Spoiler On Line Ed. 247

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Editoriale di Claudio Soranzo

N

emmeno con la sfera magica avremmo immaginato di vivere una situazione come quella presentataci dalle emergenze anti Covid-19, al punto che si è fermato quasi tutto, compresa la Formula 1, che ora tenta di ripartire - come il calcio - senza spettatori. Gli appassionati non potranno pertanto vivere l’evento in diretta, sugli spalti o a bordo pista, togliendo quel magico sapore dell’immediatezza, del “c’ero anch’io”, l’odore della benzina bruciata, e soprattutto il rumore in diretta, non filtato dai microfoni televisivi. Ma tant’è, dobbiamo giocoforza assoggiettarci a queste nuove normative e aspettare tempi migliori. Così, dal primo granpremio post pandemia, in Austria, i primi di luglio, vedremo se monoposto e piloti si sono “arrugginiti” o meno, in questi 100 giorni di stop forzato. Vedremo soprattutto come si comporteranno i nostri scudieri Vettel e Leclerc, il primo in dirittura d’arrivo alla Ferrari e il secondo a voler dimostrare quello che non è riuscito a fare nel 2019 e guadagnare in pista la fascia di capitano. Sarà sicuramente un bel vedere, dopo oltre 7 mesi di standby del circus, come andranno le cose, non solo in casa Ferrari, ma anche e soprattutto rispetto agli altri team, sicuramente pronti a darsi battaglia per conquistare un alloro mondiale che, comunque, rimarrà nella storia. E poi, visti i numerosi annullamenti e defezioni, speriamo che l’organizzazione possa avvalersi nuovamenti del circuito di Imola, come pure il debutto di Misano, per far rivivere la passione agonistica nella terra dei motori, ma anche per permettere a Ferrari e Alfa Romeo Racing di giocare più granpremi in casa, con il tifo appassionato e coinvolgente degli appassionati italiani di automobilismo sportivo ai massimi vertici. Anche in casa nostra diverse gare sono state annullate e rinviate al prossimo anno, come la 51^ Cronoscalata Verzegnis-Sella Chianzutan, la 2^ Mitteleuropean Race a Trieste e il 56° Rally delle Alpi Orientali, mentre la 43^ Cividale-Castelmonte si dovrebbe svolgere dal 2 al 4 ottobre. Speriamo bene, altrimenti il 2020 verrà ricordato come l’anno nero anche per quanto riguarda le manifestazioni motoristiche in Friuli Venezia Giulia.

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sommario Scuderia Ferrari Club Monfalcone 6

Tempi duri

Formula 1 7 Il nuovo calendario 8 Austria felix

SPOILER Periodico di automobilismo Anno XXXVII Numero 247 Luglio 2020

12 Si entra nel vivo 16 Un indice di continuità 20 La stoffa del campione

FVG

24 Il tifo in rosso 28 Appuntamento monocolore

18 Alla ricerca della qualità

DIRETTORE RESPONSABILE Claudio Soranzo REDAZIONE: Flavio De Crignis

Rubriche

Pubblicazione registrata presso il tribunale di Gorizia al n.153 del 22.3.84

COLLABORATORI: Germano Danielis Valerio De Crignis Fabio Pauluzzo

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10 Per un buon bicchiere 14 Mondo auto

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TEMPI DURI L’emergenza Coronavirus ovviamente ha avuto ripercussioni anche sulla nostra attività sociale. Rinviati a data da destinarsi, con ogni probabilità al prossimo anno gli incontri con gli owner’s, dei quali, il primo, quello a Graz e dintorni era in fase molto avanzata di organizzazione. Un vero peccato dover perdere un anno, ma sinceramente non c’era alcuna alternativa. Rinviata la visita agli stabilimenti di produzione di Maranello, mentre è nostra intenzione, ma anche questo dipenderà dall’andamento generale, darci appuntamento per i Campionati sociali di kart e la Festa di fine anno. Un periodo difficile, da affrontare come sempre con il nostro motto: FORZA FERRARI !!!

Aderite a informazioni presso la sede sociale del Club - Pizzeria Al Giardino, via I Maggio 112 a Monfalcone - il martedì sera dalle 20.30 alle 21.30


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Dall’Australia all’Austria

il nuovo calendario 5 luglio

ore 15.10

12 luglio

ore 15.10

GRAN PREMIO D’AUSTRIA – SPIELBERG

GRAN PREMIO DI STIRIA – SPIELBERG

19 luglio

GRAN PREMIO D’UNGHERIA – HUNGARORING

26 luglio

GRAN PREMIO DI GRAN BRETAGNA – SILVERSTONE

2 agosto

GRAN PREMIO 70° ANNIVERSARIO F1 – SILVERSTONE

ore 15.10

ore 15.10

ore 15.10

16 agosto

ore 15.10

30 agosto

ore 15.10

6 settembre

ore 15.10

GRAN PREMIO DI SPAGNA – CATALUNYA MONTMELO’

GRAN PREMIO DEL BELGIO – SPA FRANCORCHAMPS

GRAN PREMIO D’ITALIA – MONZA

Questi i gran premi la cui disputa è confermata al momento di chiudere questa edizione di Spoiler.


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a cura di Flavio De Crignis

La Formula 1 riparte dall’Austria. Speriamo che dopo le vicissitudini della prima metà dell’anno ci sia uno sviluppo positivo, speriamo di partire con

l’Austria

felix

Mai si era dovuto aspettare il mese di luglio per dare il via al campionato del mondo. Il Gran Premio d’Austria si trova in una nuova veste di apripista della stagione 2020. E va a farlo nella doppia combinazione del 5 e del 12 luglio Neppure con il più lontano dei pensieri si poteva immaginare ad inizio anno che il Campionato del Mondo di Formula 1 del 2020 avrebbe preso il via con il Gran Premio d’Austria sul tracciato stiriano di Spielberg.

Ma, tra coronavirus, spostamenti e cancellazioni varie si è arrivati al punto che lo start dal 15 marzo è arrivato al 5 luglio con la speranza che non ci siano altri rimescolamenti. Il Red Bull Ring è l’erede del mitico

Oesterreichring, ma di quell’impianto ha conservato ben poche caratteristiche: è più corto, non possiede i lunghi rettifili e i sorpassi spesso e volentieri sono difficili ed impegnativi.

Correva l’anno 1964. La prima vittoria al Gran Premio d’Austria fu segnata dal ferrarista Lorenzo Bandini

L’ultimo a vincere il Gran Premio d’Austria è stato Max Verstappen

Lauda resta ad oggi l’unico pilota austriaco ad aver vinto la gara di casa, era il 1984


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RED BULL RING

lunghezza 4318 metri curve totali: 10 curve a destra: 8 curve a sinistra: 2 record sul giro: Raikkonen/Ferrari 2018 in 1’06”957 giri da percorrere per il Gran Premio d’Austria: 71 coordinate geografiche: 47.212---14.7802

GRAN PREMIO D’AUSTRIA

Per Vettel quella che comincia a Spielberg è l’ultima stagione in Ferrari. Vittorie e sconfitte si sono alternate in questi anni. È mancato il titolo, ma il pilota ha dimostrato di voler bene alla rossa

Charles lo scorso anno fu buon secondo in Austria

Nel 1976 e 1977 le scuderie statunitensi Penske e Shadow, colsero la loro unica vittoria in Formula 1, affermandosi in Austria

Raikkonen detiene ancora il primato sul giro al Red Bull Ring

PRIMA edizione valida per il Campionato del Mondo di Formula 1: 1964 ULTIMA edizione: 2019 PRIMO vincitore: Lorenzo Bandini/ Ferrari ULTIMO vincitore: Max Verstappen/ Red Bull CIRCUITI Utilizzati per il Gran Premio d’Austria: Zeltweg aeroporto 1 edizione-Oesterreichring 18- A1Ring 7- Red Bull Ring 6 PILOTI italiani vincitori del Gran Premio d’Austria Bandini (1964)-Brambilla (1975)-De Angelis (1982) VITTORIE Ferrari al Gran Premio d’Austria 5 affermazioni- 2 all’Osterreichring, 3 all’1 Ring PILOTI austriaci vincitori del Gran Premio di casa: Niki Lauda 1984 PILOTI che hanno colto la prima vittoria della loro carriera in Formula 1 al Gran Premio d’Austria Bandini*, Brambilla,* Watson, Jones e De Angelis*. *Per Bandini e Brambilla quella del Gran Premio d’Austria resterà l’unica vittoria in carriera mentra la vittoria di De Angelis diede modo a Colin Chapman (patron della Lotus) di lanciare in aria, per l’ultima volta, il suo famoso cappellino. SCUDERIE che hanno colto la loro prima vittoria in Formula 1 in Austria Curiosamente questo merito va a due scuderie statunitensi che nel 1976 (la Penske) e nel 1977 (la Shadow) piazzarono questo sigillo che resterà l’unico per entrambe nella loro storia. ULTIMA vittoria in carriera È quella colta dall’elvetico Siffert all’Osterreichring nel 1971 PRIMA pole Per la Benetton la prima pole della sua storia venne segnata da Teo Fabi in Austria nel 1986 Ricordiamo infine che a Spielberg sono stati fissati due appuntamenti: uno per il 5 e l’altro per il 12 luglio 2020.


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Per un buon bicchiere

Da Rossato, con il peduncolo rosso della Doc Friuli Aquileia

A

vete mai sentito parlare di un vino con il peduncolo, addirittura rosso? Sicuramente sì, perchè è il valore aggiunto del Refosco che si vinifica nelle nostre terre, e in special modo nella Riviera friulana. Siamo andati a scoprirlo nell’ampia zona viticola che si estende tra Cervignano e Scodovacca, località vocate per la coltura di questo vitigno autoctono, dal quale si ricava il Refosco dal Peduncolo Rosso. Un vino prezioso color rosso porpora e con un ottimo sapore di frutta di bosco. Siamo andati a degustarlo da Rossato, un’azienda vinicola che ha trovato le origini negli anni ‘60, allorchè il titolare Adriano con la moglie Rosetta, provenienti da Villafranca Padovana, rilevarono un podere rurale nel comune di Cervignano.

Armati di buona volontà, di grande tenacia ed esperienza, trasformarono l’allora realtà prettamente cerealicola in coltura di nicchia, valorizzando i terreni della zona di Scodovacca, adatti alla produzione di vini di una bontà già riconosciuta. Confortato dalla passione del figlio Giulio,

con il supporto della moglie Michela e 3 figlie, ha recentemente ristrutturato e ampliato la cantina, tra le più moderne e più attrezzate del circondario. L’azienda Rossato, pluripremiata dalla Camera di Commercio e dal Comune con medaglia d’oro per la continua azione di ammodernamento, è oggi punto di ritrovo per gli amanti del buon vino, anche grazie a numerose menzioni sulle guide del vini. Tra i vini prodotti - che fanno parte della DOC Friuli Aquileia - abbiamo piacevolmente degustato il classico Friulano e il Verduzzo Friulano, realizzato quet’ultimo con uve macerate a freddo, di colore giallo intenso dorato, con profumo floreale, gusto morbido e dolce. Ma c’è anche il Sauvignon dal profumo che ricorda i fiori gialli, la foglia del pomodoro e il


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di Claudio Soranzo

peperone; lo Chardonnay con profumi fini ed eleganti, che ricordano la mela verde e i fiori d’acacia; l’eleganza e la gradazione del Pinot Bianco; il bouquet robusto, distinto e spiccato del Pinot Grigio che

richiama il profumo di fieno secco, mandorle tostate e fiori d’acacia; il Muller Thurgau con sottofondo di muschio e in bocca una sensazione di frutta fresca e crosta di pane. Tra i rossi il classico Merlot con sentori di lampone, mirtillo e mora e il Cabernet Franc aromatico, gradevole e vellutato, con profumo intensamente erbaceo , frutti di bosco e spezie dolci. Gli ultimi arrivi, da assaggiare assolutamente, sono il Soreal - un bianco tutto da scoprire - e l’Antenore (dal nome del primo fondatore di Aquileia) un Refosco dal peduncolo rosso barricato, macerato in botti di rovere per 18 mesi e quindi imbottigliato. I vini Rossato arrivano dai vigneti che circondano Villa Trovatore, una bellissima dimora storica del 17° secolo, completamente restaurata nel 2012

e ora, in parte, adibita ad Agriturismo, con nuove camere, sala prima colazione e sala degustazioni, dove operano Alberta e Michela. La Villa è inoltre avvolta da un magnifico parco secolare di 20mila mq, con una graziosa fontana. Per concludere, i vini Rossato si distinguono per corposità e particolari caratteristiche organolettiche, al punto da attirare clienti dalle vicine Austria, Slovenia e Croazia. Il futuro sarà dedicato ad ampliare la zona vendita e perseguire sui vini di qualità e nicchia, con la speranza che i figli e i nipoti ripercorrano le orme dei padri con onestà e dignità.

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Anche per Silverstone c’è il doppio appuntamento

a cura di Flavio De Crignis Anche se con gli anni la configurazione del tracciato è decisamente cambiata, Silverstone conserva un pò di anima aeronautica visto che al suo interno si sviluppano tre piste di decollo ed atterraggio per velivoli da turismo. Questo tracciato ha un primato che nessuno potrà nemmeno eguagliare e cioè quello di esser stato il primo ad ospitare un Gran Premio di Formula 1 valido per il

Si entra nel vivo Farina con l’Alfa Romeo è il primo pilota ad aver vinto una gara di Formula 1. Accadde a Silverstone nel 1950

Hamilton è il pilota che conta più vittorie al Gran Premio di Gran Bretagna

La Ferrari ha piazzato con Gonzales a Silverstone nel 1951, la sua prima vittoria in un gran premio iridato

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Gran Bretagna: Silverstone (54 edizioni), Brands Hatch (12), Aintree (5). Primo vincitore del Gran Premio di Gran Bretagna: Nino Farina/Alfa Romeo1950 Ultimo vincitore del Gran Premio di Gran Bretagna: Lewis Hamilton/ Mercedes-2019 Piloti Italiani che hanno vinto il Gran Premio di Gran Silverstone, ancor oggi è un altro aeroporto per velivoli da Bretagna: Farinaturismo 1950 Ascari 1951+1952 Campionato del Mondo. Vittorie Ferrari al Gran Premio di Gran Lunghezza: 5891 metri Bretagna: 15 a Silverstone, una a Giri da percorrere 52 Brands Hatch, una ad Aintree Curve: 18 Dodici sono i piloti britannici ad aver A destra: 10 vinto la gara di casa. A sinistra: 8 Il Gran Premio di Gran Bretagna è stato Circuiti utilizzati per il Gran Premio di

La Williams, che qui è di casa ha colto con Regazzoni nel 1979 la sua prima vittoria in Formula 1. Per Clay quella fu invece la sua ultima affermazione in carriera

vinto da 15 piloti di diversa nazionalità.1 Piloti che hanno vinto il primo Gran Premio in Gran Bretagna: Farina/Alfa Romeo 1950 Gonzales/Ferrari 1951 - Moss/ Mercedes 1955 - Brooks/Vanwall 1957Siffert/Lotus 1968 – Revson/McLaren 1953 – Watson/McLaren 1981-Herbert/Benetton 1995 Piloti che hanno vinto l’ultimo Gran Premio della carriera in Gran Bretagna Gonzales/Ferrari 1954 – Collins/Ferrari 1958 – Von Trips/Ferrari 1961 – E. Fittipaldi/McLaren 1975 – Regazzoni/ Williams 1979 – Webber/Red Bull 2013 Scuderie che hanno vinto il loro primo Gran Premio in Gran Bretagna: Alfa Romeo 1950 – Ferrari 1951 – Vanwall 1957 – Williams 1979 Ricordiamo che a Silverstone per il 2020 sono stati fissati due appuntamenti, rispettivamente il 26 luglio ed il 2 agosto.

Sono dodici i piloti locali ad aver vinto la gara di casa. Fantastica quella di Mansell nel 1987 quando negli ultimi giri sorpassò il compagno di scuderia Piquet


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a cura di Germano Danielis

APOLLO GT (VETTA VENTURA) Nell’America degli anni ’60 esplose la mania delle GT all’italiana, che però, a differenza delle vere italiane, per raggiungere prestazioni elevate utilizzavano grossi motori 8V prelevati da modelli di serie americani montati su leggeri autotelai europei. L’Apollo ha rappresentato uno dei primi tentativi di abbinare un potente V8 americano, a una linea elegante e sportiva tipiche delle GT italiane. Il risultato fu una vettura sportiva decisamente bella basata su un design di Franco Scaglione, mossa da un potente V8 in alluminio di provenienza Buick, abbinato a un cambio manuale 4 velocità. La versione definitiva, proposta sia in versione coupé che in versione convertibile, aveva la carrozzeria in alluminio prodotta in Italia ed era spinta da motori Buick V8 proposti nella cilindrata da 3.5 o 5 litri da cui le denominazioni di Apollo 3500 GT e Apollo 5000 GT, mentre l’assemblaggio finale avveniva a Oakland. L’Apollo però non è mai stato un successo, e tra il 1961 ed il 1966 ne sono state costruite in tutto 88 di cui 76 coupé, 11 decappottabili e un singolo prototipo 2+2. La GT italo-americana aveva tutte le caratteristiche richieste alle vetture della sua categoria sia dal punto di vista stilistico che di quello delle prestazioni ma vennero a mancare la necessaria attività di marketing, una adeguata rete di concessionari e un robusto sostegno finanziario. Al fallimento contribuirono

sicuramente anche il prezzo ritenuto elevato e la scarsa reputazione dei motori Buick. Nel tentativo di evitare il fallimento della società, si continuò a fornire carrozzerie alla Vanguard Industries di Dallas, che assemblò e vendette per un breve periodo alcune Apollo col nome di Vetta Ventura. La produzione della Vetta è durata due anni in cui sono stati prodotti solo 19 esemplari.

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IL PROGETTISTA MORETTI 850 SPORTIVA S2 Giovanni Moretti fondò la sua omonima azienda in Italia nel 1925. Negli anni ‘50 divenne famoso per i successi delle sue creature nelle competizioni automobilistiche. Tuttavia, negli anni ‘60, Moretti era caduto in una situazione finanziaria difficile, e iniziò a costruire le sue auto utilizzando componenti meccanici e del telaio provenienti dalla Fiat. Nel 1965 Moretti svelò il nuovo modello Sportiva, basato sulla Fiat 850. L’auto era stata splendidamente carrozzata da Giovanni Michelotti con un mix di eleganza e sportività. Nel 1969 l’auto venne ulteriormente impreziosita con la lussuosa versione Sportiva S2, con un frontale rivisitato che assomigliava molto al Dino 246 della Ferrari. La Moretti 850 Sportiva S2 è stata costruita in meno di 50 esemplari, e di sicuro oggi ne sopravvivono almeno quattro.

ATLAS-ALLIED SWALLOW La società Atlas-Allied aveva sede a Los Angeles e fu attiva dal 1950 al 1955, riuscendo a vendere in questo periodo meno di trenta vetture fra coupé e roadster. Nel 1953 creò il modello Swallow, il cui design della carrozzeria si basava in maniera quasi sfacciata sulla coupé Cisitalia 202. Quelli dell’Atlas-Allied oltre a rimanere stregati dall’innegabile bellezza della Cisitalia, compresero che la nuova tecnologia della fibra di vetro avrebbe potuto essere una chiave di successo, adattando così lo stile europeo a bassi costi di produzione. La società californiana si era pure specializzata nella costruzione di telai personalizzati per il cliente, ma la carrozzeria della Swallow per quanto possibile poteva essere adattata anche ad autotelai forniti dal cliente stesso. Nella versione coupé il modello fu costruito in soli tre esemplari.


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Anche in questa annata di incertezze la competizione ungherese continua a presenziare nel calendario iridato.

Un indice di a cura di Valerio De Crignis

continuità Lunghezza: 4314 metri Giri da percorrere: 70 Curve: 14 A destra: 9 A sinistra: 5 Coordinate geografiche: 47.467 – 19.254

Piquet ed Hamilton rispettivamente il vincitore della prima edizione del Gran Premio di Ungheria (1986) e di quella della passata stagione

Nessun italiano ha ad oggi vinto il Gran Premio di Ungheria. Il miglior risultato è stato finora segnato da Riccardo Patrese con un secondo posto nel 1993

Primo vincitore del Gran Premio di Ungheria: Nelson Piquet/ Williams 1986 Ultimo vincitore del Gran Premio d’Ungheria: Lewis Hamilton/Mercedes 2019 Piloti che hanno colto la prima vittoria in Formula 1 al Gran Premio di Ungheria: Damon Hill/Williams-1993 Fernando Alonso / Renault- 2003 Jenson Button/Honda-2006 Heikki Kovalainen/McLaren-2008 (per

Kovalainen si è trattato anche dell’unica vittoria in Formula 1) Piloti che hanno colto in Ungheria la loro ultima vittoria in Formula 1 al Gran Premio d’Ungheria: Thierry Boutsen/Williams -1990 Vittorie Ferrari al Gran Premio d’Ungheria: 7 Nessun Pilota italiano ha mai vinto questa gara. I migliori risultati li ha ottenuti Riccardo Patrese con un terzo posto nel 1991 ed un secondo posto nel 1993 in quello che sarà per lui l’ultimo podio della sua lunga carriera. Un solo pilota ungherese ha partecipato al Campionato del Mondo di Formula 1. Si tratta di Zsolt Baumgartner che disputò complessivamente venti Gran Premi nelle stagioni 2003-2004 con Jordan e Minardi e andando a punti ad Indianapolis nel 2004 con la scuderia italiana.


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Damon Hill

Jenson Button

Damon Hill. Fernando Alonso, Jenson Button e Heikki Kovalainen sono i piloti che hanno colto la loro prima vittoria in carriera sul tracciato magiaro

Heikki Kovalainen

Fernando Alonso


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La Bruno De Marchi di Redipuglia, una certezza per chi è

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nale per qual si voglia prodotto legato ai vari tipi di attività nel settore culinario sia esso di tipo semplice che di alta cucina. A conferma di ciò, testimonia il fatto che la clientela che sceglie la BRUNO DE MARCHI proviene oltre che dal Friuli Venezia Giulia, da tutta Italia, dall’Austria, dalla Slovenia, dalla Croazia, da altri paesi dell’ Area Balcanica, dal Centro e Sud America e dall’Area Caraibica. L’utenza della BRUNO DE MARCHI, spazia dall’appassionato di cucina alle prime armi, allo chef di professione, al servizio di ristorazione delle grandi navi da crociera, dalle scuole ai laboratori di pasticceria ai ristoranti stellati. Solo a titolo di esempio ricordiamo che nella coltelleria sono disponibili marchi come DREIZACK, ZWILLING, VICTORINOX, WUSTHOF, DICK e GLOBAL, mentre per le

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LE TERME marine di grado Nel 1873 venne aperto a Grado il primo stabilimento marino, anche grazie alla pubblicazione dei risultati delle ricerche condotte dal pediatra fiorentino Giuseppe Barellai. I primi a beneficiare delle proprietà terapeutiche di sole e sabbia furono i membri dell’aristocrazia astro-ungarica, che all’epoca dominava sull’isola, e nel 1892 l’Imperial Regio Governo riconobbe ufficialmente Grado come stazione di cura, iscrivendola nell’albo ufficiale delle stazioni di cura dell’impero asburgico. Nei primi anni del ‘900 iniziò la sua attività l’Istituto Talassoterapico, e venne fondata anche una colonia per bambini linfatici che trovavano sollievo nella talassoterapia. Ma fu negli anni ’60 che si verificò il vero e proprio boom della località, che divenne una meta privilegiata di noti sportivi italiani e internazionali, alcuni dei quali venivano a curare le lesioni dell’apparato osteocartilagineo ma anche altre patologie di natura post-traumatica: tra i frequentatori più celebri di Grado si annoverano i calciatori Gigi Riva, Omar Sivori, Capello, Oriali e Baggio. Quattro interventi importanti di ristrutturazione dello stabilimento fra il 1957 e 2000 hanno fatto sì che Grado mantenesse nel tempo il suo primato nel settore dei centri psammatoterapici italiani. Le terme di Grado presentano il vantaggio dell’utilizzo di una sabbia di elevata qualità terapeutica e di una collocazione ottimale: gli stabilimenti si trovano infatti su un arenile che è l’unico dell’Adriatico completamente rivolto verso sud. L’apertura di una nuova area wellness e fitness hanno consentito allo stabilimento di mantenere l’apertura tutto l’anno: in inverno, quindi, è possibile usufruire di una grande

piscina coperta con acqua di mare, di idromassaggi oltre che della sauna e del bagno a vapore. Le Terme Marine di Grado non si fondano sull’utilizzo di acque termali di sorgente bensì su acqua marina riscaldata artificialmente combinata con la sabbia scaldata naturalmente dal sole. L’acqua di mare viene estratta tramite impianti tecnologicamente avanzati a grande distanza dagli stabilimenti balneari, a elevate profondità e con una serie di accorgimenti atti a mantenerne le proprietà chimico-fisiche e a preservarne la natura incontaminata. La sabbia utilizzata per le sabbiature nella psammatoterapia, viene invece estratta nelle profondità dell’Alto Adriatico. Dai trattamenti effettuati combinando bagni e sabbiature, si possono curare le malattie otorinolaringoiatriche e delle vie respiratorie, malattie cardiovascolari, malattie ginecologiche, malattie reumatiche e malattie dermatologiche. Le terme di Grado offrono inoltre trattamenti per le patologie artro-reumatiche, per sclerosi dolorosa del connettivo pelvico, per inalazioni e nebulizzazioni sempre con acqua di mare.


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Spa. Dove ci vuole il piede, dove nulla può essere lasciato al caso. Charles Leclerc lo scorso anno ha dimostrato di avere

La stoffa del

campione

A Spa il giovane ferrarista ha colto la sua prima vittoria in carriera. Prima di lui è toccato ad un certo Michael Schumacher Difficilmente Spa tradisce le attese. Il tracciato delle Ardenne offre un grado di selettività decisamente alto e, a beneficiarne risulta spesso lo spettacolo. Qui, difficilmente si vince per caso o per qualche colpo di fortuna, qui bisogna saper andare forte per ribadire

che si è piloti di primo piano. Siamo proprio contenti che il giovane pilota ferrarista Charles Leclerc abbia colto a Spa la sua prima vittoria, ci sembra doveroso ricordare come. Il Gran Premio del Belgio 2019 era fissato in calendario per il primo settem-

Lo scorso anno a Spa la prima fila era tutta rossa

bre 2019. Che le cose si mettessero bene per la Ferrari era apparso subito chiaro fin dalle prove libere di venerdì quando Vettel al mattino e Leclerc il pomeriggio si erano dimostrati i più veloci del lotto. Il sabato poi si aveva la conferma della


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competitività della rossa con la pole segnata dal monegasco (primo anche in Q1 e Q2) e il secondo tempo piazzato dal tedesco. La domenica le condizioni atmosferica erano (caso non frequente) improntate su di una sostanziale stabilità. Al via Leclerc partiva bene e si collocava stabilmente al comando fino al ventiduesimo giro quando rientrando per il cambio gomme cedeva la prima piazza al compagno di scuderia. Questo per altro fino alla ventisettesima tornata allorchè era il turno di Sebastian di fermarsi ai box. A dieci tornate dalla fine, Hamilton, secondo, tenta una rimonta nei confronti di Leclerc che conduce con un vantaggio attorno ai cinque secondi. L’inglese, però, pur avvicinandosi non riesce ad entrare nella scia del pilota di Montecarlo che va a vincere con un distacco di 0”981. Leclerc è il primo pilota del Principato a trionfare in un Gran Premio di Formula 1 oltre ad essere il pilota più giovane ad aver vinto una gara iridata con la Ferrari. SPA FRANCORCHAMPS Lunghezza: 7004 metri Giri: 44 Curve: 20 A destra: 8 A sinistra: 12 Localizzazione geografica 50.33--- 5.971

Primo vincitore del Gran Premio del Belgio: Fangio Alfa Romeo 1950 Ultimo vincitore del Gran Premio del Belgio: Leclerc Ferrari 2019 Circuiti utilizzati per la disputa del

Gran Premio del Belgio: SPA FRANCORCHAMPS 52 edizioni ZOLDER

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HONDA CR-V HYBRID

E’ una vettura di successo alla quale l’affiancamento della versione ibrida non potrà che giovare ulteriormente. Equipaggiata con un motore 2000cc a benzina che lavora insieme a due motori elettrici che fungono da propulsore e generatore offre tre modalità di guida: ibrida, a motore ed elettrica.

VOLKSWAGEN ID.3 Questa vettura è stata studiata in modo che le batterie inserite nel pianale non tolgano spazio utile per il passeggero ed il bagagliaio. La ID.3 è equipaggiata con un motore da 204 cv con tre varianti di capacità: una da 45 kwh (con un’autonomia di 330 km), una da 58 kwh (420) e una da 77 kwh (550)


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autoplanet dall’album della Rossa

FERRARI SF 90 STRADALE

VERNICIATURA A FORNO BANCO DI RISCONTRO

Come recita il suo nome, l’ispirazione è decisamente corsaiola e di stretta parentela con la monoposto di Formula 1. La SF 90 stradale è stata realizzata dal Centro Studi della Casa del Cavallino Rampante, è dotata di un motore termico V8 biturbo di 90° capace di erogare una potenza di 780 cv, la più alta mai raggiunta da un otto cilindri Ferrari. La SF 90 è in grado di accellerare da 0 a 100kmh in 2”500, raggiunge una velocità massimo di 340kmh e grazie all’impianto frenante di dischi in carboceramica arresta l’auto da 100kmh in 29,5 metri.

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il tifo in rosso

Se il Gran Premio d’Italia sarà a porte chiuse, verrà a mancare la componente più caratteristica di Monza

MONZA

Lunghezza: 5793 metri Giri da percorrere: 53 Curve: 11 A destra: 7 A sinistra: 4 Record della pista: Barrichello Ferrari edizione 2004 In 1’21” 046 Localizzazione geografica: 45.501 --- 9.289

E’ la gara di Formula 1 più disputata in assoluto sullo stesso tracciato e, la speranza, è quella di avere anche in questo difficile momento una continuità con gli elementi suoi propri che l’hanno distinta da sempre. Al momento di andare in stampa non è ancora chiaro come si disputerà questa edizione del Gran Premio d’Italia. Certo, ci vuole uno sforzo di forte immaginazione per vedere una gara a Monza a porte chiuse. Niente striscioni, niente bandiere, niente

La folla esultante e partecipe è sempre stata la peculiarità del tracciato brianzolo. Difficile immaginarlo senza pubblico, ma sembra proprio che sarà così pubblico e neppure una folle festante sotto il podio al termine della gara. Un qualcosa pressochè da incubo che pure potrebbe materializzarsi anche sul tracciato brianzolo rovinando l’aspetto genuino e popolare che il Gran Premio

d’Italia a Monza ha sempre avuto. Ma, come il tifoso ferrarista ha tenuto duro nelle stagioni difficili, così supererà anche questa confidando in buone prestazioni da parte dei piloti che qui hanno buoni ricordi visto che Vettel vi

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ha vinto la sua prima gara in carriera e Leclerc la seconda, mentre la Ferrari ha vinto il Gran Premio in diciannove edizioni. Quindi vediamo come evolverà la situazione generale e sportiva, ma con la certezza che Monza è stata, continua ad essere e sarà sempre il tempio del colore rosso corsa e della rossa.

Leclerc con la Ferrari è stato l’ultimo vincitore del Gran Premio d’Italia primeggiando nell’edizione del 2018, mentre Nino Farina con l’Alfa Romeo è stato il primo ad affermarsi nella gara di casa (1950)

PILOTI FERRARISTI VINCITORI A MONZA

ALBERTO ASCARI 1951+1952

PHIL HILL 1960+1961

JOHN SURTEES 1964

LODOVICO SCARFIOTTI 1966

CLAY REGAZZONI 1970+1975

JODY SCHECKTER 1979

GERHARD BERGER 1988

MICHAEL SCHUMACHER 1996+1998+2000+2003+2006

RUBENS BARRICHELLO 2002+2004

FERNANDO ALONSO 2010

CHARLES LECLERC 2019


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LA PROVA

LA PROVA LA PROVA LA PROVA LA PROVA di Claudio Soranzo

Peugeot 508 Gt Line, l’ammiraglia del Leone

Andando per castelli, questa volta ci siamo imbattuti in quello di Formentini, sulle alture goriziane in cima a un colle in località San Floriano. Un maniero davvero antico, i cui primi documenti che confermano la sua esistenza risalgono nientemeno che al 1170, pensate, ben 850 anni fa esatti. E, secondo voi, con quale vettura si poteva andare se non con un’ammiraglia? Abbiamo così scelto per l’occasione quella del casa del Leone, la Peugeot 508, una bianca berlina color madreperla nella versione al top del design e dell’eleganza: la GT Line. E lo abbiamo fatto in prossimità dell’alleanza del gruppo transalpino Psa - Peugeot Citroen DS e Opel - con Fca - Fiat Crysler Automobiles - per formare un brand di tutto rispetto a livello mondiale. Immerso nel verde del Collio goriziano, il Castello Formentini è noto per le magnifiche cene medievali e per rappresentare una delle location prefe-

rite per festeggiare eventi e celebrare matrimoni. Il maniero venne costruito a difesa della cittadina di San Floriano, parte di un ampio sistema difensivo imperiale che aveva come caposaldi le città di Gradisca e di Gorizia, e proseguiva con i fortilizi di Quisca, Castel Dobra e San Martino. Nel 1520 il castello venne acquistato da Vinciguerra Formentini e durante le Guerre Gradiscane tra la Serenissima e gli Asburgo (16151617) San Floriano venne conquistata dai veneziani, i quali trovarono nelle cantine del castello anche «trecento botti di vino squisitissimo». Il complesso è composto da un corpo centrale, un tempo abitazione del feudatario, abitazioni minori e la chiesetta, circondate da mura merlate interrotte da torri massicce. Durante la prima guerra mondiale il maniero subì danni irreparabili, soprattutto a sud, dove ora rimane solo qualche traccia delle mura

esterne. Sul lato nord sono invece ben conservate le due torri, la porta e un tratto di mura con le feritoie. A pianoterra, dove un tempo trovavano posto le cantine, ora in un ambiente rustico c’è un caminetto d’epoca con murature a vista; al primo piano la “Sala dell’Arazzo”, più elegante e dotata anche di aria condizionata. Sempre al piano nobile si trova la biblioteca, ora luogo ideale per sistemare le bomboniere in attesa degli ospiti. Ambienti suggestivi rimasti immutati nel tempo con travi a vista, pavimenti in cotto, quadri antichi, caminetti in ogni sala e l’arazzo risalente al 17° secolo. A circondare Castello Formentini un magnifico parco di settemila mq, dove poter degustare un aperitivo godendo della spettacolare vista su tutto il Collio, con un paesaggio che spazia dalle Alpi Carniche al mare Adriatico. Siamo andati ad ammirarlo con la


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comodissima 508 GT Line spinta da un propulsore a gasolio di 2.000cc, che sviluppa 120 Cv e 400 N/m di coppia massima, il portellone che si apre e chiude senza intervento manuale, le sospensioni ad ammortizzamento variabile pilotato, un pacchetto di assistenza alla guida e sicurezza di marcia, i cerchi in lega da 19”, la ricarica automatica dello smartphone e tanti altri accessori, che la completano a livello Premium. Insomma, un salotto in movimento, che esalta in ogni situazione il massimo piacere di guida. Il suo comportamento sulla ripida salita frastagliata di curve che la divide dalla pianura goriziana è stato molto positivo, nonostante peso e ingombro da

ammiraglia di lusso. Lo sterzo è molto ben rapportato e consente alla vettura francese una guida precisa e un’immissione e uscita di curva davvero importanti, anche a velocità sostenuta. Sì, perchè la Gorizia-San Floriano si può considerare una cronoscalata d’eccezione, da sempre palestra di guida di tutti i piloti goriziani e non solo. Una mezza dozzina di chilometri con un dislivello di circa 300 metri la rendono molto impegnativa e da percorrere praticamente in apnea, ma con grandi soddisfazioni a livello sportivo, anche grazie ai cerchi di grandi dimensioni Augusta

e ai pneumatici Dunlop SP Winter Sport 3D, davvero performanti. Una vettura che poi ci ha fornito parecchie soddisfazioni di guida anche nella progressiva discesa dalla parte opposta, che arriva a Sagrado dopo aver percorso al contrario la cronoscalata degli anni 80, la Sagrado-San Martino del Carso, prematuramente soppressa perché giudicata pericolosa. Una veloce corsa verso la pianura transitando vicino alla tenuta Castelvecchio, che andremo a visitare per bene in uno dei prossimi test-drive. Claudio Soranzo


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Sochi, Russia. Qui, per il momento si è vista solo la Mercedes, praticamente un

Appuntamento

monocolore

SOCHI

Lunghezza: 5848 metri Giri da percorrere: 52 Curve: 18 A destra: 11 A sinistra: 7 Record sul giro: Hamilton/ Mercedes in 1’35”761 Localizzazione geografica: 43.283 – 39.968 Il Gran Premio di Russia a Sochi può esser definito come una gara “monocolore” dato che fino ad oggi è sempre stato vinto solo ed esclusivamente da piloti Mercedes, quattro volte con

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Alla sua prima a Sochi con la rossa, Leclerc ha segnato la pole position Hamilton ed una ciascuna da Rosberg e Bottas. Il dominio delle frecce d’argento risulta un pò attenuato per quanto riguarda la pole position visto che Bottas ne ha

segnate due, mentre a quota 1 troviamo Hamilton e Rosberg quota raggiunta anche dai ferraristi Vettel e Leclerc. Stessa situazione per i giri più veloci con Bottas che primeggia con due seguito

dai compagni di scuderia Rosberg ed Hamilton e dai ferraristi Raikkonen e Vettel con una. Il tracciato di Sochi è stato realizzato nell’ambito di parte degli impianti che hanno ospitato gare e premiazioni delle Olimpiadi invernali del 2014 quali il villaggio olimpico, la Piazza delle Medaglie, l’arena del pattinaggio e quella per il Curling. Da rilevare infine che il tracciato del Gran Premio “riceve” circa 1700 metri di strade normalmente aperte e utilizzati per il traffico ordinario. Kvjat e Sirotkin hanno fino ad oggi garantito la presenza di un pilota locale al via del Gran Premio di Russia

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Mazzoni Racing Team Paolo Milotti

Al momento anche il campionato Formula Drivers è in standby. C’è comunque la speranza che nella seconda parte dell’anno si possano organizzare degli eventi che comunque sono rimasti in programma. Il tutto ovviamente è condizionato dall’andamento del coronavirus.

Marco Mazzoni


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mix mix mix mix mix mix mix mix mix mix Nuovo look e nuovo motore per la Suzuki Ignis Hybrid La nuova Suzuki IGNIS HYBRID si presenta ora con un look dallo stile nuovo e un rinnovato propulsore. Pur mantenendo le caratteristiche di design iconiche del modello attuale, IGNIS HYBRID rafforza ulteriormente la sua immagine di SUV ultracompatto, con una nuova griglia anteriore, nuovi paraurti, nuovi colori interni raffinati e un nuovo motore ad alta efficienza, con un sistema ibrido evoluto, di nuova generazione. Si tratta di un 4 cilindri a benzina che assicura una maggior prontezza a ogni sollecitazione dell’acceleratore. La potenza massima è di 83 cv, mentre il picco di coppia è di 107 Nm a un regime di soli 2.800 giri/min. Questo valore testimonia la sorprendente elasticità del propulsore. La sua erogazione è resa ancor più piena e brillante dal supporto fornito dal sistema Suzuki HYBRID. Quest’ultimo sfrutta come componente principale l’Integrated Starter Generator, che fa da alternatore, motorino di avviamento e motore elettrico ed è pronto a fornire coppia aggiuntiva quando il guidatore richiede uno spunto brillante ai bassi regimi. L’ISG è alimentato da un nuovo pacco batterie, senza variazioni di rilievo nelle dimensioni, ma con un amperaggio che passa da 3 a 10Ah. Il conseguente aumento di capacità (data dall’amperaggio in Ah, moltiplicato per il voltaggio in V) permette al sistema ibrido di intervenire in maniera più efficace a sostegno del motore termico, riducendo i consumi e le emissioni e dando più brio, in città come pure sulle strade sterrate. Ne deriva una massima efficienza di guida nell’uso quotidiano e il top della sicurezza nelle condizioni di strade scivolose o innevate. Il sistema sfrutta il funzionale schema a giunto viscoso, che trasferisce automaticamente coppia alle ruote posteriori non appena quelle anteriori perdono aderenza, migliorando la motricità e la sicurezza di marcia. È pure associato al mantenimento della velocità in discesa (Hill Descent Control) e alla gestione intelligente della trazione (Grip Control), due dispositivi che rendono più semplice e sicura la guida sulle forti pendenze e sui fondi a bassa aderenza.

Tutte le versioni saranno disponibili in after market anche con alimentazione GPL, il cui sistema esclusivo, prodotto e collaudato da BRC, non fa decadere la garanzia originale della vettura. Le caratteristiche distintive del design esterno, tra cui la caratteristica griglia anteriore a 5 elementi e i paraurti anteriore e posteriore con finiture argentate, ne accentuano ulteriormente il carattere e l’unicità del SUV giapponese. All’interno un abitacolo elegante e accurato. Le superfici bianche che hanno contraddistinto la parte bassa della plancia della prima generazione lasciano ora spazio alla maturità, alla sportività e all’eleganza del colore nero. La cornice del tunnel centrale e le maniglie delle porte, in contrasto, mettono l’accento sulla cura dei particolari, con gli inserti nei colori blu scuro oppure argento, a seconda della tinta scelta per la carrozzeria. Sono previsti 2 livelli di allestimento, COOL e TOP. Secondo la filosofia “tutto di serie, senza sorprese”, tutti gli esemplari hanno un equipaggiamento ricco e completo, che comprende già dalla versione COOL i fari full LED, i fendinebbia, i cerchi in lega da 16” neri, i vetri posteriori oscurati, il climatizzatore, il sistema d’infotainment con schermo 7” touch screen, Apple carplay e Android Auto, la retrocamera, i sedili anteriori riscaldati e quelli posteriori scorrevoli e sdoppiati 50:50, e infine il sensore crepuscolare.

A Mariano del Friuli 1 km d’asfalto per imparare a guidare Su un tracciato d’asfalto lungo 1 km sta per sorgere a Mariano del Friuli, di fronte all’ex concessionaria Motorsport (già ex Bigot), un centro di guida sicura per insegnare tecniche e comportamenti corretti da tenere alla guida. A realizzare la struttura la Vieffe Gmbh di Trieste, con i propositi di educare alla guida, divulgare la sicurezza stradale, contribuire alla riduzione degli incidenti stradali e del numero di morti e feriti sulle strade, ma anche la possibilità a tutti gli appassionati di motori di vivere in tutta sicurezza la propria passione. Nel nuovo centro verranno svolti corsi di guida con istruttori qualificati e ci sarà anche spazio per eventi e altre iniziative legate al mondo dei motori. Le normative di Aci Sport saranno tutte rispettate. Il Centro guida verrà realizzato su un’area di 12 mila mq, con la larghezza della carreggiata di 8 metri. Ai lati del tracciato è previsto un contorno ghiaioso di 3 metri (le normative ne prevedono 1,5). Il percorso sarà allagabile con getti d’acqua nascosti, posizionati lungo il tracciato per imparare a guidare anche con la pioggia. Sono previste anche collinette anti-rumore, alberate, che permetteranno di infrangere l’onda sonora, con meno rumore acustico rispetto alla normale viabilità stradale. Sede direzionale e box in prossimità del tracciato saranno costruiti in legno ecosostenibile. All’interno del tracciato circolerà sempre un numero limitato di auto, con velocità massima consentita di 50/60 kmh.


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