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Zigolo dal petto dorato
Golden-Breasted Bunting - Emberiza flaviventris
di PIERCARLOROSSI, foto di DOMENICOCAUTILLO
Fu descritto come Emberiza flaviventrisper la prima volta da Stephens nel 1815, ad oggi risulta essere uno tra gli zigoli africani dal petto giallo maggiormente diffuso. Ha un habitat molto vario, preferendo ge ne ralmente gli spazi ampi della sa vana, a sud del deserto del Sahara, dove sono presenti alberi di Acacia, la Burkea africana (Burkea) e ilColosphermum mo panedella famiglia delle legu mi nose, noto come albero delle farfalle; è possibile inoltre osservarlo nei boschi secchi lungo i fiumi asciutti, dove sono presenti alti arbusti su un terreno roccioso, a margine dei campi coltivati. Nel suo girovagare si avvicina spesso agli insediamenti urbani frequentando i giardini e piccoli appezzamenti coltivati. Una caratteristica interessante è che questa specie è completamente assen te nella cintura equatoriale. Di indole gregaria, è normalmente visto da solo, in coppia o in piccoli gruppi.
Identificazione
Ha una lunghezza di 16cm. circa, po tremmo definirlo un emberizide di me die dimensioni, con un vistoso disegno bianco e nero sulla testa che lo rende inconfondibile. Il maschio e la femmina, nel periodo eclissale, risultano essere molto simili tra loro. In questa specie spicca il petto giallo arancio, il dorso è di un caldo color marrone castagna, generalmente con strette strisce color sabbia, groppone grigio ed ali bordate di bianco. Il motivo sul capo è caratteristico, con due strisce bianche che lo attraversano (una sopra e l’altra sotto all’occhio) sepaIl capo è caratteristico, con due strisce bianche che lo attraversano (una sopra e l’altra sotto all’occhio) separate da una striscia nerastra
Maschio Emberiza flaviventris rate da una striscia nerastra; inoltre, una striscia, sempre di colore bianco, attraversa la fronte fino alla nuca. Le strisce laterali della corona raggiungono il becco, l’anello perioculare è nero sopra e bianco sotto, nel piumaggio nuziale questi disegni risultano essere ben marcati ed il bianco mag gior men te candido; tale disegno facciale è diverso dagli altri zigoli Africani.
Emberiza flaviventris
La livrea è di un colore Bruno rossic cio dove spiccano le scapolari bianche molto evidenti. Alula e coperture primarie nerastre. Primarie e secondarie di colore marrone-nero, con un sottile margine pallido sulla parte esterna. Le penne della coda sono marrone scuro, le tre esterne sono bordate di bianco. Il becco presenta la mandibola superio re marrone scuro, rosa carnicino quella inferiore. Le zampe hanno un colore marrone rosato. Iris marrone scuro. Il piumaggio maschile nel periodo non riproduttivo, può avere la striscia della corona di colore ruggine. Gli individui con un piumaggio pallido e striato possono essere confusi con la sottospecie somala di questo zigolo, che inoltre ha il dorso grigio uniforme, in evidente contrasto con il mantello. A riposo il groppone a volte è nascosto dalle ali piegate, ma il contrasto con il mantello è ben evidente in volo. Le barre alari sono larghe e bianche e ben evidenti sia sulla mediana che sulle
copritrici maggiori. La gola è gialla, di solito chiaramente delimitata dal petto giallo-arancio che sfuma sul ventre diventando di colore bianco sporco, sui fianchi con sfumature rosa grigiastro. Nei maschi adulti, la gola gialla è piuttosto distinta dal petto arancione-ruggine. Come già accennato in precedenza, i sessi risultano essere molto simili, anche se nelle femmine il disegno sulla testa è più marrone e la striscia della corona si tinge di un pallido bianco rosato. Il mantello risulta essere maggiormen te striato ed assume toni grigio oliva ceo. Le copritrici minori sono più gri giomarrone che nei maschi. Il petto è più scuro della gola alla pancia e si nota chiaramente meno il distacco dalla gola. Nel periodo non riproduttivo sono più evidenti le sfumature color ruggine sulla striscia della corona e sul supercilium. Nelle femmine, il motivo scuro sulla testa è più marrone, e le parti biancastre mostrano una sfumatura più softrispetto ai maschi nel piumaggio corrispondente. La femmina adulta ha una fascia del petto più opaca e meno distinta. Il colore giallo delle parti inferiori è meno brillante. Le femmine di solito mostrano strette fasce scure sulle piume del mantello. I giovani risultano avere una colora zione nel complesso più pallida rispetto agli adulti con le strie nere del capo meno marcate ed un bianco più “sporco”, inoltre il colore del petto è più spento. La gola è di colore giallo-arancio pallido, Il mantello è marrone-sabbia, diffusamente striato. La schiena, il groppone e la parte superiore della coda sono di colore grigio-marrone. Le copritrici minori sono grigiastre, con sottili frange. Effettuano la loro prima muta dopo la stagione riproduttiva, ad eccezione della coda e delle remiganti, e generalmente la ultimano prima degli adulti. Per quanto riguarda gli adulti non viene registrata nessuna muta pre-nuziale. Nessuna differenza di piumaggio legata all’età è stata rilevata con certezza, una volta completata la muta post-giovanile. Il colore dell’iride e l’ossificazione del cranio possono tornare utili ad una stima approssimativa. MISURA Ala (max): maschio 80,0-87,0 mm / femmina 79,5-86,5 mm – Coda: maschio 67,5-75,5 mm / femmina 68,574,5 mm - Fattura: (al cranio) maschio 13,8-14,4 cm / femmina 13,8-14,8 cm Tarso: maschio 16,3-18,7 cm / femmina 17,3-18,0 cm.
Variazione geografiche
La distribuzione a nord dei tropici è ben definita, ma a sud dell’equatore la situazione è meno chiara. Sono state descritte cinque sottospecie, ma le differenze
sono relativamente lievi e solo tre sono riconosciute effettivamente. Il colore del mantello cambia con l’usura e con l’età, facendo si che lo sbiancamento (delle strie del capo) e la differenza tra piumaggio fresco e consumato nello stesso individuo può essere maggiore della differenza tra gli stessi individui, con piumaggio corrispondente di diverse regioni. Analizziamo ora la specie e le relative due sottospecie: E. flaviventris(la specie nominale) È presente nell’Africa sub-sahariana dal sud del Mali a sud del Sudan in Uganda, in Tanzania, nella RDC meridionale, l’An gola e lo Zambia fino all’Africa meridionale, è abbastanza comune in Mo zam bico, Zimbabwe, Botswana, Na mi bia settentrionale e gran parte del Sudafrica, escludendo in gran parte il Capo Occidentale, il Capo Settentrionale e lo Stato Libero. Descritto sopra. E. f. princeps (S. Angola, Namibia) Molto simile alla specie sopra descritta, ma più grande (maschio: ala 88-93 mm, coda 74,0-80,5 mm) e generalmente più pallido, con fascia del petto meno accentuata e più ampiamente bianco sui fianchi. Non tutti gli uccelli della Namibia settentrionale si adattano alla descrizione e lo stato e la validità della sotto spe cie potrebbe richiedere ulteriori studi. E. f. flavigaster (distribuito lungo il bordo meridionale del deserto del Sahara, dal Mali ad est verso l’Eritrea) Il colore del mantello risulta essere più pallido, così come il colore del dorso, tendente al rossastro, con quasi nessuna stria tura nera nella femmina. Il groppone è di colore grigio chiaro, sabbia sfumata. Il petto è più pallido, sessi molto similari, colore giallo delle parti inferiori più pallido, con fianchi più bianchi.
Il Canto
Possiamo definire il canto di questo affascinante zigolo abbastanza vario e viene effettuato generalmente su un punto di rilievo su una forcella di un albero o di un cespuglio. A volte è chiaro, a volte piuttosto dissonante, ma di solito una ripetizione di 4-5 passate simili, sebbene alcuni tipi di canzoni possano includere più di un motivo. Il richiamo in volo è un flebile tsiipp. Il
Zigolo petto dorato
richiamo di contatto di solito ascoltato dagli uccelli appollaiati è un ronzio disordinato (Inerii) che ricorda in parte alcune note del canto del ciuffolotto (Pyrrhula pyrrhula). Un’altra variante, probabilmente di funzione simile, è un breve weechee weechee weechee.
Nido, uova e nidiacei
Alleva principalmente durante la stagione delle piogge, ma a volte la anticipa, anche se non ha un periodo ben definito; infatti, i nidi possono essere trovati praticamente tutto l’anno, a seconda delle condizioni climatiche locali, anche se in genere vengono allevate 2-3 nidiate. In linea di massima si è riscontrato quanto segue: il periodo riproduttivo, nella parte meridionale dell’Africa va da ottobre a febbraio, con novembre-dicembre come massimo periodo di attività. Nello Zimbabwe i tempi sono simili, con una stagione riproduttiva molto lunga da ottobre ad aprile, con la maggiore attività da ottobre a gennaio. In Zambia e Angola l’allevamento inizia a settembre o ottobre. In gran parte del Kenya, il periodo riproduttivo inizia a dicembre e continua a luglio, con un picco mar cato ad aprile. Nello Zaire l’allevamento si svolge da luglio a novembre. La razza flavigaster alleva principalmente da giugno a settembre. Il nido, a forma di coppa, risulta essere abbastanza grossolano, costruito con erba secca e piccoli bastoncini o steli di piante infestanti, imbottito da erba fine
Femmina in primo piano e novello
Novello in voliera e radici, spesso anche con lunghi peli di coda di cavallo o di bestiame. È collo cato su una forcella in un alberello a 12 m dal suolo, spesso abbastanza esposto. Uova 2-3, bianco lucido, crema o azzurro verdastro, con un anello di linee nero seppia, intervallate da punti e trattini, sul polo ottuso. Incubazione 12-13 giorni, il nido viene abbandonato verso il sedicesimo, diciassettesimo giorno. Sono stati registrati casi di parassitismo da parte del cuculo Diderick (Chrysococcyx caprius) e del cuculo Jacobin (Clamator jacobinus).
Alimentazione
Durante la stagione riproduttiva si nutre di una grande quantità di insetti, apportatori di importanti proteine, fondamentali per lo svezzamento e la crescita dei piccoli, come locuste, termiti e coleotteri, bruchi, ragni scarafaggi e
cavallette dalle corna corte. Al di fuori del periodo riproduttivo, integra la sua dieta con semi, tra cui Cynodon dactylon nota come gramigna, boccioli di fiori e semi di graminacee. Potremmo definirlo un razzolatore, infatti si muove in maniera disinvolta a terra, nella ricerca del cibo; al di fuori del periodo riproduttivo è possibile osservarlo in piccoli gruppi composti da 10/15 esemplari.
Status e habitat
Sebbene sia uno dei più diffusi zigoli africani, di solito non è mai molto comune. Sono presenti due popolazioni disgiunte a sud del Sahara, come già accennato evita la regione della foresta equatoriale. La sottospecie flavigas tersi trova in una fascia molto stretta, appena a sud del Sahara, che attraversa diversi stati, tra cui il Mali, Burkina Faso, Ghana settentrionale, Niger meridionale, ad est di Zinder, Nigeria nordoccidentale, Sudan centrale e l’Eritrea settentrionale. La specie nominale è diffusa a sud e ad est della foresta equatoriale, dallo Zaire meridionale e orientale a ovest e dalle parti meridionali del Sudan e dell’Etiopia a est, nella parte più meridionale del Sud Africa. In Kenyaè presente principalmente sopra i 1400 m negli altopiani occidentali e centrali, e in Uganda ad ovest del Victoria Nilo. È possibile osservarlo, inoltre, in tutta la Tanzania, ad eccezione delle pianure costiere nel nord-est. Diffuso in Zimbabwe, Zambia e Malawi. Distribuzione in Mozambico non ben nota, ma registrata dalla maggior parte del suo territorio. Si trova in tutto l’altopiano interno dell’Angola, in tutto il nord della Namibia, ad eccezione del deserto costiero, a sud dell’area di Windhoek. Occasionale in Camerun.
Allevamento in ambiente controllato
Animale di grande fascino, questo zigolo, importato raramente, ha da subito creato una vera e propria sfida tra tutti gli appassionati di ornitologia. Non risulta essere specie particolarmente esigente anche se per l’allevamento richiede un certo spazio; come per tutte quelle specie provenienti dal conti nente africano, è importantissima la somministrazione della vitamina D e del calcio (per non incorrere nello spiacevole guscio molle delle uova). L’amico e Collega giudice Domenico Cautillo, bravissimo allevatore di di ver se specie del generePasser e non solo, è riuscito a riprodurre questo zigolo e qui di seguito ci svelerà quali sono stati i suoi stratagemmi per giungere a questo importante risultato.
Quali specie allevi?
Durante quest’ultimo anno ho allevato principalmente specie appartenenti al genere Passer e nello specifico queste razze: 3 coppiedi Passeri del deserto (Passer simplex) 4 coppiedi Passero Dorato (Passer luteus)
2 coppiedi Passera Sarda (Passer hi spa niolensis) 2 coppiedi Passero Testa Grigia (Passer griseus) 2 coppiedi Passero dalla Gola Gialla (Gymnoris xanthocollis)
Quali hai allevato in passato?
Appassionato da sempre dai fringuelli, in passato ho allevato e riprodotto diverse razze tra cui Organetti, Lucherini, Botton D’oro, Verdoni, Ciuffolotti Messicani e Ciuffolotti Coda Lunga.
Come ti sei avvicinato a questa specie?
Mi sono avvicinato per caso a questa bellissima specie visitando un mercato in Germania. Un mio amico (Gianni Sassi) li ha acquistati, ed essendo l’unica coppia sul mercato io non riuscii a comprarli. Passati alcuni mesi, lo stesso mio amico mi regalò proprio la coppia acquistata al mercato, poiché non aveva lo spazio idoneo per allevarli. All’inizio ho avuto difficoltà perché sembrava non volessero nidificare. Ben presto, però, ho capito che erano due femmine e cosi l’anno successivo alla mostra scambio di Reggio Emilia sono riuscito a trovare due maschi. Fu prodigioso! L’anno successivo il mio sogno si avverò e riuscii a riprodurli.
Dimensioni della voliera
Le voliere che utilizzo hanno una dimensione di 2 metri di altezza, 1,80 metri di lunghezza e 70 centimetri di larghezza
materiale sul fondo
Il materiale sul fondo della voliera è composto da ghiaia e sabbia, ma aggiungo sempre i fili della noce di cocco. Questo perché ho notato che tutti i fringillidi ne vanno matti.
Similitudini con specie allevate in precedenza
Avendo allevato in passato i Botton D’oro, penso che queste due specie abbiano comportamento ed abitudini molto similari.
Alimentazione - riposo - precova allevamento
Come alimentazione fornivo loro un buon misto per canarini, a disposizione per tutto l’anno, integrato con un misto per esotici, larve delle mosche carnaria (bigattini) e camole (questi li acquisto surgelati) e le tarme della farina (queste vive) di medie dimensioni.
Hai riscontrato che prediligono un alimento rispetto ad un altro, o alimenti
che li mandano in estro?
Di regola, aumentando le dosi delle larve dei ditteri e delle perle, vanno in estro; questo accade anche con i fringuelli ed i Botton D’oro.
Alimenti fondamentali per lo svezzamento dei novelli
Anche per lo svezzamento utilizzo la stessa alimentazione, ovvero aumento le dosi delle larve dei ditteri e delle perle morbide con il pastone.
Tipo di nido e materiale per la costruzione
Da sempre uso il nido da canarini, quello da esterno, chiuso sui lati, per capirci; il materiale più utilizzato è composto dai fili e dalle fibre delle noci di cocco.
Ore di luce periodo riproduttivo
È risaputo che l’aumento delle ore di luce migliora il ciclo riproduttivo, ma io non ho possibilità di usare la luce artificiale. Allevo all’esterno da tanti anni, le voliere sono costruite all’aperto e le coppie sfruttano solo la luce solare.
Crescita dei novelli
Ho notato che vanno in amore dal mese
Pullus nel nido di marzo fino al mese di maggio e successivamente dal mese di agosto fino al mese di settembre, anche se ho avuto dei piccoli anche ad ottobre. Crescono molto velocemente, dopo una quindicina di giorni lasciano il nido e dopo circa 35 giorni sono indipendenti.
Il maschio collabora alla costruzione del nido? Ed allo svezzamento dei pullus?
Anche il maschio partecipa alla crescita dei novelli ed anche per la costruzione del nido risulta essere attivo. Il maschio però, in qualche occasione, nel periodo dell’accoppiamento diventa particolarmente aggressivo nei confronti della femmina.
Tipo di anello, il diametro ti sembra appropriato?
Vengono anellati con un anello di tipo Y e il diametro è corretto.
Progetti per il futuro
Il progetto che sto cercando di portare avanti da alcuni mesi è la costruzione di una nuova voliera molto più capiente, che potrà accogliere più coppie in più voliere all’interno della stessa struttura. Dopodiché spero di essere pronto per iniziare una nuova sfida, quella dell’allevamento dei fringuelli, una specie che mi affascina molto. Ringrazio Domenico per la sua grande disponibilità e passione, e mi scuso pubblicamente per le sue foto “prestate” ad alcuni miei articoli.