI VINI TIPICI E DELL’OLIO D’OLIVA

VERZEGNIS 3 maggio: alle 10.00 26 TROFEO CARNIA IN MTB GORGO DI LATISANA Dal 24 aprile al 3 maggio: ASPARAGORGO MANZANO-OLEIS 25+26+27 maggio: OLIO E DINTORNI RONCHIS 21 marzo: dalle 8.00 l’orto in piazza SAN PIER D’ISONZO 22+23+24 maggio: FESTA DEI SCUSSONI

Album dei ricordi Tra gli anni 70 e 80 del secolo scorso l’Autocross a Villesse riscosse un grande successo tra i piloti e gli appassionati della specialità. A gestire professionalmente il tutto fu il team dei Piloti Autocross Isontini.


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Per un buon bicchiere

Da Ronchi San Giuseppe a Monviert:

a Spessa si cambia nome e la qualità aumenta

A

ridosso del confine italiano con la Slovenia, nella zona collinare che si sviluppa attorno a Cividale del Friuli, e a pochi chilometri da Udine, si trova l’azienda Monviert, collocata fra le Alpi Giulie, che la protegge dai venti freddi del nord e il Mare Adriatico, che la raggiunge con il tepore della brezza mediterranea, in quei Colli Orientali in cui si trova un microclima ideale per la produzione di vini rossi e bianchi, e che permette una lenta e graduale maturazione delle uve. Monviert è il nuovo nome dell’azienda agricola nota fino al 2018 come Ronchi San Giuseppe. Iniziata dal capostipite Franco Zorzettig, la tradizione vitivinicola dell’azienda negli anni è stata sempre tramandata in famiglia, al figlio Fulvio e ai nipoti Stefania, Alessio e Chiara, che oggi la gestiscono. A marzo 2019 l’azienda, pur mantenendo inalterata la gestione familiare, cambia nome in Monviert, che in friulano signi-

fica “monte aperto”: un omaggio alla chiesetta situata sulla sommità della collina, che regala una visuale “aperta” sui vigneti e il panorama dei Colli Orientali. Il piccolo edificio, edificato nel 1522, è stato restaurato dalla famiglia nel 2004 ed è diventato il testimone della tradizione del vino coltivata da tre generazioni, unite dalla stessa passione. Il cambio di nome ha segnato una nuova tappa nell’evoluzione dell’azienda: dopo

uno storico passaggio negli anni ’90, con cui la seconda generazione ha inaugurato la vendita del vino in bottiglia, nel 2019 la famiglia ha introdotto, accanto ai vini già conosciuti e consolidati sul mercato, la linea di vini di selezione Monviert, caratterizzando un nuovo corso dell’attività. Tutti ottimi motivi per fare un salto dai Zorzettig, ammirare quanto di buono sono riusciti a fare negli ultimi anni e assaporare il loro prelibato nettare. Un viaggio che vale veramente, facendo “sgranchire” le... ruote alla vostra auto sulle colline prospicienti, con la voglia di fare il pieno (di bottiglie nel bagagliaio) dei loro preziosi vini. Noi siamo andati con un performante pickup della Mahindra, il GOA Plus, perfettamente a suo agio sui rilievi con il 4x4 e le ridotte, come pure con l’ampio cassone a vista per caricare senza fatica i cartoni di vino. Abbiamo così assaggiato il pro-


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di Claudio Soranzo

dotto scaturito dalle uve autoctone del Friuli Venezia Giulia (Schioppettino, Refosco dal Peduncolo Rosso, Picolit, Friulano e Ribolla Gialla), più il vitigno internazionale Sauvignon. Per i sei gioielli vengono scelti con cura il periodo della vendemmia, le ore di raccolta delle uve, i migliori grappoli in una selezione dei migliori vitigni, contraddistinti da una esposizione solare ideale per le rispettive varietà di vino. Grande rispetto della materia prima e dei diversi tempi di lavorazione: è questo il fil rouge della linea Monviert, fedele alla tradizione, custode degli insegnamenti della natura, e attenta a portare in bottiglia solo la selezione della selezione. La collezione Monviert è la massima espressione del territorio dei Colli Orientali del Friuli, in grado di esaltare al massimo le proprie qualità organolettiche. Perle della produzione Monviert sono il nobile e raro Picolit (il

vino dei re o il re dei vini) e l’elegante Friulano per i bianchi, così come lo Schioppettino, uno dei vitigni a bacca rossa più interessanti del Friuli che in passato, in diverse occasioni, ha rischiato l’estinzione. Continua pure la produzione della linea tradizionale dei vini, che negli anni hanno conquistato numerosi riconoscimenti, tra cui nel 2014 i due bicchieri e mezzo del Gambero Rosso assegnati al Friulano 2012, e le medaglie d’oro al Concours Mondial du Sauvignon vinte nel 2015 e 2018. Di Martagona, nuovo nome della linea tradizionale, fanno parte sia vitigni autoctoni che internazionali: nove bianchi (Pinot Grigio, Chardonnay, Sauvignon, Traminer Aromatico, Friulano, Verduzzo Friulano, Ribolla Gialla, Moscato Giallo e Ribolla Gialla Brut) e sette rossi (Merlot, Pinot Nero, Cabernet Franc, Refosco,

Schioppettino, Franconia e Rosato). L’architettura del complesso, in armonia con il paesaggio circostante, richiama la configurazione di un piccolo borgo in cui vengono accostati più edifici, diversi per dimensione e destinazione d’uso. I materiali scelti, pietra ponca, legno e rame, sono tipici degli edifici rurali della zona e rispecchiano il solido radicamento dell’azienda nelle tradizioni familiari e nel territorio di appartenenza. Dal 2013 Monviert si è dotata di un innovativo impianto a biomassa per la produzione di energia pulita dagli scarti naturali di lavorazione. Bruciando la vinaccia e i tralci di vite dalla potatura, il sistema soddisfa il 100% del fabbisogno energetico aziendale per la produzione di acqua calda, utilizzata sia per il lavaggio delle vasche che per il riscaldamento degli ambienti. Insomma, un’occasione veramente da non perdere! Azienda Agricola Monviert s.s.a. Strada di Spessa, 8 33043 Cividale del Friuli (UD)


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mix mix mix mix mix mix mix mix mix mix Test drive, novità, show, parade ed experience al nuovissimo M3S, il Milano Monza Motor Show Quattro intensi giorni di sport e spettacolo - dal 18 al 21 giugno - al Milano Monza Motor Show, che con il suo format innovativo potrà contare sulla presenza di oltre 40 brand e 500.000 visitatori. Saranno presentate le novità delle case automobilistiche, tra cui anteprime mondiali dinamiche e 3 show imperdibili. Si comincia in pista in Autodromo con la Monza President Parade, giovedì 18 giugno alle 15 quando i Presidenti e i CEO dei marchi automobilistici si schiereranno in griglia con le anteprime e le novità stradali, per una sfilata con le emozioni di un Gran Premio, che avrà il suo sfarzoso epilogo nientemeno che sul red carpet in piazza Duomo, a Milano. Domenica 21 giugno alle 15 sarà poi il momento di ACI Historic Grand Prix, l’esibizione delle monoposto di Formula 1 di tutte le epoche, che si daranno appuntamento sul circuito dell’Autodro-

mo di Monza, guidate da piloti ancora in attività, da ex piloti che hanno fatto la storia del motorsport mondiale e da collezionisti. Il pubblico avrà la possibilità di visitare gli stand delle case automobilistiche che, nel verde del Parco di Monza, esporranno le ultime novità e i modelli di punta della gamma, e di provarli nei test drive di tutte le motorizzazioni, comprese quelle elettriche, e nell’area dedicata all’off-road experience. Per gli amanti delle iconiche del passato sarà allestita un’intera area dedicata alle auto classiche, con l’esposizione delle più belle vetture di tutti i tempi. In totale ben 14 ore di spettacolo negli spazi dell’Autodromo di Monza, l’indiscusso tempio della velocità che metterà a disposizione degli appassionati i 5,8 km del tracciato di Formula 1, oltre 10 km di circuiti interni al Parco e 4,3 km di circuito dell’Anello alta velocità. Verranno pure celebrati due

importanti anniversari , come i 100 anni di Mazda e i 90 anni di Pininfarina. Ci sarà spazio anche per i giornalisti, grandi protagonisti della Journalist Parade. La sfilata partirà alle 17 da Monza con arrivo al Castello Sforzesco di Milano: sarà per il pubblico una nuova occasione per vedere in modalità dinamica le ultimissime novità delle case automobilistiche, questa volta guidate dai più accreditati giornalisti italiani e internazionali. Sul sito TicketOne sono in vendita i biglietti d’ingresso per Milano Monza Motor Show: intero € 20, ridotto giovani serale € 10.

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Dopo trentacinque anni torna la gara olandese. Nel paese dei tulipani tutti attendono Max Verstappen. Sarà un esplosione color

ORANGE

L’effetto Max Verstappen, che in questi anni ha riempito diverse tribune, in diversi paesi, di magliette arancione, potrà finalmente trovare ampio spazio e sfogo con la ripresa della disputa del Gran Premio d’Olanda. Gran Premio che giunge alla sua trentunesima edizione e si terrà anche questa sul circuito di Zandvoort, impianto

Il tracciato di Zandvoort è situato praticamente in riva al Mare del Nord

Max Verstappen, il primo olandese a vincere un Gran Premio iridato

Jos Verstappen, il papà, primo olandese a salire sul podio

situato nelle vicinanze della località balneare del mare del Nord, che fino ad oggi ha ospitato tutte le edizioni della gara olandese. Il tracciato venne inaugurato nel 1948 ed entrò nel giro delle gare iridate nel 1952 quando vinse la Ferrari di Alberto Ascari. Gli anni che hanno visto disputarsi fino ad ora il Gran Premio sono il 1952, il 1953, il 1955, dal1958 al 1971 e dal 1973 al 1985 mentre la configurazione del tracciato è stata di 4185 metri fino al 1970, di 4193 nel 1971, di 4226 nel 1973 e di 4252 dal 1979 al 1985. In vista del ritorno della Formula 1, Zandvoort ha ricevuto aggiornamenti e migliorie che ne hanno sviluppato la lunghezza, giunta adesso a 4307 metri. Nel nuovo Zandvoort sono state introdotte in corrispondenza delle curve numero quattro e quindici due sopraelevate in corrispondenza delle quali si potrà senz’altro sfruttare un vero effetto scia. Ricordiamo che l’idolo di casa, Max Verstappen è stato il primo pilota olandese a segnare una

pole postion in Formula 1 così come è stato il primo pilota del paese dei tulipani a vincere un Gran Premio iridato (Spagna 2016, primo davanti a Raikkonen per 0”616), mentre suo padre Jos è stato il primo olandese a salire sul podio (terzo in Ungheria nel 1994).


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a cura di Germano Danielis

Raven Dopo nove anni di lavoro nel 1950 Arthur Bentas, americano del Massachusetts, presentò la sua Raven al Car Show di Detroit, vincendo il premio per la migliore vettura costruita da un amatore. Il progetto iniziò con un telaio Dodge del 1939 che ospitava un motore a 6 cilindri. Molti componenti della carrozzeria vennero presi da altre auto americane tra le marche più disparate, mentre capote e cruscotto furono creati da Bentas usando la fibra di vetro. L’auto fu immessa in un circuito americano dedicato alle mostre motoristiche, e in pochi anni vinse più di 25 premi. Nel 2008 l’autovettura ebbe un nuovo proprietario che la sottopose a un completo lavoro di restauro, e nel 2009 vinse un nuovo premio all’Autorama di Detroit.

Maria Teresa de Filippis La Contessa Maria Teresa de Filippis nacque a Napoli nel 1926, ultima di cinque figli del conte Franz, grande appassionato di automobilismo. La De Filippis cominciò la propria attività sportiva poco più che ventenne, al Giro di Sicilia del 1948, a cui partecipò con una Fiat 1100 S. In seguito prima di avventurarsi nella categoria Sport, Maria Teresa fece un vero e proprio tirocinio nella classe turistica, con una Fiat Topolino, priva di qualsiasi preparazione sportiva. Vinse da subito: fu prima nella salita Salerno-Cava dei Tirreni, e seconda alla Sorrento-S. Agata. A Sala Consilina, sul bagnato, vinse di nuovo, staccando di oltre un minuto il più diretto inseguitore. Il debutto con le Sport avvenne nel giugno del 1949, finì seconda della classe 750. Nella stagione 1950 partecipò fra le altre corse al Giro di Sicilia al volante di una Urania BMW e la stampa le attribuì l’aggettivo “fenomenale”. In quell’occasione Maria Teresa corse per undici ore sotto la pioggia concludendo al 4° posto, per poi venir squalificata perché alla partenza la sua auto aveva dovuto essere messa in moto a spinta. L’episodio fece indignare anche Tazio Nuvolari, presente alla competizione: farla correre per più di mille chilometri, in condizioni atmosferiche proibitive, per poi squalificarla, era stata una follia. Nel 1958 fu la prima donna a qualificarsi per un GP di F1 con l’esordio su una Maserati 250F, e in quell’anno portò a conclusione il GP del Belgio con un più che onorevole decimo posto. L’anno seguente disputò le qualifiche del GP di Montecarlo al volante

di una Behra Porsche, ma in seguito alla morte di Jean Behra pilota e titolare del team, durante una gara di contorno al GP di Germania, decise di chiudere la sua carriera sulle quattro ruote.


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IL PROGETTISTA Lancia Stratos HF Prototipo La Lancia Stratos HF Prototipo è stato un progetto realizzato dallo studio di design Bertone e costruito con parti di una Lancia Fulvia. L’auto con motore anteriore era stata convertita in motore centrale, con la trazione sulle ruote posteriori, mentre la scocca esterna a forma di cuneo era opera di Marcello Gandini con un’altezza complessiva di poco più di un metro. Nel 1971 la vettura prese una sua forma definita e debuttò al Motor Show di Torino. Il progetto era indipendente da Lancia, e per questo all’inizio la Casa torinese dimostrò un certo distacco dalla creatura di Bertone, anche se in molti notarono un giovane Cesare Fiorio, all’epoca responsabile del reparto corse Lancia, camminare davanti al veicolo in diverse occasioni. Alla fine Lancia offrì un contratto a Bertone. Inizialmente furono utilizzati un motore Fulvia e poi un motore

Beta. Bertone alla fine equipaggiò la Stratos con un motore Ferrari Dino di serie e iniziò la produzione completa della vettura da rally Lancia Stratos. Attuale proprietario del prototipo è Chris Hrabalek, che è stato il designer della Stratos Concept presentata al Salone di Ginevra del 2005.

WaterCar Partendo da una vecchia Amphicar anfibia del 64, il neopensionato californiano Dave March, decise di impegnare il suo tempo nella creazione di una vettura anfibia che potesse avere delle buone prestazioni sia in acqua che su strada. Il WaterCar è un veicolo anfibio in fibra di vetro con telaio in acciaio disegnato secondo lo stile della Camaro Cabrio. Una volta in acqua il WaterCar ritrae idraulicamente le ruote, e pure il sottoscocca viene esteso idraulicamente per creare un fondo liscio come un motoscafo che consente al motore idrogetto di navigare a una velocità massima di 42 miglia marine, mentre su terra la WaterCar può raggiungere velocità superiori ai 160 km/h.


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Al Catalunya per il classico

Appuntamento

di primavera

Dalla sua inauguraziome nel 1991 il tracciato del Catalunya (in catalano)(Catalona in spagnolo) ha sempre ospitato il Gran Premio di Spagna di Formula 1. E’ situato a nord-est di Barcellona presso la località di Montmelò, misura 4655 metri e per il Gran Premio viene ripetuto per sessantasei giri. Circuito misto-veloce ha uno sviluppo ondulatorio ed è caratterizzato da un lungo rettifilo di partenza/arrivo e da sedici curve tra le quali quelle che offrono buone

possibilità di sorpasso sono la numero uno e la dieci. Tre sono le edizioni del Gran Premio che vanno ricordate, quelle del 1969, 1979 e 1975. Quella del 1969 sul tracciato di Montjuch a Barcellona è rimasta agli annali perchè in quel caso si è registrato uno dei maggiori distacchi tra piloti classificati in settanta anni di Formula 1. In quel caso vinse Stewart con ben due giri di vantaggio sul secondo classificato Bruce McLaren, tre giri di vantaggio nei confronti di Beltoise ed Hulme, rispettivamente terzo e quarto, sei giri su Surtees quinto ed addirittura sette giri sul sesto Ickx con tutti gli altri piloti ritirati. Nel 1970 la gara si disputò sull’impianto del Jarama nei pressi di Madrid e anche in quel caso vinse Stewart (con un distacco fortunatamente minore,anche se comunque consistente). Un giro al secondo, terzo e quarto, rispettivamente McLaren, Andretti e Graham Hill e due giri al quinto ServozGavin in una competizione che al terDopo il ritiro dalla Formula 1 di Fernando Alonso è Carlos Sainz jr. a tenere alti i colori della Spagna nella massima categoria

mine ebbe cinque classificati ed undici ritirati. Piuttosto turbolenta l’edizione del 1975 che il 27 aprile vide al via venticinque piloti sul contestato circuito di Montjuich a Barcellona. Una gara caratterizzata da un tragico incidente al ventiseiesimo giro quando a seguito del cedimento del supporto dell’alettone posteriore della sua Hill il pilota tedesco Rolf Stommelen (in quel momento al comando) volo’ tra il pubblico provocando la morte di quattro persone. Dopo tre giri la gara venne sospesa e venne assegnato metà punteggio. Vincitore (unica affermazione in Formula 1) risultò il tedesco Mass e in quella gara andò a punti per la prima volta (finora anche l’unica) una donna, l’italiana Lella Lombardi che portò a casa mezzo punto. Dopo il ritiro di Fernando Alonso il pilota che difende i colori spagnoli in Formula 1 è Carlos Sainz jr. Figlio d’arte ha esordito in Formula 1 al Gran Premio d’Australia del 2015 piazzandosi nono con la Toro Rosso. Ha corso anche con la Renault e lo scorso anno con la McLaren in quella che ad oggi è la sua miglior stagione con il sesto posto nella classifica iridata grazie ai novantasei punti e la prima volta sul podio con il terzo posto in Brasile.

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Appuntamenti da corsa in regione

FVG racing 2020 Velocità in montagna 31 MAGGIO+1+2 GIUGNO 51° VERZEGNIS SELLA CHIANZUTAN 2+3+4 OTTOBRE 43° CIVIDALE CASTELMONTE

Rally 11+12 LUGLIO 7° RALLY VALLI DELLA CARNIA 27+28+29 AGOSTO 56° RALLY DEL FRIULI VENEZIA GIULIA 24+25 OTTOBRE 34° RALLY DEL PIANCAVALLO

STORICHE-REGOLARITà 4+5 APRILE

TRIESTE OPICINA HISTORIC

25+26 APRILE

COLLI GORIZIANI HISTORIC

29+30+31 MAGGIO

MITTEL EUROPEAN RACE TS

ALPI ORIENTALI HISTORIC

Cross country 18+19+20 GIUGNO ITALIAN BAJA


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Il suo esordio con la Ferrari nella gara di casa non è stato dei migliori. Sicuramente il giovane Leclerc andrà in cerca della

Charles Leclerc è indubbiamente un pilota di talento e nel prosieguo della sua carriera farà sicuramente parlare di sè. È nato a Monaco il 16 ottobre del 1997 ed è stato il primo pilota monegasco a vincere una gara iridata. La prima affermazione in Formula 1 è stata centrata da Charles sul tracciato di Spa uno dei più impegnativi, ma anche più spettacolari, del campionato. Prima di lui avevano piazzato la prima vittoria in carrie-

Rivincita In pista come al Casinò. A Montecarlo tutto è legato ad un filo ra sul tracciato belga (prima versione), Peter Collins nel1956 e Jim Clark nel 1962. Sul nuovo di Spa solo Michael Schumacher aveva colto questo tra-

guardo, non è poco e non è da tutti. Inoltre la seconda vittoria è stata piazzata da Charles subito dopo su di un altro tracciato mitico e cioè Monza.

Ayrton Senna (6), Graham Hill (5), Michael Schumacher (5) e Alain Prost (4) sono i piloti più vincenti a Montecarlo. Tra di loro il brasiliano è partito cinque volte dalla pole, il francese quattro, il tedesco tre e l’inglese due Ma come è andata la gara di casa con la rossa? Non certo bene e non certo appagante per le aspettative dei tifosi. Già in prova grossa mancanza dai box che non fa uscire sul finire di Q1 e così Charles si ritrova si primo, ma degli


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Uscirà il 16 Rosso? A Montecarlo sono in tanti che se lo augurano. Per prima cosa per Leclerc c’è da recuperare il brutto esordio sulla rossa di cui è stato protagonista lo scorso anno esclusi: in breve si ritrova in quindicesima posizione e lui lo sa bene che ciò significa una gara decisamente in salita. Charles comunque non demorde e in gara sorpassa Norris al tornantino e con una manovra fantastica Grosjean addirittura alla Rascasse. Ci riprova nello stesso punto con Hulkenberg però le monoposto vengono a contatto e Leclerc per di più fora. Morale al sedicesimo giro la sua gara finisce con un ritiro a causa dei danni subiti dal fondoscocca. A Leclerc non era andata bene

neppure l’anno prima con l’Alfa Romeo. Partito anche in quel caso dalla quindicesima posizione si era dovuto ritirare per una collisione con Hartley al settantesimo giro e veniva classificato diciottesimo. E’ necessario cambiato questo andazzo già a partire da questa stagione nella speranza di ritornare ad un podio rosso corsa. Il Gran Premio di Monaco si disputa sulla distanza di 78 giridel circuito di MonteCarlo che misura 3337 metri.

Nella sua prima stagione alla Ferrari Leclerc ha comunque segnato due vittorie, due secondi e sei terzi posti oltre a sette pole position che gli hanno consentito la conquista del Trofeo Pole FIA


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mix mix mix mix mix mix mix mix mix mix

Mazzoni Racing Team CALENDARIO FORMULA DRIVERS UISP 2020 15 MARZO VITTORIO VENETO 5 APRILE SAN VITO AL TAGLIAMENTO 26 APRILE ORSAGO 10 MAGGIO CONCORDIA SAGGITTARIA 24 MAGGIO STARANZANO

Un momento delle premiazioni del Campionato UISP Formula Drivers con al centro Paolo Milotti ed alla sua sinistraDaniele Zambon

7 GIUGNO FANNA-FRISANCO 28 GIUGNO MANIAGO 5 LUGLIO ORSAGO 26 LUGLIO VITTORIO VENETO 12 SETTEMBRE AZZANO DECIMO 27 SETTEMBRE da definire in provincia di Pordenone 11 OTTOBRE PRATA DI PORDENONE 25 OTTOBRE VITTORIO VENETO

Marco Mazzoni


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autoplanet FERRARI ROMA

Le Ferrari sono tutte belle, ma la Roma è particolarmente accattivante con le sue linee penetranti e slanciate che la rendono come una Gran Turismo di notevole spessore. Il motore è un 3900cc V8 biturbo che eroga una potenza di 620cv abbinato ad un cambio robotizzato di 8 marce. Accellera da 0 a 100 kmh in 3”40 ed ha una velocità massima dichiarata di 320 kmh.

dall’album di casa FERRARI

Ferrari 550 Maranello (2001)

È prossima al debutto la quarta generazione della Honda Jazz, vettura che sul mercato italiano ed europeo sarà disponibile con una versione equipaggiata con unità motrice ibrida da quattro cilindi di 1500cc. Le linee della nuova Jazz sono decisamente attraenti e piacevoli frutto di un lavoro ben riuscito di semplicità aerodinamica. dall’album di casa HONDA

HONDA JAZZ

Honda City (1980)

La nuova Peugeot 508 ha ricevuto una buona accoglienza dal mercato grazie anche alle linee filanti e di buon impatto stilistico sia per la berlina che per la station wagon. Tra le motorizzazioni da segnalare il 2000cc blu Hdi da 160cv. dall’album di casa PEUGEOT

PEUGEOT 508

Peugeot 605


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LA PROVA

LA PROVA LA PROVA LA PROVA LA PROVA di Claudio Soranzo

Un salotto da sette posti. È la nuova Renault Grand Scenic

Sette posti e tutti belli comodi. In un veicolo elegante, moderno e performante. Stiamo scrivendo della Grand Scenic, il monovolume della Renault ideato per una grande famiglia, un gruppo di amici o un’allegra comitiva, ma anche per qualsiasi utilizzo quotidiano di trasporti multipli e/o voluminosi. Abbiamo avuto il piacere di provare il MY19 nella versione Initiale ParisBlue DCI 150 percorrendo ben 1.400 km esatti, su tutti i tipi di strade e di pendenze, dal mare alla montagna, ai laghi. Un tragitto che ha esaltato i valori del monovolume francese, condiviso alla grande tra due famiglie di amici con ben 3 bambini, i più grandi dei quali nei due posti della terza fila. Dove si sono divertiti come non mai, da soli in uno spazio inusuale e tutto a loro disposizione. Hanno tra l’altro ammirato il paesaggio a 360° grazie all’ampia superficie vetrata e al tetto panoramico. Molto

maneggevole per la sua stazza, il Grand Scenic è davvero il veicolo ideale per coprire piccole e grandi distanze in tante persone e bagagli. Ed è pure parsimonioso nei consumi. Alla guida della Grand Scenic ci si sente davvero bene. Trovare la posizione di guida è piuttosto facile e veloce, e non si avverte la sensazione di essere alla guida di un “furgoncino”. La disposizione del volante e della pedaliera, così come le sensazioni che se ne ricavano alla guida, sono da berlina di categoria superiore. Il confort di bordo è molto elevato, grazie al perfetto funzionamento delle sospensioni, che filtrano decisamente bene le asperità del manto stradale, all’ottima insonorizzazione ed alla luminosità dell’abitacolo, che è davvero eccezionale. Disponibile nelle versioni a 5 e 7 posti e con un design tutto nuovo, il Renault Grand Scenic può essere acquistato

scegliendo fra ben 5 motorizzazioni Diesel, di cui una elettrificata, e due a benzina, da 110 a 160 CV. Con una ricca dotazione per quanto riguarda comfort e sicurezza. Prima di tutto si notano il passo allungato e lo sbalzo posteriore ridotto, con le misure d’ingombro aumentate, infatti la nuova Grand Scenic ora è alta 1,660 m, lunga 4,634 e larga 1,865. Inoltre il volume del vano bagagli nella versione a 5 posti è di 718 litri e può arrivare fino a 866. Il design presenta delle fiancate decisamente scolpite e i gruppi ottici verticali con effetto 3D, illuminati giorno e notte. Le barre sul tetto sono in alluminio satinato, di serie, mentre il tetto panoramico in vetro è disponibile come optional. Nella minigonna posteriore si nota un diffusore grigio metallizzato. I cerchi sono da 20″ e con la proposta be-style la tinta delle scocche dei retrovisori e del montante del


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parabrezza è coordinata a quella del tetto. E’ inoltre prevista una tinta Brun Vison. Con la console centrale scorrevole Easy Life il conducente può decidere se impostare l’interno come una berlina o se condividere la console con il passeggero. Anche nella versione a 7 posti, la nuova Grand Scenic propone un abitacolo davvero confortevole. I sedili anteriori hanno una regolazione elettrica a 8 vie, il sedile passeggero anteriore può essere ripiegato a tavolino e su tutte le versioni i sedili della seconda fila sono scorrevoli e quelli della terza fila sono a scomparsa e possono venire ripiegati automaticamente con il comando di Modularità One Touch. Altri elementi di comfort sono i 63 litri di capacità supplementare dei vani portaoggetti, i tavolini “Easy Life” e le tendine parasole per i passeggeri posteriori. La nuova Renault Grand Scenic è pure dotata di sistemi per la guida sicura, come la

frenata d’emergenza attiva con rilevamento pedoni, l’assistenza al mantenimento di corsia e il rilevatore di stanchezza. Altri sistemi di assistenza alla guida, possono essere attivati tramite il tablet R-LINK 2, e sono: il regolatore di velocità adattivo, l’allarme per superamento involontario della linea di carreggiata, l’avviso distanza di sicurezza, il riconoscimento della segnaletica stradale con allerta superamento limite, il sensore angolo morto, la retrocamera, il commutatore automatico abbaglianti/ anabbaglianti e i sensori di parcheggio anteriori, posteriori e laterali, e infine l’Easy Park Assist. Vediamo nello specifico ora la gamma delle motorizzazioni che prevede 3 propulsori a benzina e 2 turbodiesel. La gamma “verde” si compone di un 1.6 da 115 CV e un 2 litri da 136 CV, ai quali si aggiunge una nuovissima motorizzazione sovralimentata 2.0, in grado di erogare la bellezza di 165 CV e una coppia massima di 270 Nm a 3.250gri/min. Per quanto concerne le motorizzazioni

a gasolio è possibile scegliere tra il tecnologico 1.5 dCi da 100 CV e 200 Nm di coppia massima e il più collaudato 1.9, sempre turbodiesel common rail, da 120 CV e 300 di coppia massima a 2000g. I cambi manuali sono a 5 o 6 marce, a seconda della motorizzazione, mentre per chi cerca il massimo della comodità, i tecnici Renault propongono il tecnologico automatico denominato Proactive. Il reparto tecnologico della nuova Renault Grand Scenic è affidato all’RLINK 2 e al suo schermo verticale da 8,7 pollici, equipaggiato con riconoscimento vocale per il navigatore, il telefono, le applicazioni e la radio. Con la guida personalizzabile Multi-Sense è possibile scegliere tra ben 5 modalità di guida: Neutro, Sport, Comfort, Eco e Perso. Infine l’audio è affidato a Bose con il Sound System: un suono su misura, espressamente configurato per la nuova Grand Scenic. Claudio Soranzo


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LE TERME ROMANE DI MONFALCONE Nella zona del Lisert, a Monfalcone, si trova una sorgente di acqua termale che tramite faglie carsiche dalla profondità viene portata fino in superficie. Ubicate presso le Insulae Clarae nel Lacus Timavi, le Terme Romane di Monfalcone furono sfruttate fin dall’antichità più remota, al punto che alcuni studiosi suppongono che fossero conosciute già dagli antichi Eneti. Certo è che la prima costruzione di uno stabilimento termale fu fatta dai romani subito dopo aver fondato Aquileia. Visti i ritrovamenti archeologici di resti di imbarcazioni e di lussuosi insediamenti abitativi, si presume che nella zona i latini avevano edificato numerose case di Patrizi i quali frequentavano le misteriose fonti del Timavo, che meritarono una citazione di Virgilio nel primo libro dell’Eneide, e di Plinio il Vecchio nella Naturalis Historia, dove ricordò anche le Insulae Clarae come sede di terme frequentate perché ritenute molto salutari. Nel 452 d.C. a seguito della calata degli Unni di Attila le terme romane di Monfalcone furono abbandonate e così restarono per quasi mille anni. Dopo vicende alterne di fasti e nuove disgrazie una nuova ricostruzione ai primi dell’ottocento le portò fino alla distruzione della Grande Guerra e successiva ricostruzione negli anni ’20, con l’attività proseguita fino all’ultimo dopoguerra. Dopo decenni di chiusura, finalmente le terme romane da qualche hanno riaperto la loro benefica attività a pieno regime. L’acqua sgorga naturalmente alla temperatura di 38/39° e non è addizionata di cloro. Il nuovo impianto offre un vasto campo di applicazione delle cure termali, a seconda delle esigenze del paziente e delle controindicazioni che pure esistono in questo settore: per questo motivo le cure termali

Nella foto il nuovo stabilimento, con a fianco le vecchie fondamenta e una piccola area con antichi marmi e vasche di epoche precedenti. si effettuano solo previa visita medica di ammissione. Oltre alla balneoterapia alle Terme di Monfalcone, è possibile praticare la terapia inalatoria, diversi tipi di massaggio, riabilitazione neurologica e cardiopatica, attività fisica in vasca. Inoltre si può disporre di alcuni servizi ambulatoriali di specialistica, e alcuni tipi di cure sono convenzionati con il servizio sanitario nazionale. All’interno dello stabilimento numerose riproduzioni di stampe e fotografie commentate permettono al visitatore di ripercorrere la travagliata storia delle terme, aggiungendo così una apprezzata parte culturale alla terapia sanitaria.


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