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Il farinello comune

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Uno spinacio selvatico, edule, officinale e batteriostatico

testo e foto di PIERLUIGIMENGACCI

“Le erbacce sono semplicemente delle piante di cui non abbiamo ancora imparato a conoscere le virtù. Quello che la nostra mano oggi strappa e butta via, in futuro diventerà vitale”.(Anonimo)

Introduzione In questi giorni di “reclusione” dovuti al Covid-19, ho aperto il quadernetto dei miei appunti di “orto-ornitofilo” e alla lettera “F” ho riscoperto un’erbaccia edule chiamata Farinello. Voglio raccontarvi come questo spinacio selvaticosia entrato a far parte delle erbe officinalidi mia conoscenza e di utilizzo, confidando che sia utile per chi ancora continua ad estirparlo, non lo abbia gustato e non ne conosce le virtù fitoterapiche e batteriostatiche. Nell’attesa dell’amico agronomo Mas - simo che avevo chiamato per un consiglio sulla potatura del corbezzolo, i cui rami stavano entrando in competizione con quelli del pino, mi son messo ad estirpare alcune erbacce infestanti lungo il percorso che delimita l’orti cel lo. È un pomeriggio so leg giato di metà aprile; avevo nelle mani alcune “erbacce” appena sradicate, quando Massimo, appena giunto vicino a me: - “Ehi! Gigi,eccomi qui, ho trovato il cancello aperto… sempre al lavoro…” - “Ciao, ciao, ben arrivato. Il rombo della tua moto ti precede in maniera inconfondibile… (una 500 Guzzi sport). Sto estirpando alcune erbacce”. - “Fammi vedere… non sembrano tutte erbacce: questa ad esempio è il Farinello o Farinaccio, ossia uno spinacio selvatico. Si riconosce da questa polverina bianca che ha sulla parte inferiore delle foglie. È

Pianticella di farinello in primo piano

ottima come verdura cotta e in misticanze di insalata. Ha tra l’altro molte proprietà fitoterapiche per la cura e prevenzione di varie malattie che non sto ad elencarti, ma che puoi trovare in qualsiasi trattato di erbe selvatiche. Invece di estirparlo, recidilo alla base, se ti dà fastidio, e «ricaccerà» dandoti dell’ottima verdura per la casa e delle infiorescenze con semini che puoi tranquillamente dare ai tuoi canarini.Sono molto gradite anche a passeri, cardellini, verdoni e altri uccelli silvani che, di sicuro, frequentano il tuo giardino…” - “Ma, Massimo, mi infestano tutto l’orto…” - “Fa finta di aver piantato gli spinaci e l’Angela sarà contenta” - “Sarà una gara dura fare accettare dall’Angela questo farinello; con la piantaggine, a forza di insistere, qual - che fogliolina sono riuscito a portarla in tavola… ma che battaglie! Io le raccolgo e lei durante la capatura me le scarta. Proverò a darlo ai canarini e, come tu dici, spero che lo gradiscano come le altre verdure!” - “Dai, guardiamo questo corbezzolo da abbassare. Entro il mese va potato… Facciamo presto, non ho molto tempo, mi aspetta un’altra persona!” Controllato il corbezzolo e deciso quali

Pianta di farinello nata vicino ad un bulbo di cipolla

rami tagliare per dargli una forma più aggraziata e più accessibile per la raccolta dei frutti, ci sediamo sotto il portico per una breve chiacchierata e per un bicchierino di nocino. Non facciamo in tempo a gustarcelo per intero che squilla il cellulare di Massimo e lui: “Sono da Gigi, il tempo di arrivare e sono lì”. Bevuto l’ultimo sorso ci alziamo e lo accompagno alla moto. Strada facendo, augurandomi buon lavoro, Massimo aggiunge un ultimo consiglio sul Farinello:“Quando avrai gustato il Farinello e scoperto le sue proprietà, sicuramente non lo estirperai più e anche l’Angela lo accetterà sicuramente. A proposito, dov’è? Non si è fatta vedere...” - “È andata a casa di Micaela a trovare la nipotina Sahumi” - “Allora porta i miei saluti a tutte due… e un bacione alla nipotina”. Ci salutiamo, mette in moto la sua “Guzzi 500 sport “, indossa il casco, sale e ne va.

Farinello in fiore

Poco dopo, ecco mia moglie. Le rife - r isco della visita di Massimo, dei saluti, d ei consigli che mi ha dato sulla potat ura del corbezzolo ed anche su di una e rbaccia che stavo estirpando, chiam ata farinello, uno spinacio selvatico che, secondo lui,può essere cucinato come gli spinaci; è buono anche come verdura in insa lata. Angela mi interrompe e mi dice: -“I giorni scorsi, del farinello hanno parlato a Geo & Geo, illustrandone le proprietà, il suo utilizzo in cucina sia in insalata che cotto per il ripieno di ravioli, di cannelloni ed anche per un pesto con aglio e mandorle. Allora, visto che ci sono, invece di estirparlo e gettarlo, me le raccogli e proviamo a farne un pesto?”. (Mia moglie confeziona “pesti particolari”, ritenuti ottimi e molto graditi dalle figlie e da qualche amico che li ha assaggiati!) I l suo intervento mi spiazza, data la sua ritrosia a certe erbe selvatiche da sempre evitate, perché ritenute per tradizione non commestibili. Ed io che credevo di sudare le proverbiali sette camicie per farle accettare questo farinello! Cosa ha potuto fare una trasmissione televisiva! Comunque, prima di aderire alla richiesta di mia moglie, ho voluto conoscere meglio le proprietà di questo spinacio selvaticoe, come suggeritomi dall’amico Massimo, alcuni trattati di erbe selvatiche hanno soddisfatto la mia curiosità. Descrizione Botanica Il farinello comune(nome scientifico Chenopodium album) è una pianta erbacea diffusa in tutta la penisola italiana e in tutte le regioni temperate e subtropicali del mondo. Appartiene alla famiglia delle Chenopodiaceae. Da non confondersi con il Buon Enrico (Chenopodium bonus Henricus L.), anch’esso commestibile e annoverato tra gli spinaci selvatici; più comune in montagna e molto raro in pianura, ha le stesse proprietà fitoterapiche del Chenopodium album. Il Farinello, chiamato anche Farinaccio, è una specie arborea polimorfa infestante e subisce le influenze dei vari habitat in cui cresce, per cui se ne an noverano moltissime sottospecie. Può assumere anche l’aspetto ar bu sti - vo fino a raggiungere un’altezza di circa 150 cm. La radice è del tipo a fittone. Le foglie sono alterne, picciolate di forma spatolato-lanceolata. I fiori sono di colore verdastro. Il frutto è una capsula che alla maturità diventa carnosa e succosa. Ogni frutto contiene un solo seme nerastro e lucido a forma lenticolare. (Per migliori informazioni vedasi l’allegata foto tratta da Wikipedia). Etimologicamente il nome deriva dal greco chen(= oca) e pous(= piede) oppure podion(= piccolo piede), per la forma delle foglie simili al piede dell’oca. Il nome specifico Albumsi riferisce alla colorazione dell’infiorescenza oppure alla farina bianca che ricopre le foglie, che al tatto lascia tracce visibili, (utile per il riconoscimento della pianta) e da qui anche il nome italiano diFarinello o Farinaccio. In Italia, questa pianticella, la troviamo facilmente lungo i sentieri di campagna, negli orti, nei campi incolti e anche nei terreni aridi. In alcune nazioni, ed ultimamente anche da noi, il Farinello viene coltivato come pianta per uso alimentare per le sue proprietà organolettiche (sapore pronunciato e deciso, meno in si pido dello spinacio classico) che ricordano quelle della quinoa (pianta erbacea appartenente alla stessa famiglia delle Chenopodiaceaecon infiorescenze rossastre), ed anche ad uso medicinale, per le sue riconosciute proprietà officinali.

Nutrienti principali

Acqua Calorie Proteine Grassi Ceneri Carboidrati Fibre

Carboidrati Minerali

Calcio Ferro Magnesio Fosforo Potassio Sodio Zinco Rame Manganese Selenio

Vitamine

Vitamina C (acido ascorbico) Tiamina (vitamina B1) Riboflavina (vitamina B2) Niacina (vitamina B3 o PP) Acido Pantotenico (vitamina B5) Piridossina (vitamina B6) Folati Acido folico Folati alimentari Folati (DFE) Vitamina B12 Vitamina A (RAE) Retinolo Vitamina A, IU Vitamina D (D2+D3) Vitamina D 84.3 g 43 kcal 4.2 g 0.8 g 3.4 g 7.3 g 4 g

309 mg 1.2 mg 34 mg 72 mg 452 mg 43 mg 0.44 mg 0.293 mg 0.782 mg 0.9 μg

80 mg 133,3 % RDA 0.16 mg 11,4 % RDA 0.44 mg 27,5 % RDA 1.2 mg 6,7 % RDA 0.092 mg 1,5 % RDA 0.274 mg 13,7 % RDA 30 μg 0 μg 30 μg 30 μg 15 % RDA 0 μg 580 μg 72,5 % RDA 0 μg 11600 IU 0 μg 0 μg

Lipidi

Grassi saturi C14:0 - Acido miristico C16:0 - Acido palmitico C18:0 - Acido stearico Grassi monoinsaturi C16:1 - Acido palmitoleico C18:1 - Acido oleico C20:1 - Acido gadoleico C22:1 - Acido erucico Grassi polinsaturi C18:2 - Acido linoleico C18:3 - Acido linolenico C20:4 - Arachidonico Colesterolo

Fitosteroli Aminoacidi

Triptofano Treonina Isoleucina Leucina Lisina Metionina Cistina Fenilalanina Tirosina Valina Arginina Istidina Alanina Acido aspartico Acido glutammico Glicina Prolina Serina

Altro

0.059 g 0.002 g 0.047 g 0.005 g 0.15 g 0.002 g 0.115 g 0.013 g 0.02 g 0.351 g 0.313 g 0.036 g 0.002 g 0 mg

0.038 g 0.163 g 0.253 g 0.35 g 0.354 g 0.049 g 0.089 g 0.166 g 0.175 g 0.226 g 0.253 g 0.116 g 0.322 g 0.431 g 0.521 g 0.249 g 0.223 g 0.2 g

Proprietà ed utilizzo Il farinelloè un’erba spontanea che possiamo avere a disposizione a partire dalla primavera, con la raccolta delle sue tenere foglioline per usi culinari; duran te l’estate per i suoi capolini fioriti e, a fine autunno, per la raccolta dei semini ma - turi, i quali, oltre che come alimento per i nostri volatili, possono essere tr itati per produrre anche un’ottima farina. Vitamine, minerali, aminoacidi, ecc. riportati nella tabellina allegata dimostrano quanto sia ricca di nutrienti questa umile pianticella, così da renderla veramente utile, come diceva l’amico Massimo, sia in cucina che in

Farinello appena raccolto

Semi di farinello, fonte: casaegiardino.it

fitoterapia e farmacologia. Anche la medicina ufficiale ha riconosciuto scientificamente quello che la medicina popolare asseriva sulle proprietà medicinali del farinello, vale a dire la sua utilità nella prevenzione e cura di varie malattie.

Proprietà medicinali Fra tutte le proprietà del farinello, la più importante, anche nell’uso ornitologico, è l’antielmintica,vale a dire utile ad eliminare svariati tipi di vermi o elminti parassiti. Altre proprietà sono: antiflogistiche (riesce a prevenire o addirittura curare

Chenopodium bonus Henricus da Segreti e vertù delle piante medicinali

Chenoposium album da Wikipedia

un gran numero di infiammazioni); antireumatiche(utile contro le affezioni reumatiche), carminative(favorisce la fuoriuscita dei gas intestinali), stomachiche (agevola la funzione digestiva), e digestivein generale

Fra le proprietà del farinello, la più importante, anche nell’uso ornitologico, è l’antielmintica

Chenopodium album da Le Erbe Selvatiche di E. L AZZARINI

(utile in casi di stipsi e costipazione). In fitoterapiavengono consigliati degli infusi di foglie fresche come otti mo rimedio carminativo, em mena - gogo e digestivo aromatico. Vengono pure consigliati impacchi fatti con le foglie per curare gli ascessi e per evitare la formazione di bolle nelle scottature o piccole ustioni. I semi e le farine ricavate del Farinello, che contengono dal 16 al 21% di proteine, dal 42 al 69% di glucidi e dal 4 al 5% di lipidi e mediamente circa un 25% di fibre, hanno un’ottima proprietà vermifugasoprattutto verso gli Ascaris lumbricoides.

In cucina Il farinello può essere usato sia crudo, con foglie e giovani germogli in misticanze di insalata, sia cotto, per ripieni di ravioli, cannelloni ecc. o per farne dei pesti. Consiglio una vecchia ricetta che mia moglie ha rintracciato nei suoi libri di cucina, dopo aver ascoltato la sud detta trasmissione tele - visiva. Ha fatto saltare in padella con olio, aglio e pancetta, germogli e foglie del farinello: vi dico che, fin dal profumo, il mio gusto è ri sul - tato pienamente soddisfatto! Va ricordato che, durante la cottura, il farinello si riduce di molto, per cui è meglio abbondare nella quantità. Se viene lessato, usare poca acqua, così da preservare buona parte delle proprietà nutrizionali, vitamine e sali minerali. I semini possono essere consumati come cereali, per preparare dolci, saltati in padella o tritati per ottenerne della farina.

Nei nostri allevamenti di uccelli da compagnia Prendendo spunto dalla natura, dove cardellini, verdoni, verzellini, passeri ed altri silvani, nel periodo riproduttivo, si nutrono di infiorescenze con semini allo stato lattiginoso e nel periodo autunnale, aggrappati agli steli, carpiscono gli ultimi semi che non sono stati portati via dal vento. Chi ha la possibilità di reperire, come me, anche questa pianticella erbacea in posti lontani dal traffico, non inquinati, in terreni ed orti sicuri da diserbanti e prodotti chimici, meglio se a colture biologiche, può tranquillamente fruire dei benefici di tutti i componenti nutrizio - nali di questo spinacio selvatico, a partire dalla primavera fin ad ottobre inoltrato. Foglie, germogli fioriti e semini sono un ottimo alimento che può ac com pagnare i nostri volatili in tutti gli stadi della loro vita. Logicamente senza abusarne, come per qualsiasi altro alimento.

Farinello in precottura per frittata

Sono un alimento interessante sia i semini essiccati sia la farina di farinello, i cui contenuti e proprietà sopra riportati possono essere utili nell’integrazione dei pastoncini. Apportano una buona quantità di magnesio, calcio, potassio, ferro e fosforo e sono ricchi di lisina, un amminoacido carente nelle farine dei classici cereali. È bene ricordare che la carenza di lisina determina le seguenti sintomatologie: arresto della crescita o perdita di peso e peggioramento della qualità delle piume. Il fabbisogno di questo aminoacido è molto più importante e ne ces - sario per lo sviluppo dei pulli e durante la muta rispetto al fabbisogno per il mantenimento dei volatili adulti. Pertanto, un’integrazione di lisina, che possiamo anche fornire con la pianta del farinello e suoi derivati, è particolarmente indicata soprattutto nel primo periodo di vita. Inoltre, l’ottima presenza di niacina, oltre ad apportare tutti i benefici intrinsechi di detta vitamina, rende il farinello molto utile anche nel periodo della muta, in quanto agisce positivamente sul sistema nervoso, con funzione regolatrice, contrastando i livelli di stress. Ed ecco che il farinello, per chi ha la possibilità di reperirlo, diventa quasi indispensabile in tutta la sua inte - rezza. Le foglioline prima verili, i capolini fioriti carichi di semini allo stato lattiginoso, semi e farina, senza dimenticare l’acqua di cottura in cui questo spinacio selvatico rilascia tutti i suoi principi attivi, molto indicata per inumidire tutti i pastoncini, danno un valido supporto, anche economico, nella gestione dell’allevamento.

Alcune curiosità non solo storiche Molti scavi archeologici docu men tano che fin dalla preistoria questa pianticella erbacea abbia accompagnato l’uomo nel suo percorso evolutivo come pianta edibile. Alcuni scritti dicono che gli Atzechi lo utilizzassero per ricavare una farina dai suoi semi. Gli antichi Romani coltivavano il Chenopodiumcome ortaggio e lo ritroviamo in alcune ricette di Apicio, come verdura digestiva. Scavi archeologici eseguiti in Svizzera, Spagna e nelle isole Ebridi ma soprattutto l’uomo di Tollund, una mummia ben conservata trovata in una torbiera danese nel 1950 e risalente a circa 350 a.C., ne testimoniano la diffusione, dato che nello stomaco di quest’ulti

L'autore con una pianta di farinello in fioritura nell'orto

Frittatina con foglie di farinello

mo furono trovati i resti di una zuppa con molti semi ed erbe diverse, tra cui il farinello. Tutto ciò conferma che questo spinacio selvatico fosse conosciuto e utilizzato come erba commestibile, come verdura per zuppe e che i suoi semi oleosi facessero parte, assieme ad altri cereali, della composizione di pane non lievitato. Oggi, a conferma delle sue pro prie tà medicinali, il farinello è presente in erboristeria, fitoterapia e farmacologia e per le qualità organolettiche anche nelle cucine di chef più o meno rinomati, per la preparazione di alcuni piatti a base di pesce, ad esempio merluzzo al farinello e zenzero, oltre alle varie preparazioni sopra menzionate. Al termine di questa indagine mi son detto: “Allora, Gigi, perché non lo facciamo entrare nella nostra tavola (così accontento la mia signora con il pesto di farinello) e, perché no, anche in quella dei canarini?” Detto e fatto: Con tutte le verdure in pentola è finito, nel pesto e in misticanze è stato ben gradito, nell’acqua di cottura… cous-cous e pastoncini, l’ho servito ai canarini. (Toh! M’è scappata una quartina!) Ad maiora, semper.

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