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Editoriale di Claudio Soranzo

Q

ualcosa si è risvegliato in casa Ferrari nell’ultimo gran premio di Turchia. Non solo Leclerc, ma anche Vettel hanno macinato giri interessanti con tempi buoni, arrivando fino al podio. Quel secondo gradino mancato all’ultima curva dal monegasco, che sta ancora a sbattersi la testa contro il muro, e quel terzo del tedesco regalatogli dal suo compagno. Così, nell’altro campionato del mondo - quello ufficiale ha solo il nome Mercedes - ce la siamo contesa con Verstappen ed è una grande conquista dopo i gran premi precedenti a mangiar polvere e farsi addirittura doppiare. Che vergogna! Una Ferrari che si doppiare è una cosa dell’altro mondo. Basta, ora abbiamo ripreso le redini del gioco e non si ritornerà - lo speriamo con tutto il cuore - più indietro. Finalmente abbiamo rivisto dei bei sorpassi, dei balzi in avanti in graduatoria che fino ad alcuni gran premi fa facevamo invece all’indietro. Cos’è cambiato? È cambiata qualche cosa? Sì, certamente, ma quanto durerà? Tutte domande lecite in un campionato condotto malissimo, dove stanno succedendo anche cose strane, e anche anomale, come la fortuna sfacciata - unita naturalmente alla bravura - del pluricampione del mondo Luis Hamilton. A lui va sempre bene tutto, ha un lato B da urlo. Avessero avuto i nostri due cavallini poco... rampanti solo la metà, a quest’ora saremmo a combattere nelle posizioni di vertice. Ora mancano i gran premi finali, nei quali speriamo veramente di rivedere le monoposto di Maranello mantenere le posizioni più consone al blasone fin qui conquistato, con un degno crescendo nelle prestazioni, per alleviare in qualche modo ai tifosi, ma anche ai semplici appassionati della “rossa”, un Natale che non si preannuncia certamente festaiolo, viste le restrizioni sanitarie incombenti. Speriamo proprio di riuscire a gustare un panettone con i canditi rossi, e per il prossimo anno si vedrà. Anche la Scuderia Ferrari Club Monfalcone ha dovuto adeguarsi per evitare assembramenti, così sono saltati i due incontri rampanti con le berline di produzione, come pure la cena di fine anno dei soci, un appuntamento che non si interrompeva da una quarantina d’anni. Non ci rimane altro che brindare alle fortune del cavallino rampante, magari con una bottiglia di spumante, rigorosamente Ferrari, proprio per rimanere in tema.

Buon Natale e felice 2021 a tutti!

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sommario Scuderia Ferrari Club Monfalcone 7

Andare avanti

Formula 1 8 Opinione tecnica 12 Da dimenticare 14 SPECIAL LE ROSSE AL SINGOLARE

SPOILER Periodico di automobilismo Anno XXXVII Numero 249 Dicembre 2020 DIRETTORE RESPONSABILE Claudio Soranzo

FVG 22 Cividale-Castelmonte 25 Mazzoni Racing Team

Rubriche

REDAZIONE: Flavio De Crignis

10 Per un buon bicchiere 16 Mondo auto 21 Mix 24 Dall’album dei ricordi 26 Mix

Pubblicazione registrata presso il tribunale di Gorizia al n.153 del 22.3.84

COLLABORATORI: Germano Danielis Valerio De Crignis Fabio Pauluzzo

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Un anno difficile ma bisogna

andare

avanti

La pandemia provocata dal diffondersi del Corona virus ha provocato praticamente il blocco di quasi tutte le iniziative ed attività sociali. D’altronde a ciò non c’era alternativa dovendo rispettare le disposizioni che via via venivano emanate/aggiornate sopratutto in materia di attività con forte impronta di socializzazione. È stata una prova molto difficile, in particolare per quanto concerne la possibilità di programmare alcunchè, vista la rapidità con cui in questo anno si è passati da situazioni di quasi normalità ad altre di vera e propria emergenza. Se non altro ci siamo tenuti in contatto ed abbiamo in tal modo consolidato un rapporto di amicizia che nel nostro caso, possiamo dirlo con soddisfazione, non conosce confini. Ad un’annata decisamente difficile ha fatto riscontro una delle più brutte stagioni da parte della nostra bene amata “rossa” che, mai, è stata in lotta per la vittoria, privandoci in tal modo anche di qualche soddisfazione sportiva, pane primario del tifoso ferrarista. Speriamo in un rapido recupero delle posizioni che ci competono per la sodddisfazione sportiva dei sostenitori rampanti. Spoiler, pur tra difficoltà crescenti ha continuato ad offrire agli appassionati un riferimento da corsa. Confidando che il 2021 vada a dimostrarsi migliore di questo difficile anno che va a chiudersi porgo a tutti i soci, agli amici ed ai sostenitori di Spoiler

i migliori Auguri di BUONE FESTE Valerio De Crignis Presidente Scuderia Ferrari Club Monfalcone

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L’opinione

tecnica:

a cura di Fabio Pauluzzo

Eziologia del tracollo Ferrari in questa

ANNATA NERA

Partiamo da una sintesi brutale della situazione tecnica attuale in Ferrari: i (tanti) problemi della SF1000 sono stati individuati, ma non per tutte le aree della sfortunata monoposto 2020 sono state definite le soluzioni in ottica futura. Ciò ci fa intuire quanto sarà ardua la risalita per la Scuderia e non alimenta grandi speranze di poter sfidare, già nel 2021, la sempre dominante Mercedes, che peraltro può vantare un discreto vantaggio perfino rispetto ai più diretti inseguitori della Red Bull. Più realisticamente, la Ferrari del prossimo anno potrà ambire a riconquistare regolarmente podi e

piazzamenti alle spalle della stella a tre punte che, salvo improbabili sorprese, cavalcherà verso il suo ottavo titolo mondiale consecutivo. Per meglio comprendere come sia stato possibile che la rossa sia precipitata addirittura dietro ai team di metà classifica è invece necessario fare un passo indietro al 2019. La SF90 era una monoposto dall’elevatissima efficienza aerodinamica e dotata della power unit più potente del Circus. Tali caratteristiche la rendevano imprendibile sui rettifili compensando le significative carenze di grip meccanico e di carico aerodinamico della vettura, che

soffriva soprattutto sui tracciati più lenti. Il 2020 doveva essere un anno di transizione in prospettiva 2021, quando era originariamente previsto l’importante cambio regolamentare poi slittato all’anno successivo causa pandemia - ovvero il ritorno delle monoposto a effetto suolo e l’adozione delle ruote da 18”. La SF1000 è stata quindi concepita sulla base del modesto telaio della SF90, lavorando prevalentemente sull’aerodinamica allo scopo di massimizzare il carico aerodinamico a discapito dell’efficienza. A Maranello ritenevano che l’aumento di


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resistenza aerodinamica sarebbe stato compensato dal vantaggio di potenza garantito dalla power unit. Il motore Ferrari 2019, pur essendo perfettamente regolare, sfruttava alcune “aree grigie” del regolamento tecnico, che però la FIA ha definitamente precluso mediante una serie di direttive emanate tra la fine del 2019 e l’inizio di quest’anno. Queste hanno colpito tutti i costruttori ma sicuramente i team motorizzati Ferrari sono stati quelli più penalizzati con una perdita di potenza stimata in una cinquantina di cv. Con una power unit ‘sgonfiata’ dalle direttive FIA, a Maranello avrebbero dovuto rivedere completamente il concetto

tandoli a sandwich uno sull’altro. Tale soluzione, esclusiva della SF1000, consente di abbassare il baricentro e di ridurre la sezione del cofano motore, ma limita fortemente il passaggio dell’aria, determinando grossi svantaggi in termini di capacità raffreddamento e, soprattutto, di resistenza all’avanzamento. Senza cavalli e con il “muro” aerodinamico dei radiatori, in rettilineo le rosse hanno subito ripetuti e umilianti sorpassi anche da parte di vetture di fondo classifica. Per compensare la grave carenza di velocità di punta in Ferrari hanno spesso optato per un assetto aerodinamico particolarmente scarico. Ali a

deciso di spendere i due “gettoni” di sviluppo concessi dalla FIA intervenendo sul retrotreno, avendo individuato in quest’area il maggior potenziale di sviluppi con ricadute positive per le prestazioni della SF1000. Anche il motore 2021 sarà nuovo e quello che da qualche mese gira al banco a Maranello parrebbe aver recuperato tutta la cavalleria persa per effetto delle succitate direttive. Ma di sicuro anche in Mercedes, Honda e Renault non sono rimasti a guardare… L’obiettivo di lungo termine della Rossa è legato alla rivoluzione regolamentare 2022, che in quanto tale costringe tutti a ripartire quasi da un

Pretendenti al podio – Lotta serrata per il 3° posto nel Campionato Costruttori tra Racing Point, Renault e McLaren, che spesso in gara hanno sopravanzato le rosse. Nella parte anteriore tutte tre le vetture hanno adottato il medesimo concetto aerodinamico Mercedes, a sezione frontale ridotta. Anche a Maranello pare sia stato concepito un musetto ‘stretto’, che però non è mai sceso in pista perché in galleria del vento non ha fornito i risultati sperati. della vettura durante l’inverno, ma la SF1000 era già in avanzato stato di realizzazione per l’avvio della stagione 2020. I test precampionato hanno poi messo in luce una serie di altri problemi ed errori progettuali. La messa a punto della nuova sospensione posteriore a comando idraulico si è rivelata molto più complessa del previsto. Questa soluzione, mutuata dai concorrenti, ha lo scopo di ottenere movimenti programmati dell’assetto, ma – se non opportunamente tarata - manifesta ritardi e irregolarità nella sua azione per cui il retrotreno della SF1000 ha reazioni piuttosto imprevedibili, che penalizzano in modo particolare lo stile di guida di Vettel. Altro aspetto critico della rossa 2020 sono i radiatori, che gli ingegneri Ferrari hanno concentrato nelle pance impacchet-

incidenza minima consentono di recuperare un po’ di velocità sul dritto, ma i piloti del Cavallino pagano poi dazio nelle curve. Inoltre la riduzione di carico aerodinamico rende molto più difficile portare in temperature le gomme, tant’è che in diverse occasioni in gara la SF1000 ha sofferto un degrado degli pneumatici molto più repentino rispetto ai rivali. Il congelamento degli sviluppi deciso dalla FIA a seguito della pandemia ha reso molto problematica l’evoluzione di una monoposto che, come abbiamo visto, avrebbe necessitato di interventi radicali. Sempre allo scopo di contenere i costi, la FIA ha limitato fortemente anche le possibilità di intervento sulle vetture 2021, che deriveranno direttamente da quelle 2020. I tecnici del Cavallino hanno

foglio bianco, pertanto rappresenta una grossa opportunità per recuperare il terreno perduto. Ma a Maranello avranno imboccato la strada giusta o tra due anni continueremo a sentire che la vettura non riesce a far lavorare le gomme nella giusta finestra di temperatura o che manca correlazione tra la galleria del vento e la pista? Guardando alle scelte tecniche coraggiose ma non sempre azzeccatissime degli ultimi anni, qualche dubbio rimane. La speranza è che in questi mesi sofferti la dirigenza Ferrari abbia saputo individuare e colmare le carenze in termini di risorse tecniche. Solo l’innesto nel Reparto Corse delle giuste professionalità consentirà alla Rossa di fare un deciso salto di qualità, riportando il Cavallino Rampante in posizioni più consone al suo blasone.


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Per un buon bicchiere

Da Luisa a Corona vini d’eccellenza e ospitalità al top

U

nire sapientemente tradizione e innovazione, alla costante ricerca di una fusione che riesca a determinare un prodotto di eccellenza. Questa è, in due righe, la filosofia delle tre generazioni dei Luisa, un nucleo familiare che da oltre cent’anni produce un vino di qualità straordinaria, per coinvolgere il cliente in una vera e propria emozione. Tanto coraggio, duro lavoro e la giusta lungimiranza hanno portato i Luisa a

crescere negli anni, raggiungendo oggi ben 100 ettari di terreno coltivato e oltre 350mila bottiglie di produzione, esportate in tutto il mondo. Il frutto di una lunga passione iniziata da Francesco Luisa quando, per allevare e far crescere da solo 6 figli ebbe l’ardire di acquistare 5 ettari di terreno a Corona, una frazione di Mariano del Friuli, il piccolo comune in provincia di Gorizia che diede i natali al grande portiere e poi allenatore della Nazionale di calcio Dino Zoff. A proseguire nei lavori dei campi furono prima Delciso e poi Eddi, l’attuale patriarca che, affiancato dai figli Michele e Davide e dalle nuore Federica e Silvia, portano avanti l’azienda in un vortice di entusiasmo. L’ottimo prodotto e l’accogliente atmosfera in cantina, per

far sentire a casa i propri ospiti degustando un buon calice di vino attorno al fogolar friulano, sono gli ingredienti per farsi amare e consumare le loro eccellenze enoiche. Partendo dal presupposto che bere un vino dev’essere un puro piacere e un’emozione, i Luisa mantengono il più possibile inalterata la naturalità del prodotto per offrire un vino salutare, elegante e appagante, che possa esprimere tutto l’amore con il quale viene creato. La zona di Corona appartiene alla Doc Isonzo, in un altopiano di ghiaie trascinate a valle dalle acque di scioglimento dei ghiacciai alpini. L’area, circondata a Sud dal mare Adriatico e a Nord dalle Alpi Carniche, gode di un clima unico scaturito dalla confluenza di diversi venti, tra i quali la Bora - vento freddo e pungente proveniete da Est - e lo Scirocco, caldo e umido proveniente dal mare. Nascono così quattro tipologie di prodotto: i vini Luisa eleganti e raffinati, che maturano in acciaio e mantengono la freschezza negli anni; la selezione I Ferretti, complessi e rotondi, prodotti


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di Claudio Soranzo in piccolissime quantità e realizzati solo nelle migliori annate, maturando per 12-18 mesi in tonneaux da 5 ettolitri e per ulteriori 2 anni in bottiglia. Ci sono poi i Millesimati, freschi, dal perlage delicato e fedeli al terreno d’origine e infine gli Edmida (un acronimo formato dalle iniziali di Eddi, Michele e Davide), vini freschi e fruttati, che conquistano al primo sorso. Li abbiamo assaggiati in una tiepida mattinata d’ottobre, accompagnati da deliziose fette di salame e formaggio, e non siamo proprio riusciti

ad andarcene senza aver fatto una scorta per l’inverno. Tra gli autoctoni abbiamo trovato il Friulano, il Verduzzo, la Ribolla Gialla e il Refosco; tra i bianchi Chardonnay, Sauvignon, Traminer Aromatico, Pinot Bianco e Grigio; tra i Rossi il Merlot e i Cabernet Franc e Sauvignon; tra i Millesimati i Brut Ribolla Gialla e Rosé; gli Edmida Neri e Blanc; nella selezione I Ferretti il Desiderium, il Friulano, il Refosco, il Rol (un mix tra Merlot, Sauvignon e Refosco dal Peduncolo

Rosso), il Pinot Nero e il Cabernet Sauvignon. I Luisa annoverano numerosi premi, tra i quali la medaglia d’oro nel 2019 al Concorso mondiale del Sauvignon (annata 2017) e i 3 Bicchieri dalla guida Il Gambero Rosso rispettivamente nel 2020 e 2021 al “Desiderium 2017” e al Friulano 2018, entrambi della selezione I Ferretti. Dulcis in fundo lo spettacolare agriturismo sorto dalla restaurazione dell’antica cantina dove tutto cominciò nel 1927, dotato di 3 camere, una junior suite e 7 appartamenti, dove regnano il fascino della storia e il piacere del silenzio incontaminato della natura. In un borgo d’altri tempi, dove l’ospite arriva da cliente e riparte da amico. Claudio Soranzo

Tenuta Luisa Via Campo Sportivo 13 34070 - Mariano del Friuli (GO) +39 0481 69680 info@tenutaluisa.it www.tenutaluisa.it


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Una stagione con i soliti protagonisti, una stagione senza acuti, una stagione

a cura di Flavio De Crignis

da

dimenticare

Gia il Coronavirus ci ha messo del suo per ridisegnare (o meglio ribaltare) il calendario e gli appuntamenti da questi previsti. L’annata è stata nera sotto ogni punto di vista. Tanto per cominciare il nero (Mercedes) è stato il colore che ha invaso i vari gradini del podio e non ha certo fatto rimpiangere il grigio argento delle storiche frecce. Il dominio della Casa di Stoccarda è stato netto, mai in discussione ed ha lasciato pochissimo spazio agli altri concorrenti, un dominio ripetitivo e frustrante che con ogni probabilità non ha finito certo per accrescere l’interesse verso la Formula 1. Hamilton è stato ancora una volta il vero mattatore, ha lasciato agli altri

Hamilton ha superato Schumacher nel numero totale di vittorie solamente le briciole ed ha stabilito il nuovo record di vittorie in Formula 1 superando in questa speciale classifica nientemeno che Michael Schumacher. Una delle scuderie che ha visto più nero è stata senza dubbio la Rossa nazionale che mai come in questa stagione è Decisamente si sarebbe dovuto celebrare il Gran Premio numero 1000 con una stagione diversa

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apparsa in evidente ritardo e difficoltà denotando un’assenza dalle posizioni che contano in un Gran Premio, posizioni che solo saltuariamente sono state segnate dal giovane Leclerc a fronte di un nerissimo 2020 per l’altro pilota Vettel che spesso ha dovuto lottare per entrare in zona punti. La Red Bull in certe gare è riuscita ad essere discretamente competitiva soprattutto con Verstappen e, se non altro è riuscita a piazzare un sigillo vincente a SilverstoneSigillo vincente che è stato segnato anche dalla debuttante Alpha Tauri, l’unica scuderia italiana a vincere in questo 2020 con il più che promettente Gasly. Buone prestazioni (nello specifico contesto di un dominio Mercedes) sono state altresì fornite dalla McLaren, dove si è fatto notare il futuro pilota Ferrari, Sainz jr, la Racing Point dove approderà per la prossima stagione l’attuale ferrarista Vettel e dalla Renault dove nel 2021 farà ritorno il bi iridato 2005-2006 Alonso. L’Alfa Romeo ha fatto quello che ha potuto e in certe occasioni si è dimostrata essere più veloce della stessa Ferrari: i due piloti si sono difesi con il potenziale che avevano a disposizione, ambedue sono andati a punti e Raikkonen è diventato al momento il pilota con il maggior numero di Gran Premi disputati. E il prossimo anno? C’è solo una cosa da dire, speriamo cambi...

Qualche soddisfazione è arrivata da Leclerc

Decisamente Vettel è stato protagonista di una stagione incolore. Come sono sembrati lontani i tempi in cui si combatteva per il titolo

Verstappen è stato l’unico a insidiare il dominio dei piloti Mercedes Grande la prestazione di Gasly a Monza Sainz si è dimostrato un buon pilota Onesta la stagione di Giovinazzi

Kimi ha sorpassato Barrichello ed è ad oggi il pilota con il maggior numero di Gran Premi disputati


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Le rosse speciali, le rosse che non si vedono, ma ci sono, le rosse uniche

Le rosse

al singolare

Ferrari 250 SWB BREADVAN

Una Ferrari “derivata” questa del “fornaio” realizzata nel 1962 su telaio 250 SWB da Piero Drago e Giotto Bizzarrini per la Scuderia Serenissima di Giovanni Volpi a quei tempi in disputa con il “Drake” per “l’Affaire ATS”.

Ferrari FZ93

Questa vettura venne realizzata da Zagato nel 1993 su meccanica della Testarossa fece il suo debutto al Salone di Ginevra dello stesso anno.


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ROSSA CONCEPT

Omaggio a Pininfarina per i suoi 70 anni di attività, venne presentata al Salone di Torino del 2000. Realizzata su telaio Ferrari 550 Maranello monta un 12 cilindri a V di 5474cc.

GG 50

La GG 50 invece venne realizzata per la ricorrenza dei 50 anni di operatività di Giorgetto Giugiaro e montava un motore 12 cilindri V di 5748cc.

I.DE.A. Ferrari PPG Pace Car Venne realizzata in due esemplari su base Mondial per l’industria di vernici PPG che a quel tempo (1987) sponsorizzava la sezione USA Indy.


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a cura di Germano Danielis

CLAVEAU FWD Questo prototipo fu presentato al Salone dell’Auto di Parigi del 1955, e il design era opera della matita di Emile Claveau. Il prototipo aveva la trazione anteriore, e un’alimentazione da un motore due tempi a tre cilindri di derivazione DKW, accoppiato a un cambio a quattro velocità. L’auto era priva di sospensioni convenzionali, e l’ammortizzamento avrebbe dovuto essere garantito da alcuni anelli di gomma annidati l’uno nell’altro fra cerchio e pneumatico. Dopo il suo debutto a Parigi questa macchina era stata destinata allo sfasciacarrozze, ma dopo essere stata salvata da un collezionista francese fu successivamente acquistata dal Tampa Bay Automobile Museum.

Facel Vega FV A metà degli anni Cinquanta la Facel, azienda francese di produzione metalli che aveva raggiunto una buona fama con la costruzione di carrozzerie per Simca e Panhard, entrò in prima persona nell’industria automobilistica. Nel 1954 Facel presentò sul mercato la Vega FV, una lussuosa Grand Tourer dal design elegante, con interni rifiniti in legno e pelle. La Facel Vega a causa del costo elevato è stata prodotta in maniera molto limitata fino al 1959. La maggior parte delle vetture costruite erano spaziose coupé, ma furono prodotte anche alcune berline a quattro porte, per un totale di 354 esemplari.


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Maserati Indy Guidata da Wilbur Shaw, la Maserati 8 CTF vinse la 500 Miglia di Indianapolis del 1939, e fu così la prima Casa Automobilistica europea, e italiana, a vincere la corsa dopo la Peugeot nel 1914. Il successo venne ripetuto, sempre con lo stesso binomio macchina-pilota, anche nell’edizione 1940 ed entrò nella leggenda, essendo stato il primo bis nella storia della più importante corsa americana. Per ricordare questa vittoria la Maserati usò il nome Indy per la vettura presentata al Salone di Torino del 1968; l’Indy fu la naturale evoluzione della Mexico, ovvero della coupé veloce ma anche comoda per quattro persone. Nel corso degli anni di produzione, le modifiche più importanti riguardarono il motore; nel 1970 la cilindrata fu aumentata a 4700 cc e la vettura assunse la denominazione di Indy America; dal 1973 rimase in produzione la sola versione con il motore 4900 che già aveva equipaggiato la Ghibli SS. L’Indy ebbe una buo-

na riuscita commerciale, e rimase in produzione anche dopo l’acquisto della Casa modenese da parte della Citroen, per poi convogliare come normale che fosse, nella galassia Fiat e seguentemente FCA.

Byers SR-100 La Byers SR-100 rappresenta una delle carrozzerie di auto sportive americane più raffinate degli anni ‘50, e venne scelta come l’auto da copertina della rivista Road and Track del febbraio 1957 con sotto la domanda: “Questa è l’auto sportiva più bella del mondo?” Indubbiamente una notevole pubblicità per Jim Byers che aveva progettato la vettura nel 1956 rendendola disponibile per la vendita alla fine dello stesso anno. La produzione però, a causa dei costi inaspettatamente elevati, si fermò a soli 25 esemplari.

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HONDA HRV 1.5 SPORT NAVI Per l’apprezzata cross over della Casa del Sol Levante arriva una versione più spinta disponibile con una motorizzazione benzina da 1500cc. Mascherine cromate, cerchi da 18 pollici, spoiler anteriore, minigonne completano l’identità sportiva di questo modello. dall’album di casa HONDA

HONDA HR-V (2010)

SUZUKI ACROSS PLUG IN dall’album di casa SUZUKI

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Il sistema ibrido è formato da due motori elettrici, il primo da 182 cv è collocato sull’asse anteriore, il secondo da 54 cv su quello posteriore il tutto integrato da una terza entità che funge da alternatore e motorino di avviamento. Il motore termico è un 2500cc da 185cv e fa si che la potenza combinata raggiunga i 306cv.

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DS 9

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Vettura di lusso e di prestigio coniuga la modernità del design con inserimenti futuristi per un’utenza che nella propria auto identifica un prodotto di differenza. Tra le diverse particolarità che distinguono la D S 9 troviamo l’Active Scan Suspension, una telecamera frontale che analizza l’andamento della sede stradale e varia conseguentemente il molleggio.

C’è poi il night vision, ovvero una telecamera ad infrarossi che proietta sul quadro stru- dall’album di casa CITROEN menti le immagini riprese ed è in grado di rilevare ostacoli sulla strada e reagire di conseguenza. Tra le motorizzazioni ricordiamo la versione ibrida E Tense che abbina un 1600 turbo benzina da 110cv ad DS 21 PALLAS (1971) uno elettrico per una potenza complessiva di 225cv. Significativo restyling per il crossover della Casa del Leone che ha ricevuto un ammodernamento di stile e linee e si presenta sul mercato con una forte identità Peugeot. Per la motorizzazione benzina si spazia da un 1200cc a tre cilindri di 131cv a un 1600cc da 181cv, mentre per il diesel troviamo un 1500cc da 131 cv e un 2000cc da 180cv. Per le versioni ibride la scelta può variare tra un 1660 Hybrid con cambio automatico e EAT8 nella versione a trazione anteriore (224cv) e 4x4 (299cv). dall’album di casa PEUGEOT

PEUGEOT 505 BREAK (1985)

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autoplanet MASERATI

GHIBLI Hybrid

La bella Gran Turismo della Casa del Tridente ha ricevuto diverse migliorie che confermano e rafforzano la qualità del prodotto. La Ghibli Hybrid è equipaggiata con un quattro cilindri con distribuzione Multi Air e adotta un turbo maggiorato che permette una potenza di 330cv. dall’album MASERATI

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mix mix mix mix mix mix mix mix mix mix Peugeot 2008 AUTO EUROPA 2021 Ancora un exploit della Peugeot nel tradizionale contest annuale AUTO EUROPA, organizzato dall’UIGA, l’associazione dei giornalisti dell’automobile, che da quest’anno ha aperto le votazioni anche a Opinion leader e Giuria popolare. A vincere il titolo di AUTO EUROPA 2021 è stato il crossover francese Peugeot 2008, che ha superato le altre 6 finaliste selezionate dalla Giuria tecnica fra le 15 autovetture in concorso. La 2008 ha conquistato l’ambito premio per le sue ottime qualità di design, comfort, dinamicità di guida e completezza della gamma. Nella speciale classifica “Vetture Sportive” è stata assegnata la coccarda gialla per il design alla FERRARI SF90, quella rossa per le prestazioni alla Lamborghini Huracán Evo Rwd e la coccarda blu per l’originalità alla McLaren Gt. Con oltre 7.000 voti a favore espressi dall’Unione Italiana Giornalisti dell’Automotive (tra loro anche il nostro direttore Claudio Soranzo), dagli Opinion Leader e dalla Giuria Popolare la Peugeot 2008 è stata proclamata migliore vettura prodotta e commercializzata in Europa. In questa edizione è stato introdotto un nuovo metodo di votazione (diverse le percentuali di riferimento) che, in affiancamento Grande soddisfazione per Tommaso alla Giuria Tecnica composta dai Soci UIGA, ha coinvolto una Giuria di 100 Lovatti che grazie alla vittoria sul circuito Opinion Leader e una Giuria Popolare. Le del Mugello si è laureato campione preferenze, espresse mediante votazione italiano della Formula FX series. elettronica, hanno visto al primo posto

Tommaso campione

per gli Opinion Leader la Ford Puma e per la Giuria Popolare la Renault Captur. Le 7 vetture, che possono fregiarsi di essere state finaliste al Premio Auto Europa 2021, sono state – in ordine alfabetico – la BMW Serie 1, la FORD Puma, la Hyundai i20, la KIA XCeed, la PEUGEOT 2008, la RENAULT Captur e la VOLKSWAGEN Golf. Nonostante il calibro delle altre 6 finaliste la Nuova PEUGEOT 2008 si è imposta grazie a uno stile molto innovativo e di rottura, a un livello tecnologico di categoria superiore e la cui massima espressione è data dal nuovo PEUGEOT i-Cockpit 3D, che fa evolvere l’esperienza di guida. Innovativo anche il concetto di “Power of Choice”, grazie al quale si può sceglierla anche in versione 100% elettrica. Da notare che la Nuova 2008 è la sesta PEUGEOT a vincere questo prestigioso premio, dopo 207, 3008, 208, 2008 (precedente generazione) e 308.

Cuori di cioccolato per la ricerca scientifica Scegli il dono della generosità “A Natale scegli il DONO della generosità” è l’invito di Fondazione Telethon, nell’anno in cui si celebrano i trent’anni di attività di ricerca sulle malattie genetiche rare. La campagna di Natale è infatti dedicata al tema del dono, inteso sia come gesto di generosità del donatore, sia come qualità interiore che rende ogni persona unica e speciale. Grazie ai donatori, sono stati raggiunti risultati straordinari che stanno migliorando la vita e curando bambini in tutto il mondo con la terapia genica. Ma ancora tanti altri risultati arriveranno se tutti i sostenitori di Fondazione Telethon continueranno a far sentire la loro presenza con donazioni e azioni concrete, per aiutare i ricercatori a sviluppare nuove cure per un numero sempre più alto di malattie genetiche. Chi vorrà sostenere la ricerca scientifica riceverà come ringraziamento per una donazione minima di 12 euro il Cuore di cioccolato, disponibile nella versione fondente, al latte, e al latte con granella di biscotto, prodotto da Caffarel in esclusiva per Telethon. Quest’anno inoltre sarà possibile richiedere anche la confezione regalo da nove cuoricini di cioccolato fondente, distribuita nelle piazze con una donazione di 5 euro.


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CIVIDALE CASTELMONTE 2-3-4 ottobre 2020 Anche in tempi difficili la Cividale Castelmonte ha rappresentato per l’automobilismo sportivo

Un riferimento

sicuro

Piazzale - Galie Gianluca di Unopuntootto (https://www.unopuntootto.it/motorsport/#next ) Simone Faggioli, con due mega frazioni non solo ha vinto la 43° edizione della Cividale Castelmonte, ma con la sua Norma M20Fc ha dato spettacolo ed ha stabilito con un tempo di 2’55”18 il nuovo record del tracciato (di 6395 metri) suscitando l’entusiasmo dell’ordinato pubblico accorso a vedere quella che rimarrà l’unica gara automobilistica disputata nel 2020 in Friuli Venezia Giulia e ciò grazie al grande lavoro organizzativo messo in atto dalla Scuderia Red White. Il pluri campione europeo, ha preceduto il pilota trentino Christian Merli

su Osella FA 30 EVO Zytek di 6”69, il tutto dopo che un reclamo di Merli nei confronti di alcuni particolari tecnici della monoposto di Faggioli non è stato accolto, ma ha dilazionato la proclamazione del vincitore fino a tarda notte. Classifica quindi confermata con Faggioli al primo posto, Merli al secondo e Federico Liber (vincitore delle ultime tre edizioni) su Gloria C8P Evo al terzo posto. Anche le auto storiche hanno confermato come protagonista assoluto il pilota cividalese Rino Muradore che con la sua Ford Escort RS ha segnato

il miglior tempo in tutte e due le manches e ribadendo con autorevolezza l’ennesima affermazione sul tracciato di casa. Tra i piloti regionali da segnalare le buone prestazioni di Stefano Ramon Gazziero con l’Osella PA 21 Evo in Cn, di Roberto Bortolutti con la Skoda Fabia R5 in gruppo A, di Marco Marchiol e Denis Molinari e Andrea Chiuch (tutti su Renault Clio rs) in ProdS e tra le auto storiche di Stefano Bosco su R5 GT Turbo. Per la Scuderia Red White è stato sicuramento un motivo di orgoglio aver

VENTURINI Autofficina

Autofficina Venturini Adriano

Zona Industriale, 27 - 33049 San Pietro al Natisone (UD) Tel. 0432 727707 - Fax 0432 717707 info@autofficinaventurini.it


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Simone Faggioli - autore Alessandro Jacumin

Andrighetti Silvio - autore DANIELE SCHIAVO

Bubnic - autore CAUCIG MATTEO

portato in porto la 43° edizione della gara al Santuario di Castelmonte, orgoglio per esser riusciti ad offrire un evento completo pur in un anno dove il Corona virus ha sconvolto programmi e calendari, orgoglio per aver visto il pubblico accorrere e rispettare disciplinatamente le norme previste, orgoglio per esser

tornati a pieno titolo nel novero del Campionato Italiano e orgoglio perchè ancora una volta a Cividale la sicurezza sportiva si è dimostrata all’altezza dell’evento. L’appuntamento è per il 2021 con la speranza di un’ulteriore crescita e conferma di questo storico appuntamento sportivo regionale.

Rupert Schwaiger - autore Alessandro Jacumin

Max Lampelmaier - autore CAUCIG MATTEO

43 & LYLGDOH Comune di Cividale del Friuli

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Comune di Prepotto

Assessorato Regionale allo Sport

& DVWHOPRQWH

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Le foto ci sono state gentilmente messe a disposizione dagli organizzatori della Scuderia Red White


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Dall’album dei ricordi...

Sopra l’equipaggio Venturini-Zufferli ripreso nel 1981 nella speciale di Trivio al Rally del Carso e delle Alpi Orientali con la Simca Rally 2 e sotto alla partenza della stessa gara. ma per l’edizione 1982 sempre con la Simca Rally 2

Il nostro collaboratore Germano Danielis in una gara del Campionato Italiano Pista nel 1994, al volante di una Symbol Alfa Romeo, con sul casco l’adesivo di SPOILER e sulle fiancate il Cavallino rampante del Ferrari Club Monfalcone.


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Giorgio Venica e Monica Ciani al Rally a Majano del 1995 vinto con la Clio Williams (foto gentilmente concessa da Fabrizio Zugliano). Giorgio, assieme al fratello maggiore Gianni, festeggiano quest’anno il 90° anniversario della loro azienda vitivinicola, la Venica&Venica, sorta nel lontanissimo 1930 con nonno Daniele e proseguita da papà Adelchi. Con le spose Ornella e Virginia la grande Famiglia Venica prosegue la produzione di ottimi vini, pluripremiati, con Gianpaolo, Serena e Marta, coadiuvati da un’invidiabile squadra di collaboratori. Complimenti e augurissimi dalla direzione e redazione di SPOILER!

Immortalato con una delle sue prime auto da corsa, la Opel Manta tuttora in competizione, il pilota ronchese Marco Naibo stringe la sua amata Antonella dopo averla sposata in municipio a Ronchi dei Legionari. Un impegno in tempo di Covid che lo ha costretto a saltare quest’anno una delle sue competizioni preferite, la cronoscalata Cividale-Castelmonte che lo ha visto spesso sul podio grazie alle ottime prestazioni ottenute con diverse vetture da lui stesso preparate assieme al padre Aldo, in classi e gruppi diversi. La foto artistica in bianco e nero lo ritrae a Portopiccolo (sullo sfondo il castello di Duino), dove ha festeggiato dopo la cerimonia con parenti e amici. Augurissimi Marco!


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Mazzoni Racing Team

Veronica Bisconcin

Marco Mazzoni

Cesare Bezzi

Paolo Milotti

mazzoni Racing Team augura a tutti gli sportivi del Friuli Venezia Giulia buone feste


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Il raduno 4x4 Città di Gradisca rinviato al 2021 In un momento di rallentamento forzato e in attesa che la situazione sanitaria possa migliorare, ridando speranza ed entusiasmo alle varie iniziative sportive e turistiche, il G.F.I. scorre nel tempo addietro per rivivere i momenti più significativi della propria quarantennale attività. Nei primi anni l’attività del club è piuttosto ridotta, rivolta soprattutto ad allacciare contatti amichevoli con altri possessori di veicoli fuoristrada. Un primo approccio organizzativo si concretizza il 13 settembre ‘81 con il “1° Meeting Nazionale del Fuoristrada”, in un tour tra le città di Cervignano del Friuli e Palmanova. Solo nel 1985 il G.F.I. inizia a proporsi con continuità come organizzatore di manifestazioni e il 1° dicembre, su richiesta dei locali commercianti, parte la prima edizione del “Raduno 4x4 Città di Gradisca” con la presenza di 30 fuoristrada. L’anno successivo la manifestazione cresce e i partecipanti diventano 50, poi nel ‘97 ben 101, e così via a salire fino a oltrepassare le 600 presenze nelle ultime edizioni del raduno, con un picco massimo nel 2003 con 854 fuoristrada 4x4, evento più volte ricordato nel libro dei “Guinness dei primati”. In totale, nelle trentaquattro edizioni del “Città di Gradisca”, si è ottenuta una partecipazione di ben 18.746 veicoli 4x4 e la presenza di oltre 40.000 appassionati. Nel frattempo, il gruppo si espande territorialmente e per accontentare i numerosi soci iscritti che fanno del G.F.I. uno più grossi club a livello internazionale, il nome dell’associazione nel 1995 viene ampliato in “G.F.I. ALPE ADRIA off-road”.

Oltre al raduno di Gradisca, vero fiore all’occhiello del club, il sodalizio isontino ha organizzato numerose altre iniziative, fra le quali alcuni raduni come quelli commissionati dalla Rusconi Editore “La via delle Malghe” sulle pendici della Carnia, “Tra Vapori e Sapori” in Toscana e “Passaggio a nord-est” tra Trieste e la Slovenia, “Tra lupi e leggende” in Umbria, “Cinque Terre e Un’Alta Via” in Liguria, quattro edizioni di “Sotto le Stelle” tutte nell’Isontino, 23 edizioni del “Raduno Rosa” in Friuli Venezia Giulia, 14 “Raduni Faedis”, 9 “Alta Val Torre”, 3 raduni “Notte in collio” e alcune gare valide per il “Trofeo Alpe Adria”. Dal 2004 ha organizzato per Porsche Italia 8 edizioni del raduno nazionale riservato ai modelli Cayenne in varie regioni come Toscana, Trentino Alto-Adige, Umbria e naturalmente Friuli Venezia Giulia. Una parte del club si dedica al volontariato nella Protezione Civile, all’insegnamento della guida sicura in 4x4, alle iniziative di solidarietà con l’accompagnamento di persone disabili in giornate a loro interamente dedicate, alla raccolta fondi per persone o comunità svantaggiate, nonché ai temi dell’ecologia con la pulizia di tutti i percorsi interessati alle manifestazioni 4x4 dal club stesso promosse. Nel 2018 ha ottenuto dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia il riconoscimento della personalità giuridica. Il 2020 ha imposto una drastica riduzione delle iniziative che avevano nell’aggregazione e nello spirito turistico-sportivo i loro basamenti e la principale vittima di questa emergenza sanitaria è proprio il Raduno internazionale 4x4 Città di Gradisca, rimandato al 2021 con decisione già presa a fine estate (adesso si può considerare anche lungimirante), nella piena consapevolezza che, soprattutto nei grandi eventi, era necessario mettere in chiara evidenza il senso di responsabilità e l’impegno civile di tutti gli appassionati di fuoristrada. La 35^ edizione è pianificata dall’8 al 12 dicembre 2021, epoca in cui il G.F.I. confida ci saranno le condizioni per riproporre il grande ritrovo dei fuoristradisti, con un programma arricchito da nuovi contenuti, col lungo e variegato itinerario 4x4, gli immancabili ristori quali piacevoli momenti di aggregazione e condivisione della comune passione per il 4x4 e nuovi tour collaterali alla scoperta delle bellezze e della storia del Territorio.


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LA PROVA

LA PROVA LA PROVA LA PROVA LA PROVA di Claudio Soranzo

La Puma che non ti aspetti: bella, veloce, elegante, ibrida, sicura e risparmiosa

Anche se un po’ copiata dalla Fiesta, la nuova Puma è davvero bella, con una decisa personalità e una certa eleganza. Peccato il nome, lo stesso di una piccola vettura di oltre una ventina di anni fa, che non c’entra proprio niente con questa. Ma cosa costava alla Ford trovare un nome nuovo, senza andare a scopiazzare la Fiat che con il numero 500 ne ha fatte di tutti i colori? Avrebbe potuto per esempio chiamarla Cerbiatta, o giù di lì, visto quanto il modello ibrido è veloce come l’animale dalle lunghe zampe. Sì, perchè il motore elettrico da 48 Volt- che serve anche per l’avviamento unito a quello termico con la turbina, la fanno sprintare quel tanto in più di

una normale vettura benzina o diesel. Ed è proprio un bell’andare con la mild-hybrid americana che, nonostante un propulsore di mille di cilindrata a 3 cilindri, ti consente un agevole per-

corso nel traffico cittadino, ma anche grandi doti di passista veloce su strade extraurbane e autostrada,consumando davvero poco carburante e di conseguenza inquinando meno. Con la Puma in prova, allestimento Titanium X 1.0 Ecoboost Hybrid da 125 Cv - full optional - siamo riusciti a percorrere i classici 100 km con poco più di 5 litri di benzina (19,2 km/l.) Questo piccolo crossover di segmento B è stato allestito sul pianale della Fiesta, ma ha un passo più lungo, che le conferisce maggiore abitabilità e comfort. A livello bagagliaio ha adottato una piacevole novità, fornendolo di un alloggio supplementare, un mega box di 80 litri con tanto di tappo di scarico, per depositare per esem-


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segnali stradali e la retromarcia, compreso uno schermo da 12,3”. Bella e funzionale anche la selleria, com’è pure piaciuta la nuova firma luminosa, anteriore e posteriore, a Led. Ha ben da lottare con concorrenti del calibro di 2008, Captur, Kona, per citarne alcune. La Puma vanta pure il primato di prima vettura elettrificata di Ford del 2020. . Claudio Soranzo

pio dei scarponi da sci con la neve ancora attaccata. L’abbiamo provata in un lungo percorso da Milano fino a Trieste, al castello di San Giusto, passando per Duino per le foto di rito con il mare Adriatico sullo sfondo. Un tragitto durante il quale la Puma si è fatta ammirare per la fluidità di marcia, per lo sterzo con un buon feedback e un handling con poco caricamento laterale. In sostanza una vettura divertente che ti consente di scegliere le diverse modalità di guida, Eco, sport, bassa aderenza, sterrato e normale. Notevoli le assistenze alla guida con cruise control adattivo, angolo cieco, 3 radar, 2 telecamere per vedere i


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L’Hammam L’Hammam è una pratica simile alla sauna e al bagno turco. Il principio di base è lo stesso, e cioè quello di andare a sfruttare le proprietà del vapore e del passaggio dal caldo al freddo per dare al corpo un senso di benessere. Nasce come una pratica rituale araba, nella quale si seguiva un percorso per la purificazione e il rilassamento del corpo e dello spirito. Il vero Hammam arabo deve avere al suo interno almeno tre zone con differenti temperature e umidità, un’area massaggio e qualche fontana per le abluzioni. Di veri Hammam o Hamam con una sola “m” come lo si chiama in buona parte della Turchia, ne esistono di vari tipi, i più conosciuti sono quelli della cultura araba e principalmente il turco e il marocchino; entrambi nascono nel tentativo di ricreare le terme costruite dai legionari romani in terre straniere, per poi diventare punto focale della cultura araba e momento di purificazione per la religione islamica. A differenza del bagno turco l’Hammam è una pratica divisa in tre fasi fondamentali: la prima fase è un momento di riscaldamento del corpo che avviene sostando in più stanze con temperature dai 30 ai 60 gradi e umidità crescente fino al 95%, durante questo percorso ci si deve rinfrescare versandosi sul capo acqua fresca generalmente con un mestolo (abluzioni); nella seconda fase ci si distende su un pianale di marmo per ricevere un energico massaggio ricoperti di sapone d’Aleppo, usato in Turchia, o fanghi con olio di Argan, usato in Marocco;

la terza fase è quella del risciacquo che va eseguito versando dolcemente l’acqua con un recipiente sfiorando la pelle in modo da non sentire il getto, con un temperatura di qualche grado inferiore a quella del corpo. Attraverso il calore e il vapore la pelle elimina tossine e cellule morte favorendo quindi una prolungata azione esfoliante. Si permette il dilatare dei pori della pelle ed effettuare una vera e propria pulizia del viso e del corpo. Inoltre favorisce anche un sollievo per le malattie reumatiche, stimola molto la circolazione e libera le vie respiratorie. In molti Paesi di lingua araba l’accesso all’Hammam non è consentito contemporaneamente a entrambi i sessi, per cui se avete intenzione di visitare uno di questi Paesi alla fine di questa emergenza sanitaria, informatevi su regole e orari da seguire.


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1930 2020

90 ANNIVERSARIO

Località Cero’, 8 34070 Dolegna del Collio GO Tel. 0481 61264 - www.venica.it

la direzione e la redazione di Spoiler augurano a tutti gli sportivi

Buone Feste



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