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Pasquale Leo
Girare l’uovo
di PASQUALELEO, foto P. ROCHER
Nido di Canarini
Ed ecco che in un giorno qualsiasi del mese di marzo, mi imbatto in un argomento caro agli allevatori che vorrei condividere con voi! In una dolcissima domenica mattina, mentre sorseggio il mio caffè, pensando ai miei canarini, accendo il telefono e mentre scorro i vari messaggi su whatsapp, mi soffermo, incuriosito, sul messaggio di Emanuele, ultimo neo allevatore aggiunto da pochi giorni al gruppo di cui faccio parte anch’io. In questo gruppo, siamo in pochi e ci piace considerarci come una piccola famiglia, dove ognuno di noi posta le proprie esperienze, ci si confronta e ci si aiuta a vicenda. Tornando al messaggio di Emanuele, chiedeva se durante il periodo di cove le uova deposte devono essere girate. Durante quel passaggio dalla deposizione del primo uovo, che viene depositato dall’allevatore in un luogo sicuro (io, ad esempio, li deposito in cassettini dove ho già predisposto della soffice ovatta) fino al momento in cui verranno rimessi sotto la femmina per essere covati, è prassi comune girare giornalmente le uova. Ma è corretto farlo oppure no? Perché viene fatto? Quali sono le norme generali? Con mia grande sorpresa, da questo quesito si scatenò un acceso dibattito e la stessa cosa si è verificata quando, per curiosità personale, riproposi la stessa domanda in altri gruppi di allevatori; tutti esponevano la propria esperienza personale. Da questa piccola indagine verificai che si potevano suddividere tre correnti di pensiero: allevatori che girano
Le uova contengono delle cellule “bioescenti”
le uova, chi non le gira affatto e, addirittura, non le toglie neanche dal nido, lasciandole sotto la canarina. Vedendo l’enorme interesse collettivo, i vari pensieri e le perplessità, mi sono sentito in dovere di fare una ricerca tentando di fare un po’ di chiarezza e rispondere ai vari quesiti su ciò che è giusto fare o non fare. Da un’attenta ricerca sul web è emerso che ci sono dei dati scientificamente certi, anche se le pubblicazioni precisano che sono tutti dati relativi all’allevamento di pollame. Tali dati dicono: “Se le uova vengono conservate più di dieci giorni dal momento della deposizione, devono essere voltate una volta al giorno”. Tale pratica di girare le uova nasce dalla necessità di evitare che la cuticola interna si secchi e vada ad attaccarsi internamente al guscio, provocandone la morte embrionale. In natura, la femmina, muovendosi nel nido tende a muoverle leggermente essa stessa. È altresì risaputo che l’embrione rimane vitale senza particolari accorgimenti per circa sei giorni, dopo i quali è necessario provvedere a girare manualmente le uova. Si tenga presente che oltre i sei giorni di conservazione le possibilità di schiusa procedono in modo inversamente proporzionale al tempo di conservazione. (n.d.r. C’è da ricordare che le calaze, se l’uovo non viene girato, si possono infiacchire ed il tuorlo scendere). Nelle attenzioni generali, si specifica che le uova contengono delle cellule “bioescenti” che dovranno trasformarsi prima in embrione ed infine in pullo sano e vitale e che, perché ciò avvenga, bisogna fare molta attenzione a non recare danni al guscio, in
quanto un uovo incrinato si schiuderà molto raramente. Ricordiamoci che ogni volta che un uovo fertile viene maneggiato impropriamente, l’aspettativa di nascita si riduce notevolmente. Ho trovato anche una nota, evidenziata come importante, che afferma: “non lavare o immergere le uova nell’acqua perché così facendo si potrebbe facilitare la penetrazione batterica e provocare la rimozione della pellicola batteriostatica invisibile, detta “cuticola”, atta a proteggere l’uovo dalle contaminazioni.” Tale cuticola esterna è molto sottile ma importantissima proprio per questa sua funzione di barriera contro i microbi. In conclusione, ognuno è libero di procedere come meglio crede, anche in base alle proprie esperienze fatte negli anni di allevamento; tutti i metodi possono essere buoni, ma teniamo presente quanto detto sopra,
Giovani Canarini
ovverosia che l’uovo è un vero e proprio organismo vivente estremamente instabile e delicato. A voi la scelta.
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