Spoiler On Line Ed. 250

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Editoriale di Claudio Soranzo

I

n questi anni di grandi trasformazioni, anche SPOILER ha risentito dei cambiamenti ed è giunto il momento di adeguarci, anche purtroppo a causa di questa pandemia che ci sta logorando non solo a livello sanitario, ma anche economico. Con il primo numero di questa lunga storia pubblicato nel lontanissimo mese di marzo del 1984, abbiamo ora raggiunto il numero 250 nello stesso mese del 2021: 37 anni esatti di serio e appassionato lavoro, improntato decisamente dalla passione per l’automobilismo in generale e dalla Formula 1 in particolare, nato e cresciuto con un affetto smisurato per la Ferrari, la splendida creatura del patron Enzo, che tutto il mondo ci invidia. Duecentocinquanta numeri che rappresentano una mole di lavoro giornalistico, che ci ha permesso di pubblicare e divulgare migliaia di articoli e fotografie, sempre apprezzati dai nostri lettori, soci del Club e poi Scuderia Ferrari Club Monfalcone, licenziati Csai del Friuli Venezia Giulia, addetti ai lavori, semplici appassionati di motori e moltissime persone comuni che hanno trovato il magazine gratuitamente nelle edicole e in punti di distribuzione qualificati. Un lavoro appassionato e gratuito di poche persone - poche, ma buone - molto apprezzato non solo dalla Ferrari, ma anche dalle Case automobilistiche, che hanno trovato i loro prodotti prontamente divulgati, dal settore automobilistico sportivo regionale, come pure dagli amanti dell’enogastronomia locale, che hanno trovato nella rubrica a loro dedicata un ottimo punto di riferimento per le gite fuori porta e per gli acquisti dedicati. Poi tanti spunti turistici, le prove delle vetture nuove e l’angolo della salute hanno riempito ben 7.500 pagine. Un sentito grazie, dovuto e particolare, va ai numerosi inserzionisti, che con il loro apporto hanno consentito l’impaginazione e la stampa del magazine. Abbiamo così pensato di adeguarci e di continuare la nostra avventura, potenziando ulteriormente il sito www.spoileronline.it che da quasi una decina d’anni accompagna e completa il magazine SPOILER, favorendone la lettura con un comodissimo sistema sfogliabile digitale. A fine mese riprende il campionato mondiale di Formula 1 con una Ferrari proiettata con forze nuove alla conquista del podio in ogni gara, per ritornare progressivamente ai fasti e alle grandi vittorie che le competono. Per la Casa di Maranello, per i suoi tecnici, dirigenti e piloti, ma anche e soprattutto per i milioni di tifosi sparsi in tutto il mondo. L’enorme cuore Ferrari deve sventolare sempre negli autodromi, ma anche nel cuore di tutti gli Italiani.

Buona salute a tutti e, come sempre, Forza Ferrari!!!

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sommario Scuderia Ferrari Club Monfalcone 11 250

Formula 1 6 Calendario 2021 8 Opinione tecnica

18 Panorama 2021

10 Start esotico 14 Grande passione 19 Terzo iberico 22 Portacolori 23 Gran Premio più lungo 25 Belle gare

SPOILER Periodico di automobilismo Anno XXXVIII Numero 250 Marzo 2021

FVG 24 Mazzoni Racing Team

Rubriche

DIRETTORE RESPONSABILE Claudio Soranzo

12 Per un buon bicchiere REDAZIONE: Flavio De Crignis

20 Mondo auto 26 Dall’album dei ricordi 27 Mix

Produzione Pubblicazione registrata presso il tribunale di Gorizia al n.153 del 22.3.84

16 Le wagon rampanti

28 La Prova: Nissan Juke 30 Star bene

COLLABORATORI: Germano Danielis Valerio De Crignis Fabio Pauluzzo

Stampa LA TIPOGRAFIA di Manià Roberta via Arrigo Boito, 26 34074 Monfalcone (Go) Tel. 0481 285390

Spedizione in abbonamento postale Pubblicità inferiore al 50% Aut. Dir. Prov. P.T. Gorizia

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IL CALENDARIO DEL

MONDIALE 2021 28 marzo

GRAN PREMIO DEL BAHREIN - SHAKIR INTERNATIONAL

18 aprile

ore 17.10

GRAN PREMIO DELL’EMILIA ROMAGNA - IMOLA ENZO E DINO FERRARI

ore 15.10

2 maggio

ore 15.10

9 maggio

ore 15.10

23 maggio

ore 15.10

GRAN PREMIO DI PORTOGALLO – PORTIMAO GRAN PREMIO DI SPAGNA – CATALUNYA MONTMELO’

GRAN PREMIO DI MONACO – MONTECARLO

6 giugno

GRAN PREMIO DELL’AZERBAIJAN – BAKU INTERNATIONAL

ore 14.10

13 giugno

GRAN PREMIO DEL CANADA – MONTREAL GILLES VILLENEUVE

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ore 20.10


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27 giugno

GRAN PREMIO DI FRANCIA - LE CASTELLET

ore 15.10

4 luglio

ore 15.10

18 luglio

ore 15.10

GRAN PREMIO D’AUSTRIA – SPIELBERG

GRAN PREMIO DI GRAN BRETAGNA – SILVERSTONE

1 agosto

GRAN PREMIO D’UNGHERIA – HUNGARORING

ore 15.10

29 agosto

ore 15.10

5 settembre

ore 15.10

12 settembre

ore 15.10

26 settembre

ore 13.10

3 ottobre

ore 14.10

10 ottobre

ore 7.10

24 ottobre

ore 20.10

31 ottobre

ore 20.10

GRAN PREMIO DEL BELGIO – SPA FRANCORCHAMPS

GRAN PREMIO D’OLANDA – ZANDVOORT

GRAN PREMIO D’ITALIA – MONZA

GRAN PREMIO DI RUSSIA – SOCHI INTERNATIONAL

GRAN PREMIO DI SINGAPORE – MARINA BAY

GRAN PREMIO DEL GIAPPONE – SUZUKA

GRAN PREMIO DEGLI STATI UNITI –AUSTIN

GRAN PREMIO DEL MESSICO –PEDRO E RICARDO RODRIGUEZ

7 novembre

GRAN PREMIO DEL BRASILE – INTERLAGOS CARLOS PACE

ore 18.10

21 novembre

ore 6.10

5 dicembre

ore 17.00

12 dicembre

ore 14.10

GRAN PREMIO D’AUSTRALIA - MELBOURNE ALBERT PARK

GRAN PREMIO DI ARABIA SAUDITA - GEDDA INTERNATIONAL

GRAN PREMIO DI ABU DHABI – YAS MARINA NOTA Il calendario potrà subire modifiche a causa della situazione sanitaria internazionale


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L’opinione

tecnica:

di Fabio Pauluzzo

La SF21 non potrà ambire al titolo, ma quantomeno consentire alla Scuderia Ferrari di

Risalire la china

In attesa che la F1 riapra i battenti a fine marzo e che le monoposto 2021 riprendano la via della pista in Bahrein, è arduo esprimere delle valutazioni sulla base delle presentazioni ufficiali, che orami si riducono ad eventi puramente a beneficio degli sponsor, nei quali poco o nulla viene svelato delle nuove vetture. Date le forti limitazioni imposte dal regolamento, non vi era una forte aspettativa di vedere monoposto rivoluzionate rispetto alle vetture che hanno concluso il campionato 2020 solo tre mesi fa, ma era lecito attendersi qualche elemento in più. Invece, tra render, foto ritoccate e immagini di monoposto dell’anno scorso cui è stata unicamente aggiornata la livrea, quasi tutti i team hanno accuratamente celato le principali novità tecniche. Probabilmente solo la Ferrari, che ha presentato per ultima l’arma di Sainz e Leclerc per il 2021, ha mostrato la vera SF21, che peraltro mantiene ine-

vitabilmente molti elementi esteriori in comune con la precedente SF1000. Il regolamento-tecnico sportivo ha infatti imposto il congelamento di svariate componenti della monoposto. Ciascun team aveva a disposizione un massimo di 2 gettoni per intervenire su parti di telaio, cambio, sospensioni, freni e altre componenti omologate nel 2020. Gli ingegneri Ferrari hanno ritenuto che rivedere il comparto cambio-differenziale-sospensioni posteriore potesse fornire i maggiori benefici prestazionali, pertanto hanno deciso di spendere i suddetti gettoni in quest’area ottenendo una notevole riduzione degli ingombri al retrotreno, allo scopo di incrementare il flusso d’aria verso fondo e diffusore e generare più carico aerodinamico a parità di resistenza. Viceversa non c’erano vincoli regolamentari alle modifiche aerodinamiche e delle Power Unit. E a Maranello hanno riprogettato completamente proprio quest’ultima, che era uno dei

punti deboli della vecchia vettura, nella speranza che il nuovo propulsore garantisca uno step di potenza significativo senza compromettere l’affidabilità. Al fine di ridurre lo stress meccanico sulle gomme Pirelli, anch’esse leggermente riviste in termini di profilo della spalla e rigidezza della carcassa, La Federazione ha anche imposto una serie di modifiche al fondo e al diffusore, oltra ad una riduzione delle prese dei freni posteriori. Queste piccole novità hanno pertanto offerto qualche modesto spunto interpretativo agli ingegneri nella progettazione delle monoposto 2021. Tutto ciò non sarà sicuramente sufficiente a colmare il gap dalla Mercedes, che – forte del vantaggio di cui disponeva l’anno scorso – da metà anno ha abbandonato lo sviluppo della vettura 2020 per dedicarsi alla progettazione dell’evoluzione 2021 con largo anticipo sulla concorrenza. Anche Red Bull appare un po’ lon-


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Cambi di nome e di livrea per Renault e Racing Point. Il team transalpino adesso si chiama Alpine e ha riportato in F1 Fernando Alonso. Il passaggio dal rosa al verde british racing segna invece il ritorno in Formula 1 del prestigioso marchio Aston Martin dopo oltre 60 anni. La monoposto britannica, cui si affidano le speranze di riscossa di Sebastian Vettel, ha ulteriormente rafforzato la sua partnership tecnica con il team Mercedes AMG.

tana per le SF21 di Leclerc e Sainz. Quindi, a cosa potrà ambire la rossa di quest’anno? L’aspettativa dei tifosi del cavallino è quantomeno di rivedere la Ferrari in lotta costante per il podio e per la conquista del terzo posto in campionato. Ma non sarà impresa facile, perché gli alfieri di Maranello dovranno vedersela soprattutto con l’Aston Martin, che condivide molte componenti della monoposto campione del mondo 2020, e con la Mclaren, che – essendo passata dal motore Renault a quello Mercedes – ha potuto beneficiare di alcune deroghe alle succitate limitazioni, ovvero ha potuto introdurre più modifiche nella vettura 2021 rispetto agli altri team.

Lotta al ‘drag’ – Per risolvere i grossi problemi di velocità in rettilineo che affliggevano la SF1000, a Maranello si sono concentrati molto sulla disposizione dei radiatori e delle prese d’aria per ridurre la resistenza aerodinamica. Il limite dei 2 gettoni non ha invece reso possibile intervenire anche sul muso per ridurne la sezione frontale.


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START esotico

Al via nel deserto. Il mondiale 2021 comincia dal Bahrein per uno

a cura di Flavio De Crignis

Parte dal Bahrein quella che sarà una stagione di transizione, introduttiva alle nuove regole che saranno valide a partire dal 2022. Una stagione dove il tema principe sarà quello della caccia alla Mercedes, scuderia dominatrice nella stagione della power unit. Il team di Stoccarda si presenta al via con l’importante conferma dei due piloti Hamilton e Bottas che negli ultimi anni hanno dimostrato un affiatamento più o meno “spontaneo”, ma nella pratica estremamente efficace. La Ferrari parte con il dichiarato obbiettivo di migliorare i risultati della negativa stagione 2020 e per far ciò si affida al confermato Leclerc ed al neo ingaggio Carlos Sainz jr. che arriva a Maranello dopo i buoni risultati segnati alla McLaren. Per una volta la Red Bull, oltre all’inamovibile Verstappen non fa ricorso ad un pilota giovane, ma anzi si affida ad uno dei più esperti driver del lotto, il messicano Perez, che proprio sul tracciato di Shakir ha colto la sua prima vittoria in Formula sul finire della passata stagione.

Stroll-Vettel saranno i portacolori della Aston Martin (già Racing Point), mentre la Mc Laren si affida al duo Ricciardo e Norris. Anche la Renault ha cambiato nome, da quest’anno infatti si chiamerà Alpine F1 e sarà al via con la coppia composta da Ocon e dal rientrante Alonso. Oltre alla Mercedes altri due team si affideranno ai piloDue anni fa a Shakir, Leclerc segnò il suo primo podio (3°) ti già in forza nella passata stagione, l’Alfa Romeo con Raikkonen-Giovinazzi e la Williams con il duo Russel- Latifi. Il team Haas, dopo la difficile annata 2020 darà spazio al due debuttanti. Il primo, figlio d’arte, Mick Schumacher conta di

Il figlio d’arte Mick Schumacher è al suo debutto in Formula 1

Paesaggio locale

ripercorrere le gesta paterne, mentre il secondo è il russo Nikita Mazespin. Dopo la brillante vittoria colta a Monza

lo scorso settembre, l’Alpha Tauri ha confermato Gasly ed ha ingaggiato al suo fianco per il 2021 il pilota giapponese Yuki Tsnoda. Questo il lotto dei piloti che inizieranno il mondiale sul tracciato di Shakir, impianto che misura 5412 metri, conta ventiquattro curve e per il Gran Premio viene ripetuto per 57 giri.


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UNA STORIA CHE VIENE DA LONTANO Il primo numero esce il 24 marzo 1984, è a due colori, tratta argomenti legati allla Formula 1 e conta di sedici pagine. Il 7 marzo 1990 viene raggiunto il numero 50 per una rivista che nel frattempo si è irrobustita di contenuti relativi all’automobilismo regionale e vanta un formato a trentadue pagine. Poco più di cinque anni più tardi tagliamo il traguardo dei cento numeri: è il 10 ottobre 1995 e la copertina ospita la foto della Ferrari F50, altra fantastica supercar di Maranello.

SPOILER: ancora un traguardo Non sono molti quelli che possono vantare la pubblicazione di un periodico di automobilismo a distribuzione gratuita edito per ben trenotto anni di fila e che raggiunge il traguardo dei 250 numeri. Noi ce l’abbiamo fatta e ne siamo orgogliosi perchè è un lavoro che si è basato sull’impegno e la passione di pochi, ma che però ci ha portato a tagliare questo importante traguardo. Un ringraziamento speciale a chi ha lavorato per far si che Spoiler sia uscito, numero dopo numero con contenuti anche variegati e soprattutto un grande grazie: ai collaboratori e ai tanti inserzionisti che in questi lunghi anni hanno permesso l’uscita del nostro periodico. La Redazione Flavio De Crignis

Arrivano finalmente gli anni dei trionfi Ferrari in Formula 1. Il numero 150 esce il 25 febbraio 2002 alla vigilia dello start di una stagione che sarà letteralmente dominata dalle rosse. La copertina è un giusto tributo agli alfieri di quella stagione, Michael Schumacher e Rubens Barrichello. Quota 200 viene raggiunta il 10 marzo 2010 con la copertina dedicata ad Alonso e Massa, due piloti che non hanno raccolto quanto avrebbero meritato.


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Per un buon bicchiere

Qualità, profumi e sapori dalla Cantina Produttori di Ramuscello e San Vito

D

i cantine che raggruppano piccole realtà viticole ce ne sono parecchie, ma quella di Ramuscello e San Vito, in provincia di Pordenone, ha davvero una marcia in più. Dopo oltre sessant’anni di vita e aver raggiunto oltre 140 soci per complessivi 720 ettari coltivati a vigneto, ed essere diventata la terza forza del Friuli Venezia Giulia, la Cantina Produttori presieduta da Gianluca Trevisan (in foto nella pagina accanto) è ora all’avanguardia nella produzione integrata di vino, con sensibile risparmio e

controllo dei fitofarmaci. Sono tre le colonne portanti che contraddistinguono la Cantina: ambiente, cooperazione e qualità. Da pochi mesi infatti alcuni soci con produzioni importanti hanno aderito al progetto di lotta integrata SQNPI - il Sistema di Qualità Nazionale Produzione Integrata - per una gestione dei terreni il più possibile naturale, tracciata e certificata da un ente esterno. La cooperazione ha registrato un importante sviluppo negli ultimi due anni, con la Cantina molto attrattiva per altri viticoltori della zona, testimoniata dal fatto che la qualità del prodotto è apprezzata da diverse case vinicole, che imbottigliano e con il loro marchio esportano in tutto il mondo. Una quantità enorme di vino di qualità che parte quindi da Ramuscello, frazione di Sesto al Reghena - dove viene prodotto con le conoscenze e le pluriennali esperienze dell’enologo Rodolfo Rizzi - stoccato in enormi vasche in acciaio inossidabile e poi bevuto e apprezzato in Europa e oltre oceano.


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di Claudio Soranzo I vigneti dei quasi 150 soci della Cantina si trovano nei comuni limitrofi, maggiormente nella zona Doc Friuli Grave, la pianura formata da terreno alluvionale a cavallo del fiume Tagliamento, forte di un clima particolarmente adatto alla coltivazione della vite, caratterizzato da un’ampia superficie sassosa che esalta l’escursione termica tra il giorno e la notte, favorendo così uve con una spiccata dotazione di aromi e vini profumati ed eleganti. Risultati ottenuti poi con lo studio, la ricerca e l’entusiasmo, mettendo assieme tradizione, sostenibilità e la moderna tecnologia. Un’unione

che mantiene intatte le caratteristiche dei frutti e attraverso l’attento controllo delle varie fasi di vinificazione, consentono di raggiungere altissimi standard di qualità. Oltre al vino sfuso e in bag in box reperibile nello spazio vendita a Ramuscello, adiacente alla zona di produzione (molto ben strutturato e fra poco replicato in altre realtà del territorio), la Cantina Produttori di Ramuscello e San Vito quest’ultimo comune il più vitato di tutta la Regione FVG - va orgogliosa per il vino imbottigliato, che spazia dai Refosco dal peduncolo rosso, Pinot Grigio e Friulano della Doc Friuli Venezia Giulia ai Merlot, Cabernet, Chardonnay, Sauvignon e Ribolla Gialla dell’IGP Venezia Giulia, ai vini spumanti Prosecco Doc Brut e Ribolla Gialla Extra Dry. Nella nostra visita alla cantina abbiamo assaggiato proprio quest’ultimo, un vino autoctono eccezionale dal perlage fine e resistente, fruttato, fresco ed elegante, il cui gusto è rimasto intatto e persistente in bocca per ben un’ora. A questo punto non ci resta che suggerirvi, nella vostra prossima gita fuori porta, di passare a Ramuscello a gustar-

vi dell’ottimo vino, fare delle provviste e approfittare pure delle proposte culinarie, che si possono trovare nella rivendita al dettaglio. Buon viaggio e cin-cin a tutti!

Cantina Produttori Di Ramuscello E San Vito Sca Via Marconi, 22 33079 Ramuscello di Sesto al Reghena (PN) Tel. (+39) 0434 68029 www.cantinaramuscello.it


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Emilia Romagna, terra di Gran Turismo, amanti dei motori e delle case automobilistiche. Il Gran Premio dell’Emilia Romagna è un riconoscimento ad una

GRANDE

a cura di Valerio De Crignis

passione

Dei quasi cento piloti italiani che hanno preso il via in un Gran Premio iridato, dodici sono nati in Emilia Romagna. Il migliore in assoluto risulta essere Stefano Modena che nel 1991 nel Gran Premio del Canada si piazzò secondo con la Tyrrell-Honda. Altri piloti locali che hanno segnato punti iridati sono Cesare Perdisa, Mauro Baldi e Pierluigi Martini. Cesare Perdisa

Mauro Baldi

Stefano Modena

Pierluigi Martini

Lo scorso 1 novembre la Formula 1 è tornata a correre all’Enzo e Dino Ferrari di Imola dopo quattordici anni per l’inedito Gran Premio dell’Emilia Romagna. Pur in tempi di Corona virus l’esperienza è risultata positiva, l’impianto del Santerno si è dimostrato all’altezza e quindi considerata la fluidità di alcuni appuntamenti è stata considerata e realizzata l’opportunità di inserire la gara emiliano-romagnolo nel calendario 2021. Il tracciato di Imola misura 4909 metri è situato in una zona ondulata con alcuni saliscendi alternati a dei tratti in pianura, viene percorso in senso antiorari per 63 giri. Ma, com’è andato il rientro dell’Enzo e Dino Ferrari nel circus della massima formula? Purtroppo il colore che ha fatto la parte del leone non è stato quello del rosso corsa, ma quello del nero. In pratica c’è stato un vero e proprio dominio Mercedes. Vediamo quindi di fare un breve riepilogo della prima edizione del Gran Premio dell’Emilia Romagna, ricordando che la gara è stata la prima in assoluto a disputarsi nel format di due giorni con prove libere ed ufficiali al sabato e gara alla domenica. Le prove avevano visto la competizione piuttosto marcata tra i due piloti della Mercedes, Hamilton e Bottas con il finlandese che si aggiudicava la pole position con 1’14”221 davanti al britannico e all’olandese Verstappen. Per la Ferrari una prestazione in linea a tutte quelle della stagione 2020 con Leclerc settimo e Vettel quattordicesimo. Allo spegnimento del semaforo Bottas partiva bene e riusciva a restare al comando davanti alla Red Bull di Max Verstappen ed al compagno di scuderia Hamilton. Bottas e Verstappen restavano nelle


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A Imola la rossa corre in casa. Speriamo di onorare degnamente l’appuntamento. prime due posizioni rispettivamente fino al diciottesimo ed al diciannovesimo giro quando si fermavano ai box per montare nuove gomme e lasciavano il comando ad Hamilton che decideva di allungare la propria permanenza in pista. Al ventinovesimo giro, la svolta della gara: la Renault di Ocon si ferma alle Acque Minerali e viene introdotto il regime di Virtual Safety Car. Hamilton è il maggior beneficiario della situazione, si ferma ai box, cambia gomme e rientra al comando. Un comando che non lascerà più (segnando anche il giro più veloce) perché Verstappen fora e finisce nella sabbia e Bottas non riesce ad attaccare il compagno di scuderia. Vince Hamilton davanti a Bottas e Ricciardo mentre le Ferrari finiscono quinta e dodicesima con Leclerc e Vettel rispettivamente.

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Gran Turismo speciali

Le WAGON

Ufficialmente la Ferrari non ha mai prodotto delle station wagon. C’è chi però non ha resistito al fascino di una rossa “speciale” ed ha provveduto a far si che si realizzassero dei pezzi unici: vediamone alcuni.

rampanti

Ferrari 365 GTB/4 Daytona S.B. 1974

Anche questa vettura trae origine neli Stati Uniti dove l’architetto Bob Gittelman commissiono’ all’importatore Chinetti una station wagon su base Daytona. La realizzazione venne curata dall’inglese Panther Westwind nel 1974.

FERRARI 330 GT VIGNALE shooting break

Costruita come normale G T 2+2 venne trasformata in una carrozzeria speciale nel 1967 partendo da un disegno di Bob Peak. La concretizzazione del progetto venne affidata alla Vignale di Torino.


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FERRARI 456 VENEZIA FERRARI 212 Export shooting break Fontana

Costruita nel 1951 per i fratelli Marzotto (grandi estimatori della Casa di Maranello) fu concepita dapprima come sport spider e poi come barchetta. Nel 1952 venne trasformata nella versione definitiva dalla carrozzeria Fontana.

Da sempre grande estimatore della Ferrari, nel 1997 il Sultano del Brunei commissionò direttamente alla Casa del Cavallino Rampante una station wagon su base 456. Nacque così la Venezia.

FERRARI 365 GT4 FELBER-MICHELOTTI Partendo dalla base di una 365 GTC4 2+2 e su richiesta specifica del concessionario svizzero Felber, nel 1975, Michelotti diede vita a questa station wagon decisamente originale.

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Dopo De Portago ed Alonso con Carlos Sainz jr. la Ferrari presenta al via il suo

Carlos Sainz jr. Dopo Alfonso de Portago e Fernando Alonso (senza dimenticare il test driver Marc Genè) un’altro pilota spagnolo arriva a Maranello, si tratta del “figlio d’arte” Carlos Sainz jr. È figlio di Carlos Sainz, (Campione Mondiale Piloti Rally nel 1990 e nel 1992 e vincitore di tre edizioni della Dakar) ed è nato a Madrid l’1 settembre 1994 Finora si è dimostrato un pilota grintoso, veloce e combattivo, vediamo con quale curriculum si è presentato al via del Campionato Mondiale di Formula 1 2021 alla guida della Rossa di Maranello. Come tanti piloti ha iniziato la sua carriera con i kart per passare poi alle formule minori, quindi alla Formula Renault , alla Formula 3 ed approdare positivamente ai test di Formula 1 nel contesto Red Bull, Toro Rosso. L’esordio nella massima formula ebbe luogo a Melbourne per il Gran Premio d’Australia il 15 marzo 2015 con la Toro Rosso e fu un debutto positivo in quanto il giovane spagnolo partì dall’ottava posizione e si classificò nono andando quindi a punti iridati; a fine stagione raccoglierà 18 punti e si classificò quindicesimo nella classifica piloti. L’anno dopo, sempre al volante della Toro Rosso fece meglio e riuscì a segnare 46 punti, bottino che gli valse

TERZO

iberico

il dodicesimo posto nella graduatoria finale. La stagione 2017 lo vide al volante della Toro Rosso fino al Gran Premio del Giappone, dopo il quale passò alla Renault raccogliendo in tutto 54 punti che lo piazzarono in nona posizione nel mondiale. Con la Renault disputò tutta la stagione 2018 segnando 53 punti piazzandosi decimo. Al termine della stagione annuciò il passaggio per il 2019 alla scuderia

Mc Laren. Con la McLaren ebbe l’occasione di mettersi in evidenza andando a podio nel Gran Premio del Brasile raccogliendo 96 punti e piazzandosi sesto nella graduatoria finale. La stagione 2020 lo ha visto cogliere un bel secondo posto alle spalle del vincitore Gasly a Monza, segnare il giro più veloce al Gran Premio di Stiria, ottenere 105 punti complessivi con il sesto posto finale ed annunciare il suo passaggio alla Ferrari per la presente stagione nella quale, confiamo emergerà tutto il suo grande possibilità.

De Portago ed Alonso sono i piloti spagnoli che ad oggi hanno corso con la rossa in Formula 1


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Panorama 2021

L’imperversare della pandemia non ci permette di realizzare un programma completo ed affidabile delle attività sociali. Comunque i rapporti con Maranello sono regolari e ciò ci permette di offrire un’informativa su quelli che andranno ad essere gli sviluppi degli impegni dei club. Nella riunione di fine gennaio è stata confermata l’utilizzo per il futuro di tessere fisiche con la conferma delle facilitazioni e riduzioni per i biglietti di Imola e Monza più eventuali altri appuntamenti in Europa. Inoltre si agirà in modo di rendere più interessanri le visite in fabbrica con allo studio anche la possibilità di realizzare eventi particolari a Maranello con

Show Car e Simulatori. Infine gli annunciati orologi sono in arrivo, prevedibilmente entro il corrente/ prossimo mese.

Aderite a informazioni presso la sede sociale del Club - Pizzeria Al Giardino, via I Maggio 112 a Monfalcone - il martedì sera dalle 20.30 alle 21.30


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a cura di Germano Danielis

BUFORI (Beautiful Unique Fantastic Original Romantic Irresistible)

MK III LA JOYA

La casa automobilistica australiana-malese Bufori è specializzata nella creazione di automobili personalizzate ispirate ai coupé americani degli anni ‘30. Il primo esemplare Bufori fu costruito completamente a mano dai fratelli Khouri in un garage di Sidney nel 1985, traendo ispirazione da una americana Packard degli anni ’20. Non sapendo che nome dare alla vettura chiesero a parenti e amici di dare una definizione, e scelsero un acronimo con quelle che ritenerono fossero state le sei parole migliori per descrivere la loro creazione. La produzione Bufori è molto limitata e attualmente sono solo due i modelli in listino, ovviamente tutto viene fatto a mano seguendo le specifiche dei facoltosi clienti.

Il Geo Metro era un veicolo piccolo ed economico basato sulla Suzuki Swift, la produzione iniziò nel 1989 e continuò fino al 2001. Non si trattava quindi di un prototipo o di una produzione limitata, ma per il fatto che questa vettura si vendeva solo in Canadà ne faceva un veicolo conosciuto solo nell’estremo nord america. La vettura era commercializzata dai concessionari Chevrolet e costruita dalla Suzuki per conto della General Motors, e montava un motore a 3 cilindri da 1,0 litri che sviluppava una modesta potenza di 55 cavalli. Negli anni la Geo venne prodotta in molteplici versioni con le più disparate carrozzerie, rimanendo però fedele al piccolo ed economico motore Suzuki.

GEO METRO


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VICTORIA 250 Presentata al Salone dell’Auto di Parigi del 1954 dalla casa costruttrice BAG (Bayerische Auto Gesellschaft), la Victoria 250 fu prodotta dal gennaio 1957 al febbraio 1958, per un totale di 729 esemplari. Le caratteristiche insolite includevano la costruzione della carrozzeria in fibra di vetro e un cambio a cinque marce con trasmissione elettronica comandata da tre pulsanti montati sul cruscotto per innestare la retromarcia, la folle e la prima, più una piccola leva usata insieme alla frizione per passare alle marce superiori. Il motore era un 250 cc, 1 cilindro, 2 tempi che sviluppa 14 CV a 5200 giri / min ed era in grado di spingere la vetturetta alla velocità di quasi 100 kmh. La produzione

LANCIA HYENA

durò solo per un breve periodo di tempo, terminando all’inizio del 1958 quando divenne evidente che il mercato era già invaso da microcar. Si ritiene che esistano ancora 24 esemplari di Victoria 250.

La Lancia Hyena è stata progettata e costruita dalla Zagato, ma questa modello è il risultato di un concessionario Lancia olandese di nome Paul Koot, che cercò di convincere Lancia a creare una coupé a produzione limitata basata sulla Delta Integrale. La Hyena è stata creata nel 1986 e dotata di un motore turbo a quattro cilindri, duemila di cilindrata, sviluppante una potenza di 300 cv. Zagato e Koot cercarono di convincere Lancia a consentire la produzione di 500 esemplari, ma il gruppo Fiat scartò l’idea, così Koot e Zagato andarono avanti con una produzione limitata sicuramente di 24 esemplari ma forse anche 26.


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È una delle gare più “anziane” del mondiale. Ha un suo fascino specifico e, il Principato ha trovato in Charles Leclerc il suo giovane

PORTACOLORI a cura di Flavio De Crignis Dal punto di vista tecnico la gara di Montecarlo non è che offra punti di particolare specificità. Forse cordoli e bordo pista sono il punto di riferimento che i piloti non possono perdere di vista neppure per un istante. È forse il Gran Premio che offre la maggior vicinanza con le monoposto e questo per il pubblico è di per se un valore aggiunto di tutto rispetto, cosa che ancor oggi costituisce un patrimonio sportivo quasi unico. Più che punti spettacolari, Montecarlo offre punti suggestivi, dal Casinò al Mirabeau, dal Tunnel al Tabaccaio alle Piscine alla Rascasse tutti passaggi che offrono un loro fascino particolare, ma non agonistico, perchè qui i sorpassi sono sempre stati difficili e continuano

La McLaren è la scuderia che ha vinto di più a Montecarlo: 15 vittorie

ad esserlo ancor oggi negli anni duemila. Peccato perchè la carenza di punti dove si possa sopravanzare l’avversario porterebbe a valorizzare questo impianto che è sempre stato amato dal pubblico. Il tracciato di Montecarlo misura 3337 metri, consta di Charles Leclerc è nato a Monaco il 16/10/1997 diciotto curve (nove con raggio a destra e nove con raggio Chi ha vinto di più a Montecarlo? a sinistra) e per il Gran Premio viene Tra le Scuderie il primato spetta alla Mc ripetuto per 78 giri. È una delle gare più Laren che ad oggi è giunta a quindici lunghe di tutto il calendario ed in qualaffermazioni. Questa non è una gara che che occasione la bandiera a scacchi è la Ferrari vince spesso, anzi. Comunque stata data allo scadere delle due ore, la Scuderia di Maranello ad oggi conta termine orarario massimo previsto per le nove affermazioni seguita con sette dalla gare di Formula 1. Lotus. Sempre riguardo alla Ferrari È una gara dalla storia gloriosa la cui ricordiamo che la Rossa negli anni prima edizione risale al 1929 quando si 2000 ha vinto nel 2001 con la doppietutilizzò un tracciato di 3100 metri con ta Schumacher-Barrichello e nel 2017 la vittoria del britannico William-Grover con l’altra doppietta Vettel-Raikkonen. Williams con la Bugatti. Nei piloti il migliore è ancora oggi Fino allo scoppio della Seconda Guerra Ayrton Senna che primeggia con sei Mondiale seguirono altre otto edizioni, affermazioni. Dietro a Senna, con cinmentre la ripresa della gara si registrò que gare vinte troviamo Grahan Hill e con una edizione che si corse nel 1948. Michael Schumacher. A partire dall’istituzione del Campionato Con tredici affermazioni il Ford Cosworth Mondiale di Formula 1 (1950) Monaco risulta essere il motore con il maggior ha sempre fatto parte del calendario irinumero di vittorie a Montecarlo seguito dato con l’eccezione del 1951, 1952, a quota dodici dal Mercedes e con il 1953, 1954 e 2020. Ferrari a nove.

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Montreal offre sovente gare combattute, tanto che ad oggi detiene il primato del

gran premio più lungo Suggestivo impianto, realizzato sull’isola di Notre Dame il Gilles Villeneuve, misura 4361 metri e per il Gran Premio del Canada viene ripetuto per 70 giri. E’ un tracciato difficile, misto veloce che mette a dura prova in particolare l’impianto frenante delle monoposto. Diversi i punti difficili, uno in particolare che con gli anni di è metitato il nome di “muro dei campioni” per il fatto che diversi campioni del mondo (di Formula 1 ci sono finiti contro. Il “muro” è collocato all’uscita dell’ultima chicane del Gilles Villeneuve e non concede alcuna via di fuga: o si passa o ci si finisce contro. Vediamo chi (a livello di Campioni del Mondo) ha finito qui la sua gara. Fatto curioso è che il primo ad andare a muro è stato il figlio del pilota a cui è intitolato il circuito e cioè Jacques Villeneuve che nel 1997 con la Williams al secondo girò centrò la barriera testando per altro la solidità della struttura. Probabilmente Jacques Villeneuve voleva aumentare la sua capacità di “collaudo” poichè nell’edizione del 1999 (con la BAR) il tredici giugno al trentaquattresimo giro pensò bene di fare il bis. In quell’edizione del Gran Premio del Canada il muro venne “testato da altri due campioni del mondo. Il primo

ad abbandonare fu al quattordicesimo giro Damon Hill con la Jordan, seguito quindici giri dopo da Michael Schumacher con la Ferrari. Da rilevare che il tedesco della Ferrari centrò il muro mentre era agevolmente al comando. Dopo sei anni un altro campione del Jenson Button è il vincitore del Gran Premio del Canada mondo pensò bene 2011, la gara più lunga della storia della Formula 1: 4 ore 4 di vedere se il muro minuti 39 secondi e 537 era ancora in buona salute e quindi venne “centrato” dalla BAR di Jenson ore. Eppure elementi diversi come inciButton. denti, meteo avversi possono portare a Non solo i Campioni del mondo sono durate dell’evento ben più sostanziose. finiti nel famigerato muro, ma anche E’ quello che successe a Montreal il altri piloti così che negli anni successivi dodici giugno 2011 quando con sei il tutto è stato modificato rendendolo ingressi della Safety Car, pioggia batmeno perpendicolare al cambio di diretente, bandiera rossa esposta al ventizione destro/sinistro e da allora i camcinquesimo giro la gara ebbe termine pioni del mondo sono risultati indenni dopo 4 ore, 4 minuti, 39 secondi e da questo non desiderato stop. 537 con la vittoria della Mc Laren di Jenson Button che all’ultimo giro sorQUEL GRAN PREMIO COSÌ LUNGO passò la Red Bull di Sebastian Vettel. Per regolamento un Gran Premio di Decisamente un primato del tutto partiFormula 1 non può durare più di due colare.

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Mazzoni Racing Team CALENDARIO FORMULA DRIVERS UISP 2021 28 MARZO VITTORIO VENETO 11 APRILE ORSAGO 25 APRILE SAN VITO AL TAGLIAMENTO 9 MAGGIO CONCORDIA SAGGITTARIA 6 GIUGNO FANNA-FRISANCO 13 GIUGNO STARANZANO 25 LUGLIO ORSAGO 29 AGOSTO VITTORIO VENETO

Paolo Milotti

CALENDARIO FORMULA DRIVERS CROAZIA 2021 19-20 GIUGNO BUZET/PINGUENTE 17-18 LUGLIO UČKA/MONTEMAGGIORE 21-22 AGOSTO OGULIN 16-17 OTTOBRE LIMSKI KANAL/CANAL DI LEME 13-14 NOVEMBRE GROBNIK/GROBNICO

12 SETTEMBRE AZZANO DECIMO 26 SETTEMBRE MANIAGO 10 OTTOBRE PRATA DI PORDENONE

NOTA I calendari potranno subire modifiche a causa della situazione sanitaria internazionale

Marco Mazzoni


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A Baku finora si sono viste:

belle gare

Diverso da tutti gli altri circuiti del Campionato, Baku assomma nelle sue caratteristiche un pò di tutto ed un pò di più. È sicuramente impegnativo e difficile soprattutto nella zona della città vecchia. Possiede il rettilineo tra i più lunghi del Mondiale con i suoi 2200 metri e quell’ambientazione particolare che gli deriva dal fatto di trovarsi sulle rive del Mar Caspio, praticamente in mezzo ai pozzi di petrolio. Finora per il Gran Premio dell’Azerbijan a Baku si è corso tre volte, vediamo in sintesi com’è andata. Tre diversi piloti hanno vinto sul tracciato di Baku , rispettivamente Ricciardo con la Red Bull nel 2016, Hamilton con la Mercedes nel 2017 e Bottas, anche lui con la Casa della stella a tre punte nell’edizione dello scorso anno. Dopo Spa, Baku è il secondo tracciato più lungo del mondiale BAKU Lunghezza: Giri da percorrere: Curve: A destra: A sinistra: Record sul giro:

6004 metri (il secondo circuito in ordine di lunghezza di tutto il mondiale dopo Spa). 51 20 8 12 Leclerc/Ferrari in 1’43”009 (2019)

Ricciardo è stato il primo vincitore del Gran Premio dell’Azerbaijan Tre diversi piloti si sono guadagnati la pole position e sono: Hamilton con la Mercedes nel 2017, Vettel con la Ferrari nel 2018 e Bottas, sempre con la Mercedes nel 2019. Ancora tre piloti si sono aggiudicati il giro più veloce e sono: Vettel con la Ferrari nel 2017, Bottas con la Mercedes nel 2018 e Leclerc con la Ferrari nella passata edizione. La Ferrari non ha ancora vinto a Baku


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Dall’album dei ricordi... Stefano Iaconcig con la Opel Kadett GSI al Rally di Piancavallo 1990 e con la Peugeot 205 GTI al 3° Rally del Festival di Majano

Marco Venturini e Luisa Chiabudini con Opel Corsa 1.3 SR al debutto nell’omonimo trofeo nella città di Adria nel 1989.

Marco Venturini con Peugeot 1.6 impegnato nella conquista del campionato italiano N3 – velocità montagna – qui in una delle innumerevoli cronoscalate (1992, Cividale-Castelmonte).


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mix mix mix mix mix mix mix mix mix mix Il nuovo Cinturato Pirelli All Season: tutto da scoprire Sarà presto tempo di togliere i pneumatici invernali e sostituirli con quelli estivi, ma se li avete entrambi consumati, logori o datati, il consiglio migliore è quello di provare i cosiddetti Quattro Stagioni, da usare sia con le alte sia con le basse temperature, insomma tutto l’anno. Senza così la preoccupazione e la spesa di doverli sostituire quando necessario, e in base alle disposizioni di legge. Per l’occasione Pirelli ha lanciato il nuovo Cinturato All Season SF2, che consente di essere sempre in regola con le normative invernali e di guidare in sicurezza in ogni condizione climatica. E’ un concentrato di tecnologia e porta al debutto il “battistrada adattivo”, un sistema composto da mescola e disegno battistrada che massimizza sicurezza di guida e versatilità di utilizzo. Inoltre è disponibile anche con le tecnologie Pirelli Seal Inside e Runflat, che permettono di continuare a viaggiare anche in caso di foratura e con le specifiche Elect, per i veicoli elettrici e ibridi plug-in. Il Cinturato All Season SF2 è disponibile in 65 misure - fra i 15 e i 20” - dedicate alle moderne urban car, agli ultimi modelli di crossover utility vehicle e alle medie sedan. Sulla spalla i simboli M+S accompagnati dalla marcatura 3PMSF (ThreePeak-Mountain with Snowflake: il simbolo di un fiocco di neve inserito in una montagna stilizzata a 3 cime)indicano le ottime performance anche nelle condizioni invernali

e certificate dai test richiesti dalla normativa europea,che garantiscono il rispetto delle norme per la circolazione in vigore in diversi Paesi europei durante l’inverno. Il nuovo nato della famiglia Cinturato è indicato per chi usa l’auto prevalentemente in città, vive in regioni non alpine e con temperature tipiche dei climi temperati, attestandosi sui 25.000 Km all’anno. Infatti, in un pneumatico 4 stagioni il disegno e la mescola del battistrada sono frutto di un preciso equilibrio in grado di funzionare sia alle alte sia alle basse temperature, su asfalto bagnato e asciutto, conferendo buone​caratteristiche in termini di prestazioni globali e versatilità di comportamento. Il profilo e la struttura del Cinturato All Season SF2, oltre al nuovo disegno battistrada,consentono una direzione di guida ottimale con un’impronta uniforme a terra, incrementando la resa chilometrica del 50% rispetto al precedente All Season Plus. Questo risultato è stato raggiunto grazie all’impiego di nuovi materiali nelle mescole e un’ottimale progettazione delle rigidità locali del battistrada. La mescola adattiva di nuova generazione del battistrada consente anche la più bassa resistenza al rotolamento in comparazione ai principali pneumatici del segmento dei competitor, come attestato dai test realizzati da Dekra. La più bassa resistenza al rotolamento consente minori consumi di carburante e una maggiore autonomia per i veicoli elettrici, nel caso di gomme con tecnologia Elect. Questa prestazione genera benefici in termini di sostenibilità ambientale e porta in B il valore di rolling resistance indicato sull’etichetta della gomma, per la maggior parte della gamma di Cinturato All Season SF2. Dalle prove di comparazione realizzate dalla Dekra con i principali pneumatici della concorrenza, il Cinturato All Season SF2 è risultato il pneumatico più silenzioso del suo segmento. Grazie alla mescola e al disegno battistrada,le emissioni sonore sono ai minimi, con notevoli benefici anche per l’ambiente.


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LA PROVA

LA PROVA LA PROVA LA PROVA LA PROVA di Claudio Soranzo

Stile, tecnologia e piacere di guida con la nuova Nissan Juke A spasso per l’Italia settentrionale con la nuova Nissan Juke è davvero un privilegio. Per questo test abbiamo attraversato 4 regioni, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Un percorso di quasi 1.400 km su strade extraurbane, autostrade, salite e percorsi cittadini, con un consumo globale fornito dal computer di bordo di soli 5,7 litri per 100 km. Il modello di Juke in prova è equipaggiato con un motore turbo benzina, a 3 cilindri, 999cc, 117 Cv, 200 Nm di coppia e un cambio automatico a 7 rapporti DCT, a doppia frizione. Un test drive davvero probante, che ha messo in luce le ottime caratteristiche della vettura giap-

ponese, sotto tutti gli aspetti. Dalla grinta in partenza alla ripresa, dal tranquillo comfort di marcia a una stabilità inaspettata, dagli ottimi sistemi di sicurezza e assistenza alla guida

all’infotaiment, con gli altoparlanti Bose dappertutto, perfino a lato del poggiatesta. Il nuovo crossover coupé giapponese sta soddisfando le migliori esigenze di ogni automobilista, sia a livello di prestazioni sia di economicità di gestione, non tralasciando neppure l’aspetto ecologico. Partendo da Milano l’abbiamo lanciata in autostrada verso Villafranca di Verona, sede dell’interessantissimo museo Nicolis, dove si trova l’evoluzione dei mezzi di trasporto degli ultimi due secoli, attraverso centinaia di automobili, motociclette e biciclette, ma non solo: si possono ammirare anche strumenti musicali, macchine da scrivere e fotografiche, nonchè una serie di


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rari oggetti, oggi introvabili. Riempiti gli occhi del passato prossimo e remoto, un giro per la deliziosa città di Verona e poi in Trentino sulle bellissime strade della Valsugana, arrivando al lago di Caldonazzo attraverso la ripida salita che parte da Mattarello. Una stada impegnativa dove la nuova Juke ha dovuto strigliare tutti i suoi cavalli per raggiungere la cima, per poi rilassarsi nella sinuosa discesa al lago. Poi Levico, Pergine con il suo splendido maniero e Baselga di Pinè con il suo laghetto. Con questa seconda generazione di Juke, il B-Suv giapponese che in 9 anni di successi è stato acquistato da oltre un milione di automobilisti, la Nissan conferma un originale design oltre a un grande rinnovamento nei contenuti tecnologici. Ciò che spicca è la posizione di guida comoda, le grandi ruote è l’ottima visibilità, nonchè uno stile riconoscibilissimo nell’affollato panorama del suo segmento di mercato. Da notare tra l’altro come sia cambiato il rapporto uomo-macchina, grazie a meccanica ed elettronica sempre più sofisticate e capaci di ampliare le capacità umane. I sistemi di monitoraggio, controllo e intervento, presenti a bordo del nuovo Juke, sono in grado di agire automaticamente in modo più rapido ed efficace di quanto riesce a fare il pilota più esperto. Ora più che mai tutto è pensato per offrire il massimo controllo con il

minimo sforzo, tutto è funzionale a gestire situazioni ordinarie e straordinarie, a interagire col mondo circostante e garantire la massima sicurezza. La tecnologia non esclude l’uomo, bensì lo rende protagonista, colmando i suoi limiti e offrendogli un’esperienza piacevole, mai provata prima. Un crossover, il Juke, che ha davvero convinto, con un look futurista, ma nel contempo elegante e raffinato, con gli interni piacevolmente adeguati allo stile esterno. Da subito si è pervasi da una piacevolezza che aumenta con la progressione della velocità, in un ambiente ovattato e tranquillo, che distende e rilassa. Ma se volete divertirvi o avete un po’ di fretta, basta commutare il tasto D-Mode in Sport e cambia subito la musica, con più potenza, più reattività dello sterzo e un assetto più rigido, che permettono una condizione di maggior sicurezza, accompagnata da una crescente soddisfazione. Ottimo anche il ProPilot, il sistema già presente in altri modelli Nissan, che utilizza tutte le tecnologie installate per permettere una guida sicura a se stessi e a tutti gli altri utenti della strada. In montagna si è fatta notare per la sua agilità nelle curve strette e sinuose, subito pronta a operare decisi allunghi appena la strada si raddrizza-

va. Così abbiamo attraversato Veneto e Friuli completando il nostro test al mare, a Trieste, appena in tempo per salutare la partenza della Costa Deliziosa in rotta nel Mediterraneo. Una volata molto piacevole e per niente stancante, grazie alla comodità e silenziosità di marcia, davvero notevole. Claudio Soranzo


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l’ONSEN Onsen è il termine giapponese che indica le migliaia di fonti termali disseminate nel vasto arcipelago del Sol Levante. A detta di molti storici locali l’Onsen sarebbe l’unico aspetto culturale autenticamente nipponico non importato dall’Asia continentale, ed è difficile dar loro torto vista l’alta concentrazione di bocche vulcaniche lì presenti e variamente attive. I primi documenti scritti dei bagni termali risalgono a un migliaio di anni fa, ma nel corso dei secoli gli abitanti locali hanno trasformato il semplice gesto di immergersi in acqua in un rituale quasi sacro. Queste acque naturalmente calde spesso contengono diversi minerali, che grazie alla loro composizione chimica contribuiscono a curare l’ipertensione, le malattie dell’apparato cardiocircolatorio e, pare, anche l’infertilità di entrambi i sessi. Tutta la muscolatura ne esce tonificata, soprattutto quella della schiena, e la pelle liscia e ringiovanita. Gli Onsen possono essere sia isolati che raggruppati in determinate località. La fonte termale isolata in mezzo alla natura, che spesso ha un bel ruscello che scorre nelle vicinanze, assume il nome Rotenburo.

Per i giapponesi fare il bagno non rappresenta solo la cura del corpo, ma un rituale talmente radicato che tutti sanno esattamente come comportarsi. Generalmente le vasche sono divise per i sessi, e dopo essersi spogliati completamente si porta con sé solo un piccolo asciugamano. Prima di entrare in vasca è obbligatorio sedersi su uno sgabello davanti a dei rubinetti dove bisogna lavarsi accuratamente, una volta finito è considerata buona educazione pulire lo sgabello prima che si sieda un’altra persona. All’interno della vasca l’acqua va smossa il minimo indispensabile e la testa deve rimanere fuori dall’acqua, parlare a bassa voce o meglio ancora stare in silenzio. Attenzione che se avete dei tatuaggi potreste vedervi negato l’ingresso: il motivo del rifiuto è che i membri della yakuza (la mafia giapponese) sfoggiano quasi sempre dei tatuaggi, e questa regola viene indiscriminatamente applicata anche ai turisti. Gli Onsen possono essere pubblici, ma anche annessi a una locanda tradizionale, la Ryokan. Questa è una sistemazione in stile giapponese, con camere dai pavimenti rivestiti di tatami e futon al posto dei letti. Tutto al loro interno è fatto con materiali come legno, carta di riso, bambù e pietra, ma molte di esse sono di fatto delle SPA di lusso con giardino e ruscello annessi, e ottima cucina variegata per tutti i gusti.


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