17 minute read

Le mutazioni genetiche “naturali” del Cardellino

testo di SALVOSASSADORO, foto “FOTOZOOM” di ALBERTOAGRUSA

Incastonato di fronte le turchesi acque antistanti la città di Terrasini, a poche decine di chilometri da Palermo, sorge il pittoresco Palazzo d’Aumale. All’interno delle sue modernissime e molteplici sale, che ospitano varie sezioni e collezioni, prende vita una speciale sezione naturalistica che vanta oltre 9.000 esemplari imbalsamati. Tra questi, durante una “fortunata” visita della “sezione di studio ornito logico”, sono subito balzati alla mia attenzione degli esemplari di Cardellino “mutati spontaneamente in na tu ra” (Carduelis carduelis, Linnaeus, 1758), cioè senza la spinta genetica da parte dell’uomo. Mai come in questo caso la natura ha superato di gran lunga decenni e decenni di incroci fatti dagli allevatori

Soggetto 1 - Foto 1 - Posa Frontale sesso F - Loc. Cerda (PA) Anno 1935 di tutto il mondo per ottenere le attuali mutazioni che possiamo ammirare oggi nelle mostre ornitologiche. Gli esemplari in questione, tutti rigorosamente di cattura (anche se le schede informative individuali dei soggetti riportano che alcuni di loro, in seguito, sono stati tenuti in cattività), sono stati trattati con le migliori tecniche tassidermiche del tempo, cioè dai primi del novecento fino agli anni 70’ del secolo scorso, e fanno parte delle collezioni “Orlando” e “Vitale” che hanno permesso un ottimo stadio di conservazione di tutti gli animali. Non potete capire il mio stupore nel vederli, mentre facevano bella mostra di sé nelle teche in vetro, insieme ad altre centinaia di soggetti perlopiù ancestrali. Pertanto, smanioso di saperne di più e soprattutto di poter condividere questa “scoperta”con la grande famiglia degli allevatori FOI, ho subito contattato il curatore della sezione di studio il Dott. Lo Valvo, che si è fin da subito reso disponibile, insieme allo staff della direzione museale della Regione

Soggetto 1 - Foto 3 - Cartellino di riconoscimento sesso F Loc. Cerda (PA) Anno 18.01.1935

Soggetto 1 - Foto 2 - Posa Retro sesso F Loc. Cerda (PA) Anno 1935 Soggetto 2 - Foto 1 - Posa Frontale sesso F Loc. Buonfornello (PA) Anno 1971

Soggetto 3 - Foto 1 - Posa Frontale Sesso F Loc. Palermo Anno 1958

Soggetto 3 - Foto 2 - Posa Retro sesso F Loc. Palermo Anno 1958 Soggetto 4 - Foto 1 - Posa Frontale sesso sconosciuto Anno sconosciuto

Soggetto 4 - Foto 2 - Posa Retro sesso sconosciuto Anno sconosciuto Soggetto 5 - Foto 1 - Posa Frontale sesso M Loc. Alcamo (TP) Anno 1931

Soggetto 5 - Foto 2 - Posa Retro sesso M Loc. Alcamo (TP) Anno 1931

Siciliana a cui appartiene il Palazzo d’Aumale, per ottenere le relative au torizzazioni e poter così effettuare questo piccolo articolo fotografico, ma di grande impatto emotivo per tutti gli appassionati della specie e dell’ornitologia in generale. Se dapprima volevo produrre una sche da tecnica “completa e det ta glia ta”per ogni soggetto, ho deciso poi di pro porre ai lettori di Italia Ornitologica solo le foto con annesse le principali informazioni riportate dai colle zio ni sti/tassidermisti (Orlando e Vitale), lasciando al lettore il gusto di trovare (e studiare)da sé a quale “Moderna” mutazione appartengono i vari sog getti ritratti nelle prossime foto. Ovviamente l’invito che rivolgo a voi tutti è quello di poter presto visitare questo stupendo polo museale. Purtroppo, per questione di spazio, non posso in queste poche pagine darvi un resoconto generale delle “meraviglie naturali”che custodisce, ma che presto saranno lo spunto per un mio prossimo articolo, ancor di più perché le intere collezioni (Archeologiche, Etno-antropologiche, Paleontologiche, Malacologiche, Entomologiche e Ornitologiche) verranno catalogate e rese pubbliche a tutto il mondo attraverso un da ta base multimediale visionabile comodamente da casa, per studio o per semplice voglia di ampliare le proprie conoscenze sul mondo che ci circonda.

Nato nel XIX secolo, come magazzino di stoccaggio delle merci provenienti dall’entroterra e dal mare, ad opera del suo proprietario, il duca Henri d’Aumale, dal 2001 è stato convertito in Polo Museale Multidisciplinare sotto la cura e la supervisione della Regione Siciliana, dando vita all’attuale Museo Regionale di Storia Naturale e Mostra Permanente del Carretto Siciliano. Il Museo possiede una cospicua collezione naturalistica costituita da oltre 500.000 oggetti di varia natura e tipologia (paleontologia, malacologia, entomologia, ornitologia, mineralogia, geologia) che così lo inserisce fra i più grandi musei naturalistici d’Italia. La collezione etnoantropologica comprende carretti siciliani, modellini di barche e altri oggetti della cultura materiale contadina acquisite da tempo al Demanio Regionale. Una piccola sezione archeologica comprende reperti marini e terrestri rinvenuti durante le campagne di scavo sul territorio. Si tratta di un Museo articolato in tre sezioni tecniche: Naturalistica, Etno-antropologica ed Archeologica.

Soggetto 6 - Foto 1 - Posa Frontale sesso M Loc. Palermo Anno 1930

Soggetto 7 - Foto 2 - Posa Retro sesso M Loc. Termini Imerese (PA) Anno 1953 Soggetto 7 - Foto 1 - Posa Frontale sesso M Loc. Termini Imerese (PA) Anno 1953

Soggetto 8 - Foto 1 - Ibrido Carderllino x Canarina Posa Frontale sesso M Loc. Palermo (PA) Anno 1939 Soggetto 9 - Foto 2 - Posa Retro sesso sconosciuto Anno 1928. Si noti il particolare della testa

Soggetto 10 - Foto 1 - Posa Frontale sesso M Loc. Palermo Anno 1934

Il Rosmarino (Rosa-maris): un mare di virtù

A dir del rosmarino le virtù ci vorrebbe una vita e anche di più (Proverbio)

testo e foto di PIERLUIGIMENGACCI

Premessa Molte volte, fatti strani, occasioni, incontri ed eventi particolari, come quello che di seguito vi racconto, mi hanno dato lo spunto per ricercare, conoscere, sperimentare e riportare sulle mie paginette di orto-ornitofilo le nozioni acquisite, le emozioni, le scoperte ed i risultati delle mie “sperimentazioni sui canarini”, se così vogliamo chiamarle, con le erbe di campagna, piante e fiori officinali. Nel corso degli anni ho constatato, nel Non posso far a meno di scattare alcune fotografie (il cellulare in certe occasioni mi aiuta) per non perderne la bellezza scenografica (vedi foto allegate), e raccolgo alcuni rametti più fioriti, anche se il rosmarino in fiore non andrebbe “amputato”, che porto alla mia signora per gli auguri di questa ricorrenza. Quatto quatto la raggiungo in cucina, mentre è indaffarata tra i fornelli, con il classico mazzo di fiori dietro la schiena… Appena le mostro il mazzetto, non mi dà il tem -

Cespuglio di Rosmarino nel giardino dell’autore

Dal quaderno dei miei appunti orto-ornitofili e non solo

mio piccolo, che “La natura non fa nulla di inutile”, come disse Aristotele. Eccoci al fatto. Sono le ore 10 dell’8 marzo 2020, ed è una bella giornata solatia. È il giorno dedicato alla festa della donna, e la mimosa ne è il fiore simbolo. Non potendo recarmi dal fioraio in città, causa restrizioni anti-coronavirus, per acquistare il classico rametto di mimosa, perlustro il giardino in cerca di alcuni fiori che sostituiscano nel modo migliore quelli classici che vengono regalati, come augurio, in questo giorno dedicato alla festa delle donne. Giunto vicino al cespuglio del rosmarino, si presenta ai miei occhi uno spettacolo di fiori a grappolo dalle sfumature bianco-azzurrolilla chiaro, arricchiti di un profumo inconfondibile… - “Ecco Gigi,- mi dico - hai trovato il fiore ideale! Il rosmarino è la pianta portafortuna per eccellenza fin dal tempo degli antichi romani! “-

Primo piano di un rametto fiorito di Rosmarino

po di aprir bocca -“Ti devo arrostire qualcosa?!. Che carino…Ah! Lo porti dai canarini?!o devi fare l’infuso?”- Io, che volevo omaggiarla di un mazzetto di fiori profumati, rimangocome un “patacca”, detto alla pesarese. Dopo un attimo di silenzio le dico: - “ Che festa è oggi?…Non potendo regalarti la mimosa, l’unico fiore che è di buon auspicioe cherappresenta l’amore,è il rosmarino per cui… “Un bacio mi interrompe e suggella i miei auguri… e il rosmarino, finisce in un vaso a profumare il soggiorno. Mentre sistemo il vaso, le parole di mia moglie mi hanno ricordato che: devo effettivamente sostituire i rametti di rosmarino, ormai secchi, nella stanza dei canarini dove assieme al profumo del timo, maggiorana, origano, basilico e altre piante aromatiche, è di aiuto per allontanare mosche, zanzare ed altri insetti nocivi; - che oggi è il giorno dell’infuso al rosmarino (ricco di antiossidanti) che assumo ogni mese e che utilizzo anche per inumidire il pastoncino secco per i canarini. Infine, tutto questo parlare di rosmarino mi ha finalmente dato la spinta a riprendere e completare un vecchio scritto dal titolo “Rosa-maris” (rimasto nel cassetto da troppo tempo), e dir del rosmarino le virtù,come recita il proverbio.

Un pò di botanica, di storia e di leg-

genda (dal mio “cassetto”). Prima di “tuffarmi” in questo mare di virtùche è il Rosmarinus officinalis, penso sia utile e gradevole conoscere o riportare alla memoria, un po’ di botanica, di storia e di leggenda di questa pianta balsamica per eccellenza. In botanica, il Rosmarino che tutti conosciamo è classificato nella famiglia delleLamiaceae, genere Rosmarinus, specie Rosmarinus officinalis. È un arbusto sempreverde, che ha origine nel bacino mediterraneo; non raggiunge grandi altezze e ne esistono numerose varietà. Cresce spontaneamente in qualsiasi terreno o in vaso con esposizione solatia o mezz’ombra; necessita di pochi fertilizzanti e si può riprodurre principalmente per talea. I fustisono legnosi e molto ramificati di un colore marrone chiaro. Lefoglie, lunghe 2-3cm e larghe 1-3 mm, di colore verde cupo lucente sulla pagina superiore e biancastre su quella inferiore per la presenza di peluria bianca; sono ricche di ghiandole oleifere. I fiori, dove il colore azzurro si mescola al violaceo e al bianco in diverse sfumature, sono piccoli, riuniti in brevi grappoli all’ascella delle foglie fiorifere e sono ermafroditi e sessili; sono profumatissimi e attirano api, vespe, farfalle ed altri insetti impollinatori. I frutti, di colore brunastro, sono 4 semi (acheni) lisci ovoidali. L’etimologia del nome ci dice che molti latinisti ne fanno derivare il nome darosa maris(rosa di mare) orhus- maris (arbusto di mare), oros-maris(rugiada del mare), dove il mare sta per il colore dei suoi fiori che lo richiamano, o perchè cresceva come arbusto spontaneo sulle scogliere in riva al Mar Mediterraneo, al quale, nell’antichità fu anche consacrato. Per gli Egizi, che ne conoscevano le proprietà, era la pianta dell’immortalità, per i Greci era “erba dell’amicizia” o “erba di Venere”, mentre per i Romani era “pianta del buon auspicio e porta fortuna”.Nel corso dei secoli si susseguono numerose leggende e credenze popolari. Tra quelle mitologiche, che mi sono appuntato, la più bella è raccontata da Ovidio nelle “Metamorfosi” dove Apollo, dopo vari sotterfugi, riuscì a sedurre la figlia del Re dei Babilonesi, ma la ninfa Clizia, a sua volta innamorata di Apollo, fece la spia al padre che seppellì viva la figlia; e qui interviene il Sole che con i suoi raggi trasforma le spoglie in una pianta dai bellissimi fiori azzurro-lillà con piccolissime foglie verdi e dal profumo inebriante: il Rosmarino! Greci e Romani adornavano gli sposi ed i cortei nuziali con rametti di rosmarino, ne mettevano nella culla dei neonati e nelle mani dei defunti. Beneauguranti e porta fortuna per sposi e neonati; per allontanare gli spiriti maligni dai defunti. Venivano anche incoronate con Rosmarino e Mirto le statuette dei Lari, numi tutelari della casa. Credenze e leggende popolari sono incentrate soprattutto sulle proprietà medicinali

Rosmarino particolare della fioritura

Santoreggia appesa sopra un calendario

del Rosmarino come quella di legare i fiori in un panno di lino e farli bollire in acqua, considerata una “panacea” per tutte le infermità. Ed ecco un paio di leggende: siamo nel 1300, si dice che la regina Isabella d’Ungheria, settuagenaria e piena d’acciacchi, abbia ritrovato salute e una seconda giovinezza grazie ad infusi e frizioni con il Rosmarino, tanto che fece innamorare e sposò il re di Polonia. Oppure, la marchesa francese di Sévigné che “andava pazza” per il decotto di rosmarino e ne lodava le virtù scrivendo alla figlia che era di “sollievo alla sue pene fisiche e morali”. Sempre in Francia, è nato “l’aceto dei quatto ladroni”.La leggenda narra che durante la terribile peste che colpì Tolosanel 1630, quattro ladri depredavano le case degli appestati, moribondi o morti, non tenendo conto del rischio di contagio. Arrestati furono condannati all’impiccagione, ma un Giudice, promettendo la grazia, chiese loro di rivelare il segreto della loro incolumità alla peste. I ladri risposero che due volte al giorno si bagnavano i polsi e le tempie con un intruglio fatto con aceto e varie erbe, tra cui salvia, rosmarino, timo e lavanda. Tutt’oggi viene prodotto e commercializzato un macerato con il nome di aceto dei quattro ladroni dove il Rosmarino è il primo ingrediente tra le varie erbe aromatiche ed è consigliato soprattutto per combattere patologie virali e batteri. Inoltre, come prevenzione, ne viene consigliato l’uso come facevano i quattro ladri della leggenda: bagnarsi polsi e tempie con alcune gocce! Non mancano leggende religiose. Una cristiana racconta che la Vergine Maria durante la fuga in Egitto si riparò e si nascose con Gesù sotto un cespuglio di Rosmarino che aveva solo fiori bianchi. Passato il pericolo, stese il suo mantello sul cespuglio ed i fiori subito divennero azzurri. Altre credenze medioevali legate al rosmarino erano: conservarlo in casa come protettore da ladri e intrusi; bruciarlo per purificare l’anima e l’ambiente; realizzare oggetti con legno di rosmarino come talismani dalle magiche virtù. Nella simbologia dei fiori, oltre ad essere di buon auspicio, il rosmarino rappresenta il ricordo, per cui, quando regaliamo dei fiori, mettiamoci alcuni rametti di rosmarino e così, con il linguaggio dei fiori, facciamo sapere che: “sono molto felice di vederti”! Il Rosmarino è storicamente presente, date le sue innumerevoli virtù, non solo nel culto culinario e della medicina popolare, ma anche in fitoterapia, erboristeria, omeopatia, e… cerca cerca l’ho trovato anche nel campo alimentare dell’ornitologia! Un mare di virtù I dati sottostanti, a conferma che “La natura non fa nulla di inutile” (Aristotele), ci aiutano ad entrare in questo “mare di virtù” di cui è piena questa pianta arbustiva: il Rosmarino. (fonte: www.mr-loto.it) Composizione chimica per 100gr. di rosmarino fresco Acqua g 67,77 Proteine g 3,31 Carboidrati g 20,70 Grassi g 5,86 Fibre g 14,1 Ceneri g 2,35

Minerali

Calcio mg 317 Rame mg 0,301 Ferro mg 6,65 Magnesio mg 91 Manganese mg 0,960 Fosforo mg 66 Potassio mg 668 Sodio mg 26 Zinco mg 0,93

Vitamine

Vitamina A IU 2924 Vitamina A, RAE mcg 146 B1 mg 0,036 B2 mg 0,152 B3 mg 0,912 B5 mg 0,804 B6 mg 0,336 Vitamina C mg 21,8 Folati mcg 109 Fonte: Nutritionvalue

Nella simbologia dei fiori, oltre ad essere di buon auspicio, il rosmarino rappresenta il ricordo

Rosmarino appeso nelle voliere

Aminoacidi: acido aspartico, acido glutammico, alanina, arginina, cistina, glicina, fenilalanina, istidina, metionina, isoleucina, leucina, lisina, prolina, serina, tirosina, triptofano, valina e treonina. Le fogliecontengono un olio essenzialemolto pregiato. Le sue proprietà principali sono da riferirsi ad alcuni composti tra i quali annoveriamo: il pinene, il borneolo, la canfora e il cineolo. Oltre a queste sostanze, le foglie di rosmarino contengono anche saponine, acido rosmarinico, flavonoidi e tannini. Molte di queste sostanze, una volta isolate e analizzate, hanno mostrato forti

proprietà antiossidanti.

Calorie: 100 gr dirosmarinohanno un apporto calorico pari a 131 kcal. Usi e proprietà più diffuse Il Rosmarino è piùconosciuto ed usato come condimento culinario, piuttosto che per le sue potenziali proprietà benefiche per la salute umana e dei nostri volatili. Queste proprietà benefiche, di cui usufruiamo anche dall’uso culinario, vengono principalmente ricavate dai fiori e dalle parti aeree della pianta e l’olio essenziale(olio etereo aromatico) che si ricava, ne è la massima espressione e ne racchiude tutti i principi attivi. Oltre all’olio essenziale, anche infusi, decotti, creme, estratti, tintura madre ecc. risultano utili nelle specifiche terapie a cui sono preposti nelle ricette fitoterapiche. Studi ed esperimenti eseguiti e pubblicati su varie riviste mediche mondiali documentano le validità terapeutiche dei principi attivi del Rosmarino. Riporto un elenco sommario di virtù (benefici) ottenibili dal suo utilizzo, da cui estrapolare ciò che può essere utile nei nostri allevamenti di volatili.

Benefici più comuni che si possono ottenere dal Rosmarino, soprattutto dall’olio essenziale (fonte www.mrloto.it) -aiuta a proteggere e fortificare il sistema immunitario -aiuta a prevenire l’invecchiamento celebrale – aiuta a migliorare la memoria e rende la mente più vigile e positiva -può migliorare la funzione cognitiva negli anziani -può essere utile per la salute degli occhi (retina e degenerazione maculare)

Angolo di voliera con appeso un mazzetto di origano

-utile per calmare lo stress e migliorare l’umore -utile come rimedio per lo stomaco, diarrea, flatulenza, gonfiore addominale -utile nel trattamento per ridurre le macchie dellapelle -utile conto il mal di testa -utile contro la caduta dei capelli - utile a ridurre l’infiammazione dei tessuti (gonfiori, dolori e rigidità) -utile nel trattamento del tumore alla pelle - ha proprietà leggermente diuretiche -ha proprietà deodoranti, tonificanti e purificanti -ha proprietà antibatteriche, antisettiche e antiparassitarie (pidocchi e pulci) -migliora la circolazione sanguigna (utile nel caso di mani e piedi freddi) -attiva i meccanismi di difesa perproteggere il fegato -aiuta ad allontanare zanzare ed altri insetti nocivi N.B: La pianta non risulta tossica, se viene assunta alle dosi terapeutiche consigliate.

Utilizzo in campo ornitologico Come detto sopra: cerca cerca, ho trovato il rosmarino anche nel campo alimentare ornitologico. In primisin una confezione di Semi così detti “Condizionatori” che utilizzo costantemente mescolati al pastoncino nel rapporto di un cucchiaio per Kg. di pastone. Successivamente, nella descrizione dei componenti di un misto semi per canarini “Componenti: Scagliola, perilla bianca, niger, semelino oro, canapuccia, rosmarino, origano. Grazie alle proprietà del rosmarino, la formula (omissis) previene naturalmente l’inquinamento batterico e fungino dei semi. Tale effetto è dovuto alla presenza di terpeni volatili ed in particolare del borenolo e di altri composti fenolici presenti nella frazione terpenica”.-Un’altra azienda, invece, riporta le proprietà dei singoli semi componenti le confezioni, e per quelli di Rosmarino scrive: “Rosmarino (Rosmarinus officinalis) ricco di oli essenziali, flavonoidi, acidi fenolici, tannini, resine, canfora e acido rosmarinico con proprietà antiossidanti”. La cosa mi ha sorpreso un po’, pensavo fosse utilizzato solamente nei così detti “semi condizionatori”! Ma sono rimasto altresì soddisfatto constatando che qualche azienda mangimistica ne ha recepito le virtù, reputandole utili nella alimentazione dei volatili, inserendo i semi del Rosmarino nelle confezioni. Un solo rammarico: in nessun caso è riportata la percentuale. Venendo al mio utilizzo, oltre ai suddetti “semi condizionatori” in cui c’è anche il rosmarino, adopero mensilmente, come riportato in premessa, un “infuso al rosmarino(ottimo depuratore per fegato e regolatore della flora intestinale). Inoltre, come ho scritto sempre nella premessa, nella stanza dei miei canarini sono sempre presenti, assieme ad altre erbe aromatiche, alcuni rametti di Rosmarino, con la funzione di allontanare zanzare ed altri insetti nocivi. Ah!... dimenticavo: i rametti verdi che appendo esternamente nella voliera di cui alcuni oltrepassano le maglie della rete, sono oggetto di “assalto con lotte continue” da parte dei canarini. Sarà curiosità, un diversivo, li gradiscono? Mah! Di certo è che i rametti che i canarini riescono a raggiungere, rimangono senza una fogliolina… e non ho mai visto che vengano rigettate. Provate per credere e me ne darete atto. Ad maiora semper!

This article is from: