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Giovanni Canali

Interazione particolare, il conix

di GIOVANNICANALI, foto E. DELPOZZO

Ho trattato l’argomento interazioni nell’articolo “Le interazioni” del 05 - 05 - 2019 su I.O., ove fornisco la nozione e differenzio con le situazioni intermedie, fornendo anche esempi di casi particolari; articolo leggibile anche sul nostro sito, essendo presente la rivista in formato sfogliabile.. In questa sede, dopo un brevissimo pro memoria, desidero affrontare il caso del “conix”, vale a dire un tipo derivante dall’interazione, cioè la contemporanea presenza nello stesso soggetto, della mutazione onice e cobalto. Se non altro perché è un tipo giudicato in alcuni stati, anche se mi si dice senza uno standard definito e ricevo domande in proposito, in considerazione di possibili riconoscimenti, anche se paiono molto improbabili. L’interazione presuppone che i due caratteri non siano allelici, cioè prodotti da coppie di geni (alleli) diverse; qualora due caratteri fossero allelici, non potremmo avere la loro contemporanea presenza ma solo, eventualmente, forme intermedie. Un esempio di forma intermedia è l’opale–onice, che sono allelici, mentre un esempio di doppia presenza, cioè interazione, è l’opale-phaeo, che non sono allelici. Quando due caratteri non allelici sono presenti contemporaneamente, spesso si ha una doppia espressione, cioè la sommatoria dei due caratteri; in altri casi, un carattere essendo d’effetto molto maggiore può coprire l’altro. In questo caso si parla di epistasi, il carattere coprente si dice epistatico

Nero onice mosaico rosso maschio, foto: E. del Pozzo

e quello coperto ipostatico. Un esempio di epistasi è dato dal bianco recessivo che è epistatico su tutte le altre varietà, visto che ha l’effetto maggiore. Il bianco recessivo copre anche il bianco dominante, poiché il bianco dominante ha effetto minore a livello fenotipico; non essendoci rapporto allelico, è irrilevante il fatto che il bianco dominante sia dominante, poiché la dominanza genetica vale solo verso caratteri allelici. Esistono anche casi strani rilevati in canaricoltura di colore, per cui può accadere che vi siano fenomeni di antagonismo fra diversi caratteri; di conseguenza la loro somma dà un effetto minore di quello atteso. Gli esempi sono: bruno e satiné, pastello e satiné, agata e jaspe. Esiste anche un caso di sinergismo con effetto maggiore di quello atteso, cioè bianco dominante ed avorio. Questi casi li ho trattati nelle sedi opportune. Di regola, come dicevo, nelle interazioni vi è la sommatoria dei due caratteri espressi assieme e questo è il caso dell’onice con il cobalto. Le interazioni di tipi aggiunti non sono riconosciute: è il caso, ad esempio, di pastello-opale o satiné-topazio ecc. Le interazioni si accettano solo sui tipi base: bruno, agata ed isabella, anzi, l’isabella è già l’interazione di bruno ed agata. Non si parla di interazioni con il tipo base nero poiché è la forma selvatica e ad essere pignoli non si dovrebbe neppure dire nero opale o nero pastello, ma solo opale o pastello, mancando l’interazione con altro tipo mutato. Probabilmente il conix è stato ricercato per avere un canarino molto scuro, quasi un passo verso il fantomatico canarino nero. In effetti, sia l’onice che il cobalto, sia pure in modi e meccanismi diversi, producono un effetto di diffusione dell’eumelanina. Questi effetti comportano un aspetto di nero diffuso suggestivo; del resto non era mai accaduto che la localizzazione dell’eumelanina (centro di convergenza) al centro della penna venisse scalfita. Dico solo scalfita poiché il disegno centrale permane nitido in entrambi i tipi. Tuttavia, la caratteristica principale è quella di avere la diffusione dell’eumelanina. Nei cobalto si ha un ulteriore effetto particolare, cioè la diffusione dell’eumelanina in misura rilevante nella parte inferiore del corpo, segnatamente anche nella zona ventrale normalmente molto chiara, tanto che si viene a creare una somiglianza con altre diverse mutazioni avvenute in altre specie come il “ventre scuro”. L’onice ha avuto varie interpretazioni; quella che era più seguita è la sostituzione della feomelanina con eumelanina, oggi però è molto meno considerata. Nell’onice c’è una riduzione dell’eumelanina del disegno ben rilevabile sulle penne forti che appaiono grigio scuro. Si nota che le femmine hanno una diffusione di eumelanina maggiore rispetto ai maschi; circostanza che sembrerebbe supportare la tesi della sostituzione, visto che le femmine hanno più feomelanina ed i maschi più eumelanina. Inoltre, la feomelanina nell’onice è ridotta a tracce minime; tuttavia, alcune esperienze di allevamento ed altri aspetti giustificano forti dubbi. La maggiore diffusione di eumelanina si è notata però anche nelle femmine cobalto (Canali e Corbelletto) e qui non possiamo ipotizzare la sostituzione, visto che la feomelanina permane. Si è pensato ad una melanogenesi più lenta per l’eumelanina in diffusione; del resto, sappiamo che le penne nella femmina hanno una crescita più lenta, circostanza che favorisce il deposito della feomelanina (Trinkaus 1953) ed in questo caso anche dell’eumelanina in diffusione, se fosse di formazione più lenta. Questa circostanza si potrebbe invocare anche per l’onice, aumentando il dubbio sulla sostituzione. Sull’origine dell’eumelanina in diffusione nel cobalto, si possono fare diverse valutazioni. L’apparenza farebbe pensare ad un traboccamento, ma si potrebbero fare anche altre ipotesi; Diego Crovace ha ipotizzato un sollevamento dell’eumelanina dalla pagina inferiore della penna ed un aumento dei granuli di eumelanina nella cosiddetta interstria (tra le strie), ove per altro sono presenti in tracce anche nella forma normale, tesi molto interessante. Si rileva inoltre che nei cobalto c’è una lieve riduzione dell’espressione del disegno, più evidente nei bruni cobalto. Lo scopo di questo scritto non è tanto lo studio delle due mutazioni, peraltro già trattato nelle sedi opportune, ma di valutarne l’interazione. Va detto che dove è giudicato si è fatta un’eccezione; infatti non erano mai state riconosciute interazioni fra

Nell’onice c’è una riduzione della eumelanina del disegno ben rilevabile sulle penne forti

Nero onice bianco dominante, foto: E. del Pozzo

tipi aggiunti (pastello, opale, phaeo ecc.). C’è da chiedersi il perché di questa eccezione. Personalmente ritengo, come accennavo, che possa aver inciso il vecchio desiderio di raggiungere il fantomatico canarino nero. Ora il conix non è nero, ma molto scuro si, visto che la somma delle due diffusioni (grigio scurissimo) produce un effetto notevole, pur lasciando trasparire il colore di fondo. Una sorta di passo avanti parziale, non il canarino nero, ma un canarino diciamo “morello”, prendendo in prestito un termine ippico. Va detto che il conix somiglia un poco di più all’onice, specialmente nelle penne forti, tuttavia l’effetto di diffusione interessa anche le parti inferiori come nel cobalto. Non ne ho visti molti, ma devo dire che l’effetto non è disprezzabile, direi abbastanza suggestivo. C’è da chiedersi se valga la pena di riconoscerlo. Ebbene, penso che se venisse riconosciuto in COM OMJ dovrebbe essere riconosciuto anche in Italia poiché secondo me, e per ovvi motivi, possiamo avere categorie in più, ma non in meno. Tuttavia è un riconoscimento che ben difficilmente potrà esserci, a quanto sento; infatti, è praticamente una regola quella di non accettare forme intermedie o interazioni di tipi aggiunti a livello OMJ. Il riconoscimento del conix, sarebbe il caso di proporlo? Diciamo che io non lo proporrei, ma non mi opporrei a chi lo proponesse. Ho espresso parere nettamente negativo sul satiné ossidato o bruno, pur senza durezza ed in modo discorsivo; ho invece criticato severamente il disegnino nell’isabella opale. L’atteggiamento da assumere dipende dalle circostanze. Snaturare una selezione giusta scegliendone una errata è una cosa, invece aggiungere una nuova selezione, discutibile ma non dannosa, è altra cosa. C’è chi mi chiede come ottenere conix: io rispondo che, essendo già esistenti, sarebbe il caso di procurarseli già fatti, ma ho ulteriori richieste, se non altro per curiosità o per indicazioni successive. Per partire da zero bisognerebbe accoppiare un onice con un cobalto (neri ovviamente); da questo accoppiamento si ottiene il nero classico portatore di entrambe le mutazioni per complementazione. Successivamente, accoppiando fra di loro tali doppi portatori, si avrebbe il di-ibridismo mendeliano, vale a dire: 9-3-31, cioè 9 bi-dominanti, quindi neri classici, due gruppi di mono dominanti, cioè 3 onice e 3 cobalto, infine 1 onice cobalto doppio recessivo, vale a dire conix. Queste percentuali presuppongono che le due mutazioni siano prodotte da due coppie alleliche situate su coppie cromosomiche diverse. Se il cromosoma fosse lo stesso, le percentuali cambierebbero e sarebbero collegate al crossingover ed alla distanza di locus, ma pare non sia così e che la ricombinazione sia libera, quindi mendeliana, come quella indicata. Si ricordi che fra i 9 bi-dominanti solo uno è omozigote e gli altri sono portatori di una odi entrambe le mutazioni. Gli onice sono: uno su tre omozigote e due su tre portatori di cobalto, di converso i cobalto sono: uno omozigote e due portatori di onice. Ottenere un conix da due doppi portatori è abbastanza infrequente, solo uno su sedici, tuttavia si possono fare diverse coppie; inoltre si potranno accoppiare fra di loro gli onice ed i cobalto ottenuti e probabili portatori.

Va detto che il conix somiglia un poco di più all’onice, specialmente nelle penne forti

Nero cobalto intenso giallo, foto: E. del Pozzo

Con questo secondo sistema, forse c’è qualche probabilità in più, specialmente facendo girare i maschi. Quando si incontrano un onice portatore di cobalto ed un cobalto portatore di onice si ottengono: ¼ di classici doppi portatori, ¼ di onice portatori di cobalto, ¼ di cobalto portatori di onice, ¼ di conix. Direi che ¼ invece che 1/16 sia rapporto più interessante, oltre al fatto che tutti gli onice portano il cobalto e tutti i cobalto portano l’onice. Insomma, i fortunati potrebbero avere il conix in 2 anni, gli altri in 3 o più. Forse a questo punto bisognerebbe dire qualcosa sulle formule; queste, di solito, non sono molto comprensibili ad alcuni e quindi non molto di aiuto, mentre chi ha già una preparazione adeguata ne potrebbe fare a meno. Tuttavia ne faccio cenno. Se indicassimo con “A” il classico e “a” l’onice (evitando la lettera oO per evitare confusioni con lo zero 0) e indicassimo il classico rispetto al cobalto con la lettera “C” ed il cobalto con “c” avremmo: il classico omozigote AA CC, l’onice aa CC, il cobalto AA cc, il classico portatore di onice Aa CC, il classico portatore di cobalto

Nero cobalto bianco, foto: E. del Pozzo

Ci sarebbe da chiedersi quale sarebbe la linea selettiva migliore; ebbene, dipende se la tesi della sostituzione della feomelanina con eumelanina è esatta oppure no

AA Cc, il classico portatore di entrambe le mutazioni Aa Cc, l’onice portatore di cobalto aa Cc, il cobalto portatore di onice Aa cc, ed infine il conix aa cc. Come si vede, non essendoci rapporto allelico fra onice e cobalto, si possono avere tutte le combinazioni libere, quindi anche onice portatori di cobalto e cobalto portatori di onice, cosa che non sarebbe possibile se vi fosse rapporto allelico che dovremmo indicare con una lettera sola. Chi volesse cimentarsi nelle varie formule degli accoppiamenti potrebbe utilizzare lo schema mendeliano, magari quello classicissimo dei piselli odorosi, ad esempio mettendo onice al posto di rugoso e cobalto al posto di verde. Una volta ottenuto, o meglio comprato, il conix che fare? Accoppiando fra di loro 2 conix si hanno tutti conix, accoppiando un conix con un onice avremmo tutti onice/cobalto (la / sta per portatore), se accoppiassimo conix x cobalto avremmo tutti cobalto/onice, se accoppiassimo con un classico omozigote tutti classici / onice e cobalto. Quindi accoppiamenti nell’immediato non molto interessanti. Se accoppiassimo conix x onice/cobalto avremmo: metà conix e metà onice/cobalto, se accoppiassimo conix x cobalto/onice avremmo: metà conix e metà cobalto/onice. Potremmo avere quindi due linee per avere sia conix che onice oppure in

alternativa conix e cobalto. Una linea con tutte e tre le espressioni darebbe pochi conix ed anche classici, a seconda degli accoppiamenti. Ci sarebbe da chiedersi quale sarebbe la linea selettiva migliore; ebbene, dipende se la tesi della sostituzione della feomelanina con eumelanina è esatta oppure no. Se fosse esatta, sarebbe necessario curare anche la presenza di elevata feomelanina, altrimenti no. Di conseguenza, in caso di esattezza di tale tesi, si potrebbe avere una linea selettiva comprendente sia onice che conix. Ricordo che onice/cobalto x conix produce: metà onice/cobalto e metà conix. Ricordo anche che nell’onice la feomelanina non si esprime se non in minime quantità. Se invece la tesi della sostituzione feomelanina con eumelanina nell’onice fosse errata, si potrebbe selezionare il conix senza elevata feomelanina e quindi si potrebbe prospettare una linea con il cobalto; ricordo che cobalto/onice x conix produce: metà cobalto/onice e metà conix. L’esperienza, volendo farla, darebbe una risposta. Allo stato attuale sembra meno probabile l’ipotesi della sostituzione. Non si dimentichi tuttavia che, per avere la massima espressione del tipo nero, anche classico, è bene non esasperare la selezione contro la feomelanina, stante la presenza di geni pleiotropici che codificano per entrambe. Comunque nel nero cobalto non si vuole la feomelanina, come nel classico. Inutile che ricordi la mia contrarietà a questa ottica anti feomelanina, contro la quale mi sono espresso invano. Sperando di aver soddisfatto qualche curiosità, concludo ribadendo che un riconoscimento ufficiale, almeno allo stato attuale, è ben difficile oltre che molto discutibile.

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