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Editoriale di Claudio Soranzo

E

h sì, son proprio tempi di vacche magre per la Ferrari! Siamo precipitati anche dietro la Mc Laren dopo il Gp di Monza, proprio quello giocato in casa nel quale il popolo ferrarista si aspettava una sorta di rinascita, magari anche piccola, ma da far nuovamente sognare. E invece no, buca anche questa. I posti giù del podio non danno soddisfazione, tantomeno quando i due duellanti del campionato, Hamilton e Verstappen, se le sono date di santa ragione, eliminandosi a vicenda. Eh no, proprio così non va. Anche soprattutto dopo le figuracce imperiali nella gara precedente, qundo entrambi i nostri piloti si sono fatti miseramente doppiare. Un’onta così è davvero troppo! La Ferrari che doppiava tutti i concorrenti, ora si fa doppiare anche da giovani piloti emergenti? Siamo proprio all’assurdo! Ma quando si sveglieranno a Maranello e dintorni? Quando finirà questa piaga che toglie le forze di incitare, che sbigottisce, che non dà più la costanza di sventolare le bandiere con il cavallino? Un cavallino ormai bolso, che invece di rampare corre sulle ginocchia! Chi riuscirà a rinvigorire un team così mal ridotto, che stenta a tenere il passo anche di altre monoposto, non certo blasonate come la “rossa” di Maranello? Quando ritorneremo a transitare sotto la bandiera a scacchi nelle primissime posizioni? Tante domande e nessuna risposta. La situazione è davvero preoccupante, e chissà chi riuscira a raddrizzarla. Ai tifosi non resta altro che sperare, avere pazienza e - per ora - accontentarsi delle briciole. Con la certezza, prima o poi, che ritornino galoppanti le fatidiche vacche grasse! Intanto, andiamo a sfogare la nostra passione sulle curve e sui tornanti della Cividale-Castelmonte, arrivata quest’anno alla sua 44^ edizione. Good race!

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sommario Scuderia Ferrari Club Monfalcone 8

Ritrovi per amici rampanti

Formula 1 6 Finale di stagione 7 Sfida turca 10 L’assalto al re 14 Un pilota vincente 18 Ferrari per tre 19 Motor samba 24 Debutto speciale 25 Ultima chiamata

SPOILER Periodico di automobilismo Anno XXXVIII Numero 251 Ottobre 2021 DIRETTORE RESPONSABILE Claudio Soranzo

FVG 20 Cividale Castelmonte 23 Mazzoni Racing Team 26 2° Raduno Storico Valli Del Natisone

Rubriche

REDAZIONE: Flavio De Crignis

12 Per un buon bicchiere 16 Mondo auto 28 Mix 30 Star bene

Pubblicazione registrata presso il tribunale di Gorizia al n.153 del 22.3.84

COLLABORATORI: Germano Danielis Valerio De Crignis Fabio Pauluzzo

Stampa LA TIPOGRAFIA di Manià Roberta via Arrigo Boito, 26 34074 Monfalcone (Go) Tel. 0481 285390

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gli appuntamenti del

finale di stagione 3 ottobre GRAN PREMIO DI TURCHIA ISTAMBUL PARK

GRAN PREMIO DEL GIAPPONE

CANCELLATO

24 ottobre GRAN PREMIO DEGLI STATI UNITI AUSTIN

31 ottobre GRAN PREMIO DEL MESSICO PEDRO E RICARDO RODRIGUEZ

7 novembre GRAN PREMIO DEL BRASILE INTERLAGOS CARLOS PACE

5 dicembre GRAN PREMIO DI ARABIA SAUDITA JEDDAH CORNICHE

12 dicembre GRAN PREMIO DI ABU DHABI YAS MARINA

NOTA Il calendario potrà subire modifiche a causa della situazione sanitaria internazionale


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SFIDA turca

Lo scorso anno all’Istambul Park, Lewis Hamilton si laureò campione del mondo, mentre Verstappen si piazzò sesto. Attendiamo i due per una

L’Istanbul Park sorge nella parte asiatica della citta, misura 5338 metri e per il Gran Premio di Turchia viene ripetuto per 58 giri. Consta di quattordici curve di cui dieci con raggio a sinistra e quattro con raggio a destra. Lo scorso anno la gara si disputò sul bagnato e per la prima volta in stagione la pole fu segnata da un pilota non Mercedes. Infatti a prendere il via dalla prima piazza fu il canadese Lance Stroll con la Racing Point, che partì anche bene e tenne il comando per ben trentacinque giri. Alla fine il Gran Premio venne vinto da Hamilton davanti a Perez con l’altra Racing Point e la Ferrari di Vettel che piazzò l’unico podio della sua stagione e anche l’ultimo della sua permanenza con la Ferrari, mentre Stroll al termine riuscì a conquistare la nona piazza. Con quella vittoria Hamilton si laureò marematicamente campione del mondo raggiungendo Michael Schumacher a quota sette affermazioni. L’Istanbul Park è un tracciato medioveloce che offre buone opportunità di sorpasso e viene percorso in senso Vettel, Raikkonen ed Hamilton sono i piloti in attività che hanno vinto in Turchia

Felipe Massa è il pilota più vincente all’Istanbul Park antiorario. Tra i piloti in attività tre sono saliti sul gradino più alto del podio e sono Hamilton (con la Mc Laren e la Mercedes), Raikkonen con la McLaren e Vettel con la Red Bull. La Ferrari è ad oggi la monoposto più vittorioso sul tracciato turco grazie a Felipe Massa che con le tre affermazioni del 2006, (sua prima vittoria assoluta in Formula 1) 2007, 2008 è a sua volta il driver più vincente su questo circuito.


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Ritrovi per amici rampanti

Il desiderio di stare insieme (con tutte le precauzioni del caso) ha spinto diversi owner’s a sollecitarci nella realizzazione di momenti d’incontro. Fedeli alla nostra logica di rigoroso rispetto delle normative abbiamo comunque allungato il nostro curriculum di riferimento per i tifosi del Cavallino Rampante. Su richiesta degli amici di Scuderia Ferrari Club di Abano Terme abbiamo garantito assistenza logistica per un Tour del medio Friuli che comprendeva una sosta per la visita al prosciuttificio Bagatto di San Daniele del Friuli ed una a Tarcento per l’interessante Museo Geologico di Tarcento.


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La giornata di fine giugno confortata da splendide condizioni meteo ha visto la presenza di oltre una trentina di Gran Turismo tra le quali svettava una splendida Ferrari Tributo, che possiamo dire era la bella tra le belle. Il secondo appuntamento ha visto un’escursione in Carnia con sosta a Tolmezzo per visitare il Museo Carnico delle Arti e Tradizione Popolari e successivo passaggio a Forni di Sopra dove i partecipanti hanno potuto godere di un mometo di ospitalità carnica. Una giornata tra amici che ha confermato i legami tra i ferraristi della nostra associazione.

Aderite a informazioni presso la sede sociale del Club - Pizzeria Al Giardino, via I Maggio 112 a Monfalcone - il martedì sera dalle 20.30 alle 21.30


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Un tracciato che ha visto Hamilton primeggiare per ben cinque edizioni. Ad Austin in Texas ci sarà

l’assalto a cura di Flavio De Crignis

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da un’entità strutturale che ospita un ascensore cui è abbinata una scala a chioccioladi 409 gradini. In cima alla torre è possibile una panoramica di 360° con vista anche della città di Austin. L’accesso alla cima della torre, a pagamento, è consentito ad un massimo di 75 visitatori. Il circuito di Austin misura 5513 metri, si percorre in senso antiorario e per il Gran Premio viene ripetuto per 56 giri.

VITTORIOSI AD AUSTIN

Austin è un bel tracciato, misto veloce, che offre una discreta possibilità di sorpasso grazie anche ad una sede stradale piuttosto larga. Notevole anche l’escursione altimetrica che in certi punti raggiunge i quarantanove metri.

Decisamente speciale è poi la presenza di una torre panoramica che rappresenta una specificità peculiare del tracciato che ospita il Gran Premio degli Stati Uniti. La torre, alta 77 metri è costituita

VERNICIATURA A FORNO BANCO DI RISCONTRO

Su otto edizioni del Gran Premio degli Stati Unitiben cinque sono state vinte da Lewis Hamilton (una con la Mc Laren e quattro con la Mercedes). Le altre affermazioni sono state segnata una ciascuna da Sebastian Vettel con la Red Bull, Vatteri Bottas con la Mercedes e Kimi Raikkonen con la Ferrari. La Ferrari ad Austin ha vinto nel 2018 con Raikkonen

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Per un buon bicchiere

Azienda agricola Scarbolo

sinonimo del lavoro friulano LE ORIGINI

I TERRENI

La storia dell’Azienda Agricola Scarbolo ha origini lontane. Infatti tutto ebbe inizio nel 1928 con nonno Antonio vero pioniere della coltura della vite cui subentrò verso gli anni settanta del secolo scorso il figlio Attilio che ne acquistò la proprietà. Ai giorni nostri l’Azienda (di 25 ettari) è curata dal nipote Sergio.

I Colli Orientali del Friuli sono di origine eocenica mentre per quanto concerne l’Azienda Agricola Scarbolo la composizione del terreno è di marna e arenaria fatto che permette di ottenere uva di alta qualità che unita alla moderna tecnologia presente in cantina ha come logica conseguenza dei vini eccellenti, autoctoni e non.

LOCAZIONE

I VINI

L’Azienda Agricola Scarbolo si trova nei Colli Orientali del Friuli, località di Spessa nella parte meridionale del Comune di Cividale del Friuli, zona di forte tradizione e vocazione vitivinicola con vigneti collocati in zona collinare con esposizione delle viti a sud ovest.

L’Azienda Agricola Scarbolo offre una vasta e completa proposta per gli amanti dei vini di qualità. Per chi preferisce i bianchi la proposta spazia dalla Ribolla Gialla al Friulano, dalla Malvasia al Sauvignon, al Chardonnay, al Pinot Grigio, agli ama-


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bili Verduzzo Friulano, Moscato Giallo e Picolit senza dimenticare il blend Ronco di Canova Bianco. Gli amanti dei rossi si troveranno davanti ad un imbarazzo di scelta tra Merlot, Cabernet Franc, Refosco dal Peduncolo Rosso, Franconia ed i top di gamma Pignolo, Schioppettino e Ronco di Canova Rosso. Non mancano i Frizzanti, tre per la precisione e cioè il Moscato Giallo, il Franconia ed il meraviglioso Ribolla Gialla Millesimato.

CONTATTI L’AZIENDA AGRICOLA SCARBOLO si trova a Cividale del Friuli in Strada di Spessa 6/1 tel/fax 0432 716245 info@scarbolosergio.com www.scarbolosergio.com


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Un pilota

Con Sergio Perez il Messico ha ritrovato

a cura di Valerio De Crignis

vincente

Sergio Perez Mendoza è nato a Guadalajara (capitale dello stato di Jalisco) il 26 grnnaio 1990 e già nel 1996 cominciò a correre nei kart risultando subito un pilota vincente. Dopo aver disputato vari campionati nelle formule minori nel 2004 passa alle monoposto e nel 2005 si trasferisce in Europa dove partecipa al Campionato BMW Adac, cui fece seguito un’esperienza nella Formula 3 inglese e nella GP2 series. Il salto di qualità si ebbe nel 2010

quando venne annunciato il suo ingaggio per le successive due stagioni da parte del team Sauber con il quale il primo anno fece segnare quale miglior risultato un settimo posto a Silverstone. Fece molto meglio nel 2012 quando segnò due secondi posti ed un terzo piazzandosi

decimo nella classifica conduttori con 66 punti. Il 2013 con la Mc Laren si dimostrò una stagione interlocutoria con un quarto posto come miglior risultato. Dal 2014 al 2018 si accasò con il team Force India con il quale raccolse cinque gradini più bassi del podio in Bahrein,

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Sergio Perez ha colto in Bahrein nel 2020 la sua prima vittoria. A seguire quest’anno ha vinto a Baku

Per Leclerc il miglior piazzamento in Messico è in questo posto nel 2019

MESSICANI IN FORMULA 1

a Sochi, a Baku (due volte) e Monza. Nel 2019 fu confermato dalla Force India (nel frattempo diventata Racing Point) con la quale raccolse in tutto 52 punti. Il 2020 fece segnare un deciso salto di qualità con un secondo posto in Turchia e la prima vittoria in Bahrein dopo 191 Gran Premi disputati, diventando in tal modo il secondo messicano di sempre ad aggiudicarsi una gara iridata. Nella corrente stagione corre per la Red Bull dove per il momento ha vinto il Gran Premio dell’Azerbaijan a Baku, pista che a quanto pare gli è particolarmente congeniale. E’ un pilota veloce e combattivo e difficile da superare. Il Gran Premio del Messico si corre sul tracciato del Fratelli Rodriguez che misura 4304 metri e viene ripetuto per 71 tornate.

Pedro Rodriguez ha vinto nel Gran Premio del Sud Africa nel 1967 con una Cooper Maserati ed in quello del Belgio del 1970 con una BRM, nonché la 24 ore di Le Mans nel 1968 con una Ford GT 40

Oltre a Pedro Rodriguez e Sergio Perez, in Formula 1 sono arrivati altri quattro piloti messicani a cominciare da Riccardo Rodriguez che nel 1962 con la Ferrari andò a podio in Belgio e in Germania. Moises Solana fece alcune apparizioni nella prima metà degli anni sessanta con BRM, Lotus e Cooper senza andare a punti. Hector Rebaque sul finire degli anni settanta/inizio anni ottanta raccolse in tutto tredici punti iridati correndo con Lotus/Brabham. Più vicino ai giorni nostri Esteban Gutierrez ha corso con Haas e Sauber andando a punti con quest’ultima nel Gran Premio del Giappone 2018 (7°)


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a cura di Germano Danielis

1954 ROVIN D4 La storia della Rovin risale al 1921, allorché in Francia il marchese Raoul Pegulu di Rovin, fondò una fabbrica per la costruzione di motociclette. Dal 1949 al 1959 la Rovin si dette alla produzione di automobili, con un buon andamento iniziale fino al 1954, dopodiché le vendite iniziarono a rallentare. Dopo la prima guerra mondiale, Rovin presentò il suo prototipo D1 al Motor Show di Parigi verso la fine del 1946. Il veicolo in mostra era una piccola cabriolet senza porte, un solo faro e alimentato da un motore a quattro cilindri monocilindrico da 260 cc raffreddato ad aria. La potenza prodotta dal motore era nell’ordine dei 6 cavalli con velocità massima di circa 60 km/h. La vettura più venduta fu la Rovin D4. La potenza proveniva da un motore bicilindrico di 462 cc che erogava una potenza di 13 cavalli, cambio a quattro rapporti e velocità massima di circa 80 km/h. La produzione fu di 1.203 unità.

INTERMECCANICA SPYDER ITALIA 1972 La Carrozzeria Automobile Intermeccanica è stata fondata nel 1959 dall’ungherese Frank Reisner. Reisner era nato in Ungheria, cresciuto in Canada e in seguito si era trasferito in Italia. Era un uomo dai molti talenti tra cui ingegnere chimico, progettista di telai e persino auto sportive e speciali da corsa. Dopo aver creato molti prototipi senza che almeno uno di essi fosse entrato nella produzione di massa, venne presa la decisione di proseguire la costruzione di auto in condizioni completamente assemblate. Molti dei componenti erano di derivazione Ford compreso il motore, e nel 1970 fu la stessa Ford a intervenire legalmente a causa dell’utilizzo di un nome di modello da loro già creato. Il modello Italia era alimentato da un potente V8 Ford e aveva uno stile simile a una Corvette, ma con influenze del lavoro di Pininfarina per la Ferrari. La costruzione si fermò a 400 esemplari.


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LANCIA RALLY 037 La Lancia Rally 037 (o Lancia-Abarth 037, dove lo 037 era il numero del progetto Abarth) è stata il frutto di una collaborazione congiunta tra la casa di design Pininfarina, lo studio progetti Dallara, e i vertici di Lancia. Costruita negli anni 1982-83 in circa 262 esemplari giusto per raggiungere l’omologazione in Gruppo che prevedeva la produzione di almeno 200 esemplari. Partendo dal telaio della progenitrice Beta Montecarlo è stato studiato lo spazio per il posizionamento del motore e del parafiamma e dell’abitacolo, creando però un nuovo telaio monoscocca con pannelli della carrozzeria rinforzati in Kevlar e fibra di vetro. Per il debutto nei rally si decise di dotare la macchina di un motore sovralimentato da 1.995 cc., che venne posizionato all’interno del telaio per una distribuzione ottimale del peso, dotato di un sistema di sovralimentazione di tipo Abarth Volumex che sviluppava di serie 205 cv, cambio manuale a 5 marce.

Nel 1982, la Lancia 037 fece il suo debutto agonistico al Rally Costa Smeralda. Il primo anno si rivelò un’esperienza di apprendimento per il team, vincendo poi l’anno seguente il titolo Costruttori del Campionato Mondiale Rally.

1993 WINGHO 928 SPYDER La Wingho Auto è una società con sede a Montreal in Canada, specializzata in tuning per auto. Nel 1993 ha creato questa 928 Spyder utilizzando un telaio della casa di Stoccarda dotandolo di una carrozzeria in composito di fibra di vetro. Rispetto al modello originario il peso era ridotto di quasi 200 kg. Di questa vettura è stato creato un solo esemplare.

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La 365 SP, un prototipo speciale con molte soluzioni innovative, una

FERRARI PER TRE

del guidatore. Prevista in esemplare unico la 365P venne poi “raddoppiata” poichè l’avvocato Giovanni Agnelli (che amava circolare con vetture rare o non ancora in produzione) ne richiese una per sè, ed ovviamente venne accontentato. La linea della 365P servì da “ispirazione” per la realizzazione della Dino 246 ed anche per alcuni elementi stilistici della Daytona. La soluzione dei tre posti (anche se non con guida centrale) venne offerta negli anni settanta/ottanta dalla Matra Simca Bagheera e dalla Talbot Murena.

Nella storia della Ferrari ci sono diversi “modelli campione” ovvero Gran Turismo speciali prodotte in un numero limitato di esemplari, ma che sono servite a “tracciare la via” a successivi modelli di successo commerciale.

La 365 P del 1966 è un esempio quanto mai corrispondente a questa filosofia. Presentata al salone di Parigi del 1966 offriva la novità assoluta della guida centrale con due posti ai lati


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Interlagos con il suo tracciato dove lo spettacolo è di casa. Un appuntamento da non perdere per una

MOTOR

Situato in una zona collinare ove si trovano dei laghetti, nella zona meridionale di San Paolo, il tracciato di Interlagos misura 4309 metri e per il Gran Premio del Brasile viene ripetuto per 71 giri. Anche se i sorpassi sono possibili in un paio di punti questi richiedono la massima attenzione ed infatti contatti e collisioni non mancano negli annali di questa gara che più i qualche volta si è disputata con la presenza di pioggia.

samba

Finora il Gran Premio del Brasile è stato vinto da piloti di dodici stati diversi con cinque driver brasiliani, quattro britannici, tre tedeschi, tre francesi, due finlandesi, e, uno ciascuno per piloti provenienti da Austria, Australia, Argentina, Colombia, Canada, Olanda ed Italia. L’unico pilota italiano a primeggiare nel Gran Emerson Fittipaldi il primo a vincere a Interlagos Premio del Brasile e, ad oggi, Giancarlo Fisichella il vincitore era Fisichella che ricevette che si impose nel 2003 il trofeo prima della gara successiva a con la Jordan. Imola. Fu una vittoria un pò particolare visto Per arrivare a tempi più recenti ricorche la vittoria della gara venne attribuidiamo che l’ultima edizione disputata, ta alla Mc Laren di Raikkonen. quella del 2019 vide la vittoria di Infatti, il Gran Premio, partito in regime Verstappen con la Red Bull davanti di Safety Car sotto una pioggia battente a Gasly con la Toro Rosso, Sainz con venne sospesa al giro 54 per u incila Mc Laren e le ottime Alfa Romeo di dente multiplo nella zona subito dopo Raikkonen e Giovinazzi. il traguardo. Come detto in un primo Da dimenticate la gara delle Ferrari momento la vittoria venne attribuita a ritiratesi al 65° giro per una assurda Raikkonen, ma un attento esame (dopo le premiazioni) permise di appurare che collisione tra Vettel e Leclerc.

Prost con sei affermazioni è il pilota che ha vinto più edizioni del Gran Premio del Brasile

Fisichella è l’unico italiano vincente a Interlagos

Felipe Massa l’ultimo brasiliano a vincere in Brasile


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CIVIDALE CASTELMONTE 2021 Un appuntamento consolidato, frutto di un progetto sportivo che viene da lontano ed è cresciuto con il tempo fino a diventare

UNA CERTEZZA Ne è passata di acqua sotto il ponte del Diavolo da quel lontano 1959 quando Delio Fravolini con l’Alfa Romeo Giulietta SV vinse la prima edizione della cronoscalata Cividale Castelmonte, e ne passata pure dall’edizione 1988 quando alle categoria delle auto moderne (vinta da Rodolfo Aguzzoni con l’Osella) si aggiunse quella delle auto storiche con l’affermazione della Merlyn MK9 di Luigi Moreschi. Grazie all’attenta e previdente regia organizzativa della Scuderia Red White l’acqua non è passata invano.

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G. Gallussi PORSCHE 911sc lità garantendo sia per le moderne che per le storiche alti momenti di tecnica e spettacolarità. Baribbi, Caliceti, Danti, Irlando, Merli, Liber, Faggioli, Venica, Casasola, Aguzzoni, Zardo sono solo alcuni dei nomi che in questi anni hanno nobilitato la lotta per la vittoria, senza dimenticare che anche piloti famosi come Clay Regazzoni hanno preso il via in questa gara che ha contribuito in modo sostanziale alla crescita dell’automobilismo

Infatti con il tempo il tracciato, già di per se completo ed impegnativo è stato migliorato con modifiche anche sostanziali che ne hanno favorito innanzi tutto l’incremento della sicurezza, l’impegno dei piloti e il divertimento per il sempre numeroso pubblico che ogni anno conferma con presenze importanti la sua fedeltà alla Cronoscalata della città Ducale. Più volte valida per il Campionato Italiano Velocità in Montagna la Cividale Castelmonte ha portato nei decenni i più bei nomi della speciaGrudnik Matej RENAULT CLIO

Janick Vouk SUBARU IMPREZA WRX


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Bosco Stefano RENAULT 5 GT TURBO

Alberto Callagher INNOCENTI MINI COOPER Crivellaro Andrea PEUGEOT 106 RALLY

Rivivere la storia dell’automobilismo sportivo con il confronto auto storiche e auto moderne su un tracciato che impone ai piloti il superamento di tante difficoltà, dai doppi tornanti, ai dossi, alle chicane. La Cividale-Castelmonte, che giunge quest’anno alla sua quarantaquattresima edizione, è sinonimo di spettacolo e di confronto sportivo sempre di elevato livello tecnico. Foto gentilmente concesse dagli organizzatori

sportivo in Friuli Venezia Giulia e non solo. A piloti di rango hanno corrisposto anche vetture di gran nome e, se scorriamo l’albo d’oro della cronoscalata troviamo Ferrari, Porsche, Alfa Romeo, Osella, Lola, tutti nomi mitici nella storia della velocità automobilistica. Quasi sette chilometri di rettilinei, tornanti e doppi tornanti, dossi, varianti e tutto quello che serve per realizzare una cronoscalata di qualità sono pronti per dare il via alla quarantaquattresima edizione della Cividale Castelmonte. L’appuntamento è fissato per i prossimi 1 - 2 - 3 ottobre. L’importante è esserci.

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Mazzoni Racing Team

Veronica Bisconcin

E’ ripresa con rinnovata fiducia l’attività del Mazzoni Racing Team, il sodalizio isontino da sempre punto di riferimento per gli appassionati dell’automobilismo sportivo. Di rilievo nella prima parte di stagione le affermazioni internazionale dei suoi piloti, protagonisti nel campionato Croato con le vittorie assolute di Marco Mazzoni nella gara di Buzet/Pinguente, di Paolo Milotti in quella dell’Ucka/Monte Maggiore e di Cesare Bezzi a Ogulin. Per Paolo Milotti c’è inoltre la soddisfazione della vittoria nel Trofeo Nazionale Formula Driver UISP con il primo posto nella classe A. Cesare Bezzi

Bene anche Oriano del Sal che grazie alla vittoria nella gara di Vittorio Veneto ha conquistato il terzo posto nel Trofeo Nazionale classe A, mentre per Veronica Bisconcin va segnalato il terzo posto in Ladies 1 e la splendida vittoria nella notturna di Azzano Decimo. Paolo Milotti

Oriano Del Sal

Marco Mazzoni


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Debutta l’Arabia Saudita con un tracciato cittadino sul lungomare del Mar Rosso in attesa della costruzione di un impianto permanente. Si tratta di un

DEBUTTO SPECIALE

a cura di Flavio De Crignis

per lunghezza) e sarà un impianto con caratteristiche veloci con medie attorno ai 250 kmh. Il tracciato, largo tra i dieci e quindici metri si snoda per una sua significativa parte sulle rive del Mar Rosso e conta ben ventisette curve. Si correrà in senso antiorario per un Gran Premio la cui disputa è prevista in notturna. Per il Jeddah Corniche Circuit è prevista l’utilizzazione nelle stagioni 2021 e 2022 dopodichè lo stesso sarà sostituito da un impianto permanente.

Monarchia assoluta vasta circa 2,150,000 kmq debutta ufficialmente nel Calendario del Mondiale di Formula 1. L’Arabia Saudita è il secondo stato al mondo per riserve di petrolio (che rappresenta il 95% delle esportazioni) ed il sesto per quelle di gas naturale conta una popolazione complessiva di circa 34 milioni di abitanti. La città che ospiterà il Gran Premio è Jeddah che conta circa quattro milioni e si trova sul mar Rosso. Il Jedda Corniche Circuit (questa la denominazione ufficiale), progettato dal noto architetto Hermann Tilke, sarà lungo 6175 metri (secondo a Spa


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Anche quest’anno si chiude con la gara di Abu Dhabi, un Gran Premio spesso collocato in coda al campionato che per tanti piloti è stata

L’ultima chiamata

In virtù del fatto che il Gran Premio di Abu Dhabi si è sempre tenuto nella fase finale del campionato sono diversi i piloti che sul tracciato dello Yas Marina hanno disputato la loro ultima gara iridata in Formula 1. Per essere precisi sono ventitrè i piloti che hanno concluso la loro carriera sul tracciato di Abu Dhabi. Tra questi si può annoverare un Campione del Mondo (Nico Rosberg nel 2016) ed alcuni vincitori di Gran Premi come Felipe Massa, Giancarlo Fisichella, Pastor Maldonado e Robert Kubica. Va ricordato che anche i due Campioni del Mondo, Fernando Alonso e Kimi Raikkonen si sono ritirati una prima volta al termine della gara di Abu Dhabi, salvo poi, dopo alcuni anni di ritiro rientrare nel giro della massima formula.

Al contrario invece nessun pilota ha iniziato la propria carriera di Formula 1 debuttando allo Yas Marina.

VITTORIOSI ALLO YAS MARINA

la presenza del Ferrari World (parco tematico dedicato) presente ai bordi del tracciato. Il circuito dello Yas Marina misura 5524 metri che per il Gran Premio viene ripetuto per 55 giri.

Due tedeschi, due finlandesi, un inglese ed un olandese, questa la nazionalità dei piloti vittoriosi ad Abu Dhabi. Più precisamente Hamilton cinque volte, Vettel tre, Raikkonen, Bottas,Rosberg e Verstappen una ciascuna . Su questo tracciato invece la Ferrari non ha mai vinto non onorando al meglio Per Sainz si chiude la prima stagione con la rossa

Il Gran Premio di Abu Dhabi ha raprresentato l’ultima gara in carriera per 23 piloti e tra questi per cinque vincitori di almeno una gara iridata: Giancarlo Fisichella, Felipe Massa, Nico Rosberg, Pastor Maldonado, Robert Kubica Fisichella

Nico Rosberg

Maldonado

Massa

Kubica


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2° RADUNO STORICO VALLI DEL NATISONE Ha confermato il successo dell’esordio la seconda edizione dell’Autoraduno Storico delle Valli del Natisone organizzato dal G.S. Azzida con la collaborazione di Furlan WRC, Autofficina Venturini e del sostegno di Vallimpiadi e della collaborazione del Club Friulano Vetture d’Epoca della C.S.A.in e dell’ACN Forze di Polizia di Udine. Veramente buona la partecipazione di oltre un centinaio di vetture over 20 ed una decina di vetture Abarth di recente immatricolazione. Il percorso si è sviluppato lungo le strade incontaminate delle Valli del Natisone per toccare Faedis, salire ai 960 m s.l.m. di

Le foto ci sono state gentilmente concesse dagli organizzatori e sono di PlumeSport/Eli - Assale Nord - Claudio Savoia

Madonnina del Domm, scendere verso Torreano ed arrivare ad Azzida presso l’Autofficina Venturini sede di partenza/arrivo della manifestazione. Variegato il parco dei partecipanti con la presenza di diverse vetture da una Fiat 500 Topolino del 1952 ad una Lancia Flavia Coupè del 1964. E poi ancora: Ford Mustang Coupè del 1967, Porsche 356B del 1962, Fiat Siata del 1967 diverse Fiat 124 Sport Spider (anche Abarth) e Lancia Fulvia Coupè. Da segnalare la presenza di tre vetture provenienti dall’estero.


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Gli organizzatori ringraziano AUTOFFICINA VENTURINI – TRATTORIA BOZZI – BAR RINASCITA – CATERING DELUXE – STAGIONE GIULIA AGRI RISTORO - LA MARMI – SEGHERIA CORREDIG GINO &C – OSTERIA ALLA PANCETTA –AUTORICAMBI CIVIDALESE – BUONACQUISTO – PERABO’ PUBBLICITA’ - RISTORANTE PIZZERIA CELLINI – C.F.V.E. – CATERING DELUXE – NIBEX – GUBANE DORBOLO’ - GILDO VINI –LA SEUKA.

Dall’album dei ricordi...

Giancarlo Gigante e Antonio “Toni” Morassi con la Peugeot 205 gruppo A al Rally Alpi Orientali - Festival di Majano 1991


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LA PROVA

LA PROVA LA PROVA LA PROVA LA PROVA di Claudio Soranzo

Subaru XV 2021:

motore Boxer + motore elettrico = accoppiata vincente (con CVT e 4 AWD) Con un’impennata eccezionale nel periodo pre-Covid, la Subaru XV ha avuto un incremento delle vendite del 67%, da un anno all’altro, a dimostrazione della bontà e dell’apprezzamento da parte degli automobilisti italiani del modello giapponese. Non solo: la XV oltre ad avere un design decisamente signorile e muscoloso, indice di eleganza e potenza, si distingue dalle concorrenti per l’assoluta sicurezza che infonde nell’automobilista che la guida, come pure da parte dei passeggeri. Quella sensazione, a volte impalpabile, che ti fa sentire bene, a proprio agio, in qualsiasi situazione.

Così l’abbiamo scelta (il modello 2021 dell’XV e-Boxer CVT, colore Crystal White con 2300 km percorsi) per un

giro fuoriporta davvero interessante, con partenza dalla piazza principale di Monfalcone, la città dei cantieri per eccellenza (alla Fincantieri vengono costruite le navi da crociera, con record di lunghezza, numero dei ponti e stazza più grandi del mondo) e prima tappa al santuario di Castelmonte, in provincia di Udine, sede anche dell’arrivo della cronoscalata automobilistica Cividale-Castelmonte, di cui si corre la 44^ edizione ai primi di ottobre. Dopo una quarantina di km pianeggianti, si comincia a salire seriamente proprio sul percorso di gara,


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con la XV Hybrid che inizia a scaldarsi per dare il meglio di sé. La vettura delle Pleiadi tira su che è un piacere, anche grazie all’ausilio del motore elettrico che dà una piacevole mano a quello termico, un Boxer 2.0 a benzina, e al Symmetrical AWD, le 4 ruote motrici tra le migliori sul mercato. Ma non basta: a completare la motricità della XV contribuisce in maniera efficiente anche il cambio Lineartronic, all’interno del quale è integrato il motore elettrico alimentato da una batteria agli ioni di litio ad alte prestazioni, un convertitore DC-DC e un inverter. E’ stato un grande piacere percorrere i 7 km della salita, con continue curve e tornanti e un notevole dislivello, che non ci ha fatto assolutamente sentire dei piloti (nonostante le palette al volante), ma soltanto degli automobilisti che percorrono con tanta motricità, handling e sicurezza una strada davvero impegnativa. E alla cima del colle un grande piazzale, prima dell’ulteriore

salita al santuario benedettino. Il motore BOXER è un 4 cilindri a iniezione diretta da 2 litri, con l’80% dei componenti rinnovato, combinato con un motore elettrico inserito all’interno della trasmissione Lineartronic, ottenendo così un’accelerazione del 30% più lineare e una coppia molto reattiva. Il sistema Subaru e-BOXER regola il rapporto tra i 2 motori per adattarsi alle condizioni di guida con 3 modalità: Engine driving, EV driving e Motor Assist driving, permettendo consumi migliori nel traffico urbano, con situazioni di stop-andgo, dove a seconda dello stile di guida, il consumo di carburante può essere ridotto fino all’11% rispetto all’attuale versione benzina 2.0L. Grazie al motore termico posizionato molto in basso e l’unità elettrica e il pacco batteria allineati longitudinalmente, si ha un centro di gravità ancora più basso e una migliore distribuzione del peso tra anteriore e posteriore del veicolo. Diverse novità hanno arricchito il

MY21, prima fra tutte un design aggiornato senza stravolgere le apprezzate linee del modello. Oggetto principale del restyling è il frontale, con una rinnovata mascherina, un nuovo disegno del paraurti, più pronunciato, e un cofano più spiovente, al punto da caratterizzare ancor più sportivamente le linee della Subaru XV. Fra le novità anche una telecamera frontale, un elemento imprescindibile per chi fa del comfort, della facilità di guida nel traffico e della sicurezza al volante la ragione d’acquisto dell’allestimento. Così, dopo una breve sosta al santuario, giù per la discesa a testare freni e sospensioni, davvero ottimi, e arrivo finale a Trieste, sulle Rive, a salutare la ripartenza della nave da crociera ormeggiata alla Stazione Marittima, ammirare lo splendido panorama che si staglia da Piazza Unità, e degustare un’ottimo caffè con il bicchierino di cioccolato fondente al famoso Caffè degli Specchi. Claudio Soranzo


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I PRIMI PASSI DELLA VACCINAZIONE In seguito alla pandemia da Covid-19 e dell’individuazione di adeguate contromisure si fa un gran parlare dei vaccini. Questo scritto è di carattere puramente divulgativo, e rappresenta un sintetico sunto della storia dell’immunizzazione, aldilà di qualsivoglia posizione pro o contro i vaccini. Fin dai tempi degli antichi greci, lo storico Tucidide, in occasione della peste che aveva colpito gli ateniesi nel 429 a.C., osservò che le persone guarite raramente si ammalavano una seconda volta, e mai in maniera grave. Intorno all’anno 1000 in Cina e in India era stato sviluppato un metodo di prevenzione del vaiolo chiamato variolizzazione. La pratica consisteva nell’estrazione di materiale infetto proveniente dalle pustole di un malato in via di guarigione, e nel suo innesto sotto pelle alle persone sane affinché esse si contagiassero, dopo che l’infezione era stata superata i soggetti che avevano ricevuto tale tipo di trattamento risultavano immuni dalle forme più gravi della malattia. Solo nel 1700 questa pratica raggiunse l’Inghilterra, pare grazie a Lady Mary Montagu, una scrittrice famosa dell’epoca il cui marito era ambasciatore in Turchia. La variolizzazione, anche se risultava una pratica efficace per combattere il vaiolo, era spesso pericolosa a causa dell’utilizzo del virus umano vivo.

La scoperta della vaccinazione come tecnica per sconfiggere le malattie infettive risale al 1796 per opera del medico di campagna britannico Edward Jenner. Era noto all’epoca che i contadini che avevano contratto il vaiolo bovino una volta superata la malattia, non si ammalavano della variante umana del vaiolo di gran lunga più grave. Jenner seppe cogliere l’utilità pratica che tale situazione poteva offrire, e nel 1796 iniettò del materiale preso da una pustola di vaiolo bovino al figlio di otto anni. Dopo alcuni mesi il bambino venne nuovamente inoculato quest’ultima volta con il vaiolo umano, ma come ci si aspettava non successe nulla. Jenner giunse alla conclusione che qualcosa di allora non identificabile preservasse il bambino dal contagio. Le ricerche di Jenner sulla vaccinazione come tecnica di prevenzione del vaiolo, posero le basi agli studi sulla natura delle malattie infettive e allo sviluppo dell’immunologia. La scoperta fu talmente importante che in Inghilterra a partire dal 1840 la vaccinazione divenne obbligatoria. All’inizio del 1900 lo scoppio di notevoli pandemie legate alla poliomelite favorirono la diffusione della pratica della vaccinazione, fintanto che nel 1952 venne sviluppato il primo vaccino contro questa malattia costituito da virus disattivi.


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44 Civi d a l e a

Ca s t e l m o n t e

corsa internazionale di velocità in salita

1- 2 -3 O T T O B R E 2021 Trofeo Italiano Velocità in Montagna

Campionato Sloveno

Campionato Austriaco

CEZ European Trophy


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